Park your car in Harvard Yard

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PARK YOUR CAR IN HARVARD YARD

di Israel Horovitz

Le luci della sala rimangono accese, mentre comincia una musica, classica, ben presto disturbata dal rumore di un temporale. La musica continua finche non si spengono le luci della sala. A quel punto, fuori campo si sente la voce di Chuck Thomas, il disc-jockey della stazione locale che trasmette soltanto musica classica. Chuck Thomas ha circa 60 anni, e parla con voce arrochita, le sue frasi s'interrompono a causa di improvvisi colpi di tosse.

VOCE DI CHUCK THOMAS - Siete sempre sintonizzati con Chuck Thomas su WGLO-FM, Gloucester, Massachusetts ! Fa freddo ! Molto freddo ! Oh, non è certo una novità.... ma se volete farvi un'idea precisa dell'inverno, allora venite a sedervi qui, nella cabina di WGLO-FM ! Ma senza il vostro clarinetto. Dal vostro strumento uscirebbero stalattiti, non note musicali. (La musica che era sfumata, risale d'intensità) Bene, dirò ancora qualche parola, poi chiuderò la bocca per evitare che mi si congeli la lingua.

Chuck Thomas, Gloucester, Massachusetts, zero-uno-nove-tre-zero... questo è l'indirizzo al quale potete mandare i vostri regali.... si accettano anche piccole somme di denaro. Vi ringrazio a nome di Dvorak, Schubert, della famiglia Bach, di Vivaldi, dell'amico Schumann... di cui state ascoltando la sinfonia n. 4. Vi ringrazio anche a nome di Rosto....povich.... Qui Chuck Thomas....

La voce di Chuck Thomas si interrompe. Tuona. La musica sale nuovamente d'intensità. Si apre il sipario. I tuoni sembrano sconquassare i muri della casa. La stanza si è debolmente illuminata, ma non appare ancora nessuno. Si vedono pile di dischi, scaffali carichi di libri e riviste, una vecchia poltrona, un canapè di colore scuro. C'è anche un impianto stereofonico.

VOCE DI CHUCK THOMAS - Antonin Dvorak, nato in Boemia, a Nelahozeves, un metro e 41..... ma cosa vi racconto ?.. non riesco neppure più a leggere quello che ho scritto.... nato nel 1841... non un metro e 41...... Nato nel 1841. Se vi interessa, vi informo che Dvorak è stato direttore del conservatorio di New York.... New York... quel paesino dove adesso dovrebbe ancora fare bel tempo (colpo di tosse)...

Il temporale cresce d'intensità, e di nuovo non si riesce più a sentire bene la musica. Entra in scena Jacob Brackish, il suo cappotto è inzuppato di pioggia. Sorride, e si rivolge a qualcuno ancora fuori scena.

BRACKISH - Bene.... si accomodi, prego....

Kathleen entra nella stanza. E' estremamente intimidita. Ha lasciato la sua valigia vicino alla porta. Indossa un impermeabile, con una sciarpa intorno al collo. Ha tolto gli stivali che stringe sul petto. Resta lì impalata e volge immediatamente altrove lo sguardo non appena incrocia quello di Brackish.

BRACKISH - Mi dia il suo impermeabile (Aiuta K. a sfilare l'impermeabile con notevole difficoltà, visto che K. continua a tenere gli stivali stretti al petto)

KATHLEEN - Oh..... mi scusi.....

Brackish appende l'impermeabile a un attaccapanni, poi anche lui si toglie il cappotto. B. Porta un apparecchio acustico. La donna è vestita di scuro.

BRACKISH - Mi dia anche gli stivali

KATHLEEN - Oh... non c'è problema, non si disturbi.

BRACKISH - Ma vuole rimanere per l'eternità con gli stivali stretti fra le braccia ? Un giorno o l'altro dovrà pur posarli a terra. (Dà dei colpetti al suo apparecchio acustico) Come ?

KATHLEEN - (abbassando gli occhi) Niente. (Dai suoi stivali l'acqua cola a terra, formando una piccola pozza. K se ne accorge) Oh, merda! (Si inginocchia e con la sciarpa asciuga il pavimento, sempre tenendo stretti gli stivali). E' solo acqua. Asciuga. (Ride scioccamente, poi guarda B e smette di ridere)

BRACKISH - (Sistemando alcuni oggetti) Non è così grave. In compenso, poiché vivremo sotto lo stesso tetto, le sarei grado se in futuro evitasse di dire "merda".

KATHLEEN - Non dirò più niente.

BRACKISH - Ma no, può parlare.... solo non vado pazzo per espressioni come quella. Mi dia i suoi stivali, Kathleen.

(Kathleen alla fine cede, poco convinta. B porta gli stivali nell'ingresso, poi riappare)

BRACKISH - Kathleen... mi trova forse nervoso ?.... impacciato, imbarazzato.... ?

KATHLEEN - No

BRACKISH - Bene. Lei sa quanti anni ho ?

KATHLEEN - No

BRACKISH - Ah, io lo so. Ho rifiutato per molto tempo un'assistenza a domicilio. Ma il mese scorso, esattamente il giorno 15, mi trovavo qui, avevo messo in forno un filetto di merluzzo con vino bianco, cipolle, 2 chiodi di garofano.... mi sono seduto per leggere il giornale... ed ecco la catastrofe !!

KATHLEEN - Troppo cotto !!!

BRACKISH - Troppo cotto ? Mi sono risvegliato tre ore dopo, con il mio vicino di casa che stava gettando secchiate d'acqua nella mia cucina.... Ecco cosa succede quando ci si rifiuta di farsi aiutare. (Sorride e conduce K vicino al sofà) Ed ecco perché ci si trova un bel giorno ad avere insieme la piccola Kathleen..... (K tossisce), che avrà la cortesia, d'ora in poi, di mettersi la mano davanti alla bocca se deve tossire. Si sieda. Sono contento che sia stata lei a rispondere al mio annuncio. A dire il vero, non so neanche perché.

KATHLEEN - Anche io sono contenta, signor Brackish, e ne so anche i motivo. Se fosse stata un'altra a rispondere, io non avrei avuto il posto...

BRACKISH - (preparando la pipa) In ogni caso... dopo quello che mi è successo, ho consultato il dottor Sandler, non so se lei lo...

KATHLEEN - No.

BRACKISH - Alistair Sandler. E' stato mio alunno, duemila o tremila anni fa. E Alistair mi ha detto: "Se lei è saggio, se non lascia neanche per un minuto il suo letto, potrà vivere ancora sei mesi, forse un anno."

Ma io non voglio ridurmi in un letto. Io voglio morire in piedi. Se lei mi trova insopportabile, in fondo non dovrà sopportarmi ancora per molto. Si direbbe che il temporale sta cessando.

KATHLEEN - Lei non dovrà privarsi per me....

BRACKISH - Come ? Ah, questo maledetto apparecchio....

KATHLEEN - Lei non dovrà privarsi per me.

BRACKISH - Ma privarmi di cosa ?

KATHLEEN - No... perché lei dice sei mesi, un anno... ma se le fa piacere vivere un po' di più.... Io credevo di aver trovato un lavoro, non pensavo di dover fare un corso di addestramento. Perché con mio marito che...

BRACKISH - Cosa fa suo marito ?

KATHLEEN - Fa il morto. E' morto. Così, all'improvviso....

BRACKISH - Oh, mi scusi. Mi dispiace.

KATHLEEN - Anche io. Soprattutto perché ci sono dei morti che rendono molto alle loro mogli. Lui... niente... Non accende la sua pipa?

BRACKISH - No. Ho smesso molto tempo fa, ma svolgo ancora il rituale. Salga nella sua stanza, Kathleen. Le cose che ha portato ieri, le ho già sistemate. Le mie cose sono negli armadi a muro, e le ho liberato tre cassetti.... c'è qualcosa che non va ?

KATHLEEN - Tutto bene. Stavo guardando... tutta questa confusione...

BRACKISH - (Indicando la stanza) Non è confusione... sono tutti i dischi che hanno accompagnato la mia vita... e le cassette, i cd...

KATHLEEN - Quanti sono ? Milioni, vero ?...... saranno sufficienti, stia tranquillo...

BRACKISH - Cosa significa "saranno sufficienti" ?

KATHLEEN - Tre cassetti. Non ho portato molte cose con me.

BRACKISH - Le occorrerà comunque un po' di spazio nel guardaroba. (Pausa) E' singolare. E' talmente strano. Questa... familiarità improvvisa. Me ne rallegro Kathleen... sinceramente (un poco rabbuiato)

KATHLEEN - (a bassa voce) Lo vedo.

BRACKISH - Per tanti anni abbiamo vissuto insieme, nessun altro se non noi due, vero ?

KATHLEEN - Scusi.... a chi sta parlando ?

BRACKISH - Alla mia poltrona. Lei non era ancora nata, e io già ci stavo seduto. Io le parlo, l'accarezzo, e lei mi ascolta.

KATHLEEN - Non ha mai avuto un cane ? No, è evidente... un cane non è la stessa cosa... bisogna portarlo fuori ogni tanto...

BRACKISH - Guardi che marchingegno ! che cosa ne dice ? (ha tirato fuori un'assicella, si siede sulla poltrona e sistema l'assicella sui braccioli)

KATHLEEN - E' formidabile !

BRACKISH - Per leggere, per scrivere, per disegnare.... se si disegna...

Il temporale è cessato. Si sente un corno da nebbia. B resta in silenzio e guarda davanti a sè, perso nei propri pensieri. Trascorre qualche tempo. K si sporge avanti per vederlo, inquieta per l'immobilità di B, ma è troppo indietro per vederlo. Si alza, cerca di darsi un contegno, si tocca il collo, infine si rivolge a B.

KATHLEEN - Signor Brackish... allora io salgo. (B non risponde) Signor Brackish !!

BRACKISH - Sì ?

KATHLEEN - Ah !! (Ride un po' imbarazzata)

BRACKISH - Ha pensato che fossi morto ?

KATHLEEN - (impacciata) No, cioè.... voglio dire... lei mi ha garantito almeno sei mesi...

Si guardano. K si rende conto di quello che ha appena detto. Si direbbe che lui approfitti dell'imbarazzo di lei. K non sostiene lo sguardo.

BRACKISH - Vuole che le porti su la valigia ?

KATHLEEN - No, no... (Prende la valigia, si avvia, poi si ferma sulla soglia) Lei non deve fidarsi di me.

BRACKISH - Perché non dovrei fidarmi ?

KATHLEEN - Perché porto scalogna. Lo so.

BRACKISH - Su su... Kathleen... Andiamo a riposare un poco. Vedrà, poi saremo molto più rilassati.

K esce. B la segue con lo sguardo, poi rivolge lo sguardo agli spettatori tirando lentamente dalla sua pipa spenta. Corno da nebbia ed abbaiare di cani. La luce lentamente cala d'intensità, e sale una musica di Bach. Buio.

Luce. E' giorno. La mano di B manovra la manopola della radio. La musica cresce altissima, tanto che K si scuote. B la guarda e sorride, e lei risponde al sorriso. B prende il giornale e si siede sulla poltrona.

VOCE DI CHUCK THOMAS - Chuck Thomas è sempre con voi. Ma per non troppo tempo ancora. Anche perché considerata la frequenza con la quale mi mandate quanto mi occorrerebbe per procurarmi un altro calorifero.... dovrei indebitarmi per almeno sei anni, e credo di non poter reggere il colpo ! Un sincero ringraziamento a quel simpaticone che mi ha mandato una banconota del Monòpoli ! Forza allora, avanti con Rubinstein (colpo di tosse) Ultima chiamata, cari amici ! Ultima fermata prima del cimitero ! (La musica sale )

BRACKISH - Come ? (Dà un colpetto all'apparecchio) Ma parli più forte, Kathleen...

KATHLEEN - (gridando) Ma non posso parlare più forte !

B si toglie l'apparecchio acustico, cerca di aggiustarlo, quindi se lo rimette. Ha un sussulto. Si alza dalla poltrona e va ad abbassare il volume della radio.

BRACKISH - Ma lei sente tutto e non mi dice nulla ?

KATHLEEN - Eh, sì. Perché se le dico tutto, lei non sente niente.

BRACKISH - Non è possibile, bisogna che cambi le pile di questa specie di.... (cerca le pile) Ce ne sono di nuove da qualche parte...

VOCE DI CHUCK THOMAS - Arthur Rubinstein...

BRACKISH - No, non Rubinstein, caro signore ! Karl Richter...

VOCE DI CHUCK THOMAS - Si trattava naturalmente di Johan Sebastian Bach, BWV 1005

BRACKISH - No !! non 1 0 0 5.. 1 0 0 4 (scandendo) Ah, questo Chuck, ha un bell'essere un vecchio amico.... Zero ! zero assoluto... (spegne la radio). Eliminato ! (sorride) Può fidarsi di me.

