SCIANGAI
Dramma in quattro atti
di JOHN COLTON
PERSONAGGI
SIR GUY CHARTERIS
IL PRINCIPE OSCIMA
POPPY
NI PAU (petalo perduto)
IL MANDARINO KIN LOT FOO
CESARE HAWKINS
CING CIANG MARY
SIR JOHN BLESSINGTON
LADY BLESSINGTON
IL CONTE MICHOT
LA DONNA QUEREBRO D’ACHUNA
DUDLEY GREGORY
LA SIGNORA DUDLEY GREGORY
LA PIOVRA
LIN CI “la talpa”
ZA, l’eunuco
CIO’ TAI
DUE DOMESTICI
DUE COOLIES
I QUATTRO “topolini”
Commedia formattata da
ATTO PRIMO
L'azione si svolge durante le feste del capodanno cinese, da mezzogiorno all'alba del giorno seguente, nella casa malfamata della Piovra, nella strada San Kiù, a Sciangai.
La galleria delle Bambole ridenti. E' mezzogiorno. La scena è un'alcova circolare che si apre su un vasto corridoio il quale attraversa diagonalmente la scena. L'alcova è una specie di piccolo salotto da ricevere, quasi una stazione, a mezza strada della galleria che si presume molto lunga. I mobili sono di legno tele (legname che si adopera nella costruzione delle navi); grande scrivania, due sedie, un tavolino da fumo. Sul pavimento un ricco tappeto. Ai due lati del corridoio alcune nicchie (in realtà dovrebbero essere gabbie) di bambù dorato, posate su alti sostegni di legno scolpito e coperte di ricchi drappeggi di broccato multicolore e ghirlande di fiori a tinte vive. Sono illuminate a luce elettrica e in ciascuna è un braciere a carbone e alcune stuoie. I colori predominanti sono l'azzurro cinese e il corallo.
Al levar del sipario, la scena è piena di strepito; le ragazze nelle nicchie urlano, ridono, importunano i coolies che terminano di disporre le decorazioni per una festa di capodanno: pesci e altri animali di carta, vesciche sulle quali sono dipinti dei draghi, palloncini, ecc. Una delle ragazze ha in mano una canna da pesca dorata, con la quale cerca di « pescare » un coolie che, arrampicato su una scala a pioli, sta appendendo una ghirlanda. Il coolie bestemmia f i suoi compagni ridono. Alla scrivania è seduto Cesare Hawkins, il quale tenta, in mezzo al frastuono, di seri/vere. Cesare Hawkins è un giovane inglese, alto, biondo, evidentemente alquanto depresso.
1° Coolie - (furibondo) Ah! Pu yao scin...
Le ragazze - (ridendo) Sciun mo tè! Sciun mo tè!
Hawkins - (si tappa le orecchie con le mani disperato e si guarda attorno) Ma zitte, per carità! Tacete una volta! (Le ragazze continua, no a schiamazzare. Si volge a Lin Ci, chiamandolo in aiuto) Fatele tacere, per carità! C'è da impazzire! E' un'ora che urlano, ridono, strepitano... (Lin Ci batte sul gong. Entra un servo).
Lin Ci - Moo toi Mahoo cioi Cing Cing.
- (// servo ripete l'ordine alle ragazze le quali ammutoliscono).
Hawkins - Quanto cimerà ancora questo stupido capodanno? Sono tre giorni ormai che viviamo in mezzo a questa baraonda!
Lin Ci - Stasera... mezzanotte... tutto finire.
Hawkins - Tre giorni d'inferno! Sgualdrine... idoli,... diavoli! E mendicanti che urlano... Dio faccia arrivare presto la mezzanotte!
Lin Ci - Voi non sapere? Capodanno cinese tempo molto sacro. Molto religioso. Tempo di pagare tutti debiti a Budda... Tutto popolo cinese pagare debiti alla divinità per capodanno... se non pagare, brutta annata. Perché voi mai pagare?
Hawkins - E' possibile trovar dei pesci in uno stagno asciutto? Che brutta sorte è la mia... Ho fatto dei debiti qui... e ora sono inchiodato come una mosca su una carta moschicida... qui, nella casa della Piovra. (Ride).
- (Gli uomini con la scala escono a sinistra).
Lin Ci - Hum!
Hawkins - Faccio un bel mestiere! Il segretario della Piovra... Scrivo i suoi bigliettini... guido la sua automobile... faccio le sue commissioni... scrivo le sue poesie...
Lin Ci - Meglio questo che essere in prigione!
Hawkins - Almeno in prigione potrei dormile!
Lin Ci - Voi non buono. Voi pigro!
Hawkins - Una donna che non dorme mai! Stanotte le ho letto un romanzo fino alle sei di mattina... Non è mai stanca! Mi ha fatto alzare alle nove. Ho dovuto fare uscire il cane due volte. Ho innaffiato i fiori… Ho perfino dovuto grattarle la schiena... Roba da matti!
Lin Ci - (severo, indicando un pacco di inviti sulla tavola) Avete scritto tutti gli indirizzi che vi ha detto?
Hawkins - Sì. ecco la lista. Guardate. (Gli getta la lista. Si alza. Va in centro).
Lin Ci - (prendendola) Voi ammalato? .
Hawkins - (voltandosi) Siamo in febbraio, no? Fra un mese in Inghilterra sarà primavera. Avete mai visto, mister Lin Ci un fiore di croco sorgere improvvisamente dalla terra? Avete mai visto un'allodola levarsi da un campo e salire dritta al cielo cantando con la gola pulsante come un cuore che batte? Avete mai...
Lin Ci - Ma che avete?
Hawkins - Sono ammalato!
Lin Ci - (grugnisce) Hm!
- (Un coolie attraversa da sinistra a destra, portando un pappagallo).
Hawkins - Ho l'Inghllterrite... la nostalgia dell'Inghilterra.
Lin Ci - Voi nervoso.
Hawkins - (va alla scrivania, siede, a sinistra di essa) Come potrei non esserlo? Son tre giorni che non si vive. Ah, quando questo maledetto [pranzo saia finito! Ma perché Madame dà questo banchetto stasera, invitando tutte le personalità della città?
Lin Ci - (misterioso) Mah!
Hawkins - Gli uomini verranno... Ma che vengano anche le mogli, non lo credo! Se le signore vengono in questa casa... non voglio più chiamarmi Cesare Hawkins!
Lin Ci - Signore verranno, sì! Tutti lasceranno qualunque appuntamento per venire in questa casa! Vedrete!
Hawkin - Dite... verranno perché hanno paura, eh?
Lin Ci - Hm! Voi cosa credere?
Hawkins - Credo che la signora sappia un po' i retroscena di tutti... Ho ragione?
Lin Ci - (sbuffando) Uffa! Signora sapere retroscena di tutte le faccende cinesi... di tutte le cose! Di ogni sorta di persone! Quando saprà da Mister Kin Lot Foo se Sir Charteris venire stasera, manderà tutti qoiesti inviti. Tutti diranno ce Sì, ringrazio molto ». Anche questo Charteris dirà sì.
Hawkins - Charteris? Beh, non capisco più niente. E' lì che ha mandato stamattina di buon'ora il vecchio Kin Lot Foo? (Lin Ci annuisce allegramente) Ma volete dire Charteris... Sir Guido Charteris, direttore della Compagnia commerciale anglo-cinese?
LlN Ci - Sì, quel gran personaggio... Mister Kin Lot Foo è andato a domandare.
Hawkins - Accidempoli! Si. dà alla nobiltà, stasera! E' davvero un gran personaggio, sir Charteris...
Lin Ci - Molto aristocratico... l'inglese più aristocratico che sia a Sciangaj
Hawkins - E se rifiuta... niente ricevimento eh?
Lin Ci - (arcigno) Non rifiuterà!
Hawkins - Ma perché questo pranzo dipende da lui?
Lin Ci - Da molti anni io essere segretario capo di lei... Lei non far mai nulla senza ragione. Vedrete.
Hawkins - Ho notato parecchie volte, uscendo con lei, che la vettura della signora si è incontrata con la sua... egli si, china sempre li fuori per guardarla, ma lei finge di non vederlo... e dopo che è passato, ride a scroscio! L'altro giorno lo abbiamo quasi investito...
Lin Ci - Investito! E come?
Hawkins - Un caso. Alla voltata del ponte di Wang Po. La signora ha spinto il braccio dell'autista... Giurerei che ha tentato di investirlo.
Lin Ci - Hm!
Hawkins - E l'indomani egli è venuto a lasciare la sua carta di visita. La signora ha riso da morire!
Lin Cr - Molte volte questo Charteris ha lasciato la sua carta... e lei sempre dire « non sono in casa »... e sempre ridere a più non posso. (Squilla il telefono. E' un apparecchio attaccato alla parete, laccato e decorato alla cinese. Lin Ci prende il ricevitore. Con la vocetta acuta che tutti gli orientali hanno al telefono) Pronto. Pronto... Sì, è il numero 17 della strada San Kiù. Che cosa desiderate?... Oh, molte scuse... mister Kin Lot Foo!... Cha la lay la... Sì... adesso... Hold hola.
Hawkins - Oh Dio!
Lin Ci - (riaggancia il ricevitore. Viene a destra della scrivania. A Hawkins) Era mister Kin Lot Foo. Sta venendo qui. Fra poco noi sapere se questo sir Charteris venire. (Suono di gong interno a sinistra. Voci nelle quinte: una voce di uomo e una di donna. Lin Ci accenna misteriosamente col capo a Hawkins; poi va verso il centro) Andare presto, dire alla Piovra che c'è il principe Osciina.
Hawkins - Chi diavolo è il principe Oscima?
LÌN Ci - Una volta... era consigliere della ambasciata giapponese a Pechino. Un tempo lei amare molto principe Oscima. Poi avere fatto grande lite; lei mandato via lui.
Hawkins - (si alza, va a sinistra di Lin Ci) Non vorrà riceverlo. Sta per andare alla Montagna Cherry per vedere i susini fioriti di capodanno. Dice che non vorrebbe mancare a questa cerimonia per nulla al mondo!
Lin Ci - Lo riceverà. (Indicando fra le quinte) Signora inglese essere con lui. Dire questo a lei. (Oscima parla fra le quinte) Correte a dire che è venuto! (Hawkins esce da destra. Lin Ci si trae da parte in fondo a destra. Oscima entra con una giovane donna graziosamente vestita).
- (Oscima è un giovane giapponese poco più che trentenne. Alto e di aspetto aristocratico, impeccabilmente vestito da mattina. Cappello di feltro morbido e bastone da passeggio. La ragazza, Poppy, ha un delizioso abito da estate. Tutto in lei esprime la giovinetta. Piccola, snella, flessuosa, piena di grazia; signora fino all'estremità delle unghie, ma pure nella sua bellezza vi è alcunché di strano e un po' fantastico. Poiché siamo in febbraio e Varia è ancora un pò fresca, nel suo abito è qualche guarnizione di pelliccia).
Oscima - (indicando col bastone) Vedete! Le nicchie cominciano qui e continuano da tutine due le parti... Questa sì chiama la Ciù Cien Kyng; la galleria delle Bambole ridenti! (Parla con lievissimo accento esotico).
Poppy - E immagino che sopra vi siano altre camere. (La sua voce è piacevole e ben modulata, come quella di tutte le fanciulle inglesi di buona famiglia).
Oscima - Una quantità di tutti i generi. Alcune sono veramente una meraviglia.
Poppy - L'ho sentito dire.
Oscima - Avete sott'occhio uno dei più bizzarri spettacoli del mondo.
Poppy - (ridendo) Non del « mio » mondo, però!
Oscima - Ma sì... anche del vostro. La Cina non dev'esser guardata con occhi occidentali. Abbiate qui occhi cinesi, orecchie cinesi., mentalità cinese... Ciò che potrebbe sembrarvi brutale, rientra nelle usanze del paese e dev'essere considerato in questo modo e non altrimenti!
Poppy - Diamine! Temete che mi scandalizzi? (Esamina le nicchie con interesse) Guardate queste ragazze! Alcune sono proprio carine...
Oscima - Le chiamano « ì topolini ».
Poppy - Guardate quella là con gli orecchini di corallo... Si direbbe una di quelle figurine che sono sulle tazze da tè...
Oscima - C'è qualche mutamento da cinque anni fa. Se c'è ancora il vecchia Lin Ci, lo pregherò dj servirci da guida. (Fa qualche passo verso il centro).
Poppy - (seguendolo) No, non devo.,. Davvero, non devo.
Oscima - (voltandosi) Che sciocchezza! Dovete conoscere la Piovra prima di andar via.
Poppy - Che strano nome! E' proprio una cinese, vero?
Oscima - E' una manciù.
Poppy - Un impiegato dell'ambasciata mi ha detto che questa donna parla l'inglese come lui.
Oscima - Forse anche meglio. Ha un vero dono per le lingue. Ma è molto orgogliosa del suo inglese... lo usa in qualunque occasione... perfino coi suoi servitori...
Poppy - Dove lo ha imparato?
Oscima - E' una donna che è stata dappertutto... Fu lanciata parecchi anni fa, dal mandarino Kin Lot Foo.
