Commedia in 3 atti e 4 quadri
di Hugh F. Herbert
Titolo originale dell'opera: THE MOON IS BLUE
Versione italiana di LAURA DEL BONO
da IL DRAMMA n. 209 del 15 luglio 1954
LE PERSONE
DONALD GRESHAM [DON]
PATTY O' NEILL
DAVIDE SLATER
MICHELE O' NEILL
L'azione si svolge a New York nella primavera del 1951.
Il primo atto è in due quadri: il primo si svolge sulla terrazza dell'Empire State Building, all'ora del crepuscolo: il secondo, in un appartamento della Quaranta-novesima strada, un'ora dopo. I.'appartamento è di Donald Gresham. Il secondo atto si svolge nel medesimo appartamento, due ore dopo. Il terzo atto è anch'esso diviso in due quadri; il primo, nella medesima scena del secondo atto, alcune ore più tardi; il secondo sulla terrazza del grattacielo, il pomeriggio del giorno seguente.
Tutti
i diritti riservati alle Edizioni Enrico Raggio. Rivolgersi alla Società
Italiana degli Autori ed Editori, via Salandra, Roma.
ATTO PRIMO
QUADRO PRIMO
La terrazza sulla torre dell'osservatorio dell'Empire State Building. La scena è vuota per qualche istante. Poi entra una giovane. Si chiama Patty (Patricia) O'Neill. Indossa un leggero soprabito su un abitino chiaro. E' senza cappello ma porta i guanti. Viene sul davanti, guardando dietro di sé come se aspettasse qualcuno. Sul suo volto è un sorriso divertito e anche un po' eccitato. Patty è un tipo di ragazza fresca e vivace, molto attraente. Si appoggia alla balaustra e guarda fuori; ma con la coda dell'occhio continua a sorvegliare la torre. Qualche attimo dopo, dalla torre entra un giovane. Si chiama Donald Gresham. Porta sul braccio un leggero soprabito primaverile ed è senza cappello. In mano un pacchetto. Patty si è perfettamente accorta della sua presenza, ma finge di non badarvi. Don si avvicina alla balaustra. Fischietta con aria disinibita. Patty finge di interessarsi molto al cannocchiale girevole che è lì accanto.
Don (finalmente) Perché avevate tanta fretta?
Patty Come?
Don Stavo rimettendo in tasca il portamonete e parlavo con la bigliettaia; mi volto e... paf, scomparsa.
Patty Scusate... Ma non ero certa che... Perché non avete detto niente?
Don Ho gridato « ehi », ma eravate già sparita, in una nube di polvere.
Patty No, non dico in quel momento. Perché non avete detto qualche cosa prima, nella farmacia, quando... sì, quando ci siamo, dirò così, accorti l'una dell'altro? (Indica il pacchetto) Perché avete comprato della pietra pomice?
Don Perché mi macchio le mani con l'inchiostro e la pomice è ottima per l'inchiostro.
Patty Ah. E di quegli elastici che cosa ne fate?
Don (divertito) Mi occorrono. Non sapevo che mi aveste osservato con tanta attenzione.
Patty Ero vicina e non ho potuto fare a meno di ascoltare; del resto, incuriosita da quello che la gente compra nelle farmacie. Avete preso anche delle lamette da barba.
Don E sì! Ho l'abitudine di radermi. Voi, invece, non avete comprato niente. L'ho notato.
Patty Stavo per comprare un rossetto per le labbra, squisito, ma un dollaro e mezzo è troppo, ed ho pensato di essere ragionevole. Però una così bella tinta. Si chiama...
Don (immediatamente trae di tasca un pacchettino e lo mette sulla balaustra davanti a lei) « Pulviscolo d'aurora ». Un nome idiota, secondo me.
Patty (toglie dal pacchetto una matita per le labbra e la guarda stupita) Per me?
Don Io il rosso per le labbra non lo uso quasi mai.
Patty Come siete gentile. Dovete avermi osservata bene mentre eravamo nel negozio...
Don Quando un uomo aspetta che gli diano la pomice e gli elastici deve pur guardare qualche cosa, nel frattempo.
Patty Perché non mi avete detto niente allora?
Don Stavo cercando una frase adatta, quando siete scomparsa.
Patty Niente affatto.
Don Non vi siete nemmeno voltata.
Patty Spero bene. (Ride) Ho fatto finta di essermi ricordata improvvisamente di un appuntamento urgente.
Don E quasi riuscite a darmela da bere. (Si guardano sorridendo) Perché non mi avete sorriso così, nella farmacia?
Patty Non sorrido agli uomini nelle farmacie.
Don E dopo... quando vi ho seguita nel botteghino dove vendono i biglietti per salire quassù? Potevate ben sorridere allora; non vi avrebbe fatto male.
Patty Avevo un'aria molto svagata?
Don Svagata, enigmatica ed anche un po' spaventata. Avete fatto una faccia!
Patty Quando mai? Cercavo di essere calma ma attraente.
Don Siete anche arrivata prima di me all'ascensore.
Patty (lievemente imbarazzata) Lo so... Ci sono arrivata prima di essermi resa conto... Mi sono chiesta dove eravate andato a finire. (Sbadiglia) Vi sentite ancora ronzio negli orecchi? Io sì.
Don Immaginazione.
Patty Non fate lo sciocco. Vi dico che sento ancora... È la pressione dell'aria o qualcosa del genere. Siete mai stato in aereo? (Altro sbadiglio) Ora va bene. Il ronzio è finito. Mi sento a posto. (Guarda fuori) Com'è bello! Vero?
Don Non molto, oggi. Sta calando la nebbia. La visibilità è minima.
Patty Si vede la State Island.
Don (amabilmente) Siete pazza. Non si vede quasi niente.
Patty Io la vedo.
Don (indicando) Non si vede neanche l'edificio della Chrysler.
Patty Io lo vedo.
Don Macché, impossibile vederlo.
Patty Beh, ad ogni modo me lo immagino.
Don E non potreste immaginarvelo ugualmente dalla strada? Giù vi hanno detto che era inutile venire quassù. Ricordate il cartello: « Visibilità scarsa »? Guardate: non c'è un'anima quassù.
Patty Sono contenta di essere salita. Mi piace, quassù. Pensare che ci troviamo a più di 300 metri al disopra degli altri... L'edificio più alto del mondo. Magnifico. Solo a guardare... manca il respiro. (Sospiro estatico) È stata una vera e propria stravaganza, ma non me ne importa. Valeva la pena e non rimpiango neanche un centesimo.
Don (tira fuori un dollaro e venti cents e li posa sulla balaustra davanti a lei) A proposito: ecco qui il vostro dollaro e venti.
Patty Che cosa? Che volete dire?
Don Che ho pagato due biglietti. Quando la bigliettaia mi ha detto che avevate già pagato il vostro, le ho detto che ero arrivato un po' in ritardo, e allora mi ha restituito il vostro denaro.
Patty Vuol dire che mi offrite anche questo? Come siete gentile, grazie infinite. (Mette il denaro nella borsetta) Ora posso veramente godere questo panorama. Una cosa che si ha in dono, in genere piace di più. E dire che non sapete neanche come mi chiamo. Siete proprio di un cortesia eccezionale. (Lo guarda) Come vi chiamate? Io mi chiamo Patty... Patty O'Neill.
Don Ed io Donald Gresham.
Patty Don. Sì. È un nome che vi sta bene. Don, come un nobile.
Don Permettete una domanda, Patty. Di solito io non faccio queste cose ed ho un...
Patty (finge di interessarsi molto al meccanismo del cannocchiale girevole. Vuole evitare domande) Vorrei sapere come funziona questo aggeggio...
Don (le dà un nichelino) Una monetina e lo si vede subito.
Patty Grazie. Siete proprio carino. Poco fa, quando siete entrato, facevo solo finta di guardare.
Don Lo avevo capito.
Patty(mette la moneta nella fessura e fa funzionare il meccanismo. È incantata) Che meraviglia! Ora sì che si vede... Non volete dare un'occhiata?
Don Lo conosco: sono già salito qui altre volte. Il mio ufficio è in questo stesso edificio. Ascoltatemi un momento, Patty. Volevo dirvi...
Patty(regola il cannocchiale) Tacete un momento. Voglio godermi questo, ma come posso, se parlate? State fermo con le dita. Siete nervoso... o vorreste tenere la mia mano nella vostra? Fate pure, se vi piace.
(Si toglie il guanto e, sempre guardando nel cannocchiale, infila la mano in quella di lui che la accarezza leggermente. Patty continua a guardare nello spazio, col cannocchiale e senza. Il suo viso dimostra un certo turbamento).
Don Siete una bella originale, ve lo assicuro. Avete delle belle mani. (La guarda) A che state pensando?
Patty Mi viene da piangere.
Don Perché?
Patty Tutta quella gente...
Don Che gente?
Patty Quella che sta là a Brooklyn.
Don (indica al disopra della propria spalla) Brooklyn è di là.
Patty Non importa. Fa lo stesso. Mi viene da piangere.
Don Ma perché?
Patty Perché è tanto triste.
Don Che cosa? Abitare a Brooklyn?
Patty Non scherzate, vi prego. Sono nata a Brooklyn.
Don Sto cercando di non scherzare. Ma giuro che non vi capisco.
Patty(trasognato) Quei poveretti, con tanta miseria, e che si affannano e sudano per campare la vita in un...
Don Nessuno suda, in una giornata come questa. State tranquilla.
Patty Non siate così positivo.
Don E allora smettete di parlare come in una commedia di Saroyan.
Patty Io lo adoro, Saroyan; voi no?
Don Per me, prenderlo o lasciarlo, è lo stesso.
Patty Io lo trovo meraviglioso. (Grida nel vuoto) Ehi, laggiù!
Don Eh?
Patty « Ehi, laggiù! ». È una commedia. Di Saroyan. « Ehi, laggiù! » di William Saroyan. Si tratta di un tale che è in carcere. (Dolcemente) Ama la gente misera e meschina. Saroyan, non quello che è in carcere.
Don (contrariato) Sentite, Patty... Vogliamo scendere? La nebbia sta diventando più fitta...
Patty No. Mi piace stare qui.
Don Non avete freddo?
Patty Solo alle mani. Le ho sempre gelate quando sono eccitata.
Don Perché siete eccitata?
Patty Per essere venuta quassù. Lo desideravo da anni.
Don E perché non vi siete mai venuta?
Patty Se devo essere sincera... perché non volevo permettermi questo lusso. Con un dollaro e venti si può avere un bel paio di calze. Non so perché stasera mi sono decisa ad essere spendacciona...
Don (ride) Siete straordinariamente carina...
Patty Sentite: vi giuro che non immaginavo neppur lontanamente che avreste... Sì, proprio avevo speso senza riflettere... Però mi sembra molto, far pagare un dollaro e venti per salire su una terrazza. Basta questo per diventare comunista.
Don Credete che in Russia non facciano pagare per salire in cima al Cremlino?
Patty(seria) Non ci ho mai pensato.
Don Avete appetito?
Patty Muoio di fame.
Don Allora scendiamo e andiamo a mangiare.
Patty(crolla il capo) No.
Don Perché?
Patty Perché avete già speso abbastanza per me.
Don Non fate la sciocca.
Patty Ma sì. Il biglietto per la torre e un rossetto per le labbra...
Don (scherzando) E il nichelino per il cannocchiale.
Patty(gravemente) Giustissimo.
Don Avanti, non fate la sciocchina. Andiamo a mangiare. Non voglio litigare con voi.
Patty Dove si va?
Don Scegliete voi.
Patty Avete molti soldi?
Don Vi ho detto di scegliere voi il locale.
Patty Mi condurreste alla « Cicogna »?
Don Certamente
Patty È molto caro...
Don Oh, beh! Il proprietario deve pur vivere.
Patty Vi piace la « Cicogna »?
Don Ci sono stato poche volte. È un locale frequentato piuttosto da gente di teatro; ed io non conosco molto quell'ambiente. A voi piace?
Patty Dio mio, sì! Ci sono stata una volta sola; invitata da un agente. Ma mi piacerebbe moltissimo andarci di nuovo. Nessuno dei giovani che conosco può spendere tanto. Di solito andiamo a mangiare gli spaghetti in un ristorante modesto. Mi piacciono gli spaghetti. E a voi?
Don Francamente, preferisco una bistecca. Beh, andiamo.
Patty(esita. Indugia) È presto. Non ho molto appetito.
Don Benissimo. Andiamo prima a casa mia a prendere l'aperitivo. Che ne dite?
Patty (Lofissa a lungo) Avete l'intenzione di sedurmi?
Don (divertito) Non lo so. È probabile. Perché?
Patty Perché una ragazza desidera saperlo prima.
Don Una ragazza dovrebbe intuirle, certe cose. Non potete fare a un uomo delle domande di questo genere.
Patty Io le faccio sempre.
Don E che cosa succede se vi dicono di sì, che cercheranno di sedurvi?
Patty Generalmente ci credo e così mi perdo un invito a pranzo.
Don E se dicono che le loro intenzioni sono oneste?
Patty Generalmente credo anche a questi... ma a volte ci si inganna. Detesto quelli che fanno così. In fin dei conti ci sono tante ragazze a cui non importa affatto di essere sedotte. Perché vanno a scegliere proprio quelle che invece non vogliono?
Don Va bene. Io non mi permetterò la più piccola confidenza. Ci credete?
Patty(lungo sguardo) Sì. Vi credo. Siete simpatico. Mi piacete.
Don Potrei anche mentire.
Patty Anche questo è vero. E così?
Don Non saprei. Non mi sono mai imbattuto in un tipo come voi.
Patty(felice) Che bellezza.
Don Ma non posso giurare che un bacio non ve lo darò.
Patty Oh, non ho nulla in contrario. I baci mi piacciono. Non ho nessuna obiezione.
Don Accidenti se riesco a capire se siete ingenua o impertinente.
Patty(semplicemente) Ma è semplicissimo. Guardiamo le cose in faccia. Quando una ragazza va nell'appartamento di un uomo i casi sono due: o la ragazza desidera perdere la propria virtù o dovrà lottare per difenderla. Io non voglio perdere la mia... ma fare un pugilato per conservarla mi sembra troppo. Perciò preferisco mettere le carte in tavola. Non trovate che faccio bene?
Don (sorridendo) Okey. D'accordo. Affetto, ma niente passione. Parola d'onore.
Patty(felice) « Affetto ma niente passione ». Questo è molto bello. Con questo programma potreste presentare la vostra candidatura alla presidenza degli Stati Uniti.
Don (ridendo la trae a sé. Le solleva il volto. Si baciano) Siete assolutamente deliziosa... anche se siete un po' picchiatella. (La bacia ancora) Patty O'Neill, scommetto che siete di origine irlandese.
Patty I miei genitori sono nati tutti e due a Brooklyn: ma la famiglia di papà era irlandese. E quando papa si arrabbia, si arrabbia in irlandese.
Don Che cosa fa?
Patty La guardia di città.
Don Ah. E probabilmente avete una quantità di fratelli e sorelle.
Patty No. Perché?
Don Ho sempre creduto che le guardie irlandesi avessero almeno dieci bambini.
Patty No. Sono figlia unica. Mia madre morì quando avevo dodici anni. Era un angelo.
Don E vivete con vostro padre?
Patty(crolla il capo enfaticamente) Uh-uh. Le guardie irlandesi sono troppo all'antica e troppo severe, e papa è un vero gendarme. Tutti i miei corteggiatori hanno terrore di lui. Abito per conto mio dall'età di 18 anni. (Lo guarda) Siete sposato?
Don No.
Patty Meno male. Avete tutto il tempo. Siete troppo giovane. Che cosa fate? Don L'architetto.
Patty Ah, ora capisco l'inchiostro e la pomice! Siete di quelli che fanno i disegni?
Don Magari non lo crederete, ma sono proprio un architetto con tanto di diploma. Posso costruire qualunque cosa: da una cattedrale ad un rifugio contraereo.
Patty Che cosa verrà a costare oggi una cattedrale?
Don È difficile dirlo. Volete fondare una nuova setta religiosa.
Patty Questa d'oggi è stata una bella lezione. V'insegnerà a non seguire ragazze sull'Empire State Building. Vi scroccano il biglietto d'ingresso e un pranzo alla « Cicogna » e senza prospettive. Non è molto, vi pare?
Don Non mi capita tutti i giorni di trovare una pazzerella cara come voi.
Patty Credete proprio che mi manchi qualche venerdì?
Don No, non veramente. Ma che volete? Io sono architetto e perciò ho una mente piuttosto ordinata e conduco una vita tranquilla e senza emozioni.
Patty(pensierosa) Io sono troppo giovane per una vita così. Alla mia età, quando si stanno imparando tante cose nuove, non si sa ancora che cosa scegliere e che cosa lasciare... Si fa una specie di... collezione delle proprie esperienze sperando per il meglio.
Don Per esempio che cosa sarà « il meglio »?
Patty Una carriera? O in mancanza di quella, il matrimonio? Muoio dalla voglia di sposarmi; ma sono molto difficile nella scelta; quindi le probabilità sono poche. Il tipo di uomo che desidero io, non cresce sugli alberi...
Don Forse cresce ai piedi dell'Empire Building e va alla ricerca di ragazze?
Patty Voi non mi avete cercata: sono io che ho voluto darvi nell'occhio. Dio mio, ho fatto di tutto per attirare la vostra attenzione, fuorché lasciar cadere il fazzoletto. (Divertita lo guarda in faccia ridendo) Ma state tranquillo: non siete il tipo che cerco.
Don No?
Patty No. Mi sembravate così triste e sconsolato che mi è venuto il desiderio di parlarvi. Ma siete troppo giovine. Quando mi sposo voglio un brav'uomo di mezz'età, che nuoti nel denaro. Preferibilmente uno che abbia già avuto moglie e una vita da inferno. Anche se ha quattro o cinque figli, non me ne importa.
Don Non è molto romantico, il vostro programma.
Patty Bah! Il romanticismo è per le ragazzine. Io preferisco avere un uomo che mi apprezzi piuttosto di uno che mi faccia lo svenevole.
Don Ed io, secondo voi, avrei tendenza a fare lo svenevole?
