Ogni occasione è buona

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OGNI OCCASIONE E' BUONA

VERSIONE IN ITALIANO DI

Ogni occasiun l’è bona

Commedia dialettale in tre atti di

CAPPELLETTI SERGIO

Personaggi:

Arturo

Olga: sua moglie

Rita: sua figlia

Vito: amico della figlia

Lucia: sua sorella

Marisa: vicina di casa

Pietro: idraulico

Paolo: figlio dell'idraulico

registrazione S.I.A.E 398/08

INDIRIZZO AUTORE : sergioc@gmail.com


La scena è la stessa per tutti gli atti; soggiorno con uscita ingresso, uscita cucina e uscita zona notte. Divano con cuscini, tavolino, tavolo con sedie, quadri alle pareti, telefono portatile, televisore, telecomando, campanello.

1° atto:

Arturo: pigiama, coperta, guanti, berretto, bicchiere acqua

Olga: camicia da notte, calze, scialle, coperta, grappa e bicchierini, bulle acqua

Rita: abito invernale, necessario per medicazioni

Vito: abito invernale con braccio al collo ed occhio nero

Lucia: camicia da notte, scialle

Marisa: vestito normale o tuta

2° atto

Lucia: vestito da casa, biscotti,

Marisa: vestito da casa, vassoio con 4 tazzine, cucchiaini, zucchero

Pietro: tuta da lavoro, chiave a pappagallo

Paolo: tuta da lavoro, borsa ferri,

Rita: vestito normale invernale, libri scolastici

Arturo: vestito invernale.

3° atto (cambio stagione)

Olga: vestito elegante

Arturo: camicia e cravatta, scarpe nere e calze di altro colore, calze nere

Marisa: vestito elegante

Lucia: vestito normale, borsa con torta e 3 bottiglie de champagne, scontrino,

Pietro: vestito molto elegante, mazzo di fiori

Rita: vestito stagionale, anello con brillante

Paolo: vestito stagionale, pasticcini, mazzo di chiavi

Vito: vestito stagionale, una rosa


1° ATTO

ARTURO ( imbacuccato con coperta, sciarpa, guanti e berretto è davanti al televisore e manovra il telecomando ) Ma non è possibile che quando io schiaccio il bottone questotrabiccolo non funziona mai! (sbatte il telecomando) Proprio ora che sta per iniziare la partita! Dai avviati...non farmi alzare che fa freddo! ( nuova sbattuta ) Forza, mettiti in movimento che comincia. Non c'è niente da fare, non ne vuole sapere di funzionare...

debbo proprio tirarmi fuori dalla coperta per schiacciare i tasti del televisore. ( va vicino al televisore) Dunque vediamo: sarà questo bottone? Accidempoli che freddo! No, non èquesto, sarà quest'altro? No neanche questo. Ma fa proprio freddo! Niente, non funziona niente! E' meglio che riprovo col telecomando. Adesso schiaccio tutti i bottoni e qualcosa succederà... Pronto? Ma chi parla?... Come, cosa voglio?... Cosa vuoi tu, sei tu che mi hai chiamato!... Ma vai al diavolo villano... (osserva il telecomando) Ma questo non è il telecomando, è il telefono... che stupido.... Ma per forza che poi uno si sbaglia, li fanno

uguali... ci vorrebbe solo un po' di buon senso! Già ma il telecomando dove sarà?... (cerca inutilmente, poi verso l'uscita zona notte) Olga...

OLGA (da fuori supplichevole) Vieni a letto che fa freddo. Dai vieni a scaldarmi i piedi... ARTURO Dov'è il telecomando?

OLGA (da fuori) Al solito posto. Dai Arturo vieni a letto che fa freddo!

ARTURO (continua a cercare) Al solito posto un accidenti. Qui non c'è.

OLGA Cerca bene!...Lo trovi?

ARTURO Qui non c'è niente. Tirati fuori in fretta dalle coperte e vieni qui tu a cercarlo!

OLGA Un momento che mi copro!

ARTURO Dai, muoviti, che la partita sta già iniziando.... allora arrivi o no?

OLGA Smettila di fare bambino! Ti ho detto che sto arrivando! (entra con camicia da notte, calze, scialle e coperta in testa) E' mai possibile star qui al freddo per vedere quattrocretini in mutande che rincorrono un pallone? (alza un cuscino e lo trova ) Eccolo dov'è. Non lo vedevi? Eppure ci eri seduto sopra! Ormai tu non ci vedi più e pretendi di vedere un pallone che in televisione appare così piccolo?

ARTURO Io il pallone, non solo lo vedo benissimo, ma addirittura prevedo in anticipo dove sarà calciato perché io me ne intendo, io lo sento...

OLGA Ed il telecomando che avevi sotto il sedere, quello non lo sentivi? Dai Arturino vieni a letto con me sotto le coperte al caldo, ci stringiamo insieme e magari...

ARTURO Che magari e magari...proprio adesso che inizia la partita? Smettila in questi sacri momenti di pensare a certe idiozie ed accendi in fretta il televisore.

OLGA Zuccone è già accesa! Devi solo schiacciare il bottone del programma. E copriti che il riscaldamento non funziona. Io torno a letto e ti aspetto! (esce)

ARTURO Va, va che se no mi dai fastidio ... di solito nel momento più bello mi passa sempre davanti! Come? Cosa sta dicendo questa? Ah ecco, sta scritto anche sotto...a causa del grave lutto che ha colpito la federazione di calcio europea, tutte le partite saranno rinviate alla prossima settimana: in sostituzione saranno trasmesse due puntate della serie ................... Ma noo... non è possibile! Adesso, solo perché muore qualche

papavero non fanno più la partita? E cosa fanno al posto della partita? Fanno................ !

Come se per tutto il giorno trasmettessero qualcosa di diverso! Ma dove siamo arrivati ...invece di trasmettere qualcosa di alta coltura, per esempio una bella partita di qualche anno fa o una corsa di formula uno, nooo...sempre le solite cose ci fanno vedere in questo scatolone... sempre gente che prima si lascia, poi si sposa, poi si mette ancora insieme e si riempie ancora di corna e poi si lascia un'altra volta. Mai che qualcuno lavori!


1


Per forza, stanno sempre a letto. Ed anche a letto... sempre con una faccia da funerale, mai che ridano un po', sempre con una lagna addosso...

OLGA (fa capolino sulla porta in posa sensuale) Dai Arturo… vieni di là che ci scaldiamo insieme... fammi contenta... adesso è il momento buono... vedrai come sarà bello... lascia perdere la partita che la facciamo noi la partita sotto le lenzuola... dai Arturo...

ARTURO (spegnendo il televisore) Accidenti Olga, se fai così, mi tocca proprio venire...

OLGA Dai coraggio, vedrai che ti passa anche il freddo... bravo... hai spento il televisore?

ARTURO Già fatto! (prende Olga per la vita e la fa cadere sul divano)

OLGA Calmati Arturo, aspetta un momento! Non accenderti subito! Qui non si può; se si sveglia tua sorella... che figura facciamo?

ARTURO Mia sorella si sveglia solo per dire il rosario e lo dice sempre nella sua stanza.

OLGA Qui no! Non fare rumore! Andiamo di là che sotto le coperte ho messo lo scaldino.

ARTURO E allora forza che facciamo trasloco... Adesso ti prendo in braccio...(cerca di farlo ma si perdono le varie coperte, cerca di raccoglierle finché ci riesce e si sta avviando ma cadono entrambi) Sono diventato un po' imbranato ultimamente...

OLGA Ma a me tu piaci così e... grazie per avere rinunciato alla partita....

ARTURO (Riprovando a prenderla in braccio) Ma non la fanno la partita! Pensa che in sostituzione fanno due puntate di.............

OLGA (svincolandosi) Cosa?... Accendi subito il televisore... non posso perdermi la telenovella!

ARTURO Ma Olga... mi fai accendere e...

OLGA Adesso ti spengo subito. Svelto, passami le coperte che fa un freddo cane e, se te ne vai, mi fai un grosso favore. Almeno non rompi...

ARTURO Già, adesso rompo... Prima mi fai salire la pressione alle stelle e poi pretendi di farmela abbassare in un amen! E no cara la mia donna, adesso tu o qui o di là mi abbassi la pressione!

OLGA Esci in balcone due minuti che con il freddo che c'è ti si abbassa subito! E ora zitto che inizia la telenovella. Passami la coperta e cammina che il balcone ti sta aspettando.

ARTURO Olga guarda che...se si abbassa la pressione troppo rapidamente, potrebbe venirmi un infarto... pensaci...

OLGA L'infarto viene a me se non te ne vai in fretta. Muoviti a letto e dormi.

ARTURO Ti sembra facile addormentarsi con il freddo che fa? Vado, ma sappi che ti aspetto...la pressione è molto alta, posso rischiare di....

OLGA Vai, muoviti e dormi! (pentita) Vieni qui un momento Arturino... bevi un grappino che almeno ti scaldi le orecchie e ti addormenti più in fretta.(prende la grappa e gliene versa un bicchierino)

ARTURO Andiamo! Non essere taccagna, almeno il bicchierino riempilo! (Arturo beve ) E' mai possibile che uno, invece che una scaldata al naturale, cioè pelle contro pelle come sarebbe suo diritto, per colpa della televisione deve accontentarsi di un bicchierino di grappa che ti scalda solo l'interno dello stomaco! Ma che vada in fumo la telenovella (svuota il bicchiere ed intanto che esce) Olga, ricordati che ti aspetto!


2


OLGA Intanto incomincia ad andare che poi ...(rassegnata) poi dormi. Ed ora, con la coperta ben addosso, vai con la telenovella! Accidempoli stanno facendo la pubblicità delle pentole! Ma ancora non l'hanno capita che le pentole ed i materassi non si possono cambiare un giorno si e l'altro anche? Vorrà dire che anch'io mi faccio un bel grappino. (versa sempre tenendo d’occhio il televisore) Bevi Olga, muoviti che ora incomincia...

Dunque il Maxi che s’è divorziato dalla Debora perché aveva in piedi una tresca, insomma lo tradiva, oggi deve trovarsi con la Patty che è la morosa del Paul e amica intima della Debora per... (campanello) Arturo vai ad aprire che sto guardando la televisione! Arturo...

(campanello ) O è sordo o come previsto si è già addormentato... devo andarci io.... ecco,

adesso si dovrebbe esercì la pubblicità! No, adesso iniziano questi lavativi.( esce e rientrando) Ma Rita, non potevi prenderti le chiavi? (si rimette davanti al televisore)

RITA (seguita da Vito) Vieni avanti Vito, non avere paura perché tanto più di quelle che ti hanno dato non puoi prenderne. Mamma, che freddo! Perché hai spento i caloriferi?

OLGA S’è rotta la caldaia e almeno fino a domani mattina saremo al freddo.

RITA Vito non scoprirti troppo perché qui si gela. Su vieni avanti, siediti.

VITO (ha un occhio nero ed un braccio al collo) E’ permesso? Scusate l’intrusione.

RITA Dai, dai vieni avanti che cerco di medicarti meglio.

VITO (guardando Olga) Buonasera. (siede mentre Rita esce a cercare qualche pomata)

OLGA (seguitando a guardare la televisione) Buonasera. ( passano alcuni secondi e poi accorgendosi dell'ospite) Ma lei chi è? Chi l’ha fatta entrare? Perché è qui?

VITO (avvicinandosi) Permetta che mi presenti: sono Vito Esposito impiegato di concetto di secondo livello presso l’ufficio tributi.

OLGA Tributi? Sarebbe a dire uno delle tasse? Spiacente ma ne abbiamo già pagate abbastanza, anzi troppe.

VITO Non si preoccupi signora, non sono qui per il mio lavoro bensì perché...

TERESA Per l’appunto! Non mi suona normale che un impiegato statale lavori anche di sera. Non è gente che si ammazza di lavoro! Sudano si anche loro ma solo sotto la lingua.

VITO Tengono però un sacco di responsabilità.

OLGA Si, quella di far ammattire la gente che lavora.

VITO Non è proprio così. Da parte mia...

OLGA Lavora... dicono tutti così ma intanto... Ma mi scusi: cos'è che vuole?

VITO Ecco vede io sono stato invitato...(entra Rita con il necessario per medicare)

RITA Da me. Ecco qui una benda, i cerotti ed un calmante per attenuarti il dolore.

VITO Grazie Rita sei molto gentile!

RITA E' il minimo che posso fare. Adesso prova a toglierti la giacchetta. Ecco bravo... fai piano ... (Vito esegue e fa cadere una sedia )

OLGA Non fare rumore che non sento la televisione!

RITA Ma mamma... ( mette a posto la sedia e incomincia a medicare Vito) che c'è di così importante alla televisione? Il festival di Sanremo?...

OLGA Ma ti pare che questo sia il periodo del festival de Sanremo?


3


RITA E cosa vuoi che ne sappia io?

OLGA Stanno trasmettendo in edizione straordinaria, invece che la partita di pallone, (Rita sbircia il televisore) due puntate di............

RITA De “I promessi sposi” in telenovella.

OLGA Ma che promessi sposi...non vedi come sono vestiti? Minigonna, tacchi alti, giacca e cravatta e poi ... non vedi i grattaceli...le auto? Sono in America! Non è roba antica!

VITO Sono storie d’amore eterno!

OLGA Ma che dice? ... Eterno? Adesso c'è il divorzio, le separazioni, gli avvocati...non è più come una volta che...per noi povere donne c'era un solo marito ed una sfilza di bambini... ed ai miei tempi, il marito non lo potevi provare prima che se ti capitava quello sbagliato potevi cambiarlo un altro!

VITO Già è vero. Adesso in America le donne magari hanno anche due o tre figli si, ma da uomini diversi.

OLGA E bravo questo signore. E' proprio intelligente! Come si vede che lavora alle tasse!

RITA Vito, non disturbare la mia mamma, vieni qui sul divano. Per lei la telenovella è più importante del Vangelo. Fammi vedere bene questa mano che è tutta graffiata e gonfia.

VITO E’ la testa dove sento più male! Mi sento tutto vuoto e adesso mi gira, mi gira... (si lascia andare sul divano intanto che Lucia in camicia da notte si avanza piano piano verso l'estraneo cercando di coprirsi il più possibile) Oh come mi gira... Rita tienimi lamano, mi sento mancare... vado... vado...

RITA Zia cosa fai qui? Spostati ... gli togli il respiro, non vedi che sta per svenire?

LUCIA (seguita a guardare da vicino il viso di Vito) Che bel giovanotto! Chi è?

VITO (rinvenendo un poco e vedendo Lucia) Vedo un angelo, ma... quanto è brutto... Che incubo! (ricade svenuto)

RITA Zia, togliti! Non stare lì imbambolata... vai a prendere l'aceto...

OLGA (guardando sempre la televisione) Non ce n'è. Mi è caduta la bottiglia stamattina ed è andato aceto dappertutto. Che puzza! Se devi condire l'insalata in cucina c'è un limone.

LUCIA Poveretto! Mi ha scambiato per un angelo! Sta già andando in paradiso! RITA Zia, che menagramo che sei! E' solo svenuto.

LUCIA Che peccato morire così giovane...così bello...era il tuo fidanzato?

RITA Zia piantala di fare la scema, vai avanti a recitare il rosario e spostati..... Per piacere

mamma, manda a letto la zia che è qui a dare fastidio. Mamma, parlo con te... e spegni sta televisione...

OLGA Aspetta un attimo perché adesso il Jhonny deve dire alla Debora che ieri sera è stato a letto con la Vanessa. Fammi vedere come la prende perché anche lei ieri notte ne ha combinate di cotte e di crude in piscina con il Nik e...

