Notturno (quattro confessioni per un delitto)

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NOTTURNO

NOTTURNO

(Quattro confessioni per un delitto)

diMarco Badi

 a Leonardo e Paolo per l’ispirazione.

"Ma che cosa c’entro io con gli uomini, che essi debbano ascoltare le mie confessioni come se fossero loro i medici delle mie malattie? La gente è curiosa di conoscere la vita degli altri, indolente nel correggere la propria. E perché dovrebbero cercare di sapere da me chi sono io, quando non si interessano di sentire da Te chi sono loro?…"

S. Agostino, "Le Confessioni"

Libro decimo, capitolo terzo

ATTO UNICO

Scena Prima

Entra in scena il Confessore. Cammina molto lentamente, immerso nella lettura di qualcosa e tenendo in mano un piccolo candelabro con due candele accese. Si siede. Durante ogni scena, in sottofondo, si sentirà una musica d’organo come se fosse lo stesso Confessore ad ascoltarla. Improvvisamente sopraggiunge il Primo Confesso, trafelato ed in grande agitazione. L’azione si svolge dopo il tramonto.

1° Confesso- (con profonda angoscia) Mi ascolti…la prego…mi ascolti. Devo confessarmi. Devo. Se non lo faccio impazzisco. Sono giorni che non riesco più a dormire, a mangiare, a respirare. Devo espiare. Quello che ho fatto è terribile…

Confessore- (calmo) Che cosa ha fatto?

1° Confesso- Ho…ucciso…

Confessore- Per quale ragione? Perché ha ucciso?

1° Confesso- Questa è la cosa più terribile…non so perché.

Confessore- Ha ucciso senza una ragione?

1° Confesso- Credo…in realtà non lo so…una ragione doveva esserci…il fatto è che adesso non la ricordo più…

Confessore- Forse lo shock…

1° Confesso- E’ come se qualcosa avesse divorato i miei ricordi…e stesse continuando a farlo…

Confessore- Capisco.

1° Confesso- No! Non può capire. E’ una sensazione fortissima ed allo stesso tempo indefinibile…aleggia su di me, non mi lascia mai…a volte sembra…che voglia irridermi…

Confessore- Irriderla? Non dovrebbe attribuire un atto di volontà ad un’ emozione…ad una sensazione…

1° Confesso- Eppure è così. Non si tratta soltanto di una sensazione…no, no è qualcosa di più…è qualcosa dotato di intelligenza…e di volontà.

Confessore- Una sensazione intelligente? Non le pare una contraddizione, per lo meno?

1° Confesso- (con sofferenza) Se solo riuscissi a ricordare…(pausa prolungata)

Confessore- (consapevole) Cosa stava facendo quella notte?

1° Confesso- Camminavo…

Confessore- Era solo?

1° Confesso- (insicuro) No…no, mi sembra di no…mi pare che ci fosse qualcuno con me…

Confessore- Chi?

1° Confesso- Un altro uomo…

Confessore- Chi era?

1° Confesso- (con sforzo) Un amico…credo.

Confessore- Poi che accadde?

1° Confesso- Stavamo parlando, a voce alta…eravamo eccitati, per qualcosa…

Confessore- (incalzando) Per cosa? Ricorda che cosa era successo prima di quel momento?

1° Confesso- Eravamo stati da qualche parte…una riunione, mi sembra…o qualcosa del genere…

Confessore- Una riunione? Di che genere?

1° Confesso- Non so…mi sfugge…non ci riesco…Dio!…E’ come se si prendesse gioco di me…(pausa)…

Confessore- Mi descriva il luogo…riesce a vederlo?

1° Confesso- Una grande stanza…normale mi pare…con molte sedie…e una grande cattedra…più alta rispetto a dove ci trovavamo noi…

Confessore- (come vedendola) Il nome…fuori dell’edificio…c’era un nome fuori ed un’ iscrizione…si ricorda?

1° Confesso- Il nome?…Ah, sì….sì, ora mi sembra di ricordare…sì, c’era scritto qualcosa…sopra il portone d’entrata, alla fine di una grande scalinata…(con grande sforzo) ma non riesco…non riesco a vedere cosa dice…non ci riesco…

Confessore- Un nome importante…

1° Confesso- (con sforzo) Non…ricordo…

Confessore- Un luogo importante…un nome che mette paura…

1° Confesso- Sì, mi sembra di vedere qualcosa …potrebbe…non riesco ad afferrarlo…era qualcosa come…come…sì, come…Legge…ma si trattava di un’altra lingua…

Confessore- (incalzando) Avanti…

1° Confesso- (sicuro) Era…era latino…sì…Lex…sì…e poi…poi…qualcosa come…come…Aequa…mi sembra…

Confessore- (come se un velo impenetrabile si fosse improvvisamente squarciato) Lex Omnibus Aequa…La Legge E’ Uguale Per Tutti…

1° Confesso- Sì, sì… …era questa la scritta…Lex Omnibus Aequa…e il nome del luogo era…

Confessore- Tribunale.

1° Confesso- Già. Il Tribunale.

Confessore- Che ci faceva in tribunale?

1° Confesso- Non so…non lo so… era accaduto qualcosa di grave …ma non ricordo cosa…

Confessore- Cerchi di ricordare…quanto era grave?…Che cosa era successo?…

1° Confesso- Qualcosa di molto grave…

Confessore- Un furto?

1° Confesso- No, no…più grave…un…un omicidio…credo…

Confessore- Un omicidio…chi era stato ucciso?