KATHLEEN - (sta stirando ) Oh, ma io mi fido di lei.

BRACKISH - Bisognerà comprare delle nuove pile, Kathleen... E' che con lei se ne consumano talmente tante....

KATHLEEN - Io non parlo molto

BRACKISH - Appunto ! Io resto in agguato nel caso che lei parli...

(pausa)

BRACKISH - Ecco.. il figlio di Crispy Franklin è morto... Sono arrivato ad un'età tale per cui non perdo più soltanto i miei amici, ma anche i figli dei miei amici. E il peggio è che me ne frego. Lei Kathleen è ancora giovane, ma probabilmente ha già cominciato a perdere delle persone care.

KATHLEEN - Sì, un po' qui... un po' là...

BRACKISH - Non parlo di suo marito, non conta.

KATHLEEN - No, non conta. Quando si è morti, si è morti. Non comincerò di certo a compiangermi adesso.

BRACKISH - Le chiedo scusa, ma non è mai tardi abbastanza per compiangersi. Mi sono compianto per anni, solo per essere stato contraddetto. E' il mio sport preferito. E come in tutti gli sport, bisogna allenarsi, e se non lo si fa, si perde la forma. Qualche volta, senza motivo, io mi alleno a compiangermi. Non se ne stupisca.

KATHLEEN - Per quanto ci riguarda, non servirebbe a nulla.

BRACKISH - Noi chi ?

KATHLEEN - Me e mio marito. Dicono che nella bara entrino i vermi e poi escano di nuovo... il naso diventa come plastilina... i vermi entrano, fanno un giro, escono...

BRACKISH - Va bene, ma...

KATHLEEN - Gli occhi non esistono più, le gambe sono....

BRACKISH - Sì, va bene ! Ma adesso la smetta.

KATHLEEN - E' lei che ha iniziato l'argomento.

BRACKISH - Va bene. Ma sta diventando ripugnante.

KATHLEEN - Perde ! il ferro da stiro perde. Mia madre diceva che qui i ferri da stiro perdono a causa del clima. E' meglio comprare una grossa scatola di tonno da Garfield, e stirare con quella le camicie.

BRACKISH - Sua madre ? faceva le compere da Garfield ?

KATHLEEN - Sì. Le ha fatte per 31 anni e mezzo.

BRACKISH - Lei è cresciuta sulla North Shore ?

KATHLEEN - Sì. Gliel'ho detto.

BRACKISH - Lei mi ha parlato di Woburn.

KATHLEEN - No. A Woburn viveva la cugina di mio marito. Io abitavo da lei.

BRACKISH - Non è obbligata a stirare adesso tutte le camicie. Soprattutto quelle bianche. Le metto solo per uscire, ed esco apposta per metterle. Praticamente mai. (Pausa) Non trova che fra noi ci sia un'atmosfera più rilassata ?

(Kathleen non risponde, continuando a stirare)

KATHLEEN - Porca puttana !! c'è della ruggine ! sul fondo c'è della ruggine !! è bell'e rovinata....

BRACKISH - E' rovinata ?

KATHLEEN - La camicia ! è da buttare. Guardi...

(B si avvicina per vedere. E' un po' turbato)

KATHLEEN - (riconducendo B alla poltrona) Bene, signor Brackish, si segga. Io faccio quello che ho da fare.

BRACKISH - Ma cosa ha da fare ? Oh... ha visto quella pozza d'acqua sul pavimento...

KATHLEEN - Sì, ma è una cosa da nulla. Non mi devo certo spaccare la testa, per quella. E' solo acqua. Adesso asciugo. Si sieda, signor Brackish, e pensi ad altro. Ha intenzione di licenziarmi ?

BRACKISH - Ma niente affatto, Kathleen...

K ha un gesto d'affetto nei confronti di B, ma questi si sposta. K torna al tavolo, prende la camicia rovinata e ne fa uno straccio, e con quella asciuga l'acqua sul pavimento. B sembra un po' urtato da questo, ma non dice nulla.

KATHLEEN - (canticchia asciugando il pavimento) A me piacciono le canzoni. Ne ho anche fatta una. Le parole, voglio dire. Vuole che gliela canti ?

BRACKISH - (sfogliando il giornale) Non è obbligata a farlo. Ma se vuole....

KATHLEEN - (rialzandosi) No, non voglio. Ecco, la macchia è scomparsa.

(K esce a portare lo straccio in cucina, dopo un po' rientra)

BRACKISH - E la North Shore, com'era ?

KATHLEEN - Sinceramente.... diversa da Las Vegas. Per divertirsi, bisognava spingersi fino a Boston.

BRACKISH - A Las Vegas non ci si diverte. Si va per giocare.

KATHLEEN - E a Boston ?

BRACKISH - A Boston cosa ?

KATHLEEN - Non ci si diverte ?

BRACKISH - Cosa vuole che le dica... non è di certo la città più spassosa del paese, lei lo sa bene.

KATHLEEN - No, io non ne so nulla. Anche perché non avevo il permesso di andarci, data la mia condizioni.

BRACKISH - Che condizione ?

KATHLEEN - Di ragazza. Mio padre diceva che una ragazza, soprattutto se di origine irlandese, deve ballare nel posto in cui è nata. Non si va a sculettare a Boston. E allora, visto che bisognava ballare sul posto, ho ballato sul posto. E così ho conosciuto mio marito, che non ballava che slows...

BRACKISH - Non è pericoloso ? il ferro da stiro ?

KATHLEEN - No. Ho messo altra acqua. Ballava come parlava. Piccoli passi, piccole frasi. "Sono io", "dove sei ?", "Hai freddo ?", "Hey, mascalzone...", questo lo diceva per ridere, quando il suo amico Flint lo batteva al tiro con l'arco. E poi... "Hai risposto a tua madre ?", "Scusa", e quando era stanco, la sera: "il cuore, il cuore"

BRACKISH - Perché "il cuore, il cuore" ?

KATHLEEN - Ah. Questo l'ha detto una volta sola, 20 secondi prima di morire. Forse per informarmi... Ha mai giocato ad hockey, signor Brackish ?

BRACKISH - Era campione di hockey ?

KATHLEEN - Nè campione nè altro. Ci giocava. Io giocavo a hockey su prato. E lei ?

BRACKISH - No

KATHLEEN - Non incominci a farlo. E' debilitante. Indossavo grandi calzoni rutilanti.

BRACKISH - Rutilante significa rosso.

KATHLEEN - Proprio così, erano, di un colore rosso vivo con una specie di gobba qua. Già sull'autobus mi prendevano in giro. E alla fine sa che colpo di genio ho avuto ?

BRACKISH - (arrabbiato) Kathleen.. adesso le dico cosa ho sentito da lei: io - indossavo - dei - grandi - calzoni - rutilanti - con - una - specie - di - gobba - qua. Già - sull'autobus - mi - prendevano - in - giro. E alla - fine - sa - che - colpo - di - genio - ho - avuto ? (più dolce) Ad esempio, una gobba, quale gobba ?

KATHLEEN - (con prudenza) La mela che mia madre mi dava. In tasca. Per la merenda.

BRACKISH - Molto bene.

KATHLEEN - (in tono più deciso) In quel gioco, mi beccavo dai 200 ai 300 colpi di mazza nelle zampe, mi sentivo trattare da puttana dagli avversari e anche dai compagni di squadra, odiavo quel gioco. Sa qual'è il colpo di genio che ho avuto ?

BRACKISH - (va in cucina a prepararsi il tè) No.

KATHLEEN - Ho picchiato l'arbitro. (S'intravvede B che sorride) Ha fischiato una punizione contro di noi. E' evidente che me ne fregavo, ma ho pensato "coraggio bella mia, è il momento". Sono corsa verso l'arbitro e gli ho dato un colpo di mazza. Indovini dove ? Una sola risposta !

BRACKISH - Non mi interessa più di tanto, Kathleen.

KATHLEEN - Occhio sinistro. Kathy O'Hara, radiata a vita. Mi piaceva il football, quello sì. Ma mio padre mi ha sempre detto "giocherai a football con i tuoi fratelli". Ma questi non sono arrivati. Desidera che prepari il tè ?

BRACKISH - No. Lo preparo io. Lei lo servirà. (Rilassato adesso) Chi non è venuto ?

KATHLEEN - I miei fratelli. Non sono arrivati. Sono rimasta figlia unica. (Pensierosa) E neanche noi.

BRACKISH - Sono rimasta figlia unica. E neanche noi. Molto chiaro.

KATHLEEN - Non abbiamo avuto figli, io e mio marito. Nè figlie. Niente bambini.

BRACKISH - Come si chiamava ? (Va alla biblioteca, controlla qualcosa, poi ritorna alla poltrona)

KATHLEEN - Otto. Otto Hogan. Tutti lo chiamavano Piccolo Principe.

BRACKISH - (un po' ironico) Il Piccolo Principe....

KATHLEEN - Non "il" Piccolo Principe. Piccolo Principe e basta. Non lo ha mai neppure saputo. Camminava così, ha presente quando le lancette dell'orologio segnano le dieci e dieci ? (mima) Mi esasperava quando a tavola ruttava e diceva "radio Bagdad vi augura buon appetito", detestava la musica e aveva una voce straziante. Abbiamo vissuto dei bei momenti. E mi voleva abbastanza bene.

BRACKISH - (tornando alla poltrona) Eh... io e il piccolo principe non saremmo stati i migliori amici di questo mondo, se detestava la musica. Le uniche due materie che ho insegnato nella mia vita sono state inglese e storia della musica.

KATHLEEN - Lo so.

B si siede e riprende in mano il giornale

KATHLEEN - Lei è stato anche suo professore. (B si volta verso di lei) Mio marito è stato suo allievo.

BRACKISH - Un momento. In quale materia ?

KATHLEEN - Entrambe. L'ultimo anno delle superiori.

BRACKISH - Mi ripeta il suo nome

KATHLEEN - Otto Hogan

BRACKISH - Forse

KATHLEEN - Non forse. E' sicuro. Otto Hogan, signor Brackish....

BRACKISH - Ne ho avuti di allievi... intere generazioni... Forse. (È già disinteressato, sfoglia il giornale)

KATHLEEN - Quando l'ho conosciuto, non indossava che camicie arancioni. Giorno e notte.

BRACKISH - Ognuno ha i propri gusti

KATHLEEN - Erano i suoi padroni che volevano così. I fratelli Clams. Era cuoco da loro.

BRACKISH - Il ristorante Clams ? Sul porto ?

KATHLEEN - Sì. Tutto il personale era in arancione. Adesso sono in verde.

BRACKISH - (ripiega il suo giornale) E' spaventoso.

KATHLEEN - Cosa è spaventoso ?

BRACKISH - La morte.

K riprende a stirare. I due rimangono in silenzio per un po'.

KATHLEEN - Porca puttana !........... oh, mi scusi... Perde di nuovo.

BRACKISH - (irritato) Kathleen, la smetta di lottare con quel ferro da stiro. Lo posi. Vada a prendere il tè e lo serva. (K obbedisce, un po' contrariata) Compreremo un altro ferro da stiro, e anche le pile per il mio.... (indica l'apparecchio acustico, poi si passa una mano sul volto. Poi posa entrambe le mani sul volto)

KATHLEEN - (andando verso la cucina lo nota) Cosa c'è ?

BRACKISH - (Col volto nascosto fra le mani) Nulla... Le giuro che vorrei .... Un tratto, un elemento. Vorrei veramente ritrovare almeno un elemento che mi aiuti a ricordare il suo piccolo...

KATHLEEN - .. Principe ?

BRACKISH - Sì

KATHLEEN - Posso aiutarla ?

BRACKISH - Potrebbe ?

KATHLEEN - Le ha salvato la vita.

BRACKISH - Come ? (K entra in cucina) Kathleen !! (K esce dalla cucina col vassoio del tè) Ma cosa mi racconta ? Suo marito mi ha salvato la vita ?

KATHLEEN - Tempo fa. All'epoca in cui lei teneva delle lezioni per i turisti, in estate. Nel porto, sul ponte di quel battello...

BRACKISH - Il "Newer Say Newer". Sì. Prenda del tè, si sieda.

KATHLEEN - (sedendosi a una certa distanza da B) Non so come sia successo, ma lei a un certo punto è caduto in acqua. All'indietro.

