Pupun de pessa

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                                      PUPUN DE PESSA

                             (Commedia brillante in tre atti di Giovanni De Moliner)

CARLUN – Cu nu veu sentii raxun;

Seu mue COSTANSA – Ca l’ha sempre maa de pansa;

Seu seu SILVANA – Quella ciù anziana;

Seu seu RITA – Quella disinibita;

LOENSIN-A – Amiga e vexin-a;

LUSCIANDRU – Restou serou in t’en cantu;

GIUAN – Cheitu dau quintu cian:

MARTIN CAMPANA – Galante de Silvana.

                                                                   LA SCENA

    E’ l’ingresso soggiorno della casa di Carlun Sciaccaluga, nell’immediata periferia urbana di Geno- va.

   Ci sono due uscite, una verso destra che porta all’esterno, l’altra verso sinistra che conduce nelle altre stanze dell’abitazione, posta su due piani.

  Poco oltre l’ingresso di destra, su una delle pareti, c’è l’interruttore della luce elettrica.

  Al centro c’è un tavolo con intorno quattro sedie e  sopra una tovaglia messa a metà, un piatto, un bicchiere e delle posa- te che rimarcano come la stanza sia usata anche come sala da pranzo.

 Sul fondo un mobiletto, sull’angolo verso la platea dell’uscita di sinistra un tavolino con sopra un vaso di fiori.

  E’ il mattino presto di una giornata di fine ottobre  qualsiasi di un tempo vicino a noi.

 

All’apertura del sipario la scena è vuota e le luci sul palco sono basse.

Dopo alcuni istanti, da destra fanno il loro ingresso Silvana e Rita.

1 – SILVANA – (E’ una ragazza poco più che ventenne, dall’abbigliamento ordinario e piuttosto di- messo. Indossa ABITI ANCORA INVERNALI e si muove con circospezione. Affacciandosi un attimo e guardandosi intorno) “Liberu….!!” (Borbotta fra se, Poi verso l’esterno) “Vegni….” (Si rivolge a Rita: avanzando e fermandosi a centro scena) “…..nu gh’è nisciun….!!!”

2 – RITA – (E’ una ragazza di qualche anno più giovane di lei. Indossa abiti sportivi e piuttosto appa riscenti e si muove con disinvoltura sui tacchi alti. Contrariamente a Silvana è truccata in modo ab bastanza vistoso. Entra in scena non appena Silvana gli da il via libera e avanza decisa verso centro scena) “Menu male…..” (Commenta masticando un chewingum e fermandosi vicino a lei)  “Sedun- ca ti see quanti descursci…..”

3 – SILVANA – (Sbuffa pesantemente) “Rita…..” (La rimbrotta quasi con sofferenza) “…..ti te rendi cuntu de che ua l’è….??”

4 – RITA – (Fa spallucce: indicando intorno a se, riferendosi alla luce ancora fioca) “L’è ancun neut te….!!!!!”

5 – SILVANA – (Seccata) “Eeeeeeeee…….” (Replica) “…..fanni ancun a furba, tie !!” (A muso duro) “L’è sei e meza da metin, attru che neutte…..!!!” (La rampogna decisa) “Ma se peu savei dunde tie                

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steta tutta a neutte in giu…..?!?!?!?!?”

6 – RITA – (Fa spallucce) “A pigi in gelatu a Buccadase cun u Lusciandru…..” (Si siede al tavolo, acca valla le gambe) “….e poi a faa in giu in motu cun Giuanin….”

7 – SILVANA – (Trasalisce) “In gelatu…..?!?!?!? In giu in motu…..?!?!?!? De ‘sta stagiun….?!?!?!? E in te teu cunisuin….?!?!?!?”

8 – RITA – (Sbuffa seccata) “Silvana…..” (Reagisce decisamente seccata) “….semmu a-a fin  de otu- bre….miga de zena !!” (Scatta in piedi) “E mi sun incinta….” (La affronta a muso duro) “…. nu muribunda….!!!”

9 – SILVANA – (Si agita) Eeeeeeuuuuuhhhhhh……!!” (Replica decisa) “Vaghelu in poo a faa  a-a mue ….”(La rintuzza preoccupata) “…..stu bellu descursu…!!” (Scatta verso di lei) “Amia belessa ca l’è steta lee ca m’ha mandou a sercate, se…..” (Gli mette davanti al naso un dito accusatore) “….tut ta sciataa che nu ti arivavi…..!!!!”

10 – RITA – (La guarda di sbieco: con un sorrisetto canzonatorio) “E primma che arive u Carlun da travagia….!!!!”

11 – SILVANA – (Sobbalza) “Rita…..” (Accusa il colpo) “….tiu see cummu l’è fetu, nu ??”

12 – RITA – (Con una risata sguaiata) “Sciiiiiiii……” (Ammette: con un gesto emblematico della ma- no, alzando ironicamente gli occhi al cielo) “…..u so fin-a troppu !!”

13 – SILVANA – (Si riavvicina a Rita) “E alantun…..” (Con accondiscendenza) “….vegnighe in poo in- cuntra a-a mue, nu ??”

14 – RITA – (Si stacca da lei) “Carlun u l’è mee free nu me pue…..” (Replica brusca) “….e ti tie mee seu nu a me baby sitter !!” (Muove seccata verso l’uscita di sinistra) “Silvana….” (Ribatte stizzita: si ferma di scatto) “U fetu che u nostru bacan u sege mancou che eimu bagarille e che lee cu l’ha dex’anni ciù che niatre u n’agge agiutou a cresce nu ghe da nisciun dirittu de decidde cumme devi mu vive a nostra vitta !!!”

15 – SILVANA – (Rimane spiazzata) “Sci….va ben….” (Cerca di ribattere) “Ma ti a teu ti rischi de ca- ciala via, eh…!!”

16 – RITA – (Scrolla le spalle) “Se mai sun afari mee….” (Replica un po’ spiazzata)  “Nu fassu pagaa u cuntu ai atri…..”

    C’è un attimo di pausa in cui Silvana guarda Rita con un velo di malinconia. Poi si riavvicina a Rita

17 – SILVANA – (Si riavvicina a Rita) “Rita….” (Le chiede sommessamente posandole una mano su un braccio) “Ti ghe l’ee ditu….??”

18 – RITA – (Sorpresa) “A chi…..?!?!?!?!?”

19 – SILVANA – (Con ostentata ovvietà) “Ma a teu galante…..!!!!!”

20 – RITA – (Spazientita) “Ma a chi t’eu che u digghe….” (Replica con rabbia) “….se nu so mancu mi de chi u l’è…..?!?!?!”

21 – SILVANA – (Quasi con ansia) “Ma almenu dillu a-a mue….!!!”

22 – RITA – (Rabbiosa) “E cose ghe diggu…..” (Scatta di colpo verso sinistra fermandosi a centro sce na) “Mue….” (Plateale, verso il pubblico, spalancando le braccia) “….spetu famiggia….” (Alzando gli occhi al cielo) “…..ma nu so da chi….!!!!”

   

    Un attimo dopo si accendono le luci sul palco e, quasi in contemporanea, da sinistra fa il suo in- gresso in scena Costansa.

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23 – COSTANSA – (Fa il suo ingresso in scena da sinistra. E’ una donna dimessa, che dimostra più degli anni che ha. I capelli bianchi (o ampiamente brizzolati) e gli abiti decisamente dimessi con- tribuiscono poi a incanutirla ulteriormente. Vede Silvana e Rita) “Figette….” (Le apostrofa con un sorriso smorto e una parlata lenta) “….sei viatre….?!?!?!?”

24 – RITA – (Decisamente seccata) “Nu….” (Risponde beffarda) “….en e damme da caitee….!!”

25 – COSTANSA – (Rivolge un largo sorriso a Rita) “Rita….” (La apostrofa) “…..tie zà chi….?!?!?”

26 – RITA – (A Silvana, stizzita) “E menu male ca l’ea lee….” (Indica Costansa) “….ca t’ha mandou a sercame….!!!”

27 – SILVANA – (Scrolla le spalle e sbuffa con fastidio. Poi, a Costansa) “Mue, cumm’anemmu sta- matin….??”

28 – COSTANSA – (Quasi pigolando) “E mi…..” (Si avvia lentamente a sedersi al tavolo) “….me fa maa a pansa….!!”

29 – RITA – (Venefica, allontanandosi anche lei verso il tavolo) “Che stranu….” (Commenta con sar castica ovvietà) “…..nu sucedde mai ….!!”

30 – SILVANA – (Guarda entrambe con sguardo serio, poi, a Costansa) “Mue…..” (Parte decisa ver so il tavolo fermandosi di fronte a lei) “….a Rita a te deve di na cosa….!!!!”

31 – COSTANSA – (La guarda trafelata) “A mi….?!?!?!?” (Replica sorpresa: girandosi verso Rita) “E cose…..?!?!?!?!?”

    In quel momento, da destra, fa il suo ingresso in scena Carlun.

32 – CARLUN – (Entra in scena da destra. E’ un uomo massiccio, dall’aspetto fiero e decisamente burbero, di una decina d’anni più anziano di Rita e Silvana. Ha ai piedi un paio di scarponi e indos sa il classico eskimo dei portuali o un giaccone pesante similare. Ha l’aria un po’ sofferta di chi ha passato la notte al lavoro. Saluta secco dirigendosi deciso a sedersi al tavolo) “Bungiurnu…..!!!!”

33 – SILVANA – (Trasalisce) “Bu….bungiurnu Carlun….!!”

34 – COSTANSA – (Si illumina) “Ciao Carlun….” (Lo apostrofa con un sorriso ebete) “…ti ne vegni da travagia…..?!?!?!?”

35 – RITA – (Maligna) “Nu mue….” (Replica seriosa) “….u l’è anetu a balaa….!!”

36 – COSTANSA – (Si alza: a Carlun) “Te preparu a culasiun….??”

37 – CARLUN – (Alza una mano a fermarla) “Nu, grasie mue….” (Replica) “….stamatin ho zà pigiou a figassa cun u vin giancu au barettu feua du portu…!!”

38 – COSTANSA – (Accondiscendente) “Aaaaaaaaaaa…..!!” (Fa spallucce) “Alantun vaggu a faa u caf fè….” (Si muove per uscire a sinistra, si ferma quasi subito. A Rita) “Ma ti nu ti duveiva dime quarco sa….??”

39 – SILVANA – (Trasalisce nuovamente, guarda disperata Rita) “E nuuu….leeee…..” (Farfuglia qua si) “….a te vueiva dii…..”

40 – RITA – (La interrompe) “Che se sta cuscì nu cieuve….” (Guarda truce Silvana: con un sorriso beffardo) “L’è vea seu….??????”

41 – SILVANA – (In estremo imbarazzo) “Eeeeeeeeee……” (Replica stentorea) “Sci…sci….” (Si ripren de) “….l’è vea, sci….!!”

42 – COSTANSA – (Sempre stralunata, prima di uscire da sinistra) “Aaaaaaaaa…..!!!”

43 – CARLUN – (Rivolge lo sguardo verso le sorelle) “E viatre due…..” (Chiede guardandole torvo) “Cose ghe fei za in pee a quest’ua…..” (Le indica) “….e bardee a-a festa ?”

44 – RITA – (Sbuffa irritata: sedendosi all’altro lato del tavolo) “Anamu a-a Men-a a……”

45 – SILVANA – (Trasalisce) “A-a messa primma….!!!” (La interrompe secca: trafelata) “A-a gexa da cella a-a messa du pue de na nostra amiga cu l’è mortu trei giurni fa…..” (Non sa cosa aggiungere)  

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46 – RITA – (Si è seduta all’altro capo del tavolo, distante da Carlun, e ha appoggiato la testa sul palmo della mano, il gomito fissato al tavolo. Venefica, completa la frase per Silvana) “E u nu l’è ancun resuscitou…..!!”

47 – CARLUN – (Guarda Rita di sbieco) “E ti a-a messa primma…..” (La indica) “…..ti ghe vee bardaa caasaa e pitua cuscì ??”

48 – SILVANA – (Interviene nuovamente: di getto) “E sci Carlun, oua se peu….!”

49 – CARLUN – (Si gira di scatto verso Giuliana) “E chi l’ha ditu …..??”

50 – RITA – (Comincia a sentire la stanchezza della notte passata in bianco: il viso si appoggia sem pre di più sulla mano. Sottile) “Il Concilio Vaticano Secondo….” (Canzone Carlun. Rivolgendo lo sgur do verso di lui) “Ma ti me sa che tie ancun fermu a quellu de Trento….!!”

51 – CARLUN – (Trasalisce) “Ouh…..!!” (Sbotta di colpo) “Nu l’è che invece sei arivee oua e sei stete tutta a neutte a singiunaa in sa e in la e a mi me cuntee de micce, vea….?!?!?!?!?”

52 – SILVANA – (Trasalisce a sua volta) “Ma nuuuuuuu…..!!!!!” (Cinguetta quasi. Fulmina Rita con gli occhi, poi si avvicina a Carlun) “Semmu sciortie mez’ua vei seia…..!” (Spiega mansueta) “Semmu stete asetee in pou zu de sutta in scia miagetta…..” (Abbassa gli occhi: pudica) “Gh’ea anche u Mar tino….”

53 – CARLUN – (Con uno sguardo di leggero disgusto) “E alantun semmu a cavallu….!!” (Poi batte una mano sul tavolo) “Cumunque……” (Sentenzia categorico) “Ricordeive che in te ‘sta cà ghe de re gule e a mezaneutte…..” (Conclude deciso: con un gesto emblematico della mano) “Seunna a ritira- ta….!!!”

54 – RITA – (Non riesce quasi più a tenere gli occhi aperti) “Sci…..” (Commenta agra con la voce im pastata) “….cumme in caserma….!!”

55 – CARLUN – (Si inalbera) “NU….!!!” (Replica secco e deciso battendo nuovamente la mano sul ta volo) “Cumme in te na famiggia cumme se deve….!!!!”

    In quel momento, da sinistra, fa il suo ingresso in scena Costansa. Ha in mano un vassoio con so- pra tre tazzine. Si avvia al tavolo depositandolo nel mezzo.

56 – CARLUN – (Aspetta che Costansa posi il vassoi e prende una tazzina: rivolgendosi a lei, con un largo sorriso) “Diggu ben, mue….???”

57 – COSTANSA – (Non ha capito. Lo guarda un attimo interdetta, poi)  “E mi…..” (Replica con voce stentorea e dolorante) “…..me fa maa a pansa….!!”

58 – CARLUN – (Trafelato) “E anemmu ancun megiu, vanni….!!!”

    Nel frattempo Silvana si è avvicinata al vassoio e ha preso a sua volta una tazzina.

59 – CARLUN – (Sta bevendo il caffè: si interrompe) “E ti cumme mai ti piggi u caffè oua….?” (Chie de dubbioso alla sorella) “Nu ti l’ee zà piggiou quande ti t’ee isaa….?!?!?”

60 – SILVANA – (Sta per bere il caffè: si blocca, sobbalza rischiando di farselo andare di traverso) “E sci ma…..” (Butta li preoccupata) “Ti see….” (Prova ad argomentare) “….poi in gexa a messa a l’è lunga…..” (Elenca) “….Pre Gaitan u l’è lentu…..” (Conclude cercando di essere convincente, con un pallido sorriso) “….e ti rischi de adormite….!!!”

60 – RITA – (E’ sempre più provata, la voce è poco più di un rantolo. Sofferente) “E alantun a mi me ghe n’oria da demixian-a….!!!!”    

   C’è un attimo di silenzio, con Carlun che guarda interrogativo le due sorelle e Silvana che si guar- da intorno cercando disperatamente una via di fuga. Poi è Costansa a toglierla s’imbarazzo.

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61 – COSTANSA – (Rivolgendosi a Carlun) “Ti vee a cuciate, oua….??” (Chiede amorevole) “Te prepa ru u lettu….??”

62 – CARLUN – (Volge lo sguardo verso Costansa) “Nu…nu….mue….” (Replica) “Stamatin nu….!!” (Si stira sulla sedia) “Spetu che arve u Batista poi portu a figin-a dau megu….!!”

63 – SILVANA – (Trasalisce nuovamente) “A figin-a…..” (Chiede con voce stentorea passando lo sguardo da Rita a Carlun) “…..dau megu…..?!?!?!?!?!?”

64 – RITA – (Sempre più sofferente) “A machina Silvana…..” (Tranquillizza la sorella) “A Panda !!” (Poi, alzando con fatica lo sguardo verso Carlun) “Cosa l’ha turna quella beleu de caretta….????”

65 – CARLUN – (Fa spallucce) “E gumme….!!” (Sentenzia) “Ghe n’è due che nu me gusten guei…..” (Commenta fra se) “Vegnindu sciù da a Darsena me paiva d’esse in sce muntagne rusce….” (Scatta in piedi) “Ben….!” (Sentenzia deciso) “L’è meggiu che oua me vagghe a cangiaa e a dame na pulia… …” (Muove deciso verso sinistra. Si ferma un attimo davanti a Rita CHE ORMAI E’ CROLLATA E DOR ME TRANQUILLA) “Rita….” (La richiama. Indicando la tazzina ancora nel vassoio con un gesto del capo) “….ti nu tiu piggi u caffè….??” (Non ottiene risposta. Rimane ancora un attimo a guardarla in silenzio, poi, stizzito, a tutta voce, la richiama nuovamente) “OUH…..!!!!!!”

66 – RITA – (Sobbalza con un gemito) “Aha….!!”

67 – SILVANA – (Interviene in difesa di Rita) “Nu Carlun…..” (Redarguisce il fratello) “….ca l’è in….” (Sta per tradirsi, se ne accorge in tempo. Deglutisce pesantemente SOTTO LO SGUARDO INTERDET TO DI CARLUN, si corregge) “Patisciusa…..!!!!!!” (Spara di getto) “Poi ghe vegne i vermi….!!!”

68 – CARLUN – (Scrolla le spalle) “E se mai…..” (Sentenzia acido primo di avviarsi e uscire a sinistra) “…..ghe daiemu da quaalin-a….!!!!”

     C’è un attimo di silenzio, poi, appena Carlun esce è Costansa a riprendere il discorso.

69 – COSTANSA – (Sta raccogliendo le tazzine ed il vassoio dal tavolo, nota quella di Rita ancora pie na, se ne stupisce) “Ma ti…..” (Chiede interdetta) “…..nu ti l’ee pigiou u caffè…..?!?!?!?”

70 – SILVANA – (Ancora una volta interviene in vece di Rita) “A nu peu….!!” (Butta li di getto) “A l’è …..” (Sta per tradirsi di nuovo: si corregge al volo) “….alergica, eccu !!”

