PRONTI A TUTTO
Commedia nera
in due atti
di Stefania De Ruvo
deruvostefania@gmail.com
registrazione Siae n. 923441°
E’ la storia di una giovane coppia, due ragazzi molto innamorati la cui relazione però è messa in crisi non da fattore di relazione interno alla coppia, ma da fattori esterni. Entrambi hanno una ottima preparazione accademica e la grande difficoltà è l'introduzione del mondo del lavoro. Entrambi laureati, non riescono a trovare il lavoro giusto e si devono contare accontentare di lavori non esattamente dignitosi portando contrasti all'interno della coppia. In questo momento della storia si introduce un elemento magico che propone una possibilità di risoluzione apparentemente facile ma invece di essere una soluzione diventa il problema ed i nostri protagonisti saranno messi di fronte a delle tematiche molto più complesse da affrontare. Nel procedere della storia da un tema di commedia si affrontano dei contenuti più spessi che porteranno i due protagonisti a mettere in dubbio i valori su cui avevano fondato la loro vita fino a quel momento e anche la loro relazione.
Tutta la magia ha un prezzo da pagare. Rifacendosi a vecchie leggende e favole, questa black comedy ripropone il tema della pentola magica che per donare la sua magia richiede un prezzo salato. Questo tema viene riportato ad oggi e la “magia” diventa un pretesto per porre i due protagonisti davanti ad una opportunità o ad una tentazione, a seconda del punto di vista.
In un crescendo costante la commedia, a metà tra commedia nera e dramma, alterna momenti comici a momenti di riflessione, mettendo in scena lo scontro tra etica e arrivismo, tra amore e desiderio di potere, passando anche per la dipendenza.
Una coppia di sposini, felici ma squattrinati, tirano avanti tra mille difficoltà (Laura disoccupata, Marco sottopagato e sfruttato). In un misterioso pacchetto trovano una zuppiera “magica” che regala loro soldi in presenza di dolore fisico e non. Sono davvero pronti a tutto per ottenere l’agognata ricchezza?
Protagonisti: coppia di sposini, squattrinati ed innamorati dai 25 ai 35 anni
LAURA
MARCO
PRIMO ATTO
Cucina arredato miseramente, un tavolo piccolo con due sedie ed un attaccapanni.
Scena 1
LAURA è al tavolo apparecchiato che controlla la posta. Aprendo le buste e separandole in due mucchietti.
LAURA Pubblicità, Pubblicità, buono per l’estetista. Uhm! (se la mette in tasca)Bolletta, (apre la busta) secondo avviso …150 euro! (mette da parte) Altra bolletta. (mette da parte) Che bello… della pubblicità. Un’altra ingiunzione di pagamento; (la apre) “con la presente si avvisa che se non provvederete immediatamente a saldare gli arretrati sarò costretto a ricorrere alle vie legali”. (mette via la lettera) Una settimana, abbiamo solo una settimana. Come lo dico a Marco? (mette da parte altre buste e si ferma su di una) Resoconto della carta di credito, (apre la busta) Uh!! Questa forse è meglio metterla via.
Entra MARCO
MARCO Buon giorno tesoro. Il pranzo è pronto?
LAURA (nasconde la busta, si avvicina e si baciano) Bentornato amore. Siediti. Devo dirti una cosa.
MARCO (insieme) Devo dirti una cosa.
LAURA Prima io. E’ arrivata la posta. Ci sono tre bollette in scadenza ed un’ingiunzione di pagamento.
MARCO Ingiunzione di pagamento? Ma per cosa?
LAURA (gli allunga la busta con l’ingiunzione) Dobbiamo al padrone di casa, tre mesi di arretrati.
MARCO (legge la lettera) Ma com’è possibile? Ti ho dato i soldi per l’affitto tutti i mesi!
LAURA Ho dovuto utilizzarli in un altro modo.
MARCO Senza dirmelo. Si può sapere quale sarebbe questo modo?
LAURA Cosa cambia? Concentriamoci su come risolvere questo problema. La prossima settimana passa il padrone di casa per l’affitto del mese e vuole anche gli arretrati.
MARCO Siamo rovinati. Se non glieli diamo si riprende la casa.
LAURA Se la prendesse pure è una catapecchia.
MARCO Ma è l’unico tetto che abbiamo, non possiamo certo andare a vivere sotto i ponti.
LAURA I tuoi fratelli non ci possono aiutare?
MARCO No, Franco ha perso il lavoro e Gianni ha appena avuto un bambino. Fammi pensare, possiamo prelevare tutto quello che abbiamo in conto e vuotare la cassa per le emergenze.
LAURA Non si tocca il fondo per le emergenze.
MARCO Lo so che avevamo detto di non toccarlo, ma adesso è un’emergenza.
LAURA Non abbiamo il fondo dell’emergenze!
MARCO Cosa?
LAURA Come avrei fatto per le bollette e la spesa secondo te? Ho usato il fondo!
MARCO Il fondo? Ma… aspetta. Se per la spesa e le bollette hai usato il fondo per le emergenze, dove sono finiti i soldi per l’affitto?
LAURA In vestiti.
MARCO Come? li hai investiti?
LAURA No, investiti, in vestiti. Mi sono comprata qualche capo.
MARCO Ti sei comprata dei vestiti nuovi invece di pagare l’affitto? Come hai fatto a spendere tre mesi di affitto in vestiti?
LAURA Non ho preso solo vestiti ma anchescarpe eborse! Non fare quella faccia! Ho investito su me stessa. Non mi potevo presentare ai colloqui vestita come una stracciona, l’apparenza è importante!
MARCO 1500 euro!
LAURA Solo 1000, gli altri gli ho spesi in formazione. Sai quel corso full immersion del mese scorso?
MARCO Mi ricordo! Era un solo week end! 16 ore in tutto! E gli hai dato 500 euro?
LAURA C’erano docenti di livello internazionale!Era fondamentale per la mia formazione. Lì mi hanno spiegato che per affrontare un colloquio occorre curareanche il look.
MARCO Non hai ottenuto risultati molto brillanti.
LAURA Non mi arrendo, quei soldi rientreranno appena otterrò un lavoro come si deve.
MARCO Laura non ti rendi conto di quello che hai combinato? Vivi nel mondo dei sogni! Ci hai rovinati!
LAURA Sono solo contrattempi, devi rischiare se vuoi riuscire nella vita.
MARCO Devi vivere nel mondo reale, non puoi spendere soldi che non hai.
LAURA Io mi merito di più, non certo di tirare avanti come stiamo facendo e se voglio puntare in alto, devo puntare alto!
MARCO Peccato che fino ad ora hai solo perso! Tutti i nostri risparmi. (respira) C’è altro che devo sapere?
LAURA No, è tutto. (offesa)
MARCO Bene, per modo di dire! Per pagare l’affitto possiamo aprire uno scoperto nella carta di credito!
LAURA No! Non credo sia il caso, non hai appena detto che non dobbiamo spendere i soldi che non abbiamo?
MARCO Allora non ci resta che chiedere ai tuoi genitori. Solo per pagare l’affitto, gli affitti.
LAURA Mai, non mi abbasserò mai a chiedere dei soldi a loro, e men che meno a mia sorella. Ci considerano dei falliti!
MARCO Dovevi pensarci prima di darti alle spese.
LAURA Che problema c’è! Adesso c’è la tua gratifica. (lo guarda) Hai chiesto l’aumento, vero?
MARCO Beh, quasi.
LAURA Come quasi.
MARCO Stavo per chiederlo, ma poi il capo mi ha detto che i miei risultati del mese non sono stati quelli che si aspettavano e che quindi…
LAURA Quindi?
MARCO Niente aumento, anzi è una fortuna che ho ancora il lavoro. Se non miglioro le vendite, rischio il licenziamento.
LAURA Non è possibile, deve essere un incubo.
MARCO No, sei ben sveglia Laura. Almeno è valsa la pena spendere tutti i soldi dell’affitto in vestiti? Come è andato il colloquio?
LAURA Bene… insomma… mi hanno chiesto esperienza.
MARCO E tu che gli hai detto?
LAURA Il solito, che non ho esperienza ma che sono qualificata per quel lavoro e che mi darò da fare.
MARCO E che ti hanno risposto, ti hanno assunta o no?
LAURA No, non mi hanno assunta, contento? Non ero la sola con la laurea, anzi alcuni avevano anche il master ma soprattutto avevano esperienza. Ma se nessuno mi assume come me la faccio esperienza?
MARCO Magari cominciando dal basso.
LAURA Sono laureata, non voglio andare a pulire i bagni o a fare la fotocopie.
MARCO Bisogna accontentarsi, siamo in piena crisi.
LAURA Dovrei imparare da te allora. Ad accontentarsi sei un maestro.
MARCO Almeno io porto a casa uno stipendio.
LAURA Ancora per poco se non ti dai da fare…
MARCO Non mi piace la piega che sta prendendo la conversazione. Devo mangiare e tornare al lavoro.
LAURA Sbrigati allora. Come faranno senza di te al call center.
MARCO Non sei simpatica. Mi è passato l’appetito, mi faccio un caffè ed esco. Anzi il caffè me lo prendo al bar. (si alza prende la giacca e fa per andarsene)
Silenzio.
LAURA Aspetta Marco.
Marco si ferma.
LAURA (lo raggiunge) Non andare via, non così.
MARCO Hai altre cose carine da dirmi? Tu butti via tutti i nostri soldi ed io sono il fallito!
LAURA Scusami, ho esagerato. Sono solo stressata, cerca di capirmi anche oggi ho subito un’altra delusione.
MARCO Non per questo te la devi prendere con me.
LAURA E’ che non avevo immaginato così il mio futuro. Ho studiato, mi sono impegnata ed adesso dovevo solo raccoglierne i frutti, invece…
MARCO Neanche io sognavo di lavorare in un call center ma si fa quello che si deve.
LAURA No, non ci sto, non è giusto. Io mi merito il lavoro per cui ho studiato, mi merito di più.
MARCO Non ricominciamo, non voglio litigare con te, ti amo lo sai.
LAURA Non sembrava poco fa. Mi hai detto che vivo nel mondo dei sogni.
MARCO Sei una sognatrice. Mi sono innamorato di te proprio perché sei così, una forza della natura che non si ferma davanti a niente!
LAURA Ti amo tanto anche io. Ma come faremo?
MARCO Ce la faremo Laura, se stiamo uniti ce la faremo, vedrai che tutto si sistemerà.
LAURA Promesso?
