Pompieri in tacchi a spillo

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“POMPIERI IN TACCHI A SPILLO”

commedia brillante in due atti

di Eva De Rosa

Numero SIAE: 215040

Personaggi in ordine di apparizione:

1.NONNO - Papà di Fulvio e Rosa vive con Fulvio

2.ROSA DE MICHELE - Sorella di Fulvio e fissata per le diete

3.SILVIA DE MICHELE - Figlia di Fulvio

4.FULVIO DE MICHELE - Pompiere rimasto vedovo con figlia

5.GIOVANNI PAGLIA - Collega ed amico di Fulvio è un Don Giovanni 6.FIAMMETTA - La vicina fissata per le tisane 7.MONICA LAVAZZA - Dottoressa della polizza per pompieri 8.CARLO SACCO - Avvocato della polizza 9. ANDREJ KOIMASKI - Rabbino cecoslovacco 10.ANNA - Amica di Silvia

“POMPIERI IN TACCHI A SPILLO”

La scena si svolge in un soggiorno-salotto a dx un divano con ingresso per la comune ed a sx ingresso per accedere a varie stanze ed un tavolo con 2 sedie. Sul fondo un mobile da salotto o vetrinetta. Siamo in primavera dell’anno 2015 in una qualsiasi grande città Italiana in scena ad apertura di sipario c’è il nonno padre di Rosa e Fulvio intento in pigiama a fare un’abbondante colazione ….

SCENA 1: NONNO, ROSA E SILVIA

ROSA: (dalla cucina ha un grembiule con tasche) Papà, avete finito la colazione?

NONNO: (infastidito) Non ancora

ROSA: (uscendo) E muovetevi, che si sta facendo tardi, mi fate perdere tempo ed io devo ancora disfare un pacco

NONNO: Ho quasi fatto. L’ultimo saccottino al cioccolato e depongo le armi

ROSA: (togliendoglielo di mano e mettendolo in tasca) E questo dove lo avete preso?

NONNO: (arrabbiandosi) We, questo è un regalo di mia nipote, dammi qua

ROSA: Ma la volete finire? Pensate sempre a mangiare, io faccio di tutto per …

NONNO: … intossicarmi

ROSA: Nossignore … per farvi mangiare cose dietetiche … papà voi avete il colesterolo alto, queste cose vi fanno male … come ve lo devo dire … vulite murì?

NONNO: (toccandosi) Thiè!!! Esagerata, stai facendo un sacco di storie pè na cusarella ccà me vulevo mangià

ROSA: Na cusarella? Da stamattina avete mangiato 18 fette biscottate integrali con mezzo barattolo di marmellata Weight Watchers, 8 gallette di riso e 4 dico 4 barrette di “resta in forma con gusto” … e tenite ò curaggio è dicere … ccà nun ve faccio mangià?

NONNO: E che c’entra … tu mi hai dato tutte cose dietetiche, dopo poco le digerisco ed ho un’altra volta fame

ROSA: Papà, chesta nun è famme, è sfunno!!

ENTRA SILVIA DALLA COMUNE CON UNA VALIGIA

SILVIA: (posando la sua valigia all’ingresso) Buongiorno a tutti, finalmente sono a casa

ROSA: (avvicinandosi si baciano) Bella della zia come stai?

SILVIA: Benissimo (poi abbracciando e baciando il nonno) Nonnino caro, come va?

NONNO: Sto affamato, tua zia mi tiene a stecchetto

ROSA: (prendendo la valigia) E se vede, guardate comme stà sciupato

SILVIA: (di nascosto gli passa una barretta di cioccolato) Questa è per te, nascondila bene … (il nonno sorride soddisfatto e mette in tasca) E’ finito il trasloco in questa casa?

ROSA: Si, di là ho l’ultimo cartone … Tuo padre si era fissato che doveva cambiare un’altra volta casa? E con questo siamo a cinque traslochi in tre anni …tu non c’eri e mi ha chiesto un po’ di aiuto, potevo mai lasciarlo da solo? E così, per fare più presto, mi sono trasferita qui per qualche giorno ed ho quasi finito di sistemare tutto.

SILVIA: Senza di te questo casa sarebbe vuota

ROSA: No, sarebbe piena di scatoloni. Piuttosto, ti sei divertita alla gita?

SILVIA: Quale gita, zia io viaggio per lavoro, incontro gente che come me si occupa del sociale, però, nei ritagli di tempo, abbiamo visitato la Torre di Pisa, una delle cose più belle che io abbia mai visto

ROSA: Ma veramente? Papà hai sentito? Ha visitato la Torre, uno di questi giorni, ci dobbiamo andare anche noi, facciamo una bella gita, un po’ di movimento ti farà bene, che ne dici?

SILVIA: Ma Zia, per visitarla si devono salire 296 scalini? Nonnino li puoi salire?

NONNO: Facimme a tappe, ci avviamo à matina e …

ROSA: … e arrivamme à sera … (aiutando il papà ad alzarsi) Papà andatevi a vestire siete ancora in pigiama …

NONNO: Uffà e che ci tieni … Io vado di là chiamami solo quando è pronto

ROSA: State senza pensiero

NONNO: Lucì bella d’ò nonno, quando stai comoda, me la porti na tazzulella e cafè cu due biscotti? (indicando) Qua vedi, allo stomaco, tengo sempre un qualcosa che si muove, come dire na debbolezza (esce)

ROSA: (verso la porta) Chella nun è debulezza … è verme solitario

SILVIA: Ah ah ah … Che ci tiene il nonnino !!

ROSA: Bisogna stargli dietro dietro

SILVIA: Zia bella racconta, gli inquilini del palazzo come sono, tranquilli?

ROSA: Ho conosciuto solo la vicina, una donna fissata per le tisane … ogni momento ce la troviamo in casa. Sostiene che le tisane fanno bene e mi costringe a berle (elencando) una volta mi ha portato la tisana al biancospino per diminuire l’ansia, un’altra all’avena per farmi rilassare ed un’altra al tiglio per i nervi …

SILVIA: Che brava … Ma ti hanno fatto effetto tutte queste erbe?

ROSA: Comme no … vado in bagno che è una meraviglia

SILVIA: Ah ah ah … papà è tornato?

ROSA: Non ancora, stanotte era di servizio al 115

SCENA 2: ROSA, SILVIA E FULVIO

ENTRANDO DALLA COMUNE VISIBILMENTE STANCO

FULVIO: Buongiorno …(abbracciandola) Silviuccia a papà, dammi un bacio, sei tornata?

ROSA: Eccolo qua, il nostro pompiere

SILVIA: Si papà, proprio adesso, (cercando in borsa) in portineria mi hanno dato una raccomandata per te …. tieni

ROSA: E di che si tratta?

SILVIA: Non lo so … io vado a disfare la valigia. (uscendo alla Zia) Zia, chiamami quando è pronto ho una fame

ROSA: E so duje … chesta n’è nata … Dint a sta casa so fissati po’ mangià … (addentando un biscotto ancora sul tavolo) A me tutto sto movimento, me fa agità … sempre tutta sta roba da mangiare in giro, non è mica facile per me restare impassibile al richiamo del cibo, io mi sono messa a dieta

FULVIO: (notando che mangia) E se vede con tutti questi questi “sacrifici”, e quando si vede un risultato

ROSA: E grazie tante eh! (mostrando il saccottino) Quello è lo stress che mi fa ingrassare

FULVIO: (indicando il saccottino) Nossignore chillo è saccottino

ROSA: (riponendo il tasca) Ma questo non è mio … Che mangio merendine io?

FULVIO: Noo, per amor di Dio (apre la raccomandata ed inizia a leggerla)

ROSA: Io non me ne ero manco accorta (nascondendo) Quello è il cervello che agisce senza la mia volontà, io mi agito e chillo se sfoga … Quando sto serena, non tocco mai niente, sono attentissima a quello che mangio, specie adesso, sto facendo due diete insieme

FULVIO: E come mai?

ROSA: Con una non mangiavo abbastanza

FULVIO: (riferendosi alla lettera) Questa si che è una buona notizia

ROSA: (equivocando) Scherza tu, ogni mattina mi faccio la croce, prima di salire sulla bilancia glielo dico sempre “we, m’arraccumanne, nun fa comme ò solito, ogni tanto dimmella na bugia”

FULVIO: In fondo, non c’è sempre tutto contro !!!

ROSA: Ma quanto mai, chella c’è l’ave cu me … Mò sai che faccio? A piglio e a jetto e me ne compro una nuova. Quanto può costare una bilancia che ogni tanto, pè te fa cuntenta non ti dice la verità?

FULVIO: 500.000 euro

ROSA: 500.000 euro? E nun d’à retta, me tengo a mia e me peso ò scuro

FULVIO: Ma pesati dove vuoi tu, io parlavo della polizza assicurativa che teniamo noi vigili del fuoco, pare che dopo 30 anni di servizio, sono maturati circa 500.000 mila euro e che per ritirarli devo chiamare questo numero del responsabile

ROSA: Tu che dici? Ma questa è veramente una bellissima notizia.(addentando il saccottino) Chiama subito … qui si deve festeggiare

FULVIO: We vedi che il cervello, si sta mangiando la merendina

ROSA: No, no sono stata io … questa mi serve per i succhi gastrici

FULVIO: Quali succhi?

ROSA: Quelli che si formano qui vedi? (toccandosi la pancia) … tutta questa agitazione per la notizia, sicuramente li faranno aumentare …

FULVIO: E che centra ò saccottino?

ROSA: Con questo li azzuppo … tu pensa a te, non mi guardare ... Chiama chiama

FULVIO: E certo che chiamo … (prende il cellulare e compone il numero)

ROSA: (mangiando) Se non mi proteggo, qua mi farete venire l’ulcera

FULVIO: Pronto? Salve, sono Fulvio De Michele, ho ricevuto una raccomandata per la polizza dei pompieri … Ah già sapete tutto? Una vostra dipendente? E fatela passare a casa … Si si questo è il mio nuovo indirizzo … L’aspetto … grazie mille.

ROSA: Che ha detto?

FULVIO: Ha detto che in zona c’è una sua impiegata e che a breve, la farà passare da noi per spiegarci meglio. Io vado in bagno a sistemarmi un attimo (uscendo) Caso mai viene per pranzo, prepariamo pure per lei

ROSA: M’hanno pigliato po’ ristorante … m’hanno pigliata … Io sto a dieta come ve lo devo dire

BUSSANO ALLA PORTA

ROSA: (alle porte) E’ la porta, che faccio apro?

SILENZIO

ROSA: (cs) Mi avete sentito?

SILENZIO … RIBUSSANO

SCENA 3: ROSA, GIOVANNI, FIAMMETTA E FULVIO

ROSA: In questa casa e recchie è teneno per guarnizione … Vediamo chi è … (aprendo) Ah Giovanni sei tu? Primma di entrare dimmi … mica mangi qua?

GIOVANNI: Perché hai iniziato un’altra dieta?

ROSA: Si la Dukan, vuoi provarla?

GIOVANNI: No, no per carità … A chi e buò dà sti cani? Io so tradizionalista … Caso mai per me, preparami una cosa leggera, leggera … Tanto già sai, io spizzico

ROSA: (allusiva) Eh come nun ò saccio. Le conosco bene le tue spizzicate …

GIOVANNI: (buffone) Alludi alla mai infinita fama di seduttore eh?

ROSA: Di seduttore non lo so, ma a famme stai inguaiato

GIOVANNI: (continuando) Fame da lupo predatore … le donne mi danno la caccia … per sfuggirle mi devo nascondere

ROSA: Allora non sei il lupo, tu sei cappuccetto rosso

GIOVANNI: Si si scherza pure … Sono un uomo affascinante io, faccio stragi di cuore … Non mi lasciano mai in pace, la figlia del pizzaiuolo ad esempio te la ricordi?

ROSA: Ma chi, cosce storte?

GIOVANNI: Si dice ginocchia valghe. Una bella donna, anche se con quel piccolo difettuccio. L’atra sera andai a mangiarmi una pizza nel locale del padre, lei era li che dava una mano, per tutto il tempo mi ha fatto una corte spietata … Sapessi come mi correva dietro

ROSA: E forse ti voleva dare il conto

GIOVANNI: Qua conto … Ma cheddè, stiamo nervosette stamattina? Abbiamo messo qualche nuovo chiletto?

ROSA: (PAUSA e poi offesa) Ma perché m’è pesato?

BUSSANO ALLA PORTA

GIOVANNI: Apro io (và ad aprire)

ROSA: We, se si tratta di gente ccà vò mangià, dincello ccà nun tenimme cchiù posto …

GIOVANNI: Ma questo dev’essere Fulvio (va ad aprire)

ROSA: Nun credo, si sta preparando di là

FIAMMETTA: (vestita e truccata di tutto punto ma ridicola, ha in mano una tisana) Buongiorno

GIOVANNI: (incantato) Buongiorno

FIAMMETTA: Cercavo Rosa è in casa

GIOVANNI: Si prego accomodatevi, (baciando la mano) permette? Molto lieto … Paglia

FIAMMETTA: (tenendo stretta la presa) Fiammetta

ROSA: (fra sé) Mò stamme a posto, avimme mise à Fiammetta vicino a Paglia

FIAMMETTA: Che simpatica combinazione, voi Paglia, io Fiammetta … qui si rischia un incendio

GIOVANNI: (buffone) E che problema ci stà, io sono un pompiere e con il mio idrante, spengo ogni incendio

FIAMMETTA: E se non doveste riuscirci …

ROSA: (continuando) … a pranzo facimme carne alla brace

ENTRA FULVIO SENTE L’ULTIMA DI ROSA

FULVIO: (a Rosa) Quale carne? Oggi non dovevi preparare pesce? Buongiorno Giovanni (notando i due ancora mano nella mano e scocciato) ah, vedo che hai già conosciuto la signora Fiammetta

FIAMMETTA: (sempre con intenzione) Signorina prego, sono signorina sapete

FULVIO: Ed io single, un giovanotto molto, ma molto disponibile

FIAMMETTA: Se avessi saputo che eravate qui, non sarei entrata, in queste condizioni, sembro proprio …

FULVIO: Na bomboniera

FIAMMETTA: Sempre spiritoso il signor Fulvio … dicevo … (con moina) trasandata

GIOVANNI: Io vi trovo deliziosa …

ROSA: (risoluta) Fiammettaaaa, a cosa dobbiamo questa visita di oggi

FIAMMETTA: Giovanni scusatemi un momento (avvicinandosi a Rosa, mentre impettito Giovanni và a sedersi al divano) Rosa, ti ho portato (mostrando) una tisana … ottimo rimedio per il calore e le vampate

ROSA: E che songhe in menopausa io? Non ti prendere collera, ma a me, tutte queste tue tisane mi fanno da effetto ammorbidente

FIAMMETTA: Ti rilassano?

