Po’ beni de’ figghi

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Po’ Beni de’ figghi

Po’ Beni de’ figghi

Commedia in 3 atti

di

Alfia Leotta

Finito di scrivere il 10 Maggio 1997

Alfia Leotta -  Posizione SIAE n° 118377

Via Alessandro Volta, 67 – 95010 Santa Venerina (CT)

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tel/fax – 095 953470 – 3485101868

PERSONAGGI

SIRIA, la contessa…………………………………………………………………………………..anni   55

VITTORINO,suo figlio…………………………………………………………………………..  “     30

EZECHELE, il giardiniere………………………………………………………………………   “     60

FAUSTINA, la cameriera……………………………………………………………………….   “    20

UGO, il maggiordomo………………………………………………………………………………   “    50

PUDDU, l’nserviente………………………………………………………………………………   “    25

MARINA, amica di Siria, nonché combina matrimoni………………………………………   “   50

CAVALIERE ANDO’, ………………………………………………………………………  “    55

DELFINA, sua sorella…………………………………………………………………………….  “    40

CARLOTTA, sua figlia………………………………………………………………………….   “   22

MICHELE, il garzone della pasticceria………………………………………………………..   “   28

LUCIA, cugina di Puddu…………………………………………………………………………..   “   28

UN BAMBINO, suo figlio……………………………………………………………………..   “     3

DESCRIZIONE DEI PERSONAGGI

LA CONTESSA SIRIA, nobildonna,proprietaria di Villa Siria, ha modi eleganti e raffinati, dal carattere forte, che nasconde infinita bontà d’animo.

VITTORINO, vive alla villa, di bell’aspetto, sofisticato e sfaticato. Ama le comodità, gli abiti eleganti e mostra una doppia personalità, cioè davanti all’amore è umile e tenero.

EZECHIELE, da una vita al servizio dei proprietari della villa, ha un tic nervoso al braccio e un problema di udito che va e viene a seconda degli stati d’ansia.

FAUSTINA, ingenua, carina, dall’aspetto gracile e minuta di corporatura. Ha modi gentili.

DELFINA, donnone goffamente vestito, buffa negli atteggiamenti, mostra un attenzione troppo protettiva nei confronti della nipote e un’aria da gran dama che invece non possiede.

CAV. ANDO’, proprietario di una casa vinicola, dagli atteggiamenti umili e modesti. Affranto per la sua vedovanza e la bruttezza della figlia, cerca disperatamente di trovarle marito.

CARLOTTA, orribilmente brutta e stupida, di corporatura minuta. Il personaggio dovrà essere interpretato da un ragazzo.

La storia è ambientata in una villa di campagna nella Sicilia degli anni ’90.

TRAMA

Questa è la storia dell’amore, quello per i figli, quello per i genitori, quello per l’amato o per l’amata,che si conserva negli anni e riesplode in qualsiasi momento.

La contessa Siria, abbandonata dal marito, dopo appena qualche anno di matrimonio, vive a Villa Siria, assieme al figlio Vittorino, scapolo e senza nessuna voglia di responsabilizzarsi. Alle sue dipendenze, il fedele maggiordomo Ugo, la delicata e amabile cameriera Faustina e l’anziano giardiniere Ezechele, compagno di giochi e ex fidanzato.

In gioventù, infatti, Ezechele e Siria, erano innamorati, ma a causa della diversa estrazione sociale, vennero allontanati dai rispettivi genitori, con l’inganno.

Lui non ha mai smesso di amarla, tanto da rimanere in tutti questi anni alle dipendenze della famiglia, sopportando, senza capirne il motivo, l’indifferenza e il disprezzo della donna.

Questo l’ha fatto ammalare psicologicamente, procurandogli un tic nervoso al braccio e un problema all’udito che va e viene a seconda gli stati d’ansia.

Siria, pur manifestando indifferenza, nel suo cuore ama ancora Ezechele tanto da considerarlo il suo più fidato amico e consigliere.

Vittorino ama segretamente Faustina. Complice di questo amore è Ezechele, che vorrebbe far desistere Siria dal far sposare il figlio con la ricca e brutta ereditiera Carlotta, unica soluzione, secondo lei, per garantire un futuro tranquillo al figlio, visto che di lavorare non ci pensa minimamente.

Fra una gag e l’altra, Ezechele cerca di far capire a Siria che grosso sbaglio stia facendo, la invita a non ripetere gli errori del passato, ma Siria imperterrita prosegue per la sua strada.

A Vittorino a questo punto non resta che inventarsi qualcosa e sfruttando la vergogna che prova la madre per l’abbandono subìto, chiede futuro suocero, il Cavaliere Andò, di venire a conoscere il padre. La notizia dell’arrivo in casa, della famiglia Andò, sconvolge Siria, che per salvare il salvabile è costretta ad inventarsi un padre per Vittorino.Naturalmente si rivolge a Ezechele, che rifiuta categoricamente.

Vittorino contento, crede di averla spuntata, ma Siria non molla, troverà un’altra soluzione.

Sconfitto allora dovrà inventarsi qualcos’altro. Ma cosa?……Una falsa gravidanza di Faustina?…. Faustina non è d’accordo……..Dire di essere gay?…..Potrebbe essere un idea…… Oppure trovare una finta sedotta con prole, per far desistere la futura sposa?

Trovare la soluzione più confacente non è un problema: tutte e tre le ipotesi si verificheranno contemporaneamente all’improvvisa apparizione di Ezechele nei panni del conte e alla reale gravidanza di Faustina.

Da qui, una serie di esilaranti situazioni per camuffare quanto succede agli occhi della famiglia Andò, che inorridita scappa via, lasciando Vittorino fra le grinfie della madre.

L’attesa di questo bambino mette tutti in agitazione e apprensione ed inevitabilmente cambierà la vita a villa Siria. In quest’atmosfera carica d’amore, Siria ed Ezechele, riusciranno finalmente a chiarirsi, confessando i veri sentimenti che li hanno tenuti uniti in tutti questi anni.

Il lieto fine non tardea a venire. Siria, felice di essere diventata nonna di un bel bambino, alla fine si lascerà convincere da Ezechele a sposarlo e coronare così il loro grande sogno.

DESCRIZIONE DELLA SCENA

La scena, unica per tutti e tre gli atti, dovrà rappresentare un terrazzo di un’elegante villa signorile in antico stile siciliano, immersa in un maestoso parco.

Pertanto, una ringhiera in pietra bianca o grigia ( pietra lavica ), sarà posta in fondo per tutta la lunghezza e nello sfondo una distesa di verde con l’Etna in lontananza.

Tra la ringhiera e il fondale un corridoio per supporre che ci siano dei gradini che scendono al giardino. Al centro della parete di sinistra una grande vetrata porta all’interno della casa, nelle stanze dei padroni. Nella parete di destra, due porte finestre, di cui una in prima conduce alle cucine e alle camere della servitù, quella in seconda all’interno della casa.

Arredamento per esterno elegante, in ferro battuto bianco. Una panchina a ridosso la ringhiera, un tavolo tondo e relative sedie, lampioncini, piante, un carrello portavivande, un dondolo ecc….

PRIMO ATTO

La scena si svolge nel terrazzo di un elegante villa signorile. Nella parete di fondo si aprirà lo sfondo di un maestoso parco e una ringhiera in pietra,dovrà dare l’impressione che ci sia un passaggio a sx per scendere nei giardini.

Al centro della parete di sx, una grande vetrata che porterà all’interno della casa, nelle stanze dei padroni. Nella parete di dx. due porte finestre, di cui quella in prima conduce alle cucine e alle camere della servitù, quella in seconda all’interno della casa.

Una panchina verrà sistemata in fondo a dx a ridosso della ringhiera, al centro della scena,un tavolo in ferro battuto bianco con le relative sedie, lampioncini, piante e un carrello portavivande verrà sistemato dove meglio si ritiene.

Scena 1

( Ezechiele ,Ugo )

Siamo in piena estate. Sta albeggiando e gli uccelli cantano.

EZECH.         ( In mutandoni,sale dal giardino,sbadigliando,grattandosi,ancora dormiente si ferma al centro della scena. Poi ripensandosi si rimette a dormire sulla panchina, russando in maniera spaventosa. )

UGO               ( In camicia da notte bianca,cappuccio bianco e calze da notte, esce preoccupato dalla porta in seconda a dx, lasciandola aperta ) Ma cu è, ca ‘nta sti setti matinati sta sirrannu ligna. N’hanu tempu ppì farlu….. ( si accorge di Ezechiele ) …Ezechiele…mutu….’a vò fari arrusbigghiari? ( lo scuote )

EZECH.         ( Saltando per aria ) Chi fu?…Chi successi….Scapparu i jaddi?

UGO               Quali jaddi……Zittu, cala sta vuci….che’, ‘a vò fari susiri ca’ mala?

EZECH.         Chi?…A pala?….M’arrusbigghi ppì chistu?…..C’ha fari?

UGO               No a pala….a mala. Si susi ca’ mala, ca’ storta vah!

EZECH.         No, ppì carità…ca appoi sa’ pigghia cu’ mia.

UGO               Picchì, cu’ mia no? ( parlandogli vicino all’orecchio per farsi sentire )

EZECH.         Non è a stissa cosa. A tia chi ti misura?

UGO               Chi m’ha misurari…nenti!

EZECH.         I denti?…Certu ca è strana.

UGO               Niente…ho detto niente, no denti.

EZECH.         E picchì jetti uci….’u ‘ntisi…nenti! A mia inveci tutti i siepi e si ci n’è un centimitru ca nesci ch’assai, scansatini chi succedi.

UGO               Chistu sulu quannu si susi ca’ luna storta…po’ restu u sai ca ti voli beni ch’assai di tutti nuatri.

EZECH.         Accussì dici? A mia mi pari ‘u cuntrariu.

UGO               Ma si ‘u sanu tutti, ca si’ u sò predilettu….

EZECH.         C’hai propriu raggiuni,……u so scendiletto!

UGO               Prediletto…preferitu. Maliditta a surdania!…..

EZECH.         E si tu non parri chiaru?...........Facisti u cafè?

UGO               Si!

EZECH          E chi c’aspetti a purtarlu?

UGO               ( avviandosi ) Zuccuru o saccarina?

EZECH          Pari ca no’sai!.......Quantu prima fai i fulinii di quant’anni avi ca travagghi ccà……e ancora m’addumanni!

UGO               ( rientra con un vassoio e 2 tazzine di caffè ) Vo’ parrai alleggiu? ( insieme sorseggiano il caffè ) Bonu, veru?

EZECH          Comu sculatura di piatti,……si!...... Chiddu bonu si viveva ‘na vota, quannu c’erunu fimmini ca u sapevunu fari!...U tostavunu, u macinavunu……Ora cu’ ‘sti machinetti è vilenu!

UGO               Di quannu sugnu a sirviziu da’ signora, sempri chistu haia vivutu!

EZECH          E non sai chi t’ha pessu!

UGO               Ma dimmi ‘na cosa…..quanti anni havi ca si’ ccà?

EZECH.         Assai…assai….Di quannu nascì.

UGO               ( Interessato ) Tu nascisti ccà?…E cuntimi, cuntimi…ca a mia sti storii mi ‘ntrippunu.

EZECH.         E allura non si ni parra.

UGO               Picchì?

EZECH.         Si appoi ti’ scippunu, non ti cuntu nenti. Chisti su fatti personali e non mi piaci ca si cuntunu ‘n giru.

UGO               Ma non mi’ scippa nuddu,…..dissi ca mi ‘ntrippunu…mi pigghiunu.

EZECH          Ti’ pigghiunu o ti’ scippunu, non è u stissu?

UGO               Surdu!…( urlandogli all’orecchio ) Mi gasano…ti piaci?

EZECH.         E parra chiaru!…..Perciò…..( riflettendo )…Ma di chi’ staumu parranno?

UGO               Ca nascisti ccà.

EZECH.         Ah si…Perciò….Mo’ patri faceva u giardineri ppò conti…( indicando la grande vetrata, con evidente ironia )….so’ patri…..e mo’ matri era a cammarera personali da cuntissa….( come prima )…so’ matri. A ddì tempi erunu maritati frischi  tutti ‘e quattru, e i nostri matri ( fa il gesto della gravidanza ) ….quasi ‘nzemula! Ni sbagghiamu di tri misi.

UGO               Biiih….appiddaveru?…..Tu e a cuntissa siti coetanei?…Però, na’ faceva accussì vecchia. Perciò?…Cuntinua….

EZECH.         Erumu comu a ‘n frati e na soru. Jucaumu assemi…mangiaumu assemi….

UGO               E poi?

EZECH.         Jù accuminciai a crisciri…e….

UGO               ( Sempre più interessato )….e?

EZECH.         E…….u sai comu vanu sti cosi, no?

UGO               Non mi diri ca tu e a contessa….( con le dita fa il gesto dell’unione )…

EZECH.         No!..Chi vai a pinsari…a ddì tempi si puteva sulu taliari. Jù l’amava, idda macari, ma…jù era sulu u figghiu di ‘n giardinieri…non era degnu d’avirla….( con rabbia )

UGO               E idda?

EZECH.         Idda mischina ni fici sauti!…..Ma nenti…tuttu inutili.

UGO               E comu finiu?

EZECH.         Ca comu hava finiri….A idda ‘a mannaru ‘o culleggiu e jù arristai ccà a travagghiari cù mò patri, ca ppì non peddiri stu beddu postu mi prummisi ‘na sbraccamava ‘a carina si sulu avissa tintatu di vidirla.

UGO               ( Piangente ) Chi storia tristi, pari ‘na telenovella ( asciugandosi le lacrime )

EZECH          No, grazie!

UGO               Chi cosa?

EZECH          I denti, u sai ca mi dolunu i denti.

UGO               Chi c’entrunu i denti?

EZECH          Non sacciu tu, ma jù i caramelli i metti ‘nta ucca e perciò……

UGO               Ma quali caramelli, telenovelli, parrava di……….nenti,..passa avanti…e poi chi successi?

EZECH.         E poi, e poi…u sai ca si’ curiusu?

UGO               A vah!…E cunta………Comu finiu quannu turnau?

EZECH.         Quannu turnau idda, partii jù po’ serviziu militari….e quannu turnai ‘a trovai già zita e lesta a maritarisi. Chistu è tuttu.

UGO               Comu, accussì?….Senza morti, feriti,tragedii?

EZECH.         Tragedii?…E chiù tragedia di chista? ( indicando la testa)

UGO               A testa? Chi c’entra?

EZECH.         C’entra eccomu. Secunnu tia a surdania e ‘sta speci di trimuliziu ( alludendo al tic ) di unni partunu?..Di ccà…. Di ccà… ( colpendosi con rabbia il capo )

UGO               E picchì?

EZECH.         Avi di tannu, di quannu seppi ca si maritava ca non pozzu cchiù né biviri, né mangiari…

UGO               ( interrompendolo ) Addirittura!!!!!! ….E chi t’abbilii a fari oramai…Chiddu ca fu fattu, fu fattu!

EZECH.         Chi capisti?…No pa’ bili, chidda oramai passau…ma picchì mi jettu tutti cosi di ‘ncoddu…non c’ha fazzu a tinirlu fermu. ( alludendo al braccio )

UGO               T’ha fattu visitari di qualche specialista?

EZECH.         Tutti l’haia furriatu. Mi dicunu sulu ca è ‘n fattori nervoso.

UGO               E non c’è cura?

EZECH.         E si c’era astura chi era accussì? M’avunu dittu ca era probabili, ca si mi maritava mi passava.

UGO               E tu picchì non l’ha fattu?

EZECH.         Picchì non c’haia rinisciutu. M’ha parutu di tradirla e oramai sugnu vecchiu e surdu. Cu’ m’ha vuliri.

UGO               Ma si idda non ti vosi….chi ti l’ha fattu a fari sti scrupoli.

EZECH          Picchì era e sugnu ancora cunvintu, ca non fu curpa so….l’appira costringiri. So patri ci cunzau u matrimoniu cu’ ddà speci di maritu……

UGO               ( intervenendo ) ..ca appoi ‘a ‘bbannunau!

EZECH.         Precisamente. ‘N nozzulu di cristianu ca non era capaci a fari nenti.

UGO               ‘N figghiu u fici però.

EZECH.         Vidi chi nisciu fora. Dopu 10 anni di tintativi fu capaci di fari sulu ‘n figghiu e bestia ppì giunta.

UGO               Agghiunnau! Quantu mi ‘o canciu. ( sta per andarsene ) Senti ‘na cosa, ma picchì stavi arrunfannu ccà?

EZECH.         Jù arrunfava?…Ma chi ‘ncucchi…..m’avissa sintutu.

UGO               C’ha sentiri tu, si si’ suddu.

EZECH.         Puddu?….Ancora è prestu ppì iddu. Su prima non è menzjornu, chi’ veni a travagghiari?

UGO               Suddu…dicu suddu!…Si, bonanotti ( via )

EZECH.         Bonanotti?..Bongiornu, oramai agghiunnau!…Veru, picchì sugnu ccà?…Cu mi ci purtò?….M’hava susutu ppì ‘iri a gràpiri l’acqua po’ pratu…..appa sbagghiari! ( sta per uscire da dove è venuto )

Scena 2

( Siria, Ezechiele, Faustina )

SIRIA             ( Spalanca la grande vetrata,ne esce in vestaglia e ad occhi chiusi respira a pieni polmoni ) Chi jurnata.

EZECH.         ( Imbarazzato perché in mutande, non sa dove nascondersi. Poi a 4 zampe,va a nascondersi sotto il tavolo, aggirandolo a seconda dei movimenti di Siria )

SIRIA             ( Affacciata alla ringhiera ) Chi’ meraviglia!….Chi’ sciauru  di gardenie….C’haia diri a Ezechiele di tagghiarimminni na para. ( esce dalla porta in prima a dx )

EZECH          ( Ormai solo, fa capolino e ricomponendosi, sta per avviarsi fuori scena )

SIRIA             ( entra seguita da Faustina ) Faustina,………e la colazione?

EZECH          ( Si precipita nuovamente sotto il tavolo a ginocchioni, con il sedere in aria e la testa fra le mani )

FAUSTINA   Signura, è quasi prontu. Stava vinennu ppì cunsari a tavula…..( posando le vettovaglie sul tavolo ) Chi bella jurnata oggi, veru?

SIRIA             Favolosa!….I senti l’acidduzzi?…. Chi su’ duci!

FAUST           E’ cuntenta a signura stamatina…..

SIRIA             Comu ‘na Pasqua.

EZECH          ( Origlia )

FAUST.          E comu mai, ….si non sugnu indiscreta.

SIRIA             Stanotti fici ‘n sognu accussì curiusu…… Mi ‘nzunnai di quannu era carusa,….. mo’ patri e mo’ matri erunu vivi…..e jù cu Eze……bei tempi…..

FAUST           Ma cui ,..lei?…..Fu carusa signura?

SIRIA             ( Sorridendo ) Tutti fomu carusi….stupidina!

FAUST.          Biiihh….Allura voli diri…ca….addiventu vecchia comu a lei?

SIRIA             ( Offesa ) Faustina,…vidi ca stamattina mi susì cu’ l’ammuru rittu, non mu’ ‘ngiccari ppì favuri!

FAUST.          ‘A scusari,…ma siccomu ‘sti cosi di scienza iù ne’ sacciu…..

SIRIA             Spicciti, ca stamattina ci su’ tanti cosi di fari.

FAUST.          Si signura….curru!  ( via correndo )

SIRIA             Non curriri, ca…..( Faustina fuori scena cade )…caschi!….Comu ‘o solitu. Mai visti pedi cchiù tunni de’ so.

Scena 3

( Ugo e detti )

UGO               ( Entra da dx in divisa da maggiordomo ) Signora….( ossequiando ) Dormito bene?

SIRIA             Benissimo Ugo, grazie.

UGO               Ecco il suo giornale. ( Resta immobile e impettito al suo fianco )

SIRIA             Sempre efficiente il mio caro Ugo. ( inizia a leggere. Poi, infastidita… ) Ma chi fai ccà ‘mpalatu?

UGO               Aspetto i suoi comandi, signora!

