Penelope Constrictor

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PENELOPE CONSTRICTOR

commedia “noir” in due tempi di Luigi Antonio Mazzoni

PERSONAGGI

GIANNI NARDI

LARA

PAOLO ROGGERI

BRUNA

SONIA

MONICA

PRIMO TEMPO

Spaccato. Un salotto e il pianerottolo delle scale divisi dalla parete con la porta d’ingresso. Il salotto è arredato con gusto di casa signorile. Divano, poltrona, un tavolino, alcuni mobili con cassetti, il bar, un tv e alcune sedie. Nel pianerottolo uno zerbino ed un portaombrelli. Sul tavolino: una bottiglia con bicchiere, un flacone di pillole e un piattino con una porzione di dolce. Oltre alla porta d’ingresso altre due porte: una per la cucina, una per il corridoio delle camere da letto.  E’ sera. Fuori si sente scrosciare la pioggia. Lara, in sottoveste e pantofole passeggia nervosa. Ha un bicchiere in mano che ingoia in un fiato. La Tv è accesa. Poi prende il piattino, assaggia il dolce. Non le piace. Gianni è fuori scena. I due si parlano a distanza.

VOCE TV    Ancora senza un volto il mostro dei quartieri alti. Come si ricorderà tutto iniziò un anno fa quando il corpo della giovane Marina Perosi venne rinvenuto in discarica, in un sacco dell’immondizia. La giovane era stata  drogata e strangolata. Da allora altre due giovani donne  Rita Comaschi e Lucia Gamberini hanno seguito la stessa sorte si presume sempre per colpa della stessa mano omicida...  (Lara spegne la Tv)

GIANNI      Amore, è venuta la Telecom, oggi pomeriggio. Abbiamo il telefono isolato.

LARA         Ti sarai dimenticato di pagare la bolletta.

GIANNI      No, è la pioggia. Domattina lo riallacciano

LARA         Ah!

GIANNI      Hai bevuto la medicina?

LARA         Sì!                                          

Pausa

GIANNI      Amore, ti piace il dolce?

LARA         (con ironia) Buonissimo!

GIANNI      Ci ho messo le uova fresche.

LARA         (sorpresa) Sei uscito a comprarle?

GIANNI      No! Quelle che hai comprato tu la settimana passata.

LARA         (posa il piattino schifata e prende una sigaretta)

GIANNI      Non ti accenderai una sigaretta!?

LARA         (mettendola via) No no.

GIANNI      Dicevi?

LARA         No!

GIANNI      Amore, lo sai che poi si impregna tutto l’ambiente di fumo. Il divano, i vestiti! Non serve più neanche profumare l’ambiente. E poi i tuoi polmoni! Non ci pensi ai tuoi polmoni?

LARA         Ci penso!

Pausa

GIANNI      Lara, lasciami un po’ di soldi. Sono al verde.

LARA         Quanto?

GIANNI      Fai tu! Devo fare la spesa domani e dopodomani!... Ah! C’è anche la bolletta del gas!

LARA         Quanto!?

GIANNI      Un duecentomila. E’ troppo?

LARA         (estrae trecentomila dalla borsetta e li mette sul tavolo)  E spicciati! Mi farai fare tardi!

GIANNI      Perché? Passa a prenderti?

LARA         Ma no!

GIANNI      E allora?

LARA         Non mi va di girare in sottoveste e pantofole alle otto di sera.

GIANNI      Amore, stai ferma!

LARA         Cretino!

GIANNI      Cosa?!

LARA         Hai ragione! Starò ferma!

Entra Gianni. Arruffato, la barba lunga, in pantofole e con indosso un logoro grembiule sporco di lucido. Ha le scarpe di Lara in mano. Dalle tasche del grembiule sporgono spazzola e straccio.

 

GIANNI      Vedi che a tutto c’è soluzione? (mette le scarpe a Lara)

LARA         Gianni!?

GIANNI      Sì, amore?

LARA         Ti sei guardato?!

GIANNI      Perché cosa c’è?

LARA         Fai schifo!!

GIANNI      Davvero? (come ricordando) Ebete, imbecille, scimunito, cretino...Questa è nuova! Amore, non me l’avevi ancora detta!

LARA         E guardati! Sembri un caspo d’insalata!

GIANNI      Amore, tu devi essere bella! (vede il piattino) Buono il dolce, eh?

Lara esce per la camera da letto. Gianni prepara un bicchiere per la moglie con un cocktail di farmaci.

LARA         Stupido!

GIANNI      Già detto! (prende i soldi) Sei generosa stasera. Hai qualche peccatuccio da farti perdonare? (mette i soldi in un cassetto e riprende il dialogo a distanza) Amore, quando lavoravo anch’io e stavo fuori tutto il giorno ti lamentavi che toccava a te mandare avanti la casa; che non avevi tempo per te, che non avresti mai potuto far carriera!

LARA         Almeno un po’ di decoro.

GIANNI      Sei tu il mio decoro!

LARA         (sospira)

GIANNI      Quando mi hanno licenziato non ho cercato altro. Mi sembravi contenta!

LARA         All’inizio! Ma adesso hai esagerato. Da due anni te ne stai tappato in casa. Non esci nemmeno a fare la spesa!... Mi fai rabbia!!

GIANNI      E’ così comodo farsela portare a casa! (annusa l’aria) Amore, hai acceso una sigaretta?

LARA         Ma no!

GIANNI      Dicevi?

LARA         No!

GIANNI      Mi pareva.

Pausa

GIANNI      Ti faccio rabbia. Non ti piace tornare dal lavoro e trovare la casa pulita, accogliente? I panni lavati e stirati, la cena pronta, il letto fatto... il marito disponibile... (lascia il bicchiere sul tavolino e siede sul divano e accende la tv)

LARA         Il marito disponibile!? Per favore non parliamone nemmeno. Sei sempre stato pigro e adesso lo sei diventato in modo insopportabile! E pensare che quando ti ho sposato questa tua pigrizia mi seduceva: un uomo senza il chiodo fisso del sesso!

GIANNI      E’ vero!

LARA         Talmente vero che se non ti avessi cercato io, tu, dopo sposato, non ci avresti  pensato più!

GIANNI      Il sesso non è tutto!

Entra Lara e, con stizza spegne la tv.

                   Ehi! Lascia acceso!

LARA         Voglio parlare!

GIANNI      (riaccende la tv) Parla.

LARA         Voglio che tu mi ascolti!

GIANNI      Amore, ti ascolto.

LARA         Gianni, una volta tanto usa la tua laurea in psichiatria. Io sono ancora giovane. Ti sembra che pretenda troppo se chiedo che tu non mi trascuri?

GIANNI      (prende il bicchiere lo dà a Lara che lo beve d’un fiato) Ti faccio mancare niente?

L’ARA        Sì! (spegne la tv) Non dimostri di desiderarmi, mai!

GIANNI      Dal tuo punto di vista!

LARA         Perché, dal tuo invece?

GIANNI      Io ti amo sopra ogni cosa!

LARA         Non si vede! Non si sente! E io invece voglio vedere e sentire! Voglio un uomo che mi abbagli, mi seduca, mi stordisca! (si getta sul divano con la testa sulle ginocchia di Gianni) Avanti! Stordiscimi!

GIANNI      (sentendo l’alito) Non fumavi, eh?

LARA         Solo due boccate.

GIANNI      (indicando il tavolo) La pillola per l’ansia!

LARA         Dopo! Avanti, stordiscimi! (Gianni afferra la bottiglia) Non così! (si alza. Vinta) E’ l’unico modo in cui saresti capace di stordirmi!

GIANNI      (versa l’acqua è dà la pillola a Lara che ingoia) Ti sei messa il vestito nuovo. Si sgualcisce:

LARA         Stupido, egoista, meschino!

GIANNI      Farai tardi e Roggeri si inquieterà! (prende il flacone delle pillole) Mettilo in valigia e ricordati: una per calmarti, due per dormire! Mai più di due!!

LARA         Se tu fossi capace almeno una volta nella vita di stordirmi mi faresti dimenticare Roggeri e tutto il resto. Ma tu sei pigro! Pigro! E’ tutta colpa tua!

GIANNI      Colpa mia? Di cosa?

LARA         Di tutto!

GIANNI      Secondo te adesso! Così su due piedi dovrei mettermi a fare il satiro?

LARA         Si!

GIANNI      E aggredirti?

LARA         Sì!

GIANNI      E abusare di te?

LARA         Sì! Dai! Come e dove vuoi!

GIANNI      Andiamo, non è normale!

LARA         Per una volta almeno facciamo i pazzi! Voglio sentirmi braccata, aggredita... Mi piace!... Dai! Prendimi!!

GIANNI      (guardando l’orologio) Farai tardi. E per te questo è un viaggio importante! E’ ormai un mese che stai preparandolo...

LARA         Perché non usciamo assieme?

GIANNI      Stasera?

LARA         Adesso!

GIANNI      E il tuo viaggio?

LARA         Che importa. Ci svaghiamo. Andiamo in un night!

GIANNI      Al night? Assieme!?

LARA         Sì! Balliamo fino a tardi. Poi mi porti nei vicoli bui, mi baci, mi tocchi, e facciamo i clandestini in un albergo ad ore fino al mattino!

GIANNI      E il tuo viaggio salta, la tua promozione sfuma, la tua carriera finisce!

LARA         Non m’importa!

GIANNI      E forse perdi anche il lavoro!

LARA         Al diavolo tutto!

GIANNI      E poi cosa facciamo i laureati disoccupati?

LARA         Sei vecchio!

GIANNI      Io!?

LARA         Sì! Vecchio! Vecchio!!

GIANNI      Amore, ragiona!

LARA         Non ricominciare! Non voglio ragionare!

GIANNI      Lara, per favore!

LARA         Allora esci da solo! Ti svaghi! (Gianni le sorride) Sei senza soldi? Tieni! (mette sul tavolino duecentomilalire)

GIANNI      Vado a ballare. Mi faccio la ragazza...

LARA         Lo sopporterei sempre meglio che così! Sai cosa dicono le mie colleghe? “E tuo marito? Sempre tra i fornelli?”

