PRONTI A TUTTO
di Stefania De Ruvo
registrazione Siae n. 923441A
Tutta la magia ha un prezzo da pagare. Rifacendosi a vecchie leggende e favole, questa dark commedy ripropone il tema della pentola magica che per donare la sua magia richiede un prezzo salato.
Questo tema viene riportato ad oggi e la “magia” diventa un pretesto per porre i due protagonisti davanti ad una opportunità o ad una tentazione, a seconda del punto di vista.
In un crescendo costante la commedia alterna momenti comici, anche se di un umorismo nero, a momenti di riflessione fino ad arrivare ad un finale imprevedibile.
Una coppia di sposini, felici ma squattrinati, tirano avanti tra mille difficoltà (Laura disoccupata, Marco sottopagato e sfruttato). In un misterioso pacchetto trovano una zuppiera “magica” che regala loro soldi in presenza di dolore fisico e non. Sono davvero pronti a tutto per ottenere l’agognata ricchezza?
Protagonisti:
Laura e Marco (coppia di sposini, squattrinati ed innamorati) dai 25 ai 35 anni
Regista (per la battuta finale)
PRIMO ATTO
Cucina arredato miseramente, fondamentale un tavolo piccolo con due sedie.
Attenzione al tempismo con i rumori, quando necessario i due protagonisti si cambiamo ma basta anche solo un elemento es. maglietta o camicia.
Scena 1
Il tavolo è apparecchiato per il pranzo. E’ presente Laura che finisce di sistemare la tavola.
Squilla il cellulare e lei risponde in proscenio.
Laura Pronto Luca, cosa vuoi? Non sono scortese, ho da fare. Come preferisci. Ciao Luca, che piacere sentirti… cosa vuoi? L’affitto? Ma non è giusto, mancano ancora tre giorni a fine mese. Casa cambia? A noi cambia… Ci vuoi aiutare? Davvero spiritoso, passi stasera per farci risparmiare i soldi del francobollo. Veramente gentile. Non ti preoccupare, li troviamo i soldi. Proprio oggi Marco ha ottenuto una promozione con una cospicua gratifica ed io sto valutando molte proposte di lavoro. No, non ti pago in natura, neanche se fossi l’unico uomo rimasto sulla terra. E’ stato un errore ed è storia passata, non capiterà mai più. (mette giù il telefono)
Entra Marco
Marco Buon giorno tesoro. (si avvicina e si baciano)
Laura Bentornato amore. Siediti, il pranzo è pronto.
Marco Laura devo dirti una cosa.
Laura Fammi indovinare. Mi stai per dire che hai ottenuto la promozione con un bonus pazzesco e che stasera festeggeremo andando a cena fuori. Ho indovinato?
Marco Quasi. Per stasera ti accontenti del Mc Donald?
Laura (ride) Pensavo più ad un ristorantino romantico ma anche il Mc Donald va bene, l’importante è festeggiare!
Marco Già è questo il problema.
Laura Allora che hai da dirmi? Oggi solo buone notizie ti prego. Ha chiamato il padrone di casa, Luca.
Marco si scosta da Laura e finiscono di preparare la tavola per il pranzo.
Marco Per la precisione, non è lui il padrone ma è solo il figlio del padrone di casa.
Laura Non cambia molto, ci ha chiesto i soldi dell’affitto.
Marco La scadenza è tra tre giorni, non oggi.
Laura Poco importa, passa stasera… per risparmiarci i soldi del francobollo, ha detto. Possiamo prelevare tutto quello che abbiamo in conto e vuotare la cassa per le emergenze.
Marco Non si tocca il fondo per le emergenze e poi come facciamo per le bollette e la spesa?
Laura Che problema c’è! Adesso paghiamo l’affitto e per il resto c’è la gratifica. (lo guarda) Hai chiesto l’aumento, vero?
Marco Beh, quasi.
Laura Come quasi.
Marco Stavo per chiederlo, ma poi il capo mi ha detto che i miei risultati del mese non sono stati quelli che si aspettavano e che quindi…
Laura Quindi?
Marco Niente aumento, anzi è una fortuna che ho ancora il lavoro. Se non miglioro le vendite rischio il licenziamento.
Laura Non è possibile, deve essere un incubo.
Marco Per fortuna ci sei tu. Come è andato il colloquio?
Laura Bene… insomma… mi hanno chiesto esperienza.
Marco E tu che gli hai detto?
Laura Il solito, che non ho esperienza ma che sono qualificata per quel lavoro e che mi darò da fare.
Marco E che ti hanno risposto, ti hanno assunta o no?
Laura No, non mi hanno assunta, contento? Non ero la sola con la laurea, anzi alcuni avevano anche il master ma soprattutto avevano esperienza. Ma se nessuno mi assume come me la faccio esperienza?
Marco Magari cominciando dal basso.
Laura Sono laureata, non voglio andare a pulire i bagni o a fare la fotocopie.
Marco Bisogna accontentarsi, siamo in piena crisi. Dovresti abbassare le tue aspettative.
Laura Dovrei imparare da te allora. Ad accontentarsi sei un maestro.
Marco Almeno io porto a casa uno stipendio.
Laura Ancora per poco se non ti dai da fare…
Marco Non mi piace la piega che sta prendendo la conversazione. Devo mangiare e tornare al lavoro.
Laura Sbrigati allora. Come faranno senza di te al call center.
Marco Non sei simpatica. Mi è passato l’appetito, mi faccio un caffè ed esco. Anzi il caffè me lo prendo al bar. (si alza prende la giacca e fa per andarsene)
Silenzio. Laura lo raggiunge e lo trattiene.
Laura Aspetta Marco, non andare via, non così.
Marco Hai altre cose carine da dirmi?
Laura Scusami, ho esagerato. Sono solo stressata, cerca di capirmi anche oggi ho subito un’altra delusione.
Marco Non per questo te la devi prendere con me.
Laura E che non me l’aspettavo così la vita da adulta. E’ sempre una fatica. Tutti i sacrifici che ho fatto per laurearmi per cosa poi. Non doveva essere questo il mio futuro, non è per questo che ho studiato.
Marco Neanche io sognavo di lavorare in un call center ma si fa quello che si deve.
Laura No, non ci sto, non è giusto. Io mi merito il lavoro per cui ho studiato, io mi merito di più.
Marco Non ricominciamo, non voglio litigare con te, ti amo lo sai.
Laura Ti amo tanto anche io. Ma come faremo?
Marco Ce la faremo Laura, se stiamo uniti ce la faremo, vedrai che tutto si sistemerà.
Laura Promesso?
Marco Certo… intanto stasera si va dal Mc Donald?
Laura Adoro il Mc Donald, ma stasera dobbiamo andare alla festa di Deborah e Fabio.
Marco Deborah e Fabio ma no! Non ho voglia di andarci.
Laura Dobbiamo andarci.
Marco Perché ci tieni tanto a loro?
Laura Perché sono nostri amici, abbiamo fatto l’università insieme.
Marco Ci guardano dall’alto al basso, soprattutto Fabio. E pensare che ha preso la laurea solo perché gli passavo i compiti. Non è capace neanche di scrivere la lista della spesa, figurarsi fare il notaio.
