Ragionevoli dubbi e verità nascoste

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RAGIONEVOLI DUBBI E VERITA’ NASCOSTE

giallo in tinta rosa di

Raffaele Caianiello

Un probabile omicidio, un ricatto … un mistero la scomparsa di Fulvio Raimondi che lascia nello sgomento la moglie e la figlia, ignare di quanto sia avvenuto al congiunto. Anche se si tratta di una commedia ‘giallo-rosa’, lo stile non si discosta dal filone: battute divertenti, situazioni svelate dal caso, come la relazione tra la moglie dello scomparso e l’avvocato amico di famiglia che aveva cercato di mettere a segno un colpo magistrale manipolando dei documenti per una assicurazione sulla vita da destinare proprio alla sua amante invece che alla figlia del protagonista.

 Sarà l’intuito di Romeo, aiutante del commissario, a trovare il capo della matassa ed a sbrogliarla grazie alla fiducia che Velia, figlia di Fulvio, riporrà in lui “la fiducia è un atto d’amore, un sentimento” e di alcune inattesi colpi di scena. Ed il caso gioca ancora una volta un ruolo importante grazie alla comparsa in scena di una testimone che offre, a Romeo ed a Velia, gli strumenti per risolvere l’arcano, ma una situazione mantenuta sapientemente velata scoppia dando un risvolto inaspettato all’intricato giallo che si dipinge di rosa per la storia che nasce tra Romeo e Velia e che fa ricongiungere lo scomparso, per nulla scomparso, Fulvio con Rosena, sua cognata. Quest’ultima si era presa cura della sorella gravemente malata e dall’intimità nata tra i due cognati, con la benedizione della moribonda, era nata Velia, ma Fulvio alla morte della moglie decide di tenersi dentro quel periodo e si rifà una vita chiedendo alla cognata di tenere nascosta la verità alla figlia fino al momento della sua morte. Il segreto viene svelato quando lo si crede appunto morto ed è questo cambio di scena che porta il lieto fine anche per i genitori di Velia che, nonostante la giovane età da una lezione di vita e la saggezza di Rosena mette il punto ad inutili recriminazioni asserendo che: ‘ A  Ognuno di noi  nella  vita capita di essere  ferito,umiliato e ignorato  tante volte ma se non c’è perdono siamo poi noi stessi a pagarne il prezzo all’infinito’.

FULVIO         Raimondi

VELIA             Figlia di Fulvio

ROBERTA       moglie di Fulvio

RITA               cameriera

MARCO         avvocato

ROSENA        zia di Velia

VITTORIO     commissario

ROMEO        aiutante del commissario

ARISA                        testimone

GIACINTO:     marito di Rita

LORY              segretaria di Fulvio

SERGIO         delinquente

Un ampio salone  di  una villa moderna e importante. Ingresso comune  con arco al centro e  due porte laterali sx. e dx. Divani con sedie , tavolo, quadri alle pareti di cui uno raffigura la madre  defunta di Velia. Una musica  dolce scalda l’atmosfera. In scena Rita che prepara il tavolo per   la colazione .

RITA:  bene… pare che vada bene così. Oggi dovrebbe arrivare anche il signor Fulvio. Chissà a che ora arriva. ( entra Roberta )

ROBERTA:  sui quarantacinque anni  ancora una  bella donna, entra in vestaglia e ogni tanto digita qualcosa sul  cellulare ) Uhmm e  basta con queste catene di Sant’Antonio! Che palle! ( si siede  sempre digitando) solo tè stamattina Rita, ieri sera è stata una serata pesante ( Rita esegue versando il tè e aggiunge un po di limone) sei silenziosa stamane?

RITA: ( sulla quarantina di origine napoletana. Furba e spassosa) no signo’… è che vuje state maniando il  telefonino e .. pensavo parlaste con vostro marito

ROBERTA:  no  le solite  notifiche dei social niente di che .Con mio marito, ho parlato ieri pomeriggio, sembra che torni stasera

RITA: ( preparando l’altro lato della tavola ) Poverino sempre in giro per il mondo

ROBERTA: già! D’altra parte   un operatore finanziario come Lui non può rimanere attaccato alla scrivania.. a proposito di scrivania  Velia si è già svegliata?

RITA:  non so signora ,la sua porta è ancora chiusa

ROBERTA: uhmm  la signorina ha fatto tardi anche stanotte … ( bussano all’ingresso ) gia a quest’ora ? chi sarà? vai a vedere Rita

RITA . (  va ad aprire , un uomo depone un pacchetto sull’uscio e scompare) mah… ( guarda verso l’esterno ) è andato via? uhmm  e chi sa!

ROBERTA:   chi è Rita ?

RITA:  E nun l’avite te vist?, Non è neanche entrato ,( prende il pacchetto e glielo porta a vedere ) ha lasciato questo ed è scomparso!

ROBERTA: ( si alza  e guarda il pacchetto con curiosità) ah ecco ( prende un foglietto e legge) è per Velia le sue solite spesuccie per corrispondenza!  Portaglielo in camera così si sveglia   e fa colazione almeno

RITA: ( prende il pacchetto ed uscendo) sarrà ma poche ce crede

ROBERTA: ( prende di nuovo il telefonino ) strano a quest’ora mio marito si fa sentire!  Mah avrà avuto impegni. Ah neanche su  messanger  .. e..neanche su whatsapp!  ( guarda l’orologio ) ma sono le nove! Beh ora provo a chiamarlo io ( compone il numero ) niente …. È chiuso! Strano però… .( si alza e ed esce a destra )

RITA:  oh bene..  e anche stamattina mi pare che è tutto pronto! Il signor Fulvio dovrebbe arrivare stasera e quindi..  (   si guarda intorno?)  e mo? Dove è andata a signora ( entra Giacinto) ah ce le fatt a moverte

GIACINTO: (  Entra con abiti da lavoro .Anche Lui di origine napoletano ..Sulla cinquantina . ogni tanto mozzica le parole e poi si corregge . eh..ho sentite addo…  addore do cafè e so venute? ( si siede ) che aspiett… mo daje o no? ( Rita gli versa il caffè  e Lui beve sorseggiando con soddisfazione)  ah ca piacere stu cafè! Chiste è une de motive pecchè t’agge spusate!

RITA: ah.. e gli altri?

GIACINTO: ( la guarda divertito)  eh mo nun me ricorde…. Po..( gli va accanto quasi ad accarezzarla) po mo fai arricurdà tu….chiu tarde…

RITA: (si scosta ) ma va va..tiene sempe a stessa capa e sempe e gli stessi pensieri….pure quanne vene qualche ospite  femmena da signora! Cosa credi che non me ne accorgo

GIACINTO: ma qua  quanne mai….je nun e penze  proprie …..  e guarde tante pe guardà..

RITA:  seh… comme dice tu… ma accorte a te! le sai le forbici che usi per potare? Embè si te quaglie a fa o sceme cu n’ate ( gli si avvicina e indicando le parti nobili) te taglie!( Giacinto come a difenderle porta le mani a protezione)  Mo, va.. va a sistema o giardine piuttosto che oggi ritorne o padrone!

GIACINTO: e  vado   ..vado… gelosona!  ( esce)

RITA: si gelosona! Meglie ca une se vede e fatte suoie!! bussano alla porta un paio di volte.  , apre ed entrano Vittorio e Romeo)

RITA :  prego desiderate?

 VITTORIO: (  sui Cinquanta.Classico commissario con berretto all’inglese e con aria da investigatore fasullo) Salve. Sono il commissario Vittorio Rimessa

ROMEO: (   in tono sarcastico) quello che nessuno fa fesso!( occhiataccia di Vittorio a Romeo)

RITA:  ( tende la mano) piacere Rita Esposito chelle ca ve ce fà!

 VITTORIO : beh piacere ..questo è il mio aiutante Romeo

RITA:   ah e… entrate  se volete Il dottore non c’è!

ROMEO: ( Di bella presenza . Sulla trentina, al contrario del commissario, astuto e arguto)    e per forza! Quello…

VITTORIO:  (Con autorità)  zitto tu. .ci penso io! dov’è la signora ?

RITA: (  li guarda con perplessità ) è successo qualche cosa?

VITTORIO:  si ma… chiamate la signora!

RITA:   e va buò …. Vado  ( esce)

VITTORIO: ahe  e mo chi ce lo dice alla signora?

ROMEO:  se vi manca il coraggio ,glielo dico io!

VITTORIO: mi manca il coraggio? A me? al commissario Vittorio Rimessa?

ROMEO: ( comico) quello che nessuno fa fesso!

VITTORIO:  bravo! ( entra Velia, vede i due e si avvicina)

VELIA: ( sui trent’anni. Decisamente bella e solare)  salve, chi sono lor signori?

VITTTORIO: salve, lei è la signora Raimondi?

VELIA: ma no di certo. Sono la figlia del dottor Raimondi

VITTORIO: permette? Commissario   Rimessa   e..  questo è il mio aiutante

VELIA:  prego .. desiderate?

VITTORIO:   beh  …( entrano Roberta e Rita quasi preparate al peggio e Vittorio si fa avanti) Signora Raimondi?

 ROBERTA:si… sono io ma. prego accomodatevi. Rita mi ha detto ( guarda i due che mimano la sofferenza )…  ma è successo qualcosa?

VITTTORIO: ( con fare dimesso) purtroppo si!

VELIA: è successo qualcosa a mio padre forse?

VITTTORIO E  ROMEO (  scuotano la testa in senso affermativo)

ROBERTA: Oh mio Dio! Cosa?

VITTORIO:  vede   signora … suo marito.. è…

ROBERTA:  oh no! ( singhiozzando)  che è successo ?dov’è  ..dov’è

VITTORIO: ecco ..vostro marito…. è…è .. ( a Romeo) diglielo tu!

ROMEO: ( si avvicina e con molto garbo ) è   stato trovato morto stanotte  nella sua macchina ….precipitata in un burrone  ( Roberta , si accascia sulla poltrona  singhiozzando ) assistita da Rita e Velia

VITTORIO: ( quasi a consolarla, si avvicina)  è   stata una disgrazia

ROMEO: forse!

VELIA : (come sorpresa ) come forse ? cosa volete insinuare?

ROBERTA:  ci state nascondendo qualcosa forse?

VITTORIO: ( da un’occhiataccia a Romeo) ma niente signora! La verità che di vostro marito non è rimasto più niente tranne i suoi documenti ritrovati in una borsa trovata sbalzata fuori . Mi dispiace dirlo … è morto carbonizzato nella sua auto

ROBERTA: ( porta le mani al viso e singhiozza ,consolata da Rita ) dov’è successo?

VITTORIO: ai confini con la Svizzera signora . . sembra che abbia perso il controllo della  sua auto in una curva . Questo è quanto ci hanno riferito i colleghi di Como i quali si stanno attivando per  il prosieguo.

VELIA:   ed è stato identificato solo dai documenti trovato a terra?

VITTORIO: certo …. Non è stata trovata invece una ingente somma di danaro che suo marito aveva prelevato a Berna per conto di un suo cliente

ROMEO: e questo ci fa pensare …..che possa essere stata anche…

VITTORIO: ( a Romeo) zitto tu! Questo l’ho pensato io!

VELIA: insomma volete spiegarci?

VITTORIO. Ecco si potrebbe pensare ad una disgrazia …. Oppure ad un suicidio oppure ad un assassinio a scopo di rapina oppure

ROMEO:  oppure ad una truffa!

VITTORIO: (  guarda Romeo mettendo le mani ai fianchi come a disapprovare)  non credo  ma stia sicuro indagheremo! ( fa il giro intorno al divano pensieroso poi si avvicina a Roberta) mi dica signora ..suo marito per chi lavorava ultimamente… volevo dire per chi curava gli affari?

ROBERTA: non lo so! Di queste cose non mi sono mai impicciata

VELIA: pensate vi sia un nesso con l’accaduto?

ROMEO: può essere! Anzi sicuramente visto che i soldi non sono stati trovati …

VITTORIO: ( a Romeo) lascia a me queste considerazioni! Scusate…. Il mio aiutante pensa di essere il commissario Maigret! Il commissario sono io!

ROMEO: ( con ironia) scusate commissario Rimessa!

 VITTORIO: ( comico)  scuse accettate .Piuttosto c’è un computer nello studio di suo marito?

VELIA: si.ma…è il mio e non credo che vi sia niente che possa interessarvi ! Mio padre aveva sempre appresso un piccolo pc portatile che usava espressamente per i suoi clienti.

VITTORIO: già ma non è stato trovato ne in macchina ne intorno al disastro ne in hotel dove ha alloggiato per l’ultima volta. Quindi se permettete desidererei dare uno sguardo al suo computer

VELIA: Mi spiace. Non penso sia il caso!  Capirete  il nostro stato d’animo in questo momento non ci consente di più .Ora però  vi prego di lasciarci in pace . In seguito si vedrà!

VITTORIO: capisco… ma ritorneremo …appena vi saranno consegnati i resti di suo marito ,Romeo andiamo ! arrivederci signore ( Romeo fa per uscire per primo ma viene bloccato da una mano di Vittorio che comicamente fa cenno che tocca a Lui per primo uscire ed escono)

ROBERTA: ( alzandosi con le mani al volto ) O Dio mi sento male …. Vado a sul letto

VELIA: (   gli va vicino ) vuoi che ti accompagni ?

ROBERTA: no… voglio restare sola…  sola con il mio dolore ( esce)

VELIA: Rita per piacere ..fammi una camomilla calda….

RITA: è già pronta sul tavolo …. Venite

VELIA: (   va verso il quadro della mamma)  o Dio mio ..povero papà… scomparso così all’improvviso e tu mamma mia dammi la forza di lottare di resistere a questa bruttissima disgrazia!

RITA: fatevi forza signurì …. avete sentite che ha detto l’aiutante do commisario?

VELIA: si . .Lui pensa ad una truffa perché i soldi non sono stati trovati

RITA:  e vostro padre non è il tipo che molla facilmente il danaro

VELIA: e se lo hanno picchiato ,derubato e poi spinto nel burrone?

