O’ RICCO FA CHELLO CHE VO’ O’ PEZZENTE FA CHELLO CHE PO’
di Barra Eduardo
ATTORI IN ORDINE DI APPARIZIONE
MARIA ADDOLORATA 6 U
SUSETTA 8 D
ROMEO
MATILDE
CONSUELO
CIRO
ROBERTO
AGATA
CARLO
GENNARO
RITUCCIA
FERDINANDO
CLOTILDE
ERMANEGILDA
1° ATTO
1° SCENA ( Maria Addolorata, Susetta poi Romeo )
( Suono continuo del campanello a sipario chiuso si apre il sipario )
MARIA ADDOLORATA- (corre inciampando nella penombra fino a quando si decide di accendere le luci poi finalmente apre la porta ) ma che aveto passato che spremmete stu campaniello accossì forte e continovamende
SUSETTA- ( entra senza badare alla presente correndo verso la camera a sx ) vè so venuto a portà sta lettera po’ signurino
MARIA AD.- ( mettendosi davanti ad essa ) e c'è la doveto purtare into alla stanzia del letto dato a me c' è la dongo io aroppo
SUSETTA- no, no e quello c' è scritto personale e urgente e c' è la debbo dare propritamento a esso, sta dormendo ancora il signorino Romeo, scetatelo. Fate presto che ho lasciato la guardiola aperta
MARIA AD.- ( nel frattempo Romeo esce dalla camera e si mette sull' uscio della porta ) io non sceto propritamende a nessuno perché il mio signurino quando dorme non deve essere addisturbato da nisciuno e adesso scomodatevi fuori preco
SUSETTA- io da qui non mi movimento perché io sono una guardaporta seria e pricisa e se ci sta scritto personale significa che c' è la devo dare pirsonalmente io stesso medesima di persona a lui
MARIA AD.- voio sito proprito una gnurante che non capisce niente, personale significa che……
ROMEO- ( interrompendo le due con tono calmo e deciso ) adesso basta, Maria Ad., sig. Susè, per cortesia basta. Mi avete gia svegliato ormai, non vorrete farmi venire anche male al capo. datemi questa lettera la leggerò con calma, grazie.
SUSETTA- ma scosate ci stà scritto urgente e voi neanche l' arapite e vediamo almeno chi la manda che c'è scritto
MARIA AD.- comme vediamo, e che dobbiamo arapire le nostre lettere annanzi a chiunquo che sia
SUSETTA- e che ci azzecca io songo la guardaporta, devo sapere se la notizia è grave o bella
MARIA AD.- aggiate pacienza donna Susè, ma che vè ne frega, voi, appunto, sieta la guardaporta e no una di famiglia, perciò, la posta l' arapimmo quanto ci fa piacere anco se è urgente favorite da quella parte
ROMEO- la posta, come dice Maria Addolorata, l' aprirò quando lo riterrò opportuno anche se è scritto urgente, ma soprattutto, dato che è anche scritto personale, la leggerò da solo è tutto chiaro adesso, se permettete vorrei fare colazione. Maria Addolorata mi fai un caffè caldo è forte per cortesia ne ho proprio bisogno sono ancora assonnato, grazie a voi due
MARIA AD.- subito sarà fatto signorì, la macchinetta è già pronta devo accendere solo il fuoco
SUSETTA- e visto che fate il caffè, quasi, quasi aspetto può darsi che nel frattempo aprite la lettera e io me ne scendo più tranquilla sapendo quello che c' è scritto
MARIA AD.- la macchinetta è a una tazza, per piacere donna Susè adesso andate che ci sta la guardiola araputa, avessa trasere coccheruno, passate puro un guaio ruosso andate, andate ( Susetta finalmente esce ) mamma mia bella è como è azzeccosa è vero signurì
ROMEO- effettivamente hai ragione Maria Addolorata, la signora Susetta è una donna così invadente ed esuberante che a volte sfocia nella maleducazione
MARIA AD.- è vero subarante che nvade la maleducatezza. Permettete vi vaco a priparare na bella tazzulella e cafè come vi piace a vuio. ( via a dx. )
2° SCENA ( Romeo, Maria Add, Matilde )
ROMEO- sono due brave persone, ma prese l' una senza l' altra. insieme diventano insopportabili, sembrano cani e gatti, e quando parlano si capiscono solo loro, n' azzeccano nà parola in italiano, ma non è neanche dialetto napoletano, chissà che è. Ma che ore sono ( guarda l' orologio ) le 10.00, ma è l' alba perciò ho ancora tanto sonno ( si accoccola sul divano e si addormenta )
MARIA ADD.- signurì ecco il caffè, e vi ho portato anche qualche biscottino, ( accorgendosi che si è appisolato abbassa il volume della voce ) semmai v' è lo prendete più tardi, va bene, vi chiudo un po’ le finestre, ( Romeo fa cenno di si con la mano ) sta ancora stanco puveriello aieri ha fatto troppo tardio, e quello la zia carnala glielo dice sempre che si deve un pocheriello
riguardare, non e chiù nu guagliunciello, ( avvicinandosi lo guarda con ammirazione ) però è ancora bellissimo, guardate che lineamendo, che fascinosità aahh, si s' accurgesse e me, lo rendesserei l' ommo chiù felicissimo della terra ti amo mio principo ( suonano il campanello all' improvviso e Maria Add salta dal momentaneo stato ) e mò chi sarrà, mò cha mò stevo contemplando accussì bello, me l' ho fanno scetare un' altra volta. ( corre verso la porta ad aprire ) chi è?
MATILDE- sono io Maria Add apri
MARIA ADD- uuhh, mamma do Carmine, la zia contessa, e mò che lo vede addormuto sopra al divano capisce che anche aieri ha fatto tardi e si sbatte sana, sana. Un momento zia contessa sta tutto coso apierto e se arapo la porta sbattono le feneste e si possono scassare le lastre ( andando verso Romeo ) signurì, signurì, scetatevi alla porta ci sta la zia contessa vostra ( Romeo si alza frastornato e Maria Add l' ho spinge nell' altra camera ) sto venendo, eccome ( apre la porta entra una donna ben vestita e di gran classe ) scusateme contessa, ma mi mettevo appaura che si scassavano le lastre dei barconi
MATILDE- non preoccuparti, Maria Addolorata, so bene che è una scusa per non farmi vedere quel fannullone di mio nipote ancora in pigiama e magari che dormiva ancora, forse proprio qui sul divano. Quel giovanotto mi preoccupa, sempre a fare festini, continua a fare tardi la sera e non si decide a farsi un avvenire, ha trovare un lavoro, una brava ragazza con cui sposarsi crede sempre di avere vent' anni, ma quell' età è ormai passata da un bel pezzo
MARIA ADD- va Bèh, mica è tanto vecchio, signora zia contessa, è ancora così affascinoso
MATILDE- Maria Add, ma non riesci a dire una parola in italiano, per capirti ci vorrebbe un interprete, ma non sei mai andata a scuola, sai almeno leggere e scrivere
MARIA ADD- si, ma so fare solo quello leggere male e scrivere peggio, volessi tanto ammigliorare la mia coltura, signora zia contessa mi capite
MATILDE- dopo tanti anni sicuramente sarà difficile ci vorrebbe tanta buona volontà e sacrificio
MARIA ADD- io lavvolontà c' è l' ho e sono pronte a qualunque sacrificio pure di ammigliora la mia persona stessa, ma dove la trovo una maestra che si piglia a stu ciuccio ( indicando se stessa )
MATILDE- ( girando intorno all' altra ) certo è difficile, dovresti iniziare dall' abc, e non solo nel parlare, ma anche nel modo di camminare, nel modo di comportarsi, però potrebbe essere una bella sfida, stimolante ed inoltre riempirebbe le mie giornate vuote ok ci sto, sarò io la tua maestra
MARIA ADD- ( quasi incredula ) voi, voi ssarebbe indisposta ad aiutare a me stessa, grazie signora zia contessa Matilda ( gli prende le mani e gliele bacia in senso di gratitudine )
MATILDE- va bene, va bene, ora basta ho capito che ti fa piacere, ma ora basta cominciamo subito io non sono la signora zia contessa Matilda, ma sono o la contessa Matilde o la signora Matilde o zia Matilde semplicemente e non tutto insieme, è chiaro?
MARIA ADD- si! Signora contessa aggio capito
MATILDE- ho capito
MARIA ADD- anche voio aveto capito
MATILDE- no, no si dice ho capito
MARIA ADD- ho capito, signora contessa
MATILDE- brava, brava, molto bene, allora tutti i giorni verrai su da me quando qui avrai finito le tue cose ed io ti farò lezioni, e credo che otterremo buoni risultati ed anche in breve tempo hai capito?
MARIA ADD- si, signora contessa ho capito, ci vediamo più tardi nocoppo da voio
MATILDE- ci vediamo più tardi sopra da me e tu dirai sopra da voi è chiaro?
MARIA ADD- si, signora contessa, ho capito, ci vediamo più tardi sopra da voi, va bene?
MATILDE- perfetto, Maria Addolorata, perfetto ( via dalla scena )
MARIA ADD.- ha itto perfetto, che bellizz, commo sono contenda ( via a dx. )
3° SCENA ( Romeo, Maria Add, Susetta, Consuelo, Matilde )
ROMEO- ( esce dalla camera ancora in pigiama ) oggi proprio non è possibile dormire, come se ci fosse una coalizione contro chi ha sonno come me. Intanto, Maria Add mi ha salvato, se mi vedeva mia zia ancora dormire, e addirittura sul divano, cominciava di nuovo con la sua cazziata moralista, non sei più un ragazzino, ti devi trovare un buon lavoro, ti devi trovare una moglie ecc. ecc ma dico io perché dovrei farlo per rinunciare a questa bella vita, mi sveglio quando voglio, quasi sempre, frequento l' alta società, non ho bisogno di lavorare per mangiare ne per divertirmi, scusate ma perché devo mettere la testa a posto, io stò accussì bello, magari più in là, quando mi avvicinerò ai 60 anni forse ci farò un pensierino.
Maria Addolorata, Maria Addolorata
MARIA ADD- dite signurì, comandate
ROMEO- senti, per cortesia, preparami il vestito chiaro, oggi è una bella giornata di sole ed ho voglia di farmi una lunga passeggiata sul lungo mare
MARIA ADD- si signor Romeo, ho capito
ROMEO- ( guardandola con meraviglia ) uhè, e che cosa è successo hai risposto in perfetto italiano brava Maria Addolorata adesso vai ( la guarda uscire ) certo che se s' accunciasse nu poco fosse chiù bellella, va be mi vado a fare una bella doccia (suonano al campanello )
MARIA ADD- ( da dentro ) vado subito, un attimo
ROMEO- lascia stare, apro io ( apre la porta ) buon giorno signora Susetta dite, vi volete accomodare
SUSETTA- volevo sapere, se era tutto a posto, se è succieso cocchecosa di gravio assai
ROMEO- non capisco, signora, mi scusi perché doveva succedere qualcosa
SUSETTA- no, e volevo sapere se avito araputo la lettera che prima vi ho purtata, sapeto c' era scritto urgente e stevo un poco preoccupata assai
ROMEO- sentite signora Susetta, vi ringrazio tanto per il vostro interessamento, ma vi garantisco che non c' è nulla di cui preoccuparsi
SUSETTA- ma l' aveto aperta almeno, che ci stava scritto, dito a me se vi posso aiutare a voi io l' ho faccio volentieri e vuio l' ho sapite
ROMEO- ( ormai spazientito ) era solo pubblicità e nient' altro va bene, adesso andate tranquilla anzi prendete questi ( gli dà una mancia ) per ringraziarvi della vostra preoccupazione
SUSETTA- ( guardando i soldi ) ci stà poco da fare voio sieto un signoro nato, crisciuto e pasciuto allora io vado se avete bisogno chiamatemi subitissimo che io corro pure a rischio di ruciuliare per le scalinate ( via dalla scena )
ROMEO- e speriamo bene, vediamo se riesco a farmi stà doccia stamattina ( suona il campanello ) ma cherè stammatina s' hanno dato appuntamento tutti quanti qua ( va ad aprire entra una donna giovane e ben vestita ) ciao Consuelo, come mai da queste parti e di buon ora poi
CONSUELO- no sai, e che mi sono svegliata presto stamani, ed ho pensato di fare colazione insieme, magari a quello chalet sul lungo mare, ma vedo che sei ancora in pigiama, forse ti ho disturbato, stavi ancora dormendo, passerottino mio ( con movenze da gatta in calore ), se preferisci possiamo restare qui e fare colazione insieme, magari tra un oretta nel tuo letto
ROMEO- mi farebbe veramente tanto piacere, ma stamani questa casa sembra l' ufficio dell' anagrafe quel campanello suona in continuazione ( suona il campanello ) che cosa ti dicevo ( va ad aprire ) ciao zia, come và permettimi di presentarti la marchesina De Luca Consuelo, ti presento mia zia, contessa Matilde De Cristofaro ( presentazioni formali )
MATILDE- marchesina Consuelo è un vero piacere conoscere finalmente una amica di mio nipote, sa gli orari che fate voi giovani non sono consoni alla mia età ne al mio modo di pensare, ma comunque li rispetto, vi stavate programmando la giornata
CONSUELO- bèh si, avevo invitato suo nipote a fare colazione insieme, magari sul lungomare
MATILDE- le converrebbe invitarlo direttamente a pranzo visto l' orario
ROMEO- zia, zia, lo sai che i nostri orari sono diversi dai tuoi, lo hai detto anche tu poco fa
MARIA ADD- signor Romeo il vestito è pronto, oh scusate non sapevo ci stesse uno scontro tra nobbili mi arritiro subito di la
CONSUELO- Romeo, ma chi è quella zotica, come parla
ROMEO- è la mia domestica, effettivamente è una zotica, ma una brava persona e anche molto efficiente
CONSUELO- sarà anche efficiente, ma di una tale volgarità, forse sarà meglio non dirlo agli amici che tipo di servitù hai
MATILDE- guardi marchesina, che non tutti nascono con i soldi grazie al lavoro svolto dai propri avi, come lei e mio nipote, c' è gente che il pezzo di pane se lo deve guadagnare lavorando e vanno per questo rispettate e stimate più di quella gente che il denaro non se lo guadagna anzi lo sperpera in lussi a volte inutili
CONSUELO- stia calma contessa, mica volevo offendere la vostra sensibilità, ho solo espresso un mio pensiero, comunque Romeo io vado, se hai voglia di fare colazione con me sai dove trovarmi buona giornata ( esce dalla comune in modo altezzoso )
ROMEO- zia potevi anche risparmiarti di mortificarla, lo sai nel nostro ambiente ci sono tante Consuelo
MATILDE- ed è per questo che sono uscita dal nostro ambiente, come dici tu, un ambiente fatto di apparenze e falsità, comunque scusami mi sono fatta prendere la mano e non ne era il caso. Ero venuta a dirti di sentire il nostro fiscalista, ho ascoltato il TG e non c' erano belle notizie, la borsa sta avendo un calo, forse sarà il caso di vendere qualche azione e aspettare un momento migliore per ricomprarle
ROMEO- stai tranquilla, faccio questa benedetta doccia e lo chiamo subito
MATILDE- va bene, ora vado a fare la spesa ci vediamo più tardi e mi dici che cosa ti ha detto il fiscalista, ciao ( via dalla comune )
ROMEO- e intanto si è fatto mezzogiorno, speriamo che riesca a stare un po’ tranquillo, Maria Add
MARIA ADD- scusate se prima sono entrata, ma non sapevo che c' era quella signorina e vostra zia
ROMEO- non ti preoccupare, non c' è nessun problema, ascolta ora vado a farmi una doccia, chiunque viene digli che non ci sono, tieni questi sono per te ( gli dà dei soldi ) per essere sempre così paziente con me ed efficiente per la casa
MARIA ADD- grazie, ma non dovete, io faccio solo il mio dovere di cameriera
ROMEO- te li meriti, tu non sei solo una cameriera, ma sei la persona più importante di questa casa senza di te sarei perduto ( l' accarezza teneramente il viso ) adesso vado di là a farmi questa tanto attesa doccia
MARIA ADD- ( restando impalata dal gesto lo segue con lo sguardo inebetito fino a quando entra in camera sua ) che brivito aggio sentuto quando mi ha accarizzato, ma allora, forse, noo, ( guardandosi allo speccio ) Addulurà tu pè isso si troppo gnurante e scuncicata nu te lusingà, po’ nteressà e a sturià, comme ha itto a signora contessa e forse cù nu miraculo se potesse accorgere e te. Iamma a faticà che è meglio ( via dalla scena )
MATILDE- ( entra chiamando il nipote ) Romeo, Romeo, dove sei
MARIA ADD- contessa, signora contessa, il signorino sta sotto la doccia si sta lavando e mprufumanno perché ha detto che deve uscire e andaro dai suoi amichi
MATILDE- cara ragazza, allora, si dice profumando e no come tu hai detto, andare dai suoi amici e no andaro dai suoi amichi ok?