SIRIA             Servimi a colazioni e poi arrusbigghia a Vittorino.

UGO               Vado. ( S’inchina e va via )

SIRIA             ( Leggendo. Dopo una pausa ) Signori mei, non c’è cchiù munnu…..( accavallando le gambe, darà un calcio sul deretano a Ezechiele, che soffoca un urlo di dolore )..Nautra vota ccà si? ( Ezechiele credendosi scoperto, sta per uscire )…Ugo….vidi ca u cani è nautra vota sutta u tavulu ( Senza staccare gli occhi dal giornale. Ezechiele si precipita sotto. )

UGO               ( Entrando come una furia ) Ci penso io signora.  Quante volte ti ho det….( Guardando sotto il tavolo vede Ezechiele che fa cenno di stare zitto )…to che il tuo posto è in giardino. ( S’infila anch’egli sotto il tavolo ) Ma chi ci fai ccà sutta?

EZECH.         Secunnu tia chi pozzu fari…..

SIRIA             ( C.s. ) Ma chi fai ci discurri?

UGO               Si è intestardito, signora… Vieni fuori,brutto cagnaccio! ( Ezechiele guaisce )

SIRIA             Secunnu mia è arrifriddatu stu cani.

UGO               Infatti, ha il naso freddo. ( Gli tocca il naso ed Ezechiele starnutisce. )

SIRIA             Anche tu, Ugo!

UGO               Sarà contagioso. ( cercando di nascondere Ezechiele che vuole andare via. Con scena a soggetto, ad ogni movimento della contessa, cercheranno di arrivare fino al passaggio per il giardino, senza però riuscirci. La contessa chiude il giornale. Ezechiele si infila nuovamente sotto il tavolo e Ugo che faceva segnali a Ezechiele, fa finta di aver già cacciato via il cane.) Fatto!

SIRIA             Bravo!..E’ pronta sta colazioni?

UGO               Vado!

SIRIA             ( Accavallando nuovamente le gambe, ridà un calcio a Ezechiele )..Ma….cu c’è ccà sutta?

EZECH          ( Imbarazzatissimo esce, ma non del tutto. )

SIRIA             Chi ci fai ‘nficcatu sutta u tavulu?

EZECH          Nenti…..stava cuntrullannu……

SIRIA             Cchi?

EZECH.         Di unni venunu sti fummiculi.

SIRIA             T’hava dittu di ittarici u vilenu…..Tu, nenti,….testa dura! ( lo guarda ) Ma picchì stai aggiuccatu?

EZECH          Cu è ca ha jucatu!….Vidi ca jù travagghiu, non tu ‘rrobbu u stipendiu.

SIRIA             E cu t’ha dittu ca jochi?…Susiti, vah!

EZECH.         ( Esegue impacciato, coprendosi con la tovaglia e sedendosi a tavola. )

SIRIA             Veramenti t’hava dittu susiti…no assettiti! ( Ezechiele sta per alzarsi ) Assettiti ( teneramente

EZECH.         Susiti,…assettiti….si po’ sapiri c’haia fari?

SIRIA             N’hai fami?…Mangiasti?

EZECH.         Chi?….Non sentu.

SIRIA             Facisti colazioni?

EZECH          Ancora no, ci staiu jennu. ( fa per alzarsi )

SIRIA             Assettiti ti dissi….Mangiamu assemi.

EZECH.         ( Non nota nulla sul tavoloe fra sé ) Sdunau puuredda!!   (  e per non contraddirla finge di mangiare. )

SIRIA             ( Lo guarda allibita ) Si’ bonu?

EZECH.         Ottimi. Sti brioches, su’ a fini do’ munnu.

SIRIA             Ezechiele…..( nel frattempo Ugo e Faustina portano le colazioni )….Ti senti mali?

EZECH.         ( Nota la gaf ) Hava cridutu ca…..e siccomu…..cioè…..tu dicevi di……Babbazza, stava schirzannu. Pinsavi appiddaveru ca….. ( ride ) Quanta grazia di Diu! ( leccandosi i baffi )

UGO               Ho svegliato il signorino, ma credo sia un impresa farlo alzare.

SIRIA             E tu cuntinuici a tintari. Jettulu do’ lettu!

UGO               ( Inchinandosi ) Come comanda. ( via con Faustina )

SIRIA             Ezechiele, mangiamu. ( Ezechiele si precipita affamato ) A facci!…Ma quant’è ca non mangi?….

EZECH.         Da ieri a menziornu.

SIRIA             E picchì assira non mangiasti?

EZECH.         Mi timminau a bombola.

SIRIA             E pani non n’avevi?

EZECH.         Cu’ quali denti?…U sai ca a sira mangiu sulu pani cottu.

SIRIA             Non putevi tuppuliari a Ugo? Ti l’avissa fattu cucinari di Faustina.

EZECH.         U sacciu, macari a pastina m’avissa pututu mangiari…..ma comu, si era senza bombola?

SIRIA             Ezechiele, ti l’ha fattu cuntrullari st’aricchi?

EZECH.         Ti pari ca no’ sacciu ca è bella a vita de’ ricchi. ( mangiando )

SIRIA             Ezechè!…( indicando le orecchie )……’aricchi!

EZECH.         E non ‘ittari uci ca ci sentu!…Chi dicisti?

SIRIA             Dicu, picchì non tu’ fa’ mentiri n’apparecchiettu acusticu?

EZECH          E chi n’ha fari, chiddu è pe’ suddi.

SIRIA             Ah…pe’ suddi…tu, inveci…ci senti benissimo, veru?

EZECH          E’ sulu ‘n fattore nervoso……..Ogni tantu peddu qualche parola e ……

SIRIA             …… e ccà intra quantu prima stamu addivintannu tutti suddi a furia di ittari uci.

UGO               ( In disordine ) Signora, mi permetto di disturbarla,..…..ma il signorino non vuol saperne di alzarsi.

SIRIA             Comu si’ cumminatu?

UGO               E’ stata dura, signora!

EZECH          Jettici ‘n quatu d’acqua di ‘ncoddu!

SIRIA             Ma s’arrifrid…..( Ezechiele la guarda male )…giustu, fai d’accussì. ( Cercando l’approvazione di Ezechiele che annuisce )

UGO               Come comanda. ( inchino e via )

SIRIA             ( con voce commossa ) Ma no’ vagnari….ass..ai…

EZECH          A stu’ carusu ancora non l’ha ‘drizzatu?

SIRIA             Facili a fai tu. Crisciri senza ‘n patri…..ti pari nenti?

EZECH          Ma chi c’aspetta a maritarisi?

SIRIA             ( ironica ) Vittorino? E allura si! E’ cchiù facili ca a tia ti torna nasciunu i denti, ca ppì iddu maritarisi.

EZECH          A mangiatura è vascia.

SIRIA             E c’avissa fari? Ittallu ca’ facci ‘o ventu?

EZECH          Mannulu a travagghiari, facci fari l’ossa, fallu divintari ‘n ‘omu.

SIRIA             E cu è ca ‘u voli a unu ca si spagna di schifiarisi l’ugna? ( imitandolo ironicamente. Poi sottovoce )…Tu ca si’ praticu,…….. non cridu ca è….

EZECH          Masculu è….i fimmini ci piaciunu…e troppu macari!

                               FUORI SCENA SI SENTIRA’ UN URLO.  VITTORINO IMPRECA PERCHE’ SVEGLIATO MALAMENTE.

SIRIA             Si susiu finalmente!

EZECH.         Ju mi ni vaiu. Si c’hai bisognu, sai unni veniri a ciccarimi…..

SIRIA                        Va bene. ( Ezechiele sta per alzarsi, ma ricordatosi di essere in mutande si risiede di botto. ) Chi’ fu’?

EZECH.         ( imbarazzato ) E…em…..quasi quasi…ora ca ci pensu……Mi staiu ccà.

SIRIA             E picchì?

EZECH.         Picchì…..picchì….vidi ca ti stanu chiamannu! ( indicando verso le due porte )

SIRIA             A mia?…Jù nenti ‘ntisi.

EZECH.         E jù ‘nveci ‘ntisi chiamari.

SIRIA             Vadda che’ bella…’n suddu ca ci senti magghiu di mia….

EZECH          Ti dicu ca ti chiamunu…Eccu, senti?

SIRIA             Ma chi’ ‘ncucchi?!

VITTORINO ( da dentro ) Mamma….mamma…vo’ veniri ppì favuri?

EZECH          Chi t’hava dittu?

SIRIA             ( Lo guarda sbalordita e sturandosi le orecchie esce da sx. )

EZECH          ( Rimasto solo se la svigna )

SCENA 4

( Marina, Ugo, Siria )

UGO               ( seguendo Marinaa, entra ) Si accomodi signora, chiamo subito la contessa. Se nel frattempo gradisce qualcosa…………( via )

MARINA       Grazie, ma sono a dieta…………( rimasta sola, guarda il cibo,….tentenna,…..fa per prendere qualcosa ma poi lo posa…….poi decisa mangia con frenesia ) Uummmmm, chi bonu……..comu si po’ resistiri……. Malidittu rassu!

SIRIA             ( entra ) Marina carissima,………non t’aspettava accussì prestu.

MARINA       ( pulendosi la bocca velocemente ) Buongiorno Siria,…..ma tu u sai ca u travagghiu ppì mia è sacru, e quannu pigghiu ‘n impegnu……

SIRIA             Allura? Chi notizi mi porti?

MARINA       Ottimi!........La famigghia Andò è onorata di ‘mparintarisi ccù tia…….( consegnando una foto ) Chista è a carusa!

SIRIA             ( la guarda inorridita ) Ma chi è ‘sta cosa?

MARINA       ( accortasi che ha dato una foto sbagliata ) Ah, scusami, ( ridendo di gusto, la cambia  )  sbagghiai!.... Chista è chidda do’ scimpanzè do zoo…..u sai, mo niputedda ni va pazza……….Eccu, chista è chidda di Carlotta.

SIRIA             Si chiama Carlotta? ( la guarda e inorridisce ) Onestamente chidda di prima  mi piaceva cchiassai.

MARINA       Si, è ‘n pocu bruttina……..ma Siria, è china di soddi, ….soddi a palati!

SIRIA             Si ma chista è troppu brutta……Vitturinu appena a vidi……

MARINA       U vo sistimari o no? Cu la tecnologia di oggi e i soddi ca c’havi non manca certu a Vitturinu farici fari ‘na bella plastica facciali……..

SCENA 5

( Vittorino, Ugo, Siria,Marina,  Ezechiele e Puddu )

VITTOR.        ( Entra in scena con vestaglia da camera e asciugamani in testa, seguito da Ugo che gliela sta asciugando ) E’ ‘na cosa pazzesca. E’ chistu u modu d’arrusbigghiari ‘a genti?

UGO               Sono spiacente, ma ho solo fatto il mio dovere.

SIRIA             Era l’unicu modu ppì fariti nesciri do’ lettu. Quantu prima ci facevi i vermi.

UGO               ( Con energia continua a strofinare l’asciugamani in testa a Vittorino )

VITTOR.        Vidi ca non mi n’arristaru cchiù.

UGO               Cosa, signore?

VITTOR.        Capiddi!…Timminasti?...........( vede Marina ) Oh……( l’agguanta e cantando la fa ballare ) Marina, Marina, Marina….ti voglio al più presto sposar……..Marina, Marina Marina……

MARINA       ( Lusingata dal fascino del ragazzo ) Vittorino,…ma chi sta facennu…….Ranni sugnu ppì tia. ( anche se la cosa non le dispiacerebbe  affatto )

SIRIA             Finiscila di fari u buffuni……. Assettiti e mangia

UGO               ( Ripiegato l’asciugamani è andato via )

VITTOR.        Marina, mo’ matri ti rumpi a testa sempre, veru?

MARINA       Si preoccupa ppì tia e vistu ca sugnu a megghiu cummina matrimoni do’ munnu…..

VITT.              Bum…addirittura…… di tuttu u munnu!........Ma tu u sai ca ccù mia non ci nesci nenti……Un uomo come me…. di tò sinsalii non c’havi nuddu bisognu!

SIRIA             Di unni l’ha pigghiatu tutti sti arii,….....Ma finiscili ccù ‘sti fisimi!

VITTOR.        Mamma….chisti non su’ fisimi…è classi!

SIRIA             E non travagghiari?….Macari chista è classi?

VITTOR.        Che cosa volgare…..Il lavoro!

SIRIA             Chi schifo!…..Ah ti dassi ‘n suttamussu…….

VITTOR.        Mamma….cos’è questo scilinguagnolo?

SIRIA             Scili chè?

VITTOR.        Scilinguagnolo, modo di parlare.

SIRIA             ‘A curpa è ‘a mia, ca non ti mannai ‘e scoli fora, comu tutti l’autri carusi.

EZECH          ( Fuori scena, rumori di ferraglia )  Disgraziatu,…veni ccà…fermiti! ( Puddu ride )

MARINA       ( Si affaccia ) Chi’ sta succidennu?

EZECH          ( C.s. ) N’arridiri….fermiti ca ti pigghiu!

PUDDU         Ah ora era scemu!

SIRIA             Ezechiele, chi’ è stu manicomiu?

EZECHI.        Signora contessa, jù a chistu ‘u levu da’ circolazioni.

SIRIA             Puddu, finiscila di farici i dispetti.

VITTOR.        Ma picchì no’ licenzii a stu carusu? Mi sta propriu antipaticu.

SIRIA             Picchì è bravu, onestu e travagghiaturi. ‘O cuntrariu di tia, ca si’ sulu bonu a dumannirimi sempri soddi….

VITTOR.        ( interrompendola ) A propositu di soddi, mu’ firmi n’assegnu?

SIRIA             A chi t’aggiuva?

VITTOR.        E’ ‘na sorpresa.

SIRIA             ‘I canusciu i to’ sorpresi. Comu si chiama ‘sta vota?

VITTOR.        Belinda….E’ ‘a carusa cchiù bedda c’haia mai canusciutu.

SIRIA             Macari ppì l’ultima dicisti accussì. Quann’è ca menti giudiziu e ti sistemi……

MARINA       Figghiu miu, c’hai 30anni oramai…chi c’aspetti?

VITTOR.        Ancora c’è tempu…Jù prima m’haia divertiri…haia fari esperienzii….

SIRIA             A si?…Accussì a pensi?…Ora t’abbessu jù

VITTOR         Mu’ spieghi chi ‘mpacciu ti portu?

SIRIA             E mu’ dumanni? Mangi e vivi ‘e mo’ spaddi, …non dicu assai, ma almenu ti putissi interessari de’ terri, no?

VITTOR.        U sai ca sugnu allergicu ‘o pruvulazu!

SIRIA             Da vinnita, mancu?

VITTOR.        U sai ca non ni sugnu capaci…..Appoi mi dici ca i cosi i rialu?!….

SIRIA             Tu’ ‘nzigni!….Non sugnu cchiù disposta a ‘iri avanti accussì!

MARINA       Siria, non t’abbiliari accussì……..c’è Marina ccà ca abbessa tutti cosi!

EZECH          ( Sale dal giardino, posa uno scopettone in un angolo e resta in attesa )

VITTOR.        Eccu brava, ciù dici ppì favuri….. 

SIRIA             Non m’ha diri nenti…o ti menti a travagghiari, o ti mariti a Carlotta.

VITTOR         Carlotta? E cu è?

SIRIA             ( mettendogli la foto in mano ) Chista!

VITTOR.        ( Che stava bevendo appena vede la foto, soffoca sbuffandogli il liquido addosso ad Ezechele che nel frattempo si era messo fra i due )  Chi è ‘sta cosa?

MARINA       Carlotta! A figghia do’ cavalieri Andò. Già ci ni parrai e iddi su’ d’accordo.

EZECH.         ( Schifato si pulisce )

VITTOR.        Ma manco per idea!

EZECH.         ( Cerca di parlare, ma lo anticipano )

SIRIA             E invece si. E’ l’unica ca po’ iri bona ppì tia. E’ di ottima famigghia…..è bona comu ‘o pani.

VITTOR.        Ma tu l’ha taliatu?  ( Ezechiele come sopra )

MARINA       Va beh….non è bedda….I fotografii qualchi vota ponu  veniri macari mali, però….

VITTOR.        Ma no accussì?

SIRIA             In compensu è ricca. Sulu accussì putissi cuntinuari ‘a vita c’ha fattu.

EZECH          Pozzu parrari jù ora?…..Innanzitutto grazii pa’ rinfrescata…..

VITTOR.        ‘A scusari Ezechè…

EZECH          Non ti preoccupari, ti capisciu.

VITTOR.        M’hava aggruppatu…

EZECH          Vidi ca non sugnu ‘ntuppatu….ti dissi ca ti’ capìì.

SIRIA             Aggruppatu…Ezechè!

EZECH.         Ah!…Non l’hava caputu. Si, sugnu ‘npocu aggrippateddu, ma chi voi..c’haiu n’età.

SIRIA             Chi c’è…Ezechele…….picchì turnasti?

EZECH          Stanu arrivannu l’omini ppà vigna. Voi ca mi ni occupu jù comu ‘o solitu, o voi scinniri tu stissa?

SIRIA             Mi vestu e vegnu . Marina, veni ccù mia ca cuntinuamu u discursu. ( via )

SCENA 6

( Ezechiele, Vittorino )

EZECH.         Vittorino, ma ti pari giustu c’ha essiri to’ matri a cuntrullari l’omini?…Chistu è travagghiu di masculi…Tu…non si’ masculu?

VITTOR.        Chi mi cunti Ezechiele. Ppì mia sta vigna po’ ‘nfracitiri tutta ( leggendo il giornale )

EZECH.         Non ti dugnu ‘n malu ruvessu picchì picchì…ma s’avissa statu figghiu miu….

VITTOR.        ( ammonendolo )‘O to’ postu!…….Non esageramu.

EZECH.         ‘A scusari…..( ironico )…c’havi raggiuni, …u signurinu! ( PAUSA FRA I DUE. Vittorino continua a leggere. Ezechiele vorrebbe parlargli, ma impacciato non ci riesce. Poi si alza e passeggia nervosamente.) Ma dimmi ‘na cosa….’a vo’ fari moriri fracita a ddà santa  di to’ matri?

VITTOR.        ( senza alzare lo sguardo dal giornale ) E picchì?

EZECH          ( Sbottando ) Picchì si’ scrianzatu! ( abbassandogli il giornale con rabbia ) Non ti l’hana ‘nzignatu ca quannu si parra ccù qualcunu, s’ha talari ‘nta facci?

VITTR.           Jù? Si  tu ca sta’ parrannu?…..( riaprendo il giornale )…Talìimi!

EZECH.         C’havi raggiuni. Forsi si ti mariti t’abbessi.

VITTOR.        ( C.s. ) Ah,…a propositu. Vidi ca stu pomeriggiu m’aggiuva a to’ casa.

EZECH.         ( Trasalendo ) E no!…Ora basta!…Non sugnu cchiù dispostu a fariti i cummogghi.

VITTOR.        ( Lisciandolo ) A vah!…Ezechiele….si m’abbannuni, cu’ m’arresta?

EZECH          ( Impassibile ) NO!

VITTOR.        Tu u sai ca ti vogghiu beni conu a ‘n patri….

EZECH.         ( C.s. )  NO!

VITTOR.        Jù l’amu…..

EZECH          ( Non credendo a questo amore ) No, no e no!

VITTOR.        Allura ci cuntu tutti cosi a mo’ matri, accussì ma’ maritu e non si ni parra cchiù.

EZECH          ( Trasalendo ) Tu si’ pazzu!…Accussì ddà povera carusa, non sulu non t’ha fa maritari, peddi macari u pustu.

VITTOR.        E allura aiutimi.

EZECH          E Carlotta,…. unni a mintemu?

VITTOR.        Supra u trenu ppì Lourdes. Sulu ‘n miraculu  a putissi abbissari…….Ezechele, sugnu stancu di ‘mbrugghiari a mamma….non m’’a sentu cchiù di farici cridiri ca c’haiu tanti fimmini, quannu ‘nto mo’ cori ci n’è una sula…..Aiutimi, dimmi c’haia fari ppì cunvincilla.

EZECH          Fai l’omu e vadda ca s’abbessunu tutti cosi.