1° Confesso- Qualcuno di importante…una persona importante…

Confessore- Un politico? (fa cenno di no con la testa come per cercare di afferrarne l’immagine) Un uomo d’affari? (idem) Un religioso? (idem) Cerchi di ricordare…

1° Confesso- Qualcuno che aveva a che fare con la Giustizia…

Confessore- Un avvocato! (pausa) No, non era un avvocato…piuttosto…

1° Confesso- Un giudice.

Confessore- Un giudice. Ucciso misteriosamente nella sua stanza privata all’interno del tribunale…

1° Confesso- …il palazzo era quasi vuoto a quell’ora…era molto tardi…agli estranei era impossibile entrarvi…doveva essere stato qualcuno che si trovava già dentro…

Confessore- Secondo la polizia dovevano esserci solo due persone, nel tribunale, in quel momento…

1° Confesso- Due sole…

Confessore- Il suo amico…quello con cui stava camminando, quella notte…e…

1° Confesso- Io.

Confessore- E lei. (pausa) E’ stato lei ad uccidere il giudice?

1° Confesso- Non so…non ricordo…non riesco a ricordare…

Confessore- Vi hanno interrogato?

1° Confesso- Sì, credo di sì…volevano metterci in prigione, mi sembra…ma poi ci hanno rilasciato…non c’erano prove…hanno detto che ci avrebbero messi sotto sorveglianza…ma per il momento potevamo andarcene…

Confessore- Di cosa stavate parlando per strada?

1° Confesso- (con sforzo) Non potevo credere che lui avesse commesso un tale crimine…un amico…

Confessore- Lei lo accusava, dunque?

1° Confesso- No…non si riesce mai a credere che un amico possa fare qualcosa di così terribile…

Confessore- Di cosa parlavate allora?

1° Confesso- (sofferente) Lui…lui diceva che dovevo essere stato io…diceva che ero stato io…che avevo ucciso quell’uomo, il giudice…

Confessore- Ed era vero?

1° Confesso- Io…io…non so più…non so più niente…no…io non credo…non credo di essere stato io…

Confessore- Si difendeva dunque? Si difendeva dalle sue accuse?

1° Confesso- Sì…sì, io…non so…non ricordo…mi sfugge tutto…non riesco…non riesco a vedere che cosa era successo…(pausa)

Confessore- E poi che avete fatto? Se lo ricorda? (pausa) Che cosa avete fatto?

1° Confesso- Ci siamo separati…

Confessore- Siete tornati a casa?

1° Confesso- Sì. A casa.

Confessore- E poi?

1° Confesso- Poi è successa qualche altra cosa…un'altra cosa terribile…ma non saprei…non riesco…

Confessore- Quando?

1° Confesso- Stamani, mi sembra…sì, credo fosse questa mattina…

Confessore- Che cosa? Cosa è successo?

1° Confesso- Io…non…

Confessore- Un’altra morte, non è vero?

1° Confesso- Qualcuno…

Confessore- Qualcuno che le era molto caro…

1° Confesso- E’ morto…

Confessore- Un omicidio?

1° Confesso- (lunga pausa) Un omicidio…sì, è così…un omicidio…

Confessore- Cosa è accaduto? Lo ricorda adesso?

1° Confesso- Credo di sì.

Confessore- Ne vuole parlare?

1° Confesso- (pausa, poi) Sì…devo farlo…devo confessare…(pausa) sono stato a casa sua questa mattina…

Confessore- Dal suo amico?

1° Confesso- Già…la porta non era chiusa a chiave. Ho subito pensato che fosse molto strano…lui ha sempre avuto una vera e propria mania per la sicurezza…(pausa)…sono entrato, con cautela…ho iniziato a chiamarlo…(in crescendo) prima piano…poi sempre più forte…più forte…urlavo…urlavo…urlavo…(pausa) ho cercato di tirarlo giù…ho tagliato la corda più velocemente che ho potuto…era così rigido…freddo…ha mai toccato un cadavere?…(pausa) Ho guardato nei suoi occhi…lui non c’era più…non c’era più…(è molto scosso)

Confessore- Si era impiccato…

1° Confesso- Sì…ma non era stato un suicidio…no…sono stato io ad ucciderlo…io…

Confessore- Che vuol dire?

1° Confesso- Accanto a lui c’era una lettera…era indirizzata a me…

Confessore- Che diceva? (pausa) Che cosa diceva? Se lo ricorda?…

1° Confesso- (con angoscia) Sì, me lo ricordo…è l’unica cosa che ricordo bene…erano soltanto poche righe…"Non riesco più a sopportare questo orribile sospetto. Io sono innocente. Ho sperato che tu avessi il coraggio di confessare. Ma ora capisco che non lo farai mai. Per questo mi tolgo la vita. Perché tutti sappiano chi è il vero colpevole. Addio. A tutti. Anche a te…"

Confessore- Dunque è stato lei ad uccidere il giudice?

1° Confesso- Chi altri può essere stato?…Se solo potessi ricordare…se soltanto ci riuscissi…ma io voglio confessare…voglio…

Confessore- Perché non va alla polizia, allora?

1° Confesso- Ci andrò…ma prima dovevo…dovevo ricordare…dovevo capire…(pausa) non può essere che così, capisce?…Io sono responsabile del secondo omicidio…e dunque devo esserlo anche del primo…

Confessore- Il suo amico si è suicidato.

