PORT ROYAL
Scheda copione
Titolo Eventuale sottotitolo |
PORT ROYAL IL TUFFO DI BEPPINO |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
01 .02.2012 |
Anno di stesura |
2012 |
Genere |
commedia |
Atti |
1 |
Durata (min) |
60 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
3 |
Personaggi femminili |
1 |
Minimo attori maschili |
3 |
Minimo attrici femminili |
1 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR numero posizione SIAE 198563 Codice Opera: 902404A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
Sinossi: sembra una cosa facile suicidarsi, ma prima bisogna trovare il posto: e deve essere un posto ad effetto, dopo bisogna , mettersi il vestito adatto, avvisare i giornalisti, la tv e cercare il giorno ideale , l’ora giusta e le condizioni atmosferiche adatte. E finalmente quando tutto è a posto, si prende l’ascensore e si va all’ultimo piano, si raggiunge la terrazza e sei pronto per il volo: ma se in terrazza trovi un altro che vuole fare la tua solita cosa? Commedia divertente e delirante, una trama cabarettistica, divertentissima con un insolito e strabiliante finale.
PORT ROYAL
eventuale sottotitolo
Il TUFFO di BEPPINO
Commedia Cabarettistica
di Giuliano Angeletti
SIAE 198563
Codice Opera: 902404A
ATTO UNICO
Personaggi:
BEPPINO RAGGI
VALERIO PASTORINO
IL CONTE MARIO MAINERI
LISETTA SANTINI
( IL PUBBLICO )
SCENA 1
BEPPINO RAGGI – MARIO MAINERI
La scena si svolge in un terrazzo
( musica introduttiva: Beppino entra in scena si avvicina alla ringhiera la scavalca, fa l’atto di gettarsi, dopo ci ripensa esce di scena, ritorna ripete l’atto, esce di scena ritorna replica tutto dopo esce di scena.
Musica, entra in scena Mario scavalca il parapetto e si mette nel posto che si era scelto Beppino, il quale tornato in scena oltre ad essere sorpreso è alterato)
BEPPINO RAGGI: (rivolto a Mario, il suo tono è cortese ma non troppo)
Mi scusi!
MARIO MAINERI: (noncurante)
BEPPINO RAGGI: mi scusi!
MARIO MAINERI: dice a me!
BEPPINO RAGGI: non c’è nessun altro, c’è solo lei e non mi sembra di essere in Via Veneto a Roma
MARIO MAINERI: (stupito) in Via Veneto, che strano, c’ero la settimana scorsa !
BEPPINO RAGGI: ho detto Via Veneto, non per dire Via Veneto, ma per dire un modo di dire
MARIO MAINERI: capisco, lei vuole dire per non dire, e allora cosa vuole dire?
BEPPINO RAGGI: insomma volevo dire che ci siamo solo noi in questo terrazzo, vicino a questa ringhiera
MARIO MAINERI: (ride) si è vero!
BEPPINO RAGGI: mi scusi posso farle una domanda
MARIO MAINERI: si !
BEPPINO RAGGI: cosa ci fa lei lì … e proprio in quel punto ?
MARIO MAINERI: e lei cosa ci fa lì sul terrazzo?
BEPPINO RAGGI: io, insomma io… è una settimana che salgo in questo terrazzo, scavalco la ringhiera, e mi metto in quel punto, si nel punto dove si è messo lei
MARIO MAINERI: (guardando verso il basso) certo che da qui si gode un bel panorama, si vede perfino il mare
BEPPINO RAGGI: lei deve avere la vista buona, io non vedo niente
MARIO MAINERI: si sporga e vedrà che vede
BEPPINO RAGGI: io non vedo niente, eppure è una settimana che io salgo su questo terrazzo e mi metto in quel punto, quello è il mio posto
MARIO MAINERI: io non ho visto nessun cartello con scritto riservato, per cui questo posto è libero
BEPPINO RAGGI: no quel posto è mio di diritto
MARIO MAINERI: mi ascolti e non si alteri, cerchiamo di ragionare, questo posto è libero altrimenti doveva andare dall’amministratore del condominio e farselo riservare, insomma io non ho nessuna intenzione di togliermi di qua!
BEPPINO RAGGI: (alterato) per favore si tolga e mi lasci il posto, perché io ho deciso di farla finita, proprio oggi
MARIO MAINERI: ( ironico) ma guarda il caso, anch’io ho deciso di farla finita proprio oggi
BEPPINO RAGGI: ma io voglio gettarmi nel vuoto da li ( indica il punto dove è Mario)
MARIO MAINERI: ( scusandosi) mi dispiace questo posto è occupato
BEPPINO RAGGI: possiamo darci del tu, il mio nome è Beppino
MARIO MAINERI: Mario, Conte Mario Manieri … piacere (si danno la mano)
BEPPINO RAGGI: Conte che onore anzi ti chiamo per nome, Mario senti oggi è una bella giornata, potresti godertela e poi magari ti butti giù domani
MARIO MAINERI: purtroppo io non posso rimandare, ormai io ho preparato le lettere di addio
BEPPINO RAGGI: (ride) puoi sempre dire che è uno scherzo, così il tuffo lo fai domani
MARIO MAINERI: no, non crearmi problemi, io ho detto che mi butto adesso … e mi butto adesso
BEPPINO RAGGI: certo Mario, fai quello che vuoi … io però non ti capisco!
MARIO MAINERI: perché?
BEPPINO RAGGI: tu Conte Mario, sei ben vestito, curato con dei bei lineamenti
MARIO MAINERI: ( atteggiandosi) modestamente sono un bel fico
BEPPINO RAGGI: bene allora togliti, lasciami il posto e buttati magari a Natale
MARIO MAINERI: (ride) io non mi tolgo e poi perché dovrei buttarmi a Natale
BEPPINO RAGGI: perché avresti più attenzioni e mediaticamente capitalizzeresti tutti i giornali: pensa Mario, tutti parlerebbero di te
( ad alta voce) e scriverebbero in prima pagina, perché sarebbe da prima pagina, e anche nel bollettino:il Conte Mario Maineri si uccide soffocato dalla solitudine il giorno di Natale
MARIO MAINERI: (ride) io soffocato dalla solitudine, i giornali scriverebbero una balla perché (ride) io non sono soffocato dalla solitudine (ride)
BEPPINO RAGGI: (perplesso) perché non sei soffocato dalla solitudine?
MARIO MAINERI: perché no!
BEPPINO RAGGI: e allora!
MARIO MAINERI: no non sono soffocato dalla solitudine
BEPPINO RAGGI: va bene … allora
MARIO MAINERI: allora!
BEPPINO RAGGI: allora i giornali e anche tutti i notiziari diranno anche in prima serata, e non è da tutti capitalizzare l’ascolto in prima serata, insomma tutti i telegiornali direbbero: ( gesticola) un nobile disperato si getta nel vuoto il giorno il giorno di Natale
(gesticola) pensa che audience …
MARIO MAINERI: (ironico) pensa che audience, ma che cavolo dici: io non sono un disperato,
BEPPINO RAGGI: hai dei debiti?
MARIO MAINERI: no!
BEPPINO RAGGI: lo fai per una delusione d’amore, capisco una donna
MARIO MAINERI: solo nei film, gli attori si suicidano per una donna
BEPPINO RAGGI: allora! Ho capito: ho capito sei gay e il tuo compagno ti ha lasciato
MARIO MAINERI: ma scherzi, mi piacciono le donne!
BEPPINO RAGGI: e allora perché lo fai!