ROSA: No, mi fanno veni e mosse è viscere …

FIAMMETTA: Ma è normale all’inizio è così, ma poi ti abituerai …

ROSA: Non credo

FIAMMETTA: Comunque questa è per Fulvio, devi farla riposare prima un pochino … è una tisana al ginseng proprio per (in modo seducente) … i pompieri che stanno sempre in mezzo al fuoco, tutti quegli incendi, sbalzi continui di temperatura … sicuramente con questa si placano i bollori … (allusiva) Giovanni, se pure a voi la temperatura sale, di là ne tengo una damigiana

GIOVANNI: (alzandosi ) Ottima idea … in effetti qui l’aria si sta riscaldando

FIAMMETTA: E qui ci sono pure dei fazzoletti, così insieme alla tisana …

ROSA: … so pronta pò gabinetto

FIAMMETTA: Non ho capito

ROSA: No dicevo … sono pronta per andare a sistemare il gabinetto

FULVIO: (cercando di sdrammatizzare) Signorina poggiate sul tavolo dopo (ironico) la proverò

FIAMMETTA: Sentirete che gusto !! Bhè allora io vado … Giovanni, più tardi se ve vulite rinfrescà … io abito qui vicino, sullo stesso pianerottolo, interno 18 di fronte all’ascensore

GIOVANNI: (pronto) Ma sicuramente … non vedo l’ora (a Fulvio) Me stà saglienne tutte ò sangue ‘ncapa …

FIAMMETTA: Allora tolgo il disturbo … Giovanni, vi aspetto … (uscendo accompagnata da Rosa) Arrivederci

GIOVANNI: Dieci minuti e vi raggiungo

TUTTI: Arrivederci

FULVIO: Che dici te lo prendi un caffè?

GIOVANNI: (sconvolto) Giusto un pò, nun saccio comme me sento

FULVIO: Rosa per gentilezza vuoi preparare due caffè?

ROSA: (intenta a sparecchiare) Pure il caffè? … (mostrando) Non vi basta la tisana alle gengive?

FULVIO: Per carità, mettila di la, che insieme alle altre, le metto al posto del liquido del radiatore … almeno sò sicuro che così il motore non và in ebollizione … a noi facci due caffè

ROSA: (indispettita ma ironica) Allora due caffe? Non serve altro? (venditrice) Caffetteria da Rosa … servizio a tavolino (va in cucina)

FULVIO: Questa donna mi preoccupa!

GIOVANNI: (stringendo il pugno di una mano) Amico mio, guarda qua, la tengo in pugno

FULVIO: (sorpreso) Bravo, come hai fatto, io non ci riesco mai

GIOVANNI: Ma a fare che?

FULVIO: A prenderla …

GIOVANNI: Ma cosa?

FULVIO: La mosca … l’hai presa al volo?

GIOVANNI: Ma io parlavo della signorina (portando la sua mano al cuore) ci siamo presi … non mi era mai successo, senti qua, senti come mi batte forte il cuore

FULVIO: Ma nun fa ò scemo, gli batte il cuore

GIOVANNI: Che donna eccitante … appena è entrata da quella porta e l’ho vista … senza che manco me ne accorgessi (mimando il battito del cuore) Pu pupp … puppu … puppu

FULVIO: T’è fatto sotto …

GIOVANNI: Nossignore, mi è iniziato a batte il cuore …

FULVIO: Tu la devi finire, stai sempre a pensare alle femmine

GIOVANNI: Questa volta è diverso … normalmente fingo interesse per loro e con il mio fascino alle donne rubo la loro innocenza, rubo la loro dolcezza, rubo il loro amore … sono un piccolo ladro

FULVIO: Un ladrino …

GIOVANNI: Un viveur vorrai dire …

FULVIO: Le tue sono sempre state avventurette senza amore … Lascia stare la mia vicina di casa, ti conosco, tu sei uno sciupafemmine incallito, quando è dopo che ti sei stancato di lei, tu te ne vai ed a me mi lasci nei guai

GIOVANNI: Ma stai scherzando? Fulviè … questa mi piace veramente .

FULVIO: Ma statte zitto … il tuo motto è sempre stato “Belle o brutte … me le passo tutte”

ENTRA ROSA CON IL CAFFE’ E IN CONTEMPORANEA BUSSANO ALLA PORTA

SCENA 4: FULVIO, ROSA, GIOVANNI E LAVAZZA

ROSA: Il caffè è pronto … l’ho fatto con le cialde … serve altro dalla schiava?

GIOVANNI: (ironico) Aspetta ti diamo la mancia …

ROSA: Qua mangia e mangia io sono a dieta

RIBUSSANO

GIOVANNI: Rosa stanno bussando

ROSA: (immobile) Ed io c’aggia ffà?

FULVIO: Gentilmente puoi aprire?

ROSA: Ma perché tu sei ciunco?

FULVIO: Ma dai, stai vicino alla porta aprila per favore

RIBUSSANO ALLA PORTA

ROSA: (si avvia con il vassoio in mano) Ho capito … La portinaia và ad aprire (aprendo) Caffetteria da Rosa … Prego

LAVAZZA: (presentandosi, ha una cartella da rappresentante) Lavazza

ROSA: (mostrando il vassoio) No, Kimbo, vi dovete accontentare

LAVAZZA: (recuperando il frainteso) Ma no, io dicevo, sono la dottoressa Lavazza, cercavo il signor Fulvio De Michele, abita qui?

FULVIO: (interrompendo ed avvicinandosi) Ah si Rosa non preoccuparti è per me … benvenuta dottoressa, prego accomodatevi, la stavo aspettando (mostrando le sedie del tavolo) …Rosa …gentilmente puoi portare …

ROSA: (infastidita togliendosi il grembiule) Altri caffè?

FULVIO: Si grazie

ROSA: Questo è troppo, avanti e dietro tutto il giorno, a me mancano le forze, tutto sulle mie spalle …ò sfratto, la caffetteria, il ristorante … o vulite capì o no ccà io sto a dieta … basta mi licenzio … Arrivederci (esce dalla comune)

LAVAZZA: (attonito) Ma che succede, non capisco?

FULVIO: (sdrammatizzando) Niente, è impazzita la … cameriera … è fissata per il caffè, ogni volta che lo sente nominare si innervosisce. Ma prego, vi presento il mio amico

GIOVANNI: (a Lavazza) Giovanni Paglia piacere

LAVAZZA: Dottoressa Monica Lavazza

GIOVANNI: (baciando la mano) Ascantè … Io sono un pompiere e con il mio idrante, spengo ogni fuoco …

FULVIO: (Fulvio gli rovescia la tazzina con il caffè caldo) Ma a volte si brucia pure, non è vero? …

GIOVANNI: (Giovanni urlerà come una donna) Ahi scotta

FULVIO: Così impari a fare il cretino … Già ti sei scordato del calore della Fiammetta?

GIOVANNI: (Giovanni si muoverà con modi effemminati perché non sopporta il dolore ed asciugandosi la mano) Ma sei scemo? … Io cercavo solo di essere gentile … Mamma mia che dolore …

FULVIO: Scusate tanto … piccoli incidenti tra amici … ma veniamo a noi. (prendendo dalla tasca) Stamattina mi è arrivata questa raccomandata, precisamente potete spiegarmi in che consiste questo accredito della polizza?

LAVAZZA: Ecco vede, è la polizza infortuni che avete contratto 30 anni fa, che a breve giunge al termine della suo mandato e come da contratto, visto che non ne avete usufruito, potete ritirare la somma versata in questi anni e gli interessi che sono maturati

GIOVANNI: (andando verso la cucina) Scusate un momento, si sta gonfiando il pollicione, vado a metterci un po’ di ghiaccio prima che diventa una mongolfiera … con permesso

FULVIO: (gridandogli dietro) Vedi nel congelatore … (a Monica) Scusatelo, quando si fa male, si comporta come una donnetta …

LAVAZZA: (fraintendendo la loro amicizia) Capisco, non si preoccupi

FULVIO: Bene, quindi tornando a noi, se ho capito bene, la quota in questione è pari ad un importo di 500.000 euro

LAVAZZA: Precisamente

FULVIO:(allungando la mano) Benissimo e quando posso incassarla?

LAVAZZA: Quando volete, ma c’è solo un piccolo inconveniente …

FULVIO: (ritirando la mano) Ecco lo sapevo, ci sta un inconveniente? Mi sembrava strana tanta fortuna …

LAVAZZA: Vedete, l’intestatario della polizza è la signora De Michele e tre anni fà, quando ci fù notificata la triste scomparsa, vi mandammo una raccomandata per cambiare il nominativo del beneficiario

FULVIO: (riflettendo) Mi pare di aver letto qualcosa, ma sono stato talmente fuori di testa che devo essermene dimenticato

LAVAZZA: Successivamente però, vi abbiamo inviato diverse notifiche, ma tutte senza risposta

FULVIO: E forse perché ho cambiato più volte casa … Sapete tutti quei ricordi … non è stato un periodo facile per me

LAVAZZA: Questa cosa ci dispiace tantissimo, ma siccome non avete fatto il cambio, i 500.000 euro maturati, sono rimasti bloccati

FULVIO: Bloccati che non si posso prendere?

LAVAZZA: Purtroppo no

FULVIO: E quindi in questo caso che si fà ?

LAVAZZA: Io sono qui solo ad esporvi il fatto … vedete se in questi tre anni non vi siete risposato ma magari, come dire, condividete la vostra vita con qualcun’altro, ufficializzando la cosa, questi diventerà il nuovo beneficiario della polizza

FULVIO: Non ho capito

LAVAZZA: In poche parole per poter incassare l’importo, vi dovete ricongiungere in matrimonio

FULVIO: (perplesso) Ma io non ho, come dire non sono, insomma non posso congiungermi …

SCENA 5: FULVIO, LAVAZZA E GIOVANNI

ENTRA GIOVANNI CON UN FAZZOLETTO SUL POLLICE E INDOSSA UNA VESTAGLIA DA DONNA

GIOVANNI: Sei proprio un bambinone, mi hai fatto veramente male lo sai?

FULVIO: Ma che ti sei messo a dosso?

GIOVANNI: Una vestaglia non si vede? E mica potevo uscire con la camicia macchiata …

FULVIO: Ed esci in vestaglia?

GIOVANNI: Era l’unica cosa che ho trovato in bagno. Ho smacchiato la camicia con un po’ di acqua e coccolino … appena si asciuga la rindosso … Piuttosto … il congelatore è spento, che dici, (mostrando il dito) il paziente qua, lo metto sotto all’acqua fredda?

FULVIO: (innervosito) Ma che ne so io adesso, sto parlando di cose serie, mettilo dove vuoi tu, quante storie stai facendo per due gocce di caffè

GIOVANNI: (indicando) E la catastrofe sul ditone te la sei scordata? Vado a metterlo sotto all’acqua, sei un violento, ecco cosa sei un bruto (esce)

FULVIO: (imbarazzato) Non fateci caso

LAVAZZA HA FRAINTESO ED EQUIVOCATO L’AMICIZIA TRA I DUE

LAVAZZA: Per carità, io certe cose le comprendo, siamo nel ventesimo secolo … normali scaramucce di coppia …

FULVIO: Ma quale coppia? Giovanni è un amico

LAVAZZA: Ma si certo capisco, ma credetemi è una cosa abbastanza comune

FULVIO: Siamo solo dei buoni amici

LAVAZZA: (sottolineando) Appunto, e per questo tipo di “buoni amici” … la nostra polizza, (puntualizzando) se ufficializzate la vostra posizione … avrebbe gli estremi per evadere l’importo … basta presentare il documento

FULVIO: Io non capisco, ma a cosa vi riferite, che documento?

LAVAZZA: Il documento che accerta che avete un compagno legittimo

FULVIO: (guardando verso le stanze e comprendendo l’equivoco) Qui ci dev’essere un grosso equivoco

LAVAZZA: (superficiale) Signor De Michele … non dovete imbarazzarvi, voi volete incassare la somma maturata dalla polizza?

FULVIO: E certo

LAVAZZA: Sentite io lo dico contro gli interessi dei miei datori di lavoro, sapete le assicurazioni sono ben felici di appellarsi a cavilli burocratici per non pagare le polizze, io non vi ho detto niente ma ascoltate il mio consiglio, se voi ed il vostro “amico”, vi iscrivete nella lista delle “coppie di fatto” … presentando il documento la polizza è in regola.

FULVIO: (realizzando) Aspettate un momento … Voi state dicendo che se io e Giovanni, il “mio amico”, ci iscriviamo nella lista delle “coppie di fatto” … voi mi darete i 500.000 mila euro?

LAVAZZA: Non a voi, a Giovanni che diventa il signor De Michele vostro compagno

FULVIO: … E Giovanni a me quando me li da?

