Quell’assordante urlo nel silenzio

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DOTTOR DOBERMANN

Quell’assordante urlo nel silenzio

Commedia in 2 atti
             scritta e diretta da
   

      Thomas Mugnano


                                              (N° posizione Siae 169417  Sezione DOR)

PRIMO ATTO

SENZA PADRI DA RICORDARE… 
           …SENZA FIGLI DA RISPETTARE


Le realtà oggettive
a volte hanno una percezione
e a volte, esse, identiche
ed enigmatiche
la smarriscono.
Le polveri mortali
di ogni essenza
ci recingono giornalmente,
anche quelle della
nostra navigata esistenza:
esse cessano di tenere un segno
che restano ineliminabili
sulle nostre fisionomie,
sulle rugosità incavate
nelle fenditure del nostro arco vitale,
nell’intaglio infossato
che si adocchia sul nostro capo.
Il tempo,
successione di infiniti istanti,
trascorre.
Ieri.
Oggi.
Adesso.
Esclusioni di guide…
Timoni allo sbando…
Rotte alla sfacelo…
E l’epidermide si decolora
all’astro incandescente
e non lascia più avvisaglie medesime.

[ di Thomas Mugnano]

                          

Si apre il sipario e si evince subito una scenografia raffigurante uno studio legale dove si nota un divano a corte della scena e una scrivania e tre sedie dal lato opposto. Una comune e due porte laterali più 2 quinte adiacenti alla parete di fondo. Lo studio è arredato lussuosamente. All’apertura del sipario ci sono 2 ragazzi che entrano nello studio, si lasciano andare in effusioni d’amore poi si liberano dei vestiti restando in intimo e cominciano a flirtare.

MONICA, CARLO E ALDO (1° SCENA)

MONICA: (Figlia dell’avvocato De Feo, bella ragazza di circa 20 anni… entrando) Eccoci qua, finalmente soli. Amore mio, non vedevo l’ora di restare staccata dal mondo qui isolata con te.
Stasera voglio che sia una sera speciale come quella che abbiamo trascorso tre settimane fa a Sorrento. Ti ho amata con tutta me stessa.


CARLO: (ragazzo di circa 30 anni, di bella presenza) Anche io non vedevo l’ora di restare ancora una volta con te, amore, stasera sei più incantevole del solito…non ci posso credere che finalmente dopo tanto tempo sono riuscito ormai a far breccia nel tuo cuore, sei una meraviglia…sei la luce dei miei occhi… ti amo tanto.

MONICA: (Va vicino al tavolino dove ci sono bottiglie di liquore…versa un goccio per lei e per Carlo) Brindiamo al nostro amore!

CARLO: Brindo alla donna più bella del mondo….la più dolce, più sexy, più simpatica, più gagliarda, più sensibile, più affascinante, più seducente, più deliziosa …..

MONICA: (mette un dito sul suo muso interrompendolo) Sta zitto, (posa i calici) mamma mia quanto chiacchieri….scemo, baciami (si danno ripetuti baci appassionati….e mentre si baciano cominciano a spogliarsi a vicenda senza mai staccarsi…baci, carezze e sguardi languidi  fino a restare in intimo.)

CARLO: (da dietro le sposta delicatamente i capelli e la bacia sul collo) Mi stai facendo impazzire….

MONICA: (prende Carlo per la mano, lo porta vicino al divano e lo spinge delicatamente su di esso)

CARLO: Monica, ma sei sicura che qui non verrà più nessuno a quest’ora?

MONICA: Sicurissima, sono le 22.00  e a quest’ora  nello studio di mio padre chi vuoi che venga?

CARLO: Ma che ne so? Magari tuo padre stesso.

MONICA: Mister…it is not possible!! (sorridendo mostra le chiavi) le chiavi dello studio le tengo io.

CARLO: (abbracciandola) Ma tu sei tremenda…(si accartocciano sul divano lasciandosi andare in effusioni d’amore…intanto sale la musica assordante e si abbassano le luci quasi a zero…poi si sente un rumore).

CARLO: (sobbalzando….intanto si abbassa la musica) Monica, mi è sembrato di sentire un rumore.

MONICA: Rilassati…(ammonendolo) ma quale rumore? Tu il rumore ce l’hai nel cervello!

CARLO: Ho un rumore nel cervello? (ride) E quale rumore?

MONICA: (lo trascina giù sul divano ancora una volta) questo rumore qua!! (lo bacia nell’orecchio facendo il classico schiocco )

CARLO: ahi…mi ha stonato!!! (si abbracciano e ridono….sentono poi di nuovo lo stesso rumore)

MONICA: (sbarrando gli occhi)…Carlo…l’ho sentito anch’io il rumore adesso…

CARLO: Sicura che tuo padre non ha delle chiavi di riserva dello studio???

MONICA: Che io sappia no!! (continuano a pomiciare un po’ poi all’improvviso Monica sobbalza) Oddio, stanno aprendo la porta…(in fretta e furia si alzano cercano di prendere i panni di cui si sono svestiti e vanno a nascondersi nella toilette)

ALDO: Eccomi qua…come dice il proverbio? <<Chi tene mala capa…tene buono pere>>* (* chi si dimentica le cose poi è costretto a ritornare sui suoi passi). Ma questo non funziona con me…perché se l’avvocato si dimentica il telefono in studio …mica viene lui? Se se …e che vogliamo far piovere per una settimana di fila? No,  a quest’ora mi chiama e me lo manda a prendere. E fosse niente… siccome dice che non trovava le chiavi dello studio…sono dovuto andare prima da Camilla a prendere le chiavi ….poi sono dovuto venire qua…mò devo trovare il telefono e poi glielo devo riportare a casa. Lui sta bello tranquillo…e io alle 22.30 sto ancora “appriesse a isso”* ( *ai suoi comandi). Ma io vengo pagato per fare l’autista di giorno….non l’autista pure e notte senza prendere nemmeno lo straordinario.
Dove sta? Dove l’ha messo? Vediamo dove sta sto fetente di telefono…(gira un po’ per la casa) trova una gonna per terra. E di chi è sta gonna qua a terra? (pensa…poi sorride) L’avvocato de Feo? Avrà portato qualche altra zoccola nello studio dopo che ce ne siamo andati! Ahò,  e fa sempre questo!! La prima moglie, brava donna,  santa femmina, embè,  la fece morire di crepacuore…la seconda se ne andò via quando scoprì che il farabutto teneva l’amante e quest’altra qui…che era già divorziata e con una bambina…nonostante sia una bella donna…quel maiale da tanti anni l’abboffa* (*la riempie) di corna. (vede il telefono sul mobile)…ah eccolo qua, stava qui. (annusa) Eh si, qui sicuramente ci è stata una zoccola perché si sente ancora il profumo nell’aria…(annusa di nuovo) e questo è profumo buono, non quell’insetticida che si mette l’avvocato Elsa che lavora qui.
(si avvicina alla scrivania di Elsa…riannusa) ohj…dove siede Elsa non è profumo… è DDT della Baygon …allo stato puro.
 (Vede i 2 calici vuoti) Due bicchieri? E’ come pensavo…Perry Mason è stato di nuovo qui!! Nientedimeno tra lui e il nano di Arcore non si è capito chi è più puttaniere.
(si versa un goccio pure lui…se lo beve…legge l’etichetta) guarda qua…guarda…Whisky barricato 36 mesi…(sorseggiando) Alla faccia sua…
E mò con questa gonna che ci devo fare? (pensa) Se la lascio qua domani mattina Elsa e Giorgio capiranno che qui la mattina funge da studio legale…e la sera è un “troioio” …mò sai che faccio? Me la porto io così… se l’avvocato me la chiede, gliela ridò…se non me la chiede vuol dire che nemmeno se lo ricorda e faccio un bel regalo a mia sorella. ( vedendo la griffe) Guarda qua, quella è pure una gonna di marca, Dolce & Gabbana, sai che bella figura faccio? (ripensandoci) Neh, ma io poi mi domando e dico: << ma se la gonna sta qua, ma questa bella topona che è venuta qui con l’avvocato….dopo aver fatto quello che doveva fare…ma ‘a casa come ci è andata…solo con la mutanda? Mah (si dirige verso la comune ed ESCE)

CARLO: (entrando con Monica) Monica, ma che diamine? E meno male che qui doveva essere un posto tranquillo!!

MONICA: E come facevo ad immaginare che quel cretino di mio padre dimenticasse il telefono nello studio e mandava a quest’ora qui quel deficiente a riprenderselo?

CARLO: Ma chi è?

MONICA: E’ il suo autista personale, è lui che lo accompagna praticamente sempre in giro.

CARLO: E tu le hai permesso di dire tutto quello? Ma tu l’hai sentito  quel verme quante cose ha detto su tuo padre?

MONICA: Carlo, te l’ho detto migliaia di volte…quello non è mio padre…quello è solo il compagno di mia madre, ma non è mio padre….io un padre ce l’ho e non è certo lui. 

CARLO: Si, ho capito, ma l’avvocato è colui che ti ha cresciuto, istruito, adottato…insomma è per te come un padre.

MONICA: lasciamo perdere quest’argomento per favore…

CARLO: ma perché non ne vuoi parlare?

MONICA: perché non mi va!!

CARLO
: Mi dici sempre che non ti va…ma si può sapere perché?

MONICA
: Perché? Vuoi sapere perché?(seria e irosa) Perché tutto ciò che ha detto Aldo è verissimo. Si è vero, lui è ricchissimo e mi permette molti lussi….ma che sia un donnaiolo è più che risaputo…ormai di dominio pubblico e le donne che vanno con lui lo fanno solo per i suoi soldi, null’ altro.
CARLO:E tua madre?

MONICA: mia mamma? (ironica)  è la classica lunatica innamorata che si beve tutto quello che lui le dice…poi immagina, lui essendo un avvocato di successo se la gira e rigira come un pupazzo…

CARLO: sei ingiusta nei suoi confronti…tuo padre è un penalista di fama, e a me sembra davvero una persona perbene.


MONICA: Perbene? Se sapessi cosa pensa sul tuo conto cambieresti idea….il suo perbenismo  è solo la maschera con cui  appare in società, non come è tutto rosa e fiori come sembra!! (avverte un malore)
CARLO: Ma che hai?

MONICA: Sono diversi giorni che ho un po’ di nausea.

CARLO: così all’improvviso?

MONICA: Forse è perché avrò mangiato un po’ in più ultimamente…

CARLO: Si, ma tu mi hai detto che anche ieri sera ti sei sentita male…

MONICA: Non ti preoccupare….tra poco passa…

CARLO: mi fai preoccupare…dimmi, che ti senti precisamente?

MONICA: Te l’ho detto…ho solo un po’ di nausea e mi viene da vomitare…

CARLO: chissà…sarà l’influenza che sta correndo, amore mio…sta tranquilla. (si abbassano le luci e restano pietrificati)
                                    
OVULO(feto), FECONDOLO E SPERMATOZOI (2°SCENA)

OVULO (feto): (entra in scena un attore completamente all’interno di un drappo di stoffa raffigurante l’ovulo di una donna che si comincia a muovere come potrebbe fare un feto nel grembo materno)

FECONDOLO: (entra cantando)
Eccomi qua! Eccomi qua!

Mi chiamo Gondolo Fecondolo Fecondolo
Io son felice sempre gongolo e fecondolo
Quando mi muovo io ballonzolo ballonzolo
poi gongolo e rigongolo la notte e il dì.

Mi chiamo Gondolo Fecondolo Fecondolo
Io sempre rido quando dondolo e fecondolo
Ma se Fecondolo …io ciondolo e riciondolo
poi gongolo e rigongolo la notte e il dì.

E quando Fecondolollolo…
divento il simbolorollolo…
di tutto quellorolollolo…
che gioia dà.
E quando Fecondolollolo…
divento il simbolorollolo…
di tutto quellorolollolo…
che gioia dà.

Mi chiamo Gondolo Fecondolo Fecondolo
Io son felice sempre gongolo e fecondolo
Quando mi muovo io ballonzolo ballonzolo
poi gongolo e rigongolo la notte e il di

Paraponzipo paraponzipo paraponzipera
Paraponzipo paraponzipo paraponzimela
E pera e mela, mela e pera e mela, mela e pera
mela e mela e pererò mela mela pererò …..Ah!Ah!Ah!Ah!Ah!Ah!

SPERMATOZOI: (Entrano a tempo di marcia con il brano di musica classica di Gioacchino Rossini <<Guglielmo Tell>>  ( codice you tube al minuto 27,23 http://youtu.be/vAlQMUtvkWs) diversi attori con una calzamaglia bianca elasticizzata, una maglietta bianca e un copricapo che possa somigliare alla coda di uno spermatozoo e cominciano a girare intorno all’ovulo cercando di spodestare Fecondalo. Man mano che la canzone finisce…le luci si abbassano e gli attori e i figuranti lasciano il palcoscenico
                               ALDO, CAMILLA ED ELSA (3° SCENA)
CAMILLA
: (Ragazza delle pulizie, invadente, pettegola e ignorante….entrando) Vorrei sapere chi la sera fa questo divano un ora di notte…ieri sera me ne sono andata e c’erano tutti i cuscini sistemati…e stamattina guarda qua…(CAMPANELLO….Camilla si avvia per aprire..poi rientrando subito) Uhè, Aldo, e l’avvocato sta salendo?

ALDO: No, l’avvocato ieri sera mi ha detto di venire qui e aspettarlo allo studio.

CAMILLA: Uh Gesù….e come viene a piedi allo studio se tu stai qua?

ALDO: Camì ma che domande mi fai? Che ne so? E’ probabile che abbia già qualcuno che lo accompagni…ma poi a me che me ne frega? Lui dice ed io eseguo….basta che a fine e mese mi da lo stipendio…sai come si dice: ”attacca ‘o ciuccio addò vò ‘o padrone”* (*fa come il padrone ti ordina)

CAMILLA: E vabbuò…ma io ora devo cominciare a fare le pulizie…aspetta la fuori.

ALDO: Là fuori? Mi vuoi far prendere la bronchite? Ora mi siedo qua!! (indica la sedia di Giorgio)

CAMILLA: qua? Questo è il posto dell’avvocato Giorgio.

ALDO: E ho capito!! Ma io mi siedo solo….mica la scrivania la prendo a morsi?

CAMILLA: Uhmm…e dì la verità…quello a te mica ti farebbe schifo??

ALDO: Di sedermi qua?

CAMILLA: No, di prendere a morsi pure a scrivania…cu sta pancia che ti ritrovi.

ALDO:(si dirige verso la scrivania di Giorgio e trova lì sopra un cruciverba, lo prende, ci da uno sguardo e poi sedendosi….) Guarda qua…un giornale con le modelle quasi nude…poi dice che stanno sempre pieni di impegni e si porta questi  giornali schifosi in ufficio(comincia a guardare)…

CAMILLA: fanno schifo…però te li vedi eh?

ALDO: (compiaciuto) E brava!! Giusto…. Almeno mi sciacquo gli occhi…

CAMILLA: eh si, perché qua non c’è nulla da toccare

ALDO: veramente non c’è nemmeno da toccare.

CAMILLA: te piacesse a te di toccare eh?

ALDO: (tocca la scrivania) ecco fatto, è la stessa sensazione….la chianozza* (*pialla) è passata qui sulla scrivania e la stessa chianozza è passata pure sul tuo seno.

CAMILLA: a me? Fai attenzione a te …chissà a te addò è passata a chianozza.

ALDO: a me? (ride)…ma se a me mi voleva scritturare in un suo film Tinto Brass
 

CAMILLA: Overe? Ha Tinto Brass fatto un film per soli gay?

ALDO: io gay? Non ti permettere proprio. Tu sei acida solo perché io non ti ho mai corteggiato…

CAMILLA:infatti, non mi ricordo mai di averti dato “na capata” in bocca.

ALDO: (sbirciando trova anche un cruciverba...) pure il cruciverba...si lavora sodo in questo studio
…(poi leggendo una definizione): <<Visita posti meravigliosi…..e che sarà? Ginecologo!!

CAMILLA: Uhè. Ma che dici?

ALDO: hai ragione, Camilla…il ginecologo visita posti meravigliosi…ma se gli capita na solfatara ‘e Pozzuoli come la tua…altro che bel posto…ci sta da morire asfissiato…(ride)

CAMILLA
: (cacciandolo fuori) Uhè…e come ti permetti di prenderti tutta sta confidenza? Tu che mestiere fai…l’autista….e vai a fare l’autista giù…muoviti….fuori di qua…fuori di qua…sciò…sciòòò…

ALDO
: Eh…sta “sucutanne”* (*sta allontanando) le galline !!

CAMILLA: (c.s.) Fuori…fuori..

ALDO: e piano piano….sto uscendo…sto uscendo!! (ESCE)

CAMILLA: (CAMPANELLO) ma allora non ha capito che se ne deve andare in mezzo alla strada ad aspettare l’avvocato? (CAMPANELLO) senza che suoni….non ti faccio entrare(ESCE per aprire)

                                                                          
FETO (4° scena)
(entra
sulla scena una figura surreale rappresentante il FETO nel grembo materno…si abbassano le luci e si accende l’occhio di bue sulla figura Fetale)

FETO: Mamma mia …mamma mia…come sono piccolino…
            e per forza…non ho nemmeno 2 settimane…
            ah, ecco qua…è
sotto questa luna ed è sopra questo divano                           
            dove il  silenzio sveglia nel petto il cuore
            che mamma e papà  si son voluti bene…
            si sono estraniati da tutto il mondo
            godendosi fino all’ultimo l’amore.

            (sospiro e giravolta nell’aria dimostrando)

            Abbracci….carezze… tante tante coccole
            e poi mille promesse tra un bacio e l’altro
            per questo mistero….questo mistero che sono io…
            la gente mi  chiama “vita”
            avuto nell’ attimo più dolce del creato.
            Vita…ma vi rendete conto?
            si, sono io, il miracolo della VITA…
            ed è proprio grazie al volere dell’“IMMENSO”
            che so stato co quest’amore concepito. (ESCE)
       
ELSA: (si accendono le luci. ENTRANDO .Avvocato alle dipendenze del notissimo legale De Feo dopo 3-4 tentativi di telefonate andate a vuoto…) Camilla ma che ci vuole ad aprire una porta??