RITA Mamma, per piacere... non vedi che il Vito sta male? E' svenuto!

OLGA Che Vito?

LUCIA (ad Olga) E' questo bel ragazzo! E' tutto ammaccato e sta per morire. Bisogna chiamare il prete per l'estrema unzione e bisogna pulirgli bene tutto il corpo prima di …..


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mandarlo in paradiso.

RITA Zia basta dire scemenze. Vai via! Dai mamma muoviti, vieni qui...

OLGA Arrivo... tu Lucia, intanto che vedo che vuole mia figlia, guarda bene nella televisione cosa fa il Jonny...

LUCIA No, io non voglio vedere queste cose! Il curato ha detto che sono programmi scandalosi ed io il curato lo ascolto. Se ci fosse la messa alla televisione...

OLGA La messa a quest’ora? ( Imperiosa) Siediti qui davanti alla televisione e guarda ma sopratutto ricorda bene che poi ti interrogo. (a Rita) Allora cos'è è tutto questo casino?

RITA (China su Vito) Mamma, è svenuto e non riesco a farlo rinvenire.

OLGA Gli hai fatto annusare l'aceto?

RITA Hai detto che non ce n'è...

OLGA Ah già... e allora? Prova con due sberle!

RITA Mamma non mi pare il caso...prima ne ha già prese parecchie ...

OLGA Prova con un bicchiere d'acqua fredda sulla faccia.

RITA Con questo freddo?!

OLGA Oh nina e allora? Che dobbiamo fare? Diciamo il rosario assieme alla tua zia? Spostati che provvedo io... (molla un sonoro ceffone a Vito che rinvenendo)

VITO Cosa c’è? Dove sono? Ma che brutti gli angeli del paradiso! Mi sento un peso qui sullo stomaco... che mal di testa...che nausea...

RITA Dai Vito coraggio, cerca de stare sveglio...

OLGA Se ha la nausea bisogna farlo vomitare... non avrà digerito.

RITA Ma no, che dici? Ha mangiato quasi niente!

OLGA Se vede che questo quasi niente è stato più che sufficiente. Lucia vai di corsa in cucina a prendere il bicarbonato. Nooo...ferma: stai lì e controlla la telenovella.

LUCIA Stanno facendo la pubblicità.

OLGA Fa niente, tu guarda lo stesso e registra tutto nel cervello! Vado io. (esce) RITA Vito, come va? Dai su... reagisci!

LUCIA (abbandonando il televisore ed avvicinandosi) Poveretto, bisogna mettergli sullo stomaco la borsa con l'acqua calda e fargli un bel massaggio sulla pancia!

VITO Tengo i crampi proprio qui sullo stomaco!

LUCIA Che t’ho detto? Adesso tu ti sposti che io lo scopro ben bene e gli faccio un bel massaggio coi fiocchi!

VITO No, no...

RITA Ma si Vito, ti farà bene...

VITO No, no...


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RITA Lascia fare alla zia che è brava! Ti farà molto bene...

VITO No, no...

RITA Allora te lo faccio io? Vuoi?

VITO Si, si..

.

LUCIA (a Rita) Ma tu sei capace? No che non sei capace. Ci penso io.

VITO No, no...

RITA Fammi provare!

VITO Si, si prova! (Rita prova)

LUCIA Guarda che se non lo scopri almeno fino all'ombelico, il massaggio non fa effetto!

RITA Fino all'ombelico? Ma con il freddo che fa?

VITO Si, si...

LUCIA Ma che freddo! Dai scoprilo! Su muoviti a scoprirgli la pancia...e slacciagli anche i calzoni dai! Fa vedere a me. (si avventa su Vito per scoprirlo)

RITA Va bene zia, stai calma! (slaccia la camicia a Vito e gli massaggia dolcemente lo stomaco e Lucia osserva tutta curiosa).

LUCIA Dai su svelta, slaccia tutto, fammi vedere l'ombelico. ( entra Olga)

OLGA Si è ripreso? Lucia accidenti, la televisione! (Lucia corre davanti al televisore) LUCIA C'è un'altra pubblicità.

OLGA Guarda anche quella! Di bicarbonato non ce n'è. Ecco brava fagli un bel massaggio che gli farà bene.

VITO Dai Rita, ancora, ancora... massaggia ancora...

OLGA To, parla? Allora sta bene.

RITA Vito stai bene adesso?

LUCIA (dalla postazione televisiva) Allora smetti il massaggio se sta bene.

VITO No,no, sto malissimo, ho un dolore qui sullo stomaco che...

RITA Vuoi che ti massaggio ancora un po'?

VITO Si, ancora...tanto...

LUCIA (avvicinandosi) Lascialo fare a me che una volta facevo la crocerossina. Spostati che ti do il cambio.

VITO (alzandosi a sedere) No, no...

RITA Tranquillo Vito, stai giù. (dolcemente lo fa sdraiare)

OLGA Lucia, accidempoli! Torna qui subito alla televisione e ricordati tutto che poi voglio sapere tutti i particolari.

LUCIA Ma io voglio essere utile!


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OLGA Sei più utile se guardi la televisione. Curiosona.

LUCIA Io non voglio curiosare.

OLGA Bene, allora sta seduta lì davanti alla televisione. (Lucia torna al televisore) RITA Mamma, mamma... mi sembra che ha un nuovo mancamento!

OLGA Fammi vedere. (si avvicina seguita furtivamente da Lucia) Fammi vedere l'occhio....

e tu (spingendo Lucia) tirati via! (controlla l’occhio di Vito e poi lo sberlotta) No, l’occhio è sano, non c'è nessun pericolo.

RITA Vito stai bene?

VITO No, no...

LUCIA (dal televisore) Misuragli la pressione.

RITA Vado a prendere il misuratore.

OLGA Non perdere tempo a cercarlo. Mi è caduto per terra questa mattina e si è rotto in cinquanta pezzi.

RITA Ma hai le mani di cioccolato? L’aceto, il misuratore della pressione e poi?

OLGA Basta. Oh, ma guarda che non l'ho fatto apposta!

RITA Spero bene!

LUCIA Posso venire io a controllargli il polso?

OLGA Ferma lì e guarda la televisione che al polso ci penso io. (afferra il polso di Vito per sentire le pulsazioni) Rita tu controlla l'orologio.

LUCIA Oh gente che scandalo!

OLGA Taci che altrimenti non sento il polso.

LUCIA Ma come faccio a tacere? C'è un giovanotto tutto nudo, ma che bello che è!... con una donna tutta nuda anche lei che si stanno rotolando nel letto!

RITA Ma zia, ti pare adesso il momento? OLGA Zitte tutte e due che non sento il polso!.

LUCIA Pulisciti le orecchie! (estasiata guardando più da vicino il televisore) Oh, ma che giovanotto in gamba! Come è bello e forte e... bravo...

OLGA Il polso è giusto. Ci vuole la borsa con l'acqua calda sul ventre. Lucia va in cucina a far scaldare l’acqua. (Lucia non risponde) E' estasi! Vado io. (esce e poi ritorna) Rita tu intanto vai dalla Marisa e ti fai prestare un po' di bicarbonato ed un limone. (esce)

VITO Rita, non mi lasciare...

RITA Non preoccuparti, non ti lascio. Zia vai tu dalla tua amica Marisa.

LUCIA A quest’ora?...Noo , io ho l'ordine tassativo di guardare la televisione... guarda questo giovanotto come è bello e bravo e ...che muscoli, che energia... lei invece è una pissettina qualunque con le tette di plastica.

RITA Zia! Per piacere...(la fulmina con lo sguardo)


7


LUCIA Ma sono in camicia da notte, non posso uscire così e poi... ho freddo...

RITA (urlando) Ziaaaa!

LUCIA Va bene ho capito. Vado. (si alza)

OLGA (rientrando. a Lucia) Ohe tu, la televisione non la guardi più?

RITA Deve andare dalla Marisa! ( Lucia esce) Su mamma... tanto sono sempre le solite cose e poi fanno anche le repliche.

VITO ( come agonizzante) Tante repliche...

OLGA Cerca de tenerlo sveglio che intanto vado a controllare l'acqua. (esce)

VITO ( c.s.) Rita massaggiami ancora!

RITA Così va bene?

VITO Oh si! Come sei delicata! Mi pare di sognare! (sembra addormentarsi)

RITA Ma che sognare! Stai sveglio... non addormentarti.

VITO Dolce, bello...anche morire potrei!

RITA Non fare il amba! Adesso ti sveglio io. (gli molla un ceffone) VITO (come destandosi) Che nausea, che peso qui sullo stomaco...

RITA Appena arriva il bicarbonato ti facciamo vomitare. Vedrai poi come starai meglio.

VITO Speriamo, ma tu adesso dai, massaggiami ancora...

RITA Si Vito....

ARTURO (da fuori e poi entrando) Olga... Olga ho fatto un bella dormitina e adesso sono proprio in forma... sei pronta?.. Ma dov'è l’è la mamma? E tu? Cosa ci fai con le mani sul ventre di quello lì? (Vito si spaventa e tenta di alzarsi mentre Rita cerca di abbottonarlo)

RITA Ha la nausea, devo farlo vomitare.

VITO Si, devo vomitare.

ARTURO E vieni in casa mia a vomitare?

RITA Papà, questo ragazzo stasera ha preso tante botte per me e...

ARTURO E se non si copre in fretta ne prenderà subito un'altra bella razione!

VITO Ahi che dolore... svengo... (crolla come se fosse svenuto)

RITA No Vito, dai non addormentarti... ma che ci vuole a portare un po' di bicarbonato?..

ARTURO Buttagli addosso un bicchiere d'acqua fredda e vedrai come si sveglia...

RITA Ma papà con la Siberia che c'è qui dentro...

ARTURO Che importa il freddo? Quando ci vuole, ci vuole. Vado in bagno a prenderne un bicchiere.(esce)

VITO Rita per favore proteggimi: sto male, ho paura..


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RITA Non temere, mio padre sembra burbero, ma è buono come il pane!

OLGA (entrando) Ecco qui la borsa con l’acqua calda. Mettiamogliela sulla pancia. (mette la borsa sulla pancia di Vito)

ARTURO (entrando da zona notte ) Ecco qui un bel bicchiere d'acqua fredda... (la butta addosso a Vito che subito reagisce e cerca di asciugarsi)

VITO Aiuto affogo...

RITA Ma papà! Ti pare il caso?

ARTURO Se è il caso o meno non lo so. Comunque: visto? Tutto a posto! E' già bello sveglio come un grillo.

OLGA Però adesso si deve asciugare il divano, impiastro!

RITA Dopo provvedo io. (entrano Lucia e Marisa )

LUCIA Marisa, non spingere!

MARISA Dov'è questo bel ragazzo? Fatemelo vedere.

ARTURO Eccomi qui: presente.

MARISA Arturo, ma che dici? Non dire stupidaggini! Una volta forse!… ma adesso!... Ti sei visto allo specchio?... Sei solo vecchio!

OLGA Ohe nina, è vero che l’Arturo non è più tanto giovane ma funziona ancora come un orologio svizzero preciso e puntuale.

ARTURO Ho finito il rodaggio, non vado di premura ma vado e se hai bisogno di...

OLGA (ad Arturo fulminandolo con lo sguardo) Di cosa?

ARTURO No, niente. E' che... se do fastidio... torno a letto.

OLGA Ecco bravo torna a letto che qui c'è già troppa gente.

ARTURO Devo proprio andarmene? (pausa) Olga, ma allora... niente?

OLGA Finiscila e cammina. (Arturo rimane)

RITA Mamma, sembra che stia ancora per svenire.

MARISA (si avvicina con Lucia a Vito) Fammi vedere: oh ma come è giovane e bello!

LUCIA Vero che è bello? Ma come è pallido!

MARISA (tocca il viso di Vito) E' anche sudato!

LUCIA(toccando a sua volta) Oh, è sudato freddo!

ARTURO Macché sudato: è solo bagnato.

OLGA Tu lascia perdere se è bagnato o non è bagnato. Finiscila di dare fastidio e torna a letto che di danni ne hai già fatti abbastanza.

ARTURO Ho capito, vado. E dai Olga, non spingere che la strada la so! Buona notte a tutti e tu Rita stai attenta a questo giovanotto perché non mi piace.


9


OLGA Non deve piacere a te. Muoviti, cammina. (lo spinge e lo accompagna fuori dalla porta e Rita accarezza la fronte di Vito)

LUCIA Rita, spostati un attimo... fammi toccare... ma è bagnato anche sui calzoni?

MARISA Anche alla cerniera della patta!

LUCIA Fammi vedere... (cerca di toccare)

MARISA ( spostandole le mani) Ma senza toccare... (cerca di toccare lei)

LUCIA Io non voglio toccare, ma...(trattenendo le mani di Marisa) neanche tu però...

MARISA Non è che s'è pisciato addosso?

RITA Ma non dite baggianate...è stato mio padre che gli ha buttato un bicchiere d'acqua fredda addosso..

MARISA e LUCIA Un bicchiere d’acqua fredda?

OLGA (rientrando: ironica) Si, aveva in mano un bicchiere d'acqua fredda e non sapendo

dove posarlo, glielo ha buttato addosso! E adesso via tutte: fate controllare a me la situazione. Tutte e due davanti alla televisione, via sciò, aria.(si avvicina a Vito scacciando le tre donne e controllandolo) Ora dorme!

RITA Mamma, cosa pensi possa avere?

OLGA Per conto mio è solo stanco. Anche tuo padre quando è stanco ed anche quando non è stanco, dorme.

RITA Ma il papà non è più giovane e si può capirlo, ma il Vito...( intanto seguita ad accarezzare Vito e a controllargli il polso)

MARISA Olga cosa pretendi? Tuo marito è già avanti con gli anni! Non è più tanto arzillo.

LUCIA Non si può certo paragonare ad un ragazzo giovane e forte come quello.

OLGA Cosa ne sapete voi due pettegole? Averne di mariti arzilli come lui! E adesso zitte tutte e due e ...guardate la televisione.

LUCIA Ma a me lo sport non interessa!

MARISA A me dello sport me piace solo il nuoto maschile. Quando vedo tutti quei bei ragazzi pieni di muscoli in costume da bagno mi prende un tremore che ... mi si apre tutto...

il cuore! Ma quanto sono belli! Peccato che sono quasi sempre in acqua e si vede poco! LUCIA (ad Olga) Ma almeno possiamo cambiare programma? OLGA Fate quel che volete, basta che state in silenzio.

RITA (preoccupandosi) Mamma, sembra che impallidisce ancora di più! Sembra che fatichi anche a respirare!

OLGA Accidenti gli viene anche la bava alla bocca!

RITA Ho paura mamma! Portiamolo in ospedale!

OLGA Ma che ospedale! (controlla meglio Vito) Portiamolo si, ed anche in fretta!

MARISA (avvicinandosi)     Portiamolo invece in casa mia. Ci penso io a curarlo e a

sostenerlo. Gli farò tanti bei massaggi....sulla pancia...


10


OLGA Smettila, questo qui sembra più di là che di qua e lei pensa...

LUCIA (a Marisa) No, è più giusto che lo teniamo qui noi. Lo portiamo nella mia camera...

nel mio letto....

RITA Oh basta! Mamma chiama il papà che ci facciamo aiutare a portarlo in ospedale con la macchina.

OLGA Si, facciamo così. Vado subito. Tu intanto cerca di svegliarlo un po', abbottonagli la camicia intanto che mi metto le scarpe e qualcosa addosso per uscire.(esce)

MARISA Rita provvedo io ad abbottonargli la camicia? LUCIA E' meglio che lo faccio io che ho fatto anche la sarta!

