Quando tocca a te

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Cop - Quando tocca a te

Quando

tocca

a te.

Commedia musicale in due tempi

 e quattordici quadri

di Danilo Lamperti

l’opera non è coperta da diritto d’autore

in caso di rappresentazione

ti chiedo solo la cortesia di avvisare l’autore

che, su richiesta, potrà fornire anche le basi delle canzoni

viamontegrappa11@gmail.com

tel. 347.2329015


PERSONAGGI.

Nicola (detto Nick)

Giorgio – amico di Nicola

Massimo – amico di Nicola

Luca – amico di Nicola

Francesca – fidanzata di Nicola

Barbara – amica di Francesca

Laura – amica di Francesca

Angelo – Il postino del paese

Don Dante – il prete del villaggio

Il bene

Il male

Madre di Francesca

Voce

Note dell’autore

‘Quando tocca a te’ è la realizzazione di un’idea, il concretizzarsi di una scintilla scattata tanto improvvisa quanto inaspettata e che si è trasformata in musical un po’ prendendo spunto da esperienze passate e un po’ abbandonandosi alla pura fantasia.

L’opera si ispira vagamente alla storia di San Francesco. Un San Francesco moderno, calato nel nostro secolo. I temi principali sono gli stessi: una scelta difficile, le persone care che si oppongono, l’abbandono della ricchezza. Ma il contesto è quello di oggi, con le situazioni, i contrasti e i paesaggi del nostro tempo. Il tutto accompagnato da una manciata di brani musicali che sono stati scelti per la loro forza espressiva, per la loro capacità di lasciare il segno e perché irrimediabilmente accattivanti.

Questo lavoro, quindi, è prima di tutto un musical. Una serie di inserti recitati, però, lo dovrebbero ‘far sopportare’ anche a chi la musica non piace troppo. Ed è anche un po’ fiaba, per poter vedere con gli occhi dei più piccoli quello che i grandi colgono sempre con troppa fatica. Non che il testo abbia la presunzione di passare chissà quale contenuto! Vuole solo offrire qualche spunto… che ciascuno di voi può cogliere e portare a casa con se.

Ma come iniziare… quale battuta poteva prendersi la responsabilità di introdurre tutta la storia? Alla fine abbiamo deciso di far parlare la musica, con un brano che batte come il cuore nel petto, che picchia sempre più forte, perché deve far sentire la sua voce…


PRIMO TEMPO

Quadro I – Overture.

Se vuoi

(da ‘Se vuoi’ di Phil Collins – Colonna sonora del film ‘Tarzan’)

(coro)

Apri le tue braccia a chi ti cerca

se vuoi, ti troverà.

Anche se

non sai perché

è un figlio come te.

Un paradiso intatto che

vive di pace e vivrà

per sempre con semplicità.

Senti come è fredda questa notte

se vuoi, si scalderà.

Fidati

del sole che

vedrai ti guiderà.

Una famiglia dove c’è

sole, vento e umanità.

E’ semplice, ma basterà.

(solista)

E al momento

che servirà

lotta per la libertà

Difendi te

e chi non può

se semini amore

l’amore ti tornerà.

(coro)

E chi potrà fermare mai

la forza dell’amore che

tra le sue braccia ti stringerà.

E’ il tuo cuore che ti parlando

se vuoi lo sentirai.

Lascialo

decidere

non ti deluderà.

Quadro II – Nick e gli amici.

(Sulle ultime battute del brano musicale, Nick e gli amici entrano in scena e si accomodano al bar. Sono sbruffoni ed abituati a non farsi mancare nulla).

Luca – Ragazzi, ma avete visto che bocconcini appetitosi?

Massimo – Già, e se devo essere onesto, un paio di morsetti qui e la, li avrei dati volentieri.

Giorgio –  (Parla molto lentamente) Era da tanto, voglio dire molto tempo, che non vedevo così tante ragazze tutte insieme, si insomma, tutte in una volta sola, in un unico posto, tutte aggrovigliate, come dire… mischiate…

Massimo – Ragazzi, occorre un piano per rimochiarne qualcuna!

Luca – Potremmo presentarci con la decappottabile rossa ed invitarne un paio alla villa di Montecarlo… funziona sempre.

Massimo – E poi quello che succede, succede!

Luca – Una passeggiata sul lungo mare, un aperitivo nei locali giusti, una cenetta a lume di candela… del resto, l’unico modo per scioglierle un po’ è cuocerle a fuoco lento…

Massimo – E poi… zac! Non si accorgeranno neanche della trappola… ormai saranno in nostro potere.

Giorgio – (Ancora sognante) No, voglio dire… ma avete visto la delicatezza con cui si muovevano al ritmo della musica, portando in trionfo tutta la felicità che avevano dentro e che si vedeva che erano felici perché sorridevano…

Massimo – Ok, stavano ballando ed erano contente. Non c’è mica sempre bisogno di fare un romanzo per esprimere un’idea.

Giorgio – Hai ragione. E’ che io… sapete come sono. Ho sempre paura di essere frainteso, cioè di non essere capito, cioè di essermi espresso male e quindi tendo a ripetere più volte tutto quello che…

Massimo e Luca – Noi abbiamo capito benissimo.

Luca – Toglimi una curiosità, ma fai così anche con le ragazze? Se ne conosci una stasera, rischi di rimorchiare quando sei in pensione!

Giorgio – Lo so. E’ per questo che mi sto esercitando, nel senso che nel tempo libero sto facendo molto allenamento. Mi metto davanti allo specchio, che è quella cosa che riflette la tua immagine, e provo, cioè mi alleno a…

Massimo – E stai un po’ zitto!

Nick – (entra dal bar portando da bere per tutti) Possibile che voi stiate sempre litigando? O parlate di donne o vi beccate! Dai, bevete qualcosa, che vi rinfresca le idee e magari vi tranquillizza anche un po’.

Massimo – Nick, non riesci ad immaginare il ben di dio che c’era in questa piazza fino a qualche minuto fa. Un gruppo di ragazze in preda ai fumi della musica che ballavano e si dimenavano come forsennate per tutta la piazza. Praticamente ci dicevano : venite, ragazzi, venite con noi… Che muscolatura che avevano, che bicipiti, tricipiti, quadricipiti, cinquecipiti, seicipiti…

Luca – Se non è un problema per te, pensavamo di invitarne qualcuna alla tua casa al mare, quella vicino al casinò. E’ sempre stata una garanzia per questo genere di cose…

Nick – Muscolo, Forchetta… Ma si può sapere quando metterete la testa a posto? Possibile che non riusciate a trovare una ragazza che vi faccia perdere la testa, che vi faccia essere un po’ meno superficiali, che vi faccia capire che non si può vivere solo alla giornata ma che si può dare il giusto valore alle cose e alle persone, soprattutto alle persone, che ci stanno intorno?

Massimo – Hai ragione Nick, lo sai che hai ragione. Ma te lo già detto… E’ solo questione di tempo!

Luca – Si vede che per noi il momento non è ancora arrivato. Che non siamo ancora cotti a puntino. E poi smettila di chiamarmi Forchetta, sai che non mi piace.

Nick – Non è colpa mia se hai sempre in testa il cibo. I soprannomi non ce li scegliamo, e spesso dicono di noi molto di più della nostra carta d’identità. Vero, Lumaca?

Giorgio – (è intento a bere) Cosa? Oh, già, si, certo. Il soprannome è qualcosa che ti danno, la gente ti da, gli altri ti danno, per qualcosa che spesso ti trovi a fare in modo abitudinario, cioè con una certa frequenza, senza accorgerti o inconsapevolmente. In alcuni casi è un bisogno, qualcosa di più forte di te…

Massimo – Hai visto cosa hai innescato? C’è voluto un saggio sull’arte del parlare per farlo stare zitto e tu me lo hai rimesso in moto. Prova a vedere se riesci a trovare l’interruttore per spegnerlo.

Luca – Deve essere quella cosa cilindrica tra la testa e le spalle (Nick indica il collo). Sì, proprio quella… stringi forte per qualche minuto! (Nick, con un gesto, li manda simpaticamente a quel paese).

Massimo – Nick ha ragione, per quanto riguarda i soprannomi. (Luca e Giorgio prendono una sedia dal bar e la posizionano in mezzo alla piazza. Massimo vi sale sopra e si atteggia a culturista). Con il mio, per esempio, ci hanno proprio azzeccato: muscolo!

Gli amici

(dalla sigla del cartone animato ‘Daitarn III’)

(coro)

Guarda.. Guarda.. Guarda..

Guarda.. Guarda.. Guarda..

(Massimo, Luca, Giorgio)

Noi siamo un trio all’erta e pieni di brio.

(Massimo)

Di tutti quanti il più forte son io.

E quando hai paura

la mia muscolatura

in tuo soccorso arriverà

tutto distruggerà.

Io sono un osso duro

il petto è acciaio puro

ed il mio pugno è un’arma che

è invincibile.

(coro)

Guarda, guarda.

Se cerchi un vero amico forte

se cerchi un vero amico grande

il meglio siam noi tre.

Guarda, guarda.

Se vuoi un vero amico forte

se vuoi un vero amico grande

di meglio non ce n’è.

(Massimo, Luca, Giorgio)

Uno per tre e tre per uno perché

insieme noi usciamo sempre dai guai.

(Coro)

Forchetta è un ragazzo

che mangia come un pazzo

ha la mania del cibo e

è insaziabile.

E piatti enormi pieni

di cibi disumani

il nostro amico spazzerà

con voracità.

Guarda, guarda.

Se cerchi un vero amico forte

se cerchi un vero amico grande

il meglio siam noi tre.

Guarda, guarda.

Se vuoi un vero amico forte

se vuoi un vero amico grande

siamo il meglio che c’è.

(Massimo, Luca, Giorgio)

Noi siamo tre senza paure perché

Insieme noi facciamo vita da eroi.

(coro)

Lumaca è un tipo strano

lui parla spesso e invano

e tutto ciò che dice è

incomprensibile.

Se gli dai troppo retta

e non gli metti fretta

il nostro amico parlerà

per l’eternità.

Guarda, guarda.

Se cerchi un vero amico forte

se cerchi un vero amico grande

il meglio siam noi tre.

Guarda, guarda.

Se vuoi un vero amico forte

se vuoi un vero amico grande

di meglio non ce n’è.

Quadro III – Il postino.

Nick – Beh, quanto meno con l’ugola non ve la cavate male. Vado ad ordinare dell’altro da bere. La mia gola si è prosciugata… immagino che la vostra sia nelle stesse condizioni.

(Il cigolio della  bicicletta annuncia l’arrivo di Angelo, il postino. Gli amici di Nick si sono nuovamente seduti ai tavolini del bar e stanno borbottando fra loro).

Massimo – Sssst! Lo sentite questo cigolio? E’ quello stordito di Angelo. Tanto stordito che non si ricorda nemmeno il suo cognome. Se gli chiedi come si chiama, lui risponde: ‘Angelo’ E il cognome? ‘Angelo, Angelo e basta’.

Giorgio – Angelo, quello che porta le lettere? Cioè quel signore anziano che con la bici e la borsa di cuoio, distribuisce la posta a tutte le famiglie del paese?

Luca – Il postino, Lumaca, il postino. Quella che tu hai dato è la definizione che trovi sul dizionario, ma non interessa a nessuno! Ehi ragazzi, (indicando Lumaca) lo spediamo a Nairobi senza ricevuta di ritorno?

Massimo – Probabilmente sta arrivando dall’ufficio postale, carico di lettere, per iniziare il suo solito giro. Glielo facciamo un bello scherzo? Sta diventa noioso il pomeriggio oggi e ho voglia di divertirmi un po’ (i tre confabulano fra loro).

Angelo – (vede i ragazzi e si ferma vicino al bar) Ciao, ragazzi. Tutto bene?

Massimo – Beh, no. A dire il vero, no. Siamo un po’ preoccupati.

Luca – Già, è da diversi giorni che stiamo aspettando notizie da un nostro carissimo amico che non sta molto bene. Non abbiamo ancora ricevuto nessuna lettera e quindi siamo un po’ preoccupati.

Angelo – Mi dispiace, ragazzi. Guardo subito se ho qualcosa per voi.

Massimo – No, no. Non ti disturbare. Ci pensiamo noi. (Si avvicinano al postino e frugano nella borsa delle lettere). Ecco, guarda deve essere questa. (Ne estrae una e la porge a Giorgio) Leggi!

Giorgio – (Apre la busta) ‘Cara Paola, è cinque giorni che sono lontano da te e mi sembra un’eternità…’

Luca – (mieloso) Ohhhh, un’eternità….

Massimo – Dio, come si amano… come si mancano….

Angelo – Ehi ragazzi… quella non è roba vostra, non avete il diritto…

Giorgio – Giusto, non è…

Massimo – Zitto tu, che voglio essere a casa per cena. (Ad Angelo) Hai ragione scusa, è stato un errore. Eravamo convinti di aver riconosciuto la calligrafia del nostro amico…

Luca – (rovistando nuovamente) Eccola, questa volta non posso sbagliarmi, è la lettera che aspettavamo. (a Giorgio) Leggi.

Giorgio – ‘Egregio Avvocato. Le scrivo in merito alla causa da noi intentata contro’…

Angelo – (alterato) Ragazzi, non è corretto quello che state facendo…

Massimo – Ah, no? E chi sei tu per dirlo. Stiamo solo cercando notizie che ci confortino sulla salute del nostro carissimo amico.

Luca – E tu dovresti aiutarci a rovistare fra le tue cartacce (incominciano a tirare fuori alla rinfusa le lettere del postino gettandole a turno in aria) per vedere se, nascosta da qualche parte, c’è la lettera che stiamo cercando.

