Sbirri si nasce

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                                                    SBIRRI  SI  NASCE   

                                             (L’esercizio intellettuale)

                                                  Commedia in giallo

                                                         in  tre  atti                                              

                                                               di

                                                   Antonio  Sapienza

Turi Lifo, maggio 2017

Personaggi:

Capitano Beniamino Marra

Maresciallo Carmelo Trovato

Appuntato Luisa Puzzo

Rappareddu, confidente

Lina Giunta

Vecchio del caffè

Giovane del caffè

Trama: Un delitto passionale infarcito di mafia ( o viceversa ) è l’opportunità per argomentare e sciorinare un certo esercizio intellettuale del protagonista dell’opera, che l’autore svolge in forma di giallo, grigio o rosa pallido.

                                                          Atto  I

Sulla scena è stato ricostruito, a sinistra uno scorcio di ufficio di una caserma: scrivania, tavolinetto con macchina per scrivere ecc.; sulla destra quello di un caffè pubblico: tavolino, sedie ecc.

Il palco sarà illuminato a seconda se si recita in caserma, oppure se si è al caffè.

Lo spettacolo inizia con l’illuminazione a sinistra. In scena il maresciallo Trovato.

Trovato – (al telefono)  …Si, signor Capitano, alle sei e trenta, al parcheggio in piazza Alcalà, due colpi di pistola calibro sette e sessantacinque… No, nessuno ha visto nulla…si, il parcheggiatore dice d’aver fatto parcheggiare  la BMW, e dopo si è recato al bar per prendere un caffè. Strada facendo ha udito i due colpi e ha pensato che fosse lo scappamento di una moto che passava proprio in quel momento…no nessun sospetto, e non si è neppure girato, ha continuato a camminare. Al ritorno ha trovato l’uomo steso per terra, vicino alla macchina, in una pozza di sangue, e ci ha subito chiamato… si, lo sportello dell’auto era rimasto aperto… i due bossoli a terra…no attorno non c’era nessuno. Sul posto è giunta per prima l’appuntato Puzzo che mi ha riferito; dopo sono arrivato io perché mi ero attardato a contattare la Centrale… poi è arrivato il magistrato… si, glielo abbiamo detto che lei è in licenza. Si, abbiamo verbalizzato tutto. Come dice? Perché non l’ho avvisato prima?... beh, credevo che la Centrale potesse ancora intervenire per fare qualche posto di blocco… ah, io non debbo pensare? Come comanda il signor capitano. Rientra? Si, l’aspetto in ufficio… come si chiamava il morto? … ecco…(consulta un monitor) si chiamava Nicola Majolino… anni quaranta…  commerciante… con negozio di pelletterie al centro storico….  precedenti penali…si, li aveva (legge attentamente sul monitor) eccole: Nel duemilauno arrestato per rissa davanti ad una discoteca… poi nulla. E cosa c’entra?... ah io non so… ma scusi, non me li ha chiesti lei? E io gliele ho dato sti precedenti penali… si sono solo questi, d’altronde appena rientra le potrà leggere lei stesso… Fascista?, oppositore? mafioso? No… non saprei… Ah, ho capito: scavare. Sarà fatto! Agli ordini! (chiude la comunicazione, facendo riferimento all’interlocutore) E ha fatto manici e quartare.-

Buio a sinistra, luce a destra. Sulla scena ci sono due persone, una sui settant’anni, vestito decorosamente e in testa calza un cappello chiaro a falde tese; l’altro è un uomo sulla quarantina, occhiali a specchio, magro, veste e parla elegantemente.

Vecchio –Non mi piace, sta storia non mi piace affatto. -

Giovane- Già…appena ammazzano qualcuno rompono i coglioni a tutti…-

Vecchio- Quelli buttano l’amo per vedere cosa pescano.-

Giovane- … e intanto nel quartiere non si muove più nessuno. Ci sono sbirri dappertutto…-

Vecchio- …e ti sembra nulla? Comunque questa storia è brutta assai…-

Giovane – E noi che facciamo gli diamo una mano, così si tolgono di torno?-

Vecchio – No, ma quale, loro se la devono sbrigare sta faccenda… sai? per me sono corna…

Giovane – …camuffate da delitto mafioso.-

Vecchio – Già. –

Giovane – E allora ci prendiamo le ferie?-

Vecchio- Si, ma non troppo lunghe.-

Giovane – Bastano dieci giorni?-

Vecchio – Si vedrà, intanto calati juncu ca' passa la china.-

Giovane- Mezza parola.-

Luce a sinistra, in scena c’è il capitano Marra - un uomo sui trentacinque anni, ben messo, finanche elegante nella sua uniforme; voce tonante, atteggiamento sicuro- seduto dietro la scrivania; di fronte, in piedi, c’è  Rappareddu, un confidente, uomo piccolo, goffo, pieno di tic, diffidente.

Marra – Tu non credi…(pausa, e intanto giocherella con una matita, poi passa al lei) Lei non crede alla possibilità che il Majolino sia stato fatto fuori per ragioni d’interesse? (detto con gentilezza, come se volesse la sua opinione d’amico). Lei non sa se costui avesse dei concorrenti, qualcuno interessato ai suoi affari, o magari un tizio ben protetto a cui Majolino abbia sottratto dei clienti? Oppure, si fa per dire- abbia avuto, come dire? Come, per esempio: Problemi di - pizzo? Vede, caro amico, a me basterebbe un nome, magari soltanto di colui che gli ha fatto proposte di protezione, come dire inaccettabili… Che ne pensa? - 

Rappareddu- E che penso? Io non penso. Io non so nulla. Non so niente…di queste cose non mi occupo, lo sa bene…il mio campo è …è…

Marra-… lo spaccio…-

Rappareddu-… in piccolo però, al dettaglio, come dire: solo per l’assaggio.- 

Marra – Lo lasci decidere a noi che tipo di spaccio pratica. (poi suadente) Suvvia, amico mio, un piccolo sforzo, me lo merito o no?-

Rappareddu– Per vossia questo e altro. Ma nomi sicuri come faccio a dirveli?-

Marra– Lo so, lo so… lei parla per sentito dire, lo so. Ma qualcosa le sarà arrivata al suo finissimo orecchio, no?-

Rappareddu – Vede signor capitano, io sono tentennante, non vorrei sbagliarmi, non vorrei coinvolgere gente che non c’entra …

Marra- Che ha scrupoli morali? Forza, faccia onore al suo mestiere.-

Rappareddu – Di piccolo commerciante droghiere?-

Marra- No! Di confidente! E allora, l’ascolto.-

Rappareddu – Vede, io sento solo delle vocine, roba piccola… e cerco di… insomma, tirando a indovinare, a occhio e croce, tali proposte potrà averle fatte più di una persona, Tizio o Caio chissà, magari, forse tre, quattro…insomma dovrò parlare con qualcuno, informarmi, poi le saprò dire.-

Marra - E quanto tempo vuole per trovare queste informazioni?-

Rappareddu – Quello che ci vuole, signor capitano… le voci possono anche girare, ma spesso girano lentamente. E’ da vedere. Mi lasci tempo.-

Marra – Le do esattamente tre giorni. Poi voglio il nome sicuro!-

Rappareddu – Sicuro sicuro c’è la morte. Come capiterà a me se faccio il nome sbagliato… o giusto, se lo vengono a sapere.-

Marra – Ci dia  le informazione. La proteggeremo.-

Luci a destra. Stessi personaggi di prima.

