Parcheggio a pagamento

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ITALO CONTI

PARCHEGGIO A PAGAMENTO

COMMEDIA BRILLANTE IN DUE ATTI

ITALO CONTI

POSIZIONE SIAE 135763

TEL. 393.92.71.150 oppure 328.41.71.523

E’ GRADITA COMUNICAZIONE IN CASO DI RAPPRESENTAZIONE


PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

Personaggi:

DANTE

Primavera

PADRE

ATTILIO

Primavera

FIGLIO DI DANTE

MIRO

Primavera

FIGLIO DI DANTE

DOMENICA

Malinverni in Primavera

MOGLIE DI ATTILIO DETTA MIMI’

GAETANO

Mosso

DETTO TANO IL FOTOGRAFO

ANGELO

Della Morte

PRIMARIO

LINA

Arcotizzo

INFERMIERA

KAYLA

L’INSERVIENTE

ERNESTO

Primavera

FRATELLO DI DANTE

TERRY

Madama

ISPETT. DI POLIZIA

SANTINO

Loprendi

AGENTE DI POLIZIA

PRIMO ATTO

La scena si svolge all’interno di un reparto ospedaliero di un ospizio. Una casa di cura per anziani di quarta serie completamente scassata. Deve sembrare una topaia.


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

Fuoricampo dal bagno si sente Dante che si lamenta mentre Gaetano è ancora a letto:

DANTE                       Gaeta’:  Hai  sinditu  che  friddu  puzzulu  stanotte?  S’è

affilatu un ventu gelidu tuttu da la parte mia e m’ha

ghiacciatu completamente. Ciaco l’ossa fredde, ma che

dico fredde: rigide! So’ ‘ntesitu come s’essi magnatu un

manicu de scopa. Capirai: sotto le porte ce passano tre

dita!  Dice che in caso de fuga de gas sia la salvezza, in

casu de fuga… ma a fermaccese se rischia la pelle: se non

intervengono complicazioni, lu minimu che te pole pija è

una purmunite doppia.

DANTE                       (Esce dal bagno asciugandosi le mani) Se vede che qui

drento vige la politica del risparmio energeticu: Era friddu

pure lu pranzu! La carne tritata drento la minestra era de

pinguinu (Pausa) Oh… Gaetà… me steo a lavà le mani: sotto l’acqua me fumano come ddu costolette scongelate; (e fa il rumore Pfffffffff)

E lu ventu… lu ventu de stanotte e po’ non più… io non

riesco a capacitamme da do potea vini! (Indicando i reni)

So’ solu che la corrente entrava qua, dritta qui, come una

cortellata: tutta su li reni l’aco pijata.

TANO                           (Che alterna attimi di lettura del giornale ad attimi di

attenzione) E non te potei cuprì?

DANTE                       E già! Se cissi avutu de che coprimme me sarebbe copertu

volentieri, ma non ce l’eo…!

TANO                           E non potei sonà all’infermiera?

DANTE                       A le 3 de notte jaco sonatu! Le tre de notte! Ne la mia

lucida follia penzavo de famme porta un’andra bella

coperta calla da buttamme su sopra. Ce l’hai presente

Gaetà?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

TANO                           La coperta calla… e come no?

DANTE                       Ma no la coperta calla: lu sognu!

TANO                           Allora non aco capitu!

DANTE                       Quanno dormi… oddio dormi… parlà de durmi su stu

lettu è come assiste a un miraculu… comunque…

TANO                           Perché che cià lu tettu che non va?

DANTE                       Una molla che me sta pe sbucà la panza giustu qui sotto

l’ombelliculu.

TANO                           E tu girete no?

DANTE                       E certo… (indicando il giro vita) cuccì la molla invece de

sbucamme       sotto      l’ombelliculu      no,      me       entra

direttamente…. (e indica)

TANO                           E allora mittite de fiancu!

DANTE                       E infatti ccucì so statu, ma come te steo a di’: ce l’hai

presente quanno ne lu dormiveja fai quilli sugni che te parono veri…

TANO                           Beh?

DANTE                       Da le tre de sta notte non aco fattu andru che sognammela

la coperta: parea che da un momendo all’adru me sse

posasse su la schina, sentio anche li pilitti de la lana su la

pelle, ma l’hai vista tu l’infermiera?

TANO                           None: io dormivo.


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       E pure essa se vede: me so’ tarmente rinturcinatu co’ le

cianche strette lla ‘n pettu (eseguendo ciò che dice) che

non riesco a raddrizzamme: vidi, ancora me vene da ca

camminà accucciatu!

TANO                           E da le tre de stanotte ancora non è passata?

DANTE                       None

TANO                           Ma come pole esse?

DANTE                       Se vergognerà de esse in ritardo: ma ‘ndo so’ capitatu?

TANO                           A Villa Arzilla: lu parcheggiu a pagamento più scassatu

de lu monnu, e non te lamentassi che ci sta de peggio…!

DANTE                       E che ci sta de peggio? Dakau, Ausviz, Birkenau…

TANO                           Ehhhhhh lascia fa che de peggio ci sta la solitudine caro

Dante: almeno io aco troatu quattro amici pe’ chiacchierà

DANTE                       E va beh Tano, ma tu non ciai mancu un parente… una

famija non te la si fatta, fiji mancu a parlanne, co’ quella

pinzioncina da fotografo hai volontariamente troatu un

postu do accomodatte… ma io no!

TANO                           Ah ah… mo che fai arcuminci?

DANTE                       Me sse magna la bile andro che arcomincio: io steo tantu

bene a casa mia e l’amici ce l’avevo!

TANO                           E perché non ce si armastu a casa tia?

DANTE                       E    perché    perché…    perché    m’honno    preparatu    un

canistrinu co’ li fiocchi

TANO                           In che senzu un canistrinu?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                     (Imitando) E su papà in fonnu è pe’ lu bene tia… 15

giorni che voli che siano: te fanno tutte le ricerche, un

cekup completu… e quanno ritornamo dal mare vedrai:

stai un fiore!

TANO                           E’ vero però mica stai male?

DANTE                       Ah Sci sci… pe’ testo ringrazianno Ddio!

TANO                           E allora de che te preoccupi?

DANTE                       De loro me preoccupo!

TANO                           De loro?

DANTE                       Tano: se devono esse affogati e li corpi annati dispersi

perché 15 gioni so passati più de 100 vorde: so’ più de quattranni che st’aco qui drento.

TANO                           E va beh…. È lu problema de tanti… non sarai ne lu

primu ne l’urdimu almeno la retta la pagano: essi contentu!

DANTE                       Sciiiiiiiii aspetta e spera: la retta la pago io ogni sei misi!

TANO                           Pure?

DANTE                       Co l’interessi de un contarellu, fortuna,  che oprì la pora

mi moje pace all’anima sia, propiu in previsione che finisse ccuci!

TANO                           Ammazza…  e  chiamalu  contarellu:  pagi  la  retta  co’

l’interessi? E quantu ciai da parte?

DANTE                       Quanto basta pe’ jimmene da qui!

TANO                           E che aspetti a annattene?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       Aspetto  la  scadenza  de  li  tituli.  Fu  un  investimentu

vincolatu.

TANO                           Sempre meju de quillu de un Tir

DANTE                       Come sarebbe!

TANO                           No dico… come inevestimento… sempre mejui de quillu

de un Tir… (pausa) era una battuta…

DANTE                       (Solleticandosi sotto le ascelle) Ah ah ah ahhha hha hha…

TANO                           Beh ma non è che devi ride pe’ forza eh? non m’offenno!

DANTE                       Comunque ogni sei mesi m’arrivava 1/5 de l’interessi e lu

resto se rinvestiva automaticamente.

TANO                           Ah ecco: La retta la paghi co 1/5… si riccu sfonnatu! E

quanno scade stu vinculu?

DANTE                       E’ bellu che scadutu Tano… è questione de ggiorni…

forze de ore e vedrai si che codazzu de parenti che s’affollano qui!

TANO                           Ma se da quattranni non se vede gniciunu!

DANTE                       Tu sta tranquillu: ce poli armette l’orologgio! Arrivano!

TANO                           Bah… se lo dici tu!

DANTE                       E lo dico sci… pe’ la banca l’indirizzu de residenza è

quillu do steo prima mica do sto mo!

TANO                           E beh questo che centra?

DANTE                       La comunicazione de la scadenza arriva li… e siccome ci

sta da firmà vedrai la processione!


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TANO                           Ho capitu: E tu che voli fa?

DANTE                       Io? me la vojio squaja: me vojio comprà una casetta ‘ndo

dico io e campà de rendita!

TANO                           Praticamente tuttu donne e champagne!

DANTE                       Beh non è propiu ccucì, ma certu cambio vita a la grande!

TANO                           Ma allora de che te laminti?

DANTE                       De che me lamento? De me me lamento! De lu nome che

ciò me lamento! De lu nome che ago missu a mi fjiu me lamento!

TANO                           Perché come se jama tu fiju?

DANTE                       Attilio!

TANO                           E che ci sta da lamentasse: non è un nome comunissimo

ma mancu unu de quilli evviva lu parroco quanno canta messa!

DANTE                       Attilio: colui che attinge! E Dante: colui che da’! Hai

capitu Tano?

TANO                           Non ce losai che li fiji prima se fanno gratisse e doppo se

comprano?

DANTE                       Grande verità Tano! Con una sola differenza: quanno

compri chiccosa de solitu ci sta lu prezzu espostu!

TANO                           Capisco quello che voli dì’, ma è normale che un genitore

faccia tuttu pe’ li fiji… se no’ lo fai pe’ loro pe’ chi lo fai?

DANTE                       Ma certamente: lu fattu è, che capitu lu ggiuchittu se so

subbitu cuminciati a allargà.


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DANTE                       (Pausa) Papà… firmece un po’ la delega de la pinzione

che ce jemo nui ccucì tu non t’affatichi… hai capitu si che

premura? E papà firma! Papà firmece un po’ l’attu de

donazione sennò ce tocca paga la successione quanno

mori… hai capitu si che previdenza? E papà firma! Papà

tirete un po’ giù le mutanne che te demo una pulita…

Andru che pulità me l’anno propiu allucidatu vidissi come

brilla!

TANO                           E ma allora te la si voluta tu!

DANTE                       Ah ecco: prima non dicei che è normale che un genitore

faccia tuttu pe’ li fiji ?

TANO                           E ho capitu ecco come t’artroi però!