RITA: po essere signurì! Ma il commissario ha parlato di ingente somma di danaro scomparsa e  vostro padre non ha mai viaggiato con tanti soldi addosso!  E sto pensando al pacchetto che ho portato dint  a camera vostra stamattina

VELIA:  quale pacchetto?

RITA: ma come non l’avete visto ? L’ho messa sulla sedia accanto al letto.

VELIA: no. .non ho visto niente e chi l’ha portato qui

RITA: non lo so.. mistero!  Hanno bussato ..ho aperto e l’ho trovato fuori alla porta mentre il tizio o tizia  che l’aveva portata scompariva per le scale! La signora ha letto nu bigliettino e ha detto che erano cose vostre comprate per corrispondenza

VELIA: ( si alza di colpo ) aspetta qui  ( esce)

RITA: ( sistemando la tavola)   Uhmm ……  ca ce  sta nu mbruoglio a sotte! ( rientra Velia con il pacco in mano)

VELIA: ( lo mostra a Rita) è questo il pacchetto?

RITA: E si! Ce sta pure il bigliettino

VELIA: (gira il pacco  ) ah eccolo qui! Beh proviamo ad aprirlo ( Rita si allontana come se avesse paura che esplodesse) che hai paura

RITA: chi tiempe ca correne e viste a situazione….

VELIA: (  apre …. guarda e poi ) ma no sciocca … guarda.. c’è solo una lettera … Una busta chiusa dentro ! ( legge la lettera e a mano a mano che legge emette dei suoni incomprensibili e poi cade sul divano quasi in coma )

RITA: (le si avvicina con curiosità  e la scuote) signurì ma state bbone?

VELIA: ( come ripresosi) si ..sto bene ..sto bene! ( apre la busta chiusa e ne tira fuori una chiave) eccola!

RITA: la lettera che dice e poi  cos’è sta chiave?

VELIA: mi devi fare un favore ma…. nessuno dovrà sapere niente . Ne della lettera ne di questa chiave? Allora?

RITA: e…. allora va bene .ma neanche la signora Roberta?

VELIA: Neanche lei. Se c’è una remota possibilità che mio padre potesse  essere ancora vivo lei ne farebbe una certezza e conoscendola ,dubito che terrebbe a freno le sue emozioni!

RITA: ma la lettera che dice?

VELIA: ( guardandosi  intorno prende la chiave) la vedi questa, devi nasconderla tu e in un posto tuo sicuro. Nella lettera c’è scritto che se entro tre giorni a partire dalla data di ieri mio padre non si fa vivo, me la consegni e vedrò il da farsi.

RITA: ma il commissario ha detto che vostro padre è morto ieri!

VELIA:  Già …..ed è questo il mistero! Perchè mio padre ,ha scritto di aspettare tre giorni a partire da ieri ? Se sulla lettera   c’è la data di oggi?

RITA: Ma certo! Se l’ha scritta oggi  fa pensare che il morto nella macchina non è Lui!

VELIA: Non capisco però perché  è scritta a macchina .

RITA:  forse perché vostro padre  sente di essere in pericolo

riconoscerebbero  la sua calligrafia  e scoprirebbero che non è morto

VELIA:  Ma sarà vero?  E poi il morto chi è? Mah! Intanto prendi la chiave e nascondila bene ( gliela consegna )

RITA:   nun ve preoccupate signurì! Ci penso io ( entra Roberta visibilmente scossa, si accascia sulla poltrona)

ROBERTA:  Non riesco a riposare! Mi sembra tutto un incubo! Ho telefonato  a Marco  un avvocato. Un  amico  che ho conosciuto   in vacanza! Verrà al piu presto.

VELIA: ma noi abbiamo già un avvocato di famiglia

ROBERTA: si lo so! Ma di Lui non mi fido. E’  un leggicarte e non è adatto a questo tipo di situazione! Marco Invece è una persona molto in gamba.  Vedrai, saprà aiutarci. Vado in giardino forse un po di aria fresca mi farà bene.. ( esce)

VELIA: mah .. e chissà chi è questo avvocato che conosce Lei. Papà non me ne ha mai parlato…boh sarà un suo amico di scuola forse

RITA:  ah no!  ora mi ricordo di questo avvocato . Vostro padre e la signora Roberta  lo hanno  conosciuto in vacanza quest’anno: Vi ricordate che vostro padre e la signora erano andati in vacanza sulle dolomiti?

VELIA:  si certo.. e ricordo pure che mio padre dovette rientrare per   risolvere una questione di lavoro

RITA: e la signora rimase  da sola per una settimana prima che  vostro padre la raggiungesse di nuovo. Lo so perché poi l’avvocato ha telefonato parecchie volte chiedendo di Lei

 VELIA: Ah questa non la sapevo ! ( bussano, si avvicina alla porta e senza aprire ) chi è?

LORY : ( dal di fuori ) sono Lory )

RITA: (guarda  Velia che gli fa cenno di aprire ) ah va bene trasite ( apre ed entra Lory

LORY: (  Sulla quarantina . Bella donna ,va verso Velia e l’abbraccia ) cara Velia, che tragica notizia!  Quando mi hai telefonato ero appena arrivata allo studio ! Povero dottore…. Che disgrazia! E sapeste cosa è successo anche a me

VELIA: si… purtroppo.  Io e mamma siamo distrutte ma cosa ti è successo

LORY:  ( a Velia ) e Roberta dov’è ?

VELIA: è di là ..sta riposando

LORY: ( guardando Rita ) posso parlarvi in privato?

VELIA: ( facendo l’occhialino a Rita ) si..certamente… anche se Rita puo rimanere… con Lei non ho segreti .

LORY:  Stamattina , sono entrati nello studio due delinquenti e hanno rovistato  e distrutto mezzo studio. Poi mi hanno obbligata ad aprire il computer, hanno controllato tutto  e se lo sono portato via

VELIA:  cosa cercavano?

LORY: ( aprendo la borsa e tirando fuori un dvd in custodia ) questo! Me lo ha inviato vostro padre tre giorni fa dicendomi di consegnarlo a te  nel caso gli succedesse qualcosa. Io l’ho conservato in un posto sicuro

VELIA:  ma che c’è dentro?

LORY:  non lo so! Non me lo ha detto: Presumo tutti i file degli affari dei suoi clienti. Forse ciò che cercavano quei delinquenti venuti allo studio.

VELIA:  ok grazie. Gli darò un’occhiata e poi se è il caso lo consegnerò al commissario Rimessa. A proposito,conosci l’avvocato Savini per caso?

LORY:  non di persona ma so che vostro padre lo ha telefonato parecchie volte in questi ultimi giorni. Pare che l’avvocato diriga anche una filiale di una grande società di assicurazione e mi è sembrato di capire che proprio di questo argomento parlavano

VELIA: ah, ok …grazie….

LORY:  io torno allo studio…ho da sistemare un po tutto… arrivederci… ( esce)

VELIA: uhmm…..  chissà che su questo dvd non si trovi una spiegazione .. Rita, tu che ne dici?

RITA:  forse i delinquenti che sono penetrati nello studio di  vostro  cercavano proprio questo

VELIA:  fai una cosa, portami il pc  portatile ! Sono proprio curiosa di aprirlo  ( Rita esce) e chissà che non scopra la verità

RITA:  (  entrando  con il portatile)  ecco qua

VELIA: ( accende il pc ,inserisce il Dvd e legge ) boh  guarda qui. Ci capisci niente ?

RITA:   a me parene tutte numeri e telefono

VELIA:   sono tutte cifre  seguite da una lettera maiuscola e non ho idea di come interpretarli

RITA:  forse se lo consegnate al commissario….

VELIA:  Non penso sia una buona idea. Potrebbero esserci delle cose che potrebbero nuocere a Papà e forse anche  a noi.  Facciamo come ci ha detto Lory. Teniamolo da parte in attesa degli eventi. ( spegne, tira fuor il Dvd ,lo rimette in custodia e lo dà a Rita). Tieni nascondilo io intanto vado in camera

RITA:  ( prende il Dvd e lo mette in tasca ) nun ve preoccupate  ci penso io…..e mo addo l’annasconne ? ah agge capite…(lo mette in petto)  ( entra Giacinto) ah stai cca?

GIACINTO: eh agge fernute !   ma…che ..che è venute a fa a machina da polizia

RITA:  ( con commozione)  è succiese na disgrazie o padrone ! Na cosa assaie brutt

GIACINTO: e che è succiese?

RITA: ( quasi piangendo ) l’hanno truvate muorte muorte e abbruciate  dinta a machina !

GIACINTO: uh maronne! E comme è state e.. pecchè?

RITA:  e chi o sape? Manche a polizie o sape!

ROBERTA: (   entrando ) è inutile..non ce la faccio

RITA: :   sedetevi signò….  Vi faccio una camomilla ?

ROBERTA:  ne ho prese gia due.

VELIA: (entrando) oh Giacinto  siete qui ed immagino che avrete saputo  ( Giacinto annuisce a capo basso)

GIACINTO: si signò! Mo me la ditt Rita… fatevi coraggio…

VELIA: eh è una parola! Comunque ..fatemi un piacere

GIACINTO: tutt chelle ca vulite …dite

VELIA:  state un po qui… e se vengono scocciatori  difendetemi almeno da loro .Non fateli entrare….

GIACINTO: nun ve preoccupate ..ci penso io! Vi difendo io!( bussano alla porta)

RITA : (   va verso la porta )  chi è?

SERGIO: ( dal di fuori ) polizia

VELIA: (  fa cenno di aprire. Rita esegue e si affaccia  Sergio )

RITA:  Salve    chi siete e  cosa volete!

SERGIO: (  con una mano  la scosta ed entra. classico mafioso, accento siciliano, sulla quarantina. Veste bene, si guarda sempre intorno) Buongiorno ! Abita qui il signor Fulvio Raimondi?

VELIA: si perché? Voi chi siete

SERGIO: un amico  se voi collaborerete altrimenti. . (  apre la giacca e fa vedere la pistola in una fondina sul fianco ) ve ne pentirete!

GIACINTO: (  quasi tremando prende coraggio e si fa avanti) ma insomma vi pare il modo di entrare in casa di gente onesta in questo modo? ( lo sguardo bieco di Sergio e la mano sulla pistola bastano a farla  andare indietro)

SERGIO :   stai zitto! E siedi là altrimenti.. ( indica la poltrona e Giacinto si siede mostrando evidente paura)

ROBERTA : ( facendosi avanti) insommma cosa volete da noi?

SERGIO:  ci giunse voce che suo marito è morto e sembra per  disgrazia!

ROBERTA: si … purtroppo è così!  E allora?

SERGIO: e allora suo marito qualcosa di noi aveva e che  non ci ha restituito

VELIA: e da noi cosa vuole? Noi non sappiamo niente e non abbiamo niente!

SERGIO:  questo noi non lo crediamo e …. ( guarda intorno) vostro padre era furbo !  Conservava sempre una copia dei suoi atti in forma digitale  e voi non ne  sapete niente ?

ROBERTA: noi degli affari di mio marito non ce ne occupiamo!

SERGIO .  datemi i vostri cellulari avanti! altrimenti  peggio per voi. (Consegnano i telefonini  tranne Giacinto) e tu?

GIACINTO:  io non cè l’ho!

SERGIO: ( sempre pistola in pugno lo perquisisce) bene..Una di voi ora mi accompagna nello studio  ( Indicando Giacinto ) Gli altri state buoni qui e in silenzi e guai a voi se osate muovervi o fare una mossa sconsiderata!

VELIA:  nessuno si muoverà

SERGIO: bene ( a Giacinto)  andiamo ( escono)

RITA :  se quello di là  fa qualcosa a mio marito…io  ( fa l’atto di alzarsi ma subito interviene Roberta)

ROBERTA:  sta calma non gli succederà niente! Spero che Giacinto stia calmo e non faccia atti inconsulti

RITA:per questo  sto tranquilla.  Anzi.. è sicuro ( come a rassicurare Velia  come  è sicuro  che non troveranno niente

VELIA: Certo che non troverà niente ! Mio padre non porta mai a casa niente del suo lavoro.

SERGIO: ( rientra con Giacinto )  questo è di vostro padre vero ( mostra un pc portatile )

VELIA: quello è il mio . Li non troverete niente  che vi possa interessare!

SERGIO: non importa lo porto via lo stesso! Visto che  non ho trovato altro

VELIA: Non vi basta aver messo a soqquadro lo studio di mio padre? Se non avete trovato niente lì come sperate di trovare qualcosa qui? In casa mio padre non ha mai portato niente del suo lavoro e neanche ne parlava!

SERGIO: questo si vedrà…e comunque oltre ai suoi dati aveva con se anche  una valigetta con un milione di euro e quella non  può sparire così facilmente. Forse prima di morire vostro padre l’ha nascosta

VELIA: forse è arrivato qualcuno prima di voi e della polizia sul luogo dell’incidente e l’ha presa

SERGIO: uhmm non credo! Come non credo che per incanto siano spariti anche i documenti e il suo computer dove erano registrati tutti gli affari che gestiva. Io vado ma se mi avete mentito  tornerò ( apre la giacca  mettendo in mostra l’arma) persone  avvisate mezza salvate . Noi vi teniamo d’occhio e se per caso  c’è stato imbroglio …. Noi  non perdoniamo! Nel cemento vi sotterriamo. Vi saluto! ( esce)

GIACINTO : (  va verso la porta, si accerta che Sergio   sia andato via ,chiude la porta e poi va verso Roberta che nel frattempo si è accasciata di nuovo sul divano) oh che  delinquente!  Teneva ragione che purtave a pistole se no…

VELIA:) Giacinto accertati che esca fuori dalla villa ( Giacinto esce con segno di assenso ) ( va verso Roberta) forse hai fatto bene  a chiamare il tuo amico avvocato… sembra che tutto sia terribile e  alquanto complicato

ROBERTA: si…. un vero dramma . Beh.. io vado di là…..

VELIA: ti accompagno..  ( escono)

RITA:   sta storia addevente sempe chiu difficile ( entra Giacinto ) ah si turnate? E cuntrullate buone si chillu fetente se ne è andato? Ma fatte mettere na paure!