Vecchio -  Vedi i giornali? Ne hanno fatto un caso nazionale. E il mio nome potrebbe figurare, prima o poi, nell’indagine che questo capitanu, menzu carrapipanu piovutoci da cielo, sta svolgendo prendendo la piega sbagliata… sì, (con la mano frena l’intervento del giovane) d’accordo, ancora siamo all’insalata, ma sempre antipatica potrebbe essere sta storia - per noi tutti. Ora tu devi muoverti affinchè questo delitto prenda il verso giusto e venga attribuito, come penso, a questioni di corna! Questo Tizio, questo Majolino (detto con disprezzo) era sicuramente un cornuto! Ho saputo che sua moglie è una bella donna, sai una vera fimmina di lettu, e non sarà difficile che abbia sgarrato mettendogli due paia di corna grosse come una vacca indiana. Ora devi dire agli amici di tentare, subito, di fare imboccare le indagini verso tale indirizzo. Delitto fu - per corna, capisci! Categorico! Mi spiego? Ora qualche amico della stampa ci potrà appoggiare in questa campagna di verità camuffata, di ricerca della verità nascosta, di giustizia… alterna, di incapacità dell’investigatore ecc.; e insinuerà sottilmente, che, come al solito, gli sbirri per nascondere le loro pochezze, non trovano di meglio che incolpare chi non c’entra.

Intanto tu devi picchiare sodo, devi fare in modo- e mettendolo in evidenza chiaramente e con forza- che in questa faccenda di Majolino, questo capitano scassaminchia, scarica il delitto - come ogni altro omicidio che si verifica in città- per delitto mafioso, un alibi per mascherare la sua incapacità di fare le indagini, col rischio di mettere in mezzo gente che lavora, galantuomini di alta statura morale, benefattori del popolo. Quindi attribuire il delitto alla mafia, è tutta una montatura e vuol significare che il colpevole può farla franca, eccetera eccetera.

Battiamo questo chiodo, ossessivamente, per essere lasciati in pace e lavorare tranquillamente. Tu fai la tua parte, gli amici l’altra.

Giovane - Sei molto pessimista, stai correndo troppo…-

Vecchio - … troppo io? Troppo lui! Vedi, qui, invece c’è (pausa, sottolineandolo anche col gesto) - troppo movimento. Un movimento che non mi piace: quello sbirro tesse qualcosa.-

Giovane- Tesse aria.-  

Vecchio – Senti bello, non metterti i testa che gli sbirri siano tutti stupidi, ci sono certi che ti tolgono le scarpe dai piedi senza che tu te ne accorga. Eppoi- come disse, un grande scrittore che conosceva gli uomini…un certo Sciacca, Scianca…-

Giovane – …vorresti dire Sciascia?-

Vecchio -… Già, lui. Disse: ci sono quelli che nascono sbirri  e ti stanno appresso come cirnechi che fiutano il coniglio. Tu puoi essere loro amico, ma se hanno un mandato di cattura, si presentano a casa tua e ti dicono: Amico, mi dispiace, ma sai, il dovere… e ti mettono i braccialetti. (breve pausa, come se riflettesse) E sì, ha detto bene - ha detto… (poi, come se citasse a memoria) Vedi, disse anche: ci sono gli sbirri nati, come ci sono i cornuti nati, come c’è quello che nasce apposta per fare u parrinu. E’ una vocazione! Vedi, uno può essere cornuto e contento, e con le corna in testa ci vive e ci convive, e questo è il cornuto di nascita; ma se fosse un cornuto di sostanza e allora, se viene a saperlo, questo combina una carneficina! (pausa)

Poi i preti…guarda padre Pappalardo, egli è un prete per vera vocazione. Hai notato come storce il collo? Lo storce da vero parrinu, come non lo sa storcere nessuno al mondo, neanche il papa. E di parrini ne conosciamo tanti, Vero? Ad esempio: padre Piccolo, lo chiameresti?-

Giovane- Fimminaru!-

Vecchio- E padre Minniti? –

Giovane- Usuraio! –

Vecchio- Vedi?  E’ la vocazione!-

Giovane – (pensieroso) La vocazione…bella trovata.-

Vecchio – No, che trovata, è assoluta verità.

Ora a proposito di sbirri, allerta qualche amico per saperne, più che possiamo, dei loro passi, e intanto prudenza, finchè non passa sta bufera, provocata da questo disgraziato che va ad ammazzare il rivale proprio nella nostra zona. E facciamo attenzione a come si comporta Rappareddu, il confidente del cazzo, sai, per farsi bello, quello scunghiurutu potrebbe mettere nei guai qualcuno dei nostri.-

Giovane- Me ne occuperò personalmente.-

Luce a sinistra. In scena Marra il maresciallo Trovato, poi Puzzo con Lina.

Marra – Chi è questa Lina Giunta?-

Trovato – E’ la vedova di Nicola Majolino.-

Marra- Ah, e perché non me l’ha detto prima?-

Trovato- Pensavo…credevo… che lo sapesse…-

Marra – Maresciallo Trovato, le ho detto che lei non deve credere, supporre e pensare. Mi spiego? Andiamo ai fatti: Lei sostiene che hanno ammazzato Majolino per motivi d’onore, insomma di …-

Trovato-… di corna, sì.-

Marra – Che termini…-

Trovato – Mi scusi. Dicevo che la signora Lina è una donna, diciamo, piacente, e Majolino, che era un poco, come dire? scarsicello, e se la sognava di averla per moglie. Sicchè, come per deformazione professionale, ho optato per la seconda ipotesi. Che, poi, se me lo permette, parlando col lei, è l’ipotesi più plausibile.-  

Marra – Dice? (senza convinzione, poi pausa) Bene. Dica a Puzzo di farla passare. –

Trovato – ( dirigendosi a sinistra) Puzzo, fai passare la signora Majolino.-

Entra Puzzo che precede Lina, poi si mette da parte e annuncia:

Puzzo –La signora Majolino.-

Lina, entra. E’ una donna procace, parla con voce sensuale, si tormenta le mani per l’imbarazzo d’essere in presenza di carabinieri o meglio, sbirri. Trovato e Puzzo, se ne stanno in disparte.

Marra – (alzandosi e porgendogli la mano) Buon giorno signora Majolino, sono il capitano Marra, la prego s’accomodi.-

Lina- Buongiorno capitano. Grazie. (si siede e aspetta)-

Marra- Signora, accetti le mie condoglianze per la grave perdita.-

Lina – Grazie, molto gentile…-

Marra – Prego, prego. E’ comoda signora (Cenno affermativo della donna) Bene, bene…Signora, sa, mi dispiace, forse non è neanche il momento, ma le devo fare delle domande le cui risposte ci possono aiutare nell’indagine… (la donna piange sommessamente) Su coraggio, non si abbatta, vedrà che supererà questo brutto momento. Allora, mi dica, suo marito aveva dei nemici?-

Lina – No, no, che io sappia no! Era così buono e me l’hanno ammazzato. Signor capitano lo arresti stu figlio di but… di buona donna, lo condanni a trent’anni di ergastolo. E butti in mare le chiavi della sua cella.-

Marra- Signora, a me spetta solo di scoprire il colpevole e catturarlo, per la condanna ci penseranno i giudici, al processo.-

Lina – Allora sto fresca.-

Marra- Non ha fiducia nella giustizia, signora?-

Lina- Lei, con la sua fiducia, accarezzerebbe un istrice?-

Marra – No, certamente no.-

Lina- Neanche io, si chiami istrice o giustizia.-

Marra – Mi dispiace che la pensi così. Ma andiamo alla domanda: aveva nemici suo marito? Ci pensi bene, può darsi che le venga in mente qualcuno…magari, tanto per parlare, uno sconosciuto che entra nel negozio e pretende qualcosa… magari dei soldi? Eh? Che ne dice?-  

Lina – (pensierosa) Soldi? Non saprei…io in negozio ci andavo poco…Ma, forse forse ci sarebbe qualcuno…ma non ci giurerei, non voglio incolpare uno che potrebbe non aver a che fare con l’ammazzatina di mio marito… (piange di nuovo. Marra si alza e gli si avvicina e la conforta) 

Marra – Su, coraggio, forse ci ha dato un indizio. E mi dica se lo vedesse quel tizio, saprebbe riconoscerlo?-

Lina – Signor capitano, ma come faccio? –

Marra- Attraverso le foto segnaletiche.-

Lina - Ci posso provare… ma quel tizio l’ho visto sola una volta, e poteva essere un cliente… che chiedeva favori…-

