Teatro Comico Italiano
PORCHERIA
COMMEDIA IN DUE ATTI
Autore:
Camillo Vittici
Iscrizione
S.I.A.E. N.118123
(In caso di traduzione dialettale si prega di specificare alla SIAE il titolo originale dell'opera)
PERSONAGGI
Il Sindaco La Segretaria comunale Primo Consigliere Secondo Consigliere Terzo Consigliere Quarto Consigliere Quinto Consigliere |
|
Dosolina |
La donna delle pulizie |
Cesira |
Moglie del Primo Consigliere |
Filippa |
Una contadina |
Deborah |
Una pastorella |
(La segretaria e Filippa possono essere interpretate anche da maschi) |
La scena
La Sala del Consiglio Comunale
La storia
Seduta straordinaria del Consiglio Comunale di PORCHERIA.
Argomento all’ordine del giorno: cambiare il nome del Paese.
Ma la discussione
diventa burrascosa a causa di intrighi personali.
Sarà tuttavia una contadina, sia pure involontariamente, a suggerire la dritta
giusta.
ATTO PRIMO
(Seduta del Consiglio comunale di Porcheria. I consiglieri sono disposti a semicerchio)
SEGRETARIA: Tutti presenti i consiglieri comunali, meno i tre per assenza giustificata e precisamente il signor Arturo Maialetti, Andrea Porcacci e Bortolo Suini. Il sindaco ha facoltà di aprire il dibattito
SINDACO: Intanto consiglierei il pubblico qui davanti e qui presente di starsene zitto…
QUARTO CONSIGL.: Mi oppongo! Se c’è il pubblico vuol dire che la seduta è pubblica, se no sarebbe privata
QUINTO CONSIGL.: Vediamo di non opporci subito perché altrimenti la seduta arriva a domani mattina. Prego il sindaco di continuare
PRIMO CONSIGL.: Un momento signor sindaco; penso che i presenti vogliano sapere il perché degli assenti
SINDACO: Cosa vuol dire il perché degli assenti?
SECONDO CONSIGL.: Penso che il consigliere Guido Porcini voglia sapere le motivazioni dell’assenza dei consiglieri che sono assenti e non presenti
TERZO CONSIGL.: Scusa consigliere Porchetti, se sono assenti vuol dire che non sono presenti. O sbaglio?
SINDACO: Allora facciamo una controprova… Gi assenti alzino la mano. Visto? Nessuno è assente. Come la mettiamo segretaria?
PRIMO CONSIGL.: Veramente lei non ha detto se devono alzare la mano destra o la mano sinistra
SECONDO CONSIGL.: O magari tutte e due
TERZO CONSIGL.: Eh no; se le alzano entrambe vorrebbe dire che sono assenti due volte
SEGRETARIA: Sentite signori, vi inviterei a fidarvi di me
QUINTO CONSIGL.: Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Comunque voglio sapere il perché quelli che non sono presenti sono assenti
SINDACO: Il consigliere Maialetti deve assistere la porca che ha deciso di partorire stasera
PRIMO CONSIGL.: Doveva farla partorire ieri, non stasera
SECONDO CONSIGL.: E magari col taglio cesareo…
TERZO CONSIGL.: Al maiale?
QUARTO CONSIGL.: Ma dai, non è il caso…
QUINTO CONSIGL.: Allora lo accetto come assente giustificato
QUARTO CONSIGL.: Chi? Il maiale?
QUINTO CONSIGL.: Non il maiale, il consigliere Maialetti
SINDACO: Veniamo al consigliere Porcacci… L’Andrea Porcacci ha la suocera…
TERZO CONSIGL.: Anch’io ho una suocera, anche se sarebbe meglio non averla, però sono presente
PRIMO CONSIGL.: Scusate un attimo… Mica dovrà far partorire la suocera…
SINDACO: Pregherei di lasciarmi terminare… Il Porcacci arriverà tardi perché è andato a far montare la Bionda che è nella stalla della suocera
SECONDO CONSIGL.: E chi sarebbe la Bionda? La suocera? E da chi dovrebbe farla montare?
TERZO CONSIGL.: La Bionda non è la sua suocera, quella ha i capelli bianchi. La Bionda, per chi non lo sapesse, è la sua vacca di maggior valore per cui per me è assente giustificato
SEGRETARIA: E allora veniamo al Bortolo Suini…
QUARTO CONSIGL.: Giustificato!
QUINTO CONSIGL.: Perché giustificato?
QUARTO CONSIGL.: Il perché lo so io…
SEGRETARIA: Però, visto che il consigliere Porcini vuole sapere il motivo dell’assenza…
QUARTO CONSIGL.: E’ assente perché ha… un’infiammazione ai posteri
SINDACO: Come ai posteri? Cosa vuol dire?
QUARTO CONSIGL.: Ai posteri come per dire… al posteriore. Insomma ha un attacco di emorroidi
SECONDO CONSIGL.: E tu come fai a saperlo?
QUARTO CONSIGL.: Perché ha mandato a farsi prestare la pomata da mia moglie
SECONDO CONSIGL.: Allora vuol dire che tua moglie ha quella malattia lì
QUARTO CONSIGL.: No, non ce l’ha; lei la usa come crema di bellezza per la faccia, dice che le toglie le rughe e tutto quel rosso che ha in faccia
TERZO CONSIGL.: Per forza, beve come una spugna…
SINDACO: Signori, vorrei richiamare tutti al motivo della riunione di questa sera. Non siamo qui riuniti per parlare dei vostri casi privati e personali. A proposito… come si chiama quella pomata?
QUARTO CONSIGL.: Salvalcul
SNDACO: Buono a sapersi. Prego segretaria
SEGRETARIA: Argomento unico della seduta di questa sera è il cambio del nome del nostro paese
SINDACO: Dichiaro aperta la seduta del consiglio comunale
PRIMO CONSIGL: A me sembra già aperta
SECONDO CONSIGL: Come già aperta?
PRIMO CONSIGL: Senti che spifferi! Sarà magari la finestra, ma qualcosa di aperto c’è già
TERZO CONSIGL: E allora chiudiamo la questa finestra e andiamo avanti (Qualcuno la chiude)
SINDACO: Va bene così?
PRIMO CONSIGL: Adesso va meglio. Sa, sindaco, non vorrei prendere l’influenza dei maiali. Con tutti quelli che ci sono nel nostro paese…
QUARTO CONSIGL: Ma dai, l’anno scorso hai preso quella dei polli e non sei morto
PRIMO CONSIGL: Dichiaro ufficialmente che non sono morto; d'altronde non risulta nemmeno dai registri dell’anagrafe
QUINTO CONSIGL.: Che non hai preso l’influenza dei polli?
PRIMO CONSIGL.: No, che non sono nell’elenco dei deceduti
SECONDO CONSIGL: Magari ti sei preso anche quella della mucca pazza
PRIMO CONSIGL: Impossibile; sul cocuzzolo della montagna dove abitiamo mucche ce ne sono poche. Solo capre
SINDACO: La vogliamo finire con le disquisizioni sulle vostre malattie? Guardate che questo è un municipio, non una clinica per malattie infettive
QUARTO CONSIGL: Anch’io sono stato pinzato da una tigre… Era grossa come una tigre del Bengala
SECONDO CONSIGL: Sei stato allo zoo? Ti ha morsicato davvero una tigre?
QUARTO CONSIGL: Ma cosa dici? Mi ha beccato una zanzara tigre e mi è venuta una guancia grossa così
TERZO CONSIGL: Per una pinzatina?
QUARTO CONSIGL: Non per la pinzatina, ma per lo sberlone che mi sono dato per ammazzarla
SINDACO: Signori consiglieri vi devo richiamare all’ordine!
QUINTO CONSIGL: Era ora; qui non si comincia mai. Io non ho tempo da perdere, devo tornare a casa presto per chiudere le capre nel recinto
SECONDO CONSIGL: Ecco di chi sono le capre che vengono a mangiare nel mio prato! Sindaco, deve fare un’ordinanza che vieta alle capre di mangiare…
SINDACO: Di mangiare? Ma allora crepano di fame e addio latte e formaggi
SECONDO CONSIGL: Ma mi lasci finire… Un’ordinanza che vieta alle capre di mangiare nel prato degli altri pena la pena di morte
TERZO CONSIGL: Per il padrone delle capre?
