Papà, perché hai ucciso Babbo Natale?

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Papà,

Papà,
perché hai ucciso Babbo Natale?

di Nunzio Cocivera

COMMEDIA

PERSONAGGI:
Professori e ragazzi

Una classe mista in una scuola media italiana. Nella classe uno o più immigrati.

PROFESSORESSA: Bene ragazzi, tra poco ritorna il Natale. L'ultimo del millennio e poi sarà il duemila; cosa chiedereste a babbo natale per il nuovo millennio?

GESÙ: (l'immigrato sarà chiamato così) Babbo Natale è morto! (rattristandosi)

MARIA: Come morto?

CARLO: Spiegaci, cosa vuoi dire?

GESÙ: Prima della guerra eravamo felici al mio villaggio; il Natale prima della guerra avevo avuto un bel regalo da Babbo Natale (tace e china il capo).

PROFESSORESSA: Continua.

GESÙ: Scusate è l'emozione; c'era… un vecchio di nome Sasa che ormai da tanti anni si vestiva da Babbo natale e portava regali a tutti: serbi, albanesi, croati, e anche ai non cattolici.

CINZIA: Cosa ti portò?

GESÙ: Giorni prima piangevo perché mi era morto il coniglietto: lui si trovò a passare di lì e mi disse "non piangere te ne porterò uno per Natale."

GIUSEPPE: Ti portò un altro coniglio!

GESÙ: Aspettavo con ansia il Natale; la mia delusione fu grande all'inizio, quando…

GIUSEPPE: Non tiportò il coniglio?

GESÙ: Sì, di legno! Restai deluso e lui mi disse "E' vero che è di legno, ma non piangerai più per lui perché non morirà! Capii e accettai quel regalo fatto con le sue mani. Faceva delle belle sculture in legno che regalava a tutti e per tutti. Lui era Babbo natale

PROFESSORESSA: Adesso Sasa è morto?

GESÙ: Poi la follia scoppiò dappertutto: l'odio ci avvelenò l'anima e la gente cambiò; l'amico diventò nemico e il sangue chiamò sangue.

LUIGI: E' morto in guerra? (Gesù non risponde)

MARCO: Sotto le bombe Nato?

GESÙ: Giocavo con mio cugino; era quasi sera. Sentimmo le urla e corremmo verso quel luogo… Babbo Natale era a terra in una pozza di sangue e mio zio con un grosso coltello in mano. Restammo terrorizzati e muti; poi mio cugino con un filo di voce disse: "Papà, perché hai ucciso Babbo natale?" Lo zio sobbalzò come per svegliarsi da un incubo e sul suo viso stupore e orrore. Non rispose. "Perché?" urlai io! "Non so.. sì… era serbo!" Il coltello gli cadde di mano.

CARLO: Terribile!

GESÙ: Certo, aveva ucciso il primo serbo che incontrò, senza riflettere, d'istinto, come un animale.

PROFESSORESSA: L'odio, la vendetta, sono cose senza senso.

LUCA: Ma doveva essere cattivo.

GESÙ: Era un buon zio e un buon padre, prima che l'odio lo cambiasse. Avevano ucciso suo suocero e lui doveva vendicarsi. Noi piangevamo, lui urlò "Basta, basta, era un nemico" (un attimo di silenzio).

PROFESSORESSA: Un nemico! In troppi paesi gli amici diventano nemici. Può essere accaduto anche in Cecenia, Algeria, Ruanda, Liberia, Sierra Leone, per dirne solo alcuni. Troppe guerre su questa povera terra.

MARTA: Non solo Babbo Natale, ma anche Gesù muore invece che nascere: in ogni bambino che soffre, che muore, c'è un Gesù crocifisso.

PROFESSORESSA: Cosa vorreste che vi portasse questo Natale?

ELEONORA: Che porti la pace e che la guerra venga debellata dal pianeta.

LARA: Che non ci siano più morti di fame e sete.

ENZO: Che il Natale sia tutti Natale, che le famiglie si ricompongano e mamma torni a casa e che né padri né madri parlino più di divorzio.

LUCA: Che il lavoro sia per tutti, che non ci siano i figli della gallina bianca e quelli della gallina nera.

MARIA: Che tutti gli uomini del potere pensino al bene comune.

CARLO: Che sul pianeta regni amore e ci si ami tutti come fratelli, senza distinzioni, né colore della pelle, né religioni.

CARMELA: Che non ci siano più zii come il suo!

LUIGI: Che fine ha fatto tuo zio? E' morto?

GESÙ: E' vivo fisicamente, ma è come fosse morto! Neanche suo figlio riesce a perdonargli quello che ha fatto.

PROFESSORESSA: In fondo è anche lui una vittima.

ELEONORA: Che fine ha fatto il coniglietto di legno?

GESÙ: E' morto anche lui.

LUCA: Che non muoiano più i conigli… inoltre volevo dire anche che i nonni tornino a casa, e non sia più una colpa invecchiare.

LUISA: L'Anno Santo che arriva ci porti un Natale di pace e di preghiera; per troppi il Natale è una festa per scherzare, per mangiare. Nessuno pensa più a un Natale col Signore.

PROFESSORESSA: Avete chiesto delle belle cose, e se solo alcune si potranno avverare, il Natale del 2000 forse sarà veramente Natale.

FINE