71 – COSTANSA – (Meravigliata) “Au caffè….?!?!?!?”

72 – RITA – (Stancamente) “Nu….” (Replica) “….au Carlun….!!”

73 – COSTANSA – (Ci capisce sempre meno) “Ma u caffè…..” (Ribatte candidamente) “…..nu l’ha mi ga fetu u Carlun, eh….!!!”

    Ancora una volta Silvana vorrebbe intervenire ma questa volta è Rita che la anticipa.

74 – RITA – (Anticipa l’intervento di Silvana) “Mue, pe piaxei….” (La invita infastidita) “….vanni a inandia dirnaa…..” (Indica l’uscita di destra) “….che l’è meggiu….!!”

75 – COSTANSA – (Sorpresissima) “Ma….” (Obbietta) “….l’è sette e meza….!!”

76 – RITA – (Decisa) “Megiu metiseghe pe tempu…..” (Sentenzia categorica) “….nu se sa mai !”

77 – COSTANSA – (Gli regala un largo sorriso) “Quellu sci….” (Raccoglie tazzine e vassoio: prima di uscire dimessa da sinistra) “…..tie raxun….!!”

 

    C’è un altro attimo di pausa, poi è Silvana che riprende il dialogo.

78 – SILVANA – (Redarguisce Rita) “Va ben ma anche ti…..” (Sbotta con fastidio) “….in gusin de caf fè ti pueivi anche pigialu, eh….!!” (Gli rivolge un sorriso spento) “Ti favi cuntenta a mue….!!”

79 – RITA – (Draconiana) “E amasava u mee steumegu….!!!” (Stizzita) “Silvana…..nu ghe possu faa 

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ninte se oua u caffè u me mette ancguscia….!!!!”

80 – SILVANA – (Fa spallucce) “Tie sempre a mexima….” (Rimbrotta ancora Rita) “…..mai cuntenta..

….!!” (Si piazza davanti alla sorella, aria austera, braccia conserte) “E oua se peu savei cose tieu faa….??????”

81 – RITA – (Decisamente provata) “Sci….” (Replica con voce flebile) “…..anamene a dormii….!!!”

82 – SILVANA – (Scatta) “L’è ua de desciase….” (La apostrofa con rabbia) “….nu de anaa a dormii !”

83 – RITA – (Con sofferenza) “Sci…..” (Ribatte caustica) “….pe quelli che staneutte an dormiu…!!!”

84 – SILVANA – (Con un gesto di stizza) “Amia fuenta….” (Si agita di fronte a lei) “…..che nu te g’ho mandou mi a pigia u gelatu a Buccadase e a faa u giu in moto fin-a a stamatin….!!” (Poggia le mani sul tavolo: decisa) “Nu ti peu mette a succa sutta a sabbia cumme i strussi…..!!!!!”

85 – RITA – (Sorniona) “Zà….” (Replica ilare) “….perchè tantu u panee u l’aresta de feua…!!!”

86 – SILVANA – (Ha un moto di stizza) “Tou lie….!!!!” (Sbotta) “Nu rescimmu propriu a esse seri, eh…..!!”

87 – RITA – (Sbuffa: con fastidio) “Perché….” (Chiede con ostentata pazienza) “….cose duvieiva faa secundu ti….??”

88 – SILVANA – (Si rimette davanti a lei, mani sui fianchi: imperiosa) “Cuminsaa a pigiate e teu re spunsabilitee….!!”

89 – RITA – (Non capisce) “Saieiva a di….???”

90 – SILVANA – (Cattedratica) “Afruntaa a teu situasiun….!!”

94 – RITA – (Sbuffa di nuovo: decisamente seccata) “E cumme…..???”

95 – SILVANA – (Si stacca dal tavolo) “Cumme tutte e figette da teu etee….” (Comincia a pontifica- re passeggiando per la scena) “….che metten a testa a postu….” (Elenca) “….che an rispettu pe a seu famiggia….che se serchen in brau figeu…..”

96 – RITA – (Canzonatoria) “E s’atreuen in becafighe da lavaghe miande e scapin….!!!”

97 – SILVANA – (Sobbalza) “Rita….” (Si gira di scatto: piccata) “….amia che e gente parlen, se…!!!”

98 – RITA – (Ha un moto di stizza) “Ma sciiiiiii……!!!!” (Spara a tutta voce) “Ma perché nu ti te inga- lanti…..” (Comincia ad elencare a sua volta con voce in falsetto) “…..e ma perché oua nu ti te spusi.. (Si alza in piedi, comincia a sua volta a passeggiare per la scena) “..nu ti fee in fuentu….nu ti ne fee n’atru…..” (Si blocca: con rabbia, a Silvana) “E rumesceive i vostri casoulin che i mee mei rumesciu da sula….!!”

99 – SILVANA – (Fa spallucce) “Va ben….” (Commenta con aria offesa) “…..cumme ti veu…!” (Poi, decisa) “Sacci che mi ho za cumensou a metighe remediu….!!!”

100 – RITA – (Trasalisce: decisamente preoccupata) “Eeehhhh…..?!?!?!?!?”

101 – SILVANA – (Austera) “Ho ditu a Loensin-a de fa ‘buttu…..da chi a ‘n po a l’è chi…..” (Annuncia severa) “Du teu prublema cuminsu a parlane in po cun le…..!!!!”

102 – RITA – (Allibita) “Senti in po….” (Si avvicina a Silvana fermandosi accanto a lei) “Ma cumme t’è vegnu-u in cheu de ciamaa le….” (Indica con un braccio l’uscita di destra, decisamente contra- riata) “…..sensa primma parlane cun mi…..?!?!?!?!?”

103 – SILVANA – (Non si smuove) “Loensin-a a n’ha fetu da secunda mue….” (Sentenzia) “…..l’è cumme sa fisse na mue….!!!”

104 – RITA – (Sospira nervosa) “Sci….va ben….” (Conviene: allarga le braccia) “…..ma almenu dilu..!

    Un attimo dopo, da fuori a sinistra, si sente la voce di Loensin-a.

105 – LOENSIN-A – (DA FUORI A DESTRA, a voce alta) “Ghe sei….?!?!?!?”

106 – SILVANA – (Trasalisce) “Sci Loensin-a…..!!!!” (Si affretta a rispondere quasi con ansia. Scatta verso l’uscita di destra) “Vegni avanti che a porta a l’è averta….!!!!”

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107 – LOENSIN-A – (Fa il suo ingresso da destra. E’ una donna poco più anziana di Carlun, con i capelli già macchiati di bianco. Va a passo lento ma deciso, indossa abiti semplici ma di gusto e ha un grembiulone bianco con pettorina. Appena entrata, con un largo sorriso) “Ciau figette…..” (Va al tavolo) “….bungiurnu !!” (Si siede al posto più vicino all’uscita di destra, proprio di fronte alla pla- tea) “Alantun, Silvana…..” (Gli chiede con aria un po’ divertita) “…..cose gh’è de cuscì de sprescia da fame caminaa de cursa…..??”

108 – SILVANA – (Si piazza davanti a Loensin-a: con aria greve) “Loensin-a….” (Annuncia) “Mee seu …..” (Indica Rita) “….a l’è incinta….!!”

109 – LOENSIN-A – (La guarda un attimo stupita) “E ben….??” (Chiede con aria quasi divertita) “A nu l’è a primma donna au mundu a essilu….!!!”

110 – SILVANA – (Rimane interdetta dalla sua reazione) “A l’ha vint’anni…..” (Rincara la dose) “….e a se deve spuzaa…..!!!!”

111 – LOENSIN-A – (Ancora meravigliata, con somma ovvietà) “E aneilu a dii au prevostu….!!!”

112 – SILVANA – (Sbuffa, infastidita dal fatto che Loensin-a non riesca a capire la situazione) “U Carlun…..” (Si avvicina velocemente a Loensin-a, agitata) “…..u nu cunusce….!!!!!”

113 – LOENSIN-A – (Fa spallucce) “E feilu vegni…..” (Ribatte con ovvietà) “….e feighelu cunusce !”

114 – SILVANA – (Scuote la testa) “U Carlun u l’ha sempre predicou…..” (Ribatte quasi asniosa) “… che i nostri galanti u i vueiva cunusce subetu….!!!!”

115 – LOENSIN-A – (Non realizza quello che Silvana gli vuol dire. Con un po’ di fastidio) “E ti digghe che u primmu viaggiu ti lee fetu vegnii na seia…..” (Replica ancora indicando Rita) “…..e che lee u lea zà a loua cu g’aiva u turnu de neutte….!!!”

    Rita vorrebbe dire qualcosa ma, come sempre è Silvana che si intromette.

116 – SILVANA – (Anticipa Rita, a Loensin-a, quasi con disperazione) “A nu peu presentaghelu….!!”

117 – LOENSIN-A – (Sussulta) “E perché…..?!?!?!?” (Chiede vagamente preoccupata) “U nu saiaa miga in delinquente, eh….!!!”

118 – SILVANA – (Drammatica, indicando nuovamente Rita) “A nu sa mancu lee chi a ghe deve faa cunusce…..!!!”

119 – LOENSIN-A – (Trasalisce) “Segnu…..!!!!” (Scatta in piedi: visibilmente preoccupata) “A nu saià miga steta……”

120 – RITA – (Fino a quel momento è rimasta dietro a Silvana, cercando invano di interloquire sem- pre sopravanzata dalla sorella) “Nu Loensin-a…..” (Risponde tranquilla) “…..ninte de tragicu….!!!!” (Si risiede all’altro lato del tavolo) “Gh’è sulu ciù d’en candidatu…..”

121 – LOENSIN-A – (Si blocca) “Ah…!!” (Geme quasi. Si risiede interdetta. A Rita) “Nu ti te fee pro- priu mancaa ninte, eh….!!”

122 – RITA – (Fa spallucce) “Serte quee bezeugna levasele da zueni…..” (Replica) “…..sedunca se di venta acide….” (Rivolge a Loensin-a un sorriso sornione e canzonatorio) “….e s’areste zitelle….!!”

123 – LOENSIN-A – (Ricambia il sorriso, gli allunga uno scapaccione) “Maducaa….!!!”

124 – SILVANA – (Interviene di getto) “Sci ma oua…..” (Puntualizza agitatissima) “….cumme femmu cun u Carlun…..?!?!?!?!?”

125 – LOENSIN-A – (Scrolla le spalle: con rassegnazione) “U se ne faiaa ‘na raxun….” (Sospira) “Ma anche ti…..” (Redarguisce Rita) “……va ben levase e quee…..” (Allarga le braccia: sconsolata) “….. ma a dui pe viaggiu……!!!!!!”

126 – RITA – (Fa nuovamente spallucce) “U l’ea in bruttu mumentu…..” (Si giustifica abbassando la testa) “M’ea apena molaa cun u Bertumee e Lusciandru nu l’è cu segge in leun….” (Guarda Loensin –a come ad aspettare la sua comprensione) “Ti see cume a l’è….!!”

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127 – SILVANA – (Interviene a dare manforte a Rita) “Cumme dixe i franseixi…..” (Vuol mostrare una cultura che non ha: con un sorriso mellifluo) “…..a l’ea un petit confusien…..!!”

128 – LOENSIN-A – (Si rabbuia) “A Zena invece dixen…..” (Rivolta alla platea, a mezza voce, catego

rica) “….un petit abagascien….!!!!” (Sospira nuovamente. Rivolta ad entrambe) “Ma almenu ai dui bepin ghe l’ei ditu….?!?!?!?”

129 – SILVANA – (Interlocutoria) “Perché…..” (Chiede in ansia) “…..ti dixi che l’è u caxu de dilu a tut ti dui…..?!?!?!?”

130 – LOENSIN-A – (Ha una smorfia di rassegnazione) “Almenu vedei in poo cumme a piggen….!” (Argomenta ) “Se un di dui u l’e d’acordu…..” (Rivolta a Rita) “…..tiu presenti au Carlun…..” (Si batte le mani) “….e tie a postu….!!”

131 – RITA – (Trasalisce) “E se mi nu avesse nisciun-a intensiun……” (Ribatte acida) “….de mettime in mezu ae scuffie ne un ne l’atru…..???”

132 – SILVANA – (Anticipa Loensin-a che sta per replicare) “E se nisciun de dui ne uesse savei ninte. …???” (Chiede acida) “Saiescimu dau prinsipiu….!!!”

133 – LOENSIN-A – (Con scontata ovvietà) “E oria dii che a sou mantegne Rita….!!!”

134 – SILVANA – (Interviene nuovamente ANTICIPANDO UNA ORMAI ESASPERATA RITA CHE STA PER CROLLARE DAL SONNO) “Sou duviaa mantegni u Carlun invece…..” (Argomenta piccata) “….e u Carlun u nu l’è guei cuntentu de arvii u purtafeuggiu, tiu se….!!!” (Fa una brevissima pausa, poi ri- prende senza dar modo a nessuna di replicare) “Mi e Rita nu travagemmu e u duviaa zà dame na man a mi che n’atrannu eggiu spusame…..!!!!” (Si agita vistosamente) “Cu nu l’eugge tia feua na palanca tou dimustra quella beleu de Panda cu se tegne cumme macchina, assidente….” (Smoccola

“A l’è li che tutti i giurni a ghe n’ha un-a…..” (Argomenta stizzita) “…..ma ciutostu che tia feua i dinee pe catane n’atra u a fa tegnii insemme cun u fi de feru….!!!!” (A Loensin-a, decisamente con- trariata) “Scuse in sa e in la in te na cantia u deve aveighe ancun e palanche da cumeniun….!!!!!”

135 – LOENSIN-A – (La lascia sfogare) “Silvana…..” (Controbatte tranquilla) “Che u Carlun u l’ha u brasin curtu….” (Ritrae un braccio verso l’alto) “…u-u sa tutta Zena ciù in caruggiu !! Oria dii che Rita a se serchia in travaggiu cumme ho fetu mi da zuena…..” (La indica) “….e che TI….” (Indica Silvana) “…. ti spendie quarcosa menu pe u spusalisiu….!!!”

136 – RITA – (Alza lentamente la testa dalla posizione di dormiveglia in cui si è riposizionata) “Va ben…..!!” (Concorda) “Oua pensemu a dilu ai dui berodi, eh….!!!!”  

    In quel momento, da destra, si sente la voce di Martin Campana.

137 – MARTIN – (DA FUORI A DESTRA) “Se peu…?? Gh’è nisciun….??”

138 – SILVANA – (Sente la voce di Martin, si illumina) “Martinooooo…..!!!!!”

    Silvana scatta verso l’uscita di destra e incontra Martin appena questi ha oltrepassato l’ingresso

139 – MARTIN – (Entra in scena da destra. E’ un giovane coetaneo di Silvana, vestito in maniera inappuntabile, con giacca, gilet, camicia bianca, un papillon e un paio di occhiali cerchiati di nero. Cammina con andatura esitante e l’aria di chi non è proprio un mostro di coraggio. Appena oltre l’ingresso, si scontra quasi con Silvana) “Ah….!!” (Geme quasi. Si illumina: un po’ sdolcinato) “Silva naaaaaaa……!!!!”

140 – SILVANA – (Gli schiocca un sonoro bacio su una guancia) “Ciao Martino….!!!” (Lo prende sot tobraccio: solenne, a Rita e Loensin-a) “U gou dixe le…..” (Annuncia) “U l’è zà d’acordu…!!!!”

141 – RITA – (Dolente) “Silvana…..” (Geme quasi) “….ti l’è za ditu anche a le…..?!?!?!?”

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142 – SILVANA – (Con ostentata ovvietà) “Eh….!!!”

143 – RITA – (Con deciso fastidio) “Zà che ti gh’ei…..” (La canzona agra) “….ti pueivi mette dui mani festi, nu….?? Magari in via Canture….” (Rincara la dose) “….un pe butega au sabbu….in te l’ua de punta….!!”

144 – SILVANA – (Non la considera) “L’è vea cau….” (Si rivolge ammiccante a Martin) “….che ti gou dixi ti…..?????”

145 – MARTIN – (In evidente imbarazzo) “Ma sci, Silvana…..” (Abbozza esitante) “…..mi possu an- che dighelu però nu so se…..”

    In quel momento, da sinistra, rifanno il loro ingresso in scena Carlun e Costansa.

146 – CARLUN – (Rientra per primo da sinistra, ha cambiato scarpe e giacca. Vede gli astanti) “Beleu chi….” (Esclama dirigendosi verso il tavolo a centro scena) “E cosu l’è ‘stu cuncistoru a-a matin fitu….” (Fa roteare lo sguardo sugli astanti) “Ei da faa un Pappa….????”

147 – LOENSIN-A – (Lo saluta con un vago sorriso) “Ciao Carlun…..” (Accenna un gesto della mano) “Bungiurnu….!!”

148 – MARTIN – (Lo ha visto entrare, trasalisce: ne ha timore) “Cia….ciau Carlun…..!!”

149 – CARLUN – (Guarda Martin di sbieco: non lo stima) “U sciu Campan-a….!!”  (Lo apostrofa. Indi ca con un cenno del capo Silvana. Quasi schernendolo) “A t’ha missu u revegin…..?!?!?!?”

150 – SILVANA – (Si stacca da Martin) “Ma nuuuuuuuu……!!” (Si schernisce con Carlun) “U l’ea de pasaggiu e u l’è vegnu-u sciù a saluaa…..!!!”

151 – CARLUN – (Guarda male sia Silvana che Rita) “E viatre due…..” (Chiede torvo) “…..nu duveivi andaa a messa…..???” (Fissa dritti prima Silvana e poi Martin) “Nu ei sentiu seunaa u ciochin…??”

152 – SILVANA – (Si sente presa in castagna) “E nu…” (Argomenta impacciata) “L’è che emmu in- cuntrou Loensin-a e se semmu fermee a fa dui ceti……”

153 – MARTIN – (Cerca di intervenire a sua volta in aiuto di Silvana) “Semai van a-a proscima…..” (Propone) “Ghe cumpagnu mi che tantu…..”

154 – RITA – (Testa poggiata sul palmo della mano, occhi chiusi, interviene venefica interrompendo Martin) “U mortu u n’aspeta….” (Si solleva, apre gli occhi: rivolta a Carlu, prima di tornare alla posi zione di prima con gli occhi nuovamente chiusi) “U l’ha ditu che sprescia u nu n’ha…!!”

155 – CARLUN – (Si volta verso Martin) “Campan-a…..” (Lo apostrofa malamente) “…..speru pe mee seu che ti sacci armenu seunaa u bataggiu….!!”

