Periandro

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PERIANDRO

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Titolo

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PERIANDRO

LICOFRONE

Autore ed aventi diritto

Giuliano Angeletti  poetangeletti@gmail.com

tel. 3317115597

Data pubblicazione

11.04.2013

Anno di stesura

2013

Genere

Dramma

Atti

1

Durata (minuti)

70

Lingua

italiano

Personaggi maschili

6

Personaggi femminili

5

Minimo attori maschili

6

Minimo attrici femminili

5

Depositato SIAE

Sezione DOR numero posizione SIAE:  198563

Codice opera : 908128A

Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto

Da effettuarsi dalla SIAE

100%

100%

SINASSI:

Periandro dramma di Angeletti classico ma scritto in chiave moderna tratta di un femminicidio avvenuto tra il 627 e il 587 A.C.  la  cruda ed angosciosa trama rappresenta il pentimento del tiranno  Periandro dopo l’assassinio, durante uno dei suoi usuali  scatti d’ira  della moglie Liside chiamata dallo stesso duce di Corinto per la sua bellezza e mitezza Melissa:  il re di Corinto fa passare l’uxoricidio per un incidente, ma il popolo sa e commenta,ma tutti tacciono per paura di ritorsioni  ed il tiranno nel timore che le voci raggiungano i suoi due figli Cipsele  primogenito ma non degno al trono perché affetto da  gravi problemi psitici e il secondogenito Licofrone degno successore al trono,  manda i suoi figli per un lungo periodo nella reggia del nonno: il tiranno Procle ad Epidauro, ma è proprio ad Epidauro che  due giovani vengono a conoscenza della la verità. Cipsele nella sua infermità, non se ne rende neppure conto, ma Licofrone al suo ritorno a Corinto  si rifugia nel mutismo e prende le distanze dalla corte rifiutando agi e lussi. Il principe deluso dal padre e dalla vita, prende la via dell’ emarginazione scegliendo di diventare  mendicante, prima a Corinto e poi a Corcida . Il padre resosi conto ancora di più che la causa del rifiuto del figlio ad ereditare la tirannide è lui, e dopo aver chiesto più volte il perdono mai avuto: arriva tramite emissari con Licofrone ad un compromesso … ma questo purtroppo sarà la causa del tragico epilogo. La scena,un trono bianco su fondo neutro con tantissimi sacchi di juta … luci psichedeliche e voci amplificate di luttuosi  canti achei:  In questa rappresentazione il pubblico partecipa all’angosciante vita di questo padre  che pentito per il grave atto compiuto da protagonista vive per intero la sua disperazione. Per delucidazioni sul testo  telefonare al 3317115597 o   poetangeletti@gmail.com

PERIANDRO

Dramma

Di Giuliano Angeletti

atto unico

PERSONAGGI

SEMENE (ancella)

SICLE (ancella)

NICLE (ancella)

DACRE (sacerdote di Poseidone)

LIDIA (sacerdotessa di Atena)

CALLIMACO (uomo di fiducia di Periandro)

LICOFRONE (figlio di Periandro)

CIPSELE (figlio di Periandro)

PERIANDRO (re di Corinto)

NEMESI (figlia di Periandro)

LEOMEDONTE (medico)

LISIDE figlia di Procle  o MELISSA (moglie morta di Periandro)

PROCLE (tiranno di Epidauro)

1 SCENA

SEMENE – SICLE – NICLE

( Polis di Corinto, Reggia del tiranno  Periandro )

(le ancelle disperate entrano ed escono di scena vestite a lutto)

SEMENE:(correndo entra ed esce di scena, gridando di dolore) E’ morta … è scesa nel regno di Ade Melissa, regina e moglie di Periandro il saggio

SICLE: (correndo entra ed esce di scena vestita a lutto)  E’ stata trovata riversa nel giardino, sotto l’olivo sacro ad Atena

NICLE: (correndo entra ed esce di scena, gridando di dolore) il sangue ha macchiato le sue vesti candide

SEMENE: (entra in scena e si siede per terraguarda nel vuoto ) la verde erba del giardino piange per la morte della regina

SICLE: (entra in scenasi posiziona vicino alla Semene e si siede e guarda nel vuoto) il bianco sasso è macchiato di sangue

NICLE:: (entra in scena  si posiziona vicino a Sicle si siede e guarda nel vuoto) le radici del sacro ulivo si nutrono del sangue di una giusta

(le ancelle sempre sedute sul palcoscenico etenendosi per mano e rivolte verso il pubblico)

SEMENE: dicono che sia stato …

SICLE:in uno scatto d’ira

NICLE:il re forse per … un nonnulla …

SEMENE: è stato il volere degli Dei

SICLE:lei, così ammirata

NICLE:lei così grande

SEMENE: animava la reggia con il suo canto.

SICLE:tesseva in modo sublime

NICLE:ammirevole era la sua vita

SEMENE: prediletta era dagli dei

SICLE:Periandro ora si dispera

NICLE:cerca il perdono degli dei

SEMENE: senza fare purificazione

SICLE:fosse capitato ad un povero pescatore, sarebbe stato costretto a vagare per tutto l’ Ellade , vivendo di elemosine fino a che trovasse un re che mosso da pietà lo purificasse

NICLE: per purificarsi

SEMENE: il reo si deve lavare con il sangue di un maialino da latte

SICLE: ma questo solo per coloro, che hanno timore degli dei

NICLE: tutti sanno ma nessuno sa!

SEMENE:Periandro, non ha timore degli dei, lui stesso si considera un dio

SICLE: neppure gli indovini e i sacerdoti, osano contraddire la volontà del tiranno.

NICLE: ed anche per i sacerdoti che sanno, ma non sanno… ammettono pubblicamente che Melissa è morta per volere divino.

SEMENE: certo che quando gli dei decidono.

SICLE: gli umani, ogni avere lasciano

NICLE: ma i figli della povera Melissa.

SEMENE: Cipseleil figlio maggiore, poverino  non si è neppure accorto della morte della madre …  Licofrone invece è arguto, e sarà un ottimo re

SICLE: Licofrone, primeggia nella caccia , nella lotta e nel tiro con l’arco …

NICLE:Licofrone è il vero erede di Periandro

SEMENE: Nemesi la sorella di Licofrone e figlia di Periandro, presto andrà in sposa a Trasibulo e diventerà la regina di Mileto.

SICLE: Periandro è stato punito dagli dei per il primo figlio,ma premiato per Licofrone vero successore alla tirannide

NICLE: Licofrone sarà un grande re

SEMENE:ma riuscirà a mantenere tutti i possedimenti  di Corinto

SICLE: questo lo sanno solo gli dei

NICLE: adesso dobbiamo andare

SEMENE: povera Melissa morta per mano degli dei

SICLE: o per mano umane.

NICLE:o per sacrilega mano del tiranno

SEMENE:  sia fatto il volere degli dei

(escono di scena)

2 SCENA

MELISSA – LIDIA – DACRE

( il corpo di Melissa è deposto su una lettiga sul palco)

LIDIA:( entra  avvolta da un fumo grigio)

(gira intorno alla salma della regina)

Atena, Dea Atena protettrice di questo sacro luogo, dea della saggezzache entri nel cuore degli uomini, grande dea che entri nella mente dei saggi e consigli il loro fare. Dea dei re e dei sacerdoti a cui profusi sapienza, piangi in cuore tuo come piange il re Periandro e i suoi figli e Corinto tutta , piange come il sacro ulivo, la morte della tua devota. (breve pausa) Melissa … Melissa  figlia di Cipsele  è entrata nell’ Ade lasciando l’amore per il suo sposo e re Periandro e il figlio Cipsele che più di ogni altro aveva bisogno della madre, e lasciando nel dolore il figlio Licofrone grande cacciatore, grande guerriero e grande oratore futuro tiranno di Corinto, e la figlia Nemesi presto sposa a Trasibulo di Mileto. Tutta Corinto piange questo lutto … ogni cittadino piange la morte della regina rendendo omaggio al giardino e all’olivo sacro della reggia, dove il bianco sasso si è macchiato del sangue reale … Atena dea della saggezza accetta  questo sacrificio in memoria della tua devota  Melissa.

