Per favore ammazzatemi… la moglie!

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         PER  FAVORE  AMMAZZATEMI 

        ... LA  MOGLIE !

                             di  Mauro Fontanini *

 

                                                                                                                     

 

(* Cod. AADD S.I.A.E. n° 109881)

                                                                               

                                                                                                           Personaggi  (in ordine di apparizione) :

Harold - il maggiordomo 

George Lewis  

Franz Spitzmayer   - avvocato

Molly - zia di George  

Sharon Parker - giovane vedova  

Polly - giovane donna 

Wendy Simpson - ricca  ereditiera  

Raul - un cameriere (non parla)

Gloria Stevenson - avvocato  

Sam Harris - il rapitore  

Carol Harris - sua moglie 

Il commissario Jackson 

Una giovane prostituta   

 

                                                                                                                                                                                          

 

                                                                                               

 

                        

                                            MUSICA  INIZIO  (OVERTURE)

SCENA  PRIMA : a casa di George Lewis.

HAROLD - Ha telefonato l'avvocato Franz Spitzmayer, signor Lewis.

GEORGE - Digli che non ci sono, non voglio rispondere!

HAROLD - Troppo tardi, signore. Il suo legale mi ha incaricato di dirle che sarà qui a momenti, dato che è da parecchio tempo che lei si rifiuta di incontrarlo. (suonano alla porta) Vado ad aprire. (esce e dopo pochi secondi rientra) E' l'avvocato Franz Spitzmayer. Non potevo dirgli che era uscito visto che la sua Ferrari è parcheggiata  proprio sotto casa.

GEORGE- E va bene, fallo entrare. (Harold esce per rientrare poco dopo con l'avvocato Spitzmayer che parla con un marcato accento tedesco.)

SPITZMAYER - (entrando) Sono giorni che lei non si fa trovare, signor Lewis. (si siede) Dunque, mi ascolti molto attentamente, la prego. Vede, quando si hanno dei capitali dai quali non si può trarre... (George tira fuori un assegno dal portafoglio e glielo sbatte sul muso) No, no... Di quell'assegno ci occuperemo dopo. Prima, però, io devo cercare di spiegarle delle cose che sono terribilmente importanti. Quando in un mese o in anno spendiamo di più della nostra rendita, siamo costretti ad intaccare il capitale e, al limite, ad esaurirlo. E naturalmente ad esaurire di conseguenza anche la rendita. Lei capisce vero?

GEORGE - Signor Spitzmayer, quest'assegno deve essere pagato!

SPITZMAYER - Signor Lewis, sto cercando...

 

GEORGE - Immediatamente!

SPITZMAYER - Sto cercando di spiegarle che non è possibile pagare quell'assegno perchè le spese sono andate al di là del suo reddito, al punto che lei ha esaurito il suo capitale. Ora lei non ha capitale, niente rendita e quindi niente fondi per l'assegno, capisce?

GEORGE - Non mi tratti come se fossi un bambino, signor Spitzmayer. Io so benissimo cosa significhi non avere capitali, quanto lei! Allora, come la mettiamo con questo assegno?

SPITZMAYER - Ma lei è sicuro di rendersi davvero conto di aver esaurito il capitale? Non posso coprire l'assegno, perché l'assegno è di 6.000 dollari e lei non ha 6.000 dollari. Anzi, in realtà lei non ha neanche 60 dollari.

GEORGE - Venga al punto, Spitzmayer.                                             

                                

SPITZMAYER - Il punto, signor Lewis, è che lei non ha più un soldo. 

GEORGE - E le mie azioni? le mie British Petroleum, le TVA, le mie General Dinamics?

SPITZMAYER - Sì, sì, lo so.

GEORGE - Ho anche un mucchio di titoli.

SPITZMAYER - Sì, ma lasci che le spieghi una cosa.  Signor Lewis, vede, io sono stato costretto ad un certo punto a vendere diverse azioni ogni anno, allo scopo di coprire gli assegni che lei...

GEORGE - Non cambiamo argomento. Questo assegno deve essere pagato! Si rende conto che quest'assegno è stato respinto, avvocato, dico respinto, come se io fossi nullatenente?

SPITZMAYER – Sì, mi rendo conto che l'assegno è stato respinto, ma non è il primo suo assegno che lei fa respingere, signor Lewis. Io personalmente ho fatto fronte a tre suoi scoperti recentemente per l'ammontare ... Ecco vorrei farle vedere una cosa. (Apre la valigia 24 ore) Ecco, vede, questo assegno di 550 dollari? Questi sono soldi miei, non dello studio. Ma è una linea di condotta che non intendo affatto seguire nel futuro!

GEORGE - Intende dire che mi ha ridotto a dover dare io a lei 550 dollari?

SPITZMAYER - No, no, la prego. Non lo ritenga un prestito. Le assicuro che non ho più speranze di riprenderli di quante ne abbia lei di procurarseli.

GEORGE - Beh, la ringrazio molto signor Spitzmayer. Però mi permetto di dirle che se lei si aspettava da me un minimo di gratitudine, ha sciupato 550 dollari dell'onerosa parcella che le pago per i magri servigi che lei mi rende!

SPITZMAYER - Signor Lewis, vorrei tanto riuscire a farle capire una cosa. 550 dollari li trovo una somma assolutamente ben spesa, per avere la coscienza di non aver avuto assolutamente nulla a che fare con il suo crollo finanziario! Lei si è completamente rovinato con le sue mani, ha fatto tutto da solo!

GEORGE - (calmandosi) Allora, adesso non le converrebbe darmi altri 6.000 dollari ed assicurarsi a vita contro questo complesso di colpa?

SPITZMAYER - Lei è impagabile!

GEORGE - Lei crede che mia zia mi presterebbe un po' di denaro?

SPITZMAYER - Signor Lewis, durante i dieci anni in cui sua zia le ha fatto da tutore, ripeteva quasi quotidianamente che secondo lei il fratello l'aveva messa in quella posizione per farle un dispetto. Non credo le darà un soldo e tenendo conto delle sue scarse attitudini per i rapporti umani, non credo gliene darà nessun altro.

GEORGE - La ringrazio molto, avvocato Spitzmayer. (si alzano in piedi e George porge a Spitzmayer un portasigari in oro massiccio) Ecco qua. Questo coprirà lo scoperto di 550 dollari di cui le sono debitore.

SPITZMAYER- (uscendo) Ma, signor Lewis...

GEORGE - Si prenda anche le sigarette, sono senza filtro. Sì, le fumi alla mia memoria.

(Spitzmayer esce e George resta solo. Dopo pochi secondi suona la campanella e riappare Harold.).

GEORGE - Harold, vorrei chiederti una cosa.

HAROLD - Dica, signore.

GEORGE - Tu sei con me da molti anni, Harold. Che cosa faresti se ti dicessi che ho perso tutto il mio denaro?

HAROLD - Andrei via immediatamente, dopo averle dato il dovuto preavviso.

GEORGE - Grazie Harold, sapevo di poter contare su di una risposta sincera.

HAROLD - Grazie a lei, signore.  (esce)

( George prende una pistola e se la punta sulla tempia per suicidarsi)

GEORGE - (disperato) Sono povero, addio! Sono povero,addio! Addio...

HAROLD - (rientrando) Mi sono permesso, signore... (George nasconde la pistola )

GEORGE - Ah, sì,sì... Vieni pure, Harold. Stavo proprio per sparar... suonare. Harold ho una cosa da dirti.

HAROLD - Si tratta del suo denaro, signore?

GEORGE - Sì, Harold.

HAROLD - I soldi non fanno la felicità, dicono, ma senza dubbio si riferiscono ai soldi degli altri!

GEORGE - Stamattina sono stato in banca per dare un'occhiata ai miei risparmi ed ho scoperto di avere ancora tutto il denaro che mi serve...

HAROLD - (interrompendo) Oh, benissimo, signore.

GEORGE - ... se muoio domani! L'ho perduto il mio denaro, o per essere più esatti l'ho speso. Comunque sia, se n'è andato.

HAROLD - Mi dispiace udirlo, signore. (Inizia a lucidare l'argenteria) Ha preso in considerazione un prestito da sua zia?

GEORGE - Sì, è stato il mio primo pensiero, ma il mio avvocato mi ha consigliato di non farlo perché tanto sarebbe inutile. Vedi, il fatto è che io non ho alcuna speranza di restituirlo, nè a lei nè ad altri.

HAROLD - Potrà sempre trovarsi un lavoro adeguato al suo livello sociale.

GEORGE - Sì, Harold, il lavoro mi piace, mi affascina. Potrei starmene seduto per ore a guardarlo.

HAROLD - Nella vita contano soprattutto due cose: la salute e la voglia di lavorare.

GEORGE - (ironico) Io ho la salute e tu la voglia di lavorare, non dovremmo avere problemi. (diventa triste) No Harold, io non so far niente, non ho risorse, non ho ambizioni. Io sono solo... cioè ero ricco e non ho mai voluto essere altro. Non capisco perché doveva succedere proprio a me! Perché? (piagnucolando) Ero così felice... E adesso che cosa faccio?

HAROLD - Ciò che ogni gentiluomo di analoga educazione e temperamento farebbe nella sua posizione, signore.

GEORGE - Suicidarmi?

HAROLD - No, non intendo il suicidio. Intendevo suggerirle il matrimonio.

GEORGE - Matrimonio? Vuoi dire sposare una donna?

HAROLD - (Pulendo la polvere con un piumino) Sì, signore. Esattamente. E' il solo modo di acquisire delle proprietà senza lavoro. Ci sarebbe anche l'eredità, ma ritengo che sua zia abbia manifestato l'intenzione di lasciare tutto ciò che possiede all'Associazione dei Gatti Abbandonati.

GEORGE - Oh, non posso Harold. Io non potrei mai!

HAROLD - Sapete signore cosa significa rientrare in casa e trovare una donna che vi dà un po' d'amore, un po' d'affetto e un po' di tenerezza?

GEORGE - Che sei entrato nella casa sbagliata, ecco cosa significa! Tu capisci, l'avrei sempre fra i piedi a chiedermi dove sono stato. Finirei al manicomio!

HAROLD - Beh, era solo un suggerimento. Ma le alternative sono molto limitate ed estremamente deprimenti. Se lei non opta per il suicidio, sarà povero.

GEORGE - Povero?

HAROLD - (Si siede su una poltrona) Anche la mia famiglia era povera. Ricordo che eravamo in sette fratelli e che ogni Natale mio padre usciva di casa e sparava qualche colpo  di pistola. Poi ricordo che rientrava e a noi ragazzi diceva che Babbo Natale si era suicidato. (Si rialza) Anche lei diventerà povero, nel solo vero senso della parola, cioè nel senso che non sarà ricco. Le resterà ancora qualcosa dopo aver venduto ciò che ha ancora. Ma in un paese dove un uomo vale per quello che ha, chi ha molto poco non conta poi molto. In questo paese non è stimata la dignitosa povertà, signore.

GEORGE - Quanto credi che mi resti, prima che la cosa si sappia in giro?

HAROLD - Oh, un'inezia, signore. Lei ha già ricevuto il terzo avviso sia dalla Società Elettrica che dalla Compagnia dei Telefoni, signore.

GEORGE - Di cui ero azionista...

HAROLD - Da un momento all'altro la luce può spegnersi, il telefono tacere, e quando questo accadrà sarà l'inizio della fine. Tutti i fornitori le chiederanno di saldare i conti. Oh, lo faccia, lo faccia il gran passo, signore. Si sposi. Trovi una ragazza di adeguata educazione e sostanza e l'ami per quella che è: ricca! Non importa se non sarà molto attraente. Quando le luci sono spente tutte le donne sono belle. Prenda a prestito da sua zia il denaro che le basti per mantenere le apparenze. Non diventi il povero George Lewis. Non solo nel suo interesse, oh... certo mi riesce difficile dirlo, ... ma anche nel mio.

GEORGE - Ti capisco, Harold.

HAROLD - Di questi tempi quanta gente richiede i servigi di un maggiordomo di una certa classe? Quante persone hanno la sua devozione per la forma? Non rifiuti la lotta solo perché i filistei le sono addosso. Ed ora, con tutto il rispetto, le dò il mio preavviso di due settimane. (esce)

GEORGE - No, non posso, non posso sposarmi, non posso! Meglio la morte o l'omicidio. (sadico) Sarebbe un'idea! (suona la campanella) Harold? (il maggiordomo rientra) In fondo era una buona idea. Troverò la donna adatta e poi l'ammazz... la sposo.

HAROLD - Oh, sono veramente felice! Vuole che chiami sua zia al telefono e la inviti qui per un drink domani sera ?

GEORGE - Sì, Harold, e spero di non dover strisciare troppo ai suoi piedi.

  

                                                  MUSICA  DI  CAMBIO  SCENA

SCENA SECONDA :   La sera successiva a casa di George.

 

( Grande risata di zia Molly che entra con Harold ed al quale consegna guanti,cappello e paltò )

ZIA - Dunque, carissimo nipote, hai avuto la faccia tosta di invitarmi così, all'improvviso, a casa tua dopo quasi tre anni che non ti sei neanche degnato di farmi una telefonata, al solo scopo di chiedermi un prestito?

GEORGE - Suppongo che la tua risposta sia no!

ZIA - Senti George, tu sei un somaro come lo è stato tuo padre, ma non devi credere che sia una prerogativa di famiglia. Tuo padre aveva così poche idee che non le diceva a nessuno per paura di rimanerne senza. Ci teneva talmente tanto che almeno tu fossi il primo della classe, che voleva iscriverti alle scuole differenziali.

GEORGE - Parli così perché non hai mai voluto avere dei bambini.

ZIA - Bambini? Ho preferito cominciarne cento che finirne uno solo. Ma io adoro i bambini, specialmente quando piangono perché a quel punto... qualcuno li porta via. Eh, sì. Nella vita ho conosciuto alti e bassi... e me li sono fatti sempre tutti. (ride)

GEORGE - Allora, mi concedi questi 50.000 dollari?

ZIA - Prestarti 50.000 dollari? Ma questa è la barzelletta del secolo!

GEORGE - Vedi, non si tratta di un prestito, ma di un investimento da restituire in sei settimane con un interesse del 10%.

ZIA - No! (Rientra in scena Harold servendo un thè)

GEORGE - Perché no? In fondo è un interesse maggiore di qualsiasi azione!

ZIA - Ma tu non sei un'azione, tu sei un giovanotto invecchiato, non hai prospettive, non hai attitudini.

GEORGE - Ma io...

ZIA - Non hai carattere. Che potresti mai fare in sei settimane per essere in grado di rimborsarmi?

GEORGE - Sposarmi.

ZIA - Che cosa? Sposarti?

GEORGE - Sì, sposarmi.

ZIA - Con chi?

GEORGE - Beh, non so, potrei  trovare una donna adatta.

ZIA - Per adatta intendi ricca?

GEORGE - Sì. Almeno per quanto riguarda il matrimonio ce l'ho qualche prospettiva. Ho anche qualche attitudine, visto che non sono fisicamente incapace.

ZIA - Ma figurati!

HAROLD - Mi permetta, cara signora, di ricordarle che suo nipote è ragionevolmente ben educato e potrebbe impegnarsi in un'attività romantica con una compassatezza che gli viene dal disinteresse. Quanto al carattere, è un requisito che non ritengo essere fondamentale.

GEORGE - Insomma non puoi chiedermi migliori credenziali per il matrimonio, nè migliore interesse per il tuo investimento.