    Nel frattempo, COSTANSA che è entrata in scena con i ferri da maglia ed una lavoro già comincia to è andata a sedersi al tavolo e ha cominciato a sferragliare: Carlun si rivolge a lei.

156 – CARLUN – (Si rivolge a Costansa) “Mue, mi vaggu zu de sutta che u Batista u l’è vegnu-u a vei a gumme….” (Argomenta) “Anche se duvescimu portala in officina sun a cà pe dirnaa….!!”

157 – RITA – (Si alza dal tavolo) “E mi vaggu dau furnu a pigiaa u pan….” (Muovendo verso l’uscita di destra) “….che intantu m’acattu n’ettu de figassa…..”

158 – CARLUN – (La blocca) “Ma ti sciortivi sensa avei fetu culasiun ti….?!?!?”

159 – SILVANA – (Sta confabulando con Martin) “A deve mangiaa pe dui perché a l’è…..” (Intervie- ne a sproposito, distrattamente. Si accorge della gaffe, si corregge al volo) “….in cresciansa…..!!!!!”

160 – CARLUN – (Guarda malissimo Silvana) “A vint’anni…..?!?!?!?” (Le chiede truce. Fa spallucce) “Beata le….!!!!” (Conclude poi mentre Rita svicola uscendo rapidamente da destra. Poi, ancora a Co stansa) “Mi vaggu, mue….” (La apostrofa) “Me racumandu…..” (La esorta desico indicando con un cenno del capo l’uscita di destra dalla quale si è appena allontanata Rita. Prima di uscire a sua vol

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ta da destra con passo veloce) “…..tegnimmu d’euggiu a figin-a….!!!!”

161 – COSTANSA – (E’ entrata in scena dietro a Carlun con in mano un lavoro a maglia e un gomito

Lo di lana. Ha visto Loensin-a, si è avvicinata a lei con un largo sorriso e ha cominciato a conversare con lei mostrandogli il lavoro che porta con se. Si è scossa alle parole di Carlun, voltandosi verso di lui: ora, intanto che sta uscendo, rivolge a lui un largo sorriso) “Sci…sci Carlun….” (Lo rassicura) “Stanni tranquillu…..!!!”

162 – LOENSIN-A – (Uscito carlu, riprende il dialogo con Costansa) “Tie capiu….??” (Spiega) “Pe fa- lu vegnii cumme ti eu ti gh’eu n’aguggia in stisin ciù grossa…..!”

163 – COSTANSA – (Rivolge il suo sguardo verso Loensin-a) “Sci Loensin-a……” (La rassicura. Posa il lavoro a maglia sul tavolo) “Vaggu a pigiala…..” (Allontanandosi verso sinistra, prima di uscire) “…. Cuscì ti me fee in po vei…..!”

164 – LOENSIN-A – (Aspetta che Costansa sia uscita, poi si rivolge a Silvana) “Stanni in po a senti…” (La apostrofa con aria severa) “…..ma semmu segui che quella de faa spusaa Rita pe forsa anche se lee a nu n’ha nisciun-a quee …..” (La guarda con sguardo indagatore) “…..a segge a sulusiun ciù giu sta….???”

165 – SILVANA – (Non è del tutto sorpresa dalla domanda di Loensin-a. Scrolla le spalle) “Ma mi…” (Replica saccente) “…..in te famigge oneste sucede cuscì…..!!”

166 – LOENSIN-A – (Si aspettava una risposta del genere: rimane un attimo in silenzio, frenando la lingua, prima di replicare) “In te quelle dunde l’atra seu a s’à da spusaa n’atrannu e ghe serve i dinee fa falu….” (Ribatte secca) “…..anche….!!!”

166 – SILVANA – (E’ punta sul vivo, trasalisce) “Loensin-a…..” (Ribatte acida) “Se anche a fisse cuscì…….” (Si piazza velocemente davanti a Loensin-a: son sommo fastidio) “…..n’avieiva ben dirittu…!!!”

167 – LOENSIN-A – (Sorride amara) “L’è vea….!” (Risponde pacata) “Ma nu tie nisciun dirittu de ca- ciaa via a vitta de teu seu….!!” (Si allunga leggermente verso di lei) “Amia che Rita ha nu l’ha ni- sciun-a quee de camalase apreu un de quelli dui beleu nissi, se….!!”

168 – SILVANA – (Decisamente irritata) “A se ghe pueiva pensaa primma…..!!!!” (insiste con voce stridula) “Ormai a fritaa a l’ha feta….!!”

169 – LOENSIN-A – (Non si smuove) “Apuntu….!!” (Ribatte) “Oua miemmu de nu fane n’atra…!!”

170 – SILVANA – (Scatta come morsa da una tarantola) “Finoua me seu a  vitta a l’ha sgrea da sula !!!”

171 – LOENSIN-A – (Irritata) “E ti mia de nu faghela sgrea di tuttu….!!!!”

172 – MARTIN – (E’ rimasto fermo immobile in un angolo, sorpresissimo dell’alterco fra le due don-ne) “Silvana….” (Interviene avvicinandosi a lei, con voce tremate) “….nu statte a faa u nervusu…..” (Le posa timidamen te una mano su una spalla) “….che poi te s’arissa e bele….!!”

173 – SILVANA – (Scatta come morsa da una tarantola) “E ti stanni sittu…..” (Lo apostrofa mala- mente scostandogli con un sussulto la mano dalla spalla) “……bechelun…!!!!!”

174 – LOENSIN-A – (Ha una smorfia di compatimento) “Campan-a…..” (Lo canzona vagamente irri dente) “…..me sa che tie za bellu e seunou l’angunia….!!!!!”

    Silvana sta per replicare, ma da fuori a destra si sente la voce di Carlun.

175 – CARLUN – (DA FUORI A DESTRA, a gran voce) “Btuttu saccu…..!!!!” (Sacramenta) “Saccu rut tu e maa ligou….!!!!!!!”

    Un attimo dopo, da destra, trafelato, entra in scena Carlun.

176 – CARLUN – (Entra in scena trafelato da destra continuando a sacramentare)

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177 – LOENSIN-A – (Lo ferma) “Carlun…..” (Gli chiede incuriosita e un po’ preoccupata) “….cose ti inandi….????”

178 – CARLUN – (Si blocca un passo oltre a dov’è seduta Loensin-a, proprio davanti a Silvana) “A figin-a……” (Sbraita trafelato: mimando il gesto con le mani) “G’han tagiou a pansa…..!!!!”

179 – SILVANA – (Trasalisce) “Riiiiittttaaaaaa……?!?!?!?!?!?” (Geme: afflosciandosi verso terra) “Segnu cau……!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

180 – MARTIN – (L’afferra al volo) “Silvanaaaaaaaaa…….!!!!!!” (Geme terrorizzato: a Loensin-a e Carlun) “A se sente maa…..!!!!!”

181 – LOENSIN-A – (E’ scattata in piedi vedendo Silvana afflosciarsi) “Ou beleu chi…..!!!!” (Si è pre cipitata verso di lei, sta aiutando Martin a sorreggerla) “Sciu…sciu….curaggiu….!!!”

182 – CARLUN – (Non capisce) “Ma……” (VEDE RITA CHE STA ENTRANDO DIETRO DI LUI IN QUEL MOMENTO: agli astanti, interdetto, indicandola) “Cose gh’intra Rita…..?!?!?!?”

183 – RITA – (E’ ENTRATA UN ATTIMO PRIMA, in una mano un sacchetto con il pane, nell’altra un pezzo di focaccia già ampiamente sbocconcellata. Si sorprende a sua volta: a Carlun) “Cose gh’è ?”

184 – CARLUN – (Indica Silvana sorretta da Martin e Loensin-a) “Gh’è molou e gambe…!!”

185 – RITA – (Fa spallucce: venefica) “E ghe saiaa vegnu-u in cheu u bataggiu du Campan-a….!!!!”

186 – SILVANA – (Vede Rita, trasalisce. Di colpo si rimette in piedi) “Ritaaaaa…..?!?!?!?!?” (Chiede con sommo stupore) “Ma….ti stee ben….?!?!?!?!?!?!?”

187 – RITA – (Con un sorriso ironico) “Perché….” (Chiede canzonandola mostrando la focaccia) “…. Nu se vedde….????”

188 – SILVANA – (Non riesce a capacitarsene) “Ma u Carlun…..” (Insiste avvicinandosi a lei) “….u l’ha apena ditu che a-a figin-a…..” (Mima a sua volta il gesto con le mani) “….gh’an tagiou a pan sa……!!!!!!!!!”

189 – RITA – (Sospira pesantemente) “San Pee cau….!!!!” (Prima di avviarsi ad uscire a sinistra, fe roce, in faccia a Silvana, a tutta voce) “AE GUMME DA PANDA…..!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

-     S     I     P     A     R     I     O       -

  


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                                      SECONDO ATTO

    La scena è rimasta invariata.

    Solo qualche piccola variazione nell’ambiente e il cambio d’abito degli attori fa capire che è pas- sata almeno una giornata.

   E’ sera e all’apertura del sipario le luci sul palco sono spente.

   Da fuori a destra si sentono le voci concitate di Lusciandru e Giuan e quella esitante di Martin.

1 – GIUAN – (DA FUORI A DESTRA, decisamente alterato) “Mi nu so ninte…..!!” (Ribadisce secco) “U Giuan u caze zù dau quartu cian….!!!!!”

2 – LUSCIANDRU – (DA FUORI A DESTRA, altrettanto agitato) “E brau Cee….!!!” (Replica deciso) “E u Lusciandru uei seralu in tu cantu, eh….!!!”

3 – MARTIN – (ANCORA DA FUORI A DESTRA, timoroso) “Va ben ma oua queteive….!!” (Li invita concilante) “Anemmu dentru a setase, eh….!!!”

   Un attimo dopo, dall’entrata di destra fa capolino Martin.

4 – MARTIN – (Fa capolino da destra, cerca l’interruttore ed accende la luce. LE LUCI SUL PALCO SI ACCENDONO. Poi si fa da parte: guardando verso l’esterno e indicando il tavolo con la mano) “Eccu ……” (Invita Lusciandru e Giuanin a entrare) “Vegnii avanti….!”

5 – LUSCIANDRU – (E’ un ragazzo fra i venti e i trent’anni. Veste in maniera sportiva, con un giac- chetto di pelle da motociclista. Entra per primo dirigendosi con passo deciso fino al tavolo a centro scena)

6 – GIUANIN – (E’ un ragazzo circa coetaneo di Lusciandru. Veste in maniera più classica, con giac- ca e camicia aperta al collo. Si sporge appena dall’entrata) “Martin…..” (Chiede esitante) “Ma chi...

(Indica l’area circostante) “…..semmu au segu-u….???”

7 – MARTIN – (Con un largo sorriso) “Tranquillu, Giuan….!!” (Si avvicina a lui) “U Carlun u l’è in sciu lou cu g’ha u turnu de neutte…..” (Gli posa una mano su una spalla) “A Rita se l’è portaa in giu Silva na cun ‘na scusa….” (Lo rassicura) “….e a Costansa a piggia e pillue tutte e seie e poi a runfa cum- me na stiva tapaa….!” (Allarga le braccia) “Semmu in te na butte de feru….!!!!!”

8 – GIUAN – (Avanzando cautamente verso il tavolo) “Ma mi…..” (Commenta per niente convinto) “Se tiu dixi ti….!!”

9 – LUSCIANDRU – (E’ in piedi vicino al tavolo) “De feru…..?!?!?!?” (Chiede sarcastico) “A mi a me paa na butte de me……”

10 – MARTIN – (Lo interrompe) “Ma daiiiiiii……!!!!!” (Prova a tranquillizzarlo: avvicinandosi a lui in sieme a Giuan) “In ta vitta…..” (Filosofeggia sfoggiando un sorriso il più convincente possibile) “….a tuttu gh’è remediu….!!”

11 – LUSCIANDRU – (Poco convinto) “Ti parli ben, tie….!!” (Ribatte un po’ preoccupato) “Nu ti gh’ee miga in tu mezzu….!!”

12 – GIUAN – (Fa un ampio cenno di assenso con il capo) “E sci, eh….!!” (Ribatte deciso) “L’è bellu analu a daa cun quellu di atri….!!!!!”

13 – MARTIN – (Riprova ad ammansirli) “Figeu….” (Li invita a sedersi, GIUAN A CAPOTAVOLA, LU- SCIANDRU DAL LATO DELLA PLATEA) “…..me paa che segimu chi a posta pe vei de duvei daa menu che se peu….!!!” (FA IL GIRO ANDANDO A SEDERSI DIETRO IL TAVOLO) “Vou pa….??”

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14 – LUSCIANDRU – (Scatta nervoso) “E nu….!!!!” (Puntualizza irritato) “Mi nu ho da daa propriu ninte a nisciun, eh….!!!!” (Indicando i suoi due interlocutori, quasi minaccioso) “Nu steighe a preua ….!!”

15 – GIUAN – (Con un risolino sarcastico) “A sci….??” (Gli chiede beffardo) “Nu stamme a dii che i unici gi-i che tie fetu cun Rita sun steti quelli in motu, eh….!!”

16 – LUSCIANDRU – (Lo guarda malissimo: a muso duro) “E anche se fisse…..?!?!?!?”

17 – GIUAN – (Lo guarda fisso negli occhi) “Bastieiva dumanda cunferma a Rita….” (Lo canzona ila re) “…..e ti saiesci a postu….!!”

18 – LUSCIANDRU – (E’ punto sul vivo, ha un sobbalzo. Poi lo manda a quel paese con un gesto del braccio) “Ma vaaaa……!!!”

19 – MARTIN  - (Interviene ad interrompere l’alterco) “Agei pasiensa, eh…..” (Li invita) “…..ma nu semmu chi pe descute de chi l’ha fetu u guaiu ma cumme mettighe remediu….!!!!”

20 – GIUAN – (Sobbalza) “E che remediu ti ghe veu mette, dai…..!!!!” (Protesta) “Rita a cunuscem mu ben tutti quanti….” (Fa ruotare l’indice di una mano indicando sia Martin che Lusciandru) “…..e semmu ben cumma l’e feta….” (Si fa serioso) “Gran braa figetta…..” (Elucubra) “….simpatica….ale- gra…..dispunibile cun tutti…..”

21 – MARTIN – (Quasi fra se) “E via….” (Ragiona ad alta voce) “….propriu cun tutti miga vea….!!”

22 – GIUAN e LUSCIANDRU – (Sobbalzano. Si guardano un attimo trafelati, poi, insieme, a tutta vo- ce) “TI GH’EE PREUOU ANCHE TI…….?!?!?!?!?!?!?”

23 – MARTIN – (Realizza la gaffe) “Ma nuuu…..!!!” (Si affretta a smentire) “Mi ghe parlu e ghe veuggiu ben perché a l’è a seu de mee galante…..” (Spiega serio) “Pe rispettu de Silvana….” (Con- clude categorico, alzando le mani quasi in segno di difesa) “….nu me permetieiva mai….!!!!!”

24 – GIUAN e LUSCIANDRU – (Incrociano nuovamente gli sguardi: con una smorfia dubitativa, in contemporanea) “Saià…..!!!!!!!!!”

     C’è una brevissima pausa, poi è Lusciandru che riprende il dialogo.

25 – LUSCIANDRU – (Fa spallucce) “E cumunque…..” (Riprende) “….mi nu ho nisciun-a intensiun de ruiname a vitta perché a regin-a de l’alegria….” (Conclude tassativo) “…..a nu l’è bun-a a tegnise e braghette in vitta…..!!”

26 – GIUAN – (Gli regale un sorrisetto) “Però t’è stetu cau….” (Lo pungola beffardo) “….quande gh’en scugee….!!!”

27 – LUSCIANDRU – (Trasalisce) “Amia Giuan…..” (Scatta in piedi, si inalbera) “…..che ghe n’è pe l’a se e pe chiu u men-a, se….!!” (Si scosta leggermente dal tavolo) “E semai….” (Conclude acidissimo) “……spusitela in poo ti quella bag…..” (Incrocia lo sguardo di Martin, si rende conto della gaffe che sta per fare, si corregge al volo) “….braa figetta da Rita….!!!!”

28 – MARTIN – (Sospira ) “Amia Lusciandru…..” (Prova a spiegargli con ostentata pazienza) “…..che chi nu se dixe de spusalisiu ma de pigiase e nostre respunsabiltee cun u Carlun….!!” (Allarga le braccia) “Tiu see cumme u a pensa, nu….??”

29 – LUSCIANDRU – (Alterato) “E l’è prorpiu quellu che me dà da pensaa…..” (Ribatte) “…..ciù de qualunque spusalisiu…..!!!”

30 – GIUAN – (Con ostentata tranquillità) “E mi…..” (Conclude) “…..nu g’ho nisiun-a quee de mante gnime….” (Rivolto a Lusciandru, con astio) “…..u fuentu de n’atru…..!”

31 – MARTIN – (Alza gli occhi al cielo) “Ma nu se tratta de mantegnii propriu nisciun…..” (Fa notare “…..a quellu poi ghe pensieiva u Carlun….!!” (Allarga le braccia) “Se tratta sulu de regularizaa a si- tuasiun…..” (Si ferma un attimo, cerca le parole) “……pe faciata….” (Conclude poi) “….eccu….!!!!!”

32 – GIUAN – (Fa spallucce) “Pe faciata…..!!!!” (Spara canzonatorio) “Cumme se cun a Rita e cun    

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seu free fisse fasile fa quarcosa pe faciata…..!!!!”

33 – MARTIN – (Interviene nuovamente) “Ma nu, Giuan…..!!” (Gli posa una mano su un braccio) “Au Carlun gh’interessa sulu che Rita a nu dagghe scandalu….!!!” (Con ovvietà) “L’è normale che na otta majee….” (Spiega) “….ognun se faiaa a seu vitta e che u Carlun…” (Sornione, fa il gesto dei soldi sfregando pollice e indice di una mano) “….u ve daia na man cun u fuentu….!!!!”

34 – GIUAN – (Scettico) “Ma ti peu capì….!!!!” (Obbietta) “Figuremuse se…….”

35 – LUSCIANDRU – (Alle parole di Martin si è irrigidito, drizzando le antenne) “Aspeta in po Giuan.

….” (Lo interrompe. A Martin) “Ma tie segu-u ca segge cuscì…..?!?!?!?!?”

36 – MARTIN – (Con assoluta ovvietà) “Lusciandru…..” (Ribatte) “…..ti t’ascordi che mi chi….” (Indi- ca a terra con un dito) “…..ghe sun de cà….!!!” (Allarga le braccia) “Savio ben cumme a l’è vestia !”