GIACINTO: si sono andati via! ( avvicinandosi  con fare sicuro)  E po nun te preocccupà  si tornene o sacce je comme t’aggia difendere!

RITA: e comme no! Me ne so accorte

GIACINTE:  chille tene ragione ca purtavene a pistola si no…

RITA: si va buò… è arrivate don Chisciotte

GIACINTO:  Don Chisciotte ? e chi è chistate mo? ( va verso la porta e guarda fuori)

RITA:  ohe pruvulò! Trase e chiude a porta!

GIACINTO: ma tu e ditt ca…

RITA:si proprie nu pruvulone! Nun è nisciune! Don Chisciotte è un modo di dire!

GIACINTO: ah… e comunque nun me chiammà pruvulone!

RITA: si va buò  mo nun te movere a cca e tiene occhio a chi vene ( esce)

GIACINTO : eh ,ma lassate a fa o cane e guardie! ( si avvicina al tavolo e assaggia due biscotti e beve qualcosa) eh almene a colazione ca se fa bbone( bussano alla porta  e   va ad aprire con circospezione  )  Chi è?

LORY: sono Lory ( Giacinto  apre la porta e Lory entra )  la signora  Velia non c’è?

GIACINTO: oh siete voi… ( come incantato si blocca )

LORY: beh che avete visto un fantasma  che vi siete incantato? ( entra Rita non visto da Giacinto)

GIACINTO: ( scosso e con desiderio ) eh? Ah e scusateme ma io ogni volta che vi vedo nun sacce  a capa mia ca le succede…

RITA: (  venendo avanti) succede ca piglie na mazza e  fierre e  ta scasse sta e cape e lignamme! Va va vede che è fa ( Giacinto va via con la coda fra le gambe ) Dite a me signora Lory e scusatele a mio marito . Quello se penza sempe e essere nu guagliuncielle! Allora dicite

LORY: Mi chiamate la signora velia? Ho da consegnarle qualcosa

RITA :  ma certo subito  la chiamo subito  ( Entra Velia ) ah Signò .. state cca … la Signora Lory  vi cerca

VELIA: ciao Lory, qualche altra novità?

LORY : pare di si, ho trovato questa busta gialla  nella  cassetta della posta di casa mia .  Ma non vi è nessun timbro postale . Ci sta  solo scritto sopra  ..Per Velia.  ( gliela consegna ) eccotela )

 VELIA:  grazie….

LORY:  bene ..io vado se hai bisogno di me…mi chiami .Ciao ( esce)

VELIA: ( apre la busta,tira fuori un foglio e legge con tremore ed emozione) è vivo ..è vivo Rita!( continua a leggere ) oh… si….. (  si accascia su una sedia e Rita gli va accanto )

RITA: ma che succede ? Signurì e ja … riprendetevi

VELIA: : ( portando le mani al volto quasi pregando ) Dio ti ringrazio! Forse Papà è vivo ..anche questa lettera però è scritta a macchina ( legge )

RITA: ma se è vivo perché non viene qui e spiega tutto

VELIA:  papà ha paura .Teme di  essere ammazzato e si è rifugiato in un luogo sicuro. Il pacchetto  che ci hanno portato ce lo fa fatto recapitare  da  un ragazzo !

RITA: ah povero signor Fulvio e ora?

VELIA: Ora  mi raccomanda di ospitare una signora una certa Arisa  almeno per  qualche giorno pare che  è a conoscenza  dell’accaduto e che può scagionarlo da ogni accusa

RITA:  e chi è questa signora ve lo ha detto?

VELIA:   no, mi ha solo  raccomandato di non dire niente a Roberta  

RITA:  Eh ma che gli diremo alla signora? Se vuole sapere questa  chi è

VELIA: eh…. È un problema!

RITA: agge penzate!  Gli diremo che è una  mia parente …magari mia sorella  che mi è venuta a trovare e ..voi gentilmente la ospitate …no… non va bene

VELIA: perché non va bene?

 RITA: Pecchè je nun tenche manche na  sore  e po mio marito farrà troppe domande e va a fernì ca sceme comm’è ce fa fa na brutta figure! E Se gli dite che è una vostra vecchia amica? Un’amica che si trova di passaggio e voi gentilmente la ospitate

VELIA: Brava! Diremo così. Non so come la prenderà visto la situazione.  … Tu  prepara la stanza degli ospiti  ed io parlerò con Roberta  ( fa l’occhialino) ..vai (  Rita risponde con occhialino ed esce) non dovrebbe essere difficile convincerla.. ( bussano,  va ad aprire ed entra Rosena) Ciao Zia ( l’abbraccia singhiozzando )

ROSENA: (la stringe a se con passione e l’accarezza ) su.. su… non piangere…  povero Fulvio….  ( la fa sedere e gli si siede accanto ) Quando mi hai chiamato e mi ha dato la brutta notizia  per poco non morivo anche io! su… lo so è una cosa terribile! La vita  ancora una volta ci mette alla prova!

VELIA: si…e la mia  è una continua  odissea. Dopo la morte della mamma e dopo che mio padre si è risposato ,ho perso anche te ( Rita fa per entrare ma poi si ritrae non vista da Velia e Rosena, posizionandosi  dietro la comune in ascolto)

ROSENA: Non potevo più rimanere in questa casa. Ti  ho  amata e cresciuta   fin dal primo giorno che sei  nata. Ho aiutato mia sorella  immobilizzata a letto  fino alla fine dei suoi giorni. Ho fatto di tutto per te e per la tua famiglia  fino a quando tuo padre ha scelto diversamente.

VELIA: Lo so, sei stata per me quella che una madre non mi ha potuto dare. Averti persa per me è stato un dramma

ROSENA: Tu non mi ha mai persa. Sono stata vicino a te anche quando  materialmente non c’ero.

VELIA: dopo la morte di mia madre , ho sperato tanto che mio padre ti scegliesse come compagna ma …così non è stato

ROSENA: ( L’abbraccia ) non era destino!  ( apre la borsa e tira fuori una busta ingiallita ) ecco quando andrò via, puoi leggerla e poi decidere. Avevo fatto una promessa a tuo padre.  Quella di non rivelarti mai un segreto che per me ora più che mai  è diventato un mio tormento . Ma ora Lui non c’è più e io non ce la faccio più a nasconderlo.

VELIA: (  prende la busta fa per aprirla ma  Rosena glielo impedisce  chiudendogli la mano) perché non posso ora ?

 ROSENA: L’aprirai quando sarò andata via. E’ meglio credimi. Io attenderò la tua decisione. Qualunque essa sia: ( l’abbraccia e va via )

VELIA: ( gira e rigira la busta fra le mani) no.. ora no! Non so cosa vi sia scritto ma ora no! Sono troppo scossa e un’altra emozione non saprei reggerla: ( la mette in tasca ed entra Rita ) Rita io vado di là a parlare con Roberta…tu intanto se vieni qualcuno  pensaci tu  ( esce)

RITA: e comme no ! specialmente si venene e mafiosi! ( sistema la stanza ) je po nun agge capite il discorso che gli ha fatto la zia. Mah.. ( bussano alla porta , va e chiede ) chi e? ( da fuori :  Il commissario!)  Rita apre ed entrano Il commissario Rimessa e Romeo)

RITA: prego ..accomodatevi ( gli ospiti entrano e Rita si pone di lato )

VITTORIO:  (  seguito da Romeo ) eccoci qui….  La signora non c’è ?

RITA : ora chiamo la signora Velia ( esce e poi entra Con Velia )

VELIA: salve! Ci sono novità  Commissario? Lei forse già sa che lo studio di Papà è stato messo a soqquadro e…

ROMEO: si… lo sappiamo. Hanno portato via i pc dello studio Abbiamo interrogato anche la .. segretaria la quale ci ha assicurato che sui pc non c’è niente che possa interessare ne noi ne quei delinquenti! 

VELIA:  questo è vero perché so che mio padre conservava tutti i suoi dati su memorie esterne ma non ho idea dove possano essere nascoste.

VITTORIO: Possiamo vedere  il pc di casa? Forse riusciamo a trovare qualche indizio

RITA:  Troppo tardi!

ROMEO:  come sarebbe a dire

VELIA:  quei delinquenti sono stati anche qui e lo hanno portato via .

VITTORIO: per la miseria!

ROMEO: avete idea chi possano essere? Potete descriverceli

VELIA: beh.. sembravano due mafiosi. Non hanno detto nulla  . Ci hanno solo minacciati e hanno rovistato la casa portando poi via il mio pc.

ROMEO: ah il pc che hanno portato via era il vostro?

VELIA:   si certo e state sicuri che non troveranno niente di interessante

VITTORIO: Forse cercavano il pc di vostro padre

VELIA: sicuramente.. ma mio padre ne usava uno portatile e potente  e non so davvero dove possa essere.

ROMEO: Forse l’ha   portato  la stessa mano che ha fatto sparire la valigetta . 

VITTORIO ( A Romeo). Forse  una volta tanto hai ragione

ROMEO: una volta tanto?....  ah non crede commissario che sarebbe opportuno che la signora passasse dal nostro studio per il prelievo del dna? Sarebbe l’unico  modo per sapere con certezza se è suo padre

VITTORIO:  ma certo! Stavo appunto  pensandolo. beh  noi andiamo Signora! L’aspettiamo in studio  e per qualsiasi cosa ci chiami!

VELIA:  e se ritornasse quell’individuo che ci ha minacciati?

ROMEO. Non aprite a nessuno che non conosciate con certezza. Piu tardi passerò a controllare

VELIA:  va bene!

VITTORIO: uhmm. Bene  e andiamo allora  . arrivederci ( escono)

VELIA: (  a Rita ) ho parlato con Roberta, se viene quella tizia …come si chiama?

RITA: è facile.. Arisa.… tene o nomme da cantante  embè che agge fa

VELIA: la sistemi nella camera degli ospiti come deciso….io vado da Roberta  ( esce)

RITA: La camera è pronta ( entra Giacinto)ah sei qui? hai sistemato il giardino?

GIACINTO: ( si siede come sfiancato ) e che so na machinetta? È sta stamattina che vado avanti e indietro, salgo .scendo, apro il garage.. corro in soffitto..per poco non mi sparano e non contente me facite fa pure o guardiane do cancielle e te ne viene… ( imitando Rita ) e sistemate o giardine!   Ma cu sti chiare e luna nun è meglie stare accorti a cio che succede?

RITA: tiene ragione. Allora fa na cosa… tieni d’occhio la casa… scendi giù e controlla l’ingresso al viale . Così almeno nun ce truvamme a gente in casa!

GIACINTO: ah finalmente  te venute n’idea intelligente!

RITA: va va… ca si nun fosse pe me mo campasse!

GIACINTO: ( gli si avvicina e accenna ad abbracciarla alludendo ..) alludendo  ie campe quanne me faje….. campà… vado! ( Bussano alla porta )  ovvì  e chi sarà?

RITA: (  lo scosta  e si avvicina alla porta ) chi è?

MARCO: ( Da fuori ) sono Marco ..l’avvocato! Amico della signora Roberta

RITA: ( apre e lo fa entrare ) scusate signor Marco ma siamo un po tutti  scossi

MARCO: (sulla cinquantina , persona distinta e gentile) buongiorno, vi capisco dopo quello che è successo bisogna stare bene in guardia

GIACINTO:  eh si… la prudenza non è mai troppa. Abbiamo avute visite poco gradite stamane….

RITA: Io sono Rita la cameriera della signora  ( Indicando Giacinto )  e Lui è mio marito .Ma prego accomodatevi vado a chiamare la signora Roberta: Tu Giacinto vai e… attento all’ingresso ( Giacinto fa cenno di assenso ed esce  anche Rita )

MARCO: ( si guarda intorno come a visionare il salone e ogni tanto si sofferma su qualche particolare tipo quadri oppure oggetti di valore ) Uhmm bella casa e arredata con gusto. ( Vede Roberta entrare seguita da Rita, gli va incontro e le stringe la mano  baciandola ) cara Roberta..

ROBERTA: sono felice che tu sia qui  .Prego accomodati ( Roberta si siede) Grazie Rita puoi andare ( Rita esce ma poi non vista la si vede far capolino dalla comune )

MARCO: ( Abbraccia Roberta e la bacia )  come potevo non farlo dopo quello che mi hai raccontato. Davvero una brutta storia! Vieni accomodiamoci

ROBERTA: ( si siede)  E sapessi in quale stato di depressione mi trovo. Tutto ciò è sconvolgente! Non trovo alcuna spiegazione e non so come reagire e come fare! Spero nel tuo aiuto.

MARCO : ( si siede ) sono qui appositamente!  Tuo  marito nel suo lavoro  pare  fosse una persona molto in gamba. Da quello che mi hai detto la faccenda è davvero  inspiegabile! Bene. Mi metterò subito al lavoro . Chi c’è in casa oltre a te e ai due inservienti che ho già conosciuti? A proposito sono persone fidate?

ROBERTA: fidatissimi! Faccio chiamare mia figlia Velia. ( si affaccia alla comune e chiama Rita ) Rita.. Rita

RITA: (  dal di fuori ) si signora  Roberta

ROBERTA:  di a Velia che è venuto il signor Marco e prepara un aperitivo.

RITA: (   sempre da fuori ) si signora

ROBERTA:(:  si siede di fronte a Marco ) mi raccomando non far trasparire niente di noi due  Velia è una ragazza molto intelligente

MARCO : non temere. Sarò cauto.  ( entra Velia e Marco si alza, le va incontro)Salve. Sono l’avvocato Marco Savini. Mi dispiace molto per suo padre. Le faccio le mie più sentite condoglianze.

VELIA:  buongiorno ( si avvicina ) Piacere mamma mi ha parlato tanto bene di lei

MARCO: può chiamarmi semplicemente Marco se le fa piacere. Ho accettato con piacere l’invito di vostra madre e farò di tutto per dipanare questo mistero e sollevarvi dalle preoccupazioni

VELIA: grazie. Ci contiamo. ( entra Rita e porta un a guantiera con biscottini e bibite  che depone sul tavolino e poi serve)

MARCO: ( prendendo l’aperitivo ) grazie . Ditemi avete avuto altre notizie da parte della polizia?

