NINO MARTOGLIO
RIUTURA
Copyright 1978 by Edizioni "Il Vespro" S. p.A.
Palermo - Via degli Orti, 41
Finito di stampare nel mese di febbraio 1979
dalla Tipolitografica Operaia S. C.R. L. - Palermo
PERSONAGGI
SETTIMU, fanalista, 30 anni
MARASTELLA, 22 anni
PAULU, ajuto fanalista, 21 anni
BASTIANU, pescatore, 30 anni
IABUCU, pescatore, 66 anni
ANDRIA, pescatore, 38 anni
IACHINU, marinaio, 55 anni
CARMUNU, marinaio, 40 anni
VITU, marinaio, 45 anni
GNAGNI, mozzo, 13 anni
UN MARESCIALLO DI FINANZA, 40 anni
UN BRIGADIERE DI FINANZA, 45 anni
UN MEDICO, 35 anni
SUOR FILOMENA, monaca di casa, 50 anni
LUCA, capitano marittimo, non parla
Nota del fabbisogno
1 e 2. Due patarucchi completi (vedi nota in fine del copione).
3. Una barca, con armatura di ferro, montabile, e fasciatura di olona dipinta. (In compagnia Talli Grammatica la fece lo stesso macchinista, solida e robusta, con poca spesa).
4. Parecchi cavi (corde) di diversa lunghezza e grossezza.. uno dei quali piùlungo di tutti, detto cavo di tondeggio.
5. Un rampone (traffinera, o lancia inastata). Puòforsi di cartapesta.
6. Una fiocina (fiscina o forchettone a sei denti, inastati). Puòforsi di cartapesta.
7. Una vecchia e piccola rete.
8.Qualche nassuola.
9. Due parancoli praticabili, a due bozzelli, con due pulegge per uno e relativi cavi e ganci.
lo. Due maniglie di ferro, da conficcarsi nell'armatura che finge di sostenere le groe, e che deve, effettivamente, reggere il peso della barca e dell'uomo.
11. Due remi corti (possono forsi di cartapesta).
12 e 13. Timone (pala e testa) idem.
14 e 15. Due parabordi (palloni di corda per proteggere l'attracco delle navi).
16. Un letto a branda.
17 e 18. Stoppa sfilacciata e pezze di tela d'olona usata.
19. Un fanaletto bianco, con candela dentro.
20 e 21. Due fanaletti, uno rosso e uno verde, a quattro vetri tondi, detti fanaletti di rada, con candele dentro.
22. Tre o quattro bandiere avvolte a mazzo e legate con cordicine.
23. Una matassa di merlino (rumaneddu) catramato.
24, 25 e 26. Una pialla, un'ascia, degli scalpelli, sul tavolo.
27. Un coltello da marinaio nel fodero.
28. Una pipa.
29 e 30. Un boccale e una bottiglia.
31 e 32. Una catinella e un bicchiere.
33. Un mezzomarinaio, o gancio di lancia (asta armata di punta e gancio, per l'arrembaggio). Puòforsi di cartapesta.
34. Un pajo di stivali.
35. Un cappotto di albagia.
36. Un abito di fustagno.
37. Una o due sottane comuni.
38. Una dozzina di trecce di tabacco (possono forsi di cartapesta).
39. Uno scapolare della Madonna.
Annotazioni
1. L'ambiente della scena finge imbiancato a calce. La scala praticabile, con sottoportico come nella scena di Cavalleria. La guglia non si vede. L' armatura che reggerài parancoli deve essere molto indentro della finestra semicircolare, per non sforare, Questa deve essere alta e vi si deve accedere per mezzo di scala di 3 o 4 scalini, per lasciar meglio l'impressione del vuoto di dietro. I parancoli devono agire.
2. I pescatori debbono vestire come i nostri sardara, a tutti noti. I marinai naufraghi, comunque, ma a brandelli. Qualcuno con elmetto di tela cerata, solita, qualche altro con berretto a coprinuca calato e qualche altro a capo scoperto. I pescatori tutti con berretto alla chioggiotta, ma piùcorto.
Iachinu e Iabucu con barba, tutti gli altri rasi.
3. Suor Filomena veste rigorosamente di nero, semplice, senza pieghe, con ampio fazzoletto di tela bianca al collo e sul petto, le cui nocche sono appuntate alla vita, stretta da un cordone votivo, con al fianco un rosario con grande crocifisso, testa libera e capelli prolissi, con scriminatura, radunati sulla nuca.
L'interno di un faro (lanterna a mare) - Vano rustico. ingombro di cavi, ramponi (traffineri), fiocine (fiscini) ed altri attrezzi marinareschi e da pesca. In fondo, amplissima finestra semicircolare, senza imposte, con basso e largo parapetto, che sporge sul mare. Alla patte esterna degli stipiti di essa sono inchiavardate due grue, annate di parancoli, che sostengono un'imbarcazione, all'altezza dell'architrave; alla parte interna, rispettivamente infisse, due caviglie, alle quali sono legate le cime dei cavi dei parancoli. A destra della finestra, per terra, remi, una pala di timone e la testa di esso, nonchéparabordi (palloni di corda a rete, sostenuti da cavi), e cordami rotti. A sinistra un letto a branda, ingombro di stoppa e di tela d'olona usata. A destra della scena, scala praticabile, per la quale si accede ad una porticina che immette nella scaletta a chiocciola della guglia del faro. Sotto l'arco della scala, uscio, che conduce all'abitazione del fanalista e lungo la ringhiera, attaccati a dei chiodi, due o tre fanaletti a colori e bandiere avvolte e legate alle sagole. Un po' piùgiùdella scala, verso il centro, tavolo rustico con sopra un boccale, una pialla, un'ascia, un coltello da marinaio, nel fodero, scalpelli ed altri ferri da carpentiere, nonchèuna pipa. A sinistra della scena due usci, uno grande, verso il fondo - che èla porta d'ingresso - ed uno piccolo, piùgiù, che immette nella cucina. Sulla parete, attaccati a dei chiodi, stivali, un cappotto e vari indumenti ordinari, per ambo i sessi. Poche sedie e qualche panca.
L'azione si svolge in un isolano poco distante dalla terraferma, sulla costa orientale di Sicilia. Epoca presente.
Il vento sibila sinistramente, il mare, gigante. si rovescia, con rumore sordo e terrificante, sull'isolotto. Ad ogni cavallone che si avventa furibondo contro la scogliera. l'edificio del faro trema dalle fondamenta e dei violenti spruzzi di sottilissime gocce, quasi pulviscoli, penetrano, per l'ampia finestra, dentro la scena. (E utile avvertire che tutto ciòdura, senza interruzione, ma leggermente e gradatamente diminuendo di intensità, lungo tutto l'atto). L' atmosfera ègrigia, bassa, pesante. Dal mare, tra un rombo e l'altro dei marosi, si odono grida lamentevoli, invocazioni disperate, imprecazioni e urli di uomini che lottano disperatamente contro la morte. Sulla scena gente di cuore, forte e rotta ad ogni fatica, fa sforzi eroici e sovrumani per soccorrere i derelitti, che invocano ajuto. Tutti sono fradici dell'acqua che penetra per la finestra.
ATTO UNICO
SCENA I
Settimu, Marastella, Paulu, Bastianu, Andria e Iabucu.
(Davanti il parapetto della finestra, disposti in fila, con Settimo in mezzo, che dàil richiamo conia voce, per far forza tutti insieme, tirano un lungo cavo, che striscia, teso, sul parapetto stesso. Marastella, tirando anch'essa, guarda, giùnel mare e sul suo volto si disegna l'angoscia).
Isa, picciotti!…Eh, vira!…Isa, belli!…Vira, giovani!…Dai ccu forza!…Eh, isa!
MARASTELLA
Madunnuzza mia, si ruppi!…‘U capi si rumpi!
SETTIMU
Non ti scantari,, càèforti!…Iamu, carusi, curaggiu!…Eh, giovani! … Vira ccu forza!... Eh... (il cavo si rompe e cadono uno sull'altro).
IABUCU
(rialzandosi) San Franciscu di Paula! ...
PAULU
(c. s.) Eh, GesùCristu! ...
SETTIMU
Mannaja la ...
MARASTELLA
(che non ècaduta, essendo la prima della fila, e non ha smesso di guardare giù) Maria Addulurata!… Si perdunu! .. Si perdunu ! ..
ANDRIA
(raccoglie il cavo rotto e lo rilancia) Agguanta!… Agguanta!... (gli sfugge di mano la cima) Eh, mari latru!... Ffu! …
SETTIMU
(dopo aver guardato fugacemente giù, afferrando Paolo per una spalla) Guarda chi fai, Paulu. acchiàna supira 'augghia e isa 'sta bannera ammazzunata! (stacca una delle bandiere legate della ringhiera e gliela dà). Siddu 'u ventu sìl'avissi a purtari, te', isa stu palluni (ugualmente prende un parabordo e glielo porge) 'A sàula èforti, animu, via!... (mentre Paolo fa le scale) Si si rumpissi a sàula, 'nfinìscicci 'nt' 'a puleggia 'stu millinu (gli lancia una matassa di cordicina di canape sottile e catramata) e ci attacchi 'u to’ cappucciu, ha' capitu?... .