DANTE                       Ma allora se deve da fa tuttu o no?

TANO                           Ma che ne so, che ne so!

DANTE                       Lu problema caro Tano è che è giustu che un padre faccia

tuttu per un fiju; quello che non è giustu è che un fiju se comporti ccucì!

TANO                           E’ quello che voleo di io!

DANTE                       E sci però rimane lu fattu che è giustu! Vorra di che se lu

fiju se comporta male ne risponderà a lu Padreterno e

comunque non se sa maiè… magari ce starà anche un po’

de giustizia a testu monnu!

TANO                           Non sognassi non ci sta!

DANTE                       Grazie  Tano!  Mo  me  sendo  più  sollevatu:  ahhhh  la

giornata me passa meju!

TANO                           Non te la pijassi co’ me: ce lo sanno tutti che la giustizia

su stu monnu è morta su una croce più de 2000 anni fa!


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DANTE                       Lo so che ce lo sanno tutti e non me fa spece: quello che

me fa ‘ncazzà è che scambiamo l’ingiustizia co la pavidità hai capitu Tano: tu si pavidu!

TANO                           Oh è vero… ma se vede ccucì tantu?

DANTE                       Eh… lontanu un chilometru!

TANO                           Me l’ha dittu anche lu Professore la settimana scorza: cura

ricostituente p’armette li culori!

DANTE                       Pavidu no pallidu: pa-vi-du!

TANO                           No no… lu professore non disse ccucì… ma comunque, la

cura è la stessa devo fa lu ferru!

DANTE                       Ciaco da fa io che spero sempre che tu pozza assurgere ad

un livello superiore!

TANO                           Ma come parli oggi? A posto de la sbobba t’honno sirvitu

una fetta de vocabbolariu?

DANTE                       Pavidu…      significa      senza      coraggio!      Scambiamo

l’ingiustiza co la fifa: hai capitu mo?

TANO                           No!  Non te mittissi a fa discurzi filosofici!

DANTE                       E allora non ce eleveremo mai!

TANO                           Io ciaco l’artezza giusta che me piace a me, non me

servono sopraelevate.

DANTE                       Nel senzo che non allergheremo mai l’orizzonte!

TANO                           Ma tu non te preoccupassi a me l’orizzonte me piace

strittu strittu!


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DANTE                       Quindi tu te magni ggiu tuttu quello che te propinano: piji

e ‘ntoffi!

TANO                           No che centra una scerda ne la vita la fanno tutti e l’aco

fatta pure io.

DANTE                       Ah ecco volevo dì… e tu pe’ scerda hai fattu lu fotografo?

TANO                           Se capisce!

DANTE                       E qual’era l’alternativa?

TANO                           In che senzo l’alternativa?

DANTE                       Tano: una scerda se fa se ciai più de una cosa da sceje!

Brodo e Rigatuni sceji… solu Rigatuni…. ‘ntoffi…

TANO                           L’alternativa era fa lu ballerinu, ma lu poru papà se

morette e io, primo de 5 fiji, rilevai la bottega. C’eo 16 anni e tanti sugni… ma aco dovuto…

DANTE                       ‘ntoffà!

TANO                           Ma guarda che ne la vita se pole scejie anche de rinuncià a

chiccosa è? Io aco rinunciatu a una brillante cariera. Me sarebbe piaciutu carcà li parcoscenici che centra…

DANTE                       ma te si messu a fa lu fotografo: è normale! Tano a 16

anni solu lu fotografo potevi fa!

TANO                           E perché?

DANTE                       Perché doppo passavi l’età de lu sviluppu! (e ride)

TANO                           Spiritoso… me sto scompiscianno da le risate! Invece

ciavevo un futuru come ballerino hai capitu… forse anche mejiu de quellu de lu fotografo.


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DANTE                       Sci sci, ma questo no’ lo sapremo mai!

TANO                           Eh… se mi padre fosse campatu!!!

DANTE                       E qui te voleo… ! Propiu qui! Mo sta a vede che la colpa

de quello che non si statu tu è de tu padre che s’è mortu!

TANO                           Ma    no    che    centra    però    in    qualche    modu    m’ha

condizzionatu!

DANTE                       Lo vidi come raggionamo? Semo fenomeni a pijaccela co’

l’andri e invece la corpa è della tua pavidità… non ciai provatu… te la fatta sotto!

TANO                           E fai prestu tu a chiacchierà: chissà che magnavo, come la

sfamavo la famijia (mimando) co lu ballettu?

DANTE                       E anche questo no’ lo sapremo mai… (rifacendo il verso)

chi te l’ha dittu che avristi guadagnatu de meno? La

giustizia o l’ingiustizia caro Tano ce la creamo nui co lu

coraggio de le scerde che facemo!

TANO                           Ma guarda che prima eri tu che te lamentavi e l’annavi

cercanno la giustizia è?

DANTE                       Eccerto! Se la giustizia ce la creamo co le scerde che

facemo, significa che io potrebbe sceje… invece me tocca ‘ntoffà!

TANO                           Ma io non te capisco: lu friddu che dici d’avè sinditu

stanotte te deve avè gelatu lu cervellu!

DANTE                       No no… lu cervellu me sse gelatu tanti anni fa… quanno

Attilio vinne a casa co’ Domenica e me la fece conosce; me disse: “papa’: te presento Mimì”

TANO                           Azzo… un mome d’artista!


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DANTE                       Ehhhhhh… un’artista co’ li fiocchi! Tantu de cappellu. Ha

tritatu  bassu  e  segatu  a  pedicone.  Mimi:  al  secolo

Domenica Malinverni che già da lu nome se capiva che

non c’entrava niente co’ mi fiju!

TANO                           Perché?

DANTE                       Ma come perché?… nui de cognome facemo Primavera e

tu chi te piji? Una Malinverni?

TANO                           Interessante… ciai anche lu latu superstiziusu… non te fai

mancà niente!

DANTE                       Sci sci chiamala superstizione… testà è realtà… 15 giorni

so passati 100 vorde

TANO                           E quindi famme capì: tu intoffi perché da 4 anni a testa

parte non t’è venutu a troà gniciunu?

DANTE                       A parte mi fratello Ernesto è ccucì!

TANO                           Pe forza: tu fratello Ernesto lo vedi sci… campa qui

drento pure issu

DANTE                       E la retta je la pago io che lui e nullatenente!

TANO                           Sempre con 1/5 dell’interessi?

DANTE                       Sempre!

TANO                           A la faccia de lu bicarbonato… tu non ciai un capitale ciai

una banca!

DANTE                       Emo lavoratu sodu io e la pora mi mojie. Erano tempi che

in commercio le cose so ggirate benino emo guadagnatu

ceccosetta. Ernesto invece no: è stato sfurtunatu. La ditta

ndo ha lavoratu pe’ tant’anni è fallita, no ja versatu un

contributu e s’è trovatu senza penzione e liquidazione,.


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TANO                           Azzolina… e come fa?

DANTE                       E come fa… tira la cinghia e cià a me… è mi fratellu che

faccio no l’aiutu? Vale lu stessu discurzu de li fiji è!?

TANO                           Ernesto però se comporta bene co te!

DANTE                       Pure troppu! Me sta sempre tra li piedi

TANO                           E però si incontentabile: quilli che non se vedono perché

non se vedono, quistu te sta sempre tra li piedi… decidite!

DANTE                       Tano… non è che non me fa piacere vede’ mi fratellu ce

mancherebbe! Ma io vorrebbe che stesse rilassatu no

come unu che sente sempre la necessità de ringraziatte per

quello che fai! Non lo fa a parole… ma lu vedo nei gesti!

TANO                           Certo che ciai un core come una montagna. Ma drento a

tuttu stu bene allora, non potevi chiude un occhiu e jamalli al telefono?

DANTE                       Ma chi?

TANO                           Li parenti che non se vedono!

DANTE                       Ah ce li devo pure jama? E che ji dovrebbe di: se è jita

bbene la villeggiatura?

TANO                           No che centra… ma almeno tentà de ricostrui un rapportu!

DANTE                       Tano io non vojio esse ringraziatu… ma mancu per culu!

Entra l’infermiera vestita in modo molto spartano quasi militare

LINA                              Chi ha sonatu?


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DANTE                       Ecco steo giustu dicenno questo: che sirvizziu rapidu è

Tano?

LINA                              Hai sonatu tu Dante?

DANTE                       Sci ago sonatu io: stavo giustu dicenno mo a Gaetano

“guardà  Gaetà  si  che  velocità:  Appena  sono  arriva

subbitu” (guardando l’orologgio) e difatti so’ le tre e

trenta secondi mo… io ago sonatu a le tre! (pausa) ma de

stanotte però!

TANO                           E sci è… so’ 12 ore che ha sonatu

LINA                              Dimme: che volevi che ciaco da fa! (A Tano) E tu zittu e

preparate che dovemo fa lu prelievo che doppo passa lu professore!

TANO                           Ma come lu prelievo doppo pranzu?

DANTE                       Tranquillizzante: un’analisi del sangue annunciata da un

vampiru!

LINA                              Si medicu tu? Forza che qui non cemo tembu da perde!

DANTE                       E due!

LINA                              Due che?

DANTE                       So ddu vorde che dici che non ciai tembu da perde… ma

non me pare che stai perdendo tembu…semmai stai guadagnanno la stozza…

TANO                           E me sa che ciai raggione

LINA                              A vui come ve se da un pelu de confidenza ve pijate

subbitu lu bracciu


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DANTE                       Tano preparate che mo ce legano a la sponda e ce

frustano!

LINA                              Lo spirito non manca oggi è… comunque troveremo il

modo di abbassarlo… intanto non m’hai ancora detto perché hai sonato

DANTE                       E a che serve? So passate 12 ore! Un volu aereo Italia –

Tahilandia

LINA                              E che ciò l’aereo io?

TANO                           Beh testo è vero cià raggione

DANTE                       Tu preparate pe’ la trasfusione… (poi a Lina) non ciavrai

l’aereo ma si sempre da guinness de li primati! Fino a

oggi lu mammifero più lentu era lu bradipo tridattilo che

fa 1 km ogni 10 ore

TANO                           Ammazzalu ccuci lentu va?

DANTE                       Lentu? In confrontu a Lina è Mennea: essa in 12 ore ha

fattu 40 metri?

LINA                              Come se io ciavessi solu a te: mo te faccio l’infermiera

personale?

