Ritorno degli dèi

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Fantasia

di Norman CORWIN

Titolo originale: DESCENT OF THE GODS

Versione italiana di Sergio Cenalino

da IL DRAMMA n. 162 del 1° Agosto 1952

LE PERSONE

(IN ORDINE DI ENTRATA)

NICK

L'ANNUNCIATORE

VOCE DI UNO SPEAKER

IL PRESIDENTE

VENERE

PRIMO ESPERTO

SECONDO ESPERTO

HUNTINGTON

TERZO ESPERTO

L'USCIERE

QUARTO ESPERTO

PRIMA VOCE

IL DIRETTORE DI GIORNALE

UN AGENTE DI PUBBLICITA'

UNA DONNA DI SOCIETA'

IL PRODUTTORE DI FILMS

UNO SCAPOLO

L'AGENZIA

IL CACCIATORE DI AUTOGRAFI

UN SOCIO

LA RAGAZZA TRISTE

IL MONDANO

L'EDITORE

PRIMO CRONISTA

SECONDO CRONISTA

TERZO CRONISTA

MARTE

IL COLONNELLO

IL GENERALE

APOLLO

IL CONSERVATORE DI UN MUSEO

UNA DONNA

IL RETTORE DELL'UNIVERSITA'  DI HARVARD

IL RETTORE DELL'UNIVERSITA'  DI CATAUBA

IL RETTORE DELL'UNIVERSITA'  DI DAKOTA

IL RETTORE DELL'UNIVERSITA'  DI PRINCETON

IL RETTORE DELL'UNIVERSITA'  DI OGLETHORPE

IL RETTORE DEL CONSERVATORIO JUILLIARD

IL RETTORE DELL'UNIVERSITA'  DI SWEETBRIER

PRIMO MUSICOLOGO

SECONDO MUSICOLOGO

* Tutti i diritti sono riservati.

 


Nick            Scusatemi se sto accordando il mio tim­pano, ma mi piace accompagnare il mio racconto a suon di musica.

(Suoni sconnessi prodotti dall'accordatura) 

A meno che siate sempre stati anche voi degli Dei, non avete nessuna idea di come oscura può essere talvolta l'immortalità.

(Un colpo di timpano. L'annunciatore apre il programma con i comunicati commerciali, pubblicitari, ecc. Poi al­cuni colpi di timpano)  Io sono una piccola divinità greca, chiamata Nick. Piccola perché mi accadde di essere il dio di Trivia. Ahi, ahi... Sto intratte­nendovi per dirvi qualche cosa sulla discesa in terra di Venere, Marte ed Apollo, giacché penso che voi dobbiate sentire per intero e non in modo fram­mentario ciò che di tanto in tanto avete appreso dai giornali e dalla radio. Ad ogni modo fu verso la fine del 1951 che a Venere venne in mente di visitare il Nuovo Mondo, però lasciate che vi spieghi bene di che Venere sto parlando. Dirò subito che non intendo le famose imitazioni di Venere, come sarebbe a dire la « Venus Genitrix », o la Venere di Milo, la Venere Pompeiana, la Venere Medicea o la Venere Capitolina. Niente di tutto questo; io intendo parlare di «Venere », l'originale Dea dell'amore e della bellezza e non di un facsimile di gesso o di marmo. Dunque, vi dicevo che verso la fine del 1951 avendo Venere letto in un libro intitolato « La terra del passero » qualcosa sugli Stati Uniti, decise di venirli a visi­tare direttamente sul posto. Io sono proprio com­mosso di informarvi dei particolari della vita che si svolge nell'Olimpo sulla falsariga dei precetti di Deletius, il Dio sovrintendente dell'ufficio della censura, ma vi basterà sapere che la discesa in terra di Venere fu accompagnata con una grande quan­tità di luci, di fuochi d'artificio e di razzi. Gli Dei romani ne fanno un largo uso di queste cose, mentre noi greci, non ci diamo molta importanza. Ma di questa storia, la prima cosa che voi avete saputo vi giunse quando il programma della rete nazionale fu interrotto per darvi questa informa­zione.

(Musica attenuata: si trasmette un pro­gramma di musica leggera con le sdolcinate e gra­ziose canzoni del  « Quartetto dei Cavallerizzi ». Im­provvisamente, la trasmissione viene interrotta).

