ONDINA
Titolo originale: ONDINE
Commedia in tre atti
Di JEAN GIRAUDOUX
Versione italiana di SERGIO MORANDO
PERSONAGGI
AUGUSTO - EUGENIA - ONDINA
IL CAVALIERE - IL RE DELLE ONDINE
IL CIAMBELLANO - IL SOPRINTENDENTE
L'AMMAESTRATORE - IL PRESTIGIATORE
IL POETA - BERTA - BERTRAM
IL RE - LA REGINA ISOTTA -SALAMMBO
MATHO - IL PORCARO - 1 PESCATORE
II PESCATORE - 1 GIUDICE
II GIUDICE - ULRICO - GRETA
LA SGUATTERA - Ondine, dame cavalieri,
paggi, servi, il boia.
Commedia formattata da
ATTO PRIMO
Una capanna di pescatori. All'esterno un temporale.
SCENA I
Augusto - (alla finestra) Che diamine pu fare ancora fuori con questo buio!
Eugenia - Perch stai in pensiero? Lei ci vede anche di notte.
Augusto - Con questa tempesta!
Eugenia - Come se non sapessi che la pioggia non la bagna.
Augusto - Adesso canta. Credi che sia lei a cantare? Non riconosco la voce.
Eugenia - Chi vuoi che sia? Siamo a venti leghe dalla casa pi vicina.
Augusto - La voce viene a volte dal bel mezzo del lago, a volte dall'alto della cascata.
Eugenia - sempre lei, a volte in mezzo al lago, a volte in cima alla cascata.
Augusto - Hai voglia di scherzare!... Tu, alla sua et, ti divertivi a saltare ruscelli in piena?
Eugenia - Una volta ho tentato. Mi hanno ripescata per i piedi. Ho appunto tentato una volta tutto quello che lei fa mille volte in un giorno: saltare gli abissi, raccogliere le cascate in una ciotola... Ah! Mi ricordo la volta che provai a camminare sull'acqua.
Augusto - Siamo troppo buoni con lei, Eugenia. Una ragazza di quindici anni non dovrebbe andare in giro per le foreste a quest'ora. Le parler seriamente. Non vuole rammendare la biancheria altro che in cima alle rocce, vuole recitare le preghiere solo con la testa sott'acqua. Dove saremmo noi, oggi, se tu avessi avuto una simile educazione!
Eugenia - Non mi aiuta forse in casa?
Augusto - Ce ne sarebbe da dire...
Eugenia - Che pretendi? Non lava i piatti? Non lucida le scarpe?
Augusto - Per l'appunto. Non lo so.
Eugenia - Non pulito questo piatto?
Augusto - Non si tratta di questo. Ti dico che non l'ho mai vista n lavare n lucidare. E tu nemmeno.
Eugenia - Preferisce lavorare fuori.
Augusto - S, s! Ma i piatti siano tre o dodici, abbia una scarpa o tre paia, ci mette sempre lo stesso tempo: un minuto e ritorna. Lo strofinaccio non stato usato, il lucido intatto. Per tutto pulito, tutto brilla. La faccenda dei piatti d'oro, tu ne sei venuta in chiaro? E non ha mai le mani sporche. Sai che ha fatto oggi?
Eugenia - C' stato un giorno, in quindici anni, in cui abbia fatto la cosa che ci aspettavamo?
Augusto - Ha tolto la cateratta del vivaio. Le trote che mettevo insieme da questa primavera, se ne sono andate. Sono riuscito per miracolo a riacchiapparne una per cena, (la finestra si aperta bruscamente) Che c' ancora?
Eugenia - Lo vedi! il vento.
Augusto - Ti dico che lei. Purch non ricominci a far la commedia con quelle teste che compaiono alla finestra nelle notti di tempesta. Quella del vecchio tutto bianco mi mette i brividi nella schiena.
Eugenia - A me piace la donna con le perle. Per se hai paura, chiudi la finestra, (alla luce di un lampo apparsa nel vano della finestra una testa di vecchio incoronato con la barba grondante acqua).
La testa - Troppo tardi, Augusto.
Augusto - Vedrai, Ondina, se troppo tardi! (Augusto chiude la finestra che si riapre bruscamente: appare, illuminata, una deliziosa testa di najade).
La testa - Buonasera, cara Eugenia! (scompare).
Eugenia - Ondina, tuo padre si sta inquietando. Vieni dentro!
Augusto - Vieni in casa, Ondina! Conto fino a tre. Se al tre non avrai ubbidito, metter il catenaccio. Dormirai fuori, (un tuono).
Eugenia - Non scherzare!
Augusto - Vedrai se scherzo! Ondina, uno! (tuono).
Eugenia - Che fastidio questi tuoni in fin di frase!
Augusto - colpa mia?
Eugenia - Sbrigati prima che tuoni di nuovo. Lo sanno tutti che sai contare fino a tre!
Augusto - Ondina, due! (tuono).
Eugenia - Sei insopportabile!
Augusto - Ondina, tre! (nessun tuono).
Eugenia - (aspettando il tuono) Finisci in fretta, povero Augusto.
Augusto - Ho finito, io. (mette il catenaccio) Ecco! Ora possiamo cenare in pace, (la porta si spalanca. Augusto ed Eugenia si voltano al fracasso. Un cavaliere, rivestito dell'armatura, sulla soglia).
SCENA II
Cavaliere - (battendo i tacchi) Ritter Hans von Wittenstein zu Wittenstein.
Augusto - Io mi chiamo Augusto.
Cavaliere - Mi sono permesso di mettere il cavallo sotto il portico. Il cavallo, come ognun sa, la parte pi importante del cavaliere.
Augusto - Vado a strigliarlo, signore.
Cavaliere - Gi fatto, grazie. Lo striglio da me all'ardennese. Qui li strigliate alla sveva. Li spazzolate contropelo, il che li rende opachi. Soprattutto i roani. Posso sedere?
Augusto - Consideratevi a casa vostra.
Cavaliere - Che tempesta! Da mezzogiorno l'acqua mi entra nel collo. Scola via dalle gronde per il sangue. Ma il peggio fatto. la nostra maggior paura, di noi cavalieri, quando portiamo l'armatura... la pioggia... La pioggia e una pulce.
Augusto - Potreste forse toglierla, signore, se passate qui la notte.
Cavaliere - Hai mai visto i granchi cambiar guscio, mio caro Augusto? altrettanto complicato! Prima mi riposo. Hai detto che ti chiami Augusto, vero?
Augusto - E mia moglie Eugenia.
Eugenia - Scusateci, non sono nomi per cavalieri erranti.
Cavaliere - Buona donna, non puoi immaginare che gioia sia per un cavaliere errante, che per un mese intero ha cercato invano Faramondo e Osmunda nella foresta, imbattersi all'ora di cena in Augusto e Eugenia.
Eugenia - Difatti! Non sta bene far domande all'ospite, ma forse mi perdonerete questa: avete fame?
Cavaliere - Ho fame. Ho una gran fame. Divider volentieri la cena con voi.
Eugenia - Noi non ceneremo, signore. Ma ho una trota. Magari la mangereste...
Cavaliere - Naturalmente. Vado pazzo per le trote.
Eugenia - La volete fritta o in gratella?
Cavaliere - Io? La voglio al bleu. (spavento di Augusto e di Eugenia).
Eugenia - Al bleu? A me riescon bene specialmente alla mugnaia, con del burro bianco.
Cavaliere - Avete chiesto la mia opinione. A me la trota piace solo al bleu.
Augusto - Eugenia fa miracoli alla graticola.
Cavaliere - Vediamo! Non al bleu che si gettano vive nell'acqua bollente?
Augusto - Proprio, signore.
Cavaliere - E che la carne rimane soda e pi saporita perch l'acqua bollente le ha sorprese?
Augusto - Sorprese la parola giusta.
Cavaliere - Allora non c' dubbio: la voglio al bleu.
Augusto - Va, Eugenia. Falla al bleu.
Eugenia - (sulla porta) Sono molto buone anche farcite di magro.
Augusto - Va... (Eugenia va in cucina, il cavaliere si messo comodo).
Cavaliere - Vedo che i cavalieri erranti sono amati da queste parti.
Augusto - Li preferiamo a quelli armati. Un cavaliere errante segno che la guerra finita.
Cavaliere - A me piace molto la guerra. Non sono cattivo e non voglio male a nessuno, ma mi piace molto la guerra.
Augusto - Ognuno ha i suoi gusti, signore.
Cavaliere - A me piace chiacchierare. Sono ciarliero per natura. In guerra si trova sempre qualcuno con cui far conversazione. Se i compagni sono di cattivo umore, si prende un prigioniero, un cappellano: sono i pi discorsivi. Oppure si raccoglie un nemico ferito : raccontano sempre la loro storia. Mentre come cavaliere errante, eccettuata l'eco, non vedo con chi avrei potuto scambiar parola da un mese che mi accanisco a percorrere questa foresta... Nemmeno un'anima. E Dio sa quante cose ho da dire...
Augusto - Dicono che i cavalieri erranti riescano a intendere il linguaggio degli animali?
Cavaliere - (barbugliando un po') Non nel senso che credi... Senza dubbio, ci parlano. Per il cavaliere ogni animale selvaggio un simbolo, quindi il suo ruggito o il suo richiamo diventano una frase simbolica che si imprime a caratteri di fuoco nel nostro spirito. Pi che parlare, gli animali scrivono, per cos dire. Il tutto non molto vario. Ogni specie dice una sola frase e da lontano; a volte con un accento terribile... Il cervo sulla purezza, il cinghiale sul disprezzo dei beni terreni. poi sempre il vecchio maschio a parlare. Dietro a lui stanno delle incantevoli cerbiat-te, degli amori di cinghialette... Ma sono sempre o il vecchio cervo o il cinghiale solitario a fare la predica.
Augusto - E gli uccelli?
Cavaliere - Gli uccelli non rispondono. Sono stato molto deluso dagli uccelli. Recitano al cavaliere la stessa litania sui danni della menzogna. Io tento d interessarli domandando loro come stanno, se l'annata buona per mutar le penne o deporre le uova, se faticoso covare; niente affatto. Non si degnano.
Augusto - Mi fa specie l'allodola, signore. All'allodola dovrebbe piacere confidarsi.
Cavaliere - La gorgiera impedisce al cavaliere di parlare alle allodole.
Augusto - Ma allora chi ha potuto spingervi in una regione come questa di dove ben pochi sono tornati?...
Cavaliere - E chi pu essere: una donna!
Augusto - Non vi far domande!
Cavaliere - Anzi! Fammene e subito! Sono trenta giorni, Augusto, che non parlo di lei! Non penserai che incontrando due esseri umani, mi lasci sfuggire l'occasione di parlare finalmente di lei!... Interroga, domandami il suo nome e presto.
Augusto - Signore...
Cavaliere - Domandalo se desideri davvero conoscerlo!
Augusto - Qual il suo nome?
Cavaliere - Si chiama Berta, pescatore. Che bel nome!
Augusto - Magnifico, sinceramente.
Cavaliere - Le altre si chiamano Angelica, Diana, Violante! Tutti possono chiamarsi Angelica, Diana, Violante. Ma lei sola merita questo nome solenne, vibrante, tenero. E tu, Eugenia, vorrai certamente sapere se bella?
Augusto - Stiamo parlando di Berta, moglie mia, della contessa Berta.
Eugenia - Ah, s! bella?
Cavaliere - Eugenia, il nostro re mi incarica di acquistargli i cavalli. Questo per dirti che io conservo qualcosa del sensale di cavalli anche con le donne. Nessun difetto mi sfugge. L'Angelica di cui parlavo ha l'unghia del pollice destro scannellata. Violante ha una pagliuzza d'oro nell'occhio. Berta perfetta.
Eugenia - Ne siamo davvero felici.
Augusto - Dev'essere graziosa una pagliuzza d'oro in un occhio!
Eugenia - Di che t'immischi, Augusto!
Cavaliere - Una pagliuzza? Non pensarlo, caro ospite. Una pagliuzza ti potr divertire per un giorno, per due. Ti divertirai ad inclinare il volto della tua Violante sotto la luna, la abbraccerai alla luce delle torce. Il terzo giorno la odierai, preferirai un moscerino nell'occhio della tua dama.
Augusto - Com'? Come un granello di mica?
Eugenia - Ci secchi con codeste pagliuzze! Lascia parlare il cavaliere.
Cavaliere - vero, mio buon Augusto! Perch questa parzialit per Violante? Violante, se ci accompagna a caccia, spela le ginocchia della giumenta bianca. carina una giumenta bianca coi ginocchielli, specialmente quando la ferita impolverata di carbone! Violante, se porta un candelabro alla regina, trova modo di scivolare e cadere lunga distesa sul pavimento. Violante, quando il vecchio duca le prende la mano e le racconta una storia divertente, si mette a piangere...
Augusto - Violante? Piange?
Cavaliere - Se ti conosco bene, vecchio, tu stai per chiedermi che aspetto prendono le pagliuzze nell'occhio di Violante quando piange.
Eugenia - Ci pensava certamente, signore. cocciuto come un mulo.
Cavaliere - E ci penser fino al giorno in cui vedr Berta... Perch voi verrete alle nostre nozze, buoni ospiti. Vi invito! Berta aveva posto come unica condizione al matrimonio, il mio ritorno da questa foresta e se io ne ritorner, sar merito vostro... E vedrai la tua Violante, pescatore, dalla grande bocca e dalle minuscole orecchie, col suo nasino greco, tutta castana, che cosa sembra accanto a quel grande angelo nero! E adesso, cara Eugenia, vammi a prendere la trota... Cuocer troppo, (si apre la porta e appare Ondina).
SCENA III
Ondina - (immobile sulla porta) Come siete bello!
Augusto - Che cosa dici, sfacciatela?
Ondina - Dico: come bello!
Augusto - nostra figlia, signore. Non conosce le buone maniere.
Ondina - Dico che sono felice di sapere che gli uomini sono cos belli. Mi si ferma il cuore...
Augusto - Vuoi star zitta!
Ondina - Ho i brividi!
Augusto - Ha quindici anni cavaliere. Scusatela...
Ondina - Sapevo che doveva esserci una ragione per essere donna. La ragione che gli uomini sono belli...
Augusto - Stai annoiando il nostro ospite...
Ondina - Non l'annoio affatto: gli piaccio... Vedi come mi guarda?... Come ti chiami?
Augusto - Non si d del tu a un signore, povera bambina!
Ondina - (che si avvicinata) Com' bello! Guarda quest'orecchio, padre, una conchiglia. Pensi che io possa dare del voi a quest'orecchio?... Come si chiama, lui?
Cavaliere - Si chiama Hans...
Ondina - Dovevo immaginarlo. Quando si felici e si apre la bocca si dice Hans...
Cavaliere - Hans von Wittenstein...
Ondina - Quando c' la rugiada, al mattino, e ci si sente oppressi e un vapore ci esce dalla bocca, senza volerlo diciamo Hans...
Cavaliere - Von Wittenstein zu Wittenstein...
Ondina - Che bel nome! E com' bello l'eco in un nome!... Perch sei qui?... Per prendermi?
Augusto - Basta! Va in camera tua...
Ondina - Prendimi! Portami via. (Eugenia ritorna con il piatto).
Eugenia - Ecco la vostra trota al bleu, signore. Mangiate. Sar meglio che ascoltare la nostra pazza...
Ondina - La sua trota al bleu!
Cavaliere - magnifica!
Ondina - Madre, tu hai avuto il coraggio di cuocere una trota al bleu!
Eugenia - Zitta. Ormai cotta...
Ondina - O mia diletta trota, dalla nascita tu nuotavi verso l'acqua fredda!
Augusto - Non ti metterai a piangere per una trota!
Ondina - Dicono di essere i miei genitori... E ti hanno presa. E ti hanno gettato viva nell'acqua bollente!
Cavaliere - Sono io che l'ho chiesto, bambina.
Ondina - Voi?... Avrei dovuto immaginarlo. A guardarvi da vicino si capisce tutto... Siete una bestia, non vero?
Eugenia - Perdonateci, signore.
Ondina - Non capite niente di niente, vero? questa la cavalleria, questo il coraggio! Andate in cerca' di giganti che non esistono e se una piccola creatura viva guizza nell'acqua chiara, la fate cuocere viva.
Cavaliere - E la mangio, ragazza mia! E la trovo succulenta!
Ondina - Vedrete com' succulenta... (getta la trota dalla finestra) Mangiatela adesso... Addio.
Eugenia - Dove vai di nuovo?
Ondina - C' l fuori qualcuno che ha gli uomini in orrore e vuol dirmi quello che sa di loro... Mi son sempre tappata le orecchie, avevo un'idea mia... Basta, lo ascolto...
Eugenia - Esce di nuovo a quest'ora...
Ondina - Fra un minuto sapr tutto, sapr quel che sono, tutto quel che sono, tutto quello che possono fare. Tanto peggio per voi.
Augusto - Dovr trattenerti a forza? - (Ondina lo evita con un balzo).
Ondina - So gi che mentono, so che i belli sono brutti e i coraggiosi, codardi... So che li detesto.
Cavaliere - Essi ti ameranno, bambina... .
Ondina - (fermandosi, ma senza voltarsi) Che ha detto?
Cavaliere - Niente... Non ho detto niente.
Ondina - (sulla porta) Provate a ripetere.
Cavaliere - Gli uomini ti amano, bambina.
Ondina - Io li odio, (scompare nella notte).
SCENA IV
Cavaliere - Complimenti. La educate bene...
Augusto - Eppure Dio sa se la sgridiamo...
Cavaliere - Bisogna picchiarla.
Eugenio - Acchiappatela, se potete!
Cavaliere - Rinchiuderla, lasciarla senza frutta.
Augusto - Non mangia niente.
Cavaliere - una bella fortuna. Io muoio di fame. Fatemi un'altra trota al bleu. Solo per punirla.
Augusto - Era l'ultima, signore... Ma abbiamo affumicato un prosciutto. Eugenia ve ne taglier qualche fetta...
Cavaliere - Vi permette di uccidere i maiali? Siete fortunati! (Eugenia esce).
Augusto - Vi ha fatto inquietare, cavaliere. Ne sono mortificato.
Cavaliere - Mi ha fatto inquietare perch sono una bestia, come dice lei. In fondo noi uomini siamo tutti uguali, vecchio pescatore. Vanitosi come una gallina faraona. Quando mi diceva che ero bello, so di non esserlo, ma mi faceva piacere. Mi dispiaciuta quando ha detto che ero vigliacco e so di non essere vigliacco...
Augusto - Siete gentile a prenderla cos...
Cavaliere - Oh! Ma io me la prendo... Sono furente. Sono sempre furente con me stesso, quando gli altri hanno torto!
Eugenia - Augusto, non trovo il prosciutto! (Augusto la raggiunge).
SCENA V
Ondina avanza piano piano fino alla tavola dietro il cavaliere che tende le mani al fuoco e non si volta subito.
Ondina - Io mi chiamo Ondina.
Cavaliere - un bel nome.
Ondina - Hans e Ondina... Sono i nomi pi belli del mondo, non vero?
Cavaliere - Oppure Ondina e Hans.
Ondina - Oh no! Hans prima. l'uomo. Deve precedere. Comanda... Ondina la ragazza... Lo segue di un passo... Sta zitta.
Cavaliere - Sta zitta! Come diavolo fa!
Ondina - Dovunque Hans la precede di un passo... Nelle cerimonie... A corte... Nella vecchiaia. Hans muore per primo... orribile... Ma Ondina lo raggiunge subito... Si uccide...
Cavaliere - Che vai dicendo!
Ondina - C' un attimo tremendo da passare. Il minuto che segue la morte di Hans... Ma non lungo...
Cavaliere - Per fortuna non si arrischia niente a parlare di morte alla tua et...
Ondina - Alla mia et... Provate ad uccidervi. Vedrete se non mi uccido anch'io.
Cavaliere - Non ho mai avuto meno voglia di uccidermi.
Ondina - Dite che non mi amate! Vedrete se non mi uccido...
Cavaliere - Un quarto d'ora fa non mi conoscevi e vuoi morire per me? Credevo che non fossimo pi amici, dopo la faccenda della trota.
Ondina - Oh, tanto peggio per la trota! Sono un po' sciocche le trote. Doveva soltanto evitare gli uomini, se non voleva essere presa. Ma anch'io sono sciocca. Anch'io sono presa...
Cavaliere - Nonostante quello che ti ha detto il tuo amico sconosciuto, l fuori, sugli uomini?
Ondina - Mi ha detto delle sciocchezze...
Cavaliere - Capisco. Facevi da sola domande e risposte...
Ondina - Non scherzate... Non lontano... terribile...
