Party Time

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Party Timo è stata rappresentata per la prima volta al Teatro Al-

Party Time

di

Harold Pinter

Party Time è stata rappresentata per la prima volta al Teatro Almeida di Londra, il 6 novembre 1991, con la seguente distribuzione:

Terry   -                                   Harry Burton

Gavin  -                                   Colin Firth

Dusty  -                                   Barry Poster

Melissa -                                Gawn Grainger

Liz       -                                   Roger Lloyd Pack

Charlotte                                 Tacye Nichols

Fred    -                                   Nicola Pagett

Douglas                                   Dorothy Tutin

Jimmy

Regia di Harold Pinter, scene di Mark Thompson


La più recente rappresentazione è del 2003 al Bac di Londra, con la seguente distribuzione:

Terry   -                                   Paul Wyatt

Gavin  -                                   Colin McCormack

Dusty  -                                   Bettry Jones

Melissa                                    Maria Charles

Liz       -                                   Giare Francis

Charlotte -                              Kristin Hutchinson

Fred    -                                   Robert Styles

Douglas -                                Paul Cawley

Jimmv -                                   Jason Barnett

Regia di Bijan Sheibani


Personaggi

            - Terry, un uomo di quarant'anni

            - Gavin, un uomo sulla cinquantina

            - Dusty, una donna sulla trentina

            - Melissa, una donna di settant’anni

            - Liz, una donna sulla trentina

            - Charlotte, una donna sulla trentina

            - Fred, un uomo sulla quarantina

            - Douglas, un uomo di cinquant'anni

            - Jimmy, un uomo giovane


Una grande stanza. Divani, poltrone, ecc. Gente seduta e in piedi. Un cameriere con il vassoio degli aperitivi. Due porte. Una delle quali non sarà mai usata, è mezza aperta con una luce fioca. Terry e Gavin sono in proscenio Gh altri seduti in mezza luce, bevon.o Musica da festa spasmodica durante tutta la commedia.

Terry               - Le dico, ha tutto.

Gavin              - Davvero?

Terry               - Sì. E’ davvero di primissimo ordine

Gavin              - Sul serio?

Terry                - Gran classe. Cioè, quello che voglio dire è che ti puoi fare una partita a tennis, una magnifica nuotata, c’è un bar proprio lì…

Gavin              - Li dove?

Terry                - Accanto alla piscina. Poi ti bevi un succo di frutta. È compreso nel prezzo, e ti danno questo fantastico asciugamano caldo…

Gavin              - Caldo?

Terry               - Una meraviglia. È caldo davvero. Non così, tanto per dire.

Gavin              - Come dal barbiere.

Terry               - Dal barbiere?

Gavin              - Sì dal barbiere. Quando ero ragazzo.

Terry               - Ah,si?(pausa) E cioè?

Gavin              - Mi metteva un asciugamano caldo sulla faccia, sa, sul naso e sugli occhi. Me lo sono fatto fare migliaia d volte. Per eliminare tutti i punti neri tutti i punti neri da1 viso.

Terry               - Punti neri?

Gavin              - Li scioglieva. Gli asciugamani, sa, erano caldi, al limite della sopportazione. E il barbiere mi diceva: “E’ abbastanza caldo per lei, signore?” Scioglieva tutti i punti neri.  (Pausa). Io sono nato nell'ovest dell’ Inghilterra. Perciò non potrei che parlare dei barbieri dell'ovest. Per quanto sono quasi certo che gli asciugamani caldi, per i punti neri fossero usati un po' dappertutto, a quei tempi. Sì penso proprio che fosse d'uso comune, allora.

Terry                - Beh certo Certo. Ma no, gli asciugamani di cui parliamo, sono quelli grandi, teli da bagno, quelli per il corpo. Parlo di comfort, sto cercando di dirle che quel posto è di gran classe ha tutto. Difatti c'è una lista d'attesa lunga quanto… cioè, bisogna essere presentati e accettati, poi loro prendono tutte le informazioni del caso, non fanno certo entrare il primo cafone che capita, perchè dovrebbero, dopotutto?

Gavin              - Giustissimo.

Terry                - Certo, uno come lei, inutile dirlo, sarebbe ammesso con tutti i riguardi... come membro onorario.

Gavin              - Che gentile.

