Scuola di sesso

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                                     SCUOLA di SESSO                                 1

                               

                                  Commedia brillante in Tre Atti di Giovanni De Moliner

PIPIN BRANCO – Uomo stanco

Sua moglie GRAZIA ROSA – Donna esosa

LIA – La suocera arpia

TUGNI BRAGADIN – Amico di Pipin

BONITA – L’amante preferita

JOHANA – L’amante un po’…strana

Her Doktor HUCK– Seguace del metodo Gluck

MILENA ALIA – Insegnante di teoria

HER AZVAZTIKA – Insegnante di pratica

Calogero REALE – Portiere dell’Ospedale

L’ANIMA IN PENA –

                                                       LA SCENA

E’ la sala attività della clinica Huck, in una non meglio precisata città ai confini con l’Austria. Ci sono due entrate, una a destra che da verso l’ esterno ed una a sinistra che da verso gli altri locali della clinica.

C’è una piccola scrivania nell’angolo sinistro della scena, un tavolinetto con alcune sedie intorno nell’angolo destro e un tappeto per esercizi ginnici al centro.

Sul fondo, una serie di dispositivi medici ed una poltrona/divano usata per le visite ai pazienti.

E’ una qualunque giornata d’estate.

info 349.5254263 - bandadeimisci@libero.it

                                       


PRIMO ATTO

All’apertura del sipario, ci sono Pipin Branco, trafelato e disfatto,in tuta ginnica, impegnato in una serie di flessioni sotto lo sguardo truce e severo di Her Azvatizka che cadenza i suoi esercizi.

1 – AZVAZTIKA – (E’ in piedi di fronte a Pipin, vestito da paramedico: a braccia conserte, con voce secca e gutturale, senza espressioni del viso) “Ein…Zwain…Drein…Fier…!!!”

2 – PIPIN – (E’ sdraiato sul tappeto, in tuta da ginnastica: la faccia duramente provata, con un’e-

spressione di immane sofferenza, continuando a flettersi sempre più lentamente) “Mamma mia…!!”

3 – AZVAZTIKA – (Imperturbabile, senza espressioni) “Ein…Zwain…Drein…Fier…!!!”

4 – PIPIN – (Sempre più dolente e flettendosi con sempre maggiore lentezza e fatica, con un filo di voce) “Oua scoppio….ora muoiooo…!!!!”

5 – AZVAZTIKA – (Si porta repentinamente alle labbra il fischietto che ha appeso al collo: emette un fischio lungo e potente, poi, a tutta voce) “In piedi….scattaren….!!!!”

6 – PIPIN – (Al fischio stridente, crolla letteralmente a terra con un urlo di dolore) “Aaaaahhhh….

!!” (Portandosi le mani alle orecchie, con un moto di sofferenza e voce straziante) “Un accidentiche

ti porti, sanguisuga….!!!!”

7 – AZVAZTIKA – (Non capisce: si china leggermente su di lui. Con aria interlocutoria) “Bitte..?”

In quel momento, da destra, fa il suo ingresso in scena Milena Alia.

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8 – MILENA – (Entra da destra: anche lei è vestita da paramedico. Con passo flemmatico, si avvi-

cina al centro scena, fermandosi proprio di fronte a Azvaztika. Con aria infastidita) “Dottor Azvaz

tika….ci sono visite per il signor Branco…”

9 – AZVAZTIKA – (La guarda male: con aria interrogativa) “Fisite….?!?!?”

10 – MILENA – (Sempre leggermente seccata) “Già…”

11 – AZVAZTIKA – (Assente) “Gut…!” (A Pipin, che lo guarda con odio sempre da terra) “Her Branco…tu afere fisite…” (Feroce, mettendosi quasi sull’attenti) “Dare tu contegno, bitte…!!” (Ri-

mane ad osservarlo in silenzio qualche istante senza che Pipin abbia la forza o il coraggio di profe-

rire verbo o muovere muscolo, poi scuote leggermente la testa) “Gut…!!” (Muovendo verso destra) “Ora io va….” (Si ferma) “Rikorda noztra zeduta riprende…” (Guarda l’orologio quasi di scatto, poi riavviandosi e uscendo a destra) “…fra quindici minuten…!!”

12 – MILENA – (Lo guarda uscire. Guarda melanconicamente Pipin, steso ansimante e completa-

mente immobile faccia a terra, poi, uscendo a sua volta da destra) “Coraggio che c’è il suo amico Tugni Bragadin…!!”

Pipin rimane fermo, immobile, bocconi, respirando pesantemente, finchè la scena non rimane vuota

Poi, lentamente, solleva la testa.

13 – PIPIN – (Solleva lentamente la testa, guardandosi intorno con circospezione. Poi, ancora ansi

mante, con un filo di voce, sempre immobile) “Maledetta miseria….!!!” (Sacramenta con un filo di voce. Si muove lentamente, sollevandosi a poco a poco a sedere fra contorcimenti e urletti e smorfie di dolore) “Piano Pipin…” (Si redarguisce con la poca voce che ha) “Prendilla bassa….” (Geme ancora di dolore, mettendosi in piedi con grande fatica) “…o a va a finii che ti te stocchi…!!” (Si trascina quasi, ancora con immane fatica, alla poltrona/divano sul fondo, raggiungendola fra mille smorfie, lamenti e contorsioni e crollandoci praticamente sopra con un grido quasi liberatorio) “Aaaaaahhhhh….!!!!” (Si fa il segno della croce) “Signore Iddio….” (Implora quasi con un filo di voce) “....aiutatemiiiiii……!!!!”

Pipin rimane fermo immobile sul suo improvvisato giaciglio, poi, dopo pochi secondi, da destra ri-

fa il suo ingresso in scena Milena Alia che accompagna Tugni Bragadin, l’amico di Pipin.

14 – MILENA – (Rientra per prima da destra: cerca Pipin con lo sguardo, lo vede sfinito e ansi-

mante in poltrona. Scuote leggermente la testa, guardandolo con un’espressione fra il compassione

vole e il disgustato, Poi si avvicina: rivolta a Tugni) “Ecco il signor Pipin…”

15 – TUGNI – (E’ un uomo un po’ più giovane di Pipin, dallo sguardo acuto e furbetto ed un sorriso a tutta bocca .  Vede l’amico ridotto in condizioni pietose gli si spegne il sorriso: con una certa preoccupazione) “Disgraziato.!!” (Spara a tutta voce. Sopra-vanza Milena: raggiungendo l’amico, decisamente preoccupato) “Ma come t’hanno ridotto….?!?!?”

16 – PIPIN – (Solleva lo sguardo spento verso di lui: con un sorriso stirato) “E ora è niente….” (Con esagerata ostentazione, agitando un braccio) “Vedrai a fine cura…!!”

17 – MILENA – (Alza leggermente gli occhi al cielo. Poi, professionale) “Vi lascio soli….” (Con sguardo severo) “Mi raccomando…!!” (A Tugni, tassativa) “Si ricordi che avete quindici minuti, non di più…” (Spiega) “Dopo di che il signor Branco dovrà riprendere la sua seduta di pratica…” (Avviandosi per uscire a destra) “Da domani, passeremo alla terza fase del trattamento…!” (Si ferma un attimo sull’uscita:  guarda nuovamente Pipin con sguardo commiserevole, poi, uscendo, alla platea) “Se sopravvive…!!”

Tugni osserva Milena uscire da destra con aria perplessa e un po’ preoccupata, poi, rimasti soli, si rivolge a Pipin.

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18 – TUGNI – (A Pipin, ancora steso sulla poltrona/divano, stravolto, cambiando espressione e con fare leggermente concitato) “Pipin, ma sei tutto matto…..!?!?!?!”

19 – PIPIN – (Ancora col fiato corto, con sguardo vacuo e allucinato) “No….” (Poi, categorico, con quanta voce ha) “Ma se sopravvivo…” (Fa un gesto inequivocabile con la mano) “…lo divento presto !”

20 – TUGNI – (Alza gli occhi al cielo) “Mio Dio…!!” (Smoccola a mezza voce: prende una sedia e l’avvicina alla poltrona/Si siede accanto a lui sul divano) “Ma cosa ti è venuto in mente di infilarti in questo bordello….!!!”

21 – PIPIN – (Si agita: riprendendo tono, concitato) “Tugni, ma cosa volevi che facessi …?!?”

22 – TUGNI – (Lo manda a quel paese con un gesto della mano) “E ci potevi pensare prima

….!!!”

23 – PIPIN – (Si agita nuovamente: con fare sempre più convulso) “Guarda che a certe cose non basta pensarci, fidati…!!!!”

24 – TUGNI – (Sbuffa pesantemente) “Ma dico io….” (Si protende verso di lui: agitandogli una mano davanti al naso) “Hai sessant’anni…!!!” (Allarga le braccia) “C’è già tua moglie che è più giovane di venti….” (Protendendosi ancora verso di lui con il dito accusatore alzato) “Va bene un’amante….” (Allargando di nuovo le braccia, con un’espressione stralunata) “….ma tre…!!!!”

25 – PIPIN – (Scrolla le spalle) “Oh, quante storie…” (Con noncuranza) “Una sera a settimana e le accontenti tutte…” (Poi, feroce) “E’ quella che ho insieme tutti i giorni che voglio vederti ad accon-

tentarla….!!!!” (Tugni vorrebbe replicare ma lui non gliene da il tempo) “Da quando poi ha letto  su un giornale che…” (Alza gli occhi al cielo: ostentatamente ieratico, scimmiottando) “Mamma a quarant’anni è bello…” (Traccia ipotetiche parole nell’aria davanti a se. Poi, concitatissimo, agitando pesantemente le mani) “No riesco più a quietare manco al cesso…!!!!” (Tarpa nuovamente sul nascere il tentativo di replica di Tugni: a tutta voce) “E quella balorda di mia suoce

ra che gli dà corda…!!!!!!” (Indica col braccio l’uscita di destra) “Due volte al giorno….!!!” (Scatta sulla poltrona mettendogli due dita sotto il naso, Poi, cattedratico, scimmiottando la suocera) “E nei periodi di massima fertilità…” (Sconfortato, con un filo di voce) “…anche tre o quattro…!!!”

26 – TUGNI – (Con una fragorosa risata) “Ostia, Pipin…” (Lo indica con la mano) “E ti lamenti..?  

27 – PIPIN – (Piccato) “Un corno….e vorrei vedere te, con i miei anni…” (Concitato) “Poi ci sono anche le altre tre….” (Agitando convulsamente le mani) “Mi asciugano anche il midollo…!!!”

28 – TUGNI – (Fa spallucce) “Vabbè, dai…” (Consolatore, allungandosi verso di lui) “Vorrà dire che vedrai un pò meno le altre, no…?!?!?”

29 – PIPIN – (Trasale) “E bravo…!!” (A muso duro) “Senti un pò, m’hai preso per fesso….?!?!?”

(Agitandosi) “Hai presente mia moglie….?!?!?” (Alza il tono della voce) “Bel pezzo di….”

(Modella con le mani la sagoma di un corpo femminile nell’aria davanti a Tugni) “…per farsi preferire alle altre…!!!”

30 – TUGNI – (Sornione) “Scusa sai….” (Perplesso) “Ma allora….” (Fa una breve pausa, poi, agitando a pigna una mano) “Cosa l’hai sposata a fare….?!?!?”

31 –PIPIN – (Si blocca, lo squadra) “Tugni….” (Agitandogli a sua volta una mano a pigna sotto il naso) “Cacava biglietti da cento….!!!!!”

C’è una breve pausa, durante la quale Tugni scrolla nervosamente la testa con aria di profondo dissenso e Pipin sacramenta contorcendosi fra mille dolori sulla poltrona/divano. Poi è Pipin a rompere nuovamente il ghiaccio.

32 – PIPIN – (Con rassegnazione) “Comunque….” (Spiega desolato) “A qualche modo dovevo ben difendermi da ‘sta persecuzione…” (Fa spallucce) “E così mi è venuto in mente di dirgli che..”

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(Allarga le braccia) “…gli anni passano e la forza cala….” (Fa una breve pausa: scuote leggermente la testa) “Che ogni tanto…. mi desse un attimo di tregua….” (Scatta nuovamente sulla poltrona/di                                                                                           vano provocando un sobbalzo anche di Tugni) “Mai più l’avessi fatto…!!!!” (Esplode a tutta voce                                                                                                     ponendo le mani aperte davanti a se come per difendersi: sconsolato) “Mai entrate tante uova in ca- sa mia come da allora…!!!” (Poi, con profonda desolazione) “Ho mangiato più zabaione e uova sbattute in quindici giorni che in sessant’anni….” (Si rianima: convincente) “Capisci bene…” (Spiega più convincente che può) “…che sa durava ancora un pò mi sarei svegliato alla mattina facendo chicchirichì come i galli…!!!” (Fa spallucce) “E allora…” (Affranto) “Allora m’è venuto in mente di dirgli che avevo bisogno di riposo e che mi sarebbe piaciuto passare qualche giorno in  una clinica specializzata in materia….” (Si abbassa verso Toni: con sguardo complice) “M’ero già procurato una mezza dozzina di indirizzi in riviera dove sarei stato comodi e riverito dal mondo…” (Scatta nuovamente )“Non ci si è messo di mezzo quella megera di Lia, mia suocera…!?!?!?” (Strepita quasi) “In Trentino….a due passi dall’Austria….” (Pontifica ancora) “C’è la Clinica del Dottor Huck, seguace del metodo Gluck…!!” (Compito) “Scuola di sesso, si chiama….” (Sempre scimmiottando la suocera) “Si rinforza e migliora le prestazioni: prendiamo due piccioni con una fava, ha sentenziato…” (Ride amaro) “Al momento il nome mi ispirava…” (Con fare sornione) “Vuoi vedere che mi viene bene per darmi da fare meglio con le altre, ho pensato…” (S’irrigidisce) “Toni…” (Spara a tutta voce) “Non è una clinica….” (Disperato, a tutta voce) “E’ un lager…un campo di sterminio….!!!!!!”

33 – TUGNI – (Fa spallucce) “Beh, Pipin….” (Con ovvietà) “Non è che ti puoi lamentare più di tanto, eh…”

34 – PIPIN – (Lo guarda torvo) “Come sarebbe a dire…?!?!?”

35 – TUGNI – (Con ovvietà) “Un pò…” (Allarga leggermente le braccia: scuotendo sconsolato la testa) “…te la sei cercata…!!”

36 – PIPIN – (Scatta: decisamente seccato) “Cercataa….?!?!?” (Agitandosi, alza il tono della voce) “Vorrei vedere TE…” (Lo indica rafforzando la parola alzando il tono della voce) “…al MIO po-

sto…” (Indica se stesso: poi, con un mezzo sorriso quasi di compatimento) “…cosa avreisti fatto …!!”

37 – TUGNI – (Scatta) “A no, eh…!!” (Ribatte stizzito, alzando a sua volta il tono della voce) “Non puoi fare termini di paragone…IO….” (Si indica a sua volte sottolineando la parola) “…ho solo la mia Vanda…” (Perentorio, con un emblematico gesto della mano) “….e non ne cerco altre…!”

38 – PIPIN – (Sbuffa, scrolla le spalle: con fastidio) “Euh…!”

39 – TUGNI – (Accorato, rafforza la sua tesi) “Eccome….!!!” (Fa una breve pausa: con un sorriso ebete) “Gran donna, la mia Vanda….!!” (Sentenzia orgoglioso. Poi, a Pipin) “Figurati un pò che dopo tanto tempo….ancora adesso….” (Con aria vagamente maliziosa)  “…quando capita….”

(Perentorio, facendosi il segno della Croce) “….prima si fa il segno della croce…!!” (Fa un’altra brevissima pausa sotto lo sguardo scettico di Pipin, poi, all’amico, con convinzione) “La conosci no…la mia Vanda…!?!?”

40 – PIPIN – (Senza pensarci, con esagerata ovvietà) “Eeeuuuhhhh….!!!!” 

41 – TUGNI – (Sorpreso dalla reazione di Pipin) “Come sarebbe, scusa….???”

42 – PIPIN – (Si riprende subito) “E sarebbe che la conosco sì, la Vanda….!!!” (Gli da una leggera pacca su una spalla) “Cribbio se la conosco la Vanda….!!!” (Poi, fra se, a mezza voce) “Sotto tutti i punti de vista…!!”

Tugni fa per replicare ma è interrotto dall’ingresso in scena da destra di Calogero Reale, il portiere dell’ospedale.

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43 – CALOGERO – (Entra in scena da destra: ha in testa un berretto tipo tranviere e indossa una cappa azzurra o marrone. Procede con passo felpato e fare circospetto, continuando a guardarsi at

torno. Si avvicina a Pipin senza neanche considerare Toni che lo guarda interdetto. A Pipin, con forte accento siculo) “Scusasse, signor Branco…” (Si ferma, attendendo qualche istante una rispo-

sta che non arriva. Poi, a voce bassa e tendendo la mano verso Pipin subito dopo aver parlato) “Vi volevo infommare che stanno arrivando vostra moglie e vostra suocera…”  

44 – PIPIN – (Non capisce: anch’egli interdetto, a tutta voce) “Eeehhhh….?!?!?”

45 – CALOGERO – (Ritrae velocemente la mano. Sbuffa pesantemente con impazienza, alzando gli occhi al cielo. Poi, a tutta voce, tendendo di nuovo velocemente la mano subito dopo aver parlato) “Vi volevo infommare che stanno arrivando vostra moglie e vostra suocera….!!”

46 – PIPIN – (Ancora interdetto, lo guarda prima in faccia, poi guarda la mano tesa, poi nuovamen

te lui in faccia. Quasi con rabbia) “E beh…?!?!?”

47 – CALOGERO – (Ritira la mano, allarga leggermente le braccia) “Mi avete pregato di infom-

marvi in caso arrivassero visito per voi….” (Scrolla le spalle) “…e io così feci…” (Poi, avviandosi per uscire nuovamente a destra) “Ma se desiderate che io mi astenga dal farlo….non c’è problema

…!!”  

48 – PIPIN – (Trasale: scatta in piedi come morso da una tarantola) “Nooooo….!!!!!” (Lo blocca. Si avvicina a lui) “Per carità, Calogero: fai tutto quello che devi fare….!!!”

49 – CALOGERO – (Fa nuovamente spallucce) “Come crede, signor Branco…” (Allunga nuova-

mente la mano) “Io gli oddini eseguo….”

50 – PIPIN – (Alza gli occhi al cielo) “Ma porca….!!” (Impreca fra se. Poi, sbuffando, prende il portafogli dalla tasca della tuta, lo apre, allunga una banconota a Calogero)

51 – CALOGERO – (Prende la banconota, la guarda un attimo, fa un’espressione di delusa insod-

disfazione, la ripone nelle tasche della cappa. Uscendo da destra a passo lento e strascinato) “Ba-

ciamo le mani…!”

Calogero esce da destra. Tugni, che ha assistito prima interdetto e poi incredulo a tutta la scena, si alza e raggiunge l’amico a centro scena, mentre questi sta tornando verso la poltrona/divano.

52 – TUGNI – (Raggiunge Pipin fermandolo a centro scena. Visibilmente interdetto) “Pipin…” (Agita la mano a pigna) “…si può sapere cosa è tutta sta pantomima….?!?!”

53 – PIPIN – (Scrolla le spalle) “Pantomima un corno….!!” (Concitato, muovendosi nuovamente verso la poltrona/divano sul fondo) “Deve salvarmi le cotiche, altro che …!!!”

54 – TUGNI – (Rimane immobile: lo guarda perplesso) “Quello li….” (Indice l’uscita a destra) “…ti deve salvare cosa….?!?!?”

55 – PIPIN – (Sbuffa seccato. Poi, a Tugni) “Quello li…” (Indica a sua volta l’uscita di destra) “…è il portinaio della clinica….” (Spiega. Con foga, ribadendo il concetto)”Calogero Reale……

portiere dell’ospedale…!!!”

56 – TUGNI – (Con un’espressione quasi di angoscia) “O santo Iddio…!!!”

57 – PIPIN – (Si rialza) “Ha ricevuto l’ordine da me.” (Si indica) “…di avvisarmi per tempo di qualsiasi visita arrivi…” (Muove ancora verso Tugni) “…e di far passare solo quelli che dico io

…!”

58 – TUGNI – (Perplesso, a Pipin ormai nei pressi) “E lo paghi per questo…??”

59 – PIPIN – (Con seccata ovvietà) “E si, perché tu lavori gratis, vero…!?!?”

60 – TUGNI – (Scrolla le spalle) “Va bene ma….” (Obbietta poco convinto. Poi si rianima) “Ma si può sapere perché devi selezionare le visite, scusa….” (Ilare) “Non sei mica il presidente della repubblica…!!”

61 – PIPIN – (Stava tornando a sedersi) “Tugni…” (Si volta, torna sui suoi passi) “Se non l’avessi capito, ho da fare cun tre donne…” (Indica il numero tre con la mano proprio davanti allo sguardo

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sempre più stralunato di Tugni) “Anzi…” (Si corregge) “…QUATTRO…!!!!” (Spara a tutta voce indicando nuovamente il numero con la mano)

62 – TUGNI – (Lo interrompe: con un sorriso sornione) “E la suocera….” (Lo scimmiotta indicandogli a sua volta il numero con la mano e alzando il tono della voce per sottolineare la parola) “…..CINQUE….!!!!”

63 – PIPIN – (Lo manda al diavolo con un gesto della mano) “Quella li è fuori classifica…” (Ta-

glia corto. Lo prende sottobraccio e, passeggiando lungo la scena, ricomincia a spiegare) “E nessu

na di loro sa assolutissimamente niente delle altre…” (Si blocca, bloccando anche Toni e facendolo sobbalzare. Categorico) “Sai che bello se per combinazione due delle quattro si incontrassero qui… 

64 – TUGNI – (Con ilare ovvietà) “E ti scoppia una bella guerra, vai…!!!”

65 – PIPIN – (Con seriosa ilarità) “Bravo….vedo che sei un uomo intelligente…!!”

Tugni fa per ribattere ma è interrotto dall’arrivo di Grazia Rosa, moglie di Pipin e di Lia, la suocera che si annunciano da fuori a destra.

66 – GRAZIA ROSA – (Con voce lamentosa, da fuori a destra, a tutta voce) “Pipinoooo….!!!!”

67 – PIPIN – (Sbuffa pesantemente: quasi con fastidio) “Eccole…..il gatto e la volpe…!”

68 – TUGNI – (Ridacchia sotto i baffi. Poi, serioso a Pipin) “Scusa sai, ma non ho mai capito chi è il gatto….e chi la volpe….”

69 – PIPIN – (Sta tornando verso la poltrona/divano per sedersi. Si blocca, trasale) “Il gatto…?!?!

(Si volta di scatto verso l’amico: perentorio) “Mia suocera….” (Con scontata ovvietà, prima di muo

vere e tornare a sedersi corrucciato a fondo scena) “….ha i baffi…!!”

Passano alcuni secondi, durante i quali Pipin rimane seduto imbronciato sulla poltrona/divano a braccia conserte, senza profferire parola e Tugni scuote tristemente la testa, avviandosi sul fondo ri

dendo e allargando leggermente le braccia, poi, prima che Toni abbia il tempo di sedersi a sua vol-

ta, da destra fanno il loro ingresso Grazia Rosa, la moglie di Pipin, e Lia, sua suocera.

70 – GRAZIA ROSA – (Entra per prima da destra. E’ una donna dall’aspetto apparentemente esi-

le, vestita in maniera sobria ed austera, ancora giovane e piacente, con una voce flebile ed un sorri

so ebete perennemente stampato sulle labbra. Si ferma subito dopo l’ingresso, cerca Pipin con lo sguardo, lo vede torvo e silenzioso in poltrona, si illumina. Avanzando verso di lui a passo svelto, con voce suadente) “Pipino….!!!!!”

71 – LIA – (Entra subito dietro a Grazia Rosa. E’ una donna austera, con lo sguardo torvo e seve-

ro sempre puntato addosso a chi le sta davanti. Anche lei veste in maniera sobria e austera. Si fer-

ma subito dietro Grazia Rosa, rimanendo impassibile quando questa si slancia verso Pipin. Al ri-

chiamo garrulo della figlia ha una espressione di profondo disgusto, poi, alla platea, alzando e ro-

teando pollice e indice di una mano, con voce bassa e tono di sommo disprezzo) “Il breve….!!!”

72 – PIPIN – (Alza gli occhi al cielo: con voce lamentosa, per nulla entusiasta dello slancio di Grazia Rosa, ricambiandone meccanicamente l’abbraccio) “Grazia Rosa….” (Poi, al commento venefico della suocera, quasi ringhiando) “E suocera nero beccamorto…!!!”

73 – TUGNI – (Ha assistito in disparte a tutta la scena: alla platea, senza riuscire a nascondere la propria ilarità) “Però…siamo già ai complimenti…!!”

74 – GRAZIA ROSA – (Si stringe a Pipin: con voce suadente) “Oh….quanto mi sei mancato…!!”

75 – PIPIN – (Ricambia l’abbraccio in modo affatto entusiastico. Fra se, a voce bassa ma non pro-

prio, alzando desolato gli occhi al cielo) “Tu un pò meno….!!”

76 – LIA – (Scrolla le spalle: con stizza) “Euh, come puoi dire che ti è mancato….” (Avanza con passo baldanzoso verso Pipin, fermandosi a centro scena) “…se quando c’è….” (Gli da un rapido sguardo sprezzante dall’alto verso il basso: con un gesto irrisorio della mano) “…è come se non ci fosse…?!?!?”

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77 – PIPIN – (Scosta Grazia Rosa con delicatezza, lasciandola a sedere accanto a lui: poi squadra la suocera. Con tono indeciso) “Lia, tu invece…” (Cambia tono di colpo: perentorio, sottolineando le parole con ampi gesti della mano) “…non mi sei mancata proprio niente !!”

78 – LIA – (Incassa il colpo, sobbalza lievemente. Poi, piccata, con un gesto di stizza, tornando ver

so l’uscita di destra e fermandosi proprio accanto a Toni) “Oh….scostumato…!!!”

79 – GRAZIA ROSA – (A Pipin, mangiandoselo con gli occhi) “Pipino…!!”

80 – PIPIN – (Un po’ seccato) “Eh….!”

81 – GRAZIA ROSA – (Sbatte le ciglia: con voce flautata) “Pipinooo…..!!”

82 – PIPIN – (Con ostentata sopportazione) “Ouh….!”

83 – GRAZIA ROSA – (In estasi completa, con voce melensa) “Pipinoooooo…….!!!!!”

84 – PIPIN – (Decisamente seccato, scatta verso Grazia Rosa) “Senti in pò, bella….” (Spara a muso duro. Poi, imitando con la mano il giro della puntina di un grammofono) “Ti si è incantato il disco….?!?!?”

85 – GRAZIA ROSA – (Sobbalza leggermente, si fa seria: poi, riprendendo il controllo di se, con voce flautata come sempre) “Come stai, Pipino….come ti senti….??? Sei in ripresa….???”

86 – TUGNI – (Sempre ilare) “Euh….!!!!” (La canzona) “Ora è un portento…!!”

87 – LIA – (E’ accanto a Tugni, non gradisce la battuta. Lo afferra per un braccio, girandolo verso di lei: a muso duro) “E tu cosa ne sai, beota….!?!?!?”

