Quannu è troppu… è troppu!

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QUANNU E’ TROPPU……

QUANNU E’ TROPPU…….

………..E’ TROPPU!!!!

Commedia brillante in 3 atti in dialetto siciliano

di

Alfia Leotta

Francesco Cannata

Maria Leotta

Finito si scrivere a Settembre 1994

Alfia Leotta -  Posizione SIAE n° 118377

Via Alessandro Volta, 67 – 95010 Santa Venerina (CT)

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tel/fax – 095 953470 – 3485101868

                         

PERSONAGGI

SERAFINO, il portiere…………………………………………………..anni 48

APOLLONIA, la proprietaria…………………………………………….   “   55

DOMENICA, la cameriera………………………………………………   “   45

Prof. TROMBONE, pensionante………………………………………….   “  55

Sig.ina CICCA, pensionante………………………………………………   “  45

FIFI’ LA BELLA, pensionante……………………………………………  “   35

CARMELO, lo sposino …………………………………………………..   ”  35

FINUZZA, la sposina……………………………………………………..   “  25

NICOLA, il manovale…………………………………………………..   “  45

STELLA, la figlia di Serafino………………………………………………..   “         6

LA SUORA

1° portantino

2° portantino

DESCRIZIONE DEI PERSSONAGGI

La proprietaria, donnone autoritario, ben vestita, truccata a modo, è il tipico personaggio spilorcio ed esigente. Alle sue dipendenze:

-Un portiere di notte, i divisa impeccabile, affascinante, pigro e dal carattere accondiscendente. E’ visibilmente stanco e pur di mantenere la famiglia in un tenore di vita migliore, si sacrifica con un doppio lavoro;

-Una  cameriera tuttofare, fisicamente BRUTTA, vedova, curiosa e pudica, si scandalizza per qualsiasi cosa, interpretandola a modo suo. Si presenta con un cencio per abito e un grembiule bianco pulito.

Tre sono gli ospiti fissi della pensione:

-Il Prof. Trombone, maestro di musica, un po’ avanti con gli anni, sicuro di sé, baffetti e pizzetto da moschettiere, ottimo baritono, veste con giacca e  calzoni un po’ più corti, e gli accessori, quali calze,camicia e papillon, sono in netto contrasto. Perdutamente innamorato della Sig. Cicca;

-La Sig.ina Cicca, orribile d’aspetto, zitella, di corporatura esile, porta gli occhiali, peluria sulle labbra e sulle gambe. Veste in modo bizzarro e si crede bella e desiderabile.E’ follemente attratta da Serafino;

-Il Marchesino Fifì, giovane nobile decaduto, gay, veste in maniera sobria ed elegante, perdutamente innamorato di Serafino.

LA SCENA

Unica per tutti e tre gli atti.

Centralmente, nella parete di fondo, una porta a vetri, funge da ingresso per la pensione, da cui s’intravede un fondale con la veduta di una centro abitato.

A dx in prima, uscio che conduce ai servizi della pensione, in seconda il bancone della reception, con relativo casellario delle chiavi, un centralino telefonico, e quant’altro occorra. Un muretto tipo fioriera, dividerà il bancone dall’uscio.

A sx in prima una finestra e in seconda un uscio che funge da corridoio o scale, che conduce alle camere. Lateralmente sulla sx, un divano, una poltrona e un tavolinetto con alcune riviste.

Sparse alcune piante, un porta ombrelli, quadri alle pareti, tappeti e quant’altro occorra.

TRAMA

La storia è ambientata in una pensioncina di provincia ai giorni d’oggi.

La proprietaria, donnone autoritario, ben vestita, truccata a modo, è il tipico personaggio spilorcio ed esigente, che esaspererà Serafino e Domenica, con la sua mania del risparmio.

Serafino, sposato,vigile urbano di giorno, per sbarcare il lunario fa il portiere di notte alla pensione. Divisa impeccabile, pigro e molto paziente è il capro espiatorio della padrona  per ogni cosa che succede, nonché oggetto delle ossessioni della signorina Cicca, orribile zitella, professoressa di matematica, che si crede bella e desiderabile e del giovane nobile decaduto, marchesino Fifì, gay e di lui perdutamente innamorato, ospiti entrambi della pensione.

Al suo fianco Domenica, la cameriera tuttofare, fisicamente brutta e impicciona, sarà la sua disperazione, in quanto trovandosi sempre al posto sbagliato nel momento sbagliato, fraintenderà le ambigue situazioni in cui si troverà il povero Serafino.

Può un pover uomo controllare il proprio limite di sopportazione? Infatti l’arrivo di due sposini in luna di miele, le cui scene di gelosia animeranno la nottata  e il sonnambulismo del Prof. Trombone, completano l’intero quadro, portando Serafino, all’esaurimento totale.

ATTO PRIMO

La scena si svolge di notte. C’è un temporale. Il locale è rischiarato da una luce notturna e dai lampi. Serafino sdraiato sul bancone, dorme beato, con un registro sul viso.

SCENA 1^

( Serafino – Prof. Trombone – Apollonia fuori campo )

TROMB.                    ( entra in scena, sonnambulo. L’attraversa e si dirige alla pianta che si trova sotto il muretto a dx. per fare pipì. Termina e torna in camera )

SERAFINO   ( Credendo di trovarsi a letto con la moglie, farfuglia battute a soggetto, con scena )

                        TRILLA IL TELEFONO

SERAF.          Giustu giustu ‘nta ‘stu mumentu ha sunari u telefunu……Cuncetta, vacci tu, ha essiri to’ matri……………e chi è, non ti susi?…………….Tutti cosi jù haia fari ‘nta sta casa……………….Camurria………..( si gira per prendere il telefono, cade dal bancone, tirandosi appresso tutto, rimanendo impigliato fra i cavi.Il telefono continua a suonare. )

SERAF.          ‘N attimu!! ‘N attimo…… chi primura!.......Pronto?

APOLL.         Ma unni eri ‘nficcatu?

SERAF.          Ah, signura Apollonia……..ava ‘ncarammatu!

APOLL.         Ti metti a piscari inveci di travagghiari?

SERAF.          E quannu ciù puttaru u mari?

APOLL.         Non fari u spiritusu! Chi stavi facennu?

SERAF.          Giustu, chi stava facennu?………

APOLL.         Dummevi, comu a solitu !

SERAF.          Ju? No’ dicissi mancu ppì scherzu!.......Stava chiudennu i cunti…….

APOLL.         ……si, è storia….. e ti sei appinnicato…..

SERAF.          …….ma propiu allura,….sulu ‘n occhiu…….non è ca……..

APOLL.         Vidi ca ti cuntrollu!

SERAF.          Picchì chiamau?

APOLL.         Picchì chiamai?........Non mu’ ricordu cchiù, vidi? Mi fa’ peddiri tempu e jù……mi facisti appizzari ‘na telefonata. E ju sai chi fazzu?

SERAF.          Ambrisa ca ‘nsettu?

APOLL.         T’ha addebitu a tia!

SERAF.          Sulu ‘nternu non pozzu ‘nzittari!!.........Comunque, si su’ ricorda mi tonna a chiama!

APOLL.         Ca ora ci ‘n appizzu ‘n autra. Dumani appoi si ni parra!

SERAF.          Tantu, non pavu jù?….. C’è autru?

APOLL.         No. E ma ‘raccummannu……occhi aperti!

SERAF.          ( posando la cornetta ) Tinta piducchiusa! Non dommi ppì non spaddari i matarazzi e ci rumpi a testa a  genti ca travagghia!…… ( si sistema comodamente sul divano e torna a dormire. )

TROMB         (  come prima ripassa entra dall’uscio dei servizi, per uscire con un salame, del pane, una forma di formaggio e un fiasco di vino. Torna in camera  )  

SUONA IL TELEFONO

SERAF.          ( sussulta e cade dal divano. Si alza dolorante ) Mi stai ‘ramaccannu tuttu ‘sta notti……Pronto?

APOLL.         Ci pinsai……..

SERAF.          Signura…..

APOLL          Non ti fari lassari pani dumani matina……..’n avemu ‘na cascia china.

SERAF.          Ma signura, è pani di ‘na simana…….

APOLL          E cu chistu? Dumani si mangia sulu pani cottu!

SERAF.          E cu ciù dici e clienti?

APOLL          Tu! Chi ti pavu a fari?.......E m’araccumannu, occhi aperti!

SERAF.          ( sbuffando nervoso posa il ricevitore )  E ti pareva! I travagghi cchiù lurdi l’haia fari sempri jù.….Mah!….. Chi ura si ficiru? ( s’infila gli occhiali e guarda l’orologio appeso alla parete ) I dui?…Di unni accuminciamu?……Ah, si, ….i rasti! ( prende l’innaffiatoio che era già in scena e va alla pianta bagnata dal sonnambulo ) Vih….chi cori ‘ranni!….Ma cu fu, c’arrivau prima di mia?….Puteva essiri cchiù precisu, ha ittau tutta di fora però……( annusando ) Chi fetu? ( si avvicina alla pianta, tocca per terra e annusa le dita ) Pfuh!!!…Ca quali acqua, chista è……. Cu fu ‘stu gran figghiu di bona matri, ca vinni a ‘bbivirari ccà? E jù, unni stava taliannu?…Comu mai non mi n’accurgì?….Ma l’haia ‘ncagghiari cu è! …….C’haiu ‘na pisantizza……..’n appa digiriri i cozzi, sicuru!...... ( esce dall’uscio dei servizi )

SCENA 2^

( Serafino e Cicca )

CICCA           ( in camicia da notte e vestaglia nera sexy, in preda a consuete calorie notturne, si affaccia come se stesse giocando, ma con fare provocante ) Cucù?............Cucù?............Cucù?.........

SERAF.          ( entra con un bicchiere e del digestivo e guarda l’orologio ) Signuruzza, l’havi arreri!

CICCA           ( provocatoria ) Cchi cauru?….

SERAF.          Abbissati semu……macari stanotti!

CICCA           Mi sento tutta un fuoco! ( sventolandosi, si avvicina maliziosa )

SERAF.          Chiamassi u 115

CICCA           C’è ‘na cosa ca m’acchiana e mi scinni…..e non sacciu chi è.

SERAF.          A sasizza chè caluceddi.

CICCA           Serafino,….. hai da fare?

SERAF.          Sirata è…( segno della croce ) Si signorina, sto facendo un po’ d’acqua alle raste.

CICCA           Ma che bravo….( avvicinandosi sempre più )…Serafino….si!…Dai un po’ d’acqua anche a me, per spegnere questo fuoco….

SERAF.          Naturale o gassata? ( allontanadosi )

CICCA           Non prendermi in giro ( lo raggiunge e gli butta le braccia al collo ) Amore mio….. sciacquatu-nazzu della mia vita……

SERAF.          ( cercando di svincolarsi ) ARRASSITI!!!!

CICCA           Luce degli occhi miei foschi……

SERAF.          LEVITI!….BRATTA CU’ L’ALI!……

CICCA           Consolazione dell’animaccia nera……

SERAF.          VA DA RETRO…SATANA! ( si svincola dall’abbraccio )

CICCA           ( delusa ) Perché mi tratti così?

SERAF.          Signuruzza, si issi a cuccari ca megghiu è….Tardu si fici.

CICCA           ( avvilita si avvia ) Visto il tuo rifiuto, non mi resta che il letto di morte!

SERAF.          E sulu ‘stu lettu ci attocca.

SCENA 3^

( Serafino e Fifì )

SERAF.          ( Stanco e sollevato, si siede un momento per asciugarsi la fronte con un grande fazzoletto colorato. Riflette un attimo, di scatto si alza, si avvia all’uscita della pensione, prende un ombrello ed esce per guardare il numero civico. Torna in scena.) Ma dicu jù, tutti ccà venunu a cascari?…Chi è u nummuru da porta?….Mi l’haia ‘ghiucari ‘o lottu…..( si getta di peso sulla poltrona ) Matri chi nuttata. Quasi quasi m’appinnicu deci minuti. ( si appisola )

FIFI’               ( dopo qualche secondo entra in scena, con vestaglia di seta e fazzoletto in mano ) Serafinuccio?….. Serafinuccio?…..( non udendo risposta, si accorge che dorme. Gli si avvicina in punta di piedi e comincia ad accarezzarlo leggermente )

SERAF.          ( nel sonno ) Cuncittina…..Cuncittina….e chi è, n’autra vota stamu accuminciannu?…. Non ti sazii mai, veru?….

FIFI’               (ad ogni battuta di Serafino, si blocca, per paura di svegliarlo, riprendendo ad accarezzarlo ad ogni sua pausa )

SERAF.          Chi manu pisanti ca hai stasira?!…C’ha fattu BUDI-BULDING? ( apre gli occhi sorridente. Vede Fifì, cambia espressione, strabuzza gli occhi e scivola dalla poltrona annaspando sul pavimento per sfuggirgli )

FIFI’               Serafinuccio Nuccio Nuccio,….non fare così.

SERAF.          Ci mancava sulu lei stasira ppì completari l’opera. Chi havi caudu macari lei?…. Comu a voli, naturali o gassata?…..Di ‘n litru e menzu o di menzu litru?

FIFI’               Serafinuccio Nuccio Nuccio,….la voglio gasata al massimo e da un litro e mezzo.

SERAF.          ( sfuggendo ) Senta signor calamaro…cioè signor Fifì, c’hama livari ‘stu sbaddu!           ( spazientito ) Ogni sira….ogni sira….e chi è?….Non dormi ‘a notti?

FIFI’               Ma Serafinuccio Nuccio Nuccio, sei statu tu a svegliarmi, con le tue invocazioni d’aiuto…..

SERAF.          E si,…prima a lappira, ora u calamaru, e i cozzuli ‘nchiummati ‘nto stomucu….. BASTA!…. Ci mettu ‘na cruci cchiù longa di mia…..NON MANGIU CCHIU’ PISCI!!!!!!!!

FIFI’               Ma cosa dici?….Calamaro a me?…..Serafinuccio Nuccio Nuccio…..

SERAF.          E torna cu’ ‘stu nucciu nucciu….Ogni colpu di nucciu mi ‘ntrona a vucca l’amma.

FIFI’               Non mandarmi in bianco anche stasera…..

SERAF.          Si non ti ni stai jennu, ti ni mannu in nero…cù du’ occhi niuri ammulincianati ca ti fazzu.

