Psicosi delle 4 e 48

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PSICOSI DELLE 4 E 48

PSICOSI DELLE 4 E 48

     (Un lunghissimo silenzio).

     Di amici ne hai.

     (Un lungo silenzio).

     Hai un sacco di amici.

     cosa offri ai tuoi amici per renderli così premurosi?

     (Un lungo silenzio).

     Cosa offri ai tuoi amici per renderli così premurosi?

     (Un lungo silenzio).

     Cosa gli offri?

     (Silenzio).

Una coscienza antica abita dentro una buia sala da banchetti accanto al soffitto di una mente il cui pavimento si muove in diecimila scarafaggi quando entra un raggio di luce non appena tutti i pensieri riuniscono in un’ attimo di accordo un corpo che non espelle più nulla gli scarafaggi comprendono una verità che nessuno osa nominare

    Una notte tutto mi fu rivelato.

    Come posso ancora parlare?

leilui, l'ermafrodito ferito che si credeva solo scopre che in realtà la stanza brulica e prega di non svegliarsi mai dall'incubo

    ed erano tutti là

    tutti dal primo all'ultimo

    e sapevano come mi chiamavo

    quando scappai come uno scarafaggio lungo gli schienali delle loro          sedie

Ricorda la luce e credi nella luce

Un attimo di chiarezza prima della notte terna

             fate che non dimentichi

                                                 . . .

Sono triste

Sento che il futuro è senza speranza e le cose non possono migliorare

Sono stufa e insoddisfatta

Sono un fallimento completo come persona

Sono colpevole, vengo punita

Vorrei uccidermi

Prima riuscivo a piangere ora sono oltre lacrime

Ho perso interesse negli altri

Non riesco a prendere decisioni

Non riesco a mangiare

Non riesco a dormire

Non riesco a pensare

Non riesco a vincere il senso di solitudine, di paura, di disgusto

Sono grassa

Non riesco a scrivere

Mio fratello muore, il mio amante muore, sono io che gli uccido

Galoppo verso la morte

Ho terrore dei medicinali

Non riesco a fare l'amore

Non riesco a scopare

Non riesco a stare da sola

Non riesco a stare con gli altri

Ho i fianchi troppo larghi

I miei genitali non mi piacciono

Alle 4 e 48

quando la disperazione mi fa visita

mi impiccherò

al suono del respiro del mio amante

Io non voglio morire

mi sono depressa così tanto al pensiero della mia mortalità che ho deciso di suicidarmi

Io non voglio vivere

Sono gelosa del mio amante addormentato e desidero ardentemente quel suo  stato di incoscienza indotto

Quando si sveglia lui invidierà la mia notte insonne di pensieri e discorsi non impastati dai farmaci

Ho deciso di consegnarmi alla morte quest'anno

Alcuni diranno che questa è un'auto commiserazione

(sono fortunati a no sapere quanto è vera)

Altri capiranno solo la sofferenza

Sta diventando la mia normalità

                                                                        .                                    . .  .

      100

                                                                                                                  91

                                               84

                                                                                                                  81

                              72

                                                        69

                                                                           58

                                   44

                                                                             37                                 38

                                42

                                                    21                                                                         28

                                                 12

                                                                             7

                                                                      . . .

Non è durato molto, non ci sono stata molto. Ma mentre bevevo caffè nero amaro riconosco in una nuvola di vecchio tabacco quell'odore di medicinali e qualcosa mi tocca in quel punto ancora dolente e una ferita di due anni fa si apre come un cadavere e una vergogna a lungo sepolta grida il suo tremendo ripugnante dolore.

    Una stanza di facce senza espressione osserva la mia sofferenza, così priva di senso da essere frutto di una mente diabolica.