88 – TUGNI – (Non riesce più a trattenersi: ridendole quasi in faccia) “Ooooo…ne so, ne so….” (Si stacca un passo: mettendo una mano avanti verso Lia) “Fidati….!!”

89 – PIPIN – (Ha ripreso il controllo: a Grazia Rosa, con voce un po’ sofferente) “Ohimè…non è che sia proprio un fiore, eh…!!”

90 – LIA – (Sprezzante, con tono acido) “E quando mai lo sei stato…??” (Fa qualche passo verso di lui: sempre più feroce) “Se ti fossi rivelato in grado di fare il tuo dovere di marito e di uomo….”

(Lo redarguisce pesantemente) “…forse oggi non saremmo qui….” (Si avvicina a Grazia Rosa) “…

io e la mia bambina….”

91 – TUGNI – (Sta seguendo interessato tutta la scena: con falsa compassione) “Che ha quarant’-

anni….poverina….!”

92 – LIA – (Imperterrita, senza considerarlo, mette una mano sulla spalla di Grazia Rosa: con o-

stentata aria di sofferenza) “A penare e soffrire in silenzio….!”

93 – TUGNI – (Salace) “Oddio….in silenzio non mi pare mica, eh…!”

94 – PIPIN – (Squadra malissimo la suocera: canzonatorio) “Bella recita…” (Con un sorrisetto di derisione) “Ti proporremo per l’oscar…!!”

95 – GRAZIA ROSA – (Non da il tempo all’ingrugnita Lia di controbattere: a Pipin, con voce sua-

dente) “Ma Pipino….io e la mamma ci preoccupiamo davvero per la tua salute…” (Si siede meglio, in modo da essergli perfettamente di fronte) “Se la mamma si è preoccupata di trovarti un posto qui, alla “Scuola di Sesso”, è perché ci tiene veramente che tu sia in splendida forma….”

96 – PIPIN – (Con rassegnazione) “Euh, la mamma….” (Con un gesto emblematico della mano) “..

ci tiene si…!”  

97 – GRAZIA ROSA – (Prosegue imperterrita) “E quando avrai recuperato le forze….allora potremo finalmente rifugiarci nel nostro nido d’amore e deporvi i frutti del nostro sogno di sempre..

98 – PIPIN – (Per niente convinto) “E si….” (Sbotta canzonatorio) “Andiamo nel nido a depositare

e uova e poi magari….” (Indica la suocera con una mano) “…ci lasciamo lei a covarle….!!” (Poi,

feroce) “Mi spieghi come faccio a recuperare le forze se qui mi trattano come un ebreo a Mathau-

sen….?!?!?!?”

99 – LIA – (Scrolla le spalle) “Tutte storie…” (Sbotta piccata) “Tutte scuse per non fare il tuo dove

re….” (Con un’ espressione di sommo disprezzo) “Omuncolo…”

100 – PIPIN – (Con ilare disprezzo) “Tsè…” (Con ostentata illuminazione) “Ha parlato l’oracolo di Rodi…!!”

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101 – LIA – (Non lo considera. A Grazia Rosa, con sussiego) “Grazia Rosa….” (Con una smorfia di ostentata compassione) “Invece di preoccuparci inutilmente degli pseudo malanni….” (Indica di-

strattamente Pipin) “…di questo giovanotto, sarebbe opportuno farci relazionare dai medici sulle sue reali condizioni, credimi…!”

102 – GRAZIA ROSA – (Trasale leggermente) “Ma mamma….” (Prova ad obbiettare) “…non cre

do che….”

103 – LIA – (La interrompe bruscamente) “Grazia Rosa….” (Perentoria, indicandole l’uscita di destra) “…andiamo, per favore..!!”

104 – PIPIN – (Scatta in piedi: facendo il saluto nazista a tutta voce) “Jahwol, mein fuhrer…!!”

105 – GRAZIA ROSA – (Scatta in piedi a sua volta, anticipando la reazione di Lia che sta avvam-

pando e sta per scattare verso Pipin, al marito, con sguardo e voce suadenti) “Pipino…per favore...

(Volge lo sguardo verso la madre: con ansia) “La mamma è solo preoccupata per la tua salute….” (Con un sorriso stentato, sempre cercando lo sguardo torvo di Lia con aria preoccupata) “Sa bene che per non farci preoccupare….” (Scuote dolcemente la testa, dispensandogli una tenera carezza) “…potresti dirci anche qualche bugia…!!”

106 – PIPIN – (Con un sorriso lascivo e falsa tenerezza) “Tranquilla, stella d’oro…” (Con dolente ovvietà) “…che non posso manco provarci…!!”

107 – GRAZIA ROSA – (Non capisce: scuote leggermente la testa. Poi, sempre suadente) “Ora, io e la mamma….” (Indica Lia) “…andiamo a cercare i medici…” (S’illumina) “Ma torniamo presto,

e…” (Si avvia all’uscita di destra preceduta da Lia: prima di uscire, fermandosi un momento) “Tor

niamo presto…!!”

108 – PIPIN – (Le guarda uscire: falsamente accomodante) “Per l’amor di Dio…fate pure con comodo…!!!!”

Pipin e Tugni rimangono qualche secondo in silenzio a guardare le due donne che escono, poi è Pi-

pin a rompere nuovamente il ghiaccio.

109 – PIPIN – (Avvicinandosi a Tugni, con tono sostenuto) “Hai capito ‘ste due …?!?!?” (Sac

cente) “Vanno a parlare con i medici…!!!” (Sostenuto) “Come se non si vedesse in che condizioni sono ridotto…!!”

110 – TUGNI – (Sornione) “Beh, Pipin….” (Allarga leggermente le braccia) “…si preoccupano di far continuare la specie e tenere in vita il tuo cognome…!!”

111 – PIPIN – (Trasale) “Un corno…!!!” (Sbotta furibondo) “La Lia, mia suocera, si preoccupa di essere ben certa che ci sia qualcuno a ereditare i suoi soldi…” (Perentorio, con un gesto circolare delle braccia) “Tutti….!!!”

Tugni sta per ribattere ma è anticipato dal rientro in scena, da destra, di Calogero Reale.

112 – CALOGERO – (Rientra da destra, col suo solito passo felpato guardandosi intorno con cir-

cospezione. Si avvicina a Pipin: con voce bassa e strascicata) “Scusasse…signor Branco…” (Si guarda ancora in torno circospetto, poi) “Visite ci sono….!”

113 – PIPIN – (Lo guarda interdetto) “Visite…?!?!?”

114 – CALOGERO – (Assente con il capo) “Eh…” (Poi, esitante, come chi vorrebbe parlare ma non può, ribadisce) “Visite…!!”

115 – PIPIN – (E’ lui a guardarlo un attimo interdetto: poi realizza. Sbuffando) “Ma porca…!!” (Prende il portafoglio dalla tasca della tuta, lo apre, ne cava una banconota e l’allunga a Calogero seccato) “Tè…sanguisuga…!!!”

116 – CALOGERO – (Agguanta fulmineo la banconota) “Di la…” (Indica con un cenno del capo l’uscita di destra mentre fa sparire fulmineamente la banconota nella tasca della cappa) “…c’è una signorina che cecca di voi…”

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117 – PIPIN – (Accusa il colpo: sgrana gli occhi. Preoccupatissimo) “Una signorina….?!?!?!?”

118 – CALOGERO – (Con ostentata ovvietà) “Una signorina….” (Con sguardo malizioso) “E che signorina…!!!”

119 – PIPIN – (Stupito) “Orca pippa….!!” (Riflette un attimo, poi, a Calogero) “Ti ha detto come si chiama…..?!?!?”

120 – CALOGERO – (Con ostentata indifferenza) “Bonita, mi pare…”

121 – PIPIN – (Trasecola) “Bo….come….?!?!?”

122 – CALOGERO – (Impassibile) “Bonita me disse…!” (Sornione, rivolgendosi a Tugni) “Mizzi

ca, di nome e di fatto direi…!!!”

123 – PIPIN – (Scatta come morso da una tarantola) “Madonna santa….!!” (Cominciando a girare      

me un forsennato per la scena sotto gli sguardi divertito di Toni e allibito di Calogero) “San

Giuseppe scalzo e Bambin coi sandali…!!!”

124 – TUGNI – (Ilare, alzando con falso misticismo occhi e mani verso il cielo) “Amen…!!!”

125 – CALOGERO – (Decisamente seccato) “Allora, signor Branco…” (Agitando una mano a mo di pigna) “…che mizzica devo fare….la faccio passare…?!?!?”

126 – PIPIN – (Scatta come una belva verso Calogero) “Nooooooo…..!!!!!!” (E’ ad un passo da Calogero: prende il portafoglio, tira fuori una banconota, gliela allunga) “Digli che sono fuori….” (Gli allunga una seconda banconota) “In Australia….!!!” (Gliene allunga una seconda) “Che sono morto…!!!!” (Gliene allunga una terza. Si blocca: allungando una mano verso di lui) “Digli che sono in una fase delicata della cura…” (Gli allunga una quarta banconota) “…e i medici mi hanno proibito qualsiasi visita…!!!”

127 – CALOGERO – (Stralunato, incassa le banconote quasi senza credere ai propri occhi) “Ce…

certo voscienza….! Co…come vuole, voscienza….!! Eseguo senz’altro, voscienza…!!!”

128 – PIPIN – (Concitato, spingendo Calogero letteralmente fuori scena) “Si, va bene…ma ora vai e fermala….insensato…!!!”

129 – CALOGERO – (Uscendo da destra praticamente buttato fuori da Pipin) “Ba…baciamo le mani, voscienza….!!!!”

Tugni e Pipin rimangono soli in scena. Toni rimane fermo un po’ in disparte a osservare incuriosi

to e vagamente preoccupato Pipin che va avanti e indietro per la scena sacramentando fra se a mezza voce.

130 – PIPIN – (Passeggia avanti e indietro per la scena, nervosissimo, sacramentando fra se a mez

za voce) “O Signoreeee…..!!!” (Si passa nervosamente una mano fra i capelli, tenendo l’altra su un fianco, senza mai fermarsi) “O San Pietro….!!!” (Alza la mano e lo sguardo rapidamente verso l’alto continuando il suo andirivieni e le sue giaculatorie: si blocca a centro scena, batte le mani, le

solleva entrambe insieme allo sguardo verso l’alto e poi, implorante, congiungendole, a tutta voce) “O MADONNAAAAAAA……….!!!!!!”

131 – TUGNI – (Lo guarda stranito, poi, avvicinandosi a lui) “Pipin, quando hai finito di dire il ro

sario….” (Si allunga verso di lui: agitandogli la mano a pigna sotto il naso) “… mi spieghi cosa succede….?!?!?”

132 – PIPIN – (Stranito, all’amico) “Un disastro….!!” (Agita convulsamente le braccia) “Una rovi

na……!!!!” (Ricominciando a passeggiare nervosamente) “Un’ecatombe….!!!!!!”

133 – TUGNI – (Lo blocca: stizzito) “E fermati, accidenti, che mi fai girar la testa….!!!!” (Poi, deciso, senza dargli il tempo di replicare) “Senti un po’….” (Perplesso) “Ma ‘sta Bonita che è di la….”(Folgorato dall’intuizione) “Non sarà mica la stessa Bonita che ti galoppi e della quale mi hai fatto due cose così, eh…..!?!?!?”

134 – PIPIN – (Disperato, agitando convulsamente le mani) “E si, ehhhhhh……!!!!”

135 – TUGNI – (Batte le mani, alza gli occhi al cielo) “O santo cielo….!!!!” (Scuote la testa biascicando fra se a bassa voce, poi, perentorio, all’amico) “Pipin….te la sei gufata….!!!!”

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136 – PIPIN – (Fuori di se) “Tugni….gufata un corno…!!!!” (Ricomincia a passeggiare agitatissi

mo, Fra se, disperato, ad alta voce, contorcendosi le mani) “Ma come ha fatto a trovarmi….” (A tutta voce, alzando mani e sguardo verso l’alto) “COME HA FATTOO…..!!!!!!” (Si blocca: scatta verso Tugni, con veemenza) “Ma capisci che se riesce a passare e mia moglie e quell’altra strega

….” (Indica con la mano l’uscita di destra) “….la trovano qui….sono un uomo mortuo.!!!!” (Fa una breve pausa, deglutisce pesantemente, poi, senza dare il tempo a Tugni di intervenire, di getto) “E se mi pizzica con mia moglie e quell’altra strega….” (Indica l’uscita di destra) “M’ammazza lei…!!!!”

137 – TUGNI – (Ha un sussulto) “Ah…!!!!” (Poi, desolato) “Perché gli hai detto che non sei sposa- to ma libero e felice…” (Con un sorriso tirato) “E che magari poi sposi lei….!!!”

138 – PIPIN – (Scrolla le spalle) “E sci, eh…” (Con disarmante ovvietà) “E ti pare che una

come lei…” (Disegna nell’aria con le mani il formoso corpo di una donna) “…e per giunta con trent’anni di meno dia la caccia a me….?!?!?” (Perentorio) “Nan….gl’interessano i miei soldi

….!!!!!” (Si guarda le mani: trasale, sobbalza) “Mio Dio….” (Comincia disperatamente a ten-

tare di sfilarsi la fede) “….la fede…!!!!”

139 – TUGNI – (Cerca di rabbonirlo) “Va bene ma non t’agitare…” (Gli indica la mano con la fede) “Non c’è bisogno che ti strappi il dito …” (Allarga leggermente le braccia: con ovvietà) “Se il portiere la manda via, qui resta solo tua moglie…!!!”

140 – PIPIN – (Desolato, andando a sedersi sul divano/poltrona sul fondo) “Magari….!!!!”

141 – TUGNI – (Si blocca: lo guarda stranito) “Pipin….” (Decisamente preoccupato, avvicinan

dosi a sua volta al divano/poltrona sul fondo) “Come sarebbe a dire….magari….?!?!?”

142 – PIPIN – (Agro, scimmiottandolo) “Tugnin….” (Comincia a dimenarsi sul divano) “Sarebbe a dire che oggi….” (Accompagna le parole agitando le mani in alto) “Mi viene a trovare Johana….” (Con un sorriso beffardo) “…la mia fiamma….!!!”

143 – TUGNI – (Trasecola) “AH…..!!!!!” (Spara a tutta voce) “Anche lei….” (Chiede con gli occhi sgranati: indica il pavimento) “QUI……?!?!?!?”

144 – PIPIN – (Alza ancora le spalle) “Eh…!” (Replica ancora con disarmante ovvietà) “Dopo le due ….” (Indica l’uscita di destra con la mano) “Quando quelle due là se ne sono andate…” (Con un ghigno sornione) “M’ero già organizzato tutto per bene….!!!”

145 – TUGNI – (Rimane bloccato) “Pipin….” (Tenta di replicare: sembrano mancargli le parole) “Tu….tu….” (Farfuglia a vuoto: poi si sblocca. Con impeto, di getto) “Tu non devi farti curare il fisico….” (Si batte leggermente una mano sulla fronte) “Ti devi far curare la testa….” (Mimando sul- lla fronte il segno del bernoccolo) “Hai il cervello pieno di tarme….!!!!!”

146 – PIPIN – (E’ riuscito finalmente a togliersi la fede: sbuffa, comincia a ribattere piccato) “E dici bene tu, che….”  

Pipin sta ribattendo a Toni ma è bruscamente interrotto dalla voce di Grazia Rosa che sta rientran-

do da destra insieme a Lia e Milena Alia   

147 – GRAZIA ROSA – (Da fuori a destra, con voce stridula e melliflua) “Pipinoooo…..!!!!”

148 – PIPIN – (Trasale) “Aaaaahh…!!” (Si lascia sfuggire un grido di terrore breve e secco) “Ci siamo….!!” (Commenta fra se a mezza voce: è nel panico, ha la fede in mano. La guarda un attimo senza realizzare cosa farne, poi se l’infila nella tasca della tuta, brontolando fra se) “Stai qui che è la stessa…!!!!”

Un attimo dopo, da destra rientra Milena Alia che precede Grazia Rosa e Lia.

149 – MILENA – (Entra per prima da destra: sta discutendo animatamente con Lia che precede di poco e che è seguita a sua volta, un passo indietro, da Grazia Rosa) “Signora mi creda….” (Si fer-

ma lasciando il passo a Lia che si pone alla sua destra mentre Grazia Rosa si ferma alla sua sini-

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stra. Respira profondo, poi, cercando di raccogliere tutta la calma e la forza di convinzione che ha) “…non è così semplice come si può credere…!!!”

150 – LIA – (E’ entrata subito dopo Milena con passo pesante ed aria feroce, sorpassandola e an-

dando a piazzarsi alla sua destra, rimanendo a guardarla feroce, ben attenta alle sue parole, tam-

barellando nervosamente con un piede sul pavimento. Con voce stridula) “A no….?!?!?” (Sbotta.

Poi, con aria di provocazione) “E come sarebbe…..?!?!?”

151 – MILENA – (Sospira ancora pesantemente, poi, muovendosi verso il centro palco sempre se-

guita dalle due donne, Lia che la tallona opprimente e Grazia Rosa un passo indietro con un sorri-

so ebete dipinto in volto) “Signore, lo so che vorreste vedere dei risultati subito…” (Inizia a spiega-

re) “…ma ogni cosa ha i suoi tempi…!!!”

152 – LIA – (Piccata, con veemenza) “Tsè…!!!” (Sbotta) “E i tempi di questo progetto come sono...

(Allarga platealmente una mano porgendosi aggressiva verso Milena) “Faraonici…?!?!?”

153 – MILENA – (Socchiude gli occhi serrando le mascelle: fra se) “Io questa la uccido…!” (Poi, facendo faticosamente appello a tutta la pazienza residua) “Credetemi, il metodo Gluk….” (Rico-

mincia a spiegare avviandosi verso la scrivania sull’angolo sinistro della scena) “….rigidamente se

guito dal primario, il dottor Huck….” (Si appoggia alla scrivania) “…da risultati sempre ottimi…!”

(Allarga leggermente le braccia) “Ovviamente, però….” (Con tutta l’ovvietà di cui è capace) “….il protocollo deve essere seguito rigidamente….alla lettera…!!”

154 – LIA – (Con un gesto di impazienza, stizzita) “Signorina….” (Muove a piccoli passi, impettita verso il centro scena) “….io sarei….”

155 – GRAZIA ROSA – (Che fino ad allora aveva seguito il dialogo un po’ in disparte, con un sor

riso ebete sulle labbra, facendo ampi segni di assenso alle parole della madre e altrettanto ampi cenni di diniego alle parole di Milena, alle parole di Lia si irrigidisce: severa, redarguendo la ma-

dre) “Mamma….!!!!”

156 – LIA – (Si blocca al richiamo della figlia: la guarda un attimo interdetta, poi capisce) “Ohhh.

….scusami Grazia Rosa….!!!!” (Raggiunge la figlia, la cinge in un affettuoso abbraccio) “Scusami tanto….!!!” (Poi, irrigidendosi di nuovo imitata quasi simultaneamente da Grazia Rosa) “NOI….” (Spara a tutta voce rivolta a Milena) “….saremmo stufe di continuare a seguire il protocollo senza risultati…!!!”

157 – PIPIN – (Che fino ad allora è rimasto in disparte, seduto sul divano/poltrona ad osservare la scena scambiandosi con Tugni, in piedi davanti a lui, sguardi e battutine di commento, si sente pun-

to sul vivo) “LORO..!!!!!!!” (Spara a tutta voce a Tugni, indicandogli Lia e Grazia Rosa e balzando contemporaneamente in piedi. Poi, con scontata ovvietà, tornando a sedersi e mandando le due do

nne platealmente a quel paese con un gesto del braccio) “E figurati un pò io….!!!!!!”

158 – MILENA – (Approfitta dell’inaspettato e involontario aiuto di Pipin per provare nuovamen-

te a proporre le sue ragioni) “Dovete capire….” (Si stacca dalla scrivania dirigendosi verso Lia e Grazia Rosa) “….che il signor Pipin sta per cominciare ad affrontare la fase più delicata del progra

mma ….” (Le prende sottobraccio inframmezzandosi a loro) “Quella dove sono previsti i test di ve-

rifica dei reali benefici avuti sin qui dalla cura….” (Con naturalezza ed ovvietà) “Capite bene che un’ acellerazione errata dei tempi….potrebbe portare nel paziente gravi scompensi difficilmente

superabili….!!!”

159 – LIA – (Si libera con uno strattone del braccio di Milena: secca) “Quali…???”

160 – GRAZIA ROSA – (Si svincola a sua volta dal braccio di Marina: la guarda attonita, poi, con un rantolo) “Quaaaliii….?!?!?”

161 – PIPIN – (Trasale: decisamente preoccupato) “Grazia Rosa, spero proprio….” (Si guarda in grembo: poi, pallando gli occhi) “….non quelli che pensi tu, eh…!!!!”

162 – MILENA – (Realizza: rassicurante) “Ma nooo….ma noooo….!!!!” (Poi inizia a spiegare) “E’ che la psiche umana, a volte….”     

                                                                                                       12

Milena non riesce a proseguire perché è interrotta dall’ingresso in scena da destra dell’Anima in Pena.

163 – L’ANIMA IN PENA – (E’ uno strano figuro vestito in modo bizzarro, con un cappello in te-

sta e che trascina con una mano un carrettino e nell’altra porta una candela accesa. Entra predi-

cando quella che sembra una giaculatoria, attraversando con passo lento e solenne la scena da de-stra a sinistra. A tutta voce, cantilenando le parole) “Nel primo canto …adoriamo San Cirillo...

che lo aveva fatto a spillo….e s’ingroppava i microbi….!!!!” (Si ferma: alla platea, prima di ri-

prendere la sua strada e uscire a sinistra) “Era un fenomeno….!!!!”

L’Anima in Pena esce da sinistra sotto gli sguardi sorpresi, attoniti ed increduli di tutti gli astanti che non nascondono la loro preoccupazione.

164 – LIA – (Attonita) “E questo….” (Girandosi verso Milena, feroce) “Cosa mi rappresenta….

?!?!?”

165 – GRAZIA ROSA – (Allibita, facendosi ripetutamente il segno della croce, con un filo di voce) “Signore Santissimo….!!!!” (Poi, allucinata, voltandosi verso Pipin, con la voce che gli muore in gola) “Pipinooooooo…..!!!!!”

166 – TUGNI – (Allibito) “Gesù mio….!!!” (Scrollando la testa e con gli occhi sgranati) “Cos’è…..?!?!?”

167 – PIPIN – (In tilt, comincia a balbettare) “Ba…be…bi…bo…bu….baba….be…bi…bo…bu…

168 – MILENA – (Trasale: fra se, furiosa) “Ancora….!!!!!” (Si dirige di corsa verso l’uscita di de

stra: a gran voce) “Calogero….CALOGEROOOOO…….!!!!!”

169 – CALOGERO – (Spunta col suo solito passo felpato: con noncuranza) “Siiiiii…..?!?!?”

170 – MILENA – (Agitatissima) “Calogero….” (Ansima quasi: indicando l’uscita di sinistra) “E successo di nuovo…!!!”

171 – CALOGERO – (Cambia espressione: scatta verso l’uscita di sinistra. Prima di uscire di gran carriera, a tutta voce) “Miiiiiiiizzziiiicaaaaa…….!!!!!!”

172 – MILENA – (Ai presenti, con un sorriso sforzatissimo, prima di uscire anch’essa precipitosa-

mente da sinistra)  “Scusate signori….non preoccupatevi…” (Indica l’uscita di sinistra) “E’ un’ani-

ma in pena….” (E’ già fuori: si blocca rientra un attimo. Ancora sorridendo a stento prima di usci-

re definitivamente) “E’ solo un’anima in pena….!!!”

Pipin, Tugni, Lia e Grazia Rosa seguono con sguardi esterrefatti l’uscita di scena anche di Milena, poi è Grazia Rosa la prima che riesce a riaversi almeno un po’

173 – GRAZIA ROSA – (Si avvicina a Lia con passo incerto) “Mamma….” (Sibila appena con vo-

ce roca e sguardo terreo) “La dottoressa prima.....” (Gli muore la voce: riprende fiato) “Parlava di scompensi della psiche….” (Si ferma di nuovo, deglutisce pesantemente) “Dici che si riferiva…..” (Indica con mano incerta l’uscita di sinistra) “…..a quelli….?!?!?”

174 – PIPIN – (Anch’egli con voce roca, all’amico che gli è ancora vicino) “Tugni….” (Con gli oc-

chi sbarrati, mentre il fiato gli muore in gola) “Portami via…..!!!!”

C’è un attimo di silenzio imbarazzato da parte di tutti con sguardi interlocutori e preoccupati che passano da uno all’altro mentre Pipin è l’unico a rimanere immobile con gli occhi sbarrati fissi nel vuoto davanti a se.

Poi, da fuori a destra, si sente la voce di Her Azvaztika che rientra accompagnato dal dottor Huck

175 – AZVAZTIKA – (Da fuori a destra, con voce stridula e imperiosa) “Ein…zwain…drein..fier ….!!”

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176 – PIPIN – (Si scuote all’improvviso, trasale: di getto, terrorizzato) “Gesù…le esse esse..!”

177 – TUGNI – (Si è ripreso: gli mette una mano su una spalla, lo tranquillizza) “Ma no…è solo il dottore…!!”

178 – PIPIN – (Lo guarda in cagnesco: feroce) “Sai che differenza….!!!”

Un attimo dopo, da destra, seguito da Her Dokto Huck, fa il suo ingresso in scena Her Azvaztika.

179 – AZVAZTIKA – (Fa il suo ingresso in scena da destra, seguito dal Dottor Huck: con passo marziale, impettito) “Ein … zwein…drein…fier….!” (Si blocca a centro scena, si gira di scatto ver

so la platea, scatta sull’attenti, poi, a tutta voce) “ACHTUUUUUUNNGG…….!!!!!!!!”

180 – PIPIN – (Balza sul divano/poltrona: portandosi una mano al cuore) “Oddio…l’infarto….!

181 – TUGNI – (Si porta le mani alle orecchie: sibilando fra i denti con una smorfia di dolore) “Fa

stidioso…!!!”

182 – GRAZIA ROSA – (Alla madre, con terrore) “Mammaaaaaa…..!!!!”

183 – LIA – (A Grazia Rosa, con fastidio) “Piantala, stupida…!!”

184 – AZVAZTIKA – (Imperterrito, continua nella sua presentazione: indica Huck che si è ferma-

to subito dietro di lui) “Her doktor Huck….fautore di metodo Gluck….primario di pregiatissima cli

nika zkuola di sezzo, ja….!!!!”

185 – HUCK – (Si è fermato subito dietro di lui: veste il camice bianco ed ha con se una cartella con diversi fogli. E’ un giovane sulla trentina, con barba ispida e un vistoso paio di occhiali che cammina impettito con passo rigido e ritmato. Ringrazia Azvaztika con un leggero cenno del capo, poi parte di scatto verso Grazia Rosa e Lia, seguito come un’ombra da Azvaztika. Si ferma davanti a Lia: risoluto) “Gut…!!” (Spara deciso) “Dunque zignora…” (Indica a Lia la scrivania nell’ango-

lo) “Noi ora verifikaren condizionen di her Pipino Branco….” (Si avvia alla scrivania seguito da Lia, interdetta, e da Grazia Rosa, attonita) “Da rapporten afuti da mio zstaf….” (Posa la cartella sulla scrivania, la apre e comincia a sfogliare i fogli che ci sono dentro) “….rizulta che paziente…”

(Indica distrattamente Tugni con una mano) “…afere zuberato con piena efficienza sia profe di teo-

ria che profe di pratika…!!

