Sceneggiata al chiar di luna

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SCENEGGIATA AL

CHIAR DI LUNA

commedia  in 2  atti   di 

SALVATORE  SOTTILE

Personaggi

Alfio           _______________________

Elena                   _______________________

Archimede _______________________

Milanese    _______________________

Battista      _______________________

Travestito  _______________________

Atto primo

La scenografia : uno spazio multifunzionale idoneo a rappresentare tutti gli ambienti richiesti dalla vicenda narrata.

Una discarica, il retro di un ristorante, il salotto della signora Milanese.

Il regista è libero di adottare la soluzione scenografica che ritiene più opportuna: piattaforma girevole, fondali dipinti, proiezione di diapositive, ecc.

Nel retro di un ristorante a pochi passi dalla discarica.

ALFIO   

- Sei fantastica! Guardandoti così, al chiar di luna, mi fai impazzire !

ELENA 

- Esagerato!

ALFIO  

- Esagerato? Tu mi scuoti, mia cara! Mi fai sangue!

ELENA 

- Non essere volgare!

ALFIO  

- Perché, cosa ho detto di male? Ho detto la verità! Ah, perché, tu avresti preferito che ti dicessi con voce romantica ed anche un po effeminata: “Ti desidero, cara! Vorrei poter unire il mio corpo al tuo! Vorresti consentire questa unione?”

ELENA 

- Per carità! Mi faresti ridere!

ALFIO  

E allora, vedi che è meglio come ti ho detto io? Tu mi piaci, mi “attizzi”, mi fai sangue! Vieni qua! (Tenta un approccio)

ELENA – Smettila, ti prego!

ALFIO   - Ma perché, scusa? Lasciami fare!

ELENA – Ma siamo fuori!

ALFIO   - E allora? E’ vero, siamo fuori, ma in un luogo isolato! Chi ci può vedere! Ci sono poi le stelle che brillano! Che cosa puoi volere più dalla vita? Dai, lasciami fare. Non sprecare questa grazia di Dio!

ELENA – Che presunzione!

ALFIO   - No, è soltanto autostima!

ELENA  - Insomma, piantala! Stasera, non mi va!

ALFIO   - Stai scherzando?

ELENA  - No, non sto scherzando!

ALFIO   - E allora vedi che avevo capito bene? Non stavi scherzando!

ELENA – Guarda che non mi fai ridere!

ALFIO   - Ah, sì? Hai ragione! C’è da piangere, altro che ridere! (SIMULANDO) Vedi? Mi stai facendo versare un fiume di lacrime!

ELENA  - Vuoi vedere che te le faccio versare veramente?

ALFIO   - Ma che stai dicendo? Finche si scherza, si scherza…

ELENA  - Ma lo vuoi capire che non sto scherzando? Io ho preso una decisione!

ALFIO    - Bene! Hai preso una decisione! Tutto qui?

ELENA  - Questa decisione riguarda anche te!

ALFIO   - Ah, sì? In che senso, scusa?

ELENA  - Nel senso che ci dobbiamo dare un taglio!

ALFIO   - A che?

ELENA -  Al nostro rapporto!

ALFIO  - Come? Ma che dici? Ti ha dato di volta il cervello! Che giorno è oggi?

ELENA – Non è il primo di aprile!

ALFIO  - Sei sicura?

ELENA – Sicurissima!

ALFIO   - E nemmeno Carnevale, vero?

ELENA  - E’ passato da un pezzo!

ALFIO   - Ho capito! Quindi non è uno scherzo?

ELENA  - Finalmente ci sei arrivato!

ALFIO   - Okay, manteniamo la calma! ( AL CULMINE DELLA ECCITAZIONE) Non è il caso di lasciarsi prendere dai nervi! Non è il momento di lasciarsi trascinare dall’ira o dalla collera! Tutto sotto controllo!

ELENA  - E’ finita, Alfio!

ALFIO   - E’ finita , Alfio!  Ed Alfio, placido, tranquillo, si lascia mollare così? Senza un minimo di reazione, senza versare una lacrima?!

ELENA  - Addio!

ALFIO   - Non ti preoccupare, sono un uomo forte, io! E non voglio nemmeno sapere perché mi hai piantato…

ELENA  - Se vuoi te lo dico!

ALFIO   - Ma non se ne parla nemmeno! Siamo o non siamo una  cppia moderna? In altri tempi, sarebbe successa una tragedia! E invece, come vedi, tutto a posto, tutto regolare!

ELENA – Mi fa piacere!

ALFIO   - Hai visto? In fondo, nove anni di fidanzamento, cosa vuoi che siano?

ELENA – Quello che dico anch’io!

ALFIO  - Che ne diresti di festeggiare?

ELENA – Che cosa?

ALFIO   - La nostra rottura!

ELENA  - Sarebbe un’idea, ma mi sembra un po di cattivo gusto! Almeno stasera!

ALFIO   - Hai ragione! E’ troppo fresca!

ELENA – Magari fra qualche giorno!

ALFIO   - Ecco!

ELENA – Bene! Ora devo scappare! Sono proprio contenta che l’hai presa bene!

ALFIO   - L’ho presa proprio……..bene!

ELENA – Lo vedo!

ALFIO   - Come la prendo io, non la prende nessuno!

ELENA  - Si vede che ci sei portato!

ALFIO   - E la cosa mi preoccupa! Comunque….

ELENA – Sei fortunato!

ALFIO   - Nato con la camicia!

ELENA  - Ciao!

ALFIO   - Ciao! (ELENA SI AVVIA VERSO L’USCITA)

ALFIO   - Vai, vai! Tanto chi se ne frega? Sono o non sono un uomo forte? E da uomo forte, ci devo ridere sopra! Ridere? Scompisciare! Basta cominciare! A patto che avessi voglia di ridere! La verità è che….è che non ho voglia di ridere! Ho voglia di piangere, invece! Ma non per lei! Il mio è un pianto nervoso! Perché non è giusto! Brutta stronza che non sei altro! E intendiamoci, non perché mi importi molto di te! Perché se fossi stata un’altra mi avresti detto il motivo, la ragione per cui mi hai lasciato! Ecco! Io non piango perché mi hai lasciato! Piango perché non mi hai detto il motivo per il quale mi hai lasciato! Perché? Perché?!!!!! Se tu mi avessi detto il motivo…..

ARCHIMEDE – Avresti pianto lo stesso!

ALFIO     -  Forse, chissà! (ACCORGENDOSI DELLA PRESENZA DI ARCHIMEDE) Ma di che si impiccia lei? Mi lasci in pace! E se è venuto per l’elemosina, casca male perché non ho un centesimo!

ARCHIMEDE -  E ti sei dato la risposta!

ALFIO             -  A che?

ARCHIMEDE – Non volevi conoscere il motivo per il quale la tua ragazza ti ha lasciato?

ALFIO              - E allora?

ARCHIMEDE  - Niente! Involontariamente hai captato il motivo! Che è poi quello per il quale ci lasciano il cinquanta per cento delle donne!

ALFIO              - Mi ha lasciato perché non ho il becco di un quattrino?

ARCHIMEDE  - Esatto! Ma guai a farglielo dire! Ti darà un sacco di motivazioni che non c’entrano un cavolo! Pur di non ammettere quella vera!

ALFIO              - Ma che ne sai? Ma fatti i fatti tuoi!

ARCHIMEDE  - Grazie per avermi concesso il tu!

ALFIO              - Che c’entra adesso il tu!

ARCHIMEDE  - No, siccome ci stiamo vedendo per la prima volta, ho notato che mi hai subito dato del tu!

ALFIO               - Embè? Cosa pretendevi, che ti dessi il lei? Ma ti sei guardato allo specchio? Sei un barbone!

ARCHIMEDE  - E infatti, hai ragione! A un barbone, cosa si può dare se non del tu? A questo punto, chiamami anche “ cugino”, e il quadro è completo!

ALFIO              - Che c’entra, non sei mica di colore!

ARCHIMEDE  - Sei sicuro?

ALFIO              - Si vede ad occhio nudo che non sei nero!

ARCHIMEDE  - Già! Perché se fossi anche di colore, oltre al tu, mi sarei beccato pure il “ cugino”?! (RIDE) Povero ragazzo mio!

ALFIO               - Ma come ti permetti? Chi te l’ha data tutta sta confidenza?

ARCHIMEDE  - Chiedo scusa! Non volevo offenderti! Volevo soltanto farti osservare che se mi fossi presentato con un bel doppiopetto blu e magari un rolex al polso, tu forse anziché del tu, mi avresti dato del lei!

ALFIO               - Ma siccome sei un barbone, il problema non si pone!

ARCHIMEDE  - Bravo! Hai fatto anche la rima!

ALFIO              - Già…Si può sapere cosa diavolo vuoi da me?

ARCHIMEDE  - Niente!

ALFIO              - E allora, via, fuori dai piedi!

ARCHIMEDE  - Non sei molto gentile.

ALFIO              - E chi se ne frega!

ARCHIMEDE  - Appunto! Chi se ne frega?! Ormai è diventata legge comune! Viviamo tutti all’insegna del “Chi se ne frega?”

ALFIO               - Esatto! Ognun per se e Dio per tutti!

ARCHIMEDE   - Infatti! Ed ecco perché tutto va a rotoli! Basterebbe fare un’inversione di marcia perché le cose andassero meglio! Ed invece, niente!

SUONA IL CELLULARE DI ALFIO.

ALFIO               - Questa deve essere lei! Si sarà pentita e vuole fare marcia indietro!