FIFI’               Te ne pentirai!…..BRUTO !…..( va per uscire, ma si blocca e torna indietro. L’abbraccia perché di spalle )…Ma mi piaci! ( via )

SERAF.          Pussa via!….A ora v’abbessu jù……U brumuru vi dugnu, videmu si s’astuta tuttu ‘stu focu e si po’ dormiri tannicchia. ( torna ai suoi doveri ) Nooo!..No,no,no….cà, s’ha canciari sunata!……E chi è, ‘stu passu di mazurca non mi piacìu cchiù. Dumani ‘a risulvemu comu ‘e cristiani. O si ni vannu iddi, o mi ni vaiu jù….siiii,si,si,si…macari ca mi ni vaiu a vinniri ‘ariunu a fera, ma cù ‘sti pazzi non ci vogghiu aviri a chiffari.

SCENA 4^

( Serafino, Carmelo e Finuzza )

SERAF.          ( si sta lamentando e si abbassa sotto il bancone, mentre entrano gli sposini Carmelo e Finuzza tenendosi teneramente abbracciati e facendosi moine. Si alza e trovandoseli di fronte, salta per aria spaventato. ) Motti subbitania…e chi traseru scausi?…….Buonasera, prego desiderano?

CARMELO    Siamo i signori Benincasa. Abbiamo prenotato una camera matrimoniale.. ( sorridendo malizioso, con fare da stupido )

FINUZ.          ( timida ) Siamo sposini freschi di giornata, sa?

SERAF.          ( controllando nella lista ) Si…Benincasa…Vi aspettavamo……Una camera matrimoniale……..

FINU.             Ma Melo, non è megghiu du’ singoli, jù sugnu……

SERAF.          Va bene, 2 singole. ( posa la chiave e ne prende due )

CARMELO    Finuzza…., c’haiu a temperatura auta e a ventula non sta funziunannu…..e tu……

( a Serafino ) Matrimoniale!

SERAF.          Ca certu, si ci po’ abbruciari a guarnizioni da’ testata ( posa le due e prende la prima chiave )

FINU.                         Matri Carmelo, picchì m’ha custringiri…….Ascuta a mia! ( a Serafino ) 2 singole prego!

SERAF.          Ca santa pacienzia……due singole! ( posa la prima chiave e prende le due )

CARMELO    Finuzza, vidi ca non staiu mantinennu cchiù u minimu…..signor pottinaro, mi dassi a prima!

SERAF.          Damuci a prima!

FINUZ.          Ma io……….

SERAF.          ( interrompendola ) C’haia mentiri a marcia indietro?

CARM            NO! ( zittendo la moglie che sta per aprir bocca )

SERAF.          Sicuru?

CARMELO    Si!

SERAF.          Libretto e patente!

CARMELO    ( sorpreso ) Come scusi?

SERAF.          Mi scusi, siccome di jornu fazzu il vaddia micinipale……’a forza di l’abitudini è.

CARMELO    A carta di dindirindà va bene?

SERAF.          Dindirichè?

CARMELO    Dindirindà, chista.

SERAF.          ( prendendola ) Si questa va bene, e anche quella della signora, per piacere.

FINUZ.          Di quali signura?

CARMELO    A to’,………..spicciti.

FINUZ.          Ah, già…veru. ( a Serafino ) Ancora m’haia abituari, non è facili sapi?….Dopu 15anni di fidanzamentu……….Lei ha sapiri……..

CARM.           Finuzza, al signore non c’interessunu i nostri cosi……..( a Serafino )..veru?

SERAF.          Ma si figuri……

FINUZ.          ( interrompendolo )’A vistu?….Comu ci stava dicennu…..

CARM.           ( impaziente ) Finuzza a muggheri, no’ ‘llungari ‘stu brodu…..non essiri sempri tu.

SERAF.          Signora, avrà tempo per raccontarmelo. Non faccia spazientire il suo consorte.

FINUZ.          A cui?….Il mio che?

SERAF.          Il suo consorte.

FINUZ           Chi è ‘stu cosu?

CARME         Sugnu jù. Il signore parra di mia. La scusassi, sa…..è poco ‘struita la mia signora.

SERAF.          Non si preoccupi, mal comune mezzo gaudio.

CARME         ( geloso ) Claudio?…Cu è stu Claudiu, Finuzza.

SERAF.          Niente, dicevo così, per dire. Allora?….Questo benedetto documento?

FINUZ           ( rovistando nella borsa e uscendo suppellettili varii ) Ma ppì forza ci l’haia dari?( Serafino annuisce ) Jù c’ha dugnu,…….ma non taliassi a fotografia, picchì vinni laria…

SERAF.          Non si preoccupi, ‘a registru cu’ l’occhi chiusi. Ecco la chiave, camera n°69

FINUZ           ( maliziosa ) Chi bellu nummiru?!?

CARME         Muta statti, non fari ‘sti cumpassi….e tu eri chidda de’ singoli!

SERAF.          Avete bisogno di qualcos’altro?

CARME         ( alludendo ) No, grazie. APPOSTU SEMU!!!

FINUZ           APPOSTU SEMU!

CARME         ( a denti stretti ) Muta!

SERAF.          V’accompagno.

CARM            Ciù duna ‘n occhiu a lapa ca è posteggiata fora?

SERAF.          A lapa?….Cu si l’ha purtari ‘na lapa.

CARM            Sa com’è…po’ sempri aggiuvari…..Non sapi quanta genti ‘nvidiusa c’è!

SERAF.          Faccio strada….( con le valige si avvia ) Mah!….Viaggio di nozze in lapa.

TROMB.        ( Stessa scena di prima, ma in un’altra pianta e poi via )

SERAF.          ( rientra guardando la mancia che ha in mano ) Chi piducchiusi!.. Chi scassaru u causeddu?….. E si spiducchiaru i sacchetti, p’arricogghiri sti 700liri….quasi quasi mi faceva pavari prima a stanza, menzamà chisti mi lassunu a zazzira……Ca u Signuri ma vulissi mannari bona… ( agli sposini ) Buon divertimento! ( dirigendosi verso il bancone, nota una pozzanghera vicino alla pianta a metà palcoscenico ) Ma chi è, spanni ‘sta rasta? ( si accerta che non sia pipì ) Non vulissi ca…..Nooo!!!!….Chistu è troppu! A cu è c’ha fazzu finiri mali, ci fazzu fari vilenu…..Ci ni cumminu tanti……Stasira m’appostu e ‘u’ncagghiu. S’ha peddiri u mo’ nomu si non staiu cu’ du’ occhi aperti accussì.

SCENA 5^

(  Domenica e Serafino )

Ha smesso di piovere e comincia ad albeggiare.

DOMEN.        Gran figghiu da sucalora……( da fuori impreca, perché un auto l’ha bagnata dalla testa ai piedi. Entra piagnucolando e borbottando E’ infagottata e con dei sacchi neri di plastica ai piedi ) S’u pigghiava ‘u ‘mmazzava…..s’u pigghiava ‘u ‘mmazzava…..s’u….

SERAF.          Ma comu ti cumminasti….pari ‘na marabecca.

DOMEN.        S’u capitu a ddù cosu ccù setti strati di corna, ‘u scannu. Vaddati comu mi cumminau…. Inveci di rallentari, appena visti a mia ca stava attravirsannu, misi u pedi ‘n funnu e accellerau, l’armali….Mu fici apposta! A prima curva, a essiri tutta so’! Bona accuminciau a jurnata. Quanto mi ‘o canciu. ( via dall’uscio dei servizi )

SERAF.          Non ti pigghiari di collira, accussì ti lavi ogni tantu. ( torna al suo lavoro ) Cchi nuttata!... Quattru e quattru, ottu….Setti ammuttunu a sei….( si blocca ) …Mai Maria!!?? Non po’ essiri….e cu si pigghiau sti centumilaliri ca mancunu?….Torna a facemu…..( se la prende con la calcolatrice ) Non è ca m’ha fari ‘mpazziri macari tu?..E chi è, ‘n complot-tu?……… Minchisi, sempri centu ni mancunu…..Chi bella jurnata chista……Va unu ppì vuscarisi na carta di cinquantamila e ni peddi centu….Bellu vadagnu! Cu ‘a senti ora a me muggheri si ci portu ‘sta notizia a casa….( si accende una sigaretta, ma dalla parte del filtro ) Botta di vilenu!….Macari a sigaretta c’appizzai…..NON SI FUMA!  Rispar- miamu!

DOMEN.        ( entra con scopa, paletta, piumino ecc.. ) Chi c’hai ‘sta matina, ti dici u Rusariu?

SERAF.          Ca quali Rusariu! Non ti ci mentiri macari tu, vah!… Tutti i Santi do’ calinnariu s’avissuru a muntuari.

DOMEN.        Chi si muzzicatu de’ vespi, di capu matinu?

SERAF.          Di’ lapuni! Vulissi vidiri a tia, dopu chiddu c’ha succidutu stanotti.

DOMEN.        ( incuriosita ) Picchì, c’ha succidutu stanotti? Forza…cunta, cunta, cunta…( stratto-nandogli la manica )

SERAF.          ( scrollandosi l’appiccicosa pettegola ) Auh…a giacca mi sta’ scicannu. Chista sula haiu.

DOMEN.        Forza spicciti!

SERAF.          Non su affari to’…Cuttigghiara!

DOMEN.        ( insistente ) Si, sugnu cuttigghiara…sugnu curiusa e u vogghiu sapiri u stissu. Forza, cunta, cunta, cunta…..( Serafino apre le labbra per parlare )..e cunta…..( Serafino come prima ).. e cunta. Ma quantu ci voli?….Ti l’hana tirari i paroli?…

SERAF.          ( spazientito ) AUH!!…C’ha vo’ finiri? Si non mi fa’ parrari?!

DOMEN.        Perciò?

SERAF.          Ca comu ogni sira, c’è cempri u stissu ballettu!

DOMEN.        E chi m’ha diri  a mia! A Canali  5 c’è sempri Costanzu, n’to primu…….

SERAF.          Ma chi c’entra a televisioni…….ccà intra!

DOMEN.        E cu è c’abballa?

DOEMN.        Stanotti,…….u nastru u tagghiau a signura, a ‘nocca c’ha misi a bratta cu’ l’ali, u giummu ciù vuleva mentiri Nucciu, Nucciu….e t’haia cuntatu u fattu.

DOMEN.        A signura abballa?........

SERAF.          Si, u cià cià cià!...A vah Domenica……..

DOMEN.        Senti, fatti capiri……Nnocchi, nastri, giummi……….…Ma chi mangiasti assira, cosi pisanti, ti facisti ‘gnizzioni scaduti?

SERAF.          E tonna?….Non ti ci mentiri macari tu. Mangiai pasta ca ricotta e cozzuli crudi co’ sucu di lumia ca erunu a fini do’ munnu. Non capisciu chi c’è di stranu.

DOMEN.        E ancora vivu si’?.....Daldrondi a mala erba non mori mai! Perciò, assettiti e cunta. Cuntimmilli a fimminina, senza farimi ‘mpazziri. ( spingendolo verso una sedia )

SERAF.          Alleggiu!

DOMEN.        Si’ comutu?…T’aggiuva autru?

SERAF.          Comutu sugnu. Allura,….( starnutisce ) Scusa!…Perciò,……. u fattu è longu, e tu cuntu brevemente…..

TRILLA IL TELEFONO

SERAF.          ( va a rispondere ) Aspetta n’attimu.

DOMEN.        ( irritata ) E cu si movi….. ‘Sta telefonata non ci vuleva….( in attesa di Serafino che si attarda per una prenotazione, sbuffa nervosa. ) U bellu ca m’haia spicciari…….iddu ca perdi tempu… ( guarda l’orologio e gli fa cenno con le dita di tagliare la conversazione,disturbandolo in malo modo ) Tagghia!!!!

SERAF.          ( chiudendo il telefono ) C’ha finisti?…. A lingua t’hana tagghiari.

DOMEN.        E si non timminavi cchiù!

SERAF.          ( tornando a sedere ) Dunca!…Versu i dui….

SUONANO ALLA PORTA

SERAF.          I cornetti hana essiri!...( va ad aprire al garzone, che come ogni mattina consegna i cornett esce e richiude la porta alle sue spallei )

DOMEN         Viihh, ma allura viziu è,….mu fanu apposta?!? Vadda ca moru cu’ stu desideriu di sapiri comu finiu ‘sta nuttata. Anzi, comu accuminciau, ancora n’ha cuntatu nenti.

SERAF.          Otinni  scialaratu. ( rientracon un vassoio e chiude la porta )

DOMEN.        ( gonfia per l’attesa ) Che’, putemu cuntinuari?

SERAF.          Stu chiaccu di furca, ogni matina mi n’ha futt….

DOMEN.        SERAFINO!!!!!

SERAF.          …….si n’ha calari unu!

DOMEN.        Avati, assettiti e cunta!

SERAF.          ( riordinando il vassoio )  Senti, ora si fici tardu,….t’’a cuntu dumani.

DOMEN.        A tu pazzu si’…. e comu travagghiu cu’ ‘stu pinseri?….Cu resisti finu a dumani.

SERAF.          Arrisisti, arrisisti……. Fa cuntu ca a principala è ccà e ni fa fuiri. Chiuttostu, pigghiti u pagghiaz-zu e accumincia a spruulazzari ‘sta hall. ( guarda l’ora )….Mizzica, l’ottu su… e ancora s’hana truvari ‘sti 100000 liri. ( rimettendosi a lavoro )

DOMEN.        ( si lamenta.) Come mi sono arridduciuta!

SERAF.          Ridotta!!!! Possibili ca du’ paroli una appressu a l’autra ne’ sa’ mentiri?

DOMEN.        Cu parra!

SERAF.          Avanti, in italiano per esempio ci sa’ parrari?

DOMEN.        Beddu,….vedi che io sogno motto accutturata, ho andato si, fino alla 3° media, ma con la diligenza ca m’arritrovu…….

SERAF.          Ti ni vai ‘nto far west!

DOMEN.        ( non curante ) ….potevo fare anche il 1° superiore, ma si sa, le esigenze della famiglia,…….

SERAF.          Fatti canusciri di cu non ti sapi!

DOMEN.        Ti devi fiurare, che quando ho cresciuto, volevo fare la ballerina, tanto il fisico ci permette…..

SERAF.          Comu no!

DOMEN.        Chi vulissi diri?

SERAF.          Ca pari ‘n arancinu che’ pedi!

DOMEN.        Tutta ‘mmidia!.....( fra sé ) Avissa pututu cuntinuari a travagghiari ‘nta banca!

SERAF.          Tu, in banca? Ma si non ti sa fari mancu i cunti da’ spisa!

DOMEN.        Iddi si ca mi capevunu. Mai, ‘n cessu lordu! Non ci jevunu, ppì non mi fari travagghiari!