LAVAZZA: (sorridendo) Ma che domande, quello che è dell’uno è pure dell’altro.

FULVIO: Ma siete sicura?

LAVAZZA: Sicurissima trattiamo centinaia di polizze di questo tipo.

FULVIO: Sono davvero così diffuse?

LAVAZZA: (compiaciuta) Vede, le coppie che in Italia non possono sposarsi … per vario motivo, si iscrivono per tutelare i lori diritti di coppia, nel “Registro Comunale delle Unioni Civili”, che praticamente è un elenco dove si iscrivono persone legate “solamente” da vincoli affettivi e di reciproca solidarietà.

FULVIO: Cioè si uniscono senza contrarre matrimonio? LAVAZZA: Esatto, sono per l’appunto “unioni civili”, di convivenza fra due persone, che possono riguardare sia coppie di diverso sesso, sia coppie dello stesso sesso. Ma se andate nell’agenzia coppie gay, vi spiegheranno meglio

FULVIO: Esiste pure un’agenzia per coppie gay?

LAVAZZA: Ma si certo, sotto casa vostra ad esempio, c’è una filiale di Milano .. “Il Delfino”

FULVIO: “Il Delfino”? Per bacco io ero convinto che era una pescheria

LAVAZZA: Ah ah ah molto divertente … presentate i documenti, vi registrate all’agenzia e quando sarete iscritti al “Registro”, mi chiamate e concludiamo la pratica

FULVIO: Scusate dottoressa, ma voi mi garantite che se io ed il mio … come dire …

LAVAZZA: … non abbiate timore, si dice compagno o fidanzato se preferite

FULVIO: Ecco appunto … se io ed il mio … “fidanzato” ci iscriviamo a questo Registro delle Unioni Civili, poi la polizza ci darà i soldi

LAVAZZA: Ma certo, leggete voi stesso qui dentro, vi lascio tutti gli incartamenti … (apre la valigia e dà una cartellina) Ecco il vostro plico

FULVIO: Grazie

LAVAZZA: (guardando l’orologio) Oddio è tardissimo, purtroppo devo scappare, appena avete tutto mi chiamate, i numeri sono nella cartellina. Mi raccomando non oltre la settimana prossima perché siamo quasi fuori termine

FULVIO: Quindi ripassate voi?

LAVAZZA: Si, è molto più semplice per me, così dopo le dovute formalità … ritirerete l’assegno … (avviandosi alla porta) Arrivederci

ENTRA GIOVANNI

LAVAZZA: (incrociandolo) … Buona fortuna mi auguro che andrà tutto per il meglio (avviandosi alla comune) Arrivederci

GIOVANNI: (poi perplesso) Ma quale fortuna? … Cosa deve andare per il meglio?

FULVIO: (improvvisando cercando di riordinare le idee) … La scottatura … si augura che con un po’ di fortuna si risolve nel meglio

GIOVANNI: Macchè, in questa casa c’è il caos, l’acqua è tiepida, il ghiaccio non c’è e manca pure il dentifricio …

FULVIO: E che c’entra il dentifricio adesso?

GIOVANNI: (buffone) Reminiscenze di gioventù. Quando ero una giovane marmotta, ricordo che nel campo scout si usava per le scottature

FULVIO: E come pompiere non ti hanno insegnato che il dentifricio non ha alcun effetto sulle ustioni?

GIOVANNI: Ma che vuoi che ne sappia io, in caserma, stò negli uffici mica in pattuglia, del resto tu lo sai, io mi occupo solo di contabilità

FULVIO: Ma prima di fare l’impiegato, non hai fatto il corso di formazione?

GIOVANNI: In tutta onestà … no …

FULVIO: E come ti hanno arruolato?

GIOVANNI: Come fanno tutti quanti, ero raccomandato …(guardando il dito) Comunque qui, ci ho messo la margarina …

FULVIO: La margarina? L’acqua dovevi metterci …

GIOVANNI: Io questo ho trovato …

FULVIO: Comunque Giovà noi dobbiamo (stringendolo sulla ferita) parlare …

GIOVANNI: Ahi … e stai attento, mamma mia che dolore

FULVIO: Io non vorrei che questa cosa creasse una inimicizia tra noi

GIOVANNI: Ma figurati, certo è doloroso, ma non è poi così grave … (sfottendo) se vuoi, puoi fare come faceva la mia mamma, un bacetto sopra e passa la bua …(avvicinandogli al volto il dito) qua vedi?

FULVIO: (scostandolo) Ma leva stu coso qua bacetto, ascoltami qua si tratta di testare se la nostra è vera amicizia

GIOVANNI: Tranquillo. Una scottatura, sebbene intenzionale, non ci dividerà di certo come diciamo noi pompieri: ”Firmissima inter pares amicitia” (traducendo) “Tra i pari l’amicizia è estremamente salda” siamo dei veri amici, stai sereno

FULVIO:: Ecco bravo proprio così, nulla deve dividerci, siamo amici

GIOVANNI: E certo … però adesso, se non ti dispiace, vorrei andare da Fiammetta, così con la scusa della scottatura, le chiedo una tisana e la rivedo

FULVIO: Questo lo fai dopo, adesso, a parte sta fetente di scottatura, devo parlarti di una cosa mia, una cosa personale

GIOVANNI: Ma, non possiamo farlo dopo?

FULVIO: No, è questione di vita o di morte

GIOVANNI: Addirittura …

SCENA 6: FULVIO, GIOVANNI, NONNO E SILVIA

ENTRA IL NONNO CON UNO SFILATINO IN MANO

NONNO: Avete visto Rosa?

FULVIO: (infastidito) Papà adesso non è cosa, sto parlando di cose importanti

NONNO: Più importanti del pranzo? E’ quasi mezzogiorno e qui non si sente odore di cucinato, mi sono dovuto fare una sopponta …tengo nu buco dint’ ò stommaco

FULVIO: Azz nu buco? Cu stu sfilatino aroppe pe ve spilà, avimme usà l’draulico liquido

NONNO: (mettendogli la mano sulla spalla) Figliolo, io ho fatto la guerra, ho sofferto la fame, devo recuperare

ENTRA SILVIA

FULVIO: (mettendo anche lui la mano sulla spalla) Papà, da quando vi conosco e per quello ccà ve site mangiate, avite recuperato a primma, a seconda guerra e v’avite fatte pure e riserve pè na terza … caso mai scuppiasse

SILVIA: Lasciate stare il mio nonnino, un mezzo panino che male può fargli.

GIOVANNI: Brava Silvia, ben detto … un po’ di comprensione è stato un pompiere pure lui

SILVIA: Papino, volevo chiederti una cosa, ma non puoi dirmi di no

FULVIO: Adesso non è cosa, tengo certi pensieri in testa

SILVIA: Allora è un si?

FULVIO: Silviuccia arriva al sodo, non ho tempo per i quiz

SILVIA: E tu promettimi che mi dirai di si …

FULVIO: Ma fammi capire prima, in cosa mi sto compromettendo

ENTRA ROSA CON DELLE BUSTE DA SPESA IN MANO E SENTE IMMOBILE

SILVIA: Un mio amico, una persona meravigliosa, lo dovrei ospitare per qualche giorno, ti dispiace se lo invito qui?

FULVIO: (notando la presenza di Rosa) Per me va bene, ma chiedi pure a tua zia?

ROSA: L’amico tuo mangia ?

SILVIA: Penso di si …

ROSA: Nisciune se leva ò vizio e mangià …

NONNO: (mostrando lo sfilatino) Rosa, mi raccomando, prepara in abbondanza che qui siamo in tanti

ROSA: (strappandolo di mano) Dammi qua, guarda chisto che se steva mangianne (uscendo nelle stanze)

NONNO: E vedite si nun ce vado sempre io pè sotto … (rincorrendola) Rosa aspetta dammi qua … Rosa …(esce)

SILVIA: Papà, allora vado in ufficio a mandare una Email al mio amico così si organizza

FULVIO: E va bene … Basta che mi lasciate in pace con Giovanni per qualche minuto

SILVIA: (abbracciandolo) Ti voglio bene papà … (nell’uscire entra Fiammetta con un giornale ed una tisana) Prego signora vi lascio aperto

SCENA 7: FULVIO, GIOVANNI, FIAMMETTA E ROSA

FIAMMETTA: Signorina, sono signorina (entrando con la solita tisana e cercando di vedere Giovanni) Scusate il disturbo, cercavo … Rosa … (con finta sorpresa ed emozionandosi) Oddio Giovanni, che piacere rivedervi …

FULVIO: Ma vuje state n’ata vota ccà? …

FIAMMETTA: Disturbo forse?

FULVIO: Si

GIOVANNI: (spingendolo) Ma quale disturbo, stavo quasi per venire da voi (avvicinandosi) Fiammetta cara

FIAMMETTA: Non ero certa che sareste passato … Pensavo foste andato via …

GIOVANNI: Ma ve l’avevo promesso, noi pompieri abbiamo una sola parola

FULVIO: Ecco bravo una parola, quindi non dilunghiamoci con troppe chiacchere (restando ad ascoltare)

FIAMMETTA: Mi sento un po’ a disagio, vedete, appena vi ho visto, qui vedete (toccandosi il collo) mi è mancata l’aria

GIOVANNI: Pure a me, qui vedete, (toccando le tempie) mi girava la testa

FIAMMETTA: E poi qui vedete, (mostrando gli occhi) si annebbiava la vista

GIOVANNI: E qui vedete (portando la mano al cuore)

FULVIO: C’avota ò stommaco

RIENTRA ROSA

GIOVANNI: Qua stomaco, il cuore

ROSA: Fiammetta, siete ritornata? Scommetto che ci avete portato un’altra tisana, non è vero?

FIAMMETTA: Hai indovinato, ma come hai fatto?

ROSA: Ed io solo il terno non piglio, poi indovino sempre

FIAMMETTA: Prima se ho capito bene, avevi hai detto che stavi a dieta, da quanto tempo se è lecito?

ROSA: E che sarà, oramai sono quasi quindi giorni

FIAMMETTA: E quanto hai perso?

FULVIO: Doje semmane

ROSA: (guardandolo) Tu ò comico aviva ffà, non ò pumpiere

FIAMMETTA:. Comunque questa, è una tisana per la dieta all’ananas, spero ti piaccia

ROSA: Perché l’ananas fà dimagrire?

GIOVANNI: Solo se la metti intera in bocca e non la togli per una settimana

ROSA: E ccà tenimme pure à spalla, mò putite ffà un duo di cabaret

FIAMMETTA: Com’è simpatico Giovanni … sempre con la battuta pronta, lui si che sa come una donna bisogna prenderla

ROSA: A pacchere …

FIAMMETTA: Comme?

ROSA: No dicevo, la pescatrice che sto cucinando, che dici la facciamo con i “paccheri” o preferisci lo spaghetto

FULVIO: (tagliando a corto) Come vuoi tu, basta che ci lasciate soli adesso … Anzi, signorina, vi ringraziamo per la tisana ma … se non vi dispiace, avrei alcune cose importantissime da discutere con il mio amico

FIAMMETTA: Ma certo, ci mancherebbe, io allora vado a casa … Giovanni … caso mai più tardi volete passare …

GIOVANNI: Stesso pianerottolo, interno 18 di fronte all’ascensore …

FIAMMETTA: Non vi sfugge nulla … una memoria straordinaria … più vi conosco e più mi stupite … avrete mai qualche difetto?

FULVIO: Signorina … non fatevi abbindolare, quest’uomo è il padre dei difetti … come dire è … è ….

ROSA: E’ difettoso

FIAMMETTA: E chi non ha difetti …la vita ne riserva talmente tanti (a Giovanni) come dice la canzone …(intonando la canzone di L. Battisti “Il nastro rosa”) chissà che sarà …chissà che sarà di noi …

FIAMMETTA E GIOVANNI: lo scopriremo solo vivendo” … (esce)

FULVIO: (sfottendo) Direttamente su radio Kiss kiss

GIOVANNI: Che donna!!

ROSA: Sentite, pensiamo al necessario, avete visto per caso una confezione di margarina? Ne avevo comprato un panetto bello grosso, non riesco a trovarlo … Guardate se è uno scherzo, sappiate che certe cose non le gradisco proprio e se scopro chi l’ha preso, giuro ccà ce faccio na paliata

FULVIO: Domandalo …

GIOVANNI: (interrompendolo) … Al nonno … forse l’avrà messa nel panino …

ROSA: Giusto, non ci avevo pensato, me l’ha fatto sotto all’uocchie … me l’ha fatto … mò siente (gridando verso le stanze) Papà, addò è mise a margarina …(esce)

SCENA 8: FULVIO E GIOVANNI

FULVIO: Ecco per colpa tua, ci andrà papà per sotto

GIOVANNI: Non credo, è sempre il padre … Con me invece, come estraneo, sarebbe stato diverso … Amico mio, ho agito per istinto di sopravvivenza … tua sorella quando si innervosisce fa veramente paura … come si dice? “Mors tua vita mea”

FULVIO: (riflessivo) Ecco, come pure io ti stavo dicendo, pure la mia è una questione di vita o di morte

GIOVANNI: Ma insomma che succede?

FULVIO: Giovà (portandolo a sedere sul divano) io oggi devo parlarti molto seriamente … Posso contare sulla tua discrezione? Sulla tua amicizia?

