Rome(a)o & Giuliett(o)a 2001

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ROME(A)O & GIULIETT(O)A 2001
( Dialogo notturno un po' costipato )

Sketch- Duetto per attore e attrice

di

Virginia Consoli


S C E N A

Qualche istante di buio completo, non appena si alza il sipario. Mentre arrivano, molto lentamente, i primi fasci di luce, parte in sottofondo una musica ( o una canzone ) esageratamente romantica, sdolcinata, fino alla stucchevolezza.
Si intravvedono le sagome dei due protagonisti del dialogo : sono un uomo e una donna. L'uomo è sul palcoscenico, verso proscenio, vicinissimo alla platea. La donna, invece, scende sul parterre e si sistema appoggiandosi alla base sopraelevata ( più è alta e meglio è ) del proscenio, come se fosse un muro.
I nostri due "eroi" stanno ripetendo la scena del verone di "Romeo e Giulietta", avendo però invertito le parti. La donna si volta amorevolmente verso l'uomo, con fare materno, mentre il suo partner guarda in giù verso di lei, con l'aria un po' imbambolata, come una quindicenne che aspetta una serenata. La musica cessa di colpo. Luce blu sui due attori.


LA DONNA- ROME(A)O ( è una bella donna sui trentacinque, ben vestita, camicetta e minigonna, ha i capelli rossi, è ben truccata e ha l'aria decisa e sensuale, anche se assume un'espressione molto materna. Parla dolcemente al suo uomo ) : Caro... finalmente ti sei affacciato...! Vedi che bella luna ? Non ardivi di vederla ?

L'UOMO- GIULIETT(O)A ( è un bambinone di quarant'anni, dall'aria paciosa e indifesa. Porta un berretto di lana con paraorecchi, ha parecchie sciarpe e una mantellina pesante ; è una specie di Luca Cupiello che si risveglia al mattino in mezzo al gelo. Tremola anche un po'. Guarda, spaurito, il cielo, poi si frega le mani per riscaldarsi. E' contento che la donna sia venuta, ma allo stesso tempo vorrebbe trovarsi in un altro posto. Parla con voce flebile ) : Ecco... la luna ! Ci avrei scommesso. Lo sai benissimo che le notti di luna sono le più fredde e tu ti intestardisci di vederci qua, al balcone, rischiando di prenderci un accidente, io e te...

LA DONNA ( estatica ) : E così staremo sempre a letto insieme, a curarci! -1-

L'UOMO ( allarmato ) : Bell'affare ! Io, intanto, per tua norma, dormo da solo perché sono abituato così. Ci mancherebbe altro che scambiarci i rispettivi germi...ognuno si tenga i suoi ! Potrei anche trovarmi i tuoi piedi freddi a contatto con la mia pelle... BRRRR ! ( Rabbrividisce ) Che idea ! Tremo solo al pensiero !

LA DONNA ( si sforza di essere materna e affettuosa, ma comincia a diventare insofferente e a renderlo palese ) : Ma come puoi dire queste cose, mio bel principe affacciato alla finestra ? La luna scalda i cuori... e io sono tutta un bollore... !

L'UOMO ( preoccupato ) : Hai la febbre ?

LA DONNA ( c. s. ) : Sì ! Una febbre di desiderio, che mi dura non so da quanto ! ( Seria ) Se no, perché sarei qua, secondo te, a farti 'sta serenata tutta al femminile ?!

L'UOMO ( sicuro di sé ) : Semplicissimo ! Tu sei là sotto perché sei più robusta di me ed è giusto che invece io me ne stia qua al riparo, visto che sai benissimo che mi basta anche solo uno spiffero per fregarmi ! Siamo a febbraio, non lo ricordi ? Non potevamo aspettare ancora qualche mese per ...affrontare questo dialogo ?

LA DONNA ( decisa ) : No, perché non so fino a che punto potrei arrivare ! La passione d'amore, mio caro... ( con intenzione ) non sai che cosa può far fare a una donna !