186 – TUGNI – (Stupefatto) “Io….?!?!?” (Si indica) “Ou…ou…ou…. » (Si defila quatto verso l’uscita di destra) « Aspetta un po che mi sposto….!!”

187 – HUCK – (Nota la manovra di Tugni: imperioso) “Alt…!!!” (Ringhia: voltandosi verso Tugni

“Dofe andare tu….?!?!?!?” (Categorico, a gran voce) “Paziente non podere uscire…!!!!”

188 – PIPIN – (Dalla poltrona/divano, ormai rilassato) “Guarda, furbone….” (Si indica) “…che il paziente sono io…!!!”

189 – HUCK – (Si volta di scatto verso di lui) “Tu….?!?!?” (Guarda interrogativo Azvaztika)

190 – AZVAZTIKA – (Asserisce con un cenno del capo) “Ja….!”

191 – HUCK – (Scrolla le spalle) “Fa niente….” (Perentorio) “Profe zuberate lo stesso…!!” (Poi, a Lia) “Ora comincia terza fase durante quale paziente metterà a profa risultati di kuren…” (Indican-

do ancora Lia) “Per lei ed Her Branco, frau Branco…” (Nota l’espressione interdetta di Lia: si bloc

ca. A Lia) “Lei ezzere frau Branco, fero…??” (Non aspetta la risposta imbarazzata di Lia) “Gut…!!

(Spara secco autoconfermandosi il convincimento errato di prima) “Per foi, dunque, zi zstà appron-

tando stanza di verifica dofe foi resterete kiusi per ….” (Alza il dito imperativo, sottolineando la pa-

rola alzando il tono della voce) “…EIN meze…” (Fa una breve pausa) “Uno, ja….” (Conferma poi con ampi cenni della testa) “E proferete eprezza di risultati di metodo Gluk…!!!!”

192 – GRAZIA ROSA – (Prova ad inserirsi fra Huck e Lia per spiegare l’equivoco: con voce incerta) “Scusi professore, ma….”

193 – HUCK – (Perentorio, la zittisce) “Zilenzien bimba…” (Spara a tutta voce) “Non interferire in kose di atulti, bitte…!!!”

194 – PIPIN – (Ancora dalla sua postazione, braccia conserte ed espressione schifata) “Guarda fungo….” (Rivolto ad Huck) “…che mia moglie è lei….” (Indica Grazia Rosa) “Quel’atra….” (Indi

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ca Lia) “…a l’è mee seuxua…!!!” (Poi, a Tugni, che nel frattempo si è riavvicinato, a mezza voce) “Cun mee mugee in sacrifisiu u se peu anche faa….” (Fa un’espressione di sommo disgusto) “Ma con l’altra….!!!!”

195 – HUCK – (Si gira di scatto verso Azvaztika con sguardo interrogativo)

196 – AZVAZTIKA – (Asserisce col capo) “Ja…!!!”

197 – HUCK – (Scrolla le spalle) “Fa niente…stanza ezzere pronta lo stesso…” (Torna alle sue carte) “Prima, però….” (Riprende cattedratico) “Occorre procedere disitossicazionen di fiziko pro-

fato da fatica di preparazionen…” (Perentorio) “Qkuindi…” (Alza imperioso un dito verso l’alto: si gira di scatto, a Lia) “…per zwein settimanen ezzere necessaria ricita kuarantena….!!”

198 – GRAZIA ROSA – (Riesce finalmente, non senza difficoltà, ad inserirsi) “Ma professore…” (Protesta con voce vagamente lamentosa) “Sono due mesi che Pipino è qui e due settimane sono an

cora tantissime….”

199 – HUCK – (L’interrompe: imperioso) “Zilenzien, bimba….non interferire in…..”

200 – AZVAZTIKA – (Lo interrompe, lo richiama) “Pst…pst…pst…”

201 – HUCK – (Sente il richiamo, si volta verso di lui) “Uhm…?!?!?”

202 – AZVAZTIKA – (Scuote la testa in senso di diniego: indicando Grazia Rosa, a mezza voce) “Frau Branco…!!!”

203 – HUCK – (Si ravvede) “Ah…!!” (Scrolla le spalle) “Fa niente….” (Perentorio, a Grazia Rosa

“….azspettare lo stesso…!!”

204 – LIA – (Prova lei a protestare) “Ma professore….” (Obbietta) “…non pensa che una astinen-

za così prolungata dai suoi doveri coniugali del qui presente…” (Indica Pipin: con un’espressione di sommo disgusto) “…mollusco…” (Biascica fra i denti) “…possa provocare un certo ulteriore ri-

lassamento invece di una ripresa della…..”

205 – AZVAZTIKA – (L’interrompe: a tutta voce) “NEIN…NEIN…NEIN….!!!!!!!!”

206 – HUCK – (Si volta nuovamente verso Azvaztika: con un piccolo cenno del capo) “Danke…!”

(Poi, a Lia)  “Foi non kapire che zscuola di sesso ezzere zscuola di fita….!!” (Cattedratico, alzan-

do nuovamente il dito verso l’alto e cominciando ad avviarsi verso il divano/poltrona dove c’è Pi-

pin) “Antichi latini dire….menz sana in korpore zano, ja…!!!” (E’ giunto in prossimità del divino, seguito da Lia, Grazia Rosa e Azvaztika) “Zolo se kueste condizioni afferarsi, efficienza fisica und psichica in kampo sessuale può essere considerata pienamente ripresa….”

207 – TUGNI – (Fra se, a mezza voce) “Bella predica….chissà se ci crede davvero…!!”

208 – PIPIN – (Poco convinto) “Scusi, dottore…” (Con aria interrogativa, scuotendo leggermente la testa) “…in cosa consisterebbe ‘sta disintossicazione…” (Guarda malissimo Azvaztika: feroce, indicandolo) “Nel farmi torchiare di nuovo come l’uva da l’alka selzer, qui…?!?!?”

209 – AZVAZTIKA – (Trasale. Fa un passo avanti: a tutta voce, decisamente seccato) “Nein…ne

in…nein…!!!” (Spara deciso. Poi, a Pipin) “Mio nome è Azvaztika…” (Gli punta contro l’indice) “Ripete tu adesso….!!!”

210 – PIPIN – (Imbufalito) “Non ci riesco…!!” (Mimando con mani e corpo un intorcinamento) “Mi si intorcina la lingua…!!!”

211 – HUCK – (Interviene in aiuto di Azvaztika: puntando anch’egli l’indice accusatore verso Pi-

pin) “Ripete tu adezzo, bitte…!!!!”

212 – PIPIN – (A muso duro) “A svastica…” (Gli abbaia quasi in viso. Poi, prima di incrociare le braccia palesemente offeso) “Come la Ghestapo…!!”

213 – HUCK – (Scrolla le spalle) “Fa niente…” (Sbotta) “Kapire lo stesso…!”

214 – GRAZIA ROSA – (Vorrebbe saperne di più: timidamente) “Si ma….professore…” (Si rivol-

ge esitante a Huck) “In che cosa consisterebbe allora questa disintossicazione…?”

215 – HUCK – (Deciso) “Zilenzien, bambina…non…” (Incrocia lo sguardo di Azvaztika che anco-

ra una volta gli fa cenno disperatamente di no con la testa: si blocca, ricorda) “Ach….” (Sacramen

ta a mezza voce fra se contro se stesso) “Io zempre dimentika…!!!” (Poi, a Grazia Rosa) “Per pri-

                                                                                                       15

ma cosa okkorre dizinfettare und ripulire proprio corpo da inderno, ja…!” (Incrocia con lo sguardo quello di Azvaztika che fa ampi segni affermativi con il capo) “Gut…!!!” (Commenta sempre fra se. Poi, ancora a Grazia Rosa) “Ora lui dofere azzumere oggi FIER….” (Spara a tutta voce piazzando il numero quattro con le dita sotto il naso di Pipin che sobbalza) “….litri di yogurt per purificare intestinen…!!!”

216 – PIPIN – (Lo guarda: incredulo) “Ma dottore….” (Obbietta) “…non riuscirò mai a bere quattro litri di yogurt tutti insieme….” (Allarga le braccia: con ovvietà) “E’ impossibile….!!!”

217 – AZVAZTIKA – (Di botto, facendo ancora sobbalzare Pipin) “Nein…nein…nein…!!” (Spa- 

ra a tutta voce: avvicinandosi a Pipin e sporgendosi verso di lui) “Tu non dofere bere….!”

218 – PIPIN – (Sorpresissimo, scuotendo la testa) “No…?!?!?”

219 – AZVAZTIKA – (Scuote a sua volta la testa: con un ghigno beffardo) “Nein…!!”

220 – PIPIN – (Non capisce: interdetto a Azvaztika) “Ma allora….” (Allarga leggermente le brac-

cia) “Come l’assumo….?!?!?”

221 – AZVAZTIKA – (Beffardo, con un gesto significativo di un dito) “Per fia retale…!!”

222 – PIPIN – (Allibito, meccanicamente, ripetendo il gesto di Azvaztika) “Per via ret….”

223 – AZVAZTIKA e HUCK – (Contemporaneamente, scuotendo la testa in senso affermativo) “Ja….per fia retale….!!!!”

224 – PIPI N – (Rimane un attimo bloccato, attonito, con il dito alzato in aria: poi a Tugni, con un filo di voce) “Tugni….” (Poi, terrorizzato, alzandosi di scatto e gettandosi addosso all’amico men-

tre tutti gli altri scattano a bloccarlo e staccarlo da lui, a tutta voce) “PORTAMI VIAAAAA…!!!!

!!!”

                              -    S   I   P   A   I   O    -        

 

  


                                                                     16

- SECONDO ATTO –

La scena rimane invariata rispetto a prima.

All’apertura del sipario, ci sono Pipin e Calogero Reale seduti accanto al tavolinetto subito a destra del palco con Pipin che sta dando istruzioni al portiere.

1 – PIPIN – (A Carmelo, con foga) “Allora, capito bene…?!?!?”

2 – CALOGERO – (Carmelo, seduto di a fianco a lui, con la solita flemma) “Cetto, signor Barnco

….cetto…!”

3 – PIPIN – (Si rilassa: apparentemente soddisfatto) “Bene…bene…” (S’irrigidisce, cambia espres

sione: categorico) “Ricapitoliamo…!!”

4 – CALOGERO – (Sbuffa pesantemente: si toglie il berretto tenendoselo in grembo. Allunga le gambe: con evidente fastidio) “Va bene, signor Branco….mi dica….”

5 – PIPIN – (Con convinzione, posandogli una mano sul ginocchio) “Ben…!!” (Poi, di fiato) “Quan

do arriva la signorina Johana, mi avvisi e poi la fai passare subito, senza perdere un minuto….”

6 – CALOGERO – (Gli sposta con un’espressione vagamente schifata la mano che gli ha appoggia

to all’altezza del ginocchio, ritira le gambe, si rimette il berretto: con tono stanco e rassegnato) “Cetto, signor Branco….cetto…!!”

7 – PIPIN – (Sposta la mano con noncuranza, poi prosegue imperterrito) “Fra un pò, ritornano mia moglie e mia supcera da pranzo, poi, verso le due, andranno via….” (Categorico, agitandogli le mani davanti alla faccia) “Da quel momento, l’unica persona che può entrare da me è la signorina Johana….” (Sottolinea le parole alzando il tono della voce) “….E BASTA….!!!” (Poi, con ovvie

tà) “Se arrivasse Tugni….” (Si blocca: lo guarda interrogativo) “Lo conosci Tugni, vero…??”

8 – CALOGERO – (Sempre più frustrato) “Cetto, signor Branco…cetto…”

9 – PIPIN – (Si allarga in un sorriso soddisfatto) “Se arrivasse Tugni….” (Allarga le braccia: con somma ovvietà) “Non c’è problema….!!” (Squadra Calogero con aria feroce) “Ci siamo intesi…

??”

10 – CALOGERO – (Con aria di rassegnata sopportazione) “Cetto, signor Barnco…cetto…!”

11 – PIPIN – (Visibilmente soddisfatto, si alza) “Benissimo…!!”

12 – CALOGERO – (Si alza a sua volta: con rassegnata ovvietà) “Se lei lo dice…” (Allarga le braccia) “…benissimo iè..!!!”

13 – PIPIN – (Prende il portafogli dalla tasca della tuta) “Ouh, mi raccomando…” (Gli allunga una banconota) “…non facciamo scherzi, eh…!!”

14 – CALOGERO – (Prende la banconota e la fa sparire velocemente nella tasca della cappa) “Tranquillo, signor Branco….” (Muove per uscire da destra) “….tranquillo….”

15 – PIPIN – (Lo manda a quel paese con un gestaccio della mano) “Si…si…” (Sacramenta fra se. Poi, di scatto) “Ouh, …” (Lo apostrofa fermandolo) “Quando arrivano moglie e suocera…” (Con ostentta ovvietà) “….è inutile che me lo vieni a dire, eh…!!!”

16 – CALOGERO – (Si è fermato ad un passo dall’uscita: con sofferta sopportazione) “Cetto, signor Branco…” (Prima di uscire da destra) “Baciamo le mani, signor Branco….!”

Pipin rimane solo in scena: rimane fermo in silenzio per qualche attimo, pensoso, poi comincia a passeggiare lentamente.

17 – PIPIN – (Comincia a passeggiare pensoso per la scena, rimuginando tra se, ad alta voce) “Uh

…!” (Sbotta facendo spallucce) “Dice bene, lui…” (Indica distrattamente l’uscita di destra) “….di stare tranquilli….” (Si blocca: alla platea, agitando nervosamente le mani) “Non ce l’ha mica lui moglie e suocera addosso come falchi….!!!” (Ricomincia a passeggiare lentamente: ha un improv-

17                                                                                                                                                                                                 

viso stop. Premendosi una mano sulla pancia con una smorfia di dolore) “Aaaahhh….!!” (Si lascia sfuggire un lamento. Poi, ricominciando a passeggiare in maniera ancora più lenta) “Maledetti lo

ro e maledetto yogurt…!!!!” (Sacramenta feroce. Si ferma. Alla platea, indicando il numero con le dita) “Quattro litri…!!!” (Mugola furioso. Poi, lamentoso) “Tutti in un colpo…!!!” (Si blocca nuo

vamente: dolente e caustico) “E con un attrezzo che più che una macchina per clisteri….” (Sospira profondamente) “…pareva la macchina del verderame….!!!” (Torna a sedersi al tavolino: rimane un attimo in silenzio, meditabondo. Poi sogghigna, facendo spallucce) “L’hai capito, Calogero…!”

(Sbotta fra se) “Pronto a fiondarsi a far rapporto tutte le volte basta intascare…!!” (Mima con pol

lice e indice il segno dei soldi. Rimane un attimo ancora silenzioso. Poi si rianima) “Ouh…” (Sbot-

ta fra se) “…a propsxito…” (Scatta in piedi) “…fammi vedere…!!” (Prende il portafoglio di tasca, lo apre) “Cavoli…!” (Esclama guardandovi dentro con desolazione) “M’ha tosto pelato come una patata…!!!” (Fa spallucce, lo richiude e se lo rimette in tasca) “Fa biente…” (Commenta fra se) “Tanto ora a rompere quand’arrivano moglie e suocera …” (Tassativo, con un gesto emblematico del braccio)  “….non deve più venirci…!!!” (Si blocca, con una smorfia di dolore, comprimendosi la pancia con una mano) “Ahia…!!” (Si lamenta) “Maledettissimo yogurt…!!!” (Sacramenta fra se, avviandosi verso l’uscita di sinistra. L’ha quasi raggiunta, si blocca) “A meno che…” (Ri

muggina fra se ad alta voce) “…non arrivino per qualche motivo…quando c’è Johana…!!!” (Co

nclude preoccupato. Si gira di botto) “Calogero….!!!” (Chiama a gran voce, avviandosi a passo ve-

loce verso l’uscita di destra. Si blocca a centro scena, geme nuovamente di dolore) “Ahi…!!! Acci-

denti a loro e alle loro cure…!!!” (Sacramenta nuovamente riprendendo la sua strada. Prima di u-

scire da sinistra, a tutta voce) “CALOGEROOOO….!!!!”

La scena rimane vuota qualche istante, poi, da destra, fanno il loro ingresso in scena Milena Alia e Bonita.

18 – MILENA – (Entra per prima da destra, precedendo di pochi passi Bonita e facendole da cice-

rone) “Prego, Bonita…” (Si ferma facendole segno di passare) “…accomodati pure…!!”

19 – BONITA – (E’ una ragazza decisamente avvenente. Indossa che lei il camice da paramedico e parla con un marcato accento spagnolo) “Muchas grasias, dotoresa Milena…!”

20 – MILENA – (Le illustra l’ambiente) “Questa è la sala della terapia ginnica…” (Gli indica il tap

peto per terra) “… nonché la sala anamnesi del dottor Huck…” (Gli indica dapprima il divano/ pol-

trona sul fondo e poi la scrivania nell’angolo a sinistra) “Quest’angolo, invece…” (Si avvia al tavo

lino di destra) “…è riservato ai pazienti che aspettano il dottor Huck…”

21 – BONITA – (Ha seguito Milena nel suo percorso illustrativo, sottolineandone le parole con am

pi cenni di assenso del capo) “Muy bien…” (Commenta seriosa: con aria seria e professionale) “Yo creo de aver entendito todo…!”

22 – MILENA – (Con un largo sorriso) “Bene…!” (Poi, anch’essa professionale) “Ora volevo pre-

sentarti l’ultimo dei nostri pazienti…” (Si muove verso il centro scena sempre seguita da Bonita) “Fra l’altro….l’ultimo ad essere arrivato in ordine di tempo…” (Spiega) “Ti ho portato fin qui ades-

so proprio perché fino ad un attimo fa era qui seduto…” (Le indica il tavolino a destra) “…ma pro-

babilmente adesso è rientrato in camera…” (Gli indica l’uscita di sinistra) “Vieni…” (Muovendo per uscire) “Andiamo a cercarlo la…”

23 – BONITA – (Uscendo a sua volta da sinistra subito dopo Milena) “Seguro…vamonos…!”

Passa solo qualche istante e, da destra, fa il suo rientro in scena Pipin.

24 – PIPIN – (Rientra da destra con aria più tranquilla) “Adesso si…!!” (Commenta fra se andan

                                                                                                       18

do a sedersi al tavolino, dando le spalle all’uscita di sinistra) “Mi sento più sollevato…” (Si passa una mano sulla pancia: sornione) “Sotto tutti i punti di vista…!!” (Poi, un po’ contrariato) “L’amico Calogero mi sta costando più di un figlio scemo” (Poi, categorico) “Ma se mi pizzicano

… me costa molto più caro…!!!”

Assorto nelle sue elucubrazioni, Pipin non si accorge che da sinistra rientra in scena Bonita.

25 – BONITA – (Rientra in scena da sinistra, nota Pipin seduto al tavolino, si illumina. Avanza pia

no piano fino ad arrivargli alle spalle, poi, coprendogli gli occhi con le mani, garrula, a tutta voce) “QUI ES…..?!?!?!?”

26 – PIPIN – (Assolutamente sorpreso, agitandosi convulsamente sulla sedia, a tutta voce) “AAAH

HHHH……!!!!!!!!” (Urla con quanta voce ha in gola. Scatta in piedi: furibondo girandosi di scatto con veemenza all’ indirizzo del suo molestatore) “Ma sei scem…..” (Protesta. Realizza, si paralizza

Gli muore il fiato in gola: con un filo di voce, esterrefatto) “Bonitaaaaa…..!?!?!?!?!?!?”

27 – BONITA – (Allargando le braccia, con un sorriso esagerato) “Pipito…my amor…!!!!” (Spa-

ra a tutta voce. Balza verso di lui, avvinghiandolo in un abbraccio esagerato) “Quanto mi sei man-

cato…!!!!”

28 – PIPIN – (Ancora stralunato) “A me invece…” (Cerca di sciogliersi disperatamente dall’ab-

braccio) “Mi ci mancavi proprio…!!!!”

29 – BONITA – (Si scioglie dall’abbraccio: spalanca nuovamente le braccia in maniera esagerata) “My amor…” (Con enfasi) “Te quiero….te quiero mucho…!!!”

30 – PIPIN – (Con disperazione) “Santo cielo…” (Geme: con enfasi) “Son preso male…!!!”

31 – BONITA – (Lo afferra per le braccia: passionale) “Besame…” (Slanciandosi verso di lui) “Besame mucho….!!!!”

32 – PIPIN – (Cerca disperatamente di divincolarsi) “Noooooo…..!!!”

33 – BONITA – (Si blocca, si irrigidisce, si scurisce in volto assumendo un’aria feroce)

34 – PIPIN – (Nota il cambiamento: deve correggersi al volo) “Siiiiiiiii……!!!!!”

35 – BONITA – (Si illumina, si lancia nuovamente verso di lui a braccia spalancate)

36 – PIPIN – (Scatta indietro di un passo: protendendo verso di lei la mano aperta in segno di stop)

“Momento…!!!”

37 – BONITA – (Si blocca, lo guarda interdetta) “Ma…que es…” (Si scurisce nuovamente in volto

guardandolo di sbieco, con voce indagatrice) “Non sei contento di vedermi…?!?!?”

38 – PIPIN – (Cercando disperatamente e inutilmente di ostentare contentezza) “Euuuhhhh…!!!!” (Desolato, a mezza voce, alla platea) “Sapessi…!!!!” (Non gli da il tempo di replicare) “Solo che

….” (Cerca disperatamente una spiegazione logica e accettabile) “Solo che….” (Allarga le braccia

con un sorriso sforzatissimo) “Non me l’aspettavo…!!!”

39 – BONITA – (Lo guarda ancora interdetta) “Ma come…non te l’hanno detto che ho cercato di venirti a trovare, ma….”

40 – PIPIN – (Deciso, l’interrompe) “NO…!!!” (Spara a gran voce: poi, addolcendosi) “E no…!! Sai…” (La prende sottobraccio) “Qui…i dottori sono tassativi…” (Comincia ad accompagnarla passeggiando per la scena) “Fino a un certo punto della cura, le visite…” (Si blocca: categorico) “Sono proibite…!!!”

41 – BONITA – (Lo guarda ancora interdetta: poco convinta) “Ah…!” (Poi, indagatrice) “Quindi.

…” (Indaga ancora) “Nessuno ti ha enformado que…”

42 – PIPIN – (La riprende sottobraccio) “No…no…no…no…” (Ricomincia a passeggiare con lei per la scena) “Proprio nessuno…!” (Si blocca nuovamente: di getto) “Tu, piuttosto…” (Decisamen

te incuriosito e preoccupato) “Come hai fatto a trovarmi…?!?” (La lascia di scatto: indicandone l’abigli amenti da infermiera) “E come hai fatto aaaaaa…….”

43 – BONITA – (L’interrompe: prorompendo in una fragorosa risata) “Pipito…Pipito…” (Sornio-

na) “Mi dovresti conoscere…!!” (Risoluta) “Tu sé que Bonita tene su cabeza….” (Sorniona) “Quan

                                                                                                       19

do decido de fare qualcosa….”

44 – PIPIN – (Si agita) “E lo so bene, vai…!!!”

45 – BONITA – (Comincia a girargli intorno: fa spallucce) “Trovarte…non es stato un problema...

(Allarga leggermente le braccia) “In quanto a questo….” (Si indica gli abiti) “Quando sono venuta a cercarti, ho sentito dire che non riuscivano a sostituire un’infermiera che era malata….” (Si ferma: seria) “Come tu sai….” (Alza un dito come a dare peso alle sue parole) “Yo soy infermiera profes-

sionale diplomada….!!!” (Allarga le braccia: garrula) “Ed eccomi qua….” (Gli salta al collo) “….

mi amor….!!!!!”

In quel momento, da destra, rifà il suo ingresso in scena Calogero

46 – CALOGERO – (Entra da destra col suo passo strascicato: li vede, trasale, si blocca) “Miii…”

(Si volta di scatto, fa per tornare sui suoi passi) “Cà…a schifio fenisce….!”

47 – PIPIN – (Lo vede: trasale, lo ferma) “CALOGEROOOOO…..!!!!!” (Spara a tutta voce: cer-

cando disperatamente di scostare Bonita che gli copre il viso) “Mi volevi dire qualcosa …?!?!”

48 – CALOGERO – (Si blocca di colpo, si volta lentamente) “Ma…signor Branco…” (Esitante, in-

dicando Bonita) “Non so se…..”

49 – PIPIN – (Agitatissimo, quasi ringhiando) “SI….!!!” (Spara a tutta voce) “E muoviti anche

….!!!!!!!”

50 – CALOGERO – (Sbuffa pesantemente: poi, flemmatico) “C’è la signorina Johana….” (Tenden-

do la mano) “Faccio passare….??”

51 – PIPIN – (Sempre più agitato, a tutta voce) “NO…!!!” (Poi, acido) “E togli la mano che non ne ho più…!!!”

52 – CALOGERO – (Fa spallucce: uscendo da destra) “Cetto, signor Branco…cetto…”

53 – BONITA – (Ha seguito il siparietto interdetta: si stacca da Pipin) “La senorita Johana…?!?!”

(Domanda: feroce) “Qui es…?!?!?”

54 – PIPIN – (Non sa cosa dire) “E’…” (Si agita convulsamente: cercando di sottrarsi a Bonita che lo incalza sempre più feroce) “E’ una visita…” (Butta li più convincente che può) “Solo una visita

…” (Ribadisce) “…tutto li…!”

55 – BONITA – (Lo guarda storto) “Visita…?!?!” (Poi, agra) “Ma non te le avevano vietate…???”

56 – PIPIN – (Di getto) “Nu…!!!” (Nota lo sguardo di fuoco di Bonita: si corregge al volo) “Non più da ieri….” (Si accorge di aver sbagliato ancora: si corregge nuovamente) “Da stamattina…!!!”

57 – BONITA – (Gli si piazza davanti, braccia conserte: a muso duro, quasi ringhiando) “Pipito, tu me tradisci….?!?!?!?”

58 – PIPIN – (Trasale: d’impeto) “Nooooo….!!!” (Si affretta a smentire) “Ma figurati…!!”

59 – BONITA – (Non si smuove di un millimetro) “Pipito…” (Chiede ancora glaciale) “…tu me tra

disci…?!?!?!?”

60 – PIPIN – (Cerca di convincerla) “Ma no, ma no….” (Si china verso di lei, la prende dolcemen

te sottobraccio) “E’ solo un’amica di…un’amica di….” (Non sa cosa dire: si gira verso la platea, agitando una mano a mo di pigna) “Un’amica di chi….?!?!?!?”

61 – BONITA – (Con calma glaciale) “Pipito…” (Poi, a tutta voce, ferocissima) “…mi te mato..!!”

62 – PIPIN – (Drastico) “Eccola li…!!!” (Poi, annaspando disperatamente) “Ma t’ho detto che è un’amica di….” (Comincia a guardarsi intorno alla disperata ricerca di un aiuto) “Un’amica diiiii…..”

  

In quel momento, da sinistra, rifà il suo ingresso in sena Milena Alia

63 – PIPIN – (La vede, si illumina: indicandola, a tutta voce) “Della dottoressa…!!!!”

