Pensione Pomodoro

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Ethan Frome

 


Fiorenzo Fiorentini

 


(Atto unico)

(Roma, anni 30)

Personaggi in ordine di apparizione

üPandolfo

Anziano servitore mezzo sordo

üFrattocchia

Padrona della Pensione Pomodoro

üDon Anselmo

Ospite della pensione, parla con accento siciliano, ha una figlia da maritare

üPalmira

Amica di Frattocchia,  cerca marito con un annuncio sul giornale

üGualtiero

Giovane innamorato della figlia di Don Anselmo

üFelice

Aspirante cameriere, un po’ balbuziente

üSistina

Collaboratrice di Frattochia

üPipino

Giovane innamorato di Sistina, ma invadente e petulante

üCarmelina

Figlia di Don Anselmo

üDottore

Dottore in visita domiciliare


ðSCENA:

·Pensione romana senza troppe pretese.

·Sala d’ingresso con vetrata sullo sfondo che da’ sulle scale; in trasparenza si vede, alla rovescia la scritta PENSIONE POMODORO.

·Sulla sinistra, in fondo a sinistra e sulla destra tre porte: numero “5”, “4”, “3”.

·Verso il fondo un tavolinetto con telefono.

·Al centro un puff rotondo.

·Da una parte altro tavolinetto con apparecchio radio.

·All’inizio la scena è vuota

·La radio trasmette un ballabile

SCENA PRIMA


Musica: 0:30          Introduzione          

(__________________________________________________________________)

(Pandolfo, anziano servitore, entra, sistema qualcosa qua e la, si accorge che la radio ha la luce accesa, ascolta ma non sente niente perché è quasi sordo, la spegne…)

Pandolfo      Ma dico… sentite che nun trasmette niente sta radio?! E spegnetela!!

E poi dicheno a mme che spreco la luce…

(Riassetta qua e la, svogliatamente e nervosamente)

Nun c’è gnente da fa’.

A fa er cameriere in una pensione nun ce se resiste… nun ce se…

Dice:

-Mbeh, lassa perde, vattene!

E nun l’ho fatto? Me so fatto da’ la liquidazione e me so’ licenziato,

me so…

Doppo tre mesi la padrona m’ha richiamato, m’ha richia…

Dice:

-Te riassumo. Famo un contratto novo.

E’ durato sei mesi. M’ha rimannato via, m’ha rima…

Co’ n’altra liquidazione.  

Insomma so’ quattro volte che me rilicenzia e me riliquida.

In du’ anni ho preso 49 stipendi…

Ma è inutile, nun ce se resiste, nu ce se…

Specie co’ na padrona come questa..

(Entra Frattocchia, è nervosa…)

Frattocchia  Pandolfo! …come vi siete permesso di far la bùa sul culetto

ai miei poveri gattini!!?

Pandolfo      Ma come, sora padrona, me l’ha ordinato lei!


Frattocchia  Io?     Sei uno spudorato bugiardo!

Pandolfo      Ah, so’ buciardo!? Ma nun me l’avete detto voi:

“Pandolfo vai subito a PUNIRE I GATTI”

Frattocchia  Ma t’avrò detto: VAI A PULIRE I PIATTI!

Pandolfo      Si, mo se la rigira come je pare!

Fratocchia   Il fatto è che sei sordo come una campana!

Sai che ti dico: sei licenziato! E per l’ultima volta!

(Frattocchia esce di scena visibilmente contrariata)

Pandolfo      Ma sarà lei che inciafruja quanno parla!

M’ha licenziato n’artra vorta. Ma quanto voj fa che me richiama?

Stasera poi è sabbato e nella pensione ce sta’ la solita festa da ballo…

JE NECESSITO!

No, quello che me ce coce, me ce…  è che mette in giro sta’ chiacchiera che so’ sordo!

E’ robba che io, tra l’occhio e l’orecchio,

so’ un omo che agguanta l’ipotesi… le sfumature…

(Si sente un colpo di pistola,)

Che d’è?  Me pare d’avè inteso ‘no stranuto…

Dev’esse quer signore della cinque…

me pare che sta a letto cor raffreddore…

SCENA SECONDA

(Rientra in scena Frattocchia, spaventata…)

Frattocchia  Pandolfo, cosa è SUCCESSO?!

Pandolfo      No, no, NUN STA’ AR CESSO!

Frattocchia  Chi?

Pandolfo      Il signore del nummero cinque, Sta in camera sua…

L’ho inteso proprio adesso che ha fatto no’ starnuto…

Frattocchia  Ma cosa dici, e stai li senza fare niente?!

Pandolfo      E daje, ha fatto ‘no sternuto… che je devo fa’…

ar massimo avrà fatto ‘na spruzzatina… je damo n’aspirina?

Frattocchia  Ma cosa è stato questo colpo?

Pandolfo      Lei dice che è robba de stomaco?

Frattocchia  Di stomaco?

Pandolfo      Eh…? Lei dice che sarà stato quel POLPO…

quello de ieri sera, a dire er vero era un po’ pesantuccio…

(Entra Don Anselmo esagitato e si butta ai piedi di Frattocchia baciandole la mano,
parla con spiccato accento siculo)

Anselmo      Signora frattocchia, sono mottificato…  ANZI mottificatissimo!

Mi inchino profondissimamente e ci chiedo scusa!
La squisitezza della sua anima deve intercedere per il mio peddono!

Frattocchia  Stavo facendo pulizia… in camera mia…

Pandolfo      E che pulisce cor tritolo!!?

Frattocchia  Pandolfo, ma non pulisci la camera di Don Anselmo?

Pandolfo      Io? NO!       Nun me ce fa entrà, nun me ce…

Dice che lì nun è continente: E’ SICILIA.    

Nun se entra nemmanco cor visto der presidente!

Anselmo      Signora non ci siamo capiti io stavo pulendo l’amma…

Frattocchia  L’amma?

Anselmo      L’amma mia…

Pandolfo      Si… l’amma de li mortacci…

Frattocchia  Pandolfo… per favore…

Anselmo      Si signora, l’ AMMA-TOMATICA…

Frattocchia  Ripulendo la MATEMATICA??

Anselmo      C’è stato un quivoco… ora le spiego…

Insomma, ecco qua…  (Don Anselmo tira fuori una pistola…)

Frattocchia  (grida spaventata)

Pandolfo      (alza le mani e si mette spalle al muro)

Me dichiaro priggionero politico!

Anselmo      Stavo ripulendo questa!  Quest’ AMMA TOMATICA…

E casualmente… pattì un COPPO!

Pandolfo      N’antro po’ ce lo fa pija’ a noi un “COPPO”…!

Frattocchia  (calmandosi)         Ho capito…

Però Don Anselmo un’altra volta stia più attento…
questa è una pensione tranquilla!

Anselmo      Ha ragione, signora.  Ma ce lo prometto sul mio onore:

da oggi in poi nella mia stanza…SILENZIO DI TOMBA…
Bacio le mani…

(Esce di scena mentre Pandolfo accenna un inseguimento minaccioso)

Pandolfo      Se te pijo… li mortacci sua…

Frattocchia  Pandolfo, che ti prende?

Pandolfo      Ma nun l’ha sentito:

da oggi nella mia stanza sono er SILENZIO CO’ LA TROMBA…
‘sto ‘nfame… Sona la tromba, sona…

Frattocchia  (esasperata, urlando)     Insomma Pandolfo, basta!

Io non ce la faccio più con te…  C’è da farsi venire una crisi isterica…!

Pandolfo      E piano… piano!   Mica so’ sordo!

Frattocchia  (schiumando dalla rabbia)       

Mmh…!  Basta!   Tu, adesso all’istante…

(INSIEME)   FAI LE VALIGIE E TE NE VAI…!

Pandolfo      E s’era capito, s’era…

SCENA TERZA

(Entra Palmira, amica di Frattocchia)

Oh, Palmira, come mai?


