OMICIDIO ALL’HOTEL DANIEL’s
VENEZIA
GIALLO IN TRE ATTI
di
Kramer Moggia
Socio S.I.A.E.: autori n° 88397 – 31/12/ ’89 qualità D.O.R. autore parte letteraria
26041 CASALMAGGIORE ( Cremona) Via Cairoli, 93 tel, 0375 41110 cell. 3396821681
Kramer33@alice.it
PERSONAGGI:
BOY cameriere dell’hotel
sig.na GIUSI MASTRI zitella sulla sessantina. Carattere prepotente.
Sig.na LUISA MASTRI sua nipote. 28 anni, simpatica.
FAUSTO VERSACE giovanotto, ricco all’insaputa di tutti. 30 anni, estroverso.
DOTTOR MAGNI uomo di mezz’età. Professionista.
ROSA Cameriera della sig.na Giusi Matri
MARIA NEGRI 28 anni, Ricca. Bella ed elegante.
GIANNI BIANCHI suo compagno, stessa età. Modi semplici e cordiali.
SAVERIO zio di Maria. Poliziotto in pensione Mezza età.
CLARA 27 anni. Tranquilla, padrona di sé con aria divertita. Ma è chiaro che si rende conto dello choc che provoca a Gianni e Maria.
TRAMA: Maria e Saverio sono rispettivamente nipote e figlio del ricco imprenditore Alberto, il quale fino alla morte intende tenersi intestato tutto il patrimonio per non suscitare premature avarizie fra gli eredi. Gianni, precedentemente fidanzato con Clara, lascia Clara con lo scopo di sposare Maria., Gianni e Clara, seguendo una trama di un noto giallo di Agatha Christie visto a teatro intendono seguire quella trama uccidendo Maria per tenersi l’eredità. Ma fino al matrimonio questa trama non può essere sfruttata. Se ne avvantaggia lo zio Saverio il quale per l’omicidio di Maria, risulta essere l’unico erede. Naturalmente, come in tutti i gialli le cose non vanno come dovrebbero andare.
ATTO PRIMO: Estate. Mattino. ( nei tre atti, la scena si svolge in un salotto riccamente arredato dell’hotel Daniel’s di Venezia.Sulla parete di fondo una vetrata con balcone che dà sul Canal Grande. Sulle pareti di destra e di sinistra porte. Gruppi di tavolini con sedie. Sul tavolo centrale alcune riviste.
SCENA PRIMA: Boy, Giusi, Luisa, Fausto, Rosa.
LUISA (entra portando il soprabito e la valigia della zia Giusi,.che va deporre sul tavolino)
BOY Buon giorno signore. Benvenute all’hotel Daniel’s.
GIUSI (a Boy) Siamo le signorine Giusi e Luisa Mastri.
Boy Oh, sì. Le loro stanze quindici e sedici sono già pronte. Direi che sono fra le migliori.
GIUSI Vuole accompagnarci a vederle? Luisa! Non avrai fatto cadere il mio soprabito, spero! (Vedendo che lo Boy cerca di prendere l'indumento) Non lasciare che lo tocchi. Portalo tu.
LUISA (avviandosi alla porta) Stai tranquilla zia.
BOY (alle signore) Da questa parte. (Esce da sinistra seguito dalle donne)
( entra Fausto .E’ un giovanotto spiritoso e simpatico. Entra Rosa, una cameriera molto bellina. )
(Rientra la signorina Giusi seguita da Luisa che porta ancora il soprabito e la valigia. Rosa se ne va con aria compunta.)
GIUSI (marciando verso una poltroncina al centro e mettendosi a sedere) Che siano le migliori stanze dell’albergo… ci credo poco. ( a Luisa) Non avrai dimenticato , spero, la mia valigia.
LUISA No. Zia. Eccola qui. (si siede a sua volta)
(Fausto si accomoda ad un tavolino e si mette a sfogliare una rivista. La signorina Giusi in forca gli occhiali e dà un'occhiata circolare al salone. Il suo sguardo sfiora il giovanotto come se fosse un insetto vagamente disgustoso.)
GIUSI Credo che gli ospiti passino molto tempo in questa sala.
FAUSTO Credo proprio di sì.
GIUSI (alzandosi e avvicinandosi alla vetrata) Ma da qui si gode la vista migliore. (Scopre un cartoncino appeso ad una colonnetta) Ah, l'elenco degli ospiti. Fa piacere sapere con chi si alberga. Sarà un piacere, forse, conoscerli.
FAUSTO (allegramente) Se no si rischia di venire contaminati.
(La signorina Giusi lo fulmina con un'occhiata, poi stacca l'elenco dal gancio e torna a sedersi. Luisa si mette vicino a lei. Fausto sprofonda beatamente nella sua poltrona e tuffa il naso nella rivista. )
GIUSI (leggendo) Saverio Negri. Molto soddisfacente. Chissà cosa ci fa qui un poliziotto? Dottor Magni. Speriamo di non avere bisogno di un medico. Signor Fausto Versace….
FAUSTO Una nullità!
LUISA (reprime un sorriso)
GIUSI Oh, santo cielo! Hanno scritto il mio nome senza una erre.
FAUSTO Lesa maestà!
GIUSI Signorina Luisa Mastri. Signor Gianni Bianchi e signora , con cameriera. Però: credo proprio che si tratti di Maria Negri la figlia dell’industriale della nostra città, che è già morto da qualche mese.
LUISA Eh, sì, sembra che vivano insieme da poco. Ho letto di loro sul giornale.
GIUSI Beh, devo ammettere che è piuttosto interessante. Dicono che lei abbia abbandonato il precedente fidanzato per accompagnarsi con Gianni Bianchi.. Lui è un giovane povero in canna. (Vedendo entrare lo Boy) Boy! Venite un po' qui! La mia stanza non mi piace.
BOY (si avvicina sorridendo) Direi che è una delle migliori. Prende tutto il sole di pomeriggio.
GIUSI Ed è appunto questo che non mi piace. Fa troppo caldo
BOY Ammetterà che, comunque, la vista del Canal Grande è sempre spettacolare.
GIUSI Vorrei proprio un paio di stanze in altro sito.
BOY Benissimo. Se volete seguirmi? (Precede la signorina Giusi verso la porta. Luisa fa per seguirli)
GIUSI Tu rimani qui, Luisa. Non voglio che la mia roba resti incustodita. (esce con Boy)
SCENA SECONDA: Fausto, Luisa.
FAUSTO (dopo una pausa) E’ un vero peccato che abbiano scritto il cognome di sua zia mancante della “erre”.
LUISA Oh, succede continuamente... Ma non ha molto senso, a pensarci bene, scrivere un cognome non esatto.
FAUSTO Non c’è da meravigliarsi. All’anagrafe sono errori che si fanno. Un mio amico di cognome Azzoni, è stato registrato con il nome “ Assoni” che naturalmente ha dovuto tenersi. (cambiando tono) Vi fermate molto?
LUISA Pochi giorni.
( si sente un certo tramestio)
LUISA (curiosa, va alla porta e socchiudendola) Sta giungendo qualcuno. Chissà se è lei?
FAUSTO Aspetta un’amica?
LUISA No. Intendevo la signorina Negri. E’ in gita con il suo nuovo compagno. L’ho letto su “Novella” E’ figlia di un industriale molto ricco della nostra città.
FAUSTO Poveraccia. Dev 'essere una gran seccatura, per lei.
LUISA E non solo è ricca, è un vero splendore. Ora si è accompagnata. ... (Estatica) Ma pensi... Essere bellissima, ricchissima e avere tutto quello che si desidera al mondo...
FAUSTO Preferirei non pensarci. Mi dà la nausea.
LUISA C’era la sua fotografia su molti giornali.
FAUSTO (alzandosi e passeggiando su e giù, furioso) E perché le stampano!? Che senso ha!? Perché la gente dovrebbe guardare le fotografie di una ragazza viziata e inutile che non ha mai fatto un'ora di lavoro in vita sua? Bella roba! Perché non pubblicano le foto di qualche brava operaia che va in officina?
LUISA (divertita) E chi le guarderebbe? Io no.
FAUSTO (aggressivo) Lei disprezza i lavoratori?
LUISA Nemmeno per idea. (Sedendosi su un angolo del tavolino) Sono una lavoratrice anch'io; stenodattilografa. Ma non spenderei mai i miei soldi per guardare le fotografie delle operaie e delle stenodattilografe.
FAUSTO Lei non ha il senso della dignità del lavoro!
LUISA Perché? Lei è uno che si ammazza di fatica?
FAUSTO (lievemente sconcertato) Al momento, sto studiando quel che offre il mercato. Ma ho intenzione di lavorare come un intero branco di muli.
LUISA Beh, forse allora capirà che nella vita occorrono anche il sogno, la fantasia... E quando una ragazza ricca come Maria Negri, che avrebbe potuto sposare un principe, sposa un giovanotto bello come un dio ma senza un centesimo, e viene a passare “la luna di miele” proprio qui, nel nostro albergo ... beh, è troppo eccitante!
FAUSTO Vedo. Lei ha una mentalità da romanzetto rosa, come si diceva una volta.
LUISA (placida) Non è il caso di essere maleducato.
SCENA TERZA:detti, dottor Magni, Rosa, Giusi
MAGNI (entrando. a Fausto) Lei permette? Dottor Magni.
FAUSTO Fausto. (il dottore guarda Luisa) La signorina..
LUISA …Mastri.
MAGNI ( a Luisa) Il dottor Magni le fa i suoi sinceri complimenti per la sua avvenenza. Anche lei è attratta da Venezia?
LUISA E’ la prima volta che vengo a Venezia.Ci sono molte cose da vedere in questa città. E’ una antica città interessantissima. . (Con un largo sorriso alla ragazza) Se lo desidera, sarò a sua disposizione.
FAUSTO Un'offerta elettrizzante.
LUISA (a Magni) La ringrazio infinitamente. Lei è molto gentile.
(entra Rosa; si guarda attorno ed esce di nuovo lanciando uno sguardo provocante a Fausto)
FAUSTO Ah, procaci fanciulle dall'occhio adescatore. Sono contento che qualcuno mi apprezzi.
GIUSI (entrando) Adesso la mia stanza è molto migliore. Lo sapevo che quel Boy cercava d'imbrogliarmi. (a Luisa che le va incontro) La tua stanza è piuttosto piccola, ma per te andrà benissimo
MAGNI (alla ragazza) Mi presenti, prego.
LUISA (piuttosto nervosa) Ehm... il signor Magni, mia zia.
MAGNI Dottor Magni.
(La signorina GIUSI gratifica il dottore di un'occhiata di gelo e di un impercettibile cenno del capo, poi gli volta le spalle.)
GIUSI Finalmente come stanze siamo a posto.
LUISA Bene.
GIUSI E dopo puoi disfare i miei bagagli.
LUISA Vado subito.
GIUSI Guardatene bene! È più sicuro tenere le valigie chiuse a chiave.
LUISA Come vuoi, zia. (Si siede a sua volta.)
( Boy attraversa il salone e la signorina Giusi lo fissa)
GIUSI. Tutto sommato mi sembra un buon inserviente.
MAGNI Da queste parti il personale di servizio viene scelto con una certa cura.
GIUSI (ignorandolo) Vuoi darmi il mio libro, Luisa?... E dove hai ficcato i miei occhiali?... Ah ecco! Li avevo in borsetta.
SCENA QUARTA: detti, Maria, Gianni,Rosa, Boy, Saverio
GIANNI (seguendo Maria) Beh, eccoci qua.
BOY (entrando) Signor Bianchi, signora, Benvenuti nel nostro albergo. Volete vedere le vostre stanze? La cameriera è arrivata mezz’ora fa.
(entra Rosa a passo svelto)
MARIA Oh, ecco qui , Rosa.
ROSA Buon giorno signora. E’ tutto a posto signora.
GIANNI (avvicinandosi a Rosa) Nessuna difficoltà per venir via?
ROSA (sorridendogli, con un'ombra d'insolenza) Oh, no,signore. Tutto è andato bene. Non è il caso che il signore stia in pena.
GIANNI (asciutto) Bene.
ROSA (insinuante, sempre con una cert'aria d'intesa) Ho fatto esattamente come il signore mi aveva ordinato.
GIANNI (brusco) Allora tutto è a posto. (a Maria) Vogliamo andar a vedere le nostre stanze?
MARIA Sì, meglio controllare che vadano bene. Prendete, Rosa. (Porge il soprabito alla cameriera.)
( Boy esce da destra, precedendo Maria e Gianni. Rosa si fa da parte per lasciarli passare, poi li segue facendo smorfie.)
SCENA QUINTA: Fausto, Luisa, Magni, Boy, Giusi, Saverio
FAUSTO (parlando all'aria circostante) Una vera testa coronata...
LUISA Oh, non è deliziosa?
FAUSTO Peccato che abbiano dimenticato il tappeto rosso.
(Entra lo Boy.)
MAGNI (andando verso di lui) Vorrei vedere la mia stanza. Numero diciannove, dottor Magni.
BOY Benvenuto al Daniel’s. (Gli fa strada verso la porta di sinistra) Ottima stanza. Prende tutto il sole del pomeriggio.(Il dottor Magni lo segue ed escono insieme)
GIUSI (Luisa) Figliola mia, ti prego! Cerca di avere un briciolo di savoir faire! So che hai avuto un'educazione molto... economica ma la prima cosa da imparare è di non attaccar discorso con gli sconosciuti. I turisti in particolare, sono estremamente molesti. Ci mettono molto più tempo degli altri a capire quando sono di troppo.
(dall'esterno si sentono dei rumori.)
FAUSTO Chissà chi è il nostro compagno di viaggio.
(Compare sulla soglia il Saverio, vestito elegantemente).
FAUSTO Oh, accidenti! Chi sarà? (Se ne va, seccatissimo.)
GIUSI Che giovane screanzato!
( Saverio si guarda in giro sorridendo. Poi si avvicina alla finestra centrale e osserva il panorama. La signorina Giusi gli lancia occhiatine d'approvazione e quando finalmente lui si volta, è pronta all'arrembaggio)
GIUSI …Che caldo, vero?
SAVERIO (cortese) Eh sì, un pomeriggio decisamente afoso.
GIUSI (tutta zucchero e miele) Poiché saremo compagni di viaggio, credo mio dovere presentarmi. Sono la signorina Giusi Mastri. E questa è mia nipote Luisa.
SAVERIO Eh sì, In questi alberghi si vive quasi come in famiglia. Io sono Saverio Negri.
GIUSI Dei Negri della mia città?
SAVERIO No. Beh….. (Una pausa) Godremo di una vista stupenda.
LUISA Ottima idea, questi saloni panoramici…
SAVERIO Direi di: sì.
(entra Boy e si avvicina al Saverio).
BOY Il signor Saverio Negri? Benvenuto nel nostro albergo.Le mostro la sua camera. Ottima stanza.
GIUSI Prende tutto il sole del pomeriggio. (Alzandosi) Luisa, vado nella mia camera. Portami il soprabito e la valigetta.
(esce da destra. Luisa si alza. Boy esce da sinistra e Saverio lo segue.)
SAVERIO (voltandosi, sulla soglia, cerimoniosamente, a Luisa) Au revoir, signorina Mastri. Ci vediamo più tardi.
LUISA (raggiungendolo in fretta e parlandogli a bassa voce) Il giovanotto che era qui quando lei è entrato... non voleva offenderla, sa. Non aveva cattive intenzioni. E’ il suo modo di fare.
SAVERIO A certa gente dà fastidio avere alcuni tipi di estranei.
GIUSI (chiamando, da fuori) Luisa! Luisa!
SCENA SESTA: Gianni, Maria. Saverio
(La ragazza esce frettolosamente. Saverio se ne va dalla parte opposta. Una pausa, poi Maria entra lentamente e si sofferma un attimo sulla soglia, guardando verso la vetrata. Poi dà un sospiro di sollievo e avanza nel salone. Si avvicina alla finestra , guarda fuori e consulta l'orologio. Entra Gianni, con una bibita in mano. Va a deporre il bicchiere su un tavolino, si avvicina a Maria e le posa le mani sulle spalle, da dietro.)
GIANNI (con voce sommessa, carezzevole) Contento, il mio tesoro?
MARIA Sì, sì... (Dà un sospiro) Me la godrò,questa vacanza..
GIANNI Anch'io. (Una pausa) La mia adorabile bambina... (Si guarda rapidamente in giro e le dà un bacio.)
MARIA Hai domandato se aspettano altri clienti?
GIANNI Sì. Sono arrivati tutti.
MARIA Allora è tempo degli aperitivi di benvenuto . Vai dal direttore; digli che è ora. .
GIANNI Manca mezz'ora, al rito consueto..
MARIA Storie, basta dare una mancia. È solo questione di prezzo, come sempre.
( Saverio entra da sinistra e si sofferma sulla soglia ad osservarli. I due giovani non se ne accorgono.)
GIANNI (avviandosi alla porta di destra) Non mi va di chiedere una cosa simile...
MARIA (seguendolo) Non fare lo zuccone, tesoro. Piantala!.
( Saverio si ritira.)