Laura Dimentichi il piccolo particolare che il padre è notaio e lo ha aiutato a prendere la laurea. E se questo non bastasse gli ha anche lasciato un posto nel suo studio.
Marco Avessi il suo papà farei il notaio anche io. Invece la mia laurea in giurisprudenza sta ad ammuffire ed io lavoro in un call center.
Laura Per questo meglio tenerseli amici, magari ci possono dare una mano, inserirci da qualche parte.
Marco Se lo avessero voluto fare, lo avrebbero già fatto. La verità è che non vedono ad un palmo dal loro naso e dalla loro vita perfetta.
Laura Guarda che non è tanto perfetta, il loro matrimonio scricchiola.
Marco Davvero? Oh, come mi dispiace! (ironico)
Laura Sono tanto dispiaciuta anche io. (ironico) Le loro famiglie non vanno d’accordo. Deborah mi ha confessato che il padre non sopporta Fabio, lo crede un buono a nulla.
Marco Concordo e si vede da come lo guarda.
Laura Si, ma si vede anche che non aspetta che un suo passo falso per riprendersi la figlia e soprattutto il suo investimento?
Marco Che investimento?
Laura Deborah ha convinto il padre a finanziare Fabio per una speculazione in borsa. In garanzia Fabio ha messo sul piatto lo studio notarile del padre.
Marco Ecco da dove era arrivata quella grande liquidità di cui si vantava qualche mese fa. Non credo sia stata tutta investita. Lo sai che a Fabio piace giocare? E ci va giù pesante.
Laura Caspita. Ha messo su un bel castello di carte.
Marco Che basta un soffio per far cadere. Ma Deborah ne è al corrente?
Laura Dell’’investimento ovvio che si ma di come lo ha investito non credo. Fabio le aveva giurato di avere smesso di giocare d’azzardo.
Marco Cosa che non è vera. Ti ricordi quando abbiamo fatto il week end separati con loro. Tu sei andata alla casa di campagna di Deborah e noi siamo rimasti in città per lavoro.
Laura E allora?
Marco Fabio mi ha portato al casinò.
Laura Non mi hai detto niente.
Marco Non c’era niente da dire, ovviamente io non ho giocato, gli ho fatto solo da assistente ma lui ha buttato il mio stipendio di un anno in una sola serata.
Laura Se Deborah lo scoprisse… certo che il loro matrimonio scricchiola. E’ decisamente in bilico.
Marco Purtroppo non si amano come noi.
Laura L’amore non si può comprare. (si abbracciano e si baciano) Mi dispiace per prima ma ho una laurea e non mi va di andare a fare la commessa.
Marco Io non mi preoccupo, un giorno troverai un lavoro bellissimo.
Laura Si, le cose andranno meglio.
Marco Basta restare uniti. Ma adesso devo proprio andare, devo arrivare prima che il mio capo torni dal suo incontro segreto.
Lauro Incontro segreto?
Marco E’ un segreto solo per sua moglie, in ufficio lo sappiamo tutti.
Laura Tutto cosa?
Marco Che il mio capo ha una amante. La incontra tutti i giovedì a pranzo.
Laura Davvero e lo sanno tutti?
Marco Tutti tranne la moglie ovviamente. Che programmi hai oggi?
Laura Vado al mercatino dell’usato. Magari trovo qualcosa di buono da rivendere e racimolare un po’ di soldi.
Marco Buona fortuna allora. Ti amo.
Laura Ti amo anche io. (si baciano)
Marco esce di scena accompagnato da Laura e da fuori dice:
Marco Oggi è la tua giornata fortunata hai ricevuto un pacchetto.
Laura Io non ho ordinato niente, (esce di scena) ma cosa… (rientra con una scatola di cartone impacchettata con carta marrone e spago, la porta sul tavolo, prende un coltello, apre la scatola e tira fuori una zuppiera con coperchio) Ma chi… in fondo non è male, se la rivendo posso farci qualche soldo. (nel mettere via la carta ed la scatola si fa male col coltello) Ahi! (si porta il dito in bocca e contemporaneamente si sente un suono di monete che tintinnano “Tin tin tin!”) Ma che… (apre la zuppiera e tira fuori delle banconote) Questa sì che è fortuna.
Laura prende i soldi e li mette nel cassetto, si gira e sbatte sull’anta, si fa male.
Laura Ma porca miseria! (Si sente il tintinnio “Tin tin tin!”) Di nuovo questo rumore… (va verso la zuppiera, infila la mano e tira fuori altre banconote) Non può essere, non ci posso credere… duecento euro. (Si volta e va a sbattere contro una gamba della sedia “Tin tin tin”, e controlla la zuppiera, da un pugno su un mobile “Tin tin tin”, sorride)
Buio e si sentono varie volte “Tin tin tin!” “Tin tin tin!” “Tin tin tin!”.
Scena 2
Luce. Entra Luca con gli stessi vestiti, sul tavolo si trovano scottex macchiati di sangue, tutto è in disordine, c’è la scatola vuota e la zuppiera e nessuno in vista.
Marco Laura, Laura, dove sei? (si guarda in torno poi esce di scena)
Rientra con Laura, Laura è tutta disordinata ha cerotti in varie parti del corpo e si tiene del ghiaccio sul gomito.
Marco Ma che è successo, vieni a sederti Laura, stai bene?
Laura Benissimo.
Marco Mi dici che ti è successo?
Laura Niente, sono caduta dalle scale.
Marco Laura, noi non abbiamo le scale. Stai sragionando, ti porto in ospedale. Ti gira la testa? Hai la nausea? Come stai?
Laura Non mi sento così bene da anni, guardami. (e si mette a camminare come per la prova dello stato di ebrezza, fa la prova del dito sul naso cammina in linea retta) Visto? Sto bene.
Marco Ma allora che ti è successo? E che è successo alla casa?
Laura Non ti preoccupare, poi ti spiego. Ma che ci fai qui? Come mai non sei al lavoro tesoro?
Marco Mi hanno licenziato, ma troverò un altro lavoro, stai tranquilla, non ti arrabbiare.
Laura Non ha importanza, davvero.
Marco Sei sicura che stai bene? Hai sentito quello che ti ho detto? Mi hanno licenziato.
Laura Ho sentito e ti ripeto di non preoccuparti. Vieni con me (si avvicinano alla zuppiera) Guarda.
Marco Cosa?
Laura La zuppiera.
Marco Carina, l’hai presa al mercatino?
Laura No, era nel pacchetto che mi è arrivato prima.
Marco Chi te l’ha mandata?
Laura Non ne ho la minima idea.
Marco Strano…
Laura Non è la cosa più strana. Scusami tesoro, mi dispiace tanto.
Marco Di cosa?
Laura gli dà uno schiaffo.
Marco Ah!! (“tin tin tin”) Ma che ti prende? Mi dispiace di aver perso il lavoro.
Laura Non sono arrabbiata. (tira fuori dei soldi dalla zuppiera) Guarda qua, è meglio di un qualsiasi stipendio!
Marco Questa è la tua soluzione? Mi vuoi dare dei soldi per picchiarmi?
Laura Non sono stata io, è la zuppiera. Ci regala dei soldi se ci facciamo male.
Marco Cosa?
Laura Altrimenti come te lo spieghi?