Patty(pensierosa) Sì; siete un tipo espansivo. Ma non mi dispiace. Anch'io sono piuttosto affettuosa.
Don Quanti anni avete?
Patty Ne compio ventuno fra qualche settimana. Ho l'età per poter votare. (Guarda nello spazio. Indica vagamente) Pensate... ogni giorno migliaia di persone raggiungono l'età per poter votare... e nessuno di noi sa veramente a chi dare il voto. E mi vien voglia di piangere... sulla povera gente misera e ignorante...
Don No, no! Non ricominciamo con Saroyan. Mi sta venendo appetito. A voi no?
Patty Sì, andiamo.
Don E venite prima da me a prendere l'aperitivo?
Patty(gravemente) Sì.
Don Senza timori.
Patty Senza nessun timore. (In fretta) Voi giovanotti non vi sentite affatto lusingati quando si ha fiducia in voi.
Don Mi avete conosciuto dieci minuti fa. Perché dovreste fidarvi ciecamente di me?
Patty(semplicemente) Vi sembrerà molto provinciale... ma credo che siate un uomo d'onore. Una ragazza se ne accorge subito.
Don (commosso) Siete davvero incantevole. (Le solleva il mento e la bacia dolcemente sulle labbra).
Patty Grazie. (Sospiro soddisfatto) Sono proprio contenta che non ve ne importi.
Don Di che?
Patty(gaiamente prendendolo per un braccio) Agli uomini di solito secca tanto avere a che fare con le ragazze illibate; sono contenta che a voi non importi... (Mentre escono si chiude il velario).
QUADRO SECONDO
La stanza di soggiorno nell'appartamento di Don. È al quinto piano di una grande casa di affitto, bene illuminata. È una camera ampia, molto personale. Le finestre affacciano sulla strada. Sotto ad ogni finestra è uno stretto sedile di cuoio. A sinistra porta che conduce nelle due camera da letto, a destra porta che conduce in cucina. A destra è anche il caminetto e accanto ad esso una comoda poltrona e un'ottomana. Dietro a questa, un mobile bar assai ben fornito. Le lampade sono accese. È trascorsa circa un'ora. Fuori piove, anzi diluvia. Le tende o serrande, non sono ancora chiuse. Un fondale mostra le case vagamente illuminate dall'altro lato della strada. Patty è comodamente accovacciata su un grande sofà. Sta studiando un disegno architettonico su carta turchina, eseguito da Don. Si è tolto il soprabito che si vede sulla spalliera di una sedia; davanti al sofà è un tavolino da caffè. Patty si è tolta anche le scarpe che sono disposte ordinatamente sotto il tavolino da caffè, sul quale ha posato guanti e borsetta. I suoi piedini sono nascosti e pudicamente coperti dalla gonna. Dietro al sofà è un tavolino libreria con sopra una bella lampada massiccia. Sulla tavola è una grande foto, in cornice d'argento, di una bella ragazza, tipo diva del cinema. Don non è in vista. Dopo qualche secondo il telefono squilla: è attaccato ad un lungo cordone, sulla libreria dietro al sofà.
Patty(gridando verso la cucina) Ehi, telefono! (Silenzio) Volete che risponda?
(Don entra dalla cucina. Sta preparando l'occorrente per gli aperitivi ed ha in mano il secchiello del ghiaccio. Lo posa sul bar e va a rispondere).
Don No, rispondo io. (Al telefono) Pronto? (Molto cordiale) Oh, ciao Michele... No, mi dispiace: stasera non posso... Sto per uscire... Sì, in settimana, quando vuoi, con molto piacere... Arrivederci! (Riattacca e va al bar dove prepara i cocktails).
Patty Chi è Michele?
Don Un mio amico.
Patty Siete in collera con lui?
Don No davvero. Perché?
Patty E perché avete tolto così presto la comunicazione?
Don (divertito) Perché non avevamo altro da dire. Voleva che pranzassi con lui e gli ho detto che non potevo.
Patty Sì... ma avreste potuto parlare un pochino. Io chiacchiero sempre al telefono, con le mie amiche.
Don Non ne dubito... (Si guarda attorno) Dove avete messo la bottiglia del vermut?
Patty(indicando) Eccola lì. (Srotola nuovamente il disegno) Molto bello. Che cos'è? Ah. aspettate... ho vino. (Legge sul disegno) « Pianta della sezione orizzontale del pianterreno. Porto libero del Centro Civico. Donald Gresham ». Dio mio, che cosa importante. Siete famoso?
Don No, affatto. Sono semplicemente un discreto architetto moderno, pratico, buono per qualunque cosa. (Le porge un altro rotolo) Guardate, qui capirete meglio. È la parte superiore.
(Patty toglie l'elastico dal rotolo e lo spiega. Don mescola i cocktails sopra pensiero).
Patty Ora ho anche capito perché vi servono gli elastici. (Guarda il disegno) Bello. È già costruito?
Don È in costruzione.
Patty Ne avete progettati molti?
Don Diversi. Prima lavoravo con una grande ditta. Mi sono messo per mio conto da un paio d'anni.
Patty Non vi fa impressione vedere un edificio... e pensare che è nato nel vostro cervello?
Don Sicuro. E vi confiderò un segreto. Il primo lavoro proprio tutto mio è stato un grande magazzino, orribile. A volte la sera me lo andava a riguardare; mi accertavo che non c'era nessuno, e rimanevo seduto in macchina a contemplarlo.
Patty Solo solo?
Don Uh-uh. I grandi magazzini che sembrano enormi scatole di mattoni non attirano molta gente.
Patty Mi pare che, per quella contemplazione, sarebbe più bello essere in compagnia.
Don Può darsi. Dunque siete certa che non volete un Martini?
Patty Certissima. Vorrei soltanto una limonata. O tutt'al più una coca.
Don Mi dispiace ma non ho né limoni né coca.
Patty Non importa. Mi contenterò di un'oliva. Veramente non desidero proprio nulla.
Don Non vi piace il Martini?
Patty Mi piaceva. Ma ho smesso di bere.
Don Perché?
Patty Ritengo che sia una posa da scolaretta bere e fumare quando non se ne ha veramente il desiderio. (Si guarda attorno) Mi piace il vostro alloggio. Abitate qui solo?
Don (agitando il cocktail) Solo.
Patty Ma mi avete mostrato due camere da letto.
Don Una è per gli ospiti, se e quando ho ospiti.
Patty Ah. (Breve pausa) Avete un'amante?
Don Amante? Non è un'espressione fuori moda?
Patty Sarà fuori meda, ma è chiaro. L'avete?
Don Fate delle domande così strane...
Patty Perché? Siete scapolo e ve la passate, per quel che si vede, piuttosto bene. La domanda è naturalissima.
Don Niente affatto. Quando mai si va in giro a chiedere alla gente, così di punto in bianco, se hanno un'amante?
Patty Io lo domando. È un risparmio di tempo. Tanto, presto o tardi, si viene sempre a saperlo. Dunque, ce l'avete o no? L'amante, voglio dire.
Don Ebbene, non ho un'amante.
Patty Sono contenta. (Pausa) Perché non l'avete? (In fretta) Non occorre dirlo, se non volete.
Don Forse è una posa da ragazzini avere un'amante, quando non si ha voglia d'averla.
Patty(subito) Avete detto una cosa giustissima. (Indicando il ritratto) Chi è quella?
Don Si chiama Cinzia.
Patty È molto carina. (Osserva più da vicino) Proprio molto. (Sguardo interrogativo) Siete innamorato di lei?
Don (vagamente) No. Ora no. Lo sono stato. Almeno, così credo. Non lo so con certezza. Comunque, ora non più.
Patty Ah. E perché avete il suo ritratto?
Don Perché me lo ha dato.
Patty È innamorata di voi?
Don Chi può dirlo?
Patty Quando una ragazza dà ad un uomo il suo ritratto, di solito è segno di sì.
Don Non so. Può darsi. Forse credeva di esserlo. Ha solo diciotto anni...
Patty Eravate fidanzati?
Don (tetro) Più o meno.
Patty(compassionevole) Com'è triste per voi. (Guarda di nuovo il ritratto) È veramente graziosa. Era?
Don (arcigno) Non era la mia amante.
Patty Non ho mai detto che lo fosse.
Don Ma stavate per dirlo.
Patty Non siate sgarbato. (Vivacemente) Non siete fidanzato con lei, adesso? Voglio dire, niente del genere?
Don No. È cosa finita.
Patty Quando è stata la rottura?
Don Ieri sera. O forse stamattina. Tra iersera e stamattina.
Patty Oh, che tristezza. Vi si è spezzato il cuore? Io mi sento addirittura morire, quando rompo con qualcuno. Una volta ero fidanzata con un ragazzo, e quando gli ho rimandato l'anello, ho pianto tanto da riempire due catini.
Don Non ho mai dato un anello a Cinzia; e lei piange soltanto se le strofinano gli occhi con la cipolla.
Patty Oh, che cattivo. Sono certa che non le avete mai voluto bene.
Don Comincio a crederlo anch'io.
Patty E allora perché siete tanto infelice?
Don Non sono affatto infelice.
Patty Continuate a tenere il suo ritratto. E quando vi ho chiesto se eravate ancora innamorato di lei avete esitato a rispondere.
Don (allegramente) E va bene, sì, ha lasciato un po' di vuoto nel mio cuore.
Patty Perciò avete attaccato discorso con me... una specie di ripicco?
Don Può darsi.
Patty Perché vi siete lasciati?
Don State facendo troppe domande.
Patty Lo so. Scusatemi. (Guarda di nuovo il ritratto) Ha un mento molto grazioso.
Don È tutta molto graziosa.
Patty(con significato) Oh, che peccato! Allora era la vostra amante?
Don Niente affatto.
Patty Avete detto che era tutta graziosa. E allora ho creduto...
Don Perché la faccenda sessuale vi preoccupa tanto?
Patty(indignata) Preoccupa chi? Me?
Don Sì. Voi.
Patty Lo credete proprio?
Don Diamine. Non fate altre domande. Se uno ha il progetto di sedurvi, se le vergini non lo seccano, se ha un'amante... Se questo non è preoccuparsi delle faccende sessuali, vorrei sapere che cos'è.
Patty(vivamente) Forse avete ragione. Ma per una ragazza non è meglio essere preoccupata piuttosto che occupata in faccende sessuali?
Don (andando verso la finestra) Avete vinto. Meglio così. (Guarda attraverso le persiane) Piove molto forte.
Patty(si alza. Indica l'apparecchio della televisione) Funziona?
Don Sì.
Patty Che ore sono?
Don Le sette e venti, circa.
Patty Oh, allora c'è tempo. Cè la televisione alla « Cicogna »?
Don Non lo so.
Patty Ricordatemi di aprirla alle dieci, per favore: c'è uno spettacolo per il quale sarei andata benissimo io; ma hanno dato la parte a un'altra ragazza e ho voglia di vedere come se la cava. Era una bella particina.
Don Che genere di parti recitate?
Patty Finora ho fatto solo tre parti drammatiche; c'è una concorrenza fortissima. Ma sempre parti di... come dire? Sì, donne da marciapiede. E venerdì devo concorrere di nuovo per una parte di questo genere.
Don Non avete molto il tipo della sgualdrina.
Patty Nella televisione pare di sì. Sparuta e sciupata, dicono; la vera incarnazione del vizio.
Don Che strani concerti hanno alla televisione!
Patty Non vi burlate della televisione. Forse gli spettacoli sono ancora imperfetti, magari un po' stupidi... ma intanto danno da mangiare a centinaia di ragazze come me.
Don A proposito di mangiare: io avrei un certo appetito. Vogliamo andare a pranzo?
Patty Andiamo.
Don Ma senza impermeabile vi bagnerete come un pulcino.
Patty Un'idea! Mangiamo qui: io sono una cuoca eccellente.
Don Purtroppo non ho niente di speciale, in casa.
Patty Non avete niente? Nemmeno avanzi di ieri? Non potete immaginare che cosa sono capace di fare con gli avanzi. Vi piacciono i Redgerees?
Don Che cosa sono?
Patty I Redgerees sono fatti con aringhe affumicate.
Don Grazie, no.
Patty Non dite « no » in quel modo. Non li avete mai assaggiati: sono deliziosi.
Don Sentite, Patty: tutto quello che ho in dispensa è una scatola di crakers vecchi di un mese, e una formetta di formaggio avuta in regalo lo scorso Natale.
Patty Formaggio verde?
Don Se non lo era, a quest'ora lo sarà diventato. E non c'è altro. Né uova, né burro, niente. Nemmeno latte.
Patty Non mangiate mai in casa?
Don Mai.
Patty Perciò siete infelice e disorganizzato.
Don Non sono affatto infelice e sono organizzato benissimo.
Patty Intanto avete rotto con Cinzia.
Don Ma non perché in casa mia non si cucini: credetemi.
Patty E chi lo sa? È un vero delitto. Quella bella cucina inutilizzata. E quella bella ghiacciaia e quei fornelli nuovi... Mi viene da piangere. Davvero.
Don Siete la ragazza più strana che io abbia mai conosciuto.
Patty Macché conosciuta. Pescata per strada.
Don Non c'è bisogno di ricordarmelo sempre.
Patty Perché no, se è la verità? E non lo dobbiamo dimenticare.
Don Perché?
Patty Perché... (Sospiro) Ma! Perché sento così, nel caso cominciassimo a sentire un po' di tenero uno per l'altro.
Don E che ci sarebbe di male?
Patty Ci sarebbe di male. Mi avete pescata per strada, e qualunque cosa accadesse, ci penserete sempre.
Don A che?
Patty A tutti gli altri uomini che posso avere incontrati prima di voi... nello stesso modo.
Don Ci ho già pensato. Vi capita spesso?
Patty Basta una volta per dubitare.
Don I miei dubbi sono completamente dissipati.
Patty Per il momento. Ma tornerebbero a insinuarsi...
Don (serio) Mai. Vedete, voi siete piuttosto...
Patty Zitto. Non voglio più parlarne.
Don Va bene. Dunque: vogliamo davvero mangiare qui?
Patty Nemmeno io che pure sono brava, riuscirei a far molto con dei crakers vecchi e un formaggio avariato.
Don C'è un mercato qui a pochi passi. Io ho un impermeabile. Posso andare a prendere tutto quello che occorre.
Patty(evidentemente l'idea la seduce) Vi piacerebbe?
Don Certo. E a voi?
Patty Molto. Adoro cucinare ed ho raramente l'occasione di farlo per un uomo. La mia compagna d'alloggio è una ragazza.
Don (divertito) Mi fa veramente piacere saperlo.
Patty(gli sorride) Chi è, adesso, preoccupato delle faccende sessuali?
Don Va bene, va bene. Che cosa debbo comprare?
Patty Diamoci alla pazza gioia. Bistecche, burro, funghi, insalata dolce e caffè. E delle fragole. Dovrete comprare una torta margherita: non ho il tempo di farla io. Non scordate panna montata; faremo una torta di fragole alla panna.
Don Benone. D'accordo. Ora la lista.
Patty Non c'è bisogno. Dite al negoziante che non avete niente in casa; ditegli il vostro menù e penserà lui a darvi l'occorrente. Ditegli che avete deciso di metter su ménage.
Don Va bene.
(Il telefono squilla. Patty da un'occhiata all'apparecchio e poi a lui. Don prende il ricevitore)
Pronto? Oh, Shirley! Come va, piccola? No, stasera non posso. Pranzo con un cliente importante. Sì, telefonami un'altra sera. Benissimo; ci vediamo. Salve. (Riattacca).
Patty Chi è Shirley?
Don Una ragazza che conosco. Bionda, occhi azzurri. Pesa cinquantacinque chili. Molto bella. Dappertutto. Altre domande?
Patty Che voleva?
Don Invitarmi a pranzo. Abita coi suoi genitori. Stasera sono usciti.
Patty Personalmente, io disapprovo che una ragazza sia lei a telefonare ad un uomo.
Don (prendendola in giro) Scandaloso, vero?
Patty So quello che state pensando. Che mi avete pescata per strada... e questo è peggio di una telefonata.
Don Volete smetterla con questa storia, sì o no? (Va verso di lei. Patty indietreggia. Don la afferra per le spalle).
Patty Lasciatemi e andate a fare la spesa.
Don (dolcemente) Sentite, Patty...
Patty(volutamente positiva) E non dimenticate la farina, il sale, la zucchero, il caffè... (Si libera dalle mani di lui) Beh, andate. Che cosa aspettate?
Don Ho deciso di non presentare la mia candidatura alla presidenza; per lo meno col programma che mi avete indicato.
Patty Quale?
Don « Affetto, niente passione ». Credo...
Patty Ora non siete appassionato: avete semplicemente fame. E ho fame anch'io. Correte a comprare quello che occorre.
Don Okey. (Prende l'impermeabile) Faccio in un attimo. Fate buona guardia alla fortezza.
Patty Un momento! Se il telefono squilla che debbo fare?
Don Rispondete.
Patty Non avete paura di essere compromesso?
Don Non in modo particolare. Certo, se mia madre telefonasse alle quattro del mattino e le rispondesse una ragazza, aggrotterebbe le sopracciglia; ma sono appena le sette e mia madre è in Europa.
Patty(è andata fino alla porta con lui. A un tratto indica un disegno in cornice) È una casa che avete fabbricata voi?
Don Non ancora. Ma spero di farlo un giorno o l'altro. È soltanto uno schizzo. Una specie di capanna nascosta tra gli alberi.
Patty Mi piace. Ma dove troverete dei vecchi alberi così belli?
Don (stacca il quadretto dal chiodo) Gli alberi ci sono. Il mio progetto è appunto di adattare la costruzione agli alberi.
Patty Come sarebbe a dire?
Don Sono alberi che si trovano in una mia piccola proprietà.
Patty Davvero? Avete una proprietà?
Don Non vi impressionate troppo. Sono in tutto cinque iugeri di terra, nel Maine. Mi costano un migliaio di dollari. (Ride) Comprati quattro anni fa... e ho dovuto impegnare Dio sa cosa per pagarli. Ma ora è tutto a posto.
Patty Oh. Ed è lì che sareste andato ad abitare se aveste sposato Cinzia?