    Il Dottor Questo e il Dottor Quello e il Dottor Come va che è di     passaggio e crede di poter piombare qui a prendere anche lui il culo.   Mentre brucio in un tunnel rovente di delusioni, l'umiliazione   definitiva: tremo senza ragione e inciampo nelle parole e non ho nulla da dire sulla mia "malattia" che in ogni caso consiste                semplicemente nell'essere consapevole che nulla ha senso perchè sto per morire. Sono a un punto morto:suadente, la voce della ragione dello psichiatra mi dice che c'è una realtà oggettiva in cui il mio corpo e la         mia mente sono una cosa sola. ma io non sono qui e non ci sono mai stata. Il Dottor Quello accenna un mormorio di approvazione. Mi guardano, mi giudicano, annusano l'odore raggelante di fallimento che mi

trasuda dalla pelle, la disperazione che mi lacera e il panico spossante che mi inonda quando resto a bocca aperta terrorizzata dal mondo e mi chiedo perché tutti sorridono e mi guardano come se non conoscessero      segretamente la mia dolorosa vergogna.

       Vergogna vergogna vergogna.

       Annegate nella vostra vergogna del cazzo.

 

Dottori imperscrutabili, dottori sensibili, dottori completamente di   fuori, dottori che scambieresti per pazienti se non ti dimostrassero il contrario, fanno le stesse domande, mi mettono le parole in bocca, mi offrono cure chimiche per combattere un'angoscia congenita e si parano il culo gli uni con gli altri finché non mi viene voglia di gridare disperatamente per te, l'unico dottore che mi ha toccata di sua spontanea volontà, che mi ha guardata negli occhi, che ha riso delle mie battute macabre pronunciate con voce da oltretomba, che mi ha presa per il culo quando mi sono rasata la testa, che mi ha mentito ed ha detto che gli faceva piacere vedermi. Che ha mentito. E ha detto che gli faceva piacere vedermi. Ti ho creduto, ti ho amato, e non è il fatto di perderti che mi fa star male, ma le tue sfacciate bugie del cazzo quelle buffonate spacciate per prescrizioni mediche.

La tua verità, le tue bugie, non le mie.

Io credevo che tu fossi diverso e che magari la provassi quell'angoscia che certe volte ti traversa il volto e minacciava di esplodere, e invece tu ti paravi il culo. come ogni altro povero stronzo mortale.

Per la mia mente questo è un tradimento. E il soggetto di questi frammenti confusi è la mia mente.

   Niente potrà mai placare la mia rabbia.

    E niente potrà mai restituirmi la fiducia.

      Questo non è un mondo in cui ho voglia di vivere.

                                                                                       . . .

-   Hai deciso cosa fare?

-   Mi faccio un'overdose, mi taglio le vene e poi mi impicco.

-   Tutto insieme?

-   così non potranno dire che era una richiesta di aiuto.

    (Silenzio).

-   Non funzionerà.

-   E invece si.

-   Non funzionerà. comincerai ad addormentarti dopo l'overdose e non avrai la forza di tagliarti le vene.

    (Silenzio).

-   Starò in piedi su una sedia con un cappio intorno al collo.

    (Silenzio).

-   Se fossi sola pensi che potresti farti del male?

-   Ho paura di si.

-   Magari la paura può proteggerti, no?

-   Si. è la paura che mi tiene lontana dalle rotaie dei treni. Cazzo spero per Dio che la morte sia la fine di

    tutto. Mi sembra di avere ottant'anni. Sono stanca della vita e la mia mente vuole morire.

-   è  una metafora, non la realtà.

-   è una similitudine.

-   Non è la realtà.

-   Non è una metafora, è una similitudine, ma anche se fosse, la caratteristica tipica della metafora è che è

    reale.

    (Un lungo silenzio).

-   non hai ottant'anni.

   

    (Silenzio).

    Dico bene?

    (Un silenzio).

    Dico bene?

    (Un silenzio).

    Dico bene si o no?

   

    (UN lungo silenzio).

-   Disprezzi tutte le persone infelici o me in particolare?

-   Non ti disprezzo. Non è colpa tua. Sei malata.

-   Non è vero.

-   No?

-   No. Sono depressa. La depressione è rabbia. è cosa hai fatto, chi   c'era e a chi dai la colpa.

-   E tu a chi dai la colpa?

-   A me.

                                                                          . . .

    Corpo e anima non possono essere veramente uniti

    Ho bisogno di diventare chi sono già e griderò in eterno contro   questa incoerenza che mi ha condannata

    all'inferno

    Le speranze infondate non riescono a tenermi a galla

Annegherò nella disforia

    nel freddo e nero stagno del mio io

    la tomba della mia mente immateriale

Come posso ritrovare una struttura

se non ho più un pensiero strutturato?

