Ogni lasciata è persa

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Ogni lasciata è persa

di

Laura Salvoro

Commedia in due atti

Personaggi

Margherita, quarantenne stravagante, proprietaria della pensione “Passero Solitario”

Umberto,in arte Domingaaa, con la “a” lungaaa

Alfredo Farzi,uomo d’affari tutto d’un pezzo

Carmine Burana,disperato d’amore con crisi e difficoltà identitarie

Michele,giovane marito innamorato con la sindrome da “gravidanza simpatica”

Dott. Mederìco Ugolini,medico specializzato in psicoterapia della coppia

Fortunato, appassionato di fitness, ossessionato dalle donne

Rosetta, moglie di Michele, in dolce attesa

Scena: La scena si svolge ai nostri giorni, in una piccola pensione del nord Italia, per uomini soli: una sorta di soluzione o rifugio per chi perde improvvisamente un legame matrimoniale o di convivenza.

Atrio della pensione: il bancone della reception alla sinistra del pubblico, centrale una poltroncina con alcuni giornali, spostato più a destra un tavolino con alcune sedie (minimo 4). Arredamento semplice e un tantino malinconico. Attaccata, ben visibile al pubblico, l’insegna “Pensione Passero Solitario”.

Uscite: Dietro, centrale, la porta dell’ascensore che conduce alle camere; alla destra del pubblico la porta d’ingresso, alla sinistra del pubblico la porta che dà alla cucina della pensione.

Settembre 2015


ATTO PRIMO

Apre la scena un sottofondo musicale preciso, si tratta della melodia senza parole di “Uomini soli” dei Pooh.

Si accendono le luci.

SCENA PRIMA: MARGHERITA- UMBERTO- CARMINE- MICHELE- ALFREDO- FORTUNATO- MEDERICO.

Dietro al bancone, affaccendata con carte e documenti, sta lavorando Margherita, la proprietaria della pensione “Passero Solitario”. Si tratta di una donna sui quaranta, stravagante. Seduto su una poltroncina, in maniera molto composta, sta un bel giovane, Umberto, intento a sfogliare delle riviste. Di tanto in tanto, in maniera timida alza la testa per vedere che succede.

Tra il pubblico, si affrettano in ordine sparso i seguenti personaggi: il dottor Mederico Ugolini, con la tipica valigetta da medico e il passo incerto, l’ingessato uomo d’affari Alfredo Farzi, e il giovane Fortunato, vestito da jogging, con a tracolla una borsa da palestra. Ognuno con le proprie caratteristiche si dirige verso il palcoscenico per entrare in scena. (Farzi cerca un taxi, Fortunato fa stretching e scatti di corsa, il dott. Ugolini si tasta le pulsazioni e brontola tra sé e sé).

Nel frattempo, dalla porta d’ingresso della pensione, entra Carmine, un uomo trascurato, molto molto depresso. Appoggia la sua valigia al centro del palco, si soffia vigorosamente il naso, si asciuga le lacrime e poi, mesto, si dirige al bancone, con la sua valigia.

Margherita, con sguardo compassionevole registra l’uomo su un grosso librone, gli consegna un paio di chiavi di una camera e, uscendo da dietro il bancone, gli indica l’ascensore. Disperato, l’uomo la abbraccia improvvisamente, lei lo scosta e lo spinge in ascensore.

Entra in scena a fatica un giovane, Michele, che sembra avere un gran mal di schiena. Si registra, si fa dare le chiavi e entra in ascensore.

Entrano trafelati anche gli altri tre, con imbarazzo e un po’ di confusione si mettono d’accordo per mettersi in fila al bancone. Davanti a tutti passa Alfredo Farzi, poi Fortunato e infine il dottore. Margherita li registra, dà loro le chiavi ed entrano tutti insieme, sempre in maniera un po’ trafelata e confusa, in ascensore.

La musica d’apertura sfuma, si accendono tutte le luci.

Squilla il telefono.

MARGHERITA: (Con fare sicuro, ma sdolcinato) Pronto? Qui pensione “Passero Solitario” (con fare da slogan) “Ogni lasciata è persa!”. Posso esserle d’aiuto? Sì certo, sono Margherita, la proprietaria. Una pensione per soli uomini o uomini soli, come preferisce… garantiamo una buona stanza pulita, tre pasti al giorno, lavaggio e stiraggio della biancheria… sì sì, mutande comprese! Cos’altro può desiderare di più un uomo? Ah, la Champions? Sì ce l’abbiamo, televisore 55 pollici! Oh, conferma? Benissimo, la aspettiamo… (riattacca il telefono).

Margherita prende appunti soddisfatta.

UMBERTO: (Con fare timido e un po’ triste)Ultimamente gli affari le stanno andando molto bene, ci sono stati parecchi nuovi arrivi oggi…

MARGHERITA: (Contenta, sventolando una rivista, dirigendosi verso Umberto)Carissimo Umberto, l’indagine Istat dell’anno scorso non mente! Le unioni interrotte dopo sette anni di matrimonio o convivenza sono raddoppiate! Guarda qua!(Passa la rivista ad Umberto che rimane in silenzio. Margherita riprende la rivista). Nel 2014, le coppie che si sono lasciate nella fascia d’età compresa tra i 40 e i 47 sono ben il 20%! 20%! Capisci Umberto? Un business in costante crescita, che meraviglia!

UMBERTO: (Perplesso)Già, proprio una meraviglia…

MARGHERITA: Oh, scusami, non volevo essere insensibile. Sono consapevole che c’è sicuramente della sofferenza dietro, e bla bla bla, ma si sa, da ogni crisi devono arrivare nuove opportunità!

UMBERTO: Sì, solo che in questo caso le opportunità arrivano a lei, non di certo a me o a qualsiasi altro disperato che viene ad alloggiare qui!

MARGHERITA: Punti di vista caro, punti di vista…

Entra in scena dall’ascensore Alfredo Farzi, al cellulare, passo deciso, ben vestito, controlla l’orologio al polso molto spesso.

ALFREDO: Esattamente, non perdiamo tempo, l’ordine deve essere evaso entro sera! Se è necessario trattenete la squadra di operai qualche ora in più… come quante? Due, tre, otto! Quante ne serviranno… come sarebbe violazione dei diritti sindacali? Ma dico, avete presente chi sono io? Hanno presente quei fannulloni chi sono io???Sono Alfredo Farzi, Alfredo Farzi!!(Butta giù il telefono infuriato).

Margherita e Umberto lo guardano allibiti. Alfredo si sistema giacca e capelli.

ALFREDO: Scusatemi, non sono consono ad alterarmi in pubblico, ma la gestione di una grande società come la mia a volte implica un carico di responsabilità tale che i nervi mi vanno a fior di pelle…

MARGHERITA: Ah, come la capisco…(torna alle sue faccende dietro al bancone).

Alfredo si dirige verso Umberto che si alza per presentarsi.

UMBERTO: Dunque Alfredo Farzi, il grande imprenditore…

ALFREDO: (Lusingato)Oh, la mia fama mi precede… mi conosce?

UMBERTO: Mai sentito nominare prima!

ALFREDO: Ah…

UMBERTO: Io sono Umberto…

ALFREDO: Anche lei è un ospite della pensione?

UMBERTO: L’ospite con la O maiuscola direi, il maggior finanziatore… vivo qui da tre anni ormai…

ALFREDO: Tre anni? Oh cielo… oh no, (imbarazzato) io ho intenzione di fermarmi molto poco, il tempo di sistemare due o tre cosucce burocratiche, poi ovviamente mi troverò una sistemazione di altro livello …

MARGHERITA: (Schiarendosi la voce, indispettita)In che senso “di altro livello”?

ALFREDO: Non se la prenda a male signora, questo posto è delizioso, ma io non sono (indicando involontariamente Umberto) uno di quegli uomini senza risorse e prospettive, che si adagiano a vivere una triste esistenza in una piccola pensione modesta…

UMBERTO: (Tornando a sedersi, con la sua rivista)La giornata era iniziata bene,(ironico)e prosegue sempre meglio a quanto pare!

ALFREDO: Oh… insomma, mi sono spiegato male…

UMBERTO: No no, si è spiegato benissimo… e con un gran tatto, (sempre ironico) la simpatia è il suo forte a quanto vedo!

ALFREDO: (Lusingato)La ringrazio… Insomma, dicevo, non sono uno di quei mariti lasciati in mutande da una moglie…

UMBERTO: (Tra sé)Aridaje!

MARGHERITA: Ah no?

ALFREDO: Giammai! Sono io che ho lasciato mia moglie!

MARGHERITA: (Sorpresa)Davvero?

UMBERTO: (Ironico)Eh, ma sa che me lo immaginavo? D’altra parte, quale donna lascerebbe un uomo del suo calibro, affascinante, sicuro di sé…

ALFREDO: (Compiaciuto)Appunto!

MARGHERITA: (Meravigliata)Che cosa strana, un uomo che ha il coraggio di parlare chiaramente e lasciare una donna… incredibile!

UMBERTO: Altra cosa rispetto alla mia storia… sa, io invece sono stato scaricato…

ALFREDO: Non mi dica…

UMBERTO: Sì sì, nella più classica delle situazioni.(Imitando la voce della moglie, prima con tono pacato e poi in crescendo)“Tesoro, non ti sopporto più, quella è la tua roba… esci dalla porta e non farti più rivedere!”(Riprendendo il suo aplomb, girando pagina della rivista). Ed eccomi qui, uno di quei tristi uomini adagiato da tre anni a vivere una vita senza risorse e prospettive… la banalità fatta a persona.

Alfredo annuisce con comprensione.

MARGHERITA: Umberto, io di te potrei dire molte cose, ma banale proprio no…

ALFREDO: Che cosa intende?

MARGHERITA: (Ridendo)Oh, se ne accorgerà da solo…

ALFREDO: Certo… e lei signora?

MARGHERITA: Io cosa?

ALFREDO: È sposata?

MARGHERITA: Ma che sciocchezze! No, e non ci tengo proprio. Mi scusi, cosa produce la sua azienda?

ALFREDO: (Perplesso) La mia azienda… oh, vestaglie per signora, di altissima qualità!

Umberto chiude la rivista interessato.

MARGHERITA: Benissimo, (scocciata) e lei per caso trascorre il suo tempo libero ad indossare vestaglie per signora?

ALFREDO: Che idiozie, certo che no!

MARGHERITA: Appunto! Quindi perché io, dopo aver trascorso tutto il giorno a lavare, cucinare e sfaccendare per decine di uomini, dovrei tornare a casa mia e trovarmene un altro?

ALFREDO: Messo giù in questo modo, il suo ragionamento non fa una piega…

UMBERTO: (Interessato)Vestaglie per signora dunque?!

Si apre l’ascensore ed entra in scena Carmine.

Tutti si girano ad osservarlo. Lui avanza verso il proscenio, tenendo alzato il suo fazzoletto da naso bianco e, con fare melodrammatico, inizia a recitare.

CARMINE: (Con accento napoletano)“Io voglio sta cu te/ nu ce la faccio più a star in piè/ questo mio cuore vuole amore/ vo campà cu te senz dolore…”(Disperato, inginocchiandosi, proteso verso il pubblico)Vita mia, nu me lassa… nu me lassa…

MARGHERITA: (Avvicinandosi e tirandolo su)Per l’amor del cielo, signor Carmine, non faccia così, si faccia aiutare, cerchi di reagire…

CARMINE: (Smettendo l’accento napoletano)Dice che sono stato convincente?

MARGHERITA: Convincente?

ALFREDO: (Sorpreso) Ha cambiato accento!

CARMINE: (Speranzoso)Allora si sente la differenza!

ALFREDO: Direi di sì…

CARMINE: Ottimo, meraviglioso! Se continuo così la mia Annunziata non potrà più resistermi e non mi allontanerà più… sono così triste… scusate, io sono Carmine, Carmine Burana!

Al pronunciare del suo nome, parte un cenno dell’ “O Fortuna”, tratto dai Carmina Burana musicato da Carl Orff.

CARMINE: (Alterandosi, guardando il cielo) Carmine, Carmine Burana! Non Carmina Burana!

UMBERTO: Che simpatica assonanza…

CARMINE: Forse per lei, per me è una tragedia! Una tragedia di portata così enorme che mi è costata l’amore della mia vita!

UMBERTO: Qui oggi le tragedie sono come le ciliegie…

MARGHERITA: Dolci?

UMBERTO: No! Una tira l’altra!

CARMINE: Nome del sud, cognome di origine latina; accento del nord, ma cuore napoletano… un miscuglio di parentele che mi hanno lasciato una gran confusione identitaria… e poi arriva lei, Annunziata (mimando le forme)… tondeggiante morettina del mezzogiorno, con una grande, immensa (simulando un decoltè) passione per i cantanti neomelodici!

ALFREDO: (Sarcastico) Wow…

MARGHERITA: E quindi?

CARMINE: (Scocciato e inconsolabile, in crescendo) E quindi? Mi ha lasciato! Dice che non potrò mai essere neomelodico al 100%, ma solo a metà! Dice che ho un nome che ricorda la musica, ma quella sbagliata! Dice che ho preso l’accento veronese di mio padre, anziché la parlata armoniosa napoletana di mia madre… dice che così non può funzionare, non può stare con uno che si riconosce terrone nel cuore, ma alla domenica vuole risotto col tastasal e lesso con la pearà!

ALFREDO: Che storia… pesante…

CARMINE: No no, io non mi arrendo. Il mio accento sta migliorando, continuerò ad esercitarmi e poi andrò da lei e la sbalordirò, come il più bravo e strabiliante dei cantanti neomelodici!

