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ATTO PRIMO

SAGAPO’

di Franco Pennasilico

ATTO PRIMO

Scena 1°

La scena è in penombra.E’ sera. La tenda veneziana con le sue stecche in posizione di semiapertura consente ai raggi della luce della citta’ di entrare nella stanza in modo obliquo e di andare a battere sul pavimento.La radio accesa sta trasmettendo un dolcissimo brano di musica soul. Dopo un po’ si odono dei rumori, la chiave che gira nella toppa, la porta   che si apre, voci di persone che stanno entrando. Si accende la luce.Compare Gino con delle valige. E’ un giovane dall’aspetto e dai modi simpatici; il suo abbigliamento tradisce un po’ la sua natura di artista, un po’ allampanato con quel pizzico di follia che non guasta. E’ seguito da Chiara, una graziosa ragazza sui ventisette anni, la nuova inquilina, dall’aspetto serio ,un po’ intellettuale ,con gli occhiali ed un impermeabile chiaro. Entrando, Gino depone le valige di Chiara e si reca a chiudere le radio.

GINO

-

Eccoci qua…Ah,chiedo scusa … (spegne la radio) Vinni ha il maledetto vizio di lasciare la radio accesa tutto il giorno… Dice che tutte le sciocchezze che trasmettono gli danno spunto per scrivere le sue commedie … va pazzo per le tavole rotonde, quelle dove invitano tutti quegli intellettuali che discutono di problemi che non interessano a nessuno , usando parole che nessuno capisce sapendo che nessuno li scolta …

CHIARA

-

Io veramente Le trovo molto interessanti …

GINO

-

No, non scherziamo proprio…Tutti quei professoroni che non trovano nulla di meglio da fare …Scrittori, giornalisti,psicologi…e tu che fai di bello?

CHIARA

-

(Un po’ seccata ) Io veramente sono iscritta a psicologia …

GINO

-

(Cogliendo ) ah,… Vedi , tu non te la devi prendere…Ti devi abituare alle gaffes che fa Vinni… Credo che ti troverai bene, qui. Posso darti del tu?

CHIARA

-

Certo che diamine …Se dobbiamo vivere nello stesso palazzo …

GINO

-

(Sorridendo ) Sei molto buona a chiamarlo palazzo,questo tugurio…Ma accomodati… ( siedono) Dunque, come ti dicevo, ora aspettiamo un po’ qui a casa di Vinni che i facchini finiscono di sistemare i tuoi mobili e poi portiamo le tue valige …Dunque, noi spesso ci riuniamo da Vinni perché e’ l’unico ad avere un appartamento decente…Lui è stato il primo a venire ad abitare, oltre al professor Spiros,  naturalmente…

CHIARA

-

E chi  è il professor Spiros…

GINO

-

Eh, dunque … il professor Spiros è il proprietario della palazzina e ci affitta tutti gli appartamenti allo stesso prezzo, per cui siamo molto contenti di aver affittato l’appartamento vuoto di sopra a te, così dividiamo le spese e veniamo a pagare di meno anche io e Vinni

CHIARA

-

Aspetta, fammi capire questo professore non fitta ad ognuno di noi condomini?

GINO

-

No, ora ti spiego… E’ meglio prepararti subito, tanto lo scopriresti da sola… il professor Spiros non è tanto normale, secondo me …lui a ereditato questa palazzina da una nobildonna romana che si innamorò di lui e che lui non mai toccata  neanche con un dito perché dice che gli faceva schifo, tanto che era vecchia, però lei era rimasta affascinata dalla cultura e dalla saggezza  del professore e scambiò la, diciamo, “freddezza”di lui per nobiltà d’animo e rispetto della verginità e la purezza di lei…

CHIARA

-

Verginità e purezza?

GINO

-

Si, lei si era follemente innamorata di Gabriele D’Annunzio e si era conservata per lui, che però non la conosceva per niente…

CHIARA

-

Non la conosceva?

GINO

-

No, ma lasciamo perdere la nobildonna romana…mica ti posso raccontare tutta la storia d’Italia!Alla morte di lei, tutto fu lasciato all’uomo che lei amava…

CHIARA

-

A Gabriele D’Annunzio?

GINO

-

No, al professore! Il professore vendette molto di quello che aveva ricevuto in eredità e destino una parte della somma ricavata all’acquisto di libri per i ragazzi poveri del quartiere e con l’altra fece erigere una statua nei giardinetti pubblici alla persona a cui doveva tutto ciò.

CHIARA

-

A alla nobildonna romana?

GINO

-

No, a Gabriele D’Annunzio! Da allora tutta la gente del quartiere cominciò a volergli bene…

CHIARA

-

A  Gabriele D’Annunzio?

GINO

-

(Un po’ seccato ) No! Al professore !il quale, dopo aver fatto beneficenza di tutto ciò che aveva avuto in dono, decise di tenere per sé soltanto questa palazzina che ci ospita, per cui se oggi abbiamo un tetto, sai chi dobbiamo ringraziare ( chiara riflette ) Sai chi dobbiamo ringraziare?

CHIARA

-

Ma insomma chi dobbiamo ringraziare? Il professore, la nobildonna romana o Gabriele D’Annunzio?

GINO

-

( Plateale )  Il destino !

CHIARA

-

Come, il destino ?

GINO

-

Si, perché un giorno io e Vinni abbiamo deciso di andare a vivere da soli per poter meglio “creare”…sai, noi scriviamo, per il teatro, la televisione, la pubblicità…scriviamo sempre…dunque, mentre parlavamo di questo nostro progetto nei giardinetti pubblici, dando da mangiare la nostra merenda ai passeri del parco, non sapevamo di essere osservati dal professore, che si mette sempre seduto sulla panchina di fronte alla statua di Gabriele D’Annunzio a dare da mangiare ai passeri, ed a un certo momento ci siamo trovati tra il professore e Gabriele D’Annunzio…

CHIARA

-

E la nobildonna romana ?

GINO

-

Che centra ?Quella era morta da dieci anni…Dunque, il professore si alzò ,ci venne incontro e ci disse: “ragazzi, ho sentito casualmente i vostri discorsi… io avrei la soluzione !”E praticamente ci ha permesso l’uso di questa palazzina, chiedendo come fitto la somma giusta che serve a lui e avocando a sé il solo uso di una specie di attico che è praticamente una soffitta, dove sta rintanato tutto il giorno a leggere ed ascoltare musica greca con una cuffia da un registratore che gli abbiamo regalato…  

CHIARA

-

Ma perché lo chiamate professore ?

GINO

-

Ma lui è profe1 O meglio, lo era …insegnava greco e filosofia all’università, ma quando risolse i suoi problemi sussistenza con l’eredità, abbandonò tutto senza avvisare nessuno e si ritirò a vita privata…

CHIARA

-

Ah, quindi non lo si vede spesso…

GINO

-

Lo si incontra qualche volta ai giardinetti pubblici o qui in casa di Vinni …Lui è molto con tutti, ma per Vinni sembra abbia una simpatia particolare, forse perché tutti lo trattiamo con educazione ma lo consideriamo un pò svitato, mentre Vnni lo ha in grande considerazione… Spesso si fanno delle lunghe chiacchierate e lui scende dalla soffitta solo per venire a trovare Vinni …

CHIARA

-

Be, credo che mi troverò bene, qui da voi…Tu sei simpatico e, da quello che mi hai raccontato, credo che mi saranno simpatici anche Vinni e il professore Spiros…

GINO

-

L o spero. Vogliamo andare un attimo su a vedere se i facchini hanno terminato di sistemare i mobili? Dopo scenderemo a prendere le valige …

CHIARA

-

Certo…(Si avviano . Chiara si ferma un attimo e chiede, prima di uscire) Ma …quella nobildonna romana… (escono)

SCENA  2 a

(Si sente una voce contraffatta di donna  provenire dall’interno della camera da letto , quindi dalla quinta praticabile in cima alla scala, mentre volano in palcoscenico  libri ed altri oggetti. L’azione scenica rivelerà   in Vinni l’autore della contraffazione.)

VOCE

-

(Inveendo ) Mascalzona, farabutto, ipocrita! ( Dopo aver consumato questa battuta, Vinni compare dando l’impressione di scendere le scale velocemente per sottrarsi al lancio degli oggetti ).

VINNI

-

(Dopo aver stazionato un attimo ai piedi della scala, si reca alla macchina da scrivere . Siede e scrive…)Mascalzone, farabutto,ipocrita…(Si alza e va verso la scala e inveendo all’indirizzo di un ipotetico interlocutore…)Ipocrita sarai tu …( si alza e corre in cima alla scala, inveendo verso la scrivania, come se si fosse seduto qualcuno con la voce contraffatta) Ah sarei io l’ipocrita?Chi ripete cento volte al giorno “ti amo,ti adoro”e poi corre dietro le gonnelle? (Torna al tavolo e scrivendo…)Ah, sarei io l’ipocrita…

CHIARA

-

(Entrando) Buongiorno…

VINNI

-

(Distrattamente ) Buongiorno…

CHIARA

-

Posso prendere queste valige ?

VINNI

-

Prego, faccia pure…

CHIARA

-

(Un po stupita) Lei sa di chi sono queste valige?

VINNI

-

(Dopo averle guardate un attimo, si reca in quinta, rientrando quasi subito ) Le mie non sono, le mie sono di la…

CHIARA

-

Scommetto che lei è Vinni…

VINNI

-

Che cosa?

CHIARA

-

Che cosa,cosa?

VINNI

-

Lei ha detto : “scommetto che lei è Vinni” . Bene. Che cosa scommette?

CHIARA

-

Ma niente, è un modo di dire …

VINNI

-

Ah,io per modo di dire non scommetto mai!

CHIARA

-

(Sorridendo ) Tu sei Vinnii!

VINNI

-

Si, piacere. E tu?

CHIARA

-

Io sono la nuova inquilina del piano di sopra.

VINNI

-

Ah, bene, bene…Ma accomodati pure…(Siedono ) Dunque,devi sapere che questo palazzo era di una nobildonna romana…

CHIARA

-

No,no ti prego…conosco la storia…

VINNI

-

Ah,meglio. Sapessi che fatica doverla raccontare ogni volta a tutti quelli che vengono per l’appartamento… 

CHIARA

-

L‘hanno abutato in molti ?

VINNI

-

Si, vengono, restano un poco a viverci e poi se ne vanno…Non ho mai capito perché…

CHIARA

-

Io credo che ci rimarrò a lungo…Mi piace…

VINNI

-

Lo spero,perché sembri simpatica. Purtroppo sei capitata in un momento un po’ triste…

CHIARA

-

Perché?

VINNI

-

(Con tono funereo ) Arturo…

CHIARA

-

Che è successo?

VINNI

-

(Triste ) Morto!

CHIARA

-

Ah, mi dispiace…

VINNI

-

Eh,mi ci ero affezionato…Se tu l’avessi visto…Che bel ragazzo…Biondo,alto,con gli occhi azzurri…

CHIARA

-

(Immedesimandosi) Peccato …e come è morto?

VINNI

-

(Circospetto ) Ammazzato!

CHIARA

-

(Stupita) Davvero ? E chi è stato?

VINNI

-

Non lo so, non ho ancora scritto la puntata successiva…

CHIARA

-

La puntata successiva?

VINNI

-

Si, Arturo è un personaggio della telenovela che sto scrivendo…

CHIARA

-

Ah,…(Un po’ delusa ) Ma tu scrivi telenovele?

VINNI

-

Bè, non di solito, ma devo cercare di finire questa  e venderla… Sai,per sbarcare il lunario…Le telenovela si vendono molto bene, vanno di moda. Io ho altri progetti, scrivo per il teatro…Anche Gino scrive, sai? Lui si dedica al romanzo…Ma finchè non troviamo collocazione per le nostre opere, io mi arrangio scrivendo per la televisione e Gino crea slogan pubblicitari…

CHIARA

-

Ah,… deve essere mortificante…

VINNI

-

Bè, un po’…Ma infondo non facciamo altro che arrangiarci, nella attesa di poter dire la nostra…

CHIARA

-

Capisco… mi sembra sensato…E,dimmi, chi è, o meglio, che era Arturo?

VINNI

-

 Bè, ora è un po’ difficile farti capire, perché sono arrivato alla puntata numero tremilacinquecentosette…Dunque, Arturo era il nipote di don Alfonso,  che gestisce un grosso night di San Paulo.Nel locale lavora come ballerina Amanda,che è la seconda figlia di donna Letizia, ex moglie del fratello di Don Alfonso,sposata in seconde nozze con Ignazio,Padre di Arturo ed amante segreto di zia linda la sorella ricca di Amanda che, messa in collegio Teresa, la figlia di primo letto avuta da Pedro, si è ritirata nella sua villa a Brasilia, dove a sua insaputa è stato assunto come maggiordomo Diego, il fratello gemello di don Alfonso,che meditava da tempo di denunciare Arturo, per un furto da lui commesso ai danni di uno dei 0personaggi chiave di tutta la vicenda, Victor…

CHIARA

-

Ah… E  chi è Victor?

VINNI

-

(La domanda lascia di stucco Vinni a cui evidentemente è sfuggito il filo della vicenda, che prima cerca di ricordare, cerca fra le sue carte qualche riferimento a questo personaggio e poi, arrendendosi e cercando di cambiare discorso)E tu , che fai di bello?

CHIARA

-

(Sorridendo ) Io mi sono trasferita in questa città perché voglio iscrivermi alla facoltà di  psicologia …Anch’io scrivo, ma in un settore completamente diverso…Io collaboro alla stesura di testi scientifici di psicologia …

VINNI

-

Ah, e scrivi molto?

CHIARA

-

Io medito !

VINNI

-

Ah… e su cosa ?

CHIARA

-

Io medito sull’esistenza!