L'Annunciatore Interrompiamo il nostro pro­gramma di musica leggera per trasmettervi il se­guente bollettino straordinario.

Voce di uno speaker Boston, Massachusetts. La polizia e le autorità cittadine sono molto imba­razzate per la comparsa di una bellissima donna che dice d'essere la Dea Venere. Alcuni meravigliati spettatori dichiarano che essa discese, questa mat­tina, da un brillante dardo luminoso in Boylston Street, nel cuore della città, poco prima delle otto. Dapprincipio si era creduto ad una prodezza cine­matografica, dato che si sta girando nelle vicinanze un nuovo film. Quando le si chiese cosa stava facendo a Boston, rispose che aveva letto che Boston era il cuore dell'universo e che quindi aveva voluto accertarsi a che cosa potesse assomi­gliare questo cuore. Il caso è stato riferito alla competenza dell'ufficio immigrazioni. Una pubblica udienza sarà tenuta oggi.

L'Annunciatore Riprendiamo il nostro programma di musica leggera.

(Riprende la musica di prima e le canzoni del « Quartetto dei Cavallerizzi », poi tutto si affievolisce).

Nick            Bene, il comunicato era fedele alla realtà. Venere fu scrutata e osservata da una commissione di esperti, e pensate cosa mai può essere più umi­liante per una Dea che doversi lasciar scrutare da una commissione di esperti. Della faccenda si oc­cuparono ampiamente la stampa e la radio, che non tardarono a rendere la cosa sensazionale, tanto da eclissare persino lo stesso Mickey Rooney. In alcuni quartieri si interpretò la sua venuta come la cosa più straordinaria che si sia registrata dopo la prima visione di « Biancaneve e i sette nani » che, come vi ricorderete, era stata salutata da uno dei vostri giornalisti, da Westbrook Pegler, come il più grande avvenimento accaduto sulla terra dopo la firma dell'armistizio. Però fu dinanzi alla spe­ciale commissione di Boston che Venere fece dei graziosi incontri con alcuni esponenti delle vostre più belle menti...

(Rumore e mormorio di una pic­cola folla, come in un'aula di tribunale. I curiosi cittadini di Boston, zittiscono nel momento in cui entra il presidente).

Il Presidente Silenzio, silenzio! Qua dentro sembra già fin troppo ad uno studio cinemato­grafico. I fotografi vogliono allontanarsi un poco?

(Il tramestio diminuisce) 

Ora inizieremo con l'in­chiesta. Signori della commissione, volete inco­minciare l'interrogatorio?

Primo Esperto Signorina Venere, dal momento che noi siamo così poco abituati alle apparizioni in pubblico delle divinità antiche o moderne, siamo costretti a non doverle credere sulla parola, e le chiediamo se ha dei documenti che comprovino la sua natura divina. Ne ha?

Venere         (parlando in latino)   Gli Dei trattano meglio gli nomini di quanto gli uomini trattino gli Dei. Noi non abbiamo mai domandato ad alcuno dei vostri illustri antenati di provarci con documenti alla mano la loro condizione di mortali.

Primo Esperto Eh? Che?... Cosa? (Sotto­voce, a parte)  Hai capito cosa ha voluto dire, Saltonstall?

Secondo Esperto(anche lui sottovoce)   No, ma penso che parli francese.

Primo Esperto(c. s.)   In tal caso faremo meglio a dire al professore Huntington di tradurre. (Si alza con  considerevole  dignità)    Professor   Huntington, vorreste  per   favore  tradurre  la   dichiarazione  del teste per venire in aiuto a coloro che hanno... di­menticato la loro conoscenza del  francese?

Huntington             Il teste (con malizia)  ha parlato in latino e ha detto questo. (Traduce).

Secondo Esperto Già... uhm... Però, signora, prima di questa interrogazione l'hanno sentita par­lare la nostra lingua. Perché ha scelto il latino per rispondere al mio collega O'Saughnessy?

VenerePerché il latino costituisce uno di quei documenti che provano la mia divinità.

Secondo Esperto Capisco. Ne ha degli altri?