Dusty entra dalla porta e li raggiunge.

Dusty              - Tu sai cosa è successo a Jimmy? Cosa è successo a Jimmy?

Terry                - Non è successo niente.

Dusty              - Niente?

Terry                - Nessuno ne sta parlando. Nessuno ne sta parlando tesoro Hai capito? Non è successo niente a Jimmy. E se non fai la brava bambina, ti sculaccio.

Dusty              - Cosa succede?

Terry               - Raccontagli del  nuovo club. Stavo proprio parlandogli del club. Lei è una socia.

Gavin              - Com’è?

Dusty              - Oh, è bellissimo. Ha tutto. È bellissimo. L’illuminazione è meravigliosa. Non è vero? Gli hai detto delle alcove?

Terry               - C’è un bar, sa, con delle alcove di vetro, che si affacciano sotto l'acqua.

Dusty              - La gente nuota verso di te, mentre ti bevi una cosa.

Terry               - Ragazze bellissime.

Dusty              - Anche uomini.

Gavin              - Soprattutto ragazze.

Dusty              - Gli hai parlato della cucina?

Terry               - I cannelloni sono geniali.

Dusty              - Di primissimo ordine. La cucina è veramente di primissimo ordine.

Terry               - Fanno anche il fegato a dadini.

 Gavin             - Beh, non mi pare proprio un piatto poi così...

Melissa entra dalla porta e li raggiunge.

Melissa            - Cosa diavolo succede là fuori? Sembra ci sia la peste.

Terry               - Cosa?

Melissa            - La città è morta. Non c’è nessuno per strada, non si vede anima viva in giro, a parte qualche… soldato. Il mio autista si è dovuto fermare a un…. Sai … come si chiama?... un posto di blocco. Abbiamo dovuto dire chi eravamo… è stato davvero un po’…

Gavin              - Niente, c'è stato un po' di…sai…

Terry                - Una bolla di sapone. Posso presentarla? Gavin Wyatt… Donna Melissa. Cosa beve?

Gavin              - Molto lieto.

Il cameriere si avvicina.

Terry                - Vuoi un bicchiere di vino? (Porge un bicchiere a Melissa)

Dusty              - Continuo a sentire tante di quelle storie. Non so cosa pensare.

Melissa            - (a Gavin) Che bella festa.

Terry              - (a Dusty) Cos'hai detto?

Dusty              - Ho detto che non so più cosa pensare.

Terry                - Non devi pensare a niente. Devi solo chiudere il becco e farti gli affari tuoi, quante volte devo dirtelo? Vieni qui a una festa cosi bella, non devi far altro che chiudere il becco, goderti l'ospitalità e farti i cazzacci tuoi. Quante volte devo ancora dirtelo? Stai sempre lì a sentire tutte quelle cose. Stai sempre lì a sentire tutte quelle cose messe in giro da coglioni che parlano di altri coglioni. Che cosa c’entri tu?

Le luci si accendono su Liz e Charlotte, sedute sul divano.

Liz                  -  Così bello. La bocca. Dio. E anche gli occhi.

Charlotte           - Si.    

Liz                   - Per non parlare delle mani. Ti dico, avrei potuto uccidere...

Charlotte           - Ho visto...

Liz                   - Ma quella troia aveva le gambe tutte attorcigliate intorno a lui.

Charlotte           - Lo so.

Liz                   Ho temuto che lo stritolasse a morte.

Charlotte           - Pazzesco.

Liz                   - Aveva la gonna tirata su fino alla gola... Hai visto?

Charlotte           - Che faccia tosta...

Liz                   - Un attimo dopo se lo stava trascinando su per le scale.

Charlotte           - Ho visto.

Liz                   - Ma mentre la seguiva, sai cosa ha fatto lui?

Charlotte           - Cosa?

Liz                  - Ha guardato me.

Charlotte           - Davvero?

Liz                   - Te lo giuro. Mentre lei se lo trascinava via, lui si è voltato verso di me, ti giuro, e mi ha guardato come un cerbiatto ferito, non potrò mai dimenticarmelo finché vivo, non dimenticherò mai quello sguardo.

Charlotte           - Che meraviglia.

Liz                  - Avrei voluto tagliarle la gola, troia ninfomane.