( la sacerdotessa prende una gabbietta con una colomba)

Accetta o dea questo sacrificio in memoria della regina Melissa

(fumo…. Si sente un tuono)

Questo non è un buon auspicio

(la sacerdotessa esce di scena)

(canto Acheo)

(entra Dacre)

DACRE: Poseidone protettore di Periandro tiranno di Corinto marito della regina Melissa … che tu hai mandato tra le braccia di Proserpina … accoglila con tutti gli onori nell’Ade. Periandro figlio di Cipselo signore di Corinto polis di grande potenza,duce che fondò e rafforzò le colonie, conquistò e rese schiava Corcida e tutti i suoi abitanti, Periandro che rese floride le colonie e assecondò il commercio con tutti i popoli Achei e con tutti i popoli conosciuti fino a spingersi a commerciare con i barbari persiani. Periandro duce sconvolto dal dolore per la perdita della sua amata, colpiti sono i suoi figli e tutto il mondo per la scomparsa. Poseidone, re del mare accetta questo sacrificio che ti offre il tuo protetto Periandro. Tuo figlio il duce di Corinto ti offre oltre alla tua vita questo sacrificio … una giovane colomba verrà, sacrificata e gettata nelle acque più profonde da una pontecoste …. Accetta questo sacrificio o dio

(il sacerdote prende una gabbietta con una colomba dentro )

(breve pausa … si sente un tuono)

Il dio non accetta il sacrificio …

(entra la sacerdotessa di Atena)

LIDIA:gli dei non accettano sacrifici

DACRE: gli dei non accettano sacrifici

(i due sacerdoti portano il corpo di Melissa fuori scena, intanto si sentono tuoni e lampi )

3 SCENA

PERIANDRO –DACRE – LIDIA

(entra in scena il re Periandro, si siede sul trono)

( scena: penombra solo il trono e la figura di Periandro è illuminata da un fascio di luce)

PERIANDRO:(chiama autorevolmente i sacerdoti) Sacerdoti venite al mio cospetto

(il sacerdote e la sacerdotessa entrano in scena, ma i loro volti e i loro atteggiamenti mostrano disagio)

PERIANDRO: voglio sapere, il responso degli dei.

LIDIA: Atena la venerabile madre non ha accettato il sacrificio.

DACRE: Poseidone il re del mare, protettore del tiranno di Corinto … ha dato un responsosfavorevole

PERIANDRO: (alterato) come non accetta il mio sacrificio!

LIDIA: Atena dea che tutto vede e sa … Atena la cui pianta protegge e fornisce unguenti e medicinali alla casa degli achei … ha mandato segni non buoni.

PERIANDRO: e cosa ha detto!

LIDIA: Atena non voleva la morte della sua protetta.

PERIANDRO: ( in difficoltà) ma io… la regina l’ho trovata morta in giardino ed aveva una ferita alla testa … mia moglie l’adorata Melissa era morta …

LIDIA: la dea ha detto così, la dea non accetta le tue giustificazioni.

(la sacerdotessa esce di scena)

PERIANDRO: (rivolto al sacerdote di Poseidone) Dacre, mio sacerdote e confidente , voce di  Poseidone illuminami almeno tu … che ho affidato la mia vita al nostro dio

DACRE:Periandro, nobile duce di Corinto, sai quanto ti sono grato: il tempio di Poseidone è sempre più florido ed il dio stesso ne è grato tanto che solo a sentire il tuo nome sussulta, placa i marosi ed intercede presso gli altri dei.

PERIANDRO:allora mio sacerdote, dimmi perché il dio del mare non è stato benevole e i sacrifici in memoria di Melissa sono risultati vani.

DACRE: i sacrificio è stato vano

PERIANDRO: raccontami mio sacerdote

DACRE: mio signore, la pontecosta appena salpata, è stata sospinta dai marosi sulle secche come avesse avuto la punizione del dio, non permettendo il sacrificio.

PERIANDRO: è vero il mare si è improvvisamente alzato, ed il dio forse mal consigliato … era irritato … ma posso ripetere il sacrificio

DACRE: il dio del mare non ha accettato la morte della regina.

PERIANDRO: (agitato) allora come posso fare.

DACRE: aspettare che tutto si plachi e ripetere i sacrifici.

PERIANDRO: grazie mio sacerdote, voce del mio dio

DACRE: aspettiamo e vedrai mio duce che il dio capirà. Onore a Periandro.

(il sacerdote esce di scena)

4 SCENA

( PERIANDRO - CALLIMACO – LICOFRONE – CIPSELE)

(Periandro è seduto sul trono)

PERIANDRO: (grida) Callimaco … Callimaco

(entra Callimaco)

CALLIMACO: si mio signore

PERIANDRO:dove sono i miei figli

CALLIMACO:Licofrone è nelle sue stanze, mentre Cipsele è in giardino a giocare con i sassi

PERIANDRO: il povero Cipsele non sembra neppure sangue del mio sangue

CALLIMACO:è grande, muscoloso e possente ma purtroppo …

PERIANDRO: è rimasto bambino …

CALLIMACO: ho intuito quello che vuoi fare mio re … ed è una decisione saggia

PERIANDRO: (tra se e se) Callimaco non posso lasciare la tirannide … aCipsele anche se è primogenito, sarebbe la rovina di Corinto.

CALLIMACO: con Cipsele al potere, tutti i nemici interni ed esterni avrebbero approfittato della debolezza del tiranno per sottomettere Corinto, con Licofrone invece

PERIANDRO: Licofrone è un vero principe,superiore nelle arti e nell’ingegno, grande nella lotta, nella corsa e nel lancio del giovellotto.

CALLIMACO: è bravo nell’arte della guerra ed ha acume politico.

PERIANDRO: Licofrone è rispettato e temuto.

CALLIMACO: Licofrone, figlio di Periandro farà di Corinto una grande potenza , malgrado il triste presagio che fece Calcante alla sua nascita

PERIANDRO: anche gli dei sbagliano oppure dagli indovini sono male interpretati: Licofrone che eccede in bellezza è un principe baciato dagli dei , possiede l’astuzia di Odisseo e la forza di Eracle, non può finire in miseria e vagare ramengo in tutta l’Attica

CALLIMACO: anche gli indovini sbagliano, specialmente quando hanno bevuto.

PERIANDRO: si ricordo quel giorno, Calcante bevette molto vino

CALLIMACO: l’indovino si reggeva a mala pena in piedi

PERIANDRO: anche gli indovini sbagliano: e ora vai a chiamare i miei figli

CALLIMACO:vado mio duce

(entrano in scena Licofrone e Cipsele)

PERIANDRO: figli miei … avvicinatevi (si avvicinano) lasciate che vi abbraccio, ormai mi siete rimasti che voi, la morte di Melissa vostra madre e regina di Corinto mi ha lasciato nel dolore.

LICOFRONE: povera madre mia … povera madre, ma come è potuto accadere e poi lì tra sotto l’olivo sacro alla sacralità di Atena. Lei mia madre, morire così tra le pietre bianche … ora macchiate di sangue … ma quale artificio, quale crudeltà hanno imposto gli dei a Corinto … e per quale causa Corinto è stata punita in maniera così atroce .

PERIANDRO: io soffro quanto te figliolo, perché Melissa era tua madre ma anche la mia sposa … e tu Cipsele dimmi qualcosa.

CIPSELE: (assente) oggi ho cercato tanti sassi piatti e ho costruito due piccole fortezze

PERIANDRO:ma Cipsele è morta la mamma

CIPSELE: (assente)dopo vado a cercare altri sassi piatti

PERIANDRO: Licofrone, ho fatto tanti sacrifici agli dei … ma gli dei non li hanno accettati

LICOFRONE: non pensare troppo agli dei … mia madre è morta

CIPSELE:(assente) voglio fare vedere i miei mucchietti di sassi alla mamma

PERIANDRO: Cipsele, la mamma è entrata nel regno di Ade

CIPSELE: ma tornerà presto

LICOFRONE: dal regno di Ade non si torna

CIPSELE: bugiardo … adesso vado in riva al mare ad aspettarla

(esce di scena)

PERIANDRO: (rivolto a Licofrone) io sono vecchio edCipsele è rimasto bambino

LICOFRONE: poverino

PERIANDRO: Licofrone, figlio mio … sei ormai la mia unica speranza, il mio unico pilastro per salvare Corinto e la nostra tirannide

LICOFRONE: padre mio, non essere prodigo di elogi che non merito

PERIANDRO:Licofrone, tu sarai il mio erede ed un giorno non tanto lontano io ti lascerò la tirannide e dovrai difenderla  dai numerosi nemici sia interni che esterni che da sempre minacciano Corinto

LICOFRONE: grazie padre per l’immensa fiducia che riponi in me, ma ora non vi sono né sommosse né ribellioni che minacciano la polis

PERIANDRO: per adesso sembra tutto tranquillo, anche se non lo è: ma in futuro quando il correre delle clessidre piegherà le mie membra e non sarò più in grado di fronteggiare i pericoli … tuo sarà il compito di prevenire le mosse dei nemici di Corinto

LICOFRONE: passeranno ancora molti anni prima che giunga questo giorno

PERIANDRO: noio tra breve ti lascerò il regno a patto che tu ti occuperai di tuo fratello Cipsele, e ti lascerò il regno subito dopo il matrimonio di tua sorella Nemesi con il principe di Rodi

LICOFRONE: a mio fratello Cipsele … voglio bene come ad un bambino

PERIANDRO: Cipsele dei seguirlo perché ha la forza di un uomo ma è rimasto bambino

LICOFRONE: sarà sempre al mio fianco e vivrà nella reggia

PERIANDRO: ed è questo che volevo sentiti dire, vieni Licofrone voglio abbracciarti

(i due si abbracciano)

( Licofrone esce di scena)

PERIANDRO:(autorevole) Callimaco

(entra Callimaco)

CALLIMACO: si mio duce

PERIANDRO: manda una missiva al principe di Mileto e comunica che le sue nozze con mia figlia sono rimandate a dopo il lutto … ho visto che sono arrivati i messaggeri, dimmi ci sono comunicazioni importanti che mi riguardano.