GIANNA     Tu cosa rispondi?

LARA         Cosa vuoi che risponda? Me ne sto zitta! E loro: “Sei fortunata ad avere uno psichiatra in casa! ” e ridono di un risolino ironico che sembrano dire : “Scommetto che è pure diventato impotente!”

GIANNI      Amore, un modo ci sarebbe per farle smettere di ridere.

LARA         Sì?

GIANNI      Facciamo un figlio.

LARA         (subito irritata) Cos’è questo discorso!?

GIANNI      Amore, ti ho chiesto di fare un figlio!

LARA         Stasera!?

GIANNI      Perché non stasera?

LARA         Non sono lì con la testa!

GIANNI      Allora non è vero che non sono capace di stordirti!

LARA         Devo partire. Per me questo è un viaggio importantissimo. Posso diventare capo del personale con il raddoppio dello stipendio e tu? Tu, te ne esci improvvisamente con questa storia del figlio!

GIANNI      Un momento fa volevi piantare tutto per una notte di follia!

LARA         Perché non hai accettato?

GIANNI      Per una notte di follia, sì, e per un figlio, no?

LARA         Una notte di follia dura una notte; un figlio: tutta una vita. Adesso non è il momento!

GIANNI      Perché non è il momento?

LARA         Non sono pronta!

GIANNI      Perché non sei pronta?

LARA         Perché perché!? Cos’è il gioco del perché?

GIANNI      Sono anni che rimandiamo. Prima dovevamo sistemare la casa, poi il tuo lavoro e dovevi ambientarti, poi ho perso io il lavoro e dovevamo provare con uno stipendio solo...

LARA         Che dici? Sei sempre stato tu a non voler far figli!

GIANNI      Adesso mi sono deciso!

LARA         E invece, adesso,  aspettiamo! E smettila di guardarmi così! Un uomo può avere venti figli e la sua carriera non ne risente. I figli glieli fa la moglie e se li cocca lei! Ma io, per un solo figlio, devo mettere in gioco tutto il mio futuro!

GIANNI      Non devi mettere in gioco niente. A me piace stare in casa. Al figlio penserò io. Non dovrai preoccuparti di nulla.

LARA         Lo dici tu che non dovrei preoccuparmi di nulla Non si fa un figlio per non preoccuparsi di nulla!

GIANNI      Lo farei io, se potessi!

LARA         Fallo!

GIANNI      Un uomo non può avere figli!

LARA         E ti compiangi?!

GIANNI      Certo che mi compiango!

LARA         (sarcastica) Ecco a voi, signori e signore, un potenziale uomo madre! Ma fammi il piacere!

GIANNI      Allora cosa deve fare un uomo che vuole un figlio e sua moglie glielo nega?

LARA         Che ne so? Ne fa uno con un’altra donna! Altrimenti ne prende uno abbandonato!

GIANNI      Ma io voglio un figlio tuo! Tuo Lara, tuo! Di un altro non saprei che farmene!

Suona il campanello della porta.

LARA         (mentre afferra il citofono) Un figlio mio... Chi è? (trasale) E’ Roggeri!

GIANNI      Cosa ti ha morso?

LARA         Vai a cambiarti, presto! (al citofono) Venga su! Le apro la porta. Prenda l’ascensore, sesto piano e poi tre gradini in giù!

GIANNI      Non doveva venire, vero?

LARA         Sei ancora qui?

GIANNI      Vado, vado.

Gianni esce per le camere. Lara è nervosissima. Si accende una sigaretta che subito spegne. Apre la porta. Roggeri giunge sul pianerottolo. Posa l’ombrello. Bussa.

ROGGERI   E’ permesso?

LARA         (ad alta voce con intenzione) Avanti. Buonasera dottore! (sottovoce) Perché sei venuto qui? (Roggeri tenta di baciarla) No! (ad alta voce) Non l’aspettavo. E’ successo qualcosa?

ROGGERI   (imitandola divertito) No! E’ solo colpa del cattivo tempo! (si toglie il soprabito, poi sottovoce) Avevo voglia di vederti subito! (ad alta voce) Lei è pronta? (abbraccia Lara)

LARA         (sottovoce) No! (ad alta voce) Sì! Gianni, il dottor Roggeri è stato così gentile da passare a prendermi.

GIANNI      (da fuori) Grazie! Buona sera!

ROGGERI   Buona sera.

GIANNI      Mi scuserà. Lara ti spiace servire qualcosa?

LARA         Va bene! (a Roggeri che insiste)  Ti ho detto di no!

Lara serve da bere. Segue un dialogo concitato e sottovoce.

ROGGERI   E perché?

LARA         Qui non mi va!

ROGGERI   Ti sono venuti degli scrupoli?

LARA         Non essere cinico!

ROGGERI   Tanto prima o poi dovrai dirglielo.

LARA         Ecco. Fino ad allora, in casa, no!

ROGGERI   Che differenza fa?

LARA         Non possiamo discuterne dopo?

ROGGERI   No. Voglio discuterne adesso. Due ore fa quando ci siamo lasciati eri ben diversa!

LARA         Vuoi capire che qui siamo in casa mia e sua? Non mi va di ingannarlo così! Fosse anche solo per rispetto a quello che abbiamo passato insieme!

ROGGERI   Ma cosa dici?! E quando dovrai dirglielo? Glielo dirai qui in casa o lo chiamerai fuori?

LARA         Smettila!

ROGGERI   Scusami!

Pausa

ROGGERI   Mi hai spaesato. Se non ti conoscessi direi che sei un’altra tanto mi sembri diversa!

LARA         Beh? Adesso mi conosci meglio!

ROGGERI   Non vorremo litigare proprio questa sera?

Roggeri toglie dalla tasca un bracciale e lo mette al polso di Lara. Si accosta per baciarla. Lara è combattuta. Poi la voce di Gianni la risveglia.

GIANNI      (da fuori) Partite anche con questo tempaccio?

ROGGERI   Sì. Però non facciamo il viaggio in auto. Ho prenotato in treno.

LARA         (sottovoce) In treno?

GIANNI      Bene. Mi sento più tranquillo.

LARA         (sottovoce) Ma quando?

ROGGERI   (sottovoce) Stasera. Passeremo la notte in vagone letto. Anche per questo sono venuto qui. Il tuo telefono era sempre occupato.

LARA         E’ guasto!

GIANNI      (da fuori) Cosa stava dicendo?

ROGGERI   (ad alta voce con intenzione) Sto facendo una proposta a sua moglie!

LARA         (sottovoce) Ma cosa dici?!

GIANNI      Di lavoro?

ROGGERI   No. Scandalosa!

LARA         (sottovoce) Piantala!

GIANNI      Sul serio?

ROGGERI   Ho deciso di portarla con me!

LARA         (ad alta voce) No! Non è vero!

Entra Gianni. E’ esattamente come quando è uscito, con la barba lunga e spettinato. Si è tolto solo il grembiule. Lara ha un moto di stizza, poi si accorge del bracciale e lo nasconde in fretta in un cassetto diverso da quello dove ha messo i soldi.

GIANNI      Come non è vero? (a Roggeri) Piacere di conoscerla. (a Lara) Non dovete partire insieme? Una bella donna è il minimo che si possa aspettare. Tu sei una bella donna!

LARA         Ti ci metti anche tu?

GIANNI      Amore, il signor Roggeri è quello che si dice un bell’uomo!

LARA         Basta per favore!

ROGGERI   Suo marito è realista.

LARA         Vogliamo cambiare discorso?

GIANNI      E perché? Ti vergogni?

LARA         E’ tardi! Andiamo. Perdiamo il treno!

ROGGERI   No no. Sono venuto per tempo. Volevo conoscere anche suo marito!

GIANNI      Vedi? E’ venuto per me! Qualcuno viene anche per me!

LARA         La mia valigia è pronta?

GIANNI      Di là, sul letto, amore. Vado a prenderla!

LARA         Resta! Vado io!

Lara esce. Pausa di imbarazzo e di studio.

ROGGERI   Mi sono permesso di scherzare, prima. Mi scusi.

GIANNI      E di ché? Se mi sono innamorato io di mia moglie può benissimo innamorarsene un altro.

ROGGERI   Non fa una piega.

Pausa

                   Lo sa che in fabbrica non si fa che parlare di lei?

GIANNI      Non credevo di essere tanto importante. Spero che l’interesse suscitato dalla mia persona non rallenti la produzione.

ROGGERI   Non si preoccupi. Ci sarà sua moglie che farà rigar dritto il personale.

GIANNI      Ha sempre avuto la passione del comando.

ROGGERI   Già!

GIANNI      E cosa si dice sul mio conto?

ROGGERI   Si parla del suo modo di vivere. Un uomo, un medico che si è consegnato a questo ruolo. C’è perfino chi dice: “Gli manca che faccia lui un figlio e poi  perfetto!”

GIANNI      Non sanno quanto mi piacerebbe!

Ridono entrambi.

ROGGERI   Lei è proprio un bel tipo!

GIANNI      E poi che altro dicono?

ROGGERI   Le solite banalità! “L’uomo in casa si fossilizza” “L’uomo è fatto per la vita di società, per la lotta, la conquista, la vittoria” “Abdica alle sue prerogative. Deve aspettarsi di tutto!”

GIANNI      Di tutto, cosa?

ROGGERI   Che so? Probabilmente di essere trattato senza rispetto.

GIANNI      Chi dovrebbe mancarmi di rispetto? Lara?

ROGGERI   Però ci sono anche persone che approvano: “Che uomo! Tutto per sua moglie!”

GIANNI      Ah sì? E chi sono?

ROGGERI   Le donne di una certa età!

GIANNI      Solo?

ROGGERI   Solo!

GIANNI      Peccato. Fosse stata qualcuna giovane le avrei chiesto di presentarmela!

Ridono entrambi.

                   E lei cosa pensa?

ROGGERI   Io la credo meno in ruolo.

GIANNI      Cioè?

Entra Lara con la valigia.

ROGGERI   Io credo che se le capitasse, quando siamo partiti, per casa una donna, giovane bella e disponibile, lei non...

