Sarto per signora

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SARTO PER SIGNORA

Sarto per signora

commedia in tre atti

di

Georges Feydeau

(traduzione e adattamento di Franco Di Leo – N. iscrizione SIAE 171497)

Personaggi

(in ordine di apparizione)

Etienne

cameriere di Moulineaux

Yvonne

moglie di Moulineaux

Moulineaux

medico

Bassinet

immobiliarista

Signora Aigreville

madre di Yvonne

Suzanne

moglie di Aubin

Aubin

militare in congedo

Rosa

moglie di Bassinet


Atto Primo

La casa di Moulineaux. Porta al centro sul fondo verso l'anticamera. Due sedie una a destra e l’altra a sinistra della porta. Porta a sinistra, in primo piano, verso la camera di Yvonne. Porta a sinistra, in secondo piano. Porta a destra, in primo piano, verso la camera di Moulineaux. Porta a destra, in secondo piano. Al centro della scena un tavolino, su ci sono carte varie e un campanello, e due poltrone. Suppellettili e altri mobili a piacere. Luogo ed epoca: Parigi, fine Ottocento.

Scena 1

All'alzarsi del sipario la scena è vuota. Entra dal fondo Etienne con un piumino e comincia a fare ordine.

Etienne (sbadiglia): Ma perché ho ancora sonno? Non capisco! Quando uno si deve alzare ha più voglia di dormire. Quindi sarebbe meglio andare a letto quando ci si deve alzare, dico io.  Mah. Lo chiederò al signore. In fondo è un piacere essere al servizio di un medico! E’ come avere sempre un medico al proprio servizio. E poi io mi trovo bene con lui. E la signora? Un gioiello. Proprio la donna che va bene per noi. Anche se non capisco perché dormano in camere separate. Dopo soli sei mesi dal matrimonio. Mah. Pare che si usi così adesso nell’alta società.  Forza, è  ora di svegliare il signore. (bussa alla porta a destra in primo piano e chiama) Signore! signore! (a parte) Dorme sodo! (apre la porta, entra nella camera; fuori scena) Ma non c’è! (rientra) Ma allora … non è rientrato ieri sera! E la signora? (entra Yvonne dalla porta in primo piano a sinistra)  Signora!

Yvonne: Buongiorno Etienne. Il signore si è  già alzato?

Etienne (balbettando): Eh? No, no. Cioè, sì, sì.

Yvonne: Cosa vuol dire “no, no, sì, sì”? Fatemi vedere. (si avvia verso la camera di Moulineax)

Etienne (vivacemente): No! Non entrate!

Yvonne  (stupita): No? E perché?

Etienne (molto imbarazzato): Perché ... perché il signore è malato.

Yvonne. Malato!

Etienne (correggendosi): Beh, no, non proprio malato, ecco! E poi, ho spalancato le finestre c’è molta polvere di là, sto facendo le pulizie ...

Yvonne: Mentre mio marito è malato? Ma per favore! (entra nella camera di Moulineaux ed esce subito, mentre Etienne si agita) Bene. Il letto non è disfatto! Mio marito ha passato la notte fuori! Bravo Etienne. Mio marito deve pagarvi molto bene questi servizi, immagino!

Etienne: Volevo evitare alla signora ...

Yvonne (ironica): Siete troppo generoso! Vi ringrazio. (seccata) E siamo sposati da soli sei mesi. Benissimo! Molto bene. (rientra nella sua camera)

Scena 2

Si sente bussare alla porta esterna dell'anticamera.

Etienne: Chi è?

Moulineaux (fuori scena): Apri! sono io.

Etienne: Il signore! (va ad aprire, poi rientra insieme a Moulineaux ) Il signore ha dormito fuori?

Moulineaux (in abito elegante, i capelli arruffati, 1a camicia sbottonata): Zitto! Sì, ho dormito fuori, non vedi? La signora se ne è accorta?

Etienne: Eh ... è appena uscita dalla vostra camera … con una faccia …

Moulineaux (inquieto): Ah!

Etienne: Scusate se mi permetto, ma se il signore volesse dar retta a un amico ...

Moulineaux: Quale amico?

Etienne: Io!

Moulineaux: Ma dico, cosa sono queste confidenze? (fa smorfie di dolore) Sono a pezzi. Ho dormito sulla panca delle scale! Se mi propongono ancora di andare al ballo dell’Opéra …

Etienne. Ah! il signore è andato al ballo dell’Opéra?

Moulineaux. Sì! Cioè no. Insomma, fatti i fatti tuoi!

Etienne: Sì, signore. Però, vedete, si nota dalla faccia che per tutta la notte vi siete ...

Moulineaux (seccamente): Allora! Fila in cucina.

Etienne: Sì signore (esce)

Scena 3

Moulineaux (si siede in poltrona): Basta, con l’Opéra ho chiuso! E se la signora Aubin me lo chiede ancora, dirò di no! Io l’ho sempre detto, mai avere per cliente una donna bella e sposata. E’ pericolosissimo. A lei piace andare all’Opéra. (imita la voce della signora) “Ci vediamo al termine dello spettacolo”, cioè mai. L’ho aspettata fino alle due di notte! Poi, visto che non arrivava, me ne sono andato, ovvio! Arrivo a casa e scopro che ho lasciato le chiavi nell’altro vestito. Impossibile suonare, avrei svegliato Yvonne. Quindi mi sono avvolto nel cappotto sulla panca delle scale e ho aspettato che facesse giorno. E meno male che non è passato nessuno dopo di me.

Yvonne (uscendo dalla sua camera): Ah! eccoti finalmente!

Moulineaux (si alza di scatto): Yvonne, come sei mattiniera!

Yvonne (amara):  Anche tu, mi pare.

Moulineaux (imbarazzato): Io? Oh, beh ... ecco … avevo un lavoro da fare.

Yvonne (scandisce bene le parole):  Dove-hai-passato-la-notte?

Moulineaux): Eh?

Yvonne (come prima):. Dove-hai-passato-la-notte?

Moulineaux: Ah, sì, ho capito. Dove-ho-passato-la … Ma come, non te l’ho detto? Ieri sera, non ti ho detto: “Vado da Bassinet”? E’ molto malato, sai?

Yvonne (incredula): Ah! E hai passato la notte da lui?

Moulineaux (con disinvoltura): Certo. Guarda, tu non sai come è ridotto, povero Bassinet.

Yvonne (beffarda): Davvero?

Moulineaux: Ho dovuto vegliarlo tutta la notte.

Yvonne (beffarda): In abito scuro?

Moulineaux (annaspando): In abito scuro, certo! Vedi ... Bassinet ... ecco, Bassinet è così malato, che la minima emozione potrebbe ucciderlo, capisci? Allora per nascondergli la situazione,  abbiamo organizzato una piccola serata a casa sua ... io e altri dottori. Un consulto senza che se ne accorgesse, tra una coppa di champagne e quattro risate ... così … facendo finta di niente. Sai, spesso coi malati bisogna usare questi sotterfugi!

Yvonne: Ah, ho capito. Quindi è moribondo, insomma?

Moulineaux (con convinzione): Cosa ci vuoi fare! Bassinet, ormai, non ha più speranze!

Scena 4

Etienne (entra dal fondo annunciando): Il signor Bassinet.

Bassinet (entra dal fondo): Buongiorno, dottore. Signora Yvonne! Che piacere!

Moulineaux (a parte): Maledizione! Questa proprio non ci voleva! (corre incontro a Bassinet, parlando velocemente e sottovoce) State zitto! Tacete, siete malato!

Bassinet (sbalordito): Chi? Io? Ma nemmeno per sogno!

Yvonne (insidiosa): State bene, signor Bassinet?

Bassinet (gioviale): Ma certo.

Moulineaux (rapidamente, a Yvonne): Hai visto? Sta male, malissimo ... (sottovoce a Bassinet) Ma state zitto! Vi dico che siete malato.

Yvonne: Ma perché insisti a dire che il signor Bassinet è malato? Lui stesso ha detto ...

Moulineaux: Ma cosa vuoi che ne sappia, lui? E’ un dottore? No. Ti dico che non ha più speranze.

Bassinet (sussultando). Non ho più speranze? Io?

Moulineaux: Ebbene sì! Solo che abbiamo sempre voluto nascondervi la situazione. (a parte) Oh insomma! Peggio per lui! Se vuole crepare, si arrangi!

Bassinet (agitato): Ah! mio Dio! Ma che cosa mi sta succedendo?.

Yvonne (con intenzione): Mi dispiace signor Bassinet! Ma è proprio per questo che mio marito ha passato tutta la notte a vegliarvi.

Moulineaux  (a parte): Ahia!

Bassinet: Ha passato tutta la notte a vegliarmi, lui?

Moulineaux: Ma sì! Non ve ne siete accorto? (A Yvonne) Lascialo stare, non vedi che delira? (sottovoce a Bassinet, portandolo lontano) Ma volete tacere? Non vedete che guai state combinando? (torna da Yvonne)

Bassinet (a parte): No, ma il malato è lui, il dottore!

Yvonne: Sentite, signor Bassinet, curatevi bene, anche se avete un bell’aspetto per essere un uomo in agonia! Ma d’altra parte mi sembra di capire che sia un’agonia che dura ormai da tanto!

Moulineaux: Sì, è ... è un’agonia cronica.

Yvonne: Sono le meno mortali. (a parte) Chiarissimo! Mi tradisce! Ci penserò io. (a Bassinet e a Moulineaux) Se mi volete scusare … (torna nella sua camera)

Scena 5

Moulineaux: Avete visto che guaio avete combinato? Possibile che non siate in grado di capire?  

Bassinet (sgomento): Ma capire cosa?

Moulineaux: La situazione.

Bassinet: Quale situazione?

Moulineaux: Se ho detto che siete in agonia, avevo le mie buone ragioni! Che bisogno avevate di venire qui a far confusione?

Bassinet: Eh! Che cosa?

Moulineaux: Non potevate avere la delicatezza di non venire qui?

Bassinet: Ma come potevo immaginare ...

Moulineaux (innervosendosi): Insomma! Lasciamo perdere. Cosa volete?

Bassinet: Scusatemi. (gioviale) Ecco, sapete che io passo da voi soltanto quando c’è un favore da fare.

Moulineaux (raddolcendosi): Ah va bene! Se è per un favore …

Bassinet (gioviale): Da fare a me, esatto!

Moulineaux: Ah! è per ... (a parte) Volevo ben dire! (a voce alta) Vi chiedo scusa ma sono un po’ stanco. Ho dormito sulle scale.

Bassinet (si siede): Oh! Non importa. Per me non è un problema.