Poppy - Quello tanto ricco? Il re della Giada?
Oscima - Sì. Quando quel vecchio vitaiolo andò in Russia come inviato straordinario, la condusse seco, presentandola come sua nipote. Ebbe dei successi enormi. Poi si seppe che non era affatto sua nipote, ed egli dovette confessare che l'aveva raccolta non precisamente nel migliore ambiente di Sciangai. Ella tornò in Cina immensamente ricca, e si stabilì qui. Non parla mai di se stessa. Ma nella sua storia vi è certamente qualche cosa di molto strano. Dovete conoscerla.
Poppy - Vorrei fermarmi; ma non oso...
Oscima - Non osate? Voi?
Poppy - Sciangai.., non è Parigi...
Oscima - E Parigi non è l'oriente. (Si volta, vede Lin Ci) Oh, Lin Ci! Venite qua... vi ricordate di me?
Lin Ci - (si avvicina inchinandosi) Principe Oscima... Sì; come state, principe?
Oscima - (a Poppy) Questo è mister Lin Ci, Poppy. In cinese il suo nome significa « talpa». Non vi è segreto di Sciangai che egli non conosca.
Lin Ci - Lin Ci conoscere tutti, i segreti...
Oscima - E li dice tutti alla Piovra. Ed ecco perché questa brutta città trema nel pugno di questa donna.
Lin Ci - (con cautela) Il principe Oscima si ferma in Cina qualche tempo?
Oscima - (va a sinistra. Posa cappello e bastona sulla tavola) No. Sono arrivato ieri sera col piroscafo francese. E domattina riparto per il Giappone.
Lin Ci - (va verso Poppy; la guarda) Giovine signora europea desidera guardare... vedere?... Piano di sopra molte altre ragazze... Desidera vedere?
Oscima - Per ora no...
- (Lin Ci si avvia per uscire. Le ragazze ricominciano improvvisamente a strepitare con gridi acuti. Si odono gridi anche fra le quinte).
Poppy - (divertita) Oh, guarda! Litigano! (Corre verso la quinta per vedere da vicino).
Oscima - Restate qui, Poppy!
- (Lin Ci dà un ordine verso l'interno: lo strepito cessa. Lin Ci esce).
Poppy - Che demonietti! Una delle ragazze voleva battere un'altra con un bastone. E come si graffiavano e si mordevano!
Oscima - (traendola a se con un riso un po' rauco) Non san loro sole a essere fornite di unghie e di denti. Io ho ancora il segno di certi dentini sul collo... e sulle spalle il segno delle unghiette...
Poppy - (con un piccolo riso aspro) Davvero? Proprio?
Oscima - (la scuote dolcemente indietro e in avanti) Dentini acuti come punte d'avorio... unghiette simili a opali... (La trae a se) Come è delizioso il dolore prodotta da loro! E' passato un anno... ma lo sento ancora... pungente... bruciante... Poppy... (Con voce carezzevole) Farfalletta con pungiglione...
Poppy - (respingendolo) Sssst!... Qualcuno potrebbe sentirvi... (Va verso la scrivania a sinistra) E i topolini ci guardano...
Oscima - (seguendola) Oh! Che cosa sono i topolini a paragone d,i una tigre... la tigre Poppy...
Poppy - Potrebbe venire qualcuno...
Oscima - E che importa? (La bacia) Ditemi, Poppy, ricordate un anno fa a Parigi...
Poppy - Armenonville...
Oscima - E' stata una natte che mi sembra che duri ancora... come una notte nella quale non si dorme! Essa è nel mio cuore... sempre... come il fuoco del Fusjyama... è nella mia memoria come una ferita che non può guarire...
Poppy - (ridendo) Armenonville... è là che i nostri occhi si sono incontrati per la prima volta... e dissi subita « com'è bello » ed ebbi subito la curiosità e il desiderio di vedervi accanto a me... Eppure sono inglese,;, e si dice èlle le inglesi siano fredde...
Oscima - (si curva su di lei) Il fuoco bianco brucia più dell’altro.
Poppy - Quando il cameriere mi portò il vostro biglietto…. Per un attimo mi mancò il respiro.
Oscima - Ma veniste con me…
Poppy - E con la vostra vettura andammo tanto lontano….
Oscima - E poi… siete stata crudele, Poppy… perché mi lasciaste? Trovai solo un bigliettino sul guanciale la mattina, quando mi svegliai! Fu una cosa spietata…. Credo che non abbiate cuore.
Poppy - Mi avete cercata?
Oscima - Non ho mai smesso di cercarvi. Ma era come cercare una goccia di pioggia caduta in mare.
Poppy - Che freddo quella mattina... Quando vi baciai per salutarvi, aveste un leggero movimento... e compresi che se vi foste sveglialo non me ne sarei più andata. Ma dovevo tornare alla scuola; bisognava che non si accorgessero della mia assenza. L'indomani dovevo imbarcarmi per la Cina. Oh, che corsa attraverso i saloni dell'albergo. Se non avessi corso in quel modo, sarei tornata indietro... E allora corsi, corsi, corsi... e anche adesso devo, correre... (Fa un passo verso il davanti a sinistra. Si ferma palpitante).
Oscima - (fa un passo di fronte a lei) Non crediate che io vi lasci andare, ora che vi ho ritrovata, come per miracolo. Pensate: se non fossi uscito dall'albergo stamattina proprio nel momento in cui voi passavate... gocciolina di piaggia perduta... (La bacia) Poppy... bisogna che passiamo nuovamente qualche ora insieme!
Poppy - Quando?
Oscima - Oggi!
Poppy - No, no!
Oscima - Parto domattina presto. Può essere che io non torni mai più... Perché no... adesso... Poppy?
Poppy - No, no! Ho la macchina giù.
Oscima - Dov'è il vostro coraggio? La Gina vi ha fatto diventare paurosa? (Bacio).
Poppy - (riflette tornando accanto alla scrivania) Stasera vado a un ballo. Finirà molto tardi. Se io potessi eclissarmi prima... e raggiungervi... dove si potrebbe andare?
Oscima - Qui! Nessuno verrà mai a saperlo!
Poppy - Ma la padrona di questa casa... potrebbe sapere chi sono io.
Oscima - Impossibile. Il solo nome che io so, è Poppy.
Poppy - Ci troveremo sotto il porticato Suclau, dopo le 11, appena potrò liberarmi. Il mio risciò aspetterà nel buio.
Oscima - (un passo verso di lei) Vi attenderò. E... verremo qui.
Poppy - (traendo un respiro profondo) Tutto ciò... mi affascina! (La porta segréta che è in fondo comincia ad aprirsi) Mi piace il profumo che si respira qui... (Ride eccitata, con le nari dilatate) Incredibile... l'odore del male!
- (Sulla soglia della porta segreta appare la Piovra. Abito e acconciatura sono di gusto ci-nese; ma quanto vi può essere di più ricco ed elegante. Lunga tunica di broccato giallo fissata sulla spalla da un gioiello; una fascia di metallo filigranato le. copre la fronte e le orecchie scendendo bassa sul collo, circondato da numerosi fili di perle e collane di giada. Le mani brillano di anelli preziosissimi. Come tutte le donne cinesi di una certa categoria è incipriata e truccata; la sua caratteristica è Varia dominatrice, temprata da una sottile aria beffarda. E' la donna che è al corrente di tutto; intrigante e materiata di scaltrezza. Parla una lingua quasi perfetta, come una cinese che ha frequentato la scuola cosmopolita. Forse parla con un po' troppa precisione ed evita con cura la ( r » cinese).
La Piovra - Olà, Oscima! Ciao. (Gli tende la mano) Kong zèe fa zi.
Oscima - (le va incontro, si inchina) Olà, la Piovra! Buon anno!
La Piovra - Siete finalmente tornato? (Oscima ride) Ecco nuovamente il mio cattivello... ora la vita ricomincia... per me!
Oscima - (a Poppy) Mi prende sempre in giro... che donna!
La Piovra - Non vi prendo in giro! Durante tutto il tempo che siete stato via, ho fatto come Penelope, quella greca tanto grassa, che rimase in casa a sospirare... e filare.
Oscima - Avete filato?
La Piovra - Sì... ma non è la lana quello che io filo.
Oscima - No?
La Piovra - No. una rivale!
La Piovra - Ah! Miss Smith. (Va verso Poppi) Quale miss Smith? Vien tanta gente, qui., che si chiama Smith! Ah! ah! Cela va sans dire! (Trae la mano dalla tunica) Molto lieta di conoscervi, miss Smith... Kong zèe fa zi.
Poppy - Buon anno!
I4A Piovra - Siete vecchi amici?
Poppy - Non tanto. Il principe Oscima e io ci siamo visti una volta sola... un anno fa... a Parigi, dove ero a finire i miei studi.
La Piovra - E ora vi siete ritrovati a Sciangai?
Poppy - Proprio per caso.
La Piovra - Sicuro. Sicuro. Ed essendovi ritrovati, siete venuti da me... Finisce sempre così!
Oscima - Stavo venendo a farvi visita. Miss Smith mi ha gentilmente offerto di accompagnarmi per un tratto di strada.
La Piovra - E ha finito... con l'accompagnarvi sino in fondo?
Poppy - Non completamente.
La Piovra - Avete lasciato l'automobile all'angolo? Capisco... non tutta la strada. Anche questo è secondo la regola. Credo di comprendere che vivete a Sciangai.
Poppy : - Sì, abito a Sciangai.
La Piovra - Mi pare di non avervi mai incontrata. Eppure, ho quasi l'impressione di avervi già veduta...
Poppy - (in fretta, interrompendola) Che magnifiche perle!
La Piovra - (incurante) Sì, discrete... per la mattina. Il granduca Sergio Micailovic le aveva destinate a quella ballerina, Olga Trepanova... ma come vedete, cammin facendo hanno mutato destinazione!
Oscima - Spesso gli oggetti destinati ad altre persone cambiano strada e vengono a finire in mano alla Piovra!
La Piovra - Adulatore!
Poppy - E quelle giade?
La Piovra - Belle, non è vero? Vengono dalla miniera di smeraldi di mister Kin Lot Foo, il gran Re della Giada, che era mio zio! So che l'Imperatrice Madre fu molto irritata quando seppe che quel brav'uomo di Kin Lot Foo dava tante giade e tanti smeraldi alla sua ni-potina... (Pausa) No... non ci volevamo molto bene, quella donna e io! (Si batte sul petto e sorride maliziosamente).
- (Fuori si ode il suono d'un samisen, specie di cetra).
Poppy - Che strano nome avete... La Piovra.
La Piovra - Vi pare?
Poppy - Sì. Che significa?
La Piovra - Forse non potrete comprenderne il significato... Ascoltate piuttosto un po' della nostra musica... (Va verso la porta. Dà un ordine in cinese) Fu ci Tang. (Immediatamente le ragazze cominciano un coro in uno strano falsetto. Un'orchestra di flauti e di mandolini le accompagna. Per un momento Poppy ascolta, col capo chino su una spalla, un dito sulle labbra) Sentite? Dicono a Oscima, a questo leggiadro don Giovanni nipponico, che lo amano… E’ un bel ragazzo, nonè vero? Non vi sorprende, miss Smith, che i topolini lo amino? (Un altro ordine in cinese) Tói fu ien. (Il coro cessa. Un silenzio interrotto soltanto dal suono del samisen) Ora mi conoscete, eh, miss Smith? (La musica cessa. La Piovra ride. Silenzio. Viene, in centro).
Poppy - (nervosa, un po' spaventata) Capisco... capisco... (Si riprende con un piccolo riso) Devo andare., altrimenti arriverò tardi a colazione. Abito un po' lontano.
La Piovra - (ironica) Ero sicura che questa parte di Sciangai... non era vicina a casa vostra.
Poppy - No... e in realtà vengo raramente in questi paraggi.
- (Entra Cesare Hawkins).
Hawkins - Scusate, signora... i cani sono nervosi e vogliono uscire. E mistress Sci ha morso mister Wu.
La Piovra - Evidentemente non aveva voglia di accogliere le sue cortesie.
Poppy - (facendo un passo) Bisogna proprio che me ne vada!
La Piovra - (in fretta) Mister Cesare Hawkins vi accompagnerà alla vostra macchina. (A Hawkins) Così potete far uscire mistress Sci e mister Wu... E' meglio che camminino un poco prima di, fare la loro passeggiata in carrozza... (Si volge affabilmente a Poppy) Au revoir, miss Smith. Sans adieu, spero?
Poppy - (un po' petulante) Grazie. Sans adieu.
Oscima - Rivedrete certamente miss Smith...
La Piovra - Ah... tornerete?
Poppy - (occhiata a Oscima) Sì... tornerò...
Oscima - Stasera!
La Piovra - Stasera? Allora, à ce soir, miss Smith! (Piccolo inchino).
- (Poppy si avvia. Hawkins fa un passo per accompagnarla).
Poppy - Non mi accompagnate. Preferisco.
Oscima - Alle undici?
Poppy - Alle undici.
- (Poppy esce. Dopo un istante esce anche Hawkins. I coolies chiudono le porte).
