Oscure chiarità

Stampa questo copione

OSCURE CHIARITA’

di

Ciro Lenti

PERSONAGGI:

1) IL SIG. SCHIZO, di volta in volta: giornalista, DJ, operatore turistico, operatore finanziario

2) LU SBANTUSO

3) IL PROF. D’OTTO

4) LA PROMESSA SPOSA (indossa l’abito da sposa)

5) IL PROMESSO SPOSO (indossa un vestito da cerimonia)

6) IL GENERALE IN VACANZA (in tenuta vacanziera).

ATTENZIONE

All’inizio tutti i personaggi, ad eccezione dell’Uomo sulla carrozzella e della sua giovane Infermiera (che entreranno successivamente), sono sul palco tra i membri del Coro (di cui inizialmente ne fanno parte), solo in seguito, uno dopo l’altro, vi si allontaneranno.

L’Astrologa Chiromante resterà per tutto lo spettacolo in prossimità del Coro, seppure in posizione defilata rispetto agli altri membri dello stesso, e dai quali si distinguerà per il vistoso abbigliamento e per il fatto di essere seduta vicino ad un piccolo tavolino sopra il quale vi è la fatidica sfera di cristallo.

Il Sig. Schizo utilizzerà un oggetto diverso per ogni personaggio che interpreta, ed in particolare:

a) nel ruolo di giornalista avrà nelle mani una piccola telecamera;

b) nel ruolo del DJ avrà sulla testa una cuffia;

c) in quello di operatore turistico avrà in mano, o comunque, nei pressi, un cartello con una scritta del tipo "star trip" o similare e nell’altra un megafono che userà per parlare al pubblico;

d) quando rivestirà il ruolo di operatore finanziario avrà sotto il braccio un giornale di finanza.

Detti oggetti saranno posizionati opportunamente sul palco e di volta in volta verranno utilizzati dal Sig. Schizo.

ATTO UNICO

Lo spazio scenico è completamente al buio.

Ad un tratto una luce bianca, intensa, a spot, inizia a muoversi lungo tutto il palco.

Un moto di stupore, proveniente dal Coro, accompagnerà il passaggio della luce.

Il palco resta nuovamente al buio per qualche minuto.

Ora una luce diffusa illumina il Coro.

In questo stadio il Coro è ancora una folla indistinta di cui fanno parte anche i futuri personaggi.

D’un tratto dal coro si distacca il primo personaggio: lu sbantusu.

LU SBANTUSO, con le braccia allargate verso il cielo, con tono di confusa meraviglia: eeecco! Eeeecco!

E’ vinuta! E’ vinuta!

Eeecco! Eeeecco!

E’ ‘rivata, è ‘rivata!

Eeccco! Eeecco!

E’ passata! E’ passata!

Ha ‘picciato tuttt’ i cose!

Cane, iatte,

aciedde,

tutti li cristiani!

L’onu vista tutti li cristiani!

Eeeecco, Eeeecco!

E’ passata! E’ passata!

Resta qualche secondo con le braccia allargate verso il cielo, quindi torna a confondersi con gli altri personaggi del Coro, che viene nuovamente illuminato.

IL CORO:

Eccola, eccola!

E’ giunta.

Giunta sulla grande ombra della terra.

Squarciato l’atro velo della notte.

D’improvviso, senza squillo di trombe.

Solo stupore: -tutti insieme: ohhhhhhhhhhhhh!

Eccola, eccola, è arrivata.

Arrivata dal cielo, partita da lontano,

dove tutto è nero,

dove tutto è tetro:

dove tutto è tetro e nero.

Eccola, eccola, è passata.

Ha illuminato il mondo intero:

I cani e i gatti,

gli usignoli e i falchi,

gli uomini tutti la hanno osservata.

Ecco! Ecco!

E’ passata!

E’ passata!

Ora dal Coro si allontana un nuovo personaggio: il Sig. Schizo.

IL SIG. SCHIZO, giornalista- dj- operatore turistico -operatore finanziario, nella versione giornalista, parlando alla sua telecamera, ad alta voce: non bastano, ti dico che non bastano! Altre tre persone, mi servono almeno altre tre persone. Si odono rumori di guerra, mitragliate ed esplosioni. Indirizzando il microfono del cellulare verso le bombe, a voce ancora più alta: ecco, senti?, senti che cazzo di casino? Qui si fa sul serio, la guerra non è come in città, qui le bombe sono dieci volte più grandi, almeno! Tre persone, di al capo di mandare almeno altre tre persone, o mando all’aria il servizio, ho già immolato una gamba per la sua bella faccia di culo, non ci voglio lasciare anche la pelle!

Dal Coro si allontana la Promessa Sposa seguita dal suo Promesso Sposo.

LA PROMESSA SPOSA, in abito da sposa, iniziando a parlare quando è ancora fra gli altri personaggi del Coro, rivolgendosi con entusiasmo al Promesso Sposo che la segue: Dio!, che fortuna!, capisci che fortuna! Per il nostro matrimonio, è passata proprio in occasione del nostro matrimonio!

Ma non è un caso, sono sicura che non è stato un caso!

E’ stato il cielo a mandarcela, è stato il suo regalo di nozze!

Tra un po’ questo posto sarà pieno di gente, telecamere, personaggi importanti, fotografi con quei loro obiettivi enormi!

Sarà il matrimonio più famoso dell’anno!

Del resto lo sapevo che sarebbe successo qualcosa, qualcosa di importante voglio dire….

leggero sospiro

ho sempre sentito di avere…

di essere…

…ho sempre saputo che sarebbe accaduto qualcosa di speciale!

IL PROFESSOR D’OTTO, allontanandosi anch’egli dal Coro:baggianate, idiozie, bagattelle!

Nulla, non è successo nulla! O meglio, nulla di cui non può darsi una spiegazione razionale: il passaggio di un corpo astrale, di una meteora, o forse, non escludo, di una cometa -con un leggero, dotto, sorriso: tutto qui!, rivolgendosi a tutti, con fare indottrinante- vedete -alzando la mano verso il cielo- tutti i corpi nel cielo hanno un loro moto, uguale, sempre identico a se stesso, assolutamente invariabile: una sequenza di numeri, una assoluta, perfetta, immodificabile sequenza di numeri governa il loro cammino- segnando una ideale traccia nel cielo con la mano - traccia la parabola del loro moto.

Con il suo solito dotto sorriso Era tutto previsto! O meglio, doveva essere tutto previsto... d’’un tratto sul suo volto fa capolinouna compassata tristezza- che sia arrivata tutto ad un tratto, inattesa, non è il frutto di un prodigio ma piuttosto della dura realtà dei nostri tempi. Gli astrologi erano in sciopero o forse badavano a spartirsi il denaro di chissà quale misfatto. Nessun mistero, una sbadataggine, un errore di calcolo, forse.

Si sarebbe potuto prevedere tutto, si sarebbe dovuto prevedere tutto!

IL CORO: scienza, oh perfetta scienza!

Numeri: precisa, immodificabile sequenza di numeri.

Mistero?:

nessun mistero.

Numeri: precisa, immodificabile scienza di numeri.

IL PROF. D’OTTO, riferendosi al pubblico, con illuminata cortesia:tornatevene alle vostre case, date retta alla scienza, tornatevene alle vostre case!

Unendo le mani come nell’atto della preghiera: macosa fate qui, eh?,

cosa fate ancora qui?

Non passerà più, vi dico che non passerà più!

Ha già compiuto il suo passaggio, il suo destino è scritto nelle leggi dell’universo.

E’ ormai lontana, invisibile, irraggiungibile.

Attraversa l’infinito sentiero del firmamento, disegna il suo eterno cammino, sempre uguale, sempre lo stesso, senza mai fermarsi : no, non tornerà più, non nei prossimi duemila anni, almeno…

IL SIG. SCHIZO, giornalista, DJ, operatore turistico, operatore finanziario, nella versione giornalista, portando a spasso la sua telecamera, ma sena più riprendersi, movendosi lungo il palco, palesando una evidente zoppia: cazzo, una gamba nuova, una gamba tutta di legno massello e acciaio temprato, questa volta mi faccio una gamba tutta nuova! Questo servizio farà triplicare le vendite, almeno…mi sono rotto il cazzo di fare l’inviato di guerra in questi posti del cazzo! Questa è l’ultimo servizio che faccio! Con i soldi che mi dovranno dare me ne vado a vivere dove dico io!, e in culo a questo lavoro di merda!

Guardando il cielo: …spero solo che torni al più presto, prima arriva prima finisco questo servizio e amen…

IL PROF. D’OTTO, con illuminata cortesia: è inutile!…è inutile!…

IL GIOVANE, venendo fuori dal Coro con gesto deciso, rivolgendosi al prof. D’Otto: baggianate, corbellerie! E’ lei, a dire corbellerie! (il Prof. D’Ottomostra un certo stupore, ha l’espressione di chi dice tra sé e sè: parla con me?)Si, lei, proprio lei.

Come fa ad essere così sicuro che non passerà più?!

IL PROF. D’OTTO: ci sono dei calcoli, caro giovanotto…

IL GIOVANE: ah, si, dei calcoli? E come mai non era stata calcolata allora?

IL PROF. D’OTTO: una svista, purtroppo…

Si sentono nuovamente bombe ed altri rumori di guerra

IL GENERALE, ancora nel Coro (è vestito come un signore di mezza età in vacanza, indossa un paio di bermuda, una polo ed ha in testa un cappello di paglia):chi ha autorizzato, chi ha permesso a quella maledetta luce di passare sopra il nostro spazio aereo questa notte!

Uscendo dal Coro: Il nemico! E’ evidente! Ne ha approfittato subito! Ci scommetterei, sapevano che ero in vacanza con mia moglie e mia figlia, hanno saputo anche questo!, e allora…

Si ode un’ esplosione.

Rivolgendosi al Coro: la mia divisa!

Portatemi subito la mia divisa!

Una nuova esplosione

Un’abile manovra, davvero astuti questa volta, parola di generale! Alzando lo sguardo al cielo: si è trattato di un flash ad altissimo potenziale, ci scommetterei, mai visti di così potenti prima d’ora: lo hanno utilizzato per poterci fotografare proprio mentre ci sistemavamo nel nuovo accampamento, ci hanno colti di sorpresa, nel bel mezzo della notte!, ci mancava solo che gli facessimo un bel sorriso, davvero un bel servizio fotografico! Mi chiedo come possa essere successo! I nostri radar sono i migliori del mondo! Una svista imperdonabile, tutti gli sforzi per occultare gli armamenti sono andati in fumo! Materia per corte marziale!

Non possiamo più rimanere in questo posto!

Questo posto scotta!

Nuova esplosione

IL PROF. D’OTTO: proprio così, una svista!

Ma no ne facciamo un dramma! Non sarà certo una svista, il passaggio imprevisto e pur prevedibile di un aerolite a fermare il trionfale cammino della scienza!

IL GIOVANE: si fa presto a dire una svista! Avete riempito la terra di un numero infinito di cannocchiali e tutto il cielo è percorso da satelliti, implacabili spie dell’Universo. Eppure lei vi è passata davanti senza che nemmeno ve ne accorgeste. Vi ha buggerato a tutti! Il Giovane accende un cerino passi che sia la fiamma di questo cerino a passare inosservato, eppure migliaia di obiettivi in questo momento hanno già aperto il loro occhio di acciaio e hanno cominciato ad impressionare sulla pellicola la sua insignificante lingua di fuoco.