ARCHIMEDE   - Fantastico, noh?

ALFIO               - Già, fantastico!

ARCHIMEDE   - Perché non rispondi?

ALFIO               - Certo che rispondo!!!!

ARCHIMEDE   - E allora, che aspetti?

ALFIO               - La voglio fare soffrire!

ARCHIMEDE   - Bravo!

ALFIO               - Non voglio che lei possa pensare che io stavo qua, pronto a ricevere una sua telefonata!

ARCHIMEDE    - Sì, ma se non rispondi, può essere che lei si stufi e chiuda!

ALFIO                - Anche questo è vero! Le rispondo con nonchalance, come se non me ne fregasse niente!

ARCHIMEDE   - Bravo!

ALFIO               - (RISPONDENDO)  Tesoro, ti prego, non mi lasciare! Io mi ammazzo se mi lasci….pronto? Ah, è lei, signora? Credevo fosse sua figlia….. Come?.... Ho capito! Il bracciale, la

catenina e il crocifisso! Glieli manderò, stia  tranquilla! Ah, per la puzzola di peluche che ho

regalato a sua figlia? L’ha persa? Non c’è problema! E’ solo un ricordo….pronto, pronto.. E’ cascata la linea!

ARCHIMEDE   - (IRONICO) Già, è cascata la linea!

ALFIO               - Appunto! Non capisco cosa ci sia di tanto strano

 nel fatto che sia cascata la linea!

ARCHIMEDE   - Niente!

ALFIO               - E allora, perché me l’hai detto con quel tono? Come se anziché cascare la linea, avesse chiuso?

ARCHIMEDE   - Ti ho dato st’impressione?

ALFIO                 - Senti, lasciamo perdere! Non riesco a capire come stia ancora parlando con te!

ARCHIMEDE     - Se non lo sai tu!

ALFIO                 - Perché, tu lo sai?

ARCHIMEDE     - Che cosa?

ALFIO                 - La ragione per cui mi stai rompendo le scatole?

ARCHIMEDE     - Veramente, non è mia intenzione romperti le scatole…

ALFIO                 - Intanto, ci riesci a meraviglia!

ARCHIMEDE     - Eh, già! Tu ritieni di essere vittima di un   “calpestìo testicolare”….

ALFIO                  - Come?

ARCHIMEDE      - “Calpestìo testicolare”! Tu lo chiami: rompere le scatole, io, invece, “calpestìo testicolare”! Rende lo stesso ed è meno volgare!

ALFIO                  - Questa è bella! Ti metti a filosofeggiare, adesso?

ARCHIMEDE      - Che c’entra? Si può dire tutto senza bisogno diessere triviali!

ALFIO                  - Se devo mandare a quel paese qualcuno, voglio vedere con quale finezza lo posso fare!

ARCHIMEDE     - Mandandolo, appunto, a quel paese! Se poi, vuoi usare altre metafore….

ALFIO                 - Ecco, voglio vedere come fai a non sporcarti la bocca….

ARCHIMEDE    - E’ semplice! Gli dici: vai in peristalsi!

ALFIO                - In peri…cosa?

ARCHIMEDE    - Peristalsi! Termine medico che serve ad ad indicare ciò che quotidianamente facciamo in bagno! Quando tiriamo lo sciacquone, naturalmente!

ALFIO                - Troppo complicato! E poi, si corre il pericolo che il destinatario dell’invito non capisca, e anziché offendersi, ti ringrazi riconoscente!

ARCHIMEDE – Se ha problemi di stitichezza, forse!

ALFIO             - Non mi ha fatto ridere!

ARCHIMEDE – Hai ragione, non è la migliore del mio repertorio!

ALFIO             - E comunque, si è fatto tardi! Ti saluto!

ARCHIMEDE – Te ne vai?

ALFIO             - E allora? Cosa dovrei fare? La mia fidanzata mi ha piantato, la mia padrona di casa mi ha sfrattato….

ARCHIMEDE – Scommetto che eri un po’ in arretrato con l’affitto!

ALFIO              - Non pago da nove mesi!

ARCHIMEDE  - Capisco!

ALFIO              - Se uno è al verde, cosa può fare? Non li può mica fabbricare!

ARCHIMEDE – Sante parole!

ALFIO              - E anziché aiutarti, la tua fidanzata che fa?

ARCHIMEDE  - Ti manda in peristalsi!

ALFIO              - Appunto!

ARCHIMEDE  - E senza dirti il motivo!

ALFIO              - Esatto!

ARCHIMEDE  - Che poi, uno fa finta di non capirlo il motivo!

ALFIO              - Bravo! Ma non siamo cretini! Tu, brutta….

ARCHIMEDE  - Disgraziata!

ALFIO              - Disgraziata è poco! Cosa credi che non l’abbia capito? Qui c’è lo zampino di tua madre!

ARCHIMEDE  - Queste suocere!

ALFIO              - Non mi può digerire perché sono orfano!

ARCHIMEDE  - Sicuramente avrà manie di grandezza!

ALFIO              - Eppure, mi mancano due esami e la tesi!

ARCHIMEDE  - Laurea in?

ALFIO              - Giurisprudenza!

ARCHIMEDE  - Futuro avvocato?

ALFIO              - E’ il mio sogno!

ARCHIMEDE – E’ il tuo unico sogno?

ALFIO             - Purtroppo no! Nei miei sogni c’è anche lei!

ARCHIMEDE – Elena?

ALFIO             - Già! Ma la voglio cancellare! Lei non mi vuole? Vuol dire che non mi merita!

ARCHIMEDE – Bravo! Un po’ di amor proprio non guasta! In fondo, il mondo è pieno di donne! Splendide donne! In grado di farci innamorare, sognare, impazzire! Ed ogni volta, è come la prima volta! Il cuore batte vertiginosamente, le palpebre tremano incessantemente, ti senti leggero come una piuma!

ALFIO                Anche tu, quando ti innamori ti senti leggero come una piuma?

ARCHIMEDE – Ti sembrerà strano, ma anch’io, quando mi innamoro, mi sento leggero come una piuma!

ALFIO             - Ci vuole un  po’ di fantasia!

ARCHIMEDE – Duecento chili, per l’appunto!

ALFIO             - Ma toglimi una curiosità: che rapporto hai tu con il sesso?

ARCHIMEDE – Non lo vedo!

ALFIO             - Come?

ARCHIMEDE – E’ da molti anni che io e “lui” non ci vediamo!  Una barriera ci divide! E da laggiù, è un po’difficile! Mandasse almeno una cartolina, una fotografia! Però è sempre il miglior amico dell’uomo!

ALFIO              - In questo caso, sei tu il suo nemico!

ARCHIMEDE  - Ma chi te l’ha detto! Dici questo perché mi vedi così! Ma anche noi ci concediamo momenti di svago!

ALFIO               - Ecco, appunto, come fate?

ARCHIMEDE  - Ma che te frega?! Ma guardate un po’ se son domande da fare queste! Facciamo e basta! E poi se proprio ti vuoi togliere la curiosità, vallo a chiedere a Ferrara o a Pavarotti! Anzi, ci

                           andrei anch’io! Chissà che non mi diano qualche  dritta! Hai visto mai?!

ALFIO             - Sei simpatico!

ARCHIMEDE – Grazie! Anche tu non scherzi!

ALFIO             - Bè, tanto vale presentarci. Io sono Alfio.

ARCHIMEDE – Piacere, Archimede!

ALFIO             - Archimede? Come Archimede il pitagorico?

ARCHIMEDE – Esatto! Ma io e il pitagorico non abbiamo niente in comune! Detesto, infatti la matematica!

ALFIO             - Anch’io!

ARCHIMEDE – Per carità! Non ho mai avuto simpatia per i  numeri!

ALFIO              - E dimmi un po’, come ti sei ridotto così?

ARCHIMEDE  - In che senso, scusa?

ALFIO              - Nel senso….sì, insomma, non è una situazione normale!

ARCHIMEDE  - E perché, scusa? Io sto’ bene! Mangio, dormo, gioco, e la sera, per tetto un cielo di stelle!

ALFIO              - E quando piove?

ARCHIMEDE  - Ci si ripara, mio caro! In mille modi! E quando albeggia, si ha il privilegio di assistere allo spettacolo più bello che ci sia! Il sole che si erge, prepotente dalle tenebre!Ed ingaggia una strenua lotta che lo vede alla fine vincitore! Ed è il sole che, la mattina, riscalda i nostri cuori, e ci da la forza di vivere! Perché basta guardarsi intorno per capire quanto sia bella la vita! Anche quando piove! Anche quando c’è la nebbia! La nebbia che sembra avvolgere col suo manto impercettibile tutti gli innamorati!

ALFIO              - Sei mai stato innamorato?

ARCHIMEDE  - Ma io sono sempre innamorato! Amo la vita!

ALFIO               - No, io intendevo : innamorato di una donna.

ARCHIMEDE   - E’ accaduto molti anni fa! Ma ormai è acqua passata!

ALFIO               - Non ne vuoi parlare?

ARCHIMEDE   - Già! Preferisco evitare! Tanto più che in una serata come questa, con queste stelle che  brillano in cielo, e quest’aria così frizzantina, si deve sorridere, gustare un buon bicchiere di

                             vino e scacciare i cattivi pensieri!

ALFIO                - Massì, in fondo hai ragione tu! Dai, ci sto!

ARCHIMEDE   - Evviva! Così mi piaci! Ecco, questo è un rosso fantastico!

ALFIO                - Versa, Archimede!

ARCHIMEDE    - Bravo! E chi non beve con me, peste lo colga!

