Scose, incidencc, veleno e… serpencc

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SCOSE , INCIDENCC,

VELENO  E……

SERPENCC

CALVISANO  17  NOVEMBRE  2004

Commedia e autore protetti dai diritti  siae

N° Tutela 8669950A

scose incidencc veleno e serpencc

1


COMMEDIA

GIALLO

TRAGICOMICA

IN TRE ATTI

DI

OLIVIERO MIGLIORATI

scose incidencc veleno e serpencc

2


PERSONAGGI

UOMINI

DONNE

ZIO

REMIGIO

NIPOTE

ADELINA

NIPOTE

SAVINO

MOGLIE DI SAVINO

CRISTINA

MARITO DI EMMA

LUIGI

NIPOTE

EMMA

NIPOTE

LUCIANO

BADANTE  RUSSA

JOLE

ISPETTORE

ANSELMO LA  VOLPE

CAMERIERA

MARIA

BECCHINO

REMO

SUORA

MADDALENA

NOTAIO

ELIGIO

DOTTORE

RINO

SCENA

ENTRATA

CUCINA

ENTRATA

CAMERE

DIVANO

ENTRATA

CASA

STUDIO

☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺☺


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TRAMA

E’ MEZZANOTTE DI UN VENERDI  DI APRILE … UNA SAG       OMA SCURA

BARCOLLANDO SI AVVICINA AL DIVANO… E’ LO ZIO REMIGI            O …. CHE

STRAMAZZA SULLO STESSO… MA COSA ?…EHI MA HA UN PUG NALE NELLA SCHIENA!!

SONO LE DUE E ADELINA LA SORELLA DI REMIGIO SI ALZA PER FARE UNO SPUNTINO NOTTURNO E DOPO ESSERSELO PREPARATO SI ACCORGE DEL MORTO E IMPAURITA CHIAMA LA POLIZIA.

ALLE TRE ARRIVA L’ISPETTORE ANSELMO E IL DOTTORE ENRICO CHE CONSTATA LA MORTE DELLO ZIO E IL BECCHINO SI PORTA VIA IL CORPO

E’ MATTINA E L’ISPETTORE INTERROGA LA SORELLA CHE COMUNICA CHE LA SERA PRIMA A CENA DALLO ZIO C’ERA TUTTA LA FAMIGLIA GREGORETTI:I DUE FRATELLI , L’ALTRA SORELLA, I RISPETTIVI MARITO E MOGLIE, E LA BADANTE E CHE LO ZIO AVEVA DICHIARATO CHE CI SAREBBE STATO UN UNICO EREDE E CHE CI SAREBBE STATA LA POSSIBILITA’ PER TUTTI DI DIVENTARLO

TUTTI SONO SOSPETTATI E L’ISPETTORE CHIEDE A TUTTI DI NON LASCIARE LA CASA

L’INDOMANI ARRIVA IL NOTAIO CHE SAPUTO DELLA MORTE DELLO ZIO HA CON SE UNA LETTERA PER CIASCUNO DEI PRESENTI ALLA CENA: UNA LETTERA DELLO ZIO REMIGIO TUTTI DOVRANNO LEGGERLA E DARE UNA RISPOSTA AL NOTAIO.

CHI DARA’ LA RISPOSTA GIUSTA AVRA’ DIRITTO ALL’ERE DITA’.

L’ISPETTORE VUOLE PERO’ SAPERE CHI E’ L’ASSASSINO E  COMINCIA

AD INTERROGARE I PARENTI UNO AD UNO E CHIEDE LORO DI APRIRE

LA BUSTA. MA I QUESITI SONO DIFFICILISSIMI E NESSUNO SA COME

RISOLVERLI. CHI SARA’ L’EREDE ?

E CHI L’ASSASSINO ?


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Primo atto

REMIGIO ENTRA BARCOLLANDO NELLA STANZA, E’ VENERDI’ NOTTE

REMIGIO-aiuto…ghè nüsù… ma sa sete mio tat be… aiuto , ga de isim turnat el mal de scheno… aaaah… aiutooo aiutoooo .. ( sempre piu flebile.. poi si sdraia a pancia in giù sul divano ….ha un pugnale nella s chiena.)

ENTRA  ADELINA

ADELINA(AL PUBBLICO)-ier sero gho mio maiat ase… ghero che töcc i me parecc e me nat tot de traers … quando i ve che a troa Rem igio e i sögheto a ‘ndoral “che röffià” …. caro Remigio… ascolta Remigio ….va bene Remigio… a me i ma fa vegner el lat ai calcagn, pode mio suffrii (entra in cucina poi esce )… ardo che ma sa fo en bel pa e salam fresc del pursel che gom cupatt l’otrer… e ga bee suro un bel bicerot de chianti.. che sol divano…. Aaaaaahhhh!!!( vede remigio col pugnale nella schiena) beato Cristino chi el??… madoro me ma l’èRemigio... aiuto! aiuto!…Marìa cori… per me l’e mor t .. ma a s’turo ghe nisu

….ciamom i carabinier…(         fa il numero di telefono e con voce tremolante)

pronto polizzia presto vegnite che qui c’e una persona coppata.. e mio zio

Remigio correte presto…si…. correte….villa GREGGI ( al pubblico): che polisioc del menga, ie terù…i conos gna el paes… ma se in fondo a cotrada maolla prima del ponte dei frattini….( o altre località del paese) MARIA-(esce col mattarello )che ghe de usa ghe forse i lader ? ADELINA-ma che lader…. ardo le söl divano… ardo el poer Remigio!!!!...

MARIA- ma set sicuro che le lu…(                                                                                                             lo ispeziona…prende un braccio che ricade                                                                                                …)ma

set sicuro che le mort ?

ADELINA-ah, me el toche mio… pröo a eder te se el  respiro amò

MARIA- ma gna a parlan… me so la cameriero… mio el     becchino de famio… la

ardes le che le so niudo, a me i morc i ma fa senso…

ADELINA-poer Remigio … el ga ioch deerc semeo quasi      che el ma ardes

MARIA- par quasi ch’l dises de fa sito…

ADELINA- poer Remigio sperom che el gabes mio patit fes…

MARIA- de sicur l’e mio stat come ciapa un basi

ENTRA L’ISPETTORE ANSELMO E IL DOTTORE

ISPETTORE (in meridionale )-femmi tutti dove sta el cadavero ?

ADELINA-el varde le, sol divano

ISPETTORE- chi è stato???

ADELINA- (al pubblico) chesto le prope de carabinier , s’an salvo gna ü       sciacc!!!

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5


ISPETTORE –maronna ma le propes el sior Remiggio ….  (il dottore gli ascolta il

polso)

DOTTORE- Ormai le mort…morte violenta sembrerebbe.

ISPETTORE- questo è ommicidio …. seggnora Adelina h  a sendito peccaso dei

rumori suspetti … non è che a veduto estranei agger  arse che n’giro ?

ADELINA- che gal dit sö … go capit neent….(  al pubblico) L’è 15 an che el sta a

Calvisa ma la parlado le amo chelo del so paes.

DOTTORE-galo mio capit?... el vol sai se ier sero la ga est dei forester che girao enturen a la villo

ADELINA- no… ier sero ghe suces niet de strano… ghero che a sena töto la famio ….el me poer Remigio…. propess ier sero el ghero pa rlàt del sò testament…

poer Remigio pario chel la seres che el ghero de morer… ISPETTORE –de sücur, il signor Remiggio no….( guardando Maria) ….ma…

qualcun’altro si a quanto pare !

ENTRA IL BECCHINO

REMO-permesso

ADELINA-el sotradur ????… ma lu sior Remo che fal b      ele chè …chi la ciamàt….

come fael a sail che ghero un client de sistema ?

REMO-poto el ma ciamat el sior Anselmo….me so sempe     r de serviso vintiqutr’ure

so vintiquater(e mostrando una cartelletta con la pubblicita ) come el dis el

motto della ditta “MORI REMO”: “vegliamo sul vostro       riposo…” en

mancanso de materio primo sere drè a löstra la caso de ebano che mero apena

riat dala Cino… ormai i fa töt en Cino…el sior isp       etur al telefono el ma dit de

egner che subit e aluro gho töt so el meter e el ca talogo e eccomi!!!… chi è il caro estinto…

ADELINA-Remigio … me zio Remigio

REMO-ma el prope mort? chi ga desmentegat el cultel del salam en de la so scheno?

sior ispetur chi ghe stat???