SERAF.          Ah…..facevi i pulizii?

DOMEN.        Du’ voti a simana, e mi davunu ‘n saccu di soddi, no’ comu ‘sta tinta piducchiusa!

SERAF.          E picchì u lassasti allura?

DOMEN.        Picchì u diritturi ccù mia era sempri gentilissimu e quannu parrava mi tuccava sempri u cori…….

SERAF.          E ti lamenti?

DOM.             No’ sensu ca mi minteva i manu intra a cammisa…..ti pari picchì mi ni ìi!

SERAF.          E piddisti ddù beddu postu pì ‘na cosa di nenti?

DOM              Ppì una comu a mia, è tantu! Sugnu seria e certi cosi ne’ fazzu!

SERAF.          Brava! E ora temmina ca è macari ura!

DOMEN.        Senti beddu, non sugnu e to’ cumanni. Si c’hai primura, tè ccà, ( dandogli l’occorrente per le pulizie ) Temmina tu! ( via )

SERAF.          ( incredulo ) Ma viditi chi cosi…….chi mi tocca fari. ( pulisce )

SCENA 6^

( Serafino, Fifi, Trombone, Cicca, Stella )

                        TRILLA IL TELEFONO

SERAF.          Pronto?….Ah, Calogero tu si?…..E chi ci fai ancora a casa……Unni si’? ‘O ‘spitali? Chi successi?…….Ti ‘mmisteru ccà lambretta?…….Cosi, cosi. E chi si fici?….No iddu, a lambretta……..e tu, chi ti facisti?…….( allarmato )..’A ‘iamma?…….’U vrazzu.. ‘a testa….Senti, aspetta, ni spicciamu prima…chi t’arristau sanu?…..I ‘ita de pedi, ho capito….almenu ‘na cosa……( mogio mogio ) Chistu vulissi diri ca tu…..  non po’ veniri?….Ma si’ sicuru?…..E comu fazzu? Haia muntari di vaddia stamattina. Non cridu ca sbagghianu i dutturi?….A no?…. E comu voli Diu……No, non ti preoccupari, ciù dicu jù a principala…no, ancora n’ha vinutu, ……si, ti sostituisciu jù ppì oggi, sta tranquil……COMU?……Ho capito, n’hai ppì 40 jorna!… .….( scioccato posa la cornetta ) Quaranta jorna? …….

FIFI’               ( entra ) Si può fare colazione?

CICCA           ( entra in tenuta da toiletta ) Serafino, mi serve un telo per la doccia!

TROMBONE Serafino, se passa il giornalaio, prendimi il solito giornale!......Signorina Cicca! ( guardandola con trepidazione )

FIFì                 Allora, si può mangiare o no?

CICCA           Vadda ca ‘sta matina mi n’haia iri tutta ‘nzunzata e iddu pensa ‘a colazioni!

FIFì                 Jù c’haiu fami si ci permetti!

TROMB         Signorina Cicca, se permette vorrei invitarla a colazione……

FIFI’               Vengo anch’io?

CICCA           ( chiamando ) Serafino, m’aggiuvunu i tuvagghi!!!!!!

STELLA         ( entra con il grembiulino e la cartella della scuola ) Papà, papà, papà……sono pronta,… andiamo?

SERAF.          CHI MALA JURNATA!!!!!

FINE 1° ATTO

2° ATTO

Sono le nove del mattino. Dall’esterno proviene la musica di una banda musicale. E’ la festa del

Paese. Suonano le campane e ci sono i fuochi d’artificio.

SCENA 1^

( Apollonia – Serafino )

SERAF.          ( sulla soglia della comune, è intento ad osservare la festa. Battute a soggetto ) Signora Buongiorno.

APOLLONIA            ( carica di pacchetti, buste, manifesti e volantini…...Indossa una mantella o un cappotto con un collo di pelliccia di volpe ) Ammuccimi, ammuccimi…..( inciampa rovesciando tutto quanto per la scena. Serafino si precipita ad aiutarla ) Botta di vilenu…stava cascannu.

SERAF.          Chi fu?

APOLLO.      ‘Na monaca, …..’na monaca mi sta assicutannu.

SERAF.          ( si affaccia ) E chi voli di lei ‘na monaca?

APPOLL.       N’a fari trasiri.

SUORA          ( entra )

SERAF.          Troppu tardu.

SUORA          Allora?

APOLL          Si,….io…..veramente…….

SUORA          Anche questo bel giovane, non  vorrebbe fare una donazione per gli orfanelli?

SERAF.          Quale bel giovane?

APOLL          Si, eccu ….brava! Questo bel giovine appunto non vedeva l’ora di fare un po’ di limosina.

SERAF.          Ma cui jù?

APOLL          Si, tu! Avanti, nesci i soddi e ni manna alla sorella.

SUORA          Che il signore vi benedica.

SERAF.          Veramenti signura, momentaneamente sugnu sprovvistu…….

APOLL          Avanti,….non essiri pricchiu.

SUORA          Il Signore tiene conto.

SERAF.          Vistu ca teni i cunti, l’avissa sapiri ca chiddi mia su’ tutti russi!

APOLL.         Avanti……( gli estrae il portafogli dalla tasca e ne esce una banconota, nonostante le proteste di Serafino, e la da alla suora ) Ecco tenete, sorella,….chisti suli ci su’

SERAF           Appuntu, l’ultimi! ( piangente )

SUORA          Grazie e che il Signore vi dia tanta salute.

APOLL.         Di nulla, di nulla. E’ un dovere aiutare chi sta peggio di noi. ( accompagnandola fuori )

SERAF.          ( imbambolato ) Che’ soddi di l’autri, certu!

APOLL.         ( rientra e inciampa nuovamente)

SERAF.          U coddu!

APOLL.         Ci l’hava dittu a ddù scemu di Nicola, di fari ‘stu pisolu cchiù vasciu. No, ….’dda testa di trunzu, non sapi comu farimi nesciri sempri cchiù soddi. ( insieme a Serafino, raccoglie il tutto )

SERAF.          U chiamassi e su fa accuzzari!

APOLL          Si mi torna soddi si!.........

SERAF.          Signura, si renni cuntu ca ccù chiddi c’hava campari tuttu u misi?

APPOL.          Chi sta’ tinennu ppì decimilaliri……Ma ancora ccà si’ tu?….. Calogero n’ha vinutu? Ma com’è ca chistu s’addummisci ogni matina!….

SERAF.          …..Veramenti signura,….

APOLL.         Tu non ci fari i cummogghi!……. Sarà appressu a processioni, mi jucassi…….Nenti, non mi jocu nenti.

SERAF.          Megghiu, arrisparmia! ( Raccoglie un manifesto e nota sotto di esso la volpe. Ha un moto di paura )

APOLL          Sbenti?........Signuri mei, si jù ccà intra  haia parrai turcu, ora mi fazzu macari ‘n corsu accelleratu……..Ave che predico che ESIGO la puntualità…..picchì jù a fini misi, non vi dugnu petri!!!!! ( Serafino a memoria, ha ripetuto le sue parole, perché routine )….Ma quant’è veru Diu, chistu di ccà intra a scuppulari comu a ‘n cocciu mungiutu,…ci fazzu fari ‘n volu di ccà a so’ casa, tipu uomo proiettili…..e poi, si non c’abbasta, u mannu sparato ‘o ‘spitali.

SERAF.          C’havi u portu d’armi, signura? ( Con il manifesto, raccoglie l’animale e lo mette sul bancone )

APOLL.         Sparatu, comu ppì diri ‘rittu ‘rittu.

SERAF.          Appostu!…Dopu ‘na nuttata di chista, ci vuleva macari a principala ‘ncacchiata niura….Signura, jù ci vuleva diri ca si po’ risparmiari ‘a furzata, picchì Calogeru è già ‘o ‘spitali, cù tutti cosi rutti…..e jù fa cuntu,……. dopu chiddu c’haia passatu.

APOLL.         E picchì non mu dicevi prima, ca m’ha fattu spaddari tuttu ‘stu ciatu……’AMA RISPARMIARI…..Ah, ‘o ‘spitali è?….Tutti i scusi su’ boni ppì non veniri a travagghiari…..( raccogliendo i manifesti pubblicitari che aveva con se )

SERAF.          Ma chi sta facennu, signura….chi su’ ‘sti cosi?

APOLL.         Che’ ne vidi?…..Strata facennu visti ‘stu bellu manifestu ca era già menzu spiccicatu e mu tirai.

SERAF.          E chi n’ha fari? L’hama ‘mpiccicari ccà?….E tutti ‘sti volantini?

APOLL.         Mi rimurchiai da ferramenta ccà all’angulu…..Bestii, i usavunu p’ammugghiarici i chiova.

SERAF.          E nuatri chi c’hama ammugghiari i chiavi de cammiri?

APOLL.         Ci facemu in confezione regalo, cù ‘n bellu fiocchettinu…..’NTRUNATU!!!!! Ah si non ci fussi jù ccà, mi facissivu ‘iri ‘n fallimentu…..Chisti ora, beddu valenti, a unu a unu i tagghi e ni fai carta p’appunti.

SERAF.          Ma chi,……. ‘sti cosi?

APOLL.         Si, si…’sti cosi. Ti fanu fetu?….Signuri mei, s’ha risparmiari,…tuttu s’ha riciclari…. Macari a carta igenica.

SERAF.          A carta igenica?…..E pacenzia, voli diri ca nu stuiamu ‘n comitiva……

APOLL.         E che intra de’ rotuli, ci fai i cummogghi di sutta, i tingi, picchì grigi su’ veri larii e ni facemu portapinni da rialari a Natali ‘e clienti.

SERAF.          Ma chi è?…..Mancu ‘n tintu calinnariu?

APOLL.         Serafinu, niscisti pazzu?….Chi ti pari ca mi ni vaiu a rubari?

SERAF.          Ca comu voli Diu.

APOLL.         Duminica vinni?

SERAF.          Cui!

APOLL          Duminica!

SERAF.          U capì,…… cu è ca hava veniri duminica!

APOLL          Nuddu!..... Mimma, Domenica, comu a chiami a nostra cammarera?

SERAF.          Ahaaa….si, signura…..ha essiri ddà ‘bbanna, ca fa colazioni.

APOLL.         Tantu ppì canciari……ora si cala ‘na cona?!…..Non si po’ cchiù fari ‘sta vita….. Quantu ci vaiu, prima ca chista si pulicia finu ‘e dui, senza farimi nenti. ( esce portando con sé le cose che gli cadranno lungo tutto il tragitto )……Aiutimi……

SERAF.          ( indicando la volpe sul tavolo ) Signura,……u pilu…..

APOLL.         Mentimmillu supra a spadda……( vede Serafino che con la punta delle dita lo alza  tenendolo lontano da sé ) …..Non muzzica, è addomesticato……( sorridendo ironica )……..( abbaia non appena Serafino glielo posa sulla spalla, facendolo impaurire e via )

SCENA 2^

( Serafino, Fifì, Apollonia e Domenica )

SERAF.          Unni semu arrivati…..non c’è cchiù munnu!…..Vadda che’ bella, ca si lamenta idda….( imitandola ) “ Non si po’ fari cchiù ‘sta vita” ….idda…Ca s’’a passia da matina finu a sira, bona sulu p’attaccari a ogni pilu…….( c.s. ) “ Chistu non mi piaci…., st’autru non m’inquatra,….sabba chistu, sabba dd’autru,…’hama risparmiari…..”  A facissi cummattiri tannicchia cu’ Don Fifì…….ca mu ‘nzonnu macari a notti, tantu è ‘mpiccicusu…..

FIFI’               ( entrando, ode le ultime battute, si arresta e lo guarda felice e appassionato ) Zuccuru da me’ vita, sangu du me’ cori, u sapeva jù, ca d’intra di tia m’ami. Festeggiamu!….Champagne, offro io!

SERAF.          E tonna parrinu e ciuscia…cala i manu do’ caliaturi!

FIFI’               Serafinuccio, Nuccio, Nuccio…..ti amo!

SERAF.          ‘O spariti!

FIFI’               Ammettilo che mi ami?!

SERAF.          T’ha fari ‘n clisteri di chiova arruggiati.

FIFI’               Duci,…beddu,….’nnammuratu…veni ccà.

SERAF.          ‘Otinni….AIUTU?!….SIGNURA?! ……Levimi ‘sti vranchi di ‘ncoddu…. DOMENICAAAAA……SIGNURA….SIGNUUUURAAA….

APOLL.         ( accorrendo ) Chi sta succidennu ccà sutta?….Chi su sti uci?…Serafino, ma ti pari u modu chistu?…Importunarimi i clienti…..

SERAF.          Spatti s’’a pigghia ccù mia!…..Curnutu e vastunatu unu a essiri!….Picchì non ci sta lei ccù chistu?…Sempri allippatu di ‘ncoddu comu ‘n aranciu di mari…..ca appoi, vaddannulu bonu, c’assumigghia macari.

DOMEN.        ( accorrendo con battute a soggetto dall’esterno ) Si po’ sapiri chi sta succidennu?

APOLL.         Serafino, comu ti permetti?

SERAF.          Signura mia, lei a notti dormi, ma sugnu jù ca m’haia suppurtari i cristiani cchiù esaltati, ca haia spattiri acqua a destra e a sinistra, ca haia curriri stanzi stanzi, ppì non essiri lazzariatu di chistu e chiddu, cù l’anonimu ca ti veni a fari i so’ porci comuti appena furrii l’occhi…..

FIFI’               Dai Nuccio, non fare così,….calmati!

DOMEN.        ( scoppiando in una fragorosa risata, fraintendendo una relazione fra i due )…Vo’ diri ca tu……e Don Fifì……Ma jù u sapeva,…avi ca mi fai ciauru di mari….

SERAF.          A l’autra peri ‘i cezza!…Senti, amica mia,…si non c’hai nenti di fari, ‘fallu a n’autra ‘bbanna, ca chisti su’ cosi ca tu non poi capiri.

DOMEN.        Sempri u solitu cafuni si’. ( via )

SERAF.          ( trattenuto da Apollonia e Fifì, che ne approfitta ) Jù ‘a ‘mmazzu…..a levu da’ circolazioni….

APOLL.         Lassa peddiri, ca appoi mi jetta difficili attruvari a n’autra ca travagghia ppì picca… E lei Don Fifì, s’assittassi…ca mu sta ‘mbriacannu a ‘stu carusu.