Moulineaux (a parte): E ti pareva? (a voce alta) Ecco, vedete … aspetto mia suocera, che oggi arriva a Parigi, e quindi, capite...

Bassinet: Perfettamente. Bene, vi spiego di che si tratta.

Moulineaux (fa, non visto da Bassinet, un gesto di disappunto; poi a Bassinet): Scusate un momento. (suona il campanello)

Scena 6

Etienne (entra dal centro): Il signore ha suonato?

Moulineaux (sottovoce a Etienne): Sì. Fra cinque minuti portami un biglietto da visita, uno qualunque, e dimmi che c’è una persona che mi vuole parlare. Chiaro?

Etienne: Chiarissimo. (esce)

Bassinet. Voi sapete che un anno fa ho acquistato un immobile qui vicino, in rue de Milan 70. Però faccio fatica ad affittare gli appartamenti. Così ho pensato, visto che voi avete parecchi clienti, di chiedervi di fare un po’ di promozione … (gli dà dei prospetti che prende dalla tasca interna della giacca)

Moulineaux (furioso): Cosa? Ma voi siete venuto qui per questo?

Bassinet: Aspettate! Non arrabbiatevi! Se vi interessa potrei riservare per voi … mi capite, vero?  … un appartamentino all’ammezzato, completamente ammobiliato. Un’occasione! Era occupato da una sarta. Se n’è andata senza pagare! Una storia curiosa! Pensate che questa sarta ...

Moulineaux: Ma cosa volete che mi importi della vostra storia, del vostro appartamento e della vostra sarta? Cosa volete che me ne faccia della vostra sarta?

Bassinet: Scusate, non è la mia sarta ...

Moulineaux: Lo so bene, ma avreste potuto scegliere un altro momento per parlarmene. Quando penso che nel frattempo mia moglie, povera donna ...

Bassinet (amaramente): Ah! è vero! Vi siete sposato sei mesi fa! Io invece mia moglie l’ho persa!

Moulineaux (distratto): Ma sì! Meglio, meglio!

Bassinet: Come “meglio, meglio”?

Moulineaux (correggendosi): Voglio dire: che dolore, che dolore!

Bassinet (amaramente): Eh, la vita, purtroppo! Cinque minuti e non c’era più!

Moulineaux: Però! Un infarto?

Bassinet. No, un colonnello. Eravamo a un rinfresco, le avevo detto: “aspettami, vado a prendere qualcosa da bere”. Non  l’ho più ritrovata! (entra Etienne, che si rivolge a Moulineaux)

Etienne: C’è un signore che desidera parlarvi. Ecco il suo biglietto da visita.

Moulineaux (scambiando uno sguardo di intesa con Etienne): Vediamo... ah! (a Bassinet)  Vi chiedo scusa, signor Bassinet, è un seccatore, ma devo proprio riceverlo.

Bassinet: Un seccatore! Beh, fatelo entrare!... Io resto qui, così se ne andrà subito.

Moulineaux: Ehm … il fatto è che ho necessità di parlargli in privato.

Bassinet: Ah, scusate. Ma chi è questo seccatore?... (prende il biglietto da visita dalle mani di Moulineaux) Chevassus! Ah! ma lo conosco benissimo! Sarò felice di salutarlo! Poi me ne vado.

Moulineaux: Eh? No! Non è lui, è ... è suo padre.

Bassinet:  Impossibile. Suo padre è morto due anni fa.

Moulineaux: Allora è suo zio. E comunque devo parlargli in privato. Andate! Andate pure! (Bassinet si alza spinto da Moulineux)

Bassinet. Certo, certo. Più che giusto. (sta per uscire dal fondo, poi si ferma) No, anzi, vi aspetterò qui. (esce dalla porta a destra in secondo piano; Moulineux torna verso il centro della scena imprecando silenziosamente; Bassinet torna in scena e consegna un biglietto da visita a Etienne) Mi è venuta un’idea. Se volete sbarazzarvi di quel seccatore,  questo è il mio biglietto da visita. Tra cinque minuti il vostro servitore ve lo porta, voi dite che sono un seccatore che siete costretto a ricevere e lui se ne va.

Moulineaux (disperato): Sì, sì, va bene, ottima idea. E adesso andate, andate! Se siete stanco, dormite, c’è un divano. (Bassinet esce; a Etienne) Vai anche tu. Voglio rilassarmi un momento.

Etienne: Sì, signore. (esce dal fondo)

Scena 7

Moulineaux (si mette in poltrona): Ouff! Quello non se ne va più! Devo trovare il modo di liberarmene. Vediamo. Potrei per esempio, per esempio … (gli cade la testa e si addormenta; si sente un rumore dietro le quinte e poi la voce della Signora Aigreville)  

Signora Aigreville (fuori scena): Ma dove sono? Dove sono? Voglio vederli!

Etienne (entrando velocemente dal centro). Signore, c’è vostra suocera! (esce verso la camera di Yvonne, parlando fuori scena a Yvonne) Signora, c’è vostra madre!

Signora Aigreville (entra dal centro, con una borsa in mano, che posa immediatamente): Ma dove siete?  

Yvonne (uscendo da sinistra in primo piano): Mamma!

Signora Aigreville: Yvonne (si abbracciano; si volta verso Moulineaux) E tu non mi abbracci?

Moulineaux: Ma certo. Anzi, stavo proprio per chiedervelo; ma voi capite … la sorpresa. Mi sono addormentato senza suocera e me la ritrovo qui al risveglio! (la signora Aigreville lo abbraccia)

Signora Aigreville: Qua, tra le mie braccia! (lo osserva bene) Eh, ma si vede che hai dormito troppo!

Moulineaux: Ecco brava, avete proprio capito giusto.

Signora Aigreville (attirando a sé Yvonne e Moulineaux): Ah, che emozione vedervi. Vi trovo proprio bene. (guarda meglio Moulineaux) Come mai hai messo l’abito scuro? Devi andare a un funerale?

Moulineaux: L’ho messo per voi.

Signora Aigreville: Eh?

Moulineaux (correggendosi): Voglio dire, in vostro onore!

Yvonne (ironica): Il signore ha vegliato tutta la notte uno dei suoi malati! Un malato che ha un’agonia cronica!

Moulineaux: Appunto!

Signora Aigreville: O bella! E da quando fai i turni di notte?

Moulineaux: Beh, ecco, è una faccenda un po’ lunga da spiegare …

Yvonne (seccamente): E molto credibile, soprattutto!

Signora Aigreville. Oh! sei veramente acida con tuo marito!

Moulineaux: Già, c’è gente che si è alzata male!

Yvonne: E gente che non è nemmeno andata a dormire.

Signora Aigreville: Buoni, buoni, calmatevi! Sapete cosa vi dico? Che per evitare i conflitti fra marito e moglie non c’è niente di meglio che la suocera!

Moulineaux (a parte): Appunto, proprio quello che ci vuole.

Scena 8

Bassinet (esce da destra in secondo piano): Moulineaux, ne avete ancora per molto?

Moulineaux (cacciandolo fuori): Ancora voi! Tornate dentro, forza!

Signora Aigreville (stupita): E quello chi è?

Moulineaux. Niente! un malato!

Signora Aigreville: Ma perché lo cacci via?

Moulineaux (con disinvoltura): Ha una malattia contagiosa.

Signora Aigreville: Davvero?

Moulineaux: Contagiosissima e incurabile.

Yvonne (ironica): Eppure è un malato così compiacente!

Signora Aigreville (a parte): Mmmm ... qui c’è qualcosa che non va! Devo interrogare Yvonne. (a Moulineaux)  Caro, mi lasceresti sola un momento con Yvonne? Devo parlarle.

Moulineaux: Ma certo. Vado in camera mia a continuare quello che stavo facendo. (esce a destra in primo piano)

Scena 9

Signora Aigreville (si siede in poltrona e invita Yvonne a sedersi): Allora?

Yvonne: Ha passato la notte fuori.

Signora Aigreville: Davvero? Quando?

Yvonne: Stanotte! E chissà quante altre notti, senza che io me ne sia accorta.

Signora Aigreville: Come, senza che tu te ne sia accorta? Queste cose si notano, no? Soprattutto di notte!

Yvonne: Dormiamo in camere separate. (indica). Io di là e lui di qua!

Signora Aigreville: Cosa? Ma è un errore! Un grossissimo errore! E’ elementare, matematico!

Bassinet (entra da destra in secondo piano): Ehm … scusate ...(tenta di avvicinarsi alla signora Aigreville)

Signora Aigreville (spaventata si ritrae): Il malato contagioso! Tornate di là!

Bassinet (a parte): Ma qui sono tutti fuori posto! (a Yvonne) Signora, scusate, volevo parlare con il dottor Moulineaux.

Yvonne. Per mettervi nuovamente d’accordo con lui, vero? Certo che fate davvero un bel mestiere, voi!

Signora Aigreville: Andatevene! Subito!

Bassinet: Come volete. Scusate. (a parte) Ma davvero ci deve essere qualcosa di strano in questa casa. (esce a destra in secondo piano)

Signora Aigreville: Allora, mi stavi dicendo che ieri tuo marito ha passato la notte fuori.

Yvonne: Forse non solo ieri!

Signora Aigreville: Spiegami. Dove ha dormito? Con chi?

Yvonne: Come, con chi?

Signora Aigreville: E’ evidente che non ha passato la notte all’aperto, no? Non hai scoperto niente?

Yvonne (estraendo un lungo guanto da donna dalla tasca): Non so niente. Ieri però ho trovato questo guanto nella tasca del vestito.

Signora Aigreville: Mmmm … un guanto da donna! E’ un indizio! Fra le sue carte?

Yvonne: Non le ho guardate!

Signora Aigreville: Non le hai guardate? Ma come fai a scoprire cosa combina, se non guardi tra le sue carte, scusa? Tutte le donne lo fanno. (guarda verso destra) Sta arrivando. Lasciami, gli parlo io. (Yvonne esce a sinistra in primo piano; entra da destra Moulineaux, cautamente)

Scena 10

Signora Aigreville (con un grande sorriso): Caro!

Moulineaux (dolcissimo): Cara mamma della mia mogliettina.

Signora Aigreville (di colpo seria): Basta così. (mostra il guanto) Lo conosci questo?

Moulineaux: Se lo ... Ah, bene! Se sapeste quanto l’ho cercato! (cerca di prenderlo)

Signora Aigreville (dandogli un colpo sulla mano con il guanto): Giù le mani! Di chi è?

Moulineaux: Come, di chi è?  (con disinvoltura) E’ mio!

Signora Aigreville: Tuo? Di questa misura?

Moulineaux: Certo. E’ un guanto ortopedico. Serve per rimpicciolire la mano. Si sposta il pollice e si allungano le dita ... così, ecco!