ALFIO                - (INTONANDO LA FAMOSA ARIA OPERISTICA) Libiam! Libiam nei lieti calici!

ARCHIMEDE   - Viva il vino, quando è sincero! Scaccia ogni pensiero! E’ sinonimo di allegria! Quanto è bella questa vita mia!

CANTANDO E BALLANDO, IN PREDA ALL’ALLEGRIA, ALFIO E ARCHIMEDE SI AVVIANO PER L’USCITA.CRESCENDO MUSICALE. BUIO.LA LUCE SI APRE QUALCHE ORA DOPO. ALFIO E’ADDORMENTATO SULLA PANCHINA. ENTRA IL MILANESE.

MILANESE       - Che squallore! Hai proprio toccato il fondo!

ALFIO                - Signora!

MILANESE       - Sono venuta a ritirare la mercanzia.

ALFIO                - Poteva venire Elena:

MILANESE       - Non voglio che mia figlia abbia più rapporticon te!

ALFIO                - E allora, non mi sbagliavo! C’è il suo zampino!

MILANESE       - Cosa vorresti insinuare?

ALFIO                - E’ lei che ha indotto Elena a lasciarmi?!

MILANESE      - Che c’entro io? Mia figlia è una ragazza autonoma e non si lascia condizionare da  niente e nessuno! In questo caso, però, una parolina, è vero, l’ho spesa!

ALFIO               - Non si poteva fare i fatti suoi?

MILANESE      - Dimentichi che io sono la madre! E se

 permetti, nel momento in cui vengo chiamataad esprimere un parere o a dare un consiglio….

ALFIO               - Non se lo fa dire due volte?!

MILANESE      - Bravo! Specialmente se è in gioco il destino di mia figlia! Comunque…peccato!

ALFIO               - Cosa?

MILANESE      - No, niente! Niente di importante! O comunque.. …ormai è inutile! Perché non ti ho conosciuto prima io?!

ALFIO               - Continuo a non capire!

MILANESE      - Meglio!

ALFIO               - Eh, no, per la miseria! Adesso lo voglio sapere!

MILANESE      - Ma niente! Deliri di una quarantenne che non  ha ancora raggiunto la pace dei sensi!

ALFIO               - E temo tarderà a raggiungerla!

MILANESE      - Sante parole! Comunque….il crocefisso , il bracciale e la catenina?

ALFIO               - Eccoli! Per la puzzola? Ho capito: nessunasperanza!

MILANESE      - Sei intelligente! Su questo non ci sono dubbi!

ALFIO              -  Grazie!

MILANESE     - Mi raccomando: cerca di sparire dalla circolazione! Niente lettere, niente telefonate! Cerca di togliertela dalla testa! Anche perché Elena èquasi compromessa!

ALFIO              - Potrei conoscere il fortunato?

MILANESE     - Un rappresentante dell’alta società! Questa volta Elena ha puntato in alto ! E trova tutto il mio appoggio! Un uomo ricchissimo! Un uomo in grado di farci cambiare ragione sociale!

ALFIO               - Lo sposa anche lei?

MILANESE      - Che c’entro io? Elena lo sposa!

ALFIO              - Appunto, lei che c’entra?

MILANESE     - Il mio futuro genero ha deciso che io dovrò andare ad abitare con loro!

ALFIO              - Bel fesso!

MILANESE     - Come ti permetti di offendere mio genero!

ALFIO             - Per carità! E chi glielo tocca!

MILANESE     - Certo, non è così…così maschio come te!

ALFIO              - Che ci possiamo fare?! Non si può avere tutto dalla vita!

MILANESE     - Hai ragione! Peccato, però!

BATTISTA      - (ENTRANDO) Il signorino è atteso da Sua Eccellenza Suo padre!

ALFIO              - (SBALORDITO) Come? Scusate, ma state prendendo un abbaglio! Il signorino che state cercando, non sono io!

BATTISTA      - Dite sempre così! (ALLA MILANESE) Suo  padre,  L’eccellentissimo Grand’Ufficiale della Repubblica, passa le srate a cercarlo! E lui si dilegua! Si diverte a frequentare questi luoghi malfamati! Eppure con la rendita miliardaria….

MILANESE      - (STRABUZZANDO GLI OCCHI) Miliardaria?

BATTISTA       - Fossero soltanto i miliardi! Case, palazzi, negozi lussuosissimi, automobili, motociclette, piscine..

ALFIO               - Ma non sono io! Quello che possiede tutto questo…..

BATTISTA       - Quando lo vengo a prelevare in queste zone, fa sempre così! Lui nega la propria identità! Ed è in queste occasioni che bisogna essere fermi e decisi!

MILANESE      - Ma certo! E poi, si vede subito che è un ragazzo meraviglioso! Io l’ho detto sempre!

ALFIO               - Come? Cosa sentono le mie orecchie?

BATTISTA       - (ALLA MILANESE) Non gli dia retta! Deve superare la crisi!

MILANESE     - Già! Forse è meglio! (AD ALFIOI) Ti saluto, caro! E mi raccomando: fatti sentire! Non credo che dimenticherai l’indirizzo? E scrivi se ti  fa piacere! Noi ti aspettiamo! (A BATTISTA) I miei ossequi a Lei e al Grand’Ufficiale…

BATTISTA      - All’Eccellentissimo Grand’Ufficiale!

MILANESE     - Mi scusi! All’Eccellentissimo Grand’Ufficiale! Arrivederci!

ALFIO              - Addio!

MILANESE     - Spero che sia, invece, un arrivederci! (ESCE)

BATTISTA      - Ma come siete ridotto, Altezza? Vi rendete conto?

ALFIO             - IO mi rendo conto che sto impazzendo!Chi diavolo sono io? Fino a qualche ora, sapevo di essere uno spiantato, senza il becco di un quattrino e senza tetto! Adesso, invece, scopro

di essere….Chi sono?

BATTISTA      - Sua Altezza Alfio Di Camporotondo!

ALFIO             - Ma mi scusi….perchè “Sua Altezza”?

BATTISTA      - Vedo che la sbornia sta durando più del solito!

ALFIO             - Quale sbornia? Io non ho bevuto!

BATTISTA      - Ne è sicuro?

ALFIO             - E comunque, se ho bevuto o non ho bevuto, sono soltanto affari miei!

BATTISTA      - Dite? Sarà! Ma suo padre è molto in apprensione per lei!

ALFIO              - Mio padre? Ricominciamo con questa storia del padre? Come glielo devo dire che si sta sbagliando? Io sono orfano, ha capito? Cresciuto senza padre e senza madre!

BATTISTA        - D’accordo, ma la prego di seguirmi!

ALFIO               - E se non volessi? Non mi può costringere con la forza!

BATTISTA        - Me ne guarderei bene dal farlo!

ALFIO                - Appunto! Tanto per mettere i puntini sulle i!

BATTISTA        - Però mi costringe a non lasciarla da solo! E se permette, passare la notte all’aperto, non è la mia massima aspirazione!

ARCHIMEDE   - (E’ TRASFORMATO RADICALMENTE. ELEGANTISSIMO, ROLEX AL POLSO E QUANT’ALTRO DENOTI RICCHEZZA.)

 E nemmeno la mia!

BATTISTA        - Eccellenza!

ALFIO                - Ma lei non è…..

ARCHIMEDE    - Sono quello che vedi: Sua Eccellenza Grand Ufficiale della Repubblica Artemio di Camporotondo!

ALFIO                 - Eppure…eppure lei ha una somiglianza straordinaria con un barbone che ho incontrato proprio qui, circa mezz’ora fa!

ARCHIMEDE     - Semmai è lui che mi somiglia!

ALFIO                 - Già! E comunque…..porca miseria non capisco più niente! Ma allora, è vero? E’ vero che lei è mio padre?

ARCHIMEDE     - Se sono tuo padre, perché mi dai del lei?

ALFIO                 - Ha ragione! Scusa…hai ragione! Solo che mi sembra un sogno! Ma ti rendi conto? In mezz’ora sono passato dalle stalle alle stelle! Sì, ma se mi state prendendo in giro, io non

                               so quello che faccio! Vi avverto che non ho un carattere facile!

BATTISTA          - Lo sappiamo!

ARCHIMEDE     - Ed è arrivato il momento di ingentilirlo un po’ questo caratterino!

ALFIO                  - Ah, papà, sei mio padre da cinque minuti e  già inizi a rompere?! Anzi: a produrre un calpestìo testicolare! Ti è piaciuta questa?

ARCHIMEDE      - Non male! Tuttavia, puoi fare di più! Soprattutto in vista di un prossimo invito

                                a pranzo da parte della signora Ilse Milanese, madre della tua, al momento ex, ma presto aspirante fidanzata, Elena!

ALFIO                   - Mi ha lasciato quella stronza!

ARCHIMEDE       - Ma ti riprenderà! Eccome se ti riprenderà! Anzi, scommetto che già da questo momento starà cominciando a fare marcia indietro con sua figlia!

ALFIO                   - E tu come lo sai?

ARCHIMEDE       - Ho una certa esperienza maturata sul campo!

ALFIO                   - E’ impossibile! Mi ha sempre trattato con i piedi!

ARCHIMEDE       - Chi ha trattato con i piedi? Un povero orfanello, senza posizione, avvenire e quanto altro assicuri un brillante futuro per sua figlia! Ma il discorso cambia se si tratta di Sua Altezza Alfio di Camporotondo!

BATTISTA           - Eccome se cambia!