CAMILLA: Avvocà, io mi credevo che era quell’imbecille di Aldo che è sceso un attimo prima che voi entravate…ma perché non l’avete incontrato?

ELSA:  Non lo so…non ci ho fatto caso. Figurati con tutte le cose che ho da fare se mi metto a vedere chi sale e chi scende. Va bene, puoi andare Camilla.  (Camilla esce) Ma guarda qui quante pratiche da sbrigare e Giorgio ancora non arriva, poi arriva l’avvocato, trova il lavoro incompiuto e se la prende con me. Chissà se ha chiamato prima per avvertire che faceva ritardo…aspetta fammi chiedere alla donna delle pulizie (chiamando) Camilla!(Guarda l’orologio e con impazienza, chiamando con un tono di voce ancora più forte) Camilla!!

CAMILLA: Avvocà, avvocà, e che gridate a fare? Ma che vi credete che so’ sorda? Datemi il tempo di arrivare, ditemi, ch’è successo??

ELSA: Tu da quanto tempo stai qua?

CAMILLA: (pensandoci un secondo) Da quando tenevo 18 anni!!


ELSA
: (storce il naso…poi ironizzando) Brava!! Ed ora quanti anni hai?


CAMILLA
: E mò ne tengo 36, però sono ben portati, dicite ‘a verità?

ELSA: Come no, se la morte non te “sconceche”(rovina ).Quindi sono 18 anni che stai sempre qui?

CAMILLA: si, 18 anni ….(confabulando) però 8 a nero e 10 con i contributi…quindi per andare in pensione ci vogliono almeno altri 25 anni ‘e lavoro e considerando che l’avvocato tiene già 50 anni…sì stu piecuro non lavora almeno fino a 75 anni io mi trovo in mezzo agli esodati. Troppo giovane per andà in pensione e troppo vecchia pe’ me cercà un nuovo lavoro. E’ come se pigliassi sti 18 anni e li buttassi dentro alla spazzatura. (annuendo tra se)18 anni che sto qua….18 anni…

ELSA: (continuando ad assecondare l’ignoranza di Camilla) Poveretta, 18 anni che non entri, non esci, non vai a fare un servizio….18 anni che sei qui chiusa in ufficio…18 anni che non ti lavi, perché giustamente uno mica se po’ fa la doccia nell’ufficio legale dell’avvocato de Feo? E mò se spiega pure a puzza che si sente tutte le mattine prima di aprire le finestre. Camì, sì na carcerata?

CAMILLA
: Io puzzo? Neh, avvocà ma voi ch’avete capito? Senza offesa addosso a me nce putite pure mangià. (alzando l’ascella) Odorate..odorate!! Questa è essenza di lavanda!!

ELSA: (Storce la faccia) Essenza? Vuoi dire “assenza” di lavanda!!

CAMILLA: avvocà, sono 18 anni che sono stata assunta…

                                                                                                                                              

ELSA: (continuando a prenderla in giro) Ah,  per 18 anni sei stata Assunta, per altri 18 sei stata Camilla e per i prossimi 18 anni come sarai…Emanuela?

CAMILLA: avvocà, ma mi state “pariando ncuollo”*? (*mi prendete in giro) Io stamattina non vi capisco, voi mi state ubriacando il cervello…    

                                                                                                           

ELSA:(interrompendola con tono risoluto e ritornando seria)Camì, io ti ho chiesto da quanto tempo stai qui? Nel senso…dalle 7.00, dalle 7.30, dalle 8.00… non ti ho chiesto da quanti anni stai qui!

CAMILLA: (capendo)Ah, ma voi volete sapere a che ora sono scesa stamattina a lavorare?

ELSA: (Alzando gli occhi al cielo) Lassa fa ‘a Dio!!

CAMILLA: avvocà, alle 8,10 precise. (come per giustificarsi) Ma se ho fatto i 10 minuti di ritardo è stato perché ho trovato il passaggio a livello chiuso.

ELSA: (iniziando nuovamente a prenderla in giro)Il passaggio a livello? Ma scusa ma ora non ci sono le sopraelevate?

CAMILLA: (non capendo) E che??

ELSA:No, vabbè, lasciamm’ sta!! Io dimenticavo che dove abiti tu ci sono ancora le croci di sant’Andrea!

CAMILLA:Ma quando mai avvocà? Tengo a Padre Pio, ‘a madonna ‘e Pompei e ‘o volto santo e Gesù Cristo.

ELSA: (c.s.) E ‘o quadro d’à madonna ‘e Lourdes non ‘o tieni?

CAMILLA: E che devo fare la basilica e san Pietro a casa mia?

                                                                                                                

ELSA: (diventando seria ed acida) Santa Camilla….

CAMILLA: (mettendosi con le mani giunte e alzando gli occhi al cielo) Prega per noi!!      

ELSA
: (infuriata tra se) ma questa è scema per davvero?(poi)Gesù, Giuseppe, Sant’Anna e Maria….

CAMILLA: (c.s.) Pregate per noi!!
                                                       

ELSA: (irosa) ahòò, io a volte mi chiedo se tu davvero ci sei o ci fai??

CAMILLA: (ingenua) e che faccio?

ELSA: (rinunciandoci) Lasciamo stare!! Io voglio solo sapere se Giorgio stamattina ha telefonato per dire che faceva un po’ più tardi e se non si è fatto proprio sentire.

CAMILLA: Ah Giorgio? (non capendo) E che c’entra Giorgio cù santa Camilla?

ELSA: (si avvicina a Camilla, l’afferra per il colletto, la strattona violentemente…) Camì, prima che io arrivassi nello studio, mentre tu eri qua, Giorgio ha telefonato si o no?

CAMILLA: (impaurita) Finchè sono stata io qui, no!!

ELSA:(lascia il bavero della camicetta di Camilla… fa un sospiro di sollievo) Ah, ed io questo solo volevo sapere!!

CAMILLA: (risentita) ma comm’è? Io non ho capito! Voi volete sapere se aveva telefonato Giorgio per il ritardo e mi avete chiesto quanti anni ho?…da quanti anni lavoro qui?…se mi hanno versato contributi?…avvocà, non la prendete per offesa, ma voi quando la sera uscite con i vostri amici e andate a farvi gli spinelli, poi andate nei locali notturni e vi ubriacate con whisky e soda, poi magari conoscete qualche “frillocco” in discoteca e ve spassate tutta la nottata…e la mattina non avete ancora smaltito la sbornia e state piena di sonno …neh, ma che venite a faticà a fa???

ELSA: uhè… e come ti permetti di dire che sono ubriaca?

CAMILLA: (annuendo) si vede..si vede…e prima quando mi avete afferrato per il colletto…si sentiva pure…

ELSA:Non ti permettere…e prenditi poca confidenza. Il mio alito è fresco e profumato. Stamane dopo aver lavato i denti ho fatti anche gli sciacqui con il collutorio Listerine che è molto potente.

CAMILLA: Avvocatà…fidatevi si sente!!

ELSA:Senti.Comincio a perdere la pazienza, io non mi ubriaco mai! Figurati se mi faccio gli spinelli

CAMILLA: Azz, avvocà, siete passata direttamente a sniffà ‘a  cocaina?

ELSA: Mò ‘a “cheste a struppea proprio”*!! (a questa la picchio forte) (CAMPANELLO)Fa una cosa buona, vai ad aprire la porta…questo è Giorgio sicuramente.

CAMILLA: Ok, vado!! (Camilla ESCE)

GIORGIO E DETTI (5° SCENA)

GIORGIO: (Avvocato 30enne, farfallone cronico che lavora anch’egli nello studio, entrando in modo molto agitato) Buongiorno Elsa, scusami per il ritardo, ma stamattina è successo di tutto.

ELSA: Ah eccoti finalmente, tu sei come i pullman dell’Atan di Napoli...viaggi con 1 ora di ritardo

GIORGIO: E tu che ne sai? Stamattina un caos totale…

ELSA: Che è successo?

GIORGIO: tanto per iniziare ho perso un casino di tempo in farmacia per comprare questi qua (mostra un pacco di profilattici…e FA IL MONOLOGO) poi nella metropolitana mentre ero seduto è entrata una ragazza bellissima…statuaria…magrissima

ELSA: taglia 36-38…

GIORGIO: eh, Solo le ossa praticamente? Ma quando mai, taglia 42..Teneva nù seno tanto (mima)…

ELSA: (mima esageratamente) tanto?

GIORGIO :uhà tanto? E che era ‘na vacca? (Mima una 4°) nù fondoschiena mi ha fatto venire i brividi…

ELSA: Guagliò, tenisse a febbre?

GIORGIO: Uno stacco di coscia esagerato

ELSA: Quant’era? Un metro e 20 cm?

GIORGIO:Nà giraffa? 2 occhi verde smeraldo…tieni presente Ornella Muti quando teneva 25 anni?

ELSA: Nun c’azzecca proprio!!

GIORGIO: Giusto! Non ci azzecca proprio perché era più bella…si è avvicinata a me…mi ha fissato e con uno sguardo languido …e mi ha detto:

ELSA: (interrompendolo) Scorfano, sosete* (*alzati) e famme assettà* (*sedere)!!

GIORGIO: (contrariato…) simpatica… (ride ironicamente) mi ha fissato e con uno sguardo languido …e mi ha detto….


CAMILLA: Maccarone!!

GIORGIO:Ma ccarone a me? 

CAMILLA:(ironica)a voi?No, avvocà, stavo dicendo, oggi che tipo e“maccarone” mi devo mangiare?

GIORGIO:Voi parlate di me? Ma se siete le donne più brutte, ineleganti, goffe  e sgraziate che io conosco…e vi permettete di criticare l’erede al trono di Rodolfo Valentino?

ELSA: Io sono goffa? Fai attenzione tu…che se vai a Roma a piazza san Pietro e ti vede il papa….è capace che vedendo quando sei brutto, vota a favore dell’aborto. (chiamando a voce alta) Camilla…

CAMILLA: Che c’è avvocà?

ELSA: Hai già rassettato qui?

CAMILLA: Nientedimeno? Io ho fatto tutto bello pulito pulito.

ELSA: (ironica) Ah si? E vedi bene che non hai pulito bene…a terra ci sono ancora un sacco di “palle” che sono pericolose….toglile altrimenti ci scivoliamo addosso e ci spezziamo le ossa…

CAMILLA: le palle? E dove stanno ste’ palle?

ELSA: (c.s.) Non le vedi? Azz!! Noi siamo “imprassecati*” (*pieni zeppi) di palle.


CAMILLA: (prendendo a sua volta per i fondelli Elsa) Ah si, avete ragione …eccole qua…stanno tutte qui a terra, e scusate avvocà, controluce non l’avevo viste, mò subito le prendiamo. (con scopa e paletta…mimando il gesto chi chi spazza qualcosa) Prima palla…seconda palla….terza palla….(sarcastica più che mai) avvocà…le stiamo togliendo tutte quante ste palle maledette…(poi rivolgendosi a Giorgio) Avvocà….a collega vostra è peggiorata….questa non sniffa più  la cocaina…

GIORGIO: lo so…sniffa ‘a polvere ‘e marmo!! (ridono)

ELSA: La polvere di marmo? Io sniffo ‘a povere ‘e marmo? Lo sai perché ti ho detto che qui a terra ci sono le palle? Perché il signorino qua ha appena affermato che è l’erede degno e legittimo di Rodolfo Valentino (ride)

CAMILLA: Chi, lui? (indicando Giorgio) Ma se quello è talmente brutto…ma talmente brutto che quando è nato,  per non far morire d’infarto i genitori, lo hanno messo dentro all’incubatrice con i vetri oscurati…

GIORGIO: (ironico) sempre meglio che a te che ti stavano portando ad una discarica abusiva perché a quella autorizzata ci voleva un permesso come “RIFIUTO TOSSICO SPECIALE”.

CAMILLA
: uhmmm…che allegria…le tue sono battute scontate?

GIORGIO:E per forza, con la crisi economica che ci sta…con le battute scontate…”risparmio il 25%”…e poi scontate o non scontate…che vi piaccia o no….io  sono l’erede di Rodolfo Valentino!!

CAMILLA: (accelerando la mimica dello “spazzare”) Quarta palla….quinta palla…sesta palla…settima palla…ottava palla…nona palla…decima palla. (ad Elsa) Avvocà, e allora scusatemi, avevate ragione…qua a terra non ci stanno le palle….ci stanno ‘e mongolfiere!! (ridono)

GIORGIO: Ridete! Ridete! Presto..anzi prestissimo vi presenterò la mia nuova fiamma!!

CAMILLA: ( a Elsa) si è messo “a fa ammore”* (* fidanzato) con un accendino?

GIORGIO: se se…l’accendino lo uso per bruciarti i baffi visto che non ti fai la ceretta da 20 anni…poi mi darete atto…quando la vedrete e soprattutto quando ci parlerete resterete senza fiato.

CAMILLA: ‘a tipa s’abboffa* (*riempie) ‘e aglio e cipolla?

GIORGIO: aglio e cipolle? La mia ragazza non mangia aglio e cipolle…

ELSA : No, se mangia citrule* (*cetrioli)  e cucuzzielle* (*zucchine)

GIORGIO: Sfuttite vuje, poi vi ricrederete. La mia ragazza è bella ed è una grande attrice e somiglia ad Ornella Muti e a Vittoria Belvedere.

CAMILLA: (a Giorgio) Avvocà, se questa tipa è come quella che ci avete presentato l’ultima volta…di Ornella Muti tiene una cosa sola, l’unghia incarnita che la Muti s’operò 3 anni fa. (ESCE)

ELSA: ( a Giorgio) Mò vieni qua…prendi queste cartelle e muoviti, fra poco arriva l’avvocato e se non trova le pratiche lavorate comincia l’opera ‘e pupo!!
 

GIORGIO: (prendendo una cartella) Dammi qua! (apre, legge dei fogli) Ma tu guarda qua…tutte ste cause strane le trova tutte l’avvocato. A che ora devono venire questi due?

ELSA: Alle 10.00. (CAMPANELLO) Ah, ecco qua è arrivata pure Lia. (Chiamando) Camilla, apri un attimo.

                                                     LIA E DETTI (6° scena)

LIA: (segretaria 25enne dell’avvocato De Feo) (entrando) buongiorno ragazzi...tutto ok? Mamma mia che traffico, un intasamento spaventoso, questa città è diventata invivibile.

GIORGIO: A chi lo dici…io pure mò so’ arrivato.

LIA:Si, ma tu non hai capito che tra semafori, passaggi a livello, gente che passa sulle strisce zebrate, cortei, insomma per fare 5 km di auto ci vuole oltre mezz’ora.

CAMILLA: (entra ed interviene)  Neh, ma voi sapendo tutto questo perché non partite da casa vostra na’ bella mezz’ora prima? Così, seppure ci sta traffico, vuje comunque arrivate in orario.

ELSA: uhè uhè..e a te chi ti fa parlare?

LIA: (fa un cenno ad Elsa) Tranquilla la rispondo io. (a Camilla) Perché questi intoppi non è detto che debba trovarli sempre….e se parto mezz’ora prima e non trovo nessun impedimento arrivo allo studio tanto tempo prima…e che faccio mezz’ora prima allo studio da sola?

CAMILLA: azz che facite? Prendete la scopa  e la paletta e cominciate a togliere tutte le palle che l’avvocato Giorgio butta per terra!!

LIA: (ovviamente non capendo) Ma perché Giorgio butta le palle per terra qui nello studio?

GIORGIO: eh si, perché io la mattina vengo a lavorare al Bowling …piglio le palle, ci infilo le tre dita dentro e sapete che faccio?

CAMILLA: Schifo!! (si siede)

GIORGIO
: strike…faccio strike!! ( a Camilla) Tu vai di là e vai a fare le pulizie dello studio…tu sei una sguattera? E fai la sguattera. (a Elsa e a Lia) Vedete? Quella è ‘a confidenza  che porta a male
creanza!! (
CAMPANELLO)


ELSA:uhà, l’avvocato già è arrivato e mò come facciamo? ( a Lia) Lia, vai ad aprire tu!! (Lia ESCE…poi a Camilla) Uhè uhè, e tu ti sei seduta? (risoluta) Forza, alzati e cammina !!

GIORGIO: eh, l’ha presa pè Santo Lazzaro? (rimane seduta)

ELSA:Ho detto: << alzati e cammina>>

CAMILLA:(tra se)ma questa overe* (*davvero)  fa? Ma chi è a sorella scema e Gesù Cristo? (ESCE)

LIA: (entrando)…ragazzi di là ci sono i coniugi Sacale…

ELSA: falli accomodare nella sala d’attesa. (A Giorgio) Già sono qui? Ma l’avvocato De Feo li aveva convocati alle 10.00…ora sono le 9,05 e questi già so arrivati??

CAMILLA🙁entrando) E si vede che dove abitano questi signori non ci stanno semafori…non ci stanno passaggi a livelli e non ci stanno strisce zebrate…una via diritta fino a qui.

ELSA: Mò a questa ‘e schiocca* (lancio violentemente*) ‘a spillatrice in fronte. (irosa).

GIORGIO: Va a fare le pulizie dall’altra parte!

CAMILLA: (a Giorgio) avvocà…non ci fate caso…sta ancora sotto l’effetto “sniffatorio”…(ESCE)

LIA: (entrando) Elsa, i coniugi Sacale hanno detto che non vogliono restare da soli in sala d’aspetto perché altrimenti da una parola all’altra va a finire come al solito…e cioè a mazzate….hanno detto che anche se l’avvocato De Feo ancora non c’è, voglio cominciare a parlare con te e con Giorgio.

GIORGIO: Con me ed Elsa? Ma questi davvero sono 2 fessi? E che parlano a fare con noi due…dopo sempre pure con l’avvocato De Feo devono parlare…

CAMILLA: (entrando) Giusto, so d’accordo!!

GIORGIO: Sei d’accordo che perdono tempo?

CAMILLA: No, so d’accordo che sono due fessi….se erano buoni mica si mettevano a perdere tempo a parlare con voi due!!

GIORGIO🙁 L’afferra per il colletto) Neh, cosa curiosa, ma tu vuoi vedere come ti faccio fare “capa” e muro?

LIA: Giorgio, smettila, si sente tutto di là….