RITA No grazie. Dai Vito, su svegliati... dai... ti portiamo al pronto soccorso... (lo scuote dolcemente) Dai, Vito forza ...(Vito sembra riaversi e si mette seduto)

LUCIA Apre gli occhi...

MARISA Si riprende... oh ma è propri bello!

VITO Cosa è successo? Dove sono?

RITA Sei svenuto e adesso ti portiamo al pronto soccorso.

MARISA Che bella voce che ha!

LUCIA Rita vai pure a cambiarti gli abiti che questo ragazzo lo guardiamo noi.

MARISA Si vai pure che lo controlliamo noi. Fidati.

RITA Io non ho bisogno di cambiarmi gli abiti!.

LUCIA Invece se ti mettesi una bella camiciola celeste...

MARISA Con una sottanina blu e le scarpe di vernice nera...

LUCIA Staresti proprio bene.

RITA Ma non dite stupidaggini! Devo andare in ospedale, non ad un matrimonio!

OLGA (rientrando) Bene, è sveglio? Adesso mettiamolo in piedi che il papà sta arrivando. (con l’aiuto di Rita ed il contorno di Marisa e Lucia vestono e rimettono in piedi Vito che poi si fa sorreggere da Rita, Olga alla porta) Arturo, muoviti e voi due... televisione.

(sipario)

FINE 1° ATTO


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2° ATTO

LUCIA Che notte che ho passato! Non ho nemmeno chiuso un occhio! Ma che freddo...stamattina stavo così bene sotto le coperte! Sono ancora tutti via. Certo che se almeno mi avessero fatto sapere qualcosa ...diamine son via in tre! Io il telefonino non ce l'ho e non saprei nemmeno usarlo ma loro santa Madonna potrebbero chiamare! E' che di me a loro non importa niente. Per loro sono l'ultima ruota del carro, si, quella di scorta che serve solo quando si buca e loro ultimamente... bucano spesso! Mio fratello con la scusa che il lavoro scarseggia mi fa capire che se vado io a fare la spesa non gli dispiace. “Lucia? Vai tu dal macellaio che sei stata sua compagna di scuola, così ti dà il pezzo migliore!” Si, il migliore perché lo pago io. Mia nipote cerca di non darlo a vedere ma anche lei...”Che ne dici zia se cambiassi il telefonino? Sai adesso c'è quello che fa anche le fotografie”. Ed io scema mi lascio convincere e non le dico mai no. E la mia cognata Olga? Buona quella! Noo, lei personalmente non osa, ma è molto capace di istruire ben bene sua figlia e quel ritardato di mio fratello. (campanello) Sono loro. Faccio l'arrabbiata o faccio finta di niente? Faccio finta di niente. Saranno poi loro a farmi sapere. (campanello) (esce e poi rientrando) Oh, Marisa, ma che fai in giro così presto?

MARISA E allora?

LUCIA E allora cosa?

MARISA Quel bel giovanotto? Tutto a posto? E' tornato?

LUCIA Ah! E' per questo che ti sei alzata presto e sei venuta qui?

MARISA Non andare a pensare male che altrimenti fai un peccato. E' solo per compassione che mi interesso della sua salute. Solo per quello.

LUCIA L’anno scorso avevo una gamba rotta ed ero ingessata fin sopra il ginocchio tanto che non potevo muovermi e sei venuta a trovarmi solo dopo una settimana! Compassione? Come se non ti conoscessi...

MARISA Ma non l'avevo fatto di proposito! Temevo che avessi una malattia infettiva ed allora avevo tardato qualche giorno.

LUCIA Ma se lo sapeva tutto il palazzo che ero caduta dalle scale! E già, con una gamba rotta si infetta tutto il condominio...

MARISA Però poi venivo tutti i giorni a trovarti, a giocare a carte e a raccontarti tutto quello che avveniva qui intorno. Ero come il gazzettino e ti ricordi quanti pasticcini ti portavo?

LUCIA Li vedevo solamente in quanto li mangiavi tutti tu perché mi dicevi che, siccome ero immobilizzata, non era sano riempirsi la pancia di dolci che poi avrei faticato a digerire. La scroccona..

MARISA Ma che freddo che fa qui dentro! Non è meglio se accendi il riscaldamento? Quando torna qui quel bel ragazzo congela!

LUCIA S’è rotta la caldaia. Vuoi uno scialle per coprirti?

MARISA No, vado subito a casa mia che lì fa caldo ma appena lui torna chiamami. LUCIA E se non torna?

MARISA Allora non c'è bisogno che mi chiami. (campanello)

LUCIA Ecco, forse sono loro!

MARISA Allora rimango qui.

LUCIA E la colazione?


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MARISA Aspetta! Poi, con calma, quando farai il caffè a quel bel giovane, e fallo bello forte, io mi accontenterò di una tazzina ... con poco zucchero...tre cucchiaini e due biscottini ...i wafer al cioccolato sono i miei preferiti.(campanello) Dai Lucia, vai ad aprire! Voglio vedere ancora questo bel ragazzo, su dai non farmi stare sulle spine.

LUCIA Sei proprio una che s'accontenta...vado ad aprire. (intanto Marisa cerca di mettersi in ordine) (tornando) Cambio di programma! E' l'idraulico, puoi tornare a casa tua per lacolazione.

MARISA Ma no... a questo punto aspetto. Magari anche l'idraulico è giovane e bello!

LUCIA Stavolta ti è andata buca... guarda chi arriva...

PIETRO (entrando) E' permesso?

LUCIA Prego, si accomodi. (lo osserva con curiosità)

PIETRO Che ha signora da guardarmi così? Qualcosa che non va?

LUCIA Ma lei è?

PIETRO L'idraulico.

MARISA Lucia, svegliati! Non vedi come è vestito? Piacere, sono Marisa Colombo.

PIETRO Piacere, Pietro Fontana, per gli amici Pietro Fontanella, idraulico con la bottega in via Precotto numero 49. Per qualunque rubinetto che perde la goccia, sempre a disposizione. Dunque cosa c'è che perde?

LUCIA (impacciata) Veramente... io... non saprei... io non saprei se...

MARISA Ma non sei qui al freddo?

LUCIA Si ecco, forse è per il riscaldamento che...

PIETRO Un momento che adesso mi ricordo...

LUCIA (lo guarda ebete) Si ricorda?

PIETRO Mi ricordo si.

LUCIA Ah ti ricordi? Volevo dire...si ricorda che...

PIETRO Che in bottega, sul cartellone delle riparazioni c'era scritto: Bianchi via Verdi:

caldaia rotta. (a Lucia) Dov'è la caldaia? (pausa) Oh, dico: dov'è la caldaia?

MARISA Lucia? Parla con te!

LUCIA Come?

MARISA Come come? Sei sorda?

LUCIA No, ci sento e ci vedo.

MARISA Allora sei via di testa. Non stai bene?

PIETRO Cos'ha signora?

LUCIA Niente, sto benissimo. E' che... mi viene alla mente che...

MARISA Che sei qui al freddo perché la caldaia non funziona...


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PIETRO E siccome io sono qui apposta per ripararla, voglio sapere dove è collocata! (pausa) Allora, questa caldaia dove è installata?

LUCIA Ah si, scusi: è di là in cucina. Prego, da questa parte.

PIETRO Allora andiamo a vedere. (segue Lucia che poi subito torna indietro)

MARISA E' vero: non è giovane e neanche tanto bello però non è nemmeno da buttare. LUCIA Ma tu sai chi è?

MARISA Pietro Fontana, idraulico. L'ha detto lui.

LUCIA Eh si. E' proprio lui.

MARISA Certo che è lui! Così si è presentato.

LUCIA Come è piccolo il mondo! Mai avrei pensato di incontrarlo ancora. MARISA Perché, lo conoscevi già?

LUCIA Se lo conoscevo? Mi ha fatto la corte per più di sei mesi. Stavamo per fidanzarci in casa. Poi.....

MARISA Ma dai! Cosa mi dici? Dai, dai adesso racconta che sono curiosa.

LUCIA Ormai sono passati talmente tanti anni che ...

MARISA Se ti ricordi ancora, vuol dire che ti piaceva.

LUCIA Mi piaceva si ed anch'io gli piacevo ma...

MARISA Ma...

LUCIA Ma lui con me aveva certe esigenze ed io ...

MARISA E tu anche eh, furbetta!

LUCIA Si anch'io allora ogni tanto sentivo quella gran voglia di ca… carezze che a vent'anni ti portano alla tentazione.

MARISA E che a cinquanta ti mandano in fregola...

LUCIA Ecco, io allora mi vergognavo al solo pensiero di fare certe cose ed avevo paura a farle prima del tempo come voleva lui.

MARISA Avevi paura? Ma se è così bello!

LUCIA Quello non lo so, ma io volevo attendere fino al matrimonio e lui invece...

MARISA Invece lui voleva incominciare prima.

LUCIA Già. Ed è che allora ne ha trovata un'altra.

MARISA Più aperta di pensiero.

LUCIA No. Più aperta e basta e che subito in fretta si è fatta riempire la pancia e lui...

MARISA Ti ha lasciato a piedi.


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LUCIA Per forza! Ha dovuto sposarla ed allora io mi sono rassegnata e non ci ho più pensato. Adesso con tutto quel che ho da fare in parrocchia...la dottrina...le pulizie in chiesa... la messa tutti i giorni...

MARISA Ma però lui, l'idraulico non ti ha riconosciuta?

PIETRO (rientrando ) Ho capito cosa non funziona. Vado a chiamare mio figlio che mi fa da aiutante per portare qui gli arnesi necessari. Da che parte si esce che non ricordo?

LUCIA (indicandogli l’uscita) Da questa parte. (a Marisa) Deve avere la memoria corta.

MARISA Non lo confondi con un altro? E' passato tanto tempo da quando eri giovane.

LUCIA Pivellina guarda che è passato anche per te! No, è proprio lui: il nome è il suo, gli occhi sono gli stessi, i capelli sono meno ed hanno cambiato colore ma è proprio lui. Inoltre, non so se l'hai notato: sulla mano sinistra ha la cicatrice di un taglio che si era fatto da piccolo allorché gli si era rotta una bottiglia in mano.

MARISA Allora, se sei così certa, presentati: “ Pietro, guardami sono Lucia: Ti ricordi di me? Se vuoi adesso sono qui a tua disposizione”

LUCIA Ma non sarai mica matta? A disposizione? Per chi mi hai preso? Non sono così sfacciata! La mia coscienza non mi permette certi comportamenti e poi... non oso.

MARISA Ma lascia perdere la coscienza! Non sei più una ragazzina ed alla tua età, sfacciata o no, prova che è ora. Magari farà piacere anche a lui.

LUCIA No, è meglio se faccio finta di niente, non voglio mettermi in ridicolo. MARISA Balossetta confessa che ti piace ancora tantissimo!

LUCIA E' stata la sola volta che mi sono innamorata e lui mi è rimasto nel cuore. Ho avuto anche qualcun altro che mi girava all'intorno ma mai nessuno che mi piacesse così mi sono rassegnata a rimanere sola. Forse ho sbagliato a farmi scappare il Pietro ... avrei dovuto farlo il sacrificio...

MARISA Se fosse capitata a me una occasione così... altro che sacrificio. Ne avrai fatto anche venti al giorno di quei sacrifici ma non me lo sarei lasciato scappare!

LUCIA Ma prima di sposarsi? Ai nostri tempi? E se poi rimanevo incinta?

MARISA Ti avrebbe sposata. Non ha fatto così anche con l'altra?

PIETRO (entrando) Permesso... scusate... dai Paolo, vieni avanti con la borsa dei ferri.

PAOLO (entrando con la borsa dei ferri) Eccomi, buongiorno a tutti.

LUCIA E MARISA Buongiorno.

MARISA Ma che bel ragazzo che ha! Complimenti!

PIETRO Per quello è anche bravo ma è fatto alla sua maniera.

PAOLO Papà, per piacere non cominciare con le tue lagne.

PIETRO Non è questione di lagne, è che io non ti capisco più, non riesco più a seguirti. Perché non volevi venire qui a fare questo lavoro e volevi che venisse qui il mio socio?

PAOLO Papà, lascia perdere e dimmi che devo fare perché ho fretta.

LUCIA Posso offrire un caffè?


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MARISA Brava Lucia fai il caffè che ne bevo anch'io una tazzina.

PIETRO Adesso Paolo, intanto che la signora prepara il caffè, la segui in cucina ed incominci a smontare la carenatura della caldaia. (Lucia e Paolo escono, poi a Marisa) Ma che freddo stamattina!

MARISA (si siede cercando di mostrargli le gambe) Io lo sento poco, ho sempre caldo.

PIETRO Beata lei. Io lo sento eccome! Sono sempre fuori al freddo a lavorare ed anche quelle volte che sono all'interno è perché lì non funziona il riscaldamento. Quando d'inverno torno a casa ho i piedi talmente freddi che mi sembrano due pezzi di ghiaccio.

MARISA Eh!. Ci penserà sua moglie a scongelarli!

PIETRO Qualche volta. Tanti anni fa.

MARISA (punzecchiante) Perché, adesso...basta?

PIETRO Sono più di dieci anni che sono vedovo ma anche prima...non mi faccia pensare che....

MARISA Che...

PIETRO Che quelle poche volte che mia moglie...faceva funzionare il riscaldamento con me, perché con gli altri, chiamiamoli suoi amici, lo faceva funzionare frequentemente, era una tragedia. O avevo le mani ruvide o l'alito fetido o le ascelle puzzolenti o ero troppo svelto o ero troppo lento ...insomma tutte le volte una tale mortificazione che preferivo tenermi il freddo addosso. Mi scusi se mi sono lasciato andare un po' ma è da tanti anni che mi tengo dentro questo rospo...che sentivo il bisogno di sfogarmi.

MARISA Faccia pure tanto io quel che mi entra da un orecchio, esce subito dall'altro. Se se ho ben capito lei vive da solo e come fa (allusiva) quando... per il freddo dico, sente il bisogno o la voglia di scaldarsi i piedi? Avrà ben in giro qualche morosa da riscaldamento!

PIETRO No, anche se ne sentirei il bisogno e non solo per…il riscaldamento ma anche per parlare un po'. In compenso ho il mio lavoro, la mia ditta e mio figlio da assistere ed io ogni tanto mi concedo qualche partita a carte con i pochi amici che mi sono rimasti.

MARISA Ma lei è ancora giovane e non deve trascurarsi ma deve vivere in allegria! Chissà quante occasioni si è lasciato sfuggire, con il suo lavoro poi...e chissà (quasi offrendosi) quante ne ha attorno e lei neanche se ne accorge.

PIETRO Lei crede?

MARISA Ma certo! Apra bene gli occhi! Io, per esempio....

PAOLO (da fuori) Papà, vieni ad aiutarmi che non riesco a svitare un bullone. PIETRO Vengo...mi scusi signora ma il dovere mi chiama.(esce)

MARISA Che occasione che mi sta capitando! Uno che dopotutto non è proprio da buttare e con un sacco di arretrati da soddisfare. Non posso lasciarmelo scappare.

LUCIA (entrando) Di là do fastidio e stando vicino al Pietro potrei inquietarmi e tradirmi.

MARISA Oh, mi sono informata: il tuo Pietro è vedovo da dieci anni ma ha in giro un sacco di donne e lui non è uno che cerca il sentimentalismo ma va subito al sodo. Pensa che, pur non conoscendomi, mi ha fatto già certe proposte... è un mandrillo! Io però l'ho tenuto alla larga.

LUCIA Se ha la vita così piena di donne certamente di me non si ricorda più.