GIANNI      Io non...

ROGGERI   (ammiccando) Mi capisce, no?

GIANNI      Vuol dire che non me la lascerei scappare senza...

ROGGERI   Proprio!

GIANNI      Di questo può star sicuro!

LARA         (pronta) Come? Anche se io fossi di là?!

GIANNI      No! Abbiamo detto, dopo che sei partita! Non vorrei essere interrotto sul più bello!

ROGGERI   (scoppia a ridere)

LARA         Non avresti rispetto neanche per questo luogo, per la nostra casa?

GIANNI      Se decido di tradirti che differenza fa qui o altrove?

LARA         (con rabbia) Cosa dici?! Qui ogni cosa parla di noi, del nostro rapporto, non puoi! Non... (si accorge di essere caduta nel tranello) Ooohh!

GIANNI      Amore, non ti arrabbierai sul serio! Stavo scherzando! (a Roggeri) L’altro giorno ha bussato alla porta una di quelle signorine... di quelle studentesse che vendono porta a porta. Aveva un nuovo detersivo. Subito non volevo comprarlo ma lei ha insistito con tanto garbo e  tanta ingenuità che alla fine l’ho comprato!

ROGGERI   Allora riceve davvero visite in casa?

GIANNI      Visite in casa?

ROGGERI   La ragazza?...

GIANNI      Ne passano spesso. Quasi tutti i giorni. (a Roggeri con intenzione) Con minigonne vertiginose. Di solito non compro. Però le faccio entrare. Mi fanno tenerezza.

ROGGERI   Solo tenerezza?

GIANNI      Non si può dire di più in presenza di una signora. 

Entrambi ridono.

ROGGERI   Ha ragione. E loro entrano?

GIANNI      Naturalmente. Più di tutto si meravigliano di essere trattate con cortesia. Non sono abituate a certe accoglienze. Le faccio accomodare a sedere, chiacchieriamo, offro da bere...

LARA         Perché non le fai accomodare in camera da letto, visto che ci sei?

GIANNI      Qualcuna si accomoderebbe pure! (a Roggeri) Non è vero? (serissimo a Lara) Amore, amo te sola e non ti tradirò mai! (riprendendosi) Anzi, sai cosa faccio? Ti faccio una bella camomilla!

LARA         Non la voglio!

GIANNI      Amore, la devi prendere invece. (a Roggeri) E’ da quando è arrivata a casa stasera che è nervosissima. Forse il viaggio, l’impegno che sta assumendo l’hanno messa in agitazione.

LARA         Gianni, ti prego!

GIANNI      No! Voglio che il dottor Roggeri lo sappia. Così potrà scusare magari qualche tuo scatto impulsivo! (a Roggeri) In certi momenti è come una bambina.

LARA         Adesso basta!

GIANNI      Cosa le dicevo? Le va un caffè?

ROGGERI   Non vorrei...

GIANNI      Insisto! A meno che, la tenga sveglio. Avrà prenotato due cuccette?

LARA         (pronta) Non ce n’erano di libere!

GIANNI      E tu come lo sai?

LARA         Non ce ne sono mai di libere quando si prenota all’ultimo momento.

ROGGERI   Solo due posti di prima!

GIANNI      Che peccato! Avreste fatto il viaggio a letto!

Gianni esce. Pausa.

ROGGERI   Anche le bugie mi fai dire adesso?

LARA         Andiamocene subito, per favore!

ROGGERI   No! Adesso aspettiamo!

LARA         Andiamo via, ti prego!

ROGGERI   Allora baciami!

LARA         Qui no!

ROGGERI   Perché tanti scrupoli? Lo hai sentito? Lui non ne avrebbe!

LARA         A parole! Gianni non mi ha mai tradito!      

ROGGERI   (ironico) Sei sicura!

LARA         Come sono sicura del contrario!

ROGGERI   E le ragazze dei detersivi?

LARA         Lo hai sentito!?

ROGGERI   Per me o ti racconta delle balle gigantesche o se la fa con l’idraulico o il lattaio!

LARA         Non ti permetto di parlare così di Gianni!

ROGGERI   Lo difendi?!

LARA         E’ sufficiente quello che gli siamo facendo. Che bisogno c’è di denigrarlo?!

ROGGERI   Davvero non ti riconosco più! Mi sembri proprio diventata una bambina! (si alza e  si mette il soprabito).

LARA         (allarmata) Dove vai?

ROGGERI   Tu credi che lui non ti tradirebbe?

LARA         Cosa ti prende adesso?

ROGGERI   Rispondimi! Credi proprio che tuo marito non ti tradirebbe!?

LARA         Sì!

ROGGERI   Se tu scoprissi che anche lui e come tutti gli altri, avresti meno scrupoli?

LARA         Forse. Dove vai?

ROGGERI   A metterti a posto la coscienza! (estrae il cellulare) Devo fare una telefonata.

Roggeri esce sul pianerottolo. Lara lo segue. Entra Gianni con il vassoio con caffè e camomilla. Ha ripreso l’aspetto dell’inizio. Cerca con lo sguardo i due.

LARA         Ti sei inquietato?

ROGGERI   No.

LARA         Non te ne andrai senza di me!

ROGGERI   Ma no. Sciocchina. Cosa ti viene in mente!

LARA         ( si accosta) Paolo! (bacia Roggeri)

Gianni si accorge che i due si baciano. Resta per un attimo impietrito. Poi agisce rapidamente. Prende dal solito cassetto un mobile un flacone di medicinale. Ne versa nella tazzina di Lara e vi versa la camomilla.

Rientra Lara. Non si è accorta di nulla. Roggeri si allontana dalla porta e telefona con il cellulare

GIANNI      La tua camomilla! Roggeri?

LARA         Sta facendo una telefonata privata!

Gianni serve in silenzio la camomilla. Lara beve. Roggeri  è al telefono.

ROGGERI   Pronto! Sei tu Sonia? Come stai gioia... no, non posso venire adesso. No. Ascoltami. Vuoi guadagnare mezzo testone? Ho un tipo da riscaldare... Sì!... No, niente di particolare! A dire la verità è una cosa un po’ particolare e mi servono solo le prove... fai tu! Niente prove niente mezzo testone! ... Aspetta ti do l’indirizzo e poi ti racconto...

GIANNI      A che ora parti?

LARA         Tra mezz’ora!

GIANNI      Mezz’ora.

LARA         Hai fretta di vedermi partire?

GIANNI      No no.

Pausa.

GIANNI      Mezz’ora.

LARA         Il treno parte fra mezz’ora. Va bene?

GIANNI      Va bene va bene.

Pausa

                   E torni?

LARA         Dopodomani!

GIANNI      Dopodomani.

LARA         Sì, dopodomani. Te l’avrò detto venti volte. Sei diventato scemo?

GIANNI      No no. Era solo per esserne certo. A che ora?

LARA         E che ne so? In serata. A cosa ti serve l’ora?

GIANNI      Per la cena.

LARA         Per la cena.

GIANNI      Hai qualche recapito? Il numero del cellulare di Roggeri?

LARA         Cosa te ne fai?

GIANNI      Se qualcuno ti cercasse.

LARA         Gli dici che richiamo io.

GIANNI      Se torni prima del previsto mi chiami?

LARA         Per la cena?

GIANNI      Per la cena!

LARA         Ma fammi il piacere!

Roggeri ha finito la telefonata. Bussa.

GIANNI      Avanti. Mi dispiace che sia uscito per telefonare. 

ROGGERI   Per carità! Si è già preso tanto disturbo per me. Già in tenuta da lavoro?

GIANNI      Sempre quando sono in cucina. (serve il caffè a Roggeri che beve)

ROGGERI   Grazie.

LARA         (a Roggeri) Andiamo!? (afferra la valigia)

ROGGERI   Come vuole!

GIANNI      Aspetta! (la bacia sulla guancia) Buon viaggio.

Lara esce senza  dire una parola e traversa rapida il pianerottolo.

                   Telefona quando arrivi! (a Roggeri) Mi raccomando. ha visto com’è tesa? E’ da oggi pomeriggio, quando è tornata a casa che è così...

ROGGERI   Non si preoccupi. Penso a tutto io!

GIANNI      Grazie!

Roggeri esce. Gianni chiude la porta. Si prende la testa fra le mani e si accascia sul divano. Resta un po’ come annichilito, poi con decisione si alza. Dalla cucina prende un grande sacco nero di plastica e va in camera da letto ritorna con il sacco pieno e le grucce vuote in mano. Il sacco gli cade. Ne esce un abito di Lara. Lo prende, lo mette su una gruccia, lo guarda a lungo, l’abbraccia come se Lara fosse dentro l’abito. Infine lo riporta in camera da letto. Su pianerottolo appare Bruna. E’ senza soprabito ed ha il vestito ed i capelli bagnati. Con calma si guarda attorno. Si spettina, si strappa la gonna, si toglie le scarpe, le mette nel portaombrelli. Si accerta che il nome sul campanello sia quello giusto e suona con insistenza.

GIANNI      Vengo! Vengo!

Gianni apre la porta. Bruna entra come una furia e si getta sul divano rannicchiandosi in un angolo, spaurita e tremante e guarda con insistenza la porta d’ingresso.

                   Ehi! Ma cosa fa? Non si entra così! Mi bagna tutto il divano... ha bisogno d’aiuto? E’ inseguita da qualcuno? (chiude la porta e si avvicina).

BRUNA      No!

GIANNI      Non se ne resti così! Cos’è successo? Vuole qualcosa da bere?... Non si preoccupi, la porta è chiusa. Non può entrare nessuno! (tenta avvicinarsi)

BRUNA      No! No!

GIANNI      E va bene.

Gianni esce. Bruna si alza svelta. Prende le duecentomila dal tavolino. Ci pensa. Le posa e ritorna in fretta sul divano. Gianni rientra con una veste da camera e un paio di ciabatte.

                   Si metta questa, intanto!