CAMILLA: (tra se ) azz, ma tu vedi a quest’altra Colombina….io credevo che diceva smettila perché Camilla si fa male…e quella si preoccupa delle urla….puozze fa schifo* (*imprecazione napoletana)

LIA: (Giorgio che intanto ancora continua a tenere per il colletto Camilla) Uhè…la vuoi mollare ora?

CAMILLA: Dincello…dincello*…(*diglielo) che se mi mette le mani addosso dopo ho pure i testimoni per denunciarlo…(sfidando Giorgio muso a muso) Vatteme…”Rodolfo ‘o scupettino”…vatteme* (*picchiami)…’o scèèèè…miezze ‘e carabiniere t’aggia vedè* (*voglio vederti arrestato)!!

ELSA: (tappandogli la bocca) Zitta! Zitta…ma che sì scema overa?

CAMILLA: (ritornando di nuovo alla ragazza di Giorgio) L’attrice….la ragazza fa l’attrice, io me l’immagino come la fa l’attrice!!

GIORGIO: Che vuoi dire?

CAMILLA: Voglio dire che ci sono attrici che nella loro vita hanno avuto più gente a letto che dentro al teatro!!

GIORGIO:Non ti permettere proprio…la ragazza mia fa l’attrice ed è ancora vergine!!

CAMILLA: Ah si? E a te chi te l’ha detto?

GIORGIO: ‘o figlio!!

ELSA: (fa un cenno con la testa) Camì…vai mò…và….mò ci vuole proprio!!

CAMILLA:  (mima lo spazzolamento delle palle) 15 palle…20 palle…25 palle…(ESCE)

ELSA: (a Camilla) Ok, così può bastare. (a Lia) Lia, ok, fai accomodare i signori !! ( a Giorgio) E tu vieni con me di là a posare questi fascicoli nell’archivio. (Escono Elsa e Giorgio)

                                                                         
FETO (7° scena)
(entra
di nuovo sulla scena, mentre parte il sottofondo musicale, la figura surreale rappresentante il FETO nel grembo materno…si abbassano ancora una volta le luci e si riaccende l’occhio di bue sulla figura Fetale)

FETO:Mamma mia oggi ha compiuto ventuno anni
           è bella….è fresca ….è profumata come una viola,
           finora ha conosciuto qualche ragazzino
           ma è questo il primo vero amore…
           le altre storielle erano cose di adolescenziali …
           cose da niente …cose inutili…. cose solamente per giocare…
           …quant’è bella mamma mia ….va ancora all’università.

(si ferma…prende una pausa….si guarda intorno)


            Papà…è alto ed è un bello ragazzo
            gli piace lo sport e la domenica se va a vedere spesso le partite di pallone..
            (ride) gli piace bere…e il sabato sera, con gli amici, va ad ubriacarsi
            … mio nonno, per questo fatto, è un po’ contrariato
            se la prende con mammina …se la prende? Magari!! Quello  sta sempre a sbraitare …
            Se sarò maschietto o femminuccia ancora non lo so …
            e come sulla pianta cresce il fiore
            a me stanno spuntando gambette e braccia…
            se sarò maschio da grande voglio fare il calciatore
            se sarò, invece, femminuccia sarò sicuramente una ballerina
            e sarà la gioia della mia mamma e del mio papà!!(ESCE)

                                   
CONIUGI SACALE, GEPPINO E DETTI (8° SCENA)

EMMA: (Si accendono le luci. ENTRANDO. Signora rozza di circa 40 anni, aspetto un po’ grossolano, ENTRANDO)Permesso?

LEO: (entrando Uomo altrettanto grezzo e piuttosto buzzurro) Si può?

GIORGIO: Prego, accomodatevi ( i coniugi siedono) allora ditemi pure sig. Leo, che succede?

LEO: avvocà io volevo dirvi che…

EMMA: (interrompendola) Ma che vuò dicere tu? Stai zitto…stai zitto!! Tu se eri capace di dire qualcosa di buono con quella “befana” ‘e tua mamma…o cù quella scigna* (*scimmia) e tua sorella ci parlavi prima e non adesso davanti all’avvocato.

GEPPINO: (Figlio dei Sacale. Sveglio e dispettoso….rafforzando la tesi della mamma) ha ragione mammà….ha ragione mammà…

LEO: E va bene, e allora avvocà, il fatto ve lo faccio raccontare da mia moglie.

EMMA: ( zoticamente) Io? Ce lo devo spiegare io? E perché quella è la famiglia mia? So’ mamma  e sorelle a te? E perciò cù l’avvocato parlaci tu.

GEPPINO: ha ragione mammà….ha ragione mammà…

LEO: E vabbuò, ci parlo io. Dunque avvocà, il fatto è questo qua….mia mamma 5 anni fa….

EMMA: (c.s.) 5 anni fa? 5 anni fa? Ovvire? Ovvire*? (*lo vedi?) Tu perciò dormi allerta allerta* (*in piedi) come un orso bruno quando va in letargo…. (poi sbeffeggiandolo) Dormi capitò che l’aria è doce!!

GIORGIO: Signora, per favore, si contenga, siamo in uno studio legale serio, mica siamo al mercato.

CAMILLA🙁 mimando sempre il gesto di spazzare) Studio legale serio? 30 palle…35 palle…40 palle…

EMMA:Avvocà, ma che mi devo contenere?Quello dice 5 anni fa! Non erano 5, erano 5 e mezzo!!

GEPPINO: erano 5 e mezzo ……ha ragione mammà….ha ragione mammà…

GIORGIO: E va bene signora, sono dettagli, è la stessa cosa…5 anni…5 anni e mezzo….

CAMILLA: (entrando ed interrompendo) no, no, che stai dicendo? Ha ragione la signora …6 mesi sono sempre 6 mesi. Sì muori in 6 mesi sai “comme fiete”?* (*che cattivo odore emani)

GEPPINO: sai “comme fiete? Ha ragione mammà….ha ragione mammà…

LEO: (molla un ceffone dietro la nuca del figlio) Ma che ave ragione mammà? Questa non è tua mamma!!

GEPPINO: (osserva bene) Ah, è vero, non è mammà? E non mi interessa,  ha ragione lo stesso!!


LEO: (la guarda e poi tra se…) Che aborto mancato!! (perplesso riferendosi a Camilla) Neh, scusate, ma la signora chi è?

EMMA: (subito) Un altro avvocato!!!

LEO: Cò mantesine annanze?* (* con il grembiule davanti??)

GIORGIO: Siccome pure il mondo della magistratura sta in crisi, ‘o posto delle toghe ..stamme dando ‘e mantesine!

LEO: mai sentita sta cosa !!

ELSA
: (ironicamente arrabbiata) Si, è l’avvocato che si occupa degli infortuni e della consulenza igienico sanitaria.

                                                                                                                                                 LEO: (incredulo) veramente? Ma io la vedo pure con i guanti di gomma.
ELSA: si, perché fra poco tanti di quei calci che prende dietro la schiena che per 6 mesi andrà a prestare servizio nell’Ospedale Incurabili di Napoli

LEO: e a che reparto?

GIORGIO: Scoffatologia cronica!!

LEO: Scoffatologia? ….e dove si trova?

GIORGIO:  precisamente vicino alla toilette dove stanno e bagni turchi.(caccia Camilla in malo modo fuori dalla stanza…poi continuando)…..allora stavate dicendo?

LEO: stavo dicendo che da 5 anni (sottolineando) e mezzo mia mamma ha diviso la proprietà…

EMMA: A proprietà? E me la chiami proprietà quel morso di terra arida, desolata, asciutta, spoglia che a stento abbiamo potuto seminare quei 2 “cucuzzielli”* (*zucchine) dentro?

GEPPINO: ha ragione mammà….ha ragione mammà…nemmeno ‘e cucuzzielli possiamo seminare.

GIORGIO:Bene, ma se avete potuto seminare e cucuzzielle vuol dire che sarà comunque un terreno?

EMMA: E che me li chiamate “cucuzzielli” quelle 4 “cascettelle”* (*cassette) e cosi mosci che la sera non ce la facevamo nemmeno a portarli con la carriola.

GEPPINO: ha ragione mammà… ha ragione mammà (Giorgio molla un forte ceffone dietro la nuca del piccolo) ahi,chi è stato!!

GIORGIO: (discolpandosi) e chi poteva essere? Tuo padre!!

EMMA: Hai messo ste mani zozze addosso a mio figlio? Se ti permetti un’altra volta ti sego le dita.

GEPPINO
: (dispettoso mima le dita mozze)Ha ragione mammà…ha ragione mammà (fa una smorfia)

LEO: Ma io nun l’ho toccato proprio!

GIORGIO: Ma come non l’avete toccato proprio? Vi ho visto io con i miei occhi che avete fatto così (molla un altro forte ceffone dietro la nuca del piccolo)

GEPPINO: Ahì, mi avete fatto male!!

GIORGIO: No, io l’ho fatto solo per far vedere a tuo padre cosa avevo visto fare.Ma andiamo avanti… mi state dicendo che avete una “carriola”?

EMMA: La carriola? E me la chiamate carriola quell’ammasso di ferro arrugginito, che quando ci tocco vicino mi devo fare pure la siringa per il tetano,  con la ruota bucata che non ce la fa nemmeno a salire il gradino piccolo che si trova sul davanzale dell’uscio fuori alla casa?

GIORGIO: Voi avete detto : <<me li chiamate “cucuzzielli” quelle 4 “cascettelle”* (*cassette) e che porto con la carriola

LEO: Veramente ‘e cascette erano 5 perché c’erano pure i sciurilli* (* fiori di zucca)

EMMA: (acida) Stai zitto tu!! Stiamo parlando tra uomini…

LEO: Neh, ma perché io che so?

GEPPINO: Tu? Tu sì nù chiachiello*!! (*uomo di nessun valore)

CAMILLA: (entrando)  gli uomini ?? Ma chi Giorgio è uomo? (solenne) So finiti gli uomini!!

GIORGIO: (lanciandole uno sguardo al cianuro) dopo sì ‘na nguacchiera* (*pettegola) morta!!

ELSA:No, aspettate, avete detto che la sera portate i “cucuzzielli” dentro la casa…ora premetto che a me come legale dello studio De Feo non interessa se i cucuzzielli sono “mosci” o sono “tosti”…

GIORGIO: jammo mò!!* (*andiamo*) Sì zitella? E allora….ti interessa..ti interessa!!

ELSA:(con tono di chi è disturbato)…a me interessa sapere che dentro il terreno c’è una casa…

LEO:Si, c’è una casa colonica…

EMMA: ’a Casa? E che me la chiamate casa quelle 4 pietre marce che sorreggono un soffitto tutto pericolante che scorre tutto l’inverno e con l’umidità fanno staccare tutta l’intonaco facendolo cadere sopra i mobili?

GIORGIO: Però ci sono i mobili? E se ci sono i mobili vuol dire che effettivamente c’è una casa.


LEO
: Si, certo, i mobili ci sono!!


EMMA
: I mobili? Ma qua mobili? E che me li chiamate mobili quelle 3 sedie scassate e quel comodino pieno di tarli?

GEPPINO: (e aggiunge)…e quel letto con il materasso tutto smollato?

ELSA: Signora, non esagerate. Avete sentito vostro figlio? C’è un materasso, se c’è un materasso c’è anche una rete e quindi c’è un letto….possiamo dire tranquillamente che è una casa.

EMMA: avvocà, ma state fumate ‘a canne?

ELSA: Io sto fumata ‘a canne? Ma come vi permettete?


CAMILLA
: (entra ed interviene annuendo)….sta fumate…sta fumate!! (ESCE)

ELSA: Io non sto fumata a canne!!


CAMILLA
: (sottovoce ad Emma)Ha ragione…non sta fumata….sta (mima) “sniffata”!!

ELSA
: (riprendendo il discorso) Non mi interessa, abbiamo appurato che il letto c’è!! E con il letto si possono fare tante cose, (chiedendo conferma) vero Giorgio?

GIORGIO: Si, è vero, ma tu non farti strani pensieri che non sei il tipo mio!! Io frequento solo donne belle, alte e formose.
                                                                                                                         

CAMILLA: (entrando di nuovo) 45 Palle….50 palle….55 palle..60 palle.

EMMA: ( A Elsa ) Ma qua letto e letto? Ma voi davvero non state bene?

CAMILLA: (entrando di nuovo) E che me lo chiamate letto quella specie di “brandina”* (* lettino di spugna) con i piedi tutti storti e con ‘e zecche che ricoprono ‘a stoffa?

EMMA: Ma quando mai!!

CAMILLA
:Quando mai?

EMMA: e’…hai capito bene… (plateale) quando mai!!

GIORGIO: Dentro questo studio siamo stati capaci di fare una conversazione senza farci sentire per tutto il vicinato?

CAMILLA:  Statt zitto tu…Rodolfo Purpettì….(a Emma) Tu mò mi vorresti dire che il letto non è “fracete”* (*marcio), vecchio, strappato e pieno zeppo di parassiti dentro?

EMMA: Ti ho detto che il letto è nuovo nuovo….

CAMILLA: è nuovo?

EMMA: Sissignora!!

LEO: (interrompendo)Avvocà… avete sentito? Il letto è nuovo, mettete a verbale!!(2 volte)

EMMA: Mi oppongo, ‘a domanda è tendenziosa e l’avvocati mi hapreso con il  “canno” * (*collo)

GIORGIO: (risentito) Il canno? Signò ma chi vi ha toccato?

ELSA: Già…chi si è mai permesso di mettervi le mani addosso?

CAMILLA: (entrando e rivolgendosi ad Elsa e Giorgio) azz!! Guagliù, ma voi quando non ce la fate a vincere le cause con le parole…i clienti vostri li affogate proprio?

ELSA: (furiosa) Ma chi l’ha toccata??

EMMA: calma…calma…non si siamo capiti…io non ho detto che mi ha preso in “canno” nel senso che mi stavano affogando …io ho detto che mi hanno preso con il “canno”…


LEO
: Avvocà, mia moglie vuole dire che l’avete…come si dice…(pausa) l’avete fatta fessa.

GIORGIO: (capendo) Ah, con l’inganno? Aspè..(a questo punto proietta con il dito una traiettoria di un segmento virtuale così come potrebbe essere quello che una pallina potrebbe fare in un tavolo di biliardo)
ELSA: (osservandolo) Ma che stai facendo?

GIORGIO: Sto calcolando la traiettoria

ELSA: ….per fare che cosa?

CAMILLA
: Per sputarla in faccia di sponda!!

LEO: E allora avvocà, dove spostare la traiettoria di 5 ° a sinistra (ride)

EMMA
: (al marito) Stai zitto tu…scemo…che ridi? (ordinando) A cuccia!!
O con “il canno”….o “in canno”… a me a quel servizio me l’hanno schiaffato tutto l’anno.!!

ELSA: ma chi vi sta ingannando signò? Io voglio sapere se il materasso è buono si o no?

CAMILLA: ‘è fracete!!

EMMA: Non è vero, il materasso a casa mia è buono!

LEO: Avvocà…l’avete sentita? Ha detto:<<il materasso a casa mia è buono>> …mettete a verbale…mettete a verbale!!

CAMILLA:Avvocà, il teste sta facendo oltraggio alla corte.

LEO: …mettete a verbale…mettete a verbale!!

ELSA: (insorgendo) uhè uhè, ma cos’è questo mercato? Vi ricordo che siamo in uno studio legale …vi prego di fare le persone civili. (A Camilla con fare serioso) Tu sta zitta!!

GIORGIO: E vai a fare la sguattera di là…avanti marsch….(mentre camilla esce) Uno…Due…ecc!!

EMMA: Avvocà, ma questa non è una vostra collega?

ELSA: Ma chi? Questa è soltanto la donne delle pulizie…

LEO: la femmina delle pulizie?

ELSA: (a Leo) A verbale…a verbale!!(pausa…pensa un po’…) Aspè, aspè…fammi capire un po’…se questa è solo una “sciacquetta” può essere che sia una donna alla tua portata…e come fa a sapere che nella casa di campagna abbiamo un letto marcio, vecchio, strappato, e pieno di animali parassiti che coprono il tessuto?

GIORGIO: io la risposta ce l’avrei….

CAMILLA: (simulando le pulizie) Ecco qua, mò spara un’altra palla.

EMMA: No, no, dite… dite…che risposta avete?

GIORGIO: Secondo me c’è una cosuccia  clandestina tra Camilla e vostro marito…

LEO: a verbale…a verbale…(poi si accorge della gaffe) avvocà, ma che state dicendo?

EMMA: (minacciando) No, qua cosuccia clandestina, ora che torniamo a casa (estrae un coltello a molletta e lo fa scattare, poi mimando…) mio marito si troverà una “cosuccia nell’intestino”!!

LEO: a verbale…a verbale…

EMMA: (imbestialita) ma qua verbale e verbale vai trovando? Mò che torniamo a casa la prima cosa che faccio ti taglio ‘a pancia…estraggo tutto il pacco intestinale…poi ti faccio a pezzettini piccoli piccoli….a “taglio di coltello”…ti faccio diventare ‘na catena ‘e salsicce…poi ti metto nel tuo stesso intestino e domenica a mezzogiorno ti abbrustolisco sui carboni ardenti e durante la partita del Napoli ti mangio a morsi insieme ai “friarielli”* (*broccoletti)  e le melanzane.

GIORGIO: Signora, ma voi così andate in galera!!

CAMILLA: (sguaiata) in mezzo ai carabinieri ti devo vedere!!

EMMA: Se lo trovano? Ma siccome io prima mò mangio….poi lo digerisco e quando andrò nel bagno …e mi vado a liberare…il corpo della vittima sarà molto somigliante a quello attuale…ma difficilmente sarà riconoscibile.

LEO: uhà, ma che mi sono sposata una cannibala? Che ti mangi pure le ossa?

CAMILLA: esatto, con le ossa come fate?

EMMA: L’ossa? (Pausa) Giusto. Le ossa non me li posso mangiare. (pensa un attimo) E allora devo fare  in un altro modo: <<lo lego al camino e accendo il fuoco a tutta forza…davanti lo bagno ripetutamente con un secchio d’acqua ghiacciata…e dietro lo faccio riscaldare…così se “scarfa e s’arrefredda…s’arrefredda e se scarfa”  * (*si scalda e si raffredda)…prende un raffreddore, una bronchite, una broncopolmonite…la tubercolosi e muore!!