MARIO MAINERI: sono fatti miei
BEPPINO RAGGI: lo fai per il lavoro, ho capito
MARIO MAINERI: ti ho detto che sono fatti miei
BEPPINO RAGGI: ho capito ma non ti alterare, io facevo così tanto per parlare
MARIO MAINERI: allora cerca di fare silenzio
(breve pausa)
MARIO MAINERI: Beppino
BEPPINO RAGGI: si
MARIO MAINERI: se vuoi (breve pausa) possiamo buttarci insieme
BEPPINO RAGGI: (ironico) si magari tenendoci per mano (ride) così i giornali domani scriveranno “ due sconosciuti si gettano tenendosi per mano dalla terrazza di Port Royal” e poi si domanderanno il perché: e va a finire che ci prendono per due gay
MARIO MAINERI: no questo no: in effetti non mi sembra una buona idea
BEPPINO RAGGI: allora togliti e lasciami fare il tuffo
MARIO MAINERI: non ci penso nemmeno
BEPPINO RAGGI: togliti e lasciami il posto, vedi tutta quella gente laggiù ( indica la piazza in basso)
MARIO MAINERI: (guarda) si
BEPPINO RAGGI: quanta gente e come sono piccoli
MARIO MAINERI: certo che siamo ben alti
BEPPINO RAGGI: visto, tutta quella gente è lì per me (orgoglioso) tutti aspettano il mio tuffo
MARIO MAINERI: (alterato) no non è assolutamente vero tutta quella gente è li per me (orgoglioso) io ho scritto le lettere d’addio e ho mandato anche più di 500 email
BEPPINO RAGGI: (deluso) io non ho mandato niente
MARIO MAINERI: visto io ho la precedenza
BEPPINO RAGGI: ma io non mi muovo
MARIO MAINERI: ma io ho già pagato il funerale. Un funerale splendido extra lusso e non solo, ho pagato anche la gente che piange
BEPPINO RAGGI: io penso che non mi piangerà nessuno
MARIO MAINERI: (alterato) e allora cosa ti vuoi suicidare a fare, mi fai proprio ridere: sei proprio irrazionale (ride) non hai nessuno che ti piange e ti vuoi suicidare, segui il mio consiglio, rimanda tutto scendi laggiù a cercare qualcuno che ti piange e dopo suicidati
BEPPINO RAGGI: ma sai che non ci avevo mai pensato
MARIO MAINERI: gli amici servono anche per questo
BEPPINO RAGGI: ma io ti conosco appena
MARIO MAINERI: ma devi ammettere che tra noi due c’è intesa
BEPPINO RAGGI: (soddisfatto) è vero, è vero ti stai dimostrando un amico
MARIO MAINERI: allora segui il mio consiglio e pensaci prima di fare questo insano gesto
BEPPINO RAGGI: non capisco, anzi sono convinto di essere un pò tardo
MARIO MAINERI: perché?
BEPPINO RAGGI: io voglio gettarmi di sotto e compio un insano gesto, mentre tu che vuoi fare la mia solita cosa fai un gesto da uomo di senno
MARIO MAINERI: ma sono le condizioni tra noi due che sono diverse
BEPPINO RAGGI: ( si tocca l’orecchio) allora è vero che sei …
MARIO MAINERI: scusa io volevo dire differenti, e differente non è diverso
BEPPINO RAGGI: Scusa
MARIO MAINERI: e poi si vede chiaramente che siamo di ceto sociale diverso
BEPPINO RAGGI: e ci risiamo con questo diverso
MARIO MAINERI: ma lo sai che sei un po’ tanto tardo
BEPPINO RAGGI: che ero tardo me lo diceva anche la mia maestra alle elementari
MARIO MAINERI: tardo non è una parola da esserne fiero
BEPPINO RAGGI: sarà ma tardo è bello, quindi non me ne vado da qua
MARIO MAINERI: e allora rimani, tanto non posso farci niente, ma adesso voltati che mi butto
BEPPINO RAGGI: no io non mi volto
MARIO MAINERI: (alterato) se non ti volti io non mi butto
BEPPINO RAGGI: e perché dovrei voltarmi!
MARIO MAINERI: perché se qualcuno mi guarda io non lo faccio
BEPPINO RAGGI: ma io devo guardare perché voglio imparare
MARIO MAINERI: e io non te lo foglio insegnare
BEPPINO RAGGI: io voglio sapere che stile usi
MARIO MAINERI: guarda che questo non è il campionato italiano dei tuffi
BEPPINO RAGGI: ma tu hai stile e voglio imparare
MARIO MAINERI: qui non c’è niente da imparare
BEPPINO RAGGI: voglio vedere lo stile
MARIO MAINERI: io uso il carpiato, e allora!
BEPPINO RAGGI: ma io non sono capace
MARIO MAINERI: allora buttati a stile libero
BEPPINO RAGGI: ma tu sei più bravo
MARIO MAINERI: vorrà dire che dopo questo tuffo che farò da quaranta metri a me daranno la medaglia d’oro, mentre a te daranno il premio di consolazione
BEPPINO RAGGI: e in che cosa consiste il premio di consolazione
MARIO MAINERI: ti daranno una bambolina
BEPPINO RAGGI: (deluso) a te la medaglia d’oro mentre a me una bambolina, c’è troppa disparità tra i premi e questo non mi piace
MARIO MAINERI: prenditela con quello che ha organizzato tutto
BEPPINO RAGGI: e chi è che ha organizzato tutto!
MARIO MAINERI: sarà stato il destino
BEPPINO RAGGI: bisogna che ci parlo io con il signor Destino, perché i premi devono essere equamente divisi: io al suo posto avrei dato giustamente al primo la medaglia d’oro, al secondo d’argento e poi ex aequo a tutti la medaglia d’oro, non una bambolina
MARIO MAINERI: il premio di consolazione in questa gara è una bambolina
BEPPINO RAGGI: non è possibile cambiare il regolamento
MARIO MAINERI: no! (al pubblico) ma chi mi è capitato!
BEPPINO RAGGI: e la premiazione quando la fanno?
MARIO MAINERI: tu fai un volo da quaranta metri, possibilmente centrando l’asfalto, la gente applaude e dopo il giudice ti chiama e ti da il premio
BEPPINO RAGGI: la bambolina
MARIO MAINERI: (alterato) adesso basta!
BEPPINO RAGGI: la bambolina, la bambolina la regalerò: la regalerò … si a mia sorella: adesso telefono
(prende il cellulare e telefono)
Miriam, probabilmente vincerò una bambolina in una gara di tuffi, dopo la gara te la porto
( dall’altra voce del filo una voce di donna)
MIRIAM: (dall’altro lato del filo ed alterata) o Beppino cosa me faccio di una bambolina io ho più di quarta anni (stacca)
BEPPINO RAGGI: (deluso) Miriam ha più di quaranta anni ormai non è più una bambina eppure da piccolina ci piacevano le bambole e ora chissà cosa gli piace
MARIO MAINERI: i bambolotti! Gli piacciono i bambolotti
BEPPINO RAGGI: posso farmi cambiare il premio
MARIO MAINERI: (ironico) si lei fa un volo di quaranta metri, dopo si alza va dalla giuria e si fa cambiare il premio
BEPPINO RAGGI: perché devo andarci prima!
MARIO MAINERI: no! Lei non ci deve proprio andare
BEPPINO RAGGI: ma non stavamo dandoci del tu!
MARIO MAINERI: ho cambiato idea è meglio mantenere le distanze adesso scenda
BEPPINO RAGGI: no continuiamo a darci del tu altrimenti non scendo
MARIO MAINERI: va bene, però tu non hai il diritto di fare il tuffo
BEPPINO RAGGI: e perché io non dovrei tuffarmi
MARIO MAINERI: perché si vede chiaramente che lei ha vissuto una vita insomma … non vissuta
BEPPINO RAGGI: perché non vissuta? E di nuovo con il lei
MARIO MAINERI: si con il lei e poi si vede chiaramente dal suo modo di esprimersi e dal suo modo di vestire che lei è un operaio, e un operaio che lavora come minimo otto o nove ore al giorno, e magari ha anche la schiena spezzata dalla fatica (ride) e lei si vorrebbe tuffare, non mi faccia ridere che non è il caso (ride)
BEPPINO RAGGI: io non ci trovo niente da ridere
MARIO MAINERI: ma cosa vuole avere vissuto lei, che immagino avrà comprato una macchina di seconda mano
BEPPINO RAGGI: si una Fiat Panda, ma era messa bene ed aveva pochi chilometri
MARIO MAINERI: povero illuso, la sua auto era targata BC 4566 H1
BEPPINO RAGGI: si ( sorpreso) ma come fa a saperlo
MARIO MAINERI: quella era una delle macchine che io ho regalato ad una delle mie amanti
BEPPINO RAGGI: (ride) la macchina era in buono stato, è stata usata pochissimo pensi che aveva appena ventimila chilometri
MARIO MAINERI: (ride) caro signore l’hanno fregato, i chilometri erano centoventimila, per cui con qualche artificio li hanno scalati, lei è proprio un pollastrone Beppino
BEPPINO RAGGI: ma è sicuro di quello che dice
MARIO MAINERI: sicurissimo!
BEPPINO RAGGI: e allora mi hanno fregato
MARIO MAINERI: così oltre ad averla pagata cara e a rate, ha comprato un rottame, (ride) lei non ha il diritto di tuffarsi
BEPPINO RAGGI: no non l’ho pagata tanto
MARIO MAINERI: settemila Euro, e pensi che valeva almeno la metà
BEPPINO RAGGI: ormai cosa posso farci
MARIO MAINERI: ed in più con il finanziamento la paga tre volte tanto: povero Beppino, scenda e mi lasci la piazza
(breve pausa)
BEPPINO RAGGI: no, non me ne vado
MARIO MAINERI: (triste) comunque io la invidio lei ha almeno una storia da raccontare io invece
BEPPINO RAGGI: lei!