Angelo – (adesso un po’ impaurito) Ragazzi, vi prego, sono vecchio e con il cuore malato. Mi state spaventando. E poi… non voglio tardare con il mio giro…. Vi prego, un minimo di pietà…

Nick – (esce dal bar. Molte delle lettere del postino sono per terra. I ragazzi si stanno ancora divertendo) Ragazzi, ragazzi! Ma che state facendo. Ma siete diventati scemi tutto d’un colpo? (I tre si bloccano di colpo. Nick, intanto ha raggiunto il gruppetto). Ma dico, ma vi ha dato di volta il cervello? Cosa stavate facendo? Cosa stavate cercando? (Nessuno risponde) Allora? (Angelo intanto ha iniziato a raccogliere le proprie lettere) Che razza di invertebrati che siete, prendersela con un vecchio. Levatevi di torno. Deficienti! (I tre tornano al bar a sedersi).

Angelo – Grazie Nick, me la stavo vedendo davvero brutta, sai? Il mio cuore è debole e non è più in grado di sopportare emozioni troppo forti.

Nick – Mi dispiace, Angelo. (Lo aiuta a raccogliere le lettere). Mi dispiace davvero. Ti prometto che non succederà mai più. Dopo torno da loro e gliene dico quattro. Gli faccio pentire di essersi comportati in questo modo.

Angelo – Già, dopo torni da loro! Quando ti deciderai a non tornare più da loro? Oh, Nick. Sei così diverso da loro. Sei trasparente, sei buono, sei umile, sei generoso… forse non hai ancora capito con chi esserlo o come esserlo nel modo giusto, ma non puoi buttare via tutte queste qualità con una manica di rimbambiti che stanno con te solo per i tuoi soldi.

Nick – Ma, Angelo….

Angelo – Scusa, Nick, so che non è un mio diritto dirti questo, ma è tanto tempo che volevo parlartene. In fondo ti ho visto nascere. E dopo la morte dei tuoi genitori, la persona con cui hai passato la maggior parte del tuo tempo, sono stata io. Almeno fino a quando si sono fatte vive quelle sanguisughe!

Nick – E’ vero, Angelo, con te ho passato molti momenti indimenticabili. Mi hai praticamente cresciuto e mi hai fatto diventare una persona per bene.

Angelo – E’ proprio per questo motivo che non voglio vedere versato tutto il bello e il buono che c’è in te. Fidati Nick, la tua ricchezza è un dono raro. E non sto parlando dell’immensa eredità che ti hanno lasciato i tuoi genitori morendo così prematuramente. No, sto parlando di quello che hai dentro, Nick. Di quella ricchezza interiore che se riesci a vedere e a ‘spendere’, ti farà più felice di tutti i miliardi che puoi avere in banca.

Nick – (dopo qualche pausa di silenzio) Ci ho pensato, sai? E’ da un po’ di tempo che ci sto pensando.

Angelo – A cosa?

Nick – Al seminario… a farmi prete, insomma. Ma ho paura, Angelo. Ho paura. Se da un lato scopro nelle cose di tutti i giorni, che quella è la mia strada, dall’altro mi rendo conto di come il cambiamento sia totale. E ho paura. Cosa troverò di là? Avrò la forza e il coraggio di affrontarlo? Ci sarà qualcuno che mi saprà dare una mano, capirmi, seguirmi? Non lo so! Mi sento così vulnerabile e impotente… (Silenzio) E poi c’è Francesca. Ormai ci conosciamo da parecchio tempo. Ci vogliamo bene, bene davvero, intendo. Andiamo d’accordo. Insomma, i tempi sarebbero maturi anche per… Oh, Angelo, non ci capisco più niente, sono confuso… (Silenzio)

Angelo – Se vuoi avere alcune di queste risposte, se vuoi parlare con qualcuno che ti sappia ascoltare, prova con Don Dante.

Nick – Non voglio il solito prete che appena apri bocca fruga nel tuo passato e ti fa la morale su ciò che hai fatto e su ciò che avresti dovuto fare.

Angelo – Stai tranquillo, è una persona in gamba. E’ un po’ fuori dagli schemi, quindi non ti spaventare se l’approccio sarà diverso da come te lo aspetti. Viene in città solo una volta alla settimana. Se sei fortunato puoi incontrarlo anche oggi, venendo dall’ufficio postale l’ho intravisto gironzolare attorno alla chiesa. E vedrai che non ti deluderà, quanto è vero che io mi chiamo Angelo.

Nick – Già, Angelo… Sai che è buffo, però? Il tuo nome, dico. Ti conosco da quando ero bambino. Mi hai cresciuto. Mi hai accompagnato nelle tappe più importanti della mia vita e di te conosco solo il nome: Angelo. Neanche il cognome! Ah, e che fai il postino! (Cambiando tono)

Massimo – Ragazzi, qui si mette male. Il vecchio ci sta portando via Nick. Con i suoi soliti discorsi sulla bontà e sulla generosità sta spingendo il nostro amico a fare cose che sarebbe meglio non prenda neanche in considerazione.

Giorgio – E se perdiamo Nick perdiamo la spider rossa, il fuori strada, Montecarlo, i week-end in montagna, i suoi soldi, le serate al casinò, i locali in, le ragazze, i bei vestiti…

Luca – Non c’è bisogno che fai l’inventario di quello che perdiamo, Lumaca. Lo sappiamo. Ci siamo dentro anche noi.

Massimo – Beh, ragazzi. Io non ci sto. Non ci torno nella tristezza da dove provengo. Qui bisogna fare qualcosa, e subito!

Gli angeli siamo noi

(da ‘Centerfold’ di J. Geils Band)

(Massimo)

Ehi, Nick.

(Luca)

Cosa vuoi che non hai

quando sei con noi.

Sei spensierato e ti diverti

quando sei con noi.

Se vuoi qualcuno che ti ascolti

e consigli sappia dar,

non guardar lontano:

confidati con noi.

Non dare retta a quelli che

ti vogliono imbrogliar

con grossi paroloni

che puzzano d’amor.

Tu credi in noi

dimentica il tuo Angelo,

è solo un postino e

i tuoi angeli siamo noi.

(coro)

Tu credi in noi

dimentica il tuo Angelo,

i tuoi angeli siamo noi.

(Luca)

La vita è una sola

non buttarla via

ogni giorno un’avventura

e sempre così sia.

Non vivere di ieri

indietro non guardar

dimentica i problemi

sempre avanti andar.

E se un rimorso nasce in te

pensando a ciò che fai

se la vita sembra vuota

la riempiremo noi.

Tu credi in noi

dimentica il tuo Angelo,

è solo un postino e

i tuoi angeli siamo noi.

(coro)

Tu credi in noi

dimentica il tuo Angelo,

i tuoi angeli siamo noi.

Na na na na na na

na na na na na na na na (4 volte)

(Luca)

Sei un uomo fortunato

puoi fare ciò che vuoi

non perdere il tuo tempo

spendi più che puoi.

Perché pensare agli altri

quando insieme a noi

pensando un po’ a te stesso

più in alto sempre andrai.

Se una domanda nasce in te

e ti chiedi chi sei?

Hai pronta la risposta

tu sei quello che hai!

Tu credi in noi

dimentica il tuo Angelo,

è solo un postino e

i tuoi angeli siamo noi.

(coro)

Tu credi in noi

dimentica il tuo Angelo,

i tuoi angeli siamo noi.

Na na na na na na

na na na na na na na na

Soldi

Donne

Fama

Gloria

Na na na na na na

na na na na na na na na (4 volte)

Tu credi in noi

dimentica il tuo Angelo,

è solo un postino e

i tuoi angeli siamo noi.

Tu credi in noi

dimentica il tuo Angelo,

i tuoi angeli siamo noi.

Na na na na na na

na na na na na na na na (4 volte)

(Durante la canzone il postino se ne va scuotendo il capo. Al termine della canzone, anche Nick se ne va, salutando gli amici, poco convinto di quanto gli anno cantato).

Massimo – Ragazzi, la vedo davvero male. Questa volta Nick mi sembra più cotto del solito. Occorre un’azione più incisiva. Qualcosa che lo faccia ritornare in se e gli faccia sparire qualsiasi idea malsana di lasciare il gruppo.

Luca – Perché non colpiamo Angelo! E’ lui la causa di tutto.

Massimo – Già, un bello scherzo al postino con le giuste minacce, per fargli capire una volta per tutte che deve smetterla di infastidire Nick con idee malsane e di cattivo gusto. Nick è nostro e non si tocca. Cosa ne pensi Lumaca.

Giorgio – Ma, guarda, cioè, dal mio modesto punto di vista, voglio dire, ecco, pensandoci bene, si potrebbe valutare…

Massimo – (andandosene con Luca) Ho sentito dire che in India c’è una nuova epidemia di peste bubbonica… e se lo spedissimo lì?

Giorgio – Ehi, ragazzi, aspettatemi… ok, accetto, accetto… cioè…. insomma

(Escono).

Quadro IV – Francesca e le amiche.

(Francesca, Laura e Barbara entrano in piazza. Laura è bendata ed è accompagnata per mano dalle due amiche).

Francesca – (scoprendo gli occhi a Laura) Eccoci arrivati, ora puoi guardare.

Barbara – Ta Da! Ecco il luogo dove organizzeremo il tuo addio al nubilato.

Laura – Beh, ma è la piazza del paese!

Barbara – Certo che è la piazza del paese. Abbiamo camminato per duecento metri… Dove pensavi di essere, su un isola dei Caraibi?  Se c’era da nuotare, ti avremmo detto di portare il costume! Ma si diventa tutti pazzi quando ci si va a sposare?

Barbara, Laura e Francesca – (insieme) Per fortuna che io sono contro il matrimonio!

Francesca – Dai, Barbara, non iniziare adesso con le tue solite menate sul matrimonio e la  scelta che hai fatto di non sposarti. Lo sanno tutti che non è una scelta: ne sei costretta perché nessuno ti vuole!

Barbara – Guarda che ho detto di no ai più bei ragazzi del paese. Anche il tuo Nick è venuto a bussare alla mia porta, anche se non lo ammetterà mai… (A Laura, con decisione) E tu non provare a lamentarti del posto che abbiamo scelto per la tua festa!

Francesca – Stai tranquilla, penseremo noi a renderla unica. E poi non è il luogo che fa la differenza. Sono le persone. Pensi che sia più importante ‘Dove sei’ o ‘Con chi sei’?. E tu cara la mia sposina, modestia a parte, sei in buone mani.

Laura – Avete ragione. Scusate. E’ che sono un po’ tesa. Voglio dire, fra qualche giorno mi sposo e ho un po’ la testa tra le nuvole…

Barbara – (Prendendo un po’ in giro Francesca) Anche Nick, ho notato, ha un po’ la testa fra le nuvole, in questo periodo. Non è che…

Francesca – (evasiva) Ma… Non lo so…

Laura – Vuoi dire che… Oh, Francesca, ma è fantastico, e quando…

Francesca – Calma, calma, non correte! Lui non mi ha ancora detto nulla. Però anch’io ho notato che spesso è via con la testa. Ho provato a chiedergli a cosa stesse pensando.

Barbara – E lui?

Francesca – ‘Progetti’. Ha risposto solo questo: ‘Progetti’.

Laura – Ma ‘progetti’ di che tipo.

Francesca – Non mi hai mai permesso di andare oltre. E’ come se volesse tenermi nascosto qualcosa. E sapete cosa vi dico? Sono sempre più convinta che stia pensando al nostro matrimonio. Sì, insomma, ci conosciamo da tanto tempo e le cose tra di noi sono sempre andate benissimo. Non ci sono problemi che lo possano impedire, voglio dire, i miei non vedono l’ora di versare qualche lacrimuccia, e Nick, vivendo solo, sembra che  non voglia altro. Insomma tutto nel nostro rapporto parla di matrimonio.

Laura – Stai dicendo, quindi, che sta progettando di sposarti?

Francesca – Oh, no. Molto di più! Lui starà ideando il modo più straordinario di chiedermi: ‘Francesca, vuoi sposarmi?’. Dopo di che, a mia insaputa, avrà organizzato il più bel matrimonio da favola che una ragazza innamorata possa desiderare.

Barbara – Di un po’, Biancaneve, e ai sette nani non hai pensato?

Francesca – Chi?

Barbara – Bruttolo, Puzzolo e Scemolo.

Francesca – Scusa, Barbara, ma non capisco.

Laura – Giorgio, Massimo e Luca. Gli amici di Nick.

Barbara – Amici? Quelli? Io avrei pensato ad un termine più delicato: ‘parassiti’.

Francesca – Dai, Barbara, non essere così dura.

Barbara – Io non sono dura, sono realista. Ancora non riesco a credere come Nick possa stare con persone di quella specie. Scusami Francesca, ma penso che un po’ del loro sangue marcio scorra anche nelle vene Nick.

Francesca – (risoluta) No, questo non te lo permetto. Tu non conosci Nick come lo conosco io, e ti assicuro che non è così. Non assomiglia minimamente alle persone che frequenta.

Barbara – Già. E allora perché passa gran parte del suo tempo con loro?

Francesca – Non lo so… Sono state le prime persone che ha frequentato… forse ci è affezionato… o forse vede in loro cose che noi non possiamo neanche lontanamente immaginare… Non lo so Barbara. E francamente non mi interessa. E sai perché? Perché il Nick che io conosco è una persona buona, dolce, gentile, premurosa e attenta, e sono convinta che non ci siano nanetti cattivi che possano cambiarlo!

Barbara – Ehi, ehi, ehi. Che Biancaneve aggressiva! Ok, ho esagerato, scusa. Non sta a me giudicare Nick. E poi lo conosco così poco!

Laura – Di una cosa sono certa: il tuo sarà il più bel matrimonio che il paese abbia mai visto.