ZIA - E che garanzie avrei nell'eventualità che tu fallissi?

GEORGE - Garanzie? Il mio guardaroba ed il mobilio...

ZIA - Ah,ah... Quelle quattro carabattole! Continua.

GEORGE - La mia collezione di francobolli e monete, i miei dipinti, le mie sculture...

ZIA - Capirai! (Harold porta via il vassoio con il tè)

GEORGE - E la mia ... No.

ZIA - No, cosa?

GEORGE - Beh, non c'è altro.

ZIA - No, no. Tu hai detto: "No". Ma no cosa?

GEORGE - Va bene. Ma che te ne fai? La mia Ferrari 275 GDV 4 che a prezzo di listino viene 200.000 dollari, libera da debiti e da ipoteche. Ti offro garanzie del valore di almeno mezzo milione di dollari e ti chiedo solo un prestito di 50.000 dollari!

ZIA - Sei settimane?

GEORGE - Sei settimane.

ZIA - Beh, sarò una vecchia scema sentimentale, ma in ricordo dei nostri lunghi anni in cui sono stata tuo tutore, lo farò.

 

( Harold riporta via il vassoio con le tazzine del tè )

GEORGE - Grazie, zia Molly.

ZIA -   Ad una condizione, però.

GEORGE - E cioè?

ZIA - Se non mi rimborsi entro sei settimane, avrò diritto a dieci volte la somma che ti presto.

HAROLD - Dieci volte la somma? Ma sono dieci volte 50.000 dollari?

ZIA - Sì, esatto, Harold.

GEORGE - Ma è tutto quello che possiedo!

ZIA - Puoi sempre andare in una banca e chiedere un prestito personale.

GEORGE - Come faccio?

ZIA - Eh, eh. (ridacchia) Quanto vorrei essere una mosca per vederti chiedere soldi in banca. Queste sono le condizioni, puoi prendere o lasciare.

GEORGE - Ma è strozzinaggio!

ZIA - Sì.  (Si alza ed indossa il cappotto ed il cappello che Harold le porge)

GEORGE - Accetto.

ZIA - Bene, dirò al mio avvocato di preparare i documenti. Concludiamo entro domani. Va bene? 

GEORGE - Sì, grazie zia. 

ZIA - (dandogli un buffetto sulla guancia) No, chiamami zia Molly. Dopo tutto siamo in affari insieme adesso, George. (esce ridendo trionfante)

GEORGE - (sconsolato e sconfitto) Grazie zia Molly. 

                                       MUSICA  D'ATMOSFERA :  Piano Bar.

SCENA TERZA : Bar del Majestic Club.

 

(L'avvocato Spitzmayer sta bevendo un drink in compagnia di Gloria)

GEORGE - (entrando) Oh, avvocato Spitzmayer, chi non muore si rivede!

SPITZMAYER - Spero stia riemergendo dalle sabbie mobili in cui è sprofondato, signor Lewis.

GEORGE - Sì, sono un discreto nuotatore.

SPITZMAYER - Scusami Gloria, ci vediamo più tardi. (Gloria  esce )

GEORGE - Anche lei in cerca di avventure galanti?

SPITZMAYER - Sono un playboy incallito! Pensi, ieri ho salvato una ragazza che stava per essere violentata. E' bastato controllarmi! Non mi è mai sembrato, però, che a lei le donne interessassero un gran che.

GEORGE - Le confesso che la cosa sorprende un po' anche me. 

SPITZMAYER - Non mi dica che vuole prender moglie, lei, lo scapolo d'oro!

GEORGE - No, volevo solo distrarmi un po' in compagnia di qualche ragazza... Ce ne sono da queste parti ?

SPITZMAYER - Sì, ci sarebbe Sharon Hart, quella là vicino. Fa proprio al caso suo.

GEORGE - Avvocato, sa se vive in famiglia?

SPITZMAYER - No, per quel che ne so Sharon vive da sola, non ha parenti prossimi. Suo marito era un grosso allevatore di bestiame.

GEORGE - Ha detto era?

SPITZMAYER - E' vedova da un paio d'anni, ma la sua rendita è di circa mezzo milione di dollari l'anno. Lo so perché è una mia cliente.

GEORGE - Le sceglie con cura le pollastre da spennare. Può presentarmi a Miss Sharon? Glielo chiedo in qualità di suo ex cliente, avvocato Reynolds.

SPITZMAYER - D'accordo. (avvicinatosi alla donna) Sharon, conosci il signor George Lewis?

SHARON - Piacere! (stretta di mano) Avvocato, cosa nascondi in tasca? Una pistola o semplicemente sei felice di vedermi? (Lo accarezza famelica)

SPITZMAYER - (imbarazzato) Vi lascio soli, scusate. Vado a farmi una doccia. (esce in fretta) 

GEORGE - (sottovoce) Magari annegasse! (con imbarazzo) Beh, cosa fa qui tutta sola, Miss Sharon.

SHARON - Gioco a tennis, mangio, dormo, faccio il bagno in piscina, mi asciugo al sole. E' tutto così semplice, magari anche un po' primitivo. E' quello che ho desiderato sempre. Ho trovato la pace nel Connecticut! Che altro c'è nella vita? Godere della bellezza, dell'amore. Sono un essere umano, sono una donna, George. (gli si avvicina e lo bacia) Baci da Dio, George!

GEORGE - Beh...sì... Lui ha preso molte cose da me. (Sharon si butta  addosso a George) Ma fermati!

SHARON - No, sono una donna, George, io voglio, io desidero, io anelo all'amore. Le donne esistono per questo, no?

GEORGE - Niente madre? Tu non hai madre? Nè padre, nè bambini, proprio nessuno?

SHARON - No, proprio nessuno. (avvinghiandolo) Oh, George, sono troppo sola, mi manca il suono di un'altra voce, le braccia di un uomo... tu! Mi sento viva, ho voglia di dare amore, tesoro! (gli si butta letteralmente addosso). Andiamo a letto!

GEORGE - No, no. Non facciamo scherzi! Il letto è il posto più pericoloso del mondo. L'80% della gente vi muore! (George esce inseguito da Sharon)

                                                  MUSICA CAMBIO SCENA

SCENA QUARTA : A casa di George Lewis.

(Harold è da solo in scena che sta riassettando la stanza)

HAROLD - (verso la quinta) Tre settimane, quattro giorni e sette ore alla scadenza. Oh, la prego, non dia forfait, signore.

GEORGE - (dalla quinta) Oh, Dio, aiutami! Ero caduto fra le braccia di una ninfomane: le sue labbra erano infuocate e lei tremava fra le mie braccia.

HAROLD -  Deve aver avuto la malaria! Ha fatto bene a lasciarla.

GEORGE - (entra in scena indossando un accappatoio mentre ha ancora i capelli bagnati) Harold, sono ormai tanti anni che sei al mio servizio, ma non ti ho mai chiesto se hai mai avuto una donna.

HAROLD - (Asciugandogli i capelli con il phon) Ma certamente, e sono stato anche coniugato.

GEORGE - Tu, sposato?

HAROLD - In vita mia ho partecipato a quattro matrimoni, signore: tre come testimone ed uno come imputato. Mia moglie ed io siamo stati felici per vent'anni, poi ci siamo incontrati. Ho capito subito che lei mi aveva sposato solo per fare un dispetto ad un uomo. Dopo un anno ho scoperto che quell'uomo ero io.

GEORGE - Ma racconta, che tipo di donna era tua moglie?

HAROLD - (Togliendogli la parrucca ed asciugandola con il phon facendo vedere al pubblico la pelata di George che in realtà è calvo) Marion era il tipo di donna che si incontra una sola volta nella vita, se sei proprio sfortunato due. Io sono un segno d'acqua, lei era un segna di terra: insieme... facevamo fango. Dormivamo in camere separate, ognuno cenava per i fatti suoi, facevamo vacanze ognuno per conto proprio. Insomma, abbiamo fatto di tutto per tenere unito il nostro matrimonio.

GEORGE - (ridacchiando) Ma almeno ti era fedele?

HAROLD - Lo sa, signor Lewis, ci sono donne che non vogliono far soffrire molti uomini contemporaneamente e preferiscono concentrarsi su uno solo: sono le donne fedeli! (risata di George) Marion era una di quelle donne che amano talmente il proprio marito che, per non sciuparlo, prendono quello delle loro amiche. Una volta ero a servizio da una vecchia contessa e, rientrato tardi a casa, ho trovato Frank, il mio migliore amico, a letto con mia moglie. Gli ho detto: "Frank, io devo! Ma tu?" E me ne sono andato senza neanche sbattere la porta.

GEORGE - Ed avete divorziato?

HAROLD - (aiutando George a vestirsi) Naturalmente, signore.

GEORGE - E non l'hai più incontrata da allora?

HAROLD - Veramente sì. L'ho rivista in un ristorante due anni dopo il divorzio e siccome, sotto sotto, le volevo ancora bene, mi sono avvicinato e le ho chiesto, esitando: "Che ne dici di tornare a casa e fare l'amore ancora una volta?" E lei mi ha risposto: "Sul mio cadavere!" Io allora ho replicato: "Perché no, è come l'abbiamo sempre fatto". Da quella volta l'ho persa definitivamente di vista e non ho più voluto sentir parlare di donne.

  

                                    MUSICA  CAMBIO  SCENA  (Disco Dance)

SCENA QUINTA : Festa di Beneficienza al Majestic Club.

 

(Mentre tutti ballano con trombette e cotillons, entrano Harold  e George)

HAROLD - (zoppica) E' una settimana che non facciamo altro che entrare ed uscire da tutte le discoteche di New York, signore. Ieri notte siamo stati in una sala da ballo così affollata che se svenivo per quell'aria irrespirabile, avrei dovuto fare ancora tre lenti prima di cadere.

GEORGE - Beh, anche qui dentro, però, prima di respirare quest'aria dovremmo bollirla!

HAROLD -  Mi sono venute le vesciche ai piedi a furia di ballare... Le ricordo che mancano solo una settimana, cinque giorni e dieci ore, signore!

GEORGE - Oh, no,no! Non ce la farò mai, Harold, mai!

HAROLD - Ce la farà, ma deve sbrigarsi! Non solo non l'ha ancora trovata, ma deve corteggiarla, sposarla e farsi dare i 50.000 dollari da lei prima della luna di miele.

GEORGE - Non ce la farà se non ne rapisco una per domani!

HAROLD -  Guardi quella ragazza, ha tutta l'aria di essere una ragazza con la testa sulle spalle. Dev'essere l'organizzatrice di questa serata benefica. Si butti, la prego.

(George  si avvicina alla donna, bruttina e con grossi occhiali da miope e che ha in mano un cestino con il danaro per la beneficienza. Tutti ballano)

GEORGE - Buonasera, signorina. E' lei che ha organizzato questa simpatica festa di beneficenza? 

POLLY - Sì, mia nonna ed io stiamo creando un fondo per le malattie cardiache. Lei ha avuto un attacco ischemico al cuore tre anni fa.

GEORGE - Sua nonna? (Dopo averle passato una mano davanti agli occhi per accertarsi della sua grave miopia,le ruba una banconota e se la mette in tasca)

POLLY - Sì.

GEORGE - Ma lei abita a New York con la nonna?

POLLY - Sì, viviamo là.

GEORGE - E non ha nessun altro parente? (le ruba un'altra banconota)

POLLY - No, nessun altro.

GEORGE - Niente madre?

POLLY - No, niente madre.

GEORGE - Niente padre? (ruba una terza banconota dal cestino)

POLLY - No, niente padre. Vivo da sola con la nonna e l'assisto con amore.

GEORGE - (tra sè) Accidenti, dovrei sposarmi anche la mummia!

POLLY - Come ha detto?

GEORGE - Ah... niente,niente. Beh, s'è fatto tardi, devo andare.

POLLY -  Un momento, volevo sapere se lei era disposto a mettere il suo nome fra quelli dei soci sostenitori.  Non dovrebbe mica far niente, sa?

GEORGE - No, grazie.(si allontana)

POLLY - (rincorrendolo) Le volevo proporre la carica di Presidente... Peccato! (si allontana sconsolata)

GEORGE - (Si avvicina ad Harold) Non ce la farò mai, Harold, mai!

HAROLD - Ce la farà, signore. Quando si lavora per qualcosa che si ama davvero, come sta facendo lei, si trova sempre il modo e la maniera. E, se vuole aver successo, mi permetta di darle questo consiglio: non bisogna

mai contraddire una donna. Basta aspettare: lo farà da sola.

GEORGE - E' vero. Parlano, parlano, parlano sempre, non tacciono mai!                  

HAROLD - No, le donne qualche volta stanno zitte, ma mai quando non hanno niente da dire!

( Tutti continuano a ballare a tempo di musica fino al cambio scena. )

                                 

SCENA SESTA : A casa di George quattro giorni dopo.

 

GEORGE - (leggendo svogliatamente sul divano il giornale) Harold, prepara le tue valigie. Mi spiace, sei stato un ottimo maggiordomo. Fra meno di 8 giorni scadranno le sei settimane e vedo già la faccia trionfante di mia zia Molly. Non mi resta che il suicidio.

HAROLD - (dalla quinta) Non dica così, signore. Non disperi, può ancora farcela. Certo, non può andare troppo per il sottile.

GEORGE - La prima femmina che accalappio, non devo più lasciarmela scappare! (legge il giornale) Stasera grande serata di alta moda da Tiffany, nella Quinta Avenue. Interverrà Miss Wendy Simpson. Senti un po' Harold, conosci per caso questa Wendy Simpson?

HAROLD - (entrando) Sì, dev'essere fa figlia del vecchio Alan Simpson.

GEORGE - E chi è il vecchio Alan Simpson?

HAROLD - Era, è morto ora. Anzi è sempre stato morto da che mi ricordi.

GEORGE - Ma chi era quand'era vivo?

HAROLD - Oh, mi pare un grosso industriale o un compositore miliardario, una cosa del genere, signore.

GEORGE - E' morto con il patrimonio intatto oppure ha perso tutto e poi si è suicidato? (ironico) Sai, scusa, una curiosità...

HAROLD - E' morto col patrimonio intatto, signor Lewis.

GEORGE - (bluffando) Ho sentito che era molto ricco quando è morto, non è così?

HAROLD - Ma se non sapeva neanche chi fosse ?

GEORGE - Non lo focalizzavo bene, Harold, ma la precisione della tua descrizione me l'ha riportato alla memoria. (prende il maggiordomo sotto il braccio) Era il famoso Alan Simpson, quello che è morto enormemente ricco, dico bene?

HAROLD - (che ha finalmente capito) Già, era enormemente ricco quando è morto.

GEORGE - E la ragazza?

HAROLD - E' enormemente ricca anche lei. Vive in una villa enorme con dozzine di domestici ed almeno 200 ettari di terreno attorno.

GEORGE - Niente madre?

HAROLD - No.

GEORGE - Niente sorelle? Fratelli? Niente parenti prossimi?

HAROLD - Nessuno, nessuno signore. Ma signor Lewis, mi sta facendo male ad un braccio!

GEORGE - (mollando la presa) Oh, scusa, Harold. E lei non è fidanzata?

HAROLD - (Iniziando a rimettere in ordine la casa) No, è innamorata solo dei dolciumi. Fa la stilista di moda o meglio tenta di farlo. Il suo sogno nel cassetto era quello di divenire una famosa fotomodella, ma è grossa quasi come un ippopotamo. Si consola scrivendo articoli sui giornali d'alta moda femminile, pagandone i capi redattori perché glieli pubblichino. E' una donna golosissima ed usa un linguaggio a volte poco forbito. Credo che nessuno abbia mai avuto il coraggio di sposarla. Vive proprio in isolamento.