La Piovra - (guarda Oscima maliziosamente con gli occhi socchiusi) Ah, ah!
Oscima - Sicuro!
La Piovra - E come si chiama in realtà?
Oscima - Non lo so.
in un
La Piovra - Vive a Sciangai... in un albergo?
Oscima - No.; credo che la sua famiglia abbia la residenza qui.
La Piovra - (riflettendo) Può esser la moglie di qualcuno...
Oscima - Credete?...
La Piovra - No, no. E' vestita troppo bene per essere una moglie... .forse una cocotte.
Oscima - Che cosa vi fa supporre?...
La Piovra - No. Non ha perle. Ma pure...! strano!
Oscima - Questa ragazza mi ha insolitamente turbato...
La Piovra - Turbato! Voi! Le vostre pas-sioni sono superficiali, Oscima! Giù in fondo, siete freddo come il ghiaccio... Ah, ah! Anch'io vi ho turbato, una volta! Io! (Ride) Almeno ( così dicevate. Per provare la folle passione che pretendevate dj avere per me, vi mandai uno dei miei topolini... una piccola avaiana che senza nessuno sforzo vi fece girare come una trottola! E quando vi vidi così rimbecillito... non volli più saperne di voi.
Oscima - E come vi siete vendicata!
La Piòvra - Colpa vostra, caro ragazzo. Mi avete reso ridicola agli occhi di una mia dipendente, in casa mia; e allora vi ho veramente turbato nel solo modo nel quale era possibile turbarvi. Vi ho colpito nel vostro onore e nella vostra ambizione!
Oscima - Potevate farlo... Vi avevo confidato un segreto...
La Piovra - Eh eh! Ero stata io a farvelo rivelare. Un segreto che non avevate il diritto di palesare, e che ha giovato a me e alla Cina!
Oscima - E ha fatto di me un vagabondo.
La Piovra - (si alza) Caro mio! Come diplomatico non valevate molto. (Gli va vicino, gli mette un fiore all'occhiello) Invece avete fatto un'ottima riuscita... come parigino-giapponese. Siete molto meglio come siete, caro ragazzo. E la vita randagia vi ha fatto incontrare... per esempio, miss Smith. (Pausa. Sorride) Vi procurerà degli invidiosi, quella piccola Smith... è elegante; forse un po' bizzarra, ma piena di distinzione! E' una signora, e inoltre è bianca. Tutti invidieranno la vostra conquista: un'inglesina candida... Sapete la. passione che hanno gli asiatici per la carne bianca! « Bianca »! Il grido d'amore dei cinesi e dei giapponesi! (Subito rumori di singhiozzi nel corridoio di sinistra. Poi voci forti e stropiccio di piedi. Oscima e la Piovra si voltano. Da sinistra entra Hawking e va verso destra) Che cos'è questo strepito?
Hawkins - C'è una donna, una megera, che viene da parte della cricca di Moo Ci. (Dall'interno, una voce di donna avvinazzata). (Entra Cing Ciang Mary, trascinando per mano Ni Pau (Petalo Perduto). Mary è un'orribile donna, sudicia, lacera, ubriaca. Ha i denti rotti, gli occhi cisposi. Ni Pau è fine, delicata, squisita, benché vestita di orridi cenci. Mary spinge Ni Pau nella stanza e si volge a Lin Ci, il quale la tira per la veste come se volesse fermarla).
Mary - (indicando Lin Ci) Non vuol lasciarmi entrare, questo pesce marcio, questo colera!
Lin Ci - (con disgusto) Pfff! Pfff! Porta qui dentro il cattivo odore delle osterie dei marinai!
Mary - Non mi aspettavate, madama? Ditelo a questo putrido avanzo di lavandino, che sono qui per ordine vostro!
Hawkins - Tacete... Non è questo il modo di parlare... (A La Piovra) Aspettavate questa donna, signora? La conoscete?
- (Ni Pau comincia a un tratto a singhiozzare).
Mary - (a Ni Pau) Sta' zitta, piccola peste! Vuoi che te ne dia una buona dose, come regalo d'addio? (Muove minacciosa verso la ragazza, come per batterla. Ni Pau indietreggia. Hawkins si intromette).
Hawkins - No, eh? Questo no!
Mary - Levatevi di torno, voi, faccia da schiaffi!
La Piovra - Basta!
Oscima - Ma chi è costei?
La Piovra - Si chiama Cing Ciang Mary, della cricca di Moo Ci... e dirige una... casa per marinai a Blood Town! Una casa veramente ignobile! (Ni Pau si avvicina lentamente alla Piovra) Cesare Hawkins, andate a cercare il grande eunuco e mandatemelo. (A Lin Ci) E voi, Lin Ci, guardate che cosa devo a questa donna e pagatela! (Haivkins e Lin Ci escono. La Piovra guarda Ni Pau) Vieni, qui, piccina: fatti vedere! (Mary spinge la fanciulla. La Piovra si volta verso Oscima) Come vi sembra questa bimba, Oscima sani?
Oscima Bellina... ma sporca!
La Piovra - (fra i denti) Era necessario che fosse sporca!
Oscima - Chi è?
La Piovra - (guardando Ni Pau) Si chiama Ni Pau... e non ha mai parlato con un uomo. (A Mary) Almeno dev'essere così... se avete eseguito i miei ordini!
Mary - (protestando) Ci sono stata così attenta...
La Piovra - (gelida) Se mentite... lo saprò subito! (A Ni Pau) Fammi vedere i tuoi occhi. No, non vi è Dulia in essi che possa farmi credere che questa donna mentisce...
Oscima - (avvicinandosi) Sono belli i suoi occhi...
La Piovra - (scostandolo) Inutile dirglielo! E giù le mani!
Oscima - Che cosa volete fare di lei?
La Piovra - Mah! Forse un dono di capodanno a qualcuno... magari a voi! Forse... Ma chi sa che cosa vuol fare La Piovra? A ogni modo, sarà il numero più interessante nel programma dei festeggiamenti di questa sera! (Ni Pau sviene, con un piccolo grido).
Mary - Oh, ci penso io a farla rinvenire!
La Piovra - Non la toccate! E' già abbastanza sudicia! Ce ne vorrà del sapone per lavarla!
Oscima - E' svenuta...
- (Entra Za. La Piovra gli ordina in cinese a Ham hee la » di portar via la ragazza. Za eseguisce. Lin Ci accenna a Mary di seguirlo).
Oscima - Dunque... avete gran ricevimento stasera?
La Piovra - Sì. Mister Kin Lot Foo è andato a invitare da parte mia l'ospite di maggior riguardo. Quando egli tornerà, manderò subito gli altri inviti. Oh, inviterò anche voi. Ma sì, Oscima san. Stasera siederete alla mia sinistra!
Oscima - Ah, è un pranzo?
La Piovra - Sì. Invito tutte le personalità della colonia europea; il fior fiore di ogni paese. Tutti quanti, insieme alle loro mogli.
Oscima - Le mogli... Verranno, poi?
La Piovra - Se le inviterò, verranno.
Oscima - Vedo che questi cinque anni non vi hanno davvero diminuita di un millimetro. Nulla può fermarvi nel vostro cammino, se volete arrivare a un punto stabilito. (La Piovra ride) Un giorno gli dèi vi chiameranno e voi dovrete ascoltarli. E vi accoglieranno dicendo « Tokaido, Piovra, Tokaido ».
La Piòvra - Dovrei aver paura, eh? E di chi? Di che cosa? Degli dèi? Quali dèi? Ah, gli dèi della Cina? Pei me non vi sono dèi... Il mio solo Dio è l'uomo! (Ride).
Oscima - Perché ridete? Si direbbe che un demone vi tormenta...
La Piovra - Non ho demoni... I demoni sono i giapponesi.
Oscima - E allora, perché ridete sempre?
La Piovra - Qui dentro... (Indica la sua testa) Qui dentro ho l'idea di una beffa... molto cinese. E' il mio buffone che me l'ha suggerita... il mio buffone è molto' savio.
Oscima - Ma perché scrollate sempre le spalle? Ditemi qual'è la vostra beffa...
La Piovra - Oh, il gusto di scherzare mi è venuto soltanto dopo la mia morte. Sono morta giovanissima, io... e allora nel mio cervello è venuto questo buffone...
Oscima - Il quale... che cosa dice... stasera?
La Piovra - Stasera... il mio buffone dice... C.H.A.R.T.E.R.I.S.
Oscima - Charteris...
La Piovra - Sì!
Oscima - Guido Charteris... (La Piovra accenna di sì) Lo conoscevo prima di partire...
La Piovra - Oggi è sir Guido. Un bel nome normanno, vero?
Hawkins - (entrando) Scusate, c'è il mandarino Kin Lot Foo!
Entra da destra Kin Lot Foo. E" un cinese alto e imponente, con gesti maestosi e impressionanti baffi bianchi. E' vestito molto elegantemente; seterie ricche ma sobrie. Sul capo ha il cappello con la penna di pavone, segno del suo grado. Viene verso la Piovra).
La Piovra - (aspra, andandogli incontro) Kin Lot Foo, perché siete stato tanto tempo?
Kin Foo - La folla di capodanno...
La Piovra - Ebbene, viene questo Charteris?
Kin Foo - Viene!
La Piovra - Ah... ah... (Va alla scrivania, prende gli inviti) Ah... ah... ah!... (Va verso Cesare Hatvkins, gli dà gli inviti) Hawkins, mandate immediatamente questi inviti. Dite ai coolies che corrano a rompicollo. (Haivkins esce).
Kin Foo - (guardando Oscima) Oh oh... il principe Oscima è tornato in Cina?
La Piovra - (a Kin Lot Foo) Scusate... dimenticavo i miei doveri. (Va verso Oscima) Conoscete mister Kin Lot Foo, ex inviato in Russia, che era un tempo mio zio?
Oscima - (si inchina al mandarino) Oh si, sì.
La Piovra - (a Kin Lot Foo, indicando Oscima) E voi lo conoscete, vero? L'ex coagliere dell'ambasciata giapponese, che era un tempo... il mio beniamino!
Kin Foo - (con un inchino) Oh sì! Mi ricordo!
La Piovra - (indicando Kin Lot Foo) Ecco la mia provvidenza... (Indicando Oscima) E ecco la mia tentazione... (Indicando Kin Lot Foo) Ahimè, voi siete troppo vecchio... (indicando Oscima) e voi troppo giovane. Ma finalmente ho trovato un uomo! Mi brucia il sangue solo a pensarci!
Kin Foo - Credo che sia pazza!
Oscima - Lo credo anch'io!
La Piovra - E anch'io lo credo! Sì... ma quest'uomo è tutto ciò che manca in voi due! (Guarda i due uomini che si inchinano) Ah, i suoi occhi! I suoi occhi!... Non ho mai visto I occhi così azzurri... Dunque: il pranzo è alle nove. Desidero che non vi sia confusione nel momento in cui egli giunge. Perciò Kin Foo, voi prenderete la mia automobile e alle otto e mezzo lo andrete a prendere e lo condurrete qui.
Kin Foo - (secco) Questo sir Charteris, non ha gambe per camminare?
La Piovra - Ha gambe bellissime!
Kin Foo - E allora non abbiate paura! Verrà da solo.
La Piovra - Sì, ma desidero averlo qui un po' prima.
Kin Foo - Prima degli altri?
La Piovra - (annuisce e sorride) Mio buon Kin Foo!
Oscima - E' dunque per questo Charteris che tutta la casa è in rivoluzione? (Si sente il suono del gong).
La Piovra - Ecco delle visite. Amah! (Un servo accorre e attraversa la scena. A Oscima, molto gaia) Datemi il braccio!... Dopo pranzo potrete incontrarvi con miss Smith... (Da destra rientra il servo portando delle coperte di pelliccia e un coolie col pappagallo. La Piovra a Kin Foo) Non abbiate l'aspetto così triste, zio. Ho invitato per voi quella signora bo-liviana che ora porta le vostre giade. Venite, vi accompagnerò per un tratto di strada in macchina. Dobbiamo affrettarci se vogliamo vedere i susini in fiore prima che tramonti il sole. (Esce da sinistra con Oscima di cui ha preso il braccio destro, seguita da Kin Lot Foo e dalla processione dei servi).
Fine del primo atto
SECONDO ATTO
La sera stessa, alle ventuna. Il salone rosso dei gigli e dei loti. Una sontuosa sala da, pranzo, con le pareti ornate di pannelli di lacca rossa. Una scala di lacca rossa discende da una galleria che ha a destra una porta coperta da una tenda. Sulla scena, due grandi porte, una a destra, l'altra a sinistra; entrambe son chiuse da pesanti tende di broccato rosso. Infondo una finestra alta e larga che affaccia sul giardino. Al principio dell’atto la finestra e chiusa da tende. Più tardi, quando le tende son tirate, si vedono dei susini fioriti, illuminati dalla luna. Nel centro della stanza è una tavola magnificamente apparecchiata ali europea per il pranzo. Sedie di lacca rossa e oro, per dodici invitati. Alcuni bruciaprofumi spandono un fumo delicato.