Charlotte           - Sì, ma pensa a quello che è successo. Pensa al lato meraviglioso di tutta la faccenda. Perché per te era amore, era innamoramento. È così, non è vero? Ti sei innamorata.

Liz                   - Si. Hai ragione. Mi sono innamorata. Sono innamorata. Non ho dormito tutta la notte. Sono innamorata.

Charlotte           - Quante volte succede una cosa del genere? Questo è il punto. Quante volte succede davvero? Quante volte si possono provare delle sensazioni di quel tipo?

Liz                - Hai ragione. Sì. È ciò che mi è successo. E ciò che è successo... a me.

Charlotte        - È per quello che soffri tanto.

Liz                - Perché quella lurida tettona...

Charlotte        - Ha violentato l'uomo che ami.

Liz                - Si, è così. Ha fatto proprio questo. Ha violentato il mio amore.

Le luci si accendono su Fred e Douglas, che bevono.

Fred                - Dobbiamo farlo funzionare.

Douglas          - Cosa?

Fred                - II Paese.

Pausa.

Douglas          - Viene giù il teatro con questa battuta, Fred.

Fred                - Ma è proprio quello che ci vuole. Proprio quello che ci vuole. Non credi?

Douglas           - Sì, si, ci vuole. Ci vuole. Devo dire che ci vuole. Tutto questo casino deve finire, prima o poi.

Fred                - Dici sul serio?

Douglas          - Certo che dico sul serio.

fred                 - Ammiro la gente come te.

Douglas          - Anch'io.

Fred mostra il pugno con rabbia.

Fred                Ci vuole un po' di questo.

Douglas mostra il suo di pugno.

Douglas          - Ci vuole un po' di questo.

Pausa.

Fred                - Come va stasera?

Douglas           - Come un orologio. Senti. Vorrei dirti una cosa. Noi vogliamo la pace. Vogliamo la pace, e la otterremo.

Fred                - Giustissimo.

Douglas           - Vogliamo la pace, e la otterremo. Ma vogliamo che quella pace sia una pace d'acciaio. Senza crepe. Senza correnti. Acciaio. Tesa come un tamburo. Questo è il tipo di pace che vogliamo, e questa è la pace che otterremo. Una pace d'acciaio. (Mostra il pugno).

Douglas           - Così.

Fred                - Sai, ammiro molto la gente come te.

Douglas          - Anch'io.

Le luci si accendono su Melissa, Dusty, Terry e Gavin.

Melissa            - (a Dusty) Che carina a dirmelo.

Dusty              - Ma è vero, hai una bellissima figura. Sul serio. Non trovi anche tu?

Terry                - Conosco questa signora da anni. Vero? Da quanti anni ti conosco? Anni. E ha sempre avuto lo stesso aspetto. Non è vero? Sempre la stessa. Non trovi?

Gavin              - Davvero?

Dusty              - Sempre. Non è vero?

Terry               - Sì. Non è vero?

Melissa            - State scherzando.

Terry               - Io no. Io non scherzo mai. Mi hai mai sentito scherzare?

Melissa            - No. Se sono ancora in forma forse deve essere perché mi sono iscritta a questo nuovo club... (A Gavin) Lo conosce?

Terry               - Stavamo proprio parlandogliene. Stavamo raccontandogli tutto.

Melissa            - Davvero?

Gavin              - Proprio adesso, sì. Sembra delizioso. Lei è socia?

Melissa            - Ah, sì. Credo mi abbia salvato la vita. Perché non diventa socio anche lei? Gioca a tennis?

Gavin              - Sono un golfista. Gioco a golf.

Melissa            - E cos'altro fa?

Gavin             - (sorridendo)  - Non capisco cosa intende.

Terry                - Cos'altro fa? Nient'altro. Gioca a golf. Ecco quello che fa. È tutto quello che fa. Gioca a golf.

Melissa ride.

Melissa            - Davvero? Nient'altro?

Gavin              - Beh... vado anche a vela. Ho una barca.

Dusty              - Adoro le barche.

Terry               - Cosa?

Dusty              - Adoro le barche. Adoro veleggiare.

Terry               - Veleggiare. L'hai sentita questa?

Dusty              - Adoro cucinare sulle barche.

Terry                - L'unica cosa che non le piace sulla barca, è farsi scopare sulla barca. Quello non le piace.