64 – MILENA – (Entra in scena da destra, sta osservando alcune cartelle. Alle parole di Pipin, tra

sale. Interdetta) “Prego…?!?!?”

                                                                                                       20

65 – BONITA – (Scatta verso di lei: imperiosa, a muso duro) “Milena…!!!”

66 – MILENA – (Sorpresa e interdetta) “Si…?!?!?”

67 – BONITA – (Di getto, sempre sostenuta) “Tu tiene un’ amiga che se chiama Johana…?”

68 – MILENA – (Secca, sempre con ostentato stupore) “No…!!!”

69 - BONITA – (Si gira di scatto verso Pipin) “Pipito…” (Con glaciale ovvietà) “Mi te mato…!”

In quel mentre, da destra, rifà il suo ingresso in scena Tugni.

70 – TUGNI – (Entra in scena da destra, con massima tranquillità: è allegro. A Pipin) “Ciao Pipin.

….” (Lo canzona) “Sei ancora vivo…?”

71 – PIPIN – (Sente l’amico alle sue spalle, si illumina: buttando indietro la mano di scatto, quasi a schiaffeggiare Tugni che è subito dietro di lui) “Sua…!!!!” (Si gira, lo prende sottobraccio. A Bonita, perentorio ) “Johana….” (Indica Tugni) “…è un’amica di Tugni…!!”

72 – TUGNI – (Trasale) “Johana a l’è me am…” (S’irrigidisce) “Ouh, ouh…calma, eh…!!” (Prote-

sta vigorosamente staccandosi da Pipin) “Che io ho la mia Vanda…” (Facendo un gesto categori

co con la mano) “…e basta…!!”

73 – PIPIN – (E’ colto in contropiede) “Ma porca…!!” (Smoccola. Poi, risoluto) “Appunto…!!” (Senza dar modo a nessuno di interloquire, di getto) “Johana…” (Indica in alto con l’indice) “…è amica di Vanda…” (Indica a sinistra con l’indice. Poi, indicando Tugni, alla sua destra, con l’indice) “…che è amica di Tugni…!!!”

74 – TUGNI – (Perentorio) “E tu sei fuori…” (Fa il gesto della pazzia con una mano davanti alla fronte) “…come un poggiolo a terrazza…!!!”

Prima che  Pipin e Bonita riescano a intervenire, è Milena che risolve inaspettatamente la situazio-

ne.

75 – MILENA – (Ha assistito stranita al siparietto senza capirci nulla. Scrolla la testa, si riprende, poi sbuffa pesantemente) “Insomma, basta…!” (Sbotta decisa) “Voi due…” (Rivolta a Tugni e Pipin) “Smettetela di fare i pagliacci, sedetevi e…” (Li guarda malissimo) “…se non avete proprio niente di meglio da fare…” (Perentoria, quasi ringhiando) “…contate le mosche…!!!” (Poi, a Boni

ta che ha continuato a fissare Pipin per tutto il tempo con sguardo bieco) “E tu muoviti….” (Indi-

cando l’uscita, prima di uscire da sinistra) “Abbiamo del lavoro da fare…!!”

76 – BONITA – (Sbuffa a sua volta pesantemente, si avvia a sinistra per seguire Milena. Poi si blocca: girandosi di scatto, feroce) “Pipito…!!!”

77 . PIPIN – (La guarda con sguardo ebete e sorriso sognante: mandandogli un bacio con una  ma-

no) “Mi amor….!!!”

78 – BONITA – (A tutta voce, con un grugnito, prima di uscire a sua volta da sinistra) “No te preocupe….facciamo i conti dopo…!!!!”

          

La scena rimane ferma qualche istante con Pipin immobile e Tugni che si gratta la testa. Poi è Tugni che rompe gli indugi.

79 – TUGNI – (Rimane immobile, preoccupato e perplesso, grattandosi la testa. Poi, con voce bas-

sa e decisamente infastidita) “Vorrei proprio sapere….” (Sbotta glaciale) “Quale altro paciugo hai creato….!!”

80 – PIPIN – (Si rianima, trasale: in panico, scattando verso l’amico e agitandogli convulsamente le mani in faccia) “Sono solo le undici…è in anticipo…!!!” (Grida furibondo. Ribadisce il concetto cominciando poi a camminare su e giù furiosamente per la scena) “E’ in anticipo…” (Grida ancora fra se. Poi, a Tugni, fermandosi e voltandosi verso di lui, disperato) “Hai capito….?!?!?!?”

81 – TUGNI – (Irritato, lo canzona) “Mi pareva quasi di averlo intuito…!!”

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82 – PIPIN – (Riprende a camminare furiosamente avanti e indietro) “Mo che faccio…?!?!” (Ripe-

te fra se con disperazione) “Mo che faccio…?!=!” (Nota Tugni, che, in attesa che l’amico si calmi, si è avvicinato al tavolinetto a destra, sedendosi ad una delle sedie, che ridacchia divertito fra se. Si blocca: a Tugni, minaccioso, andando verso di lui) “E tu cos’ hai da ridere…..?!?!?!?”

83 – TUGNI – (Alza le mani verso Pipin, in segno di scusa) “Oh niente, niente….!!” (Si affretta a giustificarsi) “Solo che….”

84 – PIPIN – (Ancora inferocito, si gira di scatto) “Solo che….?!?!?!?”

85 – TUGNI – (Abbozza: continuando a sogghignare divertito) “Mi chiedevo che razza di scuola di sesso è questa …” (A Pipin che lo guarda senza capire, indicando l’uscita di destra) “Seduto di la che aspetta c’è un uomo vestito da donna….” (Decisamente divertito) “Chissà cose gli insegnano a quello …!!!!”

86 – PIPIN – (S’incupisce ancora di più) “Tugni, guarda come parli, sai….!!!” (Inveisce contro di lui, quasi aggredendolo. Gli si avvicina: a muso duro, sventagliandogli l’indice sotto il naso) “Guar

da come parli…!!!!!”

87 – TUGNI – (Si irrigidisce: gli muore il sorriso sulle labbra) “Pe….” (Mormora quasi) “Perché...

….?!?!?!?”

88 – PIPIN – (Feroce) “LA MIA….” (Si indica, sottolineando la parola alzando il tono della voce) “..….Johana…” (Spiega poi, infervorandosi) “…viene da un percorso di vita duro….” (Dramma

tico) “….e doloroso….!!” (Categorico, con aria di superiorità,a tutta voce) “Altro che storie…!!!”

89 – TUGNI – (E’ rimasto pietrificato) “Signore Iddio….!!” (Mormora appena crollando a sedere come se privo di forza sulla sedia dov’era prima) “Una checca….!!!!!!!!!”

90 – PIPIN – (Ancora sostenuto) “Checca un corno…!!!” (Fa spallucce) “Johana….” (Fa una pausaquasi a cercare le parole giuste. Si calma) “Johana…” (Comincia a spiegare) “…viene dal Sud Africa…” (Cattedratico, alzando l’indice) “Da CapeTown…!!” (Si siede accanto a Tugni, dan-

do le spalle all’entrata di destra) “Ha deciso di seguire la sua natura e s’è fatta operare…” (Conti

nua serissimo. Poi, solenne) “Nello stesso ospedale dove operava Barnard….” (Poggia una mano sul ginocchio di Tugni che, d’istinto, si ritrae bruscamente: con enfasi) “Quello che trapiantava i cuori…!!!!”

91 – TUGNI – (E’ rimasto di sale) “Pipin….” (Lo apostrofa con voce metallica) “Qui non si tratta di un trapianto….” (Deciso a tutta voc, mimando il verso di strappare con la mano) “Ma di un espianto….!!!!!!!!”

 

Nel frattempo, non vista, da destra ha fatto il suo ingresso in scena Johana.

92 – JOHANA – (Entra da destra con aria circospetta. E’ una ragazza bionda, dinoccolata, vistosa

mente truccata,  con una parrucca bionda e una grossa borsa. Si muove in modo il più aggraziato possibile ma denotando caratteristiche non proprio totalmente femminili. Vede i due presi nei loro discorsi, riconosce Pipin, s’illumina) “Oh…!!” (Si avvicina con passo felpato arrivandogli alle spal

le: coprendogli ,gli occhi con le mani, sdolcinata) “Cuuuucù…!!!!”

93 – PIPIN – (Trasale) “AAAAHHHHHHH….!!!!!!!” (Urla con quanto fiato ha in corpo: scatta in piedi come una molla girandosi di colpo) “La checc….” (Bisbiglia quasi senza fiato. Si blocca: rivolge uno sguardo carico d’oro a Tugni che è scoppiato clamorosamente a ridere in modo scomposto, si corregge. Sempre con un filo di voce) “Johanaaaa….!!!”

94 – JOHANA – (Parla ostentando una caricaturale cadenza inglese e inframmezzando le parole con un inglese assolutamente maccheronico e improponibile) “My dear….che ti succede….?!?!?”

95 – PIPIN – (Agitatissimo) “L’infarto….” (Ansima pietosamente: premendosi una mano sul cuore)

“Un colpo…!!!!”

96 – TUGNI – (Lo apostrofa, cerca di minimizzare) “E dai….sei sempre lo stesso esagerato…!!”

97 – PIPIN – (Stizzito, di rimando) “E ouh….” (Ancora col fiato corto) “Una va bene…” (Mima il gesto di coprirsi gli occhi con le mani) “….ma due…!!!!”

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98 – JOHANA – (Gli si avvicina, lo prende dolcemente per un braccio) “Ma….Pipins….sei adirato

…..?!?!?” (Mugolando, fingendo un pianto affranto) “Io che credevo…di farti una bella sorpresa…!

99 – PIPIN – (Muovendosi agitato) “Si…si…” (Ansima quasi) “E’ proprio…” (Fa un gesto catego-

rico con le mani) “Una bella sorpresa….!!”

100 – JOHANA – (Con ostentato sgomento) “Ma Pepino…” (Ripete) “…allora….” (Scoppiando in un pianto dirotto fra guaiti e singhiozzi) “Non sei contento di vedermi…..!!!!”

101 – PIPIN – (Alza gli occhi al cielo, smoccolando in silenzio) “Noooooo….!!!!” (Con un sorriso

sforzatissimo) “Ma figurati un pò….!!!!” (Cerca di ammansirla. La prende dolcemente sottobrac-

cio) “Se sono stato io che t’ho detto di venirmi a trovare….!!!!” (Le accarezza i capelli con un sorriso ebete sulle labbra e Johana china la sua testa verso di lui) “E’ solo che non t’aspettavo ancora…” (Le alza dolcemente il viso guardandola negli occhi: la rimprovera con fare sdolcinato) “Sei un pò in anticipo….!!!”

102 – JOHANA – (Ricambia le moine. Sdolcinata pure lei, con un sorriso ebete e fare melenso) “Oh, Pepins….” (Geme quasi) “Lo sai che non posso stare senza di te…!!”

103 – TUGNI – (E’ rimasto a guardare senza proferire verbo. Salace, fingendo tenerezza) “I fidan-

zatini de Peynet….” (Con una smorfia feroce, alla platea) “Che schifezza….!!!!”

104 – PIPIN – (Accompagna Johana verso il divano/poltrona sul fondo) “Lo so…lo so….” (La fa sedere) “Lo so bene, cara….” (Si siede accanto a lei) “Anche a me manchi tanto sai….” (Gli prende dolcemente una mano fra le sue) “Il fatto è che non ti aspettavo ancora e il portiere…” (Indical’usci

ta di destra) “…non mi ha nemmeno detto che….” (Si blocca: s’incupisce di colpo) “Il portiere…!” (Spara deciso sotto lo sguardo stranito di Johana che non capisce) “Gli avevo detto di non farla entrare….!!!!” (Realizza: di scatto) “Calogero….!!!” (Spara di colpo a tutta voce) “Brutto asino !!”

105 – JOHANA – (Lo guarda stranita) “Ma…” (Chiede interdetta) “Che cosa…”

106 – PIPIN – (S’alza di scatto) “Ora ti sistemo…!!!” (Sacramenta fra se. Poi chinandosi verso la sempre più interdetta Johana) “Scusami eh….arrivo subito…!!!

107 – JOHANA – (Si preoccupa) “Si ma….” (Allarga leggermente le braccia) “Che succede ora….

?!?!?

108 – PIPIN – (Avviandosi a grandi passi verso destra) “Niente, niente….non preoccuparti….” (Si ferma un attimo: voltandosi verso Johana, con un gesto rassicurante della mano) “Arrivo subito, eh…(Fa per riprendere la corsa: incrocia lo sguardo ilare di Tugni) “E tu…” (Lo apostrofa bieco) “Mi raccomando….!!!!”

109 – TUGNI – (Di rimando) “Tranquillo….” (Categorico, indicando Johana) “…non te la tocco proprio….!!!!!”

110 – PIPIN – (Lo manda all’inferno con un gestaccio, poi, riprendendo la sua marcia e uscendo velocemente da destra, a tutta voce) “Calogero….brutto asino che raglia….!!!!!!!!”

        

Pipin esce velocemente da destra, lasciando Tugni e Johana soli in scena: Tugni seduto con aria in terrogativa e dubbiosa vicino al tavolinetto di destra, Johana sulla poltrona/divano sul fondo.

I due restano qualche attimo in silenzio, Johana agitandosi nervosamente sulla poltrona/divano e girando intorno lo sguardo, piuttosto spazientita, Tugni cercando disperatamente di rimanere im-

passibile e di evitare in ogni modo il suo sguardo.

Poi è Johana che rompe gli indugi.

111 – JOHANA – (Gira nervosamente lo sguardo attorno, incrociando quello di Tugni che, mentre lei si illumina in un largo sorriso, distrae istantaneamente il suo rivolgendo ad un punto non meglio identificato sul soffitto. Ha un piccolo gesto di disappunto, poi parte all’attacco) “Ecxcuzmi….” (E

sordisce in un improbabile inglese: poi, alzandosi ed avvicinandosi a Tugni che, man mano che lei si avvicina da segni di sempre più inquietante imbarazzo) “You parl l’Inglez…” (Si allunga verso du lui: speranzosa) “Veros….?!?!?”

112 – TUGNI – (Che fino ad allora l’ha guardata con evidente imbarazzo ed uno sguardo ebete di-

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pinto sul viso, si irrigidisce) “No….!!!!” (Risponde secco) “Parlo zeneiz…” (La scimmiotta: peren-

torio) “Son di vacais…!!!”     (*)

113 – JOHANA - (Si ritrae facendo un ampio gesto di comprensione con la testa) “Aaahh…!!” (Sot

tolinea a tutta voce: si blocca, fa spallucce) “Fa niente…” (Ribatte decisa: sedendosi di fronte a lui con un sorriso a tutta bocca) “….parliamo in italiano…!!”

114 – TUGNI – (Alzando gli occhi al cielo) “Ooh….” (Volgendosi alla platea, con un’espressione di somma delusione) “Come son contento…!!”

115 – JOHANA – (Lo guarda sorniona) “Lei…” (Esordisce) “Dev’essere Tugni…” (Gli posa una mano su un ginocchio) “…l’amico di Pipin…” (Con sguardo complice) “…quello che l’ha accompa

gnato qui…!!!”

116 – TUGNI – (Secco) “Si…!!!” (Ritraendo di scatto la gamba) “Ma la penso in un altro modo!”

117 -  JOHANA – (Ritrae la mano: sempre con complicità) “Suvvia, Tugni….!!” (Alza la mano ver

so l’alto) “Non mi dica…” (Si sporge verso di lui: scuotendo lievemente la testa, ammaliatrice) “…

non mi dica che non le piace l’avventura…!!”

118 – TUGNI – (Trasale: piccato) “Sta a sentire….” (Si sporge verso di lei) “Io ho accompagnato

Pipin perché me l’ha chiesto da amico.!!” (Categorico) “Per il resto….” (Agitandogli la mano con indice e medio chiusi a “o” sotto il naso e ritmando le parole con il gesto) “…io…ho la mia Vanda

…e basta…!!” (Scimmiottandola scuotendo lievemente la testa con aria ostentatamente ammalia-

trice) “Ci siamo capiti…?!?!?”

119 – JOHANA – (Approfitta del fatto che Tugni si sta sporgendo verso di lei e, velocissima, gli schiocca un bacio sul naso lasciandolo di pietra. Poi, mentre lui tarda a riaversi dalla sorpresa, co

mincia ad arruffargli i capelli con una mano: canzonandolo) “Che ne dici, bel maschione…?!?!?”

In quel momento, da destra, rifanno il loro ingresso in scena Milena e Bonita.

120 – MILENA – (Entra per prima, li vede, si blocca: interdetta) “E questi…?!?!?”

121 – BONITA – (Segue a breve Milena: si blocca a sua volta, punta Johana con lo sguardo. Con voce sofferta) “Madre de Dios…” (Geme quasi: indicandola con un dito) “…quanto sei brutta…!!”

122 – JOHANA – (Si sente presa in castagna: trasale leggermente. Voltandosi verso di loro, con un sorriso forzato) “Oh, scusate…” (Si rialza, cerca di darsi un contegno) “Io e il signor Tugni sta-

vamo solo facendo due chiacchere…” (Indica l’uscita di destra) “…intanto che….”

123 – MILENA – (Con la convinzione di aver capito tutto) “Aaaaa….ho capito…!!” (La squadra) “Lei dev’essere Johana….” (Indica Tugni. Con aria leggermente schifata) “L’amica di questo bel ti

po…!!!”

124 – TUGNI – (QUASI IN CONTEMPORANEA A MILENA) “Ouh, calma eh…!!” (Fa una breve pausa: si indica e, risoluto) “IO non la conosco nemmeno…!!!”

125 – BONITA – (QUASI IN CONTEMPORANEA A TUGNI) “Pipitoooo….!!!” (Esclama con voce sofferta: si mette una mano sulla bocca, fa una breve pausa) “Non sai quanto me dispiace…!!!”

126 – MILENA – (A Tugni, caustica) “Euh…come no…!!” (Poi, avviandosi verso destra seguita come un automa da Bonita) “Comunque….questo è un ospedale, non una casa di appuntamenti…” (Drastica, prima di uscire) “Comportiamoci di conseguenza…!!!”

127 – JOHANA – (Le guarda uscire con aria di sufficienza, poi fa spallucce: acida) “Bacchettona..

…!!”

Qualche attimo dopo, da destra, rientrano Pipin e Calogero: stanno discutendo animatamente.

128 – PIPIN – (Rientra per primo seguito da Calogero: è visibilmente contrariato. A muso duro) “Si può sapere cosa ti pago a fare se poi non  fai quello che ti dico…?!?!?

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129 – CALOGERO – (Fa spallucce) “Signor Branco….” (Allarga leggermente le braccia) “Lei non mi diede più il giusto dovuto….” (Con sconcertante ovvietà) “E io… che non avesse più bisogno dei miei servizi penzai….!!!”

130 – PIPIN – (Feroce, quasi digrignando i denti) “Sta a senti, microcefalo….” (Lo apostrofa mala                                                                                                mntee) “Non ti ho più dato soldo perché a furia di tendere la mano…” (Ne scimmiotta il gesto) “…

mi hai pelato come una mela…!!!” (Lo prende per un braccio: facendo in modo che Johanna, che si sta avvicinando sempre più interdetta e preoccupata non riesca a sentire) “Alle due arrivano mia moglie e mia suocera e mi portano…” (Mima il gesto dei soldi con pollice e indice) “…i rifornimen

ti…”(Poi spingendo sempre più indietro verso l’uscita di destra Calogero man mano che Johana avanza “Tu però adesso fai quello che devi fare….”

131 – JOHANA – (E’ alle spalle di Pipin, cerca inutilmente di capire quello che sta succedendo, ne richiama l’attenzione) “Pippins….!!”

132 – PIPIN – (Si gira di scatto verso di lei: ostentando un sorriso a tutta bocca) “Amoruccio…” (Più suadente che può) “Sono subito da te…!!” (Si gira di scatto verso Calogero: ferocissimo) “E vedi di farlo bene….” (Si gira di scatto verso Johana: suadente) “Stella del mio mattino…!!” (Si gira di scatto verso Calogero) “Che ti conviene….!!!!” (Si gira di scatto verso Johana) “Luna delle mie sere …!!!!”

134 – CALOGERO – (Sorpreso e preoccupato per la reazione di Pipin) “Sssssssiii….signor Bran-

co…” (Farfuglia quasi. Poi, afferrando per un braccio Pipin che sta andando ad abbracciare Jo-

hana) “Ma…signor Branco…!”

135 – PIPIN – (Si gira di scatto: secco) “Si…?!?!?”

136 – CALOGERO – (Poco convinto, facendo dondolare leggermente la testa sui lati) “Ma siamo sicuri che veramente arrivano i picci e me possa convenire….?!?!?”

137 – PIPIN – (Categorico) “Si, perché se non lo fai, invece dei soldi…” (Perentorio) “…ti do tante botte che ti levo d’insieme…!!”

138 – CALOGERO – (Resta interdetto: gli muore il sorriso che ha sulle labbra. Con una smorfia quasi di dolore) “Ah…!!”

139 – PIPIN – (Si sta dirigendo verso Johana con un sorriso sfolgorante. Si volta leggermente: con un ghigno atroce) “Eh…!!” (Poi, riprendendo la marcia ed il sorriso a tutta bocca) “Johana…!!!” (Spara a tutta voce: allargando le braccia) “Fatti un pò abbracciare come si deve…!!!”

Calogero da tempo a Pipin di abbracciare Johana, baciarla su entrambe le guance e scambiarsi qualche moina poi interviene.

140 – CALOGERO – (Professionale) “Scusate…scusate…scusate….” (Comincia a interloquire avanzando impettito verso il centro scena) “Chiedo scusa alle signorie vostre….” (Si rivolge a Tu-

gni e Bonita) “…ma fra poco il Dottor Huck comincia le visite in corsia e quindi le viste devono es-

sere interrotte…” (Indica l’uscita di destra) “Se volete seguimmi in sala d’aspetto, potrete rivedere i vostri cari non appena le visite saranno temminate….”

141 – TUGNI – (Lo guarda interdetto, poi guarda l’orologio: per nulla convinto) “Sarà…!!” (Poi, alzandosi ed uscendo da destra, a Pipin) “Ci vediamo…!!”

142 – PIPIN – (Guarda Tugni di sottecchi quasi a giustificarsi, poi a una sempre più interdetta Jo-

hana) “Vedi, cara…” (Le spiega accompagnandola sottobraccio verso l’uscita di destra) “…è per questo che ti ho detto di venire dopo le due …” (Con aria mesta) “Prima ci sono le visite…” (Si fer-

ma: allarga leggermente le braccia, scusandosi) “I parenti devono attendere fuori…” (Desolato) “Mi tocca farti aspettare…!!!”

143 – JOHANA – (Riprende la marcia verso l’uscita di destra) “Oh…non importa…non importa, my love…” (Quasi sussurrando) “Dopo….” (Maliarda) “Sarà ancora più bello…!!” (Uscendo da destra, convinta) “Intanto potrò approfondire la conoscenza con il tuo amico Tugni…!!”

144 – CALOGERO – (Li ha seguiti, avviandosi a sua volta verso l’uscita di destra: si ferma un atti

                                                                                                       25

mo) “Signor Branco…” (Ruffiano) “Si ricoddi cosa m’ha promesso…!!!”

145 – PIPIN – (Prima che Calogero esca velocemente da destra con un’espressione vivamente pre-

occupata) “Calogero…” (Truce) “E tu ricordati…” (Mima il gesto delle botte) “…cosa t’ho promes

so io…!!”

         

Uscito Calogero, Pipin rimane solo in scena.

146 – PIPIN – (Guarda uscire prima Johana e poi Calogero: sospira pesantemente, si rilassa) “O mamma….!!!!” (Smoccola fra se avviandosi lentamente verso il tavolinetto nell’angolo) “Che gior-

nata…!!” (Si siede VOLGENDO LE SPALLE ALL’ENTRATA DI DESTRA) “Che giornata…!!!!” (Spara a tutta voce agitando una mano verso l’alto. Si rilassa: guarda l’orologio) “L’una e mezza

…!” (Si rianima) “Prima che arrivino i barbari…” (Sorride convinto) “…un pò di tempo ce l’ho ancora...!”

In quel momento, da destra, con passo sostenuto, rifà il suo ingresso in scena Bonita

147 – BONITA – (Rientra da destra con passo sostenuto, vede Pipin, si illumina: assalendolo alle spalle, gettandogli le braccia al collo) “Pipito…” (Spara a tutta voce) “MY AMOR….!!!!!!!”

148 – PIPIN – (Non se l’aspetta: trasale, scatta come una molla) “AAAAAAHHHHHHH…..!!!!!”

(Spara a tutta voce: in piedi, girandosi di scatto verso Bonita) “Cribbio…” (Sconsolato, allarga le braccia) “Ma allora è un vizio…!!”

149 – BONITA – (Non lo considera: infervorata lo raggiunge e lo abbraccia) “Scusame…scusame

….” (Comincia a baciarlo sulle guance con insistenza) “Scusame per aver dubitato di te…!!”

150 – PIPIN – (Non capisce: abbozza) “Ma figurati…ma dai…” (Butta li tanto per dire) “Non è mi

ca successo niente…!!”

151 – BONITA – (Continua a baciarlo sulle guance con foga) “Scusame, Pipito….” (Lo guarda quasi supplichevole: con voce dolente) “Li ho visti Pipito…li ho visti…!!!”

152 – PIPIN – (Non capisce) “Chi….?!?!?”

153 – BONITA – (Concitata) “Tugni e la su amiga…” (Spiega) “…Johana…!!” (Indica il tavolino) “Proprio achì…!!!”

154 – PIPIN – (Trasale: meravigliato) “Ah…!!”

155 – BONITA – (Fa ampi cenni di conferma con la testa) “Achì…achì…” (Indica nuovamente il tavolino. Fa spallucce) “Però…” (Rincara la dose) “…fare certe cose in ospedale…!!”

156 – PIPIN – (Stupito, fra se, alla platea) “Però…” (Un po’ seccato) “Hai capito l’amico…!!”

(Abbracciando Bonita e carezzandole i capelli consolatore mentre lei continua a mormorare frasi di scuse inintelligibili, con un sorriso sornione) “Comunque, allo scopo è servito…!!” (Poi, a Boni

ta, comprensivo e consolatore) “Dai, dai…non fare così….!!” (Le solleva lo sguardo reggendole il mento) “Dopo tutto….” (Conclude con ovvietà) “E’ stato solo un malinteso….!”

157 – BONITA – (S’illumina in un largo sorriso) “Oh, Pipito…” (Riconoscente) “Grasias por tu comprensione…” (Categorica) “Te juro…” (Con un gesto emblematico della mano) “…qui non aca

drà più….!!”

158 – PIPIN – (S’illumina a sua volta in un largo sorriso) “Lo so…lo so…” (Le cinge amorevol-

mente le spalle con un braccio, con un sorriso ruffiano, accompagnandola verso la poltrona/divano sul fondo) “Ne sono scicuro…!!”

159 – BONITA – (In sollucchero) “Pipito…” (Si siede sulla poltrona/divano) “Sei un amante favo-

loso…” (Perentoria mentre Pipin si siede) “Sarai un marito stupendo…!!!”

160 – PIPIN – (Trasale, sobbalzando leggermente sul divano: fra se, a mezza voce) “Ahimemì…

che brutto discorso…!!”

162 – BONITA – (Nota il sobbalzo: preoccupata) “Pipito…que es…?!?!?”   