Palmira        Ciao, Frattocchia, come va?

Frattocchia  Non me ne parlare: sto senza cameriere!

Palmira        E quello che avevi… Pancotto… Gandolfo…

Frattocchia  Pandolfo.   Ho dovuto mandarlo via su due piedi… proprio adesso!

(Intanto prepara una busta con i soldi per Pandolfo)

Palmira        E adesso come farai?!

Frattocchia  Telefono all’agenzia Rapetti… speriamo bene…

(telefona)

Pronto, agenzia Rapetti?

Si… sono la signora Frattocchia della Pensione Pomodoro!

Siamo alle solite, sono senza cameriere.

Eh, già! … … no, questa volta è definitivo. Per carità! …

Ah, ce l’avete? … Un bravissimo ragazzo?

Si, si certo, mandatemelo! Ma certo: prima arriva e meglio è!

Bene, arrivederci…

(Riattacca il telefono)

Oh, e così il signor Pandolfo è sistemato!!

Palmira        Meno male!

Frattocchia  E così?        Come mai questa visita?

Palmira        (SI GUARDA INTORNO, POI ) Posso parlarti in segreto?

Frattocchia  Ma certo.

Palmira        Devi sapere…

Pandolfo      ( RIENTRA ) Io le valigie l’ho fatte.

Frattocchia  Bene valle a prendere.

Pandolfo      (NON SENTE)  Eh! Eh!

Frattocchia  ( A VOCE PIU’ ALTA ) Ho detto valle a prendere!

Pandolfo      E ho capito! ( USCENDO ) Sto vizzio de strillà sempre!…

Palmira        Ti stavo dicendo… guarda te lo dico ma per carità che non lo sappia…


Pandolfo      (TORNA CON LE VALIGIE ) Ecco.

Frattocchia  ( PRENDE LA BUSTA CHE HA PREPARATO E LA DA’ A PANDOLFO )

                   Ecco i soldi. Guarda se i conti vanno bene.

Pandolfo      ( PRENDE LA BUSTA E CONTROLLA MENTALMENTE I CONTI MENTRE

                   LE DUE DONNE FREMONO IN ATTESE)

Frattocchia  Vanno bene?

Pandolfo      Me pare de sì.

Frattocchia  Meno male.

Pandolfo      Allora io vado.

Frattocchi    Vai.

Pandolfo      Arrivederci. ( A PALMIRA ) Buongiorno, signorina.

Palmira        Buongiorno.

Pandolfo      ( SI AVVIA )

Palmira        ( SOTTOVOCE )  Come ti dicevo…

Pandolfo      ( SI FERMA E FA PER TORNARE INDIETRO )

Oh…i conti j’ho dato ‘na guardata!

                   Così… casomai ce fosse quarche cosa… posso tornare!?

Frattocchia  Si capisce. Quando ti pare.

Pandolfo      Ecco. Io vado, de-fi-ni-ti-va-mente. (RIPRENDE LE VALIGIE ED ESCE )

Frattocchia  Bravo! Oh, gliel’ha fatta! Dunque: questa cosa tanto segreta…

Pandolfo      ( RIAFFACCIANDOSI ) Non è che tra due o tre giorni me richiama,

                   Perché io…

Frattocchia  Ma sta tranquillo! Nessuno ti richiama!

Pandolfo      E senza strillà. Nun c’è bisogno! …Me ne vado!

Frattocchia  Vai.

Pandolfo      Senza appello.


Frattocchia  Senza appello.

Pandolfo      Avviso ultimo e definitivo.

Frattocchia  ( URLANDO ) Basta!! ( LO SPINGE VERSO LA PORTA )

Pandolfo      Ah, è pure maleducata! Mette pure le mani addosso! Non un minuto di

                   Più! … ( ESCE FINALMENTE ) Me ne so’ annato!

Frattocchia  Uff!!… Ti fa perdere il lume degli occhi!…

Palmira        Calmati, Frattocchia mia. Non te la predere così: non ne vale la pena.

Frattocchia Hai ragione. Ma è più forte di me. Piuttosto: mi stavi dicendo…

Palmira        Beh, mi sembra di affliggerti con queste mie faccende…

Frattocchia  Ma cosa centra?… Tu lo sai che ti sono amica. Se ti posso essere

                   d’aiuto…

Palmira        Davvero? Posso approfittarne?

Frattocchia  Per quello che posso, figurati!

Palmira        Tu lo sai: da quando sono rimasta orfana, io vivo con zia Margherita…

Frattocchia  Povera donna piena di buon cuore!…

Palmira        Anche troppo, Frattocchia. Veramente troppo!

Frattocchia  Ma come, ti lamenti perché ti vuole bene?

Palmira        Eh, si. Perché per il suo bene non ha diritto di farmi restare zitella per
                   tutta la vita.

Frattocchi    Come sarebbe?

Palmira        Ogni volta che si presenta qualche buon partito lei, per una ragione o
per l’altra, mi fa scombinare tutto!

Frattocchia  Poissibile?


Palmira        E quello è troppo furbo, quello è troppo citrullo,

quello è troppo alto, quello è troppo basso…
tutte le scuse perché ha paura di rimanere sola.

Frattocchia io sono giovane… quando passo per la strada i giovanotti mi fischiano dietro e dicono certe frasi che sono il segno evidente che non sono proprio da buttare via.

Mi dicono: ah bona… !

Ed io! Posso sprecare la mia vita a far compagnia a zia Margherita?

Frattocchia  Beh, certo.

Palmira        Non ne posso più. Ho preso una decisione. E indietro: non ci torno.

Frattocchia  Ma ragiona figlia mia.

Palmira                 No, no. Taglio i ponti, taglio la testa al toro e poi… ormai la frittata è fatta  e indietro non ci torno.

Frattocchia  Oddio, ma che hai fatto?! Sei… (MIMA UNA DONNA GRAVIDA)

Palmira        Che ho fatto?!… (DRAMMATICA) Ho messo un annuncio sul giornale!

Frattocchia  Un che?!

Palmira        Un annuncio!… Matrimoniale!… - il primo che arriva me lo prendo.

Frattocchia  Ma sei impazzita?!… E se poi ti capita un mostro, un depravato…

Palmira        Eeh!… Se poi dovesse essere una cosa tanto terribile… faccio sempre in tempo a dire di no.

Frattocchia  Questo è vero. Del resto non si può mai dire. Chissà che non trovi meglio di tante altre.

Palmira        Speriamo.

Frattocchia  Solo non capisco… da me che favore vuoi?

Palmira        Frattocchia… io sull’annuncio ci dovevo mettere un numero di telefono, no?

Frattocchia  E beh?

Palmira        Ho messo il numero della tua pensione.

Frattocchia  Ma sei impazzita?!

Palmira        Se avessi messo il numero di zia margherita, lei avrebbe capito e sarei punto e daccapo.

Frattocchia  Ma come ti viene in mente? E se Telefona qualcuno che gli dico?

Palmira        Niente. Perché io ci ho messo l’orario: dalle 14 alle 18. Ed io alle 14 che sarebbero le due precise, sto qua.

Frattocchia  Ci mancavi pure tu oggi. E questo cameriere che non si vede.

Palmira        Non ti preoccupare, ti aiuto pure io. Alle due precise sto qua. Adesso scappo, altrimenti zia Margherita…

Frattocchia  Ah senti… uscendo c’è la farmacia proprio qui sotto. Dì che mi mandino subito un dottore.

Palmira        Ti senti male?

Frattocchia  No, è per il numero 5, povero vecchio. Si sente poco bene.

Palmira        Ci penso io. E grazie, Frattocchia sei un angelo ( ESCE

Frattocchia  ( VA ALLA PORTA DEL NUMERO 5  E BUSSA )

Cavaliere!… Sono io!…
Ho provveduto per il medico: verrà fra poco. Intanto vuole che le dia una aggiustatina al letto?…Per carità nessun disturbo!