UMBERTO: Ma quindi lei è musicista?

CARMINE: Certo che no!

UMBERTO: Tutto quadra alla perfezione allora! Scusatemi ma si sta facendo tardi, devo andare a prepararmi per la serata. È stato un vero piacere!

CARMINE: Statte bbuono guagliò, cià cià!

Umberto prende la via dell’ascensore ed esce. Margherita torna dietro al suo bancone. Carmine si siede su una sedia, asciugandosi gli occhi, Alfredo maneggia il suo cellulare.

SCENA SECONDA: MARGHERITA- CARMINE- ALFREDO- MEDERICO- FORTUNATO- MICHELE.

CARMINE: (Piagnucolando e attaccandosi ai pantaloni di Alfredo) Te cerco comm’a ll’aria… Nu me lassa… nu me lassa…

ALFREDO: A questo punto me lo auguro anch’io… (con accento napoletano) Annunziatina, p' favò torna ambress, torna!

Si apre la porta dell’ascensore ed entrano in scena il dott. Ugolini e Fortunato.

Il dottore porta con sé la sua valigetta, mentre Fortunato ha un asciugamano a tracolla, è vestito sportivo ed esegue degli esercizi di stretching.

ALFREDO: Meno male, così mi levo da questa situazione… (staccandosi da Carmine, dirigendosi verso gli altri due) oh, buongiorno, altri ospiti della pensione immagino. Sono Alfredo Farzi, molto lieto! (Dà la mano al dottore, il quale gli tasta il polso con un gesto spontaneo).

MEDERICO: Dott. Mederico Ugolini, piacere di conoscerla. (Battendogli una mano sulla spalla) battiti regolari, complimenti!

ALFREDO: (Perplesso) Grazie…

CARMINE:Oh, tutti se scurdanno ‘e me…Me disgraziato, me misero!

Carmine, in preda alla disperazione si alza ed esce dalla porta d’ingresso. Alfredo e Fortunato osservano Carmine allibiti.

Alfredo si toglie dalla stretta di Mederico e si gira a dare la mano a Fortunato.

ALFREDO: Ah, non fate caso a quello… molto piacere.

FORTUNATO: Fortunato…

ALFREDO: Oh mi lusinga, fortunato anch’io allora…

FORTUNATO: No, io sono Fortunato…

ALFREDO: E io allora sono lieto…

FORTUNATO: (Scandendo le parole) Io sono Fortunato…

ALFREDO: (Scandendo le parole) E io sono lietissimo…

FORTUNATO: Insomma, Fortunato è il mio nome!

ALFREDO: (Staccando la mano e asciugandosela nei pantaloni) Mi perdoni, non avevo capito… pensavo mi avesse riconosciuto… (aggiustandosi la giacca)… non mi ha riconosciuto per caso?

FORTUNATO: (Imbarazzato) No, mi spiace…

ALFREDO: Ah, peccato…

MEDERICO: (Profetico, tastando le tempie di Fortunato) Si tratta sicuramente di un tipico fenomeno psichico, il deja vu! Consiste in una forma di alterazione dei ricordi, per cui lei ha la percezione di conoscere o aver già vissuto una data esperienza, mentre così non è!

FORTUNATO: (Staccandosi dal dott., imbarazzato) No, per niente! Io non ho avuto nessun deja vu! Non ho dubbi, non ho mai incontrato né avuto la percezione di conoscere questo signore…

MEDERICO: (Divinatorio) Esatto! Proprio come pensavo!

I due si guardano perplessi.

ALFREDO: Dunque.. dottor Mederico… specialista in?

MEDERICO: Psicoterapia della coppia!

FORTUNATO/ALFREDO: Ah!

MARGHERITA: (Rivolta a Mederico) Che splendida circostanza, così potrà dare qualche consiglio ai miei ospiti… beh, non troppi però, altrimenti rimango senza lavoro! (Esce ridacchiando imbarazzata verso l’ascensore).

MEDERICO: (Compiaciuto, rivolto ai due) Naturalmente sarò lieto di rispondere ad ogni vostra domanda sull’argomento, sono un luminare in materia…

ALFREDO: (Al dottore) Bene, sediamoci allora, sarà più comodo e piacevole conversare…

FORTUNATO: Oh, io non mi siedo grazie, non fate caso a me… devo proseguire con i miei allenamenti… (esegue esercizi inesistenti e goffi).

ALFREDO: (Schifato) Giovane Fortunato, non sarebbe meglio allenarsi in una palestra?

FORTUNATO: Magari potessi! (Fermandosi, con fare confidenziale) Non posso nemmeno entrarci in quei posti… sapete com’è?!

MEDERICO: Ma certo! Sindrome da attacchi di panico per i luoghi pubblici e affollati immagino!

FORTUNATO: Oh no… molto peggio… per le donne!

MEDER/ALFR: Donne?!

FORTUNATO: Donne!Quelle non mi lasciano in pace, mi mangiano anche con gli occhi…

MEDERICO: (Annuendo) Esattamente come immaginavo!

FORTUNATO: Il mio fisico possente, questi muscoli ben delineati, le mie labbra carnose… sono un vero e proprio miele per ogni tipo di donna. È uno stress che un atleta dedito al lavoro come me non può reggere!

MEDERICO: Lo può ben dire! Lo stress è il malanno dei nostri tempi!

ALFREDO: Ma quali muscoli mi scusi? (Si alza e si avvicina a Fortunato) E di quali labbra carnose sta parlando?

FORTUNATO: Caro Alfredo, (battendogli amichevolmente la spalla) l’invidia è una brutta cosa…

ALFREDO: Ma invidia di che? (Al dottore) Non si tratta forse di una sbagliata percezione che ha di se stesso?

MEDERICO: Alfredo, qui il medico sono io e le diagnosi le faccio io… (alzandosi a sua volta e osservando da vicino Fortunato)… non ci sono dubbi! Sudore, rossore, fiato affaticato… banale influenza!

FORTUNATO: Ma io sto benissimo, sono solo accaldato per l’allenamento!

MEDERICO: (Sbarrando gli occhi) Esattamente!

ALFREDO: E che tipo di atleta sarebbe?

FORTUNATO: Non si capisce?

ALFREDO: (Osservandolo bene) Giocatore di scacchi?

FORTUNATO: Che ironia… sono un bodybuilder… un culturista insomma!

MEDERICO: Chiaro, la sindrome del Narciso, indubbiamente!

ALFREDO: (Ridendo grassamente) Roba da non credere… un bodybuilder lei e pieno di donne!

FORTUNATO: Non mi prenda in giro per favore! Mi trovo in una situazione di vita delicata… ho dovuto lasciare il mio quartiere, la mia casa e rifugiarmi qui per evitare lo stress di incontrare tutte quelle fans arrapate che non mi danno un attimo di tregua!

ALFREDO: Dottore, qui c’è indubbiamente del lavoro per lei!

MEDERICO: Se sarà necessario, io non mi tirerò indietro! Ho fatto il giuramento di Ipocrita!

ALFREDO: Di Ippocrate semmai!

MEDERICO: (Sicuro e sognante) Indimenticabile!

FORTUNATO: (Arrabbiato) Ah, ma cosa ne volete capire voi! Mi conoscete appena e già pretendete di sapere come sto! Io non sono più padrone della mia libertà, io sono ossessionato dalle donne, non ho pace, non mi lasciano stare, devo starne alla larga il più possibile! (Ridandosi un tono) Scusate… ma è arrivato il momento della mia doccia tonificante! A più tardi! (Esce verso l'ascensore).

MEDERICO: (Ridendo bonariamente) Ah, che ragazzo a modo, non trova?

ALFREDO: Io non so proprio cosa ci sto a fare qui… ma lei, dottore esperto in problematiche di coppia, perché si è trasferito alla pensione? (Confidenziale) Mi dica la verità, sta forse cercando nuovi clienti? Sono un businessman anch’io, capirei…

MEDERICO: (Sempre con sorriso bonario) Oh, certo che no… sono pieno di pazienti e anche il lavoro come docente universitario sulla psicologia della famiglia mi occupa molto tempo…

ALFREDO: E dunque?

MEDERICO: (Sorridendo, come dicesse una ovvietà) Sono stato cacciato da mia moglie!

Entra in scena dalla porta d’ingresso Carmine.

CARMINE: Dottore! Lei è un dottore specializzato giusto? La prego mi aiuti, io non so più cosa fare, ho il cuore che mi sta per esplodere dal dolore!

MEDERICO: (Rivolto ad Alfredo, affabilmente) Senza dubbio si tratta di un infarto! Angina pectoris!

ALFREDO: Senza dubbio! Vogliate scusarmi, mi ritiro per un po’… dottore, la lascio alla sua rianimazione, sa, non fa per me…

MEDERICO: Arrivederla!

Alfredo esce verso l’ascensore.

CARMINE:Dottore, sono affetto da un male incurabile…

MEDERICO:Oh ma che dice, un paio di colpetti ben assestati al torace, un breve ricovero e sarà come nuovo… si avvicini, venga qua! (Mederico cerca di colpire Carmine al torace).

CARMINE: Ma cosa fa! Il mio non è un male fisico! Il mio è un male metaforico, mal d’amore!

MEDERICO: (Fermandosi di colpo) Certo, ovviamente! E lei è un uomo favorito dalla sorte, perché si trova davanti il principale luminare della regione in questioni di coppia! Si sieda e mi racconti tutto!

CARMINE: Ah, finalmente, ho proprio bisogno di un consulto!

I due si siedono ma entrano in scena Margherita e Michele.

Margherita sorregge Michele che ha una mano dietro la schiena e una andatura incerta, protesa verso l’indietro.

MICHELE: (Lamentandosi) Ohiohiohi, ohiohiohi…

MARGHERITA: Forza, raggiungiamo quella sedia, così potrà mettersi comodo!

CARMINE: (In napoletano) Maronna mia! E che gli piglia a chistu giovane?

MEDERICO: (Alzandosi, per andare ad aiutare Margherita a far sedere Michele) Inequivocabile, si tratta sicuramente di ernia al disco!

MICHELE: (Sedendosi) Grazie.. No, no, niente ernia…

MEDERICO: (Titubante) Infiammazione del nervo sciatico?

MICHELE: Oh no, niente di grave, non preoccupatevi… è tutto normale nel mio stato!

CARMINE: Nel suo stato?

MARGHERITA: Oh sì, il signor Michele mi aveva avvertita di tutto prima del suo arrivo… (a Michele) le ho dato la camera col materasso migliore!

MICHELE: La ringrazio… e mi sento già un po’ meglio…

MEDERICO: (Impacciato e curioso) Io sono un medico… le posso chiedere di che si tratta? In maniera confidenziale naturalmente… Sa, puro interesse professionale…

MARGHERITA: Oh, ma non è mica una cosa da tenere segreta, anzi! (Qualche istante di suspense) È incinto!

MEDERICO: (Colto da rivelazione) Palese!

CARMINE: Come sarebbe incinto?

MICHELE: (Contento) Fra 5 mesi nascerà il mio primogenito… (tastandosi la pancia) un maschietto!

CARMINE: (Scrutandolo da vicino) E da dove, se posso chiederglielo?

MEDERICO: (Emozionato, fissando il pubblico) Ah, la natura è una cosa meravigliosa!

CARMINE: (Sconcertato, puntando il dito su Michele) Ma come? Qui non c’è proprio niente di naturale!

MARGHERITA: Non si agiti Carmine, c’è una spiegazione assolutamente logica…

MICHELE: Infatti, le sembrerà strano ma io… ma io… scusate… (impallidisce, si porta una mano alla bocca, scatta in piedi e si dirige verso la porta d’uscita, con sforzi di vomito. Si chiude fuori).

MARGHERITA: Quel povero ragazzo è affetto da “gravidanza simpatica”!

Da fuori arrivano i rumori prodotti dalla vomitata di Michele.

CARMINE: (Perplesso) Tanto simpatica non mi pare!

MEDERICO: Si tratta di  una patologia per la quale il compagno di una donna in dolce attesa si immedesima talmente tanto nella gravidanza, che ne sperimenta tutti i sintomi!

CARMINE: (Tirando fuori il fazzoletto) Che grande espressione di amore e condivisione… (in napoletano) Annunziata bbella, lo farei anch’io per te!

MARGHERITA: Non lo ripeta neanche per scherzo! (Confidenziale) La moglie di Michele l’ha cacciato di casa proprio per questo… non sopportava più di essere messa in secondo piano per i malesseri del marito!

Rientra Michele asciugandosi la bocca.

MICHELE: Scusatemi, mi avevano detto che le nausee sarebbero sparite dopo il terzo mese e invece, non mi danno ancora tregua!

Michele si siede di nuovo esausto sulla sua sedia, Margherita nel frattempo gli porta un bicchiere d’acqua, mentre il dottore gli misura i battiti del polso.

SCENA TERZA: MARGHERITA- CARMINE- MEDERICO- MICHELE- FORTUNATO- UMBERTO/DOMINGA

CARMINE: (Estraendo il suo fazzoletto, con fare triste, in crescendo) E anche stavolta sono stato messo in secondo piano… da un uomo… incinto!

MEDERICO: Oh, non si preoccupi, ho tempo per tutti, tra un minuto sarò da lei, mi faccia finire la visita, sia un galantuomo!

CARMINE: Sì sì, per carità… (gioca nervosamente col fazzoletto, che di tanto in tanto usa per asciugarsi occhi e naso)…

MEDERICO: (A Michele, con fare serio) Per fortuna che ha trovato me qui, un medico espertissimo… (Continuando a tenere il polso di Michele) No no no, così non va…

MICHELE: (Apprensivo) Che c’è dottore?

