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NOUNOU

NOUNOU

COMMEDIA IN 4 ATTI

DI EMILE DE MAJAC E ALFRED HENNEQUIN

PERSONAGGI:

CLOVIS BOUZOU                                             S.ra CATELLE BOUZOU

BEAUMENIL                                               CARLOTTA

TALARDOT                                                  S.ra BEAUMENIL

Il Dott ASINARD                                         S.ra TALARDOT

PAOLO BEAUMENIL                                       ADRIANA

AUGUSTO, domestico                                  VALENTINA

                                      

Oggi, a Ville d’Avray.

ATTO PRIMO


Un salotto di una casa di campagna. Porta in fondo; porte laterali. Un camino a sinistra; un pianoforte a destra. Davanti al camino una piccola tavola da lavoro, una sedia a sdraio ed un tavolino rotondo. A destra una tavola su cui è posato un vaso di fiori; sul camino è un bicchiere con acqua; spartiti di musica sul pianoforte. Affisso al di sopra del pianoforte, un piccolo quadro. Sedie, poltrone.

      Adriana è coricata sulla sedia a sdraio e lavora ad un corredo per neonato. Spazientita getta a un tratto il lavoro sul tavolino e preme con violenza su di un campanello.

CARLOTTA (entrando da destra)

La signora ha suonato?

ADRIANA – Si, ma non per voi….. per Augusto.

CARLOTTA – Signora, Augusto sta facendole camere……

ADRIANA – Ma egli passa la sua vita a far le camere..

CARLOTTA – Ma signora… v’è una casa intera da spazzare!… Non è come a Parigi….. Se il signore non avesse preso in affitto questa villa……


ADRIANA – Bene bene!… Dite ora al giardiniere di venire a portare via questi fiori… Mi danno l’emicrania!

CARLOTTA (prendendo il vaso coi fiori) – Li porto via io stessa….  Guglielmo è così occupato!

ADRIANA – Cosa fa?

CARLOTTA – Rastrella i viali del giardino. Non è come a Parigi… Se il signore non avesse preso in affitto…

ADRIANA – Daccapo?… Lasciatemi!

CARLOTTA  (fra sé) – Diviene difficile a servire la signora!..  è proprio tempo che ciò finisca! (esce)

ADRIANA (riprendendo in mano il lavoro) – Ho un bel lavorare, non arrivo mai a .. Mio Dio! Toh! Vorrei ben… (batte sul campanello).

AUGUSTO (entrando e recando un vassoio con sopra una lettera) – La signora ha suonato?

ADRIANA – Non per voi… per Carlotta.

AUGUSTO – Vado ad avvertirla. (le tende il vassoio con la lettera)  Una lettera per la signora.

ADRIANA (prendendo la lettera) – Il signore è rincasato?

AUGUSTO – No, signora.

ADRIANA – Dov’è mia madre?

AUGUSTO – In camera sua. Sta facendo le valigie.

ADRIANA – E mio padre?

AUGUSTO – E’ in giardino. Fa rastrellare i viali da Guglielmo.

ADRIANA (seccamente) – Sta bene. Lasciatemi .

AUGUSTO – Brusca alquanto con i suoi dipendenti, la signora!.. E questo non deve durare! Proprio no! (esce)

ADRIANA (leggendo la lettera) – Ah, è di mio suocero “ Mia cara Adriana. Domani lascio Etretat ove mi sono divertito, ma siccome non mi piacciono i passaggi troppo bruschi faccio conto – prima di rientrare al mio domicilio coniugale – di venire a chiederti l’ospitalità per qualche giorno. Mi vuoi? Un affettuoso abbraccio  a Paolo e due baci a te, bella tra le belle! Edgardo Beaumenil” . (parlando) Sempre allegro mio suocero! Ma perché poi

egli si annoia al domicilio coniugale? Mia suocera è così amabile!… così indulgente!…

ADRIANA (sola) – ho i nervi in un tale stato di irritazione!… (preme con forza sul campanello)

AUGUSTO e CARLOTTA (entrando) – La signora ha suonato?

ADRIANA – Chi di voi due sa dov’è il Frontignan?

AUGUSTO e CARLOTTA – Io, signora..

ADRIANA – Ah!.. mi sembra che lo sappiate un po’ troppo!

AUGUSTO e CARLOTTA (protestando) – Oh, signora!

ADRIANA (a Carlotta) – Portatemelo con qualche biscotto.

CARLOTTA (piano ad augusto) – Ci fa muovere come marionette!

AUGUSTO (fra sé) – E questo non deve durare! (scorgendo il dottore) Oh, guarda! Il dottore! (annunciando) Il dottor Asinard! (esce)

Il DOTTORE (salutando) – Signora!..

ADRIANA – Accomodatevi, dottore. Ho bisogno di voi.

Il DOTTORE (sedendosi) – Non va dunque bene?

CARLOTTA (entra con un vassoio che depone sul tavolino) – Ecco il Frontignan!

IL DOTTORE – Grazie!

ADRIANA (fra sé) – Eh?!..

IL DOTTORE – Dicevamo dunque…

ADRIANA – Che non va affatto bene, dottore… Ho i nervi in perpetua vibrazione!

IL DOTTORE – Come mia moglie!

ADRIANA – Ah!.. Forse che la signora Asinard…anche lei è in attesa?

IL DOTTORE – Ahimè no!.. Son già cinque anni che siamo sposati, ma ella non dà ancora alcun indizio di volermi regalare un erede! Mi ero lusingato che l’aria della campagna a Ville d’Avray, unita al sapore di buona carne sanguinante innaffiata da un buon liquor di china…

ADRIANA – e’ bene il regime che fate seguire a me!…

IL DOTTORE – Efficacissimo, assai sovente.

ADRIANA – Infatti, dottore, con me è riuscito!

IL DOTTORE – E’ davvero eccellente questo Frontignan!

ADRIANA – Parlavamo del regime.

IL DOTTORE – Non riesce invece con mia moglie! (beve) Dove lo comperate?

ADRIANA – Se ne incarica mio marito.

IL DOTTORE – Chiedetegli l’indirizzo, ve ne prego. Dov’è ora vostro marito?

ADRIANA – E’ andato a Parigi ad abbracciare sua madre, tornata oggi da Boulogne

 IL DOTTORE – Ah!… Dicevamo dunque ..

ADRIANA – Che, con o senza motivo, ogni giorno vado soggetta ad indebolimenti improvvisi…

IL DOTTORE – Ah!… Se tentaste il salicilato di soda o l’arsenicato d’oro?

ADRIANA – Cosa vuole farmi prendere?

IL DOTTORE – Non a voi… a mia moglie! (versandosi da bere) Perché sono davvero preoccupato! .. Afferma di aver fame e non mangia… assicura che mi ama… e si inquieta ad ogni momento.

ADRIANA – Ah, davvero?—Ma… e io dottore?

IL DOTTORE – Non sarà nulla! (bevendo) Eccellente questo Frontignan! Ne prescriverò a mia moglie. (alzandosi ed estraendo un taccuino) Permettete che prenda nota?… Ho così poca memoria!

ADRIANA – Fate pure.

IL DOTTORE (scrivendo; fra sé) – Signor Paolo Beaumenil per una visita alla signora Adriana, venti franchi..(congedandosi) Signora!

ADRIANA – Come? Ve ne andate di già?

IL DOTTORE – Vi prego di scusarmi. Ho ancora tante visite da fare!

ADRIANA – Ma voi non mi avete detto…

IL DOTTORE – Infatti.. avevo qualche cosa da dirvi..

ADRIANA – Allora?!

IL DOTTORE – Maledetta memoria!… L’ho consigliata a venirvi a trovare oggi.

ADRIANA – Ma chi?

IL DOTTORE – Mia moglie.

ADRIANA (fra sé) – Ancora!.. (forte) Mi farà piacere, ma….

S.ra TALARDOT (entrando abbigliata per uscire) – Buongiorno, dottore! Ciao mia cara!

IL DOTTORE – Oh, signora Talardot, quale piacevole sorpresa!

S.ra TALARDOT – Sono da ieri presso mia figlia.. comprendete…. Nel suo stato non posso lasciarla un momento! Figliuola mia, t’occorre nulla ?.. vado a Parigi.

ADRIANA – Come? Di già?

S.ra TALARDOT – Sì, mi sono avveduta di aver dimenticato molte cose necessarie… sono tanto

stordita! A proposito, dottore, come avete trovato questa cara piccina?

IL DOTTORE – L’ho esaminata con la più accurata attenzione….

ADRIANA – Cosa?!

IL DOTORE - ….. e ne sono proprio soddisfatto.

S.ra TALARDOT – Tanto meglio! Tanto meglio!

IL DOTTORE – E il signor Talardot?

S.ra TALARDOT - Non me ne parlate!… ha una salute rivoltante!… non v’è nulla che riesca a demoralizzarlo!… nemmeno l’entità della sua pensione di ispettore delle finanze! E dal momento che non fa più nulla non ha più un momento da dedicare a se stesso!

IL DOTTORE – Vi sono molte persone che non sono mai tanto occupate quanto allorchè non hanno più nulla da fare!

S.ra TALARDOT – Vi chiedo scusa, dottore, ho un po’ fretta…

IL DOTTORE – Anch’io… debbo prendere il treno.

S.ra TALARDOT – Bene; allora faremo la strada insieme.

IL DOTTORE – con molto piacere! (ad Adriana) Ah, dimenticavo!.. sono talmente preoccupato a cagione di mia moglie!… Vi ho trovato una balia.

ADRIANA (con gioia) Ah!.. e da dove proviene?

IL DOTTORE – Dalla Normandia. Oggi essa si presenterà da parte mia; spero possa convenirvi.

S.ra TALARDOT - Sì, sì… vedremo. Andiamo, dottore.

IL DOTTORE – Oh, dimenticavo!.. (estraendo il taccuino) Permettete che prenda nota? Ho così poca memoria!…

ADRIANA – Veramente mi è sembrato che… poco fa…

IL DOTTORE – Ah!… è vero! Sono così preoccupato di mia moglie che…

S.ra TALARDOT – (scorgendo il signor Talardot che giunge) Mio marito! Andiamo

Dottore, altrimenti egli ci farà perdere il treno! (escono entrambi dal fondo).

TALARDOT (entra tenendo in mano un cestino di pere) – E’ un vero spreco! Dovresti mandarlo via!

ADRIANA – Con chi ce l’hai babbo?