Don A lei non piaceva.
Patty Dite per scherzo. Non le piaceva questa bella casetta?
Don Diceva che non le sarebbe piaciuto andare a stare in mezzo ai boschi nel Maine.
Patty Ma è pazza, allora.
Don Non è pazza. Sareste stupita se sapeste quanta gente c'è che non andrebbe volentieri ad abitare nel Maine.
Patty(continua a guardare il quadretto) Che cos'è questo affare lungo e basso?
Don (guarda da sopra alla sua spalla) Influenza di Franz Doyd Wright e degli architetti Novecento: sotto è per l'automobile, sopra è una terrazza per fare i bagni di sole. Straordinariamente moderno.
Patty Qui è la stanza da letto?
Don Sì. Finestre da tre lati. Qui il camino, un enorme camino. Ci si può arrostire un bue, volendo.
Patty Divertente arrostire un bue in una camera da letto.
Don Il ramo principale di quella quercia arriva a mezzo metro dalla terrazza. È un gran bell'albero.
Patty(lo guarda) Dev'essere magnifico possedere un albero.
Don Eh?
Patty Sulla mia finestra ho una cassetta con dei gerani... ma possedere un albero così dev'essere un'altra cosa.
Don (con indulgenza) Possiedo anche un torrentello. (Indica sul quadretto) Qui dietro. È minuscolo, ma l'acqua vi scorre sempre, lo si potrebbe sbarrare e farne una piscina.
Patty Incantevole. Non andate mai a visitarlo?
Don Bimba mia, ci vogliono sedici ore di macchina. Da un paio d'anni non ci vado. Mi ricordo di possederlo solo quando pago le tasse.
Patty Se io avessi una quercia ci abiterei dentro.
Don Volete venire una volta con me a vederla?
Patty(dopo una lunga pausa) No.
Don Perché?
Patty(a disagio) Perché l'ho quasi suggerito... e non avevo l'intenzione.
Don Vi avrei invitato anche se non me lo aveste suggerito. Ho anch'io una certa affinità con gli alberi.
Patty Quando ero piccola... (Si interrompe. Un nuovo pensiero) Vi piacciono i bambini?
Don (impassibile) Non li posso soffrire.
Patty Perché?
Don (divertito) Oh, per nessun motivo speciale. Non ho mai avuto molti rapporti con l'infanzia.
Patty Non è strano? Siete fiero di amare gli alberi e vi vergognate di ammettere che vi piacciono i bambini. Io vorrei averne cinque, almeno.
Don Lo so. Vorreste comprarli belli e fatti con un ricca marito di mezz'età.
Patty Sì, ma vorrei anche averne cinque proprio miei.
Don Voi non sareste adatta, allora; la capanna è per due persone: adulte.
Patty Forse pensate che non è bene far venire al mondo dei bambini... in un mondo così scombinato?
Don Avete mai sentito di un mondo rimesso a posto da un bimbo non nato?
Patty(seria) Non lo dicevo in questo senso.
Don Beh, pensateci mentre io vado a prendere quello che avete ordinato.
Patty Va bene. Ci penserò. (Pausa) Quanti anni avete?
Don Ventotto. Perché?
Patty Ventotto. Vediamo... la metà è quattordici; più sette... (Sorride contenta) Ventuno. Non è straordinario? Torna giusto.
Don Che cosa?
Patty Non avete mai sentito dire che la ragazza deve avere precisamente la metà degli anni dell'uomo, più sette?
Don Che ragazza? Che uomo?
Patty Non importa. Lasciate perdere.
Don (va verso la porta come per canzonarla) Sentite: e se comprassi il latte anche per domattina? (Esce. Patty lo spinge fuori)
(Rimasta sola Patty va al tavolino, prende il piatto con le olive, lo porta con sé e va a sistemarsi comodamente sul sofà. Forma un numero al telefono che è sul tavolino accanto al sofà).
Patty(al telefono) Pronto, Vicky? Ciao, cara. Stavi in pensiero per me? No; sto benissimo, resto fuori a pranzo. Sì, puoi mangiare tutti gli spaghetti, beata te. (Mastica un'oliva) Come? No, non è chewinggum. Mangio un'oliva. E non indovinerai mai dove sono. Figurati, nell'appartamento di un uomo. No, no, non ti preoccupare! No, non lo conosci, ma è simpaticissimo. Come? Macché non farebbe male a una mosca. Si chiama Gresham, Donald Gresham; è architetto e ha un delizioso appartamentino nella 49sima Strada... è scapolo... Ha i capelli tagliati da un buon parrucchiere e possiede un magnifico albero di quercia... Sì, sì, hai capito benissimo: proprio quercia. Beh, ti spiegherò più tardi. Come? Non saprei, tesoro. L'ho conosciuto due ore fa... No, no, stai tranquilla... È un bambino, un vero tesoro... No, non ci pensare. Se sa che cosa? (Ride) Certo. Gliel'ho detto... e non glie ne importa niente. Non è una cosa importante. Okey, e non stare in pensiero. Nessuna telefonata per me? Beh, pazienza.
(Si sente il campanello della porta)
Ti chiamo più tardi. Ora suonano alla porta. Ciao. (Riattacca. Si alza e va alla porta d'ingresso. Apre)
(Dopo un momento entra Davide Slater. E sulla quarantina e dotato di un grande fascino. Sebbene sia sano e abbronzato vi è in lui una cert'aria di « viveur ». Parla con leggero accento meridionale. È anche un uomo troppo ricco. Non si è sicuri se in vita sua abbia mai lavorato un'intera giornata. Indossa abiti molto costosi ma privi assolutamente di qualsiasi pretesa. In questo momento ha un impermeabile - asciutto - gettato su un abito di tweed. Cappello di feltro scuro inclinato spavaldamente da un lato. Quando Patty gli apre la porta rimane evidentemente sorpreso. Rimane sulla soglia fissandola).
Davide Ah, beh, questa è bella.
Patty(sorridendo) Bella perché?
Davide Scusate. Sono rimasto sorpreso. Non mi aspettavo di trovare qui una ragazza.
Patty Perché? È un'ora lecita, mi pare...
Davide (sconcertato) Sì, sì... naturalmente. Non volevo dire... hm... Il signor Gresham non c'è?
Patty No, ma torna a momenti. È andato fino al mercato qui all'angolo. Non volete entrare?
Davide (esitando) Stavo per uscire... poi pensando che Don fosse libero... abito due piani più su... ma visto questo credo che...
Patty No, no, entrate pure. Bevete qualcosa?
Davide (gravemente) Con molto piacere. (Aria innocente) Se devo dire la verità, non mi sono ancora ben rimesso da una sbornia di... di ieri sera...
Patty(tranquillizzandolo) Chiodo schiaccia chiodo. Vi farà benissimo, ne ho curate io delle sbornie.
Davide (con un brivido) Per carità, non parliamo di curare sbornie. Più si curano e peggio è. (Entra, si toglie cappello e impermeabile che getta sul sedile sotto alla finestra mentre Patty gli versa da bere) Io mi chiamo Davide Slater e voi?
Patty Patty. Patty O'Neill.
Davide Conoscete Don da un pezzo?
Patty(in fretta) Oh sì! Cioè, veramente da non molto... ma è come se lo conoscessi da un secolo. È un tesoro. Lo adoro. (Gli porta il bicchiere).
Davide (sorseggiando il suo cocktail) Interessante. E anche lui vi adora?
Patty Oh, è una cosa platonica da ambo le parti.
Davide (occhiata significativa ai piedi di lei senza scarpe. Scettico) Naturalmente.
Patty(divertita) Mi sono levate le scarpe perché mi fanno male i piedi.
Davide Non dovete mai dire che vi fanno male i piedi.
Patty Perché? Dal momento che mi dolgono.
Davide Mi fa male un piede - singolare - è un male distinto; può trattarsi di gotta o che so io. Mi fanno male i piedi - plurale - è volgare: il mal di piedi è un male plebeo.
Patty(ride. Si rimette le scarpe) Beh, ad ogni modo sono scarpe che ho preso a metà prezzo e sono un amore, ma sono troppo strette. Mi facevano un male da morire. (Vede che Davide ha finito il cocktail e gliene versa un altro) Tenete: ce n'è ancora un poco.
Davide Voi non bevete?
Patty No, grazie. Non bevo mai. (Pausa) E voi lo conoscete da un pezzo, Don?
Davide Circa un anno. Poco meno. Da quando è venuto ad abitare qui.
Patty (indica il ritratto) Conoscete Cinzia?
Davide Sicuro che la conosco.
Patty Era una specie di fidanzata di Don. Cioè... fidanzata... per modo di dire.
Davide Come sarebbe... per modo di dire?
Patty Ma... dev'essere stata una relazione piuttosto losca.
Davide Losca? Che parolona! Lo ha detto lui?
Patty No, no. Ad ogni modo ormai è finita.
Davide Lo so.
Patty Quella ragazza dev'essere una grande scocciatrice.
Davide Non è facile rispondere.
Patty E perché? O lo è, o non lo è.
Davide La risposta non è così semplice.
Patty Perché?
Davide Insomma, poiché volete proprio saperlo... vi dirò che Cinzia è mia figlia.
Patty Oh! Oh! Capisco... Ora capisco...
Davide Meno male!
Patty Dovete scusarmi. Se indovinavo che eravate suo padre, non mi sarei davvero sognata di chiedervi se era una scocciatrice.
Davide (con tristezza) Non avreste potuto rivolgervi a una fonte meglio informata, più sicura e più spassionata. Devo dirvi che veramente lo è.
Patty(rimuginando) Uh-uh... Capisco... (Cordiale) Ad ogni modo, è veramente bellina. (Gaiamente) Don è uscito a comperare delle bistecche. Preparo io il pranzo. Sono una cuoca eccellente. Vi piacciono le bistecche?
Davide Mi piacciono.
Patty Perché, allora, non restate a pranzo con noi?
Davide Non è il caso. Grazie lo stesso.
Patty Oh, forse per via di Cinzia?
Davide Ma... in parte sì.
Patty Hanno litigato per causa vostra? Forse, disapprovate?
Davide Tutt'altro. Ero disposto a voler bene a Don cerne a un figlio. Più che ad un figlio. Devo dire che gli facevo proprio la corte... pronto a dargli, in qualsiasi momento, la mia benedizione.
Patty Oh! E Cinzia è molto avvilita di quanto è accaduto?
Davide No. Cinzia non si avvilisce mai. Ma io sì. Facevo proprio assegnamento su questo ragazzo. (Sospira) Maledizione.
Patty Quindi siete irritato per la loro rottura. (Disarmante) Guardate che io non so niente di quello che è successo; lui mi ha detto soltanto che era tutto finito.
Davide (ringhioso) Uh-uhh.
Patty Mi sembrate irritato contro Don. Ha fatto qualche cosa che non doveva?
Davide È proprio quello che vorrei sapere. È per questo che sono venuto. Teoricamente dovrei anche frustarlo per quello che mi ha detto Cinzia stamattina. (Pausa) Mi sembra.
Patty Non lo sapete con certezza?
Davide Non ero molto « in forma » stamattina. E lei mi ha detto una valanga di cose.
Patty Per esempio...
Davide Ecco, pare che lui... mi pare che la frase sia questa : « che si sia preso giuoco indegnamente e vergognosamente dei sentimenti di mia figlia ».
Patty Non mi sembra il genere di Don.
Davide Non sto citando una frase di Don.
Patty Oh... di vostra moglie, allora?
Davide Nemmeno. Siamo divorziati da molti anni. « Vergognosamente e indegnamente » Cinzia l'avrà ripetuto dieci volte.
Patty E lei vi ha mandato qui proprio per prendere a frustate il povero Don?
Davide No, lei è uscita per andare non so dove. Esce sempre. Non so mai dove va. (Sospira) Non ero fatto per tirare su una figlia.
Patty Probabilmente ha bisogno di una madre.
Davide Di una madre... e di alcune sculacciate.
Patty Siete ancora abbastanza giovane. Perché non riprendete moglie?
Davide Disgraziatamente le donne che piacciono a me non avrebbero una buona influenza su mia figlia.
Patty E allora perché non le somministrate gli sculaccioni?
Davide L'idea non mi dispiace. (Fa per alzarsi) Beh, la nostra chiacchierata è stata piacevolissima. Ora sarà meglio...
Patty Non scappate. Non vorrete mica mangiar solo? Rimanete.
Davide No. Non credo. Mi pare che...
Patty Ma sentite, non c'è motivo, perché loro due hanno litigato, che voi... (Si interrompe. Riflette) A proposito, perché questa rottura?
Davide (riflette un momento corrugando la fronte. Non riesce a capire che tipo è questa ragazza. Si appoggia di nuovo comodamente alla spalliera) Sentite, dal momento che, a quanto pare, lo conoscete molto bene, ditemi una cosa. Ritenete che il vostro amico abbia dei principi molto morali?
Patty Senza dubbio. È piacevolissimo.
Davide Anch'io passo per un uomo piacevolissimo; ma principi morali ne ho pochi. Rispondete alla mia domanda; sarebbe capace di...
Patty Non so dove volete arrivare.
Davide Lo sapreste se foste al mio posto di padre.
Patty Ah, siete preoccupato per Cinzia. È incinta?
Davide (sussulta) Dio mio, no. (Improvvisamente) Perché mi domandate questo?
Patty Non è di questo che i padri si preoccupano, generalmente?
Davide Direi di sì.
Patty Mio padre è stato sempre tremendamente in pensiero per questo. Bastava che un ragazzo mi guardasse ed erano urli e bestemmie dell'altro mondo e minacce d'inferno, e dannazione eterna.
Davide E voi credete che questo serva a qualcosa?
Patty(dubbiosa) No. Ma perlomeno uno si trattiene un momento e riflette.
Davide Bisognerà che me ne ricordi: parlerò a Cinzia di inferno e dannazione eterna.
Patty Sì, ma senza esagerare. Questa è una delle ragioni per cui sono andata via da casa. Papà esagerava; ogni volta che uscivo con un giovanotto papà faceva un tale chiasso che il poveretto si spaventava da morire.
Davide Chi sa se Cinzia...
Patty(allegramente) Datemi retta, non vi preoccupate. Non conosco Cinzia, ma Don non farebbe mai una cosa simile. Perciò non ci pensate. (Con vivacità) Ed è per questo che siete venuto qui? Credevate che fosse incinta?
Davide No. Sospettavo che forse... (Improvvisamente) Vogliamo parlare d'altro?
Patty Allora rimanete a pranzo, non è vero?
Davide Francamente, sono tentato. Ma non sarebbe meglio interpellare prima Don?
Patty Perché? Sono certa che sarà contento. Avete detto che voi e lui siete sempre andati d'accordo... e non occorre che Cinzia venga a saperlo.
Davide In questo momento non pensavo a Cinzia.
Patty A che cosa pensavate?
Davide A questo: che se avessi invitato una bella ragazza a pranzo nel mio appartamento in una sera di pioggia, e qualcuno venisse a fare da terzo incomodo, diventerei una belva.
Patty Ma Don non c'entra; l'idea è stata mia. Non avevo l'impermeabile; lui voleva condurmi fuori, ma si è messo a piovere e allora mi è venuta l'idea delle bistecche. Faccio una salsa... Oh Dio, speriamo che porti la mostarda.
Davide Comunque, rimane il fatto...
Patty Quale fatto?
Davide Che voi e lui, naturalmente, desiderate essere soli.
Patty Perché?
Davide Può darsi che Don abbia dei progetti per dopo pranzo.
Patty(gaiamente) Oh, no, siamo già d'accordo. Ha promesso: nessuna confidenza - ha detto - e difatti ha mantenuto. La mia è una semplice visita di comune accordo.
Davide E vi è venuto in mente, piccina, che forse dopo un pranzo sostanzioso, egli potrebbe diventare più espansivo?
Patty Eccome, e ci conto. Adoro i bacetti. (Riflettendo) Sapete che dopo l'Empire State Building non mi ha dato neanche un bacio?
Davide Da quando l'hanno fabbricato?
Patty Non dite sciocchezze. È lassù che ci siamo incontrati. (Pensando) Dio, speriamo che porti il sale, il pepe e tutto il resto. Agli uomini piace mangiare molto saporito, ma non pensano mai a comprare l'occorrente. A voi piacciono i Redgerees?
Davide Così così.
Patty Li faccio col riso e le uova. Squisiti.
Davide Non mi attirano.
Patty(squilla il telefono) Permettete? (Prende il telefono) Pronto? Sì. Un momento, guardo. Sì, questo è Plaza 98416. No, in questo momento non c'è, ma tornerà fra poco. Come? Oh, non più di una decina di minuti; è andato fuori per comprare delle bistecche e l'occorrente per cucinarle. Non ci vorrà molto tempo. Sì, torna di certo: devo preparare il pranzo, e il tempo è talmente orribile che senza dubbio resteremo in casa dopo mangiato. Devo dirgli chi ha telefonato? Pronto? Pronto? Hm... Ha levato la comunicazione. (Riattacca. Incerta) Non so che farci. Me lo ha detto lui di rispondere.
Davide Maschio o femmina?
Patty Femmina. Molto femmina. Una bella voce. Ma con un tremendo accento meridionale.
Davide (inghiotte) Ah... ah...
Patty La conoscete?
Davide Credo di sì. Doveva essere Cinzia.
Patty Dovevo immaginarmelo. Mi dispiace. Se lo avessi supposto le avrei detto che eravate qui e voi avreste potuto...
Davide Meno male che non glielo avete detto.
Patty Perché? Non è lei che vi ha incaricato di venire giù a frustare il povero Don?
Davide (con significato) Sì, ma... beh, non impana. Vedete, noi... non importa.
Patty(gentile) Okey. Del resto, non è affar mio. (Ospitale) Prego, versatevi ancora da bere.
Davide (andando al bar) Volentieri.
Patty Volete che apra la televisione?
Davide È a colori?
Patty A colori? Ci vorranno degli anni prima che sta a colori.
Davide E allora aspettiamo!
(Patty va verso la finestra, apre le tende, schiaccia il naso sul vetro guardando fuori).
Patty Dio mio, piove ancora molto forte. (Improvvisamente) Che macchina avete?