ROBERTA : poco o niente. da poco sono andati via. Abbiamo avuto anche un altro genere di visita:  minacciosa e  poco raccomandabile 

MARCO: ( gli lancia uno sguardo di complicità che non sfugge a Rita )  cioè?

VELIA: E’ venuto un delinquente  a farci visita. Pare cercasse notizie o documenti che a suo avviso mio padre avrebbe occultato. Non han portato via niente salvo il mio pc. Anche lo studio di mio padre è stato messo a soqquadro e anche lì ha portato via il pc della segretaria di mio padre.

MARCO : sa se in quel pc c’erano documenti sensibili?

VELIA: la segretaria di mio padre mi ha assicurato di no!

MARCO: bene. Ora mi recherò al commissariato per fare due chiacchiere con l’ispettore e poi  per gestire le pratiche del rientro della salma . Nel frattempo mi fissate un appuntamento con la segretaria di vostro padre? Uhmm ora è tardi stamattina  ho un appuntamento di lavoro e non posso mancare. Magari  passo per il suo ufficio oggi pomeriggio. Noi ci vediamo domattina 

MARCO: bene. ( si alza )  Allora a domattina . ( fa per uscire )

ROBERTA: (  si alza) ti accompagno . ( escono )

VELIA: (  a Rita ) che ne dici? Possiamo fidarci? sembra una persona in gamba!

RITA:  sembra di si e pure molto gentile . …specialmente con la signora.

VELIA: ( rimane colpita ) ma che vai a pensare!  si sono conosciuti in vacanza .. sono solo amici è ovvio! Piuttosto che dici sarebbe il caso di dirgli tutto?

RITA: io gli direi solo del Dvd.  D’altronde vostro padre vi ha raccomandato di non dire niente a nessuno in merito alla  chiave  e alla testimone

 VELIA: si hai ragione. Bene io esco un attimo. Passo dallo   studio   scientifico   della polizia per l’esame del Dna. E poi arrivo allo studio di papà e parlo con Lory per fissare l’appuntamento con Marco. Ci vediamo più tardi ( entra Giacinto ) Ah Giacinto giusto te ,mi fai un favore?

GIACINTO:  ora  esco e chiudo io . Tu rimani dentro e non aprire a nessuno salvo chi conosci

GIACINTO:  non vi preoccupate  sarà fatto. ( si avvicina a Rita e gli mette una mano sulla spalla  )Faccio la guardia del corpo

RITA: no. Tu e fa a guardia da casa!

VELIA: siete unici!… ciao ( esce)

GIACINTO: hai sentito? ( l’accarezza il volto)  Siano unici

RITA: ( si sposta un po ) uhmm qui la cosa si fa molto complicata

GIACINTO: ohe je na carezza tagge fatte!

RITA: nun aveve cu te provolone !

GIACINTO: nata vote cu stu pruvulone! Nun me chiammà a ccussì..nun o supporte!

RITA: e tu nun capisce!

GIACINTO:  e che aggia capì si nun me dice niente

RITA: meglie accussì mene sai mene fai danne! Rimani qui( esce)

GIACINTO: ( si mette sugli attenti ) comandate! eh!  mammà mo diceve sempe! Quanne te spuse scegli una femmina meno intelligente e te si no… pierde o cazone e te mitte la gonnella! Io però ancora i calzoni non li ho persi ma…chi comanda è Lei! Ha ragione ca  a voglie bene!  ( bussano alla porta e va a vedere dallo spioncino) oh una femmina ! Ed è pure bona! Mo apro… ( apre ed entra Arisa ) salve ,chi volete?

ARISA: ( bella donna e ben vestita sulla cinquantina porta con se una borsa da viaggio ) buongiorno è in casa la signora Velia?

GIACINTO: la signora è appena uscita ma…non tarderà.. prego accomodatevi

ARISA: grazie. dove posso posare questa borsa?

GIACINTO: date a me… signora bella! ( la prende e la sistema di lato al tavolino)siete una sua amica?

ARISA: si.. e voi?

GIACINTO: ah io… io sono il factotum della casa! Faccio  il guardiano, il giardiniere e se occorre anche il cameriere… ( la guarda con interesse ) e anche….

ARISA:  (mostrando e accavallando  le gambe  con malizia ) e anche?

GIACINTO: ( da uno sguardo in giro )eh.. pure o’ stallone e razze signò!

ARISA: ah   bene! Chissà che non vi metta alla prova!

GIACINTO: (  fa per avvicinarla  mentre entra Rita ) pare miezi juorne !

RITA: è  invece è mezanotte! Vai!  ( Giacinto va via come un cane  con la coda in mezzo alla gambe ) scusate signò… dite a me. chi cercate?

ARISA:  siete Velia?

RITA: no mi chiamo Rita e sono la governante voi chi siete?

ARISA: sono Arisa. La signora Velia mi stava aspettando

RITA: si lo so. Me l’ha detto. Ho preparato la stanza per voi.

ARISA: vi ringrazio, ma La signora Velia è in casa?

RITA: La signora Velia è uscita per una commissione ma non tarderà… intanto venite vi faccio vedere la vostra stanza e non appena torna vi  avverto ( entra Roberta) oh signora Roberta ,( si volta verso Arisa e gli fa l’occhialino ) questa è l’amica di Velia è arrivata adesso

ROBERTA: ah bene..io sono Roberta la mamma di Velia

ARISA: ( guarda Rita che ammicca ) buongiorno io sono Arisa.

ROBERTA: beh accomodatevi…

ARISA:  grazie ma forse …

RITA: la stavo accompagnando in camera per mettersi a suo agio, visto che ha fatto un lungo viaggio e forse è stanca

ROBERTA:  ah forse allora è meglio… allora andate ci vediamo dopo

ARISA: grazie… a dopo. (escono)

ROBERTA: (  si siede e beve qualcosa ) questa attesa è snervante. Non riesco a fare e a pensare a niente ( entra Velia) ah ecco  sei tornata. E’ arrivata la tua amica e Rita l’ha accompagnata in camera.

VELIA:  Tu come ti senti? ( Roberta fa segno come a dire  .. distrutta) beh..…. Intanto io  vado di là ( esce)

ROBERTA: ( prende il telefono e compone un numero) pronto?..  Marco dove sei? Ah va bene. Quando torni squillami .Un bacio…ciao ( si alza ed esce  mentre entrano Rita e Velia)

RITA: ( sistemando le bevande sul tavolino) meno male che Arisa ha capito al volo la situazione altrimenti ..

VELIA: ora che viene.. sta qui ed ascolta anche tu così puoi darmi un consiglio sul da farsi  poi e nel contempo  stare attenta che non venga nessuno.

RITA:  non vi preoccupate.. ( entra Arisa) accomodatevi signò

ARISA: ( si siede guarda Velia ed indica Rita ) posso parlare?

VELIA: si  Rita è fidata.. diteci tutto….

ARISA:  come vi ho accennato forse  vostro padre è vivo ma in grande pericolo!

VELIA: ma cosa è successo? La polizia crede che il morto sia Lui!

 ARISA:  Vostro padre stava nel mio ufficio a Berna a  trattare delle transizioni bancarie per conto di un noto banchiere con un affarista che poi si è rivelato essere un delinquente facente parte di  una organizzazione malavitosa. Lui   non era d’accordo in quanto il denaro proveniva da affari illeciti ma è  stato costretto ad operare  con la violenza e con  minaccia di morte.

VELIA: Povero papà…. E poi?

ARISA:  una volta fatto l’operazione. Sono andati via intimandogli  il silenzio e dicendo che sarebbero tornati per dargli il compenso non appena l’affare fosse registrato .Vostro padre aveva fatto si le transizioni  ma come sua abitudine sicuramente ne avrà conservate  una copia che purtroppo non è riuscito a portarla con se. Lei non sa a chi avrebbe potuta darla?

VELIA: Credo che l’avrà consegnata a qualcuno di fiducia per cautelarsi in caso di pericolo ma non ho idea a chi?

ARISA: la sua segretaria non ne sa niente? l’avete vista? Chiedeteglielo. Quel Dvd è molto importante per Fulvio. Non solo può salvarle la vita ma potrebbe  servire ad incastrare quei malviventi.

VELIA: ma lei quando ha visto per l’ultima volta mio padre?

ARISA:  Tre giorni fa .La mattina che è scomparso. Fulvio si è reso conto del pericolo, Sapeva che non lo avrebbero lasciato in vita ed è andato in banca, ha prelevato i suoi soldi li ha nascosti e poi è tornato in ufficio e mi ha telefonato. Mi ha detto che andava  da un amico fidato.  In quel momento io ero fuori per una commissione ma ho fatto in tempo  a tornare per vederlo salire nella sua  macchina e andare via

RITA quindi il signor Fulvio è riuscito a scappare?

ARISA: si   è riuscito a fuggire. In seguito mi ha telefonato e mi ha detto di contattarvi  e di farvi recapitare un pacchetto . Non sono venuta personalmente perché temevo di essere rintracciata e così il pacchetto ve  L’ho fatto portare da un ragazzo.

VELIA: quindi mi state dicendo che siete stata voi a scrivere le lettere e che mio padre è forse vivo e se lo è  ancora  in pericolo di vita!

ARISA: esattamente. Se è ancora vivo tornando a casa  non ha la minima possibilità di farla franca. Nessuno può sfuggire al quel delinquente. L’unica possibilità è sparire! . Forse sta procurandosi dei passaporti falsi per poi partire per luoghi tranquilli e in perfetta anonimia.  Tanto per l’organizzazione e anche per la legge lui è morto! Di me senza che possegga una prova non sanno che farne ma possono sempre vendicarsi per sfregio.

VELIA: ( porta le mani al volto ) Mio Dio! Mio Dio!  E…lo rivedrò? Prima che parta….lo rivedrò?

ARISA: Questo non lo  so. Dipende se è ancora vivo- Anche perché dopo avermi contattato per dirmi ciò che dovevo fare  non ho ricevuto più alcuna telefonata e non ha più risposto alle mie.

VELIA: evidentemente temeva di essere rintracciato. Ma perché poi non rivolgersi alla polizia?

ARISA: Forse ha pensato che non lo avrebbero protetto . Quei delinquenti hanno spie dappertutto

ARISA:  Ora bisogna rintracciare  quel Dvd  ma prima di consegnarlo alla polizia bisogna controllarlo e privarlo di  prove che possano nuocervi . Nessuno dovrà saperne niente di questa faccenda

VELIA: neanche Roberta? La moglie di mio padre?

ARISA: no! solo noi e la polizia!

VELIA: Roberta, ha chiamato un suo amico l’avvocato Savini per farsi aiutare nelle indagini e per sistemare le cose correnti

ARISA: L’avvocato Savini Marco?

VELIA: si per l’appunto! Lo conoscete?

ARISA: si lo conosco.. Un avvocato molto ricercato   ma che difende anche gli affari di molti  delinquente e non vorrei che stesse qui anche per questo

VELIA:  Quindi non posso fidarmi di Lui?

ARISA:  per quello che è stato chiamato a fare  da Roberta.. si. D’altra parte è un suo caro amico fidato e a sentire vostro padre forse più di un amico ma gli affari sono affari e quando girano milioni di euro….la diffidenza è d’obbligo.

RITA: Solo una cosa, se   lo conoscete non crede che Lui possa conoscere voi?

ARISA: giusta riflessione. Ma si dà il caso che non mi conosca personalmente

VELIA: allora va bene. Tutti sanno che siete una mia amica e la vostra presenza non desterà sospetti in alcuno e ti prego dammi del tu altrimenti….

ARISA:  ah certo !  oh… non so come ringraziarti… ora la cosa importante è cercare quel DVD

 VELIA: Certo.  Può anche darsi che mio padre lo ha nascosto da qualche parte …proveremo a trovarlo  , ora vai a riposare e stai tranquilla . Qui sei al sicuro

ARISA: allora a dopo. ( Arisa   va via con un un cenno di saluto ) 

VELIA : allora Rita che ne pensi?

RITA: volete davvero sapere come la penso?

VELIA: si. Anche se …penso di aver capito

RITA: io non solo ho capito ma anche visto. Mi dispiace di dire certe cose ma… con voi non sarei onesta se non lo dicessi.

VELIA:  dimmi tutto … ti prego

RITA: Roberta e L’avvocato Savini sono amanti. Li ho visti baciarsi  e sentiti i loro discorsi. E a vostro padre la cosa non è sfuggita. Almeno a sentire Arisa.

VELIA: questo spiega la fiducia che Roberta ha per Lui. Ma non credo che mio padre conosca la verità circa la loro relazione. Conoscendolo avrebbe tagliato immediatamente i ponti.

RITA: Si anche questo è vero!

VELIA: Già   ma tutto questo è niente in confronto a quello che è successo e a quello che spero non succeda mai E in un modo o in un altro se mio padre è ancora vivo  devo aiutarlo ad uscirne fuori. Ora  il dubbio è: fidarmi di Arisa consegnandole il DVD oppure di Romeo con tutte le complicazioni di cui ha parlato Arisa?

RITA: se vuole un mio parere….. meglio fidarsi di Romeo. Questa Arisa non mi convince. Non mi è chiaro quel suo specifico  interesse  per il DVD. Sembra più che interessa a lei piuttosto  che  coprire Lucio da sospette complicazioni.

VELIA: Si questo è sembrato anche a me. Lo consegnerò a Romeo in tutta segretezza. ( bussano. Rita va ad aprire ed entra Romeo ) Ah giusto voi prego accomodatevi.

ROMEO: vi avevo promesso che sarei tornato ed eccomi qui

VELIA: vi ringrazio. La vostra presenza mi infonde sicurezza

ROMEO.  Ne sono lieto ma..vi prego datemi del tu se vi fa piacere

VELIA: ma si certamente diamoci del tu. Rita offri qualcosa a Romeo ( Rita offre e Romeo ringrazia e beve ) avete saputo altri particolari sulla vicenda?