37 – LUSCIANDRU – (Si illumina) “Ma alua….” (Torna a sedersi di fronte a Marin) “…..l’è tuttu n’atru paa de maneghe….!!!”

38 – GIUAN – (Lo guarda interlocutorio) “Cumme saieiva a di…..??”

39 – LUSCIANDRU – (A Giuan, con un largo sorriso) “Fitu ditu….!!” (Comincia a spiegare) “Niatri dui se presentemmu au Carlun insemme…..” (Fa una breve pausa) “Ansi, nu…!!” (Riprende meditabon- do) “Megiu a un pe viaggiu….” (Allarga nuovamente il volto in un sorriso) “E ghe dimmu che insum- ma….” (Prosegue con aria seriosa) “……niatri semmu ben disposti a pigiase e nostre respunsabilitee e che uemmu esse d’arente a Rita e au fuentu….” (Alza l’indice di una mano) “Però…..!!!!!” (Spara. Con un sorrisetto malizioso) “Nu uemmu mette nisciun cun e spalle atache a na miaggia….” (Allar- ga le braccia) “Tantu menu a Rita…..!!!!” (Fa un’altra breve pausa aspettando un cenno di consen- so da Giuan che non arriva) “Saiaa poi Rita cun calma a decidde se e chi a l’oria majase de niatri dui….!!!!” (Spara illuminandosi) “N’tu fratempu niatri colaboriemu a cresce u fuentu e le …..” (Allarga platealmente le braccia: con un ghigno esagerato indicando in rapida successione prima lui e poi Giuan) “…..in cangiu u ghe mette na piccula rendia….!!”

40 – GIUAN – (Lo guarda per alcuni secondi) “Mah….!!” (Replica poi affatto convinto) “Nu me paa na grande idea…..”

41 – LUSCIANDRU – (Scatta) “Ma dai….!!!!” (Ribatte deciso) “Ghe n’è pe tutti….” (Cerca di convin- cerlo) “Carlun u l’è carreghu de dinee….!!!!!!!”

42 – GIUAN – (Sempre esitante) “Sci….ma niatri….” (Replica dolente) “…..rischiemmu in muggiu de bache….!!!!!”

43 – LUSCIANDRU – (Scatta in piedi) “U l’eu in maju pe seu seu nu….??” (Obbietta stizzito) “Niatri ghe ne porzemmu dui….!!” (Allarga le braccia. Rimettendosi a sedere) “Undu l’è u prublema…?!?!?

44 – MARTIN – (Con aria afflitta) “U prublema l’è che primma bezeugna dighelu au Carlun….” (In- terviene) “…..che Rita a l’è incinta….!!”

45 – LUSCIANDRU – (Perde tutta la sua baldanza) “Ah….!!” (Geme, quasi con dolore) “Perché leeee …….” (Trascina la parola) “…..u nu sa ancun…..!?!?!?!?”

46 – MARTIN – (Con candida naturalezza) “Nu….!!!!!”

47 – LUSCIANDRU – (Scatta nuovamente in piedi: rabbioso) “E cose aspetei a dighelu…..?!?!?!?”

48 – GIUAN – (Con sconsolata rassegnazione) “Magari che gou digghe….” (Indica prima se stesso e poi Lusciandru) “……in becafighe cumme niatri….!!!!”

49 – LUSCIANDRU – (Sbuffa pesantemente, gironzolando qualche istante agitato per la scena) “Be- zeugna dighelu….!!!!” (Sbotta poi. Tornando verso il tavolo) “E anche de sprescia….!!!!”

50 – MARTIN – (Ancora con assoluta ovvietà) “E vaghelu a di….!!”

51 – LUSCIANDRU – (Si inalbera) “E nu, eh…..!!!!!!” (Argomenta deciso) “Perché mai u bechelun da steuppa devu esse propriu mi……?!?!?”

52 – MARTIN – (Allarga leggermente le mani) “Fei a cunta, nu….??” (Agita davanti a loro un pugno chiuso facendo ampi cenni di assenso col capo) “Bim, bum, bam….!!” (Poi, passando il dito indice di

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una mano dall’uno all’altro) “Un…dui….trei….quattru…..”

53 – LUSCIANDRU e GIUAN – (Si scambiano un rapido sguardo interlocutorio, poi si illuminano. Con temporaneamente, scattando minacciosa verso Martin) “FEMMU…..” (Sparano a tutta voce) “…..a cunta….!!!!”

54 – MARTIN – (Allibito) “Ma mi……” (Prova a obbiettare timidamente) “….cose gh’intru….?!?!?!?”

55 – LUSCIANDRU – (Si allunga ulteriormente verso di lui) “Ti l’e cacià li…..???” (Gli ringhia in faccia

“Oua ti gh’e dentru….!!!!!!”

56 – MARTIN – (Esitante) “Sciiiiiiii…….” (Accetta visibilmente impaurito) “…..va ben, va ben….!!”

57 – LUSCIANDRU – (Si rilassa) “Oua ben….!!” (Si siede) “Oua che ghe semmu….!!!”

    C’è un lungo attimo di silenzio in cui Martin, decisamente in imbarazzo, passa lo sguardo da Giuan a Lusciandru, poi è quest’ultimo a riprendere il discorso.

58 – LUSCIANDRU – (A Martin, feroce) “E cose ti aspeti…..?!?!?!?!?”

59 – MARTIN – (Trasalisce, esita ancora qualche istante, poi lancia la conta) “Bim….bum….bam….!”

(Un attimo dopo, i pugni di tutti si sono aperti davanti a lui: conta le dita) “Quattru…dui sei….e dui euttu….!!!” (Poi comincia a contare puntando il dito, cominciando da se, passando per Lusciandru e infine per Giuan. All’OTTO, il dito rimane puntato su Lusciandru. Si rivolge a lui con naturalezza e un timido sorriso) “Tucca a ti….!!”

60 – LUSCIANDRU – (Trasalisce) “Mumentu…..!!!!” (Obbietta imponendogli una mano) “Tie cumen- sou a cuntaa da ti…!!”!

61 – MARTIN – (Interdetto) “E alua….??”

62 – LUSCIANDRU – (Ribatte ancora) “Ti ti tegni u bancu…..” (Riprende coraggio. Sentenzia) “Ti devi cumensa da un de niatri….!!”

63 – MARTIN – (Fa una smorfia) “Va ben….!!” (Concorda. Ricomincia a contare partendo da Giuan, passando a Lusciandru e terminando con se stesso: all’OTTO, il dito è nuovamente puntato su Lu- sciandru) “Ti vei….???” (Conferma. Allargando la mano, con un vago sorriso) “Te tucca…..!!!!!”

64 – GIUAN – (Fa spallucce. Con un sorrisetto sornione) “Questiun de diccia….!!”

65 – LUSCIANDRU – (Si passa una mano nervosamente sul mento) “Va ben….sci…..” (Biascica parec chio preoccupato. Guarda alternativamente Martin e Giuan rifacendo mentalmente il conto) “E nu.

…..!!!!!” (Si riprende) “Tie sbagliou u giu….!!!!!” (Sentenzia) “Tie cumensou da Giuan e tie pasou a mi…..” (Con ovvietà e malcelata soddisfazione) “Ti duveivi pasaa primma da ti….” (Si indica) “…. poi da mi….” (Si indica. Perentorio) “….e fini cun u Giuan….!!”

66 – MARTIN – (Non dice la parola, ricomincia il conto partendo da Giuan e passando prima da lui e infine da Lusciandru. Al SETTE il dito è puntato su Giuan: invece di chiudere indicando se stesso fa scattare velocemente il dito su Lusciandru) “E euttu….!!” (Conclude: con aria di circostanza) “Cum- me prima….!!!!”

67 – LUSCIANDRU – (Alla vista del dito di Martin puntato su di se sobbalza vistosamente) “Eehhhh.. ……” (Trasalisce assumendo un’espressione di autentico terrore. Passa lo sguardo nuovamente da Martin a Giuan, rifacendo mentalmente la conta) “A brutta razza d’en gundun fetu a scapussu….!!! !!!!” (Spara alla fine a tutta voce verso Martin) “Tie marmelou….” (Lo guarda dritto negli occhi, fe- roce) “Ti me l’ueivi locia in tu manegu….!!!!”

68 – MARTIN – (Realizza di essere stato scoperto, sobbalza vistosamente a sua volta) “Ma nuuuuu uuuuu…..!!!!!!!” (Cerca di giustificarsi disperatamente) “Avio sulu sbagliou a cunta….” (Getta li cer- cando di essere il più convincente possibile) “Capita se…..!!!” (Con un debole sorriso di circostanza) “Dai che femmu turna u giu…..!!”

69 – LUSCIANDRU – (Scatta in piedi, furibondo) “Ma mi t’ aguantu pou collu…..” (Allunga le mani a

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tenaglia verso Martin) “….e tou tiu cumme a ‘n bibin sutta Natale…..!!!!!!!”

70 – MARTIN – (Scatta in piedi con un grido di terrore) “AHAHAAHAHAHA…..!!!!”

71 – GIUAN – (Scatta in piedi a sua volta) “Lusciandruuuuuuu……!!!!!!” (Lo stoppa afferrandogli le mani) “Nu stemmu a faa de bechelate….!!!”

72 – LUSCIANDRU – (A Giuan, furibondo) “Ma ti l’ee capiu stu scuri ratti da dui citti…..!!!” (Indica MARTIN CHE SI RINTANA PIU’ POSSIBILE SUL FONDO) “U se credde d’esse deurtu…..” (Rivolge nuo- vamente la sua ira verso Martin) “Ma mi te gou mandu a casci in tu panee a dighe a Carlun che Ri- ta a l’è incinta…..” (Strepita verso di lui) “A dui pe viaggiu fin che nu diventen dispari….!!!!”

73 – MARTIN – (Rannicchiato sul fondo, tenta una disperata difesa) “Amia cau….” (Strepita verso Lusciandru forte del fatto che Giuan lo sta trattenendo) “…..che a siga in scia canna ghe l’ei missa viatri…..” (Indica in sequenza lui e Giuan) “…..miga mi….!!!!”

73 – LUSCIANDRU – (Si imbestialisce del tutto) “E te ga daggu mi na bella siga oua…..” (Esplode cer cando di divincolarsi da Giuan che stenta a trattenerlo) “….a ‘stu frenguellu….!!!!”

74 – GIUAN – (Cerca disperatamente di riportare Lusciandru alla calma) “Lusciandru…..acarmite… !!!” (Lo richiama più di una volta. Di colpo, cambia espressione) “LUSCIANDRU….!!!!!!!!” (Lo blocca con aria feroce a tutta voce) “OUA BASTA…..!!!!!!!!!!”

75 – LUSCIANDRU – (Che fino a quel momento ha continuato ad inveire contro Martin, di colpo si calma. Sospira profondamente, si stacca da Giuan e comincia a gironzolare preoccupatissimo per la scena) “Cun tutto quellu che g’ho cumbinou fin-a da fiegu…..” (Comincia a mormorare fra se con voce dolente) “…..l’è l’otta che u Carlun u me degolla….!!!”

76 – GIUAN – (Ha riportato Lusciandru alla calma) “Tiu se invece…..” (Si rivolge a Lusciandru pren- dendo inaspettatamente in mano la situazione) “…..da chi gou femmu di ca l’è incinta….?!?!?!?”

77 – LUSCIANDRU – (Gli sta dando le spalle. Si blocca, si gira di scatto. Trepidante) “Da chi…?!?!?!”

78 – GIUAN – (Con un sorriso sornione e somma ovvietà) “Ma propriu da Rita….!!!”

79 – LUSCIANDRU – (Si avvicina rapidamente a Giuan) “E cumme…..?!?!?!?”

80 – GIUAN – (Fa spallucce) “L’aguantemmu…..” (Allarga le braccia) “…..e ghe lezemmu a vitta…!!”

81 – LUSCIANDRU – (Rimane un attimo interdetto, poi, di getto, a Martin) “Duve a l’è Rita….???”

82 – MARTIN – (E’ rimasto in disparte trepidante) “Ma mi…..” (Replica pigolante) “….nu so se….”

83 – GIUAN e LUSCIANDRU – (Scattano simultaneamente verso di lui: feroci, scandendo le parole, a tutta voce) “DUVE….A L’E’….RITAAAAAA……!!!!!!!!!!!!!”

84 – MARTIN – (Quasi affranto) “Silvana a l’à acumpagna a pigia in caffè….” (Spiega esitante) “….. poi le a l’anava au Modena….”

85 – LUSCIANDRU – (Scatta verso destra: prima di uscire a passo veloce, perentorio, a Giuan) “Ane mu…..!!!!”

86 – MARTIN – (Sempre più esitante, con un filo di voce) “Ma duve……????”

87 – GIUAN – (E’ scattato dietro a Lusciandru verso destra. Alle parole di Martin si blocca: perento- rio, prima di uscire a sua volta da destra) “A mette i puntin in sce i….!!!!!”

  

     Uscito anche Giuan, Martin rimane ancora qualche istante appiattito sul fondo, lo sguardo preoccupato. Poi, lentamente, si stacca e torna al tavolo, a centro scena.

88 – MARTIN – (Si stacca lentamente dal fondo, torna al tavolo andando verso centro scena) “Pfffff fffffffff……!!!!” (Sbuffa pesantemente) “Ma sun vista propriu sussa…..!!!” (Fa il giro del tavolo) “Quelli dui li…..” (Indica l’uscita di destra rivolgendosi alla platea) “…..sun feua cumme barcuin averti…..!!!!” (Si siede al posto precedentemente occupato da Lusciandru) “Magari a marmela….” (Brontola fra se) “….se rischia de ciapa di scupasuin….” (Alla platea, con un sorriso sornione) “…… ma ana a di serte cose au Carlun…..” (Conclude scuotendo leggermente la testa) “…..s’aguanten de

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segu-u……”

    Un attimo dopo, da destra, fa il suo ingresso in scena Silvana.

89 – SILVANA – (Si catapulta in scena da destra. Lo vede) “Martinoooooo……..!!!!” (Lo apostrofa. Avanza fino ad esserli accanto con passo veloce: concitata) “Cumme a l’è andeta…..????????”

90 – MARTIN – (Vede Silvana, abbozza un pallido sorriso. Desolato) “De cacca…..!!!”

91 – SILVANA – (Preoccupata) “In tu sensu che a l’è andeta ma….??”

92 – MARTIN – (Avvilito) “In tu sensu che ma sun quexi feta adossu…..!!!!”

93 – SILVANA – (In ansia, sedendosi accanto a lui) “E cumme mai….?!?!?!?!?”

94 – MARTIN – (Allarga le braccia: desolato) “Perché ciocchen cumme lamme…..!!!!”

    In quel momento, ancora da destra, fa il suo ingresso in scena Loensin-a.

95 – LOENSIN-A – (Entra da destra a passo svelto, decisamente preoccupata. Vede Silvana e Martin che confabulano fra loro, incuriosita e NON VISTA, si ferma ad ascoltare in disparte)

96 – MARTIN – (Prosegue il suo racconto) “Figurite in po che euen pigia pou collu u Carlun e fase da na rendia pe sta a preu au fuentu da Rita ca decidia cun calma cun chi di dui majase….” (Espone brevemente) “E vistu che le u nu sa ancun ca l’è incinta eiven u prezumi che fisse MI…..” (Si indica e alza il tono della voce a rafforzare la parola) “…..a dighelu…!!!!” (Desolato) “Za u nu me suporta….” (Concitato) “…… pe na cosa cuscì u me leva d’ensemme….!!!!!” (Fa una pausa, sospira) “Oua sun aneti a serca Rita au Modena….” (Butta li) “….pe cunvinsila a dighelu le…..”

97 – SILVANA – (Al racconto di Martin è rimasta pensosa) “Però…..” (Commenta fra se) “….nu g’ai- va pensou….!!!”

98 – MARTIN – (Sobbalza: interlocutorio) “A cose…..???”

99 – SILVANA – (Si rilassa allungandosi sulla sedia) “Che in descursu du genere au Carlun…..” (Scat- ta di colpo verso Martin) “…..puemmu faghelu niatri….!!”

100 – MARTIN – (Trasalisce) “Ou mia…..” (Protesta decisamente spaventato) “….tieu veime mortu ……?!?!?!?”

101 – SILVANA – (Fa una smorfia) “Ma nu stanni a di de bechelate…..!!” (Lo rampogna con sufficie nza) “U fuentu de Rita……” (Spiega come si fa ad uno scolaretto) “…..sou puemmu pigia mi e ti…!!”

(Fa una breve pausa: prima che Martin riesca a replicare) “Inesmme a-a rendia….!!”

102 – MARTIN – (Interdetto) “E cumme…..??”

103 – SILVANA – (Con un sorriso di sufficienza) “Ti t’ascordi che natr’annu mi e ti se spusemmu…!!” (Lo erudisce sorniona) “U Carlun u serca in pue pe u fuentu ??” (Allarga platealmente le braccia) “E niatri ghe demmu pue e mue….!!!!!”

104 – LOENSIN-A – (Fino ad allora è rimasta in disparte, non vista, ad ascoltare dapprima incuriosi- ta ed ora decisamente piccata i discorsi di Silvana) “E braa filun-a…..!!” (Interviene severa. Avanza verso il tavolo fermandosi braccia conserte davanti a Silvana) “E de quellu che ne peu di teu seu ti te ne batti l’orsa, vea……?!?!?!?!?”

105 – SILVANA – (Trasalisce) “Loensin-a……!!!!” (Decisamente in imbarazzo) “Cose ti ghe fee chi a ‘st’ua….?????”

106 – LOENSIN-A – (Fa spallucce) “Ho vistu a luxe aseisa e me sun sciataa….” (Poi considera) “A ‘st’ ua in cà du Carlun Sciaccaluga se peu deuvia sulu a cetilene cumme in minea…..” (Alza gli occhi al cielo: desolata, scuotendo lievemente la testa) “…..che maniman se spende troppu de curente…!!!” (Poi, a Silvana, a muso duro) “Ti l’e pensa da gattu, vea….??”

107 – SILVANA – (E’ punta sul vivo) “Rita a l’è na figin-a visia…..” (Scatta in piedi) “…..e sensa inze-

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gnu….!!!!!” (Spara agra a tutta voce) “Cumme ti pensi ca ghe posse fa da mue….???”

108 – LOENSIN-A – (Perentoria) “E sensa dinee pe zunta…..!!” (Ribatte) “A diferensa du Carlun cu ghe n’ha in muggiu…..!!”

109 – SILVANA – (Si stringe nelle spalle) “Euh…..!!!!” (Mugugna scattando verso sinistra. Si blocca, si volta verso Loensin-a: secca) “Mi u fassu sulu pe u ben du fuentu….!!!”