PAULU
Lassati fari ...
SETTIMU
(prima che Paolo scompaja) Non ti nni turnari si non prima t'hannu vistu ‘nterra e venunu in ajutu.... Svertu! ....
SCENA II
Detti, meno Paulu
SETTIMU
(dietro un violento sibilo di vento, correndo alla finestra coi pugni chiusi). Forza, ventu, forza, ca oggi èfesta! ...
MARASTELLA
(ancora alla finestra). Vergini Santa, ajutatili vui! ...
SETTIMU
(spingendola in dentro e facendosi portavoce con la mano) Non purtati 'u timuni all'orza, no, no!... Virati in puppa!... In puppa virati, mannaggia la... Puggia 'ssa barra!… Puggia!... (disperato). Non mi sentunu!... Non mi sentunu!... Su' pirduti, picciotti, su' pirduti ' (a Iabucu, Andria e Bastianu). Ppi carità, girati 'u muru e scinniti allatu 'a scarpa di cca sutta!... Dicitici di virari in puppa, muddànnu 'n'ancura sutta 'a mazza, pirchìsi viranu di prua si perdunu!…
MARASTELLA
(tremando a verga, si abbandona sul letto a branda, esausta).
SETTIMU
(porgendo gli oggetti che nomina a Iabucu e C.) Purtativi 'sti capi, e 'stu menzu marinaru. Attenti a vui!... Pinsati pp'a vita di l'omini sulamenti!… Quantu o' restu non risicati 'a vostra vita mancu ppi ostia cunsacrata.... Via! ....
SCENA III
Settimu e Marastella.
SETTIMU
(correndo alla caviglia di destra e sciogliendone la cima) Marastella, veni cca, dammi 'na manu!... Sciogghi di 'ssu latu!... (non vedendola alzare) 'U sta sintennu? Chi fai? ...
MARASTELLA
(a fior di labbro) Non haju chiúforza (si alza, si fa alla finestra e se ne ritrae sgomenta) Misiricordia! ...
SETTIMU
Animu, animu!... Sciogghi 'ssa cima! ...
MARASTELLA
(sciogliendo, energicamente) Si, si, l'avemu a sarvari! ...
SETTIMU
Spiramu!…
MARASTELLA
(c. s.) A tutti 'i costi, l'avemu a sarvari! ...
SETTIMU
(guardandola con stupore) Chi senti diri?... Certu ca facemu tuttu 'u possibili!... Fa scurriri 'a cima, adaciu adaciu, comu fazzu iu... Auh, chi fai? Chi pirdisti, 'a testa, Marastella? .. N' 'o vidi ca moddi 'mmannu e manni suttasupra tuttu cosi?!... Forti, agguantila forti, 'a cima, e falla scurriri senza ljvalla d' 'a cavigghia! ...
MARASTELLA
(che nell'eseguire, quasi meccanicamente, non stacca gli occhi dal mare) Maria Addulurata, sarvatili vui! ... 'Nvestunu, guarda,‘nvestunu!…Si perdunu!…Ajutu!…
SETTIMU
(dopo aver legato bene la sua cima - poi che la barca èscesa all'altezza del suo petto - afferra la cima che tiene in mano Marastella e la lega del pari alla caviglia) Ma chi pirdisti, i sintimenti?... Cu' èca 'j po' a jutari, si n'e' jutamu nuautri? (prende due remi, la pala e la testa del timone, nonchédei cavi, portando frettolosamente il tutto dentro la barca, indi monta sul parapetto e da li sull'imbarcazione, si fa il segno della croce e grida a quelli di sotto) Curaggiu!... Agguantativi e' gavireddi!... Eh, giuvinottu, facitivi forza!... Prucurati di vinciri 'a risacca!... (a Marastella) Modda a manu ritta, adaciu adaciu, facennu scurriri ‘a cima! (a quello di sotto) Curaggiu! (a Marastella) Basta. Attacca bonu e modda a manu manca!... (a quello di sotto) Fermu, ca vi junciu!… Curaggiu! (a Marastella, che non sapendo piùquello che faccia, molla troppo ed èappena in tempo a fermare la cima, mentre sta per sfuggirle) Senza scossi!... Fa scurriri senza scossi!…. Non livari ‘acima a cavigghia... Ahu! …Chi èca fai?... Chi fai?!... A mari ccu tutta 'a varca mi manni!... Ferma, ferma, chi fai?!... (aggrappandosi al parapetto lo scavalca e corre a lei) Ma chi ti pigghiau, ah?... Ma chi ti pigghiau, biniditta Maria Santissima? … (corre verso la scala) Paulu!... Paulu!... Scinni!... Prestu!…
SCENA IV
Paulu e detti.
PAULU
(precipitandosi giùper la scala) Curaggiu!… M' avvistaru, si staccau 'a lancia a vapuri d' 'a finanza, e veni fa nui a tutta forza! ...
SETTIMU
Veni cca, ajutami a calarimi ccu 'a varca ... 'Sta bona cristiana mi mori 'nt' 'e manu!… Non mi muddau ppi miraculu !...
PAULU
(atterrito) Chi diciti?... E chi vuliti fari? .. Ma chi niscistuu, pazzu? …
SETTIMU
(saltando un'altra volta sull'imbarcazione, risoluto) Non facemu chiacchiri!... Modda di cca banna, a scurriri!
PAULU
(esegue, trepidante, senza fiatare).
SETTIMU
Bonu!... Di l'autru latu, ora !... (scompare, con la barca, dietro il parapetto) Modda, Paulu, ca s'anneja!... Modda, modda prestu! ...
SCENA V
Marastella e Paulu.
MARASTELLA
Vergini santa!... Modda!... Modda, Paulu, ca non fa a tempu! ...
Modda 'mmannu, ppi carità!... Modda! ...
PAULU
(meravigliato e stizzito, abbandonando la cima) Ma chi modda e modda!... Avi menz'ura ca èa mari, e arrisica di perdiri a vita ppi piscari un mortu! ...
MARASTELLA
(afferrandolo per il braccio) Chi dicisti? ..
PAULU
Ca certu e sicuru!... L'haju vistu sbattiri tri voti, ccu 'a testa supira 'a scugghiera! …
MARASTELLA
(disperata, sporgendosi alla finestra) Ah, Luca!… Luca miu!... No, non muriri!... Non muriri!... N' 'o faciti muriri!! ...
PAVLV
(sempre piùmeravigliato) Ma chi vi veni, frati?... (guardando in mare si segna, spaventato) San Franciscu di Paula!… E chi fa, patron Settimu?!… A mari si jttau, ppi piscarlu !... Ma chi è, pazzu?... (sporgendosi dal parapetto, quasi volesse saltar giri) Agguanta a varca.... ZùAndria, agguanta.... Prutici na cima! …GesùCristu, aiutatilu!... (filando i cavi dei parancoli, per rallentarli) Bastianu, sganci a ti 'ssi pu leggi!... Voca! Voca a largu!... Spingiti 'ssu caiccu!… Spingitilu fora ca 'i scaccia!... Tirati 'a cima!... Accussí!… Forza, forza!... Voca, Bastianu!... Bravu!... bravu!... Viva patron Settimu, viva!... (a Marastella che smania con la vita negli occhi) Ah, chi cori di liuni!… (a quelli di sotto) Voca sutta ventu, o' riparanti!… (a Marastella) Sarvi su', tutti sarvi!…‘U vidist? …Ah, chi cristianuzzu! … (correndo fuori, per la porta) Viva! …Viva patron Settimu!…
SCENA VI
Marastella sola, poi Bastianu.
MARASTELLA
(si toglie il fazzoletto di testa, per bisogno d'aria, si passa una mano sulla fronte, corre in camera e ne riesce tosto con una bottiglia in mano e una coltre di lana sottobraccio, avviandosi verso l'uscita. Sulla porta incontra Bastiano).
BASTIANU
(entrando di corsa, ansante) Signura, priparati un lettu!... Portanu un firitu.
MARASTELLA
(ansiosa) Gravi? ..
BASTIANU
Eh! …Accussípari!…
MARASTELLA
Cu' è, chiddu ca sarvau Settimu? ..
BASTIANU
(facendo di si col capo) Spiramu a lu Signuruzzu, ca l'avissi sarvaru! ...
MARASTELLA
(dopo aver guardato attorno, smarrita) No, cca no, cca no, ppi carità!…
BASTIANU
Comu cca no? .. E unni vuliti ca 'u purtassiru?... Non c'èdi scegliri, cca!... Mi nni fa maravigghia di vossia, ca siti tantu bona !.... Chista ècaritàcristiana, signura! ...