BRACKISH - Certo che me lo ricordo. Era il Labour Day, e il battello era stracolmo di turisti insopportabili, e ad un tratto sale un gruppo di imbecilli, nonostante le proteste del capitano... non so se utilizzare questo termine per quell'alcoolizzato che forava i biglietti sulla passerella.. Sta di fatto che quella bagnarola si è rovesciata come una carriola in un fosso. E' un ricordo terribile. Sono finito in acqua e mi sono ritrovato incastrato fra il battello e la banchina. E nel momento in cui stavo andando a fondo, ho visto un grosso pesce arancione avvicinarsi... e quel pesce mi ha ripescato.

KATHLEEN - Era lui quel pesce ! Era Piccolo Principe !!!

BRACKISH - Non urli !

KATHLEEN - Era lui.... stava fumando una sigaretta davanti al ristorante, l'ha vista cadere e si è tuffato....

BRACKISH - Dio mio. Era lui. Il giorno dopo sono passato da Clams a portargli dei sigari. Abbiamo chiacchierato qualche minuto.

KATHLEEN - Qualche minuto tra la sua vita e quella di mio marito..

BRACKISH - Era un mio allievo. E' vero. Ma non era fra i migliori, poveretto.

KATHLEEN - Se ne era accorto. All'esame lei gli ha dato 6/20 in storia della musica, e uno zero tondo tondo in inglese. E' questo voto che lo ha affondato. Così non avrebbe mai potuto entrare all'università, se non dalle fogne....

BRACKISH - Sì, ricordo che me lo ha detto (ride brevemente). Poveretto....

KATHLEEN - Quando ha visto il suo voto è rimasto sconvolto. Sconvolto è dir poco. Sua madre mi ha detto che quando è tornato a casa ha cominciato a tremare, e senza piangere dai suoi occhi hanno cominciato ad uscire lacrime... come se sudassero.

BRACKISH - E dopo ?

KATHLEEN - Dopo ? niente. Demoralizzato, fottuto, distrutto... cuoco.

BRACKISH - Attenta a quello che dice. "Fottuto, distrutto, cuoco..". E' un bel mestiere quello del cuoco, e anche nobile.

KATHLEEN - Sì. Ma lei allude al capo cuoco, a quello che dipinge una cena sul fondo di un piatto. E' un po' diverso passare la giovinezza fra gli odori del brodo, i vapori, e le fritture ordinate...

BRACKISH - Esattamente.

KATHLEEN - A scuola, quando ha dovuto fare il tema "Cosa vuoi fare nella tua vita", ha scritto come un folle sul quaderno. "Voglio fare tutto". Ma è rimasto incastrato sul margine del quaderno, come lei tra il battello e la banchina.

BRACKISH - Quello che apprezzo in lei, Kathleen, è che non usa mai paragoni troppo pesanti. Lei non ha aggiunto "ma lui nessuno lo ha ripescato, ed è proprio lei che lo ha fatto affondare". Questo sarebbe stato pesante. E anche ingiusto. Perché io non ho colpa se i miei studenti fossero dotati o no. E questo lo apprezzo.

K lo guarda, un po' arretrata rispetto a lui.

BRACKISH - Metta della musica, Kathleen..... prema "power", poi "tuner", e infine "selection". Perfetto !

KATHLEEN - Va bene il volume ?

B fa segno di alzare il volume

BRACKISH - Brahms ! Sinfonia n. 4 in mi minore, opera 98. Non si formalizzi. Sicuramente mi addormenterò per 5 o 6 minuti.

B chiude gli occhi. K sbriga delle faccende di casa.

BRACKISH - (scuotendosi) Vuole che le racconti un aneddoto su Brahms ?

KATHLEEN - Perché no ? (K si siede e si finge interessata)

BRACKISH - Dopo aver scritto il primo movimento di questa sinfonia.... lei sa quanto tempo ha impiegato per completare la sua opera ?

KATHLEEN - No..... (distratta)

BRACKISH - 14 anni

KATHLEEN - No..............

BRACKISH - Eh, sì.... E mi chieda perché ? (annusa l'aria) Cos'è questo odore ?

KATHLEEN - Niente............... perché ?

BRACKISH - Perché il signor Brahms era bloccato dalla sua ammirazione per Beethoven ! In una lettera a Levi, un direttore d'orchestra, egli scriveva: "con un simile gigante che mi cammina sulla schiena, non ci riuscirò mai". Brahms... Brahms lo scettico... E lei sa quante sinfonie ha scritto Beethoven in 14 anni ?

KATHLEEN - No.... lo sapevo, ma..

BRACKISH - 8 sinfonie... In ogni caso, se si riesce ad avere una simile produzione, ci si può anche permettere di perdere del tempo....

Ma è terribile l'odore che viene dalla cucina !!

KATHLEEN - (colta dal panico, cerca di impedire a B di avvicinarsi alla cucina) Ma no, è stata un idea...... no....

BRACKISH - (apre la porta della cucina e viene investito da una nuvola di vapore) Ma cosa significa "è stata un'idea..." ??? Cosa sta succedendo qui.... presto ! chiami i pompieri !

KATHLEEN - Ma no..... sono io che ho messo a bollire una cosa... Non è niente. Stia indietro, signor Brackish....

(K entra in cucina, e ne esce con la camicia di B in mano ancora fumante...)

BRACKISH - Ma che cosa doveva far bollire ? la mia camicia ? non siamo in un film di Charlot !

KATHLEEN - Va bene....... volevo ravvivarla......... Ho fallito. Grazie, Chlorilux..

BRACKISH - Ravvivarla ?

KATHLEEN - E' una parola che gli uomini non conoscono.

BRACKISH - E perché "grazie Chlorilux" ?

KATHLEEN - Perché.... (prende il flacone e lo mostra) si tratta del Chlorilux !

BRACKISH - (gridando) Ah, bene. Si tratta del Chlorilux, e lei me lo annuncia trionfalmente.... lei fa bollire del Chlorilux !

KATHLEEN - (quasi sul punto di piangere) No, faccio bollire molte altre cose, ma qui ho trovato del Chlorilux.

K si volta verso la porta della cucina. B ritorna alla sua poltrona, e riprende in mano il giornale.

BRACKISH - (calmo) Per poco lei non mi gassa.... è così che si dice.

KATHLEEN - (è sparita in cucina, ritorna con la bacinella dal fondo completamente annerito - tranquillamente) La bacinella è rovinata.

BRACKISH - Nel Chlorilux c'è del cloro. Nel corso della prima guerra mondiale i tedeschi, già molto creativi, hanno utilizzato il cloro contro coloro che non gli piacevano. E il mondo intero li ha criticati.

KATHLEEN - Non lo sapevo ! non ho avuto il tempo di leggere l'etichetta. (Si dirige verso la porta d'ingresso)

BRACKISH - Dove sta andando ?

KATHLEEN - Ad aprire la porta.

BRACKISH - Con questo freddo ?

K esce senza rispondere. B la segue con una sguardo in cui si coglie anche una punta d'ansia. Dopo qualche istante, B si alza e va a spegnere lo stereo.

BRACKISH - Kathleen, chiuda la porta ! ora basta !

KATHLEEN - Se ne è andato l'odore ? (pausa - B sta raccogliendo un oggetto vicino allo stereo) Perché non mi risponde ? Dove si è cacciato?

BRACKISH - Nel frigorifero. Chiuda quella porta !

KATHLEEN - Cosa faccio adesso ?

BRACKISH - Si riposi, per favore. Così potrò rilassarmi anch'io.

K cerca il suo cestino da lavoro, B accende la radio e cerca la sua stazione preferita.

BRACKISH - Vediamo un po' cosa ha preparato Chuck.... quella vecchia canaglia... Quando dice troppe sciocchezze non riesco a stare zitto, ma poi comincia a mancarmi...

Musica per solo violino - K ha trovato il cestino e si siede.

BRACKISH - Ah.....

KATHLEEN - Suite in RE maggiore...

BRACKISH - Suite n. 3 in re maggiore (la guarda quasi con disprezzo) Lei la conosce ?

KATHLEEN - (impegnata a lavorare ai ferri) Sì.

BRACKISH - Le piace Bach ?

KATHLEEN - (raccogliendo un ferro che le è caduto) Si ha un bel dire...

BRACKISH - Si ha un bel dire cosa.... E' stupefacente, ecco tutto quello che si può dire. 4 tempi. Basso ostinato su 4 tempi, e su questo quante variazioni ?

KATHLEEN - Cinque ?

BRACKISH - Cinq.... ???? Ventinove !! (si siede lontano da K) Ostinato.... ascolti.... (segue la musica con la mano) Queste note dell'ostinato che ritornano, più lente, più veloci, distanziate.... e per la maggior parte del tempo nascoste, e io le ritrovo sempre.... (pausa) Da un po' di tempo ... ho paura.

KATHLEEN - (che ascolta distrattamente) Non abbia paura. Ci sono io. (Sorride) Sono sciocchezze.

BRACKISH - E'... indicibile.. Vorrei tanto perdere la memoria... La musica, la musica che ricomincia sempre... Non ho più la sensazione di ascoltare, mi sembra di vederla.... E' come se ci morissi dentro.

KATHLEEN - Anche a me questo fa paura. Tutti i giorni, il ripetersi.... Solo che io ne ho ben di più.

BRACKISH - Più di cosa ?

KATHLEEN - Di variazioni. Ben più di 29..... I letti da fare, le finestre da aprire, i legumi da comprare, da pelare, da cuocere, da mangiare... comprare, pelare, cuocere, mangiare, riassettare, stirare, rammendare, spazzolare, lucidare, lavare, inginocchiarsi.... e il sole che si leva ogni giorno, che si leva, che tramonta, che si leva ancora una volta... ostinato.... e i letti, le finestre, le camicie, la verdura, i pavimenti..... questo mi fa paura.

BRACKISH - Ma tutto questo è banale, ordinario.

KATHLEEN - Come ?

BRACKISH - Nella stessa borsa della spesa lei infila le variazioni di un tema musicale e quello che lei fa ogni giorno. Mi dispiace doverglielo dire, ma non poso impedirmi di farlo. E' banale. E anche un po' miserabile.

KATHLEEN - (rimettendo via la lana e i ferri) Sì, me ne rendo conto.

K esce. B guarda a lungo dove K è uscita. Si sente in colpa. Termina il brano musicale.

CHUCK - Che cosa volete ascoltare adesso ? La risposta è: niente. Per il momento non si può ascoltare nulla. Possiamo ascoltare il vento e la pioggia che scroscia sul tetto di vetro di questa maledetta stamberga. Forza ! si continua (colpo di tosse) Mozart, violino, viola, violoncello, d'accordo ? Qualcosa di non troppo duro dopo Bach. L'adagio dal divertimento in Mi bemolle maggiore. Ok ? (colpo di tosse)

BRACKISH - Kathleen ! (si dirige verso la cucina, si toglie con rabbia l'apparecchio acustico) Kathleen !! (K compare) Kathleen, per favore, mi vada a comprare delle pile. Da Phylby's. Non sento più !

KATHLEEN - Come ?

BRACKISH - Delle pile !

KATHLEEN - Ho visto delle pile da qualche parte. Ieri, le ho viste in quel mobile. (Va al mobile, ne tira fuori una scatola)

BRACKISH - Quella scatola è vuota.

KATHLEEN - Perché non se ne sbarazza allora ?

BRACKISH - Perché ogni dodici vuote, te ne danno una piena. (Tira fuori dalla tasca una banconota) Suvvia.... per favore...

K prende i soldi, poi guarda fuori dalla finestra.

BRACKISH - Ah... sta piovendo... Allora ci andrà domani. (Si siede rassegnato) Vorrà dire che ci sentirò domani. (Occhiata veloce a K) Nessun problema.

K, dietro di lui, lo guarda fisso. Si avvicina alla radio, senza smettere di guardarlo, e cambia stazione. Una canzone moderna. B non ha reazioni. K si dirige verso l'ingresso e prende il suo impermeabile. B si volta. K sorride. B sorride. K esce. B volge il suo sguardo verso gli spettatori. Il suo sorriso si smorza. Le luci si smorzano fino al buio.

Estate. La radio è accesa.

VOCE DI BILL MOHAMED COOL - Buongiorno a tutti. Il cielo è azzurro, il mare verde intenso, e voi siete sintonizzati su WGLO-FM Gloucester Massachusetts con il vostro Bill Mohamed Cool (musica) Vi dà forse fastidio che io sia negro ? A me non dà fastidio, come non dà fastidio a mia madre, alle mie due figlie e a Chuck che mi ha chiesto di sostituirlo per l'Indipendence Day. A dire il vero, non per la festa, ma perché è andato a farsi controllare i polmoni all'ospedale Santa Gloria. Messaggio da parte di Chuck per Ludwig, di cui state ascoltando questo simpatico brano. "Scusami Ludwig, devo assentarmi per qualche ora. Ti lascio con un negro e con una banda di avari che ci ascoltano come se origliassero a una porta... e che ci hanno mandato 185 giorni in 15 giorni !!" (Musica)

BRACKISH - E' pronto ! Venga ! (Esce di scena e rientra poco dopo con due scodelle su un vassoio, che appoggia sul tavolino) Ah.... un tovagliolo. (Esce di nuovo rapidamente) Due capolavori nello stesso tempo. Non è possibile. Precedenza al brodo di pollo. (Spegne la radio. Apre un cassetto, e richiudendolo si chiude dentro le dita) Ha... merda ! Merda !