DANTE                       Ah  che  bellu  postu.  Quanno  andro  via  da  qui  lu

raccomanderò pe la gentilezza, la cortesia e la velocità de lu servizziu!

LINA                              Hai finitu?

DANTE                       None non aco finitu va bene? io pago hai capitu? 12 ore

ce mettete p’arrivà qui da me? Mancu essero sonatu tutti

assieme, ma no’ lu campanellu: 4 vorde l’Opera dell’Aida

compresa la marcia trionfale…


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

LINA                              Hai finitu mo?

DANTE                       Sci sci ago finitu sci.. tantu non serve sprecallu lu fiatu qui

dentro!

LINA                              Ma stu postu l’ete pijato come una villeggiatura… eh?

TANO                           Beh veramente sci… perché che è?

DANTE                       Buchenwald, Mauthausen sceji!

LINA                              Qui dentro ci stonno regole da rispettà ete capitu?

DANTE                       Cavuli… e diccelo prima! Hai capitu perché non è potuta

vinì prima de 12 ore?

TANO                           Veramente no!

DANTE                       Perché qui se rispettano le regole! E’ vinuta 12 ore dopo

come da regolamento. Qui prima de 12 ore non se move una paja… ma basta sapello!

LINA                              Continua continua… (poi a Tano) hai fattu tu o stai a

perde tempu a sindì stu malatu mentale?

TANO                           E aco fattu aco fattu sci… ma mica ciaco più 20 anni…

aspetta un minutu !

LINA                              (A Dante) Se tutti li clienti fossero come te saremo gia jiti

accattanno! Chissà che ve dovemo da fa pe’ lli quattro bocchi che ce date?

TANO                           (Seduto sulla sponda del letto allungando il braccio per il

prelievo)                                                                                                            Beh         4       bocchi        insomma                                                                                mica        tantu 4

(l’infermiera gli infila lì’ago in modo sgarbato) Ahioddio

che doloreeeeeeeee!

LINA                              Fermo non te move sennò me sbajio!


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TANO                           E pe’ furtuna che so stato fermo… sennò me stuccavi lu

bracciu… che doloreeeeeeeeeee!

LINA                              Non facissi tantu lu sofisticu… pe’ fa l’analisi lu sange lu

dovemo caccià no?

DANTE                       (Avvicinandosi per guardare) Vidi un bo? La prossima

vorta portete le tronchesi e un bacile fai prima: je stucchi un ditu!

LINA                              Te si fattu l’avvocatu de le cause perze? Forza forza che

voli che sia una siringhetta de sangue?

TANO                           Piano! Fa piano quanno la cacciiiiiii! (L’infermiera je la

toglie di scatto e con una gomitata prende Dante sul naso

e fa dolore anche a tano) Ajioddio che doloreeeeeeeee m’

hai portatu via mezzu musculu.

DANTE                       (Coprendosi il naso) Porca puttana che lecca: ciò lu

sangue su lu nasu!

LINA                              Sdrajete e metti la capoccia in su

TANO                           M’hai sgarratu non me sendo più lu bracciu!

LINA                              E’ Normale: lu bracciu non cià le recchie! Strigni forte co

l’ovatta!

Entra il professore

ANGELO                  Allora… come andiamo qui dentro oggi?

DANTE                       (Coprendosi il naso) Puttana eva m’ha massacrato

TANO                           Non me lu sento più!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

LINA                              Qualche acciacco ma in linea di massima direi che è la

norma

ANGELO                  Molto molto bene! Ciò mi rende particolarmente felice e a

voi?

DANTE                       (Coprendo sempre il naso) Uhhhhhhhh dotto’ no lo vidi…

pe’ quanto so contentu me cce vene da ride!

ANGELO                  E a te Tano?

TANO                           (Indicando il braccio) Io non sto più ne la pelle!

ANGELO                  Ottimo! Allora seduti sul letto che vi visito!

TANO e DANTE             E’ la norma?

ANGELO                  E’ la norma!

Parte il brano Casta diva durante il quale il medico ausculta blandamente e frettolosamente i pazienti anche torcendoli un po’ e piegandoli in modo comico. Una visita che dura il tempo del brano. Una visita comica in contrapposizio ne del brano. Poi si ricompone:

ANGELO                  Dalla visita appena compiuta evinco un’epistassi nasale

dovuta al troppo caldo specialmente notturno!

DANTE                       Ciai azzeccatu in pieno professò!

ANGELO                  Dare un coagulante e togliere una coperta!

DANTE                       Bene  almeno  domani  passa  direttamente  la  findus  a

pijamme

ANGELO                  Tano invece accusa un dolore al braccio senza precisa

causa.

TANO                           Veramente m’ha sgarratu l’infermiera…


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

LINA                              (Militarmente) Silenzio quando c’è il professore!

TANO                           jawohl her general

ANGELO                  Urge subito lastra ed elettro miografia!

LINA                              Urge?

ANGELO                  Entro l’anno si capisce! Ma nell’immediato desidero un

elettrocardiogramma!

LINA                              Nell’immediato?

ANGELO                  Sempre entro l’anno!

LINA                              Sarà fatto professore!

ANGELO                  Bene! Allora miei cari avete qualcosa da dire?

DANTE                       Ha dittu tuttu lei professo’

ANGELO                  Ottimo allora ci vediamo il mese prossimo…

TANO                           Se ancora stemo qui… sennò addio professò

ANGELO                  Arivederci cari… arivederci e su co’ la vita! (Ed esce)

DANTE                       Su co la vita?  Qui dentro l’unico modu pe sta su co’ la

vita è fasse fa un’operazione chirurgica!

TANO                           Che operazione?

DANTE                       Fasse attacca le cosce direttamente su lu collu! Hai voja

come sta su… la vita!

LINA                              Sete incontentabili. In questa casa di riposo…


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       Ferma: de che casa parli?

LINA                              De questa!

DANTE                       (Ridendo) E allora te si sbajata: testa tuttu è meno che una

casa de riposu!

LINA                              A no è? E che è?

DANTE                       Veramente ancora lo devo capì, ma desolitu riposo e

sofferenza non se sposani senno anche i Lager erano pusti de villeggiatura!

TANO                           Giustu!

LINA                              Chiudi la bocca tu e smovi le cianche che annano de sotto

TANO                           Che annamo a fa!

LINA                              Una visita dell’ortopedicu: pe’ lu bracciu!

TANO                           Nooooooo lu segaossi nooooooooo!

LINA                              (Militarmente) Allora! Oggi c’ete voja d’armenè senza

cena me sa !?

TANO                           E cazzo però che modi: non se pole manco fa un po’ de

ironia!

DANTE                       (A Tano) Ma pe’ quilli 4 bocchi che ji dai voli pure un

surrisu?

LINA                              Non  ve  meritate  gnente.  Ciavemo  lu  privilegio  del

consulto mensile del professore Angelo della Morte… no dico… Angelo della Morte e voi non sete contenti!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       (Allargando le braccia) Oh che te devo da di?              Quanno

passa Angelo de la Morte io me sento tanto come un Agnello a tembu de pasqua!

TANO                           E non me pare che ce stia tantu da esse contenti!

LINA                              (A Tano) Ma vui state fori de capoccia! Ce lo sapete

quantu pija lu professore a diagnosi?

DANTE                       No!

TANO                           No!

LINA                              500 Euro!

TANO                           Fischiaaaaaaa! 500 euro a diagnusi?

LINA                              Hai capito sci?

DANTE                       E beh certo 500 a diagnosi è un bellu cachet: ma quantu ji

date pe’ pijacce pe’ cculu?

LINA                              Come sarebbe!

DANTE                       Ah  perché  Epistassi  nasale  dovuta  al  troppo  caldo

notturno sarebbe una diagnosi! No daje: Quantu ji date pe’ pijacce pe’ ccuclu?

LINA                              Forza Gaetà se si pruntu annamo, che prima famo…

prima ce spicciamo…

DANTE                       E prima chiudemo lu negozziu! Non me rispunni è?

Quantu ji date?

LINA                              Te movi Gaetà?

TANO                           E arrivo arrivo che modi… me infilo le scarpe arrivo!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

LINA                              Intanto disattivo lu campanellu, che quistu ha sonatu ma

no je serviva gnente: sennò non cea voja de sparà frescacce!

DANTE                       Frescacce brava! Lu contrariu de callacce. L’aco contate

tutte le frescacce, una per una, brividu pe’ brividu quanno

aco sonatu pe’ scacarella da congelamentu, andru che

epistassi da callu notturnu!

LINA                              E tu soni quanno ciai friddu?

DANTE                       No! Ciai raggione è vero! De solitu quanno unu cia friddu

non sona: Balla!

LINA                              Voleo di che se ciai friddu chiami a me?

DANTE                       Tano parlece tu che io no la capisco: doppo me traduci

quello che ha dittu!

TANO                           (Spiegando) Dunque: Dante stanotte cia avutu friddu e je

sirviva una coperta de lana…

LINA                              (Interrompendo Tano) Ma dilu ‘n po’! L’aco capitu che je

servia una coperta ma lu regolamentu dice che non se sona!

TANO                           E che se fa?

LINA                              Se va in magazzinu, se paga e la coperta se compra.

TANO                           (A Dante) Dante se lu regolamentu dice ccucì vai in

magazzinu e te la cumpri!

DANTE                       Sendi! Tu va da lu segaossi! Chissà che un po’ de

sindimentu non t’artorna! A me me pari deficiente!

TANO                           Ma perchè?


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       A parte che se se tratta de coperta o no, essa lo sa solo

quanno è vinuta a chiedeme che vojio, perché spero,

sempre che lu regolamentu lu preveda, che quanno ci sta

pijanno un corbu lu campanellu se pozza sonà! (Pausa) O

tocca avvisà doppo morti tantu lu campanellu è collegatu

co’ l’obbitoriu? E po’ scusate è se m’è vinutu friddu de

notte a le tre quanno lu magazzinu è chiusu!

TANO                           Testo è giustu

LINA                              (A Tano) Ma che ne sai tu quello che è giustu o no… qui

le cose devono esse fatte preventivamente… in previsione

che ciai lu diabete famo l’analisi, in presivione  che ciai

friddu compri le coperte…

DANTE                       … (Imitandola) In previsione che me moro prenoterò

anche la cassa sennò mancu me sotterrate!

LINA                              Hai finito?

DANTE                       Ho finitu!

LINA                              Bene… allora mo parlo io: ciai visite!

DANTE                       Mi fratellu Ernesto!

LINA                              Non solu!

