Dramma in un atto
di Jean BERNARD-LUC
Versione italiana di Connie Ricono
da IL DRAMMA n. 144 del 1° Novembre 1951
LE PERSONE
JORDAN, 42 anni
RICALENS, 28 anni
L'azione si svolge in una grande città della Francia, nell'estate del 1944. durante le giornate insurrezionali precedenti la liberazione. Non si tratta di un'opera posteriore che abbia per sfondo la guerra; ma di una tragedia intima che si svolge durante la guerra.
* Tutti i diritti riservati per l'Italia, alla « Diorama » - Via Mario Pagano, 87 - Milano.
L'abitazione di un uomo. Mobilia senza importanza, ma disposta simmetricamente, al di sopra di un pianterreno, in una loggia. Sullo sfondo corre una balaustra che inquadra una scala che sbocca al centro, venendo dal basso. Una finestra a sinistra; altra a destra. Nessuna porta, perché quella d'ingresso, che è in basso della scala, non si vede. Tre grandi tende tirate, nel fondo e alle finestre, che dànno un aspetto completamente chiuso e soprattutto raccolto.
(La scena è vuota. Spari dal di fuori. Ed anche musica da ballo che viene dalla finestra aperta a sinistra. In basso, dalla porta d'entrata, rumore di chiavi, ecc. Jordan sale la scala ed entra in scena. Si libera di alcuni pacchetti: sacchettino del droghiere, bottiglia, pane, e facendo questo trova sulla tavola una busta con una chiave posata sopra. Nervosamente forma un numero al telefono. Mentre attende la comunicazione, rilegge la busta. Dal di fuori, rumore dei vicini che ballano. Si impazientisce. Riattacca. Va a chiudere la finestra. È sul punto di rifare il numero, quando si sente suonare alla porta. Va a vedere alla finestra a destra. Spari nelle vicinanze. Suonano di nuovo. Jordan scende, apre).
Voce di Ricalens Ci si può riparare qui un momento?
Voce di Jordan Entrate.
Voce di Ricalens Volevo scoprire le attrattive del quartiere, ma il momento è mal scelto. Si può salire?
Voce di Jordan Certamente.
Ricalens (comparendo in scena) Zona animata, mi sembra. Barricate sul marciapiede. Carri d'assalto per strada. Ero preso tra due fuochi. Fortunatamente mi sono ricordato della via dove abitate e della vostra casa.
(Jordan lo segue in silenzio. Volgendosi a lui)
Mi riconoscete, vero?
Jordan Certo.
Ricalens Ci siamo incontrati di rado.
Jordan Ma sono fisionomista.
Ricalens E ricordate anche i nomi? Ricordate il « mio » nome?
Jordan Ricalens?
Ricalens Ricalens. Credo che non ci siamo visti più di due volte...
Jordan Due volte, di cui « una qui ».
Ricalens Avete decisamente ogni specie di memoria.
Jordan E voi quella delle case.
(Spari).
Ricalens Abitate un quartiere epico. Da me invece, intorno al Parco, c'è calma assoluta.
Jordan Qui hanno esposto le bandiere con atteggiamento provocante. Questo ha eccitato gli altri come il drappo rosso fa con i tori.
Ricalens Già... ci si comincia ad annoiare nelle case. Ora li sentiremo per un po' battere i piedi come il pubblico, quando è impaziente... a teatro. E non si racconta forse che i nostri liberatori sono a 20 chilometri da qui, e giocano al football?
Jordan (andando al telefono) Scusate.
Ricalens Spero di non disturbarvi.
Jordan Ecco un'espressione « molto » fuori moda.
Ricalens Io sono un ragazzo « molto » fuori moda, maestro.
Jordan Maestro?... Già.
Ricalens Come volete che vi chiami? Jordan? Signor Jordan? Signore? (Jordan ha riattaccato non riuscendo ad avere la comunicazione) Hanno tagliato i fili?
Jordan No. Ma non tutti sono in casa a rispolverare vecchie bandiere. C'è gente che ha del lavoro fuori.
Ricalens Io, ad esempio. (Scoppia a ridere) No, io non sono del genere dei sovvertitori. Anzi, dovete trovarmi di razza codarda. Ma il coraggio imposto dalle circostanze non è più coraggio, è l'eroismo dell'asino... Sparano, ecco la porta di un amico d'infanzia, entro. È quella anche di una certa relazione; proseguo, ed ecco il mio petto. No! E poi, c'è la pattuglia. Se mi trovassero con questo... (Estrae dalla tasca un revolver) Oh! non è un « parabellum », ma insomma. Ho delle abitudini incorreggibili.
Jordan (tendendo la mano) Ho anch'io le mie. Permettete? (Prende il revolver e va a nasconderlo).
Ricalens (osservandolo) Toh! Dovrei pensare che l'asilo provvidenziale non è proprio molto sicuro.
(Jordan si avvicina al telefono. Mentre gira il numero, dalla strada giunge un ben noto rumore di stivali; i due uomini, tesi, ascoltano. Gli stivali vengono, passano, si allontanano. Jordan riattacca. Ricalens, che non ha smesso di osservarlo)
In fondo, forse, è più giusto farsi calare in una graziosa fossa. (Accendendo la sigaretta) Non sapevo che foste militante. Vi ho sempre preso per uno scrittore di romanzi amorosi.
Jordan È incompatibile?
Ricalens (con una certa durezza) L'amore non è incompatibile con niente. (Pausa) Ora che ci penso, dovete trovarmi un tipo un po' sospetto, eh?
Jordan No.
Ricalens Veramente?
Jordan So che non siete dei nostri. Ma che non siete più dei loro.
Ricalens È vero. Ho sempre avuto abbastanza danaro per fare a meno di un'opinione. Diavolo! Come siete bene informato. Non credevo che ci si occupasse a tal punto della mia oscura persona, nel vostro ambiente.
Jordan È anche il vostro: voi scrivete.
Ricalens Scrivere! Tutti scrivono. Ma non frequento nessuno, io. No, sarebbe troppo onore, troppo!
Jordan Alle volte il caso decide le cose per conto suo, signor Ricalens. Non avete incontrato la mia porta sulla vostra strada?
(Giù, qualcuno entra).
Voce Falla passare.
Jordan (andando sulla scala) Max.
Voce Ah! Già di ritorno, Jordan? Siamo arrivati in fondo?
Jordan Muovetevi, per carità!
Voce Guilloux è ancora là?
Jordan Certamente. E da voi?
Voce Ricominciano a snervarsi.
(Rumore di porta).
Jordan (si volge verso Ricalens) Non vorrei darvi l'impressione di allontanarvi, Ricalens, ma questo asilo è un deposito d'armi.
Ricalens Siete veramente « l'enfant terrible » della cricca! I vostri confratelli nati dalle battaglie della penna...
Jordan Se la nostra guerriglia va male, faranno un'epurazione. E, accidenti, un errore è presto fatto, in momenti del genere.
Ricalens Sono desolato di sottoponi ancora una domanda fuori moda: vi disturbo?
Jordan Per niente.
Ricalens Allora rimango.
(Jordan torna al telefono)
Permettetemi soltanto di trovare curioso che in un deposito di armi si prendano le precauzioni per il mio trentacinque a sei colpi.
Jordan Le armi che ho sotto non sono esposte sui mobili.
(Giù ripassano).
Voce Voi rimanete, Jordan?
Jordan (senza scomporsi) Sì.
Voce Allora prendiamo Guilloux?
Jordan Sì.
(Si sentono uscire, Jordan riattacca)
Per uno che cerca riparo non siete molto esigente...
Ricalens Eh no, non molto.
(Si avvicina a Jordan che rifà il suo numero e fissa con attenzione il quadrante)
Continua a non rispondere il vostro numero?
Jordan (dopo un po') Già.
(Riattacca. Voltandosi si trova faccia a faccia con Ricalens vicinissimo).
Ricalens (cambiando improvvisamente di tono) Sto per farvi una confessione. Me ne frego di crepare. Non è un posto sicuro, no, che cercavo, ma un confidente... Va tutto bene, maestro. Le famiglie nelle case non han tirato fuori solamente le vecchie bandiere, ma anche una buona bottiglia che aspettava da tempo e la « Marsigliese » sotto la pila dei dischi. La morte però continua a bighellonare nelle strade, furtiva e capricciosa. La si può cogliere ad ogni angolo. È un momento di fortuna insperata per i vili che non osano darsela e la desiderano.
