Salviamo il salvabile

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Salviamo il salvabile

Commedia in tre atti di

Maurizio Nicastro

PERSONAGGI

Sergio Passera                                  Il nipote

Mimì  Passera                                  La zia formosetta

Cocò   Passera                                  La zia smilza e bruttina

Batò Quattr’ossa                             Garzone del bar

Alfredo Trastullo                            Avvocato

Don Mariano                                               Parroco

“Alle zie,

 che sono state l’abbrivio per questo mio ennesimo lavoro”.

Maurizio Nicastro

La scena si svolge in un interno. Salottino con poltroncine, tavolo da gioco, mobiletto porta telefono, telefono, calendario che segna giorno 10.

Una porta a destra e una a sinistra. Sul fondo un’apertura che condurrà all’ingresso o ad altre parti della casa. Ritratti di famiglia appesi alle pareti, mobili tipo d’epoca, insomma una casa benestante.

La scena si apre con Sergio seduto sulla poltrona accanto al telefono che sta leggendo il giornale …squilla il telefono

PRIMO ATTO

Atto 1° - Scena 1 (Sergio, Mimì, Cocò)

Sergio: Pronto? Si casa Passera…Si sono io, Sergio Passera…aspettavo la sua chiamata, le ho lasciato il messaggio in segreteria….si  ma è una cosa assai delicata… sta partendo? E quando rientra? avvocato…è troppo tardi, qui le cose si complicano…si…si…no, non è possibile! Ho sentito ieri Mimì che diceva a Cocò… come chi sono…ma che c’entrano i pappagalli, gliel’ho già detto Mimì e Cocò sono le due mie zie ricchissime Mimì …no, Mimì sta per Domenica…si… e Cocò per Conettina… proprio così Mimì e Cocò… non faccia dello spirito che adesso è fuoriluogo…si, si…le dicevo che ieri Mimì diceva a Cocò di voler lasciare tutto alla parrocchia…capisce bene che stiamo parlando di un patrimonio… case?…case, mucche, pecore… si penso anche i soldi che hanno in banca…no, no, lo so che lei non puoi farci niente, ma con lei mi sono sempre confidato, lei é il mio avvocato, cerchi qualche soluzione… e lo faccia presto perché hanno intenzione di andare dal notaio…lo so che non è facile, …ma almeno mi suggerisca qualcosa per farle cambiare idea…come? Se sono piacenti, …insomma, settant’anni Mimì e settantadue Cocò…ma poi cosa c’entra se sono piacenti?Ah,…lei pensa? Beh, sono due signorine attempate ancora presentabili se è questo che vuole sapere… come dice? La sento disturbato!…Una mezza idea?… (inizia a parlare forte) e qual’é…come?.. si, si, ho capito, le parte l’aereo?…appena possibile mi telefoni… va bene… a presto.(riaggancia)

…Vediamo se almeno lui può darmi qualche suggerimento… certo che questa notizia mi ha sconvolto la vita…(imitando le zie) ”Mimì, cosa ne pensi se doniamo tutto alla parrocchia? – Ma certo Cocò, tanto Sergio non ha mostrato nessun interesse!” …Non è giusto, io ho sempre amato le zie per quello che sono e questa è la loro gratitudine…, certo non è bello mostrare interesse per il capitale, ma sentirselo portare via dal parroco, così all’improvviso…no, no…questa notizia mi ha proprio sconvolto…(squilla il telefono)…pronto, o signor parroco…sia lodato Gesù Cristo….come sta? bene grazie…(diventa sgarbato all’improvviso) LE ZIE??…NO! NON CI SONO!!! Come?… voleva sapere quante case hanno? E anche quante bestie? Ma…ma lo sa che lei è impertinente! …Invece di pensare alle cose materiali pensi un po’ di più a fare il suo mestiere! (gridando, attacca il telefono – entrano in scena le zie da destra – Mimì è paffutella e rotondetta, Cocò è magrissima, ha occhialoni spessi e denti sporgenti; ha il vizio di ripetere le ultime parole della sorella. Camminano quasi sempre a braccetto) 

Cocò: Sergio! Cosa succede, con chi parlavi al telefono?

Mimì: Con chi parlavi al telefono?

Sergio: No, niente uno scocciatore…

Cocò: Per caso ha chiamato padre parroco…

Mimì: Padre parroco?

Sergio: Il parroco? E cosa vorrebbe da voi il parroco?

Cocò: Niente, niente… una cosa da poco…

Mimì: Da poco…

Sergio: (tra sé) E la chiamano una cosa da poco?…Ebbene si, prima ha chiamato il parroco che cercava di voi…e io gli ho detto che non c’eravate, tanto se era una cosa da poco…

Cocò: (agitata) Ma si dice così, per dire, una cosa di poco conto…

Mimì: Una fesseria…

Cocò: Una bazzecola…

Mimì: Una sputazzeda…

Cocò: Una briciolina…

Mimì: Una piumetta…

Cocò: Una minchiata va!

Sergio: Zia! Ma cosa sono queste fesserie, queste bricioline…queste minchiate? Il parroco voleva sapere quante case avete, quante bestie…

Cocò: (interrompendo) E tu non glielo hai detto?

Mimì: …non glielo hai detto?

Sergio: Sentite, ho sempre dimostrato di volervi bene per quello che siete e non per quello che avete, ma…ma questo proprio non lo sopporto! Io non riesco a capire…

Cocò: (interrompendo) Ma se non hai mai mostrato interesse…

Mimì: …mai, vero, mai!

Cocò: (interrompendo) Ma se non hai mai voluto vederle…

Mimì: …mai, vero, mai!

Cocò: (interrompendo) Ma se non hai mai voluto aggiustarle…

Mimì: …mai, vero, mai!

Sergio: (alla zia Mimì) Mai dire mai! …Ci potrebbe essere una prima volta!

Cocò:…Beh, se le cose stanno così… dimostracelo…

Mimì: dimostracelo…

Cocò: Altrimenti daremo tutto alla parrocchia!

Mimì: Tutto!…alla parrocchia!

Sergio: Ma almeno potreste lasciare per me qualcosa, non so…

Cocò: E che ne faresti? Di qualche pecora, di qualche mucca, di qualche casa…

Sergio: Sarebbe sempre meglio di niente!…

Mimì: …di qualche casa…qualche albero di carubbo…

Sergio: Sempre meglio di niente!

Cocò: No, i poverelli della parrocchia rimarrebbero delusi…

Sergio: I poverelli???

Mimì: Glielo abbiamo già anticipato…

Sergio: Per giunta??? Tutti lo sanno tranne che me?!? Il diretto interessato?

Mimì: Non pensare che a noi fa piacere disfarcene…

Sergio: Figurati a me?!?

Cocò: E poi, non siamo eterni…un giorno dovremo lasciare tutto, anche tu…

Sergio: (facendo gesti scaramantici) Quanto più tardi possibile, se non vi dispiace!

Mimì: …Vedi, se ci fossimo sposate io e tua zia…

Cocò: (sospira, sognando ad occhi aperti) Ahh!

Mimì: …Se avessimo avuto una famiglia, io e tua zia…

Cocò: (sospira) Ahh!

Mimì: …Se io e tua zia avessimo avuto un uomo nella nostra vita…

Cocò: (sospira ripetutamente voluttuosa) Aaaahh! Uno solo??!!!

Mimì: Cocò! Un po’ di contegno…dico un uomo, un marito…uno ciascuno!

Cocò:  Aaaahh, mi sembrava!

Mimì: Se ci fossimo sposate, avremmo avuto…

Cocò:  (mielosa) La luna di miele…

Mimì: No, avremmo avuto…

Cocò: (sognando) Notti sfrenate d’amore…

Mimì: No! Avremmo avuto dei figli…

Cocò: Si, ma dopo notti sfrenate d’amore…

Mimì: (la zittisce) E con i figli non avremmo avuto il problema a chi lasciare…

Sergio: (interrompendola) Ma questo non è un problema. Ci sono io, figlio di vostro fratello, sangue del vostro sangue, portiamo lo stesso cognome…e poi se mi giurate che ciò che avete promesso al parroco lo darete a me, io mi impegno a cercarvi marito!

Mimì: (simultaneamente con Mimì) No!

Cocò: (simultaneamente con Cocò)  Si!

Mimì: Nooo!

Cocò: Siii!

Mimì: Nooo!

Cocò: Siii!

Cocò: (confrontandosi con Mimì, poi) Ne possiamo parlare!

Sergio: Benissimo! Allora mi darò subito da fare nel giro delle mie amicizie…e come lo vorreste questo marito?

Mimì: Beh, una volta che ci siamo, io… lo vorrei bello!

Cocò: (incalzando) Elegante!

Mimì: (incalzando) Biondo!

Cocò: (incalzando) Moro!

Mimì: (incalzando) Con i baffetti!

Cocò: (incalzando) Con gli occhiali!

Sergio: Zieee!

Cocò: (confrontandosi con Mimì, poi) Fai tu!

Sergio: Bene! Ho quasi capito i vostri gusti, ma…culturalmente come dovrebbe essere?

Mimì: Beh, (guardando Sergio intimorita) …Laureato?!?

Cocò: (incalzando) Anche un ragioniere!

Mimì: (incalzando) Medico!

Cocò: (incalzando) magari un geometra!

Mimì: (incalzando) Professionista!

Cocò: (incalzando) Forse meglio un Pompiere!

Mimì: Pompiere???

Sergio: Zieee!

Cocò: (confrontandosi con Mimì, poi) Fai tu!

Sergio: E questo è un altro tassello che mi mancava, e fisicamente…come…

Cocò: (incalzando) Aitante!

Mimì: (incalzando) Cocò!

Cocò: (incalzando) Prestante!

Mimì: (incalzando) Cocò!

Cocò: (incalzando) Un pugile!

Mimì: (incalzando) Cocò! mi meraviglio di te!

Sergio: Zieee!

Mimì: (confrontandosi con Cocò, poi) Fai tu!

Cocò: Basta che respiri!

Sergio: Ho capito! Cercherò di darmi da fare…

Mimì: Con discrezione, mi raccomando…Sergio, abbiamo l’onore della famiglia Passera da difendere!

Cocò: Ma è proprio per questo onore che siamo rimate così… zitelle!

(suonano alla porta – Sergio guarda l’orologio)

Atto 1° - Scena 2 (Sergio, Mimì, Cocò,Batò)

Sergio: Già le undici! Questo sarà Batò Quattr’ossa con la vostra spremuta quotidiana…

(Mimì si va subito a posizionare sul salottino e si compone in attesa che entri il garzone del bar – Cocò anche lei si fa bella guardandosi allo specchio)

Zie, calma! E’ solo il ragazzo del bar, e poi, chiamiamolo ragazzo, ha quasi ottant’anni…

Cocò: (incalzando) Settantasei per la precisione!

Mimì:Cosa vuoi, sono queste piccole attenzioni degli uomini che ci tengono vive…

Cocò: (incalzando) Mi tengono viva!!! Batò ha il piacere di non farmi mancare nulla…alle undici la spremuta, alle dodici l’aperitivo, alle cinque il te con i biscottini…

Mimì: (quasi a rimproverarla) Per non parlare dell’amaretto alle otto di sera!

(risuonano alla porta – Sergio va ad aprire uscendo dal fondo)

Cocò: Invidiosa!!!

Mimì: (quasi a rimproverarla) …e i messaggini…!

Cocò: Smettila!!!

Mimì: (quasi a rimproverarla) … i bigliettini…!

Cocò: Finiscila!…Si vede che io faccio colpo sugli uomini!!!

Mimì: Per ridurlo così avrai fatto sicuramente colpo!