ISPETTORE –femmi tutti…la legge i suoi tempi ha…me     raccumande … portatelo

all’obbetorio appresso ie mandero la scentefeca pecchè devono faglie l’otpsia… me reccomando ca nusu s’avvicinasse al co rpo … achille potrebbe enquinare le prove.

REMO ESCE

ADELINA- achille chi saresel achille gal sa capit chi ghe stat a copa Remigio ?

DOTTORE-ma no achille el voll di : lui… egli … chel               o persuno l’e…

ADELINA- ma lui chi … chi el ? chi ghe stat ?

DOTTORE-ma el som gnamo… lasom perder…ta capeset gnent…( al pubblico) bisogno propes taiaghelo zo a fitine….

REMO-(rientrando con la barella) a ghe poc de enquina.. i la copat con de una cortelado


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ISPETTORE –capisco ma l’impronte deggetali ? e de c he era il cultello MARIA- cultello? le mio nos, me en cusino lo mai vest e po el ga mio el fregio dei

Greggi sol manec

REMO- el ga mio el fregio ma el ga fat el sfregio !!…. nom ala prima che el deèntes

fret el ma sa stenches….dopo se no sa fa na fadigo       a mitii ne la casa

REMO E IL DOTTARE CARICANO REMIGIO SU UNA BARELLA E DOPO UN PO DI TIRA E MOLLA (entrambi avevano preso la barella dandosi le spalle)

LO PORTANO FUORI

ADELINA-che bisogna ciama subit i parecc… e digo de        la tragedio… cori Maria

telefonego a töcc… Savino… Emo… Luciano

ISPETTORE –cettamente la legge è precisa… e non chi          ami appena i parenc….

Avverta tutte la pessone che ieri sera a cena stavano… e che del testamento

hanno saputo

MARIA-va be sior ispertur, sara fatto .(Maria esce)

ISPETTORE –lei siuro Adelina.. l’iro de… l’era dri…             a dire vargotta … del povero

Remiggo… e del suo testamento… caggidi?

ADELINA-caggiachi ?

ISPETTORE- che voleva dire ? insomma…

ADELINA-ier sero Remigio a taulo el ga dit solennemente che el ghero cambiat el so

testament…. Che töcc pudìem dientà so eredi… che  el noder el sero zà tot…

ISPETTORE – e sivvede che argi…argui… che achilletroppo , curioso el ghera

mica tempo d’ascpettare che Remiggio murisse di par lü… eee voleva sapere subbeto chi avrebbe ereditato !!!

ADELINA- el pensara mio a giü de noter ? giü de che  i che ier el ga mangiat a la so

taulo???

ISPETTORE –si si … un giuda che per qualche motivo         teneva fretta di incassare il

malloppo.

ADELINA- udicere… ma aluro de che a un po’ el vegna       ra che amo… volarese mio

che el pense de manda argü oter a fa compagnio al p oer Remigio… madoro

madoro ma sente mal (e fa per sedersi sul divano ma poi  pensa che li c’era

sdraiato Remigio )aaah che no… mei so la scagno.

ISPETTORE –niente paure…. Io qui resto… go de inter       rogà tutti i testimoni

dell’ultima cena… e scupri il giuda che vuliva la m      orte del povero Remiggio

ENTRANO SAVINO E CRISTINA (NIPOTI DI REMIGIO)

SAVINO-che ghe suces ensomo sta mal argu???….al tel     efono Maria la ma someao

föro dela grasia di Dio…..gò capìt nient!!!

CRISTINA- ie le tre de not ucurìo prope de ciamà no ter… pudief mio ciamà el

dutur…. ma che fal che l’ispetur … ghe forse gnit i      lader?…

SAVINO- che ghe suces ensomo, sif toi bianc…ma sumi         if dei cadaer… ma endoel

Remigio?


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ISPETTORE –Femmi tutti anche voi niente de tutto c io ... stanotte ca aggiano fatto

un’omicidio…. il povero Remiggio è stato accoltella    to.

SAVINO E CRISTINA- cortelat ????

SAVINO- ma da chi ,chi ghe stat… endoel ades..???

CRISTINA- ma… gal dit nient prima de morer

ADELINA-oh!! …ghet poro chel gabes fat el to nom?

CRISTINA(aggressiva)-tas te malanguo…ulie saì s’el ghero parlat del so

testament… t’al set apo a te che ier sero el ga dit              chell’ero cambiat.( e si siede

sul divano)

ISPETTORE –l’hanno truvato morto propes le… sopra i  l divano

CRISTINA-aahh!!…(    salta in piedi) che söl divano ?

SAVINO- ma chi pudio uli la mort del poer Remigio? l’ero bù come el pà….a

pensago dre be l’ero una tegno …. el molao 5 franc    gna se ta seret co l’acquo a

la golo.

ADELINA- a scultat te ta seret semper sott’acquo... ta seret semper che a pianzer

solcc…. e per furtuno che l’ero mio de manego largoseno ciao caso e tere.

SAVINO-sentelo le la malalenguo!!… le mio per caso                che ier sero Remigio el ta fat

leser el testament nof??… e ta ghet sait che ta bec          aet gna un tulì… e da la

rabbio….

ADELINA-ma set mat… me go est nient….el testament e      l gala el noder … e ier sero

so nado a let tarde… ma so semper stado ensemo a Ma ria (entra Maria)… el vero Maria che serem ensemo???

MARIA- se, le ero ….però me come so endado nel letma so endormentado subit…

so mio che robo ta ghet fat te dopo…ma so desedado a le do quando ta met ciamat perché ta gheret fam… e som gnide zo a mitis argoto soto i dec… (piagnucolando )e gom truat el poer Remigio…

ISPETTORE- femmi tutti non taccate bega, la mente acuta de l’ispetur Anselmo La Volpe ….vede prevede e provvede.

ENTRANO LUCIANO (infermo su una carrozzella ) E LA BADANTE JOLE

LUCIANO-che ghe suces enfati… oh mamo quatö zent….c                he cincel … Remigio dal

una festo ale sic de matino?…(             Jole dalla foga urta qualche seggiola e il tavolino

con la carrozzella)… oh Jole atenta….ma chi ta dat la patente…frena!!                !! ardo

che a te i ta tiro via i punti e i ma ia da a me se ta ma straachet!!!

JOLE- mi scuzi zignor Luciano ma io afere ancora un po’ zonno.

LUCIANO- Ma che zonno… ta fa efet el clinto del sio              Remigio!!! (si rivolge ai

presenti) che fif che … buona sera sior ispetur che fal che      … el gnit finalmente

a mitigo le manete a töcc chei imbroio carte che?

MARIA- Ciano fa sito el set che ghe suces…. i ga cu   pàat el poer Remigio

LUCIANO-cupàt????…

MARIA-mort mortent!!!!!.. i gha piantat na cortelado e nde la schena…


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LUCIANO- ma sif sicur che’l sa sapes mio suicidat…                da un po de tep el ma sumeao

svampit… el sfarfoiao semper sö noter parecc …. e s  öl fatto che uliem purtago

vià i so solcc.

ISPETTORE –femmi tutti niente de tutto cio …. el cu              rtello stava infilzato nella

schiena… non poteva con le sue mani suicidasse in q uella maniera.

JOLE-Eppure il zignor Remigio afere mani molto felocissime dietro mio fondoschiena….

ENTRANO EMMA E LUIGI (nipote e marito di Remigio)

EMMA-endoel che’l secostorie…. madoro quato zent… g     a’l desedat tot el paes

perché el riao mio a dormer chel secostorie…

LUIGI-te, Emma ghe che apò la polissio …. ma endoel           Remigio, el amò a

dormer?…

EMMA- ghe tötò la famio …Remigio dal via gli avansi          de la sena de ier sero? che

gna tocara a noter Remigio … la coso del nedrot o l e do fete de angurio… ma endoel ….( adelina si avvicina piangendo) che ghet Adelina!!!!… madoro me el

stat mal?(adelina traccia una croce nell’aria ) ….el nat a l’uspedal?… disim

argoto, parlo Savino … endoel ??

ISPETTORE –Zitti tutti, niente de tutto cio…Remiggio puttroppo ie morto… assassenato!!!

