Questa è casa mia

Stampa questo copione

Questa è casa mia

atto unico

di

Salvatore Macri

Autore Posizione SIAE 184727 - Codice Opera SIAE 905261A

mail: macrisa@libero.it - anno 2012

Personaggi:

Luigi

Anna

Rosaria

Scena: due panchine identiche, scena neutra


Luigi                                   (entra e si siede su una panchina)

Anna                                 (entra dopo di lui, lo supera di corsa e si siede sulla seconda panca) Ecco fatto! D’ora in poi questa panchina sarà la mia casa! E nessuno mi scoccerà più!

Luigi                                   Potevi risparmiarti di scendere… ti ho lasciato libera la casa… e anche il bagno!

Anna                                 Io con te non ci parlo, hai capito? E in quella casa non ci torno!

Luigi                                   Neanche io! Aspetto che venga un amico e vado a casa sua!

Anna                                 Sentilo, l’innocentino… un amico con le trecce… come sei caduto in basso!

Luigi                                   Tu hai detto che non parlavi più con me, perciò taci!

Anna                                 E chi ci parla con te? Ma vedi questo che s’inventa… io parlo da sola, come ho sempre fatto!

Luigi                                   (dimostrando impazienza) Ma questo che fa? Perché non viene ancora? Si fa tardi… ed io sono stanco! (prende il telefono e simula una chiamata) Niente! Ha il telefono spento!

Anna                                 Anche lui si sarà reso conto con chi ha avuto a che fare… una persona così è destinata a rimanere sola come un cane abbandonato sull’autostrada… non gli rimane che il suicidio!

Luigi                                   Stai sempre parlando a te stessa, vero?

Anna                                 Io parlo solo a me stessa, non ho fatto nomi, non ho citato circostanze… chi mi sentisse dovrebbe mettere in moto il cervello, prima di parlare, ammesso che lo abbia!

Luigi                                   Però… qua fuori fa freschino… forse stanotte… pioverà! Chi fosse ancora fuori… potrebbe bagnarsi… poi… con i vestiti addosso… senza potersi asciugare, cambiare…

Anna                                 Che bello se piovesse… mi potrei lavare in tutta libertà, tanto non ci sarebbe nessuno per la strada… metterei i miei vestiti in bell’ordine su queste panchine… si laverebbero anch’essi… e non dovrei sopportare lamentele sui risparmi!

Luigi                                   Ma… come… senza vestiti… in strada?

Anna                                 Sì, penso che sia una buona idea… li potrei far asciugare mettendoli vicino a qualche griglia di aerazione del metrò… di qualche grande magazzino…

Luigi                                   Di notte il metrò non funziona… e poi andare nei posti molto frequentati… senza vestiti addosso… sarebbe cercarsi dei guai…

Anna                                 Potrei agire in tutta libertà… speriamo che piova presto!

Roberta                            (entra, mostrando perplessità) Luigi… che succede? Perché hai chiamato a quest’ora… e… Anna, ci sei anche tu? Ma che state combinando, entrambi fuori di casa… per fortuna che vi ho trovato subito… avete litigato?

Luigi                                   Io non ho litigato con nessuno! E poi ho telefonato a Saverio! Perché sei venuta tu?

Roberta                            Anna… ti senti bene? A Saverio è venuto un mal di denti improvviso… mi ha detto che eri stravolto e sono scesa io… ma perché… che state facendo?

Anna                                 Io sto respirando aria pura… fuori da quella prigione dove ogni passo, ogni gesto è giudicato e condannato! Un ergastolano ha maggiore libertà… e ora ho deciso che è ora di finirla! Questa panchina sarà la mia casa, d’ora in poi!  

Roberta                            Ma dai, Anna… e tu, Luigi… anche tu sei arrabbiato?

Luigi                                   Io non ne posso più di un rapporto, dove si deve sempre e solo dire “sì”… o l’alternativa è il silenzio! Qualunque parola è vista in senso negativo… non si costruisce più niente, l’unica cosa possibile è sopportare! Ed io ne ho le tasche piene!

Roberta                            Vorrei sedermi… chi di voi mi fa spazio?

Luigi                                   (facendosi al margine della panca) Prego…

Anna                                 Invece no! Roberta siediti con me, io non sono un vecchio sporcaccione!

Luigi                                   Ecco! Roberta, ti sembra possibile, questo? Mi tratta come se fossi un satiro, un depravato!