CALLIMACO: è arrivato un messaggero di tuo suocero, il prode Procle, duce di Epidauro.

PERIANDRO: dimmi cosa ha di tantourgente da comunicarmi

CALLIMACO: il duce di Epidauro, visto lo stato in cui si trova Licofrone, si offrirebbe di ospitare i suoi nipoti, affinché abbiano da distrarsi e dimenticare per un breve periodo il grave lutto che affligge la famiglia e soprattutto Licofrone dimentichi e si prepari a più velocemente ai grandi e gravosi incarichi che gli dei hanno per lui predisposto.

PERIANDRO:si mi sembra una buona idea, Licofrone ha bisogno di distrarsi, e Procle avrà sicuramente molto da insegnarli … mentre Cipsele troverà altri compagni di giochi

CALLIMACO: Licofrone ha già detto al messaggero di si

PERIANDRO:ma non mi ha neppure avvisato

CALLIMACO: Licofrone sta diventando uomo

PERIANDRO: sono orgoglioso di Licofrone … e sono sicuro che sia un bene che parta e che ci resti molto tempo da Procle perché quando torna avrà il suo primo incarico di stato

CALLIMACO: partiranno domani stesso

5 SCENA

( PERIANDRO - CALLIMACO – LICOFRONE – CIPSELE)

PERIANDRO:Chiamali voglio salutarli

CALLIMACO: vado a chiamarli

(entrano in scena Licofrone eCipsele)

PERIANDRO:(va incontro ai figli e li abbraccia)

Figli miei … vostro nonno i prode Procle vi ha invitato per un lungo periodo di tempo  ad Epidauro la sua tirannide, ed io sono contento che entrambi abbiate accettato, e li con vostro nonno potete fare benevoli sacrifici in memoria della cara Melissa … e poi Licofrone, tuo nonno Procle ti insegnerà come amministrare e governare una tirannide perché al tuo ritorno io cederò il mio regno a te, mentre a te Cipsele il nonno insegnerà nuovi giochi

(abbraccia Licofrone)

LICOFRONE: grazie padre, accetto volentieri la tirannide.

CIPSELE:voglio il nonno

PERIANDRO:si Cipsele, domani mattina partirete … gli dei hanno dato responsi favorevoli.

6 SCENA

( PERIANDRO - CALLIMACO – LICOFRONE – CIPSELE - NEMESI)

(nella reggia di Periandro rientrano Licofrone eCipsele)

PERIANDRO:figli miei bentornati a Corinto,  come è andate la vacanza … bene spero … e tu Licofrone dimmi … chissà cosa ti ha insegnato il vecchio re Procle, sono sicuro che avrà fatto di te un principe degno del trono di Periandro

(sia Licofrone cheCipsele rimangono in silenzio)

Ma cosa vi prende , avete perso la parola: è vostro padre che vi parla, cosa vi è successo … o cosa è successo ad Epidauro

CIPSELE: adEpidauro io giocavo con gli agnellini

PERIANDRO:si Cipsele: bravo … ma tu Licofrone dimmi qualcosa?

(Licofrone rimane in silenzio)

PERIANDRO: cosa è successo , parlate?

ACESTE: vuoi vedere come si costruisce una piccola cascata

PERIANDRO: (alterato) silenzio Cipsele … Licofrone … parla!

CIPSELE: si mettono i sassi ad uno ad uno  … e poi tutti giù per terra

PERIANDRO: Cipsele ti ho detto di smettere

(Cipsele si mette a piangere)

PERIANDRO: Cipsele, smettila di piangere

(Cipsele si mette a piangere)

PERIANDRO: (si avvicina premuroso adCipsele) visto Licofrone lo hai fatto piangere

(Licofrone rimane in silenzio)

PERIANDRO: Licofrone sei un uomo senza cuore … ed io che ti ho promesso la tirannide

(Licofrone rimane muto)

PERIANDRO: forse è successo qualcosa che non vuoi dirmi, avete ricevuto offese ad Epidauro, ditemi chi! E ti assicuro che gli strapperò il cuore con le mie stesse mani … fatemi un nome!

(Licofrone rimane in silenzio)

PERIANDRO:raccontami tutto Licofrone, figlio mio, non lasciare tuo padre in questo stato

(Licofrone rimane in silenzio)

PERIANDRO: adesso andate, forse oggi, siete stanchi e tu Licofrone domani sarai più loquace

(musica)

(passano i giorni)

PERIANDRO: Callimaco

(entra Callimaco)

CALLIMACO: si mio duce

PERIANDRO: sono preoccupato per Licofrone, è sempre più cupo … non si interessa della tirannide, sembra che gli dei gli abbiano strappato il senno

CALLIMACO: Licofrone è molto sensibile, sembra che soffra per qualcosa

PERIANDRO: non capisco per che cosa, si sta disinteressando di tutto compreso la sua persona.

CALLIMACO: forse ha bisogno di distrarsi

PERIANDRO: cosa dici, organizzeremo una dionisiaca?

CALLIMACO: dubito che serva, non esce più dalle sua stanze, a volte neppure per mangiare

PERIANDRO: chiama Leomedonte che è il medico più bravo dell’ Attica e non badare a spese

CALLIMACO: farò del mio meglio

PERIANDRO: e che Leomedonte beva molta ambrosia, l’ambrosia rinforza lo spirito e tonifica il corpo … adesso chiama i miei figli e porta ambrosia

CALLIMACO: sarà fatto, mio duce

PERIANDRO: portami quattro coppe di ambrosia

( entrano Nemesi, Licofrone e Cipsele)

(entra Callimaco e porta le coppe e le da una al re e porge le altre ai figli di Periandro )

(Callimaco esce)

PERIANDRO:figli miei bevete questo nettare, l’ambrosia è il nettare degli dei

CIPSELE: è buono … è buono …

PERIANDRO: bevine quanto vuoi figlio mio, dopo ne farò portare altro…

NEMESI: è miscelato bene è buonissimo

PERIANDRO: in cucina lavorano bene

(tutti bevono meno Licofrone)

PERIANDRO: Licofrone non bevi, assaggialo è buonissimo

(Licofrone rimane in silenzio)

NEMESI : bevi fratello, fallo in onore di nostra madre

LICOFRONE: a lei piaceva molto

NEMESI: bevi fratello fallo per lei

CIPSELE: se non bevi … lo bevo io

PERIANDRO: fai silenzio Cipsele

NEMESI:bevi  Licofrone, bevi

(Licofrone beve)

PERIANDRO:(piange) la morte di  Melissa,  è stata una grande perdita

NEMESI: padre non piangere, devi essere forte … noi tutti dobbiamo essere forti

CIPSELE: non piangere padre, la mamma non è morta è andata nel giardino della dea Atena

( Periandro chiama Cipsele e lo abbraccia )

PERIANDRO: si è nel giardino di Atena ed ora da lassù ci protegge tutti. Callimaco …  Callimaco porta altra ambrosia

(entra Callimaco con altra Ambrosia, tutti bevono meno Licofrone)

PERIANDRO: Licofrone perché non bevi

CIPSELE: lo bevo io

PERIANDRO: smettila Cipsele,  e tu Licofrone perché non bevi

LICOFRONE: perché non ne sono degno

(rovescia la coppa di ambrosia sul palco e poi esce di scena lasciando gli altri sbigottiti)

CIPSELE: dove vai Licofrone, vengo anch’io

(esce di scena anche Cipsele)

(rimangono il scena Nemesi e Periandro)

PERIANDRO: tuo fratello mi preoccupa

NEMESI: padre mio preoccupa anche me, Licofrone non va più a caccia, non si addestra all’uso delle armi, rimane sempre chiuso nella reggia a commiserarsi per cose che non so …

PERIANDRO: ho chiamato un sapiente, ma invano, non posso neppure organizzare feste perché siamo in lutto speriamo che guarisca da quel male oscuro che lo affligge

NEMESI: sia fatta la volontà degli dei, adesso padre vorrei ritirarmi

PERIANDRO: ritirati pure figlia mia , adesso aspetto il responso di Leomedonte, viene espressamente da Atene

NEMESI: tutta Corinto sa di Leomedonte … e speriamo che gli dei intercedano per Licofrone

PERIANDRO: Leomedonte ha visto in questi giorni Licofrone ed ora lo aspetto per la sua diagnosi

NEMESI: prego gli dei che il grande medico trovi la cura

PERIANDRO: adesso figlia lasciami solo e speriamo il Leomedonte

(si abbracciano e Nemesi esce di scena)

7 SCENA

( PERIANDRO - LEOMEDONTE)

PERIANDRO: entra saggio Leomedonte

LEOMEDONTE: potente Periandro sono al tuo servizio

PERIANDRO: dimmi grande Leomedonte, quale male affligge mio figlio

LEOMEDONTE: il suo male non è fisico ma è un tarlo malinconico che corrode la sua mente

PERIANDRO: deve guarire … Licofrone deve guarire, indicami la soluzione

LEOMEDONTE: purtroppo mio duce la causa proviene forse da cattivi consigli da cui ha fatto tesoro, consigli malsani a cui il suo cuore è ancora schiavo

PERIANDRO: non usare con me questo linguaggio, parlami in modo chiaro? Io ti ho chiamato per avere una risposta dammela?