Davide Una Lincoln. Perché?
Patty Avete visto la nuova Cadillac?
Davide Sì.
Patty Ha un nuovo dispositivo divertentissimo. Appena incomincia a piovere si preme un bottone che fa schizzare acqua sul parabrezza in modo che il tergicristallo non si insudici: mi viene in mente appena incomincia a piovere.
Davide (la scruta con lo sguardo) Avete una Cadillac?
Patty Ma no! Che idea! Ma l'amico di Vicky ne ha una, e mi permette di usarla. Intendiamoci, non di guidarla. Ma di usare quel dispositivo. Vicky dice...
Davide Chi è Vicky?
Patty La mia compagna di camera. Vi piacerebbe. È un fenomeno. Ha solo due anni più di me, ma tende a farmi da madre. Fa la modella. Il giovinotto che ha la Cadillac è innamorato pazzo di lei, ed è molto triste perché lui è sposato, e con due bambini e non farebbe nulla che potesse addolorare sua moglie. È una brava persona.
Davide Anche voi fate la modella?
Patty(modestamente) Sì... una specie. Ho fatto la modella per reggipetti e per busti. A molte ragazze non va di farlo. Per questo non va neanche a me. Ma ho le proporzioni requisite e pagano bene. Bisogna pur campare.
Davide Che altro fate?
Patty Tutto quello che mi capita. Commessa, guardarobiera, telefonista. Qualunque occupazione temporanea. Per sbarcare il lunario, aspettando...
Davide Che cosa? Che altro vorreste fare?
Patty Recitare. Sono attrice. O per dir meglio desidero di diventarlo.
Davide (sembra che questo spieghi tutto) Ah!
Patty Lo so. Vengon su come i funghi : lo so.
Davide Siete 'brava?
Patty Io? Credo di essere bravissima.
Davide Avete recitato in molte commedie?
Patty In tre commedie alla televisione.
Davide E questa conta, per un'attrice?
Patty Seguite la televisione?
Davide Al caffè dove vado sempre hanno la televisione; ma veramente non posso dire di seguirla molto. Ieri sera c'era una gara su pattini a rotelle. Dio, quelle povere ragazze. (Breve pausa) Non trovate che è un esercizio che stanca terribilmente?
Patty I o non pattino. Recito.
Davide Lo so. Lo so.
Patty(pensando) Cinzia fa qualche cosa... voglio dire recita, canta, balla?
Davide No. Cinzia ha suo padre e le basta. Ma non fa nulla che soddisfi il mio orgoglio paterno.
Patty Ah. (Pausa) E voi che fate per renderla orgogliosa di suo padre?
Davide (rimugina un attimo. Si alza. Posa il bicchiere, va al sofà e si sdraia) Avete toccato un punto debole.
Patty(va a sedere sul sofà vicino a lui) È proprio quello che volevo. I genitori che dicono male dei figli mi fanno sempre rabbia. Perché se i figli sbagliano la colpa è tutta dei genitori. Lo dico sempre.
Davide Non ditelo più.
Patty Perché?
Davide Perché è una cosa stupida... trita e ritrita, banale e dolorosamente vera.
Patty Non è mai tardi per correggersi.
Davide Scommetto che anche questo lo dite sempre.
Patty Verissimo. Probabilmente avete le qualità per essere un ottimo padre. (Si china a guardarlo più attentamente) Mi piacciono le piccole rughe che avete intorno agli occhi. Siete proprio simpatico.
(Momento scabroso. Davide si alza e va verso la finestra. Patty rimane seduta e lo segue con lo sguardo)
Perché vi siete alzato?
Davide Mi è sembrata una buona idea.
Patty Perché? Stavamo proprio...
Davide Se volete la verità, bambina mia, ho sentito ad un tratto un violento ignobile desiderio di coprirvi di baci.
Patty(compiaciuta) Davvero? Oh, molto bello. Oggi è proprio una giornata fortunata. (È detto con molto garbo).
Davide E, piuttosto che cedere a questo ignobile desiderio...
Patty Perché ignobile? È piacevole essere desiderata. Di solito gli uomini non mi desiderano; fisicamente, voglio dire. Per lo meno, non subito. Vicky dice che io li spavento perché ho l'aria troppo per bene. E chi è che vuole avere l'aria per bene? Dio mio, vorrei essere tanto bella da avere tutti gli uomini ai miei piedi.
Davide Io vi trovo attraentissima.
Patty Meno male. Sono proprio contenta di avervi detto di rimanere a pranzo.
Davide Non siete già... diciamo così... impegnata con Don?
Patty No davvero. (Ride) Veramente l'ho conosciuto soltanto nel pomeriggio di oggi. Ci siamo incontrati sulla terrazza dell'Empire State Building.
Davide (ridendo) Me l'avete detto. Capisco.
Patty(subito) No, non capite affatto. Quantunque non siamo stati presentati ufficialmente vi assicuro che i nostri rapporti sono quanto c'è di più rispettabile.
Davide (pensieroso) Questa non è una dichiarazione rassicurante. (Si sente picchiare alla porta).
Don (d. d.) Ehi! Sono io. Aprite!
Patty Okey. Vengo.
(Corre ad aprire. Entra Don. Barcolla sotto il peso di una enorme scatola di provviste. Il suo cappello e l'impermeabile sono inzuppati. Va diritto alla cucina senza vedere Davide)
Don Pesa una tonnellata, questa roba. Ho comprato tante provviste da bastare per un mese d'assedio.
Patty Avete fatto bene, Don. Guardate... abbiamo una visita.
Davide (fissandolo) Salve.
Don (fissandolo) Che diavolo fai qui? (Va in cucina senza aspettare risposta).
Davide (sottovoce) Un saluto non troppo cordiale, come avrete osservato. Credo che farò bene a tagliare la corda.
Patty Non vi muovete. (Chiamando) Don, venite qui.
Don (rientra dalla cucina. Guarda Davide con aria truculenta. Tono sgradevole) Che diavolo ci fai qui?
Patty(soavemente) Ho invitato il signor Slater a pranzare con noi. Non siate sgarbato. Vi rendete odioso.
(I due uomini la guardano).
Don (finalmente) Ha accettato?
Patty Si capisce.
Don (rigidamente) Forse sarà bene informarvi che il signor Slater...
Patty(interrompendo) So tutto. È il padre di Cinzia. Ma non importa. Non è affatto adirato e non vi prenderà a frustate.
Don (stupidamente) Non farà che cosa?
Davide(a Patty con rimprovero) Parlate troppo, cara. (A Don) Le... hm... le frustate sono una faccenda della quale non sei ancora al corrente.
Don (seccamente) Va bene. Spiegati. (Lo guarda con aria minacciosa).
Davide Ecco, si tratta... (Si interrompe e guarda Patty. Anche Don guarda Patty. Sorridendo alla ragazza) Discorsi tra uomini, cara. Ci volete scusare?
Patty Va bene. Io vado a preparare, e voi due potete discorrere quanto vi pare. (A Don) Come vi piace la bistecca?
Don Poco cotta.
Patty Come a me. (A Davide) E voi? (Davide guarda Don per avere l'imbeccata).
Don Sentite, Patty...
Patty(amabile, come a un bimbo cattivo) Zitto... Non sto parlando con voi. L'ho invitato e deve restare. Anche voi, signor Slater, la volete poco cotta?
Davide Al sangue.
Patty Okey. Siamo tutti d'accordo. (Si avvia alla cucina. Voltandosi a Don) Se avete i piedi bagnati, cambiatevi le calze.
Don Patty, quei fornelli sono un po'... capricciosi. Non sarà meglio che venga io?
Patty Lasciate fare a me. Di fornelli me ne intendo più io. (Esce)
(I due rimangono per un poco a guardarsi).
Davide È una ragazza straordinaria.
Don Una gran cara figliola. (Disinvolto) La conosco da anni. È di ottima famiglia. (Si toglie soprabito e cappello).
Davide (impassibile) Anche le migliori famiglie possono abitare nell'Empire State Building.
Don (sorride malinconicamente) Che bestia. Dovevo immaginarlo. Sei qui da un pezzo?
Davide Dieci minuti, forse un quarto d'ora. Ma ha parlato sempre lei.
Don Non ne dubito. (Si stringe nelle spalle) Va bene. L'ho pescata lassù. Ciò non toglie che sia una gran cara figliola.
Davide Molto cara.
Don Che cos'è quella storia delle frustate?
Davide Mia figlia è rientrata in casa stamattina alle dieci.
Don Esatto.
Davide È stata con te tutta la notte.
Don Per essere precisi, è stata in questo appartamento tutta la notte.
Davide Sostiene che...
Don Menzogna. Non l'ho neanche toccata. Del resto, non ti credo. Cinzia non avrebbe mai detto...
Davide Mi ha affermato, con la maggior sincerità, che tu...
Don Menzogna.
Davide Smettila con questo drammatico « menzogna » prima che io finisca una frase. Lascia che cerchi di ricordare esattamente quello che mi ha detto.
Don Avanti.
Davide Dunque: stamattina mi stavo preparando il caffè, ossia per essere più esatti una soluzione di bicarbonato, quando Cinzia è entrata ancora in abito nero, scollato, senza spalline. Ho creduto che mi venisse un colpo. Voglio dire: già altre volte è rientrata tardi, alle due, alle tre di notte, ma mai alle dieci del mattino.
Don Avanti.
Davide Le ho chiesto dove diavolo era stata tutta la notte; mi ha risposto che ha dormito qui. Così: chiaro e tondo.
Don Ah sì?
Davide Allora ho gridato: « Santo Dio, come hai potuto fare una cosa simile! ». O qualcosa del genere. Mi sento sempre a disagio, in veste di predicatore.
Don Hm... E lei?
Davide Lei : « Hai ragione, papà. È stato un grande errore ». Poi è corsa in camera sua, sbattendo la porta: ed ha fatto la doccia.
Don Ed a te è venuta l'idea di prendermi a frustate?
Davide No: quella venne più tardi. Ero perplesso: le ho chiesto che cosa, secondo lei, avrei dovuto fare.
Don E lei?
Davide Lei... era in uno stato d'animo veramente strano. Cinica fino all'inverosimile. Amara. Irritatissima. Ha detto che non ti avrebbe mai più guardato in faccia. Aveva avuto fiducia in te e tu le avevi fatto torto. Parole sue.
Don Anche se fosse vero, dubito che Cinzia avrebbe usato una espressione così provinciale.
Davide Io ritengo che l'avrebbe usata solo se la cosa fosse stata vera. E l'ha ripetuta più volte « Mi ha fatto torto ».
Don E non ha detto altro? Non è stata più esplicita?
Davide No. Non ha detto altro.
Don (lentamente ma con convinzione) Mentisce Non l'ho neanche toccata. Affatto. Credilo o no Non l'ho toccata.
Davide (evidentemente ci crede, riflette) Sai, ora che ci penso... Non l'hai toccata, dici? Non potrebbe essere proprio questo il « torto » che le hai fatto? È nel suo stile. Mi ha detto... Insomma, era molto offesa ed io naturalmente ho perso la calma.
Don (freddo) Allora sarà meglio che tu pensi a ritrovarla.
Davide Io Cinzia la capisco. Non si può darle torto, non c'è cosa peggiore dell'amore che si volta in odio, ecc. Shakespeare, mi pare. Un po' di ragione ce l'ha. Bisogna proprio che ti frusti.
Don (cammina su e giù con la fronte corrugata) Cerchiamo di capirci. Dovrei prender le frustate per non aver sedotto tua figlia?
Davide (ridendo) Un nuovo codice cavalleresco, che ne dici? Non temere. Sono modi di dire. In vita mia non ho frustato neppure un cavallo.
Don Sei un bel tipo di padre. Ma non sono affari miei. La figlia è tua e la responsabilità è tua. Ma non hai mai pensato che questo tuo modo di ragionare potrebbe non essere quello che tua figlia..
Patty(entra) Finitela di sgridarlo.
Davide Vedi, secondo Patty sono ancora redimibile.
Patty(a Don) Siete stato bravissimo. Ma avete dimenticato la panna montata.
Don Non l'ho dimenticata. Eccola. (Va a tirarla fuori dalla tasca dell'impermeabile).
Patty(a Davide) Perché se la prende con voi? Non dovreste essere piuttosto voi a prendervela con lui?
Davide Infatti avevo cominciato: poi si sono invertite le parti. (Prende lo shaker vuoto) Delicata, incantevole creatura. Potrebbero le vostre dolci manine prepararmi un altro cocktail? Mi pare che il « Martini » sia sparito. (Dà a Patty lo shaker).
Patty Grazie. (Dà lo shaker a Don) Vuole un altro cocktail.
Don (posando lo shaker) O preferireste passare al cognac?
Davide Come vuoi... se ti riesce più semplice.
Patty(avviandosi) Attento a non ubriacarlo; e non ricominciamo a litigare. È caro e mi è simpatico. (Esce).
Davide È una ragazza deliziosa.
Don (brevemente) Sì.
Davide Subito dopo pranzo ti prometto che scappo.
Don Non l'ho invitata a passare la notte qui.
Davide Ma potrebbe accadere... Anche Cinzia ha passato la notte qui...
Don Devo dirtelo un'altra volta? Cinzia ha dormito nella stanza degli ospiti. E io nella mia. È così che ha passato la notte.
Davide Già. Ma perché?
Don Te lo spiego. Eravamo stati a pranzo e poi a teatro. Verso mezzanotte l'ho riaccompagnata a casa. Cinzia voleva entrare da me per bere un bicchierino prima di andare a letto, ma io mi opposi. Siamo saliti con l'ascensore direttamente fino al tuo appartamento. Sulla porta le ho dato la buona notte e sono sceso. Cinque minuti dopo me la vedo capitare qui dicendo che ti aveva trovato in casa, completamente ubriaco... e in compagnia di una giovine donna.
Davide Infatti, era giovine. Continua.
Don Quel che ti dico non ti divertirà.
Davide Credi che mi sia divertito finora?
Don Dunque: ci siamo seduti qui a chiacchierare e bevendo qualcosa. Cinzia diceva che non voleva tornare su, da te.
Davide (ironico) Troppo umiliante?
Don No. Pare che non volesse « disturbarvi ». Disse che fin dall'età di undici anni ha sempre assistito a un andirivieni di ogni specie di donne. Finalmente... disse di...
Davide Di voler passare la notte con te... ma non nella camera degli ospiti?
Don (in fretta. Cavallerescamente) Sì; ma era molto agitata e sconvolta. Non sapeva quel che dicesse.
Davide (accendendosi) Vorresti insinuare che mia figlia è una stupida? Una scolaretta quindicenne? Una ragazza che non sa!... Sicuro che sapeva quello che diceva e quello che voleva.
Don Preferisco credere altrimenti.
Davide (mimica violenta) E lui che preferisce credere altrimenti. Santi Numi! Ma la ragazza è o non è innamorata pazza di te?
Don Non lo so... e non lo sa neanche lei. Ad ogni modo ora sai come sono andate le cose.
Davide Lascia che ti chieda una cosa da uomo a uomo.
Don (ride) Quando un uomo dice così sono sempre diffidente.
Davide Non importa. Dunque, da uomo a uomo, lascia che ti chieda una cosa... e dimentichiamo per un momento la mia parentela con Cinzia. Vuoi?
Don Per me non è facile, come per te! Tu la dimentichi continuamente.
Davide Vorrei sapere questo: quando una bella ragazza si offre a un uomo, nelle condizioni descritte da te... che cosa lo trattiene dall'accettare?
Don Prescindendo dalle barriere morali, di cui non è il caso di parlare, dipende se un uomo ha paura di legarsi o no.
Davide Correggimi se sbaglio. Ma non eravate fidanzati?
Don C'è una grande differenza fra un fidanzamento e un legame; e il legame diventa inevitabile se... se...
Davide Ah!
Don Da uomo a uomo ti dirò... È stato assai malvolentieri che ho lasciato cadere l'iniziativa di Cinzia. Ci ho pensato un po'... ma poi... ho preferito non vincolarmi.
Davide Che schifoso calcolatore. (Ringhioso) Caro mio, quando nel foot-ball il pallone è tuo non si ha voglia davvero di perderlo stupidamente facendo un errore.
Don Caro mio, in amore è come al rugby : quando il giocatore ha in mano il pallone ed è quindi arbitro della situazione, non ha certo voglia di restare gabbato facendo un passaggio sbagliato, vincolandosi in un letto casuale... Proprio come al rugby.
Davide (che non ha capito nulla della similitudine) Giocatore? arbitro? Scusa, io non sono un tifoso del rugby, ma credevo che il giocatore non potesse fare da arbitro. Non capisco.
Don Lasciamo perdere. Al diavolo il rugby. Non voglio più discutere. A parte tutto Cinzia è troppo una brava figliola per... per... Infatti lei ha capito... Io le ho spiegato...
Davide Spiegato? Le hai anche spiegato? Allora capisco la sua indignazione, povera ragazza. E se è lecito... che cosa le hai spiegato?
Don Davide, ti prego, è estremamente volgare parlar così della propria figlia.
Patty (che ha percepito le ultime parole, entra dalla cucina portando la tovaglia) Per che cosa state litigando adesso?
Don Per colpa del rugby.
Davide Già... Stavamo discutendo su un passaggio... incompleto. Ma che cosa volete che capisca un ragazzo?
ATTO SECONDO
Due ore dopo. Davide è sdraiato sul sofà e sorseggia il cognac. Patty non è presente. È in cucina a rigovernare. Il suo abito, che sembra umido e gualcito, pende dalla spalliera della sedia davanti al caminetto. L'umore di Don è cattivo; quello di Davide è soave.
Davide Piove ancora. Sicuro, proprio la serata da starsene tranquilli in casa. Metti un altro pezzo di legna sul fuoco.
Don Cos'è? Sei paralizzato?
Davide Sono ospite.
Don Posso aggiungere un ospite non molto gradito?
Davide A tavola me lo hai dimostrato chiaramente; era proprio imbarazzante. E la cena era così buona. Non hai mai detto una parola.
Don Me ne sono venute in mente molte; ma c'era una ragazza presente.
