PIO ALBERGO MALASPINA
Scheda copione
Titolo |
PIO ALBERGO MALASPINA |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
11 .01.2017 |
Anno di stesura |
2017 |
Genere |
Commedia brillante cabarettistica |
Atti |
1 / 2 a discrezione della Regia |
Durata (min) |
90 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
6 |
Personaggi femminili |
10 |
Minimo attori maschili |
6 |
Minimo attrici femminili |
10 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR numero posizione SIAE 198563 Codice Opera 891968A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
SINOSSI: ma cosa sta succede se in un albergo per anziani gestito da suore entrano per sbaglio due prostitute che a sua volta scambiano il luogo per una casa di appuntamento : la trama si svolge in un contesto di equivoci e travolgente comicità. La drammaturgia è una variante da alcuni registi preferita della fortunata cabarettistica commedia “ Pio Albergo Malatesta” scritta dallo stesso Autore
Commedia Brillante (BR) Atti 2 (2a) Uomini (U 6) Donne (D10)
PIO ALBERGO MALASPINA
Commedia brillante
Di Giuliano Angeletti
DOR numero posizione SIAE 198563
Codice Opera 891968A
Personaggi :
IL MARCHESE VITTORINO PARODI (Roberto Valentia)
PROF. RINALDO CASSANELLI (Luciano Piccinotti)
IL CONTE RICCARDO RICCOBALDI(Vladimiro Andreani)
IL VISCONTE SAVINO BRANCA (Vittorio Cocchi)
SUOR MATILDE (Miranda Malatesta)
SUOR LIVIA (Laura Benedetti)
CONTESSA ADELAIDE MOSCONI (Francesca Milani)
SUOR CESIRA (Camilla Floreancig)
ALICETTA CORBANI (Marina Ferrari)
MARIUCCIA CALZOLARI (Alida Catoni)
JOLE BATTOLLA (Antonella Saponara)
DUCHESSA ORTENSIA LINARI BRANCA (Michela Pedevilla)
BUNNY (Franco Tonelli)
BAFFY (Mario Massa )
SCENA:
Albergo per anziani autosufficienti senza troppe pretese.
Al centro della sala un’insegna con scritto PIO ALBERGO MALASPINA
Verso il fondo un tavolinetto da bar
Al centro un tavolo rotondo.
Da una parte altro tavolinetto con apparecchio radio.
La radio trasmette: musica religiosa e ballabili
PROLOGO:
(Canto gregoriano,
le suore, Matilde in testa e Livia a mani giunte le altre e le vecchiette seguono la processione in modo canzonatorio, passano dalla scena e entrano nel pubblico e ritornano in scena… escono … Matilde rimane in scena)
(L’anziana titolare della pensione, entra, sistema qualcosa qua e la, passa lo straccio per lavare per terra, la radio è accesa a volume alto)
(SCENA 1)
MADRE MATILDE
(Un ritratto coperto con un telo è sospeso sul palco)
Barbari… incivili .... questo non è un albergo ma un letamaio, ma dove si credono di essere, i miei ospiti non hanno neppure dignità … ma guarda che sporcaccioni
(Riassetta qua e la, nervosamente)
Guarda qua … pezzi di giornale , un tovagliolo, non si può andare avanti così:
Sorella Livia ! Sorella Livia ! (non risponde nessuno)
Chissà dov’è ! siamo in poche e il lavoro è tanto …
E questa radio, sempre accesa … e non c’è nessuno ad ascoltarla e poi tutte queste
canzoni sconce. Questa è una casa del signore e non un bordello.
(spegne la radio)
Meno male, senza musica è meglio, sembrava di essere in una balera…
Il nostro benefattore verrà all’inaugurazione della sala intitolata a suo nome:
(E segna con il dito il ritratto del MARCHESE BRANCA)
che sant’uomo che è il marchese Branca! Un uomo retto… un uomo di rispetto. E questo cos’è!
(trova un foglietto lo prende si mette gli occhiali e lo legge ad alta voce)
SUOR MATILDE
E’ UN CALABRONE
SUOR MATILDE E’ UN OSSESSIONE
( prende il foglietto e lo mette in tasca )
Figli del demonio ! Non è la prima volta che trovo questi biglietti infami! Ma se trovo l’autore di questo obbrobrio : lo prendo, gli faccio pentire di essere nato : adesso faccio il confronto calligrafico con tutti gli ospiti, ma dove credono di essere ! Questa è una pia casa onorata e
Matilde non la frega nessuno …. Eppure questa calligrafia io la conosco!
(SCENA 2)
MADRE MATILDE, JOLE
( voce fuori campo )
JOLE(entra accende la radio e con voce timorosa ) Madre posso entrare
MADRE MATILDE( decisa ) Si ma passate rasente il muro … e in punta di piedi, se vedo le vostre orme sul pavimento, vi faccio pulire tutto con la lingua.
JOLE(chinandosi e passando le dita sul pavimento) A me sembra asciutto … posso entrare o no
MADRE MATILDE(perplessa) siete in anticipo … dovevate venire alle 15,00 e sono le 14, 55 Siete venuta 5 minuti prima ….
JOLE Se vengo in anticipo non va bene, se vengo in ritardo ancora peggio: ma a voi non va bene niente …
MADRE MATILDE (alterata) badate a come parlate, se volete mantenervi il posto di lavoro per potervi comprare un pezzo di pane.
JOLE(alterata e ad alta voce ) Madre Matilde dovete finirla con le vostre angherie, altrimenti me ne vado via e senza gli otto giorni
MADRE MATILDE(ad alta voce) cercate di non alzare la voce
JOLE Finirà … si finirà !
MADRE MATILDE(ad alta voce) ho sentito qualcosa
JOLE Non ho detto niente ! (accende la radio )
MADRE MATILDE(ad alta voce) la radio!! ( Jole spegne la radio )
JOLE Madre, vado a prendere il vino in cantina
MADRE MATILDE(ad alta voce) siete ancora qua!! (Jole esce di scena )
(SCENA 3)
MADRE MATILDE, SORELLA LIVIA, SUOR JOLE
SORELLA LIVIA( entra suor Livia) Madre, mancano le patate, vado a prenderle dal signor Tonelli, ho preso i soldi dalla cassa.
MADRE MATILDE (pacata) sorella segnate le entrate e le uscite dalla cassa, guardate che vengo a controllare: ed in quanto alle patate, mi raccomando prendetele grosse ma non troppo, più bianche e meno patate rosse: non fatevi dare le patate rosse, rendono poco e sono poco buone.
SORELLA LIVIA( risoluta) non preoccupatevi, io so quello che devo fare
MADRE MATILDE Se le patate non fossero pronte, abbiate cura di farle mettere da parte … qualcuno di noi passerà in seguito a prenderle. Adesso veniamo al presente, sorella cosa c’è per oggi in agenda
( Suor LIVIA prende l’agenda la sfoglia e legge )
SORELLA LIVIA( mettendosi gli occhiali ) dunque ! dunque !
La Tombolata … le patate …. Le due suore francesi …
MADRE MATILDE e le cambiali che devono pagare gli ospiti ! Ma a quello ci penso io: mi risulta che ci sono alcuni che sono recidivi … Sorella!
SORELLA LIVIA alcuni aspettano di pagare l’ultimo giorno !
MADRE MATILDE ci penso io a mettere in ordine le cose: ma sapete qualcosa di certi foglietti con frasi sconce che ogni tanto si vedono nascosti qua e la per l’albergo.
SORELLA LIVIA( preoccupata ) Madre ma se sono nascosti come faccio vederli
MADRE MATILDE( alterata ) sono nascosti per farsi trovare …
SORELLA LIVIA ( perplessa ) ma se sono nascosti, sono fatti per non farsi trovare! ( e ride )
MADRE MATILDE( alterata ) io vi dico che sono nascosti per farsi trovare … e smettete di ridere
SORELLA LIVIA Madre, avete sicuramente bisogno di una vacanza.
MADRE MATILDE( alterata gridando ) io di una vacanza ! scherzate ! …
SORELLA LIVIA ( preoccupata ) io … lo facevo per il vostro bene … perché vengono due sorelle Nuove, straniere a dare una mano … voi andate qualche settimana a riposarvi, tanto la baracca va avanti lo stesso.
MADRE MATILDE( gridando ) la baracca va avanti lo stesso ! come vi permettete ! … adesso andate via che avete anche troppo da fare, ci penso io ad accogliere gli ospiti … via … via .. e state attenta a non sporcare il pavimento
( entra Jole con il vino, va dietro il banco asciuga i bicchieri )
( Sorella Livia esce di scena, suor Matilde vede un foglietto lo prende e lo legge )
SUOR MATILDE
È UNA MEGERA
GRIDA
TUTTO IL GIORNO
E TUTTA LA SERA
( in rima ) Prima o poi lo prendo questo avanzo di galera
(Jole ride alle spalle della suora )
(SCENA 4)
MADRE MATILDE, JOLE, MARIUCCIA, ALICETTA, SUOR LIVIA
MADRE MATILDE( zittendo ) cosa avete da ridere, voi non avete sentito ne visto niente !