Jordan Non avete altro confidente all'infuori di me?
Ricalens Siete un esperto nei casi d'amore. La vostra è una razza che si estingue. (Pausa) Si chiama Laura. È mia moglie. Mi ha lasciato ieri sera. Aveva un amante. Non ne sapevo niente. M'ha detto che andava a raggiungerlo. Ecco tutto. Sembrate sorpreso. Per un esperto, il caso è troppo banale? Oppure trovate che lei ha scelto un momento piuttosto singolare? Al contrario, la scelta è ben fatta. È il momento di tutte le audacie questo. Bisogna approfittarne, non durerà forse più di qualche ora. È l'ultimo giorno in cui il romanzetto d'amore, grazie alla morte, può assumere il falso aspetto di una tragedia.
Jordan Al vostro posto telefonerei a casa. Forse è rientrata. È abbastanza frequente che una donna, in questi casi, rimpianga l'atto appena compiuto, e ritorni in lacrime dal marito.
Ricalens Siete meno ottimista nei vostri libri. Laura ha passato la prima notte con lui. Io ero alla mia prima senza di lei. Ecco un aneddoto che può interessarvi, maestro. I ricchi hanno tutte le fortune. Quando capita loro un colpo del genere, si stordiscono. Ma in questi momenti, per stordirsi, a meno di prendere la carabina... Allora, non potendo cavare nulla dal mio danaro, mi sono messo a contarlo. Superstizione. Ma si dice talmente che può tutto. Ho passato la notte a contare. Ero veramente molto ricco per un giovanotto solo. Straordinariamente signore.
Jordan Non avete fatto nulla oggi per ritrovarla?
Ricalens (duro) Ritrovarla? Perché? Non devo ritrovarla.
Jordan (ritorna al telefono) Scusatemi se v'interrompo, ma è veramente molto importante.
Ricalens Oh, non mi interrompete.
(Appena Jordan ha finito di comporre il suo numero)
2-36. (Jordan riabbassa l'apparecchio senza volgersi) Cosa aspettate, maestro? Vedete bene che il 2-36 non risponde. Non è più dalla sua amica Odile. Non potete prevenirla. È per strada. Sta per suonare. Andate ad aprire. Ci troveremo tutti e tre assieme. Cosa aspettate per dirmi che siete voi l'amante di Laura?
Jordan (riattacca e si volge a lui) Siete in casa mia. Toccava a voi buttar giù la maschera, non aspettavo altro.
Ricalens Fatto. Neanche per un minuto vi siete domandato quel che venivo a fare qui, non è vero?
Jordan Neanche per un minuto.
Ricalens « Il rifugio non è sicuro. È un deposito d'armi »; volevate dire con questo: « alzate i tacchi »?
Jordan Il pericolo esiste veramente.
Ricalens E allora si fa di tutto per limitarlo. Il revolver dà noia, lo si fa sparire. Sangue freddo!
Jordan (tira fuori il revolver) Per carità, prendetelo.
Ricalens Nessun bel gesto gratuito. Troppo facile uccidere in questo momento, lo sapete bene.
Jordan Chi mi dice che scartiate le cose troppo facili? Non siete un amatore di colpi perduti?
Ricalens Per « me ».
Jordan (porgendogli il revolver) Riprendetevelo ugualmente. Poiché siete sicuro di voi.
(Ricalens non si muove, Jordan gli mette l'arma tra le mani)
È ugualmente una tentazione. Domani, separando gli uccisi della vigilia non ci si guarderà cosi da vicino. Un proiettile è un proiettile. Ed in tempo di guerra non si sofistica sui calibri.
(Pausa).
Ricalens (getta il revolver sulla tavola) Lo so. Tutto questo vi deve sembrare di pessimo gusto. La vostra generazione aveva più tatto. Non siete voi che avete sghignazzato sui sordidi romanzetti a tre? E poi l'amore, che cosa! Persino un grande esperto come voi lo abbandona. È tempo d'eroismo Fanatici che cadono dalle barricate. Il nome dell'amante? Patria. È l'amante ideale, quella. L'unica che si possa condividere. Come sono fortunati i patrioti!
(Pausa).
Jordan Perché siete venuto?
Ricalens Per vedervi almeno una volta tutti e due assieme.
Jordan Chi vi ha detto il mio nome? Laura?
Ricalens No, ma vedete bene che l'ho saputo.
Jordan Non ci vedrete mai assieme.
Ricalens Tra un istante, qui.
Jordan Mai. In nessun posto.
Ricalens Da un minuto all'altro.
Jordan Non verrà.
Ricalens Vi dà tanta noia? Eppure avrei potuto essere più esigente. Vi guarderò bene, l'uno a fianco dell'altra. Ci stringeremo anche la mano, tutti e tre. Poi io vi lascerò, potrete andare a cena.
Jordan Laura non verrà... M'ha detto addio. Come a voi.
(Pausa).
Ricalens Vi ha detto addio?
Jordan Sì.
Ricalens È venuta a trovarvi per dirvi addio?
Jordan Non è venuta qui ieri sera.
(Pausa).
Ricalens Quando l'avete vista, allora?
Jordan Non l'ho vista. M'ha lasciato due righe. Se ci tenete, vi posso mostrare il biglietto con cui mi ha detto addio.
Ricalens Storie! Fate di tutto perché io sloggi. Lei sta arrivando, e perché questo piccolo incontro a tre non vi va proprio.
Jordan Non verrà. Accettate la verità dei fatti, come l'accetto io, ora. Io la credevo con voi e mi avete dimostrato di no. Non è più né con voi né con me. (Gli getta la busta lacerata) Guardate.
(Pausa).
Ricalens E... quando avete trovato questo biglietto?
Jordan Rientrando. Ero appena rientrato quando avete suonato.
Ricalens Lo so. Vi stavo spiando.
Jordan Deve averlo lasciato durante la giornata, non so quando, sono assente da stamattina. Ho trovato la busta sulla tavola. Con la chiave di casa. Me la restituisce.
(La getta sulla tavola. Pausa).
Ricalens Non vi dà alcuna spiegazione nel biglietto?
Jordan No, nessuna.
Ricalens Perché telefonavate a Odile?
Jordan Perché non c'è che Odile che possa sapere qualcosa di lei. Odile e voi.
(Pausa).
Ricalens Ah, mio caro maestro, io che vi parlavo di tragedie, eccoci in piena commedia. Il marito fa visita all'amante. Dov'è mia moglie? Mah! Ha abbandonato anche me. Siamo pari, caro amico!
Jordan Tacete. Fintanto che si sentirà quest'aria dalla strada, siamo davvero in una tragedia. Sono molto preoccupato, e anche voi lo dovete essere, nonostante il vostro tono sarcastico.
Ricalens Andiamo! Non avrete paura fino a questo punto dei colpi perduti, voi!
Jordan E voi potete credere seriamente che sia andata a raggiungere un altro uomo?
Ricalens E perché no?... Tutti uguali! Noi ci crediamo tutti « gli unici », gli irrimpiazzabili. Voi mi avete fatto sparire quest'idea dal cranio. Ed ora è il vostro turno.
Jordan Non se ne sarebbe andata così, a mani vuote, avrebbe portato con sé qualche cosa, una valigia.
Ricalens E come sapete che aveva le mani vuote? Non è da casa vostra che è partita, ma dalla mia. Due valigie, mio caro, aveva, due valigie! Piene zeppe. Tutte le vecchie cianfrusaglie. I tempi sono duri. Si fa la pelle nuova, ma nei medesimi abiti.
Jordan State mentendo.
Ricalens Ah, eccoci. Questa volta si respinge la verità. Punge troppo. Menzogne, menzogne. Ma no, maestro! È così. Ci sono altri uomini! Una legione spaventosa d'altri uomini. Uomini belli, di quelli che piacciono alle donne e che le turbano; ed un bel giorno, mentre si è occupati nelle fucilate, la signora...
Jordan (interrompendo) Tanto peggio. Non volevo farvi del male. Ma sappiate che tra me e Laura esistevano certi vincoli che rendono impossibile la vostra ipotesi.
Ricalens (scoppiando a ridere) Anch'io. Ah! È esattamente quello che mi dicevo. (Brutale) Insomma, dove volete che sia andata? Con le due valigie, dopo aver detto addio a voi, e a me? Ai bagni di mare? (Raddolcendosi) Andiamo, maestro, è talmente impossibile? Cercate di ricordarvi. Un piccolo indizio. Una frase interrotta a metà... un rossore subito seguito da uno scoppio di risa troppo forte.