TALARDOT – Col tuo giardiniere! Lascia cadere le pere invece di coglierle. Ne ho trovate ventitré sotto l’albero ! !

ADRIANA – Sgriderò Guglielmo!

TALARDOT – Ecco! Il tuo gomitolo di filo è per terra… (raccattandolo) Che disordine!.. (osservando attentamente la tavola) Figliuola mia, ma chi ha messo in ordine questo salotto?

ADRIANA – Augusto, babbo.

TALARDOT – Suona!… (Adriana preme sul campanello)

AUGUTO (entrando) – La signora ha suonato di nuovo?

TALARDOT (severo) – Venite qui, Augusto. Siete voi che avete spolverato il salotto?

AUGUSTO – Sì, e minuziosamente.

TALARDOT (mostrandogli il pianoforte) – E questa polvere sul pianoforte?

AUGUSTO – Non sono stato certo io a mettervela!

TALARDOT – Ma non siete stato nemmeno voi a togliervela! E questo vassoio sul tavolino, che cosa ci sta a fare?

AUGUSTO – Niente, signore. Aspetta soltanto che lo portino via.

TALARDOT Ebbene, dunque, portatelo via!

AUGUSTO (prende il vassoio e si avvia per uscire; fra sé) – Alquanto seccante, il papà della signora! (esce)

TALARDOT (ad Adriana) – Tu non saprai mai come si fa a formare dei buoni domestici! Sei bene la degna figlia di tua madre! Se non ci fossi io qui!.. (raccatta da terra uno spillo) Che disordine! Ora porto le pere in cucina. Non sono mangiabili così… Carlotta ne farà una marmellata (esce).

PAOLO (abbracciando Adriana) – Come stai mia cara?

ADRIANA – Non stavo troppo bene stamane, poi ho visto il dottore….

PAOLO – E che cosa ti ha ordinato ?

ADRIANA – Nulla. Perciò sto meglio. Tua madre come sta?

PAOLO – Benissimo in salute… siccome poi ella desiderava molto di vederti subito, così siamo venuti insieme a Ville d’Avray.

ADRIANA – Ah, è qui dunque la cara mamma! Sai, avremo anche la visita di tuo padre, che vuol fermarsi da noi qualche giorno prima di tornare a Parigi.

PAOLO – Oh!.. non ha mai fretta di tornare a casa, papà!..

ADRIANA – Perché poi?

PAOLO – Non lo so!.. Che mamma non abbia saputo prenderlo per il suo verso?.. O che egli non sia uomo da lasciarsi prendere da nessun verso?… Chi lo sa?… Quel che è certo è che mamma è assai spesso sola!

ADRIANA – La compenserò mostrandole io molto affetto.

PAOLO – Queste tue buone disposizioni a suo riguardo mi rendono molto lieto.. tanto più che mi è venuta l’idea di pregarla a rimanere con noi per tutto il tempo.. che sarà necessario. Ella

ha un’esperienza che potrà esserci molto utile. E’ vero che abbiamo tua madre…

ADRIANA – Oh!…. Non possiamo contare troppo sulla mamma!…. Sì, hai ragione, Paolo, bisogna persuadere tua madre…..

PAOLO – Come ci intendiamo bene noi due!…. (l’abbraccia)

ADRIANA – E… dimmi …. Come lo chiameremo?

PAOLO – Se sarà un maschio, siccome mamma si chiama Leontina, io proporrei di chiamarlo Leone.

ADRIANA – Benissimo. E per secondo nome Alessandro, per non contrariare la mamma, che ha nome Alessandrina.

PAOLO – E Feliciano, terzo nome…. Come tuo padre.

ADRIANA – Poi Edgardo, come il babbo tuo; Paolo, come te….

PAOLO – E anche Adriano, giacchè tu….

ADRIANA – No, preferisco Gontrano

PAOLO – Allora….. Leone, Alessandro, Feliciano; Edgardo, Paolo, Gontrano…. Quanti nomi!…..

ADRIANA – E tutti così importanti!

PAOLO – Deciso dunque!… E se fosse una femmina?

ADRIANA – Non ammetto che lo sia!

PAOLO – Nemmeno io!

ADRIANA – Come c’intendiamo! (lo abbraccia)

S.ra BEAUMENIL (entra seguita da Carlotta) – Disturbo figliuoli?

ADRIANA – Oh! Sono tanto felice di rivedervi!

S.ra BEAUMENIL – Cara figliola!…. (si abbracciano) Siete sempre contenti di Carlotta? (da a questa il cappello)

ADRIANA – Ci avete fatto un vero regalo.

S.ra BEAUMENIL – Sono stata io a formarla! (porgendo un pacchetto a Carlotta) . Vi ho portato uno scialle inglese da Boulogne.

CARLOTTA – La signora è davvero molto buona (esce)

S.ra BEAUMENIL – In quanto a voi figliuoli miei, non sapendo che cosa portarvi, non vi ho portato nulla!

PAOLO E ADRIANA – Grazie, mamma.

S.ra BEAUMENIL (a Adriana) – Ma sapete che avete proprio un aspetto magnifico?

ADRIANA – Infatti va assai meglio dacchè Paolo è tornato!

S.ra BEAUMENIL (a Paolo) – Tu invece sei pallido… è vero che si passano momenti difficili quando si è prossimo ad esser padre!

PAOLO – Oh sì! … A proposito… Adriana ed io abbiamo una preghiera da rivolgerti…..

ADRIANA – Sì, Paolo ed io desideriamo trattenervi…. Ci sareste così utile! Così preziosa!

S.ra BEAUMENIL – Lo credete proprio?… Per me sarebbe un piacere….. Solo temo che la signora Talardot possa meravigliarsene…

ADRIANA – La mamma?…. E’ qui.

S.ra BEAUMENIL – Ah!

PAOLO – E l’abbondanza del bene non nuoce mai!

ADRIANA – Vi prego, non diteci di no!

S.ra BEAUMENIL – Dal momento che insistete!….

ADRIANA (abbracciandola) – Oh! Come siete gentile!

S.ra TALARDOT (entrando) – Ma cosa ho appreso da Augusto?!…

TALARDOT (entrando da un’altra porta) – Ma cosa mi dice Carlotta !….

TUTTI E DUE – La signora Beaumenil è qui! Quale fortuna!…

ADRIANA – Mamma! Ti credevo a Parigi!

S.ra TALARDOT – Ho perduto il treno…

ADRIANA – Non è una novità!

PAOLO (alla signora Talardot) – Mamma acconsente a rimanere con noi.

S.ra TALARDOT – Proprio vero?

S.ra BEAUMENIL – Sì, mi sono decisa ad acconsentire quando ho saputo che avrò il piacere di trovarmi in vostra compagnia.

S.ra TALARDOT (con amabilità) – Tutto il piacere sarà mio, mia cara signora! Vi sono talmente riconoscente di avermi dato un genero così perfetto! (abbraccia Paolo)

S.ra BEAUMENIL – Meno perfetto, ad ogni modo, della nuora che devo a voi! (abbraccia Adriana)

PAOLO – E v’è la gente che osa mormorare contro le suocere!

ADRIANA – Si deve trattare di gente che non ne ha mai avute!

TALARDOT – E quando ne scrivono nelle commedie!?… Sono proprio insopportabili!

S.ra TALARDOT (alla s.ra Beaumenil) – In ogni caso, noi due possiamo essere citate a modello. Sempre d’accordo coi nostri figli!

CARLOTTA (entrando) – Signora, il tappezziere ha terminato di preparare la camera per il signorino… o per la signorina Bebè.

S.ra TALARDOT (alla s.ra Beaumenil – Volte vedere se va tutto bene?

S.ra BEAUMENIL – Mi rimetto alla vostra opinione.

PAOLO – Bene, allora andiamoci tutti insieme (escono)

AUGUSTO (entrando) – Dove sono i padroni?

CARLOTTA – Nella camera del padroncino futuro. Che c’è?

AUGUSTO – Vi sono due campagnoli, un uomo e una donna, che chiedono di parlare col signore e con la signora.

CARLOTTA – Vediamoli (siede sulla sedia a sdraio) – Da questa parte brava gente.

(Clovis e Catelle entrano dal fondo; sono entrambi in costume normanno).

CATELLE – Signore… Signora….

CARLOTTA (a Clovis) –  Che cosa desiderate ?

CLOVIS (piano a Catelle) – Dev’essere la giovane signora… senza dubbio! (forte a Carlotta) La signora sta bene?

CARLOTTA – Non troppo bene…. Ma voi chi siete?

CLOVIS – Clovis Bouzou,  di Fouilles-sous-bois, marito della balia…

CATELLE – E io sono la balia…. Catelle Bouzou, di Fouilles-sous-bois.

CARLOTTA – Da parte di chi venite?  Chi vi manda?

CLOVIS (estraendo una carta) – Il dottor Asinard.

AUGUSTO – Il medico di casa.

CLOVIS (a Carlotta) – Senza vantarmi, posso accertarvi che la Catelle non brontolerà mai a servizio e che il vostro marmocchio non morirà davvero di sete!

CARLOTTA – Il mio marmocchio?

AUGUSTO – Ma voi l’avete presa per…

CARLOTTA (ridendo ed alzandosi) – Ma io sono la cuoca!

CLOVIS ( le da una spinta che vorrebbe essere amichevole, ma che la fa cadere dalla sedia a sdraio) – Ah! Burlona!

CARLOTTA – Piano, zoticone!…. Vado ad avvertire la signora (esce)

AUGUSTO – Vi prego di usare altre maniere con la signorina Carlotta!

CATELLE – E’ la vostra innamorata?

AUGUSTO – Potrebbe darsi!

CLOVIS – A quando le nozze?

AUGUSTO – Non so ancora. Ella è titubante fra il giardiniere e me; ma il padre della signora vuol mettere alla porta il giardiniere e, quando sarò solo, dovrà ben decidersi!

CATELLE – A meno che i gusti della signorina non siano troppo difficili… giacchè, voi siete un bell’uomo.

AUGUSTO (fra sé) – Ha buon senso e buon gusto la balia! Ah! Ecco la signora! (esce da destra)

ADRIANA (entra agitatissima) – Dov’è?… dov’è la balia?…. (gli altri la seguono)

PAOLO – Ti prego, calmati!

ADRIANA – Gli è che… sono commossa!

CLOVIS E CATELLE (salutando) – Signore… signora e la compagnia!

TALARDOT (fra sé) – Oh, la bella balia!