Non potrei tollerare un avita così

Loro mi ameranno per ciò che mi distrugge

    la spada nei miei sogni

    la polvere dei miei pensieri

    la malattia che mi cresce nelle pieghe della mente

Ogni complimento mi ruba un pezzo di anima

Un vecchio ronzino espressionista

Bloccato tra due buffoni

Non sanno nulla-

          Ho sempre cavalcato libera

Ultima di una lunga serie di cleptomani letterari

          (un tempo professione onorata)

Il furto è un atto sacrosanto

Sul cammino tortuoso che porta all'espressione

Un eccesso di punti esclamativi racconta di un crollo nervoso imminente

Basta una parola su una pagina ed è subito dramma

Io scrivo per i morti

    i non nati

Dopo le 4 e 48 non parlerò più

Sono arrivata alla fine di questa tragica e ripugnante storia il cui senso è nascosto dentro una carcassa estranea emarginata dal fantasma maligno della morale comune

    Sono stata morta per molto tempo

    Torno alle mie radici

                                      Canto senza speranza al confine

 

                                                             . . .

    RSVP ASAP    (RSVP: repondez s'il vous plait - ASAP: as soon as possible).

                                                                              . . .

Certe volte mi giro e sento il tuo odore e non riesco ad andare avanti cazzo non riesco ad andare avanti senza esprimere questo terribile cazzo tremendo fisicamente doloroso cazzo questo desiderio che ho di te. E non ci credo che io sento questo per te e tu non senti nulla. non senti nulla?

(Silenzio).

Non senti nulla?

(Silenzio).

Ed esco alle sei di mattina e inizio a cercarti. se ho sognato qualcosa su una strada o un pub o una stazione vado là. E ti aspetto.

(Silenzio).

Sai, mi sento veramente manipolata.

(Silenzio)

Nella mia vita non ho mai avuto problemi a dare agli altri ciò che volevano. Ma nessuno è mai stato capace di fare lo stesso per me. Nessuno mi tocca, nessuno mi è vicino. Ma tu mi hai toccata da qualche parte così a fondo cazzo da non credere e ora io non riesco a fare lo stesso con te. Perché non riesco a trovarti.

(Silenzio)

Com'è lei?

Come farò a riconoscerla quando la vedo?

Morirà, morirà, morirà anche lei cazzo.

(Silenzio).

Credi che sia possibile che una persona nasca nell'era sbagliata?

(Silenzio).

Vaffanculo. Vaffanculo. Vaffanculo perché mi rifiuti non essendoci mai, vaffanculo perché mi fai sentire una merda con me stessa, vaffanculo perché fai morire dissanguati il mio amore e la mia vita, vaffanculo a mio padre perché si fottuto per bene la mia vita e vaffanculo a mia madre che non l'ha lasciato, ma più di tutti, vaffanculo a Dio che mi ha fatto amare una persona che non esiste,

VAFFANCULO VAFFANCULO VAFFANCULO

                                                                    . . .

-   Tesoro che hai fatto al braccio?

-   Mi sono tagliata.

-   è un gesto da persone immature, in cerca di attenzioni. Ti ha dato sollievo?

-   No.

-   Ti ha allentato la tensione?

-   No.

-   Ti ha dato sollievo?

    (Silenzio).

    Ti ha dato sollievo?

-   No.

-   Non capisco perché l'hai fatto.

-   Allora chiedimelo.

-   Ti ha allentato la tensione?

    (Un lungo silenzio).

    Posso guardare?

-   No.

 

-   Vorrei guardare, per vedere se si è infettato.

-   No.

    (Silenzio).

-   Lo sapevo che l'avresti fatto. Lo fa un sacco di gente. Allenta la        tensione.

-   Tu l'hai mai fatto?

-   ...

-   No. Figuriamoci troppo sano troppo sensibile. Non so dove l'hai letto, ma non allenta la tensione.

(Silenzio).

    Perché non mi chiedi PERCHE’?

    PERCHE’ mi sono tagliata il braccio?

-    Ti va di dirmelo?

-    Si.

-    Allora dimmelo.