Gianni esce. Bruna si toglie l’abito e si infila la veste da camera e le ciabatte e siede sempre al solito posto. Gianni rientra con il phon e una spazzola e li posa sul divano. Innesta la spina e va a sedersi su una sedia, lontana. bruna esita, poi prende phon e spazzola e inizia ad asciugarsi i capelli. Lunga Pausa. I due si studiano. Bruna fruga con lo sguardo la stanza.

                   E’ calma adesso?

BRUNA      (annuisce)

GIANNI      Vuole che le chiami qualcuno?

BRUNA      No!

GIANNI      Ho capito. E oltre a no, cosa sa dire?

BRUNA      Grazie.

GIANNI      E’ un miglioramento. (si avvicina)

BRUNA      (soprassale)

GIANNI      Ho capito! Ho capito! Posso prendere il suo abito? lo stendo in bagno così intanto finisce di spazzolarsi i capelli.

BRUNA      (annuisce).

Gianni esce con l’abito. Bruna smette di spazzolarsi i capelli. Si alza e rovista nei cassetti. Trova il bracciale. Lo intasca e risiede in fretta e torna a spazzolarsi. Gianni entra con vassoio, thè e biscotti.

GIANNI      Adesso beva questo. E’ caldo. Le farà bene.

BRUNA      (comincia a mangiare con avidità)

GIANNI      Ne vuole ancora di biscotti?

BRUNA      (fa cenno di no col capo)

GIANNI      Ho del dolce, ne vuole?

BRUNA      (fa cenno di sì col capo)

Gianni esce. Bruna torna a rovistare nei cassetti. Trova le trecentomila e le intasca. Ritorna a sedere. Gianni entra con il dolce.

GIANNI      Poi mi dirà se le piace. L’ho fatto con le mie mani, ma non nego che è un esperimento. Ci ho messo le uova fresche. (dà il dolce a Bruna che lo mangia avidamente) Ne vuole ancora?

BRUNA      No.

GIANNI      Non se li è mica asciugati bene i capelli

Prende phon e spazzola e comincia ad asciugarle i capelli. Bruna lo lascia fare.

                   Di questa stagione non ci vuole molto a prendersi un raffreddore. Le è piaciuto il dolce?

BRUNA      Sì.

GIANNI      A Lara no. Ha cercato di non farmelo capire ma io me ne sono accorto.

BRUNA      Lei è sposato?

GIANNI      Sì. Un uomo di una certa età deve farsi una famiglia, dei figli, non crede?

BRUNA      E sua moglie? Dov’è?

GIANNI      Fuori per lavoro.

BRUNA      Lavora di notte?

GIANNI      No. E’ partita per un viaggio. Torna dopodomani sera... (le sfiora i capelli) Che bei capelli!

BRUNA      Così lei, ora, è solo in casa?

GIANNI      Sì. Aspetto.

BRUNA      Chi aspetta?!

GIANNI      Che ritorni Lara.

BRUNA      Ah! E non si annoia ad aspettare?

GIANNI      No. A Lara piace sapere che in casa c’è qualcuno che l’aspetta. Mi vuole molto bene!

BRUNA      E lei aspetta.

GIANNI      Aspetto.

BRUNA      Come Penelope!?

GIANNI      Come Penelope? Sì, come Penelope!

Pausa

GIANNI      Quanti anni ha?

BRUNA      Venti.

GIANNI      E si chiama?

BRUNA      Bruna. E lei?

GIANNI      Gianni. Bruna! E tu cosa lei nella vita oltre a vendere detersivi porta a porta?

BRUNA      (cercando di dominarsi) E lei come lo sa?

GIANNI      E’ passata di qui una settimana fa!

BRUNA      Davvero?

GIANNI      Abbiamo parlato a lungo, anche del viaggio di mia moglie... non ricordi?

BRUNA      Forse mi ha scambiato con qualcun’altra!

GIANNI      No. Sono sicuro!

BRUNA      Io non mi ricordo. Faccio tantissime porte ogni giorno

GIANNI      Hai ragione! (le carezza i capelli) Che capelli morbidi! (le sfiora il collo) Che pelle fresca, delicata...

BRUNA      (a disagio, si scosta) Scusi, il bagno?

GIANNI      (riprendendosi) Ha bisogno del bagno? In fondo al corridoio a sinistra.

BRUNA      (si alza) Grazie.

GIANNI      Mi porta di là il phon? Lo mette nell’armadio a muro.

Bruna esce. Gianni porta in cucina il piattino del dolce ed il vassoio. Quando torna è completamente vestito a nuovo. Ha in mano Una bottiglia di spumante e due bicchieri. Da un cassetto prende alcuni flaconi di medicinali. Ne sceglie uno dal quale estrae alcune pillole che mette in un bicchiere e riempie con lo spumante. Contemporaneamente sul pianerottolo appare Sonia. Giovane, provocante. Controlla il trucco. Lo ripassa. Controlla il nome sul campanello. Suona ripetutamente.

                   Chi è?

SONIA        Devo parlare con lei. E’ urgente.

GIANNI      Ma chi è?

SONIA        Sono una sua vicina.

GIANNI      Non conosco nessuna vicina.

SONIA        Lo so. Ma io conosco lei. Mi apra per favore!

GIANNI      Non posso, se ne vada!

SONIA        E’ una questione di vita o di morte! Mi apra!

GIANNI      Cosa vuole?

SONIA        Vengo da parte di sua moglie.

GIANNI      La manda Lara? E’ successo qualcosa?

SONIA        Se non mi apre non le dico niente!

Gianni apre la porta. Sonia entra di scatto. Afferra Gianni e lo bacia.

SONIA        Finalmente hai aperto!

GIANNI      Allora mi dica! Lara?!

SONIA        Sta benissimo, non preoccuparti!

GIANNI      E come fa lei a sapere di mia moglie?

SONIA        Eh! Quante domande! (vede bottiglia e bicchiere) Hai preparato lo spumante!? Stavi aspettando qualcuno eh? Brigante! Vuoi uomini siete tutti uguali! Vieni siediti!  Mi piace lo spumante! (prende il bicchiere drogato)

GIANNI      No! Lo lasci!

SONIA        Eh! Non lo bevo mica tutto! (prende l’altro bicchiere) Dai, non fare il taccagno! (beve)

GIANNI      Chi è lei?

SONIA        Basta con le domande. Vieni abbracciami! Dai!

GIANNI      E’ sicura di non aver sbagliato piano?

SONIA        Sicurissima.

GIANNI      Di non aver sbagliato appartamento?

SONIA        Sicurissima.

GIANNI      Di non aver sbagliato persona?

SONIA        Tu, sei l’uomo che io cerco.

GIANNI      Cosa vuole da me?

SONIA        Io non voglio niente! Sono venuta per dare!

GIANNI      E cosa deve vendermi? Detersivi, spazzole, calzini?

SONIA        Tutta me stessa! Gratis!

GIANNI      Ringrazio, ma vorrei capire!

SONIA        Le spiegazioni te le darò dopo, tra le lenzuola! E’ il posto migliore per le spiegazioni!

GIANNI      Ferma! Come fa a sapere di mia moglie!

SONIA        Che vuoi che sappia io di tua moglie! So solo che è partita e che abbiamo due giorni di fuoco davanti a noi!

GIANNI      Due giorni? Perché?

SONIA        Te lo spiegherò dopo.

GIANNI      Dopo quando?

SONIA        Dopo che ci saremo amati.

GIANNI      Questo non si può!

SONIA        Hai paura?

GIANNI      Non sono solo!

SONIA        Quella dello spumante è già arrivata?

GIANNI      Sì!

SONIA        Donna?

GIANNI      Donna!

SONIA        No, non ci credo! (lo spinge sul divano) Non aver paura. Vedrai ci divertiremo moltissimo. Io sarò il lupo e tu Cappuccetto Rosso e ti chiederò: “Ho voglia di visitare la tua camera da letto!”

GIANNI      La porta in fondo al corridoio a sinistra... no a destra!

SONIA        Vieni, fammi da guida!

GIANNI      La prego, signora...

SONIA        Non dirmi che non ti piaccio?

GIANNI      Come lupo o come donna?

SONIA        Ah ah! vedo che il gioco ti piace! (lo ha costretto sul divano) Allora baciami!

Bruna entra. Indossa il vestito di Lara e una parrucca che la rende simile a lei.

                   E quella chi è?

GIANNI      Lara!!?

SONIA        (cambiando improvvisamente atteggiamento) Allora è vero! Ce l’hai una donna in casa! E non ti vergogni? Tua moglie sarà ancora per le scale e tu... (ride) E Paolo? Quello sì che è scemo!... Divertiti bello! Anche alla faccia di tua moglie! E scusami se ti avevo sottovalutato! Addio!

Sonia esce sbattendo la porta.

GIANNI      (a Bruna come in trance) Lara, ti prego, io quella non la conosco!

BRUNA      Cosa dice?

GIANNI      Amo te sola!

BRUNA      Io non sono Lara!

GIANNI      (guarda Bruna, serissimo) Perché si è messa quel vestito, la parrucca!?

BRUNA      Erano lì, in bella mostra nel corridoio. Non ho resistito.

GIANNI      Non doveva metterli!

BRUNA      Il mio vestito non l’ho trovato! Se me lo ridà, questo, lo tolgo subito!

GIANNI      No. Lo tenga. Deve avvisare qualcuno?

BRUNA      Vivo sola.

GIANNI      Allora buona notte!

BRUNA      Come scusi?

GIANNI      Buona notte! Vada a riposare!

BRUNA      No, grazie. Devo andare a casa.

GIANNI      A fare cosa? Vive sola.

BRUNA      No no. Lei è stato fin troppo gentile. Non voglio arrecarle altro disturbo.

GIANNI      Nessun disturbo.

BRUNA      Chiamo un taxi e vado.

GIANNI      Con quel vestito?

BRUNA      Mi rimetto il mio!

GIANNI      L’ho messo in lavatrice.

BRUNA      Io devo andare via!

GIANNI      Con questo tempo?

BRUNA      Non piove più!

GIANNI      Da sola e a quest’ora di notte?

BRUNA      Non voglio restare qui!

GIANNI      Si calmi!

