Quando si dice la combinazione!

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Quando si dice la combinazione

Quando si dice la combinazione!

dramma comico e un po’ surreale

di

Paolo Cappelloni

Personaggi

Guglielmo

Liliana (sua moglie)

Bruno (coinquilino)

Corrado (l’intruso)

Ispettore di polizia

Agente di polizia

Sig.ra Smerli (solo voce)

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La scena rappresenta il soggiorno di una casa benestante. Ci sono due finestre su due diverse pareti, una porta che dà al corridoio verso la porta d’ingresso e una che dà alle camere. È necessaria almeno una poltrona più quattro sedie. È un sabato mattina. All’aprirsi del sipario Liliana è in vestaglia, seduta su una poltrona, con le gambe su un bracciolo.

Liliana -               Che bello che bello che bello! (Alza la voce fin quasi a gridare per farsi sentire da Guglielmo che è nell’altra stanza) Sai, Guglielmo? il cielo mi è tornato propizio! (Si ferma per ascoltare la risposta di Guglielmo che però non arriva. Riprende allora sempre ad alta voce) Grazie alla Luna di Fuoco in perfetta armonia con Marte e Saturno oggi mi si prospetta un sabato pimpante, eccitante e travolgente! Una cosa fantastica!... Mi stai ascoltando, Guglielmo?

Guglielmo -         (Da fuori) Certo, e non solo io, anche quelli dei palazzi vicini!

Liliana -               (Ad alta voce) Il giro dei pianeti questa volta è a mio favore e da domani si allineerà perfino Urano!

Guglielmo -         (Da fuori) Perfino Urano, eh?

Liliana -               (Sempre ad alta voce) Sì! che bello! vero?

Guglielmo -         (Entra con la cuccuma del caffè e una tazzina che appoggia sul tavolo) (Ironicamente) Sì, che bello! Ogni mattina non vedo l’ora di sapere tutto, sul giramento di pianeti!

Liliana -               Mamma mia! (Si alza e si dirige verso una delle due finestre) Che sarcastico miscredente sei! (Guarda fuori dalla finestra) Ah! Finalmente la Luna smetterà di mettergli i bastoni fra le ruote!

Guglielmo -         (Andando a prendere la zuccheriera col cucchiaino) A chi smetterà di mettere i bastoni fra le ruote?

Liliana -               Come a chi? al Sole!

Guglielmo -         (Si versa un po’ di caffè nella tazzina) Ah, la Luna gli metteva i bastoni fra le ruote… (Ironico) perché, il Sole va in bicicletta? (Mette dello zucchero ed inizia a girare col cucchiaino)

Liliana -               Scemo! Ma non ti sei accorto in che stato ero ridotta ultimamente?

Guglielmo -         Parli del tuo irreversibile cedimento fisico? (Inizia a sorseggiare lentamente il caffè)

Liliana -               (Lo fulmina con lo sguardo per qualche istante) Mi riferivo allo stress su stress su stress come risposta psicofisica del mio organismo alle molteplici sollecitudini esterne! Non l’hai notato?

Guglielmo -         (Ironico, rifacendole il verso) No… non l’ho notato non l’ho notato non l’ho notato.

Liliana -               No eh? beh, è chiaro! tu di me non noti nemmeno lo stress psicofisico, sempre preso come sei dalle tue cose! (Con sguardo provocatorio) Ah! ma con questo nuovo assetto planetario mi è entrato finalmente in gioco un Marte ardente e passionale!

Guglielmo -         (Indifferente) Quindi…? (Si siede in poltrona e finisce il caffè)

Liliana -               Quindi… mi sento in formissima, piena di energia e voglia di fare! Pronta per affrontare un periodo di benessere e di felicità! Eh sì, mio caro! A meno che non subentrino aspetti emotivi dall’esterno che alterino il mio equilibrio…

Guglielmo -         … psicofisico.

Liliana -               Psicofisico, certamente!

Guglielmo -         Eh, già! (Ironico) beata te che hai la Luna di Fuoco e il Sole senza bastoni tra i raggi! Io invece son quello che lavora e che si arrabatta in tutti i modi perché tu possa trastullarti pensando alle stelle e agli allineamenti planetari, io sono quello che si sveglia ogni mattina alle sei, quando è ancora notte e le stelle le vedo davvero!

Liliana -               Che bello!

Guglielmo -         Eh sì, ma ho anche due satelliti che girano vorticosamente… e non si allineano mai!... Questa settimana, poi, è stata veramente impegnativa e sono ridotto a pezzi!

Liliana -               Ma è evidente che tu sia in queste condizioni, tesoro, hai Marte contrariato in dodicesima Casa e la coppia Sole e Saturno in quadratura!

Guglielmo -         (Ironico) Ah, ecco, e cosa mai succederà se Marte resta a casa e il Sole e Saturno sono in quadratura?

Liliana -               Be’, sicuramente non ti arriveranno influssi positivi finché Saturno non torna ad esserti favorevole.

Guglielmo -         (Con falsa curiosità) E quando, Saturno tornerà ad essermi favorevole?

Liliana -               (Vaga) Ah, saperlo…!

Guglielmo -         (Tra sé) Stronza. (Va a versarsi un altro po’ di caffè)

Liliana -               Prego…?

Guglielmo -         Estrosa… questa quadratura planetaria.

Liliana -               Invece no, è una cosa normalissima. Le quadrature planetarie capitano sempre quando i pianeti sono ad una distanza angolare di 90°… e credimi, sono molto importanti!

Guglielmo -         Per me sono molto più importanti le quadrature di bilancio con un saldo pari a zero, altrimenti mettono me a 90°!

Liliana -               Ma che ne sai, tu, di transiti planetari! (Tra sé) Piccolo burocrate bilioso.… (A Guglielmo) Tu non mi credi mai quando ti metto in guardia dalle avverse turbolenze astrali. Ricordi, vero, quando andammo a passare quella settimana a Roma?

Guglielmo -         Come potrei dimenticarlo?

Liliana -               Già, e ricordi che durante il viaggio non feci altro che dirti: “Fai attenzione perché si è formato un transito cattivo tra Saturno e il Sole della tua nascita…” ma tu niente, ironizzavi: (Imita Guglielmo) “A me non interessa se fra loro il transito non è buono… se ci sono problemi di viabilità! Andremo a visitare i monumenti, cosa vuoi che mi succeda? Al Colosseo non ci sono mica più i leoni che mangiano i cristiani!”

Guglielmo -         Già.

Liliana -               Poi, mentre io ero a S. Pietro ad ascoltare l’Angelus, tu avesti la “felice” idea di andare a visitare la sede operativa della Protezione Civile e ancora mi chiedo il perché.

Guglielmo -         Semplice curiosità.

Liliana -               “Semplice curiosità”… comunque è finita che lì ti sei perso!... Guglielmo! ti sei perso dentro la Protezione Civile! fra centinaia di soccorritori, professionisti nella sicurezza dei cittadini!

Guglielmo -         Te l’ho spiegato mille volte: girando e girando si era fatta l’ora di pranzo e mi sono ritrovato lungo uffici e corridoi completamente deserti, non c’era un cane a cui chiedere un’informazione!

Liliana -               Che vergogna! Sbracciarti da una finestra della Protezione Civile finché non ti son venuti a salvare due turisti giapponesi che stavano passando per caso lì sotto!... Ti hanno perfino fotografato!

Guglielmo -         E tu pensi che tutto questo sia dipeso dal transito cattivo di Saturno…

Liliana -               Certamente!... e tu continui a fare dell’ironia! Lasciamo stare, va’, lasciamo stare. (Torna a parlare di sé) Allora, ascoltami: oggi, come prima cosa, voglio approfittare della mia situazione positiva per andare a fare un po’ di jogging sul lungomare e respirare l’aria salmastra e ricca di iodio di questo stupendo sabato di primavera che è una mano santa per la regolarizzazione del metabolismo corporeo.