DOTTORE (entrando) – Signori….

S.ra TALARDOT – Dottore, arrivate proprio a proposito!

DOTTORE – E mia moglie?

ADRIANA – Non abbiamo avuto ancora il piacere di vederla.

DOTTORE – Ma ella mi aveva promesso….

S.ra TALARDOT – Bene… mentre l’attenderemo, vorrete procedere con noi all’esame della balia. Sediamoci intanto. (seggono tutti)

S.ra BEAUMENIL – Avvicinatevi, balia

CLOVIS –Avvicinati, moglie!…. Non temere…. Non ti mangeranno certo!

DOTTORE – Si presenta bene.

CLOVIS (a Catelle) – Apri la bocca… Devi ben far vedere i denti.

TALARDOT – Che collezione di perle!

CLOVIS – E i capelli… Bisogna che tu li faccia vedere… (scioglie i capelli di Catelle)

S.ra TALARDOT – Sì, infatti…. Sono abbondanti!

CLOVIS – Palpateli!

TALARDOT –Con piacere!

S.ra TALARDOT ( in tono di rimprovero) – Ebbene, dunque! Talardot!

DOTTORE (tastando il braccio di Catelle) – E’ sodo!

CLOVIS – Lo credo bene!

ADRIANA – Ebbene dunque?

S.ra BEAUMENIL – Aspettate! Conoscete voi alcune canzoni adatte per far addormentare i bambini?

CATELLE (cantando) – Do, do… il bambino do…..

ADRIANA – Un pochino stonata….

S.ra TALARDOT – E per far ridere?

CATELLE (parlando a Talardot come parlerebbe ad un piccino) – Ebbene, Ninì…. Vuoi farmi un sorrisetto?…

TALARDOT (ridendo melenso) –

CLOVIS – Bene!… così…. Eh! Eh! Eh!

PAOLO – Ebbene?

S.ra BEAUMENIL – E le referenze?

CLOVIS – Le riverenze? … Saluta, moglie mia!

DOTTORE – Ma no!… Avete già allattato bambini?

CLOVIS – Ne abbiamo già allattato uno! Ecco il certificato veramente onorevole e lusinghiero!

DOTTORE (leggendo) – Infatti, la sorgente non si è mai asciugata!

ADRIANA – Alla fine…. Si può sapere che ne pensate?

S.ra BEAUMENIL – Io la trovo un po’ magra!…

S.ra TALARDOT – Ma no! Dove avete gli occhi?

TALARDOT – Io non esiterei un minuto a prenderla !

PAOLO – E voi, dottore?

DOTTORE – Mi sembra in buono stato!

ADRIANA – Ebbene, allora… (a Catelle) Nounou, siete assunta.

CLOVIS (fra sé) – Ci siamo! (forte) E le condizioni?

S.ra BEAUMENIL – Sessanta franchi al mese.

CLOVIS – Sessanta franchi?…. Andiamocene, moglie mia!

PAOLO – Un momento! Aspettate….

S.ra TALARDOT – Infatti… sessanta franchi soltanto, quando tutto è così caro!…

S.ra BEAUMENIL (un po’ seccata) – Ah! Vi sembra così?….

S.ra TALARDOT – Via… ne daremo ottanta!

TALARDOT – Io aggiungerei…..

S.ra TALARDOT – Inutile!….

CLOVIS – Ottanta franchi….. Naturalmente poi il vino ed il caffè!

DOTTORE – Questo è indispensabile!

ADRIANA e PAOLO – Accordato!

CLOVIS – Siamo povera gente noi! Se ci togliete quanto abbiamo indosso siamo eguali ai vermi!

DOTTORE – Siamo al solito trucco pel guardaroba!

S.ra TALARDOT – Penso io al corredo!

S.ra BEAUMENIL – Ah! Voi pensate!… (dispettosamente). Ma ci penso anch’io!

CLOVIS – Benissimo! Così saranno due corredi! Mercato concluso! (ponendosi a piangere di botto) Ih! Ih! Ih!

ADRIANA – Cosa gli prende adesso?

CATELLE (piangendo anch’ella) - Ih! Ih! Ih!

TUTTI – Ma che cosa avete?

CLOVIS – E’… è il pensiero di doverci separare!…. Mia moglie, quand’è lontana da me, diviene più magra… Ih! Ih! Ih!

ADRIANA (a Paolo) – Come si amano!

PAOLO (a sua madre) – Non ci sarebbe mezzo?….

S.ra BEAUMENIL – Che ne faremo?….

CLOVIS – Oh… se ci fosse un piccolo giardino da tenere in ordine!….

ADRIANA – Siete dunque giardiniere?

CLOVIS – Di nascita!….

CATELLE (piano a Clovis) – Ma che dici?… Sei garzone di scuderia!…..

CLOVIS (piano a Catelle) – Taci!….

TALARDOT – Si potrebbe licenziare Guglielmo che è molto trascurato….

S.ra TALARDOT – Infatti, così tutto sarebbe aggiustato!

S.ra BEAUMENIL – Ma non mi sembra sia cosa prudente!…

PAOLO – Qual è il vostro parere, dottore?

DOTTORE – Infatti… non sarebbe prudente… a meno che…. (prendendo Clovis a parte) Ascoltatemi bene!… sino allo slattamento…. Dimenticate d’essere marito!….

CLOVIS (comprendendo) – Oh!… in quanto a questo, dottore, conosco il mio dovere!

DOTTORE – Sta bene, allora! (ad Adriana) Quest’uomo è ragionevole! Potete prenderlo benissimo come giardiniere.

CLOVIS (fra sé) – Ci siamo alla fine!

ADRIANA – Passate in cucina; pranzerete prima di partire.

CLOVIS e CATELLE (salutando) – Grazie, signore….signori….

VALENTINA (entrando) – Signori!…

ADRIANA – Buon dì cara!…. Ho una balia! (trionfante)

VALENTINA – Cara signora! Come vorrei essere al vostro posto!

DOTTORE – Ma ti assicuro, moglie mia, che con dei buoni tonici!

DOTTORE (tra sé) – Ho avuto torto di persuaderla a venire qui!

VALENTINA (osservando i libri nella libreria, dice a Paolo che le si è frattanto avvicinato) – Guarda… voi avete il romanzo di Lancillotto e Ginevra!….. Come sarei contenta di….

PAOLO – Desiderate che ve lo mandi?….

VALENTINA – Sì….mi farete molto piacere…servirà a distrarmi!

DOTTORE – Sì, amica mia…divertiti con Amleto!

TALARDOT (fra sé, lietamente preoccupato) – Appetitosa la balia!…Vado a fare un giretto in cucina!… (esce)

PAOLO (ad Adriana) – Vedrai, come saranno felici….tutti insieme!

DOTTORE (che ha estratto di tasca il taccuino annota) – Esame della balia, 20 franchi.

(Escono tutti, chiacchierando. Entra Carlotta, che trattiene la signora Beaumenil). – Oh, signora!

S.ra BEAUMENIL – Che avete?

CARLOTTA – Ho inteso che licenziano Guglielmo!….Ed io che l’avevo scelto per marito!

S.ra BEAUMENIL – Ne sceglierete un altro!

CARLOTTA – Non posso!….Oh! come mi gira la testa!

S.ra BEAUMENIL (traendo una piccola farmacia dalla tasca) – Ecco qua….con queste due pillolette vi sentirete subito meglio!

CARLOTTA (riflettendo fra sé) – Infatti… mi resta Augusto….Ma mi vendicherò ugualmente!

S.ra BEAUMENIL – Fuori dunque la lingua (le fa ingerire le pillole e bere un po’ d’acqua, valendosi di quella che è nel bicchiere sul camino)

BEAUMENIL (entra in costume da viaggio, scorge la signora Beaumenil che intenta alla sua opera di infermiera non si accorge di lui) – Mia moglie qui?…Me ne ritorno immediatamente a Etretat! (esce correndo).

SIPARIO

 

 

 

 

 

 



ATTO SECONDO


Una camera da letto. In fondo un camino. A sinistra, in primo piano, una porta; in secondo piano un cassettone, cui sovrasta uno specchio. A sinistra del camino un armadio a  muro. Sul camino una veilleuse. Davanti al fuoco è posta una sedia bassa. A destra, in primo piano, un letto con cortine; accanto al letto una culla; un paravento è spiegato davanti al letto ed alla culla; un tavolo nel mezzo della scena; sedie.

CATELLE (culla il bambino e canta)

CLOVIS (entra con precauzione) – Non muoverti! … Sono io.

CATELLE – Ma se ti pescano?

CLOVIS – Dormono tutti, ancora!

CATELLE – Cosa vuoi, tu?

CLOVIS – Lo sai benissimo!…

CATELLE – Abbracciarmi? Proibito!…

CLOVIS – Una volta soltanto!….

CATELLE – Nemmeno mezza!

CLOVIS – Ma io non posso più vivere di privazioni! Durante tutta la giornata hai l’intera famiglia alle costole! La notte….non c’è alcun mezzo…e son già due mesi che tutto ciò continua! (fa l’atto di abbracciarla)

CATELLE (difendendosi) – Tieni…culla piuttosto il piccolo, mentre io termino di vestirmi.

CLOVIS – Indiavolato marmocchio!…Proprio a te lo debbo…E’ bello e grazioso però, nonostante tutto!…(lo bacia)

CATELLE – Fa attenzione a non svegliarlo! (si toglie lo scialle)

CLOVIS (le si avvicina di nuovo, fa per abbracciarla)

CATELLE – La vuoi finire una buona volta!?

CLOVIS – Ma se non ho nemmeno incominciato!

CATELLE – Va ad accendere il fuoco, invece!

CLOVIS – Avrei piuttosto bisogno di spegnere il mio!

CATELLE – Pazienza!….quando sarà slattato, allora…

CLOVIS – E nell’attesa lo slattato sono io!

CATELLE – E’ necessario sapersi imporre delle privazioni, quando l’interesse lo esige.

CLOVIS (vivamente) – Hai ricevuto ancora qualche cosa?

CATELLE – Guarda nel tiretto.

CLOVIS (aprendo un tiretto del cassettone) – Una croce d’oro!

CATELLE – Dono del signor Beaumenil!

CLOVIS (ponendosi in tasca la crocetta) – Mi piace quel vecchio! Non resta mai per molto tempo qui.…invece sua moglie è così seccante!….ogni volta che viene ti calma…e viene anche troppo spesso!