VINNI

-

(Un po’ a disagio ) E solo sull’esistenza?

CHIARA

-

Sull’esistenza e sulla sofferenza umana!

VINNI

-

/Pausa ) Io credo che qui mediterai parecchio…

CHIARA

-

Speriamo

VINNI

-

Vuoi un po’ di whisky?

CHIARA

-

Grazie, lo prendo volentieri

VINNI

-

Si, devo solo trovarlo…(mentre comincia a cercare nei posti più strani ) Io in realtà mi chiamo Vincenzo, però capirai che con un nome così non ha molte speranze, nel giro degli artisti e così mi faccio chiamare da tutti Vinni … Per tutti sono Vinni, tranne che per mia madre…Lei proprio non ci riesce …non posso dire che non si impegni, ma proprio non riesce,no riesce a non chiamarmi Vincenzo…(parlando si reca nell’altra stanza )

CHIARA

-

Si, capisco… e dimmi, com’e il panorama, da qui ?

VINNI

-

(Dall’altra stanza ) Non male… si vedono i giardinetti pubblici e la chiesetta del quartiere …Ma apri pure la tenda e guarda da te…

CHIARA

-

(Apre la veneziana disponendo le sue stecche in posizione orizzontale e, vedendo attraverso di esse la figura di un uomo in piedi sul davanzale, richiude e, cercando di domare la paura non senza aver emesso  un grido, corre al telefono e comincia a formare il numero della polizia ) Aaah! Mio Dio ! 

VINNI

-

(Entrando di corsa ) Cosa è successo ?

CHUIARA

-

Chiamo la polizia! Fuori la finestra c’è uno che tenta il suicidio !

VINNI

-

(Calmandosi )Ah, no, aspetta… ( Si reca alla finestra e apre la veneziana ,mentre Chiara ripone la cornetta. Compare attraverso le stecche l’ uomo di prima nella medesima posiz8ione al quale Vinni si rivolge) Buongiorno,professore!

P. SPIROS

-

Buongiorno, Vinni !

VINNI

-

Come va sta mattina?

P. SPIROS

-

Eh, non c’è male…

VINNI

-

Volete entrare a prendere qualche cosa?

P. SPIROS

-

No, grazie …casomai ripasso più tardi…

VINNI

-

Va bè , allora buongiorno.

P. SPIROS

-

Di nuovo.

VINNI

-

(Richiude la tenda e avviandosi fuori scena ) Lo prendi con ghiaccio o senza?

CHIARA

-

(Esterrefatta ) Senza…(Riflette un attimo, torna alla finestra, apre la veneziana e trova il professore nella medesima posizione.  Richiude )

VINNI

-

( Entrando ) Ecco qua il whisky…(lo porge a Chiara, che bevwe ) Dimmela verità, sei un po’ sorpresa…

CHIARA

-

Molto sorpresa!

VINNI

-

E’ sempre così ! Tutti quelli che lo saggiano non credono che questo è whisky artigianale,fatto in casa, tanto è buono…

CHIARA

-

(Un po’ intontita dall’episodio della finestra ) Tu permetti che salga da me ? (Prende le valige, fa per avviarsi, la pesa, va alla finestra, apre le tenda trovando il professore nella stessa posizione, richiude, riprende le valige e prima di andare ) Devo andare un poco a meditare… (esce)  

VINNI

-

(Recandosi nell’altra stanza ) Mah! Questa mi sembra un p strana…

SCENA    3a

 

(Squilla il telefono ).

VINNI

-

(Rientrando e rispondendo ) Si ? Pronto ? Si , sono io …Ah, buongiorno .(Eccitato ) Sono lusingato che mi abbia telefonato personalmente…Si, ho telefonato io la scorsa settimana…Ho parlato con il suo direttore di produzione … Si, ho sottoposto quel mio copione…Si, se sarà di loro gradimento, sarà mia cura tirarne fuori la sceneggiatura…Certo… (Mentre parla cerca buffamente di prendere le sigarette distanti dalla scrivania ) Senza dubbio …No, no sono solo un po’ sorpreso… E’ la prima volta che mi capita che un editore voglia inviare un suo collaboratore a casa mia per farsi un’idea dell’ambiente nel quale scrivo…Si, sono d’accordo… l’ambiente, l’atmosfera sono essenziali …Va bè … (Evidentemente un po’ preoccupato che qualcuno che debba decidere del suo destino varchi la sogli di quel “palazzo” ) D’accordo ,mi farà sapere lei dell’appuntamento …Ossequi alla signora …Ah, mi scusi, non sapevo… allora condoglianze… Di nuovo… (Ripone la cornette ) Mah !Assunzioni a domicilio …Mai sentito! ( Accende la  segreteria telefonica, mentre comincia a rigovernare sommariamente la casa . Anche le sue riflessioni fra una telefonata e l’altra sono preregistrate   e saranno diffuse attraverso l’impianto fonico ) . 

LA VOCE

( Impianto fonico ) Ciao …E’ la quarta volta che ti chiamo, ma tu non mi telefoni mai … Sono le quattro del mattino…non riesco a dormire…insisto per quel incontro a casa mia, così finalmente potremo conoscerci di persona …Richiamami…ricorda :6, 7, 3, 2, 5, 9,  Saluti dolcissimi…  

VINNI

-

( I.F.)Un’altra  volta ! Ma questo non la paga, la bollette del telefono !!Io non ho niente contro i gays, ma questo sta diventando una cosa impossibile !Mi chiama a tutte le ore …Per forza mi vuole conoscere, ma gliel’ ho detto che è inutile…(Va all’apparecchi e preme il tasto per ascoltare il messaggio successivo )

2 a   VOCE

-

(Donna,i. f.)  Vingenzoooo!   ( Con cadenza dialettale )

VINNI

-

(I. f. )  Mamma. !

2 a   VOCE

-

(I. f. )  Vingenzo, sono tre giorni che non ti fai sentire! Tu devi venire, io sono preoccupata…Non mi piace la gente che frequenti! Vingenzo, tu ti devi far vedere, hai capito, a mamma? Ciao! Un bacione ! Smack! Smack!

VINNI

-

(I. f. )  Ma che ci vuole a chiamarmi Vinni ?Io non capisco …( preme il tasto )

3 a   VOCE

-

(Uomo i. f. )  Buongiorno,sono il salumiere…Io lo so che siete un artista e mi dispiace disturbarvi mentre state creando, ma ci sarebbe quel conto in sospeso… Ormai sono tre mesi …Scusatemi ancora…Grazie.

VINNI

-

( I. f. )  Questo pure tutti i torti non c’ è l’ ha…( preme il tasto )

4 a   VOCE

-

(Donna i. f. )  Ciao, Vinni… Ti leggo queste poche righe che ho scritto perché non sarei riuscita a dirti con calma ciò che devo: “Caro Vinni, questo è un addio. E’ stato bello finchè è durato,ma non possiamo continuare così.Sono state le due settimane più belle della mia vita,ma devo dirti addio… Sono sicura che sarai d’accordo con me e capirai…Ho sempre nelle orecchie le tue frasi: “Ti amo, Susi…Ti adoro,Susi…Susi, tu sei la mia donna, non ci lasceremo mai… Susi,sei la mia vita… sei la mia regina, Susi… Addio.   Giovanna.”

VINNI

-

(I. f. ) Le figure di merda che ho fatto con questa …( Preme il tasto )

5 a    VOCE

-

( è ancora la mamma i. f. )  Vingenzooo! Tu ti devi far vedere!Vingenzo, io sono preoccupata…

( Vinni và alla segreteria telefonica e spegne l’ apparecchio.)

SCENA  4 a

GINO

-

( Entrando di colpo e declamando )  “Amore? Salute? Denaro?… Vieni dal mago del Kilimangiaro!”    Vinni! Vinniii  !

VINNI

-

(Che era uscito ) Che è? Che è successo ?

GINO

-

(Declamando ) Amore? Salute? Denaro?  Vieni dal mago del Kilimangiaro

VINNI

-

Gino, tu la devi smettere di entrare all’improvviso con questi slogan!

GINO

-

Ma Vinni, lo sai che quando mi viene un idea devo correre subito ad esportela!

VINNI

-

Si, va bene, ma non mi puoi piombare in casa ogni volta come una saetta con gli slogan più impensati, come l’altro ieri…

GINO

-

Ti ho già chiesto scusa…

VINNI

-

Si, d’accordo, ma ci devi pensare prima…Le dopo non servono a niente …E’ mai possibile che uno sta con una donna e gli sta dicendo in un orecchio che il suo sguardo d’angelo evoca amori puri, innocenti, celestiali e tu irrompi gridando : “Leggi SEX anche a merenda, la libidine violenta!” ?

GINO

-

Ma io credevo fossi solo…

VINNI

-

D’accordo,lasciamo perdere… Fammi sentire…

GINO

-

(Con nuova carica ) “ Amore? Salute? Denaro? Vieni dal mago del Kilimangiaro!”

VINNI

-

No, non mi piace… (notando la delusione di Gino ) Ma perché devi prenderti questi impegni declassanti? Quello è un ciarlatano e non ti può neanche pagare bene… 

GINO

-

Mi ha chiesto un favore, deve mettere la pubblicità sul giornale…

VINNI

-

Ma che centra il Kilimangiaro?

GINO

-

Perché prepara anche pozioni magiche originali africane…

VINNI

-

Ma se è originario della provincia di Avellino?

GINO

-

Sì, ma ha un cugino che a fatto per tre anni il cameriere in Egitto…

VINNI

-

A me  non piace “Amore? Salute? Denaro?  Vieni dal mago del Kilimangiaro”…

GINO

-

(Offeso ) Ho capito, oggi sei nervoso! Me ne vado! (e prima di uscire ) A me però è piaciuto immediatamente quando hai fatto morire Arturo! ( Va via ) .

SCENA  5°

(  Sente bussare alla finestra e va ad aprire la veneziana. E’ il professore. E’ una persona  anziana, ma da la sensazione di grossa vitalità spirituale.La sua persona attira istintivamente simpatia, nei suoi occhi e nei suoi atteggiamenti si legge la serenità della persona che ha finalmente trovato la pace interiore e l’equilibrio che cerca di trasmettere agli altri. Ha il cappello ed il bastone con cui si aiuta a camminare ).

VINNI

-

Prego,professore si accomodi…

P. SPIROS.

-

(Entrando ) Grazie… E’ un po’ umido, oggi, lì fuori…

VINNI

-

(Aiutando ) Professore,lei se lo deve togliere, questo vizio…Lei ha una certa età, le fa male…

P. SPIROS.

-

Sì, lo so ma tu lo sai come la penso…

VINNI

-

Sì , certo… dalla porta è banale…devono entrare solo il lattaio e il postino…

P. SPIROS.

-

Eh, sono fatto così, che ci vuoi fare… allora come và?

VINNI

-

Male, professore,male…Professore, io la vocina non la sento…

P. SPIROS

-

(Sorridendo ) Eh, devi avere pazienza…Ogni cosa a suo tempo…Io ci ho messo tanti anni prima di sentirla…

VINNI

-

Professore, io ce la metto tutta… Mi impegno, mi concentro, ma è inutile…

P. SPIROS.

-

Te l’ ho spiegato tante volte …Tu devi capire che l’unica cosa importante nella vita è la fantasia…E’ difficile scrollarsi da dosso lo squallore,l’ etichetta, il grigiore della vita quotidiana…E’ difficile sfuggire a tutte le tentazioni terrene…E’ difficile accantonare la voglia di ricchezza, di bellezza, di gloria, di successo,ma quando ci sarai riuscito, un bel giorno, sentirai la vocina della fantasia che ti guiderà per il resto della vita e solo allora capirai finalmente che chi possiede la fantasia è più ricco dei ricchi,più bello dei belli, il più sazio fra gli uomini…

VINNI

-

Ma è così complicato…Ce la metto tutta, perché sento che solo quando ci sarò riuscito potrò scrivere, potrò creare qualcosa di veramente bello…E fin ad ora l’unica vocina che sento e che mi fa venire i brividi,qual’ è (Va alla segreteria e accende ) .

VOCE

-

( I. f. ) Vingenzooo!

P. SPUIROS

-

L’ importante è non buttarsi giù… la fantasia non è utile agli artisti soltanto… Come vivremo meglio se la gente avesse più fantasia, se nel mondo intero si potesse scorgere negli atteggiamenti, nelle parole, nelle mentalità stereotipate nei discorsi ormai tutti uguali, personaggi pubblici   sclerotizzati un po’ di fantasia, un pizzico di genialità, e non cogliere invece quel senso di mediocrità che ci circonda… Bè , bando ai discorsi  tristi… Vediamo un po’ ( Va alla parete e poggia il cappello al muro. Lo lascia. Il cappello cade a terra ).Ebbene? è rimasto appeso?

VINNI

-

( Deluso ) No…

( Ripetono il gioco due o tre volte )

P. SPIROS

-

Allora proviamo con la candela… ( va alla libreria, prende una candela e l’ accende.  Vinni soffia e la spegne ) Allora, si è riaccesa? (Sguardo smarrito di Vinni )La macchina da scrivere ha iniziato a lavorare da sola? Le stelle le vedi anche in casa?

VINNI

-

Professore, io non ci riuscirò mai…

P. SPIROS.

-

Si, invece!prima regola non demoralizzarsi mai ! Io ho la sensazione che tu sia sulla buona strada…basta avere pazienza ed aspettare…Continua la lezione…

SCENA    6a

GINO

-

( Entrando trafelato ) Vinni!  Vinni! Ah, buongiorno, professore, mi fa piacere che ci sia anche lei…Sentite questa : “prova una volta la colla VI-U’ ,non te ne potrai staccare più !” ( sorride soddisfatto. Poi si rende conto della sua invadenza ) Ma forse vi ho disturbato?