(rientra Sergio con Batò)

Sergio: (squilla il telefono e lo prende Sergio) Prego, si accomodi…mentre rispondo al telefono… Pronto? Avvocato! Come?... L’aereo non  è partito? …annullato? Si, la sento, (parlando piano) ma in questo momento non posso… Si sono sempre interessato a risolvere quella faccenda, costi quel che costi…ci mancherebbe… però in questo momento…Come? Ha avuto un’idea? E posso avere un’anticipazione? Non vuole esprimersi per telefono?… (parlando piano) Si, case… mucche… pecore… tanti alberi di carrubbo… e poi terreni, appartamenti in città…ma come se sono sicuro? Perfetto! Si…possiamo incontrarci… dove?…Non la sento, la linea è disturbata…Come? Dove? Maledetto telefono non si capisce nulla…come?…E’ caduta la linea! (abbassa la cornetta)

(in controscena mentre Sergio parla al telefono: Batò è smilzo, ancheggia per l’età, ha degli occhiali spessi, capelli arruffati, grembiule, cappellino a bustina, ha in mano un vassoio da bar con due spremute, saluta con i gesti e va a servire le due zie, prima serve Cocò con tante cure ed attenzioni, poi quasi meccanicamente serve Mimì che nel frattempo si è seduta. Cocò mentre sorseggia la spremuta dal bicchiere estrae una rosellina che languidamente ripone in seno nascondendosi da Sergio)

Sergio: (mentre Cocò continua a fare gli occhi languidi a Batò, Mimì cerca di riprenderla) Care zie, devo uscire, vado all’aeroporto per incontrare un…amico per un affare…Zia Cocò! (Cocò sta sognando ad occhi aperti) …Zia Cocò, (a Mimì) ma cosa le succede?

Mimì: (quasi a scusarla) Niente…la spremuta gli fa questo strano effetto!

Sergio: La spremuta? Batò, ma cosa hai messo dentro?

Batò: Ma io veramente…avevo messo…

Mimì: (interrompendolo) Lo zucchero, tanto zucchero, anche troppo…devi metterne meno e non solo nella spremuta… nell’aperitivo, nel te, nel caffè…

Sergio: Si vede che a voi lo zucchero lo regalano!

Cocò: (ancora trasecolata) A me piace …lo zucchero nel caffè  …Ahhhh! Ma cosa ci faccio agli uomini!!! (toglie gli occhiali scuri ed ha gli occhi strabici)

Sergio: (che intanto si sta preparando per uscire) Cosa hai detto zia?

Cocò: (cercando di riprendere la situazione in pugno) No, niente, la zia Mimì…voleva chiederti se devi incontrarti con un uomo.

Sergio: Si, devo incontrare un …amico per un affare di (bisbiglia allontanandosi) bzbzbzbzz…

Cocò: Per cosa?

Sergio: … Per un affare di (bisbigliando) bzbzbzbzz…

Cocò e Mimì: Per cosa?

Sergio: (seccato) A donne, devo andare a donne! (poi a Batò)… E lei venga con me, non vorrà rimanere da solo con due donne in casa? Andiamo!

Batò: Ma io veramente…

Sergio: (esce portandosi dietro Batò) Andiamo!

Atto 1° - Scena 3 (Mimì, Cocò)

Mimì: Hai visto tuo nipote? Gliel’ho sempre detto di trovarsi una buona ragazza…

Cocò: (guardando in cielo) Che uomo!!!

Mimì: Con la testa sulle spalle…

Cocò: (guardando in cielo) Che spalle!!!

Mimì: Beh, anche con un bel fisico…

Cocò: (guardando in cielo) Che fisico!!!

Mimì: (scuotendola) Cocò, ma di cosa stai parlando?

Cocò: Di Batò e di chi sennò?!!!

Mimì: Ma quale Batò, io sto parlando di tuo nipote…hai visto come è strano da qualche tempo, è nervoso, ha dei brufoletti in faccia e questi la dicono lunga…

Cocò: (ancora assorta nei suoi pensieri) Che cosa, i broccoletti???

Mimì: Ma che broccoletti, parlo dei brufoletti… insomma manca qualcosa…

Cocò: Allora aggiungi un po’ di sale, pepe…

Mimì: Ma quale sale e pepe! Sto parlando dei brufoletti di Sergio… per un uomo è segno di insoddisfazione… insomma manca qualcosa…

Cocò: Ah si? E che cosa?

Mimì: (imbarazzata) …beh, qualcosa che lo soddisfi…una donna! Insomma qualcuno che lo ami…

Cocò: Scusa…e, questi brufoletti…diciamo così… di insoddisfazione…vengono solo agli uomini?

Mimì: Beh, che io sappia si! Mi pare si chiami acne giovanile…

Cocò: (inizia a singhiozzare) Lo dicevo io che c’era qualcosa che non andava!!

Mimì: Ma no, cosa vai a pensare, nostro nipote Sergio è un uomo, non è certo un…

Cocò: (interrompendola) Ma che c’entra Sergio?

Mimì: Ma se stiamo parlando di Sergio e dei suoi brufoletti…per mancanza di…

Cocò: E appunto! I brufoletti! (singhiozza)

Mimì: Non ti capisco…perché stai piangendo?

Cocò: Come perché? Perché i brufoletti… ce l’ho anch’io!!! (si gratta le gambe platealmente) E’ da qualche mese che non mi lasciano in pace!!!

Mimì: Ma che c’entra, questa sarà orticaria!

Cocò: No, non è orticaria!

Mimì: Saranno i troppi cioccolatini che mangi!

Cocò: No, non sono i cioccolatini!

Mimì: E allora dimmelo tu cosa sarà…

Cocò: E’ la stessa malattia di Sergio! L’asma giovanile!

Mimì: Acne giovanile!...Alla tua età? Ma non farmi ridere!

Cocò: Alla mia età, alla mia età! Che c’entra? Si vede che io più vado avanti e più ringiovanisco…

Mimì: E mi vorresti far capire che tu, alla tua età…ti senti gli spiriti bollenti?

Cocò: Sempre, sempre! Soprattutto quando …

Mimì: Quando???

Cocò: …quando vedo Batò!

Mimì: Ecco allora spiegato il dilemma! Batò, la tua ex fiamma! L’ex Pompiere di Viggiù!

Cocò: Si, Batò! Da quando frequenta casa nostra…

Mimì: Frequenta, frequenta… Porta i caffè…

Cocò: Mi porta il caffè, il te, la spremuta (languida) i dolcini….

Mimì: Se è per questo li porta anche a me.

Cocò: Si ma a te li porta perché sei con me!

Mimì: Cosa vorresti dire che io non posso suscitare nessun interesse negli uomini?

Cocò: (la guarda) Beh, insomma!!!

Mimì: Non essere offensiva, sai bene che si io volessi…

Cocò: (scrutandola bene) Se tu volessi?

Mimì: Riuscirei a trovarmi un buon partito, e no uno come Batò!

Cocò: Batò! Ahhh! Che uomo! Da quando ha smesso di fare il pompiere a Trento è tornato…e si è rimesso a lavorare al bar sotto casa pur di rivedermi ogni giorno, ogni giorno, ogni giorno…

Mimì: (ironica) …da due mesi …Che visione angelica!

Cocò: Ed è proprio da due mesi che i brufoletti non mi danno tregua!!! (si gratta le gambe platealmente, poi si toglie gli occhiali) L’amore!!! Ma cosa ci faccio agli uomini!!!Tu invece…

Mimì: Io invece cosa? …E’ perché io non voglio…

Cocò: (con sberleffo) Non vuoi?

Mimì: …legarmi ad un uomo….

Cocò: (con impeto) Un UOMO!

Mimì: Che mi faccia lo sguardo languido…

Cocò: Languido…

Mimì: Che mi dica paroline dolci… (si inizia a grattare la gamba)

Cocò: dolci…

Mimì: Che mi regali rose rosse… (diventa romantica)

Cocò: Rosse…

Mimì: Che mi accarezzi lentamente… e mi sussurri parole d’amore… giocando con i miei capelli… sfiorandomi il collo… (chiude gli occhi e si gratta la gamba ripetutamente)

Cocò: (la richiama bruscamente) Mimì!!!… Mimì!!!…

Mimì: (ritornando in sé) Si, che c’è? Scusami, mi sono lasciata prendere la mano…

Cocò: Più che la mano, il braccio, il collo e chissà cos’altro ancora se non ti avessi fermata in tempo! Mimì, per te ci vuole un uomo!

Mimì: Alla mia età? Ma non scherzare!

Cocò: Un uomo, e subito, perché vedo che anche tu hai i broccoletti, i brufoletti…insomma l’orticaria!

Mimì: Ma quale orticaria, saranno state le zucchine di ieri sera…

Cocò: Per me sarà qualche altra cosa, sempre della famiglia delle …zucchine! Mimì, per te ci vuole un uomo!

Mimì: Ma manco per idea! (si gratta la gamba)

Cocò: Ti dico di si! Vedi come ti gratti?

Mimì: Ma queste bollicine sono di un altro tipo… (si gratta la gamba)

Cocò: Vediamo! Fammi vedere… (gli alza la gonna e guarda attentamente, li confronta con le sue)

Mimì: E allora?…e allora??? …non tenermi sulle spine…

Cocò: Queste sono uguali identiche e spiaccicate degli stessi foruncoletti di Sergio e miei… per cui …datti da fare, e subito, prima che esplodano in tutto il corpo…

Mimì: (spaventata) Non mi dire?!? Possono trasmettersi in tutto il corpo?

Cocò: Tempo SETTE GIORNI!

Mimì: Oddio! In sette giorni, ma se non le ho mai avute!

Cocò: Neanche io, però… (si grattano le gambe)

Mimì: E bisogna provvedere subito…ma come?

Cocò: Beh, io non ho problemi…io ho Batò, se voglio, me lo sposo! E che io ancora faccio la sostenuta, sai una donna non deve concedersi subito…

Mimì: Subito?!? Ma se quello è da quando andava alle elementari che ti corre dietro tanto che poi aspettando invano è andato via…

Cocò: (teatrale) L’importante non è andare via ma ritornare! E l’attesa premia!

Mimì: Premia? E i brufoletti tu li chiami premio? Datti da fare e subito prima che sia troppo tardi!

Cocò: Pensa per te! Io almeno una speranza ce l’ho! …tu piuttosto…diventerai brutta con la pelle come quella di un tacchino e con tutte le bolle che dalle gambe arriveranno in faccia e dalla faccia sulle braccia e dalle braccia al collo e…

Mimì: Oddio! In faccia, sul collo…cosa posso fare…un uomo! Ci vuole un uomo! …posso cercare nel mio diario segreto… fra le mie conoscenze…

Cocò: Si, il diario di quarant’anni fa! A quest’ora saranno tutti morti! Se vuoi posso chiedere a Batò se ha un amico…

Mimì: No, grazie, preferisco i brufoletti! Io vorrei un uomo distinto…

Cocò: (come se conoscesse già la sequenza) acculturato…

Mimì: elegante…

Cocò: di classe…

Mimì: romantico…

Cocò: Ora pro nobis!

Mimì: entusiasmante…

Cocò: Ora pro nobis! Mimì?!? Ma tu pensi veramente che se esiste un uomo così è ancora libero? …A questa età dovrai accontentarti degli scarti….  di quello che le altre donne hanno lasciato… (suonano alla porta)

Mimì: Oddio, e chi sarà? Sergio ha le sue chiavi, chi potrà essere? Il postino?

Cocò: (guarda l’orologio) A quest’ora? No!

Mimì: Il garzone del fornaio?

Cocò: (guarda l’orologio) A quest’ora? No! (risuonano alla porta)

Mimì: E chi può essere a quest’ora? Non aspettiamo nessuno!

Cocò: Se non apriamo non lo sapremo mai… (suonano alla porta)  vai ad aprire!

Mimì: (si sistema un po’) Si, vado ad aprire… (ed esce dal fondo)

Cocò: (imitandola) Vuole un uomo distinto…acculturato…elegante…romantico…come se si potesse scegliere in un negozio!