Il sogno

(da ’I say a little prayer’ di Burt Bacharach e Hal David)

(Francesca)

Ho sognato più volte

un principe azzurro che una notte

(mi porti lontano da qui).

In un posto incantato

dove il mio cuore ho seminato

(e ora il sogno si avvererà).

Ora e per sempre vicino a te sarò (sempre ti amerò)

Ora e per sempre tutto con te farò (dentro te sarò)

Insieme, insieme, mai più ti lascerò (non ti lascerò)

Sempre con te io sarò.

Ero senza una meta

come una nave alla deriva

(prima di incontrare te).

Uno strumento stonato

che nelle tue mani s’è accordato

(e adesso suona solo per te).

Ora e per sempre vicino a te sarò (sempre ti amerò)

Ora e per sempre tutto con te farò (dentro te sarò)

Insieme, insieme, mai più ti lascerò (non ti lascerò)

Sempre con te io sarò. (2 volte)

Ti prego ora dimmi

siamo solo noi e niente più.

Tienimi con te

Portami con te

Legami a te

Non lasciarmi più

Sempre con te.

Ora e per sempre vicino a te sarò (sempre ti amerò)

Ora e per sempre tutto con te farò (dentro te sarò)

Insieme, insieme, mai più ti lascerò (non ti lascerò)

Sempre con te io sarò.

Ti prego ora dimmi

siamo solo noi e niente più.

Tienimi con te

Portami con te

Legami a te

Non lasciarmi più

Sempre con te

Non lasciarmi più.

Quadro V – Don Dante

(In scena ci sono Don Dante ed una comparsa. Subito dopo fa il suo ingresso Nick, proprio mentre i due si stanno salutando).

Comparsa – Grazie ancora, Dante. Non so proprio come avrei fatto senza il tuo consiglio. Alla prossima settimana, allora. E non inventarti qualche altra scusa per evitare la mia cucina.

Don Dante – Sai che non mi piace promettere quando non posso mantenere. Ce la metterò tutta. Alla prossima. (E fa per andarsene).

Nick – (riconoscendo il prete dall’abito) Scusate.

Don Dante – Dici a me?

Nick – Sì. Siete voi il famoso Don Dante?

Don Dante – Dipende.

Nick – Dipende?!?

Don Dante – Se sei venuto qui per prenderti gioco di me, caschi male. (Si mette in posizione da pugile, saltella, e alternando ganci e dritti si avvicina lentamente a Nick). Dopo lo scherzo che mi hanno fatto la settimana scorsa tre deficienti su una decappottabile rossa, ho rispolverato i miei guantoni da boxe e mi sono allenato per tutta la settimana.

Nick – Credo di sapere a chi vi state riferendo…

Don Dante – Ah si? Questo non fa che peggiorare la tua situazione!

Nick – Io voglio solo fare due chiacchiere con voi… E’ una faccenda piuttosto seria e…

Don Dante – Sssst! Non dire altro. (Si concentra. Si atteggia a medium) Tu sei Nicola. Nick, per gli amici. Vedo molti soldi nella tua vita. Una bella casa. Bella vita. Amicizie… così, così. Orfano, direi. Hai perso entrambi i genitori quando eri molto piccolo.

Nick – (sbalordito) In effetti…

Don Dante – Sssst! Non interferire! Oh, oh! Vedo anche una ragazza… carina! Vi volete bene, però… Eh già, c’è un però! Questo punto è un po’ confuso…

Nick – Se volete posso…

Don Dante – Dammi la mano. (Leggendo la mano di Nick) Ecco, qui è tutto più limpido! Una scelta difficile, ecco cosa ti assilla. La tua vita è di fronte ad un bivio e non sai da che parte andare. Rischiare o continuare a vivere nella tranquillità a cui sei abituato?

Nick – Caspita, non sapevo che foste un indovino, un mago, o qualcosa del genere.

Don Dante – Infatti, non lo sono.

Nick – E allora come fate a sapere tutte queste cose sul mio conto.

Don Dante – Me le ha dette Angelo poco fa. Come vedi so quasi tutto. E posso anche immaginare come ti senti in questo momento. Ci sono passato anch’io, sai? Scegliere questa veste non è stata una passeggiata. Ma è quando il gioco si fa duro, che i duri incominciano a giocare.

Nick – E’ proprio questo il punto. Non credo di essere sufficientemente duro per questo tipo di gioco.

Don Dante – E allora chieditelo. Scava dentro te stesso. Fruga nelle tue esperienze. Valuta come affronti le grandi e piccole cose di tutti i giorni. (Enfatizzando) Scopri chi sei. Solo così saprai cosa vuoi.

Nick – E’ quello che sto cercando di fare da tempo. Ma tutte le volte arrivo sempre alla stessa conclusione : un immenso, gigantesco punto di domanda.

Don Dante – Non fare anche tu l’errore di cercare queste risposte negli altri. E’ dentro di te che le devi cercare. E se proprio hai bisogno di una mano, telefona all’inquilino del piano di sopra: troverà il modo di aiutarti. Lui non lascia mai soli i propri cavalieri.

Nick – Cavalieri?

Don Dante – Cavalieri, certo. Cosa credi che siamo. Avrai sentito parlare di Re Artù, immagino. E sai come si salutavano i suoi Cavalieri prima di sedersi intorno alla Tavola Rotonda? ‘Che Dio ci conceda la capacità di riconoscere il giusto, la volontà di sceglierlo e la forza per conservarlo’. Quando questa capacità, questa volontà e questa forza saranno entrate nel tuo cuore, allora sarai pronto per il giuramento. proprio come un vero cavaliere.

Nick – Cavalieri… Non avevo ancora pensato a questa immagine. Dovrebbero smetterla di chiamarvi preti. Cavalieri è sicuramente più azzeccato!

Don Dante – Voglio darti solo un consiglio: staccati per qualche giorno dalla confusione e dalla frenesia della tua solita vita. Potresti stare un paio di giorni da Fra Giulio. Dirige un piccolo convento di Francescani poco lontano da qui. Considerala una pausa di riflessione. Starà a te sfruttarli al meglio vivendoli nel modo più sincero possibile.

Nick – Due giorni non sono poi tanti. E stare un po’ da soli non ha mai ucciso nessuno.

Don Dante – Lo penso anch’io.

Nick – Sai che è la prima volta che faccio una cosa del genere? Isolarmi, intendo. Da quando ho cominciato a gestire autonomamente la mia vita, non ho fatto altro che circondarmi di persone. Non era importante chi fossero. A me bastava averle intorno. E con loro, tuffarmi in tutti i piaceri che la vita mi poteva offrire. Un po’ come essere sempre in vacanza.

In vacanza da una vita

(da ‘In vacanza da una vita’ di Irene Grandi)

(Nick)

Che cos’ho? Forse ho voglia di Te

ma non riesco a trovare un fiammifero

per guardarmi dentro.

Non lo so cosa voglio però,

ad ogni modo allora cos’è

tutto questo tormento che mi brucia dentro,

cos’è.

Che cos’ho? Forse cerco qualcosa o qualcuno

che mi porti via.

Vivo perduto nel mare (della mia fantasia)

ed ogni notte un dolore (che col sole va via)

io lo so, è una vita che questa mia vita

va avanti così.

(e perché no) vivo in vacanza da una vita

(perché no) tra una discesa e una salita

perché una ragione non c’è perché

(e perché no) trovare acqua di fonte che si beve

(perché no) sotto un sole che bagna di calore

(perché no, no) vivo ridendo

(perché no, no) e va bene così

(perché no, no) vivo sognando

in vacanza da una vita che è la mia.

Che cos’ho? Resto solo in città a cercarTi

e non riesco a trovarTi, mi sento un po’ perso.

Che cos’ho? Che non va! E non riesco a dormire

e continuo a rotolarmi nel letto

(Don Dante)

Vivi perduto nel mare (della tua fantasia)

ed ogni notte un dolore (che col sole va via)

io lo so, è una vita che questa tua vita

va avanti così

(e perché no) vivi in vacanza da una vita

(perché no) tra una discesa e una salita

perché una ragione non c’è perché

(e perché no) trovare acqua di fonte che si beve

(perché no) sotto un sole che bagna di calore

(perché no, no) vivi ridendo

(perché no, no) ma va bene così?

(Nick)

(perché no) aspetto un colpo di vento

(perché no) basta giocare con la vita

(perché no) con la vacanza è finita

perché una ragione ora c’è perché

(e perché no) guardarsi dentro e cercare

(si ma dove) in fondo al cuore

le parole che da sempre lui mi dice.

(perché no aria aria aria ariò) basta giocare con la vita

(perché no aria aria aria ariò) con la vacanza è finita

(perché no aria aria aria ariò) sotto un sole… sotto un sole

sotto un sole che ti riscalda il cuore

(perché no aria aria aria ariò)

guardarsi dentro e cercarsi in fondo al cuore

(perché no aria aria aria ariò) sotto un sole… sotto un sole…

sotto un sole che ti riscalda il cuore

(perché no aria aria aria ariò)

(perché no aria aria aria ariò) basta giocare con la vita.

Nick – (andandosene) Ok, mi hai convinto. Sparisco per qualche giorno. Grazie Artù. A presto.

Don Dante – (tra se e se) In bocca al lupo, Lancillotto.

Quadro VI – Lo scherzo

(Giorgio, Luca e Massimo entrano guardinghi in scena. E’ notte. La piazza è deserta. Stanno preparando lo scherzo al postino).

Massimo – Luca, tu guarda di la. (Luca si avvia verso un lato del palco e sbircia dietro le quinte). Giorgio, tu di la (Indicando un altro punto del palco).

Giorgio – (Perplesso) Precisamente, dove?

Massimo – (enfatizzando) Dieci passi verso sud, tre verso ovest, due verso nord. Sarai più o meno arrivato alla gola della diavolo. Cerca una grossa croce rossa e scava! (Pausa. Giorgio lo guarda perplesso). Di là, Giorgio, di là. Segui il mio dito. (Anche Giorgio si avvia verso il punto indicato e sbircia dietro le quinte. Massimo fa lo stesso in un altro punto del palco).

Luca – Qui non c’è anima viva.

Giorgio – Nessuno anche qui. Almeno così pare…

Massimo – Bene. (Fa cenno a tutti di raggiungerlo al centro del palco. I tre si muovono guardinghi senza fare troppo rumore). E ora ripassiamo il piano.

Luca – Ancora! E da tre ore che non facciamo altro!

Massimo – Pensi che non sia più necessario?

Luca – Direi di no.

Massimo – Pensi che abbiamo tutti ben chiaro quello che dobbiamo fare?

Luca – Direi di sì.

Massimo – (si avvicina a Giorgio. Alzando la voce). Tutti, tutti?

Luca – Ok, ripassiamo il piano.

Massimo – Bene. Dunque. E’ mercoledì sera. Tutti i mercoledì sera Angelo va a fare la solita partitella a carte con gli amici. E come tutti i mercoledì sera, intorno a mezzanotte, Angelo lascia gli amici e torna verso casa. Solo.

Luca – E oggi è mercoledì e manca poco a mezzanotte.

Massimo – Esatto. Per tornare a casa Angelo passa sempre da questa piazza. Solitamente non incontra mai nessuno.

Luca – Ma questa notte ci saremo noi ad aspettarlo.

Massimo – Fingendo una rapina, lo blocchiamo, lo facciamo scendere dalla bici, gli saltiamo addosso e lo riempiamo di botte. Ci fermeremo solo quando ci avrà promesso che la smetterà di molestare Nick con malsane idee sui preti, la generosità, eccetera, eccetera. Tutto chiaro.

Luca – Chiarissimo, Massimo.

Giorgio – Chiaro come il sole, limpido come l’acqua di un torrente, cristallino come la rugiada, trasparente come l’aria.

Massimo – (spazientito) Giorgio, la prossima volta rispondi con un semplice gesto del capo (muovendo il capo dall’alto al basso) Sì. (Muovendo il capo da destra a sinistra) No. E’ abbastanza facile?

Giorgio – Sì, è che… (un’occhiataccia di Massimo lo blocca. Si limita ad annuire con il capo).

Massimo – Bene. Sincronizziamo gli orologi. Dodici meno cinque.

Giorgio – Sette! (Massimo e Luca lo guardano male).

Massimo – (a Luca) Venendo qui, prima, ho visto una discarica. Fammi una cortesia, Luca. Al ritorno ricordami che dobbiamo fermarci un momento.

Massimo – (Guardando l’orologio) Ok, ok, ora basta. Manca poco. Angelo potrebbe essere qui da un momento all’altro. Le avete portate le calze di nailon per coprirvi il volto? (Estrae di tasca la propria e fa per infilarsela).

Luca – Come no! (Estrae la sua calza di tasca) Calza nera. Velata. Quaranta denari. Estremamente contenitiva! Rassoda e slancia.

Massimo – Devi fare un agguato, Luca, non devi andare ad una cena di gala.

Luca – Lo so, ma mi piace essere presentabile anche nelle situazioni più difficili.

Massimo – E tu, Giorgio.

Giorgio – (molto imbarazzato) Ecco, io… Veramente… Credo di avere frainteso… Di avere capito male, insomma. (Estrae di tasca un calzettone di lana colorato).

Luca – (cercando di mitigare la furia dipinta sul volto di Massimo) Beh, per essere una calza, è una calza…

Giorgio – (Infilandoci dentro la mano) Magari facendoci due buchi…

Massimo – Propongo una variante al piano. Dimentichiamoci di Angelo e facciamo l’agguato a Giorgio. L’intera umanità ne trarrebbe beneficio. (Estraendo una seconda calza di tasca) Tieni, per fortuna che ne ho portata una di scorta…

(Il cigolio della bicicletta di Angelo fa zittire i tre amici).