BRUNA      Non posso proprio restare, mi creda! Facciamo così: lei mi lascia il suo numero di telefono così appena arrivo a casa le telefono, per tranquillizzarla!

GIANNI      Il mio telefono non funziona.

BRUNA      Allora, se proprio vuole, mi accompagna fino a casa. Così le rendo il vestito.

GIANNI      Lei deve restare!

BRUNA      Perché vuole trattenermi?

GIANNI      Non sente com’è agitata? Non voglio sapere quello che le è successo prima, ma capisco benissimo che lei si sente in pericolo. Non posso lasciarla andare. Se avesse qualcuno a casa... ma mi ha detto che vive sola. Lei questa notte dorme qui. E domattina si vedrà!

BRUNA      E va bene. Se proprio insiste dormirò sul divano!

GIANNI      Neanche per sogno. Io dormo sul divano. Lei dorme in camera da letto.

BRUNA      Non voglio!

GIANNI      Perché?

BRUNA      E’ la sua camera da letto!

GIANNI      E allora.

BRUNA      Non sta bene.

GIANNI      Non faccia la bambina. Lei ha bisogno di riposare e riposerà meglio in un buon letto che su un divano.

BRUNA      Ma no.

GIANNI      Se non si fida si chiuda a chiave! Anzi ancora meglio: lei chiude a chiave la porta della camera e io quella del corridoio. Va bene.

BRUNA      Si, però...

GIANNI      Allora buona notte!

Bruna esce sospinta da Gianni. Gianni chiude a chiave  la porta esterna e quella del corridoio. Va’ in cucina e torna vestito da lavoro. Mette via il bicchiere pieno e ne mette altri due puliti. Accende la tv e spegne la luce. Bruna dopo un po’ bussa alla porta del corridoio.

GIANNI      Cosa c’è?

BRUNA      Non mi va di stare chiusa a chiave!

Gianni si alza. Apre la porta del corridoio e si rimette sul divano. Entra Bruna ha ancora abito e parrucca. Furtivamente si avvicina alla porta esterna. Prova ad aprirla.

GIANNI      Si apre con la chiave anche dall’interno. Lara ha paura dei ladri.

BRUNA      (vede lo spumante si serve) Ne vuole?

GIANNI      No, grazie!

BRUNA      (siede vicino a Gianni) E’ partita da sola?

GIANNI      No. Con il suo principale. E’ una donna molto importante. Una multinazionale. Un posto di grande responsabilità. Stiamo lavorando seriamente per la sua carriera. Non è detto che un domani Lara possa diventare consigliere delegato e presidente per l’Italia.

BRUNA      Proprio una donna importante.

GIANNI      Sì.

Pausa.

BRUNA      Tiene molto alla carriera di sua moglie?

GIANNI      Moltissimo.

BRUNA      E sua moglie.

GIANNI      Anche lei.

Pausa.

BRUNA      E cerca di darle tutto l’aiuto possibile.

GIANNI      Cerco.

BRUNA      Per questo ha rinunciato a lavorare fuori?

GIANNI      Per questo.

Pausa.

BRUNA      Lei è molto legato a sua moglie?

GIANNI      Sì. Credo di sì!

BRUNA      Innamorato?

GIANNI      Anche.

BRUNA      E avere una donna per casa non le fa venire delle voglie?

GIANNI      No. Quando uno si è imposto una regola.

BRUNA      (volutamente provocante) E non farebbe uno strappetto alla regola?

GIANNI      No.

BRUNA      Perché?

GIANNI      Ho deciso di no.

BRUNA      (gli si accosta) Non torna mai sulle sue decisioni?

GIANNI      Mai su queste.

BRUNA      Nemmeno se quella donna le si accosta decisamente?

GIANNI      Nemmeno.

BRUNA      Nemmeno se le dice che sotto il vestito non ha niente e che...

GIANNI      (si alza) Senta Bruna! La smetta o stavolta la rinchiudo io di là!

BRUNA      Voglio andarmene, capito! Voglio andarmene!

GIANNI      Lei non sa quello che dice. (dolce) Si rilassi, stia tranquilla. Domattina tutto sarà passato e allora chiameremo un taxi e l’accompagnerò a casa. Mi dia retta. Se ne vada a letto.

Bruna esce per la camera da letto. Gianni si rimette a guardare la tv. Bruna rientra dopo poco e siede vicino a Gianni.

BRUNA      Non vuole proprio?

GIANNI      Cosa?

BRUNA      Che io e lei...

GIANNI      Non voglio.

BRUNA      Prima però...

GIANNI      Prima cosa?

BRUNA      Quando mi asciugava i capelli mi sembrava volesse.

GIANNI      E’ sembrato a lei.

Pausa

GIANNI      Non mi fraintenda. Non è che lei non mi piaccia. Anzi.

Pausa. Sul pianerottolo arriva Sonia. Ha con sé un plaid e un cuscino. Origlia alla porta.

BRUNA      Lo sa che mi sono ricordata quando sono venuta qui?

GIANNI      Ah sì?

BRUNA      Mi sono ricordata perché lei, allora. Fu pieno di attenzioni verso di me. Mi offrì il thè in terrazza. C’era un sole splendido. Chiacchierammo  molto. Sua moglie è una donna fortunata. Anch’io sa ero sposata.

GIANNI      Era?

BRUNA      Sì. Sono separata. E non è vero che sono sola. Ho una bambina di un anno.

GIANNI      E suo marito?

BRUNA      Non voleva figli. Si è trovato una con i soldi.

GIANNI      Forse io e Lara avremo un figlio. Forse...

BRUNA      Anch’io lo volevo. Ora non più!

GIANNI      Un figlio è una fortuna.

BRUNA      Bella frase. Però  nelle pesche ci sono io e lui non mi passa una lira di alimenti.

GIANNI      Ha ragione. Se la maternità per certe donne è un peso spesso la colpa è degli uomini.

Pausa. Sonia si è accertata che i due sono dentro e si sistema per la notte.

BRUNA      Posso stare un altro po’ con lei? Le prometto che non le darò fastidio.

GIANNI      Se le fa piacere.

BRUNA      Sì!

I due guardano la tv. Bruna fissa a lungo il viso di Gianni che sembra non vederla. Appoggia lentamente la testa sulla sua spalla. 

SECONDO TEMPO

Stessa scena. La mattina dopo. Sonia al cellulare. Il plaid ed il cuscino sono in un angolo.

SONIA        Sì! E’ ancora in casa. Anche lei... sì! Va bene. Ti aspetto.

Gianni, pronto per uscire entra dalla cucina con il vestito di Bruna stirato di fresco e lo porta in camera da letto. Ripone bicchieri e spumante. Squilla il telefono. Gianni rientra e risponde.

GIANNI      Sì. E’ a posto? Grazie. (controlla il portafoglio. Dal tavolino prende le duecentomila).

Gianni esce chiudendo la porta a chiave.

 Entra Bruna dalla camera da letto. Ha il suo vestito, pelliccia e borsetta. prova ad aprire la porta. Cerca la chiave, poi torna in camera da letto. Sul pianerottolo appaiono Roggeri e Sonia.

SONIA        Devi essere proprio diventato matto per fare queste cose!

ROGGERI   Sei sicura è ancora dentro.

SONIA        Come sono sicura che lui è uscito.

ROGGERI   Bene. Brava.

SONIA        (stende la mano) Grazie.

ROGGERI   Hai ragione. (estrae il blocchetto degli assegni e ne compila uno sotto lo sguardo attento di Sonia)

SONIA        Ho passato tutta la notte sul pianerottolo. Al freddo! E sono tutta indolenzita.

ROGGERI   Ho capito.

SONIA        Avrei fatto meno fatica a stare con lui, nel suo letto tutta la notte.

ROGGERI   Ho capito.

SONIA        (prende l’assegno, bacia Roggeri) Sei un signore!

ROGGERI   Vai, vai. Sparisci!

SONIA        Il mio numero ce l’hai!

Sonia esce con plaid e cuscino. Roggeri estrae la chiave per aprire. Ci ripensa. Suona il campanello. Bruna  arriva dalla camera da letto. Roggeri insiste.

ROGGERI   Apra! So che è lì dentro. Apra! Devo parlarle.

BRUNA      (non risponde)

ROGGERI   Ho visto uscire il signor Nardi solo, quindi lei è in casa. Mi apra!

BRUNA      (non risponde)

ROGGERI   Signora o signorina, so che mi sente. Aspetto che mi risponda!

BRUNA      (si avvicina alla porta e si pone in ascolto)

ROGGERI   Io sto aspettando!

BRUNA      Cosa vuole?

ROGGERI   Ho bisogno di parlarle.

BRUNA      A proposito di cosa?

ROGGERI   Di lei, del signor Nardi o Gianni, di me.

BRUNA      Chi è lei?

ROGGERI   Se non mi apre non le dico altro.

BRUNA      Non posso aprire. Sono chiusa dentro.

ROGGERI   Non vuole aprirmi.

BRUNA      No, glielo assicuro.

ROGGERI   E va bene aspettiamo che rientri Gianni... o sua moglie!

BRUNA      Sua moglie? Sua moglie rientra domani sera!

ROGGERI   Se fossi in lei non ne sarei tanto sicura. Mi apra!

BRUNA      Se  le dico che sono chiusa dentro?

ROGGERI   (estrae la chiave) Ho trovato la chiave sotto lo zerbino.

Roggeri apre la porta ed entra.

                   Roggeri. Paolo Roggeri.

BRUNA      Bruna.

ROGGERI   (guardandola) Gianni ha veramente buon gusto.

BRUNA      Cosa dice?

ROGGERI   Non faccia l’ingenua. Ho i miei informatori. So tutto!

BRUNA      Tutto? Cosa?

ROGGERI   Dei rapporti che ci sono tra lei e Gianni. Del fatto che ha passato la notte qui. Per favore quindi, non giochiamo a nascondino.

BRUNA      E’ lei che fa il misterioso. Perché è qui? Cosa vuole da me?

ROGGERI   E’ molto semplice. Tra un po’ arriverà la moglie di Gianni e lei dovrà farsi trovare qui.