MARASTELLA
(con un amaro sorriso) Chi pinsati? ... Chi nni sapiti, vui?... (avviandosi, rassegnata e barcollante) Ajutatimi, ppi carità!… Non pozzu stari 'a ddritta!... (entrano in camera).
SCENA VII
Settimu, Paulu, Luca, Iabucu, Andria, Iachinu, Carmunu, Vito e Gnagni.
SETTIMU
(grondante acqua, aiutato da Paolo, trasporta, a braccia, Luca, privo di sensi, fradicio d'acqua, con la giacca a brandelli e la camicia bianca, aperta sul petto nudo e macchiata di sangue, la testa sformata e fasciata con fazzoletti zuppi anch'essi di sangue) Leggiu leggiu, Paulu, n' 'o facemu attruzzari, criaturi! ...
IACHINU
(e gli altri marinai seguono Iacopo e Andrea, appena dopo Settimo. Essi sono tutti stracciati e inzuppati d'acqua e portano sui volti le impronte delle sofferenze e delle ansie patite).
PAULU
L'avissimu a spugghiari e vestm ccu robi asciutti. Èfracitu d'acqua e 'ntra 'n mari di sangu!...
SETTIMU
(indicando, con la testa, i panni attaccati alla parete di sinistra) Si quarcunu, mi facissi 'u favuri di pigghiari 'ssi robi,... si, chissi appisi o' chiovu,
ANDRIA
(staccando una giacca e un paio di pantaloni di fustagno) Chisti? …
SETTIMU
Si, purtatili dda banna (a quelli di dentro) Èprontu, 'u lettu? ..
BASTIANU
(dalla camera) Prontu.
SETTIMU
(accorgendosi che tutti lo vorrebbero seguire) Non tutti, amici mei, non tutti, non facemu cunfusioni!... (lo seguono soltanto Andrea e Iacopo. Gli altri, affranti siedono uno qua, uno là, tristamente guardandosi a vicenda. Chi piùchi meno sono tutti coperti di lividure).
MARASTELLA
(dall'interno, emette un grido di dolore, poi esce sulla scena, disperata) Vergini Santa!... Vergini Santa! (si abbandona, muta e accasciata, su una sedia, con le mani incrociate e lo sguardo fisso nel vuoto).
SCENA VIII
Il Maresciallo, il Brigadiere e detti.
MARESCIALLO
(entra frettolosamente, seguito dal Brigadiere, guarda, d'un colpo d'occhio, la scena triste, poi, rivolto a Gioacchino, che lo saluta) Nessuna perdita d'uomini?
IACHINU
Finu a 'st'ura, nudda perdita, signuri.
MARESCIALLO
Ci sono dei feriti?
IACHINU
Ci nn'èunu.
MARESCIALLO
Grave?
IACHINU
Gravissimu (Marastella sussulta).
MARESCIALLO
E in condizioni da potersi trasportare in terraferma?
IACHINU
(scrollando la testa) Mi pari difficili, signor Maresciallu! (con voce di pianto) Pari c'avissi a mòriri d'un mumentu all’autru!...
MARASTELLA
(scoppia in pianto e corre a nascondersi in cucina).
MARESCIALLO
(che l'ha seguita con l'occhio) Èuna congiunta del ferito?
IACHINU
Non signuri. Cridu ca è'a mugghieri d' 'u fanalista. 'U firitu ci spezza 'u cori macari e' petri, signor Maresciallu!
MARESCIALLO
E voi?
IACHINU
Sugnu 'u nostromu d' 'a bilancella ca si persi.
MARESCIALLO
Ah, siete uno dei naufraghi?
IACHINU
(mostrando gli strappi degli abiti fradici e le lividure del petto ignudo) Non si nn'adduna, vossignuria?
MARESCIALLO
(prendendo taccuino e matita e segnando appunti) Come vi perdeste?
IACHINU
(accennando al vento, che fischia ancora, di tanto in tanto, e al mare, che romba cupamente) Causa 'a travirsia, signuri! 'U bastimentu firriau supira l'ancurottu, comu 'n'animmulu, e ju' a sbattiri di tutta forza supira 'stu scogghiu. Ruttu 'ncarina si rapìu comu un granatu, e nui di l'equipaggiu, parti fomu jttati, parti nni jttamu a mari, ccu 'i suli robi ca aveumu di 'ncoddu e chi vossignuria nni vidi!... (escono Iabicu, Andrea e Bastiano).
SCENA IX
Iabucu, Andria, Bastianu e detti, indi Paulu e poi MarastcUa.
IACHINU
(asciugandosi gli occhi e accennando ai nuovi venuti) Si non era ppi 'sta bona genti, a 'st'ura, fussimu tutti 'nfunnu 'u mari!... Hannu fattu atti di valuri di non si cridiri, signor Maresciallu!… 'A risicu d' 'a so' vita (commosso, ai sopravvenuti) 'U signuri v' 'a renni, benefatturi (si avvicina a Iabucu, al quale vorrebbe baciare la mano).
IABUCU
(ritirando la mano) Chi c'entra!... Avemu fattu 'u nostro doviri, fratuzzi nostri. Oggi a vui, dumani a nui... Si non nn'ajutassimu l'unu ccu l'autru, 'u nostru nnimicu capitali (accenna al mare) a picca a picca nn 'agghiuntissi a tutti!... (c. s.) Ffu, mari tradituri! ...
IACHINU
(mostrando i pugni) Eh, mari latru! ...
PAULU
(uscendo dalla destra) Donna Marastella!... Donna Marastella!... Unni si nni ju? ...
MARASTELLA
(apparendo dalla cucina, con gli occhi gonfi) Chi voi, Paulu?
PAULU
'N paro di forfici e un hiccheri, Purratili cca banna!...
MARASTELLA
(pigliando di tasca un piccolo pajo di forbici) No, aspetta, t' 'i dugnu subiru!… (corre in cucina e ne riesce tosto con un bicchiere) Te' (ansiosa, mentre Paolo si avvia con gli oggetti) Comu va? ...
PAULU
(scrutandola) Mali! (Marastella sussulta) Ma ancora rispira... (rientra in camera).
MARASTELLA
(volgendo gli occhi al cielo, supplichevole) Madonna di la Grazia, sugnu 'ntra li vostri manu!... (torna a celare il suo dolore in cucina).
SCENA X
Detti, meno Paulu e Marastella.
MARESCIALLO
(che nel frattempo ha preso appunti, a Gioacchino) Come si chiamava, la bilancella?
IACHINU
La Spiranza, di Puzzallu, cumpartimentu di Siracusa.
MARESCIALLO
Al comando, di? ...
IACHINU
Patron Luca Cavarra (asciugandosi gli occhi) È 'u poviru firitu! Fu l'urtimu a lassari 'u bastimentu. Satau d' 'u casteddu di prua ruttu, mentri circava d'agguantari 'na cima ca ci prujevanu di cca supra!... 'U vitti caseari dintra 'sta caramma di cca sutta, unni 'u mari fa risacca!... Trìvoti scumpariu, e tri voti assumau, sbattutu di l'unni supira 'a scugghiera, finu a tantu ca 'u fanalista, attaccatu 'nt' 'a barbina d' 'a so' varca, si jttau a mari e 'u piscau ppi veru miraculu!... Ssu bravu giuvin i arrisicau 'a vita chiúdi tutti, ppi sarvari 'u poviru capitanu!... Spiramu ca 'u Signuri ci avissi a dari 'a cunsulazioni di vidillu 'nsarvamentu ppi daveru!
MARESCIALLO
Speriamo bene! (al Brigadiere) Brigadiere, segnate i nomi degli altri naufraghi e di tutti coloro che han preso parte al salvataggio (gli porge il taccuino e la matita, poi a Gioacchino) Dov'èil ferito?
IACHINU
(additandogli l'uscio di destra) Oda, Signuri (il Maresciallo entra in camera).
SCENA XI
Detti, meno il Maresciallo.
BRIGADIERE
(additando Gnagni) 'Stu ragazzu chi è, di l'equippaggiu?
IACHINU
Sissignuri (mostrando la di lui camicia a brandelli) Acca, vossia guarda comu arristau, senza cammisa di 'ncoddu, e senza spiranza ca ci nni facissiru ‘u'autra!...
GNAGNI
(piange).
CARMUNU
Non chianciri, nicu. Dacci 'u to' nomu, o' brigaderi ca nni fa dari 'u succursu d' 'a cassa invalidi.
BRIGADIERE
(scrollando il capo) Si fussi 'mputiri miu! ...
IACHINU
(con amarezza) Già, 'a cassa invalidi? .. Ppi cc' ci cridi!... Quannu mi persi 'nta l'ulfu di Quarneru, ott'anni arreri, persi macari 'a saluti; m'arristaru l'occhi suli, ppi chianciri, e 'a cassa invalidi, doppu se' misi, 'u sapiti chi mi desi? .. Quaranta liri!... Ca mancu mi porti fari un patatuccu e 'mparu di stivali! ...