Atto 1° - Scena 4 (Sergio, Mimì, Cocò, Avvocato)

(entra Mimì con l’avvocato Trastullo)

Mimì: Prego si accomodi con chi ho il piacere di…

Avvocato🙁 tic:schiaccia l’occhio e fa cenno con la testa) (togliendosi il cappello)

Permette? Avvocato Alfredo Trastullo…

Mimì: Avvocato? E come mai ha bussato in questa casa? Cercava forse mio nipote Sergio?

Avvocato: Per l’appunto, cercavo proprio il signor Sergio…

Mimì e Cocò: (insieme) Noi siamo le zie!

Avvocato: (disattento si guarda in giro) Molto lieto! Il signor Sergio è in casa? (tic e starnuto)

Cocò: (alzandosi dal divano) No, mio nipote è appena uscito per sbrigare un affare di asma giovanile!

Avvocato: (girandosi) Cosa dice la domestica, affare di asma giovanile?... alla sua età???

Mimì: No, niente, un affare della sua squadra giovanile…

Cocò: Senta, signor lei, veda che io non sono la domestica, sono la zia!

Avvocato: (togliendosi il cappello) La zia della signora? (alludendo a Mimì) Permette? Avvocato Alfredo Trastullo…

Cocò: Ma quale zia della signora! del signor Sergio!

Avvocato: Vogliate scusarmi, non avevo afferrato… Permette? Avvocato Alfredo Trastullo…

Cocò: Ancora? L’abbiamo capito!

Avvocato: Quindi voi sareste le …

Cocò e Mimì: SI! Noi siamo le zie…

Avvocato: Il signor Sergio mi ha parlato molto di voi…

Mimì: (interessata) Si? E cosa le ha detto?

Avvocato: Beh, mi ha detto che vi vuole molto bene, che sta con voi da quando i genitori ebbero quel bruttissimo incidente…(tic e starnuto)

Mimì: E si, Sergio per noi è come un figlio! L’abbiamo cresciuto noi… che pena quando il mio povero fratello se ne andò…

Avvocato: Non mi parli di pena… anch’io ho attraversato brutti momenti quando la mia povera Cesira mi lasciò…

Cocò: Mi scusi, ma chi era questa Cesira?

Avvocato: Era la mia anima, la mia ragione di vita, il mio sostegno… il mio presente, il mio passato, il mio futuro…

Cocò: Lasciamo perdere i verbi, chi era questa Cesira?

Avvocato: Ma come! …era mia moglie!

Mimì: (interessata) Ma allora… lei é…vedovo!?!

Avvocato: Purtroppo si!…

Cocò: (a Mimì) Che tempismo!…E’ capitato a fagiolo!

Avvocato:…Che donna! (tic) Donne così non ne esistono più! (sospira)

Mimì: Beh, certo, dev’essere stata una brutta perdita!

Cocò: C’è sempre tempo! Chi muore giace e chi resta si dà pace!

Avvocato: Volesse il cielo che fosse così! Mah, bando ai ricordi (tic) come posso fare per parlare con vostro nipote?

Mimì: Nostro nipote è andato all’aeroporto per incontrare un… amico…

Avvocato: Un amico?!? (tic)

Cocò: (riprendendo lo stesso tic dell’avvocato) Un amico, un amico! Questione di prurito!

Avvocato: Prurito?

Cocò: Si, prurito orticarioso!

Mimì: Cocò, lascia stare questi discorsi, cosa vuoi che possa interessare all’avvocato di prurito, di brufoli…

Avvocato: E quà si sbaglia, mia cara signora, se sapesse quanto ne soffro! (tic e starnuto)

Cocò: Anche lei? E dove? Dove?

Mimì: Cocò! (prendendosela in disparte) Ma che domande fai!

Cocò: Volevo vedere se era lo stesso tipo di brufolini…(all’avvocato) Avvocato, lei mangia cioccolatini?

Avvocato: No, assolutamente, fanno male al colesterolo! (Tic)

Cocò: Avvocato, lei mangia fritture?

Avvocato: No, assolutamente, fanno male al fegato! (Tic)

Cocò: Allora berrà molto?

Avvocato: No, sono astemio, bere fa male alla cistifellea! (Tic)

Cocò: Avvocato, lei fuma?

Avvocato: No, fa male ai polmoni e all’alito! (Tic)

Cocò: Ma almeno un caffè, ogni tanto?

Avvocato: No, il caffè mi rende nervoso! (Tic)

Cocò: (tirandosi Mimì in diparte) Ma questo, che campa a fare! Mi giocherei la testa che sono gli stessi brufoli che abbiamo noi! (verso l’avvocato) Avvocato, ma da quanto tempo ha questi fastidi…di brufolite?

Avvocato: Mi vengono sempre in primavera…al risveglio della natura…durano un paio di mesi fino a quando…(tic)

Cocò; Fino a quando…(ripetendo il gesto dell’avvocato, poi a Mimì) Brufolite acuta! Diagnosi azzeccata! La natura da qualche parte deve sfogare!

(dal fondo entra Sergio)

Sergio: Oh! Avvocato, Zie… ero andato all’aeroporto per cercarla! Ho girato in lungo e in largo senza poterla trovare…

Cocò: Se era qua come lo potevi trovare?

Avvocato: Buongiorno signor Sergio…(tic) Per telefono le avevo detto che sarei venuto io, ma forse qualche interferenza…questi cellulari sono una salvezza ma anche una rovina!…allora dove possiamo parlare a tu per tu?

Sergio: Mi segua, andiamo nel mio studio, prego!

Avvocato: Vogliate scusarci!

Sergio: Zie, intanto ordino qualcosa al bar per voi e per l’avvocato…

Cocò: Per lui? E che cosa? …Avvocato, lo gradisce un bicchiere d’acqua?

Avvocato: No grazie, l’acqua fa venire la renella! Con permesso! (si toglie il cappello ed esce a sinistra seguendo Sergio)

Atto 1° - Scena 5 (Mimì, Cocò)

Cocò: Figuriamoci! L’acqua!…

Mimì: (quasi a scusarlo) E si vede che l’acqua gli fa male!

Cocò: Fosse solo l’acqua, a quello mi sa che gli fa male anche l’aria che respira, hai sentito?

Mimì: Si, ho sentito, ma è pur sempre un bell’uomo, hai visto che portamento…che stile…che eleganza…

Cocò: Smettila di sognare…E meno male che Sergio doveva incontrare una donna!

Mimì: Ci siamo sbagliate, comunque…che bell’uomo!…Ed è anche vedovo!

Cocò: Ancora? Ma chi?

Mimì: Come chi?

Cocò: Come chi, cosa?

Mimì: Cosa, come chi cosa? Dicevo che bell’uomo!

Cocò: Chi?

Mimì: Ancora? L’avvocato no!

Cocò: L’avvocato? E tu lo chiami uomo quello? Non mangia, non fuma, non beve manco l’acqua, …quello più che un uomo mi sembra un pesce lesso imbalsamato… e poi avvocato, manco se avesse detto…

Mimì: Avvocato! Laureato! Quello è un principe del foro!

Cocò: Del foro?

Mimì: Si, principe del foro?

Cocò: Ma quale foro?

Mimì: Come quale foro? Del tribunale!

Cocò: Al tribunale c’è un foro?

Mimì: Si! Il foro del tribunale!

Cocò: Ecco perché è raffreddato! …chissà quanti spifferi!

Mimì: Scherza, scherza… (sognando) Si…lui…il mio principe del foro?

Cocò: (parafrasando ironicamente) Avvocato…laureato… per il tuo foro non occorre la laurea, ci vuole uno scalpellino!

Mimì: Invidiosa! (suonano alla porta) (indispettita) Che tempismo! Neanche il tempo di telefonare che il tuo principe è già qui, solo che quello il foro non lo troverebbe neanche con il rabdomante!! (va ad aprire) Si accomodi…ecco il tuo principe del …mucatolo!

(Entra Batò con un vassoio e quattro aperitivi, saluta con un cenno della testa e inizia a servire il primo aperitivo a Mimì, poi si avvicina a Cocò e con grazia gli porge il bicchiere)

(dallo studio esce Sergio seguito dall’avvocato)

Atto 1° - Scena 6 (Sergio, Mimì, Cocò, Avvocato)

Sergio: Caro avvocato, adesso sa come stanno le cose… prego prendiamo qualcosa…

Avvocato: Ma veramente, non prendo nulla fuori dai pasti…

Mimì: (languidamente) Su avvocato, prima dei pasti, un aperitivo…apre l’appetito…lo faccia per me…

Cocò: (a Batò) Quello mi sa che non mangia per non consumare lo stomaco!

Avvocato: Beh, chiesto così…mi sento costretto ad infrangere le regole, va bene accetto!

Sergio: Batò, un aperitivo per l’avvocato! (Batò serve l’aperitivo con gli occhi puntati su Cocò che lo corrisponde, versa un po’ di aperitivo e distratto da Cocò macchia giacca e pantaloni dell’avvocato)

Mimì: Batò! Ma cosa combini!

Sergio: Batò, ma stai attento! Lo scusi avvocato, con l’età si è rincitrullito!

Cocò: Non è vero, è stato l’avvocato che si è spostato all’improvviso!

Avvocato: Ma, veramente…

Sergio: (a Mimì) Zia, prendiamo uno smacchiatore, qualcosa per togliere la macchia!

Mimì: (concitata) Si vado subito in cucina a prendere qualcosa… (esce a dx per ritornare subito dopo con un panno)

Avvocato: Ma non state a preoccuparvi, cosa sarà mai una macchia…

Cocò: (come da arringa) Una macchia, per un principe del foro è una grande vergogna!

Sergio: Suvvia, zia Cocò, non scherzare, speriamo piuttosto che vada via… (rientra Mimì con il panno e inzia a pulire delicatamente)

Cocò: Se ne va, se ne va…basta sfregare energicamente! Energicamente!!!

(Suona il telefono e Sergio risponde…Mimì inizia a sfregare la giacca…Mimì e l’avvocato incrociano gli sguardi più volte; Lei inizia dalla giacca lentamente scende fino ai pantaloni e sempre più energicamente fino a quando l’avvocato inizia provare piacere  e anche Mimì pare che gli piaccia, Cocò continua a flirtare con Batò

Cocò languidamente beve l’aperitivo e subito dopo gli viene quasi da rimettere perché ha ingurgidato un nastrino di seta con un messaggio d’amore…alla fine della telefonata Cocò interromperà i due)

In controscena – telefonata

Sergio: Pronto?… si casa Passera, sono io… dica a me…(piano) no, in questo momento sono “impegnate”! Dica a me… come? …Quando potete venire per cosa? ...per prendere le mucche e le pecore??? …Ma state scherzando…Chi è lei?… ah, capisco! Ha avuto l’incarico dal parroco… (al pubblico) questo parroco non si può dire che perda tempo!…Deve riferire al parroco che in questo momento le mucche sono gravide e le pecore sono alla tosa e che l’operazione è rimandata!… Esattamente: Rimandata!…Oggi e sempre sia lodato!!! (riattacca furioso, si gira e vede Mimì che ancora strofina i pantaloni all’avvocato) Zia Mimì, zia Mimì!

Cocò: (energicamente) Mimì! Mimì! (si alza e la distoglie) La macchia è andata via! Basta strofinare che finirai per consumargli i pantaloni!

Mimì: (stralunata) …I pantaloni, quali pantaloni!?!?!? (inizia a grattarsi i brufoletti ed esce a dx in cucina – Cocò accompagna Batò all’uscita verso il fondo… prima di uscire)

Cocò: (a Batò mostrando il nastrino di seta) Batò, la prossima volta, il messaggio… fallo più piccolo, stavo morendo! (al pubblico) Ma cosa ci faccio agli uomini!!!(esce a destra)

Atto 1° - Scena 6 (Sergio, Mimì, Avvocato)

Sergio: (tirandosi da parte l’avvocato ancora stralunato) Avvocato, ha sentito?

Avvocato: (inizia a grattarsi i brufoletti) Si, ho sentito!… ho sentito una strana calura…

Sergio: Ma quale calura e calura! Ha sentito la telefonata? Questa è una battaglia psicologica! Bisogna trovare una soluzione!