1° Confesso- Io l’ho spinto a farlo…

Confessore- Così pare…ma lei non ricorda…

1° Confesso- Non può essere che così…

Confessore- Non si riesce mai a credere che un amico possa compiere un atto così terribile…

1° Confesso- Adesso andrò dalla polizia…confesserò…

Confessore- Che cosa? Quello che non ricorda?

1° Confesso- Non importa. L’evidenza dei fatti conta di più della memoria.

Confessore- (mentre il primo confesso si allontana) L’evidenza dei fatti…non si riesce mai a credere che un amico possa compiere un atto così terribile…(buio)

Scena Seconda

Il confessore è in piedi, immobile. Sta osservando il cielo con un cannocchiale. Alle sue spalle, senza che egli possa vederlo, fa il suo ingresso il Secondo Confesso. E’ notte. Ancora musica d’organo.

2° Confesso- Ci riesce?

Confessore- (voltandosi, leggermente sorpreso) Come?

2° Confesso- A vedere qualche stella…

Confessore- Osservavo la luna.

2° Confesso- Non riesco più a vederle, le stelle…era la mia passione…

Confessore- (porgendogli il cannocchiale) Vuol provare?

2° Confesso- Sarebbe inutile, senza occhi…(pausa)

Confessore- Ci conosciamo?

2° Confesso- Non in vita.

Confessore- Capisco.

2° Confesso- Davvero? (pausa)

Confessore- Che vuole?

2° Confesso- Io sono…

Confessore- Il giudice ucciso…

2° Confesso- Già. Il giudice…o quello che ne resta.

Confessore- Perché è venuto da me?

2° Confesso- Per confessarmi.

Confessore- Confessare cosa?

2° Confesso- La mia morte…

Confessore- Strano…di solito si confessano le colpe…non gli eventi incontrollabili…

2° Confesso- Dice? E’ soltanto questione di punti di vista…

Confessore- Ovvero?

2° Confesso- Chi può dire che la nostra morte non sia dovuta ad una nostra colpa?

Confessore- E’ così?

2° Confesso- Può darsi…vuole ascoltarmi?

Confessore- (dopo una breve pausa) Sì…parli.

2° Confesso- Grazie…(breve pausa) sa che cosa significa fare…essere giudice?

Confessore- Forse.

2° Confesso- Che cosa spinge un uomo a giudicare? Giudicare è contro la volontà di Dio, no?…non giudicate…e non sarete giudicati…ricorda?…Ma la Giustizia, allora? Come amministrare…no, che brutto termine…no…(pausa) come essere giusti, senza dover giudicare? Non è possibile, le pare? Lei ci riesce?

Confessore- No…credo di no.

2° Confesso- Vede? Non è possibile…(pausa) sa che cosa spinge un uomo a diventare giudice?…E’ semplice, scontato. E’ Il desiderio di Giustizia…di fare un po’ di Giustizia in questo mondo…soltanto questo, se si eccettua la brama di potere…

Confessore- E’ possibile.

2° Confesso- No, no è così…è così…e allora come è possibile non giudicare…è un comando assurdo…assurdo…

Confessore- Magari il senso è un altro…

2° Confesso- Un altro? La frase è chiara…non giudicate…è chiara, no?

Confessore- Certo. E’ chiara. Ma manca qualcosa…

2° Confesso- Qualcosa? Che cosa manca?

Confessore- Non giudicate gli altri, le persone…

2° Confesso- Che differenza fa?

Confessore- Giudicate le azioni non le persone…

2° Confesso- Bè, allora è proprio questo che io ho fatto…io giudicavo le azioni…non mi interessava chi avevo davanti…giudicavo e condannavo…

Confessore- …le persone…condannava altri uomini in base…

2° Confesso- …in base alla Legge.

Confessore- A volte c’è un fossato invalicabile tra Legge e Giustizia…

2° Confesso- La Legge è Legge. Dura lex sed lex.

Confessore- Una posizione molto rigida…

2° Confesso- (appassionato) Forse…ma il problema è che non si può stare troppo a pensare…bisogna agire…non si può mettere in discussione la Legge, non ne abbiamo il tempo, bisogna applicarla…e tantomeno possiamo permetterci di essere "misericordiosi"…e poi noi siamo la Legge e la Legge ha la presunzione di essere sempre giusta…(pausa) sì, è vero, si condannano le persone…si giudicano le azioni ma si condannano le persone…e vuole sapere un’altra cosa? Lo facciamo senza sapere niente di loro…della loro storia…così, come in una specie di battaglia navale…A1, il reato, B2, la pena…affondato!…Ma in quale altro modo potremmo fare? La vera Giustizia esigerebbe un irrealizzabile processo alle intenzioni. (breve pausa) Per questo non ci resta altro che scegliere il male minore…(pausa) Sa cosa mi sentivo io? Lo sa? Un burocrate, soltanto un burocrate…ma è questo, sì è questo, che deve essere un buon giudice…un esecutore…e credo, e lo credo veramente, che potremmo arrivare a sostituire ogni giudice con una macchina…inserire i dati e raccogliere la sentenza…senza neppure quella inopportuna interpretazione della Legge che non fa altro che causare altre ingiustizie…altre discriminazioni…

Confessore- Probabilmente è proprio questa libertà di interpretazione, di movimento all’interno delle parole con le quali la Legge si esprime che può rendere un giudice realmente giusto…

2° Confesso- Una libertà trascurabile…

Confessore- Non necessariamente…si può fare molto…

2° Confesso- (senza ascoltarlo) L’uomo è divorato dalla brama…direi persino dalla voluttà della Giustizia…per questo bisogna che la pena venga comminata e scontata, per intero…al massimo qualche attenuante, a seconda del caso…(pausa)…

Confessore- Era venuto per confessarsi, se non sbaglio. Non mi ha ancora detto di cosa…

2° Confesso- Forse è proprio di questo…di tutto questo che voglio confessarmi…

Confessore- Mi ha detto che voleva confessare la sua morte…

2° Confesso- Già…la mia morte…è stato tutto ciò a prepararla…a causarla…il mio stesso essere giudice è la colpa che mi ha reso responsabile della mia morte…

Confessore- Dunque?