Signora Aigreville: E’ un guanto da donna!

Moulineaux (con disinvoltura): Sembra! Si è bagnato e si è ristretto.

Signora Aigreville (mostrando la lunghezza del guanto): E la lunghezza?

Moulineaux: Appunto. Si è ristretto e allungato. Bagnandosi ha guadagnato in lunghezza quello che ha perso in larghezza, fa sempre questo effetto. Anche voi, se vi bagnaste, diventereste ... (con i gesti indica un corpo magro e alto)

Signora Aigreville (lo fissa duramente in silenzio per qualche istante): Ma tu credi che io sia scema?

Moulineaux: No ... non tanto … mi pare.

Signora Aigreville (cominciando a irritarsi): Ti dovresti vergognare! Ti comporti come un depravato!

Moulineaux: Io?

Signora Aigreville: Sì, tu! Passi le notti fuori e si trovano dei guanti da donna nelle tue tasche!

Moulineaux: Ma vi ho già spiegato che si tratta …

Signora Aigreville (andandogli contro): Senti un po’, sappi che se tradisci mia figlia dovrai fare i conti con me!

Moulineaux.  Ma io non …

Signora Aigreville: Hai sposato mia figlia ...

Moulineaux (a parte): Ma quando la finisce?

Signora Aigreville: … quindi ci hai giurato fedeltà.

Moulineaux: No, aspettate. Non a voi!

Signora Aigreville: Il codice civile dice che la moglie deve seguire il marito: quindi noi ti seguiremo dovunque!

Moulineaux: Un momento, un momento. Il codice dice la moglie, non la suocera!

Signora Aigreville: Ah, ecco il tuo piano! Tu dunque vorresti separare una figlia da sua madre?

Moulineaux (scattando): Adesso basta!

Signora Aigreville (indietreggiando): Cosa?

Moulineaux: Basta, ho detto. Piantatela con queste storie. Sono padrone delle mie azioni e non devo rendere conto a nessuno. Mi avete rotto!

Signora Aigreville: Ma come ti permetti?

Moulineaux (furioso): Mi permetto eccome! Fuori di qui!

Signora Aigreville: E’ così dunque? Comincio a sospettare di essere di troppo in questa casa!

Moulineaux: Oh, brava! Forza, prima o poi arriverete a capirlo del tutto.

Signora Aigreville (drammatica): Quindi mi cacci dalla casa di mia figlia!

Moulineaux: Ci siete arrivata, finalmente?

Signora Aigreville: Bene, non sarà necessario ripetermelo due volte!

Moulineaux (esasperato): Sentite, sapete cosa vi dico? No! Meglio che non lo dica. Torno in camera mia! (esce a destra in primo piano)

Scena 11

Signora Aigreville: Tutti uguali! Proprio come il mio povero marito con quella santa di mia madre! Ah, ma non passerò certo la notte qui! Andrò a cercare una sistemazione. Magari riesco a trovare un appartamento ammobiliato non lontano da qui.

Bassinet (esce da destra in secondo piano, mentre la signora Aigreville sta parlando): Ma dove è andato a finire il  … Ehi! Avete detto che state cercando un appartamento? Ho qualcosa che fa per voi!

Signora Aigreville (spaventata): Ancora il contagioso! (si allontana da Bassinet)

Bassinet: Vi interessa un grazioso appartamento all’ammezzato, da affittare subito, completamente ammobiliato.

Signora Aigreville: Dove?

Bassinet: Qui all’angolo, in rue de Milan 70.

Signora Aigreville: Ci abitavate voi?

Bassinet: No, una sarta. È una storia molto buffa. Pensate che la sarta ...

Signora Aigreville. Benissimo! Andrò a vederlo oggi stesso. Vado a dirlo a mia figlia (esce a sinistra in primo piano; entra Moulineaux da destra con circospezione)

Scena 12

Moulineaux: Se ne è andata?  (scorgendo Bassinet): Voi! Ah, bene! Sono contento di vedervi.

Bassinet: Toh, è la prima volta che me lo dite.

Moulineaux: Sapete, ho pensato a quello che mi avete detto a proposito dell’appartamento all’ammezzato.

Bassinet: E …

Moulineaux: Lo prendo in affitto.

Bassinet:. Sì? (a parte) Prima non lo voleva nessuno, adesso potrei metterlo all’asta,

Moulineaux: Ne ho giusto bisogno. Vedete … a voi lo posso dire ... siete un uomo discreto. Ecco, ho una relazione. Platonica per il momento, con una donna sposata. Una mia cliente. Quanto volete di affitto?

Bassinet: Duecentocinquanta franchi.

Moulineaux: All’anno? Ma è proprio niente! Lo prendo!

Bassinet: Ehm, un momento. Duecentocinquanta franchi al mese.

Moulineaux: Ah! Non importa, va bene, lo prendo.

Bassinet. Quando?

Moulineaux. Ma oggi stesso.

Bassinet: Bene. Cioè, voglio dire … è ancora tutto sottosopra. C’è tutto il materiale della sarta. Ve l’ho detto, che è una storia molto buffa. Vedete, la sarta ...

Moulineaux: Sentite, me la raccontate domani la storia della sarta.

Bassinet: Va bene, però l’appartamento non è in ordine.

Moulineaux: Fa niente. Intanto mi arrangerò. Poi lo farete sistemare.

Scena 13

Etienne (entra dal centro): Signore! C’è la signora Aubin. La faccio accomodare in studio o qui?

Moulineaux: In studio. (Etienne sta per uscire, si ferma) No, qui. (Etienne riparte) No, in studio. (Etienne riparte) No, qui. (Etienne si ferma) Ah! Come è difficile scegliere. Qui. (Etienne esce; a Bassinet) Sentite, voi andate di là e preparate il contratto di affitto. (Bassinet esce a destra in secondo piano)

Suzanne (entrando vivace): Buongiorno, caro!

Moulineaux (con aria fintamente arrabbiata): Ah! eccoti cattivona! Sei venuta per scusarti di avermi fatto aspettare inutilmente ieri sera?

Suzanne: Povero caro! Sono desolata. Speravo che mio marito se ne andasse per conto suo, così sarei stata libera. Invece non mi ha lasciato un solo istante per tutta la serata.

Moulineaux: L’avevo immaginato.

Suzanne: Da qualche giorno mi accompagna dappertutto. Adesso è giù e mi aspetta in carrozza. Voleva salire, ma gli ho detto di restare lì.

Moulineaux: Hai fatto bene. Non ci tengo proprio a fare la sua conoscenza! (l’attira a sé) Cara, piccola Suzanne ... (lei tenta di staccarsi)

Suzanne. Ah! No, no, no. Non dovrei ascoltarti!

Moulineaux: Non devi pensare queste cose!

Suzanne: Hai ragione. E’ troppo tardi per pensarci, vero?

Moulineaux: Proprio così!

Suzanne. E’ la prima volta che mi succede!

Moulineaux. Me l’hai già detto! Sai quanto sono contento che sia così? Però, ascoltami, non possiamo continuare a vederci qui. Le visite sono un buon pretesto ma questa cosa non può durare in eterno. (con aria ispirata) Prima o poi la gente capirà che non si tratta di una paziente e del suo medico, ma di due cuori che si amano, di due anime elette che prendono il volo per il paese della tenerezza!

Suzanne (pratica): Sì, insomma, scopriranno che ci vediamo solo per …!

Moulineaux (smontato): Ecco, appunto. Però, se vuoi, potremmo vederci già da oggi stesso, in un campo neutro.

Suzanne (con una smorfia): In un campo? Non sarebbe meglio un appartamento?.

Moulineaux: Ma è proprio quello che sto dicendo! Vedi, io ho un appartamento all’ammezzato in rue de Milan 70. Prima era l’atelier di una sarta. Ci possiamo vedere lì oggi stesso, tra un’oretta per esempio. Ammobiliato, a due passi da qui, la via all’angolo.

Suzanne (esitando): Ah! Sarei quasi tentata... (bruscamente) Ma, senza secondi fini, però!  Il nostro è un amore spirituale!

Moulineaux: Ma certo! Certo!

Suzanne: Tu lo sai che io sono fedele a mio marito!

Moulineaux: Sicuro! Chi mai oserebbe pensare il contrario?

Suzanne (alzandosi): Va bene. Allora, ci vediamo fra un’ora, in rue de Milan 70,  all’ammezzato. Che emozione, caro! E’ la prima volta che mi capita, sai?

Moulineaux: Sì, sì! Lo so.

Etienne (entra dal centro): Signore, c’è il signor Aubin.

Suzanne (con enfasi): Cielo, mio marito!

Scena 14

Bassinet (entra da destra, in secondo piano): Ecco il contratto. (consegna il contratto a Moulineux)

Moulineaux (veloce, prima di essere visto da Aubin): Grazie. Vado subito di là a firmarlo.

Bassinet: Aspettate. Vi devo ancora raccontare la storia della sarta. Dovete sapere …

Moulineaux: Dopo, ora devo andare. (esce velocemente da destra in primo piano; entra Aubin)

Aubin: Cara!

Suzanne: Amore! Stavo per scendere.

Aubin: Bene, andiamo allora! (vede Bassinet e gli tende la mano) Dottore!

Bassinet (istintivamente stringe la mano a Aubin): Ma io …

Aubin: Ah! Non preoccupatevi. Capisco. Avete molto da fare. Arrivederci. (a Suzanne) Possiamo andare cara. (esce con Suzanne dal centro)

Bassinet (perplesso): Ma che strano tipo. Se ne vanno anche loro, comunque. (guarda Etienne che è rimasto e lo guarda senza sapere che fare) Ah! Il cameriere! Adesso ve ne racconto una proprio bella.

Etienne: Ehm … purtroppo ho da fare in cucina.

Bassinet (senza ascoltarlo, si siede in poltrona): Dovete sapere che la sarta di rue de Milan aveva come protettore nientemeno che un  commerciante di stoffe ... (Etienne, senza farsi notare esce dal centro; Bassinet si gira e si ritrova solo) Ma …  (si guarda intorno smarrito, poi si rivolge al pubblico) Non è una cosa complicata. La sarta aveva come protettore nientemeno che un commerciante di stoffe … (come inizia a parlare, parte la musica che sovrasta le sue parole; si chiude il sipario)

Atto Secondo

L'ammezzato in rue de Milan. Porta sul fondo, che immette nel corridoio. Un paio di sedie qua e là. Un manichino da sarta in un angolo. Porte a destra e a sinistra, in secondo piano. Un divano sulla destra. Al centro un grande tavolo su cui si vedono scampoli, stoffe, forbici, cesti di filo e altro materiale da sartoria.