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MARISA Di quello stanne pur certa! Con tutte le donne che ha in giro, cosa vuoi che si ricordi di una morosina di tanti anni fa come te?

PAOLO (entrando) Signora il caffè sta arrivando! C'è la caffettiera che borbotta.(esce) LUCIA Marisa, devi aiutarmi. Il caffè lo beviamo qui perché la cucina è sottosopra.

MARISA Oh, non fare la spilorcia eh! Prendi anche qualche biscottino alla crema da pucciare nel caffè. (escono e dopo qualche attimo entrano Paolo e Pietro)

PAOLO Papà, io devo andare in municipio per rifarmi la carta d'identità.

PIETRO Appena finiamo, vai.

PAOLO E' meglio se vado subito.

PIETRO Ma che premura! Se proprio ti scappa la pipì chiediamo dove sta il bagno. Il municipio è aperto fino alle tredici.

PAOLO Ripeto: è meglio se vado subito.

PIETRO E dai che insisti! Capisci che se mi aiuti finisco prima? Almeno bevi il caffè! Non vorrai offendere queste due donne?

LUCIA (con i biscotti)    Marisa vieni, non lasciarmi sola!

MARISA (con il caffè) Su, cammina che ti sono dietro. Ma non li fai nemmeno sedere?

LUCIA Prego accomodatevi. Quanto zucchero?

PAOLO Papà...

LUCIA Su, su non esiti. Desidera il tè al posto del caffè?

PAOLO Grazie signora, mi va benissimo il caffè.

LUCIA Allora su, beva e mangi anche un biscottino! Non faccia complimenti!

PIETRO Dai non stare a farti pregare, mangia i biscotti.

LUCIA Lei vuole anche...

MARISA Un bel rimorchio di grappa... (ironica) per via del freddo.

PIETRO Quando lavoro o meglio come dicono i carabinieri, sono in servizio, non bevo. Il mio cervello deve restare integro e pronto a mettere tutto a punto per non sbagliare.

LUCIA E fa bene: sopratutto oggi che siamo direttamente interessati al suo lavoro. Cerchi di farlo bene se no quando torna mio fratello ma sopratutto la mia cognata, chi li sente?

MARISA Più la tua cognata e sua figlia perché tanto tuo fratello è buono come il pane.

PIETRO Ma allora non è lei la padrona di casa?

MARISA No, è suo fratello.

LUCIA Io però ne ho l'usufrutto e non può mandarmi via.

MARISA Io invece sono una sua amica ed abito qui nel palazzo.

PIETRO Ah ora capisco! Mi ero fatto un’idea diversa.


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PAOLO (a Lucia,interessato) Suo fratello ha forse una figlia?

LUCIA Si, una gran brava ragazza che studia sempre. Anche troppo!

PAOLO Eh, farmacia è una scuola difficile!

LUCIA Difatti studia per diventare farmacista. Ma lei come fa a saperlo?

PAOLO (confuso) Ho provato ad indovinare. So che è una scuola tra le più difficili.

MARISA (maldicente) Difficile o no, trova comunque il tempo per andare a divertirsi. Come ieri sera che è tornata a casa con quel bel ragazzo! (a Paolo va di traverso il caffè)

LUCIA Si, proprio bello. Peccato che non stava bene.

PIETRO Paolo non ingozzarti e andiamo in fretta a lavorare se vuoi andare via in fretta.

PAOLO Ma no papà non ho più premura, mi hai detto che il municipio è aperto fino all'una.

MARISA (a Pietro) Ma li lasci parlare ed intanto che loro chiacchierano, io, se lei ha tempo e voglia (fa l’occhiolino) avrei in casa mia un rubinetto che perde la goccia e che con il suo tic e toc non mi lascia dormire. Dovrebbe venire da me a controllare.

PIETRO Volentieri signora, ma dopo che ho riparata la caldaia che, se tornano i padroni di casa e non mi trovano, possono pensare che tengo il piede in due scarpe e...

MARISA Ma no... lei lascia qui suo figlio che tanto è la stessa ditta. Lucia ti porto via il signor Pietro per un momento...(lo prende per un braccio e lo trascina)

PIETRO Calma signora! Vengo, ma mi lasci almeno prendere la chiave!

MARISA Si, si la chiave! Certi...lavori non si possono fare senza chiave!

PIETRO Appunto signora. (prende una chiave a pappagallo) Paolo tu intanto inizia a smontare la pompa della caldaia che va sostituita. (esce con Marisa)

PAOLO Vivace la sua vicina!

LUCIA Fin troppo. Siamo vicine di casa ed è da tanto tempo che ci frequentiamo. Non ha problemi veri ed è sempre allegra.

PAOLO Scusi. (interessato) dirà che sono curioso, ma lei sta sempre a casa da sola?

LUCIA Fosse vero! Mia cognata purtroppo c'è sempre e mio fratello è da poco in pensione ma fa qualche lavoretto per mantenere gli studi e i vizi di sua figlia, ma spesso è a casa anche. Lo sa come sono i giovani? Del resto anche lei è giovane! Ma su, non si faccia pregare! Mangi... assaggi quei wafer alla nocciola...

PAOLO Adesso li assaggio. (assaggia). Sono davvero buoni!

LUCIA (da sola) Chissà che sarà successo che ancora non sono tornati! (pausa) Mi scusi un attimo che m'è venuto un dubbio. (esce)

PAOLO (solo) Devo girarle attorno e farla parlare per conoscere qualche particolare in più sulla Rita. Questa ragazza mi piace talmente tanto che la sposerei anche domani! Però mi pare che mi nasconda sempre qualcosa. Come adesso che vengo a sapere che ieri sera è tornata a casa con un ragazzo! Chi era? E se mio padre sapesse che siamo nella casa della mia innamorata? Lui che deve sempre sapere tutto: chissà che casino!

LUCIA (tornando) Che stupida sono! Credevo non fossero ancora rientrati, invece sono tutti tornati e di nuovo già usciti. La tisana prima di dormire ha fatto effetto, sonno pesante e forse anche a causa della sera così movimentata ho dormito come un ghiro senza


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sentire nessuno alzarsi. L'Arturo sarà al lavoro, la ragazza a scuola e mia cognata dove sarà? Ecco ora ricordo che stamattina doveva andare per gli esami del sangue. Se mi avessero almeno lasciato un biglietto... proprio vero che qui non conto nulla! Mi scusi!

PAOLO Allora è a casa da sola? Non torna nessuno?

LUCIA Vediamo: che ore sono? Ecco, mia cognata sarà qui a momenti visto che i prelievi del sangue si fanno a digiuno; mio fratello di solito non torna mai prima di mezzogiorno e la ragazza non si sa, ma solitamente fino a sera è a ...

PAOLO A scuola...

LUCIA O in biblioteca oppure a studiare da qualche sua amica.

PAOLO E poi dopo cena a passeggio con il fidanzato.

LUCIA No, non esce quasi mai, sempre che studia. Non si sa se ha un fidanzato. Lei non dice mai niente! Ieri sera però è tornata a casa con un bel ragazzo che poi è stato male e hanno dovuto portarlo in ospedale, ma non credo che fosse il suo fidanzato. E' giovane e non si fa capire ed anche quelli meno giovani, come il suo papà e la sua mamma, non si fanno capire! Nemmeno di quello che è successo ieri sera mi hanno fatto sapere!

PAOLO Ma non se la prenda signora, ognuno di noi è un incompreso! Grazie per il caffè e per la chiacchierata ma ora è meglio che vado a smontare la pompa della caldaia.

LUCIA (cerca di trattenerlo) Ancora un goccio di caffè prima di incominciare? PAOLO E' meglio di no che sono già nervoso.

LUCIA Ma perché i giovani sono sempre nervosi? Sarà colpa dei genitori o… della morosa? Chissà lei che bella morosa che ha!

PAOLO A me piace tanto e riguardo al nervoso...diciamo che la colpa è di entrambi.

LUCIA I problemi della gioventù passano in fretta ed il suo papà (indagando) mi sembra tanto bravo che deve essere difficile arrabbiarsi con lui! E' vero che non ha più la mamma?

PAOLO Si, è da tanti anni che il mio papà è de solo. Mai che si prende una distrazione o un divertimento. Pensa solo al lavoro e fa una vita ben misera da quando è rimasto vedovo. Povero uomo va avanti con gli anni ed è sempre più solo e l'unica sua preoccupazione sono io ed il suo lavoro. E certe volte com'è intransigente!

LUCIA E' perché le vuole bene! Ma suo papà avrà pure qualche passatempo?

PAOLO Sono io il suo passatempo ed è così intollerante che mette sempre il naso nelle mie cose ed il suo timore più grosso è che possa scegliere una ragazza non adatta. Ma la ragazza deve piacere a me e non a lui ed allora, per non dover discutere non gli faccio sapere niente. Adesso però devo proprio andare altrimenti non finisco più. (esce)

LUCIA Quella marpiona della Marisa appena può mi frega. Altro che mandrillo! Povero Pietro è da solo e adesso lei, questa sporcacciona, con la scusa del rubinetto che perde vorrà sedurlo! Solo certe cose ha in testa! Oh Pietro in che grinfie sei capitato! Ma io adesso la chiamo e glielo dico che una gran... che il figlio del Pietro ha bisogno urgentemente. (fa il numero telefonico e dopo vari squilli) Non risponde la sporcacciona è troppo impegnata con i calzoni del Pietro! Ma io insisto, eccome se insisto! Proprio col Pietro, con tutti gli uomini disponibili che ci sono, deve andare in fregola? Dai zoccolona, rispondi... smettila di fare la scema con il Pietro! Dai rispondi sgualdrina...oh, finalmente risponde! Pronto Marisa?... Se ho bisogno? Se ti chiamo è perché ho bisogno... calmati, fammi parlare...il tuo rubinetto può andare avanti a perdere la goccia ma qui è scoppiata la caldaia! L'idraulico non ha ancora incominciato a trom..., ma che dici? Ah, a cambiare il rubinetto? Bene, meglio così, mandalo qui subito che suo figlio ha bisogno urgente. Si,


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urgente vuole dire subito... a me non interessano le tue perdite, arrangiati! Mandalo qui alla svelta se no vengo lì io con suo figlio.(sbatte giù la cornetta)

OLGA (entrando) Tutta mattina per farmi dissanguare! Prima tutti a spingerci a fare una lunga fila per pagare il ticket, poi tutti a fare un’altra fila per farci salassare da uno scalzacane di dottore che, senza nemmeno guardarti, ti prende un braccio e te lo buca un po' di qui e un po' di là fino a che tutto contento riesce a farti un grosso ematoma!

LUCIA Ti faccio un caffè?(Paolo,fa per entrare ma si ferma sulla porta ad ascoltare)

OLGA L'ho già bevuto al bar con mia figlia che mi ha accompagnato in ospedale per gli esami perché quando vedo il mio sangue svengo, e lei, intanto che aspettavo il mio turno, è andata a trovare il suo amico di stanotte che però avevano già dimesso.

LUCIA Allora quel bel giovanotto adesso sta bene?

OLGA Se l'hanno dimesso, starà bene! (vede Paolo che entra) E lei chi è? Cosa fa qui?

PAOLO (timidamente, quasi con paura) Buongiorno, io sono qui per riparare...

LUCIA E' l'idraulico per i caloriferi.

OLGA Eh bravo! Sono contenta che è arrivato in fretta e, mi guardi: non cerchi né di imbrogliarmi né di farmi pagare più del necessario.

PAOLO No signora, anche se...

OLGA Anche se sul costo lei non può fare sconti? Non incominci a mettere le mani avanti!

PAOLO No, no... anzi se fosse per me le farei tutto gratis ma...

LUCIA Ma siccome è suo padre il titolare della ditta, lui non può.

PAOLO Eh si: io per ora non posso decidere, ma posso però spendere una buona parola.

OLGA Ecco bravo, che la spenda.

LUCIA Suo papà dovrebbe essere qui a momenti. (tra sé) Ma con quella scalmanata della Marisa non si può mai sapere. Olga per piacere, visto che ancora hai le scarpe ai piedi, è meglio che vai subito a chiamarlo.

OLGA Io a chiamarlo? E dove vado a chiamarlo?

LUCIA Dalla Marisa.

OLGA Dalla Marisa? E cosa è andato a fare dalla Marisa?

LUCIA Ufficialmente per riparare un rubinetto ma... (a Paolo) lei non va avanti a lavorare?

PAOLO Si, ma devo riaprire l’acqua centrale e non so dov'è il contatore. Signora se va a chiamare mio papà, gli ricordi di riportare la chiave a pappagallo che mi serve.

OLGA Dunque, fammi pensare! Il contatore è?...

LUCIA Glielo indico io dov'è. Tu vai di corsa a chiamare il Pietro.

OLGA Il Pietro? E chi è il Pietro?

PAOLO E' il mio papà.

OLGA Ah è il suo papà? Il titolare? Ma perché così di fretta?


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LUCIA Perché se aspetti succede che la Marisa … ma per la chiave del pappagallo!

PAOLO Ma no, se è solo per la chiave, faccia pure con comodo!

LUCIA Che comodo e comodo! Dai, per cortesia muoviti! Va! (tenta si spingerla fuori)

OLGA Va bene, calma! Ho capito! Vado subito.(esce)

PAOLO (indagando ulteriormente) Mi scusi ma: chi era quello che stanotte stava male?

LUCIA Esattamente non so ma credo sia stato un amico di mia nipote che stava per fare una congestione ed allora l'hanno portato in ospedale.

PAOLO Qualche studente compagno di studi di sua nipote?

LUCIA Credo di no; mi pare che lavori… beh, diciamo che lavora, alle tasse. PAOLO E come mai era qui in casa vostra?

LUCIA Di preciso non lo so. So però che era pieno di lividi. Ma a lei, scusi, cosa interessa?

PAOLO Mi interessa si, eccome se mi interessa! Signora sapesse quanto mi interessa! In confidenza, ma mi raccomando acqua in bocca: io alla Rita sua nipote voglio tanto bene ed invece lei mi trascura ed ora vengo anche a sapere che ieri sera invece di essere con me, ha portato in casa un altro!

LUCIA Mi faccia capire: lei è innamorato della Rita e lei invece no.

PAOLO No, forse non è corretto, ma certamente non innamorata come me. (supplichevole) Ma di preciso chi era questo ragazzo?

LUCIA Non lo so. So solo che stava male ma la Rita non lo trattava come un moroso e poi era un terrone.

PAOLO Anche.... (pausa pensierosa)

LUCIA (cambiando argomento ed indagando) E il suo papà com'è?

PAOLO Come faccio a saperlo? E' suo fratello, dovrebbe conoscerlo bene!

LUCIA No il papà della Rita, il suo papà!

PAOLO E lo chiede a me? Se lui è un terrone, sarà un terrone anche suo papà!

LUCIA (sorridendo) Ma no... intendevo dire il Pietro, il suo papà!

PAOLO Ah, il mio papà! Che vuole che le dica? Con me in fondo è bravo ed anche nel lavoro è bravo. Mi ha tirato grande lui perché la mamma è morta quando io ero un ragazzino e lui è stato capace di tenermi in riga pur non facendomi mancare mai niente.

LUCIA Chissà come è stata dura crescere senza la mamma!

PAOLO Io posso dire di non essermi nemmeno accorto.

LUCIA Il suo papà non ha mai pensato di risposarsi?

PAOLO Credo che non gli sia mai capitata l'occasione, ma anche lui non è che va a cercarsela! Allora veniamo al dovere: il contatore dell'acqua dov'è?