2° Confesso- Che posso dire? Chi mi ha ucciso voleva Giustizia…(pausa).

Confessore- Chi è stato ad ucciderla?

2° Confesso- Che importanza ha?

Confessore- (breve pausa) Come vuole…che cos’ha da dirmi, allora?

2° Confesso- (breve pausa) Vede, è sempre questione di punti di vista. Ognuno di noi crede di essere in debito con la Giustizia. Ognuno di noi ha fame di Giustizia. Ognuno di noi desidera farsi Giustizia quando crede di non poterla avere…

Confessore- Dunque?

2° Confesso- Anche chi mi ha ucciso provava questa terribile fame…

Confessore- Una vendetta dunque…

2° Confesso- No, non una vendetta…nella vendetta c’è qualcosa di eccessivo che la fa essere ingiusta…no, per lui era veramente questione di Giustizia…credeva che la mia morte avrebbe placato la sua terribile arsura…

Confessore- E qual era stata, secondo lui, la sua colpa?

2° Confesso- L’ essere un giudice…il suo giudice…

Confessore- Che cosa aveva fatto?

2° Confesso- Avevo applicato la Legge…avevo (calcando la parola) amministrato la Giustizia…

Confessore- In che modo, esattamente?

2° Confesso- (dopo una breve indecisione) Rimandando in libertà un uomo…

Confessore- Non avrebbe dovuto?

2° Confesso- Dipende da quale punto di vista si vede la storia…forse non avrei dovuto…ma è la Legge…

Confessore- Ovvero?

2° Confesso- Quest’uomo aveva commesso un omicidio, aveva subito il processo ed era stato condannato…(pausa)

Confessore- Ebbene?

2° Confesso- Io annullai il processo…per un vizio di forma presente nella sentenza…forse per la prima volta in vita mia fui…misericordioso…

Confessore- Probabilmente fu soltanto ingiusto…la misericordia è ben altra cosa…

2° Confesso- Questione di prospettive…

Confessore- Questione di verità…

2° Confesso- Io comunque credetti di esserlo stato…ma il padre dell’ uomo ucciso non la pensava così…a lui non interessava proprio niente della misericordia…lui, la Giustizia, non l’aveva avuta…la Giustizia che bramava di avere…e pensò che non avrebbe mai potuta averla e che l’unico modo per ottenerla era…

Confessore- Ucciderla.

2° Confesso- Esatto. Ma, glielo ripeto, per lui non si trattava di vendetta nei miei confronti ma di desiderio di Giustizia…(pausa) comunque, ormai, tutto questo non ha importanza….non provo rancore…e neppure odio…semmai comprensione…le pare strano?…In realtà credo proprio di aver capito una cosa…ho capito che il grande dolore che sento in questo momento non è dovuto al fatto di essere stato ucciso ma a qualcosa di diverso…sì, è così, è dovuto ad un'altra cosa…è dovuto alla separazione…(breve pausa) non crede anche lei che sia questo l’unico vero dolore?…Ogni dolore rappresenta una separazione da qualcosa…anzi, in fondo, a vederla bene, dietro ogni dolore c’è una sola separazione…quella dall’amore…ed è per questo, solo per questo che sto soffrendo…ma lei non può capirmi…

Confessore- Chissà…comunque mi dispiace. Mi dispiace davvero.

2° Confesso- Non è colpa sua.E in fondo devo solo avere un po’ di pazienza…aspettare….(breve pausa) non le pare incredibile?…Essere fuori dal tempo ed attendere che il tempo passi…(pausa) Comunque sono sicuro che non ci vorrà molto…

Confessore- No…non ci vorrà molto…(pausa) è tutto?

2° Confesso- (dopo una breve pausa) No, c’è un’ultima cosa…(breve pausa) ci sono colpevoli che sembrano innocenti…così innocenti da poter essere immolati come vittime…e parlo di un sacrificio cruento e crudele…e colpevoli senza colpa vera…colpevoli innocenti…colpevoli predestinati, puri come acqua di fonte…e noi non possiamo sapere chi sono gli uni e chi sono gli altri…e tantomeno quale dei due siamo noi…

Confessore- Capisco.

2° Confesso- Davvero? (uscendo) Riesce a vederle,le stelle?…Io non ci riesco più…per via degli occhi…mi piaceva…era la mia passione…ora non posso più…per via degli occhi…i miei occhi…non li ho più…era la mia passione, guardare le stelle…lei ci riesce? Riesce veramente a vederle?…Oh, i miei occhi…(buio).

Scena terza

Il confessore è seduto con lo sguardo perso nel vuoto, con la mente presa da qualcosa di invisibile. Ad un certo momento si alza muovendo alcuni passi come se avesse avvertito qualcosa. Si ferma con lo sguardo fisso. Poi inizia a parlare.