Massimo – Svelti, infilatevi la calza. Nascondetevi. Al mio cenno saltate fuori e… il resto lo sapete.

Forever Young

(da ‘Forever Young’ degli Alphaville).

Strumentale.

Sottofondo alla scena dell’aggressione e alla morte del postino.

(Quando Angelo è arrivato al centro del palco, un segnale di Massimo fa scattare l’imboscata. I tre circondano Angelo. Lo fanno scendere in malo modo dalla bici e cominciano a malmenarlo. Angelo si piega sotto i colpi dei tre).

Luca – Scendi, forza.

Massimo – Un po’ di agilità, nonno.

Angelo – Ehi, cosa volete. Non ho niente. Non ho niente.

Massimo – (con cattiveria crescente) Non hai niente? Non hai niente?

Luca – Sai cos’hai tu, hai che sei un rompiballe!

Giorgio – Lascia stare Nick, cioè, voglio dire, lascia stare Nick!

Massimo – Devi smetterla, hai capito? Nick non è tuo!

Luca – Lascialo in pace.

(Nel disperato tentativo di difendersi, Angelo riesce a strappare la calza a Luca. I tre si immobilizzano per un attimo, si guardano l’un altro).

Massimo – (disperato) Via, ragazzi, via. Alla svelta.

Angelo – (Resta a terra, accanto alla sua bicicletta, per qualche secondo. Poi, dolorante, fa cenno di rialzarsi. Improvvisamente si porta la mano al petto, in un’ultima, palese, smorfia di dolore). Ah, il mio povero cuore. (Si accascia nuovamente a terra e muore).

(Le luci, lentamente, si spengono. Seguono il suono di una sirena, le voci dei soccorsi e dei curiosi attratti dai rumori dell’aggressione. Nel confuso vociare, si deve distintamente capire che Angelo è morto. Poi il silenzio.

Al termine della musica, molto lentamente, la piazza, ora vuota, si illumina di una luce giallo/rossastra a rappresentare l’alba).

Quadro VII – L’addio.

(E’ l’alba. La piazza è deserta. Sulla destra la casa di Francesca, che non è altro che il bar Fantasy girato. Nick entra in scena. E’ stanco. Non ha dormito tutta notte. Raccoglie un sassolino da terra e lo lancia contro la finestra della camera di Francesca. Visto che nessuno risponde, dopo qualche secondo, la scena si ripete. Finalmente Francesca appare alla finestra).

Francesca – (a voce bassa per non svegliare genitori e vicini) Ah, ma sei tu!

Nick – Si, sono io, Francesca. Scusa se ti ho svegliato.

Francesca – Non importa. (Accorgendosi dell’ora) Ma cosa fai in piedi a quest’ora.

Nick – A dire il vero… non sono proprio andato a dormire. Ho un po’ di pensieri che mi frullano per la testa. Pensieri che riguardano anche te.

Francesca – Me? (Il volto le si illumina).

Nick – E’ da ieri sera che gironzolo per le vie del paese a pensare a quello che ti devo dire e a come te lo devo dire… (si blocca) Non è che puoi scendere un momento?

Francesca – (raggiante) Volo. Mi infilo qualcosa e sono subito da te.

Nick – (tra se e se) Quanto meno non si è arrabbiata per averla svegliata così presto.

Francesca – Eccomi qui. La dama corre, quando il suo cavaliere chiama.

Nick – Sembra che i cavalieri vadano molto di moda, in questo periodo.

Francesca – Come?

Nick – Nulla, nulla. Ascolta, Francesca. Come avrai notato anche tu, ultimamente sono un po’ assente.

Francesca – (civettuola) Eh, sì. L’ho notato. E anche le mie amiche lo hanno notato.

Nick – Le tue amiche? E cosa ti hanno detto.

Francesca – Oh, beh. Niente di preciso. Ne abbiamo parlato un po’ insieme… e siamo giunte alla conclusione che è normale essere un po’ via con la testa, in queste situazioni.

Nick – In queste situaz… quali situazioni… (senza lasciar parlare Francesca). Cioè, vuoi dire che voi… che tu sai già tutto?

Francesca – Beh, proprio tutto, no. Però è intuibile.

Nick – E cosa ne pensi? Si, voglio dire, che cosa hai provato, quando hai saputo che…

Francesca – Oh, Nick. Non riesci ad immaginare quanto ne sia felice. (Nick strabuzza gli occhi). Sai, in confidenza, non vedevo l’ora che arrivasse questo momento.

Nick – Perché, vuoi dire che condividi…

Francesca – Condivido?!? Ma approvo in pieno. E se fosse per me, ti obbligherei a farlo anche domani. Ma non bisogna correre. No. Voglio dire, hai aspettato fino ad ora…

Nick – Oh, certo. Non sono cose che pensi oggi e domani sei già in chiesa, vestito di scuro, pronto per il giuramento!

Francesca – Eh no! Ci vuole un giusto periodo di preparazione, due chiacchiere con le persone giuste. Organizzare tutti i preparativi per bene… e poi sì, che si possono spalancare le porte della chiesa.

Nick – Sono contento, sai? Non riesci ad immaginare come mi era difficile pensare alle parole giuste da dire, per cercare di farti capire i motivi che mi spingono ad una scelta di questo tipo… Vedere che sei tu la prima a spingermi a farlo, mi riempie il cuore di gioia!

Francesca – Sai, Nick, di tempo insieme ne abbiamo passato parecchio. Non poteva andare avanti così ancora per molto. Te lo si leggeva in faccia!

Nick – Sono un libro aperto, insomma.

Francesca – No. E’ che sembra che faccia a tutti lo stesso effetto. Guarda la mia amica Laura, per esempio…

Nick – La tua amica Laura?! Non sapevo che anche lei…

Francesca – Oh, sì. Fra due settimane. I festeggiamenti sono previsti per domani.

Nick – Eh, sì. Perché di una festa si tratta.

Francesca – Non vedo l’ora di dirlo a mia madre. Chissà che faccia farà. Pensa ne abbiamo parlato proprio l’altra sera. Ha detto che la prima cosa che vuole fare è correre a comprare i confetti per distribuirli alle amiche.

Nick – Confetti?! Non sapevo che si usassero i confetti per festeggiare la decisione di diventare prete.

Francesca – Oh, sì. E’ normale… (finalmente realizza) Prete. Hai detto: Prete?

Nick – Sì, prete.

Francesca – (quasi sillabando) E chi si vorrebbe fare prete?

Nick – Io. Francesca. E’ un quarto d’ora che ne parliamo! (Francesca è stordita dalla notizia) E poi, prete. Non corriamo. Vorrei provarci. (Si accorge dello stato d’animo di Francesca) Francesca, ma che succede.

Francesca – Tu… Prete?!? E io che credevo volessi chiedermi di sposarmi! (Si siede ai piedi della casa. In trance).

Nick – Oh, Francesca, mi dispiace. Capisco adesso tutto il tuo entusiasmo. Mi dispiace, non volevo illuderti. Ma mi sei sembrata così sicura di te!

Francesca – Tu… Prete! Ma perché. Perché, Nick? Non sei felice con me?

Nick – Non è che non sia felice con te, Francesca, è che…

Francesca – (Tornando in se, reagisce con cattiveria alla notizia) Zitto. Non dire più niente. Vattene Nick. Lasciami sola. O direi cose di cui dopo potrei pentirmi.

Nick – Ma io…

Francesca – Vattene, ti ho detto.

(Nick se ne va sconsolato. Francesca resta seduta ai piedi della casa).

Via così

(da ‘Quello che le donne non dicono’ di Fiorella Mannoia)

(Francesca)

Se ne è andato via

lasciando nel dolore

un cuore vivo solo per lui.

Mi faranno compagnia

le sue lettere d’amore

parole che restano di noi.

Vorrei che fosse fantasia

che fosse tutta una bugia

e che tornando alla realtà

tra le mie braccia resterà.

Passa il tempo ma lui no

no, io non lo scorderò

e se poi vorrà tornare

sarò qui ad aspettare

che parli ancora di noi.

Vai via così, è difficile accettare

queste tue scelte amare, non scordare

che tu mi potrai trovare qui

con le mie giornate stanche

mille pagine bianche

da riempire

quando tu sarai ancora qui.

E non andranno via

quelle giornate senza fine

passate con la tua felicità.

Per mano nella via

guardando le vetrine

giocando con la tua semplicità.

Che resta della vita mia

se metà è volata via

un fiore che non cresce più

se c’è chi non lo annaffia più.

Passa il tempo ma lui no

no, io non lo scorderò

anche se vorrò capire

che cosa ti ha spinto a andare

lontano da noi.

Vai via così, mi fa solo arrabbiare

sentirti allontanare, poi sparire

ma tu mi potrai trovare qui

sulla porta ad aspettare

vederti tornare

riabbracciare

pronta a dirti ancora un altro sì.

E’ difficile accettare

queste tue scelte amare, non scordare

che tu mi potrai trovare qui

con le mie giornate stanche

mille pagine bianche

da riempire

quando tu sarai ancora qui.

FINE PRIMO TEMPO


SECONDO TEMPO

Quadro I – L’addio al nubilato

(Il sipario si apre su una festa di piazza. La scena è addobbata con nastri e fiocchi colorati. E’ l’addio al nubilato di Laura.)

Sere d’estate

(da ‘Sere d’estate’ – Colonna sonora del film ‘Grease’)

(Francesca)

Era estate fuori città

era estate qualche anno fa

e c’era lui pazzo di te

lui ti dice prendi un caffè

tanto poi qualcosa accadrà

e la sera più calda sarà.

(coro)

Uella uella uella uo

Dimmi dai dimmi dai dilla giusta però

dimmi dai dimmi dai non gli hai detto di no.

Uh ah ah uh ah ah uh ah ah uh ah ah

(Barbara)

Onde grandi e tu andavi giù

ti fissava sempre di più

e fu così che lui ti salvò

la tua schiena bruciata curò.

Si comincia sempre da qui

e si finisce al fatidico ‘sì’.

(coro)

Uella uella uella uo

Dimmi dai dimmi dai quanto è pazzo di te

dimmi dai dimmi dai ha un amico per me.

Dubidu dubidu dubidu dubidubidubidu

Dubidu dubidu dubidubidubidu

(Francesca)

Soli al bowling non dice no

cantavate intorno a un falò

è stato tuo con l’alta marea

ti insegnava a stare in apnea

continuava il sogno, lo so

quando disse ‘Ti sposerò’.

(coro)

Uoh uoh uoh

Dimmi dai dimmi dai tu gli hai detto di sì

dimmi dai dimmi dai se gli hai detto così.

sciupapa sciupapa sciupapa sciupapa (2 volte)

(Barbara)

Anche quando parlava con me

lui adorava tutto di te

la tua mano nella sua finì

ed adesso è ancora lì

era gioco o amore chissà

resta il fatto che ti sposerà.

(coro)

Uoh uoh uoh

Dimmi dai dimmi dai sei felice sì o no

dimmi dai dimmi dai non mi dire di no.

(Francesca)

Venne il freddo e lui dichiarò

‘A te fedele sempre sarò’

disse ‘Solo io morirei

e per te dovunque andrei’

giorni che non scorderai

e poi domani per sempre lo avrai.

(coro)

Dimmi dai dimmi dai.

Barbara – (Sorridente) Laura, non fraintendere. Non sto sorridendo. Quella che vedi è una paresi. E se devo proprio essere sincera: sono seriamente preoccupata per te!

Laura – Per me?

Barbara – No, dico… Sei proprio decisa a sposarti? Guarda che puoi ancora fare marcia indietro, sai. Ma ti ci vedi… sposata! Ricoperta da montagne di piatti e mutande da lavare. Con bambini che girano seminudi per la casa, urlando come disperati e disseminando qua e là chiazze di un liquido marrone maleodorante… che se lo chiami cacca gli fai un complimento!

Laura – Non provarci, Barbara. Non farmi una delle tue solite prediche contro il matrimonio. Non mi spaventi. E anche se fosse così drammatico come lo descrivi tu, non ci sono piatti o mutande che tengano! Mi sposo, ed è la cosa più bella che abbia mai fatto in tutta la mia vita!

Barbara – (Manda simpaticamente Laura a quel paese. Allontanandosi vede che Francesca è appartata in un angola. E’ sola e triste. La raggiunge). Mamma mia, che musi lunghi. Stavo scherzando, prima sai? Stai tranquilla, Laura non verrà assorbita da tonnellate di pannolini maleodoranti.

Francesca – (Assente) Come? Oh, sì, certo… Laura non è maleodorante!

Barbara – E se la caverà benissimo anche con le mutande. E’ una ragazza in gamba!

Francesca – (Sempre assente) Ne sono sicura anch’io… ha le gambe, nelle mutande!

Barbara – (Stupita) Francesca? Tutto bene?

Francesca – Ma sicuro! Le andrà tutto bene!

Barbara – (alzando la voce) Francesca?! Avevi bisogno di soldi e hai venduto il cervello al mercato nero? Cosa c’è che non va?

Francesca – (destandosi) Eh?! Oh, Barbara, scusa! E’ che sono un po’ confusa… Sai… Io e Nick…

Barbara – (Maliziosa) Tu e Nick…?

Francesca – Ci siamo lasciati!

Barbara – (Incredula) Come?

Francesca – (alzando la voce) Mi ha lasciato. Mi ha piantato in asso. Nick se ne è andato!

(Tutti si voltano a guardare le due ragazze. Lentamente la scena si svuota. Resta solo Laura che raggiunge le amiche).

Laura – Scusa, Francesca. Non potevo fare a meno di ascoltare.