JOLE( zittendo ) non preoccupatevi … zitto e mosca
( tutte e due in sintonia ZZZZZZZZZZZZZZZZ )
MADRE MATILDE( a voce alta) Entrate … adesso potete entrare
( entrano Mariuccia e Alicetta)
MARIUCCIA Voglio giocare a tombola io …
ALICETTA Voglio le mie pasticche, il mio decotto
MADRE MATILDE ( gridando) silenzio … silenzio un po’ d’attenzione !
MARIUCCIA Il conte ha perso i calzoni ! ( ride )
MADRE MATILDE ( gridando) ed è rimasto in mutande
silenzio … silenzio un po’ d’attenzione ho detto
ALICETTA Voglio le mie pasticche, il mio decotto Jole! Le pasticche
MADRE MATILDE(gridando) silenzio … silenzio … vi devo dare una comunicazione
MARIUCCIA La comunione, viene Don Piateleto a dare la comunione
SUOR LIVIA La comunione! Bonaàààààààà! … signora Mariuccia un po’ di decoro, Signora Mariuccia, alla vostra età … siete nonna! E pensate ancora ad atti impuri, chiedete perdono al signore piuttosto! Disgraziata!
ALICETTA: perché a voi non ve la data la benedizione
MARIUCCIA: che cordone ! che cordone!
SUOR LIVIA: ma cosa dite siete andata
MARIUCCIA La frittata, stasera non ne voglio frittata
SUOR LIVIA Silenzio! Parla la Madre Superiora
MARIUCCIA: silenzio parla la megera
MADRE MATILDE gridando) silenzio … silenzio … vi devo dare una comunicazione. Oggi per il pio albergo è un gran giorno, verrà un cantante bravissimo a fare uno spettacolo in serata, verranno due suore nuove a dare una mano per qualche giorno, anzi appena vengono dite loro di portare le patate, chi viene deve lavorare. E poi ci sarà l’inaugurazione della sala al nostro benefattore IL MARCHESE BRANCA
JOLE( canzonatoria ) obbedisco
ALICETTA Voglio le mie pasticche
MADRE MATILDE ( alterata ) che entusiasmo parlare ad una suonata e ad una sorda
MARIUCCIA: ormai alla mia età (ride) a far le corse. Suor Matilde è tronata
( Madre Matilde sconsolata esce di scena, subito dopo esce Jole)
(SCENA 5)
MARIUCCIA, ALICETTA, SUOR LIVIA
SUOR LIVIA ( passa le pastiglie a Alicetta ) ecco le vostre pastiglie
( ALICETTA prende le pastiglie, l’acqua guarda le pastiglie ad una ad una )
ALICETTA Come sono belle, tutte colorate: questa azzurra è per la pressione, questa bianca è per la circolazione ( le guarda senza inghiottirle)
SUOR LIVIA (spazientita) ma guarda un po’! Che spettacolo … prendete queste pastiglie se non volete che ve le mando giù a forza …
ALICETTA(ad alta voce ed alterata) voi non avete rispetto per i malati
SUOR LIVIA (spazientita) Alicetta datevi una regolata, altrimenti vi faccio cacciare da questa casa onorata
ALICETTA (ad alta voce ed alterata) con i soldi che lascio in questo fottuto albergo… io posso fare quello che voglio, al contrario di voi!
SUOR LIVIA (pacata) va bene ma calmatevi per favore
ALICETTA (ad alta voce ed alterata) per stavolta vi perdono, ma in futuro
SUOR LIVIA Va bene signora Alicetta
MARIUCCIA Alicetta fatevi rispettare, non fatevi mettere i piedi sopra la testa
ALICETTA (ad alta voce ed alterata) si! Mariuccia non mi faccio schiacciare la testa io
MARIUCCIA Chi è che fa la festa ?
ALICETTA Voglio giocare a tombola!
SUOR LIVIA Siete in poche! Comunque ( va a prendere la tombola)
Ecco la tombola … Alicetta adesso vi lascio sole, se decidete di cambiare idea, nell’altra stanza ho messo le carte sul tavolo. Adesso devo andare, se avete bisogno chiamate Elio…
Suor LIVIA esce di scena
(SCENA 6)
MARIUCCIA, ALICETTA
MARIUCCIA Che caldo! Che calore, è proprio arrivata l’estate
ALICETTA Si! Chissà se ci porteranno in carrozza al parco
MARIUCCIA Si … si l’anno scorso ci hanno portate in calesse
ALICETTA si mi ricordo siamo state tutte sulla carrozza di Elio
MARIUCCIA No! Io non ci sono stata, Elio allungava le mani ma io non ho ceduto. Io sono una donna onorata!
ALICETTA Ma se sono anni che non vi cerca nessuno
MARIUCCIA Non capisco!
ALICETTA Mariuccia! Siete proprio sorda come una campana …
MARIUCCIA non sono la Marianna, io sono la Mariuccia, siete proprio suonata come una campana. Io Voglio giocare a tombola
ALICETTA Non si può! Siamo in poche: andiamo a giocare a carte
MARIUCCIA Come ! ci sono le sarte
ALICETTA Venite con me
(Entrambe escono di scena)
(SCENA 7)
ADELAIDE MOSCONI, CESIRA
(Entra la Contessa Adelaide Mosconi con il bastone accompagnata dalla dama di compagnia)
ADELAIDE MOSCONI Non c’è proprio nessuno in questo fatiscente albergo
SUOR CESIRA Adesso contessa sedetevi, se volete vado a cercare qualcuno
ADELAIDE MOSCONI Brava Cesira se non ci foste voi
SUOR CESIRA Serva vostra ….
ADELAIDE MOSCONI questo sicuro
SUOR CESIRA comandi Contessa
ADELAIDE MOSCONI datemi la medicina
(Cesira passa la boccetta alla contessa che beve disgustata)
Che schifo! Puah! Questo decotto del Proff. Cassanelli è disgustoso
SUOR CESIRA Ma dicono che sia miracoloso
ADELAIDE MOSCONI Miracoloso! Quel fanfarone di miracoloso ha solo il suo patrimonio che aumenta a vista d’occhio
SUOR CESIRA Si fa pagare è vero: ma … è un bravo medico
ADELAIDE MOSCONI i medici sono tutti ladri e macellai!
(Trova un foglietto per terra , lo mette in tasca, vede chiama Jole )
(SCENA 8)
ADELAIDE MOSCONI, CESIRA, JOLE
ADELAIDE MOSCONI (Ad alta voce) : Jole! Jole! (Jole entra )
JOLE (Inchinandosi) Comandi signora contessa, ai vostri ordini, in cosa posso esaudirvi?
ADELAIDE MOSCONI Jole ci sono novità in questo albergo?
JOLE Posso parlare, con tutta libertà?
ADELAIDE MOSCONI Cesira è di casa: parlate pure
JOLE Ci sono alcuni ospiti che sono in ritardo con in pagamenti
ADELAIDE MOSCONI Questo non è una novità
SUOR CESIRA Signora contessa se posso dare una mia opinione, la gente manca di serietà
ADELAIDE MOSCONI Brava … brava … Cesira voi sì che siete una donna a modo
SUOR CESIRA A forza di frequentarvi io sono diventata come voi contessa, magnanima, altruista, dolce, buona e generosa
ADELAIDE MOSCONI Noi Mosconi siamo così !
JOLE I Mosconi sono di animo buono, come vostro padre : e quel sant’uomo di vostro nonno il compianto Giuseppe pace all’anima sua
ADELAIDE MOSCONI Che grand’uomo mio nonno! lui sì che ha costruito un impero
SUOR CESIRA era bravo era pio! prestava i soldi ai bisognosi
JOLE era onesto
SUOR CESIRA Voleva solo io 190 per cento di interessi
ADELAIDE MOSCONI uomini così non ne nascono più
SUOR CESIRA nessuno aveva il coraggio di fregarlo
ADELAIDE MOSCONI solo Riccobaldi lo ha fregato, ma arriverà il momento anche per lui
SUOR CESIRA: brava per lui non esiste perdono
ADELAIDE MOSCONI Uomini come mio nonno non ne nasceranno più
SUOR CESIRA Peccato … Follo ne compiange ancora la scomparsa
ADELAIDE MOSCONI Suor Jole e dopo quali nuove?