163 – PIPIN – (Si ricompone) “Oh, niente…” (Con un sorriso ruffiano) “..è che….” (Suadente, sbat

                                                                                                       26

tendo le palpebre e tendendosi verso di lei) “Averti così vicino….mi da sempre i brividi…!”

164 – BONITA – (Lusingata) “Ammaliatore…!!!”

165 – PIPIN – (Con fervore) “Ammaliatrice…!!!”

166 – BONITA – (Gli mette le braccia a collo) “Conquistatore…!!”

167 – PIPIN – (Fa altrettanto) “Conquistatrice…!!!”

In  quel momento, da destra, rifà il suo ingresso in scena un trafelato Tugni

168 – TUGNI – (Irrompe in scena da destra, trafelato) “Pipin….!!!” (Spara a tutta voce precipitan-

dosi verso il divano/poltrona: scuote l’amico per una spalla) “C’è la Lia….!!!!!”

169 – PIPIN – (Si distoglie solo un attimo dalle braccia di Bonita) “Alia…?!?!?” (Chiede meravi-

gliato: fa spallucce) “Frega assai della dottoressa….” (Perentorio, prima di rituffarsi nell’abbrac-

cio) “Ho altro da fare…!!!”

170 – TUGNI – (Si scosta leggermente, alza lo sguardo verso il cielo con un doloroso lamento: poi ritorna all’attacco) “Pipin….” (Spara a tutta voce. Afferra Pipin, lo volta di scatto verso di se: poi , sillabando le parole) “C’è…la…Lia….!!!” (Perentorio, sempre sillabando le parole, usando un tono ben oltre le righe) “TUA…SUOCERA…!!!!!!!!”

171 – PIPIN – (Trasale: si stacca dall’abbraccio) “Mia suoc…!!!!” (Spara a tutta voce alzandosi di scatto: la voce gli muore in gola. Trafelato, guarda l’orologio) “Ma….” (A Tugni, stranito) “Il pran zo…” (Conclude categorico) “…l’hanno buttato giù con l’imbuto…!!!!!!”

172 – TUGNI – (Allarga le braccia) “Ma mi….” (Desolato) “Cosa vuoi che ti dica…!!”

173 – PIPIN – (Si blocca: di colpo assume un’espressione feroce) “Calogero….!!!!” (Ringhia a mez

za voce: poi, partendo di gran carriera verso l’uscita di destra) “Ma io lo uccido…!!!”

174 – TUGNI – (Lo blocca) “Pipin…!!!” (Con sguardo sornione) “Sta intrattenendo l’altra…!”

175 – PIPIN – (Non capisce: interdetto) “L’altra….?!?!?”

176 – TUGNI – (Con una smorfia d’impazienza) “L’altro….” (Allarga le mani in segno di resa: canzonandolo, con scontata ovvietà) “Fai tu…!!”

177 – PIPIN – (S’irrigidisce) “O mammaaaaa…!!!!”

178 – BONITA – (Ha osservato la scena per qualche istante interdetta: si è alzata ed ora è alle

spalle di Pipin, nuovamente con espressione feroce) “Pipito…” (Lo apostrofa richiamandone l’at-

tenzione: piazzandosi davanti a lui, braccia conserte, dopo che si è voltato a guardarla) “Que es questa historia…?!?!?” (Ferocissima, guardandolo di traverso) “Tu suocera….?!?!?!?!?”

179 – PIPIN – (Al richiamo di Bonita si è irrigidito, voltandosi poi lentamente verso di lei: allibito,

sillabando a malapena le parole) “Miaaa….” (Comincia a farfugliare) “…..suo….” (Prosegue con voce in calando, sempre più bassa, fino a spegnersi in un rantolo. Si rianima subito. Scatta come folgorato: a tutta voce) “Non mia suocera….” (Indica Tugni) “…SUA…” (Rafforza la parola alzan

do il tono della voce) “…suocera….!!!!”
180 – BONITA e TUGNI – (IN CONTEMPORANEA, Bonita INDICANDO TUGNI e Tugni indican

do BONITA)

-TUGNI – (Stupefatto e spaventato) “Mia…” (Si indica) “…suocera….?!?!?!?”

-BONITA - (Assolutamente interdetta) “Su….” (Indica Tugni) “…suocera….?!?!?!?”

181 – PIPIN – (Concitato) “Si….” (A Bonita, indicandogli Tugni che alle parole di Pipin batte le mani, si copre il viso e poi le alza verso il cielo smoccolando pesantemente  a bassa voce) “SUA

….(Rafforza la parola alzando il tono della voce)  “…suocera…!!!!” (Le si avvicina, la prende sottobraccio: con tono cospiratore) “Presto, Bonita….” (Sempre con fare concitato) “…bisogna aiutarlo…!!”

182 – BONITA – (Perplessa) “Si, va bueno, ma….” (Allarga leggermente le braccia) “No te agita-

re così….!!” (Con ovvietà) “Dopo tutto…” (Rafforza le sue parole agitando decisa le mani) “Il pa-

sticcio se l’è creato lui….!!” (Indica Tugni: poi, perentoria) “Fossi su mujera…” (Rabbiosa, mani sui fianchi) “…mi lo mato…!!!!”

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183 – PIPIN – (Agitato e fingendosi quasi offeso) “Bonita…non ti permettere, sai…!!” (La rampogna con vigore) “Tugni…” (Solenne, alzando l’indice) “…è un grande amico…!!”

184 – TUGNI – (Che è rimasto a seguire tutta la manfrina in disparte, alternando smorfie e gesti di disperazione a espressioni di rabbia inaudita, sarcastico, a tutta voce) “E puoi dirlo forte…!!!”

185 – PIPIN – (Rincara la dose) “E io non posso manco pensare di non aiutarlo ora che per un momento di debolezza rischia….”

186 – BONITA – (Lo interrompe: conciliante) “Va bueno..va bueno, Pipito…” (Allarga leggermen

te le braccia) “Dimmi cosa devo fare….!”

187 – PIPIN – (Con fervore) “Così va bene….!!!!” (Poi, invitando Tugni ad avvicinarsi)“Ascoltate

mi bene…tutti e due…” (Comincia a spigare) “Tu…” (Indica Bonita) “…vai di la in corsia….”(Co

fervore) “Sai dove tengono quello mezzo matto che chiamano l’anima in pena , vero…??” (Cercan

do conferma alle sue parole con ampi gesti del capo) “T’hanno fatto vedere dov’è, vero…?”

188 – BONITA – (Con rassegnata pazienza) “Si, Pipito….si…!!”

189 – PIPIN – (Concitato ma lucido, a Bonita) “Vai di là e apri la stanza così Tugni e Johana  ci si nascondono dentro e poi vieni di qua e vai a dire a Calogero che faccia entrare quelle due streghe e resta di la con lui …” (Poi, secco, rafforzando il tono della voce e indicando di sottecchi, mano dietro la schiena Tugni che afferra al volo ed assume un’espressione di disperato disgusto) “Intan-

to io vado di la….” (Comincia ad agitare convulsamente le mani indicando destra, sinistra e cen

tro scena tipo vigile che dirige il traffico: indica l’uscita di destra) “…e Johana la porto di qua….” (Indica il pavimento: rivolto a Bonita) “Poi, quando tu vieni di qua da la…” (Indica l’uscita di destra e il centro scena in rapida sucessione) “…e vai di la…” (Indica l’uscita di destra) “Tugni accompagna Johana di la e vanno a nascondersi…” (Indica nuovamente l’uscita di sinistra) “E io resto di qua….” (Indica ancora il centro scena) “…e trattenqo quelle due di la…!!!” (Indica nuova

mente l’uscita di destra. Si ferma, si deterge il sudore dalla fronte con il taglio della mano ansiman

do pesantemente, poi, a Tugni e Bonita che lo guardano interdetti e sconvolti) “Allora….” (Con e

spressione quasi implorante) “…capito…?!?!?”

190 – TUGNI e BONITA – (Si scambiano uno sguardo interrogativo, poi, insieme, desolati) “No..!

191 – PIPIN – (Alza lo sguardo al cielo, smoccolando pesantemente in silenzio, poi scrolla le spalle

categorico) “Fa niente…!!!!” (Prende Bonita per un braccio: spingendola verso l’uscita di destra) “Tu vai di la e fai quello che t’ho detto, poi vieni di qua e vai a dire a Calogero che faccia entrare quelle due di la e stai con lui….”

192 – BONITA – (E’ quasi sull’uscita di destra: si ferma. Affatto convinta) “Bueno, ma…” (Perple

ssa) “Come fai a sapere che c’è anche su mujera…” (Indica Tugni) “Calogero ha detto solo la suoce

ra…!!!”

193 – PIPIN – (Prorompe in una risata sarcastica) “Tranquilla…” (Ribatte deciso) “Quelle due li sono come i carabinieri…” (Perentorio, sollecitando nuovamente Bonita ad uscire) “…viaggiano sempre in coppia….!!!!”

194 – BONITA – (Non è ancora convinta: si blocca nuovamente) “E perché, poi…” (Obbietta) “…

devo remaner con Calojero…?!?!?”

195 – PIPIN – (Stizzito) “Bonita…non lo conosci…” (Replica: poi, quasi scaraventandola fuori scena con impazienza) “Che non combini paciughi…” (Trattenendola un attimo sull’uscita) “Quello li per due soldi venderebbe la mamma….” (Intanto che Bonita esce quasi spinta fuori a forza e ancora interdetta, caustico) “Se non l’avesse già venduta….!!!!”

196 – TUGNI – (Aspetta che Bonita sia uscita, poi, stizzito, a Pipin) “Senti un pò…” (Lo apostrofa duro) “Ma come t’è venuto in mente di….”

197 – PIPIN – (Si precipita verso Tugni) “Sssssscccctttttt….!!!!!!!!” (Lo zittisce con veemenza: poi, in panico) “Tugni, per favore…” (Lo apostrofa) “…che questa è la volta che m’ammazzano…!!!” (Gli indica l’uscita di destra) “Ora vai a prendere Johana e portala di la….” (Gli indica l’uscita di sinistra: con veemenza) “Di corsa….!!!!!”

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198 – TUGNI – (Sbuffa pesantemente, poi, avviandosi all’uscita di destra) “Pipin, questa giuro che  me la paghi…!!”

199 – PIPIN – (Spingendolo quasi fuori a forza) “Va bene…va bene…” (Perentorio, mentre Tugni sta uscendo) “Semmai mi mandi una cambiale…!!”

Pipin rimane solo in scena e comincia a correre disperato da un lato all’altro.

200 – PIPIN – (Aspetta che Tugni sia uscito, poi si precipita all’uscita di sinistra) “Mi Dio…!!” (Implora ad alta voce bloccandosi sull’uscita. Si ferma un attimo, poi ritorna precipitosamente all’uscita di destra) “Mio Diooo…!!” (Implora ancora a voce più alta bloccandosi nuovamente sull’uscita. Ritorna precipitosamente a centro scea: disperato, a tutta voce) “MIO DIOOOO….” (Alzando mani e sguardo verso il cielo) “…CHE PASTICCIO….!!!!”

Un attimo dopo, da destra, rifà il suo ingresso in scena Tugni che trascina quasi a forza Johana

201 – JOHANA – (Entra in scena da destra, quasi trascinata a forza da Tugni: protesta vigorosa-

mente nei suoi confronti) “Ma insomma, prima hai frainteso….” (Cerca disperatamente di obbietta-

re) “Io sono una donna fedele…!!!!”

202 – TUGNI – (Continuando a trascinarla a forza verso l’uscita di destra, caustico, quasiringhian

do) “E io invece sono fedele alle donne…!!”

In quel mentre, da destra, rifà il suo ingresso Bonita: transita per uscire a sinistra ma vede il sipa-

Rietto fra Tugni e Johana e si ferma ad osservare, decisamente interdetta, a centro scena, proprio vicino a Pipin.

203 – JOHANA – (Tenta ancora di resistere a Tugni: all’indirizzo di Pipin, con ansia) “Pippins…

aiuto…!!” (Implora quasi) “Il tuo amico è un bruto…!!!!”

204 – TUGNI – (Deciso, trascinandola via) “E tu sei brutta e basta…!!!” (Ringhia: poi, spingen-

dola fuori a viva forza, con rabbia, uscendo subito dietro di lei) “E vai, impiastro….!!!!!”

205 – BONITA – (E’ rimasta ferma, perplessa, ad osservare la scena. A Pipin, interdetta) “Ma…Pi

pito…” (Scrolla mestamente la testa: indicando l’uscita di sinistra) “Non me sembrano tanto inna-

morati…!!”

206 – PIPIN – (Categorico) “Tranquilla, lo fanno per scherzo…” (Feroce) “Scherzano sempre, loro

….” (Poi, vedendo che Bonita non si decide ad uscire, ancora feroce, indicandogli l’uscita di

destra) “E vai, cribbio….!!!!!!”

Tugni e Johana escono da sinistra, lasciando Pipin solo in scena.

207 – PIPIN – (Segue con terrore Tugni e Johana che escono da sinistra, poi scatta come una mol-

la) “Mamma…!!!” (Implora a tutta voce, scattando verso il centro scena) “Mammaaaaa…!!!!!” (Ribadisce alzando mani e sguardo verso il cielo mentre si dirige verso il tavolino all’angolo destro e crolla quasi seduto su una delle sedie) “Se da ‘sto ballo qui ne esco franco….” (Sentenzia. Poi, con un gesto perentorio delle braccia) “Mai più in un letto salto tanto….!!!!!!!”

Un attimo dopo, da destra, esplode la voce di Grazia Rosa che preannuncia il suo rientro in scena.

208 – GRAZIA ROSA – (Da fuori a destra, a tutta voce, con enfasi) “Pipinooooo…..!!!!!!!”

209 – PIPIN – (Desolato) “E ti saluto….!!!”

210 – GRAZIA ROSA – (Rientra da destra di buona lena, seguita  a due passi da Lia: vede Pipin seduto, si precipita verso di lui avinghiandoglisi letteralmente al collo: entusiasta) “Pipinoooo….”

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(Lo guarda sognante) “Non sai che speldida notizia che ho da darti….!!!!”

211 – PIPIN – (Che si è alzato in piedi al suo ingresso, ricambiando con scarso calore il suo ab-

braccio, con falso stupore) “Bella notizia….?!?!?” (Finge di trasalire) “Ho capito…!!” (Spara secco Indicando Lia) “Tua madre parte per Marte….!!!!”

212 – LIA – (Acidissima) “Cretino…!!” (Poi, quasi sibilando) “Magari, eh….?!?!?”

213 – GRAZIA ROSA – (Raggiante, a Pipin) “Ma no, ma nooo…!!!” (Lo prende sottobraccio) “Quando siamo uscite per andare a pranzo…” (Comincia a spiegare accompagnandolo lentamente

verso il centro scena) “Nell’atrio giù di sotto abbiamo incontrato il professore…” (Si ferma a centro scena) “Il dottor Huck…!!”

214 – PIPIN – (Con falsa meraviglia) “Eu la peppa…!!!” (Sarcastico) “Nientepopodimenoche…!!”

215 – LIA – (Feroce, scrollando le spalle) “Oh…meglio lui che quel cretino del tuo amico !”

216 – GRAZIA ROSA – (In estasi) “E non sai che cosa ci ha detto, Pipino…” (Sognante) “Non sai cosa ci ha detto…!!!”

217 – PIPIN – (Glaciale) “Grazia Rosa…” (La scimmiotta vagamente) “Visto che non c’ero…” (Sentenzia. Con scontata ovvietà) “Se non me lo dici….non posso saperlo…!!!!”

218 – GRAZIA ROSA – (Con un sospiro, in estasi) “L’alcova….!!”

219 – PIPIN – (Trasale) “L’al…cosa….?!?!?!?”

220 – LIA – (E’ alle spalle di Grazia Rosa: ha un moto d’impazienza, scosta energicamente la fi-

glia. Piazzandosi davanti a Pipin, a muso duro, mani sui fianchi) “Ha detto che le ferie sono finite e che è l’ora che cominci a fare il tuo dovere di marito….” (Quasi ringhiandogli in faccia) “Capito...

(Con disprezzo) “….mezzo uomo…?!?!?!?”

221 – PIPIN – (La guarda per un attimo stupito, poi realizza) “Oddio…!!” (Trasale) “Madonna ca-

ra benedetta…..” (Mugola terrorizzato. Poi, a tutta voce) “Il nido per le uova…!!!!”

222 – LIA – (Ha un moto di disgusto) “Puah….!!!” (Alla figlia, voltandosi di scatto verso di lei) “Cosa ti ho sempre detto….?!?!?” (Ringhia furiosa. Indicando Pipin con la mano) “Quest’uomo è senza midollo, senza attributi…” (Poi, voltandosi di scatto verso Pipin che alle parole di Lia circa gli attributi si è prima guardato velocemente in grembo con uno sguardo stupito e poi ha altrettan-

to velocemente scosso il taglio della mano davanti alla fronte mimando il gesto della pazzia, con rabbia) “Non riesce nemmeno a rispondere al più primordiale istinto animale…!!!!”

223 – PIPIN – (Con un sorriso sarcastico e calma assoluta) “Lia…. con te vicino …” (Replica pacato) “L’unico istinto che mi viene…” (Caustico) “…è quello omicida…!!!”

224 – GRAZIA ROSA – (Gli si spegne il sorriso. Con stupore) “Ma Pipino…” (Mugola appena) “Non sei contento che è pronto il nostro nido d’amore….?!?!?”

225 – PIPIN – (Ancora sarcastico) “Eeeeuuuhhhh….!!!” (Replica tetro) “Come una pasqua…!!!” (Poi, cercando di ridarsi un tono per quanto possibile) “E quando si dovrebbe cominciarla questa avventura…???”

226 – LIA – (Categorica) “Ma subito…” (Con scontata ovvietà) “Ovvio…!!”

227 – PIPIN – (Trasale nuovamente) “Subit…” (Mormora trafelato: poi scatta deciso) “E no eh…!

228 – GRAZIA ROSA – (Mugolando) “Ma allora…” (Fra i singhiozzi) “Vuol dire che non mi vuoi più beneeeeee……!!!!!”

229 – PIPIN – (Alza velocemente gli occhi al cielo) “Signore santo…!!!” (Smoccola fra se. Si av-

vicina a Grazia Rosa. Consolatorio) “Ma nooo…ma nooooo….!!!!” (Gli pone un braccio intorno alle spalle) “Ma cosa dici mai….!!!!” (Con un sorriso forzato) “Non è per quello…!!!!”

230 – LIA – (S’intromette) “E allora per che cos’è….” (Venefica) “…furbastro…?!?!?”

231 – PIPIN – (La fulmina con lo sguardo. Poi, a Grazia Rosa) “Vedi cara….” (Incomincia a spiegare con calma forzata) “Quando un uomo è in astinenza da un pò…” (Comincia ad accompa

gnarla verso il centro scena, incontro alla platea, continuando a cingerle le spalle con il braccio e accompagnando le sue parole con ampi gesti della mano libera) “Prima di rimettersi in moto….” (Con ovvietà) “….ha bisogno di un minuto di riflessione…” (Si ferma: sempre con scontata ovvie

tà) “Di prepararsi un attimo…!!”

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232 – LIA – (Che li ha seguiti a breve, paso dopo passo, sarcastica) “Perché…” (Chiede sarcastica

“Hai paura di non farcela….?!?!?”

233 – PIPIN – (Punto sull’orgoglio, trasale: lasciando Grazia Rosa e girandosi di scatto verso di lei) “Guarda, scarpa vecchia….” (Spara a tutta voce: imbufalito, scattando verso di lei) “…che Pipin Branco non ha paura de niente…. » (Gli ringhia in faccia con rabbia) « …e di nessuno…!!!!”

In quel momento, da fuori a destra, si ode la voce di Azvaztika che rientra in scena insieme al Dot-tor Huck

224 – AZVAZTIKA – (Da fuori a destra, con voce solenne e imperiosa) “Ein, zwein, drein, fier…..

ein, zwein, drein, fier…!!!!”

225 – PIPIN – (Si irrigidisce: sgomento, alla platea, con voce roca) “Quasi….” (Puntualizza) “...di nessuno….!!!!”

226 – LIA – (Con un sorriso di trionfo sul viso) “Ecco il dottore…!!!” (Esclama tronfia: poi, subdo

la, a Pipin) “Vuol dire che chiederemo a lui, eh…!!!”

Pipin non fa in tempo a replicare che da destra fanno il loro ingresso in scena Azvaztika e Huck, con il primo che ritma il passo.

227 – AZVAZTIKA – (Rientra per primo da desta ritmando il passo finchè Huck non ha raggiunto la sua scrivania nell’angolo a sinistra della scena e fermandosi nei pressi) “Ein, zwein, drein, fier…ein, zwein, drein, fier….!!!!!”

228 – HUCK – (Rientra in scena subito dopo di lui con dei fogli in mano, sguardo dritto fisso in a-

vanti, occhi leggermente pallati, procedendo sulla cadenza del ritmo di Azvaztika finchè non arriva alla scrivania e girando dietro la stessa prima di posarvi sopra i fogli che ha in mano) “Danke…!!”

(Ringrazia Azvaztika con un leggero cenno del capo prima di sedersi. Poi, cominciando a consulta-

re i fogli che vi ha posato sopra) “Dunkue…” (Lentamente, Grazia Rosa, con un sorriso stentoreo e aria speranzosa, Lia, con decisione, e Pipin, trepidante, si avvicinano alla scrivania) “Paziente afer

e zuberato in maniera exzelente tutti test attitudinalen…” (Ricomincia a spiegare dopo aver trapana

to con gli occhi i tre che si avvicinano) “Kuindi lui podere endrare in alkova con zua compagna, ja..

229 – GRAZIA ROSA – (Con un sorriso ebete e sguardo perso) “E quando…?!?!?”

230 – HUCK – (Categorico) “Zubito…!!!” (Spara secco battendo la mano sulla scrivania) “Adesso

…!!!” (Batte ancora la mano sulla scrivania) “Immediatamente….!!!!!”

231 – GRAZIA ROSA – (Completamente in bambola) “Ooooohhhh…..” (Sospira angelica) “…che bello….!!!!”

232 – HUCK – (Imperioso, battendo nuovamente la mano sulla cattedra) “Zilenzien tu….!!!” (Sec-

co, folgorandola con gli occhi) “Ho detto con zua compagna, non con bambinen….!!!”

233 – AZVAZTIKA – (Con discrezione, ne richiama l’attenzione: coprendosi la bocca con la ma-

no a taglio, in direzione di Huck) “Pssst psst….!!!”

234 – HUCK – (Si gira di scatto: ad Azvaztika, interrogativo) “Uhh…?!?!?”

235 – AZVAZTIKA – (Scuote leggermente la testa) “Lei….” (Indica Grazia Rosa) “Zua compagna

236 – HUCK – (Con l’aria di chi ha capito) “Aaahhh…!!!!” (Scrolla le spalle) “Fa niente…” (Cate

gorico, a Grazia Rosa) “Zilenzien lo stesso….!!!!”

237 – PIPIN – (Si avvicina alla scrivania cautamente) “Scusi, dottore….” (Prova ad obbiettare) “…ma veramente…io…” (Esitante) “…non mi sentirei mica ancora molto pronto…” (Sempre con cautela) “Non si potrebbe avere ancora un attimo di tempo…?” (Mima con le dita il gesto di picco-

lo. Poi, più deciso) “Che ne so….” (Si ferma un attimo come pensoso) “Un giorno…” (Più deciso) “Due giorni….”

238 – AZVAZTIKA – (Perentorio, senza preavviso, a tutta voce) “NEIN…NEIN…NEIN…!!!!!!”

239 – PIPIN – (Lo ha alle spalle: trasale, sobbalza vistosamente) “Aiutooooooo….!!!!!!!”

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240 – HUCK – (Si alza leggermente: ad Azvaztika, con un leggero inchino) “Danke…!” (Poi, a Pi-

pin, sedendosi) “Protocollo Gluck prefede immediatamenten….” (Ribadisce) “E protocollo defe ez-

zere rispettato alla lettera, jaaa…..!!!!!”

241 – PIPIN – (Si innervosisce) “Si, va bene, ma….” (Obbietta con forza) “…qui mi fate diventare matto….!!!!!”

242 – AZVAZTIKA – (E’ ancora alle sue spalle: con voce stridula, a tutto volume) “NEIN…NEIN

….NEIN…..!!!!!!!”

243 – PIPIN – (Trasale ancora vistosamente: premendosi una mano sul cuore) “AAAAHHHH….!!

!!!” (Grida con quanta voce ha in corpo. Poi, furioso, ad Azvaztika che non si muove di un millime-

tro, agitandogli un pugno davanti al naso) “Senti bello…” (Si infervora) “O spegni il grammofono o spengo te….!!!!”

244 – HUCK – (Si alza leggermente: a Azvaztika, con un leggero inchino) “Danke…!!” (Sedendosi nuovamente, imperturbabile, a Pipin) “Ze tu dire questo tu me ofente….” (Cattedratico) “Qui a Zsc

uola di sesso NEZZUNO….” (Tuona alzandosi in piedi di scatto e facendo nuovamente trasalire Pi

pin) “….potere tire che noi fare difentare lui pazzo….” (Fa una brevissima pausa: riprende) “Per-

chè qui NEZZUNO….” (S’infervora nuovamente agitandosi e alzando minaccioso il tono della vo-

ce) “….ezzere MAI….” (Sottolinea la parola alzando ancora il tono della voce) “…difentato pazzo !”

In quel momento, da sinistra, rifà il suo ingresso in scena l’Anima in Pena

245 – L’ANIMA IN PENA – (Entra in scena da sinistra: ha ancora la candela accesa in mano e lo strano carrettino al seguito. Attraversando la scena da sinistra a destra, cantilenando) “Nel secon-

do canto…adoriamo San Teodoro….che lo aveva tutto d’oro….e svalutava il dollaro….!!” (Si

blocca: alla platea, sempre con lo stesso tono, prima di riprendere la sua marcia e uscire a de-

stra) “Era un fenomeno….!!!!!”

C’è un attimo di silenzio generale in cui tutti, con espressioni diverse, si fermano ad osservare lo strano personaggio durante il suo percorso. Poi è Azvaztika che rompe il silenzio.

246 – AZVAZTIKA – (Perentorio, a tutta voce) “ACHTUUUUUUNNNGGGGG…..!!!!!!!”

247 – HUCK – (Mentre Tutti si defilano, Pipin decisamente in ansia, Lia stupefatta e Grazia Rosa terrorizzata, ad Azvaztika con un leggero inchino) “Danke…!!!” (Poi, perentorio e secco) “Tutto quezto non ezzere possibile…” (Imperturbabile) “Quezta ezzere casa di cura non mercato di pesce..

(Indica l’uscita di destra) “Portiere und infermiera rekuperaren mattoide und rimmettere in zstanza di isolamento….”