Roberta                            Ma come siete difficili! Vuol dire che mi siederò vicino a tutti e due! Luigi, alzati, devo fare una cosa!

Luigi                                   (esegue) Ma che vuoi fare?

Roberta                            (accosta le panchine, formando un unico piano di seduta e si accomoda al centro) Ecco, così sono seduta vicino a entrambi! Luigi, ora ti puoi sedere!

Luigi                                   (esegue) Che bello… abbiamo una casa nuova… più grande!

Anna                                 Questa è violazione di domicilio! Io non ci sto! Questa è casa mia! Fuori!

Luigi                                   Ma sei diventata anche scema, adesso?

Anna                                 Io… chiamo le guardie e ti faccio portare in galera, hai capito? Dirò che sei entrato con l’inganno, che mi hai sorpresa nel mio domicilio, che ti sei intrufolato nella porta senza nemmeno bussare, che… volevi violentarmi!

Roberta                            Povera me… stavolta è più grave del solito…

Luigi                                   E tutto perché le ho chiesto di non far scorrere inutilmente l’acqua calda… per una doccia… è rimasta in bagno più di un’ora, sempre con l’acqua aperta!

Roberta                            Certo che come doccia è lunghetta, però… per una cosa del genere, vorreste distruggere la vostra famiglia? Ma andiamo…

Anna                                 Mi meraviglio di te, Roberta, che prendi per oro colato le parole di questo… truffatore, depravato, sadico torturatore! Ma lo sai che ha fatto, mentre facevo la doccia? Ha spento la caldaia! Ero coperta di sapone… l’ho chiamato dieci volte per avvisarlo, mi sono dovuta sciacquare con l’acqua fredda, perché lui neppure rispondeva… io non potevo certo uscire in balcone, senza vestiti! Ma lui niente… ha fatto finta di non sentire, il maiale! E sai che stava facendo? Era intento ad aggiornare il foglio del decalogo!

Roberta                            Che cosa? Ma intendi quel Decalogo… della Bibbia? E lo aggiorni tu? Ma dai!

Luigi                                   Ma non è vero! Non ho toccato la caldaia, si sarà spenta da sola… e lei lo chiama così, perché…

Anna                                 Perché tu riesci a contare solo fino a dieci! Sei presuntuoso e ignorante! Fuori di casa mia, ho detto!

Roberta                            Calmati, Anna… ma allora di che si tratta?

Luigi                                   E’ solo un elenco di cose che ho pensato io… solo per evitare sprechi inutili…

Roberta                            Non ce ne hai mai parlato… almeno non a me… una cosa del genere me la sarei ricordata!

Anna                                 Ha anche vergogna di dirlo agli altri! Però da me pretende la sottomissione a quegli ordini, mi tratta da schiava!

Roberta                            Ma perché… io non ci capisco niente…

Luigi                                   Adesso ti spiego…

Anna                                 Silenzio! Parla il divino profeta!

Luigi                                   …dicevo… sono cose che ho scritto nel tempo e, per non dimenticarle, le ho messe in cornice, come un memoriale… ogni tanto i tempi cambiano e le aggiorno, ecco tutto!

Anna                                 Cornice? Si è fatto il “Sancta Sanctorum” su una mensola intoccabile! Poco ci manca che ci accenda anche le candele e metta i fiori!

Roberta                            Calmati, Anna, per favore… così non risolvi il problema…

Anna                                 L’ho già risolto! Si tenga la casa, il bagno, le leggi… e tutto quel che cavolo vuole… da solo! Io adesso vivrò qui, su questa panchina! Questa è casa mia!

Roberta                            Comincia a fare freschetto… vogliamo andare in un bar a prenderci qualcosa di caldo… una camomilla?

Anna                                 Vietato dalla Legge! Comma cinque… “Inutile spendere soldi nei locali pubblici, per cose che si possono avere a casa”!

Luigi                                   Ecco! Roberta, ti sembra irragionevole o illogico?

Roberta                            Io non voglio giudicare… però adesso siete fuori di casa… cioè… non avete ancora arredato la cucina, qui, mentre il bar è lì all’angolo… si farebbe prima…

Anna                                 Comma nove: “Invece di risparmiare tempo, risparmia il denaro; la fretta è costosa in tutto”!

