ROMEO E GIULIETTA
rivisitazione di Paolo Simonelli
PROLOGO
Il Coro aspetta il pubblico nell'atrio della scuola
Ci può essere qualcuno che fa da capo coro e si rivolge direttamente al pubblico invitandolo a venire avanti e a disporsi in semicerchio nell'atrio
CORO
Due famiglie, di uguale dignità,
Nella bella Verona, dove la scena
È collocata,/
sono nemiche per vecchi rancori
che insozzano
Le mani dei cittadini col loro stesso sangue./
Dal litigio dei due nemici
prende vita una coppia di sfortunati amanti/
Che a loro caro prezzo,
fan cessare la lotta dei loro genitori./
l'ira dei cocciuti padri,
segnò la fine degli innocenti figli,/
ecco
La storia che avrà luogo
Sul nostro palcoscenico./
Se vorrete ascoltare
Con orecchio paziente, le vicende raccontate
La nostra fatica sarà ripagata.
Esce il coro
Nell'atrio della scuola
Scena prima
[Una piazza di Verona]
Entrano Sansone e Gregario, della casa dei Capuleti,
con spade e scudi
SANSONE Parola mia, Gregorio, gli insulti non li sopporteremo.
GREGORIO Certo che no.
SANSONE Voglio dire che se ci monta la voglia tiriamo fuori la spada.
Quando mi scaldo, io a colpire ci metto poco.
GREGORIO Si, ma ci metti troppo a scaldarti per colpire.
SANSONE A scaldarmi basta un cane dei Montecchi.
GREGORIO La lite è tra i nostri padroni o tra noi servitori?
SANSONE È la stessa cosa. Farò il tiranno! Dopo aver
battagliato con gli uomini farò la festa alle donne.
GREGORIO Tira fuori l'arnese. Arriva
qualcuno di casa Montecchi.
Entrano Abramo e un altro Servo
SANSONE Allora litiga! Ti spalleggio io.
ABRAMO Cosa avete da guardare, signore?
SANSONE Perché non si può, signore?
ABRAMO Certo che si può, ma stavate anche ridendo. Ridevate per noi?
SANSONE (a parte a Gregario) La legge è dalla parte nostra se dico sì?
GREGORIO (a parte a Sansone) No.
SANSONE No, signore, non ridevo per voi. Ma ridevo.
GREGORIO Volete litigare, signore?
ABRAMO Litigare, signore? No, signore.
SANSONE Ma se volete litigare, signore, sono a vostra disposizione.
Io servo un padrone che vale quanto il vostro.
ABRAMO Non di più, però.
Entra Benvolio
GREGORIO (a parte a Sansone) Digli che vale di più. Arriva uno dei parenti del loro padrone.
SANSONE Sì, vale di più, signore.
ABRAMO Farabutto!
SANSONE Fuori le armi, se siete uomini. Gregorio, ricordati
del tuo colpo spazzatutto.
Si battono
BENVOLIO Separatevi, idioti!
Via le spade. Non sapete quello che fate.
Entra Tebaldo
TEBAI.DO
Come! Sguaini la spada contro questi
Pecoroni! Voltati da questa parte, Benvolio,
E guarda in faccia la tua morte.
BENVOLIO
Mettevo solo pace.
TEBALDO
Come! Con la spada in mano parli di pace?
Vigliacco te e tutti i Montecchi!
Fatti sotto vigliacco!
Si battono
Entrano i cittadini
CITTADINI Si battono! Si battono! Accorrete gente!
Forza colpite! Ammazzatevi! Abbasso i Capuleti! Abbasso i Montecchi!
Entra il vecchio Capuleti, in vestaglia, con la moglie
CAPULETI
Cos'è questo fracasso? Datemi il mio spadone!
MADONNA CAPULETI
Santo Dio, ma che spada dateli una stampella!
Entra il vecchio Montecchi con la moglie
CAPULETI
La spada, dico! C'è pure il vecchio Montecchi
MONTECCHI
Tu vile Capuleti! — Non trattenetemi. Lasciatemi andare.
MADONNA MONTECCHI
Ma che ti salta in testa alla tua età.
Ma che dico queste son cose ne da giovani ne da vecchi ma solo da stupidi.
Entra il Principe Escalo col suo seguito
PRINCIPE
Sudditi ribelli, nemici della pace,
Profanatori di questo acciaio macchiato
Dal sangue dei cittadini — perché non ascoltano?