DANTE                       A no? E chi ci sta?

LINA                              Un certo Attilio, Domenica, Miro ?

DANTE                       (Terrorizzato) Chi?

LINA                              (Sadica) Ahhhhhhhhh… vedo che t’è passata la voja de

ride… quantu ce vole pucu è? Sta tranquillu te li manno su! Annamo Gaeta’?


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       (Terrorizzato) No no… piuttosto me butto pe’ finestra…

me suicido… no li vojio vedè…

LINA                              E chiudite l’occhi: io te li manno su!

DANTE                       Ma le visite devono esse un piacere!

LINA                              (Accompagnando    Tano   con    espressione    felicemente

sadica) E in fatti so’ un piacere: lu miu! Te li manno su…saluti e baci! (ed escono)

Parte il brano 2 (fare attenzione a parlare dove non c’è il cantato lasciare andare il brano fino alla fine)

DANTE                       Saluti e baci!!! / Se presentano dopo tuttu stu tembu / è

arrivata la comunicazione! / Sicuru guarda non ci sta

andra spiegazione / Mo che vengono su che faccio / ji

mozzico / No! Faccio finta de niente e je tiro lu pitale /

Che me invento? / (prendendo un foglio e una penna)

Lascio scrittu che so jiutu a fa l’analisi / cuccì leggono e

se ne vanno / vai vai Dante /bella idea / Se non me

trovano ne vanno in giardino/ io scappo al cesso / me

vesto e telo / Grande piano Via! (entra in bagno e si

chiude)

Lasciare la scena vuota fino alla fine del Brano 2

Entra Ernesto con appresso il codazzo dei parenti

ERNESTO               (Fuoriscena) Aspettate li: entro io e ce lu preparo!

ATTILIO                   (Fuoriscena) Starà un tantinellu incazzatu?

ERNESTO               (Fuoriscena) Che te dico? S’aspettava una piacevoleparentesi de 15 gg: cia avutu un soggiorno forzato de 4 anni… forze leggermente incazzatu… è un po’ pocu?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

MIRO                            (Fuoriscena) L’eo dittu io che non era una bella idea

ATTILIO                   (Fuoriscena) Dije che ci stemo anche nui me raccomanno

(Entrando)

ERNESTO               E je lo dico sci: un po’ de carma e se fa tuttu (si guarda

intorno cercando Dante) Dante: te so’ vinutu a trovàassieme a… ma non ci sta! Entrate entrate che non ci sta!

ATTILIO                   Come non ci sta e do’ sta?

MIRO                            ‘Sta cosa più annamo avanti e più me puzza!

MIMI’                           E zittu Miro… ‘ndo voli che sia annatu?

MIRO                            No lo so, ma lu problema non è ‘ndo è annatu!

ATTILIO                   A no? E qual è?

MIRO                            Quanno artorna

ATTILIO                   E quantu si paurosu! Co’ la paura non s’è mai ottenutu

gnente: che - potrà - mai - fa?

ERNESTO               Ma sci infatti che voli che faccia?

ATTILIO                   Eh! In fonno semo sempre li fiju e essa la nora

ERNESTO               Ggiustu de questo parlava ieri o l’andro ieri!

MIRO                            De fiji e de nore?

MIMI                             E a proposito de che parlava de nui?

ERNESTO               A proposito de lamette da barba me pare!

MIRO                            Lamette? Che c’entramo nui co’ le lamette!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ERNESTO               Ah ecco, mo me ricordo: diceva de davve ddu rasoiate su

la faccia!

MIMI                             Ehhhhhhhh? Du rasoiate? gnient’andru?

ERNESTO               Sci, cacciavve le budella e ‘mpiccavvece su lu barcone,

ma più de testo non aco sinditu.

ATTILIO                   Ah ecco! Forze è mejiu per davero tornamo un andra

vorda!

MIRO                            E’ mejiu è meju damme retta!

MIMI’                           Ma sendi tu si che discurzi da sciacquette! Le cose de la

vita pijano le strade più diverze: de che c’ete paura?

ATTILIO                   E dici bene tu: tu mica si la fija!

MIMI’                           E con questo? Mo stemo qui e l’aspettamo! In fonnu

convene anche a lui trovà una via de incontru: jemo

trovatu un postu ‘ndo sta mica l’emo buttatu in mezzo a

una strada!

ATTILIO                   Testo è vero!

ERNESTO               Vero un par de scatole: Venice un po’ tu a campà qua

dentro?

MIMI                             Co’ quello che cià lasciatu de penzione non ce poteamo

certu permette una suite reale eh?

ERNESTO               Ma veramente non ve sete permessi gnente perché la retta

se la paga da solu.

MIMI                             E ce mancherebbe pure: quelli quattro sordi bastano sci e

no per 15 giorni Salsomaggiore.


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ERNESTO               E me cojioni!

ATTILIO                   Ernè: lo facemo perché cemo bisognu de le cure Termali

MIRO                            Aooo… mica ce jemo a diverti sa? Nui ce jemo a curà!

ERNESTO               (Ironico e irato) E scusate tantu, ma siccome nui stemo a

spassacce lo male dell’andri no ce vene su la capoccia.

(Pausa) Ma vuoi sete vinuti qui pe’ dije testo?

ATTILIO                   Perché che ci sta de strano?

ERNESTO               Ah gnente.. gnente!

MIRO                            Atti’ perchè Ernesto ha fatto quella faccia perplessa?

ATTILIO                   No lo so: che vor di’ gnente gnente?

ERNESTO               Mesà che lu pianu de lu rasoju lu mette in attu!

MIMI                             Ma smettetela tutti: che rasojiu e rasoju! Allora nui che

drovressimo di’?

ATTILIO                   E’: che dovessimo di’?

MIMI                             (A Miro) No no diteme!

MIRO                            Che ne so’: tu che dici?

MIMI                             Non cià nascustu pe’ tutti stanni l’investimentu che ha

fattu a nome sia?

ATTILIO                   Ah sci testo e vero!

MIMI                             Ma che se fa ccucì tra parenti? Se fas ccucì tra padre e fij?

ERNESTO               Un contu? Che contu?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

MIMI                             Cià scrittu la BSI (legge BI ES AI)

MIRO                            No dico mica pizaza e fichi: SIESAI

ATTILIO                   Sci e lu Tenente Colombo: BSI no SIESAI

MIRO                            E che sarebbe?

MIMI                             BSI: Banca Svizzera Italiana

ERNESTO               Dante cià un contu in Svizzera?

MIMI                             E no? All’inzaputa nostra

ERNESTO               Ma non s’e’ mossu mai dall’Italia quanno l’ha apertu un

contu in svizzera?

ATTILIO                   A zi ma tu ‘ndo campi sotto un canestru? Che pe aprì un

contu in svizzera tocca ji in svizzera?

ERNESTO               E sci!

MIRO                            Ma mancu pe’ gnente! Papà è jitu in banca e ha travasato

sordi in un investimento che è stato 30 anni vincolato in una banca svizzera.

ERNESTO               E mo?

MIMI                             Mo è scadutu e la banca cià mannatu lu modulu pe’

richiede la somma o per indicare il conto dove bonificarla!

ERNESTO               E lu contu ‘ndo riceve ce l’ete già!?

MIMI                             Certo, manca solo la sua firma per delega!

(Si sente un trambusto di qualcuno che sta cadendo)

MIRO                            Che è stu casino!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

Fuori campo

(LINA                             Correte correte… s’e’ cascatu!)

(KAYLA                       Anche grondaia venuta ggiu)

(LINA                             Professo’ ciaiuti. Portantini è un emergenza!)

ATTILIO                   Ammazza oh deve esse successu chiccosa de grossu!

Fuori campo

(KAYLA                       Io prende su per gambe o per testa?)

(LINA                             Aspetta che arriva lu Professore e vede che s’è fattu)

(KAYLA                       Essere addetto all’antenna Tv?)

(LINA                             Ma che addetto sci… non capisco come ha fattu a cascà e

portasse dietro la canala!)

(ANGELO                 Allora che succede qui: abbiamo un morto?)

(LINA                             No no respira ancora!)

(ANGELO                 Ah! Trattasi di caso assai anomalo un morto che respira!)

(KAYLA                       Un morto non respira)

(ANGELO                 Lo so ragazza mia lo so! La mia lunga esperienza mi dice

che trattasi di morte apparente)

(LINA                             E’ vivo se move appena appena)

(ANGELO                 Questo cambia il quadro clinico generale: Se respira e sta

a terra si sente male!)


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

(KAYLA

Diagnosi perfetta complimenti!)

ERNESTO

Me sa che s’è fattu male quarcunu per davero!

ATTILIO

Deve esse cascatu da lu tettu

MIRO

No che cascatu: non hai sinditu è scivolatu ggiu drento la

canala?

MIMI’

Sci come no? E jiutu ggiu da lu bucu!

MIRO

Ccucì honno dittu!

MIMI’

Ma famme lu piacere va!

Fuori campo

(ANGELO

Signore, signore come si chiama? (Pausa) Non risponde

è

in stato confusionale?)

(KAYLA

Veramente lui svenuto!)

(ANGELO

Come svenuto?)

(KAYLA

Lui perduto sensi per colpo)

(ANGELO

Ah ecco! Ora è chiaro: tentato suicido per sensi di colpa)

(LINA

Daje su: no’ lu lasciamo a panza sotto! Giramolo e

portamolo in infermeria… (pausa) ma è Dante!)

ERNESTO

Dante?

Scattando in piedi tutti e tre

ATTILIO e MIRO

Papa?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

Correndo verso l’uscita

ATTILIO                   Aiutatelu per carità

MIRO                            Sarvatelu che arrivamo nui

MIMI’                           (Correndo e cercando nella borsa) N’do sta lu fojiu… lu

foju pe’ la firma!

Si chiude il sipario parte il brano 3 fine primo atto

FINE PRIMO ATTO


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

SECONDO ATTO

Parte brano 4:

E’ passata una settimana. In scena Tano e Dante sui loro letti mentre il Professore sta visitando Dante alla presenza di Lina.

ANGELO                  Allora come sta il paziente?

DANTE                       Ah beh! Lu medicu è lei e come sto je lo dovrebbe chiede

io!

ANGELO                  Mah! Che dire?

TANO                           Doppo lu volu dell’andra settimana come te sendi Dante?

DANTE                       Ancora ciaco un po’ de nausea!

ANGELO                  Questo apre un quadro clinico chiarissimo!