VITTOR.        Certu, ppì vuatri fari l’omu significa mittirisi a travagghiari. Jù non capisciu chi’ bisognu c’è, quannu ci su’ l’autri ca u ponu fari ppì mia. I soddi non mancunu e perciò….

EZECH          E perciò si’ ‘n caracollu. L’occhiu do’ patrunu ‘ngrassa u cavaddu…..

VITTOR.        Non pari ca c’avemu cavaddi!!!

EZECH          Vittorino, ci si o ‘u fai?

VITTOR.        Chi?

EZECH          U scemu!…U dettu anticu voli diri ca si non curi tu stissu i to’ ‘ntiressi, l’autri si mangiunu macari i robbi ca c’hai di ‘ncoddu.

VITTOR.        Vadda, facemu ‘na cosa…si tu mi presti a casa ‘sta sira, ti promettu ca dumani ci pensu a ‘sta storia do’ cavaddu. Va beni?…( Ezechiele tentenna )…Non ti ni pentirai.

EZECH          Promesso?

VITTOR.        Promesso!!! Parola di Boy Scout.

EZECH          Quannu mai tu ha statu Boy Scout?

VITTOR.        Parola e basta!…Allura?

EZECH          E va beni….ma vidi ca ppì l’ottu ‘a essiri fora, picchì dumani m’haia susiri prestu.

VITTOR.        ( Contento ) Grazi…grazi…( lo bacia e poi via )

EZECH          Ah..l’amuri…chi bella cosa! ( Si avvia, riprende lo scopettone ) Cu non l’ha mai pruvatu, non po’ sapiri chi significa…..U cori ti si spacca, si non l’hai vicina…( avvicinando a sé lo scopettone sottosopra come se fosse una donna ) Siria!.........Comu ti vulissi stringiri,..tuccariti i capiddi  (odorando )….U so’ ciauru di gelsominu m’accumpagna a tutti l’uri……E poi, vaddannula ‘nta l’occhi dirici ca è tutta a vita mia ( balla un tango fino al caschè, restando bloccato con la schiena )

SCENA 7

( Siria,Ugo,Faustina e detti )

SIRIA             Sugnu pronta, amuninni!…..Chi piddisti?

EZECH          Nenti,..a carina!

SIRIA             N’autra vota?…..Ugo…Faustina…..

FAUST.          ( seguita da Ugo si precipita ) Chi c’è signora?

SIRIA             Operazione carina.

FAUST.          ‘O Signuri,…n’autra vota?

UGO               Ezechiele, tutto a posto?

EZECH          Si, a Plaja!….Comu ci vegnu ‘o Ripostu ‘nta ‘sti condizioni. Aiutimi chiuttostu.

UGO               ( Coricandosi per terra, si toglie le scarpe e davanti ad Ezechiele, poggia i piedi sulle sue spalle ) Semu pronti?

FAUST.          ( Appoggiata con il proprio corpo al sedere di Ezechiele, farà forza contraria a Ugo ) Pronti.

EZECH          Chi fetu…!!

UGO               A si, scusa….aspetta ca mi’ levu. ( Si toglie le calze )

FAUST.          ( Che stava facendo già forza, farà spostare Ezechiele in avanti, precipitando per terra )

EZECH.         ( Cadrà addosso ad Ugo, intento a togliersi le calze )

SIRIA             Ma dicu jù, una ‘ritta na’ cummini?

FAUST.          E chi sapeva….! ( si precipita a rialzare Eze aiutata da Siria )

EZECH.         Ci mancava st’autru coppu. Ppè festi m’abbistasturu.

UGO               Ricominciamo. Faustina ….in posizione. ( Con scena a soggetto i tre eseguiranno l’operazione di prima fino a che Ezechiele si rimetterà in piedi )

EZECH.         Finalmente.

UGO               Tutto a postu?

EZECH          E ci tonni co’ Ripostu!…..E’ accussì ‘npurtanti?…C’ha ‘iri a fari?

SIRIA             Quali Ripostu. Amuninni ca l’omini n’aspettunu. ( via )

VITTOR.        ( Accertatosi che sono andati tutti via, va incontro a Faustina che si attardava per rimettere in ordine ) Finalmente soli!

FAUST.          Vittorino, finiscila…to’ matri è ccà sutta…e si ni vidi, u sai comu ni finisci….

VITTOR.        Faustina, jù ti amu…e st’amuri ha nesciri…non m’interessa nenti…

FAUST.          Si’ scritiriatu…..E a mia, non ci pensi?

VITTOR.        ( Abbracciandola,con ardore, mentre lei cerca di sfuggirgli ) E comu no?….Ci dicu tutti cosi, accussì a facemu finita. Idda u sapi chi significa patiri i peni d’amuri, perciò sugnu sicuru, ca si ci parru co’ cori ‘nte manu………chi mi po’ diri?

FAUST.          No!..Eccu chi ti dici,..no! Si tu prima non t’abbessi a testa….ti dici no.

VITTOR.        ( lasciandola )  Macari tu cu’ ‘sta storia do’ travagghiu? Allura l’aviti tutti cu’ mia? Chi bisognu c’è di travagghiari….ti pozzu dari tuttu chistu…..( con la braccia aperte, indica la tenuta )….e po’ fari a gran signora.

FAUST.          Cu’ ‘n maritu ca ammutta fumu ca stanga?….No grazie! Non s’ha diri mai ca Faustina ti marita pè tò ricchizzi…..( pietosa ) Ma no’ capisci ca è po’ nostru beni?… Com’è ca non ci pensi.  ( piange )

VITTOR.        Ci pensu….ci pensu…Asciughiti sti lacrimi ( affettuoso le porge un fazzoletto ) Infatti ho deciso…..Ci pensu dumani…..Intanto ‘sta sira c’avemu a casa di Ezechiele….

FAUST.          Vittorino, jù ti vogghiu beni…..ma ci vegnu sulu si tu prometti!

VITTOR.        ( Incrociando le dita dietro le spalle ) Promettu…promettu! ( Sentendo avvicinarsi delle voci ) ‘E cincu, ‘o solitu postu…( un bacio veloce sulla guancia e via ) Ciao!

SCENA 8

( Puddu, Ugo, Marina e Faustina )

PUDDU         Faustina, a signura mi dissi di mannarici ‘u bummulu cu’ l’acqua.

FAUST.          Si, aspetta ca tu’ ‘o pigghiu. (via )

PUDDU         ( Si siede sulla panchina e sentendo che sta arrivando Ugo cantando, si appiattisce contro il muro, esce dalla tasca un cuscino carnevalesco per fare i peti e si nasconde lentamente dietro la panchina )

SCENA A SOGGETTO: Ugo canta, mentre spolvera con un pimino. Ogni volta che Ugo si abbasserà, Puddu premera il cuscino, provocando così il rumore del peto. Ugo dapprima imbarazzato perché non capisce cosa gli stia succedendo, annusa l’aria e successivamente comincerà ad accusare mal di stomaco. Visto il ripetersi sempre più frequente dei peti, scapperà in bagno. Puddu si sbellica dalle risate. )

FAUST.          ( entrando ) Ma c’aveva Ugu…..’u visti curriri ‘nto bagnu ca pareva c’aveva nu scussuni ‘nte mutanni…

PUDDU         Nenti….( mostrando il cuscino e facendo il rumore )…. Ci sciugghiu u stomucu. ( ridendo )

FAUST.          ( ridendo ) Te’,…votinni. ( porgendogli il contenitore dell’acqua, mentre Puddu rumoreggiando e ridendo va via ) Ni sai ch’assai do’ diavulu, tu. ( ridendo entra in casa )

MARINA       ( entra parlando ad un cellulare ) Ma si,….ci dicu ca su entusiasti……….Vittorino? Sta sautannu di quant’è cuntentu………..certu ca visti a fotografia……bedda ci passi……. Vuatri ora vi priparati e viniti a canuscilli………..Ah, già mannastu u telegramma? Bonu facistu!................. Ma chi diciti, per me questo lavoro è come una missione……..unire prima, ciò che Dio benedisce dopo…… No, non ci siamo caputi……..certu ca vogghiu a sinsalia….comu ci pari ca mancia jù!

SCENA 9

( Siria, Ezechiele,Marina, Ugo e Vittorino )

SIRIA             ( Fuori scena) Ti dissi basta!

EZECH.         Non fari u stissu sbagghiu di……

SIRIA             Basta….non vogghiu sentiri ‘sti discussioni ( entrando )

EZECH.         Vo’ fari comu a iddu?….Accomodati!….A signura oramai c’havi ‘na petra ‘o postu do’ cori.

SIRIA             Ezechiele!...( facendo notare la presenza di Marina )

MARINA       Siria, jù mi ni vaiu, ppì ddu discursu …tuttu fattu!

SIRIA             Confermasti la nostra intenzioni?

MARINA       Sicuru. Po’ stari comu a ‘n puddicinu ammunzu a stuppa.

SIRIA             Ugo….Ugo……

UGO               Mi ha chiamato signora?

SIRIA             Accompagnala ‘nta machina e dacci ‘na bella bossa di lumia.

MARINA       ( ancheggiando, guarda ammirata Ugo, che pu essendo avanti con gli anni è un bell’uomo )…..

UGO               ( imbarazzato ) Venga signora, l’accompagno. ( via insieme )

SIRIA             Ezechiele, si non m’ha diri autru……

EZECH.         Ancora n’haia finutu!..............U vidi chistu? ( alludendo al tic nervoso )…Chistu è chiddu ca mi lassau a bonamma di to’ patri.

SIRIA             Chi vo’ diri?

EZECH.         Ca chistu è….

UGO               ( Entrando lo interrompe. E’ seguito da Marina che lo guarda interessata, mettendolo in imbarazzo ) Signora, mi perdoni…un telegramma. E’ appena arrivato ( porgendoglielo su un vassoio )

SIRIA             ‘N telegramma?…( legge ) Oh  Signuri ( si siede )

MARINA       Siria, chi fu?

EZECH.         Cu mossi stavota?

SIRIA             E comu si fa?

EZECH.         Chi?

SIRIA             Ascutati: “ Onorati di conoscere il conte Ezechiele, arriviamo domani in mattinata. STOP. Firmato Il Cavaliere Andò. “

EZECH.         Unni?

SIRIA             Chi?

EZECH.         Unni ìu?

SIRIA             Cui?

EZECH.         U cavalieri.

MARINA       A posta, no?

EZECH.         E picchì nu manna a diri?

MARINA       Ca pp’avvirtirivi, no?.

EZECH.         Ma chi n’interessa a nuatri si iddu ìu a posta?

SIRIA             Chi sta’ ‘ncucchiannu?

EZECH.         Mi sta’ facennu ‘nsalaniri….Facitimi capiri:………..’stu tipu, manna ‘n telegramma ppì dirini ca u cavalieri si ni ìu a posta….

VITTORINO ( rientra e assiste alla scena )

SIRIA             ( interrompendolo ) Ma chi capisti?…..Andò è u cugnomu…

EZECH.         E allura dillu prima, no?…Chi voli?

SIRIA             Dici ca dumani su’ ccà ppì canusciri u Conti Ezechiele.

EZECH.         E cu è chistu, non pari ca sta ccà?….Sbagghiau indirizzu…sicuru.

SIRIA             Ancora non l’ha caputu ca si’ tu?

EZECH.         Jù?…Ti l’hava dittu antura…mettiti u cappeddu ca u suli è forti.

SIRIA             Ma quali suli!……Marina, ni sai nenti tu?

 

MARINA       S’haia essiri sincera……..

SIRIA             U sapeva! Ma di unni ti spercia…..picchì ci dicisti ‘sta gran fissaria?

MARINA       Ppì farivi fari bella fiura no?

SIRIA             Chi bella fiura ca fecemu, ora!

VITTORINO ( ride compiaciuto, poi a Marina ) A cumminasti ‘sta vota. Non mi puteva iri megghiu!

EZECH.         Ma di chi stati parranno ca non staiu capennu nenti.

SIRIA             E ora cu l’avissa fari ‘stu conti?

MARINA       ( indicando Ezechiele )…Iddu!

EZECH.         Jù?….Mizzica, u suli abbrucia oggi.

SIRIA             Ma chi ti sauta pa’ testa?

MARINA       Scusa Siria, Vittorino alla sua futura sposa, non poteva mica apparire un nobile figlio di una contessa senza conte….perciò….

VITTORINO Appuntu!

SIRIA             Perciò pinsasti bonu di mintirini ‘nte guai, invintannitinni unu!

MARINA       Ma quali guai.

SIRIA             Non era megghiu dirici a verità?

VITTORINO Ca n’abbannunau? Chi vergogna!!!!!

 

MARINA       Chista è genti china di pregiudizi….mancu s’avissuru presentatu, ascuta a mia.

EZECH          Pp’amuri di fari accuppiari a scimmia non cridu propriu.

SIRIA             Appuntu!

MARINA       I canusciu, i canusciu……..Si vo’ cumminari ‘stu matrimoniu, t’ha fidari di mia. Ezechiele farà il Conte di Villa Siria.

EZECH          Ah no!!! Sugnu giardineri e fazzu u giardineri…..Jù cunti non ni sacciu fari.

MARINA       Non n’ha fari cunti…t’ha vestiri sulu pulitu e ha fari so’ maritu.

VITTORINO ( fra sé ) Tantu, appizza tutti cosi e jù sugnu salvu!

SIRIA             Morta….sugnu morta! ……..E comu fazzu.

EZECH.         No,…. comu fazzu jù!  ‘Nte vostri ‘nmbrogghi non ci vogghiu trasiri.

VITTOR.        ( Esultante ) E allora, cara mamma, come vedi non ci resta che una soluzione…. Annullare questo matrimonio!

SIRIA             MAI!!! Chistu mai!…Ezechiele,…salvimi a facci!

EZECH.         Picchì, non l’hai i manu?

SIRIA             Ppì fari chi?

EZECH          Ppì lavariti a facci.

SIRIA             Salvimi a facci, no lavimi a facci.

EZECH.         Aaaahhh…e picchì ti mangi i paroli?

VITT.              ( all’orecchio di Eze ) M’arraccumannu, non cediri comu ‘o to’ solitu.

SIRIA             Non n’arresta ca fari sta farsa.

EZECH.         No..no…e poi no! U buffuni no’ fazzu! ( avviandosi all’uscita )

MARINA       ( seguendolo ) Su via Ezechele….chi ti costa?

EZECH          No, no e poi no.

VITTOR         Accusì, bravu!

SIRIA             ( guarda in cagnesco Vittorino e cerca di afferrarlo mentre egli scappa ) Tutta cuppa to’! Jù ti squartu…ti scotennu….

VITTOR.        Mamma sta’ calma!..

SIRIA             Ti scippu u cori e u pistu che’ pedi….

VITTOR.        Mamma… finiscila….

SIRIA             Disgraziatissimu….veni ccà…unni scappi…..

VITTOR.        Mammina cara……

Fine 1° Atto

2° ATTO

Stessa scena del 1° atto. E’ nuovamente mattina.

SCENA 1

( Ezechiele, Ugo e Vittorino )

EZECH.         ( Dorme rannicchiato sulla panchina, con una coperta addosso )

UGO               ( Entra in scena ) Ezechiele?…E chi ci fa ccà? ( lo squote )

EZECH.         ( Sognando ) No!..Vi dissi no, u conti no’ fazzu!

UGO               Ezechiele…arrusbigghiti.

EZECH.         Ancora ci torni?…Dicci ca…..’nzumma, inventativi zoccu vuliti, ma jù non ci staiu.

UGO               ( squotendolo violentemente, poi ad alta voce ) Ezechiele!

EZECH.         Lassatimi….lassatimi….. ( poi si sveglia di soprassalto )

UGO               Ti senti bonu?

EZECH          Ugo, tu si’?…Mi stava ‘nzunnannu dda’ pazza furiusa.

UGO               E certu ca fai ‘sti sogni streusi, tu dormi ‘o sirenu…..Ti piaci accussì assai ‘sta panchina?

EZECH.         Ppì favuri, non ti ci mentiri macari tu?….Chi ura su’?

UGO               I setti!

EZECH.         I setti? E ddù disgraziatu ancora non torna! All’ottu c’hava dittu.

UGO               Ppì l’ottu ancora…. ci manca n’autra ura.

EZECH          D’assira….l’ottu d’assira.

UGO               E chi vo’ fari….carusi su’.

EZECH          Ma picchì sta’ ittannu ‘uci?

UGO               ( abbassando il volume ) Ppì farimi sentiri.

EZECH          Chi dicisti?

UGO               Picchissu,..picchì non ci senti ( alzando nuovamente le voce )

EZECH          Alleggiu…ca ci sentu!…( si avvia )

UGO               Unni vai?

EZECH          A sdirubballi do’ mo’ lettu.

VITTOR.        ( Entra da sx in pigiama, sbadigliando )

UGO               Oh…signorino, così mattiniero quest’oggi? ( Sorridendo e guardando Ezechiele che di spalle si è bloccato e sta gonfiando di rabbia. ) Come mai?

VITTOR.        N’haia pututu dormiri…mi n’haia fattu tutti risati pinsannu a chiddu c’ha succediri oggi…..( guardando preoccupato Ezechiele che era diventato di mille colori )…..Ezechiele, chi c’hai?…Ti vidu stranu.

EZECH          Tu…tu….ha statu ‘nto to’ lettu?

VITTOR.        Certu, e unni se no!

EZECH          ‘Nto miu!

VITTOR.        ‘Nto to’?…E picchì?

EZECH          Picchì?….( gli si avventa con la goffaggine di un vecchio )….Comu arristamu aieri?

UGO               ( Precipitandosi lo fa allontanare ) Ezechiele….non ti compromettiri.

VITTOR.        Ah….si…Scusa…, non si ni fici nenti. Faustina si ni pintìu,…si spagnau.

EZECH          ( Come prima ) Scusa?…Accussi?….E m’ha fattu dommiri ‘na nuttata ‘e stiddi ppì nenti?

UGO               ( come prima ) Lassa peddiri….

VITTOR.        Assira mu scuddai a diritillu.

EZECH          Su’ scuddau u signurinu……( minaccioso )….U sai chi ti dicu?

VITTOR.        ( incuriosito ) Chi mi dici?

UGO               ( impaurito ) Chi ci dici?

EZECH          ( pausa )…Ca mi staju iennu a cuccari….( si avvia )…e non ci sugnu ppì nuddu…..ppì nuddu….( dal giardino )…sugnu malatu!

SCENA 2

( Ugo, Siria, Vittorino e Marina )

UGO               Povero Ezechiele…è tanto buono…. ( SUONANO ALL’INGRESSO ) Vado ad aprire ( esce )

SIRIA             ( Entra con in testa una fascia,lamentandosi )

VITTOR.        ( divertito ) Buongiorno!….Pari Sandokan.

SIRIA             Esatto!…’A tigri di Monpracen, ca’ ccù ‘na zampata ti scippa ‘dda lingua avvirmata ca c’hai.

VITTOR.        A postu!….Ti susisti da’ stotta ‘sta matina?

UGO               ( seguito da Marina che come al solito lo mette in imbarazzo ) La signora Marina

MARINA       Jù e tu prima o poi…….

SIRIA             Ah, Marina, trasi.

MARINA       Buongiorno a tutti! ( guarda il tavolo vuoto ) Nenti colazioni ‘sta matina?

UGO               La signora sta poco bene!

SIRIA             Ugo, ppì favuri, vidi c’attrovi ppò duluri di testa.

UGO               Vado e torno.

MARINA       Giustu oggi?

VITTOR.        ( amorevolmente ) Ti doli a testa?

SIRIA             No,…quali…’sta fascia e ppì bellezza…fa moda! ( a voce alta ) Secunnu tia….. ( fitte di dolore, si porta una mano in testa )

VITTOR.        Vistu ca non ti senti bona,..’o cucchiti!

SIRIA             Comu no……Fa cuntu c’arrivunu.

VITTOR.        Annullamu tutti cosi.

SIRIA             Ti piacissi?… E inveci no!…Ci dicu ca u conti to’ patri pattiu ppà guerra e fu dichiaratu disperso. Almeno l’onore è salvo.