CATELLE – Perché è affezionata al piccolo.

CLOVIS (continuando a guardare nel tiretto) – Ah….anche un portasalviette in argento!

CATELLE – Quello è del signor Talardot, l’altro nonno. Ha preso l’affezione anche lui…

CLOVIS – Ma quel vecchio mi piace assai meno! (soppesa il portasalviette). Non vale certamente più di tre franchi! E poi, francamente….ieri l’ho visto che gironzolava un po’ troppo intorno a te!

CATELLE – Mi spii dunque?

CLOVIS – Non ti spio….cerco soltanto di vederti….in mancanza di meglio!….Ma intanto ne vedo delle belle, va!

CATELLE – Davvero?

CLOVIS – Il dottore, come sai, ha fatto aprire un passaggio nella siepe che separa i due giardini….per arrivare più presto quando lo chiamano….

CATELLE – Va bene, e poi?

CLOVIS – Poi…non è precisamente lui quello che vi passa più di frequente!

CATELLE – Chi dunque?

CLOVIS – Sua moglie, la quale si profonde in gentilezze alla signora, mentre fa l’occhio di triglia al signore.

CATELLE – Sei proprio una cattiva lingua, sai!

CLOVIS (estraendo alcune mele dalla propria giacca) – Tieni… queste le ho prese per te nel frutteto…..

CATELLE (cominciando subito a mangiarne una) – Oh, grazie!

CLOVIS – E non hai più avuto nessun altro dono?

CATELLE – Abbi pazienza!….I nonni non si stancano mai di regalare, e poi domani vi sarà la cerimonia del battesimo….

CLOVIS – E tutti faranno doni!

CATELLE – Con immensa rabbia di Carlotta! Non la posso soffrire colei! Va a riferire ogni cosa alla signora Beaumenil!

CLOVIS – Per vendicarsi della partenza di Guglielmo.

CATELLE – Perché non sceglie Augusto, che tiene tanto alla sua conquista?!

CLOVIS – Ma se colui è invece sempre vicino a te!

CATELLE – Lo fa per far arrabbiare Carlotta.

CLOVIS – Preferirei scegliesse qualche altro mezzo per farla arrabbiare!

CATELLE – Non aver paura!…lo sai bene che ti amo!

CLOVIS – Lo so….ma ne ritraggo così poco profitto! Senti….ho terminato la bottiglia.

CATELLE (togliendo una bottiglia dall’armadio) – Eccotene un’altra, e fila subito…sento che giunge qualcuno.

CLOVIS (fra sé) – Oh, ma ritornerò!…(esce)

S.ra BEAUMENIL (si guarda intorno, poi fra sé, con gioia) – Sono la prima!…come tutte le mattine, del resto! (scorgendo una mela sulla tavola) Una mela?

CATELLE – Sì…per rinfrescarmi.

S.ra BEAUMENIL – Ma ve l’ho proibito! Non fa bene quando si allatta! Quante ne avete già mangiate?

CATELLE – Una sola e piccola.

S.ra BEAUMENIL – Bene, allora non farà nulla: basterà un po’ di noce vomica…Fuori la lingua! (estrae di tasca la sua piccola farmacia)

CATELLE (fra sé) – Auff!…com’è seccante! (presenta la lingua e la signora Beaumenil le fa prendere un rimedio)

S.ra TALARDOT  (forte) Cara signora….ma voi vi alzate con le galline?

S.ra BEAUMENIL – Quando si è nonna!….

S.ra TALARDOT – Ma io lo sono quanto voi…anzi più di voi, mia cara signora!

S.ra BEAUMENIL – E perché?

S.ra TALARDOT – Sono la nonna materna!

S.ra BEAUMENIL – Vorrete però ammettere che mio figlio c’entra pure qualche cosa!

S.ra TALARDOT – Ah!…che bisogno c’è dell’esistenza di due nonne per un nipotino solo! Dovremmo averne uno per ciascuna! (si dirige verso la culla)

ADRIANA (entrando) – Fa attenzione, mamma, sveglierai certo Bebè….ha dormito così male questa notte!

S.ra BEAUMENIL (dirigendosi anch’essa verso la culla) – Oh, povero piccino!…ma guardate com’è pallido!

S.ra TALARDOT – Ma è troppo coperto!

S.ra BEAUMENIL – Vorrete dire invece che non lo è abbastanza!

CATELLE – Credo piuttosto sia effetto del vino…che non ha abbastanza forza…per Bebè!

S.ra BEAUMENIL – Come non ha abbastanza forza? Del Saint-Emilion ch’io non bevo che alla domenica!

S.ra TALARDOT – Mi permetto di farvi rilevare, cara signora, che voi non allattate!

S.ra BEAUMENIL – Lo so perfettamente, carissima signora, ma so altrettanto bene che non bisogna sempre dar retta a quanto le balie affermano!

S.ra TALARDOT (piano a Catelle) – Ve ne darò io del migliore! Ah!…povero piccino…se non ci fossi io! (l’abbraccia e lo bacia)

S.ra BEAUMENIL – Ma voi lo soffocate! (lo prende a sua volta e lo abbraccia) – Ah, povero cherubino, se tu non avessi me!

ADRIANA (si pone tra loro due, e prende e bacia il proprio bambino) – Mio povero piccino, va!

PAOLO – Buon giorno a tutte, signore mie! E tu, Adriana, non vieni ad abbracciarmi?

ADRIANA – Scusami, Paolo, ero così assorbita da mio figlio! (sta per abbracciarlo)

S.ra BEAUMENIL – In camera di Bebè non sta bene!

PAOLO (protestando) – Oh, questa poi, mamma!…

S.ra TALARDOT (osservandolo) – Mio Dio, che brutta cera ha!

ADRIANA (osservandolo a sua volta) – Infatti…cosa ti senti?

PAOLO (guardandosi nello specchio) – Non c’è da sorprendersi…in grazia di quel bricconcello di Bebè, io non riesco più a dormire! Quando grida si va a vedere perché…quando cessa si va a vedere perché non grida più!… così trascorre la notte fra va e vieni continui! Da quindici giorni non ho più sonno…(fra sé) né moglie!

S.ra BEAUMENIL – Ma perché non me l’hai detto!?…Ti è necessaria una camera a parte, per poter riposare!

PAOLO – Eh?!

ADRIANA –Tua madre ha ragione, dal momento che si tratta della tua salute! Ti è necessaria una camera a parte!

S.ra TALARDOT – Lontana da quella di Bebè.

PAOLO – Come? Vi ci mettete anche voi?…

S.ra TALARDOT (non gli risponde e chiacchierando esce con la signora Beaumenil)

PAOLO (accostandosi ad Adriana) – Ma dunque tu mi mandi proprio a dormire in un’altra camera!

ADRIANA – Non voglio che tu deperisca!

BEAUMENIL (entrando) – Cucù, sono io!

PAOLO (fra sé) – Benone! Ci mancava papà, ora!

BEAUMENIL (ad Adriana, con aria alquanto imbarazzata) – Portavo a Bebè questo regaluccio…

CATELLE – Oh, il bel pulcinella!

PAOLO – Buon giorno babbo! (ad Adriana) Fa un tempo magnifico…se tu volessi….

ADRIANA – Sì.. sì…porto Bebè a passeggio! (lo solleva dalla culla)

PAOLO – Esco con te.

ADRIANA – No, non occorre; resta pure con tuo padre. Venite, Nounou.

PAOLO – Ah, babbo!. Non mi sembra sia troppo divertente l’essere padre!

BEAUMENIL – Figliuolo mio, credi forse di apprendermi una novità?

PAOLO – Come? Anche per te, quando io avevo due mesi, era la stessa cosa?

BEAUMENIL – Anche peggio! Mia moglie aveva, in più, un carattere che grazie al cielo la tua non ha…un carattere, come dire…nervoso, frigorifero, gelante! E mia suocera poi!….il ritratto preciso di mia moglie! Povera donna…non è più in questo mondo, e sia pace all’anima sua, ma mi auguro ardentemente di non ritrovarla più nell’altro! Senti, Paolo, vieni con me a Nizza! Io ci torno a battesimo terminato…T’assicuro ch’è assai più gaio di qui, Etretat!

PAOLO – No, non voglio allontanarmi, io!

BEAUMENIL – Ma che farai qui solo, povero infelice? Non c’è una donna possibile con cui conversare un po’ lietamente!….Vi sarebbe la signora Asinard….ma non v’è alcun modo di ridere con lei! Non è come Nounou, quella lì!…Nounou sì ch’è un pezzo di donna piacevole!

PAOLO – Oh, babbo!

BEAUMENIL – Con sei mesi di lezione, scommetto che riuscirei a fare di lei una deliziosa stella d’operetta. A proposito, ti ci condurrò strasera all’operetta.

PAOLO – Non so che farmene di distrazioni! Voglio mia moglie, io!

BEAUMENIL – Ma mio caro!…troppo numerosa la guardia del corpo!…. Bebè…Nounou…tua madre…tua suocera…

PAOLO – Ebbene, lotterò!… Ora vado a raggiungere mia moglie (esce)

BEAUMENIL – Aspettami…ti seguo subito! (trae di tasca un pacchettino e lo pone entro il tiretto, dicendo fra sé) I piccoli regali…non fanno mai male! (prende con sé il pulcinella ed esce, cantarellando)

CARLOTTA (entrando con la scopa in mano, lo scorge mentre esce) – Ancora qui colui!

TALARDOT (da fuori) – Si può entrare, Nounou? (entra trascinando un coniglio che, nel muoversi sul pavimento, emette un suono).

CARLOTTA (ira sé) – Quest’altro, ora! (forte) Non c’è Nounou, signore!

TALARDOT – Portavo questo coniglio al mio nipotino. Ritornerò. (mentre Carlotta spazza, egli destramente fa scivolare un pacchetto entro il tiretto del cassettone, fra sé) Credo che Nounou ne avrà piacere! (esce,sempre trascinando dietro il coniglio)

CARLOTTA (sola) – Che buoni nonni!… Quello che però essi preferiscono del loro amato nipotino, è la balia! E dire che è necessario ch’io faccia la camera tutte le mattine, a quella sgualdrina!

CLOVIS (entrando con precauzione) – Sei sola? (fra sé) Oh!… Carlotta!

CARLOTTA – Cercate vostra moglie?

CLOVIS – La cerco… e non la cerco!

CARLOTTA – Fareste meglio a cercare di avere un po’ più di cura del vostro orto! Con Guglielmo si aveva un po’ di tutto!