Venere       Apparentemente,  per documenti voi intendete  qualcosa  di  soprannaturale che vi  con­vinca ch'io sia qualcosa di più di un essere umano. Nei primi tempi dell'umanità  una simile  impru­denza era punita con una serie di catastrofi: diluvi, carestie, richiesta di olocausti, piombavano sulla testa dei mortali a mo' di risposta.

Primo Esperto Vogliate, per cortesia, rispon­dere alla domanda del signor Saltonstall.

Secondo Esperto Risponda solo con un sì o con un no.

Venere        Se proprio ci tenete tanto, vi darò le prove più convincenti. Un solo appello ch'io faccia a Giove tonante, e voi sarete tutti abbattuti da un fulmine.

Terzo EspertoSignorina Venere, quest'as­semblea non tollera intimidazioni di qualsiasi ge­nere. Ancora una minaccia e noi saremo costretti a denunciarla per violenze all'assemblea.

Venere        E perché voi non  rispettate gli Dei?

Il PresidenteUn momento, signora. Noi stiamo semplicemente cercando di stabilire se, in una situazione che anche lei ammette strana, siamo stati ingannati. Se lei è una divinità latina, dob­biamo farle presente che esistono delle leggi sull'immigrazione che vanno rispettate.

Terzo Esperto Non solo, ma se lei non riesce a provare in modo soddisfacente quanto ha finora dichiarato, andrà contro ad un mucchio di fastidi perché lei volava senza brevetto, violando così il regolamento federale aeronautico; volava a bassa quota su un quartiere fittamente abitato contrav­venendo alle ordinanze municipali; ha tentato di ingannare i rappresentanti della legge; ha minac­ciato e offeso un'assemblea...

Venere        Tuttavia credo di potervi convincere. Giacché sarebbe stato indubbiamente una minaccia abbattere la testa di alcuni membri di questa as­semblea, invocherò il mio possente cugino, Giove tonante, affinché distrugga con un fulmine il lam­padario che sta proprio al centro della sala... e questo sarà il mio documento irrefutabile...

(Fra gli spettatori si genera trambusto).

Il Presidente Bene, credo che possiamo accet­tare. (Si alza)  Prego i signori seduti al centro della sala di allontanarsi.

(Rumori fra il pubblico che si muove e si agita) 

Adesso, signorina Venere, proceda pure.

Venere         (invocando gli Dei)   Giove tonante! Giove possente! Io, Venere, ti chiedo di ascendere all'altare di Campo Marzio e di colpire con la tua collera l'impianto di illuminazione dell'aula 12 A del Tribunale provinciale pubblico di Suffolk, Boston, Massachusetts!

(Alcune risatine fra il pubblico) 

Ci vuole un po' di tempo per scaldarsi. (Alcune risate fra i membri della commissione) 

Forse starà intrattenendosi con alcune mie...

(Fragore di fulmine e rumore di vetri infranti che cadono dall'alto. Fra il pubblico molta eccitazione, quantunque i magistrati restino imperturbabili).

Il Presidente             (richiamando)   Silenzio, silenzio.

(I rumori si acquietano) 

Usciere!

L'Usciere    Comandi!

Il Presidente            Volete segnare nell'apposito mo­dulo la rottura del lampadario?

L'Usciere    Sissignore...

Il PresidenteE poi chiamate un elettricista per far riparare l'impianto. Sembra che Giove tonante abbia fatto saltare tutte le valvole.

L'Usciere    Sissignore.

Il Presidente            L'udienza adesso continua. Si­gnorina Venere, credo di interpretare il pensiero di tutti nel dichiarare la nostra completa soddisfa­zione per le prove che ha prodotto; ma mi piace­rebbe chiederle anche qual è lo scopo della sua visita.

Venere        Essendo la Dea dell'amore e della bel­lezza, sono particolarmente interessata delle condi­zioni di queste qualità nel Nuovo Mondo.

Quarto Esperto Un'altra cosa:  dal momento che lei è una divinità straniera, che garanzie può darci di non essere un esponente della quinta co­lonna o un agente di propaganda?

Il Presidente            No, Fitzpatrick, credo che la domanda sia fuor di posto, è evidente.

Quarto Esperto Però non ci sarebbe niente di male a far iscrivere Venere nei registri del Di­partimento di  Stato.

Il PresidenteQuesta è una faccenda di com­petenza del governo federale, ed esula  completa­mente dai compiti di quest'assemblea.