-   CHIEDI

     ME

    LO.

    (Un lungo silenzio).

-   Perché ti sei tagliata il braccio?

-   Perché è fortissimo cazzo. Perché è straordinario cazzo.

-   Posso guardare?

-   Puoi guardare. Ma non toccare.

-   (Guarda) E secondo te sei malata?

-   No.

-   Io credo di si. Non è colpa tua. Ma devi diventare responsabile delle tue azioni. Per favore non lo rifare.

                                                                      . . .

Mi spaventa la mancanza di quella lei che non ho mai sfiorato l'amore mi tiene schiava in una gabbia di lacrime

Mi mastico questa lingua con cui non posso mai parlare

Sento la mancanza di una donna che nonn è mai nata

Sono anni che bacio una donna che dice non ci incontreremo mai

        Tutto passa

        Tutto muore

        Tutto viene a noia

    il mio pensiero si allontana con un sorriso omicida

    lasciando che un'angoscia stridente

    gridi dentro la mia anima

Nessuna speranza Nessuna speranza Nessuna speranza Nessuna speranza Nessuna speranza Nessuna speranza Nessuna speranza

Una canzone per la mia amata, che sfiori la sua assenza

    il battito del suo cuore, le briciole del suo sorriso

Tra dieci anni sarà sempre morta. Quando avrò imparato a conviverci, a cavarmela, quando passerà qualche giorno senza che ci  pensi, lei sarà morta. Quando sarò una vecchia che vive per strada e non si ricorda come si chiama lei sarà sempre morta, lei sarà sempre morta, cazzo

 è proprio

                                                                                                    finita

                                                                                             devo stare da sola

Amore mio, amore mio, perché mi hai abbandonata?

lei è il giaciglio su cui non mi allungherò mai

e la vita non ha senso alla luce di questa perdita

    Nata per essere sola

    per amore chi non c'è

Trovami

Liberami

    da questo

 

                   dubbio angosciante

                   lamento inutile

 

                    orrore a riposo

Posso riempire uno spazio

riempire una giornata

ma niente può riempire il vuoto del mio cuore

Il bisogno vitale per cui morirei

                                                Crollo nervoso

                                                                      . . . .

-   Niente se e ma.

-   Non ho detto se o ma, ho detto no.

-   Non posso devi mai sempre non voglio devi no.

    Niente trattative.

    Non oggi.

    (Silenzio).

-   Per favore. Non spegnete la mia mente cercando di mettermi a posto. Ascoltate e capite, e se provate

    disprezzo non fatelo capire, o almeno non a parole, o almeno non a me.

    (Silenzio).

-   Io non provo nessun disprezzo.

-   No?

-   No. Non è colpa tua.

-   Non è colpa tua, è l'unica cosa che sento dire, non è colpa tua, è una malattia, non è colpa tua, lo so che      non è colpa mia. Me l'avete detto tante di quelle volte che comincio a pensare che sia colpa mia.

-   Non è colpa tua.

-   LO SO.

-   Ma sei tu che lo permetti.

    (Silenzio)

    Dico bene?

-   Non c'è nessun farmaco sulla terra che può dare senso alla vita.

-   sei tu che permetti questo stato di disperata assur5dità.

     (Silenzio)

    Tu lo permetti.

-   Non sarei capace di pensare. Non sarei capace di lavorare.

-   Niente può ostacolare il tuo lavoro più di un suicidio.

    (Silenzio)

-   Ho sognato che andavo dal dottore e lui mi dava otto minuti di vita. Sono stata seduta in quel cazzo di sala

    di attesa per un'ora e mezzo.

    (Un lungo silenzio).

Okay, va bene, mi faccio le medicine, mi faccio la lobotomia chimica, radiamo le funzioni più sofisticate del mio cervello, forse così sarò un pò più capace di vivere cazzo.

Va bene.