Scena 1

All'alzarsi del sipario la scena è vuota, poi dal centro entra Moulineaux. Si guarda intorno.

Moulineaux: L’ammezzato è senz’altro questo. Devo dire a Bassinet che la serratura non funziona! Maglio che la faccia riparare subito. (si guarda ancora intorno) Un po’ in disordine, ma quando lo metterò a posto sarà una vera meraviglia. (entra Suzanne dal centro)

Suzanne: Eccomi!

Moulineaux: Suzanne! (si abbracciano)

Suzanne: La porta non si chiude.

Moulineaux: Lo so. Bisogna farla riparare. Intanto la blocchiamo con una sedia. (prende una sedia, esce dal centro e ritorna senza sedia)

Suzanne: Ma non ci sarà pericolo?

Moulineaux: Pericolo? Che pericolo?

Suzanne: Che qualcuno ci veda!

Moulineaux: Ma no! E’ tutto tranquillo qui. Vieni, siediti vicino a me. (la porta verso il divano; si siedono e si tengono per mano) Perché sei così agitata?

Suzanne: Non so, ma passerà. Mio marito, che è un militare in congedo, dice che i più valorosi tremano sempre all’inizio del combattimento, ma poi tutto passa

Moulineaux: Vedi? Se lo dice lui! Forza, togliti … (cerca di toglierle la giacca; lei si ritrae).

Suzanne: No, no, no! Posso restare solo un momento. Anatole mi aspetta in strada e potrebbe arrivare da un momento all’altro.

Moulineaux (stupito): Anatole?

Suzanne: Sì, mio marito. Mi ha accompagnato qui.

Moulineaux: Ma tu gli hai detto …?  

Suzanne: … che andavo dal sarto. Hai detto tu che questo prima era l’atelier di una sarta, e così mi è venuta l’idea ...

Moulineaux: Brava!

Suzanne. Non potevo impedirgli di accompagnarmi, ma nello stesso tempo non volevo farti aspettare. Ho fatto bene, no?

Moulineaux (perplesso, ma no vuole farlo notare): Ma certo! Sicuro! Ma che brava la mia Suzanne. (a parte) A me però l’idea che questo Anatole sia qui fuori … (sorride imbarazzato) Ma che brava la mia Suzanne.

Suzanne (sorridendo): L’hai già detto!

Moulineaux (esitante): Davvero? Può essere. Ma che brava la mia Suzanne.

Suzanne: E tre!

Moulineaux: E brava la mia … voglio dire …

Suzanne (ritornando seria): Senti, ma non starò facendo una pazzia?

Moulineaux: Ma scherzi? Ma no! Proprio no!

Suzanne: Lo sai che è la prima volta.

Moulineaux: Ma certo. Non ti devi preoccupare. E’ tutto a posto. (a parte) A me però l’idea che questo Anatole sia qui fuori …

Suzanne: Ma tu, sei contento?

Moulineaux: Io? Contentissimo! Non si vede? Sono contentissimo! Contentissimo, ecco. (a parte) E per questa topaia Bassinet mi prende duecentocinquanta franchi al mese.

Suzanne: A cosa stai pensando?

Moulineaux. Io? A niente. Cioè, voglio dire, a te!

Suzanne: Ti sento distaccato! Tu mi stai disprezzando, vero?

Moulineaux (fintamente enfatico): Suzanne! Ma come puoi pensare una cosa del genere! Io vorrei passare la vita in ginocchio, davanti a te!

Suzanne: Ma no, queste sono cose che si dicono e basta.

Moulineaux (mettendosi in ginocchio): Si dicono e basta? Guarda, ecco qua. (fuori scena si sente il rumore di una sedia rovesciata)

Scena 2

Aubin (fuori scena): Santo cielo! Spero di non aver combinato un disastro!

Moulineaux (paralizzato, rimane in ginocchio): Il … il … marito! Anatole! (si alza mentre entra Aubin)

Aubin: Scusate, ma mi annoiavo lì in strada, allora mi è venuta l’idea di entrare.

Moulineaux (cercando di nascondere l’imbarazzo): Ah, bravissimo, avete fatto proprio bene.

Aubin (disinvolto): Ma non vorrei disturbare. Prego, prego, fate come se io non ci fossi.

Moulineaux (a parte): Ecco, bravo. Come no?

Aubin (a Moulineaux): Stavate prendendo le misure a mia moglie, giusto?

Suzanne: Sì! Mi stava misurando la vita.

Moulineaux  (prende un foglio e una matita che trova sul tavolo e scrive): Infatti! Allora ... vita ... centodieci.

Suzanne (vivacemente): Come, centodieci! Cinquantadue, perbacco!

Moulineaux (cercando di rimediare): Certo! I grandi sarti hanno l’abitudine di raddoppiare tutto.

Aubin. Questa non la sapevo. Ma sentite, signor ...?  Signor? Come vi chiamate?

Moulineaux (pensa freneticamente e poi trova un nome): Chemisier. Signor Chemisier!

Aubin: Ah, ecco! Mi sembrava di aver già sentito da qualche parte il vostro nome.

Moulineaux: Beh, sì, effettivamente è  piuttosto diffuso.

Suzanne: E’ vero. Ce ne sono molti, di Chemisier.

Aubin. Però, davvero, la vostra faccia non mi è nuova. Dove posso avervi conosciuto?

Moulineaux (cerca di nascondere il viso e parla volgendo quasi le spalle): Non saprei. (a parte)  Speriamo che non mi riconosca!

Aubin: Da Moulineaux, il medico di mia moglie, forse? Prima siamo passati di lì e mi sembra di aver incrociato uno che vi assomigliava.

Moulineaux (cercando di assumere un'aria distaccata): No, non lo conosco.

Aubin: Beh, non ha importanza. Sentite, piuttosto, cosa state facendo a mia moglie?

Moulineaux (preoccupato): Io? Niente! Vi giuro che ...

Aubin: Come, niente?

Moulineaux (ride imbarazzato): Ah, ah, scherzo naturalmente.

Suzanne (preoccupata): Già, al signor Chemisier piace scherzare. (Suzanne si mette dietro Aubin per segnalare a Moulineaux cosa dire)

Moulineaux: Le sto preparando … (Suzanne si muove come se stesse indossando una giacca) … una giacca … (Suzanne indica delle maniche ampie) … con le maniche a sbuffo … (Suzanne indica il collo della giacca, come se fosse ricoperto di qualcosa) … il collo di pelliccia … (Suzanne muove le mani lungo i fianchi e le gambe) e dei pantaloni …

Aubin: Dei pantaloni? (Suzanne scuote la testa e indica la gonna)

Moulineaux (ride imbarazzato): Ah, ah. Scherzavo. Intendevo dire una bella gonna, ovvio.

Aubin: Mi pare una cosa un po’ eccentrica.

Suzanne: Ma no, amore. Mi starà benissimo.

Aubin: Se lo dici tu. (a Moulineaux) Non avete un disegno del modello, da mostrarmi?

Moulineaux: Ma certo. Solo che preferisco non farli vedere, capite?

Aubin: No.

Moulineaux: La concorrenza. Potrebbero copiarmeli. Quindi li tengo riservati.

Aubin: Ma allora come fa la cliente a scegliere?

Moulineaux: Beh, ecco … li può scegliere senza vederli, capite? (a parte) Ma quando se ne va?

Aubin (guarda l’orologio): Perbacco! Si è fatto tardi! (a Suzanne) Ho un impegno con una persona, amore. Meglio che vada. (a parte) Rosa mi aspetta. Se arrivo in ritardo chi la sente, quella. (a Moulineaux) Bene, vi lascio mia moglie, sono sicuro che è in buone mani. Fatele qualcosa di raffinato, mi raccomando! Ah, e prendetele bene i fianchi, il seno ... Insomma, lo sapete meglio di me.

Moulineaux (a parte): Cosa? E’ lui che mi dice di prendere ...

Aubin: Beh, arrivederci! (esce dal centro)

Scena 3

Moulineaux: Vado a mettere due sedie contro la porta. (esce veloce al centro con una sedia; rientra senza sedia e si butta sul divano) Ah, meno male che se ne è andato!

Suzanne: Siamo in un bel pasticcio! Cosa vuoi fare?

Moulineaux: Io? Me ne vado di qui e giuro che non ci torno più!

Suzanne: Eh no!

Moulineaux: Come, no? Perché, scusa?

Suzanne. Perché Anatole crede che tu sia il mio sarto e quindi può ritornare! Se non ti trova, capisce la verità. E ti uccide, lo conosco!

Moulineaux: No, no, un momento! Non ha nessun diritto di uccidermi, ci mancherebbe altro! (stravolto) Ma in che guaio ci siamo cacciati? (si sente fuori scena il rumore di due sedie che cadono; Moulineaux si alza di scatto)

Scena 4

Bassinet (fuori scena): Ma cosa succede? (entra dal centro) Perché c’erano quelle sedie contro la porta? (Suzanne va in un angolo a sinistra e rimane di spalle)

Moulineaux (furente): Perché la vostra porta non si chiude! Voi affittate delle topaie.

Bassinet: Ma cosa pretendete? Ve l’ho affittato un’ora fa, non ho ancora potuto sistemarlo.

Moulineaux: Ma le serrature dovrebbero funzionare! Non è così difficile da capire, no?

Bassinet: Va bene, manderò oggi stesso un fabbro a farla riparare. Contento?

Moulineaux (calmandosi): Va bene, va bene. (indica Suzanne) Scusatemi, ma come vedete non sono solo.

Bassinet (vede Suzanne di spalle): Oh! Mi spiace. Non avevo visto la signora. (A Suzanne) Scusatemi, signora. Vi assicuro che non siete di disturbo. Non c’è bisogno che ve ne andiate per causa mia. (si siede sul divano; Moulineaux si avvicina a Suzanne)

Suzanne (sottovoce a Moulineaux): Ma non se ne va, questo?

Moulineaux (sottovoce a Suzanne): Adesso lo caccio fuori! (si avvicina a Bassinet)

Bassinet (a Moulineaux che cerca invano di interromperlo): Vi devo raccontare una faccenda curiosa che mi è appena successa! Pensate, credevo di aver rintracciato mia moglie! Mi avevano indicato una certa signora Bassinet, in rue Breda ...

Moulineaux. Sì, sì. Va bene! Me lo racconterete un’altra volta!

Bassinet. Ma no! Aspettate! Beh, non era lei, ma una sconosciuta. Le dico: “Scusate, stavo cercando una donna” e lei mi risponde: “Certo, come la volete? Bionda, mora?” Una maitresse, capite?

Scena 5

Signora Aigreville (fuori scena). L’appartamento deve essere questo.