L'UOMO ( piagnucoloso ) : Sì che lo so, accidenti al giorno che t'ho incontrata! Può far prendere una polmonite ad entrambi ! Pazienza io, poveretto , che sono abituato a sopportare i malanni, ma se tu ti ammali...ti devo pure accudire ? Menomale che mi sono imbacuccato bene !

LA DONNA ( sarcastica ) : Eh, già, sei proprio molto sexy... Sembri l'omino della Michelin ! ( Di nuovo seria ) Senti... per l'ultima volta...vuoi rispettare il copione, oppure no ?

L'UOMO ( c. s. ) : No, no, uffa ! Fa troppo freddo !

LA DONNA ( alzando gli occhi al cielo, fa un gesto di stizza, poi si siede sconsolata sul pavimento della platea ) : Ecco, lo sapevo io... Anche stasera se ne va tutto in vacca... ( Si rivolge accorata al pubblico ) Ma ditemi, signori miei... Che cosa deve fare una povera donna per riattizzare un marito che è ormai un coccio gelido, microboso e lamentoso, in cui l'unica cosa che si alza è la pressione ? Capitemi !! -2-

L'UOMO ( irritato ) : Brava, brava, sputtanami per bene ! Non ti basta tentare di eliminarmi con questo gelo, in più mi fai fare queste splendide figure?
( Tossisce ) Ecco qua, guarda ! E' colpa tua !

LA DONNA ( con una sortita metateatrale ) : Ma va là, cretino! Tossisci perché sei un cane di attore, non sai usare il diaframma, se non non ti faresti venire la tosse ogni volta che urli !

L'UOMO ( c. s. ) : Anche le offese alla mia professione...

LA DONNA ( spazientita ) : E alla mia, allora ? Non hai idea di cosa provi una donna umiliata nei propri sentimenti ? Nei propri ruoli ? Noi donne, ricordatelo, siamo nate per l'amore. E quando voi uomini ci fate marcire gli affetti... questo pus prima o poi si ribella, esce fuori e si vendica, caro mio!

L'UOMO ( ironico ) : I tuoi ruoli ? Adesso te li elenco io, i tuoi ruoli, così li sentirà anche questo rispettabile pubblico. Vado in ordine, dal mattino presto fino alla sera : svegliarmi, possibilmente in maniera dolce e non con uno strillo d'aquila come fai di solito, e neanche con la sveglia, se no mi viene la tachicardia; portarmi la tazzina di caffé a letto- con poco zucchero, perché mi potrebbe salire il diabete- ; portarmi i vestiti, già in ordine, altrimenti comincio la giornata già stressato ; farmi trovare il bagno libero, pulito e disinfettato, perché NON SOPPORTO I GERMI ! ; lucidarmi le scarpe perché il signore si riconosce dalle scarpe, come dice la mia mamma...

LA DONNA ( beffarda ) : Mi pareva strano che non avesse ancora tirato in ballo la mamma...!

L'UOMO ( nervoso ) : Non mi interrompere, maleducata ! Dunque, dove ero arrivato ? Ah, alle ore 8.15, circa... ; inoltre, cercare di non seccarmi mentre sto uscendo per andare a lavorare, su quello che voglio mangiare: LO SAI BENISSIMO COS'E' CHE POSSO E NON POSSO MANGIARE : niente fritti, salumi e insaccati perché soffro di fegato ; niente cioccolata perché fa acidità ; niente vino e alcolici perché sono astemio ; niente carne rossa per i motivi che ben sapete tutti ; niente patate perché possono fare il verde e avvelenarmi ; niente dolci, per l'amor di Dio! E il mio colesterolo ? Come vedi, io sul mangiare non ti stresso tanto e tu non devi stressare me. In fondo, da dieci anni, abbiamo sempre mangiato, per due volte al giorno, minestrina, petto di pollo e lattuga ! Non c'è pericolo di sbagliarsi. Cosa vuoi di più ?