GIOVANNI: Certo amico mio, noi pompieri condividiamo la vita e la morte, la vera amicizia, quella che si tramanda da pompiere a pompiere, un’amicizia che non troverà mai fine

FULVIO: Bravo, ricordati queste parole … condividiamo tutto, non avrà mai fine

GIOVANNI: Raccontami tutto amico mio, sono tutt’orecchie

FULVIO: Tu sai bene che … da quando Maria è passata a miglior vita … io non ho mai … diciamo cercato altre donne … come dire … non ne ho sentita la necessità …

GIOVANNI: Ed hai fatto bene … Io lo affermo sempre, l’uomo è nato per essere un libero fringuellino di bosco

FULVIO: Si … ecco vedi, le donne, non sono come noi uomini …

GIOVANNI: Certo sono donne ah ah ah

FULVIO: Nel senso, come dire? Non sono affidabili, cambio spesso umore, hanno da ridire su ogni cosa …

GIOVANNI: … verissimo, per non parlare del fatto che non amano le partite di calcio …

FULVIO: … (assecondandolo per raggiungere lo scopo) e non solo, anche le riunioni tra amici dove fai mattina tra alcool e fumo …

GIOVANNI: … e la gara a chi fà il ruttino più sonoro, le dita nel naso, i piedi al formaggio, le puzzette rumorose

FULVIO: (perplesso) Ehhhh ma lo sai che fai proprio schifo?

GIOVANNI: (incalzando) Bravo, così ci dicono sempre …(simulando la voce di una donna) ”ma lo sai che fai proprio schifo?” Cosa vuoi che una donna possa capire …. Certe cose le possiamo condividere solo tra uomini

FULVIO: (guardandolo in tutte le prossime battute con intenzione) Ed allora Giovà, guardami negli occhi … ma tu mi vuoi bene?

GIOVANNI: (sincero ma perplesso) … Certo … sei il mio migliore amico

FULVIO: Faresti qualunque cosa per me?

GIOVANNI: … Qualsiasi cosa …ma che sta succedendo?

FULVIO: Ma proprio tutto?

GIOVANNI: Uh madonna mia … me stai facenne preoccupà …

FULVIO: Giovà tu come amico me lo devi

GIOVANNI: Allora è seria sta cosa?

FULVIO: Serissima

GIOVANNI: Dimmelo chiaramente, hai avuto una brutta notizia

FULVIO: Peggio molto peggio

GIOVANNI: Povero amico mio, dimmi, ti sono vicino

FULVIO: (prendendogli la mano) Giovà … mi devi sposare

GIOVANNI: (PAUSA poi spingendolo) Ma vaffa …bene … stu cretino, (dandogli qualche ceffone) stavi scherzando, ed io invece pensavo che dovevi morire

FULVIO: Non scherzo, Giovà dobbiamo unirci come coppia

GIOVANNI: Ma la vuoi finire o no?(guardandolo nella sua serietà) Ma allora stai dicendo veramente?

FULVIO: Si … E’ da un po’ che ci penso

GIOVANNI: (allontanandolo) Fulviè, io non sono uno di quelli, ed ammesso che lo fossi, non credi che ne troveri uno più sexy di te?

FULVIO: Saremo una coppia perfetta …

GIOVANNI: Ma non dirlo manco per scherzo. Secondo me, tu sei rimasto troppo tempo da solo, hai le idee confuse ma io no, non sono gay al massimo posso essere lesbica

FULVIO: Hai detto che la nostra amicizia non avrebbe mai avuto fine

GIOVANNI: Si ma su queste cose … si sfasciano le meglie amicizie

FULVIO: Ma allora che amici siamo

GIOVANNI: Appunto siamo solo amici, non quegli amici, quei tipi di amici, come dire … particolari. Ascoltami Fulvio, non ti offendere, ma tra noi non può funzionare

FULVIO: E perché?

GIOVANNI: Io sono un puttaniere incallito, ho prede sparse per tutto il rione, sono ETERO io

FULVIO: Ma mica è per davvero, faremo solo finta

GIOVANNI: Non capisco

FULVIO: La dottoressa Lavazza prima è venuta per una mia polizza infortunistica

GIOVANNI: E che centra questo con noi?

FULVIO: Sono maturati 500.000 mila euro, ma siccome avevano come beneficiario la buonanima di mia moglie … Per poterli incassare, mi ha consigliato di risposarmi, così la nuova signora De Michele, diventerà la nuova beneficiaria della polizza. E perciò io ho pensato a te

GIOVANNI: Forse non sono stato abbastanza chiaro, io sono Maschio, mi piacciono le femmine, ma perché non ti trovi un’altra donna

FULVIO: Perchè non tradirei mai la memoria di Maria risposandomi con un’altra, con te invece sarebbe diverso, tu non sei sposato e mai lo farai … tu stesso più volte mi hai detto che non divideresti mai la tua vita con una donna sola.

GIOVANNI: Si, ma neanche con un uomo, fosse pure il mio migliore amico

FULVIO: Ma è per finzione, noi dobbiamo solo presentare i documenti all’agenzia, dichiararci come Coppia Gay, farci dare il certificato, lo consegniamo all’assicurazione ed il gioco è fatto

GIOVANNI: Io non ci sto capendo niente …

FULVIO: Fidati di me è solo per incassare i soldi …

GIOVANNI: Quindi è solo per incassare i soldi?

FULVIO: Solo per quelli, sono un uomo etero pure io

GIOVANNI: (dopo una breve riflessione) Ma se poi si viene a sapere, io ho la reputazione del “seduttore cuori infranti” da portare avanti … E se indagano? … Fulvio, qui mi conoscono tutti quanti …

FULVIO: Ma non fare l’esagerato, noi continueremo la nostra vita di sempre … E’ solo una formalità burocratica, non è un vero e proprio matrimonio, è solo un’iscrizione ad un lista nella quale ci dichiariamo “coppia di fatto” e poi amico mio non vorrai mica abbandonarmi nel momento del bisogno?

GIOVANNI: Ma veramente io ….

FULVIO: Nessuno lo saprà mai … Noi siamo pompieri ci aiutiamo gli uni con gli altri, condividiamo tutto, ci sosteniamo nel bisogno … Giovà … non ti ho mai chiesto nulla, se sei come dici di essere mio amico, è arrivato il momento di dimostrarmelo. Mi vuoi aiutare o no?

GIOVANNI: (tentennando) Se dici che è finzione e che nessuno lo scoprirà, facciamolo … ma credimi non credo che sarà facile …

FULVIO: Sei preoccupato?

GIOVANNI: (fino alla fine effemminato) Non tanto per me …

FULVIO: E per chi?

GIOVANNI: Per mammina … sai che dolore

FULVIO: Tua mamma? Che c’entra lei?

GIOVANNI: Se viene a sapè che m’aggio spusate e nun aggio fatto dato manc’ à bomboniera … le vene uno colpo e me more sotto à botta

RIMANGONO CON LE DOVUTE SMORFIE IN SCENA PLASTICA

fine primo atto

“POMPIERI IN TACCHI A SPILLO”

SECONDO ATTO

La scena si apre con buio nella stanza, in scena sul tavolo un cestino di frutta con banane e frutti sferici di stagione (in questo caso ci saranno mandarini) ed un contenitore per immondizia … entrano dalla comune Fulvio vestito con un foulard dai colori sgargianti ed occhiali da sole femminili ed accende la luce, invitando Giovanni ad entrare quest’ultimo è vestito con pantalone da uomo, ma camicetta ed accessori di cui la borsa completamente al femminile.

SCENA 1: FULVIO E GIOVANNI

FULVIO: Entra non c’è nessuno

GIOVANNI: (da fuori) Ma sei sicuro?

FULVIO: Sicurissimo, Rosa è andata con papà dal dottore e Silvia è al lavoro … Per diverse ore saremo da soli … Tutto sotto controllo

GIOVANNI: (entrando) Ma tu vedi che si passa per aiutare un amico, ma era proprio necessario che mi vestissi così?

FULVIO: E certo, così eravamo più credibili. (orgoglioso) E’ stato più semplice di quello che pensassi, sono stato veramente geniale, qualche documento un paio di firmette ed ora siamo “registrati” …

GIOVANNI: Non farmici pensare, quando l’impiegato ci detto: “Giancy e Fuffy, da questo momento siete una “coppia ”. Mi sono sentito tutti gli occhi a dosso, pareva che guardassero solo me …

FULVIO: E per forza, ti eri rovesciato tutto il gelato a dosso, che poi con tanti gusti giusto a banana te lo dovevi scegliere?

GIOVANNI: E’ il mio preferito, non capisco cosa hai contro le banane

FULVIO: Io nulla, ma pure un’ altro amico mio le mangiava diceva che fanno bene alla depressione

GIOVANNI: E mangiandone si è ripreso?

FULVIO: Non lo so, ma si arrampica sugli alberi che è una meraviglia ah ah ah

GIOVANNI: Che ridi? Non capisco perché sono dovuto venire pure io con te

FULVIO: E che andavo da solo a registrarmi come “coppia”?

GIOVANNI: Vacci piano con questa parola, detta adesso, mi fà un certo effetto … (andando alle stanze) Vado a rimettermi i miei vestiti, con queste (indicando le scarpe) non riesco neppure a camminare

FULVIO: Ma sei scemo, ho già telefonato alla dottoressa, a breve la vedi arrivare

GIOVANNI: Ma io sto a pezzi, (mostrando delle scarpe con i tacchi) guarda qua, queste non sono scarpe, ma diaboliche armi di tortura, ma come cacchio fanno a camminarci le femmine? Vado a togliermele, aspettala tu (riavviandosi)

FULVIO: Ma dove vai, l’abbigliamento è necessario, dobbiamo fingere ancora un pò, giusto il tempo di scambiare due chiacchere, di darle il documento e poi, tutti vissero felici e contenti

GIOVANNI: Come dissero a Gambadilegno prima che perdesse la gamba.

FULVIO: Finiscila, saranno solo pochi minuti

GIOVANNI: Non posso fingere senza scarpe? Se faccio ancora un passo, rischio di cadere e procurarmi una slogatura, non vorrei che dopo, quando mi vedo con Fiammetta, pensasse che sono zoppo

FULVIO: Ma perché ti stai vedendo con lei?

GIOVANNI: Sai, dopo quell’incontro a casa tua … la incrociai sul pianerottolo … Come si dice : L'amore è comme 'a nucella … si nun 'a rumpe nun t''a po' mangia' FULVIO: E quindi hai mangiato?

GIOVANNI: No, no ero troppo sconvolto da quello che mi avevi chisto di fare, che ho temuto di fare brutta figura

FULVIO: E la nucella?

GIOVANNI: Per ora ci siamo scambiati i numeri di cellulare e in questi giorni ci siamo anche sentiti più volte al telefono

FULVIO: E proprio oggi ti devi vedere?

GIOVANNI: Si, se è possibile perché no, sta sullo stesso pianerottolo.

FULVIO: Ma lasciala stare, ti ho pregato di starne alla larga, quando e dopo tu te mange à nocella e a me me restano e scorze. Le nocelle di questo stabile, sono off limits per te

GIOVANNI: Ma Fulvio credimi, Fiammetta ha qualcosa che nelle altre “nocelle” non ho mai trovato, io a lei vorrei dire …

FULVIO: … quello che dicette o’ pappice ‘nfacce a noce…. Damme o’ tiempo ca te spertoso!

GIOVANNI: Nossignore, stavolta è diverso, non vorrei dirlo ma, me ne sono innamorato … sono certo è amore

FULVIO: Ma stai zitto … innamorato … amore … se non ti conoscessi come le mie tasche, potrei anche crederti, ma sono certo che è la solita attrazione fisica, che dopo che l’avrai consumata nel modo più naturale e fisiologico che tu conosca, troverà il solito epilogo finale: un cuore infranto ed una nuova tacca sulla tua cintura da play boy

GIOVANNI: Ma perché i play boy si fanno le tacche sulla cintura?

BUSSANO ALLA PORTA

FULVIO: Ecco ci siamo, se questa è la dottoressa … mi raccomando cerca di essere credibile

GIOVANNI: E che devo fare?

SCENA 2: FULVIO, GIOVANNI E LAVAZZA

FULVIO: Ma che ne so io, sei tu l’esperto di donne, comportati come se fossi una di loro (va ad aprire la comune) Dottoressa …

GIOVANNI TROVA UNO SPOLVERINO ED INIZIA A SPOLVERARE STANDO SEDUTO

LAVAZZA: Salve … Fulvio tantissimi auguri e tanta ma tanta felicità …

FULVIO: (parla in modo normale) Grazie mille dottoressa

LAVAZZA: Chiamami Monica. Dov’è Giovanni?

GIOVANNI: (parlerà molto effemminato è seduto al tavolo) Eccomi qui, non siamo neppure tornate ed in questa casa già si è cumulata polvere dappertutto …

LAVAZZA: Ma come proprio oggi? Dovete festeggiare oggi è un giorno speciale

FULVIO: E quella Giangy è fissata per l’igiene (stringendo i denti e sorridendo) ma che fai togli la polvere da seduta?

GIOVANNI: (a denti stretti) Ho i piedi a pezzi, (bronciato) credimi, non riesco più a camminare, a Fuffy piace che io metta i tacchi, dice che sono più sexy, e così entro stasera, invece dei piedi mi ritroverò due cotechini

FULVIO: Ah ah ah spiritosa, (cercando di cambiare discorso) ma prego Monica accomodiamoci sul divano, staremo molto più comodi (si siedono)

LAVAZZA: Avete il documento?

FULVIO: Certo, Giangy, ti ricordi dove lo abbiamo messo?