JOLE Basta non voglio creare zizzania ne mettere in giro voci come una ciabattona
SUOR CESIRA Ma voi non siete una ciabattona
ADELAIDE MOSCONI Cantate Jole altrimenti vi do gli otto giorni
SUOR CESIRA Avanti Jole tirate fuori tutto quello che avete
JOLE No … qua non posso se mi sentono … andiamo di là
(Tutte escono di scena)
(SCENA 9)
IL CONTE RICCOBALDI
(Il Conte entra in scena pimpante )
IL CONTE RICCOBALDI Buona giornata a voi tutti , nobili e plebei un saluto speciale a quella miserabile che dirige questo albergo di terzo ordine. Non c’è nessuno …. ( vede il ritratto)
E questo cos’è
(Si avvicina al ritratto, lo esamina ma non tira su il telo)
Ma cosa stanno organizzando un ricevimento, una festa un’abbuffata, un convivio questi farabutti,
(Tira su il telo, lo abbassa schifato)
Stanno facendo, un’inaugurazione, vogliono intitolare l’istituto a quel deficiente del Marchese BRANCA! Quello che mi ha fatto cacciare dal circolo della nobiltà, quello che deplora la mia condotta, l’uomo morale
Puah ( sputa per terra )
bisogna che mi invento qualcosa per rovinargli la festa, cosa posso fare. Guarda c’è della pittura … un pennello
( si guarda intorno con sospetto e poi tira su il lenzuolo)
Come è brutto fa perfino senso
( e fa i baffi e i corni al ritratto poi ricopre tutto con la tela )
così sta meglio ( sghignazza )
Voglio vedere la faccia di quel tamburo quando tutti quei dementi alzano i calici per festeggiare
(ride) e vorrei vedere la faccia di quella megera di Suor Matilde quando vedrà il ritratto conciato così
( ride poi furioso )
Non mi hanno neppure invitato ipocriti…
e … Suor Matilde è come Branca, loro due sono come i ladri di Pisa. (furioso) hanno invitato tutti, anche i plebei e non hanno invitato me! Io il decano dei nobili di Follo … anzi: adesso mi firmo anche …il conte non è un codardo
( si firma sotto il ritratto) Sì sì mi firmo … tanto ormai …
(E prendendo il pennello si guarda attorno, non vede nessuno e firma il suo malaffare…)
(dopo va verso il campanello e suona)
Che albergo da operetta …. Non c’è nessuno
(Si dirige verso la cassa, la apre)
Quasi… quasi mi prendo un prestito
(Fa per prendere i soldi, sente arrivare gente, si ricompone e torna fuori dal bancone)
(SCENA 10)
IL CONTE RICCOBALDI, ELIO
IL CONTE RICCOBALDI Ma non c’è nessuno in questo dannato albergo
ELIO (Arriva Elio ansimando) Signor Conte, abbiate pazienza ero in cucina
IL CONTE RICCOBALDI In cucina e cosa cucinate per cena
ELIO Arrosto di maiale con patate al forno se le portano
IL CONTE RICCOBALDI E come primo piatto
ELIO lasagne
IL CONTE RICCOBALDI lasagne… e come mai !
ELIO Questa sera festeggiamo
IL CONTE RICCOBALDI E cosa!
ELIO L’inaugurazione del ritratto del nostro benefattore che tanto ha fatto per l’istituto e per la nostra pia madre, il Marchese Branca
IL CONTE RICCOBALDI Figuriamoci quella tirchia ed ipocrita della madre superiora chissà come si bea con quel Branca
( branca branca branca leon leon leon )
ELIO Non vi permetto di infangare il nome della pia donna
IL CONTE RICCOBALDI Ditemi il programma
ELIO Questa sera festeggeremmo l’arrivo di due nuove suore, l’inaugurazione della sala al Marchese Branca … e dopo si mangia
IL CONTE RICCOBALDI Se non ho degli impegni sicuramente presenzierò
ELIO No! Voi no … non siete gradito
IL CONTE RICCOBALDI E perché non sarei gradito
ELIO (A bassa voce) non so se posso
IL CONTE RICCOBALDI Sputate tutto quello che sapete giovine
ELIO (Coprendosi la bocca) voi siete in ritardo con i pagamenti, Suor Matilde e Suor Livia ed il capo supremo hanno deciso così
IL CONTE RICCOBALDI Infami come si permettono … chiamatemi qualcuno che conta plebeo … ed allontanatevi dal mio sguardo, brutto servo della gleba
(Elio esce di scena)
(SCENA 11)
IL CONTE RICCOBALDI, SUOR LIVIA, ELIO
IL CONTE RICCOBALDI Insolenti ipocriti pagliacci io sono la nobiltà di questo lurido paese … elemento non gradito a me… deficienti, ma io faccio un esposto all’ordine dei nobili, io mi farò sentire. Non gradita la mia illustre persona… farabutti.
(entra suor Livia)
SUOR LIVIA No … non gradita perché nobili o non nobili, noi non vogliamo gente che non paga le cambiali
IL CONTE RICCOBALDI Le cambiali una volta voi le pagavate a me
SUOR LIVIA ma ora voi dovete pagarle a noi
IL CONTE RICCOBALDI Ed io non vi pago
SUOR LIVIA Allora prendete la porta e andatevene
IL CONTE RICCOBALDI Ed io non me ne vado
SUOR LIVIA Ed io chiamo i Carabinieri Reali
IL CONTE RICCOBALDI Potete chiamare chi volete io ho la tessera
SUOR LIVIA La Tessera? E questa è buona !
IL CONTE RICCOBALDI Tira fuori la tessera e la mostra, passandola alla suora
SUOR LIVIA Io non capisco ma questa è …
IL CONTE RICCOBALDI La tessera di povertà, e c’è scritto lì in basso- ingresso gratuito in tutte le pie case e i circoli onlus
SUOR LIVIA Si c’è scritto, ma non so se è valida
IL CONTE RICCOBALDI Come voi negate… voi negate l’evidenza! Voi negate un dato di fatto! Elio!
(Entra Elio)
ELIO Comandi
IL CONTE RICCOBALDI Giovine prendete il cappello e mettetelo nella cappelliera
(Elio prende il cappello)
SUOR LIVIA Elio voi non mettete il cappello da nessuna parte
(Elio perplesso tentenna)
IL CONTE RICCOBALDI: Elio mettete il cappello nella cappelliera
(Elio fa per mettere il cappello nella cappelliera)
SUOR LIVIA: Elio voi non mettete il cappello da nessuna parte
(Elio perplesso tentenna)
IL CONTE RICCOBALDI: Elio mettete il cappello nella cappelliera
SUOR LIVIA: Elio voi non mettete il cappello da nessuna parte
ELIO basta me ne vado (Elio esce di corsa lasciando cadere il cappello per terra) (Elio esce di scena)
SUOR LIVIA ( perplessa) Per adesso entrate … intanto mi informo con Madre Matilde
IL CONTE RICCOBALDI Informatevi da chi volete
( Il conte raccoglie il cappello esce di scena, Suor Livia esce dall’altra porta)
(SCENA 1)
LA CONTESSA MOSCONI, SUOR CESIRA, SUOR MATILDE, JOLE
(Entrano nella stanza)
JOLE Accomodatevi contessa
LA CONTESSA MOSCONI Grazie
JOLE Anche voi Cesira sedete qui
SUOR CESIRA Grazie
LA CONTESSA MOSCONI tanto per mettervi in avviso, io sono già a conoscenza di tante cose: ma voi relazionate
(Entra Suor Matilde)
(Jole sorpresa abbassa la testa rimane in silenzio)
SUOR MATILDE Jole cosa fate qui, andate al vostro posto di lavoro
JOLE Sì madre vado (ed esce di scena)
SUOR MATILDE Adelaide, avete bisogno di legarvi alle confidenze di quella pettegola
SUOR CESIRA Come vi permettete di offendere la contessa
SUOR MATILDE Come vi permettete Suor Cesira anche se non siete del mio ordine io sono sempre la vostra superiora
LA CONTESSA MOSCONI Lasciate stare suor Cesira è sotto la mia protezione se non volete che vi faccio mandare in qualche sperduta missione
CESIRA Brava Contessa fatevi rispettare
SUOR MATILDE Ma si può sapere cosa avete voi due da blaterare! l’albergo va bene e i conti sono in ordine
LA CONTESSA MOSCONI L’albergo va bene ! ma siete pazza, la cucina è uno schifo, mancano le patate, le due suore non sono arrivate, fate entrare gente indesiderata, gli ospiti sono in subbuglio e tra poche ore comincia l’inaugurazione… ho tutti gli elementi per avvisare il Marchese Branca il pio….
SUOR MATILDE no il Marchese no … i panni sporchi vanno lavati in casa
CESIRA Brava contessa mettete al muro questa megera
SUOR MATILDE Con voi facciamo i conti dopo
LA CONTESSA MOSCONI Matilde Cercate di calmarvi e ringraziate che siamo cresciute assieme, come sorelle e in maniere retta e onestamente!
SUOR MATILDE Cresciute assieme ! Come sorelle! Voi non siete cambiata, siete rimasta come quella di trenta anni fa. Io vi passavo tutti i compiti di matematica, e voi prendevate sempre il voto più alto e la maestra mi accusava di copiare da voi…..