                                                                        . . . .

così astratto da essere

spiacevole

inaccettabile

non ispirante

impenetrabile

irrilevante

irriverente

irreligiosa

incorreggibile

antipatica

spostata

incorporea

scomposta

Non mi immagino

    (con chiarezza)

che un'anima

    possa

      voglia

        debba

          o desideri

e se l'hanno fatto

non penso    (con chiarezza)

che un'altra anima

un'anima come la mia

    possa

      voglia

        debba

          o desideri

senza riguardo a

So quel che faccio

    fin troppo bene

Nessun madrelingua

irrazionale

irriducibile

incorreggibile

irriconoscibile

deragliata

squilibrata

deforme

senza forma

oscura fino al punto di

       

          Vera   Giusta   Corretta

          Chiunque o qualunque

          Ognuno ciascuno tutti

       annegando in un mare di logica

                                       questo orrendo stato di paralisi

                                           sempre malata

                                                                    . . . .

Sintomi: Non mangia, non dorme, non parla, nessun impulso sessuale, disperata, vuole morire.

Diagnosi: Stato di sofferenza patologico.

Sertralina, 50 mg. Peggioramento dell'insonnia, ansia grave, anoressia, (perdita di peso 17 kg.,) aumento di pensieri, intenzioni e progetti di suicidio. Terapia interrotta a seguito del ricovero.

Zoplicone, 7.5 mg. ha dormito. Terapia interrotta a seguito di una eruzione cutanea. La paziente tenta di lasciare l'ospedale contro il parere medico. Trattenuta da tre infermieri il doppio della sua taglia. La paziente minaccia e non collabora. Pensieri paranoidi - crede che il personale dell'ospedale stia cercando di avvelenarla.

Melleril, 50 mg. Collabora.

Lofepramina, 70 mg, aumentato a 140 mg, poi a 210 mg. Recupera 12 kg di peso. Perdita della memoria a breve termine. Nessun'altra reazione.

Lite con il dottore giovane che ha accusato di tradimento dopo di che si è rasata la testa e si è tagliata il braccio con una lametta.

La paziente viene dimessa e affidata alla comunità all'arrivo al pronto soccorso di un paziente in crisi psicotica acuta che ha più bisogno di lei di un letto in ospedale.

Citalopram, 20 mg. Tremito mattutino. Nessun'altra reazione.

Lofepramina e Citalopram assunti in modo disordinato dopo che la paziente si è stufata degli effetti collaterale e dell'assenza di miglioramenti tangibili. Sintomi di crisi di astinenza: vertigini e confusione. La paziente ha continuato a cadere, svenire e correre davanti alle macchine. Idee maniacali - crede che il terapeuta sia l'anticristo.   

Fluoxetina cloridrato, nome commerciale Prozac, 20 mg, aumentati a 40 mg. Insonnia, appetito irregolare, (perdita di peso di 14 kg), ansia grave, incapacità di raggiungere l'orgasmo, pensieri omicidi nei confronti di molti dottori e produttori di medicinali. Cura interrotta.

Stato d'animo: Incazzata.

Sentimenti: Incazzatissima.

Trazina, 100 mg. Ha dormito. Più calma.

Venlafaxina, 75 mg, aumentati a 150 mg, poi a 225 mg.

Vertigini, pressione bassa, emicranie. Nessun'altra reazione. Cessano.

La paziente rifiuta il Seroxat. Ipocondria - cita intermittenti e gravi perdite di memoria come segno di discinesia e demenza tardiva.

Ha rifiutato ogni ulteriore cura.

100 aspirine e una bottiglia di Cabernet Sauvignon Bulgaro del 1986. La paziente si è svegliata in una pozza di vomito e ha detto: <<Dormi come un cane e ti sveglierai piena di pulci>>: Forti dolori allo stomaco. Nessun'altra reazione.

                                                                                 . . .

Lo sportello si apre

Luce fredda

    la televisione parla

    piena di occhi

    i fantasmi del luogo

            ed ora ho tanta paura

    vedo delle cose

    sento delle cose

    non so chi sono

    fuori la lingua

         pensiero bloccato

il frammentarsi progressivo della mia mente

Da dove comincio?

Dove mi fermo?

Come comincio?

(visto che intendo continuare)

Come faccio a fermarmi?

Come faccio a fermarmi?

Come faccio a fermarmi?

Come faccio a fermarmi?

Come faccio a fermarmi?                      Una dose di sofferenza

Come faccio a fermarmi?                      che mi fora i polmoni

Come faccio a fermarmi?                      Una dose di morte

Come faccio a fermarmi?                      che mi spreme il cuore

              Morirò

                          non ancora

                                             ma ci siamo

per favore...