GIOVANNI: Ahhhh se non ci fossi io, questa casa cadrebbe a pezzi, vedi nella mia borsetta, l’ho messo lì, sbadata come sei, l’avresti perso di sicuro

FULVIO: (a denti stretti) Non ti sembra che stai esagerando Giangy … Portalo qui per piacere “tesoro”

GIOVANNI: Che c’è? Da quando siamo una coppia dichiarata, sei diventato un egoista? Ho appena detto che ho i piedi doloranti e senza pietà mi vuoi far fare i chilometri per portartelo? Prenditelo tu, schiatta

FULVIO: (a denti stretti si avvicina e prende il documento dalla borsa) Ma smettila, stai mettendo in imbarazzo la dottoressa, non lo vedi? Ecco fatto lo prendo io vabbè, così non ti stanchi (dando il documento a Monica) Prego

LAVAZZA: Grazie, fammi vedere (inizia a leggerlo e si estranea)

GIOVANNI: Monica cara, mi devi credere, una volta insieme ci divertivamo, adesso passa tutto il tempo a vedere le partite di calcio, con tanto di dita nel naso, i piedi puzzolenti sul tavolino ed io per lui … pufff … non esisto più

FULVIO: (a Giovanni tirandolo su dal divano) Ancora una parola e ti affogo …

GIOVANNI: (a Fulvio) L’hai detto tu di comportarmi da donna

FULVIO: (cs) Ma questa che stai facendo non è una donna, è un’arpia

LAVAZZA: Benissimo questo documento è in regola, (titubante) però … però …

GIOVANNI- FULVIO: Però?

LAVAZZA: Sentite, in realtà non dovrei dirvelo ma, siete così teneri, che voglio avvisarvi … l’avvocato Sacco, il mio dirigente che si sta occupando della vostra pratica, visti gli incartamenti, nutre seri dubbi sulla vostra diciamo “natura”

FULVIO: (preoccupato) In che senso, spiegati meglio

LAVAZZA: Vedi Fuffy, il fatto che eri sposato ed hai una figlia, ha creato inevitabilmente qualche dubbio

GIOVANNI: Effettivamente Monica ha ragione

FULVIO: Ma che ha ragione, sciocchina, sapeva benissimo che ero vedovo (a Giovanni stringendolo con forza e sedendosi entrambi) Chiudi questa bocca (a Lavazza con dolcezza) Ma Monica, capisco le sue perplessità, ma vedi la cosa è molto semplice da chiarire, dopo la morte di mia moglie, non sono più riuscito ad avere, come dire, altri rapporti con altre donne …. E poi da quel che mi ricordo, al “Giancy” … (allusivo) gli sono sempre stato dietro …

GIOVANNI: …cara e ti ricordi male, caso mai ero io ccà steve arete a te

LAVAZZA: E vabbè so dettagli

GIOVANNI: Nun dà retta è meglio ccà specificamme

FULVIO: Come vuoi, ad ogni modo è stato così che ho scoperto di essere gay

LAVAZZA: Capisco ma vedi, non è tutto, l’avvocato ha fatto pure, qualche piccola indagine nel circondario, e pare che alcune donne, (ha un porta fotografie) qui ho pure le loro foto, attestano che Giancy era ed è come dire … un … un …

GIOVANNI: Un che?

LAVAZZA: Un Don Giovanni instancabile

GIOVANNI: (compiaciuto) Ah si? Questo si dice di me? Fammi vedere …

FULVIO: (cercando di recuperare) Si lo so, circolano molte voci, ma vedi “Giancy” ha avuto rapporti con queste donne, semplicemente perché si vergognava di essere gay. Non è vero piccola?

GIOVANNI: Verissimo microbo. Adora quando lo chiamo così. (indicando sull’album e cercando di aiutare l’amico) Questa donna ad esempio credevo proprio che fosse un uomo, (mostrando a Fuffy) guarda, guarda pure tu

FULVIO: (confuso) Già … (avvicinando lo sguardo all’album) Ma questa ha i baffi ?

GIOVANNI: Hai visto?

FULVIO: (incredulo per quello che ha visto) Sei davvero incredibile…

GIOVANNI: Al buio non li avevo neanche notati

FULVIO: (recuperando) Visto? E’ distratta, è superficiale, del resto l’adoro proprio perché è fatta così. In passato ha fatto molti casini con le donne ed ha avuto anche diverse relazioni sessuali con molte di loro, ma … ma … diglielo pure tu …

GIOVANNI: …(con faccia d’angelo) Giancy mi ha perdonato per questo …

FULVIO: …Infatti! Noi ci amiamo e quelle non sono altro che donne ferite che parlano solo per invidia nei mie confronti

GIOVANNI: Eh già pettegolezzi …

LAVAZZA: Io vi credo ma … sarà aperta un’indagine in merito

FULVIO: Scusami, ma all’avvocato, cosa interessano queste cose, questo documento non è la prova indiscussa che siamo una coppia regolarmente registrata? (abbracciando Giovanni teneramente)

LAVAZZA: Certo, ma sapete, molti fingono di essere coppie per trasferire capitali da una persona all’altra, evadere il fisco, frode al pubblico ufficio ed anche per riscuotere pensioni e polizze assicurative

GIOVANNI: (ironico e stringendosi più forte) Ma tu vide nu poco che vanno a pensà

LAVAZZA: Ne sanno una più del diavolo … Ad ogni modo, questa cosa sicuramente non vi appartiene, del resto si vede benissimo che voi vi amate

FULVIO: (facendogli moine) Orsacchiotto caro abbracciami …

GIOVANNI: (PAUSA lo ferma aggressivo) Procione. (recuperando) Lo eccita quando lo chiamo così

LAVAZZA: Bhè io adesso devo andare, vi lascio alle vostre effusioni, speriamo che l’avvocato non si fissa, potreste già essere sotto indagine, controllerà tutto di voi ed ogni aspetto della vostra vita, sarà messo sotto una lente d’ingrandimento …

FULVIO: Addirittura?

LAVAZZA: Certo, l’ultima volta l’ho visto persino controllare l’immondizia degli indiziati

GIOVANNI: E che c’entra l’immondizia?

LAVAZZA: Controlla se ci sono anomalie

FULVIO: Anomalie nell’immondizia?

LAVAZZA: Bhè si, la spesa di due omosessuali è sicuramente diversa da quella di una coppia etero, sarebbe capace di bloccare la polizza e siccome domani scade il mandato, rischiate di perdere tutto …

FULVIO: (i due rimangono bloccati abbracciati) Niente di meno?

GIOVANNI: Ma voi vedete che pensiero in testa ci avete messo

FULVIO: Ma stai calmo non è il caso nostro

LAVAZZA: E non è tutto … Ci sarebbero pure i presupposti per mandarvi in galera

GIOVANNI: Ahhh mò si che me sento tranquillo

LAVAZZA: Ma poi tutto questo, poco importa, l’importante è che vi resta l’amore

GIOVANNI: Ed io solo per questo me l’aggio pigliato

LAVAZZA: Questo si che è parlare, adesso però devo andare a mettere questo documento agli atti (avviandosi alla comune) Buona fortuna ed ancora tanti auguri (esce)

SCENA 3: FULVIO E GIOVANNI

GIOVANNI: Fulvio, dimmi una cosa tieni 5 euro a me prestà?

FULVIO: E che te servene?

GIOVANNI: Aggia accattà tre litri e benzina e t’aggia dà fuoco … Non lo saprà nessuno, due firmette … Fulviè, qui finiamo in galera …

FULVIO: … (togliendo il foulard) Usciremo su tutti i quotidiani e pure in tv …

GIOVANNI: Senza contare il fatto che la mia carriera da latin lover è finita

FULVIO: (approvando) Sicuramente amico mio ed anche quella di pompieri … ci licenzieranno

GIOVANNI: Qui perdiamo tutto, i soldi della polizza e pure la donna di cui sono innamorato

FULVIO: Smettila con quella donna (PAUSA abbracciandolo con gioia) Però, non tutto è perduto amico mio

GIOVANNI: (scostandolo bruscamente) Hey ma che stai facendo, sei impazzito?

FULVIO: (aprendo le braccia e sorridente) Ta taa … eh?

GIOVANNI: Conosco quel sorriso con la musichetta … che ti frulla nel cervello

FULVIO: Possiamo ancora farcela.

GIOVANNI: Non capisco

FULVIO: Bhè, il fatto che siamo sotto inchiesta non significa che ci possano scoprire, dobbiamo essere scaltri, furbi e maledettamente persuasivi

GIOVANNI: E che vuoi fare?

FULVIO: Semplice, innanzitutto ti trasferisci qui, così se dovesse arrivare l’avvocato vede che abitiamo nella stessa casa, poi … “l’immondizia” … dobbiamo renderla molto omosessuale

GIOVANNI: A questo ci penso io ( prendendo dal tavolo il cestino di frutta e buttando nel cestino sottostante) Iniziamo a buttare cose come queste, una banana, 2 mandarini … che dici in cucina ci saranno zucchine e carote?

FULVIO: E questa sarebbe immondizia da omosessuali?

GIOVANNI: Si, potrebbe dare quell’idea

FULVIO: Banane, carote e zucchine sembrano più l’ immondizia dei verdummari. Qui bisogna fare la spesa, dobbiamo comprare cose frivole, che ne so, salviettine profumate, creme da viso e tanti, tanti cotton fioc

GIOVANNI: Che c’entrano i cotton fioc?

FULVIO: Ho letto da qualche parte che gli omosessuali ne usano in grande quantità, (in confidenza) pare che adorino leccarsi le orecchie

GIOVANNI: (incredulo) Ah si? Uagliò, lievatelle a capa, ccà io a te è rcchie nun t’è lecco.

FULVIO: Embè e pure se fosse, è per la causa, (ironico)caso maje na leccatella à ‘ngoppe à ‘ngoppe. Comunque datti una sistemata adesso ed andiamo a comprare qualcosa prima che chiudono tutti

SCENA 4 : GIOVANNI, FULVIO E ROSA

ENTRA ROSA DALLA COMUNE VEDE GIOVANNI VESTITO E RIMANE INTERDETTA

GIOVANNI: Ciao Rosa, Fulvio allora vado di la, faccio subito

FULVIO: Ma papà non era con te?

ROSA: Si è andato a prendere un giornale all’edicola adesso lo vedi tornare. (stranita) Come mai Giovanni era vestito in quel modo strano?

FULVIO: (improvvisando ) Perché …perché … deve fare dei lavori di ristrutturazione a casa sua e… ed ha indossato abiti comodi …

ROSA: Ma erano da donna

FULVIO: (cs) Ah si vero, l’hai notato eh? Erano da donna perché … perché, glieli ha dati una sua amica. Anzi, vedi che per qualche tempo Giovanni si trasferirà da noi finchè non termina di pittare casa

ROSA: (non troppo convinta) Pitta casa? E da quando si occupa di queste cose?

FULVIO: Da sempre, è una passione che nutre da piccolo, è stato sempre attratto dai colori … la vernice … i pennelli …

GIOVANNI: (uscendo ha sostituito la camicia e tolto ogni oggetto femminile) Sono pronto. Sai Fulvio, ho pensato di comprare uno di quei shampoo che pubblicizzano in tv, quelli per rendere i capelli morbidi come una seta ed anche della crema esfoliante per fare la pelle liscia come una pesca … Che te ne pare?

FULVIO: (sminuendo guardando Rosa) Certo buona idea, ma andiamo adesso si fa tardi

ROSA: Giovanni, scusa un momento, una curiosità … ma per dipingere casa usi il pennello o il rullo?

FULVIO: (anticipandolo) Ho detto a Rosa che ti trasferisci perché devi pitturare casa tua

GIOVANNI: (avallandolo) Ah si certo, hai fatto bene

ROSA: (incalzando) Pennello o rullo?

GIOVANNI: Pennello. (come in una pubblicità) Per farlo bene non occorre un pennello grande, ma un grande pennello …

ROSA: Un grande pennello?

GIOVANNI: (spiegando) Come la pubblicità dei pennelli Cinghiale che facevano in tv

FULVIO: (tirandolo verso la comune) L’ha visto in tv, ora andiamo, ciao Rosa a dopo

GIOVANNI: Ciao (escono)

SCENA 5 : ROSA E FIAMMETTA

ROSA: (il dialogo che segue è molto lento con tante pause deve dare il tempo scenico affinché la vicenda che segue sia possibile) Si trasferisce … la passione per la pittura … il grande pennello … se non li conoscessi bene … chi lo sa cosa andrei pensando … sicuramente staranno tramando qualche cosa … e che altro potrebbe essere? … del resto lo sanno tutti … i pompieri sono maschi … sono gli uomini tra i più virili che si conoscano … mio fratello e Giovanni sono vigili del fuoco e mica si scherza qua … (guardando nell’immondizia) Ma che hanno buttato qui dentro? (raccogliendo) Dei mandarini? Una banana? Ma che sta succedendo qua? …

BUSSANO ALLA PORTA

ROSA: Questi sono loro, avranno dimenticato qualcosa … (aprendo) … Fiammetta sei tu? Pensavo fossero i ragazzi

FIAMMETTA: (con la solita tisana entrando in casa) No sono io, ma è proprio per loro che sono qui, sono preoccupata

ROSA: Pure tu?

FIAMMETTA: Perché chi altri?

ROSA: (risoluta) Nessuno … cosa ti preoccupa di preciso

FIAMMETTA: Ecco … premetto che non sarei qui se tu non fossi la sorella di Fulvio ed io perdutamente innamorata di Giovanni …

ROSA: Ti sei innamorata di Giovanni? Non posso crederci … ti avevo detto che quello li era …

FIAMMETTA: Difettoso … Lo so me lo ricordo … ma l’amore non si sceglie, capita senza volerlo, è un’alchimia inspiegabile

ROSA: E sei venuta per dirmi questo?

FIAMMETTA: No. Ascolta, sono diversi giorni che Giovanni ed io, ci sentiamo al telefono, ma nonostante le mie sfacciate richieste di vederci, lui ha sempre trovato scuse per non farlo … poi poco fa, mentre stavo uscendo di casa per darti questa tisana, li ho sentiti parlare in modo strano mentre prendevano l’ascensore …

ROSA: E che dicevano di strano?