MARCO Certo… intanto stasera si va dal Mc Donald?
LAURA Adoro il Mc Donald, ma stasera dobbiamo andare alla festa di Deborah e Fabio.
MARCO Ma no! Non ho voglia di andarci.
LAURA Dobbiamo andarci.
MARCO Perché ci tieni tanto a loro?
LAURA Perché sono nostri amici, abbiamo fatto l’università insieme.
MARCO Sono tuoi amici, a me non sono mai piaciuti.
LAURA Ma se all’università uscivamo sempre insieme!
MARCO Io uscivo con loro solo per starti vicino. Lo sapevi che passavo tutti i compiti a Fabio? Se non fosse stato per me non si sarebbe preso la laurea.
LAURA Non devono piacerti, devi solo frequentarli! Sono persone importanti, inserite nell’ambiente giusto.
MARCO Ci guardano dall’alto al basso, soprattutto Fabio.
LAURA Beh, lui è un notaio!
MARCO Non è capace neanche di scrivere la lista della spesa, figurarsi fare il notaio.
LAURA Ma suo suocero è notaio e si è messo il genero in ufficio. Era nel contratto di matrimonio, come dote.
MARCO Avessi il suo suocero farei il notaio anche io. Invece la mia laurea in giurisprudenza sta ad ammuffire ed io lavoro in un call center. Poi andiamo al casinò, lui perde una fortuna e io sto a guardare.
LAURA Al casinò?
MARCO Ma sì... lo sai che a lui piace giocare.
LAURA Pensavo avesse smesso.
MARCO Questo è quello che ha detto a Deborah. Dove pensi che andiamo quando voi fate “la pizza tra amiche”?
LAURA Comunque meglio tenerseli amici, magari ci possono dare una mano, inserirci da qualche parte.
MARCO Se lo avessero voluto fare, lo avrebbero già fatto.
LAURA (si abbracciano e si baciano) Mi dispiace per prima, ma ho una laurea e non mi va di andare a fare la commessa.
MARCO Mi conosci, io mi preoccupo, anche troppo. Un giorno troverai un lavoro bellissimo.
LAURA Sei sicuro?
MARCO Certo, ce la farai! Chi potrebbe fermarti! Ora però devo proprio andare.
LAURA L'amante del tuo capo ha finito il turno sotto la scrivania?
MARCO Oggi è giovedì vero?Allora sì, dovrebbero aver finito. (si prepara per uscire, si rimette la giacca)
LAURA Sono così prevedibili, tutti i giovedì a pranzo. Che noia!
MARCO Che ci vuoi fare, sono un orologio!Che programmi hai oggi?
LAURA (sparecchia) Vado al mercatino dell’usato. Magari trovo qualcosa di buono da rivendere e racimolare un po’ di soldi.
MARCO Buona fortuna allora. Ti amo.
LAURA Ti amo anche io. (si baciano)
MARCO esce di scena e da fuori dice:
MARCO Oggi è la tua giornata fortunata hai ricevuto un pacchetto.
LAURA Io non ho ordinato niente, (esce di scena) ma cosa… (rientra la zuppiera incartata con la carta da pacchi marrone, la porta sul tavolo, la apre, tira fuori una zuppiera con coperchio) Ma chi… in fondo non è male, se la rivendo posso farci qualche soldo. (si fa male accidentalmente, es. si schiaccia un dito sotto la zuppiera) Ahi! (si sente un suono di monete che tintinnano “Tin tin tin!”) Ma che… (apre la zuppiera e tira fuori delle banconote) Questa sì che è fortuna.
LAURA si fa male di nuovo accidentalmente, es. da un calcio alla sedia, oppure si fa male con la carta.
LAURA Ma porca miseria! (Si sente il tintinnio“Tin tin tin!”) Di nuovo questo rumore… (va verso la zuppiera, infila la mano e tira fuori altre banconote) Non può essere, non ci posso credere… duecento euro.
Laura ci pensa, sogghigna e si fa male appositamente, es. si da uno schiaffo “Tin tin tin”, controlla la zuppiera, di nuovo si fa del male appositamente es. si da un pizzicotto, un altro schiaffo o si tira un orecchio “Tin tin tin”, sorride.
Buio e si sentono varie volte “Tin tin tin!” “Tin tin tin!” “Tin tin tin!”. Laura al buio prepara la scena, es. tira fuori le garze sporche dalla zuppiera.
Scena 2
Luce. Scena vuota, entra Luca con gli stessi vestiti, sul tavolo si trovano garze macchiate di sangue, tutto è in disordine, c’è la zuppiera sul tavolo e nessuno in vista.
MARCO Laura, Laura, dove sei? (si guarda intorno)
Rientra LAURA, è tutta disordinata ha cerotti in varie parti del corpo e si tiene del ghiaccio sul gomito.
MARCO Ma che è successo, vieni a sederti, stai bene?
LAURA Benissimo.
MARCO Mi dici che ti è successo?
LAURA Niente, sono caduta in giardino.
MARCO Laura, noi non abbiamo il giardino. Stai sragionando, ti porto in ospedale.
LAURA No, sto benissimo! Non mi sento così bene da anni. Marco ho risolto tutto!
MARCO Tutto cosa?
LAURA I nostri problemi di soldi.
MARCO Hai bevuto? Hai preso qualcosa?
LAURA Ma no, guarda. (gli mostra gli occhi e si mette a camminare come per la prova dello stato di ebrezza, fa la prova del dito sul naso cammina in linea retta) Visto? Sto bene.
MARCO Ma allora che ti è successo? E cos’è questo caos?
LAURA Non ti preoccupare, poi ti spiego. Ma che ci fai qui? Non eri di turno al call center?
MARCO Mi hanno licenziato, ma troverò un altro lavoro, stai tranquilla, non ti arrabbiare.
LAURA Meglio, lo odiavi quel lavoro!
MARCO Sei sicura che stai bene? Hai sentito quello che ti ho detto? Mi hanno licenziato.
LAURA Ho sentito e non devi preoccuparti. Vieni con me (si avvicinano alla zuppiera) Guarda.
MARCO Cosa?
LAURA La zuppiera.
MARCO Bella! L’hai presa al mercatino? Quanto l’hai pagata?
LAURA No, non l’ho comprata! Era nel pacchetto che mi è arrivato prima.
MARCO Chi te l’ha mandata?
LAURA Non ne ho la minima idea.
MARCO Strano…
LAURA Non è la cosa più strana. Vieni qui (gli prende il viso e se lo prepara davanti a se) Scusami tesoro.
MARCO Di cosa?
LAURA gli dà uno schiaffo.
MARCO Ah!! (“tin tin tin”) Ma che ti prende? Mi dispiace di aver perso il lavoro.
LAURA Non sono arrabbiata. (tira fuori dei soldi dalla zuppiera) Guarda qua! Questi sono per te!
MARCO Questa è la tua soluzione? Mi paghi per picchiarmi?
LAURA Non sono stata io, è la zuppiera.
MARCO Cosa?
LAURA E’ magica, se ci facciamo male escono fuori dei soldi.
MARCO Si… magica! Laura, non è divertente, non ho voglia di scherzare!
LAURA No, non è uno scherzo. Guarda qui, è vuota. (la apre e la mostra a MARCO poi gli dà una ginocchiata nelle parti basse)
MARCO Oh!! (“Tin tin tin”, Tin tin tin”, Tin tin tin”)
LAURA (apre la zuppiera prende dei bei soldi) E voilà!! Caspita, quanti soldi! Allora le vostre non sono tutte storie!
MARCO Ah! (prende i soldi) Da dove arrivano? Come hai fatto?
LAURA Semplice, vengono dalla zuppiera!
MARCO Non ci credo.
LAURA Credici, vuoi che te lo dimostro di nuovo?
MARCO No, basta con le dimostrazioni.
LAURA Non so come e neanche perché, ma se ci facciamo male nella zuppiera appaiono dei soldi. E più ci facciamo male, più ne dà.
MARCO Ma è impossibile oltre che decisamente sadico.
LAURA Sarà anche impossibile, ma è vero! (gli dà un pizzicotto)
MARCO Ahi! (“Tin tin tin”)
LAURA (apre la zuppiera, conta i soldi. E’ delusa) Meglio lo schiaffo. (prova a dargli un altro schiaffo
MARCO (la blocca) Ora basta Laura!
LAURA Ahi! (“Tin tin tin”) Bene, altri cinquanta euro.
MARCO Smettila!
LAURA Dai! Finalmente porto uno stipendio a casa!
MARCO Questo non è uno stipendio. Non li hai avuti per un lavoro. Ti stai facendo del male.
LAURA E allora? Gli unici lavori che mi propongono sono un insulto. Tu stesso odi quello che fai! Il lavoro perfetto non esiste, è solo una truffa, un inganno a cui ci fanno credere fin da piccoli.
MARCO Qualunque lavoro è meglio di questo. I soldi onesti sono quelli che ti guadagni lavorando.
LAURA Quanto sei vecchio. I soldi sono soldi. Pecunia non olet.
MARCO Non olet ma dolet! Questi soldi fanno male.
LAURA Meno delle umiliazioni che si subiscono facendo un lavoro di merda. Questo è un dono degli dei.
MARCO Un dono dell’inferno vorrai dire.
LAURA E’ una manna dal cielo ed è arrivata proprio nel momento giusto. Non ti hanno appena licenziato?
MARCO Questo è un colpo basso. Peggio di quello di prima.
LAURA Rifletti. Potremmo risolvere tutti i nostri guai! Lasciare questa topaia, comprare la casa dei nostri sogni. Non avere più pensieri! Non ti piacerebbe?
MARCO Certo che mi piacerebbe.
LAURA Possiamo fare un milione di euro e non lavorare più. (MARCO tace) La zuppiera non è arrivata a noi per un caso.
MARCO Non lo so e non mi piace.
LAURA Che scelta abbiamo? Io non trovo lavoro, tu lo hai perso. Come potremmo vivere, non abbiamo neanche i soldi per pagare l’affitto di questo mese.
MARCO Lo so, ma questa storia mi fa paura.
LAURA Paura di cosa, basta fare attenzione, niente di grave, qualche livido, dei graffi…
MARCO In fondo capita spesso di farsi male…
LAURA E se capita, prendiamo i soldi… non è sadismo è una sorta di assicurazione.
MARCO Possiamo usarla solo per le emergenze.
LAURA Esatto solo per le emergenze.
MARCO Promesso?
LAURA Promesso, ed adesso al lavoro. Cosa preferisci, schiaffo o taglio?