Melissa            - Strano. Pensavo piacesse a tutti.

Silenzio.

Dusty              - C'è nessuno che sa cosa sia successo a mio fratello Jimmy?

Terry                - Non so cos'ha. Forse è sorda o forse la mia voce non è abbastanza forte o abbastanza chiara. Cosa ne dite, amici? Forse ho qualche difetto nella dizione. Sono obbligato a tirare in ballo tutte queste possibilità perché pensavo di aver già detto che non avremmo più discusso su ciò che è successo a Jimmy, che non è in discussione che non è sull’ordine del giorno di nessuno. Pensavo di aver già chiarito questo punto. Ma forse la mia voce non è abbastanza forte o forse la mia articolazione non è buona o forse lei è sorda.

Dusty              - È sul mio ordine del giorno.

Terry               - Cos'hai detto?

Dusty              - Ho detto che è sul mio ordine del giorno

Terry                - No, no, devi esserti sbagliata,tesoro mio. E quello che hai sbagliato tesoro mio, quello che hai completamente sbagliato è che tu non possiedi un ordine del giorno. Hai capito? Tu non possiedi un ordine del giorno. È proprio completamente il contrario. (Agli altri) Devo darle una bella ripassata quando torniamo a casa stasera, su questo non ci piove.

Gavin              - E’ strano quanto sia alto i1 numero di uomini che non sono m grado di controllare le proprie mogli

Terry               - Cosa?           

Gavin              - (A Melissa) Sono causa di tanti malanni, lo sa, le mogli incontrollabili.

Melissa            - Si, so cosa vuoi dire.

Terry               - Cosa mi stava dicendo?

Gavin              - (A Melissa) Sono stato a fare una passeggiata nei boschi l’altro giorno. Non avevo idea di quanti scoiattoli ci fossero ancora, m questo Paese. Trovo che siano creature così vivaci, proprio incantevoli

Melissa            - Io li adoravo da bambina.

Gavin              - Sul serio? E i falchi?

Melissa            - Adoravo anche i falchi. E le aquile. Ma sicuramente i falchi. I gheppi. Il loro modo di volare, di librarsi, sopra la mia valle. Mi faceva piangere. Piango ancora.

Le luci nella stanza si abbassano. La luce dietro la porta aperta si intensifica gradualmente. Divampa nella stanza Tutti sono immobili. La luce della porta si abbassa Tornano le luci nella stanza su Douglas, Fred, Liz e Charlotte.

Douglas          - Ah, ha conosciuto mia moglie?

Fred                - (a Liz) Molto piacere.

Liz                   - Questa è Charlotte.

Fred                - Ci conosciamo già.

Liz                  - Vi conoscete già?

Charlotte         - Sì. Ci siamo già conosciuti. Mi ha dato una mano, tempo fa.

Douglas          - Davvero? Che emozione.

Fred                - Sì.

Douglas          - E’ stata emozionante anche per te, quella mano?

Charlotte         - Mmmmmnnn. Sì. Oh, sì. Ho ancora i brividi.

Douglas          - Che bello.

Liz                   - Questa festa è davvero splendida. Vero? Cioè la trovo veramente splendida. Vero? La trovo così divertente. Adoro il fatto che la gente sia così ben vestita. Casual, ma bene. Sai cosa voglio dire? È forse stupido da parte mia sentirmi fiera? Cioè, fiera di far parte di una società di gente così ben vestita? Oh, Dio, eleganza, stile, grazia, gusto, queste parole, questi concetti, non contano più? Non sono la sola, vero, a pensarli così incredibilmente importanti? E comunque io adoro tutto ciò che è in. Non potete immaginarvi quanto io sia felice.

Fred                 - (a Charlotte) Ti sei sposata con qualcuno. Non ricordo chi fosse.

Lungo silenzio.

Charlotte         - E’ morto.

Silenzio.