LA CONTESSA MOSCONI … roba da bambine
SUOR MATILDEI io ci tenevo a fare bella figura. I miei facevano tanti sacrifici per farmi studiare e io non volevo deluderli.
LA CONTESSA MOSCONI Ma cosa pretendevate che la maestra credesse a voi: la figlia di un calzolaio …io ero la figlia di un conte…..
SUOR MATILDE E poi gli uomini … il Visconte, io gli volevo bene e voi lo avete convinto a lasciarmi
LA CONTESSA MOSCONI io l’ho fatto per il vostro bene non avevate i titoli per sposarlo
SUOR MATILDE Io ho pianto tanto, siete stata ignobile
LA CONTESSA MOSCONI Non avete perso niente, era solo uno spiantato: cacciatore di dote e da voi ce ne erano pochi!
SUOR MATILDE Però mi interessava, sembrava tutto fatto
LA CONTESSA MOSCONI si era fatto! lo è sempre stato fatto.
CESIRA Non prendetevela, avete trovato la pia strada Suor Matilde voi avete sposato il signore
LA CONTESSA MOSCONI No il signore lo ho sposato io il Visconte ha sposato me
SUOR MATILDE Ma se ne è andato
LA CONTESSA MOSCONI Lasciandomi però metà del suo patrimonio e adesso me ne vado
(La Contessa e Cesira escono di scena)
(SCENA 13)
SUOR MATILDE, IL CONTE RICCOBALDI
(suor Matilde rientra riassetta il tavolo, vede il conte, il conte cerca di non farsi vedere ma invano)
SUOR MATILDE Conte cosa ci fate voi nel mio albergo! Chi vi ha autorizzato ad entrare!
IL CONTE RICCOBALDI La legge del Regno mi ha fatto entrare: ho la tessera
SUOR MATILDE La Tessera, la tessera del mio circolo io ve l’ ho strappata in faccia 3 anni fa
IL CONTE RICCOBALDI Quella tessera era una tessera da ragazzini, la mia è ben più importante
SUOR MATILDE La mia è la più importante ! ha molte agevolazioni ,ed è stata rilasciata da Duca Savino BRANCA il grande benefattore
IL CONTE RICCOBALDI Quel pallone gonfiato, quel bellimbusto ! Questa tessera cancella tutte le altre ( la tira fuori dal panciotto)
SUOR MATILDE strappando la tessera dalla mano del conte (e leggendola e ride ironica)
SUOR MATILDE Ma Questa tessera è la tessera della povertà
IL CONTE RICCOBALDI Ma vedete in piccolo cosa c’è scritto
SUOR MATILDE Ci può essere scritto tutto quello che volete, è scaduta
IL CONTE RICCOBALDI Come è scaduta!
SUOR MATILDE Si è scaduta il 24 giugno 1922
IL CONTE RICCOBALDI Ieri
SUOR MATILDE Sì ieri … ed ora vi accompagno alla porta, a meno che non saldiate tutto compreso gli arretrati
IL CONTE RICCOBALDI Vengo domani
SUOR MATILDE subito
IL CONTE RICCOBALDI Dovete cercare il foglio
SUOR MATILDE Lo porto sempre dietro
IL CONTE RICCOBALDI Allora vediamo
SUOR MATILDE Leggendo 1299 Lire
IL CONTE RICCOBALDI Avete un centesimo di resto
SUOR MATILDE (Tira fuori il cen) ecco
IL CONTE RICCOBALDI (Prendendo il cent) ECCO PRENDO IL RESTO (e firma la ricevuta)
SUOR MATILDE Ma il resto
IL CONTE RICCOBALDI (Tornando indietro)
Dimenticavo di prendere il resto
(Ed esce di scena)
(Suor Matilde guarda il foglio firmato sbigottita ed esce a sua volta)
(SCENA 14)
LA CONTESSA MOSCONI, SUOR CESIRA, ALICETTA, MARIUCCIA
( entrano in fila, si siedono Mariuccia ha le cartelle per la tombola e il sacchetto)
MARIUCCIA Cominciamo Contessa
LA CONTESSA MOSCONI Si Cesira prendimi 2 cartelle e che siano buone
CESIRA Si signora Contessa
ALICETTA A me una
MARIUCCIA Una anche a me
CESIRA Io tengo il banco
LA CONTESSA MOSCONI Si comincia
CESIRA 8
(Tutte)
(Declamando assieme) occhiali
LA CONTESSA MOSCONI Preso
CESIRA 90
(Tutte)
La paura
ALICETTA Preso
CESIRA
77
(Tutte)
Le gambe delle donne
LA CONTESSA MOSCONI Io si che avevo delle belle gambe
ALICETTA Ad arco, sembrano le volte della cappella di S. Isidoro
CESIRA Come vi permettete, se la contessa ha detto che ha delle belle gambe ha delle belle gambe
MARIUCCIA Le mie si che sono belle
LA CONTESSA MOSCONI Ma se hai le vene varicose
MARIUCCIA Sono sempre meglio che le tue
(Tutte e tre mostrano le gambe)
LA CONTESSA MOSCONI Lasciamo giudicare a Cesira
ALICETTA A Cesira no! È una vostra stipendiata
LA CONTESSA MOSCONI È una donna pia ed obiettiva
CESIRA Le gambe più belle sono quelle della contessa
MARIUCCIA Andiamo avanti e lasciamo perdere
CESIRA Signore vogliamo continuare
(TUTTE)
Siiii
CESIRA 1
(TUTTE): Il bastone
MARIUCCIA Il bastone ormai non mi ricordo neppure come è fatto
ALICETTA Io si ! ho ancora degli spasimanti: ancora adesso
Quando passo gli uomini si voltano a guardarmi
LA CONTESSA MOSCONI Perché voi siete ridicola signora Alicetta
ALICETTA Voi sarete contessa ma io ero la più bella di Follo ed ancora adesso
MARIUCCIA Al cesso, dovete andare al gabinetto e che bisogno c’è di chiederlo andate e basta
CESIRA Calmatevi e siate timorate di Dio come la mia contessa lei si che è santa
ALICETTA Ma se ne ha fatte più di Carlo in Francia e continua a farle
CESIRA Che gran donna è la mia contessa
MARIUCCIA È inutile che continuate a leccarla tanto non vi lascerà neppure un centesimo
CESIRA Continuiamo
MARIUCCIA Io voglio giocare a tombola
CESIRA Silenzio
47
(Tutte)
Morto che parla
(SCENA 15)
LA CONTESSA MOSCONI, SUOR CESIRA, ALICETTA, MARIUCCIA, IL PROFF. RINALDO CASSANELLI
(Entra il Proff. Rinaldo Cassanelli)
RINALDO CASSANELLI Se voi non fate quello che vi ordino mie belle signore voi diventerete presto clienti di Otello e di Leone
Tutte le vecchiette smettono di giocare e tutte benevolmente circondano il Proff.
(Tutte): bentornato professore
IL PROFESSORE grazie signore, grazie per questa calorosa accoglienza sapete, questa sera dopo avervi visitato resto con voi per l’inaugurazione della sala
(tutte): anche noi ! anche noi!
IL PROFESSORE( rivolto a Cesira che civetta vedendolo)
Cesiruccia voi avete già preso i voti
CESIRA Non ancora, sono novizia
IL PROFESSORE Adesso uscite tutte vi chiamo per visitarvi
(Escono tutte)
IL PROFESSORE Contessa Mosconi
(Entra Adelaide Mosconi ….civetta)
IL PROFESSORE Sedete mia diletta
ADELAIDE MOSCONI Come siete affascinante professore, che uomo di prestigio che siete, io vi adoro mio bel luminare
IL PROFESSORE Calmatevi contessa sapete che non dovete fare sforzi
ADELAIDE MOSCONI Perché sono grave! Se volete sapete io posso pagarvi
IL PROFESSORE Mi paga già Suor Matilde, ma se volete potete fare una donazione
ADELAIDE MOSCONI In denaro
IL PROFESSORE I soldi non valgono niente, avete per caso quella casa a Portofino quella dove non andate mai
ADELAIDE MOSCONI Sono anni che non vi metto piede, ve la lascio, basta che mi curate
IL PROFESSORE Firmate qua, guarda caso ho il modulo pronto
(La contessa firma)
Adesso contessa andate, io sarò per sempre il suo medico di fiducia
(La contessa esce di scena)
IL PROFESSORE Alicetta Corbani
(Entra Alicetta)
IL PROFESSORE Sedetevi
(Alicetta si siede)
ALICETTA Ditemi mio bel professore sono malata
IL PROFESSORE Bene non state
ALICETTA Con voi ciccino sto sempre bene
IL PROFESSORE Mi volete come medico personale
ALICETTA Si
IL PROFESSORE Voi avete 3 negozi di fiori
ALICETTA Si
IL PROFESSORE Ma cosa ve ne fate, siete su con gli anni
ALICETTA È vero dottore ma ho due figli Giangiacomo e Mariano
IL PROFESSORE ma i negozi sono tre e i figli due: lascerete un erede nella discordia. Donatemene uno a me ed io sarò il vostro medico di fiducia
ALICETTA Si vi dono quello di Valdurasca
IL PROFESSORE Perché non quello di Follo
ALICETTA Quello di Valdurasca o niente
IL PROFESSORE Accetto ed ora andate mia bella paziente
(Alicetta esce di scena)
IL PROFESSORE Mariuccia Calzolari
(Entra Mariuccia con delle paste)
MARIUCCIA Queste sono per voi Professore e per me naturalmente
IL PROFESSORE Per me! Voi non dovete assolutamente mangiare dolciumi
(Il professore mangia una pasta)
MARIUCCIA Come sto!