MARCO Grazie, sei troppo gentile, faccio da solo. (si dà un pizzicotto) Ahu! (Tin tin tin”)
LAURA apre la zuppiera e tira fuori una banconota da 10 euro.
LAURA Però cosi non basta. Dobbiamo alzare un po’ il tiro se vogliamo accumulare un po’ di soldi.
MARCO Ma non era solo per le emergenze?
LAURA Ma siamo in emergenza, dobbiamo tre mesi di affitto, il frigo è vuoto, le bollette sono in scadenza e devo anche pagare il bollo dell’auto.
MARCO E va bene allora. Ma se dobbiamo farlo, lo facciamo in maniera efficiente.
Buio.
Scena 3
LAURA e MARCO vanno in proscenio ognuno ad un lato. Luce ad occhio di bue.
MARCO (luce) Si, un bel tatuaggio grosso, qui sul fianco. E’ la parte più dolorosa vero? Perfetto. Un dragone, uno solo? No, troppo poco, faccia… che ne so… Biancaneve con tutti i sette nani anzi meglio, voglio la carica dei 101. Esatto tutti i 101 cani lungo il fianco e faccia pure il giro. Iniziamo? (rumore di trapano) Ah!!Ah!!Ahhhhhh!! (Tin tin tin”) (buio)
LAURA (luce) Ne vorrei ancora un po’ grazie. Questo è rafano, e quello peperoncino habanero? E’ piccante vero? Fuoco puro, perfetto. Doppia dose di tutto. Ah!! Ah!! Brucia, brucia!! (“Tin tin tin”) (buio)
MARCO (luce, MARCO sta a bocca aperta) No dottore, non voglio l’anestesia, sono allergico. Trapani, sono pronto, adesso. (rumore di un trapano) Ah!!!! (piangente) Ah!!!(“tin tin tin”)
LAURA (luce) Buon giorno, vorrei una depilazione completa. Brasiliana? No, tolga tutto! Strappi, strappi pure. (si sente uno strappo) Ah! (si sente un altro strappo) Ah! (“tin tin tin”) (buio)
MARCO (luce) Buon giorno, (sottovoce) vorrei una depilazione completa (ripete) vorrei una depilazione completa. Brasiliana? No, tolga tutto! Strappi, strappi pure. (si sente uno strappo) Ahhhhh!!!! (“tin tin tin”) (buio)
LAURA (luce) Si, vorrei un massaggio, no, troppo leggero, vorrei qualcosa di più forte. Avete chi mi può camminare sulla schiena? E quanto pesa? Nessuno di più pesante… voglio lui. (scrichiolii) Ah, ahu, ahia!!! (“tin, tin, tin”) (buio)
MARCO (luce) Sono interessato al corso per fachiri. Voi insegnate a ingoiare lamette, mangiare i vetri e cose del genere vero? Ma è pericoloso? C’è il rischio di farsi male? No? (deluso) Ma ne è sicuro? (sorride) Ah ecco, ci si fa male, me lo assicura? (rumore di vetri rotti) Oh, mamma!!! (“tin, tin, tin”) (buio)
LAURA (luce) No, grazie, niente vetri, sono vegetariana!! Posso sdraiarmi sul letto di chiodi? Mi raccomando belli affilati! Poi lei mi sale sopra? Ok. (preoccupata) No, non servono spiegazioni, facciamolo! Ahi, ahi, ah!!
MARCO (luce) Salve, vorrei salire sul ring come sparing partner! No, non so tirare di boxe, ma so incassare. Su, mi metta alla prova! La prego!(rumore di pugni, “tin, tin, tin”) (buio)
LAURA (luce) Salve, vorrei salire sul ring! Combattere? In verità non posso tirare pugni, sono obiettrice, ma posso prenderli. (rumore di pugni, “tin, tin, tin”) (buio)
Luce al centro, sulla zuppiera. LAURA la apre tira fuori tanti soldi.
LAURA Vogliamo arrotondare?
MARCO Come adesso? Ancora?
LAURA Vieni di là e sculacciami! (con fare ammiccante)
MARCO Questo mi piace, ma non so quanti soldi ne ricaveremo. (escono di scena)
Buio.
Scena 4
Luce, LAURA (si è messa una vestaglia) è seduta al tavolo davanti ad un armamentario da boia (coltelli, martelli ecc.), è molto agitata, guarda le armi e prova ad usarle ma poi le mette giù.
MARCO (entra in scena con una tazza ed un biscotto in mano) Buon giorno, tesoro. (si siede per fare colazione)
LAURA (agitata) Era ora Marco! Vieni sbrigati, ho preparato qualche … oggettino. (indica lo strumentario)
MARCO Magari dopo, sto facendo colazione! (tocca gli oggetti) Non ti pare di esagerare?
LAURA No, per niente. (prende un oggetto, lo alza a mezz’aria e poi lo rimette giù)
MARCO Sei agitata, che ti prende?
LAURA Sono in piedi dalle cinque. Dobbiamo lavorare.
MARCO Dalle cinque? Non ti ho mai vista così impegnata.
LAURA Spiritoso.Vieni, ho bisogno del tuo aiuto, mettiti a lavorare anche tu.
MARCO Lavorare… non possiamo chiamarlo in un altro modo? Lavorare non mi pare corretto. Possiamo chiamarlo… provare dolore, pagare il prezzo, infliggerci sofferenza.
LAURA Marco.
MARCO Preferisci un semplice “farci del male”? No, visto che si tratta di soldi e solo di quello definiamolo “fare bancomat”.
LAURA Chiamalo come ti pare. Io sto lavorando, sto “facendo Bancomat” se ti piace di più, dalle cinque, ma non va bene, mi dà solo pezzi da cinque e monete.
MARCO Me ne sono accorto, la zuppiera vuole sempre di più, sempre più dolore. Forse è un segno. Dobbiamo fermarci.
LAURA No, dobbiamo solo impegnarci, andare fino in fondo.
MARCO Abbiamo messo da parte quasi 200 mila euro. Fermiamoci. Ci bastano.
LAURA Non proprio 200 mila.
MARCO Va beh, un po’ di meno. Lo so che hai le mani bucate e ti sei data da fare con le compere, eh?!
LAURA Investiti.
MARCO E quanti ne avrai comprati! Lo so che ti piacciono i vestiti.
LAURA Veramente ho investito.
MARCO Cosa hai fatto?
LAURA Volevo farti una sorpresa, raggiungere il milione. L’ho fatto per te.
MARCO E…
LAURA Niente, sai la congiuntura, i mercati deboli… non ho ben capito ma è andata male.
MARCO Quanto male?
LAURA Tanto male… tutto male.
MARCO Tutto? Ma tutto tutto?
LAURA Quasi, possiamo andare a mangiare da Mc Donald. Ho un buono sconto.
MARCO Non mi fa ridere. Cosa ti è passato per la testa di investire e senza dirmelo.
LAURA Ho incontrato questo tizio ad una cena a casa di Deborah e Fabio. Mi sembrava affidabile, era vestito elegante e ti faceva girare la testa con le chiacchiere. E poi tutti nell’ambiente investono.
MARCO Noi non siamo dell’ambiente, non farti accecare dalle lucette. Non lo siamo e non lo saremo mai. Ti sei fatta fregare.
LAURA Ma c’è ancora la zuppiera, basta ricominciare e magari fare un po’ più sul serio.
MARCO Ancora di più?
LAURA Abbiamo fatto i soldi una volta e possiamo farlo di nuovo.
MARCO E questa volta stai buona. Lo sai che ti amo ma l’hai fatta davvero grossa.
LAURA Mi hanno imbrogliato.
MARCO Ti sei fatta imbrogliare. Non sarebbe successo se questi soldi fossero stati guadagnati con un lavoro vero.
LAURA Non avremmo mai raggiunto quella cifra con un comune lavoro.
MARCO Forse sarebbe stato meglio così.
LAURA Ormai il danno è fatto, è inutile recriminare sul passato. O vuoi farmi sentire in colpa?
MARCO Per me non è tanto passato, l’ho appena saputo.
LAURA Dai Marco, sono il tuo tesorino…
MARCO Non te la caverai così facilmente!
LAURA Ho perso il controllo, lo so. Non capiterà più te lo prometto.
MARCO Un’altra promessa! Dovevano essere solo dei graffi, qualche ematoma, ed invece siamo diventati una succursale del pronto soccorso!
LAURA Che ti importa di un po’ di dolore!
MARCO Un po’?
LAURA Io non sento più niente quando la sento tintinnare (accarezza la zuppiera con fare sempre più stralunato). Il giorno in cui l’abbiamo ricevuta è stato il più bello della mia vita, finalmente potevo realizzare tutto quello che volevo, basta farla contenta. In fondo lei non vuole tanto.
MARCO Ne parli come se fosse una persona.
LAURA Non sono pazza, lo so che non è una persona ma è viva, mi parla.
MARCO E’ una strana zuppiera ma è sempre un oggetto mentre noi siamo persone, il nostro dolore è vero.
LAURA Anche quello che ci da la zuppiera è vero, soldi, potere, felicità.
MARCO Io non mi sento molto felice.
LAURA Io si invece, ogni volta che tintinna sono felice e voglio sentirla ancora ed ancora.
MARCO Non erano questi i patti. Dovevamo usarla per le emergenze, fare un po’ di soldi.
LAURA Sì Marco, facciamola tintinnare ancora! (eccitata) Giuro che starò più attenta.
MARCO Non mi basta!
LAURA Non perderò più il controllo, non succederà mai più.
MARCO Abbiamo perso tutti i soldi della zuppiera. Possiamo tornare indietro e far finta che non sia successo nulla, di non aver mai ricevuto la zuppiera!
LAURA No, non possiamo! Adesso dobbiamo rimediare, con la zuppiera; ma non ce la posso fare da sola! Aiutami, ti prego! Dobbiamo rimetterci al lavoro!
MARCO (silenzio) Va bene, ricominciamo da capo, recuperiamo i nostri soldi e poi basta.(prende un coltello per colpirsi la mano ma si ferma a mezz’aria) Ci serve aiuto. Andiamo?
LAURA Dove?
MARCO In centro.
LAURA Vuoi andare a fare shopping?
MARCO Non fare la spiritosa, c’è una manifestazione di protesta, sono previsti disordini e scontri con la polizia.
LAURA Ma è pericoloso!
MARCO Appunto. Vammi a prendere il passamontagna!
Buio, MARCO e LAURA si portano al centro in proscenio. Luce.