Marra – E che genere di favori?-

Lina – Non saprei… forse un prestito.-

Marra – Un prestito? E come mai?-

Lina- Mio marito faceva…faceva favori… insomma favoriva chi ne aveva di bisogno…-

Trovato - … faceva lo strozzino… (detto come se gli fosse scappato dalla bocca)-

Marra – Maresciallo!-

Trovato- M’è scappato…(con enfasi, si tappa la bocca)-

Lina – Già, proprio così. Il maresciallo ha ragione, però lo faceva in piccolo.-

Marra- Certamente questa può essere una buona pista: Una mancata restituzione del prestito e una vendetta. Buona, si, buona.-

Trovato – (tra se) Per i calli.-

Marra- Come ha detto?-

Trovato – (confuso) Per… per… per i cavalli… ovvero sciacalli… ah, i calli, ho dimenticato la pomata…( tra se) e il diavolo che mi porti.-

Marra – Maresciallo, anzicchè dire idiozie, vada a prendere le foto segnaletiche.-

Trovato – (scattando sull’attenti) Puzzo, procedi!-

Marra – Aspetta Puzzo. (a Lina) Signora desidera prendere qualcosa? Un caffè, un chinotto, un bicchiere d’acqua?-

Lina – Acqua, grazie.-

Marra – Allora Puzzo, insieme alle foto, per favore, porti un bicchiere d’acqua alla signora (sorride a Lina)-

Trovato- (ironico) Ha di bisogno d’altro?-

Marra – (che non afferra l’ironia, contemplando Lina) No, grazie.-

Puzzo esce.

Marra- (alzandosi dalla poltroncina e camminando per la stanza) Signora Majolino, da quanto tempo è sposata?-

Lina- Da dieci anni.-

Marra- E i suoi rapporti con suo marito come sono stati?-

Lina- Quelli sessuali?-

Marra – Non mi permetterei. Mi riferivo ai normali rapporti coniugali. Per esempio andavate d’accordo?-

Lina – Si potrebbe dire normali…-

Marra- … Senonchè? –

Lina – Senochè la buonanima era, diciamo così, un poco fimminaru ma io facevo finta di nulla, sapevo chi fosse anche prima di sposarlo. Insomma ho accettato le sue scappatelle… anche se, per la verità, col tempo, si sono ridotte quasi a zero. Per il resto tutto normale.-

Marra- E mi dica: era geloso?-

Lina- Normale, come tutti i mariti…suppongo.-

Marra- Quindi mai scenate…-

Lina- Si potrebbe dire così.-

Entra Puzzo portando l’album delle foto segnaletiche e un bicchiere d’acqua.

Puzzo- A lei signora (porge il bicchiere) Ecco signor capitano. (porge l’album)

Lina –Grazie.- (beve)-

Marra – (guardando la donna che beve con grazia) Grazie appuntato (poi apre l’album sulla scrivania) Signora, se vuole avvicinarsi…-

Lina –(posando il bicchiere si avvicina alla scrivania mettendosi al fianco di Marra) Eccomi.-

Marra- Signora, ora io sfoglio quest’album e lei, guardando attentamente, mi dirà se riconoscerà in una di queste foto, la persona che avrebbe avuto il diverbio con suo marito.-

Marra incomincia a sfogliare, mentre Lina che ha assentito con la testa, guarda attentamente. Il capitano la osserva come se s’incantasse per le movenze plastiche della donna che gli sta vicinissima, quasi a sfiorarlo col seno. Trovato sorveglia la scena, tentennando la testa.

Dopo vari fogli, Lina indica qualcuno.

Lina – Fermi qui, signor capitano… questo tizio mi sembra l’uomo di cui le ho parlato.-

Marra- E’ sicura?-

Lina – Non al cento per cento…-

Trovato – ( osservando meglio) Quello è Saru u pizzaru.-

Marra- Ed è tombola!-

Lina- Può essere lui il colpevole, vero?-

Marra-  Al novanta per cento. Grazie signora. Per adesso può andare. Se ci saranno novità nelle indagini mi farò sentire io.-

Lina- Ci conto. Arrivederla (con un sorriso radioso le porge la mano)-

Marra- Arrivederla… ah, se le venisse in mente qualche altro fatto relativo all’inchiesta, ce lo faccia sapere sollecitamente.-

Lina – Senz’altro, ci può contare. Grazie ancora, capitano…-

Marra- Ma si figuri, dovere, solo dovere. (le fa un mezzo baciamano) Maresciallo accompagni la signora…anzi l’accompagno io.-

I due escono, Marra fa il cavaliere cedendole il passo galantemente, mentre Trovato ricompone l’album dei pregiudicati-

Trovato.- Sarà, ma a me puzza assai. (Puzzo lo guarda attentamente)-

Marra- (entrando) Che cosa le fa puzza, Trovato.-

Trovato- (sorpreso) Questo… questo album (annusandolo) Puzza di vecchio. Prendilo tu Puzzo e portalo di là. (Puzzo esegue)--

Marra- Avanti, Trovato, ha visto? tutto quadra: il colpevole è Saru u pizzaru, quindi…-

Trovato -… quindi, le consiglio di andarci piano e coi piedi di piombo. Saru non ha bisogno di soldi. Campa gestendo una pompa di benzina e…con… qualcos’altro ancora. Mettere sotto accusa Saru è come accusare don Mario Catanzaro, mi spiego? E a questo punto può succedere di tutto.-

Marra- E chi sarebbe questo…don Mario Catanzaro, il padreterno?-

Trovato – No, solo…un …padrino, Saru è un suo uomo, e anche la pompa gli appartiene!-

Marra- (infastidito) Lei vede troppi film di Montalbano. (pausa) Ma, ammesso quello che lei sostiene, in un modo o nell’altro, c’è un padrino coinvolto? Quindi delitto di mafia è, questo è certo! -

Trovato- Signor Capitano, non si scherza col fuoco. E con questa ipotesi ci possiamo scottare… naturalmente dal punto di vista investigativo.-

Marra- Ha forse paura?-

Trovato- Chi io? No, paura no, ma prudenza sì. Se vuole il mio parere…-

Marra-… che non desidero…-

Trovato- Come comanda… ma io direi di prenderla con le  molle questa ipotesi. Per me troppo presto è venuto a galla questo nome… troppo presto, e mi puzza assai.-

Marra – Lo vedremo. Intanto indaghiamo su questo Saru, forse si tratta di questione di pizzo, più che di usura, chissà…-

Trovato – Il pizzo lo escluderei perché non è stato rispettato il modus operandi, lo schema.-

Marra- E sarebbe?-

Trovato – (restando perplesso dalla domanda) Come sarebbe? (riprendendosi) Sarebbe che quelli prima avvertono, poi magari bruciano la macchina, quindi passano alla bomba dietro la saracinesca, infine, se proprio è necessario – visto che non si taglia la mammella da dove succhiano- si passa all’ammazzatina.-

Marra – E se vogliono metterci fuori pista?-

Trovato – Signor capitano tra un’estorsione e un delitto ci sono vent’anni di  differenza.-

Marra- E allora? L’usura?-

Trovato – No. Io punterei alle corna.-

Marra- E dalle!-

 Entra l’appuntato Puzzo, porge una lettera a Marra.