LEO: avvocà…tentato omicidio… tentato omicidio …..a verbale…a verbale…

EMMA: No, qua tentato omicidio, …questo omicidio riuscirà al 100% (si avventa per picchiarlo)

LEO:Siete tutti testimoni, se mi ammazza…vengo qua, la denuncio e voi farete da testimoni

CAMILLA: Neh, maccarone* (formato di pastasciutta), e se ti ammazza come vieni a denunciarla?


LEO: Vero, non ci avevo pensato a questo!! Aiuto…aiuto…(ESCE)

EMMA: (rincorrendolo) fermati, fermati….(ESCE)

CAMILLA: (fa per uscire) Io vado di là

GIORGIO:No, tu no!!Tu mò rimani qua e parliamo un po’ io e te.

ELSA: Quante volte ti devo dire che non ti devi permettere di rispondere in mezzo quando ci sono i clienti nello studio?

CAMILLA:E che me li chiamate clienti quei 2 scemi che sono appena scesi?
                                                             

GIORGIO: E certo che so clienti…se devono fare la causa sono clienti…

CAMILLA:E che m’ha chiamate causa quella cretinata che vi hanno appena raccontato?

GIORGIO: mò cominci tu? Io vorrei sapere perché quando c’è presente l’avvocato De Feo queste cose non succedono mai.

LIA: (entrando) Ragazzi, ha appena citofonato l’avvocato De Feo, sta salendo, trovategli pronti quei documenti che gli servono.

ELSA: (a Camilla) Tu vattene di là, muoviti. ( A Giorgio) Forza prendi quelle cartelle con “gli strumenti”* (*atti notarili) e vediamo cosa dobbiamo fare.

GIORGIO: Ahè, mò siente!

CAMILLA:(rientrando un attimo) Ma perché l’avvocato mò si è messo pure a fare il cantante?

GIORGIO: Come no!Il mese prossimo va all’arena di Verona a fare il concerto con a Laura Pausini


CAMILLA
: Ahò, uno dice: <<pigli e strumenti>>!! Quest’altro dice:  <<mò siente>>!! Pensavo che l’avvocato si era messo a cantare.

GIORGIO: (mimando) Sguattera….vai a sguattariare…e stai muta!! (Camilla Esce)

                         
AVV. DE FEO, Sig. MORETTO, FABIOLINO e DETTI (9° Scena)

ELSA: (a Giorgio fa segno di fare silenzio) E’ arrivato l’avvocato!!

AVV. DE FEO: (uomo ben vestito  di circa 50 anni, ENTRA con occhiali da sole ed in mano una borsa di pelle) Buongiorno ragazzi…(posa la borsa) avete preparato quei documenti che vi avevo chiesto?

GIORGIO: Si, avvocato.

AVV. DE FEO: Ok, perfetto.  Prendetemeli e portatemeli qua. (rispondendo a telefono) Pronto, si sono io…sono l’avvocato De Feo, con chi parlo? Prego? (pensando)La signora Palmisciano. Ah si si…ora ricordo…mi dica. (annuisce ed ascolta)

No, signora…no, mi spiace ma quello è stato un negozio giuridico a tutti gli effetti. No, ma che ricorso in appello? E’ del tutto inutile. Si, signora, è stato un negozio giuridico!! No…no…signora…non è come dice lei….guardi che il <<negozio giuridico è una dichiarazione di volontà atta a produrre effetti giuridici riconosciuti e tutelati dal diritto stesso>>….ecco…ecco, brava, perfetto…venga qua nello studio e ne parleremo da vicino.  Dopo chiami la mia segretaria, lei il numero già ce l’ha, si faccia passare la signora Lia e si faccia fissare un appuntamento. Buongiorno (riattacca)

ELSA: Avvocato, ecco le pratiche. (appoggia dei fascicoli sulla scrivania)

AVV. DE FEO: (guarda l’orologio) ragazzi sono quasi le 10,00, Giorgio prendimi la pratica di quel buzzurro che vuole l’affidamento del figlio tonto…questo fra poco arriva…(sarcasticamente) oggi abbiamo pure l’incontro a Teano…..alle 12.00 arriva anche l’azzeccagarbugli della moglie e noi dobbiamo  trovare il modo di metterci d’accordo tra legali senza andare davanti al giudice…

ELSA: già, cosa complicatissima perché il giudice generalmente favorisce la mamma…


AVV. DE FEO
: infatti,  dobbiamo cercare di far risultare che il figlio, di sua spontanea volontà,  vuole stare con il padre e non con la madre. Il ragazzo è tonto…ma noi dobbiamo fargli un lavaggio del cervello e quando saremo davanti alla controparte dovrà marcare tutto a nostro vantaggio.
Se ci riusciamo può darsi che la madre patteggia ed evita il processo e per noi sarebbe molto meglio.


GIORGIO
: Ma, avvocato….come faremo? Voi avete dimenticato com’è il figlio del nostro cliente?

AVV. DE FEO: L’ho dimenticato? E come si fa a dimenticare un ragazzo del genere? Ma voi obliate di avere a che fare con il principe de foro….il famoso e nel contempo famigerato avvocato De Feo.

CAMILLA: (entrando con un fazzoletto soffia forte il naso a mò di pernacchia)


AVV. DE FEO
: (tono severo) Camilla!! A me dà l’impressione che lei questo raffreddore lo tiri fuori nei sempre momenti più inopportuni.

CAMILLA: E abbiate pazienza avvocà…la prossima volta dico alle naserchie* (*narici)  di irritarsi quando non ci siete voi!! (CAMPANELLO)

LIA: …la porta, vado ad aprire io.  (ESCE)

AVV. DE FEO: ( a Camilla) Forza, lei vada di là…e si sbrighi con queste faccende.

CAMILLA: Avvocà, io sto da stamattina che non mi sono fermata un attimo….

GIORGIO: (sotto sotto a Camilla) …’a nciucià!!

CAMILLA:  No, a spazzare tutte le <<palle>> che lasci per terra.

AVV. DE FEO: ‘E Palle? Ma perché Giorgio  lascia le palle a terra?

CAMILLA: nientedimeno? Quello lui e il bowling se fanno una concorrenza spietata.

LIA
: (entrando ) Avvocato …c’è il signor Moretto con il figlio.

AVV. DE FEO: ok, benissimo, lo stavo aspettando,  facciamoli entrare. (Si siede)

LIA: (si dirige verso l’anticamera)Prego, avanti, avanti….l’avvocato De Feo la sta aspettando…

SIG. MORETTO🙁entrando uomo di mezza età visibilmente grezzo e vestito con colori non abbinati ) Buongiorno, c’è permesso? (al figlio) saluta a papà!!
Dici: << buongiorno a tutti quanti>>

FABIOLINO: (ragazzo di circa 20 anni….con evidentissimi problemi mentali ed atteggiamenti di chi vive con la vergogna di relazionarsi con il prossimo) Buongiorno a tutti quanti!!

TUTTI: (rispondendo) Buongiorno!!

AVV. DE FEO: Dunque sig. Moretto, voi ci avete parlato già con vostro figlio? Gli avete fatto capire che è importantissimo che davanti alla mamma e davanti all’azzeccagarbugli della controparte…

SIG. MORETTO: L’Azzecca chè??? Avvocà…parlate potabile che io non vi capisco….io so solo che se non mi fanno tenere a Fabiolino mio…io una cosa l’azzecco…nu’ scurzuttone* (*schiaffo)  accussì forte che e faccio fa a trottola pè tanto tempo che quando si ferma i vestiti che porta addosso so’ passati ‘e moda.

CAMILLA: (altra soffiata rumorosissima di naso)


SIG. MORETTO
: chi è stato?


AVV. DE FEO
: la signora delle pulizie…sta raffreddata…

GIORGIO: Che dobbiamo fare, ha una grave malformazione ai polmoni e sta quasi per morire…

CAMILLA: (Facendo le corna) tiè…tiè


SIG. MORETTO: La malformazione? E non mi interessa!! Se si permette un’altra volta….fra poco oltre ad essere raffreddata, a truvate  pure ingessata! E allora avvocà chi è questo azzaccapapagni?

AVV. DE FEO: Azzeccapapagni? No, scusi, volevo dire l’avvocato che verrà con sua moglie.

SIG. MORETTO: Ah, ho capito!!

AVV. DE FEO: Bene (si avvicina a Fabiolino) Veniamo a noi. Allora bel giovanotto, come ti chiami?

FABIOLINO: (Mimando una timidezza eccessiva) Come ti chiami?

AVV. DE FEO: io? Beh, io sono l’avvocato De Feo…e tu chi sei?

FABIOLINO: (ripetendo) e tu chi sei?

AVV. DE FEO: no, io dico tu… tu chi sei?

FABIOLINO: No, io dico tu ….tu chi sei?

AVV. DE FEO: Nata vota? Ti ho detto che sono l’avvocato De Feo…tu come ti chiami?

FABIOLINO: Tu come ti chiami?

AVV. DE FEO: (tra se) Ahèèèè….se se…oggi siamo proprio apposta !!

FABIOLINO: (ripetendo) oggi siamo proprio apposta!!

AVV. DE FEO: Sig. Moretto, ma vedo che vostro figlio non comprende proprio…come facciamo per fargli capire che davanti a vostra moglie e il suo amico avvocato deve dire << voglio stare cù papà?

FABIOLINO: voglio stare cù papà!!

AVV. DE FEO: (sobbalzando)…ah…ecco ecco…l’ha detto!!

                                                                                                                                                  GIORGIO: L’ha detto perché l’avete pronunciato pure voi…..
FABIOLINO: si si…io ripeto tutto quello che mi dite voi.

GIORGIO: (sottovoce) avvocà…ho notato che questo ripete tutto quello che uno gli dice….aspettate, ora propro io, (a Fabiolino) ah si, bravo, e tu così devi fare….devi ripetere tutto ciò che io ti dico. Dunque tu devi dire sempre e solo: Voglio stare con papà!!

FABIOLINO:Voglio stare cù papà….

AVV. DE FEO: bravo Fabiolino….con chi vuoi stare tu? Voglio stare con papà!

FABIOLINO: voglio stare cù papà!!

SIG. MORETTO: quanto ‘o voglio bene ‘o figlioletto mio quando dice: <<voglio stare con papà>>

FABIOLINO: voglio stare cù papà!

AVV. DE FEO: bravo a Fabiolino…

SIG. MORETTO: Avvocà, ma poi se mio figlio resta con me…la pensione e l’accompagnamento me la fate prendere sempre a me….oppure facciamo che a Fabiolino me lo devo tenere io e la pensione se l’affoga la mamma?


FABIOLINO: S’affoga a mamma!

AVV. DE FEO: Sig. Moretto, ora che verrà vostra moglie voi non dovete per nessun motivo nominare la pensione.

SIG. MORETTO
: azz, (con fare da guappo) non la devo nominare? Avvocà ma voi l’avete capito che ‘o motivo principale che ho deciso di tenermi a mio figlio è perché Fabiolino percepisce la pensione e l’accompagnamento?


FABIOLINO
: ‘a pensione e l’accompagnamento?


GIORGIO
: (ai suoi collaboratori) Ma questo è nu pappagallo, ripete tutto le cose?

AVV. DE FEO: (al padre) Sig. Moretto, io l’ho capito benissimo e cercheremo di fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità pur di vincere questa controversia….ma se voi dichiarate che volete tenere il ragazzo con voi solo per la pensione e per l’accompagnamento….la controparte sarà sicuramente contraria e ci trascinerà davanti al giudice. Noi dobbiamo riuscire a  far dire al ragazzo quando c’è la vostra signora…

SIG. MORETTO: (interrompendolo) a signora?.....volete dire: <<’a svergognata>>!!

FABIOLINO: ’a svergognata…

SIG. MORETTO: bravo a papà…la svergognata …zoccolona…

FABIOLINO: la vergognata …zoccolona!!

SIG. MORETTO: bravo a papà…la svergognata …zoccolona…puttanona

FABIOLINO: la vergognata… zoccolona...puttanona…

AVV. DE FEO: vabbè, lasciamo perdere i dettagli…andiamo avanti…

SIG. MORETTO: (interrompendolo) no, avvocà, che volete lasciar perdere i dettagli? Quella è proprio nà svergognata….zoccolona….puttanona cà patente.

FABIOLINO: la svergognata… zoccolona...puttanona… cà patente.

CAMILLA: (entrando) neh, ma per caso vostra moglie fa l’attrice, tiene gli occhi verdi e assomiglia a Ornella Muti?

AVV. DE FEO: (infastidito) Camilla!! Ma come si permette? Chi l’autorizza ad intervenire nei dialoghi dello studio? Non si permetta mai più e vada immediatamente di là.

CAMILLA: (uscendo) svergognata… zoccolona...puttanona… cà patente. Secondo me essa è!!

GIORGIO: lasciamo perdere…sig Moretto, non perdiamo tempo…cerchiamo di istruire il ragazzo.

SIG. MORETTO: avvocà…e ce l’abbiamo detto a Fabiolino quello che deve dire.

GIORGIO: si, ma lui l’ha capito? (al figlio) Fabiolino, cosa devi dire quando c’è tua mamma qua?

FABIOLINO: zoccolona cà patente!!

ELSA: no, no, per l’amor di Dio….non devi dire così..devi dire solo: <<voglio stare con papà>>!!

FABIOLINO: <<voglio stare con papà>>!!

GIORGIO: facciamo così…quando io faccio l’occhiolino….tu dirai: <<voglio stare con papà>>!!

FABIOLINO: <<voglio stare con papà>>!!

GIORGIO: ecco bravo….

AVV. DE FEO: e se non vedi l’occhiolino dell’avvocato Giorgio io allora ti faccio così (schiocca la dita) e tu dirai: <<voglio stare con papà>>!!

FABIOLINO: <<voglio stare con papà>>!!


ELSA
: è chiaro?

SIG. MORETTO: e certo che è chiaro…Fabiolino ha capito, è vero a papà? Che dovrai dire quando qua verrà tua mamma?


GIORGIO
: facci sentire…

FABIOLINO: fa un sacco di contorsioni

GIORGIO: forza…

AVV. DE FEO: forza Fabiolino….fai finta che Elsa è tua mamma….tu guardala…e cosa le dirai?

ELSA: (mielosa )cosa mi dici?

FABIOLINO: svergognata… zoccolona...puttanona… cà patente ….<<voglio stare con papà>>!!

ELSA: noooo…. Non questo!!

GIORGIO: (Ad Elsa) eh, ma il ragazzo ha ragione… quello guardandoti è facile confondersi…

AVV. DE FEO: Fabiolino devi dire <<voglio stare con papà!! Voglio stare con papà!! Voglio stare con papà>>!!

SIG. MORETTO: <<Voglio stare con papà>>!!

GIORGIO: <<Voglio stare con papà>>!!

ELSA: <<Voglio stare con papà>>!!

FABIOLINO: <<voglio stare con papà>>!! (Campanello)

AVV. DE FEO: Il campanello, secondo me è arrivata vostra moglie con il suo avvocato.

LIA: (entrando) avvocato, mi scusi il disturbo…sono arrivate le persone che stava aspettando.

AVV. DE FEO: Ah si, bene, bene, li faccia accomodare.

GIORGIO: (a Fabiolino) ricordati Fabiolino: <<Voglio stare con papà…voglio stare con papà>>!!


                                        SEVERINA, AVV. LIGUORI E DETTI (10° scena)

SEVERINA: ( Donna di circa 40 anni, di bella presenza, molto ben vestita, provocante e seducente nell’abbigliamento e nel suo modo di fare. Entra con l’avvocato Liguori, uomo di circa 35-40 anni vestito elegantemente e con una borsa di pelle in mano) Salve, buongiorno. L’avvocato De Feo suppongo che è lei?

AVV. DE FEO: Buongiorno signora, si sono io l’avvocato De Feo, piacere di conoscerla.

SEVERINA: le presento il mio legale….l’avvocato Liguori.

AVV. DE FEO: Piacere avvocato, la prego si accomodi. (siedono sia Severina che l’avvocato Liguori)

FABIOLINO: (appena vede la mamma) Uh…mammà…mammà…

SIG. MORETTO
: (sottovoce) Voglio stare con papà…

ELSA: (sottovoce) voglio stare con papà…

SEVERINA
: Avvocato, permettete un attimo? Vorrei dare un bacio a mio figlio?

AVV. DE FEO:Prego, faccia pure!!

SIG. MORETTO: Ma che faccia pure, neh, avvocà? Azz voi appena avete visto 2 sbancolelle fuori già non capite niente più? Mia moglie è una professionista ad “abbabbiare”* (adescare) gli uomini.

AVV. DE FEO: Sig, Moretto, moderi i termini…ma come si permette? Io, non mi faccio <<abbabbiare>> da nessuno. La madre ha tutti i diritti legali e civili per poter salutare suo figlio.

SIG. MORETTO
: avvocà, a me quello che dice la legge non mi interessa…io so solo che mio figlio deve stare con me. Punto e basta.

AVV. LIGUORI
: Beh, questo è quello che accerteremo fra poco appena avrò interrogato il ragazzo.

SEVERINA: Giusto, la legge prevede che il figlio stia con la mamma e sarà il mio avvocato a decidere come agire per vie legali dopo aver capito che Fabiolino vuole stare con me.


SIG. MORETTO
: Nossignore, Fabiolino vuole stare con me.


AVV. DE FEO
: signora, questo non è affatto vero, il  giudice prima di affidare vostro figlio ad uno di voi due vorrà accettarsi innanzitutto di una cosa…capire il ragazzo con chi vuole stare.

AVV. LIGUORI
: appunto, ma questo lo dobbiamo appurare interrogando il ragazzo, non trova? Mica lo possiamo decidere io e lei?


SIG. MORETTO
: (iroso) Fabiolino vuole stare con me!!


AVV. LIGUORI
: (severo) questo e quello che dice lei? Ma a me non interessa il suo pensiero, noi dobbiamo vagliare i fatti.

SEVERINA: Io, invece, ti dico che Fabiolino vuole stare con me.

AVV. LIGUORI: Signori, non c’è bisogno di scaldarsi…ora verificheremo subito.

SIG. MORETTO: Fabiolino …vuoi stare con papà?