MARCO (in proscenio) Devo caricare proprio? Io non ho niente contro i poliziotti! A me piacciono!
LAURA Ci servono i soldi, coraggio.
MARCO Se proprio devo. (respira come per prendere coraggio, si mette il passamontagna) Ehi tu, servo del potere! Mi fai vedere il tuo manganello!
Buio si sente rumori di lotta, urla e “tin, tin, tin”.
Sipario.
SECONDO ATTO
Casa arredata con classe. Sempre gli stessi elementi ma più costosi. (tavolo con sedie ed attaccapanni).
Scena 5
LAURA e MARCO, elegantissimi, sono al tavolo e contano impilando i soldi, facendo mazzetti e legandoli con un elastico.
LAURA 235 mila 750 euro. Tesoro, possiamo ripagare tutti i nostri debiti.
MARCO Allora siamo vicini al momento di liberarci della zuppiera.
LAURA Ma che fretta c’è!
MARCO Avevamo detto che la usavamo solo per il nostro futuro, per stare tranquilli.
LAURA Va bene, ma adesso dobbiamo vivere nel presente ed io voglio vivere bene.
MARCO E non stiamo vivendo bene? Abbiamo lasciato la casa in affitto e ci siamo comprati un appartamento nuovo, abbiamo preso anche la macchina!
LAURA La casa l’abbiamo comprata per la tranquillità del nostro futuro, come dici tu, ma vivere bene vuol dire concederci degli sfizi, molti sfizi. Andare a fare compere senza guardare al prezzo… soddisfare i desideri più segreti. Non c’è qualcosa che hai sempre desiderato?
MARCO In effetti, una moto l’ho sempre desiderata, ma giura che ci fermiamo in tempo.
LAURA Solo un milioncino e poi stop, te l’ho promesso, ma intanto… pensiamo a divertirci.
MARCO Un milione? Non ti pare di esagerare?
LAURA Esagerare? No, la casa costa, la macchina pure. Se vogliamo smettere di lavorare per sempre, un milione mi pare giusto. (MARCO tace, non è convinto) E poi possiamo aiutare gli altri, i miei genitori, i tuoi fratelli, fare beneficenza?
MARCO (silenzio) Non arriveremo mai ad un milione!Non so più cosa farmi per farle scucire dei soldi. La zuppiera sta diventando sempre più esosa.
LAURA Me ne sono accorta anche io, ma ne vale la pena, non ho mai visto tanti soldi. (gioca con i soldi)
MARCO Ed io non ho mai visto tanti tagli. Non c’è una parte del mio corpo che non sia scorticata, tagliata, tumefatta ed in generale molto dolorante.
LAURA Cosa credi che io stia meglio?
MARCO Appunto, fino a dove vogliamo spingerci. Hai visto come mi sono ridotto? Assomiglio ad un pugile dopo un incontro.
LAURA Hai il fascino dell’uomo vissuto. (si avvicina per delle coccole)
MARCO Smettila di scherzare, sono stanco e tanto tanto dolorante. Non facciamo altro che farci del male per ottenere cosa poi, per arrivare dove?
LAURA Non so te, ma io sono pronta a tutto. Ma guarda che meraviglia! (gioca con i soldi) Non saresti disposto a qualche sacrificio per avere tutto questo ben di dio?
MARCO Smetti di giocare con i soldi sembri Paperone.
LAURA Magari ci potessi fare il bagno! (ne lancia un po’ per aria)
MARCO Laura, li abbiamo appena messi a posto. Adesso mi aiuti a raccoglierli.
LAURA Uffa, quanto sei pesante! Allora dove li mettiamo questi? (fa riferimento ai soldi) Li portiamo in banca?
MARCO Sono oltre 235.000 euro, non vorrai mica la finanza fuori dalla porta? E che gli diciamo? Salve signor finanziere: “Noi guadagniamo i soldi facendoci del male e li riceviamo da una zuppiera magica”.
LAURA Hai ragione, meglio nasconderli. Sotto il materasso? Così se non posso farci il bagno almeno ci posso dormire sopra!
MARCO Sei inquietante!
LAURA Stiamo vivendo un miracolo! Abbiamo vinto al totocalcio con la zuppiera, anzi meglio!
MARCO Parlando di “vincite miracolose”. Oggi mi ha chiamato tua madre, non riesce a capire come abbiamo fatto a comprarci la casa, la macchina ed il resto.
LAURA E che le hai detto?
MARCO Quello che abbiamo concordato. Che abbiamo avuto fortuna, un paio di investimenti azzeccati… non credo se la sia bevuta.
LAURA E se le diciamo che li hai vinti combattendo? Ad esempio in un incontro di boxe clandestino. Almeno così si spiegano i lividi ed i tagli.
MARCO E’ ancora meno credibile di me genio della finanza. Non ho il “phisique du role”. Ma è carino da parte tua vedermi come un lottatore.
LAURA Allora dovremmo convincerla con un bel regalino. Che ne dici di una vacanza per lei e papà? Hanno sempre voluto fare una crociera.
MARCO Pensi che il mal di mare li faccia ricredere sulle mie capacità finanziarie?
LAURA No, ma se vogliono continuare a godere della nostra fortuna capiranno che è meglio non fare domande.
MARCO Questa faccenda mi puzza sempre di più. Non hai una brutta sensazione alla base dello stomaco?
LAURA Niente che una buona cena di pesce non possa far passare.
MARCO Assomigli sempre di più a Gollum!
LAURA Chi?
MARCO Il mostro de “Il signore degli anelli”, un uomo comune che viene trasformato in mostro dalla bramosia del potere. La zuppiera è l’anello del potere, “Il mio Tessoooro”.
LAURA Io non sono un mostro!
MARCO Ma tieni alla zuppiera come Gollum teneva al suo anello!
LAURA Sei proprio un nerd.
MARCO Ti dovrai liberare di questa zuppiera prima o poi e sarà dura.
LAURA Lo farò quando sarà il momento.
MARCO Sei sicura di farcela?
LAURA Ma certo che ce la farò, posso smettere quando voglio. Sono io che controllo la zuppiera e non lei che controlla me.
MARCO Allora rinunciaci adesso. Una casa, una macchina, vestiti nuovi, un bel gruzzoletto da parte possono bastare.
LAURA Ma perché rinunciare adesso? Ci è stata data una opportunità ed ho intenzione di sfruttarla fino in fondo. E’ presto per fermarci e poi i soldi che abbiamo da parte non ci basterebbero per molto.
MARCO Potremmo tornare a lavorare, e vivere più modestamente. Un piccolo investimento ci garantirebbe una rendita sicura e vivremmo tranquilli per il resto della vita.
LAURA Come vivremmo? Con il rimpianto di una vita da favola. Non mi sono mai sentita così e non parlo solo dei soldi. Da quando ho trovato la zuppiera ho la sensazione di poter fare tutto, di poter essere tutto quello che voglio.
MARCO Ma ti senti, parli come una tossica. Siamo due tossici.
LAURA Non esagerare, adesso sono una drogata. Solo perché so cosa voglio e sono pronta a tutto per ottenerlo. Ti vorrei ricordare che non faccio, non facciamo del male a nessuno.
MARCO Anche a me piacciono i regali della zuppiera, un po’ meno il conto da pagare. Non sono contento di soffrire ogni giorno. Ho cicatrici che non si stanno rimarginando e non so più dove farmi un nuovo tatuaggio.
LAURA Sei un bambino!Cosa vuoi che sia qualche doloretto per farla contenta.
MARCO Fare contento chi?
LAURA La zuppiera.
MARCO Non è una persona, è un oggetto.
LAURA Lo so, lo so ma è quasi viva. Lei ci parla tintinnando e ci premia quando la facciamo contenta. Ed ogni volta che tintinna fa felice noi.
MARCO Tu di sicuro.
LAURA Certo, che mi fa felice, mi dà tutto quello che ho sempre desiderato.
MARCO Io non ho mai desiderato soffrire.
LAURA Il dolore passa, il potere resta.
MARCO Che potere? I soldi?
LAURA Non solo quelli, ogni volta che tintinna non senti scorrere nelle vene un’ondata di energia? Di onnipotenza?
MARCO Laura, non mi interessa come ti fa sentire. Stiamo facendo un gioco pericoloso e molto doloroso. E sta peggiorando.
LAURA Non sto prendendo questa situazione sotto gamba. Mi fermerò, ci fermeremo te lo prometto.
MARCO Me lo hai già promesso, questa volta siamo arrivati alla fine. Basta Laura nessuna somma mi costringerà a farmi ancora del male.
LAURA Dai Marco, lei (accarezza la zuppiera) è arrivata a noi per un motivo, perché noi siamo forti e possiamo gestirla.
MARCO Gestirla non vuol dire farci di tutto per farla tintinnare. (va da Laura,le prende il viso nelle mani) Siamo noi due contro il mondo ed io ora ti chiedo di smettere. Abbiamo un quarto di milione di euro, ci bastano. Dobbiamo rinunciare alla zuppiera o rimarrai da sola.
LAURA Ma…
MARCO Adesso.
LAURA Va bene, ma fallo fare a me.
MARCO Sei sicura?
LAURA Sì, credi che sia una tossica, così ti dimostrerò che non è vero.
MARCO Vado a prendere un martello.
LAURA No, ho detto che ci penso io, a modo mio. Esco a prendere un po’ d’aria. (si prepara)
MARCO Non dimentichi niente? (le porge la zuppiera) Al tuo ritorno non la voglio più vedere.
LAURA Fidati di me, so cosa faccio.
LAURA esce, MARCO si siede.
Buio.
Scena 6
Luce, MARCO è seduto al tavolo, sconsolato, si controlla le ferite.
Entra LAURA con la zuppiera chiusa in borsa.
La trasformazione di Laura è aiutata dal testo ma deriva molto dall’intenzione recitativa. Quando parla della zuppiera o la tocca deve essere allucinata (da Gollum) e far trasparire il desiderio.
LAURA Sono tornata.
MARCO (brusco) Bene, ti aspettavo. L’hai distrutta?
LAURA Ci ho provato ma è quasi infrangibile!
MARCO Eravamo d’accordo. Te ne dovevi disfare! Sono stanco di farmi del male!
LAURA Ci ho provato, sono andata al parco e ho provato a romperla ma non ci sono riuscita.
MARCO E allora? Dovevi disfartene, anche da intera, l’hai buttata nel laghetto?
LAURA No.
MARCO L’hai gettata nell’immondizia?