Barbara – (Curandosi le orecchie) Penso che nel raggio di cinque chilometri, nessuno abbia fatto a meno di sentirla.

Laura – Mi dispiace. Quando è successo?

Francesca – (Sarcastica) Ieri mattina. Si presenta all’alba sotto casa. Mi sveglia tirandomi sassi alla finestra. Mi dice che ha preso una decisione su noi due. ‘Finalmente si è deciso’, mi dico. Non sto più nella pelle. Lo raggiungo in piazza con il cuore in gola. Freno a stento la felicità che mi sprizza da tutti i pori. E lui cosa mi dice? ‘Francesca, è un po’ di tempo che ci sto pensando. E ora ho deciso. Mi faccio prete!’

Laura e Barbara – Prete?

Laura – Wow. Nick, prete! E chi lo avrebbe mai detto! E tu come ti senti, ora.

Francesca – Sono incazzata. Sono incazzata con il mondo intero. Si fosse messo con un’altra ragazza, avrei avuto qualcuno con cui sfogarmi. Sarei andata da lei, le avrei gonfiato la faccia, e mi sarei ripresa il mio Nick. Ma così… Con chi me la prendo?! Non posso mica fare la guerra a tutti i preti che incontro per strada!

Barbara – Oh, beh, se vuoi una faccia da riempire di schiaffi, usa pure la mia. Per un’amica, questo ed altro.

Francesca – Forse dovrei prendermela solo con me stessa. Sono sicura di aver mancato in qualche cosa. Di non essere stata alla sua altezza. Altrimenti Nick non avrebbe preso questa decisione.

Laura – So che forse non è il momento per farti discorsi di questo tipo, ma ci sono persone che hanno talmente tanto da dare, che in un rapporto a due potrebbero essere sprecate. Nick non ha fatto una scelta facile. Forse per lui sarebbe stato più semplice chiederti di sposarlo, mettendo il suo cuore nelle tue mani. Con la sua scelta ha preferito mettere le sue mani a disposizione dei cuori degli altri. Nick continuerà ad essere anche tuo, con la differenza che non potrà essere solo tuo.

Barbara – E se Nick ha preso questa decisione, non l’ha presa per colpa tua, ma piuttosto anche per merito tuo.

Francesca – Forse avete ragione. Ma faccio fatica a capirlo, ora. Mi manca troppo. E non riesco a perdonargli il fatto di avermi prima illuso e poi abbandonato.

(Entrano Giorgio, Massimo e Luca. Sono arrabbiati per la scelta di Nick. Assistono alle ultime battute di Francesca).

Luca – (Ironico, a Francesca) Sedotta e abbandonata.

Massimo – Fai bene ad essere arrabbiata. Non ci si comporta così.

Giorgio – Già, non ci si comporta così. Non si prende una decisione così in fretta, in poco tempo, in una frazione di secondo, senza consultare gli amici, sì, insomma, chi ti sta intorno, le persone che ti stanno vicino, con cui passi gran parte del tuo tempo…

Massimo – (pestando un piede a Giorgio per farlo smettere) Non preoccupatevi. Non dovrete sopportarlo ancora per molto. Lo abbiamo iscritto ad un corso di mimo.

Luca – E comunque, una volta tanto, Giorgio stava dicendo una cosa giusta. Conoscendolo, trasformerà la villa di Montecarlo in una casa di preghiera.

Massimo – Le abbiamo pensate tutte, sai? Per fargli cambiare idea, intendo. Anche quella di proporre Giorgio come sostituto di Nick. Poi però abbiamo riflettuto. La sua predica di Natale sarebbe finita a Pasqua. Lo avrebbero arrestato per sequestro di persona. E così ce ne siamo fatti una ragione e ci siamo rassegnati.

Luca – Già, perché noi abbiamo carattere. Noi sappiamo reagire di fronte a queste cose.

Massimo – Dovresti imparare da noi. Francesca. Anzi, sai cosa ti dico? Adesso che non c’è più Nick, potremmo incominciare a frequentarci. Impareresti ad apprezzarci… e magari, col tempo, potresti anche innamorarti di uno di noi.

Luca – Perché no? Magari di me!

Il Fidanzato

(da ‘Triangolo’ di Renato Zero)

(Luca)

(Uhuuuu) L'indirizzo ce l'ho, rintracciarti non é un problema,

ti telefoneró, ti offriró una serata strana,

il pretesto lo sai quattro dischi e un pó di whisky.

(Uhuuuu) Saró grande vedrai, fammi spazio e dopo mi dirai,

che maschio sei.....

Nick chi è, come mai l'hai voluto con te,

e mi spieghi adesso dov’è,

ha voluto lasciarti da sola, semmai.

Mentre Nick (Nick dov’è)

Nick dov’è (Nick dov’è)

Nick dov’è,

se ne è andato senza di te, scordalo...

Nick chi è (Nick chi è)

Nick cos'è (Nick cos’è)

Nick dov’è,

se n’è andato e questo è troppo, scordalo…

La tua vita lo sai, è a una svolta, ma meno male,

che la casualità ti offre ora un’altra occasione:

di ripartire con me, alzarsi in volo, tornare a sognare,

(Uhuuuu) perché io sognerei, di trovarmi al buio,

tra le braccia tue, tu sei il mio tipo...

Nick chi é, si dovrebbe scordare,

(Nick chi è) si dovrebbe finire,

(Nick chi è) si dovrebbe schiacciare.

Nick chi è (Nick chi è)

Nick dov’è (Nick dov’è)

Nick dov’è

se ne è andato senza di te, scordalo...

Fidanzato io no, non l'avevo considerato,

d’accordo ci proverò, fare coppia non é un reato.

Sarò meglio di lui, che qui sola t’ha abbandonato.

Io non ti lascerei, fidanzato io lo diverrei....

perché no, lo diverrei...

Nick chi è, Nick chi è, Nick chi è,

Nick chi è (Nick chi è)

Nick chi è (Nick chi è)…

Quadro II – La prova.

(Camera da letto di un convento di campagna. In mezzo al palco un letto e un comodino. La scena è in penombra. Solo il letto e il comodino sono ben illuminati. Nick viene accompagnato da un immaginario frate alla sua camera).

Voce di francescano – (fuori campo, gentile) Ecco, questa è la tua camera. Anche se non è molto tardi, ti consiglio di andare subito a dormire. Sarai stanco e la sveglia, alla mattina, qui non è generosa.

Nick – (entra in scena con una borsa da viaggio. Si guarda intorno. E’ spaesato). Grazie.

Voce di francescano – Se proprio non hai sonno, vicino alla mensa, c’è il locale discoteca. Lì si può ballare fino alle tre.

Nick – (Si illumina in viso) Davvero?!

Voce di francescano – No, sto scherzando. A domani. Buona notte.

Nick – (Mentre consuma la battuta, Nick prende confidenza con la stanza: appoggia la borsa sul letto, si siede sul letto, lo tasta, si molleggia, fruga nei cassetti del comodino, etc… E’ solo e sconsolato) ‘Il locale discoteca! Lì si può ballare fino alle tre’. E io cretino che ci vado anche a credere! Sì, però anche loro non è che si siano comportati benissimo. Dieci minuti che sono qui, non sanno nemmeno chi sono, e già mi prendono in giro. Non è che diano il buon esempio! (Pausa) Beh, visto che non si può ballare, tanto vale ascoltare il loro consiglio e farci sopra una bella dormita. (Qualche attimo di silenzio. Incomincia a spogliarsi. Si infila il pigiama per andare a dormire) Se riuscirò a prendere sonno! C’è un tale silenzio qui! L’unico rumore che sento è quello dei miei pensieri che mi rimbombano in testa! Ma del resto sono qui per questo, no? (Pausa. Estrae dal portafoglio la foto di Francesca e la posiziona con cura sul comodino). Eccoti qui,  cara Francesca… Hai visto dove sono andato a finire? L’avresti mai detto? Eh no, direi proprio di no, a giudicare dalla reazione che hai avuto l’altra mattina. Mi dispiace di averti lasciata così, di non essere riuscito a farti capire quello che ho dentro… Ah, ma cosa faccio, adesso, mi metto a parlare anche con le foto! (Sistemando per un’ultima volta la foto) Qui, bene in vista. Non si sa mai, nel caso mi sentissi solo… (Guardando verso l’alto) Scusa, sai! Lo so che se dovessi aver bisogno di aiuto posso rivolgermi a te, ma stasera ho bisogno di avere lei davanti… E se devo essere onesto fino in fondo, comincia anche a mancarmi. Te lo dico perché, anche se non te lo dicessi, me lo andresti tu a leggere nel cuore. Non è mica facile, sai, lasciare tutto, così, improvvisamente. Cancellare completamente una vita per iniziarne una nuova! (In un ipotetico dialogo con Dio). Sì, lo so che si tratta solo di un breve periodo di riflessione. Che sono libero di andarmene quando voglio per tornare ad essere quello che sono sempre stato. Lo so! Ma già il fatto di aver voluto provare. Di essermi fermato a riflettere in questo modo… Dio… mi sembra di essere irrimediabilmente coinvolto in una scelta definitiva. Di avere iniziato un gioco di cui mi sono sfuggite le redini e che non riesco più a controllare. Un gioco che mi sembra tanto più grande di me che mi spaventa. Ho paura. E qui mi sento così solo.

Io ci sarò

(da ‘Io ci sarò’ degli 883)

(Nick)

Io non Ti prometto

qualcosa che non ho

quello che non sono

non  posso esserlo.

Anche se so che c’è chi dice

per quieto vivere

bisogna sempre fingere.

Non posso giurare

che ogni giorno sarò

bello, eccezionale

allegro, sensibile, fantastico

ci saranno dei giorni grigi

ma passeranno sai

spero che Tu mi capirai.

Nella buona sorte e nelle avversità

nelle gioie e nelle difficoltà

se Tu ci sarai

io ci sarò, io ci sarò.

So che nelle fiabe

succede sempre che

su un cavallo bianco

arriva un principe

e porta la bella al castello

si sposano e sarà

amore per l’eternità.

Solo che la vita

non è proprio così

a volte è complicata

come una lunga corsa a ostacoli

dove non ti puoi ritirare

soltanto correre

voglio che corri accanto a me.

Nella buona sorte e nelle avversità

nelle gioie e nelle difficoltà

se Tu ci sarai

io ci sarò, io ci sarò.

Giuro, Ti prometto

che io mi impegnerò

io farò di tutto

però se il mondo col suo delirio

riuscirà ad entrare e far danni

Ti prego dimmi che

combatterai insieme a me.

Nella buona sorte e nelle avversità

nelle gioie e nelle difficoltà

se Tu ci sarai

io ci sarò, io ci sarò. (2 volte)

Voce di francescano – Non è un po’ tardi per il Festival di San Remo? Buona notte!

Nick – (sconsolato) Buona notte. (E si infila sotto le coperte).

Quadro III – Il bene e il male.

(Nick è a letto. Dorme. Dopo una breve pausa, alla sinistra del letto, si accende una luce rossa accompagnato da un suono magico tetro e malvagio. Rappresenta il male. Ad ogni battuta del male, la luce diventa intermittente).

Male – Nick? Nick? Permesso! Nick? Questa volta non posso essermi sbagliato. L’indirizzo è questo e non me ne vado finché non ho fatto il mio dovere! Dovessi girare tutte le celle di questo posto sacrilego e convertire tutta questa manica di eretici! Nick? Ma si può sapere dove diavolo ti sei cacciato? (Scocciato) Ma proprio me dovevano scegliere per questa missione? Non ne posso più! E’ tutto il giorno che cerco questo benedetto… ehm… maledetto Nick. E poi, chi sarà mai questo Nick che riesce a scomodare un diavolo d’assalto del mio rango. Vincitore di mille battaglie. Eh, per tutti i diavoli, non sono mica l’ultimo venuto, io. Ho un curriculum di tutto rispetto. Conversioni di massa, peccati capitali di gruppo, stragi, sette sataniche. Ah, ma la mia specialità sono i pensieri impuri. Diavolo, come mi piace stuzzicare le persone inserendo nella loro testa qualche ideuzza malsana. E’ l’unico momento in cui associo il dovere al piacere. Ssst. Sento una presenza. Ci deve essere un’anima nei dintorni. Ah, ah… ma c’è qualcuno nel letto. Vuoi dire che finalmente ho trovato… Vediamo un po’… Gli occhi sono i suoi. La bocca… Il naso… sì, non ci sono dubbi. Sia lodato il sottosuolo. Guarda come dorme bene. Sembra proprio un diavoletto. Oh, ma cosa stai sognando! Fammi un po’ vedere! Prati in fiore! Mi sogna i prati in fiore! E io sarei venuto fin qui per uno che di notte sogna di essere un’ape? Ah, neanche un momento di pace! Qui bisogna mettersi subito all’opera! Si cambia canale, bello! Linea verde è finita! Cuccati un po’ questo e dimmi se non è meglio (Nick si agita nel letto). Eh, cosa ne pensi! Guarda che roba! Pensa, tutto quello che stai vedendo potrebbe essere realtà! Tutto! E se vuoi altro, basta solo che tu chieda…

(Improvvisamente, sulla destra del letto di Nick si accende una luce azzurra accompagnata da un suono magico dolce e celestiale. Rappresenta il bene. Subito si spegne la luce rossa del male. Ad ogni battuta del bene, la luce diventa intermittente).

Bene – Dove sei? Dove ti sei cacciato? (Silenzio) E’ inutile che fai finta di niente, so che sei qui, nascosto da qualche parte! Sento odore di zolfo! (Silenzio)

Male – (Timidamente. Anche la luce resta fioca) Toh, guarda chi si vede!

Bene – Oh, dovevo immaginare che fossi tu! Il solito vigliacco! Vigliacco e sleale! Come mai già qui? Volevi partire avvantaggiato?

