“SCIOPERO AD OLTRANZA”
Brillante commedia in due atti
di
Stefania De Ruvo
Inviato alla SIAE per la registrazione
Sempre con il linguaggio della commedia, questo testo affronta la tematica del lavoro femminile e delle discriminazioni ancora troppo presenti.
In un piccolo paese dove la maggior parte degli abitanti lavorano in una fabbrica si annuncia all’orizzonte l’arrivo di un “terremoto”. La fabbrica è in crisi, rischia la bancarotta e sta per chiudere mandando sul lastrico centinaia di famiglie e l’intera economia del paese. Almeno questo è quello che dice la dirigenza. La soluzione è dislocare parte della produzione in un paese straniero.Il sindacato non ci sta ed indice uno sciopero, tutta la macchina dei concordati si mette all’opera per rivendicare i diritti di tutti i lavoratori, o quasi.
Nella stessa fabbrica lavorano un nutrito numero di donne, ma non in numero sufficiente da farsi rappresentare negli incontri ufficiali. Queste lavoratrici chiedono di vedere riconosciuti i loro diritti, mostrando la propria insoddisfazione ed i preconcetti nei confronti del lavoro femminile.
Ambientazione:
Gruppo di donne davanti ai cancelli della fabbrica con i manifesti dello sciopero.
Personaggi: 9 DONNE
Varie donne con varie realtà: (in ordine di apparizione)
1)TIZIANA (Sindacalista); lavora in azienda da tanto tempo, provocatoria e arrabbiata, molto attenta alla condizione lavorativa delle donne.
2)SUSANNA (Giovane); al primo lavoro dopo il diploma. Non ha voglia di casini ma si fida delle altre con più esperienza.
3)PAOLA (Sposata);in rotta col marito, vorrebbe approfittare della proposta per separarsi dal marito.
4)CINZIA (Single); appassionata e facile alla rabbia, se la prende con Olga e Maura.
5)GILDA (Separata); allegra e socievole, è a caccia di un nuovo compagno.
6)OLGA (Straniera); lavora da poco nell’azienda, ha paura di perdere il lavoro, subisce molestie sessuali da parte del capo.
7)MAURA (Impiegata); colletto bianco, mal vista da alcune delle operaie, permette una visione più chiara di quello che vuole fare la direzione.
8)CATERINA (Segretaria); amante del capo ma anche colei che mandava avanti l’azienda.
9)SIGNORA; moglie del capo e figlia del fondatore dell’azienda.
Nodo: scegliere se proseguire lo sciopero o accettare la proposta aziendale
Proposta della dirigenza, per salvare la fabbrica si licenzieranno uno per famiglia, così le mogli saranno licenziate per salvare il lavoro ai mariti. Gli uomini accettano la proposta e tornano al lavoro; le donne sono divise.
Scenografia:
“Fuori dall’ingresso secondario delle fabbrica”
Primo atto:
Solo le transenne, ed un tavolino.
(nel corso dell’atto si montano striscioni e si fanno i cartelli)
Secondo atto:
Transenne, striscioni, manifesti, tavolini, barbeque e tanto altro
(si trasforma in una specie di picnic)
Oggettistica:
Transenne sullo sfondo, (da muovere per chiudere ed aprire).
Cartelli, manifesti e striscioni.
Tavolo da campeggio, con sedie incorporata.
Sdraio.
Barbeque.
PRIMO ATTO
SCENA 1
In scena Tiziana (la sindacalista), sta sistemando i cartelli.
Entra Susanna (la giovane)
TIZIANA A quest’ora ti presenti? Sei in ritardo!
Susanna si guarda attorno, non c’è nessuno.
SUSANNA In ritardo? Ma se non c’è nessuno.
TIZIANA Se le altre sono ancora più in ritardo di te, non vuol dire che sei in anticipo.
SUSANNA Va beneTiziana, non ti arrabbiare!
TIZIANA Ho preparato solo tre cartelli…
SUSANNA Uno di troppo.
TIZIANA Spiritosa. Adesso arriveranno anche le altre. Dammi una mano, ce ne servono almeno dieci.
SUSANNA Possiamo andare a prenderli davanti.
TIZIANA Non ci vado davanti!
SUSANNA Perché Susi? Stanno facendo sciopero come noi!
TIZIANA No, come noi! Loro sono uomini!
SUSANNA E allora! Se la fabbrica chiude tutti ci rimettiamo, uomini e donne. Non capisco questa divisione.
TIZIANA L’hanno voluta loro questa divisione! Quante donne sono state inserite nel consiglio di fabbrica? E quante fanno parte della contrattazione con la dirigenza?
SUSANNA Non ne ho idea.
TIZIANA Nessuna. Ecco come ci considerano.
SUSANNA Ma è solo una rappresentanza e noi siamo poche.
TIZIANA Ma ci siamo e se nessuno ci rappresenta, lo faremo da sole.
SUSANNA Io mi fido di te, lo sai, ma non capisco.
TIZIANA Dobbiamo approfittare di quest’occasione per rivendicare i diritti delle donne lavoratrici. Lo sai che una donna prende il venti per cento in meno del collega uomo a parità di occupazione?
SUSANNA Non ci sono uomini al reparto tessuti!
TIZIANA Ma prendiamo di meno di ogni altro operaio!Sono i dati che parlano. E questa differenza te la ritrovi anche nella pensione! E poi le difficoltà delle mamme lavoratrici, hai mai vissuto il mobbing quando torni al lavoro dopo una maternità? Se ci torni! A quante neo mamme è stato rinnovato il contratto?
SUSANNA A nessuna?
TIZIANA Cominci a capire! Dobbiamo farci vedere e questa è l’occasione giusta!
SUSANNA E come faremo a farci vedere se stiamo qui dietro?
TIZIANA Quando arriveranno le altre ed inizieremo a fare casino, vedrai che le telecamere si accorgeranno di noi!
SUSANNA Ma quando arrivano le altre?
SCENA 2
EntranoPaola (la sposata) eCinzia (la single)
PAOLA (mentre entra verso Cinzia) Sbrigati Cinzia, te lo avevo detto che Tiziana era già arrivata!
CINZIA Io ci sono, prenditela con Gilda.
Tiziana è in piedi che le aspetta, in silenzio, arrabbiata.
PAOLA Non dire niente Tiziana, lo so, siamo in ritardo. Sono dovuta andare a prendere Cinzia.
CINZIA Sono senza macchina e poi siamo passate a prendere Gilda.
TIZIANA Anche lei senza macchina?
CINZIA No, ma le piace stare in compagnia.
SUSANNA E dove l’avete abbandonata?
PAOLA Ci raggiunge subito.
TIZIANA Paola, dov’è Gilda?
PAOLA Prometti che non ti arrabbi?
TIZIANA Con Gilda o con te?
PAOLA Si è fermata dai ragazzi, al picchetto principale, all’ingresso della fabbrica.
CINZIA All’unico picchetto. Che ci facciamo qui? Non dovevamo manifestare? Con che manifesti?
SUSANNA Oh, senti! Io e Tiziana li stiamo preparando! Per adesso sono tre!
Entra Gilda (la separata)
GILDA (alla quinta) Grazie Fabio, sei un tesoro! Ci vediamo dopo, chiamami! (verso le altre) Ciao ragazze! Eccomi, cosa mi sono persa?
SUSANNA Niente!
TIZIANA Perché ti sei fermata davanti?
GILDA Per i ragazzi ovvio!
TIZIANA Ti avevo avvisata che non dobbiamo fraternizzare con la fazione maschile dello sciopero.
CINZIA Gilda adora fraternizzare!
PAOLA Soprattutto con la fazione maschile!
GILDA E che fazione!
CINZIA Dipende, c'è fazione e fazione… Fabio è una bella fazione!
GILDA Ero sicura che avresti approvato!
TIZIANA Stiamo parlando di cose serie, dello sciopero, del nostro futuro, non dei tuoi pruriti!
GILDA Sono una donna libera e me la voglio godere la libertà.
PAOLA Il fatto che sei separata non vuol dire che devi buttarti su qualunque cosa abbia il cromosoma ipsilon!
GILDA Sei gelosa? Lo sarei anche io se avessi un marito come il tuo… in effetti ce lo avevo ma me ne sono liberata.
PAOLA Pensavo che vi foste separati perché ti metteva le corna!
GILDA Reciproche!
SUSANNA Ragazze piantatela, siamo qui per una ragione più importante.
GILDA Sei troppo giovane per parlare di cose importanti!
SUSANNA Quando sarò sicura di poter continuare a lavorare, potrò anche divertirmi adesso sono troppo preoccupata per il mio futuro.
GILDA Anche io mi preoccupo del futuro, dà retta a me, trovati un bel ragazzo con il posto fisso e divertiti.
SUSANNA E fare la mantenuta? No, grazie.
GILDA Preferisci due cuori ed una capanna? Si vede che sei giovane ed illusa!
CINZIA Allora Tiziana, com’è la situazione?
TIZIANA La fabbrica è in crisi.
PAOLA Ma se abbiamo una commessa dietro l’altra!
CINZIA E lavoriamo bene! Noi siamo l’eccellenza manifatturiera! Il famoso made in Italy!
TIZIANA Peccato che non basti.
GILDA Non basta a stare dietro alle spese del capo junior! Vedete anche voi come se ne va in giro! Un macchinone nuovo ogni anno e se ne sta’ più in giro per il mondo che al lavoro! Beato lui!
SUSANNA Sarebbe il partito perfetto per te.