(ENTRA AL NUMERO 5 E RICHIUDE LA PORTA ).

SCENA QUARTA


Musica: 0:30          Siciliana         

(__________________________________________________________________)

Don Anselmo        ( ACCENTO SICULO )
Mio caro Gualtiero, quello che dici tu non è  possibile.

Gualtiero               Ma perché: non mi stimate degno di sposare vostra figlia?

Don Anselmo        Per carità la questione non è questa. Tu sei un bravo giovane, anzi bravissimo… figlio mio un mio caro amico, anzi carissimo… ricco proprietario

( INSIEME )          … anzi ricchissimo

Gualtiero               …E allora?

Don Anselmo        E allora il fatto è che mia figlia è già promessa.

Gualtiero               Già promessa? E a chi?

Don Anselmo        A un americano.

Gualtiero               ( SORPRESISSIMO ) Un americano?!

Don Anselmo        Deve arrivare, proprio oggi.

Gualtiero               E dove lo siete andato a trovare…dico: da dove spunta… cioè…

Don Anselmo        Ora ti spiego. Tu lo sai che mio fratello sta in America da oltre 30 anni. Andò a raggiungere altre persone della nostra…

Gualtiero               Sì, della famiglia vostra…

Don Anselmo        Nostra, nostra… è tutto un giro di cose…

Gualtiero               …vostre

Don Aselmo          Nostre… bravo! Cose nostre…

Gualtiero               E già.

Don Anselmo        E li, da buon siciliano, s’è fatto avanti…
certo, a colpi di gomito, a colpi di fortuna…

Gualtiero               …a colpi di lupara…

Don Anselmo        Come?

Gualtiero               No, niente.

Don Anselmo        E infine ha aperto addirittura una banca.

Gualtiero               Di notte?

Don Anselmo        Una banca di credito! E’ presidente: praticamente il padrone. Insomma è diventato ricco,

(INSIEME ) anzi ricchissimo.


Gualtiero               E allora?

Don Anselmo        Mi fece l’onore di propormi come marito per mia figlia, il figlio di un socio suo, lui pure ricco, anzi ricchissimo…
sempre nello stesso giro di cose…

Gualtiero               Vostre.

Don Anselmo        Nostre, nostre… tu capirai: queste sono offerte…

( INSIEME )          Che non si possono rifiutare!

Gualtiero               Ma Carmelina, vostra figlia, che dice?

Don Anselmo        Gualtiero mio mi fai ridere!… E che deve dire Carmelina?… Io sono un padre all’antica, mia figlia è una ragazza rispettosa: farà quello che dico io.

Gualtiero               Don Anselmo… a questo punto, è arrivato il momento di dirlo…

Don Anselmo        Che cosa?!

Gualtiero               ( DECISO E DRAMMATICO ) Io amo vostra figlia! E sono quattro anni che facciamo l’amore!

Don Anselmo        ( TRASECOLANDO )

Mih!! Ma allora un pòcco sei!

Gualtiero               Un che?

Don Anselmo        Un pòcco, un suino, un maiale| Carne da macello!… Io ti ricevo in casa mia come un amico e invece tu suino suino… ci vieni come un pòcco!

Gualtiero               Don Anselmo non equivochiamo! Io ho intenzioni serie, ho il massimo rispetto di vostra figlia. Ho una posizione; voi siete un amico di mio padre.

Don Anselmo        Questo è vero.

Gualtiero               E allora, dico, non si potrebbe?…

Don Anselmo        Ma che scherziamo!? Mio fratello non mi perdonerebbe mai.

Gualtiero               E già… cosa nostra non perdona.

Don Anselmo        Ora accompagnami in portineria. Voglio vedere se ci sono notizie dall’America: che so’… lettere; telegrammi… dovrebbe arrivare oggi, quel ragazzo.

Gualtiero               Scusate Don Anselmo… ma voi lo conoscete quel ragazzo?

Don Anselmo        Io no. Mai lo vidi!

Gualtiero               Ah nemmeno lo conoscete, non lo avete mai visto?!!

Don Anselmo        Mi fido di mio fratello.

Gualtiero               Ma se fosse zoppo? O gobbo? O cieco da un occhio? O basso sordomuto, deficiente?

Don Anselmo        Gualtiero mio… se casomai fosse zoppo… e gobbo…e pure cieco da un occhio… e oltretutto basso, sordomuto e deficiente…

Gualtiero               Beh?!

Don Anselmo        …ne possiamo riparlare. ( SI AVVIA )

Gualtiero               ( SEGUENDOLO PREGA FRA DI SE’ ) Santo cielo, fa che sia zoppo. Gobbo, cieco da un occhio, bassa, sordomuto, deficiente… ( ESCE DIETRO DON ANSELMO)

SCENA QUINTA

Felice                    Io: son ca-cameriere di gran classe
fedele, educa-cato e co-compito,
fo’ i conti, le denunce delle tasse
e tutti m’hanno dato il benservito.


Pu-pu…purtroppo ho so-solo una sfortuna:
un di-difetto nella parlantina.
Però non ha importanza alcu-cu-cuna,
è solo una ca-ca-…ca-cagliatina,


che succede soltanto – e ci ho le prove
solo quando pi-pi…quando pi-piove!
Quando invece c’è il sole e c’è il sereno
io vado liscio liscio come un treno!


Tu-tu…tu-tu…tutte le donne poi

sono felici di quel mio difetto.
Eh, sì, perché –per dirla fra di noi –
Più ca-caglio e più tempo ci metto,


e più dura il pa-palpito del cuore
e più s’allunga… il tempo dell’amore!

(SI GUARDA INTORNO ) Ma qui non c’è nessuno?…
(SI GUARDA IN TASCA ) Dov’’è il biglietto dell’agenzia…

(LO TROVA E LO LEGGE) Eh si…
dice: “Pe-pensione pomodoro”, è proprio qui.

(GRIDANDO)
C’è nessuno? C-c’è nessuno?!

Frattocchia            ( USCENDO DAL NUMERO 5 )

Schh!… Non gridate! Sta proprio qui.

Felice                    Chi?

Frattocchia            Il malato.

Felice                    Ah. A me mi ha mandato…

Frattocchia            La farmacia, lo so…

Felice                    N-no, perché io sono…

Frattocchia            E’ da stamattina che vi stiamo aspettando!

Felice                    Ma io l’ho saputo solo…

Frattocchia            Lo so, è colpa mia. Ho avuto tante cose da fare.

Felice                    Volevo solo dire che io sono…

Frattocchia            …il medico! Volete che non so sappia? Vi ho fatto chiamare io! Ma ora non perdiamoci in chiacchiere: pensate a quel povero vecchio che sta soffrendo!

Felice                    E che ci posso fare?

Frattocchia            Oh, lo so bene. La medicina può fare ben poco. Io ai medici non ci ho mai creduto.


Felice                    ( TENTA DI ANDARSENE ) Ecco, brava.

Frattocchia            ( RIAGGUANTANDOLO ) Ma si tenta, no!? E’ vostro dovere! Fuggire le vostre responsabilità, sarebbe vergognoso.

Felice                    Io non fu-fuggo.

Frattocchia            E allora presto. ( LO SPINGE DENTRO IL NUMERO 5 ).

SCENA SESTA

(ENTRANO SISTINA E PIPINO)

Sistina                  Caro signore, voi siete pazzo.

Pipino                   Si.  Ma siete voi che mi fate impazzire!

Sistina                  Ma vi pare che io possa passare la mia vita con voi appresso?… Vado alla posta per ritirare la corrispondenza…

Pipino                   … e io vi seguo.

Sistina                  Vado all’anagrafe a ritirare un certificato…

Pipino                   … e io vi seguo.

Sistina                  Entro in negozio per fare delle spese…

Pipino                   … e io vi seguo.

Sistina                  No. Voi aspettate di fuori. Per la paura di dover pagare.

Pipino                   Lo faccio per non offendervi.