Guglielmo -         E con chi andresti a respirare lo iodio? (Si versa e beve ancora del caffè)

Liliana -               Con chi vuoi che vada? Tu verresti a fare jogging con me?

Guglielmo -         Nemmeno se mi pagano.

Liliana -               Ecco, allora ci andrò da sola. (Esce verso le camere)

Guglielmo -         (Ad alta voce) Vai tranquilla, mia cara, tanto so che di giorno nessuno ti importuna.

Liliana -               (Da fuori) Che significa? è chiaro che è più facile fare brutti incontri di notte ma potrebbe capitare anche di giorno!

Guglielmo -         (Ad alta voce) Nel tuo caso assolutamente no.

Liliana -               (Da fuori) E perché, di grazia?

Guglielmo -         (Ad alta voce) Perché di notte non ti vedono bene e magari immaginano chissà che, se ti vedono invece alla luce del giorno, beh… (Si versa e beve ancora del caffè)

Liliana -               (Rientra, è in tuta con in mano delle scarpe da ginnastica che indossa al posto delle pantofole) Guglielmo, a volte sai essere davvero sgradevole… e smettila di bere tutto quel caffè! vedi che non hai pace? sei già nervoso di tuo e continui a riempirti di caffeina!

Guglielmo -         Non sono affatto nervoso, ti ho detto che sono solo stanco dopo questa settimana di lavoro!

Liliana -               Il tuo problema è che hai un carattere bilioso!

Guglielmo -         Che carattere ho…?

Liliana -               Bilioso, mio caro! con un’agitazione incontrollata che a volte ti porta a compiere anche gesti inusitati!

Guglielmo -         Ma non dire sciocchezze! (Estrae un sigaro)

Liliana -               Non ti azzardare a fumare quel coso in casa!... (Guglielmo ripone malvolentieri il sigaro) (Liliana, indossate le scarpe da ginnastica, inizia a correre restando sul posto) Io so che sei una persona attiva e determinata ma Marte contrariato in Dodicesima Casa ti rende anche nervoso, (Compie altri esercizi ginnici di riscaldamento) lo si vede benissimo da come ti muovi… ti muovi tutto a scatti! mi sembri un automa… un robot!... A volte ti sento anche cigolare! Tu cigoli, Guglielmo! ti stai corrodendo!... A proposito, dopo il jogging approfitterò per fare anche un salto da mia sorella e vedere come sta suo marito.

Guglielmo -         Il marito attuale? cioè… Sandro?

Liliana -               Eh sì, Sandro.

Guglielmo -         Non mi dire che Marta lo ha menato un’altra volta!

Liliana -               Già, conosci mia sorella, no? è un tipo focoso!

Guglielmo -         Sì ma dovrebbe anche darsi una raffreddata! Dove l’ha colpito stavolta?

Liliana -               Ai denti, con lo spazzolino del water… dalla parte del manico.

Guglielmo -         (Con ribrezzo) Spero che poi si sia lavata le mani!

Liliana -               Certamente, perché mi ha detto che Sandro sanguinava molto!

Guglielmo -         Mah…! Tua sorella è molto pericolosa, Liliana! La settimana scorsa ho incontrato il suo ex marito e mi sono accorto che da dopo la lite per il divorzio cammina ancora con le stampelle!

Liliana -               Lo so, lo so, lei è fatta così! Tu hai un carattere bilioso e lei ha un carattere sanguigno. (Si prepara per uscire) Bene, io sono pronta, allora ci vediamo fra un po’.

Guglielmo -         Salutamela tanto caramente e dille che io non ce l’ho con lei…. che le voglio bene… che stravedo per lei!

Liliana -               Riferirò.

Guglielmo -         (Sarcastico) Ah, ricordati di prendere le scale perché l’”ascendente” è bloccato. (Ride tra sé e sorseggia il caffè)

Liliana -               Ripeto: tu scherzi troppo, su queste cose; ricordati di non sottovalutare le influenze astrali sulle nostre vite. (Mentre Liliana si avvia si sentono forti colpi dati alla porta d’ingresso)

Guglielmo -         Uno che bussa con questa grazia non può essere altri che Bruno. (Liliana va ad aprire e rientra, spaventata, insieme a Corrado che irrompe trafelato nella stanza)

Liliana -               (Spaventata e immobile davanti alla porta che dà sul corridoio) Guglielmo!!

Guglielmo -         (Rivolto a Corrado, ancora con la tazzina del caffè in mano) Ah, lei si chiama come me?

Liliana -               (Spaventata) Stavo dicendo a te!

Guglielmo -         Ah.

Corrado -             (Estrae una pistola) Fermi dove siete!

Guglielmo -         Lei chi è? Cosa fa, qui?

Corrado -             Zitti! Sedetevi tutti e due e non muovetevi per nessuna ragione! (Tenendoli sotto tiro va a sbirciare da dietro le tendine della prima e poi della seconda finestra della stanza)

Guglielmo -         (Spaventato e alterato) Ma cosa vuole da noi?

Liliana -               (A Guglielmo) Dev’essere un ladro!

Guglielmo -         (A Liliana) Be’ non credo sia il prete venuto a benedire la casa!

Liliana -               Certo che no, conosco bene don Luigi!

Guglielmo -         (A Corrado) Stia calmo!

Corrado -             (Mentre sbircia ancora dalla finestra) Stia zitto!

Liliana -               (A Guglielmo) Stai zitto che lo innervosisci ancora di più, così ad essere nervosi sarete in due!

Guglielmo -         (A Liliana) Ma io avrò il diritto di…

Corrado -             (Gli si avvicina con la pistola puntata) In questo momento non ha nessun diritto! Deve stare solo immobile e zitto!

Liliana -               (A Guglielmo) Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con la tazzina del caffè…

Corrado -             Vedo che la signora ha capito subito la situazione. (Torna a guardare ad una delle due finestre)

Liliana -               Grazie!

Corrado -             Prego.

Guglielmo -         Aspetta qualcuno? (Corrado non risponde)

Liliana -               (A Guglielmo) Forse ha un complice…

Guglielmo -         … ritardatario.

Corrado -             (Sempre alla finestra ma con la pistola puntata verso i due) Pare che non mi abbiano visto entrare qui, possiamo stare tranquilli per un po’.

Guglielmo -         Tranquillo sarà lei!

Liliana -               In effetti non è piacevole avere una pistola puntata…

Corrado -             (La interrompe) Ho detto che potete stare tranquilli perché non ho intenzione di derubarvi né di farvi del male, se vi comporterete come dico io.

Liliana -               Lo faremo senz’altro, signor..?

Guglielmo -         (A Liliana) Lascia perdere, non è il caso.

Corrado -             (A Liliana) Sì, lasci perdere, questo non è un momento adatto ai convenevoli.

Liliana -               Glielo chiedevo per gentilezza.

Corrado -             Lo so, signora, ma io in questo momento non sono gentile.

Liliana -               Capisco ma fa male sa? con la gentilezza si ottiene tutto.

Corrado -             (Mostrando la pistola) No, è con questa che si ottiene tutto!

Guglielmo -         Parole sante.

Liliana -               Mi scusi…

Corrado -             Sì?

Liliana -               Mio marito prima le ha chiesto, gentilmente, se sta aspettando qualcuno.

Corrado -             Non sto aspettando nessuno e spero che non arrivi nessuno se no possono essere cavoli amari anche per voi!

Guglielmo -         In che senso?