MARIO MAINERI: io purtroppo ho fatto una vita noiosa e squallida
BEPPINO RAGGI: (poveretto) eppure non si direbbe
MARIO MAINERI: (con un singulto) sono un uomo sfortunato
BEPPINO RAGGI: mi racconti: si sfoghi
MARIO MAINERI: io ho poco da raccontare, la mia vita è ( triste) io …
BEPPINO RAGGI: racconti
MARIO MAINERI: io sono il nobile figlio di un industriale, ed ho ereditato una decina di ville, una in Costa Smeralda, una in Versilia, una in Costa Azzurra (triste) cosa vuole, non ci posso fare niente le ho ereditate
BEPPINO RAGGI: (sorpreso) ereditate
MARIO MAINERI: non mi stia a commiserare, le ho ereditate
BEPPINO RAGGI: io non la commisero
MARIO MAINERI: invidio lei che ha un appartamento di quattro posti e deve pagare il mutuo
BEPPINO RAGGI: sempre più caro
MARIO MAINERI: cosa
BEPPINO RAGGI: il mutuo
MARIO MAINERI: e allora
BEPPINO RAGGI: potrebbe farmi una donazione così lo estinguo
MARIO MAINERI: guardi che non sono scemo! Io le faccio la donazione, dopo si butta di sotto e a me cosa mi rimane
BEPPINO RAGGI: ha fatto un’opera di bene
MARIO MAINERI: a chi!
BEPPINO RAGGI: a me!
MARIO MAINERI: perché!
BEPPINO RAGGI: perché io ne ho bisogno
MARIO MAINERI: ma come fa ad averne bisogno
BEPPINO RAGGI: lei è pieno di soldi e si vuole buttare: e se si vuole buttare cosa se ne fa dei soldi
MARIO MAINERI: no: sono io che le devo dire cosa se ne fa dei soldi
BEPPINO RAGGI: li lascio a mia moglie per pagare il mutuo perché altrimenti la banca si prende la casa
MARIO MAINERI: (ridendo) la banca si prende la casa, ma lei non immagina che fortuna ha, la banca si prende la casa ma non è meraviglioso
BEPPINO RAGGI: si mi sfrattano
MARIO MAINERI: lei non lo sfrattano: si vuole tuffare, sfrattano solo sua moglie, che sicuramente si arrangerà: le donne si arrangiano sempre!
BEPPINO RAGGI: comunque se lei mi fa non una donazione ma un prestito io non mi butto più giù!
MARIO MAINERI: ma ammesso che io le faccia un prestito: a chi restituisce i soldi?
BEPPINO RAGGI: non so
MARIO MAINERI: e no i furbetti non mi sono mai piaciuti, e poi io soldi non ve ne do! E poi lei vuole dei soldi per fare godere sua moglie, perché lei ha una donna sola immagino
BEPPINO RAGGI: e quante ne dovrei avere! e sapessi quanto ci ho messo per conquistarla
MARIO MAINERI: (sorpreso) per conquistarla! Per conquistare una donna!
BEPPINO RAGGI: si per conquistarla, perché cosa crede lei … che una donna le cada ai piedi solo con un battito di mani (ride) si vede che lei non conosce le donne
MARIO MAINERI: a un battito di mani ( sorpreso ) un battito solo! Ed io che pensavo ne bastassero due
BEPPINO RAGGI: (ironico) (batte più volte le mani) uno due tre e le donne non ci sono, non ci sono ( ride)
MARIO MAINERI: (batte due volte le mani e squilla il telefono, risponde una voce di donna)
MARIO MAINERI: pronto!
(sensuale voce di donna) Mariolino mio bel gattone mi hai chiamato
MARIO MAINERI: no, scusami
(sensuale voce di donna) peccato, lo sai che la tua gattina ti vuole bene
MARIO MAINERI: si lo so
(sensuale voce di donna) ma tanto … tanto bene
MARIO MAINERI: si ma adesso non ho tempo
(sensuale voce di donna) stasera passi a trovarmi
MARIO MAINERI: (alterato) no ti ho detto che non ho tempo (stacca il telefono)
Signor Beppino queste donne non mi lasciano in pace neppure un secondo
BEPPINO RAGGI: neppure un secondo
MARIO MAINERI: eh! Neppure un secondo! Faccio una brutta vita io!
BEPPINO RAGGI: vorrei farla io … chi era
MARIO MAINERI: una modella
BEPPINO RAGGI: una modella?
MARIO MAINERI: ognuno ha la sua croce
BEPPINO RAGGI: vorrei averla io la sua croce, ma mi spieghi come ha fatto non ha neppure toccato il telefono
MARIO MAINERI: ma è semplicissimo: basta battere le mani ( batte le mani) (squilla il telefono , risponde una sensuale voce di donna, ma non la solita)
(sensuale voce di donna) mi hai chiamato amore mio
MARIO MAINERI: no (stacca il telefono) (e rivolto a Beppino) visto! Che brutta vita la mia …
BEPPINO RAGGI: (interessato) ma come ha fatto
MARIO MAINERI: è semplicissimo basta battere le mani ( e fa il gesto senza batterle imitato da Beppino)
Le batta le batta
BEPPINO RAGGI: così
(batte le mani ma non succede niente)
(deluso) ma non succede niente
MARIO MAINERI: le batta più forte, con impeto
(Beppino le batte con forza)
(squilla il telefono cellulare di Beppino)
BEPPINO RAGGI: (euforico) funziona … funzione
MARIO MAINERI: risponda, cosa aspetta!
BEPPINO RAGGI: (euforico) rispondo … rispondo subito : magari è una modella
(voce alterata della moglie di Beppino)
LISETTA SANTINI: (voce della moglie di Beppino) : una modella. Brutto mascalzone te la do io la modella
BEPPINO RAGGI: (remissivo) no … ma io volevo dire
LISETTA SANTINI: (voce moglie di Beppino): non mi interessa un cavolo di quello che vuoi dire (alterata) hai comprato il pane
BEPPINO RAGGI: no!
LISETTA SANTINI: (voce moglie di Beppino) : brutto tamburo sei uscito da casa per comprare il pane e non l’hai comprato, quando torni ti spacco la testa
BEPPINO RAGGI: no non l’ho comprato, non ho avuto tempo
LISETTA SANTINI: (voce moglie di Beppino): non hai avuto tempo! Brutto imbecille dove sei adesso
BEPPINO RAGGI: al Port Royal
LISETTA SANTINI: (voce moglie di Beppino) : come io sono a lavorare mentre tu sei li a divertirti
BEPPINO RAGGI: io non mi diverto, io voglio tuffarmi
LISETTA SANTINI: (voce moglie di Beppino): oltretutto mi prendi anche in giro, sei al mare e stai andando a farti un bagno
BEPPINO RAGGI: non sto andando a farmi un bagno
LISETTA SANTINI: (voce moglie di Beppino): sei stato tu a dire che sei al Port Royal e che ti vuoi tuffare, non mi freghi Beppino, io non sono mica scema
BEPPINO RAGGI: non dico che sei scema, solo che io non sono al mare
LISETTA SANTINI: (voce moglie di Beppino) : non sei al mare, ma se sei al Port Royal tamburo
BEPPINO RAGGI: si … no mi tuffo ma non in mare
LISETTA SANTINI (voce moglie di Beppino): allora sei in piscina, sei in piscina mentre io mi sto levando la pelle per mantenere la famiglia, brutto disgraziato
BEPPINO RAGGI: no! Non sono in piscina
LISETTA SANTINI (voce moglie di Beppino): e allora dove sei
BEPPINO RAGGI: io sono qua sulla terrazza
LISETTA SANTINI: (voce moglie di Beppino): sulla terrazza, brutto delinquente e magari sei a prenderti un’ aperitivo
BEPPINO RAGGI: no! Non sto facendo niente
LISETTA SANTINI (voce moglie di Beppino): tu non hai mai fatto niente brutto pelandrone, adesso cerca di trovarti un lavoro, compra il pane e vieni a casa che ti do il resto
BEPPINO RAGGI: ma io
(la moglie stacca il telefono)
BEPPINO RAGGI: ma io … (deluso) ha staccato, con lei non riesco mai a spiegarmi
MARIO MAINERI: lei mi sembra di capire che è disoccupato
BEPPINO RAGGI: si purtroppo sono senza lavoro, ho il mutuo da pagare, e non ho neppure i soldi per l’affitto
MARIO MAINERI: ma lavora sua moglie, di cosa si lamenta, lei è una persona fortunata
BEPPINO RAGGI: fortunato: non direi proprio!