MARIA ADD- però, scusate signora contessa, il sig. Romeo è maschio perciò avevo detto andaro
MATILDE- andare è un verbo e si coniuga, non un aggettivo che può essere maschile o femminile è chiaro ora? ( faccia non convinta di M.A. ). Ve be io adesso vado, per cortesia ricorda a mio nipote di quell' imbasciata inerente la borsa ( faccia inebetita di M. A. nell' ascoltare un termine per lei inesistente " inerente " al che la contessa resasi conto ) lascia stare digli solo di non dimenticare l' imbasciata che gli ho fatto perché è importante. io vado ciao Maria Addolorata
MARIA ADD- certo che la contessa veramente sape nù sacco di cose e come spiega bene oggi mi sono imparato pure che i verbi non sono ne maschi ne femmine, ma neutri cose da pazzi
4° SCENA ( Romeo, Maria Add, Ciro, Susetta, Matilde )
ROMEO- ( esce ben vestito ) Maria Add ascolta, io scendo vado a fare una passeggiata sul lungo mare non mi aspettare per pranzo, andrò a fare uno stuzzichino con gli amici e semmai mangerò direttamente stasera a cena, prima di andare a ballare
MARIA ADD- va bene signor Romeo, però non vi dimenticate di quell' ammasciata che vi ha richiesto vostra zia, mi sembrava molto preoccupata, ma è accussì grave quanto calano le borze, e mò ve le dovete vendere tutte quante. E chi se l' è accatta quelle sono tutte ausate
ROMEO- ma che cosa sono usate, e che dobbiamo vendere, che cosa vuoi dire
MARIA ADD- le borze della signora contessa, e poi nata cosa signurì, ma o T.G. quando nà nobile se venne e cose soie o dice pè dinta a televisione, non mi pare nà cosa accussì importante, con tutto il rispetto per la signora contessa
ROMEO- ( ridendo ) no, ma cosa hai capito, non dobbiamo vendere le borse di mia zia, ma le azioni in borsa che abbiamo
MARIA ADD- aahh, ( ridendo facendo finta di aver capito ) scusate, io non sapevo che ci stessero dei gioielli che si chiamavano azioni, noi nel nostro mondo li abbiamo chiammati sempre nielli, vraccialetti, ricchini, ma scusate la curiosità, ma come so fatti chisti tipi di gioielli, oro o argienti
ROMEO- no, no non sono gioielli, ma sono partecipazioni societarie, cioè diventi socio di una azienda comprando parte di essa attraverso queste cose che si chiamano azioni, è più chiaro ora?
MARIA ADD- ( guardandolo a bocca aperta ) veramente, non tanto
ROMEO- va be, lasciamo stare, magari qualche volta ci sediamo e con calma te l' ho spiego, adesso devo andare ci vediamo stasera, ciao ( esce di scena )
MARIA ADD- ( restata sola ) ciao, ciao mio principo, torna pura quanto vuoi, io starò qui ad aspettarti e ti priparerò una bella cenetta commo ti piace a te (inizia le faccende di casa intonando canzoni napoletane quando dopo qualche minuto suona il campanello ) chi sarrà mò, a chest' ora, io tenco o cheffà ( apre la porta si presenta un signore agitato e ben vestito ) scusate chi site a chi volete
CIRO- buon giorno, il conte Romeo c' è, ha aperto la lettera che gli ho spedito, la signora contessa è qui da voi, per favore fate presto chiamateli, ogni minuto che passa la situazione può peggiorare
MARIA ADD- Uhèe, e tirato nù poco e ciato, bloccateve nù poco e coscie e ciuncato coppa a sta seggia ( Ciro si siede ma continua ad essere agitato Maria Add lo guarda poi ) aggio ditto fermo, stop come diciono i francesi, chi sieto, prisintatevi
CIRO- ( resosi conto della situazione ) scusate signorina, sono Ciro , amico della famiglia De Cristofaro; da generazioni la mia famiglia si interessa dei loro affari, prima mio nonno, poi mio padre e ora io
MARIA ADD- belli scustumate, e qund' è che accuminciato a farvi gli affari vostri e lasciato in pace a questa nobile e brava famiglia, ma nun tenite niente a fa, truvateve na fatica e pensate ai fatti vostri, invece e ntrigà inta e fatti de padruni miei, ( alzando la voce con fare minaccioso ) vidi tu che faccia tosta, o va pure cuntann' ngiro che se fa e fatti e ata genta, ne approfittate perché e De Cristofaro so brava persone, ma io no, io se vuio continuate a le dà fastidio ve levo a' capa a coppa a' noce do cuollo e mò iatevenne primma ca piglia a mazza
CIRO- scusate ci deve essere un equivoco, io non mi faccio gli affari di nessuno, vi ripeto sono Ciro Prete e sono qui per….
MARIA ADD- ah ààà e che schifezza, sito pure nu prevete, e magari figlio e nipote di prete e che schifezze, io e prieveti che fanno i figli nun l' aggio mai suppurtato, perciò zi prè è l' urdima vota che te lo dico piglia a via toia a sinò te piglia ca mazza ( minacciandolo con la scopa )
CIRO- ( alzando anche lui la voce ) ma mi volete ascoltare un attimo, posate questa scopa, leggete almeno la lettera e capirete
MARIA ADD- uhè, uhè, titò, addò vai co ciuccio, aggio capito, tu aspietti ca io mi distraio con la lettera accussì, mi zompate addosso, ma allora sito un prevete maniaco
CIRO- ( esasperato ) ma non sono un prete, sono un ragioniere, il ragioniere Ciro Prete, consulente fiscale e agente di borsa della famiglia De Cristofaro, e adesso per piacere aprite quella lettera e capirete la gravità della cosa
MARIA ADD- allora non siete un prete maniaco, però mi voleto fare arapire per forza quella lettera, che significa che è una lettera cù nà bomba a into, allora sito nu terrorista come diciono alla televisione, e tenite na bomba ncuollo, perciò stavate accussì agitato, spugliatevi e fatemi controllare, muoviti ( continuando a minacciarlo con la scopa )
CIRO- ma quale terrorista, signorina, vi prego rintracciate il conte o la contessa sua zia, si tratta di vita o di morte
MARIA ADD- di vita o di morte, ma allora sito proprio nu delinquente ferocie, ( urlando ) Susetta, signora Susetta, correte venite subito qui è urgente
SUSETTA ( arrivando di corsa anch’ essa con una scopa in mano e guardando la scena ) uh, mamma mia bella che sta succedendo chi è chisto, Maria Add. Che ti voleva fare
MARIA ADD- sig. Susè, è un prete terrorista che si fa e fatti e l' ato e chi sa che ato, la lettera che stamattina ci avete portato è una bomba, e forse nà bomba a tene pure ncuollo, che amma fa, chiammammo a polizia o e pumpieri
SUSETTA- chiammamoli a tutte e duio, però primma lo dobbiamo fare spogliare, si chisto tene na bomba ncuollo ca murimmo tutti quanti, crolla pure o palazzo
MARIA ADD- io perciò vi ho chiamato, per farmi aiutare, io sola come facevo a lo controllà e a lo fa spuglià contemporaneamente
SUSETTA- ci penso io, mani in alto, giratevi faccia al muro e allargate le gambe
CIRO- ma che volete, che state facendo, ma che dè na perquisizione, ma facitomi il piacere
SUSETTA- ( minacciandolo con la mazza della scopa ) ho detto mani in alto e faccia al muro o chesta mazza te fa tanto male, muovetevi
MATILDE- ma cosa sono queste urla, cosa sta succedendo qui, Maria Add, sig Susetta, ma….
MARIA ADD- ( ponendosi davanti a Matilde ) non ti permettere di toccare la contessa, non vi preoccupate signora contessa, lo abbiamo immobilizzato, non vi può fare del male
CIRO- signora contessa, per piacere dite a queste due pazze scatenate che non sono pericoloso, ma un amico di famiglia
MATILDE- lasciatelo stare, ci deve essere stato un equivoco, il sig. Ciro Prete è il nostro ragioniere, state tranquille, grazie sig. Susetta, ma non è il caso di minacciarlo, è innocuo e tu Maria Add preparaci un aperitivo e posa questa scopa, non è il caso
SUSETTA- va be allora me ne vado, scusate signò, ma Maria Add era accussì appaurata che ha fatto appaurare pure a me stessa, ma allora la lettera adesso l' arapite, nun ci sta nisciuna bomba into
MATILDE- non si preoccupi sig Susetta, è tutto passato, ma la lettera l' apriremo tra un po’, arrivederci ( via Susetta )
MARIA ADD- scusate pure a me, ma mi sono veramente appaurata ma o' parrucchiano steve accusì agitato che ha fatto agità pure a me e ho capito una cosa sbagliata
CIRO- stia tranquilla signorina la faccenda è gia dimenticata, però una cosa le devo dire, io non songo nù preveto
MATILDE- Prete è il suo cognome, è chiaro adesso? Ora per cortesia lasciaci soli e vacci a preparare ciò che ti ho chiesto
MARIA ADD- subito signora, ho capito vado subito ( esce a dx )
5° SCENA ( Maria Add., Ciro, Matilde )
MATILDE- prego sig. Prete accomodatevi e ditemi tutto
CIRO- signora contessa la cosa è più grave di quanto possiamo immaginare, il crollo della borsa ha causato ai vostri fondi una perdita pari a circa 1000000 di euro, è il totale fallimento, in pratica non avete più un soldo e il palazzo di questo passo sarà presto pignorato
MATILDE- ( accasciandosi sul divano) e, e ora come si fa, mi sento male ( sviene )
CIRO- ( chiamando M.A. )signorina, signorina, venite fate presto, fate presto
MARIA ADD. - che succede, che succede, mammma mia bella, contè, contè ( scagliandosi contro Ciro ) che l' avit' fatto disgraziato, l' ata acciso terrorista, ma mò ve facci vedè io
CIRO- ( indietreggiando spaventato ) no, ferma ma che avete capito la signora è solo svenuta per la brutta notizia, state calma
MATILDE- ( rinvenendo ) fermati, fermati Maria Addolorata, lui non ne ha colpa, è solo una disgrazia fai una cosa per cortesia preparami una camomilla, vai, vai cara non preoccuparti sto bene
MARIA ADD.- va bene io vado, ma voi state attento che vi tengo d' occhio, ( da parte ) signò se è qualcosa voi chiamatemi che io vengo armata di scopa e matterello
MATILDE- stai tranquilla il ragioniere è una brava persona, vai, vai
CIRO- signora cara scusate se ve lo dico, ma questa non è una cameriera, ma nù cane e presa
MATILDE- non temete, è una bravissima ragazza e ci è molto affezionata. Ma torniamo al nostro problema, non c' è nessuna speranza che la borsa possa avere un rialzo e sperare almeno di recuperare una parte del capitale investito
CIRO- guardi signora in tutta onestà, al momento non ci sono i presupposti per un recupero delle borse nel mondo
MATILDE- allora conviene vendere, almeno per recuperare ciò che è rimasto e con il ricavato pagare almeno le tasse e qualche debito, così da evitare almeno il pignoramento del palazzo
CIRO- credo sia l' unica soluzione, mi dispiace signora di più non posso fare
MATILDE- si, si certo capisco, adesso appena rintraccio mio nipote vi richiamiamo e vi diamo disposizione per la vendita dei titoli. Un' ultima cosa a quanto ammonterebbero le spese
CIRO- a circa 160000 euro tra tasse e scadenze bancarie e purtroppo non dilazionabili
MATILDE- 160000 euro e dove li prendiamo, mio Signore aiutaci ( si siede disperata )
CIRO- bèh, signora contessa, io andrei, aspetto una vostra telefonata, con permesso
MATILDE- si, si certo a risentirci
6 SCENA ( M. ADD. MATILDE )
MARIA ADD- ecco la camomilla, signora contessa come vi sentite, ma è così grave la notizia che avete ricevuto, posso fare qualcosa per aiutarvi se ne andato il terrorista
MATILDE- si è andato via, ma non è un terrorista è solo il nostro ragioniere, grazie sei molto cara, ma per cortesia rintraccia mio nipote ho bisogno di parlare con lui
urgentemente, chiamalo sul cellulare e digli di tornare subito a casa
MARIA ADD- subito sarà fatta signora, ma per piacere arripigliatevi un poco mi facito mettere appura ata fatto na faccia troppo bianchissima
MATILDE- si dice troppo bianca o bianchissima mia cara, fa una cosa dai a me il telefono chiamo io Romeo. ( prende il telefono che M.A gli porge ) pronto Romeo, devi tornare subito a casa è la fine Romeo, è successo una cosa grave, fai presto
MARIA ADD- signora contessa so che non sono fatti miei, ma se ho capito bene qualcosa di grave è successo che vi ha fatto perdere tutti i soldi e da ricchi siete addivintati pezzenti
MATILDE- gia è proprio così cara la mia Maria Addolorata non abbiamo nemmeno i soldi per pagarti questo mese, perciò se vuoi andartene lo puoi fare ti capisco
MARIA ADD- ma che dite signora e vi lascio in questo stato, vuol dire che mi pagherete quando avrete i soldi e se vi fa piacere, resto, anche perché io sono sola al mondo, mia madre mi ha abbandonata quando sono nata, mio padre non so neanche chi è e sono stata allevata in un orfanotrofio e poi sono venuta qui, voi siete la mia famiglia
MATILDE- sei proprio una brava ragazza, beato l' uomo che ti avrà in moglie
MARIA ADD- grazie signora mia, ma chi volete che si disinteressa di una zochi.., zotti…, e na povera serva comma a me
MATILDE- bèh, un po’ zotica lo sei, ma non per colpa tua, nessuno ti ha insegnato ad essere diversa da come sei, ma vedrai che nonostante tutto ciò che sta succedendoci io troverò il tempo di mantenere la mia promessa ( l' accarezza sul capo con affetto materno )
ROMEO- ( entrando con passo frettoloso e agitato ) zia, zia cosa è successo, qualcosa non và, non stai bene
MATILDE- no, non si tratta di me, io sto bene
ROMEO- bèh, meno male, ma allora cosa è successo di così grave
MATILDE- siamo rovinati, c' è stato il crollo della borsa e non abbiamo più un centesimo, anzi abbiamo un debito di 160.000 euro e non sappiamo come pagarlo, tu non lavori e la mia pensione di insegnante è stata bloccata dalla banca, dato che il nostro conto è ormai in rosso cupo
ROMEO- ( crollando su una poltrona ) non è possibile, io, io, io non so cosa fare, vendiamo la casa, magari paghiamo i debiti
MATILDE- secondo il ragioniere non riusciamo a venderlo, data la situazione, la banca crede che lo abbia già ipotecato
ROMEO- allora vendiamolo alla banca, ma credo lo faccia da sola mettendolo all’ asta e sarà ovviamente sottovalutato e non risolveremo la situazione
MATILDE- ma forse è l’ unica, poi prenderemo una piccola casa in affitto, io potrei dare lezioni private e tu dovrai trovare lavoro, d’ altra parte sei laureato in medicina potrai sempre appoggiarti ad uno studio di un amico medico
ROMEO- si zia, credo sia l’ unica soluzione, però ho tanti amici ricchi, a qualcuno ho regalato anche dei soldi quando erano in difficoltà, vorrei provare a chiamare qualcuno, magari con il loro aiuto possiamo evitare di vendere la casa all’ asta, ma in modo normale, fammi fare qualche telefonata poi magari dopo decidiamo
MATILDE- va bene tesoro fai come ritieni più opportuno ( Romeo prende il telefono e va in camera sua) ( a M. A. che era rimasta zitta ad ascoltare ) speriamo bene che la situazione non peggiori più di tanto, mio nipote nonostante l’ età è convinto che troverà aiuto tra i suoi amici, è proprio un ingenuo.