Al levar del sipario, un coolie è dietro alla tavola apparecchiata, mettendo una coppa nel centro. Esce subito. Si sente un colpo di gong. Le tende a destra si aprono e Kin Lot Foo e sir Guido Charteris sono introdotti da un domestico vestito di bianco- Charteris è un inglese alto, distinto, di ottima, apparenza e maniere affascinanti. E’ gentile, disinvolto, simpatico.
Charteris - (venendo in centro) Che meraviglia!
Kin Foo - E' la copia della sala da pranzo della defunta imperatrice madre nel palazzo d'estate. Quando Sua Altezza Celestiale lo seppe, le venne quasi un colpo e fece tagliar la testa all'architetto.
- (Entra un servo, portando un secchio con champagne e alcuni bicchieri. Depone su una mensola a sinistra ed esce).
Charteris - Magnifico! Al di là di ogni immaginazione... (Esamina i bruciaprofumi) Che profumo delizioso!
Kin Foo - (va a versare lo champagne) Si... i tesori della Piovra sono immensi. E stasera li sfoggia in vostro onore.
Charteris - Davvero, fa bruciare per me questa cosa squisita! (Assaggia il vino. E’ stupito e ammirato) Queste attenzioni mi confondono. E... ditemi, Kin Foo... voi siete un suo vecchio amico, vero?
Kin Foo - Molto vecchio... il suo primo, come forse avrete sentito dire... Rum! Hum!
Charteris - E spiegatemi un'altra cosa... come mai ella ha una così grande potenza... con la polizia e col governo?
Kin Foo - La Piovra conosce tutti i segreti della Cina. E sa anche che l'arma più formidabile è la lingua; ma mai in vita sua ha palesato un segreto per la gioia di dirlo. Perciò è necessaria al governo. Perciò la polizia la protegge e la teme.
Charteris - Sono anni che cerco di conoscerla. Tempo fa le scrissi, perché speravo di potermi vendicare per suo mezzo di un certo governatore. Non mi rispose neppure. Ma ieri l'altro le nostre automobili si sono quasi scontrate sul ponte Wan Po... ho creduto per un attimo di essere investito... e la vidi che rideva. Ieri sera, a teatro, si è nuovamente messa a ridere...
Kin Foo - Davvero? Strano... Mi è sembrata una donna tanto seria.
Charteris - E stasera mi invita. Non ci capisco proprio nulla.
Kin Foo - (astuto) Forse potete supporre... che ha un capriccio per voi?
Charteris - Magari!
Kin Foo - Mah... con lei... non si può mai sapere!
Charteris - A ogni modo, vi sono infinitamente grato di esser venuto a prendermi. Grazie davvero, mio vecchio amico!
Kin Foo - Oh, non c'è di che!
- (Le tende della porticina della galleria si aprono e La Piovra, guarda dentro. Tira indietro le tende e si avanza con cautela. E’il ritratto della magnificenza. L'abito di broccato cremisi, pur conservando alcune caratteristiche cinesi, non si può dire cinese. E’ un misto di russo, di parigino e di viennese. Ricchissima collana a piastra pettorale di smeraldi e giada. Acconciatura manciù di rubini e smeraldi. Orecchini di brillanti; e brillanti scintillano anche in una lunga catena che ha attorno al collo e in grandi motivi che ornano l’abito. Anche le mani sono appesantite da ricchissimi anelli. Trascina una sciarpa di zibellino e oro. Per un istante si ferma ascoltando. Poi non udendo suono, va in punta di piedi presso alla balaustrata della galleria e si curva a guardare. Non vedendo ancora Charteris, chiama Kin Lot Foo).
La Piovra - Psst... E' venuto? (Si avvia per scendere. Kin Foo va a destra della tavola. Indica Charteris. Questi va ai piedi della scala. La Piovra dà un assestata all'abito, assume un atteggiamento elegante e continua a scendere, incontrandosi con Charteris ai piedi della scala) E' hit, gran piacere per me... dare a sir Guido Charteris il benvenuto in casa mia.
Charteris - (sale due scalini) E' molto più grande il piacere di sin- Guido Charteris di essere finalmente accolto da... (Esita).
La Piovra - La Piovra è il mio nome. Non lo sapete, o temete di dirlo?
Charteris - Finora noi...
La Piovra - Ci siamo soltanto sorrisi... con metà del volto.
Charteris - E ora...
La Piovra - Ora mi baciate la mano.
Charteris - Ora vi bacio la mano. Avete una margina squisita.
La Piovra - Vi pare? Voi avete belle mani... grandi e forti... Credo che ci ameremo molto, noi due... molto.
Charteris - Io non lo credo... (Si curva ancora a baciarle la mano) Ne sono sicuro.
- (La Piovra accenna a Kin Foo di andarsene. Egli guarda con desiderio la bottiglia non terminata e si mesce un altro bicchiere. Ella lo fulmina con lo sguardo, e Kin Foo esce in fretta. Entra un coolie portando una cesta di fiori. Va verso il centro della tavola).
La Piovra - (quando Kin Foo esce, sorride a Charteris nel parlare, mentre indica il mandarino) Ho mandato via Kin Lot Foo. Sarebbe stato un terzo incomodo.
Charteris - Dunque, avete finalmente deciso questo nostro incontro?
La Piovra - Si, finalmente,,, ma io sono una donna paziente... (Ha risalito la scena andando a sinistra della tavola. Al coolie) Goi tu la.
Charteris - (le va accanto) Sono anni che cerco di conoscervi... ci incontriamo... vi guardo... e voi non volete vedermi. Anche ieri l'altro, quando le nostre vetture si sono quasi scontrate e per poco non siamo andati entrambi al Creatore. Anche allora avete guardato al disopra del vostro maledetto manicotto, come se non mi vedeste... come se guardaste al di là... e avete riso. Ma per quanto abbia fatto, non son mai riuscito a incontrare il vostro sguardo. (La Piovra mette i fiori in un vaso sulla tavola. Il coolie esce).
La Piovra - Eppure,guardato... forse con mezzo occhio solo. Infatti so che i vostri occhi, sano azzurri... compiei niente azzurri. Lasciate che li guardi adesso... Sì, sì... sono azzurri... e lontani.
Charteris - Allora mi avete fatto venire qui per nulla? Solo per vedere il colore dei miei occhi?
La Piovra - Credo che neanche voi siate venuto soltanto per vedere il colore dei miei... voi, il vedovo irresistibile, che tutte le signore di Sciar gai amano follemente... (Ride) Non mi piacciono, sapete, queste signore della buona società. Mi rovinano il mestiere... Sicuro, perché regalano quello che io vendo.
Charteris - Mi pare che col vostro mezzo occhio vediate troppo bene.
La Piovra - Credete? Ma ditemi piuttosto quando i vostri occhi azzurri mi hanno vista per la prima volta.
Charteris - A Pietroburgo.
La Piovra - Pietroburgo... E' la città di Europa che amo di più. E' come un gran gatto selvaggio che miagola sommessamente aspettando di uccidere!
Charteris - Ah ah! Amate ciò che è selvaggio... e anche ciò che uccide, eh?
La Piovra - Il gatto è il mio emblema. Anni fa ebbi da mio zio Kin Foo ungatto Ming d'oro massiccio. E' nella mia camera da letto. Mostra i denti e gli artigli... fa la guardia... alla mia virtù. Ve lo mostrerò più tardi. (Charteris si muove) Vedremo.
Charteris - (le si avvicina) Che diamine nascondete dietro alla maschera che portate? Le vostre parole non dicono nulla; il vostro sorriso è impenetrabile. Mi piacerebbe sapere se sentite qualche cosa. Ditemi se sentite!
La Piovra - E voi?
Charteris - Avete degli amanti? Ditemelo.
La Piovra - Nessuno. La mia vita è noiosa.
Charteris - Permettetemi di alleviare la vostra noia. L'amore non vi interessa?
La Piovra - Qualche volta... forse a capodanno.
Charteris - Io desidero essere vostro amante.
La Piovra - Devo dirvi perché mi desiderate? Per una soddisfazione del vostro amor proprio.
Charteris - Che cosa volete dire?
La Piovra - Che siccome sapete di essere un gran seduttore, vorreste poter dire a voi stesso: «Ah, Guido, sei riuscito a far girare la testa anche alla Piovra, a quella donna che non si dà a nessuno! ». Ah ah!
Charteris - (s'avvicina) Avete torto.
La Piovra - (andando verso la scala) Non credo.
Charteris - (seguendola) Dovete esser mia.
La Piovra - Davvero! Volete proprio avere il mio nome nella vostra lista, insieme a quello di tante altre! Dovrei essere il numero cinese del vostro harem!
Charteris - Ma non vedete che vi amo?
La Piovra - Volete cambiar colore, eh? Avere una nota gialla per variare... E io dovrei avere una nota bianca... E vorreste vedere che cosa succede dopo aver fatto questa mescolanza di colori?
Charteris - Sì.
La Piovra - Siete arrivato a un'età pericolosa, mio caro amico; avete bisogno di eccitamenti nuovi...
Charteris - Non ho bisogno che di voi... E ciò che voglio da voi, non -oso dirvelo...
La Piovra - Oh, come se non lo sapessi! Vorreste che io vi offrissi le più nuove e le più strane gioie.
Charteris - Sì.
La Piovra - Eppure io non sono Astarotte... la dèa a cui Re Salomone ricorreva in certi momenti.
Charteris - (ridendo) Ma vi dico che vi amo!
La Piovra - Ecco che mi canta il Cantico dei Cantici!
Charteris - Quella canzone ebraica in bocca inglese potrebbe forse rendere più docile ima donna cinese?
I. La Piovra - Il Taipan inglese chiede un'ora d'amore alla Piovra?
Charteris - Non la chiedo... me la prendo.
La Piovra - L'uomo più in vista di Scian-gai! E la più grande cortigiana della città! Non mi sembra ebraico, ma greco: Aspasia e Alessandro! (Charteris fa un passo verso di lei) Ssst!
Charteris - Che cosa credete di sentire?
La Piovra - Lo strepito di due correnti; una che viene dall'occidente, l'altra dall'oriente; accorrono dall'inferno per incontrarsi!
Charteris - Smettete di scherzare; e ditemi quando...
La Piovra - Lasciatemi pensare!
Charteris - Non pensate, per una volta tanto! Lasciatevi andare! (Le si avvicina) Quando?
La Piovra - (un passo indietro) State lontano! Aspettate!
Charteris - Quando? Quando?
La Piovra - Ho molti invitati stasera!
Charteris - Che il diavolo si porti i vostri invitati e i vostri pranzi! Ditemi quando!
La Piovra - Dopo pranzo!
Charteris - Promettete?
La Piovra - Prometto. (Una pausa).
Charteris - Non cambierete idea?
La Piovra - Prometto... se dopo pranzo chiederete ancora questa... notte d'amore.
Charteris - Sì.
La Piovra - Se fino allora non avrete mutato idea!
Charteris - Non muterò idea.
La Piovra - Potrete venire nel m;o appartamento privato.
Charteris - La vostra camera!
La Piovra - Sì... e farò per voi tali follie...
Charteris - Ah!
La Piovra - Che forse vi dispiacerà che io mi sia tolta la maschera.
Charteris - Credete?
La Piovra - Lo so. Non avete paura?
Charteris - (burlandosi) Di cosa?
La Piovra - Di me!
Charteris - Di voi?
La Piovra - Non temete che io conduca alla perdizione la vostra anima sassone?
Charteris - Stasera affronterò... il vostro fascino cinese.
La Piovra - Bene. E ora mi permettete di ricevere i miei ospiti?
Charteris - All'inferno i volti ospiti! Non desidero affatto vederli.
La Piovra - (girando attorno alla tavola) Oh, ma lo dovete!
Charteris - Chi sono?
La Piovra - Persone che siete abituato a incontrare. Gente del vostro ambiente elevato. (Va all'estremità della tavola. Sorride maliziosamente) Ho desiderato che stasera vi sentiste come in casa vostra! (Ride della sua espressione sconfitta).
- (Appaiono i servi che cominciano a tirare le tende della porta di sinistra. Dal fondo a sinistra entra Hawkins. La Piovra attraversa la scena e si mette dall'altro lato della porta. Charteris va a sinistra; ha un lieve brivido).
Hawkins - (alla piovra) Mi avete detto di avvertirvi quando erano le nove!
- (La Piovra si colloca in fondo alla scala).
La Piovra - Sono arrivati! (Fa un cenno ad Haivkins perché introduca gli invitati).
Hawkins - (annuncia) Sir John e lady Blessington.
- (Un servo entra e. va accanto alla finestra).
Charteris - (va all'estremità sinistra della tavola) Che diamine!
- (Entrano sir John e lady Blessington. E' una coppia inglese non giovane e molto elegante. Lui, viso rosso, atteggiamento dignitoso ma dolce. Lei dignitosa e altera. Molto ce regina Alessandra ». Si fermano).
La Piovra - (inchinandosi) Sempre onoratissima di avere in casa mia il giudice del porto di Sci alligai.
Sir John - Molto grato. Posso permettermi... di presentarvi lady Blessington?