Cavaliere - Non vorrai farmi credere che hai paura di qualcuno o di qualcosa?
Ondina - S, ho paura che mi abbandoniate... Ha detto che mi avreste abbandonata... Ma ha anche detto che non siete bello. Essendosi sbagliato sulla seconda cosa, pu aver sbagliato anche la prima.
Cavaliere - Tu, come sei, bella o brutta?
Ondina - Dipender da voi, da ci che farete di me. Io preferisco essere bella. Preferirei che voi mi amaste... Preferirei essere la pi bella...
Cavaliere - Sei una piccola bugiarda. Eri ancor pi bella un momento fa quando mi odiavi... Non ti ha detto altro il tuo amico?
Ondina - Mi ha detto anche che se vi 'baciassi, sarei perduta... Ha fatto male... Io non pensavo affatto a baciarvi...
Cavaliere - Adesso ci pensi?
Ondina - Ci penso disperatamente.
Cavaliere - Pensalo soltanto.
Ondina - Oh, non perdete niente. Entro questa sera sarete baciato... Ma cos dolce l'attesa... Ci ricorderemo di questo momento pi tardi... Il momento in cui non mi avete baciata...
Cavaliere - Mia piccola Ondina...
Ondina - Il momento in cui non mi avete detto di amarmi... Non aspettate pi... Ditemelo... Eccomi, ho le mani che tremano... Ditemelo!
Cavaliere - Pensi che si possa dirlo cos: ti amo?
Ondina - Parlate, ordinate! Come lento un uomo! Ditemi come bisogna mettersi, non chiedo di meglio... Sulle vostre ginocchia, vero?
Cavaliere - Prendere una ragazza sulle ginocchia con questa armatura? Occorrono dieci minuti soltanto per svitarmi gli spallacci.
Ondina - Io conosco un mezzo per smontare le armature, (l'armatura si scioglie d'un tratto. Ondina si precipita sulle ginocchia di Hans).
Cavaliere - Sei pazza! E le mie braccia? Credi che si aprano alla prima venuta?
Ondina - Ho anche modo di farti aprire le braccia... (il cavaliere improvvisamente vinto apre le braccia) E di richiuderle, (il cavaliere chiude le braccia. Si sente fuori una voce femminile).
La voce - Ondina!
Ondina - (voltandosi furente verso la finestra) Zitta tu! Chi ti ha chiamata!...
La voce - Ondina!
Ondina - Mi immischio nei tuoi affari, io? Mi hai mai chiesto consiglio per il tuo matrimonio!
La voce - Ondina!
Ondina - bello davvero tuo marito! Un tricheco coi buchi del naso senza naso! Ti ha avuta per una collana di perle!... E non erano nemmeno assortite.
Cavaliere - Con chi parli, Ondina?
Ondina - Con delle vicine.
Cavaliere - Credevo che la vostra casa fosse isolata.
Ondina - Ci sono invidiosi dappertutto. Sono gelose di me.
Altra voce - Ondina!
Ondina - E tu! Ti sei gettata fra le pinne del primo cetaceo che t'ha mostrato il getto d'acqua!
Cavaliere - Sono voci incantevoli.
Ondina - Il mio nome incantevole, non la loro voce. Abbracciami, Hans, voglio finirla per sempre con loro... Non hai scelta del resto!
Voce d'uomo - Ondina!
Ondina - Troppo tardi. Vattene.
Cavaliere - l'amico di cui parlavi?
Ondina - (gridando) Sono sulle sue ginocchia! Mi ama!
Voce d'uomo - Ondina!
Ondina - Non ti ascolto pi. Non ti si sente pi di qui... E poi troppo tardi. fatta! Io sono la sua amante, s, la sua amante. Non capisci? cos che essi chiamano la loro donna, (rumore alla porta di cucina).
Cavaliere - (spingendo dolcemente a terra Ondina) I tuoi genitori, Ondina!
Ondina - Ah, lo sai? Peccato! Credevo di non avertelo insegnato!
Cavaliere - Che cosa?
Ondina - Il modo di aprire le braccia.
SCENA VI
Eugenia - Scusate. Non trovavamo pi il prosciutto!
Ondina - L'avevo nascosto io, per restare sola con Hans...
Augusto - E non ti vergogni?
Ondina - No! Non ho perduto tempo. Miei cari, mi sposa. Il cavaliere Hans mi sposa!
Augusto - Aiuta tua madre invece di dire stupidaggini!
Ondina - S. Madre, dammi la tovaglia. Servo io Hans. Da questo momento sono la serva del mio signore Hans.
Augusto - Cavaliere, ho portato una bottiglia dalla cantina. Se permettete, dopo berremo con voi.
Ondina - Uno specchio, signor Hans, per aggiustarvi i capelli prima di mangiare?...
Eugenia - Dove hai preso questo specchio d'oro, Ondina?
Ondina - Un po' d'acqua sulle mani, maest?
Cavaliere - Che brocca stupenda! Nemmeno il re ne ha di uguali...
Augusto - la prima volta che la vediamo...
Ondina - Bisogner che mi mostriate tutto quello che dovr fare, mio sire. Bisogna che dall'alba al tramonto io sia la vostra serva modello.
Cavaliere - Dall'alba al tramonto, piccola Ondina? Svegliarmi sar la cosa pi difficile. Ho il sonno duro...
Ondina - (seduta e stretta al cavaliere) Che fortuna! Ditemi come debbo tirarvi i capelli per farvi uscire dal sonno e come aprirvi gli occhi con le mani, mentre la vostra testa si dibatte, come schiudervi le labbra per baciarvi e darvi il respiro!
Eugenia - I piatti, Ondina.
Ondina - O madre, apparecchia tu. Il signor Hans mi sta insegnando come si fa a svegliarlo... Proviamo signor Hans! Fate come se dormiste...
Cavaliere - Impossibile, con questo buon odore di cucina!
Ondina - Svegliati, mio piccolo Hans... gi l'alba! Ricevi questo bacio nella notte e questo all'aurora...
Augusta - Perdonatele queste fanciullaggini, signore...
Eugenia - giovane. Si affeziona...
Cavaliere - Questo s che prosciutto!
Augusto - L'abbiamo affumicato al ginepro.
Ondina - Ho torto a svegliarti! Perch svegliare chi si ama? Nel sonno tutto lo spinge verso di noi, ma appena gli si aprono gli occhi, ci sfugge. Dormite, dormite, mio signore...
Cavaliere - Volentieri. Un'altra fetta.
Ondina - Come sono maldestra! Ti addormento invece di svegliarti... E la sera, lo so benissimo, ti sveglier invece di addormentarti.
Eugenia - Oh, s! Sarai una bella massaia!
Augusto - Sta zitta un momento, Ondina, vorrei dire una parola.
Ondina - Certo che sar una buona massaia! Ti credi brava perch sai arrostire il maiale! Questo non significa essere massaia!
Cavaliere - Ah s? E che occorre?
Ondina - Essere tutto ci che il mio signore Hans ama, tutto ci che egli . Essere la sua cosa pi bella e la pi umile. Io sar i tuoi calzari, marito mio, e il tuo respiro. Sar il pomo della tua sella. Sar il tuo pianto e i tuoi sogni... Quello che stai mangiando sono io...
Cavaliere - E' salato a puntino. E' squisito...
Ondina - Mangiami. Finiscimi.
Eugenia - Ondina! Tuo padre vuol parlare.
Augusto - (alzando il bicchiere) Signore, poich ci fate l'onore di passare in casa nostra una notte...
Ondina - Diecimila notti... Centomila notti...
Augusto - Permettetemi di augurarvi il pi grande trionfo che cavaliere abbia avuto, e di bere a colei che amate...
Ondina - Sei gentile, babbo...
Augusto - A colei che vi attende in ansia...
Ondina - Non lo aspetta pi... finita l'ansia...
Augusto - E che porta un nome che voi avete proclamato il pi bello di tutti, bench io preferisca quello di Violante, ma per Violante riconosco di essere un po' parziale a causa...
Eugenia - S, s, lo sappiamo, va' avanti...
Augusto - Alla pi bella, alla pi degna, all'angelo nero, come voi la chiamate; a Berta, la vostra dama!
Ondina - (che si alzata) Che dici?
Augusto - Dico quello che il cavaliere stesso ha detto.
Ondina - Menti! Mente anche lui! Mi chiamo Berta, adesso?
Eugenia - Non si tratta di te, cara.
Augusto - Il cavaliere fidanzato con .la contessa Berta. La sposer al suo ritorno. Non cos cavaliere? Lo sanno tutti...
Ondina - Mentono tutti.
Cavaliere - Mia piccola Ondina...
Ondina - Guarda, ha smesso di mangiare prosciutto! Esiste una Berta, s o no?
Cavaliere - Lasciami spiegare!
Ondina - Esiste una Berta, s o no?
Cavaliere - S. C' una Berta. C'era una Berta.
Ondina - Dunque vero quel che l'altro mi ha detto degli uomini! Ti attirano con mille insidie sulle ginocchia, ti baciano da farti male alla bocca, ti passano le mani addosso ovunque trovano pelle e intanto pensano a una donna nera chiamata Berta...
Cavaliere - Non ho fatto nulla di simile, Ondina!
Ondina - (mordendosi un braccio) L'hai fatto tu. Ne porto ancora i segni... Guardate questo morso al braccio, stato lui a farlo.
Cavaliere - Brava gente, non le crederete...
Ondina - Io sar ci che hai di pi umile e di pi bello, diceva. Sar i tuoi piedi nudi. Sar la tua bevanda e il tuo cibo... Sono parole sue, madre! E che cosa non avrei dovuto fare per lui! Trascorrere tutta la giornata fino a mezzanotte a svegliarlo, morire per lui nell'istante che seguir la sua morte!... Me lo hai chiesto, s o no? E intanto essi portano in cuore l'immagine di una specie di demonio di cera che chiamano il loro angelo nero.
Cavaliere - Cara Ondina!
Ondina - Ti disprezzo, ti sputo via!
Cavaliere - Ascoltami...
Ondina - Lo vedo di qui l'angelo nero, con un'ombra di baffi. Lo vedo tutto nudo quell'angelo nero con le sue frange pelose. Questo genere di angelo nero ha una coda arricciata in fondo alla schiena, si sa.
Cavaliere - Perdonami, Ondina...
Ondina - Non avvicinarti... Mi getto nel lago, (ha aperto la porta; piove paurosamente).
Cavaliere - (si alzato) Credo che non ci sia pi alcuna Berta, Ondina.
Ondina - S! Tradisci anche Berta! I miei poveri genitori arrossiscono per la tua condotta.
Augusto - Non credetele, signore!
Ondina - Lascia questa casa all'istante o io non ci torner... (si volta) Che hai osato dire poco fa?
Cavaliere - Credo che non ci sia pi alcuna Berta, Ondina.
Ondina - Menti. Addio! (scompare).
Cavaliere - Ondina! (corre alla ricerca di Ondina).
Augusto - Ho combinato un bel guaio.
Eugenia - S... hai combinato un bel guaio.
Augusto - Sar meglio che gli dica tutto.
Eugenia - S. Sar meglio dirgli tutto.
SCENA VII
Cavaliere - Non vostra figlia, vero?
Eugenia - No, signore.
Augusto - Avevamo una figlia. Aveva sei mesi quando ci fu tolta.
Cavaliere - Chi vi ha affidato Ondina? Dove abita chi ve l'ha affidata?
Augusto - L'abbiamo trovata in riva al lago. Nessuno l'ha reclamata.
Cavaliere - Si deve chiedere a voi, insomma, la sua mano?
Augusto - Ci chiama suoi genitori, signore.
Cavaliere - Amici miei, vi domando la mano di Ondina!
Augusto - Parlate da senno?
Cavaliere - Da senno? Non pretenderai che il tuo vinello mi abbia dato alla testa!
Augusto - Oh no! un modesto vino della Mosella che non fa scherzi.
Cavaliere - Non ho mai avuto maggior senno. Non ho mai saputo meglio quel che dicevo. Ti domando la mano di Ondina, pensando alla mano di Ondina. Voglio stringere questa mano, voglio che mi conduca alle nozze, alla battaglia, alla morte.
Augusto - Non si possono avere due fidanzate, signore... Sarebbero troppe mani...
Cavaliere - E qual la prima fidanzata, Berta forse?
Augusto - L'abbiamo saputo da voi.
Cavaliere - Conosci Berta per difendere cos la sua causa? Io la conosco. La conosco da quando ho visto Ondina.
Augusto - Da voi abbiamo saputo che perfetta.
Cavaliere - S, a parte un po' di schiuma all'angolo della bocca, a parte quella sua risata stridula, perfetta.
Augusto - Credevo che la prima legge di un cavaliere errante fosse quella di essere fedele...
Cavaliere - Fedele all'avventura, s. Ed io sar il primo ad esserlo perch fino ad oggi siamo stati davvero ingenui, noi cavalieri erranti. Scoprivamo palazzi per tornarcene ad abitare nei nostri manieri. Liberavamo Andromeda e questo ci dava diritto a una pensione a sessantanni. Conquistavamo il tesoro dei giganti per essere dispensati dal magro il venerd... Per me finita! L'avventura non sar pi per me quella specie di noviziato nella cavalleria e nell'immaginazione che si impone persino ai futuri cancellieri. Ormai io scopro, saccheggio e sposo per conto mio: sposo Ondina.
Augusto - Fate male.
Cavaliere - Male? Rispondimi francamente, pescatore. Una volta un cavaliere girava il mondo cercando qualcosa che non fosse logoro, consueto, sciupato. Egli incontr sulla riva di un lago una fanciulla chiamata Ondina. Una fanciulla che trasformava i piatti di stagno in piatti d'oro, che usciva nella tempesta senza bagnarsi. Non solo era la pi bella fanciulla ch'egli avesse visto, ma sentiva che era piena di gaiezza, di tenerezza, di sacrificio. Sentiva che poteva morire per lui, fare per lui cose impossibili ad ogni altro essere umano: attraversare le fiamme, buttarsi negli abissi, volare... Egli s'inchin profondamente e ripart per sposare una bruna chiamata Berta!... Chi era costui?
Augusto - Voi impostate male il problema.
Cavaliere - Ti domando che cos'era. Non osi rispondere. Un idiota, non vero?
Eugenia - Vi siete gi impegnato, signore!
Cavaliere - Mia cara Eugenia, non penserai che, rifiutandomi voi Ondina, io me ne vada a sposare Berta.
Augusto - Se Berta vi ama, cavaliere, imparer anche lei a nuotare, a tuffarsi, a volare...
Cavaliere - Storie. Quando una ragazza ama, diventa anzi pi torpida, pi umida sotto la pioggia. Pi soggetta al catarro e alle storte... Basta vedere in chiesa la faccia della sposa innamorata... lo sposo si chiede di dove venga, a un tratto, quello spaventoso cambiamento: essa ama.
Eugenia - Parla, Augusto.
Cavaliere - S, parla. Se c' una ragione per rifiutarmi Ondina, dimmela!
Eugenia - Signore, voi ci chiedete Ondina. per noi un onore. Ma vi daremmo quello che non ci appartiene.
Cavaliere - Chi supponi che siano i suoi genitori?
Eugenia - Non si tratta di genitori. Nel caso di Ondina proprio superfluo parlare di genitori. Se noi non l'avessimo adottata, Ondina avrebbe ugualmente trovato il modo di crescere e di vivere. Non ha mai avuto bisogno delle nostre carezze, ma appena piove impossibile tenerla in casa. Non ha mai avuto bisogno di un tetto, ma quante volte l'abbiamo sorpresa addormentata sul lago. Forse perch i fanciulli indovinano istintivamente la natura, forse la natura di Ondina la natura stessa: ci sono grandi forze intorno a Ondina!
Cavaliere - Le forze della giovinezza!
Augusto - Vi pare! Quando ti ho sposata, mia povera Eugenia, avevi la stess'a et, anche tu eri graziosa e intrepida e il lago rimaneva come l'avevo sempre conosciuto : ottuso, cieco, e l'inondazione quanto vi di meno intelligente e la tempesta quanto di pi brutale. Da quando Ondina con noi tutto cambiato...
Cavaliere - Perch sei un pescatore pi esperto, perch sei vecchio.
Augusto - Un lago che non distrugge pi le reti; che d sempre la quantit giusta di pesce, non uno di pi n uno di meno; che non entra nella barca anche se nel fondo c' una falla che non avete visto, come ieri, una cosa insolita! la prima volta che mi capita di calafatare una barca con dell'acqua...
Cavaliere - Dove vuoi arrivare? Devo chiederla in moglie al lago?
Augusto - Non scherzate!
Cavaliere - Accetto con gioia che tutti i laghi del mondo mi siano suoceri, e tutte le correnti dei fiumi suocere. Sono in ottimi rapporti con la natura.
Eugenia - State in guardia. vero che la natura non osa mettersi contro l'uomo. Ha un debole per lui. C' qualcosa in lui che la seduce o la diverte. Essa fiera di una bella casa, di una bella barca, come un cane del suo collare. Da parte dell'uomo tollera quello che non ammette da nessun'altra specie, e gli altri esseri subiscono lo stesso ricatto. Il tossico e il veleno dei fiori e dei rettili all'avvicinarsi dell'uomo fugge verso l'ombra o si scopre a causa del suo stesso colore. Ma se l'uomo dispiace una sola volta alla natura, perduto!
Cavaliere - Ed io le dispiacerei sposando Ondina? Voi non le siete dispiaciuti adottandola? Datemi Ondina, amici!
Augusto - Darvi Ondina? Dov' Ondina, in questo momento? Ritorner mai pi Ondina? Spesso, quando scompare, pensiamo che sia per sempre. E guardate e cercate, non ne rimane traccia. Non ha mai voluto altri vestiti che quelli che ha indosso; non ha mai avuto giocattoli, cofanetti... Quando se ne va, tutto di lei se ne va. Quando andata, come se non fosse mai venuta. Ondina e un sogno! Non esiste, Ondina. Tu ci credi a Ondina, Eugenia?
Eugenia - Credo che tu stia diventando un po' matto, povero Augusto. Dev'essere quel tuo vino della Mosella. E' cos traditore! E' come la faccenda delle pagliuzze...
Augusto - Ah, le pagliuzze!
Cavaliere - Stai efarneticando con le tue pagliuzze! Quanto a Ondina, mi chiedo se tu non abbia ragione. Io sono come te... Mi par di essere in sogno...
Augusto - chiaro che ricordo di averla vista, la mia piccola Ondina. Ne ricordo la voce, la risata; la vedo ancora gettare la vostra trota, una trota di mezza libbra; ma se anche non comparisse pi, se non ci desse altri segni che con brevi lampi e piccole tempeste, se ci dicesse che ci ama solo pi con le onde che ci lambiscono i piedi o con la pioggia sulle nostre guance, oppure con un pesce di mare finito nella mia rete da lucci, la cosa non mi stupirebbe...
Eugenia - Scusatelo. Ogni volta che beve un bicchiere, sragiona.
Augusto - E non ho detto tutto al cavaliere! Non gli ho detto com'era la spiaggia intorno al luogo dove trovammo Ondina: segnata dappertutto da quelle impronte che lasciano due amanti distesi sulla sabbia. Ma ce n'erano cento, mille... Come se mille coppie si fossero avvinte in riva al lago e Ondina ne fosse la figlia...
Eugenia - partito!
Augusto - E nemmeno la traccia di un alluce, mi capite? Centinaia di corpi e nemmeno un piede!...
Eugenia - Signore, con vostra licenza, andiamo a dormire!
Augusto - Impronte fresche, incrostate di madreperla, di mica...
Eugenia - Ricomincia con la mica... proprio stanco... Vieni Augusto! Parleremo domani di Ondina.
Augusto - Se ritorner!
Cavaliere - Ritorni o no... io l'aspetto... (si stende sulla poltrona).
SCENA VIII
Il fondo della capanna diventa trasparente. Appare un'ondina.
L'ondina - Prendimi, bel cavaliere!
Cavaliere - Come?
L'ondina - Baciami!
Cavaliere - Che avete detto?
L'ondina - Baciami!
Cavaliere - Perch dovrei baciarvi?
L'ondina - Devo spogliarmi nuda, bel cavaliere?
Cavaliere - Non mi riguarda. A piacer vostro.
L'ondina - Devo sdraiarmi sul dorso, sul fianco?
Ondina - (comparendo improvvisamente) Che cervellino! Hai un'aria cos stupida! (l'ondina scompare).
Cavaliere - (prendendo Ondina fra le braccia) Che cos' questo scherzo, piccola Ondina?