LEOMEDONTE: purtroppo io non sono filosofo e posso guarire solo i mali del corpo e non i mali dello spirito.

PERIANDRO: spiegami!

LEOMEDONTE:Licofrone ti ha tolto il saluto

PERIANDRO: ma io non so ancora il perché!

LEOMEDONTE: perché mal consigliato

PERIANDRO: mal consigliato

LEOMEDONTE: la mente di vostro figlio è fragile e per ricondurlo a voi

PERIANDRO:cosa devo fare per  ricondurlo a me

LEOMEDONTE: deve cercare di pensare il meno possibile, deve divertirsi

PERIANDRO: divertirsi! Corinto è ancora in lutto

LEOMEDONTE: sai benissimo che il lutto è solo formale

PERIANDRO:si ma non si dice

LEOMEDONTE: tutte le notti manda nel suo letto la tua migliore concubina  e vedrai che nell’alcova un uomo dice sempre la verità

PERIANDRO: guarda che io ho già mandato da Licofrone la mia più sensuale cortigiana, Semene lei è abile per  fare parlare un uomo, però è ancora presto per sapere qualcosa dei mali che affliggono il mio erede

LEOMEDONTE: avete letto nel mio pensiero, sono convinto che è solo questione di tempo

PERIANDRO:  io ti ringrazio Leomedonte

LEOMEDONTE: mio duce se la mia presenza non è indispensabile io domani dovrei partire per Cipro perché il nobile Castori ha chiesto il mio intervento

PERIANDRO:amico mio, vai pure e ti ringrazio … ma prima di partire passa da Callimaco a ritirare il tuo compenso

LEOMEDONTE: grazie duce di Corinto, per sempre sarò, al tuo servizio

( Leomedonte esce di scena)

8 SCENA

( è notte la stanza di Licofrone ha una visita e nella penombra si  svolgono sfrenati atti d’amore )

9 SCENA

( PERIANDRO - SEMENE)

PERIANDRO:Semene come si è comportato mio figlio?

SEMENE: mio duce il sangue del tuo sangue a letto è stato superbo, degno dei più grandi amatori … tale quanto il padre

PERIANDRO:tale padre e tale figlio e poi detto da te la mia migliore cortigiana

SEMENE: è stata una notte infuocata

PERIANDRO: durante la notte ti ha confidato qualcosa … sai gli uomini in queste occasioni sono molto loquaci

SEMENE: eros più delle volte rende loquaci

PERIANDRO: tu Semene sei la più bella

SEMENE: purtroppo i miei baci non sono riusciti a sciogliere del tutto la sua volontà

PERIANDRO: Semene cosa ti sta succedendo, tra le tue braccia sono caduti re, e non sei riuscita a sciogliere la lingua di un ragazzo …

SEMENE: ( prostata) se Licofrone non vi rivolge la parola è perché …

PERIANDRO: perché!

SEMENE: cerca di essere comprensivo è un ragazzo

PERIANDRO: tu allora sai cosa è successo

SEMENE: si ma cerca di capirlo

PERIANDRO: non c’è niente da capire

SEMENE: io so solo che se tuo figlio, non ti rivolge più la parola è per suo nonno il re Procle di Epidauro

PERIANDRO: e cosa centra Procle … il padre di mia moglie

SEMENE: purtroppo non ha detto altro

PERIANDRO: ed ora dov’è mio figlio

SEMENE: ieri sera ha detto che partiva

PERIANDRO: partiva … partiva e dove andava.

SEMENE: non so! Non so!

PERIANDRO: figuriamoci se parte … e con cosa parte … i tesori sono tutti nelle mie mani … e poi perché andrebbe via! Non ci credo!

SEMENE: così ha detto …

PERIANDRO: adesso vai Semene … e lasciami solo.

(Semene esce di scena)

10SCENA

( PERIANDRO – CALLIMACO – CIPSELE )

PERIANDRO: Callimaco

(entra Callimaco)

CALLIMACO: si mio signore

PERIANDRO: chiamami Licofrone

CALLIMACO: Licofrone è al porto

PERIANDRO: allora non è partito

CALLIMACO: e perché dovrebbe partire

PERIANDRO: vai a chiamarlo

CALLIMACO:vado

PERIANDRO: chiamami Cipsele

CALLIMACO: sarà fatto

(Callimaco esce di scena )

(entra Cipsele)

PERIANDRO:caro Cipsele, ti ricordi di quando eri dal nonno ad Epidauro

CIPSELE: è bravo il nonno Procle

PERIANDRO: si è bravo ma voglio sapere quello che avete fatto e quello che vi ha detto

CIPSELE: con il nonno, abbiamo fatto tante cose

PERIANDRO: cosa!

CIPSELE: siamo andati a pescare

PERIANDRO: dopo, cosa avete fatto

CIPSELE:abbiamo costruito una capannina

PERIANDRO:voglio sapere che cosa ha detto

CIPSELE: il nonno ha detto che i sassi più sono piatti e più saltellano nell’acqua

PERIANDRO: tesoro dimmi che cosa ti ha detto riguardo a tua mamma

CIPSELE: si ha parlato di mia mamma

PERIANDRO: e cosa ha detto il nonno della mamma

CIPSELE: il nonno vuole bene alla mamma

PERIANDRO: tutti vogliamo bene alla mamma

CIPSELE: ma io di più

PERIANDRO: voglio sapere quello che ha detto il nonno a te e a Licofrone

CIPSELE: (ride) il nonno ha detto ( ride)

PERIANDRO: e cosa ha detto il nonno

CIPSELE: il nonno ha detto (ride)

PERIANDRO: smettila di ridere, cosa ha detto!

CIPSELE: il nonno ha detto che tu avevi ucciso la mamma

PERIANDRO: ha detto proprio così !

CIPSELE: (ride) si ha detto proprio così … ma io non ci ho creduto

PERIANDRO: ma Licofrone

CIPSELE: mio fratello ci ha creduto e si è messo a piangere

PERIANDRO: (inferocito) ecco perché non parla più e vuole scappare di casa e poi tutto senza dirmi niente e senza darmi l’occasione di parlare e giustificarmi

CIPSELE: cosa vuole dire ucciso?

PERIANDRO: basta adesso esci e vai a giocare da qualche parte

CIPSELE: dove vado a giocare?

PERIANDRO: Cipsele vai dove vuoi basta che te ne vai

CIPSELE: (piange) ma padre

PERIANDRO: (consola il figlio abbracciandolo) non piangere Cipsele, non piangere adesso vai a vedere gli agnellini.

CIPSELE: (smette di piangere) si padre vado a vedere gli agnellini

PERIANDRO: si vai caro Cipsele, vai …

(Cipsele esce di scena)

PERIANDRO: Callimaco … Callimaco

(entra Callimaco)

CALLIMACO: mio duce ho visto Licofrone al porto e vestito come un mendicante girare ramengo per i vicoli del porto

PERIANDRO: gli hai intimato di venire a casa

CALIMACO: io lo ho pregato ma non intimato è sempre l’erede al trono

PERIANDRO: mio figlio agli angoli delle strade che chiede elemosine!

CALLIMACO: pare che Tello  mosso da compassione lo abbia ospitato in casa

PERIANDRO: Tello quel vile

CALLIMACO:Licofrone fa compassione ed ha la solidarietà del popolo

PERIANDRO: la solidarietà del popolo, ma scherziamo i miei nemici vogliono usare mio figlio contro di me … prepara un editto in cui ci sia scritto che “ Chiunque offra vitto ed alloggio a Licofrone gli siano confiscati i beni e venga incarcerato per dieci giorni”

CALLIMACO: mi sembri troppo duro con lui

PERIANDRO:sono convinto che se Licofrone troverà terra bruciata intorno a lui tornerà alla reggia … e si dedicherà alla politica e al suo futuro

CALLIMACO: io lo ho visto male

PERIANDRO: prepara l’editto e vai

CALLIMACO: vado mio sire

11 SCENA

( PERIANDRO )

(monologo)

E’ vero ho ucciso mia moglie Liside , una donna tanto dolce che io chiamavo Melissa … ed io l’adoravo, ma è stata una disgrazia, odio le mie mani che l’hanno stretta mortalmente, odio i miei piedi che l’anno presa a calci nello stomaco, nella pancia dove c’era un bambino, il mio bambino … il nostro bambino, e poi ho preso una sasso e gli ho fracassato la testa … e tutto è avvenuto sotto l’ulivo sacro ad Atena. Non volevo, e non volevano le mie mani spinte da dei infami, le mie mani guidate dalle infide mie cortigiane, loro mi avevano spinto  a commettere … ad uccidere ed io ho ucciso, mi avevano detto che mi tradiva con Forseo , il nobile che ho condannato con l’ostracismo e si è allontanato da Corinto con la sua famiglia e i suoi armati, ma non era vero. Il principe Forseo e i suoi armati mi hanno aiutato nella soppressione della sommossa contro di me e di tutti i Cipselidi … ho ucciso tutti i loro capi e deportato tutti, molti a Corcida, non rientreranno più a Corinto.