Sistina                  E provateci qualche volta. Può essere pure che non mi offendo.

Pipino                   E’ inutile signorina. Non mi stancherò mai di offrirvi il mio amore, il mio amore immenso, disperato…

Sistina                  La faccia ce l’avete.

Pipino                   Di che?

Sistina                  Da disperato.

Pipino                   Io cado in ginocchio. Ai vostri piedi.

Sistina                  Alzatevi.

Pipino                   Vi bacio le scarpine.

Sistina                  L’ho già lucidate.

Pipino                   Vi bacio le calze.

Sistina                  No, che mi si smagliano.

Pipino                   Grazie! Vi bacio la gonna.

Sistina                  Finitela.

Pipino                   Le mutandine.

Sistina                  Vi arriva uno sganassone che!… (FRA SE’ ) Ma come posso fare per levarmelo di torno?…

Pipino                   Datemi almeno una speranza!

Sistina                  Non vi do proprio niente. Anzi, cercate di non farvi illusioni.

Pipino                   Ma perché?

Sistina                  Perché… perché io…sono già sposata.

Pipino                   Sposata? Ma non mi fate ridere…

Sistina                  Come vi permettete?!

Pipino                   E chi sarebbe vostro marito?

Sistina                  Sarebbe?…  E’!

Pipino                   ( IRONICO ) E che mestiere fa: il geometra, il ragioniere, il commesso viaggiatore in detersivi?

Sistina                  Per vostra regola è un nobile.

Pipino                   Fuori il nome. I nobili italiani li conosco tutti.

Sistina                  Ma lui è spagnolo!… Di nobilissima stirpe spagnola: il conte Fabrisio La Clavas della Sierra Tura.

Pipino                   Più che un nome sembra un romanzo!

Mah … sarà un vecchio rimbambito.

Lo avete sposato per pietà o per soldi?

Sistina                  Non mi fate ridere. E’ un uomo bellissimo! Alto, robusto… mi ama alla follia…è pieno di fuego…ha due occhi…una bocca… e tutti i denti…
                            (FELICE ESCE DAL 5 )

Pipino                   Non ci credo. State inventando tutto per liberarvi di me.

Sistina                  ( VEDENDO FELICE )  Ah, non ci credete?

E invece eccolo qua: presentatevi.

Ma state attento perché è gelosissimo. Anzi vi consiglio di filarvela. E’ così violento! Sapete gli spagnoli… Brr!

Mi vengono i brividi solo a pensarci! ( ESCE )

SCENA SETTIMA

Felice                    (TRA SE’ ) Queste so’ cose che succedono a me…

Quell’altra m’ha preso per medico…

J’ho dovuto fa’ pure ‘na ricetta… Si, insomma, ho scritto ‘no scarabocchio, tanto sulle ricette non ci si capisce mai niente…

Frattocchia            ( ENTRA DAL 5 ) Allora io vado alla farmacia qua sotto.

Se mi fate il favore un attimo finché torno…

( ESCE SENZA CHE FELICE POSSA REPLICARE )

Pipino                   ( CHE STA GUARDANO FELICE, FREMENDO, DA QUANDO E’ ENTRATO, SI AVVICINA MINACCIOSO )

Io lo so… chi siete voi!

Felice                    Oh meno male! Perché io, per la verità, io sono…

Pipino                   Il marito di quell’angelo, lo so.

Felice                    Io?! … Ma io vengo…

Pipino                   … dalla Spagna, lo so. Ed è lì che l’avete conosciuta: giovane, bella, inesperta…l’avete abbagliata col fatto del conte…

Felice                    Ma quale conte?!

Pipino                   Ma sì… Las Clavas della Sierra Tura!… Tzè!… (GUARDANDOLO)

E’ proprio vero che l’amore è cieco e pure sordo.

Felice                    A proposito di sordi, se me state a sentì…

Pipino                   Io ci divento matto!… Io ci divento matto!!…

Felice                    No, no, state calmo.

Pipino                   Solo a pensare che lei vi vede bello! … Alto!… Col fuego… gli occhi, la bocca, il colorito, i denti! …

Ma fatemi il piacere!… Ma da dove siete venuto?

Felice                    Veramente mi ci hanno mandato. E’ stata…

Pipino                   …vostra moglie, lo so!… Per dirmi che siete suo marito…

Cosa vuole che me ne freghi?

Felice                    E che me ne frega a me?!

Pipino                   Se crede di spaventarmi?… (RIDE FOLLEMENTE )

Felice                    ( RIDE PER ASSECONDARLO )

Pipino                   ( DI COLPO ) Basta!… Ho un’idea. Per sistemare tutto

Felice                    Ecco, bravo!

Pipino                   (SPIEGANDO COME SE FOSSE LA COSA PIU’ NORMALE)

Dunque: io vi sfido a duello. Voi siete nobile, non potete rifiutare.

Scegliete la spada?… Sono uno spadaccino perfetto.

Scegliete la pistola?… Ho una mira infallibile.

Quindi, in ogni caso vi ammazzo sicuramente. Così lei che fa?

Felice                    Che ne so’!

Pipino                   Rimane vedova, no?

Felice                    A già.

Pipino                   Rimasta vedova, me la sposo io.

Così va tutto a posto: voi nella tomba e noi felicemente sposati.

Non è meraviglioso? Che ne pensate?

Felice                    Ma… io veramente…

Pipino                   ( INTERROMPENDOLO ) Bene. Vedo che siamo d’accordo.

Vado a procurami le armi. (SI AVVIA, POI TORNA)

Ah!… scusate, la distrazione…

Vi schiaffeggio adesso, o vi schiaffeggio dopo?…

Felice                    Nun lo so’, fate voi!

Pipino                   A frappè!

Felice                    Mejo un goccio de congnac!

Pipino                   A frappè!… A fra poco!… Ignorante! ( ESCE )

SCENA OTTAVA

Felice                    (STA PER INFILARE LA PORTA E SQUAGLIARSI, MA CARMELINA ENTRA DI CORSA E LO FERMA )

Carmelina             ( GUARDA FELICE ) Voi adesso siete arrivato?

Felice                    Ho perso un po’ di tempo, ma…

Carmelina             Non vi siete fatto annunziare.

Felice                    Veramente, all’agenzia mi hanno detto…

Carmelina             L’agenzia di viaggi. Capisco…

Felice                    Pensate che io sono venuto col biglietto…

Carmelina             …dall’America, lo so. Volete che non lo sappia?

Felice                    Chi?

Carmelina             Io.

Felice                    No, perché io sono…

Carmelina             …lo sposo americano.

Felice                    A me mi ha mandato…

Carmelina             …mio zio dall’America. Venite…è quasi tutto pronto, vi porto da mio padre. ( LO SPINGE DENTRO UNA STANZA SENZA CHE FELICE RIESCA A SPIEGARSI ) Pensavo che mio padre scherzasse…

Frattocchia            ( RIENTRANDO, CREDE DI TROVARE IL MEDICO ) Ecco qua, il farmacista non è sicuro di aver capito, comunque… mah… il dottore se ne andato?… Ha detto che mi aspettava…

quel dottore no mi da nessuna fiducia.

(BUSSA AL 5 ) Sono io… ho comperato le medicine…

Posso? ( ENTRA AL 5 )

Felice                    ( USCENDO DALLA STANZA ) Qui so’ tutti matti, quello mi aspetta pe’ famme sposa’ la figlia, quell’altro me sfida a duello, una me fa’ gioca’ al dottore… ma possibile…

SCENA NONA

Palmira                 ( ENTRA DI CORSA E SI ARRESTA INTIMIDITA CONVINTA CHE FELICE SIA VENUTO PER L’ANNUNCIO MATRIMONIALE. LO GUARDA NON VISTA EVIDENTEMENTE COMPIACIUTA )

Ciao.

Felice                    ( INTERDETTO ) Ciao.

Palmira                 Voi… avete letto il giornale?