ROMEO: stiamo indagando per capire il movente

VELIA: poco fa in anonimato mi hanno fatto recapitare un Dvd ed intendo consegnartelo

ROMEO:  ( con enfasi e meraviglia ) un dvd? Ma certo che aspetti

VELIA: Rita prendi quel Dvd e consegnalo a  Romeo ( Rita mette le mani al seno, tira fuori il Dvd e lo consegna a Romeo

ROMEO: ( sorride ) lo avete tenuto al caldo. Avete detto a qualcun altro del DVD?

VELIA: no anche s e…..

ROMEO:   anche se?

VELIA:  vedi Romeo, poco fa si è presentata qui una collaboratrice di Mio padre dicendomi che era in pericolo e che in caso di necessità avrebbe testimoniato  in suo favore . Io l’ho ospitata e ora è in camera.

ROMEO: gli avete detto del Dvd?

VELIA: assolutamente no. Però mi ha chiesto se ne sapessi dell’esistenza e  mi ha invitato a cercarlo e a farselo consegnare per privarlo di informazioni che a suo dire avrebbero potuto nuocere a mio padre per poi consegnarlo a voi. Io invece non mi sono fidate e l’ho dato a te!

ROMEO: E hai fatto bene. E dimmi ha detto altro in merito a tuo padre?

VELIA:  a sentire lei Mio padre dovrebbe essere ancora vivo in quanto un amico fidato lo avrebbe aiutato a fuggire

ROMEO:  Questo si vedrà. Torno in questura e vado subito a visionarlo. Velia..( gli consegna un bigliettino )  questo è il mio numero personale.. contattami subito per qualsiasi evenienza e.. acqua in bocca con tutti. Appena scoperto qualcosa torno e faccio due chiacchiere con questa Arisa. Tu stai attenta e non aprire a nessuno che non conosci.

VELIA:    Aspetta… Rita.. consegna il pacchetto con la chiave a Romeo… è giusto che se sta indagando lo faccia in modo da avere più informazioni impossibili ( Rita esce e poi rientra con la lettera e la chiave e la consegna a Romeo.)

ROMEO: ( prende la lettera e la chiave e legge) ah  ecco…  e questo spiega perché! Però (dandogli la lettera e poi la chiave ) questa e soprattutto la chiave è meglio che la tieni tu. In fondo è di tua proprietà. Mi raccomando…..calma e attenta a chi apri

VELIA: ti ringrazio… sei….così gentile e premuroso

ROMEO:  Io… beh ecco ..io ora che ti ho conosciuta  non mi perdonerei se ti succedesse qualcosa. Ora vado e quando vengo presentami questa Arisa. Non si sa mai Ora vado…Ciao.. ( esce)

RITA: uhmm mi sbaglierò ma…. si trasute dinte o  core du poliziotte 

VELIA: non mi dispiacerebbe… è una persona in gamba e…. simpatico…ed io in questi momenti avrei tanto bisogno   di qualcuno che mi desse conforto e  fiducia

RITA: (  comincia a pulire i bicchieri e a sistemare il tavolino ) la fiducia è un atto d’amore, un sentimento signurì!

VELIA: si è proprio vero ed io sento di fidarmi ciecamente di Romeo !

RITA: ( la guarda e sorride ) eh la vita! E’ capace e te fa  saglì nciele e te fa scennere nterra   dint a n’affacciate e finestra

 VELIA: hai  ragione ( mette le mani in tasca e tira fuori la busta gialla la gira ..la rigira,tira fuori la lettera.)  ah la lettera di zia Rosena ( Fa l’atto di rimetterla a posto. Poi ci ripensa  l’apre e legge sgranando gli occhi )  Oh mio Dio!  Mio Dio!( mette le mani al volto come disperata) Mio Dio! (Cade svenuta sulla poltrona mentre accorre Rita che cerca di farla riprendere)

RITA:  Velia.. Velia… (prende la lettera che Velia ha in mano e la nasconde )

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

Stessa scena del primo atto. Rita sta preparando il tavolo per la colazione .

RITA: ( guarda l’orologio ) uhmm gia le otto ed è da una settimana  che si va avanti così ! Devo sbrigarmi prima che arrivano tutti.( entra Giacinto) tutto a posto fuori?

GIACINTO: (si toglie il cappello e siede al tavolo )  tutt a poste! Sule  ca fore fa nu caspite e fridde e mene nu vient ca si jesce te se porte!

RITA: e chiuse o cancielle!

GIACINTO: sissignore! Che ce sta pe culazione?

RITA:  e nun o vire? Pigliete chelle ca vuo e fa ambress

GIACINTO: (  la prende per un braccio e la tira a se  e alludendo ) je  mo me pigliasse  na sfugliatelle caure caure

RITA: ( liberandosi ) e invece te accuntentà e nu curnette ca marmellate! E vide si nun tiene sempe a stessa capa!

GIACINTO:  e per forza stai da jere ca nun me curate pe niente! stammatina te ne si asciute a dinte o liette comme a n’anguilla veloce e silenziose

RITA: tenche a capa ca nun ce stà! Nun o vide ca succede  dinta a casa? Beate a te ca nun te cure e niente!

GIACINTO:  e che aggia fa ? aggia chiagnere o padrone primme ca o portene! O m’avesse mettere paure e due delinquenti! Chille e nuje nun tenene che fa!

RITA: eh… fosse sule chiste o probleme

GIACINTO:  pecchè ce ne stanne ancore?

RITA:  fa culazione e  alla svelta! Mo vide comme scendono tutti. Io vado a vedere Velia come si sente

GIACINTO:  pecchè è malate a signurina?

RITA:  fa ambress!  ( esce)

GIACINTO:  mah! Cheste cumanne e nun me dice mai niente! ( continua a a fare colazione ) chissà quanne fanne o funerale do padrone!( entra Arisa )

ARISA ( entra  e si ferma sulla soglia della comune  come a vedere chi c’è) buongiorno

GIACINTO: signò…prego accomodatevi… qui è tutto pronto

 ARISA : (  avvicinandosi al tavolo) siete solo?  E Velia?

GIACINTO: non ancora…  è scesa.  Io ho quasi finito…  ( si alza ) prego fate come se foste a casa vostra

ARISA: vi ringrazio ma preferisco aspettare la signora Roberta e Velia. Ho visto che il giardino  è bello e ben curato

GIACINTO: modestamente lo curo io!

ARISA:  ah, siete bravo ho visto tante belle piante e tanti bei fiori

GIACINTO: io amo i fiori! E voi….. siete uno dei più belli! ( entra Rita e osserva la scena non vista)  e vi saprei coltivare con.. grazia e passione

ARISA : vi ringrazio siete pure galante ma io sono un fiore già curato e protetto

GIACINTO: eh ma potreste aver bisogno di una una inaffiatura ed io…..

RITA:  e tu pigliete o cappielle e va a fa a guardia fore ca po facimme e cunte! Ta facce je n’annafiatura e cu l’acqua gelate! Va! ( Giacinto senza replicare prende il cappello ed esce mentre Arisa  ride)

 ARISA:  la lasciatelo  stare . Conosco quel tipo di uomini.. abbaiano ma non mordono! Ed io mi diverto a sentirli

RITA: no signò sentite a me  quello mozzica e come!  Ma io i denti glieli faccio cadere se lo quaglio! ( entra Roberta e si avvicina al tavolo )  signò è tutto pronto accomodatevi

ROBERTA: buongiorno… ( Ad Arisa ) mi fa compagnia ?

ARISA:  certo volentieri… ( si siede ) e comincia a versarsi il tè)

ROBERTA: e Velia? Non è ancora scesa?

RITA: no signora…temo che non stia troppo bene. Sono andata nella sua camera ad aprire la finestra come ogni mattina ma… mi ha pregato di richiuderla.

ROBERTA: poverina. La morte di suo padre l’ha distrutta. ( Ad Arisa ) Lei che è sua amica può aiutarla a mitigare il suo dolore? Io ci ho provato ma…è stato inutile

ARISA: ci proverò senz’altro.

ROBERTA: grazie, sentire un conforto amico fa bene all’anima ( suona il suo cellulare e risponde con difficoltà come se non volesse far sentire o capire  ) buongiorno..si…ho capito.. ma..   ( si alza e si allontana un po’)  si  ma … e va bene se è urgente  arrivo subito ( chiude il tel . e si alza ) scusatemi devo uscire per una commissione urgente  torno più tardi e. .abbiate cura di Velia ( esce)

ARISA: ( A Rita) certo che anche Roberta è in uno stato nevrotico…hai visto.. non riusciva quasi a parlare?

RITA: si ..si ho visto… io vado a vedere Velia se si è alzata ( esce)

ARISA: ( continua a fare colazione ) chissà   se quel Giacinto sa qualcosa… devo provare a stuzzicarlo. .…. ( entra  Giacinto con una rosa in mano ) ah siete di nuovo qui! ( con malizia alludendo alla rosa ) l’avete colta per me’?

GIACINTO: ( con impaccio ) beh veramente ..ecco  … ( si accosta guardando in giro e poi porgendo la rosa )vi piace?

ARISA: oh come siete galante! Sedete qui vi prego ( Giacinto siede ) siete da molto al servizio del signor Lucio

Giacinto: oh si… una  decina di anni!

ARISA: oh caspita! (strofina la rosa sul viso di Giacinto il quale fa cenni di piacere)ohh profumata vero?

GIACINTO : ( con trasporto )   si profumata e carnose comme a vuje!

ARISA: ohh grazie! e ditemi  ( quasi ad accarezzarlo )conoscete ogni angolo di questa casa? Ogni nascondiglio? Ogni posto segreto dove si può stare….….tranquilli?( lo accarezza )

GIACINTO: ( intuendo) si.. si… ho capito…. ( si guarda intorno poi con voce sommessa)  di fronte alla vostra camera c’è una porta che è sempre chiusa…  io l’aprirò per voi.  appena entrata ,scendete i tre scalini e vi troverete nelle studio privato del signor Lucio. Io mi farò trovare li . Vedrete non ci disturberà nessuno! !Ora vado…

ARISA: ohh si… andate mio focoso Giacinto…. Verrò quanto prima!

GIACINTO: vado..( fregando le mani ) vado…. ( esce)

ARISA: uhmm bel colpo! Lo dicevo io .. i domestici sono.. addomesticabili.

(entrano Velia seguita da Rita  e si alza per andarle incontro) ciao  Velia, come stai

VELIA: (  si siede ) distrutta. Troppo emozioni in una volta sola non  riesco e reggerle.

ARISA: cos’altro è successo?

RITA: ( guardando Velia ) e che altro deve succedere quando si vive nell’incertezza?

ARISA: si è vero… queste emozioni incerte  le sto vivendo anche io e credetemi sono proprie  loro che a volte portano a scelte sbagliate! Se almeno avessi la sicurezza che Fulvio fosse vivo..

VELIA: che volete dire?

ARISA: niente… è che sono confusa anche io…. vado nella mia stanza. Ho bisogno di riposare  ( esce)

RITA: uhmm… sono sempre più convinta che è qui per uno scopo preciso…

VELIA: si lo penso anche io. (si avvicina al tavolo ) ho bisogno di una camomilla calda

RITA: è già nella teiera…( alza il coperchio e la versa ) è ancora bollente… prendere anche due biscotti

VELIA: grazie…e Roberta ha già fatto la colazione?

RITA: si ed è anche uscita. Pare che abbia avuta una telefonata  e….

VELIA: non ha detto chi era?

RITA: no ma dalle risposte ho potuto intuire che fosse l’avvocato Savini.

VELIA: potrebbe essere… ( suonano alla porta . Rita apre ed entrano Vittorio e Romeo)

RITA: prego accomodatevi.

VITTORIO:  grazie, vieni Romeo ( vanno verso il tavolo ) buongiorno signora ( si guarda intorno come a controllare che no ci sia nessuno )…è sola?

VELIA: si…  Roberta è uscita e Arisa è a riposare nella sua camera.  Sto sola con la mia fidata cameriera

VITTORIO: fidata?  Uhmm  fino a che a punto?

VELIA:  al punto che lei ne sa più di me

VITTORIO: ( guarda Romeo che annuisce) e va bene! Lei è una donna forte?

VELIA:  in che in senso

VITTORIO: sa resistere ad una emozione forte?

VELIA:  è da giorni ormai che resisto!

ROMEO:  sei una donna coraggiosa e….

VITTORIO: e…. ora statemi a sentire. Grazie al Dvd che ci avete dato siamo riusciti a scoprire molte cose. Ma ancore altre non sono chiare. E per questo motivo abbiamo bisogno ancora della vostra collaborazione. Una cosa però è certo. Vostro padre…

VELIA: mio padre….

VITTORIO: vostro padre… ( con emozione a Romeo ) diglielo tu

ROMEO: ( si avvicina a Velia e gli prende le mani ) forse tuo padre è vivo! La prova del dna ha dato esito negativo.

VELIA: ( si porta le mani al volto e Rita gli va  vicino abbracciandola ) Oh mio Dio….. voi pensiate che sia  vivo.. vivo! E dove pensate che sia?

ROMEO:  questo non lo sappiamo. Di certo il cadavere nella macchina non è il suo anche se i documenti trovati appartenevano a Lui.

VITTORIO: Probabilmente glieli avevano sottratti per non fa riconoscere il cadavere  una volta eseguito il delitto

ROMEO: oppure  che sia stato proprio vostro padre a lasciarli lì per far credere che fosse Lui il morto e mettersi così al sicuro. Ora però dobbiamo agire con cautela. Abbiamo bisogno che collaboriate con noi per scoprire il resto della storia.

VELIA:  Tutto quello che volete basta che mio padre torni a casa ma cosa vogliate che faccio

ROMEO: Tutti devono ancora credere che le cose non sono cambiate. Per prima cosa acqua in bocca con tutti,. Anche con la signora Roberta e specialmente con l’avvocato Savini..

RITA: avete ragione di credere che anche loro possono essere coinvolti?

