Qualcosa di nero
di
Benedetta Buccellato
seconda stesura, agosto 2005
i personaggi in scena
Brigida 36 anni, casalinga
Angela Merici più di60 anni, pensionata
i personaggi nei filmati
Giornalista
Brigida
Ivano 50 anni, elettrauto a domicilio,
convivente di Brigida
Christian 18 anni, figlio di Brigida e Ivano
la scena teatrale: la cucina di Brigida in un palazzo di Fidene, nella periferia romana, la camera da letto di Angela Merici nella sua casa a Montelibretti e l’interno di un carcere.
Prologo
Parte il filmato di “Qualcosa di nero”, una trasmissione televisiva di
interviste nelle carceri.
Interno carcere. Primavera del 2006.
In avvicinamento una donna percorre un lungo corridoio spoglio.
Suono dei passi sulle mattonelle.
La donna è Brigida. Il suo abbigliamento è semplice ma anche risultato di una qualche ricercatezza; sulle labbra un filo di rossetto.
Stacco
Interno carcere (saletta colloqui).
Brigida è seduta di fronte alla macchina da presa e alla giornalista che l’intervista.
Il tono dell’intervista è confidenziale.
Giornalista Allora, Brigida, vogliamo raccontare la sua storia?
Brigida (leggero sorriso) Va bene.
Giornalista Lei è diventata, in questi mesi, la protagonista di un
dibattito acceso che sta dividendo l’Italia tra
favorevoli e contrari, che ha fatto versare fiumi
d’inchiostro e scendere nelle piazze i cittadini, le
associazioni, i partiti. Lei, insomma, è diventata, volente
o nolente, un personaggio, un simbolo…Dica la verità, se
l’aspettava?
Brigida (ancora un sorriso) No, assolutamente.
Giornalista Leggo dagli atti del processo che addirittura, in più di
un’occasione, il Presidente ha dovuto interrompere
l’udienza “a causa di reiterate interruzioni e schiamazzi
da parte del pubblico presente in aula”. Ma andiamo per
gradi: chi è, o meglio, chi era Brigida un anno fa,
all’inizio di questa storia?
Brigida (schermendosi) Ero una donna normale, come
tante, una casalinga…
In dissolvenza
Scena prima
Sabato 18 giugno 2005, le 12,30.
Brigida è in cucina, sta preparando il pranzo. La televisione è accesa, come sempre.
Brigida si muove tra i fornelli con l’automatismo tipico della casalinga esperta. E’ vestita “da casa” ma con cura e femminilità. I capelli, le mani, il trucco…è tutto in ordine e all’ultima moda. La donna sta seguendo la trasmissione televisiva “Superfiction”, un programma di quiz sulla storia della fiction.
Il conduttore è in comunicazione telefonica col concorrente.
Conduttore (voce) Passiamo allora alla seconda telefonata. Chi è in
linea?
Telespettatrice (voce) Sono Giorgia dalla provincia di Alessandria.
Conduttore Benvenuta a Superfiction Giorgia, speriamo che tu
sia più fortunata di Vincenzo!
Telespettatrice (ridacchia emozionata) Speriamo…
Conduttore Allora, Giorgia, file uno o file tre?
Telespettatrice (dopo un attimo d’incertezza) File uno.
Conduttore Ecco le domande contenute nel file numero uno. In
quale anno andò in onda, in Italia, la fiction
statunitense “L’odore dei soldi”? Quale era il titolo
originale e in quale città si svolgeva? Hai un minuto
per rispondere, Giorgia. Partiamo con il tempo!
Brigida (con sicurezza, continuando a cucinare) 1998, “Sex
and money”, Las Vegas.
Telespettatrice Oddio, l’ho anche vista…era ambientata nelle case
da gioco…
Conduttore Giorgia, ti restano 45 secondi, veloce!
Telespettatrice Non mi viene il nome…sarà stato il 1998…
Conduttore L’anno è esatto! Veloce Giorgia, ora il nome della
città e il titolo originale!
Telespettatrice Non me la ricordo…Miami?
Suona il gong del tempo scaduto.
Conduttore Niente da fare, Giorgia, mi dispiace. Era Las Vegas e
il titolo “Sex and money”. A presto, Giorgia!
Telespettatrice Arrivederci.
Conduttore Passiamo velocemente al terzo concorrente. Chi è in
linea?
Angela M.(voce) Sono Angela Merici, chiamo da Montelibretti, in
provincia di Roma.
Brigida (interrompe le faccende, si piazza stupefatta davanti alla
TV) Non è possibile!
Conduttore Benvenuta a “Superfiction”, signora Merici!
Angela M. Merici non è il cognome è il nome, mi chiamo Angela
Merici, come la santa.
Conduttore Bene, allora Angela…
Angela M. .…Merici, Angela Merici, come la santa.
Conduttore Perfetto, Angela Merici, vogliamo giocare?
Angela M. Certo che voglio giocare.
Conduttore Tu sai che puoi farti aiutare da un familiare, c’è
qualcuno con te?
Angela. No, sono a letto, ho il morbo di Betlimmer- Hauser, una
malattia genetica, sa… La badante è a spasso, e
comunque, è pure africana, quindi “ meglio soli che male
accompagnati”.
Conduttore (una bella risata) Tanti auguri per la tua salute, Angela…
Angela M. …Merici…
Conduttore …Merici, certo, speriamo di portarti una vagonata di
fortuna! Ricordo ancora a tutti i telespettatori che la nostra
trasmissione di oggi è dedicata alla ricerca per le malattie
genetiche, una ricerca che sta facendo grandi passi in
avanti ma che va sostenuta da tutti noi. Continuate a
mandarci i vostri Sms, mi raccomando.
Allora, Angela Merici, tu sei l’ultima concorrente del
nostro gioco e quindi non puoi scegliere, ti toccano le
domande del file numero tre…
Angela M. Lo so, lo so…va bene pure il tre.
Conduttore Ecco le domande, allora…Tu sai – lo ricordo per chi
ancora non lo sapesse - che se mi risponderai esattamente,
vincerai il set completo della Videosuper e che col set della
Videosuper potrai partecipare alla selezione finale dei
filmati che verranno messi in onda in autunno, nella terza
edizione del “Family show”.
Angela M. Lo so, lo so…
Conduttore Pronta a rispondere?
Angela M. Certo.
Conduttore Hernando e Martha sono tra i protagonisti di “Caracol
radio”. Quali sono i loro cognomi, di cosa muore Martha e
in quale puntata? Via col tempo!
Brigida (emozionata) La sa, la sa!
Angela M. (con sicurezza) Hernando Mendez Villamizar e Martha
Mendez Rozo, sono fratellastri, stesso padre ma due madri
diverse; Martha muore nella penultima puntata - la
novantaquattresima - di setticemia.
Brigida (che ha risposto in sincrono con Angela Merici ) E vai!
Conduttore Esatto!
Brigida (tra sé) Non posso crederci!
Conduttore Congratulazioni alla nostra concorrente che vince il set
completo della Videosuper: videocamera con cavalletto e
telecomando, programma per il montaggio, cavo per
proiezione su video, il tutto in un’elegante borsa con
pratiche tasche porta-oggetti …. Tanti, tanti auguri per la
tua salute, tu sei la prova che con la sindrome di
Betlimmer-Hauser non solo si convive ma si vince! Mi
raccomando, aspettiamo il filmato della tua famiglia!
Angela M. Contaci. Grazie a tutti.
Conduttore Grazie a te per la tua testimonianza e arrivederci in
autunno al “Family show”! …Spazio pubblicità,
rimanete con noi!
Parte uno spot pubblicitario.
Brigida abbassa il volume della TV e compone sul cordless un numero preregistrato.
Brigida Ooh! Ma non è possibile! E non m’hai detto niente?
Luce su Angela Merici.
Angela Merici è stesa nel letto. Sul comodino il cordless, un cellulare, il telecomando, una bottiglia d’acqua e un bicchiere.
Davanti a lei un grande televisore acceso con l’audio abbassato.
La donna sta ridendo. Una grande risata di soddisfazione.
Brigida Ma come hai fatto a prendere la linea? So’ due mesi che ci
provo e l’unica volta che ho trovato libero m’ha risposto
un disco. C’ho pianto dalla rabbia.
Angela M. (sempre ridendo) Ma con chi credi di parlare? sono una
professionista io! Lavoro con due telefoni: col mio e col
cellulare di madame! Tutte le volte che torna in ritardo
glielo requisisco per mezza giornata.
Prova e riprova, alla fine, lunedì, mi ha risposto una
ragazzetta e io le ho detto che volevo giocare e che ero
malata, pure grave, che poi è la verità…quella m’ha detto
di aspettare in linea; m’ha passato un signore molto
distinto che m’ha detto che, se volevo, potevo giocare
oggi, che è il giorno della ricerca per le malattie
genetiche, e che, però, dovevo cambiarmi la malattia e dire
che c’ho ‘sta sindrome di Betlimmer-Hauser. Sono sei
giorni che mi ripasso il nome, me lo sono scritto bello
grande sopra la televisione.
Brigida E il videoset quando te lo spediscono?
Angela M. M’hanno detto che ci vorrà una settimana…
Brigida Oh, appena arriva vengo a vederlo.
Angela M. Non ce n’è bisogno che vieni, ti arriva direttamente a casa,
ho dato l’indirizzo tuo.
Brigida E perché?
Angela M. Così ci giri il filmino per il concorso di “Family show”.