LA DONNA ( esasperata ) : Un cannolo siciliano ! Un babà ! Un tiramisù!
( maliziosa ) Che farebbe bene soprattutto a te... ! -3-

L'UOMO ( con aria superiore ) : Non ho ancora finito. Le tue mansioni si completano alla sera col portarmi il giornale, la pipa e tutto il suo occorrente... mi raccomando, eh ! La pipa e non le sigarette, che uccidono i polmoni! Salvo restando mettere a posto i miei abiti, rifare il letto, portarmi le ciabatte e accompagnarmi a dormire dopo aver scaldato abbondantemente la stanza, rimboccarmi le coperte ben bene fino all'orlo perché soffro di cervicale e spegnere tutte le luci : il minimo flash mi dà fastidio e io devo riposare almeno otto ore senza interruzione.

LA DONNA ( ironica e disperata ) : Hai dimenticato il meglio...

L'UOMO ( curioso ) : Cosa ?

LA DONNA ( c. s. ) : Primo : tutta la fila delle bottigliette dei tuoi medicinali, in ordine decrescente. ( L'uomo annuisce sorridendo ) Secondo : la tua mascherina contro i raggi di luce che vogliono entrare apposta- 'sti fetenti!-attraverso quella cattivona di veneziana, creata giusto per tormentarti. Terzo: la borsa dell'acqua calda.

L'UOMO ( fiero ) : Esatto.

LA DONNA ( non ne può proprio più e sta per esplodere ) : Senti, caro...e in mezzo a tutte quelle belle bottigliette, non hai mai pensato di metterci un flaconcino di Viagra ? In fondo, anch'io ho i miei diritti e non pensi che meriterei di essere ricambiata per tutta questa serie di folli manìe cui mi sottoponi da dieci anni, per dodici mesi all'anno ?!

L'UOMO ( scandalizzato ) : Ma sei pazza ? A parte che poi vedi tutto blu... ma lo sai quanto costa una confezione di Viagra ?

LA DONNA ( sicura ) : Novecento e passa mila lire.

L'UOMO: Vedi ? E' carissimo. E' come lo stipendio di un lavoratore socialmente utile.

LA DONNA ( c. s. ) : E non è un lavoro socialmente utile pure questo?

L'UOMO ( supponente ) : Tanto i lavori socialmente utili non esistono più.

LA DONNA ( sarcastica ) : Tu, questi lavori, non li hai neanche incominciati! Anzi, hai già abbassato il pennone e hai ammainato la bandiera ! Così non circolano i germi ! ( Piagnucola ) Ma dove sono capitata ? Nessun'altra donna del terzo millennio che abbia un po' di cervello sopporterebbe quello che sopporto io! -4-

L'UOMO ( affettuoso ) : Non ti buttare giù così ! In fondo, dovresti essere orgogliosa di fare tutte queste cose per un uomo speciale come me!

LA DONNA ( arrabbiatissima, sbotta ) : Speciale ? Speciale ?! Tu sei solo un rompicoglioni speciale, mio caro ! ( L'uomo si volta offeso ) Di speciale hai solo il catarro, bello mio ! Ce l'ho nelle orecchie tutta la notte ! ( Imita la tosse del marito ) Teuh! Teuh! Teuh! Signori miei, che concerto ! Per trombone solista asfittico, moglie imbecille e vicini rintronati ! Dirige Riccardo Muti, Ciechi e Sordi! Non ci facciamo mancare nulla, in quanto a germi e disgrazie!! D'altronde, te lo diceva anche la tua mammina, che le tue caccoline erano più belle di quelle degli altri ! Alla fine, poi uno ci crede pure !! ( Stanca per la sfuriata, si siede e si rivolge al pubblico ) E così, signori miei, da quella scema che sono, invece di rifarmi una vita, per cercare di smuovere, di eccitare, di risanare quella testa bacata là sopra, da qualche sera mi presto a questa farsa! Faccio finta di essere io Romeo che va a fare la serenata a Giulietta ... lui, naturalmente, al riparo perché non deve raffreddarsi. Se invece crepo io, non fa niente. Basta che gli metto a posto le medicine, prima di crepare. E sembrava che lui ci stesse... ! L'unico scatto di virilità in dieci anni e... ( fa finta di ascoltare cosa le dice una signora del pubblico ) No... no, signora, si può immaginare... Niente figli. E come poteva fare figli, quello lì ? E' lui un neonato, ma col vocione e i peli... Gliel'aveva anche raccomandato la sua mammina... : " Cerca di non mettere al mondo figli, così rimarrai l'unico bambino per tua moglie, che ti accudirà come ti ho accudito io, senza essere distratta da marmocchi piagnucolosi. I figli sono solo delle grandi noie, dammi retta. E fanno passare i papà in secondo piano." E invece, io sarei stata così felice ! Mi viene quasi un crampo per la voglia di tenere in braccio un bel bambolotto ! ( Meditabonda e triste ) Mi sembrava un po' cambiato, in queste sere... Invece, niente. E' bastato uno stupido abbassamento di temperatura ed è diventato peggio di prima. E' preoccupato solo per la sua salute e non pensa ad altro che a non prendersi il raffreddore ! Ehi, ehi, tu!! (urla verso il marito, che le volta ancora le spalle ) Pensi che un raffreddore sia tanto più grave del fatto di avermi rovinato dieci anni della mia vita? Eh?? E chi me li ridà indietro ?! Rispondi, stronzo !!