MARIA A.- perché signora Matilde voi dite che nessuno lo aiuterà, se capitasso ad un amico io facessi l’ impossibilo per dargli una mano
MATILDE- vedi mia cara, tu sei buona, genuina, ma in quel ambiente persone come te non ci sono, se sei alla loro altezza e hai i soldi sei un amico altrimenti neanche ti salutano. Allora, si dice se capitasse ad un amico io farei l’ impossibile per aiutarlo, come vedi non ho dimenticato la promessa che ti ho fatto, anzi adesso ti regalo due libri che ti aiuteranno più velocemente a migliorarti, ( apre un cassetto di un mobiletto che sarà sulla scena e prende due libri ) ecco prendi questi, uno è la grammatica italiana di base, l’ altro è di dizione, poi vieni qui ( gli scioglie i capelli e dalla sua borsa gli da un bigliettino ) dopo vai a questo indirizzo, è il mio parrucchiere, un amico, digli che ti mando io e affidati a lui seguendo ogni suo consiglio
MARIA A.- grazie signora contessa, la Madonna vi deve dare tanta ciorta perché siete la persona più brava della terra
MATILDE- si dice fortuna e non ciorta, e lo faccio veramente volentieri figlia mia ( l’ abbraccia teneramente come una madre )
ROMEO- ( rientrando dalla sua camera ) zia ho fatto qualche telefonata agli amici più intimi, vedrai sicuramente ci daranno una mano, stanno venendo qui sai sono cose che preferisco non dire telefonicamente gli ho solo detto che avevo bisogno di loro urgentemente, per piacere Maria A. prepara qualche stuzzichino e degli aperitivi che offriremo ai miei amici quando arriveranno
MARIA A.- subito signor Romeo, e speriamo che la fortuna vi assista, permesso( via in cucina )
ROMEO- ( con aria meravigliata ) quella ragazza è incredibile zia, non risponde mai in maniera sgarbata, sempre gentile, peccato che è così trascurata, zotica, se avesse avuto i giusti insegnamenti sono sicuro che sarebbe stata una donna da capogiro
MATILDE- hai ragione nipote mio è una ragazza molto intelligente e perspicace, con l’ insegnamento giusto e il suo cuore sarebbe stata una nobildonna di grande valore e come dici tu avrebbe fatto impazzire tanti uomini
( MENTRE CHIACCHIERANO SUONA IL CAMPANELLO )
7 SCENA ( MATIDE, ROMEO, CONSUELO, ROBERTO, MARIA A., AGATA )
ROMEO- saranno loro zia se non ti dispiace preferirei chiederglielo io direttamente
MATILDE- sono perfettamente d’ accordo, vi lascio soli vado di sopra
( M. A. va ad aprire ) prego accomodatevi ( entrano un ragazzo e due ragazze dall’ aria distinta e ben vestiti )
ROMEO- ciao ragazzi grazie di essere venuti, ma prego accomodatevi Maria A.
Portaci qualcosa da bere e qualche pasticcino per cortesia.
MARIA A. – subito signor Romeo, gradite qualcosa di dolce o di salato
ROMEO- data l’ ora credo sia più indicato del salato
MARIA A. va bene, vado subito
CONSUELO- Romeo, è impressionante, ma alla zotica gli hai iniettato una siringa di dizione
ROMEO- sorprendente vero? Ti avevo detto che ha tante qualità. Ragazzi vi presento mia zia Matilde
MATILDE- piacere ragazzi, sono Matilde la zia di Romeo ( presentazioni formali ) salve signorina Consuelo come va, mi volevo scusare per il modo sgarbato con cui le ho risposto stamattina, la prego di perdonare una povera vecchia come me
CONSUELO- è già tutto dimenticato signora contessa, una giornata storta può capitare a chiunque
MATILDE- bèh col vostro permesso io mi ritiro nel mio appartamento, mi sentirei fuori luogo tra tutti questi giovani, con permesso ( via dalla comune )
ROBERTO- allora Romeo dicci cosa è successo, ci hai fatto correre tutti qui dicendo che avevi bisogno di aiuto cosa ti preoccupa, in che cosa possiamo aiutarti
AGATA- tesoro ti vedo pallido, nervoso, ma cosa hai, rilassati ormai ci sono i tuoi amici qui, qualunque sia il problema l’ affronteremo insieme
CONSUELO- certo, come abbiamo sempre fatto, qualunque sia il problema ti aiuteremo, i veri amici si vedono nei momenti di difficoltà
ROMEO- grazie, grazie amici miei, sapevo di poter contare su di voi, ma non vorrei approfittare della vostra amicizia, quasi mi vergogno a dirlo di ciò che mi è successo
ROBERTO- dicci la verità ( abbassando la voce ) hai messo incinta la cameriera, ho visto che aveva delle belle forme
AGATA- ( quasi rimproverando Roberto ) Roberto non fare la stupido, Romeo non farebbe mai una cosa del genere
ROBERTO- ( ironizzando ) perché ha cambiato gusti e da quando, senti Romeo amico mio se è cosi da oggi cammina sempre davanti a me non vorrei ti venissero voglie particolari
CONSUELO- e smettila Roberto, se Romeo ci ha chiamati sarà sicuramente per un altro motivo, quelle non sono donne che affascinano il nostro amico ( rivolgendosi a Romeo ) non è vero orsacchiotto mio, vuoi che ti faccia un bel massaggio come solo io so fare?
ROMEO- no, grazie tesoro, ma non è con un massaggio che risolverei il problema che vi voglio esporre, è molto più grave
AGATA- Romeo e allora dillo quale è questo problema non farci stare sulle spine, ci stai seriamente facendo preoccupare
ROBERTO- certo amico mio, bando agli scherzi dicci cosa ti affligge, lo sai io e te siamo come due fratelli, parla liberamente, come possiamo esserti utili
MARIA A.- ( entra con vassoio con aperitivi e salatini ) prego signori l’ aperitivo spero sia di vostro gradimento, signor Romeo se avete bisogno di altro mi chiamate
( via a dx )
ROMEO- prego amici servitevi pure
CONSUELO- allora Romeo siediti qui vicino a me e dicci caro perché ci hai chiamati e cosa ti angoscia.
ROMEO- si credo sia arrivato il momento, senza che ci giriamo più attorno, ragazzi come saprete c’ è stato il crollo della borsa e noi avevamo parecchi titoli in borsa, bèh abbiamo perso un bel po’ di soldi e credo che per il momento io non potrò più fare la vita agiata che prima facevo, mi dovrò trovare un lavoro e non potrò per un periodo sperperare più tanti soldi, insomma non potrò essere più alla vostra altezza per cui se non usciremo più insieme io capirò
ROBERTO- ma cosa dici, noi siamo amici veri, vuol dire che usciremo quando ti sarà possibile e ci limiteremo nelle spese futili
CONSUELO- certamente Romeo, sono d’ accordo con Roberto, vuol dire che andremo in motoscafo più raramente, a sciare solo una volta l’ anno e la sera se sarai stanco per il lavoro che svolgerai non usciremo, ci vedremo solo il fine settimana
AGATA- quando sei sciocco Romeo, e questo era il problema grave che tanto ti preoccupava, ma è un problema di secondo livello, non ti devi dispiacere
ROMEO- purtroppo non è solo questo il problema il fatto è che è rimasta qualche spesa da pagare, insomma ragazzi, mi vergogno a dirlo, ma io avrei bisogno di un prestito
ROBERTO- allora sei proprio nei guai, comunque quando c’ è stato bisogno tu non ti sei mai tirato indietro per cui credo che siano tutti come me disposti ad aiutarti
CONSUELO sicuramente Romeo anche di questo non ti devi preoccupare, e credo di parlare anche a nome di Agata
AGATA- certamente, se si tratta di soldi ti possiamo sicuramente anticipare una somma che con calma ci restituirai, a quanto ammonta il debito
( nel frattempo entra M. A. per ripulire e non può fare a meno di ascoltare )
ROMEO- bèh in borsa abbiamo perso circa 1000000 di euro, praticamente tutto quello che avevamo in più hanno già ipotecato la casa di campagna, qualche altra rendita che avevamo e parte del palazzo ci è rimasta solo la casa di mia zia e questa
Dove vivo e le spese da pagare ammontano a 160000 euro.
ROBERTO- 160000 euro! Sono una bella cifra che diviso tre che siamo noi sarebbero più di 50000 euro a testa bèh per questa cifra devo chiedere il permesso ai miei e non so se saranno disponibili anche perché non c’ è garanzia che tu li possa restituire amico mio cerca di capire
AGATA- anche per me è lo stesso problema sai 50000 euro non sono briciole e io di mio non ho proprio niente come voi tutti sapete. I soldi sono del papi, io cosa gli racconto, perché mi servono 50000 euro?
CONSUELO- senti per la mia parte posso fare un tentativo, fammi chiamare papà, dov’ è il telefono ( si avvicina al telefono per chiamare il padre ) Romeo vado in camera tua a telefonare vengo subito
MARIA A. signor Romeo scusate se vi disturbo, volevo chiedervi se gradite qualche altra cosa voi o i vostri “ amici “ ( con tono quasi schifata )
ROMEO- no, grazie anzi per piacere fammi una camomilla
MARIA A. subito signore
CONSUELO- ( rientrando dalla camere di Romeo ) Romeo papà dice che non c’ è problema, ma vista la situazione gli dovresti firmare una cambiale scegliendo tu la scadenza
ROMEO- vedi Consuelo io non sono in grado di stabilire una scadenza, non so quando potrei ripagare tuo padre, comunque non fa nulla ragazzi grazie lo stesso vuol dire che saremo costretti a vendere le due case sperando di non farlo sottocosto e pagare le spese, adesso scusatemi, ma preferirei restare solo
CONSUELO- mi dispiace tesoro, ma non posso fare di più ciao ( via con gli altri )
ROMEO- ( rimasto solo si accascia sul divano con le mani in viso ) gli amici che bella schifezza, neanche uno è stato disposto ad aiutarmi che schifo, ha ragione la zia è un mondo fatto di futilità e interesse, ma quando si tratta di sperare nell’ aiuto di qualcuno resti solo
( bussano alla porta Marìa Addolorata corre ad aprire entra Matilde )
MATILDE- ( vede il nipote sul divano gli si avvicina e siede accanto ) Romeo dalla tua espressione capisco che non c’ è nessuno che vuole aiutarci ( entra M. A. con la camomilla ) si sono tirati tutti indietro, a dire il vero me lo aspettavo, caro nipote, tu sei un bravo figliolo e credevi che i tuoi amici fossero come te, ma non è cosi, comunque non dobbiamo disperare troveremo una soluzione al problema, cominceremo a vendere una delle due case ancora non ipotecate e con il ricavato pagheremo le spese, prima che gli interessi ci distruggano e poi cercheremo un lavoro per te, io nel frattempo farò lezioni private
ROMEO- sono mortificato zia, non ti ho mai dato ascolto ed ora ci ritroviamo senza soldi con 160000 euro da pagare ed io sono anche senza lavoro, certo venderemo la casa per pagare, ma non è che la vendiamo dall’ oggi al domani, ci vorrà del tempo e intanto gli interessi aumenteranno e i 160000 euro diventeranno sempre di più. Almeno trovassimo chi ci potrebbe prestare questa cifra
MARIA A.- ( che come prima era rimasta ad ascoltare riordinando la camera ) ve li do io
MATILDE E ROMEO- tu
MATILDE- tesoro mio, ma sono un sacco di soldi, io non so se ti rendi conto
ROMEO- M. A. chi te li darebbe tutti questi soldi, che io sappia hai sempre lavorato qui e non hai parenti che avrebbero potuto donarti una tale cifra
MARIA A.- vedete signor Romeo, signora contessa dello stipendio che voi in questi anni mi avete dato, più le tante regalie io ho speso ben poco perché non sono mai asciuta ne fatto spese esagerate e ho stipato tutto e sono parecchi soldi che io vi do volentieri perché come già vi ho detto io sono sola al mondo le persone che voglio bene siete voi, però mi dovete aiutare a diventare più ista.. istri… insomma mi dovete imparare ancora tante cose
MATILDE- ( commossa si avvicina ) M. A. tu non hai nulla da imparare, noi possiamo insegnarti solo come parlare meglio, ma di come amare e farsi voler bene sei tu che lo devi insegnare a noi ( l’ abbraccia teneramente )
ROMEO- io non so cosa dire, M. A. mi hai sconvolto e non so proprio cosa fare per ringraziarti, dimmelo e farò qualunque cosa
MARIA A.- bèh, qualche cosa la potete fare per me
ROMEO- dimmi cosa e io la farò
MARIA A.- prima di tutto toglietevi quella tristezza da sopra alla faccia che quando sorridete siete più bello, poi vi prendete i soldi che vi do e pagate le spese vostre e alla fine fate il lavoro che sapete fare il dottore
ROMEO- per le prime due cose non c’ è problema, a patto che i soldi li consideriamo solo un prestito che ti ridarò appena possibile, ma per la terza non saprei come fare
MATILDE- si può provare a chiamare qualche amico e vedere se ti può inserire su uno studio medico, su qualche clinica
MARIA A.- scusate se mi permetto, ma credo che i vostri amici se sono come quelli che sono venuti qua prima sono proprio una schifezza e dei fetusi, invece io pensavo, perché non fate lo studio qua in questa casa, è bella grande c’ è lo spazio e io oltre che da cameriera vi posso fare pure da nfermera so fare le serenghe, so misurare la pressione, so fare le medicazione tutte cose che mi hanno imparato nel surraglio dove sono stata
MATILDE- è una ottima idea Romeo certo si dovrebbe fare qualche cambiamento alla stanza, prendere una scrivania, magari se è possibile un lettino per visitare un ammalato o un divano dove ascoltarli e non dovrebbe mancare un poco di pubblicità
ROMEO- ( entusiasmandosi della situazione ) bèh una scrivania c’ è, è di la nello studio di papà, il lettino è nel box che abbiamo giù, come divano potremo utilizzare questo ci vorrebbe solo un poco di pubblicità, però M A sarà mia socia al 50%
MARIA A. non vi preoccupate, mentre voi preparate la stanza alla pubblicità ci penso io e mi fa piacere essere vostra socia
MATILDE- e come fai per la pubblicità metti un annuncio sul giornale
MARIA A.- no, non ci sta bisogno scendo giù in portineria e lo dico alla portiera, la signora Susetta
ROMEO- ha ragione M. A., la signora Susetta come pubblicità è più potente della televisione in pochi giorni lo saprà tutto il quartiere
MATILDE- bene ragazzi miei allora mettiamoci al lavoro e trasformiamo questa casa in uno studio medico e grazie M. A della tua bontà
MARIA A.- di niente figuratevi io se potessi farei di più, ma chi è ricco fa chello che vò, ma chi è pezzente fa chello che po’
( a sipario aperto gli attori iniziano a cambiare la scena dicendo frasi inerenti al momento a ruota libera fino al calo della tela )
2° ATTO
1° SCENA
ROMEO: è passato un mese e ho fatto giusto qualche visita per non morire di fame, di questo passo non mi resta altro da fare che suicidarmi così almeno l’ assicurazione paga mia zia che può pagare i debiti e restituire i soldi a M A ( avvicinandosi allo specchio e parlando a se stesso ) eccolo qua Romeo, il dottor Romeo una nullità, un uomo che ha vissuto per anni senza saper costruire nulla, ma che ti pensavi che il mondo a un tuo cenno si metteva ai tuoi piedi, che alla prima difficoltà, solo perché sei stato buono con gli altri, gli altri sarebbero stati buoni con te, ma addò camp’ , fess, scemo e mi trovi buono si no t’ avessa chiammà strunz
CARLINO : ( che è entrato ascoltando le ultime parole di Romeo ) e voi come lo sapete
ROMEO: che cosa
CARLINO: che so’ strunz, doi so e cose o siete un grande medico o cunuscit a muglierema, che mò dice sempre, anzi accussi mi saluta a matina quando se sceta, buongiorno strunz, ma io non c’ è la faccio più io l’ accide, l’ accide dottò aiutatemi per piacere altrimenti io commetto una pazzia, a faccio fore a chella grandissima femmina, addà ringrazia che è a mamma dè figli miei, altrimenti a quest’ ora, stesse già 2 metri sotto terra, ( inginocchiandosi davanti a Romeo ) vi prego chi vi parla è un uomo esausto, stanco ( rialzandosi di scatto e iniziando ad avere svariati tic ) esaurito, disperato ( prendendo per il petto Romeo e iniziandolo a scuoterlo con forza e con voce minacciosa ) dottore voi mi dovete aiutare sennò accido pure a vuio e ve metto a fianco o tauto e muglierema, ( scoppiando in lacrime ) vi prego, vi prego fate qualcosa aiutatemi ( si accascia sul divano cominciando ad aumentare i propri tic )
ROMEO: ( urlando contro costui ) basta, basta, ma chi sito che volete da me, non ho capito una parola, ( calmandosi ) spiegatevi meglio chi è stu strunz
CARLINO : ( scoppiando in lacrime ) io, io, sono io, sono io aiutatemi dottore vi prego
ROMEO: e bèh non saprei proprio come aiutarvi, ci posso provare, ma ci vorrebbe uno specialista, uno psicologo, comunque cominciate a sedervi qui e raccontatemi tutto, però calmatevi vedrete che in qualche modo riuscirò ad aiutarvi. Come vi chiamate
CARLINO: Carlo Carlini, ma mi hanno sempre chiamato Carlino così facevo Carlino Carlini ( risata da ebete e tic ) sono nato quarant’ anni fa in casa da mia madre dopo che si è sposata con mio padre
ROMEO: embè questo mi sembra ovvio, tutti nascono dalla mamma dopo che si è sposata col padre
CARLINO: veramente, scusate se mi permetto,ma non è sempre così, oggi molto spesso i bambini nascono da un uomo e una donna che non sono ancora sposati, poi l’ uomo se ne va la donna si dispera e il bambino rimane miezo a via