CLOVIS (con intenzione) – Ma con me pure, signorina Carlotta, potereste avere un po’ di tutto… solo che lo voleste!

CARLOTTA – Non dite sciocchezze ed aiutatemi piuttosto a fare la camera di vostra moglie!

CLOVIS – Non mi rifiuto! (spazzando) Ma se la mia esistenza vi interessasse soltanto la quarta parte di quanto interessa a me, verreste questa sera allo scuro a raggiungermi nell’orto dalla parte dei meloni….

CARLOTTA – Furfante… Occupatevi di vostra moglie!

CLOVIS – Mi è proibito!

CARLOTTA – Peggio per voi!…. altri se ne occupano, però!

AUGUSTO (entra recando un vassoio) Solo con lei!….

CLOVIS – Che cosa desiderate, voi?

AUGUSTO – Porto il caffè a vostra moglie, giacchè sono io che debbo servirla. Carlotta, il vostro caffè è già versato e mi meraviglio…

CARLOTTA – Ora scendo! (piano a Clovis) Aprite bene gli occhi! (esce)

AUGUSTO (fra sé) – Ah!… lei gli parla all’orecchio! Ne avvertirò Nounou. (esce a sua volta)

CLOVIS – Aprirò gli occhi! (entra Talardot) Oh, il signor Talardot, qui! (si nasconde in fretta dietro il paravento)

TALARDOT – Carlotta è entrata in questo momento in cucina e Nounou non può tardare molto. (osservando sul camino) Che disordine, mio Dio! (mette un po’ d’ordine).

BEAUMENIL (entra tenendo in braccio il bambino e canta una nenia. E’ seguito da Catelle che ha in mano il pulcinella).

CATELLE – Mio Dio, signore… che curiosa figura fate col bimbo fra le braccia!… E’ tutto il vostro ritratto, questo piccino, signore!

BEAUMENIL (lusingato) – Vi sembra?

(accorgendosi di Talardot) – Toh!… Che fate qui?

TALARDOT – Io?… Aggiustavo….mettevo ordine… mentre attendevo il mio nipotino!

BEAUMENIL – E’ sempre qui, Talardot! (forte) Nounou prendete il vostro caffè, altrimenti si fredda!

CATELLE – Ah sì… grazie signore! (siede alla tavola, Beaumenil si siede alla sua destra, Talardot alla sua sinistra).

BEAUMENIL – Dite un po’, Nounou; gradireste un bicchierino di liquore?

CATELLE – Certamente, signor Beaumenil.

BEAUMENIL – Ne ho posto un po’ per voi CLOVIS (riapparendo al di sopra del paravento)

(Beaumenil va verso l’armadio e ne toglie una bottiglia di liquore).

TALARDOT (chinandosi verso Catelle, piano) – Aprite il tiretto!

CATELLE (svolgendo un altro pacchetto) – E che bella sciarpa!

TALARDOT – Sono io la sciarpa!

BEAUMENIL – Voi le avete donato?.. (incollerito) Ma è inconcepibile!

TALARDOT – E cosa avete fatto, voi?

CATELLE che ha sollevato il vassoio dalla tavola per metterlo altrove, s’avvede, nel muoversi, della testa di Clovis che sporge sopra il paravento) – Ah!…

BEAUMENIL – Che cosa c’è?

CATELLE – E’ mancato poco che non lasciassi cadere il vassoio!

BEAUMENIL (togliendoglielo da mano) – Date… date qui! (lo depone sul cassettone)

CATELLE (forte) Oh, mio Dio! Il fuoco s’è spento!

ADRIANA (fuori dell’uscio) – Nounou! Nounou!

BEAUMENIL, TALARDOT (escono rapidamente).

CLOVIS (da dietro il paravento) – Catelle, vorrei uscire!

CATELLE – Aspetta un momento.

ADRIANA (entrando) – Nounou, come sta Bebè?

CATELLE – Bene, signora, dorme. Ah! Guardate, i vostri capelli si sciolgono… la fa girare a sinistra e le aggiusta l’acconciatura del capo).

CLOVIS (esce adagio dal paravento, ma nell’aprire la porta si avvede di Paolo che sta per entrare, fra sé) – Cielo! Il signore! (rientra precipitosamente e si nasconde fra le cortine del letto)

CATELLE (volgendo il capo non lo scorge più, fra sé) – Se n’è andato! Signora, è fatto!

ADRIANA – Grazie, Nounou.

PAOLO (entrando, ad Adriana) – Ma da dove sei passata? T’ho cercata dappertutto!

ADRIANA – amico mio, mi sono recata…

S.ra TALARDOT (entrando rapida) – Caro Paolo, la vostra camera è pronta.

S.ra BEAUMENIL (a Paolo) – Caro Paolo… va dal curato a prendere gli ultimi accordi per la cerimonia del battesimo.

ADRIANA – Già fatto. Sono stata io da lui, or ora!

PAOLO – A proposito, mi sembra che sarebbe ora di prendere una decisione definitiva circa chi dovrà essere padrino e madrina.

ADRIANA – Mi sono informata. Per il primo figlio è sempre il nonno paterno e la mamma materna.

PAOLO – Allora il padrino sarà il babbo.

S.ra TALARDOT – Ed io la madrina!

S.ra BEAUMENIL – Cara signora, sono spiacentissima, ma…

S.ra TALARDOT – Oh… se ci tenete così tanto!… non voglio certamente privarvi d’un piacere…

S.ra BEAUMENIL – Oh, no!… non ci tengo poi così tanto!

S.ra TALARDIOT – Nemmeno io!

PAOLO – Ecco… adesso non vuol più esserlo nessuna delle due!

ADRIANA – Vediamo… decidi tu, Paolo!

PAOLO – E… se si estraesse a sorte?

ADRIANA – Temi forse di contrariare tua madre?

PAOLO – Adriana!…

CATELLE (accorgendosi dell’arrivo di Valentina) – E’ qui la signora Asinard?

VALENTINA – Buon dì, signori… vengo a vedere Bebè!

TUTTE – Come siete gentile!

CATELLE (che ha tolto il bambino dalla culla) – Ecco il bambino.

S.ra TALARDOT (prendendo un corpettino) – Cos’è questo?

S.ra BEAUMENIL – Uno dei corpettini che ho comperati per Bebè!

S.ra TALARDOT – No!… ci vogliono senza lana! Ma basta coi vecchi sistemi! Nudo… nudo… all’inglese!

S.ra BEAUMENIL – Macchè inglese! Non ci sono che i cinesi che possono essere così barbari!

PAOLO (fra sé) – Si ricomincia!

CATELLE – E allora, bisogna fasciarlo o no?

ADRIANA – Paolo… decidi tu che sei il padre!

PAOLO – Che cosa debbo saperne io! Estraete a sorte!

ADRIANA – Ancora?

PAOLO – Fasciatelo e che la sia finita!

ADRIANA – Già…. Tu dai ragione a tua madre!

S.ra TALARDOT – Colpa tua, mia cara! Se tu avessi mostrato di aver più energia!

ADRIANA – Non posso, mamma… mio marito m’abbandona!

VALENTINA (fra sé) – Oh, povero signor Paolo!

S.ra BEAUMENIL – Ecco qui il nostro dottore.

DOTTORE (a Valentina) – Come stai?

VALENTINA (annoiata) – Ma benissimo sto!

ADRIANA – Dottore, mio marito è sofferente, invece! Per lui desidero consultarvi.

PAOLO – Ma no, dottore, non ho nulla!

DOTTORE – Silenzio con me… parlate con mia moglie. (ad Adriana). Dove soffre? (discorrono a bassa voce)

VALENTINA (a mezza voce) – Povero signor Paolo, vi comprendo e vi compiango!

PAOLO ( con lo stesso tono di voce) – Non è divertente davvero l’essere padre! Ve l’accerto!

VALENTINA (sempre a mezza voce) – E non è nemmeno divertente l’avere un marito… che non lo è!

PAOLO – Troppa famiglia intorno a me!

VALENTINA – Per voi sarebbero necessarie delle distrazioni!… ed anche per me!

DOTTORE (ad Adriana) – Effetto di sangue agitato… proprio come per mia moglie! (a Paolo) V’occorre molto esercizio!… offrite il braccio a mia moglie… io vi seguo!

TUTTI (a Paolo) – Obbedite al dottore… è per la vostra salute!

PAOLO (fra sé) - … Dal momento che lo vogliono tutti!….

VALENTINA – Passiamo dal giardino… è più piacevole!

PAOLO (esce offrendo il braccio a Valentina).

DOTTORE – Permettete? ….Ho così poca memoria!… Signora Adriana una visita, venti franchi…. Signor Paolo, una consultazione, venti franchi.

CLOVIS (piano) – Catelle… fammi uscire!

CATELLE – Ah!… Non mi sento bene!… Ho un peso al capo….

S.ra BEAUMENIL – Son qua io! (estrae di tasca la sua solita farmacia) Un po’ di bella donna…

S.ra TALARDOT – Ma voi avvelenerete Bebè!

CATELLE – Mi sento meglio… non occorre più!

DOTTORE (tenendole il polso ed ascoltandone il battito) – Le pulsazioni sono  normali… Domani però le farò prendere qualche pillola d’alois. (scrive sul taccuino) ).

Nounou, una visita, venti franchi. (salutando) Signore… (fra sé) Ottima casa, questa!… (esce).

ADRIANA – Non so che cosa abbia… mi sento nervosa!

S.ra BEAUMENIL – Il tempo s’è messo alla pioggia… Nounou, voi non uscirete!

S.ra TALARDOT – Scusate, ma sino a che non piove, Bebè può benissimo prendere un po’ d’aria buona.

ADRIANA – Mamma!....

S.ra TALARDOT – Colpa tua!... Tu non decidi mai nulla! Decidi dunque! Deve o non deve uscire?

ADRANA (snervata) – Che ne so io? Tirate a sorte… come dice Paolo!

S.ra TALARDOT – Eh!

AUGUSTO (entrando) – Le signore sono servite

ADRIANA, S.ra TALARDOT, S.ra BEAUMENIL – Levate il mio coperto. Non pranzerò oggi! (escono, l’una dopo l’altra)

CATELLE – Io pranzo, però!

AUGUSTO – Allora scendete presto. (esce)

CATELLE (rimasta sola con Clovis) – Esci… fa presto!

CLOVIS (sotto il letto) – Non posso. Ho un crampo! (fa vedere la bottiglia)

CATELLE – Vecchio ubriacone!