MARINA       Si, brava!…E  chi cumpassa ci fazzu, chidda da’ ‘mbrugghiuna?

SIRIA             Macari a chistu haia pinsatu. Ci dicu……’n cunfidenza, ca Vitturinu di nicu arristau traumatizzatu ppò fattu ca so’ patri non turnava…’U ‘spittava tutti i jorna ‘o canceddu, finu a quannu si cunvinciui ca iddu, inveci, è  ccà, cu’ nuatri….( a Vittorino )  Tu infatti, ca’ to’ fantasia ‘u vidi e ci parri……tantu ca macari nuatri senza farici casu ni parramu comu si iddu fussi vivu.

VITTOR.        Certu, chista è megghiu. Passari ppì pazzu…..

SIRIA             Non è pazzia chista……è ‘na reazioni psicologica ‘o duluri. Co’ tempu e cu’ l’amuri di ‘na muggheri, passa.  Dittu de’ megghiu specialisti.

MARINA       Si, ma jù chi c’entru?

SIRIA             Tu senza vuliri, sintennuni parrari, l’hava cridutu vivu.

VITTOR.        A chi c’hana fari l’autori di Dallas. Ppì fantasia tu ‘i batti di ‘n migghiaru.

SITRIA          Beddu, io ti managi ‘sta minestra o ti jetti da’ finestra.

VITTOR.        Fussi ppì mia mi ci ittassi, almenu t’arresta ‘stu scrupulu di cuscenza. ( via )

SIRIA             Chistu è u ringraziamentu c’avemu de’ figghi. Una, non sulu pensa o’ so’ avveniri, i sistema, c’abbessa ‘n futuru senza problemi,….no, spatti s’ha sentiri diri sti cosi.

UGO               Signora, ecco la sua medicina.

MARINA       ( si avvicina ad Ugo )

SIRIA             Grazie Ugo. ( beve ) Dicci a Faustina di pripararimi u bagnu e avvisa in cucina c’hama essiri pronti ppì menziornu.

UGO               Bene signora. ( allontanandosi da Marina )

SIRIA             Ah, n’autra cosa…provvedi tu stissu a sistimari u champagne ‘o friscu e avvisa Ezechiele ca s’ha addobbari a casa di ciuri frischi. Iddu sapi chi’ s’ha fari.

UGO               Mi sento in dovere di informarla che Ezechiele non c’è.

SIRIA             Comu?…E unni si ni ìu?

UGO               Sta male ed è a letto.

SIRIA             ( preoccupata ) Mali?…Chi c’havi?

UGO               Non saprei.

SIRIA             Staiu turnannu. ( si precipita dal giardino )

MARINA       Semu suli?

UGO               Pare di si……( balbettando ) Do…do….dovrei andare…..se, se….se...se…mi vuole scu cu…scu cu….scusare…..

MARINA       Perché tartagli?.......Sei forse mozionato?

UGO               Io? Perché?

MARINA       Sei sposato Ugo?

UGO               No e non intendo farlo! ( via )

VITTOR.        ( entra e sbattono ) Ugo, e stai attento perbacco…….. Faustina si susiu?

UGO               Certo, signore.

VITTOR.        Mannimmilla.

UGO               Sissignore. ( via )

VITTOR.        S’ha cumminari qualcosa. Jù dda’ speci di cosa ca non si capisci chi è, non m’ha vogghiu maritari…………Si no’ fazzu però,….chidda mi tagghia i viveri….

MARINA       Vittorino non mi fari scherzi ppì favuri……….c’haiu bisognu macari jù di mangiari, no?

VITTOR         Quantu ti pava?......Jù ti dugnu u duppiu.

MARINA       ( interessata) U duppiu?

VITTOR         Si, u duppiu…ma tu ha circari di scunsari ‘st’affari.

MARINA       Quindi, dui ammuttunu a sei….cincu ammuttunu a setti…….u duppiu veni esattamente 4 miliuni.

VITTOR.        Quantu?

MARINA       Eh si, picchì 1 è da to’ parti, 1 da parti di Carlotta e su 2 miliuna, u duppiu su’ 4……

VITTOR.        Troppu caru, non c’arrivu.

MARINA       Mi dispiaci allura……..( avviandosi ) Ugo….Ughetto……..( esce )

SCENA 3

( Faustina e Vittorino )

FAUST.          Chi’ c’è Vittorino.

VITTOR.        Nenti a’ pinsatu?

FAUST.          Nenti.

VITTOR.        E allura, m’haia maritari a d’incrocio di babbuinu?

FAUST.          ( piange ).

VITTOR.        Non fari accussi finiscila……Senti, mi vinni ‘n idea. Chi ni pensi si ci dicemu ca si’ ‘n cinta?

FAUST.          Scansatini!!!!

VITTOR.        Picchì no?…Anzi, ciù dicemu a sorpresa davanti a tutti.

FAUST.          Accussì appoi mi licenzia.

VITTOR.        Chi t’interessa….quannu sarai mo’ muggheri, non pari c’ha travagghiari?

FAUST.          Chistu è veru.

VITTOR.        Allura?..Chi ni dici?

FAUST.          Ma chi c’haia diri si m’addumannunu qualchi cosa….

VITTOR.        Nenti….ca c’hai i nausei, ca c’hai i vogli….ma vooogli….

FAUST.          Tuttu chistu?

VITTOR.        Lassa parrari a mia.  Amuninni, prima ca spunta. ( via )

SCENA 4

( Ugo, Puddu e detti )

UGO               Signorino?….Ma unni si ni ìu.

PUDDU         Ugo, chi è ‘stu fattu do’ matrimoniu?

UGO               Longa è a storia. ‘Ndu’ paroli:..U signurinu è ‘nnammuratu di Faustina e so’ matri inveci u voli fari maritari ca’ figghia do’ Cavalieri Ando’…ppì soddi vah….Ora u signurinu l’ha pruvatu tutti, ppì mannari all’aria stu matrimoniu….ma nenti, n’ha funziunatu.

PUDDU         C’haiu n’idea. Picchì non si cerca ‘na finta sedotta cu’ ‘n figghiu so’….

UGO               U sai ca chista è ‘na bella idea? Ora ci ni parru.

PUDDU         C’haiu giustu a puntu, na mo’ cugina ca c’havi bisognu di soddi. ‘A putissi accurdari cu’ ‘na para di mila liri.

UGO               ( lo bacia in fronte )  Beddu figghiu! Jemula a circari…. Appoi ciù dicu. ( via )

FAUST.          No, nenti…m’affruntu. ( entrando seguita da Vittorino )

VITTOR.        Ma Faustina…erumu d’accordu?

FAUST.          Ti dicu no! Sta vergogna na’ sacciu affrontari.

VITTOR.        E va beni, volidiri ca mi maritu a scimmia…..vuleva diri a Carlotta!

FAUST.          ( Urlo di pianto e scappa via )

VITTOR.        I fimmini! Sanu sulu fari strepiti……E ora chi fazzu?…Mah! ( si siede e legge il giornale )

                        “ Clamoroso a Berlino. Dopo il matrimonio si scopre che lui è una lei “ ( ride ) Bella, e chi era orba chista? ( si blocca e riflette )…Però….però…. ( corre via )

SCENA 5

( Siria, Ezechiele,Faustina, Ugo e Puddu )

SIRIA             ( entrando dal giardino ) Disgraziatu iddu e ‘a so’ surdania. I papuli ‘nte ‘ita mi vinniru a furia di tuppuliari.

EZECH          ( seguendola ) Siria,…senti….

SIRIA             Non sentu nenti! Mi facisti veniri ‘na morti subitania.

EZECH          E chi sapeva jù?

SIRIA             Picchì facisti diri ca eri malatu?

EZECH          ( compiaciuto ) Ti preoccupasti?

SIRIA             E’ normali….ppì unu a to’ età…

EZECH          Ma allura ti interessa ancora di mia?

SIRIA             ( imbarazzata ) Jù…jù mi preoccupu ppì tutti.

EZECH          ( Deluso,con ironia ) Certu….c’hai u cori ranni tu…..Ah!….Si non fussi statu ppì to’ patri ( deciso a parlare )….

SIRIA             N’autra vota cu’ ‘sta storia?…Chi cosa vo’ diri?

EZECH          Possibili mai….ca macari ccù mia…t’ostini….

SIRIA             M’ostinu?…Si’ ‘n vecchiu rincitrullitu….eccu chi si’!  M’abbannunasti, non tu’ scuddari e…

EZECH          ( trasalendo ) Chi cosa?

SIRIA             Nenti, ….non ni vogghiu parrari.

EZECH          No, ni parramu eccomu!….Finalmenti forsi, dopu 40anni….

SIRIA             Jù non c’haiu nenti di diri! Ti dicu sulu ca non t’haia mai odiatu ppì chiddu ca facisti.

EZECH          Chi fici?

SIRIA             ( sta per aprir bocca )

FAUST.          Signora, u bagnu è prontu. ( via )

SIRIA             Grazie ( via )

EZECH          Ma chi fici?….Chista si ca è bella….vaddati ca ora a cuppa fu mia? ( borbottando esce )

UGO               ( seguito da Puddu, entra in scena ) Chista è fatta. S’arrinesci, u signurinu è salvu. Vai ni Ezechiele e fatti diri quali ciuri s’hana pigghiari p’addobbari a casa.

PUDDU         Vaiu ( via )

UGO               Faustina ?!?!

FAUST.          Chi c’è?

UGO               Avvisa in cucina di essiri pronti ppì menziornu e poi fa’ priparari tutti i vasi de’ ciuri, c’hama addobbari a casa. Oggi è jornu di festa.

FAUST.          Chi bella festa! ( in lacrime ) Vittorino si marita…. e jù moru.

UGO               Non t’abbiliari, sarà jurnata di festa macari ppì tia.

FAUST.          Ma comu po’ diri chistu?

UGO               Tu aspetta e vedrai. ( Faustina via )

SCENA 6

( Ugo, Puddu e Siria F.C.,Marina )

UGO               ( si siede ) Vent’anni a servizio da contessa, ma mai l’hava vistu accussì ‘ncurnata…. Ci fici sbugghiari stavolta…..L’amuri però non senti raggiuni…..Effettivamente, par-ramuni chiaru, non è ca unu si po’ maritari senza amuri e cu’ na lappira ppì giunta, sulu ppì fari cuntenta a ‘na matri?….Ci n’erunu tanti scecchi ‘a fera….giustu chista? E’ veru u dettu anticu, i soddi chiamunu soddi e i piducchi chiamanu piducchi…..

MARINA       ( entra ) Ughetto mio……

UGO               N’autra vota ccà è chista?

MARINA       Perché mi sfuggi?........Sai che sei un bell’uomo? E un bell’uomo non può stare solo, non credi?

UGO               Autru…..ci sta benissimo inveci! ( scostandosi da marina che lo sta circondando con le braccia ) Signorina, ormai sono fuori concorso…….sono scapolo da una vita….e non credo di farcela a convivere con una donna.

MARINA       Chi ha parlato di convivenza. ( attaccandosi sempre di più )

UGO               Mi riferivo al matrimonio…..non credo faccia al caso mio.

MARINA       Chi ha parlato di matrimonio. ( c.s. )

UGO               ( allontanandola scandalizzato ) Signorina…….non sono il tipo del mordi e fuggi

MARINA       ( all’attacco nuovamente ) E chi ha parlato di mordi e fuggi.

UGO               E neanche dell’avventura.

MARINA       ( seccata ) Ho capito, ti piaciunu i masculi!

UGO               ( scandalizzato ) Neanche per sogno……..sono un uomo…e che uomo!

MARINA       Ma allura……..

PUDDU         ( di corsa ) Ugo…Ugo…’o canceddu su’….stanu arrivannu!

MARINA       Porca miseria!

UGO               ( preoccupato ) Mancu u tempu…….E ora?…Ancora non semu pronti…….I ciuri i puttasti?

PUDDU         I sta puttannu Ezechiele.

UGO               Dicci di curriri, spicciti.

PUDDU         ‘Na parola….( via )

UGO               ( Affacciandosi nelle camere della Contessa ) Signora contessa….è pronta?

SIRIA             ( da dentro ) Quasi.

UGO               Il cavaliere è già arrivato, cosa faccio, lo faccio accomodare in terrazzo?

SIRIA             Già cca’?…A casa è pronta?

UGO               Ancora no.

MARINA       Ci pensu jù Siria, tu fa’ ccù comutu!.........Vadda chi fai….falli trasiri do’ giardinu, accussì intra c’hanu u tempu di timminari.

UGO               Va bene. ( si affaccia dalla ringhiera ) Puddu….Puddu….

PUDDU         Chi c’è? ( da fuori )

UGO               Accompagna u cavalieri di ccà e poi dicci a Ezechiele di fari u giru da’ casa e trasiri di ddà banna.

PUDDU         Va beni.

UGO               ( Sistemando le ultime cose, si sistema la divisa e va incontro agli ospiti. Da fuori scena si odono le loro voci  )

SCENA 7

( Ugo, Cav.Andò, Delfina, Carlotta, Siria, Marina e Faustina )

UGO               Prego cavaliere, da questa parte. ( entra e si posiziona lateralmente per farli passare )

CAV.              Grazie….facissi strata.

DELF.            Ma ciuri!!!! Chistu è ‘n paradisu!

UGO               Merito del nostro giardiniere, è un asso in questo campo! Prego, dopo di voi.

CAV.              ( entrando seguita da Delfina e Carlotta ) Grazie!

UGO               ( appena passa Carlotta ha un moto di paura,tanto è brutta. Poi finge di sorriderle )

CARLOT       ( timidamente ricambia il saluto )

MARINA       Delfina cara! Cavalieri…( saluti )

DELF.            Signorina Marina……lei ccà?

MARINA       Puteva mancari a l’incontru?

CAV.              Certo che no…….brava, brava….me ne compiaccio……( alla sorella ) Si vidi ca è ‘na professionista.

DELF.            Chi ti diceva?

CAV.              La contessa?….E’ stata avvertita do’ nostru arrivu?

UGO               Certo, sarà qui a momenti! ( Sposta una sedia per fare accomodare Delfina ) Prego..

DELF.            Grazie.

UGO               ( Orripilato farà lo stesso con Carlotta )

CARLOT       Grazie, molto gentile.

SIRIA             ( entrando ) Cavaliere carissimo….

CAV.              Contessa….( facendo il bacia mano ) Ci presentu Delfina….mo’ soru Delfina…..

SIRIA             Molto lieta.

DELF.            Piacere mio.

CAV.              ………….e mo’ figghia Carlotta.

CARLOT       ( timidamente ) Onoratissima…..

SIRIA             ( allibita da tanta bruttezza,balbetta ) Pi…Pi…piacere! ( fra sé ) ‘Nta fotografia era megghiu.

MARINA       Comu vidi tu stissa…è na perla…Ddà fotografia non ci rinneva merito.

SIRIA             Verissimu, di presenza è tutta n’autra cosa.

CAV.              Mo’ soru qui presenti, l’addivau di quannu nasciu…..

DELF.            ( dispiaciuta )….di quanu nasciu…

CARLOT       ( imitando ) Veru!

CAV.              …A so’ povera matri…( gurdando il cielo ) …che Dio l’abbia in Gloria….ni lassau…

DELF.            Lassau.

CARLOT       Veru.

CAV.              …’n mali incurabili, ‘a ‘stutau tempu nenti….

DELF.            ..Tempu nenti…

CARLOT       Nenti.

                        USCENDO UN FAZZOLETTO, I TRE CONTEMPORANEAMENTE SI ASCIUGANO LE LACRIME.

UGO               ( Incuriosito si era vvicinato per ascoltare e commosso farà come i tre )

CAV.              Nenti!…Non ci foru curi ca pottiru salvari. ( singhiozzando )

DELF.            ( Sempre in tono triste ) Ca na’ pottiru salvari…

CARL             ( come la zia ) Pottiru salvari..

SIRIA             ( ascolta allibita questo strano eco che fanno i tre )

UGO               ( commosso ) Che storia triste.

SIRIA             Ugo, chi ci fai ancora ccà?

UGO               A me queste storie mi commuovono e m’inchiodano al pavimento.

CAV.              Grazie amico…vidu ca lei mi capisci!

UGO               E come no?….Chi lo doveva dire…

SIRIA             Ugo, cerca di schiuvariti e vidi c’ha fari….moviti!

UGO               Vado ( inchinandosi ) Con permesso.

CAV.              ( Ricomponendosi di botto ) Comunque…non semu ccà ppì chistu. U futuru maritu unnè?

SIRIA             ( fra sè ) Già, chiddu ca vulissi sapiri macari jù!…( sorridendo )… U mannu subitu a chiamari…..Faustina!?!?!

FAUST.          Comandi!

SIRIA             Chiama u signurinu e fallu veniri ccà.

FAUST.          Non c’è.

SIRIA             ( in disparte ) Comu non c’è ?

FAUST.          E…non c’è….Nisciu!

SIRIA             Chista si ca è bella…. E unni ìu?

FAUST.          No’ sacciu, u visti nesciri di gran cursa ½  ura fa.

MARINA       ( si avvicina ) Siria c’è cosa?

SIRIA             Su’ pigghiu….stavolta ni fazzu stuppagghi ppè buttigghi.

CAV.              Qualche problema, contessa?

SIRIA             ( indifferentemente ) No, nenti….mi riferiscono ca mo’ figghiu ‘appa scappari ppì urgenti questioni di travagghiu. L’omini…’a vigna….lei ni sapi cosa immagginu….si non ci si sta di supra…..

CAV.              Comu ‘a capisciu!…Lei sapi ca nuatri discinnemu di 5 generazioni di viticultori?

DELF.            5 generazioni, si…

CARLOT       Veru!

CAV.              ….e c’avemu cantini saliati a tutti ‘i gnuni…

DELF.            A tutti ‘i gnuni..

CARLOT.      Assai…assai…

SIRIA             ( a Marina ) Ma chisti parrunu sulu ‘n società?

CAV.              E chistu infatti mi spingiu ad accittari la proposta da signorina Marina.

MARINA       C’ho l’occhio fino io.

CAV               ‘Stu matrimoniu fa ‘o mo’ casu. Essennu senza figghi masculi…

DELF.            Senza figghi masculi…

CARLOT.      Figghi masculi….

CAV.              Vittorino è l’unicu ca po’ curari i mo’ interessi….

SIRIA             ( fra sé ) E allura si!….Mentri c’aspittamu, chi vi pozzu offriri…..facistu colazioni?

CARLOT.      Veramenti no.

DELF.            Muta statti.

CARLOT.      C’haiu fami…

CAV.              L’ha scusari, a carusa è abituata a fari colazioni sempri a ‘n orariu….

CARLOT       Sempri a ‘n orariu.

CAV.              E siccome ‘sta matina partemu prestu, l’appa sautari.

SIRIA             Non si preoccupi, ‘a capisciu….macari jù si non mi fanu mangiari addiventu nirvusa….Scusati, vaju ad avvisari ‘n cucina. ( via )

SCENA 8

( Cav., Delfina, Carlotta,Marina,  Ezechiele e Puddu )

MARINA       Allura, cavalieri…..chi ci ni pari?

CAV.              Sugnu annichilutu……….

DELF.            Sapeumu di tantu benessere….ma non immagginaumu tuttu chistu.

MARINA       Ah chi ci pari ca jù quannu fazzu ‘na cosa a fazzu accussì?....... Ppì ddù discussu da sinsalia, vulissi chiariri….( suona il cellulare ) ……Mi scusi…clienti, clienti….mi chiamono in continuazione….( si allontana ) Si pronto……

CARLOT.      ( eccitata ) Papà…papà…comu sugnu?

CAV.              Bedda, figghia….bedda comu ‘u suli.

CARLOT       Appiddaveru?….Zia, veru è?

DELG.            Ma certu, …pari ‘n attrici di Holliwuddu.

CARLOT       E si appoi non ci piàciu?

CAV.              Non diri bestialità…a cu è ca non ci po’ piaciri?

DELF.            U sai quanti pretendenti ‘ama rifiutatu?

CARLOT       Si?…Quanti?