Marco Laura, sei stata tu. Hai messo i soldi nella zuppiera prima di darmi lo schiaffo,
Laura No, che non l’ho fatto. Guarda qui, è vuota. (la apre e la mostra a Marco poi gli dà una ginocchiata nelle parti basse)
Marco Oh!! (“Tin tin tin”, Tin tin tin”, Tin tin tin”)
Laura (apre la zuppiera prende dei bei soldi) E voilà!! Caspita, quanti sodi! Allora è vero che fa tanto male!
Marco Ah! (prende i soldi) Da dove arrivano? Come hai fatto?
Laura Mi prendi in giro? Dalla zuppiera!
Marco Non ci credo.
Laura Credici, vuoi che te lo dimostro di nuovo?
Marco No, basta con le dimostrazioni.
Laura Non so come e neanche perché, ma se ci facciamo male nella zuppiera appaiono i soldi. E più ci facciamo male, più ne dà.
Marco Ma è impossibile oltre che decisamente sadico.
Laura Sarà anche impossibile, ma è vero! (gli dà un pizzicotto)
Marco Ahi! (“Tin tin tin”)
Laura (apre la zuppiera, conta i soldi. E’ delusa) Meglio lo schiaffo. (prova a dargli un altro schiaffo ma viene bloccata ed allora prende una forchetta e si infilza un braccio) Ahi! (“Tin tin tin”) Bene, altri cinquanta euro.
Marco Ora basta Laura!
Laura Dai Marco. E’ la prima volta che porto uno stipendio a casa.
Marco Questo non è uno stipendio. Non sono soldi guadagnati, non li hai avuti per un lavoro. Ti stai facendo del male.
Laura Meglio, il lavoro è sopravvalutato. La maggior parte della gente lavora tutta la vita e spesso facendo qualcosa che odia senza arrivare a nulla.
Marco Qualunque lavoro è meglio di questo. I soldi onesti sono quelli che ti guadagni lavorando.
Laura Quanto sei vecchio Marco. I soldi sono soldi, come si dice… pecunia non olet. I soldi non puzzano.
Marco Non puzzeranno ma fanno male.
Laura Meno delle umiliazioni che si subiscono facendo un lavoro di merda. Questo è un dono degli dei.
Marco Un dono dell’infermo vorrai dire. Laura questa storia potrebbe finire male, molto male, peggio che male.
Laura E’ una manna dal cielo ed è arrivata proprio nel momento giusto. Non ti hanno appena licenziato?
Marco Questo è un colpo basso.
Laura Rifletti Marco. Potremmo finalmente realizzare qualcosa Marco. Andarcene da questo buco in affitto, avere una casa tutta nostra. Riesci ad immaginarlo? Non ti piacerebbe?
Marco Certo che mi piacerebbe.
Laura Possiamo fare un milione di euro e non lavorare più. (Marco tace) Marco, la zuppiera è arrivata a noi per un motivo.
Marco Non lo so e non mi piace.
Laura Marco, che scelta abbiamo? Io non trovo lavoro, tu lo hai perso. Come potremmo vivere, abbiamo solo i soldi per pagare l’affitto di questo mese.
Marco Lo so, ma questa storia mi fa paura.
Laura Paura di cosa, basta fare attenzione, niente di grave Marco, qualche livido, dei graffi…
Marco In fondo capita spesso di farsi male…
Laura E se capita, prendiamo i soldi… non è sadismo è una sorta di assicurazione.
Marco Possiamo usarla solo per le emergenze.
Laura Esatto solo per le emergenze.
Marco Promesso?
Laura Promesso, ed adesso al lavoro. Cosa preferisci, schiaffo o taglio?
Marco Grazie, sei troppo gentile, faccio da solo. (si dà un pizzicotto) Ahu! (Tin tin tin”)
Laura apre la zuppiera e tira fuori una banconota da 10 euro.
Laura Marco però cosi non basta. Dobbiamo alzare un po’ il tiro se vogliamo accumulare un po’ di soldi.
Marco Ma non era solo per le emergenze?
Laura Ma siamo in emergenza, il frigo è vuoto, le bollette sono in scadenza e devo anche pagare il bollo dell’auto.
Marco E va bene allora. Ma se dobbiamo farlo, lo facciamo in maniera efficiente.
Buio.
Scena 3
Laura e Marco si avvicinano alle quinte ognuno ad un lato. Luce ad occhio di bue.
Marco (luce) Si, un bel tatuaggio grosso, qui sul fianco. E’ la parte più dolorosa? Bene, proceda. (buio, rumore leggero di trapano ed urlo) Ah!!!! (Tin tin tin”)
Laura Buon giorno, vorrei una depilazione brasiliana completa. Strappi, strappi pure. (buio, si sente uno strappo, poi un urlo ed il solito “tin tin tin”)
Marco (luce) Ne vorrei ancora un po’ grazie. Questo è rafano, e quello peperoncino habanero? Bene, doppia dose di tutto. (buio) Ah!! Brucia, brucia (“Tin tin tin”)
Laura (luce) Si, vorrei un massaggio, no, troppo leggero, vorrei qualcosa di più forte. Avete chi mi può camminare sulla schiena? E quanto pesa? Nessuno di più pesante… perfetto. (buio, scrichiolii) Ah!!! (“tin, tin, tin”)
Marco (luce, Marco sta a bocca aperta) No dottore, non voglio l’anestesia, sono allergico. Trapani, sono pronto, adesso. (buio, rumore di un trapano, un urlo) Ah!!!! ( “tin tin tin”)
Buio.
Scena 4
Luce, Laura (si è cambiata) è seduta al tavolo davanti ad uno specchietto e con una pinzetta in mano mentre si depila le ciglia. La zuppiera inizia a dare sempre meno soldi.
Laura (“tin tin tin”) Ma dai, solo due euro?
Marco (entra in scena cambiato) Buon giorno, tesoro. Sei già sveglia?
Laura Sono in piedi dalle cinque. Dobbiamo lavorare.
Marco Dalle cinque? Non ti ho mai vista così impegnata.
Laura Spiritoso, vieni ho bisogno del tuo aiuto, mettiti a lavorare anche tu.
Marco Lavorare… non possiamo chiamarlo in un altro modo? Lavorare non mi pare corretto. Possiamo chiamarlo… provare dolore, pagare il prezzo, infliggerci sofferenza.
Laura Marco.
Marco Preferisci un semplice “farci del male”? No, visto che si tratta di soldi e solo di quello definiamolo “fare bancomat”.
Laura Chiamalo come ti pare. Io sto lavorando, sto “facendo Bancomat” se ti piace di più, dalle cinque, ma non va bene, mi dà solo pezzi da cinque e monete.
Marco Me ne sono accorto, alla zuppiera non piace più pagare come prima. Forse è un segno. Dobbiamo fermarci.
Laura No, dobbiamo solo impegnarci di più, andare fino in fondo.
Marco Abbiamo messo da parta quasi 200 mila euro. Fermiamoci. Ci bastano.
Laura Non proprio 200 mila.
Marco Va beh, un po’ di meno. Lo so che hai le mani bucate e ti sei data da fare con le compere.
Laura Veramente ho investito.
Marco Cosa hai fatto?
