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"Ott dè" - Copione in italiano

Ott dè…

(OTTO GIORNI...)

 tre atti in dialetto romagnolo di Francesco PIRAZZOLI

PERSONAGGI

PRIMO, il padrone di 14 poderi

CECILIA, sua zia

CLAUDIO, suo nipote

ANGELA,una poiana

MARIA

SIMONA,su figlia

LA SIGNORA IN NERO

LA SIGNORA IN BIANCO

CHECCO,amico di Primo

TINO,un altro amico

STRACH,un altro amico

CARMINE LOTITO,il professore

LAURA, una che parla poco o niente

PIERA,un'amica di Cecilia

NIVES, una che ha tutti i mali

  Lugo di Romagna, 1 Giugno 1994 

La traduzione in italiano di questo copione è stata effettuata cercando, il più possibile, di italianizzare la lingua romagnola e renderla quindi più comprensibile, salvaguardando sia la costruzione della frase che le terminologie tipiche della lingua romagnola.

PRIMO ATTO

Scena fissa. Solo un divano al centro della scena. Ambiente senza ricercatezza dove sono volutamente scartate sfarzosità inutili. Porta finestra al centro che immette sul terrazzo dal quale si scorgono, in lontananza, le cime degli alberi. Porta a destra che da accesso alle camere da letto di Primo e di Cecilia. Porta a sinistra che da accesso al corridoio. Da fuori giungono il canto e gli schiamazzi di gente che sta festeggiando allegramente il capodanno. In scena stanno Piera e Cecilia  sedute attorno alla tavola, la quale è imbandita semplicemente con un po' di ciambella ed una bottiglia di coca-cola. Piera e Cecilia stanno giocando stancamente a briscola, sarebbe più giusto dire che meccanicamente giocano, mentre la conversazione ed i pensieri sono da tutt'altra parte. Di tanto in tanto rivolgono lo sguardo verso il vecchio divano che sta in scena, dalla parte opposta della tavola. Su di questo sta una giovane donna dall'aspetto sofferente, consolata dalla madre. Entrambe sono assorte nei loro pensieri.

SCENA 1 CECILIA PIERA MARIA SIMONA

CECILIA # (Quasi guardando nel vuoto) E così anche il 93 è andato...

PIERA #(Guardando con commiserazione Maria e Simona, sospira. Poi riprende la stanca conversazione con Cecilia) Speriamo che l'anno nuovo sia megli del vecchio... con l'aiuto del Signore...

CECILIA # Si dice sempre così e poi non cambia niente...  gli anni passo... i guai seno sempre quelli... solo invecchiamo sempre di più... (Sospirando a sua volta)

PIERA #Almeno voi, Cecilia, avete una famiglia... io, invece...

CECILIA # Ma si può chiamare famiglia? Faccio praticamente la serva a mio nipote... mio padre, il poveretto, quando mia madre morì, si lasciò talmente andare e si mise giocare a carte... si giocò tutto il capitale che aveva ... Primo ci prese, qui in casa, con lui, gli pagò tutti i debiti, scontando i soldi dal lavoro che faceva nei campi... ed io sono diventata la sua serva...

PIERA #E' vostro nipote... vi vorrà bene!

CECILIA # Chi lui? Fatemi il piacere! Credo abbia il pelo nel cuore... prepotente, egoista, cattivo anche... Lui ha per la testa solo i soldi e i suoi poderi... accumula solo soldi e basta! Si potrebbe fare una vita migliore, anche qui in casa... per l'amor di Dio... sono tutte cose inutili... pinsi che non ha mai voluto comprare la televisione... e il termosifone l'ha messo solo un paio di anni fa, però si può accendere solo tre ore al giorno... robe da non credere... Però ogni tanto c'è qualcuna che gli fa su dei soldi... quelle si che ci sanno fare... (Sottovoce a Piera) Quella la... più di venti anni fa, e per un bel pezzo, è stata la sua donna... un grande amore... sembrava quasi se la sposasse... e poi più niente..

PIERA #(In risposta e non sentita) Come mai?

CECILIA # E chi lo sa! All'improvviso si è sposata con un altro... (Offrendole da bere) Volete bere, Piera?

PIERA #(In risposta e sempre non sentita) A me sembra una brava donna... forse se se la fosse sposata, vostro nipote Primo, avrebbe fatto un'altra vita.

CECILIA # Si, proprio lui! Cambia le donne come si cambia una camicia... Bisogna usarla e poi lasciarle a casa loro...  dice lui... è questo il suo principio...

PIERA #E perché voi continuate a fare questa vita?

CECILIA # E dove vuole che vada, alla mia età? Non ho un lavoro, ho fatto la quinta elementare tra si e no, e poi se il mio destino è questo...

PIERA #Fatevi coraggio perché il Signore non abbandona mai nessuno...

CECILIA # E' la mia unica consolazione... se il Signore mi ha dato questo destino... io l'accetto volentieri (Dopo un lungo silenzio sbadiglia rumorosamente)

PIERA #Ma non vedete, la mia Cecilia, in che mondo viviamo... Ognuno pensa sempre e solo a se stesso... La gente non cammina mica, va sempre di corsa!  E poi droga fra i giovani, famiglie che si disfano per un niente, certi valori di una volta come l'onesta, il dovere, l'onore, sono andati tutti a farsi benedire!

CECILIA # Forse anche Nostro Signore si è stancato di tenerci un occhio sopra...

PIERA #(Facendosi il segno della croce) Questo non lo dovete neanche dire! La colpa è nostra noi che non siamo più capaci di volergli bene, non abbiamo più il tempo per pensare a Lui!

CECILIA # Ma non vedete che tutti noi siamo sempre più presi dai problemi della vita d'oggi...

PIERA #Solo con l'aiuto del Signore, e pregando, potremo cercare di mettere a posto questo povero mondo che sta andando sempre più alla rovina, solo con l'aiuto del Signore!!!

CECILIA # Vorrei avere anch'io la fede che avete Voi, Piera...

PIERA #Io so solo che gli voglio bene e che anche Lui me ne vuole tanto... e sono felice!

SIMONA # (Si scuote e sospira. Udendo il rumore di festa che arriva da fuori) La gente fa festa... è contenta... (Gemendo) Che supplizio!

CECILIA # (Sospirando) Mah! (Fra sè) Mi fa proprio pena, questa povera ragazza...(A Simona con rassegnazione) Nella vita si ride e si piange...!

SIMONA # (Seguendo il proprio pensiero) Già, si piange...

CECILIA # (Guardano un orologio da polso) Sono già le tre! E lui non torna ancora... sarete poi stanche d'aspettarlo...!

MARIA # (Decisa) No, non siamo stanche d'aspettarlo. (Più decisa) E lo aspetteremo... anche se dovesse venire a casa a mezzogiorno!

CECILIA # Chissà dove è andato?

MARIA # Sarà andato a fare baldoria... è l'ultima notte dell'anno...

SIMONA # (Dopo un silenzio, rivolta a Cecilia) Voi pensate che possa avere un Po di compassione...?

CECILIA # Io ve lo auguro con tutto il cuore... mi fate proprio pena... però non fatevi mica tante illusioni... tempo fa, un suo contadino, gli aveva fatto fuori dei soldi ed anche quella volta non volle sentire ragioni! Addirittura lo denunciò....

SIMONA # (Sospira)

MARIA # (Sospira a sua volta. Fra se) E' sempre lui... non è mica cambiato da allora...

CECILIA # (Rivolta a Simona) Ma perché andare a fare una cosa del genere...!!!

SIMONA # E' stato il bisogno, la mia signora, la disperazione! All'improvviso la mamma di mio marito si è ammalata... soldi non ne abbiamo mai avuto... ed anche mia suocera... lei poi ha sempre vissuto con la sua pensione e quella del suo povero marito... Poi i professori... le medicine... l'ospedale... l'operazione in Svizzera... E nessuno ci dava una mano (Accorata) Cosa doveva fare mio marito? Lasciarla morire...?

PIERA #(Commossa) Però... povera ragazza! Speriamo che vostro nipote Primo abbia un po' di compassione... Con la disperazione non risolvete niente. Provate a pregare... il Signore non abbandona mai nessuno...

SIMONA # Se non ha avuto compassione per gli altri... non l'avrà certamente per noi. Se il signor Gordini denuncia mio marito, è la fine!

MARIA # (Cercando di calmarla) Adesso, quando viene a casa, gli parleremo... Perché pensi subito al peggio... Vedrai che le cose si aggiusteranno... Adesso cerca di calmarti...

SIMONA # (In lacrime e rivolta sempre a Cecilia) Dovrebbe averla un po' di compassione... Proprio lui... lo sanno tutti come ha fatto a fare i soldi... le sue boiate le ha fatte anche lui...

CECILIA # (Risentita) Io non lo so come abbia fatto a fare i soldi, in tutti i modi non sta a voi...

SIMONA #  Scusatemi, è la disperazione a farmi parlare così...!!! (Pausa)

PIERA #(Accorata) A me fa proprio pena...

SIMONA # Ma pensi, signora, cosa può provare dentro di se un povero figlio che vede sua madre, giorno dopo giorno, stare sempre peggio... andare sempre più giù... (Cambiando tono) Non c'è niente da fare, dicono tutti i dottori, però in Svizzera ci sarebbe una possibilità... Ci vorrebbero dei soldi, e parecchi, ma in banca non gli danno niente perché occorrono delle garanzie... e lui che garanzie può dare? Solo il bene che vuole a sua madre!!! (Amara) Mo questo, per loro, non conta niente!!! Addirittura gli ridono in faccia... Prova a chiedere a quei due parenti che ha, ma, guarda che combinazione (Sarcastica ed amara), anche loro si trovano in difficoltà. Prova  con gli amici... uno è in cassa integrazione e ha la famiglia da mantenere... l'altro ha il mutuo della casa da pagare... quell'altro è in bolletta scannata! Si, ci sarebbe il suo principale... ma è un fatto uomo che non da un Cristo da baciare a nessuno e che da soggezione solo a guardalo. E allora è un attimo... forse un momento di follia... stacca un assegno dal blocchetto del suo padrone... falsifica la sua firma e lo va a cambiare... (Fatale e grave) Questa è disperazione, la mia signora...

PIERA #(Accorata) Ma vedi, da queste dure prove di vita, che ti segnano nel più profondo dell'animo, se ne può uscire solo con la fede... Solo con forza che ci viene dal Signore....

CECILIA # (Rivolta a Maria) E voi non potevate aiutarlo...

MARIA # Si, proprio io! E come potevo fare? Quel disgraziato di mio marito si rovinò in borsa nell'81.. Avevo una bella casetta e partì subito! E poi partì anche lui...

CECILIA # Il poveretto, è morto?

MARIA # (Sarcastica) Eh, morto!! Magari!!! No, è solo scappato con un'altra donna e mi ha lasciato una montagna di debiti da pagare... (Amara) E li sto pagando ancora...

CECILIA # (Fatale) Che robe che capitano nella vita! (Rivolta a Simona) 'E una cifra grossa?

SIMONA # (Quasi senza voce) Venti milioni

CECILIA # Venti milioni? Tanti soldi... ma vostro marito non ha pensato che prima o poi questa faccenda sarebbe venuta a galla... che sarebbe venuto fuori tutto...

SIMONA # Intanto però sua madre l'hanno operata e, forse, adesso, c'è speranza...

PIERA #(Commossa) Povera ragazza! Non fate così, vedrete che il Signore non abbandona mai nessuno...

SIMONA # (Afflitta e sconsolata) Quando se n'è accorto... Signore che scena! Ha sbattuto mio marito fuori dall'ufficio con delle urla che sembrava un matto

MARIA # (Accorata) Simona, non fare così...

SIMONA # (Rivolta a Cecilia) Forse l'avrà già denunciato...

CECILIA # Speriamo di no!

PIERA #Ma vedete, non è della punizione degli uomini che dovete avere paura. Solo l'Onnipotente può giudicarci ed in tutta la Sua giustizia...

CECILIA # (Si sente aprire la porta esterna con un gran vociare di persone che stanno per entrare) Ecco è lui... è con i suoi amici... hanno fatto baldoria... sono tutti allegri...

SIMONA # (Con un sussulto si alza e si ritira in un angolo con Maria che l'accarezza e le si stringe contro)

SCENA 2 CECILIA PIERA MARIA SIMONA PRIMO CHECCO STRACH TINO LAURA NIVES

PRIMO #(Entra seguito dagli amici e subito non vede Simona e Maria. Primo è il tipico personaggio arricchito, campagnolo, nessuna finezza in lui. Gli amici tornano dall'aver fatto baldoria. Indossano l'abito della festa ma col massimo disordine. Si vede chiaramente che hanno bevuto in abbondanza. Entrano con rumore assordante, parlando a voce alta e sguaiatamente. In gruppo stanno spupazzandosi sia Laura che Nives. Declamando) Bevevano i nostri padri...

TUTTI # Sì....

CHECCO # Bevevano le nostre madri...

TUTTI # Sì....

PRIMO # (C.s.) E noi che figli siamo...

TUTTI # Beviamo, beviamo....

PRIMO # (Vedendo le due donne sedute al tavolo) Buon anno a tutti..!!!

TUTTI # (Anch'essi alquanto alticci) Buon anno...

PRIMO # (Rivolto a Piera ridendo sguaiatamente) Ohi, ci siete anche voi, Piera... Voi che siete pratica, cosa hanno detto i preti in Chiesa? Questo sarà un anno buono? Loro sanno tutto...

PIERA # Basta avere Fede e credere nel Signore che ogni giorno sarà, per tutti noi, un gran regalo...

PRIMO # Quasi quasi parlate meglio di un prete...!!!

CHECCO # (Rivolto a Laura, di lontano e con un cenno della mano) Teresa... Teresa... vieni un po' qui da me!...

TINO # Perché l'hai chiamata Teresa? Guarda che si chiama Laura...

CHECCO # (Meravigliato)  Come l'ho chiamata? Teresa? Proprio sul serio? (Rivolto a Tino) Avrai capito male...

TINO # (C.S.) No! Ho capito benissimo!

CHECCO # (Alzando le spalle) E allora ho la lingua grossa... (Mostrando la lingua a Cecilia a bocca aperta) Hola lingua grossa...

CECILIA # Più che altro puzzate di vino...

LAURA # (Ridendo sguaiatamente) Ma che simpatico, Checco che puzza di vino...!!!

CHECCO # (Sentenziando) Eh, no, cara la nostra Cecilia... si può puzzare di sudore... da calzini... da fumo, ma non di vino... (Traballante sulle gambe) Trallallero, trallalà... Osta che sbornia, mi tremano le gambe... Però Tino è più ubriaco di me...

TINO # Chi, io?... io ho bevuto poco...

STRACH # (Subito) Acqua...

LAURA # Ma che simpatici... ma che simpatici...

STRACH # Vieni qua da me, fra le mie braccia nerborute, poverina...

LAURA # (Che non ha capito) Ma no! Non sono così brutte...

CHECCO # Ci vuole così la donna! Che capisca poco...

PIERA # Bhè, si è fatto tardi, adesso bisogna proprio che vada...

CECILIA # Piera, ci vediamo domattina... passo a prendervi io.

PIERA #Vi aspetto alle 10.30...(Mentre esce rivolta agli altri presenti) Grazie Cecilia della compagnia e buonanotte a tutti... o forse è meglio dire, buongiorno a tutti... e Buon anno...

PRIMO #  Buonanotte Don Piera...!!!

PIERA #(Rivolta a Cecilia, sottovoce e non sentita) Cercate di fare qualcosa per quella povera ragazza. Mi fa proprio compassione... (Cecilia risponderà con un gesto vago di allargare, impotente, le braccia)

TUTTI # Buon anno....

SCENA 3 MARIA SIMONA PRIMO CHECCO STRACH TINO LAURA NIVES

NIVES # (Rivolta a Tino e a Checco che contemporaneamente cercano di stringerla a se)No!!! No!!! per carità! Mi fate male... mi riempite di murloni se mi stringete così...