DANTE                       Sci professò?

ANGELO                  Certamente: a che mese è di gravidanza?

DANTE                       Oh madonna mia!

TANO                           Professò permette?

ANGELO                  Si dica prego!

TANO                           A meno de sorprese Dante dovrebbe da esse maschio!

ANGELO                  E con questo?

TANO                           A postu, come non detto! (A Dante) Quistu non sa manco

che li maschi non fanno fiji?

DANTE                       Non te preoccupassi Tano: è professore no ginecologo!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  Cosa vuol dire maschio? Non avete mai sentito parlare di

gravidanza isterica? Lei soffre di isterismo?

DANTE                       No professò… io non me ‘ncazzo quaci mai.

ANGELO                  Ma lo sa che è un paziente davvero strano?

LINA                              No lo dica a me: strano ed esigente!

ANGELO                  (Sorpreso) A si? Lui esige?

LINA                              Ehhhhhhhhh   hai    voja:    pensi    che    sona    anche    lu

campanellu!

DANTE                       Scusate se quanno ciaco problemi pretenno che vengano a

vedè se so vivu o mortu!

ANGELO                  (Severo)  Lei  è  un  paziente  strano  perché  cambia  in

continuazione il suo quadro clinico!

DANTE                       In che senzo?

ANGELO                  (Severo) Io le diagnostico una gravidanza isterica e lei

dice di non essere isterico!

DANTE                       Ah ecco! E voleo di’! So’ io che cambio lu quadro clinico:

(Pausa) non è lei per caso che non cià capitu una mazza?

LINA                              Ma lo sente professore che supponenza!?

TANO                           A me me sa che tutti li torti non ce l’ha!

ANGELO                  Non rispondo a certe insinuazioni: la sua situazione mi è

più che chiara!

DANTE                       E me la dica allora ccucì ce lo so’ pure io quello che ciò!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  Lei soffre di schizofrenia!

DANTE                       A postu!

TANO                           Azzo Dante testa è grave!

LINA                              I sintomi ce stonno tutti: idee ed atteggiamenti bizzarri,

umore incongruo e capriccioso;

DANTE                       E se sà! Sono lu campanellu a le tre de notte perché me

sto a gelà, per 12 ore non vedo gniciunu e se lo dico ciò un umore incongruo e capricciosu!

ANGELO                  Non è solo questo!

DANTE                       Che andru ci sta?

ANGELO                  La condivisione del suo pensiero la porta a costruire un

alter ego perfettamente sano che, durante il disturbo schizofrenico, lei utilizza come schermo protettore.

DANTE                       Che faccio?

ANGELO                  Guardi se vuole glie ne do’ la prova!

DANTE                       Eh magari!

ANGELO                  Bene: Risponda a questa semplice domanda!

DANTE                       Me dica!

ANGELO                  Lei: è incinta?

DANTE                       Ma no! Certo che no!

ANGELO                  Visto! Lei non parla di se stesso, ma il suo alter ego sano

esente da gravidanza! Ciò detto infermiera possiamo iniziare la terapia!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

LINA                              Certamente: come ordina professore!

ANGELO                  Mi  raccomando  sottoponiamolo  a  frequenti  serie  di

Elettrochoc!

DANTE                       Sendi professò: io non me pozzo arzà che so’ tuttu

indolitu… ma t’assicuro che se non piji quella porta prima

de subbitu tu e l’infermiera… il mio alter ego sano te

taccagna bene bene a te e a essa!

ANGELO                  Somministriamo anche tranquillanti

LINA                              Certamente professore

ANGELO                  Bene! E questa è fatta… vi saluto cari…!

TANO                           Ohhh! Ve saluto, che saluto e io?

LINA                              Che ciai tu che non va?

TANO                           A me lu bracciu me dole ancora!

ANGELO                  E’ stata fatta una lastra?

LIANA                         No: l’ortopedico l’ha visitato al tatto!

ANGELO                  Bene bene bene io ammiro i colleghi che perseguono la

metodologia del contatto… e cosà ha trovato?

LIANA                         Niente!

ANGELO                  Ahi ahi ahi!

TANO                           Come ahi ahi ahi?

LIANA                         Se lu professore dice ahi ahi ahi… ci sta chiccosa che non

va!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       Te poli fidà Tano: a me m’ha dittu che so’ gravidu!

LIANA                         Non facissi lu spiritosu tu! (Poi ad Angelo) Che cosa teme

professore?

ANGELO                  L’esimio collega tastando il braccio del paziente ha detto

esattamente: Non c’è niente?

LIANA                         Propinò ccucì: Le stesse parole!

ANGELO                  Ahi ahi ahi!

TANO                           Ancora? De che se tratta non me tenete su le spine!

ANGELO                  Non ci sono dubbi! Se toccando il braccio ha detto che

non c’è niente e lei sente dolore… trattasi di riflesso

dolente su arto amputato! Antidolorifico! Vi saluto cari!

(Ed esce)

LINA                              Vengo con lei professore (ed esce)

TANO                           Ma quistu è paciù!

DANTE                       Eh! Te ne si accortu mo? Le diagnosi le pesca su lu

mazzu!

TANO                           Paciu e ciecu: riflesso dolente su artu amputatu? Ma nno

lo vede che le braccia so’ tutte?

DANTE                       E che vor di Tano: po’ esse che ‘ndo s’è laureatu issu

studiavano anatomia del polipo!

TANO                           Robba da matti! Non è che parte da quello che ciai e

arriva a la diagnosi. No! Si tu che ce devi avè quello che issu penza!

DANTE                       Ehhhhhhh! Fusse solu lui a seguì testa scola de pinziero!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

TANO                           Pure! Tu dici che so’ in tanti?

DANTE                       E beh valà che su stu monnu non è sicuru lui un casu

isolatu! Ciò non toje che comunque non è sano!

TANO                           E vero: Ma anche tu però…

DANTE                       Perché?

TANO                           Ma come perché: scappi da la finestra de lu bagno e provi

a scivolà lungu la canala da lu secondu pianu? Se si

shizofrenicu o no, no’ lo so, ma tantu normale non si

mancu tu eh!

DANTE                       Sapevo assai che la canala non reggea!

TANO                           A ecco perché se regge è normale calasse da le canale!

DANTE                       E beh… è un modu de fa ginnastica!

TANO                           Ah stai missu bbene sci… auguri! Ma come t’è vinutu su

la capoccia?

DANTE                       Eano invasu la stanza!

TANO                           Chi?

DANTE                       I mostri: i Mutanti!

TANO                           Ma tu fussi schizofrenicu pe’ davero!

DANTE                       I mutanti e i mostri so’ li parenti mia!

TANO                           E l’ho saputu che se so’ presentati qui doppo tuttu stu

tembu… allrora no l’hai visti?


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       No, ma l’aco senditi da lu cessu ecco perchè aco penzatu

de calamme da la canala: pe’ non incontralli!

TANO                           ‘Na scerda mondiale!

DANTE                       Beh guarda sapenno com’è annata: la rifarebbe!

(Si sente parlottare fuori scena sono i parenti)

TANO                           E allora preparate a planà che se non me cce fanno le

recchie so’ issi!

DANTE                       Porca zozza ma so’ artornati? E mo che faccio? Aiuteme

Tano!

TANO                           (Tastandosi) T’aiuterebbe pure ma lu paracadute non ce

l’ho!

DANTE                       E nno scherzassi fatte vinì un’ idea!

TANO                           Oh! Fattela vinì tu un’idea e pure veloce amicu che stonno

qui dietro!

DANTE                       E fai prestu tu… un’idea che idea?…

TANO                           Sbrighete che arrivano!

DANTE                       Ce    vorrebbe   chiccosa    de    risolutivu…   chiccosa    de

definitivu… chiccosa….

TANO                           Stonno dietro l’angulu!

DANTE                       Dije che so’ mortu! (e chiude gli occhi)

TANO                           Ma no’ regge… Dante… ohhhhhhhh… Dante se vede che

rispiri benzene un andra!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       (Riaprendo l’occhi)  Un’andra…. Un’andra: Dije che sto

in coma! (E chiude gli occhi)

TANO                           Come sarebbe stai in co….

(Entrano i parenti portando dei pacchetti)

MIRO                            A quanto ammonta l’intero importo del capitale?

ATTILIO                   Piu de 900.000 euri Miro?

MIMI’                           960.000

MIRO                            Caspita che lecca!

MIMI’                           Voli mette con quella miseria de penzione e de casa che

cià lasciato? Con 960.000 euro, pure divisi per tre potemo fa li signuritti!

ATTILIO                   (A Tano) Ah Bon giorno… (poi indicando Dante) Dorme?

TANO                           Dicemo de sci!

MIMI’                           Che vor di dicemo: dorme o no?

TANO                           Sta in coma!

MIRO                            In coma? Emo svordatu: mo stemo propiu a pustu!

ATTILIO                   Ce potemo anche levà da le scatole Miro!

TANO                           Che ete portato oro incenso e mirra?

ATTILIO                   No no gnente birra solu la crostata che ji piacea…

MIRO                            Armeno se addorgisce…

TANO                           Ma vui sete li parenti che aspettava da quanttr’anni?


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ATTILIO                   Beh 4 anni? Mo quattr’anni proprio non me pare è Miro?

(Mentre dice così DANTE non visto dai parenti ma visto dal pubblico gestualizza quando può e si ferma quando rischia di essere visto; in questo caso come per dire 4 si 4 anni)

MIRO                            Che te dico Atti’ li ggiorni passano via ccucì veloci… ma

pure a me non me pare tuttu stu tembu!

TANO                           Passano veloci sci: se unu cià da fa chhiccosa!  Sarà che

qui dentro non ci sta gnente da fa e lu tembu non passa mai!

MIMI’                           Lei è il suo compagno di stanza: Piacere Domenica

Malinverni per amici e parenti Mimì

TANO                           Piacere mio Gaetano Mosso ex fotografo per amici e

parenti Tano.

MIRO                            (Ridendo)  Per  forza  ex  fotografo:  se  mentre  scattavi

“Tano Mosso” le fotografie saranno venute tutte sfocate!

ATTILIO                   (Ridendo)  Abbrucete  Miro:  le  spari  propiù  grosse  le

battute!

TANO                           E beh: Miro, Miro ‘che vorda dovrà pure sparà no?

MIMI’                           Non ci faccia caso signor Tano (pausa) scherza: è molto

che Dante è in queste condizioni?