Laura Volevo farti una sorpresa, raggiungere il milione. L’ho fatto per te.
Marco E…
Laura Niente, sai la congiuntura, i mercati deboli… non ho ben capito ma è andata male.
Marco Quanto male?
Laura Tanto male… tutto male.
Marco Tutto? Ma tutto tutto?
Laura Quasi, possiamo andare a mangiare da Mc Donald. Ho un buono sconto.
Marco Non mi fa ridere. Cosa ti è passato per la testa di investire e senza dirmelo.
Laura Ho incontrato questo tizio ad una cena a casa di Deborah e Fabio. Mi sembrava affidabile, era vestito elegante e ti faceva girare la testa con le chiacchiere. E poi tutti nell’ambiente investono.
Marco Noi non siamo dell’ambiente, non farti accecare dalle lucette. Non lo siamo e non lo saremo mai. Ti sei fatta fregare.
Laura Ma c’è ancora la zuppiera, basta ricominciare e magari fare un po’ più sul serio.
Marco Ancora di più?
Laura Abbiamo fatto i soldi una volta e possiamo farlo di nuovo.
Marco E questa volta stai buona. Lo sai che ti amo ma l’hai fatta davvero grossa.
Laura Mi hanno imbrogliato.
Marco Ti sei fatta imbrogliare. Non sarebbe successo se questi soldi fossero stati guadagnati con un lavoro vero.
Laura Non avremmo mai raggiunto quella cifra con un comune lavoro.
Marco Forse sarebbe stato meglio così.
Laura Ormai il danno è fatto, è inutile recriminare sul passato. O vuoi farmi sentire in colpa?
Marco Per me non è tanto passato, l’ho appena saputo.
Laura Dai Marco, sono il tuo tesorino…
Marco Va bene, ma sta più attenta.
Laura (fa giurin giuretto con le dita) Giuro. Ma adesso ci mettiamo al lavoro?
Marco (Prende un martello dal cassetto, lo alza per darselo sulla mano ma si ferma a mezz’aria) Non ce la faccio. Ci serve aiuto. Andiamo?
Laura Dove?
Marco Al porto, ci sono un sacco di bar.
Laura E’ una zona malfamata.
Marco Appunto.
Buio, Marco e Laura si portano al centro in proscenio. Luce.
Marco (in proscenio) Ehi, chi è il più cattivo e bastardo qui dentro? Quello la giù? In prigione? E che ha fatto? O mamma! Laura ho cambiato idea.
Laura Ci servono i soldi, coraggio.
Marco Se proprio devo. (respira come per prendere coraggio) Ehi tu, laggiù, te lo ha detto nessuno che hai una faccia da deficiente?
Buio si sente rumori di lotta, urla e “tin, tin, tin”.
Sipario.
SECONDO ATTO
Casa arredata con classe. Sempre gli stessi elementi ma più costosi. (tavolo con sedie).
Scena 5
Laura e Marco sono elegantissimi sono al tavolo e contano impilando i soldi, facendo mazzetti e legandoli con un elastico.
Laura 235 mila 750 euro. Tesoro, siamo ufficialmente senza debiti.
Marco Allora siamo vicini al momento di liberarci della zuppiera.
Laura Ma che fretta c’è, non ti vuoi togliere qualche sfizio?
Marco Avevamo detto che la usavamo solo per il nostro futuro, per stare tranquilli.
Laura Va bene, ma adesso dobbiamo vivere nel presente ed io voglio vivere bene.
Marco E non stiamo vivendo bene? Abbiamo lasciato la casa in affitto e ci siamo comprati un appartamento nuovo, ci siamo comprati anche la macchina.
Laura La casa l’abbiamo comprata per la tranquillità del nostro futuro, come dici tu, ma vivere bene vuol dire concederci degli sfizi, molti sfizi. Andare a fare compere senza guardare al prezzo… soddisfare i desideri più segreti. Dai Marco non c’è qualcosa che hai sempre desiderato?
Marco In effetti, una moto l’ho sempre desiderata, ma giura che ci fermiamo in tempo.
Laura Solo un milioncino e poi stop, te l’ho promesso, ma intanto… pensiamo a divertirci.
Marco Un milione? Non ti pare di esagerare?
Laura Esagerare? No, la casa costa, la macchina pure. Se vogliamo smettere di lavorare per sempre, un milione mi pare giusto. (Marco tace, non è convinto) E poi possiamo aiutare gli altri, i miei genitori, i tuoi fratelli, fare beneficenza.
Marco (silenzio) Arriviamo un milione e basta anche perché non so più cosa farmi per farle scucire dei soldi. La zuppiera sta diventando sempre più esosa.
Laura Me ne sono accorta anche io, ma ne vale la pena, non ho mai visto tanti soldi. (gioca con i soldi)
Marco Ed io non ho mai visto tanti tagli. Non c’è una parte del mio corpo che non sia scorticata, tagliata, tumefatta ed in generale molto dolorante.
Laura Cosa credi che io stia meglio?
Marco Appunto, fino a dove vogliamo spingerci.
Laura Non so te, ma io sono pronta a tutto. Ma guarda che meraviglia! (gioca con i soldi) Non saresti disposto a qualche sacrificio per avere tutto questo ben di dio?
Marco Smetti di giocare con in soldi sembri Paperone.
Laura Magari ci potessi fare il bagno!
Marco Laura, li abbiamo appena messi a posto.
Laura Uffa, quanto sei pesante! Allora dove li mettiamo questi? (fa riferimento ai soldi) Sei sicuro che non vuoi portarli in banca?
Marco E come lo spieghi al fisco? Sono oltre 235.000 euro, non vorrai mica la finanza fuori dalla porta? E che gli diciamo? Che li guadagniamo facendoci del male e che li riceviamo da una zuppiera magica?
Laura Hai ragione, meglio nasconderli. Sotto il materasso? Così se non posso farci il bagno almeno ci dormo sopra!
Marco Parlando di “vincite miracolose”. Oggi mi ha chiamato tua madre, non riesce a capire come abbiamo fatto a comprarci la casa, la macchina ed il resto.
Laura E che le hai detto?
Marco Quello che abbiamo concordato. Che abbiamo avuto fortuna, un paio di investimenti azzeccati… non credo se la sia bevuta.
Laura E se le diciamo che li hai vinti combattendo? Ad esempio in un incontro di boxe clandestino. Almeno così si spiegano i lividi ed i tagli.
Marco E’ ancora meno credibile di me genio della finanza. Non ho il “phisique du role”. Ma è carino da parte tua vedermi come un lottatore.
Laura Allora dovremmo convincerla con un bel regalino. Che ne dici di una vacanza per lei e papà? Hanno sempre voluto fare una crociera.
Marco Pensi che il mal di mare li faccia ricredere sulle mie capacità finanziarie?
Laura No, ma se vogliono continuare a godere della nostra fortuna capiranno che è meglio non fare domande.
Marco Questa faccenda mi puzza sempre di più. Non hai una brutta sensazione alla base dello stomaco?
Laura Niente che una buona cena di pesce non possa far passare.
Marco Perché temo che quando arriverà il momento, dovrò tagliarti un dito per buttare giù “questa cosa” dal monte fatuo?
Laura Cosa?