Voi! Voi uomini, voi bestie,
Pena la tortura se le vostre mani
Sanguinose non gettano a terra queste armi
Ascoltate la sentenza del vostro Principe:
voi Capuleti e voi Montecchi
se mai disturberete ancora le nostre
Strade, saranno le vostre vite a pagare
La fine della pace.
Tutti, ripeto, vadano via, pena la morte.
Escono tutti
(Si va in TEATRO, il pubblico viene accolto come ad una festa)
Scena seconda
(in casa dei Capuleti)
CAPULETI
Benvenuti, signori!
Avanti c'è posto!
Forza sedete, prendere posto in questa umile dimora.
Che da ora è anche vostra
Prego Signori! Siate i benvenuti!
Prego avanti.
Benvenuti, signori!
Musica, suonatori!
Si fa musica e si danza, sul palco c'è un balletto
Forza Ragazze, muovetevi!
Più luce, canaglie!
La sala è diventata troppo calda aprite quelle porte.
Eh questa festicciola improvvisata
Viene bene. Sedete, sedete,
Entra il Coro
CORO
Una sera, il vecchio Capuleti diede una festa a casa sua.
Una festa in maschera come noi ben conosciamo/
Fu lieto di invitare tutti tranne, ovviamente i Montecchi/
C'è nessuno con tal nome in questa sala?
Signori dico a voi!
Bene./
Un nobile giovane però,
di nome Romeo e Montecchi di cognome/
fu spinto dagli amici alla festa.
Per dimenticare la ragazza che non lo ricambiava/
Ma quella sera era una santa sera,
una sera speciale dal profumo delle rose/
Che ne il giovane Romeo ne la futura amante, la giovane Giulietta,
figlia del padrone di casa mai più dimenticheranno/
Fu amore a prima vista,
come spesso capita a noi giovani direte voi,
ma non solo a noi giovani diremo noi.
E fu così che Romeo......
Scena terza
(sempre casa dei Capuleti)
Esce il Coro e fine della musica.
Rimane Giulietta al centro palco.
BALIA
Giulietta, Giulietta.
Figlia mia,
vostra madre vuole parlarvi.
GIULIETTA
Va bene balia vado.
ROMEO
Chi è sua madre?
BALIA
Diamine, giovanotto, sua madre è la padrona
Della casa. Una buona padrona, saggia e virtuosa.
Io ho allattato la figlia
Ve lo dico io,
Chi la avrà in sposa troverà un tesoro.
ROMEO
Dio santissimo è una Capuleti!
BENVOLIO
Romeo andiamo.
Dai! Il meglio c'è già stato.
ROMEO
Così temo. Ora viene la mia infelicità!
Escono tutti tranne Giulietta e la Balia
GIULIETTA
Vieni qui, Balia. Chi è quel gentiluomo?
BALIA
Chi?
GIULIETTA
Chi è quello che esce ora dalla porta?
BALIA
Quello là?
GIULIETTA
Quello che lo segue.
BALIA
II suo nome è Romeo, ed è un Montecchi,
Unico figlio del vostro grande nemico.
Dai Giulietta andiamo a letto.
GIULIETTA
II mio unico amore, nato dal mio unico
Odio!
Romeo rientra in teatro cercando di non farsi vedere da Giulietta
ROMEO
Posso andare avanti quando il mio cuore
È qui?
Entra Benvolio
BENVOLIO
Romeo! Cugino Romeo! Romeo!
Dai muoviti è ora di andare
MERCUZÌO
Lascialo perdere.
Oramai è rapito,
non capisce più niente quello.
Ah, ah, ah!
Escono Benvolio e Mercuzio
ROMEO (venendo avanti)
Chi mai non conobbe ferita ride alle cicatrici !
Entra Giulietta è sul palco
Ma piano! Quale luce appare !
E Giulietta è il sole! Sorgi, bel sole,
E uccidi l'invidiosa luna.
E' il mio amore!
Oh, potesse sapere che lo è!
Guarda come posa
La sua guancia sulla mano.
Oh fossi il guanto
su quella mano per potere toccare
Quella guancia.
GIULIETTA
Ahimè.
ROMEO
Parla.
Oh, parla ancora, angelo luminoso!
GIULIETTA
O Romeo, Romeo! - Perché
Sei tu Romeo? Rinnega tuo padre
E rifiuta il tuo nome. O, se non vuoi,
Giura che mi ami e io non sarò più
Una Capuleti.