TINO # Macchè mai murloni...

NIVES # (Rivolta a Tino) Sei un materialista, un violento e che quando mi stringi mi fai sempre male. Ahi!!!

CHECCO # Hai ragione, poverina... Vieni qui dal tuo Checcone che adesso ti fa un bel massaggino...

TINO # (Rivolto a Checco) Ma se hai due mani che sembrano due barbabietole...

NIVES # Però mi raccomando non mi toccare qui... qui... qui...e nel punto vita(Indicando tre punti nella schiena) perché con lo scatto di prima mi si è spostata la colonna vertebrale... Ahi... Ahi.... che male!

TINO # Non tagliarmi di fuori, vieni qui e rilasciati fra le mie braccia...

CHECCO # Cosa dovrebbe fare?

TINO # Deve stendere tutti i nervoni... (Si accinge poi a sfregarle la schiena, in maniera galante, però goffa) Ecco così va bene... Va meglio...

NIVES # (Allarmata) Piano, piano... perché mi fai un male terribile...

CHECCO #  (Rivolto agli altri) Ma questa è come il somaro di Scaja, che aveva 36 mali sotto la coda... Allora io vado un po' dalla Teresa... adesso vengo a spiccionarti un pochettino... (Checco si dirigerà ,barcollante, verso Laura. Prima di raggiungerla noterà la presenza di Maria e di Simona) Oh, Dio! Chi è?  E tu chi sei, gentile fanciulla... (Rivolto a Primo) E queste chi sono, Primo?

PRIMO # (Accorgendosi di Simona e Maria) E voi chi siete? Cosa cercate in casa mia...

SIMONA # (Alzandosi dal divano) Signor Primo... (Implorante) Per favore mi faccia parlare... io vorrei spiegarle...

PRIMO # (Riconoscendo Maria e Simona. Con un gesto di meraviglia) Oh! Guarda chi c'è! Chi non muore si rivede! La moglie e la suocera del ladro...

MARIA # (Implorante) Primo, per piacere, ascolta...

PRIMO # (Secco e risentito) No! Prima scolta tu! Ti sei dimenticata, venti anni fa? Hai abbassato la cresta... (Ridendo e rivolto agli amici) Cercava un merlo da sposare (Ridendo) Ahh!!!...(Cambiando tono e rivolto a Simona) E tu, moglie del ladro, cosa vuoi da me? Sei venuta a portarmi i soldi che tuo marito mi ha rubato?!?!

MARIA # (Implorante) Per l'amor di Dio...

PRIMO # (Ridendo) Ahhh!!! Per l'amor di Dio!!! Suo marito è un ladro, ecco cos'è! Un ladro...

TINO # (Rivolto a Primo) Sarà un ladro, però ha una moglie mica male... (Insinuante) Varrebbe la pena di ascoltarla...

PRIMO # (Rivolto a Tino) E io cosa ci guadagno...

TINO # (A Primo ed in maniera insinuante) Se ti ha rubato dei soldi farai fatica a riaverli indietro... E' giovane e carina, tutto non è perso... senti quello che vuole...

PRIMO # Hai ragione, grande Tino, questa volta hai parlato come un libro stampato! (Rivolto a Simona) Cosa vuoi, moglie del ladro?

SIMONA # Massimo, mio marito, ha fatto una cosa che non doveva fare... però se sapesse il bisogno... la disperazione... per piacere sia buono...

MARIA # Ma Primo, una volta tanto, ascolta il tuo cuore...

PRIMO # (Rivolto a Maria) Queste sono faccende che non ti riguardano... (Rivolto a Strach) Strach di te mi fido... ascoltalo tu il mio cuore... (Strach gli appoggerà la testa al petto) Batte?

STRACH # Si!

PRIMO # (Rivolto a Maria) Batte... la mia avvocata...

MARIA # Ma almeno ascolta quello cha ha da dirti...

PRIMO # Vuoi chiuderla quella boccaccia maledetta!!! Non ascolto proprio niente! Suo marito mi ha rubato 20 milioni e se per domattina alle dieci non me li restituisce, lo denuncio... (Rivolto a Simona) Sono stato chiaro? A meno che... (Sbattendo una mano sulla spalla di Tino e strizzandogli un occhio)

SIMONA # A meno che...

MARIA # A meno che...

PRIMO # (Insinuante) A meno che qualcuna non sia un po' carina con me... e in questo caso ci potremmo mettere d'accordo in un'altra maniera...

MARIA # (Reagendo) Ma non ti vergogni a fare questi discorsi...

SIMONA # (Risentita) Ma come si permette?!?!

PRIMO # (Violentemente) E lui, il ladro, come si è permesso...

TINO # (Con enfasi e fatalista) Signorina, come dice il proverbio? O bere o annegare! Ed io sono sicuro che Primo sarà sensibile... (Rivolto a Primo) Vero?

PRIMO # (Con enfasi) Caro Tino, lo faccio solo perché me lo chiedi tu!E adesso basta con le chiacchiere, non ho tempo da perdere. Fuori!!!... E i 20 milioni per domattina alle dieci...

TINO # Oppure... O bere o annegare...

PRIMO # Giusto!

SIMONA # (Di fronte a Primo, quasi a sfida) Non verrei con voi neanche se foste l'ultimo uomo al mondo... mi fate schifo... (Urlando piangente) Porco... (Scoppia in un pianto irrefrenabile. Verrà consolata da Maria)

PRIMO # Oh, la poverina... (Con sarcasmo) Scusi tanto signorina principessa

STRACH # Si, del pisello!!!

LAURA # (Da sul divano) A me i piselli non mi piacciono... mi fanno venire il mal di pancia e mi gonfiano... (Rivolta a Strach)  e a tè?

STRACH # Guarda che non stava mica parlando di piselli...

LAURA # (Innocentemente) Ah no! E di quali piselli parlano...???

SCENA 4 CECILIA MARIA SIMONA PRIMO CHECCO STRACH TINO LAURA NIVES

CECILIA # (Entrando assieme a Piera e vedendo Simona piangente fra le braccia della madre, si avvia a consolarla, seguita da Piera) Su... non fate così! (Si accingerà ad accompagnare Simona fin oltre l'uscita, mentre Maria si attarderà in scena, con lo scopo palese di parlare con Primo. Cecilia si rivolge a Primo)  Come sei cattivo... sei proprio senza cuore...

PRIMO # Sono come mi pare!!! E badati a te! Adesso mi avete proprio stancato. Fuori da casa mia! (Cecilia esce accompagnando Simona)

SCENA 5 MARIA PRIMO CHECCO STRACH TINO LAURA NIVES

MARIA # (Che si è attardata) C'è, sai, un Signore. Ricordati che c'è. (Avvicinandosi a Primo e squadrandolo a lungo con pietà e con commiserazione) Ma che razza di uomo sei? Ma non ti vergogni... fare certi discorsi con una ragazza che potrebbe essere tua figlia... (Implorante) Ma Primo, te lo chiedo io... la tua Maria di venti anni fa. Ti chiedo di avere un po' di pietà... (Dolcissima) Ti ricordi quando mi stringevi a te e mi baciavi... e poi mi dicevi. " ti voglio bene" e lo dicevi in un fatto modo che sembrava tu avessi il cuore in mano... (Ridendo amaramente) E poi, subito, diventavi un altro... Ah, è vero! Non è dignitoso voler bene, non è da uomo. Primo, smettila di recitare, cerca di non aver paura, di essere, una qualche volta, te stesso...(Implorante) Te stesso! Con gli altri puoi bluffare, ma con te stesso non puoi durare tutta la vita a farlo!!!...

SCENA 6 PRIMO CHECCO STRACH TINO LAURA NIVES

PRIMO # (Rimane un attimo interdetto e colpito. Riprendendosi quasi subito e rivolto agli amici ridendo) Cosa faccio io? Bluffo Si! Mi manca solo di giocare a poker e poi le ho fatte tutte...

LAURA # (Indicando Simona che è uscita piangendo) Ma perché piangeva quella là che è andata via prima?

NIVES # Ohh... la poverina, perché piangeva? Dove aveva male?

CHECCO # Lasciate perdere che è meglio...

STRACH # (Rivolto a Laura) E tu, pensa a me... (Palpandola)

LAURA # (Secca) No, lì che mi piace...!!!

NIVES # (Rivolta a Checco. All'improvviso e con un urlo sovrumano)Ahi!!!! Ahi!!!! Cosa sei matto? Cosa vuoi sfondarmi la schiena?

CHECCO # Ma io ti facevo un massaggino leggero, leggero... dolcezza di mamma...

NIVES # Ha ragione Tino, hai due mani che sembrano due barbabietole... Con delicatezza, con tanta delicatezza... perché io sono una donna sensibile e sono allergica al dolore... Ahi!!! Ahi!!! Ecco, vedi, al solo pensare al dolore, mi viene da urlare!

TINO # Dai Checcone, falle un massaggio in testa... così non urla...

NIVES # Cosa vuol dire? Se mi fa male urlo, e come!!!

TINO # Vorrei vedere come faresti? Sei senza testa...!!!!

LAURA # (Ridendo) La Nives è senza testa...

NIVES # Tino, tu sei proprio un energumeno (Apprezzando Checco che continuerà a farle dei massaggi sulla schiena)Ecco, bravo Checco, lì va bene... non sento alcun dolore... bravo... Continua pure così...

LAURA # Ma che carini... ma che carini... fanno i massaggi...

PRIMO # Mi sento la gola secca! Checco, secondo te, che sei un intenditore, io ho la gola secca?...

CHECCO # (Rivolto a Tino) Va avanti tu coi massaggi... Fammi vedere... (Dopo averla esaminata a fondo con fare quasi professionale) Che robe... Ci sono tre denti buchi... una radice e, la in fondo, ci sono anche le ragnatele...

PRIMO # Le ragnatele?

LAURA # (Ridendo) Ahhhh.... le ragnatele...

CHECCO # Va la, Teresa, sta zitta, non fare il pappagallo e non dire delle sciocchezze...

TINO #  Guarda che si chiama Laura... non Teresa, e due! Ma non vedi che sei ubriaco...

CHECCO # (Ridendo a più non posso) Io ubriaco?!?! Io? Caro Tino, se lo vuoi sapere, sono solo un po' alticcio, alticcio sì!...

LAURA # Teresa, Laura... ma che simpatici... ma che simpatici...

SCENA 7 CECILIA PRIMO CHECCO STRACH TINO LAURA NIVES

PRIMO # (A Cecilia, che sta rientrando, come un ordine) Le ragnatele in gola? Quelle proprio non le voglio... Bisogna provvedere!  Cecilia, dacci da bere! Svelta...

CECILIA # (Si appresterà, estraendola dalla credenza, a preparare una bottiglia di vino coi relativi bicchieri sulla tavola)

LAURA # Evviva c'è da bere!

PRIMO # E come diceva Stecchetti: " Bevo a la salute nostra di noi... Abbasso l'acqua e viva il vino!!!"

LAURA # Il vino è come il solletico, fa ridere... (Ride) Ma quanti brindisi abbiamo già fatto stasera?

TUTTI # (Brindano in compagnia di Primo)

LAURA # Il vino però fà ubriacare... a mè gira già la testa...

CHECCO # (Ridendo) Ahhh!!! La testa?!?!

LAURA # (Innocentemente) Perché ridi? Non capisco mica... (Rivolta agli altri) Perché Checco ride?

TINO # Perché hai raccontato una barzelletta da ridere...

LAURA # Ma io non ho raccontato nessuna barzelletta

PRIMO # Sei magari tu la barzelletta!

CECILIA # (Schifata dalla scena) Qui, sulla tavola, c'è la bottiglia e i bicchieri... posso andarmene a letto? Ho già fatto fin troppo tardi, e poi io domattina mi devo alzare presto.... Non sono mica una che sta alzata tutta la notte come voi!

PRIMO # E perché non stai a letto... (Invitante) Dai, va la, vieni qui e bevi con noi...

CECILIA # A me il vino da fastidio... e poi a quest'ora...!!!

PRIMO # (Rivolto agli amici) E' matta! Il vino da fastidio...?!?!

TINO # Ma se è la tetta dei vecchi...

PRIMO # (Rivolto a Cecilia) Forza bevi con noi...

CECILIA # Non posso... il vino mi da fastidio.

PRIMO # (Rivolto agli amici) Mo quale fastidio...?!?! (Accennando ad un brindisi seguito dagli amici) Bevi Cecilia, il vino è la cosa più buona che vi sia sulla faccia della terra... Forza, Cecilia, bevi con noi...

CECILIA # Ho detto di no! E poi domattina mi devo alzare presto...

PRIMO # Domattina è festa... Chissà mai cosa dovrai fare...?

CECILIA # Ho tutti i lavori di casa... da preparare da mangiare... e poi alle dieci e mezza devo andare a prendere Piera...

PRIMO # (Ridendo) E dove dovete andare? Siete due chitarre...

CHECCO # (Incalzante) Dai, forza lo vogliamo sapere... (Ridono)

TINO # (Incalzante) Non avranno mica dei giri...

PRIMO # (Incalzante e sempre ridendo) E noi lo vogliamo sapere...

STRACH # (Incalzante da sul divano) Lo vogliamo sapere...

LAURA # (Da sul divano) Lo vogliamo sapere... (Rivolta a Strach) Stracco, cos'è poi che vogliamo sapere...?!?! (Strach la guarda stupito e meravigliato)

PRIMO # (Incalzante) Avanti, fa poche zuppe e diccelo...

CECILIA # (Pressata dall'insistenza, ma seria) Io voglio fare le cose in regola... e senza che voi ridiate... domani è domenica ed io... vado a Messa!

TUTTI # A Messa?!?!

TINO # (Ridendo) Va dal corvaccio nero...

STRACH # Va dai preti...

CECILIA # Voi ridete... non credete nel Signore... (Con tono fermo però pacato e convincente) Quando saremo tutti davanti a Lui, e verrà quel giorno, e allora non conteranno i poderi e tutti i soldi di questo mondo... POLVERE SEI E POLVERE RITORNERAI, dice il Vangelo...

STRACH # (Ridendo) Cosa dice il Vangelo?

PRIMO # (Scrollandosi gli abiti imitato dagli amici) Cos'ho, della polvere...? (Rivolto a Strach, il quale gli spolvererà il vestito) Spolverami per favore...

STRACH # (Comicamente) Ehhh!!! Quanta polvere!

LAURA # Quando tira il vento, la polvere va negli occhi...

TINO # Ah... Ah... Ah... Cavati di li, polvere...!!!

CECILIA # (Sottolineando) Sissignori, polvere...

TUTTI # (Ridendo) Polvere...

CECILIA # Ridete pure voi, vedremo alla resa dei conti, quando la Morte, vestita di nero,  verrà a prenderVi, vedremo se riderete ancora...

PRIMO # (Facendo gli scongiuri e le corna) Pussa via, brutta vecchia del mio cappero... (Gli altri amici si toccano ammennicoli vari e reagiscono in maniera iettatoria)

CECILIA # Cerca di essere buono, Primo... di avere un po' di compassione per quella povera ragazza... di perdonare suo marito... Così la Morte non ti farà più paura... pensaci bene...(Andando verso l'uscita della camera da letto) Buona notte...

PRIMO # (Con tono autoritario) Vieni qui! (Vedendo che Cecilia continua verso l'uscita, con tono sempre più secco e prepotente) Vieni qui, ti ho detto! (Cecilia si ferma ma non indietreggia dalla posizione. Primo riempie un bicchiere di vino e glielo porge.           Serio.) Prendi e bevi!!!