Marco E’ “il signore degli anelli”, un riferimento letterario. La zuppiera è l’anello del potere, “Il mio Tessoooro”.
Laura Il signore degli anelli non è un riferimento letterario.
Marco Ma certo che lo è.
Laura Sei proprio un nerd.
Marco Ti dovrai liberare di questa zuppiera prima o poi e sarà dura.
Laura Lo farò quando sarà il momento.
Marco Sei sicura di farcela?
Laura Ma certo che ce la farò, posso smettere quando voglio. Sono io che controllo la zuppiera e non lei che controlla me.
Marco Allora rinunciaci adesso. Una casa, una macchina, vestiti nuovi, un bel gruzzoletto da parte possono bastare.
Laura Ma perché rinunciare adesso? Ci è stata data una opportunità ed ho intenzione di sfruttarla fino in fondo. E’ presto per fermarci e poi i soldi che abbiamo da parte non ci basterebbero per molto.
Marco Potremmo tornare a lavorare, e vivere più modestamente. Un piccolo investimento ci garantirebbe una rendita sicura e vivremmo tranquilli per il resto della vita.
Laura Come vivremmo? Con il rimpianto di una vita da favola. Non mi sono mai sentita così e non parlo solo dei soldi. Da quando ho trovato la zuppiera ho la sensazione di poter fare tutto, di poter essere tutto quello che voglio.
Marco Ma ti senti, parli come una tossica. Siamo due tossici.
Laura Non esagerare Marco, adesso sono una drogata. Solo perché so cosa voglio e sono pronta a tutto per ottenerlo. Ti vorrei ricordare che non faccio, non facciamo del male a nessuno.
Marco Scusa, ho esagerato, e che sono preoccupato, anche a me piacciono i regali della zuppiera, un po’ meno il conto da pagare.
Laura Non sto prendendo questa situazione sotto gamba. Mi fermerò, ci fermeremo te lo prometto. Ma adesso basta discutere. Andiamo a cena fuori?
Marco Non ho molta fame.
Laura Vuoi rimanere con i piedi ben impiantati sulla terra? Allora non possiamo isolarci. Dobbiamo continuare a frequentare gli amici.
Marco Ok, usciamo. Con chi?
Laura Ci aspettano Deborah e Fabio.
Marco Proprio loro due? Non sono proprio il prototipo della coppia modesta con i piedi piantati in terra.
Laura Ma adesso non ti guardano più dall’alto al basso vero? E dimmi non ti piace? (si avvicina e lo stuzzica facendogli il solletico)
Marco Si, mi piace vederli rodere di invidia. Mi piace da morire! Va bene andiamo a cena.
Laura Perfetto. Vai a fare “bancomat”.
Marco Io? No, non tocca a me, io ho pagato l’altra volta.
Laura Io ho riscosso ieri. (Gli mostra il cerotto sul braccio)
Marco Ma con quello che spenderemo stasera, toccherà a te per le prossime tre volte. (esce di scena e si sente )Ah!!!! (“tin tin tin” rientra zoppicando) Questi dovrebbero bastare. (dà i soldi a Laura che li conta)
Laura Vogliamo arrotondare?
Marco Come adesso? Ancora?
Laura Vieni di là e sculacciami! (con fare ammiccante tira fuori un frustino)
Marco Questo mi piace, ma non so quanti soldi ne ricaveremo. (escono di scena)
Buio.
Scena 6
Luce, Marco è seduto al tavolo, sconsolato, si controlla le ferite.
Entra Laura con la zuppiera in borsa.
Laura Sono tornata.
Marco Ok.
Laura Quanto entusiasmo! Siamo di ottimo umore oggi.
Marco Posso farti una domanda? Mi hai visto nudo ultimamente?
Laura Ci stai provando con me tesoro? Lo sai che sono sempre disponibile… vado a prende il frustino?
Marco Non penso sia il caso. Non sto scherzando. Hai visto come mi sono ridotto? Assomiglio a Muhammad Ali dopo un incontro.
Laura Hai il fascino dell’uomo vissuto. (si avvicina per delle coccole)
Marco Smettila di scherzare, sono stanco e tanto tanto dolorante. Non facciamo altro che farci del male per ottenere cosa poi, per arrivare dove?
Laura Smettila tu coi soliti discorsi e guarda. (apre la borsa tira fuori la zuppiera e prende i soldi)
Marco Accidenti! Che hai fatto, sei ferita, ti hanno sparato, fai vedere. (si alza va da lei a controllarla)
Laura Io sto bene. Ho scoperto che non è necessario che ci facciamo male noi, alla zuppiera basta stare vicino al dolore.
Marco Allora non ti sei fatta niente? E chi non sta bene?
Laura Un tizio sullo skateboard. Mi ero fermata al parco per riposarmi dopo la seduta dall’estetista… a proposito non ho più un pelo da strappare.
Marco Ed io non ho pelle libera per un nuovo tatuaggio. Ma che dicevi del tizio sullo skateboard?
Laura Vicino alla panchina dove mi ero seduta, c’era un gruppo di ragazzi che si esercitava con lo skate ed uno di loro ha fatto un gran brutto volo. E’ arrivata perfino l’ambulanza.
Marco Che gli è successo?
Laura Credo si sia rotto una gamba… ma vedessi la zuppiera. Era come impazzita sempre a suonare. 10.000 euro in un colpo solo.
Marco Quindi? Cosa proponi?
Laura Tesoro, non capisci? Non è più necessario farci del male. Non dobbiamo più soffrire.
Marco Spiegati meglio.
Laura Pensaci, la zuppiera vuole solo stare vicina al dolore. Quindi?
Marco Quindi? Vuoi fare del male a qualcuno? Io non ci sto, lo sai.
Laura Ma no! Basta andare nei luoghi dove la gente si fa male, senza il nostro intervento. Noi dobbiamo essere lì solo al momento giusto, con la zuppiera.
Marco Noi non facciamo niente vero?
Laura Niente, solo assistere.
Marco Ed è già abbastanza strano. Lucriamo sulla sofferenza altrui, nel vero senso della parola.
Laura Non facciamo niente di male, stiamo solo a vedere.
Marco Ho sempre pensato che si dovesse fare di tutto per non far del male agli altri.
Lauro E ti ripeto che non lo facciamo.
Marco Ma non lo impediamo neanche. Anzi siamo felici se si fa male qualcuno.
Laura Ed allora?
Marco Solo a me, questa faccenda mi lascia un brutto sapore in bocca.
Laura Sei il solito piantagrane. Questa è una bella notizia, possiamo smettere di soffrire.
Marco Solo godere della sofferenza altrui. (si fa triste)
Laura Esatto! Non è stupendo! (lo abbraccia felice. Si deve notare il contrasto tra i due) Preparati, stasera si esce.
Marco Di nuovo a cena fuori?
Laura Che ne dici di… un incontro di boxe? Per cominciare. Ho un sacco di idee.
Buio.
Scena 7
Luce, Laura e Marco sono in proscenio ai due lati. Al buio si sentono suoni allusivi.