Ma come può passare inosservata una luce così grande da illuminare tutto il cielo?

La scienza ha fallito! E’ così, il grande colosso che sembrava dominare il mondo, che portava sulle spalle il destino di tutto l’universo, ha ceduto, è crollato di botto!

IL CORO:

Il colosso, il grande colosso.

E’ caduto, schiantato di botto.

Il colosso, il grande colosso,

che portava sulle spalle il destino del mondo:

è caduto, è schiantato di botto.

LA PROMESSA SPOSA, con un certo sgomento:

Una svista?!

Quale vista?!

pausa

Chi è caduto?

cosa si è schiantato?

Rivolgendosi al Promesso Sposo: hai sentito?

Scotta!

Questo posto scotta!

Pausa

Osservando il pubblico: ma allora cosa è stato, di cosa si è trattato?!

Ero così felice fino a qualche minuto fa! Tutta questa gente, tutta qui…

Ora invece sono nervosa, un po’ nervosa, chi non lo sarebbe al mio posto! Per me era una luce e basta, una cosa simpatica, anche romantica!, ma ora, tutti quei discorsi…guardandosi intorno e tutta questa gente!….

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, con le mani sopra la sua sfera di vetro, nell’atto di scrutare al suo interno:

cosa è stato?

Di cosa si è trattato?

LA PROMESSA SPOSA, avvicinandosi alla Chiromante:già…cosa è stato?!…

…di cosa si è trattato?…

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, agitando le braccia: Mistero! Mistero!

Grande mistero!

LA PROMESSA SPOSA: oh, Dio mio, non si metta anche lei! Non faccia così. Mi fa venire i brividi!

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, alza il capo, osserva la promessa sposa intensamente, quindi, puntandole l’indice contro: ha paura!

Lo sento!

Lo vedo!

Lei ha paura!

LA PROMESSA SPOSA: ho paura?!

Sente, che ho paura?

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, indicando la sfera:…non si sbaglia mai!

Osservando nuovamente la sfera:

eppure…eppure…

LA PROMESSA SPOSA, ansiosa: eppure?…

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, ancora osservando la sua sfera:

…non deve aver paura, non è lei a dover temere…

LA PROMESSA SPOSA,incoraggiata: dice davvero?

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, continuando a vedere nella sua sfera:altri sono coloro che dovranno preoccuparsi: perché il passaggio dell’immortale Signora dalla coda di fuoco dispenserà salute e gioia ad alcuni ma –alzando in modo inquietante le braccia ed il tono di voce-sventure, terribili sventure ad altri!

LA PROMESSA SPOSA, prendendo sottobraccio il futuro marito:oh, come sono contenta, non sa come sono contenta!

Pausa

Ma chi è lei?

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: io leggo il suo cuore, io leggo il suo destino: perché il suo destino è scritto nel suo cuore!…

S’ode in quel momento un cigolio.

Dopo qualche secondo fa il suo ingresso un uomo, di circa cinquant’anni, visibilmente provato, su una carrozzella spinta da una giovane donna.

Come è stato precisato all’inizio i due personaggi ora descritti sono i soliti a non "uscire" dal Coro.

I due si dirigono verso il centro del palco. L’uomo fa un cenno alla donna la quale termina di spingere, sono quasi al centro del palco.

L’uomo si toglie gli occhiali neri, osserva il cielo con attenzione, quindi si rimette gli occhiali.

Silenzio.

LA GIOVANE INFERMIERA, dopo essere rimasta lì ferma in attesa per qualche minuto, con voce un po’ incerta: …e allora?

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: aspettiamo

Pausa

LA GIOVANE INFERMIERA, con fare premuroso: non dovrei permetterle di starsene qui…

ha sentito cosa hanno detto i medici…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: acosa vuole che servano più i medici!

Hanno fatto ciò che potevano, cioè nulla…

pausa

LA GIOVANE INFERMIERA: quanto tempo resteremo qui?

L’UOMO SULLA CARROZZELLA, dopo una breve pausa: …chi lo sa!

La giovane donna tira fuori dalla sua borsa uno scialle di lana.

LA GIOVANE INFERMIERA, dando lo scialle all’uomo sulla carrozzella: almeno si metta questo sulle spalle….

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: più tardi, magari

LA GIOVANE INFERMIERA, insistendo: la prego, lo faccia per me…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: cosa ha detto?

Pausa

LA GIOVANE INFERMIERA: lo faccia per Katrin

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: ...Katrin?!

LA GIOVANE INFERMIERA: ...il suo amore mancato...

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: Dio, Katrin! Sarà passato un secolo!

Le ho raccontato anche questo?

LA GIOVANE INFERMIERA: ...anche di Viola e di Simona...ma Katrin, non so perchè, è quella che mi è rimasta più impressa...

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: l’amore mancato...

le ho detto proprio così?

pausa

LA GIOVANE INFERMIERA: già

pausa

ora si metta lo scialle

L’uomo ubbidisce

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: lei mi vizia come mai alcuno lo aveva fatto…

questo mi fa supporre che induco a pietà come mai prima d’ora mi era riuscito di fare!

LA GIOVANE INFERMIERA: non è vero!…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: io invece spero proprio di si.

Non posso che contare sulla pietà, ormai…

L’uomo si è messo sulle spalle lo scialle. La giovane donna glielo aggiusta ben bene.

IL SIG. SCHIZO, giornalista- dj- operatore turistico -operatore finanziario -nella versione D.J.-, con la cuffia sulla testa: alò, bye bye, ciao, ciao, adelante, adelante fratello, ci sei? Sei sintonizzato sulla tua banda?, l’unica banda che te le suona ovunque tu sia, in qualsiasi posto tu ti sia andato a cacciare? Sei forse al mare, col paniere sulla battigia, insieme alla tua piccioncina, tra il rumore delle onde e i bagliori delle bombe che illuminano i vostri dolci musetti? O forse sei in città, dietro una interminabile fila di birilli, assediato da un numero spettrale di umanoidi? O magari te ne stai nella tua stanzetta -certo!- ti vedo!- Dio che impudicizia!- a surriscaldarti le tue cosine, nell’attesa di infilarti sotto una doccia fredda! Ovunque tu sia, qualsiasi cosa tu faccia, ehi fratello, cos’è quella faccia!, su con la vita!, non è ancora il momento di farla finita: sbanda con la tua banda, danza con la tua ganza, vagola con la mandragola o con che altro ti pare: la senti?, non la senti?, certo che la senti!: "la voce" è con voi, in alto i vostri cuori, siano rivolti ai trasmettitori!

Bene, fratello, questa sera, strabilia delle strabilie, sbigotto degli sbigotti, ci troviamo proprio nel punto più caldo della pista: qui, proprio qui, ieri notte, proprio sopra le nostre cotonature, è passata lei, già, proprio lei, la nostra sorella dalla chioma di fuoco, la star delle star, la diva delle dive.

Tieniti stretto alla tua poltrona, fratello, e se sei sulla chicchera del tuo vespasiano, stringiti alla cordella con entrambe le mani:

torna?, non torna?, certo che torna! Aspettiamo insieme il suo arrivo, il conto alla rovescia è già iniziato!

Solito fragore di bombe.

LA GIOVANE SPOSA, rivolgendosi all’Astrologa:lo avevo capito, sa?,

ero sicura che a me quella luce mi avrebbe portato bene! Poverini coloro che subiranno disgrazie a causa sua! Ma la vita è in questo modo, oggi dispensa gioie e domani, chi lo sa?...

pausa

Appena l’ho vista lì in cielo ho sentito nel profondo del cuore come una grande emozione…certo…certo non voglio dire che non ho avuto paura…chi non ne avrebbe avuta! D’un tratto è sembrato come se si fosse fatto giorno!…

come se la scena che sta ricordano si stia svolgendo dinanzi ai suoi occhi il mio gatto è corso sotto il letto e sul filo dei panni, in giardino, una civetta, che era lì accovacciata, è rimasta immobile, imbambolata: era come sconcertata da quella improvvisa luce, non sapeva più che fare, poverina…io stavo nella mia stanza, stavo dando gli ultimi ritocchi al vestito, passando le mani sul vestito per farlo notare il mio vestito…

…mi sono messa a pregare. Che altro avrei potuto fare?!

IL PROF. D’OTTO: avrebbe potuto prendere un binocolo, un foglio di carta ed una penna e riportare per iscritto quanto le riusciva di osservare. Non sa quale occasione aveva di poter…

IL GIOVANE, interrompendo il prof. D’Otto: bella questa! Prendere un binocolo e scrivere! Vuole forse farci credere che lei in quel momento, vedendo tutto ad un tratto il cielo sconvolgersi e prendere fuoco, ha avuto la freddezza di impugnare la sua penna e cominciare a scrivere !?

IL PROF. D’OTTO: no, purtroppo!…

IL GIOVANE: già! Facile a dirsi…

IL PROF. D’OTTO: non è questo, caro giovanotto. Il fatto è…il fatto è…e non immagina neppure quanto la cosa mi arrechi dispiacere!…: il fatto è che io quella luce non sono proprio riuscito a vederla!

…ero nella mia stanza, intento alle mie letture serali…amo immergermi completamente nelle mie letture…così, come al solito, ho chiuso la porta e le imposte della finestra e sono rimasto lì a leggere fino a non so quale ora della notte…

…è il mio rammarico più grande, che porterò per tutta la vita, non so cosa avrei dato per poter vedere, studiare quella luce, e invece...

...ormai, purtroppo, penso, anzi ne sono sicuro, non la rivedrò mai più!…

Il GIOVANE: …io al suo posto non ne sarei poi così sicuro…

LA PROMESSA SPOSA: già,dicono che tornerà,questa notte, diconoche tornerà anche questa notte!…

IL PROF. D’OTTO: dicerie, stupide superstizioni…

IL GIOVANE: già, dicerie…se ieri mattina qualcuno le avesse detto che nella notte un inspiegabile bagliore avrebbe illuminato il cielo lei avrebbe mostrato il suo ironico sorriso proprio come fa ora…e invece…

IL PROF. D’OTTO: le dico che si è trattato di una distrazione…non si è tenuto conto che…

IL GIOVANE: e se si stesse distraendo anche questa sera?…

IL PROF. D’OTTO: questo non è possibile!

IL GENERALE, sempre in bermuda:ha ragione il signore, quella stupida luce non passerà più!, parola di generale di grande armata! Abbiamo puntato contro il cielo tutta la nostra potenza missilistica, se dovesse passare nuovamente da queste parti lo faremo saltare in aria già prima di essere apparso all’orizzonte! Questa volta non ci faremo cogliere alla sprovvista! Il nostro esercito è il più preparato del mondo, abituato alla guerra e all’insidie del nemico come nessun altro. Siamo in guerra da tempo immemorabile, abbiamo nemici nascosti in ogni dove, eppure la guerra invece di annientarci ci rende sempre più forti. Siamo eterni, siamo invincibili!

IL CORO: siamo eterni, siamo invincibili!

Da tempo immemorabile combattiamo,

annientiamo i nemici:

siamo i più forti, siamo i più decisi

IL GENERALE: ma allora questa divisa?!

Devo continuare a restare in queste condizioni ancora per molto?!

