Sarchiapone

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Scompartimento ferroviario

Scompartimento ferroviario. Sopra la testa di uno dei passeggeri una gabbietta ricoperta da una tela. Di fronte altri due passeggeri. Il primo passeggero allunga una mano sotto la gabbietta. La ritrae immediatamente.

Padrone gabbietta              Ahi!

Primo Passeggero                Fatto male?

Padrone g.                            (indicando il dorso della mano) Niente di grave, ma poteva andar peggio.

Secondo Passeggero           Come ha fatto?

Padrone g.                            E' stato il sarchiapone.

Primo P.                                Chi è stato scusi?

Padrone g.                            Il sarchiapone… il sarchiapone americano… sta dentro la gabbietta. Appena ho allungato il braccio, zac! Mi ha graffiato.

Primo P.                                Il coso…

Padrone g.                            Il sarchiapone…

Secondo P.                           Americano…

Padrone g.                            Conoscete, vero?

Primo P.                                Come no? Il sarchiapone… Bisogna stare attenti coi sarchiaponi… (al secondo passeggero) Il sarchiapone, a una certa età, diventa pericoloso… (al padrone della gabbietta)            Il suo che età ha?

Padrone g.                            Beh… l'età media del sarchiapone americano…

Primo P.                                Ha l'età media…Chissà quanto mangia…

Padrone g.                            Moltissimo…

Primo P.                                Carne…Il sarchiapone americano è carnivoro…

Padrone g.                            Veramente il mio mangia di tutto. Le dirò anzi che la carne a volte la rifiuta. Preferisce le verdure, le zuppe…

Primo P.                                Strano… Un mio amico, quando è tornato da un viaggio nell'Asia, si era portato un sarchiapone, ma era carnivoro…

Padrone g.                            Ah beh, ma era un sarchiapone asiatico… Questo è americano…

Primo P.                                Ah ecco… Questo è americano. Tutta un'altra alimentazione. Mangia in scatola.

Secondo P.                           E, dica, in casa lo lascia libero o lo tiene in gabbia?

Padrone g.                            Libero, libero…

Primo P.                                Libero. Il sarchiapone americano bisogna lasciarlo libero… quello asiatico del mio amico, invece, bisognava tenerlo in gabbia. Era pericoloso.

Secondo P.                           Io ho sempre diffidato dei sarchiaponi… Non so perché, ma mi danno un senso di… di… Anche a lei?

Primo P.                                Beh, certo che quando ti guardano con quell'aria di diffidenza e mettono lì quel muso… Un muso così… (fa segno come di un muso lungo)

Padrone g.                            No, no… (facendo segno di un muso schiacciato) il muso è schiacciato.

Primo P.                                Schiacciato… Nel sarchiapone americano… Il sarchiapone del mio amico…

Padrone g.                            Ma quello è un sarchiapone asiatico…

Primo P.                                Appunto, è un genere di sarchiapone orientale. Sono un po' diversi. Volevo prenderne uno anch'io, ma cosa vuole, in casa, coi bambini, non mi fido. Il suo coi bambini com'è?

Padrone g.                            (fa segno con i due indici accostati, come se andasse d'accordo)

Primo P.                                Va d'accordo…

Padrone g.                            No, dico, queste sono le uniche dita ancora sane dei miei bambini…

Secondo P.                           Chissà che bell'esemplare…

Padrone g.                            Uno dei pochi veramente purissimi.

Primo P.                                No? Purissimo! È un valore. Oggi un sarchiapone americano, se è puro, può valere… Quanto può valere?

Padrone g.                            Ah, il massimo che può valere un sarchiapone.

Primo P.                                (al secondo passeggero) Ha capito? Il massimo per il sarchiapone… Io di sarchiaponi puri non ne ho mai visti…

Padrone g.                            E quello del suo amico asiatico?

Primo P.                                No, il mio amico è italiano. È il sarchiapone che era asiatico. Non era puro. Un bel sarchiapone, ma non purissimo. È morto sei mesi fa.

Secondo P.                           Quanto tempo aveva?

Primo P.                                Beh, era vecchio. È morto proprio all'età matura dei sarchiaponi.

Padrone g.                            Quindici, sedici anni…

Primo P.                                Quindici e mezzo.

Secondo P.                           (al padrone della gabbietta) Senta, non potrebbe farcelo vedere il suo?

Padrone g.                            Meglio di no. È un po' sospettoso con gli estranei. Potrebbe diventare pericoloso.

Primo P.                                Meglio non disturbarlo. C'è un proverbio cinese che dice: "Scherza coi leoni, ma lascia stare i sarchiaponi".

Padrone g.                            Ecco. M'ha tolto proprio la frase di bocca. Sono quegli animali che non si sa quali reazioni possono avere… Per quanto uno li possa avere addomesticati… L'istinto… è istinto… (si stira, sbadiglia) Si potrebbe anche dormire… loro permettono che prima faccia prendere una boccata d'aria al sarchiapone?