GILDA Perché credi che non ci abbia provato?
CINZIA Ce ne siamo accorte tutte!
GILDA Lo avrei fatto anche per voi! Se fossi diventata la first lady avrei dato un aumento a tutte!! Come regalo di matrimonio!
SUSANNA Allora è proprio un peccato che non ti abbia filata di striscio.
GILDA Non sa cosa si perde.
PAOLA Tiziana, la situazione è così grave come si dice.
TIZIANA Non so, come si dice?
GILDA Io lo so, Junior si è scialacquato tutti i nostri soldi.
CINZIA Sono i suoi soldi!
GILDA Sarebbero stati anche i miei se avesse aperto gli occhi.
TIZIANA No, non sono solo soldi suoi, sono anche dell’azienda. Non c’è liquidità, rischiamo il fallimento. Per salvare l’azienda Junior vuole far entrare capitale straniero.
GILDA A me piacciono gli stranieri.
PAOLA Cosa c’entra con noi. A me basta avere l’assegno a fine mese, che me ne frega se viene dalla banca qui dietro o dall’altra parte del mondo!
TIZIANA Per salvare l’azienda Junior vuole far entrare capitale straniero ed il capitale straniero vuole dislocare la produzione all’estero.
PAOLA Ah.
SUSANNA Cioè, vogliono produrre all’estero.
TIZIANA Con manodopera straniera.
CINZIA Quanta manodopera?
TIZIANA Tutta.
CINZIA E quindi si va tutti a casa!
TIZIANA Se vuoi puoi trasferirti in Polonia e prenderne la cittadinanza!
CINZIA Cazzo, è grave.
GILDA Dobbiamo riunire le due manifestazioni!
SUSANNA Così saremo più forti?
GILDA No, così trovo qualcuno che mi mantenga!
SUSANNA Hai già rinunciato a Junior? Forse avrai più possibilità con la nuova proprietà. Conosci il polacco?
GILDA Non sono molto ferrata con le lingue!
CINZIA A me sembra che la sai muovere bene, la lingua!
GILDA Se vuoi ti do ripetizioni!!
TIZIANA Ragazze, fate le serie per un momento!
CINZIA Che possiamo fare noi? Se tanto è tutto già deciso!
TIZIANA Non è tutto deciso, e poi i lavoratori hanno i loro diritti. Ricordati che non è mai tutto così semplice. Se ci vogliono comprare è perché lavoriamo bene, i nostri prodotti piacciono e non credo che il primo operario sottopagato possa fare di meglio o neanche minimamente come noi!
GILDA Se la sognano in Polonia una come me!
CINZIA Non c’è nessuna come te, Gilda!
GILDA Hai completamente ragione!!
CINZIA Ho capito, facciamo sciopero!
GILDA Sciopero, sciopero! Dai ragazze! Sciopero! Sciopero!
Le altre si uniscono al coro.
TUTTE Sciopero, sciopero, sciopero, sciopero.
CINZIA Ma perché da sole e non con gli uomini?
Le altre si zittiscono e attendono la risposta da Tiziana.
TIZIANA Per non tornare come prima! Se le cose devono cambiare, facciamo che sia in meglio! Per noi donne! Voi cosa vorreste?
SUSANNA Io, un aumento!
GILDA O un marito ricco.
PAOLA Meglio l’aumento! Io so trasformare un bozzetto in un abito, riesco a combinare i pezzi da tagliare meglio di un computer. Non sono abilità comuni, dovrebbero essere riconosciute!
GILDA Più dei muscoli di uno scemotto che carica scatole tutto il giorno! Lo sapete che Fabio prende 200 euro più di noi? E solo per caricare le scatole!
CINZIA Scemotto? Credevo che ti piacesse Fabio?
GILDA Non mi piace per il suo cervello! Hai visto che spalle ha messo, a furia di tirare su le scatole!
TIZIANA Tutte le donne prendono meno degli uomini. E poi non basta… come trattano le donne quando hanno un figlio?
PAOLA I primi tre anni di mio figlio mi hanno fatto passare un inferno! E mi è andata bene, almeno non ho perso il lavoro.
CINZIA Non potevano licenziarti solo perché hai fatto un figlio.
TIZIANA A Elena non è andata così bene, aveva un contratto a tempo determinato, sospeso fino alla scadenza dei sei mesi dopo il parto e scaduta la protezione della legge, addio Elena!
PAOLA A me quando sono tornata al lavoro avevano tolto la sedia alla mia postazione.
GILDA Lo hanno fatto per te, lo sapevano che stare in piedi fa bene alle smagliature.
PAOLA Già, che dolci!
SUSANNA Io ho firmato un foglio, un proforma, mi hanno detto, lo fanno tutte.
TIZIANA Cosa hai firmato? Quando?
SUSANNA Insieme al contratto di assunzione a tempo indeterminato.
CINZIA Sono dimissioni volontarie, lo hanno fatto fare anche a me, dopo avermi chiesto se avevo intenzione di fare figli.
GILDA E te che gli hai detto?
CINZIA Che ero single e non avevo intenzione di rimanere incinta. Avevo bisogno di un lavoro e qua attorno c’è solo la fabbrica.
SUSANNA Già e se dovesse chiudere…
TIZIANA Non ti preoccupare, quelle lettere non sono valide.
SUSANNA E allora perché ti costringono a firmarle?
TIZIANA Per chi non sa che non sono regolari. Puoi impugnarle al tribunale del lavoro.
CINZIA E mettere di mezzo di avvocati… e chi ce li ha i soldi per un avvocato. La verità è che hanno il coltello dalla parte del manico.
TIZIANA Ed è per questo che dobbiamo protestare e non solo per lavorare, ma per lavorare in maniera più dignitosa e con tutti i nostri diritti.
SUSANNA A me basta avere un lavoro. Questo è l’unico che ho trovato, mi sono appena diplomata e non ho esperienza.
PAOLA Devi pensare anche al futuro, non puoi piegare la testa e ringraziare solo perché ti hanno dato un lavoro. Loro diventano ricchi con il tuo lavoro.
GILDA Se vuoi dare retta a loro? Devi scegliere se fare figli o fare carriera, poi, carriera, se fare figli o lavorare.
CINZIA Peccato che i figli si fanno in due ed i papà non viene impedito di fare carriera?
CINZIA Junior è il peggiore.(imitando una voce maschile) “Te ne vai anche oggi alle 15?”.
PAOLA Peccato che, con ilpart time,devo uscire all’una e gli stò regalando due ore di lavoro.
TIZIANA lo dice lui che a casa ha una tata ventiquattrore su ventiquattro.
GILDA “Vadoall’happy hour, ma è un posto così figo che se non vado presto non trovo il tavolo.” Ecco cosa dovevi rispondergli.
PAOLA (imitando una voce maschile) ”Ma possibile che i tuoi figli si ammalino sempre di venerdì? Sei sempre stanca da quando sei mamma sei meno produttiva”.
GILDA Ma se producevi un sacco di latte! Avevi due tette da paura!
PAOLA Ogni giorno ce n’era una nuova. (imitando una voce maschile)“Ti sei riposata eh, 5 mesi a casa, pagata…”
TIZIANA “Che senso ha fare i figli per poi lasciarli sempre all’asilo?”
PAOLA Sì, e me lo dai tu lo stipendio?
TIZIANA E quando ti fanno i conti in tasca?“L’asilo nido costa, se sta male chiami lababy sitter… ma non ti conviene stare a casa?”
PAOLA Bravo! Adesso vado a casa, poi ti mando per mail il mio iban così mi accrediti il tuo stipendio.
CINZIA Potresti sempre intestargli ilmutuo e farti mandare la spesa a casa.
TIZIANA Ero presente quando Junior ti ha detto che eri un po’ gonfia e ti ha chiesto se non rischiavi di rimanerea casa un altro anno.
PAOLA Non ce l’ho fatta più, è stata l’ultima goccia.
TIZIANA Avreste dovuto vederla. Gli fa: “Veramente erano sei mesi, ma capisco che senza di me ti siano sembrati dodici”.
SUSANNA Davvero, gli hai risposto così?
TIZIANA Ah è questo è niente. Dovevate sentirla dopo.
SUSANNA Che gli hai detto Paola?
GILDA Ma come non lo sai! Questa storia ha fatto il giro della fabbrica!
SUSANNA Non ero stata ancora assunta, me lo dite per favore?
CINZIA Lo so, lo so io! “Non ti preoccupare sono gonfia solo perché ho il ciclo.”
GILDA (si intromette) “Ma se vuoi, domani mattina, invece di timbrare il cartellino, appendo un tampax, così sei più tranquillo.”
Le donne ridono.
TIZIANA Sei stata grande, avreste dovuto vedere la sua faccia.
PAOLA Per un po’ ha smesso di rompermi le scatole.
SUSANNA E non te l’ha fatta pagare?
PAOLA E come? Il peggio me lo aveva già fatto.
TIZIANA E’ stato divertente, ma non ha imparato la lezione. Alle nuove assunte fa sempre la stessa domanda.
SUSANNA “Hai intenzione di fare figli?”
TIZIANA E fa firmare la solita lettera di dimissioni in bianco.
SUSANNA (alza la mano) Fatto.
TIZIANA Non ti preoccupare, non sarà certo lui a gestire la tua vita. (si rivolge alle altre) E per questo che dobbiamo scioperare!
SCENA 3
EntranoOlga (la straniera)e Maura (l’impiegata)
CINZIA Che ci fanno quelle due qui?