Roberta                            Senti… tu hai bisogno di calmarti, prima di tutto! Lascia perdere commi e decalogo, per una volta… (guarda la panchina) la tua nuova casa è pulita e in ordine… usciamo un momento e andiamo a prenderci una buona camomilla, fragrante e calduccia, ben zuccherata… comincio ad averne bisogno anch’io!

Luigi                                   Io… potrei rimanere qui… (guardando Anna che accenna una reazione solo gestuale) ho capito… fuori la porta di casa, beninteso, solo per fare la guardia… potreste andare voi… magari in due è più facile…

Roberta                            Dai, Anna… andiamo un minuto…

Anna                                 Non mi fido! Ci sono malintenzionati in giro! Potrebbero farlo fuori e poi scassinare la porta e rubare tutto!

Luigi                                   Non mi farò sorprendere… e se pensi che il malintenzionato sia io, ricorda che non ho bisogno di rubare nulla… ti ho lasciato la nostra vecchia casa… tutta per te!

Anna                                 Comunque sia, non ho voglia di muovermi… sto bene dove sto!

Roberta                            Allora vai tu un momento, Luigi… per piacere! Fatti fare due belle camomille per noi… doppia bustina… e le porti… ti dispiace?

Luigi                                   Certo che no! Vado subito! (esce)

Roberta                            Allora adesso ti vuoi calmare, Anna?

Anna                                 (si gira intorno, guardinga) Ma io sono calmissima… senti… io sono un poco in difficoltà… ho fatto un po’ di storie per farlo uscire di casa… il fatto che quando lui è rientrato… non ero sola!

Roberta                            Ah! C’era un altro… e adesso… l’altro… dov’è?

Anna                                 E’ sicuramente andato via, conosce i posti e i modi… vedi, ho cercato in tutte le maniere di evitare… tu mi capisci… per fortuna ci trovavamo in bagno, quando lui è tornato…

Roberta                            Perciò la doccia era tanto lunga!

Anna                                 Già… adesso che gli ho dato il tempo di andarsene, quando ritornerà Luigi, prenderò la camomilla, mi calmerò ufficialmente… e torneremo a casa!

Roberta                            Che sollievo! Lo sai che mi avevi fatto preoccupare? Ma… adesso che farai?

Anna                                 Che vuoi che faccia? Sarò più prudente… ma non pensare male di me, questa non è un’avventura!

Roberta                            Pensa bene a quel che fai… non tirare troppo la corda…

Anna                                 Ah, non ti preoccupare… Luigi è uno smidollato… non si separerà mai, se non gli dico nulla… aspetto solo di trovare il momento adatto…

Roberta                            Però è strano, ci sta mettendo un po’ troppo tempo, per tornare!

Anna                                 Dici? No, lui è lento di natura… e, a proposito di natura… io dovrei andare in bagno!

Roberta                            Vai pure… però ti consiglio di andare a un bar in direzione opposta a quella di Luigi…

Anna                                 Molto giusto, la pace la faremo in tua presenza… allora non ti dispiace se vado un momento?

Roberta                            No, no… ecco io mi siedo… e vi aspetto! (si siede)

Anna                                 Perfetto! A tra poco! (esce)

Roberta                            Meno male che si sono appianate le cose… cioè non si sono appianate… ma non ci vorrà molto per riappacificarli! Chi sa Saverio come si sente…

Luigi                                   (entra portando un vassoio con due bicchieri colmi) Eccomi… ma Anna?

Roberta                            E’ andata un momento a fare un servizietto in un bar… torna subito!

Luigi                                   (si siede e poggia il vassoio sulla panchina) Io ci ho messo tempo… non sono andato al bar… ho preferito tornare a casa e fare lì la camomilla…

Roberta                            Ah! Era tutto… a posto?

Luigi                                   Sembrava… però si sentivano dei rumori, come se ci fosse qualcuno… mi sono fatto il giro di tutte le stanze… ma non c’era niente di sospetto e allora sono andato in cucina a fare la cosa, qui… però la sensazione che ci fosse qualcuno in casa era forte…

Roberta                            Un ladro?

Luigi                                   La sensazione era quella… però poi i rumori sono cessati e quando la camomilla era pronta, sono sceso tranquillo… tutto a posto, saranno stati i vicini… sono un po’ rumorosi! Ehi, un bicchiere è tuo, se vuoi, prendila prima che si raffreddi!