Soldi...

Moglie...

Ogni atto è un simbolo

il cui peso mi schiaccia

Una linea tratteggiata sulla gola

                    TAGLIARE QUI

NON LASCIATE CHE QUESTA COSA MI UCCIDE

MI UCCIDERA’ MI SCHIACCERA’ E MI MANDERA’ ALL'INFERNO

Ti prego salvami da questa follia che mi divora

    una morte preterintenzionale

    Credevo che non avrei parlato mai più

    ma ora so che c'è qualcosa di più nero del desiderio

 

                    forse mi salverà

                    forse mi ucciderà

    un lugubre fischio che è il grido di crepacuore attorno alla coppa diabolica

    sul soffitto della mia mente

              una coperta di piattole

                                           ferma questa guerra

                                  Mi sento le gambe vuote

                                  Niente da dire

                                  E questo è il ritmo della pazzia

                                                        .  .   .

-   Ho gassato gli Ebrei, ho ucciso i Curdi, ho bombardato gli Arabi, mi sono scopata dei bambini piccoli

    imploravano pietà, i campi minati sono miei, tutti hanno abbandonato il party per colpa mia, ti succhierò via

    quegli occhi di merda e li manderò a tua madre in una scatola e quando muoio mi reincarnerò in tuo figlio

    ma cinquanta volte peggio e come una pazza trasformerò la tua vita in un inferno vivente NON VOGLIO

    NON VOGLIO NON VOGLIO NON MI GUARDARE

-   Tranquilla.

-   NON MI GUARDARE

-   Tranquilla. Ci sono io.

-   Non mi guardare

                                                                          .  .  .

Siamo anatema

i paria della ragione

Perchè sono ferità?

               Ho visto immagini di Dio

tutto passerà

Mettetevi all'opera:

prima che siate ridotti in pezzi

tutto passerà

Quando avrete visto la luce della disperazione

il bagliore dell'angoscia

sarete condotti nelle tenebre

se c'è rovina

          (ci sarà rovina)

i nomi dei colpevoli saranno gridati dall'alto dei tetti

Temi Dio

               e le sue perfide adunate

la dermatosi sulla pelle, l'agitazione nel cuore

la coperta di piattole su cui danziamo

questo infernale stato di assedio

Tutto passerà

tutte le parole del mio fiato fetido

Ricorda la luce e credi nella luce

Cristo è morto

                       e i monaci sono i estasi

Noi siamo gli abietti

che destituiscono i nostri capi

e bruciano incenso a Baal

                                                                            

                                                                                       Niente è per sempre

                                                                                             (niente di niente)

frustare spremere colpire bruciare tremare sfiorare ondeggiare sfiorare tremare bruciare colpire bruciare lanciare sfiorare premere sfiorare spremere tremare ondeggiare frustare bruciare frustare colpire frustare premere frustare ondeggiare frustare tremare bruciare sfiorare

                                                                                Vittima. Carnefice. SPettatore.

colpire bruciare ondeggiare tremare lanciare tremare bruciare frustare spremere premere sfiorare frustare lanciare tremare sfiorare tremare colpire tremare lanciare bruciare sfiorare premere tremare spremere premere colpire lanciare tremare bruciare tremare lanciare

                                                                                   il mattino porta la disfatta

spremere frustare colpire frustare ondeggiare tremare lanciare colpire spremere sfiorare tremare colpire frustare premere lanciare premere sfiorare tremare spremere bruciare tremare sfiorare lanciare sfiorare ondeggiare bruciare premere bruciare lanciare tremare frustare                    

                                                                      

                                                                                  dolce pena

                                                                                       che dice io esisto

tremare colpire frustare sfiorare spremere premere bruciare frustare premere frustare colpire tremare lanciare premere bruciare frustare sfiorare tremare ondeggiare lanciare tremare sfiorare premere bruciare frustare premere frustare colpire lanciare tremare bruciare

                                                                                   e una vita più sana domani

                                                              .   .   .

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                                                                        .  .  .

La lucidità si trova nel centro di convulsione, lì dove la follia viene consumata dall'anima spaccata in due.