 AVV. LIGUORI: (interrompendolo) No, no, no. Ma che vuoi stare con papa?

SEVERINA: Ma tu credi davvero che noi siamo degli sprovveduti?

AVV. LIGUORI Lei la domanda al bambino non gliela deve formulare con la risposta già contenuta in essa. Lei deve limitarsi a dire: Fabiolino, con chi vuoi stare? Poi in base a ciò che il ragazzo risponderà vedremo il da farsi.

SEVERINA: (smorfiosa) Ecco, giusto..com’è bravo il mio avvocato!!

AVV. LIGUORI: (ricambiando qualche moina) Signora bella, ma per lei questo ed altro.

SIG. MORETTO: Avvocà…quanto se piglia per un omicidio premeditato? 30 anni? E preparate nata causa perché se sta femmena sporca non la finisce e fa a gatta morta…a sguarra metà e metà!!

CAMILLA
:(tra se)Che peccato, son finiti i fazzolettini, sennò un’altra pernacchia ce vuleva proprio!!

GIORGIO: Ok, avvocà ho capito, e allora se permettete glielo chiedo io.

AVV. LIGUORI
: scusi, ma lei chi è?

SEVERINA: Esatto, mi chiedevo la stessa cosa.

AVV. DE FEO: Giorgio è un mio stretto collaboratore ….uno dei più validi del mio studio legale…

CAMILLA
: uhmmmm…….nzogna…nzò!!* (*espressione napoletana di dissenso)

GIORGIO
: Fabiolino, sono Giorgio….l’avvocato Giorgio…

ELSA
: ….(aiutandolo) noi prima abbiamo già parlato e tu a me l’hai detto già…

GIORGIO:con chi vuoi stare tu?

AVV. LIGUORI: aspetti, si metta da questa parte, devo vedere il suo labiale, altrimenti potrebbe suggerire influenzando il teste

SEVERINA: bravo avvocato…bravo…Che professionista…che grinta….che uomo….

CAMILLA: che zoccola!!

AVV. DE FEO: (con tono impetuoso) Camilla!!!!


CAMILLA
: Avvocà….giù al cortile teniamo quella pianta di edera rampicante? E’ bella, ma attira un sacco di animali….lucertole, uccelli, insetti e topi….prima mentre stavo lavando i vetri ho visto ‘na zoccola bionda….uhmmm scusate, ‘na zoccola tanta! (mima la dimensione)

AVV. DE FEO
:Elsa, per favore accompagna una volta per tutte Camilla fuori di qui!(Camilla ESCE)

SIG.MORETTO: avvocà, ritorniamo a noi…

GIORGIO: Fabio…Fabiolino…dimmi un po’…. con chi vuoi stare tu?

FABIOLINO
: con chi vuoi stare tu?

GIORGIO
: questo me lo devi dire tu!

FABIOLINO
: questo me lo devi dire tu!

GIORGIO
: forza, come mi hai detto prima?

FABIOLINO: come mi hai detto prima?

AVV. DE FEO: forza Fabiolino

                                                                                                                                                           

FABIOLINO: forza Fabiolino!!

GIORGIO: Fabio (con sorriso forzato) Mi devi dire: con chi vuoi stare?

FABIOLINO
: con chi vuoi stare?

AVV. LIGUORI: Sentite ma voi così mi stressate il ragazzino!


GIORGIO
: no, ma quale stress…aspettate avvocà…solo un’ultima domanda…la voglio porre diversamente: <<Fabio a casa di chi vuoi tornare>>?

FABIOLINO: a casa di chi voglio tornare>>?

SEVERINA: diccelo tu, a mammina…..a casa di chi vuoi andare?


SIG.MORETTO
: (iroso) E dillo porca miseria…dillo..con chi vuoi stare?

FABIOLINO
: con chi vuoi stare?

GIORGIO: aspettate….(schiocca le dita)

FABIOLINO (schiocca le dita)

AVV. DE FEO
: (batte le mani)

FABIOLINO
(batte le mani)

ELSA
: (Fa l’occhiolino)

FABIOLINO
: (Fa l’occhiolino)

SIG.MORETTO
: (scocciato) E parla…scemo parla…(alla moglie) quello è così perché voi di famiglia siete scemi..nella tua discendenza ci sono sempre stati gli scemi…’o fratello e tuo padre era scemo….tuo zia era scema e a figlia e tua nipote pure è scema….

AVV. LIGUORI: Ah bene, questo è un elemento che porteremo in tribunale.

SIG.MORETTO: tu in tribunale non porti proprio niente hai capito? Mio figlio deve stare con me…deve stare con me…la pensione me la devo prendere io.

SEVERINA: ah ecco, finalmente lo hai ammesso…lo vuoi solo per la pensione

AVV. LIGUORI: Severina, stia tranquilla, in tribunale vinceremo….vinceremo…

SIG.MORETTO: (arrabbiatissimo) scemo…dillo…dillo….dilloooo……chi chi vuò sta???
                                                                                                                                                           
FABIOLINO: cu mammà…vabbuò? Voglio sta cu mammà!! ( fa una smorfia al padre e si abbraccia con Severina)

AVV. LIGUORI: avvocà…mi spiace, ma la volontà del ragazzo è stata palese…il figlio deve stare con la mia assistita….se poi vogliamo procedere davanti al giudice per me non ci sono problemi.

AVV. DE FEO: fuori, andatevene tutti fuori. (urlando e cacciando via tutti) FUORI!! (ai suoi collaboratori) pure voi…FUORI!! (tutti si accingono a lasciar lo studio…l’avvocato si siede sul divano, si mette le mani in faccia e resta con la testa fra le mani…..squilla il telefono….l’avvocato lo lascia squillare….il telefono insiste….si alza, va al telefono, alza la cornetta…. )Pronto?
Che c’è? Si sono ancora qua. Non lo so se rientro a pranzo….a che ora rientro? Non lo so, non ne ho idea. E’ successo una cosa importante?  Cioe? Cosa?? Incinta? Monica incinta? Ma che stai dicendo? Arrivo subito a casa!! (chiamando) Aldo….Aldo…Aldo….

ALDO : (entrando) Eccomi avvocato, scusatemi, ero fuori alla terrazza, mi dica, sono ai suoi ordini.

AVV. DE FEO: Accompagnami immediatamente a casa, è successo un guaio, Monica è incinta. (cala il sipario)
                                                             

                                                             Fine primo atto


Quell’assordante urlo nel silenzio

Commedia in 2 atti
           scritta e diretta da
   

      Thomas Mugnano

                                                                                                               
                                                                              (N° posizione Siae 169417  Sezione DOR)

                                                                                                                    

                                                                                                                           SECONDO ATTO



L’APPARENZA!



Travestimento del volto.
Volgare bautta.
Maschera dell’anima,
…null’altro che quella.
Viviamo di ortiche
che imbastardiscono, 
inquinano
e alla fine degenerano
il campo dei poltroni e degli svogliati.
Campiamo di spine
che lacerano l’epidermide. 
Per lei…
imbrattiamo tutto ciò che è terreno.
Impasticciamo tutto ciò che è concime.
Ingarbugliamo le lingue.
Imbellettiamo la purezza.
L’apparenza?
Nonostante l’effimera natura
che la compone…
è oggi
il nostro unico scopo di vita.
Tutto per lei! 
Solo per lei!
Maledettamente per lei!
Mi chiedo: "ma ne vale la pena"?

{di THOMAS MUGNANO}







                                                            

                                             FETO (poi….)

FETO: Mammina oggi è andata dal dottore e ha fatto mille domande.  Mamma, non aver paura…
io nasco presto e non ti darò nemmeno molto dolore…(ride) ma lo sai che io somiglio già ad una creatura? (come se parlasse alla mamma) Mamma?? Mamma??
(poi ritornando a parlare al pubblico) Mah, chissà perchè mamma non è contenta!!
(di nuovocome se parlasse alla mamma) Guarda che per me sarà una gioia quel momento…
(al pubblico) ma niente, pure ora si sta disperando (alla mamma)…mamma…mamma, io ti voglio bene, ma che c’è? Perché piangi? Perché ti disperi?(uscendo)Perché?? Perché???
Papà sembra  favorevole e soddisfatto della mia nascita…ma mio nonno si sta alterando.
Nonna dice: <<Abortire? Ma che state dicendo? Ma siete pazzi? Abortire>>?
Ma mia mamma…: <<Voglio interrompere la gravidanza>>
Ed è qui che ha cominciato di nuovo a piangere forte…
Papà ora è indignato e si  agita, il nonno avvocato, invece, sta gridando…
Abortire? Gravidanza? Ma cosa sono queste parole? Non lo so…ma che vuol dire?
psssttt (mimando il silenzio) facciamo silenzio…mamma urla e piange, voglio continuare a sentire!

Si accendono le luci e si ritorna alle scene reali. Ora ci troviamo in un litigio furibondo nello studio dell’avvocato De Feo.

                          GIORGIO, MONICA, CARLO, AVV. DE FEO, CLAUDIA


GIORGIO: (a Claudia ) Signora, non gridate che altrimenti ci sentono per tutto il palazzo.

CLAUDIA: (irascibile) Giorgio lei qui è solo un avvocato, faccia il suo lavoro e stia zitto, non si azzardi mai più ad intervenire in una discussione familiare, è chiaro?

GIORGIO: Mi perdoni signora, ma io lo dicevo per voi….ma se avete cose private da dire…avvocato De Feo, io posso pure andare via e ritornare domani mattina.

 AVV. DE FEO: No, lei resti qui, si metta o sulla sua scrivania oppure di là a lavorare quella pratica che è urgentissima, si concentri sul suo lavoro e non faccia caso a quello che diciamo noi di qua.

CLAUDIA: Ha sentito? Vada di là… taccia e non ascolti.

GIORGIO:  (tra se) Non ascolto? Per come state gridando? E’ na parola!! (Giorgio Esce)

CLAUDIA:(Con tono di dissenso al marito)Ma sei pazzo?E perché mai mia figlia dovrebbe abortire?

MONICA: Ed invece si…io questo figlio non lo voglio…come devo farvelo capire che non lo voglio? Non voglio che nasca in questa casa…non voglio che viva con voi…

AVV. DE FEO: Ecco, questa mi sembra una saggia decisione!

CARLO: Ma perché? Posso capire perché?
                                      

CLAUDIA: E’ vero che i ragazzi hanno fatto una sciocchezza e ora Monica è rimasta incinta, ma non è ne la prima e ne l’ultima ragazza a cui è successo e se hanno potuto ovviare al problema tante altre giovani perché non potrebbe farlo anche lei?

MONICA: Perché io non sono “le altre” e se mi viene in mente tutto ciò che lui (indicando De Feo) pensa di Carlo io  questo figlio non lo voglio....come devo dirvelo?

CARLO: Ma che stai dicendo amore mio? Come fai a dire che non lo vuoi se lo porti in grembo? E’ tuo figlio!! Anzi è nostro figlio…capisci che bello averlo tra le braccia fra 8 - 9 mesi? Ma perché non vuoi tenerlo?

AVV. DE FEO: Perché no, punto e basta!

CARLO: Avvocato, ma lei non può dirmi no senza darmi una spiegazione plausibile.                        

AVV. DE FEO: ma davvero? Vuole una spiegazione? Ebbene ora gliene  fornisco almeno una mezza dozzina di motivazioni valide che le faranno capire perché questa gravidanza dev’essere assolutamente interrotta…( Entra Giorgio)

CARLO: beh sentiamo, sono proprio curioso di sentirle queste motivazioni…

AVV. DE FEO: 1) Non ha classe e stile per essere al fianco di Monica  2) Ho saputo che ha il vizio di bere. 3) Non appartiene al nostro ceto sociale. 4) Non ha studiato a sufficienza. 5) Vive ed abita in un quartiere di gente plebea. 6) Non ha un lavoro stabile. Le bastano come motivi o ne devo cercare altri?

GIORGIO:  (…tra se)) Azz, ma perché ci sta pure il resto?
 
CARLO: Il lavoro? Lo studio? Il ceto sociale? Ma che sta dicendo? Ma lei crede che io sia un uomo di 50 anni ? Io ho solo 19 anni…mi dia il tempo di cercarmelo un lavoro e di realizzarmi nella vita.

AVV. DE FEO: (ride) Ma quale lavoro? Chi fallito nasce….fallito muore. Lei può fare solo il nullatenente a vita. Io lo so che sta architettando….lei avrà sicuramente fatto si che Monica si innamorasse di lei con la speranza che un giorno il mio patrimonio possa essere  ereditato dalla figlia della mia compagna e quindi, indirettamente, usufruito anche da lei, ma, spiacente, lei ha fatto male i suoi calcoli da speculatore. 

CARLO: Io speculatore? Io che sto architettando? Ma lei lo sa che è solo un  povero esaltato …un masturbato mentale?

GIORGIO:  (tra se) ohì…se n’è accorto pure il ragazzo!!

CARLO: Allora aveva ragione Monica quando diceva che lei è un essere abietto e meschino…
e pensare che io l’ho sempre difesa. Ma che prosopopea…che saccenza, ma chi si crede d’essere?

AVV. DE FEO: La sua domanda non meriterebbe nessuna replica, ma le darò l’onore di fregiarsi di una mia risposta: Chi sono io? Beh, sicuramente un uomo più influente e più affermato di lei nella società. Un uomo ricco e potente. Un uomo che ha la facoltà di poter decidere che un giovanotto come lei non metterà mai piede a casa mia e mai disporrà dei miei capitali e beni.

 CLAUDIA: Ma ragiona,  Carlo non vuole i tuoi soldi, tu sei un uomo ricco, un grande avvocato…sei vuoi puoi permetterti tranquillamente di trovargli un lavoro…ed è con quello che potrebbero vivere senza ricorrere all’aborto che è contro la chiesa, contro Dio e contro la dignità di una donna.

MONICA: Io non voglio nulla da nessuno, e soprattutto niente da lui.

AVV. DE FEO: (a Claudia) No, lei deve abortire e questo figlio non lo terrà nemmeno se mi mettete di fronte alla sedia elettrica è chiaro?

MONICA: Ma chi sei tu per dirmi questo? Sei forse mio padre?

CLAUDIA:(al marito)Ma ragiona, io voglio il suo bene, capisci che le voglio bene? E’ suo figlio!

CARLO: Ecco, Monica ascolta tua madre…è questo il consiglio che devi ascoltare…

MONICA: Ma quale consiglio? Se mia madre ci teneva a me….dopo la morte del mio povero padre, certe scelte di vita sentimentale non avrebbe mai dovute farle.

CARLO: ( a Monica) Si può sapere che intendi dire con queste tue affermazioni?

GIORGIO: (tra se) che l’avvocato è “rattuso” e la mamma dorme cà “zizza” in bocca!!

AVV. DE FEO: Cosa ha detto?

GIORGIO: (leggendo sul foglio) Ho detto…questa causa speriamo che si sbocca.

AVV. DE FEO: (continuando) Intende dire che siete due mocciosi. Il padre? E che ha offerto il padre a lei e alla mamma? La fame? Lei è solo una ragazzetta super viziata, ingrata, irriconoscente e ribelle, nonostante io abbia fatto della madre una donna ricca e rispettabile, le abbia dato una casa e dei vestiti, auto gioielli e quant’altro e poi c’è lei…si si proprio lei (rivolgendosi a Carlo)…lei è solo un volgarissimo opportunista, arrampicatore sociale,  e doppiogiochista.

CARLO: Doppiogiochista? Lei sta farneticando…io sarò anche un plebeo ma sono troppo rispettoso per metterle le mani addosso, lei sta infangando la mia dignità e quella per me ha un enorme valore…perciò mi ascolti bene: <<non mi provochi>>.

AVV. DE FEO: Taci impostore. E portami rispetto, siamo intesi?

MONICA: Ma quale rispetto? Non ti permettere di parlare così al mio ragazzo.

AVV. DE FEO:(ride)Questa feccia…il tuo ragazzo?(con disprezzo) Come siamo caduti in basso.


MONICA: Ma sta zitto, che sei solo un viscido….un lurido verme e volgare puttaniere. 

GIORGIO: (tra se con il telefonino in mano) Uhàà…che bello…questo l’ho registrato!!

CLAUDIA: (Molla uno schiaffo alla figlia) Come ti permetti di offendere così  mio marito?

MONICA: (tenendosi la faccia) Anche a questo sei arrivata? A picchiarmi?
(poi alla mamma) Tuo marito? Ah ora è tuo marito? E quando l’hai sposato? Non ricordo di essere venuta a questo matrimonio.

GIORGIO: (tra se) E meno male…altrimenti ci voleva un’altra busta!!

CARLO: Signora ma che fa? Prende a schiaffi sua figlia che è incinta per difendere quel tipo?

AVV. DE FEO: Le ricordo che “quel tipo” è il suo compagno…e che “quel tipo” la sta ospitando nel suo studio legale.

MONICA: me ne vado….me ne vado….io con voi non ci resto nemmeno un secondo di più …vado ad abortire…vado ad abortire e dopo inizierò una nuova vita lontano da tutti. (ESCE)

CLAUDIA: (piangendo) oh Dio mio che ho fatto…che ho fatto!! Non l’avevo mai colpita prima. Carlo ti prego, fermala… fermala….non farle commettere sciocchezze.

CARLO: si signora, vado da lei. (ESCE)

AVV. DE FEO:(trattenendo Carlo) Tu non vai da nessuna parte…se ha deciso così che sia così.

CLAUDIA: No, non può restare da sola in questo momento potrebbe fare una sciocchezza.

CARLO: (svincolandosi) mi tolga le sue mani di dosso …e non si permetta mai più a toccarmi.

AVV. DE FEO: altrimenti che fa? Mi picchia? Mi accoltella? Mi deturpa il viso? Che fa? Forza me lo dica …che fa?

GIORGIO: Ora ti faccio vedere come abbusca* (*prende le botte) l’avvocato.

AVV. DE FEO: lei crede che io abbia paura di un delinquente come lei?

CLAUDIA: (mediando) Vi prego smettetela!!

CARLO: Lei è patetico e ridicolo…(vedendo che l’avvocato de Feo ostruisce il passaggio lo spinge e lo scaraventa sul divano dello studio) Ma si tolga di mezzo …(sta per inveire) 

GIORGIO: (Cosi come si incita un cane a mordere) Peglia!! Peglia!!