Laura tace, tiene la borsa a tracolla.
MARCO Non mi va di giocare agli indovinelli. Non mi interessa che cosa ne hai fatto, se l’hai buttata nel cassonetto, se le hai dato fuoco o l’hai spedita dall’altra parte del mondo! Mi avevi promesso di disfartene.
LAURA Non ce l’ho fatta.(prende in braccio la borsa, si capisce che c’è dentro la zuppiera)
MARCO Storie! Non hai voluto disfartene.
LAURA Non ce l’ho fatta, te l’ho detto.
MARCO Sì, ho capito, non ce l’hai fatta ma non dipende dalla resistenza della zuppiera, sei tu che non sei riuscita a staccarti da lei!
LAURA Smetti un momento di parlare e guarda. (apre la borsa tira fuori la zuppiera e prende i soldi)
MARCO Accidenti! Che hai fatto? Sei ferita? Fai vedere. (si alza va da lei a controllarla)
LAURA Io sto bene. Ho scoperto che non è necessario che ci facciamo male noi, alla zuppiera basta stare vicino al dolore.
MARCO Allora non ti sei fatta niente?
LAURA Niente!
MARCO Ma da dove è arrivato il dolore per la zuppiera?
LAURA Da un tizio per strada. Mi ero fermata al parco, cercavo un modo di disfarmi della zuppiera…
MARCO C’è ne sono tanti.
LAURA Va bene, me ne stavo lì con la zuppiera in mano e non riuscivo a pensare ad altro. Vedevo solo i soldi, il potere e le sensazioni che mi fa provare quando tintinna… Sei contento?
MARCO Sì, per lo meno sei stata sincera.
LAURA Posso continuare? Non vuoi sapere come ho ottenuto tutti questi soldi?
MARCO Ti ascolto.
LAURA Vicino alla panchina dove mi ero seduta, c’era un gruppo di ragazzi che si esercitava con lo skate ed uno di loro ha fatto un gran brutto volo. E’ arrivata perfino l’ambulanza.
MARCO Che gli è successo?
LAURA Credo si sia rotto una gamba… ma vedessi la zuppiera. Era come impazzita sempre a suonare, 10.000 euro in un colpo solo.
MARCO Quindi? Cosa proponi?
LAURA Tesoro, non capisci? Non è più necessario farci del male. Non dobbiamo più soffrire enon dobbiamo più disfarci della zuppiera.(la guarda con desiderio, l’accarezza)
MARCO Spiegati meglio.(le scosta la zuppiera)
LAURA Pensaci, la zuppiera vuole solo stare vicina al dolore. Quindi?
MARCO Quindi? Vuoi fare del male a qualcuno? Io non ci sto, lo sai.
LAURA Ma no! Basta andare nei luoghi dove la gente si fa male, senza il nostro intervento. Noi dobbiamo essere lì solo al momento giusto, con la zuppiera. E’ la soluzione perfetta.
MARCO Avevamo deciso che dovevamo smetterla con la zuppiera!
LAURA Sì, perché eravamo stufi di farci del male, ora non è più necessario, riceveremo i regali della zuppiera senza soffrire, saranno gli altri a farlo.
MARCO Gli altri devono soffrire?
LAURA Soffrono già, da soli. Noi ci guadagniamo sopra.
MARCO Noi non facciamo niente vero?
LAURA Niente, solo assistere.
MARCO Ed è già abbastanza strano. Lucriamo sulla sofferenza altrui, nel vero senso della parola.
LAURA Non facciamo niente di male, stiamo solo a vedere.
MARCO Ho sempre pensato che si dovesse fare di tutto per non far del male agli altri.
LAURA E ti ripeto che non lo facciamo.
MARCO Ma non lo impediamo neanche. Anzi siamo felici se si fa male qualcuno.
LAURA Ed allora?
MARCO Solo a me, questa faccenda mi lascia un brutto sapore in bocca.
LAURA Sei il solito piantagrane. Questa è una bella notizia, possiamo smettere di soffrire.
MARCO Solo godere della sofferenza altrui. (si fa triste)
LAURA Esatto! Non è stupendo! (lo abbraccia felicee/o “abbraccia” la zuppiera. Si deve notare il contrasto tra i due) Preparati, stasera si esce.
MARCO Di nuovo a cena fuori?
LAURA Che ne dici di… un incontro di boxe? Per cominciare. Ho un sacco di idee.
Buio.
Scena 7
Luce, LAURA e MARCO sono in proscenio ai due lati.
LAURA (luce) Si! Forza ammazzalo! Fallo a pezzi andiamo, rialzati. Picchia più forte! Dagli di gancio! Fagli sputare sangue! Ah, ah, ah (risata)(buio “tin, tin, tin”)
MARCO (luce) No, oggi niente tatuaggi. Dispiace se rimango un attimo qui, a vedere questi disegni? Deve finire un tatuaggio, ed è doloroso? Perfetto. Continuate pure. (buio “tin, tin, tin”)
LAURA (luce) Sono interessata alla camminata sui carboni ardenti. Prima di provare posso assistere a qualche incontro? Grazie, molto gentile. (buio “tin, tin, tin”)!
MARCO (luce) Chi è il prossimo? Lei? Che deve fare? Uh! (tra lo schifato ed il preoccupato) Ma fa male? Ah bene… (buio “tin, tin, tin”)
LAURA (luce) Brava! Un’altra spinta. Dai che il bimbo esce! No, non sono nessuno… ok, ok esco subito. (buio “tin, tin, tin”)
MARCO (luce) E’ qui il centro cefalee? La sala d’aspetto? Bella piena. Non si preoccupi aspetto. (buio “tin, tin, tin”)
LAURA (luce) Non vorrei intromettermi ma ho sentito quel tipo laggiù che insultava la tua ragazza. Io fossi in te gli darei una lezione! (buio “tin, tin, tin”)
MARCO (luce) Vorrei fare da volontario, qui in ospedale. In quale reparto la gente soffre di più? (buio “tin, tin, tin”)
Scena 8
Luce, MARCO è al tavolo con la zuppiera e gioca con i rotolini dei soldi, (es. li impila, ci gioca a bowling). Entra LAURA con una borsa.
LAURA Non sei ancora pronto? Sbrigati che dobbiamo uscire. (prende la giacca dall’attaccapanni, prende la zuppiera e la mette nella borsa)
MARCO Io voglio restare a casa.
LAURA Non fare il bambino! Dobbiamo trovare nuovi posti dove trovare del dolore. La zuppiera è incontentabile, non solo vuole sempre più dolore ma ne vuole anche di nuovo.
MARCO Non possiamo continuare così!
LAURA In fondo alla via, vicino all’incrocio, c’è una brutta curva e sta per piovere, magari se abbiamo un po’ di fortuna…
MARCO Laura!
LAURA Non facciamo niente, non voglio mica togliere il segnale di stop! O posso toglierlo?
MARCO No!!
LAURA No, certo! Era solo un’idea! Almeno io provo ad avere delle idee!
MARCO Vuoi nuovi posti dove trovare dolore devastante da donare ad una zuppiera sempre più esosa?
LAURA Esatto.
MARCO No, io non ci sto più. Non ne posso più della sofferenza. Basta così.
LAURA Non voglio fermarmi adesso. Me lo hai detto tu di non vivere con la testa tra le nuvole e io l’ho fatto. Il mondo in cui viviamo è brutto, le persone sono cattive e c’è tanto dolore! Che c’è di male se ne approfittiamo un po’, tante cose succederebbero lo stesso.
MARCO Laura no, dobbiamo fermarci adesso, abbiamo superato il limite. Tu hai superato il limite. Non ti interessano più solo i soldi, ormai la zuppiera ti ha preso, non sai controllarti, vuoi sempre di più. Sei come una tossica.
LAURA Basta, sei sempre il solito. Non sono una tossica, mi sto solo occupando di noi meglio di come tu abbia mai fatto.
MARCO Ho sempre lavorato per mantenerci.
LAURA L’unica cosa che sai fare è promettere, darmi grandi speranze! “Tranquilla, se stiamo uniti tutto si risolverà, non ti preoccupare troverai il lavoro giusto” invece non succede mai niente. Quando invece sono io che trovo la soluzione, tu ti tiri indietro. Non arrivi mai fino in fondo. Che matrimonio abbiamo vissuto prima della zuppiera? Non siamo andati neanche in luna di miele.
MARCO Mi dispiace di averti fatto saltare la luna di miele, ma se ti ricordi bene non avevamo un soldo.
LAURA Con quello che ti davano al call center.
MARCO E tutto quello che mi davano lo spendevo per noi.
LAURA Sei stato licenziato da un call center, ma dai, è ridicolo.
MARCO Sarà anche ridicolo ma io un lavoro l’ho avuto.
LAURA Sei laureato, se volevi lavorare in un call center dovevi metterti d’impegno a fare carriera e dirigerlo. Invece ti sei fermato al primo impiego che hai trovato, tutto contento di portare quei quattro soldi a casa.
MARCO Sai, è difficile cercare un altro lavoro o fare carriera quando hai una moglie che se ne sta a casa tutto il giorno.
LAURA Cosa centro io? Stavo cercando un lavoro adatto.
MARCO Lavoro che non hai mai trovato perché pretendevi un lavoro da dirigente quando non sai gestire neanche i soldi dell’affitto.
LAURA Mi hai stufato. Sempre i soliti discorsi. Io esco.
MARCO E dove vai? Al parco?Speri che qualcun altro si rompa una gamba?(prende in mano la zuppiera e la porge a lei) Non stai dimenticando qualcosa?
LAURA No, te la lascio. Visto? Non ne sono dipendente, posso farne a meno.
LAURA si alza e si avvicina alla quinta. MARCO rimane al tavolo vicino alla zuppiera che inizia a tintinnare “tin tin tin”.
MARCO Ma cosa… (guardando la zuppiera) stai bene?
LAURA (si ferma alla quinta, si volta verso MARCO) Si, bene. (guarda MARCO) E tu?
MARCO Bene, almeno fisicamente… ma perché ha tintinnato?
LAURA (torna indietro e guarda dentro alla zuppiera) Forse ho capito.
MARCO Cosa?
LAURA Il successo non è alla portata di tutti, ci vuole decisione, sangue freddo e pochi scrupoli. Per gli altri al massimo c’è la lotteria. Non hanno talento, non hanno le capacità per emergere e soprattutto non hanno il coraggio necessario. Tu sei come loro. Anche quando gli capita un’opportunità non sanno coglierla, non sai coglierla, non sei capace di andare fino in fondo. Avresti più possibilità comprando un biglietto della lotteria. Io sono diversa, io uscirò da questa mediocrità perché io, sono davvero pronta a tutto. Tu invece ti nascondi dietro alla tua falsa morale perché non hai le palle di andare fino in fondo, sei un mediocre!