Facciamo che è il mio regalo per il 23 luglio. Brigida, vai
in televisione! Con appresso la famiglia al completo:
marito, figlio e mamma.
Brigida Ma quale famiglia, Angiolé? Pensa al casino che pianta la
moglie di Ivano se ci vede in televisione, non aspetta altro
quella…e poi la mamma chi sarebbe?
Angela M. La mamma sono io, no? Non t’ho cresciuta io? E ora che
sono alla fine dei miei giorni, sono venuta a stare con la
mia unica figlia, col nipotino e il mio amato genero.
Brigida Ma quale genero, Angiolé, quello non mi sposerà mai!
Angela M. Lo vedi che sei fortunata? Così, quando ricomincerai a far
funzionare il cervelletto, te ne torni qui. Madame la
trasferiamo sulla poltrona-letto del tinello e tu ti riprendi la
tua cameretta. Tanto le due bestie manco se ne accorgono
che te ne sei andata.
Brigida Angelè, dai! stai a fare sempre gli stessi discorsi…
Angela M. Ma che ti vergogneresti a fare la single? Pensa a Barbra di
Capital, al coraggio che c’ha avuto a lasciare Steven e i
ragazzi e a ricominciare tutto daccapo. E poi dove stanno
oggi le famiglie “regolari”? Ci sono rimasti i
Carrington…ah si! pure la famigliola di “Amaro come
l’amore”. E comunque, quelli di “Family show” non ti
chiedono mica lo stato di famiglia. Ah, non ci scordiamo
che la vecchia mamma c’ha la sindrome di coso…di
Betlimmer- Hauser, quella ci aiuta di sicuro a passare la
selezione. Oh! poi, volendo, c’abbiamo pure la cameriera
negra; l’unico problema è che dovremmo metterla in
regola, madame. Il permesso di soggiorno sì che lo
controllano, mica lo stato di famiglia!
Brigida Ma chi lo gira poi ‘sto filmino?
Angela M. Lo giri tu, ti fai insegnare: Ivano sta tutto il giorno dietro a
valvole e batterie; quell’altro, Christian, si rincoglionisce
con la playstation, lo sapranno come funziona un videoset, o
no?
Brigida Sapere lo sanno, ma non me lo insegnano. Chi li vede
mai? Dieci minuti a pranzo e dieci a cena…e poi
dovrebbero starci pure loro nel filmino, ci deve stare
tutta la famiglia…E’ impossibile, Angelé, mettiamoci una
pietra sopra.
Angela M. Tu chiediglielo per favore, mettiti a piangere…
Brigida Sai che novità!
Angela M. Minacciali.
Brigida Ma chi, io a loro!?
Angela M. Tocca inventarsi qualcosa…
Brigida Ma che te vuoi inventà? Non gliene frega niente, di te, di
me, di “Family show”, di tutto…
Angela M. (con un cambio di tono) E se c’avessi un brutto male?
Brigida Chi?
Angela M. Tu. Metti che t’ammali d’un brutto male.
Brigida Io?
Angela M. Tu glielo dici, gli fai capire che non ti resta molto da
campare… quelli si preoccuperanno, o no? Sei sempre la
madre e la moglie…
Brigida La convivente! Non c’ho diritti, zero spaccato, l’hai capito?
Angela M. Sono bestie ma uno schifo di favore te lo faranno, prima che
muori, o no?
Brigida Angelé, i discorsi stanno a zero: primo, non c’ho nessuna
malattia; secondo, quelli manco mi guardano. Mangiano,
dormono e escono. Quando c’ho avuto l’ascesso il mese
scorso, che sono venuta da Preziosi- sembrava che c’avessi
una palla da tennis nella bocca, te lo ricordi? – bè, quelli
manco se ne sono accorti, figurati un po’…
Angela M. (cambia tono) Brigida, rispondimi: tu, in televisione, ci vuoi
andare oppure no?
Brigida (dopo una breve pausa) Lo sai che è il sogno della vita mia.
Angela M. E allora i discorsi stanno veramente a zero.
Brigida Ma come faccio? Primo, devo riuscire a parlarci; secondo, ci
devono credere che sono malata. Devo portare le prove, una
diagnosi. Preziosi è come uno zio, ma non me la firma una
carta falsa.
Angela M. (dopo una pausa) Facciamo così: tu domani mattina vieni
qui.
Brigida Che ti stai a inventà?
Angela M. Tu vieni.
Brigida Ma che vuoi fare?
Angela M. Voglio che fai il film, Brigida. Voglio che il tuo sogno
diventi realtà, che vai in televisione e per andarci ti
serve tutta la tua bella famigliola, al completo. Di tempo ne
hai buttato via già abbastanza, per cui
domani prendi il trenino delle otto e ventitrè e vieni qui.
(a voce alta) Bentornata, eh madame? (a Brigida) Ora ti
lascio che devo pranzare. Ciao, Brigida, ti aspetto per le
nove, va bene?
Brigida Va bene. (spegne il cordless)
Buio su Brigida
Angela M. (spegne il cordless e lo posa sul comodino. A voce alta,
guardando l’orologio) S’è degnata di tornare, madama la
marchesa: un’ora e mezzo per comprare due frescacce da
Mazzucconi. Tu sei andata di nuovo al supermarket, te lo
dico io…(prende il telecomando e alza il volume della
televisione) A me mi fai il semolino con la bieta e tu ti friggi
i sofficini, eh madame? In Africa te li sognavi di notte i
sofficini. Venite qua a fare le signore: surgelati, merendine e
coca-cola, scontrini da minimo 15 euro, luci accese tutto il
giorno, acqua che scorre, docce, bagni schiuma, balsami,
creme profumate... Voglio proprio vedere che fine fai quando
tiro il gambino: te ne torni da Bongo Bongo oppure finisci a
battere sulla Salaria…e il cellulare me lo tengo io fino a
domani sera, così t’impari… Ho fame! Si mangia?
Buio
Scena seconda
Lunedì 27 giugno, pomeriggio. Nella cucina di Brigida.
La televisione è accesa, come sempre. Sul tavolo uno scatolone dal quale Brigida sta tirando fuori il videoset al completo. Allinea gli oggetti, li studia. Sfoglia il libretto delle istruzioni. Si siede, guarda il videoset, disorientata. Toglie l’audio alla televisione, prende il cordless e telefona a Angela Merici.
Angela Merici è sempre nel letto, davanti alla televisione accesa. Il cordless e il telecomando in grembo. Il telefono squilla, risponde.
Brigida So’ io.
Angela M. Allora?
Brigida Oh, scusami,che stai vedendo “Villaggio a cinque stelle”?
Angela M. Si, ma è l’ultima volta, giuro!
Brigida Io “Amori perduti”, la replica di ieri sera. Vuoi che ti
chiamo quando c’è il TG?
Angela M. Ma figurati! Qui non sta succedendo niente: l’hostess
olandese sta piangendo dentro lo sgabuzzino degli
asciugamani da buoni venti minuti; il fidanzato,
l’animatore coi tatuaggi, sta nel bungalow di Martina, la
miss di Varese, che ieri sera è stata eliminata, la
cretina, e lui la consola…una lagna (abbassa il volume del
televisore). Le hai trovate le istruzioni in italiano?
Brigida Si, ma non ci capisco niente lo stesso. Stasera mi faccio
aiutare da Christian.
Angela M. Che dicono le due bestie?
Brigida Boh, non parlano tanto, un po’ più di prima si… mi dicono
qualcosa…Oggi a pranzo Ivano ha litigato con Christian
perché dice che non c’ha l’educazione e che il piatto sporco
lo deve mettere nell’acquaio e no lasciarlo sul tavolo.
Angela M. E le prossime analisi quando le devi fare?
Brigida All’ospedale hanno detto tra una quindicina di giorni. Ivano
ha pure tolto tutte le batterie e i ferri dalla macchina per
accompagnarmi. C’ha voluto parlare lui col medico e dopo
m’ha detto che, se non miglioro, devono ricoverarmi per
fare altri accertamenti…
Angela M Che te ne importa? Tra quindici giorni il filmino è fatto e
spedito e tu, a quel punto, puoi pure guarire…Dici che ti sei
affidata al Papa e che c’hai avuto il miracolo.
Brigida (scettica) Sii…E a quale, poi : a quello nuovo o a quello
morto?
Angela M. Meglio al morto, no? Oh, se poi le due bestie battono la
fiacca, vieni qua e ti prendi un altro flacone di pipì, tanto a
me non mi salvano neanche tutti i papi e tutti i santi messi
insieme. E quando cominciate a girare?
Brigida M’hanno detto che non mi devo preoccupare, che devo solo
pensare a stare bene e che ‘na mezz’oretta la trovano uno di
questi giorni. Insomma mi parlano, mi stanno a sentire,
poco ci stanno poco, come prima, ma almeno non strillano e
mi dicono pure “buongiorno” e “buonanotte”. Quasi quasi
me ne starei malata per qualche mesetto.
Angela M. Vabbè, ora falli lavorare, poi si vede. Il problema non è la
malattia, che tanto di pipì mia te ne posso dare a litri, il
problema è che una mezz’oretta non basta, si devono
impegnare veramente…
Brigida M’hanno detto che si impegnano. Ivano ieri sera, prima
d’uscire, m’ha detto: giriamolo ‘sto cazzo di film, basta che
tu pensi a guarire presto che la salute è tutto.
Angela M. E Christian?
Brigida Faceva di si con la testa.