Liliana -               Praticamente lei sta guardando fuori con la speranza di non vedere arrivare nessuno!

Guglielmo -         È una cosa strana.

Corrado -             È strana ma è così.

Guglielmo -         È inseguito da qualcuno?

Corrado -             (Guarda ancora fuori) Stia zitto!

Liliana -               Non ci faccia caso, a lui capita spesso di dire e fare cose a sproposito. Guardi pure con comodo dalla finestra.

Corrado -             (Sempre guardando fuori) Grazie.

Liliana -               Prego.

Liliana -               (A Guglielmo) Però non è villano del tutto.

Corrado -             (Prende una sedia, la avvicina alla finestra e ci si siede. Fra sé) Mi son rotto le palle di questa situazione!

Liliana -               Ecco!

Guglielmo -         Anche (io).

Liliana -               (Lo interrompe) Zitto!

Corrado -             E sono loro a crearla! (Punta la pistola verso i due) quindi, se succede qualcosa di sgradevole, la colpa è loro, non mia!

Liliana -               Mi scusi…

Corrado -             Sì?

Liliana -               Loro… chi?

Corrado -             Come chi? La polizia!

Guglielmo -         Ah!

Liliana -               Capisco.

Corrado -             Capisce, eh? Infatti è una cosa allucinante che mi manda via di testa! Ma lo sa, signora?... ogni volta che c’è una rapina, un furto… o se mancano semplicemente dei soldi in una banca stia tranquilla che vengono da me e io francamente non ne posso più! La considero una violenza gratuita!

Liliana -               In effetti è una cosa assurda!

Corrado -             Inconcepibile!

Guglielmo -         (Divertito, suo malgrado) Mi faccia capire, ogni volta che mancano soldi in una banca la polizia viene ad arrestare lei?

Corrado -             Proprio così! arrestano subito me e il mio socio!

Guglielmo -         Anche lui?

Corrado -             Certo, è il mio socio..!

Liliana -               Ma pensa te! Insomma vi trattano come se foste dei ladri!

Corrado -             Signora, noi siamo dei ladri.

Liliana -               Ah.

Guglielmo -         Be’, allora il discorso non fa una piega.

Corrado -             La fa eccome! Siccome nell’ambiente ci siamo ormai fatti un nome, questi fetenti vengono sempre da noi anche quando non c’entriamo niente, anche quando siamo candidi come gigli! Innocenti come… come…

Liliana -               (Lo aiuta) agnelli!

Corrado -             Brava.

Liliana -               Grazie.

Corrado -             Prego.

Corrado -             Allora questa volta li ho prevenuti, li ho anticipati, mi capisce? Ho fatto bene?

Liliana -               Ha fatto benissimo!

Guglielmo -         E perché è venuto a rifugiarsi proprio qui?

Corrado -             Ma non lo so… (Torna a guardare alle due finestre) io abito qui, dall’altra parte della strada e sono entrato nel primo portone che ho trovato.

Liliana -               E il suo socio?

Corrado -             Il mio socio? boh! credo che in questi giorni sia addirittura fuori città, pensi un po’!

Liliana -               Allora staranno cercando anche lui!

Corrado -             È probabile, anzi, è sicuro!

Guglielmo -         (Si alza) Senta…

Corrado -             (Gli punta la pistola) Si sieda! E non faccia più una cosa del genere!

Guglielmo -         Non mi posso alzare?

Corrado -             No!

Liliana -               Non innervosirti, Guglielmo! (A Corrado) Mio marito ha un carattere bilioso e nervoso.

Guglielmo -         Ti ho detto che non sono né bilioso né nervoso; la mia è solo stanchezza! (A Corrado) A proposito, mi tolga una curiosità: in che banca sarebbe avvenuto questo fatto?

Corrado -             Credo che sia la Banca Valligiana, così mi hanno detto.

Guglielmo -         (Allarmato) Che cosa??

Liliana -               (Allarmato) La Banca Valligiana??

Guglielmo -         (Allarmato) Quella con l’insegna bianca in campo azzurro?

Corrado -             Credo di sì.

Liliana -               (Allarmata) Quella con l’immagine dell’uomo che colpisce l’incudine col martello?

Guglielmo -         Liliana, quella è l’insegna della Plasmon nel negozio a fianco.

Liliana -               Ah, sì. (A Guglielmo) Ma, allora… si tratta della tua banca!

Guglielmo -         Porca miseria ladra!

Corrado -             Come sarebbe a dire, la sua banca?

Guglielmo -         (C.s.) Sarebbe a dire che io sono il direttore della Banca Valligiana.

Corrado -             (Si innervosisce) Ah, bene, benissimo! Sono capitato proprio nel posto adatto! Mi ci mancava solo questo!

Guglielmo -         E quando sarebbe avvenuto tutto ciò?

Corrado -             Cosa vuole che ne sappia? Non sono mica stato io!

Guglielmo -         (Estrae il cellulare) Mi faccia fare subito una telefonata.

Corrado -             (Gli punta la pistola) Cosa vuol fare, lei? Ma sta scherzando?! Dove crede di essere?

Liliana -               (A Guglielmo) Il signor ladro ha ragione, dove credi di essere?

Guglielmo -         A casa mia!

Corrado -             (Con la pistola puntata) Mi dia immediatamente quel cellulare! (Guglielmo glielo consegna e Corrado se lo mette in tasca)

Liliana -               Vuole anche il mio?

Corrado -             Sì, certo, mi dia anche il suo! (Liliana glielo consegna e Corrado se lo mette in tasca)

Liliana -               Oh, che strano effetto mi fa essere senza il mio smartphone!

Guglielmo -         (Agitato) Senta, io non posso restare fermo qui, devo fare qualcosa! (Estrae un sigaro)

Liliana -               (All’unisono con Corrado) Non ti azzardare a fumare quel coso in casa!

Corrado -             (All’unisono con Liliana) Non si azzardi a fumare quel coso in casa!

(Guglielmo ripone malvolentieri il sigaro)

Liliana -               (A Corrado) Gli permetta di camminare un po’ avanti e indietro, così si rilassa e non si rovina la salute.

Corrado -             (A Guglielmo) Va bene, cammini pure avanti e indietro.

Guglielmo -         (Camminando avanti e indietro per il palco) Insomma, cosa vorrebbe fare, adesso?

Corrado -             (Torna a sbirciare da entrambe le finestre) Guardi, se nei prossimi dieci minuti non succede niente me ne andrò e voi potrete continuare a godervi questo sabato in santa pace, va bene?

Liliana -               (A Corrado) Mi scusi...

Corrado -             Sì?

Liliana -               Di che segno è lei?

Corrado -             Che domanda è, questa? Perché lo vuole sapere? È un’astrologa?

Liliana -               Mi diletto.

Guglielmo -         Sì, sì, mia moglie si diletta ed è un’astrologa di prima categoria. (Continua a camminare)

Corrado -             Comunque… sono dell’Ariete.

Liliana -               Ah, ecco! adesso si spiega tutto! Lei, signor ladro, è sicuramente preoccupato per qualcosa…

Corrado -             (Guardando fuori dalla finestra) Ma va?

Liliana -               Sì sì: si sente vittima di un’ingiustizia e le consiglio vivamente di allontanare al più presto questa idea, prima che le si ritorca contro.

Corrado -             (Ironico) Sì, eh?

Liliana -               Eh sì, comunque sappia che già da oggi Giove e il Sole le faranno sentire il loro benefico influsso.

Corrado -             (Interessato) Mm, e… cosa succederà se Giove e il Sole mi faranno sentire il loro benefico influsso? (Guglielmo ha un moto di esasperazione)

Liliana -               Oh, riuscirà certamente a venire a capo della situazione, però dovrà governarla bene mettendo in campo tutta la sua abilità.