TIZIANA Benvenute! Più siamo meglio è.
CINZIA No, loro no. Una crumira ed una venduta.
OLGA Ce l’hai con me? Cosa vuol dire cumia?
CINZIA Crumira, crumira, con la erre. Se sei in Italia impara l’italiano!
MAURA Crumiro è chi non è solidale coi propri compagni di lavoro in occasione di uno sciopero, e si reca al lavoro, oppure accetta di lavorare al posto di chi sciopera.
OLGA Cosa?
MAURA Ce l’ha con te, perché hai continuato a lavorare, una volta iniziato lo sciopero.
OLGA Io sono qui, come voi.
CINZIA Si ma dopo due settimane. Intanto ti sei presa due settimane di stipendio.
OLGA Io ho bisogno di lavorare!
CINZIA Come tutte!
TIZIANA Basta così, è arrivata dopo ma è sempre arrivata.
CINZIA Certo, perché abbiamo picchettato gli ingressi.
SUSANNA Ha ragione Tiziana, adesso non è importante. Dai ragazze, la contrattazione sta per concludersi e scopriremo che fine faremo.
CINZIA Per te non ci saranno problemi a tornare in Polonia.
OLGA Io sono ucraina!
CINZIA Sempre dell’est sei!
MAURA Basta Cinzia stai esagerando!
CINZIA Tu sta zitta venduta!
MAURA E perché sarei una venduta?
CINZIA Sei un’impiegata, una della direzione, sempre con loro.
MAURA Non decido niente io, sono solo un’impiegata!
CINZIA E chi ci dice che non andrai a riferire tutto ai capi?
MAURA Perché dovrei farlo? Anche io sto per perdere il lavoro se dislocheranno tutto in Polonia!
CINZIA Magari a te lasceranno un posticino qui.
MAURA Basta, con te non ci parlo neanche.
CINZIA Certo, ti credi superiore a noi!
GILDA Calmati Cinzia.
CINZIA Ti ci metti anche tu? Da che parte stai?
GILDA Da nessuna, neanche a me stanno tanto simpatiche.
MAURA Grazie.
GILDA Non adesso Maura.(verso Cinzia) Ma sono sicura che Maura non è una spia, anzi una come lei ci farà comodo. E’ una che ha studiato.
CINZIA E della straniera?
OLGA Ho un nome. Io sono Olga.
CINZIA E chi se ne frega, straniera.
SUSANNA Adesso esageri. Smettila.
CINZIA Chi credi di essere per dirmi di smetterla!
TIZIANA Te lo dico io. Smettila immediatamente.
Cinzia si ferma e si allontana.
CINZIA Se ci tenete tanto tenetevela, tenetevele tutte e due.
TIZIANA Lo capite che se ci facciamo la guerra tra di noi non otteniamo nulla! Dobbiamo rimanere unite!
SUSANNA (ironica) Come dobbiamo rimanere unite agli uomini?
TIZIANA Quello è un altro discorso, sono loro che non vogliono portare al tavolo la questione femminile.
CINZIA Si tratta di salvare il posto di lavoro e basta.
TIZIANA No, si tratta anche di parità di stipendio, di difesa della maternità, di diritto al part time.
PAOLA Di lotta contro il mobbing
CINZIA E va bene, ma siete sicure che non possiamo unirci agli uomini… neanche per un aperitivo, una cena…
GILDA Una sveltina!! Vi assicuro che dopo vi daranno tutti i diritti che vorrete!!!
MAURA (Verso Cinzia) Tregua?(allunga la mano)
CINZIA Fino alla fine dello sciopero?
MAURA Poi, potrai tranquillamente tornare ad odiarmi!
CINZIA Tregua.(la stringe)
TIZIANA Maura, dicci qualcosa dai piani alti.
GILDA Prima di tutto. Ci sono partiti appetibili tra i colletti bianchi?
SUSANNA Gilda!
GILDA Va beh, anche non appetibili, ci sono scapoli tra i tuoi colleghi?
TIZIANA Com’è la situazione Maura?
MAURA Nessun scapolo, mi dispiace.
TIZIANA La situazione è grave come sembra?
MAURA Sì, ma non è chiaro il perché.
SUSANNA Il perché di cosa?
MAURA Le vendite non sono mai cessate, certo abbiamo avuto una calo durante la crisi, ma mai così grave da andare in bancarotta. Ci hanno pagato tutti, ma comunque i conti sono diventati in rosso. Abbiamo cambiato fornitori ed abbiamo fatto un errore colossale, ci danno la stessa merce ma per il doppio della spesa. Non capisco perché hanno voluto cambiare.
SCENA 4
Entra Caterina (la segretaria)
CATERINA E’ stato Silvio a voler cambiare. Il vecchio fornitore non ci garantiva più la stessa qualità.
GILDA Avete sentito? Lei chiama Junior, Silvio.
CATERINA E’ il suo nome, come dovrei chiamarlo?
CINZIA Ah no, ho accettato la cru… Olga e pure Maura, ma lei no!
SUSANNA Cinzia non ricominciare.
MAURA Questa volta ha ragione, lei non fa sciopero. Cosa vuoi Caterina?
CATERINA Vengo da parte della direzione.
MAURA Da parte di Silvio vorrai dire!
CATERINA E’ la stessa storia.
MAURA Adesso sì, visto che non dà retta a nessun dirigente e con ottimi risultati(ironica).
CATERINA Lui ha fatto sempre di tutto per la fabbrica.
MAURA Sì certo, basta crederci.
TIZIANA Cosa devi dirci Caterina?
CATERINA Le contrattazioni stanno arrivando ad un punto caldo, anche se non siete tra i rappresentanti, ho insistito che almeno una di voi possa assistere. Senza diritto di voto, ma potrà ascoltare e fare un intervento.
SUSANNA Senza diritto di voto?
TIZIANA Dobbiamo ringraziarti per questa cortesia?
CATERINA Non sono contro di voi, sono anche io una donna.
GILDA Te ne eri dimenticata, quando stavi sotto la scrivania?
CATERINA Lo sapevo che non dovevo impicciarmi.
PAOLA No, hai fatto bene, una rappresentanza senza voto è meglio di niente! Grazie.
CATERINA Allora scegliete una di voi e presentatevi nella sala riunioni, adesso sono in pausa ma tra poco riprenderanno.
Caterina esce tra il silenzio di tutte.
GILDA Io non mi fido di lei.
SUSANNA Neanche io, ha sempre preso le difese della direzione.
GILDA E lo so io perché.
OLGA Perché?
CINZIA Come, non lo sai? Caterina è molto intima di Silvio, è il suo braccio destro.
GILDA La sua mano destra vorrai dire… (mima una pippa) ma anche la sua bocca e … non farmi continuare.
TIZIANA Non essere volgare.
CINZIA Mi dispiace Gilda allora non hai possibilità di diventare la signora padrona.
GILDA Io mica volevo diventare l’amante, io lo volevo sposare.
CINZIA Sapendo che ha un’amante?
GILDA Per poi divorziare e prendermi un cospicuo assegno!!
PAOLA Sei un genio!
GILDA Lo so. Ma non temete non mi dimenticherei di voi. Sarei una regnante benevola (fa cenni di saluto come una principessa)
SUSANNA Allora io faccio il tifo per te!
TIZIANA Ma intanto che aspettiamo che la nostra Gilda salga sul trono, possiamo scegliere la nostra rappresentante?
SUSANNA Perché non lo fai tu?(verso Tiziana)
OLGA Perché sempre lei?
CINZIA Ti dà fastidio? E’ la più attiva, è lei che ha fatto partire la protesta delle donne.
OLGA Appunto, deve stare qui, se no noi non sappiamo che fare. Io voglio mandare un’altra.
CINZIA Sei appena arrivata e già comandi. Allora dimmi, se non Tiziana chi?
OLGA Maura, lei ha studiato. Ha la laurea.
CINZIA Che vuol dire? Io non sono laureata ma posso rappresentarvi lo stesso.
PAOLA Ci sarà da bere e da mangiare?
SUSANNA Non è un buon motivo per candidarsi.
PAOLA Non dico per me ma per Gilda. Se c’è dell’alcol da bere le sue gambe hanno un problema.
SUSANNA Che problema? Le tremano?
PAOLA No, le si aprono!!(ride) Senza offesa.
GILDA Oh, nessuna offesa, è vero.
SUSANNA Allora chi mandiamo? Tiziana no, perché deve rimanere qui, Gilda no per … quello. Olga no, scusa ma non conosci bene la lingua e potresti non capire tutto quello che succede.
OLGA No, no. Io non ci voglio andare!
SUSANNA Neanche io voglio andarci, non saprei che dire.
TIZIANA Allora mancano Cinzia, Maura o Paola.
CINZIA Vado io, e gli faccio vedere cosa vuol dire essere il sesso debole! Mi prudono le mani da tanto tempo!!
TIZIANA Cinzia non possiamo passare dalla parte del torto,
PAOLA Io non sopporto di restare nella stanza con Junior, neanche un minuto.
MAURA Rimango solo io. Se vi fidate di me.
TIZIANA Certo che ci fidiamo di te.
MAURA Tutte?
CINZIA Si tutte.
MAURA (verso Cinzia) Sai che ti dico, andiamoci insieme.
SUSANNA Ma Caterina ha detto che vogliono solo una di noi.
MAURA Ha detto anche che non abbiamo diritto di voto ma saremo lì solo per ascoltare. Allora meglio che ci siano quattroorecchie. Facciamo vedere che abbiamo iniziativa.