Ondina - una di quelle vicine gelose. Non vogliono che ti ami. Dicono che ti dai alla prima venuta, che la prima sfrontata pu sedurti...
Cavaliere - Ci si provi, amore! (nuova apparizione).
IP ondina - Non prendermi!
Cavaliere - Che cosa dice questa?
IIa ondina - Non prendermi, bel cavaliere! Non mi servo di certi mezzi io.
Cavaliere - Di quali mezzi?
Ondina - Sono convinte che se non ti ha vinto la sfacciataggine, il pudore potr sedurti in un attimo-Esse dicono che tutti gli uomini, poveretti, sono fatti cos...
IIa ondina - Non sciogliermi i capelli, bel cavaliere, non accarezzarmi le reni!
Cavaliere - Questa non c' male. Mi mandano la pi bella?
Ondina - No! La pi intelligente. O Hans caro, abbracciami. Guarda quell'idiota... Com' stupida una donna che si offre!... Ebbene, puoi andartene anche tu! Hai perduto! (l'ondina scompare; ne compare un'altra).
Cavaliere - Un'altra!
Ondina - Eh, no! Voi non state al gioco! Dovevano venirne solo due.
Cavaliere - Aspetta. Vuol parlare.
Ondina - Se ne vada! il canto delle tre sorelle. Da noi, nessuno pu resistervi.
Cavaliere - Parla ragazza.
IIIa ondina - Hans Wittenstein zu Wittgenstein Senza te la vita morte. Alles was ist dein is mein. Non lasciarmi. Tienimi forte...
Cavaliere - Brava. delizioso.
Ondina - Perch delizioso?
Cavaliere - semplice, delizioso. Doveva essere all'incirca cos il canto delle sirene.
Ondina - Infatti. L'hanno copiato... Ecco la seconda sorella! Non ascoltarla, (una seconda ondina si messa vicino alla prima).
Cavaliere - Non hai fiducia?
Ondina - O amor mio, non ascoltare!
Cavaliere - Che cosa erano in confronto alle tue braccia, le funi con cui fu legato Ulisse!
Ondina - (alla IVa ondina) Su, comincia! E sbrigati!
IVa ondina - Qualche volta ti penso cos forte Che ne sei scosso nel letto ove giaci. Se la bocca dormendo tu mi baci Vicina a te mi sveglio dalla morte!
Ondina - finita, no?
Cavaliere - Non ancora, per fortuna. Ecco la terza...
Ondina - Non vedi che non ha gambe, gambe separate, che ha una coda... Chiedile di fare la spaccata, tanto per provare... Io sono una vera donna... So farla... Guarda!
Cavaliere - Che cosa stai dicendo! A voi, signorina!
Ondina - Se pensi che sia divertente sentir dire da altri quello che pensiamo noi senza poterlo dire!
'
Cavaliere - il destino d'ogni uomo; eccetto Wolfram von Eschenbach, che sa dire quello che non pensa... Zitta!
Va ondina - All'imbrunire quando accendo il fuoco Sento i cani ed il pastore rientrare. E penso a te che m'ami forse un poco... Piango. La fiamma arrossa il focolare.
Cavaliere - stupendo! Faglielo ripetere. Lo imparerai a memoria per le nostre serate...
Ondina - Non restare un minuto di pi, vattene!
Un'ondina - Hai perduto, Ondina, hai perduto!
Cavaliere - Che cosa hai perduto?
Un'ondina - La scommessa. Ti tiene fra le braccia e guarda me. Ti bacia e ascolta me. Ti tradir.
Ondina - Non sai che per gli uomini uso corrente far dire il proprio amore da degli stupidi come te, che cantano o recitano? Li chiamano poeti. Tu sei un poeta. Sei una stupida...
Un'ondina - Se vuoi permettergli di tradirti con la musica, con la bellezza, fai pure. Hai perduto!
Ondina - No. Si sta burlando di voi. Ho vinto.
Un'ondina - Allora posso dire che accetti? Il patto valido?
Cavaliere - Che patto?
Ondina - S. Puoi dirlo. Dillo all'invidia, alla gelosia, alla vanit...
Un'ondina - Benissimo!
Ondina - Ad ogni cosa che brulichi, nuoti, faccia l'ambra, abbia lische, deponga uova a miliardi...
Un'ondina - T'accorgerai se pi interessante essere vivipara!
Cavaliere - Ma che diamine state dicendo!
Ondina - Vaglielo a dire! Vattene...
Un'ondina - Fra un minuto sia lo sapranno. Anche chi intendo io?
Ondina - Sia maledetto! (l'ondina scompare).
Cavaliere - Che modi! Che furia!
Ondina - S, la famiglia!
SCENA IX
Ondina e il cavaliere sono seduti. Ondina lo abbraccia.
Ondina - Questa volta sei preso, eh?
Cavaliere - Anima e corpo.
Ondina - Non ti dibatti pi. Non fai pi gli effetti di voce e i giochetti con le gambe.
Cavaliere - Sono paralizzato dalla gioia.
Ondina - Ci son voluti venti minuti... Per il luccio ce ne vogliono trenta.
Cavaliere - C' voluta tutta la mia vita. Dall'infanzia un amo mi strappava dalla sedia, dalla barca, dal cavallo... Mi tirava verso di te...
Ondina - Si conficcato proprio nel cuore? Non nelle labbra o nel grasso della guancia?
Cavaliere - Troppo a fondo perch tu possa staccarlo.
Ondina - pretendere troppo chiederti di uscire da queste metafore di pesci e dirmi che mi ami?
Cavaliere - (in ginocchio) No, ecco. Dico che ti amo.
Ondina - L'avevi gi detto?
Cavaliere - A tutte quelle che non amavo.
Ondina - Racconta! Parla delle mie vittorie! Dimmi chi abbandoni per me!
Cavaliere - Quasi nulla... Nulla... Tutte le donne...
Ondina - Quelle malvagie, indegne, barbute?
Cavaliere - Quelle buone, quelle belle!
Ondina - O Hans, vorrei offrirti l'universo e gi ne tolgo la met pi bella. Un giorno me lo rinfaccerai...
Cavaliere - Non sono nulla vicino a te. Le vedrai...
Ondina - Dove potrei vederle?
Cavaliere - Dove si trovano. Nei maneggi. Sulla sponda dei pozzi. Dai mercanti di velluti. Partiremo domani...
Ondina - Vuoi gi lasciare la nostra casa, il lago?
Cavaliere - Voglio che il mondo veda la sua creatura pi perfetta... Non sai che tu sei la cosa pi perfetta che il mondo possegga?
Ondina - Lo immagino. Ma il mondo ha occhi per vedere?
Cavaliere - E anche tu vedrai il mondo. Non potete continuare ad ignorarvi l'un l'altro. molto bello, Ondina!
Ondina - O Hans, del mondo c' una sola cosa che vorrei sapere. Ci si lascia nel mondo?
Cavaliere - Che vuoi dire?
Ondina - Supponiamo un re e una regina che si amino; si lasciano?
Cavaliere - Ti capisco sempre meno.
Ondina - Mi spiego. Prendi i pescecani, non che io li ami particolarmente; sembra sempre che siano rauchi. Non sono rauchi. Hanno le corde vocali. E siccome aprono sempre la bocca, il sale si incrosta sui loro bronchi...
Cavaliere - C'entrano i pescecani?
Ondina - No, no! un esempio. Una volta accoppiati, Hans, i pescecani non si lasciano mai pi. A due dita uno dall'altro nuotano per migliaia di leghe senza che la testa della femmina rimanga mai indietro pi di una testa... Vivono cos vicino il re e la regina? La regina un po' pi indietro del re, come si conviene?
Cavaliere - Sarebbe difficile. Il re e la regina hanno ciascuno i propri appartamenti, le proprie vetture, i propri giardini...
Ondina - Ciascuno... che spaventosa parola! Perch?
Cavaliere - Perch ciascuno ha le proprie occupazioni e i propri ozi...
Ondina - Anche i pescecani hanno delle occupazioni terribilmente diverse! Devono nutrirsi. Devono cacciare, inseguire talvolta branchi di miliardi di aringhe che si disperdono davanti a loro in un miliardo di lampi... Hanno dunque miliardi di ragioni per andarsene uno a destra e l'altro a sinistra. Eppure vivono vicini e paralleli per tutta la vita. Nemmeno una sogliola passerebbe tra loro.
Cavaliere - Temo molto che fra il re e la regina possano passare le balene venti volte al giorno. Il re sorveglia i ministri, la regina i giardinieri. Sono trascinati da correnti diverse.
Ondina - Appunto, parliamo delle correnti: i pescecani devono combattere contro venti, contro cento correnti. Correnti gelide, correnti calde. Il pescecane potrebbe preferire le fredde, la pescecagna le tiepide... Correnti pi forti del flusso, del riflusso... che squarciano le navi, ma che non separano d'un pollice maschio e femmina pescecane.
Cavaliere - Il che dimostra che uomini e pescecani appartengono a specie diverse.
Ondina - Ma tu, beninteso, non mi lascerai mai, neppure per un secondo, neppure d'un metro. Da quando ti amo, la solitudine comincia a due passi da te.
Cavaliere - S, Ondina.
Ondina - Far pi male darsi degli urti o non vedersi?
Cavaliere - Dove vuoi arrivare, Ondina?
Ondina - O Hans, ascoltami. Conosco qualcuno che potrebbe unirci per sempre, uno potentissimo che potrebbe far s che noi venissimo saldati uno all'altro come certi gemelli, vuoi che lo chiami?
Cavaliere - E le braccia, Ondina, non ne tieni conto?
Ondina - Le braccia servono agli uomini soprattutto per sciogliersi. Oh no, pi ci penso e pi trovo che l'unico modo perch marito e moglie non siano alla merc di un desiderio, di un umore. L'amico che ci unir fuori, accetter. Devi dire solo una parola.
Cavaliere - Quei tuoi famosi pescecani sono forse saldati?
Ondina - vero. Ma non vanno fra gli uomini. Sarebbe una cintura di carne che ci tenga allacciati alla vita. Ci ho pensato. Sarebbe flessibile, non impedirebbe che ci abbracciassimo.
Cavaliere - Ondina, e la guerra?
Ondina - Appunto. Andr in guerra con te. Saremmo il cavaliere dai due volti. Il nemico fuggir. Diventeremmo celebri. Lo chiamo, vero?
Cavaliere - E la morte?
Ondina - Appunto. La cintura non si potrebbe sciogliere. Ho previsto tutto, vedrai come sar discreta. Mi tapper le orecchie, chiuder gli occhi. Non ti accorgerai che sono saldata a te... Lo chiamo?
Cavaliere - No. Prima proviamo cos, Ondina. Poi vedremo... Hai paura per questa notte?
Ondina - S... Se credi che non veda quel che pensi... Naturalmente, pensi, lei ha ragione, e io la terr stretta tutto il giorno e tutta la notte, ma di tanto in tanto la lascer un attimo per respirare una boccata d'aria, per giocare a dadi...
Cavaliere - Per andare a trovare il mio cavallo...
Ondina - S, s, canzonami. Ne sono sicura, tu aspetti che mi addormenti, per andarlo a vedere, il tuo cavallo... Quando quest'angelo dormir, dici fra te, quest'angelo che non lascer mai, nemmeno per un minuto, uscir cinque minuti per dare un'occhiata al cavallo... Aspetterai un pezzo che mi venga sonno!... Dormirai tu...
Cavaliere - Dubito di no, Ondina adorata... La felicit mi terr sveglio per tutta la notte... D'altra parte bisogner pure che vada a vedere il cavallo. Non solo perch partiremo all'alba... ma anche perch gli racconto tutto.
Ondina - Ah, s? Benissimo!
Cavaliere - Che fai?
Ondina - Per questa notte mi faccio la cintura da sola. Non ti d noia se lego intorno a noi questa cordicella?
Cavaliere - No, cara.
Ondina - E questa catena?
Cavaliere - No, cara.
Ondina - E questa rete? La toglierai appena dormir. Guarda, sbadiglio gi. Buona notte, amore.
Cavaliere - Intesi... Uomo e donna non furono mai legati cos stretti in questo mondo. (Ondina si raddrizza di colpo).
Ondina - Ah, s! Ebbene, dormi adesso! (con un gesto delle mani getta il sonno sul cavaliere, che cade addormentato).
Un'ondina - Addio, Ondina...
Ondina - Abbi cura tu dei duecento salmoni feriti e occupati degli avannotti. All'alba portali sotto la cascata marina e a mezzogiorno sotto i sargassi. Stai attenta al fiume detto Reno. Li stancherebbe troppo.
Un'ondina - Addio, Ondina...
Ondina - Tu mi sostituirai nella sorveglianza delle perle. Le troverai tutte nella sala delle grotte... Ne ho composto un disegno, non guastarlo per qualche giorno... Per te non significa niente. Bisogna saper leggere... un nome...
Il re delle ondine - Ti tradir... Ti abbandoner...
Ondina - Non ti credo.
Il re delle ondine - Allora il patto vale, piccola scema. Accetti il patto, se ti tradisce! Sei la vergogna del lago!
Cavaliere - (girandosi nel sonno) Ondina!... Gloria del lago!
Ondina - Come comodo avere due bocche per rispondere!
Fine del primo atto
ATTO SECONDO
Salone d'onore nella Reggia.
SCENA I
Ciambellano - Signori, mi rivolgo alla vostra fantasia come alle vostre qualit estemporanee. Tra pochi minuti il re ricever in questa sala il cavaliere di Wittenstein, il quale, dopo tre mesi di luna di miele, si finalmente deciso a presentare la sua giovane sposa a corte. Sua Maest desidera che un piccolo spettacolo chiuda la solennit... Voi, signor soprintendente dei teatri reali, che cosa ci proponete?
Soprintendente - Salammb!
Ciambellano - triste, Salammb. E lo avete gi fatto rappresentare domenica per l'anniversario funebre della margravia.
Soprintendente - triste, ma pronto...
Ciambellano - - Pi dell'Orfeo per cui i serragli reali forniscono lupi e tassi? Pi della rappresentazione di Adamo ed Eva che non richiede costumi?
Soprintendente - Eccellenza, la mia fortuna teatrale deriva dall'aver capito per primo che ogni teatro ha attitudini e inibizioni proprie, ed inutile usare violenza...
Ciambellano - Soprintendente, il tempo stringe!
Soprintendente - In realt ogni teatro stato costruito per una sola opera, e l'unico segreto per dirigerlo di scoprire quale. Il compito arduo, soprattutto quando l'opera non ancora scritta; perci sopravvengono mille accidenti, fino al giorno in cui, nascosta fra i capelli di Melisenda o nell'armatura di Ettore, nella scena s'introduce una chiave, un'anima e, con licenza, un sesso...
Ciambellano - Soprintendente...
Soprintendente - Ho diretto un teatro, vuoto coi classici, che conobbe l'euforia con una farsa da soldati: era un teatro femmina... Un altro soltanto con i cori della Sistina, era un teatro invertito. E se l'anno scorso dovetti chiudere il teatro del Parco, fu per ragioni di Stato e superiori convenienze, poich non poteva tollerare altro che drammi incestuosi...
Ciambellano - E la chiave della scena reale Salammb?
Soprintendente - Precisamente. Al solo nome di Salammb, l'astringenza, purtroppo costitutiva, delle faringi dei nostri coristi, si rilassa e ci d voci un po' discordi, ma squillanti. Gli argani, che il Faust arrugginisce e aggroviglia, di botto girano a velocit giusta; le colonne che dieci squadre riuscivano ad alzare solo impigliandole nei sipari e urtando nei cornicioni, si rizzano pi esili d'un fuscello, al cenno di un solo macchinista. La tristezza, l'insubordinazione, la polvere volano via insieme alle famose colombe. A volte, quando rappresento un'opera tedesca, vedo dal mio palco un cantante che, sprizzando gioia, lancia le note a voce spiegata, dominando l'orchestra con petulanza, suscita nel pubblico applausi e soddisfazione; sta di fatto che, mentre i suoi colleghi cantano diligentemente lo spartito nordico, quello distrattamente canta la sua parte in Salammb... S, eccellenza, il mio teatro ha rappresentato mille volte Salammb, ma la sola opera che gli possa chiedere di improvvisare.
Ciambellano - Mi spiace. Sarebbe sconveniente mostrare a due innamorati la misera fine dell'amore. A te! Chi sei?
L'ammaestratore - L'ammaestratore di foche, Eccellenza.
Ciambellano - Che cosa fanno le tue foche?
Ammaestratore - Non cantano Salammb, Eccellenza.
Ciambellano - Delle foche che cantassero Salammb sarebbero un intermezzo adattissimo. D'altra parte mi dicono che il tuo tricheco ha una barba che lo fa assomigliare al suocero del nostro re?
Ammaestratore - Eccellenza, posso radergliela.
Ciambellano - Per una deplorevole coincidenza, proprio ieri il suocero del re si fatto radere la sua... Evitiamo anche l'ombra di uno scandalo... Sentiamo l'ultimo. Chi sei?
Prestigiatore - Il prestigiatore, Eccellenza.
Ciambellano - Dove hai gli arnesi?
Prestigiatore - Sono un prestigiatore senza arnesi.
Ciambellano - Non scherzare. Non possibile, senza arnesi, far sfilare comete con tanto di coda e fare emergere dalle acque la citt di Ys, specie con tutte le campane a stormo.
Prestigiatore - Ma s. (si vede passare una cometa. Emerge la citt di Ys).
Ciambellano - Non c' s che tenga. Senza attrezzi non si fa comparire il cavallo di Troia, specie se deve mandar fumo da un occhio; non si innalzano piramidi, tanto meno coi cammelli tutto intorno, (entra il cavallo di Troia. Si innalzano le piramidi).
Prestigiatore - Ma s.
Ciambellano - Che testardo!
Poeta - Eccellenza!...
Ciambellano - Lasciatemi stare!.. Non si fa spuntare l'albero di Giuda e non si pu far apparire, accanto al primo ciambellano, Venere completamente nuda senza attrezzi! (Venere nuda appare a fianco del Ciambellano ).
Prestigiatore - Ma s.
Poeta - Eccellenza!... (si inchina) ... Signora! (Venere scomparsa).
Ciambellano - (sbalordito) Mi son sempre domandato chi siano le donne che i maghi fanno apparire... Delle complici?
Prestigiatore - Oppure Venere in persona. Dipende dalle qualit del prestigiatore.
Ciambellano - Tu a ogni modo sembri averne di ottime... Che cosa proponi?
Prestigiatore - Se vostra Eccellenza permette, lascer che le circostanze mi diano l'ispirazione.
Ciambellano - una grande prova di fiducia.
Prestigiatore - Sono ai vostri comandi per offrirvi immediatamente un piccolo spettacolo riservato a titolo di prova.
Ciambellano - Vedo che sai anche leggere il pensiero.
Prestigiatore - Non fatemene troppo merito, giacch il pensiero che preoccupa voi lo stesso per tutta la corte. S, Eccellenza, come voi desiderate e come ogni dama della citt desidera, posso fare in modo che un uomo e una donna, che da tre mesi si evitano, si trovino faccia a faccia.
Ciambellano - Proprio qui?
Prestigiatore - In questo stesso istante. Il tempo di far accomodare i curiosi.
Ciambellano - Ti illudi. vero che fa parte del tuo mestiere... Ma pensa che l'uomo in questione sta dando gli ultimi tocchi all'abito di corte della sposa e la contempla affascinato. La donna dal canto suo, per risentimento e gelosia, ha giurato che non si mostrer a Corte.
Prestigiatore - Bene. Ma supponete che un cane rubi un guanto della sposina e lo porti verso questa sala... che far lo sposo? Supponete che l'uccello della dama fugga dalla gabbia e voli qui? L'uccello che essa ama...
Ciambellano - Ti servirebbe a poco... La prima consegna dell'alabardiere di tener lontani i cani dagli appartamenti reali. I due falchi del principe sono liberi e senza cappuccio, nei pressi della gabbia.
Prestigiatore - Bene... Ma supponete che l'alabardiere scivoli su una buccia di banana, e che una gazzella distragga i falchi dal fringuello.
Ciambellano - Banane e gazzelle sono sconosciute in questo paese.
Prestigiatore - S... No... Da un'ora non pi. L'inviato africano sbucciava uno di quei frutti, mentre vi seguiva per l'udienza e tra i suoi doni ho proprio visto animali del deserto. Eccellenza, non l'avrete mai vinta con la magia! Credete a me... Date il segnale, sistemate i curiosi e vedrete giungere qui Berta e il cavaliere...
Ciambellano - Avvertite le dame.
Poeta - Eccellenza, perch rendere questo cattivo servizio?