Confessore- Venga avanti. Può entrare.

3° Confesso- (fuoriuscendo dall’oscurità) Mi aveva sentito…

Confessore- Cosa vuole?

3° Confesso- Quello che vogliono tutti. Confessarmi.

Confessore- Perché?

3° Confesso- Chissà…forse la mia coscienza non riesce ad accettare quello che invece la mia mente ha già accettato, anzi che ha voluto. Mi ascolterà?

Confessore- La ascolterò, come ho fatto con gli altri.

3° Confesso- Le sono grato.

Confessore- Non ce n’è bisogno. (breve pausa)

3° Confesso- Bene, penso che dovrei raccontarle tutta la storia, dall’inizio…(pausa) ha mai avuto veramente fame? O sete?

Confessore- Credo di no.

3° Confesso- Bè le assicuro che è terribile. Ti senti dilaniare, dentro, nelle viscere. Senti ogni cellula del corpo che geme per un po’ di sollievo…e non desideri altro che placare questa terribile arsura…nient’altro…faresti qualsiasi cosa…qualsiasi…(pausa) ma ci sono altri tipi di fame o di sete, di tipo spirituale…e sono altrettanto terribili…(breve pausa) esiste forse un padre che vedendosi uccidere il figlio sotto gli occhi e vedendo poi l’assassino in libertà, non si senta straziare il cuore da un’insaziabile fame…da un’inappagabile sete di Giustizia? (pausa) Non sarebbe così anche per lei?

Confessore- Non posso saperlo. Non mi sono mai trovato in una situazione del genere.

3° Confesso- Glielo dico io…farebbe qualsiasi cosa per placare questa orrenda sensazione che divora ogni suo pensiero…non avrebbe scelta…vi sarebbe trascinato, anche contro la sua volontà…

Confessore- E’ per questo che ha ucciso il giudice?

3° Confesso- Per questo, sì. (pausa)

Confessore- Vuole raccontare?

3° Confesso- Sì….credo di volerlo fare.

Confessore- La ascolto.

3° Confesso- (dopo una pausa, con dignità e sofferenza) Alcuni anni fa un uomo uccise mio figlio…era un bravo ragazzo sa?…un ragazzo come tanti…né un diavolo né un angelo…non particolarmente intelligente ma neppure stupido…normale…era mio figlio…(pausa) lui era tutta la mia famiglia da quando mia moglie, sua madre, era morta di leucemia pochi anni prima…(pausa) ancora adesso c’è un legame fortissimo tra di noi, sa?…spesso ne avverto la presenza…insieme vengono a trovarmi…(lunga pausa) aveva da poco riaccompagnato un amico a casa e appena posteggiato la macchina nel vialetto di fronte alla nostra abitazione…non era ancora mezzanotte…vede, la nostra casa si trova sull’angolo con un’altra strada…ci sono molti alberi e non è facile vedere chi arriva…(breve pausa) specialmente se si viaggia a fari spenti…(pausa) non era neppure arrivato a metà dell’attraversamento che qualcosa di scuro e pesantissimo piombò con violenza cieca sopra di lui…un colpo sordo…(breve pausa) non fanno molto rumore i corpi, quando sono investiti, sa?…non quanto si crederebbe…mi affacciai alla finestra che da sulla strada…pensai ad un gatto…un cane al massimo…non pensai a mio figlio neppure quando lo vidi disteso, a terra, sul ciglio della strada…(pausa) qualcuno riuscì a prendere la targa e così rintracciarono il guidatore, due giorni dopo, ancora mezzo ubriaco…lo misero in prigione…fecero il processo…lo condannarono…(pausa) vede, io non volevo vendetta…volevo Giustizia…ed in quel momento credetti di averla avuta…

Confessore- Fu davvero così?

3° Confesso- No, non fu così. Si appellarono contro la sentenza, per un vizio di forma dissero…(breve pausa) di forma, si rende conto?…Secondo lei la Giustizia dovrebbe guardare alla forma? O piuttosto non dovrebbe interessarsi solo della sostanza? Una sentenza ben scritta, con tutte le lettere incasellate per bene, magari con una bella scrittura è forse più giusta?

Confessore- Vi sono necessità che non sempre riusciamo a comprendere del tutto …

3° Confesso- Necessità, già…e per queste necessità dimentichiamo la Necessità…la Giustizia…

Confessore- Comunque ci sarebbe stato un altro processo. Quell’uomo avrebbe potuto ancora essere condannato…e lei avere Giustizia…

3° Confesso- No. Non volevano che la avessi. Non lo avrebbero permesso…in qualche modo sarebbero riusciti ad impedirlo…fu una cosa che capii ben presto…

Confessore- Ovvero?

3° Confesso- Dapprima mi buttai nello studio della legge…per cercare di capire cosa potessi ancora fare che non avevo già fatto…lessi montagne di libri…quanti non ne avevo mai letti in vita mia…quindi tentai di introdurmi nell’ambiente delle aule giudiziarie…quello che conta, voglio dire…(pausa) divenni amico di alcuni portaborse…riuscii persino ad entrare diciamo…in amicizia…con qualche avvocato…(pausa) fu allora che mi resi conto di come andavano veramente le cose…di cosa fosse la Giustizia umana…e capii che mi restava una sola possibilità….