EMMA E LUIGI-assassinato ???

EMMA- e chi ghe stat ??? (poi si gira verso savino e inferocita )…ta set stat te….ta

gheret freso de meter le mà sö la NOSTO eredità…con i debit che ta ghet per mantegner töcc i to vese…. el vero ?

SAVINO-o ma set mato….. te pötost, visto che al to    om ghe apeno nat per ario la

fabrico de capei de paio …. L’e mio che ta ucurio u     n po de munedo per stupà

el bus che el ga en banca?? che’l l’e mio paio, car a la me Emo!!! ADELINA-(sbeffeggiando) poer Luigi l’e prope consat mal, dai capei de paio a le

braghe de tela.

LUIGI-ardo che noter c’entrom nient …noter a Remigio ga uliem bè e gom mai dumandàt niènt…. e po ardo che me fae mio apeno i c apei de paio…

SAVINO-a se se, ta faet apo chei de “ juto “ …(               al pubblico) che industrial, el se mitit

a fago concorenso a cines… ma el guaio l’e che ghè   tucat vindighei prope ai

cines i so capei… (               a luigi) te, che tal dit Cin-ciun-lì quando le gnit a ritira la

mercansio che ta riaet po a ender ?… “tanto di capp  ello cinior Lugigi”.

JOLE-cosi belli i cappelli del zignor Lugigi, lui regalava me sempre dopo massaggio…

EMMA-peta peta, che raso de massaggi ta faelo?

LUIGI- ta ricordet mio quando me gnit el colpo de la strego???

EMMA-ta’l do me el colpo de la….Jole…

LUCIANO- ma dai, lasì lè de tacà bega, tanto, nisü     de noter sa chi erediterà….. va

ricurdif cosa el ga dit ier sera Remigio… che el te stament nof l’ero en ma al nuder… quindi spetom el noder.


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LUIGI- ah… ta fet bel te a parla… ta seret el so coccolino… con la scuso che l’e tre agn che ta set së la carusino per culpo del volo ch e ta ghet fat entat che ta

taiaet le piante nel giardì …. ma piasares sai come         ta fet a tira aanti senso pö

el stipendio…. come fet a mantegner la badante, le       …la ta fa de mangia... la ta

lao e la ta stiro!… ta falo apo el bagnetto???

LUCIANO-Set invidius per caso? Ta ghet finit la scorto de capei a….

ISPETTORE –Femmi tutti adesso basta con … come dite    voi cincul…ciancul..

ADELINA- noter disom…ciacule

ISPETTORE-adesso basta con le ciancule… qua un omic    idio ci fu, e io voglio

vedecci chiaro…sara mei che tutti vi fermiate qua p er i prossimi due o tre giorni… me piacerebbe scambiare due o tre ciancule con tutti. Remiggio quindici giorni fa venne al commissariato, e me confido che secondo lui qualcuno ceccava di farlo morire ma num me disse chi poteva essere

ADELINA- Maria cori a prepara le tre camere dell’alo nord de la villa …i metom visi i tre fradilì ise se ghe né de bisogn i sa consolera giü con l’oter.

MARIA-se i resto che a po’ a dormer sara mei che metomes soto ciaf i coltei che disel sior ispetur ???

EMMA- me voe la stanso col caminetto (esce con luigi)

SAVINO-me voe la stanso con la visto sol parco (esce con cristina)

LUCIANO- me voe la stanso… con la vasco da bagn…(esce facendo gli occhi dolci a Jole)

TUTTI  ESCONO TRANNE ADELINA

ISPETTORE (entrando nello studio)–siuro Adelina me segua nello studio caggia parla

ADELINA – caggiachi ??

ISPETTORE-le devo parlarle !!!

ADELINA-vegne subit sior ispetur…. Maria desedet fö          ro che dopo gho de parlat …

(entrando nello studio ) che ghè sior ispetur…. el vardes che mè so nient

….sere drè a dormer…

ISPETTORE –vardes chi..?

ADELINA-guardi che!… dormivo! el capes propes poc…el dialet l’è precis

all’italiano (indicandosi gli occhi )… vardes …guardi, (           mettendo le mani giunte

sotto all’orecchio ) durmie…dormivo, ronfae…russavo, sö, un pò de che’           l che

ga ol!!! ( l’ispettore che ha  imitoto solo i gesti fa cenno di avere capito )

ISPETTORE-ma nun ha sentit proprio nient…? io penso    che se uno viene

accultellato se faccia sentire.. urla.. achille chiede aiuto!!!

ADELINA –( al pubblico ) amo con sto achille… me, l’ünic achille che conu    sie l’ero

che’l del calcagn.

ISPETTORE- possibbele che ne lei ne Maria aggiano sentito?

ADELINA- no no me e Maria aggiano…som nade a let ta  rde… e come nom en del

let sa endormentom come do soche, i pol spara canunade, ma no ghe verso, me ronfe come un treno e le la ma ria !


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ISPETTORE- la Maria ?…. che fa ?

ADALINA- ma no , la… ma …rio,staccato … mi ragg eh se…. ciao buonanotte!


iunge … la ronfo come me..


ISPETTORE –buonanotte?…ma me dica cumme mai vi svegliaste alle tre de notte? ADELINA- la fam sior ispertur… la fam, ier sero gh ero che tocc i parecc, e a me

me pasat la fam. Quando ede come i sbafò chei maiom al le… ma sa strens el stomec. Go laurat sic ure per prepara la seno, e lur en de mesuro i ga lasat gnà le brise… se el polastrel l’ero velenat a sturo che i sares stenc come bacala.

ISPETTORE –Remigio mi raccontò giorni fa che da un        po’ de tep soffriva de “forti

e dolorosi” mali de pancia…specialmente dopo che av              eva cenato … anche se

aveva mangiato pochissimo. Il dottore gli dicesse de verifecare se fusse

qualche cibaria particolare … ma isso a mezzogiorno                magnava e bene stava!

mentre alla sera spesso coi dolori se coricava! Come se nel cibo della cena ce

fosse quqcche cosa de strano …. allei non le disse            niente de sto dolori….

d’entestino?

ADELINA-dente che?

ISPETTORE- dolori de pancia sioro Adelina …de panso   !!!

ADELINA- a me ? no… l’e la primo che sente…. a me           de mal de panso el me n’è

mai gnit e.... pense gna a Maria, la ma l’ares dit.

ISPETTORE –vabbene seggnora Adelina, or-ora può ton nare a dormire… buonanotte.

ADELINA- buonanotte… buonanotte , ormai l’è na notte tragico altro che buonanotte. ( esce dallo studio )

ADELINA (entrando nel soggiorno)- ormai ie le sic e mezo ghè poc de dormer… de

che en pò Vladimiro … el nos gal el sa metara a can

tà “chicchirichì sveglio

pútì” e aluro i leara sö töcc… e töcc che i scrucù…

i pretendara la colasiù…

forse se no n’del let sübit un uro rie a durmilo.

BUIO (escono tutti)

FINE PRIMO ATTO


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SECONDO  ATTO

E’ MATTINO DI SABATO (canto del gallo )

ADELINA E MARIA ESCONO DAL REPARTO NOTTE MOLTO ASSONNATE

ADELINA- che’l cancher d’un gal ga va mai so la us…          . el ga desedat töto la caso.

mamo che son… stanot garo durmit do ure…    e ma toco preparà la culasiu per

toto la cagnaro.

MARIA-che ga fet… el lat coi biscoti casalì de la M   acarino? (la fornaia del paese )

ADELINA- e uto … che ölei amò: la spremuto de purtu         gal e le fete biscutade col

buter e la marmelado? che som mio al ristorante… Re migio el vol mio che sa … (s inghiozzando)… udicere el me Remigio ormai el völ pö nient…

MARIA-(sogghignando) te, ga la metomei apo a lur la… coresiù che ta ga mitiem a

Remigio….

ADELINA- ssssst… a proposit …bisogno fa sparì tot,               l’ispertur el ga nasat argotò…

forse Remigio el sero nincursit che un po’ a la olto sercaem de…( e si porta tutte due le mani alla gola tirando fuori la lingua )

ENTRANO SAVINO E CRISTINA

SAVINO- mamo che not che not… ADELINA- apo a te pensaet al poer Remigio?