Ciambellano - Accadr ugualmente, un giorno o l'altro. Conoscete le male lingue di Corte.
Poeta - affar loro. Non riguarda noi.
Ciambellano - Caro poeta, quando avrete la mia et, troverete che la vita un teatro che langue troppo. incredibilmente male organizzata. Ho sempre visto ritardare le scene, attutire la catastrofe. Chi deve morire d'amore, quando vi giunge, vi giunge a fatica e da vecchio. Dal momento che ho un mago sotto mano, voglio finalmente togliermi il gusto di vedere la vita svolgersi alla velocit e nelle proporzioni non soltanto della curiosit, ma delle passioni umane.
Poeta - Scegliete una vittima meno innocente.
Ciambellano - Questa innocente vittima, giovane amico, ha distolto un cavaliere dai suoi giuramenti. La sua punizione deve venire, presto o tardi. Se il cavaliere e Berta si incontrano e si spiegano oggi, evitando di farci attendere un semestre, come esigerebbe la vita, se si danno la mano al mattino, si baciano in serata invece di rimandare quel bacio all'inverno o all'autunno, la trama del loro intrigo non subir mutamenti ma sar pi vera, pi forte, e pi fresca anche. In questo il teatro superiore alla vita: non diventa rancido... Comincia, mago... Cos' questo rumore?
Un paggio - l'alabardiere che cade.
Ciambellano - Tutto procede per il meglio.
Poeta - Eccellenza! una cattiva azione accelerare la vita. Se ne sopprimono le due vie di scampo: la distrazione e la pigrizia. Chi vi dice che, per negligenza o per abitudine, il cavaliere e Berta non si sarebbero mai incontrati per tutta la vita?... Che cos' questo grido?
Un paggio - La gazzella, che i falchi stanno accecando.
Ciambellano - Benissimo! Nascondiamoci... E voi, credete di poter continuare con questo ritmo per tutto il giorno?
Prestigiatore - Arriva il fringuello...
SCENA II
Cavaliere - (raccogliendo un guanto) Eccolo finalmente!
Berta - (acchiappando l'uccello) Ti ho preso finalmente! (escono ciascuno dalla propria parte senza essersi visti).
SCENA III
Gli spettatori nascosti mettono fuori la testa e si agitano.
Poeta - Ah! Respiro!...
Le dame - Volete prenderci in giro, ciambellano?
Ciambellano - Che scherzi sono, mago?
Prestigiatore - - Un errore organizzativo, come dite voi. Rimedio subito.
Ciambellano - Si incontreranno, s o no?
Prestigiatore - Perch non ci sian dubbi sul loro incontro, far addirittura in modo che si scontrino. (tornano tutti a nascondersi dietro le colonne).
SCENA IV
Cavaliere - (raccogliendo l'altro guanto) Ecco l'altro!
Berta - (prendendo l'uccello) Ah, scappi di nuovo! (si scontrano brutalmente. Berta sta per cadere. Hans le prende le mani. Si riconoscono).
Cavaliere - Scusate, Berta.
Berta - Scusate, cavaliere.
Cavaliere - Vi ho fatto molto male?
Berta - Non ho sentito assolutamente nulla.
Cavaliere - Sono un villano?
Berta - S... (fanno per uscire, lentamente, ciascuno dal proprio lato. Berta si ferma) Bello il viaggio di nozze?
Cavaliere - Meraviglioso!...
Berta - Una bionda, vero?
Cavaliere - Bionda. Dove passa lei, passa il sole.
Berta - Notti assolate... Io preferisco l'ombra.
Cavaliere - Ciascuno ha i suoi gusti.
Berta - Allora dovete aver sofferto, il giorno della vostra partenza, quando mi baciaste all'ombra di quella quercia?...
Cavaliere - Berta!...
Berta - Io non soffrivo... Mi piaceva molto.
Cavaliere - Mia moglie qui vicino, Berta!
Berta - Stavo bene fra le vostre braccia. Stavo bene per sempre.
Cavaliere - Foste voi a sciogliere quell'abbraccio! Senza perdere un minuto mi avete portato dalle vostre amiche, per vanit, per fare la ruota...
Berta - Ci si toglie anche l'anello, quello di fidanzamento, per farlo vedere...
Cavaliere - Mi spiace. L'anello non ha capito.
Berta - Ha fatto quel che fanno gli anelli... rotolato... Sotto un letto...
Cavaliere - Che linguaggio!
Berta - Senza dubbio sbaglio, parlando di letto... I villani dormono sopra la cascina, nel fieno... Avete dovuto spazzolarvi, risvegliandovi dalle vostre notti d'amore?
Cavaliere - Da come parlate, immagino che non abbiate ancora avuto le vostre.
Berta - Non preoccupatevi. Verranno.
Cavaliere - Non ne dubito. Ma, se volete un consiglio, preferite il vostro amore a voi stessa, non lasciate pi che vada lontano... Qualunque cosa possiate credere, da lontano la vostra immagine sbiadisce.
Berta - State tranquillo, non lo lascer pi...
Cavaliere - Chiunque sia, non lo spingete pi egoisticamente lontano da voi, verso sterili pericoli e incontro alla molte...
Berta - Si ha da pensare che abbiate avuto molta paura in quella foresta?
Cavaliere - Dicono che siate superba. Non esitate, quando lo vedrete, a corrergli incontro e a baciarlo davanti a tutta la corte.
Berta - Era mia intenzione... Anche se fossimo stati soli! (Berta bacia il cavaliere e vuole -fuggire. Il cavaliere la trattiene).
Cavaliere - Oh! Berta! Voi piena di dignit! d'orgoglio!
Berta - Io, piena d'umilt!... d'impudenza!...
Cavaliere - A che giuoco giocate adesso? Che cosa volete?
Berta - Non stringetemi la mano. C' un uccello.
Cavaliere - Amo mia moglie. Nulla mi separer da lei.
Berta - Un fringuello. Lo soffocherete!
Cavaliere - Se la foresta mi avesse inghiottito, non avreste avuto neppure un pensiero per me. Ritorno felice e non potete sopportare la mia felicit... Liberate questo uccello!
Berta - No, ha un cuore che batte. Accanto al mio, ho bisogno del suo piccolo cuore in questo momento.
Cavaliere - Che segreto nascondete? Confessatelo!
Berta - (mostrandogli l'uccello morto) Ecco!... Lo avete ucciso.
Cavaliere - Perdonatemi, Berta! (si inginocchiato, Berta lo guarda un momento).
Berta - Il mio segreto, Hans? Il mio segreto e la mia colpa? Pensavo che l'aveste capito. Ho creduto alla gloria. Non alla mia. A quella dell'uomo che amavo, che avevo scelto fin da bambina, che una sera ho attirato sotto la quercia, sulla quale, fanciulla, avevo inciso il suo nome... Anche il nome cresceva ogni anno!... Ho creduto che la donna non fosse soltanto la guida, che accompagna alla mensa, al riposo, al sonno, ma il battitore che porta a tiro del vero cacciatore quanto il mondo comprende in s di indomabile, di imprendibile. Mi sentivo capace di scovare il liocorno, il drago e persino la morte. Io sono bruna. Ho creduto che in quella foresta il mio fidanzato sarebbe stato nella mia luce, e in ogni ombra avrebbe visto la mia forma, in ogni oscurit il mio gesto. Volevo spingerlo nel cuore d quell'onore e di quella gloria delle tenebre di cui io non ero altro che il richiamo e il pi modesto simbolo. Non avevo paura. Sapevo che avrebbe trionfato della notte, poich aveva vinto me. Volevo ch'egli fosse il cavaliere nero... Potevo supporre che tutti gli abeti del mondo, una sera, avrebbero schiuso i rami di fronte ad una testa bionda?
Cavaliere - Ed io potevo supporlo?
Berta - questa la mia colpa... L'ho confessata!... Non se ne parler pi. Non incider pi nomi altro che sulle querce da sughero... Un uomo solo con la gloria, gi stupido. Una donna sola con la gloria ridicola... Peggio per me... Addio...
Cavaliere - Perdonatemi, Berta...
Berta - (prendendogli il fringuello dalle mani) Date... Lo porto via... (escono ciascuno dalla propria parte).
SCENA V
Prestigiatore - Ecco!... Ecco la scena che avreste visto soltanto il prossimo inverno, se non foste ricorsi ai miei servigi.
Poeta - pi che sufficiente!... Fermiamoci!
Ciambellano - No davvero! Ho fretta di vedere quella successiva!...
Le dame - La successiva, la successiva!
Prestigiatore - Ai vostri comandi; quale?
Una dama - Quella in cui Hans, chinandosi sul cavaliere da lui ferito, ne vede il petto e riconosce Berta.
Prestigiatore - Signora, quella riservata ad altri secoli!
Ciambellano - Quella in cui Berta e il cavaliere parlano per la prima volta di Ondina.
Prestigiatore - La scena dell'anno venturo? Pronti! (tutte le dame guardano improvvisamente il volto del ciambellano).
Ciambellano - Che cos'ho sulle guance?...
Prestigiatore - Ah! Inconvenienti del metodo. Avete una barba di sei mesi, (si nascondono di nuovo).
SCENA VI
Hans e Berta entrano con passo disinvolto, uno dal giardino, l'altra dalla corte.
Berta - Hans, vi cercavo!
Cavaliere - Cercavo voi, Berta!
Berta - Hans, bisogna che fra noi non rimanga nemmeno un sospetto. Non posso essere vostra amica se non sono amica di Ondina. Affidatemela per questa sera. Copio, illustrandoli da me, l'Eneide e i Tristia. Mi aiuter a stendere l'oro sulle lacrime di Ovidio.
Cavaliere - Grazie, Berta. Ma dubito...
Berta - Ondina non scrive volentieri?
Cavaliere - No, Ondina non sa scrivere.
Berta - Come ha ragione! Cos pu dedicarsi liberamente alle opere altrui. Pu leggere romanzi senza invidiarne l'autore.
Cavaliere - No. Non li legge.
Berta - Non le piacciono i romanzi?
Cavaliere - No. Non sa leggere.
Berta - Come la invidio! Che ninfa in mezzo a queste saccenti e a queste bigotte!... come sar riposante vedere finalmente la natura in persona abbandonarsi incurante alla musica e ai ballerini!
Cavaliere - Non la vedrete.
Berta - Siete cos geloso?
Cavaliere - No. Non sa danzare.
Berta - Volete canzonarmi, Hans! Avete sposato una donna che non legge, non scrive e non danza?
Cavaliere - S. E non recita e non suona il flauto e non va a cavallo, e a caccia piange.
Berta - Che cosa fa?
Cavaliere - Nuota... un po'...
Berta - Che angelo! Ma state attento! Non raccomandabile essere ignoranti a corte. I professori pullulano. Come si presenta Ondina?
Cavaliere - Com', come l'amore.
Berta - Come l'amore muto o come quello discorsivo? Se sapr tacere, le sar lecito ignorare tutto.
Cavaliere - un punto, Berta, su cui non sono senza timori. Ondina chiacchiera, e, avendo avuto la natura come unica maestra di corte, ha imparato la sintassi dalle ranocchie e i legamenti dal vento. ormai la stagione dei tornei e delle cacce: io tremo all'idea delle parole che strapperanno a Ondina questi spettacoli dove ogni assalto, ogni evoluzione, ogni volta ha un nome. Io glieli insegno, ma senza successo. Ad ogni termine tecnico, ad ogni parola nuova per lei, mi bacia. Ce ne sono trentatre solo nella prima presa di ferro che ieri tentavo di spiegarle.
Berta - Trentaquattro!...
Cavaliere - vero: con il cartoccio, trentaquattro! Dove avevo la testa! Brava, Berta!
Berta - Vi siete sbagliato di un bacio... Affidatemi Ondina, Hans. Con me non avrete pi da temere un tale pericolo. Io conosco la giostra e la caccia.
Cavaliere - Quello che soprattutto deve conoscere, Berta, sono le caratteristiche e i privilegi dei Wittenstein, e sono segreti.
Berta - Sono stati quasi i miei. Fatemi delle domande.
Cavaliere - Se rispondete, vi dovr un pegno! Che colore deve portare lo scudo dei Wittenstein, entrando nell'arena?
Berta - L'azzurro principesco inquadrato dallo scoiattolo con la coda mozzata.
Cavaliere - Cara Berta! E la tenuta dei Wittenstein, oltrepassando lo steccato?
Berta - La lancia a squadra. Il destriero all'ambio.
Cavaliere - Berta, che moglie di cavaliere sarete un giorno! (escono insieme).
SCENA VII
Ciambellano - Bravo! E ha ragione Wittenstein. La contessa Berta fa di tutto, sa tutto. la moglie ideale: si sta rovinando con le rilegature!... Su, mago, la terza scena, stiamo in ansia!...
Dama - Quella in cui Berta vede Ondina danzare nuda al chiaro d luna con i gnomi?
Prestigiatore - Confondete di nuovo, signora.
Ciambellano - La lite fra Berta e Ondina?
Poeta - Che ne direste di un anno di tregua?
Paggio - Eccellenza, si avvicina l'ora del ricevimento.
Ciambellano - vero, ahim! Ho appena il tempo di andare a prendere questa giovane signora e di darle, giacch tanto ciarliera, quei consigli che evitino, almeno per oggi, ogni sproposito... Ma voi, mago, non approfitterete della mia assenza per mostrare qualche altra scena?
Prestigiatore - Una piccola piccola.
Ciambellano - Che suppongo non ha alcun nesso con questa storia?
Prestigiatore - Che non ha nesso con niente. Ma far piacere ad un vecchio pescatore che mi caro. (il ciambellano esce. Entra da un lato Violante, dall'altro Augusto).
SCENA VIII
Augusto - (dirigendosi verso la contessa) Siete la contessa Violante?
Violante - S, buon uomo... (si china verso di lui. Augusto la vede la pagliuzza d'oro nell'occhio) Che volete?
Augusto - Nient'altro... Avevo ragione... meraviglioso... Grazie... grazie... (scompaiono).
SCENA IX
Il ciambellano scende le scale dando la- mano a Ondina e facendole ripetere gli inchini.
Ciambellano - Assolutamente impossibile!
Ondina - Mi piacerebbe tanto!...
Ciambellano - Sostituire con una festa nautica un ricevimento ordinario di terza classe, praticamente impossibile... D'altra parte il ministro delle finanze lo proibirebbe: portare l'acqua nella piscina costa ogni volta un patrimonio.
Ondina - Ve la farei avere gratis.
Ciambellano - Non insistete! Quand'anche il nostro re ricevesse il principe dei pesci, dovrebbe, per ragioni di economia, riceverlo all'aria.
Ondina - L'acqua mi donerebbe talmente di pi!
Ciambellano - Non a noi... non a me...
Ondina - Ma s. A voi specialmente. Avete la mano umida. Nell'acqua nessuno se ne accorgerebbe.
Ciambellano - La mia mano non umida.
Ondina - Lo . Toccatela.
Ciambellano - Signora, vi sentite la forza di ascoltare per un minuto quei consigli che vi risparmieranno, oggi pomeriggio, spropositi e scandali?
Ondina - Per una, due ore, se volete!
Ciambellano - Di ascoltare senza interrompere?
Ondina - Ve lo giuro. Niente di pi facile...
Ciambellano - Signora, la corte un luogo sacro...
Ondina - Scusate! Un secondo! (va verso il poeta che stava in disparte e che le viene incontro) Siete il poeta, vero?
Poeta - Dicono.
Ondina - Non siete molto bello...
Poeta - Dicono anche questo... Lo dicono pi piano... Ma poich le orecchie dei poeti non sono sensibili che ai bisbigli, io lo sento ancora meglio.
Ondina - Non abbellisce lo scrivere?
Poeta - Ero molto pi brutto! (Ondina ride. Il poeta si ritira).
Ondina - (ritornando dal ciambellano) Scusate!
Ciambellano - Signora, la corte un luogo sacro dove l'uomo deve controllare le due spie di cui non pu liberarsi: la parola e il volto. Se ha paura, essi devono esprimere coraggio. Se mente, franchezza. E non sconveniente, quando fossero sinceri, che abbian l'aria di mentire. D alla verit quell'aspetto equivoco che la pregiudica meno di fronte all'ipocrisia... Prendiamo l'esempio che voi stessa innocentemente avete scelto. Rinuncio all'esempio dell'odore di bruciato che uso di solito... S, la mia mano umida... la destra, la sinistra un modello di secchezza. D'estate brucia... S, fin dall'infanzia, lo so e ne soffro. La nutrice quando le toccavo il seno non sapeva se facevo con le dita o con le labbra; e non mi consola la leggenda secondo la quale questo particolare mi deriva dal mio antenato Onulfo, che avrebbe immerso per sbaglio una mano nell'olio santo... Ma per quanto umida sia la mano, ho le braccia lunghe, giungono fino al trono, possono ottenere ricompense e provocare disgrazie... dispiacermi, significa giocarsi il proprio favore, quello del proprio marito, soprattutto se si scherniscono le mie tare fisiche, la mia tara fisica!... D'altronde io non ne ho di morali... dunque, bella Ondina, se avete seguito il mio ragionamento, ditemi, da esperta dama di corte, come la mia mano?
Ondina - Umida... come i vostri piedi.
Ciambellano - Non ha capito niente! Signora...
Ondina - Un attimo, permettete?
Ciambellano - Niente affatto! (Ondina va di nuovo verso il poeta che a sua volta le va incontro).
Ondina - Qual stato il vostro primo verso?
Poeta - Il pi bello.
Ondina - Il pi bello dei vostri?
Poeta - Il pi bello di tutti. Eccelle sugli altri quanto voi sulle altre donne.
Ondina - Siete modesto nella vostra vanit... Svelto, ditelo...
Poeta - Non lo so pi. Lo composi in sogno. Al risveglio, l'avevo dimenticato.
Ondina - Bisognava scriverlo subito.
Poeta - appunto quello che mi sono detto. Ma l'ho scritto anche troppo presto... L'ho scritto in sogno. (Ondina gli sorride gentilmente, il poeta si allontana).
Ciambellano - Signora, ammettiamo che io abbia la mano umida. Pu darsi per che quando avrete toccato tutte le mani della corte, cambierete opinione... ammettiamolo, e ammettiamo che io l'ammetta... ma andreste a dire al re che ha la mano umida?
Ondina - Certamente no.
Ciambellano - Benissimo. Perch re?
Ondina - No! Perch asciutta.
Ciambellano - Insopportabile! Vi sto facendo il caso in cui lo fosse!
Ondina - Non potete! Non lo .
Ciambellano - Ma se il re vi interroga sul porro che ha sul naso! Ce l'ha un porro, il nostro re! Non fatemi gridare cos forte, per favore! E se vi chiede a che cosa assomiglia?
Ondina - Sarebbe molto strano che un monarca che mi vede per la prima volta, pensasse di chiedermi a che cosa assomiglia il suo porro.
Ciambellano - Ma, signora, stiamo facendo un'ipotesi! Tento soltanto di farvi capire che cosa si dovrebbe dire del vostro porro, per farvi piacere, nel caso che ne aveste uno!...
Ondina - Non avr mai porri. Potete aspettare...
Ciambellano - pazza...
Ondina - Sapete, i porri vengono quando si toccano le testuggini...
Ciambellano - Non importa.
Ondina - D'altronde sono meno gravi del bottone d'Oriente che viene quando si sfrega il pesce gatto.
Ciambellano - Per favore!...
Ondina - Meno anche della servilit che viene a chi uccide l'anguilla soffocandola. L'anguilla nobile. Bisogna che il suo sangue scorra!
Ciambellano - insopportabile!
Poeta - Signora, il ciambellano vuole semplicemente farvi capire che non bisogna mortificare chi brutto parlandogli della sua bruttezza.
Ondina - Basta che non lo sia. Lo sono io?
Ciambellano - Cercate dunque di capire che la cortesia una specie di investimento, e il migliore. Grazie ad essa, quando invecchierete, vi diranno che siete giovane, quando diventerete brutta, che siete bella; e tutto questo in cambio di un versamento minimo.
Ondina - Io non invecchier mai...
Ciambellano - Che bambina!...
Ondina - Volete scommettere?... Oh, scusate! (corre verso il poeta).
Ciambellano - Signora!...
Ondina - la cosa pi bella del mondo, vero?
Poeta - Senza confronto, quando precipita dalle rocce spruzzando la belladonna e l'aquilegia!
Ondina - La cascata la cosa pi bella del mondo? Siete ammattito!
Poeta - Capisco. Voi parlate del mare.
Ondina - Il mare? Quella salamoia? Quel ballo di san Vito? Mi insultate!
Ciambellano - Signora!