TIZIANA E che non siamo ai loro comandi. Giusto, mi piace. Per me va bene, Maura e Cinzia saranno le nostre rappresentanti. Chi è d’accordo alzi la mano.
Tutte alzano la mano
TIZIANA Perfetto, allora è deciso. Ragazze mi raccomando tenete le orecchie aperte ed appena potete, portate avanti le nostre richieste.
MAURA Faremo del nostro meglio.
CINZIA Parleremo ma non ti garantisco che ci ascolteranno.
TIZIANA Un passo per volta.
Escono Maura e Cinzia
OLGA Noi che facciamo?
TIZIANA Ci prepariamo per far casino. Appena la contrattazione sarà finita, qui attorno ci sarà un sacco di gente, giornalisti e se siamo fortunate anche la televisione.
GILDA Allora dobbiamo farci notare. Ho un’idea. Susanna vieni con me?
SUSANNA Dove?
GILDA Davanti, dagli uomini!
TIZIANA Gilda!Ancora?
GILDA Solo a prendere in prestito qualcosina! Tranquilla, non berrò niente, per adesso.
Escono Gilda e Susanna
Rimangono Tiziana, Paola e Olga.
TIZIANA Diamoci da fare, dobbiamo preparare degli striscioni e dei manifesti
OLGA Io non sono brava a scrivere, posso fare altro?
TIZIANA Te li scrivo io i cartelloni, tu basta che li colori.
OLGA Questo lo so fare. (prende un cartellone) Servirà?
TIZIANA Lo speriamo tutte.
PAOLA Scusaci per prima. Sai la tensione. Siamo stanche e preoccupate.
OLGA Lo capisco, ma non c’era bisogno di dirmi tutte quelle cose.
PAOLA Noi stiamo facendo sciopero da quasi un mese, tu solo da ieri.
OLGA Lavoravo perché dovevo.
TIZIANA Cos’è? Una perversa etica del lavoro.
OLGA Cosa? Non capisco. Parla più semplice!
PAOLA Voleva dire che lavoravi perché ti hanno insegnato a lavorare sempre e comunque.
OLGA Si, ma… non sempre sempre.
PAOLA Cosa c’è? Puoi parlare con noi, se hai un problema ti aiuteremo.
OLGA Non potete fare niente per me.
TIZIANA Mettici alla prova.
OLGA Io voglio lavorare.
PAOLA Tutte noi vogliamo lavorare.
OLGA Io devo lavorare, se non lavoro perdo il permesso di soggiorno e mi mandano in Ucraina.
PAOLA Non ci avevo pensato.
OLGA Il padrone sì, me lo dice sempre. Se faccio storie mi manda via, se faccio sciopero mi manda via!
TIZIANA Non può licenziarti solo perché fai sciopero, è un tuo diritto fondamentale.
OLGA Ma se tutto fermo, la fabbrica chiude ed io vado in Ucraina.
TIZIANA Ma anche se trasferiscono la produzione…
OLGA Io vado in Ucraina.
PAOLA Puoi sempre trovare un altro lavoro.
OLGA Un altro lavoro? Ad una straniera. Lo sai cosa facevo prima di venire in fabbrica? Le pulizie in nero, e prima la badante sempre in nero. Senza contratto…
PAOLA …vai in Ucraina.
OLGA Esatto. Non ho scelta, devo fare quello che il padrone vuole.
TIZIANA Per favore non chiamarlo padrone, non siamo a “Radici”.
PAOLA Avrai un’altra possibilità, ci sarà un modo di rimanere qui, senza diventare una clandestina.
TIZIANA Potresti usare la tecnica di Gilda, se ti sposi…
PAOLA Magari proprio con Silvio!!
OLGA No, non vuole sposarmi, vuole altro.
PAOLA Ha fatto il galante con te?
OLGA Si dice “galante” quando ti mettono le mani addosso?
TIZIANA No, si dice maiale! Cosa ti ha fatto quel porco! Ti ha …
OLGA No, non gli ho dato possibilità. Non sto mai con lui da sola da quando mi ha toccato seno.
TIZIANA Che bastardo!
OLGA Io ero contenta che cambiava padrone, magari lui se ne andava e non mi toccava più.
PAOLA Invece rischiamo di chiudere.
OLGA E io di andare in Ucraina.
PAOLA Scusaci Olga, non pensavo che avevi così tanto da perdere e cosa stavi sopportando. Silvio è un porco.
OLGA Sono mesi che non dormo.
TIZIANA Scusaci per prima. Non so come finirà, ma adesso hai delle amiche.
OLGA Grazie.
Entrano Gilda eSusanna con bottiglie, bicchieri e una borsa frigo.
GILDA Generosamente offerto dalla sezione uomini del nostro caro sindacato.
TIZIANA Questo avete portato, da bere?
GILDA E da mangiare. (apre la borsa frigo) c’è un po’ di tutto, panini, affettati ed anche formaggio.
TIZIANA Non capisco come possa aiutarci a fare la nostra manifestazione.
GILDA Dobbiamo farci notare e cosa c’è di meglio di una bella festa? Susanna tu accendi la musica!
TIZIANA Anche tu Susanna vuoi fare una festa?
SUSANNA In fondo Gilda non ha tutti i torti. Siamo stanche di protestare e di tutta questa tensione. Guardati attorno siamo solo noi, ti sei chiesto perché?
TIZIANA Spiegamelo tu.
SUSANNA Siamo stanche e sfiduciate, le donne non credono che possa cambiare qualcosa, per la fabbrica e soprattutto per noi. Ed hanno tanto da fare. Non vogliono perdere tempo qui ferme in piedi.
TIZIANA Allora meglio una festa?
SUSANNA Almeno ci si distrae e ci si diverte! (accende la musica, e va da Gilda)
Tiziana spegne la musica
GILDA No!!!
TIZIANA Prima di iniziare la festa potete almeno dirmi cosa succede davanti? Che dicono gli uomini? Come sta andando la contrattazione?
GILDA Sono ottimisti, sembra che la direzione abbia una proposta alternativa alla chiusura!
SUSANNA Stanno tutti col fiato sospeso!
GILDA Possiamo iniziare a festeggiare!
Si sente la musica e urla festose.
OLGA (verso Gilda) Come hai acceso la musica?
TIZIANA Non l’ha accesa lei, viene da davanti.
OLGA E’ finito lo sciopero? Abbiamo vinto?
GILDA Vado a sentire subito.
Esce Gilda di corsa.
SUSANNA Siamo salve? Possiamo tornare al lavoro?
TIZIANA Aspettiamo Gilda!
Aspettano guardando la quinta.
Entra Gilda di corsa.
GILDA Lo sciopero è finito, la fabbrica non chiude! Abbiamo vinto!!
OLGA Mettiamo la musica allora.
Susanna accende la musica e le donne si mettono a ballare, Tiziana fa la ritrosa ma alla fine si fa coinvolgere.
SCENA 5
Entra Cinzia, seguita da Maura. Non sono allegre. Guardano le altre ballare, queste accortesi delle due, vanno loro incontro e vogliono coinvolgerle nel ballo.
GILDA Cinzia, Maura bentornate! Facciamo festa!! Venite a ballare con noi!
MAURA Non mi va, grazie.
SUSANNA Lo sciopero è finito, la fabbrica non chiude! Abbiamo ancora un lavoro! Dai dobbiamo festeggiare!!
OLGA Io non torno in Ucraina!
TIZIANA Aspettate, forse loro sanno qualcosa. Susanna spegni la musica.
Susanna esegue.
GILDA Dai Tiziana! Non sai festeggiare mai?
TIZIANA E’ impossibile che da una contrattazione si esca vincenti senza pagare niente! C’è sempre un conto da pagare!
OLGA Va bene pagheremo, ma io non vado via!
PAOLA Ascoltiamo Maura e Cinzia, le abbiamo mandate noi ad assistere.
SUSANNA Allora che è successo li dentro?
MAURA La fabbrica non chiude e non ci sarà la dislocazione.
TUTTE (quasi) Evvai!
CINZIA Non del tutto, qualche cosa sarà prodotta fuori e quindi ridurranno il personale.
TIZIANA Orario ridotto? Cassa integrazione? Contratti sociali? Cosa hanno deciso?
MAURA La situazione è tragica, i conti in rosso.
CINZIA Profondo rosso.
MAURA Per salvare la fabbrica faranno a meno di alcuni di noi.
OLGA Chi?
TIZIANA Quanti?
MAURA Uno per coppia.
SUSANNA Che vuol dire uno per coppia?
MAURA Praticamente tutto il nostro paese lavora in fabbrica, chi come operaio, chi come impiegato o magazziniere. Quasi tutte le coppie di marito e moglie lavorano insieme.
TIZIANA Per questo la chiusura della fabbrica era peggio di un terremoto! Intere famiglie sul lastrico.
CINZIA Quindi manderanno a casa una persona per ogni coppia di lavoratori, un lavoratore per ogni coppia di marito e moglie. E lasceranno decidere a noi chi deve stare a casa.
TIZIANA Ah, fantastico così hanno fatto arrivare la scossa dalla fabbrica ad ogni casa del paese.
OLGA Io sono sola! Mi licenziano?
MAURA No, chi è single, solo, vedovo o separato non rischia niente.
OLGA Quindi?
MAURA Hai ancora un lavoro, non devi tornare in Ucraina!
OLGA Evviva, io contenta di essere sola!