Moulineaux (sobbalzando): Mia suocera, adesso!

Signora Aigreville (entra dal centro e vede Bassinet): Ah! Eccovi qui. Sono venuta a vedere l’appartamento.

Bassinet (imbarazzato): Ecco … a dire il vero … è già affittato!

Signora Aigreville: Affittato! Ma come, mi avevate detto ... (vede Moulineaux) E tu che ci fai qui? (vede Suzanne) E voi chi siete?

Moulineaux (con disinvoltura): Ma che domande sono? Sono in casa della signora, che è una mia cliente, malata.

Signora Aigreville: Eh?

Moulineaux (con disinvoltura): Ma certo. Permettete? (a Suzanne) La signora Aigreville, mia suocera. (alla signora Aigreville) La signora Aubin.

Signora Aigreville (dubbiosa): Ah. (a Suzanne) E così, siete in cura da mio genero?

Suzanne: Certamente. Sia io sia mio marito.

Signora Aigreville: Ah! Bene.

Moulineaux: E ora, cara suocera, se volete lasciarmi alla mia visita ...

Signora Aigreville: D’accordo! Ma guarda che non dimentico niente, io.

Moulineaux (accompagnandola verso il fondo): Certo. Prego da questa parte. (escono)

Moulineaux (fuori scena): Anatole! (rientra precipitosamente) Sta tornando vostro marito!

Suzanne(spaventata): Oh mio Dio! (esce velocemente a sinistra; intanto Moulineaux è uscito di nuovo al centro, fa rientrare la signora Aigreville e la spinge verso sinistra)

Signora Aigreville (sbalordita): Ma cosa c’è? Dove mi stai trascinando?

Moulineaux: Niente, niente. Venite di là con me e con la signora. (escono a sinistra)

Bassinet: Devo venire anch’io?

Moulineaux (emerge solo la testa da sinistra): No, voi state qui a ricevere il signore. Chiederà di me, del signor Chemisier; mi conosce con questo nome, Chemisier. Ditegli quello che volete, che sono occupato con la regina di Groenlandia. Quello che volete voi. Io non lo voglio vedere! (esce)

Bassinet: Ah, ho capito. Un seccatore. Ci penso io.

Scena 6

Aubin (entra dal fondo): Rieccomi! Scusate, il signor Chemisier non c’è?

Bassinet (voltando le spalle a Aubin): No, è impegnato adesso.

Aubin (riconosce): Ah! Il dottore!

Bassinet (si gira verso Aubin): Appunto, il dottore! Ah, ma quindi voi sapete ... (a parte) Ma allora perché si fa chiamare signor Chemisier? Mah.

Aubin: Non mi aspettavo di vedervi qui. Immagino che anche il signor Chemisier venga spesso da voi. Mi ha parlato di voi poco fa. Ha qualche problemino di salute, eh?

Bassinet: Ah! l’avete notato anche voi. Secondo me ha è un po’ esaurito.

Aubin. Già! Lo avevo capito subito. E avete detto che è impegnato, adesso?

Bassinet (con aria misteriosa): Eh sì. E’ con … con la regina di Groenlandia, mi ha detto.

Aubin (con ammirazione): Però! La regina di ... nientemeno! Veste le regine! Deve essere molto caro, allora!

Bassinet: Comunque, se volete tornare un altro giorno ...

Aubin: Non posso. Devo presentare una cliente al signor Chemisier, la signora di Saint-Anigreuse, una mia amica. Ha voluto che la portassi dal sarto di mia moglie. Una sua idea! Allora sono venuto qui prima di lei, perché non ci tengo che incontri mia moglie. Vengo appunto a vedere se mia moglie è andata via.

Bassinet: Ah! E’ vostra moglie quella signora che era qui poco fa?

Aubin. Sì, sì. Ma sentite, secondo voi ne avrà per molto il signor Chemisier con la regina?

Bassinet: Beh, insomma, è una regina, ha i suoi tempi, no?

Signora Aigreville (fuori scena): Insomma, devo andare, mi aspettano!

Bassinet (a parte): La suocera di Moulineaux! Non voglio che mi scappi. L’aspetterò sulle scale, magari riesco a rifilarle un altro appartamento (esce dal centro)

Aubin (che non si è accorto che Bassinet è uscito): Dite un po’, dottore ... (si gira) Ma dove è andato a finire? Dottore! Ma tu guarda, se ne è andato.  Un bel tipo anche lui!

Scena 7

Signora Aigreville (entra da sinistra): Me ne vado. (Aubin la vede e silenziosamente si inchina) E voi chi siete?

Aubin (inchinandosi nuovamente): Anatole Aubin, al vostro servizio.

Signora Aigreville. Ah! il marito della signora Aubin, che ho conosciuto poco fa. Donna affascinante. Sono contenta di avere conosciuto anche il marito. Signore. (Aubin si inchina; la signora Aigreville esce dal centro)

Scena 8

Aubin: Che donna la regina! Chi lo direbbe, a vederla così. Sembra una brava suocera ... (entra Moulineaux da sinistra) Ah! Eccovi.

Moulineaux (torna immediatamente indietro; fuori scena): Stai qui e non muoverti finché non vengo a prenderti. (entra di nuovo) Oh carissimo Aubin, come state?  

Aubin: Bene, grazie. Sentite, mia moglie è andata via?

Moulineaux: Certo! Da un bel po’. Mi ha detto: “Se viene mio marito, ditegli che sono al Louvre”. Se volete raggiungerla ...

Aubin: No, no, anzi va bene così, perché, a dire il vero, c’è una signora ... una mia amica, capite … che deve venire qui a prendermi.

Moulineaux: Qui? (a parte) Ma questo dà appuntamenti a casa mia!

Aubin: E non vorrei proprio che si incontrasse con mia moglie.

Moulineaux: Comprendo perfettamente. Un’avventura, eh?

Aubin (ridendo): Piccola, un’avventura piccola.  Dunque è inutile che mia moglie ...

Moulineaux (con intenzione): Certo, potrebbe applicare la legge del taglione!

Aubin (con convinzione): No, impossibile!

Moulineaux (fingendo di assecondarlo). Ah sì?

Aubin: Eh! Ho un occhio infallibile io! Ho sempre avuto avventure con donne sposate, conosco tutti i trucchi!

Moulineaux (come prima): Ma davvero?

Aubin: Tutti! Non sono come certi mariti imbecilli, io. (ride) Figuratevi, ne ho conosciuto uno che accompagnava sua moglie a tutti i nostri appuntamenti. Lei diceva che andava dalla chiromante. Ero io la chiromante! E il marito era giù ad aspettare.

Moulineaux (ride anche lui e gli dà una manata sulla spalla). Ma che bestia quel marito!

Aubin: Del resto mia moglie non ci proverebbe nemmeno. Sa bene che se la scoprissi in flagrante, non esiterei un secondo.

Moulineaux (ansioso): Un duello, eh?

Aubin: No, non so battermi. (Moulineaux tira un sospiro di sollievo) No, sparerei a lei e a lui! Due colpi e via, sistemata la faccenda.

Moulineaux (a parte): Mi fa venire i brividi.

Aubin. Comunque, non sono venuto per parlarvi di questo. (cambiando tono) Signor Chemisier!

Moulineaux (preoccupato e distratto): Signor Chemisier? Ah, sì! Dica, signor Aubin.

Aubin: Signor Chemisier, voglio farvi contento!

Moulineaux (preoccupato): Ah! Bene. (a parte) Mi fa paura.

Aubin: Sapete chi vi porto? (Moulineaux fa segno di no con la testa, sempre preoccupato) Una cliente.

Moulineaux: Una cliente? Per fare che?

Aubin: Oh bella! Per farle dei vestiti, no?

Moulineaux: Ah già! Giusto, sono un sarto, io. Bella idea!

Aubin (soddisfatto): Io ho sempre delle belle idee.

Moulineaux (incerto): Però, vedete, io ho parecchio da fare in questo periodo.

Aubin: Andiamo! Non ho mai visto un commerciante lamentarsi perché ha troppi clienti.

Moulineaux. Non dico di no!

Aubin: E allora? Fate il sarto, sì o no?

Moulineaux (preoccupato): Certo! E’ ovvio che faccio il sarto! Ho sempre fatto il sarto, io!  (a parte) Se dico di no, questo mi ammazza.

Scena 9

Rosa (voce fuori campo): Anatole, sei qui?

Aubin (esce dal centro e rientra con Rosa): Buongiorno, cara.

Moulineaux (a parte): Accidenti! E sua moglie è di là!

Aubin (a Moulineaux): La signora di Saint-Anigreuse di cui vi ho parlato.

Moulineaux: Piacere. (la riconosce; a parte) Ma è Rosa Pichenette!

Rosa (a parte): Ma è Cicciottello! Proprio lui!

Aubin. Vi ho portato una cliente degna di voi. La signora di Saint-Anigreuse appartiene a una delle più altolocate famiglie di Parigi.

Rosa (a parte): Mi ha riconosciuta. Devo assolutamente parlargli. (A Aubin) Caro, ho lasciato il cane in carrozza. Sii gentile, ti prego. Portalo a fare un giro e poi torna qui.

Aubin: Ma certo, amore mio. (a Moulineaux) Permettete. (esce dal centro)  

Scena 10

Rosa (sorride e va incontro a Moulineaux): Cicciottello!

Moulineaux (sorride e va incontro a Rosa): Rosa Pichenette! (si abbracciano)

Rosa: Che gioia rivederti! Ti ricordi? Il quartiere latino ...

Moulineaux: Già, quando studiavo medicina.

Rosa: E poi ti sei laureato?

Moulineaux (si pavoneggia, indicandosi con le mani): Come vedi ...

Rosa (indica il tavolo): Veramente questa mi sembra una sartoria, non uno studio medico.

Moulineaux (dopo un momento di riflessione): Eh? Ah, beh, ma certo! Bisogna distinguersi, non ti pare? Per un medico fare il medico è banale! Invece per un sarto è tutta un’altra cosa.

Rosa (lo abbraccia): Come sei bello, Cicciottello!

Moulineaux (con un sospiro): Eh, Cicciottello è rimasto al quartiere latino. Ora sono un uomo serio,  arrivato ...

Rosa: No, no, no. Tu rimani sempre il mio Cicciottello. Ti ho conosciuto solo con quel nome. Come ti chiami, invece?

Moulineaux: Io? Moul ... (si ferma) Chemisier! Mi chiamo Chemisier.

Rosa: No, molto meglio Cicciottello. Comunque se tu non sei più Cicciottello, io non sono più Rosa Pichenette e non lavoro più nella casa di Madame Tellier. Adesso sono la signora di Saint-Anigreuse!