Male – Ciao, Gabriele! Come mai da queste parti?

 

Bene – Lassù ci siamo accorti che qualcuno stava giocando sporco con l’anima di questo ragazzo. E così sono venuto in suo soccorso. I miei informatori mi hanno detto che è tutto il giorno che lo stai cercando! Povero diavolo! Chissà come sarai stanco! Avrai i piedi in fiamme!

Male – Complimenti. Bella battuta! Hai mai pensato di darti al cabaret?

Bene – Di un po’! Com’è che non si rispettano più i patti? Oddio, non che mi sia mai fidato della parola di un diavolo, ma gli accordi erano altri: quando c’è un’anima da salvare, ci si accorda e la partita inizia solo quando tutte e due le squadre sono sul campo. Fortuna che le nostre spie sanno fare bene il loro lavoro! Ah, a proposito. Ho saputo anche un’altra cosa molto divertente, sul tuo conto.

Male – (Preoccupato) Sarebbe a dire?

Bene – Che hai fatto cilecca un po’ troppe volte, nelle ultime missioni. E che se fallisci anche questa ti spediranno dritto dritto… in Paradiso!

Male – Già, vedo che le voci corrono!

Bene – (Si accorge dei sogni di Nick) Ma… ma… cosa gli hai messo in testa… togli subito queste sconcerie dalla testa di questa ragazzo!

Male – Io non ho fatto niente. Come vedi è malvagio di natura! Un bel diavoletto in carne e ossa, il nostro Nick, eh?

Bene – (Alterato) Fai smettere immediatamente quella porcheria, ho detto! La partita non è ancora iniziata!

Male – Ok, ok!

Bene – Così va meglio!

Male – Allora, possiamo iniziare questa benedett… maledetta partita? Così che poi possiamo tornarcene a casa?

Bene – Ok. Pronto. Allora. Solito modo per stabilire chi inizia per primo. Monetina. (Estrae una moneta da tasca). Se viene corna inizi tu, se viene ali inizio io. (Fa per lanciare la monetina in aria).

Male – Eh, no. Tu hai già scelto il campo. Voglio dire. Guardati in giro. Siamo in un convento. Ci sono crocefissi da tutte le parti. Mi sembra di essere in un campo minato!

Bene – Ok. Inizia tu. Ma niente scorrettezze.

(La canzone è introdotta da una comparsa, magari della coreografia, che, vestita da arbitro, fischia l’inizio  la fine della ‘partita’)

L’uomo più ricco del mondo

(da ‘L’Ombelico del Mondo’ di Jovanotti)

(coro)

Tu sei l’uomo più ricco del mondo (4 volte)

(Male)

Tu sei l’uomo più ricco del mondo

di una ricchezza un po’ disarmante

scaccia ste idee dalla tua mente

e vivi la vita degnamente.

Spendi i tuoi soldi, fai cose nuove

come quelle che stavi sognando.

Tu sei l’uomo più ricco del mondo

e noi ti stiamo già osannando.

(coro)

Tu sei l’uomo più ricco del mondo (2 volte)

(Bene)

Tu sei l’uomo più ricco del mondo

ma la tua ricchezza è interiore

é quella che nasce dentro noi stessi

alla sorgente del respirare.

Senza di lei siamo uomini nudi

e il bene resta una fantasia.

Tu sei l’uomo più ricco del mondo

sfruttala bene questa energia.

(coro)

Tu sei l’uomo più ricco del mondo (4 volte)

(Male)

Tu sei l’uomo più ricco del mondo

è non c’è limite all’immaginazione

alle cose che puoi fare

il tuo motto è ‘Trasgressione’.

Potrai fondare un grande impero

lussi e piaceri senza fondo.

Tu sei l’uomo più ricco del mondo

ed su di te stiamo puntando.

(coro)

Tu sei l’uomo più ricco del mondo (4 volte)

(Bene)

Tu sei l’uomo più ricco del mondo

è da te che nasce l’energia

che può fondare un nuovo mondo

dove il male non ci sia.

Dove la vita si fa preziosa

e il nostro amore diventa azioni.

La tua ricchezza non ha confini

non chiuderti dentro: corri fuori.

 

(coro)

Tu sei l’uomo più ricco del mondo (8 volte)

(Al termine della canzone, Nick si sveglia di soprassalto. Le luci sul bene e il male si spengono. Il bene e il male escono di scena).

Nick – Mamma mia che notte! Ma dove sono? Ah, già… il convento. Ora ricordo. Non sono più tanto sicuro di aver fatto la cosa giusta. Anzi. Più ci penso e più mi rendo conto che il mio posto è lontano da qui. (Vestendosi) Me ne vado. Non voglio fermarmi un minuto di più. (Urlando) Me ne torno a casa! Me ne torno a casa! (Mette velocemente le sue poche cose in borsa e esce di corsa dalla scena).

(Si riaccende la luce rossa del male. A seguire quella del bene).

Male – (Risata) Gabri? Gabrielluccio bello? Mi sa che non dovrete riservarmi una stanzetta, su da voi. Sembra che Nick, ora, abbia le idee chiare.

Bene – Non cantare vittoria troppo presto. Hai vinto una battaglia, è vero. Ma è la guerra che bisogna vincere. A presto.

 

Quadro IV – Il ritorno

(La piazza, in penombra, lentamente si ripopola. Entrano gli amici di Nick e parlottano fra loro ad un lato del palco. Dal lato opposto entrano Laura e Francesca. Altre comparse occupano la scena).

Barbara – (Corre verso gli amici di Nick) E’ tornato! (Corre verso Laura e Francesca) E’ tornato! (Salta sul letto di Nick che è rimasto in scena. Alza le braccia e urla) E’ tornato! (La scena si illumina a giorno).

Francesca – Barbara! Ma cosa ti prende, sei impazzita?

Barbara – No! Non sono pazza! Anzi sai cosa ti dico, Francesca? Dovresti esserci tu, qui, ad urlare al mio posto!

Francesca – Ma ad urlare che cosa?

Barbara – Ma che è tornato!

Massimo – E’ tornato… E’ tornato… Ma chi, è tornato!

Barbara – Ma come!?! Volete dirmi che non sapete nulla?

Laura – Barbara, una volta per tutte: ci vuoi dire cosa sta succedendo?

Barbara – E’ tornato! Nick è tornato!

Francesca – (Incredula) Il mio Nick? Il mio Nick è tornato da me?

Barbara – Sì, Francesca. Sembra che ci abbia ripensato. Deve aver capito che il suo posto è qui, con noi!

Francesca – E io che l’ho trattato così male!

Barbara – Dobbiamo accoglierlo degnamente!

Laura – Sì. Organizziamogli una festa di bentornato.

Barbara – Ottima idea. Ma dobbiamo sbrigarci. Non abbiamo molto tempo. Potrebbe essere qui da un momento all’altro.

Laura – Io penso alle decorazioni. Ho ancora quelle del mio addio alnubilato! (Esce).

Francesca – Aspetta. Ti do una mano. (Esce con Laura. Rientrano subito dopo con un cesto pieno di addobbi. Le comparse la aiutano ad decorare la scena).

Barbara – (Verso gli amici di Nick) Beh, cosa fate li impalati! Mi sembra di essere al museo delle cere. Avete sentito, no? C’è una festa da organizzare! Muoversi! Scattare!

Massimo – Avete sentito, ragazzi? Nick è di nuovo uno dei nostri! Ah, l’avevo detto io che non era fatto per quella vitaccia! Forza allora, diamoci da fare! Dobbiamo organizzare la più bella festa che Nick abbia mai avuto.

Luca – Io penso alla musica… sperando che qualcun altro pensi al cibo! (Esce e rientra subito dopo con uno stereo portatile).

Massimo – E io spargo le voci. Voglio che tutto il paese sia qui ad accoglierlo. (Esce)

Giorgio – Io potrei preparare il discorso di benvenuto! Si, insomma, due parole per dirgli che siamo davvero contenti, oltremodo felici, che lui sia di nuovo qui, con noi, in mezzo a noi, in questa comunità…

Massimo – (Prendendo Giorgio per il colletto e trascinandolo fuori con se) Vieni, Lumaca, oggi ho lezione di tiro con l’arco. Mi serve il bersaglio.

Barbara – (A Luca che sta manovrando con lo stereo) E questa ti sembra musica? Alza quel volume, bello. Tutti i vetri del paese devono ballare con noi!

Nick è con noi

(da ‘Grease’ – Colonna sonora del film ‘Grease’)

(coro)

Per prima cosa credi in ciò che fai

ed i passi tuoi non cambiare mai

siamo la forza che ti aiuterà

e che il cuore tuo da sola libererà

Nick è con noi.

Se ti eri perso ti ritroverai

e con gli amici tuoi più limpido vedrai

la via d’uscita è non fermarsi mai

non rinunciare più a quella vita che puoi

Nick è con noi.

E’ cercarsi, è sentirsi, è trovarsi, è la strada, è la vita

Nick è il pianeta, è la stella cometa

Nick è avventura infinita.

E non c’è niente da cercare sai

perché la verità è chiusa dentro te

è come un battito segreto che

non può tradire mai, non ti abbandonerà mai

Nick è con noi.

E’ la parola che graffia la gola, è passare il confine

Nick è il momento, è un soffio di vento

Nick è l’inizio e la fine.

Se il mondo è pieno di sbagli

senza pudori, senza guinzagli cresceremo di più.

Nick è cercarsi, è sentirsi, è trovarsi

è la strada, è la vita

Nick è il pianeta, è la stella cometa

Nick è avventura infinita

Nick è con noi è con noi…

(Sulle ultime battute della canzone, Nick entra in scena. E’ visibilmente arrabbiato. Tutti restano immobili per qualche secondo).

Massimo – (Impacciato) Ehilà, Nick. Ben tornato!

Giorgio – Ne è passato di tempo, eh? Sì, voglio dire, il tempo nel senso… non quello atmosferico… (Massimo e Luca lo guardano male. Arrendendosi.) Ok… ok… ok…

Barbara – (cercando di risollevare la situazione) Siamo contenti che tu sia di nuovo tra noi..

Luca – (Impacciato) Abbiamo sentito la tua mancanza, sai?

Nick – La mia mancanza, eh! Senti, senti. Di la verità: hai sentito di più la mia mancanza o quella dei miei soldi!

Massimo – (In soccorso a Luca) Ma cosa stai dicendo, Nick! Guardati intorno. Abbiamo organizzato tutto questo per te!

Nick – Già, ed è proprio ‘tutto questo’ che mi fa arrabbiare. E sai perché? Perché non lo avete fatto per me. Ma per voi stessi.

Luca – Ma cosa dici, Nick!

Nick – Oh, su! Non fate finta di niente. Ve lo si legge in faccia! ‘Per fortuna che Nick è tornato. Ora potremo tornare a fare tutto quello che facevamo prima’. Sapete come intitolerei questa festa? ‘Il ritorno del pollo da spennare’.

Barbara – Dai Nick, non essere così cattivo.

Nick – Non sono cattivo, sono deluso. Non avete avuto nessun rispetto della mia scelta.

Giorgio – (Avvicinandosi a Nick) Beh, io, veramente… (Massimo lo tira per la maglia e lo riporta a se. Non riesce a dire altro).

Nick – Nessuno, nessuno di voi è riuscito a vedere il momento di crisi che sto vivendo. Sono qui che non so che pesci pigliare. Faccio fatica a distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. E in un momento in cui ho bisogno di consigli o semplicemente di qualcuno che mi ascolti e mi stia vicino, cosa trovo? Solo egoismo. L’egoismo delle persone che, pur essendomi vicine da sempre, non si sono mai sforzate di capirmi, di vedere oltre i miei soldi, le mie auto, i week-end al mare…

Massimo – (Poco convinto) Nick, adesso ci offendi!

Nick – (Sconsolato) Andatevene. Andatevene tutti. Voglio restare solo.

(Francesca fa un timido accenno di muoversi verso Nick. Poi torna sui suoi passi ed esce. La scena si svuota).

Quadro V – L’incontro

(Nick è triste. Con le mani nei capelli si siede ai piedi del bar. E’ solo. Improvvisamente il cigolio della bicicletta di Angelo, il postino. Nick non ha ancora saputo della sua morte, e non resta quindi sorpreso dell’incontro. La borsa della posta di Angelo è vuota).

Angelo – Oh, oh. Mi sembra che qui ci sia un anima da salvare!

Nick – (acido) Cosa vuoi anche tu, adesso!

Angelo – Nulla. Proprio nulla, Nick! Anzi. Mi sembra che qui, se c’è qualcuno che ha bisogno di qualcosa, quello sei tu. Mi sembra di assistere alla scena dell’affondamento del Titanic!

Nick – Già! E cosa può fare un vecchio postino come te, malandato e fuori moda! Riportarlo a galla?

Angelo – Magari riportarlo a galla, no. Però un salvagente te lo può anche lanciare.

Nick – (freddo) Sono stanco di sentire prediche e consigli da tutti quelli che mi stanno intorno. Io non ho bisogno di niente e di nessuno. Posso benissimo cavarmela da solo.

Angelo – Oh, certo che puoi cavartela da solo. Cosa ti manca? Hai tutto! E quello che non hai te lo puoi sicuramente comprare con i tuoi soldi!

Nick – Appunto! (Si alza. Fa per andarsene).