Puzzo- Signor capitano c’è una lettera per lei.-

Marra – Per me? È privata?-

Puzzo- No è indirizzata al comando, ma è per lei…-

Marra- (sempre consultando dei fogli) La legga.-

Puzzo – C’è scritto un nome: Rosario Catania, sicuro. Firmato Salvatore Pappalardo.-

Marra- Rosario Catania… Rosario Catania, ma chi è costui?-

Trovato – E’ il nome di Saru u pizzaru.-

Marra- Ah, benone! Stavolta è veramente tombola! Ha visto? Ci voleva tanto per capirlo? E chi è questo Salvatore Pappalardo?-

Trovato- Rappareddu, signor capitano, il nostro confidente.-

Marra- Ah lui…E perché l’avrebbe scritta questa lettera?-

Trovato- Perché, sicuramente, s’è andato a rintanare per paura di ciò che ci ha fatto sapere. Spera che arrestiamo Saru, per uscire allo scoperto.-

Marra- Sarà fatto fra non molto. Non appena il giudice mi firmerà il mandato di cattura.-

Trovato.- Campa cavallo…-

Marra- Come ha detto?-

Trovato – Chi io?-

Marra- Si, lei ha detto qualcosa.-

Trovato.- Ah, si, ho detto “il tempo è bello”!-

Marra annuisce e si concentra sulle sue carte, mentre Puzzo sorride sotto i baffi, dopo un poco il capitano prende il telefono.- 

Marra- Pronto? Signor giudice sono Marra, come sta? Anch’io non mi lamento… si vengo al punto: Vorrei che si spiccasse un mandato di comparizione nei confronti di Catania Rosario, che sarebbe poi Saru u pizzaru (detto con sussiego)…sissignore, per me è il probabile autore del delitto di piazza Alcalà… la motivazione? È sospettato dell’uccisione di Nicola Majolino… prove? No, non ce ne sono di precise, salvo quel riconoscimento in fotografia da parte della vedova… no, c’è dell’altro, quella del nostro confidente che lo sospetta, anzi è sicuro, che sia coinvolto nel delitto. Prove più concrete? No signor giudice, non ce ne sono, ma gli indizi sono inequivocabili. Ora sto realizzando, per un puro esercizio intellettuale che sto svolgendo in proposito, che dobbiamo muoverci subito, oppure rischiamo che quello o prende il volo o si procura qualche alibi di ferro. Io, se fossi in lei, non mi assumerei questa responsabilità… Lo firma a malincuore? Meglio di niente. Grazie, le mando uno dei miei uomini per ritirarlo.-

Trovato – Capitano, ( detto in modo di richiamo) volevo dire signor capitano, non corra troppo, con quell’esercizio intellettuale, quelle che lei chiama prove, non  sono altro che piccoli indizi, bisogna scavare di più e a fondo, per non prendere una cantonata. Mi scusi la brutalità del mio intervento, ma è anche per proteggere l’Arma e la sua persona.-

Marra – Maresciallo, non scherzi con le mie idee, poi lei in questo caso criminale, si sta comportando da disfattista. Badi come parla, e faccia ciò che gli si ordina: Quindi, mandi Puzzo a ritirare il mandato e si rechi con due uomini ad eseguirlo. Punto.-

Trovato- (scattando sull’attenti) Comandi! (poi gira sui tacchi ed esce impettito)-

Marra- (aspettando che Trovato esca e richiuda la porta, prende il telefono, quindi parla) Pronto? E’ lei signora Majolino? … si, me lo sono scordato, mi correggo, volevo dire Lina… Si, ci sono novità, secondo un mio esercizio intellettuale in proposito, forse tra poco arrestiamo l’uomo da lei segnalato. Il magistrato sta firmando l’ordine di cattura… è questione di ore ed è fatta. Poi lo torchierò per benino e, alla fine, vedrà che confesserà… la terrò informata…ma che dice, nessun obbligo nei miei confronti, solo dovere sign… cioè Lina… si, grazie, un caffè lo gradirei… magari più tardi… oggi pomeriggio? Farò tutto il possibile per esserci, grazie… grazie a me? Ma no che dice…allora arrivederla.  (chiude la comunicazione con un sorrisetto soddisfatto)-  

                                                          Atto  II

Luci a destra. In scena il vecchio e il giovane, stanno seduti al solito tavolino, poi il vecchio si alza, prende il giovane sottobraccio e si dirigono verso la terrazza.

Vecchio- … andiamo in terrazza, qui si soffoca… (il giovane sta per ribadire, ma il vecchio gli fa cenno di stare in silenzio, e si spostano di qualche metro restando in piedi) Eccoci qua.-

Giovane- Ma perché, credi che…-

Vecchio – Dopo l’arresto di Saru, hanno messo sotto controllo anche il mio telefono, e chissà se anche in questo caffè non hanno piazzato pidocchi, zecche, e …cimici.-

Giovane- Hai ragione. Ma tu credi che parlerà? A me mi sembra assai difficile, Saru è uomo di panza… eppoi è della scuola di Mario, ed è tutto dire. A te non potranno mai arrivare. A te nessuno ti toccherà!-

Vecchio –Per prima cosa, non credo che Saru c’entri molto in questa storia, proprio perché è uomo di Mario. Poi non esagerare con la blandizia. Ora, ti spiegai, che gli sbirri sono furbi come volpi. Guarda cosa ti racconto: Negli anni ottanta, gli sbirri arrestarono due dei nostri che avevano eseguito una “stutatina”; ebbene, quei figli di troia, li misero in bracci separati e, dopo, a ciascuno di essi dissero che il complice era stato assassinato in cella. Quelli, sapendo che in carcere si muore solo se da fuori arriva l’ok, credettero d’essere stati ormai bruciati e spifferarono tutto ciò che sapevano. Meno male che Nino Bolero, allora il nostro capo, muovendo le conoscenze politiche e, diciamolo pure, giudiziarie, e fattoli patrocinare da luminari del foro, mise le cose al loro posto e nessuno si fece del male. Ma dai tempi di Nino ne è passata acqua sotto i ponti. La giustizia s’è fatta più impermeabile, la stampa, con alcuni giornali giustizialisti, è più attenta; e così anche le forze politiche d’opposizione, per non parlare degli scassaballe delle varie associazioni per la legalità e affini. Quindi, caro mio, è meglio che stiamo in guardia e vedere che carte hanno in mano sti sbirri del cazzo.-

Giovane- E per l’ipotesi del delitto passionale?-

Vecchio- Quella è sempre in piedi. Io ne sono convinto più che mai.-

Giovane- Speriamo che tu abbia ragione.-

Vecchio- Da vendere. Tienimi informato.- 

Luci a sinistra. In scena c’è il capitano Marra e il maresciallo Trovato.

Marra- (rispondendo al telefono) … signor giudice, quello non parla perché si sente protetto… bisogna traferirlo dalla nostra camera di sicurezza al carcere, isolarlo a lungo, farlo “patire” magari una settimana in isolamento e poi lo interroghiamo… come dice? Lo interrogherò solo io? Ma certo mi sta bene, lo torchierò per benino… entro i limiti del codice, s’intende…altre novità? No… si, secondo le sue disposizioni, abbiamo messo sotto controllo i telefoni di alcuni pezzi grossi, ma finora questi non hanno commentato nulla… abbiamo messo anche delle cimici, ma senza risultati. Mi creda, sono certo: o prima o poi ne verrà fuori qualcosa di concreto, ne sono non certo, ma certissimo. Grazie e buon lavoro anche a lei. (Chiude , poi a Trovato) Mi ha delegato per l’interrogatorio, lei verrà con me.-

Trovato- Agli ordini.-

Marra- Non commenta?-

Trovato – Vuole il mio commento? Ebbene il signor giudice se ne è lavato le mani e toccherà a lei prendere le castagne dal fuoco.-

Marra- Sempre il solito caustico pessimista. Guardi, stavolta farò centro e sarò sui titoli di tutti i giornali!-

Trovato – Sta bene, Ma io me ne guarderei bene dal vendere pelle dell’orso prima d’averlo ucciso.-  

Entra Puzzo con una nuova lettera.

Puzzo.- Signor capitano c’è un’altra lettera…(la porge)-

Trovato – Evviva, siamo al programma TV “C’è posta per te”.

Marra – Trovato adesso sta passando tutti i limiti!-

Trovato – Ma era soltanto una battuta.-

Marra- E allora eviti le battute in servizio, perdiana!-

Trovato- Mi scusi, mi scusi-

Marra- ( immusolito, aprendo la busta) Alla buonora…(legge, poi ad alta voce) Ecco un’altra prova per il nostro scettico e spiritoso maresciallo (porge la lettera a Trovato),.