SAVINO- Remigio? a me no,…. se dorme mio nel me let       söghete a svultulam e rie

mio a ciapa son.

CRISTINA- ma non c’e ancora pronta la colazione? io ho fame!

MARIA- vo subit a preparalo… caffelatte per tutti?   (esce per preparare la colazione)

CRISTINA- io vorrei una sprem…

ADELINA- ma dispias, ma go amo de na a fa la speso … caffelat …e utò !!!

ENTRANO LUIGI E EMMA

LUIGI- buongiorno, buongiorno… il mattino ha l’oro            in bocca…

SAVINO- l’e mei che ta la saret, la boco primo de di so qualche ocadò

EMMA- che ghet de eser envers a bunuro… ghe forse r      esuscitat el zio?

SAVINO- e no… ma sperae che stanot muries argü ote           r …

LUIGI-ta piasares eredita anche la nosto part ah!…

SAVINO-set sücur che’l zio Remigio el tabe lasat ar gotò… magare la to part la ghe mio.

EMMA- magari ghe mio la to!

ENTRA LUCIANO SULLA SEDIA A ROTELLE SPINTO DA JOLE


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LUCIANO- o se ristif a bec süt tücc du??? (  a Jole) che diset Jole se a goder füsem

apene noter du?

JOLE- a me va zempre bene… Io zono zempre a dizpozi       zione…

ADELINA- lasì le de tacà bega… tanto el testament e                l ga la el noder e gom de spetà

lü per sai argoto.

ENTRANO IL NOTAIO E L’ISPETTORE

ISPETTORE-buongiorna a tutti… ve siete svegliati al              legri stamattina … me

medesimo  me sono permesso convocare il sior notaio… pensando de fare roba

gradita a vossia

ADELINA- e chi saresel “vossia” un’oter che eredito ?

NOTAIO-ma no… vossia cioè a tutti voi

ADELINA-che spaent … meno mal…. ma aluro “vossia” le paret de “achille”

SAVINO- l’importante l’è che el sior noder el gabe purtat el testament. NOTAIO- buongiorno a tutti, ho tutto qua nella mia 24 ore … o meglio la prima

parte del tutto … secondo la volontà di vostro zio Remigio. SAVINO-come la prima parte? che s’entendel sior noder? NOTAIO-adesso vi spiego …prima di morire… venti gio rni fa Remigio è venuto da

me e mi ha portato due nuovi testamenti... uno in caso di morte naturale e l’altro in caso di morte violenta … ( togliendolo dalla 24 ore ) cioè questo … e adesso lo leggo.

“ Io Remigio Gregoretti, sapendo di essere morto di morte violenta, per mano sconosciuta, dichiaro: unico erede sarà colui che s i dimostrerà più intelligente

e scaltro degli altri …. e saprà risolvere per pr imo il quesito celato nella

busta che il notaio darà ad ognuno. Avrete una sola possibile risposta, sbagliata la quale, sarete esclusi dall’eredita. Passate 48 ore, il Notaio darà le 4 soluzioni. Se nessuno avra diritto all’eredita, la stessa sara devoluta alle suore Canossiane di Calvisano. Distinti saluti ecc ecc…. questo è quanto.

EMMA- che gal dit sö che go capit deter nient … ade                s gna dal le buste co le

domande?

LUCIANO- certo Emo, quala öt… la uno la due o la tr      e ?

NOTAIO- veramente sono quattro… una per ciasun nipo  te, ecco a voi: Emma,

Luciano, Savino e a lei Adelina, leggetele bene pensateci e quando avrete la

risposta chiamatemi. Atenti…. Se sbaglif ciao eredi      tà…. Ah dimenticavo… Le

domande sono diverse per ciascuno di voi…. Saluti,   (ai nipoti) ossequi

ispettore a presto (esce)

TUTTI UNO PER ANGOLO DELLA STANZA SBIRCIANO SUBITO NELLA BUSTA E LEGGONO IN SILENZIO

ADELINA- me go capit deter nient…


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SAVINO- preo fam leser a me che go fat le scöle alt e..

ADELINA- Certo, ta ghet fat l’asilo a Bagulì… les la to e risolf el to de problemo, che al me ga pense me

LUCIANO- me va salude… nom Jole engrano la marcio eguido… nom en camero a risolver l’induinel ( escono)

EMMA- nom Luigi nom apo a noter (escono) ISPETTORE- Seggnor Savino se tiene tempo vorrei scambiare due ciancule pure con lei. (l’ispettore, savino e cristina entrano nello studio)

(NEL SOGGIORNO DOVE ENTRA MARIA)

ADELINA-Maria dam una mà gom de risolver l’enduinel … se no restom senso caso e senso gna na palanco… pröo, les… me gò capìt poc e nient, el parlo de ciapà argoto

MARIA- aluro, fam leser:

SE LO ASSUMI TU VEDRAI CHE PER POCO SUDERAI, SE QUALCUNO TE LO DA, NON TI VUOLE PROPRIO QUA, SE LO PRENDI PER DISPETTO LASCI TUTTO E VAI A…LETTO.

ADELINA- se lo assumi... poi non suderai più? La sarà mio una cameriero filippina? Ga n’aresem prope de bisogn… fa trotà ar gü oter al nost post!!...

te che diset, me capese nient.

MARIA- SE QUALCUNO TE LO DA, NON TI VUOLE PROPRIO QUA, saral el paltò come a di…”cato so i to stras e filò !!!”

ADELINA- SE LO PRENDI PER DISPETTO LASCI TUTTO E VAI A…LETTO . per dispetto!… tanaret mio a dormer col palto !!! MARIA-aluro l’e el pigiama!!

ADELINA- nom nom che gom de preparà el disnà e gomde fà sparì el busitì de la corresiù.

MARIA – te Adelina, che diset se primo de sbatil vi à el duperom amo per l’oltemo olto?

ADELINA- se, ma gom de stà atente perché l’ispetur el sospeto argoto!

NELLO STUDIO

ISPETTORE- allora segnor Savino lei la notte passata se ne scappò presto o tardi da

villa Greggi ?

SAVINO- me e Cristina som stacc i prim a nda vià…               iero che amo töcc… e argü i

ghero leat el gombet… Luciano!

CRISTINA-se se l’è ero… Luciano l’ero cioc mars el   sfarfoiao che la fürtuno l’è una

rödo, mio semper la ganarà be a Remigio…..

ISPETTORE- aggio capito, pure a me el sior Remiggio mi raccontò che di quacche incidente, deciamo cosi “domesteco”, e che con la g razzia de non so che


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beata… Crispina me sembra, non gli capitò negot… ma a vossia non ebbe mai a raccontare neente di tutto ciò?

SAVINO- a me no… l’e la primo che sete. Remigio l’ero mio chel che nao en giro a conta a tissio o caio chel che ga sucidio.

ISPETTORE-per esenpio non vi racconto mai de quella volta che se trovo un serpente proprio en camera da letto?

SAVINO- ma se, el vardes che l’ero mio en serpent …l’ero en “bis raner” l’ho ciapat me e dopo l’ho mulat foro paes… en vulpero

ISPETTORE-caggia di…? bisrachì?

SAVINO- bisraner… l’è en serpent che l’è mio velenu s el mangiò le rane….

CRISTINA-el ghero fat se tat casì per nient, fürtün o che siem che noter… ISPETTORE-sarà, ma Remiggio era cunvinto che fusse na vipera… che strisciava in

casa sua… vabbe … ma voiatri avete provato a risolv er e il vostro quesito e cheddice?

SAVINO-veramente go capit poc el scultes :

IN SALITA POSSO ANDARE MA I GRADINI NON SO FARE, DA UN UOVO SONO NATO …COME UCCELLO SON NEGATO, DI BUGIE I O SONO IL RE… DISSI IO LA PRIMA AL MONDO … LA MIA LIN GUA SCIOLTA E’.

CRISTINA – boh!!…s’el nas da un öf è l’è mio bu de               fa i tapù … per me podares eser

el pinguino.

SAVINO – se… el pinguino de longhi, ma dai che c’en       trel el pinguino ?

CRISTINA- ardo che el pinguino l’è un osel !

SAVINO- se, un cuco come te…. sior ispetur, i pingu ini gai la lingua sciolto?