ARCHIMEDE      - Bravo Battista! Fai sentire al nostro Alfio cosa starà dicendo la Signora Ilse Milanese alla figlia Elena!

BATTISTA           - (CON VOCE EFFEMMINATA) Elena, gioia di mamma tua! Ascolta le parole di tua madre che, modestamente, non ha mai fallito un colpo! Li ho tutti stesi al tappeto questi  maschiacci…..ALFIO ESPLODE IN UNA FRAGOROSISSIMA RISATA.

ALFIO                 - (RIDENDO) Mi fa morire! Ma come parla?

ARCHIMEDE     -  Non ci fare caso! E’ una donna mancata!

ALFIO                 -  Come?

ARCHIMEDE     - E’ un po’ dall’altra sponda!

BATTISTA         - (INDISPETTITO) Posso continuare?

ARCHIMEDE    - (AD ALFIO ) Quando inizia una cosa, la vuol portare a termine! (A BATTISTA) Prego!

BATTISTA         - Io, che ho collezionato tutti i più bei fusti della Sicilia, posso consigliarti come

                               nessuna!

ARCHIMEDE    - (AD ALFIO) Quasi autobiografico!

BATTISTA         - E’ Alfio l’uomo per te! E’ figlio dell’Eccellen

tigissimo Grand’ Ufficiale della Repubblica Artemio di Camporotondo! Ottima posizione, ville, macchine, barche, piscine….e poi, è così macho, da farmi venire le convulsioni!

ARCHIMEDE    - Hai finito?

BATTISTA        - Sì, ho finito!

ARCHIMEDE    - Ecco, questo è quello che starà dicendo Ilse Milanese alla bella Elena! Magari non avrà espresso la femminilità del nostro Battista…

BATTISTA        - L’ho fatto per rendere il più possibile verosimile la situazione!

ARCHIMEDE    - E ci sei riuscito! Fin troppo!

ALFIO                - Ma io vorrei capire il perché di questo ribaltone

BATTISTA         - (EFFEMMINATO, QUASI MATERNO) Non l’ha capito, u’ picciriddu!

ARCHIMEDE     - Battista! Ti ordino di smettere i panni femminili e riprendere la tua identità!

BATTISTA          - E’ una parola!

ARCHIMEDE     - Lo so’, ma sforzati! (AD ALFIO) Scusami, caro! Mi chiedevi come potesse avvenire in Ilse Milanese questo repentino cambiamento?

ALFIO                  - Già, non riesco a spiegarlo!

ARCHIMEDE     - Sai, ti confesso che da un lato, mi fa piacere che tu non l’abbia capito. Dimostri integrità, pulizia! Da un canto! Ma dall’altro, questo tuo…diciamo candore, potrebbe essere scambiato per ingenuità o ancor peggio…

ALFIO                  - Non sono fesso!

ARCHIMEDE      - Ma certo! Ci mancherebbe! Solo che a questo mondo, spesso, o si è intraprendenti, spregiudicati, oppure….

ALFIO                  - Oppure fessi. Questo vuoi dire?

ARCHIMEDE      - Già! Ma comunque, noi non ci lasceremo sorprendere! Anche noi faremo la nostra parte! E vedrai, mio caro, che bella partita ci aspetta! Scenderemo in campo!

ALFIO                  - Papà, ti sarai montato la testa?

ARCHIMEDE      - Bella questa! No, non ti preoccupare! La  nostra battaglia è per fini più modesti! Ma  è pur sempre una battaglia!

ALFIO                  - Ma alla fine, sarà valsa la pena di fare tutto questo?

ARCHIMEDE      - Ecco, questa sì che è una bella domanda! Io, purtroppo, la risposta non te la posso dare!

ALFIO                   - E allora?

ARCHIMEDE       - E allora…te la dovrai cercare da te la  risposta! E adesso, bando alle ciancie, sei pronto?

ALFIO                    -Devo fare pipì!

ARCHIMEDE        - Questo è superfluo…

ALFIO                    - Come, superfluo? Me la sto’ facendo sotto!

ARCHIMEDE        - D’accordo, mingerai!

ALFIO                    - Cosa?

ARCHIMEDE        - Quando si vuol fare quello che hai detto tu, si minge!

ALFIO                     - In liquido! In solido, si va in peristalsi!

ARCHIMEDE        - Bravo!

ALFIO                    - Sei sicuro di non conoscere un certo Archimede?

ARCHIMEDE        - Non ho mai avuto il piacere….

ALFIO                    - Sarà!

ARCHIMEDE        - E allora, sei pronto a sfidare il bel mondo? Gente con la puzza sotto il naso, maniaci del protocollo, razzisti, schifiltosi, arroganti, presuntuosi, boriosi e chi più ne ha ne metta?

ALFIO                     - Questo è il mondo di Ilse Milanese, ma non di sua figlia! Lei si è sempre dissociata!

ARCHIMEDE          - Ne sei sicuro?

ALFIO                      - Me l’ha sempre detto!

ARCHIMEDE          - E’ un po’ poco! Per dichiararsi diversi da un ambiente, non basta dirlo, bisogna dimostrarlo! E, lasciamelo dire, non con le parole, ma con i fatti! Comunque, non ti preoccupare! Se Elena è diversa da sua madre lo dimostrerà, o meglio : noi lo scopriremo! (A BATTISTA) Dico bene, Battista?

BATTISTA               - Sarà una guerra santa!!!!!

ARCHIMEDE           - Il nostro Battista soffre di misticismo  religioso!

BATTISTA                - Ambisco a conquistare un posto in paradiso!

ARCHIMEDE            - E ce la farebbe se, ogni tanto, non si  lasciasse prendere da insani pensieri!

BATTISTA                 - Peccati virtuali!

ARCHIMEDE             - Appunto, siamo nell’era del virtuale, e il nostro Battista si adegua!

BATTISTA                  - Eccellenza, se è una provocazione, non la raccolgo!

ARCHIMEDE              - Ecco, bravo, non la raccogliere! Del  resto, non è il momento di polemizzare! Questo è il momento di spegnere le luci in sala, dare il  “chi è di scena”, e alzare

il sipario! Perché la commedia, la vera commedia, incomincia ora!

BATTISTA                  - Mi sento eccitato!

ARCHIMEDE              - Siete pronti?

ALFIO                         - Prontissimi!

ARCHIMEDE             - Perfetto! E allora, se la vita è teatro, e il

 teatro è vita, parta la musica, prima piano, poi, più forte, poi sempre più forte, quasi un crescendo! Ecco, così! Meraviglioso! E poi le luci! Si attenuino! Si colorino di azzurro, poi di blu, poi di rosso, fino a toccare tutti i colori dell’arcobaleno!(Perfetto! Buio! E dall’oscurità, appaia prima tenue, poi sempre più chiaro, il salotto di Ilse Milanese! Signori, si va a incominciare!!!!

BUIO – CRESCENDO MUSICALE.

IN CASA MILANESE.

ELENA                       - Ma ti stai rendendo conto? L’abbiamo bistrattato, schifato, cacciato di casa, e adesso, non so’ per quale miracolo, ce lo dovremmo riprendere?

MILANESE                - E allora? Che c’è di male?

ELENA                       - Che c’è di male? Ma con quale coraggio, vorrei sapere io, dovrei fare pace e                                       rimettermi con lui?! Con quale dignità?!

MILANESE                 - Fregatene!

ELENA                        - Eh, no, per la miseria! non me ne posso fregare! Non posso giocare con la dignità e i sentimenti degli altri!

MILANESE                 - Passi la dignità, ma i sentimenti? Quali  sono questi sentimenti?

ELENA                         - Ezechiele, dove lo metti?

MILANESE                  - A mangiare i tre porcellini!

ELENA                         - Non mi va di scherzare, mamma! Ezechiele è il ragazzo che fino a

stamattina mi volevi appioppare! Me l’hai fatto conoscere, mi ci hai fatto abituare, ed ora, così su due piedi, vorresti che gli dicessi: arrivederci e grazie?

MILANESE     - Ma a te piace Ezechiele?

ELENA            - Stai scherzando? A me Ezechiele fa schifo!

MILANESE     - Anche a me!

ELENA            - E allora, perché hai tentato di scaricarmelo?

MILANESE     - Perché ci ha i soldi! Ecco perché!

ELENA            - E adesso, non li ha più?

MILANESE     - Sciocchina! C’è qualcuno che ne ha di più e, se ci permetti, è molto meglio di Ezechiele!

ELENA            - Quando te lo dicevo io che Alfio era molto meglio di Ezechiele, non mi hai nemmeno preso in considerazione!

MILANESE    - Allora non sapevo quello che, invece, ho scoperto dopo!

ELENA           - E sentiamo, cosa hai scoperto?

MILANESE    - Tieniti forte! Quello che noi pensavamo essere un povero orfanello, spiantato, senza arte né parte, è invece, Sua Altezza Alfio di Camporotondo!

ELENA           - Stai scherzando?

MILANESE    - Niente affatto! Figlio dell’Eccellentissimo Grande Ufficiale della Repubblica Artemio di Camporotondo!

ELENA           - Ne sei sicura?

MILANESE   - Sicurissima! E’ un partitone e non ce lo dobbiamo fare scappare!

ELENA         - Ed Ezechiele?

MILANESE  - Semplice : Alfio batte Ezechiele tre a zero!

ELENA         - Fai tutto facile tu!

MILANESE  - Non capisco dove siano le difficoltà!

ELENA         - Me l’hai fatto lasciare, capisci?

MILANESE  - E adesso, te lo faccio riprendere!