Trovato – (leggendola ad alta voce) “Signor capitano ecco un altro nome che si dice in giro: Mario Catanzaro. Rispettosamente. Salvatore Pappalardo” . Ed ecco un’altra grossa grana. Mario Catanzaro, un gran pezzo da novanta.-

Marra- Ha visto? Ci avviciniamo ai vertici. Convochiamo questo signore e vediamo quello che ci dirà.-

Trovato – Chi quello? Allora stiamo freschi…-

Marra- Lei starà fresco se continua a fare il disfattista, io la destinerò ad altri incarichi. –

Trovato- Come comanda, signor capitano.-

Marra- Intanto esegua il mio ordine.-

Trovato – (scattando sull’attenti) Comandi! –

Luce a destra. In scena sempre il vecchio e il giovane.

Giovane- Possiamo andare a prendere una boccata d’aria?-

Vecchio- Certamente, qui c’è aria stantia, quasi di caserma. (Si alzano e vanno in terrazza)-

Giovane- Hai sentito le novità?-

Vecchio- Mi sono arrivate alle orecchie cose da turchi.-

Giovane- Già, hanno convocato in caserma Mario, come un ladruncolo qualunque.-

Vecchio- Hai saputo di cosa lo accusano?-

Giovane- D’essere il mandante del delitto Majolino.-

Vecchio- E su quali basi?-

Giovane- Pare su un esercizio intellettuale di un certo capitano...-

Vecchio- Chi Marra?-

Giovane- Si.-

Vecchio- E tu come sai di stu esercizio intellettuale?-

Giovane- Un…un mio conoscente è stato suo compagno di liceo, e glielo sentiva dire spesso…-

Vecchio- Vero? Ma va là, … il carrapinanu. No, ma quale intellettuale, quello è solo un rompiballe! Vedi, secondo me lo sbirro veramente pericoloso è il maresciallo Trovato. No, quel capitano è soltanto un pighiainculo!-

Giovane- Carrapipanu, scassaminchia, rompiballe e ora anche pigliainculo, e lo stai già classificando come uno della famosa lista tipologica degli uomini, inventata da proprio da Sciascia?... ma dai… .-

Vecchio – (gesto che vorrebbe dire: è inequivocabile)

Giovane-  Pigliainculo… Marra? no, no credo, in questo caso tu ti stai sbagliando, quello ci va a caccia di fimmini.–

Vecchio- E tu come lo sai?-

Giovane- (impacciato) Beh, ho preso informazioni e non risulta che sia frocio.-

Vecchio- Già… ma vedi? Io non mi fermo all’affermazione secca, letteraria; io l’allargo al metaforico, cioè a quelli che sono destinati a prenderla sempre in culo.-

Giovane – Ho capito: ad essere sempre fregati, i perdenti.-

Vecchio- Pressappoco.-

Giovane – E dove sarebbe questa fregatura per quel balordo di capitano?-

Vecchio- L’incompetenza, che è l’arma più pericolosa degli inquirenti sciocchi! Vedi, quello è dannoso perché ne mastica poco di usanze siciliane, in generale, e pochissino anche in particolare. Ma insomma sembra che non conosca le regole. Dove s’è visto che uno come Catanzaro venga indagato per la sola delazione di un confidente? Con quali elementi sosterrà la grave accusa di mandante di un omicidio? Ma andiamo manco un sottotenentino appena uscito dall’accademia farebbe un simile madornale errore. E mi meraviglio come il magistrato lo assecondi. Io, poi, questo magistrato lo facevo più attento, più accorto nel muoversi… allora perché lo sta lasciando fare? non lo sa forse, che quello sta prendendo cantonate? Lo vuole forse bruciare? Oppure  è un furbo matricolato e vuole giocare d’azzardo, dando spago a questo Marra? Insomma lo fa andare a come viene viene, sperando che peschi qualcuno? No! Qui c’è qualcosa che non mi convince. (pausa)

E mi sapresti dire perché quello pseudo sbirro non ha seguito la pista delle corna? Per me la più logica? Te lo dico io: Perché, probabilmente, quel capitanuzzo vuole visibilità e noi siamo i soggetti ad hoc per dargliela. Ma gliela daremo, a modo nostro, ma non ora, a suo tempo e luogo… quando mi sarà tutto chiaro… e fregando anche il magistrato.-

Giovane - Ma tu sei un fissato con il delitto passionale?-

Vecchio- Che vuoi farci, forse è l’età. (pausa) E dimmi, sai cosa ha detto Mario?-

Giovane- L’avvocato m’ha riferito che Mario, all’accusa, è caduto dalle nuvole, sostenendo che lui non ne sapeva nulla del delitto, tranne quello che dicono i giornali.-

Vecchio- Ed è vero. L’ha detto anche a me.-

Giovane- Scusa se te lo domando: ma tu gli hai creduto?-

Vecchio- E perché non avrei dovuto credergli?-

Giovane- Sai… chissà… si fanno certe manovre alle volte prendendole da lontano…-

Vecchio- Cosa stai cercando di dirmi.-

Giovane- Sai l’ambizione, a volte...-

Vecchio- Quello è messa sempre sul conto, ma finora Mario è stato irreprensibile e onesto con me.-

Giovane- Già.-

Vecchio – Che vorresti dire con questo già?

Giovane- Che alle volte… non si sa mai…le cose girano di traverso.-

Vecchio- Fra me e Mario le cose sono girate sempre nel verso giusto. Ma gli uomini, qualche volta, possono essere imprevedibili…specie se c’è di mezzo il pilu… o i picciuli. ( si fa pensieroso)-

Giovane- Fidarsi è meglio, ma…-

Vecchio- (tagliando corto l’argomento) Chi è l’avvocato di Saru?-

Giovane- E’ Giorgio Centamore.-

Vecchio- Benone. Allora uscirà di galera fra qualche giorno con le scuse delle autorità competenti… o incompetenti.-

Giovane- E quando mai si sono scusate?-

Vecchio- Babbasunazzu, saranno scuse metaforiche.-

Giovane - Certe volte mi porti fuori strada. Che fai? Ti diverti?-

Vecchio- Certo, aspettando aspettando…-

Giovane- …Aspettando Godot. Ma dai.-

Vecchio- Come disse un antico cinese: mettiti sulla riva del fiume e prima o dopo vedrai passare il cadavere del tuo nemico- io aspetto!-

Giovane- E chi sarebbe il tuo nemico?-

Vecchio- E’ quello che vorrei sapere anch’io.-    

Luci a sinistra. In scena Marra e Trovato.

Marra- E’ un  osso duro questo Catanzaro. Non me l’aspettavo così volitivo. Eppoi nega spudoratamente.-

Trovato- (laconico) Già.-

Marra- Maresciallo, lei sa dire solo già?-

Trovato – Si.-

Marra- Andiamo, sputi l’osso.-

Trovato- Se me lo comanda… vede, io so, per esperienza, che quando c’è un omicidio, da buon sbirro, per primo cosa si deve sospettare sempre del coniuge rimasto vivo. E’ una regola generale, signor capitano, anche per essere tranquilli nel battere altre piste. Ora, nel nostro caso, non è stato fatto nessun passo in questo senso e non s’è fatto nessun accertamento circa l’alibi della signora Majolino…-

Marra- Si fermi, si fermi. Io ho chiesto, seppure con delicatezza visto la fragilità della signora, dove si trovasse a quell’ora del delitto, e lei mi ha risposto che si trovava in  casa, perché lei dorme fino a tardi.-

Trovato- Ma io quando sono andato a informarla sull’omicidio del marito- ed erano le sette del mattino- l’ho trovata bella e vestita, poteva essere rientrata da poco...-

Marra- Si, era vestita, me l’ha confermato; ma, disse anche, che proprio quel giorno doveva uscire per recarsi al negozio, per aiutare il marito a fare l’inventario. Anzi pare che ora l’abbia chiuso l’esercizio, in attesa di riprendersi dal dolore per la grave perdita.-

Trovato- Guarda che combinazione e che sensibilità…-

Marra- Maresciallo, basta con l’ironia… io credo che la signora sia sincera e fuori discussione.-