Jordan Non c'è un altro uomo, non c'è.
Ricalens Lo so, voi appartenete alla razza degli amanti, voi, come si dice nei vostri libri. Una razza che non è mai cornuta.
Jordan Ascoltate... Laura è morta, forse.
Ricalens Morta? Perché morta? Ancora un'idea d'amante. Preferite averle morte, voi, che vedervi traditi.
Jordan Ho paura per Laura, mi capite? Non so perché, ma ho molta paura.
Ricalens No. Lo so, lo so, somiglia alla paura, ma non lo è. È una strana, dolorosa impressione, come se lei fosse andata a portare la nostra carne ad un altro.
Jordan Che cosa vi ha detto ieri sera?
Ricalens Beh! Non è troppo loquace, con me... mi ha detto che c'era un altro uomo nella sua vita e che se ne andava con lui.
Jordan E non ha fatto il mio nome?
Ricalens Vi ho già detto di no. Ed ora mi spiego il perché. Quest'uomo non eravate più voi, era un altro. Qualcuno le ha dato improvvisamente la forza che non aveva mai avuto da voi: la forza di abbandonarmi.
Jordan Telefonate a casa vostra, vi prego, forse è tornata.
Ricalens Inutile: è di quelle che mordono a lungo il freno, ma quando partono, partono; non ritornano.
Jordan Fatemi il piacere, telefonate.
Ricalens Se ci tenete, telefonate voi stesso. Non ve lo impedisco. Dovete conoscere bene il mio numero.
(Jordan stacca il ricevitore immediatamente)
Ma perdete solo tempo. Non avrete miglior successo di prima, con Odile. Eh! che sollievo se fosse da me, come d'abitudine, da Ricalens, il cane di guardia. È finita! È altrove. Dove? Sarebbe troppo comodo raggiungere gli assenti con questo piccolo sistema. Un bel giorno il meccanismo non funziona più. Vedete, non serve più. Il piccolo numero magico non libera più la voce dell'amata.
Jordan (che aveva il revolver di Ricalens sotto gli occhi, ne ritira il caricatore. Si volge bruscamente verso Ricalens) L'avete uccisa.
Ricalens (si volge) Cosa?
Jordan Mancano due pallottole.
Ricalens Siete pazzo!
Jordan (impazzito) Ma sì, l'avete uccisa! È il giorno di tutte le audacie, vero?
Ricalens (gridando) Jordan!
Jordan (precipitandosi su di lui) È facile uccidere oggi. Ci sono assassini in ogni casa. Ah! ditelo subito.
Ricalens (con forza) Oh, basta. E il biglietto che vi ha scritto è sotto la minaccia del revolver? Ma non regge, andiamo!
(Jordan si calma)
Non sta proprio a me darvi delle lezioni. Se vi resta il minimo dubbio, guardatemi. È su di voi che avTei tirato; ne avevo un desiderio spaventoso, mi capite? Ma non su di lei.
(Jordan si è ripreso del tutto)
Tutto questo per due pallottole che mancano.
(Su un tono duro e confidenziale)
Ed ora ascoltatemi bene. Laura se ne è andata proprio con un uomo. Ed io l'ho visto quest'uomo. Ieri sera dalla finestra. Lui l'aspettava nella strada, ma non vi rassomigliava. È per questo che non ho prestato fede da principio alla persona che mi ha detto il vostro nome, non vi avevo riconosciuto. Poi mi sono detto, questione di tatto, non ha voluto venire fin sotto le mie finestre, ha mandato un amico, ho anche pensato che fosse un semplice fattorino, per le valigie, era piuttosto malvestito: ma poi... rivedo il loro sorriso, giù, ritrovandosi, non era il sorriso che una vera signora scambia con un fattorino.
Jordan Com'era quell'uomo?
Ricalens Bah! Cosa vi importa? Piuttosto alto, senza cappello, biondo. Avete un'idea? Infatti, se non è uno dei miei amici, può darsi che sia uno dei vostri. Aspettate, m'ha colpito una cosa, portava un vecchio maglione da sci rosso sporco.
(Jordan a al telefono di corsa)
Ma guarda, guarda. Già trovato?
(Mentre l'altro fa il numero)
Io abito al secondo piano, e vedevo benissimo. Non ho dimenticato la sua espressione. Qualche cosa di grave, sì, e di tenero, anche...
Jordan (al telefono) È Jordan. Chi parla? Buona sera, Paolo. È lì Jérôme? A che ora deve rientrare? Non sapete dove lo si può raggiungere? Abbastanza importante, sì. L'avete visto, oggi? E ieri sera è rientrato?... Capisco, mi sorprende però. Sì, sono a casa mia, perché? Bene. (Riattacca, resta immobile. Senza espressione).
Ricalens Allora l'uomo dal maglione è scomparso?
Jordan Sì.
Ricalens Chi è, un amico?
Jordan Sì.
Ricalens (con una breve risata) È il fratellino che vi ha risposto? Con un certo imbarazzo, ed in modo evasivo? Non si sa dove sia andato, né quando deve ritornare? È per tramite vostro che Laura l'ha conosciuto?
Jordan Sì.
Ricalens Scommetto che tra i due regnava una simpatia reciproca, basata sulla stima e sul più innocente cameratismo.
Jordan Sì.
Ricalens Dunque?
Jordan Avevate ragione, Ricalens. (Pausa)
Ricalens È diverso che crederla morta, ma non è uno scherzo, eh?
Jordan Non capisco.
Ricalens Non si capisce mai. Del resto non c'è nulla da capire, maestro. Né l'amore, né la guerra, niente. C'è da vivere come si può, e crepare. (Veemente) I camerati, il deposito d'armi, la Francia, la liberazione: sono tutte cose grandi, no? E dovrebbero occuparvi talmente da non lasciar posto ad altro. Ma no, resta sempre un posto abbastanza piccolo per questo dannato male, un piccolissimo posto dove morde, rode, come una zecca nelle orecchie di un cane. (Abbassando la voce) È orribile, ma io sono felice. (Chiude i pugni uno contro l'altro) Urlerei dalla felicità.
Jordan Perché non siete più solo a soffrire.
Ricalens (ripigliandosi, duro) No. Non devono esservi malintesi, io vi odio, Jordan. Quando si è troppo ricchi, troppo giovani, e con un'indole tormentata, non si crede in nessuno. Laura era il primo essere in cui io credessi. Grazie a voi, l'ultimo anche. E credere è vivere. È come dire che voi mi avete ucciso.
(Pausa).
Jordan Andatevene, Ricalens. Ora che non tornerà, lasciatemi.
Ricalens Quanta fretta di sbarazzarvi di me! E se io non avessi fretta di andarmene?
Jordan Dimenticate che qui siete tanto poco sicuro quanto giù sul marciapiede.
Ricalens Accidenti, no, non me ne dimentico, una ragione di più per restare; che destino esserci ritrovati per cadere sotto le stesse pallottole!
Jordan No. È un inganno. Voi siete libero, giovane, senza ideale politico, il vostro posto non è qui. Andatevene.
Ricalens Vorreste che io vi lasciassi soffrire nel vostro angolo tutto solo? No. E io vi rendo un bel servizio, maestro. Voi non vi torcerete rotolandovi al suolo. Davanti agli altri bisogna soffrire dignitosamente. Soprattutto davanti a quelli che si è fatti soffrire. È proprio così, la dignità cauterizza.....
Jordan Ed anche la sofferenza di quelli che si odiano, non è vero?
Ricalens Anche.
Jordan Andate, Ricalens; due cani dopo essersi azzannati se ne vanno ciascuno nel proprio angolo a leccarsi le ferite.
Ricalens Ma noi non siamo due cani, mio caro maestro. (Cambiando tono si volge a lui, chiaro) Laura divideva la sua vita tra noi due. Mi ha abbandonato. Vi ha abbandonato. Perché? La verità è in due pezzi. Io ne ho uno. Voi avete l'altro. Mettiamoli in luce.
Jordan Poco fa stavate più nel giusto, dicendo che non vi è nulla da capire.
Ricalens Non si tratta di capire, ma di sapere.
Jordan Lo sappiamo: è partita con un altro... Non vi basta?
Ricalens No, non mi basta. E neppure a voi. Non mentite. Non tentate di sapere da solo, cercando da voi, nel vostro angolo: bisogna risolvere questo problema insieme, fianco a fianco. Non è un divertimento, d'accordo, ma non sono stato io a volerlo.