Davide Ho fatto del mio meglio per tener viva la conversazione, ma ho sentito una certa tensione nell'aria.
Don Difatti, le tue freddure erano proprio tirate per i capelli. Ad ogni modo dieci con lode per lo sforzo.
Davide C’è qualche cosa che ti ha seccato?
Don Senti, Davide. Ti sei divertito. Mi hai rovinato la serata. Ora perché non te ne vai?
Davide Credi che a Patty farebbe piacere? Sono stato invitato da lei, insistentemente, anche in tua presenza. Ho dovuto accettare.
Don Sono certo che adesso è disposta a scusarti.
Davide Come fai ad esserne tanto certo? Io ho l'impressione che lei desideri la mia presenza qui. Può darsi che abbia qualche altro motivo, oltre quello dell'ospitalità, per insistere tanto.
Don Il tuo fascino irresistibile!
Davide Ma va. Direi piuttosto una naturale curiosità di sapere di più sul conto mio e di Cinzia, e forse un timore tutto femminile di restare sola con te.
Don Macché timore! Anche prima di venire qui le avevo promesso...
Davide Dio mio! Le avevi premesso? E allora avrà una paura matta di annoiarsi. Ma perché scervellarci? Domandiamo a lei perché mi ha invitato. Mi interessa proprio saperlo. (Si alza).
Don (accetta la sfida) Okey. Domandiamoglielo.
Davide Però ripensandoci... (Siede di nuovo).
Don Non ti interessa più?
Davide Le donne non sono mai sincere quando uno le mette con le spalle al muro.
Don (ride e va lentamente verso la cucina) Vado ad aiutarla. Non è giusto che faccia tutto lei.
Davide Non fare il sentimentale. Le donne amano sbrigarsela da sole in cucina. Nel suo caso, poi, mi sembra che sia un artificio abbastanza chiaro.
Don Che racconti?
Davide Raggiungere il tuo cuore prendendoti per la gola. Il pranzo era eccellente. Ora, avendo stabilito una testa di ponte nel tuo cuore, si spinge all'assalto di tutto il tuo essere, facendo esibizione delle sue qualità domestiche: « come sono brava a lavare i piatti, a tenere in ordine una casa, eccetera ».
Don Tu pensi sempre ai secondi fini.
Davide Sì, ed ho quasi sempre ragione.
Don (gli dà un'occhiata feroce. Poi apre la porta che dà in cucina e chiede) Siete sicura di non avere bisogno di aiuto?
Patty(d. d.) No, grazie. A momenti ho finito.
Don Lasciate stare. C'è una donna che viene tutte le mattine. Non occorre che...
Patty(d. d.) Lo so, le conosco le donne che tengono tutte le mattine. Fannullone. Lasciatemi finire. Andate, leggete un libro. Che sta facendo il signor Slater?
Davide Sono ancora qui.
Patty Bravo.
Davide (lancia a Don uno sguardo trionfante e si accomoda meglio sul sofà) Vogliamo giocare a canasta? Ora ricordo che l'altra sera ti 'ho vinto un sacco di soldi. Vuoi la rivincita?
Don (va a versarsi da bere) Hai intenzione di stabilirti qui?
Davide (inarcando le sopracciglia) Temi una concorrenza sleale?
Don Vorrei soltanto che te ne andassi. (Con violenza).
Davide Mio caro, perdonami, ma forse sono un po' sconcertato.
Don Sconcertato?
Davide (alzandosi) Da te. Dalle tue inutili e ripetute affermazioni. Tutta la sera hai cercato di persuadermi che questo non era un convegno d'amore. (Confidenzialmente) Avanti, perché non sei stato sincero e non mi hai detto chiaramente...
Don La tua mentalità io la disprezzo. Non hai mai provato il desiderio di passare una serata solo con una ragazza, senza avere in programma di andarci a letto?
(Davide si rizza improvvisamente a sedere)
Che c'è adesso?
Davide Lasciami pensare... Una serata con una ragazza giovine e bella?
Don Avanti, Davide, non fare il tonto. Sai benissimo che Patty è una brava ragazza; c'è in lei qualcosa di puro e di pulito che non può sfuggire neanche a te.
Davide Anche le più grandi cortigiane della storia avevano, per quanto io ne so, qualcosa di puro e di pulito. Chissà, forse è una specialità della loro professione.
Don Sai benissimo quello che voglio dire.
Davide Okey. Ma è inutile parlare di lei come della pubblicità di un sapone.
(Il telefono squilla. Don va a rispondere. Davide lo osserva, ha porta della cucina si spalanca e Patty entra portando i piatti e la tovaglia. Indossa sopra alla sottoveste una vestaglia di seta da uomo).
Don (al telefono) Pronto? No, no. No... sì. (Riattacca).
Patty(guarda Davide il quale le sorride) Che cosa ne deducete, Sherlock Holmes?
Davide Tre « no » e un « sì ». C'è da rimanere disorientati.
Patty Secondo me non si è voluto compromettere.
Davide Oh, lui ha una grande esperienza nell'evitare di compromettersi.
(Patty ride).
Don (va su e giù mordendosi le labbra) Devo uscire un momento. (Infila l'impermeabile).
Davide (lo osserva. Canzonatorio) Devo farle compagnia fino al tuo ritorno? (Alzandosi) Stavo per andare, dietro tua richiesta se ricordi, ma se credi... rimango con grande piacere.
(Don è perplesso).
Patty Dove andate?
Don Qui vicino. Per pochi minuti.
Patty Per che cosa?
Don Ma... Hm...
Davide Patty, Patty! Non siate indiscreta. Quando un uomo vi lascia non dovete mai chiedere il perché. (Va a prendere il suo cappello e soprabito) Finite di là, come una brava bambina.
Patty Ve ne andate anche voi?
Davide Il nostro giovine amico mi ha fatto capire chiaramente che la mia presenza è indesiderabile.
Patty Per me?
Davide Per lui, credo.
Patty Oh, sentite. Non ho nessuna intenzione di rimanere qui sola. (Si tira giù le maniche e scioglie la cintura dell'improvvisato grembiule).
Don Sentite, Patty...
Davide Perché non la conduci con te, Don? O devi proprio andare solo?
Don Torno tra dieci minuti.
Davide E ha paura che io vi seduca in dieci minuti.
Patty(divertita) Che bellezza. (A Don) State tranquillo. Vi assicuro che è innocuo.
Davide Senza commenti.
Don (riluttante) E va bene. (A Davide) Ma ricorda che Patty detesta gli uomini che si prendono troppa confidenza.
Davide E chi potrebbe darle torto?
Don (andando verso la porta) E ricorda anche che potresti essere suo padre.
Davide (buttandosi su una poltrona) Cambiamo discorso?
Don (sulla porta) E lasciala in pace. (Esce).
Patty(piega la tovaglia. La riporta in cucina e rientra subito. Pensierosa) Povero Don. Perché lo tormentate sempre?
Davide Non cominciate a compiangerlo.
Patty(dà un'occhiata alla cucina e richiude la porta dicendo) Beh, però; che lavoro! Tutto lavato, asciugato e messo a posto.
Davide Non vi vantate tanto. Pulizia e ordine non sono virtù.
Patty Invece sì. Ho sempre sentito dire che la pulizia è sinonimo di devozione.
Davide La santità non mi attira affatto.
Patty(siede comodamente su una poltrona e posa i piedi su un tavolino in un atteggiamento di riposo assai poco signorile e lasciando vedere una generosa porzione di sottoveste e calze) Che cosa vi attira?
Davide Le bistecche, i liquori, le donne, nello stesso ordine in cui l'ho detto.
Patty(abbassa prontamente le gambe e si alza. Va al camino e ispeziona distrattamente il suo abito) Oh, non credo che siate così depravato come volete far credere.
Davide È asciutto quell'abito?
Patty Si sta asciugando. (Solleva l'abito per osservarlo meglio) Certo questa macchia non andrà mai via completamente. Però dovrebbe esserci una legge.
Davide Per chi?
Patty(con comica indignazione) Per voi, per la gente come voi. Come si fa a servirsi la salsa dalla bottiglia in questo modo e spruzzare il vicino. (Dimostra tenendo in mano una immaginaria bottiglia di Ketchup e battendo violentemente il fondo col palmo della mano).
Davide (ridendo) Non ho chiesto scusa nel modo più amabile e servile?
Patty E senza neanche prendere la direzione del vostro piatto!
Davide Finitela di brontolare. Vi sta un amore la vestaglia di Don... e probabilmente lo sapete.
Patty Dev'essere una ragazza, la persona che ha telefonato.
Davide Senza dubbio.
Patty Credete che fosse Cinzia?
Davide Lo spero.
Patty Sareste contento se si abbracciassero e facessero la pace?
Davide Contentissimo.
Patty Vi rendete conto che lo abbiamo quasi buttato fuori di casa sua?
Davide (devotamente) Consoliamoci di averli ributtati nelle braccia uno dell'altra.
Patty Di che cosa discutevate prima del pranzo?
Davide Non sentivate dalla cucina?
Patty Non si sente niente. Dunque, di che cosa...
Davide Deploravo la sua moralità.
Patty E malgrado questo desiderate ancora che sposi vostra figlia?
Davide Deploravo la sua moralità, non la sua immoralità.
Patty (con sollievo) Ah. (Pausa) Vi ho combinato un buon pranzo?
Davide Quante volte vi ho fatto le lodi stasera?
Patty Molte volte.
Davide Un giorno vorrete sposarvi e soprattutto continuare ad esserlo?
Patty Certo.
Davide Mia moglie era del sud. Una cosetta piccola e deliziosa, faceva delle frittelle squisite. Non ne mangiavo mai meno di tre. Ogni volta le dicevo: « Che meravigliose frittelle! ». Oppure « Che frittelle magnifiche! » e spesso: « Buone, quelle frittelle! ». E invariabilmente un anno dopo quando le stavo ancora digerendo, lei saltava su : « Non erano buone, quelle frittelle? ». (Pausa) Sapete come andò a finire?
Patty Che chiedeste il divorzio.
Davide No. Lo chiese lei. Estrema crudeltà, fu il motivo. L'avevo sculacciata con la padella ancora calda delle frittelle. Le vennero due vesciche che durarono alcune settimane, a quanto dichiarò il suo avvocato. Io non ebbi il piacere di vederle.
Patty Non vi credo. È impossibile che voi abbiate picchiato una donna.
Davide Potete credermi. Anzi, vi dirò che cerco di picchiare donne soltanto. Non sono bellicoso, ma ogni tanto, se mi capita... Anche un uomo piccolo e indifeso non mi dispiace.
Patty Scherzate.
Davide È così, ve lo giuro.
Patty Siete un mostro. Non mi stupisce che vostra moglie abbia voluto divorziare. Mi stupisce solo che vi abbia sposato.
Davide Non siate ingenua! Predisposizione a picchiare le donne è una cosa, e picchiarle è un'altra. Specie quando si fa loro la corte. Se voglio, so come fare per cattivarmi tutta la simpatia della donna a cui tengo.
Patty Ci credo. E questo è il male. Avete troppo charme. Proprio troppo.
Davide Mi sposereste voi?
Patty Per essere poi cacciata via a padellate? Non dite sciocchezze.
Davide Sì, ho commesso un errore raccontandovi tutto questo. Un grave errore. Però voi siete un tipo di quelle che rendono le padellate. Quindi, essendo un po' vigliacco, sarei più prudente. Che ne dite?
Patty Di che?
Davide (serio) Non vi piacerebbe sposarmi?
Patty Come rimarreste se vi dicessi di sì?
Davide Mi piacerebbe. Perciò ve l'ho chiesto.
Patty Avete l'abitudine di andare in giro chiedendo in moglie donne che non conoscete?
Davide No. A volte ho proposto a una donna di venire ad abitare con me, ma è un'altra cosa.
Patty E a me perché non lo avete proposto?
Davide È opinione generale che le ragazze giovani e carine vengano sedotte da vecchie canaglie. Invece non è così. Per ogni brava ragazza sedotta da un uomo anziano ce ne sono altre cinquanta rovinate da bravi giovani senza esperienza. Le vecchie canaglie hanno un rispetto istintivo per l'innocenza.
Patty Siete una cara persona.
Davide Vi dirò di più. Da quando ho divorziato questa è la mia prima proposta di matrimonio che faccio.
Patty Poiché non avete bevuto, temo che siate pazzo.
Davide Perché? Non mi avete dichiarato che vorreste sposare un uomo in gamba e non giovine? Io ho quarant'anni più uno.
Patty Non si direbbe. Vi comportate come un adolescente.
Davide Sarebbe una combinazione magnifica. Mi fareste da mamma.
Patty No, grazie.
Davide Allora fareste da mamma a Cinzia.
Patty Sicuro. Dovrebbe farle piacere. Ho tre anni più di lei.
Davide Non fa che insistere perché sposi una donna giovine e carina. Se Don fa pace con Cinzia, voi diventereste sua suocera. Non vi seduce l'idea?
Patty Non scherzate. Il matrimonio è una cosa seria. (Pausa) Dovete essere assolutamente pazzo.
Davide Perché vi ho proposto di sposarmi?
Patty Sì. Che cosa sapete di me?
Davide Ne so abbastanza. Siete intelligente ed in gamba. Avete uno spirito avventuroso. Avete una giovinezza e un'allegria addirittura contagiose. Siete un'ottima cuoca. Avete un bel visetto, un corpo grazioso e delle magnifiche gambe.
Patty(affascinata) Continuate.
Davide Vi dorrebbe bastare. A me, basta.
Patty Non avete detto una parola d'amore.
Davide Ne sono state già dette tante.
Patty Sì, ma una donna non si stanca mai di ascoltarle.
Davide Pur sapendo che il novanta per cento sono parole vuote e grosse bugie?
Patty Non è detto che lo siano sempre.
Davide Ho detto il novanta per cento: il dieci per cento è per i romantici e i sentimentali.
Patty Aspetterò che me ne capiti uno.
Davide Uno come Don.
Patty Forse.
Davide Credevo che voi cercaste una relazione stabile, sicura, santificata, con un uomo che sapesse apprezzarvi.
Patty Verissimo. Ma una ragazza desidera anche di essere felice.
Davide Io ho le qualità per render felice una donna.
Patty Servendovi di padelle inossidabili?
Davide Il risultato fu stupendo. Essa sposò quasi subito un ricco brasiliano. Ed ora è felice, con una situazione di prim'ordine. Volete sapere altro?
Patty Non vi sposerei neanche se foste l'unico uomo rimasto sulla terra.
Davide Questo è un modo di parlare inconsiderato e senza tatto.
Patty È quello che penso.
Davide Bimba mia, se io fossi l'unico uomo rimasto sulla terra in mezzo a un milione di donne, voi lottereste con le unghie e con i denti per avere il privilegio di sposarmi, impaziente e ansiosa di ripopolare il mondo.
Patty Vi fate delle belle illusioni.
Davide Il vostro senso di dovere verso la razza umana supererebbe questi vostri pregiudizi verso di me.
Patty Della razza umana non m'importa. E non ho nessun pregiudizio contro di voi. Vi trovo affascinante e vi credo pazzo.
(Il telefono squilla).
Davide Lasciatelo suonare.
Patty Non rispondiamo?
Davide Non sapete resistere, dite la verità.
(Il telefono squilla con insistenza).
Patty Non potrebbe essere una cosa urgente?
Davide Qualcuno che vuole una casa costruita questa sera.
Patty Una comunicazione urgente può capitare a tutti.
Davide E va bene! Non vi tormentate per questo!
Patty(prende frettolosamente il telefono) Pronto! (Evidentemente non c'è più nessuno dalla parte opposta. Riattacca) Se ne sono andati. Perché non mi avete lasciato rispondere subito? (Guarda l'orologio) Che ore sono in Europa?
Davide (sconcertato) Come?
Patty Pensavo che potesse essere sua madre. Don ha detto che sua madre è in Europa.
(Davide si alza, stacca il ricevitore dal gancio e torna a sedere)
Non dovevate far questo. Non è casa nostra.
Davide E noi siamo suoi ospiti. Non se ne doveva andare. Che razza di educazione.
Patty Spero che torni presto e vi mandi via in fretta.
Davide Non occorre. Me ne vado subito, se lo desiderate. È questo che volete?
Patty Sì.
Davide (fa per alzarsi) Va bene.
Patty(sorridendo) E se non tornasse?
Davide (riaccomodandosi) In questo caso, morirete di noia aspettando. Oppure, si capisce, potreste sempre tornare a casa vostra.
Patty Oh no. Non prima di averlo rivisto. Voglio dire... È stata una serata così bizzarra. Devo aspettarlo.
Davide E se rimane fuori tutta la notte?
Patty Dove volete che vada tutta la notte?
Davide Ci sono tanti luoghi...
Patty Non è il tipo.
Davide Che cosa ne sapete?
Patty Non ne siete persuaso anche voi? Se ricordate doveva sposare vostra figlia.
Davide Non gli chiedevo nessun certificato di castità. E sono certo che neanche Cinzia lo ha chiesto.
Patty Forse Cinzia gli ha telefonato dalla farmacia qui all'angolo.
Davide Probabile.
Patty O magari da qui, dalla portineria.
Davide Può darsi.
Patty Sentite: mi promettete di andarvene appena lui torna?
Davide Ripeto la mia offerta di andarmene subito, se volete.
Patty E dove andreste?
Davide Di sopra, a casa mia.
Patty A far che?
Davide Probabilmente telefonerò a una donna che conosco pregandola di venire da me.
Patty Mi pare ignobile quello che state dicendo.
Davide Forse non è sublime, ma non vi è nulla di ignobile. La persona in questione è molto divertente. Essa mi ritiene una bravissima persona. Ed io le voglio bene.
Patty Perché non la sposate?
Davide Perché è una donna intelligente e mi perderebbe ogni rispetto se le facessi una proposta così idiota e così fuori posto.
Patty(dopo una lunga pausa) E allora, perché volete sposare me?
Davide Primo: voi desiderate un marito. Secondo: riprendere moglie potrebbe essere per me un'ottima cosa. Terzo: mi è parso che potreste fare da moglie eccellente e... interessante. Volete ripensarci? L'offerta è ancora valida.