110 – LOENSIN-A – (La guarda di sbieco) “Tieu fa u ben de teu nevu….??” (Le chiede con un velo di sarcasmo: agra) “Danni na man a teu seu a falu cresce….!!!!” (Fissa per un lungo attimo Silvana ne gli occhi, che non ribatte. Poi le chiede) “A s’è fermaa au Modena….??”

111 – SILVANA – (Quasi offesa) “Sci….!!”

112 – LOENSIN-A – (A Martin) “Mescite…..” (Ordina perentoria) “…..che anemmu a regheugila….!!”

113 – SILVANA – (Sempre glaciale) “ E perché….?!?!?!?”

114 – LOENSIN-A – (Si è voltata per uscire a destra, muovendo un passo: si ferma, si volta) “Perché se quelli dui berodi van a rumesciaghe u casoulin….” (Indica l’uscita di destra con una mano) “…….. sceuppa na bugna che ti ta ricordi pe ‘n toccu….!!!” (Fa per rimettersi in movimento: il suo sguardo si posa su Martin che fino ad allora è rimasto seduto interdetto, senza proferire parola e che non ac cenna a muoversi. Feroce, indicando l’uscita di destra invitandolo a uscire) “E mescite…..” (Spara a gran voce) “….braghe molle…..!!!!!!!”

     Martin rimane seduto incerto ancora qualche attimo, poi scatta in piedi e si dirige esitante all’u- uscita di destra passando insistentemente lo sguardo da Silvana, che rimane impassibile, a Loensi-a che è sempre più spazientita. Arrivato davanti all’uscita, Loensin-a lo spinge fuori quasi a forza pri- ma di uscire a sua volta dietro di lui.

115 – LOENSIN-A – (Aspetta che Martin gli sia vicino in prossimità dell’uscita di destra, poi lo affer- ra e lo spinge letteralmente fuori con rabbia. Prima di uscire a sua volta da destra spalanca le brac cia ed alza la testa al cielo: desolata) “Segnu cau….!!!!!!!!!!”

     La scena rimane ferma per qualche secondo, con Silvana che guarda Loensin-a uscire con Martin decisamente contrariata, poi, alla sue spalle, da sinistra, sbuca Costansa.

116 – COSTANSA – (Esce lenta di scena da sinistra in vestaglia, camicia da notte e capelli spettinati, lo sguardo un po’ trasognato di chi si è appena svegliato) “Silvana…..” (Richiama la sua attenzione con voce ancora un po’ impastata) “…..ma cose u l’è tuttu ‘stu bulezumme….?!?!?!?!?”

117 – SILVANA – (Si gira di scatto) “Mue…..!!!!” (Sobbalza leggermente) “T’emmu adesciou…???”

118 – COSTANSA – (Avanza lentamente andando a sedersi al tavolo: si stringe nelle spalle) “E mi !”

119 – SILVANA – (Fa l’indifferente) “O ninte…..” (Butta li con noncuranza) “Descuteimu cun Marti- no…..” (Va al tavolo: sedendosi di fronte a Costansa) “…..pe via da Rita….” (Assume un’espressione greve) “Ti see…..” (Racconta compunta) “…….a l’è sciortia anche staseia….!” (Fa una breve pausa. Poi sottolinea) “A l’è andeta au Modena….!!”

120 – COSTANSA – (Con un sorriso vagamente ebete) “Au cine…..?!?!?!?!?”

121 – SILVANA – (Contrariata) “Macchè cine….!!!!” (Sottolinea ancora con enfasi) “Au night….!!!”

122 – COSTANSA – (Trasalisce) “Au night…..?!?!?!?!?”

123 – SILVANA – (Compunta) “E sci….!!” (Poi, vagamente preoccupata) “In te seu cundisuin…..”

124 – COSTANSA – (Interrogativa) “Perché……” (Chiede) “…..in te che cundisuin a l’è….????”

125 – SILVANA – (Nasconde a malapena un sorriso soddisfatto) “Mue…..” (Annuncia poi con aria af franta e solenne) “A Rita…..” (Fa una pausa studiata) “…..a l’è incinta….!!!!!”

126 – COSTANSA – (Si illumina) “Uuuuuuuhhhhhhh……!!!!!!!!!” (Esclama sorpresa) “Ma che bellu….

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…..!!!!” (Con un sorriso sornione) “Spremmu cu segge in mascettu…..” (Commenta) “….chi semmu tutte donne….!!!”

127 – SILVANA – (Non è la reazione che si aspettava) “Va ben….” (Ribatte stizzita) “……ma a nu sa mancu de chi u l’è….!!!!”

128 – COSTANSA – (Fa una smorfia stupita) “Ma……” (Poi, con candida ovvietà) “…..e u l’è u seu nu …..?????”

129 – SILVANA – (Sbuffa) “Quellu sens’atru…..” (Gracida acida) “…..ma sensa in pue….!!!!” (Non a- spetta risposta) “Pensa in po cose dia e gente….!!!” (Prosegue greve. Fa una breve pausa aspettan- do una risposta che non arriva) “Ti nu ti pensi che in te na cundisiun du genere e savendu u pocu servellu che g’ha a Rita…..” (Riprende di getto) “….. saieva megiu che sou levescimu niatri u fuen tu….???” (Perentoria, puntualizza) “Diggu pou ben de luatri, eh…..!!!!!”

      In quel momento, da destra, fanno il loro ingresso in scena Loensin-a, Rita e Martin.

130 – LOENSIN-A – (Entra per prima sorreggendo Rita, in tempo per ascoltare le ultime frasi di Silva na che gli da le spalle) “Tsè…..!!!” (Commenta acida) “Ti ghe preui anche cun a mue oua…..?!?!?!?”

131 – SILVANA – (Sobbalza) “Oh…..” (Si gira di scatto: seccata) “Sei zà chi viatri….?!?!?!?”

132 – MARTIN – (E’ entrato per ultimo, tenendosi come sempre a debita distanza) “L’emmu incun- tra zù in tu giu…..” (Chiarisce a Silvana indicando Rita) “…..ca turnava in dere…..!”

133 – RITA – (E’ entrata appoggiandosi a Loensin-a, i vestiti in disordine, i capelli arruffati, scura in viso e decisamente alterata. Si è lasciata accompagnare a sedere) “Razza de lapasuppe sensa cuiga …..!!!!” (Sacramenta fra se. Poi, a Loensin-a) “Ma tie capiu cose an avua u muru de vegnime a di… ….?!?!?!?!?!?” (Protesta con lei) “Che mi nu saieva bun-a a faa u ben du me garsunin e che c’apen- sen lu….” (Fa una pausa: con un sorriso isterico) “Ben ceu che u Carlun u ghe deve mette i franchi, però….!!” (Si inalbera) “Ma mi ghe tiu zù a pelle d’en sciu muru….” (Scatta in piedi: furiosa) “…..a quella cubbia de pagiassi….!!!!”

134 – LENSIN-A – (Prova a tranquillizzarla) “Rita…..” (Le posa una mano su una spalla invitandola a tornare a sedersi) “…..va ben ma oua quetite, eh…!!”

135 – SILVANA – (Si avvicina) “Beh…..” (Apostrofa Rita con aria saccente) “…..tutti i torti nu ghei an miga, se….!!”

136 – RITA – (Si gira di scatto verso di lei) “E ti cose ti ne veu savei…..” (La apostrofa secca) “…..be- narda….!!!”

137 – SILVANA – (Agra) “Ma se nu ti see mancu de chi u l’è teu figgiu….!!!”

138 – RITA – (La guarda sorniona) “Ou sci che u so…..” (Ribatte feroce: indicandosi) “…..u l’è u me !!”

139 – COSTANSA – (E’ seduta vicino a Rita) “Speremmu cu segge in mascettu…..” (Le sussurra qua- si posandole delicatamente una mano su un braccio. Sorridendo sorniona) “…..che chi semmu tutte donne….!”

140 – RITA – (Si volta verso Costansa) “Mue…..” (Replica affranta, toccata dal suo gesto di affetto) “Me rincresce tantu pe ti…..credime….!!!” (Fa spallucce) “In ti urtimi tempi….” (Le regale un altro debole sorriso) “……nu sun steta guei saia…..” (Confessa) “…..u so….!!!” (Fa una breve pausa) “Mi l’aiva atreuvou in brau figeu, se….” (Prosegue poi) “U Nandin….u figgiu du droghe da Men-a….”

141 – COSTANSA –(Si illumina) “Uuuuuuuuhhhhhh…..sciiiiiii……!!” (Commenta entusiasta) “U l’è tantu in brau fugeu…..!!!”

142 – RITA – (Quasi con disperazione) “U l’è gay…..!!!!!!!”

143 – COSTANSA – (Trasalisce) “Ohi me mì….!!” (Preoccupata) “Ma a l’è quella cosa…..” (Chiede an siosa) “…..che nu se mangia…..?!?!?!?”

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144 – SILVANA – (Acida) “Nu mue….quella li a l’è anoressia….” (Spiega) “U Nandin….” (Prosegue con un filo di leggero disprezzo) “……invece de anda cun e donne gh’è cau andaa cui ommi…..!!!!”

145 – COSTANSA – (Sobbalza lievemente) “Ah….!!” (Poi, ancora un po’ preoccupata) “Però u man- gia….!!!”

146 – RITA – (Ride lievemente) “Sci mue….” (La rassicura) “….u mangia…!!”

147 – COSTANSA – (Tranquillizzata) “Menu male….!!” (Poi, a Silvana) “Me rincresceiva propriu….” (Ribadisce convinta) “…..u l’è in brau figeu….!!!”

148 – SILVANA – (Riparte all’attacco) “Ti invece…..” (Apostrofa Rita) “….na braa figetta nu ti u le propriu….!!!!”

149 – RITA – (La guarda di traverso) “E ben….?!?!?!?” (Chiede secca) “A ti te ne vegne quarcosa…. ?!?!?!?!?”

150 – SILVANA – (Si stringe nelle spalle) “A mi nu…..” (Obbietta) “….ma au fuentu sci….!!!” (Poi, im pettita) “E l’è pou ben seu….” (Conclude cattedratica) “…..che l’è megiu che sou pigemmu mi e u Martino…!!!”

151 – RITA – (Assume un’espressione feroce) “Silvana…..” (Apostrofa la sorella) “…..foscia nu se semmu capie ben….” (Si alza in piedi) “U fuentu….” (Si ferma davanti a Silvana: indicandosi) “….u l’è u me….!!!!” (Ribadisce secca) “Da ti…..” (Indica Martin che è rimasto in silenzio, in un angolo in disparte fino ad allora) “…..e da quellu parafangu li….” (Categorica) “….nu veuggiu propriu ninte !!”

152 – MARTIN – (La guarda con sufficienza) “E alua spieghilu au Carlun….!” (La canzona quasi) “L’an ciamou in sciu travaggiu…..” (Spiega con un sorrisino di derisione) “….e u sta vegnindu a cà de cursa….!!”

153 – SILVANA – (Corrobora la sua tesi) “E quande u savia cumme a l’è vestia…..” (Incalza Rita) “…. u te scure a casci….!!!!”

154 – LOENSIN-A – (Fino a quel momento è rimasta ad ascoltare in silenzio) “E voria di ca staia a- tenta a nu giaghe u panee…!!” (Smorza la veemenza di Silvana) “E ti…..” (Si rivolge a Rita) “….vatte a da in po recattu….” (La esorta indicando l’uscita di sinistra) “…..che ti paggi cheita zù dau lettu.....

….!!” (A Silvana) “Ti e a mue…..” (Indica Costante) “…..aneighe a da na man che a foua de cumme a l’è aneta au Carlun ga cuntu mi….!!!”

     Alle parole di Loensin-a, Rita, Silvana e Costansa si avviano in fila indiana verso l’uscita di sinistra. Poi Loensin-a richiama Rita.

155 – LOENSIN-A – (Richiama Rita) “Rita….!!”

156 – RITA – (Si ferma e si gira, IMITATA DA SILVANA E COSTANSA) “Sci…..??”

157 – LOENSIN-A – (La fissa un lungo istante) “Se au teu fuentu ti ghe tegni in davei…..” (La esorta pacata ma decisa) “…..tegnitelu streitu…..!!!” (Si stringe nelle spalle) “Se Carlun u nu l’oria senti raxun….” (Argomenta) “……pezu pe le….!!!!” (Indica con un gesto del capo Silvana e Martin) “Lu nu stali a senti….” (La esorta) “Se tieu guagnate u pan… dunde travagiava mi serchen de lungu e se te scuren pe in davei…..” (Allarga le braccia: con un largo sorriso) “…..cà me a l’è sempre averta…!!!”

      Rita ricambia Loensin-a con un pallido sorriso prima di uscire da sinistra seguita da un’immuso- nita Silvana e da una tranquilla Costansa. Loensin-a rimane a vederle uscire, poi scuote leggermen- te la testa.

158 – LOENSIN-A – (Osserva le tre donne uscire, poi scuote leggermente la testa) “Figeu a che pun- ti…..!” (Commenta sconsolata) “Porta via u fuentu a-a seu pe quattru palanche….” (Rivolgendosi a Martin che è rimasto in piedi accanto a lei) “A l’è na marsa vergheugna….!!!!”

 

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      Martin vorrebbe replicare con una qualche scusa ma in quel momento, da fuori a destra, si sen- te la voce di Carlun.

159 – CARLUN – (DA FUORI A DESTRA, a tutta voce) “Bruttu sacratu grammu e ma forgiou….!!!!!!”

160 – LOENSIN-A – (Sobbalza leggermente) “Tou chi, mia….!!!” (A martin, che alla voce di Carlun è andato a rifugiarsi sul fondo appiattendosi alla parete) “E u l’è zà bellu neigru cumme in crou….!!!”

     Un attimo dopo, da destra, entra in scena un furibondo Carlun.

161 – CARLUN – (Entra in scena da destra. Ha indosso gli abiti da lavoro e un diavolo per capello) “Dunda l’è quella sacramentu……” (Impreca. Non nota Loensin-a: prosegue a passo svelto verso l’u- scita di sinistra) “…..che ‘st’otta a sceuppu…..!!!!!!!”

162 – LOENSIN-A – (Resta impassibile) “Carluuuuunnnnn…..!!!!!!” (Lo richiama a gran voce) “Datte na carma o te vegne na cricca…..!!!!!”

163 – CARLUN – (E’ quasi all’uscita di sinistra. Alla voce di Loensin-a si blocca e si gira di scatto) “Ah….!!” (La apostrofa a muso duro) “Tie chi ti…..?!?!?!?”

164 – LOENSIN-A – (Si stringe nelle spalle) “E mi…..” (Allarga le braccia: con un sorriso sornione) “… ….cuscì parieiva….!!!!”

165 – CARLUN – (Quasi con fastidio) “E a mi me paiva stranu che nu ti ghe fisci steta….!!!”

166 – LOENSIN-A – (incrocia le braccia) “Perché….” (Ribatte a muso duro) “….te daggu breiga…?!?”

167 – CARLUN – (Allarga le braccia quasi in segno di resa) “Pe caitè….” (Replica) “….g’amanchieiva !!!” (Si avvicina al tavolo) “Sulu che quande gh’è da difende Rita…..” (Argomenta. Con un gesto ca- tegorio) “…..ti nu ti manchi mai….!!!!!”

168 – LOENSIN-A – (Con naturalezza) “Ma mi nu difendu Rita….” (Replica. Severa) “….amiu che u Carlun u nu fasse de bechelate….!!!!”

169 – CARLUN – (Sbuffa) “E cuminasiun….” (Borbotta con fastidio) “…..ti ghe l’e cun mi….!!!” (Si av- vicina a lei) “Ma se peu savei cose sucedde in te ‘sta cà….?!?!?!?!?” (Chiede con rabbia) “Mi partu de seia pe anda a mette in semme i dine da suppa…..” (Agita vistosamente le braccia) “…..e chi se demmu tutti a-a pazza gioia….!!!!” (Fa una breve pausa. Senza dare a Loensin-a il tempo di replica- re) “Man ciamou dall’ostaia du Tou a n’ua de neutte pe dime che Rita a l’ea au Modena ca se dava cumme i gatti cun Giuan u Fighe Molle e cun Lusciandru u Jatà….!!!!!” (Decisamente alterato) “Au Modena….tie capiu….?!?!?!?!?” (Agita convulsamente le mani davanti al viso di Loensin-a) “U pezu niu de legere de tutta Zena….!!!!!!!” (Si rabbuia) “E ti nu stamme a di che nu ne saivi ninte vea…..” (Rampogna duramente Loensin-a) “…..de questa foua….!!!!” (Non le da nuovamente il tempo di re- plicare) “E cosa ghe fava cun dui berodi cumme quelli poi…..?!?!?!?!?”

     In quel momento, da fuori, si ode chiaramente il pianto isterico di un bambino che fa i capricci.

170 – CARLUN – (Al pianto del bambino si innervosisce ancora di più) “E ‘stu chi cose u l’ha da bea cuntuniu giurnu e neutte…..?!?!?!?!?!?”

171 – MARTIN – (Che è rimasto prudentemente appiattito contro il fondo fino ad allora) “O beh….” (Commenta fra se, quasi divertito) “…..se ti diventi barba ti ghe duvie pigia u giu….!!!!”

172 – CARLUN – (Lo sente) “Eh…..?!?!?!?!?” (Si avvicina lentamente a Martin) “Campan-a…..” (Lo affronta minaccioso) “….cumme saieiva a di che diventu barba……?!?!?!?!?!?”

173 – LOENSIN-A – (Fino a quel momento è rimasta impassibile lasciando sfogare Carlun) “Saieiva a di…..” (Interviene pacata) “….che teu seu a l’à da avei famiggia….!!!!!”

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174 – CARLUN – (Sobbalza) Ou beleu chi…..!!!” (Con un largo sorriso a Martin) “E ti nu ti me dixi ninte…..?!?!?!?!?” (Ilare) “Beleu Campan-a…..!!”  (Lo apostrofa. Gli affibbia una robusta pacca sulle spalle) “Ma alantun…..” (Lo canzona) “…..tie bun a seuna u bataggiu….!!!!!” (Si stacca da Martin.  Riavvicinandosi al tavolo) “E quande l’è che ve maje…..?!?!?!?”

175 – MARTIN – (Si è reso conto della terribile gaffe e si è appiattito ancora di più contro il fondo) “Ma mi…..” (Tenta di rispondere imbarazzatissimo) “…..viamenti….”