CLAUDIA:(fermandolo) No, no, Carlo no…ti prego non farlo….

CARLO: (a De Feo) Ringrazi la mamma di Monica…altrimenti a quest’ora sarebbe un avvocato depravato con il naso rotto, le ossa spezzate e senza denti.

GIORGIO: Se se…quello già è bello ‘o putrusino*. (*prezzemolo)

CLAUDIA: (fermandolo mentre sta uscendo) Carlo, sono le chiavi dello studio…se Monica stasera non rientra…dagliele…vi riparate qui, altrimenti dove resta, in mezzo alla strada? (ESCE)

AVV. DE FEO: (si alza dal divano…si avvicina alla porta e urlando) Si qui, tornate qui…così vi anniento. Lei non sa chi sono io….Io sono l’avvocato De Feo, mi ha messo le mani addosso nel mio studio legale…questo è un oltraggio al pubblico ufficiale. Io la mando in galera brutto buzzurro che non è altro … si pentirà del giorno in cui è nato!! La mando in galera ed ho pure i testimoni…(guardando verso Giorgio) Lei mi farà da testimone…è vero?

GIORGIO: Io veramente “taccio e non ascolto” !! (guardando Claudia)

AVV. DE FEO: Come tace e non ascolta?

GIORGIO: (indicando Claudia) Ordini di scuderia!!

AVV. DE FEO: No, stavolta lei deve sentire ed ascoltare.

GIORGIO: (tra se) eh si, io tengo le orecchie ad intermittenza…mò si…mò no!!

CLAUDIA: (a De Feo) Dai calmati, torniamocene a casa….. Torniamo a casa così ti preparo una bella camomilla e ti tranquillizzi un po’…va bene?

AVV. DE FEO: Lo rovino…Claudia io quello sbarbatello arrogante e presuntuoso lo rovino… fosse l’ultima cosa che faccio in vita mia ma lo voglio vedere distrutto.

CLAUDIA: Calmati…calmati…forza, andiamo a casa che è tardissimo… sono ormai le 22,00 passate. …andiamo…andiamo. ( Si ferma un attimo alla finestra guardando lontano)

AVV. DE FEO: Che stai guardando dalla finestra.

CLAUDIA: penso a mia figlia…(pausa) l’aborto? Spero che non commetta sciocchezze.
(ESCONO entrambi e nel frattempo si abbassano le luci )

Si abbassano le luci e sul palco, con occhio di bue puntato addosso, appare un cantante che intona la canzone di NEK: <<LUI VIVE IN TE >>. Lateralmente il feto con movimenti sinuosi fuoriesce dal suo ovulo e si destreggia in un balletto di danza contemporanea con luci colorate.

FETO: Sto soffrendo….
Ho  freddo …tanto freddo addosso, ma perchè?
Mi sento male …(lamentandosi ) ah…ah…aiuto…aiuto…aiutooo…mi stanno facendo male!
Mammà,  ma lo vedi? Lo vedi che sto morendo…mamma…mamma…che hai fatto? Mi hai ucciso?…
E perchè? Mamma, io che ti ho fatto? Perchè??
Lo senti adesso? Lo senti?? Rispondimi….lo senti ora questo <<MIO ASSORDANTE URLO NEL SILENZIO>>?
Prima mi hai dato alla luce, ed ora…ed ora quella luce me l’hai spenta per sempre….non me l’hai fatta più vedere.
Eppure in questi pochi giorni che ero nel tuo grembo ti ho voluto così bene….perchè mi hai fatto questo? Questa cosa così brutta proprio a me?
Ero solo un embrione innocente di pochissime settimane….chissà forse man mano che mi sarei formato sarei diventato un maschietto (pausa) o forse una femminuccia …ma non importava…o l’uno o l’altro ti avrei portato per sempre dentro al cuore…ti avrei amato a prescindere da tutto….ti avrei fatto da bastone per tua vecchiaia…e sorreggendoti non ti avrei mai …e poi mai… fatto cadere!!
Perchè?? Mammà…dimmelo! Perché mi hai fermato il cuore, il respiro, la mia stessa vita…Perché? Perché.... Perché hai spento la vita proprio a me? (ESCE)

(Subito dopo  si abbassano le luci…viene puntato un “occhio di bue” sulla ragazza.)

MONICA: (Si guarda allo specchio con disprezzo…e sputandosi ripetutamente in faccia da sola….) Sono passati appena 4 giorni... posso dire di star reagendo bene, ma ora, solo ora comincio ad accusare il colpo.
Gli ormoni cominciano a rarefarsi nel mio sangue e l'umore fluttua...
Non dovrei avere ora dei sensi di colpa e nemmeno pentimenti...
Ho fatto una scelta col massimo della consapevolezza...
Ho solo rabbia.
Tanta rabbia... forse troppa.
Volendo lo potevo evitare pretendendo più rispetto per la mia dignità di donna e non l’ho preteso.
Per il male peggiore: <<l'indifferenza>>.
L’indifferenza da parte di chi ha afferrato e distrutto il mio futuro e quello del mio piccolo senza rimorsi e senza rimpianti.
Per la sensazione che, (ride sarcasticamente) ora forse trovo stupida, di sentirmi in dovere di non cedere mai a nessun crollo, a nessun pianto, a nessuna fragilità...
Eppure fragile lo sono... e ora lo sono dannatamente molto più di prima....
Nella mia vita ne ho passate un po’ di tutti i colori...
Depressione, delusioni, casini con una famiglia con la quale non c'è mai stato un vero dialogo.
Una famiglia ricca che è più un gruppo di satelliti dove ognuno se ne sta per i “cazzi” suoi.
Una famiglia dove non è mai regnato l’amore e la complicità.
No, io non ho mai avuto un faro da inseguire.
Non ho mai avuto una torcia nella notte quando il buio delle tenebre s'infittisce.
L'unica luce che mi è rimasta è la mia “anima”.
Un’anima oramai appesantita che ora cerco di curare più che posso.
Un’anima che ha attraversato percorsi dolorosi,  abbandoni,  disperazione, cadute, ma grazie alla mia tenacia anche continue risalite.
E ora? Vuoi sapere come mi sento ora?
Mi sento vuota… inutile… inesistente… con le mani macchiate di sangue!!
Il mio stesso sangue!! (piange)
So che questa sensazione è tra le più comuni in chi abortisce.
Cerco di sentirmi forte  ma quello che è dentro di me….la parte più profonda di me… è ferita.
Questa parte di me si sente come se l'avessero violentata... come se gli eventi l'avessero scossa in modo immane, come per dirmi.... urlarmi qualcosa…(incalzando) urlami qualcosa…e porca puttana “URLAMELO”!!
Tendo l’orecchio ma non ascolto nulla….e allora….sono io che grido.
Si, grido di rabbia!!
Come l’ululato di una lupa ferita, aggressiva contro qualunque attacco, violenta ma scomposta perché indebolita ed esangue...
Perché il dolore ti porta a creare attorno a te una barriera….una difesa a tanti strati...
Lotti forsennatamente perché temi per la tua stessa sopravvivenza fisica e soprattutto mentale.
MA ATTENZIONE! NON CERCO COMPATIMENTO!
Non voglio compassioni!! I miei errori...??
Ho sempre avuto poca dedizione lacrimevole verso chi si piagnucolava addosso per ogni cavolata...
Perché?
Perché in loro vedevo lo specchio dei miei affanni... e detestando loro (pausa)  detestavo me.
Mi sentivo e mi sento quasi disperatamente in dovere di essere risoluta, guerriera, e incrollabile.
Ma per rinascere occorre morire”!
Non parlo di morte fisica…parlo di morte dei vecchi schemi mentali, del desiderio di vendetta, per lasciare spazio al coraggio di attraversare nudi il fuoco della triste “Verità”.
Mi rendo conto anche che ci vuole tanto coraggio per non abortire quando si è in una situazione dove tutti ti danno contro.
E allora mi chiedo: <<perché l’hai fatto>>?
Ho accettato il fatto di aver agito in modo che lei non nascesse…
ho accettato il fatto che la mia azione ha comportato la sua morte…
ho accettato il fatto che  la mia vita non sarebbe mai più stata la stessa…
… solo perché sapevo che agendo diversamente avrei generato una tempesta, un uragano di disagi alle persone che fanno finta di volermi bene.
La verità è che se avessi scelto diversamente avrei coinvolto un altro essere umano...<<il mio essere umano>>….e vigliaccamente non me la sono sentita.
E le ragioni materiali c'entrano sino ad un certo punto...
Può essere facile per chi mi osserva e dice che sono stata meschina, ma questo non ha alcuna importanza.
La gente da continuamente giudizi e non per questo il mondo cambia.

Ora sono sotto ad una tempesta...
Lampi…fulmini….tuoni, mi colpiscono, mi scuotono e  mi fanno male. Molto male.
Mi dicono: chiedi perdono!! Il dolore si allevierà!
Ah si? E quando?
Come?
Perché?
A chi?
A Dio?
Chiedere perdono a Dio?
A che serve chiedergli perdono quando nella mia spiritualità  devo essere responsabile dei miei gesti e dei miei pensieri?
Devo rendere  conto innanzitutto alla miacoscienza.
Si a lei e solo a lei,  perché benché possa sembrare una scelta di comodo, non lo è affatto. Infatti siamo sempre noi i peggiori giudici di noi stessi.
Ho già chiesto perdono…
Sono 4 giorni e 4 notti che chiedo perdono…
Non basterà una vita a chiedere indulgenza  a “quell’esserino” che viveva in me, che scalciava in me, che pulsava in me e che ho tradito.
Era indifeso…era inerme…era “la vita nella mia vita”.
Ecco, a lui devo chiedere perdono….questo si...per sempre?
Chissà...forse un giorno nemmeno troppo remoto, laresurrezione o, come dicono gli induisti, la reincarnazione,offrirà molte sorprese.
Ho reali rimorsi e una grande nostalgia verso il suo piccolo cuore, col quale senza saperlo ho parlato sino alla fine e che ora, potendo, forse mi direbbe…..

EMBRIONE: <<Non aver paura mamma....non ti ho mai vista, non ti ho mai conosciuta, ma ti ho amata e con un po’ di fatica …. credo di averti anche capito>>.


                                    CAMILLA,  GIORGIO, ELSA, GIGGINO E  ALDO 


ALDO: Camilla, l’hai fatto questo caffè, si o no?

CAMILLA: (Entando) Vai pure di fretta, e aspetta che te lo sto portando.

ALDO: e fai presto che a me la mattina presto se non prendo il caffè non mi sveglio.

CAMILLA: (Guardando la sveglia) azz, la mattina presto? Sono le 9,15.

ALDO: Ma che ti credi che faccio il panettiere? Appunto, per me le 9.15 è presto (beve il caffè)…e a loro non glielo hai portato? 

CAMILLA: Loro? Ma allora sei sordo? Loro sono arrivati allo studio stamattina alle 8.30…a mò che se lo sono preso il caffè?( sbracciandosi con Aldo) e spostati, fammi sentire !!

ALDO: e non spingere. (Infastidito) Ahò, ma dove ti infili? Mi sembri un’anguilla…

                                                                                                                                               

CAMILLA:(ad Aldo) …callosa e saporita?

ALDO: No, (mimando) viscida, molle e che s’infila.

CAMILLA: Overe? E tu sembri un rinoceronte.

ALDO: cioè?

CAMILLA: Grosso, ingombrante e che corne ‘nfronte* (*sulla fronte)!

ELSA: Pure tu che corne? Guagliù, (guardando Giorgio) ma in questo ufficio ci sta un’epidemia?

GIORGIO: Io tengo le corna? (ride) Io semmai metto metto le corna!!

CAMILLA: mamma mia…mi stai facendo venire l’ernia a disco? 1550 palle…1555 palle…1560 palle

GIORGIO: Ah si? E fai attenzione che ti faccio venire pure la bocchite e la nasite acuta.

ALDO: La nasite e la bocchite? E che malattia è?

GIORGIO: Quella che ti colpisce quando uno ti dà ‘na “capata”* (*testata) in bocca

CAMILLA: 1600 palle….1650 palle…1700 palle…Uhààà avvocà (ad Elsa) e qua fra poco dobbiamo fare studio allo stadio San Paolo a Fuorigrotta…

ELSA: E perché?

CAMILLA: E dove le mettiamo tutte sti palle? (ridono)

GIGGINO: Quindi a figlia dell’avvocato dopo 3 anni è prena un’altra volta?*(*è incinta?)

CAMILLA: si l’ho saputo pure io che è prena un’altra volta….e quando deve figliare?

GIORGIO: Ma che l’avete presa pe’ ‘na cuneglia? (“coniglio” …mimando il disappunto) No, voi 2 ….delicatezza… sottozero, eh?

CAMILLA: ma perché come devo dire?

ELSA : si dice: << quando deve partorire>>?

GIGGINO: E va bene!! E quando deve sgravare?

GIORGIO: Quanto sgrava tua sorella!!

GIGGINO: (risentito)Mia sorella non sgrava perché ha avuto lo strappamento dell’utero…

GIORGIO: e se non la finisci a te ti faccio lo strappamento della lingua….

CAMILLA: Pure? Chille già gli hanno piallato il lato di sotto….ora e fanno ‘o strappamento  pure ‘o late e copp* (*lato superiore)….sai che vedi?


ELSA:Ma state zitti! Chi è che deve partorire e partorire? (con fare pettegolo) “Se” ho capito bene…”se” l’intuito non mi inganna…”se” l’istinto non mi ha abbandonato…”se” il sesto senso…


GIORGIO: (interrompendola) ti facesse jettà nu poco ‘e sango  ccà nterra* (* buttare il sangue per terra) è probabile che questa cosa la sapremmo prima di domani mattina. 

CAMILLA: Allora muovetevi avvocà…(facendo finta di farla sniffare le porge la mano come se su essa ci fosse della cocaina) tirate ….tirate….

ELSA: (infastidita)Ma che tengo da tirare?

 CAMILLA:Avite ragione, non c’è niente…ma se voi tirate lo stesso(mima il gesto di chi sniffa la cocaina sul dorso della mano)…almeno ingannate il pensiero!! Allora diteci:<<che sapete>>?



ELSA: Io sono una persona seria e riservata e certe cose non le posso raccontare…ma lo sa pure Aldo, fatevelo dire da lui.

ALDO: No, io non so niente, ma so solo che l’ho sentito gridare ieri sera tardi con la figlia e con il genero. Hanno litigato di brutto perché si sentivano urla per tutto il palazzo ma non ho capito bene di cosa si parlasse. 

ELSA: Si, ma anche Giorgio lo sa.


CAMILLA: Davvero? (impetuosa a Giorgio) e allora chiattò, parla!!

GIORGIO: (risentito) Chiattò? Ma con chi ce l’hai?

CAMILLA: Chiattò? No,  avete sentito male….ho detto….”avvocatòòòò”…

GIORGIO: Chiattò? Non ti permettere proprio che io proprio oggi ho bruciato oltre 3500 calorie!!

CAMILLA: Ah si? E come avete fatto?

GIORGIO: Ho lasciato la torta nel forno e me la sono dimenticata là !!

CAMILLA: e forza…parlate!!

GIORGIO: Ho saputo che alla notizia della 2° gravidanza di Monica nella famiglia De Feo, c’era una gioia incontenibile. Stavolta pure l’avvocato era contentissimo perché Monica dopo l’aborto dell’altra volta litigò con il fidanzato Carlo. Poi  dopo un anno circa  si fidanzò con un altro ragazzo, questi è figlio di un ricco ingegnere di Napoli che abita a via Manzoni e all’avvocato questa cosa fece piacere. E da qualche annetto stanno convivendo fino a quando Monica è rimasta di nuovo incinta.

CAMILLA: Ahò, ma questo ragazzo lo sapeva che Monica era già uscita “prena” due anni prima?

GIORGIO: Ma che ne so io? Dicevo: sembrava tutto tranquillo e invece no. Infatti, dopo questa nuova gravidanza sembra che facendo l’amniocentesi  il bambino che Monica sta aspettando abbia dei gravi problemi di malformazione. Monica nonostante tutto è disposta a tenersi il figlio, ma a parte lei, sia la signora Claudia che lo stesso fidanzato della figlia ….ma, a quanto ho capito, anche l’avv. De Feo,  siano tutti amareggiati e non accettano questa cosa. Questo figlio, non è gradito e vorrebbero che Monica abortisse per la seconda volta.

CAMILLA: Per la serie: <<Anche i ricchi piangono>>.

ELSA: Monica non vuole ammazzare anche quest’altro figlio e per questo motivo a casa  sua è scoppiato un putiferio.

CAMILLA: Uh Gesù Cristo mio…embè, si è fatto male qualcuno?

GIGGINO: (scocciato) Chi si doveva far  male?

CAMILLA: E io che ne so? Mica stavo lì quando c’è stato lo scoppio?

GIGGINO: Lo scoppio? Ma quale scoppio?

CAMILLA: Quello del “Putiferio”!!

ALDO: Putiferio? No, avvocà…stavolta ci vuole …

GIORGIO: No, nemmeno la sputazzata a sponda si merita. Putiferio, non “bombiferio”, cretina!!

CAMILLA: (indicando Elsa) E io questo volevo dire….ma chi l’ha fatta avvocato a questa?(a Elsa) Avvocà voi la “laura”* (*laurea) ve la siete comprata a porta Capuana sopra le bancarelle.

ELSA: (irosa) uhè…uhè…non ti permettere proprio…ti faccio vedere bene io Porta Capuana…

GIORGIO:e va bene, non era Porta Capuana, era Resina?Che ti cambia? Si sanno come vanno le cose!

CAMILLA: (seriamente) vedete… è quando parliamo tra noi intelligenti che si capisce che voi siete una mezza calzetta…

GIORGIO: Mezza ?

CAMILLA: Avete ragione avvocà….sana sana* (*interamente).

GIORGIO: Ma qua calzetta sana sana…quella è proprio un mutandone di lana. (ridono)

GIGGINO: (a Elsa) Ma veniamo a noi…stavamo dicendo dello scoppio del putiferio…

CAMILLA: Ed io ve lo torno a ripetere…non so niente perché non ero lì…

GIORGIO: Giusto, Giggì, Quella mica stava lì? Se stava lì allora vedeva qualcosa…ma siccome non c’era  non lo sa...