LUCIA E' in cucina venga e intanto se vuole possiamo parlare ancora. (da sola) Dalla Marisa c'è la Olga e non c'è più pericolo. Andiamo?(escono e poco dopo entra Rita)


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RITA Mamma, son stata in università ma oggi come al solito c'è sciopero. (appoggia i libri). Oh mamma? Stai a vedere che non è ancora tornata? Zia Lucia non sai niente della mamma? Neanche lei risponde! Saranno come al solito in cucina a spettegolare o a litigare. (fa per uscire e si scontra con Lucia che sta entrando) Oh zia, apri gli occhi! Stai attenta che mi schiacci i piedi!

LUCIA Dove vai? Stai qui, non andare di là!

RITA Perché?

LUCIA Perché è meglio che per adesso non vedi! Prima è necessario che ti spiego bene.

RITA Oh Dio! Non è che hai litigato con la mamma e l'hai uccisa? Fammi vedere! (fa per uscire ma è trattenuta)

LUCIA Che esagerata! Stai tranquilla: la tua mamma è dalla signora Marisa, ma di là...

RITA Di là?... Che c'è che non posso vedere?

LUCIA C'è l'idraulico.

RITA Tanto mistero per un idraulico? Neanche fosse il Papa!

LUCIA Ma non è un idraulico qualsiasi! E' un idraulico particolare che tu conosci bene!

RITA Il Paolo!

LUCIA Proprio il Paolo, figlio del Pietro.

RITA Ma perché hai chiamato proprio questo idraulico?

LUCIA Non sono stata io. Io non ne so niente. Sono stati i tuoi genitori a chiamarlo.

RITA Zia, tu del Paolo con me, sai già qualche cosa?

LUCIA Povero ragazzo! Lui ti vuole tanto bene e tu invece...

RITA Io invece ancora di più ma voglio esserne certa: Non voglio illuderlo né buttarmi via.

LUCIA Buttarti via...che esagerata! Se vi volete bene, serve anche qualche contatto per tenere accesa la lampadina... senza contatti la lampadina si spegne! Ora, se proprio vuoi andare di là, sei preparata. Lui è preso dal lavoro e sa che prima di sera non torni.

RITA Bene: allora adesso vado di là, gli butto le braccia al collo e lo bacio sulla bocca!

LUCIA Alt: ferma un attimo! L'idraulico è a conoscenza del bel giovane di ieri sera!

RITA Tu a stare un poco zitta non riesci mai? Chiacchierona!

LUCIA Non sono stata io cosa credi? E' stata la Marisa.

RITA La Marisa? E' già venuta qui quella pettegola mai capace di farsi solo i propri affari?

E anche tu, Santa Madonna, non riesci a starle alla larga? E adesso che faccio?

OLGA (entrando con Pietro) Ma anche lei, non poteva finire il lavoro qui che siamo al freddo prima di andare da quella ciarlatana? E la chiave con attaccato il pappagallo?

PIETRO L'ho portata ma tanto ce n'era un'altra nella borsa dei ferri..

LUCIA (ironica) Chissà come perdeva il rubinetto della Marisa!


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PIETRO A suo dire tutti i rubinetti perdevano! Ma era perché non li chiudeva bene. Attenti che c'è da ridere: per farmi vedere che il rubinetto della doccia perdeva, si è messa sotto vestita com'era, ha aperto il rubinetto e si è bagnata tutta. Allora si è messa ad urlare che aveva freddo a rimanere bagnata e così l'ho aiutata a spogliarsi perché tremava tutta.

LUCIA Ed è rimasta lì nuda davanti a te? Oh, mi scusi...davanti a lei?

PIETRO Eh si! In un attimo si è svestita completamente e poi, prima che trovava l'accappatoio ce n'è voluto del tempo e intanto girava tutta nuda per la casa; trovato l'accappatoio, poveretta tremava ancora tutta per il freddo, si è buttata sul letto...

LUCIA Sul letto tutta nuda?

PIETRO No con addosso l’accappatoio tutto aperto e lì sul letto le ho fatto un po' di massaggi per scaldarla. La stavo sfregando bene dappertutto quando è suonato il telefono...

LUCIA ( da sola) Per fortuna!

PIETRO E subito dopo che ha parlato al telefono mi ha detto che purtroppo doveva vestirsi in fretta in fretta perché doveva arrivare non so chi ed allora ho dovuto aiutarla a vestirsi perché non trovava mai quello che le andava bene. Le mutandine azzurre no perché quelle le mette solo di domenica, il reggiseno verdino no perché non si accompagnava con le mutandine rosse, la sottana marrone no perché non si intonava con la camicetta, il maglione blu no perché perdeva i pelucchini! Insomma ha svuotato tutto l'armadio. Poi è arrivata questa signora a chiamarmi, ma prima che andassi via mi ha raccomandato di tornare là prima di sera per riparare il rubinetto della doccia. E' una tipa un po' strana, speriamo almeno che paghi!

OLGA Alla sua maniera ma paga sempre: anche in natura se è necessario...

PIETRO Vado ad aiutare mio figlio. (vede Rita) Buongiorno signorina, non l'avevo vista! RITA Buongiorno.

OLGA E' mia figlia e studia per diventare farmacista. Ancora pochissimi esami e finisce. PIETRO Una bella ragazza! Brava e complimenti signorina. (Pietro esce) OLGA Hai capito la Marisa?

LUCIA Povero Pietro! In che grinfie è capitato! Chissà che sofferenza!.

OLGA Povera Marisa ha perso l'occasione! ( a Rita) E tu? Come mai sei già tornata? RITA All’università c'era sciopero, ma adesso me ne vado subito in biblioteca a studiare.

OLGA Ma sempre che studi? Diamine riposati un po', vai a dormire che sei stata sveglia quasi tutta notte ed io intanto vado a vedere come vanno i lavori di là perché degli idraulici c'è poco da fidarsi. (esce)

LUCIA Ha ragione tua mamma. Sdraiati sul divano così, quando passa il tuo innamorato...

RITA Salto fuori di colpo dalle coperte e lo faccio spaventare? Zia non dire stupidaggini! LUCIA Volevo dire che quando passa, ti trova addormentata come la Biancaneve e...

RITA E lui tutto meravigliato fa come il principe azzurro? Ma zia, dove vivi? Sei rimasta indietro e adesso, nemmeno se corri arrivi in tempo! Vieni giù dal pero! Non siamo più ai tuoi tempi quando si credeva alle favole della nonna! Adesso le donne per sedurre un uomo devono essere sguaiate e provocanti.


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LUCIA Veramente a me il figlio del Pietro mi ha fatto una diversa impressione. Mi è parso un ragazzo tanto a modo, educato, gentile e sopratutto tanto innamorato.

RITA All’apparenza: ma anche lui ha i suoi difettucci. Le ragazze gli piacciono perché quando gli capita l'occasione... come con la Renata una mia compagna di studi che, sta puttanella, seguitando a provocarlo sia nel parlare che nel vestirsi, quasi me lo frega.

LUCIA Oh povero bamboccione! E' anche lui come il suo papà! E' tutto come una volta: son cambiati gli orari per tornare a casa, le maniere di vestirsi, le pettinature ed anche il modo di far le mutande, infatti adesso per risparmiare la stoffa li fanno con una pezzuola davanti ed un solo bindellino dietro. Ma sotto le mutande le donne sono uguali a prima: c'è quella che si lascia andare e quella che cerca di resistere. E allora Rita, se il figlio del Pietro ti vuole bene ed anche tu gli vuoi bene, e dagliela...

RITA Zia...

LUCIA E dagliela... la prova che tu sai resistere! Magari cedi solo qualcosina per non scoraggiarlo e per fargli sviare il pensiero su altre ragazze....

RITA Zia non ti credevo così estrosa. Pensavi che tu fossi solo una zitella tutta di chiesa, paolotta e curiosa e che non sapessi niente di amori! Vedo però che sei ben informata su come gira il mondo! Zia, forse c'entra qualche tua esperienza personale?

LUCIA (tragica) Se tu sapessi cosa mi è successo stamattina!

RITA A te personalmente? (Lucia fa si con la testa) Oh diavolo! Zia non fare questa faccia da funerale! Cosa ti è capitato di così tragico?

LUCIA (si accerta che nessuno senta) Il tuo moroso è il figlio del mio moroso di una volta. RITA Ma cosa stai dicendo? Il tuo moroso di una volta è il papà del Paolo? LUCIA Si proprio lui, il Pietro.

RITA Ma allora lo conosci?

LUCIA Io si.

RITA Perché lui, no?

LUCIA No lui no.

RITA Come tu si e lui no?

LUCIA Non si ricorda più! Non mi ha riconosciuta!

RITA Come non ti ha riconosciuta? Ma non gli hai detto niente?

LUCIA No, mi vergogno.

RITA Di cosa devi vergognarti?

LUCIA Di niente ma...

RITA Ma...

LUCIA Devi sapere che a suo tempo io non ho voluto mollargliela e allora lui ne aveva trovata un'altra che invece gliela dava volentieri e che per farsi sposare si era fatta mettere incinta. A me il Pietro è sempre rimasto nel cuore e non vorrei che adesso, che è vedovo, me la chiedesse ancora perché non so se stavolta sarei capace di resistergli.


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RITA Zia, me lo hai appena detto. Tutto subito no ma qualcosina per non scoraggiarlo e poi...se anche dovesse succedere che...sei maggiorenne e vaccinata...

LUCIA Che povera donna sono! Almeno quando ero giovane c'era la mia mamma che poteva consigliarmi... ma adesso.....

RITA Adesso sono cambiati i tempi. Ora c'è tua nipote. Su zia, non preoccuparti, non avere paura, lascia fare al destino. Ti piace ancora tanto quello era il tuo moroso?

LUCIA Da quei tempi non l'ho più visto. Noi avevamo cambiato rione e lui si era sposato. Non ho nemmeno saputo dove abitasse né che avesse un'attività. Ormai credevo di averlo dimenticato ma ora che l'ho rivisto e che so che è libero, mi è venuta una gran voglia di farmi abbracciare e di farmi riempire di baci come una volta. Com'era bello quando mi prendeva le mani e me le stringeva e mi sussurrava che mi voleva bene e, che fatica poi attendere il giorno dopo per rivedersi!

RITA Zia scendi dalle nuvole e rimani qui sulla terra. Dunque gli vuoi ancora bene? LUCIA Più di prima! (con slancio) Adesso sarei disposta anche a fare uno sproposito.

RITA Zia, stai calma, tranquillizzati, respira! Se la tua aspirazione è questa, vado di là a chiamarlo così ti fai riconoscere e poi vada come deve andare.

LUCIA (facendosi resistenza) No, adesso no, non sono pronta e... se poi non mi da neanche ascolto, che figura faccio? No... mi vergogno.

RITA Allora vado io a dirglielo.

LUCIA Ma stai attenta perché di là c'è anche suo figlio, il tuo innamorato.

OLGA (entrando) Che baraonda c'è in cucina! Rita cosa aspetti? Vai a riposarti che altrimenti ti addormenti prima di sera.

RITA Devo studiare; sono in arretrato di un esame e me ne mancano ancora tre. Vado in biblioteca a studiare. Ciao. (raccoglie i libri e mentre esce) Zia, tu sta in campana!

OLGA Sempre a studiare....finirà che si ammala. E tu perché devi stare in campana?

LUCIA ( titubante) Niente, è che oggi non so perché mi girava la testa e la Rita mi ha fatto prendere una compressa...

OLGA E' la pressione che in menopausa va su e giù.

LUCIA Deve essere proprio per quello!

PAOLO (entrando) Signora, dovrebbe darmi uno straccio che comincio a pulire.

OLGA Guardi che ce n'è uno sotto il lavello ma è meglio se vengo io perché dove mettono le mani gli uomini non fanno altro che disastri. (esce)

LUCIA (trattenendo Paolo per un braccio) La Rita è tornata a casa!

PAOLO E adesso dov'è?

LUCIA E' andata a studiare in biblioteca. Le ho parlato e mi ha garantito che le vuole tanto, ma tanto, bene ma che per il momento non vuole sbottonarsi.

PAOLO Ma perché con me non vuole...

LUCIA Sbottonarsi? Giovanotto, mia nipote non è una ragazza leggera e non si sbottona prima del tempo per la sua bella faccia! Il suo è un sentimento serio! Sbottonarsi...se proprio è necessario l'aiuti lei adagio adagio.


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PAOLO Signora, non mi fraintenda! Per certe cose sono disposto ad aspettare...

LUCIA Bravo. E allora se davvero le vuole bene, la raggiunga in fretta e le porti un fiore!

Vedrà come anche lei è innamorata!

PAOLO Ha ragione zia. E' andata in biblioteca? La raggiungo subito. Avvisi lei il mio papà che me ne sono andato ma mi raccomando e mi giuri che non gli dirà il motivo!

LUCIA Promesso, ma che scusa posso dire?

PAOLO Inventi lei qualcosa! Quello che vuole, mi fido. (esce di premura)

LUCIA E' un bravo ragazzo e la Rita non deve lasciarselo scappare!

OLGA (entrando) Chi è che deve scappare?

LUCIA Nessuno, è il Paolo che è scappato via per la carta d’identità.

OLGA Ma suo papà è di là che l'aspetta e lui se ne va senza nemmeno avvertirlo? Tutti uguali i giovani! Buoni solo per loro e non ti ascoltano nemmeno se li leghi. Adesso vai tu ad avvisarlo... che io devo andare in bagno perché ho un movimento d'intestino e poi mi sdraio un po' a letto perché stamattina mi hanno dissanguato e mi sento svuotata e stanca ... poi sbrigatela tu con l'idraulico...(esce)

LUCIA Sbrigatela tu, come dire che devo aprire il mio borsellino come al solito! Vado dal mio Pietro... Madonna aiutami! (si fa il segno di croce ed esce. Dopo qualche secondo)

ARTURO (tenendosi la pancia ) Finalmente sono arrivato in casa! Ce l'ho fatta! Non ne potevo più. E Adesso in bagno di corsa che prima che se ne va lei è meglio che vado io. (esce e poi subito rientra) Accidenti Olga, ma proprio adesso ti deve scappare che scappaanche a me? Speriamo sia veloce. Oh Dio che mal di pancia! Come si rivoltano le budella! Scappa...scappa...noo devo resistere! (verso il corridoio) Dai Olga muoviti!

OLGA (da fuori) Un momento diamine!

ARTURO Muoviti Olga se no oltre alle mutande che sicuramente non sono più pulite, dovrai lavarmi anche i calzoni! (continua a gironzolare tenendosi il ventre) Madonna Santa che aria che ho in pancia... oh... e senti che puzza... sono state le verze! Olga, allora?

OLGA (c.s.) E respira un momento! Resisti che ho quasi finito.

ARTURO Eh già, quasi... se è un momento come quando deve prepararsi per uscire...

ciao Peppina ...me la faccio addosso completamente! (simulando una colica) Oh per fortuna è solo aria... ma che puzza... Olga...

OLGA Arrivo, ho finito. (si sente lo scroscio del cesso. Arturo subito esce. Rientrando)Povero Arturo non ho nemmeno aperto la finestra, speriamo che non restiasfissiato! Ma anche qui dentro mannaggia che odore che c'è! Sono sfinita! Mi sono svuotata la pancia e stamattina mi hanno dissanguata, guarda qui che ematoma! E' necessario che vado a sdraiarmi un po'. (esce e poi entrano Lucia e Pietro)

PIETRO Dunque signora la caldaia è a posto, funziona perfettamente. Ha sentito che bel rumorino che fa? Rimane solo da pulire di fino.

LUCIA Non si preoccupi che ci penso io.