MARCO Ahi (“tin tin tin, tin tin tin, tin tin tin”).
LAURA apre la zuppiera e tira fuori felice tanti soldi.
LAURA Ora tocca a te.
MARCO Cosa devo fare?
LAURA Feriscimi, qui. (si indica il petto, prende la zuppiera, la avvicina a se ed apre le braccia) Avanti, colpisci duro.
MARCO No, non voglio farlo. (e si riprende la zuppiera)
LAURA Avanti, feriscimi, fallo. (e si riprende la zuppiera) E’ dolore emotivo, non capisci? Ed alla zuppiera piace tanto, hai sentito quanto ha tintinnato? Ehi, hai dei segreti o no? Avrai dei sassolini da toglierti dalle scarpe… avanti colpisci dritto al cuore!
MARCO Eh?
LAURA Marco, tira fuori le palle!
MARCO Come vuoi. Ti ricordi Giulia? La mia ragazza ai tempi del liceo? L’anno scorso mi ha chiamato, siamo usciti insieme per bere qualcosa e fare quattro chiacchiere. Non so se sia stato l’alcol o ricordare i bei momenti passati insieme ma mi ha baciato. E mi è piaciuto.
LAURA (silenzio, “tin tin tin”, prende i soldi e li mostra a MARCO) Era buona questa. Continua.
MARCO Sei sicura?
LAURA (apre la zuppiera, guarda i soldi e sorride) Convinta, sono pronta. Inizia tu, poi toccherà a me.
MARCO Come vuoi. (Marco si prepara ad uno scontro fisico es. scrocchia il collo, le dita ecc.)
LAURA Allora?
MARCO (la zuppiera è vicino a LAURA) Non voglio mai andare al Karaoke perché sei tremenda, non ho mai conosciuto una persona più stonata.
LAURA Tutto qui? Puoi fare di meglio.
MARCO Al karaoke fai schifo e ti rendi ridicola. (“tin tin tin” spinge la zuppiera verso MARCO)
LAURA Ti ricordi il maglione blu, quello che ti ha regalato tua nonna e che ti piaceva tanto?
MARCO Si, sono mesi che non lo trovo.
LAURA L’ho buttato via io, neanche alla caritas lo volevano per quanto era brutto. (“tin tin tin” spinge la zuppiera verso LAURA)
MARCO Hai presente quando mi prepari la zuppa d’orzo ed io casualmente devo rientrare prima in ufficio? Non è vero faccio una sosta al fast food. (“tin tin tin” spinge la zuppiera verso MARCO)
LAURA Ti ricordi, l’anno scorso quando siamo andati in vacanza in Grecia in compagnia dei tuoi amici e loro volevano fare un salto nell’isola dei nudisti?
MARCO Si, e allora?
LAURA Io non ci sono voluta andare ed ho insistito che neanche tu ci andassi.
MARCO In effetti mi ha stupito, non sei proprio timida.
LAURA Non lo sono, e non sarebbe la prima volta che prendo il sole nuda, l’ho fatto per te.
MARCO Per me?
LAURA Non volevo farti sfigurare. Ce l’hai piccolo, molto piccolo. (“tin tin tin” “tin tin tin” “tin tin tin”)
MARCO Beh, rientra nella media! Me lo ha confermato anche il mio dottore!
MARCO le porge la zuppiera e lei la prende.
MARCO Alla mia prima ragazza piaceva fare i filmini porno. E in quelli ti assicuro che facevo la mia bella figura. Se vuoi controllare, uno ce l’ho ancora. (“tin tin tin” “tin tin tin”) E’ nella nostra libreria, c’è scritto “Top gun”, per poterlo guardare quando non ci sei. (“tin tin tin” “tin tin tin” LAURA spinge la zuppiera verso MARCO)
LAURA Ho fatto sesso con Fabio. Ed il suo è sopra la media!
MARCO (“tin, tin, tin” “tin tin tin” “tin tin tin” di continuo, MARCO parla sopra il tintinnio) Che hai fatto? Con Fabio? Quel Fabio? Oh mio dio! Ah! (“tin tin tin” si alza, agitato)
LAURA È successo dieci anni fa prima che ci sposassimo. (“tin tin tin”)
MARCO Ma stavamo già insieme! (“tin tin tin”)
LAURA Da appena un mese! (“tin tin tin”)
MARCO E ti è piaciuto? (“tin tin tin”) No, non me lo dire. O dimmelo se vuoi arrotondare! (“tin tin tin”)
LAURA Mi dispiace tanto. (“tin tin tin”)
MARCO Ma dai, Fabio!! Come hai potuto! (“tin, tin, tin”)
LAURA E’ una storia passata. Non è più successo. (“tin, tin, tin”)
MARCO Sicura? Lo vuoi sempre vedere! (“tin tin tin”)
LAURA Ci sei solo tu per me! (“tin tin tin”)
MARCO Non ci posso credere! (“tin tin tin”) (alla zuppiera urlando) E tu stai zitta!
Il tintinnio cessa di colpo.Marco respira per calmarsi, apre la zuppiera e tira fuori tante banconote.
MARCO Complimenti Laura, proprio un bel colpo.
Buio
Scena 9
Luce, MARCO seduto al tavolo che sistema i soldi.LAURA è irrequieta, agitata come in crisi di astinenza. Anche fisicamente deve notarsi un cambiamento, es. capelli arruffati. Controlla la zuppiera, la apre, la rigira ecc.
MARCO Laura, che ti prende?
LAURA Sono due giorni che la zuppiera non tintinna.
MARCO E allora? Non abbiamo più veleno da tirarci addosso! A me non dispiace un po’ di tranquillità.
LAURA A me non basta, dovremmo trovare il modo…
MARCO Quando fai così mi spaventi.
LAURA Ti ricordi il ragazzo che si è rotto la gamba?
MARCO Vuoi tornare a farci del male? Io non ci sto! Sono appena guarito dalle ultime ferite!
LAURA No, il dolore fisico non rende abbastanza, dobbiamo puntare su quello emotivo.
MARCO E non ci siamo distrutti abbastanza anche da quel punto di vista?
LAURA (persa nei suoi pensieri) Se per il dolore fisico ha funzionato stare vicino al dolore degli altri, funzionerà anche per quello emotivo.
MARCO Non è così facile stare vicino al dolore emotivo, non possiamo certo girare per strada e chiedere ai passanti: “Scusi, lei sta soffrendo dentro?”.
LAURA Non servirà andare tanto lontano. Guardati attorno, in questo quartiere. Scommetto che ognuno dei nostri vicini ha un segreto.
MARCO E tu che ne sai?
LAURA Beh a volte i segreti vengono a galla.
MARCO Succede. A cosa stai pensando?
LAURA Che possiamo dare una mano.
MARCO Tu che vuoi aiutare?
LAURA Aiutare i segreti a venire a galla.
MARCO Ah mi pareva… sei tremenda. E cosa centra con noi?
LAURA Quando segreti e lati oscuri vengono a galla non lo fanno in maniera indolore.
MARCO Sei sicura che vuoi farlo?
LAURA Si. Perché non dovrei?
MARCO Ci stiamo spingendo ancora oltre. Questa volta non siamo solo spettatori.
LAURA Non siamo noi a fare casino, al massimo aiutiamo il normale processo di scoperta dei casini altrui. I segreti vengono a galla, sempre.
MARCO Ci faremo terra bruciata attorno. Te lo ripeto, sei sicura?
LAURA Non mi importa di loro. Non gli dobbiamo niente, ci trattano ancora come pezzenti. Facciamolo.
Buio, MARCO e LAURA si posizionano ai due lati del proscenio.
LAURA (luce) Pensavo che lo volessi sapere. Ti ricordi due mesi fa quando è scomparso il tuo cane? Si, Principessa. Io abito qui accanto ed ho visto tuo marito investirla con il Suv e buttare il suo corpo, nel bidone dell’umido. (buio “tin tin tin”)
MARCO (luce) Salve Signora, si ricorda di me, lavoravo con suo marito. Le consiglio di passare da suo marito giovedì a pranzo e dia un’occhiata sotto la scrivania. Secondo Clinton quello non è sesso! (“tin tin tin”) Penso possa bastare grazie, grazie mille. (Buio “tin tin tin”, “tin tin tin”)
LAURA (luce) Ciao Deborah, penso che tra amiche bisogna essere sincere. Ti ricordi quandousciamo per una pizza tra amiche? I nostri mariti vanno al casinò. Certo che ha giocato e tanto. Marco mi ha detto che si è giocato almeno 20.000 euro. No, non era la prima volta. “Questi sono solo spiccioli per me” ha detto. Oh di niente, è stato un piacere. (Buio “tin tin tin”, “tin tin tin”)
Luce. MARCO e LAURA sono in scena, LAURA è sempre agitata ed ha atteggiamenti morbosi verso la zuppiera (ormai è tossica).
MARCO E tua sorella Elena non sa di essere stata adottata?
LAURA No, i miei genitori non glielo hanno mai detto. Io ero abbastanza grande quando l’hanno presa e l’ho sempre saputo.
MARCO Mi chiedevo da chi avesse preso i capelli marroni e gli occhi scuri, credevo che magari i vostri nonni…(o l’incontrario se l’attrice che interpreta Laura è mora)
LAURA No, siamo tutti biondi in famiglia, fino alla quinta generazione.
MARCO E lei non si è accorta che non c’era somiglianza?
LAURA Non è mai stato un genio della genetica.
MARCO Come mai i tuoi genitori non le hanno detto la verità?
LAURA Aspettavano il momento giusto, che non è mai arrivato e si sono aggiunte bugie su bugie!
MARCO Che bugie?
LAURA Ad esempio le foto della sua nascita.Hanno inventato di un misterioso incendio che ha bruciato solo la scatola con le sue foto.
MARCO Proprio provvidenziale.
LAURA Elena non è molto sveglia.
MARCO E dobbiamo svegliarla noi?
LAURA Non le devi niente, ti ha sempre trattato male. Ti considera un fallito. Tutta la mia famiglia ti considera un fallito.
MARCO Sapevo di non stargli simpatico ma non credevo … fallito! (tin, tin, tin) L’ho fatta tintinnare di nuovo, contenta?