CECILIA # (Decisa) No! (Esce)

SCENA 8 PRIMO CHECCO TINO STRACH LAURA NIVES

PRIMO # (Rimane un attimo perplesso) Brutta vecchiaccia che non è altro... Ecco, fai pure del bene alla gente... dopo ti trattano a 'sta maniera... e dire che dovrebbe baciare la terra dove passo... qui, in casa mia, lei è la padrona... bocca mia cosa vuoi... se non muore di paura, di fatica non muore certamente... ma cosa vuole?

TINO # Certo che della ricompensa ne ha ben poca!

STRACH # (Istigando) Hai visto... non ha neanche bevuto!

PRIMO # Questa me la paga!

CHECCO # E quei discorsi sulla polvere...

TINO # Pfa!!! Quella è roba da bambini...

PRIMO # Ma guarda se in una notte di festa come questa deve andare a tirar fuori questi discorsi... cretina e stupida!

CHECCO # E poi noi non abbiamo mica del tempo da perdere per pensare a queste patacche... (Sputando) Paff... la morte...

LAURA # (Piangendo) Io ho paura della morte...

NIVES # (Quasi urlante)No!!! No!!! La morte no! Ho paura... e quando ho paura mi viene da piangere...(Comincia a piangere)

TINO # Ma no, Nives, c'è poi il tuo Tino qui con tè! Non aver paura... (Dopo una pausa significativa che dovrà accrescere lo stato di incipiente tensione e paura) Lo sapete... ieri è morto Carlo Ricci, un colpo secco!

PRIMO # (Meravigliato) Scherzi? Ma se due sere fa, nel bar, abbiamo fatto la partita a carte, assieme...

TINO # E questo cosa vuol dire... Ieri ha steso gli zampetti... Un colpo secco!

CHECCO # Robe da matti! Ma se era il ritratto della salute...

TINO # Guarda che è la verità...

STRACH # (Dopo un'altra pausa e rivolto a Primo) E la settimana scorsa è morto anche Angelo Brusa...

TINO # L'ho magari imparato... Un brutto malaccio, vero?

STRACH # Due settimane e... ciao... ed ha lasciato la sua famiglia nella miseria....

PRIMO # Per forza, donne, vizi e carte...

CHECCO # (Incalzante) E siamo proprio noi a parlare!!! Il paiolo che rimprovera il mastello (traduzione letterale di un modo di dire romagnolo)! (Riprendendo il discorso degli amici) E Giovanni Ferrini lo conoscevate, vero... (Cenno di assenso degli amici) Si è stampato in un platano con la macchina... un colpo di sonno... e addio...

TINO # La su famiglia come è rimasta sistemata? Anche lui non aveva un becco di un quattrino...

CHECCO # Però aveva fatto l'assicurazione sulla vita... Pensate, 800.000.000... e vanno tutti alla moglie... A volte si dice che uno se la sente... e pensate, quell'assicurazione l'aveva fatta da quattro mesi appena...

PRIMO # Figurati, quello, già, è sempre stato fortunato...

TINO # Però stavolta... non hai sentito che ci ha lasciato la pelle

PRIMO # Ma cosa parli non hai sentito che a sua moglie vanno 800.000.000... No, è stato fortunato anche a morire, credete a me! Lui, morendo, ha risolto tutti problemi della sua famiglia... ma vi pare poco!

CHECCO # Certo che, quando proprio non te l'aspetti, zacchete, la morte ti taglia la strada... e chi s'è visto, s'è visto!

TINO # E' proprio così', quando non te l'aspetti...

LAURA # (Piangendo) Anche io ho paura della morte...

NIVES # A me mi impressionano tutte quante queste disgrazie...

PRIMO # Non pensarci a queste cose, sono più grandi di te! (Comincia ad impressionarsi) Certo, però, si fa presto...

CHECCO # (Ridendo amaramente) POLVERE SEI E POLVERE RITORNERAI....

PRIMO # (Reagendo) Va a quel paese anche tu!

TINO # Ci voleva proprio tua zia a rovinarci la serata... dopo tutto quello che abbiamo fatto stasera... Pensate piuttosto a qualcosa di più bello (Cercando volutamente di cambiare discorso e con tono diverso, forzatamente allegro) Parò, tutto sommato, ci siamo passati una bella serata...

PRIMO # (Pausa significativa e poi come andando dietro al suo pensiero e reagendo) Ma io non voglio pensarci! Io non ho mai avuto niente, sono sano come un pesce... in 50 anni non so neanche cosa sia un raffreddore e voglio camparne altri 50!!! (Ostentando sicurezza) E poi io non ho paura di morire e, soprattutto, non voglio pensarci...

CHECCO # Io, invece, pagherei chissà cosa per sapere quando è il mio turno... solo mezz'ora prima... farei le mie cose in regola...(Altro tono) Io, nel Signore, ci credo una cosa giusta, però, come dice Cecilia, non si sa mica mai... e se mi fossi sbagliato proprio sul serio... e se per caso di la ci fosse qualcosa...

PRIMO # Bhè cosa fai, ti è venuta paura...

CHECCO # Tu di quello che vuoi... però se si potesse sapere in anticipo il giorno... l'ora... ti prepareresti un pochino... faresti le tue cose in piena regola...

PRIMO # Ci vorrebbe che la Donna vestita di nero, come la chiama Cecilia, te lo venisse a dire...

CHECCO # Giusto!! Che bella idea hai avuto! Lo sai Primo che tu ragioni meglio da ubriaco che da schietto (Illuminato) Ragazzi, mi è venuta un'idea... ho una proposta da farVi... Noi siamo quattro amici, amici per la pelle, siamo sempre assieme... facciamo così... il primo che tra noi trasloca, verrà ad avvisare gli altri e a dire quando sarà il loro momento...

PRIMO # Dai, vala, cavati di li....

CHECCO # Un fatto uguale l'ho anche visto in una commedia! Dai, forza, facciamolo questo patto... tanto non costa niente... Eh, Strach? E te, Tino?

STRACH # Per me...

TINO # Anche per me...

PRIMO # Ma non crederete a tutte queste patacche?

CHECCO # (Insistendo) Appena uno di noi trasloca, subito manda la donna vestita di nero ad avvisare gli altri...

TINO # (Illuminandosi) Però a me l'idea piace...

STRACH # Anche a me!..

PRIMO # (Più convinto) Certo che... però... sarebbe bello

TINO # (Alzando il bicchiere) E allora, forza, facciamo 'sto patto. A suggello di questa satanica intesa un vinello per  innaffiare il sacro vincolo dell'amicizia e della solidarietà contro la NERINA.... Vega!!! (Tutti prendendo il bicchiere e dopo aver brindato si danno la mano a suggello dell'intesa)

PRIMO # Chi è 'sta Nerina?

TINO # La donna vestita di nero... (Congiungendo due dita) Uguale Nerina!  Osta, mi sento proprio in un momento creativo...

STRACH # (Sbalordito, ridendo) Cosa fai tu? Cos'è 'sto momento ricreativo?...

TINO # Momento creativo... mi sento un artista!

STRACH # Dai va là, cavati di li!

LAURA # Io non ho capito....

CHECCO # Non fa niente, poverina...

TUTTI # (Stanno tutti col bicchiere in mano, però estremamente timorosi. Nessuno si sente di iniziare a bere per primo)

SIBILO DI VENTO

CHECCO # Hai sentito... (Un momento di silenzio. Il vento continua)

PRIMO # (Impressionato anch'egli) Sarà il vento...

STRACH # Sei sicuro...

PRIMO # Sicuro! Cosa vuoi che sia... è il vento... (Breve pausa)

LAURA # Io ho paura....

NIVES # Io sento già uno spiffero dietro la schiena...

CHECCO # (Che le sta vicino)Cosa ti senti tu dietro la schiena?

NIVES # (Convinta)Uno spiffero! E poi non lo sai che i colpi di vento possono far venire una paralisi...

TINO # Nella testa!

CHECCO # Però fa un certo effetto!

PRIMO # (Molto più pauroso di prima) Cos'hai paura... Fai come quella li....

TINO # (Iniziando a bere per primo) Dai forza, un buon bicchiere di vino così va via tutta quella malinconia che abbiamo... (Ridendo) Allora alla salute della NERINA...

CHECCO # Non si potrebbe scherzare su qualcosa d'altro...

TINO # Dai forza bevi... a la salute! (Checco beve, imitato da tutti)

LAURA # Io non bevo.... (Piangendo) voglio andare a casa mia!

PRIMO # (Quasi distaccato) A la salute... (Nel preciso momento in cui tutti bevono - e questo devono farlo con un sincronismo perfetto- si sente di nuovo)

SIBILO DI VENTO

Questo finisce e gli amici si guardano interrogativamente e questa volta con evidente impressione, se non paura)

CHECCO # (Sempre più agitato) Eppure...

PRIMO # (Ostentando una sicurezza che non ha) Ti ripeto che è il vento... (Beve)

CHECCO # (Beve anch'egli seguito dagli altri) Ma guarda dove siamo andati a finire coi discorsi, questa sera...

PRIMO # (Alterato) Adesso basta! Argomento chiuso, siamo intesi!!!...

STRACH # Perché, cos'hai paura?

PRIMO # (Ostentando una sicurezza che non ha) Chi, io? Tu piuttosto... (Alzando il bicchiere) Io bevo alla salute di tutti noi   (Rifacendo il giro con la bottiglia ed accorgendosi che questa è vuota) Un altro morto...

CHECCO # (Rivolto a Primo) Non si può' parlare in un'altra maniera...

PRIMO # (Allargando le braccia e minimizzando) Volevo dire, un'altra bottiglia finita...

STRACH # E quindi è ora di andarsene...

PRIMO # (Che non vorrebbe restar solo) Cosa vuol dire... No! Voi state qui con me!

STRACH # Ma io ho mia moglie a casa che mi aspetta...

PRIMO # (C.S.) Eravamo poi d'accordo che avremmo fatto mattina... e allora?

STRACH # Sono già le quattro passate...

PRIMO # E' ormai giorno! Facciamo mattina... (Scherzando) Le strade sono tutte ghiacciate e chi lo sa... (Rivolto a Checco) Potresti mandarmi la Donna in nero troppo presto... (Risata forzata)

CHECCO #  Guarda che non fa mica ridere...

TINO # Non avrai mica paura di rimanere da solo...?

STRACH # (Rivolto agli altri) Parla Lui che è vita sola! Ma mia moglie chi la sente quando torno a casa?

PRIMO # Certo che io non devo rendere conto a nessuno... Escluso la Cecilia e Claudio, un nipote, che vedo tra si e no una volta all'anno...

CHECCO # E l'Angela?

PRIMO # Si, l'Angela...

CHECCO # Ti ha lasciato...

PRIMO # Macchè mai... Un bel giorno ha smesso di venire! Meglio così! (Convinto) E ricordati che deve ancora nascere la donna che mi pianterà lei!!!

CHECCO # Mi sembrava che tu fossi innamorato di lei...

PRIMO # (Ridendo) Innamorato io? Va la cavati di li... Mi piaceva, ecco tutto, stavo bene con lei... E poi era una gran donna... Una donna... Bhè, lasciamo perdere che è meglio...

CHECCO # (Quasi a tastare il terreno) E quella Maria, quella di prima...

PRIMO # (Minimizzando) Un affare di una ventina d'anni fa... una specie di meteorite, nella mia vita!

CHECCO # Osta che meteorite! (Quasi sussurandogli) Sei rimasto con lei quasi tre anni...

PRIMO # (Perplesso) Però, così tanto! Non sembrava mica...

CHECCO # E quella? Sembrava quasi te la sposassi!

PRIMO # Forse quella è stata l'unica donna che veramente mi abbia capito...

CHECCO # E ti ha piantato...

PRIMO # E' stata una rottura, come si dice, consensuale...

CHECCO # (Convinto) No! No! Ti ha piantato lei!!!

PRIMO # (Alterato) Hai voglia di farmi arrabbiare? Te lo torno a dire... Deve ancora nascere la donna che mi pianterà lei per prima... (Alterato) Ci siamo capiti!!!!

CHECCO # (Rompendo gli indugi e rivolto agli amici) Osta coma fa presto a scaldarsi quando si parla di lei... allora quella donna ha lasciato un bel segno... E con ciò, tolgo il disturbo e mi vado a letto... (Si regge a fatica in piedi)

PRIMO # Non vedi che fai fatica a stare in piedi! Dove vuoi andare... Fatti un sonnellino qui sul divano e poi domattina ti andrai a casa...

CHECCO # No, io vado a casa adesso... (Tutti gli amici si preparano ad uscire. Rivolto a Primo) Però, Primo, non dimenticarti il patto che abbiamo fatto prima...

PRIMO # (Volutamente evasivo) Quale patto?

CHECCO # (Allusivo) Mo si, quello di prima....

PRIMO # (Minimizzando) Figurati... non ci pensavo neanche più! Io non sono un tipo impressionabile come voi!

SIBILO DI VENTO

CHECCO # Eppure è un fatto rumore....

PRIMO # (Alterato) Oh, insomma, è il vento... Piuttosto tirati su il collo del cappotto... col freddo che fa potresti prenderti una polmonite e mandarmi la Nerina troppo presto...

CHECCO # Hai ragione! Allora buonanotte...

STRACH # Si, buonanotte... Buongiorno, altro che!

TINO # (Rivolto a Primo) Domattina alle 11 e mezza passeremo a prenderti... (Rivolto a Laura e a Nives) Andremo fuori a mangiare con le donne...

LAURA #  (Impaurita) Sì.. sì... però adesso portatemi a casa...

NIVES # Voglio andare a casa anch'io perché ho male dappertutto e mi sento a pezzi...

PRIMO # (Notando che Checco si regge a fatica in piedi) Vuoi che t'accompagni...

TINO # L'accompagno io... passo da sua nell'andarmi a casa... (Escono)

TUTTI # (Saluti a soggetto di commiato)

SCENA 9 PRIMO

IL VENTO SOFFIA ANCORA PIÙ' FORTE

PRIMO # (Dopo una pausa e come sopra pensiero) Mah!

SIBILO DI VENTO

Ma senti che razza di vento si è alzato... (Rabbrividendo) Mi sento persino i brividi lungo la schiena... (Toccandosi la fronte) Non avrò mica la febbre... (Si tocca il polso) Che stupido... Non ho niente, sto benissimo... Eppure ho un po' di paura... (Va per versare da bere) Accidenti, è vero, non ce n'è più!

FOLATA DI VENTO FORTISSIMA

 (SI SPENGONO LE LUCI. Si apre violentemente la finestra e fa cadere un qualcosa che sta sopra un mobile, appunto sotto alla finestra. Primo lancia un grido) Ah!!!... Chi è? (Vede la finestra aperta) Si è aperta la finestra... quella stupida della Cecilia non l'avrà chiusa bene... (Si avvicina alla finestra lateralmente per non prendere tutta l'aria che proviene da fuori e la chiude) Per la miseria come nevica! (Sbadiglia) Beh, adesso vado a dormire! Eppure mi sento un freddo lungo la schiena... (Si avvia per andare verso la porta della camera da letto ed in quel reciso momento entra Cecilia col camicione lungo da notte e la candela in mano)

SCENA 10 PRIMO CECILIA

PRIMO # (Non la riconosce bene e subito nella penombra) Eh?! Chi è? (Riconosce Cecilia) Ah, sei tu... (Arrogante) Cosa vuoi?

CECILIA # Ho sentito aprirsi la finestra...

PRIMO # (Tono sempre arrogante) L'ho chiusa io! Tu, in questa casa,  non ne fai mai una per il verso giusto... Ma la mia pazienza ha un limite... e se non fosse per un'opera di misericordia... dai va a letto che è meglio...

CECILIA # (Con dolcezza nonostante l'affronto ricevuto) Ma Primo, perché sei sempre così cattivo... se ti sentisse la tua povera mamma...

PRIMO # Basta coi morti... per stasera non voglio più sentirne parlare, ci siamo capiti!!!...