PAOLA Io no, non sono sola e non sono contenta. Non voglio rimanere a casa, non posso.
SUSANNA Noi stiamo preparando il matrimonio. Che devo fare?
GILDA Ma che soluzione è questa?
TIZIANA Per pesare meno alle famiglie, in un certo senso è giusto così, non si può lasciare senza stipendio chi ha solo quello.
CINZIA Si colpisce chi ha due stipendi in famiglia. Con dei figli ed un mutuo sulle spalle, un solo stipendio non basta.
SUSANNA Ma chi rimarrà a casa? La moglie o il marito?
OLGA La moglie!
MAURA E perché? Chi l’ha deciso?
OLGA Beh, è normale!
CINZIA Sarà normale per te in Ucraina! Noi siamo in Italia e siamo più evoluti.
GILDA Ne sei così sicura? In Italia si firmano le lettere in dimissioni in bianco, viene discriminata una donna che fa figli e le donne faticano a fare carriera.
TIZIANA Torniamo a casa e parliamo con i nostri uomini, non è detto che dobbiamo per forza stare a casa noi.
SUSANNA Potremo continuare la protesta.
PAOLA Facile per la direzione scaricare su di noi il loro casino. Adesso le liti saranno a casa e non più in azienda.
TIZIANA Ci vediamo qui questo pomeriggio. Con una decisione, o accettare o continuare lo sciopero.
La musica si alza.
GILDA Sentili gli uomini, stanno festeggiando. Come se fosse tutto risolto.
MAURA Per loro certo, non per noi.
CINZIA Vuoi andare davanti?
GILDA No, non mi va di festeggiare!
Escono tutte serie con la musica che si alza ancora.
Sipario
FINE PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
Gilda e Paola sono in scena, c’è un tavolo con varie sedie pieghevoli, un barbeque, altri elementi, deve sembrare un pic-nic più che un picchetto.
Gilda prepara il tavolo, Paola è al barbeque.
SCENA 6
Entrano Susanna e Cinzia. Hanno borse, casse da musica, scatola con bibite.
GILDA Era ora, avete portato tutto quello che vi ho chiesto?
SUSANNA Da mangiare e da bere.
GILDA Cosa esattamente?
SUSANNA Coca cola, acqua…
GILDA E basta?
SUSANNA Birra e vino.
GILDA Ora si ragiona.
CINZIA Io ho portato le casse, a cosa le attacchiamo?
GILDA Al mio cellulare, ho un sacco di musica.
PAOLA Musica? Credevo fossimo qui per protestare.
GILDA Protestare o festeggiare poco importa, l’importante è essere preparate.
CINZIA Avete pensato alla proposta della direzione? Cosa volete fare?
SUSANNA Aspettiamo le altre, ne parleremo tutte insieme.
Entrano Maura, Tiziana e Olga
GILDA Tiziana, è questa l’ora di arrivare? (Tiziana la guarda)Scherzavo! Non sei in ritardo ma in orario come sempre.
PAOLA Ragazze, volete del tè? E’ ancora caldo.
OLGA Grazie, io lo voglio un po’.
MAURA (ironica) I biscotti li hai? (seria)Ragazze, siamo qui per discutere non ad un tè con le amiche.
GILDA Calmati Maura, adesso parliamo.
TIZIANA Mettiamoci sedute e grazie Paola, vorrei anche io del tè.
Le donne aprono le sedie e le mettono in circolo, Paola serve il tè. Maura rimane in piedi.
TIZIANA Allora, la situazione è chiara. La contrattazione è passata dalle sale della fabbrica al soggiorno. Ne avete parlato a casa?
GILDA Io non ho nessuno con cui parlarne.
OLGA Neanche io.
CINZIA Ma non ti vedi con quel magazziniere?(verso Olga)
SUSANNA Quale? Quello slavo?
OLGA Sì, esco con un ragazzo, ma cosa c’entra lui. Non siamo sposati. (preoccupata) Non conta, vero? Noi, non siamo coppia, usciamo solo ogni tanto. Io non perdo il lavoro, vero?
GILDA A scanso di equivoci io smetterei di vederlo.
CINZIA Vero.
OLGA Ma lui non mi paga niente! Paghiamo tutto a metà.
CINZIA Allora non è slavo, è italiano!
GILDA Magari di Genova! (ride)
OLGA (seria) Vado in ucraina perché esco con un ragazzo?
TIZIANA No, Olga stai tranquilla, non è considerata coppia.
MAURA Il primo caso di mancata espatriazione per non essersi sposata un italiano!
PAOLA Già, per fortuna, sei considerata sola.
TIZIANA A te Paola, che ti ha detto tuo marito?
PAOLA Era sollevato, aveva una paura matta di perdere il lavoro. Alla nostra età non è facile trovarne un altro.
MAURA Quindi pensate di accettare l’accordo?
PAOLA Ho solo riferito quello che ha detto lui, non quello che abbiamo deciso noi.
TIZIANA Gli uomini danno per scontato che saranno le donne a stare a casa. Me lo aspettavo.
PAOLA Già, era talmente preoccupato di perdere il lavoro e di non trovarne un altro che non ha pensato che anche io lo stavo perdendo ed anche io ne dovevo trovare un altro.
SUSANNA Ma non può restare a casa lui?
GILDA Amore, come sei giovane ed idealista!
PAOLA Non sei sposata, vero Susanna?
CINZIA E le unioni civili, vengono considerate?
MAURA Certo. Non credo gli interessi se siamo sposate in chiesa o in comune.
SUSANNA E le unioni di fatto? Io ed il mio ragazzo conviviamo.
CINZIA Oddio! Adesso l’azienda deve decidere come devo vivere e con chi?
OLGA Se vuoi tenerti lavoro!
GILDA Mi dispiace ragazze, ma io ho bisogno di lavorare e come separata questo accordo non mi tocca.
MAURA Ma devi smettere di cercare un marito… pensa se qualcuno ti avesse detto di sì.
GILDA D’ora in poi niente marito ma solo storie di sesso! A meno che lui non sia ricco! In questo caso potrei adattarmi a fare la mantenuta!
TIZIANA Noi dovevamo lottare per la condizione femminile e ci troviamo a discutere se accettare o meno una discriminazione nei confronti delle donne sposate.
SUSANNA O conviventi.
GILDA Beh, ci potremmo separare tutte. Non si vive male da ex.
MAURA Ma se non fai altro che cercare un uomo.
CINZIA La caccia è un istinto primordiale! E la nostra Gilda ha un chè di selvatico.
GILDA Se vuoi cuocermi, devi marinarmi tutta la notte!
PAOLA Se ci vogliono fregare, facciamolo prima noi.
TIZIANA E come? Lasciando all’azienda il diritto di decidere sulla nostra vita privata?
SUSANNA Io ho sempre desiderato sposarmi.
PAOLA Ma adesso non è il momento giusto.
MAURA E chi è già sposato? Dovremmo lasciarci tutte? Per cosa poi? Per pagare due case, due affitti, due bollette…
GILDA Ma no! Separati per finta, separati in casa.
CINZIA E poi neanche quello. Magari liberi una stanza in caso venissero dei controlli.
SUSANNA Perché possono venire a controllare?
TIZIANA Questa situazione è ridicola e non credo sia neanche legale.
MAURA Loro possono licenziare chi vogliono, soprattutto se i sindacati sono d’accordo.
TIZIANA Sindacati in mano agli uomini. Che cosa potevo aspettarmi!
SUSANNA Anche tu sei sindacalista!
TIZIANA Ma non basta, visto che continuano a far firmare le dimissioni in bianco, le donne sono discriminate quando vogliono fare i figli e soprattutto guadagnano il 20% in meno degli uomini.
MARZIA Praticamente a novembre potrei smettere di lavorare, per essere in pari con i miei colleghi.
PAOLA No, da novembre lavori gratis. E’ diverso.
SCENA 7
Entra Caterina con delle lettere.
CATERINA Bene siete qui, ne ero sicura.
TIZIANA Che c’è? Ti stupisci che non siamo a festeggiare con gli altri?
MAURA Cosa c’è da festeggiare? Bell’accordo avete fatto.
CATERINA Io non ho fatto un bel niente. Vi ho portato solo queste.
Caterina consegna le lettere una per donna. Le ragazze le leggono. Olga prende la sua, la apre, la legge e non dice più niente.
TIZIANA Perfetto, è una lettera di licenziamento.
MAURA Anche la mia, ma è indicato sia il nome mio che quello di mio marito.
PAOLA E sotto lo spazio per accettazione dello sfortunato che diventerà disoccupato.
TIZIANA Potevano scrivere direttamente il nome della donna.
CINZIA Grazie della gentilezza Caterina, puoi anche andartene.
CATERINA Ho solo portato le lettere, ma se vuoi prendertela con me, fai pure.
CINZIA La mia non è di licenziamento.
MAURA E cosa dice?
CINZIA E’ uno sproloquio su quanto sono stati bravi, buoni e magnanimi a permettermi di continuare a lavorare per il loro stipendio di merda.
GILDA Per gentile intercezione di Junior, d’ora in poi dovremmo chiamarlo sua magnificenza!
SUSANNA Anche la mia è così. Allora non sa che convivo!
PAOLA Ma non si sa mai! Io fossi in te non metterei il doppio nome sul campanello!
CINZIA E attenta ad uscire di casa insieme al tuo ragazzo!
GILDA Io prenderei anche due macchine per venire al lavoro! Caso mai vi vedesse qualcuno della direzione!