VITA
Santi paroli! 'A cassa invalidi chi èfatta ppi nuautri, forsi? … E fatta pp' 'i signuri di l'Amministrazioni, ca marcianu ccu carrozza e cavaddi, ccu 'i sordi nostri, salati d'acqua di mari e di
suduri di sangu ....
CARMUNU
(vedendo uscire Iacopo, Andrea e Bastiano) Signuri, a chisti ha' a scriviri, vossia, ca sunnu i nostri benefatturi!
SCENA XII
Iabucu, Andria, Bastianu e detti,
BRIGADIERE
(facendo cenno a Iacopo) Viniti cca.
IABUCU
Chi disiddira, signuri? ..
BRIGADIERE
Comu vi chiamati?
IABUCU
(timoroso) Pirchísignuri, c'haiu fattu? ...
BRIGADIERE
Nenti, anzi!... Non aviti pigghiatu parti o' sarvataggiu? ..
IABUCU
(incerto) Ah, sissignuri!… 'N'autru tantu avissi fattu vossignuria!... Genti di mari, tutti boni cristiani, sti svinturati! ...
BRIGADIERE
Bravu, e perciòfavuritimi 'u vostru nomu.
IABUCU
'U me' nomu? … Ma iu, vossia vidi, non sugnu di cca, caru signuri ...
BRIGADIERE
Non fa nenti. Ma di chi aviti paura? … Pp' 'u beni vostru, v' addimannu 'u nomu ... 'U voli 'u maresciallu.
ANDRIA
Daticillu senza difuurtà, zu Iabucu !...
IABUCU
(interrogandolo anche con lo sguardo) Accussí dici, tu?
ANDRIA
Ma si! ... 'Stu signuri 'nni fa dari quarche cosa d' 'u Cunsulu, pirchissu voli sapiri 'u nomu, sa chi vi pari?
IABUCU
(persuaso e rinfrancato) Ah, sissignuri, senza difuurtà, chi c'entra? (il brigadiere ride) Mi chiamu Iabucu Nasca, e' so' cumanni.
BRIGADIERE
Del fu?
IABUCU
Comu?
BRIGADIERE
Vostru patri, comu si chiamava? ...
IABUCU
Ah, me' patri? .. Vinnirannu Nasca.
BRIGADIERE
Quant'anni aviti?
IABUCU
Tri vintini e sei.
BRIGADIERE
Di unni siti e chi misteri faciti?
IABUCU
Sugnu d' Agnuni, signuri, e fazzu 'u piscaruri. Ma 'a varca ca haju prisintimenti non èmia. E di me' figghia Viulanti, chidda maritata.
BRIGADIERE
Va beni. Com 'èca vi truvati cca?
IABUCU
Eccu, signuri e me' patruni, comu va la passata. Siccomu, di li parti nostri, tu pisci s'ha fattu scarsu e non si po' campari, nuatri, ppi pigghiari 'ddu tanticchia di grazia di Diu, niscemu a largu, luntanu, taluni voti finu a Spartiventu ...
BRIGADIERE
Accurzamu, accurzamu! ...
IABUCU
Accurzamu! Erumu a largu, ppi piscari, si misi la travirsia di sciroccu e livanti e nni vinnimu a riparari arretu 'a lanterna di 'stu scogghiu; tiramu a varca 'nsiccu, e semu cca, aspittannu 'u bon tempu, ppi nescìri n'autra vota! ...
BRIGADIERE
Pigghiastuu parti tutti tri, o' salvataggiu?
IABUCU
Chi voli diri?... (battendosi la palma sul petto) Macari 'u vicchiareddu!... Eh!... Cu' cummatti cc' 'u mari sapi l'obrigu so', caru signuri! E poi, si dici a lu munnu... Fa beni e scordatillu.
BRIGADIERE
Cca, 'nt' 'a lanterna, c'èautra genti, oltri d' 'u fanalista?
IABUCU
'U garzuni e 'a fimmina.
BRIGADIERE
Aiutòmacari idda?
IABUCU
Sicuru!... Comu un marinaru!... Ma chiúdi tutti 'u fanalista.
Avemu a dici 'j cosi comu stannu !... Si jttau a mari comu 'na fileccia, scanzatini, e sarvau ddu giuvinottu, ca si pirdeva!... Ah, giuvini d'oru, patron Settimu! ...
SCENA XIII
Marastella e detti, poi Paulu.
BRIGADIERE
(vedendo uscire Marastella, che si preme il petto con la mano) Viniti cca, bona donna. Comu vi chiamati? ...
MARASTELLA
Maria Stella Fioritu (assalita d'un triste dubbio) Pirchí, chi fu?... Morsi?! Parrati, ppi carità!... (senza attendere la risposta si precipita verso Paolo, che esce dalla camera in quel punto) Dimmi, ppi l'armuzza di to’ matri:èmortu? ...
PAULU
(sempre piùconfuso che persuaso) No... non èmortu!... Ma poi... picchi non ci viniti ddàintra? ...
BRIGADIERE
(a Marastella, che si abbandona, affranta, su una sedia) Curaggiu! Dunca, Maria Stella Fiorito, di? …
MARASTELLA
Fu Marianu.
BRIGADIERE
Mogghi d' 'u fanalista? ..
MARASTELLA
(fa cenno di no col capo).
BRIGADIERE
E allura... Pirchí siti cca? ..
MARASTELLA
(vergognosa, con un fil di voce) Staju ccu iddu ...
SCENA XIV
Maresciallo, Settimu e detti.
MARESCIALLO
(al brigadiere) Tutto fatto? …
BRIGADIERE
(mettendosi sull'attenti) Non tutto, signor Maresciallo, mancano altri nomi.
MARESCIALLO
Date qua, non importa. Bisogna far presto (rivolgendosi ai pescatori e a Settimo) Bravi, bravi!... Promuoveròl'atto consolare per la dovuta ricompensa al valor di marina (a Marastella) Anche per voi.
MARASTELLA
(resta triste e indifferente).
SETTIMU
(la guarda con occhio indagatore, di collera mal frenata).
MARESCIALLO
(ai naufraghi) Voi venite pure, che vi prenderòa bordo la lancia a vapore, per sbarcarvi in terraferma. Avrete il soccorso che potràoffrirvi la caserma e poi il rimpatrio. Il vostro capitano, per ora, non si puòmuoverei ma non vi preoccupate per lui, perchéil suo stato non èdisperato. Manderòsubito un medico e un'infermiera, perchéne prendano cura. (vedendo che qualcuno di essi piange) Coraggio, figliuoli, fatevi coraggio! (li invita, col gesto, a seguirlo).
IACHINU
(con le lagrime agli occhi) Mancu l'avemu a salutari, o' nostru capitanu? .. A 'sti benefatturi non ci avemu adiri nenti? ...
MARESCIALLO
(impaziente) Via, via, non c'ètempo da perdere. Il capitano non riconosce nessuno e lo tormentereste inutilmente, e questa brava gente vi compatirà, perchéurge di mandare il medico e quindi di andarcene a chiamarlo (stringe forte e con intenzione la mano a Settimo) Bravo!... (ai naufraghi) Andiamo (varca la porta ed essi lo seguono, con il brigadiere).
SETTIMU
Paulu, zùIabucu, accumpagnatili (ad Andrea e Bastiano) E vuautri macari, datici 'na manu, pp'acchianari supira 'a lancia.
PAULU
(e i pescatori seguono j marinai).
SCENA XV
Settimu e Marastella.
SETTIMU
(quando tutti sono usciti, va a richiudere la porta e torna minaccioso verso Marastella, che rimane immobile, impietrita, con lo sguardo nel vuoto; la afferra per un braccio, scuotendola forte e, con voce roca, fissandola negli occhi). Auh!... Parra, ora! …Spiegami!…
MARASTELLA
(lo guarda, senza paura, poi gira lo sguardo verso la camera dove giace il ferito, e scoppia in un pianto angoscioso).
SETTIMU
(segue, esterefatto, lo sguardo di lei, si passa una mano sulla fronte, dilata gli occhi ed esclama) Madunnuzza mia!... Iddu è? …Parra !.... Iddu è? ..
MARASTELLA
(che non puòparlare, per il pianto che la soffoca, fa cenno di si col capo).
SETTIMU
(si porta le mani ai capelli, come se avesse ricevuto un colpo mortale in testa) Ah, poviru mia!... L'unicu ca non duveva passari mai di cca!... Non era mortu, dunca? ..
MARASTELLA
(c. s. fa cenno di no).
SETTIMU
(si ripiega su se stesso e cade a sedere su una panca, accanto al tavolo, reclinando il capo su di esso. Dopo breve silenzio, come trasognato, parlando a se stesso) Non era mortu!… (sbarra gli occhi, fissandoli in un punto indefinito ed erige la testa) Ma sì, ma si, ca era mortu:... E fu' iu, iu stissu ca 'u risuscitai!… Ah!... (si precipita verso la camera).