Alle parole di Huck, Azvaztika parte a scheggia ed esce a destra, rientrando dopo pochi attimi in compagnia di Calogero e Bonita e rimanendo a discutere con loro mentre Huck prosegue il suo di-

scorso

248 – HUCK – (Prosegue imperterrito, mentre Azvaztika, Calogero e Bonita proseguono a loro vol

ta il loro conciliabolo e gli altri lo guardano increduli e attoniti) “Azvaztika und dottoressa Alia…”

(Alle parole di Huch, Azvaztika abbandona Calogero e Bonita e scatta verso sinistra uscendo precipitosamente e rientrando dopo pochi secondi in compagnia di Milena Alia, mentre Huck sta ancora parlando) prelevaren pazienten e akkompagnare zbito in zua alkova dofe zarà preztoraggiun

to da zua compagna, jaaa….!!!!” (Poi, perentorio, accertatosi che tutti i suoi collaboratori siano in scena, mentre Pipin, che al suo urlo sobbalza nuovamente, gli si avvicina cautamente, a tutta voce, con un gesto altrettanto perentorio del braccio) “RAUSS….!!!!!!!!”

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Al suo ordine, Calogero e Bonita escono precipitosamente da destra e Azvaztika e Milena Alia si av

vicinano decisi a Pipin.

249 – PIPIN – (Guarda uscire di scena Calogero e Bonita, poi, mentre Azvaztika e Milena Alia gli si avvicinano e lo afferrano saldamente alle braccia e Lia, con un sorriso di trionfo, e Grazia Rosa,

con un’espressione soddisfatta si apprestano a seguirlo, al pubblico, con voce rantolante e sguardo terrorizzato) “Mio Dio….” (Pallando gli occhi, a tutta voce) “….AIUTAMIIIIII….!!!!!!”

                               -  S  I  P  A  R  I  O  -

(*) “Parlo zeneiz…sun de vacais – letteralmente : « Parlo Genovese….sono di Vaccarezza ! »

         Può essere inteso come: “Parlo dialetto….sono dei monti…!!”


-TERZO ATTO  -

La scena ha subito qualche lieve cambiamento (un mazzo di fiori sul tavolino, il divano/poltrona leggermente spostato più in avanti o di lato) e anche gli attori hanno cambiato (tranne Pipin e Gra-

zia Rosa) qualche dettaglio nel loro abbigliamento, tanto per far notare che è passato qualche gior-

no.

All’apertura del sipario, da sinistra, si ode la voce secca e gutturale di Azvaztika che ritma il tempo

1 – AZVAZTIKA – (DA fuori a sinistra, con voce secca e decisa) “Ein, zwein, drein, fier….ein, zwein, drein, fier….!!!!”

Passano solo alcuni istanti, poi, da sinistra entrano nell’ordine:

- AZVAZTIKA che ritma il tempo e si posizione, fermandosi quasi sull’attenti, accanto alla poltrona divano e ammutolendo di colpo;

- GRAZIA ROSA che sorregge un PIPIN decisamente provato che, una volta vicino alla poltrona/di

vano, vi crolla sopra esausto

- LIA che sorride soddisfatta confabulando con Huck che è accanto a lei

- HUCK che gigioneggia sornione alle parole di Lia.

2 – AZVAZTIKA – (Si avvicina alla poltrona divano e si blocca sull’attenti, con aspetto marziale) “Ein, zwein, drein, fier….!!!!!”

3 – PIPIN – (Entra quasi trascinato da Grazia Rosa, facendo da contraltare a Azvaztika nello scan-

dire il ritmo) “Ahi…ahi…ahi…ahia…!!!” (Poi, raggiunto il divano/poltrona, vi si butta letteralmen

te sopra, esausto: con un rantolo sinistro) “Ohimè…!!!”

4 – GRAZIA ROSA – (E’ in vestaglia. Lo sorregge amorevolmente fino al divano poltrona, lo aiu-

ta per quanto possibile a sdraiarcisi sopra, poi, carezzandolo amorevolmente fra i capelli ed otte-

nendo per tutta risposta un grugnito) “Oh, Pipino….” (Con un radioso sorriso sognante) “…sei fa-

voloso…!!!!!!!”

5 – HUCK – (Si blocca deciso davanti a Pipin, con accanto Lia. Con aria di somma soddisfazione)

“Gut…!!” (Spara a gran voce) “Molto bene…” (Poi, rivolto a Lia) “Kome afere potuto federe meto

do Gluck funzionare zempre…!!!” (Guarda Lia, che sorride soddisfatta, in modo perplesso, poi spo

sta lo sguardo su Grazia Rosa: ancora a Lia) “Anche ze io non kapire perché ezzere lei…” (Indica Grazia Rosa) “…ad afere festaglia….!!”

6 – AZVAZTIKA – (Con voce suadente, quasi bisbigliando, lo richiama) “Her Doktor…!!”

7 – HUCK – (Si gira di scatto verso di lui) “Huh….?!?!?”

8 – AZVAZTIKA – (Sempre con voce morbida) “Perché ezzere lei…” (Indica Grazia Rosa) “…zua moglie…!!”

9 – HUCK – (Si ravvede) “Aaaahhh…!!!” (Poi secco, a gran voce, solenne) “Fa niente….” (Tassati

vo) “Metodo Gluck funzionato lo stesso…!!”

10 – LIA – (Sorniona) “Professore….” (gli possa una mano sul braccio) “Eeeeee…..adesso…?!?!”

11 – HUCK – (Deciso) “E adesso noi kontinuaren a zeguire protocollo…” (Guarda l’orologio) “Do

po ZWEIN ….” (Sottolinea la parola alzando il tono della voce e indica il numero DUE con le dita delle mani) “…giorni di attifità ininterrotta, paziente afere diritto ad EIN…” (Indica il numero uno con il dito della mano) “…ora di riposo…”

12 – PIPIN – (Alza a stento lo sguardo su di lui) “Dottore…” (Lo apostrofa. Con sguardo spento, dondolando leggermente la testa e con un sorriso sarcastico sulle labbra) “…com’è umano…!!!”

13 – HUCK – (Non lo considera: fa spallucce) “In quezta ora paziente dofrà recuperaren zue forze..

zue enercie….” (Solenne, alzando un dito al cielo) “Perché ora ….” (Guarda Pipin con sguardo fe-

roce) “…iniziare parte dificile…!” (Perentorio) “EIN zettimanen….” (Indica il numero uno con il dito) “…zenza zozsta….!!!!!!”

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14 – PIPIN – (Strabuzzando gli occhi, con un rantolo sinistro) “Aaaaahhhhh……..!!!!”

15 – HUCK – (Senza dare il tempo a nessuno di aggiungere altro) “Gut…!!” (Spara deciso: ad Az-

vaztika) “Ora noi antare, jaaa…!” (Indicando l’uscita di destra e prima di muoversi ed uscire da li) “Altri zuccezzi ci aspettano…!!!”

16 – AZVAZTIKA – (Partendo deciso ed uscendo anch’egli da destra  subito dietro ad Huck) “Ein

zwein, drein, fier….ein, zwein, drein, fier…!!!”

I tre guardano Huck e Azvaztika uscire da destra, Pipin con un’espressione di odio profondo dipin- ta in viso, Grazia Rosa con un sorriso sognante, Lia con uno sguardo tronfio di soddisfazione. Poi è Grazia Rosa a rompere gli indugi.

17 – GRAZIA ROSA – (Con sguardo ebete e sognante, a Pipin) “Pipino…pensa…” (Suadente) “Una settimana intera tutta per noi….” (Sospira profondamente: carezzandolo nuovamente) “Non sei contento…?!?!?”

18 – PIPIN – (Affatto contento) “Eeeeuuuhhhh….!!!!” (Spara ironico: drastico) “Come una bestia

…!!” (S’irrigidisce) “Piuttosto, Grazia Rosa…” (Piccato, indicando Lia) “Quel paracarro li….” (Spara il braccio verso Lia che si incupisce) “…deve stare PER FORZA…” (Rafforza le parole con un gesto perentorio ed alzando il tono della voce) “…sempre dietro alla porta della camera…?!?!?”

19 – GRAZIA ROSA – (Con candido stupore) “Ma Pipino….la mamma si preoccupa per noi…!!”

20 – LIA – (Piccata) “E certo…!!!” (Acidissima) “Nel caso la mia bambina avesse bisogno di aiuto.

21 – PIPIN – (La guarda interdetto) “Aiuto…?!?!?” (Fa una breve pausa, poi, sornione) “Lia…”

(Categorico, con un gesto perentorio della mano) “…non ci sperare…!!”

22 – LIA – (Ha un sussulto) “E certo che ci spero…!” (Spara acida: inviperita, scattando verso di lui) “Io devo avere il giusto erede delle mie sostanze…!!!”

23 – PIPIN – (Decisamente seccato) “O donne…” (Sbotta) “Se continuiamo così nasce già orfano di padre…!!!!!”

24 – LIA – (Scrolla le spalle) “Ingrato…” (Lo apostrofa. Poi, indicandosi in giro) “Una fortuna così avrei voluto averla io….”

25 – PIPIN – (Perentorio) “Per amor di Dio…!!!!” (Poi drastico) “A chiunque gli fosse toccato, non gli bastava lo zabaione….” (Fa una brevissima pausa: categorico) “Ci voleva il paranco…!!”

26 – GRAZIA ROSA – (Amorevole) “Pipino…” (Lo rimbrotta) “Non ti affaticare, adesso…!!” (Lo prende per le braccia e lo stende dolcemente sulla poltrona/divano) “Riposati….” (Gli allunga an-

che le gambe) “Intanto io e la mamma….” (Indica l’uscita di destra) “…andiamo a prendere le uo-

va ed il marsala per lo zabaione…” (Sorniona, abbassandosi verso di lui come un gatto che fa le fu-

sa, prima di prendere ed uscire da destra seguita da Lia) “Fra un’ora…devi essere di nuovo in for-

ma…!!”

Pipin rimane qualche attimo da solo in scena, steso sulla poltrona, decisamente provato. Poi, lenta-

mente, comincia a rialzarsi e si mette seduto.

27 – PIPIN – (Dopo qualche attimo in cui rimane completamente inerte, si rimette lentamente sedu-

to) “Ahiahiahiai….!!!” (Si lamenta alzandosi) “Che brutta botta…!!!” (Rimane qualche attimo pen-

soso) “Moglie e suocera attaccate come la colla e con quali pretese..” (Sacramenta fra se) “E con quelle altre due che ora sanno che sono spossato e che m’aspettano al varco….” (Dolente, gemendo quasi) “Son messo proprio bene…!”

In quel momento, da destra, fa il suo ingresso in scena Tugni.

28 – TUGNI – (Entra da destra, con passo deciso: vede Pipin, si ferma. Sarcastico, a tutta voce) “Toh…” (Lo apostrofa) “T’hanno aperto la gabbia…?!?!?”

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29 – PIPIN – (Sobbalza) “Tugni…!!!!” (S’illumina vedendo l’amico: si precipita verso di lui) “Me-

no male che non te ne sei andato…!!!” (Lo prende a braccetto, lo accompagna verso la Poltrona

/divano: con enfasi) “Meno male…!!!!”

30 – TUGNI – (Accondiscendente, lo segue) “Pipin…” (Lo rimbrotta bonariamente) “La finisci di combinare pasticci…?!?!?”

31 – PIPIN – (Glissa sull’argomento: accorato) “Ma com’è potuto succedere…” (Si chiede retorica

mente) “Com’è potuto…!!” (Fa sedere l’amico, si siede accanto a lui) “Capisci, Tugni…” (Ripren-

de: con enfasi) “Moglie, suocera, Bonita e Johana….” (Con enfasi, agitando le mani) “Tutte qui nel lo stesso momento…!!!”

32 – TUGNI – (Fa spallucce: salace) “E speriamo che non arrivi anche la terza, altrimenti… “

33 – PIPIN – (Trasale) “NU…!!!!!” (Spara deciso a tutta voce scattando in piedi) “L’altra non può.

…” (Si agita convulsamente) “Non viene…” (Ribadisce con foga) “E’ sull’Everest…sull’

Himalaya…!!!”

34 – TUGNI – (Cerca di calmarlo) “Va bene…va bene…ho capito…!” (Sarcastico) “Ma queste…” (Lo apostrofa) “Per far danni mi sa che bastano e avanzano…!!”

35 – PIPIN – (Alza lo sguardo al cielo, si prende il viso fra le mani) “Mio Dio…!!!” (Esclama a tutta voce) “Non dirmi niente….” (Si siede nuovamente accanto a Tugni) “Non dirmi niente….!!!!”

36 – TUGNI – (Fa spallucce) “E cosa vuoi che ti dica…” (Ridacchia sornione) “Che sei tutto scemo…?!?!?”

37 – PIPIN – (Glissa ancora sull’argomento: prosegue imperterrito) “E dopo tutto il bailamme che è successo i giorni passati ora…” (Si infervora: agitatissimo) “Quelle atre due SANNO…” (Sottoli-

nea la parola alzando il tono della voce) “…che ho moglie, e allora…!”

38 – TUGNI – (Lo interrompe: con ovvietà) “Beh, se non volevi correre rischi facevi come me…” (Si indica) “…che ho solo la mia Vanda…!”

39 – PIPIN – (Scatta come una molla: piccatissimo) “Vanda un corno…!!!” (Agitatissimo, balzando in piedi) “Se moglie e suocera vengono a sapere delle altre due…”

40 – TUGNI – (Velenosissimo, lo scimmiotta) “Tre…!!!”

41 – PIPIN – (Imperterrito, senza considerarlo) “Bisogna che ci vada IO…” (Si indica, raf-

forzando la parola alzando il tono della voce) “…sull’Everest…!!!” (Fa una pausa, fa spallucce

“E forse non mi basta…!” (Grugnisce. Poi, senza dare a Tugni il tempo di replicare) “E per di più.”

(Fa una pausa: desolato) “Ti saluto alla suocera e ai suoi soldi…!!!” (Si blocca, lo guarda fisso) “Tugni…” (Lo implora quasi: aggrappandosi a lui e agitandolo per le spalle) “Mi devi aiutareeee

…..!!!!!!!”

42 – TUGNI – (E’ preso alla sprovvista) “Va bene…va bene…” (Si scuote dall’abbraccio) “Ma cal

mati…!!”

43 – PIPIN – (Si ferma: lo guarda fisso negli occhi) “Si…mi calmo…” (Poi, ruffiano e sornione) “Ma tu aiutami, però…!!!”

44 – TUGNI – (Lo fissa a sua volta per un lungo attimo: poi lo apostrofa) “Pipin….” (Sconsolato) “T’ammazzerei…!!”

45 – PIPIN – (Continua a non considerarlo) “A proposito….” (Si preoccupa: alza il dito in alto, mette mano al portafoglio) “Vediamo un po quanto m’ha lasciato questa volta…” (Lo apre, conta i soldi) “Novecento euro…” (Fa una faccia schifata) “Alla faccia del pitocco….!!!”

46 – TUGNI – (Trasale) “E ti lamenti…?!?!?” (S’infervora) “E’ quasi in mese intero del mio stipendio…!!”

47 – PIPIN – (Fa spallucce) “Si, va bene…” (Obbietta) “Ma TU hai solo Vanda da mantenere !”

48 – TUGNI – (Fa un sospiro profondo) “Santo cielo benedetto…!!” (Sacramenta fra se. Poi, sa-

lace, a Pipin) “Beh….almeno, però…un po di fame te la sei tolta in questi giorni, no…?!?!?”

49 – PIPIN – (Lo guarda di traverso) “Tugni…non è stato un piacere…” (Sconsolato) “E’ stata una guerra…!!!”

                                                                                                      35

50 – TUGNI – (Lo manda bonariamente a quel paese con un gesto della mano) “Sei il solito esage-

rato…!!”

51 – PIPIN – (Piccato) “A si…?!?!?” (POSA IL PORTAFOGLIO SUL TAVOLINO) “Almeno tu…

…” (Lo indica) “…con Vanda…” (Si fa il segno della croce) “…riesci a respirare intanto che si segna…!!!”

In quel momento, da destra, si ode la voce di Bonita.

52 – BONITA – (DA FUORI A DESTRA, decisamente inferocita) “Pipito….!!!” (Tuona a tutta voce

“Onde estas, jco de perro…!!!!!!”

53 – PIPIN – (Trasecola, salta letteralmente sulla poltrona divano) “Madonna mia….!!!!” (Spara a tutta voce) “Qui ce n’è una…!!!!” (A Tugni, senza dargli il tempo di intervenire) “Tugni….devi fermarlaaaa…..!!!!!!!!!”

54 – TUGNI – (Esterrefatto, indicandosi, a tutta voce) “IOOOOOO…..?!?!?!?”

55 – PIPIN – (Mentre parte a tutta velocità verso l’uscita di sinistra) “E io non posso di sicuro…!!

56 – TUGNI – (Lo ferma) “Ma dove vai adesso …..?!?!?”

57 – PIPIN – (Infilando velocemente l’uscita di sinistra) “A cercare un posto dove nascondermi !!”

58 – TUGNI – (Lo guarda uscire: rabbioso, guardando in alto) “E ti pareva che non mi lasciasse nella m….”

In quel momento, da destra, infuriata, fa il suo ingresso in scena Bonita.

59 – BONITA – (Irrompe in scena da destra: è sempre vestita da paramedico ma c’è in lei qualche piccolo dettaglio che denota il passare di un paio di giorni. Vede Tugni, si blocca: furibonda, rin-

ghiando quasi) “Tu…” (Apostrofa Tugni indicandolo con un dito: glaciale) “Donde es….?!?!?!”

60 – TUGNI – (La scimmiotta) “Non lo sos…!!”

61 – BONITA – (Gli si piazza davanti, mani sui fianchi) “Amigo…” (Agitando la mano a mulinello

“Me pigli per el fondos…?!?!?”

62 – TUGNI – (La guarda un attimo, poi, sognante, a se stesso, rivolto alla platea) “Magari…!!” (Si ricompone: conciliante a Bonita) “No…no, guarda….” (La prende sottobraccio) “Era qui fino a un minuto fa…” (Comincia a spiegarle con fare meditabondo, portandola verso il limite del palco)

“Poi…il dottore…” (Fa una breve pausa: serio) “Il dottor Huck…” (Ribadisce. Indica l’uscita di sinistra) “L’ha chiamato di la…. » (Allarga platealmente le braccia : con scontata ovvietà ed un sorriso sforzatissimo) “E lui è andato…!!!”

63 – BONITA – (Per niente convinta, a muso duro) “Hombre…” (Lo apostrofa severa) “E tu pensi che yo…” (Alzando il tono della voce e sillabando quasi le parole) “Bonita…Ventura…Diaz…de Ortega…” (Fa una breve pausa. Poi, imperiosa) “Soy venuta acquì…” (Indica giù con il dito) “…

da la caliente tierra de Catalugna…” (Con voce sempre più rabbiosa, agitando il dito a mulinello) “.

…por farme prender per el fondo dal senor Pipito Branco, hombre stanco….?!?!?!?”

64 – TUGNI – (Subisce la sua sfuriata senza batter ciglio. Poi, alla platea, con sguardo carico di invidia) “Beato lui che ci riesce….!!!!!”

65 – BONITA – (Fa spallucce, si volta spalle a Tugni, braccia conserte e aria imbronciata. Poi, do

po un breve secondo, si gira di scatto: diretta, a Pipin, indicandolo con un dito) “No te creo…!!”

66 – TUGNI – (Trasale) “Non…mi….” (Sillaba le parole) “…credi…?!?!?”

67 – BONITA – (Avanza verso Tugni: minacciosa) “El jco de perro è tornato nella su alcova…” (Lo incalza facendolo retrocedere fino al divano poltrona) “…insieme a la su mujera….!!!” (Gli sbraita feroce in faccia mentre Tugni, decisamente in imbarazzo, crolla seduto sul divano/poltrona. Si irrigidisce: ferocissima e glaciale, guardando dritta verso l’uscita di destra) “Ma mi lo mato…!”

(Spiritata, scattando per dirigersi all’uscita, a tutta voce) “MI LO MATOOOO….!!!!!!”

68 – TUGNI – (Scatta in piedi dalla poltrona/divano) “Ma nooooo…..!!!!” (Spara a gran voce plac

                                                                                                      36

candola letteralmente per bloccarla) “Ma che moglie, signorina…..” (Si affretta a spiegare conci-

tato) “Pipin non è sposato….!!!”

69 – BONITA – (Si gira verso Tugni) “A nooo….?!?!?” (Sibila feroce) “E allora chi es la senora che si è spaciata per su mujera por entrare nell’alcova e qui viene aqui con quella specie de perro fe-

roce che gli fa da scorta….?!?!?”

70 – TUGNI – (Deglutisce) “E’eeeeee….” (Non sa cosa inventare: si illumina) “L’ex moglie…!!”

(Spara di getto) “E l’altra è l’ex suocera…” (Precisa. Poi, fra se, alla platea, a mezza voce) “E se si accorgono di ‘sto remescio…rischiano di diventarlo sul serio…!!!” (Ancora a Bonita, che lo guar-

da interdetta) “E’ venuta qui…” (Inventa spudoratamente cercando di essere il più convincente possibile) “….perchè l’ha chiamata il dottor Huck…” (La prende a braccetto e la riconduce verso il centro scena) “Pipin era stanco e preoccupato perché gli sembrava di non essere più all’altezza in certi particolari momenti…” (Spiega serissimo) “E allora si è rivolto al dottore per fare questa cura rigenerante…” (Si ferma un attimo) “E’ stato il dottore che per fargli ritrovare la forza….” (Ripren

de a passeggiare sempre a braccetto a Bonita) “Chiamato l’ex moglie…” (Si ferma: convincente) “E’ stato lui a volerlo….” (Ribadisce. Poi, serio) “Se avesse potuto scegliere Pipin….” (Con scontata ovvietà) “…avrebbe scelto te….” (Categorico, con un gesto perentorio della mano) “Senz’altro….!!!!”

71 – BONITA – (Lo guarda un attimo interrogativa) “Seguro…?!?!?”

72 – TUGNI – (Con accentata scontata ovvietà) “Eeeeuuuhhhh…..per la miseria…!!!!” (Tende le braccia verso di lei: con un sorriso a tutta bocca) “Lo conosco da sempre…!!!”

73 – BONITA – (Secca, prima di mettersi braccia conserte e voltargli le spalle, rimanendo fissa e imbronciata a guardare davanti a se battendo aritmicamente un piede per terra) “No te creo…!!”

74 – TUGNI – (Esasperato, a tutta voce, voltandogli a sua volta le spalle) “E dagli ancora…!!!”

In quel momento, da destra, fa il suo ingresso in scena Milena Alia.

75 – MILENA – (Entra in scena da destra: anche lei è sempre vestita da paramedico ed anche per lei c’è qualche piccolo dettaglio che sottolinea il passare del tempo. E’ piuttosto nervosa ed è chia-

ro che cerca Bonita. Appena la vede, si blocca: decisamente seccata) “Ma insomma, Bonita…” (La apostrofa seccamente) “Si può sapere devo ti sei cacciata di nuovo….?!?!?” (Indica con entrambe le braccia l’uscita di destra) “Di la c’è un sacco di lavoro da fare e io non posso arrivare ovunque..!

(Vede Tugni, si infuria) “E lei cosa ci fa qui….?!?!?” (Lo apostrofa malamente) “La smette di tacchi

narmi il personale….?!?!?”

76 – TUGNI – (Esterrefatto, indicandosi, a tutta voce) “IOOOOOO…?!?!?!?”

77 – MILENA – (Non lo considera: seccatissima) “Veda di farla finita, altrimenti le giuro che la faccio buttare fuori a calci…!!!!” (Poi, a Bonita, perentoria) “Forza tu…” (La invita a seguirla con un cenno del braccio: prima di uscire da destra) “….che bisogna guadagnarsi lo stipendio…!!!”

78 – BONITA – (E’ rimasta ferma immobile, prendendosi la rampogna senza battere ciglio. A Mile

ma) “Si…si…arrivo subito…!!” (A Tugni, prima di uscire da destra) “Recoerdate che se todo quel-

lo che m’hai detto non es la verdad…” (Perentoria) “…mi te mato…!!!!”  

79 – TUGNI – (Le guarda incredulo uscire da destra, poi con voce ansiosa) “Sci ma….” (Le inse-

gue con la voce: poi, desolato, alla platea) “Ragazzi…io non c’entro…!!!!”

Tugni rimane qualche attimo solo in scena: si porta verso il divano/ poltrona sacramentando visto-

samente fra se a bassa voce ed agitandosi furiosamente. Poi, da destra, entra in scena Calogero.

80 – CALOGERO – (Entra in scena da destra: ha il cappello in mano. Si guarda insistentemente in

torno portandosi fino al centro sotto lo sguardo di Tugni che non considera proprio. Va al tavolinet

to, cercando insistentemente qualcosa, poi va alla scrivania sempre alla ricerca. Fa una smorfia) “Boh…!!” (Commenta fra se. Poi si riprende e parte diretto verso Tugni: lo apostrofa) “Scusasse

                                                                                                      37

…voi siete l’amico del signor Branco….!?!?”

81 – TUGNI – (Riluttante) “Eeeeee….si…!!”

82 – CALOGERO – (Deciso) “Giustappunto…!!” (Conferma: poi, sornione) “Il signor Branco….” (Misurando le parole, con un largo sorriso) “Una busta per me doveva lasciare….” (Circospetto) “Sapete pe’ caso…dove può averla lasciata….?!?!?”

83 – TUGNI – (Sempre sulla difensiva) “Veramente….” (Allarga leggermente le braccia) “No…!!!”

84 – CALOGERO – (Gli si spegne il sorriso: accusa il colpo) “Ah…!!” (Fa spallucce) “Vabbè….” (Si avvicina al tavolinetto all’angolo a piccoli passi) “Vorrà dire che lascio qui il mio cappello….” (Ci posa sopra il cappello) “Se lo vede….” (Guarda Tugni con aria feroce) “Cottesemente lo infom

mi che me lo può ripottare di la…” (Indica l’uscita di sinistra: prima di uscire a sinistra) “Baciamo le mani….”

85 – TUGNI – (Guarda uscire Calogero: interdetto) “’Una busta…?!?!?” (Fa una smorfia) “Boh…!

In quel momento, da sinistra, rifà il suo ingresso in scena Pipin.

86 – PIPIN – (Si catapulta letteralmente in scena da sinistra: trafelato) “Tugniiiii….!!!!!” (Spara agitatissimo a mezza voce, provocando un sobbalzo nell’amico) “Johana….” (Si infervora) “JOHA-NA….!!!!!!” (Esplode agitatissimo a tutta voce: indica l’uscita di destra) “E’ ancora di la….” (In

dica il pavimento) “…e vuole venire di qua….!!!!!”

87 – TUGNI – (Non capisce: interdetto) “E allora….?!?!”

88 – PIPIN – (In panico totale) “Ma non capisci….?!?!?” (Si getta letteralmente su Tugni) “Se vie-

ne di qua e incrocia Bonita….” (Agita convulsamente le mani) “Mi scopre gli altarini….” (Con gli occhi pallati) “…e io…” (Lo agguanta e lo scuote convulsamente per le spalle: a tutta voce) “…SONO UN UOMO MORTO….!!!!!!”

89 – TUGNI – (Si stacca dall’abbraccio agitatissimo di Pipin) “Calmati…calmati…!!!!” (Lo esor-

ta con decisione: oscillando ancora qualche attimo autonomamente) “Mi fai venire il mal di mare

….!!!!”

90 – PIPIN – (Ancora agitatissimo) “Tugni…Tugni…aiutami…” (Ripete in modo ossessionante: poi, implorandolo quasi, con voce supplichevole ma altissima) “FERMALAAAA….!!!!”

91 – TUGNI – (S’incupisce: seccatissimo) “Combinazione…” (Drastico, con un gesto eloquente della mano) “…. tocca a me…!!!!”