Confessore- Fare da solo…

3° Confessore- Esatto. Fare da solo, come dice lei…

Confessore- E non le sembra contro la Giustizia uccidere qualcuno?

3° Confesso- No, in questo caso si trattava di riportare in pari la bilancia. (pausa) Vuol sapere com’è andata, come l’ho ucciso?

Confessore- Sta a lei decidere se vuole raccontarlo oppure no.

3° Confesso- Certo. Sta a me. Bene, devo confessarmi, no?

Confessore- Se vuole. Nessuno la obbliga.

3° Confesso- Confesserò dunque…anche se non sono pentito.

Confessore- Questo riguarda la sua coscienza, non me.

3° Confesso- Certo. E’ così…deve essere così…(pausa) lei potrebbe mai credere che un semplice inserviente del Tribunale possa, un giorno, avere così tanto potere su un giudice? Eppure è proprio questo ciò che è successo…ha qualcosa di indefinibile avere tra le mani la vita di qualcuno che ha avuto la tua tra le sue…(pausa)

Confessore- Fu un gesto premeditato?

3° Confesso- No. No, fu un impulso improvviso, repentino…quando lo vidi là, nella sua stanza di uomo importante, insensibile a tutto il dolore che aveva provocato, disinteressato a tutto quello che lo circondava…fu un gesto naturale…

Confessore- Addirittura naturale?

3° Confesso- Sì, anche se può essere difficile crederlo…(pausa) Fu una sorta di atto purificatore…in fondo tutti, prima o poi, ne abbiamo bisogno…

Confessore- Chi può dirlo.

3° Confesso- Già, chi può dirlo. Ma io credo che sia così. (pausa, poi con crescente partecipazione) Se ne stava lì, seduto alla sua scrivania, intento in chissà quali problemi giuridici…non mi ha neppure sentito entrare…e nessuno mi ha sentito uscire...d’altra parte non si fa caso ad un uomo delle pulizie...non sono persone di cui aver paura…(breve pausa) rimasi qualche istante ad osservarlo…cercavo di capire cosa si prova ad avere un così grande potere sopra gli uomini pausa)…sembrava…sembrava che non provasse nessuna emozione…che stesse semplicemente risolvendo una qualche strana ed ingarbugliata equazione…che aspettasse di trovare il risultato…per emettere la sentenza…(pausa) è stato allora che ho pensato "Devo farlo"…è questo il momento…mi è stata data un’occasione e devo prenderla…devo farlo e non solo per mio figlio ma per tutti…per tutti quelli che hanno fame e sete di Giustizia…perché solo così saranno sfamati e dissetati…( pausa)

Confessore- Con che cosa l’ha ucciso?

3° Confesso- (breve pausa) Con un fermacarte…non sono così affilati come si può credere, sa? No, per niente. Fanno fatica a penetrare nella carne…ci vuole molta forza…molta forza…

Confessore- E nessuno la vide?

3° Confesso- Già. Sembra strano, vero? Ma le dico che tutto questo non è capitato a caso…c’era…c’è un disegno dietro…non mi crede?

Confessore- Anche se le credessi non cambierebbe nulla. Ho visto molti pessimi disegni.

3° Confesso- Già…io so che lei non approva ciò che ho fatto, che mi crede un

assassino…ma non è così…no, non è così…io non ho ucciso un uomo…ho ucciso un simbolo…

Confessore- Che aveva il volto di un uomo…

3° Confesso- Che importanza ha? Il male si traveste in mille modi, persino da giudice…

Confessore- Persino da Giustizia…(pausa)

3° Confesso- Sa cosa mi ha sorpreso di più? (breve pausa di silenzio) La mancanza di rumore. (breve pausa) Non capisce?…Voglio dire, credevo che la morte avrebbe fatto più rumore…invece niente…un gemito soffocato, appena…è crollato quasi nel silenzio più assoluto…l’unico rumore che si sentiva era il mio respiro…(pausa) e vuole sapere un’altra cosa? Lei non può immaginare quanto sangue ci sia in un uomo…(lunga pausa)

Confessore- Sa che qualcun altro potrebbe andarci di mezzo, per colpa sua?

3° Confesso- Spero di no.

Confessore- E se invece fosse così?

3° Confesso- Non credo che andrà così. C’è un disegno.

Confessore- Ma lei non può sapere che cosa rappresenta questo disegno…non è ancora stato terminato…

3° Confesso- Presto lo sarà. Ed allora faremo i conti, tireremo le somme…

Confessore- Potrebbero non tornare…non tornare secondo i suoi calcoli…

3° Confesso- Lo vedremo presto. Io voglio Giustizia. Se non la avrò…tutto sarà stato inutile…e neppure la mia vita avrà più senso…(pausa) devo andare…

Confessore- Capisco.

3° Confesso- (indugia) Addio.

Confessore- (con sofferenza) Addio. (Il 3°C. si allontana. Buio)

Scena quarta

Il confessore è seduto. Appare abbastanza tranquillo ma in attesa di qualcosa. Ha in mano una lente d’ingrandimento con la quale sta osservando delle monete antiche. Ancora musica d’organo.

4° Confesso- (uscendo dall’ombra) Mi stava aspettando, non è vero? Mancavo soltanto io. Ed eccomi qua, dunque. Come vede non mi tiro indietro. Mai.

Confessore- Entri.

4° Confesso- Molto gentile. (entra mostrando una certa difficoltà nel vedere) I miei occhi non sono più così buoni. Ma non durerà molto. (breve pausa)

Confessore- Che vuole?