MARIO MAINERI: (ride) ma lei non sa che essere disoccupato è un privilegio
BEPPINO RAGGI: un privilegio
MARIO MAINERI: si un privilegio, pensi alla mattina si può svegliare quando vuole, e sa cosa vuole dire, non avere problemi di orario e non essere più schiavi del tempo
BEPPINO RAGGI: ma i soldi
MARIO MAINERI: il tempo non si paga: si vede che lei non sa vivere
BEPPINO RAGGI: ma io sono
MARIO MAINERI: un imbecille perché solo un’imbecille non sa apprezzare i privilegi della disoccupazione, pensi che gli anni migliori della mia vita li ho passati da disoccupato
BEPPINO RAGGI: da disoccupato?
MARIO MAINERI: si sapesse mi svegliavo alle dieci, mi facevo la doccia e dopo andavo a fare colazione al bar, intanto leggevo i giornali, dopo andavo a pranzo, ostriche e caviale che tempi meravigliosi irripetibili. Nel pomeriggio mi facevo un riposino e dopo mi preparavo per la notte
BEPPINO RAGGI: per la notte, lei lavorava di notte
MARIO MAINERI: lavorare di notte, ma come si permette! Io non sapevo neppure cosa volesse dire lavorare
BEPPINO RAGGI: e cosa faceva di notte
MAINERI: la mia vita era donne e night … come rimpiango quel periodo
BEPPINO RAGGI: io invece faccio ancora la coda all’ufficio di collocamento
MARIO MAINERI: così lei faceva la coda all’ufficio di collocamento (ironico) lei signor Beppino mi fa proprio pena
BEPPINO RAGGI: ma io ho bisogno di lavorare
MARIO MAINERI: bravo! E lo dice anche con enfasi come se il lavoro fosse un prestigio, le mie disgrazie sono venute solo quando sono dovuto andare a lavorare (piange)
BEPPINO RAGGI: (cerca di consolarlo) cerchi di calmarsi, non faccia così non è la morte di nessuno
MARIO MAINERI: come sarebbe a dire la morte di nessuno
BEPPINO RAGGI: è un modo di dire!
MARIO MAINERI: è la mia morte
BEPPINO RAGGI: ci ripensi, mi lasci il posto che mi butto io
MARIO MAINERI: cerchi di fare silenzio
BEPPINO RAGGI: va bene, continui, se lo desidera
MARIO MAINERI: grazie ne ho bisogno
BEPPINO RAGGI: io l’ascolto
MARIO MAINERI: allora sono tornato all’università
BEPPINO RAGGI: tornato
MARIO MAINERI: si io ero uno dei più datati fuori corso di tutto l’ateneo
(vantandosi) non sono scemo io, ma lo sa che prima si esce dall’università e prima si entra nel tunnel
BEPPINO RAGGI: nel tunnel
MARIO MAINERI: nel tunnel del lavoro, che ti porta allo sfinimento, alla depressione: pensi che la giornata peggiore della mia vita è stata quella della laurea: e mi hanno fatto anche la festa, la festa ad uno che entra nel mondo del lavoro ! che ipocrisia, che qualunquismo, ed io che volevo fondare un circolo dei disoccupati che odiano il lavoro, avevo fatto anche le magliette
(mostra la maglietta al pubblico, nella maglietta c’è stampato: Noi odiamo il lavoro)
BEPPINO RAGGI: però si è laureato
MARIO MAINERI: ma con il minimo … minimo … minimo, infatti ho sperato che non mi chiamassero, invece … guarda come sono ridotto (alterato) mi guardi! Mi guardi!
BEPPINO RAGGI: vedo!
MARIO MAINERI: sembro uno straccione, una specie di barbone che vive sotto i ponti: no mi scuso un barbone vive meglio di me, ed in maniera più dignitosa
BEPPINO RAGGI: ma se i suoi vestiti costano più di tutto il mio armadio
MARIO MAINERI: (singhiozza) ora … ma quelli di un tempo erano molto più ricercati e costavano molto di più
(piange)
BEPPINO RAGGI: coraggio … coraggio … i vestiti non sono tutto
MARIO MAINERI: e poi le macchine, ma capisce cosa vuole dire cambiare un’auto ogni anno, e questo è uno stress che ti corrode continuamente: io non ce la faccio più!
BEPPINO RAGGI: la mia auto ha più di dieci anni
MARIO MAINERI: la sua auto ha più di dieci anni, ma cos’è questa ironia, mi vuole prendere in giro
BEPPINO RAGGI: non solo ma devo ancora finire di pagarla
MARIO MAINERI: deve ancora finire di pagarla! Ma lei è un uomo fortunato, pensi che io non ho da pagare niente e sapesse che noia
BEPPINO RAGGI: ma io non ho i soldi
MARIO MAINERI: i soldi … i soldi ma lei non sa parlare d’altro
BEPPINO RAGGI: io sono pieno di debiti
MARIO MAINERI: pieno di debiti: lei è un uomo fortunato e non sa di esserlo
BEPPINO RAGGI: se vuole possiamo scambiarci la fortuna
MARIO MAINERI: io posso anche darle dei soldi ma sono convinto che non li saprebbe apprezzare
BEPPINO RAGGI: io se avessi i soldi subito pagherei i miei debiti
MARIO MAINERI: (ironico) subito pagherei i miei debiti (alterato) ma non si vergogna, l’idea era di darle qualcosa, ma lei è un uomo senza dignità (alterato) io non le do un centesimo
BEPPINO RAGGI: ma io volevo solo pagare i miei debiti
MARIO MAINERI: i debiti non si pagano, pagare i debiti è da operaio, ed io non sono un operaio
BEPPINO RAGGI: ma io ho l’ingiunzione, presto verrà l’ufficiale giudiziario a pignorare i mobili di casa
MARIO MAINERI: e lei lo faccia venire
BEPPINO RAGGI: ma io mi vergogno
MARIO MAINERI: ma lei non capisce la fortuna che ha! Un ufficiale giudiziario, lascia il suo ufficio in tribunale per venire da lei, e lei si lamenta: da me per esempio non è mai venuto
BEPPINO RAGGI: ma viene per portarmi via i mobili
MARIO MAINERI: e allora è il suo lavoro, lei deve avere più rispetto per chi lavora, gli prepari almeno un pranzetto
BEPPINO RAGGI: un pranzetto, ma lei è pazzo
MARIO MAINERI: si un pranzetto: metta la tovaglia della domenica e le posate d’argento
BEPPINO RAGGI: quelle le ho nascoste
MARIO MAINERI: le ha nascoste, povero imbecille e se ne vanta anche: lei mi fa pena
BEPPINO RAGGI: ma io le ho nascoste per non farmele sequestrare
MARIO MAINERI: (alterato) i beni vanno goduti altro che nascosti
BEPPINO RAGGI: ma se li vede quello sciacallo me li sequestra
MARIO MAINERI: se li sequestra meglio, lei non se li è goduti ed allora qualcuno se li godrà
BEPPINO RAGGI: lei è fuori di testa
MARIO MAINERI: e lei da troppo valore al denaro vede
(tira fuori delle banconote e le getta nel vuoto, Beppino si sporge per raccoglierle )
MARIO MAINERI: che cosa fa
BEPPINO RAGGI: mi sono sporto per prenderle
MARIO MAINERI: ma è matto lo sa che ha rischiato di cadere
BEPPINO RAGGI: e allora!
MARIO MAINERI: per raccogliere quella miseria di soldi che ho lanciato lei ha rischiato di cadere, e se cadeva moriva
BEPPINO RAGGI: ma io sono qui per questo
MARIO MAINERI: per tuffarsi
BEPPINO RAGGI: per i soldi e per tuffarmi
MARIO MAINERI: ho l’impressione che a lei interessano più i soldi che il tuffo
BEPPINO RAGGI: se mi lascia un po’ di soldi non mi tuffo più
MARIO MAINERI: (ironico) non si tuffa più, senti questo!
BEPPINO RAGGI: giuro, prendo i soldi e me ne vado!
MARIO MAINERI: ma chi me lo assicura
BEPPINO RAGGI: prometto
MARIO MAINERI: (perplesso) non mi fido!
BEPPINO RAGGI: si fidi… si fidi
MARIO MAINERI: ma di quanto ha bisogno
BEPPINO RAGGI: diciamo 20.000 Euro
MARIO MAINERI: così poco!