GEORGE - (trionfante) Ricca, zitella, isolata! E' perfetta, Harold! (stretta di mano) Devo conoscerla!

HAROLD - Si faccia passare per uno stilista di moda e l'inviti a cena, signore.

GEORGE - Che idea geniale, Harold. La marcherò stretta e le farò una corte spietata.

HAROLD - Signor Lewis, le ricordo che le rimangono solamente sette giorni e nove ore prima dell'indigenza. Vuole che le serva la colazione a letto o preferisce che le venga dietro con il vassoio?

GEORGE - (alzandosi dalla poltrona ed iniziando a cambiarsi d'abito aiutato dal maggiordomo)  No grazie, Harold: non ho il tempo di mangiare.

HAROLD - Benissimo! Questo è il vero George Lewis! Guardo se riesco a trovare dei manuali di sartoria, modellistica o qualcosa del genere, deve sembrare un vero esperto di moda. Le riserverò un tavolo per domani sera al Majestic Club.

GEORGE - Bene, Harold! Poi prova a chiamare il fioraio e comincia a preparare una lista d'invitati. Credo d'aver trovato, Dio m'aiuti, la moglie ideale!

                                         MUSICA  D' ATMOSFERA :  Piano Bar.

SCENA SETTIMA : Al Ristorante del "Majestic Club".

(Raul, il cameriere, effettua il cambio scena ed è intento a versare lo champagne mentre George e Wendy, la corpulenta ereditiera, stanno ballando un lento. Wendy ripetutamente pesta accidentalmente il piede di George, che stoicamente sopporta.)

WENDY - (dopo essersi seduta al tavolo) Qui si mangia veramente male e con il conto, alla fine, dovrebbero portarci anche la prognosi!

GEORGE - Ma, veramente, signorina Simpson, il "Majestic" è tra i migliori di New York!

WENDY - Il cuoco qui cucina così male che la pattumiera del ristorante deve avere l'ulcera!

GEORGE - La mia  anatra all'arancia era deliziosa, Miss Wendy.

WENDY - A me, invece, piace molto più dolce: con  la marmellata di mirtilli spalmata sopra.

GEORGE - (fa una smorfia di disgusto) Ma non potevamo cominciare la cena dal dolce!

WENDY - Sarebbe stato molto meglio se avessimo incominciato proprio dal dolce, per poi passare alla frutta, al secondo ed infine al primo. C'è una logica precisa: dopo avrei potuto vomitare tutto in ordine.

GEORGE - (trattenendo il vomito e cercando di cambiare argomento mentre sfoglia degli schizzi eseguiti da Wendy) Veramente originali questi vestiti della collezione autunno-inverno, denotano molto buon gusto e tanta classe, Miss Simpson! Sa, ha del talento!

WENDY - (tra sè) Da come parla dev'essere un'autentica autorità in fatto di moda. (a voce alta) Oh, signor Lewis, io non pensavo che lei potesse apprezzare questi miei disegni. Lei è così sicuro di sè, così positivo.  Davvero riuscirà a lanciarmi nel settore dell'alta moda?

GEORGE - (tra sè) Sì, con la catapulta! (a voce alta) Lei diverrà in breve una stilista affermata. Intendo stare con lei moltissimo tempo, per insegnarle tutti i trucchi del mestiere.

WENDY - Oh, cielo! (il cameriere serve dello champagne)

GEORGE - Col suo consenso, naturalmente.

WENDY - Oh sì, sì, acconsento, io... oh, cielo! (rovescia lo champagne sui calzoni di George) Sono desolata! 

GEORGE - Non è niente, lo manderò in tintoria. (Pausa. Dopo aver assaporato una coppa di champagne) Il '75 è stata un'annata gloriosa per il Buton Rouget, migliore del '73 direi. Lei non trova?

WENDY - Oh, cielo, che raffinatezza! Posso chiederle una cosa?

GEORGE - Certamente, Miss Wendy.

WENDY - Lei ha mai assaggiato il Moscato Extradolde della ditta Moghen di Malaga con soda ed arancio amaro?

GEORGE - (inorridito) No, che io mi ricordi.

WENDY - Ho avuto modo di assaggiarlo durante uno dei miei viaggi all'estero. Ha un po' il sapore del pompelmo e sono ottime tutte le annate.

GEORGE - (inorridito) Allora, perchè non beve il succo di pompelmo?

WENDY - Non è così dolce, ed io non avevo mai bevuto del vino così buono, finchè non ho assaggiato il Moscato Extradolce della ditta Moghen di Malaga con soda ed arancio amaro. E' delizioso con tutti tipi di dolce, specie con le meringhe. Lo chiamano l'ambrosia rinfrescante!

GEORGE - L' ambrosia rinfrescante? Oh, bene dev'essere una vera schifez... squisitezza. (il cameriere porta il soprabito alla signora) Grazie Raul. Ecco qua. (lo fa indossare a Wendy) Vieni cara. Che ne diresti se prendessimo un drink a casa mia mercoledì sera? Poi magari più tardi potremo andare a teatro a Broadway.

WENDY - Sarebbe magnifico, George.

GEORGE - Vuoi che andiamo a vedere le "Nozze di Figaro", Wendy?

WENDY -  No, non mi va. Gli manderemo un telegramma. (escono dal club, mentre George resta inorridito)

                                          

                                 

SCENA OTTAVA : A casa di George.

HAROLD - (sta pulendo la stanza con un'aspirapolvere ed ha un fazzoletto intorno alla mandibola)  5 giorni e 11 ore, signore!

GEORGE -  (entrando) Che hai fatto? Hai mal di denti?

HAROLD - Sì, ho detto al mio dentista che 100 dollari per togliere un dente erano troppi. Dopo tutto sono solo due minuti di lavoro. Così mi ha tolto il dente molto lentamente. 

GEORGE -  I dentisti sono dei prestigiatori che dopo aver messo del metallo nella tua bocca, tirano fuori monete dalle tue tasche. Oggi è mercoledì, vero?

HAROLD - Sì, signore.

GEORGE - Allora dovrò fissare le nozze per sabato prossimo, il che significa che dovrò fare la proposta stasera, se voglio la licenza matrimoniale per venerdì.

HAROLD - Oh, sono così felice che abbia trovato una signorina adatta.

GEORGE - Non è affatto adatta. E' una primitiva, non ha spirito nè anima, nè conversazione. Ogni volta che mangia bisogna portarla all'autolavaggio a ripulirla di tutta la crema e lo zucchero con cui impiastriccia i suoi vestiti e quelli di chi le sta vicino, entro un raggio di un chilometro!

HAROLD - Però è molto ricca, signore.

GEORGE - Sì, tanto. Annulla il teatro per questa sera. Sono costretto a stringere i tempi per arrivare alla proposta. 

HAROLD - Sì, signore. Devo servire subito lo champagne?

GEORGE - No, niente champagne. Solo Moscato Extradolce della ditta Moghen di Malaga e del succo d'arancia amaro. Ne ho ordinato una dozzina di bottiglie. Non fare quella faccia, te l'avevo detto che era una primitiva! (Suonano alla porta. Harold va ad aprire e si toglie il fazzoletto.) Dev'essere lei, Harold. Vado a prendere dei tranquillantii.(esce)

HAROLD - Oh, si accomodi Miss Simpson. (rientra con Wendy, le toglie il soprabito e la fa accomodare al tavolo) Il signor Lewis sarà qui fra qualche istante. Posso versarle un po' di champagne?

WENDY - No, io...  preferisco il Moscato.

HAROLD - (rassegnato) Dimenticavo. "Extradolce" della ditta Moghen di Malaga servito con soda e succo d'arancia amaro. (Sbatte lo shaker e serve da bere)

WENDY - Perfetto! Non pensavo piacesse  anche a George.

HAROLD - Non beviamo altro in questa casa, signorina. Il signor Lewis ne va pazzo!

GEORGE - (rientra) Ben arrivata, Wendy. Vedo che Harold  ha già servito l' "ambrosia rinfrescante". (brindando)  Al tuo successo nell'alta moda! 

WENDY - Non ce l'hai una cannuccia?

GEORGE - (inorridito) Cannuccia? Non ho cannucce. (Harold esce)

WENDY - Te lo dovevo dire di comprarle! (rovescia il bicchiere sul tappeto) Oh, il tuo tappeto, il tuo bellissimo tappeto.

GEORGE - (trattenendosi a stento) Oh, non fa niente. Ti prego,non...

WENDY - Dove posso trovare un po' d'acqua? (si alza in piedi)

GEORGE - Ti prego, no, lascia stare. Siediti Wendy. Sciocchezze, sciocchezze.  Anzi, aveva bisogno di una nota di colore.

WENDY - Oh, George, io sono così stupida, goffa e inetta. Non so che cosa dire, ho rovinato il tuo tappeto! (Harold rientra portandole una cannuccia)

GEORGE - No, Wendy, smettila. Non vorrei che tu pensassi che quello che è toccato a questo stupido coso peloso abbia importanza per me. Quando tu sei seduta accanto a me e mi guardi coi tuoi bellissimi occhi dolci e al tempo stesso così intelligenti e così bene informati, mentre mi parli con la tua voce gentile e perfettamente modulata, tu devi considerarmi molto superficiale.

WENDY - Oh, no, no, affatto! (Rumore con la cannuccia)

GEORGE - Wendy, io...ehm...  Ancora un po' di vino?

WENDY - Oh,sì. Con molto piacere. E passami anche quel vassoio di meringhe. (Inizia a mangiare tenendo sempre in mano il bicchiere di vino)

GEORGE -  Wendy... io avrei una cosa da chiederti, io...io... Ma che ora abbiamo fatto? (Wendy guardando l'orologio da polso rovescia il vino)

WENDY - Sono già le dieci, purtroppo dovrò andarmene fra un po'. Domattina devo svegliarmi presto. (pausa) Oh, George, qualcosa non va?

GEORGE - Wendy, Wendy, ... noi abbiamo molte cose in comune... (tra sè) E quali? (riprendendo) Siamo entrambi dello stesso sottotipo Vertebrati, la stessa classe Mammiferi, lo stesso ordine Primati, la stessa famiglia Ominidi, lo stesso genere Homo, la stessa specie Sapiens e la stessa varietà  e classe intellettuale.

WENDY - Oh, io non credo che...

GEORGE - E parliamo anche lo stesso...

WENDY - (interrompendo George mentre assapora, tutta sporca di crema, un dolce) Davvero squisiti questi pasticcini!

GEORGE - (urlando adirato per l'interruzione) Sta' zitta, Wendy! (si ricompone) Oh, scusami, cara.

WENDY - Non c'è di che.

GEORGE - Mi dispiace molto di averti... Ma dov'ero rimasto? Ah, sì. Ecco, vedi, la sola differenza fra noi è che io sono un uomo e tu sei una donna. E questa non dovrebbe essere una difficoltà, se stiamo ragionevolmente attenti.

WENDY - Sì, sì. (continua a mangiare)

GEORGE - Wendy, quel che stavo cercando di chiederti è... (lunga pausa per bere ed asciugarsi la fronte) Vuoi sposarmi?

WENDY - (Con la bocca piena) Come hai detto, prego?

(George rutta due volte e a lei cade il bicchiere dalle mani che si frantuma al suolo)

GEORGE - Wendy, anche se hai solo un po' d'affetto per me, anche se non ti importa niente di me, pensi che in futuro potrai imparare a volermi anche un po' di bene, entro un ragionevole lasso di tempo? Ti prego, dimmi di sì. Spesso si traggono ottimi profitti dalle speculazioni a lunga scadenza.

WENDY - Oh, ma io ti voglio bene. E tu mi ami?

GEORGE - Certo che ti amo! (tra sè) La bellezza e l'intelligenza non sono tutto a questo mondo!

WENDY - George, io ti voglio bene davvero!

GEORGE - Oh, Wendy! (s'inginocchia sui vetri) Aah! Porca vacca!

WENDY - Ti sei fatto male, caro?

GEORGE - No, no, inginocchiarmi sui vetri rotti è il mio passatempo preferito. Mi rinforza la spina dorsale...

WENDY - Non credi sia meglio che ti alzi in piedi?

GEORGE - No, no, mai, finchè non ho finito! Mi inginocchierei dovunque per te, Wendy. Se tu mi respingi sarà la fine per me.

WENDY - Non lo farei mai.

GEORGE - Non mi resterà nulla.

WENDY - Ma no, ma no.

GEORGE - Non potrò mai sopravvivere!

WENDY - Ma non ho intenzione di dirti di no, George.

GEORGE - Davvero?

WENDY - No, io ti amo, George. Questo è stato il mio pensiero dal primo momento che ti ho incontrato, (versa il thè sul cappotto) che un giorno tu mi chiedessi di sposarti. Io non aspettavo altro.

GEORGE - Wendy, tesoro, sabato ti sembra troppo presto?

WENDY - Sabato questo?

GEORGE - Sì.

WENDY - Oggi siamo mercoledì. Oh, santo cielo! Giovedì, venerdì...

GEORGE - (soffrendo, sempre in ginocchio) Rispondi con un sì o con un no. Mi sento terribilmente a disagio, capisci.

WENDY - Sì, sì.

GEORGE - Oh, grazie,grazie. Oooh, Oooh! (lamenti) Sei la mia salvezza, sei un tesoro, sei un tesoro. Oh, oh... Santo cielo! Harold, accompagna a casa la signorina.

WENDY - No, grazie, George. Il mio autista mi sta già sicuramente aspettando qui fuori. Preferisco rientrare a casa da sola con lui. Mi sento terribilmente confusa... (esce inebetita accompagnata da Harold, trascinando il paltò consegnatole dal maggiordomo come Linus fa con la sua coperta)

(George lamentandosi per il dolore si distende sul divano e si scopre il ginocchio sanguinante. Harold rientra subito con un paio di pinzette ed inizia a togliere i vetri dal ginocchio del padrone )

GEORGE - Aaah!

HAROLD - Mi scusi signore.

GEORGE - Fa un male del diavolo! Sono salvo, Harold. Sanguinante, ma salvo.

HAROLD - Sono enormemente compiaciuto.

GEORGE - Eh, dovevi essere lì, sono stato brillante. Saresti rimasto stupefatto dalla mia tecnica.

HAROLD - Non ne dubito affatto, signore. Manderò subito l'annuncio delle vostre nozze a tutta la stampa.  Devo aggiungere qualcun' altro all'elenco degli invitati, signore?

GEORGE - Sì, Harold: Miss Gloria Stevenson. Sembra sia un'amica intima di famiglia. A proposito, pensi che il vino verrà via dal tappeto?

HAROLD - Ne dubito, signore. Proverò a pulirlo con diversi solventi, ma ho paura che scioglieranno solamente il pelo.

GEORGE - Dovrei farle causa! Ti rendi conto di quanti lama sono morti per fare quel tappeto? Prenotami un cottage da qualche parte per alcuni giorni. Dovrò prelevare 50.000 dollari durante la luna di miele.

HAROLD - Oh, signore! Non le sembra un tantino sconveniente? Diciamo così...

GEORGE - Sconveniente! Sconveniente? Dopo il mio comportamento di stasera, qualsiasi cosa io faccia sarà molto conveniente.

HAROLD - Mai vista in vita mia una donna che sia così sprovvista desolatamente di qualsiasi risorsa sociale.