Trovato- Ma io, per il si e per il no, metterei il suo telefono sotto controllo.-

Marra- Con quali argomenti glielo chiedo al magistrato?-

Trovato- Per le solite ragioni: indagine a trecentosessanta gradi.-

Marra – Non penso di richiederle, mi sentirei un verme.-

Trovato- Uno sbirro non si sente null’altro che sbirro.-

Marra- E non usi questa parola orrenda nei miei confronti. Io sono un ufficiale dell’Arma benemerita e un investigatore al servizio della giustizia.-

Trovato – E va bene. Però, chessoio, potremmo almeno farla pedinare; questo potremmo organizzarlo senza chiedere il benestare del magistrato, perché rientra nella nostra discrezionalità investigativa.-

Marra- Vede, maresciallo, io credo di conoscerla bene … Lin… la signora Majolino, ci sono stato diverse volte a casa sua per prendere un caffè, ed è una vera signora, non una criminale.-

Trovato- Sarà…-

Marra- Invece io metterei alle costole di Rappareddu qualcuno dei nostri che lui non conosce. Vorrei sapere dove prende le informazioni che ci passa… insomma, come dice lei, vagliamo tutte le ipotesi e battiamo tutte le strade.-

Garaci- ( tra se)  Ma siamo sbirri o buttane. (poi a Marra) Buona idea, provvederò. Ma prima bisogna scovarlo.-

Marra- Senta, e se controllassimo gli affari di Catanzaro? Il suo conto, le sue proprietà?-

Trovato- Signor capitano ha mai sentito parlare dei prestanomi? Quel Catanzaro risulterà nulla tenente.-

Marra- E come vive? Va alla mensa dei poveri?-

Trovato- Questo è vero… già, ma come vive… qualche crepa ci dev’essere… e allora scaviamo e vediamo cosa troviamo…-

Marra- Magari un tesoro.-

Trovato- Può darsi… può darsi. E di Saru cosa ne facciamo?-

Marra- Ci ha fornito un alibi fragilissimo… dice che all’ora del delitto era in macchina, andava al distributore, dove è arrivato alle sei e mezza. Un suo dipendente ha confermato.-

Trovato- Quindi fuori gioco.-

Marra- Non tanto, potrebbe aver corrotto il suo collaboratore. Teniamolo a mollo per qualche giorno ancora e scaviamo sulla sua vita.-

Trovato- Il guanto di paraffina è stato negativo.-

Marra- Poteva calzare i guanti… Ma, comunque, durante la perquisizione della sua abitazione, abbiamo rinvenuto una pistola dello stesso calibro.-

Trovato- Ma i proiettili estratti dal cadavere del Majolino non sono compatibili con quell’arma, che, fra l’altro non ha sparato- almeno di recente.-

Marra- E ora quest’arma detenuta illegalmente ci consentirà di tenerlo dentro con una buona motivazione in attesa di ulteriori indagini.-

Trovato- Signor capitano, ma ammettiamolo, siamo in un vicolo cieco.-

Marra- No, non sono d’accordo. Abbiamo smosso le acque stagnanti, abbiamo capito che c’entra la mafia locale (Trovato fa cenno d’insofferenza, di disaccordo), e, prima o poi verrà fuori qualcosa. Un uomo è morto, perdiana, e il colpevole è in carcere…-

Trovato- … senza prove, ne indizi.-

Marra- Si, ma col riconoscimento della moglie della vittima e della delazione del nostro informatore. Ora dobbiamo trovare l’ultimo tassello ed è fatta.-

Trovato- E qui nasce il problema: L’ultimo tassello ce lo devono fornire i due sospettati, i quali starammo muti come pesci. E allora?-

Marra- Ci vorrebbe un’idea.-

Trovato- Io ce l’avrei… Mi lascia carta bianca per … diciamo… per tre giorni?-

Marra- (pensandoci un momento) Carta bianca? In che senso?-

Trovato- Nel senso che potrò occuparmi del caso a modo mio e assumendomi tutte le responsabilità delle complicazioni che eventualmente dovessero insorgere. Le basta?-

Marra – (riflettendo) Se mi basta? Insomma mi basterebbe se non mi combinasse grossi guai… (indeciso) magari qualche imprudenza  o …scorrettezza commessa per troppa solerzia. Per cui dovrebbe stare molto, ma molto attento… (combattuto) ma sì, va bene, tre giorni… e speriamo bene.-

Trovato- Pensa alla promozione? Stia tranquillo, non la rischierà.-

Marra- (tra se) … se lo dice lei.-

Luce a destra. Stessi personaggi.

Vecchio- C’è aria di movimento di sbirri in città.-

Giovane- Vanno in cerca del nulla.-

Vecchio- Ma allora perché mi sento un presentimento…-

Giovane – Di che genere?-

Vecchio- Come se dovesse accadere qualcosa…-

Giovane- Stai diventando fatalista? Che? Stai invecchiando?-

Vecchio- Beh, quello è fisiologico. No, medito, penso, mi sfruculio il cervello. E credo che stia per succedere un chiarimento.-   

Giovane- In che senso?

Vecchio- Non lo so di preciso, ma sento che questa storia starà per finire, in un modo o nell’altro, dovrà prendere il verso giusto.-

Giovane- Finirà in delitto passionale? Senti a me, scordatelo.-

Vecchio- Eppure sono convinto che il pilu c’entri in  questa squallida faccenda. Sì, noi, in questo caso, ci troviamo, in qualche modo, coinvolti; ma ci siamo entrati di striscio, come per combinazione. Oserei dire, come la conseguenza di un altro atto, cioè indirettamente. Vedi? Non mi quadra nulla in questa storia… e con quel capitano fissato poi…-

Giovane- E se avesse ragione?-

Vecchio- E perché dovrebbe aver ragione? Che motivo aveva Mario di dare a Saru quelle disposizioni? Cosa c’entrava con Majolino? Quello era soltanto uno dei suoi tributari, uno come tanti, e basta… e non mi risulta che costui avessero sgarrato coi pagamenti, neanche un solo mese. No, è qui non ci vedo chiaro.- 

Giovane- E cosa pensi di fare?-

Vecchio_ Aspettare.-

Giovane- Fino a quando?-

Vecchio- Per tutto il tempo che occorre.-

Giovane- Come vuoi.-

                                                             Atto  III

Luci a sinistra. In scena Marra, Trovato e Puzzo.

Marra- Allora Maresciallo, i tre giorni sono quasi passati, cosa ha combinato di bello?-

Trovato- Quello che adesso le dico, per favore lo ascolti senza interrompermi, ne… rimproverarmi, le chiedo troppo?-

Marra- (sospirando) Vada avanti.-

Trovato- L’altro ieri notte, io e Puzzo abbiamo fatto una visitina dentro il negozio del Majolino- insomma una perquisizione abusiva- e abbiamo trovato tutto sottosopra. Qualcuno c’era stato prima di noi e cercava qualcosa. Ma questo qualcuno non doveva essere molto esperto nelle perquisizioni, perché si lasciò sfuggire un cassetto ben mimetizzato in un mobiluccio, nel retrobottega. Noi sbirri invece l’abbiamo individuato, trovando nel doppio fondo questa foto (mostra la foto)-

Marra- Ma è… ma è…-

Trovato- … la signora Majolino che sta entrando nell’auto di lusso di un signore da identificare. E nello stesso cassetto abbiamo trovato un bigliettino col numero telefonico di Saru u pizzaru e un appunto dove erano segnati i numeri di serie di dieci biglietti da cinquecento euro, probabilmente dati a Saru, come anticipo di qualcosa di losco che egli, sicuramente, doveva fare per conto del Majolino.-

Marra- Saru ha cercato di eliminare le prove? Bene, bene (poi pensieroso) … se la perquisizione abusiva fosse utilizzabile… certo, ne parlerò col magistrato… cosicchè avremmo  una prova schiacciante della colpevolezza di Saru!-

Trovato – Calma, calma. Non corriamo. Dopo questi diciamo ritrovamenti, abbiamo fatto una “visitina supplementare” a casa di Saru, dove vive solo, e abbiamo trovato, nascosti dentro il lampadario della camera da letto, nove biglietti da cinquecento euro della serie riportata sul foglietto rinvenuto al negozio, che erano sfuggiti all’attenzione dei nostri uomini durante la prima perquisizione. Poi ci siamo recati in carcere e abbiamo chiesto di parlare con Saru. Egli, appena ci ha visto, ci ha domandato dove fosse il suo avvocato, perché senza la sua presenza lui non avrebbe aperto bocca. Io gli ho mostrato la foto, il biglietto col suo numero telefonico e l’appunto con la serie dei biglietti da cinquecento euro; quindi gli ho sventolato, sotto il suo naso, uno dei nove ritrovati a casa sua, facendogli balenare l’ipotesi che quelle fossero le prove determinanti della sua colpevolezza. Saru è impallidito, è rimasto di sasso, allora l’ho incalzato: Gli ho detto che io personalmente non lo ritenevo colpevole dell’omicidio del commerciante, ma gli ho chiesto, in cambio del mio aiuto, che mi dicesse come stavano veramente le cose tra lui e il defunto.