IL PROFESSORE Male ma se volete guarire
MARIUCCIA Io voglio guarire
IL PROFESSORE Lasciatemi la pasticceria, cosa ve ne fate e poi i dolciumi a voi fanno male
MARIUCCIA Così volete la pasticceria
IL PROFESSORE Si
MARIUCCIA Vi piacciono le paste
IL PROFESSORE Si
MARIUCCIA Allora beccatevi questo, e non finisce qua io ho delle conoscenze, io vi faccio radiare dall’ordine dei medici
(La pasta in faccia al professore)
IL PROFESSORE Fate pure quello che volete, io sono il presidente dell’ordine dei medici
MARIUCCIA No!
IL PROFESSORE Si!
MARIUCCIA E a me non importa niente
(Spalma la pasta in faccia al professore
Entrambi escono di scena prima Mariuccia e dopo Cassanelli)
(SCENA 16)
SUOR CESIRA, ALICETTA, JOLE
(Jole è dietro il banco del bar, arriva Suor Cesira)
SUOR CESIRA Jole, posso confidarvi un segreto
JOLE Sono tutt’orecchi
SUOR CESIRA Io non ce la faccio più a stare in compagnia di quella megera
JOLE Vi capisco stare sempre vicino a quella contessa è dura
SUOR CESIRA A volte mi viene duro trattenermi, ma mi frena la carità cristiana
JOLE E io con Suor Matilde sono alla solita stregua
(Entra Alicetta)
ALICETTA Jole io stasera voglio le patate e quelle rosse
JOLE Vedremo di procurarle abbiate fede
SUOR CESIRA Siate comprensiva signora, le patate le porteranno le nuove suore
ALICETTA Quelle Francesi
SUOR CESIRA Si
ALICETTA Andate Suor Cesira la contessa vi ha cercato
SUOR CESIRA Vado … vado
ALICETTA Io mi siedo al tavolo, portatemi un the
JOLE Si accomodatevi
(Alicetta si siede)
(SCENA 17)
ALICETTA, SUOR JOLE, IL CONTE RICCOBALDI, IL MARCHESE PARODI
(entra il Conte Riccobaldi)
IL CONTE RICCOBALDI Jole … bella e fresca come un fiore di maggio
JOLE Grazie signor conte: ma vi prego usate parole più consone io sono timorata di dio
IL CONTE RICCOBALDI Ma se non avete preso i voti
ALICETTA Io voglio il mio the
JOLE Pazientate un momento Signora Alicetta
IL CONTE RICCOBALDI E fate silenzio Alicetta, non vedete che la signorina conversa con me
ALICETTA Voglio il mio the
IL CONTE RICCOBALDI Calmatevi signora
(Jole porta il the alla vecchietta e poi torna dietro il banco)
IL CONTE RICCOBALDI Certo che voi, una donna piacente ridotta a servire delle vecchiette in preda ognuno al proprio mondo
JOLE Come non capisco
IL CONTE RICCOBALDI Voi potreste aspirare di più che preparare tisane per una fuori di senno come Alicetta e Mariuccia che ormai sono come galline spennacchiate che non sono buone neppure per il brodo
ALICETTA Ha parlato l’uomo di mondo, l’uomo di primo pelo … il Conte Riccobaldi ! il conte senza contea: non lo voglio neppure il the me ne vado
(E se ne va)
IL CONTE RICCOBALDI Andatevene via ranocchia
JOLE Conte moderate i termini e il the … Lo getto via
IL CONTE Ma scherzate è un peccato, me lo bevo io … tanto è pagato
(Il conte beve il the)
Entra il marchese Parodi ( parla con la R moscia )
(In scena Il Conte, Il Marchese e Jole
Jole è dietro il banco del bar)
IL MARCHESE PARODI buona giornata bellissima Jole, siete sempre più bella
JOLE Signor marchese mi fate arrossire
IL MARCHESE PARODI: egregio Conte cosa fate in questo luogo
IL CONTE RICCOBALDI Sono capitato qua per caso, visto che il mio lignaggio me lo consente
IL MARCHESE PARODI Ma non vi avevano cacciato,
IL CONTE RICCOBALDI Sono stato riammesso perché la nobiltà vale più del vile denaro
IL MARCHESE PARODI Come sarebbe vi hanno riammesso senza avere pagato le tratte
IL CONTE RICCOBALDI Ho pagato! Ho pagato ma la mia illustre persona avrebbe diritto ad un trattamento di riguardo
IL MARCHESE PARODI Trattamento di riguardo ma non fatemi ridere, io sono nobile quanto voi
IL CONTE RICCOBALDI Ma la mia è la famiglia più antica
IL MARCHESE Più spiantata volete dire
IL CONTE Piano con le offese
JOLE Carissimi, volete bere o no … altrimenti io me ne vado
IL CONTE RICCOBALDI Voi siete pagata per stare dietro il banco per servire i nobili
JOLE A servire coloro che fanno vedere le palanche
IL MARCHESE PARODI Per piacere, io sono uno che paga
JOLE Se non bevete io vado
(Ed esce di scena)
(SCENA 18)
IL CONTE RICCOBALDI, IL MARCHESE PARODI, IL PROFF. CASSANELLI, SUOR CESIRA
(Entra il Proff. Cassanelli)
CASSANELLI :Carissimi anche voi siete qui per il duca Branca
IL MARCHESE PARODI: Ed anche per l’inaugurazione
IL CONTE RICCOBALDI:Io non mi fermo, anche se sono stato invitato
trovo stomachevole lo scoprimento del busto di Branca
(Passa Suor Cesira, spolvera canticchiando)
(Tutti si voltano a guardala)
IL MARCHESE PARODI Io però un pensierino ce lo farei …..
IL CONTE RICCOBALDI Non è male la donzelletta
CASSANELLI Scommettiamo mille Lire
IL MARCHESE PARODI Mille e non più mille
CASSANELLI Cominciate voi
IL MARCHESE PARODI Dai Riccardo, comincia tu!
IL CONTE RICCOBALDI Proprio io!
CASSANELLI Si
IL CONTE RICCOBALDI Io vado
IL MARCHESE PARODI Avanti con la baionetta Conte
(Riccobaldi si avvicina alla suora)
IL CONTE RICCOBALDI Bella puledrina ci uscireste con me questa sera
CESIRA No
IL CONTE RICCOBALDI Come Cesirina, rifiutereste un uomo come me
CESIRA Si e poi per voi non sono Cesirina
Lasciatemi in pace altrimenti chiamo la madre superiora
IL CONTE RICCOBALDI: va bene vado ma non sapete cosa vi perdete
(esce di scena)
(Entra in scena il marchese Parodi)
Pimpante
IL MARCHESE PARODI: carissima Cesira, avete degli occhi bellissimi, siete incantevole
CESIRA: lo so
IL MARCHESE PARODI: voi non avete ancora preso i voti
CESIRA: no e forse non li prenderò mai
IL MARCHESE PARODI: giustamente voi dovete formarvi una famiglia ed avere dei figli
CESIRA: mi piacerebbe, ormai la voce del signore la sento lontana
IL MARCHESE PARODI: sentite il mio cuore come batte
CESIRA: il vostro cuore
IL MARCHESE PARODI: ci vediamo stasera, liberatevi di quella megera e passiamo una serata di follia
Voce fuori campo
CONTESSA MOSCONI: signor marchese smettetela di importunare la mia dama di compagnia
IL MARCHESE PARODI: e dov’è quella strega ( si gira e rigira)
CONTESSA MOSCONI: voi la state corteggiando per una scommessa farabutto
IL MARCHESE PARODI: noo!