Angela M. Tu gira subito la parte loro, poi quando hai capito bene
come funziona, ti fai la tua e poi vieni qua e giriamo
la parte della mamma. Ci metti un po’ di musica, monti
tutto e facciamo un bel pacchetto raccomandata espresso
con ricevuta di ritorno.
Il 30 però, perché il 31 è domenica.
Brigida Va bene.
Angela M. Oh, mi raccomando, presentati bene, mettiti carina,
parla del tuo sogno, fai capire che questo è solo l’inizio, che
puoi fare molto di più…Pensa a Magdalena! All’inizio, non
c’era un cane che scommettesse su di lei e, invece, lei ce
l’ha fatta, contro tutto e tutti.
Brigida Magari! Ma lo sai che ancora non ci credo? Non ci posso
credere che è capitato proprio a me, non mi capacito, mi
sveglio e c’ho già il pensiero fisso: vado in televisione –
c’ho già un paio d’idee per il trailer - cambio vita…e allora
mi viene una forza, una voglia di vivere…so’ tre giorni che
ho smesso le pillole…Solo che quando
s’alzano mi tocca fare la recita: parlo sottovoce, dico che mi
gira la testa, che c’avrei bisogno di stendermi…
Angela M. E loro?
Brigida Mi dicono: stenditi. Allora mi tocca stendermi. Poi, quando
escono, schizzo fuori dal letto…Cambio vita, Angelé, non
ci posso credere!
Oh, ieri, per dire, all’Ipersidis, stavo davanti allo scaffale
delle pezzette. Mi ci fermo sempre, lo sai, e ogni volta non
resisto e me ne compro una nuova, c’ho la collezione sotto
l’acquaio, appena puzzicchiano di muffa le butto e le
sostituisco. Calcola che sui ripiani ce ne saranno state
almeno di trenta di tipi: quelle traforate, quelle di daino
vero, daino finto, quelle sbruzzolose che basta che le bolli e
tornano nuove...Azzurrine, gialline, arancioni, verdine, rosa
fucsia e rosa pesca…Oh, le ho guardate e non le ho neanche
toccate… me ne sono andata via col sorriso stampato sulla
faccia. Ormai c’ho solo un pensiero in testa: il sogno sta
diventando realtà, Brigida va in televisione, entra lì dentro,
si presenta, si fa conoscere e poi da cosa nasce cosa;
l’importante è che il filmino vada in onda, poi è tutto in
discesa…Hai voglia a rosicare tutti quanti…Magari lì al
paese manco rosicano, mi conoscono da bambina, forse
si sentiranno importanti pure loro, si sentiranno orgogliosi,
eh Angelé?
Angela M. Uno orgoglioso ci sarà di sicuro …
Brigida Aaah…ma che riattacchi con Beniamino?!
Angela M. Quello è sempre innamorato, da quando stavate alle
elementari, che c’avevate il grembiule azzurro e i calzini a
rombi. Quello ti sposava se non perdevi la testa dietro a
quel mascalzone di Ivano. Andavi all’altare collo strascico e
le damigelle, come Pàmela con Ricki; a quest’ora faresti la
signora, amata, servita e riverita e magari ti metteva su una
televisione privata, tutta per te.
Brigida Siii…figurati…
Angela M. …non sarà George Clooney, ma il signor Beniamino, lo
scorso mese, ha aperto il secondo capannone, e ora c’ha
cinque operai, il signor Beniamino…
Tu continua a fare la serva a quel mascalzone e al suo degno
erede… Se battono la fiacca, ti prendi un altro po’ di pipì e ti
fai la seconda analisi subito subito, senza aspettare i quindici
giorni.
Brigida Va bene…A proposito, al Sant’Andrea m’hanno dato la
prescrizione per una medicina nuova, sono capsule da
prendere ogni dodici ore, pare che fa miracoli per la malattia
mia, cioè la tua. Pensavo: perché non te la prendi tu? La
passa la Regione…
Angela M. Si si, portamela che la frullo nel cassonetto.
Brigida Ma perché non ti devi curare come si deve? Possibile che
Preziosi non ti dice niente? Vuoi che ci parlo io?
Angela M. Preziosi non dice niente perché gli ho vietato di salire e pure
di telefonare e tu sei pregata di farti gli affari tuoi. Qui sale
solo Lollo che c’ha l’unica medicina che funziona.
Brigida Lollo? Ma chi, Lorenzo, il nipote di Capotosti, quello che sta
in falegnameria?
Angela M. Esatto.
Brigida E che c’entra Lollo con la malattia tua?
Angela M. C’entra c’entra. L’ho nominato responsabile della mia
manutenzione straordinaria.
Brigida Ma quale manutenzione? Ma che, ti fai portare le medicine
da quello? Che medicine ti fai portare?
Angel Una sola medicina, l’unica che funziona davvero: cannabis,
canapa indiana…un toccasana. Gli spinelli me li prepara lui,
che a me mi casca tutto sul lenzuolo; ogni volta che viene
me ne gira una decina e io me li conservo tutti belli in fila
nella scatola dei Saiwa…
Brigida Ma che sei matta, Angelé? Ma che ti droghi?
Angela M. Ma che droghi… mi faccio una canna! Verso le due, le due e
dieci, come finisce “La vendetta del samurai”, spengo la
televisione, mi accendo uno spinello, spengo la luce, mi rilasso
e buonanotte.
Brigida (allarmata) Angelé, ma che fai? Ti fa male…E se ti arrestano?!
Angela M. Ma chi mi deve arrestare, Antonio?…(seria) Fai ‘sto filmino,
Brigida, e fallo in fretta che io non c’ho tempo.
Brigida Io non dico niente ma…
Angela M. Ecco, brava, non dire niente.(alza il volume della TV,
commenta il programma) Questa si che
la manderei in galera, ma no a Rebibbia, alla Cayenna la
manderei, a spalare pietre, la miss…miss Cayenna…
Chiamami dopo, così mi dici che t’ha detto Christian.
Brigida Va bene. Ti vedi “Matilda” stasera?
Angela M. Certo.
Brigida Io me lo registro perché se no Ivano s’incazza, dice che gli
blocca la digestione…
Angela M. Si si, gli blocca la digestione…Chiamami più tardi, va…
Buio
Scena terza
Sabato 23 luglio. Mattina. Nella camera da letto di Angela Merici.
Sul comodino il telefono, la bottiglia dell’acqua e il bicchiere.
Le due donne stanno guardando in televisione le immagini del filmino non ancora montato. A terra un borsone di tela azzurra.
FILMATO 1 di CHRISTIAN (non montato)
Interno giorno.
Christian nella sua cameretta, davanti al computer acceso.
Il set è stato scenografato per l’occasione. Sulla parete dietro il computer spiccano le foto di Christian da piccolo, di una ragazza (Marika), di un cane dalmata, di un gruppo musicale ecc. Sul tavolo, a far da cornice al computer, libri e quaderni.
Christian indossa una polo nuova di zecca che copre i tatuaggi delle braccia.
Fuori campo la voce di Brigida che si appresta a girare il filmato.
L’immagine è sfocata.
Brigida Sei tutto sfocato!
Christian (a Brigida) A ma’, devi premere il pulsante a sinistra…aspetta
faccio io, va. (esce. Voce fuori campo) Sei proprio impedita,
mettete a sede, vai.
Brigida (entra in campo, si siede al posto di Christian) Oh, spegni
“record” che si consuma la batteria!
L’immagine va a fuoco.
Christian Ma quale batteria…torna de qua e non toccare più gnente.
Brigida (si alza e torna alla videocamera)
Christian (rientrando e tornando a sedersi) Le zoomate su le foto le faccio
io dopo. Se me impiccio, me fermo e ripijo, poi monto io col
computer. Tu nun toccà gnente sennò famo notte qui.
Aspetta che me ripasso la poesia: la scuola, il tempo libero, il
sogno, er cane, er Milan de Berlusconi…(gestaccio) cor cazzo!
(scatta in piedi, urla) Paolooo Di Caaanio!(fa il saluto romano)
Brigida A Christian, guarda che te faccio gli occhi neri. Nun
t’azzardare, eh!
Christian Nun lo dico che so’ der Milan, hai capito?, manco se ’ammazzi.
Che già stò a fa’ ‘na figura da pariolo che per fortuna me
vedono solo du’ stronzi de milanesi…(canto da stadio
accompagnato da gesto) “Solo la nebbia, c’avete solo la
nebbia”…Ma che davero devo da di’ pure der cane?
Brigida Fa simpatia, no?
Christian (con le mani intorno alla bocca) A bugiarda! Il cane - che non
esiste- si, e la fija de papà - che poi sarebbe mi’ sorella e è pure
bòna - no eh? E come se chiamerebbe er cane?
Brigida Pallino.
Christian (vomita) Pallino si e Debbora no…attacchiamo va…comunque
ar cane je cambio il nome in diretta.( si aggiusta sulla sedia, fa
la faccia seria) Ciao, amici del “Fantasy show”!
Brigida A Christian! Guarda che t’ammazzo di botte, eh?
Christian C’ho detto?
Brigida Family, no Fantasy!
Christian (sospiro, riprende) Riprendo… poi taglio…Ciao, amici del
“Family show”, io sono Christian Semeraro. Sono figlio unico,
ho fatto diciott’anni e il prossimo anno vado al terzo tecnico-
industriale. Questa è la mia cameretta e questo il mio computer
col quale studio e gioco nel tempo libero.