DOMEN.        ( fuori scena intona un motivetto per istigarlo )  Tu, che mi hai preso il cu…….or

SERAF.          U vidi signura?….Appoi diciunu ca i fimmini non s’hana tuccari mancu cù ‘n ciuri… e c’hanu raggiuni!!!! Picchì cù una comu a chidda, ‘na virga vagnata ci voli ( si lancia ma viene trattenuto nuovamente )

APOLL.         Ti dissi lassa stari…

SERAF.          Ora, ‘na scimunita di chista è capaci di cuntarlu cu sapi a cui….

APOLL.         Ah vah Serafinu, e cu è ca l’ha cuntari!…...Inveci, vo’ cerchimi ‘n alca seltz, ca c’haiu ‘n duluri di testa ca mi sta sutannu.

SERAF.          Che’, vippi assira?

APOLL.         Jù?…Nenti, u sai ca sugnu analcolica.

SERAF.          Mi ni staiu jennu a ciccarici sta cosa…sta….alkatraz ( via e Fifì gli corre dietro)

APOLL.         Alca seltz….stunatu!

SERAF.          ( fuori scena ) C’ha vo’ finiri?….SIGNURA….su chiama?….Allasca!!!!

APOLL.         Ma chistu propriu ccà hava veniri a cascari?…C’havi raggiuni stu poviru carusu…C’hava fari?.....Ah, si!....( scartabellando ) …….Chi macellu,….non c’è ‘na cosa ‘o so’ postu…….Ma unni m’ha ‘mpurtusau……e ti pareva…..Non s’attrova mai nenti, c’avissara cascari i manu ……Ora unni u chiamu ‘o ‘spitali?…. ‘I studia tutti ppì non fari nenti….e poi fa chiddi storti!.......Chiddi ritti? Non n’hama parrari .. sugnu stanca di cummattiri cù tutti………..Ccà è! ( trova una rubrica telefonica e sta per comporre il numero )

SCENA 3^

( Apollonia, Nicola )

NICOLA        Permesso?

APOLL          Giustu a tia stava chiamannu!

NICOLA        Non mi dicissi ca dopu cinc’anni s’addicidiu a pavarimi i travagghi?

APOLL          O cuntrariu, m’ha accuzzari u pisolu e vistu ca m’ha fattu cascari ‘na para di voti, ti levu do’ cuntu chiddi de’ danni.

NICOLA        Si lei mi duna chiddi passati, allura ci pozzu macari pinsari a mintirici manu, ma sannunca, mancu a parrarini!

APOLL          Chistu è ‘n ricattu!

NICOLA        U chiamassi comu voli, i soddi ci volunu!

APOLL.         Ti l’ha dittu mai nuddu ca si venali?

NICOLA        Rinali? Accettu macari chistu, basta ca mi duna zoccu m’aspetta!

APPOL           Ppì forza?

NICOLA        Obbligatoriamente!

APPOL           ( prende il carnet degli assegni ) Quant’era?

NICOLA        ‘N miliuni e dui.

APOLL          ( ha un mancamento ) Tantu erunu?

NICOLA        Anzi!......Ci fici ‘n albergu sanu ppì ‘na cifra ca mancu ppì‘n bagnu c’abbastunu!

APOLL          Comu si scrivi ‘stu nummiru? ( mollemente )

NICOLA        Signura, si senti bona?

APOLL          A mia ‘sti nummira mi fanu acchianari a prissioni!......( comincia a sentire caldo ) Apri ddà porta, ca staiu accupannu!

NICOLA        ( apre la porta ) Mentri lei scrivi, jù scinnu l’attrezzi……( via )

APOLL          ( controlla che lui sia uscito, posa il carnet e come per miracolo si sente bene nuovamente ) Ppì stavolta m’ha sgavitai.

SCENA 4^

( Apollonia, Domenica )

DOMEN.        ( attraversa la scena canticchiando, con un sacco d’immondizia pieno, diretta all’uscita )

APOLL.         ( la blocca ) Ferma ddocu!…Unni stai jennu cu’ ‘stu saccu?

DOMEN.        A ‘mmunnizza signura, unni putissi iri……a staiu ittannu ‘nto cassonettu.

APOLL.         ( mettendosi un paio di guanti monouso che esce dalla tasca ) Aspetta, fammi vidiri….No’ sai ca prima s’ha passari u cuntrollu?

DOMEN.        E chi semu ‘a dogana?

APOLL.         Ccà, si non cuntrollu, co’ ‘iri e veniri, macari a mia ittati. ( inizia a rovistare )…Vaddati chi mi stava ittannu? ( esce un barattolo )…Chistu po’ aggiuvari ppì spagnuletti….( nuova-mente nel sacco. Allibita ) Vah, vah,vah….e chistu?….Cu tu dissi di ittallu?….U beddu linzolu novu…..

DOMEN.        Comu novu?!?…( quasi piangente, ne mostra i numerosi buchi )

APOLL.         Secunnu tia è di ittari? ( Domenica è senza parole ) Arrispunni, spadduna!..Tè, ‘o lavulu…

( lo strappa in parti uguali )…e cu’ chisti ni fai cuscini…..( continuando, esce una vecchia e spennata scopa ) Vaddati chi c’è ccà?…. ‘A scupa nova…..( Domenica nervosamente, sta per raccogliere il sacco ) Aspetta…aspetta…aspetta,  mi pari ca visti…..( rovistando butta fuori un po’ di roba ) E chi è ‘sta nuvità? ( mostrandole un rotolo di carta igenica con pochissimi strappi )…Ora tu mi jetti ‘n rotulu accussì?…Ca ancora ‘na para di voti ci putemu accumutari?

DOMEN.        ( lo srotola e le mostra circa mezzo metro di carta ) A vah…signura,….c’ha fari?

APOLL.         ( perplessa ) Ca….effettivamente……( decisa ) Carta p’appunti!…Avanti lesta……( a Domenica  sulla porta )…e torna u saccu!

DOMEN.        Megghiu mi staiu muta….mi cusu a vucca.

APOLL.         E cusitilla, si!....Ma senza spaddari filu miu…… Videmu si è logicu spaddari accussì!….Mi fanu arristari cu na manu davanti e una d’arreri, si non ci dugnu sutta…..( visibilmente scossa ) Jù ca sugnu deboli di cori….iddi mi dununu sti scossi…

SUORA          E’ permesso?

APOLL          Avanti.

SUORA          ( entrando ) Pace e bene.

APOLL.         ( fra sé ) ‘N’autra vota ccà è?........Chi c’è ancora, sorella.

SUORA          Non per essere invadente, ma l’elemosina agli orfanelli l’ha fatto quel bel giovanotto……

APOLL.         E allura?

SUORA          Ma come allora,…….e lei? Lei non dona niente a quei poveri bambini?

APOLL          Ci desi decimilari, cincu all’unu! Non c’abbastunu?

SUORA          Ciò che si da in terra, vi verrà restituito in cielo……

APOLL.         Aspittassi allura……..( esce dai servizi )

DOMEN.        ( rientra con il sacco vuoto ) Aspetta qualcuno?

SUORA          Una donazione per gli orfanelli.

DOMEN.        Cascau mali, allura!

SUORA          Su’ figliola, qualche spicciolo e ti verranno aperte le porte del Signore

DOMEN.        Accussì picca costa u bigliettu do’ paradisu?

SUORA          Basta poco!

DOMEN.        Si è accussì, aspittassi ca tornu. ( via )

APOLL.         ( rientra con una borsa piena di pane raffermo ) Eccu, tiniti. Accussì ‘n cielu mangiu sicuru.

SUORA          Ma chi mi sta dannu?

APOLL          Pani duru.

SUORA          E chi n’ha fari?

APOLL.         Pani cottu ppì l’orfanelli.

DOMEN.        ( entra ) Tiniti sorella. Mi facissi u bigliettu però.

SUORA          Quali bigliettu?

DOMEN.        Ppì trasiri.

SUORA          Unni?

APOLL.         C’è ‘na festa?

SUORA          Ma quali festa?

DOMEN.        O paradisu, no? Quannu arrivu ddà supra, s’attrovu chiusu, chi ci presentu?

SUORA          Quantu mi ni vaiu, prima ca scimunisciu ( lascia il pane )

APOLL.         ( inseguendola ) Sorella, u pani.

SUORA          ( da fuori ) Su’ mangiassi lei abbagnatu ‘o latti!

DOMEN.        Ma viditi chi cosa.

APOLL.         ( rientra e inciampa ) Fazzu beni allura ca non dugnu mancu 5 liri?........Ancora ccà si tu? A lavoro!

DOMEN.        ( uscendo ) Vaiu, vaiu!

APOLL.         ( controllando il cestino della carta straccia. )….. Videmu chi mi ittaru! ( Ne trova una cosa utile. Afferrando il grande mazzo di chiavi che porta sempre con sé, cerca la chiave giusta per aprire il suo cassetto e conservare ciò che ha trovato …… tornando al suo lavoro, accende la radio ) Megghiu no, astutamula, ca spadda luci, ca m’arrivau ‘na bulletta….anzi quantu c’arricordu a Serafinu di svitari na pocu di lampadini……e di mintiriccilli di 15 ‘nte stanzi…… luce soffusa, romantica ca è megghiu……e si m’arriva n’autra zotta, cannili! ( apre il cassetto e controllando il registro degli incassi )…..No, non po’ essiri…a occhiu ccà intra ci mancunu soddi. …..SERAFINO!!!!!

SCENA 5^

(  Apollonia, Serafino, Fifì e Nicola )

SERAF.          Chi fu, signura, havi bisognu di qualchi autra cosa? ( porgendo il bicchiere )

APOLL.         Ha fattu spisi?

SERAF.          E’ ‘n periudu…..Quannu a cosa ‘ncanali stotta….. …prima a frizioni, poi a batteria…. a televisioni mi scuppiau ‘nte manu…..u piattu doccia si spunnau…..e ppì timminari….

APOLL          ‘Nguranti, parru di ccà, no’ da to’ casa.

SERAF.          Cui jù?….M’arrisicassi!…..Jù ci tegnu a peddi. E poi ne fa lei,…quannu i fa!?

APOLL.         Non mi ricordu di…..

SERAF.          Aspittassi, mi facissi pinsari……’N misi fa accattau u didittì ppè muschi,…’na simana fa, dopu ‘n annu ca ci piniaumu accattau l’estintori……si, i cattau, ci rubau a stazioni.

APOLL.         Li ho presi in prestito…u tempo do’ cuntrollu de’ pumperi e poi ci tornu.

FIFI’               ( entra e si siede in attesa )

SERAF.          Matri!!!!…….N’autra vota ccà?

APOLL.         Serafinu, non canciamu discussu. Ccà mancunu soddi, unni su?

SERAF.          No sacciu.

APOLL.         Comu no’ sai? Chi ti pavu a fari?….Chista è ‘na to’ responsabilità.

SERAF.          U sacciu signura, ma non sacciu comu pottiru mancari sti centumilaliri!

APOLL          ( facendosi aria ) Centu?

SERAF.          Centu! Ma che’ non s’ha cuntau?

APOLL          U sai ca ci vaiu a occhiu.

NICOLA        ( entra con gli attrezzi da lavoro  e sta per iniziare il lavoro al gradino ) L’assegnu è prontu?

APOLL          Non è u mumentu! Anzi, prima d’accuminciari ccà, passa ddà banna ca staiu vinennu!

NICOLA        Ccù l’assegnu?

APOLL.         Quantu si’ ‘ncuttu figghiu! Camina! ( Nicola si avvia )……Allura Serafinu?

SERAF.          Chi ci pozzu diri?

 

APOLL.         Ca sbagghiasti o ti fu……( guarda Fifì )…….fregasti.

SERAF.          Signura…..lei m’affenni!

APOLL.         O nesci sti centumilaliri, o fra 15 jorna ti ‘o cerchi n’utru travagghiu. ( via )

SERAF.          ( allarmato ) Chi è ca dissi?

APOLL.         ( rientra e facendo il gesto con la mano di andar via ) 15 jorna…..( via )

SERAF.          Mortu sugnu…..

FIFI’               ( preoccupato ) Serafinuccio, Nuccio, Nuccio ….non ti preoccupare….aspetta,…ci penso io….Non ti muovere,….vado e torno……..subito…..faccio in fretta….. ( dopo aver fatto un andirivieni finalmente esce, per tornare subito dopo una banconota in mano )  Teni, basta ca non ti ni vai.

SERAF.          Grazii di cori Don Fifì,….ma ne’ pozzu accittari. C’ha essiri ‘na spiegazioni…

FIFI’               E vai, pigghiatilli…..

SERAF.          E no, Don Fifì…..

FIFI’               E si, non complimentariti.

SERAF.          Non è ppì fari complementi……U sacciu lei appoi chi voli in cambiu.

FIFI’               Ma chi vai a pinsari…..Lo faccio solo per spirito d’umanità….per salvarti le chiappe.

SERAF.          A no’ sapemu!

FIFI’               T’assicuro di no!….Senti, se non li accetti mi offendo sul serio.

SERAF.          ( Tentennando allunga la mano, guardandosi attorno.) Ma è sulu ‘n prestitu!

SCENA 6^

( Domenica, Fifì e Serafino )

DOMEN.                    ( entra e nota i due scambiarsi la banconota )   A stu puntu si’ arrivatu?

SERAF.          Domenica, ma chi capisti!

DOMEN         Non c’haiu chi diri…….Mi fai propriu pena!… ….( esce indignata borbottando )

SERAF.          ( le corre dietro ) Domenica….aspetta…

FIFI’               ( rimasto solo va via soddisfatto )

DOMEN.        ( rientra ) Ma chi è ca voi, picchì mi sta’ assicutannu?

SERAF.          Picchì ti vogghiu spiegari…..

DOMEN.        Affari to’ su’, non vogghiu sapiri nenti!

SERAF.          Va beni, comu voi, ma almenu promettimi, ca chiddu ca vidisti, arresta fra nuatri!

DOMEN.        Vedremo!!!!!!!( facendo la preziosa, esce )

SCENA 7^

( Serafino, Cicca, Fifì e Domenica )

SERAF.          ( rimasto solo, fa avanti e indietro nervosamente. Poi, riflettendo cambia espressione )  Intanto cu’ ‘sti centumilaliri ..( li esce dalla tasca e li bacia )….mi salvai u postu…..appoi pensa Diu!

CICCA           Buongiorno Serafino, come mai qui stamattina?

SERAF.          Calogiru è ‘o ‘spitali.

CICCA           Poverino, cosa gli è successo?

SERAF.          ‘Mmistiu ca’ lambretta e si scunsintiu tuttu paru.

CICCA           Che guaio! ( fingendo.Poi giuliva ) Ma allora ci sarai tu al suo posto?