VINNI

-

Non è la prima volta …

P. SPIROS.

-

(Sorridendo ) Ma no, ma no …noi possiamo continuare domani…Anzi io vorrei  andare ad ascoltare un po’ di musica, su da me…Permesso? (Si avvia alla finestra, aiuto dai due .  Esce. Vinni chiude la veneziana ).

GINO

-

Vieni, qua. Siedi .( Lo fa sedere al tavolo e gli porge carta e matita ) Disegna un albero!

VINNI

-

Cosa?

GINO

-

Disegna un albero!

VINNI

-

Ma perché?

GINO

-

Dai su… è un test psicologico che mi ha insegnato Chiara …Serve per misurare l’intelligenza…

(Vinni esegue, correggendo ogni volta che vede mutare l’ espressione del volto di Gino. )

VINNI

-

Ecco qua…(glielo porge, rimanendo in attesa della risposta ).

GINO

-

(Dopo averlo scrutato a lungo, evidentemente non in grado di interpretarlo) Mah! Come faranno poi a capire se sei intelligente da questi giochetti !

SCENA  7 a

CHIARA

-

( Entrando ) Ah, eccovi qua ! ( inquisitoria ) Venticinque diviso centoventidue?

VINNI & GINO

-

Cosa ?

CHIARA

-

(c. s. ) Venticinque diviso centoventidue ?

VINNI

-

Ma che vuoi ?

CHIARA

-

E’ un test! Ecco, sedetevi …(li fa sedere ) Venticinque diviso centoventidue? ( Vinni fa per prendere carta e penna ) No!( Gino prende una macchinetta calcolatrice ) No! Venticinque diviso centoventidue ?   Prima tu ( a  Gino )

GINO

-

(Ci pensa un po’, poi si stufa )Tre milioni e mezzo!

CHIARA

-

Noooo…Ora tu…(a Vinni)

VINNI

-

(Deciso a troncare ) Allora, vediamo…Zero virgola…

CHIARA

-

No! Senza zero e senza virgola!

VINNI

-

E allora non si può fare !

CHIARA

-

Si! Si può fare!

GINO

-

Per me non si può fare…

CHIARA

-

Si! si può fare…

VINNI

-

E allora ci arrendiamo!

CHIARA

-

Okay,grazie…(siede e pende appunti )

GINO

-

( Dopo un occhiata a Vinni )Scusa, possiamo chiederti una cosa?

CHIARA

-

Certo…

VINNI & GINO

-

Aggressivi all’ unisono ) Venticinque diviso centoventidue?

CHIARA

-

(Sorridendo ) Eh, eh, eh… Lo volete sapere?

GINO

-

Si…

CHIARA

-

Ma lo volete sapere?

VINNI

-

Si!

CHIARA

-

( Categorica )Non si può fare! ( Fa per andare,ma i due l’afferrano e la fanno sedere )

VINNI

-

Aspetta un attimo…Noi prima ti abbiamo detto che non si poteva fare…

CHIARA

-

Si, proprio in questo consiste il test! Questa divisione non si può fare, ma quando io vi ho detto che si poteva fare, voi avreste dovuto insistere con la vostra tesi!Io con questo test ho misurato la vostra poca capacità di restare fermi nelle vostre convinzioni…

( Vinni e Gino se ne vanno, l’ uno nell’ altra stanza, l’ altro fuori dalla casa,molto irati, dopo aver apostrofato in malo modo Chiara )

CHIARA

-

(Scrivendo ) Reazione dei soggetti…

( Buio.   Musica. )

SCENA   8a

( E’ un nuovo giorno. La scena è vuota. Di tanto in tanto si sente Vinni, che si sta radendo, accompagnare con la voce la radio che sta trasmettendo un brano di musica lirica.Al termine del programma musicale, si sente la sigla del radio giornale e la voce dello speaker che inizierà a leggere le notizie del giorno. E’ però un notiziario un po’ strano. Difatti, in coda alle notizie, ci sarà l’ intromissione di un'altra voce palesemente diversa da quella del cronista ufficiale,che sembra avere l’ intenzione di ridicolizzare la trasmissione. E’ l’ inizio delle cose strane che accadranno a Vinni, ma lui ancora non se ne renderà conto.Il bollettino sarà scelto a cura del regista. Diamo comunque di seguito delle indicazioni  ).

ERADIO

-

( Brano lirico . Sigla del giornale. )

SPEAKER

-

Londra : Il premier inglese Margaret Thatcher, di ritorno dal suo viaggio diplomatico nelle isole Falkland, ha risposto ad alcune domande rivoltele da giornalisti stranieri .A chi le chiedesse se era tranquilla la situazione nell’ arcipelago,la Thatcher ha risposto che d’ ora in poi la situazione sarà sempre tranquilla, a qualunque costo. Al giornalista argentino che le ha chiesto se ne fosse davvero convinta,il primo ministro ha risposto…  

VOCE

-

(Donna )  Mi gioco mutande e reggiseno!

(Compare Vinni esterrefatto, sapone in viso e rasoi in mano ).

SPEAKER

-

Il premier inglese ha poi proseguito dicendo che convocherà il consiglio di gabinetto per prendere delle contromisure in relazione al problema dei  minatori.   Washington: Il portavoce della  Casa Bianca ha dichiarato in una conferenza stampa che, visto l’alta percentuale di aerei tipo jet di fabbricazione americana precipitati nell’ultimo anno in seguito ad inconvenienti tecnici, la produzione di nuovi jet sarà affidata ad una ditta controllata da una commissione di tecnici. Il nuovo progetto aeronautico statunitense sarà denominato…

VOCE

-

(Donna ) USA E  JET !!! AH, AH, AH…  

VINNI

-

Non è possibile…

SPEAKER

-

Il segretario del partito repubblicano a dichiarato che nonostante la crisi di governo sia stata determinata dall’atteggiamento del suo partito, non ritiene giusto ventilare un nuovo governo quadripartitici,con l’esclusione del pri. Invitato a chiarire la sua posizione ed a motivare la sua richiesta di entrare anche nel suo governo, il segretario ha dichiarato…

( Vinni si precipita a spegnere la radio. Riflette un attimo, poi riaccende )

SPEAKER

-

Il segretario ha dichiarato…

( c. s. )

SPEAKER

-

Il segretario ha dichiarato…

( c. s. )

SPEAKER

-

( Pausa ) Me la fai dare questa notizia? (Vinni siede ) Grazie…  Dunque…Il segretario ha dichiarato …

VOCE

-

Dove mangiano quattro, mangiano cinque!

( Vinni spegne spaventato )

VINNI

-

(I. f. ) Devo essere un pò esaurito…Mi era sembrato …Ma no…Devo averlo sognato… Non sono sveglio del tutto… Non pensiamoci più…Dunque…(si siede alla scrivania) Dove era rimasto ieri ? Ah, si …(ripensando all’episodio precedente )   Ma forse erano delle interferenze …Allora…se faccio fuggire Diego con l’argenteria di Amanda, che fine fa Pedro, che intanto ha rubato i gioielli di Amanda dalla sua cassetta di sicurezza?  Se continuo la storia su Amanda che resta povera e su Diego che si rifà una vita, mi resta Pedro in eccedenza…Ora lo faccio morire! No, no, troppi morti… sembra un film dell’orrore…Lo faccio fuggire con Diego!Eh che fanno Diego e Pedro tre mesi nascosti in un motel? … Ah,Ho trovato  (Scrive )   “Solo allora Pedro e Diego scoprirono le loro tendenze omosessuali…” No, non va bene così…Gli omosessuali sono inflazionati …Devo chiedere a Gino se ha sentito il notiziario alla radio, stamattina… No, ora Pedro lo faccio sparire e non se ne saprà più niente …

GINO

-

(Entrando con Chiara )  Hei , Vinni , senti questo nuovo giochino…

VINNI

-

Aspetta, dammi prima un consiglio … ho deciso che faccio sparire Pedro e di lui non se ne saprà più nulla…

GINO

-

Ma sei pazzo ? Fai sparire Pedro ? Sembra che invece di una telenovela, stai  scrivendo un romanzo giallo! Sei peggio della mafia !Pedro lo fai sparire. Arturo l’ hai fatto morire, già hai ucciso Josè e Fernando e siamo a quattro! 

VINNI

-

Va bene, ma quattro uccisi su duecentoquarantasette personaggi non mi sembra poi eccessivo…E poi devi tener conto dell’ epoca della vicenda e del contesto sociale…

CHIARA

-

( Declamando )La struttura delle relazioni sociali è un insieme di contesti che si intrecciano tra di loro e con altri sottosistemi, di contesti che si intrecciano con metacontesti  e metametacontesti  e così via, finchè si raggiunge un limite teorico, il contesto di tutti i possibili contesti sociali, che comprende inoltre tutti i contesti che sono in essi inclusi,e che potrebbe essere chiamato il sistema sociale totale…

(Il discorso lascia interdetti Vinni e Gino )

VINNI

-

( I. f. ) ( Va a sedere e scrive )  Pedro restituisce la refurtiva e si ritira in convento …

SCENA   9°a

( Sentono bussare alla finestra. Gino apre.E’ il professore

GINO

-

Prego, professore, si accomodi… ( lo aiutano a scendere )

P. SPIROS.

-

Grazie, ragazzi …sono venuto per la lezione…

VINNI

-

Ah, bene…Ora ci farai compagnia…Assisterai alla lezione quotidiana del nostro professore…

CHIARA

-

Ah, mi fa piacere…Ne ho sentito parlare molto bene…

P. SPIROS.

-

Troppo buoni…A dire il vero, non sono vere e proprie lezioni…Diciamo che do dei suggerimenti per agevolare il loro lavoro di scrittori …

GINO

-

E saranno molto utili anche a lei…Sa, professore, anche Chiara scrive…

P. SPIROS.

-

Ah, bene… e cosa scrive?

CHIARA

-

Bè, io mi occupo di cose completamente diverse…io scrivo trattati di psicoanalisi…

P. SPIROS.

-

Bene, bene…Allora, vogliamo cominciare?(Siede sul divanetto mentre i tre prendono posto sulle sedie di fronte a lui, in fila indiana, Chiara, dietro di lei Gino ,poi Vinni ) Dunque, mi sembra il caso di dare una ripassata a quello visto nell’ultima settimana…Anche per favorire la signorina Chiara…

CHIARA

-

La ringrazio, ma non si preoccupi per me… recupererò senz’ altro…(Con tono un po’ scettico )

P. SPIROS

-

Bene…Dunque, sapete che io non amo fare vere e proprie lezioni,ma piuttosto sono abituato a dare dei consigli sul come meglio scrivere senza annoiare e, cosa ancora più necessaria,senza calpestare la lingua italiana che io ho imparato ad amare più di quella greca, mia lingua madre… Quando sono venuto in Italia ,sono stato costretto ad impararla e più andavo avanti e più mi invaghivo dell’italiano, e più mi invaghivo, più mi rendevo conto di quanto essa fosse bistrattata e vilipesa…Ed è maltrattata e vilipesa maggiormente da quelle persone cosiddette colte che avrebbero dovuto farla propria …La lingua corretta non esiste quasi più, è abbandonata,accantonata, quasi estranea in questo contesto sociale…

CHIARA

-

( si alza e declamando )  Una lezione fondamentale che quasi tutti gli studiosi di scienze sociali hanno imparato è che l’intelligibilità degli eventi sociali richiede che questi siano considerati in un contesto sia spaziale, sia temporale. Il dilemma e che questo contesto è spesso tanto necessario quanto impossibile a conoscersi…( Si volta verso i due e con atteggiamento  superiore )  Tze’!!!

P. SPIROS

-

(Sorridendo ) Noto con piacere che lei legge molto…Questa che lei ha enunciato è, parola per parola, la tesi portata dal professor Laing in un recente libro…

( Chiara, scoperta, siede. Gino e Vintisi alzano e rivolti a Chiara con   superiorità …)

GINO & VINNI

-

Tze’!!!

P. SPIROS

-

Era un libro molto interessante, un sunto di David Cooper  sul sunto del congresso di Londra del 1967 sulla dialettica della liberazione…Spero che lei abbia assimilato ben altro di quel volume e non solo ciò che può averla impressionata per la pomposità della forma…C’ erano considerazioni molto più importanti, in quel libro…Spero di ricordare: “Tutti gli uomini sono in catene. Vi è la schiavitù della povertà e della fame, la schiavitù del potere, della spinta del prestigio sociale, al possesso. Oggi un regno di terrore viene perpetrato e perpetuato su vasta scala . Nella società opulente, esso è mascherato .In questo processo i giovani sono poco più che punti ipotetici in un sistema la cui disumanizzazione è totalmente coordinata. Per il resto ,il terrore non è mascherato:  esso si chiama tortura, freddo, fame, morte.Il sistema mondiale si sforza di sottometterci, come fatalità, al Vietnam , al Libano, alla fame del terzo Mondo, e così via. Nel progetto globale la cultura è contro di noi, l,educazione ci rende schiavi, la tecnologia ci uccide…” Ma bando alle tristezze…Veniamo a noi…Ricordate la regola fondamentale che vi ho dato per il buon scrivere? 

GINO

-

Certo !