IL SIG. SCHIZO, giornalista, DJ, operatore turistico, operatore finanziario, nella versione giornalista, riprendendosi e parlando alla sua telecamera: ore 19 e trenta, crepuscolo di mezza estate in un paese di guerra. Una grande folla si è adunata nel luogo dell’apparizione. Tutte le televisioni più importanti del pianeta sono ormai arrivate e si preparano a riprendere in diretta questa lunga notte. Al di qua delle transenne una folla di curiosi scalpita, cerca di farsi strada per guadagnare il miglior punto di osservazione. Oltre le transenne, schierato con la pompa delle grandi occasioni, tutto il nostro esercito, ed ancora più avanti un gruppo di scienziati provenienti da tutto il mondo segue con attenzione l’evolversi della situazione. Alziamo gli occhi al cielo, guardiamo il cielo striato dalle rosse trame del tramonto, le prime stelle illuminarsi sulla volta celeste e più in là, all’orizzonte, un tremulo spicchio di luna cullarsi nel mare.

Fra qualche minuto sarà tutto buio ed allora…

Siamo tutti qui, questa sera, sotto questo splendido cielo, percorsi da un unico brivido e attendiamo!, avvolti nell’ombra e nel silenzio: aspettiamo!…

L’uomo sulla carrozzella tossisce.

LA GIOVANE INFERMIERA, con premura e preoccupazione:…maestro…

L’uomo continua a tossire

…maestro!…le prendo un po’ di the, le farà bene…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: non mi chiami maestro…

La ragazza afferra il termos del the

…è un po’ di tempo, soprattutto adesso che di tempo non me ne resta più tanto, che mi chiamano maestro…altro colpo di tosse…

…una burla, una celia del destino…mi ha girato e rigirato a suo piacimento portandomi dove aveva deciso di portarmi, ed ora che mi ha smarrito del tutto…: mi fa chiamare maestro!

pausa

LA GIOVANE DONNA, osservando l’uomo: mi promette che si farà le inalazioni questa sera?

L’uomo sulla carrozzella sorseggiando il suo the

L’uomo osserva il cielo

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: secondo lei di che colore è ilcielo?…

LA GIOVANE DONNA, guardando anche lei il cielo:…nero…quasi…

IL SIG. SCHIZO, giornalista, DJ, operatore turistico, operatore finanziario, nella versione operatore turistico, con in mano il cartello, parlando attraverso il megafono: non abbiate paura del buio signori, non abbiate timore…prego venite avanti, coloro che non hanno ancora preso posto possono venire qui avanti, ci sono ancora dei posti…abbiamo previsto una sedia per ognuno di voi…il buio è necessario…solo così potrete apprezzare in pieno lo spettacolo …la postazione che vi è stata data è la migliore, da qui potrete osservare il cielo come fosse a un palmo dal vostro naso…i bagni solo lì in fondo, alle vostre spalle…per qualsiasi cose le nostre hostess sono a vostra piena disposizione…

Fragore di bombe

…non fatevi intimorire dalle bombe, vi prego, restate ai vostri posti: è solo un po’ di rumore, ve l’assicuro, sono lontane, molto lontane!…la nostra compagnia ha stipulato una convenzione con il nemico che prevede l’astensione dal conflitto nelle località frequentate dai nostri clienti…pertanto, se anche doveste veder passare sopra le vostre teste qualche aereo, o sentire in lontananza il fragore di un’esplosione, restate tranquilli: tutta la zona è stata delimitata dalle bandiere della nostra compagnia, lo ribadiamo: non c’è nessun pericolo…

L’ASTROLOGA, osservando la sua sfera: campane! Campane!

Vedo il suono delle campane!

Campane! Campane!

Brucia il fuoco delle campane!

Puntando il dito contro il pubblico: vi chiamano! Vi avvisano!

Sentite le campane!

Vi chiamano, vi avvisano!

Seguite le campane!

IL CORO: campane! Campane!

Ecco il suono delle campane!

Campane, campane,

sentite le campane,

campane, campane:

seguite le campane!

Dal Coro viene fuori un prete.

IL PRETE, rivolgendosi al pubblico: è bene essere chiari, è meglio essere chiari sin dall’inizio: la chiesa non si pronuncia: valuta, esamina con attenzione, è evidente, con scrupolo: seguiamo l’evolversi degli avvenimenti….

IL GIOVANE: certo, e intanto organizzate pellegrinaggi!

IL PRETE: non possiamo impedire ai nostri fedeli di visitare questo posto…

IL GIOVANE: ma sesiete voi a portarli!

IL PRETE: si sbaglia!,noi, semplicemente, li accompagniamo. In questo posto ci sono migliaia di persone pronte a strumentalizzare l’evento a loro comodo…in questo momento più che in ogni altro è necessaria per tutta questa gente una guida spirituale…

IL GIOVANE: una guida spirituale! Come pensate di essere una guida spirituale se non siete in grado di dire nulla! Aspettate? Cosa aspettate? Avete timore di sbilanciarvi, ecco la verità, di essere smentiti! E’ ora, in questo momento che dovete pronunciarvi, dire alla gente cos’è quella luce, di cosa si tratta, se siete per davvero i depositari del mistero! Ve ne venite qui armati di cannocchiali e di strumenti di precisione e aspettate l’esito dei vostri "accertamenti": se la cosa non si riesce a spiegare allora la definite un miracolo, in caso contrario dite che è stato solo un abbaglio da povera gente! Ma questo lo sanno fare tutti, non c’è bisogno di scomodare le Sacre Scritture per fare quattro conti! E’ ora, è ora che dovete dare delle risposte, se siete per davvero i depositari del mistero, domani, quando tutto sarà stato studiato ed analizzato, allora della vostra risposta non ce ne sarà più bisogno, perché a leggere della carte siamo bravi tutti!

IL PRETE: la prudenza, caro giovanotto, lei non riesce a comprendere quale grande valore sia la prudenza. Giungere a alle conclusioni in modo affrettato, senza ponderare, valutare, è indice di fanatismo…

IL GIOVANE: già, dice bene, fanatico, io sono un fanatico!

LA PROMESSA SPOSA: ma perché è sempre così arrabbiato con tutti!

IL GIOVANE: non sono arrabbiato, dico solo quello che penso!

Rivolgendosial prete: si, forse ha ragione lei, sono un fanatico, e lo sono proprio perché ho una grande voglia di esserlo!

IL PROF. D’OTTO: questo lo si era capito!

IL GIOVANE: non ho più voglia di aspettare, di ponderare, di riflettere. Aspettare chi?, riflettere su cosa? Ho bisogno di un segno tangibile dell’eccezionalità e ne ho bisogno subito. Tutta la vostra religione è fondata sui miracoli, i testi sacri traboccano di miracoli. Facile credere ad un Dio che ti apre le acque per farti passare o ti fa piovere farina dal cielo. Ma oggi, dove sono finiti oggi tutti i vostri miracoli?

IL PRETE: si guardi intorno, è tutto un miracolo: la creazione stessa, l’esistenza dell’Universo già questo di per sé è un miracolo.Lei grida al miracolo se vede un giaguaro volare in cielo mentre pensa che sia del tutto normale il fatto che esso corra tra i campi! Ma se d’ora in avanti quel giaguaro dovesse continuare a volare, fra un secolo nessuno più griderebbe al miracolo e considererebbe il suo volo un fenomeno normale. Noi riteniamo naturale, quasi scontato, ciò che osserviamo ogni giorno, quasi che il fatto di osservarlo ogni giorno gli desse il connotato della "normalità"…

IL PROF. D’OTTO: mi spiace contraddirla, ma lei dice delle cose non vere. Noi consideriamo naturale non ciò che è ripetitivo ma semplicemente ciò che risponde a delle leggi precise, presenti nell’universo

IL PRETE: già, a delle leggi precise. Voi giustificate l’effetto in base alla presenza della causa, ma la causa, chi è che giustifica la causa?

IL PROF. D’OTTO: ogni causa è a sua volta un effetto, giustificato a sua volta da un’altra causa

IL PRETE: certo, ogni effetto è a sua volta una causa e così via. Ma per quanto lungo possa essere la catena delle cause e degli effetti alla fine dovrà per forza arriva al capo di quella catena, alla sua causa prima

IL PROF. D’OTTO: la causa prima non esiste

IL PRETE: la sua è solo una posizione di principio

IL GIOVANE: parole, parole, solo parole! Non sono altro che parole! E intanto lassù lei chissà quale risate si sta facendo. Un palla di fuoco che la scienza non si sa spiegare e la chiesa non sa come interpretare!

IL PRETE: e lei? Lei che è venuto qui come tutti noi, come la spiega, come la interpreta lei la "palla di fuoco?"

IL GIOVANE: io la guardo e basta. Io non ho bisogno di spiegarla od interpretarla perché io non ho mai preteso di spiegare o interpretare il mondo. So soltanto che prima che lei apparisse era tutto una gran noia, ed ora invece…

LA PROMESSA SPOSA: è vero, è vero sono così elettrizzata! Guardando il marito spero solo che lui non si arrabbi. E’ così nervoso quando mi vede in questo modo!…

IL GIOVANE: e lei vuole sposarsi un uomo geloso della sua felicità?

LA PROMESSA SPOSA: lei dice che è gelosia la sua?

IL GIOVANE: suo marito è l’esempio dello squallore!

LA PROMESSA SPOSA: non le permetto di parlare in questo modo di mio marito!

E comunque no mi sono ancora sposata!

Lei crede per davvero che sia così squallido?

IL GIOVANE: è un codardo. Non sopporta di vederla felice perché ha paura del cambiamento. La sua vita è fatta di piccole, meschine , certezze quotidiane. Ecco perché se ne sta lì zitto, in silenzio. Non vede l’ora che quella luce se ne sia andata via per sempre

LA PROMESSA SPOSA: oh, non può essere così meschino!

IL GIOVANE: e invece lo è!

Dal fondo della platea si ode arrivare un giovane. E’ il venditore di binocoli. Porta, appeso alle spalle, un contenitore del tipo di quello utilizzato dai venditori di gelati e dolciumi nei teatri e nei cinema.

IL VENDITORE DI BINOCOLI, passando tra il pubblico: binocoli! Binocoli!

Binocoli di tutti i tipi!

Mostrando il binocolo dell’amore: binocolo dell’amore, a quattro oculari, per vedere la cometa dei sospiri stretti stretti alla vostra fidanzata;

Mostrando il binocolo professionale: binocolo professionale, con "spettroscopio" incorporato, per veri intenditori!

Mostrando il binocolo superleggero: binocolo superleggero, con inforcatura ad occhiale, per chi ama le comodità!

Mostrando il binocolo a pile: binocolo a pile, per i vostri bambini, con disco volante luminoso all’interno!

Binocoli… binocoli!….

Dal pubblico si alza un signore, porta per mano il proprio figlioletto di circa sette-otto anni, acquista un binocolo a pile, quindi torna a sedersi.

IL VENDITORE DI BINOCOLI,allontanandosi dalla platea: binocoli! Binocoli!

LA PROMESSA SPOSA, rivolgendosi al promesso marito: hai sentito?