Avvocato: (asciugandosi la fronte) E si! E’ proprio una battaglia psicologica…

Sergio: Avvocato, la vedo assente, come se non mi sentisse…Ha capito cosa è successo? Il parroco mi fa fare le telefonate per sapere quando è possibile prendere le mucche, le pecore…

Avvocato: (riprendendosi) Si inizia da quelle per passare alle case, ai terreni, alle proprietà… bisogna rispondere prontamente e senza esitazione, altrimenti, caro mio, lei rimane senza roba!!!

Sergio: Ed è appunto per questo che ho chiesto un suo parere, il suo aiuto! Ha visto che le mie non sono supposizioni…avrei… un’idea…che penso non le dispiaccia…

Avvocato: Lei? Un’idea? Dovrei essere io a darle e lei, comunque dica, vediamo se è compatibile con il Codice civile…

Sergio: Lasci stare il codice civile…io pensavo che…se le zie si…sposassero, sarebbe meglio per tutti!

Avvocato: A questa età? Sposarsi? (rimugina) Beh…riflettendo…(tic)

Sergio: Riflettendo?

Avvocato: Con le giuste clausole…(tic)

Sergio: Con le giuste clausole?

Avvocato: … forse non è una cattiva idea…Ma con chi? Avete qualche idea?

Sergio: Beh, un’ idea ce l’avrei! Almeno a me piace…

Avvocato: Dica, dica, si esprima liberamente, sono il suo avvocato! (tic)

Sergio: Posso parlare liberamente?

Avvocato: Prego! Sono il suo avvocato!

Sergio: (si accomodano sul divanetto) Avevo pensato che zia Cocò…potrebbe sposarsi con Batò, una sua vecchia fiamma…

Avvocato: Mi piace, mi piace!!!

Sergio: Le piace zia Cocò?

Avvocato: Per carità, alla mia età!?! Mi piace l’idea…Ora mi spiego! Ho notato degli sguardi languidi tra i due! Ho capito bene?

Sergio: Ha capito perfettamente, avvocato!

Avvocato: E l’altra zia, come ha detto che si chiama?

Sergio: Mimì, zia Mimì…

Avvocato: Si, esatto, sua zia Mimì a chi la diamo? Dobbiamo sposare anche lei …Ho capito bene? Mi piace, mi piace!!!

Sergio: (felice) Le piace zia Mimì?

Avvocato: Ma lei scherza… Alla mia età!?! Mi piace l’idea…

Sergio: Insomma, le piace o non le piace?

Avvocato: (iniziando a grattarsi e alzandosi di scatto) Non capisco…mi sento frastornato… lei a cosa allude… all’idea …o a sua zia?

Sergio: (seguendolo) A … a tutt’e due!

Avvocato: Ma non sia patetico! Ricapitolando, lei vorrebbe affibiarmi sua zia Mimì solo per recuperare qualche casa e qualche terreno?

Sergio: (scandendo bene) Trentadue case fra ville e appartamenti…

Avvocato: Trentadue? Ho capito bene?

Sergio: Ha capito bene, avvocato! (scandendo bene) E 300.000 ettari dei terreno fra vigneti, uliveti…

Avvocato: 300.000 ettari dei terreno? Ho capito bene?

Sergio: Ha capito bene, avvocato! E poi ci sono le residenze fuori provincia…

Avvocato: Pure??? (si gratta con veemenza) E… cosa sarebbe disposto a cedere??? (si tira Sergio sul divanetto)

Sergio: Mah, una giusta ricompensa per il… disturbo diciamo così…

Avvocato: Signor Sergio, è stato un vero piacere, ma adesso devo andare! (l’avvocato si alza e lui lo intrattiene)

Sergio: Avvocato, si sieda che non abbiamo finito, veda sarei disposto, sempre con un contratto firmato…

Avvocato: Si, un contratto firmato…

Sergio: E con delle clausole ben precise…

Avvocato: Precise al millimetro…

Sergio: Di concedere…

Avvocato: Di concedere?

Sergio: Fino a un quarto delle donazioni che le zie vogliono fare alla parrocchia!

Avvocato: Caro signor Sergio, si è fatto tardi, devo andare! (si alza e Sergio lo trattiene)

Sergio: Avvocato! Si accomodi, discutiamone!

Avvocato: Ebbene, voglio venirle incontro… facciamo tre quarti e lei  avrà il privilegio di…diventare mio nipote!

Sergio: Avvocato! Bel privilegio! Lei si prenderebbe i tre quarti senza fare nulla…

Avvocato: Nulla? Nulla? Le sembra nulla il dovere soddisfare le bramosie di una donna dopo anni e anni di astinenza? Lei sottovaluta il rischio…di vita!!! ( si gratta)

Sergio: E va bene! Facciamo il 50%, le va bene il 50%???

Avvocato: Ora sii incomincia a ragionare… e quando dovrebbe farsi il matrimonio?

Sergio: Subito!

Avvocato: Subito? Ho capito bene?

Sergio: Ha capito bene, avvocato! Subito, prima che il parroco faccia la parte del leone!

Avvocato: (riflette) ….Signor Sergio! (si alza)

Sergio: Si, avvocato… Non mi dica che se ne è già pentito?

Avvocato: Un uomo d’onore ha una sola parola, e quel che è detto è detto! (si avvia all’uscita di fondo)

Sergio: Perfetto!

Avvocato: Allora vado nel mio ufficio a preparare il contratto! 75%! (Tic) Ho capito bene?

Sergio: 50, avvocato, 50%! Parrocchia… 50%!

Avvocato: … una sola parola!… quel che è detto è detto! Arrivederla…Nipote! (esce)

Sergio: Buongiorno…zio!…. (si rilassa sul divano) E questo é fatto! Costerà il 50%, ma almeno salviamo il salvabile…Ora, occorrerà convincere zia Mimì, e la cosa mi sembra molto difficile, questo sarà uno scoglio insormontabile…

Mimì: (entrando dalla cucina con uno strofinaccio in mano e grattandosi) Avvocato, Avvocato, passiamo questo prodotto miracoloso!  Sergio? Dov’é andato l’avvocato!?!

Sergio: E’ appena uscito, perché?

Mimì : (uscendo dal fondo e grattandosi) Avvocato! Avvocato! Venga, questo è un prodotto miracoloso, proviamo con questo!!!

Sergio: Alla faccia dello scoglio insormontabile! Più facile di quanto pensassi! (si alza, rincorre la zia, esce dal fondo) Zia, zia Mimì, dove vai?!? Zia!

Fine primo atto – Sipario

Secondo atto

Atto 2° - Scena 1 (Cocò, Batò)

 (entra Mimì che rassetta la stanza canticchiando quando si sente suonare alla porta, guarda l’orologio a muro e va ad aprire – rientra con Batò con un vassoio e tre tazze da te con teiera)

Cocò: Perché vieni a quest’ora…ti aspettavo per il te, alle cinque…

Batò: Si, è vero, ma non ho potuto resistere…

Cocò: (avvicinandosi voluttuosamente) Calma i tuoi spiriti bollenti…. perché altrimenti… si riscaldano anche i miei… e poi finisce a patatrac!

Batò: E sarebbe ora! E’ da trent’anni che aspetto…deciditi… (avvicinandosi a lei, posando il vassoio sul tavolo) …consumiamo questo amore!

Cocò: Calmati! L’unica cosa che possiamo consumare…è il te…

Batò: Te, me, tutti e due …insieme!

Cocò: Calma, calma… io mi riferivo al te…da bere… e poi, non mi tentare… mio serpentone tentatore! (lo accarezza sotto il mento, lui esce la lingua come un serpente)

Batò: Ma come faccio a trattenermi se mi fai così… la carne è carne…il sangue mi ribolle come quando avevo vent’anni…

Cocò: (sfuggendogli) Anch’io, sento un ribollimento totale, come una liceale al primo amore (intanto si gratta), ma non possiamo cedere alle tentazioni…

Batò: E allora dediciti! Sposami! Almeno potrò averti per me, solo per me!

Cocò: Se dipendesse da me lo farei anche subito, ma mia sorella…come farebbe da sola? No, non posso lasciarla così…

Batò: Ma deve esserci una soluzione, non posso continuare a fare il ragazzo del bar per poterti vedere…altrimenti mi costringi ad andarmene un’altra volta…

Cocò: No! Per carità! Dovrei aspettarti per altri trent’anni… non ci riuscirei…dobbiamo trovare un modo per…

Batò: Fuggiamo! Una bella fuga d’amore, come si faceva ai nostri tempi!

Cocò: Se dipendesse da me lo farei anche subito, ma mia sorella…

Batò: Se dipendesse da me, se dipendesse da me …dici sempre così! E poi, tua sorella, potrebbe sposarsi anche lei?!?

Cocò: Ed è proprio questa la soluzione che dovremmo cercare di realizzare…

Batò: Se vuoi posso presentarle qualche amico…non so…Turi Bis Bis…

Cocò: Turi come?

Batò: Turi Bis Bis, sai ha il vizio di ripetere le cose due volte, due volte…ripete due volte…

Cocò: No, questo no…

Batò: Allore c’è Donato il molleggiato!

Cocò: Un altro, e chi è?

Batò: Sai, Donato, quello che quando cammina si flette tutto, proprio come una molla!

Cocò: No, quest’altro no…

Batò: Lo potrei dire a Carmine il Fulmine!

Cocò: Carmine il Fulmine???

Batò: Si perché fa tutto in fretta, velocemente…

Cocò: Batò, ma che razza di amici hai? Fra i tanti ci sarà uno normale?

Batò: (pensando) Quelli normali sono già sposati…

Cocò: Lascia stare, per il momento forse è meglio il principe del foro!…

Batò: Il principe del foro? Ma per chi mi hai preso?…io non ho amici depravati!

Cocò: Ma quale depravati! Il principe del foro!

Batò: Ma chi? Salvatore il tornitore? Quello è già sposato!

Cocò: Ma che c’entra il tornitore! Io mi riferivo all’avvocato di Sergio…l’avvocato

Trastullo…pare che Mimì sia attratta da quest’uomo… (minimizzando) sai un laureato… un principe del foro!

Batò: Ah! Mi sembrava! (suonano alla porta) Chi è , chi sarà? (si agita)

Cocò: Forse sarà Mimì che è andata a fare la spesa…No, Mimì ha le chiavi… chi sarà?

Batò: Ma allora siamo soli??? Vai a vedere, non vorrei che mi tovassero qui, solo, con te!!!

Cocò: Si vado a vedere dallo spioncino… (esce dal fondo per rientrare subito concitata)… c’è il parroco… Batò, c’è il parroco! Cosa facciamo? Non puoi farti trovare qui con me!

Batò: No, no! Non voglio rovinare la tua reputazione! Dove posso mettermi? (scena concitata a soggetto: si sistema prima sotto il tavolo ma gli escono i piedi, poi dietro le tenda, poi dietro la poltrona, infine Cocò lo farà sistemare dentro un armadio a muro e va ad aprire)

Atto 2° - Scena 2 (Mimì, Cocò, Batò, Parroco)

Cocò: Si accomodi, sia lodato Gesù Cristo!…Mi deve scusare ma ero in cucina e non ho sentito…

Parroco: (col breviario in mano) Cara figliola, quando il Signore bussa alla porta bisogna essere sempre pronti…

Cocò: Ma io non vedo nessun signore, vedo solo lei…si accomodi.

Parroco: Si, grazie, ma solo per qualche minuto…(si siede) ho lasciato la parrocchia aperta…

Cocò: Qual buon vento reverendo?

Parroco: Niente, (a voce alta) una normale visita pastorale! (si guarda in giro, poi piano) …ma non c’è il signor Sergio, suo nipote?

Cocò: No, mio nipote è fuori…

Parroco: E allora ci sarà sua sorella, la signorina Mimì?