VITTORIO: non lo sappiamo ancora  però abbiamo dei dubbi in quando….. (A Romeo ) in quando.. beh diglielo  tu

ROMEO: ( si avvicina a Velia) Sapevi che tuo padre in caso di morte,aveva stipulato un’assicurazione sulla vita in   favore di Roberta?  

VELIA: no ..assolutamente no! 

ROMEO :  pare che  a stipulare l’assicurazione sia stato proprio l’avvocato Savini.  Certo questo non vuol dire nulla però….il premio è considerevole. Quasi un milione di euro e questo fa pensare…

 ROMEO :  Come fa pensare  quello che abbiamo scoperto  nel Dvd e così abbiamo messo sotto controllo le persone coinvolte .   ( Prende in tasca un Dvd e lo consegna a Velia)  questa è una copia ripulita  fai in modo che ne venga in possesso in modo casuale  Arisa. Subito dopo avvertimi.

 VELIA: pensiate che mio padre se è ancora vivo  possa farsi sentire?

VITTORIO:  questo non lo possiamo escludere. Speriamo che lo faccia piu tardi possibile. Ci darebbe in questo caso il tempo di arrivare al bandolo  ….della… della…

ROMEO: della matassa!

VITTORIO. Ecco bravo! Ora noi andiamo Romeo …andiamo

ROMEO: noi andiamo e sarà bene passare dallo studio di vostro padre e fare due chiacchiere con Lory. Ah  …. non dimenticare ciò che devi fare e….ricorda…io ci sono! Andiamo commissario ( escono accompagnati da Velia alla porta)

VELIA: ( torna euforica da Rita ) hai sentito? Tu che dici è vivo mio padre?

RITA :  Può essere. Una cosa è certa il cadavere ritrovato nella sua macchina non è suo.

VELIA: Ma se non è il suo di chi è allora?

RITA: Arisa ci ha detto che lo ha visto partire e andare da un amico fidato. Quindi quando le ha telefonato successivamente per dirgli del pacchetto da consegnarvi era al sicuro

VELIA: Si..penso di si. Ma poi come lo spieghi il cadavere ritrovato nella sua macchina insieme ai  suoi documenti? E ancor di più la stipula di un’assicurazione con un premio così alto a favore di Roberta.

RITA:   E qui il mistero si infittisce. Chissà se è stata una sua  idea oppure scaturita da un consiglio di parte.  Ora datemi quel DvD  e facciamo come ci ha detto Romeo. Ci penserò io a farlo trovare ad Arisa.

VELIA: bene, ( gli consegna il Dvd )mi raccomando accertati che ne viene in possesso

RITA: non preoccupatevi ci penso io. ( si apre la porta ed entra Roberta)

ROBERTA: Ciao velia, ci sono novità?

VELIA: Nessuna….aspettiamo …Tu ne hai?

ROBERTA: ( posando il soprabito sul divano e andando vicini al tavolo per bere qualcosa) Si. Ho incontrato Marco. Quando questa storia sarà finita andrò via con Lui.

VELIA: cosa?  Vuoi dire che lasci questa casa  e andrai a vivere con Lui? E’ forse scattato il colpo di fulmine oppure siete  già amanti da tempo?

ROBERTA:  eppure se fosse  che cosa cambia? Te lo dico io. Niente! Tra me  e tuo padre ormai non c’era più niente. La sua vita erano i suoi affari e le sue amicizie! Ormai eravamo diventati due estranei. E’ logico che quando una donna si sente sola e  messa da parte, si sente debole , e aperta a nuove speranze.

VELIA: e Mio padre sapeva della tua relazione con l’avvocato Savini?

ROBERTA: non credo! Per quanto se ne importava di me figurati  se ci pensasse. . Lui partiva..tornava…. mai una carezza, mai una parola dolce.

VELIA: capisco… e hai già deciso quando andrai via’

ROBERTA: Appena subito dopo i funerali. Bene io vado in camera, Se dovesse venire  Marco avvertitemi. Mi ha detto che veniva a prendermi per una commissione   ( esce)

RITA: Uhmm ..avete raccomandato a Lory di non dire nulla del pacchetto e del DvD?

VELIA: Tranquilla… tutto fatto.   (  entra Giacinto mezzo intronato con l’aria di chi ha bevuto un bicchierino in più )

RITA:  ah sei qui! mi dici da dove vieni?

GIACINTO: ( quasi canticchiando)  io so qui… sono la… ulallaà  ( sorpreso dallo stato di suo marito si avvicina e sente odore di cognac)

RITA:  cosa? Stai mbriache? Ah porcello  fannullone che non sei altro….. ( gli dà una spinta a farlo cadere sul divano) addò si state parla o ti giuro che ( prende un coltello sul tavolo gli si avvicina e lo minaccia) te facce pelo e contropelo!

GIACINTO: no  ..no… a barba  no….( canticchiando ) poso o curtielle  nun fa a smaniose…

RITA: nun parle? E mo te scanne!

GIACINTO:  Fe..ferme…. so .. so state giu dinte o studio do duttore

RITA:  e cu chi parla….!

GIACINTO. Cu..cu Arisa..voleva vede co come ere fatto

RITA: Ah.. e tu che vulive vede? Eh? Brutto traditore! Che è fatt parle!

GIACINTO: niente…. ma fatte bere o cognac… nu bicchiere jeve e nate veneve  e nun agge fatte niente

RITA: Il pensiero però ce lo avevo messo eh? Embè esse ca fatt?

GIACINTO: niente..guardave…. tuccave

RITA:  te tuccave? E addò?

GIACINTO: ma no a me!..tuccave e quadre…a scrivania… e cassette

 VELIA: ha preso qualcosa?

GIACINTO: nooo.

RITA: e non ti ha detto co cercava?

GIACINTO:  ah si….. mo mi ricordo ..nu dischette ..si mi ha dimandato se dinte o studie  avevo visto un dischetto

RITA: ah… embè fa na cosa.ma attiente  a te! Chiste è o dischette ca cerca . Tu dille che lo hai trovato sotto un tavolino nello studio. Guai a te se gli dici che te l’ho dato io. E capite?

VELIA: E non dire niente a nessuno!

GIACINTO: ( prende il dischetto ) Si ho capito…..   

RITA: E mo vai e famme sapè se lo ha preso… vai e nun pensà che è finita qui! i conti li facciamo dopo  ( Giacinto esce con fare  sconsolato)

VELIA: bene. Ora non ci resta che aspettare e poi avvisare Romeo. ( suonano alla porta, (Rita,controlla .Poi apre ed entra Lory) oh vieni Lory, è passato da te l’avvocato Savini?

LORY:  l’avvocato? Ah si, ha voluto vedere l’ufficio di vostro padre per vedere se trovava tracce di qualche documento. Mi ha detto che aveva chiesto a voi il permesso e l’ho lasciato fare.

VELIA: si l’ha chiesto  a Roberta. Ha trovato qualcosa?

LORY: Non so di preciso. Ho visto solo che leggeva alcune carte

VELIA: grazie Lory. L’avvocato verrà  qui piu tardi e sapremo meglio

LORY. Ah bene . Quando è così torno in ufficio. Ho tanto da sistemate e controllare

VELIA: A proposito  di controllare, ti risulta di una polizza di assicurazione che mio padre avrebbe stipulato a favore di Roberta?

LORY: a favore di Roberta? Niente affatto. La polizza da  stipulare  era  a tuo favore! Ricordo benissimo il colloquio che il Signor Fulvio ebbe con l’avvocato Savini.

VELIA: quindi eri presente alla stipula?

LORY: no. Ho sentito i termini dell’accordo in quanto il telefono era in viva voce. Se poi ha cambiato idea non lo so! Ma non credo anche perché Il signor Fulvio mi disse successivamente  tutto soddisfatto di aver concluso  un investimento per il tuo futuro.

RITA:  Se è così  il signor Fulvio dovrebbe avere una copia del contratto o mi sbaglio? In questo caso sarà bene che  Romeo  venga a conoscenza  della polizza

LORY: Romeo lo sa già. È passato dallo studio proprio per domandarmi di questa cosa ed ha trovato il contratto  ed è proprio a favore di Roberta.

VELIA: è un uomo davvero  in gamba. Non lascia niente al caso. Comunque sia  la polizza è a favore di Roberta

LORY: e   lei lo sa?

VELIA: Di questo non sono sicura.

RITA:  ma il fatto che vuole andare via con  l’avvocato non depone a suo favore.

LORY: va via con l’avvocato?

RITA: si. lo ha detto poc’anzi.

LORY: Si. E tu hai fatto bene a fidarti di Romeo. Bene.Io allora vado. Se hai bisogno di me…. disponi pure.. Ciao. ( esce proprio quando entra Giacinto)

GIACINTO: ( ha un vistoso segno di rossetto sulla guancia  prima guarda Lory,poi va da Rita ) ho consegnato il dischetto ad Arisa

RITA:  ( guardando il segno di rossetto) me ne sono accorto! ( gli consegna un fazzoletto) pulisciti porcello!

GIACINTO: no..no nun penzà a male…. Chelle appena ha viste o dischette  ma date subite nu vase  ha ditte grazie  e se ne andata …. Nun agge fatte niente…..

RITA:  nun te preoccupà ca  po i conti li chiudiamo alla fine !

VELIA:  vado  di là avviso Romeo ( prende il telefono  e compone il numero andando via)

GIACINTO: (si avvicina a Rita  con fare comico) Rita… Ritella….. e su   nun agge fatte niente…. ti giuro che ( bussano alla porta . Rita va ad aprire ed entra Romeo)

RITA: Oh ma voi state qui? Velia vi stava appunto telefonando

ROMEO: infatti mi ha chiamato proprio mentre parcheggiavo la mia auto  qui sotto. Dov’è?

RITA: la chiamo subito.  ( a Giacinto )  con te ….se ne parla dopo …va va.. ( Giacinto esce e Rita  va a chiamare Velia. )

ROMEO: ( mentre aspetta guarda i quadri e qualche foto .Poi subito entra Velia) Velia

VELIA:  Romeo… sei già qui? meno male Arisa è ancora in camera   ma credo che presto uscirà

ROMEO: non preoccuparti giù ci sono due miei uomini che la terranno d’occhio e la seguirannno( entra a  Arisa )

ARISA: oh scusatemi pensavo foste sola

VELIA:   vieni pure Arisa. Ti presento il mio amico Romeo ( presentazioni)

ARISA:  molto lieta. Ecco io stavo uscendo e magari ci vediamo dopo …. Ho da fare una commissione urgente.. scusatemi

VELIA: ma certo vai pure.. ciao

ARISA:  ciao ( a Romeo ) piacere di averti conosciuto. A dopo. ( esce)

ROMEO: ( prende il tel.) la preda è in fuga. Seguitela e all’occorrenza chiamate rinforzi . Bene la trappola è scattata. Tu come stai. Stamane ti ho visto molto abbattuta e solo la notizia che ti abbiamo dato sembra  ti abbia rincuorato

VELIA: hai ragione. Sono tre giorni che sono vittima di emozioni forti e sconvolgenti . Non è facile sai assorbirle tutte in una volta.

ROMEO: ( si avvicina e le prende la mano) se fra  queste emozioni ce ne  fosse una  che provassi per me…  sarei l’uomo più felice de mondo!

VELIA: (  si lascia andare e lo abbraccia) oh Romeo…. Sapessi come  è difficile gestirle tutte. Dentro di me il dolore e la felicità, la speranza  e la paura sono figli della stessa madre! 

ROMEO:( tenendola abbracciata) abbi fede! Tutto si risolverà vedrai.

VELIA: Ognuno di noi ha il suo destino che può assecondare o meno, ma non mutare.

Romeo : Abbi fiducia in me!   Io ti amo Velia. E quasi non trovo le parole, talmente tanto, che ci vuole solo un tuo sorriso per farmi felice. Sappi che ti ho amata  fin dal primo giorno che ti ho conosciuto.

VELIA: La stessa cosa è successo a me! Cos'è stato a farmi innamorare di te non saprei... forse il tuo sguardo la tua intelligenza la capacità di affrontare le situazioni ma non esistono le parole.

ROMEO:  Un giorno con te vale più di una vita con qualsiasi altra persona.  vieni ..siediti qui  accanto a me ( Velia si siede e Romeo l’abbraccia come a confortarla )

 VELIA: Spero solo che  questa  nebbia che mi avvolge si diradi velocemente e che il sole torni a splendere anche per me

ROMEO: dimmi che altro ti cruccia. Fidati di me!

VELIA:  ( prende la busta gialla che ha in tasca e gliela porge) ecco leggi pure

ROMEO : ( prende la busta e legge e a mano a mano  attraverso il suo sguardo si nota  la sua sorpresa ) O mio Dio! Se tutto questo è vero…..hai mille ragioni di sentirti così!

VELIA: Ora capisci quale tormento si è unito all’altro e a quali emozioni sono portata a controllare.

 ROMEO: ( alzandosi, le prende la mano) coraggio e abbi fede! La vita talvolta ci sottopone a prove difficili da capire ed affrontare. ma non per questo dobbiamo abbatterci e cadere in depressione.  Bisogna invece avere la forza di reagire per poter riemergere anche  quando tutto ci sembra perduto . ( consegna la lettera)

VELIA: ( lo abbraccia ) grazie! le tue parole mi sono di conforto  e aprono alla speranza. Ora so che con te vicino sarà più facile uscirne fuori.. !  ( suona il tel. Di Romeo e si stacca dall’abbraccio)

ROMEO: ( prende il tel) pronto… si…si ho capito. Arrivo subito. Scusami amore…. Devo andare a presto ci saranno novità. ( la bacia ed esce )

VELIA: ( mette la lettera in tasca proprio quando entra Rita) hai visto? hai sentito?

RITA: io? no ero di là a scambiare due chiacchiere con Giacinto. E’ successo qualcosa?