Guglielmo -         (A Corrado, con ironia) Sono i pianeti che girano, capisce? (Ancora camminando) Io invece ho Marte contrariato in dodicesima Casa e la coppia Sole e Saturno in quadratura! Pensi un po’..!

Corrado -             (A Liliana) Ed è una cosa brutta?

Liliana -               (Guardando Guglielmo) Be’, bella non è. (Guglielmo inizia a camminare più veloce) Gli influissi saranno negativi.

Corrado -             (A Guglielmo, puntandogli involontariamente la pistola) Mi dispiace per lei.

Guglielmo -         E non mi punti la pistola ché mi rende nervoso!

Liliana -               Quella è la caffeina, Guglielmo.

Guglielmo -         È anche la pistola, Liliana.

Liliana -               Zitto! Ho sentito il rumore di un’auto!

Corrado -             (Spaventato) La polizia! (Si precipita a controllare dalla finestra) No, è passata una panda.

Guglielmo -         Allora non può essere la polizia.

Corrado -             Per fortuna!

Liliana -               La polizia arriva in pantera…

Guglielmo -         …e i carabinieri in gazzella.

Corrado -             Vogliamo citare qualche altro animale?

Liliana -               (A Corrado) Certo che… si è preso un bello spavento, eh?

Corrado -             Eh sì.

Guglielmo -         (A Liliana) Quando?

Liliana -               Quando la panda passò.

Corrado -             (Si riprende) Volevo dire di no… cioè: non ho preso nessuno spavento.

Guglielmo -         Ma la smetta di fare il duro e cambi musica!

Corrado -             Parla bene lei! Vorrei proprio vedere lei… essere continuamente assillato dall’ispettore di polizia o dai due marescialli dei carabinieri!

Liliana -               Perché due marescialli?

Corrado -             Perché si danno il turno a vicenda, quei delinquenti.

Guglielmo -         Guardi che il delinquente è lei, in caso.

Corrado -             Certo, si fa per dire!

(Bussano alla porta)

Corrado -             (Minacciandoli con la pistola) Fermi dove siete! (Ad entrambi) Chi è?

Liliana -               Non deve chiederlo a noi ma in direzione della porta.

Corrado -             Vero. (Alza la voce e grida verso l’uscita esterna) Chi è?

Bruno -                (Da fuori) Sono Bruno!

Corrado -             (Ad alta voce) Non mi interessa il colore dei suoi capelli!

Bruno -                (C.s.) Bruno non è il colore dei miei capelli! Cioè sì ma è anche il mio nome! Invece tu non sei Guglielmo! Chi è lei?

Corrado -             A lei cosa interessa?

Bruno -                (C.s.) Come sarebbe a dire? Sto bussando all’appartamento di Guglielmo e Liliana e sento una voce del tutto diversa..!

Guglielmo -         (Ad alta voce) Bruno, Guglielmo sono io!

Corrado -             (Puntandogli la pistola) Zitto!

Bruno -                (C.s.) Adesso sì che ti riconosco!

Corrado -             (A Liliana e Guglielmo) Chi è questo Bruno?

Guglielmo -         Un coinquilino…

Liliana -               … nostro amico.

Bruno -                (C.s.) Allora, posso entrare?

Corrado -             (Tra sé) Dovrò farlo entrare altrimenti mi si insospettisce. (A Guglielmo) Vada ad aprire e rientri immediatamente!

(Guglielmo esce verso l’esterno seguito a distanza da Corrado con la pistola puntata e rientrano immediatamente, Bruno entra spaventato, con le mani in alto)

Bruno -                Cosa succede qui?

Liliana -               Oh, è una lunga storia.

Guglielmo -         Che speriamo finisca presto!

Corrado -             (A Bruno) Si sieda e non si muova per nessuna ragione! (Bruno prende una sedia e si siede) (A Guglielmo) Si risieda anche lei, sarà stanco di fare avanti e indietro per la stanza. (Guglielmo si siede) (A Bruno) Mi dia il suo cellulare!

Bruno -                Certo, scriva: 328…

Corrado -             Non il numero! Voglio il suo cellulare!

Bruno -                Ah, certamente, le serve?

Corrado -             Me lo dia, su!

Bruno -                Faccia attenzione ché è l’ultimo modello: un Android KLT 250 X da 32 giga, chip A10 Fusion con coprocessore di movimento M10 integrato!

Guglielmo -         Bruno, dagli quel cavolo di cellulare!

Bruno -                (Consegnando malvolentieri il cellulare a Corrado) Eccolo qua.

Corrado -             Stia tranquillo. (Se lo mette in tasca insieme agli altri) Eccoci qua. Allora: se prima eravamo in tre ad aspettare i marescialli…

Liliana -               … adesso siamo in quattro ad aspettare i marescialli.

Guglielmo -         Liliana! Ti sembra il momento?

Bruno -                Insomma, mi volete spiegare…?

Guglielmo -         Bruno, questo signore è un ladro.

Corrado -             La professione più antica del mondo.

Bruno -                No, quella è un’altra, la più antica è quella in cui invece di prendere la roba… te la danno!

Guglielmo -         (Continua)… Insomma: siccome ieri c’è stato un furto nella mia banca, lui è ricercato dalla polizia e il caso ha voluto che si rifugiasse proprio da me, e adesso ci tiene in ostaggio!

Corrado -             Si è dimenticato di dire che io questa volta non c’entro niente!

Guglielmo -         Io ho i miei dubbi in proposito.

Bruno -                Infatti, dite tutti così! Anche in carcere dicono tutti di essere innocenti! Lei è un rapinatore, la banca è stata derubata… due più due fa quattro!

Corrado -             (Gli punta contro la pistola) Io non ho mai ucciso nessuno, vuole essere lei il primo?

Bruno -                (Spaventato) Ho detto solo che due più due fa quattro!

Corrado -             Comunque non è affatto vero che in carcere diciamo tutti di essere innocenti; io e il mio socio, per esempio, durante i periodi di detenzione abbiamo sempre ammesso tutto quello che abbiamo fatto, anzi, se qualcuno sminuisce il nostro lavoro glielo facciamo notare; ah, se glielo facciamo notare!

Liliana -               Orgoglio professionale!

Corrado -             Certamente! Ricordo che una volta venne in cella il Procuratore che mi disse: “Questa volta il bottino è stato magro eh? erano solo cinquemila euro!” Al che io gli ho risposto:” Si sbaglia di grosso, signor Procuratore, lei non ha controllato la cassa tre da dove ne ho presi altri diecimila!

Bruno -                Allora è anche un po’ scemo!

Corrado -             (Gli ripunta contro la pistola) Lei non ha capito che se continua così finisce male? (Ironico) Due più due fa quattro!

Bruno -                Mi scusi.

Corrado -             Ad ogni modo quella volta il Procuratore apprezzò la mia onestà…

Bruno -                … e cosa fece?

Corrado -             Niente, la apprezzò e basta.

Guglielmo -         Posso tornare a camminare?

Corrado -             Faccia pure.

(Guglielmo riprende a camminare per la scena)

Liliana -               Zitti! Ho sentito il rumore di un’altra auto!

Corrado -             (Spaventato) I Carabinieri! (Si precipita a controllare dalla finestra) No, era un’Ape.

Guglielmo -         Adesso manca la Vespa e li abbiamo detti tutti.

Bruno -                (A Corrado) Mi scusi, mi può ridare solo un momento il cellulare che faccio uno squillo a mia moglie altrimenti sa, s’impensierisce.

Guglielmo -         (A Corrado) Su, gli faccia fare uno squillo!

Liliana -               Bruno, ma tu non hai una moglie!