Cocò: No, è uscita anche lei per fare la spesa… (il parroco si alza subito)

Parroco: Allora mi tratterrò solo per dirle di ripensare a quella faccenda… sa, la parrocchia ci terrebbe tanto…le case…

Cocò: Le case, le mucche, le pecore…si si, non si preoccupi, cercheremo di rispettare l’impegno, anche se mio nipote…

Parroco: E infatti! Suo nipote da qualche giorno mi ha dato modo di capire che si opponga furiosamente a questa donazione…

Cocò: Si, stranamente, non ha preso di buon occhio questa faccenda! (suonano alla porta)

Parroco: Chi è , chi sarà? (si agita)

Cocò: Forse sarà Mimì che torna da fare la spesa…No, Mimì ha le chiavi… chi sarà?

Parroco: Per carità di Dio, veda chi é… non vorrei fosse suo nipote! Mi ha mandato a dire che non vuole neanche incontrarmi!

Cocò: Si vado a vedere dallo spioncino… (esce dal fondo per rientrare subito dopo) Non si preoccupi, è mia sorella che forse ha dimenticato le chiavi. (entra Mimì) 

Mimì: Buon giorno reverendo, qual buon vento la porta qui?

Parroco: Se non vado via subito sarà vento di tempesta!

Cocò: Padre parroco è venuto per sapere se siamo ancora intenzionato a donare il prezioso tesoro di famiglia… (prende dei biscottini per offrirli al parroco)

Parroco: Tesoro, tesoro! E che sarà mai! Per qualche casetta e qualche animale…Suo nipote esagera!

Cocò: Gradisce un biscottino? Prego!

Parroco: Solo uno grazie! (ne prende una manciata e riempie le tasche continuando fino a quando Cocò non lo ferma) …Questi sono per i poveri della parrocchia!

Cocò: Cosa dicevamo? Don Mariano! Dove eravamo rimasti?

Parroco: Che suo nipote esagera! (mangia il biscotto)

Cocò: (togliendo il vassoio dal tavolo per posarlo, fra sé e sé) E meno male che è Sergio che esagera!

Mimì: Reverendo, veda…Sergio non ha tutti i torti…è un bene di famiglia, tramandato da generazioni… mi ricordo che da piccola restavamo estasiate a guardare le casette…

Cocò:… le mucchine…muhh, muhh!

Mimì:… le pecorelle…behh, behh!

Cocò:… i pastorelli…

Mimì:…gli angioletti…

Cocò:…e poi…la stella cometa!

Mimì: Come era bello cantare le canzoncine davanti al presepe!

Parroco: (incomincia a tossire perché il biscotto gli è andato di traverso) Ouchh Ouchh!!

Mimì: Don Mariano, che succede? Non ci faccia spaventare!…Vuole un po’ d’acqua?

Parroco: No, grazie…è passato…mi è solo andato di traverso un biscotto…

Cocò: (a Mimì) Un biscotto??… Si è mangiato quattro strozzapreti tutti insieme?!?

Parroco: Ma voi pensate che vostro nipote riuscirà a convincersi?

Cocò: La cosa mi sembra un po’ difficile… addirittura…non capisco… vuole farci sposare subito pur di ricevere la metà di questo bene di famiglia!

Mimì: Forse si sarà affezionato all’improvviso!

Parroco: La metà? E che valore avrebbe così? Un PRESEPE smembrato? E poi cosa ne faremmo di un presepe con il bue senza l’asinello, della Madonna senza San Giuseppe, e Gesù bambino, a chi andrebbe? A Sergio o alla parrocchia? E le mucchine, le paperette, le pecorelle…

Cocò: (sognando) I pastorelli…

Mimì:… gli angioletti…

Cocò:… la lavandaia…

Mimì:…il ricottaro…

Cocò:… il pescatore…

Mimì:…il fabbro…

Cocò: il barista…

Mimì: Il barista?!?

Parroco: Quale barista? A quei tempi non esisteva il barista?!?

Cocò: (imbarazzata) …volevo dire …il… l’ebanista, si, l’ebanista!

Parroco: Dovete convincere assolutamente vostro nipote a donarci tutto. I parrocchiani ormai sono convinti che quest’anno vinceremo il premio per il miglior presepe e il premio in denaro verrà consegnato ai poverelli…anche loro ci sperano!

Cocò: Cercheremo di convincerlo, ma…

Parroco: Vi prego, ne va del buon nome della parrocchia…(suonano alla porta) Oddio! Chi sarà? Se è Sergio non può trovarmi qua! (tutti concitati)

Mimì: E chi sarà?

Cocò: E chi lo sa?!

Mimì: Come si fa?

Cocò: E che ne so! …vai a vedere…

Mimì: Si vado a vedere dallo spioncino… (esce dal fondo per rientrare subito dopo preoccupata) E’ Sergio con l’avvocato!!! Presto don Mariano, si nasconda!!!

Parroco: Sergio!? Nascondermi?…Si, è una parola! …Dove posso mettermi? (scena concitata a soggetto:lascia il breviaro sul tavolo, si sistema prima sotto il tavolo ma gli escono i piedi, poi dietro le tenda, poi dietro la poltrona, infine Mimì lo farà sistemare dentro l’ armadio a muro, apre l’anta e trova Batò)

Mimì: Batò?!? Ma tu che fai qui?

Batò: (balbettando) Ma …io …veramente…

Mimì: Non c’è tempo, poi me lo spiegate! (Mimì guarda male Cocò, chiude e apre l’altra anta) Si accomodi qui reverendo!

Parroco: Dio mio, cosa mi tocca fare! Nascondermi come un ladro! Ma qui c’è puzza di naftalina!

Cocò: Non si preoccupi, moriranno tutti gli acari della tunica! (suonano di nuovo) Arriviamo! Un attimo! (Mimì va ad aprire, Cocò si sistema sul divano)

Atto 2° - Scena 3 (Sergio, Mimì, Cocò, Batò, Avvocato)

(entrano Sergio e l’avvocato)

Sergio: Zie, avete visto per caso le mie chiavi? Non so dove sono finite! Si accomodi avvocato, la prego…(si mette a rovistare alla ricerca delle chiavi)

Mimì: Avvocato! Che sorpresa!…Sergio, dovevi avvisarci che saresti venuto con l’avvocato! (si mette in ordine)

Cocò: (ironica a Sergio) La dovevi avvisare…così prendeva lo smacchiatore e lo strofinaccio!

Avvocato: (a Mimì) La prego di scusarmi…sono stato io ad insistere…e poi, non mi chiami avvocato, la prego…

Mimì: E come devo chiamarla?

Cocò: Come la dovrebbe chiamare, “Principe del foro”?

Avvocato: (galante verso Mimì) Oh no, perbacco…chiamatemi semplicemente Alfredo… del resto siamo quasi coetanei!

Mimì: (languidamente) Alfredo! (i due si guardano, estraniandosi)

Sergio: Ah, ecco le mie chiavi! Le avevo lasciate quà… Avvocato,…avvocato!

Cocò: Mimì!!!!  (Mimì trasale e l’avvocato rientra in sé)

Avvocato: Eh? Si! Dica signor Sergio! Cosa c’è?

Sergio: C’è che dobbiamo vedere le clausole di… quel contratto…

Avvocato: Contratto??? Ah, si, il contratto…vediamole…

Sergio: (chiamandosi a sé l’avvocato) A quel prete subdolo e insistente non dobbiamo lasciare nessuno spiraglio…

Avvocato: Ovviemente, lasci fare a me!…60%?

Sergio: 50% avvocato, 50% e non di più!… (alle zie) Allora, noi andiamo di là, nello studio a vedere alcune cosette.

Mimì: Sergio, lascia che prima offriamo qualcosa ad Alfredo…

Cocò: Vuole un te? Gradisce un te? Uno strozzapreti? Oppure le faccio una camomilla? (si avvicina al tavolo dove c’è il vassoio lasciato da Batò)

Avvocato: Veramente io non bevo nulla…ma questa volta voglio fare un’eccezione…(Mimì lo trascina vicino al divano)

Mimì: Si accomodi, prego, che le serviamo subito un te… Cocò, servi il te a…Alfredo!

Cocò: (parafrasando) “Cocò, servi il te” …non sono mica il ragazzo del bar! (si alza e inizia a servire il te)

Sergio: Scusa zia… a proposito del ragazzo del bar…ma questo non è il vassoio di Batò? Cosa ci fa qui?

Cocò: (come per scusarsi) No, è simile!

Mimì: Ci assomiglia!

Cocò: Due gocce d’acqua!

Mimì e Cocò : Preciso!!!

Sergio: Zie!!! …Vogliamo offrire qualcosa all’avvocato?

Mimì: Prego, Alfredo! (mielosa offre il vassoio dei biscotti e la tazza del te all’avvocato che prende un biscotto con una mano e con l’altra la tazza del te)

Avvocato: Grazie, uno solo… giusto per gradire! (inizia a mangiare)

Mimì: Sono fatti in casa…

Cocò: Li ha fatti lei, con le sue mani! (l’avvocato inizia a tossire perché si è affogato col te)

Sergio: Presto zie, fate qualcosa l’avvocato sta soffocando! Ma che biscotto gli hai dato?

Mimì: Lo strozzapreti, mica la strozzavvocati?!? (Sergio dà delle pacche sulle spalle all’avvocato – Cocò gli fa bere del te, ma un po’ glielo butta addosso - lui beve e poi sta di nuovo per affogarsi)

Avvocato: (tossendo fragorosamente e facendo uscire dalla bocca un biglietto) Ma cosa avete messo in questo te? ….per poco stavo per affogarmi!!! Mi sono macchiato di nuovo!

Mimì: Un attimo, vado a prendere lo smacchiatore e lo strofinaccio!!! (esce  a dx per andare in cucina)

Cocò: Mi scusi, forse ho lasciato la bustina dentro! Me la dia! (cerca di recuperare il biglietto)

Avvocato: (guardando bene) Ma questa non mi pare una bustina… sembra un biglietto…vediamo… (apre il foglietto e legge) …”Sei dolce come il miele…le tue labbra sono cioccolata…fammi inebriare di te!!!” …Ma, ma che marca di te è questo!

Atto 2° - Scena 4 (Sergio, Mimì, Cocò, Batò, Avvocato)

Sergio: La so io la marca! Dov’è, dov’è nascosto? (Rientra Mimì con lo smacchiatore e uno strofinaccio, si avvicina all’avvocato e inizia a sfregare provando piacere)

Mimì: Alfredo, diamoci da fare, altrimenti la macchia non va via!!!

Sergio: Dov’è?…Batò!!! Dove si é nascosto?

Cocò: Forse avrà dimenticato il vassoio con il te l’ultima volta che è stato qui! (inizia a spostarsi vicino all’armadio a muro per celarlo)

Sergio: Conoscendo il tipo non mi pare che l’abbia potuto dimenticare, direi piuttosto che è stato qui…il te è ancora caldo…

Mimì: (continuando a sfregare contenta) Ma cosa vai a pensare! Batò… quì… da solo con Cocò!? No, non può essere… continuo Alfredo???

Avvocato: Si, continui, continui…la macchia persiste!!! (Cocò si stringe all’armadio)

Sergio: E allora, perché zia Cocò sta abbracciando l’armadio? Zia, mi nascondi forse qualcosa???

Cocò: E cosa dovrei nascondere? E’ …che mi è venuto un attimo di mancamento… e mi sono appoggiata al muro…

Sergio: Direi piuttosto che ti sei avvinghiata all’armadio! Fammi vedere! Avvocato, mi segua!

Avvocato: Ma da qua… posso vedere benissimo!

Mimì: Da qua si vede benissimo!!!

Sergio: Allora guardi bene! Zia, devo chiederti di spostarti!

Cocò: Ma Sergino, cosa devi fare?

Sergio: Devo… devo prendere la mia sciarpa!

Cocò: Ma la sciarpa non è quà, è nel cassetto del comò!