VENTO CHE SIBILA SINISTRAMENTE

Ne di morti e e neanche di Donna in nero! E adesso togliti dal cappero, aria e vai a letto!

SI RIAPRE LA FINESTRA

PRIMO # (Lancia un grido) Ah!!!... Chi è?

CECILIA # (Calma) E' la finestra.

PRIMO # (Girandosi verso di essa) Ah... la finestra....

CECILIA # Ha la serratura un po' difettosa... Non sta chiusa bene...

PRIMO # (Richiude la finestra)

SI RIAPRE LA PORTA CENTRALE

PRIMO # (Lancia un grido) Oh!!!...

CECILIA # (Sempre calma) E' la porta.

PRIMO # (Si precipita a chiuderla. Con tono imperioso alla zia) Va a mettere il catenaccio alla porta... Dai sbrigati!!!

CECILIA # Vado subito... (Esce un attimo di scena e si sentirà il rumore di un catenaccio)

VENTO SEMPRE PIU’ FORTE

PRIMO # (Indicando nella penombra) Chi è la?

CECILIA # (Rientrando dalla comune) Nessuno.

PRIMO # (Cercando di ridere) Volevo vedere se avevi paura...

CECILIA # Paura, io? Ma io ho la coscienza pulita... non ho paura di niente!

PRIMO # (Insinuante) Neanche della Donna in nero...

CECILIA # Neanche di quella!

PRIMO # (Cercando di ridere) Vorrei vedere cosa faresti se, adesso, venisse qui dentro...

CECILIA # (Calma) Le direi... 'E venuta a prendermi?... sono pronta... andiamo pure! Tu piuttosto...

PRIMO # Io?!?! (Violentemente quasi urlando) Va a letto... aria!!!

CECILIA # Buonanotte... (Torna la luce) Oh, è tornata la luce... (Spegne la candela ed esce definitivamente)

PRIMO # Meno male che è tornata la luce! Altrimenti Cecilia poteva anche prendersi paura....

SCENA 11 PRIMO

PRIMO # (Estrae dalla credenza una bottiglia di liquore) Adesso bevo un goccio così mi calmo un pochino... (Si stende sulla poltrona e, dopo aver appoggiato il bicchiere, a poco a poco si addormenta)

LA SCENA SI OSCURA

INIZIA IL SOGN0

(Dopo pochi secondi di buio si accende la luce piena. Primo russa, steso sulla poltrona sulla poltrona. Il vento continua sempre più forte e lugubre. Un suonare insistente alla porta ed un battere violentissimo alla stessa con disumane fanno svegliare Primo. Si alza dalla poltrona, apre la centrale, va in un ipotetico corridoio ad aprire la porta d'ingresso.)

SCENA 12 PRIMO TINO

TINO # (Concitato) Primo... Primo... una disgrazia... Checco... è stato investito da una macchina... Checco è morto.... adesso è la, in mezzo alla strada, MORTO!!!!

PRIMO # (Allibito ed impressionato) Checco Morto?!?

TINO # Tre ubriachi... la macchina... giocavano a fare la gimcana... un lastrone di ghiaccio... hanno preso Checco in pieno... io, Strach, la Laura e la Nives ci siamo salvati per miracolo... ci ha sfiorati... Io vado la da Checco, sbrigati, vieni anche tu!!! (Esce velocemente)

SCENA  13 PRIMO

VENTO CHE SIBILA LUGUBRE

PRIMO # (Terrorizzato ascolta il vento che sibila lugubre) Checco morto! (Pausa, Angosciante e tutto tremante) Adesso mi manderà la Donna in nero... No, ma cosa vado a pensare... Scherzavamo.... (Ridendo amaro) Si la NERINA, come la chiama Tino...

VENTO VIOLENTISSIMO

BOATO SINISTRO E RUMORE DI SPECCHIO INFRANTO

 (Nel vano della porta centrale preceduti da una vampata di fumo appaiono la morte avvolta in un manto nero e Checco col viso completamente bianco. Primo si volta, sbianca, emette un gemito ed indietreggia e cade a sedere sulla poltrona. Rimane qualche momento come pietrificato.)

SCENA 14 PRIMO CHECCO LA SIGNORA IN NERO

CHECCO # (Con voce profonda e gutturale) Primo, sono io... Checco.

PRIMO # (Quasi non osa guardare) 

CHECCO # (Con risata quasi satanica) Ah... Ah... sono Checco...

PRIMO # (Quasi urlando) Tu no sei Checco... questo è uno scherzo...

CHECCO # No, Primo, non è uno scherzo... Sono io... e sono morto!

PRIMO # No, vai via... (Deciso) Smettila di scherzare!..

CHECCO # Non mi credi? E allora guarda, Primo, chi ti ho portato... (Indicando la Donna in nero)

PRIMO # (Pietrificato) La Donna in nero?!?!

LA SIGNORA IN NERO # Si, sono io!

PRIMO # (Pauroso) Cosa vuoi?

CHECCO # Ti sei dimenticato il nostro patto?

PRIMO # Ma quale patto? (Pauroso ancor di più e rivolto alla Donna in nero) Sei venuta a prendermi?

LA SIGNORA IN NERO # No...

PRIMO # (Più sollevato) No? Sei proprio sicura?

LA SIGNORA IN NERO # Adesso sto accompagnando Checco... è venuto, fra noi, un quarto d'ora fa... (Pausa) Mi ha parlato di un patto... Sono qui... e tu cosa vuoi da mè? (Durante questa scena lentamente Checco esce da dove è entrato)

SCENA 15 PRIMO LA SIGNORA IN NERO

PRIMO # Io?!?! Io, non voglio niente...

LA SIGNORA IN NERO # Con me le bugie non servono, non hanno assolutamente senso...

PRIMO # Ma quali bugie... Ma cosa dice mai... Vede, signora, si trattava di uno scherzo...

LA SIGNORA IN NERO # (Gravemente) E tu scherzi con me? Ti permetti...

PRIMO # (Interrompendola) Ma cosa dice mai... io non mi permetterei... (Arrancando confusionariamente) Anzi, ascolti, quando passa un funerale mi faccio sempre il segno... (Alzando la mano destra a Mo di saluto) e poi tutti gli anni, per i morti, vado sempre al cimitero... Io li rispetto i morti...

LA SIGNORA IN NERO # Tu il rispetto non sai proprio cosa sia... E quell'affare di 100 milioni, il 28 Aprile 1981?

PRIMO # Ma quale affare...

LA SIGNORA IN NERO # Quelle persone ti chiesero in prestito 100 milioni... cercavano soldi puliti... e dopo sei giorni, sei giorni, te ne restituirono 150, dei milioni! Ma per fare cosa... per comprare e smerciare la morte!

PRIMO # Glielo giuro... non lo sapevo... se l'avessi saputo...

LA SIGNORA IN NERO # L'avresti fatto comunque!!! Ti ricordi Sarasini... che bel podere aveva... Ti piaceva e non poco, gli avevi messo gli occhi sopra... e adesso è il tuo! E poi il poveretto si uccise. Sarebbe bastato poco... quattro soldi per salvarlo e un pò di cuore, ma tu niente di niente... Che bel podere, il suo. E' adesso è il tuo!

PRIMO # Ma gli affari sono affari...

LA SIGNORA IN NERO # E la vita di un uomo è una vita...!!! Ah, ma è vero... gli affari... una maniera che avete voi per poter giustificare tutte le porcherie che fate...

PRIMO # Ma io ho sempre rispettato tutti...

LA SIGNORA IN NERO # (Ridendo sinistramente) Cosa hai fatto tu? Tu sei un egoista, un uomo cattivo... Secondo la tua etica e la tua morale si deve fare tutto in funzione dei soldi, e basta!...

PRIMO # Guardi che si sta sbagliando sul mio conto...

LA SIGNORA IN NERO # Vedrai... ogni cosa avrà un suo peso... Allora questo patto... (Gravemente ed in maniera convincente) Cosa vuoi da me?

PRIMO # (Tremante ed incerto, senza guardarla) Ma niente... una cosa senza importanza...

LA SIGNORA IN NERO # (Gravemente e decisa) Cosa vuoi da me!

PRIMO # (Arrendevole ed afflitto) Volevo sapere quand'è la mia ora...

LA SIGNORA IN NERO # (Dopo un silenzio grave e solenne) A nessun uomo è dato sapere quando nascerà, come sarà la sua vita e... la sua morte. L'uomo viene chiamato e non contano medicine, alchimie, dottori, santoni, progresso... E tu?

PRIMO # Io?

LA SIGNORA IN NERO # Tu... a differenza degli altri, vorresti sapere...?!?!

PRIMO # Se fosse possibile... si!

LA SIGNORA IN NERO # E va bene! (Silenzio) Presto... (Facendo il gesto dellele dita a mo' di tagliare) ti taglierò la strada...!!!

PRIMO # No!

LA SIGNORA IN NERO # Si!

PRIMO # (Implorando) Per piacere, mi può dire cosa c'è di la?

LA SIGNORA IN NERO # Questo è il mistero più grande della vita... e presto lo scoprirai... (Ridendo sinistramente) Il mio compito è un altro... (Tendendogli le braccia e la mano) E' quello di portarti con me!

PRIMO # E quando?

LA SIGNORA IN NERO # Fra poco...

PRIMO # (Implorante) Per piacere mi dia ancora un paio di anni... sono ancora giovane... sono sano come un pesce...

LA SIGNORA IN NERO # E tu hai il coraggio di chiedermi?

PRIMO # Mi scusi... (Implorante) Quattro-cinque anni si possono avere...??? (Incalzante) Su, sia buona...sono troppi??? (La guarda interrogativamente) Un anno... (La riguarda interrogativamente) un paio di mesi...

LA SIGNORA IN NERO # (Terribilmente grave) Io sono la morte!!!

PRIMO # (Agitatissimo) Otto giorni... otto giorni... quelli si danno anche agli operai... (Continua a guardarla interrogativamente)

LA SIGNORA IN NERO # (Come facendogli una grande concessione) E va bene... otto giorni!

PRIMO # Otto giorni...?!?! (Si mette la testa fra le mani)

LA SIGNORA IN NERO # Fra otto giorni... a quest'ora precisa sarò qui... tu sei malato... un male che non perdona...(Ghignando)  Otto giorni... fanno presto a passare... ed io (Sibilando nell'aria le dita)

PRIMO # (Si stringe la testa fra le mani)

SCENA 16 PRIMO

PRIMO # (Terrorizzato. E' affranto. Si guarda intorno smarrito, ha lo sguardo assente. Ripetendo a mo di eco) Otto giorni... Otto giorni! (Piagnucolando) Ma perché ho fatto quel patto con Checco! Com'è è saltato fuori quel discorso? Un accidente anche a Lui! Quello, già, ha sempre avuto idee balzane per la testa! (Agitandosi) Ma io non volevo farlo!!!... Tino e Strach... mi erano testimoni che non lo volevo fare! (Si ritrae un attimo) Checco morto... (Continuando il suo pensiero) E perché proprio a me... io sono sempre andata d'accordo con tutti... non ho mai fatto del male a nessuno... la gente mi vuole bene... in piazza sono rispettato, mi considerano un galantuomo...

SCENA 17 PRIMO LA SIGNORA IN BIANCO

LA SIGNORA IN BIANCO # (Entrando. Con tono dolce ma severo) Primo... Primo... Sei sicuro di quello che dici? Pensi proprio di essere considerato un galantuomo... non essere ridicolo...

PRIMO # Si, perché io non ho mai fatto del male a nessuno...

LA SIGNORA IN BIANCO # Primo.. Primo... Sii onesto con te stesso...

PRIMO # (Meravigliato) E tu chi sei?

LA SIGNORA IN BIANCO # Io sono la morte!

PRIMO # Non può mica essere vero... quella è andata via adesso...

LA SIGNORA IN BIANCO # Anch'io sono la morte...

PRIMO # Cosa ce ne sono due? Una vestita di nero e un'altra vestita di bianco...

LA SIGNORA IN BIANCO # La morte è una sola. Sta a te decidere come la vuoi vedere. o bianca o nera...

PRIMO # (Sotto voce) Nera...?

LA SIGNORA IN BIANCO # Nera come la perdizione, la cattiveria, l'egoismo, l'avarizia, l'invidia... nera come il peccato!

PRIMO # (Sotto voce) Bianca...?

LA SIGNORA IN BIANCO # Bianca come la redenzione, l'amore, il perdono, l'altruismo... bianca come la purezza dei sentimenti!

PRIMO # (Schiaffeggiandosi) No, no. Questo è un sogno...

LA SIGNORA IN BIANCO # Tu che ti reputi un galantuomo... una persona per bene... un gran virtuoso... Una persona alla quale tutti vogliono bene... Ma di tutto questo ne sei proprio convinto? Guarda... (Con un largo gesto della mano e come d'incanto viene ricostruita la scena iniziale di Cecilia e Piera, di quando parlavano di Primo. Ricostruita anche nelle posizioni sceniche che gli interpreti avevano allora) Voglio farti vedere una cosa...

SCENA 18 PRIMO LA SIGNORA IN BIANCO CECILIA PIERA

PIERA #Almeno voi, Cecilia, avete una famiglia... io, invece...

CECILIA # Ma si può chiamare famiglia? Faccio praticamente la serva a mio nipote... mio padre, il poveretto, quando mia madre morì, si lasciò talmente andare e si mise giocare a carte... si giocò tutto il capitale che aveva ... Primo ci prese, qui in casa, con lui, gli pagò tutti i debiti, scontando i soldi dal lavoro che faceva nei campi... ed io sono diventata la sua serva...

PIERA #E' vostro nipote... vi vorrà bene!

CECILIA # Chi lui? Fatemi il piacere! Credo abbia il pelo nel cuore... prepotente, egoista, cattivo anche... Lui ha per la testa solo i soldi e i suoi poderi... accumula solo soldi e basta! Si potrebbe fare una vita migliore, anche qui in casa... per l'amor di Dio... sono tutte cose inutili... pinsi che non ha mai voluto comprare la televisione... e il termosifone l'ha messo solo un paio di anni fa, però si può accendere solo tre ore al giorno... robe da non credere... Però ogni tanto c'è qualcuna che gli fa su dei soldi... quelle si che ci sanno fare...

LA SIGNORA IN BIANCO # (Ampio gesto delle braccia e viene ricostruita la scena di partenza. Cecilia e Piera abbandonano la scena)

SCENA 19 PRIMO LA SIGNORA IN BIANCO

PRIMO # (Sbalordito rimane senza parole)

LA SIGNORA IN BIANCO # Ecco, hai sentito. Questo è quello che pensa di te colei che più ti è vicina... ti risparmio il giudizio degli altri... sarebbe troppo avvilente...

PRIMO # (Allibito e chiamandola con voce sostenuta) Cecilia?!?! (Non udendo risposta) Cecilia?!?!

LA SIGNORA IN BIANCO # Non chiamarla, non ti può sentire. Tu, però, puoi sentire te stesso... Quando finalmente ti cercherai? Forza Primo... Ti sei mai chiesto chi sei? ... Cosa vuoi?... Ad ogni uomo è dato il libero arbitrio... E ascoltala la tua coscienza... Tu puoi farla vincere! Adesso sta a te scegliere: O ME O L'ALTRA...!!!!

FINE DEL PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

La stessa scena. Il sogno continua. All'alzarsi del sipario in scena vi è Cecilia. Dopo poco entra Claudio, quarantina d'anni, vestito elegantemente con l'aria del viveur.

SCENA 1 CECILIA CLAUDIO

CLAUDIO # (Entrando) Si può entrare... 

CECILIA # Chi è?

CLAUDIO # (A Cecilia) Sono io!

CECILIA # Ah! Sei tu!

CLAUDIO # Coma sta mio zio, si può salutare?

CECILIA # Adesso no, nonsi può... c'è un consulente...

CLAUDIO # Un consulente?

CECILIA # Si, uno dei quei professori grossi, grossi...