TANO                           No… veramente non è tantu (vede i gesti di Dante)… ma

neanche pocu… da la caduta dicemo che non s’è ripijatu!

MIMI                             Anche questa cià fatto! Non bastava nasconnece li cunti:

anche questa!

TANO                           Voi siete i parenti che da quattranni…


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

MIMI                             Semo nui si!

TANO                           Lo sospettavo

ATTILIO                   In che senzo lo sospettava?

MIMI                             Avrà sparlatu no? Figurate!

TANO                           Sparlato no ma certo che v’ha descritto ccucì bene… ma

ccucì bene… che pe’ riconosceve non servono li documenti ecco!

ATTILIO                   Ah beh penzavo peggio allora so contentu!

MIRO                            Ha parlatu de nui: cce sse ricorda!

(Dante fa segni plateali a Tano di Cercare di Mandarli Via)

TANO                           Ah beh! Non v’ha scordati un minutu stete tranquilli e

quindi se fussi in vui tutta ‘sta contentezza….

MIMI’                           Non sarà che mo’ starà pure arrabbiato co’ noi?

TANO                           No arrabbiato non è la parola giusta!

ATTILIO                   E come sta come sta?

TANO                           Volete un cunziju?

MIRO                            Dica dica… l’ascoltiamo!

TANO                           Aripijateve l’impicciarelli vostri e jiete via in punta de

piedi, che se sse risveja lu termine giusto è A-po-ca-lis-se!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

MIMI’                           Ma che discorsi sono questi? Qui ci sta una delega           da

firma’ e io  non ciaco gniciuna intenzione de andarmene:

almeno fino a quando non avemo missu a postu ogni cosa!

MIRO                            (Cercando metterci una pezza) E po’ non è solo per

quello. Jemo portato la crostata da: che facemo la buttamo via?

ATTILIO                   E  no?  Specialmente  la  crostata  che  come  la  magna

s’addorgisce la sprecamo?

TANO                           Pe’ me l’unica speranza che ciavete pe’ vedellu addurgitu

è se va in coma glicemicu!

MIMI                             Su su non diamo retta a teste bagatelle: posamo li pacchi,

mettiamoce a sede e aspettiamo che turni.

(Dante fa segni di disperazione e poi gli viene un idea: comincia a segnalare platealmente a Tano di fingere di sentirsi male ma tano non comprende subito e dante continua fino a che Tano non capisce ed esegue)

TANO                           Auguri: e se non torna? No dico ma da un coma ce

pozzono vole anni e a vorde non è detto!

MIMI’                           E io l’aspetto qui: non me movo! Ciavrà un momento de

lucidità? Anche solu lu tembu de firmà la delega!

TANO                           Ho capitu ma se non torna?

ATTILIO                   E che diamine: ce vole un po’ de ottimismo su a vita no?

MIRO                            E sci è! Perché deve murì pe’ forza prima de avè firmatu?

MIMI’                           Eh! E’ quello che dico io!

TANO                           Quindi non ve spostate da qui!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

MIMI’                           No!

TANO                           (Fingendo un dolore improvviso) Ahi ahi ahi… oddio me

sento male…

MIMI’                           (Stupita) Che succede?

TANO                           Me sendo male… un attaccu.. ciò un attaccu… chiamate

l’infermiera de corza… aiutateme

MIRO                            (Impaurito) Atti’ curri… chiama l’infermiera!

ATTILIO                   (uscendo di corsa) Ma tu non te potei rizzà no… si bonu a

ordinà e basta!

MIMI                             (Impressionata  avvicinandosi  al  letto)  Stia  Calmo…

calmo…. Che l’infermiera arriva…

(Dante segnala a Tano ch chiede dell’acqua)

TANO                           Un po’ d’acqua… correte un po’ d’acqua…

MIMI                             Pija lu bicchiere Miro… pija un po’ d’acqua dal bagno…

MIRO                            Subbitu… resisti è… non te morissi… (esce aprendere

l’acqua)

TANO                           (Facendo le corna) Un corbu che te pija… mamma mia

che doloreeeee…

(Mentre Mimì è china su Tano… Dante scende guatto dal letto, apre la borsa, prende i fogli della comunicazione bancaria delega compresa… richiude la borsa e si rimette a letto nella stessa posizione.. intanto)

MIMI                             Forza forza signor Gaetano che non è niente… ora arriva

l’aqcua e l’infermiera vedrà che passa tutto… intanto le

prendo un fazzolettino rinfrescante… (e fa per girarsi

rischiando di vedere Dante)


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

TANO                           (Afferrandola per un braccio tragico) No! Non me lasci in

testu momento de trapasso!

MIMI                             Ma che trapasso via signor Gaetano… un fazzolettino le

darà sollievo! (e fa per rigirarsi)

TANO                           (Afferrandola per un braccio e poi tragico per far capire

Dante) Se non te sbrighi io non la reggo più…

MIMI                             Che vole di’?

TANO                           L’acqua portateme l’acqua sennò non reggo la fitta

MIMI                             E adesso arriva… (Girandosi) vado a vedere se Miro…

TANO                           (Afferrendola) No per carità resta qui co’ me…. (a dante)

Ma quantu ce vole?… (a Mimi incredula) no dico a portà un po’ d’acqua quantu ce vole…

(Dante fa segno ok a Tano e si rimette a letto)

MIMI                             Arriva arriva… Miro?

TANO                           Eh ringrazzianno Dio è finita…

MIMI                             Le è passato il dolore?

TANO                           E’ stato un momentu micidiale…ma l’emo superata!

MIRO                            (Rientrando) Ecco l’acqua…

TANO                           Se era urgente ero mortu!

MIRO                            L’aco dovuta fa scappà parecchia che era tutta roscia de

ruggine… chissà com’è?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

TANO                           Eh chissà com’è? Testu albergu non è l’Hilton! (Beve un

sorso)

Rentrano Attilio, Lina e il Prof. Angelo Della Morte

LINA                              Chi s’è sentitu male?

MIMI                             Il signor Gaetano, ma ora sta meglio!

TANO                           Sci sci sto mejio è vero!

ANGELO                  Questo lo lasci giudicare a noi medici. Spesso stare bene

nasconde malattie asintomatiche terribili!

TANO                           A postu… grazie Dante!

ATTILIO                   Che centra papà?

ANGELO                  Come sospettavo: questa confusione di persone apre un

quadro clinico molto preciso!

LINA                              Cosa sospetta professore?

ANGELO                  Non posso dirlo così su due piedi!

TANO                           Allora che fa: se mette a quattro zampe? Danteeeeee…

grazie!

LINA                              La confusione si aggrava!

ANGELO                  Voglio visitarlo…!

TANO                           (Ad alta voce) Danteeeeeeeee… te potessi risvejà… a

buon rendere!

LINA                              (Invitandoli ad uscire) Via via uscite che il professore

deve visitare il paziente.

MIMI                             (Avviandosi all’uscita) Ma poi possiamo tornare?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

LINA                              Questo dipende da quello che decide il professore

ATTILIO                   In che senzo?

LINA                              Se il paziente ha bisogno di riposo non potete essere nella

stanza.

MIRO                            Potemo aspettà de fori allora?

LINA                              Nel corridoio tutto il tempo che volete, ma ora uscita… vi

accompagno! (ed escono)

ANGELO                  Allora vediamo di arrivare ad una conclusione!

TANO                           Speramo de no: io vorrebbe campà quarche andru annu!

DANTE                       (Scendendo dal letto e avvicinandosi a quello di Tano)

Scusi tanto Professò: prima che comincia la visita volevo

ringrazià Gaetano! (e lo bacia sulla fronte) Vado a lu

sportellu     bacariu     de     lu     pianu    de     sotto     a     fa

un’operaziuncina.   Ce    vedemo   dopo   Gaetà:    si   stato

un’amicu grazie! (e si dirige all’uscita)

TANO                           (Ironico) E prego prego… pozzo solu pregà… non c’è di

che!

DANTE                       Professò: lo lascio ne le sue mani: me raccomanno! (esce

dalla parte opposta da dove sono usciti Lina e Parenti)

TANO                           (A Dante) Oh… ricordame ne le tue preghiere è!

ANGELO                  Allora cominciamo?

TANO                           Pozzo scejie?…

ANGELO                  No!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

TANO                           E cominciamo!

ANGELO                  Dunque lei improvvisamente si è sentito male e altrettanto

improvvisamente è guarito!

TANO                           Sci professò ma era pe’ finta

ANGELO                  Ah capisco: una finta guarigione!

TANO                           No, veramente era una finta malatia.

ANGELO                  Le due cose si equivalgono: una finta malattia porta

automaticamente ad una finta guarigione e in realtà raffigura un quadro clinico molto preciso!

TANO                           Immagino professò immagino: che ciò?

ANGELO                  Crisi di malattia immaginaria!

TANO                           Senta le pozzo spiegà com’è annata?

ANGELO                  Prego… l’ascolto!

TANO                           Io in realtà ho coperto Dante…

ANGELO                  Ah! E questo cambia radicalmente la situazione : lo ha

coperto?

TANO                           Sci…

ANGELO                  Trattasi di bisessualità conclamata con deviazione della

libido!

TANO                           (Gestualizzando) Ma no coperto… coperto…!

ANGELO                  Ah quindi è pura fantasia sessuale!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

TANO                           (Spazientito)  Professò:  coperto  nel  senso  aiutato!  Ho

aiutato Dante!

ANGELO                  Ho capito perfettamente: il dolore dipende quindi da un

disturbo da sforzo!

TANO                           Da sforzo?

ANGELO                  Ovvio: Lei è stitico! Provvederemo con un clistere di

aglio e soda!

TANO                           (Spazientito) Azzo professò… ma me cce stai a sindi? Da

omo a omo: ho fatto finta de sentimme male perché me lo ha chiesto Dante… ha capito mo?

ANGELO                  Ora si che è stato chiaro!

TANO                           Meno male!

ANGELO                  Sudditanza masochista omosessuale

TANO                           Porca zozza…ma me capisci quanno parlo: io non so

ricchione!

ANGELO                  Lo sa che lei è un bel tipo: ha una serie di malattie che

vanno dall’immaginario all’inconsapevole omosessualità!

TANO                           E come no? A me le femmine me piacciono!

ANGELO                  Il    quadro    clinico    si    complica    con    una    attrazione

cannibalesca!

TANO                           Me piacciono crude no cotte!

ANGELO                  Addirittura? Rara malattia di cannibalismo tribale!