ELENA         - E cosa ti dice che lui accetterà?

MILANESE  - Bè, questo dipende anche da te! Non siamo donne per niente! E poi, sai che ti dico? Sono curiosa di conoscere il padre! Chissà!

ELENA         - Mamma! Cosa ti stai mettendo in testa?

MILANESE  - Fatti gli affari tuoi! Si campa una volta sola , mia cara! Ed io, se ci permetti, non voglio avere alcun rimpianto! Finirò all’inferno? Pazienza! In fondo per certi versi, mi farebbe anche comodo!

ELENA         - In che senso?

MILANESE  - Lo sai che sono freddolosa!

ELENA         - Che stupida!

MILANESE  - Io lo so, mia cara, non sono mica scema! Tu migiudichi male! E credimi, non ti biasimo per questo! Anzi, forse hai anche ragione! Ma se sono arrivata fino a questo punto, è perché dalla vita non mi aspetto più nulla! Alla tua età aspettavo il principe azzurro, colui che mi facesse battere il cuore! Ed è arrivato! Peccato che io non l’abbia conservato! Una bella serata, dopo aver alzato il gomito, approfittando della sua assenza, non ho esitato a tradirlo! Lui mi ha scoperto, proprio nel momento più vergognoso….proprio nel momento in cui mai avrei voluto che mi vedesse! Lanciò un urlo! Un urlo di dolore! Poi se ne andò! Fu per lui un colpo tremendo! Lui che mi adorava! Non si riebbe più! Tentai di andarlo a cercare, ma fece sparire le sue tracce! Qualcuno mi disse che si era suicidato! Altri, invece, che si era alcolizzato! Insomma: l’ho rovinato! Capisci? Per un attimo di voluttà, ho distrutto l’uomo che mi voleva bene! E allora, da quel momento ho deciso che non avrei avuto più nulla di più prezioso da perdere! Cara Ilse – mi son detta – sei caduta in basso? Benissimo! Ed allora giù! Sempre più giù! Quando ci si sporca, quando si casca….è difficile rialzarsi! E se posso essere schietta, ti dico che non ho fatto nulla per rialzarmi! Questa è la mia condanna!

ELENA        - Era papà?

MILANESE – Che importanza ha?

ELENA        - Ti prego, rispondimi! Quell’uomo era mio padre?

MILANESE – Quale, il fedifrago?

ELENA        -  Non mi riferivo al tuo amante! Salvo che sia lui…

MILANESE – No, per tua fortuna, non è il fedifrago, come lo chiami tu!

ELENA        - E allora, vedi che ho capito bene? E’ l’altro! Quello che è poi finito male?

MILANESE – Che senso ha parlarne? Ormai è passato tanto  tempo! Cosa credi? Ho pagato per quello che ho fatto! E il tempo, in questi casi, è implacabile! Questa è la mia vita!

ELENA        - Sì, ma non la mia!

MILANESE – Perché, pensi di essere più fortunata?

ELENA        - E perché non potrei esserlo?

MILANESE – Perché sei mia figlia! Ce l’abbiamo nel sangue!

ELENA        - Tu sei pazza!

MILANESE – Pazza? Chi ha lasciato Alfio per mettersi con Ezechiele?

ELENA        - Io! Però soltanto perché me l’hai chiesto tu!

MILANESE – Infatti! Non lo vedi come ci somigliamo? Se veramente impazzivi per il tuo Alfi, non l’avrestilasciato, per nessuna ragione al mondo!

ELENA        - Io non ho mai creduto a “ due cuori e una capanna”!

MILANESE – (RIDENDO SMODATAMENTE) Brava! Questo mi piace sentirti dire! E noi faremo di tutto per convolare a giuste nozze col tuo bel principe azzurro! E mi raccomando: noi non dobbiamo essergli da meno!

ELENA         - In che senso?

MILANESE  - Dovremo essere alla sua altezza!

ELENA         - Ma se non abbiamo più il becco di un quattrino! Ci siamo mangiate anche l’anima!

MILANESE  - D’accordo! Ma guai a farglielo capire! Gli racconteremo un sacco di bugie!

ELENA         - E sei sicura che, non tanto lui, quanto il padre, le berrà?

MILANESE  - E il mio fascino dove lo metti?

ELENA         - Può essere che non gli faccia né caldo né freddo!

MILANESE  - Dici? Io, invece, ti assicuro che abboccherà come un pesce! Modestamente, non ho mai mancato un bersaglio! E poi, tu preoccupati di fare bene la tua parte, che io farò la mia!

SUONANO IL CASMPANELLO.

ELENA         - Chi sarà?

MILANESE  - Credo di saperlo! (SI DIRIGE VERSO LA  PORTA DI INGRESSO, LA APRE E INTRODUCE BATTISTA CON UN FASCIO DI ROSE IN MANO)

ELENA         - Buonasera.

BATTISTA   - Buonasera. Ho l’ordine di recapitare questo omaggio floreale.

MILANESE  - Chi lo manda?

BATTISTA   - L’Eccellentissimo Grande Ufficiale della Repubblica Artemio Di Camporotondo!

MILANESE  - Quale onore!

BATTISTA   - Sua Eccellenza ama farsi precedere e attendere in questo modo! E’ un poeta!

MILANESE   - Ardo dal desiderio di conoscerlo!

BATTISTA    - Lo immagino! Sua Eccellenza è un uomo di cui tutti si potrebbero innamorare!

ELENA          - Anche lei?

BATTISTA    - (IMBARAZZATISSIMO) La domanda non mi sembra pertinente!

MILANESE   - (CON DISAPPUNTO) Elena! (A BATTISTA) Non se la prenda a male, la ragazza è giovane, e spesso non sa quello che dice!

BATTISTA    - L’ho visto!

MILANESE   - E quando avremo il piacere dei ricevere la visita Del Grande Ufficiale….

BATTISTA    - (INTERROMPENDOLA) Eccellentissimo Grande Ufficiale!

MILANESE   - Già, chiedo scusa! Eccellentissimo Grande Ufficiale della Repubblica Artemio di Camporotondo?

BATTISTA    - Domani sera, alle diciotto.

MILANESE   - Domani, alle diciotto? Ma è fantastico! Conteremo le ore!

BATTISTA    - E adesso me ne vado. Il mio compito è esaurito!

MILANESE   - Arrivederci!

BATTISTA    - A domani!

ELENA          - Viene anche lei?

BATTISTA    - Certamente! Sono il maggiordomo! L’Eccellentissimo Grande Ufficiale della Repubblica Artemio di Camporotondo si muove sempre con tutto il suo seguito!

MILANESE   - Ma certo! (AD ELENA) Che domande! (A BATTISTA) La scusi, ha fatto una gaffe!

BATTISTA    - E’ la seconda!

MILANESE   - Elena! (A BATTISTA) Sono proprio mortificata!

BATTISTA   - Mi sembra il minimo!

MILANESE  - Già!

BATTISTA   - Bene. Io adesso tolgo il disturbo. Buonasera.

MILANESE  - Buonasera.

BATTISTA ESCE.

ELENA         - Non ti sembra un po….

MILANESE  - Mi sembra, ma faccio finta di niente! E ti prego di fare altrettanto!

ELENA         - Se mi riuscirà di trattenere il riso!

MILANESE  - Ci devi riuscire! Te l’ordino! Non vorrai mandare all’aria tutto per una sciocchezza del genere? Dobbiamo fingerci come loro, capisci? E vedrai che lo troverai tremendamente divertente!

ELENA         - Dici?

MILANESE  - Ma certo! Contessina!

ELENA         - Contessina?

MILANESE  - Contessina! La sottoscritta Contessa Ilse Milanese.

ELENA         - Ma tu non sei contessa…

MILANESE  - E da questo momento lo diventi!

ELENA         - Sei pazza!

MILANESE  - Zitta! Dicevo: la sottoscritta Contessa Ilse Milanese, donna nobile e casta…

ELENA         - Soprattutto casta!

MILANESE  - E allora? Dov’è il problema? Non ho la faccia della donna casta e virtuosa?

ELENA         - Veramente, dalla faccia emerge il contrario!

MILANESE  - D’accordo, mi trucco!

ELENA         - Per trasformarti in donna casta e pura, ci vorrebbe Carlo Rambaldi!

MILANESE  - E chiamiamolo!

ELENA         - Che stupida! Come fa a venire? E’ in America! E poi è lui il creatore di E.T.!

MILANESE  - La Contessa che c’è in me non raccoglie siffatte provocazioni!

ELENA          - Meno male!

MILANESE   - Ma Ilse Milanese, nonché tò matri, si siddia!

ELENA          - Una contessa che parla in dialetto?

MILANESE   - Ti ho detto che ti sta parlando la madre! E si non vò buscari, statti accura, va bene! (SI METTE A INSEGUIRE SCHERZOSAMENTE LA FIGLIA CHE STA AL GIOCO)

ELENA          - (SFOTTENTE) La contessa!!!!!!!

BUIO – CRESCENDO MUSICALE –

ALL’ESTERNO. ARCHIMEDE E’  CON ALFIO, ELEGANTISSIMO.

ARCHIMEDE – E allora, come ti senti?

ALFIO             - Mi sembra un sogno! Vorrei che qualcuno mi desse un pizzicotto!

ARCHIMEDE – Perché?

ALFIO             - Per essere sicuro di non sognare ad occhi aperti!

ARCHIMEDE DA UN BEFFETTO SULLA GUANCIA DIALFIO CHE EQUIVALE AD UN SONORO CEFFONE.

ALFIO             - Io ho chiesto un pizzicotto!