Felice                    No, veramente… perché… è successo quarcosa?

Palmira                 Come non l’avete letto?…( VEZZOSA ) Se non lo aveste letto… Non sareste qui…

Felice                    Io sono venuto…

Palmira                 Lo so perché siete venuto…

Ma finché non mi avevate vista…

ditemi: adesso che mi avete vista… vi piaccio?

Felice                    Si. Come no?…

Palmira                 …mi piacete pure voi…!

Felice                    Vi ringrazio. Ma il fatto è che io sono venuto…

Palmira                 …per sposarmi. E io accetto con tutto il cuore. Adesso corro da zia Margherita e la metto di fronte al fatto compiuto!

Così facciamo le carte e ci sposiamo subito subito…

Aspettatemi qua…

Felice                    Ma guardate che io… ( PALMIRA ESCE DI CORSA ) No, io me ne vado! Questo è un manicomio! (FA PER USCIRE )


SCENA DECIMA

Gualtiero               ( ARRIVA ED IMPEDISCE IL PASSO A FELICE )
Dove crede di andare?…

Felice                    Io vorrei sapere…

Gualtiero               …il padre della sposa? Sta là.

Felice                    Lo so. Ma io sono venuto…

Gualtiero               …dall’America…

Felice                    Io sono…

Gualtiero               Lo sposo americano. Venuto per sposare la figlia di Don Anselmo.

Felice                    …a me mi ha mandato…

Gualtiero               …il fratello di Don Anselmo per sposare sua figlia Carmelina. Tutto previsto, tutto combinato. Stile italo-americano, stile cosa nostra, cioè cosa vostra.

Felice                    Ma io non…

Gualtiero               C’è solo una piccola cosa, che la piccola non è vostra… è mia! Che Carmelina la debbo sposare io! Chiaro?

Felice                    Chiaro.

Gualtiero               E cosa nostra o non cosa nostra, voi adesso, seduta stante, ve ne partite per l’America!

Felice                    Per l’America? Ma io non posso.

Gualtiero               E allora vi ammazzo come un cane!

Felice                    (TARTAGLIANDO)Un momento! Calma! Ragioniamo!…

Primo: io non… cioè….

Secondo: si potrebbe pure… e terzo: mannaggia a…

Gualtiero               Basta! Poche chiacchiere! Io adesso vado a prendere la rivoltella. Ritorno qua come un pazzo. Non vi fate trovare! Perché se vi trovo vi spedisco in America con due palle…

Felice                    E io due ce n’ho! Eh! Normale!

Gualtiero               Due palle nello stomaco! Chiaro?  (ESCE )

Felice                    (DISPERATO SI GUARDA INTORNO, NON SA DOVE SCAPPARE, HA PAURA CHE DA OGNI USCITA SPUNTI FUORI QUALCUNO A BLOCCARLO ) Un momento! Calma! Possibile che qui so’ tutti matti?… O so’ matto io?

E chi so’ io? So’ Felice er cammeriere, il dottor Felice,

Felice l’americano…ma poi me chiamo proprio Felice?… Felice!…

Felice!!…( RISPONDENDO A SE STESSO )

 Eh!…Chi è?…So’ io!…Chi io?…Boh!

( SI IMMOBILIZZA MENTRE LA LUCE SCENDE AD EFFETTO).

SIPARIO

SCENA UNDICESIMA

( LA SCENA E’ LA STESSA DEL PRIMO TEMPO. LA LUCE E’ RIMASTA COME ALLA FINE DEL PRIMO TEMPO. ANCHE FELICE E’ IMMOBILE NELLA STESSA POSA. PARLANDO RIPRENDE VITA. MENTRE LA LUCE TORNA NORMALE)

Felice                    Felice!… Felice!… So’ io! …Professione? Cameriere. Ma proprio cameriere?… Certo. Solo che pel momento so’ disoccupato.

( DISPERATO) No, perché qui… una me pija pe’ medico e me tocca a scrive le ricette… n’altra me vo spsà perché ho letto er giornale… quell’altra dice no, tu vieni dall’America, er pranzo di nozze è pronto e nun c’è tempo da perde… quell’altro dice, come sei venuto riparti sennò te rimando in America con due palle!… Ah!…Poi c’è quell’artro deficiente che me vo sfidà a duello! Che dice che so’ spagnolo!… E me vo’ ammazzà perché so’ sposato!

Don Anselmo        ( E’ ENTRATO NON VISTO) Sposato chi?

Felice                    ( RISPONDE INAVVEDUTAMENTE ) Io.

Don Anselmo        Tu?!… Sei sposato?!…E ti permetti di venire dall’America a sposare mia figlia?!… E io dovrei dare mia figlia ad un bigamo?… E magari sei trigamo, poligamo, tieni un harem come un califfo?…E io a mia figlia ci faccio fare la favorita del califfo?!

Ma io ti denuncio a tutta la nostra famiglia! Un processo alla maniera nostra ti faccio fare! La famiglia non perdona!… Comunque prima ti ammazzo con le mie mani e poi ti faccio fare il processo!… Non ti muovere.

Vado a prendere l’amma…l’amma mia! ( ESCE )

Felice                    E… e de tutti li tua! ( FA PER SCAPPARE )

Frattocchia            ( CON UN GRIDO ESCE DAL NUMERO 5 ) Ah!… Assassino!…Dov’è? …Ah, siete qui?!…Io vi faccio arrestare! Siete un criminale, un avvelenatore!

Felice                    Ma mannaggia a…

Frattocchia            Che razza di medicina avete ordinato?!…

Felice                    E che ne so? Sarà stata n’aspirina!

Frattocchia            Quel povero vecchio sta morendo, è quasi in coma… Ah, ma non la passerete liscia! Chiamo le guardie! Telefono alla polizia!

Felice                    ( FA PER FUGGIRE )

Pipino                   ( ENTRA CON UNA RIVOLTELLA )  Ah!

Felice                    ( FA PER FUGGIRE DA UN’ALTRA PARTE )

Gualtiero               ( CON RIVOLTELLA ) Ah! Fermo!

Felice                    ( ALTRO TENTATIVO DI FUGA )

Don Anselmo        (CON RIVOLTELLA ) Fermo! Ah!

Frattocchia            Ecco, tenetelo fermo. Vado a vedere come sta il vecchio e poi chiamo la polizia. ( ENTRA AL 5 )

( I TRE )               ( AFFERRANO FELICE E LO TENGONO )

Pipino                   ( LASCIA FELICE AGLI ALTRI DUE ) Signori, vi prego. Non è bello, non è leale. Siamo in tre contro uno e non è giusto, non è da uomini d’onore… Uno solo lo deve ammazzare.

Non vi preoccupate: lo ammazzo io.

Gualtiero               Se è per questo lo ammazzo io. E non ammetto discussioni…

Don Anselmo        Giusto!… Giusto che lo voglia ammazzare il signore, che a quanto mi pare si è prenotato prima. Purtroppo però ci sono le leggi della famiglia, leggi immutabili.

E’ una questione d’onore. Lo debbo ammazzare io!

Gualtiero               Ah, no! Lo ammazzo io!

Pipino                   Io, vi dico che lo ammazzo io!

Frattocchia            ( TORNA FUORI DAL 5 ) Signori! Ma insomma!

Avete preso la mia pensione per il macello pubblico? Quel povero vecchio s’è un  po’ ripreso, ma questo delinquente, certo va punito. Telefono alla polizia!

Don Anselmo        E allora propongo una tregua: congeliamolo in attesa di giudizio.

Frattocchia            Ma nel congelatore non c’è posto!

Don Anselmo        Ma no, io mi riferivo al “caso”, congeliamo il caso e lui ficchiamolo in una stanza in attesa di giudizio.