GEORGE - Ti ho detto che era primitiva? Lo ritiro: è ferina! E' stata la serata più catastrofica di tutta la mia vita. Sono nauseato, zoppico, e mi sento i denti andare a pezzi per un eccesso di zucchero che nessun dentifricio riuscirà mai a cancellare! Sentirò per sempre il sapore di quella maledetta ambrosia rinfrescante. Quella donna è una minaccia non solo per la salute, ma per la civiltà  occidentale come noi la concepiamo! Non ha il diritto di vivere. (pausa) Dimentica l'ultima frase.

HAROLD - Sì, signore.

                                                         MUSICA CAMBIO SCENA

SCENA NONA : Nel salotto di casa Lewis due giorni dopo.

(Incontro con l'avvocato Gloria Reynolds che è già in scena con Wendy)

GLORIA - Come legale di Miss Wendy Simpson ho voluto parlarvi proprio oggi, un giorno prima della cerimonia nel corso della quale diventerete marito e moglie. (tutti si accomodano) Come amica ed avvocato di Wendy, sono tenuta a svolgere il pur sempre spiacevole ruolo di avvocato del diavolo e nonostante le assicurazioni datemi che lei è persona di mezzi, mi sono preso la briga di prendere informazioni sulle sue condizioni finanziarie.

HAROLD - (entra ed a quelle parole rovescia il vassoio) Mi scusi, signore: il thè verrà servito con qualche minuto di ritardo.

WENDY - Gloria, tu non avevi nessun diritto di...

GEORGE - Va bene, Wendy. Non ha nessuna importanza. Io non ho nulla da nascondere. I Lewis sono clienti della stessa banca da sei generazioni, come la signorina Stevenson avrà ben scoperto. 

GLORIA - Non ho sentito bene la sua ultima frase, signor Lewis. Io non ho parlato con la banca, ho parlato con sua zia. (rumore di piatti rotti in quinta) Il suo maggiordomo deve avere il delirium tremens.

WENDY - Gloria, secondo me tu hai fatto una cosa orrenda. Telefonare alla zia di George per chiedere informazioni come avesse chiesto un'apertura di credito.  (Harold entra servendo il thè)

GLORIA - Wendy, non ho chiamato io la zia di George. La zia di George ha chiamato me offrendomi di divenire il suo nuovo legale ed allo scopo di dirmi che il suo qui presente nipote ha preso a prestito 50.000 dollari da lei 5 settimane e mezzo orsono, perchè il suo capitale è estinto. E oltre a pagare dei conti arretrati, voleva sposare una donna ricca prima che si spargesse la voce della sua bancarotta.

GEORGE - Le auguro di poter comprovare queste voci, Miss Stevenson, perchè io intendo querelarla per diffamazione.

GLORIA - Posso comprovarle senz'altro. Non sarei qui se non fossi in grado di farlo. (pausa) Wendy, ecco qui una copia fotostatica del contratto originale. Ecco, studiatelo bene. (sbruffona) Le condizioni sono piuttosto interessanti, non trovi? Vuole ancora querelarmi signor Lewis?

GEORGE - Sì, avvocato Stevenson. Ho ancora intenzione di querelarla per diffamazione. (sorseggia il thè, molto imbarazzato) Vede, avvocato, sapevo da diversi anni che il mio denaro si stava esaurendo....

HAROLD - (intervenendo in aiuto di George) Mi scusi, signore, se prendo la parola ma, se mi è consentito, vorrei dire anch'io qualcosa all'avvocato Stevenson.

GLORIA - (un po' seccata per l'intrusione) Prego, faccia pure.

HAROLD - La ringrazio, avvocato. (pausa) Ora, se lei riesce a convincere una giuria che un uomo dotato del benchè minimo interesse per il denaro possa rimanere immobile per diversi anni senza far niente, mentre i suoi soldi si dissolvono, per svegliarsi all'improvviso e farsi prestare 50.000 dollari alle più svantaggiose condizioni immaginabili al solo scopo di precipitarsi ad acchiappare una moglie ricca che gli permetta di rimborsare il prestito entro sei settimane, solo allora il signor Lewis ritirerà la sua querela per diffamazione.

GEORGE -  (a voce bassa) Sei stato magnifico, grazie Harold.

HAROLD - Di nulla. L'ho fatto molto volentieri. (esce soddisfatto)

GLORIA - D'accordo. Allora mettiamola così signor Lewis. Se lei riesce a convincere una giuria che un uomo, privo di qualsiasi interesse di qualsiasi tipo per i problemi monetari si farebbe prestare 50.000 dollari senza ragione, sarò io a ritirare la mia accusa.

GEORGE - (assaporando un pasticcino) D'accordo.

GLORIA - Beh, avanti. Sentiamola questa ragione! (ironica) Ma è chiaro. Questi 50.000 dollari le servivano per istituire un fondo per i bambini spastici e migliorare l'umanità! Ci sono andato vicino?

GEORGE - E' inutile che faccia la spiritosa, signorina Stevenson. Questi 50.000 dollari mi servivano purtroppo per sistemare i miei affari e, subito dopo averlo fatto, suicidarmi. 

WENDY - George!

GEORGE - Sì, Wendy. Il giorno che ti incontrai ero un morto, la mia vita era finita. E poi... è successo qualcosa in me... a un tratto ho capito che se, per una specie di miracolo, potevo avere te, avrei avuto lo scopo, una risposta al vuoto del mio conto in banca... al vuoto della mia esistenza. E quindi ti chiesi di sposarmi, Wendy. Non per il tuo denaro, ma per scoprire se avevo una ragione di vivere.

WENDY - George, perchè non me l'hai detto prima? Io ti avrei sposato quel giorno stesso. (bacio)

GLORIA - Wendy, non crederai mica a queste palle! Anche una semideficiente obesa e sessualmente repressa come te si deve render conto che è una favola.

WENDY - Gloria, il tuo comportamento è incredibilmente crudele! 

GEORGE - Ti sono grato per avermi costretto a vivere, Wendy.

WENDY - Non c'è di che, George.

GLORIA - Io mi rifiuto di credere...

WENDY - Gloria!

GLORIA - Ti supplico, Wendy, ti scongiuro... Se è vero che non gli interessa il tuo denaro...

GEORGE - Farei qualsiasi cosa, qualsiasi cosa al mondo per dimostrarti che non ho il benchè minimo interesse per il tuo denaro, ma non ho assolutamente alcun modo per dimostrartelo.

GLORIA - Ce l'ho io il modo!

GEORGE - Non c'è nessun modo!

GLORIA - Ce l'ho io il modo, Wendy. Lui deve solo acconsentire un certo tipo di definizione legale che gli impedisca di trarre vantaggi finanziari dal vostro matrimonio.

GEORGE - Non darle retta, Wendy.

GLORIA - No mi interrompa! Così la gente non si farebbe idee sbagliate come è successo a me.

WENDY - Questa è una buona idea. D'accordo. Tutti i conti che sono a nome mio intestali anche a George, così lui avrà i libretti di assegni a suo nome, e anzi vorrei che il debito con sua zia fosse pagato prima del matrimonio.

GLORIA - Tu vorresti...vorresti... Ma sei impazzita? Ti ha dato completamente di volta il cervello?

WENDY - Ma è un'idea tua.

GLORIA - Io volevo che lui rinunciasse al tuo denaro, non che lo dividesse con te.

WENDY - Eh, questo sì che è ridicolo e molto ingenuo da parte tua. Se George rinunciasse ai miei soldi, tutti i suoi assegni dovrebbero avere la mia firma, e la gente penserebbe davvero che mi ha sposato per il mio denaro. Non lo capisci, in questo modo lo avrebbe già tutto il mio denaro, e quindi nessuno potrà mai pensare che mi sposa per averlo. Non credi sia un'ottima soluzione, George?

GLORIA - Ma quanto sei rimbambita! Non è affatto una soluzione! Wendy, io ti...

GEORGE - Come osa dare della rimbambita alla mia fidanzata! (Suona la campanella) Harold, accompagna la signorina alla porta.

HAROLD -  Sì, signore.  (Gloria esce con un gesto di stizz. (George porge una rosa rossa a Wendy che esce commossa dopo aver fatto il gesto di mandare con un soffio un bacio all'innamorato. George afferra al volo il "bacio" e, uscita Wendy, lo getta al suolo calpestandolo come se stesse spegnendo una sigaretta.)

GEORGE - (sottovoce) Presto! Dobbiamo arrivare in banca prima della chiusura pomeridiana.

                                                        MUSICA  CAMBIO  SCENA

SCENA DECIMA :  La notte dopo le nozze a casa di George. 

HAROLD - (riassetta la casa: ha un garofano bianco in mano) Non ricordavo di aver assistito ad un matrimonio simile da anni. Dopo il sì lei non ha parlato con sua moglie per sette ore.

GEORGE - (entrando con addosso ancora l'abito da cerimonia) Non volevo interromperla. Ti prego, Harold, non ricordarmi ancora questa giornata, la più infelice della mia vita. A proposito, dov'è quell'essere repellente che ho sposato stamattina?

HAROLD - Vuol dire sua moglie?

GEORGE - Sì.

HAROLD - Mi ha detto di prepararle il bagno, signore. Dev'essere ancora nella sua stanza.

GEORGE - (parlando tra sè) Bene! Ora è giunto il momento di eliminarla! (ridacchia sadico, mostra il phon che ha nascosto sotto la giacca ed esce.)

WENDY - (entra dalla parte opposta) Harold, possibile che in questa dannata casa non si riesca a trovare mai nulla? E' più di un'ora che cerco il mio phon per asciugarmi la testa.

HAROLD - Mi spiace deluderla, ma non ho la minima idea di dove possa essersi cacciato il suo asciugacapelli. Solo mezz'ora fa sono certo di averlo visto sul comodino in camera sua, signora.

WENDY - Era sembrato anche a me. Eppure, lo lascio sempre dentro il mio beauty... Pazienza. Harold, telefona al mio coiffeur e digli di venir qui subito ad asciugarmi la testa, non sopporto di addormentarmi con i capelli bagnati.

HAROLD - Mi scusi, signora, ma sono le tre del mattino!

WENDY - Beh, cosa c'è di strano? Almeno alle tre del mattino sei sicuro di trovarlo in casa. Io faccio sempre così con i miei amici e li trovo sempre. E' anche vero che non ho più amici... Forse hai ragione. Vedi allora di farmi trovare un altro asciugacapelli per quando uscirò dalla vasca da bagno! (esce)

GEORGE - (rientra) Ecco fatto, Harold. Appena in tempo. Fra pochi istanti, mio caro, brinderemo alla mia riacquistata libertà!

HAROLD - Non riesco a capire, signore.

GEORGE - Appena la balena s'immergerà nella vasca da bagno, ricolma di schiuma profumata al pompelmo, per fare l'idromassaggio, ritroverà finalmente il suo asciugacapelli che io ho accuratamente sistemato sul fondo della vasca, dopo averne inserito la spina nella presa della corrente! Geniale!

(Urlo di Wendy e buio improvviso. Harold si precipita in quinta ad accendere un candelabro )

GEORGE - (controllando l'ora esatta con l’aiuto di un accendino) La sentenza è stata eseguita alle ore zerotre e quattro minuti.

HAROLD - Ma è terribile! Ho servito per tanti anni in casa di un assassino! Non doveva macchiarsi di un simile delitto, signore. Non avrei mai pensato che sarebbe stato capace di uccidere!

GEORGE - Harold, quella donna non aveva il diritto di vivere, era un'offesa  all'intera umanità.

(Entra furente Wendy con addosso l'accappatoio. Tiene in una mano l'asciugacapelli gocciolante d'acqua e nell'altra una torcia elettrica.)

WENDY - Si può sapere cosa ci faceva questo coso nella vasca da bagno? 

GEORGE - (incredulo) Ma come? Sei viva... stai bene, cara?

WENDY - Certamente, ma c'è mancato poco che, a causa del buio, non mi rompessi l'osso del collo cadendo dalle scale!

GEORGE - (con imbarazzo) Dev'esserci stato un corto circuito e la corrente se n'è andata.

WENDY - Infatti. Non ho fatto a tempo ad immergermi nella vasca da bagno che la stanza è piombata nell'oscurità!

HAROLD - Accidenti! Mi sono scordato di pagare le bollette della Società Elettrica e devono aver tolto la corrente per morosità!

GEORGE - Oh, no!  (Si lancia verso Harold con il chiaro intento di strozzarlo quando sopraggiunge il buio)

                                                 MUSICA  CAMBIO  SCENA

SCENA UNDICESIMA : In aeroporto, due mesi dopo, al rientro dal viaggio di nozze.

(Rumori di aerei, speaker. Alcuni passeggeri che passano in proscenio con i bagagli. In seguito entrano anche zia Molly e  Gloria Stevenson.)

ZIA MOLLY - Non avrei mai creduto che quell'essere inetto di mio nipote sarebbe riuscito a farsi sposare e per di più da una ricca ereditiera. Così ha potuto restituirmi il denaro che gli avevo prestato entro le sei settimane pattuite, ed io ho perso i 500.000 dollari della penale. Pensi, non sono stata nemmeno invitata alle nozze.

GLORIA - Io sono stata invitata, ma ho preferito non andarci! Wendy era la mia migliore amica: non mi ha più telefonato dal giorno delle nozze. (indicando la quinta)  Ecco che sta arrivando il signor Lewis. 

ZIA MOLLY - E' meglio che non ci vedano insieme! Andiamocene via, avvocato. Non voglio incontrare mio nipote. (Escono)

HAROLD - (Entrando in scena dalle scale centrali) Ben tornato, signore. Dia a me i bagagli. (George gli consegna le valigie) Ho saputo che in questi due mesi di assenza è diventato un personaggio famoso nel campo della moda. Ho visto la sua foto con la minigonna in spandex su tutte le più famose riviste femminili.

GEORGE - E' stato solo un vero colpo di fortuna. Frequentando con mia moglie l'ambiente del pret-a-porter, ho conosciuto una giovane stilista squattrinata che aveva inventato un tipo di minigonna elasticizzata che nessuno voleva mettere sul mercato. Le ho comperato il brevetto per poche centinaia di dollari, promettendole di mettermi in società con lei se il modello avesse avuto successo. Quella stoffa elasticizzata è diventata per me la gallina dalle uova d'oro! 

HAROLD - A proposito, dov'è la signora?

GEORGE - Arriverà con il prossimo volo. E' rimasta a fare shopping a Los Angeles. (tra sè) Dio salvi Los Angeles! (ad Harold) Sarà qui fra un paio d'ore.

HAROLD - Mi sono scordato di chiederle com'è andata la luna di miele.

GEORGE - E' stato terribile! Ho dovuto vivere con quel rospo repellente e grassottello per tutti questi due mesi. Dio, quanto odio quella donna! Odio anche il modo in cui lecca i francobolli. Odio il Moscato Extradolce della ditta Moghen di Malaga. Odio quel leggero rumore che fa ogni volta che s'addormenta supina. (le fa il verso)

(Rientra non vista zia Molly con grandi occhiali scuri e un cappello calcato in testa. Si mimetizza fra la gente per ascoltare meglio il dialogo fra i due.)

GEORGE - E' terribilmente cambiata, Harold. Te la ricordi così impacciata ed insicura? Bene, dopo le nozze è diventata un'altra. Non la riconosco più: prepotente, volgare, aggressiva!