Jordan Vi assicuro che non abbiamo più niente da spartire insieme.
Ricalens Forse stiamo per crepare, Jordan, e se rutto quello che ci deve restare di lei, fosse sapere?
Jordan Ciascuno di noi ha avuto il suo addio. È già abbastanza.
Ricalens (troncando) Jordan! Volete veramente che io me ne vada.
Jordan Sì.
Ricalens Il mio pezzetto di verità non vi interessa?
Jordan No.
Ricalens Ne siete sicuro?
Jordan Sì.
Ricalens Va bene, me ne vado. (Un passo, poi si volge, squadra Jordan, scatta) Imbecille! Ed io che vi credevo punto sul vivo! L'uomo dal maglione, sciocchezze! Mi fa sorridere. Vi è dell'altro. Voi aspettate che io abbia voltato le spalle per saltare al telefono, una telefonata a Paolo, una a Giacomo, e a Odile. Si segue una pista e si sbalza l'importuno sul prato.
Jordan Vi sono delle piste che non si possono seguire con altri.
Ricalens (infuriandosi e bersagliandolo) È questo, vedete, è questo! A quale speranza vi aggrappate, Jordan? Credete di stare per ritrovarla? È finita! Non si doveva lanciarla dalle vostre mani alle mie come una palla. Occorreva chiudervi sopra il pugno e stringere, stringere con tutta la vostra forza. Addio. Lo ha scritto. È perduta per voi. Irrimediabilmente perduta.
(Un colpo di fucile esplode molto vicino. Porta bruscamente aperta e richiusa).
Voce (il giovane chiamato Max, indignato) Vigliacchi.
(Jordan va alla scala)
Tirano dalla casa di fronte, ora. Da quelle tendine sfilacciate, eh?
Jordan Allora?
Voce Arrivano i ragazzi. Dapprima verranno qui. Bisognerà dar loro tutto quello che resta; e poi in marcia...
Jordan Ordine di Borel?
Voce Oh, no! Povero Borel. Non può più dare ordini. L'hanno pescato.
(Pausa).
Jordan Ed i ragazzi da dove vengono?
Voce Ma?! Non impazientitevi, solamente, farebbero bene a spicciarsi.
Jordan Max, non appena mi sarà possibile, verrò con voi a rimpiazzare Borel.
(Ricalens osserva).
Voce Bene, Jordan, vado a comunicarlo.
(Si sente aprire poi richiudere la porta; voce che grida).
Jordan (dolcemente verso Ricalens) Il suo biglietto...
Ricalens Ebbene?
Jordan Era solo per accompagnare la chiave. Non per dirmi addio. Già da otto giorni ci siamo detti addio. Da venerdì.
Ricalens Perché venerdì?
Jordan Perché venerdì Laura ed io abbiamo rotto.
Ricalens Avete rotto?
Jordan Sì. È come dirvi che io non mi attacco a niente, e che so che per me è perduta. Lo so. (Pausa) Ho conosciuto Laura al mio ritorno dalla prigionia. Due anni fa. Somigliava alla testa di una donna che ho sempre disegnato sulle carte asciuganti fin dalla infanzia. Nulla attirava lei verso di me. (Pausa) Vincere una donna vuol dire convincerla. Mi ci sono voluti sei mesi. Da gennaio a giugno.
Ricalens Continuate.
Jordan Luglio. È deciso. Laura vi deve dire tutto e lasciarvi. Ma come per un lampo di genio voi precedete la sua iniziativa: la trovate depressa, le consigliate di fare un viaggio di piacere. Dove vorrà, con chi le piacerà. Delicatezza, slancio generoso. Sono gli otto giorni sulla spiaggetta, vi ricordate?
Ricalens (duro, ma attento) Ricordo.
Jordan Come poteva lei, rispondere con una perfidia a tanta fiducia? Il grande riscatto viene rimpiazzato da una piccola fuga, e le confessioni rimandate di otto giorni. Non avverranno mai. Voi la disarmavate prima ancora che alzasse il braccio per colpire. « Piero, e se io ne amassi un altro e ti lasciassi? ». Scoppio di risa. Fiducia. Ingenuità. Nobiltà d'animo. Abbastanza per farla vacillare. E ancora con viso pensieroso: « Naturalmente, Laura, se un giorno vorrai lasciarmi, dovrai farlo, senza curarti di me ». E lei non se ne andava. « Non posso, aspettiamo ».
Ricalens E allora?
Jordan Allora ci siamo messi ad amarci a piccole dosi. Le finzioni, le scappate, e tutto il resto. Avevamo avute altre ambizioni. Ma il peggio... è che il mio amore diveniva a poco a poco quello che non ha smesso più d'essere: una lotta.
Ricalens Contro chi?
Jordan Contro voi.
Ricalens Cosa facevo io?
Jordan Niente. Ma ogni giorno questo niente mi procurava una ferita. Un sorriso sicuro, uno sguardo chiaro, ed il silenzio. Erano le vostre mani. Come cogliervi? Colpivo nel vuoto. Un giorno affermo che tutta questa delicatezza non può essere che indifferenza. Vi accuso d'aver un'amante. La vostra risposta: il sorriso di Laura. Vi faccio pedinare da un professionista. C'è una prova. Canto vittoria. Ma la prova non è valida. Mi resta la vergogna e l'assurdità del sistema, lo mi infognavo. Voi emergevate. Divenni geloso di voi. Eravate ormai l'unico soggetto di conversazione. « Cosa dice Piero? Cosa fa, cosa pensa Piero? ». Tanto che, quando infine Laura fu sul punto di attaccarvi calpestando la vostra nobiltà, fui io a proibirle di farlo. Era troppo tardi. Non credevo più a lei e me, ma a lei e voi.
Ricalens (stesso tono) E allora?
Jordan Non c'era via di scampo. Cominciarono le scene. Mentre voi, voi salivate sempre, sempre più nobile. Ve la rimandavo sfinita. La canzonavate teneramente. « È il tuo amante che ti fa soffrire così? Dimmi, dimmi chi è, in modo che possa andare a rompergli la faccia ». Più Laura sentiva vergogna, più voi le davate motivo di sentirla. Sul punto di confessare, un vostro gesto di nobiltà, le troncava la parola. Zitta! E le offrivate la spalla ed il silenzio. Non interrogare mai una donna. Che forza!
Ricalens (stesso tono) E allora?
Jordan Era finito. Voi dominavate. Al di là della mia portata e delle mie trovate. Donatore di piacere: non ero altro e non sarei mai stato altro. Da una parte un giovane sublime; dall'altra il maturo corruttore.
Ricalens (ancora) E allora?
Jordan Ero vinto. Bisognava rompere. Prima l'avevo suggerito, poi preteso. Era atroce perché l'amavo. Ma appunto perché l'amavo, non potevo più accettare.
Ricalens Accettare che cosa, insomma?
Jordan Voi. (Pausa).
Ricalens Vi ringrazio, Jordan. Una confidenza tira l'altra. Riportatevi al mese di giugno di due anni fa. Non dovrebbe esservi spiacevole. Il 25 giugno. Troppa precisione? No, vedo che questa data vi dice qualcosa. Che calma! Ricordate? Penso che queste due finestre fossero aperte per far corrente d'aria. Il quartiere era più calmo di questa sera. Dovevano esserci fiori dappertutto. Margherite, i suoi fiori preferiti: anche voi amate le delicatezze. Verso le tre, ultima occhiata, un po' nervosa. Stavate finalmente per offrirvi « i vostri disegni di bambino».
Jordan (il cui turbamento è aumentato gradatamente) Suppongo che non abbiate detto quella data a caso.
Ricalens Non dico e non faccio mai niente a caso.
Jordan Non è da Laura che avete potuto saperla...
Ricalens Anche Laura ama abbastanza le delicatezze, per tenere il segreto su anniversari talmente intimi.
Jordan Allora?
Ricalens (duro) Allora, mio caro maestro, ciò prova che quel 25 giugno, il dimenticato Ricalens, il nobile, il delicato, il generoso, l'indifferente Ricalens, questo bravo Ricalens era qui. Come era sulla spiaggetta in luglio. E nella neve a Natale. E sotto le mimose in primavera; ovunque!
Jordan Mentivate.