Ed ecco la ricostruzione che mi ha fatto: Il Majolino lo aveva contattato per chiedergli di aiutarlo a dare una lezione, a quel signore sconosciuto, che appare nella foto insieme a sua moglie. Insomma voleva che lui lo identificasse, lo trovasse e gli rompesse le ossa. Saru, però aveva già riconosciuto il tipo, cioè un emergente personaggio della vita economica della città…e non solo economica…insomma era amico del capo di un potente clan… ma intascò lo stesso la caparra –lui dice per non insospettire il negoziante -e, quindi riferì tutto al suo principale, Mario Catanzaro, il quale gli chiese di stare calmo, perché avrebbe preso lui in mano tutta la faccenda. Poi ha sostenuto che non ne sapeva nulla dell’irruzione nel negozio, anche se, ha anche ammesso, ci aveva fatto un pensierino.

Qualche giorno dopo, un killer fu incaricato di “astutare” Majolino”.-

Marra- Chi è questo assassino?-

Trovato- Ancora non lo so… e anche Saru è all’oscuro.-

Marra – Ha fatto repertoriale le prove?-

Garaci- Ieri stesso.-

Marra – Bene, ci potrebbero servire. Non si sa mai…- 

Trovato -…certo, ma non è Saru l‘omicida; e comunque io presumo che, chiunque sia stato a uccidere  Majolino,  se è un professionista, esso sarà sparito dalla circolazione… fuggito all’estero, oppure…

Marra- …oppure?

Trovato – …oppure, forse, anche da questo mondo. –

Marra – E cosa glielo fa pensare?-

Trovato – Che…cioè… insomma, se non era un professionista…-

Marra- L’avranno ucciso?-

Puzzo- Ca certu, dopo il casino che abbiamo fatto noi, sarà senz’altro kaputt.-

Trovato- Veda signor capitano, per loro, sarebbe troppo rischioso tenerlo in vita… sotto torchio potrebbe spifferare tutto, cioè fare il nome o i nomi dei mandanti. Ma può darsi che mi sbaglio.-

Marra- (pensieroso) E se è sparito e non riusciremo a rintracciarlo, come faremo ad interrogarlo, ad accusarlo, e come identificheremo i mandanti? Resteremo col cerino in mano. Lei che ne pensa?-

Trovato- Non vorrei arrivare mai a questa conclusione, e comunque stiamo ancora indagando, qualcosa troveremo. E, per il momento, non mi chieda quello che non posso sapere… ma  sono sicuro, che in certi ambienti si sa anche troppo bene.-

Marra- E allora mettiamo al lavoro i nostri informatori.-

Trovato- E’ la mossa da fare…-

Marra- (con rammarico) Ma il riconoscimento… di Saru….da parte… della… e la delazione del nostro informatore…allora, tutto inutile? -

Trovato- Sfortunatamente penso di si. Certo per il riconoscimento, per il momento, non so cosa dirle, e per quanto riguarda Rappareddu, egli è di là e aspetta che lei lo interroghi.-

Marra- Lo faccia passare.-

Trovato- Puzzo, fallo entrare. (Puzzo esegue)- 

Entra Rappareddu tenuto al braccio da Puzzo.

Rappareddu – Sabbenedica signor capitano.-

Marra- Signor Pappalardo, lei mi deve delle spiegazioni, cioè mi deve dire, insomma voglio sapere…-

Trovato- Rappareddu, di al capitano quello che hai detto a me.-

Rappareddu – Signor capitano (piagnucolando)  signor capitano, io non c’entro, io sono un poveraccio, a me quello che mi dicono di fare faccio, io sono un tossico, io…-

Marra- Insomma, vuol dirmi quello che ha detto al maresciallo, oppure devo ascoltare ancora i suoi lamenti?-

Rappareddu- Signor capitano, mi hanno dato quattro chili di cocaina pura in cambio della mia falsa soffiata.-

Marra- Quindi quello che ci ha detto era tutto falso? E i nomi? Ha incolpato due persone innocenti, lo sa o no!-

Rappareddu- Beh, proprio innocenti non sono… certamente qualcosa di losco l’avranno pur combinato, e  non l’hanno pagato. Io ho aiutato a riequilibrare la giustizia.-

Marra- Lei ci ha mentito! Lei ha calunniato due persone! Lei ha ostacolato la giustizia!-

Trovato- Rappareddu, dicci chi ti ha dato la droga.-

Rappareddu – Uno che non conosco.-

Trovato- Signor capitano arrestiamo quest’uomo e lo mandiamo al braccio tossici del carcere di…-

Rappareddu – E aspettate, aspettate, che prescia… me l’ha dato Cucuzzedda.-

Trovato- Quello del clan di…-

Rappareddu -…precisamente.- 

Trovato-… che fa capo a…-

Rappareddu - … giusto.-

Trovato- (a Marra)  Ma allora l’uomo della foto… a Taormina sarebbe…(pensieroso, poi al confidente) Rappareddu tu puoi aspettare di là, accompagnalo Puzzo… ma allora…-

Marra- Col suo permesso, maresciallo, potrei andare a pisciare?-

Trovato- ( sopra pensiero) Certo che può…oh, mi scusi signor capitano… mi scusi.-

Marra- Scusato. E mi dica, allora cos’è questa storia di Taormina?-

Trovato – Abbiamo fatto ingrandire la foto, ed è risultato che è stata scattata a Taormina, vicino al San Domenico.-

Marra - (rannuvolato) Questa poi… avanti, continui.-

Trovato - E allora, tutto quadra, il nostro  “ gentiluomo” amico di tanti amici, è l’amante della signora Majolino… e il mandante dell’omicidio.-

Marra- (quasi volendo una risposta negativa) Ne...Ne è sicuro?-

Trovato- E’ evidente, no? Allora, egli viene a sapere da Catanzaro, il quale era stato  informato da Saru, che il Majolino - venuto a sapere della tresca di sua moglie con lui- vorrebbe assoldare qualcuno per fargli la festa. E allora lo precede, e lo fa ammazzare dal misterioso killer. Poi, con la complicità della moglie del Majolino, e del nostro informatore Rappareddu, fa incolpare Saru per toglierselo dai piedi, e approfitta , a questo punto per far fuori anche Catanzaro, cioè i due che sanno della sua tresca e del delitto. (pausa) –

Puzzo- Ma perché consegnare a noi proprio Catanzaro?-

Trovato – Questo non riesco a capirlo…e come mai costui non abbia pensato di eliminarli fisicamente… aveva un killer…forse non aveva l’approvazione di qualcuno più in alto di lui… o forse mirava più su, a prenderne il suo posto, inguaiandolo con la giustizia, mettendogli ai calcagni gli sbirri, attribuendogli un delitto di mafia. Chissà.-        