ISPETTORE –eeeeh che vulite che n’sappia io…

SAVINO- COME UCCELLO SON NEGATO, DI BUGIE IO SONO IL RE…un osel che el conto bale…. L’unic osel che parlo le el pap agal, e me no sinti argu

ch’el ghero na lenguo…(             gurdando Cristina ) come to mamo !!!

CRISTINA-ecol che… giro giro a la fi l’è semper culpo de me mamo… ardo che tò suocera l’è al mar, la pol mio eser stado lé a scurtela Remigio !!

ISPETTORE-vabbe vabbe adesso annatevene pure che vorrei sentire qualche altro testimone… buna giornata. ( entrambi escono dallo studio e passano nel tinello)

CRISTINA-certo che el pinguino le propes negat come osel …el vulo mio ! SAVINO- ma laso perder l’enduinel per un moment… l’ ispertur el sospeto argoto,

forse l’è mei che fomes sparì la vipero che ghè nelfenil … met che argü el la troes.

CRISTINA-la sares mio na bröto idea … se ghes de trualo giü dei to fradei … un erede de meno, sperom de eser pe furtunacc che con Remigio… sito sito ghe dré a rià argü….( entra Luciano con Jole)


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LUCIANO- ardei che, i me du culumbì!!.... aluro, ghif fat i compic? ghif studiat

l’enduinel? … ardì che dopo va ‘nterughe !

SAVINO- va Ciano, va dall’ispertur che’l ta speto v a cori… Jole pucio aanti chel trabacol lè….!!!!

CRISTINA- se, brai, nì a contago a l’ispetur come g hif fat a scortela el poer Remigio!! JOLE- orchen vachen,…. ma che coza state ticendo in zomma!!! fercognotefi il pofero

Luciano non può neanche stare in piedi ….

CRISTINA- ma te se, carò la me badante…(       e di corsa escono )

JOLE- (ricorrendoli) figliacchi crandissimi cornuti….

LUCIANO- nom Jole laso perder portem dall’ispetur JOLE-(spingendo Luciano nello studio) permezzo…

LUCIANO- ma che mezzo e mezzo, el ma öl entrec l’is petur. (al pubblico): lo semper

dit che i extracomunitari ie mio bu de guidà…

ISPETTORE-avanti avanti prego s’accomodassero !

LUCIANO- caro el me ispetur …siamo a rapporto

ISPETTORE-prego, prego sedetevi …..emm pensavo a le   i signora, prego

JOLE- no grazie io zono abbituata a ztare in piedi

ISPETTORE-allora…. volevo sapere quando ve ne siete    andati via dalla villa e se avete

notato quacche cosa de strano?

LUCIANO- noter som stacc gli oltem a nda vià… iero              quasi le öndes e meso ma ghero

töt normale … Adelino la predicao …”sanguisughe lad  er” e via dicendo

Savino l’e scapat per prim…dopo chel ghero sbetegat       con Emo e’l so om… e

me s’ere un po’ alegher … ma tanto gho l’autisto (               e guarda Jole)

ISPETTORE- e Remiggio caffaciva ?

LUCIANO-caffa… chi ?

ISPETTORE- che cosa facieva… che dicesse… insomma!

LUCIANO- Remigio? … el lisio en liber, el fömao la  so pipo, … come se noter gha

fosem mio… el ga parlat apena con te Jole.

JOLE- ma feramente non ci ziamo detto molto…mi dizz       e che afefa molto freddo alle

cinocchia … e mi dizze se gli facefo un massaggio p             er riscaltarle !!!

ISPETTORE- ma Remiggio non era preoccupato?… non a         veva discusso o litegato con

nessuno ier sera? a vussia non ve aveva mai parlato de certi incidenti

cappetati ultemamente ?

LUCIANO- a me no… l’è la primo che sete. Veramente,        adess che’el m’al dis, Remigio

l’ero pö serio del solit … el parlao de meno, l’ero    semper pensierus… ma

chesto con tocc mio apeno con argü.

ISPETTORE- Remiggio non vi parlò mai de probblemi d e currente… lei segnor Luciano a fatto la Moretto me sembra de recordamme, Remiggio me racconto

che uttimamente süguttava a pigliare la scossa… qua        lsiasi cosa toccasse….

non le chiedesse mai de controllare l’inpianto elettrico?

LUCIANO- a me? no no!!!... el mio mai parlat de scosse… ma ….magare l’ero

eletricita ‘ndel ariò … eletrostatico…come chelo ch               e sa ciapo nel vegner zo da

la machino… me la sente mio perché so semper isola t da tero! Comunque se che deter ghe l’impianto difetus, l’è culpo de Adelino, le la ulares mai spender


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nient, tot ga de resta intatto … forse la spero che la villa la ga restes a le… la ga la la poro de restà en mes a la strado sensa fio i e cagnoi e nisü che la soportò… a parte la Maria.

ISPETTORE-a pure lei… viene raggiunto

LUCIANO- mi raggiunge ?

ISPETTORE-ha detto la… ma… rio !

LUCIANO- ma no attaccato la… Maria…la cameriera !!

ISPETTORE-(al pubblico)staccato, attaccato… ao si decidessero. (            a Luciano )Va be….

Comunque lei a già letto la sua lettera? e ca dice ?

LUCIANO- ghe argoto che ma rimbalso nel servel… ma       rie mio a capì ….el scultes:

PUOI GIA’ ESSERNE INFORMATO, PUOI SFIDARLA DENTRO UN RIO O SFRUTTARLA A PERDIFIATO. PUOI TU FARLA CON DEL GAS , O CON LIQUIDI SVARIATI … SE LA PRENDI NON LA TIENI SE TI ESCE NON CI VEDI

….ma …. puoi tu farla con del gas… l’unico robo che       rie a fa me col gas la

sares …la scoreso … e SAREI GIA’ INFORMATO..la fo m       e …SE LA

PRENDI NON LA TIENI.. . forse el vulio di se la PERDI non la tieni…e se la tegne vol di che so piè…eh , se la ta scapo la ta s capo..pero quanto a pö

vidigo…el me mai sucess… ma .. bo, ise tanto no mai        fadò….

ISPETTORE-la scoreso e cu fu… che è la scorezo ?

LUCIANO- ma se, la scoreso… come ga disf oter… la p         omelo.. la puzzetta… la

scorreggia insomma !

ISPETTORE-no no !! la scoreso ? ma me sembra un po strana come resposta…comunque ora uscitevene or ora non tengo p iù besogno de voi… a, se vedesse sua sorella Emma le dica che devo parlalle… buona giornata

LUCIANO- nom Jole nom a serca Emma le deve pallalle…chè che ghè l’ario pesante…. ( escono dallo studio e entrano in soggirno)

JOLE- io zpingo ma tu non fare tuo motore a scoppio….hai zentido Luciano

l’ispeddore zospetta cfalche coza.

LUCIANO- ta ghet risu, stanot l’e mei che fomes sparì tocc i nos cancher primo che

argü ia troes…. a cumincià dal scaldasonno…“ETERNO”         che gherem

preparat... con scariche incorporate…nom.

ENTRANO EMMA E  LUIGI IN SOGGIORNO

EMMA- ciao mutuo, set za nat dall’ispetur

LUCIANO- se caro

EMMA- ma t’al mio mitit le manete?

LUCIANO- Remigio el ga ciapat na cortelado e te ta ghet semper la lenguo che taio!!!...

va caro ades toco a te … fin adess el ga arestat ni   sü tè ta set l’ultimo…. chissa

che la sapes la olto buno…! ( escono ) EMMA-(entrando nello studio) permesso… distürbom…


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LUIGI- se l’è mio el moment turnom pe tarde.

ISPETTORE-prego… prego, se accomodassero, vi aspett

avo…. sono momenc bröcc…

il povero Remiggio me raccontava che glie ne erano successe de tutti i colori

… passeggiando nel vialetto della villa un ramo se

satacco e pe poco sulla testa

non ie finiva...un’altra volta se ruppero i freni della sua utilitaria… nel fare u

giro delle zellie… nel seriana con due ruote pacche

ggio… o quella volta che

mentre in becicletta annava, una ruota le si staccò , poteva romperse l’osso del

collo… ma non vi raccontò neente di stu fatti?

EMMA- stufatti …che ga centra gli stufatti? ghe suc

es argoto apò a taulo?

ISPETTORE- stu… fatti … ve disse de questi avvenime

nti?