GIANNI Va tutto bene, Maria. Me l'ha assicurato Rosa.
MARIA Rosa è meno furba di quel che crede.
GIANNI (dopo una pausa) Contenta, del tuo viaggio ?
SAVERIO (da fuori) Grazie, grazie! (Entra da sinistra)
MARIA (riponendo lo specchietto) Beh, io vado... (Si volta, vede Saverio e rimane di sale) No! Zio Saverio!
SAVERIO (falsamente sorpreso) Maria! Bambina cara! Questa sì che è una sorpresa!
SCENA SETTIMA: Fausto, Maria, Saverio,Gianni
(Fausto entra quietamente e si mette a un tavolino con una rivista.)
MARIA Credevo che tu fossi in Marocco.
SAVERIO Ci sono stato fino alla settimana scorsa.
(Fausto gli lancia un' occhiata in tralice.)
MARIA Ti ho scritto, all'Hotel Re Mohamed . Non hai ricevuto la mia lettera?
SAVERIO Ho cambiato programma.
MARIA Allora non sai...
SAVERIO Che cosa non so?
MARIA Che mi sono fidanzata.
SAVERIO Fidanzata!?
MARIA (ridendo, confusa) Sì,con Gianni. (Si volta verso il compagno e lui si fa avanti) Gianni Bianchi. Gianni, questo è il mio zio. Il più caro fratello di papà. Detto "zio Save" per ragioni affettive.
GIANNI Ho sentito parlare molto di lei, (stringe la mano di Saverio cordialmente)
SAVERIO Noi non siamo mai stati presentati, ma io l'ho già vista.
GIANNI (con aria vaga) Davvero? Così, lei non sapeva niente, del nostro fidanzamento?
SAVERIO (sedendosi al tavolo centrale) Dev'essere stata una cosa improvvisa, eh, Maria?
MARIA (sedendosi a sua volta, con aria un po' colpevole) Beh, non abbiamo perso tempo... Spero che tu non sia offeso, zietto, se non abbiamo aspettato te per officiare la cerimonia. Ma, vedi... io non sapevo quanto sarebbe durato il tuo viaggio...(con fare un po’ antipatico) E poi sono maggiorenne: non ero tenuta a chiedere il tuo consenso. E in ogni caso ti ho scritto una bellissima lettera. Tutta fatica sprecata, a quanto pare, visto che non l'hai ricevuta.
SAVERIO Un giorno o l'altro mi arriverà.
MARIA Però, che coincidenza trovarti qui, nello stesso albergo...
SAVERIO Io non credo al caso, lo sai.
MARIA Beh, comunque, è magnifico che tu sia qui. (Con fermezza) E adesso, tu e Gianni bevete qualcosa insieme e fate amicizia. Io vado a cambiarmi. Ci vediamo più tardi. (Se ne va) .
SCENA OTTAVA: Gianni,Saverio Boy, Fausto ( in disparte)
(Una pausa. Gianni accende una sigaretta.)
GIANNI Io... io spero che non le dispiaccia se sposerò Maria. Voglio dire... spero che mi giudichi degno di lei... anche se in fondo non lo sarò mai. E’ una creatura così straordinaria
(entra Boy)
BOY Il signore ha suonato?
GIANNI Che cosa prende, signore?
SAVERIO Mah... facciamo un gin fizz.
GIANNI (allo Boy) Due gin fizz.( Boy esce) (al Saverio) Mi stava dicendo...
SAVERIO Stavo dicendo che una volta ti ho visto, in città, in un piccolo ristorante. Eri al tavolo accanto al mio, insieme a una ragazza che faceva colpo... una bruna. E parlavate della vostra imminente luna di miele... .
GIANNI (con un lungo sospiro) Ah, capisco. E lei pensa che le dovrei una spiegazione?
SAVERIO (studiando con occhio penetrante) Francamente, sì. Non è stato molto tempo fa.
GIANNI (con uno scatto) Adesso, lei penserà che io mi sia fidanzato con Maria per denaro. Bene, si sbaglia! Avrei rincorso Maria fino in capo al mondo anche se non avesse avuto un centesimo. (Fa una pausa e cambia atteggiamento) Tutto sommato, sono contento che ci abbia visti, così mi sarà più facile raccontarle tutto... E sa Iddio se ho bisogno di parlare con qualcuno...
SAVERIO (incoraggiante) Sì?
GIANNI La ragazza che ha visto con me era Clara Bondi. Ero fidanzato con lei. E lei era amica di Maria.
SAVERIO Capisco.
GIANNI Non mi fraintenda. A quei tempi non avevo mai visto Maria, anche se Clara mi aveva parlato molto di lei. Erano state compagne di scuola,. Poi lei e Maria si sono un po' perse di vista. Però si scrivevano e Maria continuava a voler bene a Clara come prima.
(Entra lo Boy con le due bibite. Gianni firma il conto. Saverio beve un sorso. Gianni prende il suo bicchiere e si mette a girellare per il salone. )
( Boy esce.)
GIANNI …E così, eccoci là, io e Clara... Fidanzati e poveri come due cani in chiesa...
Io, per giunta, ero disoccupato. Le prospettive erano tutt'altro che rosee. Poi un giorno Clara è venuta a sapere che l'intendente di Maria era morto. Era un lavoro fatto apposta per me... io me ne intendo di queste cose: sono venuto su in campagna. Così Clara ha chiesto a Maria se avesse bisogno di un aiuto, al che Maria acconsentì ad assumermi.. (Alza il bicchiere) Salute.
SAVERIO (beve) E poi?
GIANNI (emozionato) È proprio questo che vorrei farle capire,... Nell'istante in cui ho visto Maria, Clara non è più esistita. Sarò un disgraziato, un mascalzone, non discuto. Ma è andata così. Clara l'avevo anche amata, a mio modo... Ma quando è comparsa Maria è successo come quando sorge il sole: la luna non si vede più.
SAVERIO Mica male, come similitudine.
GIANNI E’ andata così. Io ho cercato di resistere, ma non c'è stato niente da fare. E quando ho capito che lei mi ricambiava... (S'interrompe e scuote il capo: non trova le parole
SAVERIO E la signorina Bondi?
GIANNI Clara l'ha presa male... molto male. Certo, l'ho trattala indegnamente, lo so.
SAVERIO Non solo lei. Direi anche Maria,d’altronde.
GIANNI (ansioso) Maria non c'entra. Non è stata colpa sua. Io mi sentivo... irrequieto, scontento. Ho incontrato Maria e ho perso la testa.
SAVERIO (annuendo, pensoso) Capisco.
GIANNI Io e Maria abbiamo pensato che era inutile trascinare le cose. Prima ci fidanzavamo meglio era. Eravamo convinti che Clara si sarebbe ripresa prima, con un taglio netto.
SAVERIO Una convinzione molto comoda. E si è ripresa?
GIANNI Beh, ha fatto delle minacce, naturalmente.
SAVERIO (vivamente) Minacce?
GIANNI (con aria di scusa) Vede... ha sangue meridionale nelle vene. Sangue latino. Ha detto un mucchio di sciocchezze melodrammatiche, ha giurato che ci avrebbe puniti. E,onestamente, non mi sarei meravigliato, se l’avesse fatto.. Ma non avrei mai pensato che reagisse così.
SAVERIO Così come?
GIANNI (riprendendo a girellare nervosamente) La sto raccontando malissimo, questa storia... Dunque: io e Maria siamo partiti in viaggio quasi per allontanarci da quella spiacevole situazione. Siamo arrivati a Roma, e la prima cosa che abbiamo visto, entrando in albergo, è stata Clara, seduta nel salone. Per un momento ho temuto il peggio, ma lei è stata cortesissima. Si è mostrata sorpresa di vederci e ha detto che era una straordinaria coincidenza. Naturalmente ho pensato a una coincidenza anch’’io; un colpo di sfortuna, per dire la verità. Comunque, io e Maria abbiamo deciso di proseguire subito il viaggio che ci avrebbe portati qui a Venezia.. E appena abbiamo messo piede nell’ albergo di Verona, ecco Clara, dice lei, in gita turistica. E’ stato un imbarazzo tremendo, mi creda.
SAVERIO Posso immaginarlo.
GIANNI Beh, per venire al punto, abbiamo fatto credere che saremmo andati a dare un’occhiata in Istria. Clara aveva detto che avrebbe proseguito per Trieste.
SAVERIO Molto originale. E molto intelligente.
GIANNI Le confesso che ho visto rosso. Dopo cena l'ho affrontata e l'ho accusata di seguirci di proposito. E lei, fresca come una rosa, ha sorriso dolcemente e ha osservato che era davvero strano che scegliessimo sempre la stessa destinazione. Io le ho urlato che doveva piantarla.
SAVERIO E lei? Cos'ha risposto?
GIANNI Ha detto: "Non esiste una legge che m’impedisca di scendere allo stesso albergo". E con questo mi ha inchiodato. Maria continua a ripetere che:”bisogna prendere provvedimenti” “Ma io non vedo proprio che cosa potremmo fare.” Dico io.
SAVERIO Poco fa mi hai detto che tu e Clara eravate poveri come topi di chiesa. E allora come fa, secondo te, ad affrontare le spese del viaggio? Non devono essere indifferenti.
GIANNI Lei è molto acuto. Sa? Non ci avevo mai pensato. Clara è veramente a secco: ma non manca di iniziative, per cui, credo proprio che abbia trovato un aiuto.
SAVERIO Allora presto le sue finanze si annulleranno. . (Gianni sembra a disagio) Il pensiero ti disturba?
GIANNI Beh, non posso farci niente. La colpa non è mia se lei si ostina in questa pazzia... Ma non si rende conto della figura che fa? Non ha un po' d’orgoglio? Un po’ di dignità?
SAVERIO Orgoglio e dignità sono virtù che le addebitiamo agli altri.
GIANNI Ma cosa crede di ottenere inseguendomi dappertutto e dando spettacolo di sé?
SAVERIO E’ già riuscita a procurare un sacco di fastidi a te e a Maria, no?
GIANNI Maria ha i nervi scoperti. Per questo... (S'interrompe bruscamente.)
SAVERIO Sì?
GIANNI Per farla breve,con l’aiuto di Rosa, la cameriera di Maria, e dei camerieri impiccioni, abbiamo fatto spargere la voce che, annoiati, e disturbati per essere continuamente inseguiti come lepri, o debitori allo sbaraglio, saremmo ritornati a casa. Abbiamo anche simulato con l’aiuto della cameriera una finta partenza…
SAVERIO Molto complicato.
GIANNI Forse di Clara ce ne siamo sbarazzati. Maria, addirittura, per far perdere le tracce voleva prendere un aereo a scappare magari in un’isola sperduta dell’Africa.
SAVERIO (scrutandolo attentamente) E tu sei d'accordo?
GIANNI (sbottando) No. Per niente. In pratica è una fuga. Io sarei per tener duro e affrontare la situazione. Ma Maria...
SAVERIO Maria…
GIANNI (lentamente) Maria ha i nervi in pezzi. Vuol sparire a tutti i costi. (Una pausa) Sono contento di averle raccontato tutto... Temo che lei non mi giudicherà molto bene: Maria meritava di meglio, lo so. Ma io l'adoro, Farei qualunque cosa, per lei.
SAVERIO No, no, guardatene bene, giovanotto. Maria l'ha sempre avuta vinta, nella vita .E una certa prepotenza nel suo carattere la si è sempre notata fin da bambina Tu devi tenerle testa.
SCENA NONA: Saverio, Gianni, Maria, Fausto. Boy.
(entra Maria, di buon umore. Si è cambiata d'abito. )
MARIA Eccomi qui. C'è un beveraggio per me? (Si avvicina al tavolo. Gianni suona il campanello) Caro, hai persuaso lo zio che sarai il marito ideale per me?
GIANNI Lui dice che dovrei prenderti a sculacciate.
MARIA (a Saverio) Molto sagace il mio zietto. ( va a guardar fuori dalla vetrata) Che bei giorni passeremo qui. Vi sono un sacco di luoghi suggestivi da vedere. Con il motoscafo potremo spaziare per tutti i canali, camminare per le calli, passeggiare al Lido. Visitare Murano Burano e che so io? Mi sarebbe piaciuto molto, anche, capitare qui per il famoso carnevale. Chissà quante maschere interessanti si possono vedere.
GIANNI Magari dietro ad una potrebbe esserci Clara
.MARIA Per piacere; non rovinarmi la giornata!
SAVERIO Questa non è una novità per te, vero Maria?
(entra lo Boy).
GIANNI (a Maria) Cosa prendi?
MARIA Sherry.
GIANNI (allo Boy) Uno sherry e due gin fizz.
SAVERIO Oh, non credo che dovrei...
GIANNI Ma sì, coraggio!
SAVERIO Beh, proprio per stavolta.
GIANNI (allo Boy) Sherry e due gin fizz.
(Boy esce)
SAVERIO (a Maria) Non è certo mia intenzione sciupare le vostre vacanze alle quali sembra ci teniate molto. Vi capisco. Anch’io sono stato giovane e l’entusiasmo per una vita felice certo non mi è mancata. Ora, purtroppo, per la vecchiaia che avanza a lunghi passi, molte cose, ma soprattutto molti luoghi che ho già visitato ora non potrò più rivederli. Credo che la cosa più triste della vecchiaia sia quella di vivere dei soli ricordi. Ricordi che ogni tanto si rinverdiscono nei sogni.
MARIA Fatti coraggio “Tenente Colombo” che la vita è bella e va vissuta con tutta la forza ed energia che ci rimane.
GIANNI (a Maria) Perché hai detto “ Tenente Colombo” ?
SAVERIO Ora sono in pensione ma il mio lavoro di un tempo era da poliziotto, e mia nipote, quando era bambina amava chiamarmi “ Tenente Colombo” per rinverdire quel personaggio che ogni sabato sotto sera in televisione si ripeteva con le sue trovate. Chissà che fine avrà fatto il suo spolverino di scena?
MARIA (ricordando con nostalgia) Quando venivi a farci visita era una gioia per me.
SAVERIO Lo credo bene. Un regalino per te c’era sempre.
MARIA E’ vero…
(entra Boy e serve le bevande)
(tutti bevono)
MARIA (alzando il bicchiere) Alla nostra vacanza!
SAVERIO Alla vostra salute!
GIANNI (con il proprio bicchiere va a sfiorare quello degli altri con un sorriso)
SAVERIO (rivolto a Maria, cambiando tono) Non è questo certo il momento da portar ombra alla vostra felicità, ma la mia presenza qui non è del tutto casuale. Sapendo che sareste venuti in viaggio a Venezia, poiché ne sono stato informato da Rosa, anziché tornare a casa dopo il mio viaggio ho preferito, raggiungerti qui per parlarti di una cosa che per me è molto importante. Ne parleremo con calma…
(Entra Clara. E tranquilla, padrona di sé e ha un'aria vagamente divertita. Ma è chiaro che si rende conto dello choc che provoca il suo ingresso.)
CLARA (con meraviglia lievemente esagerata) Ciao, Maria! Ma che sorpresa! Credevo che tu e Gianni foste andati a visitare l’Istria. Non avrei mai immaginato di trovarvi qui.
MARIA (agghiacciata) Ma tu non dovevi andare a…
GIANNI (balzando in piedi furioso) Senti Clara, non ti sembra che…?
CLARA (soave) Si, Gianni? Ma che aria preoccupata che hai…Mi deludi! Pensavo che la mia presenza non ti dispiacesse proprio…
(Gianni si avvicina alla moglie, apparentemente dimentico di Saverio che osserva la scena con profondo interesse.)
GIANNI (a Clara) ) Così, continui col tuo giochino, eh?
CLARA Non ti capisco. Ma tu e Maria non dovevate andare a godervi l’Istria? Lo dicevano tutti, all'albergo.
GIANNI Capita, di cambiare programma. Clara, non puoi continuare con questo scherzo! E così... così irragionevole!
CLARA ( a Gianni) Sai che non ti capisco, Gianni? (Fa qualche passo guardandosi intorno) Niente male,questa vista. Penso che mi godrò l’incanto di questa meravigliosa città (a Maria ) Tanto più che ho trovato degli amici . Be', devo andar a vedere dov'è la mia stanza.
(entra lo Boy).
BOY La signorina Bondi? Benvenuta al Daniel’s. Da questa parte, prego.
(Clara esce accompagnata dallo Boy).
MARIA (alzandosi) C'è ancora tempo, Gianni. Se ce ne andassimo?
GIANNI Lei ci seguirebbe. Vorrei poterti convincére che scappando facciamo il suo gioco. Dobbiamo tener duro, batterla con le sue stesse armi. Altrimenti, se si accorge che ci ha scosso i nervi, fa ancora peggio.
MARIA Sì, sì, è vero. (Riflette un momento e guarda Saverio, poi si avvicina a Gianni e gli dà una piccola spinta autoritaria) Vai via, tesoro. Va' a farti una passeggiata sul “Ponte dei sospiri.”. Voglio parlare con lo zio .
GIANNI Sa già tutto. Gliel'ho detto io
MARIA . (sospingendolo verso la porta) Su, vai, caro. Mi metti in imbarazzo.