CLOVIS – Tirami per le zampe. (Catelle lo tira pei piedi)

CARLOTTA (entrando, vede questa scena) – Oh !....

SIPARIO


ATTO TERZO


 ( Un giardino: in fondo l’orto. A sinistra un piccolo padiglione, con relativa porta. A destra una serra, a cui si accede da una porta. Nel centro del giardino una tavola in ferro; sedie e banchi in ferro a destra e a sinistra. Augusto serve il caffè. Silenzio glaciale).

S.ra BEAUMENIL (ad Adriana) – Mia cara, debbo parlarvi….

ADRIANA (fra sé) – Sì!

S.ra BEAUMENIL – Avete osservato come il mio Paolo dimagra ogni dì?!

ADRIANA – Ma se questa mattina voi stessa lo avete trovato ingrassato! Pallido, ma ingrassato….

S.ra BEAUMENIL – Già…. Ma dimagrisce internamente.

ADRIANA – Non ho mai saputo che vi sia un tal modo di dimagrire!

S.ra BEAUMENIL – E poi mi sembra che vostro marito sia alquanto freddo!….

ADRIANA – E proprio a me lo rimproverate, se mai?

S.ra BEAUMENIL – Mia cara, quando un marito diventa freddo, è sempre colpa della moglie! Questa mattina avete avuto troppa fretta di condannarlo nella sua camera cellulare… 

ADRIANA – Io?… ma siete stata voi, invece! Non avete forse dichiarato nel modo più assoluto che gli necessitavano almeno otto ore di sonno filato?

S.ra BEAUMENIL – Ora volete imputare a me di rendere mio figlio infelice!… A me!….

ADRIANA – Ma sì! Voi lo intimorite… ed egli così si allontana ogni giorno di più da me!

PAOLO (entrando) – Che c’è? Che avete?

ADRIANA – Ah, tu!… Vieni qui!

S.ra BEAUMENIL – Sì, vieni!… Sii tu giudice fra noi due!

ADRIANA – Tua madre pretende che tu sia mal sposato!

PAOLO – Oh, mamma!…

S.ra BEAUMENIL – Tua moglie fa il possibile e l’impossibile per allontanarti da me!

PAOLO – Ma no, t’assicuro!

S.ra BEAUMENIL – Naturalmente…. Non la vuoi contraddire!

PAOLO – Ti giuro, mamma!….

S.ra BEAUMENIL – Giurami, invece, che non m’accusi d’essere la causa delle tue contrarietà, delle tue preoccupazioni…

PAOLO – Ma chi ha mai detto una cosa simile?

S.ra BEAUMENIL – Tua moglie!

PAOLO – Oh, Adriana!

ADRIANA – Naturalmente… non la contraddici! Tu sei sempre il piccino, davanti a lei!

S.ra BEAUMENIL – So perfettamente che un figliuolo che si sposa è perduto per sua madre!

PAOLO – Ma t’inganni, mamma! Io…

S.ra BEAUMENIL – Non m’inganno, no! Ed ecco come tu ricompensi tutti i sacrifici ch’io ho fatto per te! Vostro figlio ve ne darà alla sua volta, ecco!

ADRIANA – Voi desiderate che Bebè ci sia causa di dispiaceri?!… (piangendo) Ma è indegno!….

S.ra BEAUMENIL (piangendo anch’ella) – Sì, è indegno! (esce).

PAOLO (fra sé) – Non c’è che dire!… è molto allegra la situazione!

ADRIANA – M’avvedo che tu sei a preferenza il figliuolo di tua madre, che il marito di tua moglie!

PAOLO – Ma io sono l’uno e l’altro, allo stesso modo! E non credo di essere un cattivo marito, per la sola ragione che amo mia madre, allo stesso modo che sono certo di non essere un cattivo figliuolo, per il fatto che amo mia moglie!

CATELLE (entra sospingendo una carrozzella entro la quale riposa Bebè: a Clovis che cammina alla sua destra) – Sei un furfante!

CLOVIS – Tu sei una briccona! Se ti ripesco!..

ADRIANA – Che avete voi due?

CLOVIS – Signora… ve lo dirò francamente… la cagione è il piccino…

ADRIANA – Bebè?

CLOVIS – Senza cattive intenzioni da parte sua, naturalmente…. È ancora troppo piccolo… ma alla fine è proprio lui che ci tiene a distanza!….

PAOLO – Clovis ha ragione…. È Bebè la causa di tutti i guai!

ADRIANA (incollerita) – Non ti mancava che di accusare tuo figlio per giustificare tua madre!

PAOLO – Ma Adriana… se essa non è nemmeno qui!….

ADRIANA – In questo momento….. ma ella ci è abbastanza intorno per impedirci di essere felici!

CATELLE – E’ vero!… ella è sempre alle costole di tutti!

PAOLO e CLOVIS (ad Adriana ed a Catelle) – No, io ti dico che è lui invece il colpevole!

ADRIANA e CATELLE (a Paolo ed a Clovis) – Ed io t’assicuro che è lei!

I QUATTRO (ad una voce) – Ah! Che esistenza!

ADRIANA – Ebbene, scegli… o mia madre o me! (esce)

PAOLO (fra sé) –So ben io quello che scelgo! (esce).

CATELLE – Povera signora!

CLOVIS – Povero signore, invece!…. Ma non si tratta do loro, adesso… Ti ho acchiappata eh?… coi vecchi!

CATELLE Non li volevo indisporre… proprio alla vigilia del battesimo!

CLOVIS – Non mi piacciono i regali che costano un tal prezzo!…. e poi…. C’è Augusto!

CATELLE – Ma tu dì…. Tu che esci tutte le sere dalla porticina dell’orto…

CLOVIS – Per fumare la pipa!

CATELLE – Per aspettare Carlotta, invece! (Carlotta, apparsa dal fondo, ascolta).

CLOVIS – Sono chiacchiere di Augusto! (fra sé) … colui me la pagherà!

CATELLE – Una cuoca che ha più innamorati che casseruole!

CLOVIS – Tu prendi lucciole per lanterne, mia cara! Ascoltami….

CATELLE – Va, va… lasciami in pace (esce).

CLOVIS – Ebbene… tanto peggio per lei!

CARLOTTA (venendo innanzi) Vi saluto, signor Clovis.

CLOVIS – Signorina Carlotta, siete voi? (fra sé) Giunge a proposito!

CARLOTTA – Sono venuta a godermi un po’ di fresco. Si brucia accanto ai fornelli!

CLOVIS – Avete scelto un momento magnifico, cara signorina… mi hanno accusato or ora d’essere il vostro innamorato!

CARLOTTA – Lo so.

CLOVIS – Ebbene… fate ch’io lo sia davvero! V’assicuro che ne sarò felicissimo!

CARLOTTA – Che pensereste di me, se v’ascoltassi?

CLOVIS – Ve lo dirò domattina… ora ascoltatemi!

CARLOTTA – Zitto!… viene qualcuno da quella parte. Io me ne vado!

CLOVIS – Ah, no! Entrate nella serra… io vado un momento a vedere chi è e vi raggiungo subito.

CARLOTTA – Ah, sì, bella mia? Io ho più innamorati che casseruole? Me la pagherai! (entra nella serra)

CLOVIS (attraversando la scena) – Il signore a braccetto con la signora Asinard!… Sembra che ci si trovi alla stessa insegna, il signore ed io! (entra nella serra).

(La notte scende a poco a poco).

PAOLO (entrando con Valentina) – A quest’ora tutti sono occupati con Bebè!

VALENTINA – Tiene ben occupati, questo Bebè!

PAOLO – Anche troppo! Ma grazie al cielo abbiamo un medico che indovina il rimedio per ogni male…. Egli ha fatto aprire un opportuno passaggio nella siepe, dal quale si può facilmente passare per incontrare una vicina deliziosa… che anch’ella s’annoia…

VALENTINA – E come!

PAOLO – Ah!…. Valentina!… Se voleste comprendermi!….

VALENTINA – Silenzio un momento… odo camminare…

PAOLO – Infatti… sembra a me pure… Che noia!… Attendetemi dietro la serra… (escono).

CLOVIS (entrando) – Non c’è più nessuno. Venite pure, deliziosa Carlotta… venite avanti, cuoca appetitosa! (l’abbraccia).

CARLOTTA (leziosa) – Volete finirla?!

CLOVIS – Comincio ora! Amore…

VOCE DI CATELLE – Clovis… Clovis…

CLOVIS – Mia moglie!… Presto, nella serra.. (escono).

CATELLE – Sento che ho fatto male a contrariarlo… temo che in tal modo potrebbe..

TALARDOT (seguendola) – Vi ho veduta discendere la scalinata… Oh, Nounou!

CATELLE (difendendosi) Ma via, signor Talardot!

S.ra TALARDOT (entra canterellando) – Sono costretta a cantare per vincere la paura del buio…

TALARDOT – Mia moglie!

CATELLE – Non fatevi vedere… presto!… (entrano nel padiglione).

S.ra TALARDOT – Ma dove sarà mio genero?… In camera sua non c’è. Che sia andato a trovare la dottoressa? (esce).

CATELLE (riapparendo) – Ma Clovis dove sarà andato?… (entra Beaumenil). Ah, siete voi signor Beaumenil?

BEAUMENIL – Buona sera Nounou!… Vi avevo veduta a scendere la scalinata e appena sono stato libero vi ho seguita.

CATELLE – Toh, la stessa cosa dell’altro vecchio!

CLOVIS (imitando l’abbaiamento di un cane) – Bau, bau, bau!…

CATELLE – Un cane… se c’è un cane ci sarà un padrone… meglio andarcene (rientra nel padiglione. Beaumenil entra nella serra.)

ADRIANA (entra) – Mi ha lasciata sola con sua madre… col pretesto di aver bisogno di una boccata d’aria!…

S.ra BEAUMENIL (entrando li scorge) -  Eravate dunque qui con il Dottore!

ADRIANA (forte) - Non crederete, spero…

DOTTORE – Cercavo mia moglie!

S.ra BEAUMENIL – Silenzio ora… vien gente…

PAOLO (entrando in compagnia di Valentina) – Venite… vi riconduco sin presso a casa vostra.

DOTTORE (entrando e guardando attorno) – Ma dove sarà mai mia moglie?

VALENTINA (fra sé, spaventata) – Mio marito!… (sta per uscir di corsa ma è fermata dalla signora Talardot che l’afferra pel braccio).