Avresti dovuto regalarmi anche tu il binocolo dell’amore! Lo hanno comperato tutti…sei tanto caro ma a volte…

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico -operatore finanziario,nelle vesti dell’operatore finanziario, con sotto il braccio il giornale, avvicinandosi alla donna: il binocolo dell’amore? Mi consenta di dirle: roba superata! Tira fuori dalla tasca un portafogli e da questo dei biglietti da visita, quindi, porgendo uno dei biglietti alla promessa sposa: permette? Ludovico Marlen, operatore finanziario. Notando la presenza degli altri personaggi si reca da ognuno di loro ( tranne che dal promesso sposo, dall’uomo sulla sedia a rotelle e della sua accompagnatrice), e dà ad ognuno di loro il suo biglietto da visita, utilizzando sempre la stessa frase: permette? Ludovico Marlen, operatore finanziario.

Da questo momento, egli si rivolgerà non più solo alla Promessa Sposa ma a tutti i personaggi. Tira fuori un grande foglio di carta su cui disegna degli assi cartesiani ed una retta ascendente cui segue una discendente.

Indicando il foglio con sopra scritte le due rette ai personaggi: sapete cos’è questo? Volge il foglio nella direzione di tutti i personaggi.

Nessuno gli risponde.

Ve lo dico io: questo è il grafico della compagnia dei binocoli. Osservate attentamente: a eseguito della presenza del fattore x, intendendo per fattore x l’apparizione della incognita luminosa, le azioni della compagnia dei binocoli sono salite vertiginosamente. Nel giro di dodici ore sono stati venduti tre milioni di binocoli dell’amore e sei milioni di binocoli autoreggenti, per non dire dei binocoli formato famiglia! Ma poi…: osservate attentamente cosa è successo! L’operatore indica sugli assi la retta discendente: ecco cos’è successo! Nelle successive dodici ore le azioni della compagnia sono crollate!

E questo perché?

Rivolgendosi a tutti i personaggi: perché?

Nessuno risponde.

Ve lo dico io perché! Perché la corporazione degli oculisti ha emanato una circolare nella quale espressamente dichiara che l’esposizione ai raggi della nuova sorgente luminosa denominata "Sfinge", ovvero nuova sorgente luminosa non meglio identificata, potrebbe essere alquanto pericolosa, sottolineando queste parole- tanto più se l’intensità di detti raggi viene aumentata da lenti di ingrandimento o da strumenti similari.

E’ chiaro, lo sappiamo perfettamente, si tratta di una abile manovra da parte della compagnia dei mocassini, la quale ha convinto la corporazione degli oculisti ad emanare la circolare per evitare una crisi del settore calzaturificio, temevano che la gente stando troppo tempo con la testa rivolta verso il cielo trascurasse sempre più di dare importanza ai piedi e quindi alla scarpe.

La circolare, è inutile negarlo, ha avuto i suoi effetti: la vendita dei binocoli si è bloccata d’improvviso.

Ma, attenzione, sarà sufficiente una circolare a dissuadere la gente ad osservare l’attrazione del secolo, l’evento più straordinario del millennio? Certo che no, i consumatori, egregi investitori, potranno anche rinunciare ad acquistare i binocoli, specie ora che la compagnia è in ginocchio e non può controbattere con un’adeguata campagna di controinformazione, ma non rinunceranno mai ad alzare gli occhi al cielo per godersi lo spettacolo, questo si che andrebbe contro ogni regola di marketing!

Bene, allora signori, qual è la conclusione di tutto questo, l’unica logica conclusione? Tira fuori dalle tasche un mazzo di carte: le azioni della compagnia dei colliri. Vedrete, vedrete che curva, che ascesa, che performance da capogiro! Ancora, certo, ancora sono basse, le compri con niente, ma continuano a salire di minuto in minuto! E’ chiaro, la gente, impaurita dalla possibilità di avere delle complicazioni a livello visivo, si sta già riversando nelle farmacie a cercare un qualche rimedio, e cosa troverà nelle farmacie?: collirio della stella, a doppio effetto schermante e protettivo.

Comprate, comprate, ve le consiglio io, ve le garantisco io!

Tutti i personaggi ( ad eccezione del promesso sposo dell’uomo sulla carrozzella e della sua accompagnatrice) comperano le azioni della Compagnia del Collirio.

Mentre l’operatore finanziario vende le azioni la giovane donna e il giovane sulla carrozzella riprendono il loro dialogo

LA GIOVANE INFERMIERA,ignorando l’operatore finanziario che continua a vendere le sua azioni, tira fuori dalla sua borsa un quaderno ed una penna, e, aperta la sua sediolina, dice: io sono pronta. Quando vuole…

L’uomo sulla carrozzella resta per qualche secondo in silenzio a pensare.

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: no. Ora no.

Sono stanco.

Piu tardi, magari…

La giovane donna richiude il quaderno e lo ripone nella borsa

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: mi parli di lei, piuttosto

LA GIOVANE INFERMIERA, stupita:di me?

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: lei ama i fiori, vero?

LA GIOVANE INFERMIERA: dice?

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: l’ho vista in giardino con che cura innaffiava il cespuglio di rose. Da quando è arrivata da lei sembrano rinate…

LA GIOVANE INFERMIERA: oh, mi dispiaceva solo vederle seccare…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: anche a me, davano tristezza vederle in quel modo. Eppure non le ho mai annaffiate…

LA GIOVANE INFERMIERA: non ha mai avuto tempo

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: se non avessi avuto tempo non avrei potuto sprecarne tanto. Ora che di tempo me ne rimane davvero poco, mi sembra che tutta la mia esistenza sia andata sprecata…

Breve pausa

Ha un fidanzato?

LA GIOVANE INFEMRIERA: lo avevo

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: biondo?

LA GIOVANE INFERMIERA: no

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: bruno…

LA GIOVANE INFERMIERA: aveva i capelli rossi

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: i capelli rossi!? Vuole scherzare!?

LA GIOVANE INFERMIERA: no, davvero…

pausa

vuole che le rilegga l’ultimo capitolo?

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: ha sempre voglia di fare qualcosa lei?

LA GIOVANE INFERMIERA: no, è che…

LUOMO SULLA CARROZZELLA: io invece questa sera non ho voglia di far niente: voglio solo aspettare, e magari chiacchierare un po’…

Allora, eravamo rimasti al suo fidanzato…

LA GIOVANE INFERMIERA: ex fidanzato

LUOMO SULLA CARROZZELLA: già, ex fidanzato dalla chioma di fuoco.

Come l’ha conquistata?

LA GIOVANE INFERMIERA, prima riflette un attimo, quindi, sorridendo: con un mazzo di fiori

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: troppo scontato!

Lo ha mai visto nudo?

LA GIOVANE INFERMIERA, arrossendo: perché me lo chiede?

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: semplice curiosità.

…sì, uno rosso, dico, (indicando con un vago gesto il pube) è rosso dappertutto?

Non pensa che fa un po’ impressione?

LA GIOVANE INFERMIERA: …cosa?

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: perché è in ansia?

LA GIOVANE INFERMIERA: in ansia? Non sono in ansia…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: è sempre in ansia quando si parla di lei.

LA GIOVANE INFERMIERA, riflettendo: …forse, un po’…

LUOMO SULLA CARROZZELLA: benissimo!

Mi dica allora le sue misure

LA GIOVANE INFERMIERA, stralunata: cosa?

LUOMO SULLA CARROZZELLA: non mi dica che non conosce le sue misure: seno, vita, fianchi….

A quanti concorsi di bellezza ha partecipato?

LA GIOVANE INFERMIERA: a nessuno!

LUOMO SULLA CARROZZELLA: ha forse la cellulite?

LA GIOVANE INFERMIERA: non è questo…

…ha voglia di prendermi in giro, questa sera…

L’uomo sulla carrozzella osserva la giovane ragazza.

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: respiri…respiri forte…

La giovane donna lo osserva sorridendo

via, su, un bel respiro…

La giovane donna, per accontentarlo, emette un respiro più forte degli altri

no…no…così…

Deve respirare con più forza….

La giovane donna respira un po’ più forte

guardi, faccia una cosa: respiri insieme a me, al mio tre.

Uno…due….

IL GENERALE, sempre in bermuda, rivolgendosi vagamente all’operatore turistico: fate allontanare questa gente, fate allontanare immediatamente tutta questa gente!

Rivolgendosi al pubblico Voi, andate via da questo posto, avanti, alzate il culo, questa è zona militare!

Defluire con ordine, evitare ingorghi, non fermarsi a chiacchierare!

IL SIG. SCHZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico:

cosa fa, si fermi, si fermi!

Rivolgendosi alla platea, parlando al megafono: vi prego signori restate dove siete, restate pure ai vostri posti.

E’ tutto a posto, ripeto, è tutto a posto

Al generale, a voce bassa : cosa fa?!

Mi vuole rovinare!

IL GENERALE: sono il generale responsabile della zona. Qui è tutta zona militare, e questa è occupazione arbitraria di territorio militare, sa cosa significa questo?!

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico: capisco…capisco…

tira fuori dalla sua borsa delle carte, quindi, rivolgendosi al generale: ecco, guardi, è tutto a posto. Abbiamo tutti i permessi. Questa è la richiesta di autorizzazione e questa…questa è la sua firma…guardi…

Il generale da un’occhiata molto sommaria

IL GENERALE: …lei mi deve trovare tre posti…

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico: impossibile, tutto esaurito!…

IL GENERALE: so che avete fatto una convenzione con il nemico, sapete che ci vuole l’autorizzazione del comando generale?

IL SIG. SCHIZO, giornalista, DJ, operatore turistico, promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico:

le troverò quei tre posti…

IL GENERALE: in prima fila, sono in vacanza con mia moglie e mia figlia…

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJj- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico:

in prima fila è assolutamente impossibile…

con compiacimento, con l’intonazione di chi ripete uno slogan: ma l’impossibile è il nostro mestiere!

IL GENERALE: tanto non passerà, la faremo saltare in aria appena avrà sporto quel suo sporco muso sul nostro paese

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario, nelle vesti dell’operatore turistico:

shhhhh!

Non si faccia sentire!

Lei vuole proprio rovinare tutto!

IL GENERALE: meglio che lo sappiano subito, si risparmiano tante ore di untile attesa…

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico, ponendo il braccio sulla spalla del Generale e accompagnandolo ad un lato del palco, puntando il dito verso una zona oscura della campagna: guardi lì…vede lì in fondo?

IL GENERALE: non sono cieco!

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico:

cosa vede?

IL GENERALE: nulla!

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico:

è un generatore ad altissimo potenziale…

IL GENERALE: lo vedo!

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico: noi speriamo che quella luce passi, ma se non dovesse passare…quella macchina è in grado di generare una luce pari a dieci volte l’intensità della luce lunare…alle quattro di questa notte, se non fosse ancora passata, allora…

IL GIOVANE: è assurdo!

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico:

in che senso scusi?

IL GIOVANE: vorreste far credere a quella gente che la squallida luce di quel coso sia quella che hanno visto brillare nel cielo!…è come voler spacciare una bacinella d’acqua per la vastità dell’oceano!… non ci crederà nessuno!

E comunque siaè una truffa bella e buona, e anche delle più ignobili, cercare di approfittare in questo modo della altrui buona fede, indicando vagamente il pubblico della loro credulità …

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico:

ho detto solo nel caso in cui non arrivi. E’ evidente, si tratterebbe di una soluzione di emergenza…

Del resto i nostri clienti hanno pagato per vedere quella luce e allora hanno diritto di vederla!