EMMA- a noter? no l’e la primo che sente, a te Luigi t’erel dit argoto?

LUIGI- no no, a me el ma disio mai nient… del rest

o me ga domandae mai nient.

ISPETTORE-a sentire suo cognato lei le domandava spesse e vulentieri … come dite

voiatri? … i franchi, le palanche i solc … per tapp

are i debbeti della sua

fabbrica de cappelli!

EMMA- ie tote bale… le lü… me fradel Savino che el

sögotao a tirago le scarsele per

paga i so debic de zöc… lotto, enalotto e pokerino

con gli amici… a igo dei

amici isè… sa pol fa senso nemici!  caro el me ispetur !!!

ISPETTORE-vabbe… ma vossia avete già resolto il que

sito del morto?

LUIGI- macchè l’è trop dificil, el proes a senter:

LUI TI PUO’ TOCCARE IN CASA, PER LA STRADA O LA SUI MONTI, PUO’ TOCCARTI IN FONDO AL MARE , IN OSPEDALE O SOPRA AI PONTI, SE POI NE TOCCA DUE O TRE … ‘NA CATASTROFE LUI E’.

LUIGI-che,… se ghè giü che tocò l’è Luciano …a Jole              el ga pianto serte palp….

EMMA-ma che diset sö …per me el sa entent che el ta              toco te… mio la Jole… argoto de

astratto…. de impalpabile

LUIGI- se le argoto de impalpabile come fal a palpa !!!

EMMA- per me l’e el vent, el ta toco en per tot !

LUIGI- ma en font al mar no pero…. podares esser e                l sul … ma che c’entro la

catastrofe?

ISPETTORE-eh… potrebbero essere mille cose… orora andatevene pure non tengo più abbisogno de parlarve… ora go de pensà…

EMMA E LUIGI ESCONO DALLO STUDIOED ENTRANO IN SOGGIORNO EMMA-(gli da alcune sberle sulla nuca) gnurant… ta l’ere dit de mio mulago el perno

de la bicicleto, che i sa nincurzia… l’Ispetur el s        ospeto argoto…. L’è mei che

ta giöstet el sciop…. l’e la primo robo che l’Ispe        tur el controlarà… völarese

mio che’l ga sciope en facio!!!

LUIGI- ta ghet risù nom….. primo che el ga egnes en                ment. (escono)


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ISPETTORE-(uscendo dallo studio) de possibbili assassini ce n’è a bizzeffe… tutti potrebbero aver accultellato il povero Remiggio… tu tti tenevano fretta de

mettere le mani sui suoi averi… ma chi sarà stattoel pö svelt? Ma il colpevole

el ga fatto un passo falso….l’ispettore Anselmo La               Volpe entra in azione…..

ENTRANO ADELINA E MARIA CON I PIATTI PER APPARECCHIARE LA TAVOLA

ADELINA-sior ispetur sa fermel che a seno?

ISPETTORE-per forza non pensera mica che lasci il macellaio libero di gironzolare per la villa indisturbato stanotte? (e si siede a tavola)

ADELINA-el vardes che me go preparat apeno na minestrino al salto… ma la sentie mio de mitim a spadelà per tocc... col lutto en cas o…(guardando in cielo con voce soave ) söghete a leser le ültime parole che’l poer Remigi o el ma lasatscriit…( poi aprendo il foglio con l’indovilnello si fa seria) SE LO ASSUMI TU VEDRAI…. ma chi garesem de assumer ensomo!!!

ENTRA LUCIANO SPINGENDOSI DA SOLO

LUCIANO-Adelino preparo mio per me … stasero go mio  fam… la me Jole la ma catat

tre cachi da la pianto en giardì e go mio pö fam….              e po’, go de risolver el

quesito… che’l dis…(leggendo ) PUOI TU FARLA CON IL GAS… Adelino

le mio che Remigio el vulies tirat en bal… te col g  as ta lauret toto el dè, vuliel

forse fa capì….

ADELINA- fa capì un bel nient, el gas lè le a la portado de tocc…

ENTRA SAVINO

SAVINO-Adelina preparo mio per me…. Stasero go mio      fam… go el mal de co e pò a

Cristina la sta mio tat be, l’e endel let.

ADELINA- ma go fat la minestrino

SAVINO-no grassie go el co che ma sciopo a forso de pensà el me induinel…ma che el dis…( leggendo ) IN SALITA POSSO ANDARE MA I GRADINI NON SO FARE…i gradini non so fare… te ma Luciano l’è mio c he el sa riferies a te….

te i gradini ta riet mio a fai, vuliel forse fa capì…

LUCIANO- fa capì un bel nient… i tapù i ga entro mio… Remigio i la copat che en soggiorno…

INTANTO L’ISPETTORE COMINCIA A MANGIARE

ENTRA EMMA

EMMA-Adelino preparo mio per me… stasero go mio fam                … che gheret preprat de

bu?

ADELINA-minestrina


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EMMA-(gurdando nel piatto del’ispettore) eh, semai de che a un po, ades voe risolver el me quesito…( leggendo ) LUI TI PUO’ TOCCARE PER STRADA O LA’ SUI MONTI, IN FONDO AL MARE O LA’ SUI PONTI…ma chè el parlo de mari e monti…l’unic che va semper en ferie al mar o en montagno ta set te Savino… l’e mio che Remigio el vulies fa capì…

SAVINO- fa capì un bel nient… al mar o en muntagno          pudif nago apo a oter el vero

sior ispetur?

ISPETTORE- vero…vero… Adelina lo sua cosa al salto        qua era na squisitezza!...

complementi!!!

EMMA- erelo propes buno?

SAVINO- ma… sa sentel bé ..ades ?

LUCIANO-sa sentel mio un po’de mal de panso ?

ISPETTORE- perché tutta questa premura? era propiobuona!

TUTTI ALLORA SI PRECIPITANO AL TAVOLO

EMMA-eh… dai, aluro Adelino en mange un piat a po’        a me

LUCIANO-visto che l’è buno damen una fundino apo a me dai … ma ocor argoto per casa zo i cachi… go amo la lenguo che ligo

ADELINA- sta atento che i ta lighe mio argot’oter oltre che la lenguo

SAVINO- lasilo le… en mange un piat apo a me… chisache la ma fages pasà el mal de co!

ADELINA-(servendo loro la minestra) ma che sucet, ve gnit fam tot en de na olto… malfidecc… el poer Remigio el ma la mangiao semper la minestrino al salto el bruntulao mai, e come la ga piasio! A olte el vulio a pò el bis …a proposit, nel

me quesito el dis de assumer argü…. e chè l’unich c             he el ghero la ditto per

assumer argu l’ero el to Luigi caro la me Emo… l’e mio che Remigio el vulies forse fa capì…

EMMA- fa capì un bel nient… la fabbrico la ghè pö punto e basto…noter fabricaem capei... mio cortei… come chei che ghe en cusino!?

ISPETTORE- (alzandosi parlando con tono molto tetro ) il coltello non era de questa casa… sul manico non ci sono impronte deggetali…nel la stanza non c’erano segni de lotta, quindi ….chi l’ha accoltellato mott o bene lo conosceva… e la

coppato a tradimento…!

DIECI SECONDI DI SILENZIO TUTTI SI GUARANO SPAVENTATI

ISPETTORE-va buona io vado a dormire e sogni d’oro a chicchessia.

ALTRI DIECI SECONDI DI SILENZIO NESSUNO SI MUOVE

ADELINA-ma chi saresel chesto chicchessia?

LUCIANO- el vulio di a töcc noter !


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SAVINO-me vo a eder se Cristino la sta un po’ mei….        sa edom duma, buonanotte a

töcc. ( esce)

EMMA-vo apo a me a dormer… anche se riaro mio a dor mer, buonanotte

LUCIANO- buonanotte…. vo apo a me, Jole la sara pre       occupado sö en camero da

sulo… con serto zent en giro….