Sergio: E’ quà e voglio la mia sciarpa!

Cocò: La sciarpa? E a cosa ti serve se devi andare nello studio?

Sergio: (gridando) Nello studio fa freddo! Voglio la mia sciarpa, e subito! (dall’armadio esce la mano di Batò con la sciarpa, Sergio la prende e senza pensarci se la mette) Grazie!!! …Ma, ma cosa sto facendo? Fuori! Fuori da quest’armadio! (Cocò ancora avvinghiata all’anta che si apre – esce Batò piano piano) Ecco! Avvocato, ha visto? Prenda nota! Questo signore ha cercato di insidiare la nostra casa, … mia zia!!! Avvocato, Avvocato!!!(si avvicina all’avvocato e Mimì, facendo alzare l’avvocato)

Mimì: Proprio quando la macchia se ne stava andando!!! (si gratta)

Batò: Io veramente…ero venuto per…

Avvocato: (si gratta) Stia zitto lei! In base all’articolo 23 comma b del Codice Civile, ha insidiato l’onore di una casa onesta, il buon nome di una famiglia e chissà cos’altro! Si vergogni! Alla sua età! E non le cito l’articolo 32 comma 11 bis perché non voglio aggravare la sua posizione… la rimetto al giudizio della corte! Ci vedremo in tribunale!

Mimì: Veramente Batò è una persona di fiducia, lo conosciamo da quando eravamo bambine…

Cocò: Si, bambine…

Mimì: E non insidia affatto nessun onore, e poi è molto affezionato a Cocò…

Sergio: Affezionato? Batò, è vero?

Avvocato: Giuri di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità, altrimenti potrà essere perseguito per falsa testimonianza! Confessi, é affezionato alla signorina Cocò? Dica lo giuro, risponda lo giuro!

Cocò: Lo lasci parlare!

Batò: Lo giuro!

Cocò: Lo giura!

Sergio: E giuri che non è affezionato al capitale della zia Cocò?

Avvocato: Lo Giuri!

Batò: Lo giuro!

Cocò: Lo giura! (si avvicina a Batò per tranquillizzarlo, la sorella le fa da spalla – l’avvocato si tira in disparte Sergio)

Avvocato: Signor Sergio, riflettendo, ripensando ad una strategia difensiva, penso che questo signor Batò possa fare al caso nostro… ci eviteremmo di cercare un marito per sua zia Cocò… io, pazienza, mi sobbarcherei l’onere più grosso… voglio dire… io mi sposerei sua zia Mimì e… questo Batò, sempre se arriva al matrimonio perché lo vedo molto fiacco, si sposerebbe con l’altra zia…cosa ne pensa?

Sergio: Il discorso non fa una piega…l’importante è che ci sia un contratto di ferro… mi raccomando di stilarlo con tutte le clausole  per non concedere spazio a quel prete!

Avvocato: Lasci fare a me… Sono o no il principe del foro? 85% vero?

Sergio: Beh, veramente eravamo rimasti con il 50%!

Avvocato: Mi scusi, ricordavo male…parrocchia… 50% . Procedo?

Sergio: Proceda!

Avvocato: (dirigendosi verso Batò) Allora, signor Batò… le confesso che visti gli antefatti, e confrontandomi con la controparte…la sua situazione è molto imbarazzante…

Batò: Imbarazzante, ma se io non ho fatto niente! Ho solo portato tre te…

Avvocato: (come un’arringa) Eh, dal te, si finisce al tu, ai biscottini, alle frasi d’amore e chissà quali altre conseguenze…compromettenti… insidiando il capitale!

Batò: Avvocato? Ma per chi mi ha preso? Io ho una posizione!

Cocò: Diglielo, diglielo!

Avvocato: Posizione, posizione… fa il garzone del bar…

Batò: Per sua conoscenza, io faccio il garzone del bar solo per potere vedere la signorina Cocò, che amo da quando ero ragazzo, e poi per quanto riguarda il capitale, non saprei che farmene, io ho già di che vivere agiatamente, modestamente ho palazzi, case, giardini di arance, e una concreta rendita mensile…e sarei disposto a sposare Cocò anche con la sola camicia da notte!

Cocò: (estasiata abbracciandolo) Batò, ma da dove ti è venuto questo coraggio!

Mimì: (abbracciando Cocò) Cocò!!!

Sergio: Avvocato, ha sentito? Metta a verbale!

Avvocato: (prendendo appunti) …Sarei disposto a sposare la signorina Cocò anche senza dote…

Sergio: Se le cose stanno così, mi dica Batò… sarebbe disposto ad un matrimonio riparatore e quindi a sposare mia zia Cocò…diciamo …subito?

Batò: Anche ora, vado a chiamare il prete! (Si avvicina vicino all’armadio quasi a voler chiamare il parroco, Mimì e Cocò iniziano a tossire per distoglierlo, lui capisce e si riprende) Anzi, sapete cosa faccio, vado in Comune a preparare le carte! Con permesso! (va per uscire dal fondo)

Cocò: Batò, ma non dirai sul serio? (lo segue)

Batò: Si, e te lo dimostrerò! O mi sposi, o me ne andrò e questa volta ti prometto che non tornerò più!

Cocò: Ma Batò!

Batò: Niente ma! Vado al comune e poi in parrocchia! …Signori! (saluta ed esce)

Atto 2° - Scena 5 (Sergio, Mimì, Cocò, Parroco, Avvocato)

Sergio: (all’avvocato) Non mi ha dato neanche il tempo di chiederglielo!

Avvocato: (a Sergio) Quasi quasi lo prenderei in parola, prenderei questo breviario e celebrerei io la messa! (Sergio guarda il breviario, lo prende in mano ed ha il sospetto)

Sergio: Il breviario???…Zie! …Ma questo… non è il breviario di Don Mariano?

Avvocato: Don Mariano?

Sergio: Si Don Mariano, il prete che vuole accaparrarsi le case, le mucche…

Avvocato: E cosa ci fa qui il breviario di un prete?

Mimì: Glielo abbiamo chiesto in prestito per dire le orazioni del mattino…

Cocò: …anche quelle del pomeriggio e della sera!

Sergio: (guardando in giro) E no! Qui la cosa mi puzza! (le zie si dirigono verso l’armadio a muro per occultarlo)

Avvocato: (odorando in giro) Ma …io non sento alcuna puzza!

Sergio: Avvocato, voglio dire che sento odore di preti! …Zie non è che c’è qualche altra sorpresa dentro l’armadio???

Mimì: E che sorprese vorresti trovare?

Cocò: Solo cappotti,

Mimì: …cappelli

Cocò: …ombrelli

Mimì: …sciarpe (Sergio, spostando le zie apre l’anta)

Sergio: Zie! Sapevate di avere anche i preti nell’armadio?

Mimì: Preti??? (richiude l’anta dell’armadio) Sarà qualche scarafaggio un po’ più grande del solito!

Sergio: Ma che scarafaggio e scarafaggio! Io là dentro ho visto un prete!

Cocò: Mimì, ti avevo detto di mettere più naftalina…ora, oltre le tarme, gli scarafaggi anche i preti!!!

Sergio: Questo spirito non mi piace affatto! (apre l’armadio) Oh, Don Mariano! Cosa fa? Non mi dica che sta confessando le tarme???

Parroco: (tossendo) Con tutta questa naftalina, non ne sarà rimasta neanche una!!!

Avvocato: (a Sergio) Pensavo che lei esagerasse! (al parroco) Colto sul fatto! Che scandalo! (a Mimì) …Signorina Mimì! Mi meraviglio di lei!!!

Parroco: Io (tossendo) ero venuto… in visita pastorale!

Sergio: Bella faccia tosta! Altro che visita pastorale… Avvocato, prenda nota!

Avvocato: (con enfasi) In base all’articolo 28 comma a, b, e c del Codice Civile, davanti a questa corte la cito per cinconvenzione di incapaci, sottrazione illecita, esercizio abusivo della professione e chissà cos’altro! … la rimetto alla clemenza di Dio! Ci vedremo in tribunale!

Parroco: (facendo il segno di croce e guardando in cielo) Signore, perdonali, perché non sanno quel che fanno!

Sergio: Lasci stare il buon Dio che ha altre cose più importanti da fare, piuttosto di sentire lei che viene fino a casa mia per curare i suoi sporchi interessi…

Mimì: Gli interessi della parrocchia!

Cocò: E dei poverelli della parrocchia! Cosa può essere qualche casetta, qualche maialino…

Sergio: Qualche casetta, qualche maialino? Ha sentito, avvocato?  Ha circuito le mie zie!!

Avvocato: (prendendo appunti) Ho sentito, ho sentito!

Parroco: Ma benedetto figliuolo, mi sono permesso perché so che lei non ha mai mostrato interesse…

Sergio: E questo non le da il diritto…

Avvocato: (interrompendolo) Don Mariano, le consiglio un religioso silenzio! Da questo momento tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei!…Ci vedremo in tribunale!!!

Parroco: Ma cerchi di capire…

Sergio: Ci vedremo in tribunale! (il parroco prende il suo breviario e esce dal fondo)

Parroco: Sia lodato Gesù Cristo!

Mimì e Cocò: Oggi e sempre sia lodato!

Sergio: Che spudorato!…Avvocato, adesso andiamo di là, nello studio… per concordare quell’affare…

Avvocato: Affare? …Quale affare?

Sergio: Avvocato, ma lei è di scarsa memoria!

Avvocato: Ah, si, certamente!…Signorina Cocò…. signorina Mimì… con permesso! (baciamano prolungato con Mimì)

Sergio: Avvocato, si accomodi!!! ( esce a sin con Sergio)

Mimì: Che uomo! Che stile…. che classe! Che cavaliere!…E’ il principe azzurro che ho sempre sognato! (in estasi e con lo strofinaccio che le serve da ventaglio)

Cocò: Cavaliere… principe azzurro!!! Andiamo, Cenerentola! Andiamo a pulire in cucina che per fare i biscotti hai lasciato tutto in disordine! Andiamo, svegliati!!! (esce a destra spingendola)

Sipario – Fine secondo atto

Terzo atto

Stessa scena di prima con tanti fiori nei vasi. Sergio, vestito in maniere elegante, è seduto sulla poltrona che legge dei fogli – il calendario segna giorno 16.

Atto 3° - Scena 1 (Sergio, Mimì, Cocò)

Sergio: Finalmente sono riuscito a combinare tutto…zia Cocò e zia Mimì oggi si sposano. In appena sei giorni sono riuscito a salvare il salvabile… certo l’avvocato ha preteso un po’ di più…il 55%! Che strozzino! …ma almeno così mi rimarrà il 45% e credetemi, non è poco! Ho ancora qui il contratto… (legge) “fra le parti si conviene che, l’avvocato Alfredo Trastullo, al matrimonio con la signorina Domenica Passera,” ovvero la zia Mimì, “avrà diritto al 55% di quanto predestinato ai beni della Parrocchia eccetera eccetera….Il qui presente signor Salvatore Quattr’ossa, come espressamente dichiarato in presenza di testimoni, rinuncia anche lui e inequivocabilmente ai suddetti beni e ad ogni altro cespito familiare accettando di sposare la signorina Concettina Passera ovvero la zia Cocò… “entro il termine perentorio di 5 giorni. Il matrimonio sarà celebrato giorno 16, alle ore 11, presso la Parrocchia di appartenenza della famiglia.