K compare. Abbigliamento: una vestaglia, due paia di calze, maglia di lana.

BRACKISH - Mi sono schiacciato le dita nel cassetto. Mi scusi ma.... merda che male....

KATHLEEN - Oh, non si preoccupi. Continui pure. Ne ho sentite di peggiori.

BRACKISH - Tenga, prenda il tovagliolo. Forza... è caldo... Ah, un po' di sollievo... Merda che male....

KATHLEEN - Io non sono coraggiosa.

BRACKISH - Ma lei è troppo coperta ! Quando ci si è raffreddati, non serve più. Glielo dico da amico: si scopra.

KATHLEEN - ( Si toglie la maglia) E' terribile, quando sono ammalata. Non posso avere l'aspetto di chi sta bene. Voglio dire... mi sento ammalata, penso da ammalata, mi vesto da ammalata.... E per di più divento molto molto molto pessimista... e allora mi metto a piangere (si mette a piangere)

BRACKISH - (porgendole un fazzoletto di carta) Si soffi il naso. E poi beva questo nettare di pollo finché è caldo...

KATHLEEN - Nettare di pollo ?

BRACKISH - Credo si possa definire così.

KATHLEEN - Busta o scatola ?

BRACKISH - Scatola. Io sono sopravvissuto grazie al brodo di pollo che mia madre, che era ebrea, dunque una madre di altissimo livello, preparava in questa casa quando pensava che io corressi un pericolo mortale a causa delle correnti d'aria. Com'è ?

KATHLEEN - Sa di pollo morto.

BRACKISH - Le faccio notare che tutto quello che lei mangia... filetto di sogliola, cotolette, salsiccia.... proviene generalmente da un animale che ci ha lasciati.

KATHLEEN - Forse allora è perché di quelli non si pronuncia mai l'orazione funebre. Deve essere per questo.....

BRACKISH - Quando mio padre l'ha comprata, aveva 22 anni... questa casa voglio dire..

KATHLEEN - Ho capito. Non faccio come lei..... chi, quando, quale, cosa quanto....

BRACKISH - Oh, quanto.... certamente non era cara, ma comunque troppo cara per lui. Era di uno scaricatore. Una casa povera.

KATHLEEN - Anche il mio..... mio padre.... era uno scaricatore.

BRACKISH - Ero sicuro che me ne sarei andato non appena sposato e avessi messo al mondo dei figli. Ma non ho trovato nessuno. E non ho messo al mondo nessuno. (Prende il vassoio e riporta tutto in cucina) E oggi mi ritrovo così lontano di qui.... anche se non me ne sono mai allontanato.

KATHLEEN - E' la donna che mette al mondo dei figli, no ?

BRACKISH - Sì, è la donna. Lei ne ha avuti ?

KATHLEEN - No, gliel'ho detto.

BRACKISH - Non ho sentito.

KATHLEEN - Non ascoltava.

BRACKISH - Rimanga qui seduta ancora un po'... (K si siede di nuovo, tira fuori un pettine e comincia a pettinarsi) Ci ritroviamo, da qualche parte in questa vita.

KATHLEEN - Tutte le mie amiche hanno avuto figli.

BRACKISH - Io devo dire.... In fondo non ne volevo. C'è già abbastanza gente al mondo. (Prende una pipa. Si alza per cercare del tabacco) La sorprende sentirmi parlare in questo modo ?

KATHLEEN - Non mi sorprende affatto. Lei non è cattolico, ecco tutto.

BRACKISH - (urtato) Non c'entra per niente con l'essere cattolici o no. Questa è bella. Ogni essere umano ha il diritto di poter scegliere se avere figli o no.

KATHLEEN - Ogni essere umano forse, ma i cattolici non tirano di boxe nella stessa categoria. In quanto a me, non si trattava di volere, ma di potere. Piccolo Principe la penava come lei. "Fermate l'immigrazione di bambini". Aveva letto la storia di un bambino che era nato e cresciuto in prigione e diceva che il nostro avrebbe avuto lo stesso destino, perché la nostra vita era una prigione. Questo non toglie che all'obitorio io mi sia posta il problema per tre giorni: forse, se ne avessimo avuto uno, non sarebbe morto. Lo avrebbe fatto ridere. Meno... (mima artigli che strappano il cuore). Come dice lei ?

BRACKISH - Stress.

KATHLEEN - Ecco.

BRACKISH - Chi lo sa... (tira fuori un mazzo di carte) ... chi lo sa... chi lo sa ..... (Si accorge di essere distratto) Oh, mi scusi, Kathleen.

K fa capire che non c'è nulla di male. Il suo sguardo è perso nel vuoto. B torna alla poltrona e si prepara a un solitario, senza abbandonare K con lo sguardo.

BRACKISH - Lei è rimasta tre giorni all'obitorio ?

KATHLEEN - Beh... sì. Era fra natale e capodanno, e faceva un freddo cane, non si riusciva a scavare la fossa perché la terra era gelata. Per di più quasi tutti erano in vacanza. Le assicuro che rimanere vedova durante le feste non è divertente.

BRACKISH - (con sincerità) Povera Kathleen.. Deve essere stato talmente.. macabro.

KATHLEEN - E noioso... Dire questo non è mancargli di rispetto, vero ?

BRACKISH - Ma no, certo che no. (Inizia il suo solitario)

KATHLEEN - All'inizio parlavo, piangevo, avevo ancora tante cose da dire.. Ma passati due giorni, ci si annoia con un morto, perché non ci dice niente. Ad una persona normale che non ci dà risposta si può sempre dire "se ti rompo le scatole, dimmelo". Ma dirlo ad un morto è difficile.

BRACKISH - Vero.

KATHLEEN - E allora tra me e il cadavere ci sono stati dei silenzi. E poi un silenzio... solo io che rompevo le scatole. Spero che quello che ho detto non la disturbi.

BRACKISH - Ma no ! Niente affatto. Pensavo a quale strana coincidenza. Davvero singolare. Suo marito che è stato mio alunno e lei..... (Mescola le carte) Bene, ancora una volta non mi è riuscito, come sempre.

KATHLEEN - Anche io sono stata sua alunna.

BRACKISH - Come ?

KATHLEEN - Nelle due materie. Storia della musica e letteratura inglese. Come lui. E anche io come lui mi sono presa uno zero tondo tondo. Ma non nello stesso periodo. E lo zero me lo sono beccato in inglese, non in musica come lui.

BRACKISH - (Incredulo) Come... lei è stata mia alunna ?

KATHLEEN - Eh sì. E quando ho incontrato per la prima volta Piccolo Principe... il fatto di aver preso entrambi zero, ci ha avvicinati. Gli ho detto (tende la mano nel vuoto) "Buongiorno, sono stata bocciata" E lui. "Ah, buongiorno, anche io. Balla ?"

BRACKISH - Ma come ? Sono mesi che lei è qui, e non mi ha detto niente ?

KATHLEEN - No

BRACKISH - Ma perché ?

KATHLEEN - Non lo so.

BRACKISH - (si alza e riporta le carte nel mobile. Tono secco) E' molto spiacevole. Molto.. penoso. Non so che cosa possa nascondere tutto questo. Ma non può essersi trattato di un silenzio innocente. Perché non me ne ha parlato ?

KATHLEEN - Forse perché ero un po' risentita. Arrabbiata perché non mi aveva riconosciuta.

BRACKISH - (Alzando un po' la voce) Kathleen... in cinquant'anni di insegnamento ho visto sfilare davanti a me greggi e greggi di alunni, come vuole che...

KATHLEEN - Nel gregge c'ero anch'io.... beeeeeeee

BRACKISH - Ah, per favore !!!! E l'ho bocciata ?

KATHLEEN - Sei e mezzo in inglese e zero in storia della musica. Media: cinque. Per cui borsa e studi.... adios. (Si alza e comincia a spostare dei mobili)

BRACKISH - Ebbene, mi spiace venirne a conoscenza oggi. Sicuramente lei non era all'altezza, ecco tutto. Ne ho stangati molti altri.

KATHLEEN - Sì, ne sono al corrente. Lei è conosciuto, sa ? Un grande professore. Molto duro.

BRACKISH - Diciamo severo.

KATHLEEN - No, diciamo duro. Nessuno riusciva a spuntarla con lei. Almeno, nessuno di quelli che ho conosciuto.

BRACKISH - Ma cosa sta facendo ?

KATHLEEN - Sposto i mobili. Voglio darmi alle grandi pulizie.

BRACKISH - Sono desolato. Che cosa posso aggiungere...

KATHLEEN - Nulla. Prima lei ha detto "Non so che cosa possa nascondere tutto questo". Io mi sono nascosta dietro alla persona che volevo essere, come è stato per lui, e per mio padre, e per mia madre. Ma non è importante. Non si fanno titoli sui giornali con queste cose.

BRACKISH - Che cosa... che cosa... (molto nervoso) Suo padre, sua madre... cosa c'entrano adesso ?

KATHLEEN - Anch'essi erano nel gregge, verso il mattatoio. (Va in cucina, e torna con un aspirapolvere)

BRACKISH - Li ho avuti........ quando ero giovane ?

KATHLEEN - Per forza.

BRACKISH - Ma quale è il suo nome da ragazza ?

KATHLEEN - O'Hara

BRACKISH - Me lo ha detto. Parlando dell'hockey. E' vero, sono io che non ho prestato attenzione.

KATHLEEN - (triste) No. E' che proprio non mi ha considerata. Ero appena arrivata a casa sua. Ero l'amica del ferro da stiro. Mio padre si chiamava Jebbie O'Hara e mia madre Francine Flynn. Al termine degli studi il presidente della commissione di esami (punta da lontano la canna dell'aspirapolvere verso B).... Jacob Brackish.... tatatatatatata...

Lei ha decimato la mia famiglia. E anche non pochi amici di famiglia. Ma via.... Il passato è passato.

BRACKISH - Passa l'aspirapolvere senza alcun metodo.

KATHLEEN - Sì... senza alcun metodo.

BRACKISH - (Turbato) Francine Flynn....

KATHLEEN - Francine Flynn e Jebbie O'Hara

K continua il suo lavoro. B abbassa gli occhi. Poi va nell'ingresso e prende l'impermeabile.

BRACKISH - Esco. Se qualcuno chiede di me, dica che non sa a che ora rientrerò.

KATHLEEN - Se qualcuno chiede di lei ? Ma chi ?

Buio.

E' l'alba. Ritorna la luce. Si odono in lontananza grida, risate, petardi che esplodono. Kathleen sta scrivendo. B ritorna a casa.

BRACKISH - Sa che ore sono ?

KATHLEEN - (Guarda la pendola) Le 5 meno quattro minuti.

BRACKISH - Stanno festeggiando. Che cosa sta scrivendo ?

KATHLEEN - Delle lettere.

BRACKISH - A chi ?

KATHLEEN - Mah... non so..(mette le lettere nella tasca dl suo vestito) delle lettere... a delle persone che conosco...

BRACKISH - Quali conoscenze ? (Va verso di lei) A uno di quei turisti che vomitava appoggiato al bancone di una birreria ? o all'amico di infanzia che l'accarezzava sull'autobus ? o al meccanico che si è buttato su di lei, mettendo le sue zampe sporche di grasso sulla sua pelle bianca ? La smetta con queste sue conoscenze ! Rientri nel suo piccolo passato come un topo nella sua tana, Francine Flynn !

KATHLEEN - (alterata) Lei mi ha chiamato Francine Flynn !

BRACKISH - Questa è una cosa pulita... Qui non c'è posto per le sue storie.... malsane.

KATHLEEN - Ma.... signor Brackish...

BRACKISH - (Gridando) E' casa mia !

KATHLEEN - (Indietreggiando) Sì...

BRACKISH - Ma che cosa crede ? (Butta a terra con violenza un vaso di fiori) Che io sia stato puro e innocente per tutta la mia vita ? Pieno di desideri che imputridivano nel mio corpo ? (Dà un calcio ai cocci) Eh ? Solo perché non ho mai avuto una donna accanto a me, in questa casa ? (Gridando) Le donne io le ho avute fuori di qui ! Ne ho abbracciate, di ragazze. Bianche, nere, magre, grasse, con gli occhiali e senza occhiali, dolci e sfrontate. (Si calma) Suvvia, Kathleen, vada in camera sua.