FIAMMETTA: Ho sentito solo poche parole. Giovanni diceva a Fulvio che doveva chiamarlo qualche volta in più “tesoro, amore mio” e Fulvio ha risposto “stai tranquillo siamo una coppia gay con tanto di certificato dell’ufficio registri”

ROSA: Coppia gay? Ufficio registi? (girandosi verso la pattumiera) Mandarini e banane nell’immondizia … Ma allora non c’è nessun dubbio, chisti duje sò divenatti veramente ricchiu … FIAMMETTA: (bloccandola) Non dirlo, si dice omosessuali o gay dal termine Good As You (valido quanto te). Altri termini simili sono offensivi per loro

ROSA: (sorpresa) E tu che ne sai?

FIAMMETTA: (con naturalezza) Mio fratello è gay

ROSA: Scusami, non lo sapevo, perdonami

FIAMMETTA: E di che? Mica è una disgrazia, è la sua natura. Ad ogni modo, questa notizia mi ha reso triste, perché, io ero convinta del contrario, come dire? Ci avevo messo il pensiero ed invece … ma tu, tu ne eri a conoscenza?

ROSA: Assolutamente no, non me ne ero mai accorta, sono pompieri, Fulvio è stato regolarmente sposato con una donna e Giovanni, dice che è un accreditato sciupafemmine

FIAMMETTA: (convincente) Coperture, non sai quanti per timore di un giudizio, fingono di essere quello che non sono … una vita infelice

ROSA: (pensierosa) Pensandoci bene però, dopo la morte di Maria, non ho più visto donne in casa e Giovanni, parla di tante che lo rincorrono ma con nessuna si è mai fermato

FIAMMETTA: Appunto. Senti, per l’affetto che abbiamo per loro, dobbiamo aiutarli …. non ostacoliamoli, facciamogli capire che possono contare sul nostro appoggio.

ROSA: (sincera, comprensiva) E chi dice niente. Certo fà effetto, sembra una cosa strana, sai all’improvviso scopri qualcosa di cui non eri al corrente e ti spiazza, ma contento mio fratello, contenti tutti. Secondo te che dobbiamo fare?

FIAMMETTA: Nulla, adesso che sappiamo comportiamoci con naturalezza, così sentendosi “accettati” finiranno per dircelo e si sentiranno liberi di amarsi. Io ci sono già passata e credimi so che è difficile non solo per noi ma soprattutto per loro. Del resto,

Rosa cara, il colore della pelle, la religione o con chi desideriamo fare l’amore, non cambia le persone né tanto meno l’affetto che proviamo per loro

ROSA: Ma sicuramente, anzi grazie per avermi avvisata, almeno così saprò come comportarmi e … grazie anche per la tisana, ma stavolta non posso accettare, ho controllato non posso prendere tisane quando sono a dieta

FIAMMETTA: Le mie amiche più care sono tutte grasse, vorresti essere un’eccezione?

ROSA: P’ammore e Dio, t’avesse rovinà à statistica? Che gusto stavolta?

FIAMMETTA: Prugne …(avviandosi)

ROSA: Figurate !!

FIAMMETTA: Passerò più tardi, magari posso essere di aiuto (esce)

RIMASTA SOLA

ROSA: Prugne (inizia a bere la tisana con sguardo compiaciuto) Devo dire la verità … Adesso che l’ho assaggiata posso confermarlo, questa tisana fà veramente … (schifata) cagare … E quindi mio fratello e Giovanni sono compagni. (mettendo mano alla pancia) Che notizia, ecco che ricominciano gli acidi nello stomaco … Devo cambiare il menù … per pranzo dovevo stare leggera, ma davanti a quei due, posso mai mangiare i finocchi? E se quelli si offendono? Mò sai che faccio? Preparo qualcosa di buono per loro … salsicce, delle grosse salsicce di maiale ed un appetitoso cheese(facendo un sorriso) gay … cioè cake … un cheese cake (va in cucina)

ENTRANO FULVIO E GIOVANNI CON UNA BUSTA DELLA SPESA LASCIANO LA PORTA APERTA

SCENA 6 : FULVIO, GIOVANNI E NONNO

GIOVANNI: Che dici sarà sufficiente tutto questo?

FULVIO: E mica è poco per fortuna in questo supermercato qua sotto, all’ingresso c’era di tutto (cacciando dalla borsa e buttando nel cestino dell’immondizia) Crema per le mani, cotton fioc, slip della Calvin Klein, una maglia Dolce & Gabbana, un CD di Boy George e il tocco finale un barattolone di vasellina …

GIOVANNI: (dandosi il cinque con le mani) Siamo perfetti, problema “immondizia“ risolto, nessuno ci scoprirà adesso

ENTRA IL NONNO ALLARMATO

NONNO: Presto, presto bisogna approvvigionarsi, scegliete solo roba a lunga scadenza e di prima necessità

FULVIO: (fermandolo) Papà, papà ma che state dicendo

NONNO: I tedeschi sono in città siamo circondati

GIOVANNI: I tedeschi? Quali tedeschi?

NONNO: Siamo in guerra … ne ho incontrato uno proprio qui sotto al palazzo

FULVIO: Ma raccontateci meglio, di che parlate

NONNO: Mi è venuto vicino, era in borghese, ma a me non me la fanno, ho riconosciuto l’accento, mi ha detto (simulando la voce con inflessione tedesca) “amiko, puoi tare tu me informazziona su uomo che vive qui, suo nome essere Fulvio de Michele?”

GIOVANNI: Fulvio de Michele? E questi devono essere i controlli su di te, sono iniziati

FULVIO: Oddio, sicuramente … papà e voi che gli avete detto?

NONNO: E che sono una spia io? Ho adottato il metodo ariete che ci hanno insegnato in guerra

FULVIO: E sarebbe?

NONNO: (mimando la scena) Mi sono piegato a novanta gradi e con tutta la mia forza l’ho caricato … è crollato alla prima capata

GIOVANNI: Ha caricato il pubblico ufficiale?

FULVIO: Papà ma che avete combinato?

NONNO: Ho fatto il mio dovere di partigiano (andando verso la cucina) Rosa … doppia razione di cibo, siamo in guerra (esce)

SCENA 7 : FULVIO, GIOVANNI, ROSA E SACCO

GIOVANNI: E qui ci sono i presupposti per resistenza, ostacolo e violenza a pubblico ufficiale con schiattamento delle parti basse… ad occhio e croce tuo padre si farà 2 anni di carcere

FULVIO: Ma che dici? Mio padre è anziano. E’ chiaro che è stato un malinteso … gli spiegheremo tutto …

GIOVANNI: E no mio caro (puntualizzando) gli, spiegherai tutto. Tutta colpa tua e della tua fedeltà alla memoria di Maria. Dovevi solo trovarti una donna ed invece con il tuo assurdo rifiuto verso di loro, hai coinvolto me. La buonanima di tua moglie, sarebbe stata felice nel vederti con un’altra, prima o poi dovrai pur trovarti una vera moglie che ti stia vicino

FULVIO: Lascia perdere mia moglie, se hanno avuto dei dubbi la colpa è solamente tua, guarda là (indicando i suoi attributi) non sai tenertelo nei pantaloni neppure per un secondo

GIOVANNI: Non ci resto in questa casa con te … fattelo dire, sei un egoista! Se come amico fai pena, credimi, come compagno non ti avrei mai scelto, sei talmente brutto, che quando carichi le tue foto sul computer, lui, le riconosce come virus

FULVIO: Ah ah ah che ridere. Ma giusto per la cronaca, sappi che quando rido alle tue stupide battute, (gridando con la mano alla bocca) FACCIO FINTA

BUSSANO ALLA PORTA

GIOVANNI: (preoccupato) Ecco, ci siamo questa è di sicuro la polizia. Non abbiamo più tempo

FULVIO: Difatti …(con il cuore in mano) Giovanni, fermati un attimo, qui la posta in gioco è alta, siamo pompieri, me lo hai detto tu e me lo ricordi sempre … da questo incendio siamo entrati da amici e ne usciremo come tali. Dimmi, mi farai bruciare da solo?

GIOVANNI: (PAUSA) Io, t’affugasse cu è mane meje …

FULVIO: (sbattendo le ciglia) E quindi?

GIOVANNI: E quindi che? Che razza di amico sarei se ti volgessi le spalle in questo momento … ma ricordati di dire a tutti che in questo incendio il pompiere Giovanni ti ha salvato la vita ah ah ah

FULVIO: ah ah ah (felicissimo si abbracciano) Lo sapranno tutti che sei un eroe

MENTRE SI ABBRACCIANO, BUSSA RIPETUTAMENTE LA PORTA ED ENTRA ROSA CHE LI VEDE

ROSA: (facendo finta di nulla) Su su piccioncini, rimandate a dopo le vostre coccole, la porta non la sentite? (va ad aprire)

FULVIO: (bruscamente si allontanano e fingendo di ripulirlo) Che piccioncini e coccole … posso spiegarti …stavo solo togliendo della polvere dalla camicia, vedi ce n’è ancora, ma da dove esce tutta questa polvere

ROSA: E le starrà carenne a ‘ngoppe è recchie (facendolo entrare) Un momento dateci il canzo, vi sembra questo un modo educato di bussare?

SACCO: (porta sotto il braccio un giornale da uomini) Mi perdoni, pensavo che non funzionasse, da fuori non si sentiva

ROSA: Forse da fuori non si sentiva, ma da dentro, c’avite ‘ntronato è recchie. Chi siete e che volete?

SACCO: Sono l’avvocato Carlo Sacco della polizza vigili del fuoco, cercavo il signor De Michele

FULVIO: Polizza? (a Giovanni) Giovà ci siamo, iniziano i controlli su di noi. Rosa, non preoccuparti l’avvocato è qui per noi, prego si accomodi

SACCO: Scusate se arrivo senza un preavviso, ma sono qui per alcune formalità

FULVIO: Come siete carino con questa camicia

GIOVANNI: (ironico) E il pantalone, hai visto che abbinamento?

SACCO: Lasciate perdere i miei vestiti, sono qui perché avrei alcune domande da farvi sulla vostra relazione, avete qualcosa in contrario?

FULVIO: (interrompendolo per non far sentire Rosa) Assolutamente no, ma … prima vorrei chiedere a Rosa se gentilmente ci lascia soli, così discutiamo meglio

SACCO: La signora è al corrente che siete una coppia di gay?

ATTIMO DI PANICO E SILENZIO

ROSA: (risoluta) E chi non lo sa, gli uomini migliori come mio fratello o sono sposati o sono gay

FULVIO: Rosa ma …

ROSA: Noi siamo una famiglia, condividiamo tutto, non ci nascondiamo nulla, soprattutto le belle notizie che ci riguardano. Vi lascio soli … vado a controllare papà, era agitatissimo, gli ho dato una tisana che mi avevano dato e sono 10 minuti che sta chiuso dint’ ò bagno. Con permesso (esce)

GIOVANNI: (a Fulvio in disparte) Ma glielo hai detto tu?

FULVIO: (come Giovanni) No, pensavo fossi stato tu?

SACCO: Veniamo a noi, non è mia abitudine andarmene per i vicoli, la vostra relazione fa acqua da tutte le parti

GIOVANNI: Eh eh eh e per forza siamo pompieri, sempre tra fuoco ed acqua

SACCO: Ho raccolto molte testimonianze, contro le vostre dichiarazioni, uscirne incolumi sarà difficile, saranno tanti piccoli chiodi che vi penetreranno nella carne e sarà molto ma molto doloroso credetemi

GIOVANNI: Che dici tesoro, il sadomaso potrebbe piacerti?

FULVIO: Non credo, i chiodi sono troppo appuntiti, forse se avete una frusta o delle manette

GIOVANNI: (gioioso) Giusto brava, magari con i peluche, altrimenti si rovina la pelle

SACCO: Avete finito di fare i pagliacci?

FULVIO: Ma come vi permettete, siete entrato in casa nostra e ci state facendo il terzo grado … Tirate a corto che volete?

SACCO: Guardate questo giornale da uomini (mostrando), signor Giovanni, qui ci sono donne bellissime, non mi dica che non le piacciono? Suvvia non può rimanerne indifferente, guardi, guardi che fisici da urlo …

GIOVANNI: (guardando eccitato) Certo … hanno dei corpi davvero favolosi

FULVIO: (credendo in un suo cedimento) Ma Giancy…

GIOVANNI: Ma … (riprendendosi) ma il mio Fuffy, non ha rivali, guardate tutta la peluria sul dorso, il naso schiacciato ed appesa ovunque una bella carne rosea

FULVIO: M’à pigliato pè nu puorco (ironico su se stesso)

GIOVANNI: Si … Il mio porcellino

SACCO: Ma finitela, ma davvero voi pensate che iscrivendovi nel registro delle coppie, siete in regola?

FULVIO: (guardando Giovanni) Il certificato lo avete no?

SACCO: Ma non siate ridicoli, Gay e Lesbo, hanno fatto tantissime lotte per ottenere il diritto di coppia, approfittarne è un oltraggio, riuscirò a provare la vostra illegalità

GIOVANNI: Ma insomma adesso state proprio esagerando, cosa possiamo fare per convincervi che vi state sbagliando?

SACCO: Renderlo pubblico, se siete veramente una coppia, perché non vi sposate e regolate definitivamente la vostra posizione?

GIOVANNI: (preoccupato) Ma noi veramente …

FULVIO: (bloccandolo) … ci stavamo pensando … sarebbe meraviglioso non trovi Giancy’?

GIOVANNI: (avallandolo) E si, si certo era proprio nei nostri pensieri …

FULVIO: Che dici sciù sciù, l’abito bianco mi ingrossa?

GIOVANNI: Io opterei per un rosa shocking, fa più maiale

FULVIO: (grugnendo) Sgrunf … Non vedo l’ora

SACCO: Basta … ne ho abbastanza, vi maschererò. Ho già informato la direzione e quando ne avrò le prove, e finiremo in un tribunale, e si verrà a sapere che siete degli impostori … andrete in galera.