(suonano alla porta, si alza lascia i fogli sul tavolo e va ad aprire)

…Sicuramente sarà il fioraio… Si accomodi, è aperto! (rientra subito con dei fiori in mano) Quanti fiori! Non so neanche dove metterli…chi li manda? (legge il biglietto) Batò! Ancora??? Questo è il quarto mazzo che manda! E ora dove li metto? Ci vuole un altro vaso…

(esce a sinistra per prendere un vaso lasciando i fogli sul tavolo - da destra esce Cocò già vestita per il matrimonio)

Cocò: (a Mimì ancora dentro) Mimì, sbrigati, sono già le nove e mezza! Non vorrai farmi arrivare tardi! (vede i fiori) Oh, che bei fiori e chi li manda? (vede i bigliettini sui fiori) Quà ci sono i biglietti, vediamo di chi sono… (apre la busta e legge) All’unica fiamma della mia vita…Batò… Sono per me!... Non vedo l’ora di averti tutta per me…Batò… Sono per me!… Fra qualche ora sarai mia…Batò… (si gratta) Sono per me!….(si avvicina ad un piccolissimo mazzo di fiori striminzito che porta ancora il biglietto, lo prende e legge)

 … Il nostro idillio amoroso sfocierà presto nell’alcova dei cuori pulsanti!…No, questo non è Batò (ad alta voce) Questo è per te!… Il tuo principe azzurro!

(uscendo frettolosamente, ancora con qualche indumento fuori posto che si sistema, Cocò nasconde dietro di sé il mazzolino)

Mimì: Dov’è? Vediamo? Che pensiero gentile! (dirigendosi verso il primo mazzo)… E’ questo??? (abbracciandosi i fiori)

Cocò: No, quello è di Batò!

Mimì: Certo, questo è di Batò…dozzinale, semplice… (dirigendosi verso il secondo mazzo)… E’ questo??? (abbracciandosi i fiori)

Cocò: No, anche quello è di Batò!

Mimì: Anche questo? …si, infatti… poco stile, troppo confusionario… (dirigendosi verso il terzo mazzo)… E’ questo??? (abbracciandosi i fiori)

Cocò: No! Quello è villanesco, è senza gusto! Il tuo principe buzzurro ti manda questo! (glielo porge)

Mimì: (imbarazzata) Certo,… mi aspettavo qualcosa di più… ma anche se piccolo si vede che è…è…è…

Cocò: (sarcastica) Piccolo!

Mimì: Ma con stile! (abbracciandosi i fiori)

Cocò: Contenta tu! A me piacciono i fiori di Batò… (sospirando) si vede che è vero amore…

Mimì: Beh, Alfredo ama le cose concrete, cosa vuoi che sia un fiore in più o un fiore in meno…(entra Sergio con il mazzo di fiori in mano che lascia sul tavolo)

Sergio: Zie dove posso trovare un vaso grande…

Mimì: Vedi di là (indicando l’uscita di destra) Ancora fiori, per chi sono???

Sergio: Ma non so, tieni il biglietto…(esce a destra)

Mimì: (leggendo felice e mielosa) Vorrei sfiorare le tue labbra,.. al calar del sole, …come l’altro giorno… davanti al cipresso del cimitero…del cimitero? Ma io …non sono mai stata al cimitero con Alfredo!

Cocò: (togliendole il biglietto dalle mani) E Batò! Che uomo…che poeta!!!

Mimì: (ironica) Che poeta romantico…al cimitero! Cocò, non mi dirai che hai osato tanto!

Cocò: Ero andata al cimitero per comunicare la notizia a mamma e papà, buonanime, e Batò mi ha accompagnato…è una persona molto educata…sempre meglio del tuo Alfredo…

Mimì: Ti ho già detto che Alfredo è un signore! Lui non farebbe mai queste sconcezze con una signora…

Cocò: Chiamale sconcezze, ma non sai come sono piacevoli, già, ma tu che ne sai…al massimo lui ti ha baciato solo sulla mano…

Mimì: Basta questo per il momento…poi…questa sera… dopo il matrimonio…da soli…

Cocò: Si prenderà la sua camomilla, dormirà, anzi russerà gentilmente e educatamente… lasciandoti sola a grattarti le ferite…. (si gratta e si avvicina al tavolo scorgendo i fogli che aveva lasciato Sergio…li legge incuriosita e li prende)

Mimì: Vedrai che non sarà così…Alfredo mi ama alla follia! La tua è solo invidia!

Cocò: (inizia a ridere) Invidia! Ah,ah, invidia??? Vieni, vieni di là (indicando a sinistra) che devo farti leggere una cosa importante…

Mimì: Cos’è? Un messaggio del mio Alfredo? Vediamo!

Cocò: Un bel messaggio, vieni, vieni…

Mimì: Cosa dice, mi ama? Mi ama?

Cocò: Alla follia, che neanche te lo immagini! Vieni, vieni…vedi cosa scrive il tuo principe del buco!

Mimì: Ma quale buco? Principe del Foro!

Cocò: Buco o foro fa lo stesso, vieni, vieni… (escono a sinistra verso lo studio di Sergio – suonano alla porta)

Atto 3° - Scena 2 (Sergio, Mimì, Cocò, Avvocato)

(esce Sergio da destra, posa il vaso sul tavolo, inserisce i fiori e va ad aprire - rientra con l’avvocato vestito per la cerimonia con guanti bianchi)

Sergio: Oh, caro avvocato, ma lei è già qui, già pronto per il grande salto?

Avvocato: Quale salto? Non ci sarà mica da saltare, non vorrei farmi male!

Sergio: Ma cosa ha capito? Volevo dire, è già pronto per il matrimonio?

Avvocato: Prontissimo, non vedo l’ora!

Sergio: Infatti è venuto con un’ora di anticipo!

Avvocato: Meglio prima che mai… sono arrivati i miei fiori? Sua zia li ha visti? Le sono piaciuti? Cosa ha detto?

Sergio: Non so, io ero di là a sistemare quelli che ha mandato Batò (mostrandoli)

Avvocato: Tutti questi fiori??? (minimizzando) Dozzinale, poco fine, poco chic…in certe cose non bisogna esagerare… (si toglie i guanti)

Sergio: Si, vero…non occorre esagerare…soprattutto in altre cose…

Avvocato: A cosa si riferisce?

Sergio: Mi riferivo alle sue richieste esagerate …il 55%!!! Beh, comunque, ormai quel che è fatto è fatto… (cerca i fogli che aveva lasciato sul tavolo)…

Avvocato: Ogni cosa ha il suo prezzo, e poi, come si dice…”Se è guerra, è guerra per tutti” o per dirla alla francese “La guerre comme à la guerre!” ..cosa fa, non mi ascolta?

Sergio: La ascolto, la ascolto…è che non trovo i fogli che avevo lasciato qui sul tavolo, il nostro contratto …forse li avrò messi nello studio…

Avvocato. Non si preoccupi, se è per questo ne ho qualche copia in più…

Sergio: No, non è questo che mi preoccupa, non vorrei che le zie leggessero il contenuto…

Avvocato: Non mi dica che sarà stato così sciocco da lasciare questi documenti in giro?

Sergio: No, sicuramente li avrò messi nel cassetto della scrivania…ma adesso mi permetta vado a chiamarle zia Mimì… (esce a destra – l’avvocato resta solo e annusando i fiori di Batò fa i suoi commenti, è di spalle mentre Cocò e Mimì aprono la porta dello studio e lo vedono, rientrano – suonano alla porta insistentemente e l’avvocato vedendo che nessuno va ad aprire esce dal fondo per aprire – Le zie escono dallo studio, lasciano i fogli sul tavolo e parlottano piano fra di loro – Mimì singhiozza)

Cocò: Vedrai che tutto si aggiusta! Non ti preoccupare, telefoniamo a Don Mariano, e lo scherzo glielo facciamo noi!

Mimì: Ma io… non lo voglio sposare più!

Cocò: E lì sbagli! Sposalo invece, fagli provare i piaceri della carne e vedrai che cambierà idea!

Mimì: Ma Alfredo non mangia carne, è vegetariano!

Cocò: Mimì, mi riferisco alla carne… carne! (voluttuosa)… Allora, mi raccomando, fai finta di niente!

Mimì: Ma io non lo voglio sposare!

Cocò: (spingendola verso l’uscita di destra) E allora pensa ai brufoli, sulla faccia, sul collo, sulle gambe…

Mimì: Oddio no! Smettila, va bene, ve bene…

Cocò: (spingendola verso l’uscita di destra) Sbrighiamoci, andiamo a telefonare a Don Mariano, avvisiamolo … (escono a destra)

Atto 3° - Scena 3 (Sergio, Batò, Avvocato)

(dal fondo entra l’avvocato e Batò vestito a festa e con dei fiori in mano)

Avvocato: Si accomodi, prego!

Batò: Come mai mi ha aperto lei? Cocò non è in casa?

Avvocato: Certo che è in casa, a quest’ora si starà preparando…

Batò: E lei l’ha vista?

Avvocato: Certo che no, dicevo così…

Batò: E allora come fa a sapere che Cocò è in casa?

Avvocato: Non vorrà fare il geloso con me…io ho solo supposto…

Batò: Mi dispiace… proprio oggi…

Avvocato: Proprio oggi…cosa?

Batò: Come cosa? Mi dispiace… che lei, proprio oggi…ha dovuto mettere la supposta!

Avvocato: Ma quale supposta e supposta, ho detto…io ho solo supposto…ho pensato insomma che Cocò…

Batò: Cocò? Siete già così in confidenza che la chiamate Cocò? Signorina Cocò!… anzi da oggi signora Concettina Quattr’ossa!

Avvocato: Se lei preferisce, da oggi la chiamerò così, anche se mi fa un po’ d’impressione! Signora Concettina Quattr’ossa! Si, suona di malaticcio, di precario, di…

Batò: Perché non pensa al suo cognome piuttosto! Lei, col suo cognome, sta inguaiando una signora per tutta la vita!

Avvocato: Ma come vi permettete? La mia è una famiglia onorata!

Batò: Ma che c’entra la famiglia! Mi riferisco al cognome…

Avvocato: E perché? Trastullo è un cognome di tutto rispetto da generazioni!

Batò: Perché lei ormai cià fatto il callo, l’abitudine! Da oggi la signorina Mimì dovrà chiamarsi Mimì Trastullo… Mimì Trastullo…sembra più un nome d’arte, e che arte, con rispetto parlando!

Avvocato: Non sia scurrile, la prego, almeno in mia presenza! Lasciamo stare i cognomi, e poi da oggi, per sua norma e regola, la signorina Mimì diventerà la signora Domenica Passera in Trastullo!

Batò: (ironico) Domenica Passera in Trastullo! Ancora peggio! Complimeti!

Avvocato: Beh, è vero…non ci avevo pensato…così il nome sembra un po’ scurrile…dovrò avviare le pratiche per cambiare il cognome…. (entra Sergio da sinistra)

Sergio: (è ancora alla ricerca dei fogli del contratto) Siete stati mattinieri tutti e due! Buongiorno Batò! Anche lei qui?

Batò: E si, lo sa, oggi mi sposo e non vedo l’ora!

Sergio: E lo dice a me? Certo che lo so…

Batò: …E poi avevo portato dei fiori a sua zia Cocò!

Sergio: (indaffarato a cercare i fogli) Ancora fiori!

Avvocato: Ancora fiori!

Sergio: ….maledetti!

Batò: Prego? Cosa ha detto?

Avvocato: Ce l’ha per caso con noi???

Sergio: Ho detto “Maledetti fogli”, non riesco a trovarli!…Ah! Ecco dove sono! (prende i fogli sul tavolo e li mette in tasca) ora si che sono più tranquillo…allora? Dicevate?

Batò: Ha visto se sua zia Cocò è pronta? Fra un po’ viene il prete per la cerimonia!

Avvocato: Ancora quel prete miscredente…come si chiama?

Sergio: Don Mariano…su espressa volontà delle zie deve essere lui a sposarvi…

Batò: E perché? A me fa simpatia! Ci conosciamo da quando eravamo piccoli…

Avvocato: …e andavate a rubare i fiori al camposanto!!!

Batò: E lei come fa a saperlo??? Ah! Ecco che mi ricordo!!!…Alfredo?….Alfredo? …Ma …tu eri il figlio del becchino che faceva sempre la spia…Spione!!!

Avvocato: (imbarazzato) Veramente mio padre era il capo custode…

Batò: Ma che capo custode! Era uno scavafossi e tu eri uno spione…Spione! Spione!!!