Douglas           - Se è libero quest’estate venga a trovarci sulla nostra isola. Prendiamo sempre un’isola l’estate. Venga, davvero. Non c’è quasi nessuno. Solo qualche isolano che si butterebbe nel fuoco per noi. Tutti terribilmente civili. Tutto funziona. Ho il mio generatore personale. Le tempeste sono davvero selvagge, vero tesoro? Se vi piacciono le tempeste. Le libecciate. Ti fanno sentire vivo. Davvero vivo. Fanno battere il vecchio polso rat-at-at-tat. Dio come impazzano le tempeste, non è vero tesoro? Fanno battere il vecchio polso rat-at-at-tat- arricchiscono il piatto. Sapete. Fanno circolare il sangue. A dire il vero, quando sono laggiù mi sento dieci anni più giovane. Potrei farmi chiunque. Uomo, donna o bambino. (ride) potrei farmi anche un animale selvaggio. Ma poi quando la tempesta passa e cade la notte ed esce la luna, in tutta la sua gloria, rimane solo il ritmo del mare, quello delle onde, cominci a capire cosa intendeva Dio per razza umana, a capire cos’è il Paradiso.

Le luci si accendono su Terry e Dusty, in un angolo della stanza.

Terry               - Sei matta? Lo sai chi è quell’uomo?

Dusty              - Sì, credo di sapere chi è.

Terry                - E invece tu non sai chi è. Non ne hai idea. Non sai qual è la sua posizione. Non ne hai proprio idea. Non ne hai proprio idea.

Dusty              - Ha delle bellissime maniere. Sembra di un altro mondo. Un mondo cortese, attento. Mi manderà dei fiori, domattina.

Terry               - Non ti manderà un cazzo. Proprio un cazzo.

Dusty              - Povero tesoro, sei arrabbiato? Ti ho deluso? Ti ho deluso. E io che ho sempre cercato di essere una buona moglie. Una moglie così buona. (si fissano negli occhi) Forse mi ucciderai quando torniamo a casa? Lo farai? Pensi che metterai fine a tutto questo? Pensi ci sia una fine? Cosa pensi? Pensi che mettere fine a me, potrebbe voler dire la fine di tutto, per tutti? Moriranno tutti con me?

Terry               - Sì, morirete tutti insieme, tu, e tutto il tuo gruppo.

Dusty              - Come fai a dirlo? Dimmelo.

Terry                - E’ facile. Abbiamo una dozzina di opzioni. Potremmo soffocare ognuno di voi a un preciso segnale, oppure potremmo ficcare il manico di una scopa in tutti i vostri culi a un altro preciso segnale, o potremmo avvelenare il altte di tutte le madri del mondo, così ogni bambino morirà ancora prima di aver aperto la sua fottuta bocca perversa.

Dusty              - Ma sarà divertente per me? Sarà divertente?

Terry                - L’adorerai. Non ti dirò quale metodo useremo, voglio che tu abbia la massima sollecitazione sessuale. Qualunque sia il metodo, voglio che te lo pregusti con la massima sollecitazione sessuale.

Dusty              - Mi ami ancora?

Terry               - Certo che ti amo. Sei la madre dei miei figli.

Dusty              - Ah, a proposito, cos’è successo a Jimmy?

Le luci si accendono su Fred e Charlotte.

Fred                - Quanto tempo.

Charlotte         - Quanto tempo.

Fred                - Vero?

Charlotte         - Oh, sì. Un’eternità.

Fred                - Sei bella come sempre.

Charlotte         - Anche tu.

Fred                - Io? Io no.

Charlotte         - Sì che lo sei. Beh, per modo di dire.

Fred                - Cosa vuol dire, per modo di dire?

Charlotte         - Vuol dire che sei bello come sempre.

Fred                - Ma io non sono mai stato bello. In nessun senso.

Charlotte         - Sì, è vero. Non lo sei mai stato. In nessun senso. Sto dicendo delle gran cazzate. Per modo di dire.

Fred                - Il tuo linguaggio è sempre stato deplorevole.

Charlotte         - Sì, scioccante.

Fred                - Ti stai divertendo?

Charlotte         - E’ la migliore festa a cui sono stata da anni.

Pausa 

Fred                - Hai detto che tuo marito è morto.

Charlotte         - Il mio che?

Fred                - Tuo marito.

Charlotte         - Ah, mio marito. Sì. È vero. È morto.

Fred                - E’ stata una malattia lunga?

Charlotte         - Corta.

Fred                - Ah. (pausa) Allora veloce.

Charlotte         - Veloce, sì. Corta e veloce.