K non si muove. B fa per andare in cucina. Si volta e grida:

BRACKISH - Vada in camera sua !!!

K guarda in direzione della porta della cucina. Poi esce. Buio.

Giorno.

B è seduto in poltrona e legge il giornale. K entra con il vassoio della colazione, lo appoggia sulle ginocchia di B.

BRACKISH - Come va ?

KATHLEEN - (con tono piatto, assente) Benissimo.

BRACKISH - Non mi dica nulla d'importante, perché non la sento. Ho tolto il mio.... Ho mal di testa.

KATHLEEN - Come mai ?

BRACKISH - D'altronde mi chiedo se non sia il caso di rinunciare definitivamente a quel marchingegno. Funziona quando vuole. O sento male o sento troppo. E poi alla mia età.... Comincio a pensare di aver sentito tutto quello che c'era da sentire.

KATHLEEN - Ah ! ...... Ah !.......... Ah !........... Ah ! (aumenta gradualmente il tono dell'esclamazione, battendo le mani)

BRACKISH - Eh ?

KATHLEEN - Niente. Se mio padre fosse al mio posto... Era il suo sogno, osservarla da vicino come me adesso. Con un coltello in tasca... era il suo sogno. Quando ero piccola, lei era come uno di quei personaggi leggendari: Giulio Cesare, Napoleone, Hitler, Fidel Castro, Topolino, Brackish.... Mio padre era colto. Conosceva il mare. Mi demoralizza pensare che sia rimasto a riva. Mio padre conosceva i pesci e le alghe per nome, così come si possono conoscere le persone. Tra i pesci ce ne sono di strani, come fra le persone. Conosceva persino i pesci che non erano di queste parti, quelli stranieri. Li conosceva e li amava. In quanto al resto, non era troppo sapiente. Quando si parla degli scaricatori, si pensa che sono degli stupidi.... del resto cosa si può pretendere ? uno scaricatore porta cassette per tutta la sua vita, e la sera, quando torna a casa.. è così (mima uno scaricatore che porta una cassetta) Non gli vai di certo a mettere fra le mani un mazzo di fiori... Perciò, con il tempo, la stupidità comincia a uscire... e poi sono gli altri che lo dicono. Ma io so bene che mio padre era proprio il contrario di uno stupido.

BRACKISH - Kathleen ? Sarebbe così gentile da andare a rifare il letto? Anche soltanto così, alla bell'e meglio.

KATHLEEN - La cosa grave era che...... era quando picchiava mia madre. Poveretti. Una sera ho sentito gridare anche il suo nome. Io mi ero nascosta sotto il loro letto, ero magra... Ma non ho potuto sentire nient'altro, anche perché quando i genitori litigano, i bambini si addormentano....

BRACKISH - (Continua a mangiare. Il cucchiaio gli cade di mano. K si china per raccoglierlo) Ecco, ho finito. (Porge il vassoio a K, poi torna a immergersi nella lettura del giornale)

K si prepara per uscire, mettendo impermeabile e occhiali da sole.

BRACKISH - Cosa sta facendo ?

KATHLEEN - Io ?

BRACKISH - Sta uscendo ?

KATHLEEN - Sì.

BRACKISH - Perché esce ?

KATHLEEN - Perché è il mio giorno di libertà.

BRACKISH - Ah, sì... Quindi resterò solo ? (pausa) C'è altro ?

KATHLEEN - Sì, in forno, caro amico.

BRACKISH - Come ?

KATHLEEN - (sorridendo) Nel forno. Un buon gratin di sterco di capra con merda di gabbiano. So che ne va pazzo.

BRACKISH - Uhmm... (sorride)

KATHLEEN - E magari ci aggiungiamo un po' di peli di culo.... di cane naturalmente...

BRACKISH - Hmmm... sarà un buon pranzo.

KATHLEEN - Lo spero !

BRACKISH - Cosa va a fare fuori ?

KATHLEEN - A imbucare le mie lettere.

BRACKISH - Ah, sì. Molto bene. Arrivederci allora.

KATHLEEN - (sorridendo) Arrivederci...

K esce. B accende la radio. Cantata 147 di Bach. B abbassa un poco il volume. Si siede nella poltrona e ascolta la musica a occhi chiusi.

Buio.

E' trascorso qualche mese. E' autunno.K è sola, e la musica è un tango. K sta stirando. Di tanto in tanto accenna a qualche passo di danza. Guarda dalla finestra, poi corre la radio e cambia stazione.

VOCE DI CHUCK THOMAS - Ed è allora che quel marmocchio di Mozart sposa Costanza Weber, la qual cosa io non gliel'ho mai perdonata. Per scusarsi quindi, compone la messa in Do minore, di cui questa è la prima parte e di cui non avrete mai altro, anche perché quel pigrone non ha mai terminato il suo capolavoro... Chuck Thomas di nuovo con voi su WGLO-FM, alleluia.....

B rientra. Porta un buffo cappello. Attraversa la stanza e va ad abbassare il volume della radio.

KATHLEEN - E quello dove l'ha trovato ?

BRACKISH - Avevo bisogno di un cappello per ripararmi dal sole, e ho trovato questo in liquidazione.

KATHLEEN - Un cappello per ripararsi dal sole adesso che l'estate è finita ?

BRACKISH - Per questo era in liquidazione...

Buio improvviso. E' saltata la corrente.

KATHLEEN - Ci siamo ! la mia porsche dei ferri da stiro ha di nuovo fatto saltare la luce....

BRACKISH - No. E' così in tutto il quartiere. Stanno lavorando.

KATHLEEN - (va alla finestra) E' vero. Anche il semaforo all'incrocio è spento. Il suo giornale è là.

BRACKISH - Ah, grazie. Il telefono non ha suonato ?

KATHLEEN - Sono sei mesi che non suona.

BRACKISH - Il vento sta cambiando direzione. Si capisce dall'odore del conservificio, ahimè...

KATHLEEN - Lei dice "ahimè", ma pensi a quanta gente resterebbe senza lavoro, se chiudesse perché ci si lamenta della puzza....

BRACKISH - Beh, senta, non ci faremo coinvolgere da questa discussione, adesso... Si sta così bene in questo momento. (Guarda K che intanto ha preso il cestino da lavoro) Lavora a maglia ?

KATHLEEN - Chi, io ? sì...

BRACKISH - Per chi ?

KATHLEEN - Per lei.

BRACKISH - Ah ! E cosa è ?

KATHLEEN - Pensavo a delle calze... all'inizio... ma credo che mi fermerò a una sciarpa.

BRACKISH - (che intanto ha continuato a leggere) Oh dio santo !!!!

KATHLEEN - (allarmata) Cosa c'è ?

BRACKISH - E' morto ! Ronnie ! Legga...

KATHLEEN - (legge) Ronnie Ellis: un grande uomo di Gloucester ci ha lasciato.

BRACKISH - (furioso) Ecco ! se io me ne vado la settimana prossima, la mia foto sarà piccola così, e si leggerà qualcosa del tipo "un secondo grand'uomo ci ha lasciato", e come sottotitolo "è la serie...". A proposito, mi serve una foto recente.

Si alza e va a prendere una scatola di fotografie dal mobile, mentre K lo guarda sconcertata.

BRACKISH - E sarebbero capaci di mettere una foto del sottoscritto quasi del tutto nascosto dal grand'uomo, il primo... Mi aiuti ! Che mascalzone ! E' da quando eravamo piccoli, che va avanti così, Kathy... Io ho imparato a leggere per primo. Ma quando il direttore ha chiesto se qualcuno di noi sapeva leggere, lui ha alzato la mano, il suo sporco dito, gridando "io ! io !". Non sapeva neppure leggere l'ora.

KATHLEEN - Mi fa piacere quando mi chiama Kathy.

BRACKISH - Per tutta la vita mi ha perseguitato. Agli esami è riuscito ad avere voti più alti dei miei, nonostante i miei scritti straordinari. Parto per Harvard, e quando arrivo lui è già seduto sulla sua valigia, nel cortile, e appena mi vede mi fa "toh, chi si vede... Brackish...". Te anni dopo cambio rotta, vado a Yale. Scendo dal treno e chi ci trovo ? Lui, che mi chiede "come va, vecchio mio ? Cosa hai scelto ?" "Storia della musica" rispondo. "Come me !!!" (Rivolto a K) Ma cosa fa ? mi ascolta ?

KATHLEEN - (Sta guardando le fotografie) Ma è proprio lei questo con i calzoncini ?

BRACKISH - (le toglie di mano la foto e la rimette nella scatola) Sì, ma la prego, la prego.... E il giorno in cui sono stato nominato a Cambridge, l'apice della mia carriera, pensavo di essere il solo nato a Gloucester Massachussets ad insegnare in Inghilterra. Invece chi mi telefona ? Ronnie. E mi dice "Pronto ? sai da dove chiamo ? da Oxford. Ce l'hai nel culo !!". La prego di scusarmi, Kathleen.

KATHLEEN - Capisco, capisco...

BRACKISH - E quando sono tornato, è chiaro che lui già era presidente del consiglio universitario e che curava la rubrica musicale del Gloucester Observer, cosa che io sognavo da tempo. Mi hanno proposto la pagina del baseball. E' evidente che ho rifiutato con sdegno.

KATHLEEN - Ma perché non gli ha sbattuto il naso nei suoi corn-flakes ?

BRACKISH - Quando ?

KATHLEEN - La prima volta. Quando ha risposto "io ! io!".

BRACKISH - Perché.... perché forse avevo intenzione di volergli bene. Gli manderò questa. Non è bella ?

KATHLEEN - Sì, ma ha un'aria così malinconica...

BRACKISH - Va bene.... ma tenga conto che deve accompagnare un articolo che annuncia la mia dipartita. Non ho motivi per sbellicarmi dalle risate. Mando questa... (fa cadere la scatola) Oh, scusi....

KATHLEEN - Non è nulla. Lasci stare.... (raccoglie la scatola)

BRACKISH - Quando è andato in pensione, se ne è andato nel Connecticut. Ho respirato. Ma non per molto. Ha un genero... indescrivibile.. una specie di nano scarmigliato con un... no, è indescrivibile. Ha un'agenzia immobiliare, e ha fatto comprare a Ronnie una casa sulla spiaggia. Così me lo sono ritrovato nel club, al quale lui si era iscritto per battermi a Gin Rummy.. anche solo di qualche punto, e nel lancio dei ferri di cavallo. Suppongo che lei conosca questo sport riservato ai cretini.

KATHLEEN - Sì.

BRACKISH - Io e lui eravamo i migliori. Adesso sono io il migliore. E sono anche il decano di Gloucester...... Ma sento del vuoto intorno a me. Si parla sempre di amore... amore, amore, amore.... ma quando non si ha più nessuno da odiare, ci si sente soli..... davvero soli..

Ritorna la luce. Di nuovo musica.

KATHLEEN - Ah, è tornata.

Buio

B sta facendo delle inalazioni, con la testa sotto un asciugamano.

BRACKISH - Kathleen, a che ora si cena ?

KATHLEEN - Alle otto.

BRACKISH - Scusi ?

KATHLEEN - Alle otto !!! metta il suo apparecchio !

BRACKISH - Perché arrugginisca con il vapore ? no grazie....

KATHLEEN - Vuole del dolce ? l'ho preparato per i bambini che passeranno.

BRACKISH - Vada a prendere la lavagna.

K esce e torna con una piccola lavagna sostenuta da un cavalletto.

In lontananza si sentono urla e risa di bambini.

BRACKISH - Ah, questa tradizione dei bambini che cantano e ballano in strada l'ultima domenica di ottobre... E che poi bussano alle porte... Li sente ?

KATHLEEN - Sì... anche lei li sente ?

BRACKISH - Come ? Lei non dovrebbe cadere in queste trappole folcloristiche... (colpo di tosse) Questa epidemia d'influenza è una vergogna. Le autorità non fanno niente. Sembra che la causa sia da ricercarsi nelle scimmie. Ho una febbre spaventosa. Quanto avrò ? Mi tocchi la fronte.

K appoggia la mano sulla fronte di B, poi scrive sulla lavagnetta: 37.

BRACKISH - Molto, molto di più. Lei non ha capito niente. Ha chiamato qualcuno che venga a tagliare quel ramo ?

K fa cenno di "no" con la testa.

BRACKISH - Perché ?

K comincia a scrivere "Perché...". S'interrompe, va a prendere il dolce e lo mette sul tavolino accanto a B.

BRACKISH - Perché. Perché se ne è dimenticata, tanto per cambiare.

K torna alla lavagna, cancella tutto e scrive "SCUSI". Quindi taglia una fetta di dolce per B.