92 – PIPIN – (S’irrigidisce: solenne) “Tugni…” (Lo rampogna con durezza) “Sei o no un amico ?!”

93 – TUGNI – (Prova a controbattere) “Si, ma….”

94 – PIPIN – (Sempre solenne, quasi accusatore) “Hai diviso con me momenti bellissimi….” (Fa una pausa) “Pagati tutti….” (Ostentatamente acido, sottolineando la parola alzando il tono della voce e indicandosi) “…con i MIEI soldi…?!?!?”

95 – TUGNI – (Scrolla le spalle) “Veramente…” (Replica con altrettanta voluta acidità) “…con quelli di tua suocera….!!”

96 – PIPIN – (Cambia radicalmente atteggiamento. Si butta ai suoi piedi: implorante, a mani giun-

te, quasi piangendo) “Tugni…per favore…ti prego…ti supplico…!!” (Gli si aggrappa alla vita rico

minciando a scuoterlo) “Sei l’unico amico che ho…” (Rincara la dose) “L’unico che può aiutarmi

…!!!!”

97 – TUGNI – (Lo guarda dritto senza reagire per alcuni secondi, poi, glaciale) “Pipin…!!”

98 – PIPIN – (Riacquista di colpo il suo atteggiamento normale: interdetto) “Eh…?!?!?”

99 – TUGNI – (A muso duro, sempre glaciale) “Sei‘un pagliaccio…!”

Pipin accusa decisamente il colpo. Scatta, rimettendosi in piedi, tossicchia imbarazzato, si guarda attorno con indifferenza, cercando di sfuggire lo sguardo fisso e severo di Tugni. Poi è proprio que

                                                                                                       38

st’ultimo a rompere gli indugi.

100 – TUGNI – (Serio, a muso duro) “Dov’è adesso…??”

101 – PIPIN – (Scrollando le spalle) “Ancora di la….” (Indica l’uscita di sinistra) “Nella stanza del matto…” (Poi, di getto, ricominciando ad agitarsi) “Presto, Tugni, ho più poco tempo…” (Agitan-

do convulsamente le mani) “Fra un po ritornano Grazia Rosa e quell’altro paracarro con lo zaba

ione…” (Indica l’uscita di destra) “…e i due tedeschi mi riportano nel lager…!!!!!”

102 – TUGNI – (Con rassegnata pazienza) “Austriaci…” (Lo corregge: poi, vedendolo interdetto, ribadisce) “I due dottori….” (Indica a sua volta l’uscita di destra) “…sono austriaci…!!”

103 – PIPIN – (Scrolla le spalle: dopo una breve pausa riflessiva, categorico) “Anche Hitler era austriaco…!!”

104 – TUGNI – (Alza gli occhi al cielo: con una smorfia dolente) “Per pietà…!!” (Poi, con al-

trettanto dolente pazienza, a Pipin, perplesso) “Il matto è ancora in giro…??”

105 – PIPIN – (Deciso) “E si, eh…!!”

106 – TUGNI – (Ancora molto perplesso) “Ma sei sicuro…?!?!?”

Pipin fa per replicare seccato ma in quel momento, da destra, rifà il suo ingresso in scena L’Anima in Pena.

107 – L’ANIMA IN PENA – (Rientra da destra: ha sempre il suo carrettino al traino ma, al posto della candela accesa, ha in mano un grosso rosario che tiene sollevato in aria. Lentamente, caden-

zando le parole) “’Nel terzo canto…adoriamo Sant’Ilariu…che lo aveva a binario…e deragliava i rapidi….!!!!” (Si ferma: si passa il rosario intorno al collo, poi, alla platea, pallando gli occhi ed alzando il tono della voce, agitando convulso una mano, prima di riprendere la marcia e uscire passo-passo da sinistra) “Era un pericolo…!!!!!”

Pipin e Tugni restano ad osservarlo uscire, increduli e interdetti. Poi è Tugni che rompe gli indugi.

108 – TUGNI – (Guarda sconcertato L’Anima in Pena che esce da destra: poi, con voce metallica)

“Si…” (Alla platea, desolato) “E’ ancora in giro…!!”

109 – PIPIN – (Riprende coraggio: concitato a Tugni) “Ecco…hai visto se te racconto frottole…?!”

(Poi, categorico) “Stammi a sentire, Tugni….” (Si piazza davanti a lui: agitandogli la mano a pigna sotto il naso) “Stammi a sentire bene…” (Rincara la dose: di getto, senza lasciargli il tempo di controbattere) “Se L’Anima in Pena…” (Vede Tugni guardarlo interdetto: agitatissimo scuoten

do le mani) “Il matto….!!!!” (Chiarisce a gran voce) “…va di la…” (Indica l’uscita di sinistra) “Jo

hana  viene di qua…” (Indica il centro della stanza) “E se Johana viene di qua…” (Indica il centro della stanza con l’altra mano) “…bisogna che vada di la…!!!” (Indica l’uscita di destra. Poi, scat-

tando verso l’uscita di destra) “Ciao, Tugni….” (Con un gesto perentorio della mano) “Trattala bene, mi raccomanduo!!”

110 – TUGNI – (Lo blocca) “Ouh, Pipin…” (Lo ferma con un gesto della mano) “Un attimo fa ti cercava anche Calogero….” (Si avvicina al tavolinetto all’angolo) “Ha detto che gli dovevi lasciare una busta…” (Prende il cappello lasciato da Calogero) “Ha lasciato qui questo…” (Glielo tende) “… e ha detto che se mai glielo porti…” (Indica l’uscita di sinistra) “Lui è….!!”

111 – PIPIN – (Lo interrompe bruscamente) “All’inferno…!!” (Spara a gran voce) “E speriamo che ci resti…!!” (Rincara la dose) “La sanguisuga vuole altri soldi, ma ‘sta volta …” (Fa il gesto dell’ombrello: feroce, prima di muovere nuovamente per uscire a destra) “S’attacca…!!”

112 – TUGNI – (Rimane un attimo interdetto) “Si ma…” (Obbietta tendendogli il cappello) “Di ‘sto qui cosa ne faccio…?!?!?”

113 – PIPIN – (Feroce, infilando di gran carriera l’uscita di destra) “Prova un pò a cagarci dentro.

….!!!”

                                                                                                       38

Tugni rimane un lungo istante a guardare Pipin uscire da destra, con il cappello di Calogero teso  

so in mano verso l’amico fuggiasco, muovendo invano le labbra senza che le parole riescono ad u-

scirgli di bocca, poi si scuote.

114 – TUGNI – (Si scuote, emette un rauco grugnito di rabbia, calcandosi il cappello in testa, poi si volta verso l’uscita di sinistra: alzando gli occhi verso il cielo) “Gente…” (Geme quasi. Poi, par-

tendo di buon passo verso l’uscita di sinistra, allargando le braccia, a tutta voce, con rassegnata desolazione) “Come farò ad essere così scemo…!!!!!”

Tugni è quasi all’uscita di sinistra quando, proprio da quel lato, fa il suo ingresso in scena Johana.

115 – JOHANA – (Rientra da sinistra con la sua andatura ancheggiante: vede Tugni andare verso di lei, si blocca. Accentuando un moto di spavento, con voce stridula) “Gesù…il brutooo…!!!”

116 – TUGNI – (Vede Johana, si blocca. Con aria disperata) “Mio Dio…” (Si ferma un attimo, no

n sa come definirla: rassegnato, indicandola con una mano e facendo mestamente e lentamente ri-

torno verso il centro scena) “…il coso…!!!”

117 – JOHANA – (Lo raggiunge, lo incalza) “Signor Tugni…” (Fa una breve pausa: con aria impe

riosa, piazzandosi di fronte a lui a braccia conserte) “Dov’è Pipino..!!”

118 – TUGNI – (Indispettito, scimmiottandola, alzandosi leggermente il cappello calcato sulle orec

chie, a muso duro) “In far due passi…” (Piazzandosi a sua volta a braccia conserte) “…altrove…!”

119 – JOHANA – (Si altera) “Senta…” (Lo apostrofa stizzita) “Non le permetto di…”

120 – TUGNI – (L’interrompe bruscamente) “Sta a sentire, spaventapasseri…” (La rampogna a muso duro) “Qui c’è poco da permettersi…” (Caustico) “…c’è da calmarsi e basta…!!!”

Johana si blocca, anticipata nelle sue rimostranze dal comportamento deciso di Tugni. Si volta, tira di naso come chi vuole frenare le lacrime e comincia a girovagare per la scena.

Tugni gira sui tacchi e si avvia al tavolino nell’angolo.

121 – TUGNI – (Gira le spalle a Johana e si dirige verso il tavolinetto a destra. Alzando appena gli occhi al cielo, a mezza voce, volgendole le spalle) “E speriamo che basti…!”

Johana girovaga ancora qualche attimo per la scena, poi si volta decisa verso Tugni che gli volta le spalle fingendo indifferenza, gli rivolge un sorriso acido e si avvicina lentamente a lui.

122 – JOHANA – (Cambia radicalmente tattica. Si avvicina con passo felpato al tavolino. A Tugni, posandogli delicatamente una mano su una spalla e provocandogli un sobbalzo, con voce flautata)

“Scusi buon uomo…” (Si china su di lui: sbattendogli candidamente le ciglia praticamente in fac-

cia) “Sa dove posso trovare Pipino…” (Più suadente che può) “…per favore…?!?!?”

123 – TUGNI – (Preso alla sprovvista, in evidente imbarazzo) “Noooo….non so…!!” (Poi, senza nascondere un’espressione di evidente disgusto) “Vorrei che fosse qui….quel tanghero…!!!”

124 – JOHANA – (Si siede vicino a lui) “Perché sa…” (Comincia a spiegare con aria persa) “Dove

vamo incontrarci fin da due giorni fa, e adesso io…” (Si sporge verso di lui: melodrammatica) “Ho un fuoco….” (Accavalla le gambe con gesto provocatorio: mettendosi una mano sul petto e guar-

dando rapita verso l’alto) “…che mi brucia dentro…!!!”

125 – TUGNI – (Non sa che dire) “Seeee…se mai…” (Comincia a farfugliare: fa una smorfia inter

locutoria, poi s’illumina: serissimo) “Se mai di la…” (Indica l’uscita di sinistra) “…c’è l’estintore,

eh…!!!”

126 – JOHANA – (Gli lancia un sorriso malizioso) “Eeh no, carino…” (Sorniona, porgendosi ver-

                                                                                                       39

so di lui) “Purtroppo…” (Gli prende la faccia fra le mani: prima di lanciarsi su di lui in un bacio mozzafiato, spalle alla platea) “E’ un altro tipo di estintore che mi serve….!!!!!”

Tugni, che fino a quel momento si era ritirato sempre più sulla sedia diventando microbico, a quel punto comincia ad agitarsi e mugolare disperatamente, cercando in ogni modo di scrollarsi di dos-

so l’intraprendente ed invadente Johana, e proprio in quel momento, da destra, rifanno il loro in-

gresso in scena Milena e Bonita.

127 – MILENA – (Rientra per prima da destra, seguita a breve da Bonita, vede la scena, trasale, si blocca: inviperita, a tutta voce) “Ancora voi….!!!!!” (Si dirige verso il tavolinetto con fare minac-

cioso: sempre furibonda, a Tugni) “Ma dove crede di essere, in una casa d’appuntamento….?!?!?”

128 – TUGNI – (Che al grido di Milena ha sobbalzato con violenza, scaraventando letteralmente lontano da se una Johana che si defila verso il centro scena sghignazzando sorniona) “Eeeeehhiii...

…!!!!!!!” (Spara a tutta voce: alzandosi e tentando di ricomporsi, cerca di spiegare) “Non credere te mica che….”

129 – BONITA – (Si è avvicinata a sua volta a Tugni: incendiandolo con gli occhi, a voce alta, qua

si sibilando) “Vjeo puerco…!!!”

130 – TUGNI – (Caustico, fra se, ad alta voce) “Prendi lì…” (Commenta acido) “Per buon peso !!”

131 – MILENA – (Si avventa praticamente su Tugni) “E non mi dica che non l’avevo avvertito, eh

132 – TUGNI – (Cerca disperatamente una via d’uscita) “E no, eh…” (Cerca di obbiettare ricom-

ponendosi il più velocemente possibile) “Facevo vedere alla signorina….” (Indica Johana che

continua a sghignazzare sommessamente, divertita: si guarda attorno, s’illumina) “Il cappello…!!” (Spara a tutta voce, agguantando il cappello di Calogero) “Il cappello di Calogero…!!!” (Ribadi-

sce) “E gli dicevo che bisogna portarglielo…!!” (Rincara la dose raggiungendo lestamente Johana a centro scena. L’afferra sottobraccio) “E’ vero che le dicevo così…?!?!?” (Chiede retoricanìmen-

te a Johana: si risponde da solo) “Si…!!!” (Trascinandola letteralmente verso l’uscita di sinistra)

“Andiamo, allora…” (La esorta decisissimo) “…che è di la…!!”

133 – JOHANA – (Cerca di resistergli) “Ma io cerco il mio Pippins…” (Prova ad obbiettare) “….

You undestand me…?!?!?”

134 – TUGNI – (La scaraventa letteralmente fuori da sinistra: allungandogli un calcione dietro) “E vai, spavento…!!!” (Poi, furibondo, prima di uscire a sua volta) “E non parlare inglese che sei di Sarissola…!!!!”  (*)

Milena e Bonita rimangono in scena guardandosi reciprocamente mentre Tugni esce velocemente da sinistra, Milena sorpresa e interdetta, Bonita imbronciata e feroce. Poi è Milena a rompere gli indugi.

135 – MILENA – (Scuote la testa, decisamente interdetta) “Io non capisco…” (Commenta fra se ad alta voce, prima di muovere, con una smorfia di stupore, verso l’uscita di sinistra) “…come ci si

possa comportare in certi modi…!!!”

136 – BONITA – (Feroce, muovendo a sua volta dietro Milena verso sinistra) “Oh, se puede Mile-

na….” (Scrollando affermativamente il capo, prima i uscire anch’essa da sinistra dietro Milena,

sempre più imbestialita) “….se puede…!!!!”

La scena rimane vuota alcuni secondi, poi, da destra, in fila indiana, rifanno il loro ingresso in sce-

na Pipin, Grazia Rosa e Lia.

137 – PIPIN – (Rientra per primo da destra, decisamente feroce: scimmiottando Azvaztika, rivolto a Grazia Rosa che lo segue a breve) “Nein…nein…nein…!!!” (Si blocca a centro scena: perento-

rio, gesticolando nervosamente) “Non se ne parla proprio…!!”

                                                                                                       40

138 – GRAZIA ROSA – (Lo segue da vicino: è ancora in vestaglia e ha con se la ciotola con lo za-

baione. Quasi pigolando) “Ma Pipino….” (Gli allunga la ciotola) “…è per il tuo bene…!!!”

139 – PIPINO – (Categorico, a tutta voce) “NO…!!!!” (Feroce, la indica) “E’ per il TUO bene…”

(Sottolinea la parola alzando il tono della voce. Poi, indicando Lia) “E specialmente per quello di quel carciofone che hai sempre piantata addosso…!!”

140 – LIA – (Inviperita, a Pipin) “E lo credo bene, sai…?!?!?” (Gli urla in faccia, protendendosi verso di lui. Poi, piccata) “Come potrei lasciare sola la mia bambina accanto ad un inetto del tuo ca-

libro…?!?!?”

141 – PIPIN – (Ancora sopra le righe) “O sucera…” (Ribatte agro) “Guarda che la TUA BAMBI-

NA.….” (La scimmiotta indicando Grazia Rosa e sottolineando le parole alzando il tono della voce) “.....ha quarant’anni e non ha più bisogno che gli cambi il pannolino…!!!”

142 – GRAZIA ROSA – (Posa una mano sul braccio di Pipin) “Pipino, per favore….” (Cerca di ammansirlo: suadente) “…sai che così potremo coronare il nostro sogno…!!!!”

143 – PIPIN – (Non si placa) “Un accidenti…!!” (Spara piccatissimo) “Grazia Rosa….” (Rampo-

gna la moglie) “Ti te rendi conto che se butto giù un grilletto di quella rumenta…” (Indica la cioto

la con lo zabaione) “…e mi chiudo una settimana con te nell’alcova…” (Con un gesto perentorio della mano) “…non ne esco vivo…?!?!?” 

144 – LIA – (Acidissima) “Beh…se vuoi posso entrare anch’io per assicurarmi della tua incolumità.

145 – PIPIN – (Trasale: sgomento) “Anche tu in vestaglia…?!?!?” (Tassativo, parando le mani in avanti in segno di difesa) “Per uccidermi mi basta solo il pensiero…!!!”

146 – GRAZIA ROSA – (Torna alla carica: con voce quasi angosciata) “Ma Pipino…” (Geme qua

si) “Se non ti rimetti in forze….” (Scuote lievemente la testa: desolata) “…come faremo a coronare il nostro sogno…?!?!?”

147 – PIPIN – (Con ostentata pazienza) “Grazia Rosa…” (La rimbrotta più bonariamente che può

“Se dopo aver sopportato un clistere di quattro litri di yogurt ci aggiungi anche uno zabaione di diciotto uova…” (Di colpo, feroce) “…il MIO sonno…” (Si indica: rafforza la parola alzando il tono della voce) “…rischia di essere eterno…!!!”

148 – LIA – (Piccata, mani sui fianchi) “E secondo te…” (Agita minacciosamente un dito: con vo-

ce stridula) “…cosa dovremmo farcene di uno zabaione di diciotto uova….?!?!?”

149 – PIPIN – (Di getto, secco) “Un impiastro…!!” (Poi, con un ghigno sornione) “Non ti dico do-

ve…” (Indica Grazia Rosa) “…per suo rispetto…!!”

150 – GRAZIA ROSA – (Cerca ancora di convincerlo) “Ma Pipino…” (Guaisce ancora) “E’ uno spreco….!!!”

151 – LIA – (Rincara la dose) “Certo…!!!” (Obbietta con forza) “E’ costato una fortuna e non si

può riciclare…” (Perentoria) “Lo devi mangiare…!!”

152 – PIPIN – (Contiene a stento un’esplosione di rabbia. Poi, di colpo, cambia atteggiamento: a Lia, interrogativo, con falso stupore) “Non se ne può fare altro…?!?!?”    

153 – LIA – (Perentoria) “No !!”

154 – PIPIN – (Scettico) “Sicura…?!?!?”

155 – LIA – (Decisissima: piazzata davanti a lui con sguardo torvo e mani sui fianchi) “Si…!!”

156 – PIPIN – (Fa una smorfia di incredulità, si gratta vagamente la testa. Poi fa spallucce) “Mi-

ca vero…” (Obbietta tranquillo. Poi, di colpo, cambiando radicalmente atteggiamento, afferra la ciotola dalle mani di Grazia Rosa e, rovesciandola con un gesto repentino in testa a Lia, feroce) “Guarda un pò…!!!” (Poi, sbeffeggiandola, mentre lei si toglie la ciotola dalla testa sommergen-

dolo di insulti con voce lamentosa e Grazia Rosa corre in suo aiuto cercando inutilmente di ripulir-

la) “Visto…?!?!?!?” (Spara a tutta voce: con ilare convinzione) “L’abbiamo riciclato…!!!!”

In quel momento, da sinistra, rifanno il loro ingresso in scena Milena e Bonita.

157 – MILENA – (Entra in scena precedendo Bonita:ha in mano alcune salviette. Vede il para-

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piglia, trasale.) “O Gesù…!!!” (Esclama a tutta voce precipitandosi verso Lia e Grazia Rosa: a Pipin, fulminandolo con lo sguardo) “Ma si può sapere cosa avete combinato qui…?!?!?”

158 – PIPIN – (Sghignazzando ferocemente) “O…niente, niente…!!” (La rassicura) “Mia suocera

insisteva a dire che lo zabaione non si può riciclare…” (Con ilare ovvietà, allargando le braccia) “.

E io gli ho dimostrato che non è vero…!!!” (Si volta, vede Bonita che gli si avvicina con aria feroce

“Madonna santa…!!!” (Trasale, esclamando con terrore. Si precipita verso Milena che, nel frattempo, si sta prodigando nell’aiutare Grazia Rosa a ripulire la malcapitata Lia) “Dottoressa, a

spetti…!!!” (La apostrofa strappandole la salvietta che ha in mano e cominciando a maltrattare Lia) “Le do una mano…!!!!”

159 – MILENA – (Rimane un attimo interdetta, poi si riprende) “E bravo…!!!” (Lo apostrofa mala

mente) “Prima le fa e poi finge di pentirsi, eh…!!” (A tutta voce, sporgendosi verso di lui e ringhian

dogli quasi in faccia) “Codardo…!!!”

160 – PIPIN – (Continuando febbrile nella sua opera) “E ora è niente…” (Borbotta fra se, decisa-

mente preoccupato) “Vedrai fra un pò che fuga…!!!”

161 – MILENA – (Fa spallucce) “Oh…non ne vale la pena…!!” (Si autocensura. Poi, a Bonita) “Per favore, pensaci tu a dare una mano qui…” (Indica l’uscita di sinistra) “Io vado a cercare un pettine…” (Uscendo rapidamente da sinistra) “Almeno proviamo a fare in modo che non gli si in-

collino i capelli…!”

162 – BONITA – (Feroce, buttando a terra con rabbia il materiale che porta a sua volta) “Con mu

cho gusto, Milena…” (Avvicinandosi a sua volta con cipiglio feroce, sibila) “Con mucho gusto..!!”

Con passo deciso, Milena si avvicina ad un Pipin che gli volge le spalle con falsa indifferenza, con-

tinuando a strofinare i capelli della malcapitata Lia

163 – BONITA – (Si avventa su Pipin che gli volta le spalle spingendolo con forza di lato e provo-

cando la contemporanea torsione di Lia che emette un secco grido di dolore)

164 – LIA – (Eseguendo in contemporanea con Pipin una secca torsione verso di lui, con voce sec-

ca) “Ahia…!!!”

165 – BONITA – (A Pipin , con rabbia feroce) “Jco de perro rognoso, cornudero y traditor…!!!”

166 – GRAZIA ROSA – (A Pipin, decisamente turbata, con voce esile) “Pipino…ma chi è questa…

…?!?!?!”

167 – PIPIN – (Decisamente in ambasce, con voce tremante, continuando a strofinare i capelli di Lia a velocità sostenuta, volgendo la testa verso l’uscita di sinistra) “Tugniiiiii….!!!”

168 – BONITA – (Spinge nuovamente Pipin, provocando un suo altro brusco movimento a lato e un’altra torsione di Lia che grida nuovamente)

169 – LIA – (Segue nuovamente con un brusco scatto il movimento di Pipin: ancora con voce secca e più dolente) “Ahiaaaa…!!!”

170 – BONITA – (A Pipin, di getto furibonda) “E il tu amigo a jurarme che si tu avessi potuto sce-

gliere avresti scelto me….” (Furente) “Ma mi ve mato…!!!” (Con voce al diapason, facendo ampi gesti minacciosi con le mani) “VE MATO TODOS DOS….!!!!!”

171 – GRAZIA ROSA – (A Pipin, con voce belante) “Pipinoooo….” (Con una lieve smorfia di dolo

re, indicando Bonita) “Ma la conosci….?!?!?!?”

172 – PIPIN – (Letteralmente terrorizzato, continuando a sfregare i capelli di Lia, che ora tenta inu

tilmente di liberarsi, sempre con maggior velocità, a tutta voce, sempre guardando a destra) “TUGNIIIIIIIII……!!!!!!!!!!!!!!”

173 – TUGNI – (DA FUORI A SINISTRA, decisamente seccato) “E vegnuuuuu…..!!!!” (Irrompe in scena da sinistra un attimo dopo con passo deciso e aria feroce: HA IN TESTA LA PARRUCCA DI JOHANA ed in mano un rotolo di nastro da pacchi. Perentorio, a Pipin) “Pipin….una l’ho legata…

(Mostra il rotolo di nastro adesivo) “…se non la smetti…” (Con un gesto perentorio della mano) “..….lego anche te…!!!”

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174 – PIPIN – (Posa lo sguardo sull’amico, vede la parrucca. Lasciando la presa su Lia, che si defi

la prontamente, e mimando le parole con ampi gesti della mano) “Tugni….” (Allunga il braccio ver

so di lui. Poi, mettendosi una mano in testa) “Hai sbagliato cappello….!!!!”

175 – TUGNI – (Trasale: si mette una mano in testa, si accorge dell’equivoco) “Ahimè…!!” (Sil

laba appena.Poi, deciso, prima di girare sui tacchi) “Scusate un attimo…” (Avviandosi per uscire nuovamente a sinistra) “Vengo subito…!!!”

176 – LIA – (Si è riavuta dallo schok: con l’aiuto di Grazia Rosa si sta riprendendo. Inquadra Tu-

gni, lo vede con la parrucca. Perentoria, a tutta voce) “Pervertito…!!”

177 – TUGNI – (Si gita di scatto: vede Lia ancora colante zabaione dai capelli. Con una smorfia di profondo disgusto, prima di uscire da sinistra, a tutta voce) “Mostro di Locknes…!!!”

Mentre Tugni esce di corsa, da sinistra rientra in scena Milena Alia.

178 – MILENA – (Rientra da sinistra con in mano un pettine ed uno specchio. Incrocia Tugni che non la degna di uno sguardo e quasi la travolge. Lo nota con la parrucca: ha un’espressione di vi-

vo stupore. Scuotendo la testa, mentre si avvia verso Lia) “Sicuramente c’è qualcosa che no va….”

(Commenta fra se ad alta voce: con un’espressione di profonda incredulità) “Anche se non riesco proprio a capire cosa…!!!”

Proprio in quel momento, da destra, rifanno il loro ingresso in scena da destra Azvaztika e il Dot-

tor Huck.

179 – AZVAZTIKA – (DA FUORI A DESTRA, proprio mentre Milena raggiunge Lia) “Ein, zwein, drein…fier….!!!” (Rientra seguito da un marziale Huck: proseguendo la marcia fino alla scrivania

dove Huck si siede e lui si mette rigorosamente di lato) “Ein…zwein…drein…fier…!!!!”

180 – HUCK – (Arriva alla scrivania, si siede: ad Azvaztika, con un leggero cenno del capo) “Dan-

ke…!!” (Apre la cartella che ha con se, attraendo l’attenzione di tutti) “Dunkue…” (Inizia severo: spara lo sguardo verso Pipin che trasale leggermente) “Her Branco…ezzere pronto per profa finale

jaaa….?!?!?”

180 – PIPIN – (Si guarda intorno disperato: incrocia lo sguardo furioso di Bonita) “Si…!!!” (Spa-

ra deciso. Poi incrocia quello dipint di speranzosa beatitudine di Grazia Rosa) “No…!!!” (Spara con altrettanta decisione: incrocia lo sguardo interdetto di Milena, quello gelido di Azvaztika e qu

ello iracondo di Lia. Quasi gemendo, a tutta voce) “TUGNIIIIIIIII…..!!!!!!!!”

181 – HUCK – (Deciso) “Gut…!!” (Rivolgendosi ad Azvaztika) “Ora portare her Branco in alkofa insieme a zua mo…” (Volge lo sguardo verso Lia: la vede ancora con i capelli ricoperti di zabaio-

ne. Interdetto) “Uh…alpero di Natale kon glassa…?!?!?” (Ad Azvaztika) “Kome…noi già a Natale..