PAOLO (fra sé, scorgendo la moglie) – Adriana!

S.ra BEAUMENIL (ad Adriana) – Paolo ha certamente dei sospetti… vedete… vi sorvegliava!

ADRIANA – Ma….

PAOLO (fra sé) – Adriana e il dottore ci spiavano!

DOTTORE (a Paolo) – Non avete visto mia moglie?

S.ra TALARDOT – Vostra moglie?… Eccola. Era con me.

DOTTORE – Meno male! Ero molto preoccupato!

S.ra TALARDOT (piano a Paolo) – Imprudente… Vi salvo!

PAOLO – Vi ringrazio!… (ad Adriana) Che facevi tu qui?

S.ra BEAUMENIL – Passeggiavano insieme… (piano ad Adriana) Vi salvo!

ADRIANA (piano) – Ma…

S.ra BEAUMENIL – Tacete ora!

CLOVIS (entra, fra sé) – Dove sarà mia moglie?…

AUGUSTO (apparendo anch’egli) – Carlotta dove sarà?… (apre la porta del padiglione, che richiude prontamente) Nounou col signor Talardot!… oh, povero Clovis!…

CLOVIS (aprendo la porta della serra) – Oh.. il signor Beaumenil con Carlotta!… Oh, povero Augusto!…

S.ra BEAUMENIL (fra sé) Per fortuna, in grazia mia, ogni pericolo è scomparso!

S.ra TALARDOT (fra sé) – Per fortuna, mercè mia, non son nati scandali! (esce. Tutti la seguono chiaccherando fra loro).

CARLOTTA (uscendo dalla serra, seguita da Beaumenil) – Lasciatemi, vi dico!

CATELLE (uscendo dal padiglione seguita da Talardot) – Finitela!

(Tanto Beaumenil che Talardot fanno l’atto di abbracciarle, entrambi ricevono uno schiaffo

sonoro. Le due donne scappano l’una a destra e l’altra a sinistra).

BEAUMENIL e TALARDOT – Abbiamo avuto il fatto nostro!

SIPARIO


ATTO QUARTO


(Una cucina, nel sottosuolo. A sinistra una porticina che conduce nelle cantine. Sui fornelli accesi stanno parecchie casseruole: Nel camino un tacchino sta arrostendo allo spiedo. Nel centro una tavola, attorno e lateralmente alcune sedie di paglia ecc..)

CARLOTTA (che s’affaccenda attorno ai fornelli) – Sono già di ritorno dal battesimo ed io non sono ancora pronta!

AUGUSTO (entra e chiede subito) – Carlotta, siete pronta?

CARLOTTA –Non ancora…fra un quarto d’ora, spero. Avete fatto scendere i piatti che mi sono necessari?

AUGUSTO – Sì, eccoli….Uh, che buon odorino! Mettete a parte qualcosa di buono per noi?....

CARLOTTA – Veramente non lo meritereste troppo!

AUGUSTO – Dite questo a cagione di Nounou, vero?... Ebbene, grazie proprio! Dopo quello che ho visto iersera in giardino!...

CARLOTTA (preoccupata) – Ah! Siete andato anche voi in giardino iersera?

AUGUSTO – Sì… per cercarvi. Per fortuna che voi non siete come Nounou!

CATELLE (discendendo dalla scala)– Ci hanno mandato a vedere se avete bisogno di aiuto!

CLOVIS – Sarà proprio una bella festa!... (a Catelle) Che cosa ti è stato regalato per il battesimo?

CATELLE – Molte belle cose… sono proprio contenta (estrae di tasca alcuni gioielli).

CLOVIS – Mi darai tutto, neh?! (estraendo una bottiglia di sotto la tasca) Tienmi questa bottiglia che ho trafugata or ora dalle cantine….

CARLOTTA – Voi, Clovis… portate su l’aragosta!..... Augusto non può far tutto!

CLOVIS – Va bene… vado (a Catelle) Sai, però… dopo la festa, avremo un conticino da regolare!

CATELLE – Sta bene… regoleremo! (fra sé) Per fortuna ieri sera non mi ha vista! (depone la bottiglia datale da Clovis accanto alla porta di sinistra).

CATELLE (esaminando i gioielli ricevuti) – E’ davvero un’ottima casa questa…i regali piovono come gragnola! E come sono belli!...Guardate Calotta!

CARLOTTA (con dispetto) – A voi regali tutti i momenti… e voi non avete da servire che Bebè!... mentre io che servo tutti, non ricevo regali che al primo dell’anno!

AUGUSTO (scendendo con una bottiglia in mano) – Dov’è il cavatappi?

CARLOTTA – Eccolo

AUGUSTO (porgendole una bottiglia) – Tenetemi questa bottiglia. Risalendo ne sturerò un’altra. (risale le scale).

CARLOTTA (osservando Catelle) – Invece di cadere in ammirazione di voi stessa, aiutatemi!

CATELLE – Vi ringrazio per la proposta, ma io non sono la cuoca, sono la balia!

CARLOTTA – Ci vuol poco ad essere balie! Basterebbe ch’io volessi!

CATELLE – Lo so bene! Se non vi tenessero d’occhio!

CARLOTTA – Cosa intendete dire?

CLOVIS (scende) – Presto! L’altro piatto di portata…. (Clovis lo passa ad Augusto dal montapiatti).

CARLOTTA – Eccolo… (glielo porge)

CLOVIS (trae di tasca una bottiglia e la porge alla moglie).

CATELLE – Un’altra?

CLOVIS – E di quello buono! Lassù sono tutti d’un’allegria!.... specialmente il signor Beaumenil (guardando Carlotta; marcato) Bisogna ritenere che abbia le sue particolari ragioni…

CARLOTTA – Signor Clovis, vi prego, porgetemi la mostarda….

CLOVIS – Vi occorrono altri dolci, signorina Carlotta?

CARLOTTA – Più tardi…più tardi, caro signor Clovis!

CATELLE (fra sé, furibonda) – Ed hanno il coraggio… davanti a me!

CARLOTTA – Se però voleste compiacervi di tritarmi le cipolline…

CATELLE – Mio marito non è il vostro sguattero!

CLOVIS (tritando le cipolline) – Via, pace, pace… altrimenti perderò l’appetito!

AUGUSTO (scendendo) – Nounou, Bebè piange… chiedono di voi i signori…

CATELLE – Ma non si può stare un minuto tranquilli!... Vi prego di non cominciare senza di me ! (sale)

CLOVIS – Ho tritato le cipolline, Carlotta. Non vi sembra che ora io meriti una ricompensa?

CARLOTTA (brusca) – Troppo poco merito, per domandare una ricompensa!

CLOVIS – Eravate assai più gentile pochi momenti fa!

CARLOTTA – Può darsi… ma ora non me val più la pena!

CLOVIS – Patite la luna?

AUGUSTO – Mi sembra che voi insultiate la mia amica!

CLOVIS – Che vi salta in mente?...

CARLOTTA – Fatela finita, altrimenti m’inquieto per davvero! (prepara l’insalata sul buffet)

(Augusto e Clovis preparano le bottiglie sulla tavola)

CLOVIS – Credo che non moriremo di sete!

AUGUSTO – Offritemi del vostro ed io v’offrirò del mio!

CLOVIS – Sentite… io ho troppa fame!... non è il caso di aspettare che abbiano terminato di sopra! … A tavola!

CATELLE (scendendo col bambino) – Eccomi, son qua!

CLOVIS – Col marmocchio?

CATELLE – Dorme, per fortuna ! (si seggono tutti a tavola; Clovis versa da bere a Catelle; Augusto a Carlotta)

AUGUSTO e CLOVIS – Alla vostra salute! (bevono tutti)

CLOVIS – E l’aragosta?

CARLOTTA – Andatela a prendere (Clovis si alza; Carlotta scambia in fretta le bottiglie di Augusto e Clovis)

CATELLE (che s’avvede del giochetto) – Oh!

CLOVIS (togliendo dal montapiatti gli avanzi dell’aragosta) – Ma non c’è quasi più nulla!

CARLOTTA – Augusto, venite qua, aiutatemi a togliere dallo spiedo il tacchino! (si alzano entrambi)

CATELLE (fra sé) – Ah!, sì? Tu ti permetti di rubare il vino al mio uomo? Aspetta a me! (Porta via la bottiglia che è al posto di Augusto e la sostituisce con una di vino comune)

CLOVIS (tornando al proprio posto si versa da bere) – Famoso questo vino! Alla tua salute, moglie mia!

(Carlotta ed Augusto hanno intanto posato il tacchino sopra il fornello e ritornano a sedersi ai loro posti)

AUGUSTO (che s’è versato del vino, dopo aver bevuto) – Ma questo non è più il mio vino!

CLOVIS (bevendo il suo con soddisfazione) – Me lo gusto proprio!

AUGUSTO (furioso) – Tu m’hai preso il mio vino!

CLOVIS – Io?... me l’ha offerto mia moglie!

CATELLE – Carlotta, piuttosto! Gli aveva passato il tuo!

AUGUSTO – Se l’ha fatto, Carlotta ha fatto benissimo!

CLOVIS – E se mia moglie avesse fatto altrettanto, dopo di ciò… ha fatto benissimo!

AUGUSTO (alzandosi) – cosa vuoi dire ?!..... Ripeti!

CATELLE e CARLOTTA – Signori, signori, calma! (suona un campanello)

AUGUSTO – Ha un bel coraggio costui!...e dopo quello che ho visto ieri sera nel giardino!

CLOVIS – Oh! Nel giardino!...Bravo! Ti consiglio proprio di parlare! (s’ode di nuovo suonare il campanello)

CATELLE – Ma hanno suonato!

CARLOTTA (alzandosi) – Dev’essere per il tacchino! Clovis, questa volta tocca a voi di salire.

CLOVIS (prendendo il tacchino dalle mani di Carlotta) – Vado, ma volevo dire che vi avevo vista ieri sera!...

AUGUSTO – Tu?!... Tu osi accusare Carlotta! … E tua moglie cosa faceva iersera nel padiglione?

CLOVIS – Tu hai visto mia moglie nel padiglione?

AUGUSTO – Precisamente … e non era sola. V’era il signor Talardot con lei!

CATELLE (fra sé) – Ahi! Ahi!

CLOVIS (minaccioso) – E tu… tu hai visto? Hai proprio visto?

AUGUSTO – Sì, ho visto!