Laura (luce) Si, forza ammazzalo, fallo a pezzi andiamo, rialzati. Picchia di destro, gancio destro! Fagli sputare sangue! (buio “tin, tin, tin”)
Marco (luce) No, oggi niente tatuaggi. Dispiace se rimango un attimo qui, a vedere questi disegni. Deve finire un tatuaggio? Perfetto continuate pure. (buio “tin, tin, tin”)
Laura (luce) Sono interessata alla camminata sui carboni ardenti. Prima di provare non è che potrei assistere a qualche incontro? Perfetto. (buio “tin, tin, tin”)
Marco (luce) Chi è il prossimo? Lei? Che deve fare? Ma fa male? Ah bene… (buio “tin, tin, tin”)
Laura (luce) Brava un’altra spinta. Dai che il bimbo esce! (si sente un urlo) No, non sono nessuno… ok, ok esco subito. (buio “tin, tin, tin”)
Marco (luce) E’ qui il centro cefalee? La sala d’aspetto? Bella piena. Non si preoccupi aspetto. (buio “tin, tin, tin”)
Laura (luce) Vorrei fare da volontaria, qui in ospedale. In quale reparto la gente soffre di più? (buio “tin, tin, tin”)
Scena 8
Luce, Marco è al tavolo con la zuppiera, Laura si sta preparando per uscire.
Laura Non sei ancora pronto? Sbrigati che dobbiamo uscire. (gira per la stanza per sistemare e prepararsi ad uscire, prende la zuppiera e la borsa)
Marco Io voglio restare a casa.
Laura Non fare il bambino, dobbiamo continuare il nostro solito giro. A proposito, dove possiamo trovare altro dolore devastante? (con fare eccitato)
Marco No Laura, io voglio restare a casa. Non ne posso più della sofferenza. Basta così.
Laura Non voglio fermarmi adesso. In giro c’è tanto dolore, è così brutto il mondo in cui viviamo. Che c’è di male se ne approfittiamo un po’, tante cose succederebbero lo stesso.
Marco Laura no, dobbiamo fermarci adesso, abbiamo superato il limite.
Laura Basta Marco, sei sempre il solito. Io lo sapevo che sarebbe successo. Tu fai sempre tante promesse, grandi progetti. “Tranquilla, se stiamo uniti tutto si risolverà, non ti preoccupare troverai il lavoro giusto” invece non succede mai niente. Quando invece sono io che trovo la soluzione, tu ti tiri indietro. Non arrivi mai fino in fondo. Non mi hai portato neanche in luna di miele.
Marco Mi dispiace che ti ho fatto saltare la luna di miele, ma se ti ricordi bene non avevamo un soldo.
Laura Con quello che ti davano al call center.
Marco E tutto quello che mi davano lo spendevo in tasse universitarie e libri. Mi sono ammazzato di lavoro per permetterti di prendere la laurea.
Laura Beh, anche quando ti ammazzi non fai mai grandi progressi. Sei stato licenziato da un call center, ma dai, è ridicolo.
Marco Sarà anche ridicolo ma io un lavoro l’ho avuto.
Laura Sei laureato, se volevi lavorare in un call center dovevi metterti d’impegno a fare carriera e dirigerlo. Invece ti sei fermato al primo impiego che hai trovato, tutto contento di portare quei quattro soldi a casa.
Marco Sai, è difficile cercare un altro lavoro o fare carriera quando hai una moglie che se ne sta a casa tutto il giorno.
Laura Cosa centro io? Stavo cercando un lavoro adatto.
Marco Lavoro che non hai mai trovato perché hai deciso di iniziare dalla cima invece che dal basso, come tutto il resto del mondo.
Laura Mi hai stufato. Sempre i soliti discorsi.
Marco Stavo pensando la stessa cosa.
Laura Sai che c’è, va a fanculo, io me ne vado.
Marco Ma dove vai?
Laura Via lontano da te. (si alza e si avvicina alla quinta. Marco rimane al tavolo vicino alla zuppiera “tin tin tin”)
Marco Ma cosa… (guardando la zuppiera) stai bene?
Laura (si ferma alla quinta, si volta verso Marco) Si, bene. (guarda Marco) E tu?
Marco Bene, almeno fisicamente… ma perché ha tintinnato?
Laura (torna indietro e guarda dentro alla zuppiera) Ti chiedo scusa prima di iniziare.
Marco Cosa?
Laura C’è gente che è destinata a fallire e tu sei così. Perché credi che le lotterie siano così diffuse. Sono per le persone come te, che credono che la fortuna sia l’unico modo di riuscire. Non hanno talento, non hanno le capacità per emergere e soprattutto non hanno spina dorsale. Anche quando gli capita un’opportunità non sanno coglierla, non sai coglierla, non sei capace di andare fino in fondo. Avresti più possibilità comprando un biglietto della lotteria. Io sono diversa, io uscirò da questa mediocrità perché io, io sono davvero pronta a tutto. Marco sappiamo tutti e due che io so, che tu sai, che io sono troppo per te.
Marco Ahi (“tin tin tin, tin tin tin, tin tin tin”).
Laura apre la zuppiera e tira fuori felice tanti soldi
Laura Ora tocca a te.
Marco Cosa devo fare?
Laura Feriscimi, qui. (si indica il petto, prende la zuppiera, la avvicina a se ed apre le braccia) Avanti, colpisci duro.
Marco No, non voglio farlo. (e si riprende la zuppiera)
Laura Avanti, feriscimi, fallo. (e si riprende la zuppiera) E’ una guerra psicologica, non capisci? E’ dolore emotivo ed alla zuppiera piace tanto, hai sentito quanto ha tintinnato? Ehi, hai dei segreti o no? Avrai dei sassolini da toglierti dalle scarpe… avanti spezzami il cuore piccolo mio.
Marco Eh?
Laura Mi serve e un uomo, marco. Tira fuori le palle.
Marco Come vuoi. Capodanno di quattro anni fa, tu mi hai ignorato tutta la serata e a mezzanotte in punto Giulia mi ha abbracciato ed io l’ho baciata in bocca, ci ripenso spesso, anche quando sono con te.
Laura (silenzio, “tin tin tin”, prende i soldi e li mostra a Marco) Era buona questa.
Buio
Scena 9
Luce, Marco e Laura sono seduti a tavola uno di fronte all’altro.
Si preparano ad uno scontro fisico es Marco scrocchia il collo, Laura le mani.
Marco (la zuppiera è vicino a Laura) Non voglio mai andare al Karaoke perché sei tremenda, non ho mai conosciuto una persona più stonata.
Laura Tutto qui? Puoi fare di meglio.
Marco Al karaoke fai schifo e ti rendi ridicola. (“tin tin tin” spinge la zuppiera verso Marco)
Laura Ti ricordi il maglione blu, quello che ti ha regalato tua nonna e che ti piaceva tanto?
Marco Si, sono mesi che non lo trovo.
Laura L’ho buttato via io, neanche alla caritas lo volevano per quanto era brutto. (“tin tin tin” spinge la zuppiera verso Laura)
Marco Hai presente quando mi prepari la zuppa d’orzo ed io casualmente devo rientrare prima in ufficio? Non è vero faccio una sosta al fast food. (“tin tin tin” spinge la zuppiera verso Marco)
Laura Ti ricordi l’anno scorso, quando eravamo dai miei amici a bere e giocare a carte? E ti ricordi che insistevo nel volercene andare via?