(Vivace disappunto di Bruno)

Corrado -             Ah, ci mettiamo anche a fare gli scherzetti, adesso?

Guglielmo -         (A Liliana) Oggi non hai Mercurio dalla tua parte, eh?

Corrado -             Basta, basta! (Si accascia sulla sedia vicino alla finestra) Io non ce la faccio più! Questa storia mi sta sfiancando!

Bruno -                Be’, certo che fare il rapinatore non deve essere un lavoro dei più tranquilli.

Liliana -               Dev’essere un continuo logorio!

Corrado -             Brava, un continuo logorio, ma una volta non era così, sa? Una volta bastava entrare in banca…: (Si alza e mima l’azione di una rapina puntando la pistola) “Fermi tutti! Questa è una rapina!”

(Liliana e Bruno si alzano di scatto mentre Guglielmo si blocca, tutti e tre alzano le mani, spaventati)

Guglielmo -         Non teniamo gioielli in casa!

Liliana -               È vero, lui non mi ha mai regalato niente!

Bruno -                Io ho lasciato tutto a casa mia!

Corrado -             Ma no! Volevo solo mostrarvi come facevamo ai bei tempi!

Guglielmo

Liliana

e Bruno -             Ah! (Liliana si risiede e Guglielmo riprende a camminare)

Corrado -             (Continua) Tutti alzavano le mani, noi prendevamo i soldi dai cassetti e il gioco era fatto! Una cosa semplice e pulita!

Liliana -               Ora invece…?

Corrado -             Ora invece è uno schifo! è tutto più complicato: ci sono mille aggeggi elettronici: telecamere, metaldetector, connessione diretta con la polizia… insomma non ci sono più le banche di una volta!

Bruno -                Per fortuna!

Corrado -             Per fortuna sua!

Liliana -               Poveretto, la capisco.

Corrado -             No, lei non può capirmi perché non ha vissuto quello che ho vissuto io.

Guglielmo -         Allora si spieghi.

Liliana -               Ci racconti, su!

Corrado -             Vede… (Tutti e tre si sistemano con le sedie davanti a Corrado per ascoltare la storia. Corrado, soprappensiero, appoggia la pistola vicino a Liliana) tutto cominciò tanti e tanti anni fa…

(Tutti, di sottecchi, guardano la pistola abbandonata. Liliana prende la pistola con naturalezza e ci giochicchia)

Corrado -             … quando, sfortunatamente, rimasi orfano all’età di cinque anni…

Guglielmo –         (A Liliana, sottovoce) La pistola…

Corrado -             … e naturalmente finii in orfanotrofio…

Bruno –               (A Liliana, sottovoce) La pistola…

Liliana -               (Realizza di avere la pistola in mano e si rivolge a Corrado) Oh, mi scusi, non vorrei far danni inavvertitamente. (Gliela consegna con vivace disappunto di Guglielmo e di Bruno)

Corrado -             Ah grazie!

Liliana -               Prego, continui pure.

Corrado -             Dicevo:… finii in un orfanotrofio dove, le assicuro, non ho vissuto una bella infanzia.

Liliana -               (Empatica) Capisco.

(Si sente lo squillo di un cellulare. Corrado estrae uno alla volta i quattro cellulari consultandoli mentre i tre si chiedono di chi può essere quello che sta suonando)

Guglielmo -         Il mio non è. (A Liliana) È il tuo?

Liliana -               Ma no, il mio ha una musica New Age. (A Bruno) È il tuo?

Bruno -                No! pensi che con un Android KLT 250 X da 32 giga, chip A10 Fusion con coprocessore di movimento M10 integrato tenga una suoneria del genere?

Corrado -             Scusate, è il mio.

(Guglielmo si alza e torna a camminare su e giù per la scena)

Corrado -             (Risponde) Pronto, Sharon… (Ai tre) È mia moglie. (Alla moglie) Dimmi… (Ascolta) No, ancora no, poi ti racconto dove sono capitato: una cosa assurda! (Ascolta) Sì, tre ostaggi, ma questa volta non possono farmi niente, stai tranquilla. (Ascolta) Sì, Sharon, (Ascolta) allora stasera vengono a cena tua sorella Sheila e tuo fratello Sasha a mangiare il sushi e il sashimi? Bene. (Ai tre che si stanno guardando perplessi) Scusate, è mia moglie Sharon. (Alla moglie) Ma a Sasha piace il sushi? (Ascolta) Gli piace il sushi ma non il sashimi? va bene, (Ascolta) a tua sorella il contrario? be’, vorrà dire che Sasha mangerà il sushi e Sheila il sashimi, (Ascolta) Sci… cioè: sì, ciao, a stasera… se tutto andrà liscio! (Chiude, rivolto ai tre) era mia moglie…

Guglielmo -         …Sharon.

Liliana -               Sorella di Sasha…

Bruno -                … e di Sheila.

Liliana -               (A Corrado) Mi scusi, di che segno è sua moglie?

Corrado -             Gemelli.

Liliana -               Wow! Per lei sarà allora un periodo splendido nonostante l’opposizione di Mercurio e di Saturno! Anche se…

Guglielmo -         (A Liliana) Lascia perdere.

Corrado -             Anche se…?

Liliana -               … Anche se il rapporto affettivo non sarà al top per colpa di sua moglie che a volte è adorabile, per merito di Giove in trigono, e a volte un po’scostante…

Corrado -             Esatto.

Liliana -               … ma grazie alla Luna e Urano sarete circondati da persone simpatiche e la complicità avrà la meglio sugli ostacoli che si presenteranno.

Corrado -             Di solito non credo a queste cose ma sa: ci sono più cose in cielo e in terra, mia cara signora…

Liliana -               Parole sante!

Guglielmo -         (Si avvicina ed estrae un sigaro) Posso fumare?

Corrado -             No!

Liliana -               Non ti azzardare! (A Corrado) Mio marito ogni tanto ci prova! Tiene sigari dappertutto! Sigaro qua, sigaro là…

Bruno -                Sigaro su, sigaro giù…

Corrado -             Smettetela!

Guglielmo -         (A Corrado) Non è ora di finirla, con questa farsa?

Corrado -             Non ancora, la prudenza non è mai troppa.

(Bussano alla porta)

Corrado -             (In apprensione, a Guglielmo) Chi è, adesso?

Guglielmo -         (Ad alta voce, verso la porta) Chi è, adesso?

Sig.ra Smerli -      (Da fuori) Signor Guglielmo, sono la signora Smerli, del piano di sopra.

Liliana -               Oh, dica pure, signora Smerli.

Sig.ra Smerli -      (Da fuori) Ah, è lei, signora Liliana? Mi scusi, non è che avrebbe un po’ di zucchero da prestarmi?

Corrado -             (Sottovoce, a Liliana) Dica che non ce l’ha.

Liliana -               (Sottovoce, a Corrado) Ma io ce l’ho!

Corrado -             (C.s.) Menta.

Liliana -               (C.s.) Ma no, la signora vuole lo zucchero!

Corrado -             (Spazientito) Deve dire che l’ha finito!

Liliana -               (Ad alta voce) Mi dispiace ma l’ho… finito.

Sig.ra Smerli -      (Da fuori) Accipicchia! volevo fare dei biscottini per i miei ragazzi…! Be’, andrò a chiederlo al signor Bruno.

Bruno -                (Ad alta voce) Non ce l’ho nemmeno io!

Sig.ra Smerli -      (Da fuori) Ah, signor Bruno, è lì anche lei?

Corrado -             (Sottovoce) Trovate subito una soluzione!

Liliana -               Ehm… (Ad alta voce) Ce l’ha del miele? al posto dello zucchero può metterci quello!