4° Confesso- Quello che vuole anche lei, credo. Non vuole ascoltare la mia confessione?

Confessore- E’ per questo che è venuto, allora?

4° Confesso- Su, non finga di esserne sorpreso, di non saperlo. Lei mi stava aspettando. (silenzio)

Confessore- Bene, allora. Se vuole parlare lo faccia subito…è tardi voglio andarmene a dormire…ho avuto una giornata molto faticosa…

4° Confesso- (con sottile ironia) Avanti, non sia così indisponente…anche io ho diritto a lavare la mia…anima (sorride)…

Confessore- Lavare…quando se ne andrà di qui la sua anima sarà ancora più nera, mi creda…

4° Confesso- Ma certo, certo…mio buon pastore…(pausa)…i grandi valori…è questo ciò a cui la sua mente è costantemente rivolta, non è vero? (breve pausa) ma su andiamo, ci crede ancora…ci crede veramente?…Alla Giustizia poi?…(ride) dopo tutto quello che ha sentito? (pausa, poi con tono di serietà) eppure ha proprio ragione…io sono come lei…anche io la penso così…anche io sono un idealista…un sognatore…un amante della Giustizia…

Confessore- (con forza) Se vuole…confessarsi…lo faccia, ma per favore mi risparmi altre inutili parole…gliel’ho già detto…sono stanco…desidero andare a dormire…(breve pausa) mi ha capito? (silenzio)

4° Confesso- (trattenuto) Certo. Certo che ho capito. (pausa carica di tensione, poi quasi con scherno e un po’ sprezzante) Eccola, dunque…la mia…confessione…non le farò perdere altro tempo, soddisfatto?

Confessore- Sto aspettando.

4° Confesso- Subito, mio capitano! Subito…(breve pausa) le sembrerà strano ma mi è difficile iniziare…è complicato da spiegare o forse troppo semplice…dire ciò che provo…raccontare ciò che mi ha spinto a fare quello che ho fatto…

Confessore- Sono sicuro che riuscirà a trovare le parole…giuste…

4° Confesso- Lei crede? Sono commosso da tanta fiducia…non la merito mi creda…non la merito…ma non voglio innervosirla più di quanto già non abbia fatto…ebbene, che dire…gelosia? Sì, è così…tutta questa storia è dovuta soltanto alla gelosia…maledetta, vile gelosia…un sentimento così volgare, causa di mali infiniti…(pausa) io avevo un amante, non molto tempo fa…un compagno…un amichetto, come vuole chiamarlo…oh, ma forse l’ho scandalizzata! Mi dispiace…(breve pausa) comunque sono sicuro che saprà perdonarmi…

Confessore- Continui, le ho già detto che sono stanco.

4° Confesso- Certo, certo…(breve pausa) come le dicevo, avevo un compagno, qualche tempo addietro…ma si trattava di una storia partita male, fin dall’inizio…non ci dovremmo mai accontentare, non crede? Bè, per farla breve, dopo un anno di convivenza lo lasciai…lui non la prese bene…ma pensavo che prima o poi gli sarebbe passata…non fu così, anche se non avrei mai creduto che sarebbe arrivato a tanto…(pausa) poco dopo averlo lasciato iniziai una nuova relazione, con un uomo più vecchio di me, un giudice…lo conobbi in tribunale…vede, io sono avvocato…il problema però era che anche il mio ex…fidanzato, lavorava in tribunale…è buffo, vero? Sembra proprio che non riuscissi a staccarmi dal mio lavoro…che tutta la mia vita non potesse fare a meno di ruotare attorno al tribunale…comunque, come può immaginare, egli venne presto a saperlo e sebbene non mi abbia mai mostrato direttamente il suo odio e la sua gelosia, io sapevo che dentro si stava macerando in quell’insana passione…anche se devo ammettere che quello che fece superò ogni mia previsione…sì, lo sottovalutai…

Confessore- Che accadde?

4° Confesso- Uccise il giudice…uccise il mio amore…

Confessore- Come può esserne sicuro?

4° Confesso- Il giorno dell’omicidio eravamo solo in tre dentro il tribunale…io, il giudice e lui…

Confessore- La fallacia dei nostri occhi…

4° Confesso- Come dice? Non mi crede?

Confessore- No. Ma non ha importanza. (pausa) Lei che fece?

4° Confesso- Dovrebbe credermi…è la verità…

Confessore- Cosa fece?

4° Confesso- (pausa) Mi aveva separato dall’amore…lo separai dalla vita…

Confessore- L’ ha ucciso…

4° Confesso- Non fisicamente…(ironico) non sopporto la vista del sangue…(breve pausa) il problema era che non c’erano prove, se la sarebbe cavata…così prima cercai di farlo confessare…di fargli ammettere la sua colpa…ma non ci fu niente da fare…non volle…dissimulò perfettamente…quindi feci l’unica cosa che mi restava…creai una prova…una prova schiacciante della sua colpevolezza…(pausa) prima di uccidermi ho scritto una lettera che lo accusava e ho fatto in modo che fosse lui stesso a ritrovarne una copia…volevo che fosse il primo a saperlo…un’altra stava già per essere pubblicata sui giornali…(breve pausa) chi potrebbe mai mettere in dubbio la parola di un suicida?