Marra- (riprendendosi, quindi ironico) Bravi. Bella ricostruzione. Dieci e lode. E ora, se non vi dispiace molto, mi vorreste dire che facciamo?-

Trovato- Dovremmo fermare il signor…imprenditore rampante.-

Puzzo- E per la signora Majolino, che si fa?-

Marra-  Cosa suggerite, l’accusiamo di complicità per il delitto del marito?-

Trovato – Si, e, se mi consente, anche di calunnia.-

Puzzo – E di depistaggio della giustizia.-

Marra- E non ci vogliamo mettere un pizzico di stregoneria, intanto che ci siamo… ma andiamo.-

Trovato- Signor capitano, con tutto il rispetto, quella ha tentato di fregarci, per cui…-

Marra- ( facendosi serio) Maresciallo, lo sa bene che, se non troviamo l’assassino del Majolino, tutto il castello di indizi e di complicità, con un buon avvocato, potrebbe crollare? ( poi a malincuore) Va bene… (pausa di riflessione) Ok, informo il magistrato e prepariamoci per le esecuzioni dei mandati di cattura. -

Trovato – Ah, un momento signor capitano, i tre giorni che mi ha concesso non sono ancora del tutto trascorsi, ho una mezza idea, mi faccia fare questo tentativo e poi informi il magistrato.-

Marra (definitivamente arreso)- E va bene, fate pure.-

Trovato- Agli ordini. Andiamo Puzzo.-

Marra- Andate  e grazie a tutti e due.-

Puzzo- Dovere. (escono)-

Luci a destra.

Vecchio – Sai ci sono delle novità.-

Giovane- Interessanti?-

Vecchio- Abbastanza: Stanno per scarcerare Saru…-

Giovane – Ah, lo  supponevo.-

Vecchio – E hanno prosciolto Mario Catanzaro.-

Giovane- Anche lui… certamente, perché no.-

Vecchio – E hanno arrestato la signora Majolino…-

Giovane – Possibile? E perché? È lei l’assassina del marito?-

Vecchio- No la complice… e anche la calunniatrice di Saru…E hanno arrestato Rappareddu per false informazioni fornite agli  investigatori… e pare che sia disposto a vuotare il sacco sul perché e per come…- 

Giovane- Ma guarda che cose…-

Vecchio-…già… e siamo al delitto per corna, o quasi.-

Giovane – Sicuro?-

Vecchio- Verosimilmente. E non è finita: stanno cercando un  tizio…-

Suona  il telefonino del vecchio.

Vecchio- (rispondendo un po’ infastidito) Pronto…ah sei tu Mario… come stai vecchio birbante…anch’io sto bene… come hai detto? Ah, vuoi parlarmi di persona per certe faccende importanti? E vieni, sono al solito caffè… si, c’è anche il nostro giovane amico… ah…ho capito, si tratta di un …caffè?…(allusione ad un delitto) uno o forse anche due…(guardando di traverso il giovane) tu dici? Possibile… ma certo lo penso anch’io, e non da ora… ok, ti aspetto. Era Mario, dice che mi deve parlare di una personcina e di una certa fotografia (espressione annoiata)… e ha alluso a una scorrettezza, uno sgarbo, a una mancanza di rispetto per –almeno diciamo per ora - la consumazione di…un caffè, al quale non ho dato il mio benestare. E questa è una cosa gravissima, ne convieni-

Giovane- Naturalmente, se così fosse veramente…-

Vecchio- E’ così, veramente!-

Giovane – Allora…(vago gesto con la mano)-

Vecchio -Tu ne sai qualcosa? (lo guarda indagatore)-

Giovane- ( che sta sulle spine) Ah, perbacco, e cosa dovrei sapere?-

Vecchio – (con indifferenza, sorbendo il caffè) Già, perbacco. (riflettendo) Cosa dovresti sapere? Ma quello che sai! (con forza, quindi posa delicatamente la tazzina sul piattino, sistemandola lentamente, prendendo tempo, poi lo guarda sottecchi) E adesso senti cosa ti dico: (alzandosi e aggiustandosi la giacca) siccome non posso incaricare dei volgari sicari per sistemare certe faccende che riguardano gli amici importanti, giusto?; (pulendosi la manica della giacca da un’invisibile polvere) e datosi che non è dignitoso dare in mano agli sbirri un mio carissimo, ambizioso, infedele e infame amico… inoltre perchè sa tante cose mie, anche troppe… (mettendosi il cappello in testa) perciò è ovvio che la questione si deve appianare elegantemente, da galantuomini. (girandogli le spalle) Quindi, per non mettermi in imbarazzo, (facendosi duro) tira le conseguenze, e, certamente, sai già ciò che devi fare, e- fallo subito!-

Giovane- (prima alzandosi, poi restando allibito, infine rassegnato) Ho capito. Niente di personale, sai? Solo che ti credevo rammollito e che fosse giunta l’ora di sostituirti…-

Vecchio- Oh, certamente, però per adesso l’ora è giunta- per te! -

Il vecchio, lentamente esce. Il giovane resta di spalle, ha seguito l’uscita del vecchio quasi sull’attenti, immobile; poi lentamente, con una musica adeguata, le luci calano.

Luci a sinistra. La scena è vuota. Squilla il telefono, entrano in scena Trovato e Puzzo.

Trovato – (prendendo il telefono) Pronto? … no signor giudice, sono il maresciallo Trovato, il capitano Calì è su, al comando di gruppo, dal signor maggiore Marra, per segnalargli il guasto al condizionatore… ma no… grazie signor giudice, troppo buono, ma, come ben sa, il merito è del Maggiore- che con grande intuito ha pensato di rinterrogare il posteggiatore, il quale risultò sparito dalla circolazione da circa una settimana; e, allora, richiedendole il mandato, ci ha inviato  immediatamente a perquisire la casa di Ninu u sciancatu - già il soprannome del posteggiatore di piazza Alcalà-, anzi, la informo che una sua traccia l’abbiamo avuta: il suo berretto da posteggiatore è stato trovato da alcuni pescatori in mare, al largo della foce del Simeto, ergo… si è stato repertato… già, già - e come lei ben sa, nell’abitazione del predetto, abbiamo trovato la pistola che ha sparato al Majolino, un pizzino con le precise istruzioni circa il delitto da compiere; e cinquantamila euro in pezzi da cinquecento… si, è vero, non è stato difficile, erano nascosti, dentro una busta di plastica, nel cassonetto dello scarico del water… già, che fantasia…poi c’è stato quel suicidio provvidenziale di quel pezzo grosso, cioè il mandante del delitto, che, francamente…si, ben detto, ci ha tolto le castagne dal fuoco… certo, sono d’accordo con lei: abbiamo scampato un fastidiosissimo e lunghissimo- e, aggiungo, per noi investigatori, un noiosissimo-  processone… grazie al Maggiore Marra… infatti… infatti… già, ma lo sa che per indagare  ha anche finto di corteggiatore la Giunta? Fico, no?  Ma no, io ho solo collaborato… comunque grazie…grazie assai… si appena rientra in ufficio il capitano Calì, l’avvertirò che lei lo ha cercato proprio per il caso Lina Giunta… certo… Ossequi… ossequi. (chiude il telefono e si passa la mano sulla fronte, come colui che ha sudato, scampando ad un evento indesiderato)-

Puzzo.- Ma io a lei non la capisco. Perché ha voluto dare tutto il merito dell’indagine a Marra.-

Trovato.- Al maggiore Marra, Puzzo, al maggiore.-

Puzzo – Va bene, al maggiore Marra, ma perché?-

Trovato – Puzzo, cara subalterna, vedi, io con la conclusione positiva di questa indagine, ci rimediavo tuttalpiù un encomio; invece lui ne ha ricavato la promozione a Maggiore al primo colpo e il successivo trasferimento al comando di gruppo, con funzioni logistico-ispettivi –(ironico) purtroppo non investigativi -dove potrà fare  tutti gli esercizi intellettuali che vuole. (gesto di stupore eppoi di ammirazione di Puzzo)

Eh, cara mia, sbirri si nasce.-

Fine