Patty Strano. Siete mostruoso, cinico, superficiale, egoista, immorale e privo assolutamente di dignità... eppure mi piacete.
Davide Tanto da decidervi a sposarmi?
Patty No. Ma potrei fare di peggio. Molto peggio.
Davide Pensateci su.
Patty Siete ricco?
Davide Discretamente. Diciamo le cose come stanno. Sono ricco. Punto. Non ho mai lavorato e anche se non lavorerò mai avrò sempre una discreta rendita, anche pagando le tasse.
Patty Non ho mai pensato a diventare ricca, ma la ricchezza è una terribile tentazione.
(Lunga pausa. Poi afferrando la propria borsetta. Improvvisamente)
Indovinate quanto ho nella borsetta?
Davide (quietamente) Sette dollari, quarantatre cents, ed un libretto di banca che dimostra un'assoluta mancanza di fondi.
(Patty lo guarda stupita)
Non sono mica indovino. Ho guardato nella vostra borsetta mentre stavate lavando i piatti.
Patty(sorridendo) Non è molto corretto.
Davide Non ho mai detto di essere una persona corretta. Anche Don lo ha disapprovato.
Patty(contando il suo denaro) Giovedì prossimo farò qualcosa alla televisione, spero. Mi daranno sessantadue dollari e 50. Così ne avrò circa 70. Una volta sono arrivata ad averne 200. Li tenni per una settimana. Sono cose che voi ricchi non potete capire, poveretti!
Davide Che cosa non possiamo capire?
Patty(si alza e gira per la stanza) La gioia di possedere 200 dollari. È meraviglioso. Si ha voglia di correre in strada per gridarlo a tutti.
Davide L'altra sera ho vinto 600 dollari giocando a canasta.
Patty E non avete sentito niente?
Davide Niente.
Patty Non siate scettico anche in queste cose. Non potete essere ricco a tal punto da...
Davide Naturalmente mi piace vincere. Ma volevo dir questo: mi sono trovato con seicento dollari in più: ecco tutto, ed ora che cosa ne faccio? (Tira fuori il portafoglio) Eccoli: sono anche nuovi.
Patty Perché andate in giro con tanto denaro? Io ho perduto una volta la borsetta con più di venti dollari dentro: sono stata male una settimana.
Davide (dolcemente) Patty, mi farebbe molto piacere darvi questi seicento dollari. E vi prego di credere che non c'è nessun secondo fine.
Patty Ma perché vorreste darmi seicento dollari?
Davide Ma... forse perché non sono tanto depravato come vorrei far credere. Uso una vostra frase.
Patty Perché volete darmi tanto denaro?
Davide Vi ho detto che vincendo non ho sentito nessuna emozione; procuratemela voi, accettandolo.
Patty(indebolendosi) Ma non posso accettare del denaro da...
Davide Ho detto che non c'erano secondi fini.
Patty Quanto fa seicento diviso per quaranta?
Davide (un attimo di pausa nel fare il calcolo) Quindici. Perché?
Patty Perché questa è la metà del mio guadagno. Quaranta dollari per settimana. Pensate… quindici settimane!
Davide (piega i biglietti e glieli porge) D'accordo.
Patty Non so che fare. Non ho mai preso denaro da un uomo.
Davide L'ho vinto ad un odioso capitalista oppressore della povera gente. Allora... accettato?
Patty La tentazione è forte. Mi considerate una stupida se dico di no?
Davide (pensieroso) Non si tratta di stupidità; il concetto è un altro.
Patty E quella vostra amichetta della quale parlavamo poco fa... accetterebbe se voi le offriste del denaro?
Davide Non lo so. Le faccio dei regali ogni tanto. Ma non le ho mai offerto denaro. Immagino che direbbe: « Grazie, caro, sei un tesoro »; oppure, potrebbe anche indignarsi. Non so. Comunque, c'è una grande differenza.
Patty Forse perché è la vostra amante?
Davide (ridendo) Non è la mia amante, mia dolce sciocchina: avere un'amante significa avere una relazione romantica, appassionata e duratura. Quella vi riderebbe in faccia se le chiedeste se è la mia amante o l'amante di qualcheduno.
Patty Ho capito: promiscuità.
Davide Se non sapete nemmeno il significato di promiscuità.
Patty E va bene : allora diciamo « dormire con Tizio e con Caio ».
Davide Brava. Così va meglio. È una cosa piacevolissima e non date retta se qualcuno vi dice il contrario; specialmente quando non se ne abusa. (Offrendo di nuovo il denaro) Dunque li accettate?
Patty(avvicinandosi) Certo sarebbe una follia rifiutare... È un patrimonio. (Tende una mano, poi la ritrae) Non siete, per caso, uno scrittore?
Davide Dio mio, no! Perché?
Patty Ne conobbi uno l'anno scorso. Nel cuore dell'inverno, proprio dopo un tremendo raffreddore, mi invitò ad andare con lui per una settimana. Morivo dalla voglia di andare, perché avevo proprio bisogno di un po' di sole; ma sapevo che il mio scrittore era una vecchia volpe. Alla fine dissi di no. Dopo qualche mese lessi una sua novella, era rutta la storia del nostro incontro.
Davide Io vi assicuro che non la racconterò ad anima viva.
Patty Allora... okey. Accetto. (Prende il denaro avidamente. Poi ad un tratto è sopraffatta dalla timidezza. Non sa che fare e che dire).
Davide (con bontà) Brava.
Patty Mi viene da piangere. (Smarrita) Non so proprio cosa dire. Non trovo le parole.
Davide (sorridendo) È la prima volta che vi succede di restare senza parole?
Patty(gravemente) Parlo troppo, vero?... (Crolla le spalle) Dirvi grazie così, non so, suona male.
Davide A me suona benissimo... dato il modo come lo avete detto.
Patty A me pare troppo poco... (Guarda il denaro) Quindici settimane sicure, senza aver fatto niente... no, non so che cosa dire.
Davide Avanti, Patty, non la fate tanto lunga. Mettete via quel denaro. Io sono già compensato a sufficienza.
Patty Come?
Davide Dalla vostra espressione felice e rapita.
Patty(dopo una pausa) Sapete, c'è una specie di impegno... da parte mia.
Davide Che impegno?
Patty Gratitudine, affetto, il desiderio di ricambiare un giorno... in qualche modo...
Davide È stato un regalo... non un prestito.
Patty Sì, ma voglio dire... Ecco, quando si tratta di un prestito, quando uno ha restituito non ha più obblighi. Invece, per un regalo, si rimane sempre legati dalla gratitudine. (Ripone il denaro nella borsetta) Dio, Dio, quando lo mostrerò a Vicky e le racconterò tutto... Uno svenimento come minimo.
Davide Non ci sarà pericolo che fraintenda?
Patty Seicento dollari! Con una cifra simile, è impossibile fraintendere. Del resto, Vicky sa benissimo che io non faccio certe cose. Anche Vicky è una brava ragazza. Perciò abitiamo insieme.
Davide E il giovanotto con la Cadillac?
Patty Oh, niente. È una cosa molto triste, e senza nessuna speranza. Si limitano ad andare ogni tanto a vedere qualche film malinconico tenendosi la mano nella mano. La moglie ha la pressione molto bassa. O molto alta, non so bene. Insomma, non ha una gran salute.
Davide Mi pare che neanche lui debba essere molto robusto.
Patty Siete un bel tipo: se la gente non va a letto insieme, credete subito che sia malata. (Lo guarda per qualche momento. Poi si curva e lo bacia sulla guancia) Ecco. Lì!
Davide Non mi è piaciuto come lo avete detto: avete usato un tono protettore, indulgente e materno.
Patty Mi avete pure offerto di farvi da mamma, no? Non volete che vi baci?
Davide Certo; ma senza quel « lì »!
Patty(divertita) Siete troppo esigente.
Davide Affatto. Ma la cosa che conta è questa: avete sentito il desiderio di baciarmi?
Patty Sì.
Davide Ma non vi sarebbe piaciuto che io vi avessi detto « lì »!
Patty(pensierosa) Forse avete ragione. (Ride) Beh, riproviamo. (Si alza e dopo un momento di riflessione lo bacia di nuovo sulla guancia) Così è meglio?
Davide (è rimasto impassibile) Non eccessivamente.
Patty Ma non era protettore... né materno...
Davide Filiale.
Patty Tutto quel denaro non me lo avete forse dato con un sentimento paterno?
Davide Siete troppo logica. Non si addice alla gioventù.
Patty Comunque, voi siete molto caro.
(Siede sulle sue ginocchia. Lo bacia di nuovo sulla guancia dolcemente e affettuosamente. Davide le batte sulla spalla per rassicurarla ma un po' goffamente. Evidentemente è la prima volta che ha sulle ginocchia una ragazza che lo bacia senza che lui faccia altri tentativi. La porta d'ingresso viene improvvisamente aperta da Don il quale entra inzuppato fino all'osso. Quando vede quello che sta accadendo si adira. Patty balza in piedi sorpresa).
Don Accidenti... Vergognatevi!
Patty(un po' turbata) Don, come siete bagnato. Che avete fatto? Sempre sotto la pioggia?
Don Fuori di qui, tutti e due.
Davide (calmandolo) Piano... calma... (Filosoficamente) Le cose non sono sempre quelle che sembrano.
Don Ho gli occhi per vedere, no? Non possono esservi dubbi.
Davide Spesso gli occhi ingannano. Prendi la nostra piccola Patty, per esempio.
Don Prendi tu. Prego, fai pure. (A Patty) La compagnia non vi mancherà. Questo signore ha una quantità di amicizie. (Va verso la porta) Vi sarò molto grato se filerete via tutti e due al più presto possibile.
Patty(vivacemente) Oh, smettetela di fare il pedante e il cattivo. Mi avete trovata seduta sulle sue ginocchia? Mentre gli davo un bacio? È poi un peccato così grosso? Giuro che non bacerò mai più un uomo finché vivo.
Don È un'ottima risoluzione.
Patty Così sono sicura di non sbagliare, e si evitano i malintesi.
Don Via! (Apre la porta della camera da letto).
Patty(gli si avvicina) Don, volete proprio sapere come sono andate le cose? E perché mi avete trovato...
Don Conta molto sapere il perché e il percome?
Patty Direi di sì. (Gravemente) Il signor Slater mi ha chiesto di sposarlo.
Don (sbalordito) Sposarlo? Vi ha chiesto di sposarlo?
Patty Sì. (A Davide ansiosamente) Spero che non vi secchi se gliel'ho detto.
Davide È una cosa che non lo riguarda.
Don (a Davide, ancora incredulo) Vuoi sposarla? L'hai conosciuta solo poche ore fa...
Davide Precisamente. Un pranzo cucinato da lei ed eccomi schiavo.
Don (a Patty) Che cosa avete messo nella salsa di quelle bistecche? Marijuana? (Sta per entrare nella stanza da letto) Spero che sarete felici.
Davide Un momento. Patty ha avuto il buon senso di rifiutarmi.
Don (scettico) Uh, uh. E di questo rifiuto io ho assistito al quadro finale, entrando. (Entra nella camera da letto ma fa nuovamente capolino per un momento) Vi ripeto: prima ve ne andate e meglio è. (Scompare sbattendo la porta).
Davide È rivolto a tutti e due?
Patty Povero Don. Chissà che cosa s'immagina.
Davide È difficile saperlo; è un uomo con una mentalità tutta sua. Quei tipi sono capaci di immaginare le cose più abbiette.
Patty(va fino alla porta della camera da letto e tende l'orecchio) Chissà che sta facendo?
Davide Si starà cambiando le calze. Mi è sembrato tutto bagnato.
Patty Sentite. È meglio che ve ne andiate.
Davide Adesso... così, senza una bella scena madre?
Patty Volete che Don vi cacci fuori davvero?
Davide Oh, non siate così melodrammatica.
Patty Sarebbe capace, capacissimo di farlo.
Davide (riflettendo) Sì, ma farebbe la figura dello sciocco. Al momento giusto lo avrei capito. La violenza non deve mai essere retrospettiva.
Patty Ci ha detto di andarcene.
Davide Sì, ma in un modo piuttosto ambiguo. Evidentemente vuole che io mi levi dai piedi, sperando in cuor suo che voi rimaniate. Con voi non ha ancora finito.
Patty (dispiacente) Dio mio. (Fissa la porta della stanza) Se non crede una parola di quello che gli ho detto, mi deve giudicare una bella sgualdrina.
Davide Non ci fate caso.
Patty Ma sì che ci faccio caso, in fin dei conti... che altro poteva pensare? In fondo lui ancora non sa perché ero seduta sulle vostre ginocchia, e perché vi stavo dando un bacio.
Davide Se avete un po' di senso comune, non ditegli niente.
Patty È un bravo ragazzo. Non voglio che mi creda quella che non sono.
Davide (si alza. Prende il cappello e si mette il soprabito sul braccio) Ci tenete al nostro giovine amico, romanticamente parlando?
Patty Come posso saperlo? Ho passato la serata in cucina o parlando con voi.
Davide E fisicamente parlando?
Patty Non siate volgare.
Davide Matrimonialmente parlando?
Patty L'ho conosciuto poche ore fa, probabilmente non lo vedrò più.
Davide Ma vi piacerebbe rivederlo?
Patty Voglio soltanto che non mi creda una ragazza leggera.
Davide E voi immaginate che ora egli creda questo?
Patty Non avrebbe tutti i torri. Ha tutte le ragioni di giudicarmi male.
Davide (mette il cappello inclinato con aria spavalda e apre la porta d'ingresso) Allora datemi retta: lasciatelo bollire nel suo brodo.
Patty(perplessa) Come?
Davide Lasciate che rimugini i suoi dubbi, bimba mia. È seria o non è seria? È brava o è sgualdrina? È casta o ha avuto amanti? Il dubbio. Il più potente afrodisiaco del mondo...
(Esce chiudendo la porta. Patty si avvia verso la camera di Don. Quasi immediatamente Davide riapre la porta e si affaccia guardandola)
Non bussate. Lasciate l'iniziativa a lui.
Patty(spaventata si volta) Mi avete fatto paura. Credevo che ve ne foste andato.
Davide Ripensandoci ho creduto sia meglio uscire sbattendo la porta, facendo chiasso. Crederà che uno solo di noi è andato via e la curiosità lo spingerà ad uscire dalla stanza. Se le cose si mettono male, sapete dove abito. (Le fa un cenno di saluto ed esce sbattendo la porta)
(Patty molto pensierosa va ad ispezionare il suo abito che è ancora davanti al camino. È delusa notando che il colpo della porta non ha prodotto immediatamente il suo effetto. Un momento dopo entra Don zufolando. È in accappatoio da bagno e si sta annodando la cintura; ai piedi ha le pantofole. Nota, con ovvia soddisfazione, che Patty è sola. Patty lo guarda nervosamente. Don siede sul sofà e accende una sigaretta. Lungo silenzio).
Don Dov'è andato Slater?
Patty Non lo so. Come volete che lo sappia?
Don Credevo che ora sareste stata al corrente di tutti i suoi movimenti.
Patty Invece no. E, per di più, non ci tengo ad esserlo.
Don (molto gentile) Scusatemi se sono in accappatoio. Ero tutto bagnato.
Patty Siete molto elegante. (Gentile) Avrebbe bisogno di qualche punto qua e là...
Don Ho una vestaglia bellissima, nuova nuova. Ma l'avete indosso voi.
Patty(seccata) La riavrete subito, appena il mio vestito sarà asciutto. Me ne sarei andata già ma desideravo prima...
Don Non c'è fretta. (Starnuta).
Patty Salute.
Don (rigido) Grazie. (Starnuta ancora e cerca in tasca dell'accappatoio il fazzoletto che non c'è) Uffa!
Patty(va a prendere la sua borsetta e tira fuori un pacchetto di fazzoletti di carta ancora piegati. Glieli porge) Fazzoletti di carta. I più pratici.
Don Grazie. (Si soffia il naso).
Patty Era Cinzia al telefono?
Don Sì.
Patty Lo avevo immaginato.
Don Era lei.
Patty E siete stato a discorrere sotto la pioggia?
Don Sì. Mi ha telefonato dal bar di Luigi, qui all'angolo, ma ho preferito non entrare. (Altro starnuto) Siamo rimasti a parlare sotto la pioggia.
Patty Di che?
Don Di voi, soprattutto.
Patty Di me?
Don Sì. Le ho detto del nostro incontro, della vostra visita qui e del pranzo che avete preparato e vi ho descritta come quella cara ragazza che mi eravate sembrata.
Patty E lei non ci ha creduto?
Don Ha detto : « Conosco il genere. Vergini di professione! ».
Patty È una cattiveria.
Don È sembrata anche a me. E su questo abbiamo litigato.
Patty(dolcemente) Sotto la pioggia.
Don Sotto la pioggia. Era proprio quello che ci voleva.
Patty E poi? Andate avanti.
Don (lieve esitazione) Non c'è altro.
Patty Mi pare una conversazione molto inconcludente.
Don Infatti lo è stata. Desideravo solo tornare a casa... ma non mi aspettavo di trovarvi...
Patty(subito) Flirtando col signor Slater?
Don Nessuno ha parlato di flirtare. Avevate l'aria di passarvela bene tutti e due.
Patty(violenta) Sì, benissimo. È adorabile. Peccato che siate entrato proprio in quel momento.
Don (la guarda a lungo. Poi si versa un cognac e lo sorseggia. Ad un tratto) Vorrei proprio che quell'animale di Al Smith - accidenti a lui - si fosse limitato alla politica.
Patty E chi è?
Don Quello che ha costruito l'Empire State Building.
Patty Ah. Ah. Capisco. (Riflettendo) In fondo non è colpa sua. Ci saremmo potuti incontrare altrove.
Don Avete l'abitudine di distribuire baci a tutti coloro che incontrate? Slater è un estraneo per voi.
Patty Lo conosco quanto conosco voi.
Don Vi avrà fatto la corte.
Patty Si capisce. (Con malizia) Una corte spietata. Come potete dubitarne?
Don Non ne dubito.
Patty(pungente) E per di più in casa vostra, alla vostra ragazza, digerendo il vostro pranzo, indossando la vostra vestaglia.