Roberta                            Aspetto Anna, grazie… ma pensavo… se fosse stato un ladro, non è che l’hai chiuso dentro?

Luigi                                   No, ne sono sicuro, ho fatto un secondo giro e ho guardato anche sotto il letto, negli armadi… poi i rumori sono finiti… e anche se fosse entrato qualcuno, da noi non c’è niente da rubare… è tutto in banca, anche orologi e oro… c’è solo una cosa cui tengo molto…

Roberta                            Il tuo memoriale, per caso? (ridacchia)

Luigi                                   Tu sei una cara amica… (si gira intorno) con te mi posso confidare… sono sicuro che quel che ti dirò non ne parlerai ad Anna… del memoriale non m’importa niente… mi serve solo perché la cornice è antica… molto spessa, incernierata con un congegno segreto… e sotto il decalogo ci tengo certe carte… sai… da cui non voglio separarmi e che non posso tenere in giro… le foto della mia… (tossicchia)

Roberta                            Tu… hai un’amante?

Luigi                                   Beh… sai… capita di farci delle foto, o scambiarsi dei bigliettini, ogni tanto… mi serviva un posto sicuro, dove Anna non andasse mai a mettere le mani… ma non pensare a male di me, questa non è un’avventura!

Roberta                            Ah, andiamo proprio bene!

Luigi                                   Mi raccomando, Roberta… conto sulla tua discrezione di amica… se dicessi qualcosa, Anna ne rimarrebbe dispiaciuta… lascia a me il compito di trovare il momento adatto…

Roberta                            Ho l’impressione di aver già sentito queste parole… dette da qualcun altro… e più ci penso più mi convinco che tu e Anna siete fatti l’uno per l’altra, sai… ragionate proprio allo stesso modo!

Luigi                                   Eh, sì… litighiamo spesso… ma alla fine viviamo bene insieme!

Roberta                            Insieme? Ma insieme a chi, se tu hai un’amante?

Luigi                                   Shhh! Se viene Anna, ti sente…

Anna                                 (entrando) Che cosa non dovrei sentire?

Luigi                                   Non dovresti sentire che… secondo Roberta, io ho un’amante!

Roberta                            Che cosa?

Anna                                 Roberta… questa è una barzelletta! Luigi… è brutto, imbranato, stupido, avaraccio… non ci crederò mai, neppure se me lo dicesse lui!

Roberta                            Ma… io… volevo dire… sì, è il contrario!

Luigi                                   Come il contrario? Allora Anna… avrebbe un’amante? (si torce dalle risate) Pietà, non lo dire mai più, io ci muoio dalle risate! Non credo che un’acida, deficiente, oca come Anna possa avere un altro uomo… brutta cretina, ti voglio bene!

Anna                                 Brutto satiro... (lo abbraccia) anch’io ti voglio bene! Andiamocene a casa!

Luigi                                   Ehi… aspetta, la camomilla… mica vogliamo perderci bicchieri e vassoio?

Anna                                 No… prendili tu amore…

Luigi                                   Roberta… non la vuoi più?

Roberta                            Io… no… era solo per tenere compagnia… ma… ma…

Luigi                                   Allora ce la beviamo noi! E’ un peccato sprecarla! (leva il bicchiere e ne passa uno ad Anna) Cin cin, amore!

Anna                                 (tocca con il suo il bicchiere di Luigi) Cin cin, tesoro!

(Luigi prende il vassoio, lo infila sotto un braccio libero e prende il braccio di Anna con l’altro; i due fanno per uscire, bevendo e tenendosi a braccetto)

Roberta                            Ehi… ed io?

Anna                                 (si gira a metà) Oh, scusa cara… noi cominciamo ad andare… quando vuoi, torna da tuo marito anche tu… però ti raccomando… chiudi bene la porta a chiave, non voglio che vengano malintenzionati a casa mia! Ciao!

Luigi                                   La nostra nuova casa! Buonanotte, Roberta e grazie! Ah… non ti dimenticare… saluta Saverio!

(Anna e Roberto escono a braccetto)

Roberta                            Ma questo sono pazzi! Io me ne torno a casa, spero che Saverio stia meglio… ma prima… gli voglio dare una lezione! Così non scocceranno più la gente perbene! (separa le panchine e si ferma un momento a guardare il risultato) Ecco fatto… voglio vedere che diranno, quando scopriranno che ho distrutto la loro casa nuova! (esce)

 

Fine