…?!?!?”

182 – AZVAZTIKA – (Marziale) “Nein…” (Precisa) “Ezzere a ferragosto…!”

183 – HUCK – (Con l’espressione di chi ha capito tutto) “Aaaahhh….!!!” (Poi, secco, scrollando le spalle) “Fa niente…” (Indica Lia) “Anche con glassa….” (Sentenzia) “…ezzere sempre zua moglie!

184 – AZVAZTIKA – (Con dolorosa pazienza) “Her doktor…” (Ne chiede l’attenzione facendo di no col dito. Poi, vista l’espressione assolutamente interdetta di Huck, scrollando le spalle) “Fa nien

te…” (Commenta amaro: scuotendo la testa) “Ezzere tutto tempo perzo…!!”

185 – BONITA – (Alle parole di Huck ha un sussulto. Gettandosi su Pipin, ferocissima) “Cooomee

eeeee…..?!?!?!?!?” (Con amarissima sorpresa) “Tu as adiritura…” (Deglutisce pesantemente, mo-

strando il numero due con una ano) “…dos mujeres....” (Spostando il dito indicatore da Lia a Gra-

zia Rosa, quasi senza riuscire a parlare per la sorpresa) “che…..”

186 – PIPIN – (A Bonita, disperato) “Nooooooo…..!!!!” (Spara a tutta voce: piazzandosi davanti a lei, a mani giunte) “T’assicuro che una….” (Agitatissimo, muovendo convulsamente le mani) “…basta e avanza…!!!!!”

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Un attimo dopo, da sinistra, rifanno il loro ingresso in scena Calogero e Johana, seguiti da Tugni che, visibilmente contrariato, si defila prontamente.

187 – CALOGERO – (Rientra per primo da sinistra, portandosi a traino Johana, imbavagliata e le

gata come un salame ED HA IN TESTA PROPRIO LA SUA PARRUCCA BIONDA. Con tono som-

messo, ad Huch) “Scusasse dottore….” (Indica Johana) “Così la trovai….” (Con un gesto della ma-

no) “…che devo fare…?!?!?”

188 – JOHANA – (E’ saldamente legata alle mani con nastro adesivo e accuratamente imbavaglia-

ta: si agita convulsamente per come può, pronunciando parole incomprensibili) “N’gfu ngmun gh fufu….!!!!”      

189 – MILENA – (E’ accanto a Lia: scatta verso Johana. A Calogero) “Intanto togliergli il bava-

glio…” (Togliendole il bavaglio e strappando il nastro con le mani, inviperita) “Cretino…!!!”

190 – LIA – (Non è più impedita da Milena che le stava passando i capelli con il pettine: vede Joha

na e Calogero, ha un sussulto) “Ma….sono due uomini…!!!” (Spara sorpressima. Poi, con una smorfia di disgusto) “Che orrore…!!” (A Calogero e Johana, a tutta voce, agitando minacciosa le mani) “Depravati…!!!”

191 – JOHANA – (Liberata da Lia, melodrammatica) “Il mostrooooo….!!!!!” (Urla con voce stri-

dula indicando Tugni che si è defilato verso il divano/poltrona sul fondo) “Mi ha rapito…” (Si agita

quasi isterica) “Voleva abusare di meeee….!!!!!”

192 – TUGNI – (Scettico, dal fondo, con la massima flemma) “Veramentr eri tu che ci speravi..!”

193 – HUCK – (Che fino a quel momento aveva osservato la scena passando lo sguardo spiritato da uno all’altro dei contendenti, fa un rapido cenno ad Azvaztika)

194 – AZVAZTIKA – (Recepisce il gesto di Huck: scattando sull’attenti, con quanta voce ha) “ACHTUUUUUUUUNG……!!!!!!!!!!”

195 – HUCK – (Si alza leggermente: con un leggero cenno di inchino, ad Azvaztika) “Danke….!” (Poi, profittando del silenzio e dell’attenzione che l’urlo di Azvaztika ha creato) “Io kiede….” (At-

tacca glaciale, quasi a mezza voce) “Io vuole…” (S’alza in piedi di scatto, battendo un pugno sulla scrivania) “Io ezige saperen…” (Spara furioso, a tutta voce) “…koza ezzere tutti queste baakkana-

len…!!!!”

In quel momento, da sinistra, rifà il suo ingresso in scena l’Anima in Pena.

196 – L’ANIMA IN PENA – (Rientra da sinistra: non ha più con se il carretto ed ha solo il rosario ancora appeso al collo. Col suo passo solenne, guardando verso l’alto e ritmando le parole) “Nel quarto canto…adoriamo tutti gli altri…tenetevi ben saldi…” (Si fa il segno della croce) “…che non cambia un decimo…!!!” (Si ferma: voltandosi verso la platea e allargando le braccia, prima di u-

scire a destra con il suo passo solenne) E’ un gran casotto…!!!”

Il transito dell’Anima in Pena provoca qualche attimo di smarrimento, bloccando le velleità di tutti.

Poi è ancora Huck che riprende in mano la situazione.

197 – HUCK – (Fa un rapido cenno verso Azvaztika che intuisce al volo)

198 – AZVAZTIKA – (Scatta sull’attenti: battendo i tacchi) “Jahwol…!!” (Spara deciso. Poi, a tut

ta voce, provocando un sobbalzo in tutti i presenti) “AAAAACHTUUUUUUNG……!!!!!!!!”

199 – HUCK – (Volgendosi verso di lui, con un leggero inchino) “Danke..!” (Poi, agli astanti, a tut

ta voce, quasi ringhiando) “Queszto ezzere il kolmo…!!!” (Battendo aritmicamente la mano sulla scrivania e agitandosi furiosamente) “Io non tollerare ke in kliinica Szkuola di Sesso akkade cose del genere…!!!” (Imperioso, a Calogero) “TU….” (Lo apostrofa malamente) “…e dottoressa Alia...

..” (La indica) “…rekuperaren pazzo furioso ke ezzere uscito atesso und lekare zsaldamente a alpe-

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ro in kortilen…!!!” (A tutta voce, mentre i due raggiungono rapidamente l’uscita di destra) “SCHNELL….!!” (Poi, a Calogero, fermandolo a voce) “Portiere…!!!!!” (Aspettando che questi si fermi e si volti, prima di riprender la sua marcia spedita ed uscire a destra) “E togliere spachetti da tua tezta…!!!!” (Poi, senza fermarsi, ad Azvaztika, indicandolo) “TU….!!!!” (Spara ancora a tutta  

voce) “…e infermiera…” (Indica Bonita) “…konturre immediatamente paziente her Branco in alko-

fa con zua…” (Si blocca: passa rapidamente lo sguardo da Lia a Grazia Rosa: scrolla le spalle e con una smorfia dubitativa) “Boh…!!” (Poi, indicandole entrambe) “…con zue zwain …” (Indica il numero due con le dita) “…mogli per tare inizio fase finale di prokramma, jaaaaa….” (E, mentre Azvaztika di buona lena e Bonita di malavoglia si avvicinano rispettivamente a Pipin e alle due don

ne accompagnando verso l’uscita di sinistra un Pipin terrorizzato, una Grazia Rosa con un ebete sorriso suadente sulle labbra ed una Lia tronfia e felice, a tutta voce) “SCHNELLL…!!!!!!”

200 – PIPIN – (Uscendo da sinistra quasi trascinato via da Azvaztika, con terrore) “Nooooo….!!!”

(Urla a squarciagola) “Tutte due nooooo….” (Protesta energicamente agitandosi senza risultato prima di uscire seguito da Milena, Grazia Rosa e Lia) “Mi viene in infartooooooo….!!!!!!!!”

201 – HUCK – (Li guarda uscire, poi, a Tugni, soddisfatto) “Gut…!!!” (Con aria tronfia, muoven-

do per uscire a sua volta da sinistra) “Cozì ezzere buono…!!!”

202 – TUGNI – (Che sino ad allora era rimasto defilato in disparte, dalle parti del divano/poltrona

sornione, per nulla convinto) “Sa va bene per te…” (Scrolla le spalle: con ovvia naturalezza, allargando le braccia) “… va bene per tutti…!!!”

203 – JOHANA – (Avvicinandosi cautamente al professore) “Eeeeeeee….” (Prova a chiedere timi-

damente) “…io…?!?!?!?”

204 – PIPIN – (Scatta all’indietro) “Per carità…” (Ne blocca qualsiasi ardore ponendo avanti le mani) “Non guardare me, eh….!!!!”

205 – HUCK – (Si volta verso Johana: secco) “Tu…?!?!?” (Si illumina: torvo e sornione, prenden-

dola sottobraccio e trascinandola quasi fuori scena, secco, a tutta voce) “Fenire con me…!!”

206 – JOHANA – (Uscendo da sinistra insieme ad Huck e dibattendosi invano) “Aiuto….!!” (Urla a squarciagola con voce stridula) “Anche questo è un bruto…!!!!!” (Uscendo e ancora da fuori sce

na) “Chiamate il WWF…la Protezione Animali…!!!!”

207 – HUCK – (Buttandola letteralmente fuori scena e uscendo dietro di lei) “E fai….skamorzen..!

Tugni rimane solo in scena.

208 – TUGNI – (Rimane solo in scena, fermo nel suo angolo vicino alla poltrona/divano, con un sorriso ilare stampato in viso: poi si rianima) “Roba da chiodi…!!!” (Sbatte le mani alzando lo sguardo verso l’alto) “Roba…da…chiodi…!!!!” (Ribadisce scandendo quasi le parole. Avanza lentamente verso il centro scena) “Guarda in che razza di pasticci m’ha infilato questa volta…!!!” (Commenta fra se alludendo a Pipin. Volge lo sguardo verso il tavolinetto, vede il portafoglio) “E ci si è anche dimenticato il portafoglio…” (Commenta avviandosi verso il tavolino e raccogliendo

lo) “…quel caprone..!!” (Scrolla le spalle) “Novecento euro…” (Commenta fra se: lo apre e ci guarda distrattamente dentro. Sorride: avviandosi verso il centro scena) “Meglio che glielo tenga io fin che non esce…” (Commenta convinto) “Non si sa m…” (Si blocca: trafelato, lo riapre tornando verso il centro scena. Si ferma, estrae una foto: incredulo) “Ma questa è Vanda…” (Alla platea, con un filo di voce) “Mia moglie…!!!!” (Gira la foto: legge ad alta voce) “Al mio stallone…con tanto amore…Vanda…?!?!?!?” (Spara a gran voce, sempre più incredulo. Poi, furioso) “A brutto cane…” (Mastica fra i denti: con rabbia) “Brutto cane con le zecche….!!!!!” (Si gira velocemente verso l’uscita di sinistra) “E io che ho fatto carte false per levarti dai guai…!!!!” (Furibondo, partendo verso sinistra a tutta velocità, prima di uscire) “Ma ora te lo do io il salto del la cavallina…!!!”

La scena rimane vuota diversi istanti, poi, ancora da sinistra, rientrano in scena un Tugni decisa-

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mente serio ed una Bonita in lacrime.

209 – BONITA – (Rientra in scena in lacrime, sottobraccio a Tugni: gemendo, fra i singhiozzi) “Non es possibile…non es  possibile…!!!”

210 – TUGNI – (Caustico) “Oh, è possibile eccome…!!” (Avviandosi verso il tavolinetto sempre con Bonita sottobraccio, con amara ovvietà) “Ha fregato anche mie !!”

211 – BONITA – (Andando a sedersi insieme a Tugni al tavolinetto) “Ma mi lo mato…” (Biascica amara: poi, furiosa, a gran voce) “MI LO MATO….!!!!!!!!”

212 – TUGNI – (Con ostentata serenità) “Noooooo….!!!” (La tranquillizza) “Non è il caso…!!” (Sornione) “Te l’ho detto….c’è un altro modu per fargliela pagare…!!”

213 – BONITA – (Lo guarda incerta) “Tonito…” (Chiede esitante) “…seguro…?!?!?”

214 – TUGNI – (Di rimando) “Bonita…” (Perentorio) “…parola di Tugni Bragadin…” (Volge gli occhi al cielo: desolato) “Che era un amico di Pipin…!!”

215 – BONITA – (Rinfrancata) “Muy bien…” (Borbotta frase: poi, decisa, a Tugni) “Te creo..!!!”

216 – TUGNI – (Con un ampio sorriso) “Muy ben…!” (La apostrofa a sua volta. Poi, deciso) “Al-

lora…” (Riepiloga il suo piano: si indica) “Io vado a recuperare Calogero e poi faccio una telefona-

ta…” (Indica lei) “Tu invece recuperati quella specie di spaventapasseri di Sarissola e poi nascondi

ti nei dintorni…” (La guarda con sguardo complice) “Andiamo…?!?!?”

217 – BONITA – (Si alza di scatto: prima di uscire rapidamente da sinistra, decisa) “Vamonos…!!

218 – TUGNI – (La guarda uscire, poi si muove a sua volta verso destra. Con rabbia, prima di usci

re) “E non hai mai visto il diavolo che balla, Pipin….te lo dico io… !!! »

La scena rimane vuota per alcuni istanti, poi, da destra, rifà la sua comparsa in scena Tugni insie-

m a Calogero.

219 – TUGNI – (Rientra insieme a Calogero, lo sta apostrofando con aria confidenziale) “Vedi,

Calogero…” (Gli mostra i soldi contenuti nel portafoglio di Pipin che ha in mano) “…non sono mica storie quelle che ti racconto…!!”

220 – CALOGERO – (Entra subito dietro di lui: ha recuperato il cappello ed è molto affascinato dalle parole di Tugni ma soprattutto dalle banconote che sono nel portafoglio) “Lo vidi, voscienza..

…” (Commenta senza mai perderle d’occhio) “Mizzica se u vidi…!!!”

221 – TUGNI – (Si siede) “Benissimo, caro…!!” (Lo apostrofa sornione) “Dunque…” (Ricapitola) “Ho bisogno che vai di la e m levi dai piedi i due Austriaci con una scusa qualunque…”

(Poggia alcune banconote sotto gli occhi di Calogero che le guarda con cupidigia) “Poi che apri l’alcova…” (Posa altre banconote sul tavolino) “…e fai venire di qua Pipin con un’altra scusa

…” (Posa una terza manciata di banconote sul tavolino. Con aria dolce ma decisa) “Ci siamo inte

si…?!?!?”

222 – CALOGERO – (Che nel frattempo si era seduto di fronte a lui, agitato, con accondiscenden-

za) “Cetto, voscienza…” (Alza le mani raggiante) “Benissimo capii…” (Allungando le mani verso le banconote) “Consideratelo fatto, voscienza…!!!”

223 – TUGNI – (Lo blocca) “Uehi…!!!” (Gli da uno schiaffo sulla mano protesa verso il denaro) “Posa li…!!!” (Ritira il grosso delle banconote e ne lascia solo alcune: indicandogliele) “Il resto dopo…” (Sornione) “Quando abbiamo fatto l’affare, eh…!”

224 – CALOGERO – (Raccoglie le banconote rimaste: alzandosi) “Cetto, voscienza…” (Avviando-

si verso l’uscita di sinistra senza mai dare le spalle a Tugni) “Come oddinate, coscienza…!!!”

225 – TUGNI – (Lo blocca) “Calogero…!!” (Gli indica la scrivania) “Posa il capello rovesciato sulla scrivania…!!”

226 – CALOGERO – (Obbedisce prontamente) “Cetto, voscienza…cetto…!!” (Prima di uscire spe

ditamente da sinistra) “Baciamo le mani, voscienza…!!!”

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Tugni lo guarda uscire, poi, dopo un attimo, si muove verso la scrivania

227 – TUGNI – (Dopo qualche attimo che Calogero è uscito, si alza e muove verso la scrivania) “L’hai capito, il ruffiano…!!” (Commenta agro fra se mentre raggiunge la scrivania e comincia a mettere alcune banconote nel cappello di Calogero. Scrolla le spalle) “Però…” (Commenta con un

sorriso sarcastico) “…a volte servono anche i ruffiani…!!” (Fa per chiudere il portafoglio e muoversi, si ferma: guarda il cappello, guarda il portafoglio, fa spallucce. Vuotandolo nel cappello di Carmelo, con ovvietà, prima di buttarlo via distrattamente) “Tanto non sono mica i miei…!!” (Poi, avviandosi e uscendo a destra) “E ora….al telefono…!!!”

La scena rimane vuota alcuni istanti, poi, da sinistra, fanno capolino Bonita e Johana.

228 – BONITA – (Entra per prima) “E così…” (Apostrofa Johana che la segue di qualche passo) “Tu no te chiami Johana e no vienes dal Sud Africa…” (Va a sedersi al tavolinetto continuando a parlarle con aria volutamente quasi distratta) “…ma da Sarissola…frazione del Comune de Busala

229 – JOHANA – (Segue Bonita a debita distanza. Ha cambiato totalmente atteggiamento, non an-

scheggia più e parla in dialetto) “Signorina…”

230 – BONITA – (Sempre distrattamente, spaziando in giro con lo sguardo ma evitando sempre quello di Johana) “Non es un travestito…ma un travestimento…” (Si gira di scatto) “E manco ti sei fatto operare…” (Feroce, fulminandola con gli occhi) “Es verdad…?!?!?”

231 – JOHANA - (Implorandola quasi, ferma a centro scena) “Non andrà mica a dirlo in giro…” (Con un velo di terrore nella voce) “Mi rovina…!!!”

232 – BONITA – (Fa spallucce: volutamente vaga) “Dipende…!”

233 – JOHANA – (In ansia, facendo due passi verso di lei) “Da cosa….?!?!?!?”

234 – BONITA – (Si alza: avanzando verso di lei, ancora vaga) “Si tu me ferà una cortesia…” (Co

mincia a girargli in giro com il gatto con il topo) “…io me dimentichero de todos…!!!”

235 – JOHANA – (La blocca) “Qualunque cosa, signorina…” (Decisissima) “Qualunque cosa…!

236 – BONITA – (Con una lieve smorfia soddisfatta) “Muy bien…” (La prende a braccetto: avvian

dosi verso sinistra) “Viene con migo…”

237 – JOHANA – (La blocca ancora) “Signorina…” (Chiede con ansia) “Ma sarà una cosa difficile

….?!?!?”

238 – BONITA – (S’illumina) “Tutt’altro…!!” (La rassicura: prima di uscire insieme a lei da sini-

stra) “Sarà muy piacevole…!!”

La scena rimane vuota alcuni istanti, poi, contemporaneamente, uno da destra e una da sinistra, ri-

Fanno il loro ingresso in scena Tugni e Bonita.

Si incontrano a centro scena ed è Bonita che rompe gli indugi.

239 – BONITA – (Rientra da sinistra: vede Tugni che entra da destra e lo raggiunge a centro sce-

na) “Tonito…” (Lo apostrofa con aria complice) “E’ todos fatto…!!” (Indica l’uscita di sinistra) “El perro sta arrivando…!!”

240 – TUGNI – (Deciso) “Benissimo…!!” (Gli indica il divano/poltrona) “Vatti a infilare la dietro che sta per arrivare anche l’ospite…!!”

Bonita si rannicchia velocemente dietro il divano/poltrona e Tugni va a sedersi con aria beffarda al tavolinetto, fregandosi le mani.

Dopo pochi istanti, da sinistra, fa irruzione in scena Pipin.

240 – PIPIN – (Si catapulta letteralmente in scena da sinistra, trafelato: si guarda un attimo intor-

no, vede Tugni, si catapulta verso di lui. A tutta voce) “Tugniiiiiii…..!!!!” (Ansima quasi) “Mi devi

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aiutare…” (S’inginocchia di fronte a lui: a mani giunte, a squarciagola) “MI DEVI AIUTARE !!!”

241 – TUGNI – (Con aria innocente) “Pipin…ma cos’è successo ancora…?!?!?”

242 – PIPIN – (Angosciato) “Di tutto…” (Comincia a spiegare) “Di piuuuù….!!!” (Agitatissimo) “Il dottore ha voluto che entrasse nell’alcova anche Lia, poi Calogero è venuto a chiamarli che

il matto dava fuori di brutto e ha lasciato la porta aperta e io me la sono battuta do corsa….” (Ripren

de fiato: con angoscia, a tutta voce) “MI DEVI AIUTAREEEEE….!!!!!”

243 – TUGNI – (Impassibile, con assoluta tranquillità) “Pipin…ma sono qui a posta…!!” (Si alza, lo mette a sedere) “Una mano te l’ho già data…”

244 – PIPIN – (Si siede, smette all’improvviso i panni del pagliaccio: interdetto) “Si…?!?!?”

245 – TUGNI – (Risiedendosi, con calma) “E si…” (Lo apostrofa) “Perché vedi…” (Spiega) “La gabbia te l’ho fatta aprire io…” (Con naturalezza e un breve cenno della mano) “Basta allungare qualche soldo a Calogero…!!” (Poi, più serio) “E perché ti possa riposare un pò…” (Indica l’usci-

ta di sinistra) “…nell’alcova ci ho mandato uno a fare le tue veci…”

246 – PIPIN – (Trasale: girandosi di scatto verso sinistra e sobbalzando sulla sedia) “Chi…?!?!?”

247 – TUGNI – (Con calma olimpica) “La tua amica Johana…” (Si allunga verso di lui: provocato-

re) “Alias Vincenzo di Sarissola…” (Comincia a contare sulle dita) “Ladro…strozzino…falso travestito…”

248 – PIPIN – (Lo interrompe bruscamente) “Ma…” (Incredulo, con un filo di voce) “..s’è fatto o-

perare….!!!”

In quel momento, da sinistra, rifanno il loro ingresso Johana, Lia e Grazia Rosa.

Le due donne sono sottobraccio a Johana, entrambe in vestaglia ed entrambe lo guardano con aria sognante, visibilmente in estasi

Transitano da sinistra per uscire a destra, e, passando davanti a Pipin, lo salutano con un largo sorriso e agitando la mano.

249 – PIPIN – (Li guarda ebete uscire da sinistra, poi) “No…” (Commenta drastico) “Non si è fatto operare…!!”

250 – TUGNI – (Fa spallucce) “In quanto a Bonita…” (Gli fa un cenno d’intesa e Bonita esce dal suo nascondiglio) “Intanto che tu ti riposi…” (Gli si avvicina e lui la prende per mano) “..ci penso io a tenerle compagnia, eh…!”

251 – PIPIN – (Li guarda stralunato) “Ma Tugni…non mi puoi fare questo…” (Prova ad obbietta

re) “Siamo amici…!!”

252 – TUGNI – (Avviandosi con Bonita all’uscita di destra, tenendola per mano) “Appunto…!!” (Replica) “Siamo amici…” (Con un sorriso beffardo) “Condividiamo tutto…!!” (Poi, con ilare ovvietà, prima di uscire a destra con Bonita) “Vedi quanti problemi t’ho risolto in un colpo solo

…?!?”

Pipin rimane solo in scena, fermo e allibito per qualche secondo. Poi si riprende.

253 – PIPIN – (Si rianima) “Accidenti…!!” (Commenta incredulo fra se) “E chi se l’aspettava...

…?!?!” (Fa spallucce) “Tugni…” (Smozzica fra se, ad alta voce) “Ha il nome con lui…” (Con un gesto emblematico della mano) “Nescio come pochi…!!!” (Comincia a passeggiare per la sce-

na: perplesso) “Si ma ora a me…” (Si chiede) “…cosa mi resta…?!?!?” (Fa una pausa: poi, con un ghigno sinistro) “A Vanda…!!” (Sbotta: continuando a passeggiare nervosamente) “Brutta come poche…e vuota come una canna…!!!!” (Scuote la testa) “Buna giusto quando non c’è proprio altro…” (Ride ancora: con scherno) “Giusto un fesso come Tugni può reggersela…!!”

In quel momento, da fuori a sinistra, si sente la voce secca e marziale scandire i passi

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254 – AZVAZTIKA – (Da fuori a sinistra) “Ein, zwein, drein, fier…ein zwein,drein,fier…!!“

255 – PIPIN – (Trasale)  O Segnu…!!“ (Spara preoccupatissimo) “E questi cosa vogliono ancora…?!?!”

Un attimo dopo, da sinistra rifà il suo  ingresso in scena Azvaztika  che precede il Dottor Huck, rit-

mando i passi.

256 – AZVAZTIKA – (Rientra in scena da destra ritmando i passi, precedendo Huck che si ferma a centro scena ed andando a posizionarsi sul fondo accanto al divano/poltrona) “Ein, zwein, drein, fier…ein, zwein, drein, fier…!!!”

257 – HUCK – (Si ferma a centro scena, posizionandosi proprio di fronte a Pipin che lo guarda con interrogativa angoscia: rivolto ad Azvaztika, con un leggero cenno del capo) “Danke…!” (Poi, a Pipin, imperativo) “Gut…!” (Lo apostrofa) “Her Branco…ezzere ora di rientrare in alkofa per completare ultima parte di prokramma…” (S’illumina: con un tronfio sorriso di soddisfazione) “Co

sa ke permettera a Zscuola di sesso di ottenere altro importante…gratificanten risultato, jaaa…”

258 – PIPIN – (Incredulo) “Nell’alc…” (Disorientato e sorpreso) “Ma con chi…?!?!?”

259 – HUCK – (Con un sorriso a tutta bocca) “Ma kon zua nuofa fiamma…!!” (Cattedratico) “Lei detto noi rizveglierà fuoco che ora sopito dentro lei, jaaaa…!!!!”

Huck fa un rapido cenno ad Azvaztika che muove minaccioso verso Pipin

260 – AZVAZTIKA – (Raccoglie il gesto di Huck: scatta sull’attenti) “Jahwol…!!!”

Poi scatta verso Pipin e lo prende sottobraccio mentre Huck fa la stessa cosa dall’altro lato.

In quello stesso momento, da fuori scena irrompe una voce femminile.

261 – VOCE FEMMINILE – (Da fuori scena, stridula e sgradevole) “Pipiiiiinooo…amore…vieni di corsa che mi sono già fatta il segno della croce…!!!!”

262 – PIPIN – (Trasale) “Oddio…” (Con un moto di terrore, a tutta voce) “VANDAAA…!!!!”

(Poi, mentre Azvaztika e Huck lo portano fuori da destra al passo scandito dall’Ein, zwein drein, fier, disperato, dibattendosi furiosamente, ancora a tutta voce) “TUGNIIII……AIUTOOOOOOO

……!!!!!!!!”

La scena rimane vuota per alcuni istanti, poi, ancora da sinistra, rientra in scena Calogero.

263 – CALOGERO – (Rientra in scena da sinistra: fa capolino dall’entrata, si guarda in giro con massima circospezione. Poi, accertatosi che la scena sia deserta, avanza di alcuni passi) “Miiii…!!

(Si lamenta a gran voce. Alla platea) “Attro che scuola di sesso…” (Agitando la mano nel segno del

le corna, perentorio) “Questa scuola di conna je…!!!” (Vede il suo cappello ancora sulla scrivania) “Ah…!!” (Esclama deciso: si avvicina, ne guarda il contenuto. Si illumina: a tutta voce) “Miiiii…!!

(Esclama incredulo. Agguanta il cappello, poi, attraversando la scena di buona lena)) “E poi….” (Ripete il gesto delle corna con la mano) “…dicono che le conna non rendono…” (Si ferma: alla platea, allargando le braccia, prima di uscire a destra) “Dipende tutto dai punti di vista…!!!!”

 

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