IL PRETE: il ragazzo ha ragione, è amorale, voi abusate della credulità popolare!

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti dell’operatore turistico: noi diamo alla gente quello che chiede, anzi, capiamo ciò che vuole prima che ce lo chieda così prima che ce lo chieda noi glielo abbiamo già dato!

E comunque abbiamo previsto che il 5% degli incassi vada devoluto in beneficenza

IL PRETE: avete strumentalizzato quella gente, la loro curiosità, il loro ingenuo stupore, ecco la verità, e del resto a voi di quella luce non importa proprio nulla, l’unica cosa che vi interessa è ricavare da questa vicenda più denaro possibile, ma guardate!: binocoli, coca-cole, musiche invasate, non è così che ci si prepara ad osservare un fenomeno così straordinario!…

LA PROMESSA SPOSA: è vero, la musica è troppo alta. Portandosi le mani alle orecchie: mio Dio, ho le orecchie che mi scoppiano!

IL PRETE: con quella musica voi impedite alla gente di concentrarsi, di prepararsi spiritualmente…

IL GIOVANE: prepararsi a cosa?

IL PRETE: a guardare il cielo…ormai la gente ha quasi smesso di guardare il cielo…

IL GIOVANE: generici, generici, siete sempre generici! Cosa vuol dire il cielo! Gli date tutti i significati possibili! Ditemi un punto preciso del cielo dove dovrò guardare ed io guarderò, ditemi cosa dovrò cercare ed io lo cercherò…

È da questa mattina che sono qui a guardare il cielo e sa perché? Perché so cosa voglio guardare.

IL PRETE: ecosa vorrebbe guardare?

IL GIOVANE: lei, l’oggetto luminoso non identificato: la grande stella, la cometa delle comete, o, se volete, il sole della notte…

IL PRETE: una luce come un’altra, come mille altre nel firmamento…

IL GIOVANE: e allora, se è una luce come un’altra, perché è qui? Perché è qui con tutti i suoi pellegrini? Perché non ha guardato il cielo dalla città come ogni giorno invece di venire in questo posto?

IL PRETE: …la sua domanda è pertinente ma, permetta che glielo dica, scontata ed anche un po’ superficiale…vede, non è semplice come crede essere apostoli della fede…

IL GIOVANE: io, invece, ho fede solo in ciò che è semplice, come è semplice quella luce nel cielo: diffido della vostra astrusa complessità! E poi, non eravate proprio voi a predicare la semplicità dei cuori!?…

IL PRETE, appena irritato:lei è cieco come un fiume in piena!

IL GIOVANE: siete voi che siete diventati ciechi, è la vostra inutile "complessità" che vi ha offuscato gli occhi e le menti!… andando verso il prete …ve lo dico io perché siete qui, non è affatto complicato, anzi è terribilmente semplice: siete qui perché per quanto possiate scrivere libri su libri, stabilire sempre nuove regole, costruire castelli con i vostri dotti sofismi, avete ancora bisogno di miracoli, già avete maledettamente bisogno di miracoli per poter andare avanti…la gente non ha pazienza, non ha più la pazienza di aspettare, di guardare il cielo come dite voi, la gente vuole tutto, e lo vuole subito…

IL PRETE: è lei che ha bisogno di tutto e subito

IL GIOVANE: certo e come me migliaia di altre persone da cui voi dipendete

IL PRETE: noi dipendiamo solo da Dio

IL GIOVANE: sapete perfettamente che non è così. La vostra dottrina ha bisogno di fedeli, di gente che creda alle vostre bolle senza troppo sottilizzare…se i vostri fedeli cominciassero per davvero a cavillare allora per voi sarebbe la fine, vi trovereste in un mare di contraddizioni…

IL PRETE: sa qual è la vera differenza fra lei e quella gente? Loro sono qui portati dalla loro speranza, lei, invece, dalla sua disperazione. Non cavillano perché non hanno bisogno di cavillare e se si pongono delle domande è per il desiderio di potersi dare una risposta e non di mettere sempre in discussione tutto come fa lei.

Sa cosa le dico? Se anche quella luce questa notte dovesse passare, per lei sarà passata invano, sarà il brivido di un secondo, la cieca emozione di n momento, poi tutto le ritornerà come prima.

IL GIOVANE: certo, forse ha ragione lei. Io vivo per quell’attimo per quel secondo, non chiedo di più. Però almeno so che in quell’attimo, in quel secondo io avrò vissuto per davvero!

LA PROMESSA SPOSA: Dio, come è romantico lei!

IL GIOVANE: ho solo voglia di vivere e vivere subito

IL PRETE: la sua è solo frenesia

Proprio in quel momento l’Astrologa Chiromante emette un urlo

LA PROMESSA SPOSA: oh, Dio, cosa c’è, cos’è successo?!

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, guardando nella sua sfera:vedo…vedo…

LA PROMESSA SPOSA: cosa vede?! Cosa vede?

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, agitando le braccia:sventure!, terribili sventure!

LA PROMESSA SPOSA, portandosi le mani sul viso: oh, mio Dio!

Ma come è possibile! Mi aveva detto che la stella mi avrebbe portato fortuna! Terribile sventure a poche ore dal mio matrimonio! Mi dio come sono sfortunata!

IL PROF. D’OTTO: con un sorrisino di superiorità: non si sgomenti, gentile signora e pensi pure al suo matrimonio. Sono tutte fandonie!

Rivolgendosi all’astrologa siete davvero impertinente a spaventare così una giovane in procinto di matrimonio con le vostre sciocchezze!…

L’ASTROLOGA CHIROMANTE alza il capo e osserva con preoccupazione l’uomo di scienza, quindi, con gesto deciso, puntandogli l’indice contro: allontanatevi!, allontanatevi da questo posto!

IL PROF. D’OTTO, cosa?!…

dice a me?

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, sempre con il dito puntato:allontanatevi, allontanatevi da questo posto!

IL PROF. D’OTTO, goffamente perplesso: ma…. di cosa parla?!…cosa intende?!…

…per quale ragione dovrei allontanarmi da questo posto?!

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: allontanatevi, è meglio per voi e per tutti. Voi avete un terribile ascendente su di Lei, - puntanto l’indice verso il cielo- sulla Regina dalla coda di fuoco, -puntando nuovamente l’indice verso il Dott. D’otto- siete voi ad attirare il suo fluido negativo!

IL PROF. D’OTTO: ma…ma..cercando di accennare un sorriso vuole scherzare?!…

è assurdo quello che dice!

LA PROMESSA SPOSA: oh, mio Dio, avete sentito? Dovete allontanarvi, dovete allontanarvi immediatamente. Fatelo per me: allontanatevi!, domani mi sposo!

IL PROF. D’OTTO, rosso in volto per l’ira: anche lei! Ci si mette anche lei!

Finitela di dire sciocchezze! E’ assurdo!…

LA PROMESSA SPOSA: allontanatevi, allontanatevi!

IL CORO, ad eco: allontanatevi, allontanatevi!

IL GIOVANE: cosa le costa? Ha detto che tanto la cometa non passerà, vero? E allora perché vuole per forza restare qui: si allontani!

IL CORO, sempre ad eco: si allontani!… si allontani!…

IL PROF. D’OTTO: non vedo perché dovrei allontanarmi!

Io non credo a queste fandonie!

IL GIOVANE: lei non crede ma tutti gli altri qui: si: perciò si deve allontanare

IL CORO: allontanare…si deve allontanare!

IL PROF. D’OTTO, osservando il prete ed il generale: è assurdo…per davvero…anche voi?!… è assurdo che lor signori possano credere a simili stupidaggini! Voi pensate per davvero che io possa avere un ascendente su quella luce, pensate per davvero che un uomo possa influire sul destino degli astri o su quello dei suoi simili in modo così insensato?!

Né il prete né il generale rispondono

IL GIOVANE: deve piegarsi all’evidenza. Se qui tutti pensano che lei porta sfortuna, allora, per la legge della maggioranza -siamo in democrazia no?- vuole dire: che lei porta sfortuna!

IL PROF. D’OTTO: questo è assurdo!

IL GIOVANE: come fa a dire che è assurdo?, che prove ha che è assurdo? La sua parola contro quella di migliaia di persone…: ci provi che per davvero lei non porta sfortuna e noi la faremo restare, ci dia la dimostrazione scientifica del nostro abbaglio e noi le faremo subito ammenda…

IL PROF. D’OTTO: la sua… -osservando gli altri- …la vostra è una posizione assurda, insensata!

Davvero, signori, così… così rischiate per davvero di scivolare nella sventura!…ma non sarà stato certo a causa mia! E’ di voi che dovete preoccuparvi: è la vostra impulsività, la vostra irragionevolezza la più pericolosa delle insidie!..

IL GIOVANE: lei si deve allontanare, sta allarmando tutti!

IL GENERALE: è vero, lei è un fomentatore, si deve allontanare!

IL CORO: fomentatore! Fomentatore!

IL PRETE: non assuma le sue solite posizioni di principio, si allontani

IL CORO: si allontani!…si allontani!

LA PROMESSA SPOSA: si allontani, per carità, cosa le costa?

IL PORF. D’OTTO,fuori di sé: io non mi allontano! Non mi allontano affatto!

Fortuna!…sfortuna! Ragione…torto…:voi siete pazzi, siete tutti pazzi!

Pazzi!!

IL CORO: pazzi! Pazzi!

Fortuna? Sfortuna?

Ragione? Torto?

Pazzi! Pazzi!

Siete tutti pazzi!

IL SIG. SCHIZO, giornalista- dj- operatore turistico –promotore finanziario,nelle vesti del DJ: ok, amici, tutto ok? Ssssssssssssssssssss sentite il brivido salire lungo la schiena?: stiamo per arrivare all’ora fatidica, al big-ben, al bum-bum, al bang-bang! Vi voglio tutti carichi, siete tutti carichi? Certo che lo siete! Puntate le vostre parabole, ehi amico, dico a te, parlo dei tuoi padiglioni, --indicando con le mani le orecchie- stura le condutture, -indicando con le mani gli occhi- sbaccella le gelatine, alzando il capo mulina la boccia, punta il sesquipedale, ehi fratello, parlavo del bitorzolo, del beccuccio, è davvero sconvolgente, cos’hai sulla fronte!, dovresti portarci sopra un cartello con su scritto: attenzione, carico sporgente!, ehi ti dico, fa attenzione, stai sbirillando tutto il tropico del capricorno con la tua nappa! Bene, benissimo, ci siete, ci siete tutti? Siete tutti pronti? Si!, vi voglio così!, continuate così! Le vostre coronarie stanno per sganasciarsi, lo sentite?, i vostri polmoni, polmoni?, li chiamate ancora polmoni?, sembrano le borracce del nonno di Bufalo Bill il giorno che fu stirato mano e contromano dalla orda dei bisonti di West Corney! Siete davvero messi male! Ma non preoccupatevi, resistete ancora un poco e sarete più forti e potenti di prima!

Non pensate più a nulla, al diavolo il vostro strizzacorbelli, si, certo, parlo proprio di lui, il vostro capoufficio, avete notato la sua bella cravatta rossa?, non ci cascate -tira per un attimo fuori la lingua-: è la sua felpa!, se l’annoda ogni mattina, bene, dategli il benservito e mandategli una sberrettata anche da parte mia; la vostra cambiale è scaduta?: evitate di mangiarla; vi confessa che vi ama più dì ogni altra cosa al mondo?: è ora di presentargli un alieno; vi aspettano a cena?: non andate!, non vi aspetterebbero più!