CAMILLA: Giusto..e non mi sono nemmeno fatta male….

GIORGIO: (a Camilla) Ma tu veramente fai? Ma allora sì scema davvero?

CAMILLA: Chi è scemo? Non vi permettete proprio avvocà….io quando a capodanno sparano le “cipolle o i tracchi”* (*fuochi d’artificio) io scappo dall’altra parte.  E sapete perché? Perché mio cognato fa il portantino al CTO di Napoli da 25 anni!!  E sapete che mi dice? Che ogni anno il 31 dicembre un casino di persone perdono le dite e le mani perché <<scoppiano>> le bombe in mano? Voi ora dite che sono scema? E so scema…ma non mi passa nemmeno per la testa…Io le bombe non le tocco così sicuramente non mi possono scoppiare nemmeno le dita…insomma, avvocà, io quando vedo il fuoco scappo(mima) …e se a casa dell’avvocato De Feo piace fare i fuochisti e poi non fanno attenzione quando fumano e magari una scintilla di sigaretta ha fatto scoppiare il Bombiferio…mi dispiace per loro…ma sono contentissima che non mi sono trovata.

GIORGIO: Dice bene il detto antico,  quando vuoi mandare una bestemmia a qualcuno devi dire:<< puozze avè a che fa sempre con gli ignoranti>>!! (chiamando) Lia…Lia…


LIA: (entrando) Dimmi Giorgio!!


GIORGIO: (alludendo alla spazzatura) Prendi questo secchio di “organico” vestita da“differenziata” e portala di là.



LIA: Ma perché che teniamo la discarica di là?


ELSA: No, ma da  quando c’è lei ….abbiamo installato un immondezzaio abusivo.



CAMILLA: (applaudendo) brava…brava…ogni tanto la scarola riccia esce da sotto l’effetto “sniffatorio” della cocaina e si mette a fare le battute (Lia porta fuori Camilla nell’altra stanza e rientra)



GIGGINO: (a Giorgio) Davvero? Avvocà,  Elsa sniffa?


GIORGIO: Ogni tanto!!

CAMILLA: (rientrando) Veramente si ubriaca pure!!


ELSA: Ma tu vedi se è possibile che una demente simile debba parlare di me, ma vi rendete conto?

GIORGIO: (scanzonato) E dai…sniffare no, ma che ti piace a “gnostra”*(*bere) è vero, giusto Lia?

LIA: Diciamo che ogni tanto le piace alzare il gomito!

ELSA: (incavolata) Ragazzi!! Ma siete scemi? Ma che dite? Ma come vi permettete?



GIORGIO: Ma perché non è vero che sniffi?

ELSA: No, ovvio che no!!


GIORGIO: E vuoi dire che non ti  ubriachi nemmeno?



ELSA: Nemmeno!!


GIORGIO: (ci pensa un attimo) A trombare nemmeno trombi…neh ma che campi a fare?


ELSA:Chi te lo ha detto che non lo faccio? Faccio sesso solo con le persone a cui piaccio da morire.


GIORGIO: E allora lo vedi che ho ragione? Tu perciò sei sempre nervosa….Non sfoghi!!

ELSA: Io non sfogo?

CAMILLA: (entrando) Non sfoga..non sfoga…(mimando) perciò si ubriaca!

GIORGIO:  Vedi? Ha ragione Camilla!! Guardati allo specchio…a chi puoi piacere tu?


GIGGINO: (corteggiando) Elsa, queste sono solo luride calunnie ed insinuazioni che dicono sul vostro conto, ma voi a me piacete molto e non date retta a queste voci di corridoio!!

CAMILLA: (entrando) No, qua corridoio scemo…lo dicono pure in mezzo alla via! (ESCE)



ELSA: Cretina, deficiente ed ebete…cosa dicono in mezzo alla via?



GIORGIO: (mimando) Che non trombi?

ELSA: Io?? …io?? Ah questo dicono? E poi non dicono niente più?

CAMILLA: (entrando) …..e che lì sotto stai piena di fuliggine (tutti ridono)



ELSA: ma che impuniti!! Ora vi do la dimostrazione che vi sbagliate…(ad Aldo facendo la smorfiosa) allora Aldo, stavi dicendo?

GIGGINO: stavo dicendo che mi piacete molto

ELSA: (con fare da oca) avete visto? Io ad Giggino piaccio….

GIGGINO: Si,  è vero…Elsa mi piace  molto….

GIORGIO: E che posso dirti Giggì…i latini dicevano << De Gustibus Non Disputandum Est>>

GIGGINO: e che significa??

CAMILLA: Piglia ‘a sta cosa chiena ‘e pus e buttala dint’’a cesta!* ( *prendi questa donna infetta e buttala nella cesta)

GIGGINO: Ma quando mai? Ma che dici? Io Elsa l’amo per davvero!!

ELSA: ah si?

GIGGINO: si…e mi fate letteralmente impazzire quando vi vedo…

ELSA: Togliamo questo “voi di mezzo”…

GIGGINO: e se tolgo il voi… poi in mezzo che ci mettiamo?

CAMILLA: ‘A tintura ‘e iodio!!

ELSA: La tintura di iodio? E che c’entra?

CAMILLA: Che ne so…quello questo (indicando Giorgio) ha detto che state piena e pus…e se tenete il pus dovete disinfettare? E la tintura di Iodio è perfetta sopra all’infezione!!

ELSA: (ignorandola… si rivolge di nuovo a Giggino) Dicevo togliamo il Voi e dammi del tu!!

GIORGIO: (tra se) si accontenta del poco!!

GIGGINO: va bene…Avvocà diamoci del tu….(pausa) mi fai impazzire quando ti vedo…

GIORGIO: (intervenendo)e mi dispiace…a me fai schifo proprio!!

GIGGINO: ma non è per voi Giorgio…è per l’avvocato Elsa

ELSA: Togliamo pure l’avvocato, Giggìno….da oggi in poi puoi anche chiamarmi Elsa !!

GIGGINO: Elsa come sei bella….ti amo da morire…

ELSA: (rivolta a Camilla e Giorgio)…sentite sentite..

GIGGINO: la tua chioma riccioluta mi ha sempre turbato

ELSA: (rivolta a Camilla e Giorgio)…sentite sentite..

GIGGINO: e mi son sempre sentito attratto dai tuoi occhi lucenti e luminosi?

ELSA: (rivolta a Camilla e Giorgio)…sentite sentite..

GIORGIO: Ma che devo sentire? Mi state facendo rivoltare lo stomaco!!

ELSA: Che bello!! Che carino…Ma tutto quello che mi stai dicendo …davvero lo pensi?

GIGGINO: No!!


ELSA: No? (spostandosi) Come no? E perché l’hai detto?

GIGGINO: Perchè mi stavo ripassando la parte della commedia teatrale che stiamo facendo con la mia associazione cattolica…e quest’anno faccio la parte dell’innamorato….ora se te lo dicevo prima, tu mica me lo facevi fare….ma accussì è sembrato vero e reale…giusto?

ELSA: ma stai scherzando!!

GIGGINO: Perché non l’ho recitata bene? E dai, non dire così, tu nemmeno te ne sei accorta?

ELSA: Ma che tu e tu…. bifolco e screanzato dammi del lei!!

GIGGINO: Veramente prima vi davo del voi!!

ELSA: Prima! Ma da ora mi darai del lei (cacciandolo dalla porta) fuori! Fuori! (Giggino  ESCE)

GIORGIO: mamma mia ….ha preso sto palo!! (ride con Camilla)

ELSA: Che ridi tu..forza…fai a fare le pulizie.



CAMILLA: (uscendo) Primo palo….secondo palo….terzo palo….

GIORGIO: (facendo finta di chiamare severamente) Camilla!!

CAMILLA: Che c’è avvocato?

GIORGIO: Smettila di dire:<< Primo palo….secondo palo….terzo palo>>. Quello che ha preso l’avvocato Elsa non è stato un “palo”…


CAMILLA: Azz no!! E che era?

GIORGIO: (ridendo) Nu pilastro dei ponti dell’autostrada. (ridono e Camilla ESCE)

                                          MARA, TEO, LIA E DETTI

LIA: ( entrando) Giorgio, ci sono due persone anziane di là che vogliono parlare con te. Li faccio accomodare?

 GIORGIO: Signori anziani? E che vogliono?

LIA: Non lo so, li faccio accomodare?

GIORGIO: Ok, falli entrare.

LIA: (Esce un attimo…rientra un attimo dopo)…prego accomodatevi…ecco l’avvocato.



GIORGIO: Prego signora accomodatevi prima…

ELSA: Nel frattempo gradite un caffè?     


GIORGIO: Ma dove vai? Perchè lo devi fare tu il caffè?


ELSA: (Acida ed ironica) Sissignore…lo faccio io cosi ne bevo una tazzina pure io e mi riprendo dalla botta presa sotto il pilone dell’autostrada. 


GIORGIO: ahè, una tazzina? E che fai con una tazzina? Allora ce ne vuole una damigiana!!
       

ELSA: Che deficiente!! (ai coniugi anziani) E allora lo gradite signora?

MARA: (Signora 85enne ancora arzilla) No, grazie signora...io tengo lo zucchero alto.
(a Giorgio dopo che Elsa ESCE) Avvocato, buongiorno posso parlare liberamente?

GIORGIO: ( si siedono) prego, ditemi pure…innanzitutto ditemi come vi chiamate?

MARA: Io mi chiamo Mara Ricciardiello.

GIORGIO: e vostro marito?

TEO: Te-Te-Te-Teo   La-La-La-Lamberti

GIORGIO: (alla moglie) ma è balbuziente?

MARA: Nossignore, il padre era balbuziente, e l’impiegato dell’ufficio anagrafe era un bastardo.
Ma veniamo a noi, avvocà sono venuta per parlarvi di una cosa molto indelicata …Io devo divorziare da mio marito.

GIORGIO: Volete divorziare? Ora?

TEO: (Signore 90enne marito di Mara) avvocà, non la pensate, quella è incontentabile.


GIORGIO: Ma da quanti anni siete sposati?

MARA: 50 !!

TEO: 70!!

GIORGIO: Ma come? 70 o 50 ? Scusate ma vi siete sposati lo stesso giorno?

TEO: Avvocà, sulla carta siamo sposati da 50 anni….ma realmente è come se la sopportassi da 20 anni in più. Avvocà, lei tiene lo zucchero….e a me ha fatto venire la bile al fegato.



MARA: Ti ho detto 50….uhè, ma tu non  ti ricordi proprio niente?

GIORGIO: vabbè, ditemi, perché volete divorziare?


MARA: Avvocà….ci sono tanti motivi…..devo divorziare e basta.

GIORGIO: (cercando di capire) Ma non mi dite che picchiate la signora?

TEO: Io ma quando mai? Io non mi permetto proprio.



MARA: Ma chi? Si deve solo permettere!! ‘O “stezzello sano sano” * ( *gli tiro i capelli)

GIORGIO: Signora, ma vostro marito ha un'altra donna?

TEO: No, io le altre donne non le guardo proprio per non mettere scompiglio…

MARA: Scompiglio? Ma qua scompiglio? Tu pure se le guardi…a dopp ‘a forza addò la pigli?

GIORGIO: Ma no, io dico …queste donne…le guarda per televisione?

MARA: No, non guarda le donne per televisione.

TEO: E come faccio a guardarle? Quello il telecomando lo tiene sempre lei in mano.

MARA: sissignore…il telecomando lo devo tenere io, va bene?

TEO: Eh già. Io lo posso toccare solo quando devo mettere solo le batterie dentro , vero?


MARA: No, pure quando di dico: << guagliò, prendi il telecomando e spegni la televisione >>.


GIORGIO: azz signò…siete democratica…

MARA: E l’uomo questo fa!!

GIORGIO: …(seccato), cambia le pile da dentro al telecomando?

MARA: No, prima le deve andare a comprare e poi le deve cambiare.


GIORGIO: Signora… signora… Io lo vedo così bravo vostro marito. Tranquillo…tranquillo…

TEO: (alla moglie) La voce della verità…la voce della veritàààà…so’ tranquillo!!


MARA: Avvocà…ma qua tranquillo? Quello è come l’acqua di pozzanghera, “s’appantane e fete* (*acqua stagna puzza)….avvocà, Io devo divorziare ….Io devo divorziare ….ma che ne sapete? Da tanti anni che supporte..sol’io so quello che tengo in corpo….

TEO: Non è vero, lo so pur’io. ( A Giorgio) Avvocà, questa è un poco stitica….lo so io quello che tiene in corpo….

MARA: La vuoi finire di dire i fatti nostri all’avvocato?

GIORGIO: ( a Teo) Ma perché che tiene?

TEO: Che tiene? “Na fogna appilata”* (*Fogna otturata)

MARA: Uhm….e quando vai tu? Non dici niente quando vai tu?

TEO: Io? A parte che io subito faccio e poi io odoro, non come te che ci vuole la creolina!!

CAMILLA:(entrando a Giorgio) Avvocà, ma che vi siete tolto le scarpe un'altra volta nello studio?


GIORGIO: Io, ma quando mai?



CAMILLA: No? (smorfia come se fosse stato un falso allarme) Strano!! Davvero è strano….mi era sembrato di sentire che si doveva buttare la creolina. (ESCE)

GIORGIO: no, non bisogna buttare la creolina…si deve buttare una “cretina”

MARA: Davvero? E dove?



GIORGIO: A coppe abbasso* (giù dal balcone)



MARA: avvocà veniamo a noi….la mia è una situazione grave… Io devo divorziare



TEO: Ma chi te l’ha detto che è grave? Dunque Avvocà, io tengo ormai quasi 90 anni….

GIORGIO: complimenti…ve li portate benissimo.

MARA: e pure portandoseli bene… è grave lo stesso!!

GIORGIO: In che senso?

TEO: Avvocà questa si lamenta d’ò supierchie* ( * del di più)

MARA: Mi lamento? Avvocà…questa specie di uomo mi sta mettendo in difficoltà…

GIORGIO: Non vi da i soldi per vivere?

MARA: E io che ho bisogno dei suoi soldi? Io tengo a pensione mia che è più grande della sua.

TEO: Azz, quella se piglia la sua e pure la mia.

GIORGIO: E allora non vi permette di uscire?

MARA: No, a scendere posso scendere!!


TEO: Scendere? Quella sta sempre in giro a fa a “capera” * (*pettegola) !!

GIORGIO: E’ Ateo e non vi fa andare in chiesa?


MARA: No, in chiesa ci posso andare!!

TEO: A chi? Quella è una Serva di Maria e se va a fa tutte le processioni e tutti e funerali, battesimi, comunioni e matrimoni.

GIORGIO: ma io non capisco..e perché volete divorziare?

MARA: Io devo divorziare….avvocà….voi fatemi la pratica e non vi preoccupate.


GIORGIO: faccio la pratica? Se non troviamo i presupposti giusti, come riesco a farvi divorziare?

MARA: Non riuscite a farmi divorziare? Neh, ma voi come avvocato allora siete na zoza?

CAMILLA: (Entrando) uhàà…5 minuti e già si è fatto “sgamare”* (*accorgere) !! (ESCE)

GIORGIO: Signora, noi dobbiamo capire bene,  ditemi….per caso è geloso?

MARA: Ma qua geloso avvocà? E se era geloso io me lo sposavo? Io sono una donna libera.

TEO: Avvocà io le ho fatto fare sempre quello che voleva lei.

GIORGIO: Uh Gesù, allora per caso gioca a lotto? Nelle slot machine? Alla Sisal?

MARA: No, quello è pidocchioso i soldi non li spende?

GIORGIO: Allora è avaro?

TEO: E per forza che sono avaro….se come prendo la pensione si prende pure i soldi miei, come faccio a spenderli poi?

GIORGIO: ( A Mara) E’ vero?


MARA: Si, è vero…i soldi suoi me li prendo io!!

TEO: Lo vedete avvocà?

GIORGIO: Neh, scusate signora….ma che vi fa di tanto sbagliato, sto marito vostro, che volete divorziare?

MARA: (fa segno a Giorgio di avvicinarsi) Non spara…avvocà, capite a me, non spara….tanti anni fa sparava e sapeva sparà…mò e diventato  na bajunetta senza polvere da sparo ….e voi me lo dite a che serve nu fucile senza colpi? Solo a tenere ‘o mbratto mezzo* ( *il disordine)

GIORGIO: (alzandosi dalla scrivania)…signora, per favore, ma non mi fate perdere tempo….a 90 anni vi lamentate che non spara più?

MARA: E che significa 90 anni? E allora solo perché ha 90 anni non deve sparare più? Perché a mangiare non mangia? A bere non beve? A dormire non dorme? Solo a cosa migliore s’è dimenticato come si fa? Ed io come faccio?

TEO: La sentite avvocà?

GIORGIO: Signò…e che vi devo dire? Al posto della pistola …usate il bastone. (li accompagna fuori alla porta)

MARA: Ma come, na femmina di vecchio stampo come me, deve usare il bastone?

GIORGIO: Si, fate come l’avvocato Elsa…quella la pistola non l’ha mai usata in tutta la sua vita.

MARA: davvero? Mai usata a pistola? E allora davvero si deve sparare?

GIORGIO: Appunto….voi siete fortunata…nu poco ‘a pistola..e un poco il bastone…(Fa Uscire Mara e Teo ) (Giorgio appoggia il gomito sulla scrivania e mette la mano sotto la testa) Ma tu vedi un po il Padre Eterno se è possibile che a 90 anni si pensa ancora a questo.

                          GIORGIO, LIA, NICOLA, CARMELA, IMMACOLATA

LIA: ( Entrando) Giorgio, posso fare entrare i prossimi clienti?

GIORGIO: si si, falli entrare. Ma Elsa dove sta?

LIA: E’ scesa giù a prendersi un caffè. L’ho vista tutta nervosa, ma che le avete fatto?

GIORGIO: Azz, è scesa proprio? Ma che la comanda lei qui….sale, scende, lavora, non lavora…

LIA: Lascia stare, sta come la pazza, dice che le avete fatto un brutto scherzo…e allora te li faccio entrare questi altri signori?

GIORGIO: Si, falli entrare….

LIA: Ahò, se vedessi che tipi…

GIORGIO: (curioso) Ma perché come sono?