Che poi tanto tempo libero non ce l’ho perché tra lo studio, la
ragazza - che se chiama Vanessa, che non sta qui a Fidene,
abita a Ostia - gli amici…della squadra mia…non è che mi
rimane più tanto tempo.
Il mio sogno è di finire presto la scuola e cominciare a lavorare,
magari con mio padre Ivano che fa l’impresario…
Brigida L’imprenditore fa, no l’impresario!
Christian (alla madre) Sii! Mo’ lo zingaro fa l’imprenditore…
(sospiro, riprende) Il mio sogno è di finire subito la scuola e
lavorare con mio padre che fa l’imprenditore.
Penso che mi farò anche una famiglia, con Vanessa…se la
pianta di fare la zoccola…questo poi te lo taglio. (riprende) E
mamma m’ha promesso che il giorno che mi faccio una casa
mia, mi potrò portare dietro il nostro cane… Bullock, che è il
mio migliore amico…a milanesi de mmerda, nun ce credete!
Questa è una bugiarda! Famo ‘sto “finalissimo” va...(riprende)
Io non lo so se il mio sogno diventerà realtà, so solo una cosa,
però: che non si deve smettere di sognare! Mai! (sospira,
scuote la testa) Me faccio schifo da solo…(si alza, esce)
(voce fuori campo) Scanzate…vattene va’, le zoomate le faccio
da solo …
Fuori campo i passi di Brigida, l’apertura e la chiusura della porta della cameretta.
Stacco
Zoomate sulle fotografie attaccate alla parete: una foto con un cane dalmata, il poster di una porno star col bikini a stelle e strisce, la locandina di un film di Tomas Milian.
Christian (fuori campo, commenta) A Pallì, a fijo d’una mignotta, io te chiamerei Totti e te legherebbe ai binari del trenino…e questa è Vanessa…magara!…e questo è il dio mio, er padrone de Roma, nun se tocca…
Stacco
FILMATO 1 di IVANO (non montato)
Esterno giorno.
Ivano davanti all’officina dell’amico Mimmo, sulla Salaria.
E’ rasato e pettinato, indossa una camicia chiara, pulita e perfettamente stirata.
Nel corso del suo breve monologo, dimostrerà disagio e nervosismo per il personaggio costretto a recitare. Il fastidio è a mala pena stemperato dalla coscienza di fare qualcosa che può aiutare quella povera crista di Brigida nel decorso di quella che lui ritiene essere una grave malattia.
Fuori campo la voce di Brigida che sta girando il filmato.
Ivano (infastidito, fa appello a tutta la sua pazienza) Che faccio, inizio?
Brigida Si si, la vedi la lucetta rossa? Dai, comincia!
Ivano (preoccupato) Ma che vedi pure Mimmo?
Brigida No tranquillo, sta lontano. Dai, comincia!
Ivano (facendole il verso) “Dai comincia!”…e che sono un juke-box
che ci metti dentro le cento lire! (è in difficoltà)
Brigida Ti prego Ivano, mi avevi promesso che lo facevi…due minuti e te
ne vai, che ti costa?
Ivano Mi costa…mi costa che non mi ricordo un cazzo!
Brigida (suggerisce) “ Sono Ivano Semeraro, il capofamiglia, e questa è
la mia officina…”
Ivano (ripete a memoria) Sono Ivano Semeraro, il capofamiglia, e
questa è la mia officina…( si guarda intorno) Sei sicura che
Mimmo non sente?
Brigida (materna) Prendi un bel respiro e dilla tutta. Tranquillo. Ma lo
sai che sei un sacco telegenico!
Ivano (ridacchia) Si…è arrivato Steeve Mac Queen! (s’è sciolto)
Dai cominciamo (un’occhiata all’orologio) che sto già in
ritardo…togliamoci ‘sto dente. (si aggiusta il colletto e si passa
una mano tra i capelli. Un’ ultima occhiata dalle parti di Mimmo.
Si schiarisce la voce, si stampa in faccia un sorriso che somiglia
a un ghigno)
Sono Ivano, il capofamiglia, e questa è la mia officina.
Vi assicuro che fare il padrone non è affatto facile:
responsabilità, orario di lavoro praticamente continuo, ferie
zero, la crisi, che nel mio settore si fa sentire, eccome se si fa
sentire. La famiglia da mandare avanti, la moglie giovane e
esigente, il figlio che studia, coi suoi hobbies…insomma forse si
chiede un po’ troppo a questo “giovanotto” nato nel dopoguerra.
Scherzo, naturalmente. Vi dico solo una cosa, amici del “Family
show”: quando la sera rientro e mi chiudo la porta di casa alle
spalle e dò un bacio a Brigida e a mio figlio Christian, quando mi
lavo le mani ancora nere di grasso e mi tolgo le scarpe pesanti,
bé, io sono un uomo soddisfatto. E sapete perché? Perché,
giorno dopo giorno, ho costruito una …una…(a Brigida) che
cazzo ho costruito?
Brigida Una trincea! Ricomincia da “ E sapete perché? ”, dai, un bel
respiro!
Ivano (guarda l’orologio) E sapete perché? Perché ho costruito una
trincea…si, una trincea, fatta di tre cose: sicurezza, famiglia e
sogni. Noi non viviamo in un mondo facile, ma se costruiamo
tutti insieme la trincea - fatta, ripeto, di tre cose: sicurezza,
famiglia e sogni- se la costruiamo, ce la possiamo fare.
Un saluto a tutti gli amici del “Family show” da Ivano. Ciao. (si
allontana di spalle, poi si ferma e si gira verso la videocamera)
Basta! Finito!
Brigida (supplichevole) No, ti prego! Fammi il finalissimo! L’hai detto
così bene prima!
Ivano (verso Mimmo, a voce alta) Mimmo, abbiamo finito eh!
Brigida (agitata.) Ivano, ti supplico, è l’ultimo piacere che ti chiedo! Il
finalissimo è troppo importante!
Ivano Non ti agitare, che ti fa male. (ci pensa su) Vabbè, facciamo ‘sto
“finalissimo”, basta che ci sbrighiamo! Tu accendi, io faccio due
passi e poi mi giro.
Brigida Grazie, amore mio.
Ivano (si allontana di spalle bofonchiando un’imprecazione, fa un paio
di passi, si gira verso la videocamera) Non smettere di sognare!
Mai! ( si rigira, si riallontana di spalle senza più girarsi, guarda
l’orologio) Ma porca zozza! (tira fuori le chiavi della macchina
dalla tasca dei pantaloni, grida) Mimmo, io vado! (esce
dall’inquadratura)
Stacco
FILMATO 1 di BRIGIDA (non montato)
Interno giorno. Il salotto di Brigida, perfettamente in ordine e sfavillante.
Brigida è truccata e vestita alla moda. E’ visibilmente tesa ed emozionata.
Brigida
Mi chiamo Brigida (esitazione) Semeraro e…(si ferma, cambia tono) L’ho detto male…Taglio!
(riprende) Ciao a tutti! Sono Brigida Semeraro (stavolta il cognome scivola via liscio), ho 37 anni e sono nata sotto il segno dei Pesci (risatina). Vivo a Roma…bè, non proprio a Roma, abito a Fidene… che comunque sta dentro il raccordo anulare…
Vivo a Roma da quando mi sono sposata circa diciotto anni fa con mio marito, Ivano Semeraro, che conoscerete tra poco…
E questa è la nostra casa, dove, circa diciotto anni fa, è nato nostro figlio Christian… anche lui lo conoscerete tra pochissimo.
Finora ho fatto la moglie e la mamma, ma ora che Christian è maggiorenne e che Ivano sta sempre fuori per il suo lavoro, vorrei finalmente dedicarmi a un’attività tutta mia…e, con un pizzico di fortuna, penso di potercela fare. Perché sento di avere qualcosa da dire, di poter dare qualcosa a tante persone. Per adesso il mio “set” è questo: la mia casa, piccola ma luminosissima. Qui in salotto ci sto solo per leggere: un buon libro o una rivista; il mio regno vero è la cucina. Per due ragioni: primo, diciamo che so cucinare piuttosto bene; secondo, è che in cucina c’è la televisione grande, col videoregistratore, quella piccola sta nella cameretta di Christian e mio marito non la vede perché sta sempre fuori…La mattina, appena mi sveglio, l’accendo, col volume basso sennò li sveglio…
…poi quando loro escono e finalmente sono sola…cioè proprio sola no, perché in casa c’è mia madre che è affetta dal morbo di Betlimmer-Hauser, una malattia genetica…e c’ha la televisione in camera…
La seconda ragione per cui sto sempre in cucina è che lì c’è la mia televisione personale. In casa ne abbiamo tre, di televisioni: la mia, grande, una piccola nella cameretta di Christian per le partite di calcio e un’altra in camera di mia madre che sta sempre a letto perché è affetta dal morbo di Betlimmer-Hauser, una malattia genetica... Ho un rapporto bellissimo con mia madre, con lei mi confido e lei mi incita sempre a realizzare il mio sogno…è la mamma che tutti vorrebbero avere, una mamma–amica…Vedrete tra poco com’e simpatica!