Sig.ra Smerli -      (Da fuori) Oh, grazie, non ci avevo pensato… ma non ho nemmeno quello, lei ce l’ha?

Liliana -               No, mi dispiace!

Sig.ra Smerli -      (Da fuori) Vorrà dire che andrò a chiederlo alla mia amica Sharon che abita nel palazzo qui di fronte…

Corrado -             (Sottovoce) Mia moglie…! (Ad alta voce) Vada pure, lei ha sia il miele che lo zucchero!

Sig.ra Smerli -      (Da fuori) Lei che ne sa? Chi è lei??

Corrado -             (Rassegnato) Sono… sono il marito di Sharon.

Sig.ra Smerli -      (Da fuori) Ah, piacere di conoscerla! Non la incontro mai quando vado a trovare Sharon!

Corrado -             (C.s.) Ehm, ragioni di lavoro.

Sig.ra Smerli -      (Da fuori) Capisco. Ma cosa fate, lì, tutti quanti, c’è per caso una riunione di quartiere?

Corrado -             (Ad alta voce) No, no… non si preoccupi, signora, vada pure da mia moglie che sarà contenta di aiutarla.

Liliana -               (Ad alta voce) Poi col miele i suoi biscottini verranno buonissimi!

Sig.ra Smerli -      Oh sì, grazie mille e… a risentirci!

Corrado -             È andata. (Innervosito, inizia a camminare avanti e indietro per il palco, nella direzione opposta a quella di Guglielmo)

Liliana -               (A Corrado) Mi scusi, io dovrei andare in bagno.

Corrado -             Non è possibile!

Liliana -               Certo che è possibile, mi scappa!

Corrado -             Se la mando in bagno potrebbe chiamare aiuto dalla finestra! Mi capisce?

Liliana -               Sì ma le assicuro che starò zitta!

Guglielmo -         (A Corrado) È vero, le assicuro che quando mia moglie va in bagno non si sente assolutamente niente.

Corrado -             Va bene, va bene, vada pure ma faccia una cosa veloce.

Liliana -               Grazie, ci impiegherò pochissimo (Esce di corsa)

Guglielmo -         (Si siede) Allora, riprendiamo… dove era rimasto?

Corrado -             Alla pipì di sua moglie.

Guglielmo -         Ma no! dove era rimasto col racconto della sua vita!

Corrado -             Ah, sì, allora: (Si siede) Uscito dall’orfanotrofio mi ritrovai in mezzo alla strada, senza una casa, senza un lavoro, senza un soldo…

Bruno -                Che brutta situazione!

Corrado -             Può dirlo chiaro e forte!

Bruno -                CHE – BRUTTA – SITUAZIONE!

Guglielmo -         (Esasperato) Bruno…!

Corrado -             (Continua)… per fortuna trovai subito un lavoro da muratore…

Bruno -                Bene!

Corrado -             … ma lo persi immediatamente perché si accorsero che sottraevo i mattoni per rivenderli ad un’impresa concorrente.

Guglielmo -         Conseguenza…?

Corrado -             Un periodo in riformatorio. Poi, però, ebbi la fortuna di trovare un buon posto come commesso in un negozio di abbigliamento.

(Rientra Liliana e riprende il suo posto)

Bruno -                (A Liliana) Già fatto…?

Guglielmo -         (A Bruno) Scusa ma a te cosa interessa quanto ci impiega mia moglie? (A Corrado) Vada avanti.

Corrado -             … ma anche lì…

Bruno -                … cosa?

Corrado -             … si accorsero che, praticamente, avevo riempito il mio guardaroba con vari capi del negozio… compresi gli appendini.

Bruno -                Sottratti furtivamente.

Corrado -             Certo.

Guglielmo -         Conseguenza…?

Corrado -             Un lunghissimo periodo in riformatorio. Fu lì che conobbi il mio socio con cui iniziai a lavorare nel settore bancario…

Bruno -                Si fa per dire.

Corrado -             … comunque abbiamo tuttora le nostre belle soddisfazioni.

Liliana -               Mi scusi…

Corrado -             Sì?

Liliana -               È figlio unico?

Corrado -             Praticamente sì.

Guglielmo -         In che senso?

Corrado -             Nel senso che quando rimasi orfano avevo un fratello che però fu mandato in un altro istituto, non so per quale ragione, così ci perdemmo di vista e da quella volta non ho più saputo niente di lui e di notte, disteso sulla mia branda, lo pensavo e mi chiedevo: “Chissà se anche lui, disteso sulla sua branda, sta pensando a me?”

Liliana -               (Commossa) Che storia tristissima! Da libro Cuore!

Bruno -                Sì… “Dagli appendini alle brande”!

Guglielmo -         (A Bruno) Ti ci metti anche tu..?

Bruno -                Scusatemi.

Corrado -             (Continua) Mio fratello era più grande di me e se fossimo rimasti insieme sono certo che mi avrebbe fatto da padre, mi avrebbe fatto rigare diritto e non sarei finito a fare la vita che faccio!

Liliana -               (Commossa) Ma non ha mai provato a cercarlo…

Bruno -                … a informarsi presso l’istituto che lo accolse…

Corrado -             Oh, l’avrei fatto sicuramente se avessi saputo in quale orfanotrofio era stato mandato!

Liliana -               (C.s.) Così…?

Corrado -             Così la mia vita è diventata solo un entrare e uscire dalle banche…

Liliana -               … come mio marito!

Corrado -             Sì ma io ne esco sempre di corsa!

Liliana -               Capisco.

Corrado -             … ed è anche un entrare e uscire di prigione ma, come dire, sono gli inconvenienti del mestiere!

Bruno -                E il suo socio…?

Corrado -             Anche lui come me, chiaramente, ci mancherebbe! Quando entriamo in carcere lui dice sempre al direttore: “Mi raccomando, voglio la stessa cella di Corrado!”

Liliana -               Ah, lei si chiama Corrado?

Corrado -             Sì…

Liliana -               (Si stringono la mano) Liliana, piacere.

Bruno -                Piacere, Bruno (Si stringono la mano)

Guglielmo -         (A Corrado) Lei si chiama… Corrado?

Corrado -             Eh, sì, volevo restare in incognito ma ormai l’ho detto.

Guglielmo -         Ed è stato in orfanotrofio…

Corrado -             Sì, gliel’ho detto!

Guglielmo -         E… ha un fratello che non ha mai conosciuto…

Corrado -             Purtroppo sì.

Guglielmo -         (Gli si avvicina, in maniera improvvisa) Ascolti…

Corrado -             (Sorpreso, indietreggia e gli punta la pistola) Faccia un altro passo e sparo!

Guglielmo -         Stia tranquillo, non le voglio fare del male.

Corrado -             (Facendogli notare la pistola) Sono io che posso fare del male a lei!

Guglielmo -         Senta: le devo dire una cosa.

Corrado -             Sì ma la dica da lontano, indietreggi.

Guglielmo -         (Indietreggia) Va bene a questa distanza?

Corrado -             Ancora un po’.

Guglielmo -         (Indietreggia ma è costretto ad alzare la voce) Va bene qui?

Corrado -             (Risponde ad alta voce) Ok, dica pure.

Guglielmo -         (Ad alta voce) Volevo dirle che anch’io, come lei, ho passato l’infanzia in orfanotrofio…

Liliana -               (Anche lei, pur non essendo necessario, alza la voce) Sì sì, è vero.

Guglielmo -         (Ad alta voce)… e che anch’io avevo un fratello che ho perso perché fu mandato in un altro istituto…

Corrado -             (Allibito, ad alta voce) Aspetta, aspetta… Guglielmo… Non sarai mica Guglielmo… Guglielmo!?