CESIRA: ed io sarei una donna da scommessa infame
(da uno schiaffo al marchese)
(Il marchese rientra al bar)
(Il Conte ed il duca ridono)
CASSANELLI: adesso provo io (Cassanelli si avvicina a Cesira e i due si abbracciano passando davanti al bar)
(Cesira esce di scena il duca ritorna da solo a ritirare la vincita dai 2 nobili, il marchese paga, il conte no)
IL CONTE RICCOBALDI : rivincita
IL MARCHESE PARODI: si rivincita
CASSANELLI: ma si! Carissimi giochiamoci 2000 lire su le 2 novizie che arriveranno
IL MARCHESE MARODI : voi non partecipate
CASSANELLI : no io vi pago solo se voi riuscite a sedurle
IL CONTE RICCOBALDI: ci stò
CASSANELLI : i vostri soldi
IL CONTE RICCOBALDI : mettete in conto
CASSANELLI : ci posso giurare
(Cassanelli esce di scena)
(SCENA 19)
IL CONTE RICCOBALDI, IL MARCHESE PARODI, SUOR JOLE,
IL MARCHESE PARODI: ci rifaremo, ma come avrà fatto!
IL CONTE RICCOBALDI : ha i soldi
IL MARCHESE PARODI: no lui ha qualcosa di più
IL CONTE RICCOBALDI : i soldi
IL MARCHESE PARODI : no non solo i soldi, ci sa proprio fare
JOLE: voi non siete due galli ma due capponi
IL CONTE RICCOBALDI: come vi permettete
IL MARCHESE PARODI : il signor Conte ha ragione, dovete moderare i termini
JOLE: tirando fuori delle briosce
IL CONTE RICCOBALDI : quanto vengono
JOLE: 5 cent
IL CONTE RICCOBALDI : e le bricciole
JOLE: niente
IL CONTE RICCOBALDI : sbriccilane 2 per noi , io e il marchese abbiamo fame
JOLE: non mi avete fatto ridere , ormai non siete più buoni neppure per la Contessa, e siete stati scartati da Alicetta e Mariuccia che sembrano due galline spennacchiate che non sono buone neppure per il brodo
IL MARCHESE PARODI: e vero… non sono buone neppure per il brodo
IL CONTE RICCOBALDI : non sono buone neppure per il brodo … il brodo … è un po’ che non mi gusto del brodo
(SCENA 20)
IL CONTE RICCOBALDI, IL MARCHESE PARODI, SUOR JOLE, ALICETTA, MARIUCCIA
(Entrano alterate)
ALICETTA: così noi saremmo delle galline spennacchiate, brutto cafone
IL MARCHESE: io non volevo dire galline
MARIUCCIA: così noi saremmo 2 canarine imbalsamate
IL CONTE: si … voi siete così
MARIUCCIA: brutto fetente
IL MARCHESE: ebbene si e ride
MARIUCCIA: prende la mira e da una borsettata al marchese
(Il Marchese si accascia)
IL MARCHESE: ma cosa avete dentro quella borsa una ferriera
MARIUCCIA: te la do io la carriera, voi non avete mai mosso una paglia
FELICETTA: Ma siete pazza avete un mattone dentro la borsa
MARIUCCIA: con tutti i delinquenti che circolano in questo posto, bisogna essere previdenti
JOLE: calmatevi
FELICETTA: ha fatto bene, e voi conte avete qualcosa da dire
IL CONTE: io no! No
JOLE: adesso andate di la a giocare a carte
FELICETTA: dove vado lo decido io, ci sono ancora con la testa
MARIUCCIA: andiamo dalla contessa
FELICETTA: si andiamo… lontano da questi due esauriti
JOLE: e parassiti
IL CONTE: vi ci mettete anche voi
FELICETTA: silenzio Andiamo via Mariuccia
MARIUCCIA: via via …
(Escono di scena)
(SCENA 21)
IL MARCHESE PARODI, IL CONTE RICCOBALDI, JOLE
(Il Conte Ride, anche Jole ride )
IL MARCHESE: che cosa avete da ridere
IL CONTE: ma avete visto … la borsetta con il mattone
JOLE: il mattone bravissima e che tiro
IL MARCHESE: finitela altrimenti mi rivolgo alla superiora
(Smettono di ridere)
IL MARCHESE: rivolto a Jole
(Signor Conte volete una pasta)
IL CONTE: se proprio volete: quella con la crema
(Il conte fa per prenderla, ma la prende in mano il marchese)
IL MARCHESE: volete questa!
IL CONTE: si
(Il marchese prende la pasta e la spalma con forza nel viso del conte
Il marchese e Jole ridono di gusto)
FINE 1 ATTO
2 ATTO
(SCENA 1- 22)
BUFFY – BUNNY – ELIO, YOLE
(si sente sottofondo musica religiosa)
( le ragazze sono francesi, si danno del tu )
BUFFY : (meravigliata) ma sei sicura che questo sia il posto giusto
BUNNY: (tira fuori il foglietto con l’indirizzo) VIA ITALIA è questa …. e Locanda Malaspina è questa
BUFFY: a me sembra un posto strano (suona il campanello del bar)
BUNNY: non c’è nessuno e poi questa musica strana
BUFFY: siamo in Italia, e le cose sono diverse che da noi
BUNNY: anche l’arredo non ha niente di trasgressivo
BUFFY: deve essere tutto un trucco …. Chissà da chi è frequentato questo casino
BUNNY: magari da persone altolocate
BUFFY: onorevoli, prelati,
BUNNY: Conti, Marchesi
BUFFY: noi faremo tanti soldi e poi torneremo a Parigi
BUNNY: Yahooo!
(Entra Elio)
ELIO: benvenute vi aspettavamo
BUNNY: Si allora è proprio questo il posto!
ELIO: ditemi avete portato le patate
(Le due si guardano, ed esclamano)
BUNNY: le patate!
BUFFY: noi le patate le portiamo sempre dietro
ELIO: anche quelle rosse
BUNNY: la mia è proprio rossa
ELIO: e dove le avete
BUFFY: al proprio posto
BUNNY: si la patata è a posto
ELIO: l’importante è che l’avete … va bene adesso io vado, riverisco
BUNNY: servo vostro
BUFFY: buona giornata
(Elio esce di scena ….Le donne rimaste sole)
BUNNY: perché ci ha chiesto se abbiamo la patata
BUFFY: sarà un’usanza del luogo
(Entra Jole)
JOLE: buona sera voi siete le due novizie
BUNNY: novizie noi!
BUFFY: no noi sono tanti anni che esercitiamo la professione
JOLE: sapete che vi aspettavamo con ansia
BUNNY: con ansia
JOLE: aspettavamo con ansia voi e le vostre patate
BUNNY: ma allora è una fissazione
BUFFY: e matta, diamogli corda
BUNNY Si e dove dobbiamo portarle
JOLE: in cucina
BUNNY: e perché in cucina
JOLE: Elio le fa arrosto
BUFFY: andiamo via questo è un posto di pazzi
BUNNY: va bene andiamo in cucina
BUFFY: ma sei matta
BUNNY: lascia fare a me!
BUFFY: io me ne vado, questi sono dei maniaci
BUNNY: no aspettiamo, un attimo
JOLE: io vado in magazzino se avete bisogno, chiamate. intanto mando qualcuno a spellare le patate
(SCENA 2 - 23)
BUFFY – BUNNY – FELICETTA, MARIUCCIA, SUOR LIVIA
BUFFY le patate! Le patate! … andiamo via vogliono spellarci le patate
BUNNY aspettiamo
BUFFY sono tutti matti in questo casino
BUNNY (sentendo nel sottofondo la musica sacra)
vedi che sono tipi strani, senti che musica
BUFFY: e allora
(Entrano Alicetta e Mariuccia)
ALICETTA: voi siete le nuove?
MARIUCCIA: avete le patate nuove?
BUNNY: le patate … sì! ma nuove non tanto
MARIUCCIA: anche rosse
BUFFY: questa è una pazza! cambiando discorso
(Ma come fate a sentire una musica così penosa e melensa, sintonizza la radio)
ALICETTA: ma questa è la musica che ci fa sentire la madre superiora
BUFFY: la madama volete dire
BUNNY: per forza non viene nessuno da voi
BUFFY: per forza non avete clienti
(Sintonizza la radio, seguite il mio passo e ballate)
(Tutte ballano)
(Entra Suor LIVIA)
SUOR LIVIA: Disgraziate , che cosa combinate e chi ha messo questa musica spegne la radio
ALICETTA: le due nuove
SUOR LIVIA: voi siete le due nuove benefattrici
BUNNY e BAFFY : si siii!