Quarto Esperto Bene, bene, signor presidente, ritiro la mia proposta.

Il Presidente            Dunque, se l'assemblea non ha opinioni in contrario, io intendo dichiarare che il teste qui presente è una divinità accreditata di alto lignaggio, raccomandando che nei suoi con­fronti le siano risparmiate le consuete formalità d'ufficio e che... (sorride)  la comunità del Massachusetts e degli Stati vicini abbia cura di ospitarla finché avrà intenzione di rimanere in questi pa­raggi...

(Musica, un colpo di timpano).

Nick            Ecco, così fu accolta Venere. Lì per lì si fecero ancora delle chiacchiere sul fatto che si era lasciata giudicare da un'assemblea, che poteva rappresentare un pericolo per la gioventù del paese, che sarebbe stato meglio tenerla d'occhio, eccetera, ma poi non si fece nulla, e nel frattempo le furono fatte una infinità di proposte d'ogni genere...

Prima voceSignorina Venere, sareste disposta a venire in California per risolvere una contesta­zione? Stiamo selezionando le più belle ragazze degli Stati Uniti e vorremmo...

Il Direttore di giornale ... tre colonne alla set­timana da stampare su tutti i giornali degli Stati Uniti e Canada. Chiameremo questo sensazionale servizio « Suggerimenti di bellezza di Venere » e vi aggiungeremo illustrazioni e disegni. Infatti chi meglio di lei conosce la bellezza? Nessuno forse. Bene così...

Un Agente di pubblicità Graziosa signorina, le propongo un affare: mettiamo un'orchestrina alle sue spalle, le affianchiamo un uomo, Don Ameche, ad esempio, il coro di Lyn Murray per dare un po' di tono e di classe alla cosa, un bel soggetto comico e le garantisco affari d'oro. Po­tremo chiamare questo spettacolo « Varietà Ve­nere » oppure « Presentiamo Venere », « Venere Follies » o qualcosa di simile, e presentare un sapone o un profumo o un...

Una Donna di società ... la signora Raoul Baxter  Chompdrew  richiede  l'onore  della  vostra presenza in occasione del debutto di sua figlia, signorina Phyllis Van Upps Proust Chompdrew che avverrà una di queste sere a...

Il Produttore di films ... questo si chiama ragionare! Mi piacerebbe vedere qualche altra casa capace di battere i nostri prezzi. Guardi, un film all'anno per centomila dollari. Nemmeno a Greta Garbo diamo tanto, benché abbia più esperienza cinematografica di lei. Lei avrà inoltre piena libertà di scelta del soggetto, del regista, dei costumi, degli attori e in più una percentuale sulla...

Uno Scapolo            Cara Venere, sono uno scapolo quarantenne, molto in gamba, che ha sempre cer­cato una moglie...

L'Agenzia   Lei dovrebbe avere interesse a parte­cipare a...

Il Cacciatore di autografi Per favore, mi faccia un autografo sul retro di questa lista d'albergo e ci scriva qualcosa per mio nipote che si chiama Olivier W. Greensdorp...

Un Socio    Noi gradiremmo molto che ci autoriz­zasse d'usare il suo nome come una delle perso­nalità che intervengono all'annuale pranzo e trat­tenimento della Società...

La Ragazza triste Cara Venere, io sono una ragazza di ventotto anni che nella sua vita ha incon­trato solo due uomini che conosce ormai da sei anni: uno ha la faccia piena di pustole e l'altro...

Il Mondano             Abbiamo organizzato una festa di società che vorremmo intitolare al suo nome. Ci meraviglieremo se...

L'Editore    Se lei ci da qualche vecchio mano­scritto che avrà da anni nel cassetto, noi lo legge­remo col massimo piacere perché è facile imma­ginarsi che con il suo nome e la reputazione della nostra casa editrice...

(Il timpano di Nick risuona sempre più forte fino a coprire tutte le voci).

Nick            Ma Venere non accettò nessuna di queste proposte. Rispose che era una Dea e non una celebrità.

Venere        No, no, non mi interessa, grazie, grazie...