LAURA Non volevo farti soffrire, credimi. Voglio far soffrire mia sorella!
MARCO Sei sicura? Stiamo parlando di dire a tua sorella che i suoi genitori non l’hanno concepita e che gli hanno mentito per tutti questi anni. Non colpirai solo Elena ma tutta la tua famiglia.
LAURA E’ la storia perfetta per la zuppiera.
MARCO E’ tua sorella, che ti ha fatto da volerla vedere soffrire!
LAURA Si crede superiore, in tutto. Ed i miei genitori la portano come un esempio, sempre.
MARCO Sono i tuoi parenti, decidi tu.
LAURA Sei tu la mia famiglia ed è una storia troppo succulenta, la zuppiera ne andrà matta.
MARCO Allora facciamolo.
Buio e luce si trovano insieme in proscenio.
LAURA No, non ci fermiamo a cena. Siamo venuti per dire una cosa. Tra queste mura aleggia una bugia e siamo venuti a svelarla.
MARCO Stamattina Laura mi ha detto una cosa che vi riguarda. Penso che non ci debbano essere segreti in famiglia. La sincerità è importante. Quando Laura aveva dieci anni…
LAURA (lo ferma e si mette davanti a lui) Ero gelosa di Elena, la avete sempre amata così tanto e lei è così perfetta! Io vi ho visto, tutti questi anni portarla come esempio e ne ero gelosa, gelosa del rapporto che c’è tra di voi. Non lo sopportavo, ma adesso sono felice, per tutti voi. Lo penso veramente dal profondo del mio cuore.
Buio “tin tin tin”.
MARCO e LAURA tornano al tavolo.
Scena 10
MARCO e LAURA sono seduti al tavolo.
LAURA Cosa mi ha preso! Avevo preparato tutto il discorso! Era la storia perfetta per la zuppiera, ne avremmo ricavato tanti di quei soldi! (pausa, sospira) Non potevo farti continuare.
MARCO Non hai voluto rovinare la tua famiglia. Hai capito che non si può passare sopra a tutto e tutti per i soldi. Hai dimostrato compassione.
LAURA Ho dimostrato solo debolezza. Ma perché la zuppiera ha tintinnato? Io non ho detto niente.
MARCO Li ha dati per te. Essere sinceri non è indolore. Abbiamo raggiunto il limite, fermiamoci.
LAURA No, quello di oggi è stato solo uno sbaglio. Non dovevamo prendere di mira la famiglia, stronzi che siano sono sempre la mia famiglia. Devono essere altri i nostri obiettivi.
MARCO A cosa stai pensando?
LAURA Sei mai passato alla stazione di notte, ma anche nei parchi pubblici. Ci sono un sacco di delinquenti, drogati, spacciatori, possiamo farne fuori uno.
MARCO Ma che dici?
LAURA Un colpo grosso, uno soltanto! Raggiungeremo il milione in una volta sola, è un’idea geniale!
MARCO Non ho sentito bene, non posso aver sentito bene!
LAURA E’ quello che ci serve per dire addio alla zuppiera.
MARCO Stai parlando di un omicidio!
LAURA Non è omicidio se scegliamo un delinquente!
MARCO Invece sì e noi saremmo degli assassini.
LAURA No, faremmo solo un po’ di giustizia. E avremmo un bel compenso. Se la zuppiera ha dato 10.000 euro per una gamba rotta quanto ci potrà dare per un morto. Pensaci.
MARCO Io sto pensando, sei tu che non ragioni.
LAURA Non facciamo i finti buonisti. Siamo sempre a parlare di come si sta riducendo la nostra città, parliamo contro i delinquenti, i ladri, i rapinatori, contro gli immigrati… facciamo qualcosa invece di parlare e ne ricaviamo un beneficio.
MARCO Lasciamo perdere per un momento la questione morale. Credi che sia facile uccidere qualcuno e farla franca?
LAURA Basta prepararci. Gli investigatori cercano sempre un movente, non penserebbero certamente che il movente sia una zuppiera magica. Non avremmo nessun legame con quelle persone, noi siamo persone per bene.
MARCO Inizio ad avere i miei dubbi.
LAURA Potremmo farlo passare per legittima difesa!
MARCO Legittima difesa? Ma se li vuoi andare a cercare alla stazione!
LAURA (sempre più agitata, girando per la scena) Facciamo qualche giro la sera, magari ne pediniamo uno o due. Io preferirei uno spacciatore… no, troppo pericolosi, meglio un tossico, tanto prima o poi muore lo stesso.
MARCO Infatti, basta dargli una spintarella.
LAURA Vedi, allora sei d’accordo con me.
MARCO La mia era ironia.
LAURA Però un giorno mi piacerebbe farlo con un pedofilo.
MARCO Prima di tutto, non era un colpo grosso solo? Adesso facciamo la lista d’attesa? E secondo, pedofilo. Perché, tu ne conosci qualcuno?
LAURA No, ma ci sono.
MARCO Si, ma non ce l’hanno scritto in fronte.
LAURA E va bene, niente pedofilo, ma tossici e spacciatori si riconoscono. Alla stazione ci sono un sacco di ubriaconi che dormono per strada.
MARCO Adesso siamo passati anche ai barboni ed agli alcolisti? Chi sei tu per decidere chi deve vivere e deve morire. Io, ad esempio, preferirei un politico panciuto se dobbiamo scegliere.
LAURA Troppo pericoloso, nessuno di conosciuto.
MARCO No, Laura. Lo dicevo solo per farti ragionare. Hai perso il controllo ed è quello che temevo fin dall’inizio. E’ un male quello che ci sta accadendo, il peggiore dei mali.
LAURA Se fosse un male perché ne ricaveremmo un bene?
MARCO Qual è questo bene? I soldi?
LAURA Qualcuno ci ha donato la zuppiera, Dio, l’universo, non lo so, ma siamo stati benedetti.
MARCO O maledetti, come lo sai che la zuppiera sia un dono, potrebbe essere una prova. Forse Dio o l’universo come dici tu vuole metterci alla prova. Vuole sapere se siamo disposti a tutto.
LAURA (non lo sta ascoltando) Prima di partire, possiamo scavare una buca fuori città, così tagliamo i tempi ed il rischio di venire scoperti.
MARCO Basta così Laura, ascolta quello che dici. Tu stai parlando di uccidere un uomo. Stai già organizzando la sepoltura.
LAURA E’ solo una questione di pianificazione. Non sarà così difficile uccidere qualcuno, in fondo lo fai sempre nel videogioco che ti piace tanto.
MARCO Quello è un gioco appunto. Non sono capace di farlo nella vita vera.
LAURA Così ti tiri indietro? Come al solito, non vai mai fino in fondo e devo fare tutto io da sola.
MARCO Nessuno deve fare nulla da solo. Ascoltati, guarda cosa stai diventando, tu non sei così. La zuppiera ti sta trasformando. Laura è tutto sbagliato.
LAURA Non c’è niente di sbagliato nel volere di più. Non c’è niente di sbagliato nella zuppiera.
MARCO Va male. Ti sto perdendo, io avrei dovuto fare di più ma non sapevo cosa fare per aiutarti.
LAURA Non ho bisogno di aiuto.
MARCO Ci dobbiamo liberare della zuppiera, l’ho detto fin dall’inizio.
LAURA Sei bravo a parole ma nei fatti, hai goduto dei regali della zuppiera quanto me.
MARCO Vuoi i fatti? Bene, adesso so cosa fare.
LAURA Cosa vuoi fare Marco? Ti vuoi disfare della zuppiera? Non ne avresti le palle, altrimenti non lo avresti chiesto a me.
MARCO Forse le ho trovate, le palle.
LAURA si guarda attorno, guarda dentro la borsa.
LAURA Dov’è la zuppiera? Dove l’hai messa?
MARCO Non c’è più. Non è possibile disintossicarsi se si ha a casa la droga.
LAURA (arrabbiata) Ma che stronzate dici. Tira fuori la zuppiera! Dove l’hai nascosta?
MARCO Volevi i fatti, eccoli.
LAURA da di matto.
LAURA Non scherzare, brontola quanto ti pare ma tira fuori la zuppiera!
MARCO No, Laura. Ho deciso,
LAURA Marco, pezzo di stronzo, smidollato buono a nulla! Ridammi la mia zuppiera!!
MARCO Ma ti vedi, sei impazzita solo all’idea di non averla più, di non sentirla più tintinnare. Sei in crisi di astinenza.
LAURA Non me ne frega un cazzo di quello che pensi, tirala fuori.
MARCO No.
LAURA Come vuoi!
LAURA prende un coltello.
MARCO Laura che fai, metti giù quel coltello!
LAURA Stai zitto o lo uso su di te.
Laura si striscia con cautela il coltello sul palmo della mano. (Sarebbe perfetto se l’attrice tenesse nella mano una bustina di ketchup da tagliare con cautela con il coltello e poi spremere a pugno chiuso e farlo gocciolare per terra, mantenendo la mano chiusa a nascondere la bustina.)
Silenzio. Si sente un tintinnio, “tin tin tin”.
LAURA Trovata! Lo sapevo che non avresti avuto le palle di disfartene!
LAURA esce di scena, MARCO si siede sconsolato. LAURA rientra con la zuppiera e delle bende e si siede al tavolo.Mentre MARCO parla, LAURA finalmente calma si fascia la mano.
MARCO Ti sei tagliata solo per trovarla.
LAURA Ho fatto di peggio, sono disposta a tutto per tenermela stretta.
MARCO Anche ad uccidere un uomo.
LAURA Un delinquente, uno di cui non importa a nessuno.
MARCO Cambierebbe qualcosa se a rischio ci fosse qualcuno che ami, o che amavi?
LAURA Basta così Marco. Hai perso. Ci terremo la zuppiera, continueremo a fare soldi, vivremo una vita da favola! Insieme.
MARCO No, non con me.
MARCO prende una sedia, va in proscenio e ci sale sopra.
LAURA Marco che fai? Siamo al terzo piano.
MARCO Prendi la zuppiera e vieni qui.
LAURA Va bene ma scendi.
LAURA prende la zuppiera e si avvicina a Marco
LAURA Sono qui, con la zuppiera, adesso scendi da lì.
MARCO No, io non faccio niente. Sei tu che devi fare qualcosa per me.
LAURA Cosa vuoi che faccia? Ti amo lo sai, farei qualunque cosa per te.
MARCO Non sembrava qualche minuto fa, non sono uno smidollato buono a nulla?