CAV.              Assai, figghia mia…assai

CARLOT       ( Svolazzando ) Comu sugnu cuntenta….Papà, mu’ pozzu fari ‘n giru ‘nto giardinu?

CAV.              Vai, ma torna prestu. ( La figlia lo bacia e via )

DELF.            ( aspetta che Carlotta se ne sia andata ) Speriamo ca almenu a chistu ci piaci.

CAV.              ( Guardando il cielo ) Rosalia…aiutini tu.

DELF.            E chi po’ fari d’anima santa di to’ muggheri?

CAV.              Ci chiudi l’occhi a Vittorino.

DELF.            ‘Nfunnu…na’ visti a fotografia?….Volidiri ca ci piaci.

CAV.              Chidda era so’ nanna.

DELF.            To’ soggira?

CAV.              E certu, vistu ca s’assumigghiunu, pinsai ca forsi avissa statu megghiu.

DELF.            Ma i fai accussì cretini a chisti?

CAV.              Ppì carità, no….intantu jù ci tintai.

EZECH          ( da fuori scena ) Puddu, Puddu…chi c’è u circulu ‘nto paisi?

PUDDU         Si, arrivau ‘sta matina…e tu comu u sai?

EZECH          Picchì ccà c’è ‘na scimmia…..s’ha ficiru scappari.

PUDDU         Acchiappala…. ( urla e rumori )

EZECH          ‘A ‘cchiappai….veni ccà, aiutimi ca chista jetta cauci.

CAV.              Ma chi sta succidennu?

PUDDU         Purtamula a cuntissa, videmu chi ni dici di fari. ( con Ezechiele, porta legata e imbavagliata Carlotta in scena ) E chi è bidditta…vistuta di fimmina macari.

DELF.            ( accorrendo ) Chi stati facennu?

EZECH          E’ a vostra?

CAV.              Certu ca è nostra,…è mo’ figghia.

EZECH          ( Lasciano cadere di botto Carlotta, mortificati ) Comu so’ figghia!!!

CAV.              Jù sugnu u Cavaleri Andò.

EZECH          Chiddu da posta?

CAV.              Quali posta?

EZECH          Nenti…( slegando Carlotta )  Signorina, m’ha scusari…mortificati semu….u fattu è ca sugnu menzu orbu….

DELF.            Lei è ‘n incoscienti. Ma’ traumatizzau a carusa.

EZECH          Signora si sbagghia. Jù sti cosi ne’ fazzu. Sugnu ‘n cristianu seriu e non mi pirmit-tissi mai…..( a Puddu ) ma chi vuleva diri?…Ti pari ca ‘a capì?…( Puddu alza le spalle )

                       

SCENA 9

( Siria e detti )

SIRIA             Ma chi’ sta succidennu? ( precipitandosi ) Signurinedda, chi fu?

CARLOT.      Sti du’ ‘nmbecilli m’attaccaru…..( piange ) Ci pareva ‘na scimia.

SIRIA             ( tra sé ) Facili sbagghiari.

CARLOT       Come?

SIRIA             E…vuleva diri, ca è ura di mangiari.

MARINA       D’accordo, la chiamo io.

FAUST           ( Entra con la colazione )

CARLOT.      Menu mali, almenu mi cunsolu.

DELF.            Si figghia, mangia e non t’abbiliari.

SIRIA             Prego, servitevi…..Marina, non fari complimenti ( I 4 si servono.Poi si avvicina a Ezechiele e Puddu ) Macari vuatri vi ci mittiti? Idda ca ‘sta matina non ni ‘ncanala una ritta!

EZECH          E chidda fussi…a promessa sposa?

SIRIA             Si, picchì?

EZECH          ( ride ) Chistu propriu….

SIRIA             ( A Puddu che ride ) E tu chi c’hai di ridiri?…’Otinni!

PUDDU         ( si ammutolisce a va via )

EZECH          Arrivari a ‘stu puntu….Non ti crideva capaci.

SIRIA             Oramai è deciso! E’ po’ so’ beni.

EZECH          Do’ to’ puntu di vista?…Non pensi ca macari iddu c’havi u dirittu di dicidiri ppà so’ felicità?

SIRIA             I figghi non capisciunu zoccu è megghiu ppì iddi. ‘A felicità….appoi veni. Nuatri genitori videmu sempri cchiù avanti…e non sbagghiamu mai!

EZECH          Mai mai?

SIRIA             Mai!

EZECH          Non essiri prisintusa.

SIRIA             Non è presunzioni….a vita a nuatri, già n’ha ‘nsignatu tanti cosi….e l’esperienza ni fa fari a cosa giusta ppè nostri figghi.

EZECH          Comu chidda to’!!!! L’esperienza nenti t’ha ‘nsignatu?

SIRIA             ( Tentenna, poi decisa ) Mo’ patri bonu fici. Mi lassau sistemata, senza problemi….

EZECH          E senza amuri! ( si allontana lentamente con le spalle ricurve )

SIRIA             Non è veru!

EZECH          ( Tornando su i suoi passi, incalza ) China di soddi e ‘nfelici…..rispettata da genti, ma senza nuddu ca ti quadia ‘i manu o ti dici paroli duci…..Chi bella vita…..Mi fai propriu pena Siria!

SIRIA             ( ammutolita ) Cu tu dici ca non sugnu felici?….Vadditi attornu…tuttu chistu, secunnu tia, non fa felici?

EZECH          E’ inutili c’ammucci u cielu co’ criu…non ti cridu…..tu non eri accussì.

SIRIA             Volidiri ca ci addivintai. E ora basta…’Otinni ( voltandogli le spalle, si asciuga una lacrima )

EZECH          Ti vidu sai?…Tu ancora ciangi ppì mia.

SIRIA             Mi ìu na muschitta ‘nta l’occhiu.

EZECH          Vo’ fari u stissu cu’ to’ figghiu?…Non c’è propriu nenti ca ti fa cangiari idea?

SIRIA             Nenti!…Fa chiddu ca dicu jù. Si la marita la bestia….ehm…cioè Carlotta!

EZECH          ( andando via ) Poviru Vittorinu.

SIRIA             ( guardando Carlotta, fra sé ) Ca appoi, vaddannula bona,…propriu brutta non è.

CAV.              Signora contessa, quannu avremo l’onori di canusciri u conti?

SIRIA             U conti…si…u conti…non c’è!

MARINA       Non c’è.

CAV.              Non c’è?

SIRIA             E’ ‘na storia tristi, caru cavalieri……Ha sapiri ca mo’ maritu pattiu ppà guerra quannu Vittorino aveva sulu quattr’annuzzi,…

CAV.              Quattr’anni? Ma scusassi…quanti n’havi ora?

SIRIA             Vittorino? ( il cavaliere annuisce ) Trenta, picchì?

CAV.              Contessa, non po’ essiri…..è sicura?

SIRIA             Certu ca sugnu sicura.

CAV.              Vidissi ca so’ figghiu n’avissa aviri passati sessanta.

SIRIA             U voli sapiri megghiu di mia?

CAV.              Non è ppì mancarici di rispettu….ma si si fa i cunti…..l’Italia trasiu in guerra ‘nto ‘40, si Vittorino aveva 4anni, volidiri ca nasciu ‘nto ’36, ora semu ‘nto 1997….

MARINA       ( imbarazzata per la gaf ) Do’ Vietnam cavaleri…pattiu ppà guerra do’ Vietnam.

CAV.              Ma si ci eru l’Americani….

SIRIA             ( fra sé ) Quantu ‘a fa longa chistu….Volontariu, pattiu volontariu

CAV.              Curaggiusu……( rivolto al suo seguito ) chistu si ca è sangu nobili.

SIRIA             ( sollevata ) Uff…!!

CAV.              Sichitassi.

SIRIA             E purtroppu……( fingendo di piangere )….disperso! Eh si, proprio disperso!

CAV.              Ma si idda m’ha dittu…..

SIRIA             U vidi!…Purtroppo è cunvintu ca è ccà…..’u senti macari…

MARINA       Jù non avennu mai avutu u piaceri d’incuntrarlu, sintennuli parrai accussì, mi crideva ca…….

SIRIA             Trauma infantile…..trauma psicologico.

CAV.              Mischinu!

SIRIA             Mischinu si…sulu accussì s’arrizzittiu.

DELF.            E i dutturi?….Nenti ponu fari?

SIRIA             ( squotendo la testa ) Nenti…

DELFINA      Diciunu ca sulu l’amuri di ‘na muggheri, u po’ fari nesciri di ‘stu statu.

CAV.              ( Orgoglioso, attirando a sé la figlia ) E a chistu c’è rimediu. ‘A mo’ Carlotta po’ l’inchiri ‘n trenu merci d’amuri.

DELF.            ‘A statu addivata sulu ppì serviri ‘n maritu.

SIRIA             ( fra sé ) Almenu a qualche cosa aggiuva.

CAV.              Come dice?

MARINA       Nenti, diceva ca chistu le fa meritu, signora Delfina…….

DELF.            …mi ci dedicai anima e cori…( abbracciando la nipote )

SIRIA             E chi risultatu!…..Ora si pirmittiti, vi vulissi mustrari a casa.

DELF.            Cu’ veru piaciri.

CAV.              Dopu di lei, prego.( segue Siria che si avvia )

CARLOT.      ( Cercherà di arraffare quanto più può dal tavolo della colazione )

DELF.            Finiscila! ( la trascina via )

MARINA       Ma lei comu mai non s’ha maritatu? ( avviandosi con Delfina )

DELF.            Cu l’avutu u tempu, crisciri ‘na carusa non è cosa di picca.

MARINA       ( uscendo ) C’haiu giiustu a puntu………….

SCENA 10

( Vittorino, Michele e Faustina )

VITTOR.        ( entra dal giardino, con Michele ) Perciò….è tuttu chiaru?

MICHELE     Chiarissimu!…Quannu tu vaddi ‘u ‘ruloggiu, jù nesciu fora…..

VITTOR.        Giustu.

MICH             Ma senti,..pinsannucci bonu, comu fazzu a vidiriti si sugnu ammucciatu?

VITT.              E chistu è veru….Allura facemu accussì,….quannu senti ca fazzu ‘n coppu di tussi, tu nesci.

MICH             Chistu è megghiu!………E comu fazzu a capiri ca si’ tu ca tussìì?

VITT               T’ha fazzu sentiri, accussì a canusci. ( tossisce )….Ok?

MICH             ‘A torna a fai, ca na’ capii bona?

VITT.              ( esegue ) ‘A capisti ora?

MICH             Ora si.

VITTOR         Ammucciti e non ti fari vidiri. ( Michele va via )

FAUST.          ( entra per sparecchiare )    Vittorino, vidi ca ti circava to’ matri. U cavalieri è ccà.

VITTOR         Si, u sacciu, visti a machina ( non rivolgendole lo sguardo )

FAUST           Ma ci l’hai cù mia? ( avvicinandosi ) Chi è, ancora ppì ddà storia?

VITT               Si!…E ppì tia staiu passannu ppì…..non ni parramu vah! ( Faustina piange ) Senti, finiscila ccù ‘sti lacrimi……( Faustina si sente mancare. Lui accorre ) Faustina….chi ti senti?

FAUST           Nenti,…mi furriau a testa.

VITT.              E picchì?

FAUST           Saranno sti dispiaciri….Ora mi pigghiu ‘n pocu d’acqua e zuccuru.

VITT               T’accumpagnu?

FAUST           No!…Non c’è bisognu, grazi. ( si avvia, ma ha un altro capogiro )

VITT.              ( allarmato si precipita ) N’autra vota?….Ma allura ‘a essiri gravi. Chi mangiasti assira?

FAUST           Nenti. Sulu u pinseri mi faceva vutari u stomucu.

VITT.              ( toccandole la fronte ) Frevi non n’hai….sarà intossicazioni…..Chiamu ‘u dutturi e ti fai visitari.

FAUST.          Non ti vogghiu dari ‘stu pinseri oggi. Dumani, dumani u chiamu.

VITT               No, oggi.

FAUST           E l’ospiti?

VITT.              Non ti preoccupari, c’è Ugo….Amuninni ( via insieme )

SCENA 11

( Siria,Delfina,Cavaliere,Carlotta e Michele )

SIRIA             ( seguita dai tre )….e chistu è u terrazzu, ca già canusciti.

DELF.            C’haia fari i mo’ complimenti….E’ ‘na villa stupenda. M’ha fari canusciri u so’ giardineri.

SIRIA             Ezechiele fa miraculi che’ pianti.

CAV.              Ezechiele?.Comu u so’ poviru maritu?

SIRIA             Si,….è curiusu veru?…’Na coincidenza.

CARL             Ma Vittorino ancora non torna?

SIRIA             Si pirmittiti, vaiu a ‘dunarimi si turnau. Con permesso ( via )

CAV.              Chi lussu! ( guardandosi intorno )

CARL             Speriamo ca vanu tutti cosi boni ‘sta vota.

DELF             Fermo…

CAV.              ( si blocca ) Chi c’è?… Chi successi? ( preoccupato )

DELF             Nenti successi…

CAV.              Allura picchì mi dici di stari fermu?

DELF             Cu t’ha dittu di stari fermu, jù ti chiamai…Fermu…

CAV.              Ogni vota a stissa storia, cu’ ‘stu nomu. T’haia dittu milli voti, ca quannu mi chiami ppì nomu, c’ha mentiri n’autra ‘ntonazioni.

DELF             E quali?

CAV.              ( cantilenando ) Feermoooo…accussì capisciu ca mi chiami….. Chi vulevi?

DELF             Mu scurdai.

CAV               ( tossisce e Michele appare in scena, atteggiandosi a donna. Non appena capisce di aver sbagliato momento, torna indietro. ) Cu era?

DELF             Cui?

CAV               Visti a qualchidunu ca cuda di l’occhiu.

DELF             Ti ficiru l’occhi…nuddu c’era.

SIRIA             ( entrando, tra sé ) Su mi capita sutta ‘e manu….Maria Santissima…..

DELF             E’ tornato?

SIRIA             ( mentendo ) Si…però non c’è. ‘Appi u tempu di farisi ‘na doccia, ca u diritturi da Banca ‘u mannau a chiamari……Sti cristiani non c’hanu nuddu rispettu ppà privacy.

CAV.              E’ veru…..Rientrari, rientrari….non sanu diri autru.

SIRIA             No, a Vittorino ‘u chiamanu ppì tutt’autru mutivu…..Ogni vota ca ci su’ problemi ca’ Borsa….

CARL             Quali, chidda da spisa?

DELF             ( sorridendole ) Ma chi dici….chidda ppì puttari i soddi. Forsi non c’ha fanu a chiudirla….tanto è china.

CAV.              ( sbalordito ) Opera in Borsa?

SIRIA             Si,…è ‘n magu da’ finanza. S’ha fiurari, ca sapi ‘n jornu prima, quali su i cosi c’acchianunu e chiddi ca scinnunu.

CAV.              Ma allura mi putissi cunsigghiari macari a mia?

SIRIA             Sicuru.

CAV.              ( al suo seguito ) U sapeva jù, ca chistu era u megghiu maritu ppì mia!

CAR.              Senti, ora  non canciamu i carti ‘n tavula. U maritu è ppì mia…..Tu ti ni cerchi n’autru.

CAV.              Quannu dicu ppì mia, intennu ppì tia,…babbazza.

CARL             Ah..m’hava passu.

SIRIA             Comunque, n’avissa fari tardu.

CAV.              ( Tossisce. Michele come prima ) E chiddu cu era?

SIRIA             ( che come tutti, voltava le spalle a Michele ) Chiddu cui?

CAV.              Chiddu ca era ccà

DELF.            Jù nuddu visti.

CAV.              Bah! Forsi mi ficiru l’occhi n’autra vota.

SCENA 12

( Siria, Cav, Delfina, Carlotta, Lucia, Vittorino, Marina e Ugo )

LUCIA           ( Entra dalla 2° porta a dx,furiosa e con un bambino per la mano ) Finalmente ‘u ‘ncagghiu!

TUTTI            ( si voltano )

SIRIA             E chista cu è?…Chi l’ha fatta entrare?

LUCIA           Cu sugnu?….M’addumanna cu sugnu?

CAV.              Ebbene si, c’addumanna cu è.

LUCIA           Lei mutu ca non c’entra.

DELF             Bell’educazione!

LUCIA           E lei macari!

SIRIA             Ma insomma, comu si permetti a ‘nsultari i mo’ ospiti…..Si prisintassi.

LUCIA           Sugnu Lucia e chistu è Niculinu, vostru niputi.

SIRIA             Mo’ niputi?

LUCIA           Propriu accussì.

CAV               Contessa…ma chi’ stà dicennu ‘sta signura?

SIRIA             Cavalieri, m’ha scusari….vidu d’arrisolviri ‘sta situazioni.

LUCIA           Non c’è nenti d’ammucciari. Pozzu parrari davanti a tutti…..Niculinu è figghiu di Vittorino!….Unnè du’ disgraziatu?….’Avi 3 anni ca u cercu…..

CARL             Figghiu so’? ….( piangente ) Zia….zia…. ( Delfina la consola )

CAV               Signora, si spiegassi megghiu.

LUCIA           Accussì difficili è?…E’ tantu chiaru!…..Vittorino, il contessino,…mi fici cridiri ca m’amava e cu’ l’ingannu, ca’ promessa do’ matrimoniu, mi fici so’……Iddu scumpariu da’ circolazioni….e chistu è u risultatu. ( mostrando il figlio )

SIRIA             ( si sente mancare ) Quantu m’assettu…..( sviene )

LUCIA           ( Preoccupata non sa che fare e mentre tutti si precipitano da Siria, si guarda alle spalle come in cerca di qualcuno )

CAV               Contessa…contessa…..( cercando di farla rinvenire. Poi alla figlia.. ) Veni ccà, sciusciala, ca jù cercu i sali…..( via )

DELF.            E jù cercu l’ogghiu…( via )

LUCIA           Si, ‘ama fa fari ‘a ‘nzalata.

CARL             E lei si ni sta ddà ‘mpalata?….Mi dassi ‘na manu.

SIRIA             ( rinviene ) Chi successi?…Unni sugnu?….( poi vede Carlotta piegata su di lei e si spaventa ) Aiutu,..’n mostru.

CARL             No, jù sugnu…Carlotta.

LUCIA           ( ride ) A stissa cosa.

SIRIA             Grazie…mi sentu megghiu.

VITT.              ( accorrendo ) Mamma….mamma…chi fu?

SIRIA             ( sobbalzando dalla sedia ) CHI FU?…Tu dicu jù chi fu..( lo colpisce ripetutamente )

VITT               ( riparandosi ) Ahia’…finiscila….no, davanti alla mia futura sposa.

SIRIA             Quali, chista?…( indicando Carlotta ) …O ‘stautra? ( indicando Lucia )

VITT.              E chista cu è?

LUCIA           Addumanni cu sugnu? ( altre botte )

VITT               ( riparandosi ) E chi è ‘sta matina?!….

SIRIA             Chistu è to’ figghiu, disgraziatu!

VITT               ( allibito ) Mo’ figghiu?

SIRIA             Tu mi vo’ fari moriri, veru?

LUCIA           No’ canusci, è veru…ma a mia?…Tu’ scurdasti?….’O ristoranti  a Capannina……

VITT               Fai a cuoca?

LUCIA           Quali cuoca………e ddà notti di focu ‘o Sheraton?

VITT               Notti di focu?….Fai u pumperi?

LUCIA           Non fari u spiritusu….( piange ) Vittorino, quella sera…..abbiamo concepito Nicolino.

VITT               Mamma, ti giuru ca jù a chista na’ canusciu…..( tossisce. Appare Michele come prima. Lo nota e fa segni di andare via. ) No…non ora! ( Michele scappa )

SIRIA             Chi fai?

VITT               Ogni cocciu di zanzara….parunu apparecchi.

CAV               ( Entra di corsa,seguito da Delfina e Ugo ) Ccà ci su’ i sali.

UGO               ( seguito da Marina ) Mia signora….

MARINA       Cos’è successo?

DELF             Signora cuntissa , si senti megghiu?

SIRIA             Grazii…tuttu passatu.

UGO               ( vede Lucia, le si avvicina e le strizza l’occhio )

LUCIA           Tutto procedi a meravigghia secunnnu i piani.