ROMEO: bèh su questo vi devo dare ragione, dunque scusate, ma vi devo fare qualche altra domanda personale per la compilazione della scheda, mi avete detto che siete nato in casa e in che luogo
CARLINO: in campagna
ROMEO: forse sono stato poco chiaro, io dicevo in che luogo, dove stava questa campagna
CARLINO: ah! non avevo capito, stava a fianco alla campagna di mia zia Concetta
ROMEO: ah! Ho capito ( ironizzando ) si vede che le due campagne erano confinanti, lasciamo stare i dati personali e parliamo del vostro problema che da quando ho capito si tratta di esaurimento nervoso tendente alla depressione
CARLINO: non lo so, perciò sto qui, ma se lo dite voi che siete dottore sarà così, ma è grave, mi devo ricoverare, perché io ho paura degli ospedali, oggi sugli ospedali la gente va pè sta bbona e esce accisa, dottò io me caco sotto e murì
ROMEO: no, non vi preoccupate adesso vi prescrivo un antidepressivo e starete meglio, però mi raccomando all’ antidepressivo aggiungeteci una buona dose di calma e cercate di andare d’ accordo con vostra moglie è quella la cura vera, la tranquillità familiare, se c’ è quella si supera ogni tipo di difficoltà e questo è un consiglio che mi sento di darvi per esperienza personale
CARLINO: grazie dottore, ascolterò il vostro consiglio, io sto così male anche perché vorrei dare di più alla mia famiglia, ma non ci riesco, oggi la vita si è fatta difficile, i soldi non bastano mai si deve stare attenti a non sperperare quello che si ha perché da un momento all’ altro può arrivare un momento di difficoltà e ti ritrovi in condizioni così difficili che ti senti disperato, cerchi aiuto negli amici, ma spesso sono i primi a girarti le spalle, è questo che dirò a mia moglie, lei capirà, grazie dottore parlare con voi mi ha fatto bene, quanto vi devo dare per la visita
ROMEO: ( che era rimasto attento e stupito nell’ ascoltare il paziente ) niente
CARLINO: niente, ma come niente dottore
ROMEO: niente, non vi preoccupate d’ altra parte io non ho fatto altro che ascoltarvi e prescrivervi un antidepressivo, andate a casa e abbracciate vostra moglie e i vostri figli starete bene
CARLINO: grazie dottore, l’ aveva detto che eravate bravo e un signore
ROMEO: prego, ma chi l’ aveva detto
CARLINO: ( senza rispondere e frettolosamente ) grazie, grazie vi auguro tanta fortuna arrivederci ( via di corsa )
ROMEO: Carlini, Carlini cheste so cose e pazz, ma intanto aveva ragione, ad un certo punto isso pareva o’ miereco e io o’ malato. Bèh come primo cliente della mattina non c’ è male, una persone esaurita, quasi depressa e senza un euro che non ho neanche avuto il coraggio di farmi pagare, però m’ ha fatto capire quanto sono fortunato ad avere delle persone che mi vogliono bene, a proposito chi sarà la persona a cui si riferiva il Carlini, chi può essere ( si siede pensieroso )
2° SCENA
MATILDE: permesso, Romeo ciao come va
ROMEO: zietta, ciao io sto bene e tu come stai, nello stesso palazzo e non ci vediamo più come prima
MATILDE: sai Romeo, non vorrei disturbare il tuo lavoro con le chiacchiere di una vecchia
ROMEO: tu disturbare, ma che dici lo sai che sei la persona più importante della mia vita, zia tu sei la mia famiglia, tu come chi mi ha aiutato tanto, Maria Addolorata per esempio, a proposito come sta, è da quando ho aperto lo studio che non la vedo d’ altra parte è grazie a lei se non sono ancora affondato dove stà
MATILDE: sta bene, sta studiando sai, ha detto che vuole capire quello che ci è successo, perché da ricchi siamo diventati poveri, vuole sapere che cosa è successo nella borsa a Milano, come dice lei ( insieme ridono pensando a M.A.)
ROMEO: che ragazza dolce e affettuosa, mi manca quella sua esuberanza, quella sua dimostrazione continua di affetto disinteressato, ti dico la verità se non fosse così zotica molti uomini cadrebbero ai suoi piedi
MATILDE: anche tu Romeo?
ROMEO: che centro io, parlo in generale, io l’ ho sempre vista sotto un’ ottica diversa, non ho mai pensato a M. A. come, come …
MATILDE: come, Romeo, come cosa
ROMEO: e dai zia hai capito adesso non mi mettere in imbarazzo, piuttosto hai notizie dal ragioniere c’ è qualche novità
MATILDE: l’ ho incontrato per caso e mi ha detto che sarebbe passato in mattinata da noi perché doveva farti una proposta interessante che potrebbe risolvere i nostri problemi, ma dato che io devo andare a lezione dai ragazzi, ti volevo chiedere di riceverlo da solo e valutare attentamente quello che ti dice, adesso scusami, ma devo proprio andare semmai quando torno passo da te e mi racconti, ciao
ROMEO: ciao, zia se sono buone notizie ti aspetto con una bottiglia di spumante, a proposito zia conosci un certo Carlini, è venuto poco fa dicendo che l’ aveva mandato non so chi
MATILDE: Carlini, veramente non l’ ho mai sentito nominare, comunque adesso scusami, ma devo proprio andare
ROMEO: certo, capisco, va bene semmai ci vediamo dopo ( accompagna la zia alla porta poi si siede alla scrivania ) bah chi gli avrà dato il mio nome, M. A. chi sa che starà facendo, sarei curioso di assistere ad una sua lezione, che persona eccezionale, con un cuore grande quanto una casa, avesse avuto più fortuna nella vita a quest’ ora …, chi sa forse ….. ma che vai a pensare Romeo, piuttosto vediamo se trovo il numero di telefono del ragioniere nel caso ci fossero buone notizie ( prende un agenda telefonica e comincia a sfogliarla )
GENNARINIELLO: ( entra in sordina con) dottor Romeo siete voi
ROMEO: si mi dica, ma perche camminate in sordina e parlate a bassa voce
GENNARINIELLO: per non farmi sentire, lei non vuole che io parli con voi
ROMEO: lei chi mi scusi.
GENNARINIELLO: la mia compagna sono qui per lei, è sempre triste non so cosa fare per rallegrarla
ROMEO: capisco signor,ma allora dovevate portare la vostra compagna
GENNARINIELLO- infatti, ma si vergogna degli estranei ed è molto timida ed è rimasta lì fuori si vergogna di entrare e farsi visitare
ROMEO- capisco, va bene ditemi come vi chiamate così apriamo la scheda a nome vostro in modo che se devo prescrivervi un farmaco lo farò a nome vostro, allora qual’ è il vostro nome
GENNARINIELLO: Gennaro, Gennaro Carlini, ma mi chiamano Gennariniello è più simpatico ( risata da ebete come il precedente cliente )
ROMEO: Carlini, ma avete un parente che si chiama Carlino
GENNARINIELLO: si, è mio cugino carnale è nato nella campagna a fianco alla mia
ROMEO: ho capito, voi siete il figlio della sorella della mamma di Carlino,la signora Concetta, infatti vi somigliate tenete anche la stessa risata, ma vanno fatto con lo stesso stampo
GENNARINIELLO: ( stessa risata di prima con tic simili ) si, si anche perché pure i nostri padri erano fratelli, allora mi aiuterete
ROMEO: farò il possibile non vi preoccupate, ( tra se ) speriamo che mò l’ hanno ittato stu stampo. Dunque ditemi dove abitate
GENNARINIELLO: a casa di mammà con le mie sorelle
ROMEO: ah vivete ancora con la signora Concetta capisco, e quante sorelle avete
GENNARINIELLO: due, una più grande e una più piccola e sono nate lo stesso giorno
ROMEO: questo credo sia impossibile, se sono gemelle sono uguali
GENNARINIELLO: no, no Teresa pesa 120 Kg e Cenzina 45 come vedete una è più grande e una più piccola
ROMEO: lei intende dire che sono diverse fisicamente ho capito andiamo avanti, con quante sorelle vivete in casa
GENNARINIELLO- tre
ROMEO: come tre, ma se avete due sorelle come fate a vivere con tre
GENNARINIELLO: due sorelle mie e a sora e mammà
ROMEO: che centra, la terza non è vostra sorella, ma vostra zia, va bèh lasciamo stare tanto se lo stampo è chillo perdimmo solo tiempo, dunque dicevate che siete qui non per voi, ma per la vostra compagna, che disturbi accusa psichici, neurologici depressivi, fisici o cos’ altro
GENNARINIELLO: non l’ ho capito bene sono giorni che non mi parla, si è chiusa in se stessa, è triste, silenziosa, dottò non è che pensa a un altro, forse non mi vuole più bene
ROMEO: se così fosse non vi posso aiutare dovreste andare in un consultorio per coppie in crisi,ma perché dite questo la vedete distante da voi
GENNARINIELLO: no, non è possibile questo, perché io da lontano non vedo
ROMEO: da lontano e che ci azzecca, io dicevo lontano nel senso affettivo lasciamo stare signor Carlini, qualunque cosa abbia adesso vi prescrivo delle medicine che la tireranno un po’ su, degli energetici che comunque fanno bene
GENNARINIELLO: ma costano assai dottò queste medicine, sapete io con me ho portato pochi soldi, anzi quasi niente e
ROMEO: no, non vi preoccupate non costano molto e semmai per il momento ve le do io, ( apre un armadietto ) ecco qua prendete
GENNARINIELLO: grazie, grazie assai che dite dottò vedo se la posso convincere ad entrare magari le guardate anche un poco gli occhi, mi sembrano troppo arrossati
ROMEO: se vi fa piacere e la riuscite a convincere andate a chiamarla
GENNARINIELLO- vado subito ( si ferma sulla comune e parla al di là di essa ) Genoveffa tesoro vieni, entra, il dottore è una bravissima persona non ti vergognare
( attimo di pausa come se stesse ascoltando una risposta ) dottò ha detto che entra, però vorrebbe che vi girasse in modo da evitare l’ impatto immediato
ROMEO- l’ impatto immediato, ma che state dicendo, per cortesia facciamo presto che mi state facendo perdere troppo tempo
GENNARINIELLO- dottò non vi arrabbiatem ci dovete capire noi veniamo dalla campagna e non siamo abituati ai dottori di città, ia per piacere giratevi un momentino o’ tiempo che trase e po’ se fa visità
ROMEO- va bene mi giro, cheste so cose e pazz’
GENNARINIELLO- ( esce per rientrare subito con una gallina in braccio ) vieni tesoruccio mio, non ti spaventare il dottore è bravissimo il tempo che ti visita e poi andiamo via ( rivolgendosi al dottore ) dottore dove la faccio accomodare sulla sedia o sul lettino
ROMEO: ( ancora di spalle ) stendetela sul lettino in modo che si rilassa e quando siete la signora è comoda me lo dita e io mi giro va bene
GENNARINIELLO- ( prende la gallina e la mette sul lettino ) ecco qua adesso amore mio rilassati che il dottore ti deve visitare, tutto a posto? Ok dottò se volete vi potete girare
ROMEO: eccoci qua ( avvicinandosi al lettino ) allora signora mi dica che cosa ( vedendo la gallina ) che cosa è quella na gallina e che ci fa copp’ o lettino mio non mi dite che chesta è a cumpagna vosta
GENNARINIELLO si ( mostrando la gallina e mettendola sulla scrivania ) è lei la mia adorata compagna Genoveffa, guardate che cosce quanto è bella, dottore per piacere parlategli voi io non so più cosa fare
ROMEO: sentite io non vi caccio fuori perché non è nelle mie abitudini, ( alzandosi in piedi e con tono deciso ) ma vi chiedo gentilmente di andare via prima che cambio le mie abitudini da oggi, ma secondo voi mi metto a parlare con una gallina
GENNARINIELLO: dottore perché dite questo, forse ho sbagliato a mettere Genoveffa sopra alla scrivania, ha fatto qualche male servizio sopra ai fogli ( e si mette a rovistare la scrivania odorando tutto quello che c’ è )
ROMEO: ( ormai esasperato ) fuori, vada fuori
GENNARINIELLO ( via di corsa verso l’ uscita poi si ferma ) dottore ma non vi ho pagato, quando vi devo dare
ROMEO: niente, non mi dovete niente arrivederci e pigliatevi a ricetta per la vostra compagna
GENNARINIELLO: niente, ( tornando indietro verso il dottore ) allora è proprio vero che siete un signore, una brava persona l’ aveva detto, grazie, grazie guardate la mia compagna pare che già sta più serena, più allegra solo avendovi visto e parlato arrivederci
ROMEO: scusate Carlini, ma chi ve lo ha detto, chi vi ha parlato di me ( Carlini senza rispondere e salutandolo con un braccio va via ) questo è un mistero, ma chi me sta mannanno tutti sti cliente e uno meglio e n’ ato strani e disperati che non ho neanche il coraggio di chiedergli la parcella
3 SCENA
( si sentono grida da fuori e confusione ) aiuto, aiutatemi o per’ o per’ mi so stroppiata, dottò aiutatemi ( entrano la sig. Susetta, un’ amica e il marito dell’ amica)
SUSETTA: ( entra di corsa e verso il dottore, l’ amica entra saltellando con un piede solo e col braccio sul collo del marito ) dottò, dottò vi prego aiutate a Rituccia a cumpagna mia e gliuta a fernì co’ pèrezzullo copp’ a nu piezze vetro se l’ è squarciato
RITUCCIA: aiutatemi dottò, mi brucia mi fa male, mammma mia quanto sangue mo moro dissanguata, aiutatemi
ROMEO: signora si calmi, mi faccia vedere il piede appoggiatela sulla sedia signor…. Signor ( rivolto al marito . Ferdinando, mi chiamo Ferdinando ) bene signor Ferdinando appoggiatela qui ( indicando una sedia ) e voi signora Susetta per cortesia prendete un’ altra sedia e appoggiategli il piede sopra ( Susetta esegue ) vediamo un po’ ( col piede di Rituccia tra le mani ) non è niente di grave, e solo un graffio non ci vogliono neanche i punti, basta una fasciatura e disinfettare la ferita, state tranquilla
FERDINANDO: hai visto non è niente, è solo un graffio, vivrai ancora, ( tra se ) che peccato
RITUCCIA: come che peccato, ma che dici mi vuliva morta, ringrazia a Dio cà sto copp’ a sta seggia si no ( e fa segno di volerlo colpire )
FERDINANDO: ma che hai capito, io dicevo che peccato che ti sei fatta male, adesso devi stare almeno tre, quattro mesi a casa senza uscire, vuol dire che uscirò da solo
ROMEO: mi dispiace deluderla, ma basteranno tre, quattro giorni di riposo al massimo, comunque adesso la medichiamo signora e si sentirà subito meglio ( procede con la medicazione accompagnate da gag tra i quattro a libera scelta )
Ecco qua, ditemi una cosa signora l’ avete fatta l’ antitetanica
RITUCCIA: non mi ricordo, forse quando ero bambina, sto ancora traumatizzata per
Quella siringa, quanto era grande mamma mia enorme
SUSETTA: ma che dici Ritù, chella la serenga di antitanic è pezzerella accussì ( segno con le mani )
FERDINANDO: no, no o titanic era ruosso assai non t’ arricuord quanta gente murett’ copp’ a chella varca
SUSETTA: ma qua varca, primma di tutto chella era nu ferribbotto e no na varca, e comunquo non si parlava del titanicco del cinematografo, ma della serenga di antitanic, la serenga contro le nfezioni gnurantone, è vero dottò
ROMEO: già proprio così, comunque credo non c’ è ne sia bisogno, basterà una iniezione di antibiotico ( va verso un mobiletto in scena ) eccola qua, ve la do io così non dovrete comprarla e ve la faccio pure, va bene signora
RITUCCIA: siete proprio una persona bravissima assai, ma ci starebbo un piccolissimo problema, mi metto scuorno e me fa vedè annura a voi, sapito so na femmena all’ antica l’ unico uomo maschio che mi può vedere annura e mio marito
SUSETTA: Ritù , ma il signor Romeo è un dottore mica vede le femmine annure con quel pensiero di cosa sessuale, lui quando fa il dottore le femmine non ci interessano come se addiventasse femminello
FERDINANDO: allora io a serenga do duttore nun ma facesse mai fa
ROMEO: avete finito di parlare di me e soprattutto dicendo cose senza senso, io esercito una professione, il medico, e al medico non fa effetto il sesso del proprio paziente, ma solo il suo problema
FERDINANDO: scusate dottò ma sotto all’ esercito quando aveto fatto il medico ci stavano parecchi soldati con il problema che non ci faceva effetto il sesso
ROMEO: ma che avete capito, lasciamo stare signor Ferdinando, pensiamo a vostra moglie, questa siringa bisogna fargliela altrimenti potrebbe fare infezione la ferita
SUSETTA: scusa Nandù ma perché nun cia fai tu sta serenga a mugliereta e risolvimmo o problema
FERDINANDO : e chi a sapo fa, mi fa impressione
SUSETTA: dottò, voi c’ è la potete spiegare accussì levammo tutto stu burdello a miezo e facimmo sta benedetta serenga
RITUCCIA: si me pare na bella idea, però dottò per piacere quanto c’ è lo spiegate giratevi a chell’ ata parte accussì nun me guardate, se po’ fa
ROMEO: ( tra se ) ma vedi un po’ che giornata che schiarata oggi, ( agli altri ) certo si può fare, basta che ( rivolto a Ferdinando) voi eseguiate attentamente tutte le mie istruzioni
SUSETTA: va buò col vostro permesso io vaco abbascio ( rivolgendosi a Rituccia ) non ti preoccupà stai in buone mani ( via dalla comune )
( da questo momento Ferdinando farà alla moglie esattamente tutto ciò che Romeo dirà e farà alla siringa )
ROMEO: dunque signor Ferdinando io mi giro, ma voi fate esattamente tutto ciò che io vi dirò, ( si gira e da le spalle a Ferdinando ) incominciamo a dire che una iniezione si svolge in due fasi la preparazione e l’ esecuzione, siete pronto?