La mia seconda amica è la televisione. Anche con lei ho un rapporto vero, importante: m’aiuta a sognare, imparo tante cose, mi confronto col resto del mondo…
Tutti i venerdì, all’edicola dell’Ipersidis, mi compro “La settimana Tv” e mi faccio il mio palinsesto, dal venerdì al venerdì, mi scrivo tutti i programmi che m’interessano, quelli che posso vedere in diretta e quelli che, invece, debbo registrare se ci sono Ivano e Christian per casa o se esco a fare la spesa o vado al paese, a Montelibretti dove…dove sono cresciuta con mia madre…(pausa, cambio tono) Se dovessi fare una classifica direi che le mie trasmissioni preferite sono: primo in assoluto le fictions, sia italiane che straniere; al secondo posto, ma quasi a pari merito, quelle sulla casa e sulla cucina…Diciamo che vincono le fictions perché le storie d’amore mi piacciono da morire, soprattutto “Matilda” su Rai Uno o “Love seasons” su Retequattro… Sono decisamente una donna romantica…(un gran sorriso) E infatti volevo salutarvi con una poesia che s’intitola “Dietro le lacrime”.
L’ho scritta qualche anno fa per Edo…si si, Edo, proprio per te, quando facevi ancora il d.j. a “Green Music” su TeleSabina, te lo ricordi? Era il 1990. Io avevo ritagliato la tua foto e l’avevo attaccata dentro al mio armadio. Un saluto da tutta la famiglia di Brigida, anche a Ilary e Robertino e a tutti gli amici di “Family show”. Spero di vedervi presto… di persona!
Non smettere di sognare! Mai!
Stacco
(in primo piano) Dietro le lacrime.
I tratti del tuo viso diventano più precisi.
Mentre ti guardo
le mie lacrime s’asciugano,
mi lascio cullare dalla tua voce calda,
mi perdo nella musica…
Come quando ero bambina
e la banda musicale scacciava la tristezza.
Tiravo su col naso,
mi strofinavo gli occhi con la manica
e ballavo tra i pantaloni neri con la striscia rossa.
Fine filmato
In scena Brigida preme il tasto dello stop.
Angela M. (è immobile, gli occhi fissi sullo schermo)
Brigida (commentando il filmato, è su di giri) Ecco fatto! La poesia la
lascio alla fine e ci metto sotto la musica di “Matilda”: è più
espressivo, no?
Angela M. (rimane immobile e muta)
Brigida ( quasi a giustificarsi) Calcola che va tutto tagliato e
montato…
Angela M. (c.s.)
Brigida (incassa il silenzio e reagisce) Ora giriamo la mamma! Che
dici, 2-3 minuti andranno bene?
( apre il borsone azzurro e tira fuori l’”attrezzeria” per la scena
che vanno a registrare) Ho portato un po’ di medicine
mie…tanto a me non servono più…le metto sul comodino:
sedativi, ansiolitici…Questa (la rigira tra le
mani, gliela mostra) è quella che farebbe miracoli, ma c’hai la
capa tosta tu…Preferisci che ci metto gli spinelli di Lollo?
(ride della battuta) Così ci arriva il maresciallo Antonio Di
Capua e ci arresta a tutte e due!
Angela M. (non reagisce, gli occhi ancora fissi sulla televisione spenta)
Brigida (continuando a disporre l’attrezzeria) La camicia da notte
della mamma…la foto di famiglia (le mostra una foto
d’epoca) Questa sei tu…me l’ha scaricata Christian da
internet…,(la dispone sul comodino) sul centrino di pizzo…
Sai che pensavo? Che mentre parli di te, del tuo passato, di tuo
marito - che poi sarebbe mio padre – del fatto che vi amavate
profondamente e che la sua morte è stata per te uno scivolare
nel nulla, nel silenzio - un po’ come Caroline in “ Amori del
Sud”- mentre tu parli può entrare Veronica, la cameriera di
colore, con una tazza di tè o di camomilla o di quello che
vuoi…che dici?
Angela M. (c. s.)
Brigida Di papà puoi dire che io praticamente non l’ho conosciuto, che
tu m’hai cresciuto da sola… oh, è la verità! Che c’è Angelè?
Non ti senti bene? Vuoi che aspettiamo a girare, vuoi fare
prima una prova?
Angela M. (c.s.)
Brigida Ma che ti sei offesa per Antonio? Io scherzavo.
Angela M. (c.s.)
Brigida Oh, se vuoi farti uno spinello, che dici che ti rilassa, fattelo…
Ti apro la finestra? Magari io vado a dire a Veronica di
prepararsi… le faccio mettere un grembiulino bianco, che
dici?
Angela M. (finalmente) Che giorno è oggi?
Brigida E’ sabato.
Angela M. Il numero!
Brigida Angelé, è il 23, il 23 di luglio! Santa Brigida! (dopo una breve
pausa) Ma che sei preoccupata che non facciamo a tempo?
Ora registriamo la tua parte, domani e dopodomani
monto tutto, ci metto pure la musica e martedì, massimo
mercoledì, spedisco la cassetta.
Angela M. Quale cassetta?
Brigida (disorientata) Come quale cassetta? Questa qui (indica il
televisore), faccio pure due copie per noi.
Angela M. E secondo te dove va questa cassetta?
Brigida (c.s.) Le copie le teniamo io e te, l’originale va al “Family
Show”.
Angela M. Errore: l’originale va a finire dritto dritto dentro un cassonetto
di Cologno Monzese. E pure la mia copia, se è per questo,
finisce nel cassonetto qua sotto.
Brigida E perché?
Angela M. (animandosi) Perché fa schifo, ecco perché, perché ti
addormenti dopo due secondi. Perché è noiosa, Brigida. Sei
noiosa tu, è noioso quel deficiente di tuo figlio, riesce a essere
noioso pure quel mascalzone di Ivano. E tu pensi che quelli
della televisione mandano in onda una roba del genere? Non
la usano neanche per l’intervallo, meglio quattro pecore e due
nuraghi!
Non è che io posso risolvere tutto colla sindrome di “Coso”!
Nella spazzatura finisce, lo vuoi capire? Hai voglia a
continuare a sognare. E pure Magdalena finisce nel secchio!
Basta. Finita. Stop.
Abbiamo fatto tutta ‘sta farsa con la
pipì mia, coi due stronzi che credono che c’hai i giorni contati,
per finire tutti quanti dentro a un cassonetto?
Brigida (mortificata, con un filo di voce) Che dobbiamo fare?
Angela M. Dobbiamo fare che oggi è il 23 e per il 30 dev’essere pronta e
spedita.(breve pausa) Apri il primo cassetto del comò, prendi
il coso di plastica … il flacone, che ti ci faccio dentro la pipi.
Poi corri a portarlo al laboratorio del cognato di Gabriella,
digli che ho assolutamente bisogno del risultato per lunedì
mattina.
Lunedì mattina te lo prendi, lo fai vedere alle bestie e
gli dici che il film va rifatto perché così non va bene e che lo
devono fare pure in fretta perché sei peggiorata e non c’hai
più tanto tempo, hai capito?
Brigida (confusa) Ma Ivano ha detto che, se peggioravo, mi
ricoverava…
Angela M. Gli dici che prima vuoi rifare il film e dopo ti fai ricoverare.
Brigida Figurati quanto me la fanno scontare se gli dico che devono
rifare tutto…
Angela M. Non devono ri-fare, devono fare un’altra cosa! Li hai passati
nella varecchina, non sanno più di niente, fanno finta
d’essere “per bene” e gli riesce pure male….(indicando la
foto e le medicine) E togli ‘sta roba!
Brigida (esegue, mortificata)
Angela M. Ma che t’aspettano per pranzo?
Brigida No, lo sanno che Santa Brigida lo passo sempre con te.
Angela M. C’hai presente “ Le strade del Bronx”?
Brigida L’ho registrato un paio di volte ma non mi piace, non c’è
neanche una donna…
Angela M. (tra sé) Così sono inutili. La parte bisogna cucirgliela
addosso…magari si divertono pure, le bestie. (a Brigida) E
anche tu, figlia mia…il pubblico deve stare dalla parte tua,
deve tifare per te, deve dire: speriamo che se ne vada al più
presto, che le molli ‘ste due zavorre, che si realizzi
finalmente. Devi essere più positiva, più disinvolta…
Brigida (annuisce mortificata)
Angela M. Ce la vedi Magdalena che ritaglia le figurine e recita la
poesia di Natale?
Brigida (a testa bassa) No, non ce la vedo.
Angela M. E allora?! Fai capire che anche tu ce l’hai i numeri, come
lei,che ce l’hai le ali per volare. (pausa)
(materna) Facciamo così, ora buttiamo giù qualche idea…
(inforca gli occhiali, apre il cassetto del comodino e tira fuori
una penna e un pezzo di carta) Tu giri con quei due, ti rifai il
tuo pezzo, monti, riporti tutto
qui e io faccio il finalissimo coi fuochi d’artificio…Prima,
però, prendi il coso di plastica e accompagnami in bagno,
così lo porti subito al cognato di Gabriella e ci togliamo il
pensiero. (scosta il lenzuolo, prende in mano la
camicia da notte) Questa la riporti alla nonna del Corsaro
Nero.
buio
Scena quarta
Giovedì 28 luglio. Pomeriggio inoltrato. Camera da letto di Angela Merici. In un angolo il borsone di tela azzurra. Angela e Brigida stanno guardando insieme il nuovo filmato montato.
Angela Merici appare più stanca e provata dalla malattia. Sul comodino, come sempre, ci sono il telefono, la bottiglia e il bicchiere.
FILMATO FAMIGLIA 2 (montato, con musica)
Esterno giorno. Brigida appoggiata ad una Smart. Il vestito è più scollato, più sexy (stile antonellaclerici), il trucco più pesante, la pettinatura più sofisticata
Brigida A tutti gli amici di “Family show”- in particolare a Edo
(risolino)- un saluto da parte di Brigida, nata sotto il segno
dei Pesci.Voglio presentarvi la mia piccola famiglia.