Lady Blessington - Molto lieta.
La Piovra - Fa sempre piacere conoscere le mogli dei vecchi amici.
Lady Blessington - (avanzandosi di un passo) I susini fioriti del vostro giardino sono una bellezza.
La Piovra - Ah, vi piacciono Vi piacciono? Ora farò aprire le tende; così potremo vederli. (Fa un gesto verso Charteris. Hawkins ordina al servo di aprire le tende. Poi va a destra della credenza e aspetta). Certamente conoscete sir Guido. Sir Guido, lady Blessington.
Lady Blessington - Sir Guido! (Con significato) E' la serata delle sorprese! (Va verso Charteris. La Piovra lancia a sir John uno sguardo significativo).
Charteris - (a lady Blessington) Come mai siete qui?
Sir John - Olà, Charteris. (Gli si avvicina).
- (Lady Blessington e Charteris guardano la neve fuori, della finestra. La Piovra sorride ma. noiosamente a sir John che è rimasto solo).
La Piovra - (battendogli dolcemente sul braccio col ventaglio) Siete stato saggio a venire con vostra moglie. Vi raccomando di rimanere saggio anche durante il pranzo.
Hawkins - (annunciando) Il 'conte e la contessa Michot.
- (Blessington risale la scena andando verso Charteris. Entrano il conte e la contessa Michot. E’ una coppia francese di apparenza straordinariamente ricca e noiosa. Lui ha i baffi alla Luigi Napoleone. Lei ha qualche cosa del sorcio, piccola, astuta, ma vestita con grande eleganza).
La Piovra - Olà, Michot, il più grosso papavero della Banca Asio-Europea! Entrez et soyez le bienvenu!
Michot - (presentando sua moglie) Per-mcUez, madame... la comtesse ma lemme...
La Piovra - Ah, vostra moglie. Je suis en-chantée de vous voir, madame. Vous étes ravissante, ce soir.
La Contessa - (le si avvicina. Non sincera) Vous ètes trop aimable, madame. (Si accorge di lady Blessington e mostra grande sorpresa) Oh, Pierre... C'è lady Blessington! (Ride nervosamente) Non mi aspettavo davvero... (Attraversa la, scena per salutare lady Blessington che muove a incontrarla).
La Piovra - (sorride malvagiamente della loro sorpresa imbarazzata) Che bella sorpresa, eh? trovare qui dei vecchi amici... Io sono la sola estranea.
Lady Blessington - (alla contessa) Come mai siete qui? (Michot risale la scena a destra):
La contessa - (crollando le spalle) Pierre ha insistito... Così sono venuta... (Ridono per nascondere il loro imbarazzo. Sir John raggiunge Charteris. Entrambi rimangono ugualmente confusi e a disagio).
La Piovra - Quel caro Pierre... è sempre così insistente!
Hawkins - (annunciando) Mister e Mrs, Dudley Gregory.
- (Entrano. Sono americani. Lui giovane e vivace. Lei estremamente graziosa ed elegante).
La Piovra - Oh! Dudley! Dudley! Dunque questa è la vostra deliziosa mogliettina? Sono molto felice di vedervi.
La signora Gregory - Avete una casa meravigliosa; sembra un palazzo delle Mille e una notte.
La Piovra - Vi pare?
La signora Gregory - E' un incanto.
La Piovra - (a Dudley, mentre la moglie va verso la contessa) Ah Dudley, avete proprio l'aspetto troppo giovane per essere il capo di una ditta così importante come la Compagnia americana del Petrolio.
Hawkins - (annunciando) Don: e Donna Querelilo de Achuna, e mister Kin Lot Foo.
La Piovra - La signora Boliviana.., e mio zio, il mandarino che la mantiene. (Entrano i Querebro de Achuna. Lui alto e di aspetto straniero, con molte decorazioni. Lei bella, audace, appariscente, uno splendore di bruna. Indossa un abito molto parigino e gioielli di giada. Dietro a lei entra Kin Foo, con aria triste e rassegnata, e va verso la finestra).
Donna Querebro - (andando verso la Piovra con effusione esagerata, ma con significato) Oh, La Piovra! Vi conosco di vista, naturalmente... chi non vi conosce?
La Piovra - (risponde in spagnolo dopo una breve pausa piena di significato) Todo el mundo... Oh, scusate... dimenticavo. E' vostro marito che è spagnolo, non voi. Voi siete cosmopolita... (Entra un coolie. Si avvicina al servo, poi esce. Il servo si avvicina ad Hawkins).
Donna Querebro - (presa alla sprovvista) Che volete dire?
Don Querebro - (in fretta, avanzandosi) Siamo in ritardo? Non abbiamo potuto resistere al desiderio di fermarci a guardare le decorazioni del vostro giardino e i giocolieri.
Hawkins - (annunciando) Il principe Oscima. (Entra Oscima).
La Piovra - (voltandosi) Gli ultimi saranno i primi... Don e Donna Querebro de Achuna, il principe Oscima!
Donna Querebro - (a Oscima) Principe, avete perduto la meravigliosa cerimonia che si è svolta nel giardino. (Hawkins si avvicina alla Piovra).
La Piovra - Questo è nulla. A pranzo vi riserbo una grande sorpresa... una novità... una cosa magnifica!
Oscima - Ah, quella piccina... quella che...
La Piovra - Ssst! Non sciupate la mia improvvisata, Oscima san.
Hawkins - La signora è servita!
La Piovra - Sir John, volete dare il braccio alla contessa Michot... e voi, Michot, a Lady Blessing'on... e D'Achuna alla signora Gregory... A donna D’Achuna darà il braccio senza dubbio Io zio Kin Lot Foo... Del resto, i nomi sono a ogni posto. (Va verso Charteris che è all'estremità destra della tavola) E voi, per i vostri peccati, sarete accanto a me,
Charteris - (di malumore) Bene. Spero che i miei peccati ricadano sempre su di me m modo cosi piacevole. (Piano alla Piovra) Perché diamine avete invitato tutti questi seccatori? Desideravo stare solo con voi!
La Piovra - - Sssst! Dopo pranzo, caro... dopo pranzo.
- (Siedono tutti, eccetto la Piovra. Da sinistra entrano due coolies portando dei piatti con ca-viale. Si fermano ai lati del bruciaprofumi che è in fondo in centro. Dietro di loro entra un altro coolie con un vassoio su cui sono molte bottiglie di champagne. Lo posa sulla credenza e rimane fermo accanto a questa, a sinistra).
La Piovra - (restando in piedi, solleva un calice fino alle labbra) Gli auguri di capodanno a voi tutti... e siate i benvenuti in casa mia. (Posa il calice e si siede. Hawkins le si avvicina e le posa una sciarpa sulle spalle. Ella gli sorride) Grazie, caro. (Agli ospiti) Questi è Cesare Hawkins, il mio maggiordomo, il secondo me stessa, il mio poeta laureato!
- (I domestici servono il caviale sul ghiaccio. Uno da ogni lato della tavola, cominciando a destra. Quando hanno finito escono a sinistra. Dietro a loro altri due servono il vino. Conversazione generale. La Piovra continua).
La Piovra - Questo è il capodanno cinese... il giorno in qui si pagano i debiti... grandi e piccoli... ognuno paga. (A Charteris) Io pago il mio... a voi... e voi il vostro a me!
Charteris - Io a voi? Non mi pare che ve ne siano, fra noi... o m'inganno?
La Piovra - No?
Charteris - Se io... se ve ne fossero, ditemelo!
La Piovra - (ridendo) Oh, come siete inglese! L'ho detto solo in modo figurato... a voi come lo avrei detto a un altro. Ho avuto un debito per molti amili. Stasera lo pago.
Donna Querebro - (attraverso la tavola, a Charteris) Vi ho visto oggi in carrozza con la vostra bella figliola, sir Guido.
Lady Blessington - (sospirando) E' davvero molto graziosa. Come sarebbe stata orgogliosa di lei sua madre!
Sir John - Come fugge il tempo, caro Charteris! Sembra ieri... eravate un ragazzo... il più giovane degli impiegati della Società Commerciale Angle - cinese!
La Piovra - (incredula) Come, questo gran personaggio... è stato un impiegatuccio?
Charteris - Sì; avevo un posto modestissimo.
Sir John - Un bel ragazzo però; non è vero Lucy?
Lady Blessigton - Quasi troppo bello.
Là Piovra - Ma è ancora un bell'uomo. Questa è la mia opinione. Siete proprio un bell'uomo, Guido. (Donna Querebro d’Achuna ride rumorosamente. I convitati si toccano nel gomito Charteris sembra un po' confuso. La Piovra si sventola imperturbabile e continua). Ma ciò che ammiro soprattutto, è il sapersi creare dal nulla una posizione invidiabile... senza nessun aiuto...
Charteris - No, no... non merito tanti elogi. Sono stato aiutato, ma... via, parliamo d'altro.
La Piovra - Perché? Invece dovete dirmelo, Guido... desidero tanto saperlo.
Charteris - Oh, nessuno a Sciangai lo ignora... una sorella di mia madre morì lasciandomi tutto il suo patrimonio, sicché potei diventare socio nella ditta.
Michot - E oggi, ne è il capo assoluto!
La Piovra - Allora bisogna bere in onore di questa zia che diede modo a un ragazzo di mettersi a posto... Come si chiamava?
Charteris - Zia Jessica...
La Piovra - (enigmatica) Zia Jessica. Che nome strano! Che Budda dia riposo all'anima buona della zia Jessica. (Beve. Ride, Una pausa d'imbarazzo).
Charteris i - Ecco lo sguardo... e la risata che avevate ieri sera all'Opera.
La Piovra - (continua a ridere. Poi, subito) Madame Butterfly! Povera farfalla! Un uomo l'abbandona e lei si uccide. Non è così che farebbe una donna cinese! Oh no!
Charteris - Che cosa farebbe invece?
La Piovra - (amabile) Credo che aspetterebbe magari degli anni. Potrebbe perdere tutto... onore... fede... speranza... in una morte lenta, che porterebbe via ogni giorno qualche cosa di lei... lasciando una piaga viva che si rinnoverebbe l'indomani. Ma solo queste cose morrebbero... la donna no! (Gli ospiti si muovono con un lieve disagio. Un attimo di silenzio. Charteris guarda la Piovra incuriosito. Ella gli sorride) Qual'è la vostra opinione, Taipan Charteris?
Charteris - Non conosco abbastanza le donne cinesi per potermi [pronunziare.
La Piovra - No? Strano. Eppure siete vissuto in Cina molti anni.
Charteris - Una trentina. Ma noi inglesi portiamo con noi l’Inghilterra ovunque andiamo.
La Piovra - Già, gli inglesi... sempre contenti di se stessi... sempre in regola... sempre ostili a tutto ciò che non è inglese.
Charteris - Sì, noi viviamo ovunque come potremmo vivere...
La Piovra - A Kensington.
Charteris - A Kensington.
La Piovra - Capisco. Quindi, dopo tanti anni, voi non conoscete nulla dei costumi dei Figli del Cielo... e delle loro donne?
Charteris - Finora non mi è accaduto di penetrare in nessuna anima cinese.
Donna Querebro - Nemmeno qualche ballerinetta, sir Guido?
Charteris - Le ballerinette non contano... fanno il loro mestiere... si passa il tempo... e poi si passa oltre.
La Piovra - E che cosa ne è della ragazza, dopo?
Charteris - Mah... è stata pagata... dimentica come è dimenticata... va con un altro...
La Piovra - Avete detto la verità. Non conoscete la Cina... non conoscete le nostre donne.
SiR John - (interrompe pretenzioso) Ma che bisogno abbiamo di immischiarci nella vita cinese... abbiamo le nostre case... i nostri circoli...
La Piovra - Attenti, signori stranieri! badate! Voi ci sfruttate e ci derubate e la Cina vi lascia farei Cercate di civilizzarci e la Cina ride! Disprezzate la nostra fede, avvilite le nostre opinioni... e la Cina finge di sottomettersi. Disonorate le nostre donne, le abbandonate... e credete di rimanere impuniti. (Mormorio intorno alla tavola).
Sir John - (in fretta) Oh, La Piovra vuol scherzare!
La Piovra - (fra i denti, con occhi che lanciano fiamme) Ma badate, figli dell'Occidente, voi visi bianchi e vermigli, non dimenticate che tutti gli avvenimenti marciano verso ponente, col sole... e che un giorno potremo trovarvi sulla nostra strada! Tokaido! Tokaido! (Una pausa. I convitati, un po' spaventati, scambiano occhiate. Entra un coolie, va a dire qualche cosa al domestico, poi esce. Il domestico va a parlare con Hawkins e torna al suo posto).
Charteris - (sorpreso, un po' irritato, ma contenendosi) Come volete che interpretiamo i vostri discorsi?
La Piovra - Come credete.
Sir John - Io immaginon che abbiate voglia di scherzare,., di divertirvi mi po' alle nostre spalle... ho ragione?