PIETRO Scusi il comportamento scorretto di mio figlio, ma è ancora giovane e quando si è giovani non ci si fa condizionare dall'ambiente, si segue solo l'istinto e poi si pagano le conseguenze. (intanto compila la ricevuta)

LUCIA Come dice bene! Ha proprio ragione!


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PIETRO Eh si! Dunque, per il saldo della fattura passate in ufficio entro otto giorni se no passerò io dopo, per ora deve solo firmare questa ricevuta. Ecco qui la penna! (Lucia firma) Ora siamo a posto e non mi resta che ringraziarla per il caffè e salutarla.(si stringono la mano e mentre sta uscendo) Si ricordi ogni tanto di controllare il manometroper accertarsi che la pressione dell'acqua si alzi...

LUCIA Pietro, a me la pressione si già alzata! Pietro, guardami! Non ti ricordi più di me? (Pietro finge di osservarla per bene girandole intorno) Pietro, perdiana...io e tu...

PIETRO (fingendosi sorpreso ) Io e lei?

LUCIA Venticinque anni fa io e tu...

PIETRO Venticinque anni fa?

LUCIA Si venticinque o ventisei ...pressapoco, io e tu ci volevamo bene!

PIETRO Ma allora sei davvero la mia Lucia! Ero certo che fossi tu, ma avevo vergogna a sbilanciarmi. Non sapevo come fare perché non volevo importunarti... che stupido....

LUCIA Proprio.

PIETRO Temevo di darti fastidio ed allora ho fatto finta di non ricordarmi... mi sei sempre rimasta nel profondo del cuore. Come sei ancora bella! Ti sei sposata?

LUCIA Dopo di te non mi è piaciuto più nessuno.

PIETRO Lasciati abbracciare... (si abbracciano e si accarezzano) Cara, cara la mia Lucia, come son contento! Che bella giornata è oggi! Senti: io adesso sono vedovo e se ti fa piacere potremmo vederci qualche volta.

LUCIA Mi farebbe tanto piacere.

PIETRO Domani ti chiamo al telefono e ci mettiamo d'accoro. Vuoi?

LUCIA Speriamo che domani arrivi presto! Adesso però vai che per ora non voglio che nessuno sappia niente qui in famiglia, sopratutto la mia cognata. Vai ti accompagno sulle scale che ci salutiamo con un bacio.

PIETRO (intanto che raccoglie i ferri del mestiere) Si, andiamo. (escono abbracciati) Sipario

FINE 2° ATTO


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3° ATTO

Si presume che siano trascorse alcune settimane. Olga e Arturo stanno entrando.

OLGA Zuccone, stai fermo! Smettila di muoverti che non riesco ad aggiustarti la camicia! Ma non vedi che non sei nemmeno stato capace di mettere in pari le asole con i bottoni?

ARTURO Lo vedo anch'io, non c'è bisogno che mi fai la predica! Sempre a criticarmi, non ti va mai bene niente!

OLGA Per forza! Sei come un bambino, non sei nemmeno capace di vestirti! E non muoverti che manca ancora qualche bottone!

ARTURO Non sono capace di vestirmi, a mangiare mi insozzo! Sai cosa devi fare? Comprami un bavaglino e mettimi anche il pannolone perché anche di quello hai sempre da dire! Sempre a ripetermi che devo alzare la tavoletta della tazza e di farla dentro! Come se io la facessi fuori... ma se sto lì a prendere la mira!

OLGA Se vede allora che oltre al resto, ti si è pure abbassata anche la vista e che la mira non è più buona. Fammi vedere le calze? (guarda) Proprio queste? Ma non vedi che non si adattano alle scarpe? O cambi le scarpe o cambi le calze.

ARTURO Ohe moglie guarda che, sia le scarpe che le calze, le hai comprate tu...

OLGA E che centra? Te le ho comprate perché è roba buona e mi piacciono! Ma non vanno portate insieme!

ARTURO E le mutande? Vuoi vedere se anche loro si adattano alla canottiera? OLGA Non ce n'è bisogno, quelle non si vedono.

ARTURO Allora anche se non le porto, visto che non si vedono, va bene lo stesso?

OLGA Ma hai proprio voglia di litigare? Le mutande si mettono per una questione igienica non per farle vedere!

ARTURO Se è così come dici, perché certe mutande, che anche tu ogni tanto metti, hanno solamente una fettuccia dietro ed una pezzuola davanti piena di buchi?

OLGA Ah, ma allora, se non arrivi a comprendere nemmeno quello sei proprio un allocco! Sono fatte così per far passare l'aria, va bene?

ARTURO Va bene un corno. Non sono un bamba come credi! Però sono stufo di farmi rimbrottare!

OLGA Smettila di fare la vittima che in questa casa sono io quella attaccata sulla croce e non tu. E, almeno per oggi che si presenta qui per la prima volta il fidanzato della Rita, la nostra unica figlia, cerca di non dire troppe stupidaggini e sopratutto limitati nel bere che quello oltre ad aiutarti a sparare ca...cavolate, ti fa puzzare l'alito.

ARTURO Allora la bocca perché ce l'ho? Parlare niente, bere nemmeno...

OLGA Hai le orecchie? Usale ed impara ad ascoltare....

ARTURO Tutte le cretinate che dici, magari in italiano maccheronico che così tutti ridono!

OLGA Senti chi parla! L’istruito! Lo scienziato che ha passato tutti gli anni della scuola a scaldare la seggiola! Io almeno le medie le ho concluse, tu invece hai dovuto smettere anche le scuole commerciali da quanto eri intelligente!

ARTURO Io ho dovuto lasciare la scuola perché dovevo lavorare, ma tu a scuola ti tenevano solo per compassione e ti hanno promosso per disperazione.


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OLGA Non apriamo certi argomenti che è meglio ma ascolta il suggerimento di una stupidotta, cambia le scarpe o le calze: scarpe marroni, calze marroni, scarpe nere, calze nere. Cerca di non essere sgradevole: non parlare inutilmente, non stravaccarti come tuo solito sul divano, a tavola quando si mangia cerca di non fare rumori rumori né con la bocca né con il didietro che poi la puzza si sente e quando bevi, ed è meglio se bevi solo acqua, non bere tutto in un fiato, ma sorseggia piano piano e, mi raccomando, se ti scappa un rutto non farlo a bocca aperta ma trattieniti e metti la mano davanti alla bocca e non metterti a tirar su con il naso come tuo solito e ti scongiuro: non toglierti le scarpe per far respirare i piedi perché il tuo tanfo arriva fino nei piatti.

ARTURO Basta? Hai finito? Bene: adesso che sono tornato bambino e necessito della balia, (indicando il seno) peccato che la mia sia senza materia prima, posso almeno sapere chi è il fidanzato della Rita.

OLGA Prima cosa: accontentati della materia prima che c'è che è pari o forse anche

maggiore della tua materia prima. Seconda cosa: ne so come te, niente. Nostra figlia non l'ha voluto dire, dunque aspettiamo e vedremo. Ricordati però che siccome non lo conosciamo, dobbiamo fargli una buona impressione se no poi chi la sente la nostra figlia? Capito testone? E allora Arturino mio ascoltami: vai di là a pettinarti quei pochi capelli che ti sono rimasti, metti un goccio di deodorante sotto le ascelle per nascondere la puzza di sudore, lavati per bene i denti con il dentifricio alla salvia che ti lascia la bocca fresca e poi o ti cambi le scarpe o ti cambi le calze. (pausa) Ma tua sorella, son già due ore che l'ho mandata in pasticceria a comprare la torta e tre bottiglie di champagne, dove è andata?

ARTURO Non sono il tutore di mia sorella ma non preoccuparti: dove vuoi che sia andata? Si sarà fermata in chiesa o per la messa o per qualche altra funzione.

OLGA In questi ultimi giorni tua sorella ha un comportamento un po’ strano. Va fuori tutti i giorni e certe volte anche di sera! Lo sai che si è comprata il telefonino? Inoltre non tira fuori più neanche un centesimo e stamattina ha voluto i soldi per la torta e per lo champagne perché ha detto di essere stufa di svuotare il borsellino per le nostre comodità.

ARTURO Quando è così, potevi farle comperare lo spumante al posto dello champagne!

OLGA Eh no: non voglio fare brutta figura! Bisogna far vedere che non siamo spiantati! Comunque della tua sorella ne parleremo un’altra volta. Adesso vai di là e fai per bene tutto quello che ti ho chiesto. (lo spinge quasi fuori dalla porta)

ARTURO Calma, respira che vado da solo! Agli ordini (saluto militare ed esce)

OLGA E' giusto e naturale che questa ragazza si faccia il fidanzato, ma perché non dirmi chi è prima di portarlo in casa? E se poi non mi piace? Magari è un battifiacca o ancor peggio un lavativo! Sarà ricco o povero? Bello o brutto magari con la gobba? Giovane o già anziano? Alto o basso? Magro o grasso? Almeno mi avesse detto qualcosa! “ Mamma e papà non saprete niente fino a che ve lo porto in casa. Noi noi ci vogliamo bene e dovete accettarlo per quello che è”. Già, così come è! Ma è mio dovere consigliare mia figlia e scoprire difetti di quello che diventerà mio genero. Una ragazza giovane ed innamorata non vede più in là del suo naso e i difetti del moroso non li vede nemmeno con tre paia di occhiali e così corre il pericolo di trovarne uno come suo padre che è bravo e buono ma se ci si guarda intorno c'è anche di meglio! L'esperienza conta, eccome se conta! Si invecchia per quello: trasmettere l'esperienza ed impedire agli altri di fare i tuoi stessi errori. Fallo capire ai giovani! Sarà una sorpresa! Già come l'uovo di pasqua ...ed io son qui in ansia ad attendere di rompere l'uovo! Non è che sarà un nero o come si dice adesso uno “di colore”? Ecco che sarà la sorpresa! Oh sant'Antonio come saranno i miei nipotini? Color cioccolato? Cioccolato al latte marroncino o fondente bel nero? Speriamo di no, non sono preparata. (campanello) Non sarà già la Rita con il fidanzato magari nero di colore? Mannaggia sono qui senza rossetto né fondotinta... non posso presentarmi così. (campanello) Se almeno ci fosse quel rompiscatole di mio marito, sarebbe andato lui ad aprire. Non posso farli aspettare ... speriamo che sia il postino...(esce e poi rientra con Marisa) Scusami Marisa ma sono molto presa. Hai bisogno?

MARISA Non ci crederai ma l'ho dimenticato. E pensare che son venuta qui apposta!


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OLGA Apposta per cosa?

MARISA Apposta per chiederti....potresti imprestarmi una scatola di pelati?

OLGA Devo andare in dispensa a controllare di averne.

MARISA La Lucia non c'è?

OLGA E' andata in pasticceria.

MARISA Eh già, oggi si festeggia il fidanzamento ufficiale della Rita! Chissà come è emozionata tua figlia!

OLGA Neanche un po'.

MARISA E tu che sei la mamma e presto suocera di un bel genero, sei emozionata?

OLGA Non lo nemmeno se è bello. Non l'ho mai visto.

MARISA Non l'hai mai visto? Oggi è la prima volta?

OLGA Si, oggi è la prima volta. Che c'è di strano?

MARISA Veramente qualcosa di strano a mio parere...

OLGA Ma tu, sai chi è?

MARISA No. Io la Rita l’ho sempre spiata...volevo dire... controllata fin dove potevo ma...

lo sai che sono un po' una curiosetta...

OLGA Che mette sempre il becco dappertutto.

MARISA Ma stavolta niente, nessun indizio. Anch'io vorrei vederlo. Quand'è che arriva? OLGA Per mangiare alle tredici, ma di preciso non lo so.

MARISA Bene, tornerò più tardi perché vedo che ancora non ti sei preparata ed allora ti lascio andare a farti il restauro. Ciao. (si avvia)

OLGA Restauro? Ohe sfacciata! Ti sei mai guardata allo specchio? Befana, non eri venuta qui per....

MARISA Che stupida, non mi ricordavo più. Mi presti un limone che non ne ho più?

OLGA Ma non erano i pelati che cercavi?

MARISA Pelati? Beh si... si, ma anche quelli con tanti capelli, io non li butto via! ARTURO (entrando) Olga guarda che... ecco qui la Marisa... già in giro oggi?

MARISA Ho finito lo zucchero e son venuta a farmene imprestare due cucchiai. (gesti di insofferenza di Olga) Ma Arturo, come sei vestito bene ... sembri un giovanotto! Olga chebel marito che hai...(avvicinandosi ad Arturo) e che camicia fine... e che profumo... cos'è? Chanel numero otto?

OLGA No è chanel numero nove. E allora decidi. Che vuoi? Zucchero, limone o pelati? MARISA (in un orecchio) Prestami qualche volta tuo marito che lo faccio divertire.

OLGA Se non te ne vai via alla svelta, io ti regalo uno sganascione talmente forte sul coppino che ti faccio ingoiare la dentiera! E adesso: Fuori! (cerca di spingerla fuori)


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ARTURO Ma Olga, non lo fai un caffè alla Marisa?

MARISA Dai ascolto a tuo marito!

OLGA (ad Arturo) Tu parla solo quando pisciano le oche. (spingendola) Cammina befana!

MARISA Tornerò più tardi quando c'è tua cognata. Anche lei è padrona di casa.(esce)

OLGA Brutta pelandra schifosa! Te la do io la paga!

ARTURO Olga ma perché ti arrabbi così tanto con la Marisa?

OLGA Lo so io il perché! E tu, che stai lì a darle retta, che ti fai palpare la camicia per poi magari farti palpare anche il resto, non ti vergogni?

ARTURO Ohe moglie, io non ho proprio niente di cui vergognarmi! Io sono a posto e lo sai bene che certi sfizi me li tolgo solo con te e solo quando anche tu sei d'accordo!

OLGA Perdonami, ma quando quella balorda mi provoca con certe sue provocazioni, mi si annebbia la vista e non ragiono più. Hai cambiato le calze? Bravo! Fammi annusare le ascelle? Che buon profumo! Fammi sentire l'alito? Ecco: non hai usato il dentifricio alla salvia! Perché?

ARTURO Preferisco la pasta del colonnello, la salvia mi fa vomitare.

OLGA No, non vomitare! Va bene lo stesso la pasta del colonnello. Vado a finire di mettermi a posto. Hai lasciato pulito il bagno? Hai lasciato un po' aperta la finestra? (Arturo conferma sempre con la testa) Va bene, stai qui che tra poco, se non si è persa,arriverà tua sorella ed allora metterai la torta e lo champagne in frigorifero. Occhio a non fare disastri. (esce)

ARTURO Man mano che passano gli anni mia moglie pretende sempre di più. Doveva fare la maestra! Mi tratta come fossi un bambino ed ha sempre da dire su tutto quello che fanno gli altri! Le cose giuste le fa solo lei e quello che fanno gli altri non va mai bene! Crede di essere lei l'unica perfetta, ma anche lei seppure non se ne accorge ha i suoi tanti e bei difetti. Ma dai Arturo su, non scoraggiarti e vai avanti a sopportarla.

LUCIA (entrando con torta e bottiglie) Ah sei qui? E tua moglie dov'è?

ARTURO E' andata a finire di mettersi a posto.

LUCIA Anch'io ho bisogno di essere messa a posto ed alla svelta.

ARTURO Come sarebbe a dire metterti a posto? Fallo da sola, sei grande abbastanza!

LUCIA Non cercare di spennare la gallina senza farla cantare! Lo champagne... la torta...

ed il denaro che manca per pagarli?

ARTURO La Olga mi ha detto che stamattina hai preteso i soldi.