LAURA Ero solo arrabbiata, mi avevi tolto la zuppiera! Ma ti amo lo sai.
MARCO Anche io ti amo e non so perché,ma ci tengo ancora a te ed è per questo che voglio che distruggi la zuppiera. Scegli tra lei e me. Adesso. Buttala giù.
LAURA Ancora questa storia! Sei geloso di una zuppiera?
MARCO Ti sta facendo del male, ti ha rovinato. Sei diventata una persona che non mi piace per niente. Rivoglio la ragazza di cui mi sono innamorato.
LAURA Di cosa stai parlando? Stiamo solo facendo un po’ di soldi!
MARCO Allora non mi ascolti! Voglio che distruggi la zuppiera. Buttala giù. Ora.
LAURA Se ci tieni tanto, la butto via, domani.
MARCO Lo dici ma non lo farai. Me lo avevi promesso.
LAURA E lo farò, giuro, magari tra un po’, dopo un ultimo giro!
MAURO No, adesso! Non c’è più tempo.
LAURA Va bene, lo faccio subito, ma tu vieni dentro.
MARCO Prometti?
LAURA Si.
MARCO la guarda in silenzio.
MARCO No, non è vero, non lo farai. Stai mentendo anche adesso, non te ne libererai mai! La zuppiera conta più di tutto e di tutti. E secondo te non sei drogata?
LAURA E’ una stronzata quello che stai facendo, è la solita sceneggiata. Smettila di fare il bambino e scendi da li.
MARCO Non sono un bambino, non più. Mi accusi sempre di non andare fino in fondo, di non impegnarmi, di non essere mai abbastanza deciso o coraggioso. Forse prima avevi ragione, ma adesso ti sbagli. Da quando ci è stata data quella zuppiera, ho fatto cose, mi sono fatto cose, che voglio solo dimenticare. Ho vissuto accanto alla sofferenza per troppo tempo, l’ho cercata e l’ho anche desiderata ed adesso non ho più paura. Guardami negli occhi. Sei sicura che non andrei fino in fondo. Sei sicura che non sono pronto a tutto?
LAURA Marco, non posso.
MARCO Non puoi o non vuoi? Ora sei tu che fai la bambina, cresci e prendi una decisione.
LAURA Non deve finire così, possiamo avere tutto.Io e te come sempre, noi due contro tutto il mondo.
MARCO In questo momento sono da solo.
LAURA Io sono qui, con te.
MARCO Ti ho perso quando ho trovato quel pacchetto.
LAURA Abbiamo dato un senso alla nostra vita quando hai trovato quel pacchetto.
MARCO Basta Laura! Qualcosa cadrà questa sera, o la zuppiera o io.
LAURA Cosa vuoi da me! Lo hai detto tu che sono una drogata, vuoi sentirmelo dire? Sì, sono una tossica! Non posso fare a meno della zuppiera e non potrò mai separarmi da lei! Non da sola! Mi vuoi minacciare? O te o lei?Sai già la risposta. Non posso fermarmi e se non lo puoi fare tu, allora buttati!
Buio.
SCENA 11 - EPILOGO
Luce centrale in proscenio. Laura è seduta a terra, come una mendicante, con una mano sulla zuppiera. Si guarda attorno con gli occhi sgranati, in cerca di qualche accadimento che risvegli la zuppiera, ogni tanto alza il coperchio per controllare, ma resta sempre delusa.
Entra Marco.
MARCO Laura.
Laura non risponde e non lo guarda, prende la zuppiera e la abbraccia forte.
MARCO Basta, lasciala. Non funziona più, l'hai visto.
LAURA Non funziona da quella sera, da quando volevi buttarti giù o volevi che buttassi lei.
MARCO Lo so. L’abbiamo rotta, dentro.
LAURA Non capisco, c’era tanto di quel dolore quella sera…
MARCO Adesso non funziona più. Si è fatto tardi, torna a casa.
LAURA Aspetta ancora un po’.
MARCO Vieni in questo parco da una settimana, tutti i giorni e rimani qui seduta con la zuppiera. Adesso basta.
LAURA Aspetta, ti prego. Se solo qualcuno si storcesse una caviglia...
MARCO Non funziona più. Hai superato il limite, ormai è finita. Torna a casa con me. Ti amo.
LAURA Non può essersi rotta, devo solo capire cosa vuole adesso! Devo solo trovare qualcosa che la soddisfi, qualcosa che...
MARCO Ha ottenuto quello che voleva: ti ha distrutta. Ci ha distrutto.
LAURA Non ha distrutto te.
MARCO Non mi interessa perché si è rotta, se perché ha distrutto te o perché ha perso il suo potere su di me. Lasciala Laura, andiamo a casa. Insieme.
LAURA Se solo... aspetta, potrei... (piange) Non si è rotta. Non mi vuole più. Non mi vuole più! (Laura piange abbracciando la zuppiera) Marco, portami a casa.
Marco la va a sollevare, lei si alza. Riluttante va verso il pubblico, oscende in platea o si avvicina al bordo del proscenio, lascia la zuppiera per terra, la bacia e piano se ne va, disperata. Marco l'abbraccia con amore e la porta via. Marco e Laura escono di scena. La zuppiera tintinna. “tin, tin, tin”.
Buio.
FINE
NOTA DELL’AUTRICE:
Inizialmente avevo scritto questa commedia con un doppio finale aperto ed un monologo a spiegare. Non volevo riportare la mia visione della vita scegliendo un lieto fine o un finale tragico e così avevo rimandato allo spettatore la scelta.
Di seguito vi riporto dei finali alternativi, tra i quali anche quello doppio e lascio alla regia la scelta del finale da dare alla commedia dalla riga messa in grassetto a fine scena 10 pg 28.
A)DOPPIO FINALE CON MONOLOGO
MARCO Basta Laura! Qualcosa cadrà questa sera, o la zuppiera o io.
Buio.
MARCO esce di scena.
Luce. LAURA in piedi, guarda in basso, abbraccia la zuppiera impazzita “tin, tin, tin”.
Buio.
Scena 11
Luce. MARCO torna sulla sedia con la zuppiera in mano. LAURA è accanto con la zuppiera in braccio. (ripropongono il finale della scena appena recitata ma questa volta con un finale diverso)
MARCO Guardami negli occhi. Sei sicura che non andrei fino in fondo. Sei sicura che non sono pronto a tutto?
LAURA Marco, non posso.
MARCO Non puoi o non vuoi? Ora sei tu che fai la bambina, cresci e prendi una decisione.
LAURA Non deve finire così, possiamo avere tutto. Io e te come sempre, noi due contro tutto il mondo.
MARCO In questo momento sono da solo.
LAURA Io sono qui, con te.
MARCO Ti ho perso quando ho trovato quel pacchetto.
LAURA Abbiamo dato un senso alla nostra vita quando hai trovato quel pacchetto.
MARCO Basta Laura! Qualcosa cadrà questa sera, o la zuppiera o io.
Buio
La zuppiera viene messa fuori scena, rumore di cocci rotti.
Luce, MARCO e LAURA sono abbracciati.
Buio.
Scena 12
MARCO e LAURA escono di scena. Luce, la scena è vuota, entra SOGGETTO IGNOTO con la zuppiera.
S.I. (al pubblico) Sorpresi? Non avete capito come è finita la commedia? Ovvio, perché il finale lo decidete voi! Cosa avrà deciso Laura? Sarà stata pronta a tutto per ottenere la tanto desiderata ricchezza? Pronta anche a sacrificare la vita del suo caro maritino? E Marco? Sarà stato veramente pronto a mettere in gioco tutto se stesso per salvare l’anima di Laura? Quelli romantici tra di voi, avranno scelto il lieto fine, quelli cinici forse avranno preferito il finale tragico, quello col tuffo. (pausa) Allora? Non guardate me! Non sono io a decidere, ma voi. Cosa avreste fatto al posto loro, al posto di Laura o al posto di Marco. Non dovete rispondermi subito ma cominciate a pensarci, non è detto che domani non la troviate fuori dalla vostra porta! (esce ridendo)
Buio, Sipario
FINE
B)FINALE TRAGICO
MARCO Basta Laura! Qualcosa cadrà questa sera, o la zuppiera o io.
Buio.MARCO esce di scena.
Luce.LAURA in piedi, guarda in basso, abbraccia la zuppiera impazzita “tin, tin, tin”.
Buio.
C)LIETO FINE
MARCO Basta Laura! Qualcosa cadrà questa sera, o la zuppiera o io.
Buio.La zuppiera viene messa fuori scena, rumore di cocci rotti.
Luce. MARCO e LAURA sono abbracciati, la zuppiera non c’è più.
Buio.
D)LIETO FINE con riapertura
MARCO Basta Laura! Qualcosa cadrà questa sera, o la zuppiera o io.
Buio.
La zuppiera viene messa fuori scena, rumore di cocci rotti.
Luce, MARCO e LAURA sono abbracciati, la zuppiera non c’è più.
Suona il campanello, Marco lascia Laura e esce di scena, rientra subito con la zuppiera impacchettata e lo sguardo allucinato.
Buio.
Oppure
MARCO e LAURA sono abbracciati. Si sente una voce diversa fuori campo (come fosse di un vicino di casa): “Tesoro, ti è arrivato un pacchetto!” Marco e Laura guardano al pubblico allucinati.
Buio.
E)SENZA FINALE CON IL MONOLOGO DEL SOGGETTO IGNOTO
MARCO Basta Laura! Qualcosa cadrà questa sera, o la zuppiera o io.
Buio.
MARCO e LAURA escono di scena. Luce, la scena è vuota, entra SOGGETTO IGNOTO con la zuppiera.
S.I. (al pubblico) Sorpresi? Non avete capito come è finita la commedia? Ovvio, perché il finale lo decidete voi! Cosa avrà deciso Laura? Sarà stata pronta a tutto per ottenere la tanto desiderata ricchezza? Pronta anche a sacrificare la vita del suo caro maritino? E Marco? Sarà stato veramente pronto a mettere in gioco tutto se stesso per salvare l’anima di Laura? Quelli romantici tra di voi, avranno scelto il lieto fine, quelli cinici forse avranno preferito il finale tragico, quello col tuffo. (pausa) Allora? Non guardate me! Non sono io a decidere, ma voi. Cosa avreste fatto al posto loro, al posto di Laura o al posto di Marco. Non dovete rispondermi subito ma cominciate a pensarci, non è detto che domani non la troviate fuori dalla vostra porta! (esce ridendo)
FINE