(Gianni esce, piuttosto riluttante. Maria avvicina la sua poltrona a quella del Saverio. Ha un'aria molto decisa).
SCENA DECIMA: Maria, Saverio
MARIA Zio, devi aiutarmi.
SAVERIO E come?
MARIA Gianni ti ha parlato di questa... di questa incredibile persecuzione. Clara si sta rendendo ridicola. Bisogna fermarla. Devi fermarla tu. (marcando le sopracciglia)
SAVERIO Davvero? E che cosa dovrei fare, secondo te?
MARIA Parlale. Convincila che sta facendo una figura da idiota. Minacciala. Dille che le intenteremo causa.
SAVERIO Ha perfettamente diritto di andarsene dove vuole, Maria.
MARIA Beh, rimettiti a lei. Fai appello al suo orgoglio, alla sua dignità. Falle capire com'è indecoroso correre dietro ad un uomo che non vuol saperne di lei.
SAVERIO E perché, secondo te, dovrebbe ascoltarmi?
MARIA Tutti ti ascoltano. Tu hai qualcosa che induce la gente a darti retta.
SAVERIO Perché te la prendi tanto, Maria?
MARIA (alzandosi e girellando nervosamente) E chi non se la prenderebbe? E’ esasperante. Non ci resisto.
SAVERIO Non c'è via d'uscita. Puoi prenderla bene o puoi prenderla male, ma non puoi sottrarti. La realtà è quella che è.
MARIA Pur di sbarazzarmene intendo andarmene.
SAVERIO Una fuga. (Maria tace, a disagio) Vieni a sederti, Maria. (La ragazza obbedisce) Da che cosa stai scappando?
MARIA Ma lo sai!
SAVERIO Sì, io lo so. E sto aspettando che tu te ne renda conto.
MARIA Non ho la più pallida idea di quel che vuoi dire.
SAVERIO Davvero? Ti ripeterò la domanda: perché te la prendi tanto?
MARIA Perché è... è intollerabile!
SAVERIO Infatti. Eppure ci sono altri modi di considerare la situazione. Potresti essere semplicemente irritata. Oppure potresti aver pietà per un'amica alla quale volevi bene e che è stata ferita tanto profondamente da buttare a mare tutte le convenienze. Invece non sai darti pace. (Si alza e si avvicina alla ragazza) Tu stai fuggendo da te stessa, Maria. Tu hai avuto una vita felice. Sei stata buona e generosa e hai avuto tutte le ragioni per pensare bene di te stessa. E naturalmente non ti piace sentirti colpevole.
MARIA (in collera) Che cosa intendi, per colpevole? (pausa) Gianni e Clara non erano fatti l'uno per l'altra. Lui se n’è reso conto non appena ha conosciuto me. Che cosa avrebbe dovuto fare, in nome del Cielo? Sposarla ugualmente? Rendere infelici tre persone? Perché non avrebbe potuto far felice Clara, se fosse stato infelice lui.
SAVERIO È quel che si pensa in queste circostanze. Molto comodo. (pausa; fissandola) Come sei giovane, Maria.
MARIA Beh? Che ho detto di male?
SAVERIO Niente. (Riprende a girellare) Tu hai sempre voluto bene a Clara, vero?
MARIA Sì. Era la mia migliore amica. Le sono sempre stata legatissima.
SAVERIO E lei a te?
MARIA Anche.
SAVERIO E un giorno lei è venuta da te e ti ha pregata di aiutarla, di dare un lavoro all’uomo che amava per poterlo sposare.
MARIA Sì.
SAVERIO ( si avvicina alla ragazza) Tu hai sempre ottenuto tutto quello che desideravi,vero
Maria? Non c'era motivo perché non l'ottenessi. Ma stavolta un motivo c'era.
MARIA Cosa stai cercando di dire? Dai tutte le colpe a me!
SAVERIO Sto dicendo che tu hai visto Gianni e ti è piaciuto. Lui è rimasto abbagliato da te. Ma tu avresti potuto tirarti indietro, Maria. Avresti potuto dire a te stessa: "Questo è l'uomo di Clara e io sono l'amica di Clara". Tu avevi tutto. La tua amica aveva una cosa sola: lui. Ma Maria doveva avere a tutti i costi quel che desiderava.
MARIA Sei terribilmente ingiusto!
SAVERIO Gianni Bianchi è un debole, si vede a occhio nudo. Lo credo che l'iniziativa sia partita da te.(puntualizzando) conoscendo il tuo carattere.
MARIA Beh, che importanza ha, ormai? Non si può tornare indietro. Il passato è passato.
SAVERIO Esatto. Ma il passato condiziona l'avvenire.
MARIA E allora che devo fare?
SAVERIO Mia cara bambina, devi rassegnarti.
MARIA E tu non mi aiuterai?
SAVERIO Temo di non averne molta voglia. È un'altra, la persona che vorrei aiutare.
MARIA Non capisco.
SAVERIO Solo una domanda, per pura curiosità. Perché, dal momento che stai fuggendo... (Maria fa un gesto di protesta e Saverio ripete a voce più alta) ... dal momento che stai fuggendo perché non l’hai fatto?
MARIA Ci ho pensato, certo. Non sono completamente idiota. Ma è per via di Gianni. Non hai idea di quanti fastidi mi ha dato. Fa un chiasso incredibile solo perché i soldi li ho io. Come se avesse importanza.
SAVERIO Ma ha importanza, cara, dal punto di vista maschile.
MARIA Beh, in ogni caso Gianni ha fatto un mucchio di difficoltà. Non sopporta l'idea di vivere alle mie spalle, come dice lui. Il solo modo di quietarlo è stato permettergli che la villeggiatura fosse a suo carico interamente. Così ho ceduto e lui non mi ha mai permesso di spendere un centesimo. Possedeva dei titoli, o qualcosa di simile, e li ha venduti... Povero angelo, è così fiero che non ho avuto cuore di protestare.
SAVERIO Con questo, devo dire che il tuo Gianni mi è diventato più simpatico.
MARIA Beh, io invece penso che sia molto stupido. Come se i soldi contassero qualcosa!
SAVERIO Naturalmente non contano, per te.
MARIA Ma perché mi sei così ostile? Sei proprio cattivo!
SCENA UNDICESIMA: Saverio, Fausto.
(Maria se ne va nervosamente. Il Saverio si siede a un tavolino scotendo il capo. Entra Fausto e gira per il salone fischiettando e lanciando ogni tanto qualche occhiatina al Saverio).
FAUSTO Piuttosto diverso, qui, dall'Hotel di Roma, vero?
SAVERIO Abbastanza.
FAUSTO Immagino che laggiù se la sarà spassata parecchio, eh? L'ho vista, all’ hotel Mediterraneo.. o forse era un suo sosia... seduto vicino a una colonna (sottolineando le parole) che apriva un gran fascio di lettere.
( Saverio lo guarda. Improvvisamente c'è un clima di battaglia, tra i due.)
SAVERIO Lei è molto osservatore.
FAUSTO Di solito riconosco le facce... e forse non ha capito dove voglio arrivare.
SAVERIO Ho capito perfettamente. E’ stato cristallino.
FAUSTO Voi poliziotti siete tutti uguali. Non vi sopporto.
SAVERIO Voi giovanotti siete tutti uguali. Ma io riesco a sopportarvi benissimo.
FAUSTO Beh... devo ammettere che ha un bel coraggio! (Se ne va.)
SCENA DODICESIMA: Saverio, Clara. In fine Maria, Gianni.
(dal Canal grande si sentono canti dei .gondolieri. Saverio si alza e va alla vetrata. Dopo qualche istante entra Clara)
SAVERIO (con l’intento di iniziare una conversazione)E’ una bella giornata. Si prospetta una nottata di luna.
CLARA Quanto mi piace il cielo stellato.
SAVERIO Vorrei dirle qualcosa, signorina Bondi.
CLARA Non ne dubitavo. (Si siede a un tavolino) Forza, cominciamo. Io so chi è lei, naturalmente: Maria me ne ha parlato spesso del suo “Tenente Colombo” come diceva lei.. A quanto si dice, lei ha il dono dell'eloquenza. (Una pausa) Avanti, sto aspettando. Perché non faccio la brava e non smetto di perseguitare la povera, piccola Maria? Voleva dir questo, vero?
SAVERIO Io la metterei in un altro modo.
CLARA Ma certo, lei sarebbe molto meno brutale.
SAVERIO Crede di sapere quel che sto per dirle?
CLARA Ne sono sicura.
( cessa il canto dei gondolieri)
SAVERIO Ho i miei dubbi. Comunque, quel che volevo dirle è questo... (con forza) Seppellisca i morti!
CLARA (trasalendo) Eh?!
SAVERIO Seppellisca i morti. Dimentichi il passato. Guardi all'avvenire. Quello che è fatto non si può disfare, e non è certo l'amarezza che l'aiuterà a disfarlo. Lei è giovane. Il tempo la guarirà.
CLARA (sorridendo) Si sbaglia di grosso. Io non sto soffrendo. Mi diverto. Ha visto le loro facce, quando sono entrata, stasera? (Tranquillamente) Oh sì, mi diverto.
SAVERIO È questo l'aspetto più sinistro della cosa. Comportandosi così non fa del male a Maria, ma a se stessa.
CLARA Alla mia anima?
SAVERIO La parola le fa paura? A me no. Ha ancora la possibilità: lasci questo albergo. Si crei una nuova vita.
CLARA (alzandosi) Lei non capisce. La mia vita è Gianni. Noi ci amavamo.
SAVERIO So quanto gli era legata.
CLARA (passeggiando nervosamente) Ci amavamo, le dico. E io mi fidavo di Maria. Era la mia migliore amica. Non ero mai stata invidiosa di lei, anche se aveva tutto e io quasi niente. Maria aveva sempre potuto comprarsi quel che voleva, non si era mai negata nulla. Così, quando ha visto Gianni l'ha voluto. E se l'è preso. Tutto qui.
SAVERIO E lui le ha permesso di... farsi comprare.
CLARA No, non è vero! Gianni non ha sposato Maria per denaro... Però esiste una specie di fascino che viene dal denaro. (Si avvicina a una finestra e indica il cielo) Guardi, presto sorgerà la luna. Limpida, chiara. Ma quando sorge il sole la luna non si vede più. Io ero la luna. Quando è sorto il sole, Gianni non mi ha più vista. E’ rimasto abbacinato. Poteva vedere soltanto il sole: Maria.
SAVERIO Dunque lei la spiega così?
CLARA Fascino. Gli è andato alla testa. Pensi alla disinvoltura di Maria, alla sua aria di comando. Gianni è stato un debole, forse, ma è un ragazzo tanto semplice... Avrebbe amato me e soltanto me se non fosse comparsa Maria.
SAVERIO Così le piace pensare. Mi vien da sorridere, se non fosse una cosa triste, Se penso che è proprio stata lei a presentare Gianni alla sua amica.
CLARA Così è. Gianni mi amava... e mi amerà sempre.
SAVERIO Ma l'ama, in questo momento?
CLARA (trasale e cambia espressione. Poi, con amarezza) Un punto a suo favore. Colpisce duro, eh?
CLARA Ho paura per lei.
CLARA Paura?
SAVERIO Sì. Quel che sta facendo è pericoloso
CLARA Ma meno pericoloso di quel che volevo fare. Sa che cos'ho pensato, quando è successo il disastro? (Prende una minuscola pistola dalla borsetta e la porge al Saverio.)
SAVERIO (studiando l'arma) Non crede che sarebbe meglio disfarsene di questa arma che in un momento d’ira potrebbe spingerla ad un delitto di cui se ne pentirebbe per tutta la vita. Si serva di me che ho una certa esperienza.
CLARA Che vita è questa? Ha presente un deserto? Bene. Io mi sento sola in quello. In me ogni desiderio di vivere si è annullato.
SAVERIO Lei è ancora tanto giovane. Rifarsi una vita non è certo un problema. La vita deve essere vissuta e lei ha in dovere di viverla!
CLARA (riferendosi alla pistola) Sembra un giocattolo ma uccide. E io sono un'ottima tiratrice. (Riprende la pistola e la soppesa sul palmo della mano) Volevo riunirli in una sola tomba come Giulietta e Romeo. . Tutti e due no; non mi avrebbe dato soddisfazione. Poi, invece, ho pensato che sarebbe stato più divertente aspettare, pregustare, fare progetti... (Il suo viso si trasforma, mentre assapora la vendetta) E d'un tratto mi è venuta l'idea di seguirli Per dir la verità è un’idea che è venuta da un certa trama di una recita teatrale (Passeggiando su e giù) Dovunque fossero arrivati, anche nel posto più sperduto, avrebbero trovato me. E ha funzionato. Ha scosso malamente i nervi a Maria. Per arricchire la mia gioia. A questo punto ho cominciato a divertirmi. E lei non può farci niente. Io sono sempre educata e gentile. E avveleno tutto, a quei due, tutto l'amore, tutte le gioie! (Si siede e scoppia in una risata isterica) E’ pur vero che mi sta costando una fortuna per le mie finanze. Ma lei m’insegna che le soddisfazioni vanno pagare…
SAVERIO (le si avvicina rapidamente e l'afferra per un polso) Basta! Basta, le dico! Così ride il diavolo. (pausa) Mi ascolti, Clara, non apra il suo cuore al male, perché se lo fa il male vi entra!
CLARA Lei non mi può fermare.
SAVERIO No, non posso.
CLARA Anche se volessi uccidere Maria non potrebbe fermarmi.
SAVERIO (con profonda tristezza) No.
CLARA Ma è davvero peccato uccidere la persona che ci ha rubato tutto quello che avevamo al mondo? Mi dica: è peccato? E’ peccato!? In Meridione non si applicava la legge d’onore? Perché non posso applicarla io al mio caso.
SAVERIO Si aggiorni, signorina.
(Clara lo fissa un istante. Poi ride e la tensione si allenta.)
CLARA Lei dovrebbe approvare il mio piano di vendetta, perché fin che funziona non userò quella pistola. Ma ogni tanto ho paura.
SAVERIO ( per un momento è preso da un pensiero forte) Di che cosa?
CLARA Ogni tanto vedo rosso. E vorrei fare del male a Maria. (Con passione) Vorrei piantarle un coltello nel cuore... (Sottolineando le parole coi gesti) Vorrei puntarle la mia bella rivoltellina alla tempia e premere il grilletto... Così.
SAVERIO La smetta di fare scene teatrali. Approfitti del mio consiglio, faccia i bagagli e vada ad affrontare una nuova vita… che le auguro di tutto cuore.
CLARA (con infinita stanchezza) Vorrei poterlo fare.
SAVERIO Ma può farlo! C'è sempre un momento in cui si può tornare indietro, prima che sia troppo tardi. E questo è suo il momento.
MARIA (entrando, agitata) Non ce la faccio più!
GIANNI (seguendola) No, Maria. Dobbiamo andare fino in fondo.
CLARA (cambiando completamente espressione) Sì. Tutti dobbiamo andare fino in fondo!
CALA IL SIPARIO SUL PRIMO ATTO
ATTO SECONDO
ATTO SECONDO: Sempre nel salone dell’albergo, tre giorni dopo. E’ sera. Tutte le lampade sono accese. Si sentono i rumori che giungono dal Canal grande.
SCENA PRIMA: Saverio, Giusi, Maria,Gianni, poi Clara, Magni, poi Luisa, Fausto.
(Saverio, Giusi // Gianni Maria, stanno giocando a carte sul tavolo centrale)
SAVERIO …E le altre sono tutte mie. (Mette in tavola le sue carte) Abbiamo vinto. Mano e partita.
MARIA (Si alza e va a mettersi alle spalle di Saverio) Zio Save, sei un vecchiaccio diabolico.
GIANNI Lei è nato per le carte, signor Saverio.
MARIA La faccia del bluffatore ce l'ha.
GIUSI Caro Negri , credo proprio che dobbiamo congratularci della nostra tattica.
MARIA (Sbadiglia. Prendendo un libro da un tavolino) Oh mamma mia, devo proprio andare a letto. (Si avvia alla porta di destra.)
GIANNI Sono tutte quelle gite che ti stancano.
MARIA E’ pur vero. Ma il desiderio di visitare in lungo ed in largo il Lido… Le isole sono una meglio dell’altra… Visto di sera il Lido forse è ancor meglio. Ci penseremo.
GIUSI (si alza e si guarda in giro.) Dov’è andata a finire la mia sciarpa di velluto? Luisa! Dov’è mia nipote? Ah, già. Sarà andata a prendere qualcosa al Florian.Piccola sconsiderata! Che ne sapeva lei di ciò che avrei avuto bisogno per la serata? Ah, questi giovani non pensano altro che al divertimento.
GIANNI (spiritoso) Li chiami sciocchi…
(Saverio si alza e si mette a cercare la sciarpa)
GIUSI Grazie signor Negri! Prima di cena l’avevo,. Ero seduta qui.
SAVERIO Credo proprio che i giovani non si interessino molto delle cose dei vecchi. (fa una gaffe) Mi scusi, mi riferisco a me stesso, alla mia età. Lei è un fiore.