Corinto piegata dal lutto, Corinto  offesa dagli dei ed io sono la causa di tutto, perché io l’ho uccisa, Licofrone l’ha saputo e la mia vita ora è distrutta, sono vecchio e il regno potrebbe sfuggirmi, per calmare l’ira degli dei dovrei purificarmi e per purificarmi dovrei vagare per l’Attica a piedi e senza scorta andare chiedendo pane e pesce ai pescatori andare al cospetto di un re amico e purificarmi, lavando le mie mani nel sangue di un maialino da latte … ma non posso farlo perché appena fuori Corinto il ferro dei miei nemici mi avrebbe già trafitto le carni. E adesso mi ritrovo solo, senza un erede perché Licofrone era l’unico in grado di riuscire a reggere la responsabilità di una tirannide, Cipsele è un uomo ma è rimasto bambino , no non posso pubblicamente ammettere la mia colpa, tutto il popolo di Corinto sospetta ma non sa se io ammettessi pubblicamente tutti i Corinzi si rivolterebbero ed anche una parte di opliti parteciperebbero alla sommossa. Procle è stato la mia rovina, il re Procle a suo tempo pagherà per quello che ha fatto.

12 SCENA

( CALLIMACO - PERIANDRO - LICOFRONE)

(entra Callimaco e legge l’editto)

CALLIMACO:(legge l’editto)

UDITE … UDITE

POPOLO DI CORINTO QUESTA E’ LA VOCE DI PERIANDRO CHE PER VOLERE DEGLI DEI  E’ DUCE DI QUESTA TERRA

UOMINI E DONNE DI CORINTO CHIUNQUE RIVOLGA PAROLE O CENNO AL PRINCIPE EREDITARIO LICOFRONE SARA’ CONDANNATO ALLA CONFISCA DEI BENI SE MERCANTE, O PRINCIPE : O ALLA SCHIAVITU’ SE UOMO LIBERO

QUESTE PAROLE SARANNO D’ORA IN POI LEGGE

PERIANDRO: bene Callimaco adesso vai a divulgare l’editto

CALLIMACO: si mio duce

(Callimaco esce di scena)

13 SCENA

(PERIANDRO)

PERIANDRO: (si pente) e adesso Licofrone è alle strette, nessuno gli rivolgerà più la parola … messo in questa situazione mio figlio è costretto a tornare con le buone o con le cattive ( perplesso) … ma se non torna … e se per caso si lasciasse morire d’inedia , mi dicono che è ridotto in uno stato pietoso, forse sono stato troppo duro con lui  (si riprende) no! Sono io che comando, tutto questo gli servirà da lezione(pentito) ma è sempre sangue del mio sangue (si commisera) Licofrone, Licofrone guarda come hai ridotto tuo padre, e come ti stai riducendo, tu figlio mio, io ti voglio bene ma non posso mostrarmi debole. Se solo tu venissi io ti lascerei il trono e ti accoglierei tra le mie braccia, ma tu non vuoi parlarne e mi hai escluso dalla tua vita, io che sono sempre tuo padre e tu sei mio figlio … e un padre a che cosa può ambire se non all’avvenire dei propri figli. In te avevo riposto anche l’amoreper Cipsele che ha l’età di un uomo, la forza di un dio ma il cuore di un bambino, a te avevo affidato il suo futuro … Licofrone, non pensi a lui che ha bisogno di te e non pensi a tua sorella Nemesi che disperata passa le notti nell’angoscia e nella speranza che tu ritorna. Figlio mio nella reggia di Corinto manca la tua presenza, ne sentono la mancanza le ancelle, gli schiavi, gli eunuchi. Il tuo cane la sera pare piangere nel suo guaire verso la lune, anche lui prega gli dei auspicando il tuo ritorno. La reggia senza te Licofrone non è più la stessa perfino i cantori hanno smesso di cantare … torna Licofrone, torna se non per me torna per la tirannide.(cambia umore) ma se non torni è giusto che tu muoia perché sei un debole, tutto sua madre e un debole non è degno di avere una tirannide. (torna debole) No … cosa sto dicendo, non posso sono sempre suo padre e l’amore figliale è superiore a qualsiasi cosa, devo vederlo, devo cercarlo  … devo convincerlo a ritornare e vivere la sua vita  nel posto che gli compete, perché mio figlio è bravo nella lotta, nelle scienze e nella politica ed è amato dal popolo … allora se non torna lui … vado io a riprenderlo,  e lo porto a casa … dicono che viva ramengo come un animale scacciato da tutti … ma non posso lasciarlo morire così … io vado giù al porto sotto i portici a riprendermelo e andrò  senza scorta.

14 SCENA

(PERIANDRO - LICOFRONE)

(il tiranno entra ed esce di scena … in scena compare Licofrone seduto in terra vestito con un sacco di juta intento a chiedere elemosina)

PERIANDRO: (vede il figlio ma non si ferma finge di ignorarlo e si posiziona al centro della scena) il ragazzo è ridotto in uno stato pietoso, vorrei abbracciarlo e portarlo via … come si è ridotto

(Periandro vinta la titubanza si avvicina al figlio)

PERIANDRO: figlio di queste due cose qual è preferibile: essere nella condizione in cui ti trovi  ora, o obbedendo a tuo padre avere la tirannide e i beni che io ora possiedo? Tu pur essendo principe della ricca Corinto hai scelto una vita randagia ribellandoti ed adirandoti contro chi meno avresti dovuto. Se è avvenuta tra noi qualche disgrazia , per la quale tu sospetti su di me, a me è capitata, ed io ne porto il maggior peso, in quanto io stesso l’ho causata. Ma tu che hai appreso quanto è meglio essere invidiato che compianto, è insieme quanto è grave essere adirato contro il genitore e contro chi è potente, torna a casa, figlioti aspettiamo

LICOFRONE: (ascoltò e abbassando il capo) duce di Corinto per aver infranto la legge sei condannato alla confisca dei beni

(Periandro sentendo le parole del figlio piangendo prende la strada per la reggia)

(Licofrone esce di scena)

15SCENA

(PERIANDRO -CALLIMACO)

PERIANDRO:(turbato) non è possibile, vedere mio figlio così senza riuscire a fare niente per poterlo impedire, Licofrone l’erede della tirannide padrone di terre e di ori mendicare un tozzo di pane e dormire sotto i portici come un miserabile. No non posso sopportare una cosa simile, gli dei non possono permettere una cosa simile. Dei dell’Olimpio non siate con me così crudeli, mio figlio ormai è inguaribile ed io purtroppo ne sono la cagione … aiutatemi dei, Poseidone ed Atena aiutatemi, per voi farò altri sacrifici … ma aiutate il povero Periandro e suo figlio Licofrone che sta gettando via la sua vita e la sua fortuna.

Callimaco … Callimaco (entra Callimaco)

CALLIMACO: si mio duce

PERIANDRO:fido Callimaco, avvisa i sacerdoti: domani altri sacrifici propiziatori saranno fatti ad Atena e Poseidone e sarà liberata in volo una colomba per il dio Febo …

CALLIMACO: sarà fatto mio duce … avviserò i sacerdoti

16 SCENA

(PERIANDRO -LIDIA - DACRE)

(entrano Dacre e Lidia)

LIDIA: onore al saggio Periandro

DACRE: onore al duce di Corinto

PERIANDRO:bando alle ciance, voglio sapere come sono andati i sacrifici

DACRE:Poseidone il dio del mare ha accettato il sacrificio fatto dal re di Corinto

LIDIA: la dea Atena ha accettato il sacrificio fatto dal nobile re perché fatto da un cuore sincero

PERIANDRO: e Melissa

LIDIA: Melissa ora riposa serena al cospetto di Proserpina

PERIANDRO: riposa serena

LIDIA: riposa serena ed ha gradito il sacrificio che ha fatto il marito e re

PERIANDRO: ma mio figlio Licofrone, guarirà

DACRE: se gli dei si mostreranno sempre benevoli, forse tuo figlio il nobile Licofrone guarirà e tornerà alla reggia

PERIANDRO: adesso sacerdoti emissari degli dei, andate a ritirare il vostro compenso da Callimaco ed ora lasciatemi solo

DACRE e LIDIA: onore al nobile Periandro

(i due sacerdoti escono di scena)

17SCENA

(PERIANDRO -CALLIMACO - PROCLE)