GIOVANNI: Galera? Sentite … posso dirvi una cosa? Fuffy credimi è meglio, non possiamo più nasconderglielo

FULVIO: (preoccupato) Ma è proprio necessario? Pensaci bene, potranno esserci delle conseguenze

SACCO: (orgoglioso) Ah finalmente … vi siete decisi … vi ascolto

GIOVANNI: (toccandogli la fronte) Qui vede sulla fronte, quando si arrabbia le escono delle grosse rughe, la fanno sembrare più vecchio

SACCO: (scostandolo) Ma la faccia finita

FULVIO: (risollevato) Come volevasi dimostrare, hai visto? Si è arrabbiato

GIOVANNI: (ironico) E’ stato più forte di me

SACCO: Io vado, siete semplicemente ridicoli, ma ci rivedremo presto (avviandosi, vede la pattumiera) A proposito, potreste dirmi dove buttate l’immondizia?

FULVIO: (ironico) Come mai questa domanda?

SACCO: Pura necessità, devo buttare delle carte

FULVIO: (cs) Ah si? Dovete buttare delle carte?

SACCO: Non vorrei portarmi tanto peso a dosso.

FULVIO: (cs) Sotto al palazzo a destra, ci sono i contenitori

SACCO: (avviandosi) Grazie

GIOVANNI: (prelevando il sacchetto dalla pattumiera) Avvocà, se non le dispiace, visto che sta andando proprio lì, posso approfittare per darle un nostro sacchetto, sa io e Fuffy a quest’ora ci diamo al sesso sfrenato

SACCO: (felice) Ma certo mi dia pure, nessun fastidio … a presto (esce veloce)

SCENA 8 : FULVIO, GIOVANNI ED ANDREJ KOIMASKI

GIOVANNI: Come siamo andati?

FULVIO: (PAUSA) Hai una domanda di riserva?

GIOVANNI: Lo abbiamo convinto? Siamo stati credibili? (vantandosi) Insomma dandogli l’immondizia solo stato scaltro e veloce andale andale (facendo come nel cartone animato una corsetta veloce) arriba arrriba

FULVIO: Frena, Speedy Gonzales frena … questo ci ha messo sotto controllo, ha parlato di averci segnalati alla direzione, saremo spiati di nascosto

GIOVANNI: (sfottendo) Saremo i loro “Esse I”

FULVIO: E che sono gli “Esse I”?

GIOVANNI: I “Soggetti Indagati” ho visto tutte le puntate di Criminal Minds

FULVIO: Ma stai sempre azzeccato alla televisione? E pare che è cunosce tutte tu!

GIOVANNI: Io cercavo di sdrammatizzare!!

FULVIO: C’è poco da scherzare, di qui a poco si spargerà la notizia, saremo invasi di gente, di curiosi e Dio solo lo sa di chi altri

GIOVANNI: Ma figurati, certe notizie prima che si diffondano passano mesi, a volte anni …

BUSSANO ALLA PORTA

FULVIO: Stanno bussando? E chi sarà adesso? (va ad aprire)

GIOVANNI: (cs) Derek Morgan

FULVIO: E chi è?

GIOVANNI: L’agente di Criminal Minds che indaga su di noi ah ah ah

FULVIO: E smettila, mi fai innervosire quando fai lo scemo. (aprendo) Prego

ANDREJ KOIMASKI: (indossa il tipico cappello, il colbacco e cammina mantenendosi l’addome) Andrej Koimaski

GIOVANNI: (a Fulvio) Fulvio, chiste nun è Derek forse è ò frate

ANDREJ KOIMASKI: (alzando il tono) Andrej Koimaski

FULVIO: (a Giovanni) Questo và con i maschi … Hai visto come corrono le notizie?

ANDREJ KOIMASKI: (sempre più ad alta voce) Andrej Koimaski molta piacera, (facendo l’occhiolino)

FULVIO: Immagino, sentite, non so cosa vi hanno riferito, ma avete sbagliato posto

ANDREJ KOIMASKI: (ammiccando) Io no sbagliato, io molto discreto …

GIOVANNI: Non abbiamo dubbi, (scostando l’amico) fammi parlare a me, il mio amico sta cercando di essere gentile, o tenete i tappi nelle orecchie?

ANDREJ KOIMASKI: No recchie, no recchie

FULVIO: (riponendosi davanti) Si lo sappiamo, (a Giovanni) non devi dire recchie è offensivo, si dice omosessuali ... Giovanni qua, intendeva altre recchie, insomma vi ringraziamo dell’offerta ma siamo al già al completo

ANDREJ KOIMASKI: Io non capire, io straniero

GIOVANNI: (cs) Insomma … mò glielo spiego diversamente, sentite bene, la partita è iniziata, la squadra è al completo e non ci servono altri goleador … ok?

ANDREJ KOIMASKI: No preoccupare, dare me solo letto

FULVIO: (a Giovanni) Vuole fare il simpatico … Sentite, abbiamo capito volete andare a letto, ma è già occupato, bussate a qualcun ’altro

ANDREJ KOIMASKI: Ma io rrusso

GIOVANNI: E figurate, russate pure …E che speranze tenite … Quello Fulvio ha il sonno così leggero che non dorme manco se sente volare una mosca

ANDREJ KOIMASKI: Ma io no Mosca, Cecoslovakkia , io dovere stare in questa casa

GIOVANNI: Overo? E chi ve lo ha ditto? O’ medico?

FULVIO: Noi non possiamo aiutarvi, ve ne dovete andare

ANDREJ KOIMASKI: Uno momento adesso io spiega, io qui per diritto gay

GIOVANNI: E ce ne simme accorte … cu stu cappello ‘ncapa, non ci sono dubbi

ANDREJ KOIMASKI: Ma io non ci sono vienuto

GIOVANNI: Ve c’hanno mannato?

ANDREJ KOIMASKI: (annuendo) Da, da … mannate … amiko dire me, che io dovere venire tua casa, molto importante questiona, io dovere vedere, parlare poi scrivere relaziona

FULVIO: “Relaziona”? (tra sè) Forse ho capito, chiste chi è … (ad Andrej con dolcezza) Ma prego si metta comodo, non avevamo capito che doveva scrivere una “relaziona”, c’è stato un equivoco, due minuti e siamo da lei ANDREJ KOIMASKI: Spassiba* molta grazia (si mette comodo sul divano a gambe e braccia aperte rilassato si addormenta) Spassiba

GIOVANNI: (a Fulvio) Guarda comme se spassiva … S’è schiato a quattro è bastone ‘ngoppe ò divano

FULVIO: (a Giovanni) Giovà, questo dev’essere un agente di Sacco

GIOVANNI: (cs) Tu dici? E come fai ad esserne sicuro?

FULVIO: Ha detto che lo hanno mandato per i diritto gay, poi è straniero, sarà dei servizi segreti

GIOVANNI: Giusto, non ci avevo pensato */Спасибо translitterato Spasibo e pronunciato Spasìba\

FULVIO: (cs) Siamo sotto inchiesta, cerchiamo di assecondarlo, facciamogli capire che siamo veramente una coppia, magari se lo convinciamo scriverà un buon rapporto

GIOVANNI: E come intendi procedere

FULVIO: Da coppia, reggimi il gioco, seguimi. (si siederanno sul divano con lui in modo da farlo trovare al centro, inizieranno a toccargli il cappello) Giangy, hai visto che bel cappello? Quando lo si mette in testa (lo prende e lo indossa) così vedi, si sente tutta questa pelliccia morbida morbida

GIOVANNI: Fammi vede (prendendo il cappello e tenendolo davanti a sè) Ma che forma strana che ha? Messo al contrario pare un vasino, pensavo … sai che solletico se lo si mette sotto ah ah ah

FULVIO: Questo non ci sente …Dorme (controllandolo da vicino) Ma la senti sta puzza?

GIOVANNI: (lanciando su Andrej il cappello) Dev’essere stu cosa ccà ovvi

ANDREJ KOIMASKI: (accennando un lieve risveglio ) Fato silenzio, io volere dormire

GIOVANNI: Quant’è bello, dice che dobbiamo fare silenzio

FULVIO: E ma questo deve scrivere di noi, mica lo possiamo far dormire? (odorandolo sotto l’ascella) Uh madò, ho trovato la provenienza … qui sotto l’ascella dell’animale, sta una fecale rotta, meglio occludere prima che moriamo asfissiati (gli abbassa il braccio)

GIOVANNI: (stessi gesti di Fulvio) Hai ragione, pure qui, tiene una discarica abusiva, ostruisco il passaggio (gli abbassa il braccio)

FULVIO: (guardandolo) E chisto l’ha pigliata e liscio, non si sveglia, però ho un’idea, ti ricordi come facevamo per sensibilizzare al pericolo i nuovi cadetti? …

GIOVANNI: Certo, al mio tre (si scambiano un tacito accordo di testa) uno, due e (urlando) tre

INSIEME: WEEEE

ANDREJ KOIMASKI: (saltando in aria ma trattenuto dai due) Pamaghite* … (poi verso Giovanni) … pamaghite

GIOVANNI: Pà madonna …(sentendo che gli puzza l’alito) e chistò in bocca tene pure na saittella

ANDREJ KOIMASKI: (verso Fulvio) Aiuta me … aiuta me …

FULVIO: (accusando la puzza ed alzandosi) E chi ci aiuta a noi? Tu staje inguaiato fratello caro * / Помогите мне translitterato Pomoghite e pronunciato Pamaghite\

ANDREJ KOIMASKI: Compagno italiano

GIOVANNI: (alzandosi) Ma chi te sape a te

ANDREJ KOIMASKI: Cosa accadere io no … ca-piscio

GIOVANNI: Statte accorte ccà chisto ò ffà ccà ‘nterra

ANDREJ KOIMASKI: (deluso e piagnucolone) Ma voi non essere come io pensare … ora andare via e scrivere lunga mail … (cammina lentamente, raccoglie il cappello e si avvia mantenendosi l’addome)

FULVIO: (in disparte a Giovanni) Abbiamo esagerato, se questo va via così ci farà un brutto rapporto alla direzione, dobbiamo essere più amichevoli

GIOVANNI: (in disparte) Si ma a distanza di sicurezza … i suoi gas sono nocivi

FULVIO: Aspetta, vieni qui, stavamo scherzando, Giancy ed io siamo molto giocosi, e poi non ci siamo ancora presentati io sono Fuffy e questo è il mio amore Giangy, e tu ?

ANDREJ KOIMASKI: Io Andrej …

GIOVANNI: Ma vieni qui, dove vuoi andare

ANDREJ KOIMASKI: Mio nome Andrej … Andrej Koimaski

GIOVANNI: Ih che schifo di nome ccà tiene …

FULVIO: E dimmi, ti ha mandato Sacco qui?

ANDREJ KOIMASKI: Niet

FULVIO: Inette e chi è quest’altra?

ANDREJ KOIMASKI: Niet, in russo vuole dire no

FULVIO: Questi russi fanno di tutto per non farsi capire

ANDREJ KOIMASKI: Io molto amico di Silfia, io lea non trovato in staziona, così io prendere taxi, lui portare me sotto palazzo … poi appena sceso di macchina, chiesto uno signore tua casa, lui dato una capata (mostrando) qui vedo? Proprio dentro pancia, io ancora dolora

GIOVANNI: E questo dev’essere stato l’incontro con tuo padre

ANDREJ KOIMASKI: Padre? Perché lui fatto questo?

FULVIO: Perché … perché è molto affettuoso, se una persona gli piace, ed è felice, lo ..

GIOVANNI: … sfonda

ANDREJ KOIMASKI: Sperare allora io non piacera troppo ah ah ah

SCENA 9: GIOVANNI, FULVIO, ANDREJ KOIMASKI, SILVIA ED ANNA

ENTRA SILVIA CON UN AMICA ANNA

SILIA: Andrej … che ci fai qui?

ANDREJ KOIMASKI: Io ancora stare chiedendo me

SILVIA: (abbracciandolo) Che bello vederti, siamo arrivate tardi alla stazione e non ti abbiamo visto …

ANNA: (abbracciandolo) Eravamo preoccupate

ANDREJ KOIMASKI: Io preso taxi, ma adesso andare via

ENTRA ROSA

ROSA: Ma chedd’è tutta sta confusione? Mamma d’ò Carmine e quanta gente addà mangià oggi dint ‘à sta casa …

SILVIA: Zia, questo è il mio amico

ANDREJ KOIMASKI: Andrej Koimaski:

ROSA: Pure vuje? Mamma mia bella e comme sta cagnanne stu munno

SILVIA: Ma zia è il suo nome Andrej Koimaski, sai lui è Ceco

ROSA: Uh, comme me dispiace, un giovane di questa posta

SILVIA: Ma che hai capito? E’ straniero, si dice Ceco, perchè viene dalla Repubblica Cecoslovacca

ANNA: Per noi è davvero un onore, averlo qui, sapete è un rabbino

ROSA: Pure rabbino? Sentite con tutto il rispetto, poveri, muorte è famme e malate sono bene accetti, ma nun me portate tirchi e pidocchiosi

ANDREJ KOIMASKI: Io no pirocchioso

GIOVANNI: Forse lui no pirocchioso, ma dint à chillo cappiello sicuramente ci sta n’allevamento e zecche

ANNA: Ma qui stiamo confondendo, lui è un rabbino, sarebbe come per noi un sacerdote

SILVIA: Zia lui è un ospite molto speciale, siccome celebra anche matrimoni tra persone dello stesso sesso, lo abbiamo invitato qui per farlo presenziare domani, ad una conferenza per sostenere il diritto gay

ANDREJ KOIMASKI: Gay … Molto giusto, ecco questo volere dire. Io molto onore, tua casa mia casa, tua casa come mia Sinagoga, per dimostrare mio (sottolineare) “rispetto”, ora io togliere scarpe (tenta di togliersi le scarpe)

FULVIO: (bloccandolo) Non c’è bisogno, ce ne siamo accorti che tenete rispetto, non è vero?