HAROLD - Accade sempre così dopo che sono riuscite ad accalappiare  un povero disgraziato... Oh, mi scusi, signore.

GEORGE - No, Harold, è stato proprio così. Dopo il matrimonio la tigre ha tirato fuori gli artigli! Non vedo l'ora di liberarmi di mia moglie! Harold, hai capito bene come intendo sopprimerla?

HAROLD -  Sì, me l'ha spiegato a lungo nei nostri colloqui telefonici dei giorni scorsi. Signore, ma non ha paura?

GEORGE - Paura? No che non ne ho. Anzi, non vedo l'ora che tutto sia finito! Il mio unico rammarico, Harold, è che il mio piano non sia un po' più violento, capisci?

HAROLD - Non crede che gettare un corpo da un precipizio nel bel mezzo della notte sia abbastanza violento?

GEORGE - No, perchè lei sarà incosciente, stesa dai vapori del cloroformio. Io mi riferivo al modo di ucciderla: la strozzerei volentieri a mani nude!  La sopprimerò nel vecchio porto abbandonato. Domani, prima di mezzanotte quell'essere femminile sarà eliminato per sempre.

HAROLD - ( consegnandogli un pacchetto ) Le ho preparato il cloroformio ed il cotone, signore. (avvicina il flacone a George che inizia a barcollare sbadigliando)

GEORGE - (riprendendosi, sorretto da Harold) E' tardi, non posso più aspettare. Meglio che vada. ( escono)

                                  

                          (RUMORI  DI  AEREI  E  SPEAKER   AEROPORTO)     

ZIA MOLLY - (uscendo dal suo nascondiglio mentre rientra anche Gloria) Così mio nipote si vuol già liberare di sua moglie, per godersi la sua eredità. Ho trovato il modo di rifarmi! Domani notte al vecchio porto ci sarà qualcuno ad aspettarlo... George, sei così imbecille che se facessero le olimpiadi degli imbecilli arriveresti secondo.

                                     

SCENA DODICESIMA :  Casa di George Lewis. 

GEORGE - (entrando in scena canticchiando, si toglie il soprabito. Nelle mani ha un battuffolo di cotone ed un flacone di cloroformio) Wendy? Tesoro? Dove sei cara? (pausa) Zucchero? Vieni, ho qualcosa per te. Ciccina? (pausa) Wendy? Nessun biglietto, nessun messaggio. Quella donna ha la proprietà di rovinare sempre tutto, accidenti! (Si siede sconsolato. Squilla il telefono.)  Pronto?

VOCE RAPITORE - Signor Lewis, mi ascolti molto attentamente. Abbiamo rapito sua moglie. Non abbiamo scrupoli ad ucciderla e lo faremo alla minima provocazione. Mi sono spiegato?

GEORGE - Che cosa significa? Cos'è, una specie di scherzo?

VOCE RAPITORE - Non ho tempo da perdere in domande cretine, signor Lewis. E non mi piace ripetere. Mi sono spiegato?

GEORGE - D'accordo. Mi scusi. Prego, continui.

VOCE RAPITORE - Si deve procurare una valigia American Tourist nuova, nera, modello 8104. Mi sono spiegato?

GEORGE - Sì.

VOCE RAPITORE - Ci metterà dentro 500.000 dollari in biglietti da 100, non segnati e con i numeri di serie non progressivi. Mi sono spiegato?

GEORGE - Sicuro.

VOCE RAPITORE - Lunedì mattina alle 11 si faccia trovare in Old Street Plaza, davanti al telefono pubblico. Le daremo ulteriori istruzioni. Mi sono spiegato?

GEORGE - Sì, tutto chiaro.

VOCE RAPITORE - L'avverto che controlleremo ogni suo movimento. Se qualcuno sarà con lei o se qualcosa non sarà fatta come noi vogliamo, considereremo nullo il nostro accordo e uccideremo sua moglie. Mi sono spiegato?

GEORGE - Si è spiegato benissimo.

VOCE RAPITORE - Se lei si rivolgerà alla polizia sua moglie sarà uccisa e questo accadrà ugualmente se lei avvertirà la stampa e se non seguirà alla lettera le nostre istruzioni. Mi sono spiegato? (Entra Harold)

GEORGE - Perfettamente! ( riattacca il telefono e canta felice insieme ad Harold) " Bye bye, Wendy! "                                      

                                                

                                                MUSICA  FINE  PRIMO  ATTO

                                                SECONDO   ATTO

                                       MUSICA   INIZIO  SECONDO  ATTO

SCENA PRIMA : A casa dei rapitori.

(I due rapitori con il viso coperto da una maschera di Topolino e di Minnie - o di altri personaggi di Walt Disney -  entrano in scena trasportando la donna rapita rinchiusa in un sacco. Improvvisamente Wendy non si muove più non dando segni di vita.)

CAROL - (A Sam) Credi che sia morta? (Sam le si avvicina e riceve una gomitata nelle palle.)

WENDY - (liberatasi dal bavaglio) Vi siete messi con le persone sbagliate! Mio marito mi ama alla follia e mobiliterà l'esercito ed anche i pompieri, se sarà necessario, per ritrovarmi! Quando vi rintracceranno a voi, alle vostre famiglie e a tutti quelli che vi conoscono, vi faranno marcire in galera!  (Impauriti i due rapitori si allontanano e si abbracciano) Oh, mio Dio! Sono stata rapita da Topolino e Minnie. 

WENDY - Mio marito bacia la terra dove appoggio i piedi. E sapete cosa vuol dire? Che quando verrà a sapere questo impazzirà ed esploderà la sua collera! 

( Breve flash su George )

( George si sta esercitando al tiro a segno e spara tre colpi di pistola. Harold esce dalla quinta con la sagoma di Wendy con tre fori di proiettile. )

HAROLD - Ottima mira, signore!

( Fine flash su George )

( Sam accende la radio per ascoltare le ultime notizie )

RADIO - E ora le notizie locali: Rapimento oggi a Greenwich Village. La polizia ci ha riferito che una donna, Wendy Simpson, moglie del ricco ereditiere George Lewis, è stata rapita questa mattina nella sua villa. Grazie ad alcune indiscrezioni sappiamo che il signor Lewis nel pomeriggio è stato contattato dai rapitori che hanno fatto una richiesta di riscatto. Non si conosce però... (cambia canale)  Uccideranno la signora Lewis se la trattativa...

SAM - Siamo su tutti i canali!  (altro canale)

RADIO - La ricca ereditiera Wendy Simpson è stata rapita oggi nella sua villa di Brooklin...

SAM - Ma che ha fatto? E' pazzo! L'ha detto a tutti!

CAROL - Io mi sento una criminale. Sam, non ti senti in colpa anche tu?

SAM - In colpa? Stai scherzando? Si frega i nostri soldi, si frega anche la tua idea, la realizza e guadagna anche 1.000.000 di dollari? E tu, tu ti senti anche colpevole? (lei piange) Non ci posso credere. Ne abbiamo parlato un sacco di volte, no?

CAROL - Sì, lo so, non ricominciare.

SAM - Va bene, però ti ricordo una cosa. Sei tu la creatrice della minigonna in spandex, non lui. Lui è il ladro della minigonna in spandex. Chi deve sentirsi in colpa è lui. 

CAROL - D'accordo, ci ha derubato, ma lei però non c'entra per niente, Sam.

SAM - Ti prego, Carol, ascoltami. (tra sè) Dio creò la donna per ultima per non avere consigli su ciò che doveva fare. (a voce alta) Lei è il suo socio, Carol. Gli abbiamo affidato la nostra invenzione con una stretta di mano e siamo stati lì a guardare, mentre lui si fregava tutto. Ma adesso è diverso. So come si deve agire. Da oggi in poi non mi fiderò più di nessuno!  Dobbiamo essere senza scrupoli, pensare senza scrupoli.

CAROL - Sì, ma nel caso io non ci riuscissi?

SAM - Ci riuscirai e ne sarai contenta. Insomma, a cosa serve comportarsi onestamente se nessun altro lo fa? Carol, facciamo le carogne e diventeremo ricchi!

                                                         MUSICA  CAMBIO  SCENA

SCENA SECONDA :  Vecchio porto abbandonato.

(Nebbia. Effetti trilling. Rumori nella notte.)

ZIA MOLLY - E' pronta? La cinepresa, il video, ricorda? E' per stanotte.

GLORIA - Sì, lo so, stia tranquilla. Mancano ancora due ore.

ZIA MOLLY - Allora, ha capito bene dove le ho detto di piazzarsi?

GLORIA - Sì, dovrò aspettarlo nascosta qui nel vecchio porto abbandonato.

ZIA MOLLY - Benissimo. L'aspetti qui, mi raccomando. Arriverà con una macchina in affitto. George ha paura di sporcare di sangue la sua auto sportiva. Cerchi di avvicinarsi a lui il più possibile. E' importante che riesca a riprendere la sua faccia. Se lui non è riconoscibile non possiamo ricattarlo, capisce? Deve filmare George mentre butta di sotto il cadavere della moglie.

GLORIA - E quell'uomo ci darà senza battere ciglio tutto quello che vogliamo per il resto della nostra vita.

ZIA MOLLY - Voglio ridurlo alla miseria! Devo avere la soddisfazione di vederlo chiedere l'elemosina sui marciapiedi di Manhattan! 

(Si sente  una macchina che si avvicina. Rumori di una portiera che sbatte e di passi nella notte)

GLORIA - Accidenti, è già qui!

ZIA - (controllando l'ora sull'orologio) Ma è in anticipo. Ha fatto in fretta ad ammazzarla, quel porco. Mi allontano, perchè non vorrei essere riconosciuta da quel criminale di mio nipote. Gloria, l'aspetto a casa mia.

(Si allontana al buio. Entrano un uomo ed una donna: solo in seguito si capirà che si tratta del Commissario di Polizia e di una prostituta . I due si appartano in quinta. )

COMMISSARIO - Andiamo dentro quel vecchio magazzino abbandonato. Sai, mi eccita da matti quando una donna si mette ad urlare.

PROSTITUTA - Allora mi sgolerò subito, commissario. Sei tu che paghi!

( Mugolii, urla, lamenti, sospiri, ecc.)

GLORIA - (Toglie il tappo della videocamera) Accidenti che buio! E ci voleva anche questa nebbia. Ho una paura... mi tremano le mani. (Si sentono altre urla e gemiti) Ma non l'ha ancora uccisa? La sta ammazzando adesso!

( Gloria inizia a riprendere con la videocamera la scena. Continuano le urla e i lamenti del "martirio". Agitata e sconvolta dalla scena, credendo di assistere ad un omicidio in diretta, la videoamatrice si tappa gli occhi per non vedere, piange, viene colta da conati di vomito e si allontana provatissima da questa terribile esperienza. Rumore della macchina che riparte. Gloria, ancora sconvolta, rientra assieme a zia Molly)

GLORIA - E' stato orribile! Lei non era narcotizzata.

ZIA MOLLY - Che è successo?

GLORIA - Lei urlava, si dibatteva. Oh, Dio mio, mi è parsa un'eternità!  Lui si fermava e poi ricominciava. Lei urlava sempre più forte e quando alla fine è crollata, lui era tutto soddisfatto. Ho visto anche che stava per accendersi una sigaretta, perfino. Quel porco si è divertito!

ZIA MOLLY - Sa, Miss Stevenson,  è apparso in televisione dicendo che gli hanno rapito la moglie.

GLORIA - Non è vero, non gliel' hanno rapita! L'ha uccisa lui, l'ho visto io!

ZIA MOLLY - Questo lo so. E' soltanto un alibi. Ha detto così per mettere la polizia su una falsa traccia. Voglio andare a casa  per vedere il filmato.   L'ha detto e l'ha fatto quel macellaio. Andrò a spedire la lettera con una copia della videocassetta dall'altra parte della città. Non voglio che mio nipote veda il timbro postale del mio quartiere.  

GLORIA - Giusto! Ci sa fare, eh?

ZIA  MOLLY - Un po' di prudenza non fa male. George è un tipo molto sospettoso, gliel'assicuro. A proposito, tra un paio di giorni sarà il suo compleanno e, per non insospettirlo, andremo a casa sua per festeggiarlo con lui.

 

                            

SCENA TERZA : Casa di George.   ( + cabina telefonica )

(George balla e ride a crepapelle, brindando felice e rovescia lo champagne sul tappeto.)

HAROLD - (Entrando) Signor Lewis? I poliziotti se ne sono già andati da un'ora, ma adesso è arrivato il Commissario Jackson. Vorrebbe iniziare prima possibile.

GEORGE - Fallo accomodare. Digli che arrivo subito.

(Harold esce. George cerca di piangere, ma non riesce a fingere. Gli scappa da ridere. Cerca ancora di singhiozzare e di darsi un tono di tristezza. Alla fine c'è quasi riuscito, ma finisce con una sghignazzata. Esce. Subito dopo entrano Harold ed il commissario di polizia.)

HAROLD - Qualche novità nelle indagini? Che cosa avete trovato, signor commissario?

COMMISSARIO - (controllando un block notes) Cose molto, molto interessanti! Abbiamo un fazzoletto imbevuto di cloroformio trovato nel secchio della spazzatura, tracce di pneumatici distinte sul prato: le stanno ancora esaminando. Qualche macchia di sangue e ... di sugo in cucina. E' tutto. Dov'è il signor Lewis?

HAROLD - Il signor Lewis mi incarica di avvertirla che sarà qui a momenti.

COMMISSARIO - Eh si, dev'essere abbastaza sconvolto, poveretto. Avete visto il sergente Edwards?

HAROLD - Torna subito. Mi ha detto che andava a vedere se erano pronte le analisi della Scientifica e che le telefonerò immediatamente se ci sono delle novità.

( Rientra George Lewis )

 

COMMISSARIO - Buongiorno, signor Lewis. Posso farle alcune domande?

GEORGE - Certamente, sono a sua disposizione. Sono disposto a tutto pur di ritrovare subito mia moglie.

HAROLD - Poveretta, chissà come starà soffrendo senza di lei, signore!

COMMISSARIO - Mi scusi, ma lei non si è mai accorto di avere dei nemici?

GEORGE - Io non ho nemici, per lo meno gente che conosca. Sono diventato solo da un paio di mesi un uomo d'affari.

HAROLD - Produce abbigliamento sportivo per le donne.

COMMISSARIO - Ah, ... le donne! Io sono stato rovinato dalle donne. (pausa) Troppo poche! L'amore è cieco, ma è il matrimonio che gli rende la vista. La bigamia è avere una moglie di troppo. La monogamia lo stesso.

HAROLD - Correre dietro alle donne non ha mai fatto male a nessuno. E' raggiungerle che è pericoloso!

COMMISSARIO - In un mondo ben fatto si dovrebbe poter scambiare la propria moglie di 50 anni con due amanti di 25. 

GEORGE - Perchè, sua moglie non è molto bella?

COMMISSARIO - Vuol dire era, mi ha lasciato. Oltre ad essere piccola e mal fatta, pensi, era così strabica che riusciva a guardare le partite di tennis senza muovere la testa. (pausa) Scusate questo sfogo, torniamo alle indagini. C'era qualcuno in casa quando lei è tornato? (indicando minaccioso Harold)  Il maggiordomo, ad esempio?

HAROLD - Signor commissario, io non ho visto nè ascoltato nulla: era la mia giornata di  libertà.

COMMISSARIO - E lei, mister Lewis, ha notato qualcosa di strano in giardino o qui dentro?

GEORGE - No, no, mi sembra proprio di no.