Pausa 

Fred                - Meglio così.

Charlotte         - Davvero?

Fred                - Penso di sì.

Charlotte         - Ah. Capisco. Sì. (pausa) Meglio per chi?

Fred                - Cosa?

Charlotte         - Hai detto meglio così. Meglio per chi?

Fred                - Per te.

Charlotte ride.

Charlotte         - Sì. Sono contenta che non hai detto per lui.

Fred                - Beh, potrei dire per lui. Una morte veloce è meglio di una morte lenta. È logico.

Charlotte         - No, non è così.

Pausa 

Charlotte         - Per quanto, scommetto che può essere veloce e lenta allo stesso tempo. Scommetto. Scommetto che la morte può essere tutte e due le cose. A proposito, lui non era malato.

Pausa 

Fred                - Sei ancora bellissima.

Charlotte         - Credo stia succedendo qualcosa, per strada.

Fred                - Cosa?

Charlotte         - Credo stia succedendo qualcosa, per strada.

Fred                - Lascia la strada a noi.

Charlotte         - Chi noi?

Fred                - Noi… sai.

Lei lo fissa.

Charlotte         - Dio, il tuo sguardo! No, davvero. Sei ancora così bello! Come fai? Qual è la tua dieta? Qual è il tuo regime? A proposito qual è il tuo regime? Cosa fai per tenerti così… non so…così… non so… così asciutto, così in forma?

Fred                - Conduco una vita pulita.

Douglas e Liz li raggiungono.

Charlotte         - (a Douglas) Anche tu?

Douglas          - Io cosa?

Charlotte         - Fred dice che è così in forma e così… bello… perché conduce una vita pulita. E tu?

Douglas          - Io conduco una vita pulitissima. Non mi rende bello ma mi rende felice.

Liz                  - E rende felice anche me. Tanto felice.

Douglas          - Anche se non sono bello?

Liz                  - Ma lo sei. Lo sei. Lo è. Lo sei. Non trovate?

Douglas la circonda con un braccio.

Douglas           - Quando ci siamo sposati vivevamo in un appartamento di due stanze. Ero… sarò sincero… ero un viaggiatore, un commesso viaggiatore, un venditore… è vero, lo ero e non lo nego… e viaggiavo. Vero? Viaggiavo. Perché la mia ragazza, qui, aveva dato ala luce due gemelli. (ride) Incredibile vero? Gemelli. Mi sono rotto la schiena a forza di lavorare. E questa ragazza qui, questa ragazzina, si è occupata dei gemelli tutta sola! Nessuna cameriera, nessun aiuto, niente. Lo ha fatto da sola… tutto da sola. E quando ritornavo dai miei viaggi trovavo l’appartamento immacolato, i gemelli lavati e sotto le coperte che dormivano profondamentem mia moglie tutta carina e la cena nel forno. (Fred applaude) Ed è per questo che siamo ancora insieme.

Le luci nella stanza si abbassano. La luce dietro la porta si intensifica. Divampa nella stanza. Tutti sono immobili.la luce dietro la porta si abbassa. La luce nella stanza si accende su Terry, Dusty, Gavin, Melissa, Fred, Charlotte, Douglas e Liz.

Terry                - Il fatto è che vale quel che costa. Oggi come oggi è davvero cosa rara. È davvero cosa rara in questi giorni riuscire a ottenere qualcosa al suo vero prezzo. Metti la mano in tasca, tiri fuori il denaro e sai esattamente ciò che ottieni. E ciò che ottieni è una qualità di servizio placcato oro. In ogni settore. Un servizio vero e proprio a tutti i livelli. E non solo il buon servizio in sé… sai, la buona cucina, eccetera, eccetera…. Tovaglioli… tutte quelle cose, straordinarie, tutte di primissimo ordine… ma anche un servizio sofisticato… c’è atmosfera… in questo club… una gestione creativa al servizio della clientela. Mi riferisco alla scelta dell’illuminazione, dei colori, del genere di musica che offre il club. Mi riferisco all’accoglienza e all’armonia dell’ambiente. Non si sente mai parlare ad alta voce. La gente non fa cose volgari, né sordide, né offensive. E se osa farle, noi le diamo un calcio nelle palle e la sbattiamo giù per le scale, senza pensarci due volte.