FERDINANDO: si dottò state tranquillo sarò un perfetto collaboratore, accuminciammo
ROMEO: bene, si prende e la si mette dritta ( il dottore prende la medicina e la mette dritta, mentre Ferdinando prende la moglie la mette in piedi ) la si agita un paio di volte ( c.s. agita la moglie ) la si capovolge e la si rimette dritta ( c. s. prende la moglie la mette a testa in giù e poi in piedi, la moglie comincia a inveire contro il marito in silenzio ) le si danno due colpetti ed è rotta ( da due schiaffi alla moglie che reagisce menando il marito ) allora si è rotta?
FERDINANDO: veramente no
ROMEO: impossibile, vedete che si è rotta
FERDINANDO: se l’ ho dite voi sarà così, voi siete il dottore
ROMEO: ( prende l’ ago e lo infila nella bottiglina del medicinale estrae il medicinale per poi rimetterlo nell’ altra bottiglina ad alta voce indicando la medicina spiega ) la si caccia fuori, poi la si rimette dentro, di nuovo fuori infine di nuovo dentro ( Ferdinando prende la moglie in braccio la mette fuori dalla comune poi la riprende e così via fino ad accasciarsi sul divano esausto ) ecco qui è tutto pronto va bene, la preparazione l’ ho fatta tutta io ora a voi l’ esecuzione ( gli porge la siringa di spalle )
FERDINANDO: dottò, ma come mai avit’ fatt’ tutto voi e io stò tutto surato ( prende la siringa e rivolgendosi alla moglie ) iammo bell’ priparati che devo fare l’ esecuzione
RITUCCIA: ( vedendo il marito con la siringa tra le mani inizia ad urlare ) no, non mi toccare se fai l’ esecuzione comm’ e fatt’ a preparazione tu m’ accide e io non voglio morire, dottò aiutateme, aiutatemi
MARIA ADDOLORATA: ( entra elegantissima ben truccata capelli sciolti muovendosi con la grazia di una gazzella ) cosa succede cos’ è questo baccano,
posso aiutarla signora ( rivolgendosi a Rituccia )
RITUCCIA: signurì, si grazie aiutatemi chill’ assassino e mio marito me vò accidere
FERDINANDO: ma quando mai io na serenga ciaggia fa, o già fatto la preparazione con l’ aiuto del dottore adesso devo fare l’ esecuzione è vero dottore
ROMEO: ( che nel frattempo si era girato spaventandosi delle urla di Rituccia ) si effettivamente è così la signora deve semplicemente fare una puntura e dato che si vergognava di me ho spiegato al marito come fare, ma a quanto pare di me si vergogna, ma del marito è terrorizzata
MARIA ADDOLORATA: se volete signora gliela faccio io, sono una donna e so fare le punture
RITUCCIA: grazie, grazie assai signurì ata campà cient’ anni, da voi me la faccio fare volentieri, ma non qua davanti a tutti
MARIA ADDOLORATA: stia tranquilla col permesso del dottore andiamo di la e facciamo l’ esecuzione come dice vostro marito, prego ( prende Rituccia sotto il braccio e vanno in un’ altra camera )
FERDINANDO: dottò, ma chi è quella bella femmina la fata turchina
ROMEO: non lo so, ma è bellissima e somiglia a qualcuno, ma non so esattamente a chi, non so chi mi ricorda ( e comincia a girare per la stanza come per ricordare la donna chi fosse )
FERDINANDO: che femmina da sogno, quanto è bella, deve essere una grande signora, una nobbila di alta classa è vero dottò, ma ho sapito che facissevo proprio una bella coppia tutte due, se non sbaglio voi non siete ammogliato
ROMEO: ha ragione signor Ferdinando, deve essere proprio una vera signora, ma figurati se si accorge di me, un dottore fallito che dalle stelle è finito nelle stalle
FERDINANDO: siete sicuro che non è al contrario, che prime stavate nelle stalle e ora siete tra le stelle e poi chi vi ha detto che siete un fallito, siete onesto, quello che fate l’ ho fate col cuore, tutti parlano bene di voi dovete secondo la mia gnorantità avere più fiducia in voi
ROMEO: grazie, siete molto gentile ha dire questo, ma scusate chi vi ha parlato di me
RITUCCIA: ( entrando con un sorriso e seguita da M. A. ) che mani di fata, che leggerezza, che signora grazie, grazie assai andiamo Nando iammunciemmo a casa
FERDINANDO: adesso andiamo subito, dottò quanto vi debbo dare
ROMEO: niente, non vi preoccupate, ho semplicemente fatto una medicazione
RITUCCIA: la Madonna vi deve aiutare come voi aiutate agli altri, l’ha detto che eravate un signore e una brava persona arrivederci
ROMEO: aspettate chi l’ ha detto, Ferdinando, Ferdinando ( ma senza rispondere vanno via marito e moglie dalla comune salutandolo con un braccio )
MARIA ADDOLORATA: bèh col vostro permesso, vado via anch’ io
ROMEO: si certo e grazie di tutto, non so come avrei fatto senza di lei è apparsa come un angelo o come dicevano i coniugi poco fa come la fata turchina grazie, grazie ancora
MARIA ADDOLORATA: di niente si figuri, qualcuno in un passato recente mi ha insegnato ad aiutare gli altri senza secondi fini arri vederla ( via verso la comune )
ROMEO: signora, mi scusi ma come si chiama, chi è lei
MARIA ADDOLORATA: un’ amica ( via dalla comune )
ROMEO: un’ amica? Un’ amica che non ricordo chi è, dove l’ ho conosciuta forse all’ università, o a qualche cena, qualche conferenza e poi se così fosse come mai stava qua, dove andava, avrà qualche parente nel palazzo o forse, già potrebbe essere anche lei un medico che veniva a fare una visita, ecco perché era così sicura di se con la paziente, si sarà certamente così, l’ avrò conosciuta all’ università o no ( continuando a pensare alla donna misteriosa passeggia per la camera )
4° SCENA
ROBERTO: ( entra in scena con Agata ) permesso, ciao Romeo amico caro come stai ( saluti convenevoli tra loro )
ROMEO: ciao, ragazzi come state, Roberto è un bel po’ che non ci si vede, Agata ti vedo raggiante tutto bene
AGATA: si, tutto bene e se mi vedi raggiante sarà perché mi sono innamorata (abbracciando Roberto )
ROBERTO : già, l’ amore fa diventare più belle tutte le donne e più sereni tutti gli uomini ( ricambiando l’ abbraccio di Agata )
ROMEO: non ditemi che …insomma voi due…. mi fa davvero piacere che tra voi sia sbocciato l’ amore è una cosa meravigliosa, ma come e quando è successo raccontatemi tutto, ma prego ragazzi accomodatevi, vi posso offrire qualcosa
AGATA: no, non ti preoccupare ( incrociando lo sguardo di Roberto ) eravamo da queste parti e ci siamo detti, andiamo a vedere Romeo come sta
ROBERTO: già, proprio così d’ altra parte siamo amici ed era tanto che non ci si vedeva
ROMEO: avete fatto bene, avessi saputo che eravate da queste parti e non venivate a salutarmi ci sarei rimasto veramente male, allora ditemi come è successo
ROBERTO: circa una ventina di giorni fa, decidemmo di andare, insieme agli altri del nostro gruppo, a fare un fine settimana in montagna a respirare un po’ d’ aria pura, lontano dai rumori e dall’ inquinamento quotidiano così prenotammo un alberghetto a Roccaraso è vero tesoro
AGATA: si, un posto incantevole, immerso nel verde noi e la natura, meraviglioso, che pace che tranquillità, pensa si sentiva solo il canto degli uccelli e il profumo dei fiori
ROMEO: insomma l’ atmosfera giusta per far sbocciare una storia d’ amore, ed è successo proprio lì tra gli alberi e gli uccellini
ROBERTO: veramente non proprio, la domenica mattina tutti decidemmo di andare a fare una cavalcata al maneggio che era a pochi chilometri dall’ albergo solo che io, non avendo dormito bene la sera preferii restare a dormire e non andai
AGATA: io non sentii la sveglia e quando mi svegliai non trovai nessuno, ma solo un biglietto che diceva:” ci siamo avviati raggiungici al maneggio” così con tutta calma scesi a fare colazione e trovai Roberto che prendeva un caffè
ROBERTO: e decidemmo di non andare, ma di fare quattro passi e passeggiando ci siamo trovati davanti ad un piccolo lago, sarà stata l’ atmosfera come tu dicevi prima, sarà stato non so che, fatto stà che seduti alla riva del lago ci siamo dati un bacio indimenticabile e da allora non riusciamo a stare lontano l’ uno dall’ altra
AGATA: pensa che abbiamo deciso anche di sposarci e unirci per sempre
ROMEO: ma che bello, sembra una favola, due persone che si frequentano da anni e così come d’ incanto sboccia l’ amore
AGATA: già, è strano, ma allo stesso momento meraviglioso
ROMEO: si devo dire che effettivamente è un po’ strano, ma a volte l’ amore vero è davanti a te e tu neanche te ne accorgi, mi fa veramente piacere e avete già fissato una data per il matrimonio
ROBERTO: bèh non proprio la data, ma il periodo si, dovrebbe essere la primavera dell’ anno prossimo, sai il tempo di vedere se il rapporto funziona, informare i genitori e trovare una casa, ma abbiamo parlato solo noi, raccontaci di te hai risolto i tuoi problemi finanziari
ROMEO: neanche un po’, anzi il tempo passa e le scadenze si avvicinano ed io non riesco a guadagnare più del necessario per sopravvivere, non avessi iniziato nelle condizioni che sapete, avrei detto, ciò che faccio mi piace e nel tempo giusto riuscirei anche a stare bene, ma tempo non ne ho i creditori sono ormai alle porte ed io ho assoluto bisogno di contanti, sarò costretto, se non succede un miracolo a vendere sottocosto i titoli e gli appartamenti mio e di mia zia, sono veramente disperato ragazzi
AGATA: mi dispiace veramente, Romeo, vorremo fare di più per te, fino ad ora abbiamo fatto ben poco, solo supporto morale e con questo non si pagano i debiti, a quanto ammontano, se c’ è lo vuoi dire
ROMEO: di preciso non lo so, ma credo siamo vicino ai 600.000 euro ancora, dato che altri 200.000 li abbiamo già pagati vendendo la casa al mare e altri 200.000 con l’ appartamento qui al primo piano, quello piccolo comunque abbiamo ancora qualche speranza il valore delle due case, questa e quella di sopra dove abita mia zia si dovrebbe aggirare intorno al milione di euro e vendendole potremmo pagare il resto dei debiti e andare ad abitare da qualche altra parte
ROBERTO: che brutta situazione, ma da chi hai fatto valutare il valore di mercato di questo appartamento e di quello di tua zia
ROMEO: lo ha fatto fare il nostro ragioniere ad un ingegnere amico suo ha detto come vi dicevo prima che il tutto ammonta circa ad un milione di euro
ROBERTO: non c’ è la faccio a vederti così, facciamo una cosa adesso parliamo con i nostri genitori sia io che Agata gli diciamo che ci vogliamo sposare e che abbiamo trovato anche l’ appartamento e ti diamo noi i 600. 000 euro e tu ci dai i due appartamenti
ROMEO: tutti e due! Ma valgono almeno il doppio come vi ho detto
AGATA: bèh Romeo capirai, noi aiutiamo te e tu aiuti noi, considera che se non vendi ad un privato gli appartamenti sarebbero messi all’ asta e rischi di incassare ancora di meno, noi lo facciamo per te, perché siamo amici
ROMEO: ( capendo il vero motivo della loro visita ) è vero amici miei non ci avevo pensato per fortuna siete passati da me e mi avete aperto gli occhi, non so come ringraziarvi ( si avvicina ai due abbracciandoli i quali restano interdetti dalla reazione dell’ amico ) adesso però scusatemi che devo andare a fare una visita domiciliare, ma vi ringrazio tantissimo. Però così all’ improvviso non saprei cosa rispondere vorrei parlarne con il mio avvocato e mia zia voi mi capite
ROBERTO- certo che capiamo ci mancherebbe altro, facciamo cosi tu in giornata fai le tue valutazioni parlane con la zia e con il ragioniere e stasera noi ripassiamo e ci fai sapere le tue decisioni
ROMEO- va bene facciamo così ci penso, faccio le mie valutazioni e stasera vi do una risposta grazie ( li accompagna alla porta ) arrivederci e grazie ancora amici ( restato da solo ) amici, vipere, avvoltoi ecco cosa sono, anzi vampiri pronti a succhiare il sangue degli amici in difficoltà che schifo ( e si accascia sul divano con le mani tra i capelli ) ma intanto è un offerta, lurida, ma da non scartare definitivamente vista la situazione
5 SCENA
CLOTILDE- ERMENEGILDA- ( entrano nello studio tenendosi per mano pettinate allo stesso modo con ugual vestito e con lo stesso passo e parlando insieme ) buon giorno, è permesso, possiamo entrare, c’ è il dottore?