BEPPINO RAGGI: allora facciamo 30.000 Euro
MARIO MAINERI: ma cosa ci vuole fare con 30.000 Euro
BEPPINO RAGGI: dunque, io ci pagherei tutte le bollette, il mutuo, tutti i debiti e poi vivrei tranquillo per un po
MARIO MAINERI: (ironico) vivrei tranquillo per un po’ (ride) (alterato) ma non si vergogna, ma in che mondo vive lei
BEPPINO RAGGI: come in che mondo vivo
MARIO MAINERI: io non le do niente!
BEPPINO RAGGI: perché!
MARIO MAINERI: i miei soldi usati per pagare delle bollette, questo proprio no!
BEPPINO RAGGI: ma allora a cosa servono i soldi
MARIO MAINERI: i soldi servono per goderseli altro che pagare bollette e mutui
(alterato) io non le do un centesimo ( continua a gettare soldi nel vuoto e Beppino continua ad agitarsi per prenderli)
Ma la smetta, non si agiti
BEPPINO RAGGI: (afferra un biglietto) sono riuscito a prendere 10 Euro, ce l’ho fatta … ce l’ho fatta …
MARIO MAINERI: lei è proprio un mediocre, esultare per un biglietto da 10 Euro
BEPPINO RAGGI: se fossero di più, esulterei di più
MARIO MAINERI: ma questa sera lei, non poteva andarsene al cinema invece di venire quassù a rompere le scatole
BEPPINO RAGGI: non avevo i soldi per il biglietto
MARIO MAINERI: adesso li ha i soldi per il biglietto
BEPPINO RAGGI: ma sono solo 10 Euro
MARIO MAINERI: ma cosa voleva che le pagassi l’abbonamento
BEPPINO RAGGI: magari
MARIO MAINERI: magari un corno, io i soldi non li butto dalla finestra
BEPPINO RAGGI: dalla finestra no, ma sulla strada si
MARIO MAINERI: (indica la strada) mi diverte vedere quei miserabili laggiù che li raccolgono, ma non sono riusciti ancora a capire da dove piovono (ride)
BEPPINO RAGGI: me ne dia un po’ a me ( allunga la mano ma
Maineri la schiaffeggia)
MARIO MAINERI: ma non si vergogna, paragonarsi a quei plebei laggiù, a quella gentaglia schiava del consumismo e del vil denaro
BEPPINO RAGGI: no io non mi vergogno
MARIO MAINERI: non si vergogna! E allora se ne vada, anzi scenda! Io non la voglio più vedere
BEPPINO RAGGI: allora mi butto
MARIO MAINERI: non stia a scherzare, io volevo dirle che se scende in strada io getto al vento una mazzetta di denaro e sono convinto che abile come è lei, qualche bigliettone finirà sulle sue tasche
BEPPINO RAGGI: non sono così agile come sembra
MARIO MAINERI: in effetti, non sembra proprio agile
(breve pausa)
MARIO MAINERI: adesso si volti che mi lancio, bello dritto sull’aiuola
( Beppino si volta)
MARIO MAINERI: uno, due … al tre mi lancio … uno … due …
(Beppino si volta di scatto)
BEPPINO RAGGI: se lei non centra l’aiuola che premio le danno?
MARIO MAINERI: ma lei è matto … matto da legare, la smetta!
BEPPINO RAGGI: ma cosa ho detto di male!
MARIO MAINERI: basta la smetta! Basta …
BEPPINO RAGGI: non si alteri è stato lei a parlare di premi!
MARIO MAINERI: ma io lo dicevo metaforicamente
BEPPINO RAGGI: allora è valido il lancio anche se cade per metà fuori dall’aiola
MARIO MAINERI: basta … basta me ne vado, non mi suicido più!
BEPPINO RAGGI: non se la prenda … basta un tuffetto e ha risolto il problema
MARIO MAINERI: ma io ho bisogno di concentrazione, non posso fare le cose in modo approssimativo
BEPPINO RAGGI: ma basta trattenere il respiro, e fare un salto ed è tutto finito!
MARIO MAINERI: non è una cosa semplice
BEPPINO RAGGI: no è semplicissimo, io ho fatto un sacco di prove a casa
MARIO MAINERI: dove
BEPPINO RAGGI: mi sono messo su una sedia e mi sono buttato sul materasso
MARIO MAINERI: (ride) e quella sarebbe una simulazione
BEPPINO RAGGI: si: meglio del materasso cosa posso fare ti butti sul letto, rimbalzi
MARIO MAINERI: e poi
BEPPINO RAGGI: ho spaccato le doghe del letto
MARIO MAINERI: per forza con quel peso
BEPPINO RAGGI: però è un bel test
MARIO MAINERI: e come si è tuffato, ha fatto il carpio, la conchetta
BEPPINO RAGGI: tuffo libero
MARIO MAINERI: mi scusi, tuffo libero: povero imbecille ma non ha pensato alla gente che vede, magari viene la RAI e la riprendono per la vita in diretta …
BEPPINO RAGGI: e cosa vede la gente
MARIO MAINERI: cosa vede la gente, ma è pazzo: la gente vede tutto e poi se fanno vedere il tuffo al telegiornale e la gente comincia a criticare
BEPPINO RAGGI: e cosa dice?
MARIO MAINERI: cosa dice! Ma non sa i media come criticano, troveranno da ridire sicuramente sul tuffo… però è anche vero che non si può accontentare tutti
BEPPINO RAGGI: (perplesso) tutti!
MARIO MAINERI: si tutti: il pubblico non è più come quello di una volta
BEPPINO RAGGI: come quello di una volta!
MARIO MAINERI: si una volta bastava un tuffo e leggevi sul giornale il tal dei tali ha messo fine alla sua esistenza facendo un tuffo da …
BEPPINO RAGGI: e cosa dovrebbero scrivere i giornali
MARIO MAINERI: ora però gli articoli sono molto più approfonditi, adesso filmano tutto e vogliono sapere anche che stile hai usato per il tuffo
(breve pausa) io ho speso ma ne è valsa la penna, sono andato da un maestro di tuffi ed ho imparato a fare bene il carpio ( breve pausa) io mi tufferò facendo un bel carpio … un ultimo tuffo con carpio perfetto non lo ha mai fatto nessuno
BEPPINO RAGGI: (ride)
MARIO MAINERI: cosa ha da ridere
BEPPINO RAGGI: (ride)
MARIO MAINERI: mi spieghi cos’ha da ridere
BEPPINO RAGGI: (ride) non è vero che non lo ha mai fatto nessuno
MARIO MAINERI: (alterato) non lo ha mai fatto nessuno!
BEPPINO RAGGI: (ride) lo hanno fatto!
MARIO MAINERI: dove e quando!
BEPPINO RAGGI: ieri
MARIO MAINERI: lo dimostri!
BEPPINO RAGGI: ( tira fuori un quotidiano e legge) Milano il Conte Augusto Spinabelli si getta sul selciato dal suo balcone di 40 metri con un carpio accademico …
MARIO MAINERI: mi faccia vedere!
BEPPINO RAGGI: prego (passa il giornale a Mario)
(Mario prende il giornale e legge ad alta voce)
Milano il Conte Augusto Spinabelli si getta sul selciato dal suo balcone di 40 metri con un carpio accademico …
MARIO MAINERI: (deluso) il Conte Spinabelli quel tamburo mi ha fregato ed ora come faccio, non posso imitarlo … ed io so fare solo il carpio
BEPPINO RAGGI: io le consiglio di fare un doppio carpio
MARIO MAINERI: ma io lo faccio in maniera goffa, ho bisogno di tornare dal maestro
BEPPINO RAGGI: vada dal maestro e torni preparato, un uomo del suo rango non può tuffarsi come un imbecille
MARIO MAINERI: è vero ma come faccio ormai ho mandato le mail e tutti se lo aspettano
BEPPINO RAGGI: ma non ha il pc con se … e allora
MARIO MAINERI: ( si toglie dal terrazzo telefona prende il pc e saluta Beppino) signor Beppino buon tuffo io ho preso appuntamento con il maestro prima di tuffarmi imparerò il doppio carpio … grazie del consiglio
(Mario esce di scena)
SCENA 2
BEPPINO RAGGI – PUBBLICO (voce fuori campo)
BEPPINO RAGGI: (rimasto solo mimando fa le prove per il tuffo) ecco, mi butto così ! no è meglio così! No forse ….