Ondina - Sta chiamando un'altra volta. Peccato! Ci capivamo cos bene! (ritorna accanto al ciambellano)
Ciambellano - Che hanno da dirsi! Signora, riprenderemo la lezione un altro giorno. Ho appena il tempo di dirvi che, come ad ogni dama che venga presentata a corte, il re vi far oggi una domanda sull'eroe di cui porta il nome, Ercole. Venne chiamato cos perch nella culla schiacci sotto il sedere un serpentello che sbadatamente vi si era smarrito. Voi siete la sesta debuttante dell'anno. Vi domander la sesta fatica. Ascoltatemi bene, ve la far ripetere e, per San Rocco, vi supplico di non distrarvi andando a chiacchierare col poeta.
Ondina - A proposito! Dimenticavo! Grazie di ricordarmelo!... una cosa urgentissima.
Ciambellano - Vi proibisco!
Ondina - (corre incontro al poeta) Mi piacete.
Poeta - Mi confondete, ma il ciambellano aspetta. Cosa dovete dirmi di cos urgente?
Ondina - Questo...
Ciambellano - Credo che siano ammattiti! Signora!
Ondina - Mi riferivo alle sorgenti, poco fa, alle sorgenti sottomarine, quando la primavera sboccia in fondo al lago... Il gioco sta nel trovarle al loro scaturire. un'acqua improvvisa che si dibatte in mezzo all'acqua. Si cerca di comprimerla con le mani. Si inondati da un'acqua che non ha toccato altro che acqua. Ce n' una qui vicino, nello stagno. Andateci, guardate la vostra immagine riflessa. Vi vedrete come siete, il pi bello...
Poeta - Le lezioni del ciambellano danno frutti.
Ciambellano - Walter, vi considero responsabile! Quando Ercole ebbe ucciso il pesce...
Ondina - Ercole ha ucciso un pesce?
Ciambellano - S, il pi grande: l'idra di Lerna.
Ondina - Allora io mi tappo le orecchie! Non voglio saper niente degli assassini.
Ciambellano - diabolica! (si sente un gran rumore; dall'esterno compare il prestigiatore). Che scena c' adesso?
Prestigiatore - La prossima? Io non c'entro.
Una dama - Il primo bacio di Hans a Berta?
Prestigiatore - No, molto peggio : il primo screzio tra il cavaliere e Ondina. Accade a tempo debito. (entra Hans).
Paggio - Vostro marito, signora.
Ondina - Hans caro, vieni presto, il gran maestro mi insegna a mentire.
Cavaliere - Lasciami stare, devo parlargli.
Ondina - Toccagli la mano. Sentirai come asciutta!... Mento bene, vero, ciambellano?...
Cavaliere - Zitta, Ondina.
Ondina - Sei brutto, ti odio. Non mento adesso!
Cavaliere - Vuoi star zitta! Eccellenza, che significa il mio posto a tavola? Mi avete messo dopo Salm?
Ciambellano - Infatti, cavaliere.
Cavaliere - Io ho diritto al terzo posto dopo il re e alla forchetta d'argento.
Ciambellano - L'avevate. Ed anche al primo posto e alla forchetta d'oro se un certo progetto si fosse attuato. Ma il vostro matrimonio vi assegna il quattordicesimo posto ed il cucchiaio...
Ondina - Che importa, Hans caro! Ho visto le portate... Ci sono quattro buoi interi. Sono certa che ve ne sar per tutti, (risate).
Cavaliere - Che avete da ridere, Bertram?
Bertram - Rido quando il mio cuore lieto, cavaliere...
Ondina - Hans, non vorrai impedire alla gente di ridere!
Cavaliere - Ride di te.
Ondina - Non ride con malizia. Ride perch mi trova divertente. Lo sono senza volere, ma lo sono. Ride per simpatia.
Bertram - vero.
Cavaliere - Mia moglie non deve provocare il riso, nemmeno per simpatia.
Ondina - Allora non rider pi, perch non vuole farmi dispiacere, vero cavaliere?
Bertram - Mi terr lontano da quanto non sia nei vostri desideri, signora.
Ondina - Non serbate rancore a mio marito. lusinghiero per me che egli badi tanto a quello che mi riguarda... Non vi pare?
Bertram - Gli invidio d'essere il solo a poterlo fare.
Cavaliere - Chi ha chiesto la vostra opinione, Bertram?
Ondina - Ma io, caro, io... Avresti bisogno delle lezioni del ciambellano, Hans. Non essere nervoso. Fa' come me. N tuono, n diluvio mi cancelleranno pi questo sorriso dalle labbra, (il prestigiatore si avvicinato a Ondina che riconosce lo zio).
Ondina - (sottovoce) Sei tu? Perch questo travestimento? Stai preparando qualche cattiveria?
Prestigiatore - Vedrai. Lo faccio per il tuo bene. Scusa se sembro importuno.
Ondina - Ti perdono a un patto.
Prestigiatore - Ascolto.
Ondina - O zio! Ho bisogno di calma! Concedimi, soltanto durante questa festa, di non vedere ci che gli altri pensano. Ci si rimette sempre!
Prestigiatore - Che cosa penso io?
Ondina - (leggendogli il pensiero, terrorizzata) Vattene!...
Prestigiatore - Mi richiamerai fra un minuto, Ondina... (annunciano il re).
SCENA X
Re - Salve, cavaliere! Salve, piccola Ondina!
Ondina - (ha scorto Berta e sembra non vedere altri che lei).
Ciambellano - La riverenza! (Ondina fa automaticamente l'inchino senza smettere di guardare Berta).
Re - Come tutti quelli che voglio amare, io ti accolgo, bella fanciulla, in questa sala dedicata ad Ercole: mi piace Ercole, fra i miei nomi il pi caro. Io non sono di quelli che lo fanno derivare da Ercele, colui che raccoglie raganelle... Non vi sono raganelle nella storia di Ercole. La rana anzi il solo animale inimmaginabile nella carriera di Ercole. Il leone, la tigre, l'idra van benissimo. La rana mai. Vero, messere Alcuino?
Alcuino - Se cosi fosse sarebbe occorso lo spirito aspro, sire, e non un et. Ma un epsilon.
Re - Ma io divago, Ondina... Le fatiche. Tu sai, penso, quante fatiche condusse a termine Ercole?
Ciambellano - (suggerendo) Nove...
Ondina - (sempre guardando Berta) Nove, maest.
Re - Benissimo. Il ciambellano suggerisce un po' forte, ma la tua voce incantevole anche in una parola cos breve. Gli sar difficile suggerirti la descrizione completa della sesta fatica. Ma ce l'hai sopra il capo in quel medaglione, guarda!... Chi quella donna che vuol sedurre Ercole, bella in volto e falsa nel cuore...
Ondina - (sempre fissando Berta) Berta...
Re - Che cosa dice?
Ondina - (rivolgendosi a Berta) Non l'avrete!
Berta - Che cosa non avr?
Ondina - Non sar mai vostro, mai!
Re - Che cos'ha questa bambina?
Cavaliere - Ondina, il Re parla con te...
Ondina - Se gli dite una parola, vi uccido...
Cavaliere - Vuoi star zitta!
Berta - pazza!
Ondina - O re, salvateci!
Re - Salvarti da che cosa, ragazza mia? Che pericolo corri in questa festa data in tuo onore?
Cavaliere - Scusatela... scusatemi...
Ondina - Zitto tu! Tu sei gi con loro, con tutte! Senza volere, fai gi il loro gioco...
Re - Spiegati, Ondina...
Ondina - O re, non spaventoso? Avere un marito per cui si dato tutto... E' forte... E' leale... E' bello...
Cavaliere - Ti supplico, Ondina...
Ondina - Taci. So quel che dico... Sei stupido, ma sei bello. E lo sanno tutte e tutte dicono fra s : una fortuna che essendo cos bello sia cos stupido. Sar dolce stare fra le sue braccia e baciarlo perch bello. Sar facile sedurlo, perch stupido. Essendo bello, avremo da lui tutto quello che non possono darci i nostri mariti dalle spalle curve o i nostri fidanzati tremanti. Ma il nostro cuore non correr nessun rischio, perch stupido!
Bertram - deliziosa!
Ondina - Vero che ho ragione, cavaliere?
Cavaliere - Ondina, a che stai pensando?
Ondina - Come vi chiamate, voi che mi trovate deliziosa?
Bertram - Bertram, signora.
Cavaliere - Tacete!
Bertram - Cavaliere, quando una donna mi chiede il nome, io lo dico.
Re - Di grazia!
Ciambellano - Visconti e viscontesse avanzano per il baciamano!
Berta - Padre, non vi sembra eccessivo che, in questo palazzo, la vostra figlia adottiva venga insultata da una contadina?
Cavaliere - Maest, permettetemi di chiedere congedo per sempre... Ho una moglie adorabile, ma non adatta a tutti...
Ondina - Guardate come se la intendono! Sono pieni di falsit!
Re - Berta non falsa, Ondina.
Ondina - Lo . Ha osato una volta parlarvi del...?
Ciambellano - Signora!
Re - Dal fatto che discendo da Ercole per via della mia antenata Onfale? Non me ne vergogno, piccola Ondina.
Ondina - No, del porro semplicemente, del vostro porro che il pi bello che re abbia avuto. Potete averlo preso soltanto da una testuggine di l dal mare. (si accorge della goffaggine e tenta di rimediare) Dove l'avete incontrata? Alle colonne d'Ercole?
Ciambellano - I Margravi avanzano per la cerimonia della giarrettiera.
Re - Sta' tranquilla, Ondina. Mi piaci. raro che accada a questi soffitti di risonare sotto la voce dell'amore, e non mi sgradito; ma, per la tua felicit, segui i miei consigli...
Ondina - Oh, a voi creder senza discutere.
Re - Berta una fanciulla mite, leale e chiede soltanto di amarti.
Ondina - Eh no! Tutto sbagliato.
Cavaliere - Ti prego, sta zitta!
Ondina - Secondo te mite una fanciulla che uccide fringuelli?
Re - Che cos' questa storia dei fringuelli? Perch Berta dovrebbe uccidere fringuelli?
Ondina - Per turbare Hans!
Re - Posso giurarti che Berta...
Berta - Padre, avevo riacchiappato il mio fringuello, quando Hans nel prendermi la mano, per salutarmi, ha stretto troppo.
Ondina - Non ha stretto troppo. Il pugno della donna pi debole diventa un guscio di marmo quando vuol proteggere un fringuello vivo. Se io ne avessi uno in mano, Maest, il vostro Ercole potrebbe stringere con tutte le forze. Ma Berta conosce gli uomini. Sono mostri di egoismo che la morte di un uccello sconvolge. Il fringuello era al sicuro nella sua mano, e lei l'ha allentata...
Cavaliere - Sono stato io a stringere troppo forte.
Ondina - stata lei ad ucciderlo!
Ciambellano - Maest, baroni e baronesse...
Re - Sia stato lui o lei, devi giurarmi che d'ora in poi lascerai Berta tranquilla.
Ondina - Se lo ordinate, giuro. .
Re - Te lo ordino.
Ondina - Giuro!... A patto che lei stia zitta!
Re - Ma sei tu che parli!...
Ondina - Lei parla fra s, io sento tutto... Tacete, Berta!
Cavaliere - Chiedile scusa, Ondina!
Ondina - I mie capelli? Che ha da dire sui miei capelli! Preferisco i miei capelli di stoppa, come lei li chiama, alle sue trecce che assomigliano a serpenti. Guardatela, Maest, ha delle vipere per capelli.
Cavaliere - Chiedi scusa!...
Ondina - Dunque non la senti? Non la sentite? Dice che con questo scandalo mi sto perdendo da sola, che una settimana di simili sciocchezze mi strapperanno a mio marito, poi baster aspettare che io muoia di dolore... Questo dice la mite Berta, questo grida! Oh Hans caro, abbracciami davanti a lei per umiliarla...
Cavaliere - Non toccarmi!
Ondina - Baciami davanti a lei! Ho risuscitato il fringuello. di nuovo vivo nella gabbia.
Berta - Che pazza!
Ondina - Voi l'avete ucciso! Io l'ho risuscitato! Chi pazza di noi due, chi colpevole?
Regina - Povera bambina!
Ondina - Non lo sentite?... Canta.
Re - Eccellenza, pronto l'intermezzo? Nessun intermezzo mai venuto pi a proposito.
Ondina - Sei arrabbiato, Hans?
Cavaliere - Non sono arrabbiato, ma mi hai coperto di vergogna. Ci hai resi ridicoli davanti a tutta la corte.
Ondina - Non restiamo pi qui. Solo il re buono e solo la regina bella... Andiamo via...
Ciambellano - (a cui il prestigiatore ha fatto un cenno) Il vostro braccio alla contessa Berta, cavaliere.
Ondina - Il suo braccio a Berta, mai...
Ciambellano - il protocollo...
Cavaliere - La vostra mano, Berta.
Ondina - La sua mano, mai! Ora saprai tutto, Hans. Ascolta che cos' Berta... Voi tutti, fermatevi, ascoltate, ascoltate che cos' la contessa Berta e che cosa le deve il protocollo!
Cavaliere - Ondina, troppo!...
Regina - Lasciatemi. Voglio parlare con questa bambina...
Ondina - Oh, s. Ho un segreto da confidare alla regina.
Re - Ottima idea, Isotta.
Ondina - Isotta? O re, vostra moglie la regina Isotta?
Re - Non lo sapevi?
Ondina - E Tristano? Dov' Tristano?
Re - Non vedo che rapporto ci sia, Ondina... Calmatela, cara Isotta, (escono tutti, tranne la regina e Ondina).
SCENA XI
Regina - Ti chiami Ondina, vero?
Ondina - S. E sono un'ondina.
Regina - Quanti anni hai? Quindici?
Ondina - Quindici. E sono nata da secoli. E non morir mai...
Regina - Perch sei venuta a perderti in mezzo a noi? Come ha potuto piacerti il nostro mondo?
Ondina - Dalle sponde oblique del lago sembrava meraviglioso.
Regina - Lo ancora da quando vivi all'asciutto?
Ondina - Ci sono mille modi di avere acqua davanti agli occhi.
Regina - Ho capito! Perch di mondo ti sembri di nuovo splendido, pensi alla morte di Hans? Perch le nostre donne ti sembrino ancora meravigliose, pensi che ti prendano Hans?
Ondina - Vogliono prendermelo, non vero?
Regina - Ne hanno l'aria. Tu gli dai troppa importanza.
Ondina - O regina, c' un segreto! il mio segreto : se me lo prenderanno, morir! spaventoso!
Regina - Rassicurati. Non sono cos crudeli.
Ondina - S! S! Morir perch io ho accettato che muoia, se mi tradisce.
Regina - Che cosa dici? questa la pena che applicano le ondine?
Ondina - Oh no! Fra le ondine non c' mai stata una sposa infedele, se non per confusione o per eccessiva rassomiglianza o perch l'acqua era torbida. Ma le ondine si mettono d'accordo perch il traditore involontario non lo sappia mai.
Regina - Come possono sapere allora che Hans pu tradirti? Capire la parola tradire?
Ondina - L'hanno imparata all'improvviso. Vedendolo. Prima non avevano mai parlato di tradimento fra loro. Mai, prima della venuta di Hans. Ma hanno visto un bell'uomo a cavallo, con la lealt in viso, la sincerit sulle labbra, e allora la parola tradire corsa in fondo alle acque...
Regina - Povere ondine!
Ondina - E allora tutto ci che in Hans dava fiducia, lo sguardo franco, la parola chiara, tutto questo sembrava loro un presagio inquietante, una ipocrisia. Vien da pensare che la virt degli uomini sia gi una menzogna orrenda. Mi ha detto che mi avrebbe amata sempre...
Regina - E la parola tradire nata nelle acque.
Ondina - Persino i pesci la compitavano. E ogni volta che uscivo dalla capanna per narrare loro l'amore di Hans e schernirli, tutti mi gridavano quella parola con bolle d'aria o con suoni. furente perch gli ho gettato via la trota - dicevo - Ha fame. - Certo - rispondevano lucci - Ti tradisce. - Ho nascosto il prosciutto. - S - dicevano i salmoni - ti tradisce... Vi piacciono i salmoni bianchi?
Regina - Non ho opinioni in merito.
Ondina - Piccole sudice spie. Lingue di vipera. Ne so qualcosa io dei salmoni! E l'hanno tentato per mezzo delle ondine. Da quel che ci dicevano degli uomini, pensavo che si sarebbe precipitato loro addosso, tanto pi che mio zio le aveva scelte senza branchie e senza pinne. Non le ha n toccate n baciate. Ero fiera di lui. Le ho sfidate. Ho detto loro che non mi avrebbe mai tradita. Ma essi sogghignavano. Allora, ho avuto torto. Ho stretto il patto.
Regina - Che patto?
Ondina - Il loro re, mio zio, ha detto : Tu ci permetti di ucciderlo, se ti tradisce? . Dire di no, era umiliare Hans davanti a loro, era come dire che disprezzavo Hans. Era come disprezzare me stessa! Ho detto s.
Regina - Dimenticheranno. Cambieranno idea.
Ondina - Credete? molto piccolo in tutto l'universo il luogo in cui si dimentica, si cambia idea, si perdona: l'umanit, come dite voi... Per noi, come per gli animali selvatici, come per le foglie del frassino, come per i bruchi, non c' rinuncia n perdono.
Regina - Ma che potere hanno su di lui?
Ondina - Ogni onda, ogni acqua ora sorveglia Hans. Se si avvicina ad un pozzo, subito il livello sale. Se piove, la pioggia cade due volte pi fitta su di lui. furente. Vedrete, quando passer vicino alle fontane del giardino, come gli zampilli si alzeranno sdegnati fino al cielo.
Regina - Vuoi un consiglio, cara piccola Ondina?
Ondina - S, io sono un'ondina.
Regina - Puoi ascoltarmi, hai quindici anni.
Ondina - Quindici anni tra un mese. E sono nata da secoli, e non morir mai.
Regina - Perch hai scelto Hans?
Ondina - Non sapevo che gli uomini si scegliessero. Da noi non si sceglie; siamo scelti noi da grandi sentimenti e il primo venuto sar, per sempre, il solo. Hans il primo uomo che ho visto, non c'era altra scelta.
Regina - Ondina, fuggi! Vattene!
Ondina - Con Hans?
Regina - Se non vuoi soffrire, se vuoi salvare Hans, tuffati nella prima fonte che trovi... Vattene!
Ondina - Con Hans? cos brutto in acqua!
Regina - Hai avuto tre mesi di felicit con Hans. Devi accontentarti. Fuggi finch sei in tempo.
Ondina - Lasciare Hans? Perch?
Regina - Perch non per te. Perch ha l'anima gretta.
Ondina - Io non ho anima. ancora peggio!
Regina - Non questo il punto, per te come per nessun'altra creatura non umana. L'anima del mondo inspira ed espira attraverso le narici e le branchie. Ma l'uomo ha voluto un'anima per s. Stupidamente egli ha frantumato l'anima universale. Non c' un'anima degli uomini. C' solo una serie di piccoli lotti d'anima, dove crescono fiori sparuti e legumi aridi. Anime d'uomo, con le stagioni complete e i venti, con tutto l'amore, questo ti occorreva ed terribilmente raro. Ce n'era una per caso in questo secolo ed in questo universo. Mi spiace. gi occupata.
Ondina - A me non spiace affatto.
Regina - Perch tu non sai che cosa sia un ondino d'animo nobile.
Ondina - Lo so benissimo. Ne abbiamo avuto uno. Nuotava solo sul dorso per vedere il cielo. Prendeva crani di ondine tra le pinne e li contemplava. Aveva bisogno di undici giorni di solitudine e di riservatezza prima di amare. Ci ha annoiate tutte. Persino le pi anziane lo evitano. No, il solo uomo degno di essere amato quello che assomiglia a tutti gli uomini, che si distingue dagli altri solo per i difetti e le goffaggini in pi...
Regina - Hans.
Ondina - Hans.
Regina - Ma non ti accorgi che Hans ha amato tutto ci che in te grande, perch lo vedeva piccolo! Tu sei la luce e lui ha amato una bionda. Tu sei la grazia e lui ha amato una ragazzina impertinente. Tu sei l'avventura e lui ha amato un'avventura... Quando si accorger dell'errore, lo perderai.
Ondina - Non se ne accorger. Se fosse Bertram, Bertram se ne accorgerebbe. Ma io sospettavo quel pericolo. Fra tutti i cavalieri ho scelto il pi stupido...
Regina - L'uomo pi stupido vede sempre tanto chiaro da accecarsi.
Ondina - Allora gli dir che sono un'ondina!