CLAUDIO # (Sorridendo) Ah, un consulto...

CECILIA # (Risentita) Bhè, perché io come ho detto?

CLAUDIO # Un altro?

CECILIA # Si, un altro! E sono già 13... questo è di Bari, tre giorni fa, invece, è venuto un francese e ieri un inglese...

CLAUDIO # Tredici consulti in una settimana?

CECILIA # No, no... otto giorni!

CLAUDIO # Mio zio è andato giù di testa... è diventato matto!

CECILIA # Credo proprio che il cervello gli abbia fatto un brutto scherzo... Non esce più di casa, non vuole più sapere niente dei suoi affari... butta via una montagna di quattrini in tutti quei professori del cappero...

CLAUDIO # Ma insomma, si può sapere cos'ha?

CECILIA # E chi lo sa! Io temo che si sia messa una fissazione in testa... ha paura di tutto... vuole la luce sempre accesa perché ha paura di stare al buio... dice che col buio arriva la morte nera col suo amico Checco... e poi quella bianca... Per me è giù di testa... dice di avere un male che non perdona...

CLAUDIO # E i professori cosa dicono...

CECILIA # Se non fosse una cosa seria ci sarebbe da ridere... dicono che non ha niente, che è sano come un pesce...

CLAUDIO # (Calcando) O povero zio... quanto mi dispiace...

CECILIA # Chi a te? Per piacere non farmi ridere...

CLAUDIO # (Fingendo meraviglia) Ma come, non credi alla sincerità del mio dolore?

CECILIA # Non ci credo brisa...

CLAUDIO # Adesso mi offendi! Io voglio bene a mio zio, ed anche tanto!!!

CECILIA # Si da quando dice di morire presto... da otto giorni... Sei della stessa taglia dell'altra...

CLAUDIO # Ma di chi parli?

CECILIA # Dell'Angela, quella che era la donna di tuo zio...

CLAUDIO # L'Angela...???

CECILIA # Si, proprio lei!

CLAUDIO # Ma come? Mio zio non l'aveva lasciata e lei era andata via da Lugo...

CECILIA # Si,, ma appena ha sentito il puzzo da cadavere è tornata subito. Tutti i giorni, da otto giorni, viene a trovarlo tutte le mattine... Vedrai che fra poco sarà qui...

CLAUDIO # E mio zio l'ha ripresa, come niente fosse..

CECILIA #  L'ha commosso raccontandogli una storiella incredibile... che era ammalata... e per non farlo soffrire se ne era andata... e poi le è saltata sulle ginocchia... (Con disgusto) quella sporcacciona... e... due tre carezze, quattro baci e lui...

CLAUDIO # (Fra sè con gesto di disappunto) Questa non ci voleva... (A Cecilia) E lui...

CECILIA # Lui ci è caduto come un mammalucco Lei avrà pensato: " Il vecchio dice che deve morire presto... se fosse vero? Torniamo da lui a vediamo di convincerlo a far testamento..."

CLAUDIO # (Fra sè) Brutta vipera che non è altro! (Meravigliato) Ah per questo è tornata? Che brutta azione... Ma che razza di donna è mai, quella?

CECILIA # Perché tu che uomo sei?

CLAUDIO # (Meravigliato) Chi, io?!?!

CECILIA # Si, proprio tu! Tu sei preciso identico ad una poiana!

CLAUDIO # (Fingendosi indignato) Ehi dico! La mia rettitudine morale va al di là di queste considerazioni strumentali e del tutto gratuite...

CECILIA # Dai lascia perdere che è meglio! E poi non parlare in difficile con me... cun le parole potrai imbrogliare gli altri, ma non me! Ti conosco troppo bene... purtroppo...

CLAUDIO # (Ricomponendosi) Povero zio...

CECILIA # Si, proprio povero zio! Va la che non si merita altro (Amara) Forse ha fatto bene Maria a piantarlo, allora... Lei sì che l'aveva conosciuto bene

CLAUDIO # E chi è 'sta Maria?

CECILIA # Ma si, 'è stata la sua donna oltre venti anni fa... Anche lei arriva tutte le mattine e gli porta qualcosa... ma con altre intenzioni... sotto, sotto, forse gli vuole ancora bene... e sono convinta che le dispiaccia che stia male...

CLAUDIO # (Accomodante e rientrando dalla posizione rigida assunta nei confronti di Cecilia) Ah... visto che siamo nel discorso... Lo sai se, per caso, lo zio ha già fatto testamento...

CECILIA # (Convinta) Guarda che non stavamo mica parlando di questo...

CLAUDIO # Ah, no! Forse avevo capito male... Beh, comunque, il testamento l'ha fatto?

CECILIA # Io non so niente!

CLAUDIO # Non mi dirai che fra me e quell'Angela... tu preferisci lei...

CECILIA # A me fate schifo tutti e due! Se fossi in lui avrei già capito il tuo gioco... e quello dell'altra poiana vestita da donna. Invece lui... è un coglione, ecco cos'è!

CLAUDIO # Ma io sono suo nipote... invece lei....

CECILIA # Lei è una donna, e a volte le donne hanno delle armi che la bomba atomica sembra una giochino da bambini... tutti i giorni, alla mattina, Angela gli porta i bomboloni con la crema e con la cioccolata... e nel pomeriggio arriva ancora a gli porta dei sigari e una bella scatola di marron glasse Questa poi passa tutti i segni... gli dice... (Contraffacendola) Primuccio mio... ciccino caro... due carezze... e lui cova... Addirittura ho sentito che un giorno lui diceva a lei " Vedrai che mi ricorderò di te!"

CLAUDIO # (Risentito) Oh... Oh... Ma che razza di donna è!!!

CECILIA # (Dovrà farsi sentire, anche dall'intonazione della voce, una certa simpatia di Cecilia per Maria) L'altra, almeno, gli porta solo un qualche pacchetto di biscotti... sono più leggeri e fanno meno male... (E' interrotta da tre colpi di campanello alla porta) Ecco questa è l'Angela.... è la sua maniera di suonare! (Va ad aprire)

CLAUDIO # (Solo) Questa non ci voleva... Va a finire che 'quest'Angela mi manda a monte tutti i miei piani...

SCENA 2 CECILIA CLAUDIO ANGELA

CECILIA # (Rientra accompagnando Angela) Prego si accomodi...

ANGELA # (E' una donna di mondo. Elegante, provocante nei comportamenti. Porta tre pacchetti alle dita, uno più grande contenente i bomboloni, un altro di sigari e un altro ancora di marron glassè. Entrando e vedendo Filippo, fra sè) Oh... c'è anche il nipote! Cosa cercherà? Sta attenta Angela, perché questo è l'avversario più pericoloso...

CLAUDIO # (Scorgendola entrare la guarda con disgusto) Ohi, c'è la bomba atomica! E dire che  non si direbbe mica... (Col più amabile dei sorrisi) Oh, carissima Angela, come stai? Sono proprio contento di vederti qui!

ANGELA # (Porgendogli la mano e a sua volta in maniera amabile) Anch'io!

CLAUDIO # Coma stai? E' tanto tempo che non ci vediamo...

ANGELA # (Con un sospiro) Cosa vuoi... sono stata ammalata... (Cupamente) Tanto ammalata...

CLAUDIO # (Comicamente) Ma no? E dire che non direbbe mica... hai una bella cera...

ANGELA # (Prontamente) Adesso però sto meglio... un bel po' meglio!

CLAUDIO # (C.S.) Sono proprio contento...

ANGELA # E tu come stai?

CLAUDIO # Benissimo.... (Risata di convenienza)

ANGELA # (Anch'essa ride forzatamente)

CECILIA # Adesso però bisogna che vada in cucina per il pranzo, altrimenti oggi, con tutte queste chiacchiere, non si mangia niente... voi permettete, vero? (Rivolta a Claudio) La lascio nelle tue mani... (Esce a sinistra)

SCENA 3 CLAUDIO ANGELA

CLAUDIO # Sei venuta a trovare mio zio?

ANGELA # Cosa vuoi... passavo di qui, per caso...

CLAUDIO # Ah! Per caso...

ANGELA # E allora mi sono detta: " Andiamo a fare un saluto al mio Primuccio..!!!"

CLAUDIO # Ah, già... Primuccio...

ANGELA # Lo sai, no, che lo chiamavo sempre così! Saprai anche che fra me e lui non c'è più niente... è rimasta solo amicizia... quella si... e ti posso giurare che è proprio amicizia disinteressata...

CLAUDIO # Anch'io passavo di qui per caso e, anch'io, mi sono detto: " E' tanto tempo che non vado a trovare lo zio... andiamo a fargli un saluto...!"

ANGELA # Bene, bene...

CLAUDIO # Ma guarda che razza di combinazione...

ANGELA # Proprio sul serio...! E come sta?

CLAUDIO # Così, così...

ANGELA # Adesso vado a salutarlo...

CLAUDIO # (Fermandola) Non si può.... c'è un consulto... se hai fretta di andare lo saluto io da parte tua...

ANGELA # Ti ringrazio per la premura... ma non ho niente da fare sino a sera... Posso aspettare... (Siede)

CLAUDIO # Sei proprio sicura di non avere impegni... pensaci bene... non vorrei che un momento di amnesia ti facesse dimenticare una cosa importante...

ANGELA # Nessun impegno... Tu invece...

CLAUDIO # Anch'io, nessun impegno....

ANGELA # Sei proprio sicuro...

CLAUDIO # Sicurissimo... anzi lo ai cosa faccio... ti faccio compagnia...

ANGELA # Ma se sei impegnato, non fare mica dei complimenti...

CLAUDIO # (A sua volta si siede. Entrambi vorrebbero entrare nell'argomento che interessa ma non sanno trovare la strada giusta. Una piccola scenetta comica da gestire con grande gestualità e possesso di scena. Dopo un momento di silenzio) Brutta giornata anche oggi...

ANGELA # Infatti, piove...

CLAUDIO # Proprio così...

ANGELA # Già...

CLAUDIO # Sicuro...

ANGELA # (Estrae da un pacchetto una sigaretta)

CLAUDIO # (Si precipita con l'accendino ad accendergliela) Ecco fatto...

ANGELA # (Con forzata gentililezza) Ma che gentile...

CLAUDIO # Prego, è un mio dovere... (Estrae anch'egli una sigaretta e la fuma. Entrambi fumano. Momento di silenzio in un grande alone di fumo.)

ANGELA # (Interrompendo la cappa di silenzio) Cosa hai detto?

CLAUDIO # Chi io? Niente! Pensavo a mio zio... mi fa una pena, così...

ANGELA # E a me no?

CLAUDIO # (Deciso) Ascolta Angela...

ANGELA # (Volgendosi dolce, quasi gatta) Si...

CLAUDIO # Tu vuoi ancora bene a mio zio?

ANGELA # (Con un sospiro) Cosa vuoi... è stato il mio primo uomo... e tu vuoi ancora bene a mio zio?

CLAUDIO # (Con un sospiro) Cosa vuoi... è stato il mio primo zio...

ANGELA # (Strizzandogli l'occhio e minacciandolo con l'indice) Eh.. Eh... Claudio...

CLAUDIO # (Facendo altrettanto) Eh... Eh... Angela...

ANGELA E CLAUDIO # (All'unisono) E pensare che non sono ancora riuscita a sapere se ha fatto o no testamento... (Accortisi di aver detto la stessa battuta in simultanea, si guardano stupiti)

ANGELA # Quell'avaraccio...

CLAUDIO # Hai proprio ragione... non ha mai dato un Cristo da baciare a nessuno...

ANGELA # (Con uno scatto) Per due anni mi è rimasto attaccato come una mignatta... sembrava attaccato alla 380. Sempre addosso l'avevo... ed io sopporta... sopporta... dentro di me pensavo, a forza di insistere morirà poi... macchè mai... Mi ero messa con lui per fargli fuori un po' di soldi, mi sono trovata, alla fine, che era lui che sfruttava me... robe da matti... e soldi mai...

CLAUDIO # Non puoi credere quanto tu mi faccia compassione... un vecchiaccio del genere... una bella donna come te...

ANGELA # Bisognerebbe che morisse e che facesse presto...

CLAUDIO # Su questo sono d'accordo con te!

ANGELA # Non senza aver fatto testamento, però... a tuo favore... Claudio...

CLAUDIO # Ma cosa dici mai... a tuo favore... Angela...

ANGELA # (Si avvicinano sul divano fino a toccarsi coi fianchi) A nostro favore...

CLAUDIO # (Tendendogli la mano) Allora siamo d'accordo...

ANGELA # D'accordo! Una lotta fra noi non avrebbe senso... Però io voglio patti chiari...

CLAUDIO # Chiari...?!?!

ANGELA # Voglio mettere nero su bianco... Bastano due righe...

CLAUDIO # E cosa bisogna scrivere...?

ANGELA # (Come dettando per Claudio) Dichiaro che di tutto quello che mi perverrà della sostanza di mio zio cederò il 50% alla signorina Angela Siroli...

CLAUDIO # E Tu?

ANGELA # E anch'io scriverò uguale: "Dichiaro che di tutto quello che mi perverrà della sostanza del signor Primo Gordini cederò il 50% alla signorina Angela Siroli..." 

CLAUDIO # Così va bene... E' sempre meglio mettere le cose dichiaro fin dall'inizio... (Si sente suonare alla porta. Rivolgendosi a sinistra da dove era uscita Cecilia per andare in cucina) Cecilia, hanno suonato alla porta...

CECILIA # (Da fuori scena con tono di essere scocciata) Ho sentito, non sono mica sorda! Vado... vado...

ANGELA #  E allora siamo d'accordo, vero?

CLAUDIO # Senza che tu provi a far la furba... la mia bella gigia!

ANGELA #  (Risentita) 'E questa la considerazione che tu hai di me?

CLAUDIO # (Ridendo, accomodante) Dai va la... Dicevo così, tanto per dire qualcosa...

SCENA 4 CLAUDIO ANGELA CECILIA MARIA

CECILIA # (Introducendo Maria) Prego si accomodi...

MARIA # Grazie Cecilia... voi siete sempre così gentile con me...

CECILIA # Mi dispiace che oggi debba fare un po' di anticamera, farà finta di essere da dottore, Adesso Primo non può essere disturbato... c'è un... (Rivolto a Claudio) Come si chiama già?

CLAUDIO # Consulto!

CECILIA # Ecco un consulto. (Presentandole Claudio)  Questo è Claudio, il nipote di Primo, e lui sa di lettere...

MARIA # (Meravigliata) Claudio?!? E' diventato così grande... Come passa il tempo... Piacere... (Allungando la mano) Io sono Maria...

ANGELA # (Intervenendo e presentandosi a sua volta) E io sono Angela...

CECILIA # (Rivolta al pubblico) Ma da Angelo non ha proprio niente...

MARIA # E' inutile che ci presentiamo, ci conosciamo benissimo...

CECILIA # (Rivolta a Maria) Prego si sieda. Io però adesso devo tornare in cucina a finire di preparare da mangiare... (Esce dalla sinistra)

SCENA 5 CLAUDIO ANGELA MARIA

ANGELA # (Per rompere il ghiaccio e allegra) Perbacco, ma che bella riunione di famiglia...

CLAUDIO # (Invitando ironicamente Maria a sedere) Si accomodi pure... dal momento che è qui! (Ironicamente) Non faccia mica dei complimenti...

MARIA # Non importa... ero venuta per portargli due biscotti...

CLAUDIO # (Rivolto a Maria) Se vuole dare il pacchetto a me... lo metto qua, sulla tavola... assieme ai nostri...

ANGELA # (Arrogante) I nostri cosa?!?! Sono i miei!

CLAUDIO # (Rimane senza parole) Si, scusa, hai ragione...

MARIA # Cosa volete, due biscotti per Primo, per fare un po' di colazione...