MEDERICO: La sua pressione è troppo alta, non va bene! Mi faccia vedere le caviglie!

MICHELE: Le che?

MEDERICO: (Alzando una gamba a Michele) Le caviglie! (Tasta la caviglia) Come immaginavo… come temevo…

MARGHERITA: Eh cioè?

MEDERICO: (Con fare profetico, tenendo sempre la caviglia in alto) Edema!

MICHELE: (Allarmato) E che cos’è??

CARMINE: Maronna mia…

MARGHERITA: Su, dottore, non ci tenga sulle spine!

MEDERICO: (Serio) Si tratta di un disturbo tipico della gravidanza… (più allegro) gonfiore dei piedi!

Tutti tirano un sospiro di sollievo.

MEDERICO: (Nuovamente serio) E sa cosa indica questo?

MICH/MARGH/CARM: (Allarmati) Che cosa?

MEDERICO: (Perentorio) Cattiva circolazione!

MARGHERITA: Oh cielo!

MEDERICO: (A Michele) Ma non si preoccupi, è un fattore abbastanza frequente… beva due litri di acqua al giorno e soprattutto… (alzando Michele e tastandogli braccia, gambe e fianchi) attenzione all’aumento del peso! Signora Margherita, questo futuro mammo deve essere messo un po’ a dieta!

MICHELE: A dieta?

MARGHERITA: Certo, ci penso io…

MEDERICO: E ora si sieda e tenga le gambe alzate, le gambe alzate!

Michele si siede e poggia le gambe sopra una sedia.

MEDERICO: Finito! (A Michele) La aspetto tra qualche giorno per una bella ecografia!

MARGHERITA: Oh, che emozionante! E io penserò alla sua dieta, vado subito a dare disposizioni in cucina!

MICHELE: Va bene, ma non troppa dieta però…

Margherita esce verso la cucina.

CARMINE: Dottore, ora tocca a me?

MEDERICO: Sono tutto orecchi, (si siede vicino a Carmine, estrae degli occhialini e se li mette sulla punta del naso) si sfoghi e mi racconti il suo problema!

CARMINE: Che gioia poter parlare liberamente con un professionista in materia, (con accento napoletano) dottò, tiene il core grande assai! (tornando alla sua parlata normale) Dunque, qualche anno fa ho incontrato una graziosa e tondeggiante morettina…

Mentre Carmine parla, entra in scena dall’ascensore Fortunato, tutto agitato e visibilmente impanicato.

FORTUNATO: Una donna! Al piano superiore c’è una donna!! Come ha fatto ad entrare, chi l’ha fatta entrare e perché è entrata!

MEDERICO: Giovane, si calmi!

CARMINE: (Arrabbiandosi a sua volta, in napoletano, alzandosi dalla sedia) Uhè, chistu è il mio turno, il mio turno! (Tornando al suo accento normale) Non esiste qui l’educazione, il rispetto del proprio turno?

FORTUNATO: Dov’è Margherita? Mi aveva assicurato che questa era una pensione per soli uomini…

MICHELE: (Con aria paciosa) Soli uomini o uomini soli, pensione “Passero Solitario”, ogni lasciata è persa!

FORTUNATO: Esatto, il nome e lo slogan sono inequivocabili! Faccio fatica a sopportare la presenza della titolare, ma addirittura una donna che si aggira tra le camere no!

CARMINE: E chi sarà? Non sarà mica la mia Annunziatina? (pieno di speranza) Com’è eh, com’è? Mora, tutta tonda e con una grande, immensa (mimando il decolté) passione per i cantanti neomelodici?

FORTUNATO: (Perplesso, fermandosi a pensare) Direi di no… piuttosto si tratta di una donna bionda, dalle forme come dire, spigolose, altera, soda! Una di quelle donne che fanno perdere la testa! (Alterandosi di nuovo) E io non posso permettermelo!

Signora Margherita, signora Margherita!

Fortunato esce verso la cucina.

CARMINE: Peccato, per un momento ho sperato che la mia Annunziata fosse venuta a riprendermi… (di nuovo si lascia andare alla tristezza, con il suo fazzoletto)…

MEDERICO: (Rivolto a Michele) Tipica delusione amorosa da rifiuto reiterato…

CARMINE: Vabbuono dottò, almeno posso riprendere il mio racconto…

MEDERICO: Certamente, anche se questa faccenda della signora un po’ incuriosisce…

MICHELE: Non lo dica a me… quella descrizione era quantomeno interessante…

MEDERICO: (A Carmine) Sono gli sbalzi ormonali della gravidanza!

MICHELE: (Con aria sognante) Una donna bionda, altera, soda… da capogiro… già me la immagino qui davanti!

Si apre l’ascensore ed entra in scena Dominga (Umberto vestito da donna).

I tre si girano di scatto e si alzano in piedi improvvisamente, colti da stupore.

DOMINGA: (Con voce femminile) Buonasera a tutti, carissimi!

MICHELE: Beh, non me la immaginavo proprio così…

I tre continuano a fissarla a bocca aperta.

DOMINGA: Che c’è? Ho qualcosa che non va?

CAR/MICH/MEDER: (Imbarazzati, farfugliano tutti insieme) No, certo, niente di niente…

DOMINGA: Ah ecco, perché questa sera ho messo particolare cura nel trucco e già qualche secondo fa ho fatto scappare a gambe levate un giovane vestito da palestra… ho pensato subito che mi fosse colato tutto il mascara sul volto, ahaha.. (ride compiaciuto).

I tre rimangono sempre immobili a fissarlo.

DOMINGA: Ma che maleducata che sono, non mi sono nemmeno presentata… il mio nome è Domingaaa, con la “a” lungaaaa… (attimo di suspance) molto piacere.

Umberto si avvicina a Michele.

MICHELE: Molto piacere Domingaaa, io sono Michele, con la “e” corta.

MEDERICO: Molto lieto signora, dott. Mederico Ugolini, a suo completo servizio. Specialista!

DOMINGA: Oh, un medico, buono a sapersi!

CARMINE: Sì, ma veramente il dottore adesso è impegnato con me, siamo già stati interrotti più volte, la prego di aspettare il suo turno. Io sono Carmine…

DOMINGA: Questo già lo so, ci siamo presentati qualche ora fa…

CARMINE: Davvero? Oh cielo, sono così concentrato sulla mia disperazione che non me ne ricordo proprio…

MICHELE: Un incontro difficile da rimuovere però…

MEDERICO: Si tratta certamente di rimozione psichica di ricordi! È un fenomeno alquanto diffuso, che porta ad eliminare ricordi che provocano dolore!

MICHELE: E il dolore dev’essere stato veramente forte!

DOMINGA: Beh, in attesa della cena possiamo anche sederci no? Cosa fate tutti in piedi come dei baccalà?

CARMINE: Lei resta a cena?

DOMINGA: Come ogni sera da tre anni a questa parte!

CARMINE: Ah… vabbuò, l’importante è che ora io riesca finalmente a parlare col dottore del mio problema…

Il dottore e Carmine si siedono come prima.

MICHELE: Mi scusi sa, io ho bisogno di due sedie, devo tenere le gambe alte per alleggerire il mio edema!

DOMINGA: Edema? Oh, va bene, l’aiuto!

Umberto sistema Michele dov’era prima…

Umberto rimane in piedi ed entra dalla cucina Fortunato.

FORTUNATO: (Scocciato) Margherita è uscita dal retro, in casa non c’è! (Spaventandosi molto e rannicchiandosi su se stesso) Uh, eccola lì… la vedete anche voi vero? La vedete?

DOMINGA:  (Rivolto agli altri) Ma ce l’ha con me?

CARMINE: Pare di sì…

DOMINGA: (Dirigendosi verso Fortunato) Molto piacere tesoro, io sono Domingaaa, con la “a” lungaaa…

FORTUNATO: Non mi tocchi, stia lontana da me!

DOMINGA: Oh cielo, cosa succede? Le ho per caso fatto qualcosa di male?

FORTUNATO: Non ancora! Lei è qui per sedurmi, lo so! Lei vuole il mio fisico possente, muscoloso, le mie labbra carnose!

DOMINGA: (Perplessa) Veramente no, deve esserci un equivoco…

FORTUNATO: Nessun equivoco! Voi donne siete tutte uguali!

MICHELE: Beh, non proprio tutte…

FORTUNATO: Io non riesco a trovare pace, mi prosciugate tutte le energie capite? Io le devo conservare per lo sport!

MEDERICO: Tipico caso di frustrazione professionale!

FORTUNATO: Adesso io esco, cerco la proprietaria e mi faccio spiegare il perché lei si trova qui!

DOMINGA:  Francamente credo siano faccende personali, perché è interessato a saperlo?

FORTUNATO: Mi era stato garantito che qui non avrei trovato donne, Margherita a parte, e già la prima sera… mi trovo davanti lei!

MICHELE: Una donna bionda, altera, soda! Da perderci la testa! Parole sue!

DOMINGA: Oh che bei complimenti… ma non credo sia il caso di agitarsi troppo, se mi permette le spiego tutto io, forza (avvicinandosi) si calmi, si sieda così posso parlare...

FORTUNATO: Non si avvicini! La avverto che sono campione nazionale, anzi no, mondiale di tecniche marziali miste… (facendo delle mosse) Uho, uha… non si avvicini! Io vado a cercare Margherita e chiarirò questa faccenda una volta per tutte!

Uho, uha… (Esce passando davanti a tutti facendo mosse marziali improvvisate).

DOMINGA: Sono sconvolta, non avevo mai suscitato reazioni così esagerate in un estraneo… l’ultima volta che ho assistito ad una scenata del genere si trattava di mia moglie!

MICH/CARM/MEDER: Sua moglie?!

DOMINGA: (Sedendosi, accavallando le gambe e grattandosi con poca grazia) Già, mi ha cacciato di casa più o meno con lo stesso tono di quel tipo e solo perchè le avevo finito il fard. Ah, donne!

MICHELE: (Alzandosi improvvisamente in piedi e tenendosi la pancia) Oh mio dio!!

DOM/CARM/MEDER: Che succede?

MICHELE: (Meravigliato) Si muove!

SCENA QUARTA: MICHELE - UMBERTO/DOMINGA- CARMINE - MEDERICO- ALFREDO- MARGHERITA - FORTUNATO

Mederico e Carmine si alzano e vanno a sentire la pancia di Michele.

CARMINE: (In napoletano) Maronna che gioia!

MEDERICO: Questa è una gran soddisfazione per un medico!

DOMINGA: (Perplessa) Problemi di stitichezza?

CARMINE: (In napoletano, con gioia) Ma quale stitichezza, chistu è incinto!

DOMINGA: (Ridendo) Ma come è possibile! Non può essere, non esistono uomini incinti, questa situazione è assurda!

CARMINE: (Con accento normale) Perché, la sua no?

DOMINGA: Touché… (ridacchiando imbarazzata) Ha ragione… allora voglio sentire anch’io!

Mederico si sposta e fa toccare la pancia di Michele a Umberto.

DOMINGA: Sentilo il birbantello, è proprio scatenato!

MEDERICO: Ed è importantissimo parlarci, fin dai primi mesi di vita!

Mederico si siede davanti a Michele e inizia a parlare alla sua pancia.

MEDERICO: Ciao, ciao bel trottolino, puci puci pu…

Entra dall’ascensore Alfredo, che si trova davanti la scena in cui Carmine da un lato e Umberto dall’altra toccano la pancia a Michele, mentre Mederico accovacciato a terra gli fa strani versi e moine.

ALFREDO: (Spaventandosi) Eh che diamine! Cosa sta succedendo lì?

I tre lo salutano amichevolmente con vari gesti delle mani.

DOM/MED/CAR/MICH: Oh salve, buonasera, benarrivato…

ALFREDO: (Sempre spaventato, ma perentorio)Che cosa cavolo state facendo?

DOMINGA: Forza, si unisca a noi, venga a sentire come si muove!

ALFREDO: (Alterato) Io non mi unisco proprio a nessuno! Depravati!

MEDERICO: Ma è una cosa naturale, meravigliosa, è la vita che cresce!

ALFREDO: (Stravolto, guardandosi intorno)Ma dove sono capitato?

DOMINGA: (Cercando di avvicinarsi ad Alfredo) Alfredo Farzi, si ricomponga, perché tutta questa scortesia, non è da lei!

ALFREDO: Come fa a sapere il mio nome… (sistemandosi la giacca, con fare lusingato) a quanto pare, la mia fama mi precede anche nei luoghi più impensabili! Che lei sappia chi sono io non mi calma per niente, e non si avvicini, per carità, altrimenti (tirando fuori il cellulare e usandolo come scudo) chiamo la polizia! (Più isterico) Chiamo la polizia!

Anche Carmine si scosta da Michele e Mederico si alza. Tutti iniziano ad avvicinarsi ad Alfredo.

MEDERICO: (Rivolto a Michele, Umberto e Carmine) Signori, mantenete la calma! Qui ci troviamo davanti ad un improvviso attacco d’isteria, situazione socialmente e potenzialmente pericolosissima…

ALFREDO: (Sconcertato) Dottore, quelli socialmente pericolosi siete voi! Via, via, statevene lontani! Non avvicinatevi!

MEDERICO: (Bisbigliando ai tre) Allucinazioni! Ci vede come dei potenziali nemici, statemi dietro e assecondatelo… Alfredo, lei sta avendo delle allucinazioni!