CLOVIS – Tu menti!

AUGUSTO – Insolente! (gli sferra un calcio)

CARLOTTA – Ben dato ! (ride)

CATELLE (furiosa) – Carlotta!

CLOVIS – Ah sì? … Ben dato?! Prova a parlarne ed avrai da fare con me!

AUGUSTO – Oh, non ti temo!

CLOVIS (riconsegnando il tacchino a Carlotta) – Tenetemi questo… Ah, non mi temi? Non mi temi, hai detto?

CATELLE e CARLOTTA – Ma finitela!

CLOVIS (a Catelle) – Perché dunque devo lasciar affermare impunemente che tu eri iersera nel padiglione con…

AUGUSTO – Ma se è vero!....

CLOVIS (a Catelle) – E’ vero’…..

CATELLE – Tutta colpa di Carlotta!

CARLOTTA – Oh, questa poi!... Colpa mia? (s’ode suonare ripetutamente il campanello)

TUTTI (gridando) – Ma come sono seccanti lassù!

CATELLE – Ero in giardino perché subodoravo qualcosa di poco gradito per me…M’ero accorta di certi maneggi di costei…

CARLOTTA – Che maneggi?...

CATELLE – Facevi così sfacciatamente la civetta col mio uomo!...

CARLOTTA – A me! A me della civetta !!... Ripetilo se hai coraggio !

CATELLE – Sì, lo ripeto. E’ vero. Tu civetti!

CARLOTTA (passando il tacchino ad Augusto) – Ah!... vogliamo ridere un poco adesso!...

CATELLE (passando a sua volta il bambino a Clovis) – Tienmi il piccolo!

AUGUSTO e CLOVIS – Andiamo, signore!

CARLOTTA – Mi curo del tuo uomo quanto d’un fico secco!

CATELLE – E allora perché gli corri sempre dietro?

CARLOTTA – E tu perché hai affermato che ho più innamorati che casseruole?

CATELLE – Perché questa è la verità!

CARLOTTA – Come se tu te ne privassi!

S.ra BEAUMENIL (apparendo alla sommità della scala) – Ebbene? (li fissa severamente)

TUTTI – La signora Beaumenil! (si guardano sgomenti)

(Clovis allarmato, senza nemmeno capire quanto fa, depone il piccino che ha tra le braccia sul vicino montapiatti, il quale risale col bimbo)

S.ra BEAUMENIL – Sarà ormai un’ora che suoniamo e nessuno risponde alla chiamata!

CARLOTTA e CATELLE – Non abbiamo udito!

CLOVIS – Vi dirò, signora nonna…

S.ra BEAUMENIL – Ah, mio Dio! È ubriaco!

CLOVIS – No, signora nonna, io sono semplicemente sincero, e perciò vi dirò tutto!

CATELLE – Non ne vale la pena!

S.ra BEAUMENIL – Scusate, ma io invece voglio sapere!

CLOVIS – Augusto ha osato intaccare la reputazione di mia moglie e Carlotta fa di tutto per farmi scacciare!

CARLOTTA – Se volessi questo, avrei già detto alla signora che ti ho sorpreso ieri mattina mentre uscivi di sotto il letto di tua moglie!

CLOVIS – L’ho detto io che vuole farmi scacciare!

S.ra BEAUMENIL – Cosa stavate facendo sotto il letto di vostra moglie?

CLOVIS – Davo la caccia alle formiche, signora nonna! A quelle formiche che Carlotta vi aveva trasportate e che suole prendere nella serra quando vi si trova in compagnia di vostro marito!

S.ra BEAUMIENIL – Mio marito?

BEAUMENIL (discendendo alla sua volta, un bicchiere in una mano e il tovagliolo nell’altra) – Ma ci dimenticate tutti? (riceve uno schiaffo da sua moglie)

S.ra BEAUMENIL – Porco!

CLOVIS (a Beaumenil) – Non è forse vero che ieri sera eravate nella serra con Carlotta?

BEAUMENIL (fra sé) – Oh, l’imbecille! (forte) Ma voi non sapete più quello che dite, oggi!

CARLOTTA – Proprio così!

CLOVIS – Ma se vi ho visti!...

S.ra BEAUMENIL (al marito) – Oh, signore! Una tal mancanza di decoro da parte vostra!

BEAUMENIL– Ma, mia cara amica! … Clovis è certamente ubriaco! Ne riparleremo domani, ma prima di tutto bisogna licenziarlo per la libertà che si è preso di parlare in tal modo!

CATELLE – Licenziare mio marito!

CARLOTTA (fra sé) – Bene!

CLOVIS (piangendo) – Me infelice.!

TALARDOT (apparendo alla sommità della scale e discendendone, col tovagliolo al collo) – Ma insomma, questo arrosto?

CLOVIS (furioso, scorgendolo) – Ah, vecchio vizioso d’un parigino!

S.ra BEAUMENIL – Perché?...Cosa vi ha fatto?

CLOVIS – Cosa vi ha fatto?... Iersera era nel padiglione con mia moglie!

S.ra TALARDOT (che discende dalla scala) – Nel padiglione con Nounou? Lui! Un vecchio ispettore delle finanze?! … Oh, signore!

S.ra BEAUMENIL – Buoni i nostri mariti!...

PAOLO (scendendo la scala in compagnia del dottore) – Andiamo giù dottore. Ci dev’essere sicuramente qualcuno ammalato!

BEAUMENIL – Nessun ammalato! Tutta colpa di quel furfante di Clovis!

CLOVIS – Signor dottore, ho male alle gambe…. Poiché mi vogliono scacciare… ma voi siete un bravo uomo e certamente veglierete su mia moglie… un po’ meglio che sulla vostra!

TUTTI – Eh?!

PAOLO – Ma non dategli retta!

IL DOTTORE – Come avete detto?!

CLOVIS – Sono sincero io!... Ieri sera, in giardino, vostra moglie passeggiava a braccetto col signore! (indica Paolo).

S.ra TALARDOT (al dottore) – Non dategli retta… non avete veduto che vostra moglie era con me?

CLOVIS - …sulla fine della serata!... ma non in principio!

CATELLE (piano a Clovis) – Ma taci dunque!

IL DOTTORE (a Paolo, furibondo) – Perbacco! Me la pagherete!

CLOVIS – Non bisogna avercela con lui, signor dottore! Lo faceva per consolarsi di sua moglie che da parte sua …

S.ra BEAUMENIL– Ella era con me!

CLOVIS – Sì… ma anch’ella in fin di serata… ma non sul principio!

PAOLO – E con chi?...ma con il Dottore!

PAOLO – La stessa cosa ch’egli ha fatta a me! (al Dottore) Quali sono le vostre armi?

S.ra BEAUMENIL e S.ra TALARDOT – Un massacro! Ah! Mio Dio ! (svengono)

ADRIANA (discende la scala) – Si può sapere che accade quaggiù?

PAOLO – Le nostre mamme si sentono male!

CATELLE – E Bebè?

ADRIANA – Mio Dio!... Dov’è Bebè?!

S.ra BEAUMENIL e S.ra TALARDOT (alzandosi spaventate) – Bebè!... Bebè! Bebè perduto! …..

TUTTI (chiamando) – Bebè! Bebè Bebè!...

CLOVIS (cercandolo nel tiretto del cassetto) – Dove diavolo l’avete cacciato?

CATELLE – Eccolo! Ecco Bebè!... (si scorge nel montapiatti che discende il piccino che piange)

ADRIANA (afferrandolo con slancio) – Bebè!... il mio caro Bebè!... non ti lascerò più un minuto!

I DUE NONNI – E nemmeno io!

S.ra BEAUMENIL– Nemmeno io

S.ra TALARDOT – Basterò io sola…

PAOLO – Si ricomincia

CLOVIS (piano a Paolo) – Lasciate fare a me! Sono furbo io! (forte) Andiamocene dunque, moglie mia!

ADRIANA – Andarvene? … E Bebè non avrà più la sua Nounou?!

IL DOTTORE – Impossibile questo!... Il cambiamento recherebbe pregiudizio alla sua salute!

CLOVIS – Ma tormentano troppo mia moglie!

TUTTI – Chi?

CLOVIS – Le nonne e i nonni!

I NONNI – Noi?

CLOVIS – Precisamente! Sono in quattro a tormentarla! I nonni per un conto e le nonne per un altro! Ella ne dimagrisce e soffre… No, no … meglio pan secco e pace. La salute ne avvantaggia assai più! Vieni dunque , Catelle… (fanno per andarsene)

PAOLO – E Bebè resta senza Nounou!

(i quattro nonni si consultano febbrilmente)

CLOVIS e CATELLE – Allora buon giorno a tutta la compagnia (si allontanano)

S.ra BEAUMENIL – No, questo non avverrà! Restate Nounou… partiremo noi!

S.ra TALARDOT – E’ giusto! Ce ne torneremo a Parigi!

TALARDOT – Poiché è nell’interesse di Bebè…..

IL DOTTORE – Hanno ragione.

ADRIANA – Verrete però a trovarci!

S.ra BEAUMENIL – Sì, la domenica! E’ meglio deciderci subito!... Addio Bebè ! (l’abbraccia, lo bacia, poi lo passa alla signora Talardot)

S.ra TALARDOT – Addio dunque, Bebè! (lo abbraccia, lo bacia poi lo consegna a Catelle)

CATELLE (fra sé) – Partono davvero!... Non osavo sperare tanta fortuna!

ADRIANA – Ma cos’avevi dunque creduto?...

PAOLO – Ah!... Mia adorata Adriana! (l’abbraccia)

IL DOTTORE (fra sé) – Egli ritorna all’ovile!... posso tornare anch’io alla mia tranquillità! (scrivendo sul proprio taccuino) Una visita in casa Beaumenil…. venti franchi. (esce)

CLOVIS (a Paolo) – Avete visto signore se ho saputo rendervi un bel servizio?!

PAOLO – Benissimo, Clovis!... Eccovi dunque dieci luigi coi quali potrete tornare al vostro paese.

CLOVIS – Senza mia moglie?

PAOLO – Beninteso! (sale le scale con Adriana)

CLOVIS (fra sé) – Ingratitudine umana! (forte a Catelle) E tu non dimenticare che ti debbono dei bei regali per il primo dente!

(Bebè comincia a fare vari suoni di animali – asino- Nounou lo prende in braccio)

CATELLE – Ma questo Bebè ha già imparato da noi un sacco di cose!

SIPARIO

           Fine della Commedia