Il primo è Ivano!
Stacco
Filmato Ivano 2
Esterno giorno. Fidene.
Ivano è in piedi accanto alla sua station wagon carica di cavi e
batterie. Porta un pantalone attillato, una camicia a colori sgargianti
aperta sul petto. Sotto, una canottiera nera molto scollata. Al collo una
pesante catena e all’orecchio un orecchino.
Ivano Salve, sono Ivano Semeraro. E questa è la mia officina
(indica la station wagon). Non sta scritto da nessuna parte che un’officina
deve avere le pareti di mattoni e una saracinesca. L’officina di Ivano c’ha
quattro ruote, l’impianto hi-fi e il viva-voce, ti raggiunge in pochi minuti,
senza che devi chiamare il carro- attrezzi, e ti risolve il problema. On the
road.
Stacco
Musica. Ivano alla guida della station wagon, inquadrato dal sedile di
fianco.
L’auto percorre le strade di Fidene, dallo svincolo del raccordo
anulare in direzione del centro del quartiere.
Ivano Stiamo entrando dal raccordo anulare, uscita
numero 9. E questo è il territorio di Ivano: Fidene,
Settebagni, Castel Giubileo… Sono diciotto anni che giro per queste
strade, li ho visti nascere tutti ‘sti quartieri, conosco tutti e tutti mi
conoscono.
Ivano è a disposizione del cliente dalla mattina - nove, nove e mezza -
fino alla notte. A casa ci sto poco, il tempo di mangiare…C’ho Brigida, a
casa, la mia convivente, e c’ho pure un figlio maschio, che studia…anche
se quello lo vedo poco e niente …e va bene cosi!
Brigida non l’ho sposata, per ora, e, quando protesta, gli dico che: primo,
non è obbligatorio sposarsi, e, secondo, che il giorno che faccio il botto, lo
stesso giorno facciamo pure le pubblicazioni.
Stacco
La station wagon percorre le strade del centro di Fidene.
Ivano Questa è Fidene, prima si chiamava “ borgata Fidene”, poi
sui cartelli hanno cancellato “borgata” con la vernice, e
così ora è Fidene e basta…
Io Brigida l’ho incontrata che era ancora una bambina, al suo paese, dentro
a un bar, fuori diluviava e lei era bagnata come un pulcino, m’ha fatto
tenerezza e da allora stiamo insieme.
L’auto si ferma davanti a un bar all’aperto. In secondo piano, seduti a
un tavolino, due uomini. Uno dei due si accorge dell’arrivo di Ivano, si
alza, lo chiama da lontano, batte sull’orologio da polso.
Ivano E questo è il mio quartiere generale, il bar di Giancarlo, il
“Number one”. (spegne il motore, fa salire i vetri dei
finestrini, guarda l’orologio. Ha fretta di concludere.) Dicono: uno come
Ivano che la vita se l’è presa a morsi, ha smesso da un pezzo di sognare…e
invece no, Ivano sogna, sogna ancora, solo che il mio sogno non ve lo posso
dire, sennò non si avvera…
Stacco
Esterno giorno. Brigida appoggiata alla Smart.
Brigida E’ ora la volta dell’erede. Mio figlio Christian!
Stacco
Filmato Christian 2
Esterno giorno. Musica. Christian, vestito da ultrà della Lazio, casco del
motorino in mano, si avvia verso lo stadio Olimpico.
Stacco
Christian seduto su una panchina, all’esterno dell’Olimpico. La maglietta attillata e smanicata mette in evidenza i tatuaggi sulle braccia e sul collo.
Christian Salve a tutti, sono Christian. Ho diciotto anni e vado in terzo
tecnico-industriale. A scuola non vado molto bene…quanno ce vado, coi professori non mi ci piglio, cogli allunni non me ce pijo lo stesso perché so’ ragazzini. C’ho altri interessi. Primo: c’ho la donna che si chiama Vanessa…
Stacco
Christian sotto la curva nord.
Christian …e secondo, c’ho la Lazio, che non è solo la squadra ma è una scelta di vita.
In famiglia tutto a posto. Mia madre la vedo quasi tutti i giorni, mio padre nun lo vedo quasi mai perché …se così si può dire…come dice lui…lavora.
Qual è il mio sogno? Vi potrei rispondere che sarebbe quello che la mia squadra vince lo scudetto, ma è un sogno banale, so’ capaci a farlo tutti…pure quei negri dei romanisti.
Il mio sogno è un mondo bianco-azzurro, che non è il sogno del tifoso di 90° minuto, per capirci, noi non c’entriamo con quella robba. Noi non pieghiamo la testa, ci ribbelliamo a questo mondo del calcio che ormai è ridotto non alla frutta, ma bensì alla richiesta del conto.
Essere laziali è uno stile di vita, il laziale non segue la moda, è come il Guerriero della Luce: “schiavo del proprio sogno e libero nei propri passi”.
Perché noi della Nord c’abbiamo il cuore pulito, ci alziamo alle cinque per prendere un treno, torniamo all’alba del giorno dopo. Stiamo sempre insieme, ci riconosci perché parliamo tra di noi senza aprire bocca e ci capiamo sempre.
Voglio finire con una frase dedicata a voi del “Family show”, e a tutti quelli che sanno ancora sognare e che non si vogliono omologare. L’ha scritto un uomo che ha sulla pelle i segni delle trasferte, l’odore del treno, le bruciature delle torce… (alza il braccio e fa il saluto romano)
“ Io sono pronto a combattere, ancora e per sempre, contro tutto e tutti, se ce ne sarà bisogno.
Proprio come i ragazzi della Curva Nord. C maiuscolo e N maiuscolo. Io e tutti i LAZIALI VERI – maiuscolo e stampatello - uniti, per difendere la nostra S.S. LAZIO 1900”. Paolo Di Canio, “Il ritorno”.
Non smettere di sognare! Mai!
Si allontana, casco alla mano, verso l’obelisco e il lungotevere.
Stacco
Esterno giorno. Brigida appoggiata alla Smart.
Brigida Avete conosciuto Ivano e Christian e ora conoscerete mia
madre: Angela Merici, esatto! come la santa!
Stacco
Interno giorno. Salotto. Brigida indossa un abito da cerimonia.
Brigida Questa è la mia famiglia, una famiglia normale. Né povera né ricca, né felice né infelice.
Io, fino a oggi, mi sono dedicata esclusivamente alla famiglia, anche perché sono andata via di casa molto giovane con Ivano, il mio primo amore...anzi, il mio secondo amore, perché il primo è stato un mio compagno di studi… un imprenditore di successo.
Non sono una casalinga pentita è che, ora che Christian è maggiorenne, ho più tempo per me, per realizzare il mio sogno nel cassetto…certo ho mia madre, che vive con me ed è molto malata - ha il morbo di Betlimmer- Hauser, una malattia genetica - ma stare dietro a lei non mi pesa. Tra l’altro ho una colf a tutto servizio e quindi ho i miei spazi di libertà.
Questo è il salotto della mia casa. Ma il mio regno non è qui…
Stacco
Brigida in cucina, musichetta di sottofondo, davanti ai fornelli.
Brigida Il mio regno è la cucina, spaziosa e luminosissima. Per due ragioni: primo, perché cucino piuttosto bene. Per cucinare bene ci vuole soprattutto amore e fantasia, non è questione di sofisticherie, si può fare un bel pranzetto anche con pochi euro, basta metterci il cuore. Mia madre poi ha bisogno di una cucina dietetica al cento per cento e vi assicuro che si possono fare una quantità di piatti sani e leggeri ma anche saporiti.
La seconda ragione è che in cucina c’è il mio televisore personale, lo accendo di mattino presto e lo spengo la sera tardi e se devo uscire registro i programmi e me li vedo in santa pace nel silenzio della notte.
Stacco
Interno giorno. Brigida davanti al televisore (acceso ma senza audio)
Brigida Avrete capito che la televisione e mia madre sono le persone
con cui passo più tempo. Ho un rapporto molto intenso con
tutt’e due, con loro ho imparato a vivere e a sognare.
Stacco
Esterno giorno. Brigida sul terrazzo condominiale
Brigida Le mie trasmissioni preferite sono le fictions, sia italiane che
straniere - mi ricordo che il primo sceneggiato- allora si chiamavano così- me l’ha fatto vedere Angela Merici, mia madre, che avrò avuto si e no quattro anni, era “Le sorelle Materassi”.
E poi mi piacciono da morire i programmi per tutta la famiglia.
Certo, se fossi proprio obbligata a scegliere, sinceramente credo che
sceglierei una trasmissione per le donne…sulla casa, sulla cucina e così
via… credo che avrei più cose da dire…un’esperienza da comunicare…anche
perché ho i piedi per terra e so benissimo che in una fiction è difficile trovare
una parte adatta a me…anche se io penso che una storia che parla delle
donne normali, della vita di tutti i giorni, bisognerebbe farla prima o poi,
magari la mattina o in seconda serata...
Stacco
Esterno giorno.
Brigida E’importante avere un sogno e fare di tutto per realizzarlo.
E in questo la famiglia può aiutarti. Io sono fortunata
perché la mia grande famiglia siete voi! (indica la videocamera) Si si, proprio
voi: Edo, Ilary, Robertino e tutti gli altri amici del “Family show”.