ANGELA # (Ridendo) Biscotti...?!?! Ha rimasto un paio d'ore da vivere e lei gli vuol dare dei biscotti... ci vuole roba che abbia sostanza... bomboloni... marron glasse e dei buoni sigari... e che se cavi la voglia... intanto... Solo io so come fare contento il mio ciccino...

MARIA # (Interrogativa) Il tuo ciccino...?!?

ANGELA # (Piccata) Si, il mio ciccino, perché?

MARIA # (Guardandola e squadrandola con commiserazione) Sei proprio ridicola! Ma pensi proprio che non se ne accorga? Povera illusa! Alla fine passerai una grossa delusione...

ANGELA # Ma di che cosa parli?

MARIA # Dai, va la, smettila di fare l'indiana... mi hai capita benissimo! E anche questo bel soggetto qui!

CLAUDIO # E perché poi dovrei essere un bel soggetto...

MARIA # Perché fate ridere tutti due! Voi e le vostre fantasie di correre dietro a quello che non è vostro. Lasciate perdere che è meglio... (Alzandosi da sedere) Ah, ma è vero, voi la dignità non sapete neanche che cosa sia... (Rivolta ad entrambi) Dategli anche i miei biscotti... ditegli che sono i vostri anche questi... farete ancora più bella figura! Però a volte possono essere più importanti due biscotti secchi che una montagna di bomboloni, di marron glasse e di sigari... se sono dati col cuore... (Mentre sta per andare) Non preoccupatevi per me... la conosco la strada! (Esce dalla comune)

SCENA 6 CLAUDIO ANGELA

ANGELA # Meglio così! Una concorrente in meno.

CLAUDIO # Si è auto eliminata da sola...

ANGELA # Però sono convinta che le abbia voluto bene a Primo... hai sentito come ha parlato...(Si sentono dei rumori da destra, dalla camera da letto) Arriva qualcuno... vieni con me! Andremo in un bar a prendere un caffè ed intanto metteremo nero su bianco... (Escono da sinistra)

SCENA 7 PRIMO CARMINE LOTITO

CARMINE LOTITO # (Entra assieme a Primo. Avrà il camici bianco dei medici che riporrà, poi in una 24 ore, prima di uscire. Si gestirà in scena con ampi gesti ed enfatici. Parla con accento spiccatamente meridionale. Primo entra in pigiama e sembra tremendamente invecchiato. La situazione che sta vivendo gli da la convinzione di essere veramente ammalato. E' avvilito, abbattuto, nervoso) Che dire? Il suo è un caso speciale...

PRIMO # (Lo guarda interrogativamente)

CARMINE LOTITO # (Marcando) Specialissimo... un uomo che all'apparenza è la fotografia della salute... tutto sano... Ciò nonostante ne abbiamo intuito il punto debole... male latente... Infezionem ignotus... un caso che anche dopo il più attento esame di tutte le risultanze cliniche...

PRIMO # Ma signor Professore, posso sapere? Mi ha visitato, battuto, ascoltato, mi ha rivoltato come un calzino. Mi ha fatto fare tutti gli esami... tutti gli esami... sangue, urine, feci, mi ha fatto persino la TAC, l'ecografia ovunque... Addirittura la prova dell'AIDS... Cos'ho?... Posso saperlo? (Tremando) Sono grave... sono grave?

CARMINE LOTITO # Oh, non si impressioni... Le dico che non c'è niente di preoccupante. Anzi lei sta benissimo...!

PRIMO # Sto benissimo un accidente! Starei bene se non sapessi di essere ammalato...

CARMINE LOTITO # Vuole tradurre, cortesemente, in tricolore...

PRIMO # Starei bene se non sapessi di essere ammalato...

CARMINE LOTITO # E questo è il busillibus della situazione... appunto il Morbo Ignotus... Un ammalato che sta male è una cosa logica, naturale. Ma un ammalato che... sta bene è semplicemente un fatto gravissimo...

PRIMO # Allora sono grave?

CARMINE LOTITO # (E' immerso nei suoi pensieri più profondi, quasi assente, pensando ad un caso clinico di non facile soluzione e di fronte al quale non si è mai trovato) Gli altri colleghi consultati cosa hanno trovato?

PRIMO # Non hanno capito niente... nessuno... Uno di Milano mi ha detto che ho del catarro cronico...

CARMINE LOTITO # (Con tono neutro) Questo lo escudo...

PRIMO # Un altro di Roma che ho un'emorragia interna...

CARMINE LOTITO # (C.S.) Questo lo escudo...

PRIMO # Quello di Napoli ha detto che è una forma di isterismo...

CARMINE LOTITO # (C.S.) Questo lo escudo...

PRIMO # Un altro, venuto da Lugano, il professor Russel, ha detto che tutto può anche derivare dalla infiammazione delle emorroidi...

CARMINE LOTITO # (C.S.) Questo lo escudo...

PRIMO # Un altro ha trovato...

CARMINE LOTITO # (C.S.) Questo lo escudo...

PRIMO # Mi ascolta si o no?

CARMINE LOTITO # Io ho detto che escludo... Lei non ha capito?

PRIMO # (Seccato) Ma cos'ho... cos'ho?

CARMINE LOTITO # (Pomposo) Sarò sincero con Lei... Lei signor Gordini è affetto, e tutti i sintomi lo stanno a testimoniare chiaramente, dall'amletico Morbo Ignoto... (Sottolineando) Morbo Ignoto! 

PRIMO # E che razza di malattia è?

CARMINE LOTITO # E' un male nuovo, portato in Europa prima ed in Italia poi, dalla più profonda Africa per posta aerea, che colpisce solo i soggetti dai 45 anni in poi...

PRIMO # Ma come si fa a capire che è questa malattia...

CARMINE LOTITO # Molto semplice... dà sintomi inequivocabili... all'improvviso  colui che è colpito da questo morbo reclina il capo e muore... quello è il primo sintomo!

PRIMO # (Preoccupato) Se questo il primo sintomo, il secondo qual'è? Ma allora?

CARMINE LOTITO # Allora a lei necessita fare opera di prevenzione... adesso le prescriverò una mia ricetta... (Estrae un notes da medico e scrive, poi mentre consegna la ricetta a Primo gliela

legge) Cura preventiva a base di massaggi in tutto il corpo, dalla testa ai piedi, fino a che tutta l'epidermide diventa rossa...

PRIMO # Una volta al giorno?

CARMINE LOTITO # Una volta all'ora!

PRIMO # Cosa devo passare tutto il giorno a fare dei massaggi?

CARMINE LOTITO # Certamente! Io tornerò fra otto giorni... se nell'eventualità estrema questa cura non avesse dato i risultati sperati allora non rimane altro che rivolgersi al Chiaro ed Esimio professor Von Clipper, illustre collega Tedesco, che con una operazione meticolosa e, purtroppo, assai lunga, le asporterà tutte le glandole, le pulirà una ad una, le rinforzerà con una sostanza cento volte più efficace del GEROVITAL, e le rimetterà al suo posto originale. E' un metodo nuovissimo ma che permette al paziente di ringiovanire di almeno 20 anni. Quando lei sarà ringiovanito di 20 anni si troverà fuori dalla fascia in cui agisce il Morbus Ignotus e quindi il microbo africano non le farà più neanche il solletico. Lei mi ha capito?

PRIMO # Mica tanto... Ma ne hanno fatto ancora di queste operazioni?

CARMINE LOTITO # Tantissime...

PRIMO # E sono riuscite?

CARMINE LOTITO # Tutte due... bene!

PRIMO # E gli ammalati sono proprio ringiovaniti?

CARMINE LOTITO # (Naturalissimo) Sono morti.

PRIMO # (Con un sussulto) Morti...?!?!

CARMINE LOTITO # Gli interventi erano riusciti OK, ma poi piccole complicazioni... Ma non si preoccupi... tutti e due credevano nella reincarnazione e quindi sono praticamente tornati al mondo di nuovo e chissà dove...

PRIMO # Ma allora...?

CARMINE LOTITO # Allora speriamo bene! E con questo ho terminato.

PRIMO # Quanto deve avere...? (Va per ripetere, temendo che non abbia capito) Quanto...

CARMINE LOTITO # (Pronto) 1.500.000.

PRIMO # (Subito) Ohi stavolta ha capito subito anche il romagnolo! (Con un sussulto) Eh?

CARMINE LOTITO # (Fa un gesto come per dire "mi dispiace ma è la mia tariffa")

PRIMO # (Mogio) Dovrò farle un assegno... non ho tanti soldi in casa!

CARMINE LOTITO # Prego...

PRIMO # (Compila un assegno e lo porge a Carmine Lotito Malinconicamente.) Prego...

CARMINE LOTITO # Grazie. Anche se a dir il vero il grazie avrebbe dovuto dirlo Lei.

PRIMO # Io?

CARMINE LOTITO # Sì, proprio lei! Io sono un luminare della medicina, da Andria mi sono dovuto spostare per Lei... almeno potrà dire di aver avuto la fortuna di essere stato esaminato da mè! Mi raccomando massaggi ogni ora dalla testa ai piedi e... caso mai... Von Clipper... Buongiorno. (Un inchino e si accinge ad uscire)

PRIMO # (Porge la mano al professore e rivolgendosi a Cecilia fuori scena) Cecilia, accompagna il professore...

CARMINE LOTITO # (Entra Cecilia, fa strada e l'accompagna all'uscita. Convenevoli di rito)

PRIMO # (Fra se) Quello la, con tutte le sue chiacchiere, mi ha fatto fuori 1.500.000 e non ha combinato niente di buono...

SCENA 8  PRIMO SIMONA

SIMONA # (Entra a capo chino dalla comune accompagnata da Cecilia che cercherà di farle coraggio. Fra le due si svolgerà una scena muta lontano dal campo di visuale di Primo. Poi Cecilia si ritirerà in buon ordine)

PRIMO # (Dapprima non se ne accorge e quando la vede) E tu cosa vuoi?

SIMONA # O bere o annegare... ed io sto annegando...

PRIMO # (Quasi in farsetto.) Non verrei con voi per tutto l'oro del mondo... mi fate schifo... porco! Osta come fai presto a cambiare idea... allora poi non saresti una donna! Tutte uguali...

SIMONA # Ma signor Primo perché non ha un po' di compassione, un po' di pietà...

PRIMO # (Fatalista) Perché, se dai retta a tutti, la pietà e la compassione ti possono portare alla rovina...

SIMONA # Ma lei è un signore... i soldi li ha... si tratta solo di avere un po' di cuore...

PRIMO # Poverina, avere cuore vuol dire rimetterci dei soldi... è sempre stato così!

SIMONA # Ma la soddisfazione che lei prova ad accumulare dei soldi provi a darla ad un disgraziato che ne ha veramente bisogno... Ha mai provato nella sua vita a fare felici gli altri. Per esempio, un fiore raccolto in un prato e regalato alla donna che si ama, magari con una carezza, oppure vedere la contentezza che può provare un bambino quando gli regali una cosa che ha tanto desiderato... e poi un bacio, un abbraccio... Un bambino e un fiore... guardando negli occhi, alla gente, dopo che hai fatto loro del bene, provi una sensazione di estasi, l'anima è leggera, è la droga del cuore, ti sembra di volare, si prova quasi una sensazione di star bene fisicamente, ed il sorriso esce da dentro ed arriva, senza ostacoli, alla bocca... Lei questo l'ha mai provato?

PRIMO # Sei proprio la figlia di tua madre, anche lei una grande idealista e basta!

SIMONA # Mia madre mi ha insegnato a voler bene, ad aver fiducia nella gente, credere nell'amore...

PRIMO # (Amaro) Si... l'amore... Cavati di li...

SIMONA # Ci pensi bene... (Simona, mestamente, come era entrata, esce.)

SCENA 9.PRIMO LA SIGNORA IN BIANCO

LA SIGNORA IN BIANCO # Si, Primo, proprio l'amore! Quello che tu hai sempre rifiutato... Ascoltala quella ragazza, lei ti ha parlato di un fiore... di una carezza... del sorriso di un bimbo... della semplicità e della dolcezza dell'anima... Tutto ciò che nella vita ha veramente valore!

PRIMO # (Prendendosi la testa fra le mani e rivolto ala signora in bianco) Basta, basta stai zitta!!! Va via... via...  voglio restare da solo!!!

LA SIGNORA IN BIANCO # Perché vuoi rimanere da solo... Ci stai pensando... pensaci Primo... pensaci... Poco è il tempo che ti è rimasto... Coraggio, forse puoi farcela... Apri finalmente il tuo cuore... lasciati andare, non aver paura... la misura di un uomo non sta nei soldi e nei poderi che ha... e prova a pensare come ti sentiresti leggero... libero... perché hai dato la gioia... perché hai fatto delle persone felici... (Esce)

SCENA 10 PRIMO

PRIMO # (Rimane col capo fra le mani, affranto)

SCENA 11 PRIMO ANGELA CLAUDIO

ANGELA E CLAUDIO # (fuori campo)...La porta è aperta...

ANGELA # (Entra assieme a Claudio fumando. Ruffiana) Primuccio caro, possiamo?

CLAUDIO # (Con forzata enfasi) Caro zio, disturbiamo...

PRIMO # (E' immerso nei suoi pensieri. Guarda nel vuoto)

ANGELA # (Avvinghiandoglisi addosso) Ma come sei sconvolto...

PRIMO # Sono alla fine...

ANGELA # (Sedendogli sulle ginocchia e strusciandoglisi contro) Ma che occhiaie... bacini, bacini... ma che occhioni spenti...

PRIMO # Ormai è questione di poco...

ANGELA # No, è impossibile!

CLAUDIO # Su, zio Primo, smettila, cosa sono questi discorsi...

PRIMO # Eppure è la verità...

ANGELA # Ma noi non vogliamo...

CLAUDIO # Certo che non vogliamo...

PRIMO # Fra poco dovrò andarmene... e per sempre...

CLAUDIO # Ma su non precipitiamo le cose...

PRIMO # Sono già precipitato...

ANGELA # Io non ci credo... non voglio crederci, Primuccio mio! (Scoppia in un pianto irrefrenabile quanto falso) Cosa farò qua al mondo da sola... senza il mio amore... il mio Primuccio caro...

CLAUDIO # (Avrà estratto il fazzoletto da naso ed asciugherà le lacrime ad Angela che si stringerà sempre più a Primo) Su non fare così... E poi lo sai... fino che c'è vita c'è speranza...

ANGELA # (Continuando il pianto irrefrenabile sempre sulle ginocchia di Primo) Non mi lasciare... (Fra le lacrime ed urlando) Non mi lasciare... Un uomo ancora così giovane...

CLAUDIO # Non esagerare...

PRIMO # (Rivolto a Claudio) Perché cosa sono vecchio?

CLAUDIO # Non dicevo per te... L'Angela è meglio si calmi, a piangere dopo le da fastidio...

PRIMO # Hai ragione... Ciccina, su, da brava, non fare così... Fai la brava...

ANGELA # Voglio morire con te! (Straziante) Voglio morire con te...!!!

CLAUDIO # (Fra sè) Magari! Così non ho più bisogno di dividere con nessuno...

PRIMO # (Consolandola) Che discorsi sono mai questi? (Prendendole il viso fra le mani) Dai... fa la brava... Adesso voglio che tu ti calmi... (Accarezzandola) Ecco... cosi... brava... e poi vedrai che il tuo Ciccino ti farà una bella sorpresa...

ANGELA # (Con lucidità ed intenzione e sottovoce) Hai gia fatto testamento...?!?!

PRIMO # 'Il testamento... (In un lampo di lucidità) Ah... allora è per questo... Dovevo immaginarlo...

CLAUDIO # (Fra se) Ma cosa va a dire... Non è poi scemo del tutto! Accidenti alla testa delle donne...

ANGELA # (Corregendosi) No no... dicevo cosi... tanto per dire qualcosa...