SECONDO CONSIGL: No, per le capre; una fucilata e le faccio secche e mi tengo la capra
QUINTO CONSIGL: Prova a toccare una delle mie capre che faccio secco te!
SECONDO CONSIGL: Avete sentito tutti? Qui si tratta di tentato omicidio!
PRIMO CONSIGL: Di chi? Della capra?
SECONDO CONSIGL: Non della capra, ma di me!
SINDACO: La vogliamo finire con questa storia? La vogliamo iniziare questa seduta straordinaria del Consiglio comunale? Dichiaro ufficialmente aperta…
PRIMO CONSIGL: Non la finestra però…
SINDACO: La finestra è chiusa! Dichiaro ufficialmente aperta la seduta. Ripeto; primo e unico ordine del giorno di oggi. Il referendum fra i nostri 1200 abitanti…
SEGRETARIA: 1201 per la precisione. Alla Maria dei Maiali ieri è nata una bambina, Smeralda
TERZO CONSIGL: Ma che c’entra? Mica ha votato la bambina!
SEGRETARIA: Solo per la precisione
SINDACO: Il referendum fra i nostri 1200 abitanti ha stabilito che il nome del nostro paese non va più bene e dobbiamo cambiarlo
PRIMO CONSIGL: Ma come facciamo a cambiare il paese?
QUINTO CONSIGL: Non il paese, il suo nome dobbiamo cambiare. Siamo stufi che tutti ci prendano in giro
TERZO CONSIGL: Io, però, mi ci sono abituato e non me ne frega un bel niente di cambiarlo
SINDACO: Tuttavia ci dobbiamo attenere ai risultati del referendum e la quasi totalità dei 1200 abitanti…
QUARTO CONSIGL: 1201 con la figlia Smeralda della Maria dei Maiali…
SINDACO: E la quasi totalità dei 1201 abitanti ha deciso di cambiare il nome. Effettivamente è un nome bruttino. Io vorrei sapere chi è stato quel bel merlo che ha dato al nostro paesello un nome simile.
PRIMO CONSIGL: No, obbiezione! I merli non si toccano!
SINDACO: Ma chi vuol toccare i merli!
PRIMO CONSIGL: Non si da del merlo a nessuno. Il merlo è un uccello serio e degno di rispetto. Parola di cacciatore
SEGRETARIA: Vorrei ricondurre i presenti all’ordine del giorno di questa sera
QUINTO CONSIGL.: Scusi segretaria, vorrei che fosse più precisa; come può essere ordine del giorno se è sera?
SEGRETARIA: Allora mi correggo; vorrei ricondurre i presenti all’ordine della sera di questo giorno. Che casino!
QUINTO CONSIGL.: Così va meglio. Continui pure
SEGRETARIA: Il dibattito di questa sera è come cambiare il nome del nostro paese che si chiama Porcheria
QUARTO CONSIGL.: Chi lo sa chi sarà stato quel pirla che ha dato un nome così schifoso
SECONDO CONSIGL: Magari una volta ci saranno stati degli allevamenti di porci, come oggi d'altronde. Nel mio spiazzo io ne ho circa 300
QUINTO CONSIGL.: 301! Perché uno lo vedo sempre girare attorno alla cascina. A proposito, si può sapere perché quello ha una gamba di legno? Se l’è rotta?
SECONDO CONSIGL: Ma no; gli siamo così affezionati che lo mangiamo un po' alla volta!
TERZO CONSIGL.: Comunque il maiale e' intelligentissimo, più intelligente di un cane
PRIMO CONSIGL.: Ma non dire stronzate! Il maiale più intelligente di un cane… Prova a lanciare un bastone e vedi chi dei due lo va a prendere e te lo riporta
TERZO CONSIGL.: E’ proprio questa la differenza. Il maiale non lo va a riprendere, se ne guarda bene… perché sai cosa pensa il maiale? Se l'ha buttato via vuol dire che non gli serve più. È per quello che il maiale e' intelligentissimo
QUARTO CONSIGL: A proposito di maiali… Tu sindaco dovresti richiamare all’ordine la Guardia Comunale
SINDACO: E adesso sentiamo anche questa. Perché dovrei richiamare all’ordine la Guardia Comunale?
SINDACO: Perché è un po’ scemo
SINDACO: Cos’ha combinato?
QUARTO CONSIGL: Stavo passando col mio camioncino e mi ha fermato
SINDACO: Beh, è suo diritto e dovere fermare per un controllo chi va sulla strada. Quindi?
QUARTO CONSIGL: Mi ha chiesto cosa stavo trasportando
SINDACO: E allora?
QUARTO CONSIGL: E allora gli ho risposto che stavo trasportando mezzo maiale e sai cosa mi ha chiesto? Se era vivo o morto!
SINDACO: Senti, lasciamo perdere queste cose e torniamo a noi. Comunque non sappiamo ancora perché qualche imbecille ha chiamato Porcheria il nostro paese
SECONDO CONSIGL: Te l’ho appena detto; perché una volta ci saranno stati degli allevamenti di porci
TERZO CONSIGL: No, perché qui non abbiamo solo dei porci, ma anche mucche e capre
QUARTO CONSIGL: L’avrebbero, però, chiamato Caprera, non Porcheria
SEGRETARIA: Caprera c’è già; insomma, da qualche parte vi giuro che c’è già. Se volete controllo al computer
SINDACO: Certo che c’è, è sopra la Sardegna.
PRIMO CONSIGL: Potevano chiamarlo Caprino; qui da noi se ne trovano parecchi di funghi caprini
SECONDO CONSIGL: Anche dell’Amanita però. Lo sa bene mio nipote che non si era accorto che un pezzettino era andato a finire nei caprini. Si è preso un mal di pancia boia e non ci ha lasciato le penne solo perché gli hanno fatto un’operazione idraulica allo stomaco
SINDACO: Vorrei anche aggiungere che, se il progetto di modifica del nome della nostra Porcheria venisse approvato dal ministero, dovremmo pensare al nuovo nome
PRIMO CONSIGL: Allora dovremmo cambiare anche il nome delle due frazioni; Contrada Schifezza e Borgo Pattume
SECONDO CONSIGL: Un bel casino
SINDACO: Io direi di fare una cosa per volta. Intanto incominciamo dal nome del capoluogo e poi passeremo anche a quello delle frazioni
QUARTO CONSIGL: Lasciamo perdere i nomi… Sapete come l’ha chiamata la Maria dei Maiali la sua figliola? Ve l’ho già detto… Smeralda
TERZO CONSIGL: E cosa c’è di strano?
QUARTO CONSIGL: Di strano che di cognome fa Costa e così per tutta la vita sarà Costa Smeralda
QUINTO CONSIGL: E la figlia del Costante Farina? Bianca
PRIMO CONSIGL: Mi sembra un nome normale e comune
QUINTO CONSIGL: Certo che è normale, ma di cognome non dovrebbe fare Farina. Bianca Farina; e non è andata a sposare il signor Sacchi?
SECONDO CONSIGL: Bella questa; Bianca Farina in Sacchi!
TERZO CONSIGL: C’è poco da ridere; ognuno chiama i propri figli come vuole
QUARTO CONSIGL: Sono pienamente d’accordo; ma ti ricordo che tua figlia, che ha sposato il Girolamo che di cognome è Di Natale, ha chiamato sua figlia Tombola. Ma ti pare giusto? E tu non hai fatto niente per correggerli. Pensa tutte le volte che deve fare un documento… Tombola Di Natale!
TERZO CONSIGL: E allora, visto che mi hai tirato per i capelli, anche tu dovresti vergognarti per come hanno chiamato la tua di nipote… Incoronata!
QUINTO CONSIGL: Beh, che c’è di strano?
TERZO CONSIGL: Di strano che il cognome di suo padre è Testa, per cui… Testa Incoronata!
QUINTO CONSIGL: Come una regina!
TERZO CONSIGL: No, come quel pirla di suo padre
QUINTO CONSIGL: Pirla sarai tu!
SINDACO: Ma la vogliamo finire una buona volta? È il sindaco che vi parla e vi ordina di tacere! Entriamo quindi in merito al cambiamento del nome del nostro paese
PRIMO CONSIGL: Giustissimo; approvo!