Confessore-(fra sé) Non si riesce mai a credere che un amico possa compiere un atto così terribile…

4° Confesso- L’ho punito. Ho fatto Giustizia…

Confessore- Architettando questo diabolico piano…

4° Confesso- No, non diabolico…non si lasci ingannare dalle apparenze…il fine ha giustificato il mezzo…

Confessore- Il problema è proprio il fine…la presunzione del buon fine…

4° Confesso- Avrebbe dovuto vedere con quale candore negava l’evidenza dei fatti…

Confessore- L’evidenza dei fatti…quando mai dei fatti sono stati evidenti? In questo mondo niente è evidente…niente…e soprattutto ciò che crediamo tale…

4° Confesso- Se lei lo conoscesse come lo conosco io…

Confessore- (quasi a sé) Esiste un solo uomo che possa davvero dire di "conoscere"?

4° Confesso- Ho agito per il bene della Giustizia…

Confessore- Non ha mai pensato di essersi sbagliato?

4° Confesso- Mai.

Confessore- Dubitare è un’ottima cosa…

4° Confesso- Il dubbio porta all’inazione.

Confessore- O magari soltanto ad un pizzico in più di verità…

4° Confesso- No, non avevo scelta. Dovevo agire.

Confessore- Agire…perché tutti hanno così tanta fretta di agire…a testa bassa come un toro che carica…con gli occhi chiusi…?

4° Confesso- I miei sono …erano…ben aperti…

Confessore- Un filo di luce può mostrarci un profilo molto distorto…

4° Confesso- Avrebbe dovuto vedere la sua faccia quando ha trovato il mio cadavere appeso alla corda…era sconvolto…per il terrore di essere stato scoperto, naturalmente…

Confessore- "Ci sono colpevoli che sembrano innocenti…così innocenti da poter essere immolati come vittime…"

4° Confesso- Come dice?

Confessore- Che importa?

4° Confesso- Mm…come preferisce.

Confesso- Già…(pausa)

4° Confesso- Bene, allora credo che sia tutto. Adesso posso anche andare a godermi i frutti del mio lavoro…a ricongiungermi con il mio amore…(pausa) se non fosse per questi occhi…è strano…ma è soltanto questione di tempo, lo so…devo ancora abituarmi…ci vuole solo un po’ di pazienza…non molta, solo un po’…e tutto sarà di nuovo come prima…

Confessore- Ci sono cose a cui non ci abituiamo mai…(breve pausa)

4° Confesso- Bè, addio…chissà, forse un giorno ci rivedremo…(breve pausa) addio… (allontanandosi, a voce alta) Beati quelli che hanno fame e sete di Giustizia…

Confessore- (piano ma ben udibile) Guai a voi che adesso siete sazi…

4° Confesso- Perché saranno saziati…

Confessore- Perché avrete fame…

4° Confesso- Guai a voi, quando tutti gli uomini diranno bene di voi…

Confessore- Beati i perseguitati a causa della Giustizia…

4° Confesso- Perché allo stesso modo facevano i loro padri con i falsi profeti…

Confessore- Poiché di essi è il regno dei cieli…(pausa, poi lentamente prende un libro, "I Pensieri" di B. Pascal e inizia a leggere) "L’Uomo non è che dissimulazione, menzogna e ipocrisia e verso se stesso e verso gli altri. Non vuole che gli si dica la Verità ed evita di dirla agli altri; e tutte queste disposizioni, così lontane dalla Giustizia e dalla Ragione, hanno una radice naturale nel suo cuore." (Ripone il libro. Quindi molto lentamente, di spalle al pubblico, apre le braccia a formare una croce. Una luce molto intensa lo investe mentre la musica piano piano sfuma fino a scomparire. Si sente un vento che passa. Buio.)

SIPARIO

Note di regia di "NOTTURNO"

di Filippo Masi

Non è facile orientarsi immediatamente nella scrittura drammaturgica di "Notturno", soprattutto se, ad un prima lettura, vogliamo andare oltre l’aspetto puramente narrativo. Questo, sempre seducente, anche nell’enigmaticità di un primo flebile approccio, si intreccia incessantemente con un punto di vista "disquisitorio", il quale, se rende più ardua l’intelligibilità della vicenda, conferisce ad essa un maggior spessore ed un senso profondo.

Una storia basata su tre morti violente - una accidentale, una per omicidio, una per suicidio – che affiora a poco a poco dalle confessioni di quattro personaggi.

Da ciò ne consegue una complessa ed articolata disquisizione sui concetti di Verità e Giustizia, di Condanna e Perdono.

Tutto ciò si svolge in un ambiente equivoco, pervaso da una tenue luce serotina, che rende ancora più inquieta ed oscura, ma al contempo avvincente, la narrazione scenica. Una ambientazione immateriale, irreale, tenebrosa, che a volte riflette il carattere dei personaggi e le loro traversie, intercalata però da lampi di verismo, dai toni caldi ed argentati (per ciò che concerne le scelte cromatiche degli oggetti di scena) e da un’audace complicità corporea tra i protagonisti.

Referente dei quattro personaggi, intorno ai quali ruota la vicenda rivelata, è un confessore.

Egli, con continue mutazioni di figura quasi evanescente ed inerte a perno del dialogo, risulta essere, in realtà, attraverso la sua perenne presenza, una sorta di alter ego, di profonda coscienza dei quattro confessi. Ed è in fondo lui che stabilisce i tempi, che esorta ora alla confessione, ora al dibattito, che imbastisce la trama di un racconto giallo dalle reminiscenze pirandelliane.