MARASTELLA
(che ha seguito tutti i suoi movimenti, atterrita, ma energica, risoluta, lo previene e facendo all'uscio scudo del suo corpo, gli grida) Settimu!…Chi vo’fari? … Ah, chi vo’fari, settimu?…
SETTIMU
(Si arresta suggestionato a guardarla, ritta, impalata, ingigantita ed invincibile nella sua energia, si porta una mano al cuore, e se la batte forte sul petto, come per imporgli di tacere i palpiti violenti, indi, con voce bassa, che vuoi sembrare calma, ma che mal nasconde il tumulto che si agita nel suo seno) Non ti scantari, Marastella! … Non ti scantari... nenti fazzu !.... (dopo breve silenzio, con voce sempre roca, ma piùchiara e risoluta) Peròvogghiu sapiri chi pensi di fari... di tia... di mia?... Mi pari ca haju ‘u diritti di sapillu!…Eh! Chistu sì! …Parra!…
MARASTELLA
Ora, voi spiegazioni? .. Non ti pirsuari, chi mumentu è, chistu, ppi mia?
SETTIMU
Ppi ria, dici? .. Ed iu non passu? .. Ppi mia non èun mumentu terribili? .. Iu non mi sentu tuttu 'ma 'na vampa? Iu non sugnu pazzu? Mi vurrissi lassari accussí? Senza parrari? … Senza dirimi chiddu ca pensi? ...
MARASTELLA
Cc'haju a pinsari, Settimu, cc'haju a pinsari?... Pensu a la me' mala sorti!... (piange) Non t' 'u dissi iu, ca non ci puteva vèniri, ccu tia?... Non t' 'u dissi ca 'u me' cori era mortu ppi 'stu munnu?…Ti dissi mai ca r’amava? …No. Ti vosi ppi maritu?…No. Ti 'ngannai, ti vosi 'ngannari mai? No. Ora chi voi, di mia? .. Ora iddu ècca, arrisuscitatu e muribunnu (singhiozza) e m'arrisuscitau 'nt' 'o cori tuttu l'amuri anticu, tutti li parimenti antichi, tutti li giuramenti antichi, e mi staju sintennu murìri... Chi voi, di mia, chi ti pozzu diri, chi ti pozzu fari? ..
SETTIMU
(che mentre lei parla la segue con l'orecchio e con lo sguardo, ora accasciato, ora sgomento, ora furibondo, impaziente sempre) Ma…(si sente bussate alla porta e, ricomponendosi, va ad aprire)
SCENA XVI
Paulu e detti.
PAULU
(dall'esterno) Iu sugnu, patron Settimu.
SETTlMU
(apre) Unni su’, l’autri?…
PAULU
'Nt' 'a varca. Siccomu tu tempu si metti o' sirenu, si nni volunu jri (guardando attorno) Pirchío' scuro? … (accende una lanternina bianca e la depone sul tavolo) 'U 'ddumastuu 'u fanali?
SETTIMU
(trasognato) Quali fanali? … (scuotendosi) Ah, 'u fanali!... No.
PAULU
E chi aspittati? 'U suli tracuddau ca avi un pezzu.
SETTIMU
Si, èveru. Vacci tu, a addumarlu, iu non haju forza, ppi fari 'i scali !
PAULU
(meravigliato) Va beni (accende i due fanaletti rosso e verde della ringhiera, prende quest'ultimo, lasciando il rosso al suo posto, va a prendere un po' di stoppa dalla branda e monta la scala, scomparendo per la porticina).
SCENA XVII
Settimu e Marastella.
SETTIMU
Marastella! Parra, pirchíiu t'haju a sentiti!... Parra, pirchí iu non pozzu, non divu nesciri pazzu!... Parra, pirchíiu pennu d' 'i tòlabbra!... lu, da cincu minuti a 'sta parti sugnu 'nta n’autru munnu .... mia mi pari ca mi staju ‘nsunnannu... Parra .... Ma parrirni di ora, di tia e di mia, no d'iddu e d' 'u to' passatu !.... Iu non nni sacciu nenti, iu non e 'era, nt' 'o to' passatu, iu non lu conuscii e non lu vogghiu conusciri. 'U passatu ènuvula, ènegghia, passau, abbulau, sciù, non c'èchiú!... Iu vidu chiddu ca si' ora, chiddu ca fai ora, e mi spaventu, di tia, di mia... di me’stissu, mi spaventu, capisci?…
MARISTELLA
(affranta) Ah, Settimu! Ma dunca tu non mi capisci? … Chi nni voi di mia? .. Tu mi teni cca, e l'obbrigu miu, inveci, èdi stari dda, nn'iddu, ca avi bisognu, nn'iddu ca pòmoriri d'un mumentu all'autru!... (piange).
SETTIMU
(contenendo a stento il suo furore) Chi dici?... Nn 'iddu?... Chi èca dici, Marastella? ...
MARASTELLA
Ma chiddu non èun omu, 'nta 'stu mumentu, èun'ummira!...
SETTIMU
(con gli occhi fuori dell'orbita) E iu chi sugnu? ... Di mia chi nni facisti?... Chi su' 'i duluri ca avi iddu, a pettu di chiddi ca mi duni a mia?... lu non sugnu 'n fantasima addivintatu? …Non mi vidi ca siccai 'nt' 'e robi?... Non mi vidi ca mi gilau 'u sangu 'm' 'e vini e non nn'haju chiú? .. Ah? .. Nenti vidi tu?... Nenti vidi, 'nfangata di chissu? .. (mentre le si avvicina minaccioso, si apre la porta ed appare il medico, con la borsa, seguito da suor Filomena e preceduto da Bastiano).
SCENA XVIII
Bastianu, il Medico, suor Filomena e detti.
BASTIANU
Favurisci, dutturi... Patron Settimu, cca c'è'u dutturi (rivàvia).
SETTIMU
(ricomponendosi e atteggiando calma) Si servi, dutturi.
MEDlCO
Bona sira, patron Settimu.
SUOR FILOMENA
Bona sira, signuri.
SETTIMU
Bona sira.
MEDICO
Unu'è, 'u firitu? ...
MARASTELLA
(premurosa, accennando alla camera) Dda banna, dutturi.
MEDICO
(entrando in camera) Suor Filomena, facitivi dari un vaculi ccu acqua pulita, d’‘a signura, e m’‘u purtati, prestu.
SUOR FILOMENA
Sissignurì.
MARASTELLA
(la conduce in cucina) Viniti cca (riescono tosto entrambi, la Suora Filomena con una catinella colma d'acqua, e Marastella la segue).
SETTIMU
Marastella!
MARASTELLA
(fermandosi sulla soglia) Chi voi? ...
SETTIMU
(calmo e melanconico) Senti ...
MARASTELLA
(appressandoglisi) Ti sentu ...
SETTIMU
(con voce di rimprovero) Vidi ca troppu è, chiddu ca fai!!
MARASTELLA
E chi fazzu?. .. Chi pensi?…N’‘o sai ca non canusci a nuddu?…
SETTIMU
Non dicu chissu, Marastella!... Pirchíèca mi duni 'st'affruntu, davanti a 'sti genti, ca ti cridunu me' mugghieri?... Tu non ti fai scrupulu di farici cumprenniri pirchíèca chianci!... E chissu èpeju di 'na pugnalata, ppi mia!... Peju d'una zuttata 'nfacci, capisci?…
MARASTELLA
Ti pari ca 'u fazzu apposta?... Chi curpa nn 'haju, ju? .. Pirdunami!… Mi fazzu chiúforza!... Non chianciu chiú! ...
SETTIMU
(dopo breve silenzio, dolorosamente) Vattinni, Marastella!... Non ti trattegnu... (dopo che Marastella saràentrata in camera, mettendosi una mano fra i capelli) Finiu!... Fintu, tutta 'a me' felicità! ...
SCENA XJX
Paulu e Settimu.
PAULU
(scendendo per le scale) Vitti urmiggiari 'na varca, patron Settimu. Cu ' c'era, 'u dutturi? ...
SETTIMU
Si (si ricompone) Paulu, si ti nni vo' jri, vattinni.
PAULU
Non mi nni vurrissi jri, stanotti,
SETTIMU
E pirchí?
PAULU
Chi sacciu, mi pari bruttu a lassarivi suli, 'nta 'sti circustanzi ...
SETTIMU
No, no, vattinni, tanti grazii. C'è'a za Monica, ca vinni cc' 'u dutturi, e poi... mancu avissi unni curcariti.
PAULU
Oh, ppi chissu, fussi 'a menu cosa!...
SETTIMU
No, Paulu, grazii. Nni videmu dumani a matinu.
PAULU
Cormi vuliti. Aspettu 'u dutturi, allura, mi nni vaju ccu iddu (vedendo apparire ii medico sulla soglia della camera, seguito da suor Filomena) Baciamu li manu, dutturi! ...
SCENA XX
Il Medico e detti, poi Suor Filomena e Marastella
MEDICO
Bona sira, Paulu.