P. SPIROS

-

Bene…Allora ripetiamola…E’ la regola numero uno…Non ve ne dimenticate, come fa la maggior parte delle persone… Allora: “Evitate di rendere difficile il facile attraverso l’inutile” Esponete le cose in  modo semplice, chiaro, comprensibile a tutti…Non scimmiottate il parlare degli altri, date al vostro linguaggio una personalità,e vedrete che il vostro stile diventerà inconfondibile…Se avete delle nozioni di latino,questo vi sarà utile per cogliere, attraverso l’etimologia delle parole, le contraddizioni della lingua , e capire meglio le cose …Scoprirete cose strane…Il ministero ed il maestro dovrebbero occupare nella scala sociale posti inversi, derivando, ad esempio, “maestro” dal latino “magis”, più, di più e “ministro” da “minus”, meno…Ministro era anticamente il servo e solo oggi riesce a decidere il destino di milioni di persone…Oggi egli riesce a frodarci manipolando proprio il latino, sua lingua madre… Egli sa, per esempio, che quando decide di tassarci “una tantum” dovremmo ribellarci, dato che questa espressione significa “una volta soltanto” e non, come egli vorrebbe farci credere, “una volta ogni tanto”!… Ma se non avete cognizioni di ,latino, vi prego non fidatevi del vostro orecchio per risalire all’origine delle parole, perché rischiate di fare come quello studente che, invitato a risalire al significato di “equinozio” scrisse: “meritato riposo del cavallo dopo la galoppata” !  Evitate l’ inutile, ma non siate avari di parole,quando bisogna chiarire i concetti… Scegliete sempre l’ordine giusto per gli aggettivi ed i sostantivi, ricordate che spesso cambiare la disposizione,significa cambiare il senso della frase…   “Il  povero nonno” è quello malato, “il nonno povero” è quello che non ci lascerà niente in eredità, il “libero docente” spesso non è “docente libero”e molto spesso la “buona società”  non è una “società buona” …Cercate di evitare gli ossimori, cioè l’ alleanza di termini in contrasto,tanto frequente,oggi …non usate “il silenzio eloquente del marito abbandonato”, “Il muto dialogare degli sguardi” e soprattutto “le convergenze parallele” !…Cercate nel limite del possibile,di evitare gli eufemismi, false espressioni ed ipocriti tentativi di alleviare il dolore dei coetanei sfortunati… Non chiamate il pazzo “alienato” ,il cieco “non vedente”, lo zoppo “claudicante” , la prostituta “lucciola”,il riformatorio “pensionato giovanile” …siate democratici anche nella terminologia : quello che compie un ladro in banca è un furto, quello del dirigente è un furto e non un “ammanco di cassa”,quello del    ministro è un furto e non un “peculato per distrazione”… Controllate il flusso di termini stranieri nel  vostro parlare… La lingua italiana e forse la più completa… Una lingua che non si apre a nuovi vocaboli e nuove tendenze è una lingua morta, chiusa in se stessa, ma una lingua che tende ad accettare tutto ciò che viene da oltre frontiera incondizionatamente, brillanti e spazzatura, è una lingua senza personalità, senza ossatura…Bene accetti il poker, il radar, il sex appel, l’ harem, la corrida, l’ hippy…Ma non c’è motivo di chiamare “week-end” il fine settimana, “record” il primato, “defilè” la sfilata, “star” la stella, “supermarket” il supermercato.Un ultima considerazione e poi vi lascio liberi…Per avere ben chiaro il concetto di come “non” si deve parlare,il migliore esempio ci viene fornito ancora una volta dagli uomini politici… evitare i troppi “non” nel discorso,che servono a mascherare idee poco chiare anche a chi le illustra ed a confondere chi ascolta, come quelle espresse da un ministro tempo fa, che dichiarava:”Non posso non elogiare quei cittadini che non hanno ceduto alla tentazione di non fare il loro dovere non pagando le tasse”…la folla rimase sconcertata, non capendo se doveva pagare o ribellarsi…E, dulcis in fundo, vi prego,evitate le tipiche espressioni di questi signori,veri e propri masochismi  linguistici:rifuggite dallo scrivere dei poli, del bipolarismo, la quantizzazione delle tariffe,i bacini di utenza, il mosaico d’interventi,il ventaglio di iniziative, la pausa di riflessione…Non fate vostra la loro filosofia… ”il dolce dir niente”!      

GINO

-

Professore lei crede che riusciremo a non sentire queste influenze?

CHIARA

-

Ma dobbiamo ridare uno sguardo a tutto il nostro lavoro fatto fino ad esso…

P. SPIROS

-

Ci riuscirete… io ho fiducia in voi…

CHIARA

-

Devo andare a correggere i miei appunti…Forse sonbo ancora in tempo…Permesso ( va via )

GINO

-

E’ meglio che vado a dare uno sguardo a quegli “spots” …ehm…a quegli inserti pubblicitari che ho scritto ieri… permesso…(va via)

SCENA 10a

P. SPIROS

-

(Notando la tristezza in Vinni )Allora, niente neanche oggi?

VINNI

-

Niente…

P. SPIROS

-

Vocine?

VINNI

-

Zero…

P. SPIROS

-

Candela?

VINNI

-

Spenta…

P. SPIROS

-

Macchina per scrivere?

VINNI

-

Ferma…

P. SPIROS

-

Sagapo’ ?

VINNI

-

Cosa ?

P. SPIROS

-

Hai sentito un antico canto che inizia con sagapo’?

VINNI

-

Che canto?

P. SPIROS

-

(Sorridendo) Spesso la vocina della fantasia si presenta con l’antico canto greco col quale le sirene ammaliavano i naviganti…Un canto dolcissimo che li incantava per sempre…(comincia a declamare mentre in sottofondo si ode il canto originale,in greco.La recitazione, frase per frase rispetto al canto, sembra quasi la traduzione dello stesso. Riportiamo alternativamente, le frasi cantate a quelle recitate, dalla voce femminile attraverso l’impianto fonico e dal professore )  .

VOCE

-

Sagapo’  ,  asteri pu mu, dicnis to dromo

P. SPIROS

-

                                                 Ti amo, stella, che guidi il mio cammino               

Sagapo’   , fegari  pu fatiris ti nicta

                                                  Ti amo, luna che illumini la notte

Sagapo’   , ilie pu fatas to chefalis mu

                                                  Ti amo sole che brilli sul mio corpo

Sagapo’   , ji pu dinis roi sta sparta’ 

                                                   Ti amo terra che dai la vita al grano

Sagapo’   ,  ajapi mu jati me canis na ajapo t’ astra

                                                    Ti amo amore che mi fai amare le stelle 

To fegari, o ilios ,i ji, o erotas

                                                     La luna, il sole, la terra, l’ amore  

Sagapo’    ,  fantasia jati mu dinis eroto

                                                      Ti amo, fantasia, che mi dai l’ amore

(Per difficolta’ di traduzione da lingua con alfabeto diverso dal nostro,il testo in greco è stato trascritto in base alla pronuncia, usando quindi la rappresentazione fonetica )

VINNI

-

( Demoralizzato ) Non ci riuscirò mai…

P. SPIROS

-

( Irato ) Basta, ora! ( Si alza, va al davanzale, vi sale e prima di uscire e chiudere la veneziana )Ci riuscirai !!!Ricorda ciò che disse Goethe nel suo Faust…Ricorda! ( Chiude la tenda ) .

VOCE

-

(I. f. )  ( Recitando dal Faust ) “ Perciò animo, poeta, fate parlare la fantasia e tutti i suoi coribanti: la saggezza, la ragione, il sentimento la passione;ma, ricordatevene, non senza un pizzico di follia!…Basta ormai di chiacchierare, passiamo ai fatti! A che giova a parlar tanto d’ ispirazione? Al dubbioso l’ispirazione non viene mai. Se vi spacciate per poeti siate in grado di comandare la poesia! Quel che ci occorre, voi lo sapete: vogliamo bere roba forte, affrettatevi a confezionarcela!Ciò che non si fa oggi, non si fa neppure domani, e non si deve sprecare neppure un giorno. Non risparmiate né scenari né macchinario…Fate uso di luce solare e di chiari di luna;di stelle poi quante né volete;acqua, fuoco, pareti rocciose, quadrupedi ed uccelli non mancan certo. Così in piccola baracca percorrete tutto il ciclo del  creato, e con calcolata velocità, passando per questo mondo, trapasserete dal cielo all’ inferno!”  

VINNI

-

( I. f. ) Si, è ora di mettersi di buona lena…Al diavolo le telenovela, al diavolo gli slogan pubblicitari, al diavolo i romanzetti… Dunque…(inserisce un foglio nella macchina da scrivere )Vediamo un po’…Ma dove ho messo le sigarette? (Cerca fra le carte sulla scrivania )

(Interviene in questo momento la vocina della fantasia, che da  questo momento per comodità chiameremo Sagapò, dall’ impianto fonico ).

SAGAPO ‘

-

Credo di averle viste in bagno…

VINNI

-

(I. f. ) Ah, grazie…(Si avvia, scompare in quinta, ricomparendo subito dopo, stupito.Cerca eventuali persone nascoste nella stanza, va dalla segreteria telefonica pensando ad un contatto, l’accende, sente la voce della madre che grida : “Vingenzooo!” Spegne e accende la radio , sente una voce maschile; spegne )Allora …Deve essere un po’ di superlavoro…Ripetiamo…( Ripete comicamente le operazioni eseguite poco prima )Ma dove ho messo le sigarette ? ( pausa) Dove mai le avrò messe? ( pausa ) Ah, mi fumerei una bella sigaretta… ma non le trovo…

SAGAPO ‘

-

Ti ho già detto di averle viste in bagno …

VINNI

-

(Stupito corre in bagno a cercare le sigarette, mentesi ode il suo pensiero nonostante sia fuori scena ) Ma come è possibile? Vediamo…Qui non ci sono…qui neanche…Ma… ( rientra in scena con le sigarette –timidamente, con voce dal vivo)   Sagapò?!?

SAGAPO ‘

-

Ah, Ah… ( Ride dolcemente ) Vedo che ti hanno già parlato di me…

VINNI

-

Ti ho atteso tanto …

SAGAPO ‘

-

Sono qui, non me ne andrò più…

VINNI

-

Ti ho atteso tanto…

SAGAPO ‘

-

Vivremo insieme ;d’ora in poi…Non sarà facile, all’inizio, perché io ci sarò anche quando vorrai restare solo, sentirai sempre il mio alito sul collo…

VINNI

-

Sei arrivata…

SAGAPO ‘

-

Si, ho sentito come un brivido e mi sono detta : “ c’è qualcuno che ha bisogno di me, qualcuno che mi sta chiamando…Ecco chi è: Vingenzooo! ( Disappunto di Vinni, mentre Sagapo’ ride ) Okay, Vinni, al lavoro ora!

VINNI

-

Si…(Si siede alla macchina da scrivere )

SAGAPO ‘

-

Sei pronto?

VINNI

-

Certo…

SAGAPO ‘

-

Animo, si va ad incominciare !

 

( Parte una serie di effetti sia fonici che di luci in questo ordine:si sentono delle frasi registrate a velocità altissima a distanza di qualche secondo l’una  all’altra.Nei silenzi, Vinni scrive la frase precedentemente da lui “pensata” ad alta velocità.Le frasi diventano sempre più lunghe e più vicine le una alle altre, e Vinni corre loro dietro scrivendo, dando quindi l’impressione di creare sempre più speditamente. Dopo qualche secondo dall’inizio di questo vortice di frasi, parte la musica di Sagapo’ sentita all’inizio della scena, mentre come per incanto si apre la veneziana dietro le stecche della quale si intravede il profilo della città al tramonto, utilizzando luci rosse su un  pannello sul quale sono disegnati i palazzi in lontananza,e dopo un po’ una luce bianca dietro il pannello centrale, staglierà sullo stesso l’ombra di una sirena che canta la canzone trasmessa, mentre sinuosamente muove la sua coda ,seduta su di uno scoglio ). 

( Sipario )

ATTO SECONDO

SCENA  1a

( Si apre il sipario, con musica in sottofondo; la scena è illuminata a giorno,mentre si vede Gino seduto alla scrivania e Chiara sul divano, con in mano i bicchieri di whiski ) .

CHIARA

-

Ti ripeto che secondo me stai esagerando…

GINO

-

Devi capirmi…è il mio migliore amico…

CHIARA

-

Si, comprendo, ma ti assicuro che tutte queste tue preoccupazioni non hanno senso…

GINO

-

Lo dici tu… Ieri sera l ‘ho trovato in ginocchio al centro della stanza che parlava da solo…

CHIARA

-

Ma capita a tutti di pensare ed alta voce…

GINO

-

Pensare ad alta voce? Ma che dici ?Stava immobile, lo sguardo nel vuoto  e ripeteva: Sagapo’, Sagapo’, con la testa me ne vo…

CHIARA

-

Con la testa me ne vo?

GINO

-

Si…Poi, quando si è reso conto che c’ero io, mi ha chiesto: “Vuoi cenare con noi, stasera ?”

CHIARA

-

Con noi ?

GINO

-

Si con noi!

CHIARA

-

Ma sei sicuro che non ci fosse un’altra persona di là?

GINO

-

No, non c’era nessuno.

CHIARA

-

Magari una donna…

GINO

-

No, se ci fosse stata una donn, mi avrebbe buttato fuori a calci, invece di invitarmi a cena…

CHIARA

-

Addirittura…

GINO

-

Si, me l’ha promesso…Vedi ultimamente gli ho anche combinato qualche guaio, entrando d’improvviso in casa mentre era con delle donne…

CHIARA

-

E’ veramente strano…”Vuoi cenare con noi?” hai detto ?

GINO

-

Già!

CHIARA

-

Sei sicuro che non avesse usato il  “plurale maestatis  ?”Sai tipo le lettere commerciali…Siamo dolenti, attendiamo notizie… (Sguardo di Gino ) No, non è possibile…

GINO

-

Dio mio, e se fosse impazzito?Ho letto da qualche parte che i geni tendono a rasentare la follia, a volte…

CHIARA

-

Gino, ti prego…”I geni”...

GINO

-

Be,  è abbastanza bravo a scrivere…Ma effettivamente non si può dire che è un genio…Anche se a dire il vero,ha molta considerazione di se…

CHIARA

-

Ma spesso scherza. L’ho sentito ripetere a volte, così, per divertire, la frase di Woody Allen:  “Marx era grande, ed è morto…Lenin era grande, ed è morto…ed io mi sento tanto bene…”

GINO

-

Tu credi che sia un malessere passeggero?