Ricalens Certamente, mentivo! La mia prima notte senza di lei. Nello scoppio di un nuovo odio, avrei potuto spararvi poco fa; ma è un odio antico... di due anni... Sapevo, ho sempre saputo, non ho mai smesso di sapere. Vi fa nausea?
Jordan Sono un po' deluso.
Ricalens Deluso perché? È meno sublime forse? Credete che io mi sia servito come voi dell'ispettore Guglielmo e dei suoi bei baffi? No, io ho scoperto tutto da solo, mio caro maestro; quando si è ricchi, si ha del tempo libero. Perché dovete sapere che il nobile e delicato giovanotto è un piccolo signore che fruga nelle borse, origlia alle porte, scruta i volti, aspira gli odori, sta con l'occhio teso sotto gli atri, estrae da ogni cosa e da ogni traccia il suo segreto. Ma lo tiene per sé. Questa è la sua forza.
Jordan Il 25 giugno avreste potuto fermare tutto. Perché non l'avete fatto?
Ricalens Perché? Perché Laura se ne fosse infastidita? E poi insensibilmente arrivasse ad odiarmi? No. Questa sorte, Jordan, la riservavo a voi.
Jordan (volgendosi altrove) Siete spaventoso.
Ricalens I forti sono sempre piuttosto spaventosi. Non interrogare una donna, che forza, dicevate? Ma forza maggiore, Jordan, il non gettarle in faccia le risposte. (Abbassando la voce) Dopo averla intrattenuta con tenere burle, correvo per le strade. Una volta sono caduto. Sono rientrato tutto inzaccherato ma sorridendo sotto il fango. Quel giorno, quando avete chiesto a Laura notizie di Piero, ha dovuto dirvi, penso, che aveva fatto la figura dello stupido. (Pianissimo) Non so se è sublime o abietto, so che è terribile. Se si vuole la pelle di qualcuno, e una pelle scelta come la vostra, bisogna mettervi il prezzo.
Jordan (con una grande stanchezza) Ciò che volevate era la mia pelle.
Ricalens E l'ho avuta. (Pausa)
Jordan E Laura?
Ricalens Ebbene! Che cosa Laura?
Jordan Noi siamo qui, voi ed io; ma lei, lei dov'è?
Ricalens (con un'animazione quasi gioiosa) Non preoccupatevi di Laura. È finita per voi. Avete rotto. Allora? Laura fa un viaggetto. Dove? Con chi? Riguarda soltanto me. Io ne ho l'abitudine. Non è vero? Grazie a voi, mio caro maestro, so che è alla mia forza, alla mia sola forza che devo tutto. E allora? Non c'è più nulla e nessuno che mi faccia paura. Neppure il mio denaro.
(Il telefono suona, Jordan non si muove come temesse di staccare)
Ebbene! Non rispondete?
Jordan (stacca, parla) Odile? Laura è con voi? No, non è più qui. È passata, ma io non c'ero. Ha fatto lasciare due valigie da voi? Ieri sera? Da un giovanottone che voi non conoscete. Sì, sì, ho capito ma lo ripeto per qualcuno che è qui accanto a me e a cui interessa. Ricalens. Sì. L'ha lasciato ieri sera, e lui la credeva da me. Vedete. No, non so niente. Lui neppure... Una chiave e un biglietto.
Ricalens (prendendogli l'apparecchio di mano) Passatemela. (Al telefono) È Ricalens. Ascoltatemi, Odile. Eravate la sola a conoscerci tutti e tre e a sapere la verità, non è vero? Bene. Il signor Jordan è piuttosto scosso, io no; il piccolo colloquio che ho avuto con lui, m'ha ridato tutta la mia padronanza. Quando avete visto Laura, per l'ultima volta? Lunedì. Vi ha confidato qualche cosa? No. Non avete notato nulla di speciale in lei? Niente. Piuttosto gaia, perché la guerra stava per finire. E quello che ha portato le valigie? L'avete interrogato? Era un po' in imbarazzo? Insomma, non vi ha fatto l’impressione di essere in grado di portar via Laura? Non un'avventura, il grande amore. Questo non vi è venuto in mente. Che cosa? Laura ha i suoi misteri? Ecco, conosco bene Laura, io, e l'ho pagata abbastanza cara. È disorientata e confusa in pieno. Il ruolo del ragazzo mi sembrava secondario. È anche l'impressione, sembra, di Jordan, altro intenditore di Laura. Ha depositato le sue valigie da voi, tornerà dunque da voi. Non è la prima volta, vero, che cerca rifugio presso la sua amica Odile. Perché? Non ne so niente. Ma è sicuro che voi la vedrete arrivare presto. Forse tra qualche istante. Singhiozzerà fra le vostre braccia dicendovi di essere molto infelice. (Lasciandosi prendere dalla tenerezza) Ed è vero, lei è molto infelice. Allora bisognerà asciugarle gli occhi, e dirle che avete parlato con me. E che io l'aspetto. Che può ritornare. O, piuttosto, no. Vengo subito da voi, sì, è meglio, vengo, l'aspetterò e le parlerò, è molto meglio. Se arrivasse prima di me, fatela aspettare, non tarderò. (Riattacca trionfante il ricevitore) Vi lascio, Jordan, non desidero più morire.
Jordan Siete già un altro uomo. Ma questa fuga con valigie seminate per strada, non vi sembra molto strana?
Ricalens Ho visto cose più strane, in due anni, Jordan.
Jordan Non sapete neppure chi è quell'uomo.
Ricalens Uno dei vostri amici. È una referenza. Non bisogna sgozzarlo.
Jordan E siete sicuro di Laura come di voi stesso.
Ricalens Non fate lo stupido, Jordan! Laura non ama quell'uomo, lo sapete benissimo. Non avrebbe aspettato, altrimenti, per seguirlo, che si rompesse ogni relazione tra voi due.
Jordan D'accordo. Ed è per questo che ho tanta paura.
Ricalens Sì, lo so. Capisco ciò che sentite. Vorreste che Laura si fosse uccisa. Uccisa per voi. Già, è il meno che si possa fare quando si è abbandonati da Enrico Jordan. Solamente, ci sono i fatti. La vostra rottura data da più di una settimana, ed io ero con lei; non aveva l'aspetto di una disperata, no. Ed Odile l'ha vista molto allegra. Dopotutto portare la propria roba da un'amica, per poi offrirsi una breve vacanza in compagnia di un ragazzo che piace, confessate che è un modo davvero singolare di suicidarsi. (Prende il suo revolver e sta per scendere) Vi auguro buona fortuna, Jordan. Cercate di mirare giusto.
Jordan Allora la ritroverete, voi.
Ricalens Sì, Jordan, forse domani, forse stasera.
Jordan (come se vedesse tutto già da molto lontano) La rivedrete, le parlerete. Voi che dite che non c'è niente da capire, le direte che capite tutto.
Ricalens Sì, le dirò che capisco tutto.
Jordan E poi le rivelerete che da due anni lo sapevate.
Ricalens Sì, Jordan, glielo dirò.
Jordan Con il vostro famoso sorriso.
Ricalens Con il mio famoso sorriso.
Jordan E lei vi adorerà, non tanto per avere sofferto, quanto per avere taciuto.
Ricalens Non sono molto esigente.
Jordan La guerra finirà. Meglio anche per voi... I ricchi capiscono bene che la gaiezza degli altri non si può comprare. Farete un bel regalo a Laura per festeggiare la fine di quest'incubo. Campane della pace e rinascita.
Ricalens Ciascuno ha la sua guerra.
Jordan Potrete sorridere senza lanciarvi poi di corsa nelle strade, rischiando d'inciampare. La felicità, Ricalens! State per averla in pugno. Voi siete della razza di quelli che tacciono, chiudono gli occhi, ma afferrano e stringono il pugno. Stringono forte.
Ricalens Forse i ricchi hanno bisogno di provare a se stessi che anche loro hanno i muscoli.
Jordan (in tono strano) E Laura, questa volta, non vi scapperà.
Ricalens (bruscamente) Addio, maestro.
Jordan (con voltafaccia) Ora siete voi ad aver fretta, eh?
Ricalens Non ho altro da dirvi, e voi?
Jordan (secco) Sì.
Ricalens Volete farmi cadere nella vostra trappola? Vi dico che non desidero più farmi sforacchiare la pelle. Neppure dalle pallottole che foreranno la vostra.
Jordan Non è delle pallottole che avete paura.
Ricalens Non ne siete contento? Volevate che Laura tornasse da me.