Marco Si e allora?
Laura Volevo andarmene prima di iniziare a giocare a streap poker e non era perché mi sentivo male e neanche perché non mi piacesse il gioco.
Marco Ah no?
Laura No, la verità è che non volevo farti sfigurare. Il tuo pistolino è piccolo, davvero molto piccolo. (“tin tin tin” “tin tin tin” “tin tin tin”)
Marco Beh, rientra nella media, controlla se vuoi, io l’ho fatto.
Marco le porge la zuppiera, lei la prende e la tiene stretta.
Marco Ho ancora il video porno che ho fatto con la mia prima ragazza e ti assicuro che non sfiguravo. (“tin tin tin” “tin tin tin”) E’ nella nostra libreria, c’è scritto “Top gun”, per poterlo guardare quando non ci sei. (“tin tin tin” “tin tin tin” Laura spinge la zuppiera verso Marco)
Laura Ho fatto sesso con Luca. Sesso sfrenato.
Marco (“tin, tin, tin” “tin tin tin” “tin tin tin” di continuo, Marco parla sopra il tintinnio) Che hai fatto? Con Luca, il padrone di casa, quel Luca?
Laura È successo tre anni fa prima che ci sposassimo.
Marco Oh mio dio! Ah! (“tin tin tin” si alza, agitato) E ti è piaciuto? (“tin tin tin”) No, non me lo dire. O dimmelo se vuoi arrotondare! (“tin tin tin”)
Laura Mi dispiace tanto.
Marco Ma dai, Luca!! Come hai potuto! (“tin, tin, tin”)
Laura E’ una storia passata, non eravamo sposati.
Marco Ma stavamo già insieme. (“tin tin tin”)
Laura Da appena un mese. Non è più successo.
Marco Fa silenzio per favore (respira per calmarsi, apre la zuppiera, tira fuori tante banconote) Complimenti Laura, proprio un bel colpo.
Buio
Scena 10
Luce, Marco e Laura sono in scena.
Laura Sai, pensavo che la gente in questo quartiere fosse più felice, che stesse meglio. Hanno tutto ciò che si può desiderare, belle case, macchine lussuose, tutto il desiderabile.
Marco Non è tutto oro quello che luccica.
Laura Dovrebbero essere felici ma invece hanno segreti e lati oscuri, decisamente oscuri e nascosti.
Marco E tu che ne sai?
Laura Beh a volte i segreti vengono a galla.
Marco Succede. A cosa stai pensando?
Laura Che possiamo dare una mano.
Marco Tu che vuoi aiutare?
Laura Aiutare i segreti a venire a galla.
Marco Ah mi pareva… sei tremenda. E cosa centra con noi?
Laura Quando segreti e lati oscuri vengono a galla non lo fanno in maniera indolore.
Marco Sei sicura che vuoi farlo?
Laura Si. Perché non dovrei farlo?
Marco E’ un altro livello, ci stiamo spingendo ancora oltre. Questa volta non siamo solo spettatori.
Laura Non siamo noi a fare casino, al massimo aiutiamo il normale processo di scoperta dei casini altrui. I segreti vengono a galla, sempre.
Marco Ci faremo terra bruciata attorno. Te lo ripeto, sei sicura?
Laura Non mi importa di loro. Non gli dobbiamo niente, ci trattano ancora come pezzenti. Facciamolo.
Buio, Marco e Laura si posizionano ai due lati del proscenio.
Laura (luce) Pensavo che lo volessi sapere. Ti ricordi due mesi fa quando è scomparso il tuo cane? Si Principessa. Io abito qui accanto ed ho visto tuo marito investirla con il furgoncino e buttare i suo corpo nel bidone. (buio “tin tin tin”)
Marco (luce) Salve Signora, si ricorda di me, lavoravo con suo marito. Le volevo far vedere qualche foto (prende una foto piegata dalla tasca). Si, è proprio l’ufficio di suo marito e questo è il piede di Paola la tirocinante nella bocca di suo marito. (“tin tin tin”) Penso possa bastare grazie, grazie mille. (Buio “tin tin tin”, “tin tin tin”)
Laura (luce) Ciao Deborah, penso che tra amiche bisogna essere sincere. Ti ricordi quando siamo andate in campagna dai tuoi ed i mariti sono rimasti in città per lavorare? In verità sono andati al casinò. Certo che ha giocato e tanto. Marco mi ha detto che si è giocato almeno 20.000 euro. No, non era la prima volta. “Questi sono solo spiccioli per me” ha detto. Io fossi in te controllerei dove sono finiti i soldi di tuo padre. Oh di niente, è stato un piacere. (Buio “tin tin tin”, “tin tin tin”)
Luce. Marco e Laura sono in scena.
Marco E Tommaso non sa che non è il padre del bambino.
Laura Mia sorella non gli ha detto che era già incinta prima di conoscerlo. Si sono sposati di corsa, Tommaso pensava di dover dare una famiglia a suo figlio.
Marco Ma non ha scoperto che il bimbo era troppo grande nella pancia per essere stato concepito da lui?
Laura E come? Le visite le ha fatte sempre da sola e quando si avvicinava il tempo del parto gli ha fatto credere che era prematuro.
Marco Quattro chili e 600 grammi prematuro? E se l’è bevuta?
Laura Senza un dubbio. Tommaso è stato sempre un credulone.
Marco E dobbiamo svegliarlo noi?
Laura Non gli devi niente, ti ha sempre trattato male. Ti considera un fallito.
Marco Stiamo parlando di dire a tuo cognato che il bambino che ha cresciuto non è suo figlio. E se non bastasse aggiungi anche il fatto che tua sorella ossia sua moglie gli ha mentito per tutti questi anni.
Laura E’ la storia perfetta per la zuppiera.
Marco Sono i tuoi parenti, decidi tu.
Laura Sei tu la mia famiglia ed è una storia troppo succulenta la zuppiera ne andrà matta.
Marco Allora facciamolo.
Buio e luce si trovano insieme in proscenio.
Laura No, non ci fermiamo a cena. Siamo venuti per dire una cosa. Tra queste mura aleggia una bugia e siamo venuti a svelarla.
Marco Stamattina Laura mi ha detto una cosa che vi riguarda. Penso che non ci debbano essere segreti in famiglia. La sincerità è importante. Dopo che vi siete incontrati vi siete subito sposati e …
Laura (lo ferma e si mette davanti a lui) Ed io ero gelosa della vostra famiglia. In passato sono stata una bastarda con voi e mi dispiace. Ero gelosa della famiglia che vi siete costruiti, siete felici, la vita sembra così semplice a guardarvi. Io non lo sopportavo ma adesso sono felice per voi. Lo penso veramente dal profondo del mio cuore.
Buio “tin tin tin” Marco e Laura tornano al tavolo.
Scena 11
Marco e Laura sono seduti al tavolo
Laura Non posso credere che non c’è l’ho fatta. Non potevo farti continuare.
Marco È una cosa buona, è umano. Non hai voluto rovinare la famiglia di tua sorella. Hai capito che non si può passare sopra a tutto e tutti per i soldi. Hai dimostrato compassione.
Laura Ho dimostrato solo debolezza. Ma perché la zuppiera ci ha dato dei soldi? Io non ho detto niente.