LUCIA Guarda caso quelli che mi ha lasciato non sono stati sufficienti perché tre bottiglie di champagne costano ed ho dovuto mettercene dei miei! Dunque: sborsare.

ARTURO Ma se il denaro non era abbastanza, non potevi comperare lo spumante? Anche lo spumante di mele sarebbe andato bene che anche quello fa le bollicine!

LUCIA Lo spumante di mele a tua moglie? Ma la conosci già o hai bisogno che te la presenti? E' grande tua moglie, con i soldi degli altri! E anche tu sei bravo a mungere senza darlo a vedere! Ma da oggi le poppe per voi sono vuote e dunque sganciare. Questo è lo scontrino. (presenta uno scontrino)


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OLGA (entrando) M’è parso di sentire che è tornata Lucia. Ah ecco, hai comprato tutto? Li hai già messi in frigorifero?

LUCIA No.

OLGA E cosa aspetti? Lo champagne deve essere freddo! Arturo dai provvedi tu.

ARTURO Agli ordini! Ah, guarda che la Lucia ha detto che i soldi che le hai dato non erano abbastanza. Ecco questo è lo scontrino.(esce con la spesa)

OLGA Come non bastavano? Ma se ti ho dato... (controlla lo scontrino)! Non bastavano per davvero.

LUCIA Lo sfarzo si paga e... anch'io voglio essere pagata.

OLGA Domani ti do quello che hai messo di tasca tua. Riguardo allo sfarzo, come dici tu, ricordati che la Rita non può fare una figura meschina con il suo fidanzato visto che è la prima volta che viene qui!

LUCIA Ma se è già stato qui!

OLGA Chi?

LUCIA Il fidanzato della Rita.

OLGA E quando?

LUCIA Un po' di tempo fa.

OLGA E chi è?

LUCIA Curiosona, quanta premura: aspetta che lo saprai!

OLGA Tu sai chi è e non me lo hai mai detto?

LUCIA Sono di parola io ed ogni giuramento lo mantengo.

OLGA (da sola) Di neri non ce ne sono mai stati qui. E' già qualcosa! Non sarà per caso quel ragazzo che abbiamo portato in ospedale e che lavora con le tasse?

LUCIA Questo te lo posso dire: quel ragazzo è solo un suo vecchio compagno di liceo che quella sera si era trovato con la Rita ed altri suoi compagni in pizzeria a festeggiare non so cosa e che, dopo che erano tutti usciti dal locale, ha fatto appena in tempo a dare una spintone alla Rita facendola spostare, perché un'auto che andava troppo velocemente la stava investendo. Il ragazzo poi ha urlato dietro all'autista un bel po' di ingiurie ed allora questo è ritornato a questionare e, finite le parole, gli ha mollato un sacco di botte, ed è per medicarlo che la Rita se l'era portato in casa e si vede che poi a causa del freddo e delle botte gli si è bloccata la digestione.

OLGA Allora anche quelli che lavorano alle tasse sanno essere pietosi! E noi nemmeno lo abbiamo ringraziato per aver salvato la Rita! Ma se non è lui, allora chi può essere?

LUCIA Dai tempo al tempo! Aspetta che tra un po' arrivano! Curiosona!.

OLGA E allora aspetto! Ma tu toglimi una curiosità: come mai ultimamente hai cambiato i

tuoi comportamenti? Voglio dire: ti curi nell'abbigliamento, esci sempre, vai dal parrucchiere spesso e volentieri e ti sei comprata pure il telefonino? Chi ti ha insegnato ad usarlo? A chi telefoni?

LUCIA Cos’è? Un terzo grado? Sono libera di fare quello che voglio? Non devo rendere conto a te! Adesso vado in bagno e poi mi cambio il vestito. (sfottente) Cosa mi consigli di mettere per la visita del tuo futuro genero?


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OLGA Elegante e discreta: senza trucco, una bella camicetta bianca con una spilla carina puntata sopra il seno sinistro, una sottana blu né corta né lunga, a mezza-gamba, le scarpe con un tacco basso, le calze senza smagliature ed un bel sorriso stampato in faccia.

LUCIA Siii... va bene. Se ci sono novità chiamami.(esce mentre entra Arturo) OLGA Arturo? Hai messo tutto a posto senza combinare disastri?

ARTURO Il pacco con la torta in frigorifero e le bottiglie di champagne in frizer. Poi ho fatto anche qualche assaggio nelle pentole: complimenti, tutte cose buone.

OLGA Lo champagne non va in frizer altrimenti scoppiano le bottiglie! Con quello che costano... Va subito a toglierle e farle stare nel frigorifero e smettila di pizzicare in tutte le pentole! Su muoviti, fila! (Arturo esce) E' proprio un ingordo! Quando vede una padella gli si sveglia ancor di più la fame e se non mangia soffre! Ha il verme solitario ...macché solitario... chissà quanti vermi ha con tutto quello che mangia! (campanello) Ecco è la Rita con il fidanzato. Sono a posto? (si controlla l'abbigliamento) Si tutto a posto, vado (esce e poi rientra con Pietro che tiene in mano un mazzo di fiori) Lei chi è? Ah è il fiorista!... ma come è gentile il mio futuro genero! (prende i fiori )

PIETRO No, io non sono il fiorista, (riprende i fiori) e cercavo la signorina Lucia.

OLGA Mia cognata si chiama Lucia.

PIETRO Lo so bene. Me la chiama per piacere.

OLGA Va bene, ma se mia cognata mi chiede chi la cerca, che le dico?

PIETRO Il Pietro.

OLGA E basta?

PIETRO E' abbastanza.

OLGA Prego intanto si accomodi. (esce e dopo un po’ si affaccia sulla porta con Arturo al quale a gesti indica Pietro. Arturo entra)

ARTURO Buongiorno, cosa ha bisogno da mia sorella?

PIETRO Voglio invitarla a fare due passi perché devo farle una proposta.

ARTURO Se si tratta di un lavoro onesto non dirà no. Le è sempre piaciuto lavorare! Lei è portata per i lavori di fino come cucire o ricamare ma se bisogna, sa fare tutto. (sottolineando) Purché sia onesto!

PIETRO Veramente io dovrei farle una proposta di tutto un altro genere.

ARTURO Mi dica allora.

PIETRO Allora cosa?

ARTURO La proposta!

PIETRO Ma lei chi è?

ARTURO Il fratello di mia sorella... stesso papà e stessa mamma dunque....

PIETRO Dunque lei non è la Lucia...

ARTURO No, ma...


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PIETRO Difatti è ben diverso! Troppo diverso! Non c'è paragone!

ARTURO Di questo ha ragione. In verità io ho preso tutto dalla mia mamma ed invece mia sorella tutto dal mio papà. Mi scusi: come ha detto di chiamarsi? (nel mentre entra Lucia che poi si blocca, seguita da Olga che si ferma sulla porta a spiare)

LUCIA Pietro!

PIETRO Ciao Lucia, come stai?

LUCIA Bene, e tu?

PIETRO Anch'io. Questi sono per te. (le porge i fiori)

LUCIA Grazie Pietro, come sei gentile! Mi fai arrossire!

PIETRO Ho bisogno di parlarti ma...senza nessuno intorno.

ARTURO Se do fastidio, vado di là. (Olga sulla porta gli fa segno di restare ad ascoltare) PIETRO Se andassimo al bar qui sotto a bere un caffè?

OLGA (entrando con irruenza) Ho sentito parlare di caffè! Vado subito a farlo.

LUCIA No Olga, lascia stare che deve arrivare la Rita con il fidanzato ed è meglio per ora che noi andiamo al bar qui sotto. Metti questi fiori in vaso per piacere. Andiamo Pietro...

PIETRO Si, andiamo. A presto, arrivederci. (escono)

OLGA Che mistero! Qui c'è qualcosa sotto! Chi è questo tizio?

ARTURO Non è una faccia nuova! Tu non lo hai mai visto prima?

OLGA Mi pare di no, ma io non sono fisionomista come te. Ma non gli hai chiesto come mai cercava tua sorella?

ARTURO Lo stavo facendo ma tu sei arrivata subito con mia sorella e non ho avuto tempo di indagare! Eppure non è la prima volta che lo vedo ma non riesco a ricordare quando. Adesso ci penso e certamente mi verrà in mente.

OLGA Non scervellarti che di cervello sei già carente e poi va a finire che non te ne rimane più. Lascia perdere tua sorella che è grande abbastanza che noi dobbiamo prepararci a fare una buona impressione al fidanzato di nostra figlia. Chissà come sarà? E se non è bello? Se non è ricco? Se è già vecchio? Se ha qualche difetto? Se, se...

ARTURO Finiscila, non stare sulle spine! L'importante è che voglia bene a nostra figlia, il resto non è così fondamentale!

OLGA Sembra a te che non sia fondamentale! Invece è necessario che abbia delle qualità perché da principio tutto è bello ma poi...quando il tempo passa e si diventa come sei tu adesso ... Oh, si tratta della nostra unica figlia! (campanello) Ecco che arrivano. Come sono emozionata! Sono in ordine? (si osserva) Si, vado bene. Corro ad aprire. (esce)

ARTURO Povera donna, non sta più nella pelle perché diventa suocera! Forse non lo sa che ha trovato altri fastidi? In compenso però ne ha trovato un altro da tormentare. Povero diavolo in che grinfie è capitato!

OLGA (entrando ) Prego, prego, venite avanti! Guarda Arturo chi c'è? (Entrano Rita seguita da Paolo che tiene un pacchettino)

RITA Mamma, papà, questo è Paolo il mio fidanzato. (convenevoli)


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OLGA Ma io la conosco! Lei è stato qui un po' di tempo fa ad aggiustare...

PAOLO La caldaia. Questo è per lei signora Olga, è solo un pensierino per addolcirla un po’ anche se la Rita mi ha garantito che è tanto dolce.

OLGA Mi conosce mia figlia, oh come mi conosce! Sa che di mamme come non ce n'è. ARTURO Difatti dopo lei non ne hanno più fatte. Per fortuna!

RITA Paolo siediti pure, non temere che qui non ti mangia nessuno.

PAOLO (imbarazzato) Però Rita, tu stammi vicino. (siede)

OLGA Siedi anche tu Rita che facciamo quattro chiacchiere insieme prima di metterci a tavola. Lei però, si faccia vedere ... si alzi in piedi che la guardo bene.

RITA Ma mamma…(Paolo si alza)

OLGA Guarda che non te lo consumo! (lo osserva, lo gira e lo rigira per vederlo meglio) A

posto, difetti non se ne vedono. Può accomodarsi. Adesso parliamo un po' di te; ti do del tu perché potresti essere mio figlio!

PAOLO Benissimo signora, mi fa piacere. Ecco io sono Paolo Fontana e faccio l'idraulico

con il mio papà. Sono orfano di mamma da tanti anni e mi ha cresciuto mio papà....

OLGA Fermo un momento che qui la faccenda si fa interessante. Allora tu sei padrone di

una    azienda ...bene.   E    oltre     all'azienda...possiedi    anche    proprietà      immobiliari...

appartamenti...condomini...

RITA Castelli, chiese, piramidi, mari, montagne... e anche il Colosseo? Ma mamma, ti sembra il caso? Papà, dì qualcosa alla mamma!

ARTURO Effettivamente Olga non mi pare il caso che...

RITA Ti impicci!

OLGA Scusami se sono stata un poco invasiva ma (teatralmente tragica) cerca di capire una povera mamma a cui portano via la sua unica figlia, il bastone della sua vecchiaia...

RITA Mamma non è il caso di fare sceneggiate. Non sono la prima che si fidanza...

PAOLO Guardi signora che io voglio bene a sua figlia e voglio sposarla il più presto possibile. Non voglio rapirla né tanto meno ammazzarla.

ARTURO Bravo, dovete volervi bene e per il resto se ce ne sono bene e se ce ne sono pochi si farà come si potrà. Per affrontare una vita insieme è importante solo volersi bene. Rita tu la famiglia del tuo fidanzato la conosci già?

RITA Suo papà lo conosco solo di vista perché...

PAOLO Mio padre non lo sa ancora.

OLGA Come mai non glielo hai ancora detto?

PAOLO Perché mio padre sentendosi eccessivamente responsabile di quel che faccio, non avendo io la mamma da tanto tempo, cerca in tutti i modi di condizionare i miei affetti. Invece su questo io voglio essere libero di decidere. Tuttavia presto andrò da mio padre insieme a Rita e sono certo che appena la conoscerà sarà tanto contento della mia scelta.

ARTURO Bravo, vedo che hai carattere!

RITA Papà sono contenta che il Paolo ti piace e sono certa che andrete d'accordo.


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OLGA Rita, cos'è che ti luccica sul dito?

RITA Hai visto mamma che bello? E' il regalo di fidanzamento del Paolo!

OLGA Bello, e come ti sta bene! E' un brillante! Come è grosso! Guarda come risplende! Paolo, chissà quanto ti è costato?

PAOLO Ma no signora...

RITA Mamma c'è proprio bisogno di buttare tutto in moneta? Per piacere...

OLGA Volevo solo dire che è davvero bello ed anche la montatura è molto appariscente e chissà quanto vale. Ma hai ragione ho sbagliato e per farmi perdonare, indovinate cosa c'è nel frigorifero? Champagne! Ti piace lo champagne? Mio marito impazzisce per lo campagne ed anche a me piace...

PAOLO Veramente signora io non bevo alcool, ma per l'occasione...mezzo bicchiere...

OLGA No, almeno una coppa devi berla! Lo champagne va bevuto nella sua coppa particolare che fa portare in superficie tutte le bollicine.

ARTURO Non fare troppe cerimonie che tu lo bevi anche direttamente dalla bottiglia!

OLGA Non dire stupidaggini; io non ho mai bevuto lo champagne direttamente dalla bottiglia. Con la gazzosa qualche volta mi è successo, ma raramente e solo se necessario.

ARTURO Si, (ironico) solo quando è nel deserto col sole che rompe le pietre!

OLGA (una ginocchiata al marito) Scherza sempre mio marito! E' un giocherellone! Vedrai quanto farà giocare i suoi nipotini!

RITA Mamma non ti sembra di correre troppo?

OLGA Ma che correre... tra qualche mese, appena finisci gli studi, vi sposate e appena dopo, almeno un paio di nipotini! Non vedo l'ora di essere chiamata nonna!

PAOLO Per quello, se la Rita è d'accordo, possiamo metterci subito all'opera!

OLGA E no! Ogni cosa a suo tempo! Non mettiamo il carro davanti ai buoi, vorrà dire che mi rassegnerò ad aspettare!

ARTURO Ecco, intanto che aspettiamo che torni anche la zia Lucia e visto che è una bella giornata, potremmo andare sul terrazzo per l'aperitivo! Olga hai preparato anche le olive?

OLGA E non solo quelle! Comincia ad andare sul terrazzo con il signor...

RITA Paolo. Mamma ricordati!

OLGA Appunto, Paolo! Intanto io e te passiamo in cucina per il necessario. Andate...

(escono) Rita, ma è proprio un bel ragazzo! Ma come hai potuto sceglierlo così bello?Brava, ma tienilo sempre legato perché gli uomini...quando gli molli la corda, li perdi.

RITA Anche le donne si perdono, ancor più degli uomini!

OLGA Ma le donne sono più furbe degli uomini perché sono capaci di non farsi accorgere! RITA Come a dire che il papà non è mai scappato perché lo stringevi con la corda?

OLGA Ma cosa dici? Non è il nostro caso. Io mi sono sempre comportata da brava ed onesta moglie anche se ho avuto diverse occasioni e riguardo al tuo papà, povero paciarotto, posso metterci la mano sul fuoco. In ogni modo io l'ho sempre accontentato!