Moulineaux: Ma guarda! Ti sei sistemata, allora.

Rosa (si siede sul divano): No, accasata, semmai. Per prima cosa mi sono sposata.

Moulineaux: Tu?

Rosa: Sì, con un imbecille totale.

Moulineaux: Non c era bisogno che lo dicessi.

Rosa: Così, regolarizzata la mia posizione, dopo due giorni di luna di miele l’ho piantato per un colonnello.

Moulineaux: Ma pensa! Un colonnello! E dove l’hai trovato?

Rosa: A un ricevimento Mentre mio marito era andato a prendere qualcosa da mangiare.

Moulineaux (che su queste parole spalanca gli occhi colto da un dubbio): Che combinazione! Mi hanno già raccontato una storia come questa! Solo che il marito era andato a prendere qualcosa da bere.

Scena 11

Suzanne (entra da sinistra, seccata): Senti un po’, ma quanto ancora devo restare … (vede Rosa) Chi è questa signora?

Rosa (insieme a Suzanne): Chi è questa signora?

Moulineaux (a Rosa, sottovoce): E’ la mia contabile. E’ sempre un po’ nervosa, non farci caso. (va da Suzanne) Suzanne, ti prego, non ti arrabbiare! Posso spiegarti …

Suzanne (seccata): Non c’era bisogno di prendermi in giro. Dovevi dirmi che hai anche un’altra donna!

Rosa (sobbalzando): Cosa? Un momento, signora, per chi mi avete preso? Sono una cliente, io. Sono venuta qui per farmi fare un vestito. (le due donne si avvicinano minacciose, separate solo Moulineaux)

Suzanne (ride sprezzante): Non venite a raccontarle a me, queste cose!

Rosa: Come?

Moulineaux (disperato): Un momento, signore, un momento. Vi assicuro che io ...

Suzanne (a Moulineaux): Ma piantala! Certo che hai una bella faccia tosta!

Rosa (a Moulineaux): Senti, la tua contabile sarà anche la tua amante, ma non devi permetterle che affronti così le clienti!

Suzanne (perplessa e sempre arrabbiata): Cosa? Quale contabile? Ma cosa sta dicendo quella lì?

Rosa (arrabbiata): Quella lì? Ma come vi permettete? Sono una donna per bene, io. Il signore è il mio sarto.

Suzanne: Ah, ma allora insiste!

Rosa: Certo che insisto! E la prova che non c’è niente tra me e il signore è il fatto che sono venuta qui con mio marito.

Suzanne (ride sprezzante): Ma per favore! Vostro marito! Vorrei proprio vederlo!

Scena 12

Aubin (fuori scena): Eccomi di ritorno, cara!

Rosa  (con un sorriso trionfante): Bravo, vieni! Fatti vedere! Questa signora non vuole credere che sei mio marito!...

Aubin (entra): Ma che sciocch … (riconosce Suzanne) Mia moglie!

Suzanne (sconvolta): Mio marito! (gli punta contro il dito) Questa me la paghi! (esce velocemente a sinistra)

Aubin (sta per inseguire Suzanne ma viene bloccato da Rosa): Suzanne! Non fare così, ti posso spiegare!

Rosa: Anatole, ma cosa sta succedendo. Anatole!

Aubin (si stacca bruscamente da lei): Ma va al diavolo! (esce velocemente da sinistra)

Rosa (nervosissima, rivolta ad Aubin): Sei un cretino! Me la pagherai! Oddio, sto male! (sta per cadere svenuta, ma viene sorretta da Moulineaux che la tiene stretta a sé)

Moulineaux: Rosa, forza! Reagisci! (le carezza il viso; entra Yvonne dal centro)

Yvonne: Sei ancora qui, mamma? (si ferma impietrita vedendo Moulineaux)

Moulineaux (si gira e vede Yvonne; con enfasi): Cielo, mia moglie!

Yvonne: Tu qui? Con una donna fra le braccia! (si gira verso il fondo, per andarsene) Questa me la paghi!

Moulineaux: Ma no, Yvonne! Yvonne! Senti …

Yvonne: Non c’è niente da sentire!

Moulineaux: Aspetta, ti posso spiegare. (si accorge di Rosa tra le sue braccia) Accidenti! E questa dove la metto?

Bassinet (entra dal fondo con aria soddisfatta): Caro Moulineaux ...

Moulineaux (gli passa Rosa): Oh, bravo! Forza, prendete la signora.  (esce dal fondo correndo) Yvonne! Yvonne!

Bassinet: Ma cosa sta succedendo? (riconosce Rosa) Cielo! Mia moglie! (comincia a baciarla e a carezzarla)

Rosa (riprende i sensi e gradisce i baci; poi riconosce Bassinet): Mio marito! (comincia a schiaffeggiarlo; Bassinet cerca di sottrarsi, ma Rosa lo insegue e non smette; intanto cala il sipario)

Atto Terzo

La stessa scena del primo atto.

Scena 1

All'alzarsi del sipario la scena è vuota. Entra Moulineaux da destra in primo piano; ha l’aria triste e infelice.

Moulineaux: Etienne? Etienne?

Etienne (entra dal centro): Signore?

Moulineaux: E’ rientrata la signora?

Etienne (con aria triste): Purtroppo no, signore.

Moulineaux: Fra un’ora saranno ventiquattro ore esatte che ha abbandonato il tetto coniugale.

Etienne: Sì, signore. (suono di campanello) Permettete. (si avvia per uscire)

Moulineaux: Etienne …

Etienne: Sì, signore?

Moulineaux: Mi raccomando. Tranne che per mia moglie, non ci sono per nessuno.

Stefano: Nessuno?

Moulineaux: Nemmeno per il papa! Nessuno.( esce con aria triste da destra in primo piano. Etienne esce dal centro)

Scena 2

Etienne (sul fondo, tenta di impedire a Aubin di entrare): No, signore; il signore non c’è.

Aubin (spinge Etienne in scena): Forza! Il portinaio mi ha detto che c’è.

Etienne: E a me, lo ha detto il signore che non c’è. Lo saprà meglio lui del portinaio, no?

Aubin: Basta. Ditegli che c’è il signor Aubin.

Etienne: Mi ha detto: nemmeno per il papa! Voi non siete nemmeno il papa. Quindi …

Aubin: Ma che sciocchezze. Ho bisogno di vederlo a causa di mia moglie.

Etienne: E allora? Lui invece non vuole vedere nessuno a causa di sua moglie.

Aubin: E perché?

Etienne (con aria di importanza): Beh, queste sono faccende private, che riguardano solo i padroni e la servitù. Io, poi, sono la discrezione in persona. Se voi per esempio mi veniste a chiedere: è vero che il signore ha dormito fuori l’altra notte e che stanotte, cosa ancora più grave, la signora non è rientrata e la stiamo ancora aspettando? Io vi risponderei: non so proprio di cosa state parlando.

Aubin: Ah! la signora Moulineaux non è tornata a casa?

Etienne: E voi come lo sapete, scusate?

Aubin: Ma se me lo avete appena detto voi!

Etienne: Io! (a parte) Che faccia tosta ha questo!

Aubin. Non è tornata! Come mia moglie! Dopo lo scandalo di ieri, non l’ho più vista. E’ incredibile! Ho pensato: di solito va dal dottor Moulineaux a quest’ora. Vado a vedere se la trovo lì.

Etienne: Eh, mi spiace per voi, ma oggi il dottore non riceve nessuno. Almeno finché non ritrova sua moglie. (campanello) Scusate un momento. (esce dal centro e rientra velocemente dopo pochi istanti) Stanno arrivando le signore. Vi consiglio di andarvene.

Aubin:. Quali signore?

Etienne. La signora Moulineaux e sua madre.

Aubin: La moglie del dottore? E’ proprio fortunato!  La sua ritorna!

Etienne (indica verso destra in secondo piano): Ecco, potete passare di qua.

Aubin: Vado. (esce a destra in secondo piano; entrano dal centro la signora Aigreville e Yvonne; rientra Aubin per un istante, l’espressione compiaciuta; a parte) Però! La suocera fa paura, ma la signora Moulineaux è una gran bella donna! (esce)

Scena 3

Signora Aigreville: Dite al signor Moulineaux che siamo qui!

Etienne: Sì signora. (a parte) Chissà come sarà contento di scoprire che c’è anche la suocera! (esce a destra in primo piano)

Signora Aigreville (a Yvonne): E tu, mi raccomando, nessuna debolezza!

Yvonne: Non ci penso proprio!

Moulineaux (entra da destra in primo piano e corre incontro a Yvonne): Yvonne, finalmente! Ero preoccupato!

Signora Aigreville (blocca Moulineaux prima che si avvicini a Yvonne): Fermo lì!

Moulineaux: Eh?

Signora Aigreville: Non penserai che la faccenda finisca così! No! So quali sono i doveri che il mio ruolo di madre mi impone.

Moulineaux (a parte): Cominciamo bene …

Signora Aigreville: Abbiamo riflettuto a lungo, Yvonne e io, ed ecco quello che abbiamo deciso.

Moulineaux: Perfetto! Se Yvonne vi ha dato retta, chissà che allegria!

Signora Aigreville (senza ascoltarlo). Fra te e Yvonne è tutto finito.

Moulineaux: Visto? Cosa ho appena detto?

Signora Aigreville: Per salvare le apparenze ed evitare spiacevoli commenti della gente, Yvonne continuerà a vivere qui ...

Moulineaux (a parte): Bella idea! Appena questa se ne va, sistemo io la faccenda con Yvonne.

Signora Aigreville: …. e io resterò qui con voi!

Moulineaux (sobbalzando): Cosa?

Signora Aigreville: Ci penserò io a consigliarla e a difenderla.

Moulineaux: Perfetto! Una meraviglia! Brava, complimenti! Ma che cosa mi si rimprovera in fin dei conti? (a Yvonne) Forza, Yvonne, dillo tu. Cosa mi rimproveri?

Yvonne. Io?

Signora Aigreville (decisa): Non rispondere!

Moulineaux: Ma volete lasciarla parlare?

Yvonne: Hai il coraggio di chiedermi che cosa ti rimprovero?

Signora Aigreville (a Yvonne): Sì. E non si vergogna!

Moulineaux (alla signora Aigreville): La volete piantare?

Yvonne: Prima di tutto, a mia madre non parli così.

Moulineaux: Va bene, va bene. Chiedo scusa. Allora?

Yvonne: Ma come! Ti sorprendo in una sartoria abbracciato a una donna …

Moulineaux: No, no, un momento. Era svenuta, stava cadendo per terra e io l’ho sorretta.