SETTIMU
(avvicinandosi al medico, con impazienza) Dutturi, senza menzi paroli, francamenti, po' guariri? ..
MEDICO
Eh, figghiu miu, mi dimannati 'na cosa alla quali non pozzu rispunniri ccu pricisioni. Po' guariri e po' moriri d'un mumentu all'autru. 'U so' staru ègravi, molto grave, ma d' 'u restu, si nn'hannu vistu miraculi! ...
SETTIMU
Ma vossia chi cridi?
MEDICO
Eccu, amici miu: l'ammalato èentrato in un periodo di crisi.
Si 'sta crisi si risolvi in beni, e campa ...
SETTIMU
E si si risolvi in mali?
MEDICO
Si si risolvi in mali (fa con le dita il segno della morte) 'Ntra 'sti condizioni 'u medicu non havi chiúchi fari. 'U malatu è'nt'e' manu d' 'u Signuri.
SUOR FILOMENA
(che esce in questo punto, seguita da Marastella e sente le ultime parole del medico, alza le mani al cielo e si batte il petto, biascicando una prece a fior di labbro).
MARASTELLA
(premurosa, al dottore) Campa, èveru?
MEDICO
Spiramu!
MARASTELLA
Pirchíèca non parra e non canusci a nuddu?
MEDICO
Pirchíàvi commozione al cervello e quindi persi la facoltàdei sensi.
MARASTELLA
(siede, pensierosa e afflitta).
PAULU
Dutturi, quannu sìnni voli jri, sugnu a so' dispusizioni.
MEDICO
Tanti grazii. Aspetta ca staju vinennu. Patron Settimu e sor Filomena, sintiti.
SUOR FILOMENA
Cumanna, dutturi beddu!...
MEDICO
Si 'u malatu s'ammanteni 'ntra 'stu statu, cc' 'u rispiru libiru, veni a diri ca non c'èbisognu di mia, e allura vegnu dumani matina, prestu; si però, chiútardu, o stanotti, s'avissi ad aggravari, ci mancassi 'u rispiru, o chi sacciu ora iu, allura facitimi un signali, ca vegnu. Eccu, mi mittiti 'ssu fanalettu russu supira 'a finestra, ca iu avvisu 'a guardia d' 'a garitta e si l'avissi a vidiri, a qualunqui ura, ci dicu ca mi fa chiamari, e vegnu subitu. Aviti capitu? ...
SETTIMU
(fa cenno di si, col capo, stralunato).
SUOR FILOMENA
Sissignuri, non dubita!
MEDICO
Nuautri spiramu ca non ci nni fussi di bisognu.
SUOR FILOMENA.
Accussí spiramu a Diu! ...
MEDICO
Allura, bona notti (stringe la mano a Settimo).
SETTIMU
Bona notti, dutturi.
PAULU
Bona notti a tutti.
SUOR FILOMENA
'U signuri sia ccu vui (rientra in camera).
PAULU
(al Medico) Vossignuria passa (il Medico esce e Paolo lo segue).
SCENA XXI
Marastella e Settimu
MARASTELLA
(rimasta sola con Settimo, che la guarda con occhio di rancore, dopo breve silenzio) 'U sa chi pensa, 'u to' cori, contra di mia?!…Mi odii, èveru?…Mi disprezzi!…
SETTIMU
(con forza) Macari Diu !... Accussíti scurdassi prestu ... No, inveci, no!... Non ti pozzu udiari!... Non ti po' disprizzari 'u me' cori, pirchí tu hai ragiuni!… A chistu haju pinsatu. Hai ragiuni, ragiuni 'nta tuttu!
MARASTELLA
Settimu! ...
SETTIMU
Si, 'nta tuttu! E chi forsi mi 'ngannasti? Chi forsi non mi dicisti tuttu cosi?... Mai d' 'a to' vucca nisciu 'na minzogna! Non m'amavi, e m' 'u dicisti. Ora 'u sacciu sentiri. Ti faceva pena, ma non m'amavi!... 'U tortu èmiu, ca non ti sappi sentiri. Anzi, no, ti sappi sentiri ma mi sfurzai di 'ngannari a me stissu !.... Ma scusa, quannu ti dissi: ti spusu, e mi rispunnisti no, chi èca aveva a pinsari, ah? … Ca non m'amavi! E inveci no, non ci pinsai, non ci vosi pinsari. Aveva bisognu di sapiri ca qualcunu 'nt' 'o munnu mi vulissi beni, d'aviri 'na cumpagna bona 'nt' 'a vita, truvai a tia, bona, sula, abbannunata comu a mia... e non pinsai chiúad autru, e vosi ammucciari 'u suli cc' 'u crivu!... Ti vuleva beni iu, eri ccu mia, cca, luntanu di tutti, mia, tutta mia, figghia bedda
mia! …E ju spirava.... Spirava ca cc ‘u tempu ....
MARASTELLA
(commossa) Ppi carità, Settimu! ...
SETTIMU
(con esaltazione) Ed eccu, eccu, chi mi nn'aveva a veniri cc' 'u tempu!... Tradutu e abbannunatu comu 'n cani, ‘nta‘sta sulitutini, 'ma 'stu scogghiu pirdutu 'mmenzu lu mari, 'nta 'stu carciri, 'nta 'sta ricrusioni muta, unni tuttu cosi, guarda: (prende, eccitato, uno per uno, i diversi oggetti che sono sparsi sul tavolo) chistu, chistu, 'st'autru, 'st'autru, 'a varca, 'i mura, 'u ventu, 'u mari, l'aria stissa ca rispiru, m'hannu a parrari di ria, strazzannumi lu cori e livannumi la ragiuni!... (piange, singhiozzando, Marastella rompe anch'essa in singulti. Finalmente Settimo si erge sulla persona e le si avvicina, minaccioso) Però'na minzogna m' 'a dicisti. Una sula, ma dìconseguenza!... E non l'avevi a fari!... Tu non m'avevi adiri ch'era mortu !....
MARASTELLA
(tra i singhiozzi) Accussícrideva, Diu m'ètistimoniu!… Doppu tantu aspittari, arrusicata viva di la gilusia, avviluta d' 'u so' silenziu, mi cunurtai pinsannu chi era mortu. Senza 'stu pinseri, cridimi, non ci avissi vinutu ccu tia! E macari non l'avissi fattu! ...
SETTIMU
Macari, daveru, non l'avissi fattu !...
MARASTELLA
E poi... aveva quasi 'a prova, ca era mortu !…
SETTIMU
(stupefatto) 'A prova? … E comu? ..
MARASTELLA
Eccu: Quannu so' matri nni sparriu, di 'ddu modu barbaru ca tu sai, iddu, prima di partiri ppi Napuli, mi mannau, ppi mezzu d'una pirsuna, 'st'abitinu d' 'a Madonna di Trapani (lo leva dal seno e lo bacia), ca portu sempri ccu mia, e mi mannau adiri:
"Ammanteniti fidili, non ti fari lusingari di nuddu, ca appena saròmaggiurenni e capitanu ti vegnu a truvari unni si' si', ppi fariti mia ppi sempri. Si idda mi tradisci - ci dissi a 'dda pirsuna - dicitici ca iu nni murirò, - 'sta Madonna dìTrapani m'ètistimonia - muriròmalidicennula, e idda faràla mala firnmina".
SETTJMU
E pirchí non si fici chiúvivu, allura?
MARASTELLA
N' ‘o sacciu !… Ma non certu ppi curpa diddu, m' 'u dici 'u cori, e m' 'u dirrà iddu stissu, quannu putràparrari!… Passau tantu tempu senza avirini nutizia!... lu mi cunsumava 'ma lu duluri e 'ma la miseria!... Un jornu, a Siracusa, vitti a so' matri, vistuta di niuru ... 'U cori m'addivìntau nicu nicu, fici malu pinseri e ccu 'dda dispirazioni, mi fici curaggiu e ci addimannai com 'era so' figghiu!... Idda mi conusciu, si fici nn'arreri, ccu disprezzu, e m'arrispusi 'sti paroli, ca mi tagghiaru la facci e lu cori: "Me' figghiu? … Sfacciata, me' figghiu èmortu! (piange dirottamente).
SETTIMU
(piangendo anch'egli) Non chianciri accussí, Marastella!... Non t'addimannu chiúnenti:... Pirdunami! ...