Angelo – Oh, è tutto così semplice! (Alzando la voce, attira l’attenzione di Nick che si volta a guardarlo) Ho sete! (Da dietro le quinte viene lanciata una lattina che Angelo prende al volo). Hai visto? Non ho fatto in tempo ad avere sete che mi sono trovato una lattina tra le mani. (Pausa) Eh, sì. Sembra che funzioni proprio così. Cosa ti permette di fare il denaro, eh? Aspetta, riproviamo. Vediamo un po’. (Prima pensieroso poi deciso) Un pallone. Sì. Voglio un pallone. E’ tanto tempo che non prendo a calci un pallone. Vuoi che i miei soldi non mi permettano di comperarmi un pallone? (Un pallone entra in scena. Il postino fa due palleggi, poi tira il pallone nel pubblico). Porca miseria! Era un secolo che non mi divertivo così!

Nick – (Stupito e preoccupato) Angelo, stai bene?

Angelo – Benissimo. Mai stato meglio! Scusa eh, Nick. Ma sto scoprendo adesso tutto quello che riesco a fare con i miei soldi e vorrei continuare, se non ti dispiace. (Concentrato) Adesso voglio osare di più. Sì, insomma… Bevuto ho bevuto. Divertito mi sono divertito. (Categorico) Adesso voglio di più. (Deciso) Una donna. Una bella donna. Ma bella, eh? Una di quelle che si vedono solo al cinema. Che ti mozza il fiato, come si diceva ai miei tempi! Sì! Voglio una donna! (Entra una bella ragazza, si avvicina ad Angelo, lo bacia sulla guancia, ed esce dalla parte opposta da cui è entrata).

Nick – (incredulo) Angelo, ma… come hai fatto!

Angelo – I soldi, Nick. I soldi! Con quelli si può avere tutto! Me lo hai detto anche tu, poco fa, no? Sta a vedere cosa ti combino ora. (Torna a concentrarsi) Adesso voglio passare un po’ di tempo con un gruppetto di amici. Di quelli giusti però! Quegli amici che si farebbero in quattro per te, perché tu ti fai in due per loro! Vediamo un po’… Quanti ne compriamo… Due? Tre? Quattro?

Nick – (Divertito) Facciamo quattro.

Angelo – E vada per quattro veri amici. Poi te li presento così si esce a cena insieme. (Non accade nulla) (Alzando un po’ la voce) Quattro veri amici. (Nulla. Alzando ancora un po’ la voce) Quattro veri amici. (Nulla.) Tranquillo, Nick. Adesso arrivano. (Urlando) Ho detto : ‘Quattro veri amici’ (Nulla) (A Nick) Probabilmente gli amici sono finiti. Magari erano in saldo e sono andati a ruba.

Nick – Angelo…

Angelo – Oh, Non importa. Vorrà dire che a cena ci andremo un’altra volta. Bene, visto che l’amicizia è terminata, sai cosa ti dico? Mi compro l’amore. Voglio una ragazza innamorata di me. Già, di me per  quello che sono. Che sappia apprezzare le mie qualità e digerire i miei difetti. Sì! Voglio l’amore. (Nulla. Più forte) Amore! (Nulla. Fortissimo) Amore! (Nulla) Sembra che anche l’amore sia esaurito. Va bene. Vorrà dire che ci accontenteremo di un po’ di felicità. (Alza la voce) Vorrei un po’ di felicità. (Nulla. Sempre a voce alta) Gioia. (Nulla) Soddisfazione. (Nulla) Realizzazione personale. Affetto. Simpatia. Rispetto. (Pausa) Mi sto scocciando. Nick. Sembra che tutte le cose più importanti siano esaurite!

Nick – Angelo, ma sei diventato pazzo! Queste cose non si possono comprare. Non sono articoli da supermercato.

Angelo – Non scherzare, Nick. Mi hanno appena detto che con i soldi si può comprare tutto!

Nick – Beh, non queste cose. L’amore, l’amicizia, il rispetto, l’affetto, si conquistano giorno per giorno! Non importa che tu sia ricco o povero. E’ come vivi il rapporto con gli altri che ti fa guadagnare queste cose.

Angelo – Mi stai dicendo che per realizzarmi, per essere felice, ho bisogno degli altri? Che posso mettere via il mio libretto degli assegni e che devo solo essere me stesso nel rispetto degli altri?

Nick – Certo! Perché è anche attraverso gli altri che si realizza la tua felicità! Vedi, Angelo… (uno sguardo significativo di Angelo riporta Nick alla realtà) Ma… Vorresti dire che… (Pausa) Mi hai preso in giro!

Angelo – Non ti ho preso in giro. Ho voluto solo mostrarti cosa potevi diventare. Tutto qui.

Nick – Ok! Capito la lezione!

Angelo – Vedi, Nick, la felicità, quella che nasce dal sentirsi realizzati appieno, è la più difficile da ottenere, ma è sicuramente la più gratificante. (Prende sotto braccio Nick. Si siedono ad un tavolino del Bar) E passa necessariamente attraverso le persone, stando con le persone e grazie alle persone.

Nick – E io che ho appena buttato fuori tutti dalla mia vita!

Angelo – Non è poi così grave, sai? Noi lasciamo un segno in tutte le persone con cui veniamo in contatto. Se il segno che lasciamo è quello giusto, diventa indelebile, e può essere il primo mattoncino di una conoscenza, di una amicizia, di un amore o di una qualsiasi altra relazione. E non sarà certo una litigata o una sfuriata che distrugge tutti i mattoncini impilati fino a quel momento. Anzi, è proprio in questi momenti che si misura la forza di quanto si è costruito.

Nick – Oh, tu la fai semplice. Ma io come faccio a capire se sto mettendo i mattoncini  al posto giusto?

Angelo – Guardati intorno, ragazzo. I messaggi da leggere sono in tutte le cose che ti circondano. Devi saper cogliere tutte le sfumature delle sensazioni che vivi ogni giorno. Stupirti come un bambino di fronte a tutte le cose. Non fare in modo che la vita ti cada addosso e scivoli via. Spremila, filtrala. Impara ogni giorno qualcosa da quello che succede intorno a te e dentro di te. Solo così potrai accorgerti se ti stai muovendo nella direzione giusta. Ci vuole un po’ di coraggio, certo, ma in questo modo potrai solo essere felice, perché qualsiasi strada tu abbia deciso di percorrere, sarà sicuramente quella giusta.

Nick – Accidenti, Angelo. Che belle parole! Chi è che ti ha insegnato tutto questo? Qualche vecchio filosofo che hai conosciuto da giovane?

Angelo – Guarda che non sono poi così vecchio come sembra, sai? Per lo meno dentro! Anche se la carrozzeria è un po’ arrugginita, il motore è ancora rombante come una volta! (Rispondendo a Nick) Te lo detto, Nick, i messaggi da cogliere si trovano ovunque. L’importante è saperli leggere. E sono molto più vicini a te di quanto tu creda! Per esempio… Conosci il Liga, immagino…

Quando tocca a te

(da ‘Quando tocca a te’ di Luciano Ligabue).

(Angelo)

Per ogni giorno caduto dal cielo

e capitato bene o male a terra

con la tua guerra che non c’è chi perde

né però chi vince.

Per ogni amore sbagliato d’un pelo

oppure perso giocandolo a morra

o atteso in coda col tuo numerino

e sei il solo a non spingere.

Per ogni ora passata in campo

e non ti sporchi neanche la maglietta

ci vuol sudore e un minimo di cuore

se non vuoi lo zero a zero.

Per ogni passo strisciato stanco

e nel frattempo tutto il resto è fretta

e la scelta è o resti fuori

o corri per davvero.

C’è chi corre e chi fa correre

e c’è chi non lo sa.

lo so solo che, io so solo che

quando tocca a te, quando tocca a te,

quando tocca a te, tocca a te.

Per ogni schiaffo avuto e da avere

e non ti restano più guance da offrire

e quella mano sempre troppo uguale.

che non sai evitare.

Per ogni storia andata a finire

nel modo che fa sempre sbadigliare.

In questa festa sei nell’angolino

e non vuoi disturbare.

C’è chi sceglie e chi fa scegliere

e c’è chi non lo sa.

Io so solo che, io so solo che

quando tocca a te, quando tocca a te,

quando tocca a te, tocca a te.

Quando tocca a te, quando tocca a te,

quando tocca a te tocca a te.

(coro)

Quando tocca a te e quando tocca a te

ti devi muovere

quando tocca a te ti devi muovere (2 volte)

(Sulle note conclusive della canzone, Nick potrebbe chiedere da bere ad Angelo. Angelo, Invece di passargli la lattina che già aveva fatto comparire prima, ripete il numero e ne fa apparire un’altra).

Nick – (Sulle ultime note della canzone, Angelo raccoglie la bici. Se ne va) Dove vai, ora? A finire il tuo giro della posta?

Angelo – No, quello l’ho finito. Ho appena consegnato la mia ultima lettera. (Si allontana).

Quadro VI – Francesca capisce

(Mentre Nick saluta Angelo che si allontana in bicicletta, entra in scena Francesca. Non può vedere Angelo, visibile solo a Nick).

Francesca – (titubante) Disturbo?

Nick – (sereno) Oh, ciao, Francesca. Vieni, vieni pure. Non disturbi mai, tu.

Francesca – Non volevo interrompere i tuoi pensieri.

Nick – Oh, quelli. Non ti preoccupare. Penso di essere giunto alla conclusione a cui sarei dovuto arrivare già da tempo.

Francesca – (prendendolo in giro) Eri così assorto che parlavi addirittura da solo!

Nick – Oh, no! Forse non lo hai visto… Ero qui con Angelo…

Francesca – (Sorpresa) Angelo?

Nick – Sì! Angelo. Il postino. Mi ha dato una mano a schiarirmi un po’ le idee.

Francesca – Non è possibile!

Nick – Oh, è possibilissimo, invece. Guarda che Angelo è molto meno ottuso e antiquato di quel che sembri. Ha delle idee…

Francesca – (Interrompendo) Non intendevo questo. Volevo solo dire che è impossibile che tu abbia parlato con Angelo.

Nick – Francesca, non sono diventato matto tutto ad un tratto. So chi mi trovo davanti. E fino a poco fa ho parlato con Angelo!

Francesca – (Si avvicina a Nick. Con dolcezza) Angelo è morto, Nick. Due giorni fa.

Nick – (Senza parole) Angelo… morto?

Francesca – Una rapina, o qualcosa del genere. Sembra che un gruppo di ragazzi lo abbia atteso in piazza, proprio vicino al nostro Bar Fantasy. E lì lo abbiano malmenato e derubato… Il suo cuore non ha retto!

Nick – Io… cioè… oh, mio Dio…

Francesca – Ma immagino che queste cose tu le sappia già. E non ti fa sicuramente bene continuare a tornarci sopra.

Nick – Ma allora… prima… io…

Francesca – So cosa si prova in questi momenti. Sono cose difficili da accettare… (Risolutiva) Quindi basta pensare al passato. Devi pensare a te stesso e al tuo futuro. E conoscendo Angelo, so che anche lui ti avrebbe detto la stessa cosa. E io non voglio essere un ostacolo alle tue decisioni. Perché ho capito che qualunque scelta tu faccia, io non ti perderò. Ti avrò sempre con me, Nick. Gli anni trascorsi con te mi hanno lasciato qualcosa che nessuno mi potrà mai portare via. E se dovessi aver bisogno di un compagno di viaggio sincero e leale… non ti azzardare a chiamare qualcun altro!

Quadro VII – La decisione.

(Mentre Francesca e Nick si confidano, la piazza, lentamente, si riempie di gente. Entrano gli amici di Nick, le amiche di Francesca e le coreografie, e insieme formano tanti gruppetti. Gli amici e le amiche borbottano, indicando i due. Gli altri personaggi sono presi dalla solita vita di piazza).

Nick – (Esultante) Grazie, Francesca. Non sai quanto mi fanno felice, le tue parole. Sai cosa mi ha insegnato Angelo? Ad aprire gli occhi! A vedere quello che è sempre stato davanti a me! La mia strada era già scritta, Francesca. E non era consumata dai piaceri sfrenati, dai soldi, dai vizi. La mia deve essere una vita con gli altri e per gli altri, senza limiti ne condizioni. (Pausa. Si guarda intorno e vede che la piazza è affollata. E’ preso alla sprovvista.) Da dove arriva tutta questa gente!?

Francesca – Probabilmente è arrivata mentre parlavamo e non ce ne siamo accorti.

Nick – I soliti curiosi. (Alzando la voce) Beh, anche se avete sicuramente sentito tutto, voglio urlarvelo ugualmente, perché non voglio che quello che ho deciso resti un segreto. Ho scoperto finalmente chi sono! Io sono un ‘Cavaliere di Dio’! (Estrae idealmente una spada e la punta verso il cielo. Nick è di fronte al pubblico e da le spalle al resto della piazza).

(Suono magico dolce e celestiale, lo stesso che ha introdotto il bene nel convento. Veloce gioco di luci. Tutte le persone in scena restano immobili, come pietrificate.)

Nick – (sorpreso dal silenzio che si è creato) Non mi aspettavo un applauso, ma una pacca sulle spalle non mi fa schifo. (Silenzio. Si volta) Neanche un piccolo ‘complimenti’? Mi va bene anche un disperato ‘No, Nick, non farlo!’ (Silenzio) Ho capito. Vi ho lasciato senza parole! Via, non è poi una notizia così sconvolgente! (Si avvicina agli amici) Massimo, Luca, Lumaca… Oh Dio, ma sono… si sono pietrificati! Ho trasformato i miei amici in statue! Sta a vedere che sono anche capace di fare i miracoli! Sveglia, ragazzi…

Voce – Oh, finalmente. Era ora che ti decidessi!

Nick – (Preso di sorpresa. Non sa da che parte voltarsi) Cosa? Chi ha parlato?

Voce – Eh, mamma mia. Ma ti ci vuole sempre così tanto, quando devi prendere una decisione?

Nick – (Frugando tra le cose della piazza) Dove sei? Chi sei? Dove ti nascondi?