Regina - Sarebbe peggio. Forse in questo momento tu sei per lui una specie di ondina, ma solo perch non crede che tu lo sia. La vera ondina, per Hans, non sarai tu, ma Berta con una guaina di scaglie, in qualche ballo in maschera.
Ondina - Se gli uomini non possono sopportare la verit, io mentir!
Regina - Puoi dire la verit o mentire, bambina mia, non ingannerai nessuno e offrirai agli uomini la cosa che odiano di pi.
Ondina - La fedelt?
Regina - No. La trasparenza. Ne hanno paura. Sembra loro il peggior segreto. Quando Hans vedr che non sei un rimasuglio di ricordi, un cumulo di progetti, un mucchio di impressioni e di volont, avr paura e tu sarai perduta. Credimi. Vattene, salvalo!
Ondina - Oh regina, non lo salverei partendo. Se ritorno fra le ondine, tutti i maschi mi si affolleranno intorno attratti dal sapore umano. Mio zio vorr che ne sposi uno. Io rifiuter. Dalla rabbia egli uccider Hans... No! Devo salvare Hans in terra. Devo trovare qui il modo di nascondere a mio zio che egli mi tradisce, se un giorno non mi amer pi. Ma mi ama ancora, non vero?
Regina - Certamente. Con tutte le forze.
Ondina - Allora, perch cercare, regina? Possediamo gi il rimedio! Mi venuto in mente poco fa, durante la disputa. Ogni volta che cercavo di allontanare Hans da Berta, riuscivo solo a spingerlo verso di lei. Quando ne dicevo male, subito ne prendeva le parti... Far il contrario! Venti volte al giorno gli dir che Berta bella, che Berta ha ragione. Allora gli diventer indifferente, avr torto; ogni giorno far in modo che la incontri, che ella sia attraente il pi possibile, al sole, in abito di corte. Allora egli non vedr altri che me. Berta verr ad abitare con noi, nel castello di Hans... Cos trascorreranno tutta la vita insieme: sar come se lei fosse lontana. Io cercher ogni pretesto per lasciarli soli, la passeggiata, la caccia: sar come se fossero tra la folla. Leggeranno insieme i loro manoscritti gomito a gomito; egli la guarder dipingere le maiuscole faccia a faccia, si sfioreranno, si toccheranno: allora si sentiranno divisi e non avranno alcun desiderio. Io sar tutto per Hans... So capire gli uomini, non vero? Questo il mio rimedio... (la regina si alzata e viene ad abbracciarla) Regina Isotta, che cosa fate?
Regina - Isotta ti dice grazie.
Ondina - Grazie?
Regina - Grazie per la lezione d'amore... Sia giudice il cielo. Lasciamo che operino le ricette di Ondina.
Ondina - S, io sono un'ondina.
Regina - E il filtro dei quindici anni...
Ondina - Quindici anni tra un mese... E sono nata da secoli. E non morir mai.
Regina - Vengono...
Ondina - Che fortuna! Potr chiedere scusa a Berta!
SCENA XII
Ondina - Vi chiedo perdono, Berta!
Re - Molto bene, bimba imia...
Ondina - Avevo ragione io. Ma poich si chiede perdono solo quando si ha torto, io avevo torto, Berta... Perdonatemi.
Cavaliere - Molto bene, Ondina cara... (in quel momento compare il mago e Ondina lo vede).
Ondina - Molto bene... Per potrebbe rispondere!
Cavaliere - Come?
Ondina - Mi abbasso davanti a lei, io che sono tanto pi in alto, mi umilio davanti a lei, io che mi sento tanta fierezza addosso da credere di esserne incinta, e lei non risponde nemmeno.
Bertram - vero, Berta potrebbe rispondere...
Ondina - Vi pare, Bertram!
Cavaliere - Immischiatevi nelle cose che vi riguardano...
Ondina - Se ne immischia! Io lo guardo.
Cavaliere - Ce la vedremo fra poco, Bertram!
Re - Berta, questa fanciulla riconosce i propri torti. Non prolungare un incidente penoso per ognuno di noi.
Berta - D'accordo. Le perdono.
Ondina - Grazie, Berta.
Berta - A patto che mi regga lo strascico nelle cerimonie.
Ondina - S, Berta.
Berta - Lo strascico di dodici piedi.
Ondina - Pi piedi mi separeranno da voi, Berta, pi contenta sar.
Berta - Non mi chiamer pi Berta, ma Altezza.
Re - Berta, hai torto.
Berta - E dichiarer pubblicamente che io non ho ucciso il fringuello.
Ondina - Lo dir. Sar una bugia.
Berta - Sentite che impudenza, padre!
Re - Non ricomincerete...
Ondina - Sua Altezza Berta non ha ucciso il fringuello. Hans non le ha preso la mano... Non prendendole la mano, Hans non l'ha stretta...
Berta - Mi insulta!
Ondina - Sua Altezza Berta non passa il tempo accecando (fringuelli perch cantino. Al mattino, scendendo dal letto, Sua Altezza Berta non posa i piedi su un tappeto di centomila fringuelli morti!
Berta - Padre, sopporterete che io venga ingiuriata cos in presenza vostra?
Re - E tu perch la provochi?
Cavaliere - Ondina, stai parlando alla figlia adottiva del re!
Ondina - Alla figlia del re! Vuoi sapere chi la figlia del re? E voi, voi tutti che tremate davanti a lei, volete saperlo?
Cavaliere - Oh, Ondina, tu mi ricordi che vizio sia l'essere plebei!
Ondina - Plebei, povero cieco! Vuoi sapere chi plebeo? Credi che sia nata da eroi la tua Berta? Io conosco i suoi genitori! Sono pescatori del lago e non si chiamano Parsifal n Kudrun. Si chiamano Augusto e Eugenia!
Berta - Hans, fatela tacere, o non vi rivedr mai pi!
Ondina - Tu sei qui, zio! Aiutami!
Cavaliere - (cercando di trascinarla) Vieni con me!
Ondina - Mostra loro la verit, zio! Trova il modo di mostrare la verit. Ascoltami almeno una volta. Aiuto! (la luce si spegne improvvisamente mentre il ciambellano annuncia).
Ciambellano - Maest, l'intermezzo...
SCENA XIII
Sul fondo, la sponda del lago con la capanna di Augusto. Il re delle ondine guarda in una culla di canne, una bambina che le ondine gli portano. Un attore ed una attrice nei costumi di Salammb e Matho si affacendano sulla scena.
Prestigiatore - Chi sono quei due? Non c'entrano affatto.
Ciambellano - Sono i cantanti di Salammb. Impossibile fermarli.
Prestigiatore - Fateli tacere.
Ciambellano - Far tacere i cantanti di Salammb? Sarebbe l'ottava fatica di Ercole.
SPETTACOLO
Un'ondina - (guardando la bimba) :
Eccola. Che cosa dobbiamo fare? Il re delle ondine:
Quella croce le dovete lasciare. Matho - (cantando) :
Mercenario son, debbo guerreggiare! Una piccola ondina:
Re dell'onda, costei mi ha morsicato!... Il re delle ondine:
Il suo dentarolo le sia ridato.
Che Augusto rozzamente ha ritagliato
In una zanna di narvalo nero. Salammb - (cantando) :
Di Annibale io sono nipote, vero! Un'ondina :
Demonio! Questa mano mi ha graffiato! Il re delle ondine:
Ogni segno addosso le sia lasciato
Col quale si sveli, per mio decreto,
Della sua nascita intero il segreto... Salammb - (cantando) :
Questo corpo indegno da me adorato! Matho - (cantando) :
Adoro questo corpo consacrato! Un'ondina :
vero che un giorno un principe vede
Il paniere nascosto nel canneto
E lo porta nella reggia ove siede?... Il re delle ondine:
S, ma dell'acque per tutte le genti.
O fanciullina dall'anima vana,
Tu perdi molto in dignit umana.
Da pescatrice regina diventi...
Forse innanzi a te la gioia si spiega... Tutte le ondine:
Nel suo stesso orgoglio il malvagio annega!... Il re delle ondine:
Ma se un d contro le ondine fai lega,
Piova o splenda il sole, ovunque succeda... Salammb - (cantando) :
Prendimi! E con me Cartagine ceda! Il re delle ondine:
Bertilde, Claramonda o Nicoletta,
Quale che sia il nome che ti aspetta,
Croce e dentarolo prova saranno
Dell'esser tu plebea, e lo diranno. Matho - (cantando) :
Ah, nuda ti veggo! Ahim, quale affanno! Un'ondina :
Ma una croce si rompe o viene presa... Altra ondina:
Per un ladro facilissima impresa... Salammb - (cantando) :
Fresca la sera. Ne sono sorpresa. Matho - (cantando) :
Metti quel velo, di tue grazie degno.
Il re delle ondine:
E questo 'vi spiega, mia schiera ondina, Perch su queste spalle di bambina Con dito che di pece lascia un segno Croce accanto a narvalo ora disegno. Matho - (cantando) :
Infin l'ottengo! Salammb - (cantando) :
Chi, me? Matho - (cantando) :
No, il velo Di Tanit! Salammb - (cantando) :
Ah, tutto si svela, o cielo! Il re delle ondine:
Qui vicino, in lettere trasparenti,
Aggiungo le iniziali dei parenti
Perch in nessun caso sia rinnegato
Il latte che mamma Eugenia ti ha dato!
Dunque, fra questi splendori mondani,
Gloria di ieri, vergogna di domani,
Alzati, Berta, e non tenere ascose
La bella nuca e le spalle di rose!
(la luce si accende. Costernazione in sala. Berta si alzata).
Ondina - Coraggio, Berta!
Berta - Abbiate voi coraggio!
Ondina - Ecco! (strappa il velo di Berta e sulla sua spalla si vedono i segni). Salammb e Matho:
Tutto amore in questo basso mondo! Soltanto amore!...
Ondina - Sono qui, zio?
Prestigiatore - Stanno arrivando. (Augusto e Eugenia entrano nella sala e si precipitano verso Berta).
Augusto - Figlia, figlia cara!
Berta - Non toccatemi, voi! Puzzate di pesce! Tutte le ondine - (disapprovando) Oh! Oh!
Eugenia - Bimba mia!... Quante volte ho pregato Dio!
Berta - O Dio, io vi chiedo di rendermi orfana, almeno!
Re - Vergogna! Ecco a che cosa dovevo il tuo affetto, al trono. Non sei altro che una pretensiosa e una ingrata. Chiedi perdono ai tuoi genitori e a Ondina.
Berta - Mai!
Re - Come vuoi! Se non mi obbedirai, sarai allontanata dalla citt e finirai la vita in convento!
Berta - La mia vita finita... (escono tutti meno Ondina, Berta, il cavaliere).
SCENA XIV
Augusto e Eugenia sono in piedi in fondo alla sala. Corone d'oro sembrano posarsi sul loro capo, quando Ondina parla della loro sovranit.
Ondina - Perdonami, Berta!
Berta - Lasciatemi...
Ondina - Non rispondete. Non ho pi bisogno di risposta.
Berta - La piet mi fa pi male della vigliaccheria.
Cavaliere - Non vi abbandoneremo, Berta.
Ondina - Mi metto in ginocchio davanti a voi, Berta. Siete nata da un pescatore! D'ora in poi sarete la mia regina. Le ondine chiamano Augusto Altezza.
Cavaliere - Che farete ora, Berta?
Berta - Ho sempre fatto ci che la mia condizione mi imponeva...
Ondina - Come vi invidio! Farete quello che fanno le figlie dei pescatori.
Cavaliere - Non insistere, Ondina.
Ondina - Insisto Hans! Dobbiamo far intendere a Berta che cos' lei adesso. Cerca di capire anche tu. Augusto il grande re di un grande regno. Quando Augusto aggrotta le ciglia, miliardi di trote rabbrividiscono.
Cavaliere - Dove andate, Berta?
Berta - Dove posso andare? Gi tutti mi abbandonano.
Ondina - Venite con noi. Hans, prenderai mia sorella con noi? Perch Berta mia sorella. La mia sorella maggiore. Rialzate il capo, Berta. La vostra dignit vi viene da Eugenia. Eugenia regina fra noi. Nobile come Eugenia, dicono i ghiozzi.
Cavaliere - Berta, noi non vogliamo pi vivere a corte. Ondina ha ragione. Venite con noi questa sera stessa.
Ondina - Perdonatemi, Berta. Scusate la mia collera. Dimentico sempre che per gli uomini ci che accaduto non pu non essere accaduto. Com' difficile vivere per voi, con queste parole che una volta dette non si possono pi ritirare, con questi gesti che, una volta compiuti, lo sono per sempre. Sarebbe tanto pi vantaggioso se le parole di odio degli altri vi arrivassero come parole d'amore! A me accade cosi, per tutto quello che vi riguarda...
Ciambellano - (sporgendosi) Il re vorrebbe sapere se stato chiesto perdono.
Ondina - S, in ginocchio.
Cavaliere - Venite, Berta, il mio castello grande. Potrete vivere come vorrete, sola - se preferite vivere sola - nell'ala che guarda sul lago.
Ondina - Ah! C' un lago vicino al tuo castello? Allora Berta abiter nell'altra ala.
Cavaliere - L'ala sul Reno? Come vuole lei.
Ondina - Il Reno? Anche il Reno costeggia il tuo castello?
Cavaliere - Soltanto ad est. A sud ci sono le cascate. Venite, Berta!
Ondina - O Hans, non hai un castello nelle lande, senza stagni n fonti?
Cavaliere - Andate, Berta, vi raggiungo, (voltandosi verso Ondina) Perch tanta paura dell'acqua? Che c' fra te e l'acqua?
Ondina - Fra l'acqua e me, niente.
Cavaliere - Credi che non veda? Non mi lasci pi avvicinare ad un ruscello. Ti metti fra il mare e me. Se mi siedo sull'orlo di un pozzo, mi trascini via.
Ondina - Attento all'acqua, Hans.
Cavaliere - S, il mio castello in mezzo alle acque e la mattina far la doccia sotto le cascate, a mezzogiorno pescher nel lago e la sera mi tuffer nel Reno. Ne conosco ogni gorgo, ogni vortice. Se l'acqua crede di farmi paura, si sbaglia. L'acqua non capisce niente, l'acqua non sente niente. (Hans esce. Tutti i getti d'acqua attorno alla sala si alzano subi-tamente).
Ondina - L'acqua ha sentito! (lo segue).
Ciambellano - (al prestigiatore) Ah, bravo davvero! Non vedo l'ora di sapere come finisce. A quando il seguito?
Prestigiatore - Subito, se volete.
Ciambellano - Ma che faccia ho? Ho le rughe, adesso! Sono calvo!
Prestigiatore - Ve lo siete voluto. In un'ora sono passati dieci anni.
Ciambellano - Ho la dentiera? Balbetto?
Prestigiatore - Devo continuare, Eccellenza?
Ciambellano - Ne! No! Intervallo! Intervallo!
Fine del secondo atto
ATTO TERZO
SCENA I
1 servo - La corale gi si dispone nel coro.
Hans - Cosa hai detto?
II0 servo - Parla dei cantori per i vostri sponsali.
Hans - E non potresti esprimerti diversamente? Non hai un linguaggio pi semplice?
1 servo - Lunga vita a Berta! Viva la sposa!
Hans - Vattene!
Berta - Perch tanto ti inquieti in un tal giorno?
Hans - Come? Anche tu?
Berta - Sto per diventarti moglie e fai questo viso?
Hans - Anche tu! Anche tu parli come loro!
Berta - Che dicevano tanto di male! Si rallegravano d'ogni nostra felicit.
Hans - Ripeti quella frase... Svelta! Senza cambiare una parola!...
Berta - Che dicevano tanto di male! Si rallegravano d'ogni nostra felicit...
Hans - Finalmente! Grazie!
Berta - Mi fai paura Hans! Da qualche giorno mi fai paura...
Hans - Tu, che sai tutto dei Wittenstein, sappi anche questo: il giorno in cui la sventura deve visitarli, senza motivo i servitori cominciano ad adoperare un linguaggio solenne. Le loro frasi sono ritmate, i termini ricercati. Tutto ci che in questo mondo riservato ai tuoi amici poeti, d'improvviso se ne servono lavandaie e palafrenieri. Di colpo la gente pi umile vede le cose che non ha mai visto: le anse dei fiumi, l'esagono dei favi di miele. Pensano alla natura. Pensano all'anima... La sera giunge la sventura.
Berta - Le loro frasi non erano versi. Non rimavano.
Hans - Quando i Wittenstein sentono all'improvviso uno di loro parlare in rima, recitare poesie, la morte gi prossima.
Berta - O Hans, nelle ore solenni, l'orecchio dei Wittenstein nobilita i suoni. Ma accade certamente per le feste come per i lutti!
Hans - Persino il porcaro, sembra. Ora vedremo. (a un servitore) Sai dov' il porcaro?
1 servo - Il colle dei giunchi...
Hans - Chiudi quella bocca. Vammi a cercare il porcaro...
II0 servo - Sotto una acacia...
Hans - Di corsa...
Berta - O Hans, io ringrazio le serve di avermi lasciato stamane le parole umili per dirti che ti amo. Mi tieni fra le braccia, Hans. Perch fai questo viso? Che cosa ti manca in questo giorno?
Hans - Non essermi vendicato, non averla costretta a confessare, davanti a tutta la citt riunita, la propria natura e il delitto commesso!
Berta - Da'sei mesi che Ondina scomparsa, non hai potuto scordarla? Oggi a ogni modo giorno d'oblio.
Hans - Non oggi. Se hai davanti a te un fidanzato diffidente, immiserito, umiliato, opera sua!... Come mi ha mentito!
Berta - Non ti ha mentito. Chiunque altro avrebbe indovinato che non era una di noi. Si lamentata una volta? Una volta che si sia opposta alla tua volont! L'hai vista una volta in collera o ammalata o altezzosa? Da che cosa riconosci dunque le donne vere?
Hans - Dal fatto che tradiscono... Lei mi ha tradito.
Berta - Tu solo non te ne accorgevi. Non hai mai notato che non usava la parola donna. Le hai sentito dire una volta: non si parla cos a una donna, non si agisce cos con una donna?... No... tutto in lei diceva: non si parla cos ad un'ondina, non si agisce cos con un'ondina.
Hans - Dimenticare Ondina! Ma lei stessa permette che la dimentichi? Quel grido da cui fui svegliato il mattino della sua fuga: ti ho tradito con Bertram... non si alza ancora, ogni mattina, dal fiume, dalle sorgenti, dai pozzi!... Il castello e la citt ne risuonano ad ogni ora, le fontane, gli acquedotti! L'ondina di legno dell'orologio non lo grida a mezzogiorno? Perch si accanisce a proclamare che mi ha tradito con Bertram!...
L'eco - Con Bertram!
Berta - Siamo giusti, Hans. Noi l'avevamo gi tradita. Forse ci ha sorpresi e si vendicata.
Hans - Dov'? Che fa? I miei cacciatori, i miei pescatori, tutti la inseguono invano da sei mesi. Eppure non lontana. All'alba, sulla soglia della cappella, hanno trovato questo mazzo di stelle marine e di ricci. Solo lei ha potuto lasciarlo, per scherno...
Berta - Non devi crederlo. Le avventuriere non si accaniscono. Una volta scoperte, spariscono, si ri-tuffano... Penso che l'espressione serva anche per le ondine... Si rituffata.
Hans - Ti ho tradito con Bertram!... Chi ha parlato?
L'eco - Con Bertram!
Berta - Noi scontiamo il tuo errore. Che cosa ha potuto sedurti in quella ragazza? Chi ha potuto lasciarti credere che tu fossi nato per le avventure! Tu, cacciatore di fate! Ti conosco. Sii sincero con te stesso, ammetti che a farti palpitare il cuore nelle foreste incantate era la vista di qualche capanna abbandonata dal boscaiolo, il piacere di entrare chinando il capo, e di trovare, insieme all'odore di mobili ammuffiti, un fuoco di legna non ancora spento dove arrostire un tordo e accendere la pipa... Ti vedo nei cosiddetti castelli incantati... Sono sicura che indugiavi ad aprire armadi, a staccar mantelli, a metterti in testa vecchi elmi... Credevi di cercare gli spiriti, ma non hai fatto altro che seguire le peste umane...
Hans - Le ho seguite male.
Berta - Le hai perdute, ma le hai ritrovate. Le hai ritrovate quella notte d'inverno in cui mi dicesti che mi amavi ancora ed io fuggii, quando hai visto le mie orme sulla neve. Erano larghe e profonde; portavano il peso della mia fatica, della mia angoscia, del mio amore. Non erano come le impronte appena visibili di Ondina, che neppure i tuoi cani distinguono, nient'altro che scie sulla terra ferma. Erano quelle di una donna incinta di vita umana, incinta di tuo figlio; erano quelle della tua donna! Non vi furono impronte al ritorno. Mi riportasti in braccio.