Un abbraccio forte e un arrivederci a prestissimo da Brigida e dalla sua
piccola famiglia. Ciao, vi voglio bene! (breve pausa) Oh, non mi fate
aspettare troppo, il biglietto per Milano l’ho già comprato! (estrae un
biglietto ferroviario dal seno e lo mostra alla videocamera)
Non smettere di sognare! Mai!
Fine del filmato.
In scena Brigida preme il tasto dello stop.
Silenzio
Brigida (Si alza, apre il borsone azzurro) Tu sei pronta?
Angela M. (tace, assorta)
Brigida (dispone le medicine sul comodino) Te lo ricordi quello che
devi dire?
Angela M. (fa cenno di si con la testa)
Brigida (monta la video camera di fronte al letto) Sei un po’ pallida,
ti metto il fard?
Angela M. (a voce bassa, senza colore) No, vado bene così.
Brigida (studia l’inquadratura) Alla fine ci siamo ridotte a girare con
poca luce.…
Angela M. (c.s.) Meglio.
Brigida Sai che faccio? Accendo tutto. (accende tutte le luci della
stanza e torna all’obiettivo, guarda dentro) Non è il
massimo, ma può andare…(la guarda ad occhio nudo) Sei
stanca, Angelé? C’hai due occhiaie …Ti direi di girare
domani ma proprio non ce lo possiamo permettere, per
domani sera dev’essere tutto pronto, devo fare pure le
copie…
Angela M. Che trenino devi prendere?
Brigida (guardando l’orologio) Quello delle 20 e 32…dai, se ci
sbrighiamo in dieci minuti è fatta!
Angela M. (chiude gli occhi, in un sospiro) Non so se ce la farò…
Brigida Ti vado a prendere un po’ d’acqua con lo zucchero?
Angela M. (c.s., tra sé) Non lo so…
Silenzio
Brigida (la guarda, preoccupata) Ora telefono a Ivano e gli dico che
non mi sento bene e che rimango a dormire qui…
Angela M. (scuotendo debolmente la testa) Quello s’incazza…
Brigida Se è per questo s’è già incazzato stamattina, dice che sono
una pazza, che dovrei starmene a casa nelle mie condizioni.
M’ha lasciata venire solo perché mi sono messa a piangere e
gli ho detto che forse era l’ultima volta che ci vedevamo e
che volevo salutarti come si deve.
Angela M. Quello sale in macchina e viene a prenderti.
Brigida (colpita) Oddio, è vero, viene di sicuro…gli sono tornate le
crisi…
Angela M. Di nuovo?!
Brigida Si…mi si aggrappa addosso…dice che se dorme da solo
sbrocca.
Angela M. Che ore sono?
Brigida (guarda l’orologio) Le sette e mezzo.
Angela M. (guardandosi intorno) Lascia tutto così: la cinepresa è
puntata, (tocca le medicine sul comodino) e queste stanno a
posto… Tu ora mi spieghi come funziona e poi te ne vai.
Brigida Ma che vuoi girare da sola?
Angela M. Domani mattina, mi sveglio, mi preparo e mi registro.
Tu torni qui, ti prendi la cassetta, finisci il montaggio e
fai pure le copie. Così sabato mattina la spedisci da San
Silvestro e stiamo a posto.
Brigida (guarda l’orologio. Una pausa d’indecisione) Vabbè,
domani mattina torno e la giro io.
Angela M. (innervosita) E così continuiamo a perdere tempo: insegnami
come si fa, così quando arrivi è già tutto fatto.
Brigida (dopo un’esitazione prende il telecomando e glielo mostra)
Non è difficile, posso insegnarlo a Veronica, sarà tornata…
così tu non ti stanchi troppo.
Angela M. Madame, il giovedì, rientra la notte, poi si fa una bella doccia
- e puntualmente mi sveglia con lo scroscio - e poi a nanna,
impomatata e profumata…
Brigida Comunque è facilissimo, guarda: premi questo pulsante dove
c’è il triangolino verde e la macchina parte, premi il pallino
rosso, ti sistemi e parli. Quando hai finito, ripremi il pallino
rosso…e basta.
Angela M. (ha inforcato gli occhiali, studia il telecomando)Triangolo
verde-accendo, pallino rosso-play e stop, e che ci vuole !?
Brigida Non toccare nient’altro, mi raccomando; se per caso sbagli,
ricomincia daccapo, senza toccare niente, poi ci penso io a
fare i tagli.
Angela M. (c.s.) E queste freccette viola?
Brigida Queste servono per andare indietro e avanti ma non le devi
assolutamente toccare se no fai un macello, rischi che
cancelli tutto. Tu fai finta che non ci sono. Hai capito tutto?
Angela M. (risentita) Il cervello è l’unica cosa sana che m’è rimasta
sana. Vai, vai che sennò perdi il treno.
Brigida ( posa il telecomando sul comodino, poi si avvia alla porta)
A domani allora, io scappo. Spengo la luce?
Angela M. No, lascia tutto così…(breve pausa) Che gli avevi detto a
Ivano?
Brigida Quando?
Angela M. Stamattina…gli avevi detto che mi dovevi salutare come si
deve perché era l’ultima volta che ci vedevamo…
Brigida “Forse” ! (sorride, scherzando) Non ti preoccupare,
non ho nessuna intenzione di lasciarti. (le si avvicina per
carezzarla )
Angela M. ( le afferra la mano e la stringe a sé. Poi) Vai che fai tardi.
Brigida (ha un attimo d’esitazione, poi esce)
Angela M. (tira fuori dal cassetto del comodino una scatola di latta, la
apre, prende uno spinello e lo accende. Aspira
profondamente, prende il telecomando, lo studia) C’ho
sempre avuto un’attrazione, io, per il viola…(preme un
pulsante).
buio
Epilogo
Riprende il filmato del prologo, dell’intevista in carcere, quella di “Qualcosa di nero”.
Brigida (schermendosi) Ero una donna normale, come tante, una
casalinga… con un marito, anzi un convivente perché io e
Ivano non siamo sposati, e un figlio, Christian, che ora ha
diciannove anni.
Giornalista E Angela chi era? Ce ne vuole parlare?
Brigida Angela Merici è la persona che ho amato di più, mi ha
cresciuto lei…
Io vivevo con lei a Montelibretti, poi, a diciassette anni, ho
conosciuto Ivano…
Giornalista Ivano Semeraro era appena uscito dal
carcere di Viterbo dove aveva scontato una pena per
truffa, non è così?
Brigida Si, era venuto a Montelibretti, da un amico; ci
siamo conosciuti nel bar in piazza (sorriso). Quando sono
rimasta incinta di Christian - ero al quarto mese e la pancia
cominciava a vedersi- abbiamo deciso di trasferirci a
Fidene.
Angela Merici, però, non venne con noi…
Poi, tre anni fa, s’è ammalata, ha contratto il morbo di
Betlimmer- Hauser, una malattia genetica.
Giornalista Il morbo di Betlimmer-Hauser, purtroppo, incalza. Angela
peggiora, finché un giorno, o meglio una sera, la sera del 28
luglio del 2005, la signora Merici le chiede…che cosa?
Vuole dirlo lei, Brigida?
Brigida Si, mi ha chiesto di aiutarla a morire. Me l’aveva già
chiesto qualche mese prima, ma io le avevo detto di no.
E comunque Merici non è il cognome, è il secondo nome.
Giornalista Si, certo. Mi scusi…Ma facciamo un piccolo passo indietro:
il pomeriggio di quel maledetto giovedì 28 luglio lei prende
il trenino per Montelibretti e va al capezzale di Angela
Merici, nonostante lei, Brigida, non stesse affatto bene,
non è così?
Il suo convivente e suo figlio hanno entrambi testimoniato
che lei, in quel periodo, era seriamente malata…
Brigida Si, ma dovevo dare il cambio a Veronica, che
aveva la mezza giornata libera…e comunque, subito dopo
la morte di Angela Merici sono guarita,
completamente…forse la reazione, lo shock…Qualcuno
addirittura ha parlato di miracolo…ma questo certo non
sta a me dirlo…Io posso solo dire che il Papa era morto da
poco e io sono sempre stata particolarmente devota a lui,
ho pure fatto una fila di 12 ore per vederlo morto…ma da
qui a parlare di miracolo ce ne vuole…
Angela Merici mi aveva telefonato alle nove del mattino –
la replica di “Matilda” era appena finita - e mi aveva
chiesto di portarle la cassetta dove c’era un filmino di
famiglia, molto bello…
Giornalista In quella famosa cassetta, però, il filmino di famiglia non
c’era; c’era registrato solo l’ultimo drammatico messaggio
di Angela Merici che lei, però, Brigida - cito dalla sua
deposizione - afferma “di avere visionato, per la prima
volta, solo il mattino seguente, il 29 di luglio, presso la
locale stazione dei carabinieri.” E’ così?
Brigida Si, io non lo sapevo che aveva registrato quel messaggio e il
filmino di famiglia non c’era più. Evidentemente l’aveva
cancellato lei.
Giornalista (legge dagli appunti) Noi sappiamo - dalla deposizione
fatta in aula dalla badante ecuadoriana - che la cassetta con
l’ultimo messaggio, era stata lasciata da Angela Merici sul
letto della ragazza, la sera prima, con un biglietto sul quale
era scritto: “ Bentornata, madame! Non fare rumore con
la doccia. Domani mattina, alle sette e mezza, porta
questa cassetta al maresciallo Di Capua. Svegliami quando
torni.”