Lasciatevi andare, allentate le vostre fumanti ganasce, ammollate le vostre sudice briglie, sdrucite i vostri osceni pastrani: sta per arrivare, Lei sta per arrivare, già proprio Lei,–Elle- E- I-, nostra Sorella delle Tenebre, nostra Sorella della Luce. Eccola, fatevi inondare dalle sue particelle, ricoprire dalla sua polvere d’oro, catturare dal suo sguardo di fuoco……

Ehi, ehi, calma, calma! Dicevo per dire, aspettate!, chioccolate ancora un secondo, non è ancora arrivata, solo un secondo, ma solo un altro secondo ad eco, a sfumare …solo un altro……solo un altro……solo un altro… …solo un altro…solo un altro…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA, alla sua giovane assistente: il pacco, hanno portato il pacco?

LA GIOVANE INFERMIERA: si, certo, ho fatto fare come mi ha chiesto lei. E’ li…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA:ce la fa a portarlo fin qui?

LA GIOVANE INFERMIERA: …penso proprio di si, non mi è sembrato molto pesante

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: bene, lo porti…

Ma senza stancarsi troppo, si intende…

La giovane donna prova prima a prendere in peso il pacco, poi, non riuscendoci, lo trascina con una certa difficoltà. Comunque lo porta vicino all’uomo sulla carrozzella

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: è stanca?

LA GIOVANE INFERMIERA, con una certa stanchezza: …ho traslocato già tre volte, sono abituata a portare pacchi…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: lo apra e tiri fuori quello che c’è dentro…

La giovane donna, con una certa perplessità, comincia ad aprire il pacco.

LA GIOVANE INFERMIERA, osservando all’interno del pacco: …ma…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: lo tiri pure fuori senza timore, se è sopravvissuto fino ad oggi deve essere indistruttibile…

La donna tira fuori dalla scatola un grammofono

LA GIOVANE INFERMIERA, osservando il grammofono: …ma…: è bellissimo!…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: lo è sempre stato, anche quando su di esso non si era ancora posata la mano seducente del tempo…

era di mio nonno…

…è stato questo strano oggetto ad iniziarmi alla musica…

…un vero amplesso quando lo udii la prima volta…

…il disco che c’è sopra è lì da sempre…nessuno lo ha mai tolto…

LA GIOVANE INFERMIERA, osservando il disco: è un brano dell’epoca?

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: già.

Quindi tentando di alzarsi: mi dia un a mano, mi dia una mano ad alzarmi…

LA GIOVANE INFERMIERA, subito disinteressandosi del grammofono, con apprensione: cosa?! Cosa vuole fare?! Lo sa, è debole, è troppo debole, non può alzarsi ora…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: …se mi da una mano ce la potrò fare…

LA GIOVANE INFERMIERA: non lo faccia mi dia retta…è ancora troppo debole!…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: non ora, e allora quando? Vuole che per davvero creda alla favola della mia guarigione?

LA GIOVANE INFERMIERA: lo ha sentito anche lei…i medici le hanno detto che non è ancora tutto perduto…che c’è ancora speranza…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: questa è l’ultima possibilità che ho di tenermi per l’ultima volta in piedi con le mie gambe…

ho pensato a tutto…è l’ora giusto…

…a quest’ora i farmaci che dovrebbero salvarmi e che invece mi stanno distruggendo del tutto non hanno ancora fato effetto e quelli di ieri sono stati ormai smaltiti…questa è l’ora in cui ho più forze, o forse, sarebbe meglio dire, in cui sono un po’ meno fiacco…

LA GIOVANE INFERMIERA: è uno spreco di energie inutile…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: lo è tutta la vita…

LA GIOVANE INFERMIERA: perché è così spietato con se stesso?

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: cerco di mettermi in piedi, cerco di recuperare un po’ di dignità per quel po’ che la natura ancora me ne concede …non sono spietato, lotto per non morire prima dell’ultimo respiro, e non mi dia modo di pensare quanto anche questo sia stupido ed inutile!…

Allungando la sua tremante mano verso la donna mi dia una mano a mettermi in piedi…mi basterà, per restare in piedi, poggiare il palmo della mia mano al suo, mi basterà solo questo…

La donna con una certa titubanza si avvicina per aiutarlo

L’UOMO SULLA CARROZZELLA, mentre la donna gli si avvicina: prima, però, accenda quel grammofono…

È semplice..basta sollevare la manovella e portarla sul disco…

La giovane donna accende il grammofono. Si diffonde una musica d’altri tempi, particolarmente suggestiva seppure in parte coperta dal brusio del disco.

La scena ha qualcosa di epico.

L’uomo con grande fatica riesce a tirarsi in piedi.

Poco alla volta, con grande attenzione, la giovane donna lo lascia alle sue sole forze, fino al momento in cui l’uomo rimane poggiato alla donna solo per mezzo del palmo della mano. Per qualche secondo, quindi, i due si ritrovano l’uno di fronte al l’altro, con il braccio teso, uniti dai due palmi delle mani. Restano qualche secondo in questa posizione.

Ad un tratto il disco comincia a saltare.

L’uomo torna nuovamente a sedersi sulla sua sedia.

L’UOMO SULLA SEDIA A ROTELLE, con pesante affanno: spenga quel dannato coso!…

La donna spegne il grammofono.

L’uomo recupera il fiato.

L’UOMO SULLA SEDIA A ROTELLE: una scena pietosa!

Non c’è niente di più grottesco della gagliardia nel dolore…

…una lotta inutile, senza senso…

breve pausa

dovrei lasciarmi andare, scivolar giù chiudendo gli occhi, senza pensare più a niente..e invece ancora…tiro ancora fuori le mie unghie, cerco di aggrapparmi, di resistere…

…perché siamo qui?, perché siamo venuti in questo posto? Ho ancora qualcosa da guardare?, qualcosa di cui stupirmi?

Mi dica di si, mi dica di si, la prego…

Mi dica che un evento straordinario si sta compiendo su questo cielo tetro, che qualcosa di mai visto si approssima sul nostro capo, pronto a folgorare le nostre convinzioni, a scompigliare i nostri piani…

…mi dica che in lei qualcosa sta cambiando per sempre…qualcosa che dentro di lei monta piano piano e che a breve, proprio a breve, esploderà, trionferà sull’Universo intero…

nervoso parli, perdio, parli!

LA GIOVANE INFERMIERA: non si deve agitare…

L’UOMO SULLA SEDIA A ROTELLE: la finisca con quel suo insopportabile tono ! E’ finito il tempo della pietà, finito il tempo della prudenza e dell’attesa! La sua giovane salute e la mia vecchia malattia ballano ormai insieme…

Non le ode le note di questo irresistibile tango?

Vita, morte, odio, amore, passato, futuro, presente e assente, è tutto qui, su questa pista, su questa interminabile tavola luminosa…

Breve pausa

Mi dica che tutto, tutto è per davvero cambiato!…

pausa

LA GIOVANE INFERMIERA, con voce tremante, emozionata, come se tutto il suo segreto amore si riversasse in quella frase: …tutto è per davvero cambiato!…

Breve pausa

L’UOMO SULLA SEDIA A ROTELLE: è la prima volta che la sento parlare?

Cosa è cambiato nella sua voce?

LA GIOVANE INFERMIERA, ritornando al suo solito tono di voce:…nulla …nulla…

L’UOMO SULLA SEDIA A ROTELLE: no! Per carità! Non lo faccia! Lo faccia per quest’uomo, questo vecchio ormai andato! Il suo tono di voce è tornato quello di sempre!

Quale voragine si era aperta nel suo corpo, da dove proveniva quella voce?

Chi era che mi parlava, chi era che mi ha parlato!

LA GIOVANE INFERMIERA: per carità, glielo chiedo per carità, non mi tormenti…lei è così buono, così dolce, non ho mai conosciuto una persona come lei, eppure, a volte…

a volte sembra così spietato!…

L’UOMO SULLA SEDIA A ROTELLE: non ho più tempo…non ho più tempo da perdere…non posso più aspettare, perdermi in gesti inutili…

…devo arrivare alle cose in modo diretto, immediato…

…lei, perché mi assiste? Perché assiste un vecchio disgustoso

LA GIOVANE INFERMIERA, interrompendo l’uomo: ora basta, non voglio più sentirla parlare in questo modo!Lei non è vecchio, né tanto meno disgustoso…

Quando mi è stato detto che avrei potuto darle assistenza sono stata contentissima, e del resto chissà quante persone invidiano questo mio privilegio. Glielo assicuro, non glielo dico per pietà, e non sono poi quella ragazzina così ingenua come lei mi crede… sono stata provata anch’io dalla vita… mio padre è morto quando io avevo solo undici anni e da quattordici anni in su ho dovuto vivere sotto lo stesso tetto con un uomo freddo e crudele che mi disprezzava… era il nuovo compagno di mia madre…probabilmente mi odiava perché per lui ero solo un impiccio… tutto il mondo sembrava crollarmi addosso, tutto…tutto tranne i miei compagni, quei compagni che erano sempre lì sul mio armadietto, a confortarmi, a farmi compagnia… erano i suoi libri, non so quante volte li abbia letti e riletti…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA, interrompendo la giovane donna, con tono deciso: non mi parli di loro, non voglio sentir parlare di loro! Ho speso già troppo tempo chinato su quelle pagine senza che sia servito a nulla…e non ho più tempo da perdere, ormai…

Breve pausa

Anzi no, me ne parli, me ne parli se vuole, per carità, me ne parli, ma allora me ne parli per intero, mi assicuri che il discorso che sta per cominciare non avrà fine che proseguirà in continua ascesa per sempre…mi racconti la mia salvezza, la sua salvezza, la salvezza del mondo, la salvezza dell’Universo intero per mano di quella tribù di carta e di inchiostro che col sangue ed il sudore ho plasmato in tutti questi anni, consumando la mia intera esistenza…

Parli, riempia per sempre questo silenzio, colmi il vuoto che l’inutile foratoio del pensiero ha creato sotto i miei piedi:

taccia ora, o parli per sempre!

LA PROMESSA SPOSA, al promesso sposo: …continuo ad essere nervosa…non so bene perché, per quale motivo, continuo ad essere nervosa…ci siamo ridotti troppo tardi, troppo tardi, ecco…ci sono ancora un sacco di cose da organizzare…i tuoi zii, ad esempio…non c’è stato uno che ha ancora dato conferma…non possiamo restare così, nell’incertezza …non tollero restare nell’incertezza!…ho bisogno di essere tranquilla e per essere tranquilla ho bisogno di sapere che è tutto a posto…ma come faccio a dire che tutto è a posto se il pasticcere non si è ancora fatto vivo e il fioraio ha l’influenza?

Inizia a piangere, tra i singhiozzi: a volte, a volte penso che tutto, che tutto il mondo sia contro la nostra cerimonia! Non ti sembra? Non ti sembra anche a te? Non è giusto! Non è giusto!