ROMEO- ( guardando le due dimentica per un attimo i suoi problemi e sorride divertito alla loro vista ) comm’ so bellelle, me parono e casse e nu stereo ( rivolgendosi ad esse ) prego accomodatevi come vi posso aiutare
CLOTILDE- vorremmo parlare col dottore
ERMENEGILDA- col dottore ( da adesso in poi una delle due parlerà e l’ altra gli farà da eco )
ROMEO- sono io dite, cosa posso fare per voi
ERMENEGILDA- ( meravigliata ) voi siete il dottore, come è possibile
CLOTILDE- come è possibile
ROMEO- che significa come è possibile
CLOTILDE- significa che voi non avete la faccia del dottore
ERMENEGILDA- la faccia del dottore, e poi nun tenite o’ camms
CLOTILDE- o’ camms
ROMEO- o’ camms, cosa centra. Il camice lo si usa solo sugli ospedali, non certo in uno studio privato. Comunque accomodatevi e ditemi le vostre generalità. Come vi chiamate
LE DUE INSIEME- siamo le sorelle Abete, Clotilde e Ermenegilda abbiamo 28 anni e siamo zitelle ( il tutto lo diranno in piedi e prima di sedere faranno una riverenza
CLOTILDE- abbiamo un problema molto grave
ERMENEGILDA- molto grave, e non sappiamo come risolverlo
CLOTILDE- come risolverlo
INSIEME LE DUE- ecco perché siamo venute da voi, dottore, lei ci deve aiutare dottore, siamo disperate dottore
CLOTILDE- la prego
ERMENEGILDA- ci salvi ( insieme piangono )
ROMEO- ( avvicinandosi alle due ) cosa fate, su su calmatevi, se posso sicuramente vi aiuterò, ma ancora non mi avete detto di cosa si tratta
CLOTILDE- dottore non sappiamo se lei è la persona giusta
ERMENEGILDA- probabilmente non basta un dottore, ma ci vuole un mago, nu stregone, uno potente assai
ROMEO- nientedimeno è così grave
CLOTILDE- voi non capite
ERMENEGILDA- voi non immaginate
INSIEME LE DUE- aiutateci dottò, fate qualcosa ( ricominciano a piangere )
ROMEO- ( avvicinandosi alle due le accarezza i capelli in modo fraterno ) state tranquille qualunque sia il problema farò del mio meglio per aiutarvi
CLOTILDE- ( cambiando tono immediatamente ) dottò che avete fatto
ERMENEGILDA- ci avete accarezzato i capelli
ROMEO- perché è la che avete il problema, nei capelli
CLOTILDE- no into i capill’
ERMENEGILDA- into o cervello, appena un uomo ci tocca
INSIEME LE DUE- ( alzandosi di scatto con facce vogliose ) nui nun capimme niente chiù
CLOTILDE- ( avanzando verso Romeo insieme alla sorella gag a soggetto ) ci eccitiamo così tanto
ERMENEGILDA- che perdiamo il controllo e diamo sfogo ai nostri sensi primordiali
Dottò vieni qua
CLOTILDE- dottò non scappà fatti piglià, anzi piglia tu a noi ( si lanciano contro il dottore circondandolo ) faccelo vedere
ROMEO- che cosa
ERMENEGILDA- il coraggio dell’ uomo aggressivo che è dentro di te
CLOTILDE- caccialo fuori
ROMEO- che devo cacciare
CLOTILDE- la bestia selvaggia che nascondi nell’ animo
ROMEO- ( riuscendo a svincolarsi dalle due si mette dietro alla scrivania ) ma quale bestia selvaggia, quale uomo aggressivo, ma voi siete due pazze, due ninfomani andate via per piacere lasciatemi in pace
ERMENEGILDA- dottò ormai è troppo tardi, vieni qua fatti toccare fatti spogliare
CLOTILDE- ormai si so scatenati tutti gli ormoni di femmina impazzita che stanno dentro di noi vieni qua non te ne scappà fatti piglià ( insieme, una saltando sulla scrivania l’ altra aggirandola afferrano Romeo e cominciano a spogliarlo e a riempirlo di baci e carezze, ovviamente goffe ) ormai sei nostro Romeo
ERMENEGILDA- prendici, violentaci facci diventare le tue Giuliette facci assaggiare la tua mascolinità rude e barbarica, ( urlando ) facci male
ROMEO- ( riuscendo in qualche modo a svincolarsi, si arma di sedia e si mette sulla difensiva ) sicuramente vi faccio male se non ve ne andate immediatamente, sta seggia va scassa arete a capa malata e va acconcia na vota e per sempre
LE DUE INSIEME- ( immediatamente si bloccano e si ricompongono sedendosi in buon ordine come se niente fosse successo )
CLOTILDE- ci scusi dottore, ma non riusciamo a controllare questa nostra esuberante malattia, ecco perché ci hanno indicato voi come persona paziente e che ama il prossimo
ERMENEGILDA- che ama il prossimo più di stesso e che lo mette sempre al primo posto sacrificandosi per lui, e siamo qui affinché ci dia una cura se esiste, o almeno un consiglio la prego dottore ci aiuti
ROMEO- ascoltate signorine chi vi ha dato il mio nome avrà confuso la mia professione, io non sono ne psicologo ne sessuologo e non saprei che cura darvi, il consiglio che vi posso dare è quello di gestire le vostre emozioni, ma soprattutto vi auguro di trovare due uomini che vi possano soddisfare, questo è tutto quello che posso fare per voi, mi dispiace nulla più
CLOTILDE- ascolteremo i suoi consigli e magari prenderemo il vostro augurio come un portafortuna per il nostro avvenire perché sappiamo che viene dal cuore senza altre pretese
ERMENEGILDA- concordo perfettamente con mia sorella, ora togliamo il disturbo ci dica solo quanto le dobbiamo per la visita
ROMEO- state tranquille non mi dovete nulla, d’ altra parte non ho fatto gran ché
Per aiutarvi andate pure e buona fortuna ( stende la mano per salutarle, ma la ritrae immediatamente ripensando a poco prima )
CLOTILDE- dottore stia tranquillo è solo quando ci toccano i capelli che ci scateniamo, la mano no arrivederci ( e gli stende la mano )
ROMEO- ( stringe la mano di Clotilde quasi impaurito accennando ad un timido sorriso di saluto )
CLOTILDE- ( appena tocca la mano del dottore emana un grido di piacere seguito dal grido della sorella la quale ricomincia a guardare Romeo con occhi voluttuosi )
ROMEO- ( immediatamente ritrae la mano, si avvicina alla sedia impugnandola ma senza alzarla ) bene signorine è stato un piacere se adesso vorreste andare che devo uscire per una visita domiciliare scusatemi
INSIEME LE DUE- ( con voce sensuale ) certo dottore, a presto, a presto ( via dalla scena guardando il dottore )
6° SCENA
ROMEO- non è possibile, non è possibile qui c’ è qualcosa di strano, come se ci fosse un complotto contro di me pe’ me fa ascì pazz’ che sta succedendo, chi ci sarà dietro a tutto questo, chi può essere che mi manda ste persone strane e che tutte decantano la mia bontà, proprio non riesco a capire (mentre nervoso e pensoso cammina a passo veloce nella camera entra Consuelo )
CONSUELO- Romeo, bocconcino mio, come stai ( gli si avvicina salutandolo con particolare affetto )
ROMEO- Consuelo, ciao come stai finalmente una faccia amica ( con garbo risponde al saluto )
CONSUELO- garbato e galante come sempre tesoro sei unico, era tanto tempo che non ti vedevo sai, mi sei mancato moltissimo, mi sono mancati i tuoi sorrisi, i tuoi dolci sguardi, le tue delicate carezze, dimmi Romeo e io ti sono mancata.
ROMEO- sei molto cara Consuelo, forse l’ unica amica che mi è rimasta, ma non ho avuto molto tempo per pensarti e non perché non mi sei mancata, ma perché i problemi economici che avevo sono aumentati e io non so come fare.
CONSUELO- ma davvero Romeo, ma cosa dici, ancora non hai risolto nulla e questo lavoro non ti rende abbastanza? Eppure ho saputo che lo fai con passione
ROMEO- la passione non basta tesoro mio, ci vogliono i clienti per guadagnare e riparare, ma soprattutto ci vuole tempo, il debito aumento velocemente mentre i clienti aumentano lentamente e non tutti hanno la possibilità di pagare
CONSUELO- bèh quelli che non possono pagare tu non li visitare, mica fai beneficienza, fai il medico
ROMEO- mi conosci, Consuelo, se qualcuno ha bisogno ed è in difficoltà io non riesco a non aiutarlo e a quanto pare questa cosa si è diffusa rapidamente oggi.
CONSUELO- non capisco cosa vuoi dire, tutti sanno quanto sei buono e approfittano della situazione
ROMEO- sicuramente si è diffusa la notizia della mia bontà, ma non posso dire che ne approfittano anzi tutti i clienti di oggi mi volevano pagare anche se erano problemi da poco, ma anche quello che possedevano era poco e allora…
CONSUELO- e allora non hai avuto il coraggio di farti pagare, il solito ingenuo bonaccione
ROMEO- bèh mi conosci bene, Consuelo
CONSUELO- è vero ( avvicinandosi a lui e baciandolo sulla guancia ) ti conosco bene e a fondo, ed è per questo che sono preoccupata per te e sono qui per aiutarti in qualunque modo sia possibile, sono pronto a parlare con mio padre in modo deciso, affinché ti aiuti ad uscire da questa situazione
ROMEO- sei molto cara, ma non vorrei approfittare di tuo padre e della simpatia che scorre tra noi, sai per me è una situazione nuova dove non mi trovo a mio agio, cioè di quello che ha bisogno di aiuto, mi sono trovato sempre sul lato opposto sono sempre stato quello che porgevo aiuto
CONSUELO- orsacchiotto devi stare tranquillo, ora ci sono qui io e sistemerò tutto, affidati a me, tu sei troppo stressato e depresso, il che è comprensibile, ma tu non preoccuparti di niente, organizzo tutto io, lista di invitati, bomboniere, viaggio di nozze, ristorante e chiesa, ti farò vedere mio padre sarà entusiasta di aiutarci
ROMEO- aspetta un attimo Consuelo, non capisco niente più, ma di cosa stai parlando, chi si deve sposare e tuo padre a chi deve aiutare si stanno appiccicanno e cervelle inta a capa mia
CONSUELO- sciocchino, ma ancora non hai capito, ci sposiamo noi, io e te in modo che mio padre non potrà tirarsi indietro o trovare scuse per non aiutare l’ uomo che sposerò
ROMEO- sei dolcissima Consuelo, ma non permetterò che tu faccia questo sacrificio per salvare la mia situazione finanziaria, e poi non mi posso permettere di affrontare le spese di un matrimonio lo sai bene, non ho neanche i soldi per comprarmi il vestito
CONSUELO- continui a non capire, noi parleremo chiaro con mio padre, anzi gli presenteremo la cosa come un investimento per il futuro
ROMEO- come fa il nostro presunto matrimonio ad essere un investimento per tuo padre, non trovo un nesso logico
CONSUELO- è semplice, io dirò a mio padre che la nostra intenzione è sposarci perché ci amiamo alla follia e non possiamo restare l’ uno lontano dall’ altra e conoscendo mio padre, che è all’ antica, mi dirà ( imitando il padre ) figlia mia l’ amore è una cosa meravigliosa, ma non vi aiuta a mangiare, cosa porta questo giovanotto in dote, che mestiere fa
ROMEO- tuo padre appena saprà che sono un ex ricco e oggi un nobile medico muort e famma e chino e riebbete, manda a quel paese me, te e il matrimonio perché la prima cosa che gli verrà in mente e che ti voglio sposare per i suoi soldi, no non è giusto nei confronti tuoi e di tuo padre e poi non avrò un euro, ma ho ancora la mia dignità
CONSUELO- ed è qui che ti sbagli, scusa Romeo questa casa è ancora di tua proprietà
ROMEO- si
CONSUELO- quella di sopra dove abita tua zia è ancora di tua proprietà
ROMEO- si e allora
CONSUELO- insieme ammontano più o meno a 6/700 mila euro
ROMEO- quasi un milione e anche questo è vero, ma non riesco a capire dove vuoi arrivare, rispetto a quello che hai tu è zero e poi due proprietà non ci potrebbero far fare la vita che sei abituata a condurre
CONSUELO- è qui c’ è la notizia che daremo a mio padre, gli diremo che tu pur di sposarmi, dato l’ amore folle che hai per me sei disposto ad intestarmi tutte e due le case dove poi io con l’ aiuto di mio padre farò costruire una clinica per anziani ricchi dove tu ovviamente sarai il direttore con uno stipendio corposo.
ROMEO- ( interdetto e allo stesso momento deluso ) certo è un ottima idea, così risolverei tutti i miei problemi economici ed avrei un posto di lavoro ottimo e sicuro, oltre ad avere una moglie meravigliosa come te
CONSUELO- ci pensi amore mio potremo in un colpo solo ribaltare la situazione della tua vita
ROMEO- della mia vita già, da medico pezzente a direttore di una clinica nata in casa mia e di mia zia e che poi giustamente diventeranno tue che diventerai mia moglie, mi si sta un attimo annebbiando la mente sai questa proposta mi ha preso alla sprovvista, non mi aspettavo tanto amore da parte tua per me, mi devi scusare, se non dico subito si, ma vorrei pensarci un attimo, magari una mezza giornata, che ne dici di tornare ne parliamo con più calma, adesso ho una visita da fare e sai non vorrei far aspettare il paziente
CONSUELO- ma certo amore mio, ci mancherebbe altro, facciamo così, ora io torno a casa e ne comincio a parlare con mia madre e sai anche il suo parere è importante per me e poi magari ci vediamo stasera e fissiamo anche la data delle nozze che avevo pensato sia ideale a fine inverno in modo da fare poi un bel viaggetto ai Caraibi dove in quel periodo è estate piena, va bene, ci vediamo più tardi, ciao
ROMEO- ciao, ciao i che femmena e merda, perfida, egoista calcolatrice e fredda, e chesta avessa essere a femmena da vita mia che schifo, che delusione sto avenno una appriessa a n’ ata , ma intanto anche questa proposta pur di salvare il mio avvenire e quello di mia zia non è da scartare, ma in che mondo viviamo nessuno è capace di aiutare un altro senza pensare al proprio interesse, senza avere un secondo fine e fossero specialmente a gente che sord’( prende una pistola dal cassetto della scrivania prima la guarda poi se la punta alla testa ) forse è meglio che la faccio finita, aggia truvà solo o curaggio do fa e tutto fernesce e chi veramente mi vuole bene è salvo e chi se vo approfittà e me e futtuto ( guardando la pistola come se parlasse ad essa ) tu piccola cosa di ferro puoi essere la mia salvezza, non deve essere difficile usarti, sei semplice e fredda, mamma mia e comm si fredd’ senz’ anima pronta ad essere servile con noi umani, chi la usa pe’ caccia animali, povera bestie, chi peggio ancora la usa pe’ accidere a nu cristiano solo pe denaro o pe rabbia o pe sfizio pronta a fa’ na carneficine e solo tu, solo tu rimane sempe ca pronta ad essere usata da qualcun altro per chi sa quale altro motivo, e quel qualcun altro avessa essere io? No, non ci casco sto nguaiato e diebbete, ma non sono così vigliacco da girare le spalle ai problemi, i problemi si affrontano e in un modo o in altro vanno risolti, ma non sei tu la soluzione ( ributtandola con violenza nel cassetto) va fa nculo pistò ( via dalla comune )
7 SCENA
MATILDE: entra Maria Addolorata, credo sia arrivato il momento di far vedere a Romeo cosa sei diventata in poco tempo
MARIA A.: se ho migliorato la mia persona è soprattutto grazie a lei contessa e a quelle meravigliose persone a cui mi ha raccomandato, mi hanno insegnato tantissimo, a parlare, scrivere camminare e comportarmi in società, oltre ad alcune materie scolastiche fondamentali come l’ economia, in generale ovviamente, però almeno adesso so cosa sono i titoli in borsa e perché avete avuto questo crollo economico
MATILDE- già i titoli, proprio non riusciamo a venirne fuori e Romeo so che soffre molto per la situazione, vorrebbe risolverla in fretta non tanto per se stesso, ma soprattutto per evitare me di lavorare dopo tanti anni e ridare a te quello che gli hai gentilmente prestato
MARIA A. – il signor Romeo è sempre stato un galantuomo e affezionatissimo alla sua zia, ma non deve preoccuparsi per me se ne ha la possibilità me li restituirà con calma altrimenti, non dimentichiamoci che ormai siamo soci, come lui disse pur di accettare i soldi, e sono convinta che tutto si risolverà per il meglio
MATILDE- sei diventata una nobildonna nel parlare e nei comportamenti, ma restata dolce e genuina come eri prima e questo ti fa onore MARIA ADDOLORATA anzi visto che ci troviamo perché da oggi non ti fai chiamare Dolores, visto che qualunque cosa ti accade resti sempre la stessa meravigliosa ragazza che conosco
DOLORES- mi piace questo nome come vede contessa nella mia vita ci vorrà sempre il suo tocco di classe ( insieme ridono )
MATILDE- andiamo di la ci facciamo un tè che cosa ne dici?