BRUNA      Non ci penso proprio! Grazie dell’avviso! Me ne vado subito. (cerca di uscire)

ROGGERI   (la ferma) No.

BRUNA      Mi lasci passare!

ROGGERI   No!

BRUNA      Se voleva che la moglie di Gianni mi trovasse qui perché è venuto ad avvisarmi?

ROGGERI   Perché voglio aiutarla.

BRUNA      Ecco, bravo. Mi lasci andare.

ROGGERI   Voglio aiutarla a mettere in chiaro questa situazione, in modo che lei non debba più entrare in questa casa furtivamente, come una ladra!

BRUNA      Cosa sta dicendo?

ROGGERI   Non faccia l’ingenua! Lo sappiamo entrambi perché lei si trova qui. Io voglio aiutarla.

BRUNA      E come?!

ROGGERI   Se fosse arrivata lei prima di me - Lara - lei non avrebbe avuto argomenti. Ora gliene voglio dare uno solidissimo.

BRUNA      Di cosa?

ROGGERI   Di argomenti!

BRUNA      (che non ha capito) Ah!

ROGGERI   Per questo lei deve restare qui!

BRUNA      Io non ho ancora capito dove vuole arrivare. Io devo andare!

ROGGERI   (minaccioso) E invece lei deve restare! E affrontare la realtà! (supplichevole) Lei deve aiutarmi. Ho passato una notte terribile! Ho creduto che bastasse dire con Lara che suo marito se la intendeva con un’altra... invece è diventata intrattabile! Non ha voluto più saperne di proseguire il viaggio. Ha voluto tornare indietro subito! Ho trovato uno stratagemma  per farla passare dall’ufficio.

BRUNA      Ho capito. Lei è l’amante della moglie di Gianni. Ma io cosa c’entro?

ROGGERI   Lei deve dire a Lara che Gianni è innamorato di lei!

BRUNA      Di me? Gianni?

ROGGERI   E che per Lara non c’è più posto in questa casa. Solo allora forse si convincerà!

BRUNA      A fare cosa?

ROGGERI   A lasciare suo marito senza rimorsi.

BRUNA      (ride)

ROGGERI   Perché ride?

BRUNA      Mi dispiace ma non posso proprio.

ROGGERI   Non vuole?

BRUNA      Non posso!

ROGGERI   Perché?

BRUNA      Perché lei si sbaglia. Non ho mai visto un uomo più innamorato di sua moglie.

ROGGERI   E lei? Non vorrà negare l’evidenza!

BRUNA      Eppure è così! Abito qui vicino. Ieri sera stavo rincasando, pioveva... quando ho avuto l’impressione che qualcuno mi seguisse. Ho allungato il passo... qualcuno mi seguiva veramente! Sempre più agitata ho cominciato a correre! Lui sempre dietro! Mi sono sentita afferrare alle spalle, ho cercato di difendermi con l’ombrello! Me lo ha strappato e mi ha spinto contro il muro! Nella disperazione ho sferrato alcuni calci! Forse uno è andato a segno perché ho sentito che la sua presa si allentava. Sono scappata via di corsa! Ho infilato il primo portone che ho trovato aperto e mi sono arrampicata su per le scale, piano dopo piano... poi, stanca mi sono attaccata al primo campanello...

ROGGERI   E ha passato la notte qui!

BRUNA      Certo!

ROGGERI   Adesso mi dirà: sul divano?

BRUNA      No. In camera da letto!

ROGGERI   Ah ah!

BRUNA      Cosa significa ah ah!

ROGGERI   Non mi dirà che ha dormito sola e che Gianni ha dormito sul divano?

BRUNA      E’ esattamente quello che è successo!

ROGGERI   Non ci credo! Mi vuole far credere che Gianni con una donna giovane e bella come lei non ha?...

BRUNA      Non ha!

ROGGERI   Perché lei non ha voluto!

BRUNA      Cosa crede che tutti gli uomini siano come lei? Che appena sono in compagnia di una donna non pensino ad altro che... Vuole sapere una cosa? Se fosse dipeso da me le garantisco che non avrei dormito sola in quel letto! E’ lui che non ha voluto!

ROGGERI   Lui? Incredibile!

BRUNA      Lo so. E incredibile!

ROGGERI   E allora perché si è trattenuta tutta la notte?

BRUNA      Perché non mi ha lasciato andare da sola! Non ha voluto che rischiassi una seconda aggressione! Soddisfatto  adesso? Arrivederci! (prende la borsetta)

ROGGERI   No! Aspetti! (le prende il polso e si accorge del bracciale, lo riconosce) Un momento!

BRUNA      (cerca di liberarsi)

ROGGERI   (trattenendola) Il mio bracciale! (osservando) La pelliccia!

BRUNA      Mi lasci! Mi lasci!

ROGGERI   (tenendola) Adesso ho capito cosa è venuta a fare in questo appartamento!

BRUNA      Non è vero! Mi ha regalato tutto Gianni!

ROGGERI   In cambio di cosa?

BRUNA      Di una notte d’amore!

ROGGERI   (la spinge sul divano) Eh no! La ragazza aggredita per strada! E io ormai ci cascavo come un fesso! Come ci sarà cascato Gianni! (prende il bracciale) E questo è un suo regalo?

BRUNA      E’ vero!

ROGGERI   Questo l’ho regalato io ieri sera a Lara e Gianni non ne era a conoscenza! Lara l’aveva messo in quel cassetto! Allora?

BRUNA      (tenta di scappare)

ROGGERI   (la blocca)

BRUNA      Mi lasci! Mi fa male!

ROGGERI   Se non ti calmi te ne farò ancora di più!

BRUNA      Mi lasci! La prego! (piange)

ROGGERI   E va bene! Non sei l’amante di Gianni. Però adesso lo aspettiamo assieme e gli diciamo chi  sei!

BRUNA      No!

ROGGERI   Hai ragione! Cosa ci guadagno io a denunciarti? Voglio farti una proposta! E smettila di piangere che non m’incanti!

BRUNA      Quale?

ROGGERI   Quando rientra Lara dirai che sei l’amante di Gianni!

BRUNA      No!

ROGGERI   O ladra o amante! E quello di essere amante e l’unico modo per non andare in galera!!

BRUNA      Cosa devo dire?

ROGGERI   Inventa. Sei brava a inventare. Inventa una folle notte d’amore!

BRUNA      E Gianni?

ROGGERI   Non te ne preoccupare.

BRUNA      Ci sto! Ma voglio il bracciale la borsetta e la pelliccia!

ROGGERI   Bada! Non ti conviene mercanteggiare!

BRUNA      E allora non dirò niente. In fondo sono grata a Gianni!

ROGGERI   Bella gratitudine! Gli vuoti la casa!

BRUNA      Ho preso solo la roba di sua moglie! La sua roba d’oro è tutta a posto!

ROGGERI   Ah beh, allora!

BRUNA      Dovrò pur vivere anch’io!

ROGGERI   Senti, smettila! Intanto questa roba la prendo io!

Roggeri strappa il bracciale e la borsetta a Bruna ma non riesce a toglierle la pelliccia perché appare Lara sul pianerottolo. E’ nervosissima. Cerca la chiave non la trova. Suona il campanello.

                   E’ lei! Io vado di là! Attenta quello che dici!

LARA         (suona il campanello)

BRUNA      Arrivo! (apre la porta. Lara entrando la spinge e richiuda la porta)

LARA         Dov’è?

BRUNA      Chi?

LARA         Gianni!

BRUNA      E uscito!

LARA         E lei con chi parlava?

BRUNA      Recitavo le preghiere a voce alta!

LARA         Certo non erano gradite! Le hanno detto di smetterla!

BRUNA      E lei chi è?

LARA         La donna delle pulizie!

BRUNA      Non ci credo.

LARA         Perché?

BRUNA      E’ senza scopa!

LARA         Senti bambina! Non fare la spiritosa!

BRUNA      Lei piuttosto non faccia la spiritosa! Irrompe in casa d’altri come se fosse la padrona e poi fa anche dell’ironia! Le ho chiesto chi è!

LARA         Ma guarda che sfacciata! Gianni non ti ha mai parlato di me?

BRUNA      Il mio fidanzato non frequenta le donne delle pulizie!

LARA         Fidanzato?

BRUNA      Fidanzato! Mio! Di certo non è suo marito!

LARA         Oh Dio!...

BRUNA      Che ha?

LARA         Niente! E’ da molto che siete fidanzati?

BRUNA      Sono sei mesi!

LARA         Sei mesi?

BRUNA      Sì!

LARA         Sei mesi e io non mi sono mai accorta di niente.

BRUNA      E perché avrebbe dovuto accorgersene?

LARA         Affari miei! Vi vedete spesso?

BRUNA      Tutti i giorni.

LARA         Qui in casa!

BRUNA      E’ il posto più sicuro! Sua moglie è sempre via!

LARA         Sua moglie! La conosce?

BRUNA      Non l’ho mai vista! E lei?

LARA         La conosco. Bella quella pelliccia!

BRUNA      Le piace? Me l’ha regalata Gianni ieri sera.

LARA         Vigliacco!

BRUNA      Che ha? Si sente male?

LARA         Basta con questa commedia! Gianni è mio marito! Quella pelliccia e quella borsetta sono mie! Questa casa è mia! Vigliacco, vigliacco!

BRUNA      Ma che fa? Piange veramente!? Per così poco?

Roggeri entra.

LARA         Paolo! Portami via di qui! Ti prego, portami via!

ROGGERI   (fa cenno a Bruna di sparire)

BRUNA      Ehi, un momento! E il resto?

ROGGERI   Non c’è resto! Vattene!

BRUNA      Eh no! Allora parlo!

ROGGERI   Stai zitta!

BRUNA      (a Lara) E lei? Scappa con un uomo e crede che basti il racconto di una storiella per mettersi il cuore in pace! Ma non è vero! Non le basta! Perché la storiella  che le ho raccontato è falsa! Lei non ha alcun motivo per lasciare suo marito.

LARA         Senti chi parla. Ladra.

BRUNA      Cosa?