Melissa            - Posso sottoscrivere tutto quello che hai appena detto? (pausa). Vorrei sottoscrivere quello che è appena stato detto. E vorrei aggiungere quanto segue. Io mi sono iscritta a molti club di tennis e di nuoto. Molti club di tenni e di nuoto. E in molti di questi ho conosciuto alcuni dei miei migliori amici. Ora sono tutti morti. Tutti gli amici che avevo. O che avevo conosciuto. Morti. Tutti morti. Ognuno di loro. Nessuno escluso. Non ce n’è nemmeno uno vivo. Nessuno. Niente. A che cosa sono serviti? I club di tennis e di nuoto? A che cosa sono serviti? A cosa? (silenzio). Ma i club sono morti anche loro, e giustamente. Cioè, bisogna fare una distinzione. I miei amici sono andati lì dove dovevano andare e non rimpiango la loro dipartita. Tanto non erano amici. Non ne sopportavo la metà. Ma i club! I club sono morti, i club di nuoto e di tennis sono morti perché erano fondati su idee che non avevano basi morali, nessuna base morale. Ma il nostro club, il nostro club… è un club che è basato, che è fondato su criteri morali, su una coscienza morale, una serie di valori morali che sono … devo dirlo… incrollavili, rigorosi, fondamentali e inflessibili. Grazie.

Applauso.

Gavin              - Sì, sono molto contento che lei abbia detto tutto questo. (agli altri) E anche voi, no?

Douglas          - Gran classe.

Liz                  - Così commovente.

Terry               - Fantastico.

Fred                - Ha colpito nel segno.

Charlotte         - Così vero.

Dusty              - Oh, sì. (batte le mani) Oh, sì.

Douglas          - Assolutamente di primissimo ordine.

Gavin              - Sì, di primissimo ordine. E andava proprio detto. E come è bello che è stato detto proprio stasera, a una festa così piacevole, con una compagnia così congeniale. Lo dico da ospite felice. E, a proposito, voglio iscrivermi anch’io a questo vostro meraviglioso club.

Terry               - E’ già iscritto. Come membro onorario. Da oggi.

Risate e applausi.

Gavin              - Grazie infinite, davvero. Ora, credo che alcuni dei nostri ospiti abbiano avuto delle difficoltà con il traffico stasera, nel venire qui. Mi scuso per questo, ma voglio garantirvi che questo provlema in particolare e quelli inerenti, saranno risolti al più presto. Detto tra noi, stasera abbiamo fatto una specie di rastrellamento. Questa operazione è giunta al termine. Difatti i servizi normali saranno ristabiliti nel giro di pochissimo tempo,. Questo è il nostro scopo principale. Servizi normali. Noi, infatti, insistiamo su questo punto. Insisteremo su questo punto. Stiamo insistendo, ora. E tutto ciò che domandiamo è che il servizio in questo Paese scorra normalmente, che sia assicurato, in maniera lecita. E che il cittadino comune abbia la possibilità di muoversi tranquillamente sia per il suo lavoro che durante il tempo libero. Vi ringrazio molto per essere venuti qui stasera. È stato veramente bello vedervi, straordinario.

Le luci della stanza si abbassano. La luce della porta si intensifica, divampando nella stanza. Tutti sono fermim come statue. Un uomo esce dalla luce e si ferma sulla porta. È vestito casual.

Jimmy              - A volte odo delle cose. Poi più niente. Avevo un nome. Era Jimmy. La gente mi chiamava Jimmy. Era il mio nome. A volte odo delle cose. Poi più niente. Quando tutto è silenzio, sento il mio cuore. Quando quei terribili rumori giungono, io non sento niente. Non sento, non respiro, sono cieco. Poi tutto tace. Sento il battito di un cuore. Magari non è il mio cuore. Magari è il cuore di qualcun altro. Cosa sono io? A volte sbatte una porta, sento delle voci, poi più niente. Tutto si ferma. Si ferma tutto. Tuttu si chiude. Si chiude completamente. Si chiude. Si chiude tutto. Si chiude completamente. Non vedo più niente, mai più niente. Siedo e succhio il buio. È quello che ho. Ho il buio in bocca e lo succhio. È tutto quello che ho. È mio. Mi appartiene. Lo succhio.

                                                                 

FINE