SECONDO CONSIGL: Ma cosa approvi se il nome non l’abbiamo ancora trovato…
PRIMO CONSIGL: Io incomincio ad approvare, poi si vedrà
TERZO CONSIGL: Ma lo sapete che cosa provo io quando qualcuno mi chiede da dove vengo? Io sono romano dice uno, io napoletano, io milanese e io? Lo sapete cosa provo io quando devo dire di che paese sono?
QUARTO CONSIGL: Capita a tutti, sta’ tranquillo. Io sono costretto a dire… io sono porcile, a volte… sono porcaro, altre… io sono…
QUINTO CONSIGL: Lo sappiamo; quelli dei comuni vicini ci chiamano porchetti, porcacci, porcini, porconi…
PRIMO CONSIGL: Porca miseria!
SECONDO CONSIGL: No, non ci chiamano porca miseria
PRIMO CONSIGL: Il porca miseria non è il nome degli abitanti, ma è al posto di un bestemmione che mi verrebbe da dire a pensare a questa situazione
TERZO CONSIGL: Bella porcheria!
QUARTO CONSIGL: A cosa ti riferisci? Alla bellezza del paese?
TERZO CONSIGL: No, a tutta questa storia
QUINTO CONSIGL: Ma io mi chiedo, come si è chiesto prima il collega assessore… Chi sarà stato quell’imbecille che ha voluto chiamare Porcheria il nostro paese?
SEGRETARIA: Dai registri comunali non risulta e il nome di quell’imbecille non è proprio saltato fuori
QUARTO CONSIGL.: Come minimo dovevano bruciarlo vivo!
PRIMO CONSIGL: Certo, ha fatto davvero una gran porcata
SECONDO CONSIGL: Ma non poteva chiamarlo… che ne so…
TERZO CONSIGL: Ormai è fatta e ce lo dobbiamo tenere
SINDACO: Eh no, signori, siamo qui appunto riuniti per mettere un riparo a questo schifo di nome
QUARTO CONSIGL: Sulle nostre carte di identità c’è scritto… abitante a Porcheria
QUINTO CONSIGL: E tutti che ridono quando lo leggono
PRIMO CONSIGL: Ho un’idea!
SINDACO: Sentiamo questa idea
PRIMO CONSIGL: Togliamo il cartello segnaletico all’inizio del paese e la cosa è fatta
SECONDO CONSIGL: Certo, ma Porcheria è e Porcheria rimane. No, non è la soluzione giusta. È come mettere la testa sotto la sabbia
TERZO CONSIGL: Quale sabbia? Ma se da noi ci sono solo prati e rocce!
SECONDO CONSIGL: Si fa per dire; è solo una metafora
QUARTO CONSIGL: Io non so cosa sia quella cosa lì, la meta… fora, ma ha ragione lui, la testa sotto la sabbia non è possibile metterla, e poi si rischia di soffocare
QUINTO CONSIGL: Non facciamo confusioni. Con la testa dentro o fuori io so solo che siamo sempre allo stesso punto di prima
PRIMO CONSIGL: Fermi tutti; ho un’altra idea!
SECONDO CONSIGL: Se è come la prima mettitela in tasca, nascondila per bene e portatela a casa
PRIMO CONSIGL: No no, questa volta ci siamo. Direi di cercare in internet quali sono i paesi che hanno fatto domanda ufficiale al Ministero di poter cambiare il nome
SINDACO: Beh, questo si può fare (Accende il pc da tavolo). Ci vuole poco; solo qualche secondo e… ecco qua. Ah! Qui c’è da morire dal ridere; siamo proprio in buona compagnia. In Toscana, vicino a Prato, c’è Paperino…
TERZO CONSIGL: Magari la frazione è Topolino!
SEGRETARIA: Un attimo che proseguo... Vedo che poco lontano c’è Femminamorta
QUARTO CONSIGL: Che allegria. Magari gli abitanti sono sempre in lutto
SEGRETARIA: Fermi fermi; c’è dell’altro… Fra il Lazio e le Marche c’è Bastardo
QUINTO CONSIGL: Mi immagino come li chiameranno gli abitanti
SINDACO: Semplicemente… bastardi
SEGRETARIA: Qui la lista si allunga; ve ne leggo qualcun altro… Trepalle, Papozze, Oca Marina, Cazzago, Tremestieri, Cascabraga…
SECONDO CONSIGL: Uno più bello dell’altro, non c’è che dire
SINDACO: A sentire gli altri mi verrebbe voglia di tenere il nostro
PRIMO CONSIGL: Direi che è una bella porcheria
SECONDO CONSIGL: Parli del paese?
PRIMO CONSIGL: No, della proposta del sindaco di tenere il nostro
TERZO CONSIGL: Il nostro paese o il nome del nostro paese?
SINDACO: Basta accidenti! Stiamo facendo una gran confusione!
QUARTO CONSIGL: Diamoci una calmata e cominciamo da capo
PRIMO CONSIGL.: Il problema, cari colleghi, è che non solo il nome di Porcheria è una gran porcheria, ma lo è anche il gonfalone del comune
SECONDO CONSIGL.: Cos’ha che non va il gonfalone del comune?
PRIMO CONSIGL.: Ma ti pare il caso che ci sia disegnato su un becco che monta una capra?
TERZO CONSIGL.: E’ vero, verissimo; a me sembra una figura oscena e sessualmente ignobile
QUARTO CONSIGL.: Dobbiamo mettere all’ordine del giorno anche questo; il cambio del gonfalone
QUINTO CONSIGL.: Approvo anch’io
SINDACO: A parte il fatto che questo non è all’ordine del giorno, ma tu cosa ci vorresti mettere?
PRIMO CONSIGL.: Siccome io sono il proprietario del più grande allevamento di mucche del nostro paese proporrei di metterci un toro che monta una vacca
SINDACO: E qui cadiamo dalla padella alle brace…
SECONDO CONSIGL.: Cosa centra la padella? Ah, già, è quasi ora di cena. Vediamo di sbrigarci perché io ho una certa fame…
TERZO CONSIGL.: Non dirlo a me; sento lo stomaco che sta conversando con le ossa della schiena perché in mezzo non c’è un bel niente
QUARTO CONSIGL.: La mia pancia sta miagolando come un gatto in calore
QUINTO CONSIGL.: E le mie budella sono pulite come fossero appena uscite dalla lavatrice e lavate col Dixan
SINDACO: Ma insomma; cosa sono tutte queste lamentazioni? È tutta una porcheria!
PRIMO CONSIGL.: Parli del paese?
SINDACO: No, non del paese; di questo consiglio comunale!
PRIMO CONSIGL.: Io una proposta ce l’avrei
SINDACO: Su che cosa?
PRIMO CONSIGL.: Sul cambio del nome
SECONDO CONSIGL.: Del gonfalone?
PRIMO CONSIGL.: No, del paese
SINDACO: Avanti allora; arriviamoci una buona volta
PRIMO CONSIGL.: Direi di togliere una parte del nome. Toglierei il “ria”, così rimarrebbe solo…
TERZO CONSIGL.: Ma ti rendi conto che se togli il “ria” rimarrebbe solo Porche?
QUARTO CONSIGL.: Ah ah, e poi mi dici come le chiamerebbero le nostre donne?
QUINTO CONSIGL.: Le Porchette!
SINDACO: No, la tua proposta è da scartare subito
TERZO CONSIGL.: E se ci mettessimo una “esse” davanti? Che ne dite di Sporcheria?
QUARTO CONSIGL.: Perfetto, così i nostri abitanti li chiamerebbero Sporcaccioni
PRIMO CONSIGL.: Beh, allora potremmo metterci in mezzo una “s” e diventerebbe Porsche, come l’auto
SECONDO CONSIGL.: Bene, così faremmo pubblicità alla casa automobilistica tedesca
TERZO CONSIGL.: Allora Ferrari
QUARTO CONSIGL.: O magari Ford, Ford Escort
TERZO CONSIGL.: Ci manca solo la Escort, anzi, le escort; magari pensano al nostro paese come una casa di tolleranza
SINDACO: Scartiamo le auto e torniamo al sodo
QUINTO CONSIGL.: Più che al sodo tornerei all’uovo sodo; con la fame che ho… (Entra di prepotenza Filippa)
FILIPPA: Eccolo qua dove si è cacciato. Proprio te cercavo. La Dosolina, la vostra scopaiola…
SEGRETARIA: Scusi, ma lei chi è? E chi sarebbe la scopaiola?