CHIARA

-

Certo…Fattelo dire da me che studio anche questi fenomeni…Si tratta di un momento di maggiore fragilità,che forse prelude, come spesso capita, alla creazione di qualcosa di veramente bello…

GINO

-

Chissà se il professor Spiros c’entra qualcosa in questa faccenda…

CHIARA

-

Il professor Spiros?

                                        

GINO

Si... Ho visto brillare negli occhi di ~Vimi, ieri sera, una strana luce... una luce che ho visto a volte anche negli occhi del professore... Una luce strana, che aumenta e diminuisce con l'alternarsi dei momenti normali e quelli "strani"...

CHIARA

Vedrai che fra qualche giorno tutto tornera~i normale...

GINO

Mah... Speriamo... (Chiamando) Vinni~l ~Hei, ~Vinni! (a Chiara) Abbiamo da fare un ~lavoretto in giardino, ~stamane... (chiamando) ~Vinni, sei pronto?  Ricordi che dobbiamo dipingere quelle vecchie sedie che abbiamo comprato dal rigattiere?  Le ho ~gial portate i ~giar ino~i

VINNI

(Da dentro) Vengo subito!  Non l'ho dimenticato!

GINO

-(a Chiara) Sono in buone condizioni e le abbiamo pagate poco... Hanno bisogno soltanto di una mano di vernice... Sei sicura, allora, che sto preoccupandomi eccessiva~mente

CHIARA

Sicurissima!  In ~Vinni non c'e' assolutamente niente di strano!

(Co~mpare in questo momento ~Vinni, vestito di tutto punto da pittore: camice nero, basco tipico calzato di traverso, in mano vari pennelli ed una tavolozza),

VINNI

Sono pronto.  Andiamo? (Esce dal ~proscenio a sinistra)

GINO

-(Lo segue sconsolato e prima di uscire, a Chiara) Se fossi in te, mi riguarderei qualche libro di psicologia...

Scena ~2a

(Squilla il telefono.  Chiara va a rispondere, dopo aver chiamato un paio di

volte ~Vinni dal giardino).

CHIARA

Si?  Pronto?  Si, abita qui... No, in questo momento non c'e' ... Si, puo~l dire a me... sono un~'amica... Ah, capisco... Si, so che lui aspettava la sua telefonata... Si, mi ha detto che vi ha sottoposto quel copione... Si... ~All'inizio mi e' sembrato strano, ma poi ripensandoci, mi piace questo vostro sistema di andare a conoscere gli autori nel loro ~habitat, per cercare di capire la loro personalita~l anche vedendo l'ambiente nel quale creano... Ah, ~caspita... avete proprio delle persone preposte a questo... capisco... verra~l

                                        qui un............ vostro direttore di produzione... Addirittura..... bene, ~glielo

                                        diro~l................ Oggi pomeriggio? No, non credo abbia impegni                                        Alle sette?

                                        Bene Certo, v~i faro' telefonare soltanto se vorra~l cambiare l'ap-

puntamento, ma credo che gli andra~l bene per stasera... Si... d'accordo... Tanti ossequi... ~buongiorno.. (ripone la ~cometta) Ma e' magnifico!

VINNI

-(Entrando) Cosa c'e'?

CHIARA

Oh, ma perche~l ci ha~i messo tanto tempo a venire?

VINNI

Ma veramente...

CHIARA

Va bel, non ha importanza!  Ho una notizia bellissima!  Indovina chi mi ha telefonato?

VINNI

Ma. non so...

CHIARA

Indovina?!

VINNI

Vediamo...

CHIARA

La casa...?

VINNI

La casa di riposo per anziani?!

CHIARA

No!  La casa...

VINNI

La ~casareccia, cucina tipica paesana?

CHIARA

Noi ~Edi.... ?

VINNI

Edi...         ?

CHIARA

Edit...          ?

VINNI

-(Contento e so reso) No?!

CHIARA

Si!

VINNI

~-Edit ~Piaff?  E che voleva?

CHIARA

Ma quale ~Edit ~Piaff!  La casa editrice!

VINNI

La casa editrice?  Ah, ho capito!  E che volevano?

CHIARA

Niente di importante... Hanno detto che verra~l un direttore di produzione per conoscerti...

VINNI

Ah, si, 10 so...

CHIARA

-...oggi!

VINNI

Oggi?  Oh, mio dio!  Ma come faccio?

CHIARA

Perche".~?

VINNI

Ma ti rendi conto?  Come posso riceverlo qui?  Tutto in disordine, il palazzo che dal una ~cosil brutta impressione, ~Gino che entra ~d' ~@ ~rovviso e mi fa fare delle ~figuracce, tu con i ~giochini psicologici... (spaventato) E se entra il professore dalla finestra?

CHIARA

~-Hei, calma!  Ti stai comportando come un ragazzino che va al suo primo appuntamento!  Dovresti anzi essere contento di vivere in un contesto cosi~l ~. diciamo, ~"bohemie@'...

VINNI

-~"Bohemien" e' un eufemismo per non dire che qui siamo tutti un po' pazzi...

CHIARA

-No, ti sbagli... Fattelo dire da me, che studio queste cose... Vedi, nei nostri studi, ci interessiamo anche di evoluzione del costume... Oggi va di moda un atteggiamento un po' ... come dire... un po' fuori della norma... Tu devi anzi dimostrare a questo signore che rifuggi da tutte le etichette, che ti comporti in modo diverso, che conduci un tipo di vita un po' pazza, ecco...

VINNI

Tu dici...?

CHIARA

Certo!  Una volta l'intellettuale doveva mostrare un certo distacco, di essere al di sopra della mischia, di analizzare la gente dall~'alto del suo perfezionismo... Oggi non e' piu~l ~cosil.  Oggi per colpire qualcuno devi dimostrare di essere ~pazzoide, avere tutti i vizi, tutti i difetti, essere il piu~l squallido degli uomini...

VINNI

Ma tu sei sicura che queste cose le hai studiate?

CHIARA

Cen~rto, che diamine!  Guarda quanti personaggi pubblici fingono di essere deboli., di essere dediti ~all'alcolismo, di drogarsi, di avere rapporti sessuali dei piu~l strani, e ti assicuro, molti di loro se potessero, andrebbero in chiesa tutti i giorni...

VINNI

Ma davvero?

CHIARA

Sicuro!  Tu devi mostrarti strano. incurante dei giudizi della gente. ~controcorrente... Comportati come se questo tizio che verra~l stasera ti desse quasi fastidio; non gli devi far capire che pendi dalle sue labbra, che il suo giudizio e' per te importante... Fregatene!

VINNI

Ma tu sei sicura che queste cose le hai studiate?

CHIARA

Certo!  Rientra nei modelli ~comportamentali contemporanei!  Bisogna costruire tutto. ma dare l'impressione che tutto sia stato lasciato al caso., ~alllùnprovvisazione... cominciando dall'ambiente~l Lascia tutto ~cosil, anzi metti un altro po' di disordine, se puoi... Fantasia, mi raccomando, fantasia!

VINNI

Se lo dici tu...

CHIARA

Sicuro!  Poi, l'abbigliamento... vediamo... ce l'hai una camicia rossa?

VINNI

si...

CHIARA

E' volgare!  Potrebbe essere mal interpretato... No, no, no... Ce l'hai una camicia a ~fioroni?

VINNI

Si, l'ho comprata ieri...

CHIARA

E' volgare!  Potrebbe sembrare uno ~scimmiottamento degli hippy... Ce l'hai una camicia a strisce?

VINNI

si...

CHIARA

E' volgare!  No, no, non va... Che lo ricevi in pigiama?... Ce l'hai una camicia nera? -

VINNI

-(Prontamente) No!  Per carita~"

CHIARA

Va bene, va bene, tanto sarebbe squallida... Bel, vado su a pensarci un po' e ti faro' sapere... (si avvia verso la porta, s~i ferma di scatto e torna indietro) Ho pensato!

VINNI

~-Caspita, velocissima...

CHIARA

-In mutande!

VINNI

In mutande?

CHIARA

Certo!  Che idea meravigliosa!  Fai in modo che alle sette qui si trovi ~Gino, che lo accolga lui e poi se ne vada... sai, non posso farlo io perche~l potrebbe sembrare che abbia interrotto una sera~tina un po', diciamo, romantica fra me e te... Quando sei sicuro che il direttore di produzione e' rimasto solo, compari tu in mutande dicendogli che stavi per fare una doccia e cominci a parlare restando ~seminudo,1 dandogli ~cosil l'impressione di fregartene della sua presenza e che per te che lui ci sia o no e' la stessa cosa... Dimostrerai ~cosil di essere completamente ~disinibito e di avere una forte personalita~l ...

VINNI

Ma sei sicura?  Non mi sembra ~un'idea molto buona...

CHIARA

E' ottima, invece.  ~Fidati.  Queste cose, io le ho studiate!  Ricorda: fantasia! (Fa per andare e prima di uscire) Fantasia!!!

Scena ~3a

VINNI

Fantasi~a? (sorride) A me, fantasia?  Ora io sono il re della fantasia! (Prende un gingillo con ~carillon, lo carica e sulla ~musichetta dello stesso ~declama sempre piu~l velocemente...)

Che potenza, mamma mia

la vocina che parlo'

quella della fantasia

che io chiamo Sagapo~'

Sono tutto, sono niente

sono brutto od attraente

sono re, sono pezzente,

sono povero ~0 potente...

sono il buio. sono la luce

sono allegro, sono truce

solo adesso posso tutto

tutto e' bello, tutto e' brutto...

Scrivo tutto, tutto ~invento,1

creo la pioggia, genero il vento...

Mi trasformo a piu~l non posso, sono uomo, sono donna sono ~Cappuccetto Rosso,

sono il lupo ~oppur la nonna...

Volo in cielo come un falco, senza uscir varco la soglia rimanendo sopra un palco posso andare dove ho voglia

Nella mente ho la potenza di veder cio~l che mi piace dei denari faccio senza, voglio amore, voglio pace

Sono ricco piu~l dei ricchi dei potenti piu~l potente spendo piu~l degli sceicchi

che in confronto non ~han niente...

Posso avere in ~nmo il mondo se soltanto chiudo gli occhi ci palleggio, lo nascondo fugge via se tu lo tocchi

Sono miei i cieli ~stellati, i sorrisi dei bambini i pensieri sgangherati,

e gli ~odor dei ciclamini...

Corro dietro i miei amori corro dietro Sagapo~' e ~perciol, cari signori, vi saluto... e me ne voli

(Buio).

Scena ~4a

(In scena ~Gino ed il professore ~Spiros)

GINO       

~ -Ma non ci riesco, a non preoccuparmi...

P. ~SPIROS

                 -Ti ho ~gial spiegato... ~Vinni sta attraversando una fase un po' delicata... Ti ~sembreral in questo periodo che faccia delle cose un po' strane...

GINO       

Un po' strane?  Me le chiama un po' strane?  E' un po' strano pog-

giare il cappello al muro, dove non c'e' un chiodo, vederlo cadere

e non arrendersi, riprovare l'operazione duecento volte... Ad un certo punto, vedendo che soffriva ogni volta che il cappello cadeva, gli ho detto: ~"Vinni, ho io la ~soluzione!"-"Davvero?"- mi fa. E io: "Certo!  Perche~l non metti un chiodo sul muro, ~cosi, il cappello rimarra~l appeso?".  Lo sa dove mi ha mandato?  Lo sa che mi ha detto?  "Idiota!".  Questo mi ha detto!  "Idiota!" a me!  Detto da uno che cerca di appendere un cappello ad un chiodo che non ~cleff

P. ~SPIROS

Devi avere un po' di pazienza... Vedrai che superato questo ~periodo, tutto tornera~l normale... Anzi, ~Vinni ti piacera~l molto di piu~l ...

GINO

Lo spero proprio, perche~l sta diventando insopportabile... L'ultima, ~stamane: "Hai da fare -mi dice- stasera alle sette?" - "No" gli dico. "Potresti venire a casa mia per aprire la porta ad un tizio che deve venire a trovarmi?  Lo fai accomodare, gli offri da bere e poi te ne vai ... I. E' normale, questo, secondo lei?

P. ~SPIROS

Non preoccuparti.  ~Anch'io ero ~cosil ...

GINO 

-(Tra se') Era quello che temevo...

P. ~SPIROS

Come?

GINO      

No, niente... Ho un po' di timori, ecco..

P. ~SPIROS

Bel, chiamalo, ora, che incominciamo la lezione...

GINO

No, scusi, professore, ma io oggi non me la sento.  Fate senza di me... ~Buongiorno.

P. ~SPIROS

Buongiorno.

Scena Sa

VINNI     

-(Entrando) ~Buongiorno, professore.

P. ~SPIROS

Hei, ~cosle' quella faccia ~cosil scura?

VINNI

L'ho sentita, professore... L'ho sentita una volta e poi nulla piu~l ... Volatilizzata~l Scomparsa!  ~All'improvviso, ~cosil ~com'era venuta...

P. SPI~ROS

No, no ... ~Qundo viene, non se ne va ~piul.  Vediamo (va alla parete sinistra e poggia il suo cappello sul muro)

VINNI

E' inutile che ci prova.  Ho tentato per due ore, ma e' inutile... (il professore prova ma il cappello cade) Visto?  Che le avevo detto?

P. ~SPIROS

E' molto strano... ~Riproviamo... (Riprova due o tre volte, senza risultato)

VINNI     

E' inutile...

P. ~SPIROS

Ah,, ho capito!  Ecco perche~l cade!

VINNI 

~-Perche"? (ansioso)

P. ~SPIROS

Non c'e; il chiodo!