Yvonne: Bella scusa. Io invece penso che dietro la copertura della sartoria ci sia un giro poco chiaro.

Signora Aigreville: Lo penso anch’io. Una me l’hai addirittura presentata come cliente!

Yvonne: Visto?

Moulineaux: Calme! Non confondiamo. (alla signora Aigreville) La donna che avete visto voi è la la moglie del signor Aubin. (a Yvonne)  Mentre quella che hai visto tu … (si ferma non sapendo come andare avanti)

Yvonne (dopo una brevissima pausa): Quella che ho visto io?

Moulineaux (desolato): E’ anche lei la moglie del signor Aubin.

Signora Aigreville: Ah, sì? Allora è bigamo!

Moulineaux: Certo! Eh? Ma no, no! Non riusciamo a capirci. (alla signora Aigreville) Guardate come avete complicato tutto. Ma perché vi impicciate, insomma! Non sono cose che vi riguardano.

Signora Aigreville: Ma come ti permetti?

Moulineaux (furioso): Mi permetto, eccome se mi permetto! Sono faccende tra me e Yvonne. Non ho sposato voi, mi pare. Se devo dare delle spiegazioni, le darò a lei, non a voi.

Signora Aigreville: Non sperare che ti lasci solo con Yvonne! Figuriamoci! La mia bambina sola con un maniaco come te.

Moulineaux (esasperato, imita la signora Aigreville): “La mia bambina”, “un maniaco” … ma per piacere! Ho detto che voglio parlare da solo con Yvonne; ne ho diritto, mi pare!

Signora Aigreville: No! (la signora Aigreville e Moulineaux sono sul punto di esplodere)

Yvonne. Mamma, lasciamolo fare. Così non avrà niente da rimproverarci!

Signora Aigreville: Io ti conosco, ti farai convincere da lui!

Yvonne: Non avere paura.

Signora Aigreville (dopo una pausa): E va bene, vi lascio. (a Moulineaux) Non potrai certo dire che non ti vengo incontro. (a Yvonne) E tu, mi raccomando, non cedere! (a parte) E pensare che se non ci fossi io, questi due si sarebbero già riconciliati! (esce a sinistra in secondo piano)

Scena 4

Moulineaux (si avvicina a Yvonne): Senti, Yvonne, dimentica per un momento che hai una madre e credimi.  Quelle due donne sono un segreto del signor Aubin, non mio. Non le conosco. Mi hanno chiamato in quanto medico per una questione clinica di medicina comparata. Non ti posso spiegare, sono faccende scientifiche, specializzate. Ma credimi, è tutto finito.

Yvonne:  E’ facile dirlo, adesso!

Signora Aigreville (si vede la testa da sinistra in primo piano): Avete finito?

Moulineaux (esasperato): No! Quando avremo finito, vi chiameremo.

Signora Aigreville: Non credergli, mi raccomando. (sparisce)

Moulineaux (a Yvonne, dolcemente): Ti assicuro che quello che ti ho detto è vero.

Yvonne (cedendo): Vorrei poterti credere!

Moulineaux: Credimi, ti prego!

Yvonne: Non riesco! Sono sicura che tu menti.

Moulineaux: Ma no, cosa te lo fa credere?

Yvonne: La mamma!

Moulineaux (a parte): Sempre in mezzo ai piedi, quella! (a Yvonne) Ma non è una buona ragione, non ti pare?

Yvonne (che non vede l’ora di cedere): Ma tu me lo potresti giurare?

Moulineaux (imbarazzato): Beh, ma io …

Yvonne: Solo per convincere la mamma. Mi giuri che dici la verità.

Moulineaux (a parte): Ma quanto rompe, sua madre! (a Yvonne, alzando la mano) Giuro che è la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità! (a parte) Più o meno, insomma!

Yvonne: Oh! grazie. Ma allora la donna con cui ti ho visto, non la conosci?

Moulineaux: Insomma, se mi trovi ancora con lei, ti permetto di pensare quel che vuoi, va bene?  Mi perdoni? (cerca di abbracciarla, ma Yvonne indietreggia)

Yvonne: No, aspetta! Quando la mamma se ne sarà andata.

Moulineaux: Dammi almeno un bacio. (Yvonne si avvicina per dargli un bacio e Moulineaux la stringe a sé; Yvonne non si oppone; dal centro appare Aubin, senza che i due lo vedano)

Scena 5

Aubin (stupito, a parte): Toh! Chemisier è l’amante  della moglie del dottore! (rimane al centro ad ascoltare stupito i discorsi amorosi dei due, seguendoli con la mimica)

Moulineaux. Sei un angelo!

Yvonne. Ma tu mi devi promettere che metterai giudizio e non farai più come la notte scorsa. Invece di passarla qui, dove sei stato? Me lo spiegherai, vero?

Moulineaux Non avrai più niente da rimproverarmi, davvero.

Yvonne. Oh sì invece! Ti rimprovero di essere un cattivo marito e di non amare tua moglie.

Moulineaux: Sei tu che non ami tuo marito!.

Aubin (a voce alta): Ehm, scusate. Buongiorno. Arrivo adesso, non ho sentito niente dei vostri discorsi. (Moulineaux e Yvonne si sciolgono dall’abbraccio)

Moulineaux (a parte) Accidenti, ci mancava solo lui! (a voce alta) Buongiorno. Ehm … signor Aubin vi presento la signora Moulineaux.

Aubin: Molto lieto, signora. (sottovoce a Moulineaux) E bravo! Ci date dentro, eh? Bravo, bravo!

Moulineaux (stupito, sottovoce): Ma dico? Come vi …?

Aubin (senza ascoltarlo): Avete già cominciato il vestito di mia moglie?

Moulineaux (in ansia): Eh? Sì, sì! Ma dite un po’. Avete già letto i giornali di oggi, eh?

Yvonne (a cui non è sfuggita la domanda di Aubin):Quale vestito?

Moulineaux (con aria disinvolta): Ah, niente. Un vestito ortopedico …

Yvonne: Ortopedico?

Moulineaux (sempre disinvolto): Sì, certo. Un vestito ortopedico per sistemare dei problemi alla spina dorsale. Una faccenda complicata, capisci?

Yvonne: Mmmm … Mi sembra un po’ strano.

Moulineaux: No, no Yvonne. Non metterti in testa altre idee! Fidati di me! Sappi che amo solo te e amerò sempre solo te.

Yvonne (dubbiosa): Sarà …

Scena 6

Aubin (vede che sta per entrare Bassinet, a parte): Cielo! Suo marito! (comincia a tossire per richiamare l’attenzione di Moulineaux che non si accorge di lui; prova a spostarsi, fa segni con la mano, ma Moulineaux non nota niente) Signor Chemisier! Signor Chemisier!

Moulineaux: Ma come, sarà? Yvonne, ti dico e ti ripeto che ti amo! (entra Bassinet e si ferma a guardare Moulineaux e Yvonne con tenerezza; Aubin è sconvolto)

Yvonne: Eppure …

Moulineaux: Credimi, ti amo, ti amo! (la stringe a sé; Yvonne finge di resistere)

Yvonne: Dai, ci stanno guardando. (si abbracciano)

Bassinet (a Aubin): Come sono teneri, vero?

Aubin (sconvolto): Eh? (a parte) Questo vede la moglie abbracciata all’amante e non batte ciglio! (vede che Bassinet si dirige verso Moulineaux) Ah! Ecco. Adesso lo massacra.

Bassinet (batte sulla spalla di Moulineaux): Ehi voi! Guardate che sono qui!

Aubin (si copre gli occhi): Oddio, non oso guardare!

Moulineaux (si gira distratto): Eh? Cosa?

Bassinet (di buonumore): Buongiorno!

Moulineaux (distratto): Ah! Buongiorno! Buongiorno anche a voi!

Aubin (sbalordito): Cosa? Tutto qui? (a Moulineaux) Scusate, signor Chemisier …

Yvonne (sorpresa): Chemisier? Perché ti ha chiama Chemisier?

Moulineaux (imbarazzato): Eh? Non ho sentito. (a parte) Se non porto via Yvonne, questo qui fa saltare tutto! (a voce alta) Ah, no. Forse è tua mamma che ha chiamato.

Yvonne: Non mi è sembrato.

Moulineaux: Sì, sì, è lei. Andiamo, vieni! Scusate. (esce velocemente con Yvonne a sinistra, in secondo piano)

Momento di silenzio. Aubin è imbarazzato, Bassinet sorride contento.

Aubin (a parte): Io questo non lo capisco! (a Bassinet) Ma voi non dite niente?

Bassinet. Di che?

Aubin. Eh! Di … di ... di niente! (a parte) Ma come fa a essere così insensibile?

Bassinet (a Aubin, sorridendo): Che ne dite, sbaglio o li abbiamo disturbati?

Aubin (sbalordito): Beh, effettivamente … (a parte) E’ proprio cinico!

Bassinet (sempre sorridendo): Sono così graziosi, vero?

Aubin (imbarazzato): Sì, sì, certo. (a parte) Non ha il minimo senso morale! (a voce alta) Sentite, io non sono certo un bigotto, ma non vi sembra che sarebbe il caso di sorvegliare un po’ di più vostra moglie?

Bassinet (sorpreso): Mia moglie? (a parte) Ma che gli importa, a lui, di mia moglie? (a voce alta) Insomma! Datemi il tempo. L’ho ritrovata solo ieri.

Aubin: Ah! L’avete ritrovata solo ...

Bassinet. Sì. (a parte) Perché mai è così interessato a mia moglie? (a voce alta) Dovete sapere che mi aveva piantato …

Aubin. Per il sarto.

Bassinet. No, per un militare.

Aubin. Ah, però!. (a parte) Ma questa signora Moulineaux è una donnina allegra, quindi!

Bassinet: La cercavo da un sacco di tempo, e ieri, quando meno me l’aspettavo, l’ho ritrovata nelle braccia di … sapete chi?

Aubin: Del signor Chemisier.

Bassinet (sbalordito): Del signor Chemisier, bravo! Ma voi come lo sapete?

Aubin: Oh, beh, non era difficile indovinarlo.

Bassinet. Quando mi ha visto, per la felicità mi ha riempito di schiaffi! Sapeste come sono contento!

Aubin: Eh, lo immagino! (entra Moulineaux da sinistra, in secondo piano)

Scena 7

Moulineaux: Ecco fatto! La suocera più o meno, l’ho convinta! (a Bassinet) Vi chiedo scusa, poco fa vi trattato con poco riguardo.

Bassinet: Oh, non importa, capisco benissimo.

Moulineaux (a Aubin): Ah! Voi siete ancora qui.