(Squilla il telefono cellulare del commissario)

COMMISSARIO - (al telefono) Avete già i risultati delle analisi sulle tracce di pneumatici? Benissimo, Edwards! Hai detto "Uniroyal"? Uniroyal, con la Y? Il modello? "NXP". Ottimo lavoro, sergente!  (chiama al telefono la Centrale di Polizia) La Centrale? Qui è il commissario Jackson. Voglio l'elenco di tutti gli acquirenti degli "Uniroyal", sì con la Y... modello NXP. Sì, tutta la contea di New York. (riattacca il ricevitore) A che ora è tornato a casa? (Intanto il commissario trova una macchia di champagne sul tappeto, annusa e poi assaggia portandosi un dito in bocca.)

GEORGE - E' la pipì del cane. Non riusciamo ad abituarlo a farla fuori.

COMMISSARIO - (assaggiando) No, è dolce.

HAROLD - Eh,... certo commissario. Il cane è un po'... diabetico.

COMMISSARIO - No, Harold, io credo che sia vino. (Assaporando)  Moscato extradolce della ditta Moghen di Malaga.

GEORGE - Cosa? (si accascia disgustato sul divano)

COMMISSARIO -  Con soda ed arancio amaro è una vera squisitezza!

HAROLD - Se mi permette, ho capito cos'è,  signor commissario. Il signor George ha concluso un affare molto importante questa mattina e... quando è tornato a casa io stesso ho stappato una bottiglia di Moscato.

GEORGE - Sì... è vero... ne ho bevuto un po' e mentre camminavo per casa festeggiando e chiamando Wendy perchè venisse a dividere quel momento con me... (finge di commuoversi) Ma lei non è venuta (piange)... Quei mostri! (piange a dirotto).

COMMISSARIO - (piange commosso) Su, coraggio signor Lewis. Non si abbatta così, faremo di tutto per riportargli sua moglie!

GEORGE - Ah, no!

COMMISSARIO - Ora è meglio che la lasci un po' da solo. Vado alla Centrale a vedere come procedono le indagini. (esce singhiozzando)

GEORGE - Harold?

HAROLD -   Sì, signore.

GEORGE -  Grazie. Mi hai tolto da un bell'impiccio. Portami il giornale, per cortesia. (Harold esce un attimo e rientra con il giornale che consegna a George)

HAROLD - Oggi siamo in prima pagina.

GEORGE - Harold, l'hai già letto il giornale stamattina?

HAROLD - Si, signore. Ma io del giornale leggo solo i necrologi ed i cinema. Se è morto qualcuno che conosco vado al suo funerale, altrimenti vado a vedermi un film.

GEORGE - (leggendo) "Wendy Simpson, l'ereditiera rapita". La stampa va pazza per queste cose. Ma ci pensi? Qualcuno che viene a chiedere dei soldi a me, per restituirmi Wendy viva. Assurdo, incredibile! Idioti! (ride) Tieni, (gli porge il giornale) beviamo qualcosa.

HAROLD - (servendo da bere) Sì, ma facciamo in fretta. Il commissario ritornerà presto e lei dovrà ricominciare a recitare la parte del marito inconsolabile.

GEORGE - (trattenendo il riso)  Devo fare una faccia triste.

HAROLD - E' sicuro che la polizia le abbia creduto, signor Lewis?

GEORGE - Oh, hanno abboccato in pieno!

HAROLD - Ha raccontato loro una marea di frottole. Li ha sviati proprio alla grande, signore.

GEORGE - Adesso tutto quello che devo fare è starmene seduto qui ad aspettare, senza far niente, eccetto ovviamente recarmi al posto fissato per la consegna dei soldi del riscatto.

HAROLD - Le hanno già comunicato  il luogo della consegna?

GEORGE - Naturalmente. Ma io non scucirò un dollaro per liberare mia moglie! Ho una grande notizia per te, Harold. Quell'arpia non tornerà mai più a casa!

HAROLD - Lo so, e non servirà nemmeno che si debba macchiare le mani con un delitto. (trionfante) E potremo ritornare a vivere da soli come ai bei tempi!

GEORGE -  Oh, mi sono tanto divertito e mi diverto ancora. (brindano)

HAROLD - Alla sua salute, signor Lewis!

GEORGE - E a quella dei rapitori! (ridono cantando " Bye Bye Wendy ! ")

Squilla il telefono in casa Lewis. La cabina telefonica si illumina e George va a rispondere.    (doppia scena)

 

GEORGE - Pronto?

SAM - Signor Lewis, avevamo un appuntamento!

GEORGE - Oh, aspetti un momento, ho degli amici, qui.

(Harold si allontana)

SAM - Pronto? Signor Lewis, vuole dirmi perchè non è venuto all'appuntamento che avevamo concordato?

GEORGE - Non ho potuto, davvero.

SAM - C'è la polizia lì da lei, non è vero?

GEORGE - Sì, la polizia ed anche i giornalisti.

SAM - D'accordo, signor Lewis. Io sono una persona ragionevole e così ho deciso di darle un'altra opportunità. Contento, non è vero? Rimanderemo il nostro appuntamento a mercoledì pomeriggio. Mi sono spiegato?

GEORGE - Vuole rimandarlo a mercoledì?

SAM - Sì, ha capito bene.

GEORGE - Mia moglie è ancora viva?

SAM - Sì, gode di ottima salute.

GEORGE - Nel nostro precedente colloquio lei ha minacciato di uccidere mia moglie se le sue istruzioni non venivano eseguite alla lettera.

SAM - Sì, è quello che ho detto.

GEORGE - E' ancora valida la minaccia?

SAM - Certo che è valida!

GEORGE - E quale metodo adotterete? Per ucciderla, intendo.

SAM - Una pallottola nel cranio, da distanza ravvicinata.

GEORGE - Pratico e sicuro, non c'è dubbio. Beh, mi ha convinto del tutto. A mercoledì allora.

SAM - A mercoledì, stessa ora! (esce)

                                           

                                                            MUSICA CAMBIO SCENA

         

SCENA QUARTA : Casa dei rapitori   

(Carol è da sola con Wendy e controlla che tutto sia a posto)

SAM -  (entrando) Tutto O.K.? (Carol fa cenno di sì. Sam va nella stanza di Wendy accorgendosi che Wendy si è slegata)  Si è liberata!

(I due rapitori corrono a rimettersi le maschere  per non farsi riconoscere.)

WENDY - (urlando verso la finestra) Aiuto, polizia!

SAM - (a Carol) Prendi il cloroformio!

WENDY - Qualcuno mi aiuti! (colpisce Sam nelle palle ed afferra il telefono) Mi dia la polizia, sono stata rapita! Come diavolo faccio a sapere dove sono?

SAM - (la immobilizza mentre Carol mette sul viso di Wendy un tampone di cloroformio) Molto bene,brava! Ora stia calma e non si muova.

WENDY - (riprendendosi) Facce interessanti, facce che non si scordano, facili da identificare! (spaventando Carol) Bau!

CAROL - (abbracciando Sam, terrorizzata) Ho paura, Sam!

SAM - No, Carol.  (Wendy gli lancia addosso un corpo contundente e lo centra in testa) Cazzo, mi ha beccato! (Scena mimica in cui volano piatti ed oggetti vari: lotta fra rapitori e rapita.) Chissà perchè non è venuto all'appuntamento?

CAROL - Che cosa succede se lui non viene e non paga il riscatto?

SAM - Che ce la dovremo tenere noi. Su, andrà tutto bene, vedrai. Carol sta' tranquilla, verrà. E' sua moglie, no?

(Carol  e Sam escono. Wendy accende la TV.)

VOCE TV - Trasmettiamo adesso "Aerobic dance". (MUSICA) Non vi fermate, avanti! Braccia tese. Sollevate le ginocchia, allungate i piedi, abbassate i talloni, tirate bene indentro gli addominali, su... Guardate me. Forza! Coraggio voi a casa. Se siete seduti a mangiare dolci, lasciateli! Dritte. Braccia alzate, così. Giù i talloni. Busti avanti, via stendetevi! (musica) Muovete quelle cosce di cellulite. Le volete snelle e tornite? Ecco, un po' più in alto. Saltate: su le chiappe! Ricordate, per calare bisogna anche sudare. E ricordatevi la respirazione.

(Wendy che inizialmente aveva seguito distrattamente, mangiando, la lezione, viene in seguito coinvolta, ma senza troppa convinzione. )

CAROL - (rientrando) Le ho comprato delle riviste nuove.

WENDY - Altre riviste? Quanto tempo ancora mi volete tenere qui dentro?

CAROL - Beh, almeno finchè suo marito non paga il riscatto. Penso fino a lunedì.

WENDY - Bene. Lunedì ho un appuntamento col mio medico.

CAROL - Come mai ha preso un appuntamento? Deve fare qualche cura?

WENDY - Devo fare un'iniezione di urina.

CAROL - Un'iniezione di urina? E a che cosa serve?

WENDY - Aiuta a disperdere i grassi.

CAROL - E funziona?

WENDY - Certo che funziona!  (le consegna un biglietto)

CAROL - "Crema della Lancome per il collo e il massaggio rassodante. Un vasetto di olio di Capodoglio. Gel alla pappa reale." Dovrà rinunciare a tutte queste cose. Non me le posso permettere.

WENDY - Il problema non è mio, è solo suo. Mi procuri quelle cose e dirò ai giurati che lei ha agito con umanità. Potrebbe essere un'attenuante per salvarle la vita. Le va bene la sedia elettrica (inizia a tremare come in preda ad un attacco epilettico) oppure preferisce la camera a gas? Zzzzz! (mima la morte per asfissia) O preferisce il plotone d'esecuzione. Non glielo consiglio: non sparano bene e si muore dopo una lunga agonia. Si scivola giù con la testa che gira e le ferite che colano, colano sangue.

CAROL - Sam! (scappa via terrorizzata e corre ad abbracciare Sam che è entrato in casa alle grida della moglie). E' stato orribile! Qualsiasi cosa io faccia, per quanto cerchi di essere gentile, lei non fa che trattarmi male. Mi odia, ci scommetto.

SAM - Senti, tu sei la rapitrice. E' normale che ti odi. (prende il vassoio con la cena) Glielo porto io?

CAROL - OK.

SAM - La devi ignorare.

(Sam inciampa sulla catena tesa da Wendy e cade pesantemente al suolo rovesciando il vassoio con la cena. Wendy sghignazza per lo scherzo)

SAM - Niente cena per lei, stasera.

WENDY - (ironica) Oh, come mi dispiace! Che peccato. Vado pazza per la cucina stile campo di concentramento!

SAM - Senta, visto che deve rimanere qui, perchè non fa finta di essere un'ospite? (esce)

(Wendy accende la TV ed esegue la lezione di aerobica in tuta.)

VOCE TV - Allora, proviamo questo esercizio. Le ginocchia sono piegate e gli addominali tesi. Faremo lavorare i fianchi. Allora, alzate le braccia e ondeggiate a destra e a sinistra, a sinistra e a destra. Cercate di allungarvi più che potete. Così, sinistra e destra. Ora fermatevi di ondeggiare e fermatevi su un fianco. Mettete le due braccia parallele ed effettuate molto lentamente una torsione del busto e infine sollevate la gamba destra. (Wendy crolla stremata a terra) Come va? Non vi sentite già molto meglio?  (Rientra in casa Sam.)

WENDY - Insomma è solo questione di tempo perchè vi catturino, vero rapitore da strapazzo? (continua a far ginnastica)

SAM - Wendy, vorrei farle una domanda personale. Lei e il signor Lewis andate d'accordo?

WENDY - Mio marito mi adora.

SAM - (tra sè) Comincio a dubitarne.

CAROL - (entrando) Allora, che cosa ti ha detto?

SAM - Niente. Mi ha insultato ancora.

CAROL - Io non credo che lui l'ami.

SAM - Beh, di carattere lei non Šè certo Madre Teresa di Calcutta. Gandhi l'avrebbe strangolata!

CAROL - Che cosa conti di fare, Sam? Io non me la sento più di vivere ogni giorno nella paura. Non resisto. Ho i nervi a pezzi.  (urla isterica)

SAM - La miglior difesa per una donna è l'attacco. Isterico. Io so che George Lewis sta bluffando. Ne sono sicuro. Dovrò essere più duro con lui, Carol.

SCENA QUINTA : Casa di George  

GEORGE - (sta esaminando la posta in arrivo) Cartaccia, immondizia, immondizia. E questo che diavolo è? (Leggendo la lettera) "Sapevo che l'avresti trovata interessante. Un amico senza nome."

(Apre un pacchetto ed inserisce la cassetta nel videoregistratore. Si sentono le urla ed i gemiti della "vittima". Harold e George guardano stupiti il "contenuto" del video).

HAROLD E GEORGE - (indicando il televisore) Il commissario Jackson!

(Suonano alla porta. Harold va ad aprire mentre George spegne il videoregistratore)

HAROLD - Sua zia Molly in compagnia dell'avv. Gloria Stevenson. Le faccio accomodare?

GEORGE - Certamente, Harold. Arrivano proprio a puntino.

ZIA MOLLY - (entrando con Gloria che porge cappello e paltò ad Harold) Carissimo nipote, ti ho portato un regalo per il tuo compleanno. George, la tua vecchia zietta ti vuole sempre bene. (gli consegna un pacchettino)

GEORGE - (aprendo il regalo) Vediamo un po' se indovino. Il solito dopobarba al mentolo che puntualmente mi regali da oltre vent'anni. Vedo che sei sempre molto originale...  Zia Molly, stavo vedendo la videocassetta.

ZIA MOLLY - Ma di che cosa stai parlando?

GEORGE - La cassetta, la tua videocassetta.

ZIA MOLLY - Una videocassetta? Che cosa ti fa pensare che sia mia?

GEORGE - Chi altro poteva mandarmi una cosa del genere?

ZIA MOLLY - (sottovoce a Gloria) Siamo in trappola! George ha scoperto tutto!

GEORGE - Spiegami una cosa, zia Molly, come hai fatto a procurartela?

ZIA MOLLY - E io che c'entro? (ammettendo molto imbarazzata) So... è stato un mio amico a registrarla.

HAROLD - Penso di conoscere questo suo "amico", signor Lewis. E' senza dubbio miss Gloria Stevenson.

GEORGE - Mi è giunta voce, zietta, che tu l'abbia assunta come avvocato.

HAROLD - Certo che miss Gloria ha un sacco di attenzioni per le sue clienti, specie se sono delle ricche ereditiere che vivono da sole. Ha dovuto rinunciare alla signorina Wendy Simpson come cliente dopo il suo matrimonio...

GEORGE - ...Ma l'ha subito sostituita con te, cara e vecchia zia Molly!

GLORIA - (a zia Molly) Andiamocene subito! Ho paura! Non voglio essere la sua prossima vittima!

GEORGE - (afferrandola) Ah, Gloria, sei una donna favolosa! Mi sei sempre piaciuta, fin dal primo momento che ti ho vista. Hai un sedere così bello che meriterebbe di stare davanti.

GLORIA -  (terrorizzata) Io non c'entro! E' stata un'idea di sua zia!

GEORGE - Gloria, io lo so perché mi hai mandato la cassetta. E lo sai adesso che cosa farò? Dopo essermi liberato di mia moglie, farò la stessa identica cosa con te. E anche tu Gloria, come succede in quella videocassetta, potrai urlare a squarciagola perché tanto nessuno ti sentirà. Ti costringerò a chiedermi pietà, ti farò impazzire. (Rivolgendosi ad Harold) Ti prego, riattacca il video registratore. (Harold esegue e si risentono le urla del video)

HAROLD - Ecco fatto, signore.