TUTtI                    Giusto, bene. Poi decideremo sul da farsi. ( ESCONO AL SEGUITO DI FELICE. FRATTOCCHIA RESTA E RIORDINA DELLE CARTE ) (ENTRA IL DOTTORE E VIENE SCAMBIATO PER IL CAMERIERE )

Dottore                 Ma qui non c’è nessuno!?!

Frattocchia            Oh! Giusto lei! E’ un pezzo che l’aspetto.

Dottore                 Appena mi hanno avvisato mi sono precipitato. La paziente?

Frattocchia            ( RIORDINANDO LE CARTE ) Io sono paziente quanto basta, ma le consiglio di non approfittare troppo di questa mia virtù. E’ tutta lì la sua roba? (ACCENNA ALLA BORSA MEDICA )

Dottore                 ( FRA SE’ ) Voleva che mi portassi dietro la sala operatoria?

Frattocchia            Bene, bene. Anche come taglia va bene, potrà usare la roba di Pandolfo, ma ora non c’è tempo, metta questo per non impaccattarsi troppo e cominci subito.

Dottore                 Subito?… Ma veramente…

Frattocchia            Ho capito. E va bene, gli conteggerò l’intera giornata. Cominci da quella stanza ( GLI CONSEGNA UN SECCHIO, UNO SPAZZOLONE E UN PIUMINO NETTA POLVERE )

Dottore                 Ma signora, io sono…

Frattocchia            Il cameriere, lo so.

Dottore                 Mi manda…

Frattocchia            L’agenzia Rapetti, ho capito! E adesso si sbrighi, stasera c’è anche il ballo e ancora non è pronto niente! ( ESCE )

Dottore                 Mi ha scambiato per un cameriere: errore di persona, un sintomo interessantissimo. Mi converrà assecondarla per studiarne da vicino la patologia. Un caso così non capita tutti i giorni.

Inizierò da qui.      (ENTRA IN UNA STANZA )

Sistina                  ( ENTRANDO CON DEI PACCHI, SEGUITA DA GUALTIERO )

E’ stato davvero gentile ad offrirmi il suo aiuto possente!

Gualtiero               S’immagini, è stato un dovere!

Sistina                  Ah! Peccato, pensavo fosse stato un piacere.

Gualtiero               Come?

Sistina                  Mi chiedevo: lei con le donne, fa sempre il suo dovere?!

Gualtiero               Ma certo.

Sistina                  ( PAUSA ) Fino in fondo?

Gualtiero               Fino in fondo, e con immenso piacere!

Sistina                  Oh! Adesso andiamo meglio.

Gualtiero               In che senso?

Sistina                  Vediamo: se uno riesce a fondere insieme, nelle giuste dosi, piacere e dovere, la cosa può anche essere godibile.

Gualtiero               Ah! Sì. Avevo un’auto alcuni anni fa, che aveva bisogno di continue manutenzioni, ed io, doverosamente, soddisfacevo tali esigenze, divertendomi nel manutenzionarla; quindi, come vede, ho afferrato il suo concetto dovere - piacere.

Sistina                  Non è esattamente quello che intendevo!…

Gualtiero               No?

Sistina                  No. Ma partendo dalle manutenzioni, immagino siano operazioni che si effettuano con le mani…

Gualtiero               Perfettamente. Con le mani ed altre parti del corpo anatomicamente adatte alla bisogna.

Sistina                  Oh!

Gualtiero               Sa una cosa?

Sistina                  Sì!

Gualtiero               Una volta ho svitato una candela con la bocca.

Sistina                  L’avrei giurato.

Gualtiero               Lei è dotata di una notevole intuizione ed intelligenza.

Sistina                  ( TRA SE’ ) Vorrei poter dire la stessa cosa. (PORGENDOGLI LA MANO ) Io mi chiamo Sistina e lei?

Gualtiero               Io no. Io mi chiamo Gualtiero.

Sistina                  ( CERCANDO DI TRATTENERE LA MANO DI GUALTIERO TRA LE SUE ) Lei è dotato di una forza notevolmente maschia. Ho ragione di ritenere che in tutte le sue iniziative, lei sia ugualmente virile.

Gualtiero               ( TRUCE ) Ho frequentato un corso di culturismo. E una volta ho rotto una noce posta sul tavolo, con soli tre colpi del palmo della mano.

Sistina                  Un vero primato.

Gualtiero               Invece i punti ricevuti al Pronto Soccorso, furono esattamente il doppio, sei.

Sistina                  Gualtiero!!

Gualtiero               Sì!

Sistina                  Lei… come mi vede?

Gualtiero               Seduta.

Sistina                  (PIANGENTE) Ma intendevo come donna Gualtiero, come donna. ( PASSANDO ALL’IRA ) Lei è un mostro, un mostro, un mostro.

Gualtiero               ( ALZANDOSI ) Ebbene, signorina Sistina, non sarò un Adone, ma questi suoi giudizi negativi mi offendono, e certamente raffreddano i nostri rapporti, già avviati verso una calda intimità…

Sistina                  Ma quale calda intimità?

Gualtiero               Le faccio notare, signorina Sistina, che eravamo mollemente adagiati sullo stesso divano.

Sistina                  ( ALZANDOSI )

Oddio, Gualtiero, mi sento male, presto mi soccorra!

Gualtiero               ( ESEGUE ) Chiamo qualcuno…

Sistina                  No. Mi aiuti a raggiungere la mia stanza.

Gualtiero               ( AVVIANDOSI A SORREGGERLA ) Sì.

Sistina                  Ho un antidoto contro queste crisi, che sicuramente sistemerà tutto. (SVIENE )

Gualtiero               ( PORTANDOLA VIA ) Sesso debole: mai appellativo fu così appropriato. Non puoi essere appena, appena duro, che si afflosciano.

Pipino                   ( NEL CORSO DELLA BATTUTA SI SIEDE E SI SFOGLIA UN GIORNALE ) Qui si mette proprio male, rischio di morire d’inedia. Quella Sistina poi, mi ha respinto e sono ferito anche nell’orgoglio. Devo riscattarmi al più presto.

Dottore                 ( USCENDO DALLA STANZA DOVE ERA ENTRATO ) Circostanza fortunata che ho trovato un paziente affetto da un terribile raffreddore, che cercavano di debellare con delle semplici aspirine. Ho praticato una laparatomia esplorativa, per cercare di individuare il tipo di virus ed estirparlo, ma non ne ho trovato traccia all’interno del corpo. Però ho trovato dei reperti interessantissimi, che ho prelevato per ulteriori accertamenti.

( SI ACCORGE DI PIPINO )

Toh! Ancora un paziente!   Buona sera, come va, come va?

Pipino                   Io bene, grazie, e lei?

Dottore                 S’informa del mio stato di salute?! Ma lo sa che io sono…

Pipino                   Un cameriere, lo so, ma io non sono classista.

Dottore                 A già, dimenticavo che io sono in incognito: urge una ritirata strategica. ( AI ALLONTANA SPAZZANDO )

Palmira                 Frattocchia, Fratt… Anche lui con il giornale, e lo sfoggia per farmi capire.

Pipino                   Salute.

Palmira                 Salve, ma l’avverto che c’è un altro prima di lei.

Pipino                   Eh?!

Palmira                 Insomma, ho già avuto una proposta.

Pipino                   Se lei potesse spiegarmi…

Palmira                 La prego non insista, ormai l’ho già detto a zia Margherita, ho descritto il tipo.

Pipino                   Ma vuole consentirmi di…

Palmira                 Vuole tentare? Oh audace!

Pipino                   No, vorrei capire.

Palmira                 C’è poco da capire: lei si presenta con l’edizione pomeridiana, mentre c’è stato chi si è presentato con l’edizione del mattino. E poi bastava telefonare, non c’era bisogno di presentarsi.

Pipino                   Ah! Adesso è tutto chiaro! ( TRA SE’ ) Mi scambiato per un altro, quasi, quasi… Signorina… …

Palmira                 Parlmira, e lei?

Pipino                   Pipino

Palmira                 Pipino il breve? ( TRA SE )

Pipino                   Non proprio!