GIUSI ( a Saverio) Non pare anche a lei, caro Saverio, che i giovani d'oggi non abbiano il minimo riguardo per i loro maggiori e migliori?
SAVERIO A volte. E altre volte mi pare che i maggiori e migliori abbiano pochissimo riguardo per i giovani. (Dall'esterno vengono delle voci e un certo tramestio)
Mi pare che i nostri gitanti stiano rientrando.
GIUSI Luisa avrebbe dovuto starsene tranquilla in hotel con me. Tanto più che quello spaventoso giovanotto socialista faceva parte della comitiva. E’ così atrocemente plebeo... E così invadente, poi...
(Entrano Clara e Magni.)
SAVERIO (a Magni) Come è andata la visita al Palazzo Ducale.
MAGNI E’ talmente grande che c’è da perdersi. Di sera poi… Nella piazza d’armi c’era un concerto lirico di notevole valore. Ho dato un’occhiata alla locandina Forse è l’opera che conosco meglio. I cantanti erano notevoli. Figuratevi Magda Olivero nella parte di “Adriana Lecouverur”… Maurizio di Sassonia… Naturalmente quello che ho maggiormente seguito, anche perché ho avuto il piacere di conoscerlo, anche bene, per averlo sentito spesso alla Scala e nelle sue interpretazioni in giro per l’Italia, in Michonnet il grande ORAZIO MORI. Naturalmente è noto in tutto il mondo. Viaggiando poco, io mi debbo riferire al nostro paese.
(Entrano Luisa e Fausto.)
GIUSI Mentre tu eri in giro a divertirti, Luisa, io ho dovuto affrontare disagi non indifferenti. Dov'è finita la mia sciarpa amaranto?
LUISA L'avevi prima di cena, zia, in questa stanza.
GIUSI Bene, adesso non c’è.
LUISA Sarà nella tua cabina.
GIUSI A quanto mi risulta, le sciarpe non hanno gambe. Io l'ho portata qui.
LUISA Forse Boy l'ha riportata in camera mentre mangiavamo. Vado a vedere. (Si avvia alla porta.)
GIUSI Non precipitarti fuori in quel modo. Prendi il mio lavoro a maglia... i miei occhiali... e il mio scialletto. Non vedo perché dovrei portare tutto io.
(Luisa prende gli occhiali e lo scialle dal tavolo centrale.)
FAUSTO Lo dico sempre, io: se hai un galoppino fallo correre.
GIUSI (gelida a Fausto) Forse mi farà la finezza di togliersi dal mio lavoro a maglia. Ci sta seduto sopra.
FAUSTO Oh, scusi. (Si alza.)
(Luisa prende anche il lavoro a maglia e si dirige verso la porta.)
GIUSI L’inferiorità sociale rende così goffi... (Se ne va insieme a Luisa.)
SCENA SECONDA: Saverio, , Maria,Gianni, poi Clara, Magni, Fausto
FAUSTO (riferendosi a Giusi) Brutta pu… puzzona!
MARIA (si alza sbadigliando) Devo proprio andare a letto.
SAVERIO Un momento, Maria. Eravamo d’accordo che questa sera avremmo parlato dei nostri problemi.
MARIA Oh, zietto, non possiamo aspettare fino a domani mattina?
SAVERIO Questa mattina mi hai chiesto se potevamo aspettare fino a stasera.
( Saverio prende una cartelletta di pelle da una poltroncina accanto al tavolo centrale, l'apre e posa dei documenti davanti a Maria, indicandole dove deve firmare. La ragazza si siede. Saverio le dà una stilografica. Gianni va a guardare al di sopra delle spalle di Maria. Maria , sempre sbadigliando, prende i fascicoli e comincia a leggerli dalla prima pagina.
GIANNI Non vorrai leggerli da cima a fondo!?
MARIA Leggo sempre tutto, prima di firmare. Me l'ha insegnato papà. Diceva che, spostando una virgola, possono farti certi scherzi da prete...
FAUSTO Scherzi da prete... Buona, questa!
SAVERIO Maria è un'ottima donna d'affari.
GIANNI Io non ho mai letto un contratto; se mi provassi non lo capirei. Mi limito a firmare sulla linea punteggiata...
SAVERIO (osservandolo pensoso) Però!
GIANNI Beh, non si può campare pensando che tutti cerchino sempre d'imbrogliarci. Io ho scoperto che conviene fidarsi del prossimo.
MARIA Papà non si fidava di nessuno ed io seguo i suoi principi
SAVERIO Il padre di Maria era un affarista abile e astuto...
(udendo il nome citato dal Saverio il dottor Magni trasale, si siede a un tavolino e si mette a fissare Maria)
SAVERIO …Un autentico asso della finanza, ma aveva poca fiducia nei suoi fratelli in umanità.
FAUSTO Forse non a torto.
MARIA Ora, dato che ho già una certa età e debbo pensare al mio avvenire credo di curare i miei interessi personalmente. Prima ci pensava papà. Ora che il papà ci ha lasciati andando a raggiungere la mamma in cielo, anch’io mi debbo prendere le mie responsabilità.
Pertanto vorrei entrare in possesso della mia eredità. Di un patrimonio prodotto e conservato solo da mio padre e che, pertanto, intendo amministrarlo da sola.
GIANNI Non è che ne sappia molto di legge. Ma mi sembra che la tua eredità sia consequenziale alla dipartita di tuo padre.
SAVERIO Ed è qui che devo iniziare un lungo discorso.
MARIA …Che potremmo sentire domani…
SAVERIO …Ma che è opportuno affrontare subito.
MARIA Aveva ragione il papà, quando diceva di avere un fratello cocciuto!
SAVERIO Tuo nonno Alberto aveva un amico che si chiamava Sogliani, il quale si fece convincere dal figlio di intestargli tutti i beni per non dover pagare l’eredità.
GIANNI Non mi sembra sbagliato.
SAVERIO (continuando) Il figlio non appena venne in possesso del capitale lo dilapidò con donne e con affari strampalati.
MARIA Quante volte l’ho sentito raccontare dal nonno.
SAVERIO (c.s.) … Da quella esperienza tuo nonno ne ha tratto una regola. “I tesoro di famiglia da me accumulato rimarrà del sottoscritto fino alla sua morte”
MARIA E questa non è una novità. Ne parlava come se tratto dalla Bibbia.
SAVERIO E’pur vero che tuo papà ha dato molto impulso al progredire della azienda. Mentre invece Io…
MARIA (con una certo livore ) …No!
SAVERIO …Perché ho seguito un’altra strada. Quella militare: per dar modo, anche, a tuo padre di non andare a militare per seguire l’azienda, che in quei tempi aveva un carattere di aiuto nazionale.
MARIA (c.s.) Per andare alla fine della suonata…
SAVERIO Tutto il patrimonio di famiglia è interamente intestato al nonno Alberto, per cui gli unici eredi siamo noi due. Di tutto ne verremo in possesso dopo la sua morte, che mi auguro avvenga al più tardi.
MARIA (c.s.) E questa è la conclusione della storia. Perciò tutto il patrimonio prodotto da mio padre sarebbe divisibile ? (decisa) Mah, questo si vedrà!
SAVERIO E’ logico che “la paghetta” piuttosto generosa, continuerà ad esserti data.
MARIA (veramente scocciata) Così proverò ad essere povera.
SAVERIO Non dire sciocchezze!
GIANNI (con un’ombra di amarezza) Non ti preoccupare, amore, che non lo proverai mai. Ci sarò sempre io a mantenerti in agiatezze. .
FAUSTO (intervenendo) Solo il proletariato è sicuro di provarlo sempre.
MARIA Oh, non cominciamo con le barbe politiche! (cambiando tono) E per questa sera ne ho abbastanza! (sbadiglia)
SAVERIO (riferendosi ai documenti da firmare) Sì, cara, forse è meglio rimandare questa roba a domani. (Ripone i documenti nella cartelletta)
MARIA (con disprezzo) Ma che giornata meravigliosa oggi! Che belle vacanze! ( sta per andarsene. Si rivolge a Clara, fa una pausa poi con tono affettato) Buona notte Clara (un’altra pausa) La vita è un paradiso in questa città, vero?
(Clara non risponde. Gianni va alla porta di destra e la tiene aperta. Maria ha un attimo di esitazione, poi esce.)
SAVERIO (avvicinandosi a Clara) Buonanotte,Chiara.
(La ragazza tiene gli occhi fissi sulla porta da cui è uscita Maria. Saverio rimane in attesa. D'un tratto Clara, si rende conto che aspetta una risposta, alza gli occhi su di lui quasi con ferocia e gli mormora con voce carica di tensione.)
CLARA Non gliene importa più niente. Né a lui né a lei. Mi sono sfuggiti di mano. Se ne infischiano, se ci sono o non ci sono. Non riesco più a ferirli.
SAVERIO Desidera ancora farli soffrire?
CLARA Non devono essere felici insieme! No! Troverò il modo d'impedirlo!
SAVERIO Non avrebbe dovuto venire a Venezia.
CLARA (con voce improvvisamente stanca) Ha ragione... Sì, credo che abbia ragione. Ma è troppo tardi, ormai. Non posso tornare indietro. Devo continuare... continuare... (Stringe i pugni.)
SAVERIO (con gentilezza) Lei è molto stanca. E’ stata una giornata lunga e soffocante. Vada a letto e si riposi.
CLARA Non potrei dormire. (Si dirige impulsivamente verso la porta.)
SAVERIO (seguendola) Sì, vedrà che può.
CLARA No, l'aria è troppo calda, troppo immobile. È la tipica notte in cui succede qualcosa.
( SAVERIO scuote blandamente il capo ed esce.)
CLARA (chiamando) Boy! (Entra il cameriere) Un doppio brandy.
(Clara si avvicina alla finestra centrale e guarda fuori. Gianni le lancia una rapida occhiata. Boy esce)
SCENA TERZA: Gianni, Fausto, Magni.
MAGNI (avvicinandosi a Gianni) Domando scusa, ma la signora Negri è la figlia del famoso industriale, fra le altre atttività, delle acciaierie ?
GIANNI Sì.
MAGNI Non lo sapevo…
GIANNI Perché avrebbe dovuto saperlo?
MAGNI La prego di scusarmi, ma vede, quell’uomo… quell’uomo…
FAUSTO (a Magni) Mi sbaglio, o lei è stato danneggiato da quel signore?
(entra Boy col brandy. Clara prende il bicchiere e va a sedersi ad un tavolino senza curarsi degli altri. Guarda fisso dinnanzi a sé e canticchia sempre più forte una canzone.)
MAGNI Scusatemi, signori… Ma su quel signore ne ho sentite di tutti i colori. Ha corrotto i politici, Per comprare una fabbrica a minor prezzo, ha fatto in modo che la sua produzione calasse enormemente, con l’aiuto degli impicci procurati dai politici. Così gli operai sono stati licenziati. Figuratevi in che stato sono. Gente, con famiglia, disoccupata con la prospettiva di non più trovare lavoro. Voi mi capite, vero?
FAUSTO Francamente: no. Però ho afferrato il concetto. Me lo immagino “nababbo” spaparanzato nella sua poltrona con un sigaro alla Churchill in attesa che le cose della fabbrica vadano peggio, intanto che i suoi intendimenti salgano verso il meglio…Caro dottor Magni lei ha tolto il coperchio ad una pentola scoperta.
GIANNI Oh, per me…Quel signore non ho avuto il tempo di conoscerlo. D’altra parte non dobbiamo meravigliarci. Con l’andazzo moderno è impensabile che una persona si faccia ricco senza l’aiuto dalla politica. (spiritoso) D’altra parte i politici debbono pur fare i propri interessi.
FAUSTO Che facciano pure i propri interessi, hanno rincorso la poltrona per quel motivo… Quello che mi disturba è che ci sono persone che danno loro ragione, e magari sono morti di fame. C’è anche da dire che gli amanti di politica traggono da essa l’ alimento per il proprio cervello malsano. Vorrei dire che non sarà sempre così… ma non vorrei dire una bestialità.
SCENA QUARTA:detti, Luisa.
(entra Luisa)
MAGNI Ma anche la gente come loro dovrà soffrire. Domando scusa, ma certe cose mi disturbano assi.
LUISA (guardando Fausto con aria di accusa) Che cosa ha detto al povero dottor Magni per farlo inquietare tanto?
FAUSTO Io!? Non ho detto un bel niente di irriverente nei suoi confronti. Però dico: perché lei lo difende?
LUISA Perché, semplicemente, lo ritengo una brava ed assennata persona.
FAUSTO E i miei sentimenti, allora? Stasera sua zia mi ha rinfacciato molto duramente la mia inferiorità sociale.
LUISA Deve perdonare zia Giusi. Ha avuto una giornata faticosa.
CLARA ( chiama) Boy!
(Entra lo Boy)
CLARA Un altro brandy.
FAUSTO A me un gin rosa. E a lei, Luisa?
LUISA Gradirei una limonata.
FAUSTO Troppo insulsa... Prenda un gin fizz. ( rivolto a Gianni) Anche lei, Bianchi?
GIANNI No, grazie.
( Boy esce)
(Clara canticchia una canzone)
LUISA (a Clara) È una notte incantevole. C'è un meraviglioso chiaro di luna.
CLARA Già. Proprio una notte da luna di miele.
(Gianni si dimena a disagio sulla poltroncina, poi si alza e si allontana con la sua rivista.
Una pausa. Entra Boy e serve le bibite.)
CLARA Venga a sedersi con me, Luisa. Berremo insieme. Voglio che mi racconti tutto di sé.
LUISA (sedendosi accanto a lei) Non c'è molto da raccontare.
CLARA (alzando il bicchiere) Beh su, un brindisi al delitto. (a Boy) Un altro brandy.
(Gianni fa un vago gesto di protesta, Clara lo guarda e ride. L'inserviente esce)
FAUSTO (a Luisa) A proposito di delitti, credo che bisognerebbe provvedere a sua zia. Non so,.. una piccola dose d'arsenico...
LUISA Lei è molto sgarbato, povera zia!
FAUSTO Non mi dica che quella... creatura le piace!
LUISA E’ molto buona con me, fa tante cose per me...
FAUSTO Ad esempio la tratta come una schiava. Ma non ha un po' di spina dorsale?
(Clara riattacca a cantare")
… Non si rende conto che lei vale quanto la sua signora zia?
LUISA Oh no! Non è vero!
FAUSTO La sola differenza, fra voi, è che lei è povera e sua zia è ricca.
LUISA Nemmeno per idea. Zia Giusi ha avuto un'educazione raffinata, una profonda cultura...
FAUSTO Bah! Educazione! Cultura! Contano dallo zero in giù!
LUISA Sa una cosa? Credo che sia un problema di digestione. Tempo fa alla zia hanno ordinato una medicina straordinaria. Vuole che vada a prendergliene un po'? Forse gioverebbe al suo umore. E anche ai suoi modi.
FAUSTO Cosa c'è che non va nei miei modi?
LUISA (serafici) Sono semplicemente abominevoli.
FAUSTO In tal caso, le auguro la buonanotte.
LUISA Buonanotte. Vado a letto anch'io. (Si alza e si avvia alla porta.)
CLARA (un po’ brilla) Non può andare a letto. Glielo proibisco. Venga qui e mi racconti
la sua storia.
(entra Boy col brandy. Clara gli va incontro e mentre passa accanto a Luisa le domanda.)
FAUSTO Vuole un altro beveraggio?
LUISA (a disagio) No, grazie, devo andare a letto. Sono molto stanca.
( Boy esce. Clara canticchia un paio di versi della solita canzone". Fausto prende una rivista, le dà un'occhiata poi se ne va a passo strascicato.)
CLARA Le proibisco di andare a letto. Mi racconti la sua vita. Mi racconti tutta la sua vita.
LUISA Non c'è molto da dire. Sono nata e vissuta a Cremona. Ho una sorella e due fratelli. Lavoro in un'agenzia d'assicurazioni. Ho sempre desiderato vedere il mondo. Quando zia Giusi mi ha portata con sé, in questo viaggio, sulle prime quasi non ci credevo... Era come un sogno che s'avverava... E anche adesso, ogni minuto è una gioia.
CLARA Lei è un tipo solare, eh? Dio, come vorrei essere in lei!
LUISA Ma sono certa che... Volevo dire...
CLARA Che cosa voleva dire?... Devo raccontarle la storia della mia vita?
(Gianni sfoglia rumorosamente la sua rivista. Clara si volta, gli dà un'occhiata e ride)
…Gianni preferirebbe di no.
(Gianni si alza e si avvia alla porta)
CLARA ( a Gianni) Hai intenzione di scappare, Gianni?
GIANNI (imbarazzato, sedendosi a un tavolino) Si sta facendo tardi.
CLARA E’ l'ora giusta per raccontare le storie malinconiche. O magari quelle a lieto fine, come la storia di Luisa... Mi piaci, Luisa. Mi piaci molto. Non andartene, ti prego, non lasciarmi. Sono molto giù, stasera. Ho bisogno di parlare con qualcuno. Non mi lasci, vero?
LUISA (sempre più imbarazzata) Credo che tutti abbiamo bisogno di un po' di riposo...