FILIPPA: Risposta alla prima domanda… Sono la Filippa Grugnetti, la titolare della stalla Grugnetti e Suini. Risposta alla seconda domanda… La scopaiola sarebbe la Dosolina, quella delle pulizie, sempre con la scopa in mano, ma le scale sono sempre sporche. Verificare per credere! Cercavo proprio te sindaco. Guarda qua… E guarda bene! (Gli porge una fotografia. Tutti si alzano per guardarla)
SINDACO: Ma si può sapere perché ci disturbi durante una seduta del consiglio comunale? E cosa me ne faccio di una fotografia di una vacca?
FILIPPA: Risposta alla prima domanda… Il Municipio è la casa di tutti e il sindaco è al nostro servizio per cui vengo quando mi pare. Risposta alla seconda domanda… La vacca in questione e qui fotografata non è una vacca qualsiasi, ma è la Fragola
SINDACO: Come… è la Fragola… Ma che razza di nome avete dato a una vacca? Ma se è tutta nera…
FILIPPA: L’abbiamo chiamata Fragola perché da vitella ha raso al suolo tutto quanto l’orto mangiandosi tutte le fragole che avevamo coltivato con amore
SINDACO: E cosa ci dovrei fare con questa fotografia?
FILIPPA: Guardare e meditare
SINDACO: La sto guardando, ma non so cosa ci devo meditare
FILIPPA: Ma non lo vede che è magra?
SINDACO: Beh, effettivamente non è molto in carne
FILIPPA: E bravo il mio sindaco
SINDACO: E allora?
FILIPPA: E allora faccio formale richiesta di portarla qui in comune e lasciarcela un po’ di tempo
SEGRETARIA: Una vacca qui? Magari in sala consigliare?
FILIPPA: Anche nell’ufficio del segretario o dell’anagrafe, come preferite; per lei è uguale, ma la dovreste tenere qua almeno per un mese
PRIMO CONSIGL.: Ma questa è una vera porcheria!
FILIPPA: Perché? Nel municipio di un paese che si chiama Porcheria non può starci una vacca?
SECONDO CONSIGL.: Senti Filippa, non ti pare di esagerare?
TERZO CONSIGL.: E perché dovremmo tenerci la tua vacca qui in comune?
FILIPPA: Risposta alla prima domanda… La Filippa non esagera perché sa quello che dice. Risposta alla seconda domanda… Perché la Fragola si è messa in testa di non mangiare. No mangiare… no latte! E il Lino non cresce
SINDACO: Scusa, ma… chi sarebbe questo Lino?
FILIPPA: Il Lino è il suo vitello. L’abbiamo chiamato col nome del nostro primo nipote
SEGRETARIA: Il che vorrebbe dire che dovremmo ospitare anche il vitello…
FILIPPA: Brava; lei sì che è intelligente! Mica come quella squadra qua che non ha ancora capito un tubo
TERZO CONSIGL.: Cerchiamo allora di capirci… Perché non provi a cambiare stalla
QUARTO CONSIGL.: Magari cambiare alimentazione
QUINTO CONSIGL.: Ma perché la vuoi mettere proprio qui!
FILIPPA: Risposta alla prima domanda… Non posso cambiare stalla perché di stalla ne ho una sola. Risposta alla seconda domanda… Cambiare alimentazione? Cosa le do? Grissini e polpette? Spaghetti e vongole? Frittata e ravioli? Da che mondo e mondo le vacche mangiano erba e fieno. Risposta alla terza domanda… La voglio mettere proprio qui perché me l’ha consigliato il prevosto
SEGRETARIA: Il prevosto?
FILIPPA: Sì, il prevosto. Gli ho chiesto di benedirla, ma, dopo averla benedetta più volte con l’acqua santa e con la speciale preghiera a Sant’Antonio…
PRIMO CONSIGL.: Di Padova?
FILIPPA: No, il suo collega, quello degli animali e non avendo visto risultati, mi ha detto di portarla in comune
SINDACO: Perché proprio in comune?
FILIPPA: Mi ha detto di portarla in comune perché in comune mangiano tutti e così mangerà anche lei!
SINDACO: Richiesta respinta all’unanimità!
FILIPPA: Ah sì? Richiesta respinta? Bene; ne prendo atto, ma ve ne pentirete! Giuro su Dio che ve ne pentirete! La Filippa Grugnetti non perdona! (Escendo). Vendetta! Tremenda vendetta!
SINDACO: Finalmente un momento di pace. Certo che il Consiglio, quando ha a che fare con le donne, diventa un pollaio
QUARTO CONSIGL.: Certo che qui sembra che si parli dell’Arca di Noè! Di polli, di vacche, di vitelli, di maiali, di capre…
SINDACO: Questo è il nostro paese, caro amico e in quest’Arca di Noè ci siamo anche noi
PRIMO CONSIGL.: Fermi fermi e zitti zitti! E se provassimo…
SECONDO CONSIGL.: Guarda che è da un bel po’ che stiamo provando…
PRIMO CONSIGL.: Silenzio che mi scappa l’idea. Potremmo guardare sul vocabolario per vedere se c’è una parola che potrebbe essere una alternativa al nome del nostro paese, magari mantenendo lo stesso significato
SINDACO: Perché no? Potremmo provare, tanto non costa niente
TERZO CONSIGL.: Ma dove lo troviamo un vocabolario a quest’ora?
SEGRETARIA: Egregi signori; vi faccio rispettosamente osservare che oggi esistono i computer che fanno benissimo le veci del vocabolario. C’è Google. Se volete ci posso provare
SINDACO: Forza allora, ci provi
SEGRETARIA: Vediamo vediamo… Ecco qua; vi leggo i nomi che potrebbero essere un’alternativa a Porcheria. Man mano li leggo mi darete la vostra approvazione o meno. Incominciamo… Un nome alternativo potrebbe essere… Immondizia. Vi va immondizia?
QUINTO CONSIGL.: No no, peggio di prima
SEGRETARIA: Schifezza
PRIMO CONSIGL.: Ma neanche parlarne
SEGRETARIA: Sconcezza
SECONDO CONSIGL.: Peggio che andar di notte!
SEGRETARIA: Luridume
TERZO CONSIGL.: Di male in peggio
SEGRETARIA: Sudiceria
QUARTO CONSIGL.: Ma che schifo!
SEGRETARIA: Se volete ce ne sono altri, ma temo sia più o meno la stessa cosa
SINDACO: Per esempio?
SEGRETARIA: Per esempio… Obbrobrio, lordura, spazzatura, porcata, pattume, sozzura, lerciume, cesso…
SINDACO: No, niente! Non funziona neanche questa. Al posto dei cittadini dovremmo metterci solo degli spazzini. Non è mica una discarica il nostro paese! Dobbiamo ricominciare la discussione da capo
PRIMO CONSIGL.: Da capo? Ma se abbiamo deciso quasi tutto! Manca solo il nome del paese, tutto qui
SINDACO: E ti sembra poco? Ma se è mezz’ora che ci stiamo rompendo la testa per trovare la soluzione! Sentite, facciamo così; consiglierei una decina di minuti di pausa, tanto per schiarirci le idee
SECONDO CONSIGL.: Magari con un bianchino…
TERZO CONSIGL.: Due fettine di salame…
SEGRETARIA: Io ne approfitterò per rifarmi il trucco
SINDACO: Allora è deciso; una piccola pausa e ritorniamo. Intanto invitiamo anche il gentile pubblico qui davanti e qui presente a questa importante seduta a parlarne, a darci una mano per trovare una ragionevole soluzione. Chi avrà qualcosa da consigliarci sarà il ben accetto. Comunque… aspettateci! Torniamo subito!