176 – LOENSIN-A – (Toglie Martin d’imbarazzo) “Carlun….” (Lo richiama) “….Silvana a nu gh’intra !”

177 – CARLUN – (Trasalisce) “Cumme Silvana a nu gh’intra…..?!?!?!?!?”

178 – LOENSIN-A – (Sospira leggermente) “A l’è Rita…..” (Spiega con calma) “….ca l’ha da avei famiggia…..”

179 – CARLUN – (Incredulo) “Rita…..?!?!?!?!?” (Realizza) “Ma alantun….” (Chiede interdetto) “….a l’ha u galante anche le….!!!!!”

180 – LOENSIN-A – (Socchiude gli occhi) “Nuuuuuu….!!” (Ribatte caustica) “U l’è stetu u Spiritu San tu….!!!”

181 – CARLUN – (Interdetto) “E perché a nu l’ha portou a faa cunusce….?!?!?!?” (Solenne) “U san beniscimu che i euggu cunusce subetu eh….!!!!”

182 – LOENSIN-A – (Fingendosi pensierosa) “Se vè ca l’ha portou de seia…..” (Conclude ovvia) “….e ti t’eivi u turnu de neutte….!!!”

183 – CARLUN – (La guarda un attimo con l’espressione di chi si sente preso in gira, rimanendo in si lenzio dubbioso qualche istante) “Ma ben….” (Conclude poi) “…..oua che a fritaa a l’è feta cou por- te a fa cunusce…..” (Sentenzia categorico) “…..e che se majen….!!!!”

184 – MARTIN – (Interviene a sproposito, sibilando maligno) “A nu peu….!!!”

185 – CARLUN – (Guarda torvo Martin: poi, con sguardo truce) “Cose ti orieisci di…..?!?!?!?”

186 – LOENSIN-A – (Con ostentata calma) “Ghe n’è stetu ciù de un Spiritu Santu…..!!!!!”

187 – CARLUN – (Realizza) “A nu sa di chi u lè u fuentu…..?!?!?!?!?!?!?” (Guarda nuovamente Martin) “Ma brutta razza d’en serpente cun u scancailu…..” (Lo apostrofa torvo: furente, scaglian- dosi verso di lui) “…..alantun ti u see cume a l’e a foua…..!!!!!!”

188 – LOENSIN-A – (Scatta in piedi) “Le u nu sa in beretin de ninte….!!!!!” (Blocca Carlun a muso du ro frapponendosi fra lui e Martin) “Oua setite e queta…..” (Gli impone dura indicandogli il tavolo) “…che se ti l’eu savei ta cuntu mi….!!!!!!!!”

     All’intervento deciso di Loensin-a, Carlun si calma, sedendosi borbottando al tavolo. Loensin-a si rivolge poi a Martin.

189 – LOENSIN-A – (Si rivolge a Martin) “E ti…..” (Lo esorta pacata ma decisa) “…..vatte a fa dui pas si che l’è megiu….!!”

190 – MARTIN – (E’ allibito e decisamente impaurito) “Ma mi…..” (Tenta ancora di obbiettare) “…… spetava in po a vedde se Silvana a l’aiva de bezeugnu….!!!”

191 – LOENSIN-A – (Drastica) “Campan-a…..” (Lo rampogna: indicando con veemenza l’uscita di de stra) “…..scenta de chi o ti rischi de remetighe u bataggiu….!!!!!”

     Martin rimane un attimo in silenzio a guardare Loensin-a interdetto. Il tentativo di sorriso gli si spegne in faccia, poi gira sui tacchi ed esce rapidamente da destra.

192 – CARLUN – (Si siede al tavolo) “Ma cumme l’è puscibile…..” (Chiede affranto a Loensin-a) “…. che segimu arive fin-a a ‘sti punti….?!?!?!?” (Scuote la testa) “Da quande u nostru bacan u se n’è anetu…..” (Si giustifica quasi) “….ho fetu de tuttu pe fale vegni sciù cumme se deve….!!!!”

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193 – LOENSIN-A – (Si siede di fronte a Carlun) “E nu l’è ditu che nu ti ghe segi resciu….!!!”

194 – CARLUN – (Sobbalza) “E ti peu capì…..!!” (Si inalbera) “A nu sa mancu de chi l’è seu figgiu…!”

195 – LOENSIN-A – (Scuote leggermente la testa) “Carlun…..” (Spiega pacata) “….mi e me fre chi l’è nostru pue nu l’emmu mai saciu-u….” (Fa una breve pausa: con una vena di malinconia) “U seu numme a mue a se l’è portou in ta fossa…..” (Allarga leggermente le braccia) “Ma semmu cresciui u meximu, se….!!” (Gli regala un pallido sorriso) “Me fre Gaitan u s’è maiou , u l’ha dui figeu, na donna ca ghe veu ben…..” (Gli posa una mano su un braccio) “Mi nu me sun mai maja pe scelta….”

(Abbozza con un sorriso sornione) “….ma a me vitta ma sun feta u meximu, se….!!!!”

196 – CARLUN – (Fa spallucce) “Pe ti a saià andeta ben cuscì…..” (Replica mogio) “….ma na famig- gia sensa pue….” (Fa una pausa come a cercare le parole) “…..a nu l’è famiggia, eccu….!!!!”

197 – LOENSIN-A – (Lo guarda un attimo in silenzio) “Quande vostru bacan u l’è mancou…..” (Ripro va a convincerlo con pazienza) “….ti tievi duz’anni….” (Gli sorride) “….tiei in bagarillu…!!!” (Fa una breve pausa quasi studiata) “Silvana a l’ea apena sciortia de in ta chin-a e Rita a gh’ea ancun…” (Con  un sorriso più convinto) “E zà in ta chin-a a mustrava ben un caraterin ca s’atreua….!!!” (Si fa più seria) “Costansa…..teu mue….” (Riprende poi) “….a nu l’è mai steta na donna de pusu e de te- sta….” (Allarga leggermente le braccia) “…..a nu s’è mai ciù repigia….!” (Conclude seria) “E quande Rita a cianzeiva ca fava i caprissi…..” (Torna a sorridere) “….me fre…” (Indica se stessa, Carlun e il circondario) “….cu l’ea u ciù ansian de tutta a streuppa….” (Gli posa nuovamente una mano su un braccio) “….u vegniva de sa….u sa pigiava in scosu….e u a ninava fin ca nu se quetava….” (Fissa Car lun dritto negli occhi) “Fanni a nana pupun de pessa….” (Comincia a canticchiare sottovoce) “….che teu mue a l’è andeta a messa….l’aspetiemu dau barcun…..fannia a nana bellu pupun….!!”

198 – CARLUN – (Rimane ad ascoltare in silenzio, la testa bassa a guardare il tavolo, trattenendo a stento una lacrima. Prova più volte a dire qualcosa senza riuscirci, poi comincia a scuotere lieveme- nte la testa) “Nu…..!!” (Bisbiglia fra se a voce bassa) “Nu….!!!” (Ripete più forte) “A nu l’è cuscì…!!” (Esclama di colpo balzando in piedi) “In fuentu sensa pue….” (Grida furioso) “…..u l’è in ba….”

199 – LOENSIN-A – (Trasalisce) “CARLUN….!!!!!!!!!!!!!” (Lo blocca scattando in piedi a sua volta) “A mia ben cumme ti parli….!!” (Gli sibila quasi in faccia) “Mensua sulu quella poula…..” (Lo rampo- gna feroce) “….e nu ti me vei ciù mancu pe sbagliu…!!!”

200 – CARLUN – (Trasalisce. Si rende conto della terribile gaffe che stava per fare) “Pe amu de Diu Loensin-a….” (Prova a scusarsi) “….nu vueiva mancate de rispettu…!!!” (Si rabbuia nuovamente) “Ma ti tie na donna….” (Argomenta con rabbia) “…..me seu a l’è na figetta….!!!!!”

201 – LOENSIN – A – (Perde la pazienza) “Teu seu a l’è diventa na donna zà da ‘n toccu….!!!!” (Gli grida in faccia. Si volta per muovere verso l’uscita di destra) “Ti invece Carlun…..” (Sacramenta fra se. Si ferma, si gira di scatto verso la platea: indicando Carlun con un braccio, prima di uscire veloce mente da destra, rabbiosa) “…..tie arestou in bechelun….!!!!!!”

202 – CARLUN – (Rimane qualche istante in silenzio, stranito, sorpreso dalla reazione di Loensi-a, a guardarla uscire. Poi si rianima) “Sta chi a l’è ca me….!!!!” (Grida anch’egli con rabbia indicandosi) “E in ca me se fa quellu che diggu mi….!!!!!!” (Rincara la dose) “Nu ti peu difendila cuscì….!!!!!” (Ur la ancora scattando a sua volta verso l’uscita di destra) “Loensin-a….!!!!” (La richiama a tutta voce uscendo) “LOENSINA-AAAAAA…….!!!!!!!!!!!!!!!!!”

      La scena rimane ferma alcuni istanti poi, da destra rifanno il loro ingresso in scena Rita, Silvana e Costansa.

203 – RITA – (Rientra in scena per prima. Si è cambiata, indossa una lunga vestaglia che le arriva sino quasi ai piedi. Si ferma un attimo dopo l’ingresso, sbuffa leggermente e si dirige verso il tavolo

204 – SILVANA – (Rientra subito dietro di lei, con aria circospetta e affranta. Segue Rita fino al tavo

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lo) “Tie vistu….” (La apostrofa con un sorrisetto di maliziosa soddisfazione) “….a ghe l’ha ditu…!!!”

205 – RITA – (Si siede al tavolo) “Sci…..” (Risponde quasi con fastidio) “…..a ghe l’ha ditu…!!!”

206 – SILVANA – (Fa ampi gesti di assenso nella testa. Quasi a girare il coltello nella piaga) “E u l’ha pigia ma….!!!”

207 – RITA – (Sbuffa pesantemente) “Silvanaaaaaa…..!!!!!” (La apostrofa decisamente seccata) “L’an sentiu da l’Accaseua cu là pigia ma….!!!!!!!!!”

208 – SILVANA – (Non raccoglie. Si gira verso Costansa che gli è vicina) “L’è vea mue….” (Chiede melliflua) “…..cu là pigia ma….?!?!?!?!?”

209 – COSTANSA – (E’ entrata per ultima ed si è fermata dietro a Silvana. Alla sua domanda la guar da un attimo imbambolata) “E mi…..” (Risponde. Girandosi verso la platea, con aria di somma deso lazione, sconsolata) “…..me fa ma a pansa….!!!!!!!!!!!!!”

-    S   I   P   A   R   I   O   -

 

 

 

  

  


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                                            TERZO ATTO

     La scena è decisamente cambiata.

     Diversi dettagli sia nell’allestimento della scena e sia negli abiti degli attori, decisamente estivi, fanno ca- pire che è passato diverso tempo e siamo in estate.

    E’ pomeriggio inoltrato.    

    All’apertura del sipario, in scena ci sono Silvana, che passeggia nervosamente, e Martin, seduto al tavolo, dolente e corrucciato.

   Dopo diversi attimi di silenzio è proprio Martin che inizia il dialogo.

1 – MARTIN – (E’ seduto al tavolo) “Silvana…..” (La richiama con voce greve ed espressione preoccupata) “…. ma tie segua che agimu fetu ben……?!?!?!?”

2 – SILVANA – (Sta passeggiando nervosamente per la scena torcendosi le mani) “Perché…..” (Si blocca vol- gendosi di scatto verso Martin: acida) “…..t’aviesci ousciu fa a n’atra mainea…..?????”

3 – MARTIN – (Sobbalza) “Ma nuuuuuu……!!!!” (Si affretta a precisare: lasciando cadere il discorso) “Sulu che…..”

4 – SILVANA – (Avanza a piccoli passi verso di lui: feroce) “Sulu che…..?!?!?!?!?”

5 – MARTIN – (Fa spallucce) “Me pa che u Carlun…..” (Desolato, scuotendo leggermente la testa) “…..u nu ghe sente guei….!!!!!!!”

6 – SILVANA – (Si stringe nelle spalle) “U ghe sentià….!!!” (Sentenzia categorica) “Ciutostu…..” (Arringa Mar- tin) “….ti l’e fetu savei anche ai atri….?????”

7 – MARTIN – (Scuote la testa in senso affermativo) “Sci Silvana…..” (L’assicura dolente) “….ghe l’ho ditu !!”

8 – SILVANA – (Con soddisfazione) “Oua ben….!!”     (Rimane un attimo pensosa) “Ouh…..” (Scatta poi, preoc cupata, avvicinandosi al tavolo) “……nu ti g’avie miga ditu che gh’è anche u Carlun, vea…..!!!!!!”

9 – MARTIN – (Desolato) “Nu…..” (Ribadisce sconsolato) “….me ne sun avardou ben….!!!!”

10 – SILVANA – (Sollevata) “Aaaahhhh…..!!!” (Fa spallucce) “Perché ti see…..” (Commenta ilare) “…..quelli dui li du Carlun…..” (Dileggiante) “….an na puia ca fa luxe….!!!!”

11 – MARTIN – (Scoraggiato, alla platea) “E nu sun i suli….” (Commenta. Dolente) “….fiite….!!!!” (Poi, a Silva na) “Ma tie segua che se duvesse propriu mette sciù st’ambaradan…..?!?!?!?”

12 – SILVANA – (Sobbalza) “E mi….” (Replica) “…..se nu tu veu che i atri te dagghen di fastidi….” (Sentenzia) “…..nu daghena mutivu….!!!!” (Subdola) “E quande u i avia senti-i….u nu poria che dane raxun….!!!!!”

13 – MARTIN – (Non è convinto) “Ma se niatri famu a nostra proposta au Carlun sensa ingheugigheli….” (Pro testa) “….che fastidi avieven posciu dane….?!?!?!?”

14 – SILVANA – (Categorica) “Avieiven ditu che emmu marmelou…!!” (Poi, sorniona, lo canzona) “A ti nu te l’han zà ditu in viaggiu…..?!?!?!?”

      Martin abbozza, Silvana fa una pausa. Poi riprende decisa.

15 – SILVANA – (Fa una breve pausa aspettando altre obiezioni che non arrivano. Poi, decisa) “A ogni bun cuntu….” (Riprende) “….semmu arive chì n’ua primma….!!” (Fa presente) “L’è quattr’ue…..e l’apuntamentu cun i atri u l’è pe sinque…!!!”

16 – MARTIN – (Sempre dolente) “Me saieiva stetu ciù cau che all’apuntamentu se ghe vegnissen in po da suli….!!!!”

17 – SILVANA – (Scatta) “Nu ti capisci ninte….!!!!” (Lo rampogna stizzita) “Intantu che spetemmu c’ariven cun u Carlun se ghe parlemmu in mumentu da suli….” (Spiega) “….e ghe reneuemmu a nostra de pruposta… ….!!!!” (Fa spallucce) “Quande ariva i atri dui berodi….” (Conclude con ostentata sicurezza) “…..me ghe zeu gu cu i piggia a casci un tu pane…!!!!”

18 – MARTIN – (Guarda Silvana per un attimo: chiede alquanto dubbioso) “Sulu lu…..?!?!?!?” (Alla platea, sconsolato) “Mi pe seguessa…..” (Commenta categorico) “…..me sun portou a preu ‘na duzenna de oegee !”

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     Silvana scrolla le spalle, sbuffa pesantemente e manda platealmente a quel paese martin con un gesto del braccio.

    Sta per replicargli, ma in quel momento, da sinistra, entra in scena Carlun.

19 – CARLUN – (Entra in scena da sinistra. Indossa pantaloni, camicia e PANTOFOLE CHIUSE. L’aria è un po’ trasognata di chi si è appena alzato. Nota Silvana e Martin, li apostrofa burbero) “Sei zà chi viatri dui….???”

20 – MARTIN – (Trasalisce) “Cia…ciau Carlun….!!!”

21 – SILVANA – (Più tranquilla) “Ciau….!” (Lo guarda un attimo) “Ti me paggi stancu…!!”

22 – CARLUN – (Si avvicina al tavolo) “Se ti travaggi tutta a neutte…..” (Sacramenta agro fra se. sedendosi) “…. u dì doppu nu ti peu miga esse na sciua se….!!!”

23 – SILVANA – (Abbozza) “E zà….e zà….!!” (Poi, melliflua) “Ti te ricordi de l’appuntamentu vea…?”

24 – CARLUN – (Laconico) “Sci….!!”

25 – SILVANA – (Prende coraggio) “Ti se…..” (Si siede di fronte a Carlun) “…..mi e Martino semmu vegnui in po primma perché ueimu parlate ben da suli….”

26 – CARLUN – (Aggrotta le ciglia) “E pe dime cose….??”

27 – SILVANA – (Esita un attimo) “Ti gheeeee…..” (Chiede titubante) “….ti ghe pensou….??”

28 – CARLUN – (Non realizza) “A cose….??”

29 – SILVANA – (Nasconde a fatica un moto di impazienza) “Au descursu che t’emmu fetu mi e Martino….” (Spiega poi con un sorriso forzato) “……riguardu a Rita….!!!”

30 – CARLUN – (Storce il naso) “Gh’è pocu da pensaseghe….!!” (Ribatte) “A veu fa de succa seu…?” (Prosegue duro) “Ca fasse cumme a veu….!!!” (Sentenzia categorico) “Nu poriou mai vueghi ma…” (Continua rabbuiandosi in volto) “….a l’è me seu….” (Sbatte la mano sul tavolo FACENDO SOBBAL- ZARE SILVANA e MARTIN) “…..ma ‘sta chi nu g’a perdun-u…!!!”

31 – SILVANA – (Ha perso il sorriso) “E be….” (Commenta quasi pigolando) “….a l’è grossa…!!!!”

32 – CARLUN – (Scuro in volto) “Da chi an po arive tutti dui….” (Mugugna, quasi parlando a se stes so) “…..mue e figgiu….!” (Rivolgendosi verso Silvana) “Loensin-a a l’è andeta a regheugili a l’uspia... …” (Poi, ancora a se stesso) “U tempu de regheugise e seu strasse….” (Conclude) “…..e van a posaa u panee da n’atra parte…!!”

   

    C’è un attimo di silenzio, poi è Silvana che riprende in dialogo.

33 – SILVANA – (Con voce greve) “Sci ma fre…..” (Chiede a Carlun) “…..cose dian poi e gente….?!?”

34 – CARLUN – (E’ assorto nei suoi pensieri. Sobbalza: interlocutorio) “E gente…..?!?!?!?!?”