L'UOMO ( furioso, urla ) : Se svegli i vicini... ( Tossisce di nuovo )... ecco, ecco, accidenti ! Ormai sono fritto ! Come farò ad andare a lavorare domani?

LA DONNA ( feroce ) : Ma va là, che sei ben contento di rimanertene a letto...a dormire, si capisce ... con la voglia di lavorare che hai !! Tanto, lo stipendio ti arriva lo stesso. Stai a casa pagato dallo Stato e servito dalla sguattera qui presente... ( Pausa ) Per l'ultima volta : vuoi comportarti da uomo e farmi sentire di nuovo una donna? -5-

L'UOMO ( cattivo ) : Tu non sei una donna : tu sei una moglie.

LA DONNA ( rimane a bocca aperta per quest'ultima stoccata del marito e cerca le parole adatte per rispondergli. Nel mentre, comincia ad albeggiare e si sente un allegro fischiettare da lontano. La donna si volta verso il suono): Ehi... ehilà... che delizia...

L'UOMO ( ha sentito anch'egli e s'innervosisce per il silenzio della moglie): Ehi... perché non parli più ? Sei distratta ? Cos'è questo fischiettare ?

LA DONNA ( guarda l'orologio ) : Sono le cinque e mezzo del mattino...Arrivano i pescherecci in porto...

L'UOMO ( interdetto ) : E allora ? Chi se ne frega, scusa ? Lo sai che il pesce è pieno di mercurio ? ( Si ricorda dell'ora ) Oddio, le cinque e mezzo ! Andiamo a letto e finiamola con questa farsa ! ( Fa per allontanarsi, ma la moglie non si muove ) Allora ? Vieni, o no ?

LA DONNA ( quasi estatica ) : Il mare... le barche... Partire... Sono solo le cinque e mezzo del mattino...

L'UOMO ( c. s. ) : Ma ti sei incantata ? Ho capito che sono le cinque e mezzo...

LA DONNA ( c. s. ) : E' arrivato Gennariello...

L'UOMO ( ironico ) : Chi è, quello delle Panaree ? Vieni a letto, scema !

LA DONNA ( c. s. ) : No, questo è molto meglio... ( Comincia ad accarezzarsi, si slaccia qualche bottone della camicetta, pettinandosi voluttuosamente i capelli con le dita ) Pesce fresco ... pesce vivo ...in tutti i sensi ! ( Comincia a camminare quasi ipnotizzata nel mezzo della platea)

L'UOMO ( agitato ) : Ehi, ehi, ehi ... dove credi di andartene ? ( Silenzio) Ohi, dico... parlo con te ! Torna qui, immediatamente ! E chi si occuperà di me, se te ne vai ?