SUSANNA Ma davvero?
TIZIANA No, Susanna. Ti stanno solo prendendo in giro! Bene, quindi siamo tre licenziate e tre salve, manchi tu Olga.
OLGA (seria) Salva.
CINZIA Allora potrai continuare a uscire con il tuo slavo di Genova.
OLGA (seria) Già.
CINZIA Che faccia! Che hai da essere così triste?
PAOLA Se voti per accettare nessuno ti dirà niente!
OLGA Neanche Cumia?
CINZIA Crumira! No, neanche crumira. Ho capito quanto sia importante il lavoro per te.
OLGA Sì, importante ma non tutto.
GILDA Meglio un uomo facoltoso, sono d’accordo!
TIZIANA Va a finire sempre lì. Guarda che non puoi firmare con riserva.
GILDA Lavoro fino a quando non trovo un uomo ricco che mi mantenga e allora ve ne potete tutti andare a f…
TIZIANA A fare un altro contratto!
GILDA Esatto!
TIZIANA Ma visto che ancora non hai trovato Paperone, che fai? Lavori? Alle loro condizioni?
GILDA Che scelta ho? Il problema è delle sposate!
TIZIANA Dovemmo pensare in prospettiva, cos’altro potranno chiederci dopo questo? Vorranno test di gravidanza al posto del badge?
GILDA Se succederà ne discuteremo.
CINZIA No, ha ragione Tiziana. Dobbiamo discuterne adesso.
PAOLA Sto pensando che potrei separarmi da mio marito.
MAURA Solo per mantenere il lavoro?
PAOLA Cosa? Ah sì, certo, solo per quello.
GILDA Brava Paola, non mi è mai piaciuto e poi siete in crisi da tanto…
TIZIANA E’ assurdo, è un ricatto bello e buono! Vogliono far crollare tutte le nostre certezze!
GILDA Nel caso di Paola sarebbe l’ultima scossetta ad un palazzo già traballante.
PAOLA Ha ragione Gilda. Volevo già separarmi, ma non ci sente da quel orecchio… magari con questa scusa…
CINZIA O accetta di separarsi o perderà il lavoro.Infondo nulla ti costringe a firmare questa lettera ed essere tu quella che dovrà essere licenziata.
SUSANNA Già appunto e se non cedessimo ai loro ricatti e nessuno nella coppia firmasse?
MAURA Non lo so.
CINZIA (verso Caterina) Renditi utile, visto che sei ancora qui. Si può fare? Che succederebbe se nessuno della coppia firmasse?
CATERINA A parole hanno detto che in tal caso saranno costretti a licenziare tutti e due. La regola di licenziare solo uno per coppia, è una cortesia non un obbligo.
GILDA Che gentili!
PAOLA Dopo questa notiziaCaterina, devi proprio andartene. Che ci fai ancora qui? Non sei la benvenuta.
CATERINA Lo so, e non vi do torto.
CINZIA Ci dai ragione? Non me ne faccio niente.
MAURA Noi qui stiamo decidendo di cosa fare nella vita, di scegliere tra lavoro e famiglia. Di cedere o meno ad un schifoso ricatto.
TIZIANA Non fanno meno schifo quelli di là, stanno ancora festeggiando, come se fosse normale che le donne stiano a casa. Per alcuni è anche una bella occasione!
CINZIA Hai sentito Caterina? Abbiamo da discutere e tu non fai parte del gruppo.
GILDA Ma non ti fai schifo, a fare la serva a quella merda!
CATERINA Sono solo una segretaria.
GILDA Oh, non ti sminuire, non sei solo una segretaria… per lo meno sei una segretaria “personale”!
Ridono
CINZIA Già mooolto personale, con orari flessibili e posizioni flessibili.
GILDA Ti ho sempre invidiato la tua forma fisica, alla tua età ancora riesci stare sotto la scrivania.
PAOLA Ragazze non offendete!
GILDA Che offesa, lo sanno tutte come si è guadagnata i bonus!
MAURA Il vecchio stereotipo del capo che si fa la segretaria. Peccato che sei solo nella versione squallida, visto che non ti ha neanche sposata.
CATERINA Attaccate solo me o lo fareste con tutte?
SUSANNA Che vuoi dire? Sei solo tu la segretaria “particolare”.
CATERINA Beh, non lo sarò ancora per molto.
PAOLA Finalmente hai trovato un po’ di dignità personale?
CATERINA Quello che ho fatto, l’ho fatto per amore.
CINZIA Amore, con Junior?
CATERINA Sì, lo amo. Da dieci anni.
TIZIANA Allora hai ricevuto anche troppo poco. Dieci anni per avere un posto al parcheggio?
GILDA Dimentichi il pacco per Natale!
CINZIA Oh, il pacco lo riceveva! E non solo a Natale!!
Ridono
CATERINA Sono contenta che vi stiate divertendo!
TIZIANA Le prime risate che mi faccio da mesi!
CATERINA Ho sempre creduto che prima o poi saremmo stati insieme.
MAURA Ma prima i bambini erano piccoli.
PAOLA Poi la moglie non stava bene.
GILDA Poi la morte del suocero.
CINZIA Abbiamo dimenticato qualcosa?
CATERINA Lo scandalo e la sua posizione di capo dell’azienda.
TIZIANA Io direi più i soldi della moglie!
CINZIA Va bene, non ti odio più, hai la mia compassione.
GILDA A me, non me ne frega niente. Sei stata tu a voler continuare in quella situazione. Qualche convenienza l’avrai avuta!
SUSANNA A me dispiace, infondo l’ha ingannata. E’ stata ingenua.
CATERINA Già, ho sbagliato io. Ma non sono così sprovveduta.
GILDA Non mi interessa conoscere i regali che ti ha fatto.
CATERINA Non parlo di quelli. Parlo delle prove.
TIZIANA Prove?
CATERINA Transazioni, fatture false, conti esteri. Non è vero che l’azienda è in fallimento. E’ stato lui a farla fallire. Se ne vuole liberare, ha trasferito quello che poteva all’estero e poi vendendo tutto si sarebbe messo un bel gruzzoletto da parte.
TIZIANA Perché ce ne stai parlando? E perché adesso?
CATERINA Perché vuole chiudere con me.
CINZIA Era ora.
CATERINA Non sta a voi giudicarmi. Mi ero abituata alla nostra relazione ma lui vuole chiudere con me. Mi ha licenziata ed ha presa un’altra segretaria.
MAURA Un’assunzione in fase di licenziamenti? Come è possibile?
CATERINA Non una nuova assunzione, ma una nuova destinazione. Vero Olga?
OLGA Ha chiesto a me di fare segretaria. C’è scritto qui. (mostra la lettera)
SUSANNA Tu? Ma se conosci a malapena l’italiano?
GILDA Non credo voglia delle lettere battute a macchina da lei.
CINZIA Non parlare di battere con Olga!
PAOLA Cinzia!!
CINZIA Scusa! Allora Olga? Con questo trasferimento hai risolto tutti i tuoi problemi.
PAOLA Chiudi quella boccaccia. Olga ne ha passate troppe per sopportare le tue cattiverie.
CINZIA Che ho detto di male? Se diventa la sua segretaria “personale”, avrà un bell’aumento, lascerà la catena di montaggio e avrà sicuramente tanti bei regalini. Che saprà meritarsi.
TIZIANA E’ inutile lottare contro gli altri per proteggere le donne, se già tra di noi ci attacchiamo continuamente.
PAOLA Olga ha subito già molestie da parte di Junior, da allora cerca sempre di non stare da sola con lui.
SUSANNA Come segretaria sarà difficile, stargli lontano.
OLGA Io non voglio stare con lui. Sono rovinata, devo tornare in Ucraina.
SUSANNA Tornare in Ucraina?
TIZIANA Ha il permesso di soggiorno in scadenza, se perde questo lavoro Olga dovrà tornare in Ucraina.
PAOLA Ma se accetta la proposta di Junior è come accettare le sue molestie.
CINZIA Brutta situazione la tua. Scusa. Di nuovo.
OLGA Non ho scelta. Me ne dovrò andare, non voglio le sue mani addosso mai più.
MAURA (verso Caterina) E tu come puoi assistere a tutto questo senza fare niente?
CATERINA Sono qui, no?
MAURA E allora?
CATERINA Le doti di una brava segretaria è l’organizzazione, la buona memoria e …
CINZIA Tanta attività sottobanco?
CATERINA Un buon archivio. Ho registrato tutto, ho copia di ogni transazione, ogni bonifico estero, ogni fattura falsa.
MAURA E?
CATERINA Le voglio mettere in condivisione con voi!
MAURA Fantastico! Lo possiamo rovinare.
TIZIANA Con i tempi della giustizia italiana? Ci vorranno anni prima che venga giudicato e anche se sarà condannato, al massimo gli daranno i domiciliari. Starà tutto il tempo nella sua villa con piscina, che punizione!
PAOLA Ha ragione e nel frattempo Olga sarà mandata in Ucraina e noi saremmo senza lavoro.
MAURA Solo quelle sposate.
SUSANNA Già. Allora che pensate di fare?
CATERINA Secondo voi cosa fa più paura a Silvio? La giustizia italiana o sua moglie?
TUTTE La moglie.
CINZIA Decisamente!
TIZIANA Quindi?
CATERINA Facciamo quattro chiacchiere con la Signora.
GILDA Per un attimo ho pensato che volessi ricattare Junior?