UGO               Ok…mi raccumannu, ‘nforza.

LUCIA           A signura si ‘ntisi mali però.

UGO               Allura allenta. ‘U rossu è fattu.

CAV.              E ora?…Comu facemu?

VITT.              ( prende la palla al balzo ) Già?…Comu facemu?….Purtroppo a ‘stu puntu, devo riconoscere….

CAV.              Si pirmittiti….mi ni occupu jù. ( via con Lucia )….Signora….

MARINA       Prego, s’accomodi pure……..Siria, ma cu era chidda?

VITT               ( A Ugo ) Picchì non si fa i fatti so’!……. Però, chista cascau a pennellu.

UGO               ( inorgoglito ) Merito mio, signorino, eh?

VITT               Tu?..E che c’entri?

UGO               Mi sono permesso signorino, con la complicità di Puddu, di pagare sua cugina….

VITT               Mo’ cugina?

UGO               Di Puddu, signore…e come dicevo…ho pagato la cugina perché inscenasse questa farsa. Questo, a mio avviso, distoglierà la contessa sua madre, dal farlo sposare con quell’orribile mostro….Oh, mi scusi…con la signorina Carlotta.

VITT               Non ti scusari…’u po’ diri forti.

CAV.              ( rientra ) Tutto a posto. Avevo capito tutto!

VITT.              ( preoccupato ) Chi cosa?

CAV.              Ca’ che’ soddi si pò fari la qualsiasi…..

SIRIA             Cioè?

CAV.              Ci fici ‘n assegnu e a liquidai. Chidda sulu soddi circava.

VITT.              Comu?….Si ni ìu?

CAV.              Sicuru, non t’importunerà cchiù. ( Ugo  imprecano )

VITT               ( precipitandosi alla balaustra, finge disperazione ) Figlio mio…… amore mio, non puoi allontanare una padre da un figlio…….

SIRIA             Bellu ringraziamentu c’hai po’ cavalieri.

CAV.              Non occorre signora,….non occorre!

VITT.              ( mangiandosi le mani, a Ugo ) Grazi u stissu.

UGO               ( dispiaciuto ) Di nulla signore, ho fatto solo il mio dovere. ( via portandosi i sali )

SCENA 14

( Siria, Ezechiele,Cavaliere,Delfina,Vittorino,Michele e Faustina )

MARINA       Vistu ca s’arrisulveru tutti cosi, passamu e cosi pratichi. ‘Stu matrimoniu s’ha fari e vistu ca Vittorino, figghiu unicu e senza patri……( Ezechiele entra in scena elegantemente vestito.Lo vede solo Siria che sviene nuovamente, Carlotta e Delfina le faranno aria )

CAV.              N’autra vota? ( via di corsa in cerca dei sali )

MARINA       Oh no! ( accortasi di Ezechele lo blocca )

VITT               ( portandoselo in disparte ) Ma chi ti sauta?

EZECH          Non mi diri nenti……tu u sai ca non ci sacciu diri di no.

MARINA       E ora?…Dopu tuttu chiddu ca c’hama cuntatu…

EZECH          Picchì, c’hata dittu?

CAV.              ( entra di corsa mentre Vittorino sta per aprir bocca ) I sali,…ccà,ccà…ciauriassi.

SIRIA             ( rinviene ) Ezechiele…...

DELF             U so’ poviru maritu chiama…..

CAV.              Ma chi dici!…U giardinieri!

DELF             Chi si n’avissa fari do’ giardinieri…ti dicu ca chiama u maritu.

SIRIA             ( indicando ) Ezechiele…

CAV.              Cui u giardinieri?…( si volta e sbalordito )….o …u…conti?

VITT               U giard….

MARINA       U conti….

SIRIA             Mo’ maritu!

DELF.            Ah, eccu picchì sviniu,….l’emozioni.

SIRIA             ( protraendo le braccia ) Ezechiele….maritu miu…..

EZECH          ( Le va incontro ) Siria, mia dolce Siria…….

SIRIA             ( si abbracciano e sottovoce ) Jù t’ammazzassi…..

EZECH          ( al Cavaliere ) Chi è affettuosa sta muggheri mia…..

VITT.              PAPA’!!!!!!!! ( lo abbraccia e in un orecchio…)…..Appoi ni facemu i cunti.

EZECH          Vittorino….Figghiu miu ( lo abbraccia e in un orecchio…) Statti sodu e lassimi fari.

DELF             ( commossa )  Mi veni di chianciri!!

CARL             Macari a mia ( piange con un urlo grottesco )

EZECH          Picchì ‘sti lacrimi?…Oggi è festa no?

CAV.              Come fa a saperlo?

VITT               L’avrà dedotto dagli abiti.

DELF.            Scusi, Carlotta c’havi ‘n impellenza…….

SIRIA             Vi accompagno. ( via )

CAV.              Caro conti, è ‘n piaciri canuscirla…ho saputo! Gran brutta storia.

EZECH          Cosa scusi? ( avvicinandosi l’orecchio, perché non sente )

CAV.              U so’ ritornu, fu ‘na gran bella sorpresa ppì tutti.

EZECH          ( ignaro ) A bhè,…prima o poi ‘ava turnari, non è ca p’accattarisi ‘n giurnali unu c’ha stari tutta ‘a matinata, no?

CAV.              Giurnali?

MARINA       ( riprendendo la situazione ) Il conte è un tipo scherzoso….. Mancu a  G U E R R A  u canciau…( sorridendogli )…

EZECH          Ah, si, sempri….jù scherzu sempri….( a Marina ) Ma quali guerra?

CAV.              Comu, non s’ha ricorda cchiù?

EZECH          Comu no!

VITT.              A guerra papà, pattisti ppà guerra e sta’ turnannu ora.

EZECH          ( a Vittorino sottovoce ) Jù?….Partì ppà guerra?…..( Vittorino annuisce. Poi sorride al Cavaliere ) Si…veru,m’ha scusari….ma u sapi, passaru tant’anni ormai. 57 su’ assai.

CAV.              57?…Si sbagghia.

EZECH          Mi l’ha diri a mia?

MARINA       Conte, su’ 26anni…..’nto Vietnam ìu….

EZECH          Unni?….E unn’è?

MARINA       ( sorridendo al cavaliere ) Non ci facissi casu….i bummi….Ancora è scunsintutu.

VITT.              Daltronti…..

EZECH          Comunque, caro Cavalieri…chi mi cunta?…Comu va u travagghiu?

CAV.              Bene grazie. Caro conte, vidu….

EZECH          Parrassi cchiù forti, ca non sentu.

CAV.              Vidu ca c’aviti ‘na bella vigna?

EZECH          Grazie

CAV               Di ottima qualità a so’ terra…

EZECH          Ma vah?….E picchì?

CAV.              Chi cosa?

EZECH          Picchì ci cascau a facci ‘n terra?

CAV.              A cui?

EZECH          A lei, dissi chistu!

CAV               ( vedendo Siria che rientrata poco prima gli fa segno che il marito ha problemi con l’udito )..No…dissi ca c’havi na terra di qualità.

EZECH          Modestia a parte, proprio avanzaieri, esaminaru a raggina….veru Siria? ( attirandola a sé, con evidente piacere )

SIRIA             ( Imbarazzata per quell’abbraccio, annuisce e quasi immediatamente nega )

EZECH          …..e mi dissuru ca st’annu veni ‘n vinu….ccà ‘nnocca ( schioccando un bacio sulla punta delle proprie dita )

CAV.              ( sorpreso ) Avanzaieri?

EZECH          Si, picchì?

CAV.              Allura…

SIRIA             ( sciogliendosi da quell’abbraccio che l’aveva ammutolita ) Ezechiele, assettiti, chistu successi 30anni fa…( poi al cavaliere ) ..’a capiri…..( a Ezechiele, scandendo le parole ) ‘a statu dispersu ‘n guerra e dopu 26anni stai turnannu ORA!!!

EZECH          ( capendo finalmente ) Aaaahhhhh!!!!

SIRIA             ( cambiando discorso ) Staumu dicennu prima….

CAV.              Ma vistu ca u Conti è ccà, a cosa cancia….sarà iddu a parrari di doti e matrimoniu.

SIRIA             ( fra sé ) Sulu chistu ci mancava.

EZECH          Giustu! Cu è l’omu da casa? ( Siria lo guarda male )

VITT               Papà…di sti cosi è megghiu ca ni parramu dopu mangiari.

EZECH          No, ca quali…subitu!….I cosi caudi si fanu.

CAV.              Mi piaci.

VITT               Papà,…senti a mia…non è megghiu….

EZECH          Zittu. Porta carta e pinna ca’ co’ cavaleri ‘ama stipulari u cuntrattu.

VITT               Mi vinni a corpu o a pisu? ( ironico )

EZECH          Appuntu picchì non sugnu cchiù tisu, ca i cosi l’haia abbissari prima…..non si sa mai chi po’ succediti….

CAV.              Ma chi dici signor Conti….

EZEC             No, no…non staiu schirzannu…..Lei ha sapiri ca ‘sta casa è maliditta.

CAV.              Comu maliditta?

SIRIA             Ezechiele, ma chi’ stai ‘ncucchiannu?

EZECH          Siria, oramai fanu parti da’ famigghia e l’hana sapiri.

MARINA       Cavaleri, cunsidirassi ca ‘a statu fora……i bummi….

EZECH          Secunnu lei, jù picchì mi dispirdì in guerra?…

CAV.              Non certu ppì ‘na maledizioni.

EZECH          E ‘nveci ci dicu si.

SIRIA             ( preoccupata cerca aiuto ) Vittorino… ( Vittorino alza le spalle )

EZECH          Ciù dicu alleggiu….ma lei non s’imprissiunassi…..Succedunu cosi strani ccà,….. ppì cu’ ci sta e ppì cu’ s’imparenta cu’ nuatri.

VITT.              ( avendo capito, ride. Poi viene colpito dalla madre e si ammutolisce )

CAV               ( impaurito ) Ma chi dici?

EZECH          Propriu accussì. S’ha fiurari ca ‘a bonammuzza di mo’ matri ci videva ‘n giornu si e unu no.

CAV.              Appiddaveru? E comu mai?

EZECH          Nuddu dutturi u potti capiri.

CAV               Coincidenza, pura coincidenza.

EZECH          Coincidenza? E a bonamma di mo’ zia allura?…Idda ci sinteva, ‘n giornu si e unu no.

CAV.              Addirittura…Ma non cridi certu a maledizioni?

EZECH          A quali ‘ngnizzioni,….’nu scolapasta ciù ‘ridduceru u panaru,….nenti….non ci fu putenza.

CAV.              Maledizioni….no ‘gnizzioni.

EZECH          Bravu, vidu ca lei mi capisci.

SIRIA             Ora, timminasti di fari spagnari u cavaleri?

CAV               U lassassi cuntinuari.

EZECH          Tutti i fimmini di ‘sta casa, venunu colpiti dalla maledizione di Fedra….e i masculi..

TUTTI            ( in coro ) Fedra?

EZECH          Fedra era ‘n antenata, ca fu murata viva di l’amanti do’ maritu.

CAV               ‘Nta ‘sta casa?

EZECH          ‘Nte cantini.

MARINA       ( rapiAo dal racconto ) Appiddaveru?

SIRIA             Pessa,..sugnu pessa!

CAV.              E a ‘truvastu?

EZECH          E cu ci va!….Ca ora, era scemu!

CAV               E u vinu?….Comu faciti?

EZECH          Ficimu i cantini novi, no?…Abbannunaru chiddi vecchi….

CAV               Mi sta facennu arrizzari i carni.

EZECH          Comunque…leggende ca si cuntunu!…Si appoi ci cridissimu niscissimu pazzi, no?

CAV.              ( ridendo sollevato ) M’hava fattu spagnari…. Si lei non ci cridi, picchì c’avissa cridiri jù.

EZECH          No, no…jù ci cridu, picchissu ci dicu di muvirini………Putissi succediri qualchi cosa a mia o alla cuntissa…

SIRIA             ( facendo le corna ) Thiè!

DELF             ( Entra seguendo Carlotta che sta piangendo ) Bonu, ca non successi nenti.

CAV               ( allarmato si precipita ) Chi fu?……Ci vidi?….Ci senti?…..

DELF             Nenti…’ava ristata chiusa ‘nto bagnu.

VITT.              Chistu è u spiddu di Fedra…fu n’avvertimentu. ( Siria gli da un pugno )

MARINA       ( Sorridente ) Forsi è megghiu conciari discussu….

EZECH          Cavalieri…a noi!

CAV               ‘Sti superstizioni non mi fanu spagnari. Jù non ci cridu, Jemu avanti.

EZECH          Sicuru?

CAV               Sicuru!

EZECH          Sicuru, sicuru?

CAV.              Sicurissimo.

SIRIA             Ezechè, u cavaleri è sicuru!

EZECH          Su dici lei….

SIRIA             Sintiti, non c’è bisognu di nuddu cuntrattu. Stabilemu intanto a data do’ matrimoniu. E’ bonu ppì Natali?

DELF             Ma…

CAV.              ( anticipandola, preoccupato ) Fra 4 misi?

DELF             ( Non capisce, ma si dimostra d’accordo )

MARINA       Ci parunu picca? Allura facemu ‘nta Marzu?

DELF             Megghiu fussi.

CAV.              No, 4 misi assai su,….fra chinnici jorna semu pronti.

DELF             Ma ver…

CAV               Veru ca semu pronti? ( facendo segno di si alla sorella che rassegnata annuisce )

SIRIA             Ok…fra chinnici jorna. E ora tutti a mangiari.

VITT               ( preso dal panico ) Mamma, aspetta….c’è ‘na cosa ca non t’haia dittu…e mi pari ca chistu è u mumentu…..

SIRIA             C’hai qualche autru figghiu saliatu?

VITT                          ( tossisce….Michele non spunta…..tornisce….e Michele non spunta…..tossisce ripetutamente )

SIRIA             Chi brutta tussi.

EZECH          ‘N bicchieri d’acqua ci voli.

CAV.              Giustu.

EZECH          Cavalieri, ‘u issi a pigghiari.

CAV.              Curru ( via )

MICHE          ( Mentre Vittorino sta tossendo insistentemente, Michele spunta di corsa e si atteggia come convenuto ) Vittorio, tesoro.

TUTTI            ( sbalorditi lo guardano )

VITT               Eccu…mamma, papà….chistu vi vuleva diri. Oramai è ‘n segretu ca non pozzu cchiù teniri d’intra. Vi presentu Michele.

CAV               ( rientrato, si blocca e resta allibito )

VITT               Jù e Michele ni vulemu beni e avi n’annu ca stamu assemi. Ni vulemu maritari. ( Il cavaliere a bocca aperta,lascia scivolare dalle mani il bicchiere, Carlotta e Delfina, svengono, Siria non ha parole )

EZECH          Chista si ca fu grossa….Dui ‘nta ‘n coppu sulu ( riferito alle due donne svenute )

FAUST           ( entra come una furia ) No…non ti po’ maritari…..

VITT               ( le va incontro per bloccarla ) Muta!

FAUST           Sugnu ‘ncinta.

VITT.              Non c’è bisognu cchiù. Oramai ci ni dissi n’autra.

FAUST           ( non curante ) Signura Cuntissa…. Non po’ permettiri ‘stu matrimoniu…..so figghiu non è…

MARINA       N’omu, u sapemu…..Che indecenza, che indecenza e cu l’hava diri…

FAUST.          Appuntu!......E’ ‘n indecenza maritarisi cu’ chidda, mentri jù aspettu ‘n figghiu so’.

VITT               ( Disperato, con le mani in testa, cerca di fermarla. Poi sottovoce ) Ti dissi finiscila,…oramai….

SIRIA             Tu aspetti ‘n figghiu?…..E di cui, sintemu?….Non certu di Vittorino?

FAUST           E di cui se no?

CAV               Ma si iddu è…. ( facendo il gesto dell’ambiguità )

CARL             ( ripresasi, piangendo ) Papà…papà….Jù no’ vogghiu cchiù!

DELF             E cu tu duna figghia.

CAV.              ( alle due donne tentennando ) Siti propriu sicuri?

DELF             Sicuri.

MARINA       Aspettati, po’ essiri ca non tuttu di ddà banna

CAV               Visti i risvolti di ‘sta situazioni,…… dispirata si, ma mo’ figghia non si po’ maritari cu unu………… ca non è ne’ carni e ne’ pisci.

CARL             Cu’ unu ca ci piaciunu i masculi.

FAUST           Ma quali masculi….vi dicu ca sugnu ‘ncinta. C’haiu i nausii….i vogli….

SIRIA             Faustina zittiti ppì ‘n mumentu! Cavaleri, sugnu rammaricata. Mi vergognu ppì mo’ figghiu….e vi chiedu scusa ppì tuttu chistu.

CAV               I scusi non bastanu ppì st’umiliazioni. Delfina….Carlotta….amuninni. ( via )

MARINA       ( seguendoli ) Cavalieri, jù non sapeva nenti…….a sinsalia a scuzzamu si voli……. U travagghiu dopu tuttu u fici….. Ci fazzu ‘n bellu scuntu…..( fino a scomparire )

SIRIA             ( dopo una pausa carica tensioni, minacciosa si avventa contro il figlio atterrandolo, mentre tutti cercheranno di toglierlo dalle sue grinfie. )

FINE 2°ATTO

3° ATTO

Sono passati circa 9  mesi. La scena è vuota.

SCENA 1

( Faustina, Siria, Ugo,Ezechiele e Vittorino )

FAUST           ( In stato avanzato di gravidanza, entra in scena spingendo con fatica un grosso scatolone )

SIRIA             ( Pronta per uscire, entra in scena. Nota la ragazza e si precipita a bloccarla ) Quanti voti t’haia diri ca ‘sti cosi non si fanu…Ugo!!! …Ugo!!!!

UGO               Mi ha chiamato signora?

SIRIA             Levici ‘stu cosu de’ manu.

UGO               Bene signora ( lo prende, sta per avviarsi, poi torna indietro ) Ma dove devo portarlo?

SIRIA             Unni stavi jennu?

FAUST           ‘N cantina.

SIRIA             ( a Ugo ) ‘N cantina.

UGO               Vado ( via )

SIRIA             ( premurosa ) Assettiti figghia….Comu ti senti ‘sta matina? ( Faustina sta per aprir bocca ) T’ha dulutu a carina?…( Faustina come prima ) Comu l’hai i pedi, fammi vidiri.

FAUST           Ma veramenti…

VITT               ( entrando ) Faustina, gioia da mo’ vita, t’haia dittu ca prima ca fai ‘n passu, m’avvisari…( Faustina come prima ) Jù non pozzu stari ccù l’anima satata ogni vota ca non t’attrovu.

FAUST           Scusa, ma jù….

SIRIA             Raggiuni c’havi….’Nte to’ condizioni…lesta a patturiri….

VITT               Ccù l’acqui ca ti si ponu strogghiri di ‘n mumentu a l’autru….

FAUST           Oooohhh!…Basta! Finitila tutti e dui…. non c’haiu bisognu di baby sitter.

SIRIA             Nuatri ni preoccupamu…

FAUST           U sacciu…..ma m’accupati!

SIRIA             ( A Vittorino ) Raggiuni c’havi…’a stai accupannu.

VITT               Jù?

SIRIA             Vulissi diri ca macari jù?

VITT               No, chistu no…ci stai di ‘ncoddu comu a ‘na cupetta?

SIRIA             Chi si’ gilusu ppì casu?

VITT               Chi c’entra….

FAUST           Vaddativi…pariti Gianni e Pinotto.

EZECH          ( nel frattempo entra ) Faustina, tuttu a postu?…Chi fa…chi fa….si movi?….Non è ca ti stanchi, veru? U sai c’hana dittu i dutturi…

FAUST           All’autru ora.

VITT               U sapi, non c’è bisognu ca ci ‘u ricordi.

SIRIA             ( A Ezechiele ) Ti pari scema?

VITT               E poi ci sugnu jù ca ci pensu a idda, vero tesoruccio? ( sporgendosi per baciarla )

EZECH          Lassala stari ca ci ccupi l’aria…( lo sposta )…Matri, ti vidu pallida…..