Nick            Venere viaggiò sola e in incognito, am­mirò le case lussuose e quelle povere, e quando vide tutto ciò che le premeva di vedere, ritornò indietro e annunciò che sarebbe risalita nell'Olimpo. Tuttavia non si salvò dalle interviste, concesse una conferenza stampa, ed i cronisti la soffocarono di domande.

Venere        ... e vi ringrazio tutti, che siete stati molto cortesi, e tengo a dirvi che il tempo trascorso con voi fu piacevole ed istruttivo. Torno all'Olimpo con molte cose da riferire.

Primo Cronista Vorrebbe dirci, Venere, quali sono le osservazioni che ha preso durante il suo soggiorno?

Venere        Eh... voi capite che dovrò limitarmi a commentare solo ciò che riguarda l'amore e la bel­lezza. Sono gli argomenti di mia competenza.

Secondo Cronista Perché è così  limitato il suo campo?

Venere        Questa è una delle prescrizioni impo­ste agli Dei latini. I greci e i norvegesi sono liberi di interessarsi di ciò che vogliono, mentre i latini hanno ciascuno un proprio campo di specializ­zazione.

Terzo Cronista Per quale ragione?

Venere        Giove solo lo sa.

Primo Cronista Bene, che cosa riferirà riguardo alla bellezza e all'amore americano?

Venere        Dei giudizi favorevoli. Qui, nel Nuovo Mondo, come nel Vecchio, i mortali amano la bel­lezza e l'amore. Milioni di voi vogliono conside­rarsi bellissimi, e far bella figura di fronte agli altri e di fronte a voi stessi; la ragazza alla macchina, il ragazzo dell'ascensore, il dattilografo, l'usciere, la donna di casa che si affaccenda prima di uscire per andare incontro al marito, l'alunna che si pavoneggia nel corridoio, il guardiano di mandrie nella prateria che aspetta il sabato pomeriggio per vedere la sua Maria, tutti insomma vogliono far bella figura: ad ognuno piace il profumo del nuovo, pulisce ciò che indossa e dona delle bagat­telle graziose alla sua ragazza o al suo giovanotto. Qualcuno non può comprarsi la brillantina, o met­tersi in ordine i denti; altri indossa gli abiti mi­gliori solo una volta alla settimana e certi mai perché non ne hanno, ma rutti indistintamente sperano sempre di rendersi più belli, di guadagnare di più, di far carriera e mettere qualcosa da parte. E in quanto all'amore chi non vorrebbe essere amato? No, il mio dominio non si affievolirà mai, né nel Nuovo, né nel Vecchio Mondo; io sarò sempre la più grande, la più potente Dea di tutte le... (Riprende a suonare il timpano di Nick).

Nick            Così, Venere parlò loro per più di venti minuti senza fermarsi, e poi disparve in una bel­lissima nube d'incenso. Prima di abbandonare la terra aveva però promesso che avrebbe raccoman­dato il paese ad una coppia d'altri Dei, Marte e Apollo, poiché pensava che il paese li avrebbe inte­ressati e sembra che sia andato poi proprio così. Marte prese tanto sul serio l'esperimento fatto da Venere che al primo di marzo - il mese dedicato a lui, lo sapete che è un esibizionista - piombò sui tetti del Ministero della Guerra a Washington con un mezzo speciale. Voi americani, in quel periodo eravate abituati a dare il benvenuto agli antichi Dei, sicché si spararono per l'occasione ventun colpi di cannone, e il Segretario del dica­stero pronunciò un bellissimo discorso. Marte, che non  è  mai   stato  un   uomo  che  voi  chiamereste linguacciuto, rispose cavandosela alla meno peggio. Indubbiamente Marte era stato posto su una falsa strada da una vecchia edizione della « Terra del passero » perché dopo che i capi dell'esercito e della marina, gli diedero il benvenuto, lui rispose così...

Marte          (con voce bassa e cavernosa)   Grazie, grazie. È un onore e un privilegio essere ricevuti in questa cordiale maniera e non vi nascondo che sono ansioso di incontrarmi col vostro superbo generale George Washington le cui campagne ho studiato col massimo interesse. Mi piacerebbe anche esprimere le mie felicitazioni al vostro eroe del mare, ammiraglio John Paul Jones, la cui vittoria sui francesi e indiani nella grande battaglia di Bull Run fu...