CLARA (canticchia un altro brano di una canzone Poi, aspramente) Boy! (a Gianni) Chiamami Boy per favore, Gianni. Voglio un altro brandy.
GIANNI Boy è andato a letto. E’ mezzanotte passata.
CLARA Voglio un altro brandy, ti dico!
GIANNI Hai bevuto abbastanza, Clara.
CLARA La cosa ti riguarda, per caso?
GIANNI No, no.
CLARA (osservandolo, con un risolino di scherno) Che succede, Gianni? Hai paura?
(Gianni si alza ostentatamente, va a scegliere un'altra rivista poi torna al suo posto e si mette a leggere.)
LUISA (facendo l'atto di alzarsi) Devo proprio...
CLARA (fermandola) No. Non devi. Sai di cos 'ha paura Gianni? Che ti racconti la storia della mia vita.
LUISA (imbarazzata) Davvero?
CLARA E’ una storia molto triste... Vedi, io e lui eravamo fidanzati... (Canticchiando un motivo) Eh sì, lui mi ha tradita piuttosto indegnamente... Non è vero, Gianni?
GIANNI (in collera) Vai a letto, Clara. Sei ubriaca.
CLARA Se sei imbarazzato ti conviene andartene. Io resto qui.
LUISA (alzandosi) Devo proprio... E così tardi...
CLARA (trattenendola per un braccio) Ti proibisco di andartene. Devi star qui e ascoltarmi.
GIANNI Clara, stai rendendoti ridicola. In nome del cielo vai a letto.
( dal Canal Grande .si sentono voci e canzoni di ubriachi)
CLARA (velenosa, parlando a mitraglia, raggiungendo l’esasperazione al momento dello sparo) Hai paura che faccia una scenata, eh? Già, sei così riservato, così pudico... Vuoi che mi comporti con decoro, eh? Con decoro... Bene, ti conviene filartela alla svelta, perché ho intenzione di parlare a fiume. Maledetto imbecille! Credevi di trattarmi come mi hai trattata e di farla franca? (Gianni si alza e si avvicina al tavolo centrale. Fa per parlare poi cambia idea e si siede in una poltroncina lì accanto e sfoglia la sua rivista. Clara gli si pianta davanti, urlando) Rispondimi! Sei muto? Rispondimi! T'avevo detto che t'avrei ucciso piuttosto di cederti a un'altra. Tu non m'hai presa sul serio, eh? Beh, ti sbagli. Sto solo aspettando. Tu sei il mio uomo, capito? Tu appartieni a me! (Prende la pistola dalla borsetta senza che Luisa se ne accorga) T'ho detto che ti avrei ucciso e non scherzavo! Rispondimi, che Dio ti maledica! Rispondimi!
GIANNI Smettila di fare pagliacciate e vai a letto. Sei ridicola.
CLARA Ah, sono ridicola? Sì.
GIANNI (irritato) Direi proprio!
CLARA Ti ammazzo! Ti ammazzo come un cane! Miserabile cane che sei! (Gli punta la pistola contro.)
(Gianni balza in piedi. Clara preme il grilletto. Luisa dà un grido soffocato. Gianni ricade a sedere sulla poltroncina, trae di tasca un fazzoletto e se lo preme su un ginocchio. Dal tessuto filtra una macchia di sangue. Clara rimane immobile, come paralizzata. Poi si avvia alla porta barcollando. La pistola le scivola dalle dita. La ragazza cammina lentamente, trascina i piedi. Luisa sta per correre fuori ma Clara la blocca e le rimane aggrappata dondolando avanti e indietro.
CLARA ( disperata) Gianni... Gianni... non volevo...
(Fausto entra di corsa e si avvicina al ferito.)
FAUSTO Ehi! Cosa combinate qui?
BOY (entrando) Cosa è successo?
GIANNI (a Boy, con una risatina forzata) Niente, niente... stiamo divertendoci... Uno scherzo... Molto buffo capisci?
(Ride. Boy sorride con aria dubbiosa)
… Vai via. E non tornare. Capito? Non tornare!
( Boy accenna di sì col capo ed esce.)
FAUSTO Allora? Cos'è successo, qui?
CLARA (lasciandosi cadere su una poltroncina, in tono isterico) Gli ho sparato. Oh Dio, gli ho sparato.
LUISA (avvicinandosi a lei) Zitta, cara, zitta.
GIANNI (a Fausto) Per l'amor di Dio, la porti via di qui. Dobbiamo mettere tutto a tacere, capisce? (Fausto fa segno di sì e si avvicina a Clara) La porti via. Poi vada a svegliare Magni. Gli dica di darle un sedativo e dopo me lo mandi qui.
FAUSTO D'accordo.
CLARA (singhiozzando) Oh Gianni... Gianni..: Mi uccido!
GIANNI (a Luisa) Non la lasci sola.
FAUSTO (a Gianni, mentre aiuta Luisa a tener buona Clara che si dibatte) Lei come sta, Bianchi?
GIANNI (con la faccia contratta dal dolore) Bene, bene... Solo, sanguino un po' e non riesco a muovere la gamba.
LUISA (a Clara) Venga, cara.
(Fausto e Luisa escono, reggendo Clara che continua a dibattersi e a piangere convulsamente. Avanzano adagio perché la ragazza oppone resistenza).
FAUSTO (da fuori) Buona, Clara, buona...
(Gianni si appoggia allo schienale della poltroncina, esausto. Il fazzoletto che si preme sul ginocchio è ormai tutto rosso. Da fuori i soliti rumori della sera )
CALA IL SIPARIO SUL SECONDO ATTO
.
TERZO ATTO
TERZO ATTO: Gianni è accasciato sulla poltroncina, esattamente come alla fine della prima scena. Tiene ancora il fazzoletto premuto sul ginocchio. Rosa, seminascosta, osserva Gianni dalla porta di destra. Ha un'aria vagamente furtiva. Da fuori si sentono le voci di Fausto e del dottor Magni che si avvicinano. Rosa sguscia via.
SCENA PRIMA: Rosa, Gianni, Fausto, Magni.
MAGNI (entrando con la sua valigetta) Dov'è? (Scorge Gianni e corre da lui)
ROSA (accorrendo) Signore, che c'è? Cos'è successo?
GIANNI Accidenti!
ROSA Ho sentito uno sparo e son corsa qui più in fretta che potevo.
(Il dottor Magni s'inginocchia accanto a Gianni, apre la valigetta e durante la scena che segue improvvisa una medicazione d'emergenza.)
FAUSTO (a Rosa) Su, su calmatevi. C'è stato un piccolo incidente.
ROSA Un incidente? Ah signore?
GIANNI (trasalendo lievemente dal dolore, mentre il dottore lo medica) Niente, scene, capito, Rosa?... Ahi !
ROSA E’ brutta... una ferita molto brutta... Devo chiamare la signora?
GIANNI (con forza) No!
FAUSTO (prendendo Rosa familiarmente per un braccio) Datemi retta, figliola, non è assolutamente il caso di agitarsi: chiaro? Dovete fare la brava. Sono sicuro che siete una ragazza di buon senso.
ROSA (sorridendogli con aria svenevole) Oh signore! Ho avuto una tale paura!! Avevo il cuore in gola!
FAUSTO (battendole una mano su una spalla) Su, su, è una cosa da niente. Stavamo... ehm... stavamo scherzando con la pistola, senza renderci conto che era carica. Siamo stati idioti, ma che volete farci?
ROSA Oh, sono così pericolose le pistole!
FAUSTO Altro che.
MAGNI E’ una brutta ferita. L'osso è scheggiato. Sarà meglio portare il signor Bianchi nella mia camera. Ci sono due letti singoli, almeno sarò più comodo per curarlo. (A Fausto) Bisognerà dire in cucina che facciano bollire dell'acqua, così potrò sterilizzare i ferri
GIANNI Ehi, è allarmante! Sembra che debba farmi una laparatomia!
MAGNI Non precisamente. (Rialzandosi) Però posso rattopparla alla meno peggio. Lei capisce, vero? Deve andare all'ospedale... Per due o tre settimane la terranno immobile, ma poi tornerà a camminare come prima (Dà una manata rassicurante sulla spalla a Gianni e va a deporre la sua valigetta sul tavolo centrale.)
GIANNI Bel modo di passare le vacanze! Meno male che Maria non si è svegliata. Inutile che lo sappia fino a domattina.
MAGNI Neanch'io ho sentito lo sparo... vengono tanti rumori da terra-…
ROSA Devo andare a prendere la roba, signore,nella sua stanza?
MAGNI Sì, grazie. Il pigiama e il necessaireda toilette. Attenta a non svegliare la signora..
ROSA Farò piano,. (Esce.)
GIANNI ( a Magni)Come sta Clara?
MAGNI Le ho fatto un'iniezione di sedativo molto forte. Si è già calmata. Tra mezz'ora dormirà.
GIANNI Meno male. Non sapeva quel che faceva. Era ubriaca fradicia.
FAUSTO Possiamo inventare qualche frottola.. Peccato che la cameriera si sia svegliata. Mi meraviglio che sia corsa qui quasi subito, evidentemente non stava dormendo.
GIANNI Prima di dimenticarcene, nasconda la pistola, Fausto, le dispiace? E’ da qualche parte,
FAUSTO (cercando in giro) Non la vedo.
GIANNI Dev'esserci. Forse è finita sotto un mobile.
FAUSTO (chinandosi a guardare) Niente pistola.
GIANNI Ma dev'esserci per forza. Mi è sembrato che Clara l’avesse lasciata cadere...
FAUSTO Beh, adesso qui non c’è. Forse l'avrà raccolta Luisa.
GIANNI Non credo. (Riflettendo) Sono quasi certo che non l'ha presa. Teneva ferma Clara.
FAUSTO Beh, qualcuno deve averla raccolta. Forse Clara stessa.
GIANNI No, lei no.
( dal Canal Grande si sentono i soliti rumori)
MAGNI (avvicinandosi a Gianni e prendendolo per un braccio) Adesso la portiamo nella mia stanza, signor Bianchi. Signor Fausto, lei si metta dall'altra parte e gli passi un braccio sotto l'ascella. Bene. Ora lo sollevi. Lei deve tenere le braccia sopra le nostre spalle, signor Bianchi.
(Fausto e il dottor Magni fanno alzare Gianni. In quella, dall'esterno, viene un grido di Rosa, poi la ragazza entra di corsa, stravolta, sempre urlando.)
ROSA Oh Dio... Dio! La signora...
FAUSTO Buona, buona. Non fate chiasso.
ROSA Ma la signora…la signoraè morta! E là… morta, sul suo letto.
GIANNI (con un urlo) Cosa?!
ROSA E’ in una pozza di sangue. Le esce il sangue dalla gola.
( Gianni scatta avanti, cercando di correre, e crolla a terra.)
MAGNI Ma è pazzo? Lei non può assolutamente camminare! Capito? (Fa sedere di nuovo Gianni sulla poltroncina e si pianta al suo fianco.)
FAUSTO (avvicinandosi a Rosa e scotendola per le spalle) Avanti, sentiamo.
ROSA Ero andata in camera del signorea prendere il pigiama. Ho cercato di far piano, per non svegliarla. La signora, a letto, aveva una posizione strana, che mi ha colpito e mi sono chiesta:” come fa a dormire in quella maniera.” Mi è scappato da ridere…
MAGNI E poi? E poi?
ROSA Mi sono avvicinata al letto e ho visto sulle lenzuola una macchia rossa.. Mi sono spaventata. Mi son fatto coraggio e osservando attentamente ho visto che la gola della signora era tagliata e dalla ferita usciva sangue. Gli occhi erano aperti, che dico: spalancati. Era morta!
SCENA SECONDA: detti, Saverio, Boy
( entra Saverio, completamente vestito) seguito da Boy)
SAVERIO Che c’è? Cos’è successo? Chi ha gridato?
FAUSTO Hanno ucciso la signora Negri.
SAVERIO ( eccessivamente sconcertato) Uccisa?
(Boy corre fuori)
GIANNI Maria è stata assassinata.
MAGNI Dobbiamo andare a vedere. (a Saverio) Viene con me?
SAVERIO Subito!
( Saverio e il dottore escono. Gianni affonda il viso tra le mani.
GIANNI Maria... Maria...
FAUSTO Credo che dovremo avvertire il direttore…
GIANNI E’ giusto. Chiami il cameriere.
FAUSTO (va alla porta e chiama il cameriere) Boy!
(entra il cameriere)
FAUSTO Boy, ci faccia il favore di andare ad avvertire il direttore.
BOY Vado. ( esce)
(entrano Saverio e Magni con aria grave)
FAUSTO (ai due) E allora?
( Saverio si avvicina a Gianni e gli posa una mano sulla spalla. Il dottore scuote lentamente il capo.)
SAVERIO (eccessivamente distrutto) Le hanno reciso il collo.
MAGNI E’ successo poco fa. Deve essere stato un taglio secco con un pugnale o un coltello, e forse un rasoio, anzi, la ferita è talmente fine che senz’altro l’arma è stata un rasoio.
GIANNI Maria voleva andarsene da Venezia. Se solo l’avessi ascoltata! Se avessi fatto come voleva lei! Invece che l’ho convinta ad affrontare la situazione.
SAVERIO Non tormentarti. Non potevi prevedere ciò che sarebbe successo.
GIANNI Ma conosco Clara.
SAVERIO Come puoi dire che è stata Clara?
GIANNI (sorpreso) E chi se no? Non vorrà dire che… Di sicuro non può essere stato un suicidio. Maria non si sarebbe mai suicidata… non ne aveva certo avuto il motivo.
SAVERIO Non è stato un suicidio. Maria è stata uccisa con un rasoio.
GIANNI (disperato) Oh… il mio amore… E poi anche: dove avrebbe trovato un rasoio? Io ce l’ho ma è elettrico. E vero che Maria si radeva i peli delle gambe, ma con un apparecchio elettrico… E poi cosa mi fa dire…
SAVERIO Clara dov'è ora? .
MAGNI In camera sua. Il signor Fausto è venuto a chiamarmi. Mi ha detto che la signorina aveva sparato al signor Bianchi e poi le era venuto un attacco di nervi. Siamo andati nella sua cabina e l'abbiamo trovata insieme alla signorina Mastri, che cercava di calmarla. Le ho fatto un'iniezione di sedativo molto forte e...
SAVERIO Abbastanza da farla dormire?
MAGNI Sì, ma non subito. Nel giro di mezz’ 'ora. Prima si sarebbe calmata, poi avrebbe cominciato ad appisolarsi...
SCENA TERZA: detti, Giusi. Boy.
BOY (entra) Ho avvertito il signor Direttore di ciò che è avvenuto. Il direttore si è molto turbato.
FAUSTO Lo credo bene…
BOY Dice che non è mai successo prima in questo albergo. E’ imbarazzato perché non sa come deve essere la procedura da seguire. Quando ha sentito che la vittima è la signora Negri si è inalberato perché la famiglia della signora è molto conosciuta. Si è chiesto chi poteva aver fatto un simile gesto.
FAUSTO (con un sorrisino di compatimento) Però…
BOY Il Direttore dice che non può essere stato un malvivente entrato di straforo. Un uomo di guardia è sempre sulla porta d’ingresso.
FAUSTO Perciò si aspetta che succeda qualche cosa?
BOY Magari qualche furtarello… Ma garantisce che nessuna persona equivoca è entrato.
FAUSTO ( c.s.) Dobbiamo pure ammettere che il Direttore è una persona un po’ strana…Poteva anche fare due passi e venire… magari dato il caso correre..
BOY (come scusa) Il Direttore era molto occupato a ricevere un onorevole di riguardo. Però assicura lor signori di aver già fatto avvertire dal segretario la polizia. Penso che starà anche giungendo. (cambiando tono) Se mi permettono mi ritiro. (esce)
FAUSTO (compiaciuto) E’ sveglio il ragazzo.
(Da destra, entra la signorina GIUSI. Indossa un negligé alquanto bizzarro e ha un'aria molto dignitosa.)
GIUSI (veleggiando verso il centro del salone) È successo qualcosa?
GIANNI (rifacendole il verso, istericamente) È successo qualcosa? E’ successo qual cosa? Ah, è comico! E proprio comico!
MAGNI (avvicinandosi al giovane) Calma signor Bianchi, calma. (Gli dà un'energica stretta a una spalla)
GIANNI Grazie, dottore. E mi scusi.
MAGNI Tutta questa agitazione le fa molto male. Adesso le faccio un'iniezione.
GIANNI Nemmeno per idea! Crede che voglia dormire?
GIUSI Insomma, Che cosa c'è?
SAVERIO (avvicinandosi a lei) Hanno ucciso la signora Negri L’hanno accoltellata..
GIUSI Noooo…? Nella sua stanza? Ma è vicino alla mia! Avrebbero potuto assassinare me!!
FAUSTO Purtroppo… Infatti. C'è stato un errore.
GIUSI ( dando un’occhiata feroce a Fausto) E’ scandaloso! Assolutamente scandaloso! Bisognava prendere le dovute precauzioni! Proibire agli intrusi d'intrufolarsi in hotel , la notte!
FAUSTO Nessuno è entrato, signorina Giusi.
GIUSI Nessuno?