CATERINA Ed abbassarmi al suo livello? No. Ho umiliato abbastanza il mio essere donna.
TIZIANA Come la contattiamo?
CATERINA Credi che io non abbia il suo numero personale? So dov’è in ogni momento della giornata. Prima regola di ogni brava …
CINZIA Amante.
CATERINA Segretaria. (prende il cellulare) Ecco questo è il numero, ma forse non è il caso che la chiami io.
TIZIANA Faccio io, come rappresentante sindacale. Ma cosa ce ne viene a noi?
CATERINA Non mi interessa più niente di Silvio, ma mi interessa ancora dell’azienda e del nostro lavoro. Secondo me, l’azienda si può ancora salvare senza l’aiuto dei polacchi. Ci ho pensato molto ed ho fatto un piano.
CINZIA Per una rapina?
MAURA Per risanare l’azienda, vero?
CATERINA Certo. Basta con le rapine e le truffe.
SUSANNA E lasciamo Silvio libero?
TIZIANA A tempo debito. Adesso chiamiamo la Signora e speriamo che ci stia a sentire.(digita il numero) Pronto? Salve, sono Tiziana Rossi, le volevo parlare della condizione femminile delle lavoratrici della sua azienda e anche di suo marito. No, non siamo del sindacato ma ci deve ascoltare. Non se ne pentirà. Lo faccia per l’azienda di suo padre. Bene, grazie. Certo, non al telefono. Ci può trovare all’ingresso posteriore. Lo so, lo sciopero è finito ma solo per gli uomini. Noi donne dobbiamo ancora decidere. Va bene la aspettiamo, grazie.
SUSANNA Bene, ed adesso che facciamo?
TIZIANA Aspettiamo che venga. Ha detto che ci raggiungeva subito.
SUSANNA E che le diciamo?
TIZIANA Per questo lasciamo che ci pensi Caterina.
CINZIA Da quando è diventata la nostra rappresentante?
TIZIANA Da quando ha la possibilità di far saltare in aria tutto il castello di carte costruito da Junior.
PAOLA Calmati Cinzia, lo sai come si dice.
CINZIA Puttana vecchia fa buon brodo?
PAOLA Era gallina, ma no.Il nemico del tuo nemico è tuo amico. Propongo una tregua.
CINZIA Va bene. Ma non mi stai comunque simpatica.
CATERINA Non lo pretendo.
SUSANNA Intanto che aspettiamo la Signora, perché non mangiamo?
SUSANNA Non dovremmo parlare con gli altri?
GILDA Gli altri chi? Gli uomini? Gli stessi che hanno dato la firma in questa pagina per scontata e che stanno festeggiando da ieri? No, grazie.
TIZIANA Sono d’accordo. E’ una lotta nostra e deve rimanere tale.
Le donne si servono da mangiare. Cinzia si avvicina a Olga.
CINZIA Lascia perdere Junior, tanto ce l’ha piccolo.
OLGA Tu come lo sai?
MAURA Voci di corridoio, non sei la prima che voleva promuovere.
CINZIA Il paese è piccolo e le chiacchiere corrono!!
PAOLA Ragazze, le salcicce sono pronte. Chi vuole un panino.
SUSANNA Aspetta ti aiuto!
GILDA Non rifiuto mai una bella salsiccia!!
PAOLA Perché qualunque cosa dici, ha sempre un doppio senso?
GILDA Io ho solo fame, tanta fame!
PAOLA Appunto.
TIZIANA Chi mi dà qualcosa da bere?
SUSANNA Cosa preferisci?
TIZIANA Una birra grazie.
CINZIA Anche a me, grazie.
SUSANNA Ce ne sono per tutte.
OLGA Grazie! Che bello lo sciopero!
Susanna con l’aiuto di altre, danno una bottiglia di birra a tutte le donne.
MAURA Ce n’è una anche per Caterina?
CINZIA Ma sì. Certo che oggi sono proprio buona.
CATERINA Grazie! Ad un nuovo inizio!
TIZIANA Alle donne!
TUTTE Alle donne! (bevono)
OLGA E abbasso le scrivanie!
GILDA Cosa?
OLGA Che non dobbiamo andare sotto le scrivanie per lavorare!
TIZIANA Sì, era chiaro. Abbasso le scrivanie!!
Tutte Abbasso le scrivanie!! (bevono)
OLGA Viva il contratto di lavoro! (beve) Viva che non vado in Ucraina! (beve) Viva lo sciopero! (beve)
PAOLA Ok, basta bere Olga! Mangia qualcosa!
Danno un panino a Olga.
OLGA Buono, ma non come i churchkheli, sono dolci di ucraina con frutta secca a forma salsicciotto.
GILDA Interessanti.
OLGA Sono buonissimicon una gelatina di vino.
CINZIA Salcicciotto e vino? Allora sono perfetti per la nostra Gilda. Forse non è tutto sbagliato negli stranieri! Alla tua salute Olga! Come si dice da te? (alza la bottiglia di birra per un brindisi) Prosit!
MAURA Quello è latino non ucraino!
CINZIA Sempre un paese straniero è!!
MAURA In verità…
TIZIANA Lascia stare Maura! Prosit!!
Tutte Prosit! (brindano)
SCENA 8
Entra Signora
SIGNORA Eccomi, di cosa volevate parlarmi? Ah, Caterina, ci sei anche tu? Non credo ti interessi la contrattazione sindacale.Appena partiranno i licenziamenti, stai sicura che la prima sarai tu.
CATERINA Ne sono sicura e non mi aspettavo niente di meno da lei.
SIGNORA Allora ho sprecato il mio tempo a venire qui. (fa per andarsene)
TIZIANA Aspetti per favore.
SIGNORA E perché mai? Non avete niente da dirmi che mi interessi.
MAURA La salute della sua azienda le interessa?
SIGNORA Siamo sul lastrico. Vendere parte delle quote è l’unica possibilità di recuperare capitale… ma che vi spiego a fare.
PAOLA Aspetti, non siamo tutte ignoranti come crede.
CINZIA E forse è lei quella che ignora.
SIGNORA Non sono venuta a farmi insultare.
TIZIANA Non era nostra intenzione. Ascolti Caterina per dieci minuti e non la scocceremo più.
SIGNORA Avete dieci minuti.
CATERINA So che non mi può vedere.
SIGNORA Immagino che sappia anche il perché.
CATERINA Può pensare quello che vuole di me, ma non che non sappia fare il mio lavoro. E che non ci tenga alla fabbrica creata da suo padre.
SIGNORA Va avanti.
CATERINA Le hanno detto un sacco di bugie. (apre la borsa e tira fuori dei fogli) La produzione va bene ed anche le vendite, i nostri clienti sono solvibili, tranne pochi… e sempre gli stessi, almeno apparentemente. Così come i fornitori, sono stati tutti pagati a 120 giorni tranne tre, che ricevono i pagamenti prima degli altri.
SIGNORA Dove vuole andare a parare?
CATERINA Le difficoltà di liquidità sono state procurate da suo marito per sua convenienza.
SIGNORA Ma come ti permetti!
TIZIANA I soldi ci sono, ma suo marito li gira prima che arrivino in azienda in conti privati off shore.
SIGNORA Avete le prove di quello che dice?
CATERINA Sì, ho tutto qui. (le porge dei documenti)
Signora prende i fogli si siede e inizia a leggerli.
SIGNORA Perché li tira fuori adesso?
CATERINA Perché sono stata una stupida. Credevo nell’amore a tutti i costi. Ho tradito lei e me stessa.
SIGNORA E’ un affabulatore mio marito, lo è sempre stato.
Signora continua a sfogliare i documenti.
SIGNORA Con queste prove, potreste mandare mio marito in galera.
GILDA Ai domiciliari con la piscina privata e la servitù? No grazie.
SIGNORA Allora che volete da me?
SUSANNA Abbiamo pensato che lei era più pericolosa della polizia per Ju… per suo marito.
CATERINA E soprattutto che abbiamo un interesse in comune.
SIGNORA Con lei non credo proprio.
TIZIANA Non intendeva suo marito, ma l’azienda.
CATERINA Ho un piano per riequilibrare le finanze e salvare l’azienda senza dover svendere le quote ai Polacchi.
CINZIA Lo so bene che è una stronza, ma la ascolti ancora per un momento.
SIGNORA Va bene. Tanto non dovrei neanche arrabbiarmi con te, sei solo una delle tante. Olga, anche tu qui?
PAOLA Sa anche di Olga?
OLGA Io non ho fatto niente!
SIGNORA La promozione l’hai ottenuta o sbaglio?
PAOLA E’ suo marito che la sta molestando e la promozione è solo un altro tentativo di ottenere quello che ha sempre voluto.
SIGNORA Come ho detto, solo una delle tante.
SUSANNA Ma allora perché non lo ha lasciato?
PAOLA … ma che dici! Scusi, non sono affari nostri!
SIGNORA No, sono proprio affari. Dopo la morte di mio padre, i fornitori, le banche, i clienti non si fidavano di una giovane donna come amministratrice delegata. Preferivano una figura maschile formata in azienda.
MAURA Suo marito, appunto.
SIGNORA E noi avevamo bisogno di continuare a fare affari con loro. Di convincerli che eravamo ancora un’azienda solida.
TIZIANA E così avete messo a caso Junior.
MAURA Peccato che come amministratore sia un incapace.
SIGNORA E’ stato capace solo di fare i suoi interessi, economici e …
CINZIA Sessuali! Oh, non guardatemi così, ho detto solo la verità.