Nick            Per fortuna quasi tutti presero la cosa come si trattasse di una battuta spiritosa, pensando che in fondo era giusto il suo scaltro sistema usato per dare un bel calcio agli ingombranti parrucconi militari. Vi fu poi una sfilza di riviste e di parate, ricevimenti presso le varie ambasciate, fu invitato a scrivere un articolo sul giornale dell'esercito; fu intervistato dal maggior generale George Fielding Eliot su argomenti della politica strategica mon­diale; H. V. Kaltenborn lo attaccò sulle colonne del suo giornale in merito a qualcosa che Marte aveva detto e il suo nome venne annunciato come consulente tecnico di un film di guerra. Ma prima di tornarsene all'Olimpo non seppe evitare due « gaffe » eccezionali. La prima avvenne quando nominato con Kieran, F. P. A. e Oscar Levant membro di un comitato di esperti, Fadiman gli chiese qualcosa che riguardava la guerra. Marte, molto imbarazzato, non seppe rispondere e dovette intervenire in soccorso Kieran. La seconda gli capitò mentre partecipava ad alcune manovre accompa­gnato da due colonnelli e un generale. Marte era preoccupato perché non aveva mai visto prima d'allora una mitragliatrice senza parlare dei carri armati, lanciafiamme e aeroplani e quando comin­ciarono le manovre...

(Rumore di carri armati in moto).

Marte         Che cosa sono quei terribili strumenti, colonnello?

Il Colonnello          Sono alcuni  carri  armati  del nuovo modello da ottanta tonnellate.

Marte         Già...  già...  Molto  terribili.   (Rumore di una squadriglia di  bombardieri)   E quelli  cosa sono?

Il Colonnello Sono le nostre nuove fortezze volanti, a sei motori. Sopra di quelle vola un squa­driglia di bombardieri da picchiata, i nuovi X 122. (Rumore assordante degli aerei che eseguono una picchiata).

Marte         Colonnello, io... io temo di non sentirmi bene.

(Al rumore degli aerei si aggiunge ora quello delle artiglierie).

Il Colonnello(non prestando attenzione alle pa­role di Marte)   Ora entrano in azione le nostre artiglierie pesanti che sparano ad oltre trenta chilo­metri di distanza.

Marte         Io... Io... Io penso che forse sarebbe meglio...

Il Colonnello Perbacco, generale, il nostro invitato sta impallidendo.

Il Generale  Come? Oh, Marte, non vi sentite bene?

(Altre terribili detonazioni).

Il Colonnello Dio mio, Marte è svenuto!

Il Generale  Buttateci un po' d'acqua, subito... presto.  Cessate  le  manovre!   Cessate  le  manovre!

(Vocio generale, poi il timpano di Nick torna a farsi sentire).

Nick            Sissignori, Marte svenne dalla paura e fu necessaria una spruzzata d'acqua fredda per farlo rinvenire. Quando si riprese dallo shock, decise immediatamente di tornare a casa e di met­tersi a riposare in un grazioso piccolo pantheon fino a che i suoi nervi non fossero calmati, però neppure lui si salvò da una conferenza stampa prima di partire...

Marte          (col tono di chi fa un discorso)   Debbo riconoscere che il progresso dell'uomo nel campo degli armamenti è stato strabiliante. Nell'antichità la guerra si decideva con la forza, l'abilità e il valore dell'uomo, ma oggi ho osservato che il po­tere detonante dei vari composti nitrogeni, la traiet­toria di un proiettile, lo spessore di una blindatura, il numero degli scoppi al minuto del motore a benzina, hanno un'importanza maggiore. Quindi debbo farvi una confessione, signori. Il reale motivo del mio collasso durante le recenti manovre non era da attribuirsi, come vi hanno pietosamente comunicato, ad un mio malore, bensì fu il risultato del timor panico e della paura.

(Reazioni fra il pubblico) 

Certo, voi sarete sorpresi, ma la vostra sorpresa è ben paragonabile alla mia sensazione provata nel momento in cui mi convinsi che il potere del Dio della guerra in pratica era passato dalle mie mani in quelle degli uomini.

(Altre più vivaci reazioni fra il pubblico) 

Infatti sto seria­mente pensando di rassegnare le dimissioni da Dio della guerra.