MARASTELLA
(singhiozzando) Non ti scantari Mi fa beni, anzi, ca sfogu!…Eccu comu critti ca era mortu! 'U restu d ' 'a me' vi ta, di duluci e di chiantu, tu 'a sai, e sai macari com'èca mi dicidisti a veniri ccu tia, 'nta 'stu rimitaggiu, luntanu di l'occhi di li vivi, ppi cunfurtariti dìtutti li to ' peni, non comu nn'amanti ma comu 'na surella di carità, chiú'n filici di tia... (dopo breve silenzio, rotto dal pianto) Mi l'avissi scurdatu, cc' 'u tempu, cc' sa!… Farsi t'avissi amatu, e assai, pirchìsi' bonu; ma quannu cca sutta, 'ntra 'ddu mumentu terribili, ammenzu e' frischi d' 'u ventu e o' scrusciu d' 'u mari furiusu, ammenzu a ddi grida dispirati di ddi svinturati, 'ntisi 'a so' vuci, 'a so' vuci ca non sinteva da tantu tempu e mi parsi 'na vuci di l'autru munnu, mi 'ntisi aggilari 'u sangu 'm' 'e vini e di ddu mumentu non pinsai chiúa tia, t' 'u cunfessu!... Quannu poi 'u vitti e 'u canuscivi ch'era iddu e mi parsi ca iddu macari m'aveva canusciutu, m'affirrau un pintimentu granni, un rimorsu terribili, m ‘annigghiau 'a vista e persi 'i sintimenti! ...
SETTIMU
(scrolla la testa, con dolore) Ah, svinturatu mia!...
MARASTELLA
(continuando, con esaltazione) E mentri ti parru mi pari di vidirlu dda sutta, sbattutu di l'unni supira 'a scugghiera, ca mi isa l'occhi di focu di 'ncoddu e mi dici: "Traditura!... Mi tradisti, e nni moru!... Ti malidicu, mala fimmina!" Ah, Signuri, si mi putissi sentiri… Si ci putissi parrari!... (dopo breve silenzio, prendendo una mano di Settimo, che èrimasto impietrito) 'U vidi, Settimu, semu du' svinturati …
SETTIMU
Semu du' svinturati, dici!... Ed iu ppi chissu ti vosi beni, comu 'na Maddalena!... Pirchíeri 'na svinturata! … Ma ora, però, ora 'u svinturatu arrestu iu sulu, arrestu!… E nuddu avi pietàd' 'u me' cori, muzzicatu di li vipiri! ...
MARASTELLA
Hai ragiuni, pirdunami!…
SETTIMU
Di quantu cosi t'avissi a pirdunari, Marastella! … Chi nni sai tu, chi mi mittisti 'nt' 'o cori e dintra 'u civu d' 'a mirudda!... Chi po' sapiri tu chiddu ca pensu e chiddu ca machiniu 'nta 'stu mumentu!? ...
MARASTELLA
Qualunchi sarà'u me' distinu, cridimi, iu priiròsernpri ppi tia, pirchísi' tantu ginirusu e tantu bonu! ...
SETTIMU
(singhiozzando, l'abbraccia e se la stringe forte sul cuore) Ah, Marastella mia!... Marastella mia! … (si staccano, dopo un po' perché si sentono dei passi fuori della porta).
SCENA XXII
Iabucu, Andria, Bastianu e detti.
IABUCU
(entrando, seguito dagli altri due) Principali, nuatri v'addimannamu licenzia ...
SETTIMU
Vi nni jti?
IABUCU
Sissignuri. 'U tempu si misi in calmaria, c'è'u vinticciuolu di terra e n'apprufittamu ppi nesciri a largu, pirchí doppu 'sta riutura ca ci ha' statu, ci addivunu essiri 'i tunnacchi e 'i capuni. Si Diu nn'ajuta e San Franciscu di Paula nni pruteggi, spiramu d'arricupigghiari 'u tempu persu! ...
SETTIMU
'U Signuri v'accumpagna.
IABUCU
Ppi chiddu c'aviti fattu ppìnuìnon vi dicemu nenti. 'U Signuri v' 'a renni ccu tantu beni, ppi vui e pp' 'a vostra cumpagna. Cent'anni di saluti ppi tutti dui e 'na vita d'amuri e d'abbunnanza.
MARASTELLA
(china la testa e piange).
SETTIMU
Grazii!... Non avemu fattu nenti, ppi vuatri, e non aviti di chi ringraziarini.
IABUCU
Aviti fattu assai, fratuzzi, dannucci rizzettu e paroli d'amuri.
Vui siti cori granni, figghiu miu, ca figghiu mi putiti veniri, L'avemu vistu oggi, quannu arrisicastuu 'a vita ppi sarvari ddi fratuzzi nostri ca eranu persi! Com'è'u malatu?
SETTIMU
Si spera in Diu!
IABUCU
'U signuri ègranni e misiricurdiusu! (a Marastella, che lo guarda con gli occhi gonfi) Aviti un maritu ca èun angilu, signura!... Bannera aperta, 'mmenzu a lu mari, ppi cunfortu d' 'i puureddi!.. 'U Signuri vi l'avissi a cunsirvari ppi n'autri cent'anni, ca 'u bonu cumpagnu vali chiúd'un capitali o' bancu di Londra! ...
MARASTELLA
(guarda Settimo, tristissimo, e scoppia in pianto).
ANDRIA
Cc'aviti, signura?
SETTIMU
Nenti, lassatila stari!... E' 'mprissiunata di tuttu chiddu c'ha' successu.
IABUCU
Eh, figghia mia! Cu' cummatti cc' 'u mari, vidi chistu ed autru! (levando dal seno una dozzina di trecce di tabacco in foglia, a Settimo) Chistu ètanticchia di tabaccu bonu, ca v' 'u fumati ppi l'amuri nostru.
SEITIMU
(respingendolo dolcemente) No, grazii, non vi 'ncummudati...
IABUCU
Bonu è, pigghiativillu!... Roba sincera senza 'ngannu. Non ècomu dda purcaria ca vinni 'u guvernu, ca v'avvilinati!... C'èdiffirenza, a poi viditi! (a bassa voce) Roba di contrabannu, tiramu !.... Ccu vui si po' parrari, ca non siti di chiddi d' ‘a fanfarra, cc' 'u coddu virdi... L'àppumu a bordu d'un bastimentu grecu ...
SETTIMU
(c. s.) Tanti grazii, daveru... Non fa bisognu ...
IABUCU
Ah, ah, chi c'entra?... Allura nni vuliti murtificari!... Pigghiativillu! ...
SETTIMU
(prende il tabacco e lo ripone nei cassetto del tavolo).
IABUCU
Si soli diri: Saluta ognunu ccu lu so' cappeddu... Chistu putemu e chistu facemu (rivolto ai compagni) Dicu giustu? (a Settimo e a Marastella) E ora, 'n'autra vota grazii, bon riposu, e 'u Signuri sia ccu vuautri!…
ANDRIA
(e Bastiano) Bona notti.
SETTIMU
Grazii a vui. Bona notti e bona pisca.
IABUCU
Accussíspiramu a Diu. Caminamu, carusi. (esce, seguito da Andrea e Bastiano).
SCENA XXIII
SETTIMU
Marastella e Settimu.
MARASTELLA
(dopo breve silenzio, affettuosamente) Pirchínon ti nni vai a durmiri?
SETTIMU
(con un amaro sorriso) Eh, Marastella! Cusàppi quantu tempu l'occhi mei arristirannu addumati comu du' fanali, senza putirisi astutari ‘nt’‘o sonnu ....
MARASTELLA
Tu ti vo' ammazzari, Settimu! Fatti curaggiu! Si' omu e si' ancora picciottu !... Non m'avvilinari 'a vita facennumi pinsari ca t'ammazzai iu. Pensa ca non ti scurdiròmai e ti vurròsempri beni! ...
SETTIMU
E comu mi po' vuliri beni?
MARASTELLA
Si, comu 'na soru! ...
SETTIMU
Ah, comu 'na soru!? … Ma iu non t'haju vulutu beni, comu 'na soru!… Tu ha' campatu ccu mia tantu tempu, rispiru a rispiru, e iu t'haju vulutu beni, e ti vogghiu beni ancora, comu si voli beni 'na muggheri, chi dicu?... Chiú di 'na mugghieri; comu si voli beni 'na 'nnamurata, e si tu ti po' scurdari tuttu cosi, 'nvrazzu a 'n'autru, iu, 'u vidi, iu ...
MARISTELLA
(scattando all'impiedi) Zittu !... (tende l'orecchio) 'U sintisti 'stu lamentu? … (senza attendere la risposta, corre verso la camera).
SCENA XXIV
Settimu solo.
SETTIMU
(ha un moto di furore, ma si frena e si rimette a sedere, accasciato. Dalla finestra, in lontananza, si ode una barcarola dove cantano i pescatori, che han giàpreso il largo).
Oilìoilìoilà, pocu paroli,
palazzu fabbricatu - oilì, oilì, oilà-
palazzu fabbricatu, 'mmenzu a lu mari!
(con gli occhi gonfi tende l'orecchio alla canzone)
'Nmenzu a lu mari c'è'na villa nova
veni lu ventu e la - oilìoilì, oilà-
veni lu ventu e la 'mmutta a la praja,
SETTlMU
(si reca, lentamente presso la finestra, ad ascoltare, e sbotta in pianto; la barcarola riprende).
Puru lu ventu di la me' svintura,
lu cori si lu porta - oilì, oilì, oilà-
lu cori si lu porta ad ammurrari! ...