Carmine, Michele e Umberto si riparano dietro al dottore, continuando ad avvicinarsi molto lentamente ad Alfredo.

ALFREDO: Dottore, la smetta! Quali allucinazioni? Lei sa dire solo idiozie!

MEDERICO: (Rivolto al trio dietro di lui) Negazione della realtà… Disconoscimento dei ruoli istituzionali… passatemi la mia valigetta… (Ad Alfredo) stia calmo, noi siamo suoi amici…

ALFREDO: Non sia ridicolo, amici un corno!

Michele passa la valigetta a Mederico che con cautela estrae una siringa e la nasconde dietro la schiena, restituendo la valigetta a Michele che la riappoggia lì vicino.

ALFREDO: (In preda al panico) Che intenzioni ha?

MEDERICO: Va tutto bene, va tutto bene… (si avvicina lentamente ad Alfredo, poi a Carmine e Umberto, sottovoce) cercate di afferrarlo e tenerlo fermo…

ALFREDO: Che cosa?

MEDERICO: Al mio tre…

ALFREDO: Dottore, non oserà farlo…

MEDERICO: Uno… due e tre!

Al tre Carmine e Umberto bloccano Alfredo, il dottore lo fa roteare con la chiappa rivolta al pubblico, prende una grande siringa e gli fa una puntura.

ALFREDO: (Urlando) Aaaah che dolore! Maledetti…  (Alfredo si libera dalla presa, si gira verso il pubblico, guarda i quattro con aria poco convinta e con voce tremula, quasi fosse ubriaco) maledetti!

Alfredo si accascia svenuto, sostenuto da Carmine e Umberto.

MEDERICO: Ben fatto, pericolo scampato!

DOMINGA: (Titubante) Dottore… non lo avrà mica ammazzato, vero?

CARMINE: (Con accento napoletano) Che disgrazia, che disgrazia!

MEDERICO: Ma non scherziamo! Fra qualche ora si sveglierà come nuovo!

DOMINGA: Ma che gli ha fatto?

MEDERICO: (Alzando in alto la sua siringa) Sedativo! Per cavalli!

MIC/CAR/DOM: (Stupiti)Cavalli?

MEDERICO: La mia ex moglie è veterinaria!

MIC/CAR/DOM: Oh!

MEDERICO: Forza, sistematelo lì, davanti al tavolino.

CARMINE: Per terra?

DOMINGA: Non sarà scomodo?

MEDERICO: No di certo! Deve riacquistare il contatto con la realtà terrena…

MICHELE: Chiaro!

Umberto e Carmine sdraiano Alfredo sul pavimento, vicino al tavolino.

Tutti si guardano soddisfatti.

CARMINE: (Con accento normale) Poveretto, sembrava un giovane così serio e forte!

DOMINGA: (Sedendosi) Sono stanchissima…

MICHELE: Pure io, salgo a riposare un po’ prima di cena!

DOMINGA: Riguardati tesoro!

Michele esce verso l’ascensore salutando tutti.

CARMINE: (Al dottore) Bene, ora che abbiamo risolto il problema dell’allucinato, possiamo finalmente passare al mio? Sa, comincio a spazientirmi un po’…

MEDERICO: Ma con piacere! Parli e vedremo come posso aiutarla!

I due si siedono l’uno di fronte all’altro. Mederico estrae di nuovo i suoi occhialini da naso.

Dalla porta della cucina entra Margherita.

MARGHERITA: Signori, fra poco vi servirò la cena… (vedendo Alfredo per terra) Oh signore mio, cosa è successo?!

Si avvicina di corsa ad Alfredo ed inizia a scuoterlo.

MARGHERITA: Signor Alfredo, Alfredo mi risponda… dottore, la prego, faccia qualcosa!

MEDERICO: (Con fare pacioso) Oh, ho già fatto tutto quello che si poteva!

MARGHERITA: (Alzandosi) Oh non ci posso credere… vuole dire che… insomma… non c’è più niente da fare?

MEDERICO: (Deciso, sorridente) Più niente!

MARGHERITA: (Sconvolta) Non è possibile, un uomo così, nel fiore degli anni… brillante, di successo, pieno di vita…

DOMINGA: Troppe responsabilità, troppo stress sulle spalle ed è facile andarsene… (mima con la mano l’andar via di testa, ma Margherita non lo vede)…

MARGHERITA: Poveretto… (Smarrita, guardando gli altri) E adesso che si fa? Insomma, non si può mica lasciarlo lì, sul pavimento…

CARMINE: Il dottore dice di sì, così si abitua a stare con i piedi per terra…

MARGHERITA: (Smarrita) Oh cielo… e quanto?

MEDERICO: Al massimo due o tre ore, dopodiché niente più rabbia, isteria o altro… Troverà la pace totale!

MARGHERITA: (Sempre più disorientata) E sia! Che riposi sul mio pavimento il tempo necessario…

CARMINE: (Rivolto a Margherita, con accento napoletano) Mi scusi signo’, ora che è tutto chiarito, se permette ho una conversazione in sospeso col dotto’, la prego di non interromperci chiù!

MARGHERITA: Scusate…

DOMINGA: (A Margherita) Mia cara, su si riprenda, sono cose che capitano!

MARGHERITA: (Attonita) Cose che capitano…

DOMINGA: Piuttosto, dov’era finita? C’era un tizio poco fa, un certo Fortunato, vestito da palestra, che la cercava…

MARGHERITA: (Destandosi come da un sogno) Sono uscita per andare al mercato … ho usato la porta sul retro e non vi ho avvisato, pensavo che non sarebbe stato necessario per pochi minuti di assenza… e invece è meglio avvisare, sempre!

Dalla porta d’ingresso rientra Fortunato.

DOMINGA:Oh eccolo, parli del diavolo e spunta l’indiavolato!

FORTUNATO: (Guardandosi attorno e parlando a se stesso) Sono calmo, sono calmo… signora Margherita, l’ho cercata dappertutto…

MARGHERITA: Lo so caro, mi hanno avvisata… a quanto pare sono uscita nei dieci minuti più movimentati della mia attività!

FORTUNATO: Io esigo di sapere cosa ci fa una donna, quella donna, bionda, altera, soda… qui, in una pensione per soli uomini!

DOMINGA: (Soddisfatta) Che adulatore!

MARGHERITA: (A Fortunato) Non si agiti, che sono già sufficientemente scossa di mio… (indica Alfredo)…

FORTUNATO: Oh cavolo, che gli è successo…

MARGHERITA: (Sconsolata) Troppo stress…

Tutti annuiscono abbattuti.

MEDERICO: (Sorridente) Ora è in pace!

FORTUNATO: Oh beh… almeno qui qualcuno lo è… (Riprendendo il suo cipiglio, a Margherita) Mi perdoni, ma mi aveva garantito serenità, tranquillità... in un semplice e breve concetto: no donne! A parte lei, ovvio…

MARGHERITA: Infatti…

FORTUNATO: Infatti un bel niente. Esco sereno dalla mia stanza e mi ritrovo davanti quella, con uno sguardo pieno di desiderio nei miei confronti, che non vede l’ora di spalmarsi sui miei muscoli e prosciugarmi ogni energia!

Tutti fissano Umberto interessati.

MARGHERITA: (Rivolta a Umberto) Dominga! Mi meraviglio di te!

DOMINGA: Si tratta di un grosso equivoco…

FORTUNATO: Dicono tutte così!

CARMINE: (Rivolto a Fortunato, arrabbiato, con accento normale) Equivoco o no, adesso basta! È già la seconda volta che mi interrompe con le sue storie e manie di donne! Possibile che io invece non riesca a spiccicare una parola sulla mia, di storia? Adesso parlo io, è il mio turno!

FORTUNATO: Ma io devo solo sapere…

CARMINE: (Con accento napoletano, minaccioso) Nun saccio chi è iss, ma saccio chi sono io. Stasera 'na mamma piagne, e nunn'è a mia, se non te ne stai zitto!

Tutti lo fissano sbalorditi.

CARMINE: (Soddisfatto, con accento normale) Eh? Potente sta frase no? Direttamente dai film di Mario Merola! Annunziata, quanto saresti orgogliosa di me… (Tira fuori il fazzoletto bianco e si commuove)…

DOMINGA: Chiariamo questa faccenda una volta per tutte… Fortunato, io non sono minimamente interessata a lei!

FORTUNATO: (Deluso) Come sarebbe? Vuole forse dire che lei non è venuta qui per me? Che non ha rincorso la mia fama da sex machine? Che non ha nessuna intenzione di distrarmi completamente dalle mie attività sportive?

DOMINGA: Esattamente!

FORTUNATO: Ah!

DOMINGA: E se posso aggiungere un particolare, lei non è nemmeno il mio tipo!

SCENA QUINTA: MARGHERITA- UMBERTO/DOMINGA- FORTUNATO- CARMINE - MEDERICO- ALFREDO- MICHELE-

FORTUNATO: (Deluso e sbigottito, a Umberto) Come sarebbe a dire che non sono il suo tipo? (Rivolto a tutti gli altri) Ho capito giusto? Ha proprio detto che non sono il suo tipo?

MEDERICO: Già, ha detto così! (A Carmine) Mi sa che ha un inizio di otite, non ci sente tanto bene!

DOMINGA: Ci sente benissimo invece, (ironico) ma è difficile da digerire per un latin lover come lui, abituato ad avere tutte le donne ai suoi piedi!

FORTUNATO: Sì, esatto, tutte le donne ai miei piedi… e lei non può essere da meno! Su, forza, guardi un po’ qua (si mette in pose culturiste per far vedere i muscoli, accompagnandole con versi) Uoh, uha, uhu… (speranzoso) allora?

DOMINGA: (Indifferente) Niente di niente!

FORTUNATO: (Iniziando ad agitarsi) E le mie labbra? (Facendo la boccuccia e parlando con le labbra serrate a forma di bacio) non sono tutte da baciare?

DOMINGA: (Sospirando) Le peggiori labbra a “culo di gallina” che io abbia mai visto!

FORTUNATO: (Preso da gran delusione) Incredibile… sto perdendo il mio charme, mi sto sciupando, non mi riconosco più… (come dandosi un ordine da solo) dieci flessioni per punizione!

Fortunato si getta a terra e inizia a fare le flessioni. Gli altri, tutti insieme, le contano a voce alta, mettendosi a semicerchio dietro di lui.

TUTTI: Dieci, nove, otto, sette, sei…

Da dietro, Alfredo inizia ad alzarsi, in maniera molto traballante e si guarda in giro come appena risvegliatosi da un lunghissimo letargo, biascicando con la lingua. Si dirige verso il gruppo.

TUTTI: Cinque, quattro, tre, due, uno!

Fortunato scatta in piedi.

ALFREDO: (Avanzando con passo ubriaco e con aria tonta, alza il dito ed esulta) Buon anno!

Tutti si girano sorpresi.

MARGHERITA: (Urlando spaventata) Uno zombie!

Margherita abbraccia istintivamente Fortunato.

FORTUNATO: (Soddisfatto) Fascino riacquistato! Le flessioni non falliscono mai! (Abbraccia Margherita con un braccio e con l’altro si guarda il muscolo orgoglioso.)

MEDERICO: (Ad Alfredo) Vedo con gioia che è tornato tra noi, molto più calmo e sereno.

ALFREDO: (Parlando con la lingua mezza fuori, poco comprensibile e sempre con aria da tonto) Sì sì sì, tanto sereno…

MARGHERITA: (Prendendo un po’ di coraggio, rimanendo abbracciata a Fortunato) Dottore… ma è… vivo?

MEDERICO: (Cingendo Alfredo per le spalle) Vivo e migliore di prima!

ALFREDO: (Sempre con lingua felpata e parlata mezza incomprensibile) Grazie, grazie, sono tanto felice!

CARMINE: (Perplesso, con accento napoletano) Miegliu de prima nun me pare pe’ niente…

DOMINGA: A me sembra più simpatico adesso… (Speranzoso) rimarrà così?

MEDERICO: Oh no, non preoccupatevi, deve solo smaltire l’anestesia!

CARMINE E quanto ci vuole?

MEDERICO: (Ridacchiando) Non ne ho la più pallida idea, mai provato prima! Ora cronometro, così la prossima volta, lo saprò!

ALFREDO: (Barcollando per la stanza, sempre parlando in qualche maniera) Vi voglio tanto bene, io amo tutti gli esseri viventi…

MEDERICO: (Soddisfatto) La medicina fa miracoli!

DOMINGA: Fortunato! Vedo che ha di nuovo successo (facendogli l’occhiolino).

FORTUNATO: (Scostando bruscamente Margherita) Signora, per l’amor del cielo, mi lasci immediatamente! Io non posso avere a che fare con le donne, ero stato chiaro!

MARGHERITA: (Imbarazzata) Mi scusi, sono state le circostanze…

FORTUNATO: Non ci sono circostanze che tengano! Lei mi aveva dato la sua parola, ed è stata proprio la prima a romperla… sciò, sciò, distante…

DOMINGA: Ma questo giovane non trova pace, troppi estrogeni!

ALFREDO: (Guardando Umberto con aria ebete)Buoni gli estrogeni!

FORTUNATO: Io non assumo estrogeni, questi muscoli possenti sono solo il frutto di un durissimo lavoro…

ALFREDO: (Tastando i muscoli di Fortunato, meravigliato) Belli… morbidi…

CARMINE: (Ridendo in napoletano e mimando la scena) Tiene lo musculu moullu… FORTUNATO: (Arrabbiato) Vi faccio sentire io quanto sono molli…

CARMINE: (Con accento normale)E io che c’entro, ho solo ripetuto quello che ha detto lui… anche se, come dicevano i latini, “in sedativo veritas”… ehehe..