Avvocato: Si contenga, altrimenti dovrò citarla per oltraggio e calunnia personale in presenza di testimoni e dopo la cerimonia ci vedremo in tribunale!

Sergio: (mettendosi fra i due che stanno per litigare) Calma, calma signori…del resto siamo qui per un matrimonio, per unire, non certo per litigare…fra un po’ sarete cognati…miei zii…

Batò: (perentorio) E allora, nipote! …Ti prego di annullare il matrimonio di tua zia con questo lestofante!

Avvocato: Lestofante a me? Un Trastullo?!? Moderi le parole, altrimenti da questo momento tutto quello che dirà potrà essere usato contro di lei! Ci vedremo in tribunale! Io sono un principe del Foro!

Batò: Certo, dopo tutti i fori che ha fatto tuo padre per seppellire i morti!!! Foro più, foro meno!!!

Atto 3° - Scena 4 (Parroco, Sergio, Mimì, Cocò, Batò, Avvocato)

 (entra don Mariano dal fondo cercando di chetare la lite)

Parroco: Figlioli, la pace sia con voi! (si calmano) Non vorrete litigare in questo giorno di letizia!

Avvocato: Basta! Me ne vado! Non resisto a questo affronto!

Sergio: Ma avvocato, dove vuole andare? C’è il matrimonio…(parlando piano cerca di fermarlo) …c’è un contratto da rispettare…il 55%!!!

Batò: Ma si, lasciatelo andare (al parroco) Sai chi è questo avvocatuccio? Quello che ci faceva la spia quando eravamo piccoli e giocavamo a nascondino al cimitero! Spione!

Parroco: Chi non ha peccato scagli la prima pietra, via, fate pace! Oggi deve essere giorno di gioia, e poi fra un po’, sarete parenti…

Batò: Parenti serpenti!

Sergio: (cerca di convincere l’avvocato) Avvocato, per piacere…

Avvocato: Basta! Va bene, ho deciso! Rimango! D'altronde, non devo sposarlo io questo energumeno!

Parroco: (prendendo le mani dei due e unendole) La pace sia con voi…sia fatta la volontà di Dio, del resto fra un po’ è Natale e non bisogna portare astio nel cuore…oh, ecco le promesse spose! Signorina Cocò… signorina Mimì… (entrano le zie da destra)

Batò: Cocò, amore mio, sei bellissima come il culetto di un neonato! (gli va incontro)

Avvocato: Mimì, sei splendida come …come….come…

Sergio, Batò, Parroco: (insieme) Come???

Avvocato: Non mi viene, … sono senza parole …ma sei splendida lo stesso!

Parroco: Lasciamo perdere i complimenti! Adesso che siamo tutti… vorrei smorzare i toni accesi che ci hanno visti contrapposti…

Batò: (a Cocò) Cosa vuole dire?

Cocò: (a Batò) Niente, non riguarda te…shhh!

Parroco: Mi riferisco a quello che le signorine Passera qui presenti hanno intenzione di donare alla parrocchia…

Sergio: Ancora? Ma lei è testardo e anche impertinente direi…

Avvocato: Lei pensa solo al capitale… La avverto che potrà finire in Tribunale per…

Parroco: Veramente, a quanto mi risulta, …e un prete viene a sapere molte cose…abbiamo le nostre fonti segrete… mi risulta dicevo che QUALCUNO ha siglato un accordo segreto, diciamo così…di tutela dei beni! E’ giusto, per carità, ma ha sottovalutato un fattore importante…

(l’avvocato imbarazzato inizia a tossire)

Sergio: Don Mariano, a cosa si riferisce? E poi cosa ci sarebbe di male?

Parroco: Caro Sergio… ti conosco fin da bambino….hai sottovalutato e calpestato l’affetto che le zie nutrono per te…e pur di salvare il salvabile avresti stretto un accordo anche con il diavolo! (l’avvocato imbarazzato continua a tossire)

Batò: (all’avvocato) Avvocato, ma cosa le prende? Sarà un attacco di tosse stizzosa? Meglio prendere in considerazione la famosa supposta di prima!

Sergio: Batò, si faccia gli affari suoi!

Parroco: Diciamo pittosto che tu Sergio, e l’avvocato avete badato più ai vostri affari calpestando i sentimenti delle zie!

Avvocato: Ebbene si!… Lo confessiamo!

Sergio: Avvocato!!!Ma cosa dice???

Avvocato: (come da arringa tragi-comica) Il mio assistito ha cercato in tutti i modi di tutelare il bene di famiglia tramandato da padre in figlio, e pur di far felici le persone più care, ha cercato di convincermi ad accettare una proposta commerciale di scambio. E’ umano, è legittimo! Signor giudice, signori della corte, chi condannerebbe un simile atteggiamento volto a tutelare gli affetti più cari??? E poi, l’imputato ha cercato in tutti i modi di colmare quel vuoto di affetto, di amore, di sentimenti che hanno attanagliato per lunghi anni le qui presenti zie Cocò e Mimì…C’è colpa in tutto questo? Quale giudizio umano o divino potrebbe condannarlo??? Il fine era nobile! Solo che l’avidità degli uomini può trasformare gli animi!

Per quanto mi riguarda, è vero! Sono stato il co-artefice dell’accordo, non lo nego, sono stato venale,…cercando comunque di tutelare gli interessi del mio assistito… però oggi, davanti a voi tutti come testimoni e soprattutto…davanti a questa splendida visione (riferendosi a Mimì) sono disposto a cancellare ogni accordo…(prende i fogli del contratto dalla tasca e li strappa) a strappare ogni preliminare… purchè Mimì mi perdoni e accetti le scuse mie e del nostro futuro nipote Sergio, in nome di un cuore che ha ritrovato le sue pulsazioni, in nome di un giovane amore maturo! E in vitrù di questo, esorto i vostri cuori compassionevoli a non chiudere lo spiraglio di speranza…. Mi rimetto al giudizio della corte! (si inginocchia davanti a Mimì – Batò, Cocò, Parroco e Mimì applaudono)

Mimì: Ma si che ti perdono! (facendolo alzare) Mio principe del Foro!

Atto 3° - Scena 5 (Sergio, Mimì, Cocò, Parroco, Batò, Avvocato)

Sergio: (rivolto alle zie, quasi piangendo) Dovete perdonarmi, ma ho cercato in tutti i modi

di non disperdere un patrimonio di famiglia, e poi ho pensato anche alla vostra felicità….

Mimì: (chiamandosi a sé Cocò e strizzandole l’occhio) Caro Sergio, tu hai dubitato del nostro affetto, della nostra sensibilità… e di questo… ti perdoniamo!

Sergio: (in ginocchio e baciando le mani) Grazie zie!

Cocò: Però!…quel che è fatto e fatto! La nostra famiglia ha sempre onorato gli impegni! E anche se Alfredo ha strappato il contratto… noi Famiglia Passera…lo onoreremo! Costi quel che costi!

Sergio: Ma zia!

Mimì: Zitto, e non peggiorare la situazione! Anzi, contravvenendo al contratto, onoreremo gli impegni PRIMA del matrimonio!

Avvocato: Ma non è il caso di continuare su questo argomento!

Cocò: La famiglia Passera onora sempre gli impegni…

Mimì: Fino alla fine! …E’ d’accordo Don Mariano?

Parroco: D’accordissimo!

Cocò: Mimì, andiamo a prendere i tesori di famiglia!

Mimì: Ti seguo! (escono a destra)

Parroco: E adesso, l’avvocato riceverà il 55% di quanto promesso alla Parrocchia e a te Sergio, spetterà il restante 45%…come da contratto!

Avvocato: Suvvia, Don Mariano, non è il caso di infierire…

Sergio: Infatti, ormai tutto è stato chiarito!

Parroco: Sia fatta la volontà di Dio, e la volontà delle zie! (rientrano le zie con uno scatolo in mano)

Cocò: Allora, se non ricordo male, ad Alfredo spetta il 55%?

Mimì: E a Sergio il 45%! Ecco qua! (dalla scatola inizia ad uscire le casette del presepe, gli alberelli, le mucchette ecc) Questa è per Alfredo …questa è per Sergio….

Cocò: Questa è per Alfredo …questa è per Sergio….

Sergio: Ma zie! Questo è il presepe del nonno!

Cocò: E noi a questo ci riferivamo quando parlavamo delle case, delle mucche…

Mimì: degli alberelli, delle pecorelle!

Sergio: (rimanendo interdetto si accascia sulla sedia) E io che pensavo….

Parroco: Hai pensato troppo, e male! (Batò inizia a ridere mentre le zie dividono sul tavolo le casette, i pastori ecc. –  l’avvocato si asciuga il sudore freddo)

Batò: Avvocato! Case, terreni, animali! Ah, ah,ah! Adesso si che siete un uomo ricco!

Avvocato: Io… ho già rinunciato a tutto, pur non sapendo nulla! Per amore di Mimì!!!

Sergio: Rinuncio, rinuncio anch’io! Don Mariano, mi perdoni anche lei, …se vuole, potrà portare il presepe in parrocchia e verrò io stesso ad aiutarla a sistemarlo nel migliore dei modi, in memoria del nonno!

Cocò: Allora rinunciate alle case, agli animali….

Mimì: Agli alberelli….alle mucchette….a Gesù Bambino….Rinunciate?

Sergio e Avvocato: Rinunciamo!

Sergio: Però almeno lasciatemi il mio angioletto preferito, zia, ti ricordi che quando ero piccolo dicevi che mi assomigliava!

Mimì: Ti assomigliava e ti proteggeva… e devo dire che ti ha protetto anche questa volta…

Cocò: Allora, se dite, andiamo a celebrare questo matrimonio, sempre se Don Mariano è d’accordo…

Parroco: Daccordissimo! Vogliamo andare? Chi esce per primo, chi apre il corteo? (il parroco raccoglie le casette ecc per metterli dentro la scatola, Sergio lo aiuta e gliela toglie di mano per aiutarlo)

Mimì: Noi!

Cocò e Mimì: Noi siamo le zie!

Batò: Si, si, andiamo che gli invitati aspettano!!!Ah, ah, ah! La case, le bestie, gli alberi…. Povero Alfredo!

Avvocato: Batò, la prego di finirla!

Batò: Ah, ah, ah! …l’asinello…il bue…

Avvocato: Batò!

(i due continuano a soggetto)

 (tutti escono con i vari convenevoli, L’avvocato porge il braccio a Mimì, Batò a Cocò, il parroco chiude il corteo finale - marcia nuziale come sottofondo-  Sergio si attarda, perché strapperà i fogli del contratto che ha in tasca e poi cercherà nello scatolo di cartone la statuetta dell’angelo, la bacierà, la metterà nel taschino e poi uscirà).

Sipario Fine

Caratterizzazione personaggi

Sergio Passera - Il nipote

Sui 40 anni, ben vestito, ha la faccia cosparsa di puntini tipo acne.

Mimì  Passera - La zia formosetta

Settant’anni circa, vestiti e pettinatura d’epoca, un po’ snob d’altri tempi.

Cocò   Passera - La zia smilza e bruttina

Settant’anni circa, vestiti e pettinatura d’epoca ma dall’aspetto trasandato, occhiali spessi, denti sporgenti, sguardo talvolta strabico.

Batò Quattr’ossa -Garzone del bar

Settantasei anni circa, smilzo, capelli arruffati, porta in grembiule e cappello a bustina del banconista, occhiali spessi, pantaloni un po’ corti, camicia bianca a maniche corte.

Ogni tanto balbetta un po’.

Alfredo Trastullo - Avvocato

Sui settant’anni, ben vestito con panciotto, papillon, occhialini, pizzetto e baffi. Ha un tic (schiaccia l’occhio e muove la testa) Ogni tanto starnuta.

Don Mariano            - Parroco

Smilzo, sui sessant’anni, occhialini rotondi, cappello da curato, tunica un po’ corta, porta il breviario.