DOLORES- mi fa veramente piacere, a patto che il tè lo faccia io e glielo servo con qualche biscottino ho ancora tanto da imparare e vorrei spendere questa chiacchierata per farle qualche altra domanda
MATILDE- va bene il tè lo farai tu e puoi farmi tutte le domande che vorrai figlia mia, vieni andiamo di là ( mentre si avviano insieme nella camera di destra )
8SCENA
SUSETTA- signor Romeo, conte, dottore dove state, dove state ( accortasi di Matilde) uh scusate signora contessa non vi avevo veduto che stavate qua a pepetiare con quest’ altra nobbila signora, ma stavo cercando il signor dottore ci sta una lettera che dice urgentissimo e allora voi mi canoscete, la signora qua presente no, io sono una guardaporta assai preoccupata e se leggio urgentissimo corro
MATILDE- grazie Susetta lei è sempre molto cortese e la signora qui presente credo l’ abbia capito appena vi ha visto
SUSETTA- e certamente lo diciono tutti quanti che c’ è l’ ho scritto in fronte che sono servizievole e crianzata, la gente di questo palazzo tutti mi addorano e mi vonno bene, piacere di conoscervi signurì mi chiamo Susy Portogallo, ma per amicizia tutti quanti mi chiammano Susetta purtuallo detta a guardaporta e fierro
DOLORES- piacere Dolores, infermiera specializzata e amica della contessa Matilde
SUSETTA- a voi sieto quell ‘angelo di infermera che ha fatto la serenga alla mia compagna, quanti complimenti che vanno fatto lei e il marito, hanno detto che siete una fata
MATILDE- bèh forse una fata è esagerato, Susetta, ma sicuramente una persona adorabile che sprizza amore da tutti i pori
SUSETTA- avete ragione contessa, spruzza ammore a tutti e pizzi delle sua persona medesima
DOLORES- grazie per tutti i complimenti che mi state facendo, ma anch’ io come gli altri ho tanti difetti che cerco di migliorare
SUSETTA- però voi mi dovete scusare signurì, ma avete una faccia che mi arricorda una brava figliola che prima faticava qui a casa di questi signori gentilissimi, a proposito stevemo parlando e ci siamo dimenticati di aprire la lettera che dice urgentissimo, vediamo che c’ è scritto, sono preoccupata assai
DOLORES- signora Susetta non avete perso il vizio di guardare la posta altrui, è vero
SUSETTA- no guardate signurì cu’ tutto o’ rispetto io songo na’ guardaporta seria e mi faccio gli affari miei
DOLORES- voi vi fate i fatti vostri e quelli urgentissimi degli altri
SUSETTA- e certamente se poio è na cosa grave assai io devo vedere, capire che cosa è, in modo che veco se pozzo essere di aiuto, ma voi che ne sapite di come so fatta io, mica mi conosceto scosate o ci canosciamo, faciteve guardà buono ( gira e rigira Dolores, si avvicina al viso di quest’ ultima togliendosi gli occhiali da miope che ha, poi quasi con spavento si inginocchia in segno di preghiera davanti alla stessa Dolores ) mamma do’ Carmine, ma tu sei, voi siete …… la Madonna, perdonatemi io non volevo essere indisponente cu vuio, io songo una brava femmina, ve lo giuro da oggi in poi mi faccio i fatti miei e non leggio più le lettere delle persone di questo palazzo, ma voi lo sapete io lo faccio per il loro bene, io lo faccio per………
DOLORES- basta, basta signora Susetta io non sono la Madonna, ma è possibile che veramente non mi avete riconosciuto, mettevi gli occhiali e guardatemi bene, con attenzione
MATILDE- signora Susetta alzatevi ( l’ aiuta a rialzarsi e la pone davanti a Dolores ) guardatela negli occhi quelli sono lo specchio della persona, guardateli attentamente
SUSETTA- ( fissa Dolores negli occhi ) uh che puzzo avè tantu bene vuio sito, tu si Maria Addolorata ( l’ abbraccia con gioia e enfasi eccessiva, poi si distacca subito e gli accarezza il vestito come volerlo rimettere a posto dopo averlo sgualcito con l’ abbraccio, gli risistema i capelli ) figlia mia e comme si addivintata bella e sciccosa, ma che è stata, che è succieso, ah ho capito tu e visto la Madonna t’ ha fatta a grazia e t’ ha fatta addivintà na cristiana.
DOLORES- come na’ cristiana, ma perché prima che ero un animale
SUSETTA- no p’ ammore e Dio qual’ animale, eri comma a me, na gnurantissima scafessa e scellerata
MATILDE- Susetta se Maria A. era così come dite voi prima, lo era solo perché non aveva avuto la possibilità di dimostrare al mondo e a lei stessa che cosa, con un po’ di cultura in più , poteva diventare
DOLORES- la signora contessa mi ha presentato delle persone che si sono presi cura di me affinché diventassi migliore, dandomi la possibilità di studiare e imparare qualche cosina.
MATILDE- è vero gli ho dato un piccolo aiuto che sarebbe stato vano se Dolores non si fosse impegnata con costanza e non avesse avuto determinate qualità di apprendimento
SUSETTA- avete ragione signora contessa, M. Addolorata ha sempre tenuto qualcosa in più degli ignorantissimi comme a me, ( rivolgendosi a Dolores con vera sincerità ) so troppa cuntenta che sei diventata accussi bella e signora sei sempre stata na figliola eccezionale, però adesso scusate dato che me ne devo tornare nalla guardiola l’ arapimmo sta lettera in modo che stongo più tranquilla
DOLORES- che dite contessa la facciamo contenta alla signora Susetta, l’ apriamo la lettera
MATILDE- va bene, apriamo questa lettera d’ altra parte stavo leggendo il mittente è il ragionier Prete magari è qualcosa di veramente importante anzi Dolores aprila tu io mi sto agitando solo al pensiero di un’ altra brutta notizia ( porge la lettera a Dolores che con garbo la apre )
DOLORES- cari amici la situazione è peggiorata i creditori non hanno più intenzione di aspettare urge una soluzione immediata anche se drastica
MATILDE- Dio mio aiutaci non ci resta altro che vendere tutto pagare i debiti e scomparire per sempre, abbiamo ormai toccato il fondo, la prego Susetta non ne faccia parole con nessuno almeno salviamo la nostra dignità
SUSETTA- ( con le lacrime agli occhi ) signora contessa io sarò ignorante e ntrechessa, ma so bene quando è arrivato l’ ora e me sta zitta e ( abbraccia istintivamente la contessa ) mi dispiace, mi dispiace troppo assai, ( scostandosi ) perdonatemi, ma io vi voglio nu sacco e bene a vui e vostro nipote l’ unici signori che veramente aggio canusciuto e no pe’ denari, ma perché vui sito signori nell’ animo qualunque cosa posso fare per voi chiammateme pure e notte se è necessario, adesso io vado permettete.
MATILDE- ( sentendosi male quasi sviene, ma viene sorretta da Dolores ) grazie cara, ti prego accompagnami in cucina e se non ti dispiace invece del tè fammi una camomilla
DOLORES- certamente contessa, ( prendendola sotto braccio ) appoggiatevi a me, andiamo di là vi faccio subito una camomilla ( insieme si avviano a sin. )
9 SCENA
( entra Ciro chiamando Romeo )
CIRO- signor Romeo, conte ( accortosi che non c’ è comincia a rovistare tra le cose del conte ) deve essere arrivata già la lettera, chi l’ avrà presa, forse la zia, la portiera mi ha detto che l’ ha consegnata a lei ( guardando nel cassetto trova la pistola ) e questa che ci fa qui, ho capito è così disperato che sta pensando al suicidio ormai è cotto o’ pullastiello, però devo fare presto, avvisare gli altri e farci vendere ad un prezzo più basso ancora ( guardandosi attorno ) tutto stù bene e Dio prima che fa na scemenza altrimenti tutto stò lavoro, questa perfetta ragnatela che ho tessuto, non è servita a niente, non c’ è tempo di andare a cercare i miei complici li devo chiamare subito ( prende il telefono che starà sulla scrivania ) pronto signorina Consuelo sono Ciro mi trovo a casa del pollo, è cotto ormai possiamo dargli quello che vogliamo per tutte le sue proprietà per piacere avvisate voi gli altri e ci vediamo qui tra 1 oretta io vado a prendere gli atti notori di compravendita, state tranquilla sono già pronti, arrivederci a dopo ( posato il telefono emette un sospiro di trionfo ) è fatta, con questa operazione guadagnerò 100 milioni senza aver investito un centesimo ( ridendo con sarcasmo esce dalla comune )
10 scena
( rientrano in scena Matilde e Dolores )
MATILDE- incredibile, Dolores hai sentito, io ancora non ci posso credere Ciro Prete, nostro fiscalista da anni, sta approfittando della situazione e insieme agli amici di mio nipote con i quali Romeo per anni ha condiviso le giornate, che schifo
DOLORES- ho sentito bene signora contessa, ma qualcosa sospettavo visto che quel Ciro Prete e gli amici di vostro nipote non mi sono mai piaciuti
MATILDE- già ricordo bene come ricevesti il ragioniere e quasi mi pento di non avertelo fatto fare a pezzi, in quanto alla amicizia di quegli ipocriti non ha mai convinto neanche me, ma adesso cosa possiamo fare, bisogna avvisare Romeo, dove sarà, e poi che cosa ha trovato il ragioniere nel cassetto che gli ha fatto decidere di accelerare l’ inganno ( si avvicina al cassetto da cui astrae la pistola ) oh mio Dio! Dolores guarda è una pistola ( piangendo ) povero nipote mio è veramente disperato bisogna aiutarlo, trovarlo prima che commetta qualche pazzia
DOLORES- povero amore mio, ma dove sarà andato
MATILDE- come amore mio, Dolores.
DOLORES- si, signora Matilde mi perdoni, ma io sono innamorata di suo nipote da sempre
MATILDE- ( attimo d’ imbarazzo tra le due, poi Matilde si avvicina a Dolores abbracciandola ) spero tanto che il tuo amore sia corrisposto da Romeo figlia mia
DOLORES- ( ricambiando l’ abbraccio ) lo spero anch’ io, ma adesso bisogna pensare come fregare il ragioniere e i suoi complici, ci vorrebbe una bella sorpresa in modo da far capire a Romeo a chi ha affidato fino ad ora la sua vita ( mentre cammina per la stanza pensierosa entra Romeo e istintivamente gli va incontro abbracciandolo )
ROMEO- ma che cosa succede, signorina mi scusi, ma lei chi è, perché tutte queste effusioni, zia che ci fai qui, non capisco, cosa succede
MATILDE- ( andandogli incontro e abbracciandolo teneramente ) Romeo, figlio mio tutto bene, come ti senti
ROMEO- io sto bene perché?
MATILDE- sicuro di stare bene Romeo
ROMEO- certo zia, ma cosa sono tutti questi misteri, per cortesia mi vuoi spiegare. Chi è questa signorina, prima mi salva da una situazione imbarazzante con una siringa, poi torno nel mio studio e mi abbraccia senza presentarsi, la trovo qui insieme a te che mi fai domande strane, io non capisco più niente, sono confuso datemi delle spiegazioni per cortesia
MATILDE- noi dobbiamo dare spiegazioni a te, sei sicuro Romeo? ( prendendo la pistola dal cassetto ) o forse è meglio che le dai tu a noi, cosa devi fare con questa. Romeo che cosa hai intenzione di fare, toglierti la vita? Perché
ROMEO- bèh, ecco, io, io si è vero avevo pensato di farlo così che tutto si risolveva, tu avresti potuto vendere l’ appartamento e con il ricavato pagare i debiti e ripristinare la tua pensione e magari con un piccolo sforzo restituire anche i soldi a Maria Addolorata che è stata l’ unica vera amica che abbiamo avuto zia, ma poi mi è mancato il coraggio del suicidio, ma mi è venuto quello della reazione, vendiamo tutto subito, prima che le banche ci divorino, sono sceso a cercare il ragioniere, ma non l’ ho trovato allo studio, ho lasciato un messaggio alla sua segretaria che appena lo rintracciava gli comunicasse di venire qui immediatamente dato che stasera possono venire già degli acquirenti
DOLORES- e gli acquirenti saranno sicuramente i suoi amici signor conte, è vero?
ROMEO- scusi signorina anche se fosse a lei cosa interessa mi scusi, anzi mi dica chi è e perché è qui, il fatto che mi abbia aiutato a fare una siringa a dei pazienti particolari e che per puro caso abbia ascoltato ciò che poco fa ho detto non l’ autorizza ad intervenire nei miei affari
DOLORES- è qui che si sbaglia di grosso dottore, per due motivi, il primo è perché fino a prova contraria per vendere ci vuole l’ autorizzazione del suo socio che sono io e secondo non permetterò che delle vipere approfittino del mio padrone
ROMEO- socio, padrone? Ma tu sei, sei
MATILDE- si, Romeo è Maria Addolorata, la nostra Maria Addolorata
DOLORES- oppure Dolores come sua zia mi ha ribattezzato
ROMEO- ma è, è incredibile, sei bellissima e decisamente raffinata, ma tu hai detto che non permetterai ciò, ma ti rendi conto che è l’ unica soluzione
DOLORES- non è detto, abbiamo ancora qualche speranza, devo aspettare una telefonata, ma è il caso che lei sappia a chi ha affidato i suoi affari
MATILDE- è vero Romeo, il ragioniere Prete è d’ accordo con i tuoi amici a farti vendere tutto ad un prezzo che sia il più basso possibile e lui avrà una parcella di 100000 euro senza avercene investito neanche uno ed ha mandato questa lettera
ROMEO- ( prende la lettera che velocemente legge ) adesso capisco l ‘atteggiamento dei miei amici, quei due si volevano sposare e per aiutarmi compravano le nostre case, l’ altra addirittura voleva sposare me e farsi intestare le case per poi farci una clinica e mi hanno consigliato di farmi aiutare nella decisione dal nostro ragioniere, ovviamente, che schifo, e verranno tutti qui stasera.