PAOLA Praticamente anche lei è stata discriminata come donna.
MAURA Solo perché donna non è stata ritenuta capace di gestire l’azienda di famiglia ed è stato preferito Junior al posto suo.
SIGNORA Come vedete non si è mai abbastanza in alto.
OLGA Ma l’azienda è sua. Chi comanda?
SIGNORA Comandano le banche, i fornitori, i clienti… tutto l’ambiente economico che poi è comandato dalla società.
TIZIANA Cioè da noi, da quegli uomini che danno per scontato che sia una donna a dover rimanere a casa e da quelle donne che non vedono il problema.
SUSANNA Caspita!
GILDA Ma se l’azienda la comandiamo noi, perché ho uno stipendio da fame?
MAURA Era per dire, Gilda. Noi non contiamo niente. Il discorso era che anche agli alti vertici tocca fare i conti con la discriminazione.
GILDA Io ho capito solo che Junior è diventato amministratore capo ed ha mandato tutto a puttane.
OLGA E’ andato a puttane?
GILDA Anche.
OLGA No, io non ho fatto niente.
CINZIA Lo abbiamo capito Olga. Andava solo con Caterina.
SUSANNA Ma lei sapeva della relazione con Caterina, perché non l’ha licenziata?
SIGNORA Perché sapevo benissimo che, se qualcosa filava liscio in azienda, era per merito suo. Ha sempre fatto bene il suo lavoro ed anche quello di mio marito. Ex marito.
PAOLA Ex marito? Non ci sono più gli affari?Le influenze delle banche, le preferenze di fornitori e clienti…
SIGNORA No, ormai non ci sono più apparenze da salvare.
MAURA Cosa vuole fare?
SIGNORA (verso Caterina) Puoi recuperare tutti i fondi dai suoi conti personali? E dopo quanto tempo, lui se ne accorgerà?
CATERINA Se lo faccio venerdì pomeriggio, se ne accorgerà solo lunedì.
SIGNORA Ed hai un piano di ristrutturazione finanziaria?
CATERINA Sì. Eccolo. (porge alla signora una cartellina)
La signora lo sfoglia mentre le altre parlano.
SIGNORA Funzionerà?
MAURA Sì Signora, l’ho letto anche io, è buono.
TIZIANA Ed avrà l’appoggio di tutte noi!
GILDA Ed anche degli uomini, stia tranquilla. Ci penso io a convincerli.
SIGNORA Allora facciamolo fuori.(chiude la cartellina)
SUSANNA Cosa?
OLGA (sorride) Davvero? Se volete ho un amico di Ucraina… è appena uscito da galera.
CATERINA Fuori dall’azienda! Non fuori… fuori. Per sempre! (si fa il segno della croce) Non lo vuole morto vero?
SIGNORA No, troppo facile. Deve soffrire.
CINZIA Cosa vuole fare allora?
SIGNORA Lo caccio dall’azienda e lo mando sul lastrico, ovviamente dopo che mi sono ripresa tutto quello che ha rubato.
CINZIA Mi piace.
OLGA Ma lo fa soffrire?
SIGNORA Certo! Ascoltatemi. Ho ancora il 51% delle quote. Caterina, per domani mattina mi deve convocare una riunione d’urgenza del direttivo.
CATERINA Io? Non sono licenziata?
SIGNORA Hai un pessimo gusto in fatto di uomini ma un ottimo senso degli affari ed una buona preparazione. Abbiamo più cose in comune di quelle che pensavo. Tolto di mezzo mio marito, non vedo perché noi non dovremmo collaborare.
CATERINA Con piacere.
OLGA Ed io? Vado in Ucraina?
PAOLA Signora mi creda, Olga non ha fatto niente.
SIGNORA Ho capito e le credo. Silvio è un porco.
CINZIA Poche cose e chiare. Mi piace.
SUSANNA Quindi? Niente licenziamenti?
SIGNORA Ho bisogno di tutte per risanare l’azienda.
SUSANNA E niente discriminazioni contro il matrimonio. Mi posso sposare!!
GILDA Ed io posso continuare la mia caccia!!
CINZIA Perché hai mai smesso?
GILDA Beh, posso farlo alla luce del giorno! No, sempre meglio la notte.
TIZIANA E con i sindacati come la mettiamo?
SIGNORA Saranno informati a cose fatte.
MAURA Ha ragione, ragazze è fondamentale mantenere il segreto fino a lunedì.
GILDA Andiamo di là? A festeggiare?
TIZIANA Non troppo, altrimenti possono capire che c’è qualcosa che non va?
CINZIA Gli uomini? Non credo e comunque faremo la parte di chi ha accettato il proprio ruolo.
MAURA La parte della brava donna di casa? Ci sto. Voglio proprio sentire i loro commenti.
PAOLA Io torno a casa. Devo presentare a mio marito le carte del divorzio prima che il ricatto dell’azienda venga annullato.
SUSANNA Ti vuoi separare lo stesso?
PAOLA Certo, sfrutterò il suo bisogno di lavorare per convincerlo a firmare le carte.
GILDA Vorrei vedere che faccia farà quando lunedì scoprirà che non rischia più di essere licenziato! Brava Paola.
CINZIA Gilda, avrai più concorrenza!
PAOLA Non per adesso!
OLGA Io voglio festeggiare!! Non sono più segretaria “personale”!
CINZIA Per par condicio, dovrebbe prendersi un bel segretario maschio!
TIZIANA Ed abbassarsi al loro stesso livello?
SIGNORA Assumerò una persona capace, che sia maschio o femmina.
OLGA Ma Caterina ha perso lavoro? Non è più segretaria?
CATERINA Non più segretaria personale.
SIGNORA Non farai la segretaria, ha mandato avanti l’azienda nell’ombra. E’ ora che prendi un po’ di luce. Un posto in dirigenza potrebbe andare bene?
CATERINA Grazie. Accetto volentieri.
Si stringono la mano.
TIZIANA Sono contenta per Caterina ed anche di non dovermi trasferire in Polonia ma…
SIGNORA Ma?
TIZIANA Tornerà tutto come prima?
SIGNORA In che senso?
TIZIANA Le discriminazioni nei confronti delle donne lavoratrici.
SIGNORA Cosa volete?
TIZIANA Prima di tutto, parità di stipendio con gli uomini.
CINZIA Che vuol dire aumentare il nostro e non abbassare il loro!
SUSANNA Basta con le lettere di dimissioni in bianco.
MAURA Quelle sono già illegali.
SUSANNA Comunque non fatele!
SIGNORA Accordato.
PAOLA Nessuna discriminazione per le donne che partoriscono…
TIZIANA O che hanno dei figli.
GILDA Nessuna discriminazione neanche per chi non ha figli.
CINZIA Insomma se ho figli o meno sono solo ca…
SIGNORA (interrompe) Nessuna discriminazione, anzi pensavo ad un asilo nido interno. A pagamento ovviamente ma abbordabile.
SUSANNA Allora prima mi sposo e poi faccio un figlio!!
OLGA Che dici su straniere?
SIGNORA Se lavorano, io non ho problemi.
TIZIANA Sono grossi cambiamenti! Non avrà problemi con la dirigenza?
MAURA O con le banche, i fornitori…
SIGNORA Se lavoriamo bene, i risultati parleranno per noi. Sono convinta che un lavoratore soddisfatto e fedele alla sua azienda lavorerà al meglio.
TIZIANA E nessuno sarà più motivato a lavorare per lei di noi, se le promesse saranno mantenute.
GILDA Allora andiamo dagli altri? Ho una fame!
CINZIA Fame arretrata di quasi un mese! Ragazze, siamo libere di vivere la nostra vita!
OLGA Posso uscire conOleg!
MAURA Oleg e Olga? Siete fatti uno per l’altra!
CINZIA Ma devi imparare a farti pagare la cena. Se sei in Italia ti devi comportare da italiana!!
SUSANNA Verrete al mio matrimonio?
PAOLA Certo, e voi alla mia festa di divorzio?
GILDA Ovunque ci sia da festeggiare!!
TIZIANA E’ arrivato il momento di chiudere il nostro sciopero e riunirci con gli altri! Signora, viene con noi?
SIGNORA No, grazie. Devo vedere un po’ di carte.
CATERINA Posso darle una mano? Tanto di la, non sono ben vista.
CINZIA Che te frega, sei con noi. Ci penso io a te.
CATERINA Tu che vuoi proteggermi?
CINZIA Se non ci difendiamo tra noi donne, non miglioreranno mai le cose.
SIGNORA Faccia quello che preferisce.
CATERINA Vengo con lei allora. Così le spiego nel dettaglio il piano di ristrutturazione. A presto ragazze.
TIZIANA A presto.
Caterina e Signora escono.
OLGA Mi aiutate a portare via queste cose?(indica il tavolo e le altre cose)
GILDA Io? Aspetta, qui ci vogliono i muscoli. Vado a chiamare Fabio.
CINZIA Vengo anche io!
PAOLA Aspettate, prima di unirci agli altri. Festeggiamo un attimo solo tra di noi!
Paola accende la musica.
TUTTE Si!!!
Le donne si mettono a ballare, rientrano anche Caterina e Signora e ballano insieme.
Sipario.
FINE
La messa in scena è libera, non occorre il permesso dell’autore, basta pagare la SIAE. Ma gradirei molto averne notizia.
Mandatemi la locandina via mail o messanger vi farò pubblicità sui social e terrò la locandina nel mio archivio personale.
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