PUBBLICO: (voce fuori campo) Signor Beppino cosa fa lassù
BEPPINO RAGGI: (euforico) ecco il pubblico, i fotografi finalmente la televisione
PUBBLICO: ( voce fuori campo) Signor Beppino, cosa sta facendo, noi siamo della vita in diretta
BEPPINO RAGGI: (si mette in posa) allora mi state riprendendo, di profilo rimango meglio
PUBBLICO: (voce fuori campo) si la stiamo riprendendo
BEPPINO RAGGI: bene … bene
PUBBLICO: dica cosa ha intenzione di fare
BEPPINO RAGGI: voglio tuffarmi
PUBBLICO: (voce fuori campo) e perché vuole tuffarsi
BEPPINO RAGGI: (euforico) non so, non me lo ricordo più, ci devo pensare, sono troppo emozionato è la prima volta che vado in televisione
PUBBLICO: (voce fuori campo) ho capito adesso le mando su un truccatore, no ho cambiato idea prenda al volo
(gettano a Beppino un sacchetto con specchio, rimmel e rossetto, l’aspirante suicida prende il sacchetto)
BEPPINO RAGGI: (apre il sacchetto vede il trucco e rimane sbigottito) ma cosa me ne faccio del trucco …
PUBBLICO: (voce fuori scena) si deve truccare sa ci sono esigenze di scena
BEPPINO RAGGI: ma io mi devo suicidare
PUBBLICO: (voce fuori campo) lei dopo può fare quello che vuole ma prima si deve truccare
BEPPINO RAGGI: va bene se dite così ( Beppino truccato, diretto verso il pubblico) così va bene
PUBBLICO: (voce fuori campo) si dia ancora un po’ di fard, li sulla fronte sopra la sopraciglia
BEPPINO RAGGI: va bene (si da il fard)
PUBBLICO: (voce fuori campo) mi scusi ma lei non si è fatto neppure un po’ di maquillage al viso, e mi sembra che non ha fatto neppure di recente la pulizia dentale
BEPPINO RAGGI: (alterato) ma io mi voglio suicidare
PUBBLICO: ( voce fuori campo) e allora ! io devo fare le riprese e non si stia ad alterare altrimenti me ne vado e quanto al suicidio lo decido io quando si deve tuffare
BEPPINO RAGGI: no quello lo decido io!
PUBBLICO: (voce fuori campo) lei non decide niente, altrimenti faccio smontare tutto e domani non solo non diventerà una star ma gli scriveranno un trafiletto di poche righe nell’ultima pagina
BEPPINO RAGGI: capisco … capisco
PUBBLICO: ( più voci ) buttati Beppino … buttati … dai che vogliamo vedere … buttati
BEPPINO RAGGI: ( esortato dal pubblico fa l’atto di gettarsi) si adesso mi butto!
PUBBLICO: ( voce fuori campo) lei non si butta, anzi adesso aspetti per esigenze di servizio le devo mandare una persona su
BEPPINO RAGGI: una persona su, non capisco
PUBBLICO: (voce fuori campo) si uno psicologo che cercherà di convincerla a desistere, ma mi raccomando non si faccia convincere altrimenti noi sbaracchiamo
BEPPINO RAGGI: no non mi faccio convincere …
(musica)
SCENA 3
BEPPINO RAGGI – MARIO MAINERI
(Mario torna su con il fiatone)
BEPPINO RAGGI: ancora lei, ma non mi dica che ha già imparato a fare il doppio carpio
MARIO MAINERI: (alterato) no purtroppo sono qui per lavoro
BEPPINO RAGGI: per lavoro!
MARIO MAINERI: (ironico) si per lavoro, io sono anche psicologo e per di più sono salito su a piedi
BEPPINO RAGGI: ma non ha preso l’ascensore
MARIO MAINERI: non funziona!
BEPPINO RAGGI: mi dispiace
MARIO MAINERI: mi dispiace un corno, io sono venuto per convincerla ma ho poco tempo si ricordi che alle diciotto ho l’appuntamento con una paziente nel mio studio e non la voglio fare attendere
BEPPINO RAGGI: (interessato) com’è?
MARIO MAINERI: alta, bionda sinuosa
BEPPINO RAGGI: età?
MARIO MAINERI: cosa le interessa l’età, voi gente del popolo pensate solo all’età
BEPPINO RAGGI: dai che sono curioso
MARIO MAINERI: (alterato) venti anni ed è anche molto disponibile
BEPPINO RAGGI: se vuole possiamo fare cambio lei si tuffa e io vado dalla paziente
MARIO MAINERI: ma scherza, se lo diceva prima ci potevo anche stare: ormai è tardi … lei si è portato via la scena e poi sa bene che una donna di vent’ anni innamorata ha le sue esigenze e lei (ride) non mi sembra molto portato
BEPPINO RAGGI: ma prendo il viagra
MARIO MAINERI: ma si guardi, con lei per due minuti di erezione ce ne vorrebbe un barile
BEPPINO RAGGI: mi faccia provare anche senza viagra
MARIO MAINERI: ma cosa vuole provare, per provare ci va del tempo ma lei si vuole tuffare
BEPPINO RAGGI: potrei rimandare
MARIO MAINERI: rimandare … rimandare, ormai cosa vuole rimandare
BEPPINO RAGGI: ma lei cosa è venuto a fare
MARIO MAINERI: io sono stato mandato su per cercare di ….
BEPPINO RAGGI: di farmi desistere dal mio intento
MARIO MAINERI: inizialmente, ma ho avuto pressioni
BEPPINO RAGGI: come pressioni
MARIO MAINERI: la mia etica professionale mi spinge a cercare di salvarla, ma la RAI mi spinge a convincerla a farle fare il tuffo … e la gente la sente …
BEPPINO RAGGI: io non sento niente
MARIO MAINERI: (rivolto al pubblico) dai dite la vostra
IL PUBBLICO: (grida) Beppino buttati …
MARIO MAINERI: sente
BEPPINO RAGGI: è il mio pubblico
MARIO MAINERI: comunque si ricordi che alle diciassette ho un appuntamento, adesso sbrighiamoci
(tira fuori un questionario)
BEPPINO RAGGI: adesso cosa fa
MARIO MAINERI: lei deve rispondere ai test
BEPPINO RAGGI: ai test?
MARIO MAINERI: è la prassi, cominciamo
BEPPINO RAGGI: va bene:
MARIO MAINERI: (a voce alta) lei signor Beppino si masturba?
BEPPINO RAGGI: come!
MARIO MAINERI: se è si quante volte al giorno, tre, sei . otto, infinite… mettiamo infinite
BEPPINO RAGGI: ma cosa scrive
MARIO MAINERI: Signor Beppino a lei piacciono le donne
BEPPINO RAGGI: si
MARIO MAINERI: no mettiamo no!
BEPPINO RAGGI: si non no!
MARIO MAINERI: chi è il dottore io o lei
BEPPINO RAGGI: non discuto
MARIO MAINERI: Signor Beppino adesso risponda in maniera esatta, è pronto
BEPPINO RAGGI: si andiamo
MARIO MAINERI: Signor Beppino lei prova più attrazione per Monica Bellucci o per Rocco Siffredi
BEPPINO RAGGI: naturalmente per Monica Bellocci
MARIO MAINERI: Rocco Siffredi ho capito ma non alzi la voce
BEPPINO RAGGI: ma si può sapere cosa scrive
MARIO MAINERI: silenzio e risponda alle domande
BEPPINO RAGGI: si
MARIO MAINERI: lei è gay
BEPPINO RAGGI: no
MARIO MAINERI: si ho capito lei è gay e non si vergogna a nasconderlo
BEPPINO RAGGI: io no!
MARIO MAINERI: lei preferisce avere rapporti sessuali con un uomo muscoloso o con un intellettuale: ho capito con tutti e due ( ad alta voce) ma lo sa che lei è proprio un caso patologico
BEPPINO RAGGI: io!
MARIO MAINERI: ho capito lei si vuole suicidare perché il suo uomo lo ha lasciato
BEPPINO RAGGI: (grida) no a me piacciono le donne
MARIO MAINERI: va bene non stia a gridare, adesso barro : il paziente odia le donne
BEPPINO RAGGI: si allontani da me altrimenti le metto le mani addosso
MARIO MAINERI: (scrive) il paziente non contento fa avance al medico, adesso che il modulo è compilato posso anche andare
BEPPINO RAGGI: e io cosa faccio
MARIO MAINERI: chiuda gli occhi e si getti nel vuoto, però mi dia il tempo di andare via perché altrimenti mi impressiono
SCENA 4
BEPPINO RAGGI – PUBBLICO
(MARIO MAINERI esce di scena)
BEPPINO RAGGI: adesso mi butto, finalmente…. Si ma devo centrare l’aiuola
IL PUBBLICO: buttati Beppino … buttati
BEPPINO RAGGI: un momento, con calma devo centrare l’aiuola
IL PUBBLICO: buttati e non pensarci, anche se non la centri noi ti vogliamo bene lo stesso
BEPPINO RAGGI: silenzio devo centrarla, se non altro per il prestigio e poi ( sorride) per il premio
IL PUBBLICO: il premio!