Continua ancora per un po’ a singhiozzare, poi, con animo leggermente rinfrancato: anche quella luce, si quella luce. Certo bella, bellissima, una coincidenza davvero speciale. Però…ecco, non ti sembra anche a te…non so come dire…ecco, un po’ esagerata?…forse se fosse stata meno grande, e poi meno intensa…quando l’ho vista ho sentito, ho avuto l’impressione che i miei occhi prendessero fuoco e poi…poi non si riusciva a capire fin dove arrivasse…non se ne vedeva la fine!…sarebbe bastata una luce cento volte più piccola, cento volte meno potente…tutto sarebbe stato più normale!…

IL GIOVANE: Questa si che è bella! Ha scambiato quella luce per un addobbo da cerimonia?

LA PROMESSA SPOSA: io non dico questo, dico solo che…: poteva essere più discreta, ecco, più discreta…

IL GIOVANE: certo!,emagari anche più elegante e più raffinata!…

LA PROMESSA SPOSA: e allora? Cosa ci sarebbe stato di male?

IL GIOVANE: lei ha confuso il cielo con un gran bazar per articoli nuziali!

LA PROMESSA SPOSA: non parlo più con lei! Lei non mi riesce a capire! E’ troppo preso dalla sua arroganza per capire. Non ha un briciolo di sensibilità!

IL GIOVANE: ho la sensibilità che basta per provare pena per lei

LA PROMESSA SPOSA, con una certa impulsiva agitazione:pena per me?! In che senso?! Cosa vuole dire? Perché dovrebbe provare pena per me?!

IL GIOVANE: sembra che viva in funzione della sua cerimonia!

LA PROMESSA SPOSA: e allora? Cosa c’è di strano? Perchè non dovrebbe essere così?

IL GIOVANE: lei scava solo in superficie, ha paura dell’abisso dei suoi desideri, della follia dei suoi sogni, così le ha trasformate in ombre malinconiche e grigie che abbraccia con foga solo per mascherarne la loro pochezza. Ha paura di quella luce, della sua immensità, della sua smisuratezza. Ma ormai lei è entrata nei suo occhi, è penetrata nella sua carne, non può fare più nulla, ormai. Lei ha bisogno di luci blande e soffuse, di candidi merletti, di musiche da oratorio, ha bisogno di tutto questo per trasformare il suo illogico peccato nella comune virtù! Ma tutto questo ormai non c’è più, è tutto bruciato, folgorato ormai…

LA PROMESSA SPOSA:, visibilmente agitata: mi fa paura quando parla in quel modo…è così…così…

rivolgendosi al pubblico

ditemelo…ditemelo voi se devo davvero preoccuparmi… non è che io creda alle parole di quel tipo…si capisce da lontano un miglio perchè parla in quel modo…vuole solo spaventarmi…e poi è solo, è un uomo solo, ecco perché è così crudele…

…il fatto è che non riesco a non ascoltarlo…portandosi le mani alle orecchie per quanto mi sforzi…per quanto mi sforzi, non riesco a non ascoltarlo!…

Andando a passo svelto verso la chiromante lei, solo lei può aiutarmi!…

Mi aiuti…la prego…mi aiuti!…

L’astrologa chiromante osserva nella sua sfera

LA PROMESSA SPOSA: e allora cosa vede?…

L’Astrologa continua a scrutare la sua sfera

LA PROMESSA SPOSA: …ma perché non parla!…non mi faccia essere nervosa, almeno lei, la prego, mi aiuti…

cosa vede?

mi dica cosa vede!

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: …aiutarla? Vuole che l’aiuti?

LA PROMESSA SPOSA: oh, si, certo, la prego!

La chiromante tira fuori un mazzo di carte, prende tre carte dal

mazzo e le sistema sul tavolo.

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: …vedo…vedo…vedo tre carte!…E dietro queste tre carte io vedo…dietro ognuna di queste tre carte io vedo…io vedo il suo destino!

LA PROMESSA SPOSA: Oddio!

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: vuole conoscere il suo destino?

LA PROMESSA SPOSA: …io…io volevosolo…mi bastava solo che quell’uomo la finisse di impaurirmi con quei suoi discorsi…

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: scelga una carta e conoscerà il suo destino!…

LA PROMESSA SPOSA: io?! ma…

E se poi…se dovessi sbagliare?!…

Mi aiuti lei! Mi dia un consiglio!

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: su queste tre carte, l’astro degli astri, la stella fra le stelle ha impresso il suo destino: la vita, l’amore la morte sono dietro queste carte. Un destino avverso, spaventoso, terribile, è dietro una di queste carte, un posto dove tutto è tenebre, dove il vento porta via ogni cosa ed un fuoco gelido e nero arde in eterno!…

LA PROMESSA SPOSA: oh Dio mio!

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: ma se lei cerca la gioia, la felicità, l’amore…

LA PROMESSA SPOSA: oh si!

L’ASTROLOGA CHIROMANTE se lei cerca la gioia, la felicità, l’amore allora la carta che lei cerca è quella del sole nascente…

LA PROMESSA SPOSA: ed è anche lei tra queste tre carte?

LASTROLOGA CHIROMANTE: tra queste tre carte si cela la più grande gioia ed il più grande dolore…

La giovane donna osserva titubante le tre carte

LA PROMESSA SPOSA: e la terza?…la terza carta?…

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: è una carta bianca…

LA PROMESSA SPOSA: una carta bianca?! …e cosa significa?…

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: nulla, né nel bene né nel male…tutto rimarrà così com’è…sarà come se quella luce nel cielo non fosse mai passata…

La giovane donna continua a guardare

LA PROMESSA SPOSA: devo dunque scegliere?…

E se poi…se poi…

Perché non mi aiuta?, perché non mi da qualche suggerimento?

L’ASTROLOA CHIROMANTE: vuole per davvero che l’aiuti?

LA PROMESSA SPOSA: oh, si, si, la scongiuro!

LASTROLOGA CHIROMANTE, decisa: dammi il tuo abito da sposa e ti dirò dov’è la carta bianca…

LA PROMESSA SPOSA: il mio abito?! Il mio abito! Mai!…mai!, non glielo darò mai…non permetterei a nessuno nemmeno di sfiorarlo il mio abito, figuriamoci…figuriamoci se potessi accettare di regalarlo, a lei poi!…Dio mio, solo il pensiero mi fa venire i brividi!

Pausa

..e poi…e poi, se anche dovessi…si, se pure dovessi decidere a regalarglielo a cosa mi servirebbe conoscere dov’è quella la carta bianca?…cosa avrei risolto?…

…magari…ecco…se lei…se lei, in cambio del mio abito…accettasse…accettasse di dirmi dov’è quella carta…la carta del sole nascente…

L’ASTROLOGA CHIROMANTE: il tuo sposo, regalami il suo sposo…regala a questa vecchia raggrinzita e deforme il tuo sposo e lei…lei ti sussurrerà nel tuo orecchio la strada per la felicità…

IL PRETE: basta!, finitela! Lasciate perdere quella povera ragazza!

Siete avida ed immorale! Approfittare così di una povera fanciulla! Rivolgendosi alla ragazza non le dia ascolto, non la stia a sentire! E’ solo una lestofante, una ciarlatana, un’approfittatrice…rivolgendosi nuovamente alla chiromante la vedo sa, la vedo ogni giorno, sulle scale della chiesa fermare i fedeli all’uscita della messa, approfittare di quelle povere anime, per intascarsi qualche soldo! Lei è quanto di peggio il demonio possa aver creato. Lei si insinua nelle anime di quella povera gente in modo subdolo, a passi felpati, approfitta delle loro incertezze, gioca con le loro speranze, capitalizza a suo favore le loro paure, le loro ansie…

IL GIOVANE: già, ma c’è da chiedersi come mai quei fedeli escono dalla sua chiesa con tutte quelle ansie e tutte quelle paure…come mai, ogni giorno, con la sua predica, con la sua inarrivabile prosopopea non riesce ad evitare ai suoi parrocchiani di cadere nella trappola di una povera vecchia!…

Si muove con gesto risoluto verso la chiromante, quindi:

ecco, la prendo io, la prendo io quella carta, mi gioco tutto quello che ho: un pugno di bile, ma così gialla da illividire tutto l’Universo!

Il giovane con gesto risoluto afferra la carta. La osserva, quindi, mostrandola alla promessa sposa: carta del nuovo sole nascente! Questa sì che è fortuna! Si avvicina alla giovane sposa, le porge la carta: gliela cedo, le cedo la fortuna, la mia felicità sarà la sua… Il giovane e la promessa sposa restano per qualche secondo l’uno contro l’altro, con il giovane fermo nell’atto di porgere la carta alla promessa sposa.

…in cambio…in cambio…:

…la sua angusta verginità in cambio della più sconfinata fortuna!

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico -operatore finanziario,nella versione DJ: musica!

Irrompe una musica molto ritmata.

Durante l’esecuzione del pezzo musicale il giovane e la promessa sposa insceneranno le movenze di un vivace amplesso.

IL SIG. SCHIZO, giornalista- DJ- operatore turistico -operatore finanziario,nella versione operatore turistico, parlando attraverso il megafono: signore e signori: attenzione!, fate molta attenzione!

Una luce misteriosa è stata avvistata dai nostri telescopi, ci dicono, ebbene si!, pare che si tratti proprio di Lei! Si sta avvicinando al nostro pianeta, fra circa venti minuti sarà qui, proprio sulle nostre teste!

Tutti ad eccezione dell’uomo sulla carrozzella e della sua giovane accompagnatrice battono le mani.

Giungerà da sud, da dietro le vostre spalle, il suono di un campanello vi annuncerà la sua imminente apparizione.

Nell’invitarvi a restare ai vostri posti, a spengere qualsiasi strumento audio o luminoso in vostro possesso, e ad osservare il massimo silenzio possibile, al fine di poter ammirare con la massima attenzione l’irripetibile evento, auguriamo a tutti voi un indimenticabile spettacolo!

Tutti ribattono nuovamente le mani

IL PROF. D’OTTO, rivolgendosi all’operatore turistico:mi scusi… mi scusi…

potrebbe dirmi la località precisa in cui è stata individuata…ho qualche perplessità…

IL GIOVANE: cosa importa in questo momento la località precisa in cui è stata individuata!?

IL PROF. D’OTTO,con improvviso infastidirsi: sono abituato alla precisione, alla chiarezza! Questa storia deve essere chiarita! Chi è che ha visto quella luce, quando l’ha vista, dove l’ha vista?

IL GENERALE: volete scherzare?! Volete davvero credere che hanno visto quella luce?

IL PROF. D’OTTO: non posso esprimere un giudizio, non ho elementi al riguardo, al momento mi attengo a quanto riferitomi. Hanno detto di aver visto una luce. Ora io vorrei sapere con precisione che tipo di luce hanno visto, dove, quando la hanno vista…

IL GENERALE, interrompendo il Prof. D’Otto: è tutta una montatura, ne ho le prove! Quella luce non viene dal cielo, bensì da sotto i nostri piedi!

E’ solo uno spettacolo!, un ordinario trucco di scena! Tira fuori dalle tasche dei biglietti ecco, mi hanno dato pure i biglietti!", per me mia moglie e mia figlia…

IL GIOVANE: certo, solo uno spettacolo! E magari questo cielo è un ritaglio di cartone, le bombe dei petardi di fine anno e la vita e la morte una rabberciata finzione!