VELIA: è  successo quello che avevi previsto. Romeo mi ama! Si è dichiarato poc’anzi ed io sento di amarlo più di ogni altra cosa al mondo. In altra occasione avrei detto grazie alla vita a modo mio ,ma questo stato di insicurezza e di paura frena la mia gioia

RITA:  come ti capisco Velia. Sentirsi amare e amare alla stessa misura è quanto di più bello ci sia ma con  il tuo stato d’animo è  normale sentirsi così. Sapessi io invece come mi sento adesso

VELIA:  cosa è successo? Hai di nuovo avuto uno scontro con Giacinto?

RITA:  uno scontro? Lo sa lui se è stato uno scontro.  Ora vediamo se farà  più  il galletto con le altre.

VELIA: eh cara Rita. Brutta cosa la gelosia!

RITA: Non sono gelosa!   La gelosia è insicurezza, è dubbio, è desiderare ciò che non si ha

VELIA: o paura di perdere ciò che si ha. Ed questo che ti assilla !

RITA: già….. e Lui fa di tutto per non farmi stare tranquilla

VELIA:  sta tranquilla invece… Giacinto ha  solo  l’aria di un farfallone ( bussano alla porta. Rita apre ed entra Marco.)

MARCO: ( va verso Velia) scusatemi. Solo ora sono riuscito a liberarmi.

VELIA:  non si preoccupi e si accomodi. E’ passato dall’ufficio di mio padre poi?

MARCO: Si. Ho dato un’occhiata ma non ho trovato niente di interessante. Sono stato poi al commissariato dove mi hanno detto che non c’è più motivo di credere  che sia stato un delitto. Resta solo il mistero dei soldi scomparsi ma hanno ipotizzato che  qualcuno passando dal luogo dell’incidente se ne sarebbe appropriato e fatto perdere le proprie tracce.

VELIA:   Quindi, hanno finito di indagare ?

MARCO: Cosi pare. Hanno  chiuso le indagini e disposto il ritorno della salma entro domani. Mi sono quindi attivato per organizzare il tutto domani alle dieci. Mi dispiace per vostro padre credetemi.

VELIA: (  con aria triste e abbattuta ) vi ringrazio….siete gentile

MARCO: Roberta è di là?

VELIA: Si ..volete che la chiami?

MARCO: no aspettate…. ( guardando Rita ) posso parlare?

VELIA: Ma certo …

MARCO: Vedete…. Io e Roberta non siamo solo amici.. siamo qualcosa di più insomma..

VELIA: lo so me lo ha detto. Mi ha detto tutto.

MARCO: vi ha anche detto che dopo il funerale verrà via con me?

VELIA: Si. Spero che solo che  abbia fatto la scelta giusta.

MARCO: dubitate forse che non lo sia? Che  forse non riesca a renderla felice?

VELIA: Vi conosco così poco da emettere un giudizio in tal senso . Se Roberta ha fatto questa scelta vuol dire che è sicura di aver fatto la cosa giusta.

MARCO:  vi ringrazio. Potete dirle che sono qui?

VELIA: certo. Rita, avvisa Roberta che c’è l’avvocato Savini ( Rita esce )

MARCO: vi è così difficile chiamarmi Marco? Desidero esservi amico e spero  in seguito di avere anche la vostra fiducia

VELIA: Se la meriterete perché no. ( entra Roberta e Marco gli va incontro) allora con permesso. Ho da sistemare alcune cose per domani ( esce)

ROBERTA: Ciao Marco.  Se vogliamo andare io sono pronta. Ho  preso tutti i documenti . Devo passare anche alla  banca ( Rita fa per entrare ma poi li vede soli e si ritrae non vista dietro la comune osservando in segreto la scena)

MARCO: per me va bene. Ah.. a proposito di documenti Fulvio non ti ha parlato della polizza che mi ha fatto stipulare in tuo favore?

ROBERTA: una polizza in mio favore? No! Non ne so niente. E quando l’avrebbe fatta?

MARCO: Una decina di giorni fa. Mi ha chiamato dicendomi che aveva intenzione di farla e.. glielo fatta. Non ti ho detto nulla credendo che te lo avesse detto

ROBERTA: Non so niente e non mi ha detto niente. Però tu potevi dirmelo

MARCO:  ( si avvicina con modi carezzevoli) scusami cara.  Te ne avrei parlato  sicuramente ma gli eventi  di questi giorni  hanno  confuso e distolti i miei pensieri.

ROBERTA: lo stesso è successo a me. Avevo previsto tutto tranne la sua morte. Stavo aspettando che venisse per dirgli tutto e lasciarlo. Invece è stato Lui a lasciarci e in modo così tragico

MARCO: dispiace anche  a me credimi, tutto sommato era un brav’uomo ( entra Velia)

ROBERTA: Velia noi andiamo a fare delle commissioni in previsione di una nostra nuova sistemazione.. ci vediamo più tardi

MARCO: Arrivederci Velia (escono)

VELIA: ( A Rita ) hai sentito cosa ha detto Savini?

RITA:  si ! ha  detto che  ha organizzato il funerale per le dieci di domani

VELIA: E non trovi strano che non  sia stato Romeo a dirmelo?

RITA:  Per niente. Per me  qualcosa bolle in pentola! Romeo ha sicuramente in mente di far scattare qualche trappola.

VELIA:  tu pensi che Romeo sospetti che nella faccenda sia implicato anche L’avvocato Savini?

RITA:  Il fatto  di  aver scoperto  un’assicurazione sulla vita a favore di Roberta  e di averci fatto consegnare il DvD ad Arisa  lo prova. Altrimenti non si spiegherebbe diversamente. E c’è di più… non vista ho ascoltato il loro colloquio.

VELIA: qualcosa di interessante?

RITA: Si. Roberta non ne sa niente della polizza in suo favore.  Anzi velatamente lo ha rimproverato per non averglielo detto . Ora si tratta solo di aspettare.

VELIA: hai ragione. Aspettiamo gli eventi sperando in meglio ( entra Giacinto. Ha il viso graffiato, una leggera benda in testa e cammina con difficoltà tenendo una mano dietro la schiena ) Oh Giacinto! Ma che ti è successo?

GIACINTO: niente signò! Ero in giardino e..( guardando Rita ) na gatta selvatica mi si è buttata addosso e mi ha graffiato  e io per liberarmi sono scivolato su una grata e così  ho battuto la testa e la schiena!

RITA: Poverino..io l’ho medicato alla meglio.

VELIA: (capendo la situazione e quasi divertita)  si ma se la gatta era selvatica.. dovete farvi l’antirabbica

GIACINTO: eh… quella da mo che me l’ho fatta!  Ormai sono immunizzato… agge voglie e m’arrabbià! Comunque signò giù c’è un tizio che vuole parlarvi.  Lo faccio entrare?Ha chiesto se però eravate da sola

VELIA: chi è e cosa vuole?

GIACINTO: chi è non lo so..però è comme si avesse viste già da qualche parte.   ha detto che ha notizie di vostro padre

VELIA:   Fallo entrare e poi mettiti dietro la porta.  In caso di pericolo  ti chiamo. Vai ( Giacinto esce) Rita . Tu stammi vicino.

RITA: non è meglio che mi metto dietro la comune? Mi sarà più facile intervenire

VELIA: va bene..fa così ( Rita si posiziona dietro la comune .( Giacinto entra ,introduce l’uomo ed esce. L’uomo  Ha una barba e un cappello che lentamente si toglie. Poi si toglie anche la barba finta. Velia rimane come folgorata da un apparizione poi  corre di botto ad abbracciarlo) papà! Papà sei vivo! Sei Vivo!

FULVIO: (  la bacia poi come a zittirla ) chi c’è in casa?

VELIA:  solo Rita e Giacinto. Roberta è uscita con l’avvocato Savini..sai…io..

FULVIO: so tutto!. E’ tutto finito o…quasi.

VELIA: ma come sei arrivato qui?

FULVIO:  Mi ha portato l’ispettore Romeo. Sono riuscito a depistare i malviventi che mi volevano morto e mi sono affidato alla polizia  dove ,ho raccontato tutto la vicenda.  Mi raccomando. Nessuno oltre voi deve sapere che sono qui.

VELIA: Si certo.fuori e poi rientra. . Aspetta ( esce  e subito rientra )Ho detto a Giacinto di avvertirmi se viene qualcuno .Ma mi dici cosa è successo?

FULVIO: Non ora…. Piu tardi verrà Romeo e l’ispettore e chiariremo tutto.

VELIA: ( prende la busta gialla dalla tasca   e gliela mostra ) anche questa?

FULVIO:   che cos’è? ( la prende legge sempre più nervosamente poi si dispera e si lascia cadere su una sedia portando le mani al volto) no! Mio Dio! Non è possibile! Non doveva!Me lo aveva promesso… aveva giurato.

VELIA: Lo aveva promesso   e giurato ad un uomo vivo! Quando ha saputo della tua morte non ha retto! E del resto come si può pretendere che conservi  ancora un tale segreto. Ti rendi conto  a quali sofferenze l’hai costretta? E a me cosa hai negato?

 FULVIO:  Si alza  va verso Velia gli consegna la busta poi  gli prende le mani) perdonami figlia mia!Perdonami! perdonami per tutto il male che ti ho fatto (  bussano alla porta. Velia si ritrae poi  apre ed entra Giacinto)

GIACINTO: signò sta arrivando la signora Roberta e l’avvocato,stanno parcheggiando la macchina nel viale.

VELIA: va bene..  vai..

FULVIO: non devono vedermi. Vado nel mio studio .  ( esce)

VELIA: ( mette la busta in tasca  e visivamente provatasi lascia cadere sulla sedia ) Mio Dio!  ( entra Rita   gli va vicino e la stringe a se  )

RITA: Velia.. coraggio…  su…. Coraggio. tieni ( le da un fazzoletto)

VELIA: (  si asciuga le lacrime  e cerca di dominarsi) Come è strana  la vita!  Mi chiedo  come si può passare dalla gioia  alla cupezza del  dramma. Dalla felicità alla tristezza in un batter di ciglia.

RITA: Coraggio…  apri il tuo cuore alla speranza. Non è finita!abbi fede e il sereno  tornerà. Vedrai…  ( si sente la serratura che si apre. Velia si alza e va verso la finestra come a non far relevate il proprio turbamento. Subito dopo entrano Roberta e Marco)

ROBERTA: ciao Velia.

VELIA: ( Velia si gira con un mezzo sorriso ) ciao Roberta. Ciao Marco. Avete già sbrigato il tutto?

ROBERTA: siamo andati in banca per  delle pratiche. Domani  partiamo per un breve viaggio . Marco ha una casa in Versilia. Staremo lì per un po

 VELIA: Mi fa piacere. Io non so che farò…. Penso che starò qui..

ROBERTA: forse ti farebbe bene invece uscire e liberare l’angoscia e la tristezza che alberga nel tuo cuore . Lo so è terribile quello che è successo. Ma la vita continua.

VELIA:  certo se cosi non fosse la morte avrebbe il sopravvento sulla vita e noi ora non staremmo qui a parlare

ROBERTA: non c’è dubbio e io la vita voglio viverla. Ia voglio amare perché quando amo lo sento dentro. La morte non credo che la sentirò!

VELIA: hai ragione. Però ora non voglio pensare  a queste cose.

MARCO:  dai tempo al tempo poi passerà

VELIA: Ci certo.  Sarà il tempo a lenire le ferite e con il tempo  passerà  la tristezza ma non i ricordi e le emozioni vissute. ( bussano alla porta . Rita va ad aprire ed entrano Vittorio e Romeo )

VITTORIO: buongiorno a tutti. ( saluti )  Possiamo accomodarci?

ROBERTA: prego commissario. Ci sono per caso altre novità su mio marito

VITTORIO: crediamo di si. Siamo venuti proprio per questo e per far piena luce su alcuni aspetti ancora pochi chiari.

MARCO: c’è qualcosa di nuovo?

VITTORIO: puo darsi. Ma prego accomodiamoci tutti.( si siedono tutti meno Romeo ) il mio aiutante è un tipo curioso  e desidera farvi alcune domande. Prego Romeo

ROMEO:  Signora Roberta sa che suo marito prima di scomparire aveva stipulata un’assicurazione a suo favore in caso di una sua dipartita?

ROBERTA:  l’ho saputo stamattina da Marco. Fulvio non me ne ha mai parlato.

ROMEO:  allora avvocato vuole dirci   Lei come è andata?

MARCO: ma certamente. Fulvio mi telefonò circa un mese fa dicendomi che era sua intenzione stipulare una polizza in favore di sua moglie ed io ho provveduto secondo il suo volere. Mi chiese pure di non dire nulla in merito.

VITTORIO: Lei è sicuro che  la polizza  dovesse essere in favore della moglie e non della Figlia Velia?

MARCO: ( sorpreso ) ne sono sicuro.

ROMEO: Lory, la segretaria del signor Fulvio invece sostiene il contrario. Abbiamo una sua dichiarazione in merito.

MARCO: Lory non può sapere niente. Non era presente ne alla telefonata ne alla stipula. Come fa ad asserirlo.

ROMEO: è vero non era presente ma.. ha sentito la telefonata  in quanto il telefono era in viva voce e la porta  del suo ufficio era aperto.

 MARCO: ed io vi dico che è così. Evidentemente ha sbagliato a capire. Ovvio!

VITTORIO: ( si alza e tira fuori dalla tasca un  DvD) sa cos’è questo?

MARCO: è un dischetto… una memoria solida

ROMEO: ( prende il dischetto ) ha detto bene . Una memoria solida. Questo è il Dvd scomparso del signor Fulvio dove sono annotate tutte le transizione che ha operato ultimamente e tutti i suoi affari. Compreso la polizza che Lei abilmente ha manomessa.

MARCO: ( si alza e con stizza )non è vero. Non capisco perché  Fulvio abbia scritto ciò.

ROMEO: ci dica una cosa avvocato. Lei conosce i fratelli Castelli?

MARCO: Se si riferisce agli imprenditori Castelli si!

ROMEO: ha avuto a che fare con loro ultimamente?

MARCO: li ho difesi in una causa. Erano ingiustamente accusati di aggiotaggio.

ROMEO: e  grazie a questo dvd ora invece sono in galera e accusati di riciclaggio di danaro sporco, turbativa d’asta, di sequestro di persona  e tentato omicidio!