BRACKISH - (tossendo) Oh, è logico, se lei apre la porta ogni 5 minuti, il vento del nord si inabissa direttamente nella mia gola. Quante volta hanno suonato ?

K fa segno "3" con le dita, e lo scrive sulla lavagnetta.

BRACKISH - Kathleen, se lei fa così con le dita, sono in grado di capire. Non è necessario che lo scriva anche sulla lavagna. (Assaggia il dolce) Strano... sa di arancia... ma non è arancia... che cos'è ?

K scrive "CAROTE"

BRACKISH - Carote ? Lei mette delle verdure in un dolce al cioccolato ? (respinge il piatto) Per di più, se lei darà delle verdure ai ragazzini, se ne accorgeranno e torneranno qui a suonare. Lo porti via, per favore.

K prende il piatto del dolce, lo assaggia, e guardando B: "Hmmmm"

BRACKISH - Kathleen... Kathleen...

K scrive sulla lavagna "SI ?". Entrambi scoppiano a ridere.

BRACKISH - Siamo ben rilassati, vero ? nonostante la mia malattia. Mi fa piacere quando siamo entrambi distesi. Kathleen, mi trovi un po' di quella vecchia pazza di Chuck Thomas. Dopo sarà libera di andare. Mi arrangerò da solo.

K accende la radio. Musica leggera. K si mette a ballare un po' maldestramente. B solleva il capo e la guarda. K si sintonizza su Chuck Thomas.

VOCE DI CHUCK THOMAS - Erano le ultime note dell'ouverture del Faust di Robert Alexander Schumann, composta prima che questo stupido si gettasse nel Reno il 27 febbraio 1854 (tossisce)

BRACKISH - Sento che anche Chuck.... l'influenza sta per annientare anche lui.

K va a cercare il suo cestino di lavoro.

VOCE DI CHUCK THOMAS - Io tossisco. Coloro che si sbellicano dalle risate, hanno torto. Io me ne sto andando. Me ne sto andando davvero.

BRACKISH - Per me è un'influenza politica. Le autorità non fanno nulla perchè non hanno il minimo interesse per i vecchi.

VOCE DI CHUCK THOMAS - Aspettando la mia dipartita, vogliate ascoltare in religioso silenzio un estratto dal Mikrokosmos di Bela Bartok. Richiesto dalla signora Swenson di Rockport, i cui 5 dollari finiranno direttamente nella tasca di chi disperderà le mie ceneri.

BRACKISH - Ah no ! ah no ! Bartok proprio non posso. Lo ammiro perchè ha combattuto contro i nazisti, ma la sua musica proprio no. Kathleen, per favore, spenga. Per favore, su uno dei ripiani in cui vede Bach, ci sono dei Pablo Casals. Ne prenda uno qualsiasi e lo metta sul piatto. Poi può salire. Grazie, Kathleen. Spenga anche quella luce. (K esegue) Dicendo che può salire, intendevo dire che può fare cosa più le garba. Si prenda una vacanza fino a domani mattina. Io mi farò scaldare qualcosa da mangiare.

K spegne qualche luce. Si avvicina al giradischi, mette il disco, abbassa il volume. B non dà segni di vita. Mani incrociate, occhi chiusi, un leggero sorriso sul volto. K abbassa ancora il volume. Quindi con un brusco movimento fa raschiare la puntina sul disco. B sembra non accorgersi di nulla. K ripete il gesto. Nessuna reazione di B. K ripete il gesto per la terza volta.

BRACKISH - (con gli occhi ancora chiusi) La smetta.....

I loro sguardi s'incontrano. K afferra l'apparecchio acustico di B., lo fa saltellare sulla mano e quindi, con inaspettata violenza, lo scaglia attraverso la stanza. B si alza, si avvicina all'apparecchio e lo guarda, poi si volta bruscamente.

BRACKISH - Lo raccolga immediatamente ! altrimenti la metto alla porta !

KATHLEEN - Si è rotto.

BRACKISH - Lo raccolga !

K raccoglie quanto è rimasto dell'apparecchio acustico.

BRACKISH - E le proibisco di rivolgermi ancora la parola ! Lei lavora per me ed io la pago. E' tutto.

B ritorna alla sua poltrona e prende un libro. K va a buttare i resti dell'apparecchio, quindi ritorna nella stanza, si siede e riprende il suo lavoro. Lungo silenzio.

BRACKISH - Ricordo molto bene la reazione di suo padre, quando ha saputo di aver fallito l'esame.... Jebbie O'Hara

KATHLEEN - Lei adesso si ricorda di mio padre....

BRACKISH - Ah... lui era... beh, era un altro paio di maniche...

KATHLEEN - Cosa significa ?

BRACKISH - Lei mi ha detto che suo marito, quando ha conosciuto l'esito, è rimasto come paralizzato. Ma O'Hara..... Chiacchieravo piacevolmente con una collega nel cortile, quando una belva si è scatenata su di noi. Belva è proprio la parola giusta. Basta pensare alla capigliatura che aveva, una specie di criniera da leone... Sono occorse cinque o sei persone per strapparlo da me, io ero spaventato, la mia collega continuava a gridare... Lei gli assomiglia... quegli occhi... si direbbe che all'ultimo momento hanno guardato il pittore che li stava dipingendo... Ci sono personaggi simili a lei sulle pareti delle cappelle in Italia, e tutto intorno gli altri personaggi si screpolano, svaniscono....

KATHLEEN - E la mamma ?

BRACKISH - Sua madre ? Lei ha... il suo collo forse.

KATHLEEN - Il suo collo ?

BRACKISH - Sì.... e..... quei gesti che fa intorno al viso (K fa il gesto di spostare i capelli dal viso) Ecco ! l'ha appena fatto.

KATHLEEN - Che memoria...

BRACKISH - Chi potrebbe dimenticare Francine Flynn...

KATHLEEN - Non capisco perchè si debba parlare di mio padre e mia madre così, all'improvviso... Eravamo decisi di non parlarci più del tutto...

BRACKISH - Avevamo deciso...

KATHLEEN - Ah, lei mi rassicura. Credevo che si facesse del sentimentalismo, invece si fa della grammatica...

BRACKISH - Due o tre notti fa ho sfogliato degli album. album delle mie classi... 50 anni... Lei non mi chiede spiegazioni riguardo al mio apparecchio acustico ?

KATHLEEN - Io ? No.

BRACKISH - 50 anni di fotografie. Teste, volti, musi, facciazze, musetti, facce strane, grugni... Mio dio, mio Dio... Quante facce diverse. E la mia faccia nel bel mezzo. Ed ecco che i miei occhi cadono su Jebbie O'Hara, nessuna difficoltà a riconoscerlo... e poi ho scovato Francine Flynn, mezza nascosta... Poi ho cercato quella foto presa allo stagno di Niles Pond, ma non sono riuscito a ritrovarla... Un peccato. Erano insieme su una duna. Io li ho fotografati.

KATHLEEN - Cosa facevate a Niles Pond ?

BRACKISH - Uno di quei grotteschi pic-nic organizzati dalla Missione....

KATHLEEN - La duna di Niles Pond... è lì che sono stata concepita... Non nel momento in cui avete fatto la foto... Fa ridere i polli quello che ho detto.

BRACKISH - Ma no, perchè ?

KATHLEEN - Mia madre me lo ha raccontato... un po' prima di morire... Ero con lei a letto, accovacciata contro il suo ventre... come una borsa dell'acqua calda. E all'improvviso mi dice: "Kathy, hai presente lo stagno di Niles Pond ? Una volta sola in tutta la mia vita, ho fatto l'amore all'addiaccio... è stato laggiù, ed è stato con tuo padre. Un caso... e il risultato sei tu". E' sfrontato dire questo alla propria figlia, no ? Non so che cosa le sia preso. Con tutte le medicine che prendeva, o dormiva o diceva quelle cose... Ne è passato di tempo prima che andassi a Niles Pond, ma ero decisa ad andarci, ne ero attratta..... e una sera ci sono andata in bicicletta. E' stato magnifico. Le nubi sembravano chiudere il cielo, e il vento creava sentieri nell'erba. E sulla duna vedo... vedo due cani, due bei cani... ma non è il caso... stavano per...

BRACKISH - ...per montare l'uno sull'altro...

KATHLEEN - (in lacrime) Sì.... riesce a immaginare ?

BRACKISH - Sì.

KATHLEEN - Tutte le persone che amavo e che se ne sono andate per sempre....

BRACKISH - E' la vita...

KATHLEEN - E che adesso non sono che polvere.

BRACKISH - Eh sì, è la morte....

KATHLEEN - E' terribile.... ci penso tutte le volte che passo la lucidatrice.. (E' alla finestra)

BRACKISH - (avvicinandosi a lei) Cosa guarda ?

KATHLEEN - Il cortile.

BRACKISH - E cosa può capitare in cortile, a quest'ora ?

KATHLEEN - Che cosa può accadere ? Tante cose. Laggiù sulla banchina, il bar dei francesi. Si vede ancora lampeggiare l'insegna. Accesa, spenta, accesa, spenta, accesa, spenta. Una notte è suonato il telefono. Mio padre stava facendo un casino spaventoso, e il padrone del bar ha chiamato mia madre perchè andasse a prenderlo. Ma mia madre non era a casa. C'ero solo io. Ed ero in preda al panico. Sono saltata sulla bicicletta e in tre minuti ero là. Non potrò mai dimenticarlo. Papà era disteso a terra, e cantava... completamente ubriaco nella segatura, coperto di sangue. Aveva deciso di demolire un tizio ed invece il tizio aveva demolito lui. L'altro era il doppio di lui. Avrebbe dovuto tenerlo presente, prima di attaccarlo.... Per farla breve, era sul pavimento, e tutti se ne fregavano. L'altro se ne stava al bancone con la sua birra in mano. E' stato lui a dirmi "se cerchi tuo padre fai attenzione: rischi di camminarci sopra". L'ho fatto rialzare come ho potuto. Mi ha coperto il vestito di sangue, un bell'abitino azzurro con dei piccoli tulipani... E lui continuava a cantare.... Poi è ricaduto a terra. Sono arrivati dei poliziotti, ed è anche arrivato il suo amico Danny, che gli ha detto: "Torna a casa". E lui è tornato a casa. Senza neppure guardarmi. Io lo seguivo e lui cantava, ed ero inquieta perchè quella non era la strada di casa. E alla fine siamo arrivati qui, nel suo cortile, signor Brackish, e c'era la macchina di mia madre parcheggiata proprio lì. Lui si è avvicinato alla macchina, e ha alzato gli occhi verso le finestre. Ha sputato sulle sue mani e se le è passate molte volte sul viso, e poi con le mani insanguinate ha disegnato sul parabrezza qualcosa che potevano essere delle rose. Delle rose rosse, con il suo sangue... Una mezza dozzina forse. E poi se ne è andato. Mi è passato davanti senza vedermi, e io mi sono precipitata a pulire il parabrezza, con il mio vestito. L'ho fatto perchè mamma non avesse paura, tornando alla macchina. Poi sono tornata a casa... e ho dovuto pulire lungo tutto il tragitto... perchè mio padre aveva....

BRACKISH - Vomitato...

KATHLEEN - Sì. e poi mi sono lavata... lavata... lavata...

Buio

Musica nell'oscurità.

VOCE DI CHUCK THOMAS - Era l'andante MA adagio dal concerto per fagotto e orchestra in SI bemolle maggiore Koe.. Koe... (Si sente un ticchettio) E questi sono i miei denti che battono... perchè io sto morendo.. non è una stupidata... sto morendo come quel tizio in Francia, Molière... o un nome del genere.. morto in diretta sulla sua poltrona. Io sono su uno sgabello invece. Porca puttana... suvvia... Addio ragazzi. Non mi siete piaciuti. Non mi siete affatto piaciuti. Vi comunico che muoio molto deluso, banda di stupidi...

Luce in scena.

B è in poltrona, sta facendo delle parole crociate. K sta scrivendo delle lettere.

BRACKISH - Spero che Chuck Thomas vada all'inferno. Uno a cui ho spedito 6 dollari a settimana... 52 settimane all'anno.. per 39 anni.... Non ha mai citato il mio nome... non una sola volta nella sua trasmissione... neppure una volta... Le parlo...

KATHLEEN - Ne parla tutti i giorni, da quando è morto....

BRACKISH - Perchè non tollero l'ingratitudine.... non la tollero.. Sta suonando il telefono ?

KATHLEEN - No

BRACKISH - Non capita mai che un mio ex alunno mi chiami. Nessuno mi telefona. Tantomeno le loro famiglie per dirmi... cosa ne so... "Quella si è sposata, quello è morto... e lei signor Brackish, come sta ?" Ingratitudine... Tutta una vita sacrificata alla mia città, al mio paese, e adesso nessuno si ricorda di me. L'egoismo degli uomini... ho proprio voglia di rompere le scatole a tutti ! (si alza e va alla finestra, è di spalle) A chi sta scrivendo ?