ARCHIMEDE – Ti ho fatto una carezza!

ALFIO             - Alla faccia della carezza! E comunque..grazie!

ARCHIMEDE – Ricordati, ragazzo mio, non basta il vestito!

ALFIO             - Come sarebbe?

ARCHIMEDE – Per distinguersi, occorre curare anche i gesti, i movimenti, gli atteggiamenti…insomma, in una parola: la postura!

ALFIO              - La postura?

ARCHIMEDE  - Sì, il modo di porgersi, di atteggiarsi! Ti faccio un esempio. Il modo di parlare. Colui che si distingue assume un atteggiamento patito, depresso, quasi schifato! (USANDO UN                             BIRIGNAO) Ecco, così! Con questa espressione Come se stesse in piedi quasi per miracolo! E poi, la camminata!

ALFIO               - Perché, come debbo camminare?

ARCHIMEDE  - Come se avessi un libro in testa! (A BATTISTA) Dagli un saggio!

BATTISTA ANCHEGGIA VISTOSAMENTE.

ALFIO              - Ma perché, quelli che si distinguono, sono checche?

ARCHIMEDE  - Battista ha esagerato! Guarda come faccio io!

AQNCHE ARCHIMEDE ANCHEGGIA.

ALFIO               - Papà, non sei da meno anche tu!

ARCHIMEDE   - Ma che significa?! Lui è effeminato, io, invece, ho classe!

ALFIO               - (SCARSAMENTE CONVINTO) Sarà…

ARCHIMEDE   - E poi, colui che si distingue sa ballare!

ALFIO               - Ecco, io, per esempio, non so ballare!

ARCHIMEDE   - Benissimo! E noi che ci staremmo a fare? Te lo fa vedere papà tuo come si fa! In

                              mancanza di donne supplirà Battista!

BATTISTA       - Volentieri!

ARCHIMEDE  - Sbagghiava chista!

ALFIO              - Che fai, parli in dialetto?

ARCHIMEDE  - Scusa, un attimo di defaillance! Battista, tango!

ARCHIMEDE E BATTISTA BALLANO UN TANGO APPASSIONATO.

ARCHIMEDE  - Basta così! Caro Battista, sei pregato di non lasciarti prendere troppo dalla parte!

BATTISTA       - Mi perdoni, ma è più forte di me!

ARCHIMEDE  - E non basta saper ballare il tango, occorre anche conoscere il valzer! Battista!

BATTISTA       - Presente!

ARCHIMEDE E BATTISTA BALLANO UN VALZER.

ARCHIMEDE   - E adesso, è arrivato il tuo momento, figliolo!

ALFIO               - Devo ballare con Battista!

ARCHIMEDE   - Fammi vedere cosa hai imparato!

ALFIO E BATTISTA BALLANO UN TANGO FIGURATO AL TERMINE DEL QUALE ARCHIMEDE STAPPA UNA BOTTIGLIA DI CHAMPAGNE E INVITA I PRESENTI AD UN
BRINDISI.

ARCHIMEDE  - Alla nostra salute! Alla vita che ogni giorno ci  regala una nuova emozione! E soprattutto a questo meraviglioso chiar di luna che accompagna gioie e, perché no, anche dolori! E a Te,  Nostro Signore che quotidianamente segui ogni nostra azione! A Te che perdoni ogni nostro  errore, perdona anche questo…in fondo siamo uomini….con indulgenza benedici questi calici e aiutaci ad essere più buoni!

CRESCENDO MUSICALE- SIPARIO VELOCISSIMO.

        

                                    

                

          

       

   F I N E           D E L         P R I M O          A T T O

ATTO SECONDO

LO STESSO IMPIANTO SCENOGRAFICO DEL PRIMO. IN CASA MILANESE.

MILANESE  - Sei pronta?

ELENA         - Diciamo!

MILANESE  - Mi raccomando, questa è la nostra grande occasione! Non dobbiamo fallire!

ELENA         - Stai tranquilla, mamma!

MILANESE  - E ricordati: sei una contessina e quindi devi comportarti come si conviene ad una del tuo rango!

ELENA          - D’accordo, contessa!

MILANESE   - Bene. Ma non mi prendere in giro.

ELENA          - Perché, cosa ho fatto?

MILANESE   - Non mi è piaciuto il tono con cui mi hai chiamato contessa!

ELENA          - E va bene, lo ammetto: questa situazione mi fa un po ridere!

MILANESE   - E gradirei che tu smorzassi il riso e ti concentrassi nel tuo ruolo!

ELENA          - Non ti preoccupare, non ti guasterò la festa!

SUONANO ALLA PORTA.

MILANESE   - Questi devono essere loro! Che emozione! Sono tutta un fremito!

ELENA          - Vado ad aprire.

MILANESE   - Aspetta! E’ il caso che vada io o tu ad aprire?

ELENA          - Veramente, sarebbe “duopo” in una casa di nobili che si rispettano, che ci andasse il

                          cameriere o il maggiordomo!

MILANESE   - Si è ammalato!

ELENA          - Chi?

MILANESE   - Orazio, il maggiordomo!

ELENA           - Mai visto!

MILANESE    - Neanch’io! E neanche loro! Quindi….

ELENA           - Si è ammalato!

MILANESE    - Sì! Ha preso l’orticaria!

ELENA           - Poverino!

MILANESE    - (RIDENDO) Già! E comunque, chi va ad aprire?

ELENA           - Vai tu?

MILANESE    - No meglio tu! Io preferisco intervenire dopo!

ELENA           - Ho capito! Vuoi fare la tua grande entrata da soubrette!

MILANESE    - Sono gli ultimi fuochi, cara!

ELENA           - Okay, vai di là! Ti chiamerò io!

MILANESE    - In bocca al lupo!

ELENA           - Crepi il lupo!

LA MILANESE ESCE ED ELENA VA AD APRIRE.

ELENA           - Prego, si accomodino!

ENTRANO, NELL’ORDINE: BATTISTA, ALFIO E ARCHIMEDE.

BATTISTA      - Sua Altezza Alfio di Camporotondo!

ELENA            - Ci conosciamo!

ALFIO              - Incantato!

ELENA             - (DISORIENTATA DAL GESTO DI ALFIO) Anch’io!

BATTISTA       - L’Eccellentissimo Grande Ufficiale della

                             Repubblica  Artemio di Camporotondo!

ARCHIMEDE  - (BACIANDO LA MANO DI ELENA) Onoratissimo!

ELENA             - E’ un piacere conoscerla!

ARCHIMEDE  - Il piacere è tutto mio!

ELENA             - Ma accomodatevi, vi prego!

ARCHIMEDE  - Grazie!

BATTISTA       -(SFILANDO IL CAPPOTTO AD ARCHIMEDE) Permette?

ARCHIMEDE  - Prego, Battista!

BATTISTA       - (AD ELENA) Perdoni, il vostro maggiordomo?

ELENA             - Dica pure a me!

BATTISTA       - Non avete il maggiordomo?

ELENA             - Ecco…è malato! Ha preso l’orticaria!

BATTISTA       - Oh, poverino!

ELENA             - Già, poverino!

BATTISTA       - Comunque, era per i cappotti!

ELENA             - Ha ragione! Che sbadata! Dia a me! (SI FA
CONSEGNARE I CAPPOTTI E LI POGGIA SU UNA POLTRONA! ) Ecco fatto!

ARCHIMEDE   - Non vedo la Contessa! Non vorrei che anche lei avesse contratto l’orticaria!

ELENA              - Ci mancherebbe! Vengo subito ad annunciarla!

BATTISTA        - Se gradisce, la posso annunciare io!

ARCHIMEDE    - (CON DISAPPUNTO) Battista!

BATTISTA        - Perdoni, ma lo faccio per solidarietà con il mio collega Orazio, colpito dall’orticaria! Facciole sue veci!

ARCHIMEDE    - Non costruire castelli in aria, Orazio sarà certamente più virile di te! (AD ELENA) O sbaglio, Contessina?

ELENA              - In questo caso, devo dare ragione a Battista! Orazio gli somiglia moltissimo!

BATTISTA         - Ma è meraviglioso! (AD ELENA) Poi me lo farà conoscere!

ELENA               - D’accordo!

ARCHIMEDE    - Va bene, Battista, fai pure!

ALFIO                Fai le sue feci!

ARCHIMEDE    - Figliuolo! Veci, non feci!

BATTISTA         - La Contessa Ilse Milanese!

ENTRATA TRIONFALE DI ILSE MILANESE.

MILANESE        - Eccellenza!

ARCHIMEDE    - Lieto di fare la sua conoscenza!

MILANESE      - Il nostro Alfio!

ALFIO               - (RETTIFICANDO MALIZIOSAMENTE) Sua Altezza Alfio di Camporotondo!

MILANESE      - Già, dimenticavo!

ALFIO               - (c.s.) E rinfreschiamoci la memoria!

ARCHIMEDE   - (AD ALFIO) Figliuolo! Un po’ di rispetto per la Contessa!

MILANESE       - Non si preoccupi! Il nostro Alfio….

ALFIO                - (INTERROMPENDOLA CON PIU’DECISIONE) Sua Altezza Alfio di Camporotondo!

MILANESE        - Appunto! Il nostro Sua Altezza Alfio di Camporotondo, lo conosciamo come impulsivo ed irrequieto! Ma vi dirò: è sempre stato la  mia passione!

ALFIO                 - Veramente non ce ne siamo mai accorti!