SERAF.          Ppì disgrazia si!

CICCA           Che bella notizia…….Beh, adesso vado via,….. si è fatto tardi…Ciao Serafino

SERAF.          ( fra sé ) Addiu bidditta….e non pigghiari friscu de ‘ncagghi!

CICCA           ( finge di inciampare nel tappeto ) Ahi…Ahi…

SERAF.          ( andandole incontro ) Signurina Cicca, cchi fu’?

CICCA           Tenimi….tenimi….

SERAF.          Si, si…’a tegnu….ma cchi fu’?

CICCA           U pedi…..Assettimi, assettimi…… Chi disgrazia, non pozzu nesciri ora! ( avvinghiata a Serafino si avvia alla poltrona,sorridendo maliziosa  Sedendosi di peso sulla poltrona, con le gambe divaricate,aggrappato al collo di Serafino, lo trascina volontariamente su di lei )

FIFI’               ( Che stava entrando, resta impetrito dalla gelosia, per poi andare via stizzato, dalla comune ) Ora ti sistemo io!!!!!! Caro il mio bell’Antonio

DOMEN.        ( entra e resta allibita ) Signuruzzu beddu…non c’haiu cchiù chi vidiri…..E’ pazzescu…passa pariggiu

SERAF.          ( divincolandosi a stento e con fatica ) Pari ‘n ‘ruloggiu svizziru!

DOMEN.        Chi fai,…pezzu di porcu! A signura ciù dicu!

SERAF.          Domenica, strasintisti!

DOMEN.        Ccà non c’è nenti di sentiri….c’è di vidiri……Cosi di pazzi ( via )

SCENA 8^

( Serafino, Cicca e Trombone )

TROMB.        ( entra con ombrello, cappello e borsa da insegnante, cantando ) ” Libiamo, libiamo nei lieti calici….. che la bellezza in fiore…..”

SERAF.          Si misi ‘a sigla!!! E’ propriu u mumentu giustu di brindari chistu.

TROMB.        Serafino buongiorno! Bella mattina vero?……Oooh!…Signorina Cicca, cosa le è successo,….la vedo pallida.

CICCA           Professor Trombone buongiorno. Niente di grave…mi è sforriato il piede col tappeto.

TROMB.        C’è lo dissi alla signora che questo tappeto è un piricolo pubblico…..( gettando per terra tutto ciò che ha in mano, s’inginocchia e le massaggia la caviglia )   Ma come sta?….Si è fatta male?

CICCA           Ahah..ah….ahia….non mi tuccassi!

SERAF.          Chi cinima ca sta facennu! …Ci chiamu ‘u dutturi?

CICCA           No, non c’è bisognu. Basta tannicchia di ghiacciu.

TROMB         Serafino?…..Vo’ pigghia ‘u ghiacciu. ( Serafino esegue, sbuffando e sospirando, mentre lui cerca di sistemare il piede della signorina sopra un cuscino su di una sedia. Con fare galante le sistema altri cuscini per farla stare più comoda ) Signorina Cicca, permette che le faccio compagnia?….Non la posso lasciare in questo stato.

CICCA           ( infastidita ) Prufissuri, la ringraziu, lei havi ‘i so’ cchiffari,…..Gli alunni l’aspettano. Si c’haiu bisognu, chiamu Serafinu.

TROMB.        Signorina, per me è un onore!........ Questa mattina è radiosa!

CICCA           Veramente?

TROMB.        Non mentirei mai! La sua bellezza è incommisurabile!

CICCA           Lei è troppu galanti,…… o contrurariu di tanti!

TROMB.        Non ci credo. Avrà tanti corteggiatori immagino.

CICCA           Uhuuuu, quantu a rina do’ mari!........

TROMB.        Io so tutto sull’Opera, Verdi, Puccini,…su Mozart, Chopin….. ma poco o quasi nulla sulle donne.

CICCA           ( ironica ) No!

TROMB         ( amareggiato,) Purtroppo mamma mi ha sempre detto che le donne non sono un buon affare e io……

CICCA           Ha detto bene! Perciò se non ci dispiace, vulissi……

TROMB.        Ma che dice!........ Ho quasi 50 anni e vorrei sistemarmi,……..

CICCA           Certo, è normali, ma jù……

TROMB.        Signorina, mi farebbe l’onore di essere la mia compagna?

CICCA           Chi cosa?

TROMB.        Si, immagino che per lei è una sorpresa questa mia dichiarazione, ma…..

CICCA           ( interrompendolo ) Stop, stop, stop…….Chi si misi ‘nta testa?

TROMB.        L’ho osservata e ho notato che anche lei ha dell’attrazione per me, altrimenti non mi sarei permesso! Ci vorrebbe……

CICCA           ‘Na bella visita oculistica!

TROMB.        Non vede bene?

CICCA           Lei!....... Purtroppo il mio cuore appartiene a un altro e…….

TROMB.        E io farò in modo che prima o poi appartenga a me!

CICCA           Megghiu poi ca prima!

SERAF.          ( entra con una borsa col ghiaccio in mano ) Menu mali ca c’è cu ‘a ‘ncugna. Forsi ca forsi, mi liberu di ‘sta bratta cu’ l’ali.

CICCA           Cosa dici Serafino? ( allontanando il professore e cambiando espressione  ) Stai parlando con me?

SERAF.          Diceva….speriamo ca cu’ ‘stu ghiacciu ci passa u mali….( posando la borsa sulla caviglia )

CICCA           Aaaahhhh…chi sollievu….chi ricriu!!!!

SERAF.          Aaahhhh….mi staiu arricriannu macari jù stamattina!

CICCA           No, no…non ti ni iri….tenimmillu ca mi casca……( maliziosa )

SERAF.          Prufissuri, vinissi ccà, ci lu tinissi lei, ca c’haiu cchiffari. ( Cicca delusa fa il broncio )

TROMB.        ( s’illumina ) Con vero piacere!

CICCA           No,….u pusassi ‘ddocu ca non casca.

TROMB.        Guardi che non mi dispiace, sa?

CICCA           E chi m’ha diri a mia……E si appoi c’aggranca ‘u vrazzu?

TROMB.        ( malizioso ) Vorrà dire che me lo massaggerà.

CICCA           E jù ccà u vuleva!!! A chi ci pari, ca mi pigghiu sti cunfidenzi jù? Professore, io la ringrazio…ma si pigghiassi a so’ bussetta e si ni issi a scola!…..Beddu valenti…. via…smammamu!!!!

TROMB.        ( rassegnato e deluso ) E vabbè…mi ni vaiu….con rammarico, ma me ne vado…..( prendendo le sue cose, si avvia )…Serafino, ma a cù c’ha dasti stanotte a stanza supra da mia, a qualchi squatra di palluni?…. Pari ca mi stava cascannu u dammusu ‘ncoddu.

SERAF.          Footing…facevunu footing…..

TROMB.        E ccà l’hana fari?…Bah, arrivederci signorina……arrivederci Serafino ( via cantando l’aria di prima )

SCENA 9^

( Serafino,Cicca,Carmelo,Apollonia e Domenica )

SERAF.          Ma a propositu, chi fini ficiru…….( guardando l’orologio )

APOLL.         ( sta uscendo. Posa la borsa) Vidu ca t’’a stai spassiannu……‘I truvasti sti centumilaliri?

SERAF.          Si…no…si….sni!

APOLL.         Sni?…E chi voli diri?

SERAF.          Cioè…..

APOLL.         Comu finiu che’ cunti?

SERAF.          I conti tornano….

APOLL.         …e i baruni si ni vanu!….Ammenzu ‘na strata ti jettu. ( via )

SERAF.          ( le fa un gestaccio,quando è già fuori )…Vecchia piducchiusa

                        TRILLA IL CITOFONO

SERAF.          Pronto, dica pure!.........Buongiorno, a voi pensavo. State bene?…Tutto a posto?….. La signora?…..E’ tutto OK, bene!........La colazione? Certo!

APOLL.         ( rientra perché ha dimenticato la borsa. Inciampa ) Malanova a du’ cretinu!

SERAF.          C’ha mannu subitu. Ci fazzu mentiri du’ ova cirusi ?......4?.....Benissimo, quattru ova. ( chiude ) DOMENICA?……DOMENICAAAAA?( urlando in direzione dell’orecchio di Apollonia )

APOLL.         ‘Zzavurdo e vaniddotu,…accussì ti parti?…Alleggiu.

SERAF.          Veramenti…..jù fermu sugnu.

APOLL.         Dicu,….u fai apposta o ‘stu to’ spiritu è ‘n opzional ca to’ matri ti fici mentiri quannu t’accattau? ( via )

DOMEN.        Chi voi?

SERAF.          Porta du’ colazioni complete ‘nta cammira 69 e aggiungici 4 ova cirusi…..Ahu, non t’u scuddari comu o to’ solitu…….E non taliari do’ puttusu.

DOMEN.        Chi vulissi diri, ca sugnu stunata e curiusa?

SERAF.          Cui jù?….Ppì carità!

DOMEN.        M’hava passu! ( via )

CICCA           Haiu ‘na siti….Serafino?…..Serafino?…..

SERAF.          Attaccamu!

CICCA           M’a porti ppì favuri ‘n pocu d’acqua?

SERAF.          ( sbuffando esce ) Chi cutra!!!!

SCENA 10^

( Fifì, Cicca e Serafino )

FIFI’               ( Entrando dall’ingresso principale, vestito da donna ) Non c’è nessuno?

CICCA           Un attimo…che arriva.

SERAF.          ( rientra e porge l’acqua. Notando la signora all’ingresso, manifesta evidente attrazione ) Prego, desidera? Sono Serafino al suo servizio.

FIFI’               ( provocatorio ) Ed io sono Diana, Diana Cacciatrice. Vorrei delle informazioni a proposito di questa…..( guardandolo negli occhi ) …..ma che begl’occhi che ha!

SERAF.          Noooo….che dice…..non mi facissi affruntari.

FIFI’               Dico sul serio!…Hai uno sguardo…Posso darti del tu?

SERAF.          Sicuro!!! ( ridendo come un cretino )

FIFI’               Hai uno sguardo….non so……magnetico, direi!…Sarai un dannaiolo?!?

SERAF.          ( alludendo a Cicca ) C’è ‘na fudda ‘a fera?

CICCA           ( irritata e gelosa ) Ma ‘sta tappallera,….cu’ c’ha purtau ccà!

FIFI’               ( aprendo la borsetta ) Hai del fuoco?

SERAF.          ( eccitato ) Quanto ne vuole!

FIFI’               ( uscendo una sigaretta ) Mi fai accendere, allora?

SERAF.          ( frugando in tutte le tasche, li trova e fa accendere Fifì, attratto da lei, resta col fiammifero acceso )

FIFI’               Ho acceso già!

SERAF.          ( in estasi ) Macari jù! ( completamente preso, lascia consumare il fiammifero fino a bruciarsi le dita )

FIFI’               Sai che c’è ne sono pochi belli come te?

SERAF.          Signorina, lei m’allusinga,….. Ahaia!…Il pospiro!!!

FIFI’               Dammi del tu.

SERAF.          …..ma non posso accittare le sue avance….purtroppo sono già maritato……( al pubblico )….Ah chi ci dugnu zuccuru?

FIFI’               ( avvicinandosi suadente ) Ma io non sono geloso…( si corregge )…gelosa!

CICCA           Vadda vadda a chista, ora ci cavu l’occhi e ‘a furriu da storta!!!

SERAF.          Allora, se non sei gilosa…..u discursu cancia……( guardandolo con attenzione )….ma u sai ca c’hai qualcosa di familiari?

CICCA           ( ironica ) Certu…pariti frati e soru.

FIFI’               Lo vedi?….Siamo fatti l’uno per l’altra. Lo dice pure la signora.

SERAF.          ( allentando il nodo della cravatta, si asciuga il sudore. ) Sicuro, l’uno per l’altra.

CICCA           Signorina prego!….. E illibata!!…Sottoliniamu!

FIFI’               Scusi! ( soddisfatto del suo trucchetto, lascia cadere la borsetta e si china per raccoglierla )

CICCA           Prego!

SERAF.          ( contemporaneamente si china e incociando lo sguardo ne rimane catturato )

CICCA           ( gelosissima, si alza, poi si ricorda e si risiede ) Chi fazzu?….

SERAF.          ‘Sta facci….…

FIFI’               ( nell’intento di muoversi, cade dai tacchi fra le braccia di Serafino che cerca di sorreggerla,e cogliendo l’occasione gli da un bacio appassionato sulle labbra,con un caschè.)

SERAF.          ( sconvolto, si ricorda di Cicca che nel frattempo sta friggendo ) Non qui, …. C’è gente, e poi può passare Domenica,…anzi, mi meravigghiu ca ancora n’ha spuntatu. ( tenendo il suo braccio sulle spalle di Fifì che finge di zoppicare, non s’accorge che il bottone della manica della giacca si è impigliato fra i capelli. )

FIFI’               Andiamo di là allora….( andando lui per primo, rimane senza parrucca, perché rimane attaccata a Serafino )

SERAF.          Veramente io…….non so se………( Con il braccio a mezz’aria, guarda sorpreso la parrucca e riconosciuto Fifì, resta senza parole per un attimo. Poi comincia a pulirsi le labbra e sputa schifato ) Chi schifu…..Cosa fitusa, sottospecie di cosu a forma di cristianu,….eccu picchì non mi parevi ‘na facci nova.

FIFI’               ( Voltatosi di scatto, nota la parrucca e si porta istintivamente le mani alla testa. Preso dal panico….) Nuccio…..

SERAF.          ( avvicinatosi minaccioso ) Ma jù t’ammazzu….ti scicu….ti cancellu i connotati….. Fimmina mala arrinisciuta.

CICCA           ( morta dalle risate ) M’a vuleva vidiri tutta…..

SERAF.          ( Insegue Fifì che scappa verso le camere. Rientrando si pulisce le labbra.)  Che schifo…Spatti mi vasau…… Quantu mi ‘o disinfettu…( nota la parrucca ancora attaccata,irritato la strappa e la getta in faccia a Cicca che sta ridendo da non poterne più ) E vui….arriditici a ‘stu pilu! ( via )

CICCA           ( ridendo e commentando l’accaduto )..Ahiai….a panza mi sta sautanno de risati….Non è iddu che fa lo stoffoso?…..Acchiappiti chista!…..( ride) Matri, i calurii m’acchiana-ru!…..Serafinu? ( Serafino è rientrato ricomponendosi ) Per piacere, dopu ‘sta love story…… ( ride )…. mu porti n’autru bicchieri d’acqua?