Aubin (spingendo Moulineaux lontano da Bassinet, sottovoce): Vi devo parlare. (Bassinet, distrattamente, si avvicina)

Bassinet: Parlate, parlate pure, non preoccupatevi per me.

Aubin: Si tratta di una cosa personale.

Bassinet: Ah! benissimo. (va a sedersi lontano)

Aubin (a Moulineaux): Vi dirò, sto cercando mia moglie, non l’ho più rivista da ieri. Speravo di trovarla qui in studio. So che ci viene spesso, io l’accompagno sempre.

Moulineaux (a disagio): Eh già, certo, certo.  

Aubin:: Il problema è come sistemare la faccenda di Rosa.

Moulineaux (a disagio): Eh già, certo, certo.  

Aubin: E allora mi è venuta in mente un’idea! Spero che voi possiate aiutarmi a realizzarla!

Moulineaux: Diamine, se non ci si aiuta fra noi uomini!

Aubin (contento): Bravo. Sapevo di poter contare su di voi. Dirò che Rosa è la vostra amante.

Moulineaux (distrattamente): Benissimo! (capisce) Eh? No, no no!  Nemmeno per sogno!

Aubin: Ma perché no? Lo saprà solo mia moglie!

Moulineaux: E dite niente? No, grazie.

Aubin: Ma vi prego, pensateci.

Moulineaux: Ci ho già pensato. E’ una pazzia. Non posso. Cosa direbbe la signora Moulineaux?

Aubin (sorpreso guarda Bassinet e lo indica con la testa): Ah! Quindi voi pensate che ...

Moulineaux: Ma certo! rivolgetevi a qualcun altro.

Aubin: A chi?

Moulineaux: Beh … per esempio … . (indica Bassinet con la testa)

Aubin (sconvolto): Lui! Ma la signora Moulineaux non …

Moulineaux: Cosa volete che gliene importi?

Aubin (a parte): Ma sono due depravati davvero, questi! (a voce alta) Va bene, allora. (si avvicina a Bassinet, mentre Moulineaux per discrezione si allontana in un angolo) Posso chiedervi un grande favore?

Bassinet (inquieto): Io?

Aubin. Sì!

Bassinet (imbarazzato): Ecco, il fatto è che ... siamo alla fine del mese e ... voi capite …

Aubin: Non vi costerà niente!

Bassinet (rassicurato): Ah! Beh, allora! Dite pure.

Aubin: Ecco, vedete, mia moglie mi ha sorpreso con l’amante!

Bassinet: Ah!

Aubin: In breve, lei verrà qui fra poco. Voi conoscete mia moglie. Dovreste essere così gentile da dirle che la signora di Saint-Anigreuse è la vostra amante.

Bassinet: Ah! E sarebbe questo il favore?

Aubin. Sì!

Bassinet: Non so se …

Moulineaux (si avvicina a Bassinet, sottovoce): Accettate!. E’ presidente di molte società. Può avere bisogno di immobili per i loro uffici!

Bassinet (sottovoce a Moulineaux). Sì? (a voce alta) Accetto!

Aubin: Davvero?

Bassinet: Ma certo!

Aubin: Vi ringrazio!

Bassinet (sornione): Dite un po’, è carina?

Aubin. Chi?  Ah, ho capito. Sì, molto carina.

Bassinet (ride, lo tocca con il gomito): Insomma, una un po’ allegra, diciamo?

Aubin: Sì, ma molto per bene. Guardate voi stesso. (estrae una foto dalla tasca della giacca e la passa a Bassinet) Tenetela e fatela vedere a mia moglie, così la storia sembrerà più vera. (entra Etienne dal centro prima che Bassinet possa vedere la foto)

Scena 8

Etienne: La signora Aubin!

Aubin (spinge la foto in una tasca di Bassinet): Mia moglie! Via, via tenetela in tasca! (entra Suzanne dal centro, esce Etienne)

Moulineaux: Buongiorno, signora Aubin.

Aubin (timidamente): Buongiorno, cara.

Suzanne (sdegnosa): Tu qui? Bene, me ne andrò io allora.

Aubin: No, aspetta! Ascoltami! Ti giuro che sono innocente.

Suzanne: Bene, lo dirai in tribunale quando sarà il momento. (si avvia verso il centro per uscire)

Aubin: In tribunale? Ma no, cara, dobbiamo chiarirci. E’ stato solo malinteso. La donna con cui tu mi hai visto, io nemmeno la conosco. Lo posso provare. (a Bassinet) Prego …

Bassinet (senza troppa convinzione): Sì, sì, sì, sì.

Aubin. Lo vedi?

Suzanne (a Bassinet). Andate a raccontarlo a qualcun’altra!

Moulineaux (a Suzanne): Non siate crudele, signora Aubin! (si allontana e rimane in un angolo immerso nei suoi pensieri a testa bassa)

Aubin: Credimi. Ti assicuro che ti sei sbagliata! (sottovoce a Bassinet) Forza, tirate fuori la fotografia, è il momento!

Bassinet (la cerca nella tasca): Sì. (entra Etienne dal centro prima che Bassinet possa estrarre la foto)

Scena 9

Etienne: La signora Bassinet!

Bassinet (si avvia verso il centro per accoglierla): Ma che bella sorpresa! (entra Rosa e Bassinet la prende per mano)

Suzanne (sconvolta): Ma è l’amante di mio marito.

Bassinet (a Aubin): Vi presento ...

Aubin (vede Rosa, rimane impietrito per un secondo): Rosa! Nooo! (esce di corsa a destra in primo piano)

Bassinet: Ma che cos’ha? (a Moulineaux) Caro Moulineaux, vi presento ...

Moulineaux (alza la testa e rimane impietrito per un secondo): Rosa! Nooo! (esce di corsa a sinistra in primo piano)

Bassinet: Ma che cosa sta succedendo?.

Rosa (offesa): Non mi sembrano molto educati!...

Bassinet: Ma no, cara. E’ la sorpresa per averti conosciuto. Non farci caso! (a Suzanne): Signora, se permettete vi presento …

Suzanne: Signora, io non vi conosco! (esce, con aria offesa, a destra in secondo piano)

Scena 10

Bassinet: Mah, forse la signora non ha capito bene! (entra Yvonne da sinistra in secondo piano)  Ah! la padrona di casa! (a Yvonne) Signora, permettete che vi presenti ...

Yvonne (stupita, a Rosa): Voi, qui? (a Bassinet) Vedo che continuate nel vostro bel mestiere. Complimenti! (esce a sinistra in secondo piano)

Rosa (furiosa): Ma qui davvero hanno passato ogni limite.

Bassinet (con aria tranquilla): Ma no, sono cose che capitano. Vado a vedere dove sono finiti tutti. (esce al centro; entra Moulineaux da sinistra in primo piano)

Moulineaux: Ma sei matta? Presentarti qui, a casa mia!

Rosa: E perché? Sono qui con mio marito!

Moulineaux: Tuo marito? Dov’è?

Rosa: Di là. E’ Bassinet! Mi ha ritrovata ieri.

Moulineaux (sbalordito): Come, Bassinet?

Bassinet (rientra da sinistra in secondo piano): Che c’è?

Moulineaux (sussulta nel vederlo, ma si riprende subito): Ah, Bassinet! Niente, niente! (non riesce a trattenere una risata e si mette in un angolo continuando a ridere; Bassinet l’osserva perplesso; intanto esce Aubin da destra in primo piano e parla sottovoce a Rosa)

Aubin: Rosa, per l’amor del cielo, devi andare via subito!

Rosa: Oh, insomma! Comincio a seccarmi adesso!

Bassinet (va da Aubin): Ma voi sapete che cosa sta succedendo qui? (entrano contemporaneamente da sinistra in secondo piano Yvonne e la signora Aigreville e da destra in secondo piano Suzanne)

Scena 11

Yvonne (a Moulineaux indicando Rosa e Suzanne): Sono ancora qui? Donnine allegre, aiutanti di sartoria … e poi? Manca ancora qualcuna?

Moulineaux: No, senti, forse è arrivato il momento di dare qualche spiegazione. (a Aubin) Aubin?

Aubin (indica Suzanne): La signora è mia moglie. (si avvicina a Suzanne)

Moulineaux (a Bassinet): Bassinet?

Bassinet (indica Rosa): E la signora è la mia. (si avvicina a Rosa)

Tutti (tranne Moulineaux). Sua moglie!

Bassinet: Esattamente.

Aubin (a parte): Sua moglie! E io gli ho dato la fotografia! (sottovoce, a Bassinet) Ehm, sentite. Mi potreste ridare la fotografia?

Bassinet: Come? Ah, sì,  giusto. (prende la foto e vuole guardarla)

Aubin (agitato): Oh! Beh, non c’è bisogno di guardarla!

Bassinet (non lo ascolta, prende la foto e comincia a guardarla attentamente; smorfie preoccupate di Aubin e Moulineaux): Curioso, assomiglia a mia moglie.(a Aubin) Non vi sembra?

Aubin (con aria distaccata): Eh? No, no, non mi sembra proprio.

Bassinet (a Moulineaux): Guardate anche voi. Non sembra mia moglie?

Moulineaux (rassicurante): Questa? Scherzate? No, per niente.

Bassinet (a Rosa): Guarda anche tu!

Rosa (con aria sbarazzina): Ma insomma! Ti sembro così brutta, io?

Bassinet: Hai ragione! Non ti assomiglia affatto.

Suzanne (a Aubin): Come, ma allora è tutto vero?

Aubin: Te lo sto dicendo da un’ora.

Suzanne: Anatole!

Aubin. Sì, ti perdono.(Anatole e Suzanne si abbracciano)

Yvonne (a Moulineaux). E tu, mi perdonerai?

Moulineaux: Non chiedermi perdono, sarebbe troppo!

Signora Aigreville: Appunto! Meno male che ci sono qua io, altrimenti domani voi due ricominciate a far pace.  

Yvonne. Mamma, ma dove lo trovo un marito dolce come lui?

Moulineaux (agitato, a parte): Ahi!

Aubin (colpito dalle parole di Yvonne): Un momento. Suo marito, ha detto? Ma allora il dottor Moulineaux sarebbe ...?

Bassinet (indicando Moulineaux): Lui, no?

Moulineaux (a parte): Eccolo, l’imbecille!

Aubin: Ma io pensavo che voi faceste il sarto.

Moulineaux (con aria disinvolta): Ehm, beh sì, l’ho fatto ... per procura, ecco. Mia zia faceva la sarta.

Aubin: Ah sì? Dovevate dirlo!

Moulineaux: Purtroppo non potevo.

Aubin. E perché?

Moulineaux: Ehm … perché la sartoria in realtà serviva per mascherare una casa d’appuntamenti!

SIPARIO