DOLORES- perché non ci prepariamo una bella accoglienza, mi è venuta un’ idea
MATILDE- quale idea Dolores
DOLORES- le spiego tutto, però ho bisogno dell’ aiuto di Susetta venga con me, lei nel frattempo dottore cerchi di trattenere il ragioniere e non faccia capire che sa tutto
ROMEO- Dolores, perché non fai capire anche me
DOLORES- capirà, lei ci regga il gioco, si fidi di me e trattenga il ragioniere per un po’ e poi trovi una scusa per telefonare alla zia ( via dalla comune con Matilde )
11 SCENA
ROMEO- che donna fantastica che è diventata, anzi credo lo sia sempre stata. I suoi sguardi e le sue parole riescono sempre ha darmi una forza immane per reagire a qualunque situazione ( camminando per casa si ritrova davanti allo specchio e interroga se stesso ) dimmi la verità Romeo sei innamorato di lei? Si da sempre, ma non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo neanche a me stesso ( mentre parla allo specchi entra Ciro ) e lo devi trovare perché una così non si trova facilmente
CIRO- ( guardando la scena ) è partuto proprio, ormai ha fuso e cervelle e chisto ciò ravugliammo comme vulimmo nuio; signor Romeo, dottore, ma cosa fa parla da solo allo specchio
ROMEO- salve ragioniere mi scusi non mi ero accorto della sua presenza, sa parlavo di una donna di cui sono innamorato follemente e a cui non ho il coraggio di dirlo, data la situazione, a proposito come vanno le cose c’ è stato qualche miglioramento le nostre azioni sono risalite, sa io non ho potuto controllare ne sono così capace come lei, mi consigli cosa fare per risolvere il tutto
CIRO- voglio parlarle chiaro e non nasconderle l’ amara verità le ho spedito anche una lettera, l’ ha ricevuta
ROMEO- si eccola, lei accennava ad una soluzione immediata anche se drastica, cosa mi consiglia ragioniere
CIRO- mi rammarica dirlo, ma credo che l’ unica soluzione sia vendere tutto ed anche in fretta, non ci sono più speranze, ormai è la fine
ROMEO- ( fingendosi affranto ) capisco ragioniere, ma possibile che non ci sia neanche una remota possibilità di dilazionare i nostri debiti, almeno fino a quando le cose non abbiano avuto un pur lieve miglioramento, che ne so uno, due mesi
CIRO- no! Non è possibile ormai i creditori sono alle porte e potrebbero passare al pignoramento e mettere all’ asta le due case
ROMEO- incredibile! Eppure non ho ricevuto nessuno avviso dalla banca è strano
CIRO- come ben sa dottore quando è successo il tutto la posta avete preferito trasferirla al mio domicilio onde evitare spiacevoli notizie che potevano far male alla salute della contessa
ROMEO- già ora ricordo ragioniere, solo che ora bisogna trovare degli acquirenti per le case prima che le banche ci mettano le mani sopra
CIRO- credo di si, ma possibile che nessuno sia venuto a mostrare il proprio interesse per i vostri beni
ROMEO- veramente ho avuto delle proposte dai miei amici, ma non so se accettarle o meno
CIRO- e io che ci sono a fare, mi dica così le posso consigliare
ROMEO- bèh tutti si sono offerti di comprare entrambe le case anche se ad un prezzo decisamente inferiore del reale valore, insomma le loro offerte non superavano i 600000 euro che forse sono meno della metà
CIRO- guardi dottore che non ha altre alternative, anzi credo che le converrebbe accettare anche di meno, l’ importante è farlo prima del fine settimana, dato che grazie a delle amicizie che ho in banca ho saputo che la settimana prossima inizieranno col pignoramento dei beni fino ad arrivare per il venerdì al pignoramento degli immobili
ROMEO- o mio Dio aiutami, povera zia quando lo saprà gli verrà un colpo, se permettete la chiamo e la faccio scendere ( si avvicina al telefono ) zia scusa sono Romeo è il caso che tu scenda subito la prego ragioniere trovi lei le parole adatte per dirgli la verità ( si accascia sul divano con le mani in viso )
CIRO- ( manifestando un’ espressione di soddisfazione maligna ) stia tranquillo cercherò di essere cauto e sincero
ROMEO- grazie proprio non saprei come avrei fatto senza di lei ha sempre curato i nostri interessi nei minimi particolari e con grande onestà e professionalità
CIRO- non ho fatto altro che seguire gli insegnamenti dei miei predecessori seguire i clienti come voi con il massimo impegno
12 SCENA
( entrano Matilde e Dolores vestita e conciata alla vecchia maniera )
MATILDE- Romeo che cosa è successo di così importante che mi hai fatto scendere con urgenza, buon giorno ragioniere è forse lei la ragione di tanta fretta?
ROMEO- siediti zia il ragioniere ci deve parlare e tu Maria Addolorata preparaci qualcosa da bere per cortesia
DOLORES- como voio comandate signurì, signurì scosate, ma chistu bell’ ommo è chillu criminale che vennette la vota passata, statovi accorto assai, la sua faccia non mi piace
CIRO- ( evidenziando nervosismo e antipatia ) vedo che nonostante i problemi economici la zotica non l’ avete ancora licenziata
MATILDE- veramente ha scelto lei di restare qui con noi anche senza essere pagata, sa è sola al mondo
CIRO- meno male, figuriamoci se erano più di una avrebbero contribuito all’ estinzione dè cane e presa
MATILDE- le ripeto è una brava figliola e ci è molto affezionata vai cara vai a preparare ciò che il dottore ti ha chiesto, prego ragioniere si accomodi e mi dica tutto
( siede sul divano ) vieni vicino a me Romeo e tienimi la mano ho un brutto presentimento ( Romeo esegue in silenzio )
CIRO- vede contessa purtroppo la vostra situazione finanziaria non è cambiata anzi ha avuto un ulteriore peggioramento e prima che accada l’ irreparabile mi sento in dovere di consigliare la vendita di tutti i vostri beni ed anche in fretta
MATILDE- addirittura, ma come si fa che io sappia non ci sono persone interessate a comprare così in fretta o sbaglio Romeo
ROMEO- bèh veramente qualcuno ci sarebbe, i miei amici si sono offerti di comprare subito ed io entro stasera gli dovevo dare una risposta mi ero riservato di parlare prime con te e con il ragioniere, ma vista la situazione credo non ci sia nient’ altro da fare
MATILDE- vista la situazione, ma allora è proprio grave ragioniere, c’ è qualcos’ altro che mi deve dire?
CIRO- effettivamente si. La settimana prossima le banche non potendo più aspettare procederanno al pignoramento dei beni fino ad arrivare a fine settimana quando metteranno le case all’ asta e voi sarete cacciati dalla forza pubblica
MATILDE- pignoramento, forza pubblica Signore mio aiutaci, Romeo non mi sento bene, mi sento di…..( finge di svenire accasciandosi sul pavimento )
ROMEO- Dio mio zia, zia, ma non mi risponde Maria Addolorata corre fai presto
DOLORES- ( entrando di corsa vede la scena ) signora contessa mamma do Carmine, san Gennaro mio ( rivolgendosi a Ciro ) e no criminà chesta vota nun te perdono faccio a capa mia ( gridando verso la comune ) Susetta, Susetta saglio subito e porte e fierri ( si lancia verso la cucina per rientrare subito armata di matterello ) addò stai criminale vieni qua
CIRO- mamma mia se scatenata o cane e presa ( tenta di fuggire verso la comune ma ha di fronte Susetta armata di scopa ) ahh ci sta pure o doberman aiuto
SUSETTA- addò fui disgraziato delinquente, terrorista
( gran caos: Ciro che scappa le due lo inseguono fino ad accerchiarlo )
DOLORES- stu prevete maniaco terrorista delinquente, parla che fatto dicci la verità
SUSETTA- si tutta la verità nient’ altro che la verità, criminale spogliati fanci vedè se tiene na bomba ncuollo
CIRO- di nuovo cu sta bomba nu tengo niente
DOLORES- chesto o dici tu, mani in alto Susè procedete
SUSETTA ( prima lo perquisisce poi lo fa spogliare lasciandolo praticamente in mutande ) parla perché stai qua
DOLORES- confessa vulivo fa fesso e padruni miei nfame parla o te spacco a capa
CIRO- ma voi siete due pazze, io non ho nulla da confessare
INSIEME LE DUE- parla subito o te scannammo vivo
CIRO- basta, signor Romeo calmi questa belve inferocite, signora contessa la prego mi aiuti richiamatevi sti doie gorilla, vi dirò la verità tutta la verità
ROMEO- perché ragioniere c’ è qualcosa che dovete dirci
MATILDE- allora signoe Prete parlate pure siamo qui ad ascoltarvi
CIRO- la vostra situazione economica non è del tutto disastrosa, anzi si sta riprendendo, ma non ancora del tutto ed io insieme ai vostri amici, caro dottore prima che tutto si ristabilisse volevamo fregarla, comprando tutto ciò che avete ad un prezzo stracciato il matrimonio dei vostri amici, l’ interesse della signorina Consuelo per lei è tutto falso, si sono messi d’ accordo tutti per approfittare di lei ed io dovevo coordinare il tutto previo compenso di 100000 euro
ROMEO- complimenti a tutti c’ eravate quasi riusciti se non fosse stato per la cara Dolores
CIRO- Dolores e chi è
ROMEO- c’ è l’ avete proprio davanti agli occhi armata di matterello
DOLORES- eccomi qui, caro il mio delinquente
SUSETTA- aveto fatto la fine della serpe scamazzata sotto ai piedi della Madonna,
schifo d’ ommo phua! Scusate signori nobbili, ma quando ce vò ce vò
CIRO- voi, voi siete Dolores, ma, ma voi siete
DOLORES- si, la zotica che dal primo giorno che vi ho conosciuto in tutta la mia ignoranza avevo capito quanto eravate falso
CIRO- io, ecco io, veramente
SUSETTA- al signore ragioniere terrorista si è tirata anche la lengua
ROMEO- bene cari miei è giunto il momento che prenda io le redini in mano, lei caro il mio fiscalista si farà, insieme ai miei amici, carico di tutte le spese per danni materiali e morali che ha provocato a me e a mia zia
CIRO- ma io non sono in condizioni economiche di…
ROMEO- non è un problema mio, si faccia aiutare dai suoi complici oppure vi denuncio e vi posso garantire che sarà molto peggio
( entra Consuelo seguita da Agata e Roberto )
CONSUELO- Romeo orsacchiotto mio dove sei ( accortasi dei presenti si blocca sull’ uscio della porta insieme agli altri ) amore mio cosa succede qui, qualcosa non va ( avvicinandosi con finto amore a Romeo ) qualunque cosa sia stai tranquillo adesso c’ è la tua bambolina vicino a te ci penso io
SUSETTA- se, se è arrivata la bambolina di pezza, dottò sentite a me scurdateve a bambolina che chesta è solo una pezza, anzi na piccola pezza nà mappina
CONSUELO- ( avendo capito che era ormai tutto scoperto rivolgendosi a Romeo e Matilde tenta un’ ultima carta ) ma insomma tesoro, signora contessa non permettete che certe persone parlino così ad una della vostra casta
MATILDE- signorina Consuelo la prego vada a fare…… una passeggiata
ROMEO- sarò io a non permettere che ti parlino così ( mentre Consuelo sembra rianimarsi ) anzi non permetterò che parlino a nessuno di voi ( indicando i suoi finti amici) perché potreste contagiarli della vostra ipocrisia e della vostra cattiveria quella è la porta arrivederci avrete notizie dal mio avvocato
SUSETTA- e purtatevo pure a stu coso che tanto fa parte dà vostra stessa razza
ROBERTO- ma fratello mio cosa dici
ROMEO- ( con tono deciso come nessuno lo aveva mai ascoltato ) fuori mi fate pena ( in silenzio i quattro escono a testa bassa )
13 SCENA
MATILDE- finalmente se ne sono andati, non reggevo più la loro presenza
DOLORES- lei è stato magnifico signor conte
ROMEO- Dolores, dopo tutto quello che hai fatto per noi mi dai ancore del lei, che ne dici di darmi del tu
DOLORES- bèh ne sarei onorata e a dire il vero ci speravo tanto
ROMEO- siamo noi ad essere onorati di avere una persona come te al nostro fianco
SUSETTA- signor conte, ma allora tutti i vostri guai songo fernuti non ve ne andate più restate qui in questa palazzo comme songo contenda me ne vaco o mi metto a chiagnere ( via dalla scena )
ROMEO- ( rivolgendosi ai presenti ) questo non lo possiamo ancora decidere, ho detto che prenderò io le redini in mano e lo farò, domani andrò in banca a vedere la nostra reale situazione e poi vedremo
DOLORES- non c’ è ne bisogno Romeo a momenti saprai tutte le informazioni di cui hai bisogno
MATILDE- che cosa significa Dolores, non mi hai detto niente in merito
DOLORES- capirete presto, vi ho forse deluso fino ad ora?
MATILDE- ROMEO- no
ROMEO- anzi ci hai benevolmente sorpresi, ma di cosa si tratta ( mentre attende la risposta entrano delle persone ben vestite )
PERSONE- permesso, si può ( avvicinandosi a Dolores ) buonasera signorina come va
DOLORES- molto bene dottore e lei
CARLO- bene anch’ io grazie
ROMEO- ma queste persone sono i pazienti che oggi sono venuti da me, Dolores ti prego fammi capire qualcosa sto avendo un attacco di pazzia
DOLORES- stai tranquillo, Romeo permettimi di presentarti il dottor Carlo Carlini, proprietario di due cliniche e primario all’ ospedale Eduardo 13, suo fratello Gennaro Carlini proprietario di due studi fiscali, le sorelle Abete proprietarie terriere e di due consorzi agricoli essi risiedono tutti nel paesino dove la signora contessa mi ha mandato a studiare e sono amici dei suoi amici, e conoscono tutta la tua storia che da nobile e ricco ti sei ritrovato da un momento all’ altro senza soldi, ma rimasto nobile nell’ animo
ROMEO- scusate sono molto confuso, non capisco tutta quella messa in scena, perché farsi passare tutti per dei disperati psicolabili
CARLO- vede dottore volevamo sapere se ciò che ci aveva detto la nostra amica rispondeva a realtà o erano le fantasie di una cameriera innamorata del suo “ padrone “
GENNARO- ecco perché ci siamo finti persone strane, psicolabili come lei ci ha descritto e senza soldi, per capire la sua capacità di essere medico, ma soprattutto uomo fin dove arrivava
CLOTILDE- ci deve scusare, ma quando le spiegheremo tutta questa messa in scena capirà e spero ne sia felice ed accetti la nostra proposta
ROMEO- proposta? Ma quale proposta di cosa stiamo parlando
ERMENEGILDA- vede dottore la nostra intenzione è investire 2 milioni di euro per costruire un ospedale, ma nessuno di noi, chi per incompetenza chi per tempo, potrebbe seguirlo con attenzione e passione così se a le fa piacere avevamo pensato a lei come socio e direttore
CLOTILDE- ecco perché la farsa che tutti ci siamo inventati, ma lei capisce dovevamo capire a chi affidavamo i nostri soldi
CARLO- d’ altra parte avevamo solo qualche indicazione di una ragazza
GENNARO- allora dottore cosa ne dice accetta?
ROMEO- bèh sono rimasto senza parole, accetterei molto volentieri, ma non sono finanziariamente all’ altezza per essere vostro socio
DOLORES- questo lo dice lei dottore, cioè Romeo. Il signor Gennaro come ti dicevo ha due studi fiscali ed è un ottimo commercialista e gli ho come poteva succedere che chi ha titoli in borsa ad un tratto si può trovare senza soldi e con i debiti, e così gli ho spiegato ciò che vi era successo e la sua risposta è stata: tutto è possibile, ma mi sembra strano
GENNARO- infatti, la cosa mi ha incuriosito e ho fatto delle indagini grazie a delle buone amicizie ed ho capito come lei era stato raggirato dal suo commercialista ed io odio chi infanga la nostra professione prendendosi gioco delle brave persone. Lei mio caro Romeo ha perso soldi in borsa è vero, ma non quella cifra assurda che gli è stata detta, ma il 10% di essa e le posso garantire che i prezzi stanno risalendo e se le previsioni sono giuste presto avrà più di prima
CARLO- ma non per questo vogliamo i suoi soldi per essere nostro socio, ci basta la sua professionalità e la sua onestà, allora Romeo accetta?
ROMEO- ( commosso ) si e non so come ringraziarvi
ERMENEGILDA- non ci ringrazi e si ricordi che il nostro è un investimento arrivederci e buona fortuna ( insieme a lei tutti salutano e restano sulla scena solo Romeo, Dolores e Matilde )
MATILDE- Romeo come sono felice, la nostra Dolores non è solo una nostra amica, ma il nostro angelo custode ( si avvicina e l’ abbraccia ) grazie figlia mia
DOLORES- non mi ringraziate contessa ve l’ ho detto voi siete le uniche persone che mi hanno mostrato amore fin dall’ inizio, siete la mia famiglia, bèh adesso è ora che vada anch’ io
MATILDE- ma dove vai questa è anche casa tua
DOLORES- lo so, ma era mia intenzione continuare a studiare e volevo iscrivermi ad una scuola per migliorarmi ancora
MATILDE- certo capisco va bene rispettiamo la tua decisione
ROMEO- io no non la rispetto!
MATILDE- Romeo, ma cosa dici
ROMEO- lo ripeto non la rispetto e non permetterò che la donna che amo studi lontano da casa sua ( inginocchiandosi ai piedi di Dolores ) Dolores mi vuoi sposare
DOLORES- ……………( inginocchiandosi davanti a Romeo ) Speravo tanto me lo chiedessi ( abbraccio tra i due mentre cala la tela )