GEORGE - Eccolo, eccolo che arriva. Questo pezzo qui è il mio pezzo preferito. Senti. (urla ancora più forti).

(Suonano alla porta. Harold esce)

GEORGE - (dopo aver spento il videoregistratore) Chi sarà a quest'ora? (colto di sorpresa, rivolgendosi a zia Molly e Gloria) Mi volete scusare un attimo per favore? (si allontana)

ZIA MOLLY - Certo, George. Ce ne andiamo via subito! (sottovoce) Ha intenzione di ucciderla. Si deve nascondere, Gloria.

GLORIA - (vestendosi in fretta) No, non posso nascondermi ed aspettare che quel sanguinario mi trovi e mi uccida come è già accaduto alla povera Wendy! Dobbiamo fare in modo che finisca in prigione!

ZIA MOLLY -  Gloria, ho già recapitato un'altra copia di quella videocassetta al commissario di polizia! (escono in fretta)

HAROLD - (rientrando con in mano una lettera) Le hanno recapitato una lettera, signore. (la consegna a George ed esce)

GEORGE - (apre la lettera e legge a voce alta) "Se ci tiene a riavere viva sua moglie porti domani a mezzogiorno 50.000 dollari in banconote nuove davanti allo stesso telefono pubblico in Old Street Plaza! " (tra sè) Ma come? Non erano 500.000? Hanno già calato! Spregevoli dilettanti! (riprendendo a leggere) "Se non lo farà, la prossima volta che vedrà sua moglie sarà all'obitorio!" (tra sè) Magari! Promesse, promesse...

(Suonano alla porta. Entra Harold)

HAROLD - C'è il commissario Jackson, signore. Vuole parlarle.

GEORGE - (tra sè) Cosa vuole ancora da me quella pornostar? Fallo entrare, Harold. (pianto di circostanza)

COMMISSARIO - (entrando) Signor Lewis, mi scusi se mi presento da lei a quest'ora, ma purtroppo ho delle brutte notizie. Forse hanno trovato sua moglie. Mi hanno pregato di venire qui a casa sua per accompagnarla all'obitorio.

GEORGE - (tra sè) Hanno fatto in fretta. (a voce alta) Allora l'hanno uccisa?  

COMMISSARIO - Stamattina hanno ripescato dal fiume il corpo di una donna. Il cadavere non è stato ancora identificato, ma la corporatura robusta, l'età, il colore dei capelli e molti altri caratteri somatici corrispondono, purtroppo, alla descrizione di sua moglie. 

GEORGE - (fingendosi sorpreso e trattenendo a stento le lacrime) No, non può essere vero... mia moglie... Non me la sento di vederla! (colpisce con pugni violenti la spalla del commissario che stoicamente incassa)

COMMISSARIO - (ancora dolorante alla spalla) Capisco il suo dolore, signor Lewis. Per evitarle uno shock improvviso, posso mostrarle intanto alcune foto scattate dalla Scientifica al momento del ritrovamento. (gliele porge) 

 

GEORGE -  (vedendo le foto) Le somiglia tanto, sì le assomiglia... però non è lei. (deluso e adirato batte un pugno sul tavolaccio poi, accortosi della gaffe, si finge felice) La mia Wendy è ancora viva!  Sì, è viva! (esce)

COMMISSARIO - Chiarito l'equivoco la mia presenza qui è divenuta inutile. Se avesse bisogno di me può trovarmi al commissariato. (Leva di tasca un pacchetto) Scusi, Harold. Potrei approfittare del vostro videoregistratore? Oggi mi hanno recapitato una videocassetta in un pacchetto anonimo e non ho fatto a tempo a vederla.

HAROLD - Faccia pure, commissario. (esce)

(Il Commissario, rimasto da solo, vede inizialmente divertito, ma via via con estremo disagio la videocassetta che Gloria gli ha inviato e si accorge quasi subito di esserne l'indesiderato protagonista: urla, gemiti, sospiri, ecc.)

COMMISSARIO - Ma va! Che forza! Formidabile! .... Mio Dio! Quello sono proprio io! Ma come hanno fatto a riprendere quelle scene? (squilla il  telefono)

 (Si illumina la cabina telefonica )

GLORIA - Pronto? Il commissario Jackson?

COMMISSARIO - Sì. Chi è lei e come ha fatto a rintracciarmi?

GLORIA - Alla Centrale mi hanno dato il numero di casa Lewis. Sono io che le ho mandato la cassetta. Allora, le ha già dato un'occhiata?

COMMISSARIO - Sì, l'ho appena vista.

GLORIA - E che cosa ne pensa?

COMMISSARIO - Beh...sono sconvolto, come può facilmente immaginare.

Stavo quasi per sentirmi male!

GLORIA - Eh, sì. Anch'io. Quella povera donna è stata costretta a passare attraverso l'inferno, non crede? Io avrei preferito una morte rapida.

COMMISSARIO - D'accordo, d'accordo. Ma cosa vuole da me?

GLORIA - Voglio che arresti George Lewis, commissario, tanto per cominciare!

COMMISSARIO - Mi chiede di arrestare George Lewis?

GLORIA - Sì.

COMMISSARIO - E per quale ragione dovrei arrestarlo, sentiamo.

GLORIA - Per aver assassinato sua moglie.

COMMISSARIO - L'ha ammazzata? (tra sè tappando la cornetta) Ma questo è un ricatto! (al telefono) Beh, d'accordo, OK. Ma l'avverto che non sarà affatto facile. Per arrestarlo occorrono prove.

GLORIA - Quella cassetta non è sufficiente per convincerlo? Pensi alla pubblicità che ne scaturirà!

COMMISSARIO - D'accordo, d'accordo. Mi ha convinto. Farò arrestare George Lewis.

GLORIA - La ringrazio. ( riattacca il telefono )

(Si spegne la luce sulla cabina telefonica)

COMMISSARIO - (al telefono cellulare) La Centrale? Passami il sergente Edwards. (medita perplesso) George Lewis? (al telefono) Le indagini hanno preso un'altra direzione.  Ho fondati motivi di credere che Lewis abbia ucciso la moglie. Hai capito bene, sì, proprio lui, il marito! Dovete perquisire la sua casa da cima a fondo. Mi servono le prove, chiaro?

(entra Harold che, non visto, inizia ad origliare mentre il commissario compone un altro numero al telefono cellulare) Passami la Scientifica. (breve pausa) Impronte digitali sul fazzoletto imbevuto di cloroformio? Bravi ragazzi, la volpe è nostra! (riattacca il telefono) E' incredibile. Hanno trovato prove che incriminano proprio George Lewis. Cloroformio con tanto di impronte digitali. Che mi venga un colpo! Devo andarmene subito. (esce)

HAROLD - Ho l'impressione che le cose si stiano mettendo male per il signor Lewis.  (Esce mentre squilla di nuovo il telefono)

   

GEORGE - (Entrando va al telefono) Pronto?

SAM - Ascolti bene, signor Lewis. Stavamo quasi per uccidere sua moglie, ma sua moglie ci ha supplicato, anche piangendo, di offrirle un'altra possibilità e noi, mossi da compassione e da pietà, abbiamo deciso di rimandare ancora l'esecuzione.

GEORGE - Quale compassione? Che pietà? Che diavolo vi sta succedendo? Vi credevo senza scrupoli, ragazzi.

SAM - E lo siamo, signor Lewis.

GEORGE - Allora perchè mi avete telefonato?

SAM - Ho chiamato per fare un'offerta, un'offerta che lei non può rifiutare, signor Lewis.

GEORGE - Ah, sì?

SAM – Già, 10.000 dollari.

GEORGE - Va a farti fottere.

SAM - Signor Lewis, questo non è un gioco! Siamo gente disperata, lei mi capisce?

GEORGE - Io penso invece che sia un gioco, amico, e che tu sei un clown. L'ultima volta mi avevi detto che avrei rivisto mia moglie all'obitorio, se non avessi pagato. Beh, io non ho pagato ed oggi sono stato all'obitorio e mia moglie non c'era. Non hai attuato la minaccia. Vuoi sapere cosa penso di voi?

SAM - No.

GEORGE - Che nessuno di voi ha le palle! Che cosa devo fare? Mettervi una pistola in mano, chiudervi un occhio e premere per voi il grilletto, femminucce tremebonde? Coraggio, vi sfido ad ucciderla. (chiude il telefono) Stavolta dovranno decidersi!

                                                           MUSICA  AEROBICA

SCENA SESTA : A casa dei rapitori.   

(Scena mimica: Wendy in tenuta da Aerobic Dance esegue gli esercizi a tempo di musica. E' molto dimagrita.)

CAROL - (entrando con un vassoio) Ecco il suo pranzo. C'è anche la macedonia. Mi sembra che la frutta sia la cosa che preferisce, anche se non ne mangia mai abbastanza.

WENDY - Il mio fisico è diventato più efficiente. Mangio di meno ed ho più energia!

CAROL - In effetti da qualche giorno la vedo in ottima forma! Le è tornata anche la linea. Deve aver perso un sacco di peso

WENDY - Cosa?

CAROL - Ho detto che deve aver perso del peso, 20 chili almeno.

WENDY - Che cosa? Davvero? Ce l'ha una bilancia in casa?

CAROL - Eccola. (gliela porta)

WENDY - (Sale e risale sulla bilancia ed alla fine esclama entusiasta) Non so proprio come ringraziarla! Avrò provato almeno dieci diverse cure dimagranti, in non so nemmeno quanti anni, perdendo in totale neanche un chilo e mezzo. E adesso invece ne ho perso 20! E' un miracolo! Ho preso così tante medicine in vita mia per dimagrire, che ogni volta che tossisco guarisco qualcuno.

CAROL - Ma ha provato a mettersi in dieta?

WENDY - Ho provato anche una dieta africana: solo noci di cocco e banane. Non ho perduto un grammo, ma sapevo già arrampicarmi sugli alberi. Poi sono andata nella clinica del dottor Grant, il celebre dietologo. In due mesi ho perso… 3.000 dollari. (pausa) Sa, non ne ero sicura. Vedevo meno ciccia addosso... Senta, per caso, ha un...  Lasci perdere.

CAROL - Un cosa?

WENDY - No, non fa niente. Era una sciocchezza.

CAROL - Oh no, cosa? Me lo dica, la prego.

WENDY - Per tutta la vita ho sempre sognato di avere un fisico agile e snello da riuscire ad indossare un vestito di Yves Saint Laurent o di Valentino. Capito quali? Quei vestiti eleganti, da sera, sul genere di Christian Dior...

CAROL - Sta cercando di prendermi in giro, vero?

WENDY - Oh, mi dispiace. E' assurdo che io creda che una persona come lei, di modeste condizioni...

CAROL - Aspetti qui, vengo subito. (rientra con dei vestiti eleganti) Non si muova.

WENDY - (ammirando un vestito) Questo vestito è semplicemente meraviglioso! Di chi è il disegno? Di Armani... di Versace?

CAROL - (fiera) Quello l'ho disegnato io!

WENDY - Mi venisse un'accidente! Sul serio? Uaoh! Sei una professionista?

CAROL - No.

WENDY - Lo sei. Te lo dico io. Questo vestito è favoloso. Ne hai per caso altri? (esce in quinta a sinistra per provare il vestito)

CAROL - Sì, ma forse sono un po' troppo scollati.

 

WENDY - (dalla quinta) La sola profondità di una donna che interessa agli uomini è quella della scollatura.

CAROL - Mi fa arrossire. Lo sa, lei è veramente una donna simpatica. Io non sono una criminale e non avrei mai voluto rapirla, ma suo marito si è impossessato con l'inganno del mio brevetto sulla minigonna in spandex ed io ho voluto vendicarmi. Il signor Lewis mi ha anche detto che lei era in società con lui.

WENDY - (rientra indossando il vestito) Santo cielo!  Non è vero. L'ha detto per scaricare la responsabilità.  Allora, quand'è che mi liberate?

CAROL - Beh, non appena il signor Lewis paga il riscatto.

WENDY - E qual è il problema? La cifra a quanto ammonta?

CAROL - Avevamo chiesto 500.000 dollari.

WENDY - Allora non c'è problema.

CAROL - Lui si è lamentato.

WENDY - Si è lamentato?

CAROL - Sì, e così abbiamo abbassato il riscatto a 50.000 dollari.

WENDY - E allora?

CAROL - Non ha voluto pagare.

WENDY - Non ha voluto pagare? Bene, e adesso?

CAROL - Adesso ridurremo le nostre pretese accontentandoci di 10.000 dollari.

WENDY - Stavo sognando o è vero quello che ho sentito? Cosa c'è, mi state mettendo in saldo? Chi sono io, un'offerta speciale dei grandi magazzini? (piange) Ma da chi sono stata rapita, dalla COOP? (piange).

CAROL - No, non pianga, Wendy. (finiscono col piangere entrambe ed escono)

SAM - (entrando in casa) Carol?

CAROL - (rientrando subito dopo, gli mette le braccia al collo e lo bacia) Oh, Sam!

SAM - E' finita. George non lo vuole pagare il riscatto! Non gliene frega niente! Non so fare il criminale. Su, prepariamo le valigie. Dobbiamo andarcene in Messico per un paio d'anni. Dormiremo sulle spiagge.

CAROL - Vuoi dire che liberiamo Wendy?

SAM - Non può certo venire con noi.

CAROL - Beh, meno male. L'ho già liberata.

SAM - Cosa? L'hai lasciata andare? (corre verso la stanza di Wendy) 

CAROL - Certo!

SAM - Oh, mio Dio, no! Ci denuncerà! La polizia fra pochi minuti sarà qui.

CAROL - No, Sam. Tu non sai gli ultimi sviluppi. Lei sta con noi, adesso. Le ho fatto vedere i miei vestiti. Le piacciono da morire. Ci metteremo in affari insieme. Presenteremo in autunno una collezione a Parigi.

SAM - Lei ti ha detto questo? Non mi dirai che siete diventate amiche!

CAROL - Sì, lei mi adora, mi vuole veramente bene. Chi trova un amico trova un tesoro.

SAM - Chi trova un tesoro se ne fotte dell'amico. 

CAROL -  Ci si può fidare, Sam. Ora è diversa.

SAM - Diversa? E come hai fatto? Hai usato un esorcismo?

CAROL - Sam, stando qui Wendy ha perso quasi 20 chilogrammi di peso. Dovevi esserci, tesoro. E' stato un momento particolarmente commovente! (Bussano alla porta)

SAM - (Guarda dal buco della serratura) E' Wendy! Mi sorprende che bussi. (Apre la porta) Wendy, ma che cavolo fa lei qui?

WENDY - Salve ragazzi! (porge un giornale) Leggi qui, Sam!

SAM -  "Il rapimento era falso. Il marito sospettato di uxoricidio. Voleva farla fuori per godersi tutti i soldi dell'eredità."

CAROL - Ecco perchè non voleva pagare il riscatto!

(Wendy accende la radio)

VOCE RADIO - Dopo il suo rilascio avvenuto ieri, il signor Lewis continua a negare a dispetto delle prove schiaccianti che il procuratore distrettuale afferma di avere. Ed ora... 

 

CAROL - E poi tutti i tuoi soldi, Wendy, se li sarebbe goduti magari con un'altra donna!

WENDY - Castriamolo! 