SCENA XXV
Marastella e Settimu.
MARASTELLA
(torna e va, lentamente, presso Settimo, rimasto muto ed accasciato, dopo il pianto) Chi dicevi?
SETTIMU
(triste e rammaricato) Chi sacciu? ..
MARASTELLA
Chi pensi?
SETTIMU
Chi pensu?... (esaltandosi) E chi sacciu chi pensu!... E chi sacciu chi dicu, e chi sacciu chi fazzu? .. Pensu tanti cosi, ti vurrissi addimannari tanti cosi, ma mi scantu d' 'i to' risposti, mi scantu! ...
MARASTELLA
Pirchí?... Parra, chi mi vo' addimannari?
SETTIMU
(andando a sedere presso il tavolo) Veni cca, senti... (dopo un momento d'indecisione) Dimmi 'na cosa... si iddu campa, tu, chi fai? ...
MARASTELLA
(esaltata) Ah, si campa!... Mi nni vaju ccu iddu, macari contra 'a vuluntàd' 'i so' parenti, contra 'a vulunràdi tutti! …
SETTIMU
(fremendo) Va beni, basta!... E... si iddu non t'amassi chiú? ...
MARASTELLA
Cui? Iddu?... Ah! ... E poi, chi ‘mporta!… Basta ca l'amu ju e ci pozzu stari vicinu, macari comu 'na serva, comu 'na schiavicedda!…
SETTIMU
(c. s.) Bonu!... E ... 'nta l'autru casu? ...
MARASTELLA
Quali casu? ..
SETTIMU
Chiddu ca …
(prevedendolo, con angoscia) Ca murissi?... Ah, Madunnuzza Santa! ...
SETTIMU
'U sacciu sentiti... fussi 'na gran pena... ma si succidissi?
MARASTELLA
Murissi iu puru! ...
SETTIMU
E si non murissi? ..
MARASTELLA
Oh, murissi! ... (risoluta) Si iu non nni murissi, voi sapiri chi facissi?... Mi nni jssi spersa a 'stu munnu munnu, comu 'na pazza, comu 'na cani arraggiata, a tu capricciu di Diu e di l'omini!...
SETTIMU
(con doloroso stupore) A lu capricciu di l'omini!? ...
MARASTELLA
Si, comu mi mannau adiri iddu, ppi vinnicallu e ppi vinnicarimi di me' stissa!…
SETTIMU
(C.s.) Dunca, iu, 'nt' 'e to' carculi, non c'entru cchiù, ppi nenti!? Non ci sugnu cchiú, iu, ppi tia!?…
MARASTELLA
(stanca e brutale) E chi non l'ha' capitu ancora? ... Ma pirchíèca mi vo' custringiri a diriti 'a minzogna?! … E comu ci poi entrari, chiú, 'nt' 'e me' carculi, si ppi causa to' ci mancai di giuramentu ad iddu? ...
SETTIMU
(con un atto di minaccia) Ah!…
MARASTELLA
(mettendoglisi faccia a faccia, risoluta) Ammazzimi, si!... Levimi di 'stu munnu! N' 'o sa sentiri ca facissi un'opira dìcarità?... Ammazzimi! ...
SETTIMU
(angosciato e disarmato, premendo si il petto) Ahi, chi corpa di cuteddu, cca, 'nt' 'o cori!... Ahi!…
MARASTELLA
Ma iu non ti sacciu sentiri! …Com’èca putissi amari 'na fimmina senza cori e senz'anima, comu arristassi iu: ca t'avvilinassi la vita a tutti l'uri?... Com'è'ca putissi amari ad una ca ti mittissi sempri davanti l'ummira di 'n'autru, ca non suppurtassi né carizzi, nénenti, ca…
SETTIMU
(mettendole una mano sulla bocca) Bonu, bonu, Marastella! …Ah, quantu si tiranna! ...
MARASTELLA
'U me' distinu ètirannu! ...
SETTIMU
Ma pirchínon dici ‘u miu!?
MARASTELLA
'U nostru, 'u nostru!...
SETTIMU
(dopo lungo silenzio) Auh !.... E chi ti pari, ca mi cunurtai?... No, ti sbagghi!...
MARASTELLA
(preoccupata) E chi vurrissi fari? ..
SETTIMU
(concitamente) Senti, ora ora ti, mi dicisti ‘na cosa…
MARASTELLA
Chi ti dissi? ...
SETTIMU
Iu t'addimannai cc'avissi fattu si iddu campassi e non t'amassi chiú, e tu m'arrispunnisti: M'abbasta ca l'amu iu: mi nni vaju ccu iddu macari contra 'a vuluntàdi tutti.
MARASTELLA
(esaltata) Si, e 'u fazzu! …
SETTIMU
E si iu pinsassi di fare ’n’autru tantu cu tia?…
MARASTEòòA
(sorpresa e crucciata) Ah, allura tu ci addisiddiri 'a morti? ...
SETTIMU
(altero e sdegnoso) Cui, iu?... E pirchí?... M' 'u pruibissi iddu, forsi, di viniriti d'appressu? … Ah!… 'U Signuri mi vidi si addisiddiru ca si susissi sanu e forti comu un liuni, ppi jrici 'nfacci e diricci: Provammillu, si si' honu, ca 'a va' beni quantu mia! … Pigghiatilla, si t 'abbasta l'armu! ...
MARASTELLA
(atterrita, si scosta da lui e corre verso l'uscio della camera) Madunnuzza mia!... Dunca tu 'u vulissi pruvucari? …
SETTIMU
E chi ci nni fussi di bisognu, babba!… Sugnu accussi certu ca non t'ama, sugnu accussi cunvintu ca ti scurdau doppu du' jorna, e chi iddu stissu, ccu la so' friddizza, t'astutassi 'ssa frevi maligna ca hai, ca si putissi, ppi la Vergini Santa, si putissi, ci dassi tutta 'a me' forza e tutta 'a me' saluti, ppi fariti a vidiri 'a prova!…
MARASTELLA
Ah Settimu!... Ah Settimu!... Non ti canusciu chiú... Tu mi fa scantare .... Non e veru ca si ginirusu, allura! ...
SETTIMU
Ginirusu?... E ccu cui? .. Ccu 's'ummira trista d'omu, ca strazza l'anima mia, o ccu tia, ca mi scafunii lu cori senza pietà?... Ma tu allura non mi canusci!... (avvicinandosele passo a passo, con gli occhi accesi) Tu non ha' capitu nenti! .. Tu non sa sentiri chiddu ca cci haju cca (si batte il petto col pugno chiuso) Tu non sa sentiri ca fussi capaci ...
MARASTELLA
(sgomenta) Ah !... Non t'avvicinari!... Non r'avvìcìnari!
SETTIMU
(afferrandola, fuori si sé) Levati di 'u menzu!... Quantu 'u guardu 'n t' 'a facci, a 'ssu latru ! ...
MARASTELLA
(divincolandosi, disperatamente) Ah!…Ajutu!…Ajutu!…Assasinu! assassinu!…
SETTIMU
(Nella convulsione l'agguanta alla gola con ambo le mani, che si contraggono spasmodicamente, poi che soffre fisicamente piùdi lei, stringe, stringe, articolando parole scomposte, la soffoca, la strangola, la lascia al suolo esanime e si precipita in camera).
SCENA XXVI
Settimu solo.
(da li a poco torna, con le mani lorde di sangue, i capelli irti sul capo, gli occhi fissi nel vuoto, quasi vitrei; passa sul corpo inanimato di Marastella quasi senza accorgersene, poi, come ricordandosi d'una cosa lontana, va a staccare il fanaletto rosso della ringhiera e lo mette sul davanzale della finestra; indi, parlando con Marastella, quasi ella fosse li, viva, ad ascoltarlo) Siisss... Non fari vuci!... (a bassa voce, come in confidenza) Tu non sai chi significatu avi 'ddu fanali!... Chi? .. Chi dicisti?... Chiùforti parra, ca non ti sentu ! ... 'U sai? .. 'U sai? .. E dimmillu, dunca... Ah, non sai nenti? .. 'U vidi? .. Iu si... 'u sacciu... le sulu, 'u sacciu!... (guardandosi attorno, circospetto, sempre a bassa voce, con aria di mistero) Avi un significatu lugubri...
SIPARIO
Avvertenze
Il mare, essendo uno dei principali attori di questo dramma, ènecessario che la sua voce - potente e irata in sul principio, lontana, grave e monotona poscia - porti nello svolgimento di esso, tutto il contributo della sua efficacia e del suo colorito.
Settimo e Paolo, durante la scena del salvataggio, indosseranno il patatucco o costume marinaresco di tela cerata, con cappuccio ad elmetto (vedi marinaio dell'etichetta delle bottiglie di Emulsione Scott, d'olio di fegato di merluzzo). Marastella, in questa stessa scena, se vuole (e sta tanto grazioso) puòportare in capo il solo cappuccio ad elmetto.