PERIANDRO: (perplesso) Licofrone guarirà? Ma come fa a guarire, è sempre più magro, patito e sudicio come un mendicante, ormai è un relitto d’uomo (si dispera) non guarirà più … qualche dio maligno si è impossessato della sua mente, ed io nel vederlo così sto male in verità più per lui che la tirannide, perché Licofrone è più importante di qualsiasi cosa, e nel vedere il principe ereditario di Corinto ridotto così senza potere fare niente mi fa sentire uno straccio (breve pausa) ( si riprende in modo autoritario) ma per riconquistare il suo affetto non posso dimostrarmi debole e non posso tralasciare gli affari di stato, adesso devo pensare a nominare i nuovi comandanti delle pontecoste e soprattutto cambiare i comandanti degli opliti, perché i comandanti quando cominciano ad avere potere si montano la testa e cominciano a fomentare rivolte, anche con l’ausilio del popolo e degli schiavi e questo è il primo pericolo per la mia vita e per le mie ricchezze … ( con un singulto) si le mie ricchezze  … le mie ricchezze … a chi lascerò le mie ricchezze se Licofrone non si rinsanirà … tutta l’Attica parla di mio figlio, e di come è ridotto ( irato) e chissà quanti principi achei penseranno di approfittarne …

E magari sfruttare il momento per destituirmi … e per quanto riguarda Licofrone non può vivere a Corinto ed ho pensato di esiliarlo a Corcida …

CALLIMACO:si mio duce

PERIANDRO:mio fido Callimaco, fai armare la più veloce pontecosta  e falla partire con mio figlio Licofrone per Corcida e li che viva esiliato in una capanna, e e fai in modo che i corcesi gli diano di diritto solo il vitto solo quanto basta per il minimo sostentamento … ecco l’editto che leggerai a Corcida ultimato e sigillato con la cera

CALLIMACO: domani stesso tuo figlio salperà per Corcida

PERIANDRO: vai Callimaco ed esegui il mio ordine e se mio figlio fa resistenza, imbarcatelo con la forza. Adesso vai …

CALLIMACO:sempre al tuo servizio duce di Corinto

(Callimaco esce di scena)

PERIANDRO: adesso che Licofrone è partito devo cercare di riguadagnare la attendibilità che mi ha fatto perdere quel disgraziato di mio figlio e soprattutto devo punire quello che è stato la cagione delle mie disgrazie. Mio suocero Procle il tiranno di Epidauro. Si mi prenderò il suo regno con la forza

( luci psichedeliche , grida strazianti … urla guerra … guerra … )

( tornano le luci soffuse con il trono illuminato da un fascio di luce Periandro è seduto in trono, ha con se un frustino … Callimaco accompagna al suo cospetto il vecchio re Procle in catene)

PERIANDO: (seduto sul trono e rivolto al suocero) (calmo)grande Procle, adesso non conti più nulla non hai più esercito, non hai più colonie … anche Epidauro è caduta nelle mie mani, i suoi abitanti ridotti a schiavitù e le sue donne migliori concubine dei miei opliti, e tu ridotto in catene ( autoritario) inginocchiati al grande Periandro e chiedi pietà o misero re

PROCLE: (non s’inginocchia) io non mi inginocchio e non chiedo pietà

PERIANDRO: (rivolto a Callimaco) lasciaci soli Callimaco.

(Callimaco esce dalla scena)

PERIANDRO: (si alza e da una frustata al suocero), inginocchiati lurido verme

(Periandro percuote il suocero fino a farlo inginocchiare)

PROCLE: (rimane in piedi) saresti così vile da colpire un vecchio re a cui dovresti chiedere perdono

PERIANDRO: sei tu che devi chiedere perdono a me per aver salva la vita

PROCLE: cosa può contare la mia vita senza , quello che mi era più caro

PERIANDRO: (ride) il regno ti era caro

PROCLE:Liside mi era cara

PERIANDRO: cosa c’entra Liside

PROCLE: gli dei non ti perdoneranno per tutto quello che hai fatto

PERIANDRO: alzati Procle (gli toglie le catene)

PROCLE: sei un uxoricida Periandro ed io non ti perdonerò mai

PERIANDRO: (sconvolto) non l’ho fatto apposta … non volevo

PROCLE: (passa dalla parte dell’accusatore)tu Periandro  hai ucciso mia figlia … tu Periandro sei un assassino

PERIANDRO: io no … non lo ho fatto apposta … io l’amavo

PROCLE: allora hai assassinato la donna che amavi

PERIANDRO: io non me ne rendo ancora conto

PROCLE: bravo … hai ucciso e non te ne rendi conto

PERIANDRO: mi è scivolata tra le mani ed è caduta

PROCLE: l’hai picchiata a morte ed aspettava anche un figlio da te

PERIANDRO: ma Selene e Nose mi avevano detto che non era figlio mio ma di Roseto di Creta.

PROCLE:(ride) Roseto di Creta, addirittura Roseto di Creta che è stato alla tua corte con me … e non ha mai visto Liside da sola ( feroce) tu hai ucciso tua moglie ed il figlio che aveva in grembo … un figlio tuo

PERIANDRO: ( si dispera) no … no …

PROCLE: sei un omicida Periandro, sei un omicida.

PERIANDRO: ma io non l’ho fatto apposta, è scivolata … io è vero l’ho colpita e lei è scivolata per terra … è caduta male, ti giuro ho cercato di soccorrerla … ma era tardi.

PROCLE: ti sei sporcato le mani con sangue innocente, ed hai con il suo sangue sporcato l’ulivo sacro ad Atena … devi lasciare il trono Periandro, vagare per l’Attica ramengo … e sperare che un re amico ti purificasse, ma sai che non riusciresti a fare un’ora di cammino da Corinto che i tuoi nemici ti ucciderebbero, hai sparso sangue innocente … gli dei ti malediranno

PERIANDRO: lasciami stare … lasciami stare

PROCLE: gli dei ti malediranno o re di Corinto

PERIANDRO: la colpa è tua Procle … tua mi hai messo Licofrone contro, mi hai messo tutti contro …

PROCLE: Licofrone aveva il diritto di sapere

PERIANDRO: lui non doveva sapere!

PROCLE: tutta Corinto sa , per quanto poteva durare il segreto

PERIANDRO: ma hai visto come è ridotto

PROCLE: so … e tutti sanno

PERIANDRO: aiutami Procle fai ritornare Licofrone

PROCLE: Licofrone ha bisogno di tempo per tornare o per rimanere ….

PERIANDRO: Licofrone deve tornare perché deve prendersi la tirannide ed io recuperare la sua stima

PROCLE:per taluni la stima vale più della tirannide

PERIANDRO:aiutami, io voglio bene a Licofrone

PROCLE: anch’io voglio bene a Licofrone, è lui il più degno

PERIANDRO: aiutami a farlo tornare

PROCLE: solo gli dei possono

PARIANDRO: manderò emissari a Corcida per cercare di convincerlo

PROCLE: ormai è tardi, a nulla serve ribellarsi al volere degli dei

(Procle esce dalla scena rimane Licofrone)

18 SCENA

(PERIANDRO -CALLIMACO)

PERIANDRO:(monologo) ormai gli anni rendono stanche le mie membra, ed ogni cosa mi sembra sempre più pesante, gli affari di stato diventano onerosi, e riuscire a mantenere le briglie ai principi sobillatori che ambiscono a rovesciare il mio potere diventa sempre più gravoso. Mantenere unite le mie conquiste sta diventando una cosa insostenibile, se solo Licofrone riacquistasse il senno, ci penserebbe lui, se lui perdonasse , se solo capisse in che stato vive suo padre … lui tornerebbe a Corinto, perché solo lui è in grado di governare la tirannide … e la tirannide va governata da un uomo degno. (grida) Callimaco … Callimaco

(entra Callimaco)

CALLIMACO: si mio duce

PERIANDRO: mi fido di te Callimaco, domani partirai per Corcida e cercherai di convincere Licofrone a tornare, io sono nelle tue mani e Corinto è nelle tue mani

CALLIMACO: partirò al più presto

PERIANDRO: vai … vai e cerca di riuscire nel tuo intento, perché se non riuscirai!

CALLIMACO: se non riuscissi

PERIANDRO: l’ira di Periandro non ti colpirà, ma capisci che il suo regno sta vacillando e se il tuo duce cade, e Licofrone non siederà sul trono … il nuovo re che si siederà su questo scranno farà cadere anche la tua testa

CALLIMACO: capisco, adesso vado

(musica)

19 SCENA

( LICOFRONE -  CALLIMACO )

(isola di Corcida, Licofrone vestito da mendicante è seduto in un angolo del palco illuminato da un faro, entra in scena Callimaco e si avvicina al principe, Callimaco rimane in piedi)

CALLIMACO: (si inchina a Licofrone) Licofrone, futuro principe di Corinto … io Callimaco mi prostro a te e ti sarò per sempre obbediente

LICOFRONE: cosa sei venuto a fare Callimaco, sai benissimo che gli uomini in disgrazia perdono il favore degli dei

CALLIMACO: io sono qua mio duce, in veste di  ambasciatore da parte di tuo padre il prode Periandro

LICOFRONE:quale nuova mi portate da Corinto

CALLIMACO: tuo padre il prode tiranno di Corinto, Corcida ed Epidauro consapevole del male che entrambi vi siete fatti e disposto a perdonare , per dimostrarti che non serba nessun rancore verso il figlio prediletto, ti convoca alla reggia per darti la tirannide e tutti i suoi possedimenti , perché ti ritiene ancora moralmente degno.