Jordan Lo volevo fin da quando ho creduto alla vostra famosa nobiltà. Ma ora!
Ricalens Ora?
Jordan (duro) Non devo più mettere i guanti con voi, Ricalens.
Ricalens Ma chi vi dice di mettervi i guanti? E perché? Per stringermi la mano?
Jordan Anch'io vi odio, tutta un tratto. Un piccolo odio tenace.
Ricalens Se è per questo... Non ci contavo di portarmi via, per giunta, la vostra amicizia. (Movimento per scendere).
Jordan (aggressivo) Non la mia amicizia, no, ma qualche altra cosa. Qualche cosa che vi fa paura. E voi volete fuggire prima che io ve la appioppi sulle spalle. Andatevene, Ricalens! Qualche passo, e addio. E con un po' di fortuna, le ultime pallottole di guerra potranno forarmi la pelle e chiudermi la bocca.
(Ricalens resta un momento con la mano sulla ringhiera. Poi ritorna).
Ricalens Cos'avete da lasciarmi?
Jordan Laura. Non quella che ritroverete, certamente, no. Quella che voi non conoscete: la mia amante. Ve la dò pure. Così sarete al completo. (Mostrando il divano) È là, pesa terribilmente. Io non posso più sollevarla, ma voi, giovane colosso, pigliatevela.
Ricalens Porco!
Jordan Noi non eravamo che degli amanti, ma amanti. Non avevate il tempo d'immaginare allora, lurido spione; ma adesso potete pensare a vostro agio.
Ricalens Siete ignobile!
Jordan E dire che vi lamentate. L'ho fatta io, quella, con le mie mani. Voi non ve ne siete curato, ed io ve ne faccio dono. Oh, con un sorriso e gesti e voce che voi non conoscete. Non dovrete far altro che comprare margherite.
Ricalens Attento!
Jordan Prendetela, altrimenti chiudereste in pugno l'altra e potreste stringere, stringere; non stringereste che una morta.
Ricalens Vi ucciderò, Jordan.
Jordan Non potrete mai, Ricalens. Sono stato sublime anch'io. L'ho strappata da me per rendervela, ho tagliato la carne viva. Prendetevela, ve ne faccio dono. Ma la mia pelle è rimasta sulla sua.
(Ricalens si getta su di lui)
Troppo tardi. Voi avete vissuto così due anni. Siete voi il porco.
(Si separano rapidamente)
Anche voi l'avete perduta.
(Ricalens si mette a sedere. Si nasconde il viso tra le mani. Lunghissima pausa. Qualche colpo di fucile).
Ricalens (scoprendosi il viso, calmo) Raggiungete i vostri uomini, adesso?
Jordan Non c'è niente di cambiato nel mio programma.
Ricalens Non si spara su un uomo che va a combattere, vero?
Jordan È poco probabile che ci lasci la pelle, ora. Potrete farlo dopo.
Ricalens Non si spara neppure un colpo su di un uomo che torna dopo essersi battuto.
Jordan Ho molta fortuna.
Ricalens (con un'amarezza che viene da lontano) Sì, avete molta fortuna. State tranquillo, le pallottole vi passeranno a fianco. Una giovinezza senza danaro. Il mondo e se stessi. È chiaro. E tutto con la forza del proprio pugno. Il successo e l'amore fino ai disegni di fanciullo. E ciò che si prende, si prende, non lo si compra. E ciò che vi si regala, è un regalo, non ve lo vendono. (Si alza) Non si può certo tirare su un uomo che ha tanta fortuna. (Pausa) Poi andrete da Odile.
Jordan Che volete che ci vada a fare?
Ricalens Ad aspettare Laura. Siete voi che dovete aspettarla. Io non sono fortunato e mi ritiro dalla pista, con il mio vile danaro. Andate a rivederla. Sono già dieci giorni. La dimentichereste. Vedrete che sarete sorpreso nel riconoscere alcuni suoi lineamenti. E Laura, Laura non avrà che da seguirvi. A voi le campane della fortuna.
Jordan (ripreso dalla paura) Non ci andrà, e lo sentite anche voi, è per questo, vero?
Ricalens Ma sì che verrà. Ritornano le donne. Soprattutto quando si sono ammaestrate così bene.
(Esce discendendo le scale a precipizio).
Jordan (al colmo dell'angoscia) Laura!...
(Giù si sente sbattere la porta. Jordan si getta gridando sulla ringhiera)
È morta, Ricalens!
(Si sente di nuovo sbattere la porta. Poi Ricalens salire passo passo senza precipitazione. Ossewa Jordan calmissimo).
Ricalens Non è vero. Sono ancora le vostre idee nere.
Jordan Non sono delle idee.
Ricalens Si è uccisa e voi lo sapevate?
Jordan No.
Ricalens Allora?
Jordan Non sentirei in fondo a me questo grido, se non fosse così.
Ricalens Non c'è altro? Altra prova?
Jordan Sì.
Ricalens Che cosa?
Jordan Non vi ho detto tutto su Jérôme.
Ricalens Cosa?
Jordan È stato incaricato di missioni pericolosissime. Si serve di donne, e capita ch'esse non ritornino.
Ricalens E Laura doveva fare un colpo con lui?
Jordan Non me ne ha parlato.
Ricalens Ma non potevate chiederlo, quando avete telefonato?
Jordan Non me l'avrebbero detto.
Ricalens Valeva la pena d'insistere; richiamate.
Jordan (andando al telefono e staccando. Pausa) Non rispondono.
Ricalens Datemi l'indirizzo: vado io.
Jordan Non trovereste nessuno. (Riattacca).
Ricalens E nel vostro ambiente non c'è nessuno che ci possa dare ragguagli?
Jordan No. Ad ogni modo è troppo tardi, ormai!
(Pausa).
Ricalens Allora perché mi trattenete?
Jordan Perché ho bisogno di voi.
Ricalens Per che cosa?
Jordan Per aspettare.
(Pausa. Mitragliamento).
Ricalens (riprendendo il suo tono sarcastico) Laura è morta! Avete trovato anche questo. Eppure mene stavo andando, battuto ormai. No, bisognava darmi un altro colpo.
Jordan Non cerco d'infliggervi colpi, ve l'assicuro.
Ricalens Aspettare! Aspettare cosa? Che un messaggero arrivi con la tromba, come nelle tragedie, per annunciare la morte dell'eroina?
Jordan Tacete, Ricalens. Non abbiamo pensato che a noi ed al nostro odio. Voi volevate la mia pelle, io la vostra. Bisogna pensare a lei, ora. Anche se è tardi.
Ricalens Ed io non voglio più pensare a lei, ho cominciato a dimenticarla.
Jordan Se è morta, è troppo tardi anche per dimenticarla. Non serreremo i pugni che per batterci, non per stringerla. Ci è scappata, a voi e a me. E dov'è andata? Aveva possibilità di scelta?
Ricalens Siete molto impressionabile; la storia dell'amico Jérôme non vuol dire niente. Anche lui senza dubbio si serve delle donne in vari modi. E Laura è una grande amatrice. È provato. Ma una grande patriota, poi!...
Jordan Non dicevate che queste giornate erano provvidenziali per chi desidera la morte senza osare darsela?
Ricalens (violento) Non è la morte che lei cerca, è l'amore. Un altro divano, un piacere nuovo, ecco! Tutto questo non è tragico. Mettetevelo bene in testa, e buonasera.
Jordan No, restate. Ho molta fortuna, ma posso venir ucciso. Non mi secca andarmene sapendola morta. Ma c'è una piccolissima speranza che resta. Non lo voglio. Se anche voi sentite ciò che sento io, vuol dire che non mi sbaglio, dovete dirmelo.
Ricalens (infuriato) Ma non sento niente, proprio niente, io. Sento che vive, vive, e non è mai stata tanto viva! Non posso ucciderla per farvi piacere.
Jordan Ricalens, è perché anche voi l'amate, che vi ho trattenuto.
Ricalens (dimostra una certa debolezza) E allora? (Riprendendosi) Due uomini che amano la stessa donna sono due nemici e lo restano.
Jordan Anche voi dovete sentir battere nel vostro intimo queste due piccole parole « dov'è? » ad ogni pulsar di vena.
Ricalens Pensate un po'! Battono da tanto tempo che non le sento più, ormai.
Jordan (incalzandolo) Ieri sera, quando vi ha lasciato, non ricordate qualche dettaglio che rivelasse la sua angoscia?