Hans - S, come Bertram deve aver portato lei... Tu che vuoi?
1 servo - il porcaro, signore. L'avete chiamato voi.
Hans - Ebbene, vieni avanti; come stanno i tuoi maiali?
Porcaro - Il mio zufolo di salice e di bosso il mio coltello!
Hans - Sto parlando dei maiali, delle scrofe!
Porcaro - Sotto un'acacia...
Hans - Sta zitto!
1 servo - Badate, sordo!
Porcaro - La cui ombra ...
Hans - Tappagli la bocca con una mano!
1 servo - Mi parla nella mano. Parla di esagoni...
Hans - (od un altro servo) Fate tacere anche lui...
II0 servo - (che ha messo la mano sulla bocca del primo) Non so che cosa abbiano! Parlano tutti in versi!
Hans - Andate a chiamare la sguattera. Avete capito? Voglio sentire che cosa dice la sguattera!
SCENA II
1 pescatore - Signore! Mio signore!
Hans - Dillo un'altra volta e avrai fatto un verso!
II0 pescatore - nostra, l'abbiamo presa!
Hans - Presa Ondina?
1 pescatore - Nel Reno, mentre cantava!
II0 pescatore - come il gallo di montagna, la si pu accostare quando canta.
Hans - lei? Siete sicuri?
1 pescatore - Pi che sicuri. Si tirata i capelli sul viso, ma ha una voce meravigliosa, ha la pelle di velluto, ed incantevole: lei il mostro.
11 pescatore - I giudici stanno salendo con lei.
Berta - Che giudici?
1 pescatore - I giudici vescovili e imperiali che giudicano i casi soprannaturali. Stavano facendo il solito giro.
11 pescatore - Venivano da Bingen.
Berta - Perch le sedute si tengono al castello? Non libero il tribunale?
1 pescatore - Dicono che le ondine si giudicano sempre su un'altura, contessa.
11 pescatore - E lontano dal fiume e che inoltre bisogna stare attenti perch possono raggiungerlo strisciando, come l'anguilla lo stagno, e che d'altronde il cavaliere attore in giudizio.
Hans - Lo sono... Da sei mesi aspetto di esserlo... Berta, lasciaci soli.
Berta - Hans, non rivedere Ondina!
Hans - Non rivedr Ondina. Li senti... Rivedr una ondina, un essere privo di vita umana, di voce umana, che non mi riconoscer neppure.
Berta - Hans, quando ero piccola sono stata innamorata di un lupo cerviere. Era immaginario. Non esisteva. Ma dormivamo insieme. Avevamo bambini. Ancora adesso, nel serraglio, io mi fermo con un brivido davanti alla gabbia del lupo cerviere. Anche lui mi ha dimenticata. Ha dimenticato che gli mettevo mantelli di porpora, che mi ha salvata dai nani giganti, che le nostre gemelle, Ginevra e Bertalinga, hanno sposato il re dell'Asia. Se ne sta l col suo pelo, la barba e l'odore. Ma a me batte il cuore. Mi sentirei in colpa se andassi a trovarlo in questo giorno di nozze.
1 servo - Signore, i giudici.
Hans - Un minuto, Berta, e poi staremo in pace.
SCENA III
1 giudice - Magnifico! Altezza media. Siamo esattamente al di sopra del regno liquido e al di sotto di quello aereo.
11 giudice - Su un'altura come questa, brava gente, si ferm la nave verso la fine del diluvio e a No tocc appunto di giudicare i mostri marini le cui coppie infernali avevano violato l'arca entrando dai finestrini... Ossequi, cavaliere...
Hans - Arrivate in buon punto.
1 giudice - Il fatto di vivere nel regno soprannaturale ci d una prescienza ignota ai nostri colleghi del diritto comune o di quello di caccia.
II0 giudice - La nostra missione peraltro pi dura.
1 giudice - Certo pi facile sentenziare sui confini fra le vigne di due borghesi che sui confini fra uomini e spiriti.
II0 giudice - Ma nel nostro caso l'interrogatorio si presenta facile... questa la prima volta che giudichiamo un'ondina che ammette di essere ondina. Perch, cavaliere, non esiste sotterfugio al quale questi esseri non ricorrano per sfuggire alla nostra inchiesta. E, talvolta, non si peritano di cogliere in fallo la nostra scienza...
1 giudice - Difatti. Han riprovato anche ieri l'altro, caro collega, in quel caso di Kreuznach, quando giudicammo la sedicente Dorotea, fantesca dello scabbie. Voi eravate abbastanza convinto che fosse una salamandra. L'abbiamo messa al rogo, tanto per prova. bruciata. Quindi era un'ondina.
II0 giudice - Anche ieri, caro presidente, con quella Geltrude, la rossa dagli occhi vetrini, che serviva la birra a Tubinga. I boccali si riempivano da soli e, prodigio senza pari, senza tanti riguardi. Voi ritenevate che fosse un'ondina. L'abbiamo fatta gettare in acqua, tenendola con un filo d'acciaio. annegata. Dunque era una salamandra.
Hans - Ondina salita con voi?
1 giudice - Prima d'introdurla, cavaliere, ci sarebbe prezioso, essendo voi parte lesa, sapere quale pena pretendete per l'accusata.
Hans - Che cosa pretendo? Pretendo quello che questi servi, queste ragazze pretendono. Pretendo il diritto per gli uomini di stare un po' soli su questa terra. Non poi cos grande quel che Dio ha concesso loro, questa superficie con due metri in altezza fra cielo e inferno! Non poi cos attraente la vita umana con le mani da lavare, i nasi da soffiare, i capelli che cadono!... Io chiedo di vivere senza sentire brulicare intorno queste vite extra umane, che si accaniscono, queste aringhe dal corpo di donna, queste vesciche dalla testa di bambino, queste lucertole dagli occhiali, bianche e rosa... La mattina delle mie nozze io domando di restar solo, in un mondo libero dalle loro visite, dai loro umori, dai loro accoppiamenti, solo con la mia fidanzata, finalmente solo.
1 giudice - la pretesa suprema.
II0 giudice - Senza dubbio. A noi pu sembrare sconcertante che provino tanto piacere nel vederci quando facciamo il pediluvio, quando abbracciamo la moglie o la domestica e sculacciamo, i bambini. Ma innegabile che attorno ad ogni gesto degli uomini, il pi triviale come il pi nobile, infagottati alla svelta in qualche carcassa o in pelli di velluto, col naso a grugno o col sedere a pungiglione, essi si accalcano e fanno il girotondo...
Hans - C' stata un'epoca, un secolo che non abbiano appestato?.
1 giudice - Un'epoca? Un secolo? Che io sappia, cavaliere, c' stato al massimo un giorno, un giorno solo. Un solo giorno ho sentito il mondo liberato da codeste presenze, da codesti doppioni infernali. Lo scorso agosto, dietro Augusta. Era l'epoca della mietitura ed ogni spiga non aveva il suo loglio, accanto al fiordaliso non cresceva la nigella. M'ero steso sotto un sorbo, in alto vedevo una pica che non era la controfigura di un corvo. La Svevia si stendeva fino alle Alpi, verde e azzurra, senza che scorgessi, al di sopra, la Svevia dai cieli popolati d'angeli beccuti, n, sotto, la Svevia infernale con le sue diavolesse rosse. Sulla strada cavalcava un lanzichenecco e non l'accompagnava il cavaliere armato di falce. Sotto i mai, i mietitori danzavano a coppie e nelle coppie non si insinuava un terzo vischioso dalla faccia di luccio. La ruota del mulino girava sulla farina, senza che la cingesse una ruota di molto pi grande che coi raggi percuotesse dannati nudi; tutti lavoravano, gridavano, danzavano, eppure io gustavo per la prima volta una solitudine, la solitudine umana... Echeggiava il corno della diligenza senza che lo sostituisse la tromba del giudizio universale... stato l'unico momento della mia vita in cui abbia sentito che gli spiriti abbandonavano la terra agli uomini, in cui un altro appello li avesse convocati verso altri asili, altri pianeti... Senza dubbio, caro collega, era la fine della nostra professione, se durava. Ma non rischiamo niente. Di colpo il lanzichenecco fu raggiunto dalla morte, le coppie si trovarono in tre, scope e lance pendevano dalle nuvole... L'altro pianeta li aveva delusi, tornavano. In un secondo erano tornati tutti. Avevano lasciato tutto, comete, firmamento, divertimenti in cielo, per tornare a veder me che m'asciugavo il sudore e mi soffiavo il naso con un fazzoletto a losanghe... Ecco l'accusata! Una guardia la tenga diritta. Se si mette bocconi, accadr come per la donna anguilla di domenica, arriver al Reno prima di noi...
SCENA IV
II0 giudice - Non ha le mani palmate. Ha un anello.
Hans - Toglieteglielo.
Ondina - Mai! Mai!
Hans - un anello matrimoniale. Ne ho bisogno fra un momento.
II0 giudice - Cavaliere...
Hans - Anche la collana. E quel medaglione, che contiene il mio ritratto!
Ondina - Lasciatemi la collana!
1 giudice - Posso chiedervi di dirigere io il dibattito? La vostra indignazione, giustificatissima, potrebbe recar confusione... Si proceda innanzitutto a identificare...
Hans - lei!
1 giudice - S, s! Ma dov' il pescatore che l'ha presa? Venga avanti il pescatore che l'ha presa!
Ulrico - la prima volta che ne pesco una, signor giudice. Ah, sono molto contento!
II0 giudice - Ci congratuliamo. Che cosa faceva?
Ulrico - Sentivo che ne avrei presa una. Da trent'anni me lo sentivo. Ma questa mattina, ero sicuro.
IP giudice - Ti chiedo che cosa stava facendo, testone!
Ulrico - E l'ho presa viva! Quella di Ratisbona l'avevano accoppata a colpi di remo. Io le ho appena fatto battere la testa contro il bordo, tanto per stordirla.
Hans - vero, bestia, esce il sangue.
1 giudice - Rispondi alle domande. Stava nuotando quando l'hai presa?
Ulrico - Nuotava, mostrava il petto, le natiche. Pu rimanere sott'acqua dieci minuti, li ho contati.
II0 giudice - Cantava?
Ulrico - No. Fa un piccolo latrato, un po' rauco. O meglio, guaisce. Ricordo benissimo le cose che guaiva. Guaiva: ti ho tradito con Bertram.
1 giudice - Vaneggi. Tu capisci i guaiti?
Ulrico - Di solito no. Un guaito solo un guaito. Ma quello, s.
1 giudice - Puzzava di zolfo quando l'hai pescata?
Ulrico - No. Odorava di alga, di biancospino.
II0 giudice - Non proprio la stessa cosa! Odorava di alga o di biancospino?
Ulrico - Odorava di alga, di biancospino.
1 giudice - Procediamo, caro collega.
Ulrico - Aveva un odore che diceva: ti ho tradito con Bertram.
1 giudice - Gli odori parlano, adesso?
Ulrico - vero. Avete ragione. Un odore solo un odore. Ma quello parlava.
1 giudice - Si divincolava?
Ulrico - Anzi. Si lasciava prendere. Tremava soltanto. Un tremito alle reni che voleva dire: ti ho tradito con Bertram!
Hans - Hai finito di gridare, imbecille!
1 giudice - Scusatelo, cavaliere. Non fa meraviglia che vaneggi. L'anima semplice vien meno in simili incontri. Ma la testimonianza di un pescatore professionista d'obbligo per identificare il mostro acquatico... Sembra che non abbia dubbi.
Ulrico - Giuro davanti a Dio che lo . Testa e petto, fatta come quella di Norimberga che tenevano nella piscina. Le avevano dato un tricheco : giocavano a palla insieme... Hanno anche avuto figli... Chi sa che non sia la stessa... La taglia viene raddoppiata per quelle vive, non vero?
1 giudice - Torna questa sera a ritirarla. Grazie.
Ulrico - E la rete? Posso prendere la mia rete?
1 giudice - Ti sar restituita alla data prescritta. Due giorni dopo il dibattito...
Ulrico - Ah no! La voglio subito. uno strumento di lavoro. Devo pescare questa sera!...
II0 giudice - Molto bene. Vattene. La rete confiscata.
1 giudice - Portate a termine gli accertamenti, caro collega!
Hans - Fermo! Dove andate?
11 giudice - Sono anche medico, cavaliere; esaminer il corpo della ragazza.
Hans - Ondina non sar esaminata da nessuno.
1 giudice - Il mio collega di un'esperienza senza confronti. Fu lui ad assodare l'integrit dell'elettrice Josefa per l'annullamento del matrimonio, ed ella ha saputo apprezzarne il tatto.
Hans - Certifico io che questa persona Ondina, deve bastare.
II0 giudice - Capisco quanto per voi sia penoso il veder auscultare colei che vi fu compagna, ma senza toccarla io posso studiare con una lente quelle parti del suo corpo in cui cominciano le differenze con un corpo umano.
Hans - Guardate ad occhio nudo, e da dove siete.
II0 giudice - Non mi sembra operazione fattibile guardare ad occhio nudo il reticolo di venette tribolate che sotto l'ascella delle ondine disegnano il serpente della tentazione. Non potrebbe almeno camminare qui davanti, togliersi la rete, allargare le gambe!
Hans - Non muoverti, Ondina!
1 giudice - Sarebbe scortese insistere; l'inchiesta, tutto sommato, sufficiente. Fra di voi, buona gente, vi qualcuno disposto a negare che questa donna fosse un'ondina?
Greta - Era tanto buona.
II0 giudice - Era tanto buona.
Porcaro - Ci amava. Noi l'amavamo.
IP giudice - C' una specie affettuosa anche nelle lucertole...
1 giudice - Si passi dunque al dibattito. Cos voi, cavaliere, citate in veste di marito e padrone questa ragazza, accusandola di avere provocato, in qualit e sotto spoglie di Ondina, mille disordini nella vostra famiglia?
Hans - Io? Mai!
1 giudice - Non l'accusate di avere introdotto in casa vostra il bizzarro, il soprannaturale, il demoniaco?
Hans - Ondina demoniaca? Chi ha detto una tale sciocchezza?
1 giudice - Cavaliere, interroghiamo noi. Che c' d'anormale in questa domanda?
Re delle ondine - (travestito da popolano) Ondina demoniaca!
1 giudice - Tu chi sei?
Ondina - Fatelo tacere! Mente!
IP giudice - Vi libert di parola in questi processi.
Re delle ondine - Ondina demoniaca! Questa ondina anzi rinnega le ondine. Le ha tradite. Poteva serbarne la forza, la scienza. Poteva fare venti volte in un giorno quello che chiamate miracoli, far crescere una proboscide al cavallo di suo marito, dare ali ai suoi cani. Il Reno ed il cielo potevano rispondere ad un suo richiamo e compiere prodigi. No, ella ha accettato le storte, il raffreddore da fieno, i cibi al lardo! vero, cavaliere?
1 giudice - Se capisco bene, voi l'accusate perci di avere ipocritamente rivestito l'apparenza pi favorevole e lusinghiera, per trafugare i segreti umani?
Hans - Io. No davvero! Re delle ondine , I vostri segreti? Ah, se qualcuno si infischiava dei segreti umani, era proprio lei. Gli uomini hanno dei tesori senza dubbio : oro, gioielli, ma Ondina preferiva gli oggetti pi umili: uno sgabello, un cucchiaio. Gli uomini hanno il velluto, la seta; lei preferiva il cotone pi ispido. Sorella degli elementi, li tradiva bassamente: amava il fuoco per i mantici e gli alari, l'acqua per le brocche e gli acquai, l'aria per i panni stesi fra i salici. Se qualcosa devi scrivere, cancelliere, scrivi cos: la donna pi umana che ci sia stata, proprio perch lo era di sua scelta.
1 giudice - Certi testimoni assicurano che si chiudeva per ore col catenaccio.
Re delle ondine - vero. Greta, che faceva la tua padrona, quando si chiudeva col catenaccio?
Greta - Dolci, signor testimonio.
IP giudice - Dolci?
Greta - Ha lavorato due mesi perch le riuscisse la pasta frolla.
II0 giudice - uno dei segreti umani pi gustosi... Ma allevava animali, si dice, in un cortile inaccessibile..
Porcaro - S, conigli. Portavo io il trifoglio.
Greta - E galline. E lei stessa strappava loro la pelle della lingua quando avevano la pipita.
IP giudice - Piccola mia, i suoi cani non parlavano, ne sei certa, i suoi gatti?
Greta - No. Io parlavo loro. Mi piace parlare ai cani... Non mi hanno mai risposto.
1 giudice - Grazie, testimone. Terremo conto di questo comportamento nel nostro giudizio. Se succubi, incubi ed altri visitatori importuni riconoscono l'eccellenza della condizione e dell'ingegno umano, se apprezzano la nostra pasticceria, la stagnatura, la carta gommata per l'eczema e le ferite, davvero non sono cose che si possano imputare a loro carico.
II0 giudice - Quanto a me, mi piace moltissimo la pasta frolla. Deve averne usato di burro prima di riuscire.
Greta - A zolle!
1 giudice - Silenzio!... Adesso abbiamo afferrato il nocciolo. Finalmente vi capisco, cavaliere. Donna, questo signore ti accusa di avere introdotto nella sua casa, invece della donna innamorata a cui poteva pretendere e che tu hai soppiantata per un po', un essere unicamente dedito agli atti meschini e ai diletti spregevoli della vita, un essere egoista e insensibile...
Hans - Ondina non mi amava? Chi osa asserirlo?
1 giudice - Cavaliere, davvero non facile tenervi dietro...
Hans - Ondina mi ha amato come nessuno stato mai amato...
II0 giudice - Ne siete cos sicuro? Guardatela: trema di paura ascoltandovi.
Hans - Va' a guardare quella paura con la lente, giudice! Non trema di paura; trema d'amore!... S, poich ora tocca a me accusare, io accuso. Prendi il calamaio, cancelliere! Giudice, mettiti il berretto! Si giudica meglio con la testa al caldo. Io accuso questa donna di tremare d'amore per me, di avere me come unico pensiero, come nutrimento, come Dio. Io sono il dio di questa donna, capite!
1 giudice - Cavaliere...
Hans - Non ci credete! Qual il tuo unico pensiero, Ondina?
Ondina - Sei tu.
Hans - Qual il tuo pane? Qual il tuo vino? Quando presiedevi la mia tavola e alzavi la coppa, che cosa bevevi?
Ondina - Te.
Hans - Chi il tuo dio?
Ondina - Tu.
Hans - La sentite, giudici! Spinge l'amore fino alla bestemmia.
1 giudice - Non esageriamo. Non complicate il processo: essa vuol dire che vi onora.
Hans - Niente affatto So quel che dico. Ho le prove. Tu ti inginocchi davanti alla mia immagine, non vero, Ondina? Tu baciavi la stoffa dei miei abiti! Tu pregavi nel mio nome!
Ondina - S.
Hans - Tenevo il posto dei santi per lei. Invece delle feste aveva me. La domenica delle Palme, chi vedevi entrare in Gerusalemme sull'asino, strascicando i piedi per terra?
Ondina - Te.
Hans - Che cosa agitavano le donne sul mio capo, gridando il mio nome? Non erano palme, che cosa erano?
Ondina - Eri tu.
1 giudice - Ma cos dove si va a finire, cavaliere! Dobbiamo giudicare un'ondina e non l'amore.
Hans - Tuttavia questo il vero processo. Venga a questa sbarra, l'amore, coi nastri sul sedere e la faretra. Lui accusato. Io accuso l'amore pi sincero di essere il pi bugiardo, l'amore pi scatenato di essere il pi vile, perch questa donna che viveva solo d'amore per me, mi ha tradito con Bertram.
L'eco - Con Bertram!
1 giudice - Stiamo sguazzando nell'incoerenza, cavaliere. Una donna che vi ama a tal punto, non pu avervi tradito.
Hans - Rispondi tu! Mi hai tradito con Bertram?
Ondina - S.
Hans - Giuralo! Giuralo davanti ai giudici!
Ondina - Giuro che ti ho tradito con Bertram.
1 giudice - Allora non vi ama. Le sue affermazioni non provano niente: non le lasciate davvero molta libert nelle risposte. Caro collega, voi che riusciste a cogliere in fallo anche Genoveffa di Brabante, quando affermava di preferire la propria cerva al marito, le narici della cerva alle gote del marito, fate a questa Ondina le tre domande prescritte... La prima...