Don Non ha mai mai avuto scrupoli. Dovevo prevenirvi. (Stanno per litigare).
Patty(ad un tratto si smonta. Guarda Don con molta serietà) Don, siamo ragionevoli. Volete che vi dica esattamente quello che è successo quando siete andato via?
Don (imbronciato) No. Che importa? (Spiacente) Soltanto è un peccato. Ecco tutto.
Patty Un peccato, che cosa?
Don Credevo proprio che foste una brava ragazza. Davvero, lo credevo. Ho detto a Cinzia che valete cinquanta volte più di lei. E ne ero convinto.
Patty E ora non lo siete più?
Don E ora non lo sono più.
Patty Il signor Slater lo è ancora. (Breve pausa) Credo che sia per questo che mi ha chiesto di sposarlo. (Don la guarda con disprezzo) Non mi credete?
Don Non credo che vi abbia chiesto di sposarlo. Non l'ho creduto prima, non lo credo adesso e non lo crederò mai.
Patty Perché?
Don Perché conosco Davide... Non è il tipo da sposarsi. Ecco perché.
Patty Eppure è così.
Don Avanti, non fate la bambina! Davide è un superficiale donnaiolo senza scrupoli. Da prendere con le pinze.
Patty A me è molto simpatico.
Don Si capisce. Me ne sono reso conto subito quando rientrando con la spesa ho trovato che lo avevate invitato a pranzo. Avrei dovuto mettervi alla porta tutti e due allora.
Patty Perché non lo avete fatto?
Don Perché sono stato un ingenuo. Volevo accordarvi il beneficio del dubbio.
Patty Siete molto gentile.
Don E non siete neanche stata furba. Se invece del matrimonio mi aveste detto che Slater vi aveva offerto di andare a letto con lui, l'avrei creduto.
Patty Si è discusso anche di questo.
Don Ne sono più che sicuro.
Patty Non credete a niente di tutto quello che vi ho detto sulla torre?
Don Niente. Non credo più a niente. E avete recitato la vostra parte con Slater?
Patty Non si tratta di recitare.
Don Vi avrebbe riso in faccia.
Patty No. È molto più buono di voi.
Don Più buono?
Patty Avendomi trovata qui stasera, sapendo come ci eravamo conosciuti, aveva tutto il diritto di farsi di me una pessima opinione. Invece no. E voi? Voi siete andato via per un quarto d'ora, ed al vostro ritorno mi parlate e mi trattate come una ragazza della pessima specie. Mi offro di spiegarvi ciò che è successo, cosa del tutto innocente e vi rifiutate di ascoltare. Perché? Mi credete capace di mentire?
Don Non lo so. Non m'importa. Non m'interessa.
Patty Il signor Slater invece ritiene...
Don Anch'io vi ritenevo... prima. Avete recitato benissimo.
Patty(sta per piangere) Siete molto cattivo.
Don Non prendetevi il disturbo di piangere. (Parla con brutalità) Cinzia mi ha avvertito. Ha detto che le vergini di professione...
Patty(va a prendere il suo abito) Me ne vado.
Don Okey. Andate su da Slater?
Patty(sfidandolo) Sì. Vado proprio da lui. (Va verso la camera da letto).
Don (seguendola) Per completare quello che è rimasto in sospeso?
Patty Sì. (Apre la porta. Si volta a guardarlo).
Don (si scosta) Se trovate Cinzia lassù... ditele che ha vinto la scommessa.
(Patty esce sbattendo la porta. Don cammina su e giù irritato. Il campanello della porta suona. Don va ad aprire. Si trova dinanzi il sergente delle guardie di città Michele O'Neill. È un uomo grande e grosso ed è insospettito e adirato. È vestito in borghese. Cappello e soprabito sono inzuppati).
O'Neill (guarda subito Don, notando l'accappatoio) Siete Donald Gresham?
Don Precisamente.
(O'Neill entra, si guarda attorno e va verso la cucina senza parlare. Seguendolo)
Chi siete? Che cosa volete?
(O'Neill guarda in cucina. Scosta Don e va verso la camera. Assolutamente sconcertato lo segue e lo afferra per un braccio)
Dove diavolo credete di essere?
(O'Neill si svincola. Apre la porta e guarda dentro).
Patty(d. d. spaventata) Un momento! Non ho finito di vestirmi.
Don Che storia è questa?
(O'Neill si volta e gli dà un pugno su uno zigomo. Don cade di schianto. Si sente il campanello della porta. O'Neill va ad aprire. È Davide).
Davide (stupito) Buona sera. C'è il signor Gresham?
O'Neill No, signore. Cioè, è in casa, ma... (Occhiata al caduto) Non riceve. (Si inginocchia vicino a Don e gli prende il polso).
Davide (con indifferenza) Lo avete ucciso? (Don comincia a muoversi).
O'Neill Sta ritornando in sé. Trentacinque anni nella polizia mi hanno insegnato a mettere un uomo fuori combattimento senza fargli troppo male.
Patty(entra abbottonandosi l'abito) Papà! (Vede Don a terra) Che cosa gli hai fatto, papà? (Si inginocchia vicino a Don. Gli stropiccia le mani, ecc.).
O'Neill Lascialo stare. Tu stai bene?
Patty Certo che sto bene. Come diavolo hai fatto a sapere che ero qui? (Vede Davide) Siete stato voi?
Davide Io? Dio me ne guardi.
O'Neill La fortuna ha voluto che telefonassi a casa tua; la tua amica mi ha detto che eri qui.
Patty Non poteva tenere la bocca chiusa, quella cretina?
Davide E vi ha trovati nelle braccia uno dell'altro?
Patty Non ero nemmeno nella stanza. Abbiamo avuto una lite. Si direbbe che papa sia venuto qui credendo...
O'Neill Lascialo in pace, vergogna! Non sai far di meglio che andare in casa di un uomo e...
Patty Oh, papà... Non vuoi capire! Non ha affatto tentato di... Lo so che l'apparenza... ma non capisci che lui... lui... lui è un architetto... (Come se questo spiegasse ogni cosa).
O'Neill Questa tua storia l'ascolterò più tardi. Ora vieni con me.
Patty(protestando) Ma papà...
O'Neill Silenzio.
(Patty va al bar e prende un bicchiere d'acqua per Don. A Davide)
Vorrei chiedervi una cosa, signore. Non avreste fatto altrettanto se aveste trovato vostra figlia nell'appartamento di un uomo?
Davide La vostra domanda è molto opportuna, signor O'Neill. Molto opportuna.
O'Neill Grazie. Buona notte. (A Patty) Non ti ho già parlato mille volte dell'inferno e dell'eterna dannazione?
Patty Ti prego, papà!
O'Neill Avanti, vieni.
Patty(seguendo suo padre) Oh signor Slater! Fategli qualche cosa, signor Slater!
(Patty e suo padre escono. La porta è chiusa. Davide guarda Don, prende dal tavolo la bottiglia del cognac e un bicchiere, versa senza fretta, posa la bottiglia e col bicchiere in mano va verso Don. Lo guarda, beve lentamente poi siede con indifferenza sul sofà e guarda pensieroso il giovine disteso).
ATTO TERZO
QUADRO PRIMO
Le luci sulla scena sono spente. Dalla finestra penetra il chiarore lunare. Dopo un momento Don entra dalla stanza da letto. Indossa una vestaglia sopra il pigiama. Accende la luce. Poi va ad aprire la porta d'ingresso. Appare Patty. Indossa lo stesso dell'atto precedente. Don rimane interdetto e non la fa entrare subito. È di pessimo umore e Patty non meno di lui).
Don Siete di nuovo qui? Lo sapete che sono le due di notte?
Patty Mi dispiace ma non mi è stato possibile venire prima. L'ho fatto appena ho potuto. (Cerca di entrare, ma Don non sembra ancora disposto a permetterlo.
Don Che volete?
Patty(indispettita) Che debbo volere? Parlare con voi.
Don Di che cosa?
Patty Non posso certo dirvelo in due secondi... e non posso rimanere in piedi qui sul pianerottolo.
Don Perché no?
Patty Sono venuta per chiedervi che cosa ha inteso dire Cinzia affermando che ero una < vergine di professione ».
Don (finalmente la fa entrare. Chiude la porta e la segue nella stanza) Questa non è ora per far visite.
Patty Lo so. Ma ci son volute quasi tre ore per liberarmi di mio padre. Mi ha accompagnata a casa mia e lì abbiamo avuto una lite tremenda. Era verde. Avreste dovuto vederlo.
Don L'ho visto in primissima visione.
Patty Insomma, ora si è persuaso della vostra innocenza e mi ha detto di dirvi...
Don Non voglio sapere. Avevo sentito parlare della brutalità dei poliziotti ma non mi era mai capitato di prendere un pugno in un occhio.
Patty Ho tentato di telefonarvi... (Vede che il ricevitore è ancora staccato) Oh, già. Sfido che risultava sempre occupato. Avevo dimenticato questo stupido scherzo... (Rimette il ricevitore a posto. Poi si avvicina a Don e per la prima volta vede la lividura che ha sotto l'occhio) Dio, come siete conciato. Fa male?
Don Molto.
Patty(giudiziosamente) Mio padre non doveva.
Don Grazie. È tutto quello che sapete dire?
Patty Vi ho detto che mi dispiace; mio padre non doveva alzare la mano. Avrebbe dovuto prima chiedere spiegazioni... Ma dopotutto è mio padre ed è un uomo all'antica. Ha fatto quello che ha creduto fosse il suo dovere di padre. (Altra occhiata alla contusione) Siete davvero malconcio. Volete che vi faccia un impacco?
Don (burbero) No. Contusione classica prodotta da padre classico: me la terrò per diversi giorni e sarà bene non contare i sorrisi della gente.
Patty L'occhio è proprio brutto; ma mi avete detto tante cose brutte... che in un certo senso ve lo siete meritato.
Don (la guarda sbalordito) Allora vi chiedo anche umilmente perdono.
Patty Un livido non dura che pochi giorni. Alcune delle vostre perfide parole non le dimenticherò mai. Mai. (Fa qualche passo nervosamente) Dovevate metterci sopra un pezzetto di carne cruda.
Don (nuovamente adirato) Se non aveste invitato Slater a pranzo, avremmo in casa un avanzo di carne cruda.
Patty Non ricominciamo, adesso.
Don (indignato) Ricominciare? Non è lui la causa di tutto? Non è sua la colpa di quest'occhio... Se non lo aveste invitato...
Patty(molto fredda e dignitosa) Non sono tornata per discutere del signor Slater. (Pausa. Poi con illogicità tutta femminile) Non vi ha prestato soccorso dopo che sono uscita?
Don Cara! Quando sono tornato in me, il vostro amico era seduto lì come il < Pensatore » di Rodin, sorseggiando cognac; e invece di mostrarmi un po' d'interessamento ha saputo soltanto cantare le lodi di vostro padre: e magnificare la lezione di moralità datami dall'autore dei vostri giorni, ridendo della mia contusione.
Patty Oh no!
Don Oh sì! Finalmente mi sono seccato e gli ho detto di levarsi dai piedi. (Lunga occhiata a Patty. Ancora molto irritato) Sentite, si sta facendo tardi. Che intenzioni avete?
Patty Se smettete di gridare, cercherò di dirvelo. (Don la fissa) E non mi guardate in quel modo. E pensare che quando... (Guarda di nuovo l'occhio. Con cordialità) Un impacco freddo vi toglierebbe il gonfiore.
Don (tetro) Lasciamo stare il mio occhio.
Patty(gravemente) Bene. Avete ragione. Allora parliamo...
Don È tardi. Preferirei non discutere. Anzi preferirei considerare tutto un orribile incubo e dimenticare.
Patty(con una lunga occhiata) Proprio tutto?
Don Dal principio alla fine.
(Il telefono squilla.Don va a rispondere)
Pronto. Oh, santo Dio, che vuoi? Sì, sto benissimo. Lo sai che sono le due del mattino? No, no, avevo lasciato il ricevitore staccato... No, Cinzia, lasciamo perdere. Non ne parliamo più. Il fatto rimane... (Riattacca lentamente guardando l'apparecchio).
Patty(ha ascoltato avidamente) Che voleva?
Don Anche lei è preoccupatissima per il mio occhio.
Patty A quest'ora?
Don Posso ricordarvi che voi siete venuta qui in persona a quest'ora?
Patty C'è una piccola differenza. È suo o mio il padre che vi ha conciato così? (Leggermente maliziosa) Che ha fatto? Ha tolto la comunicazione?
Don No. È stato Davide a farla interrompere. Preso, si vede, da paterna sollecitudine. (Guarda fuori dalla finestra).
Patty (lo osserva. Pensierosa) Siete stanco, vero?
Don La giornata è stata laboriosa.
Patty Se Cinzia ora venisse giù e... piangesse un pochino... e si prendesse premura per il vostro occhio, mi domando se...
Don (si volta. Acido) Aggiungiamo Cinzia alla lista dei soggetti su cui non intendiamo discutere, va bene?
Patty(molto femminile) Ma quella mi ha definita una « vergine di professione ». E questo mi tormenta. Sono tornata apposta per parlarne. Non di Cinzia, state tranquillo; ma di quello che ha detto di me.
Don (a disagio) È stata una frase... piuttosto infelice; e io ve l'ho riferita scioccamente perché stavamo litigando.
Patty Sì, ma è il tono espressivo col quale me lo avete detto. Ma si può sapere che cosa ha da obiettare Cinzia contro le vergini?
Don Scusate, perché la cosa vi offende?
Patty D'accordo : ma è il « di professione »che mi fa rabbia. Vorrei sapere che cosa vuoi dire.
Don Vuol dire che la verginità non occorre sbandierarla e vantarsene.
Patty E che male c'è a vantarsene?
Don Chi vanta la sua merce, in genere lo fa perché desidera venderla.
Patty(rimane agghiacciata) Ah. Forse mi sono vantata troppo. Vi conoscevo da dieci minuti appena e ho subito sbandierato ch'ero una ragazza virtuosa. Poi, quando è venuto il signor Slater, ho continuato a sbandierare, calcando la dose, e dire...
Don Ma ora non continuate. Ora basta.
Patty Forse avete ragione. Non bisogna mettere le carte in tavola: è un modo di giocare idiota.
Don (a disagio) Beh, è un argomento scabroso.
Patty Perché? Stiamo parlando della mia castità, non della vostra. (Faccia impassibile) Però se ci tenete, possiamo parlare anche della vostra.
Don No, grazie.
Patty Bene. (Ad un tratto) Ci credete voi al destino?
Don Quale destino?
Patty Mi stavo chiedendo che cosa sarebbe accaduto se non si fosse messo a piovere a dirotto e voi mi aveste condotta a pranzo fuori come avevamo progettato.
Don Avremmo trascorso una serata molto più convenzionale.
Patty Sì. Abbiamo sbagliato in partenza. Comunque se fosse andata così ora non saremmo qui.
(Il campanello della porta)
Santo cielo.
(Tutti e due hanno avuto un sobbalzo. Il campanello suona di nuovo. Poi si sente anche bussare).
Don Sssst!
(Va alla porta della camera da letto e accenna a Patty di seguirlo, la fa entrare e chiude la porta. Poi va dubitoso verso la porta d'ingresso. A un tratto nota la borsetta e la giacca di Patty e le porta frettolosamente in camera. Finalmente va ad aprire. Entra Davide. Indossa una vestaglia sopra il pigiama. Come prima non è completamente sobrio ma neanche completamente brillo)
Dove vai girando, vestito in quel modo?
Davide Il mio abbigliamento non ti riguarda. E se il ragazzino dell'ascensore si scandalizza peggio per lui. (Guarda la contusione di Don) Che occhio, Gesummaria!
Don L'ho notato anch'io confrontandolo con l'altro.
(Davide va rapidamente al bar e si versa un liquore. Don lo segue irritato)
Che cosa vuoi? Lo sai che sono le due passate?
Davide Precisamente. Perciò sono qui. Queste non sono ore perché tu e Cinzia vi mettiate a discutere per telefono. Ho pensato bene di venirtelo a dire.
Don (indignato) Non mi sono mai sognato... È stata lei che mi ha chiamato. Perché non te la prendi con lei?
Davide Infatti ho la voce rauca a forza di parlare e sgridarla. Ma non ho ottenuto nulla ugualmente. Ed alla fine sono rimasto a corto di argomenti. (Guarda ancora l'occhio) Gesummaria, che occhio.
Don Mi fai il santo piacere di andartene?
Davide (si versa un altro bicchiere) Certo se ti fa male mi dispiace, ma, diciamo 'la verità, suo padre ha avuto perfettamente ragione. Figurati se...
Don E anche lo difendi, quell'imbecille poliziotto?
Davide Può darsi che sia un imbecille; un poliziotto lo è di certo: ma è padre prima di tutto. E se ti avesse ammazzato sarebbe stato giustificato. Per i seduttori non c'è stagione morta. E la legge morale protegge i padri.
Don (con disprezzo) Legge morale...
Davide Ti garantisco che se una legge simile fosse veramente nel codice, molta gente penserebbe a quello che fa. Ma il principio esiste ugualmente. Un padre ha il diritto di proteggere la propria figlia. Sicuro, proteggerla e difenderla. Ora, ritornando a Cinzia...
Don Tornaci tu, da Cinzia.
Davide Va bene, va bene. Non precipitiamo. Per il momento Cinzia è al sicuro. (Mostra una chiave) L'ho chiusa nella sua camera. Una ragazza difficile, Cinzia, sai? Le ho parlato per un'ora del fuoco eterno e dell'eterna dannazione - consiglio di Patty - e non ha battuto ciglio. Poi è scoppiata a ridere. (Sorride) Certo non mi è stato facile mantenere la faccia seria. E dobbiamo essere noi i primi a crederci se vogliamo ficcare il timor di Dio nel cervello di un'altra persona. Non ti so dire quello che ho urlato...
Don Non è un po' in ritardo questo tuo paterno atteggiamento?
Davide È quello che ha detto Cinzia. Mi ha agghiacciato. Ottima difesa, la sua. Ecco perché l'ho chiusa in camera. A proposito, ti avverto che le ho proibito di vederti o di comunicare con te per qualsiasi motivo e in qualunque circostanza.