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RITA Va bene, la predica più avanti! Non è ora che andiamo in cucina per gli aperitivi? OLGA Dai vieni che mi aiuti a stappare lo champagne. (escono)

La scena rimane vuota per qualche istante poi entrano Lucia e Pietro.

LUCIA Ma no Pietro non è necessario proprio adesso! Possiamo aspettare a dirlo.

PIETRO No Lucia: tuo fratello e tua cognata devono saperlo subito.

LUCIA Ma proprio a momenti deve arrivare il fidanzato di mia nipote e non mi pare il caso di disturbare. Dai Pietro... per adesso vai via... ascoltami te ne prego... non roviniamo tutto! Vai via... dai ti accompagno giù dalle scale.

PIETRO No Lucia: devono saperlo!

LUCIA Si, ma con calma domani o più avanti! Tanto non cambia niente!

PIETRO No, per me cambia. Ce l'ho qui dentro che mi scoppia!

LUCIA Ma no proprio adesso che hanno un ospite! E se sapessi che ospite!

PIETRO Ma io glielo dico solamente, non mi fermo a disturbare! Ci mancherebbe altro! Appena l'avrò detto mi sentirò più leggero e me ne andrò via subito.

RITA (entrando con Paolo) Dunque vediamo: stavi seduto qui e certamente quando ti sei alzato ti saranno scappate fuori.

PAOLO Hai ragione! Eccolo qui il mio mazzo di chiavi! (raccoglie le chiavi)

PIETRO (sorpreso ed imbarazzato vedendo Paolo) Paolo cosa fai qui?

PAOLO (sorpreso ed imbarazzato) E tu papà, cosa fai qui?

PIETRO Sono tuo padre e sono io che te lo chiedo.

PAOLO Sono qui dalla mia fidanzata.

PIETRO Dalla tua fidanzata? Come sarebbe a dire?

PAOLO Sarebbe a dire che questa è Rita la mia fidanzata. Rita, questo è mio padre. (freddi convenevoli)

PIETRO Perché io non ne sapevo niente?

LUCIA Perché pensava che tu non volessi ed allora...

PAOLO Allora visto che ho trovata la compagna della mia vita e non voglio perderla, ho deciso di fare senza il tuo parere.

PIETRO E tu Lucia lo sapevi che?...

LUCIA Lo sapevo si ed è per questo che volevo che te ne andassi!

RITA (allusiva) Signor Pietro mi scusi ne h: ma lei, come mai è capitato qui?

PAOLO (meravigliato) Già papà, come mai sei qui?

PIETRO (a Lucia) Cosa faccio? Devo dirglielo?

RITA (ironica) Ma certo signor Pietro, ci dica...


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LUCIA Ormai a questo punto...

PIETRO Ma devo proprio parlare davanti a mio figlio ed alla sua morosa? PAOLO Parla papà...

PIETRO Ecco dovete sapere che... ma Lucia non è meglio che ci sia anche tuo fratello? OLGA (da fuori) Rita, Paolo, gli antipasti sono già in tavola.

RITA (verso l’esterno) Mamma, papà, venite qui che c'è una sorpresa!

OLGA Bella o brutta?

RITA Per me bella.

OLGA Arturo, smettila di spizzicare e seguimi.

ARTURO Fammi gustare questa cipollina ed arrivo...

OLGA (entrando) Sono curiosa. Cos'è la sorpresa?

ARTURO (entrando con la bocca piena) Cosa c'è di così importante? (vede Pietro) Ecco chi è questo signore! Ti ricordi Olga? La caldaia ...

OLGA L'idraulico!

PAOLO Si, è il mio papà.

ARTURO Guardi che se è qui per il conto, io sono già passato in ditta il mese scorso!

PIETRO No, per quello tutto a posto. Io sono qui per... mi vergogno un po’... l’età, mio figlio con la sua fidanzata qui presenti....

LUCIA Pietro, se hai cambiato idea, sei ancora in tempo....

PIETRO Macché cambiato idea! Io e Lucia ci vogliamo bene ed abbiamo deciso di sposarci. Ecco l’ho detto!

ARTURO E OLGA Eh!!!!

RITA Contenta zia? (abbraccio)

PAOLO Papà... (abbraccio)

ARTURO Lucia alla tua età?

OLGA Il matrimonio è una prigione! Pensaci! Non stavi bene qui con noi?

LUCIA Una meraviglia! Ma con il mio vecchio fidanzato che è anche il mio nuovo fidanzato starò molto meglio!

ARTURO Come, il tuo fidanzato vecchio ed il tuo nuovo fidanzato? Che vuol dire?

RITA Vuol dire che già tanti anni fa si frequentavano, poi si erano persi di vista ed ora si sono ritrovati.

ARTURO (un po' confuso) Lucia, per caso il Paolo è tuo figlio?

PAOLO Ma no, che dice? La mia mamma è morta che io ero piccolo.

PIETRO Ed io adesso sono vedovo e...


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OLGA Ed è tornato a cercare quello che a suo tempo aveva lasciato indietro!

ARTURO Ma lei, che ha già provato a prendere moglie e che è stato così fortunato a rimanere vedovo, perché vuole ancora pestarci la zucca nel matrimonio?

OLGA Tu, vieni qui un momento! Cosa intendi dire con questo discorso? Spiegalo bene a me che non l'ho capito!

ARTURO (imbarazzato) Io dicevo così solo per muovere la lingua perché a causa delle cipolline la sentivo tutta impastata ed allora cercavo di sbatterla un po' di qui...un po' di là...

OLGA Non è per caso che parli della tua esperienza?

ARTURO Ma no, che dici? Mai nemmeno pensato! Io con te...(Olga lo prende per un braccio) sempre bene, sempre alla grande!

OLGA Mi pareva!

RITA Mamma, papà: basta! Siamo qui per festeggiare!

OLGA Vero e, come è bello! Il papà ed il figlio che si fidanzano lo stesso giorno.

ARTURO E anche la zia e la nipote! Olga, a questo punto, se mettessimo un'altra seggiola sotto il tavolo per il signor... come ha detto di chiamarsi?

LUCIA Pietro, Pietro Fontana

PAOLO Ma è conosciuto da tutti come Pietro Fontanella.

OLGA Bravo Arturo, buona idea! Ogni tanto gira ancora qualcosa nel tuo cervello! Allora signor Pietro Fontanella si ferma a mangiare con tutti noi? C'è anche lo champagne!

PIETRO Non vorrei disturbare ma se proprio insistete... volentieri e la prossima settimana festeggeremo tutti insieme un'altra volta in pizzeria e pago io!

OLGA In pizzeri ... ha il braccino corto signor Pietro? Occhio Lucia!

PIETRO Scusate, forse è per l'emozione che mi prende, ma volevo dire al ristorante!

OLGA Il braccino comincia ad allungarsi un po'!

LUCIA Se andassimo “alle vigne” dove siamo andati l'altra sera? PIETRO Va benissimo. Allora d'accordo. Facciamo sabato prossimo?.

OLGA Adesso però basta chiacchiere ed andiamo di là a fare il grosso sforzo di bere un altro aperitivo. Forza, anda! (escono tutti meno Pietro e Lucia)

LUCIA Pietro seguili che arrivo subito, devo chiudere la porta.

PIETRO Ma non è meglio se ti aspetto?

LUCIA Vai Pietro, vai di là e siediti vicino a tuo figlio.( lo accompagna fuori e poi lei torna ed esce. Si presume che chiuda la porta e rientra. Campanello) Ma ho appena chiuso!

(esce e rientra con Marisa) MARISA Allora? Allora, come è? LUCIA Chi?

MARISA Come chi? Il futuro sposo!


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LUCIA Di chi?

MARISA Ma mi stai prendendo per i fondelli?

LUCIA No, perché?

MARISA Ma sei sveglia o dormi ancora?

LUCIA Sono sveglia, eccome se sono sveglia! Ma tu che vuoi?

MARISA Niente. Volevo solo vedere questo fidanzato come è.

LUCIA Perché ti interessa?

MARISA E me lo chiedi? Perdiana se mi interessa! I maschi sopratutto se giovani e belli li vedo sempre volentieri.

LUCIA E' bello come il suo papà.

MARISA Perché? E' qui anche lui?

LUCIA Certo che è qui! E' è il mio fidanzato! MARISA Il suo papà è il tuo fidanzato? E da quando?

LUCIA Ufficialmente da oggi e mi ha detto che presto mi sposa!

MARISA Tu ti sposi? E con chi? Ma chi è che ti sposa?

LUCIA Lo conosci già. Hai provato anche a portartelo a letto brutta zoccola!

MARISA Io, portarmi a letto il tuo moroso? Ma che dici? Chi è? Ci ho provato con tanti che non mi ricordo più.

LUCIA E' il mio fidanzato di una volta che adesso si fidanza con me un'altra volta. MARISA Aspetta... fammi ricordare.... è l'idraulico! LUCIA Proprio.

MARISA Lucia svegliati! Sta attenta perché quello non è uno che non si infiamma con le donne! Bada che con me che ero già completamente nuda non ha nemmeno capito che poteva, anzi che... doveva saltarmi addosso!

LUCIA Perché non sei il suo tipo! Dovevi spegnere la luce così non ti vedeva! Solo al buio le megere come te possono sembrare belle!

MARISA Spiritosa... oh, ma quando la carne chiama l’altra carne risponde e lui invece...non è che sia tanto capace di lingua ma incapace di brache?

RITA (entrando) Oh zia ti stiamo tutti aspettando! Buongiorno signora Marisa ha bisogno?

MARISA Le voci corrono...sapevo del tuo fidanzamento e sono venuta a farti i miei auguri ed anche i complimenti se è un bel giovanotto. Sei contenta?

RITA Son proprio tanto contenta. Dai zia vieni di là che...

LUCIA Ciao Marisa, ci vedremo. (esce)

MARISA Rita, fermati un attimo, ti lascio subito andare. Sai che sono curiosa e... solo

un'informazione... un pettegolezzo ...


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RITA Se posso... volentieri.

MARISA E' vero che sei incinta e che devi sposarti in fretta?

RITA Ma che dice signora Marisa? Ma chi è che si inventa queste storie? MARISA Voci... voci che girano...

RITA E che lei fa girare volentieri! Eh signora Marisa? MARISA Ma se mi assicuri che non è vero, io ci credo.

RITA Appunto: non è vero niente! Adesso devo andare che mi aspettano. Venga più tardi per il caffè.(campanello) Mi scusi ... vado ad aprire. (esce)

MARISA No, non è incinta! Si vede che usa qualche accorgimento....

RITA (entrando con Vito che porta una rosa) Vito che sorpresa e che piacere vederti!

VITO Ero da queste parti e nonostante l’orario inopportuno, ho sentito il dovere di venire a salutarti e di portare questo piccolo omaggio a tua madre che tanto si prodigò insieme a te quando quella notte famosa dell’auto, fui preso a pugni dal suo autista impazzito che ti stava per travolgere.

RITA Come sei gentile Vito! Siamo noi che dobbiamo ringraziarti! Pensa che oggi stiamo festeggiando il mio fidanzamento! E' l'occasione per farti conoscere il mio fidanzato.

VITO Ne sono lieto e ne approfitterò per farvi i miei più sentiti auguri e ricorda che voglio essere invitato alle tue nozze.

RITA Vado subito a chiamare la mamma. (esce)

MARISA Ma io la conosco!

VITO Non mi pare di averla mai vista.

MARISA Invece io l'ho vista, eccome se l’ho vista! Ho visto che bei muscoli potenti che ha e quanto vigore... quanta forza... e che bell' aspetto...

VITO Signora, ma quando tutto questo?

MARISA Quella sera che non stava bene! Io sono Marisa, amica di famiglia e lei... lavora all'ufficio delle tasse.

VITO Complimenti signora Marisa, che memoria!

MARISA I bei giovanotti non me li dimentico e lei è proprio bello!

VITO Signora mi fa arrossire. (si sente Rita che sta arrivando con Olga)

MARISA (al pubblico) Altro che arrossire! Io lo farei stancare talmente tanto...gli succhierei tutto il midollo fino a metterlo fuori combattimento.

RITA Hai visto mamma che c'è il Vito il mio ex compagno di scuola?

VITO (porge la rosa) A lei signora per le premurose cure prestatemi e per l’enorme disturbo che vi ho arrecato.

OLGA Ma non doveva... siamo noi che dobbiamo ringraziarla per aver salvato la Rita da quel deficiente in automobile.

VITO Dovere signora, solo dovere.


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OLGA Mi spiace che è arrivato in un momento un po' particolare perché abbiamo ospiti...

di famiglia ormai e non possiamo stare insieme a conversare. Torni un'altra volta ma prima mi faccia una telefonata così ci organizziamo e possiamo fare una bella chiacchierata.

RITA Mamma non si potrebbe...

MARISA Diamine! Almeno per il caffè...

OLGA Si, ma siamo appena agli antipasti... c'è tempo per il caffè e...

MARISA E allora siccome che per il caffè c'è tempo ed anch'io sono stata invitata qui dalla Rita a berlo, poiché ho un problema di tasse riguardo l'otto e cinquanta...

VITO Signora, l’otto e cinquanta non esiste nell'amministrazione pubblica.

MARISA Bravo, vedo che è anche intelligente! Ecco allora me ne approfitto e porto a casa mia questo giovanotto per aiutarmi a compilare la dichiarazione dei redditi ed intanto gli faccio una bella rusumada...

VITO E che è questa rosumada?

MARISA Rosso di uovo sbattuto bene con tanto zucchero e marsala e così vedo di risolvere con lui il mio problema di... entrate... dell'ufficio delle entrate. Poi, una volta risolto per bene il mio problema che, ultimamente ancor di più, non mi fa neanche dormire di notte, dopo una doccia, ritorniamo qui stanchi ma contenti e soddisfatti a berci il caffè.

VITO Veramente io non so se posso e se sono in grado di aiutarla a risolvere i suoi problemi circa la dichiarazione dei redditi.

MARISA Lei non si preoccupi che io mi metto... le metto tutto il necessario a sua disposizione e dopo si ritroverà stanco ma soddisfatto della ... dell'aiuto dato a una contribuente bisognosa.

VITO Ma non so se posso fare bene...Rita cosa ne pensi?

RITA (guardandosi con Olga) Fai come ti senti, Sei maggiorenne e vaccinato e devi decidere da solo. Ti lascio: vado dagli ospiti. Ci vediamo poi per il caffè così ti presento Paolo il mio fidanzato. A presto. (esce)

MARISA (prende Vito sottobraccio) Su, venga ad aiutarmi! Io da sola non so come fare e non voglio sbagliare altrimenti il suo principale, il ministro delle finanze, mi fa pagare salato gli errori. Guardi che sono disposta anche a pagarla!

VITO No, non è per questo, è che io che sono un dipendente dello stato non posso lavorare in nero però, se si tratta di un piacere lo posso anche fare.

MARISA E allora me lo faccia questo piacere! Io sono completamente a sua disposizione... di contribuente. Ma ora tesoro, non perdiamoci più in chiacchiere, andiamo di corsa a mettere in ordine la dichiarazione! (cerca di trascinarlo fuori)

VITO Allora signora Olga ci vediamo più tardi per il caffè. (escono)

OLGA Che sagoma che è la Marisa! Ha in mente una sola cosa ed anche voi avete capito qual'è. Vero?... O c'è bisogno di spiegarvela? Non ne lascia scappare nemmeno una! Per lei...ogni occasione è buona... Saluti a tutti, io adesso vado a mettere le gambe sotto il tavolo. (sipario)

FINE


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