Mi conosco

  .

Mi vedo.

La mia anima è persa in una ragnatela di ragioni

    tessuta da un dottore per aumentare il numero dei sani.

Alle 4 e 48

                                       dormirò.

sono venuta da te per essere guarita.

Tu sei il mio dottore, il mio salvatore, il mio giudice onnipotente, il mio prete, il mio Dio, il chirurgo della mi anima.

Ed io sono la tua discepola verso la lucidità.

                                                                               .  .  .

per realizzare traguardi e ambizioni

per superare gli ostacoli e raggiungere uno standard elevato

per far crescere l'autostima e mettendo a frutto il mio talento

per superare le resistenze

per aver controllo e influenza sugli altri

per difendermi

per difendere il mio spazio psicologico

per affermare il mio io

per avere attenzioni

per essere guardata e ascoltata

per eccitare, stupire, affascinare, scioccare, incuriosire, divertire, intrattenere o sedurre gli altri

per essere libera dalle restrizioni della società

per fare resistenza alle coercizioni e alle costrizioni

per essere indipendente ed agire seguendo i miei desideri

per sfidare le convenzioni

per evitare il dolore

per evitare la vergogna

per cancellare le umiliazioni subite con nuove azioni

per mantenere il rispetto di me stessa

per reprimere la paura

per superare la debolezza

per essere parte di

per essere accettata

per risultare attraente ed essere felicemente corrisposta

per conversare in modo amichevole, per raccontare storie, scambiare sensazioni, idee,segreti

per comunicare, conversare

per ridere e fare scherzi

per guadagnarsi l'affetto dell'Altro desiderato

per saper accettare e rimanere fedele all'altro

per godere dei rapporti sessuali con l'Altro

per nutrire, aiutare, proteggere, coccolare, consolare, sostenere, curare o guarire

per essere nutrita, aiutata, protetta, coccolata, consolata, sostenuta, curata o guarita

per dar vita ad un piacevole, durevole, solidale reciproco rapporto con l'Altro, tuo pari

per essere perdonata

per essere amata

per essere libera

                                                                                   .  .  .

-   Hai visto il peggio di me.

-   Si.

-   Non so nulla di te.

-   No.

-   Ma mi piaci.

-   Mi piaci.

    (Silenzio).

-   Sei la mia ultima speranza.

    (Un lungo silenzio).

-   Sbagli veramente.

    (Un lunghissimo silenzio).

-   Di amici ne hai.

    (Un lungo silenzio).

    Hai un sacco di amici.

    Cosa offri ai tuoi amici per renderli così premurosi?

    (un lungo silenzio).

    Cosa offri ai tuoi amici per renderli così premurosi?

    (Un lungo silenzio).

    Cosa gli offri?

    (Silenzio).

    Il nostro è un rapporto professionale. Secondo me è un bel rapporto. Ma di tipo professionale.

    (Silenzio).

    Sento il tuo dolore ma non posso prendere in mano la tua vita.

    (Silenzio).

    Starai bene. Sei forte. Sono sicuro che starai bene perché mi piaci e  non può piacere una persona se non si piace. Le uniche persone per cui sto in pensiero sono quelle che non mi piacciono perché si odiano così

    tanto che non permettono a nessuno di amarle. Ma tu mi piaci moltissimo. Mi mancherai. E sono sicuro che starai bene.

    (Silenzio).

    Quasi tutti i miei clienti vogliono uccidermi. Quando esco di qui alla fine della giornata ho bisogno di tornare a casa dalla mia  donna e rilassarmi. Ho bisogno di stare con i miei amici davvero.

    (Silenzio).

    Cazzo io lo odio questo lavoro ho bisogno di amici sani.

    (Silenzio).

    Scusa.

-   Non è colpa mia.

-   Scusa ho sbagliato.

-   No. Non è colpa tua. Scusa.

    (Silenzio).

    Stavo cercando di spiegare-

-   Lo so. Sono arrabbiata perché capisco, non perché non capisco.

                                                                       .  .  .