La Piovra - Potete aver ragione... e potete aver torto. Stasera il mio spiritello beffardo ha voglia di andare un po' a zonzo, e io lo lascio fare. (I servi si avvicinano. Scambiano qualche parola sottovoce. Escono in fretta. Hawkins si curva sulla Piovra. Voltandosi, brillante) Ah, il piatto principale! (Agli ospiti) Ora vedrete la Cina. (A Charteris) Ora mostrerò a tutti voi una donna cinese! (Strepito interno di voci che parlano in cinese. Gli ospiti sobbalzano. La Piovra si alza) Aha! Ecco i battellieri. (Entrano sei marinai dall'aspetto rude e feroce. Sono dei tipi ignobili, seminudi, stracciati, coi volti solcati di cicatrici. Ridono e gesticolano. La Piovra alza la mano per imporre il silenzio) Son brava gente... non abbiate paura. Ho voluto soltanto farvi vedere, prima di mostrarvi la donna cinese, quali sono gli uomini che voialtri credete di dominare.
Lady Blessington - Oh John... ho paura.
Sir John - Ma no, cara; è uno scherzo.
La contessa - Dio, che cattivo odore!
La Piovra - (a un ordine) Profumo! Profumo! Cesare Hawkins, fate spruzzare del muschio e del pasciulì. Le signore hanno l'olfatto delicato. E fate uscire i marinai. (I servi spruzzano dei profumi. A Charteris) Ora vedrete il resto... (Dà un ordine in cinese. Le luci si spengono. L'oscurità è completa. Piccole grida di paura delle signore. Nell'oscurità si leva la voce della Piovra, sardonica e irridente) Vi ho detto che è capodanno. Ho chiesto ai miei antenati di assistermi nel pagamento del debito che ho contratto molti anni or sono. Gli spiriti son venuti... non li vedete? Mi circondano, innumerevoli... Sssst! Sssst! Non li spaurite, non turbate il loro avvicinarsi: potrebbero spaventarsi e sbagliare strada. Guardate! Ecco mio padre e mia madre. Si avvicinano. Mio padre con la sua armatura di guerriero, mia madre indossa il suo abito nuziale. Ma non sorridono, non mi guardano neppure; è già tanto tempo che non mi guardano! Ecco, sono passati. (Una pausa) Non li vedo più; sono andati via. Ma guardate! Guardate! La neve cade sui miei susini fioriti... è segno di trionfo. Buon anno! Kong zee fa toi! Ko wu don! (La scena è buia. Si ode un suono di gong. Silenzio mortale per un istante. Quindi al centro della scena appare una debole luce d'un turchino purpureo. A un tratto si vede Za, l'eunuco, accanto a un piedi, stallo che è stato spinto senza rumore, mentre la scena era al buio. Il resto della scena è ancor buio. Il piedistallo è alto circa un metro e 25. Ha la forma di un drago rampante. Il drago porta, sulla testa, un altro drago a forma di vassoio, sul quale è una coperta di broccato che nasconde qualche cosa di indistinto).
La signora Gregory - Dio mio!
Donna Querebro - Straordinario!
SiR John - Che ci sarà lì sotto?
La Piovra - Za, scoprite! (La Piovra dà un ordine in cinese) Kin tao là. (Lentamente la luce va aumentando e la figura di Za appare in tutta la sua potenza, mentre le sue forti mani tolgono pian piano la coperta. Sul vassoio appare, vestita di velo, la piccola figura di Ni Pau, rannicchiata. La giovinetta geme impaurita e si nasconde il volto sotto i lunghi capelli biondi. Gli ospiti hanno un sobbalzo. La Piovra ha un riso malvagio. Poi dà un altro ordine in cinese e batte le mani. La luce diminuisce nuovamente; solo la fanciulla rimane illuminata).
Michot - Una ragazza bianca!
Charteris - Bianca?
La Piovra - Sicuro. Senza dubbio. (A Hawkins) Cesare Hawkins... champagne... champagne. Beviamo per salutale le ultime ore dell'anno vecchio e dare il benvenuto a quello nuovo! (Un domestico versa champagne nei bicchieri. Un coolie richiude le tende; poi tornano ai loro posti).
Charteris - Che volete fare? Dio mio, una fanciulla bianca!
La Piovra - Se non fosse bianca, ma gialla, la cosa non avrebbe importanza, vero?
Charteris - Sarebbe affar vostro. Ma che vuol dire tutto ciò?
La Piovra - Vuol dire semplicemente che questa bambina entra stanotte nel Joscivara. Ed è qui perché le facciate i vostri auguri. (Un mormorio di orrore).
Charteris - Dev'essere uno scherzo.
La Piovra - No, no, mio caro: non scherzo affatto. Non faccio altro che togliermi quella maschera che vi dava noia.
Charteris - E credete che vi lasceranno far questo!
La Piovra - Non v'immischiate, Guido. La sorte della ragazza non vi riguarda. Vi dirò soltanto che ai cinesi piacciono le donne inglesi... come agli inglesi piacciono le cinesi.
Charteris - (la guarda) E' un'inglese, dite? (Tutti si alzano).
Sir John - Che cos'ha detto? Che è un'inglese?
La Piovra - Sì, sir John. Inglese puro sangue. Ebbene?
Sir John - E' un insulto per noi!
Michot - Che orrore. (Altre esclamazioni).
La Piovra - Badate, John... ricordatevi... siate saggio. E fate star tranquilli i vostri amici. Sarà meglio per tutti.
Charteris - Se non mettete subito in libertà quella ragazza, la polizia sarà qui fra cinque minuti!
La Piovra - La polizia? Io sono la polizia. E sono il Governo. E qui dentro detto legge io.
Charteris - Smettetela, pazza che siete!
La Piovra - Pazza... ah, ah, ah! Così mi chiama, ora che non c'è più la maschera!
Charteris - Sir John... Michot... Gregory... conducete via le vostre signore, senza perder tempo. Rimango io a fare i conti con questa donna!
SiR John - Andiamo, non vi agitate. Sedete, vi prego. (Tutti siedono, meno Charteris, Sir John e La Piovra).
La Piovra - Ma sì, sedete. Seguite il consiglio di Sir John.
Charteris - Ah, no davvero!
La Piovra - Vi dico di sì...
Sir John - Sedete, Charteris... (/ due uomini siedono).
La Piovra - Chiedete dunque a sir John, perché non se ne va. Siete stati invitati per un motivo. E resterete finché crederò io. (Mormorii).
Donna Querebro - (si alza) Ah no... ho bisogno d'aria... Mister Kin Lot Foo, abbiate la cortesia di accompagnarmi alla mia vettura.
La Piovra - Così ve ne potete andare col re della giada, sotto gli occhi del marito becco!
Donna Querebro - Mi insultate! Megera!
La Piovra - Tutta Sciangai sa chi è che vi ha regalato gli smeraldi che portate!... e perché! Ma non tutti sanno che per tre anali - 1914, '15 e '16 - siete stata padrona della Casa della Magnolia a Singapore! Allora non eravate spagnola... non vi chiamavate « Donna »... ma eravate molto carina vi chiamavate Minnie la portoghese.
Donna Querebro - Dio mio! (Ricade a sedere con un singhiozzo rauco).
La Piovra - C'è qualcun altro che desidera udire la propria piccola storia privata? Son pronta a parlare, se qualcuno manifesta il desiderio di andare a prendere aria... (Li guarda a uno a uno) No? Allora volete fare i vostri auguri alla piccina prima che io la mandi a vestire? O intendete tare qualche cosa per lei? (Fa un cenno a Za, il quale esce portando con sé Ni Pau).
Charteris - Un momento. Richiamate quel demonio. Ditegli che faccia vestire la ragazza, ma in modo da poterla fare uscire di qui.
La Piovra - E chi siete voi che vi permettete di parlare in questo tono?
Charteris - Ve ne accorgerete fra poco, se non mi conoscete ancora.
La Piovra - Badate... badate. Se cade una sola pietra dalla facciata del vostro edificio, tutto il muro crollerà.
Charteris - Minacciate?
La Piovra - E vi trascinerà nel crollo tutta la casa.
Charteris - Fate ricondurre qui la ragazza! Volete o non volete obbedirmi?
La Piovra - No, caro. Non ho nessuna intenzione di obbedire ai vostri ordini.
Charteris - (si alza) E allora la vedremo. Domani questa casa sarà chiusa.
La Piovra - E voi dovrete lasciare Sciangai. Ve lo dico nel vostro interesse.
Charteris - Ma che cosa credete?
La Piovra - Non sarebbe la prima volta che una donna cinese vi aiuta.
Charteris - Siete pazza, faccia di limone dipinto! (Oscima e Kin Foo si alzano. La Piovra posa la mano sul loro braccio).
La Piovra - Grazie, Oscima. Grazie, mio buon Kin Foo. Ma aspettate. (Oscima e Kin Foo siedono).
Charteris - Spiegatevi subito! Parlate!
La Piovra - (ride e lo guarda) Non avete paura?
Charteris - No!
La Piovra - Allora parlerò. E prima di tutto vi dirò chi sono. (Parla lentamente, con voce strana e sorda) Sono una principessa Tung Cau... la mia famiglia era la grande famiglia dei Ci Yan Ko. Mio padre era un re guerriero. Aveva 10.000 cammelli e 5.000 cavalli... e molto molto denaro. (Una pausa. Ride) Ora mi chiamo « La Piovra »... e il mio commercio è la carne. E tutto questo perché avevo molto, molto, molto denaro. Buffo, non è vero? (Una pausa) Mi conoscete adesso? Guardatemi e ditemi dinanzi a tutti che sono... e perché non potete darmi degli ordini.
Charteris - (lentamente, stentato) Chi... siete?
La Piovra - (fra i denti) Presto... dite il vezzeggiativo col piale mi chiamavate! Presto!
Charteris - (siede, tendendo lamano come per allontanarla) No, no!
La Piovra - Buon giorno, Occhiazzurri! Non siete contento di rivedere Bottondirosa? (Ride).
Charteris - Dio onnipotente!
La Piovra - Questi erano i vezzeggiativi che usavamo venti anni fa... Occhiazzurri... Bottondirosa...
Charteris - (balza in piedi) Voi... quella fanciulla?
La Piovra - Sicuro! La giovinetta manciù.
Charteris - Non può essere... no, no, no, non posso crederlo.
La Piovra - Che lasciò le sue montagne manciù per venire a Sciangai a sposarvi alla moda inglese... e aver molti figli da voi
Charteris - Che state dicendo?
L^\ Piovra - Sono quella fanciulla che rubò per voi... i denari di suo padre.
Charteris - (furente) Questa donna mentisce!
La Piovra - Ha parlato di sua zia Jessica... i denari della quale gli hanno permesso di mettersi a posto. La zia Jessica sono io.
Charteris - Tacete, vi dico!
La Piovra - Si, sì... rubai i denari di mio padre... e ve li, diedi.
Charteris - Mentite.
La Piovra - Così poteste diventar socio della grande ditta di cui oggi siete direttore e proprietario.
Charteris - Mentite.
La Piovra - Osate dirlo?
Charteris - E' un orribile tranello. Ammetto che ama volta c'è stata una donna nella mia vita, ma non eravate voi. Era bella, ma di una bellezza semplice; e voi...
La Piovra - Io sono quella che da sei mesi tentate di, avvicinare. Senza dubbio cercavate qualche eccitamento nuovo, e speravate che io ve lo avrei procurato. Io, Bottondirosa, a cui dovete di essere diventato ciò che siete, e che deve a voi di essere divenuta quella che è.
Lady Blessington - (alzandosi insieme alla signora) Ah, basta! Andiamo via.
La Piovra - (furente) Tacete! E sedetevi. (Le due signore siedono) No! non lo sposai... Mi ritrovai in una taverna di marinai, sola in mezzo a uomini come quelli che avete visto or ora. (Mormorio di orrore) E ilsignore ha protestato perché a quella fanciulla è riservata la stessa sorte a cui egli mi votò. Ha protestato con nobiltà. Non è da ridere? Perché non ridete? vedete, un gran signore viene a far visita a una cortigiana, e il signor Ocelli azzurri incontra la signorina Bottondirosa. Il boomerang.
Charteris - (a Kin Foo) Perdio, Kin Lot Foo, fate tacere questa maledetta pazza...
La Piovra - (con voce bassa, tremenda) Mi vendette... e conobbi i peggiori bassifondi del Mar Giallo... fin sulle giunche, insieme alle disgraziate che nessuno vuol più nei locali più sudici, ai rifiuti dei porti e delle taverne più luride. Ecco dove Occhiazzurri ha mandato a finire Bottondirosa. (Mormorio attorno alla tavola. Charteris si muove, nervosamente, tocca involontariamente lady Blessington. Questa balza in piedi con un grido. Si attacca a Michot).
Lady Blessington - (disgustata di Charteris) Oh, vi prego, cambiate posto con me, Michot. (Michot si alza e le dà la sua sedia. Ma non siede su quella rimasta, libera).
La Piovra - (la sua voce, è un mormorio pauroso) Un nuovo porto ogni giorno. E una vera folla: coolies, marinai, soldati.... bruni, gialli, negri... tutti uguali! Grida e bestemmie... e pensate... quanti!
La Contessa - Dio mio!
La Piovra - Molte donne ne muoiono...