PRIMO # Ah! Per dire qualcosa... (Scaraventandola a terra dalle proprie ginocchia) Vergognatevi... Boia, vigliacchi... siete due poiane... ecco quello che siete... siete li pronti ad aspettare che io stenda le zampe...

ANGELA # (Si riporta carponi ai piedi di Primo e da terra dove era stata scaraventata. Riprende il tono e l'atteggiamento che aveva poc'anzi) Ma ciccino mio, cosa dici?

CLAUDIO # Io dico a pensare a queste cose!

ANGELA # La malattia ti è andata alla testa per pensare a queste cose...!!!

CLAUDIO # (Fingendosi risentito) Io mi sento offeso ed umiliato...

PRIMO # Lo so che mi vedete già nella cassa! Ma non vi lascerò neanche un centesimo... niente!

ANGELA # Giusto... giustissimo... Lascia tutto a lui! Lui è tuo nipote... è sangue del tuo sangue...

CLAUDIO # A me? No... non potrei accettare... (Rivolto ad Angela) Non posso pensare che tu ti sacrifichi per me...

ANGELA # Tu sei suo nipote... io non voglio niente!!! (Piangente e sempre ai piedi) Niente!!! Lascia tutto a lui!!!

CLAUDIO # (Teatralmente e rivolto allo zio) Ecco la prova che Ella ti ama in maniera totale e disinteressata... più chiara di cosi...

ANGELA # (C.S.) Non puoi aver pensato questo. No, non puoi! Io... che vorrei vederti ridere come quando ti alzavi al mattino dopo aver passato la notte con me... tu che sei stato il primo ed unico amore della mia vita... Ciccino mio...

PRIMO # (Commovendosi a sua volta) Angela... su...

ANGELA # Ti giuro che avrai sempre un lumino acceso davanti al tuo ritratto... che la tua tomba sarà un giardino fiorito... Il giardino dei Boboli, a Firenze, dovrà sfigurare al suo confronto...

CLAUDIO # (Parlando ad Angela sottovoce) Guarda che nel giardino dei Boboli non ce ne sono mica dei fiori...

ANGELA # (Rispondendo sottovoce) Non fa niente... Come battuta è molto efficace... l'ho sperimentata ancora...

PRIMO # (Piangendo) Fatti coraggio... forza... Non voglio vederti piangere... Ho rimasto poco da vivere, ormai...

ANGELA # (Riprendendo con Primo. Gli asciugherà le lacrime e levandosi in ginocchio ai suoi piedi lo accarezzerà sul volto) E quel poco lo passeremo insieme... Ciccino mio!

CLAUDIO # Vuoi che vada a cercarti una medicina che ti dia sollievo a morire...

PRIMO # La morte?!?! (Urlando e piangendo) No... alla morte ho già pensata abbastanza...

CLAUDIO # Vuoi un prete...

PRIMO # Ce ne vorrebbe uno di manica larga... (Rimane un momento interdetto e con speranza) Eppure io spero ancora...

ANGELA # (Con forzata enfasi) Ma si, ciccino mio! Spera... spera!!! Anche noi speriamo tanto...

CLAUDIO # (Fra sè) Che tu faccia presto! (Piangente anch'egli e forte) Sempre qui con noi... il mio povero ed amato zietto... Che strazio vederlo così...

PRIMO # (Toccandosi il petto e con un grido) Ah! Ci siamo... Sento che ci siamo... (Si alza dalla poltrona e rivolto ai due) Lasciatemi da solo... via... voglio morire da solo!

ANGELA # Ma perché vuoi stare da solo, Ciccino mio?

CLAUDIO # Sei troppo agitato...

PRIMO # Saresti agitato anche tu!

ANGELA # Ma io non voglio lasciarti...

PRIMO # Via... andate via... Tornate fra un'ora e cosi mi troverete già...

ANGELA # (Seguendo il discorso di Primo) Già...?

PRIMO # (Impietrito) Morto!

CLAUDIO # (Fra sè) Speriamo faccia presto...

ANGELA # (Lanciando pianti e grida disperate) No... Io non voglio...

CLAUDIO # (Fra se) Che razza di esclamazioni è capace di fare!

PRIMO # (Abbracciandoli) Addio... Addio...

ANGELA # (Mentre sta per uscire) Promettimi di non agitarti dopo ti da fastidio...

CLAUDIO # Coraggio, zio... torneremo presto...

PRIMO # (Mentre escono definitivamente) Addio.. addio...

SCENA 12 PRIMO

PRIMO # (Usciti Angela e Claudio rimane un momento in mezzo alla scena immobile stringendosi le mani al petto. Poi si scuote e ripete meccanicamente) Ecco lo sento... è arrivata la mia ora... (Si gira come cercando qualcuno nell'oscurità della stanza, la morte) Dove sei? Dai, forza, cosi mi libero una volta per tutte... (Urlando) Dove sei? (Si stende sul divano allargando sconfitto le braccia) Ecco, vedi, io sono pronto... vieni a prendermi... (Poi di scatto e deciso dopo un attimo di pausa) No! Questa soddisfazione non te la voglio dare... (Va deciso alla finestra, la apre, accosta una sedia sulla quale sale coi piedi con la chiara volontà di buttarsi giù dalla finestra. Guarda sotto, mette un piede sul davanzale e subito, nello sporgersi, sente le vertigini e si ritrae. Si stringe la testa fra le mani, si stropiccia gli occhi, scende dalla sedia e rinuncia al suo gesto. Un attimo di pausa, immobile, al centro della scena guardando quella finestra che gli fa paura, urla, quasi terrorizzato) No! No! No! Ho paura!!... Non voglio morire... (Stringendosi la gola) Aiuto... mi manca il respiro... Non voglio morire... Non voglio morire... (Fugge di corsa verso la sua stanza da letto. Da fuori scena ancora ripete) Non voglio morire... (E continua finche  CALA LA TELA)

FINE SECONDO ATTO

TERZO ATTO

SCENA 1 CLAUDIO ANGELA

CLAUDIO # (La scena è vuota. Dopo un attimo Angela e Claudio mettono dentro la testa dalla porta dalla quale erano usciti.) Non c'è mica nessuno...

ANGELA # Che sia già morto? (Entrano)

CLAUDIO # Speriamo! (Guardandosi attorno) Non c'è mica nessuno...

ANGELA # Sarà morto nella sua camera...

CLAUDIO # Aspetta che guardo... (Guarda attraverso la porta della camera di Primo. Sorpresissimo ed amareggiato lancia un'esclamazione di stupore) Oh, porcaccia Eva!!! Ma se è ancora vivo...!!!

ANGELA # Dai, non scherzare...

CLAUDIO # Vieni a vedere se non ci credi...

ANGELA # (Si precipita a vedere) Che roba!!! Che roba!!! Bhè, ma cosa fa...?!?! Gira su e giù per la stanza con la testa tra le mani...

CLAUDIO #  Vivo...

ANGELA # Si, vivo!(Facendo allontanare Claudio e cercando di assumere un atteggiamento più consono) Spostati che sta venendo di qua... Dai spostati... facciamo conto di parlare tra di noi...

SCENA 2 PRIMO CLAUDIO ANGELA

PRIMO # (Entra cupo e a testa bassa. Vedendo sia Angela che Claudio che stanno parlando animatamente fra loro) E voi cosa fate qui?

CLAUDIO # Caro zio... come ti senti?

ANGELA # (Abbracciandolo) Ciccino mio... eravamo tanto in pensiero per te e pensavamo...

CLAUDIO # (Interrompendola) Pensavamo: " Se potessimo fare qualcosa..." Niente!!! Siamo inermi e ci sentivamo impotenti davanti al procedere inesorabile degli eventi... (Piange)

ANGELA # Anche un'ora sola.... (Urlando) Un'ora.... (Piange anch'ella assecondata dal procedere del pianto sempre più forte di Claudio)

PRIMO # 'Questa attesa mi fa andare giù di testa... Almeno mi prendesse un colpo secco... nossignori... invece è una pena, il tempo passa e mi sta limando il cervello... (Gridando) Aiuto, mi viene meno il respiro... Aiuto non voglio morire...

CLAUDIO # (Interrompendo le lacrime e rivolto ad Angela sottovoce) Che sia la volta buona...? (Riprende a piangere ancora più forte)

ANGELA # (C.S.) Speriamo... (Anch'ella riprende a piangere ancora più forte)

PRIMO # Aiutatemi.. Sto morendo... Aiutatemi...

CLAUDIO # Ti torno a dire, zio, ci sentiamo inermi ed impotenti davanti al procedere inesorabile degli eventi... (Riprende a piangere)

ANGELA # E' un grand'uomo quello che sta per andarsene... UN GRAND'UOMO!!!

CLAUDIO # Si, un grand'uomo!!!

PRIMO # Basta!!! Dateci un taglio... mi fate diventare più nervoso...

ANGELA # (Accarezzandolo) Ciccino, se sapessi che tu mi vuoi bene...

PRIMO # (Urlando) No!!! Non ti voglio bene! Mi fate schifo... Avete un bel piangere voi che avete tutta la vita davanti... invece io... (Urlando) Vi odio... vi odio tutti due!!! (Cambiando) No... vi chiedo scusa... perdonatemi... si vi voglio bene... a tutti e due... Non so più quello che mi dica... Se non avessi voi non saprei come fare... Aiutatemi a far finire questo spasimo che ho dentro... (Guardando nel vuoto e col fare di scacciare la morte) Via... ti vedo... Va via... Lo so che sei ,li, pronta a tagliarmi la strada... va via brutta vecchiacchia vestita di nero...

ANGELA # (Prende Primo fra le braccia. Le accarezza le tempie per farlo calmare e poi lo fà sedere sulla poltrona) Dai Ciccino mio, calmati... Adesso c'è la tua Angela qui con te e tu poi morire tranquillo... Primo, sei a posto con la coscienza... vuoi che mandiamo a chiamare un prete...

PRIMO # Forse è meglio di si...

ANGELA # Claudio, svelto, va a chiamare un prete...

CLAUDIO # (Ad alta voce) Vado subito... (Rivolto ad Angela) E tu non fare la furba, ci siamo intesi, eh?... (Esce)

SCENA 3 PRIMO ANGELA

ANGELA # (Struscaindoglisi addosso) 'E vero che adesso stai un po' meglio...

PRIMO # (Sarcastico) Sono già guarito...

ANGELA # (Stringendoglisi sempre di più) Stringiti e rifugiati fra le mie braccia, quelle braccia che hanno bisogno del tuo calore... (Interrogativamente a Primo) Di la verità che adesso stai meglio...

PRIMO # (Quasi condizionato) Un pochino meglio...

ANGELA # (Continua ad accarezzare le tempie di Primo e a fargli delle moine. Poi con delicatezza) Primuccio mio, avrei bisogno di chiederti un piacere...

PRIMO # (Quasi covando sotto le mani di Angela) Se posso...

ANGELA # Certo che puoi... Avrei bisogno di 5.000.000... solo per una settimana, poi teli darò indietro...

PRIMO # (La guarda allibito)

ANGELA # Te lo giuro... te li restituisco... Se vuoi sono disposta anche a firmarti una bella cambialina...

PRIMO # (Ribellandosi) Una cambialina? Ma se sto per morire... Ah... allora è questo il bene che mi vuoi Sei una poiana, ecco quello che sei... una poiana... (Nell'agitarsi ritorna il delirio) Via... Aiuto... Cos'è tutto questo caldo... e queste fiamme da dove escono... spegni quelle fiamme... No, il fuoco no... Aiuto brucio... Angela aiutami... fiamme... fiamme... (Toccandosi ovunque) Qui... qui.. dappertutto...

ANGELA # (Riderà sguaiatamente e satanicamente) Guarda che ti bruci... le senti tutte queste fiamme che ti avvolgono... fiamme... fiamme... (Esce)

PRIMO # Aiuto!!!! (Invocando disperatamente) Cecilia aiutami tu... Cecilia, aiuto...

SCENA 4 PRIMO CECILIA

CECILIA # (Entrando con una secchia colma d'acqua e parlando con calma in contrapposizione all'agitazione e all'isterismo del quale è in preda Primo. Con tono sarcastico) No...!!! Tu che hai bisogno di me? Non posso crederlo... cosa hai fatto, poverino...

PRIMO # Tutte queste fiamme... mi brucio... aiutami...

CECILIA #  Ti bruci... Vuoi spegnerlo quel fuoco? 10.000.000 costa una secchia d'acqua... 10.000.000!!! (Risata satanica)

PRIMO # Anche tu Cecilia, anche tu!!!

CECILIA # (Continuando la risata satanica) Si, anch'io!!!

PRIMO # Sei poi sempre stata buona con me...

CECILIA # (Con risata satanica) Si, ma si dice anche che chi è buono è coglione... ed io mi sono stancata di essere cogliona... E' scoccata l'ora della vendetta... la tremenda vendetta. (Palpando con le mani l'aria) Ecco le senti le fiamme...

PRIMO # No... no...

CECILIA # (Facendogli una sarabanda selvaggia attorno) Fiamme... fiamme... fiamme dappertutto...

PRIMO # Va via...via...

CECILIA # (Allontanandosi e scuotendo la secchia dell'acqua fino a rovesciarla in parte) 10.000.000 costa una secchia d'acqua... E' qui, se la vuoi... Li hai i 10.000.000... (Escono entrambe continuando le varie risate sataniche)

SCENA 5 PRIMO LA SIGNORA IN NERO

LA SIGNORA IN NERO # (La porta di fondo si spalanca ed appare la morte) Ecco, sono qui... è arrivata la tua ora...

PRIMO # No! No! E dove mi porti...

LA SIGNORA IN NERO # Via per sempre. Del tuo corpo non rimarrà più niente... i tuoi poderi e i tuoi soldi andranno a quelli che rimarranno qua e se li goderanno loro... e, senza forse, saranno contenti che io ti porti via. (Ridendo)  Com'è la vita... lo splendore di una fuliggine che si accende e si spegne...

PRIMO # (Urlando) Le fuliggini... il fuoco... mi scotto! (Urlando) Mamma aiutami... Mamma....

LA SIGNORA IN NERO # Mamma solo quando hai bisogno? Quando hai paura? Ma quanti dispiaceri che le hai dato... Quando ti diceva "Primo non farlo..." " Primo sii buono, cerca di avere un po' di compassione..." E mamma allora non contava...! (Immobile per pochi attimi, poi esce)

SCENA 6 PRIMO

PRIMO # Hai ragione... mamma dove sei? Mamma ti chiedo perdono... mamma aiutami... ho bisogno di te... lo so che sono stato cattivo... egoista... ho pensato solo a me stesso... Però tu lo sai che non sono cosi... tu mi conosci bene, mi hai fatto tu...Si, anche con Maria ti ho dato un dispiacere, non volevi che io la lasciassi... avevi ragione... mi faceva paura, paura perché era stata capace di cavarmi la maschera, quella maschera che mi ero fatto con tanta ostinazione... con lei mi sentivo disarmato (Tendendo le braccia) Mamma...no, mamma non abbandonarmi... aiutami... Il fuoco no... Aiuto mi brucio... Aiuto!!!! Va via!!!! Voglio mia mamma!!!

UN MOMENTO DI BUIO

FINE DEL SOGNO

SCENA 7 LA SIGNORA IN NERO LA SIGNORA IN BIANCO

(Entrano assieme. Sarà una scena muta. Una alla volta andranno verso il proscenio, si sfideranno con gli sguardi fino a che la morte nera si ritirerà per prima da dove era entrata lasciando la morte bianca vincitrice. Poi si ritirerà anch'ella.)

SCENA 8 PRIMO

PRIMO # (La scena torna in luce come all'inizio. Sarà illuminata tutta la balaustra che sta al di la della porta finestra. E' giorno pieno e di sole. Primo sarà seduto nella identica posizione nella quale si era addormentato nel primo atto. Vestirà anche gli stessi abiti di allora. Sta sognando e farneticando.) Aiuto. Aiuto. Come scottano queste fiamme. Ahi.. Ahi...