Palmira:                Meglio così! Il nome non è male, anche se, quantitativamente, non è esaltante.

Pipino                   Signorina Palmira, se le dicessi che lei è la donna che ho aspettato tutta la vita, che dal primo momento che l’ho vista non riesco a pensare ad altro, che il mio cuore batte solo per lei, e che dunque l’amo follemente, lei, cosa risponderebbe?

Palmira                 Tutto questo da quando?

Pipino                   Un minuto e tre secondi, ma è come se fosse da sempre.

Palmira                 ( TRA SE’ ) Dilemma: questo mi piace di più. Senta… Pipino: lei sarebbe disposto a…

Pipino                   Tutto, tutto. Anche di proporle una capatina in camera mia per mostrarle una collezione di monete antiche, che custodisco gelosamente tra le coperte del letto.

Palmira                 Oh!

Pipino                   Troppo audace?

Palmira                 Noo! E’ il genere che preferisco!

Pipino                   ( USCENDO )        La vita di una donna, prima o poi, passa sempre attraverso un letto cosparso di monete!

Dottore                 Diamine è una bella casa non c’è che dire. Sono tutti pazzi li ho osservati a lungo. Tutta una varietà di casi degna della massima attenzione. Questo fortuito mascheramento, mi consentirà di tenerli tutti sotto osservazione, senza destare sospetti.

( SI ODONO DEI COLPI BUSSATI AD UNA PORTA )

Felice                    ( DA DENTRO ) c’è qualcuno lì?  Chi è?

Dottore                 ( DOPO AVER INDIVIDUATO LA PORTA )

Occorre qualcosa? Avete bisogno d’aiuto?

Felice                    (D.D.) Vorrebbe uscire… me so’ stancato!!

Dottore                 E perché non esce?

Felice                    (D.D.) Perché nun c’ho la chiave…

Dottore                 Niente paura, ha perduto la chiave? Ho il “passe”

( APRE ) Ecco qua.

Felice                    Oh! Meno male un collega!

Dottore                 Collega? Ma perché tu?…

Felice                    Eh!

Dottore                 Mio caro non sarai stato tu, spero, a somministrare delle semplici aspirine al paziente della n.5 ( RIDE ) Speravi di guarirlo con quelle?

Felice                    A quel vecchio rimbambito. Ma tu pensa, nun me l’hanno visitare, che je potevo dare , io conosco solo l’aspirina. Ma qui sono tutti matti, sta attento: io per esempio sono…

Dottore                 Ho capito, per questo sono qui, e se tu mi aiuterai, riporterò tutto alla normalità.

Felice                    No, io me ne vado, mica sono matto, i matti…

Dottore                 Sono loro, lo so, ma non bisogna mai fuggire davanti alle proprie responsabilità. Nel corso degli studi ci hanno insegnato anche questo.

Felice                    E io mica ha studiato!

Dottore                 Come non hai studiato? E allora come eserciti?

Felice                    Io? Per discendenza. Mi nonno, mi padre; e mò io, tre generazzioni.

Dottore                 Ho capito, le solite raccomandazioni, o sei abusivo?

Felice                    No che abusivo! So segnato pure…

Dottore                 All’albo? E va bene, vedremo cosa sai fare. A quello del n.5 ho prelevato degli organi, mi aiuterai ad analizzarli e poi li rimetterai in loco.

Felice                    Che?

Dottore                 Gli organi!

Felice                    No me dispiace io li lavori pesanti nun li posso fare, ciò un reno spostato, e poi co’ la musica nun ci capisco gnente.

Dottore                 Strano linguaggio, il tuo per un medico, ma poi, sei un medico?

Felice                    Io sono Felice…

Dottore                 ( DANDOGLI LA MANO ) Va bene, molto lieto anch’io, ma ora torniamo al fatto, tu non sei medico?

Felice                    No!

Dottore                 Ah!

Felice                    Tu non sei un cameriere?

Dottore                 No!

Felice                    Ah!

Dottore                 Comincio a capire: anche tu sei un paziente. Hai bisogno di cure anche tu. E quello deve essere il reparto isolamento, perciò stavi sotto chiave! ( COMINCIA A SOSPINGERLO VERSO LA STANZA DU CUI E’ USCITO )

Felice                    E mo che farai? Me rimetti dentro? Io so’ Felice…

Dottore                 Discuteremo della tua felicità più tardi; ora ho altri pazienti che mi aspettano. (LO SPINGE DENTRO E CHIUDE LA PORTA ).
Ricorrere al vecchio trucco di farsi passare per collega: mah! Roba da matti! ( ESCE )

Gualtiero               ( ENTRANDO ) Se lo trovo lo ammazzo, parola d’onore. E poi anche Don Anselmo, farmi un affronto simile; e lei allora? La mia Carmelina? Non un gesto di ribellione, no, ma un’acquiescenza canina: papà vuole farmi sposare un americano, e per me va bene. E no, non si può replicare a Don Anselmo, Bisogna supinamente obbedire. ( ENTRA CARMELINA ) Brava. Dopo quattro anni di fidanzamento, magari segreto, ma sempre fidanzamento…

Carmelina             Tanto segreto, che solo con la fantasia ho potuto capire le vostre intenzioni, perché a me non avete mai detto niente!

Gualtiero               ( SORPRESO ) Carmelina!

Carmelina             Sentite Gualtiero, ma perché siete tanto virile e gagliardo con le persone del vostro sesso, quanto siete timido e vergognoso con le donne?

Gualtiero               Timido… io? … No… Carmelina…

Carmelina             Tanto timido, che in quattro anni, non avete mai avuto il coraggio di stabilire tra noi un contatto…

Gualtiero               No, quando dipanavate le matasse di lana il contatto c’era… il filo che univa la matassa al gomitolo che voi facevate su.

Carmelina             E quelle interminabili partite a scacchi, senza mai dire una parola.

Gualtiero               Era per la concentrazione.

Carmelina             Gualtiero, perché non provate a concentrarvi su altre cose?…

Gualtiero               Voi cosa consigliate?

Carmelina             Cominciate con me.

Gualtiero               Ma io non…

Carmelina             O preferite che io veleggi, felicemente sposata, verso le Americhe?

Gualtiero               No, le Americhe no!

Carmelina             E allora avanti, coraggio, è solo questione di coraggio.

Gualtiero               Dite bene voi…

Carmelina             O forse preferite fuggire, come avete fatto con Sistina?

Gualtiero               No, Sistina non … ma come? Lo sapete?

Carmelina             Sistina si è gentilmente prestata, per sondare le vostre intenzioni di fidanzato e le vostre possibilità di maschio, ma non ha portato a termine l’operazione perché siete fuggito.

Gualtiero               Siete ricorsa ad un inganno?

Carmelina             Dopo quattro anni di dubbi, avevo pur bisogno di sapere, Gualtiero.

Gualtiero               Però non avete fatto alcuna opposizione alle nozze… americane!

Carmelina             Non ci saranno nozze americane; ne di altra nazionalità , se vorrete.

Gualtiero               Ancora un inganno?

Carmelina             Ho finto di assecondare mio padre, per sollecitare la vostra reazione.

Gualtiero               Sono frastornato…

Carmelina             ( PROVOCANDOLO ) Vi propongo uno scambio di aiuti: io vi aiuto a sciogliere questo nodo troppo stretto che vi impedisce una buona circolazione del sangue, e voi mi aiutate al allontanare il gancio di questa giarrettiera. (PRENDE LA MANO DI GUALTIERO AE LA POGGIA SULLA COSCIA )

Gualtiero               ( CON VOCE STROZZATA ) Carmelina…

Carmelina             ( VERZZEGGIANDOLO )

Cosa c’è, eh!?! Non tremate, su tranquillo; buono…

Gualtiero               ( AGITANDOSI ) Non ci riesco, la molla è troppo…

Carmelina             Non fa nulla, fermate la mano sul posto… ( RIESCE A BACIARLO. GUALTIERO SI AGITA SCOMPOSTAMENTE, POI SI ACCASCIA ESANIME ) Gualtiero, Gualtiero, per l’amor di Dio, non mi spaventate. (LO RIANIMA ) Su, su, ditemi che vi è piaciuto Gualtiero.