ATTO SECONDO
SINDACO: Dichiaro riaperta la seduta. Su, forza, accettasi proposte sul cambio del nome di Porcheria. Anche il gentile pubblico, se ha avuto delle folgoranti idee a tal proposito, è invitato a darci un aiuto. (Entra Dosolina con secchio, scopa e stracci)
DOSOLINA: Avviso ai signori del consiglio comunale…
SINDACO: Prima si bussa, cara Dosolina, e poi, magari, si può parlare. Lo sanno tutti che, durante il consiglio, il pubblico non può interferire e, come lo sanno tutti questi davanti, dovresti saperlo anche tu
DOSOLINA: Le faccio rispettosamente notare, caro il mio signor sindaco, che la Dosolina non è il pubblico, ma una dipendente comunale, anzi, scopaiola come ho sentito poco fa. Dipendente comunale, però, un corno perchè qui sono pagata a ore senza inquadramento sindacale e senza marchette. Anche se sono solo la donna delle pulizie ho delle dichiarazioni da fare e quindi dichiaro ufficialmente…
SEGRETARIA: Qui non si accettano dichiarazioni; devono essere permesse dal sindaco e solo per alzata di mano
DOSOLINA: Alzata di mano? E con l’artrite come la mettiamo? A me le mani servono solo a tenere la scopa e pulire dove lor signori lasciano le loro impronte dappertutto. Per non parlare dei cessi dove non c’è nessuno che riesce a centrare al primo colpo il buco del water. Farò mettere a mie spese una bella freccia rossa che indica il posto esatto dove dovete centrare e anche una telecamera e… chi sbaglia paga, o, meglio, pulisce la prova del delitto che ha lasciato sia sul pavimento che sulle piastrelle che poi tocca a me pulire
SINDACO: Era questa la dichiarazione ufficiale?
DOSOLINA: No. Questa non è una dichiarazione, ma una protesta. La dichiarazione la faccio adesso
SEGRETARIA: Sarebbe più opportuno che la facesse in carta bollata
DOSOLINA: Mica sarò scema di andare a comperare la carta bollata per quello che vi devo dire e a quest’ora il tabaccaio è chiuso. Piuttosto ve la faccio sulla carta igienica che è più lunga e ci stanno più tante parole
SINDACO: Vieni al dunque Dosolina
DOSOLINA: Siccome so usare non solo la scopa, ma anche le orecchie, ho sentito il problema che state discutendo questa sera
PRIMO CONSIGL.: Quindi ti sei messa a fare la spiona…
DOSOLINA: Spiona io? Ma se siete voi che quando parlate vi infervorate così tanto che vi sentirebbero fino in fondo al paese. Insomma, vi decidete a cambiarlo ‘sto nome del paese o volete che rimanga sempre così?
SECONDO CONSIGL.: Ma se è da mezz’ora che stiamo tentando di farlo, ma non ne veniamo a capo
DOSOLINA: Allora ve la faccio io una proposta…
TERZO CONSIGL.: Una proposta a noi?
QUARTO CONSIGL.: Senti senti questa qui che tenta di darci lezione
QUINTO CONSIGL.: E magari pensa anche che siamo disposti ad ascoltarla…
SINDACO: Se non volete consigli me ne frego altamente, ma sappiate che sono io che sono stato eletto a capo di questo paese e ci tengo quanto voi a cambiarlo. (Entra Cesira)
CESIRA: Ah, ma siete ancora qua? Guarda bel tomo che la cena è già pronta da mezz’ora e non venirmi poi a dire che gli spaghetti sono cotti e stracotti
PRIMO CONSIGL.: Ma dai Cesira, cerca di capire…
CESIRA: Io capisco solo quando è ora di preparare la tavola, ma non capisco mai quando il mio signore e padrone si deciderà a togliere il suo prezioso deretano da quella sedia e metterlo su quella della cucina
SINDACO: Comunque non penso che queste cose private si debbano portare in consiglio comunale
CESIRA: Se voi non vi sbrigate, per forza poi che le cene si raffreddano. Ma cosa c’è di tanto importante da discutere?
DOSOLINA: I signori qui presenti discutono su come devono cambiare il nome del paese
CESIRA: Bella porcheria
SECONDO CONSIGL.: Parli del nome del paese?
CESIRA: No, del nome no, tanto sappiamo benissimo purtroppo quale è il nome di questo paese, ma del fatto che non vi sbrigate a terminare
DOSOLINA: Io una proposta l’avrei
CESIRA: Forza, avanti con la proposta. Dichiaro aperta la discussione
SEGRETARIA: Veramente, se posso dire…
CESIRA: No, vietato, lei non può dire un bel niente
TERZO CONSIGL.: Qui evidentemente c’è qualcosa di non regolare
DOSOLINA: Se c’è qualcosa di non regolare è il fatto che qui si tira tutto per le lunghe e sono io poi che, oltre il mio lavoro di scopa, secchi e stracci, devo chiudere a chiave la porta del comune e qui, cari i miei signori, si fa davvero tardi
CESIRA: Quindi continuiamo la seduta fra me e la Dosolina
DOSOLINA: Brava Cesira, intervento approvato e sottoscritto
QUARTO CONSIGL.: Ma approvato e sottoscritto da chi, si può sapere?
CESIRA: Da due cittadine che hanno a cuore quanto voi qual disgraziato di nome del paese e, siccome non vogliono che si arrivi a domani mattina perchè la cena si raffredda, la seduta la continuiamo noi
QUINTO CONSIGL.: Ma è regolare?
SEGRETARIA: Direi che non è affatto regolare…
SINDACO: Ma siccome, fino a prova contraria, il sindaco qui sono io e tutti assieme finora non siamo riusciti a cavare un ragno dal buco, direi di permettere la parola alle due cittadine
CESIRA: Bravo, così mi piace. Forza Dosolina, spara la tua proposta
DOSOLINA: Allora… Visto che in questo nostro ridente paese…
CESIRA: Lascia perdere il ridente paese; basta vedere il nome che ha lo potresti chiamare piangente paese
DOSOLINA: Visto che in questo piangente paese, oltre alle capre e alle mucche, ci sono anche delle belle signore… basta guardare me e la Cesira… quindi direi di chiamarlo Belledonne
PRIMO CONSIGL.: Dai, belle donne poi…
CESIRA: Perchè? Cosa avresti da dire tu su di me? Sta attento a come parli perchè… per primo la tua cena la diamo subito al maiale che lui, a casa, rende più di te e secondo da ora in poi si fa lo sciopero casalingo
DOSOLINA: E cosa sarebbe questo sciopero casalingo Cesira?
CESIRA: Chi non lavora o chi mette in dubbio l’avvenenza della propria moglie… non fa l’amore. Capita l’antifona?
PRIMO CONSIGL.: Senti Cesira, ti pare il caso di mettere in piazza le nostre cose private?
CESIRA: Intanto qui non siamo in piazza, ma in municipio e poi non penso interessi più di tanto ai consiglieri e a questo pubblico presente le nostre cose intime e personali. Dai Dosolina…
DOSOLINA: Io direi… Io direi…
SECONDO CONSIGL.: E forza allora, sbrigati
CESIRA: Perchè, hai fretta?
TERZO CONSIGL.: Guarda che fino a poco fa eri tu a lamentarti che la tenevamo lunga e che la cena si raffredda
CESIRA: A questo punto gli spaghetti sono pronti da dare al maiale e quindi diamoci da fare per concludere questo problema prima di domani
PRIMO CONSIGL.: Eh no, domani non posso, devo far montare la Gilda
QUINTO CONSIGL.: Da chi?
QUARTO CONSIGL.: Come da chi? Dal toro del Giacomo
SECONDO CONSIGL.: Ma usi ancora il toro?
PRIMO CONSIGL.: Non vorrai che lo faccia io...
CESIRA: Sta tranquillo perchè tu saresti proprio il meno adatto a fare il toro; lascialo dire a me... Sono almeno tre anni, egregi signori consiglieri, che questo tipo...
PRIMO CONSIGL.: Ma vuoi stare zitta Cesira? Cosa vuoi che interessi a loro se...
CESIRA: Ma interessa a me!
TERZO CONSIGL.: Comunque adesso non si usa più il toro, ma la fecondazione artificiale
QUARTO CONSIGL.: Vero, verissimo: il veterinario oggi mi ha detto che ieri ha fatto venti fecondazioni in trenta minuti
CESIRA: Quello sì che è un uomo. Impara tu!
PRIMO CONSIGL.: Ma guarda che lui usa la siringa...