SERAF.          ‘N bummulu d’acqua c’abbasta ppì ‘sta menza matinata?…..A chi m’ha lassaru i morti?….Vivi ch’assai di camiddu.

SCENA 11^

( Serafino, Cicca,Domenica e Apollonia )

DOMEN.        ( entra in scena contemporaneamente all’ultima battuta di Serafino, con il vassoio delle colazioni. Scivola, cade e sporca la signorina Cicca, che per ripararsi si rovescia con la poltrona all’indietro, rimanendo a gambe per aria. La borsa del ghiaccio vola e va a finire fra le mani della Signora Apollonia che stava entrando in quell’istante. )

SERAF.          ( ride a crepapelle ) Dio c’è…..e non paga solo il sabato.

APOLL.         Cchì semu ‘o manicomiu?

SERAF.          ( trattenendo a stento le risate, sta cercando di rialzare la poltrona con Cicca )…Non ni pozzu cchiù……passi ‘na comica di Ridolini…..

APOLL.         ( sta aiutando Domenica a rialzarsi ) Serafino finiscila!

SERAF.          ( c.s. ) Non c’ha fazzu cchiù….( tenendosi il ventre, lascia cadere nuovamente la poltrona )…troppu divertenti……..erunu anni ca n’arrideva accussì.

CICCA           Ahi..Ahi!!!!L’ossu pizziddu ‘ntappai….

SERAF.          E jù chiddu Praiola! ( sputacchiando dalle risate )

CICCA           E chi è,…....mi sputi macari?

APOLL.         Ma quantu pisi. ( le scivola dalle mani e la fa ricadere in terra )

DOMEN.        Vadda chi su’ beddi chisti. C’ha finemu cu’ st’altalena? ( a Serafino ) Ti sta’ ciaccannu, veru?….Ccù tia speci di ‘omu ni facemu i cunti appoi.

SERAF.          ( ridendo ) A muta statti…Chi cunti n’hama fari…..speci di ficudinia mussuta…..

DOMEN.        ( sbalordita ) Ficudinia mussuta?….A mia?……( vorrebbe lanciarsi ma viene trattenuta da Apollonia ) T’arricordu…….

APOLL.         Ora basta! Serafino, accumpagna a signurina Cicca ‘nta so’ stanza.

CICCA           ( dolorante sul serio ) Si, si…accumpagnimi, ca pigghiai ‘na cascata ccà rignutticatura.

SERAF.          Jù l’accumpagnu,…ma tinissi i manu ‘o postu……( uscendo, Cicca tocca ) ‘O POSTU, DICU!

APOLL.         E tu Domenica, rifai ‘sta colazioni…….aspetta aspetta ‘n mumentu. Veni ccà……’Sti viscotta minuzzati, menticcilli, ca boni su’. ( va alla ricerca delle uova )

DOMEN.        Ma signura…..

APOLL.         ( trovate le uova, le rimette sul vassoio ) Muta statti….occhiu non vidi, cori non doli….. ‘nta chisti, mentici ‘n pocu di codda e vadda ca tornunu novi.

SCENA 12^

( Apollonia, Nicola e Domenica )

APOLL.         ‘Stu beddu latti, avissa avutu ‘na iatta, almenu su ‘lliccava idda….( riordinando il salotto ) E ora cu mi rimborsa di tuttu stu dannu?…..Ciù ‘ddebbitu a Domenica,…si, si,si……. addebbitamu, accussì s’insignunu…..

NICOLA        Signura,……

APOLL          ( dileguandosi ) Si figghiu, po’ accuminciari!

NICOLA        ( rimasto solo ) ‘Sta figghia di jarrusa! Ora abbessu jù! ( prende in mano un martello e si avvia all’esterno. Parla con delle persone ) Cosa?......A machina?.....No’ sacciu……( Domenica entra con il vossio della colazione)……signura, sapi di cu è ddà machina?

DOMEN.        ( al pubblico ) Uhau, chi gran nozzulu di carusu!!!!! ( posando il vassoio, sistemandosi )..Quali?

NICOLA        Chidda.

DOMEN.        Bedda veru?

NICOLA        Ddù signori dici ca ddà cosa tutta lorda ddà non po’ stari.

DOMEN.        U lassassi parrari! ( chiude la porta tirandoselo dentro )

NICOLA        ( Stranizzato per la velocita con cuil’ha fatto entrare ) Ma……….

DOMEN.        Sono la capo cammariera di questo grand hotel…..

NICOLA        Molto lieto, Nicola Di Bari!

DOMEN.        Piacere Orietta Berti!...........

NICOLA        Orietta Berti?

DOMEN.        Si lei mi pigghia ppì fissa?

NICOLA        Ma no, è u mo’ nomu.

DOMEN.        Veru? A scusari allura,…..( presentandosi ) Melalavo Domenica.

NICOLA        E allura ciù dicissi!

DOMEN.        No,……Melalavo Domenica…… in Piazza.

NICOLA        Si ci fa piaciri…….Ma non ci dicunu nenti?

DOMEN.        Chista è bella,…… chi m’hana diri?

NICOLA        ‘Nta funtana è proibitu lavarisi a machina.

DOMEN.        Ma chi capiu, nel senso che mio marito, bonammuzza, si chiamava Piazza.

NICOLA        Ahaaaa…….Mi scusi, ho preso un granchio!

DOMEN.        Lei pisca? Macari jù ogni tantu, vaiu a fari  pateddi, mauru!.....Ci n’haiu giustu a puntu ‘na chilata, co’ so’ granchiu, ni putissimo fari ‘na bella cenetta, chi ni dici?

NICOLA        Signura, ma si mancu ni canuscemu?!

DOMEN.        E chi ci voli: ( si siede e parlando a raffica ) Come dicevo faccio la capo cammariera e guadagno quello giusto che mi permette di campare e passarimi quarche crapiccio. Mi ho comprato la machina nuova, quella la fora, una 127 di colore azzurrognolo di quarta mano e io che ciò una mentalità morto giovanile, ciò fatto mentere la radio che mi aveva regalato la bonammuzza prima di morire……..

NICOLA        Ah,….. le piace la musica?

DOMEN.        Assai, tanto che mentre cammino, mi piace ascoltare la musica a voce di testa…. Junlio Inglesias, i Gins, Gianni Moranti,…..vah, queste canzoni moterne……

NICOLA        Certo, …..moderni!

DOMENICA E poi, il mio autosterio, c’havi l’AIDS…..

NICOLA        L’AIDS?

DOMEN.        Si, ddà cosa che mentre che forrio le stazioni, mi esce la scritta.

NICOLA        Interessante! E da quanto tempo è vedova?

DOMEN.        Oramai sono cinc’anni. Erumu ‘na coppia filici, mai, mai ‘na parola…..

NICOLA        Chista si ca è furtuna!

DOMEN.        No, picchì era sordu e muto di quannu nasciu…..

NICOLA        Mischinu!

DOMEN.        E lei? Ora tocca a lei, farisi canusciri, ca ci senti e parra!

NICOLA        Signora, io……

SCENA 13°

( Apollonia, Domenica, Nicola e Carmelo )

APOLL          E bravi, bravi!.........E jù pavu!

NICOLA        A cui?.....A proposito, vistu ca semu ‘nto discussu…….

CARM.           ( in pigiama ) Scusi, lei chi è, ‘mpiegata ccà?

APOLL.         Accussì dicunu!

CARM            Sono l’accupacamera della 69. Circa ‘na menzurata fa, chimai pà mangiata da’ matina. A titolo informativu, versu chi ura na putemu fari, c’arrivamu ppì menziornu?

APOLL.         Di che si preoccupa, ca voli diri ca faciti colazioni e pranzu assemi, no?…Sgavitati!

CARM.           Io volessi consumarla adesso, si non vi dispiaci, con la mia sposa e nella mia cammara.  M’haia rinfurzari!( via )

APOLL.         Non si preoccupi che sta arrivando.  Domenica, ancora ccà si? Potticcilla!

SERAF.          ( torna tutto scomposto, sbaciucchiato, come se fosse sfuggito ad una belva ) ASSATANATA!!!! Ma è ‘na belva!

APOLL.         Serafino, come ti permetti a fare certe cose?…Pari ‘n aranatu!….Come osi importunare le clienti?

SERAF.          Ora basta! Non sugnu sempri jù chiddu ca piscia ‘u lettu. ( seccato ) Anzi,…u sapi chi ci dicu? Appena torna Calogiru, jù mi pigghiu ‘n periudu d’aspettativa.

APOLL.         C’aspetti?…..’O puliziiti!….Macari u sali fa i vermi….E tu,… ( rivolto a Domenica ) ‘O portici ‘sta colazioni, prima ca ni morunu ‘dda intra.

DOMEN.        ( si ferma davanti a Serafino e lo guarda schifata ) PORCU!!!

APOLL.         Ti vo’ moviri?….Si cchiù lenta di ‘ntuppateddi. ( spingendola fuori si avvia verso i servizi. )

NICOLA        Signora, chi fa si ni va?

APOLL          Dopu, dopu…..Si tutti i jurnati fussiru comu a chista, vu’ giuru,…canciu misteri. Mi armu na putia di spagnuletti….. ( uscendo assieme a Domenica )

NICOLA        Porca la miseria! A quali santu m’haia rivolgiri pp’aviri ‘sti soddi?

SERAF.          Tempu pessu è!

NICOLA        Mi dassi ‘na stanza ca mi trasferisciu ccà, almenu non pavu cchiù affittu! Vaiu e tornu! ( via )

SERAF.          Si voli scimuniri, s’accumutassi!

SCENA 14°

( Fifi, Serafino,Apolonia e Domenica)

FIFI’               ( entra e nota Serafino conciato a quel modo ) FRETICRAFO…..Come hai potuto tradirmi….E con quella donna per giunta….cos’ha più di me?

SERAF.          Ancora ccà, si’?

FIFI’               Cosa sono questi segni? ( indicando il rossetto ) Cosa significano?

SERAF.          Nenti!…Non su’ cosi ca c’interessunu.

FIFI’               ( piangente ) Ti sei fatto mungere…..l’hai baciata, vero?

SERAF.          Intanto non sugnu ‘na vacca…..( spingendolo fuori )

FIFI’               Allora è lei la vacca……Cos’ha che io non ho?

SERAF.          Cosa non ha!? ( via con Fifì  )

APOLL.         ( nervosissima, accortasi del furto nella dispenza ) Non mi pozzu fidari cchiù di nuddu! A dispensa mi svaligiaru……U beddu salami…….Disgraziatu, si l’appa mangiari iddu!

SERAF.          ( rientra visibilmente infastidito da Fifì che lo segue ) Ancora? Ti nì’ha ‘gghiri!

FIFI’               Perché l’hai fatto? ( supplichevole ) Dammi il tuo amore!

SERAF.          U vo’ capiri ca jù……

FIFI’               Dai, dammelo…….

APOLL          Serafino, senza tanti storii….nescilu e facemu cuntu ca non m’haia addunatu di nenti!

SERAF.          ( sbalordito ) Ahaaa?????

APOLL          Niscemu a roba.

SERAF.          Ma signura……chi va dicennu?

APOLL          Dicu ca si non nesci fora ‘stu salami, ti ni mannu a casa di gran cursa.

FIFI’               ( fa i salti di gioia ) Bene, brava…….

SERAF.          Signura, è questioni di dignità! Mancu sutta tortura!

APOLL.         Ah si?.....La metti su questo piano?.......Volidiri ca ti scaminu jù!

FIFI’               Se vuole posso farlo io per lei.

SERAF.          ( ringhiando ) Accuccia!.....Signura, si renni cuntu di chiddu ca sta dicennu?

APOLL.         Non tollero certi atteggiamenti!

SERAF.          Ma dicu, stamu schirzannu?

APOLL          Cu sta schirzannu! Parru seriamenti. E’ inammissibili……Non era mai successu…. ‘na cosa di chista ccà intra……

SERAF.          Ma dicu, avissa accunsentiri…….

APOLL          Non si tratta d’accunsentiri. A roba di l’autri non si tocca.

SERAF.          E chiddu ca dicu macari jù!

APOLL          Serafino mi sta pigghiannu ppì fissa?

SERAF.          Non mi pirmittissi mai.

APOLL.         Ma comu non t’affrunti!

SERAF.          Spatti!...... Ma stamu dannu i nummira? Vaddassi ca c’haiu muggheri e figghi……

APOLL.         Appuntu! Chi ni pensassiru………

SERAF.          Mi sputassiru ‘nta facci!

APOLL.         ‘O cuntrariu! U facissuru si no’ fai.

FIFI’               Capito? Anche Apollonia è d’accordo.

APOLL.         Ma scusati Don Fifì, vui chi c’intrati?

FIFI’               Come?....... Ma sono il diretto interessato, no?

APOLL.         E picchì, facistu banna? Siti d’accordu?

SERAF.          Quali…..Non ci dassi cuntu!

FIFI’               Il servizio è destinato a me.

APOLL.         Macari u serviziu? E chi mi n’hava addunatu? ( scappa via )

FIFI’               ( in attesa ) Allora?

SERAF.          Allura chi?

FIFI’               Voglio una spiegazione!

SERAF.          Don Fifì, si ni issi…….

FIFI’               Il tuo comportamento è indecente……

SERAF.          Ancora ccà è?

FIFI’               Si, e se prima non mi dai una spiegazione……

SERAF.          Quali spiegazioni?

FIFI’               Perché?.....Perchè accetti quella là? Perché l’hai baciata?

SERAF.          E tonna? Idda fu ca s’allippau…..E poi, macari fussi?…..E’ fimmina, capiu?!

FIFI’               Ma allura tu si’ ‘nnuccenti?……Figghiu….Beddu……( gli salta addosso incrociandogli le gambe ai fianchi )….Sciacquatunazzu!!!!!

SERAF.          S’abbrancicau ‘u puppu….Scinni di ccà! ( Con scena a soggetto vagheranno per la scena fino a cadere sul divano Fifì su Serafino )

DOMEN.        ( Attraversa e nota la scena. Si ferma al centro e disgustata si rivolge al pubblico )……E vuatri c’arriditi?……….Che schifo!!!!!!! ( via )                                          

FINE 2° ATTO

3° ATTO

Siamo di notte. La scena è rischiarata da una lieve luce notturna. Serafino è barricato al bancone tra

cuscini e coperte. Con uno scolapasta in testa, un manico di scopa a mo’ di fucile, in posizione

d’allerta, ma addormentato. In scena diversi ostacoli tipo trappole.

SCENA 1^

( Serafino,Finuzz e, Carmelo,)

FINUZZA      ( fuori scena ) Jù mi ni tornu ni mo’ matri!