    Ingrassata

       Arenata

           Scaraventata lontano

    il mio corpo scompensa

    il mio corpo vola in pezzi

    più nulla cui aggrapparsi

    più di quanto non abbia già fatto

    tu avrai per sempre un pezzo di me

    perché hai avuto la mia vita tra le mani

    quelle mani brutali

    questo mi distruggerà

    credevo fosse silenzioso

    finché non è diventato silenzioso

    come hai fatto a darmi questo dolore?

    Non ho mai capito

    cos'è che non devo sentire

    come un uccello in volo in un cielo gonfio

    la mia mente è tormentata dai lampi

    mentre vola  via dal tuono che li segue

Lo sportello si apre

Luce fredda

e Niente

Niente

non vedo Niente

    Cosa sono?

                     la bambina dei no

  

    da una camera della tortura all'altra

    una terribile sequenza di errori imperdonabili

    ogni gradino della via su cui sono caduta

    La disperazione mi spinge al suicidio

    Un'angoscia che i dottori non riescono a curare

    E non vogliono capire

    Spero che tu non capisca mai

    Perché mi piaci

    Mi piaci

    Mi piaci

    ancora quell'acqua nera

    profonda come sempre

    fredda come il cielo

    ferma come il mio cuore quando non sente la tua voce

    congelerò all'inferno

    certo che ti amo

    mi hai salvato la vita

    vorrei che non l'avessi fatto

    vorrei che non l'avessi fatto

    vorrei che mi avessi lasciato sola

un film in bianco e nero di si o no si o no si o no si o no si o no si o no

    Ti ho sempre amata

                                   anche quando ti odiavo

    Come sono?

                                    come mio padre

oh no oh no oh no

Lo sportello si apre

Luce fredda

                                                                                            inizia la rottura

    non so più dove guardare

    Stanca di tutte queste ricerche

       Telepatia

          e speranza

 

    Guardare le stelle

    predire il passato

         e cambiare il mondo con un'eclisse d'argento

l'unica cosa che è eterna è la distruzione

stiamo tutti per andarcene

cercando di lasciare un segno più duraturo del mio

Non mi sono mai uccisa prima quindi non cercate precedenti

Ciò che è avvenuto prima fu solo l'inizio

    un terrore ciclico

    che non è la terra

    una rivoluzione

        Caro Dio, caro Dio, cosa devo fare?

    Vedo solo

    neve

            e nera disperazione

    Non c'è posto per una svolta

        un'inutile sparata morale

        l'unica alternativa all'omicidio

Per favore non tagliatemi tutta per scoprire come sono morta ve lo dico io come sono morta

Cento di Lofepramina, quarantacinque di Zoplicone, venticinque di Temazepam,  e venti di Mellerin

Tutto quello che avevo

Giù in gola

Un taglio

Impiccata

E' fatta

    guardatelo l'Eunuco

         dai pensieri castrati

    teschio

    scarico

    la cattura

      il rapimento

        la rottura

            di un'anima

    una sinfonia per uno strumento solo

    alle 4 e 48

    l'ora felice

    in cui l'oscurità mi fa visita

    dolce oscurità

    che mi penetra negli occhi

    Io non conosco peccato

    questo è il male del diventare grandi

    questo bisogno vitale per cui morirei

                               essere amata

    Muoio per una a cui non importa

    Muoio per una che non sa proprio

                                mi stai spezzando

    Parla

    Parla

    Parla

                                 dieci metri di arena di fallimento

                                 non mi guardare

    La mia ultima tappa

                                Nessuno parla

    Convalidatemi

    Autenticatemi

    Guardatemi

    Amatemi

                                 la mia ultima sottomissione

                                 il mio ultimo fallimento

    la pollastra balla ancora

    la pollastra non si ferma

                                penso che tu pensi a me

                                come volevo pensassi a me

    l'ultima fase

    l'ultima tappa quella finale

                                 pensa a tua mamma ora

                                 pensa a tua mamma

                                 Cade una neve nera

                      anche nella morte mi tieni

                            

                               mai libera

    Non ho nessuna voglia di morire

    nessun suicida ne ha mai avuta

    guardatemi scompaio

    guardatemi

                     scompaio

    guardatemi

    guardatemi

                      guardate

    Una me che non ho mai conosciuto, il volto impresso sul rovescio della mia mente

               per favore aprite le tende

                                                              .  .  .