LICOFRONE:anche adesso dopo il mio comportamento

CALLIMACO: tu Licofrone hai la forza, la potenza , l’intelletto e la forza di persuasione. Dentro di te principe si incarna  la forza di un duce e la saggezza di un uomo esperto, sei giovane Licofrone ma hai la saggezza di un anziano

(porge la mano) adesso alzati e vieni con me, torniamo a Corinto, dove sarai accolto con tutti gli onori: la città e tutta la tirannide sono ai tuoi piedi, andiamo o re.

LICOFRONE: (rimane seduto)ma Callimaco, come posso, Periandro il mio sciagurato padre,  ha distrutto Epidauro e destituito e condotto mio nonno Procle in catene a Corinto e solo per aver detto la verità sulla morte di mia madre … le voci corrono, anche a Corcida.

CALLIMACO: tuo nonno Procle, non è più ridotto in catene, ora è libero di girare per la reggia

LICOFRONE: ma non ha più potere, le sue catene ora sono di gran lunga peggiori dei ferri che ti tagliano le carni

CALLIMACO: vieni alla reggia, solo tu puoi sistemare le cose

(Licofrone si alza e fa l’atto di uscire di scena)

CALLIMACO: (cerca di fermarlo) non andartene Licofrone, vieni via con me … fallo l’onore e la gloria ti aspettano … non perdere l’occasione, fallo almeno per me …

LICOFRONE: Callimaco, tu godi  della mia stima, ma l’ambascia che mi hai portato no!

(Licofrone esce di scena, Callimaco rimane in scana allibito, si spengono le luci il fiduciario di  Periandro esce di scena)

20 SCENA

(PERIANDRO )

PERIANDRO: (gira per la scena rivolgendo una supplica a Poseidone)no … non è possibile , Licofrone con il suo modo di fare, mi punisce e si autopunisce … non mi perdona e non perdona se stesso per aver avuto un padre che lo ha deluso … dei … fatemi morire in pace … Ma fate che mio figlio recuperi la sua dignità di uomo … Poseidone fai in modo che mio figlio ritorni rinsavito ed io al suo ritorno lascerò la tirannide a lui … e mi ritirerò a morire in terre lontane. Madio del mare per compiere la mia supplica mio figlio deve tornare a Corinto … aiutami o dio e aiuta con parole persuasive mia figlia Nemesi e sorella di Licofrone che è in questo momento a Corcida a convincere mio figlio a ritornare in questa casa e a Corinto dove tutti lo amano … solo Nemesi è in grado di convincerlo  a recedere dal suo insano gesto, loro sono legati da tenero affetto

21 SCENA

(NEMESI - LICOFRONE )

(Nemesi incontra Licofrone vestito come un mendicante e seduto in un angolo della scena)

NEMESI: Licofrone, fratello mio

LICOFRONE: (si alza ed abbraccia Nemesi, i due si abbracciano) Nemesi sorella mia, sei venuta a trovarmi, per manifestarmi il tuo affetto o per commiserare il tuo fratello prediletto, ora inviso dagli dei

NEMESI: (smettono di abbracciarsi) io non sono venuta né per commiserarti, ma sono venuta, per rendere omaggio a te Licofrone futuro re di Corinto

LICOFRONE:io futuro re di Corinto, ma cosa dici … dopo tutto quello che ha fatto, io non lo perdono … mi meraviglio invece il perché tu lo abbia fatto

NEMESI: no! Licofrone, io non ho perdonato nostro padre … io lo odio, ma non lo manifesto e da lui prendo sono la parte buona che mi offre

LICOFRONE: la parte buona?

NEMESI: io andrò in sposa a Trasibulo e diventerò la regina di Mileto

LICOFRONE: sei un’opportunista sorella mia

NEMESI: io prendo il buono, ma odio mio padre quanto te, ma presto per merito suo diventerò regina

LICOFRONE: Nemesi io non sono come te,io non mi piegherò mai. Io voglio punire mio padre e punire me stesso.

NEMESI: fratello, tu non stai facendo del male solo a nostro padre, ma soprattutto a te stesso, adesso ascoltami e devi ascoltarmi, econ attenzione, perché io ti voglio bene …

LICOFRONE: dimmi Nemesi

NEMESI: Licofrone, vuoi che il regno tocchi ad altri e che gli averi paterni siano dissipati piuttosto che tornare a possederli tu stesso? Adesso torna a casa, cessa di punire te stesso. L’orgoglio è cosa sciocca: non sanare il male con il male. Molti antepongono alla giustizia la ragionevolezza, e molti già andando in cerca dei diritti materni persero quelli paterni. La tirannide è un possesso malsicuro e molti ne sono amatori: nostro padre è ormai vecchio e privo di vigori giovanili; non fare dono ad altri dei beni che sono tuoi … perdona tuo padre che soffre il male di cui è cagione.

(breve pausa)

LICOFRONE:Nemesi, torna a Corinto e riferisci a nostro padre che mai e poi mai io potrò tornare a Corinto finché lui incrocerà il mio sguardo (pausa) dille che mai e poi mai voglio incontrare i suoi occhi omicidi (pausa) dille  che mai e poi mai potrei vedere il nonno Procle in catene … riferisci  tutto questo a nostro padre, mia devota sorella!

NEMESI: il nonno Procle è a Corinto ma non in catene, nostro padre sta cambiando, la sua mente è sconvolta dal dolore

LICOFRONE: vai sorella e riferisci le mie condizioni

NEMESI: vado e riferisco

(i due si alzano e si abbracciano)

22 SCENA

(PERIANDRO – NEMESI)

(Periandro è seduto sul trono, entra Nemesi)

PERIANDRO: vieni Nemesi futura regina di Mileto, quale nuova porti a tuo padre al tuo ritorno da Corcida

NEMESI: i miei onori mio padre, il prode Periandro re di Corinto (si inginocchia, ma Periandro la fa rialzare)

PERIANDRO: Nemesi, non essere cerimoniosa racconta

NEMESI: Padre, sono stata a Corcida, appena sbarcata ho sentito dentro il cuore e negli sguardi della gente, odio e rancore nei confronti di Periandro e della sua famiglia e di tutti i corinzi

PERIANDRO: anche nei confronti di Licofrone

NEMESI:Licofrone è poco più che un mendicante, vaga per l’isola con una bisaccia, ma una parte del popolo lo odia … solo perché è tuo figlio

PERIANDRO: ma allora è in pericolo, lo faccio andare a prendere … e portare in salvo dagli opliti

NEMESI: i figli di Periandro sono sicuri solo a Corinto

PERIANDRO: ma Licofrone non nuoce a nessuno

NEMESI: ma è sangue del tuo sangue

PERIANDRO: cosa ti ha detto Licofrone

NEMESI: Licofrone, non si regge in piedi dagli stenti

PERIANDRO: mando da lui subito Leomedonte

NEMESI: non è di un medico che ha bisogno è corroso dal male oscuro, solo gli dei possono guarirlo

PERIANDRO: a nome suo ho fatto molti sacrifici a Poseidone

NEMESI: gli dei ti aiutano solo se tu ti aiuti

PERIANDRO: cosa ha detto mio figlio, lo hai convinto a ritornare e a prendere il mio trono

NEMESI: padre fatti coraggio Licofrone non torna, per adesso

PERIANDRO: per adesso … allora può darsi che torna

NEMESI: potrebbe tornare ma … non vuole incontrare il tuo sguardo

PERIANDRO: allora c’è una speranza?

NEMESI: si ma remota

PERIANDRO: sentirò quello che vuole ed accetterò le sue condizioni, non posso vivere con un figlio ridotto ad un simile stato, manderò di nuovo Callimaco a Corcida

NEMESI: grande è l’amore di un padre per i suoi figli

23 SCENA

(CALLIMACO - LICOFRONE )

(Licofrone è seduto al centro della scena, vestito con un sacco di juta, ha la barba incolta e chiede la carità, entra Callimaco si inginocchia davanti al suo principe)

CALLIMACO: porgo i miei omaggi al principe Licofrone

LICOFRONE: (fa cenno di alzarsi a Callimaco e l’uomo si alza) Alzati Callimaco io non sono più principe ma mendicante.

CALLIMACO: sono venuto per te da Corinto

LICOFRONE: quale vento soffia a Corinto

CALLIMACO: tuo padre il prode Periandro, è talmente sconvolto del dolore che ormai non esce più dalla reggia e neppure si interessa degli affari di stato

LICOFRONE: il dolore per aver ucciso mia madre non avrà mai fine

CALLIMACO:il prode Periandro  soffre terribilmente la perdita di Melissa e la perdita del suo figlio prediletto

LICOFRONE: oltre ad avere ucciso mia madre ha imprigionato anche mio nonno

CALLIMACO:il prode Procle non è incatenato, è un uomo libero ma destituito

LICOFRONE: non è giusto … se io dovessi tornare,Procle riavrà la sua tirannide

CALLIMACO: torna Licofrone, pur di riaverti tuo padre è disposto ad abdicare

LICOFRONE: io posso anche tornare, ma ad un mio patto

CALLIMACO: quale patto?