ESCONO

ADELINA-So restado sulo e Maria l’e za a dormer vio vio a letto spareciom duma

FINE SECONDO ATTO


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TERZO ATTO

Luci basse la pendola batte le tre( e poi in segito le altre ore)

E’ NOTTE SONO LE TRE ADELINA E MARIA ESCONO DAL REPARTO NOTTE ( in camicia da notte)

ADELINA-ssssstt dai ciapo el busitì en cusino che me vo a to el genepì (maria va e viene

dalla cucina mentre Adelina prende una bottiglia di liquore dall’armadietto)

MARIA- ardel che, ghe n’e amo en goss…

ADELINA- dai, odomeghel nel genepì … el ga pias ape          no a Luciano…. duma gal fom

tasta… per l’oltemo olto. (fatto cio’ ritornano a dormire)

SONO LE TRE E MEZZO DALLA CAMERA ESCONO SAVINO E CRISTINA

SAVINO- ssssst te sta che de guardio, che mè vo sol finil a tö la scatulo con la vipero, se rio argù, ve foro a ciamam (esce )

CRISTINA-( con voce tremolante) se se se rio argu sta pör sücur che use e te ta m  a

setet! (dopo qualche secondo entra Savino con una scatola da cui esce una coda)

SAVINO-ecol che el serpent, l’è amo vif e pötost ne rvus… dai metomeghel en cusino

…quando Adelino la dervarà el furen …ZZZAAACC.. e a        eredità sarom en

tre… (       entrano e scono dalla cucina e vanno a dormire)

SONO LE QUATTRO DALLA CAMERA ESCE JOLE CON UN PHON IN MANO

JOLE- defo sbrikarmi prima che zi alzi cfalche d’uno… Luciano mi a decto che gli actrezzi electrici defono ezzere cva nell’armatietto… a eccoli… e ora fia in cvamera a preparare il phon ti Emma… un phon fulmin a capelli da (e torna in camera)

SONO LE QUATTRO E MEZZO EMMA E LUIGI ESCONO DALLA CAMERA

EMMA- dai Luigi va e ciapò el vas de crisantemi che ghe soto el portec svelto,… entat me sto de guardio (Luigi esce ) ma racomande che’l pö gross… el ga de fa en bel cioc quando el fenesara sol co de Savino.

LUIGI- (rientrando col vaso) el chesto… l’è bel gref… el ma someo che’l che v a mei EMMA- se’l ga resto sec i grisantemi el gaia za (e tornano a dormire)

IL GALLO CANTA E’ DOMENICA MATTINA ADELINA SI ALZA PER PRIMA POI ARRIVA L’ISPETTORE E IN SEGUITO GLI ALTRI

ADELINA- oh… che son, so amo rimbambidò… che’l canc              her d’un gal el sa

desmentego mai de deseda toto la caso! apo de duminico!!!

ISPETTORE-buongiorno Adelina ha dormito bene?

ADELINA- se se sior ispetur come na soco … e lü?


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ISPETTORE- ah… io dormo sempre come …”una foca”! qu         ando uno non tiene

remorsi o paure la notte la passa sempre tranquilla e al mattino si è in forma e

cuntecc !

LUCIANO- Adelino …perché ga tiret mio el col a chel             cancher d’un gal

ADELINA- go preat …. ma le mio semo el sa fa mio ci            apa… come ga o arent el scapò

söl fenil

LUCIANO- na qual volto el ciape me….. el fo deentà                capù!!!

SAVINO-buongiorno a töcc… entat che ta preparet la            colasiù, vo a fa en gir n’del poler

… chisà che cate qualche öff … che sa va aanti a ca            felat e minestrine…ta faret

almeno na fretado….visto che ta set ise brao a olta               lò e pirlalò…

ADELINA- se ta penset de eredita te… cori va en pae               s a crompà el cornetto col zabaioü

per töcc… me i solc per na a fa le spese per toto l   a cagnaro i tire mio foro!

EMMA- (con un asciugamano sulla testa )che tegnò che tegnò… porto almeno un po de

pa dür chel bagnom nel lat … go el stomech che bru      ntulo.

ENTRA REMO

REMO-permesso… distürbe ?

EMMA-o ghe che Remo… della ditto MORI-REMO… che fa         l che la duminico

matino… sperael che gheres argü oter de sistemà?

ADELINA- purtorppo ie leacc so töcc… e ie töcc a taulo… i me fradili!!!

REMO- so gnit a dif che stanot Remigio l’om purtat dalle Canossiane… che i la vegliat

töto not… so gnit a eder se gheref catat foro la ca  sò per el poer Remigio

SAVINO- ma quat costelo na casò ?

REMO- ga ne te tocc i prese… dipent dal lègn… ebano           , mogano, noce… da 2000 euro

en so.

SAVINO – che gal dit? ma ghe nè mio che costo de meno… magari de secondo ma?

REMO- ma… ga’n sares giöno… le chelo che ve da la c         ino… ma …

LUCIANO- ma che galo ?

REMO- la costo poc ma… le un legn un po strano… le           un legn cines, ensoma la caso le

toto rosò… rosso fiammante… del resto là ie tocc r               os.

EMMA- se la costo poc, va be chelo le… tederet cheRemigio el sa lamentarà mio de sücur !!!

REMO- e per el funeral? a po per chel sa pol cata foro: tipo….ufficiale, politico,

nobiliare, lussureggiante… con cavalli bianchi, car              osò e paggetti…

ADELINA-ma che lussureggiante… cavalli e pancetti…         Remigio l’ero semplice

vularese mio che’l sa rioltes ‘nde la casò… ghe mio               el funeral

“risparmioso”…. senso fa so tat casì?

REMO- l’è quindes agn che’l fom po… ma tocara purta       l en cezò col milo e sento

stession vegon…

LUCIANO- va benissimo… a lu le ghe semper piaside l          e auto d’epoco

REMO- de fa qualche ghirlando de fiur… s’an parlo m        io…. pense?

EMMA-no no… l’ero alergico al polline ! REMO-va be prepare el preventif e po gal daro a… a chi ?


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SAVINO- eh, no è, primo vedom chi che eredito… e lu            el sa rangiarà a pagago el

funeral a Remigio

EMMA- stasero ve el nuder… ma se nisü ga risolto l’                enduinel… chi pago ?

LUCIANO- sa rangiarà le sorelle Canossiane… visto c       he el ga ulio ise be!

REMO ESCE E SUBITO DOPO ENTRA MADRE MADDALENA SUORA CANOSSIANA

MADDALENA-permess… disturbe ?

ADELINA- sa parlo del diaol….

LUCIANO- e compar la monego ! EMMA- avanti avanti… che falò che suor Maddaleno ?

MADDALENA- so gnido a dif che Remigio el ga pasat na not tranquilo … l’om vegliat toto not…e adess…

SAVINO-gheref poro che el scapaes ? la ardes suor Maddalena…? che noter gom amo

tep fino a stasero per risolver i quesiti …. quindi     … öss… ma-de-lenò!!!

(inviperito esce)

EMMA-ma galo mio argogno… gom gnamo fat el funerale sif za che a scöder..

vergogno !!! l’è mei che vaghe a sigom i caei. (esce e torna in camera) ADELINA-ah ma se l’e per noter… pudì sotral nel gi ardì del convent… caro la me

monego… ise pudì veglial apo de e not ( esce e va in cucina ) MADDALENA-mammo mio che modi… che sucett en chelo c aso che ? LUCIANO- caro la me Badesso, a na a serca el fret per el let sa resto coi pe zelacc ISPETTORE-calma calma…

MADDALENA-ma che disei sö sior ispetur… funeral….enduinei…. fret per el let…

ma che sucet en chelo caso che !!

SI SENTE UN URLO DALLA CUCINA

ADELINA-aaaaaahh!!! aiuto aiuto… copel Maria copel

ADELINA ESCE DALLA CUCINA, SI TIENE UN BRACCIO CON DUE VISTOSI PUNTI ROSSI

ADELINA –aiuto, ma piat en serpent…l’ero scundit ne          l furen… aiuto ma sa sete mal

ma giro el co… l’e sta Savino… l’e el serpent che g               hero en camero de

Remigio… assassino ( sempre piu flebile ) assassino … assassino ( poi sviene su una sedia,l’ispettore si precipita e le lega una benda attorno al braccio)

MARIA-(uscendo dalla cucina col serpente morto tenuto per la coda ) ecol el serpent l’e na vipero!!!… udicere …Adelino Adelino presto, ciam e l’ambulanso!

MADDALENA- o poareto… nel nome del padre del figlio  l….

LUCIANO- ( al pubblico) se la mor giü en meno che eredito….