LARA         Ladra! Come una ladra ti sei introdotta nella mia casa!

BRUNA      E’ vero sono una ladra. Ma una ladra vera! Non come lui che cerca di avere una donna che è ancora innamorata di suo marito. Perché lei è ancora innamorata di Gianni!

LARA         Non è vero!

BRUNA      E’ gelosa!

LARA         Non è vero!

BRUNA      Perché e tornata se era già in viaggio per andarsene per sempre?

LARA         Sono tornata perché...

BRUNA      Lo ama!

LARA         Non è vero volevo solo fargliela pagare!

BRUNA      Fargli pagare cosa? Se è vero quello che dice se ne sarebbe infischiata! E poi lo vuole sapere?

ROGGERI   No, non dica niente!

BRUNA      Non sa dire altro lei? Io e Gianni non abbiamo fatto niente. E’ stato lui che mi ha costretto a mentire minacciando di denunciarmi alla polizia..

LARA         (a Paolo) E’ vero?

ROGGERI   Si sta inventando tutto!

BRUNA      E mi ha anche promesso il bracciale, i suoi gioielli e la sua borsetta!

LARA         Lei e Gianni non siete fidanzati!

BRUNA      Solo una gelosa come lei poteva crederci.

LARA         E non avete?

BRUNA      Non abbiamo!

LARA         Non è vero!

BRUNA      E’ vero! (a Roggeri) Avanti cosa fa lì impalato! Glielo dica!

LARA         No! Paolo, diglielo anche tu che non è vero! Non è vero!

ROGGERI   Calmati! Calmati!

LARA         (a Bruna) Non è vero!

BRUNA      Mi avete rotto! Non vi sopporto più!

Bruna esce rapida e si dilegua. Roggeri cerca di inseguirla ma Lara lo trattiene.

LARA         Non lasciarmi! Non lasciarmi! Aiutami! Voglio andarmene di qui! Aiutami!

ROGGERI   Ricominci con le tue fissazioni! Ieri sera lo pensavi incapace di tradirti, ora vorresti che ti avesse tradito!

LARA         Aiutami!

ROGGERI   Certo che ti aiuto! Me ne vado!

LARA         Voglio venire via con te!

ROGGERI   Sei una bambina ecco cosa sei! Non lo sai nemmeno tu cosa vuoi!

LARA         Voglio venire via con te!

ROGGERI   (la respinge) Basta!

LARA         Aiutami!

ROGGERI   Aiutami! Anche stanotte dicevi aiutami. E volevi tornare indietro. Per liberarti una volta per tutte, dicevi! Io pensavo di lui e invece era dei tuoi sensi di colpa che volevi liberarti! Tuo marito è incapace di tradirti. E’ incapace di tutto! Tu sei una bambina capricciosa e io non ci sto più!

LARA         Paolo!

ROGGERI   No. No! Ormai ho capito. Non potrai mai staccarti da lui. Tradirlo si ma staccarti mai. Gli appartieni. Me ne vado è la soluzione migliore.

 

 

Gianni appare sul pianerottolo. E’ carico di sporte. Si accorge subito che in casa c’è qualcuno. Assume un aspetto allegro.

GIANNI      Come? Già di ritorno? Come mai così presto? E’ successo qualcosa?

ROGGERI   No no. Niente di particolare.

GIANNI      Oh che casa  in disordine.  C’era una ragazza qui, l’avete vista?

ROGGERI   E’ scappata! Era una ladra!

GIANNI      Una ladra! Non ti puoi fidare di nessuno, oggi! Se n’è andata! Spero non abbia portato via niente!

ROGGERI   E’ scappata con una pelliccia di Lara.

GIANNI      Poco male. Ne compreremo una più bella, vero amore? Ma non state così! Togliete i soprabiti, mettetevi  comodi.  Lara, pensaci tu. Io porto la spesa in cucina!

Gianni esce per la cucina.

                   Lara, hai offerto da bere?

LARA         (a Roggeri) Portami via con te! Portami via!

ROGGERI   Perché sei tornata? Perché?

LARA         Non lo so! Non lo so!

ROGGERI   C’eri già con me e sei tornata!

LARA         Portami via!

ROGGERI   No!

Gianni rientra dalla cucina.

GIANNI      E com’è andato il viaggio? Lara cosa c’è?

LARA         Niente niente!

GIANNI      Non hai il tuo solito umore. Ieri sera eri un vulcano!

ROGGERI   E’ stanca! E non lo vuole ammettere. Questa notte...

GIANNI      Non ha chiuso occhio! Troppo nervosa! E avrà anche fame!

LARA         No, io...

GIANNI      Anche a me, la fame mi debilita. Come mi prende lo stomaco non mi reggo più in piedi. A lei non capita? Leggevo su una rivista specializzata che dipende dal troppo consumo di zucchero... Lo sa che lo zucchero è una droga? Un ladro di calcio?

LARA         Gianni, per favore...

GIANNI      Oh sì sì, amore, scusa. Preparo subito il pranzo. (a Roggeri) Lei resta a pranzo da noi. Senza complimenti. Se lo avessi immaginato... (a Lara) Ti avevo detto di telefonarmi! Vi avrei preparato qualcosa di speciale, ma così, se vi contentate: preparo un sugo veloce, due spaghetti, una bistecca agli infrarossi...

ROGGERI   Non posso restare!

GIANNI      Come no.

ROGGERI   Accetterei volentieri, ma non posso.

GIANNI      Sul serio? Lara diglielo tu!

LARA         Se vuole restare...

ROGGERI   Lara, mi perdoni. Non sono ancora passato in fabbrica, stamattina.

GIANNI      Ci passerà dopo.

ROGGERI   La prego, non insista!

GIANNI      Peccato!

ROGGERI   (a Lara)Ci vediamo in ufficio. Arrivederci.

Roggeri esce.

GIANNI      (chiude la porta) Amore, cosa ha fatto Roggeri? Mi sembra di cattivo umore. Non avrai litigato con lui!?

LARA         (non risponde)

GIANNI      Ecco. Me lo immaginavo. Irritabile e nervosa come sei in questi giorni, lo avrai sicuramente offeso!

LARA         Ma no.

GIANNI      E perché siete tornati oggi?

LARA         Perché... quel congresso è stato annullato all’ultimo momento.

GIANNI      Potevano avvisare prima però! Ma guarda che razza di organizzazione! E Roggeri si sarà arrabbiato anche per questo.- sarà andato su tutte le furie. Adesso capisco perché è di cattivo umore. E quando lo avete saputo?

LARA         Appena arrivati.

GIANNI      Potevate farvi una bella vacanza. Voi due soli. Come due fidanzatini...

LARA         Smettila.

GIANNI      Perché non ti piace Roggeri?

LARA         La vuoi smettere? (piange)

GIANNI      Amore, cosa ti succede?

LARA         Non voglio che tu parli in questo modo! Non voglio!

GIANNI      Perdonami, amore! Scherzavo. Non lo farò più! (le asciuga gli occhi) Cos’hai fatto?

LARA         Perché?

GIANNI      Stanotte non hai dormito!

LARA         Perché?

GIANNI      Amore, si vede, hai due occhiaie! E’ stato un brutto viaggio! Dobbiamo dimenticare. Su, stenditi, intanto che preparo il pranzo. (le toglie le scarpe, le prepara il divano e l’aiuta a stendersi. Va in cucina. I due si parlano a distanza)

LARA         (estrae una sigaretta)

GIANNI      Amore, non ti accenderai una sigaretta?

LARA         No no.

GIANNI      Dicevi?

LARA         No.

Pausa

GIANNI      Allora la tua promozione?

LARA         (svogliata) E’ cosa fatta!

GIANNI      Dicevi?

LARA         E’ cosa fatta!

GIANNI      Sono contento.

LARA         Dopodomani viene il Presidente per la nomina ufficiale.

Gianni appare sulla porta. E’ nella solita divisa. Ha in mano un bicchiere che dà a Lara e dal quale Lara beve senza discutere.

GIANNI      E me lo dici così? Non hai un abito adatto!

LARA         Ce l’ho!

GIANNI      Quale?

LARA         Quello blu.

GIANNI      Amore, non è adatto. Ti fa vecchia. Il Presidente l’ha già visto. E poi non l’hai più!

LARA         Hai vuotato l’armadio?

GIANNI      Ho preparato due sacchi. E ora di cambiare il tuo guardaroba.

LARA         L’abbiamo cambiato due mesi fa.

GIANNI      Due mesi fa erano due mesi fa. Domani usciamo a fare spese!

Gianni ritorna in cucina. Pausa.

GIANNI      Dovrai ringraziare anche Roggeri.

LARA         No!

GIANNI      E perché?

LARA         Con lui non ho nessun debito!

GIANNI      Come no?

LARA         No! Accetterà di diventare presidente della consociata francese e si trasferirà a Lione.

GIANNI      E tu come farai?

LARA         Come?

GIANNI      Senza di lui, Ti è stato di grande aiuto per la nomina. Anche se non lo vuoi ammettere devi molto a lui!

LARA         Non gli devo niente! E con questo considero chiuso l’argomento.

GIANNI      Come vuoi, amore.

Pausa

LARA         Gianni?

GIANNI      Sì?

LARA         Facciamo un figlio?

GIANNI      Cosa?

LARA         Facciamo un figlio?

GIANNI      No, amore. Adesso no.

LARA         Perché adesso no? Ieri sera eri tu a chiederlo.

Gianni appare sulla porta.

GIANNI      Ieri sera era ieri sera. Sei appena stata nominata capo del personale di una fabbrica di duemila dipendenti. La dirigenza, il primo passo verso la carica di consigliere delegato. No. Avevi ragione tu. Adesso non è il momento. Sei in  piena ascesa e uno stop anche solo di pochi mesi comprometterebbe tutto. Amore, un figlio adesso no.

LARA         Potrei rinunciare.

GIANNI      A cosa?

LARA         Alla carriera!

GIANNI      Nemmeno a parlarne. Sono anni che lavoriamo per questo.

LARA         Ma Gianni...

GIANNI      Non insistere, amore. Adesso no!