ALFREDO: (Abbracciando Fortunato) Ciao ciao, è stato bellissimo… (Uscendo barcollante verso l’ascensore, rivolto a tutti con la solita parlata felpata) Ciao a tutti amici, io vado… addio!

TUTTI: Arrivederci, ciao, saluti…

Esce.

MEDERICO: (Soddisfatto) Quell’uomo farà molta strada!

DOMINGA: E dove andrà?

CARMINE: Al piano di sopra!

MARGHERITA: Oh cielo… ma sarà prudente lasciarlo girare per le stanze in quello stato? Non mi sembra per niente a posto…

MEDERICO: (Ridacchiando) Oh, non abbiate pensieri, sta meglio di tutti noi messi insieme!

CARMINE: Di me sicuramente, sono l’unico che qui non ha ancora avuto le dovute attenzioni…

FORTUNATO: (Arrabbiato, rivoto a Margherita) Io invece di attenzioni non ne voglio ricevere più!

DOMINGA: Di sicuro da me non ne avrai, cocco de zia!

FORTUNATO: (Deluso) Ah no? (Pensieroso) Esiste allora una donna capace di resistermi?

DOMINGA: (Avvicinandosi con aria sensuale) Tesoro, (sfiorandogli il muscolo del braccio) una donna non lo so… (togliendosi improvvisamente la parrucca e tornando a un tono di voce maschile) ma un uomo di certo sì!

FORTUNATO: (Spaventandosi, in preda allo stupore) Che razza di scherzo è questo! Mamma mia… (avvicinandosi sospettoso)… ma lei è… un uomo!

DOMINGA: Dalla nascita! (Si rimette la parrucca soddisfatto).

FORTUNATO: Che orrore!

DOMINGA: Beh, non sono mica così brutto… fino a poco fa mi aveva definita “una di quelle donne per cui perdere la testa”!

FORTUNATO: Non lo dica neanche per idea! Mai piaciuta… ehm, piaciuto! (A tutti) Il suo aspetto in effetti aveva qualcosa di strano…

CARMINE: (Ridendo) Già, sodo, altero, irresistibile!

FORTUNATO: Smettetela di prendermi in giro! Io sono una persona seria, sensibile, che ha delle problematiche pesanti da risolvere!

CARMINE: Ah no, le problematiche pesanti le ho io, e qui nessuno mi ascolta! (Con accento napoletano, alterato) Dotto’, che vogliamo fa’ eh? Vogliamo dare a Carmine un po’ di ascolto?

DOMINGA: Cerchiamo di abbassare i toni, riportiamo un po’ di calma e normalità in questa pensione…

FORTUNATO: Proprio lei mi parla di normalità?

DOMINGA: Perché, che vorresti dire? Di essere migliore di me?

Umberto e Fortunato si guardano da vicino negli occhi con aria di sfida.

CARMINE: (Immischiandosi tra i due, arrabbiato) Allora, lo volete capire o no che qui quello che ha i problemi veri sono io? Io, io e solo io!

I tre, disposti a triangolo si fissano reciprocamente negli occhi e si preparano alla rissa.

MARGHERITA: Dottore, faccia qualcosa, li calmi!

MEDERICO: E che posso fare, sono solo uno e ho pure finito il sedativo!

FORTUNATO: (Fissando i due) Io ho dei sedativi naturali, si chiamano gancio destro e gancio sinistro!

CARMINE: (In napoletano) Avanti, avanti… wuagliò, fatti sotto!

DOMINGA: (Con fare effeminato) Forza, sfidiamoci a duello!

MARGHERITA: Mamma mia!

Mentre tutti stanno per azzuffarsi, entra dall’ascensore Michele, tenendosi la pancia.

MICHELE: Fermi tutti…

Tutti si bloccano improvvisamente e guardano Michele.

MICHELE: Ho le contrazioni!

Tutti si inquietano.

MEDERICO: Non si agiti, respiri!

I tre, Umberto, Carmine e Fortunato, insieme all’unisono simulano la respirazione del travaglio, guardando Michele.

DOM/CAR/FORT: Fuh, fuh, fuh…

Nel frattempo Margherita va a sostenere Michele e insieme ripetono i tre respiri da travaglio.

MICHELE/MARGHE:Fuh, fuh, fuh…

MEDERICO: (A Michele) Bravissimo, prendo la valigetta e arrivo!

Mederico prende la valigetta, va per avvicinarsi a Michele ma viene fermato da Carmine.

CARMINE: Non le permetterò di trascurarmi un’altra volta, tocca prima a me essere curato! (Carmine stende il dottore con un pugno).

DOMINGA: (A Carmine) Come può essere così insensibile di fronte a un uomo incinto con le contrazioni?! (Umberto sferra uno schiaffo effeminato a Carmine e lo stende).

FORTUNATO: E allora una soddisfazione me la prendo pure io! (Ad Umberto) Per esserti finto una donna irresistibile e avermi spezzato il cuore! (Fortunato stende Umberto).

MICHELE: (Tenendosi la pancia) Aaaah, che dolore!

FORTUNATO:Respiri! (Si avvicina a Michele per sostenerlo).

Fortunato, Margherita e Michele respirano insieme. Per terra stanno stesi Mederico, Carmine e Umberto.

MARGH/MICH/FORT:Fuh, fuh, fuh…

Rientra in scena dall’ascensore Alfredo. Ha una cuffia da doccia in testa, sopra i vestiti indossa una vestaglia rosa e ha uno scopino da bagno in mano.

ALFREDO: (Ridacchiando, con la parlata biascicante) Eccomi…È qui la festa?

I tre in piedi rimangono ammutoliti e immobili a fissare Alfredo.

Si spengono improvvisamente le luci e parte la musica di chiusura del primo atto.

-fine primo atto-


ATTO SECONDO

Musica d’apertura del secondo atto. Luci.

SCENA PRIMA: UMBERTO- CARMINE- MEDERICO- ALFREDO- FORTUNATO- MICHELE- ROSETTA

Sul bancone della reception si trova un piccolo buffet di colazione: una caffettiera con diverse tazzine, una brocca d’acqua con dei bicchieri, un cestino con pane e brioches.

In scena Umberto, tornato al suo abbigliamento maschile. È seduto sulla poltrona e si tiene una borsa del ghiaccio sulla faccia, mentre sfoglia un giornale. Sul tavolino tiene una tazzina da caffè.

Dall’ascensore entra Carmine, malconcio, anche lui con del ghiaccio sul viso.

UMBERTO: (Notando Carmine) Buongiorno…

CARMINE: (Scontroso, in napoletano) Buonciornu un cuorno! Tengo un dolore, uh, mamma mia! Sono pesto più di una bistecca fina fina!

UMBERTO: Mi spiace, ieri sera la situazione mi è sfuggita di mano!

CARMINE: (Con accento napoletano) No no, non le è sfuggita la situazione di mano, ma la mano proprio! (Con accento normale) Tutti quei modi raffinati da dolce fanciulla, ma quando è ora di picchiare, il pugno era il suo, non di Dominga!

UMBERTO: (Infastidito e dolorante) Domingaaaa, con la “a” lungaaa… e parli più piano che mi scoppia la testa. Le chiedo nuovamente scusa, altro non posso fare!

Dall’ascensore entra in scena Mederico, anche lui col sacchetto del ghiaccio.

MEDERICO: (Lamentandosi) Ohi ohi, chiamate un dottore!

UMBERTO: Il dottore è lei!

MEDERICO: (Ricomponendosi) Ah già… è vero! (Tastandosi la faccia) Forte mal di testa, dolore al tatto, sensazione di non respirare molto bene… sinusite!

CARMINE: (Prendendo una tazzina di caffè) Dotto’… quella sinusite è colpa mia, le chiedo scusa!

MEDERICO: Oh, non lo dica neanche per scherzo, sono le normali dinamiche che si sviluppano all’interno di un gruppo! Questa è sociologia pura!

UMBERTO: Allora la sociologia non fa per me.

MEDERICO: (Prendendo anche lui una tazzina di caffè) Beh, per le leggi della statistica, se ieri è stata una pessima giornata, oggi andrà sicuramente meglio!

UMBERTO: Chissà perché questa sua previsione mi terrorizza…

Dall’ascensore entra in scena Alfredo. È vestito con il suo completo elegante, ma è tutto in disordine, la camicia mezza fuori dai pantaloni, la giacca indossata male, è spettinato e ha un’andatura poco stabile. Si tiene la testa con una mano, mentre nell’altra ha la sua vestaglia da donna.

ALFREDO: Ah, che dolore lancinante… acqua, ho bisogno di bere!

MEDERICO: Subito! (Gli versa un bicchiere d’acqua) Acqua fresca per il signor Alfredo. Buongiorno, come si sente?

ALFREDO: Come se fossi stato investito da una mandria di cavalli in corsa…

CARMINE: (Ridacchiando, verso il dottore) Beh, in effetti i cavalli c’entrano… ci ha quasi azzeccato!

ALFREDO: Ma cosa è successo? (Beve un sorso, poi poggia il bicchiere).

UMBERTO: Non si ricorda nulla?

ALFREDO: Nulla! L’ultima immagine che ho è di essere sceso per cena e poi… poi mi sono risvegliato dolorante in camera mia… con addosso questa! (Mostra la vestaglia).

MEDERICO: (Bonariamente, battendogli una spalla) I postumi di una bella serata in compagnia, indubbiamente!

CARMINE: (Contrariato)Dottore!? (Passando ad Alfredo il suo sacchetto del ghiaccio) Tenga, questo servirà di più a lei, se lo metta sulla testa!

UMBERTO: Uh, quella meravigliosa vestaglia… (Alzandosi) Ehm, giusto prima di andare a dormire mi ha detto che me l’avrebbe regalata… (Prende la vestaglia per un lembo e inizia a tirarla) Grazie, lei è davvero gentilissimo!

ALFREDO: (Col ghiaccio in testa, tirando a sua volta la vestaglia verso di sè) Ne è sicuro? In genere non regalo mai niente…

I due si contendono la vestaglia per qualche istante.

UMBERTO: Sicurissimo, come del fatto stesso che sono uomo!

ALFREDO: (Perplesso, tirando sempre verso di sé la vestaglia) Ma cosa se ne fa? (Cedendo) E va bene, (molla la vestaglia) la tenga… devo aver bevuto davvero molto…

Umberto soddisfatto torna a sedersi con la sua vestaglia.

CARMINE: Una ciucca di quelle che entrano subito in circolo, zac! (Imita la puntura).

Alfredo si siede dolorante. Mederico e Carmine sono vicini al buffet della colazione e ne approfittano piluccando qua e là.

Dall’ascensore entra in scena Fortunato, facendo uno stiramento dei muscoli e guardandoseli soddisfatto. Poi rivolge l’attenzione agli altri.

FORTUNATO: Buongiorno a tutti… sono desolato!

ALFREDO: (Confuso) Ma non era Fortunato?

FORTUNATO: (Innervosendosi) Sì, sono Fortunato ma sono pure desolato!

ALFREDO: Che mal di testa…

MEDERICO: (A Carmine, deciso) Sdoppiamento di personalità!

FORTUNATO: (Imbarazzato) Umberto, le porgo le mie scuse per ieri sera, lei capirà che non sono di certo il tipo che picchia le donne, ma le circostanze erano alquanto bizzarre e non mi sono controllato. Stamattina la vedo già con occhi diversi…

CARMINE: Per forza, è tornato uomo!

ALFREDO: Io vi giuro che non ci sto capendo proprio nulla!

MEDERICO: Meglio così caro, meglio così! L’ingenuità e la purezza dei pensieri sono la base di una vita serena…

UMBERTO: (Al dottore) Amen! Beh, Fortunato, accetto le sue scuse, in fondo ieri sera ognuno di noi ci ha messo del proprio…

FORTUNATO: Già, e c’è un unico filo conduttore che ci ha fatto uscire tutti di testa…

MEDERICO: (Profetico) Lo sballo del sabato sera!

CARMINE: Dottore, ieri era venerdì!

FORTUNATO: Ma no! Quello che disturba tutti noi è una faccenda seria, che ci tormenta da sempre… (suspense) Le donne!

MEDERICO: Le donne, ovviamente!

FORTUNATO: Io dico basta! È arrivato il momento di toglierci le donne dalla testa!

Entra in scena Michele tenendosi la schiena.

MICHELE:Ohi ohi…

CARMINE: (Indicando Michele) E non solo dalla testa!

MICHELE: Buongiorno!

UMBERTO: Come sta il nostro mammino stamattina?

MICHELE: Molto meglio, grazie!

ALFREDO: (Confuso) Mammino?

CARMINE: Il ragazzo è incinto…

ALFREDO: Oh cavolo, devo essere ancora sotto effetto della sbornia…

MEDERICO: (A Michele) E’ passato tutto? Non sente più nessun fastidio?

MICHELE: Nessuno!

CARMINE: Cosa sarà stato dottore?

MEDERICO: Contrazioni di Braxton Hicks! (Mimando con patos) Normalissimi spasmi che inducono il bimbo che sta nel suo grembo a girarsi a testa in giù, per prepararsi alla fuoriuscita al momento del parto!

CARMINE: (Perplesso) E io mi sto ancora chiedendo da dove!

MICHELE: (Al dottore) Oh no, niente di tutto questo! Ho avuto in effetti un problemino… (confidenziale) un leggero disturbo intestinale, ma una volta dato il la, tutto si è risolto velocemente!