ROMEO (a parte)
Debbo ascoltare ancora o rispondere a questo?
GIULIETTA
È solo il tuo nome ad essere il mio nemico.
Tu sei te stesso, anche se non fossi
Un Montecchi. Cos'è un Montecchi? Non è mano,
Né piede né braccio né viso
Che cos'è un nome? Ciò che chiamiamo
Rosa avrebbe con qualsiasi altro nome
Lo stesso profumo
Lascia il tuo nome,
Romeo, e in cambio del tuo nome prendi tutta me stessa.
ROMEO
Ti prendo in parola. Chiamami
Amore,
d'ora in avanti non sarò più Romeo.
GIULIETTA
Chi sei che, nascosto dalla notte,
ascolti i miei pensieri?
ROMEO
Non posso dirti il mio nome
perchè, il mio nome è odioso
A me stesso perché è un tuo nemico.
GIULIETTA
Riconosco il suono di queste parole
. Non sei
Romeo, un Montecchi?
ROMEO
Nessuno dei due. bella fanciulla.
Se ciascuno dei due ti dispiace.
GIULIETTA
Come sei arrivato qui?
I muri del giardino sono alti
e questo è un luogo è morte per te,
se qualcuno dei miei parenti
Ti trova.
ROMEO
Con le ali leggere
Dell'amore ho oltrepassato questi muri.
GIULIETTA
Ma se ti vedono ti ammazzano.
ROMEO
C'è più pericolo nei tuoi occhi
Che in cento delle loro spade.
GIULIETTA
Non vorrei per tutto il mondo
Che ti vedessero qui.
ROMEO
Ho il mantello della notte per nascondermi
Ma se tu non mi ami
Lascia che mi trovino. Sarebbe meglio
Che la mia vita finisse per il loro odio
Piuttosto che senza il tuo amore.
GIULIETTA
Come hai fatto a trovare questo posto?
ROMEO
I tuoi occhi come le stelle del firmamento mi indicarono la strada.
GIULIETTA
La maschera della notte mi copre la faccia, altrimenti mi vedresti arrossire.
Mi ami ?
So bene che mi dirai di si, ma non giurare.
ROMEO
Dolce amore sai bene che per la sacra luna lassù io ti giuro…
GIULIETTA
Oh non giurare sulla luna che cambia sempre
ROMEO
Su che devo giurare ?
GIULIETTA
Oh se ti piace giura…. sulla madre terra
ROMEO
( fa l’azione di buttarsi a terra )
GIULIETTA
No non giurare su lei che è in continuo movimento.
Giura…. su tutte le creature viventi
ROMEO
( fa l’azione )
GIULIETTA
No non giurare neanche su loro…
ma mi ami?
Dimmelo sinceramente
ROMEO
Sei il mio amore ardente
GIULIETTA
Giuramelo sulla tua vita
ROMEO
( fa gli scongiuri )
Te lo giuro sulla mia vita
GIULIETTA
Non dirmi una bugia ti prego
ROMEO
No mia stella
Non ti dico nessuna bugia mio fiore
GIULIETTA
Ma quanto mi ami
ROMEO
Tanto
GIULIETTA
Quanto
ROMEO
Immensamente
GIULIETTA
E più o meno di tanto
ROMEO
E’ di meno
GIULIETTA
E’ di meno ?
ROMEO
No è di più, oddio
non ci capisco più nulla Amore
Voce da fuori
BALIA
Giulietta ! Figliola !
GIULIETTA
Eccomi, mi chiamano dolce
Montecchi buonanotte
ROMEO
Buonanotte mia felicità
BALIA
(da fuori)
Giulietta ! Giulietta!
GIULIETTA
Eccomi, eccomi.
Caro amore, addio!
La Balia chiama dall'interno
Arrivo, Baliai.
Aspetta, torno subito.
Esce Giulietta
ROMEO
Che notte, che notte! Ragazzi.
Ma se fosse solo un sogno?
Se stessi sognando?
No non vorrei più svegliarmi.
Che nessuno mi pizzichi vi prego.
Voglio rimanere addormentato per sognare ancora.
Entra Giulietta
GIULIETTA
Ancora tre parole, caro Romeo,
e poi davvero buona notte.
Se il tuo Amore è sincero e il tuo fine il matrimonio,
Mandami un messaggio domani per qualcuno.
Fammi sapere
Dove e quando vuoi sposarmi.......