35 – SILVANA – (Con fare assorto) “E sci…..!!” (Argomenta compunta) “Poi e gente parlen….!!!” (Fa una brevissima pausa: senza dare il tempo a Carlun di controbattere) “Mi nu diggu miga pe Rita, eh ….!!” (Si affretta a precisare) “Le u san tutti ca l’è na sigaa…!!” (Guarda seria Carlun) “Mi u diggu pe ti…..(Rincara la dose) “….pe a nostra famiggia…!!!” (Fa un’altra brevissima pausa studiata, poi riprende) “Da quande l’è mancou u nostru bacan ti t’ee sempre fetu in quattru pe tiane in pe…” (In calza con voce lamentosa) “….amia in po oua che figua ca te fa faa….!!!”

36 – CARLUN – (Si stringe nelle spalle) “Eeeehhhhh…..” (Conviene cupo) “…..mia in po…!!!”

37 – SILVANA – (Riparte all’attacco) “Mi e u Martino se majemmu n’atrannu….” (Con ovvietà) “Pe niatri pigiase a cheu u garsunin de Rita….” (Con un entusiasmo esagerato) “…..saieva na grasia…!!” (Poi, tornando seria) “E anche a nostra famiggia…..” (Guarda Carlun di traverso: alzando il tono del la voce per rafforzare le parole) “….E TI….” (Conclude) “…..saieven au riguardu de lengue lunghe..!”

      Si interrompe lasciando il tempo a Carlun di meditare la risposta.

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38 – CARLUN – (Medita un lungo istante) “Sci, l’è vea….” (Replica poi) “….e armenu pe i primmi tempi porieiva dave na man anche cumme palanche…..” (Sposta il suo sguardo su Silvana) “…ma nu saieiva manca in po de rispettu a Rita portaghe via u fuentu….???” (Allarga leggermente le brac cia) “Figurite in po che du de cheu ca n’avieiva….!!!”

39 – SILVANA – (Sobbalza) “Rispettu….?!?!?!?” (Chiede con voce stridula. Scatta in piedi) “Perché…. Rita pe ti e a nostra famiggia a l’ha portou rispettu…..?!?!?!?” (Agitata, rincara la dose) “E  Au teu du de cheu e a quellu da nostra famiggia a g’ha pesnosu foscia…..?!?!?!?”

40 – MARTIN – (Che fino a quel momento, come al solito, si era mantenuto discretamente in dispar te senza profferire parola) “Mi e Silvana l’emmu sempre portou rispettu….!!” (Interviene deciso) “A ti e a-a vostra famiggia….!!!!!”

41 – CARLUN – (Non replica subito. Rimane un lungo attimo in silenzio) “Però….!!” (Borbotta alla fi ne con un sorriso stentato e amaro) “L’idea de ‘n nevettu….” (Abbozza rivolgendosi a Silvana) “…… cu me s’ariguelesse in giu ae gambe a me fava pru, se….!!!!” (Si stringe nelle spalle) “E quande le…” (Indica Martin) “….u m’ha ditu che me seu a l’aspetava famiggia….” (Il suo sorriso si allarga: gli si il- lumina il viso) “….me s’è fin-a alargou u cheu….!!!” (Rimane un attimo imbambolato, il sorriso stam pato sulle labbra. Poi si rabbuia) “Campan-a…..!!!!” (Si rivolge torvo a Martin) “A me paiva in po grossa che ti fisci bun a seuna u bataggiu…..!!!!!!!”

42 – SILVANA – (Alle parole di Carlun, riprende coraggio: prova a replicare) “Ma alantun ti vei che a cosa ciù giusta da fa……”

       Silvana sta replicando a Carlun, ma viene interrotta dalla voce di Giuan da fuori a destra.

43 – GIUAN – (DA FUORI A DESTRA) “Gh’è nisciun…..?!?!?!? Se peu…..?!?!?!?!?”

44 – SILVANA – (Si interrompe: ha un gesto di disappunto. Poi si riprende) “Ou sci Giuan….!!!!!” (Ri- sponde garrula scattando in piedi. Facendo un passo verso l’uscita di destra, sempre a voce alta) “Vegni che ghe semmu…..!!!!”

45 – CARLUN – (Ha riconosciuto la voce di Giuan) “Uuuhhhmmmm….!!” (Grugnisce quasi con evi- dente fastidio) “U fighe molle….!!”

       Un attimo dopo, da destra, con passo tranquillo ma deciso fa il suo ingresso in scena Giuan.

46 – GIUAN – (Entra in scena deciso da destra) “Ciau Silvana….ciau…..” (Saluta. Vede Carlun, si bloc ca. Perdendo completamente la sua baldanza, con voce quasi sofferente, geme) “….Carlun….!!!!!”

47 – CARLU N – (Lo guarda scurissimo: senza dire una parola, gli indica con un perentorio gesto del capo la sedia di fronte a lui lasciata libera da Silvana)

48 – GIUAN – (Abbozza un timido tentativo di sorriso) “Gra…..” (Geme ancora sedendosi) “….grasie Carlun…..”

        Carlun rimane a fissare Giuan per un lungo attimo, gli occhi piantati nei suoi, lo sguardo torvo. Giuan sostiene a stento il suo sguardo, spostandolo poi continuamente da Silvana, che lo ricambia con vaghi sorrisini, a Martin che finge indifferenza evitando di incrociarlo guardando altrove. Poi è Carlun che rompe ogni indugio.

49 – CARLUN – (Senza spostare il suo sguardo da addosso a Giuan, con voce baritonale, torvo, chie de perentorio) “Alantun…..?!?!?!?!?”

50 – GIUAN – (Sobbalza vistosamente) “Aaaaaaaaa……” (Cerca di replicare: non trova le parole, la voce gli muore in gola) “Alantun…..” (Agita vistosamente le mani, tentando di recuperare la voce.

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Tossicchia nervosamente un paio di volte, poi, con aria innocente, di botto, riesce a concludere) “…. ….tou li….!!!!!”

51 – CARLUN – (Sbuffa) “Giuan…..” (Lo rampogna a muso duro) “…..ti m’ee fetu di che ti ueivi parla me o nu….??????”

52 – GIUAN – (Senza riuscire a proferir parola fa ampi cenni affermativi con la testa)

53 – CARLUN – (Categorico, a tutta voce, quasi abbaiandogli in faccia) “Derbechelite…..!!!!!!!”

54 – GIUAN – (Salta letteralmente sulla sedia) “Sci….!!!!” (Spara secco come un soldato richiamato da un suo superiore) “Fitu ditu, se….” (Incomincia poi ancora titubante) “….fitu ditu !!” (Fa una bre- ve pausa: poi, solenne) “Mi sun vegnu-u chi pe dite….” (Declama quasi) “…..che in ti cunfrunti du fuentu de Rita….” (Prosegue. Si ferma, riprende fiato: poi conclude di getto) “…..intendu pigiame tutte e me respunsabilitee….!!!!!”

55 – CARLUN – (Cantilenandolo) “Basta che mi ghe mette i dinee….!!” (Lo guarda fisso) “Amia bero du…..” (Lo incenerisce con gli occhi) “…..che ‘sta foua ti me le zà cuntaa….!!!!!”

56 – GIUAN – (Sobbalza nuovamente) “E nu…ti vei…..” (Spara di getto alzando una mano quasi a volerlo fermare) “E nu….ti vei….” (Ripete nuovamente: deglutisce pesantemente) “A storia cun Rita a l’è ‘na cosa nuella….” (Incomincia ad esporre ostentando falsa sicurezza) “….ca dua da pocu e nu l’è poi cuscì stabile e segua…..”

57 – CARLUN – (Lo fissa torvo: con voce cavernosa, monosillabico) “Ah….!!”

58 – GIUAN – (Riprende fiato) “E mi nu veuggiu mette de segu-u in imbarassu ne le…..” (Continua compunto) “…..ne tantu menu ti e vostra famiggia….!!”

59 – CARLUN – (Sempre torvo e poco propenso a sprecare parole) “Eh….!!!”

60 – GIUAN – (Vede che Carlun non reagisce più di tanto: comincia a prendere coraggio) “Ti se….” (Riprende il discorso) “…..l’è pe questu che quande m’an ditu che Rita a l’aspetava famiggia….” (Al- larga platealmente le braccia) “….sun cheitu zù dau quartu cian….!!!!”

61 – CARLUN – (Lapidario) “Oh….!!”

62 – GIUAN – (Comincia a ringalluzzirsi) “Nu l’è che poi se seggimu incruxe tanti viaggi se….!” (Con- tinua compunto) “Ma incruxa……se semmu incruxe….!!!!!!”

63 – CARLUN – (Sbuffa leggermente. Senza scomporsi) “Uhm….!!!”

64 – GIUAN – (Continua il suo soliloquio) “Ma quande poi me sun vegnui a di che questu bagarillu u rischiava d’aresta sensa pue…..” (Fa una smorfia dolente) “……me sun sentiu storse u cheu….!!!!” (Fa una pausa studiata, aspettando una risposta che non arriva) “Credemi che u Giuan….” (Conclu-de con un’espressione esageratamente tragica) “…..u l’è cheitu zù dau quinto cian…!!!!!”

65 – CARLUN – (Fa una smorfia dolente: quasi digrignando i denti) “Ihiiiiiii….!!!!!!!”

66 – GIUAN – (Ha acquistato sicurezza) “E poi quande m’han ditu….” (Riprende nuovamente com- punto) “…..che paiva che a Rita a nu savesse propriu se u fuentu u l’ea u mee o da quarche d’un a- tru….” (Conclude sussiegoso) “…..mi sun cheitu zù dau…..”

67 – CARLUN – (Sbuffa pesante) “Stamme a senti Fighe Molle….” (Lo interrompe feroce) “…..se nu ti a finisci de dii de bechelate….” (Conclude caustico) “….zù dau secundu cian….” (Indica con un dito il pavimento) “…..te ghe imbechellu mi….!!!!” (Scatta in piedi: Feroce, quasi in faccia a Giuan, scan-dendo le parole, a tutta voce) “DIMME….COSE….TI….VEU….FA…..!!!!!!!!!!!!!!!”

68 – GIUAN – (Alla reazione di Carlun si è raggomitolato sulla sedia assumendo un’espressione di autentico terrore) “Ma miiiiiii…..ma miiiiiii……” (Rantola quasi cercando disperatamente di ritrarsi dallo sguardo feroce di Carlun che gli alita addosso) “Te l’ho ditu nu….????” (Prosegue pigolando) “Pigiameeeeeeee……” (Cerca disperatamente di riprendersi e darsi un minimo di contegno) “…..e me respunsabilite de pue in ti cunfrunti du fuentu…..!!!!!”

69 – CARLUN – (Si allarga in un sorriso forzato) “Ma sciiiiii….!!!!!” (Lo ammansisce) “Vegni a vedilu dui viaggi a-a settiman-a…….portaghe in seunagin….. staghe in giu a faghe picciu picciu e pucci puc-

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ci…..” (Lo canzona facendo ampi cenni di assenso con la testa) “….vea….?!?!?!?”

70 – GIUAN – (Fa a sua volta ampi cenni di assenso con il capo simultaneamente a Carlun. Con un sorriso forzato, candidamente, esclama) “Eeeeehhhhh……!!!!”

71 – CARLUN – (Cambia atteggiamento. Di colpo gli si spegne il sorriso sulle labbra) “E pasaa a-a fin du meize a incascia a rendia…..” (Lo incalza torvo. A tutta voce, ringhiandogli in faccia) “VEA… ?!?!?!?!?!?!?”

72 – GIUAN – (Il sorriso ebete che ha assunto gli muore sulle labbra. Imbarazzatissimo, cerca di ri- battere) “E….ma….”

73 – CARLUN – (Non lo considera: feroce) “Ma ti m’ee pigiou pe nesciu…..?!?!?!?!?!?”

74 – SILVANA – (Fino a quel momento ha assistito in disparte, sorniona, alla pantomima) “Tie vistu fre….” (Interviene decisa: con ovvietà) “Cose t’aiva ditu….???”

75 – MARTIN – (Fino a quel momento quieto in disparte, si scuote) “E sci Carlun….” (Interviene a da re manforte a Silvana) “…..cose t’aimu ditu….?!?!?!?!?”

76 – GIUAN – (Trasalisce) “Ma….” (Interdetto, sposta velocemente lo sguardo da Silvana a Martin per un paio di volte) “….me l’eivi ditu viatri de dighe cuscì….!!!!”

77 – CARLUN – (Scatta in piedi. Si stacca dal  tavolo mandandolo platealmente a quel paese con un plateale gesto del braccio ringhiando feroce) “Ma vanni a dormi…..!!!!!!”

      Un attimo dopo, da fuori a destra si sente la voce di Lusciandru.

78 – LUSCIANDRU – (DA FUORI A DESTRA, a tutta voce) “O de cà…..se peu intraa….?!?!?!?!?”        

79 – CARLUN – (Si sta staccando dal tavolo, è arrivato a centro scena. Alla voce di Lusciandru si blocca, drizza le antenne)

80 – LUSCIANDRU – (DA FUORI A DESTRA, con vivo entusiasmo) “Semmu prunti a dividise i dinee du…..”

81 – CARLUN – (Si volta lentamente, si pianta di fronte all’entrata di destra, braccia conserte, espressione ferocissima, mordendosi un labbro)

82 – LUSCIANDRU – (Si catapulta in scena da destra: si trova di fronte un imbufalito Carlun. Si bloc ca di colpo un passo oltre l’ingresso assumendo un’espressione di autentico terrore: con voce stroz- zata) “…..Carluuuuhhhuuuhhhhnnnnn……!!!!!!!!!!!!!!!”

83 – CARLUN – (Sbuffa come un toro pronto alla carica) “Cose l’è che ti oriesci dividde…..” (Lo af- fronta con voce torva) “…..specie de camua…..?!?!?!?!?”

84 – LUSCIANDRU – (Deglutisce pesantemente) “Mi ninte….!!!!!” (S’affretta a chiarire con voce me- tallica. Alla platea, prima di girare sui tacchi e riguadagnare velocemente l’uscita di destra) “Saià megiu che passe n’atru viaggiu….!!!!!!!!”

85 – CARLUN – (Sbuffa come un toro inferocito) “Poscite scavenate u collu…..!!!!” (Sacramenta a tutta voce. Poi, partendo di scatto di gran carriera e uscendo a destra all’inseguimento di Luscian- dru) “Fermite li o te degollu…..” (Lo affronta. GIA’ FUORI SCENA) “…..razza d’en toccu d’ase…!!!!!”

      Carlun sparisce fuori scena e agguanta Lusciandru.

86 – LUSCIANDRU – (E’ raggiunto fuori scena da Carlun) “Nu Carlun, lascia che te spieghe...!” (Argo menta pavidamente con voce tremante) “M’è vegnu-u in cheu c’aiva da fa in biscavessu e…..”

87 – CARLUN – (DA FUORI A DESTRA, con furia) “Tiu faie n’atru viaggiu….” (Lo interrompe deciso) “. …..duman se tie ancun vivu….!!!!” (Poi, feroce) “Oua anemmu o te seunnu cumme in tambu-u…!!!”

88 – LUSCIANDRU – (DA FUORI A DESTRA: è raggiunto da Carlun che non sembra andare tanto per il sottile) “Ahia…!!!!!!” (Lancia un grido di dolore. Poi protesta con veemenza) “Nu tu peu metime e

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muen adossu….!!!!”

89 – CARLUN – (DA FUORI A DESTRA, sempre più infuriato) “Dinni n’orasiun a-a Madonna da Guar- dia che tu te ghe mette pe n’davei….!!!!!!!!”

    Un attimo dopo, Carlun rientra in scena da destra tenendo Lusciandru per un’orecchia.

90 – LUSCIANDRU – (Rientra in scena da destra TRASCINATO PER UN’ORECCHIO DA CARLUN) “Ahia aaaaaa…..!!!!!!!” (Protesta ancora dolorante e impaurito) “Ti me scianchi n’ueggia….!!!!!!!”

91 – CARLUN – (Lo trascina dentro andando per le spicce) “Sittu, crava…” (Lo zittisce quasi ringhian do) “…..o te sciancu u collu….!!!!” (Arriva al tavolo all’altezza della sedia dov’è seduto Giuan: senza mollare Lusciandru, imperioso) “Reti- te…!!!!!!!!!”

92 – GIUAN – (Che fino ad allora è rimasto ad assistere alla scena trafelato scatta in piedi come una molla defilandosi a lato del tavolo, vicino a Martin, senza dire una parola)

93 – CARLUN – (Scaraventa letteralmente Lusciandru sulla sedia: senza dargli il tempo di aprire boc ca) “Cuntime in po….” (Lo arringa ringhiandogli in faccia) “…..cose l’è che ti duviesci sparti…?!?!?!”

94 – LUSCIANDRU – (Tremebondo) “Ma mi ninte….!!!!!!” (Prova a giustificarsi) “A l’ea na batua….in schersu….un lazzo…..!!!!!!”

95 – CARLUN – (Ancora più rabbioso) “Sta a senti carubba…..” (Lo affronta) “…..dimme quellu che t’aivi da di e spera ben cu me cunvinse…..” (Ringhia) “…..o a proscima batua ta daggu mi….!!” (Met te una mano a taglio e la muove lentamente dall’alto in basso) “In sciu fi da schen-a….!!!!!”

96 – LUSCIANDRU – (Deglutisce pesantemente) “E nu l’èeeeeeee…..” (Fa una pausa, misura atten- tamente le parole) “….pe a questiun de Rita e du fuentu….”

97 – CARLUN – (Lo incalza) “E ben….?!?!?!”

98 – LUSCIANDRU – (Si guarda un attimo intorno come a cercare una via di fuga) “Ti veddi….” (indi ca Martin, Silvana e Giuan facendo ruotare un dito verso di loro) “Lu eiven pensou de….”

99 – MARTIN, SILVANA e GIUAN – (Si scambiano un rapidissimo sguardo: CONTEMPORANEAMEN- TE, indicandosi, con l’aria di chi non ne sa assolutamente nulla, a tutta voce) “NIATRI….??!?!?!?!?”

100 – CARLUN – (Lo guarda feroce. Facendo ruotare un dito su tutti gli altri chiede con espressione di sommo dubbio) “LU…..?!?!?!?!?!?”

101 – LUSCIANDRU – (Si blocca, rimane un attimo in silenzio. Poi si riprende) “Niatri…..” (Riprende facendo ruotare nuovamente il dito su Martin, Silvana e Giuan dopo però aver indicato per primo se stesso) “….eivimu pensou de…..”

102 – MARTIN, SILVANA e GIUAN – (Ripetono la scena di prima, CONTEMPORANEAMENTE indican dosi questa volta L’UN L’ALTRO CON UN DITO) “Niatri…..?!?!?!?!?!?!?”