UMBERTO: Un disturbo intestinale?

MICHELE: (Imbarazzato) Margherita mi ha messo a dieta, ma io avevo fame… così mi sono mangiato di nascosto un paio di kebab presi in fondo alla strada… con doppia salsa piccante! Esplosivi direi!

UMBERTO: Immagino, ma tralasci pure i particolari…

Anche Michele si siede.

MICHELE: Di che parlavate di bello?

Mentre Michele parla, Carmine gli porta una tazzina di caffè.

MICHELE: Oh, niente caffè per me grazie, sa, la caffeina è sconsigliata…

CARMINE: Giusto! (Si beve lui il caffè).

FORTUNATO: Stavo spiegando a tutti che pur essendo un gruppo di uomini molto diversi…

ALFREDO: (Interrompendolo, secco) Diversissimi, lo può ben dire!

FORTUNATO: Già… abbiamo tutti lo stesso problema in comune…

Tutti lo guardano con interesse.

FORTUNATO: Le donne!

MEDERICO: (Sognante) Le donne! Esseri meravigliosi, complessi, dalle mille interessantissime sfaccettature…

FORTUNATO: (Alterandosi) Certo che no! Esseri diabolici piuttosto, che ci hanno ammaliato, confuso e prosciugato di ogni energia e stabilità!

MEDERICO: Eccellente descrizione! Non avrei saputo dire di meglio!

CARMINE: (In napoletano) Mi trovo d’accordo pur io con issu…

UMBERTO: E quindi?

FORTUNATO: E quindi noi, uomini, che nel profondo siamo esseri intelligenti e forti (si ammira un muscolo) dobbiamo cercare il modo di far squadra e di ritrovare insieme la nostra dignità!

Tutti rimangono in silenzio allibiti, tranne Mederico.

MEDERICO: (Applaudendo entusiasta) Bellissima dissertazione!

ALFREDO: (Alzandosi in piedi) Io non ho intenzione di far squadra proprio con nessuno… specialmente con voi! (Si sistema giacca e camicia e lascia la borsa del ghiaccio) Non ho nulla da spartire con gente del vostro livello, io sono un uomo brillante, di successo…

UMBERTO: Oh, inizia a stare meglio… peccato!

ALFREDO: (Deciso) Per vostra informazione, io ho lasciato mia moglie! Io non mi faccio piantare… pianto! Io non mi faccio abbindolare, abbindolo! Io non mi faccio incantare, incanto!

CARMINE: (Con lo stesso tono di Alfredo) E lui dalla moglie non si fa pagare, ma paga!

ALFREDO: (Perplesso) Appunto… (sviando il discorso) ed è per questo che non starò qui un solo minuto a sentire le vostre lagne, non mi appartengono. Scusatemi, buona giornata.

Esce dalla porta d’ingresso.

MEDERICO: (Con ammirazione) Un uomo tutto d’un pezzo…

UMBERTO: (Con nonchalance, sfogliando il giornale) Sì, un pezzo di… (Alza il giornale e brontola qualcosa di incomprensibile).

CARMINE: In effetti Fortunato non ha tutti i torti… io non mi levo dalla testa la mia Annunziatina… il dottore, Michele e Umberto sono stati allontanati da casa dalle loro mogli… e Fortunato…

FORTUNATO: Io ne ho troppe e non ce la faccio più…

MICHELE: E allora una pausa dalle donne ce la meritiamo!

MEDERICO: Interessante esperimento…

UMBERTO: Vabbè, ci sto… ma part time, alla sera entra in scena Domingaaaa… (Umberto sventola la vestaglia regalata da Alfredo).

FORTUNATO: Tollereremo solo Margherita, perché è la proprietaria qui e Dominga, perché è una donna… speciale. E poi… basta! Signori, d’ora in avanti saremo un gruppo di amici che si daranno una mano a vicenda!

CARMINE: (Contento, stringendo la mano a tutti) E allora iniziamo subito, diamoci tutti una bella stretta solenne e passiamo a modi più informali, ora siamo amici e soci!

Si stringono tutti la mano a vicenda.

CARMINE: Non permetteremo a nessun’altra donna di entrare piùnei nostri pensieri e nelle nostre giornate!

MEDERICO: E alla sera ci rifugeremo in questo luogo, la nostra nuova casa, in pace eal sicuro, perché a nessuna signora verrà mai in mente di entrare qui!

Appena Mederico finisce la sua frase, entra in scena dalla porta d’ingresso Rosetta. È una giovane donna incinta, dall’aria smarrita.

ROSETTA: Buongiorno a tutti!

SCENA SECONDA: UMBERTO- CARMINE- MEDERICO- FORTUNATO- MICHELE- ROSETTA- MARGHERITA.

Tutti rimangono sconcertati.

UMBERTO: Questo dottore ogni tanto dovrebbe imparare a stare zitto!

MICHELE: (Stupito) Rosetta… 

ROSETTA: (Stupita) Michele…

MICHELE: (Speranzoso)Che cosa ci fai qui?

ROSETTA: Che cosa ci fai tu qui?

MICHELE: Ci abito!

MEDERICO: (Commosso)Oh che bello assistere ad un dialogo tra due future madri!

UMBERTO: Sento odore di guai…

CARMINE: (In napoletano) Maronna mia Miche’… non mi dire… chilla è la tua mugliera!

FORTUNATO: (Alterato) Eh no, Michele, abbiamo appena stabilito un piano e già lo infrangi?

MICHELE: E io che c’entro?

FORTUNATO: (Arrabbiato) Signora, lei qui non può stare, capito? Forza, fuori fuori! Fortunato spinge Rosetta verso la porta d’ingresso con i gesti e la voce, senza toccarla.

ROSETTA: Ma io…

FORTUNATO: Niente ma! Arrivederci, anzi, a mai più rivederci!

Fortunato apre la porta, Rosetta esce, poi richiude la porta.

MICHELE: (Sbigottito) Hai mandato via mia moglie!?

FORTUNATO: Abbiamo appena preso una decisione solenne, con tanto di stretta di mano! Questa è una pensione per uomini soli, il “Passero solitario”! Se avessimo voluto compagnia si sarebbe chiamata in un altro modo, non credete?!

CARMINE: E come?

MEDERICO: (Illuminandosi, fissando un punto nel vuoto) “Spesso il male di vivere ho incontrato”!

CARMINE: (In napoletano) Maro’, che allegria!

Michele si reca alla porta d’ingresso, la apre e fuori sta Rosetta immobile, con lo sguardo fisso. Michele la tira dentro, chiude la porta e batte due o tre volte la mani davanti a lei, che si ridesta. Come se nulla fosse, si ripete la stessa scena d’ingresso.

MICHELE: (Stupito) Rosetta… 

ROSETTA: (Stupita) Michele…

MICHELE: (Speranzoso)Che cosa ci fai qui?

ROSETTA: Che cosa ci fai tu qui?

MICHELE: Ci abito!

UMBERTO: (A Mederico) Ecco, questo sì che è un dejà vu…

FORTUNATO: (A Rosetta) Signora, non ci siamo capiti? Lei qui non può stare, l’ho appena mandata fuori!

ROSETTA: Ma cosa sta dicendo, io non l’ho mai vista prima d’ora!

MEDERICO: (Sempre più convinto, indicando Rosetta) “La cavallina storna!”

MICHELE: Rosetta, siediti un attimo, forza, così ti riprendi…

Michele fa accomodare Rosetta, dall’aria smarrita, su una sedia. Umberto le fa vento con la vestaglia.

CARMINE: (In napoletano) E che c’ha sta figliola?

MICHELE: (Imbarazzato) Mia moglie, quando si trova sotto un forte stress, tipo quando qualcuno la aggredisce verbalmente, entra in uno stato di semi catatonia e una volta risvegliata (batte le mani) soffre di momentanee perdite della memoria a breve termine…

MEDERICO: Interessante…

UMBERTO: Siete una coppia veramente ben assortita…

CARMINE: (Divertito, in napoletano) Chi si piglia, s’assomiglia!

MEDERICO: (Guardandoli dolcemente) E non c’è due senza tre!

MICHELE: Tra un attimo si riprenderà…

FORTUNATO: Bene, così potremo mandarla via!

MICHELE: Io non ne sarei così sicuro…

ROSETTA: (Riprendendosi e scattando in piedi, allontanando Umberto e la sua vestaglia) Michele! Con che razza di gente ti sei messo a vivere? (A Fortunato) Come può lei cacciare fuori di casa una signora, incinta! Si vergogni! Io da qui non me ne vado finchè non avrò parlato con mio marito, chiaro?

CARMINE: (Sorpreso) Si è ripresa perfettamente!

FORTUNATO: (Scocciato e imbarazzato) Chiarissimo! Se è così me ne vado io, e quando torno, mi auguro che tutto si sia risolto e qui non ci sia più nessuna traccia di donne, mogli o roba del genere! Così ne approfitto per fare movimento, che è e resta il mio unico scopo di vita!

Fortunato prende un bel respiro, si stira i muscoli e poi esce deciso dalla porta d’ingresso.

MICHELE:Rosetta…

ROSETTA: (Con aria smarrita) Michele…

MICHELE:Che ci fai qui?

UMBERTO: (Andando verso i due) Eh insomma! Allora, questo punto l’abbiamo già visto tre volte, vogliamo proseguire? Lui è Michele, tu sei Rosetta, lui è qui perché ci abita, ma tutti non sanno ancora il perché tu sei venuta fin qui!

Mederico si avvicina a Rosetta con un metro da sarta e delicatamente inizia a prenderle delle misure, con aria molto interessata. Rosetta lo guarda sconcertata.

MEDERICO: Se permette signora, sono un medico, dott. Mederico Ugolini… lei è un soggetto indubbiamente appassionante…

UMBERTO: Ma che sta facendo con un metro da sarta?

MEDERICO: Prendo le misure del caso…

CARMINE: Dotto’, si levi e lasci parlare questi due… non nego che il suo comportamento mi scoccia assai: è sempre interessato a tutti i casi che le si pongono davanti, ma del mio, le ricordo, non se ne è mai curato!

Carmine allontana Mederico dai due.

UMBERTO: (Ai due) Proseguite, prego.

MICHELE: Rosetta… (prendendole le mani)…

ROSETTA: Michele… sono venuta fin qui per dirti una cosa molto importante…

CARMINE: (Commosso, sognante) Guardi dotto’, l’amore che si ricongiunge, il miracolo che si avvera, il lieto fine che si avvicina…

MICHELE: Dimmi…

ROSETTA: Stamattina ho deciso di uscire di casa per prendere una boccata d’aria… sai, da quando ti ho cacciato non me la sono più sentita di far niente, ma oggi mi è scattato qualcosa, ho capito che non potevo più andare avanti così… mi è venuta voglia di passeggiare, respirare, sentire nuovamente un po’ di gioia e mentre camminavo e camminavo…

MEDERICO: Ha realizzato che non era completa…

ROSETTA: Infatti! Mi sono resa conto che mi mancava qualcosa…

MEDERICO: (A Carmine) Ha capito di non avere con sè la sua metà, il marito!

ROSETTA: Ho capito di non avere con me… il codice dell’antifurto! (Stacca le mani da Michele) L’ho dimenticato Michele, non posso più aprire la porta di casa… me lo diresti per favore?

MEDERICO: (Soddisfatto) Che bello assistere a questi momenti di riconciliazione…

MICHELE: (Deluso) Ah… l’antifurto… certo. Il codice è 1, 2, 3, 4 e 5!

UMBERTO: (Ironico) Una combinazione veramente problematica da ricordare…

ROSETTA: Infatti, spero tanto di non scordarla più… bene, grazie! Adesso me ne vado e tranquillizzate il vostro amico di prima, non mi vedrete più!

Rosetta sta per andarsene, ma Carmine le si para davanti.

CARMINE: Eh no! (Arrabbiato, parandosi davanti a Rosetta) Lei da qui non se ne può andare così, capito?

ROSETTA: Che c’è adesso?

CARMINE: (In crescendo, con tono aggressivo) Non può illuderci che ci sia una riconciliazione in atto e subito dopo andarsene come se nulla fosse! Io pretendo molto di più! (In napoletano) ‘Ammore verace è quanno s’appicceca e poi se’ fa pace! Chiaro? Mi capisce? Dove sta qui la pace?!

Rosetta allibita si spaventa, poi si incanta.

MICHELE: (A Carmine, preoccupato) Ma cosa hai fatto?

CARMINE: (Ridendo) Funziona!

Carmine passa la mano davanti al viso di Rosetta che non dà segni di vita. Anche Mederico si avvicina, alza un braccio a Rosetta, le misura i battiti, ma lei non reagisce.

MEDERICO: Michele! (Profetico e drammatico) Tua moglie si trova qui tra noi fisicamente, ma la sua mente vaga altrove… purtroppo non so se si riprenderà!

MICHELE: (Scocciato) Ma certo che si riprenderà, le è successo un milione di volte! Si trova solamente nello stato semi catatonico, basta battere le mani e si risveglia! Guardate.

Michele batte le mani e Rosetta si risveglia.

ROSETTA: Ma cosa…

Interviene subito Carmine, con fare aggressivo.

CARMINE: (A Rosetta) Capito? Lei non può farci questo!

Rosetta si blocca ancora.

MICHELE: (Contrariato) Ma Carmine!

Michele sta per battere le mani, ma viene fermato da Umberto.