SCENA 9 PRIMO CECILIA PIERA

CECILIA # (Entra dalla comune in compagnia di Piera. Da come sono vestite si nota che vengono da Messa. Possono anche avere in mano il libro delle preghiere. Sentono i gemiti di Primo e si precipitano verso di lui) Signore Benedetto... è ancora li... La mia Madona come è agitato...

PRIMO # (C.S.) Mi scotto... No... non lo farò più... mai più...

PIERA #Ma cosa dice?

CECILIA # Starà sognando... Alla sera mangiano, bevono, si ubriacano e poi dopo... Primo... Primo... (Lo scuote per svegliarlo)

PRIMO # (Aprendo gli occhi) No... il diavolo no... (Richiude gli occhi e si rannicchia sulla poltrona)

CECILIA # Ma quale diavolo... sono io, Cecilia... (Dolcemente) Primo... svegliati... vuoi un po' di caffè...

PRIMO # No voglio una secchia d'acqua da spegnere tutto questo fuoco... (Mettendo a fuoco meglio Cecilia, la guarda stralunato. Dolcemente) Oh... sei tu Cecilia... Benedetta... lascia che ti dia un bacio... (La bacia sulla fronte)

CECILIA # Signore, è andato giù di testa...!!!

PRIMO # (Tenendosi la gola) Mi manca il respiro... (Indicando il vuoto) Guarda la tutte quelle fiamme...

CECILIA # (Guardando) Ma io non vedo niente...

PRIMO # Dove l'hai messa la secchia?

CECILIA #  Ma quale secchia?

PRIMO # Si, da spegnere il fuoco!

CECILIA #  Ma quale fuoco?

PRIMO # Te li do i 10.000.000...

CECILIA # Ma quali 10.000.000...

PIERA #E' proprio andato giù di testa...

PRIMO # (Ritornando sempre di più in sè) Non vedete niente?!?!

CECILIA # No, niente! Bevi meno alla sera e vedrai che al mattino starai meglio... Hai proprio 5o anni per niente!

PRIMO # (Allocchito) Cecilia... Cecilia... dammi uno schiaffo...

CECILIA # E perché dovrei darti uno schiaffo?

PRIMO # (Implorante) Per favore dammi uno schiaffo....

PIERA #Se lo vuole dateglielo...

CECILIA # Se insisti... (Esegue)

PRIMO # (Sorpreso dal gesto un pò violento di Cecilia, istintivamente) Ma cosa meni?

CECILIA # Me l'hai chiesto tu!

PRIMO # (Con un sospiro di sollievo) Allora sono vivo... (Urlando) Vivo!!!  (Saltellando) Vivo!!!

CECILIA # Per me è andato giù di testa...!!!

PIERA #Il poverino non ci prende più...

PRIMO # Ho fatto un brutto sogno. Ho sognato che la donna in nero mi portava all'inferno... Brrr... che brutto posto... E tutte quelle fiamme... mi sento ancora tutto scottato...

CECILIA # Scottato? E dove?

PRIMO # Dentro...

CECILIA # (Interrogativa anche verso Piera che risponderà con un gesto evasivo) Dove?

PRIMO # (Indicando il petto) Dentro... In bocca... che arsura che ho... (Spalancando la finestra) Oh, ha smesso di nevicare. Guarda che bel sole che c'è...

CECILIA # Cos'è la prima volta che lo vedi?

PRIMO # E' come sia la prima volta. Oh, come è bello... Mi sento dentro una contentezza che non ho mai provato... mi sentirei quasi di saltare.. di urlare... d'abbracciare tutto il mondo... (Amaro) Come erano brutte quelle fiamme...

CECILIA # (Con dolcezza) Adesso però calmati...

PRIMO # Parche non mi hai svegliato prima...

CECILIA # Quando sono uscita dormivi così bene che era quasi un peccato svegliarti...

PRIMO #  E dove sei andata?

CECILIA # Sono andata a Messa con Piera.

PRIMO # Siete andate cal corvaccio nero! Vi siete impolver... (Non termina la frase e si ferma di botto preso da un immediato ripensamento) Ho sognato... è stato un brutto sogno... adesso sto meglio... Sembra quasi che la mia anima si sia liberata... che sia più leggera... (Da fuori scena si sente un gran vociare. Sono gli amici della sera prima che vengono a far visita a Primo. Cecilia va ad aprire)

SCENA 10 PRIMO CECILIA PIERA CHECCO TINO STRACH

TUTTI #  Buon anno

CHECCO #  (Entrando seguito da Tino e da Strach) Sei ancora al mondo?

TINO #  (Constatando lo stato in cui si trova Primo) Guardate che faccia ha? Ma se non hai il fisico non puoi mica fare certi stravizi...

STRACH #  Mi sembra in coma!

PRIMO #  (Meravigliato) Oh, siete voi!

TINO # (Ridendo) No, sono gli altri... Dai inciciuito che non sei altro...

CECILIA # (Rivolta a Piera) Piera venite con me... (Facendole chiaramente capire d'andare da Simona e Maria. Poi rivolta a Primo) Primo... la, fuori dall'uscio... ci sono ancora quelle due donne di ieri sera...

PRIMO # (Intervenendo)Sono venute a portarmi i soldi?!?!

CECILIA # E dove vuoi che li abbiano trovati... sono state la tutta notte... non si sono mosse... sedute sugli scalini delle scale con la testa fra le mani... (Rivolta a Piera) Venite con me, Piera, andiamo a vedere se hanno bisogno di qualcosa...

PIERA #(La segue ed escono)

SCENA 11 PRIMO CHECCO TINO STRACH

TINO #  (Allegramente) Mi scommetto che ti sei fatto la pollastrella?

PRIMO #  (Evanescente) Quale pollastrella...?

STRACH # Dalla faccia si direbbe proprio di si!

CHECCO # Dai, forza, sbrigati... Ma se non ti sei ancora fatta la barba... Ma non ti vedi come sei ridotto?

TINO # Per forza non si è mai sposato... (Rivolto agli amici) Se quando si alza al mattino è sempre così brutto, dove volete che la trovi una donna che sia disposta a guardarlo...

STRACH # Allora tua moglie, la poveretta, cos'è, cieca? (Risata generale)

CHECCO # Primo, ti sei dimenticato che dobbiamo andare fuori a mangiare con Laura e Nives, e portano anche un paio di loro amiche...

TINO # Sento che cominceremo bene il '94...

CHECCO # Sto parlando con te... sei diventato muto...

PRIMO #  (Seguendo un suo filo logico) Avete visto? Non nevica più... Il ghiaccio si è sciolto?

CHECCO # Ma quale ghiaccio?

PRIMO #  I lastroni...!!! Sta attento, Checco, che la macchina ti corre addosso

CHECCO # (Guarda interrogativamente gli amici) Ma quale macchina?

PRIMO # Quella che ti deve investire... (Deciso) Dal patto che abbiamo fatto io mi cancello...

CHECCO # Ma quale patto?

PRIMO #  Quello della morte... Io non voglio sapere quando sarà la mia ora... E poi io voglio vedere quella bianca, e non quella nera!

TUTTI # (Si guardano interrogativamente allocchiti)

TINO # Ma cosa ha fatto?

SCENA 12 PRIMO CHECCO TINO STRACH CECILIA

CECILIA # (Entrando, e minimizzando) Ma niente... Ha bevuto troppo ieri sera... E' stato male tutta notte e poi credo abbia fatto anche un brutto sogno... ascoltate me... lasciatelo stare!

CHECCO # Ha detto che devo stare attento a non andare sotto ad una macchina... i lastroni di ghiaccio... la morte bianca e quella nera...

CECILIA # Ve l'ho poi detto... ha fatto un brutto sogno... è meglio lo lasciate stare. (Spingendoli con forza verso    l'uscita) Domani starà meglio... lasciatelo da solo... (Ottiene il suo scopo e riesce a far uscire gli amici i quali gli si rivolgeranno con frasi di circostanza)

TINO # 'Vorrà dire che ti racconteremo tutto, poi... però non sai cosa ti perdi... Quella mora... deve essere la fine del mondo...

CHECCO # Lasciatelo stare, abbiate pazienza... non vedete che sembra un'altra persona...

TUTTI # Va bene! Ciao Primo... ci vediamo domani...

SCENA 13 PRIMO CECILIA

CECILIA # (Supplichevole) Primo... la, fuori dalla porta... ci sono quelle due donne...

PRIMO # Hanno i soldi?!?!

CECILIA # Sono state tutta notte sedute sugli scalini delle scale...

PRIMO # Allora digli che vadano all'inferno...

CECILIA # Ma Primo...

PRIMO # No. All'inferno, no! Si sta troppo male... (Toccandosi) E poi le fiamme scottano troppo...

CECILIA # L'inferno l'ha magari nel cuore... povera ragazza... (Insinuante e dolcemente) Mentre se tu volessi... Le faccio venire in casa... Sii buono... una volta tanto...

PRIMO # E cosa dovrei fare, secondo te?

CECILIA # Tu lo sai quello che dovresti fare...

PRIMO # Il marito di quella mi ha rubato 20.000.000...

CECILIA # Cosa sono per te 20.000.000?

PRIMO # 'E proprio vero che aveva sua madre ammalata?

CECILIA # E da tanto tempo...

PRIMO # E non poteva dirlo prima...!!! (Convinto) Falle venire dentro, va la... (Si avvia ad estrarre un libretto di assegni                 dalla tasca della giacca. Poi seccamente, tanto per restare in tono, a Cecilia) e tu vai a preparare un po' di caffè...

CECILIA # (Intuendo il gesto. Le si avvicina, lo accarezza e lo bacia)

PRIMO # (Bruscamente, ma di fatto e non di sostanza) Cosa sono tutte quante 'ste patacche... non hai niente da fare stamattina di la in cucina?

CECILIA # (Contenta, nell'uscire dal centro per andare a chiamare Simona) Vado... vado...

SCENA 14 PRIMO SIMONA MARIA

SIMONA # (Entrando dalla comune col capo chino sorretta da Maria. Entrambe saranno intirizzite dal freddo e vestiranno un pesante cappotto)       Signor Primo, io...

PRIMO # E' meglio che tu stia zitta... (Burbero) E ricordati che i soldi li voglio indietro... (Stacca un assegno e glielo porge) Forse sto facendo una cosa sbagliata... chi lo sa...

SIMONA # Io non so cosa dire... (Guarda l'assegno) 30.000.000?!?! Perché 30.000.000...?!?!?

PRIMO # (Pontificando) Perché 20.000.000 tuo marito me li deve dare indietro... E quelli li voglio! E 10.000.000 sono... siccome penso che, per fare curare sua madre, gli occorrano ancora dei soldi... però voglio indietro anche quelli... (Correggendosi) un po' alla volta, si capisce...

SIMONA # Lei ci ha dato la vita...

MARIA # (Rivolta a Primo)  Primo, finalmente sei riuscito a tirare fuori la parte migliore di te stesso! Però, ascoltami, non continuare a tenerla nascosta per forza...

SCENA 15 PRIMO CECILIA SIMONA MARIA

CECILIA # (Entrando dalla cucina col vassoio dei caffè) Ecco pronto il caffè... Ne avevo una moka già pronta... Con tutto il freddo che avete preso stanotte là sulla scala... questo è proprio quello che ci vuole per riscaldarvi un po'!

MARIA # (Rivolta a Cecilia) Signora Cecilia, senza offesa, ma a me, il caffè, da fastidio...

SIMONA # (Rivolta a Primo) E poi del calore, adesso, qui dentro ce n'è tanto...

CECILIA # (Rivolta a Primo) Ancora con le fiamme...?

PRIMO # Ma no, stavolta, quelle non c'entrano...

SIMONA # Mo parche, signor Primo, lei vuole sempre fare credere quello che non è. Lei, sotto sotto, è solamente un gran bravo uomo! Guardi... senta... qui dentro è entrato un raggio d'amore e subito si sente il suo profumo... e questo profumo, che quasi fa girare la testa, l'impregna il cuore e l'anima... (Annusando) Senta come è buono...

PRIMO # (Burbero) Basta!!! Andate via che io ho altro da fare... e molto più importante... Domattina di a tuo marito che alle sette in punto sia a casa di Dumandon per caricare quelle bestie... e puntuale!!!

SIMONA # Lei è un Angelo...

PRIMO # (Che sta per commuoversi) Te ne vuoi andare o ti devo cacciare via a calci nel sedere...?!?

SIMONA # (Uscendo) Domattina alle sei, mio marito, sarà a casa di Dumandon... (D'istinto si precipita su Primo e con trasporto lo bacia sulla guancia. Contenta) Corro subito da lui... chissà come sarà contento... (Poi rivolta a Primo, prima di precipitarsi fuori scena) Sarete così scorbutico e darete anche soggezione, però avete un cuore grande così... Grazie! (Gli da un altro bacio e si avvia per uscire)

CECILIA # (Delusa) Ma come, Signorina, non lo beve proprio il mio caffè? E' buono, sa...

MARIA # Devo correre subito da mio marito... (Esce definitivamente)

CECILIA # Mo allora per che cosa l'ho preparato il caffè....

PRIMO # Il caffè? Ma guarda che razza di scialacquatori che siamo diventati in questa casa... Anche il caffè... (Burbero) Non ti avevi detto di andare per i tuoi interessi... cosa fai ancora qui?...

CECILIA # Adesso vado sul serio... (Si avvia a rientrare in cucina col vassoio dei caffè) Però sono proprio contenta... (Esce)

SCENA 16 PRIMO MARIA

MARIA # (Riappare e rimane immobile a cercare con lo sguardo Primo)

PRIMO # Maria...

MARIA # Primo...

PRIMO # Io, Maria...

MARIA # Sttt... non parlare....

PRIMO # (Abbassa gli occhi)

MARIA # Primo, io ti ho voluto bene, ma bene sul serio... e se tu l'avessi capito subito forse avremmo potuti essere felici... Pazienza... Destino! Grazie per quello che tu oggi hai fatto per Simona, è proprio una gran brava ragazza... e sono sicura che, dopo quello che tu hai fatto, ti vorrà anche bene. Primo sono contenta che ti voglia bene, anche se non potrò mai dirle quello che invece, adesso, solo adesso, è giusto che tu lo sappia...

PRIMO #  E cosa?

MARIA #  Quello che pensavo di tenermi dentro come il segreto più grande della mia vita...

PRIMO # Ma cosa?

MARIA # (Lo guarda negli occhi dolcemente) Simona... Simona... è tua figlia!

PRIMO #  (Allucinato) Mia figlia? (Affranto sprofonda sulla poltrona)

MARIA # (Rimane immobile in scena mentre Primo è sprofondato nella poltrona. Musica di sottofondo. Entra La morte in bianco mentre sia Primo che Maria rimarranno completamente immobili.)

SCENA 17 LA SIGNORA IN BIANCO

LA SIGNORA IN BIANCO #  (Musica di sottofondo. Entrerà in scena in un contesto di luci sfolgoranti. Sarà una presenza abbastanza fugate, ma significativa. Si dovrà rappresentare, in una scena muta, la vittoria della Morta Bianca su quella Nera, ovvero la vittoria del bene sul male. CALA LA TELA)

FINE DELLA COMMEDIA

  Lugo di Romagna, 1 Giugno 1994 

Pirazzoli Francesco

Via Fondo Stigliano, 22

48022 LUGO DI ROMAGNA

tel. abitazione  0545/35112

cellulare 0330/729645

Il presente copione è tutelato dalla S.I.A.E.  n. posizione SIAE.814122 A

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©©© GRAZIE! ©©©

Un doveroso omaggio ed un particolare ringraziamento lo devo a Lilia che con idee, genialità ed intelligenza, non solo mi ha supportato in questa mia fatica, ma ha pure diretto in maniera mirabile la messa in scena.

Francesco Pirazzoli