LIA: Eh no!! E poi finisce la sorpresa, aspetta, ora li faccio entrare. (Lia ESCE)

NICOLA: (uomo molto ignorante di circa 55 anni, molto trasandato e con capelli bianchi…abiti da contadino e modo di fare molto alla buona) (ENTRANDO con moglie e figlia) Forza, entrate, qua ci sta ‘o ministro. Forza salutate ‘o ministro!!

CARMELA: (moglie di circa 45 anni con le stesse caratteristiche del marito) Buongiorno signor ministro!!

IMMACOLATA: Buongiorno ministro!!

NICOLA: (alla figlia con tono di rimprovero) Uhè, e come ti permetti? Che ti pensi che il ministro è tuo fratello? Chiedi scusa e chiamalo signor ministro.

IMMACOLATA: Scusatemi tanto signor ministro.

GIORGIO: Ma no, quando mai…Non c’è bisogno di scusarsi? (sorridendo) Io non sono un ministro.

NICOLA: Signor ministro non “facite” il modesto, io zappo la campagna e tengo le mani piene di calli, lavoro in mezzo alle vacche e alle galline…levo la merda da sotto lì puorchi e sotto lì piecure...

CARMELA:(sottovoce)Nicò, Nicò, parla pulito davanti al ministro, non dire merda, dici lutamma!

NICOLA: (alla moglie) hai ragione, Carmè, “lutamma”* (*letame ) e scusate, io sono abituato a parlare sempre che cafune… ma so quando un personaggio come “vojo” è meglio di me…mi sono dimenticato che ora sto parlando cu’ nu’ signore ministro.

GIORGIO: Ma nossignore, io non sono un ministro e nemmeno mi interesso di politica….io mi occupo solo di cause legali.

NICOLA: Ah è vero, “vojo” non fate politica e perciò non siete un ministro …vojo fate le cause e perciò siete un “magistrale”. Permettete che mi presento? Io sono Nicola Ciotola, per gli amici detto Caccavella,   e questa è mia moglie Carmela e mia figlia Immacolata.
 

IMMACOLATA: Piacere magistrà….

CARMELA: Piacere e signuria… magistrà!!

GIORGIO: Ma che magistrato e magistrato…io non sono nemmeno un magistrato…

CARMELA: Neh scusate e allora che siete?

CAMILLA: (entrando) un avvocato “appezzottato”* (*taroccato) .

GIORGIO: Un avvocato…sono solo un avvocato!!

NICOLA: Ah siete n’avvocato? E comandate qualcosa qui dentro o siete l’ultima ruota del carro?


GIORGIO
: E certo che comando!!

CAMILLA
:(entrando) Addò*(*ma no)…quello non comanda nemmeno a casa sua figuriamoci qua.

NICOLA
: Avvocà… “dunquo”…io mia moglie Carmelina e mia figlia “’Mmaculata” siamo venuti da vojo perché è successa una cosa troppo brutta…


CARMELA: una cosa che ci ha fatto pigliare troppo colera…


GIORGIO: (agitatissimo) ‘o colera? Uh mamma dell’Arco mia…e voi con il colera venite qui come se niente fosse?

IMMACOLATA: Collera avvocà….collera…non ci fate caso che quelli mamma e papà so un poco ignorantelli.


NICOLA: (alterando il tono) ‘Gnorante a me? Io so ‘gnorante? Stai zitta tu e non parlare.

GIORGIO:Va bene , ditemi ora, perché siete incolleriti?

CARMELA: Avvocà, a mia figlia l’hanno ciaccata!!

GIORGIO: come?

NICOLA: avete capito bene avvocà, le hanno spaccato ‘a “capa”* (testa*)

GIORGIO: Nientedimeno? Embè di questi tempi ancora si gioca con il lancio delle pietre?

NICOLA: Avvocà permettete un attimo? (chiama la moglie e la figlia in disparte) Carmè, ma sei sicura che st’avvocato è uno buono? Questo non capisce.

CARMELA: E tu parla più piano e faglielo capire meglio.
IMMACOLATA: E come capisce che sono incinta se dici che mi hanno spaccato la “capa”?

NICOLA: Eh si…disonore pà famiglia…io mò gli dico che sei incinta? Ma lo capisci o no che è scuorno sta cosa? Ai tempi miei chi rimaneva incinta era ‘na poco ‘e buono…e perciò per evitare le brutte figure si diceva…a mia figlia gli hanno spaccato la capa….ma questo pare che non capisce.

IMMACOLATA: (risoluta) Diglielo come vuoi tu ma l’importante è che capisce…

GIORGIO: Signor Nicola, scusate io avrei da fare….dunque…avete finito?

NICOLA: avvocà, “dunque” le “digevo”…a mia figlia (sillabando)le hanno  spaccato ‘a “capa”

GIORGIO: (non capendo) Ah e questo mi dispiace assai assai…

CARMELA: A voi? Figuratevi a noi…

GIORGIO: Embè e ci credo….quando ad una figlia le spaccano la “capa” è sempre bruttissimo.

IMMACOLATA: Ma quando mai avvocà…chi l’ha detto che è bruttissimo? A me è piaciuto?

GIORGIO: Davvero? Ti è piaciuto che ti hanno spaccato la capa?

IMMACOLATA: Si mi è piaciuto e se tornassi indietro me la farei spaccare un’altra volta!!

NICOLA: (interrompendola) Stai zitta!! Stai zitta…sennò te la spacco io veramente sta capa.

GIORGIO:Che significa gliela spacco io veramente? Ma sta capa alla signorina si è spaccata si o no?

CARMELA: e certo che si è spaccata.


NICOLA
: Avvocà, non mi ci fate pensare…e come non si è spaccata….s’è spaccata…s’è spaccata…

GIORGIO: Embè, è si è fatta male ??

NICOLA:  E comme non s’è fatta male avvocà…quello era la prima volta che se la spaccava!!


IMMACOLATA
: Si, ma mi son fatta male poco poco…solo all’inizio…poi dopo subito è passato!!

GIORGIO: Ah dopo ti è passato? Quindi non è uscito il sangue?

NICOLA: Avvocà? E come vi permettete?

CARMELA: A mia figlia e spaccano a capa e non esce il sangue?

GIORGIO: no, no, calmatevi….per carità…è uscito il sangue...non lo metto in dubbio….però se non usciva era meglio, non credete?


NICOLA
:E nossignore, se il sangue non usciva non era per niente buono…è meglio che è uscito.


GIORGIO
: Eh si avete ragione voi, se il sangue non esce poi magari si coagula e forma l’ematoma…

IMMACOLATA
: ahè avvocà, ma quale ematoma?


NICOLA
: (strattonandola) e vedi se si sta zitta!!

GIORGIO: embè e l’avete portata all’ospedale?

NICOLA: all’ospedale? Ma voi siete pazzo? A chi volevate fare mettere la faccia nella merda?


GIORGIO
: e perché …sono cose che succedono…

CARMELA: Si ma noi ci siamo messi vergogna.


GIORGIO
: di portare vostra figlia all’ospedale? E scusate come l’avete medicata?

IMMACOLATA: Nessuna medicazione…non ce n’era bisogno.


GIORGIO
: Gesù Gesù…io non sto capendo nulla….a vostra figlia le spaccano la testa….si fa male….esce il sangue…e non la portate all’ospedale per vergogna? Mah….ma almeno sapete chi gliel’ha spaccata questa “capa”?

NICOLA:E come non lo sappiamo….gliel’ha spaccata il suo fidanzato.

GIORGIO
: azz! E questo è un animale? Ma allora questo ragazzo vi ha usato una violenza?

IMMACOLATA: (civettuola) ma qua violenza avvocà…ero d’accordo pure io…è stato accussì bello!!


GIORGIO
: e’ stato bello?

NICOLA
: (alla figlia) Pruase* (*donna di facili costumi) stai zitta. (a Giorgio). Comunque adesso noi siamo qui da voi perché dobbiamo vedere come fare per risolvere sta situazione.

GIORGIO
: E certo!! Adesso come minimo lo denunciamo a questo bastardo!!

NICOLA: Che denunciamo? Che lo volete fare arrestare? Mò il ragazzo se la deve sposare?

GIORGIO: Come? Ho capito bene? Se la deve sposare?

CARMELA: e’ logico!! Minimo se la deve sposare?

GIORGIO: Ma voi siete pazzi? Voi state dicendo che il ragazzo ha spaccato la testa alla ragazza e voi addirittura gliela volete far sposare?

NICOLA: E che vogliamo fare? Prima le spacca la “capa” e poi me la vuole lasciare sullo stomaco?

IMMACOLATA: No, io non me lo voglio sposare!!

GIORGIO: Giusto!! Non mi sembra il caso che la ragazza si sposi uno che le ha spaccato la testa

IMMACOLATA: Non è per la capa spaccata avvocà….e s io non sapessi a che famiglia appartenesse.

CARMELA: Non mi interessa….a chi appartiene appartiene …tu te lo sposi punto e basta.

NICOLA: Ha ragione tua madre….sennò sai che disonore? Che vergogna per la nostra famiglia…una figlia giovane non sposata con un figlio perché le hanno spaccato la testa? Te lo devi sposare!!

IMMACOLATA: ma quello mi porto un giorno a casa sua….la sua famiglia mi fa na brutta impressione!!

GIORGIO
: Signorì, non è che la vostra l’impressione la faccia più bella però.IMMACOLATA: Avvocà voi dite così perché non li avete ancora vista.

GIORGIO
: e mai li vedrò!!

IMMACOLATA
: Ma quando mai…quelli papà ha fatto venire pure loro.

GIORGIO
: e dove stanno?

IMMACOLATA
: In anticamera là fuori !!

GIORGIO
: Nientedimeno?

CARMELA
: Avvocato, fateli entrare.

GIORGIO
: (chiamando Lia) Lia…Lia!!

LIA: (Entrando) Mamma mia…mamma mia…sto facendo i vermi come i capitoni là fuori…ma dove l’avete presi sti clienti?

GIORGIO: Tanto che so brutti? Ma fateli entrare. (Lia ESCE)

Sulle note della famiglia Addams entrano in fila indiana tutti i membri la famiglia “DELLA MORTE” il cui figlio Angelo ha messo incinta la giovane Immacolata

  ARCANGELO e DIABOLICUS, FELICE, ESPERANZA, MUMMIA, TESCHIO, LARVA E DETTI

IMMACOLATA:Mamma mia, mamma mia, io a capa spaccata mi tengo ma a quello non me lo sposo

GIORGIO: Mamma ‘e l’Arco mia. Mò mi viene una cosa….(alludendo ad un malore)

IMMACOLATA: Avvocà, avete visto?

GIORGIO
: (visibilmente choccato) uh mamma mia…….

CARMELA: Che c’è avvocà? Ve siete fatto sotto?

GIORGIO
: No, ma poco ce manca!!

CARMELA: forza, avvocà, nun facite ‘o cacasotto….parlate con il ragazzo, si chiama Angelo,  e dite che deve riparare al guaio che ha fatto.

GIORGIO: (si avvicina alla famiglia Della Morte) Voi siete il padre, vero?  Come vi chiamate?

FELICE: (con tono da oltretomba) Felice. Mi chiamo Felice.


GIORGIO: Meno male?? Pensa se era triste come stava? (Alla moglie) e Voi?

ESPERANZA: io sono di origine spagnola, il mio nome è Esperanza...

GIORGIO:  e il cognome?
                                                                                                                                          ESPERANZA
: Esperanza De Crepar….

GIORGIO: E crepa!! (al marito) E quindi lei Esperanza de Crepar e lei Felice…(chiedendo) Felice?

FELICE: Della Morte!!


IMMACOLATA
: Io non lo voglio…io non lo voglio…mi tengo la capa spaccata ma non lo voglio.

GIORGIO
:  E ti credo figlia mia….fammi fare una grattata pure a me. (poi ad Arcangelo) voi suppongo siete il figlio, giusto?  (Arcangelo annuisce) Nome?

ARCANGELO:  (tenebroso) Arcangelo della morte, figlio di Felice della Morte e Esperanza de Crepar…nipote paterno di Angela Satanassi, e Sabato Della Morte e nipote materno di Antonella Spettrale e Annibale De Crepar


GIORGIO:  E comme l’è apparate tutti quanti lloco?* (*li hai riuniti tutti quanti ?)

ARCANGELO: Poi ci sono pure i miei cugini….


GIORGIO
:  E lascia sta…non li voglio sapere…

ARCANGELO
: E poi c’è lei, la mia ragazza che devo sposare. Si chiamerà Immacolata Della Morte.

NICOLA: Ah, bravo ad Arcangiulillo,  mò si comincia a ragionare.  

IMMACOLATA
: Io non lo voglio.

ARCANGELO: Tu mi devi volere, ricordati che io ti ho spaccato la capa….

GIORGIO: io veramente mi meraviglio come mai non ti sei succhiato pure il sangue dal collo.

ESPERANZA: Non è possibile, mio figlio non farebbe mai questo al figlio….

FELICE: Giusto, nessuno deve far male alla mia piccola nipotina Larva Della Morte

GIORGIO
: Sei tu Larva?

IRMA
: No, io sono Irma Della Morte…è la mia nipotina che si chiamerà Larva….

GIORGIO: Larva? Meno male che non è maschio…sennò come lo chiamavate scarafone? Ma scusate dove sta questa nipotina?

ESPERANZA
: come dove sta? Sta là!! (indica Immacolata)

GIORGIO
: (si gira verso Immacolata) là dove?

FELICE
: Là…Là…da mia nuora….

GIORGIO
: ma dove, io non vedo nulla….


FELICE
: voi permettete che ve lo faccio vedere dal mio maggiordomo? (giorgio annuisce) Diabolicus fai vedere dove sta la piccola Larva Della Morte.

DIABOLICUS
: (A Teschio e Mummia) Alzatevi ….venire con me….

TESCHIO: Diabolicus, dimmi cosa vuoi che dobbiamo fare?

DIABOLICUS: bloccatela !!

TESCHIO E MUMMIA: (All’unisono) ok, come tu vuoi, grande e malefico Diabolicus!! (si alzano e vanno vicino a Immacolata…poi come se lanciassero un campo magnetico la bloccano immobilizzandola)

DIABOLICUS: (avvicinandosi) tocca la pancia di Immacolata…ecco, qui dentro essere piccola Larva

ARCANGELO
: Avvocato, avete capito ora? Io Arcangelo Della Morte ho spaccato la capa a immacolata e sono il padre della futura Larva e chiedo pertanto di sposarmi e poter riconoscere mia figlia.

IMMACOLATA: Avvocà…io non lo voglio più, mi fa impressione.

GIORGIO: No, aspè, ma spaccare la capa….significa che l’hai messa incinta?

NICOLA: Finalmente stu strunz c’è arrivate!!

CARMELA: Non si dice strunzo all’avvocato….si dice ..si dice….


IMMACOLATA
: strunzo, perché io non me lo sposo…non mi piace…non piace e non mi piace….io con lui non sarò mai sposata….

GIORGIO: non sarai sposata…però sotto ‘o zombi ti sì ncatastata*? (* ti sei lasciata andare)

IMMACOLATA: non lo voglio, non lo voglio, quest’uomo mi fa schifo….


ELSA
: (Entrando) Chi è?? Questo ti fa schifo? Nientedimeno? E che so uomini da buttare questi? Mò pozzo piglià io?

IMMACOLATA: pigliati tutto cosa!!

NICOLA: e ‘a capa spaccata?


GIORGIO: sa fa medicà a qualcun altro!!

ELSA: Il padreterno da il pane a chi non ha i denti…(si avvicina ad arcangelo) che uomini fascinosi…prendetemi e fatemi vostra….

FELICE: Vai a papà…vai…
ESPERANZA
: E cerca di essere meglio di tuo padre!!

ARCANGELO
: andiamo a compiere questo altro dovereLa alzano come una trave sulle spalle e se la portano via dietro le quinte….poi si odono urla di piacere…vestiti che oltrepassano le quinte….)

CARMELA: Ma che sta succedendo?

GIORGIO: Stanno spaccando ‘a capa pure a quest’altra!!

ELSA: (uscendo ) mamma mia !! Comme è bello a se fa spaccà a capa!!

ARCANGELO: Ecco fatto, devo spaccare la testa a qualcun altro?

GIORGIO: ma qua testa spaccata, andate tutti fuori…tutti fuori, forza forza….(caccia tutti via e si appoggia di nuovo con il gomito sulla scrivania e la mano sotto alla testa).

                                      ………..SCENA FINALE…………..

MONICA : No, stavolta non mi fermerà nessuno…solo io so come mi son sentita…solo io so quanto schifo mi son fatta da sola. Una donna che sopprime il suo bambino con l'aborto violenta la sua profonda natura di madre. Per me è stato un trauma che mi inseguirà per tutta la vita. Ma al quale la misericordia di Dio, per mettermi alla prova, mi sta offrendo un  rimedio.
Mio figlio nascerà con un handicap?
Bene.
Eccomi.
Sono qua!!
Pronta ad essere lì sempre presente vicino a lui in tutto ciò che le occorrerà.
E’ questo quello che Dio ora vuole da me. Non dimenticatevi che ho un peccato mortale da scontare.
Si, da scontare….ma ditemi….chi ero io per decidere di sopprimere la vita di un essere vivente sano, anzi sanissimo, che viveva nel mio grembo?
E chi eravate voi per avermi indotto a farlo?
Non interromperò la gravidanza mai più perché credo che le conseguenze di un aborto per un bambino malformato siano anche più gravi perché questa scelta sarebbe dettata solo  dell'egoismo.
Pretendere di farlo per non mettere al mondo un infelice è solo un crudele alibi: è solo egoismo allo stato puro che colpisce una creatura ancora più debole… perché malata".
E l’aborto trascina con sé due tipi dì vittime:
I bambini in quanto vittime meno colpite perché il loro martirio culmina nell'abbraccio di Dio,  e le madri …si le madri dove resta una ferita  insanabile per tutta la vita.
Con l’aborto ho capito una cosa: LA MORTE A VOLTE SI SCONTA ANCHE VIVENDO.
(inginocchiandosi, allargando le braccia e alzando gli occhi al cielo) Mio figlio vivrà…ed io vivrò per lui.
(dall’altro cade su di lei una pioggia fittissima di petali di fiori )

                                                     FINE