UMBERTO: (A Michele, osservando Rosetta) Fermati un attimo! Ti rendi conto di cosa ti sei lasciato sfuggire? Una moglie che si blocca e si riavvia a comando! Ma è una cosa meravigliosa, quasi fantascientifica oserei dire!

MICHELE: Sì certo, ma non è divertente, riportiamola tra noi…

CARMINE: (Parandosi davanti a Michele, interponendosi tra lui e la moglie) Non se ne parla! Tua moglie adesso è qui e noi ti aiuteremo a riconquistarla!

UMBERTO: Cosa?

MICHELE: E come?

MEDERICO: (Facendo ondeggiare un ciondolo davanti a Rosetta) Grazie a sofisticate tecniche di riabilitazione psicologica!

CARMINE: (Scostando Mederico) In realtà non lo so, dobbiamo pensarci… (In napoletano, guardando Rosetta da vicino) Però sta femmena me impressiona assai…

UMBERTO: In effetti non è proprio un bel vedere… parcheggiamola un attimo di là…

Umberto prende Rosetta per le spalle e la sposta in cucina. Poi rientra in scena.

CARMINE:Bene, parliamoci francamente… tutto quello che ha detto Fortunato ha un suo senso però… (in napoletano) Io la mia Annunziatina no me la levo dalla testa! (In italiano) Io nel profondo del mio cuore non voglio cancellarla, io voglio riconquistarla! Tutti voi, in fondo in fondo vorreste tornare alla vostra vecchia vita, con vostra moglie!

MEDERICO:Già… (sconsolato, scuotendo il capo) e invece siamo qui, alla pensione “Passero Solitario”, ogni lasciato… è perso!

UMBERTO:Carmine, dove vuoi andare a parare?

CARMINE:Qui abbiamo una possibilità di ricongiungere questi due! (indicando Michele) Sono giovani, aspettano un figlio…

MICHELE: (Tastandosi la pancia) Un maschietto…

CARMINE:E la moglie è qui e si blocca a comando!

UMBERTO:Già… e vedendo come sono, già in due non farebbero un genitore sano, immaginiamoceli da soli… povera creatura! E quindi?

CARMINE:Quali migliori circostanze per uno splendido lieto fine? Dobbiamo solo capire qual è il piano!

UMBERTO: (Ironico) Semplicissimo!

MICHELE: (Imbarazzato) Ehm… grazie per tutto questo coinvolgimento, sarei felice anch’io se si arrivasse a un lieto fine, ma insomma,… non possiamo mica lasciare Rosetta di là in quello stato a lungo… è incinta! E quando si è incinti, ci si stanca facilmente, bisogna stare a riposo…

MEDERICO: Seduti con le gambe alte!

CARMINE: E allora sediamola!

Dalla cucina arrivano le grida di Margherita che entra in scena sconvolta.

MARGHERITA: Oh cielo! C’è una strana donna in cucina… immobile… con sguardo vitreo… e incinta!

CARMINE: (In napoletano) Tranquilla signo’, è la mugliera di Michele…

MEDERICO: È catatonica!

MARGHERITA: Italiana o Catatonica per me non cambia, non sono razzista… però toglietemela subito dalla mia cucina…  (battendo tre volte le mani)… ora!

UMB/CARM/MICH: Ahi ahi… mannaggia… le mani no…

SCENA TERZA: UMBERTO- CARMINE- MEDERICO- MICHELE- ROSETTA- MARGHERITA-FORTUNATO- ALFREDO- UMBERTO/DOMINGA

Dalla cucina entra in scena Rosetta, infastidita.

ROSETTA: Qualcuno mi può spiegare che ci facevo di là, in cucina, davanti a un frigo?

MARGHERITA: (Meravigliata) La catatonica parla la nostra lingua!

MEDERICO: Il cervello umano è affascinante!

MARGHERITA: Ma dove si trova questa Catatonia?

MICHELE: (A Rosetta) Tesoro, posso spiegarti tutto!

ROSETTA: Tesoro un corno! Non c’è niente da spiegare, io non rimarrò qui un secondo di più… per favore, dammi il codice dell’antifurto così posso rientrare in casa mia!

UMBERTO: (Tagliente) Ah, l’importanza della memoria a breve termine!

Dalla porta d’ingresso entra Fortunato. Vede Rosetta e si arrabbia molto.

FORTUNATO: Eh no, ancora qui! (Agli altri uomini) Ero stato molto chiaro, al mio rientro non doveva più esserci! Signora, lei non è la benvenuta, io le ordino di andarsene subito, altrimenti non risponderò più di me e picchierò… suo marito! (Indica Michele).

Tutti si spaventano.

MEDERICO: (Sconvolto) Ma non può, è incinto!

Nel frattempo Rosetta si immobilizza.

CARMINE: (Guarda Rosetta, poi tranquillamente si rivolge a Fortunato) Oh, si è bloccata! Benfatto!

FORTUNATO: Cavolo, che ho combinato? Ma è colpa mia?

CARMINE: Merito più che colpa…

MARGHERITA: (Stupefatta) Eccola, oh mamma mia, è immobile proprio come poco fa!

FORTUNATO: (Stupito)Oltre ai muscoli ho anche il fiato letale…

MEDERICO: (Battendogli amichevolmente sulla spalla) Banale alitosi!

Fortunato si mette una mano davanti alla bocca e cerca di sentirsi l’alito.

CARMINE: Forza, facciamola sedere, così Michele è più tranquillo!

Carmine accompagna Rosetta su una sedia, la fa accomodare e Mederico le alza le gambe. Umberto, con nonchalance alza a Rosetta una mano e la sistema col simbolo della vittoria.

MEDERICO: Ecco qua, comoda comoda come una regina!

MICHELE: (Si avvicina a Rosetta e le rimette la mano a posto) Ehi, non è mica un giocattolo, è mia moglie! Sono distrutto, tutto questo trambusto non mi fa per niente bene… (Michele si siede vicino alla moglie, anche lui con le gambe alte).

UMBERTO: E ora che si fa?

FORTUNATO: (Allentandosi il colletto della maglietta e tastandosi la fronte) Io comincio a stare male, troppe donne in questa stanza…

CARMINE:Troppe? (Le conta) Una, due e… (indicando Umberto) e mezza!

MEDERICO:Due donne e mezza contro 4 uomini e mezzo… che percentuale sociologica uscirà? (Mederico prende un blocchetto e inizia a fare i conti).

FORTUNATO:Se non troviamo una soluzione io inizio a dare i numeri…

MEDERICO: (Soddisfatto) 35,7% di donne, contro il 64,3% di uomini!

UMBERTO: (A Fortunato, riferendosi a Mederico) Sul dare i numeri sei già stato battuto sul tempo!

MEDERICO:Certo non ho tenuto conto dei maschietti in arrivo (indicando Rosetta e Michele), in quel caso le percentuali cambiano e quella femminile diminuisce ulteriormente!

FORTUNATO:Sempre troppo alta è… mi sembra di non riuscire più a respirare, ho un blocco qui, sopra ai polmoni e una secchezza alla gola, cofh,cofh (simula una tosse soffocata).

MEDERICO:Allergia alla polvere, indubbiamente!

MARGHERITA: Quale polvere! Qui è tutto pulitissimo!

FORTUNATO: (Contorcendosi, melodrammatico) Oddio, mi sento male…

UMBERTO:Forse è il caso di far qualcosa…

CARMINE:Dobbiamo spostare le donne!

MARGHERITA:Io da qui non mi muovo, questa è casa mia!

UMBERTO:Io valgo solo mezzo, non sono così influente…

CARMINE:Mi spiace Michè, dobbiamo spostare un attimino tua moglie!

MICHELE:Ma è proprio necessario?

FORTUNATO: (Sempre più ripiegato su se stesso, alzando una mano al cielo) Oh, sto morendo…

MEDERICO: (Avvicinandosi a Fortunato e tastandogli il polso) Polso debolissimo!

CARMINE: (In napoletano) Mannaggia, chistu è quasi muorto!

MICHELE:E va bene! Spostiamo Rosetta.

Michele e Carmine alzano Rosetta.

MICHELE:Dove la portiamo?

MARGHERITA:In cucina no!

MICHELE: Fuori dalla porta nemmeno!

UMBERTO:Mettetela… nell’ascensore!

FORTUNATO: (Lamentandosi) Ooooh…

CARMINE: Nell’ascensore, presto!

Michele e Carmine portano Rosetta dentro l’ascensore, con il viso rivolto alla scena, poi chiudono le porte.

Lentamente, sempre lamentandosi, Fortunato si rialza.

FORTUNATO: (Respirando e parlando a fatica) Dov’è? Dov’è quella donna?

UMBERTO:Tutto a posto, non c’è più, puoi tornare normale…

CARMINE: (In napoletano) Eh, normale, una parola!

MEDERICO: (A Fortunato) Vuoi delle vitamine ragazzo?

UMBERTO:Credo che abbia bisogno di qualcosa di ben più forte!

FORTUNATO:No, sto molto meglio, grazie… vedete come mi riducono le donne?

MARGHERITA: (Sistemando e raccogliendo le cose della colazione) Ma quella povera straniera non stava facendo niente di male…

MICHELE:A dir il vero non stava facendo niente e basta…

FORTUNATO:Quello sguardo, vitreo, fisso verso di me, mi stava spogliando con gli occhi, lo so!

MICHELE: (Avvicinandosi visibilmente scocciato) Ehi, attento a quello che dici! Stai parlando di mia moglie, incinta e per di più catatonica!

MARGHERITA:Beh, come se le mogli straniere non potessero tradire…

Entra dalla porta d’ingresso Alfredo.

ALFREDO: (Stupito, osservando il gruppo) Oh, siete ancora tutti qui? Signora Margherita, fa parte anche lei di questo nuovo gruppo di soci?

MARGHERITA: Di cosa sta parlando?

FORTUNATO: Di un’ottima idea che è già naufragata… per colpa del punto debole… l’incinto!

MEDERICO: In effetti la gravidanza porta a stati emotivi fragili, delicati…

ALFREDO: Bene, come avevo ovviamente immaginato! Un branco di falliti! Me ne vado in camera mia, i miei migliori saluti a tutti!

Alfredo va e apre la porta dell’ascensore e si trova davanti Rosetta.

ALFREDO: (Spaventandosi) Oh scusi signora, prego… (fa cenno a Rosetta di passare, ma lei rimane immobile).

MARGHERITA: Oh no Alfredo, quella signora non si sposta da sola… è la moglie di Michele, viene da un paese lontano…

ALFREDO: Ah… e se non si sposta da sola, come ci è arrivata qua dentro?

CARMINE: Ce l’abbiamo messa noi… un attimo e le facciamo posto.

Carmine gira Rosetta di lato.

CARMINE: Ecco fatto, così ci sta anche lei Alfredo e può salire.

ALFREDO: Io non entro in ascensore con questa qua…

FORTUNATO: Eh no, non azzardatevi a tirarla fuori da lì!

MICHELE: Ma insomma, cosa avete tutti contro mia moglie?

MARGHERITA: (Confidenziale, a Michele) Tutti si dicono tolleranti, ma quando si trovano davanti uno straniero fanno sempre mille storie…

ALFREDO: (Avvicinandosi e guardando bene Rosetta) Ma che cos’ha?

MARGHERITA: Ogni tanto si incanta, ma se si battono le mani si risveglia, vede, così! Margherita batte le mani.

CAR/UMB/MICH: No!

Rosetta si riprende.

ROSETTA: Dove sono? (Si gira e esce dall’ascensore) E chi è tutta questa gente?

FORTUNATO: Oh no, di nuovo quella donna tra noi! (Simula un inizio di soffocamento).

ALFREDO: Incredibile, e pensavo di averli avuti io i problemi con mia moglie!

UMBERTO: (Ad Alfredo) Ah ah! Allora l’uomo tutto d’un pezzo, di successo, perfetto, ammette di aver avuto qualche problemino…

ALFREDO: Beh… sì, ma non di questo calibro! (Indica Rosetta).

ROSETTA: (Fissando Alfredo con aria smarrita e iniziando a piangere) Mi scusi, lei sta dicendo che io sono un grosso problema?

ALFREDO: (Imbarazzato) Oh no, non volevo certo mancarle di rispetto…

CARMINE: E come no, l’ha indicata dicendo “problema di grosso calibro”…

ROSETTA: (Sul disperato) Ma quando dite “grosso calibro”, intendete grassa, non è vero?

Nel frattempo Fortunato si accascia a terra per attirare l’attenzione, fingendo di respirare male.

ALFREDO: Io non ho mai usato il termine “grosso”! Signora, non mi permetterei mai!

ROSETTA: Non si permetterebbe, ma lo pensa! Sono diventata una balena vero? Lo so, sono diventata una mongolfiera…

MARGHERITA: Ma no tesoro, mi sembra invece che tu la gravidanza la stia portando molto bene…

MEDERICO: D’altra parte, l’aumento del peso ponderale è una cosa normalissima in queste circostanze…

ROSETTA: (Piagnucolando) Ecco, vedete allora che lo avete notato? Volete farmi passare tutti questi chili di troppo come una normalità… Che tragedia!

UMBERTO: Oh mamma mia, e come ne usciamo ora?

MICHELE: Sono gli sbalzi d’umore, li conosco, vengono anche a me, tra un po’ gira… Rosetta, vieni, siediti un attimo qui…

FORTUNATO: (Strisciando verso l’ascensore) E allora, visto che nessuno si interessa più a me, mi vedo costretto ad andare io nell’ascensore, per il mio bene! Solo, nel mio disagio!

Fortunato si chiude dentro l’ascensore.