K non risponde

BRACKISH - Se mi risponde, bene. Se no le dò un ceffone.

KATHLEEN - Ma cosa le prende ?

BRACKISH - Non fanno male. Ai bambini si danno. (Si porta alle spalle di K e cerca di leggere cosa sta scrivendo) Illeggibile.

KATHLEEN - Le piacerebbe sapere cosa scrivo. Ebbene, io scrivo tutto. Su di lei, su di me, su cose importanti come la vita, l'amore, il modo di pettinarsi. Prima scrivo e poi trovo qualcuno a cui mandare le mie lettere. Devo soltanto aggiungere "caro Tizio, cara Tizia". Tutto qui. Altre domande ?

B torna alla sua poltrona, prende il giornale e torna dietro K. Comincia a percuoterla col giornale sulla testa e sulle spalle.

BRACKISH - Non tollero nè arroganza nè insolenza !

KATHLEEN - Ma lei è pazzo ! lei mi ha picchiata ! Non lo rifaccia mai più, perchè io la uccido. (strappa con violenza il giornale dalle mani di B e lo getta lontano) Io la uccido ! ho tutto quello che mi serve per farlo, in cucina.

BRACKISH - Su, su....

KATHLEEN - Scrivo a mia madre, a mio padre, a Piccolo Principe !

BRACKISH - (rimettendosi in poltrona) Ma sono morti, povera esaltata...

KATHLEEN - Ed erano già morti ben prima di morire. In ogni caso, scrivo proprio a loro. E a tutti quelli che lei ha portato alla disperazione come me... a Clara Meeks, Mary Divinson... Se ne sono andate per cercare lavori sporchi come il mio, mai più riviste... e i miei amici... vuole la lista ? Mary Thompson, John Carter, Francine Kenneth.... e non è ancora finita. Ho già scritto centinaia di lettere, e ne scriverò ancora migliaia..

BRACKISH - Ma si rende conto della perdita di tempo ?

KATHLEEN - (prendendo la sewdia e avvicinandola alla poltrona) Sono venuta per vederci morire...

BRACKISH - Ma no !! (per nulla impressionato)

KATHLEEN - Ma sì ! E per raccontare tutto. Dall'inizio alla fine.

BRACKISH - Quello che non mi piace in lei, è la sua idea dell'ingiustizia. Sembra che io abbia fatto scudo col mio corpo per impedirle di arrivare all'università. Lei dimentica che di tutti i professori e presidenti di commissione d'esame dello stato, sono quello che ha mandato più borsisti al livello superiore. E sono fiero di questo. E fiero di avere sbarrato la strada agli altri (martella con i pugni i braccioli della poltrona), agli idioti, agli incapaci, ai fannulloni, tra cui alcuni veri e propri buchi di culo come quello che non sapeva assolutamente nulla e che si è presentato unicamente per prendermi in giro. Gli faccio ascoltare un passaggio dal "Didone ed Enea", atto secondo. Domanda semplice: "identifichi il brano". Risposta: "la nuova pubblicità della coca cola". Senza poi contare i raccomandati, gli imbroglioni, quelli che non sapevano parlare. Sono fiero di aver bloccato tutti costoro prima che andassero a inquinare le università americane, signorina O'Hara !

KATHLEEN - (con dolcezza, assettandogli la coperta sulle ginocchia) E se poi non fossero tutti come dice ? (parla con qualche difficoltà, come se fosse sul punto di piangere, gli occhi persi nel vuoto) Lei è un bugiardo.

BRACKISH - Non rimpiango nulla della mia vita. Sì, rimpiango di doverla finire condizionato dalla mia età, impacchettato dai suoi gesti, nelle sue calunnie, nel suo patchwork, nelle sue minacce di morte adesso...

KATHLEEN - E la piccola ? Una ragazza, ma aveva piuttosto l'aspetto di una bambina. Niente seno, capelli tagliati corti e una vocina esile, già, davvero esile, e per di più strozzata dalla paura di lei mentre ripeteva "cosa ? cosa ?". La ragazza ha risposto a vanvera, e lei ha cacato il voto che la eliminava, l'uovo marcio, lo zero. Lei si è gettata ai suoi piedi davanti a tutti, per supplicarla di metterle almeno un piccolo due, un piccolo uno, un mezzo, ma non zero, per avere almeno la possibilità di ripresentarsi, di provare ancora, e lei non ha avuto nessuna pietà. Nessuna pietà.

BRACKISH - Ma chi era costei ? Era lei ?

KATHLEEN - Non si ricorda ?

BRACKISH - No

KATHLEEN - (in ginocchio accanto alla poltrona di B) E le ho anche baciato la mano... così... Piangevo, ero sconvolta, non se lo ricorda ?

BRACKISH - No....

KATHLEEN - Sì !!!!

B fa segno di no con la testa

K prorompe in un altro grido di rabbia, di dolore. Piange. La mano di B si posa sulla testa della donna, e tenta una carezza insicura.

KATHLEEN - No, non è così che si accarezza. Non è affatto così ! Lei non ci sa fare. Una carezza è così.... mi dia la mano... (prende la mano e se la fa scivolare sul braccio) Più distese le dita, più leggere....

BRACKISH - Ricomincio.

KATHLEEN - Da solo, adesso... E' ancora mediocre, ma va già meglio. (K appoggia la testa alle ginocchia di B) I capelli...

BRACKISH - Prima di tutto, bisogna che noi smettiamo di parlare di persone che sono morte. Le sue ballano con le mie, e questa sarabanda guasta la nostra gioia di vivere.

KATHLEEN - Tuttavia è grazie a Piccolo Principe che l'ho ritrovata. Avevo fatto pubblicare un piccolo annuncio per la sua morte, sul giornale. E il giorno dopo ho comprato il Gloucester Times non per verificare, ma perchè mi faceva piacere che avesse almeno una volta il suo nome sul giornale. Beh, non l'ho visto.

BRACKISH - Non capisco il senso dell'ultima frase, ma continui.

KATHLEEN - Non lo vedo, non c'era. Chiamo la mia amica Betty Nidam.... non è stata una sua alunna. Comunque lavora al Times. E mi dice: "miseriaccia ! l'annuncio è saltato". Persino da morto, l'hanno bocciato. Me lo ricorderò per tutta la vita. E in più, la mia amica mi dice: "la prossima volta te lo pubblichiamo gratis". Al posto del mio annuncio, c'era il suo, signor Brackish, e io mi sono presentata..

BRACKISH - La vita ha ripreso il suo corso. Kathleen, occorre assolutamente che lei smetta di pensare che l'umanità intera si è coalizzata contro di lei, che la smetta di credere che Dio mi ha inventato per affondare lei, suo marito, i suoi genitori, i figli che lei non ha avuto. E per di più, volendo esprimere un concetto audace, il passato è passato. Che cosa vuole adesso ? che cosa vuole ?

KATHLEEN - Un'altra chance.

BRACKISH - Come, un'altra chance ?

KATHLEEN - Voglio sostenere un altro esame. Per vedere. Per ridere. Per credere che avrei potuto diventare qualcuno. Per sapere se valevo più di quanto ho dimostrato. Ecco cosa voglio.

BRACKISH - (dopo averci pensato) Suvvia, pensare una cosa simile....

K posa la testa sulla coperta che copre le gambe di B, chiude gli occhi. Si sentono rumori in strada. B abbozza una carezza sulla testa di K.

KATHLEEN - Con dolcezza.....

Si spengono le luci.

Giornata di metà autunno. La stanza è rischiarata dal sole. In scena c'è B, di schiena, e sta armeggiando sul registratore. K entra in casa da fuori: è trafelata, indossa un impermeabile zuppo di pioggia e un berretto di lana. Porta in cucina la borsa della spesa.

KATHLEEN - Non si direbbe, ma piove alla grande.

BRACKISH - Si sbrighi ! E' ora.

KATHLEEN - Come ? (gridando dalla cucina)

BRACKISH - E' ora !

KATHLEEN - Quale ora ?

BRACKISH - Ma cosa sta succedendo ?

K si toglie la berretta di lana, svelando l'esistenza di un walkman il cui filo finisce all'interno della borsa della spesa. B la osserva, un po' perplesso.

KATHLEEN - (sorridendo) Ho ripassato fino a qualche momento fa.

K si siede al tavolo, respira profondamente. Poi prende in mano una matita. Alle sue spalle, B cammina avanti e indietro.

BRACKISH - (con tono secco) Bene. Lei sa in cosa consiste l'esame. Ho creato un montaggio di pezzi scelti. Le faccio notare che sono un grande tecnico. Comunque... la cosa è semplicissima. Deve riconoscere dei brani e dei compositori. Al termine, avrà trenta secondi per rileggere le risposte. E' pronta ?

KATHLEEN - Pronta.

BRACKISH - Non ha bisogno degli occhiali ?

KATHLEEN - No.

B inforca i suoi. Musica. E' un montaggio formato da dieci estratti. B fissa K. K invece assume gli atteggiamenti tipici di un adolescente che sta affrontando un esame. Il nastro termina.

BRACKISH - Stop. Trenta secondi e ritiro il foglio.

B cammina perla stanza. K controlla le risposte, apportando qua e là qualche modifica.

BRACKISH - Stop ! Posi la matita. (K obbedisce e porge il foglio) Mi legga le risposte.

KATHLEEN - Il pezzo n. 1 è di Chopin, studio numero 1... il secondo è di Mozart, dalla "Parisienne"... il terzo è Chostakovich.... questa è una vera carognata, eh ?, ma io l'ho riconosciuto perché mio padre mi aveva raccontato qualcosa su di lui, e l'ho tenuto bene a mente. Il pezzo n. 4 è una canzone di Schubert. Il quinto.... Richard Strauss ? (lo interroga con ,o sguardo) Il minuetto del "Borghese gentiluomo" ?

BRACKISH - (impassibile) Continui.

KATHLEEN - Il sesto, troppo facile... Wagner, "I maestri cantori", grazie per questo regalo. Il settimo non lo conosco. L'ho già sentito ma non ricordo. Azzardo Mendelsohn... E' così ? (nessuna reazione) L'ottavo è Webern, passacaglia per orchestra. Il nono è la voce di Kathleen Ferrier nella "Kindertotenlieder" di Mahler, non posso sbagliarmi, mi basta ascoltarne anche solo poche note. E il decimo, Saint Saens, "Il carnevale degli animali", il pianista..

BRACKISH - Pensa di dover rettificare qualcuna delle risposte che mi ha dato ?

KATHLEEN - Posso farlo ?

BRACKISH - No.

KATHLEEN - D'accordo. Che voto ?

BRACKISH - Otto e mezzo.

KATHLEEN - Come otto e mezzo ? Su quanto ?

BRACKISH - (severo) Otto e mezzo su dieci. Coefficiente 5,42.5. Il pezzo numero sette è di Saint Saens, non di Mendelssohn, "Allegro appassionato". E quanto al mezzo punto, lei lo ha guadagnato o perduto sulla "Parisienne" di Mozart, che in realtà era "Haffner". Mi complimento. Allo stesso esame, ai miei tempi, avevo ottenuto sette decimi.

KATHLEEN - (adulando) Era sicuramente più difficile.

BRACKISH - No, le ho fatto esattamente le stesse domande che mi hanno fatto allora, la stessa prova scritta... salvo che non era Kathleen Ferrier che cantava, ma la pianista

K rimane silenziosa per un po', con le mani sul volto. Poi prorompe in un grido di gioia e lancia in aria i fogli. Ma la sua gioia svanisce presto.

BRACKISH - Bene. E adesso passiamo alla prova orale.

KATHLEEN - Ah, l'orale... sì, certo. Devo sostenerlo adesso ?

BRACKISH - Ha diritto a mezz'ora di pausa, se vuole.

KATHLEEN - No, non ne ho bisogno. Incominciamo.

BRACKISH - Le faccio tre domande, è la regola. La prima vale un punto, la seconda quattro punti, e la terza cinque punti: totale dieci. Come per lo scritto, coefficiente cinque. Prima domanda. Riguarda Mozart. Dove è nato ?

KATHLEEN - A Salisburgo.

BRACKISH - Seconda domanda. Quattro punti. Nella città di Digione, in Francia, è nato il compositore Jean Philippe Rameau. Il re di Francia lo nominò "compositore di musica da camera". E' nato nel diciassettesimo o nel diciottesimo secolo ?

KATHLEEN -Oh.. che trappola... Va bene. E' nato nel sedicesimo secolo, no ?

BRACKISH - Rifletta, Kathleen...

KATHLEEN - (sorridendo) Sedicesimo.

