RICORDI
Un atto
Di JENOE HELTAI
Traduzione autorizzata dallautore Taulero Zulberti
PERSONAGGI
LUI
LEI
AMBIENTE:
La stanza pi che modesta, di un festeggiato commediografo. La modestia dovuta a circostanze non troppo piacevoli: Vultimo lavoro dello scrittore, proprio quello che avrebbe dovuto ristabilire l'equilbrio economico, stato accolto poco benevolmente dal pubblico t malgrado gli elogi della critica, oggi come non mai avida di nuovo , di originale , ecc. Sul tavolo-scrivania troneggia una fotografia: la fotografia di una festeggiata attrice.
All'inizio dell'azione, il proprietrio di quel tavolo sta fumando una sigaretta, forse l'ultima; d'un tratto l'uscio di apre e sul limitare appare una donna elegantemente vestita.
Il festeggiato commediografo - (balzando in piedi e gettando via la sigaretta) Oh, Lenke! Piccola cara Lenke!
La festeggiata attrice - (sorridendo) Ora dunque mi credete...
Lui - Cara... cara... fa per baciarla).
Lei - (con molto tatto) No, ve ne prego. In questo giorno che mi tanto prezioso quanto a voi indifferente, in questo giorno ho voluto rivedere la vostra stanzetta; spero sarete cos 1 gentile da non turbare la mia commozione
Lu - (alquanto disilluso) Come volete. La stanza, ve ne sarete gi accorta, non ha subito alcun mutamento: tutto al suo posto, i anche la vostra fotografia.
Lei - (sorridendo) Molto gentile da parte vostra, (osserva per qualche istante la fotografia) Cinque anni! Dio mio, come ero ingenua: una ragazzina ero... E come ero innamorata di voi, pazzamente innamorata... Oggi, davvero, non riesco a comprendere come si possa prendere una simile cotta...
Lui - Non mi pare che siate troppo amabile... Ma dimenticate che otto anni fa- (e non cinque come dite voi) anch'io ero pi giovane, precisamente di otto anni giusti. Voi, naturalmente, siete pi fortunata di me, poich eravate di almeno dodici anni pi giovane...
Lei - Con ci volete dire che anch'io sono invecchiata...
Lui - Niente affatto: ma che gi allora avevate quattro anni di meno di quelli segnati nei registri dell'anagrafe: invece di diciotto le vostre primavere erano esattamente ventidue...
Lei - - Siete un bel villano...
Lui - Siete in grado di tapparmi immediatamente-la bocca con... la vostra bocca - (fa per baciarla).
Lei - (decisamente) No. Smettiamo di recitare questa commedia, o, meglio, non illudetevi che io sia venuta qui per chiudere una lunga parentesi: no, no, amico mio, sono qui venuta per rendere un impellente omaggio alla
memoria di un caro defunto, alla memoria del nostro amore... Assieme, se volete, possiamo rievocarlo in questo camposanto...
Lui - Siete molto allegra. Ma facciamo pure.
Lei - Sedetevi, l, accanto al tavolo dove scrivete le vostre opere immortali.
Lui - Perch volete accanirvi contro di me! Siete stata sempre cos: beffarda, senza una briciola di cuore, di sentimento... Ecco perch non siamo mai riusciti a comprenderci.
Lei - Mai? E' una esagerazione: se non ci fossimo compresi, oggi non sarei qui.
Lui - Sta bene; diciamo cos, tanto per consolarci a vicenda: ci siamo conosciuti troppo poco.
Lei - Non volete, spero, dire che non vi ho amato...
Lu - Me ne guarderei bene. Per il nostro amore fu incerto, indeterminato, grigio, non so...
Lei - (interrompendolo) Vi proibisco di parlare cos del nostro amore. Non sono venuta qui per espormi alle vostre offese e, tanto meno, perch voi calpestiate i miei pi dolci ricordi... Vi sono dei baci che non si possono dimenticare, e questi baci devono essere sacri anche per voi...