CARME.        ( f.s.) C’ha pessu tempu!

FINUZZA      Ah si?....Allura non  mi ni vaiu cchiù!

CARM            Volidiri ca mi ni vaiu jù!

FINUZZ         Bene!

CARM            Almenu mi sgavitu u cuntu!

FINUZ           E no, caro mio allura mi ni vaiu jù e cu arresta pava!

SERAF.          ( svegliato di soprassalto, esce dal bancone, puntando il manico di scopa. ) Ti ‘ncagghiai!….ALTO LA’….CHI VA LA’….FERMO O SPARO. (  Urta le trappole,s’ingarbuglia, scivola e cade emettendo un urlo )

FINUZ           ( appare in scena, in abbigliamento da notte, con bigodini in testa e la maschera di bellezza in viso )

SERAF.          ( ha un sussulto ) Morti subbitania quant’è laria!

FINU.             Signor puttinaro, mi chiamassi ‘n tacsis.

SERAF.          Unni voli iri accussì cumminata.

FINUZ           Tornu ni mo’ matri! No’ sumportu cchiù!

SERAF.          E ancora hata accuminciari……. Avanti, si calmassi, non po’ essiri accussì gravi!

FINUZ           Gravi?..... Gravissimu! Il mio….. ex marito, si è permettuto di affenniri, dicennu ca ccù sti cosi ‘mbrastiati ‘nta facci, non cancia nenti.

SERAF.          Ma questa non è un offesa.

FINUZ           No, si non alludeva o fattu ca brutta sugnu e brutta arrestu!

SERAF.          Sugnu sicuru ca so’ maritu non …….

FINUZ           Ex maritu!

SERAF.          ……non vuleva diri chiddu ca lei capiu.

CARM            ( entrando ) Ciù dicissi, ciù dicissi!

FINUZ.          Tu mutu, ca ccù tia non ci parru cchiù!

CARM            Signor puttinaro, ciù dici lei?

SERAF.          Chi cosa.

CARM            Visto che la signora con me non palla, ci dici ppì cortesia, ca jù ‘ntinneva diri ca ppì mia è sempri bedda?

SERAF.          Signora, suo……

FINUZ           E lei c’arrispunnissi, ca non sugnu scema. Il taliano l’ho sturiato.

SERAF.          Vede la sua signora…….

CARM            Ci dicissi allura, ca si non era scema, avissa caputu chiddu ca vuleva diri!

SERAF.          Signora, dice suo mar…….

FINUZ           Avanti, secunnu lei chi voli diri unu ca ci dici “ Tesoro, ppì mia sarai sempri a stissa, macari quannu si vecchia, brutta e laria.”

SERAF.          Che non cambierà niente!

FINUZ           Appuntu! Si non cancia nenti, voli diri ca macari ora sugnu brutta e laria, no?

CARM            Chi c’entra!........... Si’ peggio di to’ matri quannu ti ci metti!

FINUZ           L’ha sentuto? Ha ‘nsurtato anche pure la mia povera mamma! ( piange )

SERAF.          Si pirmittiti, ora parru jù!

FUNUZ.         Ci comunichi al mio ex marito che voglio il divorzio.

SERAF.          Chi parola ‘rossa,…… divorzio!

CARM            E lei c’arrispunnissi, ca soddi p’avvucati non ci n’haiu.

FINUZ           Allura, facemu l’annullazione do’ matrimoniu.

CARM.           U matrimoniu fu già cunsumatu, perciò…….

FINUZ           Ppì chiddu ca mangiai?........

CARM            Chi vulissi diri, ca non ti ho soddisfaciuto?

SERAF.          Signori, questi discorsi è meglio andarli fare in camera vostra, in privato…..

FINUZ           Ppì nenti! Era tuttu mosciu!

CARM            ( ammonendola con lo sguardo ) Finuzza!!!!!

FINUZ           Mosciu e banali. ‘Na mangiata a mo’ casa avissa statu cchiù megghiu.

CARM            ( furioso e offeso ) Chistu non l’hava diri! Non davanti a genti estranea!

SERAF.          Giustu, itavvilla a discurriri ddà supra. ( accompagnandoli verso l’uscita )

FINUZ           Pasta ca ‘mpiccicava denti denti, carni ca pareva suletta di scappi…….e tuttu ppì sgavitari.

CARM.           Tu parravi di……

SERAF.          Appuntu. Chiaritu tuttu, itavvinni ddà supra……..

FINUZ.          ( Ferma ) Jù di ccà non mi movu. Si non mi chiama ‘stu tacsis, allura mi dassi ‘n autra stanza.

CARM            L’hai i soddi?

FINUZ           Pava tu!

CARM            Jù? Non sono il tuo ex marito?

FINUZ           Babbu, e non m’ha pavari u mantinimentu?

SERAF.          BASTA!!!!! Staiu scimunennu. Chistu è ‘n albergu, unni si dormi, non si fannu causi di divorziu ccà! ( spingendoli con furia verso le camere. Rimasto solo….. )….. Ohhhh e chi è!

SCENA 2°

( Serafino, Trombone e Cicca )

TROMB         Serafino,  successi cosa?

SERAF.          Nenti, prufissuri, guerra ‘n famigghia!

TROMB         Gli sposini?

SERAF.          Iddi!

TROMB.        Vidi di zittilli, picchì stanotti vulissi ripusari, vistu ca chidda passata fu ‘na tragedia.

SERAF.          Non mu dicissi a mia. Picchì, jù haia pututu dummiri?

TROMB         Ma chi ti mintisti ‘nta testa?

SERAF.          L’elmo di guerra!.... Avi ‘na nuttata ca sugnu appustatu, ppì ‘ncagghiari ‘n porcu!

TROMB         ‘Nporcu?.....Ccà intra?....E di cu è?

SERAF.          Prufussuri, picchì non si ‘o curca e mi lassa travagghiari?

CICCA           Serafino, è indecenti chiddu ca sta succidennu. Attagghiu i mia, si stannu scannannu!

TROMB         Signorina Cicca, che bello rivederla! ( andandole incontro )

CICCA           ( oltrepassandolo ) Faciti qualcosa, chiamati i carabbineri, a protezioni animali,…..

SERAF.          Fra moglie e marito non mettere il dito! Facitili sfuri, accussì stancunu e s’addummisciunu!

TROMB         ( all’attacco ) Visto che ormai siamo svegli, perché non approfittarne?

CICCA           Di chi?

TROMB         Quattro chiacchere, una partita a scacchi, un drink…..

CICCA           Non fussi mali l’idea, ( strusciandosi a Serafino che si allontana )……( delusa ) Ma  dumani purtroppo travagghiu e poi……

TROMB         Darebbe i numeri! ( ride per la battuta. Gli altri lo guardano senza ridere e lui si ammutolisce ) I numeri…….lei professoressa di matematica…….Ho capito,era una battuta scema.

SERAF.          ‘O cuccativi ca ora a iddi ci pensu jù.

TROMB         Serafino, preparaci 2 drink e portaci gli scacchi!

CICCA           Ma veramenti…..

TROMB         Nenti ma! Io e lei, dobbiamo conoscerci meglio e quale occasione migliore?

CICCA           Ah? E cu ciù dissi?

SERAF.          Ciù scrissi u dutturi! ( ridendo )

CICCA           Professore, le ho già detto centinaia di volte, che il mio cuore appartiene a un altro.

 ( guardando maliziosamente Serafino )

SERAF.          Quanto mi ni vaiu. Com’hana essiri ‘sti drink?

TROMB         Forti, molto forti e afrodisiaci.

SERAF.          ( tra se ) Ok, Valium, Brumuru e Lexotan……. Cockatil in arrivo per i signori! ( via )

SCENA 3°

( Trombone, Cicca, Finuzza, Carmelo, Serafino e Fifì )

FINUZ.          ( Indignata, appare trascinandosi dietro il materasso, con relativo cuscino e lenzuolo, seguita dal marito preoccupatissimo )

CARM.           Ah vah, Finuzza, non fari accussì, finiscila.

FINUZ           Lassimi stari….VOGGHIU U DIVORZIU…..NON MI TUCCARI. Aveva raggiuni mo’ matri.

CARM.           N’attaccamu cu to’ matri, s’annunca…

FINUZ           S’annunca chi?……

TROMB         Signori, vi sembra il modo questo di svegliare un intero albergo?

FINUZ           ( secca e ironica )A scusari, ma non truvannu a fanfara, abbiamo rimediato accussì!

CARM            ( mortificato ) N’hata scusari, ma purtroppo la mia signora….

FINUZ           Ex!

CARM            ……. È un poco nirvosa!

CICCA           E le sembra questo il posto adatto per sfogare le sue calorie?

FINUZ           ( rimbeccando ) Pinsassi ‘e so, di calurii……….

CICCA           Chi vulissi diri?

FINUZ           Cu c’havi aricchi ppì ‘ntenniri, ‘ntenna!

TROMB.        Signore, faccia tacere la sua consorte!

FINUZ.          E lei, di quali libru nisciu?

CICCA           Ora sta esagerannu!

TROMB         ( felice ) Signorina, m’ha difeso,…..c’è speranza allora……

FINUZ           A vistu? ( rivolto a Trombone ) ……. E’ inituli c’allicca a sarda,………….. idda  fa a jatta morta co’ puttinaru.

CARM            La scusi professore, non è in se.

TROMB         Signora, chi le avrebbe dato questa errata informazione…..……

FINUZ                       La vostra cammarera.

CICCA           ‘Da cuttigghiara non ci n’havi chiffari

CARM                       Finiscila, non ti ‘ntricari…..strammafamigghi!

FINUZ                       Cuntinua, cuntinua a ‘ffinirimi.

SERAF.          ( entrando con 2 bicchieri ) Mi sa ca n’hava priparari quattru…….            

FINUZ           Stringemuci u sucu. Tutti a curcari, ca jù m’haia sistimari ccà.

CARM.           ( Cerca di dissuaderla ) Finuzza, gioia mia……..non fari accussì.

FINUZ.          Io sto qua!

CARM.           Allura macari jù! ( si mette giù )

SERAF.          Vaddatili! Ma picchì m’hata complicari ‘a vita?

CICCA           ( strusciandosi a Serafino che si allontana istintivamente ) Chi bellu, facemu ‘n pigiama party!

TROMB         Meraviglioso! Vado a prendere un materasso. Signurina, nuatri ni stringemu ‘nto miu?   

CICCA           Prufissuri, mi staiu jennu a pigghiari u miu!

FIFI’               ( entrando ) Ho sentito bene? Un pigiama party?

SERAFINO   Sulu iddu ci mancava!

FIFI’               Che cosa stupenda, vero Serafino? Finalmente possiamo stare una notte insieme…..

SERAFINO   Allasca…….

FIFI’               Quante storie!......... Mi metto un pigiamino sexy, neanche?

SERAFINO   Mancu ccù ‘na tuta di palummaru!

FIFI’               Un perizoma e qualche piuma di struzzo……niente più!

SERAFINO   Maniacu! ‘Otinni!

TROMB.        Mi metto quello a righe o quello a pois?

CICCA           Ppì mia macari a nura, non m’interessa!

FINUZ           Carmelu basta! Non vogghiu cchiù sentiri mancu ‘na parola!

SERAF.          ( con furia arrotola cuscino e lenzuolo ) NO!!!!! Ora basta, u dicu jù!!! Fora tutti. A LETTO!!!!!!  ( li spinge verso l’uscita, tirandogli dietro anche il materasso ) E non vogghiu cchiù sentiri vulari ‘na musca ppì stasira………. INTESI?……Oh!

SCENA 4a

( Serafino, Cicca, Fifì, Domenica )

SERAF.          ( distrutto si accascia sulla poltrona e si accende una sigaretta. ) Un po’ di pace finalmente……

                        E cu resisti ‘n autri 39 jorna ccù ‘stu ‘nfernu?....... Jù pazzu addiventu…….. pazzu e mala pavatu!........Cu mu’ fa fari a cuntinuari ‘stu travagghiu. Su’ tri misi ca non vidu stipendiu,  famigghia….…. Non sacciu cchiù quant’anni c’hanu i mo figghi……. Dopotutto, u stipendiu di vigili, non è poi tantu mali,….. m’abbastassi ……( riflette ) si non pavassi u mutuo da casa,….. i rati da machina,…… i cambiali po’ corredo da picciridda,……( guardandosi le dita, perché stava contando )…….  e Cuncittina puuredda c’ancora aspetta ‘ntrapiantu di reni………Ma unni haia iri jennu, haia fari u schiavu ppì forza, non m’arresta autru……… ( apre la porta e respira a pieni polmoni ) Aria, pigghiamu aria …….. Mi sentu accupari……….

CICCA           ( entra in scena di soppiatto, facendo segno al pubblico di non dire nulla )

SERAF.          ( nel voltarsi si ritrova faccia a faccia con la signorina Cicca, Si spaventa e sobbalzando all’indietro, urta con l’appendiabiti. ) A maligna mi fici salutari.

CICCA           E cu era, Belfagor?

SERAF.          Quasi!……Cchi cerca signurina? ( inizia ad avere dei tic nervosi e balbettamenti di tanti in tanto )

CICCA           Il tuo refrigerio.

SERAF.          Non ci nesci nenti ppà iatta!

CICCA           Che hai?.....Ti emoziono, vero?

SERAF.          Uhuuuuu!!!!!!

CICCA           Ma perché, non ti piaccio?

SERAF.          ‘N zumma…bedda non è! ( guardandola )

CICCA           Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.

SERAF.          A cu ci piaci.

CICCA           Serafino….indicami la strada…..

SERAF.          L’havi presenti l’obelisco di Piazza Verga?

CICCA           Si

SERAF.          Non c’entra nenti.

CICCA           Dai, non scherzare. ( facendo la gatta )

SERAF.          Ma quali strata voli sapiri?

CICCA           Quella che porta al tuo cuore.

SERAF.          E’ chiusa, per lavori in corso.

CICCA           Serafino,…io non resisto più! ( Cicca gli butta le braccia al collo )

SERAF.          N’autra vota? ( Fifì sta entrando ) U voli capiri si o no, ca sugnu calamaru?…I masculi mi piaciunu.

CICCA           Non m’interessa. Mi piaci u stissu!

FIFI’               ( udendo l’affermazione di Serafino, gli butta le braccia al collo ) Lo sapevo, lo sapevo che non poteva essere altrimenti.

SERAF.          ( cercando di scrollarselo di dosso ) Tu non sai nenti….

FIFI’               ….lo sentivo che c’era qualcosa che ci univa….