(Commenti fra la folla sempre più vivaci, finché si risente il timpano di Nick).

Nick            Questo, grosso modo, fu il discorso di Marte, ma non fatene parola con nessuno. Egli sapeva di non aver fatto nulla di notevole durante la sua visita, tuttavia uno strascico lasciò, in quanto per un mese intero George Sokolsky scrisse in merito a questa visita. E appena l'eccitazione della venuta di Marte stava acquietandosi, venne in America Apollo. Non c'erano fanfare né fotografi al suo arrivo poiché un bel pomeriggio modesta­mente si presentò all'Ambasciata greca e chiese all'ambasciatore d'essere regolarmente registrato.

Apollo       Avrei piacere d'essere registrato nell'apposito registro anagrafico. Io sono Apollo, co­nosciuto popolarmente dagli antenati del vostro grande paese, signor ambasciatore, come il Dio della musica e della cultura.

Nick            Naturalmente in un battibaleno la notizia corse per tutta l'America ed egli venne inondato di telegrammi, cablogrammi, offerte, proposte, ecc.

Il Conservatore di un museo Il Museo d'Arte Moderna vi invita cordialmente a dedicare una mostra a...

Una Donna  Caro Apollo, il mio bambino sta studiando musica e mi è molto difficile fargli far pratica, se...

Il Produttore  Siamo convinti che se voi parte­ciperete questa settimana alla « Piattaforma della celebrità » noi faremo uno spettacolo eccezionale. Il soggetto è: « La cultura occidentale, un valore da conservare »  e con voi parteciperebbero un autista di piazza, l'editore della « Rivista della cultura occidentale » e un barman.

La Ragazza triste Caro Apollo, ho visto i vostri ritratti nei giornali e penso che voi siate il più interessante uomo ch'io abbia mai visto, più di Clark Gable e Victor Mature, ed io ho un piccolo favore da chiedervi...

Nick            Apollo accettò alcune di queste proposte perché lo interessavano, così fu contento di appa­rire nella « Piattaforma della celebrità » a fianco di un barman e di un autista di piazza poiché egli pensava che i piccoli e i grandi uomini valevano su per giù lo stesso. Coniò persino un epigramma che mi sono trascritto: « L'uomo piccolo è più grande di un uomo grande tutte le volte che fre­quenta un uomo ancora più piccolo ». Apollo con­cluse in bellezza tutte le cose che aveva intrapreso. In sei giorni prese sette lauree.

Il Rettore dell'Università di Harvard Dot­tore in legge dell'Università di Harvard.

Apollo       Grazie...

Il Rettore dell'Università di Catauba Dot­tore in lettere moderne dell'Università di Catauba.

Apollo       Mille grazie.

Il Rettore dell'Università di Dakota Dottore in filosofia dell'Università di Dakota.

Apollo       Molto onorato.

Il Rettore dell'Università di Princeton Dot­tore in lettere antiche dell'Università di Princeton.

Apollo       Sono molto lieto di ricevere questa laurea.

Il Rettore dell'Università di OglethorpeDottore in scienze storielle dell'Università di Oglethorpe.

Apollo       Un vero privilegio...

Il Rettore del Conservatorio Juilliard Pro­fessore di  musica del Conservatorio di  Juilliard.

Apollo       È un piacere e un onore.

Il Rettore dell'Università Sweetbrter Dot­tore in psicologia dell'Università di Sweetbrier.

Apollo       Grazie infinite...

Nick            Viaggiò parecchio e con il suo modesto comportamento si fece numerosi amici. Natural­mente musicisti e musicologi gli furono sempre attorno, poiché egli conosceva tutto ciò che si può conoscere in fatto di musica. Talvolta fu immi­schiato in accalorate e dotte discussioni...

Primo Musicologo Però, Apollo, il problema è questo: può una tonalità minore essere accostata con l'introduzione di una sottodominante?...

Secondo Musicologo Scusatemi, ma non è questo il problema, Harkness. Dobbiamo stare attenti a non accettare delle relazioni fra tonalità separate da un discorso modulativo fino a che non abbiamo messo in evidenza le affinità fra le fun­zioni tonali di un definito esempio musicale.

Apollo       Beh, io...