Don L'ho capito quando le hai fatto mettere giù il ricevitore.
Davide Ero certo che avrebbe chiamato; l'ho sentita dall'altra stanza mentre formava il numero.-Mi sono arrabbiato enormemente. Glielo avevo espressamente proibito. (Riflettendo) Devo fare qualche cosa di drastico per salvare quella ragazza. In fin dei conti è carne della mia carne.
Don Va' a letto. Mi spezzi il cuore.
Davide Non essere così cinico. (Va al bar a versarsi un altro bicchiere) « Vi è più gioia in cielo per un peccatore pentito... ».
Don Okey. Vai a pentirti in casa tua. Fammi questo santo piacere. Vorrei andarmene a letto. Vattene.
Davide È proprio la mia intenzione: andar via. Lontano. Sissignore. Ho deciso di condurre Cinzia in Brasile.
Don (pieno di speranza) Ottima idea..
Davide Perché non ho avuto un maschio? Nessuno si preoccupa se un maschio perde la sua virtù. Anzi! Non c'è giustizia...
Don Va', va' a letto.
Davide Sissignore. La mia ex moglie è in Brasile; e mi pare tocchi un po' a lei occuparsi di Cinzia. Che diavolo ne so io come si alleva una ragazza? A Cinzia farà bene imparare il portoghese. Non avrà tempo per combinare guai. Vado subito a fissare i posti. (Gentilmente) Ti dispiace se mi servo del tuo telefono?
Don Non hai il tuo?
Davide Avevo un telefono, ma quando tu poco fa hai chiamato Cinzia... (Vede che sta per protestare e si corregge) Sì, va bene, quando lei ha chiamato te, ho strappato il filo dalla parete in un impeto di rabbia. Era l'unico mezzo per impedirle di comunicare con te. (Soddisfatto) Sissignore, se più padri isolassero più telefoni, vi sarebbero più ragazze lontane dai guai. (Va al telefono) Del resto è solo una chiamata in città...
Don Va bene. Basta che tu faccia presto.
Davide Non sai per caso il numero della Pan American? (Gesto esasperato di Don) Non importa. Chiedo il numero all'ufficio informazioni. (Mette il ricevitore all'orecchio e sta per formare il numero ma guarda Don stupito) Hai un duplex?
Don No. (Si guarda intorno e capisce che Davide deve aver sentito Patty che parla dalla derivazione che è in camera da letto).
Davide (ascolta ancora un momento. Poi riattacca. Sorridendo amabilmente) Brutto mascalzone! Canaglia, ipocrita che non sei altro! Bella roba! Adesso è di là la fanciulletta! Ho riconosciuto la sua voce. (Va alla porta della stanza da letto. Don cerca di trattenerlo. È andato verso di lui. Ma Davide lo scosta).
Don Non sai quello che dici. La ragazza...
Davide (gridando) Patty?
Patty(d. d.) Un momento.
(Davide lancia un'occhiata trionfante a Don).
Don (siede con aria stanca e rassegnata) Okey. Ma smetti quell'aria canzonatoria. Le ho detto io di nascondersi in camera mia. Se ne stava per andare quando hai suonato alla porta, e non volevo che si sentisse imbarazzata...
Davide (alza la mano per arrestare quel torrente di giustificazioni. È divertito un po' malinconicamente) Turris eburnea! Ti ho detto che detesto le persone virtuose? Ebbene, detesto ancora più le persone ipocrite. L'ho bevuta in pieno. Si vede che invecchio. (Fingendo grande preoccupazione. Confidenzialmente) Certo la cosa non mi riguarda dal momento che non devi più diventare mio genero... ma quel padre con tendenze omicide non ha spento in te nessun ardore?
Don Sei in errore, caro Davide. Party si è fermata un momento soltanto per...
Davide (gentilmente. Quasi con tristezza) Senti : perché non la piantiamo di raccontarci frottole? Quello che tu fai non mi fa né caldo né freddo. (Occhiata verso la camera) E neanche quello che fa Patty. Confesso che la fanciulletta mi ha sorpreso, anzi deluso. Ma in fin dei conti non è figlia mia.
Don Mi vuoi ascoltare?
Davide Sono forse un giudice? E va bene. Si è burlata anche di me. Peccato. Sembrava proprio una brava ragazza. (Crolla la testa) Una burla perfetta. Peccato. (Va verso l'anticamera).
Don Davide, un momento! Ti spiegherà 'lei stessa. (Chiama) Patty!
Davide (interrompendolo) No, preferisco non sentirla.
(Don si volta a guardarlo. La porta della camera si apre silenziosamente. Patty è sulla soglia ma nessuno dai due si accorge della sua presenza)
Dille da parte mia che... almeno poteva aspettare quindici settimane.
Don (perplesso) Come?
Davide Capirà.
Patty(che ha sentito) Capirà certamente. (Andando verso Davide) Come osate dire una cosa simile?
Davide Ecco... Non era destinata alle vostre orecchie; ma la frase è giusta.
Patty Siete cattivo quanto Don. Proprio mostruoso.
Davide Davvero?
Patty Sì. Non avrei mai creduto che poteste dubitare di me. Dove è andato a finire il vostro rispetto per l'innocenza?
Davide Il rispetto, malgrado le apparenze, mi sta tornando. È curioso.
Don Senti, Davide, perché non te ne torni a casa tua?
Patty Un momento. Ancora non gli ho detto quello che io penso di lui. (Apre la borsetta e fruga).
Davide (la osserva) Per carità. Non dite o fate cose di cui potreste pentirvi. (Con generosità) Comincio davvero a credere di avere giudicato troppo presto e molto male.
Patty(indignata) L'avermi trovata nella camera da letto di un uomo non è un motivo...
Davide È però una situazione compromettente. È quasi una prova.
Patty Questa è un'accusa orrenda. E avevate detto anche che non c'erano né secondi fini né impegni. E io vi ho creduto. Invece...
Davide Non c'erano e non ci sono.
Patty(saggiamente) Se non avessi accettato quel denaro mi avreste ritenuta virtuosa.
Don (sconcertato) Come? Che denaro?
Patty(senza badargli. A Davide. Sta ancora frugando nella borsetta e finalmente tira fuori il denaro) Non dovevo accettarlo... e ora desidero che lo riprendiate.
Don Volete avere la bontà di dirmi di che diavolo state parlando?
Patty Non parlo con voi. Parlo col signor Slater... del denaro che mi ha dato.
Don Ma perché vi ha dato del denaro?
Patty Non lo so. Chiedetelo a lui. Io non lo so.
Don (fissa Davide sbalordito) Le hai dato del denaro?
Davide (si versa da bere e guarda Patty con rimprovero) Avete la specialità di dire le cose più inopportune nei momenti meno adatti. Dovreste essere al governo.
Patty(a Don) Ecco perché gli stavo dando un bacio. Per ringraziarlo del regalo. Un regalo di seicento dollari. Mi ha detto che li aveva vinti giocando a canasta con un odioso capitalista che maltratta la povera gente.
Don (siede, si prende il viso tra le mani e ride) Il capitalista...
(Guarda Davide. Ridono tutti e due).
Patty Che c'è da ridere?
Don Li ha vinti a me, la settimana scorsa. Ancora mi bruciano. Quei seicento dollari sono miei. (I due uomini se la godono ma Patty è furente).
Patty(a Don) Va bene. Allora prendeteli voi. (Va verso di lui e gli porge i biglietti piegati).
Don (la respinge) Per l'amor di Dio. È denaro suo.
Patty(va verso Davide e gli porge i biglietti. Si guardano a lungo. Davide non si muove) Vorrei che li riprendeste, signor Slater. Vi prego.
Davide (la guarda ancora un momento poi prende con calma i biglietti e li piega con cura sempre fissando Patty) Mi dicono che i giovani esploratori devono fare ogni giorno una buona azione. Poverini, se ogni volta costa loro tanta fatica!
(Patty non è ben sicura se Davide la sta prendendo in giro o no. Si allontana irritata. Per un momento sono tutti un po' a disagio. Davide continua a piegare i biglietti) Vorrei sapere perché gli uomini vengono messi in guardia contro le ragazze poco serie. Quelle, chiunque è capace di trattarle. Contro le brave ragazze, contro quelle dovrebbero metterci in guardia.
Patty Avete ragione. (Improvvisamente) Vorrei un whisky.
Davide Buona idea.
Don Non avete detto che è cosa da scolaretta bere senza averne precisamente voglia?
Patty(con aria di sfida) Ne muoio dalla voglia!
Davide (va al bar e comincia a versare whisky) Acqua e seltz?
Patty Schietto.
Davide (versando) Dite basta.
Patty(quando il bicchiere è quasi pieno) Basta.
Don (fraterno) Non sarà troppo forte?
Patty(prendendo il bicchiere) No.
Davide (a Don) Non l'abbiamo tormentata abbastanza per stasera? Ci manca ancora che tu, ad un tratto, incominci a diventare paterno! (Guarda Patty che sta sorseggiando cautamente la sua bevanda) Coraggio. (Patty ingolla un paio di buone sorsate. La guarda tranquillamente divertito) Sigaretta?
Patty Grazie. (Accende la sigaretta e sbuffa fuori il fumo. Non soffoca ma si ha l'impressione che possa soffocare da un momento all'altro).
Don Lo fate per dispetto a fare la scolaretta?
Patty Sì. Proprio così.
Don (seccato. Serio) Quando la smettete di posare in quel modo?
(Per tutta risposta Patty ingolla un altro sorso).
Davide È difficile contentare quest'uomo. Si lamenta se fate la brava ragazza, si lamenta se fate la donna fatale.
Don (stringendo i denti) Senti, Davide Slater: vuoi o non vuoi andartene a casa tua?
Davide Me ne vado. (A Patty) Volete venire con me? Voglio dire: se intendete davvero darvi ad una vita peccaminosa, non tenterò io di dissuadervi. (Don mostra la sua irritazione).
Patty Dite davvero?
(Don va verso la porta della camera).
Davide Davvero. Si agirebbe con molta discrezione. Non vorrei che vostro padre lo venisse a sapere. So di un appartamentino...
Patty Bello? E potrò avere la cameriera?
Davide Certo. E anche una Cadillac con un certo dispositivo per quando piove...
Patty E un conto in banca?
Don (con disprezzo) Non ci sapete fare, cara Patty. Scommetto che alla televisione recitate anche peggio. Buona notte. (Va in camera sbattendo la porta).
Patty Sono una sciocca.
Davide Giunge un momento, bambina mia, in cui una ragazza deve seguire il suo istinto di donna.
Patty Lo so... ma ci conosciamo da cosi poco tempo. Don perderebbe ogni rispetto di me se...
Davide Quando si riceve un regalo si ha sempre un obbligo di gratitudine. Buona notte, Patty. Siete una brava figliola. (Esce in fretta)
(Patty siede pensierosa. Evidentemente riflette se deve accettare o no il suo consiglio. Dopo qualche momento posa il bicchiere e la sigaretta e va lentamente alla porta della camera di Don. Bussa, nessuna risposta. Sta per bussare di nuovo ma è presa dalla paura. Prende la borsetta e i guanti e corre via guardando timorosamente indietro verso la porta. Per qualche secondo dopo la sua uscita la scena è vuota).
QUADRO SECONDO
La terrazza dell'osservatorio. Sono circa le quattro e mezzo pomeridiane del giorno seguente. Il sole comincia a tramontare ma la luce è ancora chiara. Don gira attorno senza soprabito né cappello. Ha le mani in tasca. Il suo livido è ancora visibile. Va alla balaustrata e guarda pensieroso il cannocchiale. Quasi macchinalmente tira fuori di tasca un nichelino e lo mette nella fessura. Guarda attraverso il cannocchiale. Evidentemente ricorda. Dopo una breve occhiata si appoggia al treppiedi e guarda già malinconicamente. Si ha l'impressione che manca poco che si metta a gridare: *Ehi, laggiù!*. Un momento dopo entra Patty. Ha un altro abito, altra borsetta e guanti; ma è sempre senza cappello. Lentamente va verso Don e si appoggia alla balaustrata. Si guardano per un poco senza parlare.
Don (finalmente) Perché tutta quella fretta?
Patty Quando?
Don Stanotte. Avete bussato alla porta di camera mia...
Patty Credevo che non aveste sentito.
Don Ho sentito. Ma mi stavo facendo la barba.
Patty Alle tre di notte?
Don Precisamente. Il tempo per togliermi il sapone e aprire la porta, ma eravate scomparsa.
Patty Lo so.
Don (dolcemente) Perché avete bussato?
Patty(riflette un momento. Poi per evitare di rispondere fa un'altra domanda) Perché vi facevate la barba?
(Si guardano ancora per un momento e poi guardano altrove).
Don (riprende a camminare) Chi vi ha detto che ero quassù?
Patty Nessuno. Sono andata al vostro ufficio. La vostra segretaria mi ha detto che ve ne eravate andato... senza dire nulla.
Don Sì. Non riuscivo a lavorare.
Patty Ha detto che eravate di pessimo umore. (Amabilmente) Perché le avete detto che avete picchiato contro una porta?
Don Perché i particolari della mia vita amorosa non la interessano.
Patty Lo credete voi. Invece si è interessata molto quando le ho raccontata tutta la storia.
Don Gliela avete raccontata? Dovevo immaginarlo.
Patty Certo. Mi è sembrata una simpatica donna. Sapevate che suo marito è un pezzo grosso nella massoneria? Interessante, no? E lei...
Don (la interrompe afferrandola improvvisamente per i gomiti) Avete potuto dormire la notte scorsa?
Patty No... non molto. Del resto la notte era quasi finita.
Don Io non ho chiuso occhio, e sono digiuno da ieri.
Patty Perché?
Don Lo sapete benissimo. Per causa vostra. Ero in pensiero. Mi chiedevo quale pazzia avreste... (La tiene sempre per i gomiti e non si sa se sta per scrollarla o per baciarla) Mi son sentito impazzire quando siete corsa via in quel modo... Non sapevo neanche il vostro numero di telefono.
Patty Potevate star tranquillo: io sapevo il vostro.
Don (sorridendo) Ma voi non approvate che una donna telefoni ad un uomo.
Patty È vero, ma in questo caso! Voi dovevate certo essere in pensiero per me; ed io ero in pensiero per il vostro occhio.
Don In pensiero, in pensiero! Avete bisogno di una governante o di una bambinaia, voi?
Patty Continuate.
Don Accettare denaro da...
Patty(interrompendolo) A proposito di quei seicento dollari: potete permettervi di perdere una somma simile al gioco? (Parla adesso proprio come una moglie) È scandaloso scommettere tanto denaro. Forse è lo stipendio di un mese... o forse gli architetti non hanno stipendio? Comunque, del vostro denaro dovreste fare uso migliore...
Don Volete star zitta? Non siamo ancora sposati.
Patty Sì, ma... (Con un subitaneo sorriso) Che avete detto?
Don Che non siamo ancora sposati.
Patty(ride) Si direbbe che lo siamo.
(Don la trae a sé e la bacia a lungo. Patty corrisponde. Si guardano e si sorridono. Lei apre la borsetta, tira fuori dei fazzoletti di carta e gli pulisce le labbra).
Don « Pulviscolo d'aurora »?
Patty Dicono che è indelebile, ma sono degli imbroglioni. (Gualcisce il fazzoletto di carta e sta per gettarlo in strada).
Don (glielo prende e lo getta nel cestino apposito) Vuoi sapere a che cosa ho pensato ieri quando mi hai sorriso nella farmacia?
Patty Non ti ho affatto sorriso.
Don Ho pensato a quella casetta che voglio costruire. Mi son detto che quel tuo sorriso la illuminerebbe come il sole.
Patty Davvero?
Don Sì. A casa, accoccolata sul divano, osservavi i miei disegni: ho pensato come sarebbe bello che tu non te ne andassi più. Quando eri in cucina... E anche quando eravamo a tavola, mentre mangiavamo e tu facevi la civetta con Davide, pensavo...
Patty Mi stai facendo una proposta di matrimonio?
Don Se non è proposta di matrimonio quella che sto facendo da cinque minuti, che cos'è? Che altro devo dire?
Patty Devi dire « ti amo » così, senza tanti rigiri.
Don Non l'ho ancora detto?
Patty No. E desidero sentirlo. Voglio le cose in piena regola, all'antica. Prima la dichiarazione, poi la domanda di matrimonio. (A un tratto) Lo sai come mio padre chiese la mano di mia madre?
Don Dandole un pugno in un occhio, presumo.
Patty(ridendo) Se te lo dico non ci credi. Non si vergogno affatto di dirle « ti amo »; ti consiglierei di fare altrettanto.
Don Okey. Ora non mi suggerire tu. (Le prende il viso fra le mani, serio) Ti voglio bene, Patty... ti amo tanto... ti adoro... anche se sei una pazzerella. (Si baciano ancora).
Patty Pagano mezzo biglietto i bambini per venire quassù?
Don Non lo so. Perché?
Patty Sarebbe bello tornare quassù tutti gli anni per il nostro anniversario; ma con cinque bambini verrà a costare un po' caro.
Don Possiamo lasciarli giù.
Patty No. Voglio che vedano anche loro. Sono tanto contenta che il signor Smith abbia costruito questo edificio. (Si alza in punta di piedi e bacia dolcemente la sua contusione) « Lì »! Ti dispiace che ti abbia detto: « lì »?
Don Come?
Patty No, niente, non importa.
Don Sei un tesoro.
Patty(felice) E pensa... ci siamo conosciuti appena ieri.
Don Succede, ma accade di rado, ogni qualvolta la luna è blu.
Patty Ma noi non lo sapevamo...
Don Non lo sapevamo, ma poiché era blu, doveva accadere. Fatale.
F I N E
Questa commedia e stata rappresentata la prima volta in Italia, al Teatro delle Arti di Roma, il 20 maggio 1954. con la direzione di Luigi Cimara, che ha interpretato la parte di Davide Slater. Gli altri interpreti sono stati: Annamaria Guarnieri (Patty O'Neill); Enrico Maria Salerno (Donald Gresham); Giovanni Onorato (Michele O'Neill).