(Musica e loro continuano a parlare mimando l'azione)
CORO
Non disperate alla fine i giovani amanti
si salutano e si separano/
la loro promessa ormai è sancita
il mattino seguente
Romeo si recò da Frate Lorenzo
suo fido confessore e consigliere
e gli raccontò tutta loro vicenda/
Lo pregò di celebrare il matrimonio
con la sua amata Giulietta/
dopo qualche esitazione
il francescano acconsentì./
Quello stesso giorno Giulietta,
secondo gli accordi,
mandò la sua nutrice per conoscere
le decisioni dell'amato/
L'anziana donna ritornò con la risposta
che ogni cosa andava per il meglio
e che tutto era pronto per le nozze./
Frate Lorenzo decise di mantenere il segreto,
perché pensava
che informando le famiglie solo dopo il matrimonio
si sarebbe finalmente posto fine ai litigi e alla lunga serie di scontri sanguinosi./
Così i desiderosi amanti si unirono in nozze,
ma.....non vissero felici e contenti.
Il medesimo giorno della cerimonia per le strade di Verona,
si verificò l'ennesimo episodio di morte./
Scena quarta
[Strada di Verona]
Entrano Mercuzio, Benvolio e i loro uomini
BENVOLIO
Ti prego, buon Mercuzio, ritiriamoci.
Fa molto caldo, i Capuleti sono in giro.
Se li incontriamo non sfuggiremo ad una rissa.
In questi giorni di fuoco il sangue pazzo ribolle.
MERCUZIO Allora andiamocene via, tu sei un tipo caldo come nessun altro
in Italia: sempre pronto a litigare
BENVOLIO Ma cosa dici?
MERCUZIO Se ci fossero due tipi come te, presto non ne
avremmo nessuno perché uno ammazzerebbe l'altro.
Entrano Tebaldo e altri
BENVOLIO Che ti dicevo ecco i Capuleti.
MERCUZIO Ora ci divertiamo.
TEBALDO
Seguitemi, parlerò con loro.
Buona sera, signori. Una parola con uno di voi.
MERCUZIO Solo una parola con uno di noi? Accoppiatela
con qualche cosa. Facciamo una parola e un colpo.
TEBALDO Io sono pronto per accontentarti
BENVOLIO
Qui stiamo parlando alla vista di tutti.
Ragioniamo con calma.
Qui tutti ci guardano.
MERCUZIO
Gli occhi degli uomini sono fatti per guardare,
Lascia che guardino.
Entra Romeo
TEBALDO
La pace sia con voi, signore.
Ecco il mio uomo.
Romeo, mon amour
mio caro vigliacun!
ROMEO
Tebaldo,
io vigliacco non sono.
E il motivo che ho per amarti
Mi fa scusare la rabbia che s'accompagna
A questo saluto.
TEBALDO
Ragazzo, questo non scusa le offese
Che mi hai fatto. Perciò voltati e combatti.
ROMEO
Ti assicuro che io non ti ho mai offeso
Finché non saprai il perchè del mio amore
per i Capuleti ti prego di non provocarmi
MERCUZIO
Romeo ma te la fai sotto?
Provaci con me se hai il fegato
Sguaina la spada
Tebaldo, acchiappatopi!
TEBALDO
Che vuoi da me?
MERCUZIO
Vuoi tirar fuori per le orecchie la tua spada
dal fodero? Spicciati, se non vuoi che la mia ti piombi a dosso
TEBALDO
A tua disposizione.
Sguaina la spada
ROMEO
Buon Mercuzio, metti via la spada.
MERCUZIO
Fatti sotto gatto lercio!
Duellano
ROMEO
Benvolio. separiamoli.
Basta smettetela!
Tebaldo, Mercuzio, il Principe ha vietato
questi scontri nelle strade
Di Verona.
Basta, smettete!
Tebaldo. passando sotto il braccio di Romeo, ferisce
Mercuzio a morte
MERCUZIO
Ah mi ha colpito.
Sono spacciato. Qualcuno mi aiuti.
BENVOLIO
Cosa? Sei ferito?
MERCUZIO
Sì, maledette tutte e due le vostre famiglie.
BENVOLIO
O Romeo, Romeo, Mercuzio
È morto!
ROMEO
No....
L'amico mio è morto a causa mia
Tebaldo
Che è da un'ora sei mio cugino. O dolce Giulietta,
Tebaldo ! Tebaldo carogna dove sei?