SIRIA             ( la guarda ) Raggiuni c’hai… ( sposta Ezechiele ) Fammi vidiri a lingua?….

VITT               ( spostando la madre ) A mia l’ha fari vidiri, ..sugnu jù u patri!

SIRIA             Jù sugnu a nanna!

FAUST           ( si alza di botto ) E jù sugnu a matri. Finemula ora….

VITT.              ( La risiede di botto ) Ma chi si’ pazza?..Susiriti accussì? Mo’ figghiu ni risenti e ci po’ furriari a testa…

FAUST           A testa a mia mi sta furriannu.

SIRIA             Ti furria? ( preoccupata ) Non è normali…facemu aria….( soffiamo insieme con i fazzoletti, fino a farla starnutire )

EZECH          Avanti, a facistu arrifriddari.

SIRIA             Ti ‘o pigghiu n’aspirina ( via )

VITT               Ti ‘o pigghiu l’acqua e ‘n giacchittinu ( via )

FAUST           E tu nenti mi ‘o pigghi?

EZECH          ( solerte ) Chi t’aggiuva?

FAUST           Nenti…nenti…diceva accussì! Non ni pozzu cchiù!  Non sugnu cchiù patruna mancu di ‘iri ‘o bagnu ca ci su’ i sentinelli.

EZECH          Chi ci vo’ fari, a cuntissa è priata d’addivintari nonna e Vittorino di essiri patri. ‘I vo’ rimproverari ppì chistu?

FAUST           No!…Però, quantu rumpunu!

EZECH          ( sedendosi accanto ) Dimmi ‘na cosa, sai già si è masculu o fimmina?

FAUST           No! No’ vogghiu sapiri…ha essiri ‘na sorpresa!

EZECH          E tu, chi vulissi?

FAUST           Chiddu nasci mi pigghiu, basta ca c’havi a saluti.

VITT               ( precipitandosi ) Ccà c’è….( scivola  e butta l’acqua addosso a Ezechiele )…c’era l’acqua.

EZECH          Ma santu carusu….( scrollandosi i pantaloni )

VITT               ‘A scusari….no’ fici apposta.

EZECH          Ci mancava.   

SIRIA             Ccà c’è l’aspirina…..( vede Ezechiele bagnato e sorride ) Ezechè…non c’ha fai cchiù a tinilla?

EZECH          Arridici, si…

SIRIA             ( a Vittorino ) A puttasti l’acqua?

EZECH          Na’ vidi?…’Nte mo’ causi è.

FAUST           Ci staiu jennu jù…non vi disturbati cchiù. ( prende l’aspirina e via )

VITT               ( premuroso l’accompagna ) T’accumpagnu… ( le fa aggirare l’acqua per terra )..Sta accura ca sciddichi ( e scivolerà lui. Via insieme )

EZECH          A manu di ‘stu re, non si perdi regnu.

SIRIA             Finalmenti pari ca stu carusu s’abbissau.

EZECH          ‘A vistu ca s’abbissaru tutti cosi?…Chi ti diceva, lassa ca diventa patri….

SIRIA             Comu potti canciari…

EZECH          ( guardando l’orologio ) Ancora prestu è…non è ura di mangiari.

SIRIA             Canciari…dissi canciari.

EZECH          Chi? I causi ? Ora s’asciucunu

SIRIA             Si…bonanotti?!?!..Senti, stava niscennu, picchì non veni ccù mia e accattamu ‘stu binidittu apparecchiu p’aricchi?

EZECH          E chi n’ha fari?

SIRIA             U bidet!….Tu’ menti no?...Accussì ci senti bonu.

EZECH          A quali….stu cosu,…ccà intra ‘nziccatu, ..mi duna fastidiu.

SIRIA             Ti c’abbitui.

EZECH          Ti dissi no!

SIRIA             U sai chi dicu?…’O fa ‘nte cianchi! ( via )

SCENA 2

( Ezechiele, Puddu, Marina e Ugo )

EZECH          Comu si pinna…non pari ca è idda a sudda?…( si siede sulla panchina e sbadiglia ) Chi paci….chi silenziu…( sbadiglia )…chi sonnu ( si appisola )

PUDDU         ( Nota Ezechiele e gli balena l’idea di fargli uno scherzo. In punta di piedi gli si avvicina, estrae dalla tasca un serpente di gomma e lo sistema su di lui. Si nasconde )

UGO               ( Entrando sempre seguito da Marina) Signorina, non ne voglio discutere più

MARINA       Ugo ma è un affare che ti può interessare. La signorina Delfina è ricca

UGO               ( nota Ezechiele e il serpente. Si allarma ) Ezechè?

MARINA       Oh mio Dio!

EZECH          Hum…hum…

UGO               Ezechè?

EZECH          ( ad occhi chiusi ) Hum…che c’è?

UGO               Ezechè…non ti moviri!

EZECH          ( apre gli occhi )…Picchì?

UGO               Non ti spagnari…non ti spagnari….

EZECH          Di chi? ( incuriosito sta per alzarsi )

UGO               ( atterrito ) Non ti moviri ti dissi. ( e fa cenni con gli occhi )

EZECH          ( lentamente sposta lo sguardo verso se stesso ) ‘O Madunnuzza!

UGO               N’arrispirari.

EZECH          Si, bravu…accussì si non moru muzzicatu, moru accupato.

UGO               E allura fallu piano…lentamente.

EZECH          Accussì?

UGO               Si, bravo.

MARINA       Ma fai qualchi cosa, no?

UGO               Si…fazzu qualchi cosa…( farà avanti e indietro )…ma chi?

MARINA       Chissacciu…pigghia ‘n lignu….

UGO               Vaiu. ( via velocemente )

EZECH          ( al serpente ) E picchì non si movi?…Sta’ pinsannu unni muzzicari? ( Cercherà di spostarsi, ma il movimento farà vibrare il serpente. Si immobilizza cercando anche di bloccare il suo tic )

MARINA       Non ti moviri non ti moviri

EZECH          Matri!… ( Puddu si sbellica dalle risate e Ugo appare con un mestolo )

MARINA       E chi puttasti, ‘n cuppinu?

UGO               N’attruvai autru.

EZECH          Secunnu tia comu u vulissi pigghiari?

UGO               Ci dugnu ‘na para di corpa supra ‘a testa, ccù tutti i mo’ forzi.

EZECH          Bella idea, accussì mi spunni u stomucu.

UGO               E allura chi facemu?

EZECH          Ascuta: Jù mi susu di bottu, quannu menu si l’aspetta….iddu casca ‘n terra e poi u scafazzamu.

UGO               Ok!…Signurina lei u distraissi.

MARINA       Comu?

UGO               Chi sacciu…ci ittassi ‘n friscuni…..

EZECH          Ci cuntassi ‘na barzelletta………Ah vah Ugo…..Teniti prontu. Quannu ti dicu via ti c’allanzi.

UGO               Va beni.

EZECH          Via! ( si alza di scatto. Il serpente cadrà e lui con un balzo andrà a calpestarlo, mentre Ugo contemporaneamente colpisce con il mestolo, ma i piedi di Ezechiele e Marina, che saltelleranno. ) Ahia…Ahiai

PUDDU         ( Ridendo come un pazzo, esce allo scoperto ) Chi è ‘n ballu novu?…Mu ‘nzignati macari a mia?

EZECH          Levimi a ‘stu pazzu….Mi sta massacrannu i pedi…. Aihai

UGO               ( smette ) Ormai è mortu di sicuru.

EZECH          Certu ca sugnu mortu. ( sedendosi e massaggiandosi i piedi ) I caddi….Madunnuzza ….Ohio….ohoio

UGO               ( Osservando l’animale da tutte le angolazioni ) Di essiri mortu, è mortu. Non si movi.

EZECH          Dammi ccà!…( togliendogli di mano il mestolo, prende l’animale e si accorge che è finto.)  Ma è fintu! ( Cercando con gli occhi Puddu che si è dileguato ) Ti ni ‘isti?..Speci di cosu arrivissatu de’ jatti…si mi capiti sutta manu…parola mia ‘sta vota ti levu i pila a unu a unu…e poi t’attaccu ‘nta cirasa cche’ fummiculi.  ( Fuori scena una pernacchia ) Mi piritii? T’haia ‘ncagghiari, non ti preoccupari. ( via )

SCENA 3

( Vittorino, Marina,  Siria e detti )

VITTOR         Marina, chi bella sorpresa…..comu mai ccà?

MARINA       Staiu tintannu di cunvinciri Ugo a accasarisi.

VITT.              Difficili è…… Ccà è comu a ‘n puddicinu ‘nta stuppa……….Ugo, di mo’ matri, ni sai cosa?

UGO               La signora contessa è uscita. E’ andata dalla sarta per l’abito da sposa.

VITTO            Benissimo. L’inviti su’ tuttu spiduti?

UGO               Si signorino, l’ho fatto personalmente una settimana fa.

VITT               U mo’ sartu, fu avvisatu ca oggi ci vaju ppà prova?

UGO               Anche questo signore. Ho provveduto.

VITTOR         In gamba Ugo, efficientissimu comu sempri.

UGO               Grazie signore!…

MARINA       Vidu ca si filici……...

UGO               D’altronde come non esserlo, con una futura moglie come Faustina. E’ una perla rara.

VITTO            Verissimo. Non puteva essiri cchiù furtunatu.

MARINA       Niscisti di sutta ‘n trenu…..Se non era ppì ‘stu picciriddu…….

UGO               Llei adesso sarebbe stato sposato con la scimmia….oh! Mi scusi…volevo dire con la signorina Carlotta.

VITTOR         A chidda chiamarla scimmia, significa affenniri l’animali….Ddù scherzu da’ natura…non c’havi nomu.

MARINA                   Comunque, tutto è bene quel che finisce bene.. macari si c’appizzai a sinsalia,………

UGO               Signore, posso portarle qualcosa da bere?

MARINA       Si grazie Ugo,….aveva giustu siti.

UGO               Vado e torno. ( via )

VITTOR         ( Compone un numero al cellulare ) Pronto, pasticceria Ubaldi?….Sono il Conte Vittorino…. Buona giornata a lei……vorrei prenotare una torta….si…po’ compleanno di mo’ figghiu…….U sacciu ca ancora ‘a nasciri, ma oggi fa novi misi ca ‘u custruii…. Gra-zie…grazie……Quannu ha nasciri? Fa cuntu ca quantu prima ci rumpi l’acqui a so’ matri…..ogni pidata ‘nto stomucu?!?…Sicuru, ha essiri ‘n cavaddu di cussa…. Allu-ra, ‘sta torta ha essiri cu’ frauli e panna. La ringraziu….gentilissima comu ‘o so’ solitu. ….La saluto!

UGO               ( entra con un vassoio contenente bottiglia e bicchieri. ) Prego

VITTOR         Alla saluti do’ picciriddu!

MARINA       Alla salute ( bevono e tossiscono )

VITTOR         Ma chi puttasti?

UGO               Wisky, puro wisky inglese

VITTOR         Bonu però.

MARINA       Ottimu. Lassa a buttigghia.

EZECH          Signorina, ma lei vidu ca addivintau di casa………

MARINA       Si fa quel che si può.

EZECH          Chi vosi diri?....Boh!.......Vittorino senti …( entra e vede la bottiglia )…pozzu?….

VITTOR         Prego,…papà!

EZECH          Finiscila, ca non sugnu to’ patri……

VITTOR         Picca ci manca.

EZECH          Chi ‘ntenni diri?

VITTOR         ( misterioso )…Boh????

EZECH          Senti s’arrisolviri ‘sta situazioni cu’ Puddu, non c’ha fazzu cchiù a suppurtarlu……( Puddu dal fondo con una fionda lo colpisce )…Ahia….’a vistu

VITTOR         ( trattenendolo ) Lassulu peddiri, no’ vidi ca è ‘n carusu?

EZECH          Jù u ‘mmazzu….lassatimi ca u ‘mmazzu….

SIRIA             ( entrando ) Chi sta succidennu?…Chi su’ ‘sti uci?….Addivintau ‘n manicomiu ‘sta casa! ….Ugo, arrizzetta tutti cosi, ca sta vinennu u cavalieri a farini visita.

EZECH          Ca’ scimmia?

SIRIA             Si, ca’ scimmia……Ccù Carlotta vuleva diri. E finemula ccu’ ‘sta storia da’ scim-mia, picchì vi po’ scappari da ‘ucca davanti a iddi….e non vogghiu cchiù aviri storii…….Marina, ccù Ugu ci parrasti?

MARINA       E’ cchiù duru do’ puppu!

SIRIA             E vai, cunvincilu prima c’arrivunu.

MARINA       Agli ordini! ( via barcollando perché ha bevuto quasi tutta la bottiglia )

VITTOR         Accussì ‘a ‘bbissasti  a situazioni cco’ Cavaleri?

SIRIA             Fu l’unicu modu ppì arrimuddarli dopu ca dissi tutta a verità.

EZECH          Bonu facisti, ca’ verità s’abbessunu sempri tutti cosi.

SIRIA             A propositu di verità….tu ancora mi n’ha diri una.

EZECH          Quali?

SIRIA             M’ha spiegari dda’ storia di mo’ patri…..Si non era ppì mo’ patri?…… ( resta in attesa )

EZECH          Allura?…Cuntinua.

SIRIA             Jù? Tu ha cuntinuari,a timminavi sempri cca’ a frasi.

EZECH          M’interrumpevi sempri cca’!

SIRIA             A timminavi….t’interrumpeva……e allura?

EZECH          Chistu non è u mumentu…..n’autru jornu ( si avvia )

SIRIA             ( Lo blocca ) Tu di ccà non ti movi.

EZECH          Ti dissi n’autru jornu!

VITTOR         Si è ppì mia…tolgo il disturbo. ( via )

SIRIA             ( si siede ) Sugnu tutta aricchi.

EZECH          A mia ‘sta storia mi nesci megghiu quannu ni ‘ngrifamu.

SIRIA             E ‘ngrifamuni!

EZECH          Ma accussì…senza ‘n motivu….

SIRIA             Uuhh…n’avemu a cintinara!

EZECH          E forza….dinni unu.

SIRIA             ( pensandoci )….Non mi ni venunu.

                        Vittorino e Faustina attraversano la scena. Lei con classica camminata da gravida e lui che la sostiene apprensivo.

EZECH          Lassamu peddiri, quannu è u mumentu….appoi venunu suli.

SIRIA             Si’ sempri u stissu, n’ha canciatu. Comu a 50anni fa…..Ti ni nesci cu’ du’ paroli.

EZECH          ‘N mumentu…..Quali paroli?

SIRIA             Quali paroli? Che’, t’ha scuddasti a littra?

EZECH          Littra? Quali littra?

SIRIA             L’haiu fracita a menti….e u fogghiu addivintau di carta vilina di quanti voti ‘a l’aprì ppì liggirla,…ppì capiri u picchì…..

                        Vittorino e Faustina ripassano come prima, facendo esercizi di respirazione perché cominciano i primi dolori.

EZECH          Siria, non sacciu di chi’ littra sta’ parranno.

SIRIA             Chista, aspetta…..( corre dentro a prenderla )

EZECH          ( come un ebete ) Mah!…’Appa essiri u caudu di ‘sta’stati!…..Littri?….Mah!…..

SIRIA             Te’, leggi! ( Ezechiele legge a mente ) A vuci auta, ‘sti paroli ‘i vogghiu sentiri nesciri da’ to’ ucca… ( e ripeterà a memoria ogni parola, soltanto col movimento delle labbra )

EZECH          “ Mia cara Siria, ti scivo questa letterra…….

SIRIA             Cu’ na erre.

EZECH          ..….al convento dove tu ti trovi, per pregarti di non mandarmi pìu…..

SIRIA             Più…cu’ l’accentu supra a U

EZECH          ……di non mandarmi più lettere, perché è inuttile….

SIRIA             Cu’ ‘na T

EZECH          Ca’ c’è scrittu accussì.

SIRIA             U sacciu. Continua.

EZECH          …..è inutile continuare questa nostra storia d’amore. La distanza ci allontana ogni giorno di pìu…..( Siria sta per correggerlo )…U sacciu, più, cu’ l’accentu supra a U……e perciò ti prego, dimenticati di me e cerca di essere fellice…..

SIRIA             ( piangendo ) Cu’ ‘na elle sula….

EZECH          ….io farò lo stesso. Addio Ezechiele “ ( esterrefatto )

SIRIA             Capisci ora?

EZECH          Cchiù picca di prima.

                        Vittorino e Faustina, ripassano come prima, respirando più velocemente.

SIRIA             T’ha po’ niari forsi?

EZECH          Siria, jù ‘sta menzogna non l’haia mai scrittu. Anzi, ogni jornu ti ni scriveva una cchiù appassionata di l’autra…

SIRIA             E unni?…Ca chista fu l’unica ca ricivì!….Jù inveci ti scriveva tutti i jorna, finu a quannu non mi dasti ‘sta cutiddata.

EZECH          No, ti sbagghi….Marmillata non ti n’haia mai mannatu.

SIRIA             Cutiddata, no marmillata……. Mi pugnalasti ‘e spaddi.

EZECH          Ma chi c’entrunu i caddi ora? ( il tic sta diventando sempre più frequente )

SIRIA             Attaccasti a non sentiri?

EZECH          Tu..tu u..sai …ca è…’n fattori…nervoso. Volidiri ca mi stai….fa…facennu abbiliari!

SIRIA             Allura cerca di stari calmu e accuminciamu n’autra vota!

EZECH          Ci provu! ( lungo respiro )..Stavi dicennu ca non ricivisti mai ‘na littra mia, veru?

SIRIA             Veru.

EZECH          E jù inveci ti ni mannava una ‘o jornu. Veru?

SIRIA             Accussì dici.

EZECH          E chista è a prima cosa ca mi sona strana. Poi chi mi dicisti?

SIRIA             Ca jù ti scriveva tutti i jorna.

EZECH          E jù inveci non n’appi mancu una. E chista è a secunna ca mi sona strana!

SIRIA             Ma allura….

EZECH          Ancora non l’ha caputu?….I nostri patri s’appara mentiri ‘nto menzu. Chiddi mia non ti facevunu arrivari…..

SIRIA             ( allibita ) E mancu i mia…..Ma allura, quannu tunnai?…Picchì non mi parravi cchiù?

EZECH          Mo’ patri mi ni prummisi ‘na sugghiata su’ faceva. E vistu ca  stava partennu ppò militari….pinsai ca era megghiu non strammariti ‘a testa.

SIRIA             ( Piangendo sulle sue spalle ) E a mia mi ficiru maritari u conti, picchì dissiru ca tu t’hava fattu zitu e non ni vulevi cchiù sentiri di mia.

EZECH          Picchissù allura quannu turnai, non mi parravi cchiù…e ti stavi maritannu….( alzando gli occhi in cielo )…siti cuntenti? A chi pinsavuru ca prima o poi non si vineva a sapiri? Chistu mu chiamati beni ppè figghi?

SIRIA             Cu cu’ sta’ parranno?

EZECH          Cu’ iddi….m’hana sentiri, unni su’ su’…( guardando in terra )….macari si fussiru ‘o ‘nfernu!….Abbruciati ora, tantu nuatri sempri assemi ‘o finemu…..tiè! ( fa un gestaccio col braccio. Poi l’abbraccia teneramente ) Ora ca è tuttu chiaritu, non c’è cchiù nuddu ca ni po’ impidiri di stari assemi. ( Le prende il viso tra le mani e guardandola negli occhi )…Siria, non è mai troppo tardi….si tu voi….

SIRIA             ( asciugandosi le lacrime ) Ezechiele….ma….( non fa in tempo a finire la frase, che si ode il rumore di numerose bottiglie che s’infrangono per terra ) Chi fu?

EZECH          Faustina!!! ( Preoccupato, scappa dentro casa e Siria lo segue. ma vengono bloccati da Ugo che agitatissimo non riesce a parlare. ) Ugo…calmiti, chi successi?

UGO               ( mima l’accaduto )

SIRIA             Accussì non ti capemu,…viviti ‘n pocu d’acqua.