IL PROF. D’OTTO: qui si resta nel vago, nell’incertezza! E invece noi abbiamo il diritto anzi il dovere di accertare, di verificare…

IL PRETE: non tutto si può accertare…il mistero è nella natura delle cose, di quella luce come di ogni altro elemento del creato…

IL GIOVANE: cosa ne sapete voi di mistero, voi che del mistero ne avete fatto una scienza!

IL GENERALE: è tutta una finzione, vi dico! Se quella luce ci fosse per davvero, io lo saprei!

IL GIOVANE: lei non sa proprio nulla!

IL GENERALE: io so tutto, io conosco tutto!

IL GIOVANE: nonsiete ormai che due povere figure retoriche, lei e la sua divisa!

IL PRETE, al giovane: per lei siamo tutti sbagliati, tutti fuori tempo.

Ma lei?

Lei pensa di essere così diverso da noi?

IL PROF. D’OTTO: non divaghiamo, non confondiamo le cose, fissiamo dei criteri di analisi…

IL GIOVANE, rivolgendosi al prete: già per lei siamo tutti uguali: tutti fratelli, tutti peccatori e tutti penitenti!

Io non sto al gioco!

IL PRETE: ho imparato ad osservare quelli come lei, ho osservato anche voi sui gradini della chiesa, la sera, prima di andare a dormire: ...siete voi ad essere tutti così uguali, tutti così desolatamente "ugualmente diversi", mi chiedo come facciate ogni sera a ridere allo stesso modo, a fumare allo stesso modo, a fuggire dal mondo sempre allo stesso modo!

Ha anche lei la sua divisa, appartiene anche lei alla sua tribù, con le sue regole da rispettare! Perciò non venga a fare la predica a chi di prediche se ne intende. Lasci che ognuno si guardi quella luce a suo modo, come meglio crede: alzi gli occhi al cielo e se ne stia zitto una buona volta!

LA PROMESSA SPOSA:

In ginocchio

no! No! No!

Come è successo!

Come è potuto succedere!

Guardando il cielo è stata quella luce...quella luce a...a...

Rivolgendosi al pubblico

è una luce stregata!...

è così!...

Dovete credermi!

Ero...ero...

è difficile a dirsi!

Era una sensazione così strana!

...il mio corpo era come se si muovesse da solo...

guardandosi le mani e lisciandosele...e le mie mani...le mie mani...

scoppia a piangere tra i singhiozzi oggi! Proprio oggi!

Come è potuto succedere proprio oggi!

Osservando il pubblico

fate attenzione! Date retta a me, anche voi fate molta attenzione…

Ero come voi…

Ero meglio di voi!

Nessuna era più candida di me…

…chi era più pura di me?

Portandosi le mani sul volto

Quella luce...

Quella terribile luce...

Alzandosi in piedi, correndo verso il futuro sposo, quindi inginocchiandosi vicino a lui, avvinghiata alla sua gamba:

Sono stata stregata!

Devi credermi!

Sono stata stregata!

E’ stata quella luce...quella luce!

L’ASTROLOGA: credere! Dovete crederla!

Credete alla luce che la strega, credete alla strega che vi illumina!

Non c’è giorno senza vento, non c’è notte senza velo…:una foglia è il suo destino, il segno del mistero il suo cammino!…

S’odono ancora i singhiozzi della giovane sposa

IL SIG. SCHIZO,giornalista- DJ- operatore turistico -operatore finanziario,nella versione operatore turistico, parlando attraverso il megafono:: attenzione!

Attenzione!

E’ qui!

E’ quasi sulle vostre teste!

Vi ribadiamo le nostre raccomandazioni: spegnete qualsiasi strumento audio o luminoso in vostro possesso, ed osservate il massimo silenzio possibile.

Subito dopo queste brevi comunicazioni, provvederemo a spegnere ogni sorgente luminosa ancora in funzione, resteremo così fino al suono del campanello che annuncerà finalmente la sua venuta.

Alziamo dunque il capo, volgiamo i nostri occhi verso il cielo, sospendiamo il nostro respiro, e prepariamoci al suo arrivo!

Con intonazione ferma, quasi inquietante: ed ora:

buio!

Il Sig. Schizo torna lentamente verso il Coro a cui va a riunirsi.

Si spengono alcune luci.

IL GIOVANE: buio!

IL CORO: buio!

Il Giovane ritorna a far parte del Coro.

Si spengono altre luci.

IL PROF. D’OTTO: buio!

IL CORO: buio!

Anche il Prof. D’Otto ritorna a far parte del Coro.

Si spengono altre luci.

IL PRETE: buio!

IL CORO: buio!

Ora è la volta del Prete, anch’egli torna a far parte del Coro.

Si spengono altre luci.

IL GENERALE: buio!

IL CORO: buio!

Anche lui va ad unirsi agli altri personaggi del Coro.

Si spengono altre luci.

LA PROMESSA SPOSA, ancora tra i singhiozzi: buio!

IL CORO: buio!

Finalmente anche la Promessa Sposa, seguita dal Promesso Sposo, si uniscono al Coro.

Tutte le luce sono ormai spente

Resta accesa solo la sfera della chiromante

L’ASTROLOGA CHIROMANTE, a guisa diinquietantepredizione:buio!

Anche la sfera della Chiromante si spegne.

IL CORO, tornato ad essere un insieme indistinto,nel buio più completo: ed ora –ecco- dunque:

buio!

Buio assoluto e assoluto silenzio.

Dopo circa un minuto si sente lo sfregare di un cerino poi la luce di una piccola fiammella.

E la giovane donna che ha acceso un cerino e con questo una candela.

LA GIOVANE INFERMIERA: maestro….

maestro…

breve silenzio

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: si?…

Breve pausa

LA GIOVANE INFERMIERA: cos’è?!...

…cos'è questo buio?!…

Perchè hanno spento tutte le luci… tutto ad un tratto!?…

pausa

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: aspettano…

LA GIOVANE INFERMIERA: aspettano!?

Che motivo c’era di spegnere le luci!

Breve pausa

Non ha paura lei?

Breve pausa

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: di cosa?

Breve pausa

LA GIOVANE INFERMIERA: del buio!

Breve pausa

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: li sente?…

Sente i brividi sulla sua pelle!

LA GIOVANE INFERMIERA: oh si!

pausa

maestro…

pausa

maestro…

pausa

...ha anche lei l’impressione che il mondo stia impazzendo?...

pausa

non so quanta gente abbia visto... …una carovana interminabile...

...tutti diretti in questo posto...

pausa

...cosa si aspettano da quella luce?

pausa

cosa cercano?

pausa

…erano a migliaia....

…tutti uguali....

...tutti con il naso per aria...

pausa

…mi chiedo…

breve pausa

…mi chiedo…

Breve pausa

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: lo so.. …lo so

…può anche chiedermelo…

pausa

LA GIOVANE INFERMIERA: cosa siamo venuti a fare in questo posto?

Breve pausa

…è da quando siamo partiti che me lo chiedo!

…è tutto così…

…hanno fatto di quella luce un numero da varietà!

breve pausa

Perché è voluto venire qui, in questa fiera, tra questa folla di faccendieri, fanatici, venditori di fumo, lungo questa interminabile fila di poveri disgraziati, pronti ad inseguire il miraggio di un miraggio impossibile…

…lei è così diverso da quella gente!…

pausa

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: secondo lei quanto potrà durare ancora…

LA GIOVANE INFERMIERA: il buio?…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: quella candela…

LA GIOVANE INFERMIERA: non molto, credo…

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: sente ancora quei brividi?

pausa

LA GIOVANE INFERMIERA: è che non so quanto dovremo ancora restare in questo posto…

pausa

e se quella luce non dovesse più arrivare?…

breve pausa

la candela è quasi finita…

pausa

L’UOMO SULLA CARROZZELLA:

arriverà…

vedrà che arriverà…

…alla fine di quella candela lei arriverà…

LA GIOVANE INFERMIERA: lo spero…lo spero per davvero…

Pausa

L’UOMO SULLA CARROZZELLA: venga qui, si sieda vicino a me, qui, al mio fianco…

La giovane donna si siede al suo fianco

…non deve aver paura…

…non ora…

…non proprio ora…

pausa

non è sola…non è sola questa notte…nel buio…

…sono tutti qui, come lei, immersi tra le tenebre, con lo sguardo rivolto in chissà quale parte del cielo…

pausa

…è bello essere tutti insieme…

qui…

tutti insieme…

pausa

…non lo so…

…non è facile rispondere…

…non so perché l’ho pregata di accompagnarmi in questo posto…

pausa

…forse perché sono uno di loro…

…esattamente come quella gente lì, ora: nel buio…

…e come quella gente ora, anch’io, aspetto un segnale…chissà, forse davvero quella strana forma di fuoco e di vento partita dai confini del cielo…

pausa

finzione, certo, forse è tutta una finzione…forse hanno inventato anche questa nuova diavoleria…

pausa

ma cos’altro mi resta?

Cos’altro resterà ora che la luce di quella candela avrà emesso l’ultimo suo flebile respiro di fuoco?

pausa

E’ stato un attimo… stringendo il pugno tutto chiuso in questo pugno… una catena infinita di giorni…

pausa

le capita a volte di sentire il pianto salirle su dal petto?…

pausa

certo che le capita…

pausa

…ecco ora potrei piangere…

..in onore di quella stupida insignificante catena di giorni, di quella disperata coda d’aquilone il cui filo ora mi sfugge dalle mani.…

pausa

è tutto così pittoresco a rivederlo ora!

…proprio come quella gente, tutta quella gente…

…ed io con loro…

pausa

mi sono affezionato ai loro cappelli variopinti, ai tamburi di latta, alle urla di uomini tornati bambini…

…apparteniamo tutti alla stessa banda, strampalata quanto vuole, tutti con la stessa scintillante divisa…

…lì, davanti, maestri d’orchestra, impresari, grandi burattinai staccano i loro scontrini, contano vittorie su vittorie…

…ma non si faccia ingannare…

…la fila non finisce lì, alla cassa… hanno anche loro qualcuno da seguire, qualcosa impossibile da conquistare… …e quella luce che ora credono di poter comprare, dividersi, smerciare, ha già comprato, diviso, smerciato anche loro…

pausa

…sono al buio, anche loro…

e aspettano…

…proprio come lei, come tutta quella gente...

...aspettano …

pausa

stia qui, qui vicino a me, faccia in modo che io possa ascoltare il suo respiro, sentire il suo sguardo sulla mia pelle…

…non parli, non dica nulla…

…non è più tempo di sprecare il tempo…

…la candela è ormai quasi finita…

breve pausa

…mi ami in silenzio…

…mi veneri…

breve pausa

…io non sono stato nulla!

…veneri il nulla…

breve pausa

…solo un illusione…

…veneri l’illusione…

breve pausa

un grido…

veneri anche uno stupido, pretenzioso grido…

…perché ora quell’illusione, quel grido, tutto quel nulla, è giunto alla sua fine…

pausa

ecco, ecco, ecco l’ultimo saluto di fuoco,

la candela è finita,

finito il tempo del chiaroscuro…:

pausa

ora tutto sarà buio…

pausa

ora tutto sarà:

luce!…

La candela si spenge.

Il palco resta al buio.

Si ode il suono di un campanello e, nel buio, quasi indistintamente, la Giovane Infermiera chiamare invano il suo Maestro.