BEPPINO RAGGI: se centro l’aiuola vinco una bambolina
IL PUBBLICO: e cosa te ne fai di una bambolina
BEPPINO RAGGI: la regalo a mia moglie
IL PUBBLICO: a tua moglie !
BEPPINO RAGGI: si la regalo a mia moglie
LISETTA SANTINI (moglie di Beppino Raggi): (fuori scena) disgraziato, farabutto, deficiente invece di regalare bamboline trovati un lavoro e vai a comperare il pane
BEPPINO RAGGI: si cara … si …
LISETTA SANTINI (moglie di Beppino Raggi): (fuori scena) guarda che non mi incanti con le tue moine, vieni subito a casa altrimenti ti ammazzo di botte
BEPPINO RAGGI: si … si adesso vengo
LISETTA SANTINI (moglie di Beppino Raggi): (fuori campo) cerca di essere presente per cena altrimenti questa sera per te solo pane e acqua
BEPPINO RAGGI: si non preoccuparti
( la moglie di Beppino stacca la comunicazione mentre Beppino continua a parlare)
Faccio presto, sbrigo una commissione (deluso) ha staccato, eh! Le donne vai a capirle
(rimette il cellulare in tasca)
Adesso mi butto ( fa le prove) posso fare una veronica e poi gettarmi di testa, no posso buttarmi a conchetta, la conchetta è come una bomba, però è poco spettacolare
(breve pausa)
Comunque una decisione devo prenderla, il popolo preme
IL PUBBLICO: buttati Beppino … buttati
BEPPINO RAGGI: un attimo di pazienza. Ho detto, che ci devo pensare
IL PUBBLICO: (deluso) non dirmi che hai cambiato idea
BEPPINO RAGGI: (alterato) non ho cambiato idea, manca solo il metodo e anche il biglietto di addio
IL PUBBLICO: si vogliamo il biglietto
BEPPINO RAGGI: (prende un foglio e una penna fa per scrivere ma non scrive) qualcuno di voi ha una penna da prestarmi
( il barista di Port Royal lancia una penna a Beppino)
BEPPINO RAGGI: grazie (prova la penna) questa scrive (perplesso) e adesso cosa scrivo!
IL PUBBLICO: scrivi quello che vuoi
BEPPINO RAGGI: non so!
IL PUBBLICO: scrivi che ti vuoi buttare perché vuoi un lavoro
BEPPINO RAGGI: no ho cambiato idea
IL PUBBLICO: hai cambiato idea!
BEPPINO RAGGI: ho pensato! Se io dico che voglio un lavoro c’è sempre qualcuno che non si fa i fatti suoi e il lavoro te lo trova davvero e allora … bisogna che ci vado per forza
IL PUBBLICO: bravo sei dei nostri Beppino
BEPPINO RAGGI: questa è la voce del club “ Lavora te che me a ne posso “ sezione Follo
IL PUBBICO: si siamo noi … cambia motivazioni
BEPPINO RAGGI: allora cosa scrivo
IL PUBBLICO: scrivi che ti butti perché una donna non ti vuole, è sempre di tendenza
BEPPINO RAGGI: chi!
IL PUBBLICO: chi cosa
BEPPINO RAGGI: quale è la donna che non mi vuole
IL PUBBLICO: una
BEPPINO RAGGI: una quale
IL PUBBLICO: ma ci sarà stata una donna che non ti ha voluto
BEPPINO RAGGI: si tutte!
IL PUBBLICO: allora non vale
BEPPINO RAGGI: ed io cosa scrivo
IL PUBBLICO: tuffati e basta, ormai è tardi
BEPPINO RAGGI: va bene mi butto, tanto le motivazioni non servono, anzi mi butto senza pensare al tuffo e basta
IL PUBBLICO: bravo
BEPPINO RAGGI: (chiude gli occhi) allora mi getto
SCENA 4
BEPPINO RAGGI – VALERIO PASTORINO
VALERIO PASTORINO: lei non si getta da nessuna parte
BEPPINO RAGGI: Valerio lei cosa ci fa qua!
VALERIO PASTORINO: (ansante) prima di tutto signor Beppino non poteva scegliersi un posto dove arrivava bene l’ascensore
BEPPINO RAGGI: ma ci sono solo quaranta gradini dall’ascensore a questa terrazza
VALERIO PASTORINO: e allora io non ho più vent’anni
BEPPINO RAGGI: ma Valerio che bella sorpresa lei è l’ultima persona che pensavo salisse su a trovarmi
VALERIO PASTORINO: appunto l’ ultima almeno spero
BEPPINO RAGGI: ma diamoci del tu, noi due ci conosciamo da tanto tempo liberiamoci dalle formalità
VALERIO PASTORINO: si diamoci del tu
BEPPINO RAGGI: dimmi perché sei salito
VALERIO PASTORINO: io sono salito perché ero preoccupato
BEPPINO RAGGI: preoccupato per me, nessuno si preoccupa per me
VALERIO PASTORINO: io si!
BEPPINO RAGGI: tu si! lo sapete che noi due ci conosciamo da tantissimo tempo, sei un amico Valerio
VALERIO PASTORINO: l’amicizia è una cosa seria, e la fiducia che ha in te la mia compagnia di assicurazione è immensa
BEPPINO RAGGI: allora sei venuto per la polizza
VALERIO PASTORINO: anche
BEPPINO RAGGI: (deluso) e io che pensavo
VALERIO PASTORINO: (sorridente) siamo amici o no, io ho fatto tanta strada e soprattutto tante scale per fare i tuoi interessi Beppino, perché io sono venuto apposta per te, dimostrandomi un vero amico
BEPPINO RAGGI: ho capito, dimmi
VALERIO PASTORINO: (tira fuori le pratiche) un attimo
BEPPINO RAGGI: fai con calma
VALERIO PASTORINO: (prende la pratica e legge) dunque: Beppino Raggi di Vittorio e Annarita Castani nato il … andiamo avanti
Intanto qua c’è una polizza che deve firmare
BEPPINO RAGGI: (prende la pratica) io firmo, tanto ormai
VALERIO PASTORINO: non la vuoi neppure leggere
BEPPINO RAGGI: tanto ormai è la mia ultima polizza
VALERIO PASTORINO: non disperare, pensa positivo tu hai una strada davanti a te
BEPPINO RAGGI: (guarda il vuoto) si ho una strada e un salto da quaranta metri
VALERIO PASTORINO: no non hai capito, tu Beppino devi pensare ai tuoi figli, al lavoro, a un futuro pieno di soddisfazioni sia morali che materiali
BEPPINO RAGGI: io non ho né figli, né lavoro
VALERIO PASTORINO: allora pensa a quelli degli altri, alle famiglie che vivono felici, a loro insomma …
BEPPINO RAGGI: proverò
VALERIO PASTORINO: bene … bene … bene allora veniamo a noi
BEPPINO RAGGI: (grida) a noi
VALERIO PASTORINO: no ad io …
BEPPINO RAGGI: allora veniamo e basta
VALERIO PASTORINO: dove vuoi andare!
BEPPINO RAGGI: ho capito devo stare zitto
VALERIO PASTORINO: si! Adesso parliamo della tua polizza
BEPPINO RAGGI: si
VALERIO PASTORINO: ti ricordi Beppino, anni fa avevi stipulato con me una polizza vita
BEPPINO RAGGI: io non ricordo
VALERIO PASTORINO: ma se ogni sei mesi la pagavo
BEPPINO RAGGI: io non ricordo
VALERIO PASTORINO: allora pagava la moglie
BEPPINO RAGGI: tua moglie
VALERIO PASTORINO: mia moglie
BEPPINO RAGGI: tua moglie
VALERIO PASTORINO: mia moglie non paga niente
BEPPINO RAGGI: neppure la mia non ci sono soldi
VALERIO PASTORINO: lasciamo perdere qualcuno pagava!
BEPPINO RAGGI: io no so!
VALERIO PASTORINO: insomma io … visto la situazione io la modificherei
BEPPINO RAGGI: perché faccio un volo da quaranta metri
VALERIO PASTORINO: però non è detto che si muore!
BEPPINO RAGGI: (ride) ma come, io mi butto da quaranta metri dentro un ‘ aiuola e non mi succede niente
VALERIO PASTORINO: (a bassa voce) silenzio che non voglio farmi sentire, l’aiuola è appena stata fatta, quindi è morbida … e poi c’è l’erbetta
BEPPINO RAGGI: ma cosa ti fa l’erbetta
VALERIO PASTORINO: accudisce il colpo, e potresti non morire
BEPPINO RAGGI: ma è un volo di quaranta metri
VALERIO PASTORINO: e allora! Non ci hai pensato, vero!