CESIRA: E tu usa qualcos'altro! Non pretendo venti volte in trenta minuti, ma almeno una in un anno per almeno 10 secondi
QUINTO CONSIGL.: Magari ha la prostica ingrossata
CESIRA: No, tranquillo, lui, di ingrossato, non ha mai niente
SEGRETARIA: Signori consiglieri vi richiamo all'ordine
DOSOLINA: Altro che ordine, qui siamo nel disordine più completo per cui propongo di tornare all'ordine del giorno
SINDACO: Veramente sarei io che dovrei proporre di tornare all'ordine del giorno...
SECONDO CONSIGL.: Della sera
SINDACO: All'ordine della sera...
PRIMO CONSIGL.: Comunque il nome di Belledonne è da bocciare; basta vedere queste due...
CESIRA: Senti un po’ tu, figlio di buona donna...
PRIMO CONSIGL.: Perchè? Cos'avresti tu da dire su mia madre?
CESIRA: Su tua madre? Prima di tutto di aver fatto un capolavoro come te
TERZO CONSIGL.: E se lo chiamassimo Belladonna?
DOSOLINA: Sì, magari… Deborah...
TERZO CONSIGL.: Perchè, cos'avresti da insinuare tu?
DOSOLINA: Cosa credi, che in paese non girino certe voci...
QUARTO CONSIGL.: Su chi? Sentiamo sentiamo...
DOSOLINA: Sul qui presente signor consigliere Giulio Porcaioli e la Deborah delle cascine
SECONDO CONSIGL.: Cosa? Cos'è questa storia?
DOSOLINA: Mi sa tanto che questa storia interessi tutti due. Le voci corrono cari miei... Ma lasciamo perdere...
SECONDO CONSIGL.: Non lasciamo perdere proprio una bella madonna. Vieni fuori da lì tu
TERZO CONSIGL.: Certo che vengo fuori; sistemiamo subito l'argomento
SEGRETARIA: Ma questo non è un argomento all'ordine del giorno
SECONDO CONSIGL.: Vuol dire che all'ordine del giorno lo metto io. Non dirmi che tu hai a che fare con la Deborah delle cascine…
TERZO CONSIGL.: Ma chi la conosce la Debora delle cascine…
DOSOLINA: Magari non ti ricordi, ma a me sembra proprio quella che tenevi per mano ieri sera mentre camminavate per il sentiero del bosco della castagne; sai, quello che porta alla Cascina del Boschetto
PRIMO CONSIGL.: Alt un momento! La Cascina del Boschetto è mia, è di mia proprietà e c’è tanto di lucchetto sul catenaccio! Quindi nessuno ci può entrare
TERZO CONSIGL.: Si da il caso, però, che il proprietario abbia nascosto la chiave sulla prima tegola a sinistra
SECONDO CONSIGL.: E che non è difficile farne una copia come questa. (Mostra la chiave). Ma allora tu lì ci sei stato davvero se conosci dove è nascosta la chiave
TERZO CONSIGL.: Beh, solo una volta però
SECONDO CONSIGL.: Con la Deborah…
TERZO CONSIGL.: Non vorrai mica che ci vada con un uomo!
SECONDO CONSIGL.: E che avete fatto tu e la Deborah nella cascina?
TERZO CONSIGL.: Si parlava della natura… di arte… di filosofia…
DOSOLINA: Di filosofia con la Deborah? Ah, questa è bella…
TERZO CONSIGL.: Perchè?
DOSOLINA: Ma se lo sanno tutti che è quasi analfabeta!
CESIRA: È vero, non è quasi mai andata a scuola perchè era sempre occupata a portar fuori le vacche e le capre
DOSOLINA: Parlavano di filosofia loro…
SECONDO CONSIGL.: Senti un po’ brutto anatroccolo che non sei altro…
TERZO CONSIGL.: Senti chi parla: magari io sarò pure il brutto anatroccolo, ma ti sei mai guardato nel muso quando ti fai la barba al mattino? Un rospo, ecco, io anatroccolo, tu rospo
SECONDO CONSIGL.: Ma ora sono il Principe mio caro poiché la principessa mi ha baciato
DOSOLINA: E la principessa sarebbe la Deborah? Scommetto che quelle cose lì la Deborah non le ha mai fatte
PRIMO CONSIGL.: Non è vero, le ha fatte e come! Peggio di una professionista
CESIRA: Senti un po’ tu… Guardami bene e dritto nelle palle degli occhi… Come fai a dire…
DOSOLINA: Qui c’è da sbudellarsi dal ridere! Vuoi vedere che la Deborah ha messo su una multiproprietà?
CESIRA: Aspetta un po’ tu… Come fai caro il mio signor consigliere Porcini a sapere che la Deborah bacia peggio di una professionista? Tira fuori il rospo!
SECONDO CONSIGL.: Alt! Il rospo ero io, ora sono il principe!
CESIRA: Tu sta zitto che non centri! Che tu sia principe o rospo non mi interessa un bel niente, tanto un brutto muso ce l’hai e te lo tieni! Voglio solo sapere come fa questo qui, che per disgrazia è mio marito, a dire che la Deborah del Boschetto bacia così bene
PRIMO CONSIGL.: Me l’hanno detto
CESIRA: Fuori il rospo!
SECONDO CONSIGL.: Ancora io?
CESIRA: Zitto tu! E chi te l’avrebbe detto maritino mio? Sputa la verità, tutta la verità, null’altro che la verità!
PRIMO CONSIGL.: Beh… Insomma…
DOSOLINA: Forza, sputa!
CESIRA: Cosa centri tu?
DOSOLINA: La seduta è pubblica per cui adesso lo vogliamo sapere tutti. Chi è stato a dirtelo?
PRIMO CONSIGL.: Beh… Insomma…
DOSOLINA: Non conosco nessuno che si chiama Beh Insomma!
PRIMO CONSIGL.: E’ stato… E’ stato il qui presente consigliere Andrea Suinetti
QUARTO CONSIGL.: Senti tu! Serpente a sonagli!
SECONDO CONSIGL.: Senti senti questo… Non dirmi che anche tu con la Deborah…
TERZO CONSIGL.: Che disgraziato senza morale!
QUARTO CONSIGL.: Senti chi parla. Perché, voi due sì e io non avrei potuto?
SECONDO CONSIGL.: E per fortuna fai il sacrestano! Bell’esempio che dai ai fedeli
DOSOLINA: Certo che, a proposito di fedeli, la fedeltà non è il vostro forte. E quante volte è stato con la Deborah? Forza imputato Porcini, nonché marito della qui presente Cesira Porconi, parli!
PRIMO CONSIGL.: Me l’ha presentata il qui presente consigliere Giulio Porcaioli dicendomi di provarci e che era sicuramente meglio di sua moglie
CESIRA: Con te facciamo poi i conti a casa, bastardo di un pervertito! Cerca di non dormire quando sei a casa
PRIMO CONSIGL.: Perché non dovrei dormire quando sono a casa?
CESIRA: Perché mentre dormi io ti faccio diventare un cappone! Lo sai cosa si fa per far diventare uno come un cappone?
QUINTO CONSIGL.: Io lo so come si fa; mica per niente ho un allevamento di polli. Si prende un coltello o una forbice, si prende il pollo…
CESIRA: Guarda che lo so come si castrano i polli e lo sa bene anche lui; quindi sappi che alla prima occasione… addio Deborah del Boschetto. Vedrai che ti metteranno nel coro delle voci bianche della chiesa. E se per caso ti facesse schifo diventare un cappone, ti lascio libertà di scelta…Potrei farti diventare come un bue
PRIMO CONSIGL.: Perché proprio come un bue?
CESIRA: Perchè è cornuto e castrato!
DOSOLINA: Povera Deborah… La nomino ufficialmente Mascotte del Consiglio Comunale di Porcheria
SEGRETARIA: Certo che questa è davvero una bella porcheria
SINDACO: Parla del paese?
SEGRETARIA: No, di tutto questo casino che sta accadendo nell’aula consigliare
SINDACO: Intanto inviterei le due signore qui presenti ad essere assenti
PRIMO CONSIGL.: Vorrei sapere come fanno ad essere assenti se sono presenti
SINDACO: Nel senso che adesso sono presenti e, quando entrambe infileranno la porta, saranno assenti. Chiaro adesso?