FAUSTO Nessuno.
GIUSI Ma allora...?
SAVERIO (preoccupato) Se la sua camera è adiacente a quella della signora Negri lei avrà senz'altro sentito…
GIUSI Io non ho sentito un bel niente.
SAVERIO ( si tranquillizza) Vedo.
GIUSI Dov'è Luisa? (Va a sedersi al tavolo centrale) Il minimo che potesse fare, mi sembra, era correre a prendersi cura di sua zia. Avrei potuto avere una grave crisi di cuore per lo choc. Potevo venire assassinata... Insomma, dov'è Luisa? Dov'è quella sventata?
SAVERIO Non è nella sua stanza?
GIUSI No.
SAVERIO Dottor Magni, le dispiace andare dalla signorina Clara e pregarla di venir qui?
MAGNI Subito.( esce)
GIUSI (fremente) Suppongo che mia nipote sia stata assassinata e se ne siano sbarazzati.
SAVERIO Forse c'è una spiegazione meno melodrammatica della sua assenza.
GIUSI Allora doveva venire immediatamente ad accudirmi. Il suo egoismo è inescusabile.
GIUSI Probabilmente Luisa non sa ancora che c'è stato un delitto. (a Rosa) ) Voi dove dormite?
ROSA (trasalendo) Scusi ? ?
SAVERIO ( a Rosa) Le chiedo dove si trova la sua stanza.
ROSA La mia camera, signore è vicino a quella della signora Negri.
SAVERIO Porta a porta? E non avete sentito nulla?
ROSA Oh sì signore , l'ho sentito e mi sono svegliata. Ma non ho capito cos'era. Sono uscita sul corridoio a vedere, per dire la verità, non subito. Mi sono messa qualche cosa addosso, e qui ho trovato una persona che passava e che non saprei descrivere. E’ vero che ad una certa ora le luci dei corridoi si abbassano anche di molto a volte… e poi mi ero appena svegliata
SAVERIO E prima non avete sentito nessuno muoversi davanti alla vostra stanza?
ROSA No, non ho sentito niente.
SAVERIO E non avete visto niente?
ROSA (con un 'occhiata eloquente) Cosa avrei dovuto vedere, signore?
SAVERIO Lo domando a voi.
GIUSI Io ho sentito dei passi davanti alla mia cabina. Dei passi leggeri, veloci...
SAVERIO Ma se m'ha detto adesso di non aver sentito niente...
GIUSI Sì, lo so, ma...
SCENA QUARTA:detti, Magni, Clara, Luisa.
(Entra il dottor Magni con Clara e Luisa. Clara è pallidissima e sbadiglia continuamente. Sembra mezzo addormentata. Il dottore e Luisa la fanno sedere su una poltroncina e le rimangono accanto.
LUISA Zietta...
GIUSI Ragazzaccia disutile e senza cuore! Dove sei stata?
CLARA (con voce atona, sbadigliando cavernosamente) Cos'è successo? Che c'è, ancora?
LUISA Mi dispiace, zia Giusi, ho dovuto restare con la signorina Clara. Non stava bene e non me la son sentita di lasciarla sola.
FAUSTO Per quanto tempo è rimasta con lei?
LUISA (vagamente sorpresa) Non l'ho mai lasciata, da quando io e lei l'abbiamo portata nella sua stanza. Le ho fatto compagnia mentre lei andava a cercare il dottor Magni, poi, dopo l'iniezione, pareva che avesse paura a star sola e così sono rimasta.
SAVERIO (interessato, verso Fausto) Lei le ha lasciate sole. Si è assentato perciò.
FAUSTO (rispondendo ad una affermazione equivoca) Beh...?
GIANNI (trasformato) E’ vero? Oh Dio, è vero?
LUISA Io non ho l'abitudine di dir bugie, signor Bianchi.
GIANNI Non si offenda, Luisa. Lei non può capire, ma è d'importanza vitale. Quando Maria è andata a letto Clara era qui nel salone, vero?
LUISA Sì.
GIANNI E non si è mai mossa finché non è uscita con lei? (Luisa annuisce) E dopo lei non l'ha mai lasciata, nemmeno per un momento. E’ esatto?
LUISA Esatto.
GIANNI Sia ringraziato Iddio.
CLARA Ma che succede? Di che state parlando?
SAVERIO (avvicinandosi i a lei) Hanno ucciso Maria.
CLARA (facendogli eco, con voce atona) Hanno ucciso... Vuoi dire che è morta? (Assimilando la notizia lentamente) Capisco... Pensavate che l'avessi uccisa io. Ma io non... Io non...
SAVERIO Sappiamo che non è stata lei.
CLARA Non riesco a capacitarmi... la mia testa... Ho un sonno tremendo... Gianni! Gianni! Non ho ucciso Maria!
GIANNI Va tutto bene Clara cara. Va tutto bene...
(I due si guardano intensamente.)
CLARA E’ a te che ho sparato...
GIANNI Sì, ma non ha importanza. Senti, Clara, resta sveglia un minuto. Cerca di ricordare. Che ne hai fatto del revolver, dopo avermi sparato?
CLARA Ero così depressa, angosciata, che non ho la più pallida idea che fine ha fatto la rivoltella.
MAGNI (a Luisa) La riporti in cabina e la metta a letto. Non si regge più.
LUISA (facendo alzare Clara) Venga con me, cara.
SCENA QUINTA: Gianni, Giusi, Saverio, Magni.
(Le due ragazze escono. Il dottor Magni si avvicina a Gianni.)
MAGNI E adesso, signor Bianchi, insisto perché si lasci fare un'iniezione.
GIANNI No! Le dico di no! Ma non capisce? La mia donna è stata assassinata! Assassinata! Dobbiamo scoprire chi è stato. Qualcuno l'ha uccisa. E’ incredibile, è fantastico, ma è vero. Qualcuno ha sentito la scenata fra me e Clara e ha pensato di far ricadere su di lei la colpa della morte di Maria, povera piccola! (Appellandosi a Saverio) E’ così, vero, ? Ho indovinato?
SAVERIO Sì. E ci troviamo di fronte ad un nuovo problema, molto grave. Ma tu stai male, Gianni
GIUSI Tutto questo è veramente deplorevole, caro Bianchi.
SAVERIO (freddamente) Ben detto: deplorevole.
GIUSI E poiché ioqui non posso far nulla, penso che tornerò in camera a cercar di riguadagnare un po' del sonno perduto. (Alzandosi) E per favore, mandatemi Luisa. Mah... Non riesco a immaginare perché si senta in dovere, di prendersi cura di una conoscenza occasionale. (Si avvia alla porta.)
SAVERIO Un momento, signorina. Tutto quello che abbiamo visto e udito, stanotte, è della massima importanza. Lei diceva di aver sentito qualcuno correre sul ponte. Ha un'idea dell'ora?
GIUSI Non glielo saprei dire.
SAVERIO E in che direzione andava?
GIUSI Non glielo saprei dire. (Lo fissa completamente inespressiva.)
SAVERIO Mille grazie, buona notte.
(La signorina Giusi esce velocemente da destra)
SCENA SESTA:Gianni,Saverio, Magni.
MAGNI (accomodandosi al tavolino di sinistra) ,Si sente la corrente del mare, e se non fosse stata una giornata infame, questo venticello si potrebbe godere.
GIANNI E se fosse stata quella vecchia a uccidere Maria?... Ma no, impossibile. Per che motivo, poi?
SAVERIO (tentennando il capo) Secondo me, ciascuno di noi dovrebbe raccontare che cos'ha fatto esattamente stasera, dopo che mia nipote ci ha lasciati per andare a dormire.
GIANNI Io sono rimasto qui. Magni è andato a letto poco prima di lei, seguito quasi subito da Fausto.
SAVERIO ( chiedendo) Dottor Magni?
MAGNI Sono andato direttamente in camera, mi sono spogliato ed ero già a letto quando il signor Fausto è venuto a chiamarmi, dicendo che il signor Gianni era stato ferito e che la signorina Clara aveva un attacco di nervi.
SAVERIO E non ha mai lasciato la sua cabina?
MAGNI No.
SAVERIO Non è uscito per qualche motivo?
MAGNI Assolutamente no.
SAVERIO Bene! Non ho dubbi su di lei, ma è pur vero che non lo può dimostrare. Per così dire non ha un alibi.
SAVERIO (rivolto a Magni)La ringrazio. (rivolto a Fausto) Signor Fausto?
FAUSTO Un autentico giudice istruttore, eh?
SAVERIO Purtroppo, non ne ho i poteri. Sta il fatto comunque, che sto svolgendo un lavoro che ho fatto per tanti anni. Ora mi sto godendo una meritata pensione.
FAUSTO (piantando un piede su una poltroncina) Beh, concedendole, per il momento, il diritto professionale d'interrogare il prossimo, le dirò che ho lasciato il salone circa cinque minuti prima che Clara facesse il numero della pistolera. Si stava preparando accuratamente lo spirito, a suon di cicchetti e di ballate sentimentali... La faccenda era diventata imbarazzante, poiché si entrava nell’intimo dei due in causa cioè Bianchi e la signorina Bondi. E così ho preso il largo... Da quella porta (la indica). Ma non mi sono precipitato nella stanza a sparare a Maria Negri per la buona ragione che il revolver lo teneva ben stretto Clara. Stavo percorrendo il lungo corridoio con l’intenzione di raggiungere la hall quando ho sentito un gran trambusto qua dentro, e sono corso qui. Dopo di che ho un alibi, perché sono stato sempre con Luisa, Clara e il dottor Magni.
SAVERIO La ringrazio, signor Fausto.
FAUSTO Io non ho diritti tecnici, ma potrei rivolgerle la stessa domanda? Dov'è andato,signor Negri Saverio, quando ha lasciato il salone?
SAVERIO Nella mia camera.
FAUSTO Come il dottor Magni?
SAVERIO ( con una disinvoltura preoccupata) Precisamente.
FAUSTO ( puntualizzando con decisione ) Però non è andato a letto.
SAVERIO ( cercando di deviare il discorso, con molta decisione e finta disinvoltura) No, mi sono messo a leggere. (a Gianni) Dove ha lasciato cadere esattamente la pistola, Clara, dopo averti sparato?
GIANNI (imbarazzato) Ricevuto il colpo, che non mi aspettavo, un po’ per il dolore e la nausea ma soprattutto per la sorpresa,non saprei dove è andata a finire, sempre che non l’abbia tenuta Clara o che l’abbia gettata.. come ha affermato poco fa. E ‘stupido, ma la vista del sangue mi dà allo stomaco.
SAVERIO Capisco. Quindi, nei pochi minuti in cui sei rimasto solo, qualcuno può essersi avvicinato furtivamente alla porta e aver preso la pistola, sempre che l’abbia lasciata Clara senza che tu te ne accorgessi. Anche sa la pistola è fuori discussione.
GIANNI Potrebbe essere.
(Saverio posa lo sguardo di Rosa)
ROSA Signore?
SAVERIO Venite qui, Rosa.
(La ragazza si fa avanti senza fretta)
SAVERIO Ci avete detto la verità?
ROSA Perché ne dubitate?
SAVERIO Eh sì, che ne dubito! Che ne sapete voi di questo delitto?
ROSA Non ne so proprio nulla! Perché mi accusate? Io sono una brava ragazza. E le giuro che…
SAVERIO (deciso) Vediamo di non fare troppe storie! Deve dire la verità!
ROSA Perché il signore dubita di me? Io amavo la mia padrona. Lei era gentile con me.
SAVERIO (scattando in piedi) Allora poche storie!
(Rosa si zittisce)
… Cosa avete visto e sentito questa notte?
ROSA (con intenzione, sottolineando le parole) Cos'avrei dovuto vedere? Naturalmente, se avessi guardato fuori dalla porta al momento giusto, avrei visto l'assassino lasciare la stanza della signora Negri... e allora saprei chi è. Ma così che posso dire? Che posso fare?
SAVERIO Ragazza mia, non fate la sciocca. Nessuno pensa che voi abbiate visto o sentito qualcosa, se ci assicurate che non è vero. Nessuno vi accusa di niente. Siete in una botte di ferro. Penserò io a voi.
ROSA Il signore è troppo gentile!
GIANNI Diteci esattamente che cos'avete fatto stasera. È tutto quello che il signor Negri vuol sapere.
ROSA La signora mi aveva detto che potevo andare a dormire. Non aveva bisogno di me. Così, verso le dieci, sono andata nella mia stanza. Mi sono preparata una camomilla, come al solito. Ma aveva un sapore strano, amarognolo... sarà stato il caldo... e l'ho buttata via. (Una pausa) Dopo un po' sono andata a letto.
SAVERIO E dopo?
ROSA Dopo niente.
SAVERIO Voi odiavate la vostra padrona, Rosa?
ROSA Io, signore? Io ero devota alla signora! (avvicinandosi a Gianni) Mi protegga lei, signore! Lo zio della signorasta cercando d'insinuare che l'ho uccisa io!
SAVERIO Forse l'avete fatto.
ROSA (con voce stridula) E’ un insulto! E’una vergogna! E’ un’infamia!
GIANNI Ora calmatevi Rosa! Andate a dormire. Parleremo di nuovo domattina.
ROSA Come vuole il signore. Buonanotte signore. (Avvicinandosi a Saverio) Quello che mi ha detto... è stato uno scherzo, vero? Certi scherzi sono molto divertenti... ma quello non lo era.
SAVERIO Certi scherzi sono pericolosi.
ROSA Sì, molto pericolosi. (Se ne va.)
(Gianni dà un gemito e si affloscia svenuto sulla poltroncina.)
MAGNI (accorrendo) Che cosa vi avevo detto? E’ lo choc. (a Fausto) Mi aiuti. Dobbiamo portarlo nella mia stanza.
FAUSTO (chiamando dalla porta a sinistra) Ehi, boy! ( Boy entra di corsa)
L'aiuterà lui, dottore. Io vorrei fare due chiacchiere col signor Saverio Negri.
(Il dottore e Boy portano fuori Gianni di peso. Una pausa. Saverio e Fausto si studiano).
SCENA SESTA: Saverio, Fausto.
SAVERIO Ebbene, signor Fausto?
FAUSTO Speriamo che Gianni non abbia niente di grave. (Con intenzione) A lei non farebbe comodo che tirasse le cuoia, vero?
SAVERIO Che cosa intende, giovanotto?
FAUSTO Intendo che la signora Maria leggeva tutti i documenti da cima a fondo, prima di firmarli, mentre Gianni Bianchi è un tipo fiducioso, che si contenta di firmare sulla linea punteggiata.
SAVERIO Non la capisco, signor Fausto.
FAUSTO No? Non deve credere che io non sia serio, solo perché faccio il buffone. In questo momento sono serio. I delitti non mi divertono.
SAVERIO Ne sono lieto.
FAUSTO Mio malgrado ho assistito alla discussione che lei ha avuto con sua nipote ed il suo compagno. Mi sembra che se venisse a mancare il signor Bianchi i capitali della signora sarebbero gestiti solo da lei…
SAVERIO Non mi sembra che lei sia particolarmente forte nel Codice Civile.
FAUSTO Perché poi?
SAVERIO Il signor Bianchi non è sposato con mia nipote, per cui non può pretender nulla in forma legale dalla sua compagna. La morte del signor Bianchi non sposterebbe una pedina dalla scacchiera legale.
FAUSTO Non credo che lei sia capitato qui semplicemente per caso…
SAVERIO Lei è molto perspicace, signor Fausto. Ha perfettamente ragione.
FAUSTO (lievemente sconcertato) Oh! Dunque lo ammette?
SAVERIO Lo ammetto.
FAUSTO E allora?
SAVERIO E allora, signor Fausto?
BUIO
SCENA SETTIMA: Saverio, Magni, Luisa, Fausto. Giusi
(Sempre nel salone, la mattina seguente. Dalle finestre entrano i rumori caratteristici per la presenza dei turisti sul Canal Grande.. Saverio è seduto al tavolino di sinistra.. Entra il dottor Magni.)
SAVERIO Come va il suo paziente stamani, dottore?
MAGNI (avvicinandosi alla finestra centrale) Ho fatto tutto il possibile, ma bisognerebbe portarlo all'ospedale al più presto. La ferita è molto infiammata e gli è salita la febbre... Continua a far domande e rifiuta i sedativi.
SAVERIO Questo è naturale. Lo choc per la morte della sua fidanzata dev 'essere stato tremendo.
FAUSTO (entrando) Dottore, Gianni chiede di lei. È molto agitato. Vuole assolutamente che lo vestiamo e lo portiamo qui.
MAGNI Questo gliel'ho espressamente vietato! Ha la febbre, deve stare tranquillo. Dovrò essere severo, molto severo!
(Il dottore esce frettolosamente. Saverio si alza e si avvia verso le finestre pensieroso, senza badare a Fausto. Entra Luisa. Saverio si gira verso la ragazza e la saputa..
FAUSTO Pare che il nostro Esculapio si sia preso una cotta per lei, Luisa... Dia retta a me, lo lasci perdere.
LUISA Il dottor Magni è molto intelligente. Sa tante cose. E’ uno psicologo.
FAUSTO Ah, li chiamano così adesso?