BEPPINO RAGGI: è vero non ci ho pensato, però potrei gettarmi sulla strada
VALERIO PASTORINO: bravo furbo, sulla strada (ride) sulla strada passano tanti camion e molti sono telati, povero scemo è come cadere su un materasso
BEPPINO RAGGI: ma allora cosa devo fare
VALERIO PASTORINO: non mi stare a guardare, questi problemi li devi risolvere da solo
BEPPINO RAGGI: io mi getto a piombo e ho risolto il problema
VALERIO PASTORINO: ( indica verso il basso) vedi laggiù
BEPPINO RAGGI: ( fissa il punto) si
VALERIO PASTORINO: visto le tende dei negozi
BEPPINO RAGGI: si ma cosa vuoi che fanno
VALERIO PASTORINO: allora ti racconterò una storia vera
BEPPINO RAGGI: racconta
VALERIO PASTORINO: poco tempo fa un’aspirante suicida a Roma si è lanciato da sessanta metri, è sai cosa gli è successo
BEPPINO RAGGI: no
VALERIO PASTORINO: è rimbalzato sulle tende dei poggioli fino a sfondare la tenda del negozio di frutta e verdura che era sulla strada e quel poveraccio non solo non si è ucciso ma non si è fatto niente ed ha dovuto pagare i danni a tutti i condomini per le tende distrutte e non so quanto ha dovuto risarcire al verduraio
BEPPINO RAGGI: no io non voglio
VALERIO PASTORINO: (si sfrega le mani) bene … bene io sono qui per questo, per aiutarti
BEPPINO RAGGI: dammi qualche consiglio
VALERIO PASTORINO: capito, allora è stato stabilito che a volte con un volo da quaranta metri non si muore
BEPPINO RAGGI: si ma la percentuale è molto bassa
VALERIO PASTORINO: ma può succedere, e se succede, pensa che fardello gli lasci agli eredi
BEPPINO RAGGI: no ! non voglio che nessuno paghi
VALERIO PASTORINO: una ragione di più per cambiare polizza
(tira fuori la nuova polizza)
Ecco … con me hai risolto i problemi per il tuo futuro: firma qua!
(Beppino firma)
Leggibile, ma non leggi niente
BEPPINO RAGGI: mi fido … mi fido
VALERIO PASTORINO: bravo, cambiando polizza hai fatto il tuo bene e il bene della compagnia
BEPPINO RAGGI: ripetimi di nuovo
VALERIO PASTORINO: Beppino, la tua polizza da decesso è stata cambiata e adesso la compagnia ti paga solo per infortunio, naturalmente che non superi i tre giorni di referto medico
BEPPINO RAGGI: certo che per uno che ha deciso di tuffarsi per quaranta metri è molto vantaggioso
VALERIO PASTORINO: vantaggiosissimo, adesso devo andare … e non pensare più a niente … tuffati, tuffati …
BEPPINO RAGGI: ma vai via così
VALERIO PASTORINO: adesso devo andare, ma sono sempre a tua disposizione
BEPPINO RAGGI: rimani con me, ti faccio vedere il tuffo
VALERIO PASTORINO: non ho tempo, a domani … forse
BEPPINO RAGGI: ciao
VALERIO PASTORINO: dai e tuffati … ciao
(Valerio esce di scena)
SCENA 5
BEPPINO RAGGI – PUBBLICO - LISETTA
BEPPINO RAGGI: meno male che adesso, ho risolto tutti i miei problemi, quindi posso tuffarmi
PUBBLICO: tuffati … tuffati
BEPPINO RAGGI: un attimo che mi devo preparare
( Beppino fa un paio di flessioni )
Sono pronto
PUBBLICO: buttati che ormai è tardi
BEPPINO RAGGI: finitela non siate impazienti altrimenti non mi butto più giù
PUBBLICO RAI: non ti butti più, allora noi ce ne andiamo
BEPPINO RAGGI: no aspettate, mi butto
PUBBLICO RAI: ormai ci è scaduto il tempo, i tecnici stanno già smontando noi andiamo
BEPPINO RAGGI: aspettate solo un minuto
PUBBLICO RAI: niente, sarà per un’altra volta, arrivederci
(la Rai se ne va)
BEPPINO RAGGI: e adesso anche la Rai se ne è andata … sono rimasto solo, anche il pubblico è stufo di aspettare
IL PUBBLICO: buttati Beppino altrimenti ce ne andiamo
BEPPINO RAGGI: dai basta … ho deciso adesso mi tuffo
(chiude gli occhi e conta ) al cinque mi butto: uno, due, tre, quattro, quattro e mezzo, quattro e trequarti
(entra Lisetta moglie di Beppino)
LISETTA: ( alterata) brutto deficiente, se non la smetti di fare lo stupido io ti getto di sotto
BEPPINO RAGGI: (sottomesso) no tu non mi getti, io mi butto
LISETTA: no, tu non ti butti: lo hai comprato il pane!
BEPPINO RAGGI: no, non ho avuto tempo
LISETTA SANTINI : non hai avuto tempo, farabutto delinquente vagabondo
BEPPINO RAGGI: io voglio tuffarmi
LISETTA SANTINI: non ti basta, non fare niente in tutto il giorno, adesso vuoi anche tuffarti in piscina con un tuffo da quaranta metri, vieni via e vai a comprare il pane
BEPPINO RAGGI: non posso, io voglio tuffarmi
LISETTA SANTINI: tu non ti tuffi, prima vai a comprare il pane
BEPPINO RAGGI: non ho i soldi
LISETTA SANTINI: (infuriata) non hai i soldi! Deficiente che non sei altro, e cosa ne hai fatto dei soldi!
BEPPINO RAGGI: li ho spesi
LISETTA SANTINI: come li hai spesi… erano i soldi per il pane
BEPPINO RAGGI: e io invece ho comprato le sigarette!
LISETTA SANTINI: tu non dovevi comprare le sigarette
BEPPINO RAGGI: io con i soldi compro quello che mi pare
LISETTA SANTINI: le sigarette no, le ho comprate io!
BEPPINO RAGGI: ma me ne avessi offerta una, almeno una
LISETTA SANTINI: (ride) ma il fumo fa male
BEPPINO RAGGI: il fumo fa male a me, non ha te
LISETTA SANTINI: non importa a chi fa male, io ti avevo dato sette Euro e ne hai spese sette senza comprare il pane
BEPPINO RAGGI: e ci risiamo con questo pane
LISETTA SANTINI: basta io mi sono stufato di te, me ne vado
BEPPINO RAGGI: si vattene
LISETTA SANTINI: vieni via, dai andiamo
BEPPINO RAGGI: no mi voglio buttare
LISETTA SANTINI: ti ho detto di venire via
BEPPINO RAGGI: calma non ho voglia di sentire urlare
LISETTA SANTINI: adesso vieni via e per quanto riguarda i soldi che hai scialacquato il resto lo prendi a casa
BEPPINO RAGGI: a casa non voglio sentire discorsi
LISETTA SANTINI: (si avvicina a Beppino) adesso andiamo a casa, e te lo dico per l’ultima volta
(allunga la mano)
BEPPINO RAGGI: no non vengo
LISETTA SANTINI: (allunga la mano) ti ho detto di venire
BEPPINO RAGGI: no non vengo
LISETTA SANTINI: ti ho detto di venire
BEPPINO RAGGI: ma perché sei così insistente
LISETTA SANTINI: andiamo a casa che ti ho trovato un lavoro
BEPPINO RAGGI: (alterato) un lavoro no! Questo non me lo dovevi fare, io mi butto
LISETTA SANTINI: aspetta io lo ho fatto per il tuo bene!
BEPPINO RAGGI: (alterato) per il mio bene, ma sei matta, io mi butto
(fa l’atto di gettarsi)
LISETTA SANTINI: ( si avvicina a Beppino, cercando di fermarlo) non ti gettare
BEPPINO RAGGI: no mi butto
LISETTA SANTINI: no non farlo
(Lisetta si avvicina a Beppino e Beppino con una mossa inaspettata scaraventa Lisetta giù dal terrazzo )
LISETTA SANTINI: (grida) Noooo cosa fai … Nooo !
(Beppino, dopo aver gettato Lisetta nel vuoto si sfrega le mani dalla contentezza, tira fuori la polizza di assicurazione bacia la pratica)
BEPPINO RAGGI: la polizza … la polizza avevo fatto la polizza sulla vita di Lisetta ed io sono l’unico beneficiario, finalmente ora me la posso godere … sono ricco … sono ricco …
(grida)
BEPPINO RAGGI: donne di Port Royal aspettatemi …. arrivo ….
(cade nel vuoto e muore)
SIPARIO