Gianni ritorna in cucina.

LARA         Gianni?

GIANNI      Sì?

LARA         Tu sapevi tutto, vero?

GIANNI      Tutto cosa?

LARA         Di me e Roggeri, del viaggio...

Gianni appare sulla porta della cucina. Ha in mano un vassoio con due bicchieri e il flacone delle pillole.

GIANNI      Sei stata cattiva.

LARA         Perché non hai detto niente?

GIANNI      Meriti un castigo, grande.

LARA         Perché mi hai lasciato partire?

GIANNI      (non risponde).

LARA         Rispondimi! Dì qualcosa!

GIANNI      La tua medicina.

LARA         Io volevo andarmene per sempre! Capito? Per sempre!

GIANNI      Sei stanca! Non sai quello che dici!

LARA         Voglio andarmene.

GIANNI      Tu non te ne andrai!

Gianni porge il bicchiere. Lara beve. Pausa.

LARA         Hai avuto paura?

GIANNI      Cosa?

LARA         Che me ne andassi?

GIANNI      Sì!

LARA         Come le altre volte?

GIANNI      Di più!

LARA         E non ce l’hai con me? Non mi rimproveri.

GIANNI      No.

Gianni mesce l’altro bicchiere. Pausa

LARA         Conoscevi quella donna?

GIANNI      La ladra? Ha rubato i tuoi gioielli.

LARA         E’ vero che non avete?

GIANNI      E’ vero.

LARA         Sono stanca.

GIANNI      (le porge il bicchiere) Bevi. Devi riposarti. Devi essere in forma per il grande giorno.

Lara beve. Pausa

LARA         Se io non tornavo, voi avreste?...

GIANNI      No.

LARA         Perché?

GIANNI      Perché ti amo.

LARA         Come Penelope amava Ulisse e l’aspettava, così Gianni ama Lara e l’avvolge tra le sue spire.

Gianni l’aiuta ad alzarsi e l’accompagna a letto.

GIANNI      Adesso ti farai una buona dormita. Ti riposerai.

LARA         Cos’è questo rumore?

GIANNI      E’ ricominciato a piovere!

LARA         Gianni, non voglio più stare con te. Voglio andare via.

GIANNI      Sì, un’altra volta.

LARA         Se mi ami, lasciami andare via! Ti prego!

GIANNI      Domani, ne parliamo domani.

Lara e Gianni escono. Appare Monica sul pianerottolo. E’ una venditrice di detersivi porta a porta. Ha una grande borsa. Sotto il soprabito bagnato, minigonna e maglietta attillata. Suona il campanello. Gianni va ad aprire.

MONICA    E’ permesso? Buon giorno. Non c’è sua moglie?

GIANNI      Sta riposando.

MONICA    Posso parlare con Lei? Le rubo solo due minuti.

GIANNI      Non ho problemi di tempo.

MONICA    Benissimo. Devo solo illustrarle una serie di prodotti per la casa e farle una dimostrazione pratica della loro qualità superiore.

GIANNI      Qui sulla porta? Tutta bagnata?

MONICA    No. Se lei mi fa entrare un momento.

GIANNI      Accomodati. Dai a me quella borsa. E’ pesante.

Monica entra. Gianni le prende la borsa e la posa vicino al divano. Monica si toglie il soprabito. Gianni lo appende.

                   Venditrice?

MONICA    No! Dimostratrice. E’ diverso.

GIANNI      E vendi detersivi?

MONICA    No! Non li vendo. Sono incaricata di dimostrare la qualità superiore dei nostri prodotti.

GIANNI      Questo l’hai già detto! Accomodati. Mettiti a tuo agio. Un bicchierino per riscaldarsi. Con la pioggia si è fatto fresco. (Gianni offre da bere a Monica) Scusa un momento. Vengo subito.

Gianni esce. Monica estrae i prodotti dalla borsa e li allinea sul tavolino. Estrae una sigaretta.

GIANNI      Ti spiace di non fumare?

MONICA    Come?

GIANNI      Ho detto se per favore puoi fare a meno di fumare.

MONICA    (mette via la sigaretta)

GIANNI      Come ti chiami?

MONICA    Monica.

GIANNI      Monica hai i capelli bagnati. Vuoi un phon?

MONICA    Non importa.

GIANNI      Ti prenderai un raffreddore.

MONICA    No.

Pausa

GIANNI      Monica.

MONICA    Sì?

GIANNI      Quanti anni hai?

MONICA    Diciannove.

GIANNI      E cosa fai oltre a fare la dimostratrice?

MONICA    Sono studentessa. Al primo anno di università.

GIANNI      E per arrotondare lo stipendio di casa vendi detersivi porta a porta!

MONICA    Le ho già detto che io non vendo.

GIANNI      E allora se non vendi a cosa serve che tu dimostri la superiorità dei tuoi prodotti?

MONICA    (pronta) Certo. Lo scopo ultimo è la vendita. Ma non spetta a me. Io, se vuole, posso lasciarle delle cedole di ordinazione e poi, in un secondo tempo, con comodo, senza obbligo, potrà ordinare tutta la merce che vorrà!

GIANNI      E se io mi convincessi subito della bontà dei tuoi prodotti e volessi comprarli da te?

MONICA    Allora potrei venderglieli anch’io!

GIANNI      Brava! E con questo sistema quanto hai venduto oggi? Sempre sapendo che dimostri e non vendi!

MONICA    Non molto.

GIANNI      Dì la verità!

MONICA    Ancora niente. Però come le dicevo...

GIANNI      Il tuo scopo non è la vendita. Ti avranno anche detto però che se non riesci a vendere subito significa che non illustri bene i tuoi prodotti e che quindi i tuoi potenziali clienti non si sentono attratti tanto da doverli acquistare subito. E lo sai anche tu che una porta lasciata senza una vendita è una porta perduta!

MONICA    E’ venditore anche lei?

Gianni entra. Si è cambiato completamente e si è anche rasato, ha cambiato completamente aspetto. Prende il bicchiere con la droga e lo porge a Monica.

GIANNI      Sono un tuo potenziale cliente! (le siede accanto fissandola con insistenza) Convincimi!

MONICA    (imbarazzatissima beve d’un fiato dal bicchiere che Gianni le porge) Ecco... cioè... io rappresento la Beauty Casa una nuova casa di detersivi per la casa... una nuova fabbrica... cioè... c’è un lancio a livello nazionale... ohh! che caldo... cioè come le dicevo prima io non sono una venditrice... lei deve stare tranquillo... il mio scopo è quello di dimostrare la qualità superiore dei nostri prodotti... (la droga comincia a fare effetto) abbiamo una lista completa per la casa e ad ogni acquisto... no, volevo dire...

GIANNI      Bocciata!

MONICA    Come?

GIANNI      Bocciata! La prima parte, se pur incerta, era argomentata bene. Tu non vendi ma dimostri. Così il cliente si rassicura e non si pone immediatamente sulla difensiva, ma la seconda parte! Carente! Carente l’esposizione, carenti le argomentazioni. Bocciata! (prende in mano un tubetto di crema e inizia lui la dimostrazione) Vede signorina questo prodotto? E’ una nuova crema per le mani e per il viso. All’apparenza un tubetto come tanti altri in commercio, ma sarebbe un grave errore fermarsi a considerazioni di questo tipo. I suoi composti tutti naturali, dalla cera d’api al polline di melissa, hanno alte proprietà emollienti e rigeneranti (apre il tubetto, ne spreme un po’ sulle e comincia a spalmarlo sulle mani di Monica) lo sai che hai una bella mano? Sente la freschezza intensa che emana dalla crema? Ma è sul viso e sul collo che questa crema fa miracoli! (prende un altro po’ di crema e comincia a massaggiare il viso e il collo di Monica) Che bel collo! Sente il benessere?... Che pelle delicata? Non senti una sensazione di piacere? (si avvicina e cerca di baciarla. Si sente lo scrosciare della pioggia.)

MONICA    (intontita) No... cosa fa?

GIANNI      Senti la pioggia? Lava e pulisce ogni cosa. (le carezza le spalle e il collo)

MONICA    Cosa fa?

GIANNI      Ti aiuto a vendere i detersivi. Ti sto indicando il modo.

MONICA    No! Non voglio...

GIANNI      Non vuoi vendere i tuoi prodotti?

MONICA    Sì! Però non voglio...

GIANNI      Hai frainteso. neanch’io voglio!

MONICA    (sempre più intontita) No. Sua moglie potrebbe svegliarsi!

GIANNI      Non faremo rumore.

MONICA    Mi gira la testa!

GIANNI      Lara, io devo punirti.

MONICA    Mi lasci andare!

GIANNI      Amore, non devi farlo più! Non devi lasciarmi!

MONICA    Mi lasci!

GIANNI      Devo punirti! Lo sai anche tu che meriti una punizione!

MONICA    (debolmente) Aiuto... Ahhh... (cerca invano di divincolarsi)

Gianni soffoca Monica. Esce per le camere e ritorna con il vestito che indossava Lara poco prima. Lo adagia su Monica. Si china. La accarezza.

GIANNI      Adesso riposa, cara. Non temere tutto tornerà come prima. Io e te soli. Hai ragione, non abbiamo bisogno di figli. Io e te bastiamo uno all’altro.

Gianni prende il corpo di Monica e la porta in cucina Poco dopo ritorna con i sacchi neri. Uno dei due è visibilmente più grosso e pesante. Li porta sul pianerottolo. Con cura ripone i prodotti dentro la borsa e vi mette anche dentro il soprabito di Monica. esce con la borsa e la porta nell’ascensore. Accende la tv. Trascina i sacchi nell’ascensore e sparisce.

VOCE TV    Ancora senza un volto il mostro dei quartieri alti. Come si ricorderà tutto iniziò un anno fa quando il corpo della giovane Marina Perosi venne rinvenuto in discarica, in un sacco dell’immondizia. La giovane era stata  drogata e strangolata. Da allora altre due giovani donne  Rita Comaschi e Lucia Gamberini hanno seguito la stessa sorte si presume sempre per colpa della stessa mano omicida...