SUOR LIVIA: e venite da Parigi
BUNNY: da Parigi, da Lione
BAFFY: da Marsiglia da tante parti
MARIUCCIA: le carte io vado a giocare a carte
BAFFY: ecco cambiamo musica (e mette il Twist)
BUNNY: ecco cosa bisogna mettere altro che quella nenia
ALICETTA: ma cosa fate …. La madre
MARIUCCIA: la madre superiora
BUFFY: cosa pensate a vostra madre
BUNNY: ci va dipendenza dai genitori
BAFFY: ci parlo io con vostra madre
BUNNY: cercate di essere autonome
BAFFY: alziamo il volume
BUNNY: fate come facciamo noi
SUOR LIVIA: siete andate fuori di senno, datemi una giustificazione
MARIUCCIA: twist …
BUNNY: balliamo
BAFFY: da tutte le parti , muovete le anche
SUOR LIVIA: basta … basta
ALICETTA: sono nuove
BUNNY: nuove non tanto
BAFFY: nuova ! anni fa la nostra era nuova
SUOR LIVIA: basta con questa musica (la spegne)
ALICETTA: sono lodi al signore
BAFFY: e vai! (accende la radio)
SUOR LIVIA: davvero voi fate così
BUNNY: si e da tanto tempo
SUOR LIVIA: e le pecorelle vengono
BUFFY: le pecorelle non tanto
BUNNY: ma i pecoroni li facciamo venire
SUOR LIVIA: Madre vengono in tanti
BUFFY: sapesse
BUNNY: prima di venire da voi ne abbiamo fatti venire 15
SUOR LIVIA: ne avete fatti venire 15! Bravissime
BAFFY: e adesso balliamo
SUOR LIVIA: non sono buona
BUFFY: è semplice
MARIUCCIA: basta fare così
(Alzano il volume della radio)
E tutti ballano
(SCENA 3 - 24)
BUFFY – BUNNY – ALICETTA, MARIUCCIA, SUOR LIVIA, MATILDE
(Entra Matilde)
MATILDE: cosa succede!
(E tutti rimangono immobili come statue)
Cosa combinate e cos’è questa musica,( spegne la radio)
Suor LIVIA voi dovete darmi una giustificazione
SUOR LIVIA: stiamo cantando lodi al signore
SUOR MATILDE: e le cantate così ! senza il permesso della curia
SUOR LIVIA: ma loro
MATILDE: chi loro
ALICETTA:le due nuove
MATILDE: sareste voi
BUNNY: sia lodato
BAFFY: sempre sia …..
SUOR MATILDE: sempre sia lodato
Io sono la madre superiora, lasciatemi sola con le due novizie
SUOR LIVIA: si madre
(E tutte escono di scena
Rimangono in scena Matilde Bunny e Baffy)
SUOR MATILDE: io sono la madre superiora
BAFFY: la madama, volete dire
SUOR MATILDE: non capisco
BUNNY: la tenutaria della casa
MATILDE: diciamo di si
BUNNY: come sono gli ospiti
MATILDE: di ogni genere
BAFFY: pagano
MATILDE: alcuni non hanno problemi, mentre altri bisogna tirargli il collo
BUNNY: ci penso io, a prenderli per il collo
BAFFY: vedete che con il servizio che facciamo, pagano
MATILDE: e che servizio fate
BUNNY: ognuna di noi ha la propria specialità
MATILDE: sarebbe
BAFFY: pagano e gli prosciughiamo tutto anche il midollo
MATILDE: non voglio intervenire sui metodi, sapete che qui c’è da lavorare sodo
BUNNY: il lavoro non ci spaventa
MATILDE: sapete che c’è l’inaugurazione della sala, dedicata al duca Branca
BAFFY: ci hanno riferito
MATILDE: va bene, prendetevi un caffè e dopo ci vediamo in cucina, meno male che il signore ha ascoltato le mie preghiere
BUNNY: il signore sì! ci ha chiamato lui
BAFFY: il signore paga bene
MATILDE: il signore paga il sabato
BUNNY: il signore ci paga ogni volta che ci chiama
MATILDE: Jole prepara un caffè alle due nuove
JOLE da fuori scena
(Vengo un’ attimo)
MATILDE : ci vediamo dopo ed esce di scena
(SCENA 4 - 25)
BUFFY – BUNNY – JOLE, RICCOBALDI, PARODI
(Jole porta i caffè alle due donne sedute al tavolo)
BUNNY: grazie Jole
JOLE: la pace sia con voi
BAFFY:Bunny siete stata con uomini che si chiamavano La Pace voi
BUNNY: no
BAFFY: questo è un posto di matti, prendiamo il caffè e andiamo
BUNNY: no! Non possiamo
BAFFY: perché
BUNNY: dobbiamo aspettare il signore
BUFFY: quello con la grana
BUNNY: si
BUFFY: dopo però via come treni
(Entrano Riccobaldi e Parodi si avvicinano a Jole)
JOLE: ecco i nostri due galletti da spennare, e quelle due sono le novizie
PARODI: avete sempre voglia di scherzare
RICCOBALDI: e quelle sono le due pollastrelle!
PARODI: sono un gioco da ragazzi
JOLE: mica tanto, io non le sottovaluterei
RICCOBALDI: con due parole e un caffè te le porti a letto
JOLE: ma voi conte avete i soldi per un caffè
RICCOBALDI: dietro no: marcatemi nel libro nero, tanto paga Cassanelli! Portate due stuzzichini a quel tavolo
JOLE: chi paga!
RICCOBALDI: segnate tutto a me
JOLE: io segno quello che volete, tanto ve la vedrete con Suor Matilde
RICCOBALDI: Matilde e la luna è tutt’una!
Andiamo Marchese, andiamo dalle pollastrelle
(Jole esce di scena, i due sfregandosi le mani si avvicinano al tavolo)
PARODI: io la bionda
RICCOBALDI: io la rossa
(Tutti E VAI!)
(SCENA 5 - 26)
BUFFY – BUNNY – RICCOBALDI- PARODI
RICCOBALDI: ma che belle signorine!
PARODI: siete incantevoli
BUNNY: rivolta a BAFFY questi sono i primi clienti della giornata
BUFFY: speriamo siano generosi
BUNNY: adulatori!
PARODI: mai una tale bellezza è entrata in questa stanza
BAFFY: che animo gentile
RICCOBALDI: Signorina, monna Lisa sfigura nei vostri confronti
BAFFY rivolta verso Bunny
Chi è questa monna Lisa?
BUNNY: sarà…. una d’alto bordo
RICCOBALDI: permettete io sono Riccobaldi, il Conte Riccobaldi!
BAFFY: io sono Baffy la tua coniglietta
PARODI: io sono il marchese Parodi
BUNNY: e io Bunny sono la tua ciccina
(Per mano escono di scena, rientrano in scena di corsa le due ragazze si fermano al centro del palco)
BUNNY: sei una pettegola non sono Baffy
BAFFY: e cosa ho detto
BUNNY: come fanno a sapere che siamo due sorelle
BAFFY: io non ho neppure parlato, ci conosceranno di fama
BUNNY: e se allungano le mani
BUFFY: prima i soldi
(Escono di scena di corsa, entrano in scena il conte e il marchese euforici)
RICCOBALDI: è fatta … e fatta
PARODI: finalmente … siamo a posto
RICCOBALDI: è cotta come una pera
PARODI: non resiste al mio fascino
(Escono di scena)
(Si sentono degli schiaffi volare, entrano le due ragazze sconvolte e sconnesse)
BUFFY: come è manesco, tocca … tocca ma soldi non ne ha … anzi ha un mare di debiti, ed io, che non sono una dama di carità, ho dovuto reagire
BUNNY: che villano mi ha subito toccato e quando gli ho fatto il segno dei soldi, mi ha tirato fuori 1 lira e io per una lira mi faccio neppure sfiorare, ma lui se ne stava approfittando ed io …
BUFFY: torniamo da loro
BUNNY: i soldi li hanno, sono sicura
(Escono di scena di corsa)
(Entrano in scena i due nobili pieni di echimosi )
RICCOBALDI: Bunny è più acida che Matilde,
PARODI: le cose stavano mettendosi bene poi
RICCOBALDI: bisogna cercare un compromesso con loro se vogliamo i soldi di Cassanelli
PARODI: si andiamo e parliamo
(Escono di scena
Tornano in scena abbracciati con le ragazze e sorridenti escono di nuovo)
(SCENA 6 - 27)
JOLE, MOSCONI
(parlano del fatto)
(Entra Jole pulisce i bicchieri, entra Mosconi)
MOSCONI: avete visto Cesira
JOLE: no
MOSCONI: e dove è finita!
JOLE: non so!
MOSCONI: dovete saperlo!
JOLE: non posso mica sapere tutto
MOSCONI: (avvicinandosi a Jole)
Voi cosa ne pensate delle due suore?
JOLE: sono suore… moderne
MOSCONI: per me non sono suore
JOLE: dite davvero!