Primo Musicologo Ah, ma il miglior esempio della mia tesi è l'uso del penta-esa-eptacordo! Secondo Musicologo Niente affatto!  Il pro­blema è di vedere se voi non stiate per abbando­nare   l'ipotesi   polifonica   in   favore   di   una   mera coloritura tonale priva d'ogni analisi. Apollo Signori, la faccenda a me sembra più semplice che a voi.

Primo Musicologo Ah, sì, Apollo?

Secondo Musicologo Come credete di uscirne, Apollo?

Apollo       Vi è del buono in questa musica?

(Ritorna il timpano di Nick).

Nick            Insomma, le cose andavano a gonfie vele e Apollo divenne così popolare che cominciava a destare preoccupazione il fervore della folla. Si fece una speciale edizione del giornale « Fortune » dedicata a lui, ed altre riviste si misero a raccon­tare la vera storia degli amori di Apollo. Però nes­suna di queste cose sembrava gli desse fastidio, quantunque un giorno finì per annunciare che sarebbe ritornato all'Olimpo. A differenza di Ve­nere e di Marte non fu costretto a tenere una conferenza stampa, ma in compenso parlò alla radio.

Apollo       Mi è stato richiesto di dire qualcosa delle mie impressioni sulle condizioni degli uomini mortali. Eccole. L'uomo è in qualche caso più grande degli Dei, in altri più debole e misero. Può volare nei cieli, navigare nel profondo dei mari e lanciare la sua voce nello spazio, rendere la notte come il giorno grazie alle lampade fluorescenti, avvicinare con enormi lenti la stessa Luna, tanto che le sue montagne sembrano distare appena una ventina di miglia; fotografare l'interno e l'esterno del corpo umano, trasmettere centinaia di migliaia di cavalli di potenza su un paio di fili, ascoltare ciò che si dice nei cinque continenti gi­rando con un dito una manopola, scrutare i cieli e predire in che secondo, in che minuto, in che ora, mese, anno, il Sole entrerà in eclisse e dove sarà visibile. Può registrare la musica che altri mi­lioni di uomini possono conservare e riascoltare a piacimento; può pesare la terra su cui vive; può far gelare con il calore; rendere solide masse gassose; insegnare alla pulce a danzare, definire il polo magnetico. Tuttavia date a questo meraviglioso uomo un problema semplice come sarebbe quello di astenersi dall'uccidere alcune migliaia di altri meravigliosi uomini ogni vent'anni, ed eccolo im­pacciato e imbottigliato. Quest'uomo che com­prende la complessità dei logaritmi, che possiede le formule che definiscono la luce e il calore, l'idraulica, la logica, la forza e la potenza, quest'uomo, ripeto, può dividere poveramente ciò che da tutti è voluto in abbondanza, può costruire una città durante una notte, ma vi sono ancora dei senza tetto; comprende il significato della luce di una stella, ma non il colore della pelle. Quest'uo­mo che conosce più cose del mare che Nettuno, che comprende la struttura della vita, spacca gli atomi e conta le molecole, caccia le balene e de­scrive l'anatomia degli insetti, non ne sa abba­stanza per afferrare la più semplice verità e la piega al suo volere. Abbatte la Legge Divina per­ché divina, poi se ne dimentica e ne fa delle nuove di testa sua. Ma io non dispero per il suo avve­nire, poiché l'uomo ha in sé il germe del suo mi­glioramento che un giorno germoglierà. Quando quel giorno verrà, le viti raggiungeranno i cieli e gli Dei torneranno a vivere in terra. Ho finito ed ora risalirò all'Olimpo. Addio miei poveri ricchi mortali, e buona fortuna per il vostro germe!

(Colpi di timpano di Nick).

Nick            Così Apollo se ne ritornò in cielo e la storia è finita: tutta qua. Semplice, no? Nessuno degli altri Dei è venuto, e non ho più nulla da aggiungere. Vi avvertirò, se ne arriverà qualche altro. Questo è il mio compito per il futuro. Qui è Nick che parla. Se qualche ascoltatore poi vo­lesse saperne di più scriva una cartolina postale a Nick, in quel di Trivia. Oh, il mio timpano s'è di nuovo scordato. Beh, riaccordiamolo.

(Nick accorda nuovamente lo strumento, poi l'annunciatore chiude la trasmissione).

F I N E