LUISA Non capisco che cosa intenda. In ogni caso il dottore è molto istruito. Ed è gentile
FAUSTO Oh che ragazza! Le sono simpatici tutti! Luisa Mastri, lei è la sola donna a posto che abbia mai conosciuto. Vuole sposarmi?
LUISA (placida) Non faccia lo stupido.
FAUSTO Non è il modo di rispondere a un'onorevole proposta di matrimonio. Fatta davanti. a testimoni, per giunta. Le ho offerto deliberatamente il matrimonio, contro tutti i miei principi,perché so che non accetterebbe niente di diverso. Quindi, se nozze hanno da essere, nozze siano. Coraggio, Luisa, dica di sì. Dovrebbe vergognarsi della sua frivolezza.
LUISA Il guaio è che lei non è mai serio.
FAUSTO La mia offerta è serissima!
LUISA Alludevo al suo carattere. Lei ride di tutto. Dubito molto che darebbe affidamento, come marito.
FAUSTO E che importa? Lei, come moglie, darebbe affidamento per due.
LUISA Su, la smetta.
(Entra la signorina GIUSI. FAUSTO si scosta un po' dalla ragazza.)
GIUSI Ah, eccoti qui, Luisa... Come al solito, quando ho bisogno di te, sei da un'altra parte. (avvicinandosi)
SAVERIO Buon giorno, signorina Giusi. (poi si allontana)
FAUSTO (facendosi avanti) Speravo di trovarla sola, signorina Giusi.
GIUSI Davvero signor... ehm... Fausto? Non riesco a immaginare perché.
FAUSTO Niente di speciale. Voglio sposare sua nipote.
GIUSI Dev'esserle dato di volta il cervello, giovanotto.
FAUSTO Nemmeno per idea. Sono deciso a sposarla. Gliel'ho già chiesto.
GIUSI Ah sì? E Luisa l'ha mandata a spasso, immagino.
FAUSTO Effettivamente, mi ha rifiutato.
GIUSI (soddisfatta) Naturale.
FAUSTO Non è affatto naturale. E io ho intenzione di continuare a chiederglielo finché non mi dirà di sì.
GIUSI Posso assicurarle, signor Fausto, che prenderò provvedimenti perché mia nipote non abbia a subire indebite persecuzioni.
FAUSTO Su, andiamo, che cos'ha contro di me?
GIUSI Mi pare lapalissiano, signor... signor...
FAUSTO Il mio nome è Fausto, della famiglia Versace. .
GIUSI Signor Fausto. Un'idea simile è assolutamente fuori questione.
FAUSTO Vuol dire che non sono degno di Luisa? E in che senso, non ne sarei degno? (La signorina Giusi non gli risponde) Su, andiamo... Ho due gambe, due braccia, un discreto cervello e una salute di ferro. Cosa c'è che non va, in tutto questo?
GIUSI Esiste anche qualcosa che si chiama posizione sociale.
FAUSTO La posizione sociale è un'immonda baggianata. (rivolgendosi a Luisa) ) Luisa Sto chiedendo la sua mano secondo tutte le dovute forme.
GIUSI Luisa, tu hai incoraggiato questo giovane?
LUISA Io... no. Naturalmente no... O per lo meno, non esattamente...
GIUSI Che cosa intendi dire?
FAUSTO Non mi ha incoraggiato. Mi sono incoraggiato da me. Luisa, sua zia dice che non sono alla sua altezza. Il che naturalmente è vero, ma non nel senso che intende lei. Le mie doti morali, ovviamente, non uguaglieranno mai le sue... ma quel che sua zia mi rimprovera è la mia abissale inferiorità sociale.
GIUSI Di cui Luisa è perfettamente consapevole, oserei dire.
FAUSTO Davvero? (Scrutando intensamente la ragazza) È per questo che non mi vuole sposare?
LUISA No. Se… se lei mi piacesse, la sposerei, chiunque fosse.
FAUSTO Ma non le piaccio?
LUISA Io... io penso che lei è una creatura impossibile. Le cose che dice! E come le dice! Io... io non ho mai conosciuto nessuno che le somigliasse nemmeno lontanamente... Io... io... (Scappa fuori a precipizio.)
FAUSTO (sedendosi) Niente male, come inizio. (Si appoggia allo schienale della poltroncina, fischiettando) Credo che la chiamerò zia.
GIUSI (rivolgendosi a Saverio) Signor Negri, vuol ordinare a questo giovane di lasciare la stanza immediatamente? (a Fausto) Se non se ne va sui due piedi suono per il cameriere e la faccio buttar fuori.
FAUSTO Ho pagato la mia permanenza qui. Non può farmi estromettere dal un salone pubblico. (Alzandosi) Ma voglio accontentarla... zietta. (Se ne va.)
GIUSI Oh cielo! Sono tutta scombussolata. Quell'orribile giovanotto! Così insolente!
SAVERIO (avvicinandosi i a lei) Un po' eccentrico, forse. Quasi tutti nella sua famiglia lo sono. Sempre pronti a battersi contro i mulini a vento. Per questo lui non usa il titolo, naturalmente.
GIUSI Il titolo?
SAVERIO Oh sì, non l'ha riconosciuto? È il giovane Versace. Come dicevo, tutti i Versace sono eccentrici. Lui nasconde il titolo e si fa chiamare semplicemente Fausto. Credo che sia iscritto al partito comunista. Ma in realtà è ricco sfondato, naturalmente.
GIUSI Davvero... ehm... davvero? (Alzandosi) Le sono obbligatissima per quest'informazione, caro Signor Negri . Credo che dovrò dire due parole a Luisa... (Esce frettolosamente.)
SCENA OTTAVA: Saverio, Gianni, Magni. Fausto, Boy
(Entra Gianni, sostenuto da Boy e dal dottor Magni . Ha un'aria abbattuta e febbricitante. Fausto rientra con loro. Fanno sedere Gianni su una poltroncina e il dottore si piazza al suo fianco con la valigetta.)
SAVERIO Ah, Gianni. Va meglio stamattina?
GIANNI Oh, sto benissimo.
( Boy va alla porta e si sofferma sulla soglia aspettando ordini.)
MAGNI (in collera) È una pazzia, le dico, una pazzia! Vuole ammazzarsi, signor Bianchi? Tutta questa agitazione, questo movimento le fanno malissimo, creda! Mi permetta almeno di farle un'iniezione! (Apre la valigetta.)
GIANNI (accennando di scostarsi) Non capisce che non posso starmene placido in cabina a farmi trattare come un invalido? Hanno ammazzato la mia donna, ieri sera, se ne rende conto? Ma non mi succederà niente, stia tranquillo; sono forte come un toro. Devo stare al centro dell'azione, seguire gli avvenimenti... Devo scoprire... (E’ preso da un'improvvisa vertigine.)
MAGNI Ecco, vede? (Si avvicina a Gianni con una siringa.)
GIANNI Porti via quel sedativo. Quel che mi occorre e un goccio di brandy.
MAGNI Il brandy fa malissimo, per le ferite.
GIANNI Boy! Un doppio brandy!
( Boy esce.)
MAGNI Lei è intrattabile. Basta! Me ne lavo le mani! (Se ne va furioso.)
GIANNI Mi dispiace, ma non sopporto di essere trattato come un malatino che va curato, coccolato e isolato da tutto. Voglio sapere che cosa succede. Clara non ha ucciso Maria. E allora chi è stato? Ci stiamo avvicinando alla soluzione?
FAUSTO (lanciando un'occhiata al Saverio) Sì, credo di sì.
GIANNI Avete visto Clara, stamane?
FAUSTO No, è ancora nella sua cabina.
GIANNI Devo parlarle. Devo parlarle assolutamente. Fausto sia gentile, vada a dirle di venir qui.
(Fausto accenna di sì ed esce.)
SAVERIO (deciso) E’ vero o non è vero che la pistola non la si trova più. Visto che da sola non prende il volo. Visto che nessuno l’ha trovata…perché se qualcuno l’avesse trovata, magari un inserviente l’avrebbe comunicato per lo meno al Direttore… C’è da supporre che la pistola sia rimasta nelle mani di Clara.
GIANNI Ieri sera avvicinandosi alla porta dopo aver sentito lo sparo qualcuno ha raccolto la rivoltella con l’intento di servirsene facendo cadere, poi, la colpa a Clara. Vogliamo ricordare che Clara era fuori di sé ( si accorge di aver fatto una gaffe)
SAVERIO (cogliendo l’occasione) Appunto!
GIANNI Clara era semplicemente ubriaca e angosciata per ciò che aveva fatto. (altra gaffe)
SAVERIO Appunto!
GIANNI Qualcuno è deciso ad usare Clara come capro espiatorio. E’ questo che mi fa bollire il sangue: incastrare Clara... la povera Clara che non farebbe male a una mosca.
E’ pur vero che Maria le ha portato via il suo fidanzato… ma abbiate un po’… lasciate attribuire a Clara un po’ d’umanità!
SAVERIO (ironico) O un po’ di santità..
GIANNI Che bella battuta fuori luogo!
SAVERIO (guardandogli. la gamba ferita e cambiando tono) Mio caro Gianni…?
GIANNI Oh, questa! Ma è diverso... Praticamente me la son voluta io.
(Entra lo Boy col brandy, serve Gianni ed esce.)
SAVERIO Chi ha ucciso Maria secondo te? Rosa?
GIANNI (lentamente) Mah... non credo che sia stata lei. Il suo modo di fare, ieri sera, era strano, a dir poco… ma…
SAVERIO Sì, qualcosa sa. Questo te lo concedo. E penso che riuscirò a farglielo dire.
(Entra Clara, impetuosamente. E’pallida e sconvolta.)
GIANNI Clara cara!
CLARA (correndo a inginocchiarsi accanto a lui) Gianni, Gianni, potrai mai perdonarmi? Devo esser stata pazza! Pazza da legare! (Scoppia in singhiozzi.)
GIANNI (a disagio) No... non pazza, solo un po' brilla. Tutto qui.
CLARA (singhiozzando) Avrei potuto ucciderti!
GIANNI (allegramente) Non con quel giocattolino.
CLARA E la tua gamba? Forse non camminerai mai più!
GIANNI Dammi retta, Clara: non fare tragedie. Mi farò fare i raggi ics. Vedranno dov 'è il guasto e mi rimetteranno in piedi in un batter d'occhio. Perciò non disperarti. Pensavo che fossi un po' preoccupata, ma...
CLARA (tra il pianto e il riso) Un po' preoccupata... Oh, Gianni…
GIANNI Va tutto bene. Sei sempre stata un po' impulsiva.
CLARA Sono un demonio. Ecco che cosa sono, un demonio. Però non ho ucciso Maria. Tu lo sai, vero?
GIANNI Lo sanno tutti, grazie al cielo. Ascolta Clara. Credo che ci sia modo di arrivare alla verità per mezzo di Rosa.
CLARA (scossa) Rosa?
SAVERIO (deciso) L’abbiamo già interrogata, e aggiungerei con fermezza e non abbiamo ricavato un ragno dal buco.
GIANNI Sì. però, abbiamo notato che si comportava in modo strano, ieri sera. E pensiamo che sappia qualcosa.
CLARA Ma cosa può sapere?
GIANNI (lentamente) Secondo me, ieri sera deve aver capito, magari dal modo di camminare da una sensazione, o addirittura aver socchiusa la porta e aver visto qualcosa. (Una pausa) ..o qualcuno.
SAVERIO (a Clara) Certo che al suo ex non manca la fantasia.
CLARA (accigliandosi) Ma allora, perché non lo dice?
GIANNI Non potrebbe farlo per escogitare un ricatto?
CLARA ( a Saverio) E’ d'accordo, lei?
SAVERIO Sono d’accordo che Gianni stia dando i numeri.
GIANNI Secondo me, c'è un solo modo per farla parlare: comperarla. Comperarla a caro prezzo.
CLARA Non capisco.
GIANNI Se Rosa dice quello che sa,il problema sarebbe risolto.
CLIARA Sempre che di ciò che dichiara se ne abbia conferma.. (Una pausa) Di conseguenza, lei spera di estorcere un mare di soldi, a questo qualcuno. Ho capito, bene?
GIANNI Ho sempre pensato che fosse pericolosa. Ascolta, io avrei intenzione di pagarla più del colpevole. La farò venire qua e metterò le carte in tavola: le offrirò una cifra così sostanziosa che si metterà a cantare a squarciagola. (Con forza) E’ la nostra occasione. Non dobbiamo lasciarcerla sfuggire.
CLARA Bisogna proprio farlo?... Non mi piace.
GIANNI La situazione va risolta al più presto. Dobbiamo agire subito. (Fissa Clara intensamente. Poi, a Saverio) Lei è d'accordo?
SAVERIO (alzandosi risoluto) No. Non approvo l'idea di prezzolare i testimoni. Sono d'accordo
con Clara : non mi piace.
GIANNI Ma se otterremo dei risultati...
SAVERIO E’ il principio che è sbagliato. (dubbioso e serio) Mi sembri un po’ troppo sicuro nella tua risoluzione. Mi sembra che ci sia qualcosa che non va. Pensi che l’eventuale accusato non prenda “ seri provvedimenti”?
GIANNI Mi creda, soltanto il denaro può sciogliere la lingua a quella ragazza.
SAVERIO Come fai a sapere che ti dirà la verità? Non ti sembra che metta a repentaglio la sua vita? Non mi sembra che attualmente ci sia” la forza pubblica” che la possa proteggere.
GIANNI La dirà, se le rende bene. Dipende da noi.
SAVERIO Povero illuso!
GIANNI Mi dispiace, signor Negri , ma son deciso a tentare ugualmente.
SAVERIO Io non voglio averci niente a che fare. (Si avvia alla porta.)
GIANNI Non se ne vada. Rimanga almeno a sentire come va.
SAVERIO No. Non voglio collaborare in nessun modo.
GIANNI Beh, almeno mandi qui Magni. Un testimone ci vuole. Altrimenti, dopo, Rosa può rimangiarsi tutto. E l'avverta che desidero vederla.
( Saverio esce.)
SAVERIO ([uori scena, chiamando) Fausto!
FAUSTO (entrando) Beh, cosa bolle in pentola?
GIANNI (sorridendo) Insubordinazione e corruzione.
FAUSTO Bene, perbacco.
GIANNI Saverio è contrario per ragioni di principio. Spero che lei non lo sia.
FAUSTO Io non ho principi.
GIANNI Meno male. Allora si metta laggiù, in disparte. (Indica il tavolino di destra) e ascolti tutto quello che diremo senza farsi notare.
FAUSTO Diventerò parte dell'arredamento. (Va al tavolino indicato, si siede e prende una rivista.)
(Entra Rosa. Ha un'aria cauta e diffidente.)
ROSA Voleva vedermi, signore?
GIANNI Sì, accomodatevi. (La ragazza si dirige al tavolino di sinistra. Gianni le indica una poltroncina a destra del tavolo centrale) No, lì.
(Rosa si siede, sempre in guardia)
GIANNI Sigaretta? (Le porge l'astuccio.)
ROSA Oh, no signore.
GIANNI Su, coraggio.
ROSA Il signore è troppo gentile. (Prende una sigaretta)
GIANNI Voi siete una ragazza molto intelligente, Rosa. L'ho sempre pensato.
ROSA La ringrazio,signore.
GIANNI Per questo chiedo il vostro aiuto per risolvere questa triste faccenda.
ROSA (sospirando) Eh sì, molto triste. Madame era così giovane, così bella, così ricca...
GIANNI Dobbiamo scoprire chi l'ha uccisa, Rosa. E’ molto importante.
ROSA Ma certo, signore ( dubbiosa, fra sé) Non so come?
GIANNI Voi mi darete una mano, vero?
ROSA (con una lieve nota di scherno nella voce) Signore desidera il mio aiuto per scoprire chi ha ucciso la signora? Volentieri. Ma non so proprio come.
GIANNI Mi ascolti attentamente!
ROSA Va bene.
GIANNI . Voi non siete ricca, vero, Rosa? Vi piacerebbe esser ricca?
ROSA (sorridendo) Se il signore me lo permette direi che è una domanda sciocca. E’ come chiedere ad un vecchio se è disposto a ringiovanire.
, Comunque, la risposta è sì, naturalmente. Ma non è probabile che lo diventi... (Sospira)
GIANNI Io invece credo che sia molto probabile. Vi sto offrendo del denaro... in cambio della verità.
ROSA (in tono ambiguo) Della verità?
GIANNI Credo che c'intendiamo.
ROSA (sorridendo, compunta) Non la capisco proprio.
GIANNI Cosa..avreste visto... Sentiamo, che cos'avreste visto? Se ieri notte aveste guardato fuori dalla vostra stanza… avreste visto cosa?
ROSA Me lo dica lei!
GIANNI Io propongo che lo diciate voi
ROSA (scocciata) Signore, la prego! E’ Inutile che insista. Non ho visto un bel niente. Se crede che io voglia accusare qualcuno per un suo benefico, si sbaglia di grosso. E scusi la mia impertinenza che non è usuale nel mio carattere. E ora se permette me ne vado (esce)
SAVERIO (entrando) Ho incrociato Rosa ritornando qui, e mi è sembrata un po’ “indisposta”.