Lui - (lusingato) Gi... forse... Comunque non oso illudermi...
Lei - Perch?
Lui - E' impossibile che il mio amore abbia potuto avere una parte cos importante nella vostra vita.
Lei - Affermate questo, perch io, per voi, non sono stata che una delle molte avventure. Non cos?
Lu - Una avventura? Mi insultate!
Lei - (leggermente commossa) I misteri del cuore umano! Quando, dopo molti anni, provai per la prima volta il bisogno di venir qui, vi confesso ne provai spavento; poi, mi accorsi che si trattava di una semplice, tenue, quasi dolce nostalgia: la nostalgia di vedere il luogo dove un giorno trascorsi ore felici. Vi giuro, su quanto ho di pi caro, che sono venuta qui, animata dai pi alti sentimenti, commossa e, lo confesso, impacciata come allora; e sono venuta con la speranza di poter qua dentro suscitare i pi bei ricordi, di cullarli questi santi ricordi e di portarli via con me... Invece... invece noi siamo qui come bestie inferocite, decise a sbranarci...
Lui - (commosso) Piccola cara! Anch'io, a dire il vero, appena ti ho vista, ho sperato questo; poi il discorso stato deviato... Avremmo dovuto subito incominciare, non so... s... ecco: dal nostro primo incontro. Ricordate?
Lei - (sospirando) Oh, s!
Lui - Fu alla prova generale, che era la vostra prima prova. Io, allora, ero un critico molto apprezzato e assai temuto. Mi piaceste, ed io vi piacqui; incominciai a farvi la corte...
Lei - Particolari noiosi...
Lui - Avete ragione. Ma la noia della corte venne meno il giorno in cui veniste nella mia stanzetta...
Lei - (chiude gli occhi).
Lui - Vi vedo ancor oggi ed ancor oggi ricordo le vostre parole che erano le parole della protagonista del mio primo lavoro: Giurate che vi comporterete bene... . Io giurai e - (con un sospiro) mi comportai bene...
Lei - (rimanendo piuttosto male) Avanti! Avanti!
Lui - Avanti? Che intendete dire? Ah, ho capito... Ricordate? Non tornaste pi, malgrado le mie preghiere ardenti, e voi vi limitaste a giurare e spergiurare di amarmi, per a distanza, vale a dire con la matematica sicurezza di non aver a che fare con uno spergiuro.
Lei - Perdonate!
Lui - (male interpretando questa parola, in tono magnanimo) Perdono... Tanta amarezza mi deriva da quell'amore. Ecco perch alla fine venne la rottura...
Lei - Ah...
Lui - Non ne valeva la pena: Io potete ammettere anche voi, ora, vero? Tanto tempo abbiamo inutilmente perduto, i giorni pi luminosi, invece di... (fa per abbracciarla).
Lei - No, no! Me ne vado, ora me ne vado... Vi chiedo scusa... Vi domando perdono per il dolore che vi ho arrecato, e vi ringrazio che anche oggi non siete venuto meno al giuramento. Vi scongiuro: conservate nel vostro cuore i sacri ricordi del nostro puro amore, cos come io sapr conservarli. Penser a voi sempre, con particolare compassione: di tutti i miei ideali siete stato l'unico che... in una parola... l'unico che io abbia veramente amato. Ma ora, lasciatemi... Voglio fuggire... voglio sfuggire ai miei ricordi... Sento che se rimango ancora un poco, devo piangere come una vitellina... Addio!
Lui - (in tono solenne e stupido) Addio!
Lei - (dopo di aver fatto quasi a ruzzoloni le scale, giunta al portone di casa) Dio mio, ma con chi mai ho scambiato quell'uomo?
Lu - (rimasto solo) Poveretta! Anch'io devo convincermi di essere stato l'unico suo grande amore! E dire che non l'ho mai vista...
FINE
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