VINNI 

Professore, ma sta scherzando?  Lo so che non c'e' il chiodo!

P. ~SPIROS

E tu pensi che senza chiodo possa restare appeso al muro?  Pensi sia possibile?

VINNI     

-(Irato) Ma lo pensava lei!

P. ~SPIROS

Niente affatto!  Ma s~iamo pazzi?

VINNI     

E' quello che sto cominciando a ~chiedenni...

P. ~SPIROS

Dove hai la cassetta degli attrezzi?

VINNI 

Ma veramente...

P. ~SPIROS

Ah, ~eccola li' ... (Si dirige verso la parete opposta, ~ mimando il

comportamento di chi tenta di aprire un mobile chiuso a chiave)

Ma perche~l lo chiudi a chiave?

VINNI      

-(Che ci capisce sempre meno) Eh~m... Sa, con tanti ladri in giro...

P. ~SPIROS

Dai, su, dam~mi la chiave...

VINNI      

Ma veramente non ce l'ho.,,..

P. ~SPIROS

Hai sempre voglia di scherzare, tu... Chi puo~l averla, se non il padrone dì casa?

VINNI      

Gial ... Chi puo~l averla?

P. ~SPIROS

Vediamo un po' ... (gli fruga nelle tasche) Ah!  Birbante!  ~Eccola qua! (Mostra una immaginaria chiave) Dunque... (va alla credenza immaginaria ed apre con la ~chìave immaginaria, nella ricerca di un immaginario chiodo.  Meglio se si ode ~dall'impianto ~fonico il rumore di chiave che gira nella toppa) ~Eccolo qui!  Un chiodo... Il martello... (prende questi oggetti e va alla parete opposta, fingendo di inchiodare il chiodo al muro.  Si odono i rumori del martello che batte) Ecco fatto! (Appende il cappello, che questa volta resta appeso.  Torna alla credenza e ripone gli oggetti.  Chiude le ~ante) Visto?  Basta essere organizzati!  Io scendo a fare una passeggiata... Tu pensaci un po' ... (Fa per avviarsi all~' uscio)

VINNI

Professore!

P. ~SPIROS

Si?

VINNI

La chiave...

P. ~SPIROS

-(Sorridendo) Ah, si, scusami... (Prende la chiave dal taschino e gliela porge) ~Buongiomo... (Va via)

VINNI

Buongiomo... (Resta impietrito a fissare il cappello).

Scena~6a

VINNI

-~(i.f.) Non e' possibile... Sto sognando...

SACAPOI

In un certo senso...

VINNI

-Sei tornata!

SAGAPO

Non me ne sono mai andata!

VINNI

Ma per un giorno intero non ti sei fatta sentirei

SAGAPO

Hei~l Non dovro~l mica timbrare il cartellino?

VINNI

No, per carita~l ...

SAGAPO'

Questo e' il mio primo momento, da stamattina, nel quale tu sei

                             pronto per ~"sentinni"... Ci vogliamo mettere un po' al lavoro?

VINNI

Okay

SAG"O?

Da questo momento daremo una regolata alla tua

                             vita futura... Ma per quella passata, come la mettiamo?

VINNI

Non saprei...

SA W 01 

Bisogna aggiustare anche quella, per evitare che ti possa condi-

                             zionare... Vediamo un po'... Prendi un disco!

VINNI

-(Eseguendo) Questo?

SAGAPO

Uno qualsiasi... Ecco, questo e' il disco sul quale e' incisa la

                             tua vita!

VINNI

No, questo e' un disco dei ~Duran-Duran!

SAGAPO

No, ti sbagli...

VINNI

Ma io l'ho pagato ventimila lire!

SAC,APOI

E' il disco della tua vita!

VINNI

Guarda un po' ... E' incredibile... La mia vita... ventimila lire?

SAGAPO

Poggialo sul piatto... ~(Vinni esegue) Ora siedi.. ~(c.s.) ~Spe~gnamo la luce?

VINNI

Ma ~cosil non vedo niente...

SAGAPO

Ci pensero~l io ad illuminarti...

VINNI

Va bene... (fa per alzarsi)

SAGAPO

No, ci penso io... ~(Vinni siede, mentre la luce si spegne) Al~lora, si va ad incominciare!

(Mentre il lume da tavolo si illumina con effetto ~psichedelico, parte un brano registrato: e' un ~collage di pezzi e altri brani parlati, creato a discrezione del regista, e dara~l l'impressione, nella scelta dei brani, di accompagnare lo spettatore attraverso la vita passata di ~Vinni, considerando per la scelta dei brani ~l'etal di Vinni~. la sua probabile formazione culturale, i suoi trascorsi politici, alcune probabil~i comuni storie amorose, ecc.  Il ~collage dovra~l essere molto veloce, dando apparentemente l'idea di confusione., nella quale, a squarci, si riconoscono i pezzi registrati.  Alla fine del brano, la scena resta completamente al buio).

VINNI

imante ed affaticato perche~l aveva segu~ito, attraverso il disco, i suoi ricordi e le sensazioni derivanti) Ma come e' possibile?  Ci sono delle cose che nessuno conosceva

SAGAPO

-Le conoscevi tu, e tanto basta...

VINNI

Ma tu sei me?  Cioe~', io sono tu... Tu sei.. Chi sono?

SAGAPO

Ora tu sei tu., e niente altro...

VINNI

Ho capito Perche~l non accendi la luce?

SAGAPO

Pensaci tu Sono tremendamente stanca...

VINNI

Va bene...    (accende una candela a va ad accendere la luce. Ripo-

ne la candela e la spegne)

SAGAPO

Non credi sia il caso di mettere un po' d'ordine, visto che fra un~tora verra~l il direttore di produzione della casa editrice?

VINNI

Gial, hai ragione... Ma... tu che ne sai?  Va bene, va bene, non voglio saperlo... (comincia a riordinare la stanza, ma come per incanto la candela, precedentemente truccata, si ~riaccende.  Stupore di ~Vinni che ripete l'operazione tre o quattro volte).

SAGAPO

Pensavo una cosa... Non credi che questa stanza sia un po' smorta?

VINNI

In che senso, scusa?

SAGAPO

Mah, non so... i colori, per esempio.  Vedo pochi colori...

VINNI

Bel, veramente, quando la arredai, mi dissero che la nuova moda tendeva a privilegiare il bianco e il nero...

SAGAPO

Storie!  Qui dentro tu crei, racconti il mondo, inviti alle gioie della vita... Sono forse bianchi e neri i prati, i fiori, gli uccelli?

VINNI

Ed ho speso anche un sacco di sold~i per l'architetto...

SAGAPO

No, no, ~cosil non va... Vediamo cosa si puo~l fare... Aggiungiamo qualche nota di allegria... Eh?  Ti va?

VINNI

Si.  Cosa devo fare?

SAGAPO

Niente... solo chiudere gli occhi...

VINNI

Ma se chiudo gli occhi, per me sara~l buio...

SAGAPO

Devi vedere con gli occhi della mente, non con quelli del ~co

VINNI

D'accordo.

SAGAPO

Sei pronto? Chiudi gli occhi! (Va via la luce)

VINNI

Va bene cosi~l?

SAGAPO

Si... Concentrati di piu~l ...

VINNI

Si... Ecco...

SA@f      

Si, ~cosil.  Vedi le sedie, il divano... vedi il soprabito appeso ~all'attaccapanni... vedi i cuscini... Ecco, ora puoi aprire!

~(Vinni apre gli occhi e trova i cambiamenti anticipatigli da ~Sagapo': le sedie ora sono colorate, il divano anche, i cuscini sullo stesso hanno dei variopinti disegni ~floreali, il soprabito ~all'at~taccapanni e' di un bel colore ~scargiante)

VINNI

Ma... e' incredibile! (Si accorge di avere nel taschino un ~fazzo-letto bianco) Ah, un attimo... (chiude gli occhi e si estrae con una mossa veloce il fazzoletto, che diventa colorato) Ecco qua...

SAGAPO

Ora va un po' meglio... Ma... Orrore!  Cosa vedo?

VINNI

Cosa vedi?

SAGAPO

Ma dove hai comprato quell~'orribile quadro?

VINNI

-(Guardando il quadro al muro) Ah, quello... Nello stesso negozio dove mi hanno venduto tutto il resto...

SAC,APO'

Bel, diamogli un po' di colore...

VINNI

Okay, vado a prendere il pennello... (si avvia)

SAGAPO

Ma non ce n'e' bisogno!

VINNI

Ah, ~gial ... Che devo fare?

SAC,APO'

Il pennello e' li', sulla scrivania...

VINNI

Dove?

SAGAPO

Li', proprio davanti a te...

VINNI

-(Immedesimandosi, raccoglie il pennello dal tavolo) Ecco qua...

SAGAPO

Ora diamo al quadro un bel po' di colore...

VINNI

Va bene. (Si avvicina al quadro)

SAGAPO

No, no, piu~l lontano... ~(Vinni esegue).  Ancora... (~c.s.). Ancora piu~l distante... Non vedi quanto e' lungo quel pennello?

VINNI

-(Oramai completamente calato nel ruolo) ~Caspita!  Quanto e' lungo!  Non me ne ero accorto! (Si porta alla distanza di circa tre metri dal muro) Va bene cosi~'9

SA@l      

Si, ora va bene...

VINNI

D'accordo,, allora comincio... (Inizia a dipingere ~buffamente, data l~'enome distanza, ma non accade nulla)

SAGAPO

Ma ~Vinni, cosa stai facendo?  Non dimentichi nulla?

VINNI

Non so...

SAGAPO

I colori!

VINNI

Gial~l Che stupido!  Dimenticavo i colori!  Dove sono?  Ah, ~eccoli li' ... (indicando un punto sul pavimento) Ecco qua... Iniziamo con il rosso?

SAGAPO

Si, penso che rosso vada bene...

VINNI

Allora... (Inizia delle operazioni buffe per ~intingere il lungo pennello nel barattolo di pittura, arrivando persino a salire sulla sedia) Ecco, sono pronto... Vado?

SAC~,APO

Vai!

VINNI

-(Inizia a dipingere e come per incanto il quadro comincia a prendere i colori che ~Vinni descrive ~man mano) E' incredibile!  Sono una forza!  Che ne dici? (non udendo risposta) Sagapo~l?  ~Hei, Sagapo~l?

Scena ~7a

GINO

-(Entrando) ~Hei, ~Vinni

VINNI

Ah, ecco... percio~l se n'e' andata...

GINO

Ma chi?

VINNI

-Sagapo

GINO

Sagachi?

VINNI

Sagapo~' ...

GINO

E chi e'?

VINNI

Tu non puoi capire...

GINO

Perche~l, sono idiota?

VINNI

In un certo senso, si...

GINO

Come?!

VINNI

Non ti offendere... Sei ancora nel limbo dei mortali...

GINO

Vinni, ti senti bene?

VINNI

Mai stato meglio!

GINO

Devo scendere a fare un servizio... Vuoi accompagnarmi?

VINNI

Dove devi andare?

GINO

Eh~m... Devo passare da un mio cliente...

VINNI

Chi devi andare a trovare?

GINO

Vinni, ti prego, vieni con me...

VINNI

Ma da chi devi andare?

GINO

Devo passare dal mago del ~Kilimangiaro... ~Vinni, ti prego, vieni!Ti fai dare un~'occhiata...

VINNI

Un~'occhiata?

GINO

Si, ti fa una piccola visita... ~Gial gli ho parlato del tuo caso...

VINNI

Ma quale caso?  Cosa dici?

GINO

No, non preoccuparti, e' un caso semplice... Mi ha detto che a volte gli spiriti maligni entrano dentro di noi per farci del male, ma basta una semplice pozione africana e fuggono via dal nostro corpo...

VINNI

Che pozione?

GINO

Zampe di rana, veleno di serpente a sonagli e un po' di testicolo di iena tritato...

VINNI

Ma sei impazzito?!?  Lo credo che gli spiriti fuggono via con questa schifezza!

GINO

Vinni~. ma tu ne hai bisogno!

VINNI

Ma ~perchel?

GINO

Ti vedo strano, parli da solo...

VINNI

Sono perfettamente normale!  Basta con queste sciocchezze!  Piuttosto, non noti niente?

GINO

-(Guardandosi intorno) No...

VINNI

-Come?  I colori...

GINO

Ma quali colori?

VINNI

I colori dei mobili, i cuscini, il quadro alla parete?

GINO

-(Dopo aver guardato) ~Vinni, ti prego, vieni dal mago del ~Kill=gia~ro...

VINNI

Basta!  Tu non-puoi capire!  Te lo ripeto per l'ultima volta: ~@dno perfettamente normale! (Va un attimo ~nell'altra stanza e rientra come se stesse ~poì,tando una lastra di vetro)

GINO

Ed ora che stai facendo?

VINNI

Devo cambiare il vetro del balcone che ieri il vento mi ha rotto...

GINO

E che stai facendo con le mani cosi~l?

VINNI

Sto portando il vetro che ho comprato stamattina, non lo vedi?

GINO

Veramente., no...

VINNI

Caspita!  Va bene che l'ho pulito, prima, ma non pensavo di averlo lavato ~cosil bene.  Davvero non lo vedi?

GINO

Vinni, la visita e' gratis, la pozione costa tremila lire...

VINNI

Ti ho detto che non ne ho bisogno! (Fa per allontanarsi)

GINO

E allora vai al diavolo! (Finge con il braccio un~'innaginaria spinta a ~Vinni, senza avere l'intenzione di colpirlo: infatti lo sfiora, ma fende l'aria proprio nel punto nel quale incontrerebbe il vetro, se esistesse.  ~Vinni inizia a roteare perdendo l'equilibrio ed infine ~mima la caduta del vetro.  Si ode l'effetto di vetri in frantumi)

VINNI

-(Frenando un impeto d'ira, poi dolcemente) ~Gino, non preoccuparti... Tu ti preoccupi per me e ti ringrazio, ma non ce n'e' motivo... Temi di perdere il tuo migliore amico? ~(Gino annuisce) Tu sarai mio amico e vivremo vicini... (guardando il punto dove sarebbe caduto il vetro) Almeno per altri sette anni...