LICOFRONE: il mio sguardo non si deve incontrare con il suo, solo così accetterò la tirannide

CALLIMACO: non ti sembra di essere troppo duro, nei confronti di cui ti ha dato la vita

LICOFRONE: si Periandro mi ha dato la vita, ma ha tolto quella di mia madre

CALLIMACO: questo dunque è il tuo patto, non perdoneresti tuo padre

LICOFRONE: non perdono un assassino

CALLIMACO: tuo padre è un uomo temuto, ma per amore figliale si è piegato ai tuoi voleri e quindi come ambascia ti manda la sua proposta

LICOFRONE: sentiamo!

CALLIMACO: principe Licofrone: tuo padre il prode Periandro duce di Corinto, di Potidea, di Apollonia ed ora di Epidauro, ha proposto al principe Licofrone unico erede e nuovo tiranno di Corinto il seguente patto. Licofrone si imbarcherà e partirà tra tre lune per Corinto e contemporaneamente  il tiranno Periandro si imbarcherà e partirà per Corcida … in questo modo i vostri sguardi non si incontreranno (breve pausa) tuo padre nel dolore e per amore tuo ha proposto questo

LICOFRONE: e Procle

CALLIMACO: Procle riavuta la tirannide ad Epidauro, sarà ad attenderti all’ attracco della pontecoste al porto di Corinto

LICOFRONE: accetto la proposta, tra tre lune io mi imbarcherò

CALLIMACO: tuo padre sarà felice, lo fa per iltuo bene

LICOFRONE: non parlarmi di lui

CALLIMACO: si mio re

24 SCENA

( CALLIMACO - PERIANDRO )

( reggia di Periandro, sul palco una serie di forzieri, tessuti, scatole e sacchi di Juta pieni: il re Periandro sta preparandosi al forzoso esilio nell’isola di Corcida)

(Periandro coordina il trasloco)

CALLIMACO: permetti mio sire

PERIANDRO:si fedelissimo Callimaco

CALLIMACO: è molto tempo che sono con te mio duce

PERIANDRO: si mi hai seguito in tutte le conquiste ed è per questo che sei l’uomo giusto per rimanere al fianco del nuovo re

CALLIMACO: ti ringrazio per la stima, mi spiace che tu parta … tu hai dato prosperità a Corinto … tu sei un giusto …

PERIANDRO: anche i giusti sbagliano … mai e poi mai riuscirò ad espiare la mia colpa

CALLIMACO:nessuno potrà cancellare che sei un grande uomo di stato

PERIANDRO: troppi elogi Callimaco

CALLIMACO: con te Corinto è diventata la polis regina del commercio, con un altro tiranno sarebbe stata schiacciata da Atene … e poi hai costruito un grande porto e una grande e temuta marina da guerra … ed in più hai costruito il Diolkos la rampa che permetteva alle navi il passaggio senza cimentarsi nel periplo del Peloponneso, sei grande Periandro ed io sono orgoglioso di essere stato al tuo fianco

PERIANDRO: (commosso)non voglio più parlare di queste cose, adesso il futuro di Corinto e Licofrone e sono sicuro che con lui al comando la città diventerà ancora più florida (commosso)  adesso voglio salutare tutti, personalmente … anche gli schiavi

CALLIMACO: sarà fatto … mio duce … verranno tutti gli schiavi, gli eunuchi e le ancelle della casa

PERIANDRO: chiamate tutte le ancelle … e poi tutti gli altri …

CALLIMACO:(grida) ancelle entrate

25 SCENA

( CALLIMACO – PERIANDRO – SEMENE – NICLE - SICLE )

PERIANDRO: entrate ancelle

(entrano le ancelle abbassando il capo in segno di sottomissione)

Alzate il capo fide ancelle, il vostro re parte e vuole lasciarvi un omaggio per la vostra fedeltà.  Aprite quella cassa

(le donne aprono la cassa e trovano tessuti pregiati e monili)

Questo è per voi fidate ancelle

(le donne si gettano sui regali)

SEMENE:tutto per noi

NICLE: ma duce non dovevi

SICLE: questo è per noi, solo per noi

(le donne ringraziano baciando le mani a Periandro)

PERIANDRO: basta … basta ragazze andate e ritiratevi

SICLE: ma noi non vogliamo che tu abdichi

PERIANDRO: avrete un re migliore di me

NICLE: nessuno è migliore di te

SIMENE: se vuoi partiamo con te

PERIANDRO: no voi dovete servire mio figlio Licofrone, ora andate

(le donne si ritirano ringraziando e contente)

PERIANDRO: Callimaco consegna questo denaro ai sacerdoti in modo che possano fare sacrifici, cominciando da domani stesso …

CALLIMACO: domani stesso consegnerò gli argenti ai sacerdoti … ma non seguirò i sacrifici perché io ho deciso di venire con te a Corcida

PERIANDRO: io sono sempre convinto che tu sia più utile a Corinto a fianco di Licofrone

CALLIMACO: io vengo con te a Corcida mio duce

PERIANDRO: e se io te lo proibissi

CALLIMACO: io verrei a nuoto

PERIANDRO: va bene vieni con la tua famiglia a Corcida.

CALLIMACO: grazie prode Callimaco

PERIANDRO: adesso chiama Nemesi e Procle e dopo lasciaci soli

CALLIMACO: si mio duce

(Callimaco esce di scena)

26 SCENA

( PERIANDRO – NEMESI – PROCLE - CIPSELE)

PERIANDRO: entrate, cosa aspettate ed entrate a testa alta senza inchino … io non sono più il re di Corinto

(si avvicina a Procle)

Procle perdonami per tutto il male che ho fatto, io non volevo … perdonami

PROCLE: sono stati gli dei che hanno voluto tutto ciò

(i due si abbracciano, Periandro vede Nemesi)

PERIANDRO: Nemesi figlia mia e futura regina di Mileto, sei stata tu … solo tu sei riuscita a rinsavire la mente malata di mio figlio e lo hai ricondotto alla ragione facendogli capire il ruolo che gli compete … il ruolo di re … solo tu Nemesi hai ridato la felicità al genitore che vi ha causato male ma che ha anche tanto sofferto per poter espiare, e tu Cipsele  dolce creatura che gli dei hanno reso puro ed immune dalle miserie umane vieni tra le mie braccia

(abbraccia il figlio minorato e la figlia)

Tu Cipselo, verrai con me a Corcida, e tuo padre ti proteggerà per tutta la vita , e solo dopo quando il re Ade mi chiamerà nel suo regno, tu tornerai a Corinto dove ti proteggerà tuo fratello Licofrone.

CIPSELE: si Licofrone … Licofrone … torna … Licofrone

PERIANDRO: si figlio mio, torna Licofrone

NEMESI: non devi ringraziarmi padre, io ho fatto solo quello che il mio sangue chiedeva, e lo avrei fatto anche se non fossi la principessa di Corinto e futura regina di Mileto

PERIANDRO: sono orgogliose di avere una figlia come te … sarai una gran regina

NEMESI: il merito è solo tuo padre e del nonno Procle

PERIANDRO:e tu Procle riuscirai un giorno a perdonarmi

PROCLE: grave è la tua colpa, ma il bene di Licofrone è più grande.

PERIANDRO: tu prode Procle aspetterai al porto la nave che condurrà Licofrone  casa … aspetterai il nuovo re e lo riceverai con tutti gli onori

PROCLE: rimarrò con lui per tutto il tempo che serve per farlo diventare un tiranno che amministrerà Corinto con saggezza e giustizia

PERIANDRO:sono sicuro che terrà tesoro dei tuoi consigli. Adesso amicilasciatemi solo , voglio rimanere in silenzio e godermi le mie ultime ora da re

27 SCENA

( PERIANDRO – CALLIMACO)

PERIANDRO: domani tutto cambierà … il regno passerà di mano ed io a Corcida potrò finalmente dedicarmi alle mie cose, godermi i miei ori … mi porto via le guardie del corpo e per il resto , mi voglio dedicare a me stesso gli ultimi anni della mia vita …

PERIANDRO: Callimaco, è pronta la nave che mi porterà in esilio

(entra Callimaco di corsa e disperato e si mette in ginocchio )

PERIANDRO: che cos’hai … sembri sconvolto, andiamo a Corcida … dai alzati

CALLIMACO: ( con voce soffocata) mio Duce gli abitanti di Corcida hanno ucciso Licofrone

PERIANDRO: (disperato) ma perché! Licofrone non faceva del male a nessuno

CALLIMACO: l’hanno fatto perché non vogliono che tu vada a Corcida

PERIANDRO: (grida) Callimaco lasciami solo … lasciami solo!

CALLIMACO: si mio sire (Callimaco piangendo esce di scena)

28 SCENA

( PERIANDRO)

(con uno scatto d’ira sfascia tutto quello che c’è sul palco e disperato grida)

Noooo! Noooo!  Nooo!

(si accascia al suolo disperato)

SIPARIO