E invece, quando, verso le 8, la badante ecuadoriana torna
dalla stazione dei carabinieri ed entra nella stanza della
signora per svegliarla, la trova priva di vita.
Veniamo al punto cruciale, Brigida: lei era presente al
momento della morte della povera signora?
Brigida No, io le avevo preparato tutto, le pastiglie e il bicchiere
d’acqua con le gocce… poi lei mi ha mandato via. Ho preso
il trenino delle otto e trentadue. Ci sono i testimoni.
Giornalista Si certo, infatti tre persone hanno testimoniato di averla
vista sia alla stazione di Montelibretti sia sul trenino per
Fidene. Il dottor Preziosi, medico curante della povera
signora, ha dichiarato che la sua paziente si
rifiutava di assumere farmaci di qualsiasi tipo e che, da
circa cinque mesi, la signora gli aveva addirittura vietato di
andarla a visitare. Non ha escluso, quindi, che un altro
medico possa avere diagnosticato la sindrome di
Betlimmer-Hauser. Ha escluso, invece, categoricamente,
non solo di averle mai prescritto quei farmaci che sono stati
poi rinvenuti sul comodino ma, soprattutto, di essere a
conoscenza del fatto che Angela…Angela Merici, facesse
uso di sostanze stupefacenti. Chi procurava la droga a
Angela Merici? Lei, Brigida?
Brigida No.
Giornalista Ma lei sapeva che Angela Merici faceva uso di sostanze
stupefacenti?
Brigida No.
Giornalista I farmaci, però, quelli che hanno provocato la morte della
povera signora, glieli aveva portati lei?
Brigida Si.
Giornalista Nelle ore immediatamente successive al dramma, lei ha
gridato la propria estraneità alla morte della povera signora;
in un secondo momento, invece, dopo aver visionato il
filmato lasciato da Angela Merici, il suo comportamento,
Brigida, è totalmente cambiato: lei ha spontaneamente
ammesso la sua partecipazione, la sua assistenza al suicidio,
ha parlato del diritto alla “buona morte”, ha nominato per la
prima volta la parola “eutanasia”. Perché questa improvvisa
confessione? (breve pausa) Eppure le ultime parole
registrate da Angela Merici risultano oggettivamente
ambigue, molto sfumate, per quanto riguarda la sua
responsabilità. Diciamoci la verità: qualsiasi avvocato –
degno di questo nome – avrebbe, con buone probabilità,
ottenuto un’assoluzione per lei, magari per insufficienza di
prove. Perché, allora, lei ha deciso di confessare, di
affrontare non solo l’opinione pubblica, ma soprattutto un
processo, una condanna? Perché?
Luce in scena su Angela Merici. La donna sta fumando lo spinello, così come l’abbiamo lasciata nella scena precedente.
Prende dal grembo il telecomando della videocamera e l’accende. La
videocamera inizia a registrare.
Angela M. (tira una boccata) Da quanti anni ci conosciamo,
Maresciallo mio? Ho perso il conto. Ma tu lo sai, figurati se non lo sai; sai gli anni, i mesi e pure i giorni, sai.
Secondo te (tira una boccata)…ho ripreso a fumare, hai visto?
Dopo quanto? Saranno almeno 24 anni, 3 mesi e 25 giorni, esatto? (breve
pausa) Secondo te…è peccato darsi un aiutino e uscire di scena quando la
testa è ancora alta? Boh, io non lo so. E non so neanche se m’interessa
sapere la risposta.
Tu, invece, la vuoi la risposta, precisa precisa…si o no…Se ti serve proprio, chiedila a don Vito, che quello sa sempre tutto.
Io so solo una cosa, e l’ho pure detta in televisione: che c’ho il morbo di Betlimmer-Hauser - e non starlo a sentire Preziosi, che quello non ci ha mai capito niente - e visto che, mese più mese meno, sono arrivata al capolinea, ho deciso di fare di testa mia.
“Ma che bella novità!”, dirai tu.
E, visto che la decisione è presa, con o senza l’aiuto di Brigida, io chiudo baracca e burattini e tolgo il disturbo a tutti… meno che a te, perché mi devi fare ancora una cortesia. Io non lo so se vale un testamento televisivo…ma credo di si…perché non dovrebbe valere? Devi dire due cose a Brigida…digliele tu, perché a quattrocchi io sono una frana, e tu lo sai. Finisce che mi rincoglionisco di lacrime.
La prima cosa - meno importante- è che le lascio la casa e le quattro carabattole che ci sono dentro, meno i tuoi regali, quelli mi fa più piacere se te li riprendi tu, tanto Brigida lo sa quali sono e per lei non sono così importanti…La seconda cosa che le devi dire - importantissima, Antonio, fondamentale - è che io le lascio la possibilità di realizzare il suo sogno, ma che da adesso in poi dipende tutto da lei. Dille - stammi bene a sentire Antonio - che deve fare quello che ha fatto Magdalena, la notte del martedì grasso…dille così, che lei capisce. Deve fare quello che ha fatto Magdalena!
Ombra su Angela Merici. Luce su Brigida, ora in scena, seduta su una sedia.
Brigida Magdalena! Magdalena era la nostra eroina segreta, era la protagonista della favola che mi raccontava quando ero piccola; poi, quando sono cresciuta, abbiamo continuato a costruircela, io e lei, un po’ alla volta, mescolando le trame delle nostre fictions preferite…Quando ho visto il filmino ho capito che mia madre - da allora voglio chiamarla così: mia madre - che mia madre mi aveva lasciato un messaggio preciso: “ Io t’aiuterò anche se non ci sarò più. Non smettere di sognare! Mai!”.
Quando sono uscita dalla stazione dei carabinieri, dopo che il maresciallo Di Capua mi aveva fatto vedere il filmino, fuori c’era tanta gente che m’aspettava, gente del paese, ma anche dei giornalisti e delle televisioni, sia regionali che nazionali. Mentre salivo sulla volante mi hanno circondato, mi chiamavano: Brigida!, Brigida!, mi gridavano delle domande…Lì per lì ho avuto paura, ero confusa…poi, ho avuto come un’illuminazione, ho capito cosa dovevo fare, che la morte di mia madre nopn doveva essere inutile, che avevo un dovere nei suoi confronti: dovevo dire la verità.
Anche se c’era un prezzo da pagare.
Ora sono qui dentro, e non è facile, ma mia madre continua a starmi accanto e così pure tanta gente…mi scrivono, mi raccontano i loro problemi…Io cerco di rispondere a tutti…
Mio figlio e il mio convivente non li vedo più tanto; all’inizio venivano ai colloqui, però stavamo tutti e tre zitti e allora…
Non sono sola, anzi. C’è tanta gente là fuori che è più sola di me che sto chiusa qua dentro.
Quando uscirò di qui, io vorrei vivere in maniera diversa da prima, vorrei comunicare con tanta gente. Ancora non ho deciso “come”…penso a una trasmissione televisiva, questo si… magari un contenitore tutto al femminile, che parli della vita senza compartimenti stagni, con le sue gioie e i suoi dolori, di salute e di malattie…Mia madre era malata, non ce lo dimentichiamo, era affetta dal morbo di Betlimmer- Hauser, una malattia genetica. E la ricerca va aiutata.
Io credo che il messaggio di speranza e di ottimismo può arrivare anche con una canzone o una ricetta di cucina…anche con un quiz… L’importante è che al telespettatore gli arrivi il mio messaggio: “Non smettere di sognare! Mai!”
Buio su Brigida. Luce su Angela Merici
Angela M. (tira una boccata) Ti secchi se ti uso come postino, eh
Antonio? Magari, per rispetto alla benemerita, mettiti in borghese.
Comunque a Brigida non le devi dire nient’altro, basta che le dici quello che t’ho detto, con precisione. A salutarla ci penso io.
Salutami, invece, Madame e dille di lasciar perdere gli annunci sul Messaggero, che è meglio che si cerchi un’altra vecchia qua intorno, che non ci vada a Roma, che lei è una ragazza di paese, come me.
(un’altra boccata) E adesso il colpo di scena finale, maresciallo mio. Io te l’ho sempre detto che non era cosa, che ero parecchio più vecchia di te, e tu hai fatto sempre finta di non crederci… figurati se non eri andato a controllare nel casellario del comune! Comunque, ecco la mia confessione piena e circostanziata: la sottoscritta ha 5 anni, 6 mesi e 12 giorni più di te.
Non ti sei perso niente, dammi retta, sono pure della Vergine!
(un’ultima boccata) Ah, un ultimo saluto, Antonio, fammi il favore.
Dì a Lollo, Lorenzo, il nipote del falegname, di Capotosti, che sta a bottega con lui - lo conosci lo conosci - che lo ringrazio tanto per la manutenzione straordinaria...lui capisce…digli che ha sempre fatto un lavoro di qualità…di ottima qualità!
( una risatina che va crescendo fino a diventare una gran risata)
Sulla risata di Angela Merici parte il finale del filmato di “Qualcosa di
nero” ( Brigida che si allontana lungo il corridoio spoglio del carcere).
Musica in assolvenza che va a coprire la risata di Angela Merici.
fine
“Qualcosa di nero” è andato in scena al teatro Spazio Uno di Roma,
dal 7 al 18 dicembre del 2005.
Con la regia dell’autrice e l’interpretazione di Gianna Piaz (Angela Merici), Valentina
Martino Ghiglia (Brigida), Stefano Corsi (Ivano), Gianluca megale (Christian), Benedetta
Buccellato (la giornalista).