Scena ~8a

(Suona il ca~mpanello d'ingresso)

VINNI

Chi puo~l essere? (Guardando l'orologio) Dio mio!  Le sette!  Presto!

GINO

Ma cosa c'e'?

VINNI

-Il direttore di produzione dell~'editore!  Ricordi?  Il favore che ti avevo chiesto?

GINO

Ah, si...

VINNI

Presto, devo andare a spogliarmi...

GINO

A spogliarti?

VINNI

Si, a mettermi in mutande... E devo andare sotto la doccia...

GINO

Adesso?

VINNI

-(Agitatissimo) Si, e devo farmi anche la barba!

GINO

Vuoi andare anche dal ~manicurista, mentre io lo trattengo?

VINNI

No, dopo ti spiego!

(Suona il campanello di nuovo)

VINNI

Ti prego, e' una visita importantissima, per me...

GINO

Capisco... E se non e' lui?

VINNI

Manda via chiunque venga a rompere...

GINO

Okay, come vuoi...

VINNI

Ah, ti prego... non prendertela... Lo fai accomodare, gli offri qualcosa, gli dici che vengo subito, fingi di chiamarmi e te ne vai...

GINO

D'accordo.

VINNI

Mi raccomando... (Scompare in quinta)

GINO

Piu~l passano i giorni, piu~l mi preoccupa... ~Mah! (Va ad aprire)

Scena ~ga

Entra velocemente la direttrice di produzione, infastidita per l'attesa fuori della porta.  E' una graziosa donna ~trentenne, che si muove con grazia e che dimostra anche dal suo ~abbigliamente la classe e nel ~contempo la sicurezza di un moderna donna-manager.  Nelle prime battute, ~Gino ~di--@--mostra di non aver capito che si tratta della visita che ~Vinni attendeva, pensando ad un direttore uomo, e di credere che ~Vinni ha dato distrattamen-

te un         appuntamento galante).

T1TTI

Buongiorno!  Credevo che non venisse piu~l ad aprirmi...

GINO

E lei chi e'?

TITTI

Sono ~Titti ~Alterio.  Lei e' ~Vinni?

GINO

No, ~Vinni non c'e"

TITTI

Come, ~non.clel? Avevamo un appuntamento!

GINO

si. ~l~gino... Vì~nni e' un po' distratto, in questo periodo... Ti ha dato un appuntamento dimenticandosi che ne aveva uno ~piu' importante, oggi...

VINNI

-(Da fuori scena) Vengo subito!

TITTI

Ma e' in casa!  Non capisco...

GINO

Ascolta... E' in casa., ma sta aspettando una visita importante.  Oggi ha appuntamento con il direttore di produzione... Percio~l ... (prendendola per un braccio ed avviandosi verso l'uscio) Ecco, bambola, torna domani e potrete avere il vostro incontro amoroso!  Oggi non e' possibile!

TI'ITI

Ma io devo vederlo oggi!

GINO

E che sara~l mai, un giorno dopo?  Sei ~cosil affamata?

TITTI

Io devo vederlo oggi!  Domani ho appuntamento con altri scrittori

GINO

Come? Oggi con ~Vinni e domani con un altro?

TITTI

-(Sta al gioco) Oggi uno scrittore, domani un altro, dopodomani magari con due poeti insieme...

GINO

Ma... sei una specie di prostituta culturale?

TITTI

No... Sono una direttrice di produzione editoriale...

GINO

Ah, ecco... (realizzando) Oh, mio Dio! (Mortificato) Lei mi deve perdonare!  Sono un idiota...

TITTI

Non si preoccupi... E' stato un ~mailinteso divertente...

GINO

Se lo sa ~Vinni, mi ammazza!

TITTI

Non ~glielo diremo...

GINO

Grazie... Bel, posso offrirle qualcosa?

TITTI

No, grazie.  Non bevo mai di sera.

GINO

Allora io andrei... ~Vinni viene subito... (Gridando) Vinni~l C'e' quella visita per te! (A ~Titti) Che mascalzone... Me lo poteva dire che era una donna... Permesso... (Esce)

Scena ~10a

VINNI

-(Da fuori scena) Ancora un attimo e sono a lei!  Puo~l cominciare a~dare uno sguardo a del mio materiale che e' sul divano!

~(Titti siede al divano ed inizia a leggere dei copioni.  Dopo un po' entra ~Vinni in mutande, con l'asciugamani sulle spalle ed il viso ~insaponato.  Vedendo ~Titti, che non lo vede, si blocca un attimo e poi fugge via terrorizzato in quinta).

VINNI

-(Da fuori scena) Ma scusi, come si chiama, lei?

TITTI

Sono ~Titti ~Alterio...

VINNI

-~(c.s.) Ma lei e' il direttore di produzione?

TITTI

Si, sono io...

VINNI

-~(c.s.) Mi scusi... mi ha colto un po' impreparato...

TITTI

Ma sono venuta soltanto dieci minuti prima ~dell'ora fissata!

VINNI

-~(c.s.) Si, ma io sono un po' distratto... Vengo subito...

TITTI

E' molto graziosa la sua casa...

VINNI

-~(c.s.) Grazie...

TITTI

Si gode un bel panorama? (Si avvicina alla tenda chiusa

VINNI

-~(c.s.) Si, molto bello... (poi terrorizzato all~'idea che ~Titti apra la tenda e ci trovi il professore) No!  E' orrendo!  Fa schifo! La finestra dal in un cortile buio e malsano!

TITTI

-(Si ferma) Capisco... ~Hei, che bei dischi... Sono tutti suoi questi dischi?

VINNI

-~(c.s.) Si, ma non tocchi quello dei ~Duran-Duran!

TITTI

Va bene... ~(Curiosando) Ah, che bella... E' comoda questa segreteria telefonica?

VINNI

-~(c.s.) Non la tocchi! (Comparendo) ~Eccomi qua... ~Buongiorno, molto lieto! (Le stringe la mano) Gradisce qualcosa? (Diniego di ~Titti) Prego, si accomodi... (Siedono sul divano) Devo dirle subito che non mi aspettavo di vedere una donna!

SAGAPO

E che donna!

VINNI

-(Soltanto lui sente la ~vc>cina e ripete Meccanicamente) E che donna!

TITTI

Grazie... (Lusingata) Come mai non si aspettava una donna?

VINNI

Bel, sa, il suo e' uno di quei lavori per i quali si e' abituati a vedere la figura di un uomo...

TITTI

Capisco... ~Innanzitutto, tanto per entrare in confidenza ~potremw darci del tu...

VINNI

Con molto piacere...

TITTI

La tua casa e' molto carina...

SAGAPO

Hei, non comincerai a fare il ~cascamorto, ora?

VINNI

Ma quando mai!

TITTI

No, fa~nmelo dire... Se~i molto modesto., ma e' carina davvero... L'ha arredata un architetto?

SAGAPO

Dai, che ti piace... Ci avrai ~gial fatto un ~pensierino...

VINNI

Fatti gli affari tuoi!

TITTI

Ma io chiedevo ~cosil per parlare...

VINNI

No dicevo... "Fatti gli affari tuoi" dissi ~all'architetto, quando mi disse che non sarei stato capace di arredarla da me... Poi invece ho fatto tutto da solo...

TIT~RI

Bravo e$ molto carina... Anche se io avrei scelto dei colori diversi per le pareti...

SA@'

Ti consiglierei di desistere... Non mi piace, come donna...

VINNI

A me piace...

TIITTI

Va bene, va bene, ti davo un consiglio...

SAGAPO

E poi... ~Titti!  Che nome ridicolo!

VINNI

Credi forse che Sagapo~' non sia ridicolo, come nome?

TITTI

Non so... credo di si... Ma Sagapo~' non ~vuol dire "ti amo" in greco?

VINNI

Si... vedo che conosci le lingue...

TITTI

Oh, ricordi di quando andavo a scuola...

SACAMI

Sai che l'espressione ~"sagapolllrisale ai tempi delle guer~re ~puniche?

VINNI

Ai te~mpi delle guerre ~puniche?

TITTI

Come?

VINNI

No, dicevo che i tempi delle guerre ~puniche sonò quelli che mi sono rimasti piu~l impressi, fra i ricordi di scuola...

TITTI

Ah, capisco... Bel, mi piacerebbe leggere qualcosa scritta da te ultimamente...

SAGAPO

Ah, voglio proprio vedere come va a finire...

VINNI

Non pensi di essere un po' indiscreta?

TITTI

Forse... Ma come faccio a giudicare, se non leggo qualcosa di tuo?

VINNI

Hai ragione... scherzavo... Ecco, questo e' il mio ultimo copione...

TI'ITI

-(Prende il copione ed inizia a leggere, seduta con ~Vinni accanto) Grazie, gli do' soltanto uno sguardo...

(Mentre ~Titti legge, inizia un dialogo fra ~Vimi e Sagapo~l, condotto tutto attraverso l'impianto ~fonico)

SAGAPO

Perche~l non confessi che ti piace?

VINNI

Ebbene si.  Mi piace!

SAGAPO

E allora, perche~l non ti butti?

VINNI

Ma dai... E' un rapporto di lavoro...

SAGAPO

Ma un po' di sentimento non guasta...

VINNI

No, ho paura... Potrei dare l'impressione di voler forzare il suo giudizio...

SAGAPO

Ma e' proprio quello che vogliamo fare...

VINNI

Oh., sei impossibile... Lei e' una direttrice di produzione che sta ~esamindando un mio testo ed io lo scrittore che aspetta l'esito del suo giudizio...

SAGAPO

E' proprio questa mentalita~l che devi rifuggire, d'ora in poi... Queste posizioni ~cosil rigide... Abbandona un attimo la visione della realta~l ... ~Quest'incontro di lavoro ~cosil formale, che orrore~i Ti piace?  Vorresti conquistarla?  Ti piacerebbe baciarla?  Averla per una notte?  Non importa quello che lei pensa di te... Vedi, una persona che ragiona ~cosil rigidamente, avrebbe una certa percentuale di possibilita~l di successo, se tentasse degli approc-

ci... Tu hai il potere di averla, se la vuoi, senza toccarla con un dito!

VINNI

Ma come faccio a possederla con la fantasia?

SAGAPO

Sto tentando di insegnarti proprio questo... Che senso ha corteggiarla, farle dei regali, invitarla a cena, perdere tutto questo tempo, per ottenere magari un insuccesso?  Ma anche se ci riuscissi, ne sara~l valsa la pena?  E' giusto impegnare la tua mente per giorni e giorni, e distoglierla da altri lavori piu~l importanti?  T u crei, sei un artista, ricordalo, hai un dovere verso i tuoi si~mili!

VINNI

Ma il corpo non reclama forse i suoi diritti?

SAGAPO

Certo!  E' questo il punto!  Non apparterrai a quella classe di idioti che ~antepongono i piaceri del corpo a quelli dello spirito, per caso?

Tu sei come gli altri uomini, hai le tue debolezze, hai i tuoi pregi, il tuo corpo ~assapora i piaceri della vita, proprio come quello degli altri esseri umani, ma qui e' la differenza: chi ha la fantasia viaggia, possiede il mondo, fa suo quello che innalza il suo spirito, li' dove gli altri non possono che arrendersi e fare marcia indietro!

VINNI

Bel forse non hai tutti i torti...

SAGAPO

Vai, Vi~rmi... Chi ha me, ha il mondo in pugno!

VINNI

D'accordo... Ora vado... Le diro~l ... "Signorina...

SAC,APOI

Dai, ci sei...

VINNI

Un attimo... "Signorina, che ne direbbe se uscissimo a cena?"

SA@t

Si, si, ~cosi!

VINNI       -

No, le dico prima: "Signorina, lei cosa pensa di me?"

SAGAPO

Si, mi piace, ~cosi...

VINNI

-"Cosa pensa di me?" (Provando vari toni) "Signorina, ~qualle' il suo parere su di me?" Allora vado... "Signo~@a, cosa pensa di ~me?'1

TI~'ITI

-(Che aveva letto il copione e riferendosi naturalmente allo stesso) Mi piace.  Mi piace moltissimo!

(Scatta il seguente effetto, che rappresenta i pensieri di ~Vinni e i suoi giochi di fantasia, mentre nella realta~l cio~l non accade: cambia la luce, magari azzurra, ~Vinni si alza di scatto dal divano mentre parte la registrazione di un ~appasionato tango; ~Vinni si reca ~all'attaccapanni ad indossare una giacca, mentre ~Titti lo guarda ~estasiata, togliendo gli occhiali e riponendo il copione sul divano.  ~Virmi le si avvicina con fare pomposo e con atteggiamento alla ~Rodolfo ~Valentino, dopo aver provveduto a pettinarsi i capelli con un piccolo petti-ne che estrae dalla giacca, la afferra e la avvinghia, costringendola a ballare il frenetico tango durante il quale egli la ~strattona, abbandonandola anche per un attimo su di una sedia per darsi un altra ~pettinata,riafferrandola e trattandola a mo' di fantoccio, in dei momenti.  Alla fine del brano la fa accomodare sul divano, comincia a togliers~i la giacca e lentamente le si avvicina evidentemente per possederla, mentre lei

                                          rimette gli occhiali, riprende il copione e nello stesso istante

                                          termina la musica e si ~riaccende la luce. Nulla e' cambiato, se

                                          non nella fantasia di ~Vinni. La luce trova i due nella medesima

                                          posizione nella quale si trovavano al primo cambio luce. ~Titti

                                          perfettamente calma, ~Vinni un po' sconvolto da cio~l che dentro di

                                          lui e' accaduto).