Entra Tebaldo
BENVOLIO
Ecco che torna Tebaldo.
ROMEO
O io o tu dobbiamo andare a fare compagnia al povero Mercuzio
TEBALDO
Tu andrai con lui.
ROMEO
Sarà questa a stabilirlo.
Duellano. Tebaldo cade morto
BENVOLIO
Via, Romeo, vattene!
Non startene lì a guardare.
Il Principe ti condannerà a morte, se verrai preso.
Via di qui, vattene, via!
Esce Romeo
Entrano Cittadini
CITTADINI
Da che parte è fuggito chi ha ucciso Mercuzio?
Chi ha ucciso Tebaldo?
Prendiamolo, alla forca! Alla forca!
CORO
Quello stesso giorno di festa si trasformò
nel più tremendo dei giorni/
Il rosso della passione si trasformò nel rosso del sangue/
Romeo è giudicato colpevole e bandito dalla città di Verona,
separato per sempre dal suo amore per il suo odio./
Ah Romeo perché sei tu Romeo....
E Giulietta la primula d'amore è appassita troppo in fretta,
ora è disperata non sa quando rivedrà il suo amore.
Canzone di Vasco (voglio trovare un senso a questa storia..)
Voglio trovare un senso a questa sera
Anche se questa sera un senso non ce l’ha
Voglio trovare un senso a questa vita
Anche se questa vita un senso non ce l’ha
Voglio trovare un senso a questa storia
Anche se questa storia un senso non ce l’ha
Voglio trovare un senso a questa voglia
Anche se questa voglia un senso non ce l’ha
Sai che cosa penso
Che se non ha un senso
Domani arriverà...
Domani arriverà lo stesso
Senti che bel vento
Non basta mai il tempo
Domani un altro giorno arriverà...
Voglio trovare un senso a questa situazione
Anche se questa situazione un senso non ce l’ha
Voglio trovare un senso a questa condizione
Anche se questa condizione un senso non ce l’ha
Sai che cosa penso
Che se non ha un senso
Domani arriverà
Domani arriverà lo stesso
Senti che bel vento
Non basta mai il tempo
Domani un altro giorno arriverà...
Domani un altro giorno... ormai è qua!
Voglio trovare un senso a tante cose
Anche se tante cose un senso non ce l’ha
CORO
Il padre di Giulietta
che non aveva la minima idea del matrimonio clandestino della figlia,
decise di concedere la sua mano ad un giovane gentiluomo,
il Conte Paride/
credendo che così avrebbe posto fine al dolore di Giulietta
che credeva fosse solo dovuto alla morte del cugino Tebaldo./
Frate Lorenzo propose a Giulietta di fingere di acconsentire al matrimonio con il Conte
e gli fornì un potente narcotico che la fece sembrare morta per due giorni./
Credendola morta Giulietta fu messa nella buia tomba e al suo risveglio
secondo il piano del Frate, Romeo sarebbe dovuto essere là a prendersi cura di lei....
Ma fu il destino, a prendersi gioco dei giovani amanti.
Scena quinta
(casa Capuleti)
In camera di Giulietta
MADONNA CAPULETI
Buona notte. Riposa mia cara figliola.
Che domani è un gran giorno
Escono Madonna Capuleti
GIULIETTA
Addio! Sa il Cielo quando ci rivedremo
Mamma! — Ma che dovrebbe farci, qui?
La mia scena orrenda debbo recitarla
Da sola. Vieni, fiala.
E se questa mistura non agisse?
Domani mattina sarei sposata?
No, no! Questo lo impedirà.
Vieni rimedio. Bevo per te Romeo
Si getta sul letto addormentata come morta
Funerale di Giulietta con musica
CORO
Frate Lorenzo mandò subito un messaggero a Mantova
dove Romeo era confinato,
dove si spiegava il piano e cosa bisognava fare/
Tutto sarebbe andato bene, se il messaggero non fosse stato bloccato
alla frontiera dai controlli per l'epidemia di peste,
non potendo così portare a compimento la sua missione./
Ma le cattive notizie viaggiano più veloci delle buone intenzioni.
A Romeo giunse solo la notizia che Giulietta era morta./
Disperato Romeo si precipitò alla tomba dove Giulietta era sepolta
con un potente veleno per porre fine alla sua vita che non aveva più nessun senso.
Scena sesta
[Presso il mausoleo dei Capuleti, al cimitero]
ROMEO
O Giulietta amore mio, mia moglie!