SAM - Forse sarebbe meglio colpirlo nella cosa che gli importa di più, nella sua ragione di vita.

CAROL - Beh, ma quale può essere?

SAM - Wendy, mi sa dire per caso in quanto consiste il patrimonio di George? Mi riferisco non solo ai capitali, ma a tutto quello che possiede, fino all'ultimo penny.

WENDY - Sì, credo di sì.

SAM - Bene! Tenga. (le consegna carta e penna) Voglio che mi faccia una lista il più dettagliata possibile! (alla moglie) Senti, accendi la bistecchiera e togli gli hamburger dal congelatore. (soddisfatto) Fra un paio di minuti io telefono a George!

                                                   

                                                                MUSICA TRISTE

SCENA SETTIMA : casa di George .   ( + Casa rapitori )

GEORGE - Mi sono fatto due giorni di galera per colpa di quella balena. Devo riaverla viva!

( Luce anche sulla casa dei rapitori: Sam  al telefono )

(Squilla il telefono a casa di George)

GEORGE - (al telefono) Pronto?

SAM - Salve, George.

GEORGE - Oh, grazie al cielo sei tu! Stavo giusto ripensando alla tua ultima offerta e credo che tu abbia ragione. Non la posso rifiutare. 10.000 dollari non sono tanti. Mi sembra una richiesta ragionevole.

SAM - Sua moglie non sta bene, George. La stiamo torturando. (rumore della friggitrice e finte urla di Wendy)

GEORGE - Torturatela, ma non uccidetela, non uccidetela!

SAM - Abbiamo scoperto che sua moglie vale più di 10.000 dollari.

GEORGE - Spiegati meglio.

SAM - Abbiamo girato la boa e il prezzo è salito.

GEORGE - A quanto?

SAM - Siamo a 2.200.000 dollari!

GEORGE - 2.200.000 dollari? Ma siete impazziti? Come diavolo ci siete arrivati ad una quota del genere?

SAM - Oh, è davvero sorprendente la qualità e la quantità di informazioni che si possono ottenere con un ferro rovente. (rumore della friggitrice e finte urla di Wendy) Su, parla! 

WENDY - (urlando) Ha delle gemme in una cassetta di sicurezza! (Fingendo di essere dispiaciuta) Oh, George, perdonami, ti prego.

SAM - (a Wendy, urlando) Che genere di gemme? Che valore hanno? 

WENDY - (gridando) Ci sono un diamante da 24 carati e tre smeraldi.

GEORGE - La balena ha soffiato, porca zozza.

SAM - Qui risulta che lei ha 1.200.000 dollari investiti nella George's Sport Wear. Altri 350.000 sono sul fondo pensione. La General Dinamics ha chiuso a 71,30 oggi, il che porta altri 175.000 dollari, 200.000 li vale la Ferrari e mancano ancora i tre smeraldi ed il diamante da 24 carati.

GEORGE - Verme schifoso! Sorcio da liquame! (sbatte giù il telefono)

(Risate ed abbracci fra i tre neo-soci)

                                                            MUSICA  CAMBIO  SCENA

SCENA OTTAVA -  Ufficio commissario di polizia

(Il commissario Jackson sta seduto in proscenio in maniche di camicia su una sedia con ruote girevoli e legge il giornale).

GLORIA - (entrando) Riconosce la mia voce? Sono io che le ho telefonato l'altro giorno. Ho sentito alla radio che George Lewis è stato rilasciato. Vorrei sapere per che motivo l'hanno lasciato andare.

COMMISSARIO - Non è facile tenere un uomo in galera con questi giudici teneri. Un uomo è innocente finchè non si dimostri il contrario!

GLORIA - Come crede si sentirebbero questi giudici se dessi la videocassetta alle TV ed ai giornali, commissario?

COMMISSARIO - Oh, mio Dio! Alle TV ed ai giornali?

GLORIA - Già, mi sa che diventerebbero pazzi. Specie le TV. Adorano trasmettere roba così. Finirebbe sicuramente sulle reti nazionali per una settimana, 24 ore al giorno! Si immagini poi quali sarebbero le reazioni.

COMMISSARIO - La prego, la prego... Non faccia una cosa del genere. Non ha un briciolo di compassione? (disperato, inginocchiandosi sulla sedia girevole) Perchè dev'essere così cinica e crudele?

GLORIA - Crudele? Ma l'ha vista bene quella videocassetta?

COMMISSARIO - Oh, andiamo. Cosa vuole che sia? Si è trattato di un uomo frustrato che ha cercato di divertirsi un po'. Questo tipo di cose capitano tutti i giorni. Tutti quanti prima o poi ci cascano,no?

GLORIA - Non posso crederci! Non posso credere che uno come lei dica questo. Siete sposato?

COMMISSARIO - Sì, un po'... Lo sono stato. Sapete com'è. Un bel giorno ci si incontra in chiesa, un prete vi pone delle domande. Si risponde "sì" perchè c'è della gente... Ho avuto un matrimonio assai difficile. (si alza in piedi) Mia moglie era troppo immatura. Pensate, quando ero nella vasca si ostinava ad entrare in bagno per affondarmi tutte le barchette. (batte i piedi a terra come un bambino capriccioso)

GLORIA - Ma allora siete un maniaco!

COMMISSARIO - Tutti gli uomini hanno degli istinti, signora. Siamo tutti esseri umani.

GLORIA - Disgustoso! (esce scandalizzata e delusa)

COMMISSARIO -   No, non se ne vada signora, la prego, la prego!

 

(Rientra in scena Gloria da sola)

GLORIA - Sta succedendo qualcosa di molto strano. O il capo della polizia è un perfetto idiota, ma i perfetti idioti sono piuttosto rari, o si sta prendendo gioco di noi. Devo rivedere quella cassetta. (esce)

 

                                                       MUSICA  CAMBIO  SCENA

SCENA NONA : Al vecchio porto nei pressi di una cabina telefonica   +  Wendy che telefona dalla casa dei rapitori.

 

GEORGE -  (nervoso sta camminando avanti ed indietro e controlla più volte l’ora al suo orologio da polso: è in attesa di una telefonata) Sto diventando pazzo con questa storia del rapimento e la polizia non muove un dito per aiutarmi. Credono che me lo sia inventato, il rapimento. Non verranno nemmeno alla consegna dei soldi per vedere se dico la verità. (Squilla il telefono in cabina)

GEORGE – (precipitandosi a rispondere) Pronto?

WENDY - George, è così bello sentire la tua voce! Senti, George, non abbiamo molto tempo. Ho una pistola puntata sulla testa. Vogliono che io ti dia le istruzioni nel caso la polizia ci ascolti. Temono che registrino le voci. Assicurati che non ci siano poliziotti, altrimenti mi uccideranno, George.

GEORGE - No, niente polizia.

WENDY - Hai portato con te tutti i soldi, tutti i 2.200.000 dollari in contanti e con i numeri di serie non progressivi o marcati?

GEORGE - Certo! Hai mai sentito di un rapitore che accetti un assegno?

WENDY - (urlando con disprezzo) Bene, miserabile scarto di un essere umano! (dolce) Oh, tesoro, mi dispiace tanto. Mi hanno costretto loro a dirtelo.

GEORGE - OK. Ho il denaro con me.

WENDY - E' tutto lì dentro la valigetta? (urlando) Brutto porco schifoso! (dolce) Oh, caro, mi hanno fatto dire anche questo.

GEORGE - Sì, il denaro è nella valigetta.

WENDY - C'è anche il Rolex, il Rolex d'oro?

GEORGE - No, non si è mai parlato del Rolex. Non l'hanno nominato il Rolex.

WENDY - (urlando) Ti dico che vogliono il Rolex! (calmandosi) Mi hanno torturato con il ferro rovente. Ho dovuto dire tutto, tesoro.

GEORGE - (si toglie dal polso l'orologio) Maledetta mia moglie e tutte le donne! Ma perchè Adamo non si è tenuto tutte le sue costole in corpo! D'accordo. Che altro?

WENDY - Nient'altro. Resta là ed aspetta.

(Si spegne la luce che illuminava Wendy al telefono ed entra Sam con la pistola e truccato da clown per non farsi riconoscere)

SAM - (a George) La valigia, presto! Avanti, mi dia la valigia!  (SIRENE DELLA POLIZIA)

COMMISSARIO - (Parlando dalla platea con un megafono) Fermo! Posa la valigia a terra e metti lentamente le mani sopra la testa!

GEORGE - (sorpreso e felice) Il commissario Jackson! 

SAM - Avevo detto niente polizia! Sa che significa? (al commissario) State indietro, se osate toccarmi, darò l'ordine di uccidere la donna, è chiaro? Lasciatemi andare o quella donna morirà! Volete versare il suo sangue?

COMMISSARIO - (rivolgendosi a Sam con il megafono) OK, ti facciamo passare.

GEORGE - Cosa? (si avventa su Sam per riprendersi la valigia con i soldi)

SAM - Che sta facendo? 

GEORGE -  Dammela! (si impossessa della valigia)

SAM - Lasciala! (al commissario) Ditegli di lasciarla. Se non la lascia darò subito l'ordine di uccidere la donna!

GEORGE - Su, coraggio, dai l'ordine.

SAM - Giù le mani! Fermatelo! Qui finisce male! (si riprende la borsa dopo una breve collutazione, ma gli cade la pistola a terra).

GEORGE - (puntandogli addosso la pistola) E adesso? Dammi la borsa, cretino! 

 

COMMISSARIO -  Signor Lewis, ma che diavolo sta facendo?

GEORGE - Mi sono ripreso i miei soldi. Ho catturato l'uomo. Il resto è un problema della polizia.

COMMISSARIO - Signor Lewis, lei può essere incriminato per oltraggio alla legge, favoreggiamento di criminale in un sequestro di persona e complicità in omicidio. Le consiglio di gettare quella pistola e restituirgli la valigia. Qui intorno c'è tutto il Distretto di Polizia! E' circondato! Non può scappare, mi creda. E adesso si allontani, signor Lewis! (Lewis si allontana)

SAM - (tranquillizzandosi) Così va meglio.

COMMISSARIO - (al megafono) Può andarsene,ora.

SAM - Vi avverto, non seguitemi. Mi sono spiegato?

COMMISSARIO - (al megafono) Perfettamente.

(In scena rimane da solo Sam che indossa ancora la maschera da clown. Scappa con la valigia e telefona ai complici dalla cabina.)

SAM - Sono rimasto solo, venite a prendermi al posto stabilito. La polizia ha promesso di non seguirmi. (si sentono le sirene e se ne vedono  le luci girevoli) Al diavolo! Mi hanno fregato!  Dovevo immaginarmelo che non avrebbe funzionato. Mai fidarsi della polizia! (sentendosi in trappola) Oh, cavolo! E adesso che faccio? Di qua c'è la polizia e di là l'oceano!

COMMISSARIO - (rientrando sul palco) Fermati! Sei in trappola !

SAM - Non mi trascinerete in galera!  (RUMORE DELLE ONDE DEL  MARE )

(Sam si getta in mare – dietro un praticabile - dal punto più alto della scena. Arriva altra gente.)

HAROLD - Correte a vedere, un uomo si è gettato in mare!

COMMISSARIO - Chiamate i sommozzatori per ripescarlo!

ZIA MOLLY - (ad Harold) Ma che aspettate a buttarvi, finirà per affogare.

HAROLD - No, qui l'acqua è troppo fredda. Ci sono un sacco di correnti e tempo fa hanno visto anche gli squali!

GLORIA - Guardate, quelli sono soldi. Bisogna ripescarli! (si tuffa)

HAROLD - Le dò una mano! (si getta in mare turandosi il naso)

ZIA MOLLY - Arrivo anch'io! Aspettatemi! (alla vista dei soldi si butta anche lei)

GEORGE - Fermi! non potete farlo, quelli non sono soldi vostri! Sono miei! Capite? (al commissario) Li faccia smettere! Dove sono i miei soldi?

COMMISSARIO -  (Porgendo una manciata di dollari bagnati a George) Qualche migliaio l'hanno ripescato, ma il resto l'ha portato via la corrente.

GEORGE - Se qualcosa fosse andato storto avrebbero ucciso Wendy e le cose non potevano andare peggio di così. Non è vero, commissario? Perciò l'avranno uccisa! (esce in quinta e scoppia in una fragorosa risata.)

COMMISSARIO - (vedendo entrare improvvisamente dalle parte opposta, rediviva ed elegantissima, Wendy) Signora Lewis! Che mi venisse un colpo! Signora Lewis?

WENDY - Sì?

COMMISSARIO - Sono il commissario Jackson. Siamo felici che lei stia bene.

WENDY - Dov'è George?

COMMISSARIO - E' laggiù, signora Lewis.

WENDY - (vedendo il marito che, ignaro, sta rientrando) Potete scusarmi solo un momento, signor commissario? Vorrei restare un po' da sola con mio marito.

COMMISSARIO - Ma s'immagini, signora. 

WENDY -  Ciao, George.

GEORGE - (incredulo, dopo averla osservata da capo a piedi) Wendy, ti trovo benissimo!

WENDY - Dici sul serio? 

GEORGE - Sei così dimagrita.

WENDY - Davvero? Ti faccio vedere. (gira su se stessa ed accenna ad alcuni passi da defilè)

GEORGE - Sì, sei bellissima!

WENDY - Oh, George!

GEORGE - Wendy!

COMMISSARIO - (Osservando marito e moglie  che si allontanano mano nella mano) Magari avessi avuto io un matrimonio solido come il loro... Quando un matrimonio finisce, la maggior parte dei mariti dividono equamente la colpa. Metà della moglie e metà della suocera. E' stata proprio mia suocera la causa del mio ultimo divorzio: un giorno mia moglie è tornata a casa in anticipo e ci ha trovati a letto insieme... E pensare che ho dubitato dell'affetto di Lewis per la moglie. Già, mi ero sbagliato. Grazie a Dio è finita in gloria.  (In fondo scena i due coniugi litigano: Wendy colpisce il marito a borsettate)  Uno lavora di giorno, di notte. A volte è davvero pesante, ma ne vale la pena quando si vedono momenti come questi. Adoro i lieto fine. (il commissario esce mentre Wendy spinge in acqua il marito. Si sente un tonfo fuori scena)

GEORGE – (da dietro il praticabile) Aiuto! Non so nuotare!

WENDY - La donna è l'essere più coraggioso che esista in natura, l'unico che riesce a sopportare un uomo a fianco per tutta la vita! (fa il gesto di lavarsi le mani) E' andato tutto secondo i piani. Ehi, via libera, ragazzi! (Escono da una quinta Carol e Sam. I tre si stringono la mano e si abbracciano. Wendy si mette in mezzo prendendoli sotto braccio). Mi chiedo spesso il segreto del vostro matrimonio.

CAROL - Semplice! Noi abbiamo preso l'abitudine di andare al ristorante due volte alla settimana. Cena al lume di candela...

SAM -  Musica dolce...

CAROL - Qualche passo di danza...

SAM - Carol ci va il martedì ed io il venerdì.

WENDY - Se mi guardo indietro non ho pentimenti. Dovessi ricominciare farei esattamente tutto quello che ho fatto.

CAROL - Tutto? Ti risposeresti ?

WENDY - Sicuro! Mi risposerei anche, ma con un altro naturalmente. (Prende sottobraccio Sam ed esce canticchiando mentre Carol rimane allibita a bocca aperta)  Bye, bye, Carol!

CAROL - Sam! (esce inseguendo il marito)   

                                                                      

                                                                        MUSICA FINALE