UGO               ( Fa cenno di si con la testa, come per dire giusto )….acqua….si saranno rotte le acque…la cucina.. la cucina è un pantano.

TUTTI            ( Cominciano un andirivieni frenetico e caotico, Faustina non si trova. Chiamano un ambulanza.Siria ancora con il telefono in mano…)

PUDDU         ( spaventato ) Signora, m’ha pirdunari…attruppicai cu’ na para di buttigghi chini d’acqua e fici dannu…..( Siria lo guarda sdegnata )..Signora, picchì fa ddà facci?…Non successi nenti….Ora assuppu!

EZECH          A tia avi assai ca ti’ l’ha prumittutu…sugnu lestu ca mentu ‘n motu a macchinetta de’ tumpulati. Non t’haia pistatu comu ‘a raggina, po’ rispettu ca ci portu a Cuntissa ma t’avvertu ca sugnu quasi prontu. Staiu facennu quadiari sulu i candeletti!

SIRIA             ( facendo da paciere ) Bonu,…lassulu ‘iri. ( a Puddu )…Ni facisti trimari u piddizzuni!

PUDDU         ‘A mancu s’ava succidutu cu sapi chi. ( via borbottando )

UGO               Signora, falso allarme….Erano bottiglie rotte.

SIRIA             Si, u sacciu…Puddu nu’ cuntau.

UGO               Dimenticavo…..Da cinque minuti c’è il cavaliere Andò in anticamera. Preso dal panico poco fa l’ho dimenticato.

SIRIA             ( Si precipita ) ‘O Santo cielo….ci vaju jù stissa a ricivillu.

EZECH          (  Da fuori si sentono le grida di Faustina che è in travaglio. Molla la presa e si precipita ) Chi sta succidennu?…Faustina non ti moviri ca arrivu jù!

PUDDU         Si, non ti moviri ca sta vinennu Carlo Magno.

EZECH          ( Sta per entrare, ma s’imbatte in Vittorino che si precipita al telefono )

VITTOR         Fammi passari, ca sta nascennu mo’ figghiu ( corre )

EZECH          ( Vorrebbe rendersi utile, ma non sa cosa fare. Tenta di rientrare e s’imbatte in Siria )

SIRIA             Fammi passari, ca sta nascennu mo’ niputi. ( attraversa la scena )

EZECH          A cu chiami?

VITTO            N’ambulanza!

EZECH          A vilanza?

VITT               ‘N ambulanza, suddu.

EZECH          Non c’è bisognu, ‘a chiamau to’ matri anturitta.

VITT               ( chiude ) E ora chi fazzu?

EZECH          Assettiti e aspetta. Chisti su’ cosi di fimmini. Iddi sanu chiddu c’hana fari.

CAV               ( entra seguito da Delfina e Carlotta ) Putemu fari qualchi cosa? Vinnimu ‘nta ‘n mumentu sbagghiatu, veru?

VITTOR         Non si preoccupi, cosi ca capitunu. ( va e viene )

CARL             Papà…u vogghiu vidiri….staiu jennu a vidiri u picciriddu ca nasci.

EZECH          ( la blocca ) Accalivoti t’arrisichi?!….Chiddu appena ti vidi, si ni torna a trasi.

                        I NUOVI ARRIVATI SI SIEDONO IN RIGA.

SIRIA             ( attraversa la scena con dei panni in mano ) Scusati! ( I tre si alzano e la seguono con gli occhi )

EZECH          ‘Ata capiri….è emozionanti…

CAV               Capisco….( si siedono ) …macari jù….quannu stava ppì nasciri Carlotta….

DELF             Carlotta..

CARL             Jù…

CAV               Passai 4 uri, immagginannu si era masculu o fimmina, si era bionda o bruna…si era longa o curta…

EZECH          Si era bedda o brutta….

CAV               No, chistu no…tutti i picciriddi su’ beddi….

EZECH          Viditi chi delusioni, poviru cristianu! ( fra sé )

MARINA       ( barcollando di corsa va dov’è andata Siria ) Siria…Siria…….( mentre attraversa saluta  i 3 che si alzano e la seguono con gli occhi )

CAV.              ( felice del ricordo ) Appoi…quannu nasciu….zac, svinì!

EZECH          Ppò scantu?….

CAV.              ( ridendo ) No…ppì l’emozioni….na’ creatura….

EZECH          ….Tutta pilu…….

DELF             Bedda comu ‘o suli….

CARL             Veru,..bedda era….

EZECH          ( fra sé ) E com’è ca ti putisti appizzari accussì, figghia mia.

SIRIA             ( attraversa nuovamente la scena, seguita da Marina. I tre si alzano ) M’hata scusari…con permesso.

MARINA       Con permesso!

CAV.              Ma s’immaggini! ( si risiede con gli altri, appena Siria scompare )

                        SI SENTE LA SIRENA DELL’AMBULANZA

EZECH          Arrivau!…Ccù pirmissu! ( via )

SIRIA             ( ripassa correndo. I tre come prima. )

MARINA       ( poco dopo ripassa anch’ella. I tre come prima )

CARL             Papà, e ora chi fanu?

CAV               S’ha pottunu ‘nta clinica e ‘a fanu parturiri.

CARL             Papà, macari jù si vaju ‘nta clinica appoi parturisciu?

CAV.              Certu figghia.

CARL             Ci vogghiu iri. Mi ci porti?

DELF             Carlotta cara, prima t’ha truvari u maritu?

CAV.              Ca c’aviri ‘n curaggiu….

DELF             Fermo…

CAV.              ( si blocca ) Picchì?

DELF             Veramenti ti chiamai.

CAV.              Allura no’ capisci?

DELF             Stavolta è giusta l’intonazioni, caro fratello…picchì ti proibisciu di diri certi cosi davanti a picciridda. Carlotta?…Fatti ‘n giru. ( Carlotta via )

CAV.              Picchì, chi dissi…non è a verità?

DELF             ( si accerta che Carlotta sia fuori ) Si, ma idda non l’ha sapiri.

CAV.              Mancunu specchi a casa…

DELF             Ma idda si vidi bedda…ed è megghiu accussì.

EZECH          ( rientra ) S’ha purtaru!

SIRIA             ( Lo segue ) Speriamo ca ci vanu tutti cosi ritti….Cavalieri, ha scusari ppì l’accoglienza, ma….

CAV               Ma chi dici?…Anzi, vistu ca è accussì, n’approfittu ppì farici l’auguri.

DELF             Si…l’auguri……Congratulazioni!

SIRIA             Grazie!

CAV.              E si permetti…nuatri livamu u disturbu e tunnamu n’autra vota.

MARINA       ( entra completamente ubriaca ) Ma no……l’incontro……

SIRIA             ( a Marina, trattenendola perché sta per cadere ) ‘N autra vota, ascuta a mia…….Cavaleri. ‘U fazzu accumpagnari!

EZECH          Ugo?…Ugo?…

UGO               Mi chiamasti?

EZECH          Vidi chi voli a cuntissa.

UGO               Signora?….

SIRIA             Accompagna u cavalieri ‘o canceddu……. E poi veniti a pigghiari a chista.

CAV               Grazi cuntissa….

SIRIA             E turnassi a truvarini, quannu voli.

DELF             Ccù piaciri.

CAV.              Ma Carlotta?…Manca Carlotta…

CARL             ( entra in compagnia di Puddu ) Ccà sugnu….Papà, senti….( spinge Puddu verso il padre )

SIRIA             ( mette fra le braccia di Ugo Marina che ormai completamente in balia dell’alcol non si regge in piedi )

PUDDU         Cavalieri,…si permetti…vulissi u so’ pirmissu ppì corteggiari a signorina Carlotta.

DELF             Tu?…’N misuru massaru?…Mo’ niputi po’ aspirari di megghiu!

CAV.                          ( Le da uno strattone ) Certu! Pirmissu accordatu!….Anzi, si a cuntissa è daccordu, ti ni veni ccù nuatri…accussì non pidditi tempu e vi canusciti prima. ( Carlotta saltella felice )

DELF             Ma…Fermo!

CAV.              Muta statti, non fari a stinchiusa. Megghiu l’ovu oggi ca a jaddina dumani….

( sorridendo a Puddu, gli circonda le spalle ) Signora contessa, lei permetti?…Ci duna ‘stu jornu libiru a….comu ti chiami?

PUDDU         Puddu!

CAV.              Ah, Puddu…….A Puddu?

SIRIA             Certu, comu no?

EZECH          Anzi, su’ voli ppì sempri mi fa ‘n grossu favuri !

CAV.              Benissimo. Andiamo…..Signora contessa..( le bacia la mano e vanno via seguiti da Ugo )

SIRIA             ( rimane sola con Ezechiele e passeggiano nervosamente ) Ezechè, assettiti e cerca di stari calmu, ca non servi a nenti agitarisi.

EZECH          Cu parra?! ( dopo una pausa ) Siria, turnannu ‘o nostru discursu interrottu….ci cridi veru, ca jù t’haia vulutu sempri beni?

SIRIA             Si Ezechè…mi pentu d’aviri dubitatu da sincerità do’ to’ amuri, d’aviri pinsatu mali di tia e mi pentu di n’aviri vulutu parraritinni prima…….ma non è ancora tardu ppì….( il trillo del telefono l’interrompe. Si precipita )

EZECH          Mannaggia a miseria scunsulata. E porca miseria, unni s’ha ‘ghiri a parrai senza essiri interrotti…..’o voscu baruni?

SIRIA             Ma unni siti?

EZECH          ( avvicinandosi alla cornetta )  Cu è Vittorino?

SIRIA             ‘Nta l’ambulanza…ancora?

EZECH          ( parlando alla cornetta ) Comu si senti?

SIRIA             ( ascoltando ) Chi sta succidennu?

EZECH          Chi succedi?

SIRIA             ( a Ezechiele ) Sentu vuci…..Faustina, figghia , non ti preoccupari…ci sugnu jù ccà…….matri…matri…matri….

EZECH          Fammi sentiri.

SIRIA             Vittorino….Vittorino….cuntimi, chi successi?

EZECH          Allura?

SIRIA             ( ascoltando ) Sta patturennu intra l’ambulanza.

EZECH          Matri di Diu.

UGO               ( entra e si mette in ascolto )

SIRIA             ….Sta niscennu?….( a Ezechiele ) Sta niscennu!

EZECH          ( emozionantissimo, a Ugo ) Sta niscennu!

UGO               Cui?

EZECH          Mo’ niputi, no?

SIRIA             ( a Ezechiele ) Dici ca si vidi a testa.

MARINA       ( barcollando e ridendo rientra )

UGO               Oh no! ( le va incontro e la sostiene, continuando ad interessarsi alla conversazione )

EZECH          Di chi culuri è?

SIRIA             Vittorino, Ezechiele dici di chi culuri è?…..( a Ezechiele ) Niura.

EZECH          U sapeva jù,…visti a scimmia….

SIRIA             ( c.s. ) Si?…e poi?…..Forza figghiu, spingi…spingi…..no, no tu…Faustina!

EZECH          Mali mi sentu……( a Ugo ) Tenimi…tenimi…

UGO               ( lo sostiene lasciando Marina che barcolla, lo fa sedere per poi riprendere nuovamente Marina che stava per cadere )

MARINA       ( durante tutta la scena che segue non avrà battute ma con scena a soggetto, aggrappata a Ugo, sarà il suo supplizio )

SIRIA             ( A Ugo ) Dammi ‘nfazzulettu. ( Ugo glielo porge. Stanca e mantida di sudore si asciuga ) Matri..matri…matri…, pari ca u staiu facennu jù. ( un sussulto )…Ccà…ccà….. ( stratto-nando Ezechiele ) Ci semu…, nisciu…nisciu……( pausa ) MASCULU E’!

EZECH          ( urla e salta per aria ) G O A L !!!!!

SIRIA             Pronto…pronto….Vittorino……Tummau ‘n terra ( chiude )

EZECH          ( prende una bottiglia di vino che si trovava sul tavolo ) Festeggiamu!….Ugo, ppì favuri, pigghia tri biccheri.

SIRIA             ( Togliendogli la bottiglia dalle mani ) Ma quali bicchieri…accussì…..( beve e la passa agli altri )

EZECH          ( dopo aver bevuto, nota esterrefatto, che il tremore della mano è sparito. ) Non c’è cchiù…timminau!

SIRIA             Cosa, Ezechè?

EZECH          Non trema cchiù e….e….sentu macari l’aceddi ora!

UGO               ( felice ) Ezechè…ti passau!

EZECH          Videmu?…Parrati alleggiu, videmu si sentu. ( Ugo e Siria bisbigliano. Lui esulta ) Si!..Si!… Ci sentu n’autra vota. ( con veemenza bacia Ugo sulla guancia, che si allontana schifato. ) Sbagghiai! ( bacia Siria sulla bocca )

MARINA       ( approfittando della situazione bacerà Ugo sulle labbra )

UGO               ( che prima sembra disdegnare la cosa, poi ci prende gusto e ricambia )

EZECH          Siria, mi vo’ spusari?

SIRIA             Ma Ezechiele…oramai ‘a nostra età….

EZECH          Finchè c’è vita c’è speranza….vero Ugo? ( lo vede in quell’atteggiamento) Vero Ugo?

UGO               ( si ricompone ) Come scusi?

EZECH          Lassa peddiri….Siria, non c’è età per queste cose. E poi, vogliamo dare anche un nonno a questo bambino?

MARINA       ( bacia nuovamente Ugo che imbarazzato per la presenza di Siria, si svincola )

UGO               Giustu! I nonni sono importanti nella vita dei ragazzi, riescono a trasmettere loro una serenità che altrimenti non avrebbero, perché sono il punto di riferimento del loro passato.

EZECH          Complimenti Ugo, jù non puteva diri megghiu. ( a Siria ) Allura, chi ni dici?

SIRIA             Chi dicu…chi dicu….

UGO               ( entusiasta ) Potreste sposarvi insieme….

EZECH          E certu, ognunu ppì cuntu nostru ti pareva?

UGO               No, dicevo voi due con Vittorino e Faustina. Sarà un matrimonio in quattro.

EZECH          Bonu!…Facemu ‘n matrimoniu ‘n società.

MARINA       Picchì no in 6?

                        SUONANO ALLA PORTA

UGO               Vado ad aprire. ( fa sedere Marina e poi via)

EZECH          Siria, u putissimo fari ccà, ‘nto giardinu, ammenzu i to’ gardenie….Allura, chi ni dici?…Mi sposi? ( in trepidante attesa )

MARINA       Ma si, sposalo!

SIRIA             Appoi ni parramu. ( sta per andare con Marina ) Amuninni tu.

EZECH          ( la blocca, serio facendo sedere nuovamente Marina ) Tu non ti ni vai, si non mi dici di si!

SIRIA             ( Confusa ) Ezechiele, c’haia pinsari!

EZECH          E pensici…pigghiti tuttu u tempu. ( Siria nervosa,passeggia.Lui la imita. Poi si siede pensierosa e lui fa lo stesso )….Allura?…Ci pinsasti?

SIRIA             Vidi Ezechiele, jù ti dicissi di si, però….

MICHELE     ( entra con una torta in mano ) Pasticceria Ubaldi….devo fare una consegna….Cu firma?

UGO               ( inseguendolo ) Fermo…dove vai?

SIRIA             ( Approfittando della distrazione di Ezechiele, se la svigna )

EZECH          ( accortosi ) Unni vai?…Non mu’ po’ fari chistu. Chi stavi decennu ( urlandole dietro)

SIRIA             ( da fuori )  Quannu semu suli!

EZECH          ( stizzato ) Malanova a chistu!….Ma chi voi?

UGO               Mi dispiaci, ‘nfunnicau!

MICH             Ci dissi, mi manna a pasticceria Ubaldi…A torta po’ conti, ppè novi misi do’ figghiu e ….( mortificato )…’a scusari, ma forsi interrompii qualchi cosa?

EZECH          ( ironico ) Nooo……Veni ccà!

MICH             ( avvicinandosi ) Sugnu mortificato. C’haiu stu bruttu viziu, di non tuppuliari prima di trasiri…Chi ci voli fari, non mi trasi!

EZECH          ( con una strana luce negli occhi ) Non ti voli trasiri, veru?

MICH             Propriu no. Jù ci provu, …ma mu scoddu….

EZECH          ( Sbattendogli la torta in faccia ) Vadda ca ora non tu scordi cchiù.

UGO               ( se la ride )

MARINA       ( assaggia la torta ) Piccatu era bona.

EZECH          ( urlando verso l’interno ) Allura….mi mariti?…Vidi ca mi mentu a cantari finu a dumani, si n’arrispunni. ( inizia a cantare stonando terribilmente )

TUTTI            ( sai turano le orecchie )

SIRIA             ( esasperata, turandosi le orecchie, viene fuori ) E va beni….si…ti maritu! Ma finiscila ppì favuri.

EZECH          ( Felicissimo ) E vai!!! ( bacia Ugo che schifato si pulisce ) Sbagghiai. ( Abbraccia Siria e le da un lungo bacio appassionato )

SULLE NOTE DEL FAMOSO BRANO MUSICALE L’AMORE E’ UNA COSA MERAVI-GLIOSA, CALA LA TELA.

FINE

FABBISOGNO

1° ATTO

ATTREZZI DA GIARDINIERE…………………………………           x Ezechiele

1 VASSOIO + 2 TAZZINE DI CAFFE’…………………………            x Ugo              in cucina

1 TOVAGLIA……………………………………………………  x Faustina       in cucina

1 VASSOIO +2 TAZZE,2 TAZZINE,COLTELLI

CUCCHIAINI,TOVAGLIOLI E ZUCCHERIERA……………..           x      “              “       “

GIORNALE……………………………………………………..   x Ugo              “        “

1 VASSOIO +BRICCO,PANE,BRIOCHES,BISCOTTI

FRUTTA…………………………………………………………  x Faustina       “        “

ASCIUGAMANI………………………………………………..  x Ugo              in casa

FERRAGLIA……………………………………………………   x rumori fuori in giardino

SCOPETTONE…………………………………………………    x Ezechiele     in giardino

STRACCIO……………………………………………………..    x Puddu          in giardino

FAZZOLETTO…………………………………………………    x Vittorino      in tasca

BUMMULU…………………………………………………….    x Faustina       in cucina

TELEGRAMMA……………………………………………….    x Ugo              in casa

2° ATTO

COPERTA………………………………………………………   in scena sulla panchina

VASSOIO  + BRICCO E TAZZINE DI CAFFE’ e GIORNALE            x Ugo              in cucina

INCARTO DI DOLCI……………………………………………            x Delfina

MAZZO DI FIORI………………………………………………. x Cavaliere

1 FAZZOLETTO ………………………………………………..  x gli Andò, in tasca a ciascuno

CORDA E BAVAGLIO…………………………………………..           x legare Carlotta         in giardino

COLAZIONE come 1° atto……………………………………… x Faustina       in cucina

BOCCETTA DI SALI…………………………………………… x Cavaliere      in cucina

1 BICCHIERE D’ACQUA……………………………………….            x Cavaliere      in cucina

3° ATTO

1 GROSSO SCATOLONE……………………………………….            x Faustina       in scena

1 BICCHIERE D’ACQUA……………………………………….            x Vittorino      in cucina

ASPIRINA……………………………………………………….. x  Siria            in cucina

1 SERPENTE DI GOMMA……………………………………….           x Puddu         

1 MESTOLO………………………………………………………            x Ugo              in cucina

1 CELLULARE………………………………………………….. x Vittorino      in tasca

1 VASSOIO + 1 BOTTIGLIA DI WISKY e 2 BICCHIERI……...         x Ugo              in cucina

1 FIONDA…………………………………………………………           x Puddu

LETTERA INVECCHIATA………………………………………           x Siria             in camera

FAZZOLETTO……………………………………………………            x Ezechiele     in tasca

TELEFONO PORTATILE………………………………………. x Siria             in casa

PANNI PULITI………………………………………………….  x Siria             in camera

FAZZOLETTO……………………………………………………            x Ugo  in tasca

1 FIASCO DI VINO………………………………………………           x Ezechiele     in giardino

1 TORTA CON PANNA E FRAGOLE…………………………..           x Michele        in casa