Guglielmo -         (Ad alta voce) E tu non sarai mica Corrado… Corrado!?

Corrado -             (Ad alta voce) Come fai di cognome?

Guglielmo -         (Ad alta voce) Faccio Brogli… e tu??

Corrado -             (Ad alta voce) Anch’io faccio Brogli!... Guglielmo! Sei mio fratello!!

Guglielmo -         (Ad alta voce) Corrado! Fratellino mio!!

(Entrambi si stringono in un abbraccio mentre Liliana e Bruno si rilassano, soddisfatti e inteneriti dalla situazione)

Liliana -               (A Bruno, ad alta voce) Ma è una cosa bellissima!

Bruno -                (A Liliana, ad alta voce) Una coincidenza assurda!

Corrado -             (Abbracciandolo continua a tenere la pistola in mano che ora è puntata sul collo di Guglielmo) (Ad alta voce) Chi avrebbe… (Realizza che non è più necessario gridare e torna a parlare normalmente) Chi avrebbe mai detto che stavo tenendo in ostaggio proprio… mio fratello!

Guglielmo -         Toglimi però questa pistola dal collo se no mi riperderai subito!

Corrado -             Tranquillo! Nella fretta mi sono anche dimenticato di caricarla! (La mette in tasca)

Liliana -               Oh, tanta paura per nulla!

Bruno -                (Sottovoce, a Liliana) Allora è davvero un po’ scemo!

Corrado -             (Che ha sentito, gli punta la pistola) Guardi che le pianto un proiet… (Realizza che ora sanno che è scarica) come non detto.

Guglielmo -         (A Corrado) Ma dimmi un po’: a te… in che orfanotrofio ti mandarono?

Corrado -             Al San Gerolamo, e a te…?

Guglielmo -         A me al San Michele!

Corrado -             Vedi? due santi diversi…

Guglielmo -         … e due destini diversi!

Liliana -               (A Corrado) Posso darti anch’io del tu?

Corrado -             Certamente, siamo cognati!

Bruno -                Vista la situazione potrei riavere il mio Android KLT 250 X da 32 giga, chip A10 Fusion?

Guglielmo -         (A Bruno) Non hai finito la frase…

Corrado -             … con coprocessore di movimento M10 integrato?

Corrado -             Ma sì… (Estrae tutti e tre i cellulari) riprendete anche i vostri (Li distribuisce)

Liliana -               Allora, Corrado, posso offrirti qualcosa? (A tutti) Dobbiamo festeggiare questa bellissima coincidenza!

Guglielmo -         Questa felice combinazione!

Corrado -             Io prenderei volentieri qualcosa di forte!

Guglielmo -         Anch’io!

Liliana -               Tu, Bruno?

Bruno -                Ma sì! brindiamo!

Liliana -               Bene, cognac per tutti! (Prende il necessario da un mobile)

Guglielmo -         Caro fratellino!

Corrado -             Caro fratellone!

(Liliana serve il cognac)

Guglielmo -         Allora: brindiamo… (Bruno si accinge a bere) Un momento….! (Bruno si ferma e Guglielmo riprende)… brindiamo a questo felicissimo evento di due fratelli che si erano perduti da piccoli (Tutti si asciugano una lacrima) ma che il fato ha voluto che si ritrovassero dopo tanti, tanti anni! (Bruno si accinge a bere) Aspetta….! (Bruno si ferma e Guglielmo riprende) Quindi, (Guardando Bruno) tra qualche istante, brinderemo al fortunato destino che ci ha fatto incontrare. (Alzando il bicchiere) Cincin!

Tutti -                  Cincin! (Tutti bevono)

Corrado -             (Torna ad abbracciare Guglielmo) Fratello mio!

(Liliana applaude mentre Bruno approfitta per versarsi un altro goccio di cognac)

Corrado -             (A Guglielmo) Sicché… ho un fratello bancario!

Guglielmo -         (A Corrado) Sicché… ho un fratello ladro!

Corrado -             Due carriere parallele!

Liliana -               Suvvia, parlaci di te, Corrado, la tua deve essere una vita avventurosa, ricca di emozioni!

Corrado -             Be’, sì, si è un po’ sempre di corsa.

Bruno -                (A Corrado) Toglimi una curiosità che ho sempre avuto: ma durante una rapina… vi mascherate? cioè, cosa vi mettete per non farvi riconoscere?

Corrado -             Oh, dipende dalla stagione: d’inverno, per esempio, indossiamo dei passamontagna mentre d’estate usiamo cappellini da mare con grandi occhiali da sole.

Liliana -               Oh, anch’io uso cappellini e grandi occhiali da sole quando d’estate vado in spiaggia!

Corrado -             Pensate che per una rapina in pieno luglio mi sono addirittura travestito da donna, perché non risalissero a noi, e le armi le avevo messe in un borsone da mare!

Bruno -                Con le zinne, fucile ed occhiali!

Liliana –              (Lo riprende sorridendo) Bruno…!

Guglielmo -         E con il tuo socio come fai? vi dividete le mansioni?

Corrado -             Be’, siamo professionisti e anche nelle rapine c’è un po’ il gioco delle parti: io, per esempio, faccio la parte del buono e il mio socio quella del cattivo.

Liliana -               Come fra i poliziotti!

Corrado -             Esatto, io sono quello che tranquillizza gli eventuali clienti che troviamo in sala mentre il mio socio fa la faccia brutta con gli impiegati, prende i soldi e…  insomma tutto quello che si deve fare, come in ogni lavoro.

Guglielmo -         Vero.

Liliana -               Giusto!

Bruno -                È chiaro. (Si versa un altro goccio di cognac)

Liliana -               Zitti! Ho sentito il rumore di un’auto!

Corrado -             (Spaventato) Le forze dell’ordine!

(Corrado e Guglielmo si precipitano a controllare dalla prima finestra, Liliana e Bruno dalla seconda)

Corrado -             Sono loro!

Bruno -                I marescialli dei Carabinieri? (Va verso la prima finestra)

Guglielmo -         No, è la polizia.

Corrado -             Sì, la polizia, c’è un’auto parcheggiata qui sotto!

Bruno -                È un diesel!

Liliana -               (Raggiunge gli altri alla prima finestra) Potrebbero essere semplicemente andati a prendere un caffè al bar qui all’angolo.

Bruno -                O stanno istituendo un posto di blocco.

Corrado -             Stanno scendendo dall’auto!

Guglielmo -         Si stanno avvicinando al nostro portone!

Liliana -               Ci stanno entrando!

Corrado -             (Spaventato) Devo nascondermi da qualche parte!

Guglielmo -         Devi andare in bagno!

Corrado -             No.

Guglielmo -         Sì, devi andare in bagno!

Corrado -             Ma non mi scappa!

Guglielmo -         Non per quello! È perché dal bagno c’è una finestra che dà su una terrazza condominiale e se vengono a cercarti puoi scappare da lì!

Corrado -             Ah, ok!

Liliana -               Guglielmo ha ragione, corri, presto!

Bruno -                Corri in bagno!

Guglielmo -         È urgente!

Corrado -             Guglielmo, perché fai tutto questo per me?

Guglielmo -         Come perché? Sei mio fratello!

Corrado -             (Lo abbraccia) Fratellino mio!

Liliana -               Vai, su! E in caso di necessità…

Guglielmo -         … usa la finestra!

(Corrado esce per la porta che dà alle camere)

Bruno -                Che facciamo ora? È meglio che io torni a casa.

Guglielmo -         Vuoi lavartene le mani, eh? Ponzio!

Bruno -                Ma no, è solo per il fatto che io non c’entro niente, in questa storia; io non ho fratelli!