TITTI       

si,, devo dire che e' scritto veramente bene! Soltanto l'inizio non,

                   mi piace molto...

VINNI

-(Rivolgendosi a Sagapo~' ed in relazione all~'episodio precedente)

                   Ma sei terribile!

TITTI

-(Credendo che si riferisca a lei) Ma fa parte del mio lavoro...

                   -(Continua a leggere)

SAGAPO

Terribile, questo? Vedrai di peggio! Ora cerca di salvare il sal~-

                                          ~vabile, sperando che questa qui dia parere positivo, cosa molto

                   difficile...

VINNI

Perchel. difficile?

SAGAPO

Bel. non dimenticare che ci siamo conosciuti quando eri ~gial a meta' copione, quindi abbiamo lavorato insieme solo per meta' e che il cielo mi fulmini se l'altra meta' e' decente...

VINNI

Presuntuosa!

TITTI

Devo confessarti che sono rimasta molto ben impressionata... E' un copione stupendo!

VINNI

(a Sagapò) Alla faccia tua!

TITTI

Anche se la seconda parte e' di gran lunga superiore alla prima... Bel, e' stato un piacere, conoscerti

VINNI

-(Ora con voce dal vivo) Anche per me

TITTI

-(Alzandosi) Posso anticiparti che il mio giudizio e' positivo ed il mio rapporto sara~l piu~l che favorevole... Entusiasta, ecco!

VINNI

Troppo buona...

TITTI

No, sono sincera... Si legge tanta di quella immondizia.. Ti faremo sapere qualcosa al piu~l presto, ma puoi considerarti ~gial della nostra grande famiglia... Piuttosto, non potresti cambiare qualcosa della prima parte?

VINNI

No!  La prima parte non si tocca!

TITTI

Va bene, d'accordo... Va benissimo anche ~cosil ... Allora ciao.

VINNI

Ah, senti... (la tira in disparte per non far sentire a Sagapo~l) Che ne diresti di venire a cena con me., domani?

TITTI

-(Estrae un ~bígliettino dalla borsa e ~glielo porge) Con molto piacere!  Telefonami domani pomeriggio... Ciao... (Va via)

VINNI

-(Avviandosi verso l'uscio con lei) Ti accompagno... (esce),

Scena ~lla

VINNI

-(Rientrando) Io non mi ci raccapezzo piu~l ... Come e' possibile che mi ~accadano cose del genere?  E' tanto grande il tuo potere?  Tanto da farmi vivere le situazion~i ~come,se fossero reali?  Tanto da farmi perdere il controllo su cio~l che faccio e su cio~l che penso?

SA@f

Che possiede me, possiede il mondo...

VINNI

Questi sono fatti fantastici...

SAGAPO'

Fatti fantastici... Hai letto ~Coward?  "I fatti sono fantastici molto piu~l spesso di quanto non si creda.  Prendiamo il talento creativo, per esempio.  Come si puo~l riuscire a spiegarlo?  Prendiamo ~Shakespeare e ~Michelangelo!  Cerchiamo un po' di capire come facesse ~Mozart ad afferrare i suoni ~nell'aria e a metterli giu~l sulla carta quand~'era ancora un ragazzo!  Fatti, semplici fatti!"

VINNI

Fantastici!

SAGAPO

Chi possiede me,~.possiede il mondo...

VINNI

Ma devi ~capirini... Mi hanno sempre insegnato ad essere pratico, a vedere le cose nell~'ottica reale... "Tieni gli occhi aperti, ma

non sognare Resta con i piedi sulla terra, o avrai delusioni a

non finire       Non dare retta a quelli che non sono piu~l che norma-

li... Non rincorrere troppo i tuoi pensieri, sii realista, non so~gnare cio~l che non hai e che non puoi avere..."

SACAPO

-"Ma non ringhiare, cane barbone!  Alle sante armonie che m'invado-

no 1 animo non ~s ~1 addicono quei suoni bestiali.  Siamo avvezzi a vedere gli uomini deridere cio~l che non comprendono, brontolare allo spettacolo della ~be ~llezza e della bonta~l che spesso dal loro fastidio; anche tu protesti contro di esse ringhiando?..."

VINNI

Ancora ~Goethe...

SAGAPO

Ancora il ~Faust...

VINNI

Forse hai ragione tu... Ma non sono piu~l tanto convinto che averti sempre vicino sia bello...

SAGAPO

Ricorda: avermi sempre vicino ti portera~l degli effetti... Molte persone si allontaneranno da te, molte piu~l di quelle che lo fanno ora, ma quelle che ti resteranno vicino non si allontaneranno piu~l ...

VINNI

Speriamo

Scena ~12a

(Entrano ~Gino e Chiara.. ~Gino si porta al centro della stanza e decla~ma uno dei suoi slogan, contento in viso, ma non si udra~l ~ciol che dice; evidentemente ~Vinni ha imparato a chiudere le orecchie al momento giusto).

VINNI

-(Guardando in aria verso Sagapo~l) Grazie...

GINO

Che ne dici?  Ti piace?

VINNI

No!  E' stupido!

CHIARA

A me sembra carino...

VINNI

No.  Non mi piace...

CHIARA

Ascoltami bene, tu! ~(Irata) Finora non mi sono messa in mezzo perche ~1 la vostra amicizia e ~1 di lunga durata, ma se non parlo, scoppio!  ~Gino mi ha parlato, e io condivido il suo punto di vista!  Tu devi farti vedere da un medico; continui a fare cose strane ed a maltrattare ~Gino in ogni occasione.  Devi smetterla!  Devi capire che se noi ti diciamo queste cose e' perche~l siamo preoccupati!  Non sei mai stato perfettamente normale, ma ora hai raggiunto dei livelli preoccupanti: parli da solo, fai cose strane, vedi gli oggetti che si spostano... (Continua a parlare con ritmo serrato, ma al partire della registrazione del pensiero di ~Vimi, la sua voce cala di volume, diventando un lontano ~sottofondo)

VINNI

-~(i.f.) ~Uffa, che scocciatura... Ma perche~l la gente blatera tanto?  Non posso mandarli a quel paese, ma ho tanto bisogno di tranquillital ... Come faccio a lavorare in questa casa che mi sembra un corso principale di paese la Domenica mattina?  Avrei in questo momento bisogno di una bella cuffia per non sentire tutte queste chiacchiere... ~Hei, che idea!  Devo trovare una cuffia... ~(Mima la ricerca di qualcosa sugli scaffali)

CHIARA

-(La sua voce torna normale) Devi capire che chi vive in metto agli altri, deve compenetrarsi nelle persone!  Devi essere pratico, vedere le cose con ~obbiettivital,, non inseguire pensieri che ti ~por~tano lontano, resta con i piedi sulla terra, vedi le persone per. quel che sono e non per quello che vorresti esse fossero... Non ci venire a dire cose strane, che gli oggetti si spostano, cambiano i colori dei mobili, perche~l e' chiaro che noi che siamo tuoi amici ci preoccupiamo... Cosaprete~ndevichefacessimo?  Che facessimo fin~ta che tutto e' normale?  Che assistessimo a questi tuoi numeri senza pensare che forse il troppo lavoro ti ha un po' esaurito?Non possiamo!  Noi siamo preoccupati e pensiamo che forse un buon medico potrebbe aiutarti... Che c'e' di male?  Hai paura di andare» dallo psicanalista?  Che idiozia!  ~Ogginon si considera piu~l lo p~@i-

~canalista come il medico dal quale si portano i pazzi... Oggi tutti siamo un po' esauriti, ognuno di noi dovrebbe ogni tanto andare a farsi ma ~controllatina, perche~l lo stress della vita di oggi ti porta inevitabilmente ad avere degli ~scompensi... Ma se non vuoi capire questo, devo dirti che sono delusa... ti ritenevo piu~l maturo... Io posso dirti che il mio lavoro mi ha dato modo di conoscere molti buoni medici psichiatri e potrei fissare un appuntamento con il migliore che e' in circolazione... Eh, che ne dici?

(Durante tutta questa battuta di Chiara, ~Vinni ~mima di aver trovato la cuffia., di calzarla e constatare che quando la mette, la voce di Chiara scompare e si vede soltanto il movimento della bocca e la gestualita~l del corpo, e quando la scosta dalle orecchie, la voce incalzante della ragazza torna ad essere ascoltata anche dagli spettatori.  Di seguito diamo tre battute che verranno diffuse ~dall'impianto nei momenti durante i quali Vin~ní mette la cuffia cancellando la voce di Chiara)-

VINNI

Hei, funziona!  E' incredibile!

VINNI

E' straordinario!

VINNI

Ecco questa e' la prova che sono pazzo!                                             Posso averefantasia, posso viaggiare lontano, ma se non sento una persona che mi sta parlando perche~l calzo una cuffia che non ho, non sono normale... Forse hanno ragione loro... Mi sono ~úmginato tutto... Sara~l meglio che segua il consiglio di ~Gino e Chiara... Uno psicanalista non dovrebbe farmi male... (M~ima di togliere la cuffia e si sente l'ultima parte del monologo di Chiara)

CHIARA

e dopo la visita, sono sicura, ti sentirai molto meglio!

VINN

Okay, mi hai convinto... Forse l'ho sognato, tutto quello che e' successo... Prenotami la visita...

CHIARA

Oh. bene!

GINO

Finalmente!

CHIARA

Sono fiera di te!  Ti ~prenoterol la ~vìsita... (Fa per andare, e sull~'uscio) Al piu~l presto?

VINNI

-(Triste) Al piu~l presto...

GINO

Bene... (esce con Chiara)

Scena ~13a

VINNI

-(Restato solo) Ma si... forse e' meglio cosi~l... Consideriamolo un sogno, una fantasia di un ~giomo... Che stupido sono ~stato@..

Ho sfiorato il manicomio... (Si reca alla macchina per scrivere) Questo e' un lavoro nel quale non si ~puol, non si deve sognare!

La gente crede che chi scrive si lascia andare alla fantasia,, rincorra i suoi pensieri fino in capo al mondo... ma non e' ~cosil ... Bisogna avere sempre i piedi sulla terra, sapere cosa vuole la gen-

te e non pensare a cio~l che piace a te... Capire cosa cerca il mercato e dare al pubblico quello che il pubblico chiede... I tuoi sogni, le tue allucinazioni te le devi tenere per te... Dunque...

(Cerca nuove idee, si accende una sigaretta, sembra che stia per partire nel suo lavoro per due o tre volte, ma non riesce a scrivere.  Si rende conto di quanto risultasse falso il discorso ~pre-. cedente.  Si rende conto di aver rinnegato una conquista che aveva fatto) ~Sagapol?  ~Hei, ~Sagapoli ~Rispondiniii Dove sei, ~Sagapol?  Non te ne andare, ti prego... (non ottiene risposta) No, non puoi farmi questo, te ne prego... Che idiota sono stato... Come posso aver pensato anche per un solo istante quello che ho detto prima?  Ricordo la frase che mi dicesti ieri: "Chi non ci crede,, non mi ha"... Sembra impossibile, ma e' bastato un attimo di debolezza, un momento di abbandono e mi sono sentito ~cosil piccolo, ~cosil meschino... Sagapo~l... Come ho potuto ancora una volta concepire ~l'immgine di un uomo arido, senza la capacita' di inseguire i sogni ~. , senza la follia, la tenerezza, la semplicita~l che solo la fantasia ti dal ... (Si alza dalla sedia e va al centro palco) Sagapo~' ... Ora che ti ho perduto per sempre, capisco di aver gettato alle ortiche la soluzione a tutti i miei problemi... Guardati intorno... Quanti uomini piccoli piccoli inseguono freneticamente la felicita' per le strade, nei negozi, nelle case... quanto soffrono, quanto si danno da fare per ottenerla... ed io ce l'avevo e non ci ho creduto... Sei solo, adesso, ~Vinni... Sei solo anche dentro... Quanto e' ~biasimabile l'uomo che non corre dietro i suoi pensieri, che non si sforza di adoperare la fantasia in tutte le sue azioni, che si getta nel mucchio illudendosi che nel mucchio ci si senta meno ~solì... Ma quanto e' stupido chi arriva ad una ~spanna dalla felicita' e la getta nell'i~mmondezzaio ~perc'@ie' non ci crede fino in fondo... Quanto e' stupido... Quanto e' stupido l'uomo che non ha il potere di vedere gli oggetti muoversi... (la macchina per scrivere comincia a battere da sola.  Sorpresa di ~Vinni) Povero l'uomo che non puo~l gridare: (gridando) SONO FELICE!!!  SAGAPO~I, SONO FELICE!!!  Povero l'uomo che non puo~l ve ere quando vuole scendere la sera... (si abbassano quasi a zero le luci) ... che non puo~l gridare alle stelle... (il lume sul tavolo si accende ma la tela che lo ricopre e' composta di ste~rline luminose. ~Vinni aumenta sempre piu~l il volume della voce) Stelle! (Dietro tutti i pannelli piccole lampadine che danno la sensazione di volta ~stellata, con una piccola componente di luce azzurra, mentre ~Vinni gridando) ~STELLEEEE!!!

(Parte la musica del finale, mentre si apre la tenda veneziana e lascia intravedere una sirena seduta su di uno scoglio che cantando muove sinuosamente la coda.  Un globo di specchietti, infine, posto in sala, sotto la ribalta ed opportunamente illuminato. distribuira~i effetto stelle sotto il soffitto del teatro, sul pubblico, sulle pareti e trasportera~i tutto e tutti nel mondo di sogno di ~Vinni, mentre la musica sale di volume ad arricchire la sensazione di ~traspo~sizione).

(Sipario)