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SI SENTE UN TONFO E POI UN GRIDO

SAVINO-aaaahh. aiuto ( entra Savino da fuori con la testa sanguinante) che boto … che

boto i ma molat en vas de fiur sol co… möre… ispetu       r… l’ero la finestro de…

de…Emo… (    poi sviene sul divano )

CRISTINA- ( appena uscita dalle camere ) Savino…aiuto i ma copat l’om… Emo assassina …. assassina…

MADDALENA- o poareto… nel nome del pader del figlio  l….

LUCIANO ( al pubblico ) se mör apo a lu …du en meno che eredito

LE LUCI DELLA CASA SI ALZANO E SI ABBASSONO COME QUANDO STA PER USCIRE LA CORRENTE.

EMMA ENTRA IN SALA DALLE CAMERE CON TUTTI I CAPELLI IN PIEDI (parrucca) E ANCORA FUMANTI

EMMA-ma ….ma…. mamma …mia !!

LUIGI- Emo … Emo … che sventolo, che sventolo l’ero         dre a sügas i caei col phon e go

est na fiamado …. se so mio svelto a destacà la sp  ino la sares la amo dre a

balà…. ma che ta ga centret te Luciano…. vigliacco            …. assassino

ISPETTORE –calmo … Luigi …

MADDALENA- o poarecc… nel nome del padre del figlio  l….

LUCIANO-assassino a me?… ma set mat (            a questo punto preso dall’enfasi Luciano si

alza in piedi e va verso Luigi ) ardo che me so na persuno onesto e rispettabile

TUTTI LA GUARDANO STUPITI


ISPETTORE-ma … ma … lei segnor Luciano cammina !!!!

LUCIANO- o…o mamo mio…            miracolo !!!

JOLE (entrando di corsa)-miraculo! miraculo !!!!

MADDALENA- o Gesu Gesu !… nel nome del padre del fi gliol…

LUCIANO- (barcollando sentendosi scoperto) udicere… ma sa sete manca… aiuto…

miracolo!!!

JOLE- presto… qualcoza di forte che lo tiri un po’    zu

MARIA- ecco … ecco che, ghe del genepy… che’l ga pi           as ise fes

LUCIANO-( bevendo il liquore) grassie… grassie… sto za mei…. ma che strano saur


, ‘è


mio el solit genepy el sa de mandulo…

ISPETTORE-mandulo? me faccia annusare ( annusa il bicchiere) ma questo è… è ..

cianuro…. cettamente CIANURO!!!

LUCIANO- cianuro ?!! aiuto i ma ‘nvelenat … chesto

l’e opera to Adelino… aiuto so

dre a morer ciamì el dutur …assassino

EMMA- te ta set en assassino …. vigliacco

SAVINO- sent chi parlo …. fürtuno che ta ghet poco

miro e ta met ciapat de strissio

assassina

scose incidencc veleno e serpencc

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ADELINA-te envece ta ghet centrat el to obbiettivo vigliacco assassino..

TUTTI  INSIEME ACCAVALLANDO LE VOCI

TUTTI- assassino … assassino..

A QUESTO PUNTO  SI SENTE COME UN TUONO ENTRA REMIGIO E URLA

REMIGIO- basta !!! vergognif…. töcc

E’ SILENZIO TOTALE PER DIECI SECONDI

REMIGIO- se so me… so mio mort… so vivo e vegeto…e             l’ispetur el la sero… ma

sere nincursit che sücidio robe trop strane per ess er normali e che voter

…tocc voter tentaef de eliminam… vigliacchi…vo mes             a la pröo con i

induinei…Adelino ta ricordet el to? la solusiu l’è             el veleno… preo les….

ADELINA –Maria les te che co pe forse

MARIA- SE LO ASSUMI TU VEDRAI CHE PER POCO SUDERAI , SE QUALCUNO TE LO DA NON TI VUOLE PROPRIO QUA, SE LO PRENDI PER DISPETTO LASCI TUTTO E VAI A…LETTO.

REMIGIO-el veleno, el veleno che ta ma mitiet nel mangià la sero un po’ per volto e che ta ghet mitit nel genepy al poer Luciano

LUCIANO- oih oih che mal de panso

REMIGIO- e te Savino tal ricordet el to ? la solusiu l’ero el serpent: les

SAVINO- Cristina les te che ma giro el co

CRISTINA-IN SALITA POSSO ANDARE MA I GRADINI NON SO FARE, DA UN UOVO SONO NATO …COME UCCELLO SON NEGATO, DI BUGIE I O SONO IL RE… DISSI IO LA PRIMA AL MONDO … LA MIA LIN GUA SCIOLTA E’.

REMIGIO-el serpent che ghere troat en del let… e che ga piat Adelina… na Vipero come te

SAVINO-perdunem Remigio… REMIGIO-e te Emo, el to l’ero l’incidente: les les EMMA-Luigi les te che me saltat le valvule

LUIGI- LUI TI PUO’ TOCCARE IN CASA PER LA STRADA O LA SUI MONTI, PUO’ TOCCARTI IN FONDO AL MARE , IN OSPEDALE O SOPRA AI PONTI, SE POI NE TOCCA DUE O TRE … ‘NA CATASTROFE L UI E’.

REMIGIO-Come gli incidencc che mè capitat a me: freni, bici, ram che sa spacò e come el vas söl co de Savino.

LUIGI-( passa una mano davanti al viso di Emma che ha gli occhi fissi nel vuoto ) Emma? … Emma?


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REMIGIO- e per oltem te, Luciano, ta seret el me prediletto la to solusiu l’ero: la corente …. Les

LUCINO-lest te Jole che ta set pe be l’italiano

JOLE-  PUOI GIA’ ESSERNE INFORMATO, PUOI SFIDARLA DENTRO UN RIO O SFRUTTARLA A PERDIFIATO . PUOI TU FARLA CON DEL GAS , O CON LIQUIDI SVARIATI … SE LA PRENDI NON LA TIENI SE TI ESCE NON CI VEDI

REMIGIO- come chelo che ciapae tote le olte che tocae argoto de elettrico e che ghe

tocat apò a Emo…… e chè garesef sercat de cupaf giü     con l’oter….

ah….l’arese mai pensat….

ISPETTORE-complimentissimi siete proprio na bella famigliola ( si sente l’ambulanza che arriva ) e adesso fuori… fuori tutti, prima all’ospedale e poi in questura…fuori !

LAMENTANDOSI PER I DOLORI TUTTI ESCONO E REMIGIO E L’ISPETTORE RESTANO SOLI

REMIGIO-le visite ospedaliere va le paghe me… ma lasarà l’oltemo robo che paghe!!

MADDALENA-me go mio capit un gran che … ma i so niucc i ma someao mio tat cuntet de idif

REMIGIO-caro la me madre la preghes per chei poer disperacc che i ghero na freso mato de eredita do palanche … e ie restacc senso gn a ü en scarselò

MADDALENA-sarà fatto… (       prendendo il rosario enorme) Deus in adiutorium….

REMIGIO- (interrompendola) la faghe pör con calmo che la ga de pregà per i v if e mio per i morcc.

ISPETTORE-mai, dico mai mi sarei aspettato che tentassero de copparsi fra de loro…

REMIGIO-un enduinel voe faghel a po a lu sior ispetur: la sal lu qualo l’e la risposto esatto al novantosic per sent de le domande del mont ?

ISPETTORE-me dica, segnor Remiggio proprio non saprei !

REMIGIO- SOLDI … caro el me ispetur el proes a dumandas la causòde tocc i mai del mont el vedarà che la risposto en font en f ont ie i…

SOLDI !!!

MADDALENA-ma i solcc sa pöl doprai anche a fa del b e bastò lasaghei mio en ma a la sent engurdo…. Vulis be el costo NIENT sel part dal cör…. l’amur el ga

mio bisogn de solcc…

REMIGIO-el sif che va dise: sicome nonostante töt a i me niucc ga oe amo be, per fai sta a post co la coscenso g’an do gna ü e i do en b eneficenso.

ISPETTORE-mi sa proprio che tiene ragione segnor Remigio…. ma orora… come

se sente segnor Remigio ?


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REMIGIO- come ulif che ma sa sentess … come giü chel’e scampat a… SCOSE… INCIDENCC…. VELENO…. E SERPENCC.

FINE

Oliviero Migliorati

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