MARCO:  e voi pensate che in base a quello che sta scritto in quel dvd  possono essere condannati e per giunta  per tentato omicidio? E di chi poi?

VITTORIO: certo. Quello del dottor Fulvio Raimondi!

MARCO: mah…allora! Ma che state dicendo. Fulvio è morto!

ROBERTA:  Mio Dio ! mi dite cosa sta succedendo?

ROMEO: Rita puoi dire al signor Fulvio di venire qui? ( con  sorpresa di tutti Rita esce e subito dopo entra con Fulvio)

ROBERTA: oh mio Dio! Tu… tu sei vivo!...sei qui! ( gli va incontro e lo abbraccia ma Fulvio la respinge dolcemente)

MARCO: ( si alza in piedi  allibito) ma allora?  Ma come può essere? Fino a poco fa era scomparso per tutti.  Cosa è accaduto?

ROMEO: questo ve lo spiegherà subito Il dottor Raimondi…( a Fulvio) prego

FULVIO: come sapete, sono stato forzato a fare delle transizioni bancarie illecite da parte di malavitosi che hanno poi pensato di eliminarmi per non avere testimoni. Quello che non sapevano è che ogni volta che le faccio ne salvo una copia e le conservo in una memoria solida. Infatti dopo aver capito le loro intenzioni,ho spedito il Dvd alla mia segretaria

VITTORIO: il quale ci ha permesso di catturare quei delinquenti..prego continui

FULVIO:   Era quasi mezzanotte quando ho chiesto ad un amico di accompagnarmi in Italia spiegandogli tutto e  pregandolo di guidare in quanto ero molto nervoso.. Purtroppo in una curva è sbandato. Fortunatamente sono stato sbalzato fuori prima che l’auto precipitasse nel burrone e prendesse fuoco.

VITTORIO: e ha pensato bene di fingersi morto

FULVIO: Esattamente. Sono sceso giù ,l’auto era in fiamme e non ho potuto far niente e Lì mi  è sorta l’idea di farmi credere morto lasciando borsa e documenti. Ho lasciato il portafoglio con carta di Identità e la  patente. Ho portato con me solo il passaporto e del contante. In seguito ho raggiunto a piedi un paese li vicino e mi sono rifugiato lì in attesa di notizie

 VITTORIO:  Intanto però Lei, aveva anche ritirato una somma ingente di denaro . E solo in seguito abbiamo saputo che fine ha fatto la valigetta con i soldi

FULVIO: si è vero,li ho ritirati ma come sà i soldi non hanno mai lasciato la banca. Li ho semplicemente custoditi in una cassetta di sicurezza e fatta recapitare  poi la chiave a  mia figlia tramite Arisa  la segretaria che ho a Berna.

ROMEO : e tramite Arisa siamo riusciti a catturare tutti i malviventi.

 VELIA: ma Arisa era anche Lei complice  di quei delinquenti?

ROMEO: No. Arisa era solo un’altra loro vittima.  L’hanno costretta a rintracciare il Dvd minacciandola di morte insieme a sua madre per questo l’abbiamo lasciata libera. Ma ora torniamo a Noi. Avvocato Savini  sa questa cos’è ? E’ una  polizza di assicurazione. Quella che Lei abilmente ha sostituito nella scrivania del dottor Raimondi.

MARCO: non è vero!  Io non ho sostituito niente.

FULVIO: Non è la stessa. Io firmato la polizza  intestata a favore di mia figlia non di mia moglie! Ed è quella che ho conservata nella mia scrivania no questa.

ROMEO:  Lory ci ha detto che Lei è stato nello studio e rovistato dappertutto quindi….visto che Fulvio per tutti era morto, ha pensato bene di sostituire il foglio intestato al beneficiario lasciando il resto immutato.  Un milione di euro  era  una gran bella somma da portare via insieme alla moglie del signor Raimondi. Confessi Avvocato!

MARCO: ( visibilmente scosso ) ebbene si! Ho sostituito la polizza!

ROBERTA:  Tu… tu hai fatto questo? ( porta le mani al volto )Mio Dio allora erano i soldi a interessarti non io!

MARCO:  No questo non è vero! Ho solo pensato che era un giusto riconoscimento dopo tanti anni vissuti accanto ad un uomo che ti ha reso infelice!  ( Gli va vicino e l’accarezza) perdonami Roberta!   Io ti amo…. A prescindere da  tutto.

ROBERTA: ( lo abbraccia ) anche io Ti amo e sono pronta a seguirti ovunque!

MARCO:  Grazie….  ( Va verso Romeo) eccomi sono a vostra disposizione.

 ROMEO: (  a Fulvio) Dottore, Lei è pronto a fare la denuncia ?

FULVIO: ( si guarda intorno, guarda tutti) No! Li lasci andare. Lasci che vadano per la loro strada. Concederò il divorzio a mia moglie! Ora ho solo bisogno di pace e di una buona doccia.  Scusatemi. ( va via )

VITTORIO:  Bene.Il caso è risolto. (a Marco )  visto che non  c’è denuncia siete libero. Potete andare. Andiamo anche noi Romeo?

ROMEO: Se permette resto ancora un po qui

ROBERTA: ( Va verso Velia) Io voglio dirti che…anche se non sono tua madre, ho fatto di tutto per esserla. Ti voglio bene e te ne vorrò sempre! ( Velia l’abbraccia) Tuo padre alla fine si è dimostrato generoso e per questo lo ringrazio. Addio Velia…( si staccae va verso Marco ) andiamo

MARCO: si andiamo. (Escono accompagnati da Velia all’esterno )

RITA: vi prendo qualcosa di freso Ispettore?

ROMEO: si grazie è quello che ci vuole dopo una giornata così ( entra Velia)

RITA:  anche per Lei una cosa fresca?

VELIA: si grazie Rita. ( Rita esce e rientra subito con vassoio una bottiglia e due bicchieri. Versa da bere ad Entrambi e poi riesce  ) Romeo.. io non so che dire  non so come ringraziarti per tutto quello che hai fatto ..per me

ROMEO:  non ho fatto niente di più che il mio dovere. (  Abbracciandola)  Per te comincio adesso! So che ancora non sei felice  e sono pronto a fare  qualsiasi cosa purchè  i tuoi occhi tornini a brillare di gioia

VELIA:  so che lo farai ed è per questo che sento di amarti profondamente.

ROMEO:    e cosi t’amo anch’io. Ora vado in ufficio e torno. Prendo una settimana di ferie e  partiamo insieme. Va bene?

VELIA: si… partiamo..usciamo fuori ..ho tanto bisogno di respirare aria nuova

ROMEO: allora vado…a presto amore   (esce accompagnato da Velia alla porta)

VELIA: ( torna vicino al tavolo e finisce di bere. Poi chiama Rita)

RITA:  eccomi ditemi tutto

VELIA:  fammi un favore Rita.Dì a mio padre  che se ha finito di fare la doccia lo aspetto qui!  Ah… porta un drink anche per Lui. ( Rita annuisce ed esce)

VELIA:  devo sapere la verità! Mio padre deve spiegarmi molte cose. Ne ho il diritto! ( finisce nervosamente di bere poi entra Fulvio) Vieni Papà siediti e bevi qualcosa

FULVIO: si certo! ( beve poi  la guarda  come si aspettasse  la domanda) lo so… ora vuoi sapere  di quella lettera

VELIA: ne ho pienamente diritto

FULVIO:  si è vero! Ti dirò tutto. Io e  ( indicando  il quadro con la foto ) la mia cara Iolanda ci amavano tantissimo e desideravamo tanto avere un figlio. Ci abbiamo sempre provato e mai riusciti. Poi Jolanda si ammalò di un male terribile. E così Rosena venne qui  chiamata dalla sorella la quale  gli stette vicino occupandosi di tutto

VELIA: Si questo lo so già

FULVIO: quello invece che non sai è il perché è successo quello che sta scritto nella lettera. Un giorno Jolanda ormai paralizzata  e costretta al letto  mi chiamò e mi espresse il desiderio di avere comunque una figlia anche se adottiva. Ed io non per non deluderla acconsentii. Allora disse che aveva parlato con Rosena. Aveva notato l’affetto che mi portava e mi spinse nelle sue braccia.

VELIA: diventaste amanti?

FULVIO: No. Amavo troppo Jolanda e anche se Rosena provava amore per me   ed io affetto per Lei respingevo l’idea di poterla amare. Non riuscivo ad accettare l’idea  che Lei stesse in piena salute e la sorella come morta in un letto!

VELIA: però facesti l’amore con lei!

FULVIO:  Fu solo un episodio e nascesti tu!  Un ginecologo in cambio di molti soldi  mi aiutò e dichiarò fosse di Jolanda e feci giurare a Rosena di non rivelare mai questo segreto per rispetto a more verso la sorella. Cosi trascorsero quattro anni  in cui Jolanda godette della gioia di avere con se una bimba amata da tutti.

VELIA: non ricordo con chiarezza quei giorni ma di certo ero felice anche io. Ma poi cosa successe?

FULVIO: successe che Jolanda peggiorò moltissimo e fui costretto ad assumere una infermiera per accudirla e curarla.

VELIA:   Roberta vero?

FULVIO: si! Lei si dedicò esclusivamente alla cura di Jolanda mentre Rosena badava a te. Nel frattempo mi innamorai di Roberta fino a poi sposarla dopo la morte di mia moglie. Tu intanto crescevi ed io dovetti prendere una soluzione. Rosena non poteva continuare a stare in casa.  Due donne che amano lo stesso uomo prima o poi entrano in conflitto. Così Rosena andò via con la promessa che poteva venirti a trovare quando volesse.

VELIA: e così fece! Per me era sempre una gioia vederla ed abbracciarla. Dentro di me sentivo un amore particolare per lei. Lo sentivo negli abbracci nei suoi baci e tante volte nelle sue lacrime che non riuscivo a capirne il motivo! Anche se Roberta mi ha sempre voluto bene quante gioie mi hai negato papà!

FULVIO:  perdonami Velia! Perdonami per i miei errori, per il mio egoismo!Perdonami Per averti negato tante gioie!

VELIA: ( gli va vicino e lo abbraccia ) ti perdono  papà! Ti perdono perché voglio provare a spegnere il mio dolore interiore e  perché anche tu hai perdonato! Ti perdono  papà!Ma il perdono più grande lo devi chiedere a chi ha sofferto più di me!A chi hai negato la felicità e spento le gioie di una madre!

FULVIO: hai ragione! Oh.. come ho potuto essere così cieco. Come ho potuto non capire dove trovare conforto e amore. Invece di ringraziarla l’ho condannata ad una vita di sacrifici e dolori. Si Lo farò. Andrò da lei oggi stesso. Chiederò il suo perdono e e farò di tutto per ripagarla del male che gli ho fatto

VELIA:  sta venendo qui! Gli ho detto che eri vivo e gli ho pregato di venire al più presto

FULVIO: sta venendo qui? ( porta le mani al volto ) O Mio Dio! Forse è meglio così. Bene! Io vado nel mio studio e torno subito. (  entra Giacinto  )

GIACINTO: ( si ferma un attimo sulla porta  come ad aspettare Fulvio che esce)Signorì…posso?

VELIA: allora dimmi.. Sta venendo qui?

GIACINTO: si…sta venendo… Rita è di là?

VELIA: si.chiamala, di che venga qui….ho bisogno di lei ( Giacinto esce e subito rientra con Rita )

 RITA: ( va verso Velia ) son qui Velia… Giacinto mi ha detto che…

VELIA: si..sta venendo qui e..ora come non mai il mio cuore batte così forte….( bussano alla porta )Eccola! ( Giacinto va ad aprire ed entra Romeo )

VELIA: ( gli va incontro e l’abbraccia)Oh caro sei tu ? Vieni…stammi vicino..  aiutami a contenere l’ansia e   l’emozione  che in questo momento mi scoppiano nel cuore

ROMEO:eccomi…sono qui .Ma cosa accade ancora? ( bussano alla porta. Rita va ad aprire ed entra Rosena)

ROSENA: ( si ferma un attimo sulla porta come a guardare la scena. Poi lentamente si muove verso Velia che fa lo stesso  fino a quando piangendo entrambe si ritrovano abbracciate ) figlia Mia…… ( continua ad accarezzarla ) figlia mia!

VELIA: mamma…. ( in quel momento entra Fulvio e si ferma come impietrito. Velia se ne accorge e lentamente si stacca ) papà… papà è qui!

FULVIO: (   si avvicina lentamente ) Rosena…puoi mai perdonarmi? ( gli prende le mai )Perdonarmi per tutto il male che ti ho fatto! 

ROSENA: ( porta il dito in alto come a dire….silenzio) non dire niente .A  Ognuno di noi  nella  vita capita di essere  ferito,umiliato e ignorato  tante volte ma se Non cìè perdono siamo poi noi stessi a pagarne il prezzo all’infinito.

FULVIO: ma io sono stato così ingiusto verso di te e ( guarda Velia) e verso di te figlia mia

VELIA: vieni..abbracciamoci… lasciamo scorrere via il passato in modo che tale  non ci impedisca di gioire del presente ( si abbracciano. )

FULVIO: vieni Rosena…. Abbiamo così tante cose da dirci….andiamo nel mio studio, ti prego..vieni ( la prende per mano e vanno via )

VELIA: (  va verso Romeo raggiante di felicità )Oh Romeo! Come sono felice!

ROMEO:Vedere finalmente Il tuo volto  sereno e  scorgere  il brillare nei  tuoi una luce nuova  non ha prezzo.

VELIA: E’ la luce della verità che dilegua le menzogne e da colore e speranza alla vita. 

ROMEO:  Una luce che farò in modo non si spenga mai! ( si abbracciano mentre Rita e Giacinto osservano la scena )

RITA: (A   Giacinto ) aho jammuncenne! Che facimme e candelotte ? jamm

GIACINTO: E.. jamm ma…. ( con malizia)   Però nuje a luce  a  stutamme !

RITA:  cammina ca si nu faje l’omme je te  stute a te!

Fine