GIOVANNI: E certo, prima sul divano era talmente forte stu rispetto, che c’avete appestato tutta la stanza con questo puzzo

ANDREJ KOIMASKI: Io no puzzo, no puzzo

FULVIO: Ha ragione, chisto nun puzza, fete proprio!!

ROSA: (risoluta) Insomma à vulite fernì, puzza ,fete, addora,(a tutti) così si trattano gli ospiti? (cortese) Poi tornano al loro paese e dicono che gli italiani sono scostumati. (cortese) Giovanotto quelli scherzano, non li pensate, parlate con me, io sono la tipica donna italiana, dolce e premurosa, anzi oggi a pranzo vi faccio consolare, sto preparando un tipico piatto italiano … i vermicelli con il coniglio, vi piacciono?

ANDREJ KOIMASKI: Vermi? Coniglio? Io no puote mangiaro, io essere ebreo

ROSA: Pure ebreo? Nun ve facite mancà niente …

ANNA: Rosa, Andrej non lo dice per creare difficoltà, ma pure se volesse non potrebbe mangiare il coniglio, per gli ebrei, è vietato

ROSA: E’ vietato? E’ ebreo? Va con i maschi … Ma mò per pranzo c’aggia cucinà, se vi faccio una bella frittura di gamberi, siete contento?

ANDREJ KOIMASKI: No campero … proibito campero

ROSA: Pure i gamberi? Allora tenene ragione chisti ccà, e scusate, quando uno sta cumbinato di questa maniera à casa è ll’ate n’avessa proprio ij!

ANDREJ KOIMASKI: Donna italiana scusa me, tu troppo crasso

ROSA: (prendendo una sedia) Mò piglio sta seggia e ce la mengo in faccia.

SILVIA: (fermandola) Fermati … parlava del mangiare …

ROSA: E dincello ccà io sto a dieta … Cucinavo per lui, và a fa bene và! Io vado in cucina caso ò ‘mpicciuso se decidete, m’ò facite sapè (esce)

SILVIA: Aspetta Zia, veniamo con te, vedrai che qualcosa troveremo da preparare, (si prendono tutti e tre per le mani esce prima Silvia seguita da Anna e poi Andrej ) Andiamo.

ANNA: Silvia non correre, mi fai cadere (escono ridacchiando felici) ANDREJ KOIMASKI: (salutando con la manina) Da svidànija* … Donna italiana troppo nervosa

SCENA 10: GIOVANNI, FULVIO E FIAMMETTA

GIOVANNI: Mamma mia e che manicomio dint’ à sta casa, mi pare un porto di mare, e pensare che fino all’altro giorno, avevo una vita tranquilla, un lavoro che mi gratificava e soprattutto avevo trovato Fiammetta che mi faceva battere il cuore … ed ora

FULVIO: Ci sposiamo

GIOVANNI: (ripetendo senza comprendere) ci sposiamo … Ma che mi fai dire? Qua sposiamo …

FULVIO: Non abbiamo alternative, qui non si tratta solo dei soldi della polizza, ma si rischia la prigione …

GIOVANNI: Giusto, andremo in prigione … e se non sta attento a come parla con tua sorella, ci finisce pure il russo

FULVIO: E’ vero non ci avevo pensato, tutto sommato questo Koimaski, capita proprio come il cacio sui maccheroni, Anna ha detto che celebra matrimoni gay?

GIOVANNI: Si, è un rabbino

FULVIO: Ed allora lui celebrerà il nostro matrimonio

GIOVANNI: Ma ha detto pure che è di religione ebraica, per sposarsi che facciamo ci convertiamo?

FULVIO: Se serve per la causa, perché no

GIOVANNI: Non ci posso credere, per quattro soldi stai rinnegando tutto, la religione, la tua natura ed anche la mia felicità … Non credi che dovremmo fermarci qui, io come amico non ti ho abbandonato nel bisogno, ma ho il dovere di fermarti o almeno tentare di farti ragionare che la strada che stiamo percorrendo, non è quella giusta

FULVIO: So quello che faccio, sposandoci eviteremo il carcere, convinceremo tutti, prenderemo i soldi e con il tempo riequilibreremo tutto

* /до свидания traslitterato Da svidànija tradotto Arrivederci\

GIOVANNI: Riequilibreremo? Dopo che avremmo reso la cosa pubblica, nulla sarà come prima, è una strada senza via di uscita, se ci sposiamo e perseveriamo in questa truffa, non potremmo più dire agli altri che non era vero … dovremmo fingere per sempre

FULVIO: Quando il gioco si fa duro, è li, che scopri i veri amici, quelli che non ti abbandonano, quelli che a piè pari si lanciano nel fosso con te … Te lo chiedo ancora volta … lo farai quest’ultimo lancio con me?

GIOVANNI: (PAUSA) Mi lancio, mi lancio ma sappi che non lo condivido

BUSSANO ALLA PORTA ENTRA FIAMMETTA

FULVIO: (guardando l’amico) Sono loro. Giovanni Paglia sei pronto?

GIOVANNI: (sommesso) Signorsì, sissignore sono pronto

FULVIO: Bene !! (apre la porta) Fiammetta … che ci fate qui?

FIAMMETTA: (con in mano un alberello della felicità, guarderà spesso Giovanni) Ho saputo la bella notizia, ed ho portato questo pianta si chiama “tronchetto della felicità”

FULVIO: Quale notizia?

FIAMMETTA: Che vi siete iscritti al Registro Comunale delle Unioni Civili, ora siete ufficialmente una coppia

FULVIO: Ma chi ve lo ha detto?

FIAMMETTA: Le belle notizie, viaggiano veloci … sono molto contenta per voi … (avvicinandosi a Giovanni e dando la pianta) questa piantina, la coltivo da molto tempo, scusami … non avevo capito

GIOVANNI: (confuso) Ma io … non so cosa dire …

FIAMMETTA: … ed allora non dire nulla … sii felice

ENTRA KOIMASKI INSEGUITO DAL NONNO E ROSA IN QUESTA SCENA FIAMMETTA PER PAURA ABBRACCIA GIOVANNI

ANDREJ KOIMASKI: (entra con un libricino e penna in mano) Pamaghite … … salva me … Pamaghite

NONNO: (con in mano una forchetta) Fermate il nemico, bloccatelo

ROSA: (ha in mano un panino) Papà, lasciatelo stare … è un nostro alleato

ANDREJ KOIMASKI: Io volere tornare Cecoslovakkia

FULVIO: (bloccando il padre) Papà smettetela, ma che vi prende?

NONNO: L’ho sorpreso mentre razziava il frigorifero, figliolo (dando la forchetta) prendi questa, appizzalo e poi fai sparire il corpo

ANDREJ KOIMASKI: No pizza, lascia andare me

ROSA: Papà vieni qui, quando ha fame impazzisce, ma ho io come sedarlo, (dando un enorme panino al padre) thiè ti ho preparato un panino, mangia questo ci ho messo una bella salsiccia di maiale

ANDREJ KOIMASKI: (schifato) Maiale? … Adesso io vomico

NONNO: Ben fatto sergente, (apre il panino ed osservando), ma qui dentro manca qualcosa … vado a completare il rancio, sorvegliate il prigioniero (va in cucina)

FULVIO: Carissimo Andrej, scusateci molto, mio padre è anziano, bisogna avere pazienza ANDREJ KOIMASKI: Lui pericoglioso come catastrofe di Chernobyl

FULVIO: Si certo, vedete io e (girandosi vede Giovanni e Fiammetta abbracciati) Giovanni? Ma che fai vieni qui

GIOVANNI: (imbarazzato e confuso) Si, scusa … tuo padre ci ha spaventato e ..

FULVIO: … ho capito ma vieni qui adesso (Giovanni obbedisce e Fulvio lo abbraccia) Lei è un rabbino che celebra matrimoni gay, non è vero?

ANDREJ KOIMASKI: (guardandoli terrorizzati) Io non sà più

FULVIO: Insomma potete sposare anche … due uomini come noi ad esempio?

ANDREJ KOIMASKI: Certo io puoto fare, ma poi tu lasciare tornare mia Praga?

ENTRANO ANNA E SILVIA

SILVIA: Papà ma che succede? Dalla mia stanzetta si sentivano tante urla

ROSA: Bella della zia, come ti ho spiegato prima tuo padre e Giovanni stanno talmente bene insieme che adesso, stanno per annunciare il loro matrimonio

SILVIA: Di già? Papà me ne sei sicuro? Volevo prima parlarti

FULVIO: Non c’è più nulla da dire, ne sono sicurissimo … e visto che te lo hanno detto, adesso sarà più facile

ROSA: Che emozione (inizia a piangere)

SILVIA: (vedendo la zia) Zia? Ma che ti prende?

FIAMMETTA: (inizia a piangere e fintamente) Come sono felice

SILVIA: Fiammetta e pure voi?

GIOVANNI: A me vene a chiagnere (portando le mani al viso)

SILVIA: Giovanni? Ma insomma, siete sicuri che vi volete sposare?

ROSA: (piangendo) E’ l’emozione siamo tutti molto contenti

BUSSANO ALLA PORTA NESSUNO SI ACCINGE AD APRIRE

SCENA 11: GIOVANNI, FULVIO, ROSA, SILVIA, ANNA, ANDREJ KOIMASKI, FIAMMETTA, LAVAZZA E SACCO

RIBUSSANO ALLA PORTA

ANDREJ KOIMASKI: Porta suona, cosa fare adesso?

NESSUNO PARLA CONTINUANO I PIAGNUCOLII E RIBUSSA LA PORTA

ANDREJ KOIMASKI: Meglio aprire (aprendo) Andrej Koimaski

SACCO: (spingendolo) Buffone … mi lasci passare

ANDREJ KOIMASKI: Andrej Koimaski mio nome

LAVAZZA: La smetta di fingere … a breve sarete in guai seri

ANDREJ KOIMASKI: (riflessivo, scrivendo sul suo libricino degli appunti) Cambiare mio nome, in Italia troppe probleme

SACCO: Scusate l’interruzione, siamo in visita ufficiosa, nel suo interesse e glielo dico da avvocato, vorrei parlarvi un momento

GIOVANNI: (a malincuore) Caro avvocato, non potevate scegliere un momento migliore, come vedete qui c’è tutta la famiglia riunita, Rosa la sorella di Fulvio, Silvia la figlia, Anna e Fiammetta due carissime amiche ed Andrej Koimaski un rabbino che a breve …

FULVIO: … Aspetta … continuo io … che a breve, celebra un matrimonio tra due persone che si stimano, si vogliano un bene profondo e che per amicizia, avrebbero aiutare l’amico in difficoltà a discapito della loro felicità, ma che non sono omosessuali

SACCO: Come avvocato le consiglio, prima di confessare, di chiamare un suo avvocato di fiducia

LAVAZZA: Qualunque cosa dite adesso, tutti i presenti saranno chiamati a testimoniare

GIOVANNI: Fulvio … ma che vuoi fare? Non dire altro …

FULVIO: Lasciami finire amico mio. Vede caro avvocato, la nostra, anzi la mia è stata una finzione, volevo incassare i soldi della polizza che tutto sommato mi spettavano e che per qualche cavillo burocratico non potendoli avere ho chiesto a Giovanni di aiutarmi

SILVIA: Papà, ma ti sei messo nei guai?

FULVIO: Un po’, ma l’ho fatto solo per cercare di garantirti un futuro migliore …

SILVIA: Io continuo a non capire

ROSA: (tirandola in disparte con Anna, finge di far capire) Silvia io ho capito, adesso ti spiego

FIAMMETTA: Ma allora tu e Giovanni?

FULVIO: Siamo etero … abbiamo solo finto di essere una coppia, pensavamo che registrandoci, sarebbe finito lì

GIOVANNI: Io non ti avrei mai abbandonato amico mio

FULVIO: Lo so … ma avevi ragione tu. Ci abbiamo tentato, ma si stava andando oltre. Quando un amico sta commettendo un errore, non vuole accettare la sconfitta e persiste vedendo solo il suo torna conto, senza pensare al male che sta procurando all’altro, che amico è?

SACCO: E quindi? Confesserete che la vostra è stata solo una patetica farsa?

FULVIO: E’ quello che ho appena detto

SACCO: Ma non crediate che confessando la cosa finirà qui, io vi denuncerò comunque per falso e trascinerò nel fango tutti coloro che vi hanno coperti

DOPO UN LUNGO SILENZIO

ROSA: Ed allora segnate pure me, io per questo matrimonio, ho cucito il vestito degli sposi

FULVIO: (incredulo) Rosa?

FIAMMETTA: Ed io, ho portato la pianta come bouchet allo sposo …

SILVIA: … Io ho portato il rabbino per far celebrare le nozze …

ANNA: … Io avrei fatto da testimone …

ANDREJ KOIMASKI: … Io … io … cacato sotto

FULVIO: Caro avvocato, faccia quello che ritiene più giusto, i soldi sicuramente aiutano ma non danno la felicità … ho tanti amici intorno che mi vogliono bene (abbracciando Giovanni) In questo momento mi sento ricco, non varrà 500.000 euro ma … “chi trova un’ amico trova un tesoro”

SACCO: Bene !! Ci rivedremo tutti in tribunale !! (avviandosi alla comune) Dottoressa andiamo

LAVAZZA: Peccato, stavate benissimo insieme (escono)

TUTTI FERMI IN SILENZIO, ENTRA IL NONNO CON UN PANINO ANCORA PIU’ GROSSO STRACOLMO DI ROBA

NONNO: Aggio ditto ccà ce mancava cocchecosa … comme ce sta belle … na sasiccia miezz a duje finucchie !

CON UNA FRAGOROSA RISATA SI CHIUDE IL SIPARIO

… cala la tela …