La signora Gregory - (singhiozza nervosamente, inorridita) Dio, Dio!
La Piovra - Ma l'odio mi aiutò a sopravvivere. (Si batte il petto) Sì... sì... ho subito tutto, le peggiori vergogne... e ho resistito. Affamata, frustata, col dorso bruciato, le piante dei piedi tagliuzzate dai miei padroni perché non potessi fuggire. E non sono morta! Sono sopravvissuta a tutto. Non sono morta! No, no, ho vissuto, ho vissuto. (Per un istante la sua vo. ce si eleva; ella pone il volto vicino a quello di Charteris e mormora nuovamente) E sono qui, dopo vent'anni, qui, dopo vent'anni... a pagarvi il mio debito.
La Contessa - Dio mio, che orrore!
La Piovra - (la sua voce torna chiara, in tono di conversazione) Ma per ora non parliamone più! (Si alza) Ora voglio salutarvi, amici miei. (Va verso la scala. Comincia a salire) Potete andarvene, se volete... Il pranzo è finito. Ho avuto il buon senso di non ordinare altro. Ero certa che non avreste più avuto appetito. Ah, ah! Ho fatto economia. Ho risparmiato i legumi, l'arrosto e il dolce. (Ride) Come sono econome le donne cinesi! (Continua a salire) Bon soir... good night... buenas noches... (E’ arrivata in cima. Si bacia le mani) Bonne nuit... Good night!
Fine del secondo tempo
ATTO TERZO
L'appartamento privato della Piovra. La ca. mera del Gatto Ming. Un letto, un divano, una teletta, sedie diverse. Due grandi finestre in fondo. Porta a destra e a sinistra. La stessa sera, verso mezzanotte. (Al levar del sipario. La Piovra è presso alla finestra in fondo. Un coolie entra da destra. Fuori, strepito di folla e musica).
Il coolie - Wong tai Yis gin nee la.
La Piovra - (viene davanti a sinistra) San, moon.
- (Il coolie va alle finestre, le chiude ed esce da destra. La Piovra siede dinanzi alla teletta e prende uno specchio a mano. Entra Kin Lot Foo e le si avvicina).
La Piovra - (dopo una pausa, dolcemente) Dunque... siete molto adirato?
Kin Foo - Sono inorridito... stupefatto... e spaventato! Avete smosso un tale fango... che temo ci soffochi tutti!
La Piovra - No... non credo.
Kin Foo - Siete una donna straordinaria!
La Piovra - Lo avete detto sovente!
KiN Foo - Una gran donna!
La Piovra - Lo dice tutta la Cina!
KlN Foo - Ma stasera avete ecceduto!
La Piovra - Ho dato loro un buon digestivo, eh?
Kin Foo - Uno scandalo... un vero scandalo.
La Piovra - Non dite le cose due volte... capisco benissimo alla prima.
Kin Foo - Una cosa penosissima...
La Piovra - (dopo una pausa) Ah, come mi sarebbe piaciuto guardare, dopo, attraverso al buco della serratura! Ma non sarebbe stato dignitoso... dopo aver salito le scale così maestosamente!
Kin Foo - E poi, perché mi ci avete immischiato? Che bisogno ce n'era?
La Piovra - Oh, non siete stato altro che un piccolo uovo nella mia frittata!
Kin Foo - E andare a parlare della giada! Avete messo in un bell'imbarazzo la signora Querebro!
La Piovra - Oh, quella non si turberebbe neanche se le capitasse di perdere le mutandine in un gran ricevimento!
.Kin Foo - Vi dico che è la faccenda più fastidiosa che mi sia capitata da quando ho avuto la disgrazia di conoscervi! Non so come andrà a finire!
La Piovra - Ali! Ah! Ah!
Kin Foo - Ascoltate! Prima di tutto dovete permettere a quel Charter di andarsene... subito!
La Piovra - Devo... devo... siete voi che lo dite!
Kin Foo - Faccio molti affari con la sua ditta. Stasera ho la responsabilità della sua persona! Non potete tenerlo qui contro la sua volontà.
La Piovra - Ah no? Non posso?
Kin Foo - Lo hanno rinchiuso in una stanzetta buia nel sottoscala. Quest'oltraggio è stato ordinato da voi!
La Piovra - (crollando le spalle) Strepitava! Non voleva rimanere!
Kin Foo - Ma che cosa volete ancora da lui, dopo tutto il male che gli avete fatto?
La Piovra - Oh, tante cose!... Devo farlo a brani, lacerargli il cuore...
Kin Foo - (spaventato) Che cosa progettate ancora contro quest'uomo?
La Piovra - Ah! E' la notte di capodanno... molte cose dovrà ancora vedere e sentire prima che sorga l'alba!
Kin Foo - Trattare in questo modo mi personaggio così importante… E' incredibile! (Siede sul bracciolo della poltrona).
La Piovra - Oh, non manco all'ospitalità! Ha ottimi sigari, sigarette, whisky.., E tutto il tempo di riflettere! Lo riceverò fra poco!
Kin Foo - Nessuno può dire quali saranno le conseguenze della vostra pazzia! Se la storia di quella fanciulla inglese si venisse a sapere, sarebbe una catastrofe! Un danno enorme per il commercio della Gina! Per fortuna nessuno parlerà! Avete chiuso loro la bocca con tanta abilità... Ma se si venisse a sapere... (Medita) No... bisogna che lo lasciate andare!
La Piovra - (scherzando) Bisogna! Che parolone!
Kin Foo - Ditemi... Metterete in libertà la ragazza...
La Piovra - (si alza) Mettetevi in testa una cosa, caro amico. E' vero che mi avete dato denaro e gioielli... è vero che avete fatto di me vostra nipote... è vero che mi avete rimesso a galla... Ma è passato tanto tempo... e ora tutto ciò che faccio riguarda me e non voi! (Entra da sinistra il domestico).
Il domestico - Le fool jong bin.
La Piovra - Va bene. (Il domestico esce).
Kin Foo - (con orrore) Questo volete fare!
La Piovra - (maliziosa) Sì.., perciò non posso metterla in libertà.
Kin Foo - Non dovete farlo! Non dovete!
La Piovra - Come siete noioso, zio! Andate via... mi infastidite...
Kin Foo - (agitatissimo) Se fate questo... non potremo più metter la cosa a tacere!
La Piovra - (aspra) La ragazza sarà esposta stasera in una gabbia sopra la porta della mia casa... secondo l'uso di questi luoghi!
Hawkins - (entrando) Mi avete chiamato?
La Piovra - Sì... andate a cercare Lin Ci. Accertatevi che eseguisca i miei ordini... e quando i coolies avranno terminato il lavoro, vada a prendere sir Charteris e lo conduca qui!
Kin Foo - (a Hawkins, quasi piagnucolando) Mister Hawkins... credo che voi abbiate una certa influenza sulla Piovra.
Hawkins - (calmo) Non ho alcuna influenza... neanche su me «tesso... come potrei averne su un'altra persona?
Kin Foo - Ma voi collaborate con lei, quando compone dei versi... le fate la lettura e spesso la vostra voce ha un potere calmante sopra di lei. Cercate di convincerla.
La Piovra - (spingendo Kin Foo in modo da farlo girare su se stesso) No, non dobbiamo immischiarlo in questa cosa. Andatevene! Ne ho abbastanza di voi, oggi, (Kin Foo si ritrae) Abbastanza,., sono stufa. (Kin Foo si affretta) Via, via, andatevene! (Kin Foo esce. Quando la porta si è richiusa, ella si volge sorridendo a Hawkins e siede in mezzo a sinistra} No, no... miste?: Cesare Hawkins, voi siete troppo pigro e troppo grazioso per immischiarvi nella mia vita privata!
Hawkins - Già... troppo pigro... troppo grazioso., per prender parte a qualunque avvenimento. Ma che importa? (Tende l’orecchio) Quest'orchestra è perfetta, non è vero?
La Piovra - E' Filippino... abbastanza caro... Ma per capodanno bisogna offrire a quelli che amano la danza qualche cosa di speciale!
Hawkins - C'è molta gente stasera nei saloni... una buona serata!
La Piovra - Sì, una buona serata. (Lo guarda con un sorriso strano) Siete un tipo curioso voi. Non fate nessuna allusione alle molte cose che mi avete udito dire durante il pranzo.
Hawkins - Non mi avete chiesto di, parlarne.
La Piovra - Già... voi inglesi avete una qualità ammirevole... la discrezione. Vi si possono perdonare molte cose per questo. (Hawkins riunisce il pollice e l'indice come se tenesse una pipa) Sì, sì, lo so. Vi siete comportato benissimo questi tre giorni prima del pranzo. State tranquillo, avrete la vostra pipa. E potrete dormire. (Hawkins s'inchina ed esce a sinistra).
- (Dentro a destra si ode il rumore di una disputa e a un tratto irrompe nella stanza Poppy, ubriaca e con una pipa d'oppio in mano. Evidentemente è sfuggita a Oscima il quale è dietro a lei, ma si ferma sulla soglia scorgendo la Piovra. Questa è balzata in piedi).
Poppy - (entrando) Lasciatemi, Oscima. Ho bisogno del fumo nero. Vi dico che « voglio » la pipa. Non potete togliermela.
La Piovra - Che cos'è questo?
Oscima - E' stata a mi ballo ed è ubriaca.
La Piovra - Come mai siete venuti nel mio appartamento?
Oscima - Sono dolente. E' scappata per le scale. Non ho potuto impedirglielo. E' ostinata, questa cara creatura. Fa quello che vuole.
Poppy - Sicuro. E voglio del fumo nero. Voglio la droga.
Oscima - No, no, torniamo giù. Ho ordinato del brodo per voi. L'oppio vi farebbe dormire. E non voglio che dormiate.
Poppy - (posando la pipa sul letto) L'oppio non mi fa dormire, Al contrario. Vedrete! (Alla Piovra) Volete? (Balza su Oscinta conte una pantera, gli ficca le unghie nella carne) Questo è ciò che gli piace. Ah! ah! Gli piacciono i miei denti, le mie unghie. E' un demonio. Lo amo. Sono pazza di lui. (A Oscima) Baciami. (Alla Piovra) Quest'uomo sa baciare... brucia il sangue.
Oscima - (afferrandola per il polso) Che cosa state dicendo, Poppy!
Poppy - (ride a scroscio) Io sono una ninfa! (Oscinta le mette una mano sulla bocca; ella si sottrae) Cosa volete? (Si arrabbia, torce il viso) Non mi guardate in quel modo: mi fate rabbia! (Batte i piedi a terra) Badate a non farmi arrabbiare. La settimana scorsa ho quasi ammazzato il mio servo cinese con una bastonata sulla fronte! Se mi guardate in quel modo, vi ucciderò. Vi ucciderò... Sssst!
Oscima - Calmatevi!
Poppy - Non voglio calmarmi! Cosa sono tutte queste sciocchezze? So cosa volete... Volete me. E io voglio voi. Questo è tutto. (Si volta. Vede la pipa sul letto) Eccola! Credevate che me ne fossi scordata... ma cucii!... (Siede sul letto, prende la pipa) Questo mi piace... e mi piace ubriacarmi... vino.., amore... droghe! Sono una donna cattiva, io! Buffo, no? (Fuma doppio. Si contorce) Ho ballato troppo... bevuto troppo... ho sonno... Non importa... poi mi sveglierò... e ci divertiremo! (Cade all'indietro sul letto, incosciente. La pipa le cade di mano).
Oscima - (si avvicina al letto, raccoglie la pipa, la posa su un mobile).
La Piovra - (fa un passo avanti) E' pazza? Isterica?
Oscima - (sorridendo) E' immorale... ma è una cara piccina!
La Piovra - (incredula) Può essere quel che mi avete detto, che è di buona famiglia, e ha avuto una buona educazione?
Oscima - Sì. Sorprende perfino voi, eh?
La Piovra - (lentamente) In vita mia... ho visto di tutto; ma mai una creatura simile! Mi sembra una lebbrosa, un'ammalata ripugnante; come se sul mio letto fosse coricato un sozzo animale! (Un passo indietro) Vi prego, portatela via. Non la voglio qui.
Oscima - Dimenticate che vi ho pagata!
La Piovra - (con alterigia) Questo è il mio appartamento privato, principe Oscima. La vostra miss Smith non è al suo posto qui. (Oscima ride. La Piovra continua) Il suo posto è nei bassifondi del porto... con le ragazze del marciapiede. Portatela via,., non la voglio qui.
Oscima - (va Vicino al letto, si curva su Pop. PJ) Svegliati... vieni con me!
Poppy - (assonnata) No, no... Non andiamo! Sono stanca. Lasciami dormire qui.
Oscima - Svegliati, cara! Sai che mi hai promesso di essere allegra.
Poppy - (alzandosi) Allegri... oh sì sì! Bisogna divertirsi. Dove sono? Che cos'è questo?
Oscima - (trascinandola a destra) Vieni!
Poppy - Dove andiamo?
Oscima - In un'altra stanza!