(SCENA 7 - 28)
JOLE, MOSCONI, ALICETTA, MARIUCCIA, LIVIA(fuori campo)
(Entrano Alicetta e Mariuccia, vestite con abiti succinti, Alicetta accende la radio)
ALICETTA: cantiamo le lodi al signore
(Tutte ballano con Jole il Twist, meno la Mosconi)
MOSCONI: basta me ne vado da questo casino
MARIUCCIA: ahia! Ahia! La sciatica la sciatica
(Voce fuori campo)
SUOR LIVIA: smettetela … tornate tutte nella sala … un pò di decoro
MARIUCCIA: Alicetta … la sciatica … la sciatica
ALICETTA: venite … andiamo … andiamo … ma che palle questa Livia , è più acida che quella zitella della madre superiora
JOLE: fate silenzio Alicetta. Voi siete troppo vecchia …
ALICETTA: io a quest’età ci sono arrivata … voi no
JOLE: per arrivarci come voi … preferisco morire
MARIUCCIA: il canile, il mio povero Boby … è chiuso nel canile
ALICETTA: io ai miei tempi ho avuto tanti corteggiatori
JOLE: 1 e lo avete fatto chiamare a casa
MARIUCCIA: la sciatica … la sciatica …
ALICETTA: parlerò con la sua superiora
JOLE: ma parlatene con chi volete… adesso vado,sono in pausa
ALICETTA: esigo le vostre scuse
JOLE: guardate che non è il momento
(Jole se ne va senza salutare …. Escono anche le altre due)
(SCENA 8 - 29)
RICCOBALDI, PARODI, CESIRA, CASSANELLI
PARODI: siamo stati grandi ….
RICCOBALDI: sapessi, ha ceduto subito
PARODI: sono proprio un macho
RICCOBALDI: dovresti vedere l’ho mandata in bambola
PARODI: mi è bastato poche parole e un sorriso e lei …
RICCOBALDI: la pulzella è caduta nelle grinfie del lupo
PARODI: la mia era assatanata, e alquanto smaliziata
RICCOBALDI: la mia era focosa come una ninfa
PARODI: adesso godiamoci i soldi della scommessa
RICCOBALDI: sono una manna caduta dal cielo, ho proprio bisogno di liquido
(Entra Cassanelli, abbracciato con Cesira in abiti succinti)
CASSANELLI: Cesiruccia, guardiamo come si sono comportati questi lupacchiotti
CESIRA: ma che lupacchiotti sono agnellini ……
CASSANELLI: allora la scommessa è vinta
RICCOBALDI: io non sono un agnellino io di donne ne ho rovinate tante
CESIRA: ma davvero
RICCOBALDI: nessuna donna si è lamentata di me
CESIRA: per forza non ci fate niente
PARODI: forse lui … ma io!
CESIRA: voi … a voi … non scherziamo
PARODI: non vorreste mettere in dubbio la mia virilità
CESIRA: non ne avete
RICCOBALDI: parlate … parlate noi abbiamo vinto la scommessa dateci 2000 Lire
PARODI: abbiamo sedotto le suore
RICCOBALDI: non solo adesso le portiamo sulla via della perdizione
CASSANELLI: ma come avete fatto… non è possibile
PARODI: tirate fuori il borsello
CASSANELLI: io voglio le prove
RICCOBALDI: non vi basta la nostra parola
CESIRA: non pagate tesoruccio … non vi fidate amorino
PARODI: non vi fidate!
RICCOBALDI: non vi fidate dei vostri pari!
CASSANELLI: No!
PARODI E RICCOBALDI
Ecco le prove
(SCENA 9 - 30)
RICCOBALDI, PARODI, CESIRA, CASSANELLI, BAFFY, BUNNY
Entrano Bunny e Baffy
CASSANELLI : e queste sono …
PARODI: suore … sono suore
RICCOBALDI: non hanno gli abiti religiosi ma sono suore
(Cesira ride)
PARODI: c’è poco da ridere tirate fuori i soldi
RICCOBALDI: e voglio vederli qui sull’unghia e in contanti
CASSANELLI: ed io voglio vedere le suore
RICCOBALDI: ecco le suore Suor Bunny e Suor Baffy
(Le suore accennano ad un inchino)
CASSANELLI: e sarebbero queste le suore
CESIRA: poveri babbei
CASSANELLI: io non vi pago
RICCOBALDI: come sarebbe a dire
PARODI: come osate
CASSANELLI: avete perso la scommessa
RICCOBALDI: vinto la scommessa
CASSANELLI: queste non sono suore ma due prostitute d’alto bordo, che hanno sbagliato albergo
BUNNY: ma voi siete
BAFFY: il signore
CASSANELLI: si vi ho chiamato io … e avete sbagliato albergo
BUNNY; tirando fuori il biglietto
Signore qui c’è scritto LOCANDA MALASPINA
CASSANELLI: ma questa è la PIA LOCANDA MALASPINA la vostra locanda è dietro la
strada nella piazza della CROCE ROSSA
BAFFY: e questa cos’è
CASSANELLI: una casa per anziani danarosi
BAFFY: danarosi poco… questi due non hanno neppure i soldi per piangere
CASSANELLI: adesso venite via con me e Cesira topoline
BAFFY e BUNNY (si avvicinano a Cassanelli)
Andiamo mio signore e mandando baci verso il pubblico escono do scena abbracciati al dottore
(Cesira rivolta ai due nobili grida)
Tamburi
(ed esce di corsa
Escono anche i due nobili delusi….)
(SCENA 9 - 30)
JOLE, MATILDE, LIVIA, IL CONTE BRANCA
JOLE: (concitata e guardando dalla finestra)
ARRIVA il Conte BRANCA… BRANCA è qua … LIVIA … Madre …- BRANCA
(Entrano LIVIA e Matilde agitate)
MATILDE: ci mancava proprio lui adesso, troverà disordine
LIVIA: mio dio … mio dio
(Tutte cercano di riassettare
Entra Branca)
JOLE: ossequi signor Branca
BRANCA: sorelle!
MATILDE e LIVIA
La pace sia con voi
BRANCA: la pace l’avrete quando avrò visto i libri contabili
LIVIA andate a prenderli
LIVIA: vado … vado …
MATILDE: signor Duca vi aspettavo più tardi
BRANCA: chi ha tempo non aspetta tempo
MATILDE: guardate il programma prima l’inaugurazione della sala, il vostro illustre ritratto e poi il rinfresco
BRANCA: va bene
MATILDE: volete vedere il ritratto
BRANCA: no! Lo vedrò a suo tempo
MATILDE: insisto
BRANCA: ho detto di no
MATILDE: solo uno sguardo
BRANCA: va bene se lo dite così voglio accontentarvi
(E si avvicina al lenzuolo, fa l’atto di sollevarlo)
(Entra LIVIA)
LIVIA: signor Duca ecco i libri
(Il duca prende i libri)
BRANCA: se noto qualcosa che non va io vi caccio tutte e due, perche la pia casa è la mia e a me mi deve entrare il 90 per cento degli introiti, con il resto dovete gestirla voi
LIVIA: ma sono di meno che l’anno scorso
BRANCA: siamo in brutti momenti
MATILDE: ed io come faccio devo pur dar da mangiare agli ospiti
BRANCA:aumentate le tratte
MATILDE: va bene
LIVIA: ma il servizio
BRANCA: abbassiamolo e poi ho deciso di fare un gesto di umanità verso il Riccobaldi
Lo voglio riammettere al circolo
MATILDE: ma è un danno … non capisco
LIVIA: ma signor Duca
MATILDE: ma dobbiamo fargli credito o no
BRANCA: accurato
LIVIA: non capisco
BRANCA : so quello che faccio … adesso vado
MATILDE E LIVIA: riverisco
(Ed escono di scena)
(SCENA 10 - 31)
MATILDE- BRANCA-ORTENSIA
( Matilde e Livia rientrano in scena con pasticcini e torte che offrono al duca e a sua moglie)
(SCENA 11 - 32)
RICCOBALDI, MATILDE, LIVIA, BRANCA; ORTENSIA
MATILDE: Finalmente siamo qui riuniti per scoprire il ritratto del nostro benefattore, signor duca dica due parole
BRANCA: sono molto…
ORTENSIA: sono molto grato di questo gesto di affetto
BRANCA: in questa giornata di grazia, vorrei riabilitare il conte Riccobaldi (il conte mangia i bignè ma cerca di scappare)
MATILDE: dove andate conte … smettete di mangiare e dite 2 parole
RICCOBALDI: devo andare
ORTENSIA: vediamo il ritratto
LIVIA apre il lenzuolo
(Tutti rimangono allibiti)
(Il conte cerca di scappare)
BRANCA: no! Riccobaldi siete stato voi e lo avete anche firmato
ORTENSIA: basta! Basta! mio marito ha deciso di chiudere questo albergo e denunciare il conte
BRANCA: siii
(BRANCA … BRANCA … Branca )
RICCOBALDI: volete denunciarmi allora denunciatemi anche per questo
(Prende il bignè e lo spalma in faccia a BRANCA)
ORTENSIA: come osate … come osate
RICCOBALDI: beccati questa megera
(Riccobaldi lo spalma in faccia ad Ortensia)
(Si sente Branca Branca leon gestaccio)
ORTENSIA: farabutti chiudiamo tutto
(Il conte esce di scena inseguito da tutti gli attori che si prendono a torte in faccia)
SIPARIO