Ricalens No. Si era fatta bella. Trucco impeccabile, abbigliamento idem. Non mancava nulla.
Jordan Da venerdì non c'eravate che voi. La sera addormentandosi, e la mattina quando si svegliava. Non è possibile che non abbiate notato nulla.
Ricalens Nulla: ve l'ho detto, nulla.
Jordan Abituato da due anni a spiarne ogni gesto, ogni parola? Mentite.
Ricalens Volete sentirmi dire che il distacco da lei l'aveva immersa nella disperazione; che le strappavo il Veronal dalle mani, e le nascondevo i coltelli da tavola? Ebbene no, no, no! Non posso dirvelo. Laura non è morbosa. Non si sarebbe cacciata mai nelle vostre storie. Se ne infischia della guerra. Se ne infischia della resistenza. Ama la vita.
Jordan (dolcemente) La morte l'attirava.
Ricalens (reagendo) È falso! È una ragazza sana, equilibrata, con marito, amante, pelliccia di visone, champagne, e con una morte probabile a 75 anni.
Jordan (evadendo sempre più) Le capitava di stendersi, stanchissima, dicendo « vorrei morire ». E se si addormentava, era così pallida, così calma, così leggera, che mi faceva paura e la scuotevo per svegliarla.
Ricalens (con una specie di rabbia) Non è Laura! Non è lei!
Jordan (a bassissima voce, convinto) È morta, ne sono sicuro.
Ricalens (urlando) Finitela, lasciatemi in pace.
Jordan Siamo noi che l'abbiamo uccisa, noi due, a piccole dosi.
Ricalens (facendo uno sforzo) Ascoltate, Jordan, voi avete paura. Una paura terribile. Siete abbastanza forte per attendere la vostra morte, ma non quella degli altri, soprattutto quella di Laura. E non volete restar solo, come i bambini al buio. Allora ditemi: « ho paura, restate », ed io resterò. E se vi può far piacere parlare di Laura, parlate di lei. Ditemi ancora come facevate l'amore, va benissimo, ho bisogno, io, di pensare a questa Laura coricata sul vostro divano. Ma non ditemi che è morta. Non parlatemi di una Laura misteriosa. Con le mani giunte. Non mi va una Laura martire. Non esiste, è falso, non può esistere! Non esiste che nella vostra testa e nella vostra paura. Allora non parlatemene.
(Pausa).
Jordan In fondo può darsi che abbiate ragione voi.
Ricalens Io ho ragione.
Jordan (ripetendoselo con fatica) Non è così, sono io che mi sbaglio. Se lo dite voi, che la conoscete bene. Anzi, meglio di me, certamente. Io mi monto la testa.
Ricalens (fuggendo anche hi la sua paura) E le valigie da Odile cosa vorrebbero dire?
Jordan Già.
Ricalens Vedete, non sta in piedi.
Jordan È vero. (Si rianima) Laura, uccidersi, è assurdo.
Ricalens E se vedesse la vostra paura, ah! come riderebbe!
Jordan Sì, la farebbe ridere. Perché può ridere, e parlare, e carezzare. Non importa con chi, purché sia viva. Le ho donato il gusto dell'amore: è forse anche ucciderla? La vedo sempre come un angelo.
Ricalens Eh, sì, un sorriso o uno sguardo particolarmente riuscito, si fissano nella nostra memoria come angeli. Ma c'è rutto il resto. Bisogna tenere il proprio piccolo conto sull'angelo e mettervi dentro tutto il resto.
Jordan È vero, c'è tutto il resto. La loro pigrizia, la loro golosità, le loro menzogne. Era con me, ma non è una giustificazione per ingannarvi da due anni.
Ricalens Quando rientrava e la sua pelle sentiva troppo la vostra, prendeva un bagno. La gente che aggiusta tutto con un bagno, non si uccide.
Jordan E il bell'angelo ha dovuto sentire una altra pelle oltre la mia.
Ricalens È una donna, una piccola femmina come le altre. Non amano niente. Preferiscono. Lei preferiva il mio danaro, preferiva il vostro letto; è così.
Jordan Se solamente si pensasse qualche volta a quello che diventeranno: rigide ed incipriate signore che vanno ogni anno alle acque per crepare il più tardi possibile! E se ci si potesse ricordare quanto sono brutte. Brutte e ben portanti. Troppo rosse per aver troppo mangiato o troppo fatto all'amore. E quando hanno bevuto il loro riso che non si riconosce più, e le loro mani. Ah! Le mani giunte. Delle mani di prostituta, certamente. (D'improvviso) È ignobile, noi la demoliamo per rassicurarci. (Osserva Ricalens) Ricalens! Anche voi avete paura.
Ricalens Ah! Non lo so, non so più nulla. (Si nasconde il viso) Che inferno!
Jordan (accettando) Aspettate anche voi. (Pausa) Non aspetteremo più a lungo. Il fratello di Jérôme sta per venire: mi ha domandato se ero in casa, e ora avete visto, non c'è più nessuno da loro. Viene. Il messaggero. Ma noi lo sapevamo già... voi mentivate prima... era disperata, non è vero? (Silenzio. Cammina lentamente dietro Ricalens).
Ricalens Piuttosto.
Jordan No. Basta. È meglio prepararsi. C'è un momento in cui la speranza non è giusta. Noi le dobbiamo tutto il nostro rispettoso ricordo... ricordo di una morta.
Ricalens È impossibile.
Jordan (continuando a passeggiare) Era una bambina, con i ricci da bambina e i piccoli baci sulla punta dei piedi. E tutto era diventato troppo pesante. Il suo amante, il vostro silenzio, la guerra, tutto. Ed anche il suo mantello, troppo grande. Quando l'ho conosciuta, m'aveva detto « la mia vita è così semplice e diritta » ed anche « ho paura dell'amore ».
Ricalens Ah! Non ne posso più.
Jordan Sì, è duro aspettare, ma Laura, Laura ha aspettato. La vedo. Tutte le cose difficili che ha dovuto fare... Rendersi bella. Riempire le valigie. Dirvi addio. Rendermi la chiave. Poi tutto è divenuto semplice, come altre volte. Il sole e le strade. Cammina, piccola scolaretta. Deve far questo. E quello. Obbedire. Insomma tutti questi rumori di guerra non nascondono poi tanta iniquità. No. Non accadrà nulla. Sì, ecco. Un uomo ancora! Si sono abolite le cerimonie. Come va in fretta. (Un grido sordo) Laura! Non bisognava! Si crede che la morte sia solamente per gli uomini ed ecco!
Ricalens (gridando) Siete pazzo! Siete pazzo! Si può ritornare anche dalle missioni più rischiose.
Jordan Lei non c'è andata per ritornare.
(Ricalens ha aperto la finestra per respirare; la finestra da cui arriva la musica dei vicini).
Ricalens (tendendo le braccia) Forse balla.
(Giù bussano. Ricalens trasale; Jordan non si muove. Porta. Voce che chiama: « Jordan, Jordan... »)
Sono i vostri ragazzi?
Jordan No.
(Ricalens esita. Poi si precipita verso la scala).
Voce (di un giovane uomo) Jordan non c'è?
Ricalens Laura non l'hanno uccisa, non è vero?
Voce Chi siete?
Ricalens (gridando) Non l'hanno uccisa, dite!
Voce Sì, tutti e due. Dov'è Jordan?
Jordan (pianissimo) Bambina mia. (Un silenzio).
Voce di Max(che sopravviene) Non restate là voidue. Dov'è Jordan? Bisogna filare. Si va a fondo. Stanno rovistando in tutti gli angoli. Dov'è Jordan?
Prima Voce Andate a dirglielo.
Voce di Max Fate presto.
(Scompaiono. Mitragliata nutrita e corse di fuggiaschi. La porta si richiude. Ricalens risale. Silenzio profondo. Non si guardano).
Ricalens (con una voce strana) È quasi un bene.
Jordan Sì.
(Mitragliata nutrita).
Ricalens Avete sentito? Bisogna andarsene.
Jordan Sì.
(Pausa).
Ricalens Voi non scappate?
Jordan No.
(Ricalens s'appoggia ad un mobile)
Filatevela voi.
Ricalens Non m'importa niente ormai.
(Jordan esce infine dalla sua immobilità. Guarda Ricalens. Capisce che anche lui vuol restare).