103 – CARLUN – (Schiumante rabbia, facendo girare a sua volta il dito sugli astanti) “Viatri….?!?!?”

104 – LUSCIANDRU – (Rimane nuovamente interdetto. Prova a riprendersi, poi, quasi piangendo) “Nu ti me peu fa questu….!!”  (Implora Carlun) “Niatri semmu amixi….!!!!!”

105 – CARLUN – (E’ stupito dalla reazione di Lusciandru) “Mi….?!?!?” (Chiede perplesso indicandosi

“Viamenti tie TI….” (Lo indica alzando il tono della voce per rafforzare la parola) “….che me pa che ti seggi arivou in cà me cun de preteize….!!”

106 – LUSCIANDRU – (Si stringe nelle spalle) “Perché nu saveiva che ti ghei anche ti….” (Replica ti- midamente indicando Carlun) “…..sedunca…..!!!!!!!!”

107 – CARLUN – (Non capisce) “Silvana a m’ha ditu che ti sercavi propriu mi….!!!!!!!”

108 – GIUAN – (Che fino a quel momento è rimasto in disparte, silenzioso e defilato) “E sci Carlun…

…” (Appoggia Lusciandru) “…..anche a mi Silvana a s’è varda ben de dime che ti gh’ei….” (Alla pla- tea, affranto) “…..sedunca….!!!!!!!!”

109 – CARLUN – (Si volta verso Silvana che è rimasta alle sue spalle) “Cumme l’è ‘sta foua…?!?!?”

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110 – SILVANA – (Fino ad allora alle spalle di Carlun ad osservare attentamente l’evolversi della si- tuazione) “Tutte foue…!!” (Controbatte alzando le spalle) “Ghe l’aiva ditu ceu che duveiven parla cun ti…!!!”

       Alle parole di Silvana, Giuan e Lusciandru insorgono.

111 – GIUAN – (Fa un passo in avanti: QUASI INSIEME A LUSCIANDRU) “Ou nu….ou nu….” (Obbiet ta con veemenza) “….nu me saieiva mai rischio de….”

112 – LUSCIANDRU – (Scatta in piedi) “Nu l’è vea….!!!!” (Si agita: concitato) “Se me fisse sulu che immaginou che ti…..”

113 – CARLUN – (Si gira di scatto verso di loro) “Brai li….!!!!!” (Li zittisce imponendo una mano) “A cuccia….!!!!!!!!” (Si zittiscono all’istante: GIUAN fa una rapida marcia indietro, LUSCIANDRU torna a sedersi compunto. Nuovamente rivolto a Silvana, dubbioso e un po’ seccato) “Seu….” (La riprende

“A nu me gusta miga guei ‘sta cansun….!!!!”

     In quel momento, da destra, fanno il loro ingresso in scena Rita e Loensin-a.

114 – RITA – (Entra in scena per prima da destra, ha con se un porta enfant. Si guarda un attimo at torno senza dire una parola e raggiunge il tavolo posandoci sopra il suo fagotto: incrocia lo sguar- do di Carlun, lo saluta appena, seria) “Ciau….!”

115 – LOENSIN-A – (Entra in scena da destra subito dietro Rita, fermandosi poco oltre l’ingresso. Ve de gli astanti, commenta seriosa, fra se, a voce alta) “Ou beleu che bulezumme….!!!”

116 – CARLUN – (All’ingresso di Rita si irrigidisce. Quando lei gli passa davanti evita il suo sguardo. Risponde assente al suo saluto) “Ciau….!”

      RITA deposita il porta enfant sul tavolo senza curarsi degli altri poi esce velocemente da sinistra

    

117 - CARLUN– (Rimane qualche attimo impassibile, poi quando Rita esce il suo sguardo si sposta sul porta enfant. Guarda un attimo di sfuggita il neonato che sta dormendo, fa per ritrarre lo sguar do apparentemente impassibile ma si ferma a metà: con finta indifferenza si rivolge nuovamente verso di lui e questa volta un pallido sorriso gli illumina al volto.

118 – SILVANA – (E’ rimasta impassibile ad osservare la scena nel silenzio generale. Nota il sorriso di Carlun, ha una smorfia soddisfatta) “Ti vei….?!?!?!?” (Arringa il fratello) “U l’è n’angiou…!!!” (Commenta con un’espressione melliflua) “E tieu che in fagotin cuscì…..” (Riprende con un’espres- sione severa. Indicando Giuan e Lusciandru) “….u vegne sciù a cuntattu cun ‘sti dui imbreghi….?!?”

119 – GIUAN – (Sobbalza, Poi riprende le sue rimostranze) “Uo mia…..” (CONTEMPORANEAMENTE A LUSCIANDRU) “…..nu statte miga a credde d’esse megiu de niatri che semai…..”

120 – LUSCIANDRU – (IMITA GIUAN. Scattando in piedi, CONTEMORANEAMENTE A LUI) “E cose ti veu saveine ti de…..”

121 – SILVANA – (Non li considera. Ancora a Carlun, a voce più alta per sovrastarli) “Ueiven sulu portate via di dinee e bon, te l’eivu ditu…..!!!!!!!”

122 – MARTIN – (Come sempre silenzioso in disparte si rianima) “L’è vea….!!!!” (Grida avanzando verso Silvana e fermandosi accanto a lei) “Te l’eimu ditu….!!!!”

123 – LOENSIN-A – (E’ rimasta in disparte ad osservare, le braccia conserte. Interviene secca, lo sguardo torvo. A Silvana e Martin) “Ma viatri dui ghe l’ei roubaa subitu l’idea però….!!!!”

124 – CARLUN – (E’ rimasto un attimo imbambolato. Si rianima: passa lo sguardo velocemente da Silvana e Martin a Loensin-a) “Cumme……?!?!?!?!?!?”

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125 – LOENSIN-A – (Scrolla le spalle) “Ueiven u fuentu de Rita sulu pe fa a mexima cosa….!!!”

126 – SILVANA – (Trasalisce) “Nu l’è vea….!!!!!” (Spara a gran voce) “Uemmu sulu fa u seu ben…!!”

127 – LOENSIN – A – (Categorica) “E quellu da vostra stacca….!!” (Con un sorriso beffardo) “Ti t’a- scordi che v’ho sentiu mi mettive d’acordu….?!?!?!?!?” (Ribatte. Poi, a Carlun) “Sti dui nesciotti chi …..” (Indica Giuan e Lusciandru) “….eiven sulu da fa da parafurmine pe fate decidde de da u fuentu a lu…” (Indica Silvana e Martin. Poi, indicando nuovamente Giuan e Lusciandru) “…..e nu faghe fa de storie a liatri….!!”

128 – CARLUN – (Osserva un attimo in silenzio Loensin-a, poi si gira torvo verso Silvana) “Alantun nu ueivi u ben du fuentu…..” (Sibila) “…..ma i mee dinee….!!!!!”

129 – SILVANA – (Scatta) “Nu…..!!!!!!” (Replica agitatissima) “Loensin-a a l’ha capiu ma….!!!!!!”

       In quel momento, da sinistra, rientra in scena Rita.

130 – RITA – (Entra in scena da sinistra, ha con se una pila di pezze di stoffa. Prosegue dritta verso Loensin-a che le prende ed esce da destra: incrociando Giuan e Lusciandru, agra) “Sei ancun chi via tri….????”

131 – LUSCIANDRU – (Scrolla le spalle) “Tè…..” (Replica strafottente) “…..ta chi a pria du scandalu!”

132 – RITA – (Porge le pezze a Loensin-a, torna indietro verso Lusciandru) “Senti in po…..” (Lo apo- strofa malamente: si piazza davanti a lui, braccia poggiate sui fianchi) “…..te vegne quarcosa da mi ….???”

133 – LUSCIANDRU – (Vede una via d’uscita) “Ma ti l’acapisci questa…..?!?!?!?!?” (Si rivolge a Car lun, agitando un braccio) “A l’ha studia da gattu cun quella vipera de Sulvana…..” (Argomenta deci so indicandola con un braccio) “…..pe fane fa na figua da pagiassi e fane paga e patte….!!!!” (Deciso mani sui fianchi, a muso duro a Rita) “Ma u fuentu u l’è anche u nostru se…..!!!!!!”

134 – RITA – (Lo guarda un attimo) “Alantun nu se semmu capii…..” (Sibila quasi. Scatta velocissi- ma appioppando un terribile manrovescio in faccia a Lusciandru che accusa decisamente il colpo) “U fuentu U L’E’ U MEEEEEEE…..!!!!!!!!!!!!!” (Sbraita a tutta voce. Con la stessa velocità, gli rifila un calcione ad una gamba: sempre a tutta voce) “E da ti nu euggiu proprie NINTEEEEE….!!!!!!!”

135 – LUSCIANDRU – (Accusa il calcio in piena gamba: piegandosi in due urla di dolore) “AHAHAHA …….!!!!!”

136 – CARLUN – (Trasalisce) “Rita……” (la richiama deciso. Scatta verso di lei e l’afferra da dietro) “Oua basta…..!!!!!!!”

137 – RITA – (Sente Carlun afferrarla da dietro. Inviperita, alza un piede e rifila un poderoso pesto- ne a quello di Carlun. A tutta voce) “E da ti MANCU…..!!!!!!!!!!!!!!”

138 – CARLUN – (Non si aspettava la sua reazione. Urla di dolore) “AHAHAHAHAHAHA……!!!!!!!” (Molla la presa, saltellando fino al tavolo e sedendosi di fronte al porta enfant) “Poscite pitate l’ur su…..!!!!!!!!” (Sacramenta visibilmente dolorante verso Rita) “Ti m’e spatisou u pe….!!!!”

139 – RITA – (E’ fuori di se: ora la sua ira si volge verso Giuan che è rimasto impalato ad osservare con in faccia un’espressione allibita) “E ti…..” (Lo affronta. Affibbiando un potente manrovescio an che a lui) “…..leva de chi quellu muru da pesciu bugiu….!!!!!!”

140 – GIUAN – (Non si aspetta la reazione di Rita. Incassa in pieno lo schiaffone, sobbalza arretran do di un passo. Portando una mano alla guancia colpita, attonito, grida di dolore) “AHIAAA….!!!!”

     Nel frattempo, il bambino di Rita nel porta enfant svegliato dal frastuono comincia a piangere.

141 – CARLUN – (Che osserva dolorante e incredulo la scena, gira lo sguardo verso il porta enfant, poi cerca di richiamare l’attenzione di Rita) “Rita….” (La esorta) “…..u fuentu u cianze….!!!!”

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142 – RITA – (Non lo considera: la sua attenzione si sposta su Silvana) “E ti…..” (La affronta avvici- nandosi a lei con aria minacciosa. A tutta voce) “VERGHEUGNITE…….!!!!!!”

143 – SILVANA – (Fa spallucce) “Perché…..” (Le chiede con supponenza) “…..ti saiesci bun-a anche a mette e man adossu a teu seu…..?????”

144 – RITA – (Con un sorriso sarcastico) “Tieu in po vei…..?!?!?!?” (Assestando un potente manrove

Scio anche a lei) “TE’…..!!!!!!!!”

145 – SILVANA – (Incassa il colpo, barcolla un attimo. A Martin, che è accanto a lei, stupita e implo-rante) “Martinoooooooo…..!!!!!”

146 – MARTIN – (Sobbalza. Ringalluzzito per essere stato chiamato in causa, a Rita) “Cumme ti te permetti…..” (La affronta facendo un passo avanti verso di lei. Indica Silvana) “……de mettighe e muen adossu…..?!??!?!?”

147 – RITA – (Lo guarda con rabbia) “Perché….??????” (Sibila quasi) “Tieu fa batu….?!?!?!?”

148 – MARTIN – (Perde di colpo ogni baldanza) “Mi nu…..” (Replica turbato facendo un rapido pas- so indietro e alzando le mani in segno di resa) “….Diu me ne varde….!!!!!!”

149 – SILVANA – (Si gira di scatto verso Martin. Piccata ed offesa per la sua mancanza di coraggio si rabbuia assestandole lei un potente manrovescio)

150 – MARTIN – (Non si aspetta la reazione di Silvana. Incassa in pieno lo sganassone, urla di dolo- re) “AHIAAAAA…..!!!!!” (Poi, a Silvana, stupitissimo) “Perché….?!?!?!?”

151 – SILVANA – (Scrolla le spalle) “In po pe un….” (Sentenzia categorica) “…..in scosu a-a mue…!!”

      Il bambino di Rita continua a piangere.

152 – CARLUN – (Richiama nuovamente Rita: a voce alta) “RITAAAAAAA……!!!!!!” (Prova ad alzarsi, il piede calpestato da Rita gli duole ancora parecchio. Grida di dolore) “AHIAAAA…..!!!” (Cerca di ri- chiamarla nuovamente) “U fuentu u cianzeeeeeee……!!!!!!”

153 – RITA – (E’ presa dal contendere con gli altri) “Ve credevi in davei che fisse mancu bun-a a sciusciame u nasu cun in lenseu vea…..?!?!?!?!?” (Arringa gli astanti) “Ve sei sbaglie de in toccu !!”

(Spara) “U me figin….” (Sottolinea alzando il tono della voce) “…..U NU SE TUCCA….!!!!!” (Poi, secca

muovendo verso destra, prima di uscire) “E i vostri muri nu i veuggiu mai ciù vei….!!!!!!!!”

154 – CARLUN – (la vede uscire. Prova nuovamente a richiamarla) “RIIIITTTTAAAAA……!!!!!!!!!” (Spara a tutta voce ma inutilmente) “U FUENTUUUUUUUUUUUUU……!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

      Lusciandru, Giuan, Silvana e Martin rimangono qualche attimo a guardarla inebetiti, poi realiz- zano.

155 – SILVANA – (E’ la prima a capire. Indicando l’uscita di destra, geme quasi) “A va de la da Loen sin-a…..!!!!!!”

156 – GIUAN – (Gli fa da contraltare) “E naitri a ne lascia chi…..”

157 – LUSCIANDRU – (Realizza anche lui. Agita una mano a pigna) “Cumme paracari…..”

158 – MARTIN – (Assume un’espressione terrorizzata: indica Carlun agitando di lato il pollice di una mano) “A rende i cunti cun u Carlun…..!!!!!!!!!!”

       Si guardano un attimo, poi è Silvana a prendere l’iniziativa.

159 – SILVANA – (A Carlun) “Ben….” (Abbozza con voce stentata) “…..niatri oua anemmu, eh….!!!!” (Partendo decisa verso destra, prima di uscire) “Se vedemmu ciù tardi…..!!!!!!”

160 – LUSCIANDRU – (La segue a ruota) “Sci Carlun…..” (Si accomiata prima di uscire) “…..se ve-

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demmu doppu….!!!!!”

161 – GIUAN – (Parte a sua volta. Prima di uscire completa la frase di Lusciandru) “Che me sa che le megiu….!!!!!!”

     Solo Martin rimane al suo posto, immobile, impalato come uno stoccafisso. Un attimo dopo, dal’ l’uscita di destra ricompare per un attimo Silvana.

162 – SILVANA – (Ricompare per un attimo dall’uscita di destra: a Martin, categorica) “E mescite..”

(Ringhia quasi) “…..tanardu….!!!!!!!!!!!”

163 – MARTIN – (Sente Rita, si scuote) “Eh…scì…!!!” (Spara secco. Partendo a passo veloce verso de stra, prima di uscire) “Te salu-u Carlun……!!!!!!!!”

      Ma Carlun non li considera, la sua attenzione è totalmente concentrata sul bambino che conti- nua a piangere.

164 – CARLUN – (E’ concentrato sul bambino che piange, non sa che fare. Si alza con fatica, avvici- na timoroso una mano al porta enfant, poi la ritrae di colpo. Guarda in alto con un’espressione di sofferenza, poi avvicina ancora la mano e prova a cullarlo lievemente senza alcun risultato. Esita ancora qualche attimo, poi, con tutta la delicatezza di cui è capace solleva il piccolo, se lo mette in grembo e comincia a cullarlo girando in tondo e cantando. Dapprima sommessamente, quasi con timore) “Fanni a nana…..” (Deglutisce esitante) “….pupun de pessa….!!” (Il pianto sembra diminui-re) “…..che teu mue a l’è andeta a messa…..” (Il pianto cessa) “…..l’aspetiemu dau barcun….” (Pren de coraggio) “……fanni a nana bellu pupun….!!!!!!”

      Sulle ultime due strofe, non viste, fanno il loro ingresso da destra Loensin-a e Rita. Notano Carlun che culla il bimbo, si fermano in disparte a guardarlo: un sorriso si apre sui loro visi.

165 – CARLUN – (Le nota) “Sccccccctttttttt…….!!!!” (Intima sottovoce. Poi, porgendo il bimbo a Rita che si è avvicinata a lui, con un largo sorriso) “U dorme…..!!!!!”

166 – RITA – (Si avvicina a Carlun sorridendo ricambiata, prende il bimbo, lo guarda sorridendo e continua a cullarlo dolcemente)

167 – CARLUN – (Istintivamente, cinge le spalle di Silvana con un braccio. Si sorprende del suo ge- sto, vorrebbe ritrarlo ma non lo fa)

168 – RITA – (Tiene bassa la testa) “Carlun….” (Bisbiglia quasi) “…..stu viaggiu chi me sa che l’ho fe ta propriu grossa….!!!”

169 – CARLUN – (Indica il bambino con un cenno del capo) “U fuentu….??” (Chiede poi. La tranquil lizza) “Ti vedie che ghe metemmu na pessa….!!!”

170 – RITA – (Scuote leggermente la testa) “Nu…..” (Ridacchiando sorniona indica il piede di Carlun con un cenno del capo) “….u pe….!!!!!”

171 – CARLUN – (Ridacchia a sua volta: guardandosi il piede, con ilare rassegnazione) “E semai ghe metemmu du giassu….!!!!”

172 – RITA – (Fa spallucce, muove verso sinistra. Prima di uscire) “Anemmu a falu vedde a-a mue, va !!”

173 – CARLUN – (Acconsente con un cenno del capo. Accompagna Rita fin quasi sull’uscita, poi, prima di uscire a sua volta da sinistra si ferma. Rimane un attimo pensoso, poi rivolto alla platea) “Però….” (Commenta convinto e piacevolmente stupito) “…..sun propriu belli me seu e me nevu !!”

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172 – LOENSIN-A – (Che fino ad allora è rimasta in disparte ridacchiando soddisfatta, alla platea) “Le megiu che vagghe turna a pigia i pataili….” (Commenta prima di uscire da destra) “…..me sa tan tu che serven chi….!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

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