LA DONNA ( senza voltarsi neanche ) : Adieu, Giuliettuccia ! ( Corre verso le uscite. Si ferma un attimo e si volta verso il marito ) Già che ci sei, prova a chiamare Frate Lorenzo, così ti dà l'estrema unzione ! Bye ! Bye ! ( Esce di corsa ). -6-

L'UOMO ( c. s. ) : Ehi, ehi ... Cara, amore... vieni qua ! Che farà la tua Giuliettu..., ehm, pardon , il tuo maritino senza di te ? Non posso permettermi un'infermiera ! Quanto mi costerebbe ? ( Si sporge dal proscenio ) Disgraziata! Te ne approfitti perché sai che non posso scendere da qua, visto che ho le ossa fragili e dolori alle articolazioni ! ( In effetti, sporge troppo un braccio e gli viene uno stiramento muscolare ) Ahi, ahi ! Che male alla spalla! ( Si massaggia, ma riesce solo a slogarsi un polso ) Ahi, il polso! (Perde l'equilibrio stiracchiandosi e cade, facendosi male a una caviglia) Mamma mia, la caviglia ! ( Gli scende la mantellina e starnutisce ) Oddio, anche il raffreddore ! Morirò, morirò ! ( Perde il berrettino e gli si blocca il collo ) Mamma mia, un attacco di cervicale fulminante... ( Le mani gli si sono rattrappite per i dolori ) Ohi, ohi, signori miei, mi fa male dappertutto, sono tutto un dolore... solo per colpa di quella pazza che mi ha abbandonato senza pietà... ( Prende il telefonino dalla tasca e compone in fretta un numero ) Pronto mamma, mammina... scusa se ti ho svegliato... Ah, eri già sveglia... oh, che cara... pronta per qualsiasi evenienza... eh, lo so, il sesto senso delle mamme... ( Pausa ) Mammina, come prevedevi, lei se ne è andata...Con chi ? Con Gennariello... Eh, non lo so chi è ... Che cos'ha più di me ? Eh... un bel pesce così ! ( Fa un gesto eloquente ) Ma mamma, lo so anch'io che non è tutto nella vita, ma vaglielo a spiegare a lei... Cosa devo fare, adesso ? Un gesto eclatante, plateale... ! Mamma, sei un genio ! Insceno un suicidio e tu arrivi al momento giusto, così mi salvo ! Wonderful, mamy! Sì, mamy, ho capito. Fra mezz'ora, sì, ma ... mamma... Pronto ! Pronto ! ( La madre ha già riattaccato ) Mamma ... si vede che hai una certa età... ti sei dimenticata di dirmi come mi devo suicidare ! E adesso ? Come faccio ?
( Si siede sconsolato ) Devo sempre fare tutto da solo, io... Le mie pastiglie? Troppo semplice, ormai sono tutti abituati al fatto che vivo di medicinali ... Il gas ? No ... e poi la bolletta chi la paga ? Se poi dò di stomaco, mi tocca pulire e riprendere tutte le medicine che ho vomitato... no, no. Non posso buttarmi da qua sopra, perché gli ortopedici in questa città costano troppo ! Camminare nudo nella neve ? E chi la sopporta, la broncopolmonite ? Mi taglio le vene ? E se poi mi danno il sangue infetto ? Mangio carne rossa francese? Mah... con la fortuna che ho, magari me ne capita una buona... Sapete cosa vi dico ? Me ne vado ... come Mattia Pascal... come lo smemorato di Collegno... cambio identità ! Ecco ! Così impareranno ! Le cose e le persone si apprezzano quando non le si hanno più... come mia moglie ! ( Pausa. Riflette) E vedrete come mi rimpiangeranno ! ( Si alza di scatto e va verso le quinte, poi si ferma di colpo ) E sì ! E dove la trovo un'altra che mi tiene in ordine tutti i medicinali ? ( Si precipita verso il balcone / proscenio e comincia a scavalcarlo, mentre le luci cominciano a calare e grida nella direzione ove è scappata la moglie ) Ehi, ehi, Gennariello ! Ridammi ciò che è mio! Quella è la mia infermiera, non è mia moglie, non ti credere di farmi un dispetto personale ! Torna qui, torna qui, to... -7-


Le luci si abbassano di colpo e si ode un tonfo tremendo, seguito da un lamento sordo e da un suono di autoambulanze. Riparte la musichetta romantica dell'inizio.
Sipario.

F I N E