GIANNI Le mie fantasticherie non hanno sortito a nulla. L’ho solo “ indisposta” come dice lei.
SAVERIO (ironico) Mi sa che tutta quella messa in scena che hai predisposto sia servita a propinare questa commedia.
(entra Giusi con Luisa. )
GIUSI (entrando e guardandosi intorno punta su Fausto. Lo dardeggia con uno sguardo di puro livore che, repentinamente, si trasforma in un sorriso soavissimo.) Mi son presa qualche cosa; che noto un certo trambusto?
FAUSTO (indifferente) Cose normali…
GIUSI Bah… ( va a sedersi ad un tavolino. A Luisa) Luisa, il mio lavoro a maglia.
(Luisa le porta lana e ferri)
CLARA (fra sé. Riferendosi a Giusi) La presunzione di quella donna lì mi dà sui nervi!
GIANNI Buona Clara. Controlla i nervi!
CLARA (voltandosi a guardarlo) Gianni, tu stai male! Hai una faccia spaventosa. (Gli si avvicina egli prende le mani.)
GIANNI Tutta questa situazione non è che mi faccia bene. Ma stai quieta, Clara. Ho solo un po' di febbre.
CLARA Le mani ti scottano. Hai dei dolori?
GIANNI Mi gira la testa... Ho le idee confuse. E non devo avere le idee confuse finché tutto non è finito.
(Clara distoglie il viso, con un singhiozzo.)
GIUSI Che truffa, questa vacanza! Ed io che c’ero venuta cercando un po' di distensione! (Alzandosi e piantando il lavoro a maglia in mano alla nipote) Andiamo, Luisa.
(Le due signore escono, incrociando il dottor Magni che entra.)
CLARA (andando gli incontro) Dottore, Gianni sta male. Ha la febbre alta.
MAGNI (avvicinandosi a Gianni) Certo che ha la febbre! Avrebbe dovuto starsene tranquillo nella mia camera, e invece... (Gli tasta il polso) adesso ha un febbrone. Questa è mania suicida...
CLARA Suicida?... Non morrà, vero?
MAGNI (stizzito) Certo che no, signorina! (Chiamando) Boy! (a Gianni ) Adesso m'incarico io di lei, giovanotto.. E non le permetterò di fare altre pazzie.
CLARA Posso venire con voi?
(Entra BOY.)
MAGNI No.
CLARA La prego...
MAGNI No. E’ il mio paziente e non voglio che sia disturbato.
(Clara fa un gesto di sconforto. Il dottore e Boy portano fuori Gianni. Clara li segue. Entra Fausto).
MAGNI (da fuori) Gli farò un'iniezione.
FAUSTO Vuol sempre fare iniezioni a tutti. Gli proporrò di farne una letale alla mia futura zia.
SAVERIO Probabilmente, signor Fausto, scoprirà che la signorina Giusi ha cambiato opinione sul suo conto.
FAUSTO Sarebbe a dire?
SAVERIO E’ venuta a sapere che Fausto non è il suo solo cognome.
FAUSTO E chi gliel'ha detto?
SAVERIO Io.
FAUSTO Ne ho visti, di ficcanaso ma... (Luisa mette dentro la testa, vede Fausto e si ritira) Ehi, Luisa! (Corre fuori, inseguendo la ragazza.)
BUIO
SCENA FINALE: tutti presenti.
(tutti, escluso Fausto, sono seduti ai vari tavolini. Fausto in piedi trae la conclusione dello svolgersi degli avvenimenti accaduti )
FAUSTO ( a tutti) Lor signori mi scuseranno. Non dico che mi vien da ridere, ma almeno da sorridere al pensiero che io, semplice intruso, mi sia preso l’incarico di risolvere il problema, piuttosto astruso, sull’avvenimento principe che è accaduto in questo famoso hotel in una città che direi è la più bella del mondo, almeno per le sue caratteristiche storiche e architettoniche.
GIUSI ( impaziente) Che questa città lagunare sia un’attrattiva per qualunque amante del bello, è assodato. ( risolutrice )Come vorremmo che “assodasse” il motivo per cui ci ha raccolti in questo salotto.
FAUSTO Il Direttore di questo albergo, evidentemente per impegni, ma credo, soprattutto, per non impelagarsi in un affare del quale la risoluzione non sta a lui risolvere: anche per mancanza di esperienza al riguardo…
LUISA (Intervenendo, con ironia) E anche qui ci siamo arrivati.
FAUSTO Quando accade, nostro malgrado, un omicidio, tutti i presenti sulla scena possono,, teoricamente, essere indiziati. Io stesso potrei esserlo, ma mi chiedo come potrebbe essere. Ciò che spinge all’omicidio è il movente. (rivolto a Saverio) capisco che al mio posto dovrebbe esserci una persona qualificata con esperienza al riguardo. Ma forse è bene che se ne stia lì comodo ad ascoltare le mie deduzioni. Capisco che la mia esposizione non è molto tecnica: ma mi scuserete, Ritorno a dire che non è questa la mia professione.
SAVERIO ( ironico, seppur preoccupato) Le posso assicurare che come professionista al riguardo, è veramente una frana.
FAUSTO …Pur tuttavia, credo di avere, al riguardo, le idee chiare.
GIANNI Non so se mi indispone di più stare qui ad ascoltarla o “gustarmi” il mio dolore alla gamba.
CLARA (a Gianni) Lascia che parli…
GIUSI ( ironica) Così non facciamo notte.
FAUSTO In queste ore ho pensato molto. Mi sono chiesto quale o quali, fra tutti voi aveva il movente.
In un primo momento ho pensato al signor Gianni Bianchi. Egli ha lasciato la sua ex fidanzata, che amava, per unirsi alla signorina Maria Negri, nota miliardaria, per sistemarsi. Che la signorina Maria sia stata bella ed affascinate non ci piove. Ma normalmente in un cuore non albergano due amori. Una scelta la si deve pur fare. (guarda Luisa per avere conferma alla sua richiesta di matrimonio)
Mi sono chiesto come può il signor Gianni Bianchi raggiungere il suo scopo fino a che non sia sposato. Il matrimonio con la signorina Negri sarebbe stato determinante per applicare la trama con la sua, da sempre, amata Clara. Vorrei passare la parola alla signorina Clara, che mi sa’; stia fremendo per intervenire. A lei la parola signorina Clara.
CLARA Quel che ho raccontato l'altro giorno, al signor Saverio era vero. Gianni cercava lavoro. E io ho convinto Maria ad assumerlo. Povero Gianni... Ha sempre desiderato tanto aver denaro ed è sempre stato così disperatamente povero...(guardando Gianni) …e poco risolutivo dei suoi problermi. Ed ecco Maria; che gli offre tutto quel che vuole, solo a chiederlo. Io ho capito che cosa provava... Così, gli ho consigliato di rinunciare a me e di sposare lei. Ma lui mi ha risposto che fare il principe consorte di una milionaria non gli piaceva. E poi, amava ancora me. E ha aggiunto: “Se questo fosse un romanzo, io sposerei la ragazza ricca e lei morrebbe entro l'anno". A questo punto ho visto... ho letteralmente visto l'idea nascergli nella mente. Gliel'ho detto, lui ha riso e ha ribattuto: "Lascia fare a me". Ma io ero terrorizzata. Gianni è così ingenuo, così ottimista. Sapevo che avrebbe combinato un pasticcio tremendo, così ho dovuto aiutarlo. Non capisce? Sono stata costretta ad aiutarlo!
GIANNI (rivolto a tutti) Ora se lor signori permettono li porto a teatro. Quando ero ancora fidanzato con Clara, poiché siamo entrambi amanti del teatro, ci è capitato di andare a teatro ad assistere un giallo di Agatha Christie. Precisamente “Delitto sul Nilo” L’intreccio era piuttosto ingarbugliato, ma raccontato così bene da suscitare un certo pensiero, che naturalmente si è perso nei meandri delle supposizioni. Riallacciandomi a ciò che ha raccontato Clara; la trama di quel giallo poteva essere messa in opera solo nel caso dell’avvenuto matrimonio con Maria.
Mi sono posto la domanda:” , Uccidendo Maria, naturalmente in modo da non essere accusato, erediti il suo notevole patrimonio e fai una vita da nababbo, magari con Clara.” Il fascino di Maria, lo confesso mi ha “affascinato” Per cui tutto ciò che avremmo potuto realizzare si è smorzato,…Senza matrimonio tutto cade!
FAUSTO (interponendosi)… Perché ubriaca ed anche un po’, molto gelosa, Clara quella sera un po’ per gioco un po’ per intenzione ha sparato veramente al suo amato.
GIANNI Per cui, anche se… Per la ferita riportata non potevo muovermi, da qui il mio alibi.
FAUSTO (intervenendo) Per cui lei è scagionato!
GIANNI Amen!
FAUSTO Veniamo a Rosa.
ROSA (preoccupata) Signor Fausto… io sono innocente.
FAUSTO E’ indubbio che la signora Negri Maria non si può dire che nei confronti dalla sua “inserviente” scusatemi il termine, ma è quello esatto da applicarsi alla realtà, fosse proprio così gentile. Usare una presuntuosa e incivile autorità su una dipendente suscita in quella una certa volontà di vendetta. (sorridendo) Che magari a lungo andare avrebbe potuto realizzarsi, se non fosse intervenuta la persona giusta a compiere la dovuta punizione. Se me lo permette la signorina Rosa non ha le necessarie capacità intellettive da compiere estremi gesti.
ROSA ( intervenendo a Fausto) Mi sta offendendo, ma in un certo modo mi torna comodo.
FAUSTO (continuando)
E’ pur vero che l’animo umano è imperscrutabile e l’intelligenza non sempre quantificabile, per cui il gesto della signorina Rosa potrebbe dare adito a dubbi cioè: se è stato una piccola vendetta o una notevole preparazione al delitto. Non c’è che dire; il dubbio rimane.
ROSA (decisa) Io sono innocente. Io amavo la mia padrona!
FAUSTO (riferendosi alla battuta di Rosa)….Seppur non ricambiata…Quando nelle scorse ore la Signorina Rosa ci ha raccontato di essersi preparata un te, non ci ha detto il vero. E’ vero che ha preparato il te, ma per la signora, con una ricca abbondanza di sonnifero, giusto per prendersi una rivincita. Rivincita comoda per la messa in scena o meglio la preparazione del delitto. Infatti, non è comodo dare una coltellata ad una persona se è in grado di difendesi. Se è assonnata è molto più facile.
ROSA Signor Fausto la prego…
FAUSTO (rivolgendosi a Saverio) In queste ore mi sono posto un sacco di domande alle quali non sempre sono riuscito a dare una risposta convincente. Per esempio: le dissi che la morte di Gianni poteva essere una buona risoluzione ai suoi problemi, ma poi “cogitando a lungo” mi risposi, e mi sembra anche di averglielo anche già accennato, non essendo Il signor Gianni legato dal sacro vincolo con la signorina Maria, era escluso da ogni eredità, per cui da nessun interesse.
SAVERIO “reperita iuvant”
FAUSTO (continuando) Mi sembra di ave sentito che Rosa l’avesse avvertita della eventualità che la sua padrona si stava sposando con il signor Gianni. Per il suo progetto ciò era grave, ecco perché si è precipitato qui. Assicurato che il matrimonio non c’è stato, lei signor Saverio, si è messo il cuore in pace, almeno per il momento.
FAUSTO (rivolto a tutti) Perciò una certa confidenza fra la signorina Rosa ed il signor Saverio è assodata.
SAVERIO (scocciato) … E anche questo problema è risolto.
FAUSTO Ora il patrimonio della famiglia Negri è interamente nella mani di Alberto, suo padre, nonno della signorina Maria, per inciso: figlia unica. La futura eredità, quindi è da “spalmarsi” come si usa dire ora, fra lo zio e la nipote. Venendo a mancare la signorina Maria, il patrimonio dell’illustre signor Alberto va, in via diretta senza sbalzi, all’unico Negri rimasto cioè a lei signor Negri.
SAVERIO (adirato) Io mi chiedo come posso stare qui ad ascoltare le elucubrazioni di un pazzo.
FAUSTO ( di rimando, spiritoso) .Magari pazzo anche, con, però, argomenti ragionevoli e ragionati.
SAVERIO E… dai…
FAUSTO Il signor Gianni, si è molto puntato, con la signorina Rosa, sul fatto che lei avrebbe potuto sentire e addirittura vedere la persona che è entrata nella stanza della sua padrona. Ha insistito molto, troppo, Il che mi ha fatto pensare un bel po’, dato la sua insistenza. Ma certo non si poteva dimostrare nulla. Il signor Saverio, di rimando,ha cercato in ogni modo di smontare quella congettura. Con forza, direi. Perché? Forse per non mettere a disagio Rosa, o forse, evitare che lei dicesse il “ nome” della persona incriminata? O peggio ancora…per un interesse reciproco?
(durante questa scena Luisa e Giusi seguono Fausto con molta simpatia ed attrazione evidente)
SAVERIO Io mi chiedo se in un uomo non deve albergare il minimo di attenzione all’ umanità. E’ pur vero che ora il sottoscritto è l’unico erede del patrimonio della famiglia Negri. Dovrebbe tener presente anche che io amavo la figlia di mio fratello. Ammetto pure che mia nipote ha preteso di tenere tutta la ricchezza che suo padre ha prodotto, da solo, mentre io ero occupato ad altra attività: ma il patrimonio iniziale per raggiungere quella ricchezza era di nostro padre, non solo di mio fratello. E questo lo ha fatto con una certa ostinazione e arroganza che mi ha dato un po’ fastidio. Era però nel suo carattere, vedi come trattava Rosa.
GIANNI (intervenendo) Se posso intromettermi, la mia fidanzata più di una volta mi ha raccontato del vizio al gioco dello zio, ormai radicato in lui, da spingere i suoi superiori a chiederne le dimissioni onde evitare il congedo prematuro.
SAVERIO (intervenendo bruscamente) Congedo che, data l’età, era ormai prossimo.
GIANNI (correggendo) …Mentre non erano “ ormai prossimi” i debiti di gioco accumulati.
FAUSTO …(seguendo) e sappiamo che il vizio del gioco porta a serie risoluzioni tipo suicidio e all’occorrenza anche all’omicidio…
SAVERIO (c.s.) …Che nel mio caso è tutto da dimostrare.
FAUSTO L’esosità non potrebbe accomunare Rosa a Saverio?
SAVERIO (spiritoso e pungente) Sciocco ragazzo: con la fantasia che ti ritrovi perché non hai fatto l’attore anziché vivere alle spalle dei tuoi genitori? C’è in una città in provincia di Cremona, Casalmaggiore, che ha una Filodrammatica che farebbe proprio al caso tuo. Addirittura potrebbe mettere l’opera che ne deriverebbe, in musica, visto che là vive un noto direttore d’orchestra ed anche un ottimo baritono di fama entrambi, internazionale. (breve pausa) … Fare, piuttosto, il “ bamboccio” magari, come si dice ora per i figli mantenuti a lungo dai genitori?
FAUSTO (convinto) Questo me lo merito. Non dovevo eleggermi a giudice quando mi mancano le prerogative.
SAVERIO ( a Fausto) Il valente investigatore che ci sa dire circa l’arma del delitto? Cosa avrebbe dovuto essere?
FAUSTO (ironico a Saverio) Noto con piacere che lei ha una barba perfettamente rasata… ciò che non avviene con un rasoio elettrico, ma che riesce molto meglio con un rasoio, o semplicemente una lametta.
SAVERIO E per il momento del delitto come puoi dimostrare che io ne avessi il tempo.
FAUSTO Non posso, forse, dimostrarlo, ma è assodato che tutti i presenti al momento del delitto erano in compagnia di altri per cui hanno un valido alibi. L’unico ad esserne privo è proprio lei.
(entra Boy)
BOY Nella hall è in attesa l’ufficiale di polizia.
(pausa)
FAUSTO (rivolto al pubblico con tono appropriato all’occorrenza ) Io vi ho detto di tutto ciò di cui sono informato. Sta a voi emettere il verdetto e mandare giù dall’ufficiale di polizia il responsabile dell’omicidio.
Cosi, mentre voi raggiungete le vostre case, avrete un dubbio da risolvere che è il vero scopo del TEATRO!
( Fausto volgendo lo sguardo a Luisa, la invita a raggiungerlo. Lei si alza e lo fa con grande gioia)
(pure Giusi si alza con l’intento di unirsi a loro, ma Fausto con un gesto deciso la invita a non raggiungerli.)
FAUSTO Stia buona cara zia che il suo compito è ormai finito. D’ora in poi. io avrò il piacere di essere servito di puro amore da Luisa, avvenente fanciulla!
(tutti gli attori si alzano e vanno verso la ribalta, mentre Saverio a malincuore va verso le quinte. Rosa non sa cosa fare, poi fa un gesto risoluto come dire: beh… io rimango)
CALA IL SIPARIO SULL’ULTIMO ATTO
Casalmaggiore, sabato 26/febbraio/2011. giornata stupenda seppur fredda.