SERAF.          …..Vadda ca non ni ‘mpiccica nenti…..

FIFI’               Finalmente te ne sei reso conto?……Serafino, amiamoci!

SERAF.          ( divincolatosi con fatica ) A quanti vranchi c’hai!!!

DOMEN.        ( entra dalla comune ) Matri di Diu, non c’è cchiù munnu!….Chi vergogna….

FIFI’               Tesoro, non mi allontanare.

SERAF.          ( piangente ) Ascuta…..non ti distrarri……( dolcemente cerca di farlo desistere )..U vidi? Sugnu masculu e secondo una legge di natura…ca no’ ‘nvintai jù, e masculi ci piaciunu i fimmini e siccome tu sei…..

CICCA           ( gli butta le braccia al collo ) Bugiardo. Mi vulevi fari cridiri ca non t’interessu…

SERAF.          Ma comu haia fari!….Domenica aiutimi!

DOMEN.        ( impietrita ) Ti piaci a bicicletta?…Ora pidala!

SERAF.          Quali bicicletta….aiutimi! ( mentre Cicca e Fifì si strattonano insultandosi, per accaparrarsi Serafino )

FIFI’               Vacca, lascialo.

CICCA           Calamaro….è mio!

FIFI’               Zoccola, tu non te lo meriti!

CICCA           Picchì tu si? Ma  non mi fari ridiri!

DOMEN.        Chista non è ‘na pensioni, addivintau ‘n luogo di perdizioni. Ma unni haia travagghiatu jù….( segnandosi ) U Signuri avi misericordia di mia, mi ni scancella e libbira. ( Dirigendosi per dividere Cicca e Fifì che liberano Serafino per prendersi a loro volta a cazzotti.)

SERAF.          ( in preda a delle convulsioni ) Chistu è troppu!…..Chiamati aiutu….Mali mi sentu. ( sul divano perde i sensi con evidenti convulsioni )

I tre, non curanti di Serafino, continuano la loro scena. Domenica  prende un cazzotto. Si arrabbia

e comincia a menare e a prenderle pure lei. Dopo un po’ finiscono nelle vicinanze di Serafino e si

accorgono dell’accaduto. Fifì si precipita per primo, segue Cicca. I due inizieranno a litigare

nuovamente.

DOMEN.        Finitila ora, circati di rianimarlu. ( corre al telefono ) Pronto, signora, s’arrusbigghiassi… ah, già arrusbigghiata è?…..Vinissi, prestu…….Serafinu……si, Serafinu , ci pig-ghiaru i conversioni……si, giù giuru……no, no’ scherzu. E’ tisu longu longu supra u divanu……..No, veru è, non è ‘na scusa ppì non travagghiari…….’A stamu aspittannu. ( chiude e chiama nuovamente )………Prontu?…..Prontu?…..( sente la musica d’attesa del centralino dell’ospedale ) macari a musica si mentunu….prontu, c’ha finemu d’abballari?…..Ah, finalmente!….Parru co’ ‘spitali?……Prestu, aggiova un imbo-lanza……dove? In via del passiro solitario…….Chi? U nummiru?….Non c’è, su’ ‘rubaru……..E chissacciu cu fu…….certo ca ficimo la dinunzia…….no, ancora non si sape niente…….Lo saccio, chi si n’avunu a fari…..bah!….S’hana truvari ciunchi puureddi……chi nummiru era?……U 23…….e u sacciu, ca su sbattunu ‘nta carina. …..Nooooo, non mu’ dicissi……anche a lei c’è succeduto? E u so’ chi nummiru era?………..Noooooo, non mu’ dicissi, macari a lei ci pigghiaru u 23?

FIFI’               Moviti ‘mpacciddera. ( che le era andato vicino per cercare di staccarla dal telefono durante la conversazione, ricevendone pugni e pedate )

DOMEN.        E ‘n mumentu. Non lo vede che sto conversando con il signore?

CICCA           Si, cà Madonna!

DONEN.        Dunca, tonnando al nostro discosso……….. …..si, direi piacente, non son bella…. ma piaccio! ( ricevendo strattoni da Fifì che è preoccupatissimo ) …comunqui, appoi ni parramu…. intanto a mannati st’imbolanza?…..E ‘na cammisa di forza, ca sarà nicissaria….mi raccumannu…….Siiiiiiii? Veni lei personalmente?……. Ok, l’aspet-tu!……Viniti correndo! ( chiude  e si precipita da Serafino ) Comu ti senti?

SERAF.          ( che si sta riprendendo in quel momento, si alza, si blocca, con sguardo da folle ) LASSATIMI!!!!! ( si avvicina al banco, cerca frenetico nei cassetti e ne estrae una rivoltella che punterà contro tutti che impauriti alzano le braccia. ) FERMI!!! FAZZU ‘NA STRAGE!……E poi m’ammazzu macari jù ( con risata satanica )

SCENA 5a

( Trombone, Apollonia, Carmelo, Finuzza, Fifì,Cicca e 2 portantini )

TROMB.        ( accorrendo ) Ho sentito…..( si blocca )…Serafino, chi’ sta’ facennu?

SERAF.          Tu, macari tu…ammenzu all’autri.

APOLL.         ( entrando di corsa, ancora in pigiama ) Domenica, chi fu?…Chi su’ ‘sti conversioni……

DOMEN.        ( addossata alla parete dietro il divano assieme agli altri, fa cenno con gli occhi e il capo del pericolo alle sue spalle )

TUTTI            ( notano che Apollonia non ha capito, iniziano a mimare )

APOLL.         ( si gira lentamente ) Serafino, santo cielo, cchi ti sautau a musca?….Posa ‘sta cosa!

SERAF.          ( punta la signora ) Macari ppì tia….Ddà ’mmenzu!

DOMEN.        ‘Mpazziu…’mpazziu.

SERAF.          Muta statti zoccola…’mpacciddera…lingua pilusa….zazzamita…vipera….ca pari ‘nsuggi ammazzatu ca’ scupa…..ASSITTATIVI TUTTI!

DOMEN.        ( piagnucolando ) Signura…..

CARM            ( seguito da Finuzza, entra in scena ) Purtinaro?…Nuatri vulissimu dommiri. E’ assurdu tuttu stu cas…..

SERAF.          Prego…..( ironico )…si accomodino pure. Posti a sedere tutti esauriti. Solo posti in piedi.

CARM.           ( impaurito, si fa scudo con la moglie ) Beh…si non ni putemu assittari, noi togliamo il disturbo…

SERAF.          Fermi ‘ddocu…..e non vi muviti, ca ci né macari ppì vuatri. ( rivolto a tutti ) Ora ca semu tutti ccà i parenti da’ zita…..

FINUZ.          Che bellu, c’è ‘n fidanzamentu?

CICCA           E cu fussi a zita? ( guardando Fifì )

SERAF.          SILENZIU!….E senza interrompere.

APOLL.         Qualcunu c’havi ‘na sigaretta?

SERAF.          Si, prego ( posa la pistola e gentilmente offre da fumare, facendo l’operazione completa, mentre Apollonia fa cenno con una mano a chi le sta dietro di andare a prendere la pistola. Ma nessuno riesce a capire. Serafino s’accorge e si precipita a riprendere l’arma.)….Non facemu scherzi!…..FERMI!…Unni vai?  (notando che Carmelo cerca di svignarsela ) Tutti ‘hata sentiri!…Chi vi pari ca ‘n omu è fattu di ferru? Accuminciamu di lei…..( facendo roteare l’arma ) PRINCIPALA…..” Serafinu di ccà, Serafinu da ‘dda….vogghiu chistu e vogghiu chiddu”…..ma non m’adduman-natu, vistu ca Calogeru è ‘o ‘spitali…” Serafino, ‘u po’ sostituiri? “ No! Certu, era scontatu ca jù l’hava fari. Videmu si è giustu ca ‘n cristianu, ppì 40 jorna po’ stari senza chiudiri occhio….., senza putiri turnari ‘nta famigghia,….

TROMB.        Signora……non si fa così.

SERAF.          Mutu!…U sacciu ca lei a fini misi non duna petri….ma non po’ pritenniri ‘u mo’ sangu, sulu po’ fattu ca sugnu custrettu a puttarici ‘n pezzu di pani a casa….

TUTTI            ( ogni volta, durante tutto il discorso, che Serafino punta la pistola nella direzione del gruppo, questi si muoveranno dalla parte opposta, impauriti. )

                        SI ODE IN LONTANANZA UNA SIRENA

SERAF.          E poi, quali sangu? ……Ca l’haia ittatu appressu a ‘sti parassiti. A bratta allippata a destra, u calamaru a sinistra, ddu’ scuparinu sempri c’aricchi appinnuti ppì fari dannu, e ppì finiri ci mancavunu iddi…( agli sposini ) …i pezzi forti da pensioni. ( imitandoli )…” No, jù non dormu dda’,…no, jù dormu ccà,…..( si è scaldato. Si blocca e abbassa lentamente la pistola distrutto )…….E a mia? A mia nuddu ci pensa?........

PORTANTINI           ( appaiono sulla soglia, si fermano e parlano tra loro, perché notano la pistola )

TUTTI            ( Sono dispiaciuti per Serafino. Poi notano il suo cedimento e si avvicinano per disarmarlo )

SERAF.          ( Alza nuovamente la pistola, facendoli indietreggiare ) FERMI ‘DDOCU, unni vuliti iri? Ancora n’ahai finutu.

PORTANT.     ( Nel frattempo si dirigono uno da una parte e uno dall’altra, per disarmarlo. Nella colluttazione, la pistola cade e tutti per afferrare l’arma, si addossano l’un l’altro. )

SERAF.          ( fa resistenza, mentre tentano di infilargli la camicia di forza ) Macari vuatri l’aviti ccù mia?

APOLL.         ( e riuscita a prendere l’arma e s’accorge che è scarica )

SERAF.          ( trascinato a forza all’uscita ) LASSATIMI, a iddi v’hata purtari….Iddi su’ i pazzi….Mi n’hana fattu di cani……Sbagghiu c’è! LASSATIMI!!!!!

APOLL.         Scarica è….mi l’hava scuddatu ca ancora n’hava accattatu i proiettili.

SERAF.          ( sorpreso ) S C A R I C A ?????? ……Tinta piducchiusa!… Scarica?….. QUANNU E’ TROPPU E’ TROPPU!……( lo ripeterà fino a scomparire dalla scena, sotto lo sguardo attonito di tutti che lo seguono fino a fuori, sulla soglia )

APOLL.         Faciti beni ‘e porci!…..( al pubblico )….Tutti i scusi su’ boni ppì non veniri a travagghiari.

FINE

FABBISOGNO 1° ATTO

1 TELEFONO…………………………………………………. Sul bancone

1 REGISTRO…………………………………………………… “       “

1 SALAME, 1 FILONE DI PANE, 1 FORMAGGIO,

1 FIASCO DI VINO…………………………………………….In sala da pranzo

1 PAIO DI OCCHIALI…………………………………………. X Serafino

1 OROLOGIO………………………………………………….. x Serafino

1 INNAFFIATOIO…………………………………………….. in scena

1 FAZZOLETTO ………………………………………………. x Serafino

1 FOULARD…………………………………………………… x Cicca

1 BICCHIERE CON DIGERSELZ……………………………. Nel retro

1 OMBRELLO…………………………………………………. In scena

1 FOULARD…………………………………………………… x Fifì

1 PENNA………………………………………………………. Sul bancone

1 CALCOLATRICE…………………………………………….  “        “

ALCUNE CHIAVI…………………………………………….. appese

2 VALIGE……………………………………………………… x gli sposini fuori l’ingresso

1 BORSETTA con vario contenuto e carta d’identità…………. x Finuzza

ALCUNE MONETINE………………………………………… in tasca a Serafino

1 PACCHETTO DI SIGARETTE E 1 ACCENDINO………….       “            “

OCCORRENTE PER PULIZIE………………………………… nel retro

( scopa, piumino, secchio, stracci, spruzzino )

1 VASSOIO CORNETTI………………………………………. Fuori l’ingresso

CUSCINI……………………………………………………….. sul divano

2° ATTO

BUSTE DI PLASTICA PIENE……………………………………….. x Apollonia fuori l’ingresso

PACCHETTI, MANIFESTO E VOLANTINI………………………….        “            “           “

1 CARNET ASSEGNI………………………………………………….   x Apollonia nel cassetto

1 MAZZO DI CHIAVI…………………………………………………                “

1 RUBRICA TELEFONICA………………………………………….. sotto il bancone

1 PAIO DI GUANTI MONOUSO……………………………………. In tasca ad Apollonia

1 SACCO NERO contenente:………………………………………….. x Domenica dalle camere

            1 barattolo, 1 lenzuolo bucato, 1 scopa vecchia, 1 rotolo

            di carta igienica con pochi strappi, e roba varia

1 SACCO NERO VUOTO…………………………………………….. x Domenica fuori l’ingresso

1 CESTINO con carta straccia e un pezzettino di gomma…………….. in scena sotto il bancone

1 RADIOLINA…………………………………………………………. Sul bancone

1 BICCHIERE CON ALKASELTZ…………………………………… x Serafino nel retro

RIVISTE……………………………………………………………….. sul tavolino

1 CANTARELLA CON ATTREZZI DA MURATORE……………… x Nicola fuori l’ingresso

1 BANCONOTA DA 100.000………………………………………… in tasca a Fifì

1 CARPETTA E DEI LIBRI………………………………………….. x Cicca dalle camere

1 CARTELLA………………………………………………………… x Trombone dalle camere

1 BORSA PER IL GHIACCIO……………………………………….. x Serafino nel retro

1 BORSETTA con sigaretta……………………………………………  x Fifì

1 BICCHIERE D’ACQUA…………………………………………….  x Serafino nel retro

1 VASSOIO con tazze, lattiera, 4 uova, biscotti,………………………  x Domenica, nel retro

1 ROSSETTO PER BACI……………………………………………… fuori scena dalle camere

           

3° ATTO

1 SCOLAPASTA……………………………………………………… in testa a Serafino

1 MANICO DI SCOPA………………………………………………..  x Serafino al bancone

TRAPPOLE CON FILO E LATTINE………………………………..   in scena

BIGODINI E CREMA VERDE ………………………………………  x Finuzza

1 MATERASSO, 1 LENZUOLO E 1 CUSCINO…………………….         “        dalle camere

2 BICCHIERI DA DRINK…………………………………………….  x  Serafino nel retro

1 PISTOLA…………………………………………………………… sotto il bancone

1 CAMICIA DI FORZA……………………………………………… x i portantini fuori l’ingresso