Jordan (mostrandogli l'altra finestra) Ricalens! Rovistano ogni angolo. Sono metodici. Passeranno casa per casa. E d'altronde i loro piccoli amici, là di fronte, ci hanno segnalato. I prossimi stivali si fermeranno qui ed allora sarà presto fatto, come per lei.
Ricalens E allora?
Jordan Allora andate. Voi non avete nessuna ragione di restare.
Ricalens E voi?
Jordan Io? Le stesse, da cinque anni. Termino quanto ho incominciato.
Ricalens Falso. Se lei fosse stata viva, sareste scappato.
Jordan Non lo so. Vi giuro che non so più niente. (Indurendosi) Sì, devo battermi. (Cava fuori dal suo nascondiglio una pistola).
Ricalens Senza speranza?
Jordan Ah! Sì, senza speranza. Non è che così che ci si batte bene.
(Lontano di quando in quando, distanziati, colpi di fuoco intermittenti)
Andate.
Ricalens No.
Jordan Vi colpiranno a bruciapelo.
Ricalens Lo so.
Jordan Eppure, voi non vi uccidereste?
Ricalens No.
Jordan Allora?
Ricalens La vita è fatta di casi. Anche la morte.
Jordan È assurdo.
Ricalens Sì, come per voi. Ascoltate, non siamo stati noi ad ucciderla, noi due pazientemente a piccole dosi? È forse meno vero, ora?
Jordan No, è vero.
Ricalens È tutto qui.
(Pausa. Jordan ha rinunciato a dissuadere Ricalens. Tutti e due aspettano)
Che calma.
Jordan Sì.
Ricalens È più facile attendere la propria morte. (Pausa. Estrae il suo revolver) Patriota d'occasione, anche. (Pausa) In guerra avremmo potuto essere amici...
Jordan Sì. (Pausa).
Ricalens Non sono un porco, Jordan.
Jordan Lo so.
Ricalens Io l'amavo. Quando si difende ciò che si ama tutte le armi sono buone. Compresa la terra bruciata.
Jordan Sì.
Ricalens Eravate il primo. Mi ero detto: se ho quello, non ce ne saranno mai più altri, capite?
Jordan Sì.
Ricalens E poi, al principio, se lei m'avesse detto: « Amo Jordan. Ti lascio », non avrei fiatato. Perché vi ammiravo. Voi avete conosciuto Laura soltanto perché io volevo conoscere voi. Le parlavo di Enrico Jordan con calore. Ma lei vi avrà detto tutto questo?
Jordan No, mai.
Ricalens Allora è bene che ve l'abbia detto io. (Pausa) Cosa avrà potuto mettere nelle valigie?
Jordan Non so.
(Pausa).
Ricalens Non riesco a capire. Voi avreste potuto essere il più forte.
Jordan Non mi piace dover essere grato alla forza.
Ricalens Se fossi stato al vostro posto...
Jordan Saremmo qui tutti e due.
Ricalens Ah, no! Non sarei venuto: Laura desiderava voi. Bisognava fare come i leoni, metterci su le zampe. E ferire a morte chiunque si avvicinasse, me per primo.
Jordan Non ero più abbastanza giovane per questo, né abbastanza vecchio.
Ricalens Allora bisognava portarla via. Nasconderla. E dimenticare tutto ciò che non era lei.
Jordan C'era anche la guerra.
Ricalens Quante cose preferivate a Laura. Io non le preferivo niente.
Jordan Andatevene, Ricalens, è per causa mia che siete ancora qui.
Ricalens Cosa conta?
Jordan (andando verso di lui) Andate a farvi uccidere, allora, ma non qui. Non posso essere per voi l'ultimo compagno, né voi per me. Voglio rimanere solo. (L'ha preso alle spalle più disperato che brutale).
Ricalens (svincolandosi) Jordan, eravamo così calmi, restiamo compravamo.
(Forte mitragliata vicina. Nessun fuggiasco)
Avevo ancora qualcosa da domandarvi.
Jordan Sì.
Ricalens Se potessi saperlo, tutto il resto mi resterebbe indifferente.
Jordan Se posso, ve lo dico.
Ricalens Non ci siete che voi che possiate dirmelo. Viene a proposito.
Jordan Cosa?
Ricalens Strano: si è già fatto tutto piccolo. Non c'è posto che per questa domanda. Ma è anche la sola un po' faticosa da porre. Laura mi ha amato?
Jordan Sì.
Ricalens Un giorno solo, non sono esigente.
Jordan Di più.
Ricalens E poco m'importa come, purché mi abbia amato.
Jordan Vi ha amato.
Ricalens Ne siete proprio sicuro?
Jordan Sì.
Ricalens Ve l'aveva detto lei?
Jordan Sì.
Ricalens Bene, ci si contenta di poco. (Pausa. Vede il biglietto di Laura sulla tavola) Se vorreste leggermi la sua lettera...
(Leggera esitazione di Jordan)
Parla a voi, ma è Laura.
Jordan (prende il biglietto, lo legge) « Venerdì m'hai dato quel quadretto che mi piaceva tanto, oggi ti rendo la chiave. Ecco. Ora noi siamo separati. Mio povero amore, ho paura che sia inutile. Ma tu hai fatto quello che potevi. Io posso ancora fare qualcosa, e voglio tentare. Non è tanto difficile, ma io sono così poco brava... Non bisognerà volermene. Io non te ne voglio. Ti ringrazio di tutto. Addio, mio amore. Vorrei che tu vivessi molto a lungo, per avere molto a lungo un mio angolino nella tua memoria. Un angolo sempre più piccolo, ma che vuoi?! Non ho mai occupato molto posto in nessuna parte ».
Ricalens Grazie. (Pausa) Cos'era il quadro?
Jordan Un fiume illuminato dal sole.
(Si ode bruscamente un rumore molto vicino. Si direbbero delle grida di gioia. Essi ascoltano meravigliati. Jordan apre il finestrone della strada. Urla, acclamazioni. Dopo aver guardato a lungo sulla strada)
Ricalens... Sono i nostri... Sentite...
Ricalens (ancora molto lontano) Cosa vuol dire?
Jordan Che è finita.
Ricalens Tutte queste grida...
Jordan (guardando sempre nella strada) È la gioia.
(Pausa).
Ricalens Ero talmente pronto...
Jordan Anch'io.
Ricalens La gioia. (Scoppia in singhiozzi, chiamando) Laura!
(Jordan tace. Il rumore della strada si allontana. Infine Ricalens si riprende)
Avete avuto fortuna, Jordan.
Jordan (dolcemente, mostrando la strada) Bisogna accettare anche questo, Ricalens.
Ricalens (con una aggressività crescente) Accettare! Accettare un mondo senza Laura! E tutte le grida di gioia, tutte le fanfare, per coprire la sua piccola voce di morta. E voi, voi, il magnifico Jordan! Dieci minuti sublimi! Le avete offerto questo, alla vostra dolce bambina. Una bella corona e ci si rimette in tasca il fazzoletto. Ed ora fuori all'aria, correre nella strada! Come facevo io quando soffrivo troppo. E poi cosa? Non è la vittoria? E siamo della razza dei vincitori. Accettare. È comodo. Voi non l'amavate. Non l'amavate neppure. Non vi sono che i morti che vi diano tal voglia di vivere, non è vero, maestro? (Mostrando la strada) Andate, grande consumatore di creature. Andate. Non ve ne resta. (Ricade sulla sedia, i gomiti sulla tavola, la testa tra i pugni).
Jordan Ricalens... Siamo stati proprio come quei due soldati di cui parlavate, sotto un'insegna che non appartiene che a noi, a noi due soli. E senza la minima speranza, lo sapete bene. Mi sembra che dovrebbe contare.
(Ricalens prende il biglietto. Ci si accorge che mentre Jordan parlava, lo leggeva).
Ricalens(con voce neutra) Jordan, avete saltato una parola. C'è « addio mio solo amore ».
(Pausa. Fuori qualche campana comincia a suonare).
Jordan (dolcemente) Venite, siamo liberi.
(Aspetta. Ricalens infine si alza. Allora Jordan s'avvia per la scala. Ricalens estrae il suo revolver e mira).
Ricalens Non voltatemi le spalle, Jordan.
(Jordan si volta e riceve due pallottole. Cade. Pausa. Poi Ricalens scende vivacemente, scavalcando il corpo di Jordan. Tutte le campane della città suonano).
F I N E
Questa commedia è stata rappresentata a Parigi, al Teatro de l'Atelier, con la regia di André Borsacq.