Gualtiero               ( ENTRANO FRATTOCCHIA E DON ANSELMO )

Frattocchia            Capite, Don Ansemo, un pazzo, e nemmeno tanto tranquillo, a quanto hanno detto gli infermieri che lo hanno portato via. E circolava liberamente, in mezzo a noi, e si era spacciato per cameriere. Ma voi non mi ascoltate!

Don Anselmo        Scusatemi, ma pensavo a quel tonto di Gualtiero: ce n’è voluto, ma finalmente si è deciso

Frattocchia            Scusate Don Anselmo, ma l’altro, quello che doveva venire dall’America?!

Don Anselmo        Ah! Quello! L’Americano. E’ arrivato ma è sposato; l’ho scoperto per caso, e poi a mia figlia non ci piace, ed io ho voluto accontentarla, sennò chissà per quanto tempo ancora avrei sovuto fare da balia a quei due!

Frattocchia            Siete un demonio Don Anselmo! Allora per il ballo di questa sera, siete libero da impegni?!!!?

Don Anselmo        Ormai sì.

Frattocchia            Allora sarete il mio cavaliere!

Don Anselmo        Accetto, con piacere, ma prima bisogna definire il caso di quell’impostore. Oh! Ecco gli altri che arrivano. ( ENTRANO TUTTI PER IL BALLO. BRUSIO. DON ANSELMO LI ZITTISCE ) Un momento, signori un momento, prima del ballo bisogna liquidare quel losco figuro che ceccava di raggirarci.

(TUTTI 9               ( IN CORO ) Giustizia sia fatta. (MENTRE DON ANSELMO APRE UNA PORTA E FA’ USCIRE FELICE, BATTUTE A SOGGETTO )

Felice                    ( DISPERATO ) Aiuto! Aiuto! … Ma almeno fateme capì! Che v’ho fatto?!… E fatemi dire chi sono! Che nun ce capisco gnente manco io!

Sistina                  Per la verità, pure io, non è che ci ho capito gran che!

Palmira                 Ma si, io pure non ho capito: che ha fatto?

Don Anselmo        E va bene. Sentiamo. (TUTTI SI DISPONGONO IN SEMICERCHIO, QUADI COME IN TRIBUNALE ) Che cosa avete da dichiarare?

Felice                    ( CHE SI TROVA A FIANCO DI DON ANSELMO ) Dovete sapere…

Don Anselmo        Che devo sapere? Che siete venuto in Italia…

Carmelina             ( ENTRA INSEGUITA DA GUALTIERO )  Per sposare a me!

Don Anselmo        E invece poi risulta che siete già ammogliato!

Felice                    (STA PER REPLICARE, POI RINUNCIA E SI RIVOLGE A FRATTOCCHIA)  Dovete sapere…

Frattocchia            Che cosa?… Che vi siete spacciato per medico e avete rischiato di far morire quel povero vecchio?

Felice                    (RINUNCIA COME SOPRA E RIPROVA RIVOLGENDOSI A SISTINA) Dovete sapere…

Sistina                  Io non so di che si tratta. Ma voi avete la faccia del mascalzone. Secondo me questi signori hanno ragione.

Felice                    ( SI RIVOLGE A PALMIRA ) Insomma, volevo di…

Palmira                 Non c’è nulla da dire… ho capito che è stato un sogno, un’illusione infranta! E io che l’ho detto pure a zia Margherita!… E zia Margherita m’aveva detto si, capite?… ( PIANGE )

Felice                    Me dispiace, ma…

Gualtiero               ( ENTRA INSEGUENDO CARMELINA)

E volevate sposare Carmelina mia!

(GLI DA’ UN PUGNO SULLA SPALLA)

Pipino                   (DALL’ALTRA PARTE GLI DA’ ANCHE LUI UN PUGNO SULLA SPALLA)

E voi vi siete spacciato per conte Las Clavas della Sierra Tura!

Felice                    (ESASPERATISSIMO)    Basta!!!

(DA QUESTO MOMENTO URLA COME UN PAZZO E, STRANAMENTE, PARLA RAPIDISSIMO E NON BALBETTA PIU’)

Da quando so’ entrato qua dentro non so’ riuscito mai a parlà! Quella me pija pe medico, me dice: “er malato v’aspetta”, faje ‘na ricetta. Quell’altro: “voi siete er conte de la chiave della serratura spagnola” o t’ammazzo co’ la spada o t’ammazzo co’ la pistola. Quella “hai letto er giornale? Te devi sposa a me!” “E io te manno in America co’ du’ palle!”

E a proposito de palle: me l’avete fatte grosse così!
Fateme parlà! Fateme di chi accidenti so’ io! … Oh, me so’ sfogato!  (GLI ALTRI SONO AMMUTOLITI)

Don Anselmo        Ha ragione, sentiamo.

Felice                    (RABBONITO) Dovete sapere che io… (TUTTI HANNO RICOMINCIATO A PARLARE FRA DI LORO SENZA ASCOLTARE FELICE) No, volevo dì che…(TUTTI PROSEGUONO SENZA ASCOLTARLO) Voglio parlàaaa! (TUTTI ZITTISCONO) Oh!… Dunque: io nun so’ quello che ve pensate voi. Me chiamo Felice Cannolicchi. De professione Cameriere.

(TUTTI)                Un cameriere?!

Don Anselmo        E volevate sposare mia figlia?

Caermelina            A mia si voleva sposare!

Sistina                  E vi siete spacciato per mio marito.

Pipino                   Il conte spagnolo!

Gualtiero               E volevate togliermi l’amor mio.

Palmira                 E volevate sposare me? Ma allora ha ragione zia Margherita!

Felice                    (QUASI PIANGENDO)

Noooo… ma insomma la padrona della pensione chi è?

Frattocchia            Io.

Felice                    E nun avete chiesto un cameriere all’agenzia?

Frattocchia            Sì.

Felice                    E beh, so’ io. Dico, nun m’avete fatto parla’...

Frattocchia            Capisco. Ma c’era bisogno di spacciarvi per medico, per conte, per sposo americano, o che so io… capisco: voi avete fatto la scuola alberghiera…qualunque cosa dica il cliente, il cliente ha sempre ragione… ma voi giovanotto, dovete riconoscerlo…avete un po’ esagerato!

(TUTTI)                (CONCORDANO A SOGGETTO CON FRATTOCCHIA)

Frattocchia            Comunque, voi siete assunto, in prova. Sono sicura che saprete farvi perdonare.

Felice                    Sì, sì… beh, ce posso prova’…

Frattocchia            Ed ora non perdiamo la nostra festa da ballo del sabato, specialità della Pensione Pomodoro!

Di solito si comincia con la quadriglia. Chi comanda?!

Felice                    Io!

Frattocchia            La sapete comandare?

Felice                    Sì.

Don Anselmo        Voi comandate la quadriglia con quel cacaglio?

Felice                    No, ma quando c’è la musica non ca-ca… non ca-ca… nun ca-caglio più!… Però adesso va di moda una quadriglia tutta nuova.

Frattocchia            Ah sì? E che quadriglia è?…

Felice                    La quadriglia cià… la quadriglia cià…

(TUTTI)                La quadriglia cià?!

Don Anselmo        Che cià?

Felice                    (CON UNO SFORZO) La quadriglia charleston!

(ATTACCA UN’ALLEGRA MUSICA DI CHARLESTON LE CUI FIGURE SARANNO DI VOLTA COMICAMENTE ANNUNCIATE DA FELICE. ALLA CONCLUSIONE)


Musica: 2:30          Quadriglia      

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CALA LA TELA