CESIRA: Mica tanto chiaro. Intanto non è molto educato dire che si invitano le due signore… Abbiamo ognuna il nostro nome, caro mio, e una signora non si chiama Entramba
SECONDO CONSIGL.: Senti Entramba, non ci basta avere il nome del paese che è davvero una porcheria di nome e di fatti; adesso vi mettete anche voi
DOSOLINA: Faccio rispettosamente notare al signor consigliere coso…
SECONDO CONSIGL.: Coso a me? Anch’io ho un nome e, se non vi dispiace troppo, un cognome rispettabile
DOSOLINA: Rispettabile? Ma se si chiama Porchetti Aldo!
SECONDO CONSIGL.: E tu?
DOSOLINA: Dosolina Suini
TERZO CONSIGL.: Certo che fra Porchetti e Suini…
CESIRA: Perché, cos’avresti da dire tu? A te conviene star zitto perché, se non è normale Porchetti e Suini, non è tanto più carino il tuo… Giulio Porcaioli
QUARTO CONSIGL.: Certo che, a ben vedere, anche con i vostri cognomi non siete messi molto bene
CESIRA: Dillo, dillo come ti chiami; su, dai…
QUARTO CONSIGL.: Io sono onorato di chiamarmi Andrea Suinetti
QUINTO CONSIGL.: Ci mancava solo il tuo per formare un bel porcile
QUARTO CONSIGL.: Ti conviene star zitto tu, signor Antonio Porciletti
PRIMO CONSIGL.: Per fortuna che, lasciando da parte il cognome, almeno i nomi sono normali
DOSOLINA: Non tutti…
PRIMO CONSIGL.: Come non tutti?
CESIRA: E’ vero, adesso anche nel nostro paese è scoppiata la mania dei nomi strani. Segretaria, provi a gurdare con quel trabiccolo che ha lì davanti…
SEGRETARIA: Ma quale trabiccolo? Questo è un PC
DOSOLINA: A me sembra uno starnuto…
CESIRA: Provi a guardare in quello starnuto lì quali sono gli ultimi nomi registrati all’anagrafe
SEGRETARIA: In effetti… Negli ultimo nomi registrati c’è qualcosa di strano… Allora… Maschi… Jonathan, con l’acca… Kevin…
QUINTO CONSIGL.: Almeno questo ha la kappa
SEGRETARIA: Christopher, questo di acca ne ha due e James (Gèims), ma la sua mamma dice che è troppo difficile e lo chiama Iames… e nelle femmine… Venusia… Christel, con l’acca anche questa, Sue Hellen, altra acca prima della “e” e Bianca
SECONDO CONSIGL.: Almeno Bianca è normale…
SEGRETARIA: Sarebbe normale se non fosse una figlia adottata dal Ghana dove sono tutti neri come pipistrelli
SECONDO CONSIGL.: Comunque la acca da’ un certo senso di… erotismo
TERZO CONSIGL.: Esatto, come Deborah per esempio
QUARTO CONSIGL.: E dagli ancora con la Deborah…
PRIMO CONSIGL.: La vogliamo lasciare stare questa Deborah?
CESIRA: Mi sa che qui dentro nessuno l’ha lasciata stare la Deborah, con la acca anche lei!
DOSOLINA: Senza contare che è figlia della Purissima e sappiamo bene il mestiere che ha sempre fatto sua madre
CESIRA: Buon sangue non mente!
PRIMO CONSIGL.: Perché, cosa vorresti dire?
CESIRA: Che da una pianta di noci non vengono le ciliegie
SECONDO CONSIGL.: Non è sempre così! Il fratello della Deborah è andato prete
CESIRA: Non poteva fare a meno se doveva pregare per l’anima inquinata della madre e della sorella!
SECONDO CONSIGL.: Vuoi mettere che belli i nomi di una volta? Mia madre, ad esempio, si chiama Speranza; pensate che fra un mese compie i 102 anni
DOSOLINA: Beh, che c’è di strano?
SECONDO CONSIGL.: Che si chiami Speranza?
DOSOLINA: No, che compia 102 anni
SECONDO CONSIGL.: Perché non è strano che compia 102 anni?
DOSOLINA: Lo dice anche il proverbio… La speranza è l’ultima a morire!
SINDACO: Vi prego di lasciar perdere queste disquisizioni; io ripeto ancora una volta l’invito alla signora Cesira e Dosolina…
DOSOLINA: Perché a lei… signora Cesira e a me solo Dosolina? D’accordo che io sono quella che va a pulire i vostri cessi, ma non è democratico
SINDACO: Allora…, ripeto l’invito alla signora Cesira e alla signora Dosolina…
DOSOLINA: Così va meglio…
SINDACO: A lasciare l’aula consigliare e a consentire che la seduta continui
CESIRA: Comunque, se vogliamo essere giusti, l’aula la dovrebbe lasciare anche tutta questa gente qui davanti, non solo noi
SEGRETARIA: Ma quello è il pubblico e non interviene direttamente come avete fatto voi
CESIRA: Allora ce ne andiamo, ma non è facile tappare la bocca a due donne come noi
DOSOLINA: Lascia perdere Cesira; andiamocene e lasciamoli soli con la porcheria…
QUARTO CONSIGL.: Parli del paese?
DOSOLINA: Questa volta sì. E arrangiatevi da soli! (Le due donne escono)
SINDACO: Ritorniamo alla nostra porcheria; volevo dire… al nostro paese di Porcheria
PRIMO CONSIGL.: Come… ritorniamo? Ma se ci siamo già a Porcheria…
SECONDO CONSIGL.: Il sindaco voleva dire che ritorniamo sull’argomento
TERZO CONSIGL.: Quale argomento?
SINDACO: Oh madonna mia com’è difficile portare avanti un consiglio comunale…
QUARTO CONSIGL.: Perché? Dove ci vuole portare? Magari tutto il consiglio potesse fare una bella gita, tutti assieme, magari con la corriera
QUINTO CONSIGL.: Perché? Dove vorresti andare?
QUARTO CONSIGL.: Io, per esempio, non ho mai visto il mare
PRIMO CONSIGL.: Neanche in cartolina?
QUARTO CONSIGL.: In cartolina una volta sì, ma tanto tempo fa. C’era stata con la gita parrocchiale la mia Adelina, ancora prima di sposarci. Aveste visto che bella dedica mi aveva fatto…
SEGRETARIA: Signori, direi di attenerci all’argomento della serata
SECONDO CONSIGL.: No no, questa la voglio sapere
QUARTO CONSIGL.: Ce l’ho qui ancora scolpita nel cervello… Una vera e propria poesia e, dopo averla letta, mi sono deciso a sposarla
QUINTO CONSIGL.: E allora? Cosa aspetti a declamarla
QUARTO CONSIGL.: “Al mare andai, a te pensai e questa cartolina ti mandai”. Commovente, no?
PRIMO CONSIGL.: Una vera porcheria
SECONDO CONSIGL.: Parli del paese?
PRIMO CONSIGL.: No, della poesia. Ma dico io, come si fa a commuoversi con quella schifezza lì?
QUARTO CONSIGL.: Come schifezza? Neanche Dante Angolieri avrebbe scritto una cosa così divina
PRIMO CONSIGL.: Per me è una porcata e basta
QUARTO CONSIGL.: Vorrei sapere tu cosa scrivevi alla tua Cesira
PRIMO CONSIGL.: Un giorno mi ha chiesto cos’era l’amore
TERZO CONSIGL.: Mica facile dire cos’è l’amore…
SECONDO CONSIGL.: E tu cosa le hai detto?
PRIMO CONSIGL.: Che l’amore è eterno finchè dura
QUARTO CONSIGL.: E’ vero; un amore può finire, ma è da stupidi non farlo iniziare per paura che finisca. Per non innamorarsi dovrebbero inventare un profilattico
TERZO CONSIGL.: Scusa, ma non ho capito una cosa; cosa centra il profilattico? Avevi paura di prendere l’influenza?
SECONDO CONSIGL.: Cosa centra l’influenza?
TERZO CONSIGL.: Centra, lo scorso mese il dottore a tutto il paese ha fatto il profilattico per l’influenza
SEGRETARIA: Si chiama profilassi, mica profilattico; quello è un’altra cosa…
TERZO CONSIGL.: Allora me lo spieghi lei cos’è…
SINDACO: Direi che è meglio lasciar perdere
QUARTO CONSIGL.: Prima di conoscere la mia Adelina avevo conosciuto un’altra ragazza. Una meraviglia! Abitava in città. Prima di partire mi ha dato una rosa e mi fece una promessa. “Tornerò quando questa rosa sarà appassita”. Non l’ho più rivista. Mi ero accorto dopo che la rosa era di plastica
PRIMO CONSIGL.: Ma non si è più fatta viva davvero?