TANO                           (Spazientito) Ma quale cannibalismo tibale: io non ciò un

cazzo!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  Lo ha perduto spontaneamente o e ricorso ad operazione

chirurgica?

TANO                           Ma non in quel senso: quello che penza lei ce l’ho!

ANGELO                  Prima non ce l’ha, poi ce l’ha! (Pausa) Un classico caso

di Ermafroditismo inconsapevole!

TANO                           (Stufo) Professo’ co’ rispetto parlanno me cominciano a

girà!?

ANGELO                  Ma certo: Orchite Senile!

TANO                           Io non ciò più parole!

ANGELO                  Questo attiene invece ad un caso di Mutismo congenito:

potremmo provare con un Logopedista. (Pausa) In ogni

caso il suo quadro è complicato sa? E’ molto tempo che

lei crede di stare bene?

TANO                           (Quasi Ululando) Uhhhhhhhhhhhhhhhh!

ANGELO                  Licantropia?           E’  la  prima  volta  che  mi  capita  un

paziente  con  tutte  queste  malattie:  per  caso  avverte

particolare sollievo se dopo prolungata apnea trae un

profondo respiro?

TANO                           Non ho capito professò?

ANGELO                  Anche amnesie grammaticali acute! Risponda alla mia

domanda: se si tappa naso e bocca diciamo… (pausa) per una mezz’oretta, quando riprende fiato avverte sollievo?

TANO                           No professò!

ANGELO                  Ahi ahi ahi ciò non è normale: come mai?


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

TANO                           Beh no lo so: dopo mezzora senza respirà sarò mortu?

ANGELO                  Classico caso di insufficienza polmonare! Lei deve essere

operato d’urgenza! Chiamerò personalmente l’ospedale affinché preparino la sala operatoria.

TANO                           Ma lei è paciu: io non c’entro drento la sala operatoria!

ANGELO                  Capisco: Soffre di sindrome claustrofobia!

TANO                           No: de deficienza medica!

ANGELO                  Questa malattia mi è nuova!

TANO                           E non dovrebbe professò, lei ce commatte tutti li giorni!

ANGELO                  Comunque sia ciò non toglie il suo grave stato di salute,

pertanto le compilerò una base di ricovero: penserà il chirurgo a metterle il Bypass!

TANO                           Ma quale bypass?

ANGELO                  Prevenzione mio caro, prevenzione: vuole che con un

quadro clinico malandato come il suo, il cuore non ne abbia sofferto?

TANO                           Ma scherza o dice davero?

ANGELO                  (aprendo una borsetta e traendone un siringane enorme)

Io non scherzo mai nel mio lavoro! Anzi: visto che la

prevenzione è la regola, urge         un prelievo del midollo

spinale per scongiurare altre patologie in una situazione

già così compromessa!

TANO                           (Scattando seduto sul letto) Ma che ce semo impaciti?

ANGELO                  (Accostandosi)        Si    metta     in    posizione    fetale     che

effettuiamo il prelievo!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

TANO                           (Scattando in piedi e brandendo una bottiglia) Scanzateche te do’ ‘na bottijata!

ANGELO                  (Parandosi davanti) Su su non faccia storie caro: in fondoè come succhiare un ossobuco!

TANO                           (Scappando) Eh che voli che sia? Specie se lu bucu è lumia no?

Rientra di corsa Dante. Si sdraia sul letto velocemente chiudendo gli occhi

DANTE

Largo, largo,

fateme passà…. via via scanzateve… (si

butta sul letto) Io sto in coma e’! (e chiude gli occhi)

ANGELO

(Fermandosi di rincorrere Tano e rivolgendosi a Dante)

Cosa  sento!

Abbiamo  Un

caso  di  coma  vigile

annunciato!?

TANO

Se ne avanza unu je lu mettemo un bypass pure a issu

professò?

Entrano i parenti di corsa.

MIMI

T’emo visstu sa’: non facissi lu fintu tontu!

MIRO

Forza tirete su da stu lettu che prima correvi come un

grillu!

ATTILIO

Finiscila co’ sta sceneggiata: opri

l’occhi forza!

ANGELO

Signori, signori cosa succede?

MIMI

Lei chi è scusi?

ANGELO

Permette: Prof. Angelo della Morte!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

Miro e Attilio All’unisono si toccano

MIRO                            Azzoooo! Hai sindito se che nome?

ATTILIO                   E come no! Un cardine: una sicurezza!

MIMI                             (Agitata) Scusi l’intrusione professore ma desideravamo

conferire con il qui presente Dante Primavera!

MIRO                            (Indicandolo) Già: il qui presente

ATTILIO                   Che fa finta de esse addormentatu, svenutu o che ne so!

ANGELO                  Veramente il paziente non è qui presente

MIMI                             Come no? Ecculu li!

ANGELO                  Mi spiego meglio: è qui, ma non è presente: è in coma per

sua stessa ammissione!

MIMI                             Ah sci? Allora io per mia ammissione lu svejio dal coma

ANGELO                  Questa è una singolare forma di delirio di onnipotenza: è

da molto che crede di poter fare miracoli?

MIRO                            (Poi a Dante) Forza tu Lazzaro: arzete e cammina!

ANGELO                  Sempre più interessante!

ATTILIO                   (Incitandolo) Torna in te… torna in te!

ANGELO                  Suggestione miracolistica collettiva. Dovrei esaminarvi

con attenzione!

TANO                           E vaiiiiiiiii… baypass per tutti!

MIMI                             (Stappandogli     la     siringa     di     mano)        Ma     quale

suggestione… dia qua!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ANGELO                  Cosa vuole fare?

MIRO                            Lu miraculu de la siringa!

ATTILIO                   Vedrai come jartornano i senzi!

ANGELO                  Questa pratica mi è nuova!

MIMI                             Allora sor Dante: te sviji, o te la infilo su un ginocchiu tra

rotula e stinco!

DANTE                       (Alzando le mai) Ok ok come non detto: fermi m’è

passatu tuttu!

ANGELO                  Straordinario: una nuova tecnica medica efficacissima!

MIRO                            Hai visto si che robba?

ATTILIO                   S’è arpijatu come un grillo!

ANGELO                  (Riprendendola dalle mani di Mimì) Mi dia la siringa:

com’era la formula? (Poi avvicinandosi a Tano) Allora

signor Gaetano si fa fare questo prelievo oppure gle la

infilo su un ginocchio tra rotula e stinco!

TANO                           Non funziona professò: io so svejo e se permette me la

svigno! (ed esce)

ANGELO                  (Correndogli dietro ed uscendo) Dove credi di andare:

infermiera,      inservienti…..      barellieri,      prendetelo….

Prendetelo!

MIMI                             (Ironica e soddisfatta) Dunque facevamo la commedia è!

ATTILIO                   Eh no? Fingeva de sindisse male!

MIRO                            Capitu siu che robba: fingeva co’ nui!


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Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ATTILIO                   Nui: che semo li parenti stritti!

MIRO                            Nui: che semo sangue de lu stesso sangue!

ATTILIO                   Invece de esse contentu che lu semo venuti a trovà… hai

capitu Miro?

MIRO                            Ho capitu sci Atti’: che amarezza! Non cià dittu mancu

una parola!

ATTILIO                   Doppo tuttu testu tembu? (Pausa) Non ciai gnente da

dicce?

DANTE                       (Pausa lunga) So’ jite bene le vacanze?

MIRO                            Mo che centrano le vacanze co’ stu discurzu?

DANTE                       Eh! Non ve vedo abbronzati! 4 anni de sole dovreste esse

niri come scotani!

MIMI                             Ahhhhhhhhh e adesso ci siamo: Se l’è legata al dito!

MIRO                            Ancora: e che sarà mai! lasciamo corre!

ATTILIO                   E sci sarebbe il caso: è passatu ccucì tantu tembu che io

manco me lo ricordo più!

DANTE                       (Acido e amareggiato) E io invece me lo ricordo! E me lu

ricordo pure bene ete capitu? (Pausa con voce sottile) So’

quattr’anni che lu ripasso ‘stu firme e no mmesse schioda

da  lu  cervellu!  (Pausa  con  voce  sempre  più  sottile)

Quattranni che me chiedo perché m’ete missu in testu

parcheggiu a pagamentu co’ l’ingannu…

ATTILIO                   E mo, ingannu, addirittura…


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       (Perentorio) Inganno sci! Ingannu! (Amareggiato) E non

èstata la cosa più umiliante! (Deluso cambiando tono) Ete dittu propiu bene prima lo sapete? Ete parlatu de parenti stritti! Ete mentuatu lu sangue de lu stessu sangue! (Lucido) Ete giratu tarmente bene intorno all’argomentoche la parola che dovevate pronuncià non l’ete detta, lu vocabbolu che sarebbe statu ggiustu usà non v’è scappato da la bocca: (Pausa) ce starà un mutivu se non ete mentuatu la parola…. Fiji?

Attilio e Miro abbassano la testa

DANTE                       (Senza speranza) Mo, ve presentate qui dopo 4 anni,davanti a un vecchiu pieno de rimorzi e forze anche un po’ de rancore… (Pausa) (Sincero e determinato) No lo nego! Non ve voleo vede è vero! Ago penzatu non so quante vorde a vendicamme: “quanno vengono a troamme li frullo da le scale… li squarto co’ lu rasoju, li scanno co’ le mani mia” (mite) chiedendo ogni minutuperdono a Dio perché un padre pozza penzà testo de lu sange suu!

(Addolorato) Aco cercato mille spiegazziuni senzatroanne una! Aco tentatu mille soluzioni pe’ leamme da la capoccia testu pensieru: (Pausa con voce sottile “Non pole esse”, me diceo “non pole esse che omini de lu stesu sangue concepìscono l’abbandonu come una forma de liberazione. (Pausa) (Poi con voce sottile più determinata) Non è umano ammazza un cristianu desolitudine e de inedia (Pausa breve) solu perché una rivorverata prevede la galera!

(Commosso alle lacrime) Ma po’ che deo fa’? Vui arrivatequi, ve sento chiacchierà, anche a runciu, ma basta la voce (Pausa) la voce de li fiji mii (Pausa e poi piagnucolando) e me sciorgo come un budinu! (Pausa Lunga frigna e si asciuga il naso)


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       Ccuci,    de    bottu,    se    ne    va    tutta    la    rabbia,    tutta

l’umiliazione: e resta lu dolore. (Pausa guardandoli e

commovendosi) (Allragando le braccia per accogliere i

figli) Lu dolore de non esse statu co’ vui… in quisti

quattr’anni!