ARCHIMEDE     - E qui, perdonate, giova un “nostro” contributo! Anche noi non ci siamo mai accorti di questa “vostra” predilezione per il “nostro” figliuolo! E non credo che ciò sia a cagione di

“nostra” disattenzione!

MILANESE    - E’ vero! Mai io….pardon! “Noi” palesammo questa “nostra” simpatia! Anzi, facemmo il contrario!

ALFIO             - (A MEZZA VOCE) Che faccia tosta!

MILANESE    - Prego?

ARCHIMEDE – Cos’hai detto?

ALFIO             - Mi faccia un toast!

ARCHIMEDE – Chi?

MILANESE     - Ma certo! Il ragazzo è giovane….

ALFIO             - Sua Altezza Alfio di Camporotondo!

MILANESE    - Appunto, il ragazzo…

ALFIO E MILANESE    - (ALL’UNISONO) Sua Altezza Alfio di Camporotondo!

MILANESE   - Dicevo che Sua Altezza ha un  po’ di fame!

ARCHIMEDE – E qui, perdonate, intervengo io….Pardon! Noi! Il nostro figliolo….

ALFIO             - Sua Altezza di Camporotondo!

ARCHIMEDE – (Ad ALFIO) Fai la supercazzola anche con me?

ALFIO             - Scusa!

ARCHIMEDE – Dicevo che Sua Altezza, non può avere fame!

ALFIO             - Campo d’aria?

ARCHIMEDE – Che c’entra? Oh, che ameno!

ALFIO             - Cosa?

ARCHIMEDE – Oh, che ameno!

ALFIO             - Perché devo essere meno?

ARCHIMEDE – E’ proprio faceto!

ALFIO             - Sono aceto?

ARCHIMEDE – E’ proprio singolare! E comunque, se proprio vogliamo essere precisi, ilo nostro Sua Altezza può avere solo appetito! Anch’io, per esempio, avverto soltanto del semplice appetito!

ELENA            - Non si direbbe!

MILANESE     - Non essere scortese, Elena!

ARCHIMEDE  - Ma per carità! Ha espresso soltanto una sua opinione! Forse poco felice, ecco tutto!

MILANESE     - Ma è per questo che noi abbiamo evitato di preparare qualsivoglia rinfresco!

ARCHIMEDE – Certo, noi avvertiamo sempre un leggerissimo appetito, però in casi eccezionali come questo…

MILANESE    - Ma noi , nel dubbio, non abbiamo voluto rischiare!

ARCHIMEDE – Bè, nel caso che aveste rischiato, non vi avremmo certo rimproverato!

MILANESE     - Adesso lo dice! Ma noi come facevamo a prevederlo! e così abbiamo tagliato la testa al toro e ti saluto!

ARCHIMEDE  - Che pensiero delicato!

MILANESE  - Mi rallegro che abbiate gradito!

ARCHIMEDE – Gradito? Ma voi, Contessa, avete…

MILANESE    - Ho?

ARCHIMEDE – Avete colpito! Proprio! Una mazzata!

ALFIO             - Ho una languidezza di stomaco!

ARCHIMEDE – E’ segno di salute, non ti preoccupare! (ALLA MILANESE) Piuttosto, Contessa, vogliamo parlare di questo matrimonio?

MILANESE    - E che bisogno c’è di parlare? I ragazzi si amano, sono belli, freschi, giovani….

                           Cosa potrebbe ostare al loro matrimonio?

ARCHIMEDE – Quindi, da parte vostra, non esiste alcuna opposizione?

MILANESE    - Ci mancherebbe! Ma se sono stata io la primafautrice di questa unione?

ALFIO             - Scusate, ma io vorrei prendere una boccata d’aria!

MILANESE    - Ti senti poco bene?

ALFIO             - No! E’ che….insomma: posso uscire un attimo?

MILANESE    - Ma certo! Abbiamo un giardino meraviglioso! Accompagnalo, Elena!

ELENA           - (AD ARCHIMEDE) Con permesso.

ARCHIMEDE – Prego, Contessina.

ALFIO ED ELENA ESCONO.

MILANESE    - (LANGUIDA) Che destino, il nostro! Sempre protesi verso i nostri figli, trascuriamo le nostre esistenze!

ARCHIMEDE – Già!

MILANESE     - Ma lo sa che lei è un uomo interessante?

ARCHIMEDE – Mi lusinga!

MILANESE     - Mi piacerebbe conoscere qualcosa di lei! Se non son indiscreta!

ARCHIMEDE – Per carità! Non ci sono misteri! La mia vita è  quanto di più noioso e stantio ci possa essere!

MILANESE  - Eppure, a vederla, non si direbbe!

ARCHIMEDE- Amministro il mio patrimonio! Terre, aziende, beni mobili! Tutto per lui, naturalmente!

MILANESE   - Vostro figlio?

ARCHIMEDE- Esatto!

MILANESE    - Eppure, un briciolo di spazio per noi, lo dovremmo ritagliare! E’ mai stato innamorato, per esempio?

ARCHIMEDE – Perché mi rivolge questa domanda?

MILANESE     - Non lo so’…curiosità femminile!

ARCHIMEDE  - Potrei rivolgere la stessa domanda a lei!

MILANESE     - Ma io non avrei alcuna difficoltà a risponderle! Una volta mi innamorai!

ARCHIMEDE – Anch’io!

MILANESE     - Non ci credo! Un uomo come lei non può innamorarsi una volta sola!

ARCHIMEDE  - Potrei pensare la stessa cosa di lei!

MILANESE      - Ho capito il suo gioco! Io tiro la palla e lei rilancia! E comunque, mi sembra di conoscerla da una vita! Mi creda, non so da che cosa dipenda, ma è come se….è come se…non                              glielo so spiegare! Però avverto una certa familiarità! E’ proprio una questione di pelle!

ARCHIMEDE   - Certamente mi confonderà con qualcun altro!

MILANESE      - Sarà, ma…..che strano! Mi dica: la donna che amava com’era? Sempre naturalmente che non le dispiaccia ricordare…

ARCHIMEDE   - Assolutamente! Anzi, stasera sono in vena di confessioni!

MILANESE       - Approfittiamone, allora!

ARCHIMEDE    - Si, è vero ho amato una donna! Anzi, l’ho  adorata! Rappresentava il mio unico scopo di vita! Quando la guardavo, mi scioglievo come un burro! Allora non ero così corpulento!                              Mi bastava guardarla per sentirmi in paradiso! Era per me tutto! Poi, un giorno, quando mai me lo sarei aspettato, l’ho scoperta con un altro! Avvolta tra le sue braccia! L’ho sentita gemere, sospirare! E quei suoni cominciarono a ferirmi dolorosamente! E più li sentivo, e più sentivo il dolore! Un dolore insopportabile! Lanciai un urlo! Forte, disperato! Quasi a voler scacciare, cancellare quell’orribile visione! Nella vana illusione di liberarmi da quella stretta, da quella morsa infernale! Ma fu tutto inutile! Quell’immagine rimase stampata nella mia mente per tanti anni! Troppi forse!

MILANESE     - (COMMOSSA) Ma allora….

ARCHIMEDE _ (CON DECISIONE) Allora, niente! E’ solo una storia come tante altre! E non vale la pena darci peso!

MILANESE    - Ma ora non posso più non darci peso!

ARCHIMEDE – (GLACIALE) Non capisco di cosa parla, Contessa! Le storie si somigliano, ma il tempo, per fortuna, aiuta a sopravvivere!

MILANESE     - Ma che ne sai come sono sopravvissuta! Il mio dolore! Il mio rimorso!

ARCHIMEDE  - Mi dispiace, Contessa, che la mia storia le abbia evocato ombre e tristi pensieri! Se l’avessi minimamente sospettato, avrei taciuto! Non è bello rigare di lacrime il vostro viso!

MILANESE     - Ti prego, lasciami sfogare!

ARCHIMEDE – Non penso di essere l’uomo giusto! Lei, Contessa, avrebbe bisogno di quella parzialità e di quel distacco di cui purtroppo, date le circostanze, io sono sprovvisto!

MILANESE     - E allora ti prego, dimmi almeno questo: Alfio è tuo figlio?

ARCHIMEDE  - Che domande?

MILANESE     -  Ti prego! Sai benissimo per quale ragione te lo chiedo! E mi devi rispondere!

ARCHIMEDE – (AMBIGUO) Potrei essere il padre di vostra figlia…

MILANESE     - E appunto per questo….

ARCHIMEDE  - (INTERROMPENDOLA) Ho l’età per essere anche il padre di Alfio!

MILANESE     - Ma non lo sei, vero?

PAUSA.

ARCHIMEDE – I ragazzi si amano! E’ questo quello che conta! E adesso, se permettete….

MILANESE     - Non mi puoi lasciare così!

ARCHIMEDE -  Vede Contessa, di quella storia che le ho  raccontato, conservo qualche bel ricordo! Almeno dei tempi prima che succedesse il fattaccio! E sono quei ricordi che mi fanno

compagnia! E me li tengo stretti, gelosamente conservati nel mio cuore! Rischiare di cancellarli

sarebbe una follia! Conservi anche i suoi, se mai ne ha! E si ricordi: tornare indietro può essere

doloroso! Oltre che inutile! Mi congedo! Mi saluti la contessina!

MILANESE     - La chiamo?

ARCHIMEDE – No la lasci in dolce compagnia! E’ in buone mani! Battista!

BATTISTA     - Eccomi!

ARCHIMEDE – Accompagnami a casa!

BATTISTA     - Subito!

MILANESE    - Quando ci potremo rivedere?