Liliana -               Vai pure, Bruno, tranquillo, ci pensiamo noi.

Bruno -                (Con atteggiamento solidale) Siete sicuri? Non è che avete bisogno del mio aiuto?

Guglielmo -         Te ne vuoi andare o no??

Bruno -                Va bene, allora a presto e… buona fortuna!

(Bruno si avvia verso la porta quando si sente bussare, Bruno si ferma)

Guglielmo -         (In apprensione) Fermi tutti! Sono loro! Facciamo gli indifferenti!

Liliana -               Sì ma non essere nervoso.

(Bussano di nuovo)

Guglielmo -         (Sedendosi in poltrona ma rivelando sempre una certa apprensione) Io non sono nervoso… sono stanco!

Liliana -               (Si siede anche lei) Bruno, visto che ci sei, apri la porta, per favore.

(Bruno agisce ed entrano l’Ispettore di polizia accompagnato da un agente)

Ispettore -            (A Bruno) Buongiorno, sono l’Ispettore Scarandi della Polizia di Stato…

Agente -              … e io sono l’Agente scelto…

Ispettore -            (All’Agente) Lascia stare, non interessa. (A Bruno) è lei il signor Brogli?

Bruno -                No, io mi chiamo Bruno Giantordi e sono un vicino di casa, sono qui di passaggio, posso andare?

Ispettore -            Per ora no, abbia la cortesia di restare qui. (Si rivolge a Guglielmo che si alza dalla poltrona) allora è lei, il signor Brogli?

Guglielmo -         (In apprensione) Brogli?

Liliana -               (A Guglielmo, sottovoce) Tuo fratello…

Guglielmo -         Ah, sì vero… (All’Ispettore) no, non c’è.

Ispettore -            Lei allora chi è? Non è il proprietario di questo appartamento?

Liliana -               Sì, è lui.

Guglielmo -         (In apprensione) Sì, sono io, e la signora qui presente è mia moglie.

Agente -              (All’Ispettore) Sono i proprietari, Ispettore.

Ispettore -            (Indispettito, all’Agente) Ho sentito. (A Guglielmo) E non si chiama Brogli?

Guglielmo -         (In confusione) Sì ma… ehm, mio fratello non c’è, cioè, io nemmeno lo conosco perché ci hanno separati da piccoli…

Agente -              Eravate fratelli siamesi?

Ispettore -            (Indispettito, all’Agente) Agente Aresci…! (A Guglielmo) A me non interessa la storia sua e di suo fratello, mi dia un suo documento.

Guglielmo -         (Gli consegna la patente) Va bene la patente? Guardi, ce l’ho da trent’anni e ho ancora tutti i punti!

Ispettore -            (Consulta la patente) Allora è lei Guglielmo Brogli, direttore della Filiale della Banca Valligiana.

Guglielmo -         Ehm, sì, sarei io, perché?

Agente -              (All’Ispettore) È lui.

Ispettore -            Benissimo: signor Guglielmo Brogli, la dichiaro in arresto per appropriazione indebita.

(Bruno e Liliana si guardano esterrefatti)

Liliana -               Ispettore, ma cosa sta dicendo??

Guglielmo -         Come è possibile??

Ispettore -            È possibilissimo; da diverso tempo ci era giunta notizia di ammanchi di denaro presso la sua Filiale, abbiamo così installato delle telecamere…

Agente -              … a circuito chiuso.

Ispettore -            ed ora abbiamo in mano le riprese di lei che…

Agente -              … furtivamente…

Ispettore -            (All’Agente) Agente Scelto Aresci, la smetta! (Riprende)… furtivamente sottraeva denaro dal caveau della sua banca! Signor Guglielmo Brogli, l’abbiamo ripresa… con le mani nel sacco, mi segua in questura.

Bruno -                (Incredulo e disgustato) Guglielmo, non avrei mai creduto che potessi fare una cosa del genere!

Liliana -               Che vergogna!

Guglielmo -         (Consapevole del fatto che Liliana ne era al corrente) Adesso non fare la scena madre, Liliana.

(Si sente il rumore dello sciacquone del bagno)

Ispettore -            Chi c’è di là?

Guglielmo -         Dev’essere lo sciacquone che perde.

Corrado -             (Entra) No, sono io, Ispettore: Corrado Brogli, fratello di Guglielmo.

Agente -              Ah, una nostra conoscenza! (All’Ispettore) Mi scusi, Ispettore.

Ispettore -            Vero, (A Corrado) una nostra vecchia conoscenza ma questa volta lei non ci interessa, (Ironicamente) oggi è suo fratello che ha tenuto alto il nome della vostra famiglia.

Corrado -             (Orgoglioso) Buon sangue non mente, Ispettore!

Ispettore -            (All’Agente) Agente, lo porti in macchina e andiamo in questura.

Agente -              A quest’ora?

Ispettore -            Perché, cosa c’è in questura a quest’ora?

Agente -              Be’, in questura a quest’ora…

Ispettore -            (Lo interrompe drasticamente) Agente Aresci! Non siamo venuti qui per fare degli scioglilingua!

Agente -              Quale scioglilingua, Ispettore?

Ispettore -            Agente Aresci, non fare il nesci, prendi il signore ed esci, se ci riesci. (A Bruno, Liliana e Corrado) Signora e Signori, buongiorno.

(L’Ispettore si avvia insieme all’Agente e a Guglielmo)

Liliana -               (In posa melodrammatica) Guglielmo…!

Guglielmo -         (Si ferma sulla porta che dà al corridoio) Lascia perdere, Liliana, chiama subito l’avvocato Trallazzi e digli quel che mi è successo. Ti ho sempre detto che sarebbe andato tutto bene e anche se ora sono stato scoperto… con Trallazzi si risolverà tutto in breve tempo.

Liliana -               (Sempre con fare melodrammatico) Certamente Guglielmo… ma mi raccomando: non essere nervoso, dovrai solamente aspettare che Saturno torni ad esserti favorevole.

Guglielmo -         (Tra sé, uscendo con l’Ispettore e l’Agente Aresci) Ma vaffanculo.

Corrado -             (Esce, seguendoli) Vengo con te, Guglielmo, non ti lascerò solo, fratello mio; conosco una decina di buoni avvocati che ti aiuteranno!

(Mentre Liliana si avvicina alla finestra per guardare il marito portato via dalla polizia, Bruno va a versarsi un altro goccio di cognac e ne versa un po’ anche nel bicchiere di Liliana)

Liliana -               (Guardando dalla finestra) Mi ha mandata a quel paese…

Bruno -                Sempre meglio di dove sta andando ora lui…

Liliana -               (C.s.) Già.

Bruno -                Comunque credo che l’avvocato Trallazzi o chi per lui potranno fare ben poco di fronte ad un’evidenza del genere.

Liliana -               In effetti la prova è schiacciante, grazie a te.

Bruno -                (Le si avvicina porgendole il bicchiere) No, no, è stato grazie a te che mi hai sempre raccontato dei maneggi bancari di tuo marito. (Beve)

Liliana -               Sì, ma se non era per te che con una lettera anonima hai avvisato la polizia di quegli ammanchi non avremmo risolto niente. (Beve)

Bruno -                L’importante è che adesso avremo campo libero…

Liliana -               … e potremo stare liberamente insieme!

Bruno -                Sì, tesoro, ma chissà per quanto?

Liliana -               (Sono uno di fronte all’altra) Oh, stai tranquillo, per quelli del nostro segno sia Venere che Marte stazioneranno nella quinta casa quindi la nostra vita sentimentale resterà raggiante per parecchio tempo!

Bruno -                Allora speriamo negli astri!

Liliana -               … e nei giudici!

(I due si abbracciano)

Sipario