Poppy - (ridendo) Benone! Ma prima baciami! (Gli getta le braccia al collo. Poi va, vacillando, vicino alla Piovra) Ah! ah! Mi siete simpatica voi. Siete come me. Voglio baciarvi. (Le getta le braccia al collo e la bacia. La Piovra la respinge).
Oscima - (si avvicina a Poppy, la trae con se) Vieni, Poppy... risparmia i tuoi baci per me. - (La tira verso la porta a sinistra).
La Piovra - Portatela via.
Poppy - Ah, ah, ah! (Esce seguita dal compagno. Si sente ridere, e poi il r'iso beffardo di Oscima).
La Piovra - (in cinese) Amah?... Bee say lo o meen gun.
Il, domestico - (di dentro) Hola. (Entra da sinistra con un catino di lacca e un asciugamano. La Piovra si lava accuratamente le labbra e le mani per cancellare ogni traccia del contatto di Poppy. Mentre fa questo, entra da sinistra Lin Ci).
Lin Ci - (inchinandosi) Ho condotto il tai-pan Charteris.
La Piovra - Fatelo entrare. (Una pausa. Il domestico esce) E poi, Lin Ci... dite ai servi di aspettare fuori e badare quando suono il gong. Quando lo sentono, entrino. (Lin Ci si inchina ed esce. La Piovra va alla teletta, prende un pugnalato, va vicino al letto, accarezza la lama con la mano, posa il pugnale su un mobile; osserva il gong che è accanto alla finestra e torna in centro. Charteris entra da sinistra. Fa qualche passo).
La Piovra - Dunque, dopo vent'anni, ci ritroviamo nuovamente soli. Vi avevo detto «dopo pranzo»... e infatti eccovi qui.
Charteris - Avete fatto un bello scandalo!
La Piovra - Vi è piaciuta la mia messinscena? Avevo una terribile paura che mi, riconosceste prima del tempo.
Charteris - Non c'era dia aver questa paura. Dio sa se siete mutata al di là dj ogni immaginazione» Beh,., che altro volete da me?
La Piovra - Aspettate un momento... Che cosa vi ho promesso? Ah sì... di farvi vedere il mio Gatto Mimg...
Charterìs - Smettiamola, via...
La Piovra - (sorride, poi parla con semplicità) No, no... non è più l'uomo tranquillo e sereno, sicuro dj se... Don Giovanni Gharteris è impaurito e disperato... malgrado la sua furberia!
Charterìs - Finitela!
La Piovra - (fa un passo verso di lui) Andiamo, non siate cosi nervoso. Avete l'aspetto inquieto... incerto... Che divertimento!
Charterìs - (adirato) Non sono affatto nervoso!
La Piovra - (va verso il letto) Ma sì che lo siete! Invece io non sono mai nervosa, mai! Son sempre sicura di me! E' la vita che ho fatto, che mi ha dato questo carattere. (Ride con cattiveria, siede sul letto) Ma il mio Galto aspetta. (Si volge verso il gatto d'oro che domina la spalliera del letto) Ah, nrster Ming! Mi permetto di presentarvi il gran taipan Charteriis... il topo grasso e rotondo che vi ho promesso da tanto tempo.
Charterìs - Avete aspettato vent'anni per esprimere tutto il veleno che avete buttalo fuori a pranzo. Perché non avete parlato prima?
La Piovra - Se dovessi dire tutte le cose che so... raccontare che questo ama quello, quello odia quell'altro, uno che ruba, un altro che uccide, perché uccide... via, non sarei la persona rispettata e temuta che sono! So tacere finché giunga .il momento di parlare... aspetto che il topo sia grasso.
Charterìs - Quanto?
La Piovra - (si alza) Denaro? Tutto ciò che possedete, non basterebbe. E se foste dieci volte più ricco, tutto ciò non sarebbe nulla in confronto di ciò che sto per avere da voi.
Charterìs - Che cosa credete di potermi prendere?
La Piovra - Semplicemente quello che vi consente di vivere, Charteris... ciò che tiene la vostra anima unita al vostro corpo!
Charterìs - Basta con le chiacchiere. Che cosa volete?
La Piovra - Insegnarvi qualche cosa che è un po' tardi per imparare!
Charteris - Non parlate a indovinelli! Fuori! Che cosa?
La Piovra - Voglio dirvi che per un piccolo avventuriero inglese è pericoloso sedurre una principesca manciù... ubriacarla di belle parole al chiaro di luna, portarla via dalla casa paterna... E' pericoloso, ed è sciocco.
Charteris - Ed è anche una cosa che procura delle noie... d'accordo! Ma se anche ho promesso... non sono il primo inglese, e neanche l'ultimo, che ifa delle promesse a una donna indigena. Avete tutte l'idea fissa di sposare un bianco!
IJa Piovra - Già... invece voi volevate una moglie inglese, eh?
Charteris - Sicuro! E con questo?
La Piovra - L'avete fatta venire dall'Inghilterra... e mentre la vostra fidanzata aspettava il giorno del matrimonio, voi dormivate tranquillamente con me!
Charteris - Sì.
La Piovra - E la notte precedente, alle nove...
Charteris - Ebbene?
La Piovra - Mi prendeste fra le braccia... mi baciaste... e diceste: «Tesoro mio, parto per un breve viaggio... ti amo... tornerò presto... aspettami».
Charteris - Sì.
La Piovra - Eravate il mio Dio. Ero troppo giovane per sentire la vostra menzogna... E vi aspettai... parecchi mesi! Voi non tornaste...
Charteris - E un giorno veniste a sapere che ero sposato.
La Piovra - Sì.
Charteris - Se foste stata intelligente, il fatto che io fossi ammogliato non avrebbe fatto differenza. Avremmo potuto continuare a vederci come prima.
La Piovra - Già... sareste venuto da me il martedì e il venerdì.
Charteris - Oh Dio, ci saremmo messi d'accordo per i giorni.
La Piovra - Forse il mercoledì e il sabato sarebbero stati i giorni scelti per vedere la amante cinese... e avrei dovuto ringraziare Dio del favore che mi era concesso.
Charteris - Avremmo potuto intenderci! Invece siete venuta a fare del chiasso alla porta di casa mia, battendo nelle finestre.
La Piovra - Sì, malgrado le vostre minacce. E venni ancora, la notte antecedente al giorno in cui mi vendeste.
Charteris - Non è vero che vi ho venduta! Anzi ho pagato parecchio perché mi liberassero di voi.
La Piovra - Non v'importava dove mi avrebbero portata!
Charteris - E' vero. Non m'importava. Avevo paura di voi. Avevo paura, ve lo confesso. Avrei voluto sapervi lontana migliaia di chilometri e pregavo Dio che vi facesse morire. (Si volta, viene sul davanti, dietro alla poltrona).
La Piovra - (va a mettersi di fronte a lui) Voglio guardarvi in faccia, Charteris. No, i vostri occhi non sono mutati. Sono freddi... freddi come i mari artici,... come i laghi ghiacciati che tengono nelle loro terribili braccia i corpi, degli annegati. Lo vedo adesso... allora non lo vedevo.
Charteris - Allora eravate una stupida.
La Piovra - Ma tante volte mi avevate chiamata vostra moglie...
Charteris - Moglie! moglie! Voi... voi... voi...
La Piovra - Sì, io... io... io... vostra moglie. Perché no? La madre dei vostri figli dovevo essere io, non quella fanciulla inglese. Quell'ultima notte tornai perché volevo dirvi una cosa.
Charteris - Io temetti che mia moglie vi vedesse... era in condizioni speciali.
La Piovra - Anch'io ero nelle stesse condizioni.
Charteris - Come?
La Piovra - Oh sì. Sì, sì...
Charteris - Giuro che non l'ho mai saputo.
La Piovra - Beh, ora lo sapete. Sapevo che avrei avuto un figlio vostro. E questo è ciò che desideravo dirvi quando venni a battere alle vostre finestre... prima timidamente... poi, con collera... finalmente con disperazione.
Charteris - (nervoso) Io ho un figlio vostro?
La Piovra - No...
Charteris - Meno male!
La Piovra - Ma avete una figlia...
Charteris - Mentite!
La Piovra - Non mento! Volete vedere vostra figlia? Affacciatevi. Vedete sospesa dinanzi alla mia porta una grande gabbia d'oro, con dentro ima giovinetta. (Si avvicina alla finestra. La finestra si apre. Lo strepito della strada penetra nella stanza. Charteris si precipita alla finestra, indietreggia, affannando).
Charteris - Santo cielo!
La Piovra - (accanto alla finestra) In quella gabbia, sopra la porta della mia casa, in visla di tutta Sciangai, c'è vostra figlia, Charteris! Guardatela bene! (Piomba a sedere sul letto).
Charteris - (le si avvicina) Dio mio... ma è la ragazza che avete fatto portare durante il pranzo...
La Piovra - Sì. E' quella!
Charteris - (atterrito) Ma che donna siete... capace di vendere il vostro sangue... di esporlo a questa ignominia?!
La Piovra - Ah ah! Non è il mio sangue, quello! Son forse bionda, io? Ho la pelle rosea? La fanciulla che è là fuori... non ha nulla di cinese in sé! (Gli sorride).
Charteris - Che cosa volete farmi credere... con quel sorriso... che cosa dite?
La Piovra - Che siete un uomo fecondo! Avete due figlie, gir Guido... mia tutta bianca, di madre inglese... e una meticcia, di madre cinese!
Charteris - Non vi credo!
La Piovra - Stavate una notte con me, e una notte con lei. E due piccole vite cominciarono, a brevissima distanza di tempo l'ima dall'altra.
Charteris - (come un pazzo) Quella fanciulla non è mia figlia! Ho salutato la mia creatura prima di uscir di casa. Vi dico che mia figlia è a casa.
La Piovra - (con fierezza) No. E' mia figlia che è in casa vostra!
Charteris - Vostra figlia... in casa mia?
La Piovra - In casa vostra, sir! Io non la ho mai vista... da quando ve l'ho messa ma so che vi è!
Charteris - Che diamine state dicendo?
La Piovra - E' la figlia della Piovra, sir, che avete allevato in casa vostra... la figlia della Piovra... accarezzata, rispettata, istruita... una gran dama!... padrona della vostra grande ditta commerciale!
Charteris - (indicando la finestra) Siete impazzita?... Chi è... quella?
La Piovra - (tranquillamente) Quella, sir.. è la figlia di vostra moglie, dell'inglese.
Charteris - Coosa?
La Piovra - Scambiai le due bambine... quella vostra e sua... con quella vostra e mia... uno scambio... che feci una notte... tanto tempo fa., capite adesso?
Charteris - (aspro) No! no! Non capisco!
La Piovra - Venni ancora una volta dinanzi alle vostre finestre, dopo tutto il chiasso che vi aveva tanto irritato. La mia creatura, nata da due giorni nei bassifondi, era legata sulla mia schiena...
Charteris - Dio mio!
La Piovra - Feci a piedi tutta la strada da Blood Town... le gambe non mi reggevano... chilometri e chilometri nel fango e sotto la pioggia... inciampando a ogni sasso... con la paura che l'alba mi cogliesse ancora per strada, e la ferma volontà di compiere ciò che avevo stabilito... Arrivai alla vostra casa.
Charteris - (sa soltanto dire) Dio! Dio mio!
La Piovra - Dormivate... vostra moglie era morta dando alla luce la bimba... gli amali che vegliavano credettero che fossi uno spettro... e fuggirono... io misi la mia povera creatura nella culla in cui era la vostra... e quella la presi con me... ed eccola!
Charteris - (rauco) La figlia di Evelina!
La Piovra - (va alla finestra) E stasera fa il suo ingresso... in società, dopo essere stata presentata a voi e ai, vostri amici. Siete presente al debutto di vostra figlia. Stanotte.
Charteris - Perdio! Se non mentite... vi giuro che non mentirete più!
La Piovra - L'ho destinata alla vita a cui voi avete destinato me! Luridume per luridume! Fame per fame! (Egli si avvicina a lei, ma ella afferra la corda del gong e suona. Immediatamente entrano due servi e afferrarlo Charteris) Ah! ah! State attento a ciò che fate, Charteris! Finalmente vi ho fatto vedere che cos'è la Cina e la donna cinese. E ora sgombrate!
(Fuori della porta di destra si ode rumore di voci. La porta si spalanca con violenza ed entra Poppy, vacillando. Ha i capelli in disordine, è mezza spogliata. Le guance rosse e gli occhi fiammeggianti).
Poppy - Voglio dell'oppio... dell'oppio... (Vedendola, Charteris getta un urlo. Si agita sotto la stretta dei coolies).
Charteris - Dio onnipotente! Poppy!
Poppy - (come disubriacata, riconoscendo Charteris) Babbo!
Poppy - (si fissano inorriditi: Charteris con gli occhi dilatati, Poppy con le mani abbandonate, completamente tornata in se. Si copre il volto con le mani e fugge via dalla stanza. La Piovra guarda prima Charteris, poi la porta da cui è uscita Poppy. Guarda ancora Charteris. L'orrore della situazione si chiarisce a poco a poco. I coolies spingono Charteris fuori della porta a sinistra. La Piovra cade al suolo, in preda a una, convulsione).
FINE
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