II0 giudice - (indicando Hans) Ondina, quando quell'uomo ha corso, tu che fai?
Ondina - Mi manca il fiato.
1 giudice - La seconda...
IPgiudice - Quando si schiaccia un dito?
Ondina - Sanguino.
1 giudice - La terza...
IP giudice - Quando parla, quando russa, nel letto... Scusate, signore.
Ondina - Sento cantare.
II0 giudice - Le sue parole non fanno una grinza. Sembra sincera!... E quell'essere che per te tutto, l'hai tradito?
Ondina - S, l'ho tradito con Bertram...
Re delle ondine - Non gridare cos, ho sentito...
II0 giudice - Non ami che lui. Esiste lui solo. E l'hai tradito?
Ondina - Con Bertram.
Hans - Ecco! Sapete tutto!
11 giudice - Tu sai qual il castigo della donna adultera? Sai che la confessione, invece di attenuare la colpa, l'aggrava?
Ondina - S, ma l'ho tradito con Bertraim.
Re delle ondine - Ti rivolgi a me, vero Ondina? Te la prendi con me. Come vuoi. Il mio interrogatorio sar pi serrato di quello dei giudici. Dov' Bertram?
Ondina - In Borgogna. Devo raggiungerlo.
Re delle ondine - Dove hai tradito tuo marito con lui?
Ondina - In una foresta.
Re delle ondine - Di mattino o di sera?
Ondina - A mezzogiorno.
Re delle ondine - Faceva freddo? Faceva caldo?
Ondina - Gelava. Bertram ha persino detto: il ghiaccio conservi il nostro amore!... Sono parole che non si dimenticano.
Re delle ondine - Molto bene... Conducete Bertram... La verit nasce sempre da un confronto.
1 giudice - Bertram sparito da sei mesi. La giustizia umana non ha potuto trovarlo.
Re delle ondine - Non potente davvero la giustizia umana... Eccolo! (Bertram appare).
Ondina - Bertram, amore
1 giudice - Siete il conte Bertram?
Bertram - S.
1 giudice - Questa donna afferma di aver tradito il cavaliere con voi.
Bertram - Se lo dice lei, vero.
1 giudice - Dove accadde?
Bertram - Nella sua camera, qui.
1 giudice - Di mattina? Di sera?
Bertram - A mezzanotte.
1 giudice - Faceva freddo? Caldo?
Bertram - I ceppi ardevano nel focolare. Ondina ha persino detto: Fa caldo vicino all'inferno. Sono parole che non s'inventano.
Re delle ondine - Benissimo. Tutto chiaro, adesso.
Ondina - Che cosa vedi di chiaro! Perch dubitare delle nostre parole? Le nostre risposte non concordano perch ci siamo amati senza ritegno e senza scrupolo, perch la passione ci ha lasciati senza memoria... Solo i falsi colpevoli, che si mettono d'accordo, rispondono con le medesime parole!
Re delle ondine - Conte Bertram, prendete quella donna fra le braccia e baciatela...
Bertram - Ricevo ordini solo da lei.
1 giudice - Non ve lo ordina il cuore?
Re delle ondine - Chiedigli di baciarti, Ondina. E come potremmo crederti, se non ti lasci baciare!
Ondina - Come vuoi. Baciatemi, Bertram.
Bertram - Volete?
Ondina - Lo esigo. Baciatemi... Un momento, un momento! Quando vi avvicinate, se dovessi trasalire e divincolarmi, sar senza volere. Non fateci caso.
Re delle ondine - Stiamo aspettando.
Ondina - Potrei avere un mantello, un abito?
Re delle ondine - No.. Resta con le braccia nude.
Ondina - Benissimo... Tanto meglio... Mi piace che Bertram mi baci accarezzandomi le spalle nude. Vi ricordate quella sera, Bertram!... Aspettate!... Se, quando mi abbraccerete, grider, colpa dei nervi, di questa giornata. Non serbatemi rancore. D'altronde possibile che non gridi...
Re delle ondine - Decidetevi!
Ondina - Anche se svenissi. Se svenissi potrete baciarmi quanto vi pare, Bertram, quanto vi pare!
Re delle ondine - E' ora.
Bertram - Ondina! (l'abbraccia).
Ondina - (divincolandosi) Hans, Hans!
Re delle ondine - La prova fatta, giudici. Per il cavaliere e per me, il processo finito.
Ondina - Che prova? (i giudici si sono alzati) Che hai? Che credi? Se grido Hans, mentre Bertram mi bacia, una prova che non ho tradito Hans? Grido Hans ad ogni proposito, proprio perch non l'amo pi! Perch il suo nome svapori da me! Ogni volta che dico Hans egli si smorza un poco in me. E perch non sarei innamorata di Bertram? Guardatelo. Ha la stessa statura di Hans! La stessa fronte!
IP giudice - Parla la corte!
1 giudice - Cavaliere, il nostro compito in questa causa sembra finito. Permetteteci di pronunciare la sentenza. Questa Ondina ha avuto il torto di indurci in errore, di abbandonare la propria natura. Ma si scopre che port qui solo bont e amore.
IP giudice - Un po' troppo: non si rende la vita facile amando a quel modo...
Pgiudice - Perch abbia voluto farci credere ad un amore con Bertram, cosa che ci sfugge e che non vogliamo approfondire, giacch riguarda i rapporti coniugali e il vostro riserbo. Tortura e pubblico supplizio le saranno risparmiati. Le sar mozzato il capo questa notte senza testimoni, e fino a quel momento designamo quali suoi guardiani il boia e quell'uomo, per ringraziarlo dell'aiuto dato alla giustizia, (indica il re delle Ondine).
IP giudice - E poich il corteo nuziale aspetta davanti alla cappella, permetteteci di seguirvi e di porgervi i nostri auguri, (entra la sguattera; agli uni sembra bellissima, ad altri una straccione).
Hans - Chi costei?
1 giudice - Come, cavaliere?
Hans - Chi costei che mi viene incontro come una cieca, come una veggente?
1 giudice - Lo ignoriamo.
Servo - E' la sguattera; l'avete chiamata.
Hans - Com' bella!
Pgiudice - Bella, quella nanerottola?
Greta - Com' bella!
Servo - Bella? Se ha sessantanni!
1 giudice - Fateci strada, cavaliere.
Hans - No. Prima conviene ascoltare la sguattera. Sapremo da lei la fine di questa storia. Ti ascoltiamo, sguattera.
IP giudice - E' pazzo...
1 giudice - Lo compiango. Ma basterebbe meno a far perdere la testa.
Sguattera - Sono una sguattera indegna di tutto. L'anima ho bella, ma il mio corpo brutto.
Hans - Fa rima, vero?
1 giudice - Niente affatto.
Sguattera - Ai lavori umili devo accudire E' un onore le calze ricucire.
Hans - Non direte che questi versi non rimano?
1 giudice - Versi? Vi fischiano le orecchie. Dove sono i versi?
Porcaro - Ma s, sono versi.
Servo - Per i maiali, possibile! Per noi prosa.
Sguattera - Vivo di burro rancido, di pane Ma il mio dolore nobile rimane... Nelle mie lacrime c' tanto sale Come in quelle dei re, delle sovrane. Lo stalliere gridando mi fa male Come ad una regina fa male il re Quando la sera lasciandola dice: Fino a mezzogiorno non sar da te. Ges, vorrai distinguermi da essa Alle soglie del tuo regno felice, Vedendo il segno sulle nostre fronti Delle stesse spine, di uguali affronti? Ges, confondici nella tua festa, Anche a me metti una corona in testa. E dirai: a voi il cielo aperto, Regine, che tanto avete sofferto!...
Hans - E' davvero una poesia? E' una poesia?
1 giudice - Una poesia? Io ho sentito soltanto una sudicia sguattera che si lamentava perch l'accusavano d'aver rubato un servizio d'argento.
II0 giudice - E perch da novembre le sanguinano i geloni.
Hans - Non ha una falce al fianco?
1 giudice - No. Una conocchia!
Greta - Una falce, una falce d'oro!
Servo - Una conocchia.
Porcaro - Una falce. E molto affilata. Me ne intendo!
Hans - Grazie, sguattera. Non mancher all'appuntamento!... Venite, signori.
Servo - Comincia la funzione... (escono tutti, tranne Ondina, suo zio e il boia).
SCENA V
Re delle ondine - (che con un gesto ha cambiato il boia in una statua di neve rossa) La fine prossima, Ondina...
Ondina - Non ucciderlo...
Re delle ondine - Lo esige il nostro patto. Ti ha tradita.
Ondina - S, mi ha tradita. S, ho voluto farti credere che l'avevo tradito io per prima. Ma non giudicare i sentimenti degli uomini col nostro metro di ondine. Spesso gli uomini tradiscono le donne che amano. Spesso sono i pi fedeli a tradire. Molti tradiscono la donna amata per non essere orgogliosi, per abdicare, per sentirsi piccoli di fronte ad esse, che sono tutto. Hans voleva fare di me il giglio della casa, la rosa della fedelt, colei che ha ragione, che non sbaglia mai... Era troppo buono... Mi ha tradita.
Re delle ondine - Sei quasi una donna, povera Ondina!
Ondina - Non c'erano altri mezzi... io non ne vedo altri.
Re delle ondine - Non hai mai avuto molta immaginazione.
Ondina - Spesso, la sera di una festa, vedi i mariti tornare a casa con le spalle curve, portando regali. Hanno tradito. Le spose sono raggianti.
Re delle ondine - Ti ha resa infelice.
Ondina - Sicuro. Ma siamo sempre fra gli uomini. Essere infelice non una prova che io non sia felice. Tu non capisci: scegliere, su questa terra coperta di cose belle, il solo luogo in cui si debba incontrare tradimento, equivoco, menzogna, e precipitarvisi con tutte le forze, proprio questa per gli uomini la felicit. Si notati non facendolo! Pi si soffre, pi si felici. Io sono felice. Sono la pi felice.
Re delle ondine - Sta per morire, Ondina.
Ondina - Salvalo!
Re delle ondine - Che t'importa! Solo per pochi minuti avrai ancora una memoria umana. Le tue sorelle ti chiameranno tre volte e dimenticherai tutto... Son disposto a concederti che muoia nello stesso istante in cui dimenticherai. Sar abbastanza umano. D'altronde non ho neppure bisogno di ucciderlo. in fin di vita.
Ondina - cos giovane, cos forte!
Re delle ondine - in fin di vita. L'hai ucciso tu, Ondina. Tu, che ti servi di metafore solo se nominano i pescecani, ricorda quelli che un giorno, nuotando, hanno compiuto uno sforzo! Attraversavano l'Oceano senza fatica nel forte della tempesta, e un giorno, in un bel golfo, su un'onda quieta, s' rotto un organo all'interno. Tutto l'acciaio del mare stava chiuso in un lembo dell'onda. Per otto giorni hanno avuto gli occhi pi pallidi, il labbro inferiore pendente... Non avevano niente, dicevano... Morivano... Cos gli uomini. Non le querce, i delitti, i mostri richiedono lo sforzo maggiore a boscaioli, guerrieri, cavalieri erranti, ma un vimine, l'innocenza, una ragazza innamorata... Gli resta un'ora...
Ondina - Ho ceduto il posto a Berta. Tutto si accomoda.
Re delle ondine - Davvero? Ormai tutto gli gira in testa. Sente nel cervello la musica dei moribondi.I discorsi della sguattera sul prezzo delle uova e del formaggio, li ha sentiti squillare. Non con Berta, invano lo aspettano in chiesa; vicino al suo cavallo. II cavallo parla: padrone caro, addio, gli dice il cavallo, sar con te in dio!... Perch il suo cavallo oggi gli parla in versi...
Ondina - Non ci credo. Ascolta i canti. Si celebra il matrimonio.
Re delle ondine - Se ne infischia del matrimonio!... Il matrimonio gli scivolato via, come l'anello da un dito troppo magro. Si aggira per il castello. Parla da solo. Delira. il modo con cui gli uomini se la cavano, quando sono colpiti da una verit, da una cosa semplice o preziosa... Diventano quello che da loro si dice pazzi. Improvvisamente logici, non rinunziano pi, non sposano colei che non amano, ragionano come le piante, come le acque, come Dio : sono pazzi.
Ondina - Mi maledice!
Re delle ondine - pazzo... Ti ama!
SCENA VI
Hans alle spalle di Ondina, come Ondina gli era venuta alle spalle nella capanna dei pescatori.
Hans - Mi chiamo Hans!
Ondina - un bel nome,
Hans - In fatto di nomi, Ondina e Hans quanto si trova di meglio, vero?
Ondina - Oppure Hans e Ondina.
Hans - Oh, no! Prima Ondina! Ondina il titolo... Poich si intitoler Ondina la favola in cui compaio di tanto in tanto come un povero sciocco, stupido come un uomo. C'entro molto davvero in questa storia! Ho amato Ondina perch lei lo voleva, l'ho tradita perch bisognava. Ero nato per vivere tra la scuderia e i cani... No. Sono stato preso in mezzo fra natura e destino, come un topo.
Ondina - Perdonami, Hans.
Hans - Si chiamino Artemisia, Cleopatra o Ondina, chi sa perch commettono sempre lo stesso errore! Gli uomini fatti per amare sono i piccoli professori nasuti, i grassi benestanti dalle labbra spesse, gli ebrei occhialuti : costoro hanno il tempo di sperimentare, godere, soffrire... No!... Esse si avventano sul povero generale Antonio, sul povero cavaliere Hans, su un miserabile uomo medio... Da quel momento finita per lui. Io non avevo un momento libero nella vita, tra guerra, scuderia, caccia a cavallo e con le trappole! No, vi si aggiunto il fuoco nelle vene, il veleno negli occhi, aromi e fiele in bocca. Dal cielo all'inferno m'hanno scrollato, sconquassato, scorticato! senza contare che io non sono portato a vedere l'aspetto pittoresco delle avventure... Non molto giusto.
Ondina - Addio, Hans!
Hans - Ecco! Un giorno se ne vanno. Il giorno in cui tutto vi chiaro, il giorno in cui scoprite che avete amato solo loro, che morireste se per un minuto se ne andassero, quel giorno se ne vanno. Il giorno in cui le avete ritrovate, in cui tutto ritrovato per sempre, quel giorno infallibilmente la loro nave salpa, spiegano le ali, sbattono le pinne e vi dicono addio.
Ondina - Sto per perdere la memoria, Hans.
Hans - La sentite, un vero addio. Gli amanti che di solito si dicono addio in punto di morte, sono destinati a rivedersi continuamente, a dar di petto l'un nell'altro all'infinito, a star gomito a gomito senza posa nella vita futura, a compenetrarsi senza posa, poich saranno ombre di uno stesso regno. Si lasciano per non lasciarsi pi. Ma Ondina ed io ce ne andiamo per l'eternit ciascuno dalla sua parte. A sinistra il nulla, a destra l'oblio... Non dobbiamo far cilecca, Ondina... il primo addio che si sia detto in questo basso mondo.
Ondina - Cerca di vivere... Dimenticherai anche tu.
Hans - Cerca di vivere! facile dirlo. Se soltanto mi importasse vivere! Da quando te ne sei andata, le cose che il mio corpo faceva da solo, devo ordinargliele. Io vedo solo dicendo ai miei occhi di vedere. Io non vedo l'erba verde se non dico ai miei occhi di vederla verde. Se credi che sia amena l'erba nera!... una responsabilit estenuante. Devo dare ordini a cinque sensi, a trenta muscoli, persino alle ossa. Un momento di distrazione e dimenticherei di sentire, di respirare... morto perch gli dava noia respirare, diranno... morto d'amore... Che cosa sei venuta a dirmi, Ondina? Perch ti sei lasciata prendere?
Ondina - Per dirti che sar la tua vedova Ondina.
Hans - La mia vedova? Infatti ci pensavo. Sar il primo dei Wittenstein a non avere una vedova che mi porti il lutto e dica: devo essere bella anche se non mi vede... Devo parlare anche se non mi sente... Ci sar solo un'ondina, sempre uguale, che mi avr dimenticato... Anche questo non molto giusto...
Ondina - Appunto. Rassicurati... Ho preso delle precauzioni. Tu mi rimproveravi a volte, di non variare i miei andirivieni in casa, di fare sempre gli stessi gesti, di camminare a passi contati. Avevo previsto il giorno in cui, priva di memoria, sarei dovuta ridiscendere in fondo alle acque. Educavo il mio corpo, imponendogli un percorso immutabile. In fondo al Reno, anche senza memoria, esso potr solo ripetere i movimenti che compivo accanto a te. Andr da una grotta ad una radice con lo stesso slancio che mi portava dalla tavola alla finestra; il gesto col quale avvolger una conchiglia nella sabbia sar lo stesso con cui impastavo le mie torte... Salir in soffitta... Sporger il capo. Ci sar sempre un'ondina borghese fra quelle pazze di ondine. Che cosa hai?
Hans - Niente, dimenticavo.
Ondina - Che cosa dimenticavi?
Hans - Di vedere azzurro il cielo... Continua!
Ondina - Mi chiameranno l'umana. Perch non mi tuffer pi a capofitto, ma scender scale nell'acqua. Perch nell'acqua sfogher libri.,. Perch aprir finestre nell'acqua. Gi si prepara ogni cosa. Non hai ritrovato i miei lampadari, la pendola, i miei mobili. Li ho fatti gettare nel mare. Ognuno al suo posto, allo stesso piano. Non sono pi abituata. Mi sembrano instabili, fluttuanti... Ma questa sera, ahim, li vedr fissi e per me inevitabili come i risucchi e le correnti. Non sapr esattamente che cosa significhino, ma ci vivr intorno. Sarebbe molto strano che non li usassi e non mi venisse l'idea di sedermi sulla poltrona, d'accendere coi candelabri il fuoco del Reno. Di guardarmi negli specchi... Di tanto in tanto la pendola suoner... Eternamente ascolter le ore... La nostra camera sar in fondo alle acque.
Hans - Grazie, Ondina.
Ondina - Cos, separati dall'oblio, dalla morte, dagli anni, dalle razze, noi ci intenderemo e resteremo fedeli.
Ia voce - Ondina!
Hans - Ti vogliono!
Ondina - Devono chiamarmi tre volte. Solo alla terza dimenticher! O Hans, lasciami approfittare di questi ultimi attimi, fammi delle domande! Ravviva i ricordi che fra poco saranno cenere. Che cos'hai? Sei molto pallido...
Hans - Chiamano anche me, Ondina; un grande pallore e un gran freddo mi chiamano! Riprendi l'anello e sii davvero la mia vedova in fondo alle acque.
Ondina - Presto, fammi delle domande!
Hans - Che cos'hai detto, Ondina, la prima sera che ti ho vista, mentre aprivi la porta nella tempesta?
Ondina - Ho detto: com' bello!
Hans - E quando mi hai sorpreso che mangiavo la trotta al bleu?
Ondina - Ho detto: com' stupido...
Hans - E quando ho detto: pensaci soltanto!
Ondina - Ho detto: ricorderemo questo momento pi tardi. Il momento in cui non mi avete baciata.
Hans - Non possiamo pi concederci il piacere di aspettare, Ondina: baciami.
IP voce - Ondina!...
Ondina - Chiedi! Chiedi ancora! Gi tutto si confonde dentro di me!
Hans - Bisogna scegliere, Ondina, baciarmi o parlare.
Ondina - Sto zitta.
Hans - Viene la sguattera... Brutto ha il corpo... La sua anima bella... ( entrata la sguattera. Hans cade morto).
Ondina - Aiuto! Aiuto!
SCENA VII
Sulla lastra di pietra che si sollevata Hans ha le mani incrociate.
Berta - Chi chiama?
Ondina - Hans sta male! Muore!
IIIa voce - Ondina!
Berta - Tu l'hai ucciso! Sei stata tu ad ucciderlo?
Ondina - Ho ucciso chi? Di chi parlate? Chi siete?
Berta - Non mi riconosci, Ondina?
Ondina - Voi, signora? Come siete bella!... Dove sono? Qui non si pu nuotare! E tutto fermo, tutto vuoto... la terra?
Re delle ondine - la terra...
Una ondina - (prendendola per mano) Andiamocene, Ondina. Presto!
Ondina - Oh s, andiamocene... Aspetta! Chi quel bel giovane, sul letto... Chi ?
Re delle ondine - Si chiama Hans.
Ondina - Che bel nome! Perch non si muove?
Re delle ondine - morto...
Una ondina - (sopraggiunge) ora... andiamo!
Ondina - Quanto mi piace!... Non si pu ridargli la vita?
Re delle ondine - impossibile!
Ondina - (lasciandosi condur via) Peccato! L'avrei amato tanto!
FINE
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