Voce – Ho dovuto scomodare i miei uomini migliori, per averti, lo sai?

Nick – Ho capito! E’ opera tua questa! (Indica gli amici pietrificati) Sei tu che hai trasformato la piazza in una esposizione di manichini?

Voce – Momentaneamente!

Nick – Cosa sei? Un mago? Uno stregone?

Voce – Qualcuno ha provato a chiamarmi anche così! Ma le mie magie vengono dal cuore.

Nick – Ah, ah… ti sei tradito! Hai sbagliato ad ipnotizzare tutta la piazza! Ti ho riconosciuto! Vieni fuori Jugas Casella!

Voce – Non ci siamo!

Nick – Allora… Silvan!

Voce – Acqua.

Nick – David Copperfield!

Voce – Tutti troppo recenti! Devi andare un po’ più indietro nel tempo.

Nick – (spaventato e sorpreso allo stesso tempo) Non è possibile… Houdini!

Voce – Mmmm. Siamo lontani. Posso dirti che ai miei tempi si usava camminare sulle acque e guarire i lebbrosi.

Nick – (Snobbando la voce) Sentilo! L’ultimo che ha fatto cose di questo tipo è Gesù e… (si rende conto della situazione) oh mio Dio…

Voce – In che senso?

Nick – No, dicevo… Mio Dio!

Voce – Era così difficile indovinare? In fondo è me che stai cercando da un po’ di tempo a questa parte, no?

Nick – Beh, sì. E’ che non pensavo di riuscire a fare due chiacchiere con te in un museo…

Voce – In un museo?

Nick – Nel museo delle cere! (Indicando la gente pietrificata) Guarda che roba!

Voce – Ah, loro. Non ti preoccupare. Poi si sveglieranno. E per loro sarà come se non fosse successo nulla. E’ per te che sono qui.

Nick – Per me?

Voce – Volevo farti i complimenti e darti il benvenuto nella nostra squadra! Voglio che tu sappia che non giochi da solo, e che avrai sempre qualcuno su cui contare. Tutte le volte che hai bisogno… guarda in alto!

Nick – Stai tranquillo, non mancherò!

Voce – Siamo qui per questo! Nick, sono fiero di te. Sono sempre più convinto che Angelo abbia fatto un buon lavoro!

Nick – Angelo? Conosci Angelo? Sì, voglio dire Angelo… il postino!

Voce – Certo che lo conosco! E’ qui con me!

Nick – (Non sta più nella pelle) E’ lì con… ascolta, non è che me lo passeresti un attimo. Cioè, voglio dire, lo so che non siamo al telefono… ma vorrei parlargli un momento… se né andato senza che io abbia avuto il modo di salutarlo come si deve…

Angelo – Ciao, Nick. (Quasi sottovoce) Hai visto chi abbiamo scomodato?

Nick – Ciao, Angelo. Ho saputo oggi della tua… della tua…

Angelo – Morte?

Nick – Già. Volevo salutarti. Volevo ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me. Mi dispiace che le cose siano andate a finire così…

Angelo – Dovevano andare così. Affinché si realizzasse il tuo disegno, doveva succedere anche questo! E’ per questo che ho perdonato le persone che mi hanno fatto quello scherzo! (Pausa) Ti saluto, Nick. Adesso devo proprio andare.

Nick – (dopo una breve pausa) Angelo! Angelo! Porca miseria, ha riattaccato. Avevo ancora una cosa da chiedergli!

Angelo – Non ho riattaccato. Non riattacchiamo mai, quassù.

Nick – Scusa, Angelo, so che è una domanda un po’ stupida, ma… ecco… è una curiosità che mi porto dentro da quando ero bambino… posso sapere come ti chiami di cognome?

Angelo – Adesso posso dirtelo, Nick. Mi chiamo: Custode. Angelo Custode. Il tuo!

(Nick resta imbambolato. Il suono magico dolce e celestiale ed un veloce gioco di luci riportano la piazza alla normalità. Tutte le persone in scena riprendono a muoversi come se nulla fosse successo).

Tutti – (Applaudendo l’annuncio di Nick) Bravo! Era ora! Evviva! Hip Hip!

Nick – Scusate un momento. (Ristabilisce il silenzio) C’è qualcosa che non mi torna. Da dove arriva tutto questo entusiasmo?

Luca – Beh, Nick… siamo contenti per te!

Nick – Contenti per me?!? Ma se fino a poco fa avreste fatto di tutto, pur di tenermi con voi!

Massimo – Oh… Beh… Prima sì! Ma ora… insomma… Non è mica facile da dire, sai? (Pausa. Riordina le idee) Per quanto ti possa sembrare strano, abbiamo riflettuto. Da quando ti conosciamo ci hai dato tanto, se non tutto di te. E’ giunto il momento in cui anche noi ti diamo qualcosa in cambio. Quindi, oltre a rispettare la tua decisione, se hai bisogno di tre chierichetti nella tua chiesetta: noi siamo pronti!

Luca – Anche perché avremmo qualcosa da farci perdonare… (Sommesso) Ti ricordi di Angelo…

Nick – Non vi preoccupate per quella storia. E’ già tutto sistemato! (Alzando la voce e guardando al cielo) Dico bene?

Giorgio – (Si incammina verso Nick) Ci sarebbe ancora una cosa…

Massimo – (Ritirandolo a se) Non è il momento, adesso!

Giorgio – (Nuovamente verso Nick) Voglio dire, mi sembra che manchi ancora qualcosa…

Massimo – (Ritirandolo a se) Giorgio, cuccia qui da bravo! (A Nick) Scusalo, ogni tanto si accende da solo…

Nick – Massimo… Lo lasciamo sfogare una volta? Una volta sola, te lo prometto. Se supera i cinque minuti ce ne andiamo!

Massimo – D’accordo! (A Giorgio) Non più di cinque minuti, eh?

Giorgio – Grazie Nick. Non ti deluderò! (Concentrandosi per evitare di fare figuracce) Dunque, Nick ha preso la sua decisione, giusto?

Tutti – Giusto!

Giorgio – Anche Francesca è d’accordo, giusto?

Tutti – Giusto!

Giorgio – E anche noi siamo tutti d’accordo, giusto?

Tutti – Giusto!

Giorgio – E vi sembra che questo basti? Non vi sembra che manchi ancora qualcosa?

Nick – E cosa vuoi che manchi ancora!

Giorgio – (Urlando) La veste!

La veste

(da ’50 Special’ dei Luna Pop)

(Nick)

Vestiti a fiori anni 60

abiti in pelle anni 90

completi scuri per andare a una festa

e minigonne che mi gira la testa.

Dammi una veste che non sia apparenza

voglio una veste di rappresentanza.

(Nick e coro)

Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi

se ho una veste nera che ti toglie i problemi

Ma come è bello andare in giro con la pace in fondo al cuore

se ho una veste nera che mi riempie d’amore.

(Nick)

Qualcosa non va.

Una veste, una veste non ho

una veste che mode non ha

e una veste che mi porterà

(ti porterà, ci porterà)

felicità, felicità,

felicità, felicità, felicità.

Esco di corsa dalla mia stanza

il mondo intero non è abbastanza

per contenere tutta la forza

che tengo a fatica sotto la scorza.

Ora ho una veste che non è apparenza

ora ho una veste di rappresentanza.

(coro)

Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto ai piedi

se ho una veste nera che ti toglie i problemi

Ma come è bello andare in giro con la pace in fondo al cuore

se ho una veste nera che mi riempie d’amore.

(Nick)

Adesso mi va.

Una veste, una veste ora ho

una veste che mode non ha

e una veste che mi porterà

(ti porterà, ci porterà)

felicità, felicità, felicità.

(Al termine della canzone, buio sulla scena. La piazza è vuota. Si riaccende la luce blu del bene e di seguito quella rossa del male. Si sentono solo le voci.)

Bene – (Pacatamente trionfante) Pensavi davvero di vincere?

Male – (Rassegnato) Per un attimo ho avuto la sensazione di avercela fatta.

Bene – Sai cosa ti aspetta adesso, vero?

Male – (Disgustato) Non ricordarmelo, ti prego!

Bene – Dovrai passare l’eternità qui da noi: in paradiso!

Male – Già! Sarà un inferno!

FINE


Note dell’autore

1) In alternativa a ‘Se vuoi’ – Primo Atto – Quadro Primo

Gli ostacoli del cuore

(da ’Gli ostacoli del cuore’ di Luciano Ligabue interpretata da Elisa)

C'è un principio di magia

Fra gli ostacoli del cuore

Che si attacca volentieri

Fra una sera che non muore

E una notte da scartare

Come un pacco di natale

C'è un principio d'ironia

Nel tenere coccolati

I pensieri più segreti

E trovarli già svelati

E a parlare ero io

Sono io che li ho prestati

Quante cose che non sai di me

Quante cose che non puoi sapere

Quante cose da portare nel viaggio insieme

C'è un principio di allegria

Fra gli ostacoli del cuore

Che mi voglio meritare

Anche mentre guardo il mare

Mentre lascio naufragare

Un ridicolo pensiero

Quante cose che non sai di me

Quante cose che non puoi sapere

Quante cose da portare nel viaggio insieme

Quante cose che non sai di me

Quante cose devi meritare

Quante cose da buttare nel viaggio insieme

C'è un principio di energia

Che mi spinge a dondolare

Fra il mio dire ed il mio fare

E sentire fa rumore

Fa rumore camminare

Fra gli ostacoli del cuore

Quante cose che non sai di me

Quante cose che non puoi sapere

Quante cose da portare nel viaggio insieme

Quante cose che non sai di me

Quante cose che non vuoi sapere

Quante cose da buttare nel viaggio insieme


2) In alternativa a ‘Sere d’estate’ – Secondo Atto – Quadro Primo

Tutto è iniziato qui

(da ’The Boy Does Nothing’ di Alesha Dixon)

Tutto è iniziato qui

Tu pregavi per un sì

Lui t’ha detto “non lo so”

“Lasciami pensare un po’”

Tutto è iniziato qui

Tu pregavi per un sì

Lui t’ha detto “Beh, vedrò”

“Ci devo pensare un po’”

Poi s’è arreso, lui s’è arreso

E con sè per sempre lui ti ha preso

S’è deciso finalmente

Senza te non era niente!

(2 volte)

Io so tutto di te

E sai perchè io ho scelto te

Sei sincero e dolce e poi

Non dici “io” ma dici “noi”

Lui sa tutto di te

E sai perchè ha scelto te

Sei sincera e molto dolce e poi

Non dici “io” ma dici “noi”

Ridi quando ride lui

Ti piace ciò che piace a lui

Non balla se non balli tu

E non esce mai di casa se non esci tu

Lui ha occhi solo per te

Se tu hai bisogno si fa in tre

Sei sua regina e lui sarà

tuo re

E s’è arreso, lui s’è arreso

E con sè per sempre lui ti ha preso

S’è deciso finalmente

O con te oppure niente!

(2 volte)

Sei cavallo

e lui il tuo cavaliere

Tu sei cocchio

e lui il tuo cocchiere

Tu sei fiore

e lui il tuo giardiniere, e allora...

Un lieto fine avrà

Un’avventura da qui partirà

Tra sorprese e mille novità

Che ti porterà più in alto e ancor più in alto

Un lieto fine avrà

Un’avventura da qui partirà

Tra sorprese e mille novità

Che ti porterà più in alto e ancor più in alto

E s’è arreso, lui s’è arreso

E con sè per sempre lui ti ha preso

S’è deciso finalmente

O con te oppure niente!

(2 volte)


3) In alternativa a ‘Nick è con noi’ – Secondo Atto – Quadro Quarto

Come primavera

(da ’Primavera’ di Marina Rei)

Si sente già nell’aria

Eccolo arriva

Eccolo arriva

Eccolo arriva

Oggi è una giornata assai speciale

L'attesa è ormai finita

E Nick ritornerà

Una settimana intera e

Oggi arriverà

Dio come ci manca

Lui mai più ci lascerà

Mille e mille cose fatte insieme a Nick

Non ci annoiava quando sei con Nick

E gli appuntamenti

Alle quattro sotto al bar

Con il motorino

Fino al centro giù in città

Respiriamo l'aria e viviamo

Aspettando che lui arriva

Siamo come i fiori

Prima di vedere il

Sole a primavera

Lui regala

vita, gioia e serenità

il mio cuore ha stregato tanti anni fa!

Dai corriamo fuori

e festeggiamo Nick che fra poco arriva

Mamma quante ore ad aspettare

Con la paura in fondo al nostro cuore

un addio improvviso e ci hai lasciati

neanche una parola, ci hai abbandonati

Ma ora hai deciso di tornare

la vita ha ripreso a volare

Un arrivederci

Dove e quando

Non si sa

ora lo sappiamo

e torna la felicità!

Respiriamo l'aria e viviamo

Aspettando che lui arriva

Siamo come i fiori

Prima di vedere il

Sole a primavera

Respiriamo l'aria e viviamo

Aspettando che lui arriva

Siamo come i fiori

Prima di vedere il

Sole a primavera

Lui regala

vita, gioia e serenità

il mio cuore ha stregato tanti anni fa!

Tutto e verde e azzurro fuori

Ora che sappiamo che lui arriva

Respiriamo l'aria e viviamo

Aspettando che lui arriva

Siamo come i fiori

Prima di vedere il

Sole a primavera

Tu dimmi che se torni ora

Sempre stai con noi

Tu dimmi non ci lascerai

Io non ti lascerò

Tu dimmi che se torni ora

Sempre stai con noi

Tu dimmi non ci lascerai

Io non ti lascerò

Tu dimmi che se torni ora

Sempre stai con noi

Tu dimmi non ci lascerai

Io non ti lascerò