BRACKISH - Ultima domanda. Vale cinque punti. Si gioca secondo le regole, Kathleen, vero ?

KATHLEEN - Non si gioca. Non è un gioco.

BRACKISH - Come si scrive... Frantz Liszt ?

KATHLEEN - (un po' pensierosa) Può ripetermi la domanda ?

BRACKISH - Come si scrive Frantz Liszt.

KATHLEEN - F R A N... T ? .. Z ? L I... Z Z Z.. Z T Z ? No ! L I T Z ? L I S T.. Z ?

BRACKISH - Cinque secondi.

KATHLEEN - FRANTZ LISZT...

BRACKISH - (Socchiude gli occhi, alle spalle di K che non osa voltarsi, e fa una lunga pausa) Lei è promossa, Hogan.

K non si volta. E' sconcertata. Quindi appoggia il mento sulle braccia incrociate sul tavolo. B è dietro lei, e la guarda. K fa lentamente e ripetutamente segno di "no" con la testa.

Le luci si spengono.

E' inverno. Il giorno volge al termine. Cade la neve. Musica moderna in sottofondo. K sta facendo un solitario, ma si volta spesso in direzione di B che sta rovistando in una vecchia valigia, piena di spartiti. Ne prende uno, lo guarda, poi un altro... All'improvviso è colto da una crisi di soffocamento. K si allarma.

KATHLEEN - Cosa si sente ?

BRACKISH - Non si preoccupi..... E' un attacco di...... (sorride).Passa...

KATHLEEN - (inquieta) Un attacco di cosa ?

BRACKISH - Non so... sfinimento forse, o ipoglicemia, debolezza. Quando si superano i vent'anni, ci si indebolisce.

KATHLEEN - Non vuole distendersi ? Mi chiedo perché ha voluto andare a prendere in cantina quella valigia. Questo l'ha stremata. (Si alza e va a sedersi sul divano, vicino alla valigia)

BRACKISH - Cosa fa ?

KATHLEEN - (Sorridendo) Nulla.

BRACKISH - Ma non è il suo giorno di libera uscita ?

KATHLEEN - (sempre sorridendo) Per questo non faccio nulla.

BRACKISH - Oh signore !!!! l'ho trovato... Per tutta la mia vita... insomma, per buona parte della mia vita ho sognato di poter scrivere musica. Disperatamente.... E tutto quello che ho scritto è in questa valigia, in questo casino. L'esecuzione integrale di Jacob Brackish. Miliardi di ore su questa poltrona. Avevo anche un piano, naturalmente... e per inventare cosa ? Questo.... (prende in mano un po' di spartiti e li lascia cadere) ... Haendel copiato... neo Schoenberg... ho conservato tutto. Vede quanta vanità da autore, anche quando non si è il vero autore di quanto si fa..... E un giorno, per miracolo, come un annegato salvato dalle correnti del plagio, ho composto questo... che meraviglia ! Ascolti... concerto per violino e orchestra di Jacob Brackish.. tran.. tada... dadadazam...

KATHLEEN - (suo malgrado, comincia a canticchiare sulla scia di quella melodia) "Smoke gets in your eyes...."

BRACKISH - Ecco.. "Smoke gets in your eyes".... Io che non ho mai ascoltato musiche come questa.. (Si picchietta in testa) Come sarà potuta entrare... (Chiude la valigia) Ecco dei rimpianti che possiamo bruciare. Porterà tutto in cortile e ne farà un bel falò.

KATHLEEN - E altri ? Altri rimpianti ?

BRACKISH - Ah..... mi sarebbe piaciuto capire il greco antico, e il cinese.... Scritture complicate, attraenti, come dei rovi.... Mi dispiace anche... di non avere avuto certe donne.

KATHLEEN - Avuto..... Di non essere andato a letto con loro ?

BRACKISH - Mmmmmm..... sì...

KATHLEEN - Quali per esempio ?

BRACKISH - Grace Kelly, l'attrice. E Agnese Virgilio... il film "Alta società" l'ho visto cinque volte.... cinque volte !

KATHLEEN - Agnese Virgilio, non so chi sia... in cosa ha recitato ?

BRACKISH - Mai recitato. E' una panettiera. Quella della Panetteria Centrale.

KATHLEEN - Ma avrà ottant'anni...

BRACKISH - (spazientito) Non le dico che l'ho desiderata in questi giorni, Kathleen... Parlo dei tempi in cui io ero un giovane professore, quando Agnese entrava in classe, sempre in ritardo. Rimanevo senza fiato. Mi si annebbiava la vista. Bisognava che accendessi la luce e aprissi la finestra. E il peggio doveva ancora venire. Non riuscivo più a parlare. Era rdicolo. In fondo, sì.... i miei grossi rimpianti sono stati Agnese Virgilio e Grace Kelly.

KATHLEEN - (teneramente) Ma cosa le ha impedito di andare a letto con lei ?

BRACKISH - Ha sposato il principe Ranieri.

KATHLEEN - Parlavo di Agnese Virgilio.

BRACKISH - Agnese..... Lei sa, questo aggeggio (indica l'apparecchio acustico), lo portavo già quando ho incominciato a insegnare. Unicamente per abituarmici, perché mio padre e mia madre erano diventati sordi molto presto, ed ero sicuro che lo sarei diventato anch'io. Aspettando il momento, adoravo percepire i rumori amplificati, talvolta inaccessibili agli altri. Il passo felpato di un gatto sul tetto, un albero scosso dal vento dall'altra parte della strada, qualcuno che percorreva il corridoio.... e anche quello che dicevano innocentemente i miei alunni. Questo mi interessava.

KATHLEEN - Ne dicevano tante ?

BRACKISH - Tante. E Agnese, come lei, ha scoperto l'inganno. Non ho mai saputo come abbia fatto. Ma un mattino entro in classe, e la vedo già nel suo banco. Aveva un apparecchio acustico uguale al mio. E mi guardava così.... (imita il sorriso della Gioconda).

KATHLEEN - Niente male.

BRACKISH - Poi ha cominciato a uscire con Jeffrey, e Grace Kelly ha sposato Ranieri, ecco la mia vita.

KATHLEEN - Ma delle altre alunne, come dice lei.... ne ha avute ? Studentesse ? voglio sapere....

BRACKISH - (un po' esitante) Dio ha voluto che accadesse...

KATHLEEN - No, non è stato Dio. E' stato lei, Dio non c'entra per nulla. Di chi si trattava ? quando ? spesso ?

BRACKISH - Chi... ? Non le dirò nulla... non le rivelerò il suo nome... Avevo 25 anni. E alcune delle mie alunne avevano 18, 19 anni. Altre ne avevano anche qualcuno in più, e lavoravano mezza giornata nel conservificio. Se io le dico "tu-tut", questo per lei ha qualche significato ?

KATHLEEN - Tu-tut ?

BRACKISH - La chiamavano Tu-tut perché aveva un'auto, ed era straordinario per quei tempi.

KATHLEEN - E il suo vero nome ?

BRACKISH - Ah, non pensi che glielo dica. Al momento, sua nipote esercita come avvocato a Gloucester. In compenso posso dirle il nome di Margaret Stillmark, poichè la sua famiglia è di quelle che se ne sono andate in Germania negli anni 40.

KATHLEEN - Com'era ?

BRACKISH - Curiosa, eh ?

KATHLEEN - Sì. Com'era ?

BRACKISH - Era.... maliziosa... Bene, la prego, ora smettiamola, Kathleen. E' molto imbarazzante.

KATHLEEN - Ma no ! (pausa) E se ci fossi stata io, lei avrebbe aperto la finestra ?

BRACKISH - Prego ?

KATHLEEN - Supponiamo che io abbia 18 o 19 anni, e che lei ne abbia 29 o 30. Entro in classe. Che cosa accade ? Accende la luce ? Apre la finestra ? o proprio nulla ?

BRACKISH - Come... ma Kathleen... Accendo la luce, la spengo, apro tutte le finestre, mi portano in infermeria.... lei è splendida, Kathleen, e le ho detto cosa ero io.... Un animale... Gliel'ho detto. La smetta di tormentarmi.

K va in cucina. B si alza, accende la radio. Cerca una stazione. Musica classica. K torna nel salone.

KATHLEEN - Potrebbe spegnere ? (B spegne la radio, e torna a sedersi) Ha fatto spesso l'amore con mia madre ?

BRACKISH - Tutto questo interrogatorio per arrivare qui....

KATHLEEN - Sì.

BRACKISH - Credo di essermi innamorato di sua madre la prima volta che l'ho vista. Era così... semplicemente bella... Snella, spalle quadrate, con quel modo elegante di essere.... Tipicamente irlandese. Quella sua voce bassa... un poco esitante, come se avesse paura di ferirsi parlando. Si scioglieva raramente i capelli, ma quando se li scioglieva.... tutto sembrava sciogliersi.... la sua intera figura, la sua anima... Ero pazzo di sua madre, Kathleen.

KATHLEEN - Ma perché l'ha bocciata, allora ?

BRACKISH - (furioso) Perché ho bocciato Francine Flynn ? perché non aveva raggiunto il livello previsto. Lei si prende gioco di me, vero? Come avrei potuto promuovere un'alunna come Francine Flynn ? Un'alunna che scriveva Beethoven con due T ! E' stata una delle peggiori alunne che io abbia mai avuto, Kathleen, in tutta la mia carriera. Per sua madre, ottenere un voto sufficiente era un'impresa tanto impossibile quanto quella di scorgere l'orizzonte dalla banchina del porto di Gloucester in un giorno di nebbia. E allora ? Mandarla all'università al posto di un'altra unicamente perché profumava talmente di buono da lasciare chiuse le finestre quando restavo da solo in classe dopo la lezione ? Mandarcela unicamente perché un giorno avendola incontrata in strada, sentendomi così confuso da inciampare, sono caduto lungo disteso rompendomi una spalla ? No ma... chi me ne avrebbe voluto, in fondo ? Non lei. Perché poi, di nascosto, siamo usciti insieme. Ma di nascosto. Lei era sposata, con suo padre. Lui si era messo a bere, e la picchiava. Una sera, è venuta a cercare rifugio, qui da me.

KATHLEEN - Povero papà...

BRACKISH - Povero papà, povera mamma, poveri tutti noi. Lui la picchiava. Lei veniva picchiata, e anche io venivo picchiato, perché lei amava suo marito. Non lo ha mai lasciato.

KATHLEEN - E amava anche lei, signor Brackish ?

BRACKISH - Lo spero..... Sono stanco. Vado a dormire. Se il telefono suona, si faccia dire chi è.

KATHLEEN - A proposito.... dov'è il telefono ? Non l'ho mai visto.

B si alza e si avvia, ma dopo pochi passi è colto da malore.

KATHLEEN - (precipitandosi a sostenerlo) Signor Brackish !!

BRACKISH - Va tutto bene, Kathleen. Ho diritto di fare una sosta. Voglio andare a letto. (Prova a riavviarsi, ma rinuncia) Non vado a letto.. sono in panne..

KATHLEEN - Venga.. venga sulla sua poltrona... mi dia il tempo di accendere il fuoco nel caminetto e.... come va ?

BRACKISH - Va bene. E lei ? (il suo respiro si fa affannoso) E' molto scuro.... Chi era ? cos'erano tutti quegli squilli di telefono ?

B è in poltrona, aiutato da K. K accende altre luci.

KATHLEEN - Quando dorme, non smettono di telefonarle. Ne ho fin sopra i capelli di telefonate. Non riesco a ricordare i nomi di tutti quelli che chiedono di lei.

B si addormenta

KATHLEEN - Sonny Timmons, che è stato mio compagno e che ha sposato Margie Butch, la sorella di Red Butch, che frequentava la classe inferiore. E Brian Mc Bride, Betty Conlon... e Shirley Bloom, Mike Dunner, Peter Dunner, Emma Tipdale, Steve Johnson, Mitch Dunaway, Bianca e Leila Rodrigo.... Ma lei dorme, o fa finta ? (un po' angosciata) E Polly Scott, Mike... Non so più, non ricordo.

K guarda B, che ha gli occhi chiusi. K si toglie il medaglione che ha al collo e lo mette nella mano di B ormai inerte.

KATHLEEN - E' lei che lo portava... Signor Brackish... lei non sta per morire... Anche questo, oltre a tutto il resto ?

K si alza. Va fino alla porta della cucina. Guarda in direzione di B ormai senza vita. Tenta di ridere. Ritorna presso B. Si inginocchia. Prende la mano di B, e come un cane gli si strofina contro. Le luci lentamente si spengono. Dopo poco si riaccendono. B non c'è più, e K continua ad essere nella stessa posizione. Come se la sua mano ne coprisse un'altra immaginaria.

Le luci si spengono. Musica di Brahms.