La Morte, che ha succhiato il miele del tuo
Respiro, non ha avuto potere sulla tua
Bellezza.
Tu non sei stata conquistata.
Giulietta cara, perché sei così bella?
Qui rimarrò con i vermi che sono
Le tue ancelle, qui avrò il mio
Riposo eterno
Bevo al mio amore!
Beve
Onesto veleno, le tue droghe
Sono veloci.
Cade e muore
Giulietta si alza
GIULIETTA
Dov'è il mio signore?
Ricordo bene dove dovrei essere,
E qui sono.
Dov'è il mio Romeo?
Romeo sei qui!
Cosa tieni nella mano?
Il veleno,
O egoista! L'hai bevuto tutto,
GIULIETTA
O pugnale felice!
Afferra il pugnale di Romeo
Lasciami morire!
Si pugnala e cade
CORO
Romeo, lì morto, era marito di Giulietta;
E lei, lì morta, la moglie fedele.
Vittime dell'odio e non dall'amore./
Tutti siamo stati puniti.
Il sole per il dolore non mostra il capo,/
Alcuni saranno perdonati, altri puniti.
Perché mai vi fu storia più dolorosa
Di questa di Giulietta e del suo Romeo.
MUSICA FINALE
(Vasco Rossi “Voglio trovare un senso...”
SCRITTI DEI RAGAZZI CHE MI PIACEREBBE INSERIRE NEL FINALE
RECITATI DA TUTTI
(rappresentano un po' i loro desideri non sempre compresi dal mondo degli adulti, così come è stato per Romeo e Giulietta)
Per me ha un senso dormire.
Per me hanno un senso:la musica e il canto,l’amicizia,l’amore e l’amore per la vita, e il farmi i capelli rossi da grande.
Ha un senso giocare,divertirsi,ridere,scherzare e volersi bene. E non ha senzo la violenza.
Per me ha un senso andare la domenica a giocare a pallone.
L’amore per i nostri cari più sinceri.
Per me ha un senso fare lo sport.
Per me ha un senso il bene che provo per le mie amiche.
Per me ha senso il divertimento e l’amicizia.
Ha un senso:
i miei amici;la scuola;me;il giorno;il mare;la neve;la pioggia;un film e la mia vita.
Per me ha un senso guardare la tv tutte le sere prima di andare a letto.
Per me ha senso amare il prossimo come ami te stesso,per vivere felicemente ed in armonia!
Per me tutto ha senso. Ciò che diciamo,pensiamo e facciamo ha senso. Basta capirlo nel nostro cuore.
Per me ha senso l’amore.
Per me tutto ha senso:
il mondo,la vita e il destino ha senso.
Per me ha senso…
-avere un amico
-essere innamorati
-essere amici di tutti.
Per me ha senso giocare dopo cena alla play-station.
Per me ha un senso la vita, perché se non c’è la vita non c’è un senso.
Per me ha senso un’azione verso una persona.
Per me ha senso portare ogni giorno fuori il mio cane.
Per me è importante l’amicizia,famiglia e vite.
Per me ha senso l’amicizia,e avere sempre un’ obbiettivo da raggiungere.
Per me ha un senso l’amore e l’amicizia perché sono due cose bellissime.
Per me ha senso la mia famiglia,i miei genitori, la mia nonna e la scuola,e per me tutto il resto può non esistere.
Per me ha un senso la vita.
Per me ha senso avere delle persone care accanto per renderti la vita migliore e felice,e anche “vivere” ha un senso.
Per me ha senso volersi bene per sempre.
Per me ha senso cantare e recitare perché attraverso di questi riesco ad essere me stessa.
Per me il senso è una cosa che guida una cosa o un’ essere vivente alla propria vita e alle proprie caratteristiche.
Ha un senso guardare chi mi piace e fissarlo tutto il tempo.
Per me ha senso uscire con gli amici.
Per me ha senso l’amore.
EPILOGO
CAPOCORO
Miei care Signore e Signori
se con il nostro teatro
vi abbiamo annoiato
non vogliatecene
non era nelle nostre intenzioni
e il guaio ci sia perdonato
Ma non siate troppo severi
e con il vostro perdono
rimedieremo presto e volentieri.
Torneremo più forti e più vispi
davanti a voi.
Amici dunque. Battete le mani
e ricordatevi che
“siamo fatti della stessa natura di cui son fatti i sogni”
Buona notte!