ARCHIMEDE – Chissà! Però, da credente quale sono, le posso dire con certezza, che un giorno, ci ritroveremo tutti! Addio! E’ stato un piacere conoscerla!

MILANESE     - Anche per me! E sappia che non la dimenticherò mai!

ARCHIMEDE  - Neanch’io la dimenticherò mai!

ARCHIMEDE E BATTISTA ESCONO. ILSE VIENE COLTA DAL PIANTO.

ELENA            - Ma che succede?

ALFIO             - Dov’è mio padre?

MILANESE    - Se n’è andato.

ELENA           - Ma che è successo? Avete forse avuto qualche contrasto?

MILANESE    - Ma per carità! L’Eccellentissimo Grande Ufficiale è un galantuomo! Anzi, è l’uomo più buono che io abbia mai incontrato! Sono io, invece, che non sono degna di lui!

ELENA           - Ma che dici, mamma?

MILANESE    - Sì, figlia mia! E’ ora di togliere la maschera! Tu vuoi bene Alfio?

ELENA           - Io lo amo!

MILANESE    - Ma lo ami perché è Alfio o perché potrebbe essere Sua Altezza Alfio di Camporotondo?

ELENA           - In tutte le salse! Però non mi dispiacerebbe se fosse solo Alfio!

MILANESE   - Brava Elena! Era questo che volevo sentirti dire!

ELENA          - Ma che ti succede? Non mi sembri più tu!

ALFIO           - Appunto! Sembra un’altra persona!

MILANESE  - E vi dispiace trovarmi così, cambiata?

ELENA         - Ma stai scherzando? Sei fortissima così! (AD ALFIO) Che ne dici?

ALFIO           - E’ fantastica!

MILANESE  - Per favore, non mi fate montare la testa! Altrimenti chiamo il mio maggiordomo, e mi faccio accompagnare in pizzeria!

ELENA         - Il tuo maggiordomo è a letto con l’orticaria!

ALFIO           - Ed è pure checca!

ELENA         - Meno male che non esiste!

MILANESE – Sentite ragazzi, io “ci” avrei una fame da lupo!

ELENA        _ (SCHERZANDO) Non è conveniente avere fame!

ALFIO         - (STANDO AL GIOCO ANCHE LUI) Appunto! Meglio avvertire un certo appetito!

MILANESE – E, invece, ragazzi miei, io ci ho proprio fame! Che ne direste se ci facessimo una pizza?

ALFIO          - Conosco io un posto fantastico!

MILANESE – Però, intendiamoci: da chi è frequentato? No, perché se ci sono i soliti paranobili con la puzza sotto il naso, io non ci sto!

ALFIO          - Ma guarda!

MILANESE – Eh, sì,perché alla mia età meglio un uomo con i cosiddetti, anche senza il blasone o portafoglio!

ELENA        - Mamma, cosa sono “i cosiddetti”?

MILANESE – lo sai meglio di me! Allora ci state?

ALFIO         - Per me va benissimo!

ELENA       - Anche per me!

MILANESE – E allora, Vostra Altezza Alfio di Camporotondo, mi concede l’alto onore di invitarmi a cena?

ALFIO          - Ma certo, Contessa!

ELENA        - Ed io? Mi lasciate a casa?

ALFIO          - Ce la portiamo la Contessina?

MILANESE – Ma sì!

ELENA        -   Io vi ammazzo! Avete fatto comunella, voi due!

ALFIO         - Non ci saremmo mai permessi! Vero, mamma? Oh, mi scusi! Mi scusi se l’ho chiamata….

MILANESE –Sai che mi è piaciuto!

ALFIO          - Allora, posso?

MILANESE – Devi!

ALFIO          - Grazie, mamma!

MILANESE  - Giuro, mi ha fatto un certo effetto!

ELENA         - Pensa a quando ti sentirai chiamare nonna!

MILANESE  - Adesso non esageriamo! Il mamma, lo reggo! Il nonna, forse un po’ meno!

ELENA        - E’ questione di tempo! Arriverà il momento che ti piacerà anche sentirti chiamare nonna!

MILANESE – Sarà, ma non precorriamo i tempi! E adesso, andiamo perché non ci vedo più dalla fame!

ALFIO          - Adiamo! Mangiamo e beviamo! E chi non beve con me, peste lo colga!

BUIO – CRESCENDO MUSICALE. NEL RETRO DEL RISTORANTE A POCHI PASSI DALLADISCARICA. SEDUTO SULLA PANCHINA TROVIAMO ARCHIMEDE
VESTITO DA BARBONE, COME ALL’INIZIO; DALL’ALTRO LATO UN TRAVESTITO CON TACCHI A SPILLO CHE HA UNA STRAORDINARIA SOMIGLIANZA CON BATTISTA.

TRAVESTITO – Stasera, non si batte un chiodo!

ARCHIMEDE  - Bevi un bicchiere di vino!

TRAVESTITO – Lo sai che non bevo in servizio!

ARCHIMEDE  - E va bene, un goccetto che male ti può fare? Guarda me! Le macchine vanno a benzina o a diesel, io vado a vino! E per non andare in rosso, faccio il pieno!

TRAVESTITO – Ma non ti fa male tutto quel vino?

ARCHIMEDE  - Mi fa male se non lo bevo! E se dovessi  finire all’ospedale e mi fanno una flebo, mi  faccio fare una flebo di vino! Ti immagini le risate? Tu non ridi mai?

TRAVESTITO – E di che dovrei ridere?

ARCHIMEDE  - Della vita! A me la vita fa ridere! E se piango, piango dal ridere, porca miseria!

                            Ci mancherebbe altro! Finchè il Grande Capo ci tiene a questo mondo, abbiamo l’obbligo di ridere!

ENTRA ALFIO SEGUITO DA ELENA.

ALFIO             - (CANTICCHIANDO) Noi siamo come le lucciole, viviamo nelle tenebre!

ELENA             - (NOTANDO LA PRESENZA DI ARCHIMEDE) Alfio, guarda!

ALFIO              - Ma quello è…..

ELENA            - Tuo padre!

ALFIO              - (AVVICINANDOSI) Papà! Papà che ci fai qua?

ARCHIMEDE  - Chi sei?

ALFIO              - Ma come, chi sono? Sono io, Alfio! Non ti ricordi?

ARCHIMEDE  - Alfio? Sai quanti Alfio ho conosciuto nella mia vita? Non sei né il primo e non sarai l’ultimo!

ELENA             - La prego, Eccellenza, non ci faccia preoccupare! Si faccia condurre a casa!

ALFIO               - Appunto! Vieni, fatti portare a casa! E poi, Battista? Si può sapere dove diavolo si è cacciato?

ARCHIMEDE   - Scusate, ma dove mi volete portare? E’ questa la mia casa! Una panchina al chiar di luna!

ALFIO               - E’ ubriaco fradicio! (AL TRAVESTITO) Mi scusi!

TRAVESTITO  - Prego?

ALFIO               - Ma tu non sei?

TRAVESTITI   - Piacere, Fior di loto!

ALFIO               - Fior di loto? Ma io sto impazzendo! Non capisco più nulla! Tu non sei Battista?

TRAVESTITO  - E chi è questo Battista?

ALFIO               - Eh, no, non si fa così, però! Non si può apparire e poi, per incanto, sparire! Per poi riapparire sotto altre spoglie….Chi ci capisce più nulla?! Prima ero un orfanello, morto di fame, senza  tetto e senza tutto! Poi arriva mio padre: L’Eccellentissimo Grande Ufficiale Artemio di Camporotondo! E la mia vita cambia! Divento anch’io Sua Altezza di camporotondo! Vengo accettato da tua madre che, per miracolo, cambia anche lei : Da arcigna maniaca della nobiltà e della ricchezza, si trasforma in quella anima gentile con la quale abbiamo trascorso una piacevolissima serata! E mio padre? Sul più bello scompare! Credevo fosse stato accompagnato a casa sua da Battista! Ma mi sbaglio! Dove lo ritrovo? Seduto su una panchina come un barbone! E quando mi avvicino a lui, non mi riconosce! Ma che succede? Si può sapere cosa diavolo succede?

 (RIAVVICINANDOSI AD ARCHIMEDE) Ti prego, papà o chiunque tu sia, aiutami a capire! Papà! Papà! Rispondi! (AD ELENA) Non risponde!

TRAVESTITO  - Oh, mamma mia! Non parla! E’ morto!

ELENA             - Guarda, ha una busta in mano! C’è scritto  “Per Alfio”!

ALFIO APRE LA BUSTA E LEGGE. SI SENTE LA VOCE DI ARCHIMEDE:

Caro amico mio, ho sempre pensato a quella sera, quando eri disperato per essere stato lasciato dalla tua fidanzata! Spero che le cose si siano sistemate! Io ho sempre pensato che fosse importante volersi bene! Perché soltanto volendoci bene riusciamo anche a sapere chi siamo! Ed il Signore nella Sua infinita bontà, ci aiuta ad andare avanti, regalandoci tante piccole gioie: il sole, il mare, ed anche, perché no, una serata al chiar di luna! Ti voglio lasciare un pensierino: una giocata al lotto!

Controlla se sono usciti i numeri! Ti voglio bene! Il tuo amico Archimede!

ALFIO, ATTONITO, NON HA IL CORAGGIO DI STACCARSIDA ARCHIMEDE.

ALTRETTANTO ELENA E IL TRAVESTITO. SIPARIO VELOCISSIMO SU UN CRESCENDO MUSICALE.

F I N E  D E L L A  C O M M E D I A