Attilio e Miro senza dire una parola abbracciano il padre. Attendere l’applauso Ad applauso quasi concluso:.

MIMI                             (Applaudendo lentamente e cinicamente) Guarda guarda

si che bellu quadrettu oh: sarebbe da fotografavve e incorniciavve!

ATTILIO                   Come sarebbe Dome’?

MIMI                             Ma tirete su cammina… all’età tua vai facenno ancora

teste pajacciate!

DANTE                       Sfortunato è l’uomo che dopo una certa età non prova più

amore!

MIMI                             ‘Ndo l’hai letta questa su li baci Perugina?

DANTE                       (Freddo)  Aco  capitu:  voli  parlà  d’affari  e  parlamo

d’affari, ma ricordete che io so statu un commerciante!

MIRO                            Ma daje papà lasciamo perde non è il caso!

MIMI                             E il caso è il caso: non semo venuti pe’ testo?

DANTE                       (Determinato) Forza allora su: tira fori la delega!

MIMI                             Come lo sai?

DANTE                       V’aco senditi: le recchie le tengo!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

MIMI                             (Aprendo la borsa) Bene: almeno non perdemo tembu in

preamboli inutili (Cercando i fogli) La banca ha scrittu

che ci stonno 960.000 euri da ritirà e serve la firma tua per

la delega (continua a cercare)

DANTE                       Eccome qua: presente! (Pausa) Tojime solu una curiosità:

doppo che ago firmatu li spartimo in quattro?

MIMI                             Spartimo? Ma che spartimo… lu capitale va Gistitu!

DANTE                       Sci: e in che modu?

MIMI                             Ristrutturà casa presembiu!

DANTE                       E poi?

MIMI                             E poi vedremo… ognuni se pijerà la parte sia, ma famme

cercà sti sti foji… Atti’ ma che me l’hai spostati da la borza?

ATTILIO                   No! Io non aco toccacu niente… ma perché non lasciamo

perde…

MIRO                            E artornamo a casa tutti assieme…

MIMI                             Ma fatela finita fatela… li trovo li trovo stanno qui drento

da la settimana scorza, mica pozzono esse spariti!

DANTE                       (Sventolando un solo foglio) Cercavi questo?

MIMI                             Che è?

DANTE                       La copia per il cliente: firmata, spedita e versata!

MIMI                             (Strappandoglielo  dalle  mani)  Da  qua…  (lo  guarda

terrorizzata) E come ce l’hai avuta questa?

DANTE                       (Smemorato) Ah già dimenticavo: anche sottratta!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

MIMI                             Come sottratta?

DANTE                       E come se sottrae una cosa: basta no sta attenti! E’ un

attimu sa? Se sottraggono quattr’anni de vita o anche solo un mazzittu de foji da la borza!

MIMI                             Ladru… bruttu ladru imbrojione e dilinquente!

DANTE                       Lu bue dice curtutu all’asino!

MIMI                             Disgrazziatu, pidocchioso e infame…

ATTILIO                   Oh e mo’ basta però: stai a parlà a mi padre!

MIRO                            E pure a lu mia non te ne scordassi!

MIMI                             E certu: mo che ete capitu che non ci sta gnente da fa

pijate le parti eh?

Rientra di corsa Tano Seguito da Angelo e da Lina

TANO                           Dante  blocca  lu  professore:  me  va  inseguenno  pe’

siringammo! Ammazzalu si che resistenza io non ciaco più lu fiatu…

ANGELO                  Che le avevo detto infermiera: è affetto da insufficienza

polmonare dobbiamo intervenire subito!

LINA                              Ho già allertato l’ambulanza dell’ospedale

(si sentono le sirene)

ANGELO                  Bene Bene stanno arrivando: ci daranno una mano i

portantini!

TANO                           Dante aiuteme tu che sai come stonno le cose: quisti me

portano al macello! So’ paci da legà…


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

ATTILIO                   Ma se sta ccucì male se faccia curà no?

MIRO                            E’ Già… in fonno lu professore lo fa per lei…

TANO                           Ma che vve cce mettete pure vui… Danteeeeeeeeeeee…

fa chiccosa!

DANTE                       Ce fermamo per favore! Che è tuttu stu casinu? Boni! E tu

professò damme qua testa siringa (gle la toglie)… ma che modi sarebbero testi? Qui le cose vanno tutte riviste!

LINA                              (Scagliandosi contro dante) Ma come te permetti de arzà

la voce qui dentro… (poi si blocca perche dante gli punta la siringa)

DANTE                       Voli che te sbucio? A cuccia cammina! Mo parlo io!

(Pausa) Tano:

TANO                           Dimme Dante!

DANTE                       Aco capitu che ne faccio de li sordi!

TANO                           E me fa piacere pe’ te, ma non me pare lu momentu de

parlanne!

DANTE                       E perché no? Me compro Villa Arzilla!

(Miro, Attilio, Mimi… e Tano Vociando forte insieme: Se compra villa arzilla?… Ma conme sarebbe… in che senzu se compra villa Arzilla… 960.000 Euri li butta tutti qui? Ecc…)

MIMI                             Compri Villa Arzilla?

DANTE                       Sci: non pozzo? Li sordi ce l’ho!

MIMI                             E butti 960.000 euro qui dentro?


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       Butto? Faccio quello che ha dettu tu: ristrutturo casa!

MIMI                             Ma casa tua…

DANTE                       E’ questa! Divento proprietario e faccio felici anche

l’inquilini! Ma tu non te preoccupassi che la parte de li sordi tua non te la tocca gniciunu!

Entra la polizia! Terry e Santino

TERRY                        Fermi    tutti…   che    nessuno   si    muova   il   palazzo      è

circondato

MIMI                             (Svenevole) Oh mamma mia… la polizzia…

TERRY                        Siamo  giusto  in  tempo!  Due  segnalazioni  perfette  è

Santino…

SANTINO                Perfette e tempestive ispettore!

TANO                           Ma che sta succedenno?

TERRY                        Questa volta non ci sfuggono le nostre intercettazioni

sono state….

SANTINO                Perfette e tempestive ispettore

TERRY                        Si esatto… proprio così!

MIRO                            Ma allora le sirene non erano dell’ambulanza!?

ATTILIO                   E pare de no! Tu vidi infermieri o pulizziotti?

DANTE                       Chiedo scusa se intervengo: ispettore?

TERRY                        Terry madama e lui e l’agente Santino Loprendi!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti


DANTE                       Ecco! Quanno se dice che dietro

destino è propiu la verità (Pausa)

testa irruzione?


a un nome se cela un Dicevo: a che dovemo


TERRY                        Ve lo spiego subito: siamo qui per effettuare un arresto

grazie alle nostre segnalazioni….

SANTINO                Perfette e tempestive ispettore

TERRY                        (A Santino) Cambia discu Santì so tre vorde che dici:

“perfette e tempestive” è… cambia discu! (A Dante)

Dicevo siamo qui per effettuare un arresto grazie alle

nostre segnalazioni…

SANTINO                (Imbarazzato e indicando con la mano che ha cambiato

verso agli aggettivi) Te… mpesti… ve e                  per… fette?

Ispettore!

TERRY                        Cambianno l’ordine degli addendi è? Poi te meraviji se

all’età tia si ancora agente!

MIRO                            Ma insomma chi sarebbe il criminale

(Mentre Terry comincia la formula Santino Ammanetta i due)

TERRY                        I criminali: (Aulica) Vincenzo Barzini detto ‘o professore

in arte Angelo della Morte e Luisa Trani detta Gentilezza in arte Lina Arcotizza: (Pausa)

Per i poteri conferitimi dalla legge vi dichiaro in arresto

per Truffa, Millantato Credito, Usurpazione di Titolo ed

illecita attività .

TANO                           E mettece pure sevizie e crimini contro l’umanità che non

guasta!

TERRY                        Agente loprendi: Li prenda!


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

SANTINO                (Che li ha presi sotto braccio) L’ho presi!

TERRY                        Molto bene: le nostre azioni sono sempre…

SANTINO                Perfette e tempestive ispettore!

TERRY                        Lasciamo sta’ l’aggettivi che è mejo: lei li tenga io

preparo i moduli per il carcere! (e si mette a scrivere il modulo)

TANO                           Dante ma dicei davero che compri tuttu e ristrutturi…

DANTE                       Certo Tano… Basta co li letti arruzziniti, basta co lu

friddu  e  la  sbobba…  basta  co’  li  finti  professuri  e

l’infermiere senza scrupoli: qui cambiamo tuttu! Villa

Arzilla diventerà lu parcheggio a pagamento più moderno

ed efficiente su la faccia de la terra! Faranno a gara pe

vini a soggiorna qui!

MIRO                            E nui Papà?

ATTILIO                   Già: Nui che fine famo?

DANTE                       Vuoi sarete i due intestatari della proprietà… a morte

mia… ma vuoi però… no essa!

MIMI                             E ce lo sapeo io… che non ce lo sapeo che sotto sotto

nascondevi una fregatura?

DANTE                       No no… io una sola parola ciaco! Tu volevi li sordi e io te

li do!

MIMI                             (Speranzosa) In che senzo?

DANTE                       E mica li spenno tutti pe qui!

MIMI                             (Sollevata) Ah no?


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PARCHEGGIO A PAGAMENTO

Commedia brillante in due atti di Italo Conti

DANTE                       E no… certo che no!

MIMI                             Ah  beh allora mo raggionamo… se no li spenni tutti pe’

qui quello che resta…

DANTE                       Ferma: no quello che resta! Quello che te meriti! (Pausa)

e io quello che te meriti l’aco missu qui per te! (e gli da una busta)

MIMI                             (Prendendo la busta e aprendola) L’hai pure preparati?

DANTE                       Serviziù completu sperano che te basti come benservitu!

MIMI                             Ma la busta è vota?

DANTE                       No no guarda bene… girala!

MIMI                             (Girando la busta in mano ne trae 1 centesimo che prende

tra due dita e mostrandolo) Ma quisto che è unu scherzu?

DANTE                       No… è un centesimu!

MIMI                             E che ce faccio io co’ un centesimu…

DANTE                       No lo so Mimi… ma io so stato sempre un commerciate

abbituatu a fa l’affari (pausa) e non ho mai pagatu gnente… più de quello che vale!

Si chiude il sipario Parte il brano finale

FINE


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