QUARTO CONSIGL.: Sì, con un SMS, ma mi vergogno di dirvi quello che mi ha scritto
PRIMO CONSIGL.: Ma dai, chi vuoi che ci senta…
QUARTO CONSIGL.: Me lo ricordo a memoria… “Ho chiesto a Dio l'acqua e mi ha dato il mare, gli ho chiesto l'erba e mi ha dato il prato, ho chiesto di parlare con un rimbambito e mi ha dato il tuo numero”
TERZO CONSIGL.: Beh, ad occhio e croce direi che era finita davvero
SECONDO CONSIGL.: Io di donne nella mia vita non ne ho mai avute ed è per questo che vivo serenamente. Mi sono detto… Se il Signore non ne ha mai avuta una avrà avuto le sue buone ragioni per non volerla e quindi… no donne no grattacapi
TERZO CONSIGL.: E con la Deborah allora? Non è una donna quella?
SECONDO CONSIGL.: E’ stata solo una stella cometa che è arrivata, l’ho ammirata ed è passata com’è venuta. Avevo intuito che era un’astro che non illuminava solo me, ma parecchi altri che siedono in parte a me
PRIMO CONSIGL.: Perché? Cosa vorresti dire?
SINDACO: Per favore non ricominciamo con la Deborah altrimenti questo paese è meglio chiamarlo casino!
SECONDO CONSIGL.: Tra Porcheria e Casino non so quale sia il migliore
DEBORAH: (Dalla platea). Eh no, cari signori; a questo punto voglio intervenire anch’io! Ne ho piene le scatole che si parli continuamente di me!
SEGRETARIA: Zitta lei! Non è permesso l’intervento del pubblico
DEBORAH: Qui non si tratta di pubblico, bensì di privato. Sono stufa che continuiate a parlare di me
SINDACO: Ma chi è quella?
PRIMO CONSIGL.: Ma quella… quella è la Deborah!
DEBORAH: Certo che sono la Deborah; adesso vengo su e mi dovrete sentire
SEGRETARIA: Non è regolare
DEBORAH: Se è regolare o irregolare lo decido io! (Sale sul palco). Avrò diritto sì o no di dire anch’io la mia? Qui si continua a sputtanarmi e dovrei stare zitta? Ma siamo matti? La Dosolina è arrivata a casa mia tutta trafelata e mi ha detto che qui si stava parlando di me. Sono corsa qui subito e adesso vorrei sapere di che cosa parlavate
SINDACO: Qui si parla di tutto, meno della cosa più importante, il nome del paese
DEBORAH: La cosa più importante per adesso sono io! Forza, fuori il rospo!
QUARTO CONSIGL.: (Indica il secondo consigliere). Se parli del rospo rivolgiti a lui
DEBORAH: Rospo lui? No, serpente! Ti ricordi cosa mi hai detto per farmi venire con te alla Cascina del Boschetto… Intanto mi avevi detto che era di tua proprietà…
PRIMO CONSIGL.: Bella balla! La Cascina del Boschetto è mia
DEBORAH: Sentilo lui, il baldanzoso proprietario. Visto che era tua mi hai dato il permesso di andarci quando volevo per ripararmi dal sole e dalla pioggia…
PRIMO CONSIGL.: Sì, ma non andavi solo per ripararti dal sole e dalla pioggia, ma anche per… riposarti fra un ospite e l’altro. Chiedilo, neh, a parecchi dei qui presenti se non è vero! Dovevano essere tutti stanchi se venivano a… riposare con te
SINDACO: Il riposo dei guerrieri! I torelli di Porcheria!
DEBORAH: Comunque, cari i miei signori, più che guerrieri eravate solo capponi e, più che torelli, eravate solo buoi che con me non avete mai combinato un bel niente. Tutti deboli, spompati e impotenti!
SEGRETARIA: Certo che, come rappresentanti del paese, fate acqua da tutte le parti
TERZO CONSIGL.: Allora vorrebbe dire che tu, con la Deborah…
SECONDO CONSIGL.: La nostra era solo una relazione spirituale
DEBORAH: Già, tanto spirito, ma niente corpo
SECONDO CONSIGL.: E tu?
QUARTO CONSIGL.: Beh, io mi sono limitato a… guardare
SECONDO CONSIGL.: A guardare cosa?
DEBORAH: Te lo dico io a cosa guardava… Alla scollatura della mia camicetta! Ma al primo sguardo il suo muso è diventato di un colore viola così intenso che pensavo gli venisse un coccolone e c’è voluto un secchio d’acqua in faccia per farlo rinvenire
SINDACO: E cos’ha da dire a proposito il consigliere Porcini
PRIMO CONSIGL.: Beh, io… insomma…
DEBORAH: Senti, vuoi che lo dica io? Non è stato capace di combinare proprio un bel niente perché… perché quando pensava di aver… consumato non si era accorto che indossavo ancora i collant di nylon! E voi state qui a discutere del paese di Porcheria? Io, invece, direi di tenervelo quel nome così starà ad indicare quale porcheria di consiglieri che si ritrova! E adesso vado. La Deborah cambia paese e il problema è solo vostro. Buona sera a tutti, polli di batteria! (Esce)
SEGRETARIA: Ora che la frittata è fatta che ne dite di ritornare all’argomento della discussione?
SECONDO CONSIGL.: Ma non possiamo rimandare? Si è fatto molto tardi…
TERZO CONSIGL.: Sono d’accordo anch’io, rimandiamo la seduta
FILIPPA: (Entrando. Abbraccia un fucile da caccia). E invece sono io a non essere d’accordo! Voi non rimandate un bel niente se prima non avrete deciso che si fa con la mia Fragola. O decidete di tenerla qui o faccio saltare le vostre teste ad una ad una come al Luna Parck
SINDACO: Calma calma Filippa! Visto che ce lo chiedi con le buone maniere io direi di prendere in considerazione seduta stante l’argomento. Decidiamo per alzata di mano. (Tutti la alzano)
FILIPPA: Così va meglio
SINDACO: Proporrei di mettere la vacca e il vitello nell’ufficio della Segretaria
SEGRETARIA: Ma che schifo! E come la mettiamo con la puzza?
FILIPPA: La Fragola non ha problemi, si abituerà
SEGRETARIA: Ma chi si dovrebbe abituare alla puzza? Io o la vacca?
FILIPPA: La Fragola, quella non fa storie, tranquilla
SEGRETARIA: Cose dell’altro mondo; cosa non si fa per guadagnarsi da vivere! (Scrivendo). Metto a verbale… Si decide all’unanimità di ospitare nei locali del municipio la vacca Fragola e il vitello Lino
SINDACO: Aspetta aspetta un po’… La vacca Fragola e il vitello Lino… Fragola… e Lino… Che se uniamo i due nomi dovrebbe saltar fuori… Dovrebbe saltar fuori… Fragolino! Eureka! Ho trovato! Questo sì che è un bel nome! Decido di metterlo subito ai voti. Chi vuole che il nostro paese cambi il suo nome in Fragolino?
PRIMO CONSIGL.: Fragolino? Ma è magnifico!
SECONDO CONSIGL.: Ricorda il profumo della primavera!
TERZO CONSIGL.: Il profumo dei nostri monti!
QUARTO CONSIGL.: Il colore dell’estate!
QUINTO CONSIGL.: Il sapore dolce dei suoi frutti!
SINDACO: Votiamo?
TUTTI: (Alzando la mano). Votiamo!
SEGRETARIA: (Scrivendo). Metto a verbale…Si decide all’unanimità di rinominare il paese da Porcheria in Fragolino. (Tutti applaudono)
SEGRETARIA: Piccola obiezione… Ma gli abitanti come si chiameranno?
SINDACO: Semplicemente… Fragolini. (Alzandosi). Signori, la seduta è tolta! Finalmente abbiamo raggiunto il nostro scopo. È stata lunga, ma ce l’abbiamo fatta! Buona notte ai consiglieri, buonanotte alla Filippa e buonanotte al gentile pubblico di Fragolino. Finalmente… si chiude!