MEDERICO: (Indicando l’ascensore con Fortunato dentro) Agorafobia, paura degli spazi aperti!

ROSETTA: Sono così triste… non sarò mai una buona madre! (Si dispera).

ALFREDO: E questo cosa c’entra coi chili in più?

MICHELE: (Cercando di consolarla) Rosetta, tu sarai una madre meravigliosa, lo so!

ROSETTA: (Cambiando improvvisamente umore) Lo so anch’io! Io da quando nostro figlio vive sono sempre stata presente, accanto a lui (si tocca la pancia)… e tu invece dov’eri? Eh?

MEDERICO: Alla pensione “Passero Solitario… alla campagna cantando vai, finchè non more il giorno”…

UMBERTO: In effetti il tempo passa e si sta avvicinando la sera…

Umberto prende la vestaglia di Alfredo e la indossa. Da un cassetto tira fuori una parrucca e un boa rosa e si atteggia da donna.

ROSETTA: (Aggressiva, verso Michele) Eh già, io sarò un’ottima madre, mentre tu sarai un padre… uccel di bosco!

CARMINE: Di campagna signora, di campagna…

Umberto ritorna ad essere Dominga.

DOMINGA: (Con voce femminile, da Dominga, riferito a Rosetta) Mamma mia gli ormoni… per fortuna non ho ceduto alla cura per eliminare la barba…

ALFREDO: (Vedendo Umberto) Oh mio dio!

MARGHERITA: (A Rosetta) Signora, mi permetto di dissentire… suo marito è invece molto partecipe all’arrivo di vostro figlio… mi ha vomitato sul pianerottolo d’entrata e ha avuto addirittura l’edema alle caviglie!

ROSETTA: Ah sì? E lei chi è per difenderlo così? Che interessi ha nei suoi confronti?

MARGHERITA: (Risentita) In effetti l’unico interesse che ho è che rimanga qui e paghi l’affitto… quindi non spenderò una parola di più in sua difesa, anche se lo meriterebbe!

CARMINE: (A Rosetta) Una tale sensibilità… lui sente il bambino che scalcia!

DOMINGA: (Avvicinandosi a Rosetta con fare sensuale) E l’ho sentito pure io!

MEDERICO: Ah, adesso le percentuali cambiano ancora, è tornata Dominga!

DOMINGA: (Con gli occhi al cielo) Domingaaa, con la “a” lungaaaa…

SCENA QUARTA: CARMINE- MEDERICO- MICHELE- ROSETTA- MARGHERITA-FORTUNATO- ALFREDO- UMBERTO/DOMINGA

Alfredo si avvicina a Umberto sbalordito.

ALFREDO: (A Umberto) Ecco perché ci teneva tanto alla mia vestaglia!

DOMINGA: Oh sì, è veramente incantevole, questo tessuto ti scivola tutto addosso che è un amore… (agli altri) dovreste provarla tutti!

ALFREDO: E io che quasi mi ero illuso di aver avuto un incubo… invece è vero! Umberto e Dominga sono la stessa persona!

MEDERICO: Due lati della stessa medaglia, come testa e croce!

CARMINE: (In napoletano) E che croce! Ogni giorno, al calar della sera a chistu se risveglia el cromosoma XX, femmena!

MARGHERITA: E non c’è situazione che tenga! Accada quel che accada, da una certa ora in poi arriva Domingaaa…

MICHELE: (Convinto) Con la “a” lungaaa…

ROSETTA: (Secca) Che storia veramente ridicola!

CARMINE: (Ridendosela) Eh eh, diciamo che qui Dominga è in buona compagnia!

ROSETTA: (A Michele, sconcertata) Come fai a vivere con queste persone così strane?

MEDERICO: Eh già, al caro Michele manca moltissimo la tranquillità della vita coniugale!

ROSETTA: (Convinta) Me lo immagino!

CARMINE: Io non tanto a dire il vero…

ALFREDO: Ottimo, di bene in meglio! Quindi, riassumendo, vediamo se ho capito tutto… mi sono ritrovato a vivere con, in ordine crescente di idiozia: (indicandoli uno a uno) un veneto che aspira a diventare napoletano…

CARMINE: (Con accento napoletano) Ehi, io napuletano già ci sono per metà… io voglio diventare neomelodico al 100%!

ALFREDO: Ah, ovviamente… poi: un tizio narcisista palestrato che si terrorizza alla vista delle donne…

FORTUNATO: (Aprendo la porta dell’ascensore)Io non mi terrorizzo, sono loro che mi vogliono prosciugare tutta l’energia… Aiuto!

Fortunato richiude la porta dell’ascensore.

ALFREDO: Un uomo… incinto, un medico specializzato in terapia di coppia separato che spara diagnosi poco probabili e infine, Umberto, che a metà giornata diventa donna!

DOMINGA: (Entusiasta) Uh la là… mi ha tenuta per ultima… supero tutti voiiii…

ALFREDO: E come se questo non fosse sufficiente, arriva qui la moglie del tizio incinto che si blocca a comando!

MEDERICO: Un quadro piuttosto esauriente direi…

MARGHERITA: Ma come, di me non dice niente?

ALFREDO: Non volevo, ma se insiste… Margherita, una donna sola, che paragona gli uomini alle mie vestaglie, rifiutando la vita di coppia perché crede sia un prolungamento noioso del suo lavoro…

MARGHERITA: (Perplessa) Oh, e non è così?

DOMINGA: Ne ha proprio per tutti il caro Alfredo Farzi, l’uomo che non ha difetti ma solo pregi, la perfezione fatta a persona!

ALFREDO: Esatto!

ROSETTA: Alfredo Farzi?

MEDERICO: L’uomo che pianta, abbindola, incanta…

CARMINE: E poi paga!

ROSETTA: Avete detto Alfredo Farzi? Quell’Alfredo Farzi?

CARMINE: Perché, ce n’è più di uno?

ROSETTA: Non saprei, ma giusto ieri, ho letto un articolo su Novella 2000, dove si parlava di un imprenditore, Alfredo Farzi, quello della biancheria…

DOMINGA: (Indicando al sottoveste) Questa biancheria?

ALFREDO: (Alterandosi improvvisamente contro Rosetta) Non sono io! Zitta, tu non sai niente, tu non hai letto niente! Zitta!

Rosetta si blocca di colpo.

MICHELE: Alfredo ha bloccato mia moglie…

Mederico va a tastare il polso di Rosetta.

ALFREDO: Io? Che c’entro io?

CARMINE: Le ha urlato contro per farla zittire! (In napoletano) Alfre’, lei non ce la conta giusta!

MICHELE: Ma come si permette di bloccare mia moglie?!

MARGHERITA: E proprio mentre sta per rivelarci un gossip! Noi adesso vogliamo sapere!

Margherita batte le mani e Rosetta si riprende.

ROSETTA: Ma cosa è successo?

ALFREDO: (Sempre molto agitato) Zitta, non dire una parola, non fiatare!

Rosetta si riblocca.

MARGHERITA:Eh no! (Margherita ribatte le mani).

Rosetta si sblocca.

ROSETTA: (Frastornata) Io vorrei…

ALFREDO: Zitta!

Rosetta si riblocca.

MICHELE: Ora basta! Finitela! Mia moglie non è un giocattolo! (Prendendo Alfredo per la collottola) Se la blocca un’altra volta poi io bloccherò lei, capito?

ALFREDO: (Sofferente) Sì, sì… capito…

DOMINGA: Wow, che virilità… sarà pure incinto, ma la forza non gli manca!

Michele ribatte le mani, Rosetta si sblocca.

ROSETTA: Oh mamma mia che mal di testa, ma cosa è successo?

DOMINGA: Tesoruccio, tuo marito ti ha appena difeso da quel bruto! (Indica Alfredo).

ROSETTA: (Stupita, guardando Michele) Davvero?

CARMINE: E con una grinta mai vista!

ROSETTA: Ma non ti senti senza fiato e con il reflusso da gravidanza?

MICHELE: Ma quale reflusso! Io sono un uomo!

ROSETTA: (Piacevolmente stupita, prendendo Michele sottobraccio) Oh… (rivolta ad Alfredo) ma chi è quel tizio?

ALFREDO: (Esultando) Non si ricorda! Oh che peccato… che spiacevole disturbo il suo!

CARMINE: Alfredo Farzi!

ROSETTA: Uh, Alfredo Farzi! Ho letto giusto ieri un articolo dal titolo “Alfredo Farzi, il magnate della biancheria di lusso, lasciato in mutande dalla moglie!”…

DOMINGA: Ops…

CARMINE: Ahi ahi…

MARGHERITA: (Ad Alfredo) Ma quindi, tutta quella storia che era stato lei a lasciarla, che non ne poteva più e bla bla bla…

DOMINGA: Il bla bla bla riassume bene la faccenda!

ALFREDO: (Assumendo un’aria sconsolata) Eh che volete che vi dica… tutte balle! Io sono stato piantato, mollato…

CARMINE: (Con accento napoletano) Lassatu…

MARGHERITA: Scaricato…

MEDERICO: Rifiutato…

MICHELE: Allontanato…

ALFREDO: (Arrabbiato) Eh penso abbiano capito tutti! Contenti adesso? Ora burlatevi pure di me!

MARGHERITA: Ma cosa dice?

Tutti gli uomini si avvicinano e lo abbracciano o gli stringono un braccio o una spalla.

CARMINE: Benvenuto tra noi…

MICHELE: Coraggio…

MEDERICO: Io sono medico… specialista…

DOMINGA: Alfredo, diventeremo grandi amici!

ALFREDO: Grazie… ma non esageriamo però!

Fortunato apre la porta dell’ascensore.

FORTUNATO: (Ad Alfredo) Solidarietà maschile anche da parte mia! Non la abbraccio perché per me sarebbe pericoloso espormi e uscire di qui!

MARGHERITA: (A Fortunato) Perché credi che una donna veramente interessata possa fermarsi davanti alla porta di un ascensore?

FORTUNATO: (Terrorizzato) Dice di no?

MARGHERITA: (Arrapata) Certo che no! Vieni qua, bellimbusto!

Margherita si lancia verso l’ascensore, con le braccia aperte.

FORTUNATO: (Spaventato) Signora, che intenzioni ha? Aiuto…

Margherita, con una risatina appassionata si chiude dentro l’ascensore con Fortunato.

MARGHERITA: (Voce fuori scena, sensuale) Senti che muscolo…

FORTUNATO: (Voce fuori scena, compiaciuto) Davvero?

Si percepiscono i rumori di un felice e vivace copulamento.

MEDERICO: (Riferito all’ascensore) Questa si chiama terapia d’urto!

CARMINE: (Con accento napoletano) Quel Fortunato può finalmente rendere onore al suo nome!

ROSETTA: (Tenendosi la pancia) Ohi.. ohi.. mi sa che ci siamo! Michele, è ora!

MICHELE: (In preda al panico) Ora di cosa?

ROSETTA: Devo partorire!

MICHELE: Adesso?

CARMINE: Ma non mancavano 5 mesi?

MICHELE: A me, non a lei… io ho realizzato che eravamo incinti un po’ dopo…

DOMINGA: Bah, questi uomini!

MEDERICO: Non preoccupatevi, sono medico! Portatemi acqua calda, coperte e un panino col salame!

Tutti guardano Mederico allarmati!

ALFREDO: Perché il panino col salame?

MEDERICO: Ho un po’ di fame!

ROSETTA: (Terrorizzata) Michele! Non vorrai mica farmi partorire qui?

MICHELE: Certo che no… (Smarrito) e dove allora?

ROSETTA: Portami in ospedale, subito!

MICHELE: Davvero mi vuoi vicino?

ROSETTA: (Urlando, tenendosi la pancia) Sì! Portami via da qua e per favore… non torniamoci più!

MICHELE: Certo, presto presto… (Michele spinge verso la porta Rosetta, poi si gira verso gli altri entusiasta) diventerò padre!

CARMINE: Ottima scelta! Il ruolo di madre per te lo vedevo un po’ difficile…

DOMINGA: Tanti auguri ragazzi!

CAR/ALFR: Auguri.

I due escono dalla porta d’entrata.

MEDERICO: (Sospirando) Ah, che bella coppia!

CARMINE: Abbiamo avuto il nostro lieto fine.. ci voleva!

ALFREDO: E noi?

DOMINGA: E noi abbiamo tutta la serata davanti per divertirci!

MEDERICO: Esatto, qui, nella nostra pensione… (Illuminato) il Passero Solitario ha superato il suo conflitto interiore ed è diventato… un uccello da compagnia!

CARMINE: Esatto! E allora per festeggiare, intoniamo una bella canzone!

Carmine inizia a cantare la canzone “Funiculì funiculà”.

CARMINE: “Jamme, jamme 'ncoppa, jamme jà, Jamme, jamme 'ncoppa, jamme jà…”

MEDERICO: Carmine, sei un vero cantante neomelodico!

ALFREDO: (Divertito) Come no!

CARMINE: Forza, cantiamo insieme!

MEDERICO: Canta che ti passa!

TUTTI: (Divertiti e mezzi abbracciati) “Jamme, jamme jamme jamme jà.. Funiculì, funiculà…

Entra in scena dall’ascensore Fortunato tutto scompigliato, insieme a Margherita.

FORTUNATO: (Facendo un assolo) Funiculì, funiculààààà!

TUTTI: (Continuano tutti insieme canticchiando il finale della canzone facendo festa e abbracciandosi) Trallallero trallallerro funiculì funiculà!

La luce sfuma.

Musica finale “Funiculì funicula”.

Sipario