Marco Li ha dati per te. Essere sinceri non è indolore.
Laura Stavo pensando, facciamo un colpo grosso, facciamo un milione tutto insieme e poi diciamo addio alla zuppiera.
Marco Non ne hai abbastanza? Soprattutto dopo questa giornata.
Laura Quello di oggi è stato solo uno sbaglio. Non dovevamo prendere di mira la famiglia, stronzi che siano sono sempre la mia famiglia. Devono essere altri i nostri obiettivi.
Marco Ok ti ascolto.
Laura Sei mai passato alla stazione di notte, ma anche nei parchi pubblici. Ci sono un sacco di delinquenti, drogati, spacciatori possiamo farne fuori uno.
Marco Ma che dici?
Laura Eliminiamo un rifiuto dalla società, guarda che facciamo un favore al mondo. Se ne facciamo fuori due siamo degli eroi, eroi ricchi.
Marco Saremmo degli assassini non degli eroi.
Laura No, faremmo solo un po’ di giustizia. E avremmo un bel compenso. Se la zuppiera ha dato 10.000 euro per una gamba rotta quanto ci potrà dare per un morto. Pensaci.
Marco Io sto pensando, sei tu che non ragioni.
Laura Non facciamo i finti buonisti. Siamo sempre a parlare di come si sta riducendo la nostra città, parliamo contro i delinquenti, i ladri, i rapinatori, contro gli immigrati… facciamo qualcosa invece di parlare e ne ricaviamo un beneficio.
Marco Lasciamo perdere per un momento la questione morale. Credi che sia facile uccidere qualcuno e farla franca?
Laura Basta prepararci. Gli investigatori cercano sempre un movente, non penserebbero certamente che il movente sia una zuppiera magica. Non avremmo nessun legame con quelle persone, noi siamo persone per bene.
Marco Inizio ad avere i miei dubbi.
Laura (sempre più agitata, girando per la scena) Facciamo qualche giro la sera, magari ne pediniamo uno o due. Io preferirei uno spacciatore… no troppo pericolosi, meglio un tossico tanto prima o poi muore lo stesso.
Marco Infatti, basta dargli una spintarella.
Laura Vedi allora sei d’accordo con me.
Marco La mia era ironia.
Laura Però un giorno mi piacerebbe farlo con un pedofilo.
Marco Prima di tutto, non era un colpo grosso solo? Adesso facciamo la lista d’attesa? E secondo, pedofilo. Perché, tu ne conosci qualcuno?
Laura No, ma ci sono.
Marco Si, ma non ce l’hanno scritto in fronte.
Laura E va bene, niente pedofilo ma tossici e spacciatori si riconoscono. Alla stazione ci sono un sacco di ubriaconi che dormono per strada.
Marco Adesso siamo passati anche ai barboni ed agli alcolisti. Chi sei tu per decidere chi deve vivere e deve morire. Io, ad esempio, preferirei un politico panciuto se dobbiamo scegliere.
Laura Troppo pericoloso, nessuno di conosciuto.
Marco No, Laura. Lo dicevo solo per farti ragionare. Hai perso il controllo ed è quello che temevo fin dall’inizio. E’ un male quello che ci sta accadendo, il peggiore dei mali.
Laura Se fosse un male perché ne ricaveremmo un bene.
Marco Qual è questo bene? I soldi?
Laura Qualcuno ci ha donato la zuppiera, Dio, l’universo, non lo so ma siamo stati benedetti.
Marco O maledetti, come lo sai che la zuppiera sia un dono, potrebbe essere una prova. Forse Dio o l’universo come dici tu vuole metterci alla prova. Vuole sapere se siamo disposti a tutto.
Laura (non lo ha ascoltato) Prima di partire, possiamo scavare una buca fuori città così tagliamo i tempi ed il rischio di venire scoperti.
Marco Basta così Laura, ascolta quello che dici. Tu stai parlando di uccidere un uomo. Stai già organizzando la sepoltura.
Laura Un colpo grosso, uno soltanto. Come nel videogioco che ti piace tanto.
Marco Quello è un gioco appunto. Non sono capace di uccidere qualcuno nella vita vera.
Laura Così ti tiri indietro, come al solito, non vai mai fino in fondo e devo fare tutto io da sola.
Marco Nessuno deve fare nulla da solo. Ascoltati, stai diventando malvagia.
Laura Non c’è niente di malvagio nel volere di più. Non c’è niente di malvagio nella zuppiera.
Marco Va tutto male, io avrei voluto fare di più ma non sapevo cosa fare per aiutarti.
Laura Non ho bisogno di aiuto.
Marco Ci dobbiamo liberare della zuppiera ed adesso so come fare. (prende una sedia, va in proscenio e ci sale sopra) Scegli tra lei e me. Adesso. Voglio che distruggi la zuppiera, buttala giù.
Laura Marco che fai, siamo al terzo piano.
Marco Prendi la zuppiera e vieni qui.
Laura Va bene ma scendi. La butto via, domani.
Marco Lo dici ma non lo farai.
Laura Lo faccio subito ma tu vieni dentro.
Marco Prometti?
Laura Si
Laura prende la zuppiera e si pone accanto a Marco che la guarda.
Marco No, non è vero non lo farai.
Laura E’ una stupidaggine quello che stai facendo, è la solita sceneggiata. Smettila di fare il bambino.
Marco Dici sempre che non vado mai in fondo a nulla? Forse prima avevi ragione ma adesso? Mi sono fatto cose che non potevo nemmeno immaginare, ho tagliato, ho bruciato, ho mutilato ogni centimetro del mio corpo, sono stato nel lato oscuro e non ho più paura di niente.
Guardami negli occhi. Sei sicura che non andrei fino in fondo. Sei sicura che non sono pronto a tutto?
Laura Marco, non posso.
Marco Qualcosa cadrà questa sera, o la zuppiera o io.
Buio. Marco esce di scena.
Luce.
Laura in piedi, guarda in basso, abbraccia la zuppiera impazzita “tin, tin, tin, …
Buio.
Scena 12
Luce. Marco è in piedi sulla sedia. Laura è accanto con la zuppiera in braccio.
Marco Guardami negli occhi. Sei sicura che non andrei fino in fondo. Sei sicura che non sono pronto a tutto?
Laura Marco, non posso.
Marco Qualcosa cadrà questa sera, o la zuppiera o io.
Buio (la zuppiera viene messa fuori scena)
Luce, Marco e Laura sono abbracciati, la zuppiera non c’è più.
Buio. Marco e Laura escono di scena.
Luce, la scena è vuota, entra un nuovo personaggio con la zuppiera in una mano ed un cartone nell’altra con dentro carta e spago. Va al tavolo ed inizia ad impacchettare la zuppiera come era stata trovata da Laura: scatola, carta marrone e spago. Mentre lo fa parla al pubblico.
Regista Il finale lo decidete voi. Cosa avrà deciso Laura? Sarà stata pronta a tutto? E voi che avreste fatto se fosse stati al posto loro, al posto di Laura o al posto di Marco. Cominciate a pensarci, non è detto che la prossima volta questo pacco non lo troviate fuori dalla vostra porta. (sorride e ridacchia)
Buio
Sipario