Secondo P.                           Per me faccia pure…

Primo P.                                Glielo volevo dire anch'io prima. Un po' d'aria al sarchiapone…

Padrone g.                            Abbiano pazienza… Non succederà niente, ma per sicurezza, sarebbe bene che loro… (indica di allontanarsi)

Primo P.                                Perché? È pericoloso? Per le dita?

Padrone g.                            Sa, la prudenza non è mai troppa. Ripeto: a me mi conosce, ma in ambiente così ristretto, la vista di molte persone potrebbe innervosirlo…

Secondo P.                           Ma deve prendere aria per forza?

Padrone g.                            Signore, immagini d'essere stato chiuso sei ore in una gabbia e di doverci passare anche la notte, con quest'aria piena di fumo…

Primo P.                                Beh, ma noi ci mettiamo qui, in un angolo… E poi c'è lei, no? Ha detto che a lei lo conosce…

Padrone g.                            Per me sono tranquillo… Quantunque il sarchiapone è sempre il sarchiapone…

Uomo                                    (in corridoio) Minerale, acqua minerale, aranciate…

Secondo P.                           Acqua! Acqua minerale… Ho una sete tremenda… Loro permettono…

Padrone g.                            Prego, prego…

Secondo P.                           (esce e si ferma in corridoio) Acqua minerale. Ma che servizio!

Padrone g.                            (tira giù la gabbietta, alza il panno e lo riabbassa subito) Eh, eh, eh… Buono… È un po' irrequieto… Il viaggio lo deve avere innervosito. Ha visto? M'ha mostrato subito i denti, così… D'altra parte, un po' d'aria bisogna che gliela faccia prendere…

Primo P.                                Certo che l'aria qui è un po' pesante… Vado in corridoio anche io così cambio aria… Ho bisogno anch'io…

Padrone g.                            (solleva ancora la tela della gabbia) Hop… Buono…

Primo P.                                (scappa fuori dello scompartimento e raggiunge il secondo passeggero in corridoio)

(Il padrone della gabbietta la apre e chiude tutta la porta e la tendina dello scompartimento, spegne la luce accendendo quella azzurra)

Secondo P.                           L'ha visto?

Primo P.                                Be', cosa vuole, non era il caso… Fosse stato asiatico…

Secondo P.                           Certo che io non so come mai le ferrovie permettano il trasporto dei sarchiaponi negli scompartimenti… Va bene la gabbia, la tendina, ma ha visto le dita dei bambini?

Primo P.                                Certo che bisogna essere incoscienti per portarsi appresso i sarchiaponi… non che io abbia paura… Si può dire che sono cresciuto in mezzo ai sarchiaponi... Io e i sarchiaponi… (fa il gesto con gli indici accostati. Rabbrividisce) Lei non rientra?

Secondo P.                           Le dirò, io in treno preferisco stare in piedi…

(Il padrone della gabbia, all'interno dello scompartimento, avrà tolto dalla gabbietta un animale di gomma, lo avrà gonfiato e, stendendosi in modo da occupare tutto lo scompartimento, se lo metterà come cuscino sotto il capo e si addormenterà, russando immediatamente)

Secondo P..                          Le spiace farmi un favore? Ho lasciato gli occhiali nello scompartimento…

Primo P.                                Ci penso io. (si avvicina alla porta, sente russare e torna indietro) Guardi signore, mi dispiace per i suoi occhiali, io sono cresciuto in mezzo ai sarchiaponi, ma questo qui è uno di quelli che è meglio non fidarsi. Questo mi sa che se, niente niente, mettiamo una mano dietro… (unisce i pugni) nemmeno questi due (accenna agli indici. Siedono nel corridoio) Buonanotte signore.

(Si fa buio. Rumore di treno e fischio. Poi luce. Stessa scena di inizio con il solo padrone della gabbia. Entra un uomo)

Uomo                                    (verso il corridoio) Vieni cara… Siamo stati fortunati… L'unico scompartimento dove ci sono posti… Vieni, vieni…

Donna.                                  (entra e siede)

Padrone g.                            (allunga una mano dentro la gabbietta) Ahi!

Uomo                                    Fatto male?

Padrone g.                            (indicando il dorso della mano) Niente di grave, ma poteva andar peggio.

Donna                                   Come ha fatto?

Padrone g.                            È stato il sarchiapone…

Donna                                   Chi è stato scusi?

Padrone g.                            Il sarchiapone, il sarchiapone americano… Conoscete vero?

Uomo                                    Certo

Primo P.                                Il coso…

Padrone g.                            Il sarchiapone…

Donna                                   Americano?

Uomo                                    Americano

 

                                               (Fischio locomotiva e sipario)